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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Ottobre 2007
Politica
PARLAMENTO EUROPEO, ATTIVITÀ DI LOBBYING: "PARTE ESSENZIALE DEL PROCEDIMENTO PARLAMENTARE"  
 
 Bruxelles, 17 ottobre 2007 - Lobbying e influenze al Parlamento - Il seminario della scorsa settimana organizzato dalla commissione parlamentare affari costituzionali ha fornito diversi spunti sul tema “lobbismo nell´Ue”. É necessario un registro dei lobbisti? Deve essere un gesto volontario o obbligatorio? Fino a che punto vanno resi noti i clienti? Sentiamo cosa hanno detto i diretti interessati. “Il lobbismo rappresenta qualcosa di positivo", ha dichiarato il presidente tedesco della commissione parlamentare Jo Leinen del gruppo socialista (Pse), che ha aggiunto: "Accogliamo volentieri tutti coloro che danno il loro contributo". Gli ha fatto eco Alex Stubb, collega nel gruppo del partito popolare europeo (Ppe-de) e relatore sull´argomento: “Il lobbismo è una parte essenziale del procedimento parlamentare. Ci fornisce informazioni utili anche se soggettive. Stubb ha poi sottolineato che i deputati “hanno bisogno di informazioni supplementari visto il limitato staff di cui dispongono”. Anche il deputato lussemburghese Claude Turmes del gruppo verde (verdi/Ale), concorda: "Dipendiamo molto dai consigli dei lobbisti", anche se tale condizione è vista come "debolezza". Lobbying: opacità o trasparenza? La maggior parte dei partecipanti si sono detti d’accordo sulla necessità di registrare le società di lobbying per prevenire comportamenti “sotto la cintura” anche se rimangono dubbi sulla pubblicità della loro attività e sul carattere volontaristico della scelta. “A Bruxelles lobbying fa rima con “opacità” – ha affermato Paul de Clerck di Alter Eu, l’alleanza per una lobbying trasparente e regolamentata - nessuno sa chi esercita pressione per conto di chi e su che cosa”. A questo riguardo, De Clerck ha citato lo scambio di ruoli che sovente avviene fra euroburocrati e lobbisti o il ruolo equivoco di gruppi che rappresentano interessi contrastanti. Il dilemma della registrazione - Il commissario europeo Siim Kallas è a favore di un registro volontario delle lobby e ha proposto di iniziare l’apertura delle iscrizioni già dal prossimo gennaio. A fine 2006, il Parlamento europeo adottando una relazione sulla Rsi, la responsabilità sociale delle imprese, aveva a sua volta chiesto un codice obbligatorio per aziende e società di lobbying. “Siamo d’accordo con l’approccio volontaristico e in principio anche i membri della Seap sono più propensi a un simile registro – ha fatto sapere Lyn Trytsman-gray dell’associazione dei lobbisti ‘Società degli affari professionali europei – Seap. Come ha sottolineato anche Jim Murray di Beuc, l´organizzazione dei consumatori europei , l’approccio obbligatorio non sembra la soluzione migliore: “Dato il boicottaggio in atto, occorre esplicitare quali sono i chiari vantaggi che deriverebbero dalla registrazione… magari si potrebbe bloccare l’accesso al Parlamento a coloro che ancora optano per una posizione ´nell’ombra´", ha suggerito. “Un sistema basato su scelte volontarie non funzionerà - ha dichiarato a sua volta l’eurodeputato britannico Richard Corbett del gruppo socialista (Pse) – quelli che vorresti si registrassero, sono proprio coloro che si rifiutano”. Interessi finanziari: un problema delicato - Un altro tema controverso riguarda l’inclusione dei dati finanziari nel registro dei lobbisti, come chiesto dalla Commissione europea. José Lalloum, parlando in rappresentanza dell’associazione delle Consultancies di public affairs europee Epaca ha dichiarato: “Non ci opponiamo a far conoscere tali dati, purché ciò valga per tutti e con una serie di criteri e regole prefissate e condivise. Lalloum poi avverte: “Attenti a non incorrere in infrazioni delle regole sulla concorrenza fra coloro che si registreranno volontariamente e quelli che non lo faranno”. “Dobbiamo essere certi di ciò che andiamo a rivelare – ritiene Lyn Trytsman-gray della Seap - prima di tutto è essenziale garantire coerenza e chiarezza del modo in cui questo tipo di informazioni vengono date. ” Ancora più scettico Thomas Tindeman, in rappresentanza degli avvocati europei: “Siffatta pratica andrebbe contro il principio della confidenzialità dei clienti e comporterebbe sanzioni penali per gli avvocati coinvolti”. L’esempio di Washington - Gli Stati Uniti sono avanti anche in questo campo. Già nel 1995 approvarono una legge sulla materia che definisce il lobbismo a 360°, disponendo un registro obbligatorio inclusi gli interessi finanziari e le spese. Diversi deputati hanno però sottolineato l’enorme differenza fra i due sistemi: “In Europa non esiste una simile dipendenza dai contributi finanziari per le campagne elettorali come negli Usa” . Altri partecipanti hanno comunque sottolineato il carattere positivo della legge statunitense. Come ha sottolineato Craig Holman dell’associazione Americana cittadino pubblico, l’esempio americano dimostra l’importanza del lobbismo: “La pubblicità di tali attività sono pensate anche nell’interesse dei cittadini”. .  
   
   
LA PRESIDENZA EUROPEA PRESENTA UNA DICHIARAZIONE SUL FINANZIAMENTO DELL´INNOVAZIONE «FINANZIARE L´INNOVAZIONE - DALLE IDEE AL MERCATO»,  
 
 Estoril, 17 ottobre 2007 - Nel corso di una recente conferenza tenutasi a Estoril (Portogallo) è stata firmata una dichiarazione relativa al finanziamento dell´innovazione. Il documento chiede un atteggiamento imprenditoriale più forte, misure intese a migliorare la capacità delle imprese di attrarre investitori, il contesto idoneo per lo sviluppo di nuove aziende, nonché la canalizzazione di risorse economiche nelle imprese giovani. La dichiarazione è il risultato del forum «Finanziare l´innovazione - dalle idee al mercato», organizzato dalla Commissione europea e dall´Agenzia portoghese per le piccole e medie imprese (Pmi) e l´innovazione (Iapmei). La Presidenza portoghese del Consiglio dell´Ue ritiene che tale documento possa essere «impiegato come un quadro nel contesto del rinnovato partenariato di Lisbona per la crescita e l´occupazione». Sono stati individuati quattro pilastri quali strumenti costitutivi della catena di valori dell´innovazione (dalle idee al mercato, preparazione all´investimento, il contesto idoneo, risorse per la crescita), sotto i quali la dichiarazione contiene raccomandazioni sul modo in cui migliorare la pratica attuale. «Le economie imprenditoriali di successo necessitano di un atteggiamento "possibilista" nei confronti della trasformazione di idee e scoperte nuove e interessanti in prodotti e servizi inediti per i clienti attuali e potenziali», si legge nella dichiarazione di Estoril nel capitolo «Dalle idee al mercato». Questo atteggiamento «possibilista» richiede mercati finanziari efficienti, sostiene la dichiarazione. Tra le raccomandazioni riguardo al modo in cui attuare tutto questo figurano la promozione della formazione aziendale quale scelta di carriera attraente e realizzabile, nonché l´incoraggiamento di attività spin-out che commercializzino la proprietà intellettuale dalla comunità di ricerca. Viene inoltre suggerito uno spettro completo di servizi finanziari e di sostegno ideato appositamente per le Pmi. Nel capitolo «Preparazione all´investimento» della dichiarazione si spiega: «Le imprese nuove e in crescita dovrebbero avere accesso alle giuste risorse, come quelle stanziate da un mercato libero e competitivo. Devono ottenere l´interesse e l´impegno degli investitori grazie alla maggiore attrattiva del loro profilo finanziario rispetto ad altre possibilità di investimento disponibili». La conferenza raccomanda di migliorare la preparazione all´investimento rafforzando le capacità delle imprese di offrire informazioni ai fornitori di servizi finanziari sufficienti, tempestive e accurate. Gli strumenti di comparazione possono essere utilizzati al fine di «accrescere la reputazione delle imprese con le migliori prestazioni, consolidando la loro posizione sul mercato nonché le capacità di negoziazione», si dichiara nel documento. Per creare «il contesto idoneo», i governi dovrebbero garantire che vengano evitati sistemi normativi, fiscali o di regolamentazione inappropriati e costosi, si legge nella dichiarazione. Nel capitolo «Risorse per la crescita» del documento si dichiara che «le risorse dovrebbero essere incanalate e gli investimenti a lungo termine mobilizzati per investire nelle attività delle Pmi, attraverso per esempio strumenti finanziari strutturati. Tale processo dovrebbe essere sostenuto da schemi di condivisione del rischio pubblico qualora necessari, al fine di incoraggiare l´investimento privato in settori di mercato lacunosi». Tra le raccomandazioni per conseguire tali obiettivi figurano il riconoscimento del prezioso ruolo delle banche e del capitale di rischio, nonché il rafforzamento dei legami tra i gruppi finanziatori di imprese e gli investitori del settore formale. Nel documento si evidenzia inoltre la necessità di una borsa unica paneuropea di sufficienti portata economica, liquidità, competenza tecnica e specializzazione in nuove imprese basate sulla conoscenza con elevato potenziale di crescita. Per consultare la dichiarazione in versione integrale http://www. Eu2007. Pt/ue/ven/noticias_documentos/20071012declarationestoril. Htm .  
   
   
LA COMMISSARIA EUROPEA BENITA FERRERO-WALDNER OGGI IN VISITA UFFICIALE IN ITALIA  
 
 2007 Roma, 17 ottobre 2007 - La Commissaria europea Benita Ferrero-waldner, responsabile per le relazioni esterne e la politica europea di vicinato, sarà in visita ufficiale a Roma il 17 ottobre 2007. La Commissaria parteciperà alla Terza Conferenza Nazionale Italia America Latina Caraibi, che si tiene il 16 e 17 ottobre presso il Ministero degli Affari esteri. E´ previsto un incontro con il Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari esteri, on. Massimo D´alema, e l´audizione presso le Commissioni Affari esteri e Ue della Camera dei Deputati. . .  
   
   
STOCCOLMA: GIORNATA INFORMATIVA SUL CCR  
 
Stoccolma (Svezia), 17 ottobre 2007 - L´8 novembre si terrà a una giornata informativa sul Centro comune di ricerca (Ccr), organizzata dalla Commissione europea e dall´agenzia statale svedese per i sistemi innovativi, Vinnova. I partecipanti provenienti dal mondo scientifico, politico e imprenditoriale discuteranno di cooperazione tra il Ccr e le organizzazioni di ricerca svedesi, affrontando tre temi principali: ambiente e sostenibilità, gestione dei rifiuti nucleari ed energia, tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Ict). Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/dgs/jrc/index. Cfm?id=4140&lang=en .  
   
   
CONVEGNO INTERNAZIONALE SENZA CONFINI  
 
Roma, 17 ottobre, 2007 - Il 18 ottobre prossimo, nella Sala delle Bandiere dell’Ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo, a Roma, si svolgerà, alla presenza del Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Pier Virgilio Dastoli e del Presidente dell’Istituto storico italiano per il Medio Evo, Massimo Miglio, una conferenza stampa per presentare in Italia ed in Europa il Convegno internazionale Senza Confini. Il 9 novembre prossimo infatti l’Istituto storico italiano per il Medio Evo organizza il Convegno internazionale Senza confini. Repertorium fontium historiae Medii Aevi. 1962-2007 in occasione della pubblicazione dell’undicesimo ed ultimo volume del Repertorium fontium historiae Medii Aevi. L’istituto storico italiano per il Medio Evo ha coordinato e diretto il lavoro di ventisette comitati nazionali e speciali (come quelli relativi alle fonti ebraiche, arabe, musicali, ecc. ) e l’impresa si è distinta per il suo carattere europeo fin dall’inizio, quando, terminata da poco la seconda guerra mondiale, le divisioni politiche erano forti e l’Unione Europea era ancora un sogno di pochi. Anche per questa ragione venne scelto il latino come lingua dell’opera. Il Repertorium registra le fonti storiche in senso lato, perché sono catalogate non solo le fonti storiche narrative, ma anche quelle letterarie, economiche, giuridiche, filosofiche, teologiche, ecc. L’ambito geografico coinvolge tutta l’Europa e il bacino del Mediterraneo, comprese le aree bizantina, araba, ebraica e slava. È l’opera più completa disponibile per conoscere la memoria scritta dell’Europa medievale. Si tratta di una ricerca di forte valore storiografico e culturale che acquista ora un significato simbolico di notevole valore anche per la coincidenza con il cinquantesimo anniversario della Firma dei Trattati di Roma. Il Repertorium, che mette a disposizione di tutte le nazioni e di tutti i popoli dell’Unione un patrimonio culturale di enorme valore, costituisce un concreto contributo alla costruzione di quell’identità culturale europea cui fa riferimento la Costituzione europea. I risultati raggiunti con la pubblicazione del Repertorium, conosciuti da una limitata cerchia di studiosi, meno noti invece alla più ampia comunità dei cittadini europei, costituiscono un segno concreto e tangibile dell’impegno italiano in questa direzione. .  
   
   
FORUM L’EUROPA PER I CITTADINI: DAL DIALOGO INTERCULTURALE AI GEMELLAGGI  
 
Bruxelles, 17 ottobre 2007 - Ricompensare i migliori progetti di gemellaggio e discutere di dialogo interculturale: sono i due obiettivi del forum “l’Europa per i cittadini”, organizzato dalla Commissione europea a Bruxelles l’8 novembre prossimo. Gli enti locali e regionali sono invitati a partecipare al forum che sarà completato da un dibattito sulle nuove forme di partecipazione e di mobilitazione cittadina. Anders Knape, presidente del gruppo di lavoro sui gemellaggi del Ccre parteciperà alla sessione su “L’europa per i cittadini: un dialogo strutturato”. Saranno presenti inoltre Jan Figel Commissario europeo per l’istruzione, la formazione, la cultura e la gioventù, Hannu Takkula, vice presidente della Commissione cultura ed istruzione del Parlamento europeo, Odile Quintine, direttrice generale Dg istruzione e cultura. In occasione del forum sarà assegnato il premio “Stelle d’oro” 2007, che ricompensa ogni anno le migliori realizzazioni in materia di gemellaggi. .  
   
   
OGGI AERCOLANO INCONTRO DELLA RECEP, RETE EUROPEA PER L´ATTUAZIONE DELLA CONVENZIONE SUL PAESAGGIO  
 
Napoli, 17 ottobre 2007 - Si tiene oggi con inizio alle ore 10 presso la Casina dei Mosaici a Villa Favorita di Ercolano una riunione dei rappresentanti degli Stati membri della Rete Europea degli Enti locali e regionali per l´attuazione della convenzione europea del paesaggio (Recep). I lavori saranno presieduti dall´Assessore all´Urbanistica della Regione Campania Gabriella Cundari, eletta nel marzo scorso Presidente della Recep. E´ prevista la partecipazione dei rappresentanti di Spagna, Belgio, Romania, Catalogna, e di numerose regioni e province italiane, oltre che del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d´Europa. Giovedì 28 è in programma la seconda riunione annuale del Consiglio Direttivo, composto dai rappresentanti tecnici dei membri dell´associazione. Villa Favorita ad Ercolano è la sede della Presidenza della Recep. La sede generale è a Firenze, quella legale si trova a Strasburgo. .  
   
   
A VENEZIA 300 OPERATORI PUBBLICI E PRIVATI PER CONOSCERE OPPORTUNITA’ DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI  
 
Venezia, 17 ottobre 2007 - “E’ difficile catalizzare l’attenzione sui temi culturali in genere. Quando si parla di sprechi della politica, invece fioccano subito le prime pagine dei giornali. Un vero spreco sarebbe invece non cogliere le opportunità che vengono offerte dai fondi strutturali europei, che per il settore della cultura rappresentano almeno 70 milioni di euro”. Lo ha detto il presidente della Regione Giancarlo Galan intervenendo ieri a Venezia, in una Scuola Grande S. Giovanni Evangelista riempita da circa 300 operatori culturali di enti pubblici e privati, in occasione di una giornata informativa dedicata alla presentazione delle diverse opportunità di utilizzo dei fondi strutturali nell’ambito della Programmazione comunitaria 2007-2013 in ambito culturale. Il presidente della Regione, parlando dell’apporto della cultura allo sviluppo sociale ma anche economico, ha invitato a cogliere tutte le opportunità disponibili. “Per questo occorre fantasia, fatica, costanza – ha aggiunto – ma occorre anche sapere costruire insieme i percorsi per sfruttarle appieno, con creatività. Qualche volta è uno spreco anche non inventarsi nulla, lasciando inutilizzate le risorse che ci sono”. In precedenza, il segretario generale alla programmazione Adriano Rasi Caldogno ha illustrato le prospettive aperte per il settore della cultura con il Programma Operativo Regionale del Veneto (Por) per l’Obiettivo 2 parte Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), approvato dalla Commissione Europea il 7 settembre scorso. Dei 452 milioni di euro complessivamente previsti come cofinanziamento pubblico, circa 70 milioni potranno essere utilizzati per interventi in campo culturale da parte di enti locali, istituzioni pubbliche e soggetti privati senza scopo di lucro. Si tratta ora di mettere a punto meccanismi di selezione per individuare progetti di qualità. La dirigente regionale Clara Peranetti ha presentato poi ulteriori opportunità rappresentate dai Programmi Operativi previsti nell’obiettivo 3 (Cooperazione territoriale transfrontaliera, transnazionale e interregionale), a cui vanno aggiunti i fondi tematici per la cultura gestiti direttamente dalla Commissione Europea. Durante i lavori il prof. Pieluigi Sacco ha illustrato una possibile mappatura del Veneto in distretti culturali evoluti, analisi commissionata dalla Regione all’Università Iuav di Venezia in cui la cultura è vista come fattore di competitività. Sulla base delle attività e dei contenitori culturali della regione, il prof. Sacco ha indicato dodici distretti emergenti: 1) Alto-medio Bellunese e Asiago; 2) Sinistra Piave; 3) Destra Piave; 4) Vicenza e Basso Vicentino; 5) Alto Vicentino; 6) Garda e Lessinia (Alto Veronese); 7) Verona Area Vasta (Medio Veronese); 8) Rovigo e Basso Veronese; 9) Colli Euganei; 10) Sistema Centrale Padova-venezia; 11) Basso Adriatico; 12) Veneto Orientale. Sono comunque delle aree territoriali, i cui confini possono cambiare nel tempo, che stanno già di fatto “facendo rete” e che vanno supportate in questa dinamica per farne emergere anche le potenzialità ancora inespresse. Al loro interno, possibili linee di azione potrebbero essere la riconversione di edifici di archeologia industriale in incubatori o poli di industria culturale e creativa; la creazione di centri per l’innovazione e la creatività dedicati agli studenti universitari e delle scuole superiori; la realizzazione di archivi multimediali del patrimonio culturale locale e l’attivazione di laboratori con i centri stile delle aziende; il lancio di festival capaci di attrarre sul territorio presenze internazionali significative con cui attivare sinergie; la progettazione di presentazioni multimediali del patrimonio storico e culturale del territorio e dei suoi giacimenti eno-gastronomici e produttivi; la creazione di reti internazionali con centri di produzione e con territori all’avanguardia nei processi di innovazione culturale. Nel pomeriggio, sono stati attivati momenti di confronto, coordinati dal segretario regionale alla cultura Angelo Tabaro, per acquisire direttamente dai soggetti culturali pubblici e privati indicazioni sulle priorità ritenute più significative dal territorio. .  
   
   
LAZIO: CORSO DI ALTA FORMAZIONE IN DIRITTO DELL´UNIONE EUROPEA "ALTIERO SPINELLI"  
 
 Roma, 17 ottobre 2007 - La Regione Lazio promuove la formazione di esperti sulla storia, il diritto e l’economia dell’Unione europea. In occasione dei centro anni dalla nascita di Altiero Spinelli (31 agosto 1907 – 31 agosto 2007) si vuole ricordare il padre del federalismo europeo con una iniziativa che, tramite la formazione dei giovani sui temi dell’integrazione europea, ne tramandi l´attualità del pensiero. La Regione Lazio ha pertanto finanziato un corso di Alta Formazione, intitolato al percorso ideologico ed istituzionale di Altiero Spinelli, che verrà realizzato dall´Associazione Cantiere Europa, di cui sono membri il Comune di Roma e le tre Università pubbliche della Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre. .  
   
   
BELGRADO: SEMINARIO SULLA TRATTA DI ESSERI UMANI  
 
Belgrado, 17 ottobre 2007 - Il seminario regionale organizzato dal Consiglio d’Europa, che si terrà a Belgrado il 18 ottobre, mira a far comprendere che le prede dei trafficanti di esseri umani, più che immigrati clandestini o criminali, sono prima di tutto delle vittime e a migliorare la loro assistenza. .  
   
   
SERBIA GLI INVESTIMENTI ESTERI DIRETTI SCENDONO DEL 65,1% A/A NEI PRIMI 8 MESI  
 
Belgrado, 17 ottobre 2007 - Gli investimenti diretti esteri netti da gennaio ad agosto hanno raggiunto quota 1,05 mld $ (2,7% del Pil previsto), il che rappresenta un calo annuale del 65,1%. Lo rivelano i dati rilasciati dalla Banca centrale serba. La caduta riflette la base alta (ad agosto dell’anno scorso c’è stato il pagamento di 1,5 mld Eur per l’acquisto dell’operatore mobile serbo Mobi 63 dal parte della norvegese Telenor), così come il recente acquisto del 65% di Telekom Srpske da parte del monopolio statale Telekom Serbia (645 mln Eur rappresentano il più grande investimento fatto da una compagnia nazionale). Se non si considerassero queste due transazioni si osserverebbe invece un aumento negli investimenti esteri di quest’anno, che è stato raggiunto nonostante la crisi politica con la formazione del gabinetto nel primo semestre dell’anno. L’accordo relativo al secondo operatore mobile ha alzato notevolmente i dati sugli Ide di agosto 2006 e questo è il motivo della riduzione di circa l’84% a/a negli investimenti stranieri nello stesso mese di quest’anno, pari a 318 mln $. .  
   
   
MOLDOVA: L’ITALIA ADERISCE ALLO SPORTELLO UNICO PER IL RILASCIO DI VISTI EUROPEI  
 
Roma, 17 ottobre 2007 - I moldavi potranno ottenere i visti per l’Italia allo Sportello unico in grado di rilasciare visti per l’area Schengen a Chisinau a partire dal 1° gennaio 2008. Secondo fonti parlamentari, la questione era al centro dell’incontro fra il portavoce del parlamento Marian Lupu e l’ambasciatore italiano Daniele Mancini. Lupu ha sottolineato l’importanza pratica di questa decisione ed ha specificato che la concessione dei visti per l’Italia e lo Sportello unico per i visti europei apriranno nuove opportunità di movimento per i cittadini moldavi. Il portavoce ha inoltre ringraziato la dirigenza italiana per la posizione costruttiva assunta dalla delegazione italiana nella sessione autunnale della Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, quando era stato analizzato il rapporto sugli impegni della Moldova nei confronti di Strasburgo. L’ambasciatore Mancini ha annunciato che il Ministro italiano per il commercio internazionale visiterà il Paese prossimamente. .  
   
   
MILANO CAPITALE MONDIALE DELLE BIOTECNOLOGIE CON SYSBIOHEALTH SYMPOSIUM 2007 CON L’INTERVENTO DEL PREMIO NOBEL RITA LEVI MONTALCINI A MILANO BICOCCA  
 
Milano, 17 ottobre 2007 – Da oggi a venerdì 19 ottobre 2007 si svolgerà presso l’Università degli Studi di Milano-bicocca il Sysbiohealth Symposium 2007, il più importante convegno internazionale dedicato alla Systems Biology. Saranno presenti più di 120 scienziati provenienti da oltre 14 Paesi e dai maggiori Centri di ricerca di tutto il mondo: il Max-planck Institute for Molecular Genetics di Berlino, l’Eth Centrum di Zurigo, il Department of Cell and Molecular Biology-microbiology di Göteborg, il Systems Biology Institute di Tokyo, etc… Il congresso approfondirà gli aspetti fondamentali della Systems Biology, suddividendoli in quattro aree principali di interesse. Verranno presi in esame: i fondamenti della materia; gli impieghi della Systems Biology nei processi di scoperta di nuovi farmaci; il contesto necessario a valorizzare le integrazioni interdisciplinari richieste per lo sviluppo della Systems biology e le applicazioni di diverse tecnologie informatiche nei servizi per la salute. Aprirà i lavori, alle ore 14. 00, il premio Nobel Rita Levi Montalcini, pioniere degli studi di biologia integrativa e “madrina” dell’evento. L’obiettivo di Sysbiohealth Symposium 2007, che segue l’International Workshop on Systems Biology 2005, svoltosi sempre a Milano-bicocca, è studiare l’impatto della Systems Biology sull’industria della salute, dimostrare come questa sia essenziale per comprendere a fondo il funzionamento dei sistemi biologici sfruttando appieno i risultati del progetto genoma e delle tecnologie postgenomiche, per un’applicazione ottimale delle scoperte scientifiche all’industria bio-medica e farmaceutica. Scopo specifico del simposio è quello di promuovere l’incontro e lo scambio culturale tra centri ricerca, università, aziende “biotech” e di Information Technology, di attrarre l’attenzione di nuove realtà imprenditoriali e dei policy makers italiani su queste tematiche e di formare e addestrare giovani ricercatori che possano in seguito sviluppare e approfondire questi studi. Il simposio è organizzato dal C. E. B. I. B. (Centro di Eccellenza per le Biotecnologie Industriali Bicocca) dell’Università di Milano-bicocca in collaborazione con Systems Biology for e-Health (Sysbiohealth), associazione scientifica internazionale attiva nello sviluppo del settore, e Ysbn, rete scientifica internazionale. Promotrice e coordinatrice dell’evento è la Prof. Lilia Alberghina, professore ordinario al Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università Milano-bicocca e responsabile scientifico del Cebib. “Questa innovativa disciplina – spiega Lilia Alberghina, promotrice di Sysbiohealth Symposium e punto di riferimento in Italia nel settore - affronta la sfida di comprendere i processi biologici a livello di sistema, avvalendosi di strumenti tecnologici innovativi e di modelli computazionali. Grazie alla Systems Biology è possibile infatti acquisire nuove e più decisive conoscenze sull’origine delle malattie, individuare nuove terapie e vaccini migliori e definire in modo più preciso i farmaci, minimizzandone gli effetti collaterali”. Www. Sysbio-italy. Org . .  
   
   
RISULTATI DEL COLLOCAMENTO DELL´EMISSIONE DEL NUOVO BPT A 30 ANNI  
 
Roma, 17 ottobre 2007 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i risultati dell´emissione della prima tranche del nuovo Btp a 30 anni, con scadenza 1º agosto 2039 - godimento 1º agosto 2007 - e cedola annua del 5 %, pagata in due rate semestrali. Il regolamento dell´operazione è fissato per il 23 ottobre p. V. L´importo emesso è stato pari 5 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99. 98, corrispondente ad un rendimento annuo lordo all´emissione del 5. 063%. Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da cinque lead manager, Abn Amro Bank, Bnp Paribas, Citigroup Global Markets, Jp Morgan Securities, Monte dei Paschi di Siena Capital Services, e dai restanti Specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead. Con successivo comunicato del Ministero dell´Economia e delle Finanze sarà specificata la composizione della domanda. .  
   
   
UNICREDIT: PRIMO SEMESTRE DEL 2007 UTILE NETTO A €3.607 MILIONI, IN CRESCITA DEL 16,6% A/A RISULTATO DI GESTIONE A €6.531 MILIONI, IN CRESCITA DEL 20,9% A/A  
 
Milano, 17 ottobre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredito Italiano (Unicredit) ha approvato ieri i risultati consolidati del primo semestre del 20071, che confermano quelli relativi al secondo trimestre 2007 approvati e presentati al mercato il 3 agosto 2007. I risultati del semestre evidenziano un utile netto di €3. 607 milioni, con un incremento del 16,6% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Il Roe2 si attesta al 19,8% (dal 19,0% dei primi sei mesi del 2006). L’eva generato nel semestre è pari a oltre €2 miliardi circa (2. 073 milioni), +53% a/a. Il risultato di gestione, pari a €6. 531 milioni, registra un importante incremento del 20,9% a/a. Tale andamento è principalmente riconducibile ad una dinamica positiva dei ricavi (+9,6% a/a) che si accompagna ad una crescita decisamente contenuta dei costi (+0,4%, +1,5% a cambi e perimetro costanti). Il margine d’intermediazione del Gruppo ha raggiunto i €13. 124 milioni, +9,6% a/a (+10,7% a/a a cambi e a perimetro costanti), generato da una crescita sia del margine d’interesse (€6. 860 milioni, +9,3% a/a, +10,2% a cambi e perimetro costanti), sia dei proventi da intermediazione e diversi (€6. 264 milioni, +10% a/a, +11,2% a cambi e perimetro costanti). Nell’ambito del margine d’interesse, la voce interessi netti (€6. 425 milioni) cresce dell’8,8% a/a (+9,9% a cambi e a perimetro costanti) principalmente grazie alla crescita dei volumi intermediati con la clientela e all’incremento dei tassi di mercato, che ha favorito la remunerazione dell’investimento dei fondi propri. I tassi applicati alla clientela, sia attivi che passivi, aumentano in misura minore rispetto ai tassi di mercato, con un effetto positivo sullo spread dei depositi e negativo su quello dei crediti. I crediti netti verso clientela ammontano a giugno 2007 a €454 miliardi (+2,9% su fine dicembre del 2006; +5,6% su fine giugno 2006). La raccolta da clientela che, titoli esclusi, si attesta a 303 miliardi, conferma il trend di crescita registrando un incremento del 5,3% su fine dicembre del 2006 e di oltre il 10% su fine giugno 2006. Le commissioni nette, pari a €4. 609 milioni, salgono dell’ 8,7% a/a (+10% a/a a cambi e perimetro costanti). Nell’apertura per tipologia spiccano gli importanti risultati conseguiti sui versanti delle gestioni patrimoniali (+41,8% a/a) e del collocamento dei prodotti assicurativi (+18,7% a/a). Complessivamente, le commissioni da risparmio gestito salgono del 9,5%, beneficiando del trend in crescita delle masse e del buon recupero sul versante delle commissioni up-front e di performance. A fine giugno 2007, infatti, i volumi di attività gestite dalle società di asset management del Gruppo si attestano a €256 miliardi, in crescita del 4,1% su fine 2006 e del 9,8% su giugno 2006. La raccolta netta da inizio anno è stata complessivamente positiva per €3,7 miliardi grazie al contributo di tutti i mercati dove il Gruppo è presente. Il risultato netto di negoziazione, copertura e fair value, pari a €1. 389 milioni, segna una crescita del 10,5% a/a ed è influenzato dalla valutazione al fair value dell’opzione sul titolo Generali, il cui impatto è stato positivo per 78 milioni. Al netto di tale effetto, la crescita di tale voce è pari al 4,6% a/a. I costi operativi (€6. 593 milioni, +0,4% a/a, +1,5% a/a a cambi e perimetro costanti) beneficiano dell’applicazione della nuova normativa italiana riguardante il trattamento di fine rapporto e del rilascio di accantonamenti per passività pensionistiche in Austria. Al netto di tali effetti, i costi crescono del 4,4% a/a con un aumento delle spese del personale (€3. 861 milioni) del 5,8% a/a principalmente per la componente variabile legata ai risultati di business (in particolare nel Mib e nell’asset management). Le altre spese amministrative (€2. 291 milioni) crescono del 5,1% a/a (+5,5% a cambi e perimetro costanti) per la rapida e decisa espansione della rete nella divisione Cee (Russia in particolare) e per l’outsourcing di alcuni servizi di back office. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (€576 milioni) si riducono del 5,4% a/a, (-4,3% a cambi e perimetro costanti). Il rapporto tra costi e ricavi migliora di circa 5 punti percentuali su fine giugno 2006, attestandosi a fine giugno 2007 al 50,2%. Gli accantonamenti per rischi e oneri si attestano a €114 milioni contro i 143 milioni del primo semestre del 2006 (-20,3%), gli oneri di integrazione ammontano a €35 milioni contro i €52 milioni del primo semestre del 2006 (-32,7%). Per quanto riguarda l’evoluzione della qualità del credito, prosegue il miglioramento già avviato da fine 2005 dei crediti deteriorati netti del Gruppo (€12. 342 milioni) che si riducono del 13,5% su dicembre 2006, in particolare grazie alla netta flessione dei crediti ristrutturati. Gli apporti più evidenti si sono registrati in Germania e Polonia. Il rapporto tra il totale dei crediti deteriorati e i crediti netti verso clientela scende dal 3,23% di fine 2006 al 2,72% di giugno 2007. Il rapporto di copertura dei crediti deteriorati migliora di più di quattro punti percentuali attestandosi a giugno 2007 al 53,2% (dal 48,9% di dicembre 2006) e dal 61,5% di fine 2006 al 63,6% sulle sofferenze, a conferma della bontà delle politiche di contenimento del rischio e di maggior copertura adottate dal Gruppo, specie al di fuori del mercato italiano. L’utile lordo dell’operatività corrente, pari a €5. 621 milioni, registra un aumento del 16,6% a/a, nonostante il minore apporto dei profitti netti da investimenti (€315 milioni, -49,7% a/a). L’utile netto di pertinenza del Gruppo si attesta a €3. 607 milioni, in crescita del 16,6% a/a. Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta a €39. 748 milioni (38. 468 milioni a fine dicembre 2006). Il Core Tier 1 sale al 6,09%, in miglioramento di 27 pb su fine 2006 (5,82%). Il Total Capital Ratio raggiunge il 10,49% a giugno 2007 (sostanzialmente stabile su dicembre 2006). A fine giugno del 2007, la struttura del Gruppo risulta composta da un organico3 di 135. 880 dipendenti (-1. 317 unità su dicembre 2006), frutto della combinazione di diversi fattori: da un lato, tale variazione è il risultato di riduzioni (-3. 120 unità) per efficientamenti nei Corporate Centers, in Gbs, nei paesi della Cee (escluse Russia e Turchia) e nel business retail e per operazioni di outsourcing e uscita di società dal Gruppo. Dall’altro lato, si assiste a un aumento di risorse (+1. 803 unità) legate sia all’inclusione di nuove società nel perimetro di consolidamento sia a iniziative di crescita principalmente in Russia e in Turchia, nel Retail Italia e nel Corporate. La rete distributiva del Gruppo è composta da 7. 486 sportelli4 (+129 su dicembre 2006). Con riferimento agli eventi che hanno determinato nei mesi di luglio e agosto 2007 la crisi del comparto dei mutui cosiddetti “subprime”, si segnala che l’esposizione del Gruppo Unicredit al mercato statunitense dei subprime è marginale. Infatti, l’esposizione in bilancio verso il mercato statunitense dei subprime era di 277 milioni di Euro alla fine di giugno (principalmente Us Residential Mortgage Backed Securities, per 127 milioni, e Collateralized Debt Obligations, per 139 milioni, entrambi con alta qualità degli asset). Fuori bilancio, Unicredit, attraverso conduit sponsorizzati da Hvb, presenta un’esposizione nei confronti dei mutui sub-prime statunitensi per 28 milioni di euro. Si aggiunge inoltre che il Gruppo ha investito 49 milioni di euro in Sivs (Structured Investment Vehicles) di terze parti; tali Sivs presentano una parziale esposizione ai mutui sub-prime statunitensi. Si rappresenta inoltre che l’esposizione ai mutui sub-prime americani dei fondi istituiti o gestiti da Pioneer, sia relativamente a singoli fondi che complessiva, è trascurabile data la dimensione, la tipologia degli strumenti e la loro incidenza sul Nav. Tale esposizione ammonta complessivamente a 13 milioni di euro. Si segnala infine che l’ammontare di prodotti finanziari in gestione o deposito per conto terzi investiti in mutui sub-prime non è significativo. .  
   
   
RAFFORZAMENTO MANAGERIALE AL GRUPPO BANCO POPOLARE LUCIANO COLOMBINI NUOVO DIRETTORE GENERALE DELLA BANCA POPOLARE DI VERONA  
 
Verona, 17 ottobre 2007 - Rafforzamento manageriale al Gruppo Banco Popolare, con un importante ingresso dall’esterno e con il riposizionamento di alcuni top manager per massimizzare la competitività e garantire maggiore osmosi all’interno nel nuovo Gruppo. Luciano Colombini, già direttore generale della Banca Popolare di Vicenza, è da oggi il nuovo direttore generale della Banca Popolare di Verona Sgsp Spa. Colombini, veronese, 23 anni di esperienza all’interno della popolare vicentina, è un grande conoscitore dei mercati e delle imprese del nord est. Andrà a lavorare al fianco dell’amministratore delegato Franco Baronio. Condirettore della “Popolare di Verona S. Geminiano e S. Prospero Spa” sarà invece Stefano Bolis, in arrivo dalla direzione generale della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno (Banco Popolare). Al Credito Bergamasco l’amministratore delegato Franco Menini lascerà la guida operativa restando all’interno del Gruppo. Quindi il ruolo di amministratore delegato verrà affidato al consigliere di gestione della Capogruppo Maurizio Di Maio, oggi direttore generale della Popolare di Novara. Di Maio sarà affiancato come dg da Giorgio Papa, che lascerà l’incarico di direttore generale alla Popolare di Verona. A Novara l’amministratore delegato Domenico De Angelis, viene raggiunto come direttore generale della Banca Popolare di Novara da Cristiano Carrus, oggi al Credito Bergamasco. Infine Francesco Minotti, già condirettore della Banca Popolare di Verona Sgsp Spa, diventa direttore generale della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno al fianco dell’amministratore delegato della Cassa Alfredo Cariello. Confermati i vertici della Banca Popolare di Lodi, con Massimo Minolfi amministratore delegato e Luigi Negri direttore generale. Le nuove nomine sono state approvate oggi da Consiglio di Gestione e Consiglio di Sorveglianza del Banco, i cui vertici ovviamente rimangono immutati, con Carlo Fratta Pasini presidente del Consiglio di Sorveglianza, Divo Gronchi presidente del Consiglio di Gestione e Fabio Innocenzi consigliere delegato. Fabio Innocenzi commenta così i nuovi incarichi di responsabilità da lui stesso proposti : «Luciano Colombini è un manager di grande valore professionale ed umano. Il suo apporto sarà determinante per consolidare gli obiettivi di sviluppo dell’attività in Popolare di Verona. Gli incarichi diventeranno operativi nelle prossime settimane e favoriscono il processo di integrazione scambiando professionalità all’interno del Gruppo. Ne deriva una squadra di vertice ancora più forte e attrezzata per le sfide che ci attendono. Un pensiero grato per il grande contributo operativo nel Gruppo va a Franco Menini che rimarrà con noi in diversi Consigli di Amministrazione mettendo a disposizione la sua quarantennale esperienza». .  
   
   
CATTOLICA DI ASSICURAZIONE SI DIMETTE COLOMBINI  
 
Verona, 17 ottobre 2007 – Cattolica Assicurazioni informa che il Dott. Luciano Colombini ha rassegnato le proprie dimissioni da membro del Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni, quale Consigliere non indipendente e non esecutivo. .  
   
   
INVESTIMENTI E SVILUPPO S.P.A.: APPROVATO L’ACQUISTO E LA VENDITA DI AZIONI PROPRIE  
 
Milano, 17 ottobre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Investimenti e Sviluppo S. P. A. , società quotata alla Borsa di Milano che svolge attività di acquisizione di partecipazioni e advisory per operazioni di finanza straordinaria, riunitosi in data odierna sotto la presidenza di Carlo Gatto, ha approvato la relazione redatta ai sensi dell’art 73 del Regolamento concernente la disciplina degli emittenti n. 11971/1999 relativa all’acquisto di azioni proprie ed al compimento di atti di disposizione sulle medesime. Attraverso tale proposta, la Società intende dotarsi di un significativo strumento di flessibilità strategica e gestionale, sia come opportunità di investimento sia in relazione ad esigenze di eventuale miglioramento della struttura finanziaria. In particolare tale iniziativa consentirà alla Società il compimento di: attività nell’ambito del piano di incentivazione che sarà proposto per l’approvazione alla convocanda assemblea dei soci, nel rispetto delle disposizioni del regolamento del piano medesimo, nonché delle disposizioni di legge e regolamentari ovvero: operazioni successive di acquisto e vendita, nei limiti consentiti dalle prassi di mercato ammesse. La proposta formulata dal Consiglio di Amministrazione ha per oggetto l’acquisto delle azioni ordinarie della Società entro il limite massimo del 10% del capitale sociale. L’acquisto di azioni proprie potrà essere effettuato, a condizione che sussistano, al momento dell’acquisto, riserve disponibili o utili distribuibili ai sensi di legge, come segue: gli acquisti destinati all’attuazione del piano di incentivazione dovranno essere realizzati sul mercato secondo modalità operative che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con determinate proposte di negoziazione in vendita e dovranno essere effettuati ad un prezzo non superiore al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di borsa precedente ogni singola operazione. Detti parametri vengono ritenuti adeguati per individuare l’intervallo di valori entro il quale l’acquisto è di interesse per la Società; gli eventuali altri acquisti dovranno essere realizzati sul mercato secondo modalità operative che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con determinate proposte di negoziazione in vendita e dovranno essere effettuati ad un prezzo non superiore del 20% rispetto al prezzo ufficiale di borsa registrato dal titolo nella seduta di borsa precedente ogni singola operazione. Detti parametri vengono ritenuti adeguati per individuare l’intervallo di valori entro il quale l’acquisto è di interesse per la Società. L’autorizzazione a disporre delle azioni acquistate a norma dell’art. 2357 cod. Civ. , rimettendole in circolazione, viene richiesta nei limiti di quanto consentito dalla normativa vigente, dai Regolamenti emanati da Borsa Italiana S. P. A. E dalle nuove disposizioni comunitarie in materia, senza alcun vincolo temporale ad un prezzo non inferiore del 20% rispetto ai prezzi ufficiali di borsa registrati nelle sedute di borsa precedenti l’operazione di vendita così come stabilito dal consiglio di amministrazione avuto riguardo alla natura dell’operazione e alla best practice in materia, ed in ogni caso ad un valore non inferiore al valore di carico medio dell’azione in portafoglio. L’autorizzazione all’acquisto viene richiesta per un periodo di 18 mesi a decorrere dalla data in cui l’assemblea dei soci avrà adottato la relativa deliberazione; mentre l’autorizzazione per i successivi atti di disposizione viene richiesta senza limiti di tempo. Il consiglio di amministrazione ha altresì provveduto a convocare l’assemblea dei soci, in prima convocazione per il giorno 19 novembre 2007 ed, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 20 novembre 2007, per l’autorizzazione al programma di acquisto e di disposizione di azioni proprie sopra descritto ed inoltre per l’approvazione del piano di incentivazione e per la delibera del relativo aumento di capitale ad esso riservato (si veda al riguardo il comunicato stampa del 13 settembre 2007), nonché per l’a modifica dell’art. 6 dello statuto sociale. Alla data odierna la Società non detiene azioni proprie. .  
   
   
LOMBARDIA/CILE. FORMIGONI FIRMA ACCORDO COLLABORAZIONE PRIMA INTESA FRA UNA REGIONE E UNO STATO IN QUESTA LEGISLATURA SOTTOSCRITTA CON MINISTRO ESTERI PRESENTE IL PRESIDENTE BACHELET  
 
Roma, 17 ottobre 2007 - Un accordo di collaborazione Lombardia-cile è stato sottoscritto oggi, alla Farnesina, dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, con il ministro degli Esteri del Cile, Alejandro Foxley, alla presenza del presidente cileno, Micelle Bachelet. La firma è un momento tra i più significativi nella cornice della Iii conferenza Nazionale sull´America Latina e Caraibi (tema "Italia-america Latina: insieme verso il futuro) che fino a domani si svolge al Ministero degli Affari Esteri, alla presenza delle più alte cariche istituzionali nazionali e internazionali. "L´accordo con il Cile - ha spiegato Formigoni- è un´iniziativa molto importante, figlia della visione lungimirante delle relazioni internazionali del governo lombardo che, in questi anni, ha fatto una scelta precisa di rapporto preferenziale con l´America Latina". "Ed è ancora più importante - ha aggiunto - perché è il primo accordo tra Regione Lombardia e uno Stato estero in questa legislatura dopo quello precedente del 2003 con l´Uruguay". Dopo, infatti, una collaborazione proficua che, negli scorsi 5 anni, ha portato alla sottoscrizione di cinque Protocolli d´Intesa e di 13 progetti di cooperazione decentrata sostenuti con oltre 1 milione di euro, si è ritenuto opportuno concretizzare con un documento ufficiale questo rapporto. Cinque i punti cardine dell´accordo: 1) la promozione del capitale umano, con la realizzazione di iniziative di formazione tecnica e di programmi di scambio culturale e scientifico e con progetti che favoriscano la sperimentazione di nuovi metodi didattici attraverso la collaborazione degli Istituti di istruzione superiore e universitaria dei rispettivi Stati; 2) il sostegno alla competitività, sviluppando relazioni di collaborazione nel settore economico-produttivo per favorire una maggior presenza di imprese italiane e cilene nei rispettivi territori; 3) l´incremento della cooperazione allo sviluppo, con l´avvio di progetti sperimentali congiunti di collaborazione umanitaria in Paesi terzi; 4) la sensibilizzazione sul tema della sostenibilità ambientale, tramite iniziative di tutela del territorio e miglioramento della qualità dell´aria e 5) la diffusione della conoscenza delle normative, dei procedimenti amministrativi e dei programmi vigenti nei rispettivi territori in materia di sicurezza e solidarietà sociale. "Al centro dell´Accordo dunque - ha detto ancora Formigoni - abbiamo posto quelle che riteniamo le leve prioritarie dello sviluppo. Non si tratta infatti di incrementare solo rapporti economici o rafforzare partnership imprenditoriali, vogliamo anche promuovere e sostenere nel corso degli anni (l´accordo scade nel 2012) una cooperazione tra le nostre società civili, contribuendo a rafforzare quel protagonismo umano e personale che rappresenta la più forte garanzie di uno sviluppo condiviso". "L´intero Occidente - ha concluso Formigoni - ha bisogno che si sviluppi un rapporto equilibrato e ´circolare´ tra l´Europa e le Americhe nel loro insieme. Occorre fare dell´Atlantico un mare interno, un nuovo grande Mediterraneo adeguato alla scala planetaria nella quale oggi viviamo". In serata il presidente Formigoni ha incontrato il ministro degli Esteri del Messico, Patricia Espinosa Cantellano, dopo che lo stesso Formigoni aveva incontrato il 4 giugno il presidente Felipe Calderon. Domani, Formigoni incontrerà, sempre a Roma, i ministri degli Esteri del Nicaragua, Samuel Santos, e del Salvador, Margarita Escobar, prima di partecipare alle seduta conclusiva dei lavori della Conferenza (ore 18) nella quale presenterà la candidatura di Milano l´Expo del 2015 e annuncerà ufficialmente che la quarta edizione della Confererenza si svolgerà a Milano nel 2009. .  
   
   
EXPO 2015, FORMIGONI IN CONSIGLIO: SFIDA DA VINCERE E SUL TEMA DELLO SVILUPPO DOCUMENTO DI APPOGGIO DELLE 36 ONG  
 
 Milano, 17 ottobre 2007 - La grande sfida della candidatura di Milano ad ospitare l´Expo 2015, le opportunità di crescita e sviluppo del territorio, del sistema infrastrutturale e, più in generale, il rilancio di Milano e della Lombardia in campo internazionale sono stati i temi al centro dell´intervento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ieri, in Consiglio regionale, riunito su questo tema analogamente a quanto fatto dai consigli comunale e provinciale di Milano. Un intervento svolto "per informare il Consiglio e per coinvolgerlo - ha detto Formigoni - nell´attività che le istituzioni di Milano e della Lombardia stanno sviluppando con il Governo nazionale", presentato in apertura dei lavori che si sono conclusi con un documento di sostegno alla candidatura approvato a larghissima maggioranza. Il presidente ha ricordato che la candidatura è nata su iniziativa del Comune di Milano (al quale si deve anche la proposta del tema) e del Governo nazionale e, da subito, ha ricevuto il pieno appoggio da parte della Regione e della Provincia di Milano. "Ora siamo in una fase decisiva - ha detto Formigoni - perché nelle prossime giornate è in programma la visita degli ispettori internazionali. Candidarsi per l´esposizione universale - ha detto il presidente - significa anzitutto esprimere una visione del futuro da condividere con il mondo". Il tema scelto per l´Expo 2015 dal Comune di Milano e dal Governo è "Nutrire il pianeta, energia per la vita". Oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell´Alimentazione, il presidente ha sottolineato che l´insicurezza alimentare colpisce un settimo della popolazione mondiale e proprio questo tema è stato inserito nel rapporto sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite. Milano e la Lombardia costituiscono un contesto adeguato per affrontare questo argomento in quanto espressione di un equilibrio dinamico tra città e campagna, agricoltura e industria, tra crescita e tutela ambientale e culturale, tra mondo istituzionale, economico e società civile. "Il governo lombardo - ha proseguito Formigoni - ha voluto dare il suo contributo per valorizzare la dinamica umana che è alla base della filiera dell´alimentazione. Il lavoro dovrà rappresentare il filo conduttore dell´Expo 2015". Citando i passaggi storici che hanno portato la Lombardia da terra paludosa agli inizi del primo millennio a territorio oggi detentore del primato di prima regione industriale italiana e prima regione agricola, il presidente Formigoni ha posto in evidenza come la candidatura all´Expo sia "la proposizione di un modello positivo di sviluppo". Le tematiche scelte per questa manifestazione internazionale sono già al centro delle politiche di Regione Lombardia: alimentazione e promozione della cultura eno-gastronomica, educazione alimentare, solidarietà e cooperazione per l´alimentazione, tecnologie per l´agricoltura e la biodiversità, innovazione nella catena di approvvigionamento alimentare, scienza per l´alimentazione, intesa come sicurezza, igiene e qualità. Se Milano otterrà la candidatura - fatto che per il presidente Formigoni non si può dare per scontato - avrà l´occasione di diventare una vera e propria Metropoli, in cui nuove forme di sviluppo siano in grado di assicurare una relazione positiva tra uomo e ambiente. In altre parole si individuerà un modello di equilibrio tra tecnica e ecologia anche in previsione di trasformazioni urbane e infrastrutturali che si renderanno necessario per garantire i collegamenti tra la città il centro Europa e verso il resto del mondo. "Un´importanza strategica sarà giocata dall´hub di Malpensa - ha sottolineato il presidente - che dovrà essere confermato quale punto di convergenza di flussi di traffico differenziati e fulcro della rete di collegamenti internazionali dell´Italia e della Lombardia". In questo scenario, così come avvenuto in occasione della precedente esposizione internazionale del 1906 che lasciò a Milano e all´Italia la Fiera Campionaria, l´Expo favorirà cambiamenti, accelerazioni e razionalizzazioni della vita urbana, migliorando le dotazioni tecnologiche presenti sul territorio e potenziando la mobilità sostenibile, con positive ricadute sull´ambiente. L´impegno della Regione Lombardia è stato anche quello di ottenere il sostegno di numerosi Paesi di tutto il mondo in particolare attraverso le missioni internazionali dello stesso presidente Formigoni o le visite di personalità politiche e ambasciatori in Regione (adesione che è stata preannunciata per esempio da Costarica Nicaragua Salvador Brasile Russia e Siria). Le Organizzazioni Non Governative Piena adesione all´impegno per la candidatura a Expo 2015 è stata manifestata dalle 36 Organizzazioni non governative (Ong) lombarde, sempre stamani in Regione, dal loro rappresentante, Emanuele Pinardi, in una conferenza stampa con lo stesso presidente Formigoni e l´assessore del Comune di Milano, Mariolina Moioli, nel corso della quale è stato presentato anche un documento unitario delle stesse Ong. Formigoni ha sottolineato "la forza dei rapporti tra Regione Lombardia e Ong, invitandole ad essere protagoniste di primo piano nell´impegno unitario per Expo: "Sia per il tema proposto per la candidatura - ha sottolineato Formigoni - che richiama fortemente il tema dell´alimentazione, della convivialità, del lavoro umano, cioè dello sviluppo; sia per la rete di relazioni internazionali in cui le Ong sono coinvolte. E´ un´alleanza forte la nostra, che viene da lontano e che oggi manifestiamo per questa sfida dello sviluppo". "Se vinceremo la sfida per la candidatura - ha annunciato ancora Formigoni - le Ong saranno punto di riferimento di tutte le Ong del mondo che possono portare un contributo fondamentale sul tema scelto". .  
   
   
MONITORARE CONTRATTI BANCARI AD ALTO RISCHIO "CONTRATTI DERIVATI" "SWAP"  
 
 Trieste, 17 ottobre 2007 - Notizie di stampa sempre più frequenti riportano l´allarme sociale che sta suscitando la sottoscrizione da parte di numerosissime aziende di "contratti derivati" sui tassi e sui cambi (gli "swap") proposti dai maggiori istituti di credito apparentemente a garanzia di prestiti contratti dalle stesse aziende. A metterlo in evidenza, in un´interrogazione, è il consigliere regionale dei Verdi Alessandro Metz, che chiede alla Giunta di avviare un monitoraggio dei contratti bancari ad alto rischio sottoscritti da Comuni, Province e altre istituzioni pubbliche, da enti e società regionali ivi compresa la stessa Regione, per valutare l´entità del debito che si sta formando e quale potrà essere la sua incidenza sui bilanci dei singoli enti. In riferimento alle imprese, Metz invita l´Esecutivo ad avviare un´analoga azione di monitoraggio, anche attraverso le Camere di commercio e le associazioni di categoria, fornendo se necessario gli strumenti tecnici di supporto per una valutazione delle conseguenze finanziarie di quanto è stato proposto e sottoscritto. .  
   
   
COPPOLA: LA REGIONE VENETO NON UTILIZZA STRUMENTI FINANZIARI AD ALTO RISCHIO.  
 
Venezia, 17 ottobre 2007- “In merito alle recenti polemiche sull’utilizzo di strumenti finanziari complessi da parte degli enti territoriali e i relativi rischi connessi, voglio rassicurare i cittadini veneti che la Regione, anche in questo settore - anzi, particolarmente in questo settore - ha agito e continuerà ad agire in maniera prudenziale e non ha effettuato alcuna operazione di tipo speculativo”. La rassicurazione viene dall’assessore regionale al bilancio Isi Coppola che, volendo approfondire la questione, fa presente che la Regione ha in essere attualmente due soli strumenti derivati, pari al 19% circa del debito, conformi alla normativa nazionale, in particolare al decreto ministeriale n. 389/2003. “Tali operazioni – aggiunge - sono state contratte esclusivamente in un’ottica di gestione del portafoglio e di contenimento della dipendenza del servizio del debito dall’andamento dei tassi di mercato. In quest’ottica esse si sono rivelate delle ottime operazioni, in quanto contratte nel 2006, ossia in anticipo rispetto al trend crescente dei tassi registratosi nel corso di quest’anno. Non a caso il loro valore sul mercato (il cosiddetto “mark to market”) è in terreno ampiamente positivo. Non sono stati invece stipulati strumenti derivati complessi. Inoltre, tutte le emissioni obbligazionarie della Regione del Veneto sono di tipo “amortizing”, ovvero rimborsate con rate periodiche di capitale e interessi, similmente ai mutui tradizionali. Proprio grazie a questa particolare attenzione, a garanzia di trasparenza e di tutela della risorsa pubblica, si è avuto cura di evitare qualsiasi prestito obbligazionario di tipo “bullet”, cioè quei prestiti, con rimborso del capitale a scadenza, per i quali la normativa prevede la costituzione di un fondo di ammortamento, gestito dalle banche utilizzando talora strumenti finanziari complessi, i cui aspetti negativi sono stati evidenziati nella trasmissione Report andata in onda la scorsa domenica su Rai Tre”. “Per la gestione del debito – conclude l’assessore Coppola - la Regione utilizza un software particolarmente adatto alle esigenze degli operatori pubblici, che permette il “pricing” giornaliero delle operazioni e il monitoraggio continuo dei loro andamenti finanziari. Ci avvaliamo inoltre di consulenti altamente specializzati, di provenienza universitaria e comunque senza legami con il mondo bancario, provvedendo altresì a formare adeguatamente il personale interno addetto al settore. Ad ulteriore riprova della serietà e professionalità della Regione in materia, ci sono non solo questi elementi oggettivi, ma anche il continuo e positivo rapporto con la Corte dei Conti, che non ha mai sollevato rilievi in ordine alle operazioni finanziarie adottate e la conferma del Rating Aa2 (pari a quello dello Stato italiano) da parte dell’agenzia Moody’s che certifica una solidità tale da consentire all’ente Regione di poter ottenere le migliori condizioni offerte dal mercato, senza dover fare ricorso a strumenti speculativi ad alto rischio”. .  
   
   
I LOMBARDI, LA RICCHEZZA E L’INTELLIGENZA FINANZIARIA I LOMBARDI NON AMANO I RICCHI “SENZA MERITO” MA SI APRONO ALLA RICCHEZZA. SI FA STRADA UN CONCETTO DI ROTTURA: L’INTELLIGENZA FINANZIARIA  
 
Milano, 17 ottobre 2007 - L’atteggiamento dei lombardi nei confronti della ricchezza - come risulta dai risultati della ricerca “Gli Italiani e la ricchezza” commissionata dalla Alfio Bardolla Training Company ad Astra Ricerche nel settembre 2007 - appare ambivalente: diffidenza e attrazione, presa di distanza e avvicinamento, rifiuto e apertura. In Italia sembra permanga un diffuso clima di diffidenza e sospetto nei confronti di chi detiene la ricchezza, probabilmente dovuto a radici culturali di lungo periodo. Una lunga tradizione culturale e religiosa ha associato la ricchezza all’immoralità, all’egoismo, all’infelicità. Parole come il denaro è ‘sterco del diavolo’ o ‘è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio” stanno ad indicare quanto sia ancora presente nella cultura cattolica italiana la credenza che un povero sia molto più vicino a Dio di quanto possa mai aspirare ad esserlo un ricco. Su un totale di 7. 9 milioni di ultra17enni, i lombardi che si dichiarano ricchissimi sono oltre 200mila, quelli che vorrebbero diventarlo ammontano a quasi 1. 2 milioni, coloro che mostrano un forte interesse arrivano a 2. 5 milioni. L’80% dei lombardi sostiene di non avere nulla a che vedere con la ricchezza intesa come reddito elevato e possesso di molte proprietà; specie i 45-64enni, i salariati con i lavoratori autonomi e i pensionati, coloro che hanno la licenza media o elementare o nessun titolo di studio. La ricchezza in concreto viene vista dalla maggior parte dei lombardi come una condizione elitaria e separata, spesso - se non quasi sempre - irraggiungibile per chi non parte da una condizione privilegiata. E a qualcuno fa paura: il 56% degli intervistati dichiara che se fosse ricco gli capiterebbe di avere paura di essere derubato o imbrogliato, o di attrarre persone interessate solo ai soldi (53%). I Lombardi si dimostrano inoltre particolarmente legati ai valori ideali. Il 40% dei lombardi (a fronte di una media italiana del 33%) dichiara che se fosse molto ricco gli capiterebbe di perdere di vista ciò che conta nella vita; e ancora il 19% dei lombardi (a fronte di una media italiana del 17%) dichiara che se fosse molto ricco gli capiterebbe di tradire i propri ideali. Qui si ritrova in pieno la percezione della ricchezza intesa come condizione separata, come mondo a sé stante. Se però si analizzano con uno sguardo più approfondito i risultati della ricerca “Ciò che si evince è che la diffidenza e il sospetto dei lombardi non sono rivolti al denaro in sé, ma piuttosto alle persone che detengono ingenti somme di denaro e molte proprietà, agli individui che attualmente vengono identificati come i grandi ricchi. Il problema della Lombardia, ancor più dell’intera Italia, non è la ricchezza, sono i molto ricchi. ” - dichiara Enrico Finzi, presidente di Astra Ricerche. Il 77% dei lombardi (a fronte di una media italiana del 73%) ritiene che le persone ricche hanno avuto fortuna. Il 79% dei residenti in questa regione (vs il 76% degli italiani) collega i grandi redditi e i grandi patrimoni al privilegio senza merito, all’immoralità, alla criminalità e all’evasione. Ciò che viene disprezzato e da cui si prendono le distanze sono i mezzi disonesti eventualmente utilizzati per raggiungere e mantenere la ricchezza, non la ricchezza in se stessa. É significativo a tal proposito che percentuali elevate di intervistati dichiarino di credere che le persone molto ricche hanno evaso le tasse (64% dei lombardi a fronte di un 59% di media nazionale), hanno imbrogliato o fatto soffrire altre persone (46. 6%) o sono state disoneste (42%). Altrettanto significativo è che di contro, un’ipotetica ricchezza sarebbe utilizzata dalla stragrande maggioranza degli intervistati soprattutto per aiutare gli altri (86%), fare del bene a chi ne ha bisogno (80%), aiutare delle buone cause (80%). Essa diventerebbe anche lo strumento per realizzare i propri obiettivi e i propri sogni (67%), dedicarsi alle proprie passioni (70%) e smettere di essere in ansia (38% dei lombardi a fronte di una media italiana del 35%). Dai dati della ricerca si evince quindi un forte bisogno di rinnovamento, di nuova linfa, di cambiamento, di rottura di quegli schemi che vedono la ricchezza in mano a poche persone parte di una cerchia ristretta, autoreferenziale e simile talvolta ad una casta. Non sono “visti male” i soldi, sono visti male coloro che attualmente li hanno in grandi quantità, forse per noti fatti di cronaca, forse per i retaggi di una cultura fortemente radicata, e forse anche per convinzioni e pregiudizi non sempre corrispondenti alla realtà. Ma che non ci sia un reale rifiuto nei confronti della ricchezza in sé è dimostrato dall’atteggiamento di apertura di una percentuale importante degli intervistati. Il 32% dei lombardi (a fronte del 29% di media nazionale) si dichiara interessato e attratto dalle forti ricchezze. Si tratta soprattutto di giovani, studenti, accedenti a internet, o con famiglie numerose. E percentuali ancora più elevate provano sentimenti positivi - anche se meno concreti e forti - di speranza (39%) e curiosità (42%). Appare quindi chiaro un segnale di apertura nei confronti di una ricchezza “pulita”, meritocratica, più “democratica”, accessibile con un rischio contenuto ad un numero sempre maggiore di persone. Sono 20 milioni gli italiani che dichiarano di voler diventare ricchi. 1,2 milioni sono lombardi. Si tratta soprattutto di giovani, studenti, desiderosi di realizzare i propri sogni e obiettivi. Sono individui sempre più propensi ad assumersi la responsabilità diretta dei propri risparmi per una gestione intelligente del proprio patrimonio. Individui sempre più consapevoli dei cambiamenti in atto nella società odierna che apre possibilità diverse da quelle disponibili in passato, dei nuovi protagonisti come internet che hanno cambiato radicalmente molti aspetti della nostra vita, non ultimo quello legato alle nostre ricchezze. E soprattutto si tratta di individui consapevoli dell’importanza della formazione e dello studio al fine di raggiungere i propri obiettivi finanziari. Il 67% dei lombardi (a fronte di un 63% di media nazionale) riconosce l’importanza di una buona consulenza nel percorso di ciascuno verso la ricchezza. Alfio Bardolla lancia un messaggio chiaro che fa crollare molti dei più radicati luoghi comuni sulla ricchezza e sulle difficoltà presunte e reali per raggiungerla, in un momento particolarmente adatto ad essere accolto: la ricchezza è accessibile a tutti se ci si informa in modo adeguato e se si investe del tempo nel perseguire l’obiettivo prefissato. Questo concetto è alla base dell’Intelligenza Finanziaria. Tutti possono diventare liberi finanziariamente. Come qualsiasi altra abilità, si può imparare a diventare ricchi, anche senza possedere un patrimonio iniziale da investire. I corsi della Alfio Bardolla Training Company, la società di formazione fondata da Alfio Bardolla nel 2004, si rivolgono a tutti coloro che hanno deciso di diventare padroni responsabili dei propri soldi, di guadagnare in maniera onesta, pulita, consapevole ed intelligente e di gestire questi guadagni in modo tale da far produrre al denaro altro denaro. “Come per qualunque abilità, acquisire e gestire correttamente il denaro si può imparare e si può insegnare, basta avere il corretto approccio mentale alla ricchezza e degli esempi concreti che propongano un metodo da seguire. In sintesi, se non sei ricco è perché nessuno te lo ha ancora insegnato. ” dichiara Bardolla. .  
   
   
TERZO TRIMESTRE 2007: CRESCONO GLI ORDINI DI MACCHINE UTENSILI (+13,6%) BENE IL MERCATO ESTERO, FERMO L’INTERNO  
 
 Cinisello Balsamo, 17 ottobre 2007 - Nel terzo trimestre 2007, l’indice degli ordini di macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, ha registrato un incremento del 13,6% rispetto allo stesso periodo del 2006, attestandosi a un valore dell’indice pari a 68,6 (base 2000=100). Il risultato, seppur positivo, non è completamente soddisfacente. A fronte del proseguire del buon andamento del mercato estero, il mercato interno, evidenzia, infatti, un certo rallentamento rispetto ai trimestri precedenti. In particolare, gli ordini raccolti dai costruttori sul mercato domestico sono cresciuti solo dell’1,8% per un valore assoluto dell’indice pari a 34,1. Tale dato si confronta oltretutto con quello non brillante registrato nel periodo luglio-settembre del 2006. Sul fronte estero, invece, prosegue il trend positivo degli ordinativi che risultano in crescita del 21,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In virtù di questo incremento, il valore assoluto dell’indice raggiunge quota 107,5, valore record per il terzo trimestre dell’anno. A livello complessivo, nei primi nove mesi dell’anno in corso, l’indice totale degli ordini ha registrato un incremento del 21,2% rispetto allo stesso periodo del 2006, in virtù del positivo riscontro sia del mercato domestico (+23,4%), sia di quello straniero (+20,3%). “Il rallentamento degli ordinativi raccolti dai costruttori italiani sul mercato interno - ha affermato Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione - non è sicuramente un segnale positivo. Esso è sintomo della debolezza del mercato domestico che non riesce a recuperare il terreno perso negli anni di crisi”. “Questo fenomeno può diventare ancora più preoccupante se si considera che stasi negli investimenti di sistemi di produzione significa arretramento tecnologico dell’industria italiana nei confronti dei competitors stranieri e quindi perdita di competitività del paese nel contesto globale”. “Ecco perché - ha continuato Tacchella - Ucimu-sistemi Per Produrre si è subito schierata contro il provvedimento, per la verità ora rimesso in discussione, inserito in finanziaria che prevede di eliminare l’opportunità di deduzione dal reddito di ammortamenti anticipati e accelerati per i beni materiali”. “Anche a seguito delle nostre segnalazioni alle istituzioni politiche e economiche, le autorità di governo propongono “ammortamenti leggeri”. Si tratta però - ha affermato il presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre - di una scelta che porterà sicuramente restrizioni alle imprese che, invece, hanno bisogno di tutti gli strumenti utili a agevolare il confronto sul mercato internazionale”. “La nostra richiesta è volta a ottenere gli ammortamenti liberi per i beni di investimento, unico meccanismo in grado di sostenere realmente i consumi su un mercato affaticato come è attualmente quello domestico e a incentivare l’ingresso di tecnologie sempre più avanzate”. “Allo stesso modo - ha concluso Tacchella - i costruttori di macchine utensili, robot e automazione guardano con estrema diffidenza e contrarietà al provvedimento inserito in finanziaria che stravolge la disciplina di deducibilità degli interessi passivi dal reddito di impresa, introducendo un nuovo limite decisamente più stringente rispetto al passato”. “In questo modo si penalizza nuovamente l’impresa, prevalentemente quella medio piccola che, proprio in ragione delle limitate dimensioni, si appoggia agli istituti creditizi per ottenere liquidità utile allo sviluppo della propria attività. Il meccanismo innescato da questo provvedimento non potrà che favorire tutti quelle distorsioni del sistema industriale italiano che tanto tutti noi stiamo cercando di combattere poiché in contrasto con il principio, ormai imprescindibile, della crescita dell’impresa”. .  
   
   
GRUPPO DANIELI: MKK-ATAKAS ASSEGNA LA FORNITURA DI UN NUOVO COMPLESSO SIDERURGICO  
 
 Buttrio (Ud) 17 Ottobre 2007 - Mkk-atakas, joint-venture tra Russian Magnitogorsk Iron & Steel Work e Turkish Atakas, ha assegnato alla Danieli & C. S. P. A. La fornitura di un nuovo complesso siderurgico per produrre 2,4 milioni di t/anno di prodotti piani da installarsi a Iskanderun (Turchia), nonché di una fabbrica per produrre nastri verniciati da installarsi ad Istanbul (Turchia). La fornitura Danieli, per un totale di 374 Mio/euro, è limitata ad ingegneria, fornitura macchine, apparecchiature elettriche, automazione (con la Danieli Automation S. P. A. Di Buttrio) e supervisione. Le altre componenti dell’impianto saranno acquistate direttamente dal Cliente per un investimento totale (incluso fornitura Danieli) di circa 1. 200 milioni di Us$. La fornitura, tra le altre cose, include uno tra i più grandi forni elettrici al mondo, una macchina di colata a bramme sottili (tecnologia sulla quale la Danieli ha investito notevoli risorse per ricerca ed innovazione negli ultimi anni), un treno di laminazione a caldo per nastri ed infine il treno di laminazione a freddo, che è tra le tecnologie più moderne, simile all’impianto in costruzione per la società italiana Marcegaglia. Un impianto high-tech vinto in competizione con i concorrenti tedeschi ed austriaci. Il Gruppo Danieli progetta, costruisce ed installa impianti chiavi in mano per la produzione di acciaio esportando il 98% della sua produzione e comprende la consociata Acciaierie Bertoli Safau che produce acciai speciali .  
   
   
IL 19 E 20 OTTOBRE A NAPOLI CONFERENZA SULLE OPERE PUBBLICHE: SVILUPPO, TRASPARENZA E TUTELA DEL LAVORO  
 
 Napoli, 17 ottobre 2007 - Si terrà venerdì 19 e sabato 20 ottobre a presso il Maschio Angioino, la conferenza nazionale “Opere pubbliche: sviluppo, trasparenza, tutela del lavoro”, voluta dal Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e organizzata in collaborazione con Anas e Ferrovie dello Stato. La registrazione per i partecipanti è prevista per le ore 9. 30, mentre alle 10 inizierà la sessione mattutina, con la relazione del Ministro Di Pietro. Alla “due giorni”, tra gli altri, interverranno il Ministro del Lavoro Cesare Damiano, il presidente di Anas Pietro Ciucci, il Presidente di Fs Innocenzo Cipolletta, l’Ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, il Presidente del Cnel Antonio Marzano e il Presidente di Confindustria Campania Cristiana Coppola. La prima giornata dei lavori si concluderà intorno alle 19,30. Alle 21, al Teatro Politeama, è in programma il concerto della Banda del Corpo della Guardia di Finanza. Sabato 20 un messaggio del Presidente del Consiglio Romano Prodi aprirà i lavori della conferenza, che termineranno intorno alle ore 13. .  
   
   
SEMINARIO NAZIONALE SULLE SINERGIE STATO-REGIONI SUI PROGETTI DI INNOVAZIONE INDUSTRIALE ´ L´INTERVENTO DELL´ASSESSORE GIACCAGLIA  
 
 Ancona, 17 ottobre 2007 - Di seguito, in sintesi, l´intervento dell´assessore regionale alle Attivita` Produttive Gianni Giaccaglia, al convegno di oggi organizzato da Confindustria Marche. ´Con la finanziaria del 2007 il Governo ha avviato il progetto di innovazione industriale ´Industria 2015´. Le Regioni considerano questo approccio molto importante per completare l´offerta di strumentazione pubblica di sostegno a favore dello sviluppo produttivo. Al momento solo per le prime tre aree e` stata avviata l´attivita` istruttoria da parte del Ministero. Auspichiamo che anche sulle altre due aree si proceda quanto prima all´individuazione dei meccanismi operativi che consentano di attivare tutti i bandi per il finanziamento dei progetti delle imprese. Le Regioni, come e` stato piu` volte indicato al Ministro Bersani e al Governo, intendono concorrere e partecipare attivamente alla definizione delle strategie di politica industriale impostate su base nazionale. Nonostante l´attivazione formale della sede stabile di concertazione prevista dalla Finanziaria 2007, i provvedimenti che il Governo ha adottato e che hanno una rilevanza e un impatto diretto sulla competenza regionale sono stati emanati senza il preventivo coinvolgimento delle Regioni. E´ dunque ancora piu` necessario ribadire una considerazione di metodo sempre sottolineata dalle Regioni nelle posizioni espresse dalla Conferenza in occasione dei provvedimenti esaminati in materia di attivita` produttive. Le Regioni infatti non possono non essere protagoniste di una nuova progettualita` tesa ad analizzare il proprio territorio, le dinamiche economiche settoriali ed intersettoriali al fine di riqualificare i sistemi produttivi e identificare percorsi di sviluppo originali . Sul piano operativo, si tratta di pervenire alla definizione di un insieme di azioni trasversali e verticali di accompagnamento allo sviluppo dei cluster economici mappati sul territorio. Da parte sua, la Regione Marche si candida a promuovere programmi, ad integrazione delle politiche nazionali, che siano in grado di favorire la crescita di competitivita` dei distretti industriali e produttivi, le reti e filiere di imprese nonche` i meccanismi di governance e di indirizzo delle realta` distrettuali. In proposito vorrei sottolineare che il programma del Governo puo` tradursi in un´ottima opportunita` per quelle Regioni come le Marche che presentano alcune importanti peculiarita` in ambito nazionale e che, se adeguatamente valorizzate, possono tradursi in vantaggi competitivi. Le Marche, ad esempio, sono caratterizzate una struttura economica fortemente basata sull´industria manifatturiera, con un tasso di industrializzazione, in linea con le regioni piu` industrializzate del Nord. Vorrei chiudere questo mio intervento ponendo l´accento sulla programmazione delle risorse, meglio ancora sulla certezza delle loro programmazione. Per la definizione della finanziaria 2008 abbiamo chiesto al Governo di affrontare con determinazione alcune questioni che riteniamo fondamentali. Mi riferisco all´adeguamento del Fondo Unico Regionale che e` rimasto fermo sui valori fissati in sede di primo riparto ma mi riferisco anche al superamento o comunque alla riforma della legge 488/92 per poter avere a disposizione strumenti adeguati che garantiscano quantomeno il riconoscimento di maggiori spazi di codecisione e/o autonomia regionale in occasione dell´adozione di ciascun atto conseguente alla riforma stessa. I bei progetti, la pianificazione di lungo periodo vanno infatti sostenuti con interventi di natura strutturale e vanno soprattutto sviluppati in piena armonia con le Regioni ed il complesso sistema delle Autonomie. Se il complesso degli incentivi alle imprese va giustamente riconfigurato, e` bene che altrettanto giustamente questo avvenga in modo consapevolmente partecipato. Insomma, ciascuno deve fare la propria parte assumendosi le proprie responsabilita`. Con equilibrio, lungimiranza e tanto sano pragmatismo´. .  
   
   
BASILICATA, MONTEMURRO (CNA): SITUAZIONE D’EMERGENZA PER ARTIGIANATO MANIFATTURIERO  
 
 Potenza, 17 ottobre 2007 - “La presentazione a cura dell’Unioncamere Basilicata del rapporto relativo allo stato di salute nel 1° semestre 2007 dell’artigianato manifatturiero lucano ci presenta una situazione dai toni a dir poco drammatici: quelle residue speranze di poter agganciare la ripresa in atto sia a livello internazionale che nazionale (in altre Regioni) sono definitivamente accantonate. Questo è quanto dichiara Leo Montemurro segretario regionale Cna e presidente della commissione regionale per l’Artigianato di Basilicata, che aggiunge: “Non possiamo più indugiare in quanto, in aggiunta ai dati di Unioncamere Basilicata, proprio in queste settimane nella provincia di Matera su delega della Camera di Commercio le Associazioni di categoria del comparto dell’artigianato stanno svolgendo una indagine tesa a verificare il livello di conoscenza da parte delle imprese dei servizi camerali e, tra i dati richiesti ve ne sono alcuni che attengono alla stato di salute delle imprese e al clima di fiducia degli imprenditori. Sono moltissimi gli imprenditori artigiani, in special modo quelli di dimensioni minori, - sottolinea Montemurro - che hanno in animo la cessazione dell’attività entro l’anno, strette come sono da un lato da uno Stato che ormai è capace solo di derubare le imprese, introducendo addirittura ad opera del vice ministro Visco regole fiscali retroattive al solo scopo di fare cassa, incurante delle conseguenze delle sue azioni e dall’altro da una sostanziale paralisi del massimo Ente territoriale – la Regione Basilicata – che ormai da anni si disinteressa del comparto, presa com’è solo dalla frenesia di stipulare accordi con i grandi gruppi industriali, che nella maggior parte dei casi vengono nella nostra Regione al solo scopo di accaparrarsi ingenti risorse, che probabilmente potrebbero essere meglio utilizzate e canalizzate verso i settori dell’artigianato e del commercio, vera spina dorsale della nostra economia”. “Infine - conclude Montemurro - le imprese artigiane sono 12. 000 nell’intera Regione,8. 000 in provincia di Potenza e meno 4. 000 in provincia di Matera, ma continuando di questo passo senza proposte significative per il consolidamento di quelle esistenti e per favorirne la nascita di nuove, ci vorrà ben poco per trasformare l’intera regione e tutti i nostri comuni, principalmente quelli delle aree interne, nelle quali attività come quelle delle nostre imprese rappresentano ancora anche un presidio di carattere sociale, in un grande deserto, favorito anche da un uso intensivo del territorio per finalità energifere (petrolio, eolico, etc)”. .  
   
   
FIRMATI PIANI DI ASSETTO TERRITORIALE COMUNI POLESANI  
 
Occhiobello (Rovigo), 17 ottobre 2007 - Ulteriore tappa in Polesine verso una più sapiente copianificazione del territorio, finalizzata a dare le risposte che servono alle comunità locali in un ottica di equilibrio tra tutela, valorizzazione e sviluppo. A Occhiobello, l’assessore alle politiche urbanistiche del Veneto Renzo Marangon ha sottoscritto con i sindaci interessati l’accordo di pianificazione per la predisposizione del Piano di Assetto Territoriale Intercomunale tra Occhiobello, Stienta, Fiesso Umbertiano e Canaro, e quello per il Pat del Comune di Canda. Le intese in questione sono state sottoscritte, per le amministrazioni comunali, dai rispettivi primi cittadini: Gigliola Natali, Fabrizio Fenzi, Giulio Cesare Rossati, Antonio Dal Ben, Stefano Pelà. “Alcuni comuni polesani – ha sottolineato Marangon –hanno deciso di intraprendere assieme questo cammino, usufruendo di una possibilità prevista dalla legge regionale per la pianificazione del territorio, che ha riformato l’urbanistica del Veneto. In questo caso siamo di fronte ad uno dei passaggi più qualificanti e innovativi delle nuove norme venete, che prevedono un percorso di concertazione tra enti locali contermini e tra questi e la Regione, per arrivare alla definizione del nuovo tipo di assetto urbanistico comunale. Canda opererà da solo, ma non in solitudine – ha concluso Marangon – perché lo seguiremo lungo il percorso, tenuto conto che i Pat, che sostituiscono i vecchi Piani Regolatori, sono una straordinaria espressione di autogoverno, ma anche di responsabilità e responsabilizzazione, con il coinvolgimento e in rapporto diretto con tutta la comunità, chiamata a condividere i percorsi del proprio sviluppo”. Il Pati che coinvolge Occhiobello Stienta, Fiesso Umbertiano e Canaro punta alla salvaguardia delle qualità ambientali, culturali e produttive di questa parte del Polesine, con lo scopo di assicurare la conservazione, tutela e valorizzazione dei beni ambientali, culturali, architettonici ed archeologici, la prevenzione e riduzione dei rischi connessi all’uso del territorio e delle sue risorse, la tutela degli abitati e la difesa idrogeologica dei suoli, la razionale della rete di servizi, in armonia con la localizzazione dei futuri insediamenti produttivi. Il Pat di Canda prende a sua volta in considerazione le principali tematiche di salvaguardia, promozione e sviluppo delle peculiarità di quel territorio. .  
   
   
POLITICHE SOCIALI, A CAGLIARI UNA CONFERENZA NAZIONALE  
 
 Cagliari, 17 ottobre ottobre 2007 - Oggi alle 12, nella sede dell’assessorato regionale alla Sanità, verrà presentato il programma della Conferenza nazionale sulle politiche sociali "Strada facendo: i cantieri dell´abitare sociale", giunta alla terza edizione. A illustrare il programma dell’iniziativa - promossa dal Gruppo Abele, dal Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, dall´associazione Libera contro le mafie – sarà don Luigi Ciotti, insieme all’assessore Nerina Dirindin, don Ettore Cannavera, in rappresentanza del Cnca, e Angela Quaquero, assessore alle Politiche sociali della Provincia di Cagliari. Saranno presenti i rappresentanti di Abc Sardegna, Asarp, Centro Servizi Sardegna Solidale, La Collina, Mondo X, che hanno collaborato alla organizzazione della manifestazione. Per i tre giorni della Conferenza sono attese oltre mille persone, provenienti da varie regioni italiane, che si confronteranno sui temi della povertà, della condizione dei giovani, della collaborazione tra le istituzioni, del benessere e della salute mentale delle persone. Sono previsti 8 cantieri di lavoro: prossimità e sicurezza; curare/punire; riqualificazione urbana e legame sociale; imparare a lavorare insieme: difficile e indispensabile; la violenza e lo sfruttamento: contrasti e approdi; la politica come servizio; per una migliore comunicazione del sociale; i luoghi dei giovani: scuola, casa, lavoro e città. Per domenica è in programma una tavola rotonda cui parteciperanno il ministro della Salute, Livia Turco, il ministro della Famiglia, Rosy Bindi, il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, l’assessore alle Politiche sociali della Regione Umbria, Damiano Stufara, oltre al presidente della Regione, Renato Soru e all’assessore Dirindin. .  
   
   
CONVEGNO SU INSERIMENTO DISABILI NEL MONDO DEL LAVORO  
 
 Gorizia, 17 ottobre 2007 - Un convegno a Udine, il 29 e 30 ottobre prossimi, per fare il bilancio su quanto è stato fatto finora in Friuli Venezia Giulia per l´inserimento dei disabili nel mondo del lavoro e per stabilire le nuove misure che consentiranno di raggiungere l´obiettivo ambizioso del 25 per cento di disabili inseriti - ossia mille persone - entro il 2010, così come auspicato dall´agenda di Lisbona. Le finalità del convegno dal titolo "Integrazione lavorativa delle persone disabili tra applicazione normativa e sperimentazione" che si terrà nel Centro congressi Palazzo delle professioni, sono state illustrate oggi a Gorizia dall´assessore regionale al Lavoro e Formazione professionale, Roberto Cosolini. "Con il programma triennale di politica del lavoro 2006-2008 la Regione si è posta l´obiettivo di affrontare la materia della disabilità in un´ottica di sistema che vede coinvolti tutti i soggetti che a vario titolo contribuiscono ad attuare gli interventi necessari all´integrazione lavorativa delle persone disabili", ha spiegato Cosolini. "Muoversi in questa direzione, con l´attivazione di azioni concertative molto serrate con le Provincie, il Comitato intercostituzionale, le varie Commissioni, ha permesso di dare attuazione, nel giro di poco più di un anno e mezzo dalla legge regionale 18/05, alla quasi totalità dei regolamenti e atti di indirizzo in essa previsti. Adesso avendo a disposizione tutti gli strumenti che la legge statale 68/99 prevede - ha chiarito Cosolini - sarà possibile individuare ed attivare i percorsi che si ritengono più congeniali per una soddisfacente politica di inserimento e inclusione sociale delle persone disabili". I numerosi interventi previsti dal programma congressuale sono stati pensati per dare diffusione su quanto è in atto in Friuli Venezia Giulia, regione nella quale attualmente l´inserimento dei disabili si attesta sul 10 per cento (il doppio della percentuale dell´Italia, ferma al 5 per cento del totale della forza lavoro). La prima sezione, ha illustrato Cosolini, sarà dedicata agli approfondimenti sulla normativa regionale attuativa della disciplina nazionale, in particolare su un settore molto qualificante rappresentato dai percorsi personalizzati di inserimento lavorativo e dai progetti propedeutici per l´inserimento socio-lavorativo. Un´altra sezione sarà dedicata alla complessità della persona disabile come lavoratore ed alle disabilità emergenti, nonché alle problematiche delle imprese. Seguirà l´analisi delle esperienze più innovative nell´erogazione dei servizi da parte dei Centri per l´impiego provinciali, che hanno - è stato sottolineato - una funzione fondamentale perché rappresentano il momento di sintesi del collocamento mirato. "Il convegno sarà anche occasione per approfondire le esperienze transnazionali nell´ambito del progetto Equal Linda - ha precisato Cosolini - con la presenza di rappresentanti dell´Università, degli enti previdenziali e delle istituzioni del lavoro dei partner sloveni, francesi e tedeschi". In particolare il progetto Linda, il cui ente capofila è stato la Provincia di Udine, oggi rappresentata dall´assessore provinciale al Lavoro, Daniele Macorig, ha permesso, tra le altre cose, l´elaborazione del profilo del tecnico dell´inserimento. E´ stato Vladimiro Kosic, presidente della Consulta regionale associazioni dei disabili, a ricordare l´ottima collaborazione avviata con la direzione regionale al Lavoro per risolvere i problemi che, ha ricordato, "non sono quelli di una minoranza, ma anzi impattano sulla maggioranza della comunità. Il Friuli Venezia Giulia è stato precursore della legge 68/99, quindi si parte da ottime premesse per raggiungere gli obiettivi", ha concluso Kosic, che è intervenuto assieme a Mario Brancati, vice presidente della Consulta e presidente del Comitato provinciale di coordinamento delle associazioni dei disabili di Gorizia. .  
   
   
IMMIGRAZIONE: 150MILA EURO PER PROGETTI INNOVATIVI  
 
Cagliari, 17 ottobre 2007 - Favorire l´interazione sociale e culturale, gli scambi interculturali, promuovere la lotta alle discriminazioni e la conoscenza dei diritti: sono queste le azioni che dovranno portare avanti i progetti innovativi in materia di immigrazione per i quali sarà pubblicato a breve una bando pubblico da 150mila euro. Lo ha stabilito il 15 ottobre a Cagliari la Consulta Immigrazione presieduta dall´assessore del Lavoro Romina Congera. L´organismo ha anche raccolto la proposta dell´esponente della Giunta regionale di programmare nei prossimi mesi una seduta di lavoro congiunta con la Consulta emigrazione, "perché – ha sottolineato l´assessore - immigrazione ed emigrazione non sono altro che due facce di una stessa medaglia". Saranno finanziati, per un tetto massimo di 25mila euro, i progetti "presentati da organismi associativi di immigrati ovvero di assistenza all´immigrazione" come previsto dal Piano annuale per il 2007. E´ stato stabilito in particolare di privilegiare i progetti più innovativi e di qualità e, in una certa misura, di incentivare le proposte presentate dai raggruppamenti di più associazioni, l´esperienza nel settore e "la compartecipazione economica del proponente alla realizzazione del progetto". .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ, ASSESSORE BERRUTI: "LA REGIONE CONSEGNA I FINANZIAMENTI ALLE PROVINCE PER LA REALIZZAZIONE DEI CENTRI ANTI-VIOLENZA"STANZIATI CINQUECENTOMILA EURO PER IL 2007  
 
Genova, 17 ottobre 2007 – Viene siglata oggi alle 15 presso la sede della Regione Liguria di via Fieschi (11° piano sala riunioni Torre B) l´intesa tra la Regione e le quattro Province liguri attraverso cui l´assessorato all´Edilizia e alle Pari Opportunità destina 500mila euro alla realizzazione dei quattro centri-antiviolenza previsti in ogni provincia e per ognuno assegna la somma di 125 mila euro. L´accordo segue l´approvazione da parte della Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Pari Opportunità, Maria Bianca Berruti, della legge contro la violenza sulle donne e lo stanziamento per il 2007 del finanziamento complessivo. "Con questo protocollo d´intesa - spiega l´assessore Berruti - la Regione ripartisce in modo uguale tra tutti e quattro i territori la somma stanziata e affida alle Province il compito di realizzare i centri anti-violenza che offriranno servizi di prima accoglienza alle donne maltrattate". I fondi provengono dal capitolo Edilizia e sono destinati a realizzare strutture ad uso pubblico, come previste anche dal piano dei servizi socio-sanitari. "L´obiettivo - conclude l´assessore Berruti - è quello di coinvolgere, accanto alle Province, anche le reti territoriali che riuniscono l´associazionismo femminile e il volontariato, congiuntamente alle cooperative sociali". A questo punto le Province avranno un anno di tempo per l´individuazione della localizzazione e la realizzazione dei centri. .  
   
   
TRASFERIMENTO GRATUITO DI DIECI AREE MILITARI IN ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 17 ottobre 2007 Dieci aree militari non più necessarie allo Stato verranno a breve trasferite gratuitamente al patrimonio della Provincia: l´operazione, annunciata oggi dal presidente Luis Durnwalder, rientra nella specifica norma dello Statuto di autonomia. Il bene immobiliare principale è costituto dalla caserma Druso di Silandro. Periodicamente Provincia e Stato verificano quali aree militari in Alto Adige non siano più necessarie al Governo, "che sulla base di una norma autonomistica del 1973 è chiamato a trasferirle gratuitamente alla Provincia", spiega il presidente Durnwalder. Nell´intesa dell´agosto scorso con il ministro della Difesa Arturo Parisi, lo stesso Durnwalder ha definito i prossimi trasferimenti dopo quelli del 1999. L´operazione sta per essere concretizzata. Nell´accordo sono citati dieci areali - caserme, poligoni di tiro, depositi di materiali - considerati cedibili dallo Stato e che quindi passeranno al patrimonio della Provincia. Si tratta del deposito di materiali di artiglieria a Fleres, una parte della caserma Ruazzi di Elvas, già oggi destinata a biotopo, l´ex deposito militare Rigel a Naz, un ex alloggio militare a Mantana, l´ex poligono di tiro di Villabassa, l´ex area militare di Corces, un altro deposito militare a Fleres, l´ex poligono di Laces e un´area a Stilves. Il bene immobiliare principale è rappresentato dalla caserma Druso di Silandro, che verrà interamente trasferita alla Provincia. "Non appena l´operazione sarà completata - spiega il presidente Durnwalder - prenderemo contatto con i Comuni interessati per trattare sulla futura destinazione delle superfici acquisite. " Alcune di queste potranno essere utilizzate per scopi istituzionali e pertanto trasferite dalla Provincia agli stessi Comuni, sottolinea Durnwalder. .  
   
   
CASACLIMA FINO IN SUDAFRICA: LA COSTRUZIONE DI UNA CASACLIMA A BASSO FABBISOGNO ENERGETICO E A COSTI RIDOTTI (TRA I 6.500 E GLI 8.000 € PER 40 METRI QUADRATI) PENSATA - NELLE INTENZIONI DEL GOVERNO SUDAFRICANO  
 
Bolzano, 17 ottobre 2007 - Con l´aiuto della Provincia una regione del Sudafrica realizzerà il progetto "African Sustainable House", grazie al quale verrà esportato il concetto di Casaclima anche tra la popolazione meno abbiente. Ne hanno discusso il 15 ottobre a Bolzano il presidente Luis Durnwalder con una delegazione del governo della provincia sudafricana di Eastern Cape. Il presidente Durnwalder ha discusso con rappresentanti del governo di Eastern Cape (170 kmq, 6 milioni di abitanti), guidati dal ministro ai Lavori pubblici, signora Tokozile Xasa, lo sviluppo del progetto Casaclima anche nella provincia sudafricana. L´iniziativa, che vede tra i promotori anche il direttore del Dipartimento provinciale Ambiente e energia, Walter Huber, consente la costruzione di una Casaclima a basso fabbisogno energetico e a costi ridotti (tra i 6. 500 e gli 8. 000 € per 40 metri quadrati) pensata - nelle intenzioni del governo sudafricano - per la popolazione meno abbiente. Al progetto collabora anche la Bassa Sassonia. "Il governo sudafricano si sta impegnando per trasformare le slums in normali unità abitative - spiega Durnwalder - e a costruire nei prossimi due anni circa 800 scuole secondo gli standard di Casaclima. Per tali ragioni il progetto di casa sostenibile diventa molto interessante e la Provincia di Bolzano è pronta a mettere a disposizione l´esperienza accumulata nel settore anche per coordinare la formazione di tecnici sudafricani. " Nell´incontro si è discusso inoltre della possibilità di sviluppare modelli di Casaclima da impiegare nella regione in caso di emergenze umanitarie, considerato che nei casi di terremoti, alluvioni o eventi analoghi si ricorre alle tende, che hanno però carattere di soluzione provvisoria per la prima emergenza. "Il progetto riguarda una casetta con adeguato isolamento termico, facilmente trasportabile e da installare senza particolare impegno di macchinari", specifica il direttore di Dipartimento Huber. Disponibile a contribuire al progetto si è dichiarata l´imprenditrice altoatesina Maria Niederstätter, mentre Isidor Geier del centro di sperimentazione "Laimburg" ha sviluppato un sistema che permetterebbe di allestire una casa di 4 metri per 4, stabile e abitabile, in circa due ore. "I dettagli tecnici della collaborazione su questi aspetti verranno ora approfonditi dai tecnici prima di stilare un programma concreto", conclude Durnwalder. .  
   
   
COSTRUIRE INSIEME UN FUTURO DI QUALITÀ SEMINARIO DI CONFRONTO E STUDIO PER OLTRE 400 GIOVANI “GIOVANI ENERGIE RINNOVABILI” AL FIERECONGRESSI DI RIVA DEL GARDA  
 
Trento, 17 ottobre 2007 - “Giovani energie rinnovabili” è il titolo del seminario che si apre giovedì 18 ottobre (inaugurazione alle ore 15. 00) al Fierecongressi di Riva del Garda. Un’occasione per quanti vogliano riflettere su come idee innovative, rivolte verso uno sviluppo “eticamente” sostenibile, possano trovare terreno fertile in Italia. Giovani di età compresa fra i 18 e i 30 anni organizzati in gruppi di lavoro formuleranno proposte da presentare alle istituzioni, agli enti territoriali, alle imprese e al sistema creditizio, al fine di creare quel clima accogliente che valorizzi la creatività dei talenti emergenti del nostro Paese. Uno degli scopi è anche quello di fare il punto sulla fuga all’estero dei nostri “cervelli” ed elaborare le strategie per arginare un fenomeno che invecchia ed indebolisce il nostro Paese, impedendo così a tanti ragazzi e ragazze di veder riconosciuto il proprio talento e le proprie capacità. Organizzatori del seminario sono il Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive (Pogas) e la Provincia autonoma di Trento. Uno degli obiettivi del convegno è anche quello di iniziare a strutturare una vera e propria “Banca Dati delle Buone Pratiche” che possa divenire un punto fermo per l’inclusione sociale dei giovani. La due giorni sarà caratterizzata anche da eventi d’arte, performances e concerti. Tra gli altri è prevista la partecipazione del comico Dario Vergassola . A conclusione degli incontri, venerdì 19 ottobre, gli interventi di Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento e di Giovanna Melandri, Ministro per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive. .  
   
   
WORKSHOP “ENEA INCONTRA L’INDUSTRIA: LA R&S NEL SETTORE FOTOVOLTAICO” PORTICI 22 OTTOBRE 2007  
 
Portici, 17 ottobre 2007 - La strategia dell’Unione Europea nello sviluppo delle fonti rinnovabili ha avuto un nuovo impulso con l’adozione da parte del Consiglio Europeo del Piano d’Azione “Una politica energetica per l’Europa”: i nuovi obiettivi al 2020 di riduzione delle emissioni di Co2 (20% rispetto al 1990) saranno conseguiti con azioni diversificate tra cui un maggiore ricorso alle fonti rinnovabili per una quota pari al 20% del fabbisogno energetico europeo. Per poter rispondere alle nuove indicazioni della Comunità, la tecnologia fotovoltica assume una elevata valenza strategica soprattutto nel medio-lungo termine. Il “Position Paper” del Governo Italiano, in corso di approvazione, fissa il potenziale massimo teorico per le rinnovabili al 2020. Per il fotovoltaico è stato stimato al 2020 un potenziale di 8500 Mw, di cui 7500 del tipo “integrato negli edifici” e 1000 di “centrali fotovoltaiche”. L’imprenditoria nazionale sta reagendo con vivacità alle nuove opportunità di mercato dimostrando interesse nell’investire nel fotovoltaico, con una particolare attenzione alle tecnologie emergenti, che si propongono come alternative a quelle del Silicio cristallino e dei film sottili convenzionali. Il Workshop organizzato dall’Enea vuole essere un occasione di incontro tra tutti i soggetti interessati alla nascita di una filiera fotovoltaica in Italia, al fine ci creare le condizioni più favorevoli per una migliore sinergia e per una valorizzazione degli sforzi in atto. Sono presenti le istituzioni, che, a livello europeo, nazionale e locale, definiscono i meccanismi e gli strumenti di “governance”, nonchè esponenti del mondo imprenditoriale e di quello della Ricerca. In tale contesto si intende stimolare un migliore raccordo tra la realtà industriale e quella scientifica: i rappresentanti dell’industria fotovoltaica nazionale ed europea presenteranno le loro posizioni, mentre ricercatori dell’Enea ed esponenti di spicco della comunità scientifica europea e nazionale delineeranno la strategia in atto e quella futura per quanto riguarda le attività di R&s nel campo della tecnologia fotovoltaica. Il Workshop sarà ospitato dal Centro Enea di Portici, da sempre impegnato nel fotovoltaico. I laboratori di Portici sono considerati, a livello internazionale, come il punto di riferimento in Italia per lo sviluppo delle tecnologie fotovoltaiche emergenti ed innovative ritenute più promettenti. Programma 10:00 Registrazione dei partecipanti; 10:30 Apre i lavori Antonio Bassolino Presidente Regione Campania: 10:45 Presiede e introduce Luigi Paganetto Presidente Enea: 11:00 Il Fotovoltaico e il Centro Ricerche di Portici Giorgio Palazzi Direttore Dipartimento Energia Enea: 11:15 Obiettivi e Programmi nazionali Bruno Agricola Direttore Generale Mattm. Andrea Bianchi Direttore Generale Mse; 11:35 Indirizzi della Comunità Europea David Anderson Responsabile Progetti Ricerca Fotovoltaico Dg Ricerca Commissione Europea, Anna De Lillo Piattaforma Europea-mirror Group / Enea; 11:45 L’industria nazionale ed europea Matthias Altieri Q-cells, Salvo Coffa Stmicroelectronics, Roberto Garavaglia Arendi - Gruppo Marcegaglia, Franco Traverso Helios Technology, Claudio Valentini Enipower, Mariano Zarcone X-group. 12:45 Le strategie della ricerca Gianluca Timò Cesi Ricerca, Franco Roca, Girolamo Di Francia, Paola Delli Veneri Enea: 13:00 La Finanza Luigi Gorga Responsabile Mercato Imprese Regione Campania Banco di Napoli Spa; 13:40 Conclude Luigi Nicolais Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione; 14:00 Lunch e visita ai laboratori ed agli impianti del Centro Ricerche Enea . Centro Ricerche Enea di Portici Località Granatello – Portici (Napoli) 22 ottobre 2007. .  
   
   
ENI E LIBYAN NATIONAL OIL CORPORATION FIRMANO ACCORDO STRATEGICO PER LO SVILUPPO DI PROGETTI CONGIUNTI NELLA PRODUZIONE DI GAS E PETROLIO IN LIBIA  
 
Tripoli, 17 ottobre 2007 - Eni e la società petrolifera di stato libica Noc hanno raggiunto ieri un accordo che consolida ed espande ulteriormente la collaborazione strategica iniziata nel 1959. L’accordo di grande respiro industriale consentirà a Eni di aumentare notevolmente la propria produzione di gas e petrolio in Libia, garantendo maggiore sicurezza energetica all’ Italia e consentendo alla Società lo sviluppo a lungo termine di giacimenti collocati nei bacini più prolifici del Paese. L’intesa raggiunta conferma Eni al primo posto tra gli operatori stranieri in Libia e consolida gli ottimi rapporti tra i due Paesi del Mediterraneo. In un contesto altamente competitivo, Noc ed Eni hanno raggiunto l’accordo per convertire gli attuali contratti petroliferi nel più recente modello contrattuale denominato Epsa Iv, con una durata rinnovata per 25 anni dal gennaio 2008, ben oltre gli attuali termini fissati. Considerate inoltre le estensioni previste dal contratto, le nuove scadenze sono il 2042 per la produzione di petrolio e il 2047 per il gas. Eni e Noc, dopo aver completato di recente lo sviluppo dei due più importanti giacimenti della Libia, El Feel (Elephant) e il Western Libya Gas Project, hanno definito un piano di iniziative con l’obiettivo di sfruttare al meglio il potenziale della Libia in materia di idrocarburi. In particolare, le due Società concentreranno i propri sforzi per massimizzare la produzione dai loro giacimenti storici attraverso l’applicazione di programmi avanzati e delle più sofisticate tecnologie per il recupero assistito degli idrocarburi (iniezione Co2 e water alternate gas) e daranno il via ad una nuova campagna di perforazione di campi vicini. Noc ed Eni continueranno a esplorare la prolifica area offshore Nc41 e daranno ulteriore slancio, allo stesso tempo, all’hub di Mellitah, espandendone la capacità di export del gas da 8 a 16 miliardi di metri cubi all’anno. L’espansione sarà raggiunta attraverso l’ampliamento della capacità di trasporto verso l’Italia del gasdotto Greenstream di 3 miliardi di metri cubi all’anno e la costruzione di un nuovo impianto da 5 miliardi di metri cubi annui di Gnl (gas naturale liquefatto) destinato al mercato mondiale. Ulteriori produzioni aggiuntive di gas saranno messe a disposizione per usi industriali in Libia. L’investimento complessivo è stimato in circa 28 miliardi di dollari in un periodo di 10 anni. Eni è presente in Libia dal 1959 ed è oggi il maggior operatore straniero nel Paese, con una produzione media giornaliera operata di oltre 550. 000 Boe al giorno, di cui circa 250. 000 di sua spettanza. Eni è inoltre operatore di alcuni dei più grandi giacimenti della Libia come quelli petroliferi di Abu-attifel, El Feel e Bouri e quelli a gas e condensati di Bahr Essalam e Wafa, che riforniscono gli impianti di trattamento di Mellitah e il gasdotto Greenstream. .  
   
   
NORDEX E IL GRUPPO ERG HANNO FIRMATO UN CONTRATTO DI FORNITURA FINO AD UN TOTALE DI 44 AEROGENERATORI IL VALORE ECONOMICO DEL CONTRATTO È DI 104 MILIONI DI EURO PER UN PARCO EOLICO DA 110 MW  
 
Genova, 17 ottobre 2007 - Nordex Ag e il Gruppo Erg hanno firmato un contratto per la fornitura di aerogeneratori N90/2500 Kw, fino a un totale di 44 unità, per il parco eolico di “Fossa del Lupo”, che sarà costruito in provincia di Catanzaro e avrà una potenza di 110 Mw. Situato ad un´altitudine di circa 800 metri, il parco dovrebbe produrre ogni anno un totale di circa 250 Gw/h e sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di elettricità di oltre 80. 000 famiglie, evitando nel contempo emissioni di gas a effetto serra per circa 250. 000 tonnellate/anno. Il valore economico del contratto è stimato in circa 104 milioni di Euro. I lavori inizieranno nell´ottobre 2008 per entrare in operatività entro il 2009. “Si tratta del secondo progetto importante per Erg e mette in evidenza l’importanza della collaborazione che abbiamo creato con questo importante cliente in Italia. La forte richiesta di aerogeneratori N90/2500 mostra ancora una volta che questo tipo di turbina è ideale per i siti italiani,” spiega Carsten Pedersen, Coo Vendite e Marketing di Nordex Ag. “Nordex rappresenta per noi un partner importante e consideriamo questa collaborazione strategica per l’attuazione del nostro piano di sviluppo nel settore eolico in Italia e all’estero” ha commentato Raffaele Tognacca Amministratore Delegato di Erg Power & Gas (Gruppo Erg). .  
   
   
RUSSIA, NUOVA RAFFINERIA DA 6 MLD. DOLLARI  
 
Mosca, 17 ottobre 2007 - La Surgutneftegaz intende costruire una nuova raffineria nella regione di San Pietroburgo entro il 2011. L´investimento previsto è pari a 6 miliardi di dollari e l´impianto dovrà garantire la lavorazione di 12 milioni di tonnellate di petrolio l´anno, secondo quanto riportato dall´Ice, Istituto per il commercio estero. .  
   
   
UNGHERIA, PANNONPLAST ENTRA NEL SETTORE GEOTERMICO  
 
Budapest, 17 ottobre 2007 - La Pannonplast, società operante nel settore della plastica, sta sviluppando una nuova strategia aziendale che la porterà a dedicare ingenti risorse al settore dell´energia geotermica. Lo comunica l´Ice, Istituto per il commercio estero. Il progetto prevede la costruzione di otto centrali geotermiche con un investimento di 350 milioni di euro, la metà dei quali saranno forniti congiuntamente dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei) e dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers). La costruzione delle centrali dovrebbe iniziare nel 2009 ed essere completata nell´arco di 18 mesi. .  
   
   
ENEA: L´ENERGIA E L´AMBIENTE  
 
Roma, 17 ottobre 2007 - Il Workshop intende indagare sulle prospettive di sviluppo di un sistema energetico all´drogeno. Il Prof. Paganetto, nel tracciare l´evoluzione delle strategie di sviluppo dell´idrogeno quale vettore energetico e i risultati della Roadmap Europea Hyways, ha evidenziato che: "l´Enea ha preso parte attiva nei maggiori programmi europei di sviluppo dell´idrogeno, quali Hyways e Jti. L´obiettivo di questi programmi sta nella definizione di azioni mirate di ricerca, sviluppo e dimostrazione, per delineare possibili traiettorie tecnologiche per l´impiego dell´idrogeno e delle celle a combustibile nel settore dell´industria automobilistica, e in quello della telefonia mobile e dei personal computer. La ricerca dell´Enea è già attiva nella direzione delineata da queste traiettorie, in unottica di impegno complessivo sul ciclo dell´idrogeno, con particolare riguardo alla sua produzione da fonti rinnovabili". .  
   
   
HERA: L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI APPROVA IL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI SAT SASSUOLO  
 
 Bologna 17 ottobre 2007 - L’assemblea straordinaria degli Azionisti di Hera S. P. A. Ha approvato il Progetto di Fusione di Sat in Hera S. P. A. E l’aumento del capitale sociale della società dagli attuali �� 1. 016. 752. 029,00 fino ad € 1. 031. 292. 363,00, mediante l’emissione di un massimo di 14. 540. 334 azioni ordinarie da € 1,00 ciascuna, da riservare in via esclusiva a servizio del cambio azionario relativo alla Fusione. L’assemblea ha inoltre deliberato un secondo aumento di capitale sociale, a pagamento per Euro 1. 445. 339, mediante emissione di n. 1. 445. 339 nuove azioni ordinarie, da offrire in sottoscrizione, esclusivamente, ai Comuni di Castiglione dei Pepoli, Grizzana Morandi, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro e Sasso Marconi, in cambio del conferimento da parte degli stessi delle condotte per la distribuzione di gas, consentendo in tal modo ad Hera importanti benefici industriali sia sul fronte dell’assetto impiantistico che sul fronte operativo. Il Presidente Tomaso Tommasi di Vignano ha espresso soddisfazione ed ha commentato “l’approvazione avvenuta oggi da parte dei nostri soci concretizza un’importante operazione di consolidamento territoriale nell’area modenese, che fa seguito alla costituzione di Marche Multiservizi, di cui Hera detiene il 41%, la società nata dall’aggregazione di Aspes Pesaro e Megas Urbino”. .  
   
   
EX AMIANTIFERA: UN FUTURO ECOSOSTENIBILE CON ENERGIE RINNOVABILI PECORARO SCANIO: “FINALMENTE FATTI E NON LAMENTELE” DE RUGGIERO: “UN PROGETTO DI SVILUPPO PER GARANTIRE LA GESTIONE”  
 
 Torino, 17 ottobre 2007 - Il futuro dell’area della vecchia miniera di amianto di Balangero e Corio passa attraverso la produzione energetica da fonti rinnovabili e la creazione di un centro per la diffusione delle energie ecosostenibili. E’, in linea di massima, il progetto che Nicola de Ruggiero, assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, e Corrado Scapino, presidente di Rsa, la società creata per la bonifica dell’area dell’ex Amiantifera, hanno illustrato ieri al ministro per l’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio durante una conferenza stampa a Ciriè. “La seconda parte della bonifica è avviata - ha detto de Ruggiero - e finalmente possiamo iniziare a pensare ad un futuro di sviluppo che sia compatibile con l’ambiente e che restituisca il territorio a una funzione naturale. Ora terminiamo la bonifica del territorio e, oltre a produrre energia pulita, con la realizzazione del progetto siamo in grado di garantire la gestione dell’area che avrà bisogno nei prossimi anni di continua sorveglianza e manutenzione”. Per il ministro Pecoraro Scanio “finalmente si vedono cose fatte bene e non lamentele di amministratori. E’ un elemento positivo in un settore come quello delle bonifiche che ho particolarmente a cuore. In Italia abbiamo accelerato su tutte le bonifiche e la cultura del fare è bene. Non è un caso che nel correggere il decreto ambientale 152 vogliamo attivare un sistema nuovo per reindustrializzare le aree consentendo lavoro, senza dimenticare tutti gli accorgimenti ecocompatibili”. L’ex Amiantifera Il territorio della ex miniera di amianto di Balangero e Corio, individuata tra i siti di bonifica di interesse nazionale con L. 426/199, comprende una regione montuosa di circa 400 ha. , un complesso industriale dismesso di circa 40. 000 m2. E, all’interno della cava mineraria, un bacino lacustre con circa 2 milioni di m3 d’acqua. L’attività estrattiva, durata mezzo secolo, ha prodotto lo sconvolgimento del territorio interessato da un’intensa attività industriale. La cessazione dell’attività per fallimento della Società Amiantifera precede di poco la L. 257/1992, contenente le norme relative alla cessazione dell’estrazione, commercializzazione e utilizzo dell’amianto. La Bonifica L’accordo di programma per il risanamento dell’area, siglato nel 1992, prevedeva la costituzione di un’apposita struttura societaria per la bonifica, la riqualificazione e lo sviluppo della ex miniera e del territorio interessato. Per questo, nel novembre del 1994, si costituisce la R. S. A. S. R. L. , società a totale capitale pubblico che, nel gennaio del 2007, con l’approvazione del nuovo Statuto, viene acquisita sotto il controllo in house alla Regione Piemonte. E’ in corso di approvazione un nuovo accordo di programma per la destinazione dei fondi assegnati con la L. 426/1998 che rende disponibili risorse finanziarie per circa 8,17 milioni di euro, a copertura di progetti in corso di approvazione da parte della conferenza dei servizi, e individua ulteriori somme, pari a circa 20 milioni di euro, per il completamento dei lavori di bonifica. L’attività svolta dalla R. S. A. Srl, sino a tutto il 2006, porta a sostanziale compimento la prima fase di attività, come prevista dal progetto di massima (Finpiemonte 1993), volta alla messa in sicurezza del sito minerario con particolare riferimento al rischio idrogeologico dei versanti, dei corsi d’acqua e delle discariche di pietre. Sull’intera area e sugli stabilimenti sono stati realizzati interventi di contenimento delle situazioni di emergenza e, più in generale, si è organizzato un presidio di monitoraggio e controllo, in grado di fornire dati per conoscere le dinamiche di rischio. Attualmente ci sono le condizioni per una seconda fase di attività volta ad integrare i lavori di bonifica sulla base della specifica caratterizzazione del sito (D. Lgs. N. 152/2006). In questa seconda fase le priorità riguardano gli interventi di messa in sicurezza e bonifica degli stabilimenti, gli interventi di sistemazione idrogeologica della discarica lapidea lato Balangero e la rimozione dei fanghi contaminati. La manutenzione della copertura vegetale e delle opere di sistemazione idrogeologica, realizzate con tecniche di ingegneria naturalistica, dovrà essere mantenuta nel tempo per garantire le condizioni di messa in sicurezza permanente. Il Progetto Per garantire la sicurezza costante e permantente si rende necessario individuare soluzioni per la riqualificazione del sito che consentano di generare utili da impiegare per il finanziamento delle attività di manutenzione del territorio. L’approvvigionamento energetico è condizione necessaria per sostenere qualsiasi ipotesi di sviluppo del territorio interessato. Alla questione energetica sono connessi i temi della competitività, della tutela ambientale e valorizzazione della vocazione del territorio stesso e, in ultima istanza, della coesione sociale, tenuto conto dei benefici economici e sociali derivanti dallo sviluppo del sistema energetico. Uno dei settori di maggior interesse è rappresentato dalla produzione energetica da fonti rinnovabili. L’intero scenario internazionale sta rapidamente cambiando in risposta all’alterazione degli equilibri climatici e a nuove strategie di politica economica. Richiamate le indicazioni della Comunità Europea in materia di tutela ambientale e riduzione delle emissioni di gas climalteranti, nel rispetto degli obiettivi sanciti dal Protocollo di Kyoto, considerato il sistema di incentivazione previsto dal nuovo conto energia (D. M. 19. 2. 2007), si individuano interessanti prospettive imprenditoriali, in particolare per l’installazione di sistemi di produzione elettrica fotovoltaica, con tempi di rientro degli investimenti compatibili con attività di riqualificazione e sviluppo dell’area. Le opere in progetto interesseranno essenzialmente gradoni pianeggianti del versante sud lato Balangero, con condizioni di insolazione ottimale; il profilo del pendio e la conformazione dei gradoni consente di mascherare gli impianti, senza oneri per opere di mitigazione dell’impatto paesaggistico. Le aree individuate, sono sufficientemente ampie per accogliere circa 21. 300 moduli da 170 Watt cadauno, per una potenza di picco totale prevista di c. A 3,8 Mwp. Una prima valutazione dell’attività economico-finanziaria consente di stimare, a pieno regime, un utile lordo pari a circa 400mila euro/anno, necessario a sostenere i costi fissi di manutenzione delle opere a verde e delle opere di sistemazione idrogeologica indispensabili alla manutenzione della messa in sicurezza del sito. .  
   
   
SCHMACK BIOGAS SIGLA CONTRATTO QUADRO CON AGRI.CAPITAL COMMESSA DI OLTRE 20 MILIONI NEI PRIMI DUE ANNI LA COLLABORAZIONE DURERÀ QUATTRO ANNI  
 
Schwandorf, 17 ottobre 2007 - La Schmack Biogas ha firmato con agri. Capital, uno dei maggiori gestori di impianti di biogas in Germania, un accordo quadro della durata di quattro anni. Nei prossimi due anni Schmack costruirà per conto di agri. Capital una quindicina di impianti della potenza di circa 500 kW ciascuno. Il valore della commessa è di circa 21,5 milioni di euro, ma è possibile, nell’ambito dell’accordo quadriennale, la realizzazione di ulteriori progetti. Agri. Capital, con sede a Münster, è un azienda che commissiona la costruzione di impianti di biogas e ne acquisisce di già attivi o in fase di sviluppo allo scopo di produrre energia e calore da biogas. Il dott. Karl Reinhard Kolmsee, direttore commerciale della Schmack Biogas Ag commenta così l’accordo: “Siamo molto contenti di questa stretta collaborazione con agri. Capital. Con questo contratto ribadiamo il coerente perseguimento della nostra strategia, che è quella di crescere ulteriormente insieme a distributori di energia elettrica, gestori industriali e investitori finanziari. Per di più con agri. Capital acquisiamo, per una collaborazione a lungo termine, un partner estremamente professionale e rinomato nel campo”. “Il nostro obiettivo”, dice Bernd Hugenroth, amministratore delegato di agri. Capital, “è di espandere ancora la nostra attività di distributori di energia elettrica con la produzione di energia e calore da biogas. La Schmack Biogas ci fornirà, grazie alla sua tecnologia ed alla sua esperienza, una resa energetica estremamente efficiente e di conseguenza una elevata resa economica dei nostri impianti. Inoltre Schmack offre una soluzione innovativa per l’abbattimento dei costi di approvvigionamento delle materie prime, cosa che ha rappresentato un importante fattore per la nostra scelta, soprattutto nell’attuale contesto, coi prezzi dei prodotti agricoli in aumento”. Agri. Capital dispone già di molti siti adatti sui quali Schmack Biogas inizierà già da quest’anno la costruzione dei primi impianti di biogas nell’ambito dell’accordo. Il cuore del giro di affari sarà nell’anno finanziario 2008. .  
   
   
AGEVOLAZIONI FISCALI PER CHI RISPARMIA ENERGIA  
 
Bolzano, 17 ottobre 2007 - - Con un pacchetto di agevolazioni fiscali lo Stato intende promuovere tra i cittadini l´utilizzo di fonti energetiche alternative. Tali incentivi, ammessi anche per l´allacciamento alla rete del teleriscaldamento, sono stati illustrati il 16 ottobre a Bolzano dall´assessore provinciale all´Ambiente e energia Michl Laimer, che invita i cittadini ad approfittare dei benefici statali, per il 2007 ancora cumulabili con quelli provinciali. Con la Finanziaria, ha spiegato Laimer, vengono incentivati, con una proroga per i prossimi tre anni, gli interventi rivolti alla riqualificazione energetica degli edifici già esistenti e all’uso di fonti di energia rinnovabile, compreso l´allacciamento alla rete del teleriscaldamento. Sono previste detrazioni fino al 55% delle spese sostenute, applicabili fino a un determinato tetto massimo, a seconda della tipologia di intervento. Laimer ha illustrato il quadro legislativo nel dettaglio e tutti i vantaggi fiscali relativi che coinvolgono progetti nel settore dei pannelli solari, dell´isolamento, del citato teleriscaldamento e più in generale tutte quelle misure che riducono il consumo di energia. "Ma il vantaggio molto più decisivo - ha sottolineato Laimer - è che si consegue per anni un risparmio energetico sostanziale, cioè una bolletta meno salata. " L´invito dell´assessore ai cittadini è quello ad approfittare di tali benefici ancora entro il 2007, "anche perchè per quest´anno le detrazioni statali sono ancora cumulabili con i contributi provinciali. " Le agevolazioni consentono al cittadino una detrazione fiscale dall´Irpef del 55% dei costi, rateizzata in 3 anni. Sul piano tecnico tra gli interventi ammessi figurano anche la riqualificazione energetica degli edifici (un insieme di opere che coinvolgono non solo gli impianti termici ma anche le strutture e gli infissi di un edificio), la coibentazione di pavimenti, pareti e infissi, la rottamazione della vecchia caldaia e la sua sostituzione con un modello a condensazione. Le domande di beneficio vanno presentate entro 60 giorni dalla fine dei lavori. Tra i requisiti per ottenere tutte queste detrazioni c’è quello di far redigere la certificazione energetica dell’edificio: per ogni aiuto al cittadino sono a disposizione sia l´Agenzia Casaclima che l´Ufficio provinciale Risparmio energetico, in via Mendola 33 a Bolzano, tel. 0471 414720, e-mail risparmio. Energetico .  
   
   
WORKSHOP A TRIESTE SU EFFETTO CHERENKOV  
 
Trieste, 17 ottobre 2007 - Con un "grazie sincero al sistema della scienza per il contributo che sta dando allo sviluppo di Trieste e del Friuli Venezia Giulia" l´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca, Roberto Cosolini, ha partecipato ieri all´apertura di "Rich2007 - Vi International Workshop on Ring Cherenkov Counters", convegno mondiale per specialisti di una tecnica diffusa, usata per acceleratori di particelle e grandi telescopi e trasversale alla ricerca di base con applicazioni in molti campi, da quello medico a quello della difesa, all´homeland security. Con un accenno d´ironia Cosolini ha detto "non sono tra coloro che affermano d´aver fatto tutto per il mondo della ricerca a Trieste e preferisco iscrivermi al club di quelli che cercano di fare ogni giorno qualcosa di più, contribuendo ai risultati e fornendo il supporto permesso dalle risorse a disposizione dell´Amministrazione regionale per dare al sistema della ricerca ciò che esso sta dando alla comunità cittadina e regionale, alla nostra economia, alle prospettive di futuro per i nostri giovani". Cosolini ha quindi esortato i presenti (tra cui Andrea Vecchi e Umberto Disselli, rispettivamente direttore della sezione di Trieste e membro di giunta dell´Infn-istituto nazionale di Fisica nucleare, che hanno sottolineato le peculiarità di Trieste e della regione nel settore della ricerca, il direttore del dipartimento di Fisica Livio Lanceri, il prorettore Fabio Ruzzier, il vice direttore generale del Segretariato Ince di Trieste, Mykola Melenevsky) ad approfittate di questo momento così positivo e ad "imporre la centralità del sistema della ricerca e della scienza in qualsiasi ipotesi seria di sviluppo e di futuro per la nostra regione e per la nostra città"; azione in cui, ha affermato, "la Regione sarà vostro convinto partner". Organizzata dall´Infn e da "Hadron Physics 3", con il supporto dell´Università di Trieste e dei principali centri di ricerca giuliani, oltre che dell´Ince, del Cern e di altre istituzioni scientifiche di portata internazionale, l´iniziativa, che Trieste ospita alla Stazione Marittima dal 16 al 20 ottobre, consentirà a ricercatori provenienti da tutto il mondo di confrontarsi sulle possibilità di applicazione dell´effetto Cherekov (scoperto circa 50 anni fa dal fisico sovietico Pavel Cherenkov, vincitore del Nobel nel 1958). .  
   
   
RICEVUTA IN REGIONE DELEGAZIONE UNIVERSITARIA DEL BURKINA FASO  
 
Venezia, 17 ottobre 2007 - L’assessore regionale ai Flussi Migratori, Oscar De Bona, ha ricevuto ieri a Palazzo Balbi una delegazione dell’Università di Koudougou, nello Stato africano di Burkina Faso, a Venezia nell’ambito del programma di cooperazione accademica e scientifica con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’iniziativa prevede progetti di formazione iniziale e continua dei docenti del Burkina Faso sui temi dell’intercultura, dello sviluppo sostenibile, dei diritti umani, metodologie innovative e d’apprendimento, l’insegnamento e-Learning e la formazione nel campo ambientale e della sostenibilità. La questione della formazione è ritenuta fondamentale per lo sviluppo del Burkina Faso, che risulta essere uno delle regioni più povere e con basso indice di sviluppo umano al mondo. Lo Stato, che si trova bell’Africa occidentale, ha infatti un reddito pro capite di 1. 300,00 euro l’anno e un’attività economia basata sull’agricoltura di sussistenza, praticata dal 90% della popolazione. Predominano la cultura del cotone, del sorgo, di altri cereali e l’allevamento seminomade. Sono presenti alcune industrie pubbliche, di cui è stato avviato un processo di privatizzazione, nel comparto dell’elettricità, del petrolio e delle telecomunicazioni. Le principali esportazioni sono: bestiame, cotone, arachidi, cuoio, carne, oro e manufatti in legno. Con il Burkina Faso la Regione del Veneto ha avviato già da alcuni anni progetti di cooperazione, in particolare due nel settore agro-zootecnico finalizzati a migliorare le condizioni socio economiche delle comunità locali e uno per la cooperazione interuniversitaria tra l’Università di Padova e quella di Ouagadougou. “Ritengo – ha sottolineato l’Assessore De Bona nel suo saluto alla delegazione – che la cooperazione scientifica sia molto importante per lo sviluppo dei paesi economicamente più arretrati e l’incontro di oggi va proprio in questo senso, inserendosi, tra l’altro, nel contesto di quei progetti che la Regione ha avviato nel campo dello sviluppo sostenibile , dove il Veneto può certamente insegnare qualcosa”. .  
   
   
A BRUXELLES DELEGAZIONE STUDENTI ERASMUS  
 
 Bruxells, 17 ottobre 2007 - Jan Figel, Commissario europeo della Dg Istruzione, Formazione, Cultura e Gioventù, ha accolto a Bruxelles l’11 ottobre scorso oltre 100 studenti Erasmus Mundus provenienti da tutti i continenti. I partecipanti all’evento rappresentavano gli oltre 4000 studenti attualmente impegnati in un corso di Master Erasmus Mundus presso università in tutta Europa. Lo scopo principale dell’incontro è stato quello di tenere la prima assemblea generale dell’Associazione degli Studenti Erasmus Mundus (Ema), che porterà all’adozione di uno Statuto Ema e la designazione del primo Presidente. Durante il seminario si è discusso dell’andamento del programma e dei primi risultati del "Progetto di Promozione Globale" che intende promuovere la qualità dell’istruzione superiore europea a livello mondiale, con un’attenzione particolare alla promozione dell’Europa come destinazione per gli studenti internazionali. In Luglio, la Commissione Europea ha proposto di lanciare la nuova fase del programma per il periodo 2009-2013. La Commissione ha proposto un bilancio di circa 950 milioni di euro per i cinque anni. La proposta verrà ancora discussa nei prossimi mesi. .  
   
   
CORSO DI FORMAZIONE PER TAGESMUTTER E TAGESVATER DELLA SCUOLA “HANNAH ARENDT”  
 
Bolzano, 17 ottobre 2007 - La Scuola provinciale per le professioni sociali in lingua tedesca “Hannah Arendt” organizza un corso di formazione della durata di un anno per persone che intendono acquisire il diploma di Tagesmutter/tagesvater per l’assistenza presso il loro domicilio di bambini d’età compresa tra 0 e 3 anni. Il corso avrà inizio nel mese di gennaio 2008. I partecipanti dovranno essere maggiorenni, disporre di un proprio appartamento, che abbia i requisiti igienici e di spazio necessari ed interessati ad avviare l’attività al termine del corso. Il termine per l’iscrizione fissato dalla Scuola è il 12 novembre 2007. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi alla Scuola provinciale per le professioni sociali “Hannah Arendt” che ha sede vicolo Wolkenstein,1 a Bolzano, telefono: 0471/973494 , fax: 0471/980728, E-mail: lfs. Bz-sozialberufe@schule. Suedtirol. It, internet: www. Sozialberufe. Berufsschule. It. .  
   
   
I GHIACCI DELLA GROENLANDIA SI SCIOLGONO PIÙ VELOCEMENTE DI QUANTO SI PENSASSE  
 
Bruxelles, 17 ottobre 2007 - Un´équipe di ricercatori danesi, lussemburghesi e statunitensi ha scoperto che i ghiacci della Groenlandia si stanno sciogliendo ad una velocità maggiore di quanto si ritenesse. La scoperta è stata riportata dagli scienziati nella rivista Geophysical Research Letters. Secondo lo studio, i ghiacci della Groenlandia meridionale producono ogni anno una massa di iceberg pari ad un cubo di ghiaccio di 6,5 chilometri di larghezza. Inoltre la velocità di sparizione del ghiaccio interno della Groenlandia è in aumento e si è quadruplicata rispetto all´inizio del decennio. «Se tale tendenza prosegue, l´acqua prodotta dal ghiaccio interno comporterà un aumento di oltre 60 centimetri del livello dei mari di tutto il mondo entro il secolo» avverte Abbas Khan, del centro di ricerca nazionale danese, direttore dell´équipe internazionale di ricerca. Gli scienziati sono giunti alle loro conclusioni misurando il sollevamento della crosta terrestre sulle montagne del ghiaccio interno. Le pesanti coltri di ghiaccio che coprono la maggior parte della Groenlandia comprimono letteralmente l´isola. Quando il ghiaccio si scioglie, la pressione diminuisce e la terraferma si solleva leggermente. I ricercatori hanno utilizzato stazioni Gps (Global Positioning System) ad alta sensibilità per misurare l´innalzamento. In tal modo hanno scoperto che le montagne a sud-est della Groenlandia si sono sollevate tra quattro e cinque centimetri l´anno. I ghiacciai Kangerdlugssuaq e Helheim, da soli, sono responsabili dei due terzi dell´innalzamento osservato. L´ultimo terzo è ascritto ad una perdita di ghiaccio in altri punti della costa sud-orientale della Groenlandia. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Spacecenter. Dk/ http://www. Agu. Org/journals/gl/ .  
   
   
DIFFICILE INTERVENTO PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL LAGO NERO IN VAL PASSIRIA  
 
Bolzano, 17 ottobre 2007 - Particolarmente difficile l´intervento per la messa in sicurezza del Lago Nero, in Val Passiria. Il bacino artificiale, creato nel 1860, negli ultimi anni aveva fatto registrare problemi di tenuta degli argini: la Ripartizione provinciale opere idrauliche ha dunque deciso di mettere mano all´opera eseguendo un´operazione decisamente impegnativa. Il Lago Nero, che si trova all´interno del territorio comunale di Moso in Passiria, è stato creato quasi 150 anni fa per permettere la messa in funzione di un impianto di sollevamento idraulico all´interno della miniera di Monteneve. L´acqua veniva recuperata grazie ad una galleria alta un metro e mezzo, "che negli ultimi anni - spiega il direttore della Ripartizione opere idrauliche Rudolf Pollinger - aveva però creato non pochi problemi di stabilità, alla luce di alcune perdite". Per mettere in sicurezza il lago, i tecnici provinciali si sono trovati di fronte ad una scelta: ridurre il livello dell´acqua presente all´interno del bacino, oppure sanare e rinforzare gli argini. La decisione è caduta sulla seconda ipotesi. "In caso contrario - precisa Pollinger - avremmo rovinato un´opera interessante dal punto di vista storico e culturale, e avremmo creato dei problemi anche dal punto di vista ecologico e del paesaggio". Per tutta l´estate, dunque, sono proseguiti i lavori per il rafforzamento degli argini del Lago Nero, culminati nella realizzazione di una parete lunga 36 metri formata da acciaio e cemento. "Si è trattato di un intervento particolarmente impegnativo - prosegue Pollinger - perchè tutto il materiale è stato trasportato tramite elicottero, e perchè alcune nevicate hanno interrotto con una certa frequenza le operazioni". Il progetto, preparato da Jürgen Schäfer dell´Ufficio provinciale dighe, ed eseguito dai tecnici dell´Ufficio sistemazione bacini montani ovest, è stato quasi del tutto completato. Entro la fine dell´anno verranno realizzati gli ultimi interventi di piccola entità .  
   
   
FILAS AL MAXXI PER “ATLANTE ITALIANO007” DALLO SVILUPPO DELLA PERIFERIA ROMANA AL LITORALE LAZIALE IN MOSTRA IMMAGINI DAL SATELLITE PER MONITORARE IL CONSUMO DEL PAESAGGIO ITALIANO E DELLA CAPITALE.  
 
Roma, 17 ottobre 2007 - La tecnologia incontra l’arte alla mostra fotografica “Atlante italiano007”, in programma al Maxxi (Museo nazionale delle arti del Xxi secolo) da oggi al 18 novembre. Il percorso espositivo del Maxxi offrirà un’importante panoramica sugli esempi delle principali tra le numerose applicazioni della tecnologia satellitare. Un comparto in cui Regione Lazio e Filas, la società regionale dedicata al sostegno dell’innovazione ed ente gestore e coordinatore del primo Distretto Tecnologico Aerospaziale (Dta) d’Italia, sono impegnate in prima linea. Ricerca industriale, trasferimento tecnologico, sostegno di progetti innovativi, incentivi alle imprese sono solo alcune delle attività che Filas promuove all’interno di un comparto che nel Lazio svolge un ruolo centrale. Ad oggi la regione conta infatti 250 aziende, 30mila addetti,10 centri-enti di ricerca, 5 centri tecnologici e 3mila specialisti, per un fatturato del settore che si aggira intorno ai 5 miliardi di euro. Le tecnologie di Osservazione della terra, insieme alle possibilità di posizionamento e navigazione che offre il sistema satellitare Europeo Galileo, permettono importanti applicazioni per “Safety of Life”, monitoraggio ambientale, prevenzione e gestione delle catastrofi naturali e infomobilità, tutte applicazioni che vengono studiate e prodotte nel territorio laziale e testate nel Gtr (Galileo Test Range), l’importante laboratorio permanente per la validazione del segnale di Galileo che Filas è da tempo impegnata a realizzare. Saranno infatti proiettate su una parete di 60 metri per 4, immagini dal satellite, dati e riflessioni sul “consumo” del paesaggio italiano per dare un quadro puntuale sullo stato di salute del territorio nazionale, del Lazio e della Capitale. In particolare saranno mostrati esempi di possibilità di monitoraggio degli incendi (pineta di Castel Fusano), i cambiamenti del territorio del litorale laziale nel corso degli anni (foce del Tevere), l’urbanizzazione e lo sviluppo della periferia urbana (Roma) e spettacolari fotografie di un’eruzione dell’Etna. .  
   
   
L´ORSO COME SVILUPPO NO INIBIZIONE SIGLATA INTESA CON I PARCHI PER NUOVA GESTIONE TERRITORIO  
 
 L´aquila, 17 ottobre 2007 - La Regione sta lavorando per individuare responsabili e movente della morte dell´orso Bernardo. Ma sta altresì dotandosi di strumenti necessari che consentano di coniugare sviluppo economico e tutela ambientale. E´ quanto emerso nel pomeriggio di ieri a Palazzo Centi, all´Aquila, nell´incontro convocato dall´assessore all´Ambiente, Franco Caramanico, per ufficializzare la firma di una nuova intesa tra Regione ed enti parco. La stessa che era mancata nella precedente stesura del Quadro di riferimento regionale, portando all´annullamento della delibera di approvazione. L´incontro di ieri segue quello dell’ altr ieri con il Tavolo del Patom (Patto azione tutela orso morsicano), nato circa un anno e mezzo fa, su iniziativa del Ministero e con il concorso delle regioni Abruzzo, Lazio, Molise e Marche, i relativi parchi e riserve naturali, l´Università di Roma La Sapienza e la Forestale. "Come regione capofila abbiamo espresso la necessità di capire fino in fondo il motivo del decesso dell´orso Bernardo - ha detto l´assessore Caramanico - Perché colpire proprio il simbolo della coesione tra popolazione e sviluppo economico? Risultati certi sui metodi usati da quelli che chiamo ´terroristi politici´ per recare morte ancora non ce ne sono. La pista più accredita è quella dell´avvelenamento da pesticidi. Ecco - ha aggiunto Caramanico - col tavolo Patom stiamo vedendo come affrontare anche il problema legato alla commercializzazione incontrollata di tali prodotti". L´assessore ha sottolineato l´importanza delle istituzioni di "creare un clima di simpatia, una cultura tale che l´orso venga considerato una risorsa, non una inibizione". "Per questo - ha ribadito Caramanico - la Regione è da tempo impegnata a portare avanti uno sviluppo compensativo del territorio, sopperendo laddove non è consentito l´impianto di pale eoliche con iniziative di sviluppo turistico-ambientale altrettanto remunerative". Con la segreteria tecnica del Patom si sta provvedendo alla definizione di linee guida che regolino vendita e utilizzo di sostanze nocive ma anche corrette forme di gestione zootecnica. Finora, tuttavia, le azioni della Regione non erano regolate da una strumento normativo agile ed efficace. Di qui la necessità di dotarsi di un Quadro di riferimento regionale in grado di coinvolgere tutti i protagonisti: l´amministrazione regionale, gli enti parco, province e comuni, singole popolazioni. L´incontro di oggi, al quale hanno preso parte tra gli altri i responsabili dei tre parchi nazionali e del parco regionale Velino-sirente, il direttore del Servizio ambiente e parchi della Regione, Antonio Sorgi, ed il dirigente architetto Francesco D´ascanio è servito soprattutto a questo. A creare una nuova forma di collaborazione, di sinergia tra l´istituzione e chi gestisce di fatto l´ambiente. "Nella concertazione con i Comuni - ha spiegato Sorgi - abbiamo trovato molta sensibilità, ma è necessario insistere sulla compensazione territoriale promuovendo investimenti anche da parte del Cipe. E´ altrettanto necessario intervenire sulle biodiversità con progetti diversificati. Penso ad esempio alla messa in sicurezza della tratta ferroviaria Sulmona-l´aquila che ha visto morire tanti splendidi esemplari di plantigradi". Sorgi ha anche spiegato la storia della mancanza di una adeguata legislazione in materia: "C´era stata la definizione di un´intesa quadro approvata nel 2000 contestata davanti al Tar ed al Consiglio di Stato a causa di questioni discordanti con i gestori dei parchi. Da allora gli interventi effettuati in tema di ambiente non sono stati affatto organici. Con la firma di oggi noi riproponiamo quel Qrr ma studiato, integrato, concertato con i parchi secondo una visione molto più ampia. Un Qrr che individua percorsi da seguire congiuntamente come Ape, viabilità, aree protette e tanto altro". La riunione di oggi è servita anche per lanciare l´idea di un Coordinamento regionale Federparchi per l´Abruzzo che dovrebbe riunire tutti quei soggetti deputati alla tutela dell´ambiente. Da palazzo Centi è stato lanciato l´appello affinché Comuni ed altri organismi si facciano avanti con adesioni, proposte e suggerimenti. .  
   
   
OLTRE 300 TARTARUGHE OSPITATE A FONDI  
 
Roma, 17 ottobre 2007 - 377 tartarughe sono ospitate presso il Centro regionale di educazione e informazione ambientale della Regione Lazio (Creia) di Fondi. Sono esemplari provenienti da un sequestro effettuato dal Nucleo Mobile della Compagnia di Latina della Guardia di Finanza, nel corso di operazioni di polizia giudiziaria finalizzate alla prevenzione e repressione di violazioni alla Convenzione di Washington, sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione. “Di intesa con la Procura della Repubblica di Latina – ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Zaratti- le tartarughe sono custodite in un´area presso la tenuta di Villa Placitelli di Fondi, appositamente allestita dal personale del Creia, in collaborazione con il Parco Naturale dei Monti Aurunci. L´affidamento di queste specie,che si accingono ad entrare in letargo, è stato deciso dopo un sopralluogo che ha messo in evidenza l´idoneità e le favorevoli condizioni climatiche dell´area”. Zaratti dopo essersi congratulato con la Procura della Repubblica di Latina e con il personale del Nucleo Mobile della Compagnia della Guardia di Finanza di Latina che hanno permesso questa importante operazione ha detto che “l´Assessorato all´Ambiente, attraverso le sue strutture regionali, oltre a custodire gli esemplari sequestrati, si farà carico di promuovere tutte le azioni educative e divulgative necessarie per far conoscere meglio queste specie, la loro importanza ecologica e i rischi di estinzione che corrono”. .  
   
   
RIFIUTI - UN ACCORDO TRA REGIONE EMILA ROMAGNA E CONAI PER PROMUOVERE IL RECUPERO DEGLI IMBALLAGGI. ZANICHELLI: AUMENTARE RACCOLTA DIFFERENZIATA E RICICLAGGIO PER RIDURRE AL MINIMO DISCARICHE E INCENERITORI  
 
Bologna, 17 ottobre 2007 - Aumentare il riciclaggio dei rifiuti, il recupero degli imballaggi, la raccolta differenziata. Sono questi gli obiettivi dell´accordo tra Regione Emilia-romagna e Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, che è stato firmato oggi a Bologna, dall´assessore regionale all´ambiente Lino Zanichelli e dal direttore generale del Conai Giancarlo Longhi, nel corso del convegno "Prevenzione e recupero: per una gestione sostenibile dei rifiuti in Emilia-romagna". L´accordo prevede in particolare la costituzione di un comitato tecnico misto che avrà il compito di monitorare in Emilia-romagna la gestione dei rifiuti di imballaggio, per verificarne le percentuali di avvio al recupero e al riciclaggio; proporre azioni per realizzare forme innovative di recupero di materia ed energia; svolgere adeguate attività di informazione e sensibilizzazione dei cittadini; sviluppare accordi specifici per la gestione delle varie tipologie di imballaggi. In Emilia-romagna si producono 2 milioni 891 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani. Si tratta - ha spiegato Zanichelli - di una produzione in crescita: da 658 chilogrammi a persona nel 2004, a 663 nel 2005, a 673 nel 2006. Gli imballaggi rappresentano circa il 30% in peso e il 40% in volume del totale dei rifiuti solidi urbani. ""Ancora una volta con questo accordo - ha detto Zanichelli - la Regione mette al centro il recupero e il riciclaggio, per ridurre al minimo il ricorso alla discarica e agli inceneritori. " "Nel sistema Conai - ha detto il direttore generale Longhi - l´Emilia-romagna è una regione importante perché è un laboratorio di politiche innovative e per la presenza di Utilities radicate sul territorio quali Hera ed Enia. Da questo accordo ci attendiamo risultati interessanti sia sul fronte della prevenzione del recupero. " La raccolta differenziata in Emilia-romagna è passata dal 17,3% del 1998 al 36,3% del 2006, con punte del 46-47% a Reggio Emilia, mentre il recupero degli imballaggi già ora supera la soglia del 60%. Quanto ai rifiuti indifferenziati, Zanichelli ha spiegato che il 31% di essi è destinato all´incenerimento, mentre il 59% è collocato in discarica e l´8% è destinato alla biostabilizzazione. "Quella quota di rifiuti che non può essere recuperata va smaltita in sicurezza - ha sottolineato Zanichelli - Ci sono direttive europee, leggi statali e regionali che fissano limiti molto severi per tutelare la salute dei cittadini. Ogni impianto viene autorizzato nel rigoroso rispetto di queste regole. " Quanto a "Monit - er" il nuovo sistema di sorveglianza ambientale e sanitaria , gestito da Arpa, in fase di avvio, ha spiegato Zanichelli - "esso non è nato certo per giustificare gli inceneritori , bensì perché gli impianti complessi e le realtà urbane e produttive più significative richiedono conoscenze e informazioni integrate". Al convegno hanno partecipato, oltre all´assessore Zanichelli e al direttore del Conai Longhi, anche Andrea Cirelli dell´Autorità regionale per la vigilanza dei Servizi idrici e gestione rifiuti urbani, Alessandro Bratti, direttore generale di Arpa Emilia Romagna, e Gianfranco Saetti responsabile del Servio rifiuti della Regione. .