Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Marzo 2009
PARLAMENTO EUROPEO: RAFFORZATE LE MISURE CONTRO IL BUCO NELL´OZONO  
 
Strasburgo, 26 marzo 2009 - Il Parlamento ha adottato un regolamento che aggiorna, chiarisce e rafforza le norme in materia di produzione, importazione, esportazione, immissione sul mercato, uso, recupero, riciclo, rigenerazione e distruzione delle sostanze che riducono lo strato di ozono. Gli idroclorofluorocarburi (usati nei frigoriferi e negli impianti per l´aria condizionata) saranno banditi dal 2020, e il bromuro di metile - usato come disinfestante - dal marzo 2010. Ma sono previste alcune deroghe. Nonostante i progressi compiuti grazie al protocollo di Montreal, la progressiva eliminazione delle sostanze che riducono lo strato di ozono (Ods) deve ancora essere completata nell´Unione europea e nel mondo. Inoltre, l´aumento di radiazioni Uv-b provocato dalla riduzione dello strato di ozono rappresenta ancora «una grave minaccia per la salute umana e per l´ambiente». Approvando un maxiemendamento di compromesso negoziato con il Consiglio dal relatore Hans Blokland (Ind/dem, Nl), il Parlamento ha adottato - con 667 voti favorevoli, 13 contrari e 10 astensioni - un nuovo regolamento che stabilisce le norme in materia di produzione, importazione, esportazione, immissione sul mercato, uso, recupero, riciclo, rigenerazione e distruzione di sostanze che riducono lo strato di ozono. Stabilisce inoltre norme relative alla comunicazione dei dati relativi a tali sostanze e all´importazione, esportazione, immissione sul mercato e uso di prodotti e apparecchiature che le contengono o il cui funzionamento si basa su esse. Il nuovo testo intende consolidare e aggiornare le norme europee esistenti e introdurre ulteriori provvedimenti volti a ridurre ed eliminare la produzione e l´uso di Ods, ove siano disponibili alternative tecnicamente praticabili, a tutelare la salute e l´ambiente, a evitare il rischio che il ripristino dello strato di ozono venga ulteriormente ritardato e, nel contempo, a generare benefici reali in termini di cambiamenti climatici. Chiarisce poi alcune disposizioni, come quelle relative alle deroghe e alle esenzioni all´uso di Ods, e le condizioni alle quali possono essere importate ed esportate. Il regolamento si applicherà dal 1° gennaio 2010. La vendita e l´uso delle sostanze cosiddette "controllate" (quelle più dannose per lo strato di ozono) dovranno essere vietati, al pari dei prodotti e delle apparecchiature che le contengono o il cui funzionamento si basa su Ods, fatte salve le eccezioni per l´uso in laboratorio e le disposizioni particolari per gli idroclorofluorocarburi, il bromuro di metile, l´halon per usi critici e le sostanze usate come agenti di fabbricazione. Idroclorofluorocarburi: produzione azzerata nel 2020 - Gli idroclorofluorocarburi sono usati essenzialmente negli impianti di raffreddamento (frigoriferi e attrezzature per l´aria condizionata). L´attuale normativa prevede che la produzione di idroclorofluorocarburi cessi, progressivamente, dopo il 31 dicembre 2025 (dal 2008 al 2014 non deve superare il 35% dei volumi prodotti nel 1997). Il compromesso raggiunto accelera il processo e anticipa il phase out: tra il 2010 e il 2013 la produzione non potrà superare il 35% di quella del 1997, tra il 2014 e il 2016 non dovrà eccedere il 14%, e tra il 2017 e il 2019 non potrà andare oltre il 7%. Dal 2020 non potranno essere più prodotti idroclorofluorocarburi. Delle disposizioni particolari sono previste per l´uso in laboratorio e per altre utilizzazioni. Saranno inoltre ammesse deroghe temporanee qualora non vi fossero alternative tecnicamente e economicamente percorribili. Bromuro di metile - Il bromuro di metile è stato impiegato essenzialmente come fumigante per la disinfestazione, soprattutto nelle colture protette, nel vivaismo e nella produzione di sementi, ma anche per la disinfestazione del suolo, delle derrate alimentari, delle partite di legname, per le derattizzazioni e per le applicazioni di quarantena e trattamenti anteriori al trasporto. La vendita di bromuro di metile è vietata dal 2005, con alcune eccezioni. In forza al compromesso, il bromuro di metile potrà essere immesso sul mercato e utilizzato, a determinate condizioni, fino al 18 marzo 2010 (al posto del 31. 12. 2014 proposto dalla Commissione) solo per applicazioni di quarantena e trattamenti anteriori al trasporto e per il trattamento di beni destinati all´esportazione. Ma dovrà essere utilizzato unicamente in siti approvati dalle autorità competenti dello Stato membro interessato e, se tecnicamente ed economicamente fattibile, a condizione che almeno l´80% del bromuro di metile rilasciato dalla spedizione sia recuperato. Inoltre, è ricondotta la possibilità per la Commissione di autorizzare temporaneamente, su richiesta dell´autorità competente di uno Stato membro, la produzione, l´immissione sul mercato e l´uso di bromuro di metile in caso di emergenza e se ciò è necessario a seguito della diffusione imprevista di particolari parassiti o malattie. L´autorizzazione potrà applicarsi per un periodo non superiore a 120 giorni e per un quantitativo non superiore a 20 tonnellate metriche e dovrà prevedere misure specifiche per ridurre le emissioni durante l´uso. Halon per usi critici - L´halon è una sostanza utilizzata soprattutto nei dispositivi antincendi. Il regolamento stabilisce il bando e il ritiro degli estintori che lo contengono. Tuttavia, il compromesso consente la commercializzazione di tale sostanza, previa autorizzazione delle autorità competenti, per «usi critici». Ad esempio, negli aerei (per la protezione dei compartimenti dell’equipaggio e degli scomparti merci) o per l’inertizzazione dei serbatoi, e in veicoli militari terrestri e in navi da guerra per la protezione degli spazi occupati dal personale e dei compartimenti motore. Oppure per l´inertizzazione delle aree in cui potrebbe verificarsi la fuoruscita di liquidi e/o gas infiammabili (nel settore militare, petrolifero, del gas e petrolchimico e nelle navi mercantili esistenti), di centri di comunicazione e di comando esistenti indispensabili per la sicurezza del paese o negli spazi in cui possa esservi il rischio di dispersione di sostanze radioattive o, infine, nel tunnel sotto la Manica. Recuperare dagli apparecchi e distruggere le sostanze vietate - Entro il 1° gennaio 2010, la Commissione dovrà rendere disponibile per le autorità doganali degli Stati membri un elenco di prodotti e apparecchiature che possono contenere sostanze controllate o il cui funzionamento si basa su tali sostanze, e i codici della nomenclatura combinata. Inoltre, le sostanze contenute in apparecchiature di refrigerazione e di condizionamento d´aria e pompe di calore, apparecchiature contenenti solventi o sistemi di protezione antincendio ed estintori dovranno essere recuperate, nel corso delle operazioni di manutenzione e riparazione delle apparecchiature o prima che tali apparecchiature siano smantellate o eliminate, per essere distrutte, riciclate o rigenerate. Le sostanze controllate e le apparecchiature dovranno essere distrutte unicamente mediante tecnologie approvate (elencate in un allegato) o, in alcuni casi, con le tecnologie più ecocompatibili che non comportino costi eccessivi. Le imprese dovranno anche adottare tutte le misure precauzionali praticabili per evitare e ridurre al minimo fughe ed emissioni di sostanze controllate in base a precise disposizioni fissate dal regolamento. .  
   
   
QUANTA SICUREZZA PER SENTIRTI SICURO? IMPRONTE DIGITALI, TELECAMERE, CONTROLLI: SICUREZZA O GRANDE FRATELLO? UN DIBATTITO ITALIANO…E EUROPEO  
 
Bruxelles, 26 marzo 2009 - Dall´11 Settembre e dopo gli attentati di Londra e Madrid la sicurezza è una delle preoccupazioni principali dell´Europa. Le misure prese dalle istituzioni Ue sono sufficienti a proteggerci? O l´eccesso di sicurezza è un attentato alla privacy? Il Parlamento europeo è attento a trovare il giusto equilibrio fra sicurezza e libertà. E tu cosa ne pensi? Dì la tua alle elezioni europee del 6-7 giugno, scegli i candidati che meglio ti rappresentano sulla sicurezza! Il Parlamento europeo appoggiato le misure anti-terrorismo varate a seguito degli attacchi di New York, di Madrid, e di Londra. Ma ha sempre ribadito che la lotta al terrorismo non deve andare a discapito del rispetto dei diritti umani e della libertà personale. Sicurezza e libertà: qual è il giusto equilibrio? Ti può anche piacere fare nudismo d´estate in spiaggia. Ma forse in aeroporto ti darebbe un po´ fastidio. Per questa ragione l´anno scorso il Parlamento si è opposto all´installazione dei body scanner negli aeroporti europei. Questi apparecchi sono in grado di rivelare l´immagine completamente nuda della persona nello scanner. Gli europarlamentari l´hanno considerata una misura contro la privacy delle persone e degradante per l´individuo. Insomma un prezzo troppo alto da pagare alla sicurezza: la Commissione europea è stata obbligata a ritirare la proposta. Il Parlamento ha sostenuto le disposizioni europee volte a perseguire tre nuovi tipi di reati legati al terrorismo: l´istigazione a commettere atti di terrorismo, il reclutamento e l´addestramento a fini terroristici. Ma ha sottolineato l´obbligo di rispettare la libertà di espressione, di stampa e di associazione. Il Grande Fratello spia le tue mail e le tue telefonate? Una recente direttiva europea obbliga le compagnie telefoniche e i provider internet a conservare alcuni dati per facilitare le autorità nazionali nelle indagini su terrorismo e crimine organizzato. Il Parlamento ha approvato la legge, ma ha specificato che i dati possono essere usati solo in caso di reati molto gravi, ha limitato il periodo massimo oltre il quale i dati devono essere completamente distrutti, e ha introdotto una clausola per cui ogni uso improprio dei dati da parte delle compagnie sarà punito penalmente. Nel 2004 l´Unione Europea ha chiesto alle compagnie aeree di trasmettere le informazioni personali dei passeggeri diretti negli Stati Uniti alle autorità americane. Gli eurodeputati hanno ritenuto questa misura un oltraggio alla privacy e hanno chiesto alla Corte di Giustizia europea di annullare quest´accordo. La Corte ha dato ragione al Parlamento, e ora l´accordo è in via di ridefinizione. In questi anni caldi, molto è stato fatto per combattere il terrorismo. Ma la questione non è chiusa e il Parlamento che sarà eletto a giugno dovrà continuare ad occuparsi di sicurezza, lotta al terrorismo e tutela dei diritti della persona. Qual´è il giusto equilibrio a tuo avviso? Quali decisioni prendere a livello europeo e quali a livello nazionale? Dai la tua risposta, vota il 6-7 Giugno e decidi quali eurodeputati potranno esprimersi per te sulla sicurezza! . .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: VISTI BIOMETRICI PER CHI HA PIÙ DI 12 ANNI  
 
Strasburgo, 26 marzo 2009 - Il Parlamento ha adottato una modifica dell´attuale istruzione consolare comune (Icc) per consentire agli Stati membri di rilevare gli identificatori biometrici obbligatori – immagine del volto e impronte delle dieci dita – dei richiedenti il visto, ma solo per chi ha più di 12 anni. Le nuove norme chiariscono poi il quadro normativo per l’organizzazione e la cooperazione tra i consolati degli Stati membri e, in particolare, per l´affidamento del servizio a un fornitore esterno. Adottando la relazione di Sarah Ludford (Alde/adle, Uk), il Parlamento, d´accordo col Consiglio, ha approvato una modifica dell´attuale istruzione consolare comune (Icc) al fine di creare la base giuridica che consenta agli Stati membri di rilevare gli identificatori biometrici obbligatori – immagine del volto e impronte delle dieci dita – dei richiedenti il visto, e a istituire un quadro normativo per l’organizzazione dei consolati degli Stati membri in previsione dell’attuazione del sistema di informazione visti (Vis). Sin da ottobre di quest´anno si avvieranno dei test sull´infrastruttura Vis, ora in fase di allestimento, che dovrebbe diventare operativa nel 2010 nei consolati degli Stati membri in Nordafrica e, più tardi, nelle altre regioni. Età per il rilevamento delle impronte digitali - La proposta della Commissione prevedeva che ai fini delle domande di visto fossero rilevate le impronte digitali dei bambini a partire dai 6 anni di età. Tuttavia, il Parlamento europeo non ha accettato tale approccio e, con il Consiglio, ha deciso che, in una prima fase, le impronte digitali saranno rilevate solo sui richiedenti che hanno più di 12 anni. Tre anni dopo l´entrata in funzione del Vis, e in seguito ogni quattro anni, la Commissione dovrà presentare una relazione sull´attuazione del regolamento. La prima relazione dovrà riguardare il problema della sufficiente affidabilità ai fini dell´identificazione e verifica delle impronte digitali di bambini di età inferiore a 12 anni e in particolare il modo in cui le impronte digitali evolvono con l´età, in base ai risultati di una ricerca effettuata sotto la responsabilità della Commissione. Il testo precisa che la rilevazione degli identificatori biometrici dovrà svolgersi conformemente alle garanzie previste dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali, dalla Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea e dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo. Cooperazione europea e con un fornitore esterno di servizi - Per facilitare la registrazione dei richiedenti e ridurre i costi a carico degli Stati membri, occorre prevedere nuove modalità organizzative oltre all´attuale quadro di rappresentanza. In aggiunta alle rappresentanze diplomatiche e consolari, il quadro normativo per l’organizzazione prevede quindi la coubicazione, i centri comuni per la presentazione delle domande di visto, la rappresentanza limitata e la cooperazione con i consoli onorari (opzione aggiunta durante i negoziati). Con la coubicazione, il personale delle rappresentanze diplomatiche o consolari di uno o più Stati membri tratta le domande (identificatori biometrici compresi) presso la rappresentanza diplomatica o consolare di un altro Stato membro e condivide le attrezzature di quest´ultimo. Nel caso di centri comuni per la presentazione delle domande, il personale delle rappresentanze diplomatiche o consolari di due o più Stati membri viene riunito in un unico edificio per ricevervi le domande (identificatori biometrici compresi). Viene anche chiarito e precisato il ricorso a fornitori esterni di servizi (esternalizzazione), una forma di organizzazione già praticata da vari Stati membri. L´esternalizzazione non è indicata come soluzione generale. Uno Stato membro potrà infatti ricorrervi, come ultima risorsa, solo in particolari circostanze o per ragioni legate alle condizioni locali (elevato numero di richiedenti o copertura territoriale del paese terzo interessato) e solo qualora le altre forme di cooperazione non risultino appropriate. Nel selezionare un fornitore esterno di servizi, gli Stati membri dovranno verificare la solvibilità e l´affidabilità dell´impresa e assicurarsi che non intervengano conflitti di interesse. Il regolamento prevede inoltre che il fornitore esterno di servizi possa addebitare diritti per servizi prestati oltre ai normali diritti per la concessione dei visti, ma questi non possono superare la metà dell´importo relativo ai normali diritti per la concessione dei visti, indipendentemente dalle eventuali deroghe ai diritti per la concessione dei visti. Trasferimento di dati - Per garantire il rispetto di tutte le pertinenti norme sulla protezione dei dati, sono previste norme applicabili in materia di protezione dei dati e di sicurezza in caso di trasferimento di dati tra due Stati membri nel quadro della "rappresentanza limitata" e tra uno Stato membro e un fornitore esterno di servizi in caso di esternalizzazione. Pertanto, gli Stati membri dovranno assicurarsi che il contratto da concludere con il fornitore esterno di servizi preveda le pertinenti clausole di protezione dei dati, la cui osservanza deve essere verificata dai funzionari consolari. Gli Stati membri mantengono al riguardo la responsabilità per l´ottemperanza alle norme sulla protezione dei dati anche in caso di esternalizzazione. In base alle preoccupazioni espresse dal Parlamento europeo, il regolamento rafforza le disposizioni relative alla sicurezza del trasferimento di dati tra, da una parte, lo Stato membro rappresentante e lo Stato membro rappresentato e, dall´altra, tra lo Stato membro e il fornitore esterno di servizi interessato. Condotta del personale consolare - Le missioni diplomatiche o consolari degli Stati membri dovranno garantire che i richiedenti «siano accolti cortesemente». Il personale consolare, nell´esercizio delle sue funzioni, dovrà poi rispettare pienamente la dignità umana e tutti i provvedimenti adottati dovranno essere «proporzionati agli obiettivi da essi perseguiti». Nello svolgimento delle sue mansioni il personale consolare non dovrà porre in atto discriminazioni nei confronti delle persone «per motivi di sesso, razza od origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età od orientamento sessuale». .  
   
   
KOSOVO: PREVISTA UNA CRESCITA DEL PIL DEL 5% ED AMPIE PRIVATIZZAZIONI IL GOVERNO HA RIVISTO, IN CONSEGUENZA DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA MONDIALE, LE STIME PER IL PRODOTTO INTERNO LORDO DEL 2009 DAL 6% AL 5%.  
 
Pristina, 26 marzo 2009 - L’anno scorso il Kosovo ha registrato una crescita del 5,3%, ha ricordato il Ministro dell’economia e delle finanze, Ahmet Shala, che ha rilasciato una dichiarazione dopo un incontro fra i funzionari della società slovena Telekom, giornalisti sloveni e il Primo Ministro kosovaro Hashim Thaçi. Durante la visita di una delegazione di 40 importanti uomini d’affari provenienti dalla Slovenia, Thaçi ha affermato che il Kosovo “ha creato un buon ambiente per gli affari e per gli investimenti e che il governo valuterà ogni consiglio, proposta e critica volte a migliorare ulteriormente la situazione. ” “Siamo molti aperti al dialogo, oltre ad essere partner nel business”, ha spiegato Thaçi, aggiungendo che il governo, dalla dichiarazione di indipendenza del 17 febbraio 2008, ha fatto diventare il Kosovo uno dei Paesi con il più basso carico fiscale. Shala ha spiegato che il governo sta pianificando ampi progetti di privatizzazione, incluse quella dei servizi postali e della Telekom Kosovo. “Tutti questi progetti sono necessari per il capitale e la conoscenza del Paese, che sono il motivo per cui la Slovenia ed altri partner sono i benvenuti nella cooperazione nelle gare pubbliche internazionali,” ha detto Shala, aggiungendo che il governo prevede un anno record in termini di investimenti stranieri. Shala ha spiegato che la Slovenia è stata la prima ad entrare in affari con il Kosovo, segno di fiducia nel futuro e nella leadership del Paese, oltre che nelle opportunità d’affari. Ha inoltre invitato gli investitori sloveni a sostenere la cooperazione e li ha ringraziati per quanto hanno già fatto nell’economia del Paese. Thaçi ha ricordato ai suoi ospiti che il Kosovo è stato riconosciuto da 56 Paesi e che l’indipendenza ha portato a maggiore pace e stabilità a livello regionale e a una migliore prospettiva per i Balcani occidentali". Lo scorso anno le esportazioni slovene in Kosovo hanno raggiunto gli 83 mln Eur, mentre il Kosovo ha esportato verso la Slovenia beni per 3 mln Eur. La Banca slovena pubblicherà a breve le cifre sugli investimenti sloveni in Kosovo, il cui totale dovrebbe avvicinarsi ai 200 mln Eur. .  
   
   
ROMANIA: AUMENTI DEL 20% A/A PER I MAGGIORI RIVENDITORI NEL 2008  
 
 Napoli, 26 marzo 2009 - I tre maggiori rivenditori presenti sul mercato romeno - Metro, Rewe e Carrefour - hanno registrato un aumento del 20% nelle loro vendite, che hanno raggiunto un valore aggregato di 5 mld Eur. Le tre società incidono per il 20% delle vendite dei beni al consumo (Fmcg), secondo la Memrb, società che si occupa di ricerche di mercato. Secondo le dichiarazioni dei rappresentanti dei rivenditori, la società hanno incrementato le loro rispettive quote di mercato dal momento che le loro vendite sono salite significativamente oltre la media. La ricerca della Memrb copre oltre 90. 000 punti vendita a partire dai negozi "sottocasa" fino agli ipermercati. Lo scorso anno le vendite complessive per l’intero mercato sono state di circa 23 mld Eur. La Metro mantiene la posizione leader con le vendite a 2,3 mld Eur, tuttavia i dati preliminari ufficiali saranno illustrati la prossima settimana. Carrefour ha riportato il più grande tasso di espansione: le sue vendite sono cresciute del 37% a/a ed arriveranno ai 1,2 mld Eur. La Rewe, infine, ha aumentato la distribuzione del 12% a/a, raggiungendo quota 1,5 mld Eur. .  
   
   
BANCHE SLOVENE INVESTONO IN EUROZONA  
 
Lubiana, 26 marzo 2009 - Le banche slovene investono nell´eurozona più di quanto ottengono, secondo il Ministro sloveno dello sviluppo e degli affari europei, Mitja Gaspari. Gaspari vede poco coordinamento di misure finanziarie entro l´eurozona, afferma il sito internet del governo sloveno. Secondo Gaspari, i sistemi grandi sono chiusi in se stessi e non permettono agli asset finanziari di circolare liberamente, sebbene alcuni Paesi, come la Slovenia, siano creditori in eurozona. I Paesi più grandi, afferma Gaspari, sebbene si trovino in situazioni peggiori di alcuni Paesi più piccoli, hanno maggior facilità di ottenere finanziamenti. Secondo Gaspari, le aziende di rating dovrebbero prendere in considerazione questo aspetto quando fanno le loro valutazioni. .  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE  
 
 Roma, 26 marzo 2009 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 23 marzo 2009, comunica l´ammontare dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 30 marzo 2009. - Certificati di Credito del Tesoro in corso di emissione : decorrenza / scadenza: 1º settembre 2008/2015; tredicesima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1. 000 milioni di euro a un massimo di 1. 500 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione : decorrenza / scadenza: 1º marzo 2009/2012; terza tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 3. 000 milioni di euro a un massimo di 3. 500 milioni di euro decorrenza / scadenza: 1º settembre 2008/1º marzo 2019; undicesima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 3. 250 milioni di euro a un massimo di 4. 000 milioni di euro - Certificati di Credito del Tesoro non più in corso di emissione : decorrenza / scadenza: 1º dicembre 2007/2014; tredicesima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 500 milioni di euro a un massimo di 1. 000 milioni di euro. .  
   
   
BANCA TOSCANA INCORPORATA DA BANCA MONTE DEI PASCHI  
 
Siena, 26 marzo 2009 – E’ stato sottoscritto l’altro ieri l´atto di fusione per incorporazione di Banca Toscana S. P. A. In Banca Monte dei Paschi di Siena S. P. A. , con decorrenza degli effetti civilistici dalle ore 23. 59 del 29 marzo 2009 e contabili/fiscali dal 1° gennaio 2009. L’operazione dà seguito alle delibere assembleari del 4 marzo 2009 della Banca Monte dei Paschi di Siena S. P. A. E del 4 marzo 2009 di Banca Toscana S. P. A. .  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONE APPROVATI I RISULTATI 2008 DEL GRUPPO: RACCOLTA PREMI COMPLESSIVA PARI A 3.620 MILIONI DI EURO  
 
 Verona, 26 marzo 2009 - Il Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni, presieduto da Paolo Bedoni, ha approvato Ieri il Bilancio Consolidato e il Progetto di Bilancio d’Esercizio 2008 della Capogruppo. In un anno caratterizzato dalla grave e straordinaria crisi finanziaria internazionale con riflessi recessivi sulla situazione economica, il Gruppo Cattolica ha mantenuto e rafforzato il trend positivo nella gestione industriale con un netto miglioramento del combined ratio1 (dal 105,7% del 2007 al 99,1% nel 2008) e del claims ratio2 (dal 77,1% del 2007 al 71% a fine 2008). I dati del 2008 confermano la forte solidità patrimoniale e l’elevato margine di solvibilità del Gruppo, pari a 1,5 volte il minimo regolamentare. A fine dicembre 2008 il patrimonio netto consolidato si attesta a 1. 265 milioni. L’andamento negativo dei mercati finanziari ha prodotto minusvalenze latenti, principalmente legate a titoli obbligazionari, che gravano sul patrimonio netto per 107 milioni. La raccolta complessiva3 del lavoro diretto e indiretto è pari a 3. 620 milioni di euro (3. 674 milioni nello stesso periodo del 2007). Il Gruppo chiude l’esercizio con un utile consolidato di 21 milioni rispetto ai 46 milioni dell’esercizio precedente; su tale risultato hanno gravato per 61 milioni svalutazioni (impairment) di titoli in portafoglio. L’utile netto di gruppo si attesta a 29 milioni contro i 33 dell’esercizio precedente. Trova quindi conferma la solida situazione patrimoniale della Società e la fiducia nelle sue prospettive economiche che aveva indotto il Consiglio di Amministrazione a proporre una remunerazione agli azionisti tramite la distribuzione di una azione gratuita ogni 20 azioni possedute. Gestione danni - La contenuta flessione registrata nei premi del lavoro diretto, da 1. 532 a 1. 506 milioni (-1,7%) è riconducibile alla scelta di riqualificare i portafogli auto ed alla maggiore focalizzazione su aree di affari più profittevoli, in un contesto di mercato caratterizzato da elevata competitività. Inoltre, il Gruppo ha scelto di rafforzarsi sui rami non auto (che registrano un incremento del 12,1% nel 2008). Il rapporto sinistri a premi complessivo è in miglioramento dal 77,1% del 2007 al 71% nel 2008, quello dei rami auto dal 83,5% al 78,9% a fronte di una riduzione complessiva dei premi dei rami auto del 9,8%. Gestione vita - I premi del ramo vita, in un contesto di mercato particolarmente critico, hanno registrato una lieve riduzione del 1,2% rispetto all’anno precedente, passando da 2. 129 milioni a 2. 103 milioni. L’attuale contesto di mercato ha contribuito ad una forte contrazione della raccolta dei prodotti di ramo Iii (index linked e unit linked) passati da 1. 186 a 888 milioni (-25,1%) e ad una crescita dei prodotti tradizionali di ramo I (+11,7%), oltre ad una raccolta positiva anche negli altri rami (capitalizzazioni e fondi pensione). Gestione finanziaria - Il risultato degli investimenti4 è stato pari a 233 milioni (rispetto a 273 milioni sul portafoglio al 31 dicembre 2007). Su tale risultato hanno influito svalutazioni dei titoli obbligazionari del Gruppo Lehman e delle Banche Islandesi per complessivi 41 milioni e impairment su altri titoli azionari ed obbligazionari per 48 milioni5. Rete distributiva - A fine 2008 la rete agenziale contava 1. 472 agenzie (1. 437 a fine 2007) così distribuite: 53% nel nord Italia, 24% nel centro e 23% nel sud e isole. Gli sportelli di istituti bancari che collocano prodotti del Gruppo al 31 dicembre 2008 erano 2. 647 (2. 474 a fine 2007). La nuova partnership con la Banca Popolare di Vicenza, in atto dal 2007, ha consentito al Gruppo Cattolica di accedere alla rete di 637 sportelli. Outlook - Le previsioni per l’esercizio 2009 confermano il miglioramento della performance industriale sostanzialmente in linea con gli obiettivi del Piano, soprattutto grazie alle azioni intraprese dal Gruppo volte ad incrementare l’efficienza e la redditività industriale. Nei rami danni, proseguirà l’attenta selezione dei portafogli volta a contrastare il presumibile andamento negativo del mercato, con l’obiettivo di raggiungere comunque una crescita moderata nel ramo auto. Per quanto riguarda i rami vita, in virtù dell’accordo raggiunto con il sistema del Credito Cooperativo e dell’avvio di Cattolica Previdenza, compagnia dedicata al welfare, si ritengono perseguibili le linee di sviluppo già tracciate. In uno scenario finanziario caratterizzato da bassi tassi di interesse e mercati azionari ancora altamente volatili, la gestione finanziaria del Gruppo proseguirà secondo un approccio di prudenza con l’obiettivo di ottimizzare il profilo rischio-rendimento, in coerenza con quello degli impegni assunti verso gli assicurati. Il Presidente di Cattolica Assicurazioni – Paolo Bedoni – ha commentato “La scelta di non distribuire quest’anno il dividendo tutela la solidità del Gruppo, sostiene il processo di ristrutturazione e crescita, creando le condizioni per un forte posizionamento del Gruppo in un anno che si annuncia ancora difficile e che richiede capacità di investimento e di innovazione; conseguente a questa impostazione è la scelta di remunerare gli azionisti mediante l’assegnazione di una azione gratuita ogni 20 azioni possedute”. La Società informa che il Bilancio d’esercizio di Cattolica Assicurazioni e il Bilancio Consolidato 2008 saranno a disposizione del pubblico presso la sede sociale e presso Borsa Italiana S. P. A. A partire dal 31 marzo prossimo. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre verificato i requisiti di indipendenza degli Amministratori in base a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina. Dall’esito degli accertamenti è emerso che gli Amministratori componenti il Consiglio di Amministrazione di Cattolica attualmente qualificati non esecutivi ed indipendenti sono Angelo Caloia, Angelo Ferro, Giuseppe Manni, Aldo Poli, Pilade Riello, Pier Giorgio Ruggiero, Domingo Sugranyes Bickel e Antonio Tessitore. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato la Relazione annuale sulla Corporate Governance 2008 che sarà resa disponibile al pubblico con le modalità e nei termini previsti dalle vigenti disposizioni di legge e regolamentari. Si ricorda che l’Assemblea dei Soci di Cattolica Assicurazioni è stata convocata, in seduta ordinaria e straordinaria, per i giorni 24 e 26 aprile 2009, rispettivamente in prima e seconda convocazione. .  
   
   
PIANO CASA. FORMIGONI (LOMBARDIA) : BENE, HA PREVALSO LOGICA DEL CONFRONTO  
 
Milano, 26 marzo 2009 - "Sono molto soddisfatto perché siamo riusciti a far prevalere la logica del confronto e del costruire insieme piuttosto che dello scontro". Sintetizza così il Presidente di regione Lombardia, Roberto Formigoni, l´esito della Conferenza unificata di ieri sul piano casa. "Il Governo ha accettato di ritirare un decreto che, riguardando materie di competenza regionale, avrebbe sollevato - prosegue Formigoni - discussioni e conflitti a non finire. Le Regioni hanno acconsentito a sedersi sin da subito al tavolo con l´obiettivo di raggiungere un accordo in tempi rapidi che vada nella direzione già indicata dal Governo: rilancio dell´economia, sostegno al settore edilizio, semplificazione delle norme nel rispetto delle competenze". "E´ un successo - sottolinea il Presidente - aver ottenuto che tutti i livelli di governo, statale, regionale e comunale, ragionino insieme per attivare uno strumento che vada nella direzione gradita ai cittadini e che consenta di immettere ingenti risorse dei privati a disposizione della lotta alla crisi". "Entro martedì - conclude Formigoni - individueremo i provvedimenti che dovranno essere assunti dal Governo e quelli che spetteranno alle Regioni, nell´ottica di un intervento certamente su scala nazionale ma che rispetti e valorizzi le differenze tra territori e tra città, aiutando la ripresa dell´edilizia con l´intento di costruire edifici più belli, più moderni, eco-sostenibili e capaci di valorizzare ulteriormente il paesaggio dentro e fuori le nostre citta". .  
   
   
"PIANO CASA" LORENZETTI (UMBRIA) COMMENTA INCONTRO REGIONI CON BERLUSCONI  
 
Perugia, 26 marzo 2009 – “Un fatto positivo”; così la Presidente della Giunta regionale dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti, uscendo dall’incontro della Conferenza delle Regioni con Silvio Berlusconi sul cosiddetto Piano casa, ha commentato la decisione del governo di accantonare il testo del decreto presentato e di accettare di discutere, con le stesse Regioni, nuovi contenuti in un tavolo tecnico che concluderà i suoi lavori martedì della prossima settimana, cosa che esclude l’approvazione del provvedimento nel Consiglio dei ministri di venerdì prossimo. “Resta inteso – ha detto la Presidente umbra che è intervenuta davanti al premier criticando l’iniziativa del governo e chiedendone il ritiro – che le Regioni ritengono inammissibile l’uso del decreto legge su materie come l’urbanistica e l’edilizia, sulle quali, oltre alla delicatezza dei temi, si è avuto un pieno trasferimento di competenze legislative dallo Stato alle Regioni”. “Le Regioni – ha detto Lorenzetti – condividono il giudizio sul settore costruzioni come volano dell’economia e sulla esigenza di semplificare le procedure autorizzative; cosa che – ha fatto rilevare la Presidente – in Umbria è stata già affrontata abbondantemente. Quello che non si può accettare – ha proseguito Lorenzetti - è che un nuovo impulso edificatorio, specie in ambito urbano e nei centri storici, possa essere sottratto alle competenze e alle previsioni e regole sancite dagli strumenti urbanistici dei Comuni e dalla legislazione delle Regioni. In caso contrario si avrebbe una devastazione degli ambiti urbani, del territorio e dell’ambiente, cioè di quanto di più prezioso esiste nel nostro Paese e quindi si compirebbe, alla fine, una operazione anche economicamente in perdita. Ma al di là della possibilità di ampliamenti per gli immobili esistenti – ha detto la Presidente –, la vera emergenza italiana è costituita dalla sofferenza di chi la casa non ce l’ha, né in proprietà, né in affitto per via dei costi troppo alti. Per fare una cosa seria e utile il governo dovrebbe pensare ad un grande e reale Piano casa fatto di ingenti investimenti in edilizia pubblica convenzionata, ristrutturazione del patrimonio immobiliare fatiscente o degradato (che è enorme nelle città italiane), disponibilità di affitti a costi accessibili per le giovani coppie e le categorie più deboli e disagiate”. .  
   
   
CASA, MARTINI (TOSCANA) : «ORA SI PUÒ RIPARTIRE CON UN LAVORO COMUNE» IL GOVERNO HA PRESO ATTO DELLA CONTRARIETÀ DELLE REGIONI AL DECRETO PER L´EDILIZIA UN TAVOLO TECNICO INDIVIDUERÀ, NEL RISPETTO DELLE COMPETENZE COSTITUZIONALI, LE AZIONI UTILI  
 
 Roma, 26 marzo 2006 - Il Governo ha preso atto della contrarietà delle Regioni alla bozza di decreto sulle misure urgenti per il rilancio dell’economia attraverso l’attività edilizia e si è aperto un tavolo di lavoro Governo-regioni che entro martedì dovrà presentare un inventario di ciò che è possibile, utile e necessario fare in questa materia senza far ricorso a deroghe o allo stravolgimento di regole e competenze, costituzionalmente garantite, di Regioni ed Enti locali. Questa la conclusione della lunga riunione della Conferenza Stato-regioni che si è svolta ieri a Palazzo Chigi. «L’incontro di oggi – ha commentato il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini – ha sgombrato il tavolo dai macigni più grossi rappresentati dalla bozza di decreto del governo, che sia le Regioni che lo stesso presidente del Consiglio hanno considerato estranei alle esigenze necessarie per fronteggiare la crisi». Basti ricordare alcuni aspetti contenuti nella bozza di decreto: cedibilità delle cubature, cambi di destinazione d’uso, interventi nei centri storici e nei parchi. Le critiche che la Regione Toscana aveva formulato al decreto erano quindi giuste, tanto che anche tutte e altre Regioni e parte stessa del governo le hanno condivise. «Ripartiamo da un tavolo sgombro e dalla consapevolezza – prosegue Martini - che alcune iniziative possono essere utili a fronteggiare la crisi economica che colpisce tutto il paese. Penso ad esempio agli interventi necessari per semplificare e dinamizzare l’attività edilizia, penso a possibili aumenti di volume senza però stravolgere i piani urbanistici, senza ricorrere a deroghe e senza produrre interventi che danneggino il territorio. La discussione che abbiamo avuto – conclude Martini - ha prodotto tre risultati positivi: l’avvio di un lavoro comune con il tavolo, appunto, sgombro; l’impegno del Governo a rispettare le competenze e le prerogative di Regioni ed Enti locali; la disponibilità a lavorare insieme ad un vero piano casa, questione, quest’ultima, di grande urgenza e necessità, ma che la bozza di decreto non affrontava assolutamente». .  
   
   
PIANO CASA, DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE GIAN MARIO SPACCA.  
 
Roma, 26 marzo 2009 - La decisione del Governo di non ricorrere al decreto legge e` una decisione saggia perche` evita il contenzioso con le Regioni. Infatti, il decreto-legge, oltre ad essere inaccettabile su una materia concorrente, non avrebbe risolto nemmeno il problema dei tempi perche` avrebbe dato luogo a innumerevoli contenziosi istituzionali. Ora, con la costruzione del tavolo a cui partecipano anche le Regioni, si sono concretamente create le condizioni per ridare slancio all´edilizia in funzione anticrisi. La forma deve essere quella del disegno di legge. Come abbiamo detto fin dall´inizio, siamo disponibili a collaborare mettendo a disposizione la nostra esperienza di una legislazione innovativa sull´edilizia sostenibile, che prevede anche la possibilita` di ampliare gli indici volumetrici a fronte dell´utilizzazione di biotecnologie e risparmio energetico, nel rispetto della programmazione urbanistica degli enti locali. .  
   
   
PIANO CASA, CARRABS A ROMA ALLA CONFERENZA UNIFICATA: "MARCHE ESEMPIO DI BUONE PRATICHE AMMINISTRATIVE".  
 
 Roma, 26 Marzo 2009 - ´Ancora una volta la Regione Marche si pone all´attenzione nazionale come capofila delle buone pratiche amministrative, anticipando scelte che vengono seguite dal Governo centrale´. E` il commento dell´assessore regionale all´Edilizia, Gianluca Carrabs, al termine dell´incontro, a Roma, della Conferenza unificata tra Stato ed Enti locali, convocata a Palazzo Chigi, per il varo del decreto legge governativo sul Piano casa. ´Quello proposto dal Governo ´ commenta Carrabs ´ non e` un vero Piano casa, ma una serie di misure anticicliche, basate sulla semplificazione amministrativa e su incentivi, per rilanciare il settore edilizio. La bozza del decreto legge e` stata ritirata perche` legiferava su materie concorrenti tra Stato e Regioni, e non sara` piu` alla base del confronto, in quanto sostituito da un nuovo testo che verra` stilato, entro martedi` prossimo, da un Tavolo tecnico subito insediato. Il testo verra` portato alla discussione della prossima Conferenza unificata´. Quello che e` certo, ribadisce Carrabs, e` che il nuovo documento ´ripercorrera` il percorso avviato nelle Marche, dove la Regione realizzera` un piano casa costruito dal basso, che parte dal territorio e dalle esigenze dei cittadini. Una programmazione edilizia che coinvolge gli istituti di credito locali, le Fondazioni, rappresentati degli enti locali, le cooperative, le associazioni artigiane e che si raccordera` con quanto verra` programmato a livello nazionale. Il percorso scelto dalla Marche non e` solo quello della semplificazione amministrativa, ma la costituzione di un soggetto giuridico ed economico, come ad esempio un fondo pubblico-privato, che garantisca, in tempi celeri (entro il 2010), alloggi a canoni sostenibili per coloro che non possono permettersi l´acquisto o l´affitto di abitazioni´. .  
   
   
CASA: CHIODI (ABRUZZO): PROVVEDIMENTO HA SENSO SOLO SE FATTO SUBITO  
 
 Roma, 26 marzo 2009 - "Sono molto soddisfatto, e con me tutti i presidenti di Regione, dell´accordo raggiunto oggi a palazzo Chigi col presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ". Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, al termine della Conferenza unificata Stato-regioni, che si è tenuta ieri a palazzo Chigi in via straordinaria. "L´accordo è molto buono - ha chiarito Chiodi - perché prevede un tavolo politico Governo-regioni in grado di indicare tutti i dettagli di un prossimo Piano casa che tenga conto della salvaguardia paesaggistica. Questo tavolo sarà operativo fino a martedì e dovrà concordare una linea comune con il Governo". Il presidente della Regione ha poi dato atto "dell´importanza dell´azione del Governo che ha inteso condividere con le Regioni e con gli Enti locali una riforma importante per il rilancio dell´economia nazionale. Penso - ha concluso Gianni Chiodi - che il provvedimento che nascerà dall´intesa Governo-regioni rappresenti una buona occasione per la ripresa produttiva del Paese". Inoltre, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, a chiusura della riunione che successivamente a quella svolta a Palazzo Chigi, i presidenti di Regione hanno avuto con il ministro Fitto ha dichiarato che"Il piano caso ha un senso solo se viene fatto velocemente". "Il tavolo tecnico-politico che parte domani mattina - ha precisato il presidente della Regione - servirà per vedere se tra Governo e Regioni esistono sul piano caso argomenti da condividere. Bisogna però capire che il provvedimento, a prescindere dalla forma legislativa che avrà, deve essere promulgato al più presto per evitare effetti indesiderati. Per questo motivo le Regioni hanno intenzione di portare avanti fino a martedì un lavoro serrato di confronto. Si tratta, ripeto, - ha dichiarato ieri Gianni Chiodi - di un´idea straordinaria ma deve essere di veloce attuazione". .  
   
   
PIANO CASA: ROLLANDIN (VAL D’AOSTA) «DEVONO ESSERE MANTENUTE LE NOSTRA COMPETENZE URBANISTICHE»  
 
Roma, 26 marzo 2009 - Il Presidente Augusto Rollandin, mercoledì 25 marzo nella riunione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni a Roma, sul piano casa proposto dal Premier Silvio Berlusconi ha ribadito «l’importanza che vengano mantenute le competenze primarie della Valle d’Aosta in materia di urbanistica». A conclusione della riunione, che si è tenuta a Palazzo Chigi con lo stesso Berlusconi e i rappresentanti di Regioni e Comuni, il Presidente della Regione ha poi sottolineato che: «pur essendo pronti ad accelerare i tempi per l’approvazione della questione casa, per noi la soluzione più giusta è quella di arrivare ad un disegno di legge. Non siamo quindi favorevoli alla soluzione del decreto». .  
   
   
DE FILIPPO (BASILICATA) : RILANCIARE IL COMPARTO DELL´EDILIZIA ABITATIVA "REGOLE CERTE E SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE ALLA BASE DEGLI INTERVENTI DELLA REGIONE"  
 
 Roma, 26 marzo 2009 - “Regole certe e semplificazione delle procedure devono connaturare gli interventi che la Regione attuerà nel settore dell’edilizia abitativa in chiave anticiclica”. Lo ha detto il presidente della Regione Vito De Filippo a margine della Conferenza Unificata tenutasi ieri a Roma a Palazzo Chigi. Il Presidente ha sostenuto “che è interesse della Regione dinamizzare un comparto che, se rilanciato nella giusta dimensione, produce di per sè effetti positivi sull’intera economia regionale. Tuttavia è innegabile che la difesa del territorio da attacchi di cementificazione irrazionale resta il presupposto fondamentale delle politiche che si metteranno in campo. La Basilicata – ha sottolineato De Filippo - non parte da zero. La produzione legislativa e amministrativa di questi anni registra la presenza di norme che tutelano il territorio e facilitano il recupero e la ristrutturazione del patrimonio abitativo. Si tratta ora di dare un nuovo impulso – ha concluso – guardando con rinnovata attenzione ai problemi della casa che investono soprattutto i giovani, le categorie sociali svantaggiate e coloro che cominciano a soffrire gli effetti della crisi planetaria”. Sempre a margine della Conferenza il presidente De Filippo ha espresso un giudizio positivo sull’esito del confronto con il governo sul cosiddetto “Piano Casa”. Nel rilevare che “il governo ha ritirato la bozza del decreto perché le regioni erano contrarie”, De Filippo ha definito “positiva la posizione del governo, che accoglie nella sostanza la richiesta delle Regioni di non procedere in questa maniera con un decreto legge, perché si tratta di una materia concorrente con ampie funzioni delle Regioni nel governo del territorio”. “Dall’altro lato – ha aggiunto il Presidente - le Regioni hanno condiviso l’idea di mettere in campo una iniziativa istituzionale per semplificare e rilanciare il settore dell’edilizia e anche questa decisione va accolta favorevolmente”. “Si insedia da oggi un tavolo tecnico Regioni - Stato – ha concluso De Filippo riferendosi all’intesa con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta – che lavorerà fino a martedì per fare un inventario delle questioni, tenendo conto del metodo usato per gli ammortizzatori sociali. Dopo ci rivedremo per assumere le decisioni conseguenti”. .  
   
   
PUGLIA, PIANO CASA: GIOVEDI´ 26 MARZO VENDOLA NE PARLA AD "ANNOZERO" SU RAI 2  
 
Bari, 26 Marzo 2009 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sarà ospite in studio del magazine di approfondimento di Rai 2 “Annozero”, condotto da Michele Santoro, in onda Giovedi’ 26 Marzo alle ore 21. La puntata sarà dedicata al Piano Casa annunciato dal Governo per il prossimo Consiglio dei Ministri. In studio con Vendola interverranno l’esponente del Pdl Maurizio Lupi, l’On. Daniela Santanchè e il giornalista Ferruccio Sansa. Il programma potrà essere seguito via internet in streaming attraverso il sito www. Annozero. Rai. It. .  
   
   
ROMA CAPITALE, SODDISFAZIONE DEL SINDACO ALEMANNO: "SVOLTA STORICA. DA OGGI SI APRE UNA NUOVA ERA"  
 
 Roma, 26 marzo – Dichiara il sindaco Alemanno «L´ approvazione della norma su Roma Capitale è una svolta storica. Con il voto della Camera sull´articolo 23 del federalismo fiscale, il Parlamento ha riconosciuto una legislazione speciale per la nostra città. Roma, finalmente, avrà una governance adeguata al rango di Capitale d´Italia. Si tratta di un risultato eccezionale che nessuno era mai riuscito ad ottenere e che aspettavamo da vent´anni. Per questo ringraziamo il presidente Berlusconi: solo attraverso la stretta collaborazione con il Governo è stato possibile conseguire questo obiettivo straordinario. Bene ha fatto il Pd a votare a favore, visto che non era più possibile amministrare questa città con gli stessi poteri di un Comune di 5mila abitanti. Da oggi per Roma si apre una nuova era». .  
   
   
LA REGIONE PREMIA LE AZIENDE DEL LAZIO CHE CREANO LAVORO CON 20MILA EURO  
 
 Roma, 26 marzo 2009 - Un premio alle aziende più efficenti, a chi ha creato ricchezza e occupazione grazie alle opportunità offerte dal settore pubblico. Questa la finalità dell´iniziativa assunta da Regione Lazio e Sviluppo Lazio, che hanno deliberato di riconoscere un "bonus finanziario" alle imprese già beneficiarie dei fondi Docup, con l´obiettivo di favorirne il potenziamento dei sistemi informatici ed informativi e l´informatizzazione dei cicli e dei processi produttivi. Il riconoscimento premia quelle imprese che - sulla base delle risorse previste dal Docup Lazio Ob. 2 2000-2006 - abbiano realizzato i progetti ammessi a contributo con almeno il 75% dell´investimento inizialmente ammesso e che abbiano mantenuto o incrementato i livelli occupazionali. Il premio ammonta al 10% dell´investimento realizzato e comunque non e´ superiore a 20 mila euro per ciascuna impresa beneficiaria. “Si tratta di un intervento innovativo- spiega l´assessore regionale alla piccola e media impresa, Francesco De Angelis – è un riconoscimento che punta ad offrire risorse aggiuntive alle imprese per consolidarne l´efficienza e la capacità competitiva. Grazie al ´bonus´ regionale, le imprese potranno acquisire sistemi informativi ed informatici tecnologicamente avanzati e componenti hardware, incluso l´acquisto della licenza d´uso di pacchetti informatici applicativi”. Soggetto attuatore dell´iniziativa è Sviluppo Lazio. Complessivamente le risorse stanziate per i premi alle imprese, relativamente alle misure del Docup gestite da Sviluppo Lazio, ammontano a 13 milioni di euro. “Questa iniziativa, che assume una valenza molto importante sull´operosità del nostro sistema produttivo - precisa il presidente di Sviluppo Lazio, Giancarlo Elia Valori- ci permette di ottenere un feedback sulla validità della nostra azione e, allo stesso tempo, fornisce una conferma del ruolo fondamentale delle singole imprese che, con fare sistema, hanno favorito lo sviluppo dei processi produttivi, la creazione di nuove professionalità e nuova occupazione sul territorio". Le documentazioni possono essere presentate dalle imprese a Sviluppo Lazio fino al 15 maggio 2009. Ulteriori informazioni sul sito www. Sviluppo. Lazio. It. .  
   
   
CUNEO: IL CONTRATTO DI INSEDIAMENTO: ATTRARRE NUOVI INVESTITORI  
 
Cuneo, 26 marzo 2009 - Un progetto per attrarre capitali in Piemonte. L’iniziativa si fonda su un pacchetto di agevolazioni che la Regione Piemonte offre alle imprese, estere o provenienti da altre regioni, interessate ad insediarsi nel territorio piemontese. Con il Contratto di insediamento si intende così favorire lo sviluppo di nuovi investimenti nel settore industriale, dei servizi e della ricerca in grado di incrementare la competitività del territorio piemontese. La proposta, veicolata da Unioncamere Piemonte, è promossa dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione, la prima agenzia regionale italiana dedicata all´internazionalizzazione, per migliorare la competitività facendo emergere i punti di forza del territorio e le opportunità localizzative, con il coinvolgimento del sistema locale nello sviluppo di nuove progettualità. Nell’ambito del progetto martedì 24 marzo 2009 la Cdc Cuneo ha organizzato una presentazione del Contratto di Insediamento, alla presenza dei rappresentanti di alcuni dei principali comuni del cuneese, delle Associazioni di categoria e del Politecnico di Torino, sede di Mondovì. Il Contratto di insediamento è infatti obiettivo dell’incontro è stato quello di coinvolgere, nel modo più ampio e condiviso possibile, il sistema locale e il mondo di impresa nei processi di definizione del “prodotto territoriale” in termini di opportunità localizzative, finanziarie e di competenze, per creare condizioni competitive per i nuovi investimenti e valorizzare i sistemi territoriali. Significativa la presenza di alcuni “visiting professor”, provenienti dall´India e dalla Cina, in Italia per attività di ricerca. Il loro coinvolgimento è visto dal Ceipiemonte come occasione per presentare loro da vicino il tessuto economico piemontese, per intessere relazioni che potranno svilupparsi in seguito laddove si verifichino occasioni di reciproco interesse su specifiche tematiche. “Il Cuneese vanta già la presenza di alcune grandi multinazionali. – dice il presidente di Unioncamere Piemonte e dell´ente camerale di Granda, Ferruccio Dardanello – Il 35% ha radici francesi, il 12% tedesche, il 6 inglesi o giapponesi. Prevalgono le attività manifatturiere, seguite dal commercio all´ingrosso e dall´energia. Non si parte, dunque, da zero, ma ci si basa sull´apertura del tessuto economico locale nei confronti di realtà nate altrove, anche in terre lontane, interessate al contesto provinciale, alla professionalità e serietà operativa degli addetti, all´ambiente sociale sano, alla disponibilità all´accoglienza. Premesse importanti, in grado di disegnare un quadro che invita a mettersi in gioco ed a superare le obiettive difficoltà rappresentate dalla carenza dei collegamenti. Cuneo intende ora dare ulteriore ossigeno ad un fenomeno di cui già beneficia e che, con la crisi attuale, si mostra ancor più interessante”. . .  
   
   
INAUGURATA LA NUOVA SEDE DI ARTIGIANFIDI A VICENZA  
 
Vicenza, 26 marzo 2009 - “Le eccellenze del Veneto possono trascinare il sistema socioeconomico della nostra regione fuori dal guado. Il capitale umano delle nostre imprese deve essere tutelato. Dobbiamo credere che la difficile congiuntura finanziaria che stiamo attraversando potrà essere superata. ” Così l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, e l’assessore al Bilancio, Isi Coppola, hanno commentato ieri sera il taglio del nastro della nuova sede di Artigianfidi a Vicenza. “La Regione del Veneto – ha detto l’assessore Sartor – è stata la prima a livello nazionale a potenziare la rete dei Confidi. Siamo consapevoli delle difficoltà che anche il nostro territorio sta purtroppo attraversando, ma crediamo al tempo stesso che si debba operare guardando al futuro e preparandoci ad altri momenti di successo. Le nostre azioni e le risorse messe a bilancio serviranno soprattutto a supportare la ricerca e l’innovazione. ” “La nostra guida – ha ribadito l’assessore Coppola – deve essere l’ottimismo: dobbiamo pensare che le nostre province hanno in sé gli strumenti per rafforzare e per potenziare il modello veneto che sarà in un futuro non lontano più forte di prima. ” Gli assessori Coppola e Sartor hanno evidenziato la necessità di mantenere operativi i tavoli tecnici regionali per monitorare costantemente la situazione. Per entrambi la questione tutt’ora in primo piano è l’urgenza di superare il patto di stabilità: una scelta che il Governo nazionale non ha ancora deciso di fare. “Salvaguardare le aziende – ha evidenziato Sartor – significa di fatto sostenere l’occupazione. ” “Sul fronte del lavoro e del sostegno alle famiglie – ha proseguito Coppola – abbiamo fatto, stiamo facendo e continueremo a fare molto”. “L’impegno – hanno concluso entrambi gli assessori – è fare sistema, fare gioco di squadra, agire in sinergia: il Veneto saprà trascinare anche questa volta il Paese. ” .  
   
   
BOLZANO, MISURE ANTICRISI: PROVINCIA INTERVIENE PER I CONSORZI DI GARANZIA FIDI  
 
Bolzano, 26 marzo 2009 - Nel quadro delle misure anticrisi la Giunta provincale ha approvato le modalità attuative, presentate dagli assessori Barbara Repetto e Thomas Widmann, per beneficiare delle garanzie di Confidi e della successiva controgaranzia della Provincia. "Un sostegno prezioso alle imprese che necessitano di capitale in tempi di recessione", sottolineano gli assessori provinciali. "Con le cooperative di garanzia fidi la Provincia intende agevolare l´accesso al credito da parte delle imprese locali", sottolineano Repetto e Widmann. La misura, varata dalla Giunta a fine anno, viene ora disciplinata dalla modalità di attuazione. Il suo nucleo centrale prevede che, nel casi di mancato pagamento della garanzia perchè l´azienda si trova in crisi, intervenga la Provincia a copertura dell´80% della garanzia concessa, che viene pertanto rimborsata. La misura si applica ai consorzi di garanzia fidi attivi in Alto Adige. Le modalità attuative precisano nel dettaglio la forma della garanzia, i presupposti per l´accesso al credito e la procedura da seguire nella richiesta del rimborso. Dei fidi possono beneficiare aziende in cui sono sopravvenute difficoltà finanziarie dopo il primo luglio 2008. Le nuove disposizioni prevedono due tipi di aiuti: una "garanzia anticrisi" per piccole e medie imprese e un´alternativa di finanziamento a copertura dell´acuto fabbisogno di liquidità. La somma concessa dai confidi non può superare i 600mila € e deve essere erogata all´azienda entro il 31 dicembre 2010. .  
   
   
SETTORE DEI SERVIZI: IMPRESE VICINE AL COLLASSO A RISCHIO CHIUSURA NUMEROSE AZIENDE DEL TERZIARIO, NELLA MORSA DELLA STRETTA CREDITIZIA E DEI RITARDATI PAGAMENTI DA PARTE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.  
 
Roma, 26 marzo 2009 - “Le imprese del settore dei servizi sono oggi vicine al collasso, oppresse dai ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione, dalla crisi di liquidità e dagli effetti della congiuntura internazionale”. E’ questo l’allarme lanciato dal Presidente della Fise – Federazione Imprese di Servizi che in Confindustria rappresenta il comparto dei servizi alla collettività (oltre 800 aziende che fatturano 11 miliardi di euro e occupano 95. 000 addetti) – Giulio Quercioli Dessena. “Le misure anticrisi finora allo studio del Governo si concentrano prioritariamente su alcuni segmenti industriali”, sottolinea il Presidente di Fise, “ignorando le esigenze di un terziario, costituito per lo più da piccole e medie imprese e duramente colpito (come altri settori) dalla crisi dei mercati, ma ancor di più dalla chiusura dei flussi di credito dalle banche verso le imprese”. “Al di là delle misure annunciate in questi ultimi giorni”, prosegue Quercioli, “occorrono nuove e trasparenti metodologie di valutazione del credito più aderenti alla realtà dei servizi, da cui dipende la continuità nell’erogazione dei servizi ai cittadini, al territorio e alle infrastrutture, nonché la qualità stessa delle attività gestite dalla Pubblica Amministrazione in outsourcing. Il ciclo di vita degli appalti, il numero di contratti, i sistemi di gestione e controllo della commessa, il grado di fidelizzazione e soddisfazione del cliente sono tutti elementi di cui va tenuto conto nella definizione del rating. Senza questi correttivi l’indebitamento non potrà che crescere, costringendo diverse nostre aziende a interrompere la propria attività, con evidenti ricadute sul fronte occupazionale”. Nell’attuale fase recessiva risulta ancora più paradossale il fenomeno, tutto italiano, del ritardo dei pagamenti dovuti dalla Pubblica Amministrazione alle aziende di servizi; tale ritardo continua a crescere (oggi tocca punte massime di oltre 800 giorni), soffocando finanziariamente le imprese. “E’ oggi improcrastinabile”, sottolinea Quercioli, “un intervento del Governo per accelerare i tempi di pagamento, anche consentendo la compensazione con i debiti fiscali. Ed è questo l’obiettivo, tutto politico, dell’esposto presentato dal Taiis (Tavolo Interassociativo Imprese di Servizi di cui Fise è fondatrice) nelle scorse settimane alla Commissione europea per violazione delle norme comunitarie. .  
   
   
DA REGIONE LAZIO NUOVI BANDI PER BORSE LAVORO  
 
Roma, 26 marzo 2009 -  “Vogliamo continuare a promuovere i progetti in rete di formazione e di accompagnamento al lavoro delle Università con supporti strutturali, non più episodici, prevedendo anche il coinvolgimento delle Accademie e degli Istituti di alta formazione”. E´ quanto ha detto l´assessore all´Istruzione, diritto allo studio e formazione della Regione Lazio, Silvia Costa annunciando nuovi bandi per borse di studio. Costa ha annunciato che “abbiamo inaugurato il portale www. Apprendistato. Regione. Lazio. It, con l´implementazione della legge regionale e lo stanziamento di 28 milioni di euro, che le imprese potranno utilizzare per iscrivere gli apprendisti ai percorsi formativi disponibili sul Catalogo dell´offerta formativa, finanziati dalla Regione con contributi fino all´80% del costo della formazione. Si e´ avviato, in tal modo, il sistema della formazione in apprendistato nel Lazio, ulteriore mezzo per facilitare l´accesso all´attività lavorativa”. .  
   
   
BASILICATA - SICUREZZA LAVORO, SIMONETTI: RESPINGERE ATTACCO DEL GOVERNO  
 
Potenza, 26 marzo 2009 - “I provvedimenti annunciati dal Governo sul tema della sicurezza rappresentano un attacco senza precedenti alla sicurezza sui luoghi di lavoro e, al tempo stesso, un duro colpo all’efficacia della legge regionale approvata nei mesi scorsi per rafforzare la prevenzione degli infortuni”. E’ quanto dichiarato dalla presidente del gruppo regionale del Prc, Emilia Simonetti. “Voglio sottolineare – continua Simonetti - che il Testo unico sulla sicurezza (legge 123 approvata il 3 agosto 2007) ha già dato buoni frutti: riduzione del numero di morti e incidenti, più controlli e pene pesanti e fattive nei confronti dei datori di lavoro che sfruttavano lavoro nero e non facevano rispettare le norme di sicurezza. Il Governo adesso, con il pretesto di correggere l’applicazione di alcune norme, secondo le anticipazioni dei giorni scorsi, invece, punta ad una vera e propria demolizione del provvedimento, specie per quanto riguarda le sanzioni nei confronti delle imprese, non solo pene e multe dimezzate, ma diventa più difficile la sospensione dell’attività. Il rischio riguarda la cancellazione del divieto di visita medica pre-assuntiva da parte dell’azienda, che negherebbe un diritto sacrosanto al lavoratore. Ancora, si vorrebbe annullare l’introduzione dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rls) che dovrebbero seguire più aziende piccole che non ne possono avere uno interno, lasciandole praticamente senza controlli. Infine, si intende colpire l’estensione della bilateralità, il principio per cui la corretta attuazione delle norme tecniche e della buona prassi, costituisce una presunzione di conformità alla legge”. “A mio parere – afferma Emilia Simonetti - basterebbero queste tre norme per rendere inefficiente l’intera struttura del provvedimento e, quindi, per tutte queste ragioni, occorre una vigilanza continua e costante perché, nonostante i risultati conseguiti, grazie alla lotta contro il lavoro nero, voluta dal governo Prodi, e alla nuova sensibilizzazione che si è prodotta, anche con il Testo unico, la battaglia contro gli infortuni e per l’integrità psicofisica dei lavoratori è ancora aperta. Di qui l’esigenza - conclude - di un monitoraggio sulla prima fase di attuazione della legge regionale e sul lavoro svolto dall’Osservatorio regionale, istituito già da qualche mese”. .  
   
   
NOMINA DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA  
 
 Rieti, 26 marzo 2009 - Novità in arrivo per i datori di lavoro ed i dirigenti ai fini della comunicazione dei nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. In base a quanto stabilito dal Decreto Legislativo n. 81 del 09. 04. 2008 che dà attuazione dell’art. 1 della legge del 3 agosto 2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (Art. 18 obblighi del datore di lavoro e del dirigente; art. 47 rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; art. 55 sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente), la comunicazione all’Inail, a cadenza annuale, deve essere effettuata per la singola azienda - ovvero per ciascuna unità produttiva in cui si articola l’azienda stessa - nella quale operano i rappresentanti e deve riferirsi alla situazione in essere al 31 dicembre dell’anno precedente. L’inail ha predisposto un’apposita procedura on line accessibile dal sito dell’Istituto attraverso Punto cliente. L’inserimento in procedura potrà essere effettuato fino al 31 marzo di ciascun anno; in sede di prima applicazione, e quindi per il 2009, la scadenza della comunicazione è fissata al 16 maggio 2009. Coloro che abbiano già inviato le segnalazioni tramite posta o fax devono provvedere alla comunicazione dei nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza utilizzando il format e la relativa procedura on-line. Per ulteriori informazioni e chiarimenti rivolgersi alla Sede o collegarsi al sito www. Inail. It .  
   
   
WELFARE: DALLA REGIONE PIEMONTE OLTRE 79 MILIONI AGLI ENTI GESTORI  
 
Torino, 26 Marzo 2009 - L’assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso, ha ripartito le risorse del Fondo regionale per la gestione del sistema integrato degli interventi e servizi sociali da assegnare agli enti gestori come acconto per l´anno 2009 ed altre risorse previste nella legge finanziaria regionale 2009 per fronteggiare gli effetti della crisi economica. Il Fondo viene annualmente ripartito fra gli enti incaricati di gestire le attività socio-assistenziali in base ai dati di popolazione forniti dalla B. D. D. E (banca dati demografica evolutiva) per l’anno 2007 (popolazione residente, dispersione territoriale), ai dati dichiarati dagli enti gestori per l’anno 2007(spese socio-assistenziali comunali, utenza in carico), all’assetto territoriale. Per il 2009 viene quindi assegnata agli enti gestori, a titolo di acconto, la somma di 64. 600. 000 euro, di cui 15. 500. 000 di risorse statali. La ripartizione definitiva delle risorse complessive disponibili sarà possibile solo con la definizione della quota trasferita dallo Stato a ciascuna Regione del Fondo nazionale per le politiche sociali. Per fronteggiare la crisi sono stati inoltre destinati ulteriori 15 milioni per interventi indirizzati a superare le condizioni di bisogno delle persone in situazione di vulnerabilità, a causa delle pesanti ricadute che l’attuale situazione economica può determinare all’interno delle famiglie. “Come si vede – dichiara l’assessore Migliasso - la Regione Piemonte sta facendo pienamente la sua parte. Ci auguriamo che altrettanto faccia il Governo, garantendo che il Fondo nazionale venga mantenuto almeno per un importo non inferiore a quello assegnato nel 2008, onde evitare ripercussioni sulla gestione e sulla programmazione degli interventi rivolti ai cittadini, soprattutto in questa fase di grave crisi economica”. “Proprio per contrastarne gli effetti negativi - continua l’assessore - sono stati stanziati dal Consiglio regionale fondi ad hoc con i quali i servizi sociali territoriali dovranno affrontare sopratutto le richieste di famiglie e singoli, che fino a pochi mesi fa non si erano mai rivolte ai servizi sociali: coloro che a causa di problemi di lavoro (disoccupazione, mobilità, cassa integrazione, lavori precari o poco retribuiti) si vengono a trovare in situazioni di maggiore fragilità, di indebitamento, di impossibilità a sostenere il costo delle rate dei mutui ed altre spese”. .  
   
   
ROMA: AL VIA DAL PRIMO APRILE L´APERTURA DI SEI MENSE SOCIALI  
 
Roma, 26 marzo 2009 - L´assessorato capitolino alle Politiche sociali ha avviato le procedure per l´affidamento, tramite gara, dei due progetti per il servizio di mensa sociale in sei municipi romani, che prenderanno il via il primo aprile con un costo per l´Amministrazione di 247. 740 euro. L´obiettivo è quello di fornire un supporto alle persone con grave disagio economico. Il primo progetto prevede l´apertura di due mense sociali nei giorni festivi, all´interno di strutture operanti nei Municipi Xvi e Viii. Ogni struttura dovrà garantire la copertura dei pasti per 240 persone per 48 giorni festivi, dal primo aprile al 31 dicembre. L´iniziativa va ad affiancarsi alle convenzioni già stipulate dall´Amministrazione capitolina con associazioni come il Consorzio Roma Solidarietà, la Comunità di S. Egidio, l´Esercito della Salvezza e Centro Astalli per l´aiuto a persone svantaggiate attraverso la fornitura di pasti nelle mense attrezzate, attive in particolar modo dal lunedì al venerdì. Il secondo progetto risponde all´obiettivo di dare una prima risposta alle situazioni di povertà nascosta,ovvero raggiungere quelle persone (come gli anziani) che, a seguito di eventi contingenti, si trovano improvvisamente prive di risorse per far fronte alle esigenze primarie. L´iniziativa, sperimentale, prevede dunque l´attivazione dei servizi di fornitura di pasto a domicilio e attività di monitoraggio della situazione della persona disagiata (numero verde della Sala Operativa Sociale comunale, 80044022, per segnalare eventuali situazioni di disagio economico). I 4 Municipi interessati al progetto sono il Iv, il Xii, il Vii e il Xv. Le strutture resteranno aperte nei giorni feriali e copriranno la fornitura a domicilio di circa 30 pasti al giorno, dal primo aprile al 31 dicembre. .  
   
   
NATALI DI VENEZIA: IL VENETO SI RICONOSCE NELLA PROPRIA CULTURA E NELLE PROPRIE RADICI  
 
Venezia, 26 marzo 2009 - E’ leggenda che è certamente un po’ storia, quella che narra come Venezia sia stata fondata il 25 marzo del 421, dalle comunità di terraferma che per sfuggire alle orde dei goti e degli unni si rifugiarono nelle prime isole della laguna: Torcello, Mazzorbo, Burano. Ma da quella leggenda è di sicuro nata la storia della più longeva Repubbblica dell’umanità, centro di cultura, commercio e umanità, ma anche di governo civile, dove “nessuno era suddito, tutti erano cittadini”, come ha detto ieri l’assessore del Comune Augusto Salvadori nell’aprire, assieme al vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, al presidente della Provincia Davide Zoggia e al vescovo ausiliario Beniamino Pizziol, la cerimonia organizzata da Comune e Regione con la quale Venezia ha voluto festeggiare i suoi natali. Nella stessa ricorrenza la Regione ha celebrato in tutte le sue province, con i bimbi delle scuole primarie, la Festa del Popolo Veneto. Manzato ha portato ai presenti il saluto del Veneto e del suo presidente Giancarlo Galan, ricordando il forte connubio tra il capoluogo lagunare e il territorio regionale. “La cultura è quello che siamo stati – ha aggiunto – e che ci fa essere quello che siamo oggi e che saremo domani, partecipi di un territorio fatto di comunità locali fiere delle loro singolarità ma anche di essere parte di un tutto che ha le stesse radici. Identità è riconoscere se stessi e solo chi ha identità – ha affermato – è in grado anche di riconoscere il diverso da sé, le altre culture, che assieme possono renderci tutti più ricchi. La Regione del Veneto – ha concluso – porta i suoi auguri a Venezia, per quello che ha fatto, per quello che sarà e per quello che rappresenta nel mondo”. La manifestazione, svoltasi nella stupenda Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, ha visto la presenza delle Arciconfraternite veneziane, dei Cavalieri del Santo Sepolcro e di San Marco, di autorità civili e militari, dei sindaci dei Comuni di quella che fu la terraferma veneziana: da Bergamo a Crema, fino a tutto il Friuli Venezia Giulia, ma hanno voluto essere presenti anche i primi cittadini di Capodistria, Pirano e Rovigno. Proprio i sindaci, al termine della cerimonia, hanno sottoscritto un documento che rinsalda l’amicizia e afferma l’unità d’intenti, mentre lo stesso Salvadori ha preannunciato che l’anno prossimo saranno invitati i sindaci dei territori già veneziani di tutto l’Adriatico, dell’Egeo e del Mediterraneo Orientale. .  
   
   
MILANO, CARCERI: FIRMATO PROTOCOLLO PER REINSERIMENTO DETENUTI  
 
Milano, 26 marzo 2009 - Nella mattinata di ieri è stato siglato a Palazzo Marino un protocollo d’intesa che definisce le attività lavorative dei detenuti delle case circondariali milanesi. L’accordo è stato firmato dall’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli, assieme al collega alle Politiche del lavoro Giovanni Terzi e al Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Luigi Pagano. “Con questo importante atto – ha detto l’assessore Moioli -, rafforziamo e ridisegnamo il quadro delle iniziative avviate in collaborazione con gli istituti penitenziari milanesi, con l’obiettivo di integrarle ulteriormente”. “Il Comune di Milano – ha aggiunto - non è nuovo a questo tipo di iniziative. Da tempo, infatti, ha avviato percorsi di collaborazione tra l’Amministrazione e gli istituti di reclusione. Grazie alla collaborazione di Amsa e del carcere di Bollate, ad esempio, è stato possibile assumere un significativo numero di detenuti per specifici programmi di lavoro. Attraverso questo protocollo lavoreremo per aprire nuove opportunità lavorative in vista di Expo 2015”. Attualmente sono stati assunti per un anno 12 detenuti che si occupano della pulizia e della cura del verde dei cimiteri e altri 12 che si prendono cura dei parchi cittadini. A questi si aggiungono i 33 detenuti che nel 2007 furono incaricati, sempre attraverso Amsa, del servizio rimozione graffiti. Altri 20, poi, sono stati impiegati come spalatori nei giorni dell’emergenza neve lo scorso inverno. “La sensibilità che il Comune di Milano, nella persona del Sindaco Moratti, ha dimostrato verso queste tematiche è emblematica - ha detto il Provveditore Pagano, intervenendo in conferenza stampa -. Lavoriamo sul recupero della piccola delinquenza, che poi è quella che affolla le carceri; è per questo che il protocollo d’intesa che firmiamo oggi è un investimento che le istituzioni cittadine fanno sulla sicurezza sociale. Perché ogni detenuto rieducato è un pericolo in meno per i cittadini milanesi”. “Il protocollo d’intesa che firmiamo oggi - ha affermato l’assessore Terzi -, oltre a confermare l’avvio di un nuovo approccio culturale al problema del reinserimento lavorativo delle persone fragili nella nostra città, denota l’attenzione che noi tutti abbiamo per la dignità dell’uomo: un obiettivo che da sempre è trasversale, in tutte le azioni amministrative. L’assessorato al lavoro – ha concluso – contribuirà al progetto mettendo in rete quello che già fa per la formazione al lavoro, andando incontro alle esigenze di chi ha più bisogno”. “Il Comune di Milano – ha spiegato Moioli - investe circa un milione di euro per questo tipo di progetti. Lo facciamo prevalentemente attraverso il nostro ufficio di mediazione al lavoro, il Celav che riceve le segnalazioni da parte delle carceri, prende in carico il soggetto e costruisce un percorso personalizzato di inserimento lavorativo attraverso l’attivazione di tirocini formativi e di orientamento, con l’incentivo di una borsa lavoro’. Sono circa un centinaio i detenuti che ogni anno partecipano a questi percorsi”. “Sempre tramite un’altra nostra municipalizzata, la Milano Ristorazione - ha proseguito –, è stato sottoscritto un contratto per l’acquisto quotidiano del pane prodotto dal forno che funziona all’interno della Casa di Reclusione di Opera. Ogni giorno vengono prodotti 700 kg di pane che vengono utilizzati per le mense scolastiche di Milano”. “Fino a poco tempo fa - ha detto Alberto Garocchio, Presidente della Sottocommissione consiliare Carceri - all’interno delle carceri si offrivano servizi per ‘tenere impegnati’ i detenuti. Questa Amministrazione ha avviato una svolta culturale che permette a queste persone di rientrare nella società attraverso il lavoro”. “Esiste poi un’altra parte di lavoro che consiste nelle azioni a favore dei minori in difficoltà provenienti da case circondariali o ancora detenuti. Sono in media 120 i ragazzi con cui entriamo in contatto ogni anno – ha concluso Mariolina Moioli –. Con loro avviamo percorsi personalizzati di avviamento a professioni artigiane e di inserimento in tirocini anche attraverso borse lavoro”. .  
   
   
“DONNA, SALUTE, LAVORO”: PARI OPPORTUNITA’, IL 27 E IL 28/3 INCONTRO A MATERA  
 
Potenza, 26 marzo 2009 - “Donna, salute, lavoro” è il titolo dell’incontro fra le Commissioni Regionali per le Pari Opportunità del sud Italia (Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Molise) in programma a Matera (sala convegni albergo le Monacelle - Via Riscatto, 10) nei giorni 27 e 28 marzo su iniziativa della Crpo della Basilicata. Due i dibattiti previsti, su “I servizi sanitari per le donne del Sud” e su “Lavoro nel Mezzogiorno: pari opportunità?”, che “rappresenteranno l’occasione – afferma la presidente della Crpo della Basilicata, Antonietta Botta - per un ampio confronto sui temi della parità in una parte del Paese, il Mezzogiorno, che presenta ancora molte criticità e richiede alle donne uno sforzo ed un impegno diverso, se non superiore, rispetto alle donne del nord. Fare il punto su due temi, salute e lavoro, sottolineare le disparità nella politica, nelle istituzioni, sarà utile per segnalare e valorizzare le azioni positive sollecitate dalle donne e messe in atto dalle Regioni. Ma la discussione avrà anche lo scopo di accelerare il raggiungimento di obiettivi più ambiziosi in un periodo difficile, di recessione economica, nel quale si rischia di far pagare la crisi principalmente alle donne, e soprattutto alle donne del Sud”. “Un protocollo di intesa, che sarà presentato e sottoscritto alla fine dei lavori – conclude Botta - riporterà le priorità individuate e impegnerà le Crpo del Sud in una azione comune tesa al conseguimento di atti concreti da parte delle massime Istituzioni Regionali di appartenenza sul tema della parità e della non discriminazione. Noi assegniamo grande valore a queste due giornate di confronto e dibattito tra donne, e tra uomini e donne per affrontare insieme le sfide difficili che attendono le Regioni del Mezzogiorno in tutti i settori e per fare in modo che la parità e le pari opportunità non siano considerate questioni marginali. Tutto questo richiede un notevole impegno e un grande sforzo da parte di tutti teso al confronto leale, alla condivisione e alla coesione senza protagonismi, così come sanno fare le donne”. Programma 27 Marzo Ore 17,00: Apertura lavori Prospero De Franchi / Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata; Saluti Emilio Nicola Buccico / Sindaco di Matera; Vito De Filippo / Presidente della Regione Basilicata; Carmine Nigro / Presidente della Provincia di Matera. Presentazione Antonietta Botta / Presidente Commissione Regionale Pari Opportunità “I Servizi Sanitari Per Le Donne Del Sud”. Introduzione: Rosa Mastrosimone / Vice Presidente Iv Commissione Consiliare Politica Sociale. Interventi: Antonella Graziadei / Ufficio Legislativo Dipartimento P. O. - Presidenza del Consiglio dei Ministri “Donne e salute”; Maria Antonietta Nosenzo / Componente Comitato direttivo Associazione Nazionale Onda “Attività dell’Osservatorio nazionale salute delle donne ”; Teresa Gullà Oliveri / Componente Commissione C. R. P. O. Basilicata “Donna è prevenzione in Basilicata”; Magda Terrevoli / Presidente C. R. P. O. Puglia “La salute delle donne nella regione Puglia, percorsi e aspettative”; Marianna Pirozzi / Vice Presidente C. R. P. O. Campania “Le donne, la salute e l’ambiente”; Pasquale Francesco Amendola / Direttore Generale Azienda Sanitaria Potenza - Asp “Le donne nei servizi sanitari”; Vito Gaudiano / Direttore Generale Azienda Sanitaria Matera - Asm “Il ruolo della sanità nella salute delle donne”; Conclusioni Antonio Potenza / Assessore alla Salute Regione Basilicata Conduce Nicola Melfi / Giornalista. 28 Marzo Ore 16,30 Apertura lavori Lella Romagno / Componente C. R. P. O. Basilicata; Saluti Sabino Altobello / Presidente Provincia di Potenza “Lavoro Nel Mezzogiorno: Pari Opportunità?”. Interventi: Raffaella Ferro / Vice Presidente Comitato di Gestione Fondi speciali per il volontariato “Il lavoro delle donne nel contesto economico regionale”; Maria Cianciolo / Referente Pari Opportunità Regione Sicilia “L’imprenditoria femminile in Sicilia. Risultati e prospettive”; Antonia Lanucara / Presidente C. R. P. O. Calabria “Donne, Lavoro e Violenze”; Rita Colaci / Presidente C. R. P. O. Molise “Donne che fanno impresa”; Fiorella Girace / Presidente C. R. P. O. Campania: “Le donne meridionali per il rinnovamento della politica”; Eufemia Ippolito / già componente C. D. A. E. W. L. Bruxelles “Politiche Europee sul Lavoro Femminile” Road Map e strategia di Lisbona”; Segretari Regionali Cgil, Cisl, Uil. Conclusioni: Vittoria Franco / Senatrice della Repubblica – Commissione Istruzione pubblica, beni culturali Conduce Nicola Melfi / Giornalista; Presentazione del protocollo d’intesa delle regioni del Sud Antonietta Botta / Presidente C. R. P. O. Basilicata. 27/28 Marzo 2Oo9 Matera Albergo Le Monacelle .  
   
   
VIOLENZA ALLE DONNE: "UNA CASA DI ACCOGLIENZA IN OGNI AMBITO"  
 
Napoli, 26 marzo 2009 - Si è svolto presso l´Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania un dibattito sul tema "Le radici della violenza: maschile e femminile a confronto". I lavori sono stati conclusi dall´assessore alle Pari Opportunità Alfonsina De Felice. "Con questa giornata - ha sottolineato l´assessore - chiudiamo il mese di marzo dedicato alle donne ed iniziamo un percorso di interventi con l´obiettivo di accrescere la sensibilizzazione su questi temi, lavorare sulla prevenzione, togliere il velo dell´impunità maschile. Vogliamo fare una casa di accoglienza in ogni ambito visto che nella legge 11 sulla dignità il contrasto alla violenza di genere si configura come un livello essenziale. Avvieremo inoltre una intensa concertazione su una nuova e più specifica iniziativa legislativa, che dovrà avere tre punti di forza: la sensibilizzazione nelle scuole, sui posti di lavoro e nella società civile sul contrasto alla violenza e sull´omofobia; le modalità di presa in carico e infine la rieducazione. Gli ambiti, a loro volta, saranno chiamati ad utilizzare il fondo sociale per i centri antiviolenza. Instaureremo dei meccanismi di premialità sui bilanci di genere", ha concluso l´assessore De Felice. Al convegno hanno preso parte Sandro Bellassai dell´associazione "Plurale Maschile", Domenico Rizzo, docente dell´Istituto Universitario Orientale; Caterina Arcidiacono, docente di psicologia sociale; Carlo Cremona, presidente dell´associazione omosessuale "I Ken"; Raffaella Palladino della Rete antiviolenza. .  
   
   
NUMERO DI “STATISTICHE FLASH” SU IMMIGRAZIONE FEMMINILE IN VENETO  
 
Venezia, 26 marzo 2009 - Il Veneto è diventato uno dei poli di maggior attrazione per l’immigrazione: secondo le stime dell’ultimo anno l’11,7% degli immigrati in Italia ha scelto questa regione per stabilire la propria dimora. Si stima che a fine 2008 gli stranieri presenti in Veneto fossero circa 457 mila pari al 9,3% della popolazione complessiva, percentuale sensibilmente più alta rispetto alla media nazionale (6,5%). Da rilevare che la componente femminile è ormai quasi la metà (circa il 48%) della presenza straniera. Questi ad altri dati sono contenuti nel numero di marzo di “Statistiche Flash”, la pubblicazione periodica del Sistema Statistico della Regione del Veneto, dedicato all’immigrazione in rosa. Attraverso grafici commentati viene rappresentata questa realtà che vede la prevalenza in termini numerici di donne rumene (19,9), seguite da quelle provenienti da Marocco (10,5%), Albania (8,8%), Moldavia (6,5%), Serbia e Montenegro (5,4%), Cina (5,2%). L’analisi prende in esame i tempi e i motivi della presenza femminile, l’inserimento lavorativo comprese le attività di lavoro autonomo e gli aspetti collegati alla famiglia e ai figli, con dati riferiti anche ai matrimoni misti che nel 2006 sono stati 3790, il 20,2% del totale dei matrimoni in Veneto, quota in crescita e superiore al valore medio nazionale (14%). Le donne straniere hanno inoltre una propensione di fecondità che è quasi doppia rispetto alle donne venete attestate su una media di 1,3 figli. Il Veneto, con la Lombardia, è la prima regione italiana per presenza di minori stranieri che sono quasi un quarto (circa il 24%) della popolazione immigrata. L’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona in più occasioni ha sottolineato che nell’ambito della programmazione della Regione in materia di immigrazione l’integrazione sociale e scolastica rappresenta una delle aree prioritarie di intervento. I minori e le donne immigrate sono stati individuati come le componenti della popolazione immigrata stabilizzata da privilegiare e sostenere per migliorare i livelli generali di integrazione, sviluppando progettualità territorialmente condivise in concorso con le istituzioni scolastiche, il mondo associativo, le rappresentanze degli immigrati e gli altri enti e organismi pubblici e privati. “Statistiche Flash” è consultabile sul sito della Regione (www. Regione. Veneto. It). .  
   
   
CORSO FORMAZIONE CENTRO AFFIDI PROVINCIA POTENZA  
 
Potenza, 26 marzo 2009 - Al via il corso di formazione per le famiglie affidatarie. Il percorso formativo, promosso dal Centro Affidi del servizio Politiche Sociali della Provincia di Potenza, prevede 6 incontri con cadenza quindicinale, sulle tematiche relative all’affidamento familiare, dall’aspetto psicologico a quello sociale, da quello burocratico al giudiziario. Il corso rientra nell’ambito delle attività del Centro Affidi ed è finalizzato alla preparazione e alla formazione delle famiglie che hanno dato la propria disponibilità ad accogliere un minore nel proprio nucleo (circa 12), per consentire loro di gestire serenamente il percorso di affido. Il Centro della Provincia di Potenza è stato istituito nel 2003 in collaborazione con il Tribunale per i Minorenni di Potenza e l’associazione “Ponte famiglie affidatarie”. Si occupa da anni della promozione, sensibilizzazione e coordinamento sul territorio provinciale dell’affido familiare. Il centro ha, inoltre, sottoscritto un Protocollo d’intesa per l’Affido Familiare con il Tribunale per i Minorenni di Potenza e i Comuni del territorio provinciale ed ha aderito al Coordinamento nazionale Servizi Affidi. Collabora con il Dipartimento Sociale della Regione Basilicata per la redazione delle linee d’indirizzo regionale sull’affido familiare. .