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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Maggio 2009
Politica
PARLAMENTO EUROPEO: PREPARAZIONE DEL VERTICE EUROPEO, GUARDANDO ALLE ELEZIONI, SPERANZE PER LA RATIFICA DEL TRATTATO DI LISBONA  
 
Strasburgo, 6 maggio 2009 - Nel dibattito di ieri in vista del Consiglio europeo del 18-19 giugno, deputati, Consiglio e Commissione non hanno solo discusso dell´agenda del summit ma hanno anche espresso le loro speranze per la ratifica del Trattato di Lisbona e sottolineato la particolare importanza delle prossime elezioni europee del 4-7 giugno. Dichiarazione in nome della Presidenza in carica Aprendo il dibattito, Alexandr Vondra ha anzitutto affrontato le questioni istituzionali. Si è mostrato ottimista riguardo agli sforzi in corso per giungere a un accordo che dia garanzie all´Irlanda così che possa ratificare il Trattato di Lisbona. Si è inoltre dichiarato fiducioso sul voto che il Senato ceco esprimerà domani sul Trattato. Vondra si è poi espresso cautamente in merito alla nomina della prossima Commissione europea, in particolare del suo Presidente, dopo le elezioni del Parlamento europeo del prossimo mese. In proposito ha affermato: «sono assolutamente consapevole delle opinioni che sono state espresse in questa sede a proposito del desiderio di coinvolgere in modo adeguato il Parlamento europeo in tale processo. La questione è certamente complicata. Per tale motivo la Presidenza ha bisogno di riflettere attentamente, insieme ai suoi partner, sul modo in cui procedere». Passando poi alla crisi economica e finanziaria, ha affermato che il vertice esaminerà la questione di una migliore supervisione e regolamentazione degli istituti finanziari e le misure a sostegno dell´economia reale e dell´impiego. Si discuterà inoltre della preparazione del vertice di Copenhagen sui cambiamenti climatici e ha ricordato che l´Unione europea si è impegnata ad accollarsi una discreta parte dei finanziamenti che saranno necessari. Infine, i leader europei affronteranno probabilmente diverse questioni legate alle relazioni internazionali: i vertici previsti per questa settimana sulla partnership orientale e sul "Corridoio meridionale-Nuova Via della Seta" e il vertice della troika con Giappone e Canada. Dichiarazione in nome della Commissione - José Manuel Barroso ha sostenuto anzitutto che le elezioni europee rappresentano un´opportunità per «rinnovare i nostri valori» e ha auspicato che tutti i cittadini comprendano perché è così importante votare. Buona parte della legislazione adottata negli ultimi cinque anni porta il marchio del Parlamento europeo, ha affermato, elencando settori quali il cambiamento climatico, la sicurezza energetica, la sicurezza e la libertà, e il mercato interno. «Si deve parlare agli elettori con chiarezza e convinzione di questa Europa dei risultati». Il Presidente della Commissione ha poi affermato che «l´Europa ha bisogno dei benefici offerti dal Trattato di Lisbona». Riferendosi infine alla crisi economica, ha identificato due aree chiave. Prima di tutto la ricostruzione di un regime di regolazione e supervisione dei servizi finanziari, poiché «l´attuale sistema di supervisione nazionale ha fallito». Al riguardo ha anche auspicato che l´Europa «faccia la prima mossa» a livello globale in tale campo. In secondo luogo, l´occupazione, in merito alla quale ha rilevato la necessità di «ricostruire un´economia di mercato sociale». Interventi in nome dei gruppi politici - Joseph Daul (Ppe/de, Fr) ha innanzitutto auspicato che la scelta del prossimo Presidente della Commissione europea sia fatta «in conformità con i risultati elettorali», ovvero che si tratti di una personalità che appartenga al principale gruppo al Parlamento europeo. Nell´attesa del dibattito del Consiglio europeo su «un sistema di regolamentazione finanziario più etico», ha espresso un giudizio favorevole sulla relativa proposta della Commissione, in quanto rappresenta la via per «riportarci sul cammino della crescita dell´occupazione». Rivolgendosi a Vondra, Hannes Swoboda (Pse, At) lo ha invitato ad essere più agguerrito sulle tematiche sociali, sottolineando che la proposta del commissario Mccreevy sugli hedge funds non corrisponde a quanto auspicato dal Presidente del Pse. A suo parere, infatti, si tratta di una direttiva «formaggio svizzero, con più buchi che sostanza» e ha quindi aggiunto «non abbiamo fiducia in Mccreevy». Sono i socialisti, ha aggiunto, a rappresentare un´«Europa del progresso sociale» e «siamo noi quelli in favore dell´economia di mercato sociale». Invitando infine la Commissione, il Consiglio e i governi degli Stati membri ad agire insieme per prevenire la disoccupazione giovanile di massa, ha chiesto di creare opportunità di impiego e formazione. Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha sottolineato che «il Presidente della Commissione deve essere sostenuto dai commissari» e «conoscere la base legale e la tempistica per la nomina dei commissari». Quindi, ai fini della continuità, questa base deve essere «tutta Nizza o tutta Lisbona». Gli elettori, ha concluso, sono più interessati ai problemi pratici che non a quelli costituzionali e devono essere in grado di capire come «l´Europa reagisce» in campi quali l´economia, i cambiamenti climatici e gli abusi dei diritti umani». Per Brian Crowley (Uen, Ie) le proposte all´ordine del giorno di questo Consiglio per migliorare la situazione economica dovranno essere attuate senza indugio, in quanto «il 99% dei cittadini è più interessato al proprio futuro che non a quello dell´Europa». Invece di bloccarci su «soluzioni ideologiche», dobbiamo trovare proposte pratiche per ristabilire la stabilità del sistema bancario, la fiducia nei mercati e l´ambizione per il futuro, ha dichiarato. In conclusione ha ricordato che «dobbiamo anche essere onesti su quanto siamo in grado di fare» e, insieme, l´Europa può diventare un esempio per il mondo. Monica Frassoni (Verdi/ale, It) ha sottolineato «la totale inadeguatezza» della procedura di riforma dei trattati che richiede l´unanimità e ha ricordato che il Parlamento, con Altiero Spinelli, aveva chiesto che i trattati fossero ratificati a maggioranza. Ha quindi deplorato che il Parlamento, in questa legislatura, abbia perso «l´occasione di essere il motore dell´integrazione e il motore della riforma positiva dei trattati adeguandosi a questa cattiva procedura». Ha poi sostenuto che non è necessario che il prossimo vertice nomini il nuovo Presidente della Commissione, «soprattutto se non ci sarà chiarezza su che cosa succederà con il trattato». A suo parere, inoltre, tutta la Commissione, incluso il suo Presidente, deve essere nominata secondo il trattato di Nizza oppure quello di Lisbona. Altrimenti sarebbe «una truffa per gli elettori e per i cittadini», perché «dimostrerebbe ancora di più che questa istituzione è semplicemente un´istituzione "tappetino" nei confronti degli interessi degli Stati membri e dei governi». La co-presidente dei Verdi ha poi osservato che si vuole evitare che le politiche del Presidente Barroso restino maggioritarie in Parlamento, «non soltanto dobbiamo vincere le elezioni, ma dobbiamo anche presentare un altro candidato o un´altra candidata», cosa che il Pse si rifiuta di fare. Barroso è quindi solo in questa campagna e si tratta di «un gravissimo errore» del quale è responsabile soprattutto il Pse. Riguardo ai cambiamenti climatici, ha affermato che il Consiglio europeo «non ha voluto mettere i soldi sul tavolo» e quindi, oggi come oggi, «non abbiamo un deal» economico da offrire ai paesi che devono realizzare le misure di adattamento e di mitigazione sui cambiamenti climatici. Pertanto, a Copenaghen, «non avremo nessun accordo». Sulla questione poi della crisi del mercato finanziario, ha sottolineato l´incoerenza dell´Ue: «da una parte diciamo che dobbiamo assolutamente gestirli, limitarli e regolamentarli, ma dall´altra, . Proponiamo la liberalizzazione totale dei conti correnti per tutti i residenti, dei conti capitale per gli investitori, delle attività praticamente illimitate senza regole per i servizi finanziari». Per Ilda Figueiredo (Gue/ngl, Pt), «vi è la necessità di un cambiamento urgente e di un allontanamento dalle politiche neoliberali a livello comunitario, che hanno peggiorato la crisi del capitalismo». Facendo poi riferimento al Trattato di Lisbona, a suo parere l´Unione europea «deve rispettare la sovrana volontà del popolo irlandese» invece di concentrarsi su come affrontare l´industria finanziaria. Hanne Dahl (Ind/dem, Dk) ha criticato l´Unione per aver dato ai disoccupati «l´impressione che i leader europei siano totalmente disinteressati alla disoccupazione e che i lavoratori non siano stati ascoltati». A suo parere, «la crisi economica rappresenta una grande sfida per l´euro», e che l´Irlanda, i paesi del Mediterraneo e quelli dell´Europa dell´Est sono stati esasperati dalla crisi finanziaria internazionale, mentre i paesi che sono rimasti fuori dall´euro - Regno Unito, Danimarca e Svezia - se la sono cavata abbastanza bene .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, IMMUNITÀ DI UMBERTO BOSSI: SALVAGUARDARE LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE DEI PARLAMENTARI NELL´ESERCIZIO DEL LORO MANDATO  
 
 Strasburgo, 6 maggio 2009 - Il Parlamento europeo ha deciso di difendere l´immunità di Umberto Bossi coinvolto in un procedimento di fronte al Tribunale di Verbania per i contenuti di un discorso pronunciato in occasione di un comizio elettorale nell´aprile 2008. Nel commentare un fatto di dominio pubblico, i deputati ritengono che Bossi stesse esercitando il suo dovere di parlamentare di esprimere un´opinione su una questione di pubblico interesse per i suoi elettori. Approvando con 563 voti favorevoli, 13 voti contrari e 13 astenuti la relazione di Klaus-heiner Lehne (Ppe/de, De), il Parlamento ha deciso di difendere i privilegi e le immunità di Umberto Bossi, coinvolto in un procedimento attualmente pendente dinanzi al Tribunale di Verbania per una grave infrazione del codice penale italiano. In occasione di un comizio elettorale tenutosi a Verbania il 6 aprile 2008, Umberto Bossi si è riferito al ministro dell´Interno Giuliano Amato nei seguenti termini: «Qui non si riesce a votare, non si può votare un solo partito in un quadratino come previsto dalla legge, hanno messo dentro due simboli elettorali quindi… stiamo aspettando … guardate che queste elezioni potrebbero finire con la necessità di imbracciare il fucile e di andare a prendere queste carogne, la canaglia centralista romana … andare a prenderla… la canaglia … che sta facendo apposta a impedire il voto… han fatto… hanno stampato le schede con due simboli uniti così, se tu voti uno fatalmente voti anche l’altro… e quindi viene bocciato in cabina elettorale, altro che brogli elettorali… è una cosa preparata … non sa neppure se farà ancora a tempo a stampare le schede … sono canaglie… la sinistra è fatta da canaglie … delinquenti …. , attenti che la Padania… i padani, i lombardi, i veneti, i piemontesi non han paura di voi … che se vi voglion prendere per il collo, vi pigliamo». Per i deputati, con le sue dichiarazioni, Umberto Bossi si è limitato a «commentare dei fatti di pubblico dominio con una dimensione politica italiana ed europea, in quanto direttamente legati al diritto degli elettori ad un´equa competizione elettorale e al loro interesse a che tutti i partiti e i candidati possano parteciparvi». Il più ampio esercizio possibile di questo diritto riguarda ciascun cittadino europeo nella misura in cui è espressione delle libertà generali e fondamentali garantite dal Trattato sull´Unione europea. Nell´agire come ha fatto, secondo i deputati, Bossi «ha esercitato il suo dovere, in quanto membro del Parlamento, di esprimere la propria opinione su una questione di pubblico interesse per i suoi elettori». Inoltre, il fatto che l’oggetto delle sue affermazioni fosse il comportamento di un politico nonché detentore di una carica pubblica colloca tale dichiarazione nel quadro di un legittimo dibattito politico. «Tentare di impedire a deputati al Parlamento di esprimere le proprie opinioni su questioni di legittimo interesse pubblico, avviando procedimenti giudiziari nei loro confronti - conclude il Parlamento - è inaccettabile in una società democratica ed è manifestamente in contrasto con l´articolo 9 del Protocollo, che mira a salvaguardare la libertà di espressione dei parlamentari nell´esercizio del loro mandato, nell´interesse del Parlamento in quanto Istituzione». .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, IMMUNITÀ DI ALDO PATRICIELLO: NON INTENDEVA INSULTARE IL PUBBLICO UFFICIALE E NON HA AGITO NEL PROPRIO INTERESSE, BENSÌ IN QUELLO DEL SUO ELETTORATO NEL QUADRO DELLA SUA ATTIVITÀ POLITICA.  
 
Strasburgo, 6 maggio 2009 -  Il Parlamento europeo ha deciso di difendere l´immunità di Aldo Patriciello coinvolto in un procedimento pendente presso il Tribunale di Isernia, per aver ingiustamente incolpato del reato di falso materiale in atto pubblico l´agente della polizia municipale Stefania Di Clemente, pur sapendo della sua innocenza. Per i deputati, nell´esprimere le sue opinioni, Patriciello ha espresso un´opinione su una questione di interesse per il suo elettorato nel quadro della sua attività politica. Approvando con 561 voti favorevoli, 20 contrari e 12 astensioni la relazione di Aloyzas Sakalas (Pse, Lt), il Parlamento ha deciso di difendere l´immunità di Aldo Patriciello nell’ambito di un procedimento pendente dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Isernia. L´on. Patriciello risulta imputato per il delitto di cui all’articolo 61, n. 10 e 368 del codice penale italiano. L´ipotesi di lavoro delineata dal Pubblico ministero territoriale, postula che l’on. Aldo Patriciello «nel corso di una discussione verificatasi alla presenza del Mar. Gaetano Pirozzi, del Vice Brig. Enzo Valente, dell’App. Sc. Luigi Ponzetto e del Car. Massimo Santantonio, (. ) intervenuti in relazione ad alcuni preavvisi di accertata violazione del codice della strada emessi dall’agente della polizia municipale Stefania Di Clemente nei confronti di automobilisti che avevano parcheggiato i propri veicoli nelle vicinanze dell´Istituto neurologico Mediterraneo "Neuromed"», abbia affermato che l´agente Stefania Di Clemente «avesse falsificato gli orari riportati sui preavvisi citati, mentre in realtà non risultavano contraffazioni penalmente rilevanti, incolpandola del reato di falso materiale in atto pubblico pur sapendo che era innocente». Per i deputati, con le sue affermazioni Aldo Patriciello si è limitato a commentare fatti di dominio pubblico, ovvero il diritto dei cittadini di poter accedere agevolmente agli ospedali e alle cure sanitarie, fatti che hanno un impatto importante sulla vita quotidiana dei suoi elettori. Così facendo avrebbe svolto il proprio dovere di deputato al Parlamento, in quanto esprimeva la propria opinione su una questione di pubblico interesse per i suoi elettori. Per il Parlamento, Patriciello non intendeva insultare il pubblico ufficiale e non ha agito nel proprio interesse, bensì in quello del suo elettorato nel quadro della sua attività politica. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: STOP ALLA VENDITA DI PRODOTTI DERIVATI DALLE FOCHE, UTILIZZATE PER FABBRICARE PRODOTTI E ARTICOLI, QUALI CARNE, OLIO, GRASSO, ORGANI, PELLI PER PELLICCERIA E ARTICOLI DERIVATI, INCLUSI I PRODOTTI PIÙ VARI COME LE CAPSULE OMEGA 3 O ABITI CHE INCORPORANO PELLI E PELLICCE LAVORATE DI FOCA.  
 
 Strasburgo, 6 maggio 2009 - Il Parlamento europeo ha adottato un regolamento che vieta, in linea di principio, la vendita di prodotti derivati da foche nell´Ue, a meno che gli animali utilizzati siano il frutto della caccia tradizionale degli esquimesi o svolta ai fini della gestione sostenibile delle risorse marine, oppure se si tratta di souvenir di viaggio. Lo scopo è di sanare la frammentazione del mercato Ue causata dalle diverse leggi nazionali e rispondere alle preoccupazioni dei cittadini riguardo al benessere delle foche. Sulla base di un maxiemendamento di compromesso negoziato con il Consiglio dalla relatrice Diana Wallis (Alde/adle, Uk), il Parlamento ha adottato - con 550 voti favorevoli, 49 contrari e 41 astensioni - un regolamento che, in linea di principio, vieta la vendita nell´Ue di prodotti derivati dalle foche, prevedendo poche e rigide eccezioni valide in tutti gli Stati membri. L´obiettivo è di sanare la frammentazione del mercato Ue causato dall´esistenza di legislazioni nazionali diverse e di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini riguardo al benessere degli animali e alla presenza sul mercato di prodotti ottenuti da animali «che possono provare dolore, angoscia, paura e altre forme di sofferenza». Il regolamento si applicherà nove mesi e venti giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La comunicazione della Commissione precisa che le foche sono cacciate dentro e fuori della Comunità e utilizzate per fabbricare prodotti e articoli, quali carne, olio, grasso, organi, pelli per pellicceria e articoli derivati, inclusi i prodotti più vari come le capsule Omega 3 o abiti che incorporano pelli e pellicce lavorate di foca. Nella Comunità le foche sono uccise e scuoiate in Svezia, Finlandia e Regno Unito (Scozia) per ricavarne prodotti o a fini di disinfestazione. Al di fuor della Comunità ciò avviene soprattutto in Canada, Groenlandia, Namibia, Norvegia e Russia. La Danimarca e l´Italia sono di gran lunga i due più grandi importatori di pelli da pellicceria gregge di foca destinate alla trasformazione/vendita sul mercato comunitario. La Danimarca le importa direttamente dal Canada e dalla Groenlandia, mentre l´Italia da Russia, Finlandia e Scozia. In base all´accordo, l´introduzione sul mercato comunitario e la messa a disposizione di terzi, a titolo oneroso, di prodotti derivati dalla foca sono autorizzate «solo quando . Provengono dalla caccia tradizionalmente praticata dagli Inuit e da altre comunità indigene e contribuiscono alla loro sussistenza». Tali condizioni si applicano al momento o nel punto di importazione dei prodotti importati. Inoltre, l´importazione di prodotti derivati dalla foca è autorizzata quando «è di natura occasionale ed è costituita esclusivamente da merci destinate all´uso personale dei viaggiatori o dei loro familiari». La vendita sul mercato Ue sarà anche autorizzata - «unicamente su basi non lucrative» - per gli articoli provenienti da sottoprodotti della caccia regolamentata dalla legislazione nazionale e «praticata al solo scopo di garantire una gestione sostenibile delle risorse marine». In entrambi i casi, Il tipo e la quantità di tali prodotti non devono essere tali da far ritenere che l´importazione e la vendita possa avere finalità commerciali. Gli Stati membri non potranno impedire l´immissione sul mercato Ue dei prodotti derivati dalla foca che rispettano le disposizioni del regolamento. Entro nove mesi dalla sua entrata in vigore dovranno anche stabilire le sanzioni da applicare in caso di violazione delle sue disposizioni e prendere tutti i provvedimenti necessari per la loro applicazione. Le sanzioni dovranno essere «effettive, proporzionate e dissuasive» e andranno notificate alla Commissione. Due anni dopo l´entrata in vigore e, poi, ogni quattro anni, gli Stati membri dovranno trasmettere alla Commissione una relazione in cui illustrano le azioni intraprese per attuare il regolamento. Sulla base di queste relazioni, la Commissione dovrà presentare un rapporto al Parlamento europeo e al Consiglio sull´applicazione del regolamento entro i dodici mesi che seguono la fine di ogni periodo. .  
   
   
LA CADUTA DEI MURI. VENT´ANNI DOPO 1989 - 2009 MILANO, 7 - 8 MAGGIO 2009 WALESA E HAVEL INSIEME AI RAPPRESENTANTI DI COMMISSIONE EUROPEA E AGLI STORICI RIFLETTONO SUL RUOLO DELL´UNIONE EUROPEA NELLA RIUNIFICAZIONE DEL CONTINENTE  
 
Milano, 6 maggio 2009 - Si celebra quest´anno il ventesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, un avvenimento che costituì il momento decisivo per la riunificazione del continente europeo, uscito dal secondo conflitto mondiale diviso in due zone contrapposte d´influenza politica, ideologica e militare. Il 9 novembre 1989, la caduta del muro permise l´avvio dello storico processo di allargamento dell´Unione europea che oggi è composta di 27 Paesi e quasi 500 milioni di cittadini: un´Europa unita, libera e democratica. Sono molti gli eventi che celebrano, in tutti i Paesi dell´Unione europea, la caduta dei Muri vent´anni dopo. A Milano, in coincidenza con la Festa dell´Europa del 9 maggio, l´Università degli Studi ospita un convegno che riunisce alcuni protagonisti importanti degli avvenimenti di quegli anni, e una mostra fotografica chiamata "La riunificazione del nostro Continente". Giovedì 7 maggio, dalle 14 alle 18, in Aula Magna all’ Università degli Studi di Milano ci saranno Lech Wałęsa, il leader dello storico sindacato polacco Solidarnosc che guidò la rivolta partita dai cantieri di Danzica quasi un decennio prima; Václav Havel, scrittore e autore teatrale che divenne, subito dopo la caduta del Muro, il primo Presidente della Federazione delle Repubbliche Ceca e Slovacca; László Rajk, fondatore dell´Associazione dei Democratici in Ungheria prima della caduta del Muro e poi deputato al Parlamento di Budapest; Rudolf Seiters, Ministro degli Interni di Germania negli anni appena successivi alla Caduta del Muro; Heinrich Neisser, vice Presidente del Parlamento austriaco nel corso degli anni Novanta e Martin Bùtora, membro fondatore del movimento democratico in Slovacchia e in seguito consigliere per i diritti umani del Presidente Havel. Moderatore della seduta sarà Fernando Mezzetti. Nella giornata di venerdì 8 maggio il convegno continuerà nella Sala di Rappresentanza del Rettorato con il contributo delle istituzioni europee e del mondo accademico. Interverranno Bianca Valota (Italia), che proporrà un bilancio di questo ventennio visto dall´Occidente, il Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea Carlo Corazza, che introdurrà il tema del ruolo dell´Unione europea nella riunificazione del Continente, quindi Horst Haselsteiner (Austria), László Csorba (Ungheria), Oldřich Tůma (Repubblica Ceca), Aleksander Hall (Polonia), Dušan Kováč (Slovacchia), Jürgen Kocka (Germania). Ciascuno di loro presenterà il punto di vista dei loro paesi sugli avvenimenti del 1989 e sul crollo dei regimi comunisti nei Paesi dell´Europa centro-orientale che da ormai cinque anni fanno parte dell´Unione europea. Jürgen Kocka e Bianca Valota modereranno il dibattito. La mostra fotografica "La riunificazione del nostro Continente" rimarrà aperta dal 7 al 20 maggio dal lunedì al venerdì dalle 9. 00 alle 19. 00 nell´atrio antistante l´Aula Magna dell´Università Statale in via Festa del Perdono, 7. Il progetto è promosso dall´Università degli Studi di Milano, dal Forum Austriaco di Cultura e dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea, in collaborazione con il Goethe-institut Mailand, i consolati di Slovacchia, Austria, Ungheria e Polonia, la Camera di Commercio e Cultura Italo-ceca, e ha il patrocinio e il sostegno della Regione Lombardia, della Provincia di Milano, del Comune di Milano. Anche la Commission Internationale des Etudes Historiques Slaves del Comité International des Sciences Historiques, la massima organizzazione internazionale degli storici, ha dato il suo patrocinio all´iniziativa. .  
   
   
MILANO: A PALAZZO REALE UN CONVEGNO SU FINANZIAMENTI EUROPEI E CONTRASTO FRODI NEI FONDI STRUTTURALI  
 
Milano, 6 maggio 2009 - Oggi alle ore 9. 30, in Sala Otto Colonne, a Palazzo Reale, l’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi aprirà i lavori del seminario "Finanziamenti europei 2007/2013 e contrasto alle irregolarità e alle frodi nei fondi strutturali". Interverranno il Ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi; il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e il Tesoriere dell´Ordine dei Commercialisti di Milano, Michele Pirotta. .  
   
   
CONFERENZA DEL PROGETTO KATARSIS  
 
Vienna, 6 maggio 2009 - Il 14 e 15 maggio il progetto Katarsis, finanziato nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq), terrà una conferenza sulla "Innovazione sociale in Europa: ricerca e pratica". Il programma prevede sessioni plenarie e gruppi di lavoro. Alcuni temi in programma: prospettive olistiche sull´esclusione/inclusione sociale; creatività, governance e innovazione sociale di base; pedagogia della crisi economica; difficoltà e opportunità metodologiche della ricerca sulle scienze sociali; ricerca attiva. L´evento esaminerà anche i risultati del progetto Katarsis ("Growing inequality and social innovation: alternative knowledge and practice in overcoming social exclusion in Europe") e verso dove potrebbero condurre le sue conclusioni in futuro. Per ulteriori informazioni, visitare: http://katarsis. Ncl. Ac. Uk/news. Html .  
   
   
CONFERENZA ANNUALE EARMA, (ASSOCIATION OF RESEARCH MANAGERS AND ADMINISTRATORS).  
 
Copenaghen, 6 maggio 2009 - Dal 24 al 27 giugno si terrà a Copenaghen (Danimarca) la 15° conferenza annuale dell´Earma (Association of Research Managers and Administrators). Il programma prevede sessioni principali plenarie, nonché una varietà di laboratori svolti in parallelo per affrontare diversi aspetti pratici della gestione e amministrazione della ricerca. Il tema principale della conferenza è: "Supportare e sostenere la ricerca competitiva in Europa". Cinque gli argomenti in programma: appalti e questioni giuridiche - subappalti, accordi consorziali e gestione successiva all´accordo dei Dpi (diritti di proprietà intellettuale); finanza - regole finanziarie del Settimo programma quadro (7°Pq), finanziamento completo, certificazione, calendari e audit; servizi degli uffici di ricerca - modelli di strutture di supporto per gli uffici di ricerca, gestione dei progetti e aggiungere valore alle proposte; strategia e politica di ricerca - strategie di finanziamento, collaborazione tra industria e università, e creare capacità di ricerca; governance, etica e compatibilità - cattiva gestione della ricerca, etica e questioni legate alla ricerca clinico-medica. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Earma. Org/conference2009/general-information .  
   
   
MACEDONIA: I SALARI NETTI SONO CRESCIUTI DEL 28% A/A A FEBBRAIO  
 
Skopje, 6 maggio 2009 - Il salario netto medio è cresciuto di un reale 28% a/a a 19. 598 Mkd (319 Eur) a febbraio a fronte di un incremento del 24% a/a registrato a gennaio, secondo i dati diffusi dall’Ufficio statistico macedone. Il salario netto medio è salito di un nominale 28,9% a/a a febbraio, accelerando di 2,8 p. P. Dal mese precedente. Il salario lordo medio è incrementato di un reale 15,3% a/a a 29. 433 Mkd a febbraio, rispetto all’aumento in termini reali del 5,1% a/a a gennaio. In termini nominali, i salari lordi sono aumentati del 16,1% a/a a febbraio, mese in cui il 2,8% dei dipendenti nel Paese non hanno ricevuto alcun compenso, a fronte del 9,5% per lo stesso periodo dell’anno scorso. L’attuale contributo pensionistico nel paese è del 19%, inferiore di 2,2 punti percentuale rispetto al 2008. L’indicatore scenderà al 16,5% nel 2010 e al 15% entro il 2011. .  
   
   
LOMBARDIA.ARTIGIANA 2009: EVENTI IN TUTTE LE PROVINCE  
 
Milano, 6 maggio 2009 - Per tutto il mese di maggio le principali piazze e fiere delle 12 province lombarde saranno animate da momenti espositivi, appuntamenti culturali, di intrattenimento e spettacolo, dedicati alla promozione dell´artigianato. E´ quanto propone "Artigiana 2009", manifestazione promossa da Regione Lombardia, in collaborazione con Unioncamere, Associazioni di categoria e Camere di Commercio, giunta alla sua terza edizione. "Questo evento - ha spiegato l´assessore all´Artigianato e Servizi della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, presentando oggi la rassegna - riesce ad unire sotto un´unica regia, una fitta rete di iniziative di diversa natura che attraversano tutte le 12 province lombarde. Una festa dell´artigianato e degli artigiani, che si ripropone forte dei numeri della scorsa edizione". "Con questa iniziativa - ha aggiunto Zambetti - vogliamo lanciare un messaggio di ottimismo, dando una meritata vetrina a chi da sempre sa ´rimboccarsi le maniche´, sacrificandosi in nome della qualità e dell´efficienza. Un tributo quindi ai nostri artigiani e a tutti i lombardi. Il Made in Lombardy non conosce crisi, continua ad essere imitato ed invidiato in ogni parte del mondo, per i suoi valori e le sue tradizioni. Da questo punto di vista, Artigiana è certamente un evento locale ma di respiro internazionale". Diversi gli ambiti coinvolti, dall´ecosostenibilità delle case del futuro fino alle tendenze di moda e spettacolo. E proprio a quest´ultimo settore sarà dedicato l´open day, che si terrà domani al Piccolo Teatro di Milano; si potranno scoprire le realtà artigiane presenti nello spettacolo attraverso visite guidate, interventi di attori e operatori teatrali. Ed ecco in dettaglio, provincia per provincia, gli appuntamenti di "Artigiana 2009". Per gli approfondimenti delle manifestazioni si può consultare il sito www. Artigiana2009. It Bergamo (8-10 maggio), Imart 2009. L´evoluzione delle eccellenze dell´artigianato bergamasco - Brescia (9-10 maggio), Dimensione Artigianato 2009 - Como (22-24 maggio), Artigianautica - Cremona (3-12 maggio), Artigiani in Scena - Lecco (22-24 maggio), Artigianautica - Lodi (23-24 maggio), Artigiana 2009. Il sogno diventa realtà - Mantova (16-17 maggio), Mantova Artigiana: l´arte in tavola - Milano (29-31 maggio), Artigiana 2009. I percorsi dell´eccellenza - Monza (7-10 maggio), Artigianarte: 3° salone dell´artigianato d´arte e dell´eccellenza - Pavia (22-25 maggio), Edilbiotecno. Continuità e contiguità tra Artigiani di Tradizione e di Innovazione - Sondrio (21-24 maggio), Artigiana 2009. Il sogno si realizza - Varese (23-24 maggio), Artigiana 2009. Eccellenza e professioni artigiane in mostra. .  
   
   
RICEVUTO DA RONZA IL NUOVO GOVERNATORE DEL BENADIR  
 
Milano, 6 maggio 2009 - Il nuovo governatore del Benadir e sindaco di Mogadiscio, Mohammed Osman Alì, il primo dopo molti anni ad aver assunto tali cariche a seguito di un´elezione democratica, è stato ricevuto ieri in Regione, su sua richiesta, dal delegato del presidente per le relazioni internazionali, Robi Ronza. Al centro dei colloqui la situazione della capitale somala, che sta ora faticosamente avviandosi a una certa normalità. Mohammed Osman Alì ha chiesto a Regione Lombardia un aiuto alla riqualificazione del personale dell´amministrazione regionale del Benadir e sostegno al ripristino nel territorio dei pubblici servizi di più urgente necessità. "Sottolineando il suo vivo interesse a una rinnovata presenza in Somalia della cultura e della lingua italiana, intese quale primo strumento per il riavvio e la riqualificazione delle storiche relazioni italo-somale, il governatore del Benadir", ha dichiarato Ronza, "ci ha presentato un programma molto realistico e concreto che merita grande attenzione. Regione Lombardia farà tutto il possibile per dargli riscontro al più presto potendo tra l´altro contare sull´ormai imminente ritorno a Mogadiscio di Ong lombarde che già in passato erano presenti in Somalia". .  
   
   
ECOMAFIA, MARRAZZO: "LA DIFESA DEL TERRITORIO DEL LAZIO È QUESTIONE NAZIONALE"  
 
Roma, 6 maggio 2009 - "I dati diffusi oggi da Legambiente attraverso il dossier ´Ecomafia 2009´ - ha detto il presidente Piero Marrazzo - confermano una sistematica aggressione del territorio del Lazio da parte della criminalità organizzata, come andiamo dicendo da tempo. Fa bene quindi Francesco Rutelli a lanciare un grido di allarme serio e condivisibile, sia dal punto di vista istituzionale che da quello politico. È importante e positivo che alcuni temi su cui la Regione Lazio sta lavorando da tempo comincino a entrare nell´agenda politica nazionale". "La questione delle infiltrazioni mafiose nel territorio del Lazio è preoccupante - ha aggiunto Marrazzo - e va affrontata con la massima decisione. Sappiamo che, nonostante il parere di qualche sparuto negazionista, il nostro territorio è nel mirino della criminalità, soprattutto per quanto riguarda alcuni particolari modelli di business illeciti, come quelli legati all´abusivismo o allo smaltimento dei rifiuti. Per questo - ha concluso Marrazzo - ritengo fondamentale che la politica e le istituzioni, anche a livello nazionale, diano segnali forti. Porterò queste istanze domani alla Commissione Bicamerale d´inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, chiedendo azioni congiunte per combattere il fenomeno". .  
   
   
LEGALITA’: LOMBARDO, “SICILIA IN ANTICIPO SU SICUREZZA, NORME ANTIRACKET E SOLIDARIETA’”  
 
 Palermo, 6 maggio 2009 – Si alla norma anti racket sugli appalti, no all’obbligo di denuncia dei clandestini da parte dei medici del Servizio Sanitario Nazionale. Sono contento che finalmente il parlamento nazionale si avvii a prendere una posizione chiara, condivisa da una larga maggioranza, nel progetto di legge sulla sicurezza. Questo messaggio di legalità e civiltà è già partito con forza dalla Sicilia, visto che nei mesi scorsi il governo regionale, da me presieduto, e l’Assemblea regionale siciliana hanno assunto provvedimenti analoghi. Mi piace pensare che il nostro operato possa essere d’esempio per tutto il Paese”. Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, rivendica con forza l’operato della Sicilia in termini di legalità e civiltà, facendo riferimento alla legge antimafia approvata alla fine del 2008 dall’Ars, alla direttiva antiracket e antimafia emanata all’inizio dell’anno dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, e alla norma sull’obbligo di cure sanitarie a tutti i cittadini, a prescindere da razza, religione e condizione sociale che è stata inserita in un articolo della legge di riordino del sistema sanitario siciliano, approvata il 25 marzo scorso. “Provvedimenti – aggiunge Lombardo – che non esito a definire di alta politica e che vanno ben al di là delle normali vicende partitiche. Da quando ho assunto la guida del governo regionale sono impegnato in una forte azione di recupero dei valori, di cui questa regione ha fortemente bisogno. La legge antimafia è stata approvata all’unanimità dal parlamento siciliano e affronta il problema con una volontà politica chiara, come ribadito anche dalla recente legge finanziaria che ha stanziato quattro milioni di euro per finanziare la legge regionale n. 15 del 2008. La direttiva antimafia, firmata dall’assessore Russo, lo scorso 10 febbraio, prevede proprio che ‘chi paga il pizzo’ o non presenta denuncia per aver ricevuto richieste in tal senso, o comunque cede a estorsioni di ogni genere, non potrà avere rapporti contrattuali né con l’assessorato regionale, né con le aziende collegate e in caso di contratti già stipulati la loro automatica e immediata risoluzione”. “Il rigore manifestato in questi atti – prosegue il presidente – era indifferibile, sia per scoraggiare certi comportamenti illegali, sia per dare un segnale chiaro ai tanti rappresentanti della società civile che avevano presentato istanze in tal senso. E, a scanso di equivoci, siamo andati oltre, prevedendo l’inserimento nei contratti, degli obblighi del rispetto della tutela delle norme di sicurezza sul lavoro e in materia previdenziale”. “Per quanto riguarda gli aspetti sanitari – conclude Lombardo – la Regione siciliana ha scelto di garantire le cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti ed essenziali a tutti coloro che si trovano sul territorio della Regione senza che ciò implichi alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio per disposizione inderogabile di legge, e a parità di condizioni con i cittadini italiani. Ci è sembrato un elementare principio di solidarietà e civiltà che è proprio di una terra come la Sicilia , ricca di cultura e di storia. Prevedere il contrario non sarebbe un atto cristiano”. Questo il testo integrale dell’articolo inserito nella legge di riforma: “Nelle more di una nuova disciplina regionale relativa all’assistenza sanitaria ai cittadini extracomunitari, da adottarsi nei limiti della competenza statutaria in materia di igiene e sanità pubblica, la Regione, in applicazione dei principi costituzionali di eguaglianza e di diritto alla salute nonché di gratuità delle cure agli indigenti, garantisce a tutti coloro che si trovino sul territorio regionale, senza alcuna distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, le cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali individuate dall’articolo 35, comma 3, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, senza che ciò implichi alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio per disposizione inderogabile di legge, a parità di condizione con i cittadini italiani”. .  
   
   
OSSERVATORIO MONITORAGGIO ECONOMIA REGIONALE DELLE MARCHE, REPORT DELLE MISURE ANTICRISI. SPACCA: RIVALUTARE LE POLITICHE INDUSTRIALI.  
 
 Ancona, 6 Maggio 2009 - Favorire l´immissione di nuova liquidita` nel sistema produttivo regionale per aiutare le imprese e le famiglie a superare la crisi. Il punto e` stato fatto ieri, in Regione, nel corso della riunione dell´Osservatorio di monitoraggio sull´economia regionale. Presente il presidente Gian Mario Spacca, hanno partecipato ai lavori i rappresentati degli Istituti di credito, delle Camere di commercio e delle categorie economiche, insieme agli assessori regionali al Lavoro, Fabio Badiali, e al Bilancio, Pietro Marcolini. Al sistema bancario e` stato chiesto un sostegno aggiuntivo ´ oltre a quello gia` garantito con le misure anticrisi, coordinate dalla Regione ´ per agevolare gli investimenti aziendali, sostenere la ristrutturazione delle passivita` e dei mutui, favorire lo scivolamento dei bandi regionali, cosi` come deciso dall´esecutivo: attraverso la concessione delle fideiussioni e` infatti possibile ammettere a finanziamento nuove imprese. E` stato inoltre comunicato che, entro poche settimane, verranno concluse le procedure con la Banca europea degli investimenti per reperire altri 200 milioni da destinare alle misure anti-crisi. L´impegno degli istituti di credito e` stato ribadito dal vice direttore generale di Banca Marche, Claudio Dell``aquila, che ha illustrato alcuni dati della Banca d´Italia, dai quali emerge come le banche locali investano sul territorio con sempre maggiore impegno. Raffrontano le quote di mercato (´impieghi´ nelle Marche) tra settembre 2008 e settembre 2004, la percentuale delle banche maggiori risulta del 14,69% (2008) contro il 17,57 (2004), quello delle grandi del 3,90% rispetto a 5,47, quelle delle medie (senza i dati di Banca delle Marche) del 16,82% contro 19,02%, quelli delle piccole del 23,17% contro il 20,72%, quello delle minori del 15,56% rispetto al 13,54 del 2004. Considerazioni che hanno consentito al presidente Spacca di sottolineare quanto la crisi internazionale stia portando alla rivalutazione delle politiche industriali. Secondo il presidente, nei prossimi mesi si delineeranno scenari nuovi, dai quali emergera` sempre piu` evidente la centralita` del manifatturiero. L´italia non puo` sottovalutare il problema e deve recuperare il terreno perduto. Nel corso dei lavori dell´Osservatorio sono stati resi noti i dati aggiornati relativi al piano anti-crisi della Regione Marche. Attraverso i contratti di solidarieta` sono stati utilizzati 2,1 milioni di euro che hanno evitato 514 licenziamenti, coinvolgendo 1. 251 lavoratori nella riduzione incentivata dell´orario. Sono state anche presentate 4. 256 domande per accedere ai contributi di solidarieta` (200 euro mensili per un anno, per fronteggiare le spese fisse: affitto, bollette, mutui). Le richieste maggiori sono venute dalla provincia di Pesaro e Urbino (26,2%) e Ancona (28,6%), seguite da Macerata (18,8%), Ascoli Piceno (15,5%) e Fermo (10,7%). Sul fronte delle garanzie per le piccole e medie imprese (Pmi), sono state avviate 901 operazioni, di cui 178 nelle aree di crisi (distretto di Fabriano 50, fornitori Merloni 9, Piceno 119) e 723 nelle province (329 Macerata, 219 Ancona, 97 Fermo, 78 Pesaro e Urbino). Sono stati garantiti 36,3 milioni di finanziamenti (importo medio: 40. 337 euro), impegnando il fondo di solidarieta` per 1,8 milioni, destinati ad aziende che occupano complessivamente 2. 524 dipenderti. Inoltre, fino al 2008, le Marche hanno utilizzato 47 milioni di ammortizzatori in deroga; altri 50 milioni sono ´mobilitati´ per il 2009, a sostegno delle Pmi marchigiane. .  
   
   
IMMIGRAZIONE: PROGRAMMA REGIONALE VENETO 2009  
 
Venezia, 6 maggio 2009 - Il programma annuale di iniziative e interventi in materia di immigrazione per il 2009 è stato approvato dalla giunta regionale, su relazione dell’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona. La sua adozione diverrà definitiva dopo il parere da parte della competente commissione del Consiglio Regionale, mentre in precedenza si erano espressi favorevolmente la consulta per immigrazione e il tavolo unico regionale di coordinamento. “Il programma 2009 – fa presente l’assessore De Bona - rappresenta l’ultima annualità del piano triennale 2007-2009 e le priorità individuate per l’anno 2009 hanno dovuto tener conto del quadro generale di recessione. Infatti, anche il processo di normalizzazione e di integrazione dei flussi, per il quale il Veneto è considerato all’avanguardia in Italia, deve comunque confrontarsi con la crisi economico-finanziaria internazionale”. I dati disponibili indicano già a fine 2008 una contrazione delle assunzioni di lavoratori stranieri pari a circa il 20%, in linea con quella osservata per la manodopera italiana mentre negli elenchi dei disoccupati gli stranieri sono il 24% dei flussi totali in ingresso. In attesa di un’inversione di tendenza, la congiuntura e il suo impatto sul lavoro saranno oggetto di un monitoraggio continuo da parte della Regione, inoltre sarà rafforzata l’azione di informazione sulla disponibilità di servizi, attività e progetti rivolti ai cittadini a rischio di perdita di lavoro o ai nuovi disoccupati. Le disponibilità finanziarie saranno quindi finalizzate a interventi di sostegno dell’integrazione degli immigrati stabilizzati e delle loro famiglie piuttosto che ad interventi di accompagnamento di nuovi ingressi. Saranno inoltre sviluppati progetti di reinserimento occupazione degli immigrati nei Paesi di origine. Il programma 2009 prevede l’utilizzo di risorse complessivamente pari a quasi 4 milioni di euro, di cui 1,4 milioni destinati ai progetti di integrazione scolastica e sociale, un milione all’inserimento alloggiativo, 872 mila euro alla formazione, 490 mila euro saranno utilizzati per l’attività della Rete informativa e dell’Osservatorio regionale Immigrazione, mentre 100 mila euro saranno riservati alla gestione e all’accoglienza dei flussi migratori per motivi di lavoro. .  
   
   
TERREMOTO, LA “RICOSTRUZIONE” È ANCHE PSICOLOGICA LE ULTIME NOTIZIE DAL CAMPO DELLA TOSCANA DI CASTELNUOVO (AQ) L´IMPORTANTE LAVORO SVOLTO DAGLI PSICOLOGI E PSICOTERAPEUTI VOLONTARI  
 
Firenze, 6 maggio 2009 - Prosegue intensa la vita al campo allestito dalla Toscana a Castelnuovo di San Pio alle Camere, una delle zone abruzzesi più colpite dallo sciame sismico iniziato con la scossa distruttiva dello scorso 6 aprile. Gli ospiti sono ormai stabilmente 180 e ad essi si sommano i volontari dell´associazionismo toscano Anpas, Misericordie, Croce Rossa e Vab che ogni sabato cambiano turno. Il fine settimana è anche il momento del supporto psicologico per gli abitanti del campo. Ad offrire il servizio da ormai tre settimane è l´associazione di volontariato fiorentina Phantásia, costituita da psicologi e psicoterapeuti impegnati nella protezione civile. Abbiamo contattato la presidente dell´associazione, la dottoressa Piera Spannocchi, per saperne di più: «Il problema maggiore è rappresentato al momento dall a mancanza di progettualità, di tensione verso il futuro. Si tratta di una popolazione abituata allo stress e alla fatica, ma l´esperienza vissuta con il terremoto ha minato profondamente la loro capacita di reagire positivamente agli eventi della vita. Cerchiamo quindi di far elaborare lo shock subito con tecniche di terapia post traumatica. » «Molte delle persone con cui siamo entrati in contatto – ha continuato Piera Spannocchi - soprattutto giovani e anziani, sono ancora lontani dall´idea della ricostruzione e sembra quasi che non vogliano illudersi per poi non veder bruciate le loro aspettative. Servono allora programmi certi di ricostruzione, progetti veri e propri elaborati da urbanisti e architetti, carte spiegate sui tavoli, affinché la prospettiva di uscire dalle tende della Protezione Civile possa concretizzarsi realmente e si ripristini così la fiducia per il futuro. » Gli psicologi volontari propongono le loro attività in spazi dedicati come la ludoteca: tali azioni sono realizzate attraverso colloqui individuali o in piccoli gruppi di 5/6 individui. Ad oggi sono già 80 le persone contattate. A Castelnuovo ci sono inoltre numerosi ospiti che vorrebbero occuparsi attivamente delle diverse attività del campo: dal cucinare i pasti a servire al bar fino alla pulizia dei servizi. In questi giorni la Protezione Civile della Regione Toscana sta verificando la possibilità di far iscrivere queste persone alle associazioni di volontariato del luogo, con l´assistenza della Regione Abruzzo, per la necessaria copertura assicurativa. Da segnalare infine il delicato e importante lavoro dei funzionari del Comune di Prato impegnati fino al 30 giugno prossimo a San Pio alle Camere per assistere a livello amministrativo i loro colleghi in questo difficile momento. .  
   
   
MARCHE: BANCHE, ANTICIPAZIONE CASSA INTEGRAZIONE. IL SISTEMA A REGIME DA LUNEDI´ 11 MAGGIO. PER GLI ISTITUTI DI CREDITO COOPERATIVO A PARTIRE DA LUNEDI´ 18 MAGGIO.  
 
Ancona, 6 Maggio 2009 - La riunione dell´Osservatorio di monitoraggio sull´economia regionale - che si e` tenuta ieri mattina, coordinata dal presidente Gian Mario Spacca - e` stata l´occasione per fare il punto sull´Accordo per il sostegno ai lavoratori e alle imprese nelle situazioni di crisi, frutto dell´intesa Regione-categorie sociali-sistema bancario. Le banche anticiperanno ai lavoratori le somme relative alla Cassa integrazione, senza attendere la conclusione delle procedure amministrative dell´Inps, che potrebbero essere molto lunghe, fino a 5-7 mesi. Le Banche che hanno aderito all´iniziativa sono: la Banca Popolare di Ancona, la Banca delle Marche, la Carifano e tutti gli Istituti di credito cooperativo. Il sistema bancario sta ultimando le procedure interne per rendere operativo l´intervento e nella riunione odierna sono stati ufficialmente comunicati i tempi: lunedi` 18 maggio per gli Istituti cooperativi e lunedi` 11 per gli altri. E´ bene precisare che si tratta di un elenco in progress, nel senso che altri Istituti possono dare la loro adesione e aggiungersi alla lista. Oltre all´anticipo delle somme sulla cassa integrazione (il lavoratore potra` prelevare mensilmente fino ad un importo di 800 euro), l´Accordo prevede anche altri interventi. Il piu` significativo riguarda la possibilita` - per il lavoratore in cassa integrazione, per tutta la durata della stessa e sempre presso gli Istituti di credito aderenti - di ottenere la sospensione del pagamento delle rate per i mutui contratti sulla prima casa. Come si vede un aiuto ai lavoratori che va a sommarsi alle altre misure anticrisi messe a punto dalla Regione, in particolare: i contratti di solidarieta`, i contributi di solidarieta`, le garanzie per le piccole e medie imprese e gli ammortizzatori sociali in deroga. .  
   
   
BOLZANO: INTERVENTI ANCHE PER LE IMPRESE DEL COMMERCIO  
 
Bolzano, 6 maggio 2009 - La Provincia, all’interno del pacchetto anticrisi, è intervenuta tra l´altro con l´aumento del fondo di rotazione per 55 milioni di euro, la concessione di mutui agevolati per risanare le imprese, il rafforzamento dei fondi di garanzia fidi: è quanto rileva l´assessore provinciale al Lavoro e alle finanze Barbara Repetto in merito al problema della stretta del credito affrontato il 5 maggio nell´assemblea generale dell´Unione commercio servizi. Con l’estendersi della recessione ai consumi, anche molte piccole imprese commerciali sono in crisi di liquidità, "ma quando l’impresa dimostra delle potenzialità reddituali per il futuro, è opportuno cercare di ristrutturare l’indebitamento verso forme di mutui a medio-lungo termine", sottolinea l´assessore Repetto intervenendo sul tema delle sofferenze nei crediti discusso a Bolzano dall´assemblea generale dell´Unione commercio e servizi. L´assessore al bilancio e alle finanze ricorda che "la Provincia, all’interno del pacchetto anticrisi, è intervenuta incrementando il fondo di rotazione per gli investimenti per 55 milioni € e prevedendo la possibilità di concedere mutui agevolati per il risanamento di imprese, così come per l’acquisizione di imprese in difficoltà. " Nel quadro delle misure per il rilancio dell´economia e la tutela del lavoro, prosegue Repetto, "la Giunta ha rafforzato i fondi di garanzia fidi, sia attraverso appositi stanziamenti aggiuntivi sia prevedendo una controgaranzia fino all’80% del credito garantito dai Confidi. Attualmente sono disponibili 3,1 milioni € nei fondi di garanzia, la Provincia ne ha stanziati altri 5 attraverso il pacchetto anticrisi e se sarà necessario si potranno ulteriormente rafforzare", specifica Barbara Repetto. In questo modo si è cercato di facilitare l’accesso al credito delle aziende. Inoltre la Provincia sta introducendo procedure amministrative per accelerare la liquidazione di contributi alle imprese. "Sono però consapevole che non si dispone di una soluzione adatta a tutte le situazioni aziendali. Per questo la Giunta mantiene un tavolo di confronto con le banche e con le associazioni imprenditoriali: vogliamo individuare nuovi strumenti in grado di finanziare i piani di investimento delle imprese", conclude Repetto. .  
   
   
PROVINCIA MATERA: PROSSIMA PUBBLICAZIONE BANDI DI CONCORSO  
 
Matera, 6 maggio 2009 - E’ prossima la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale – 4^ serie speciale “Concorsi ed esami” – dei bandi di concorso pubblico, per titoli ed esami, la copertura di 27 posti di organico con contratto part time a tempo indeterminato. I suddetti bandi nei prossimi giorni saranno pubblicati sul sito web della Provincia di Matera (www. Provincia. Matera. It) . Questo l’elenco dei concorsi: a) 6 posti di istruttore amministrativo, cat. C, posizione economica C1. B) 4 posti di istruttore amministrativo, cat. C, posizione economica C1, riservato alle categorie dei lavoratori disabili di cui alla legge 68/99. C) 4 posti di specialista in attività amministrative, cat. D, posizione economica D1. D) 1 posto di istruttore tecnico, cat. C, posizione economica C1 e) 1 posto di istruttore di biblioteca, cat. C, posizione economica C1. F) 1 posto di responsabile di impianti e manutenzione, cat. C, posizione economica C1. G) 1 posto di coordinatore di mezzi meccanici, cat. C, posizione economica C1. H) 1 posto di agente di polizia provinciale, cat. C, posizione economica C1. I) 1 posto di specialista tecnico, cat. D, posizione economica D1. J) 1 posto di specialista di vigilanza, cat. D, posizione economica D1. K) 1 posto di specialista contabile, cat. D, posizione economica D1. L) 1 posto di specialista bibliotecario, cat. D, posizione economica D1. M) 1 posto di specialista tecnico, cat. D, posizione economica D3 Inoltre, con i prossimi avvisi pubblicati dai Centri provinciali per l’impiego, si attiveranno le procedure di selezione tra gli iscritti agli elenchi anagrafici dei Centri per l’impiego della Provincia di Matera, per la copertura di: - 1 posto di collaboratore amministrativo, cat. B, posizione economica B1. - 1 posto di collaboratore tecnico, cat. B, posizione economica B1. Complessivamente, oltre al posto di dirigente messo a concorso, si perverrà alla copertura di 27 posti rispetto ad una riduzione di organico dal 2003 ad oggi di circa 50 posti, con il risultato di poter disporre di una struttura più qualificata in alto di quella attuale e, quindi, di nuovi e più moderni profili professionali. .  
   
   
TERREMOTO: A UN MESE DAL SISMA SOCCORSI 800 SFOLLATI E EROGATI 20 MILA PASTI BOOM DI NUOVE ADESIONI ALLA PROTEZIONE CIVILE DI MILANO: IN ARRIVO 120 GIOVANI VOLONTARI  
 
Milano, 7 maggio 2009 - “L’azione svolta dalla Protezione Civile di Milano in Abruzzo a sostegno degli sfollati è un grande esempio di solidarietà e professionalità. Ancora oggi, tecnici e volontari sono sul posto e prestano servizio nelle tendopoli. I volontari hanno anche acceso l’entusiasmo tra i giovani. Tanto che in questi giorni è iniziato l’addestramento di 70 nuovi aspiranti volontari che si aggiungeranno ai 200 già operativi. E più di 50 si sono già prenotati per i corsi di settembre”. Lo comunica il vice Sindaco Riccardo De Corato che ha la delega alla Protezione Civile a un mese dal sisma che ha colpito l’ Abruzzo. “L’azione della Protezione Civile di Milano - spiega De Corato - a seguito del sisma che ha coinvolto 111 località d’Abruzzo nella sola provincia aquilana, estese su 600 kmq, e colpito una popolazione di 300mila persone, di cui 55mila sfollate, è stata tempestiva. Tanto che nell’arco di 24 ore sono partite tre colonne di 58 persone con tutto il materiale logistico: 35 tende riscaldate, una cucina da campo, brandine e sacchi a pelo, derrate alimentari, torri faro per l’illuminazione ad ampio raggio, 6 autocarri, 2 autotreni, 2 miniautobus, 3 fuoristrada per trasporto merci e persone. A Monticchio - prosegue De Corato -, che dista 9 km dal Comune capoluogo, le tende hanno dato ricovero a circa 300 persone; a Rocca di Mezzo, a 1300 metri di altitudine, insieme alla Croce Rossa, tecnici e volontari hanno gestito un intero campo di 500 persone. L’area è stata dotata dalla Protezione Civile di Milano di due tende-mensa di 140 mq e di una cucina da campo che, grazie ai cuochi di Milano Ristorazione, in un mese ha sfornato circa 20 mila pasti”. “Ma gli operatori - sottolinea De Corato -, in collaborazione con i tecnici del Comune e del Politecnico, sono stati impegnati su un terzo fronte: hanno lavorato in supporto ai Vigili del Fuoco per puntellare chiese ed edifici la cui staticità era stata compromessa e per il recupero dei beni artistici. Di concerto con il Genio Militare, hanno anche operato per la bonifica, la preparazione e l’allestimento dei campi vicini”. “Questa attività straordinaria – conclude De Corato -, che oltre ai tecnici ha coinvolto a rotazione 180 volontari della Protezione Civile, ha generato un effetto positivo. Tanto che registriamo un boom di adesioni con 70 nuovi iscritti e più di una cinquantina si sono prenotati per i prossimi corsi di settembre”. .  
   
   
TREVISO: STANZIATI 140MILA EURO PER L’ABRUZZO  
 
Treviso, 6 maggio 2009 - 140 mila euro è la somma stanziata dal consiglio della Camera di Commercio di Treviso per le imprese terremotate d’Abruzzo. L’iniziativa di solidarietà è stata decisa, all’unanimità, dai consiglieri camerali nell’ultima seduta devolvendo i loro gettoni di presenza come avevano deciso anche i componenti di giunta qualche giorno prima. Inoltre è stato destinato 1 euro per ciascuna delle 85 mila imprese attive della nostra provincia,ed iscritte alla Cciaa. “La somma sarà versata in un fondo nazionale gestito da Unioncamere, ha spiegato ai consiglieri il presidente Federico Tessari, ma si avrà un riscontro concreto e tangibile sulla destinazione della somma. Vogliamo che la solidarietà delle nostre imprese ,pur in un momento difficile per tutti, abbia un effetto duraturo nel tempo. ” .  
   
   
CONGEDO MATERNITÀ: OGGI IL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 6 maggio 2009 – Oggi il Parlamento europeo voterà le sue proposte in merito alla direttiva volta ad aggiornare le norme sulla tutela delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento. I deputati chiedono di prolungare da 18 a 20 settimane il periodo di congedo maternità, di cui 6 obbligatorie dopo il parto remunerate al 100%. Propongono poi di rafforzare i diritti delle donne prima e dopo il parto e chiedono di introdurre il congedo paternità/co-maternità. Durante il dibattito in Aula di lunedì 4 maggio la relatrice Edite Estrela (Pse, Pt) ha sottolineato che la direttiva mira a rafforzare i diritti delle donne, promuovere la riconciliazione tra vita lavorativa e familiare e contribuire all´incremento delle nascite. La proposta più innovativa, ha rilevato, è costituita dal congedo parentale per dividere la responsabilità tra uomini e donne: «abbiamo bisogno di cambiare la mentalità; in Svezia, un uomo che non usufruisce del congedo parentale è considerato un cattivo padre». La maternità, ha concluso, non deve essere vista come un problema: è un servizio reso alla società. L´altra relatrice, Astrid Lulling (Ppe/de, Lu), ha giudicato la proposta della Commissione «troppo timida per quanto riguarda la protezione sociale dei coniugi coadiuvanti». Se l´affiliazione ai regimi di sicurezza sociale resta su base volontaria, ha spiegato, questa non sarà sottoscritta. Per il congedo di maternità, ha concluso, i lavoratori autonomi e i relativi coniugi devono avere la possibilità di sceglierne la durata, che tuttavia non può superare quella dei lavoratori dipendenti. Il commissario Vladimír ŠPidla ha annunciato che dopo la pausa estiva, la Commissione presenterà una proposta sul congedo parentale a seguito dei negoziati con le parti sociali. D´altro canto ha precisato che respingerà l´emendamento sul congedo parentale e farà lo stesso per l´adozione che saranno trattati assieme nella proposta sul congedo parentale. .  
   
   
LE “LEZIONI” DEL PROGRAMMA “EQUAL” ILLUSTRATE IN CONVEGNO DI CHIUSURA A PERUGIA  
 
Perugia, 6 maggio 2009 - I progetti finanziati dalla Regione Umbria nell’ambito del Programma di iniziativa comunitaria “Equal”, che ha avuto lo scopo di promuovere nuovi strumenti per contrastare qualsiasi forma di discriminazione e i fenomeni di disuguaglianza che ostacolano un accesso paritetico al mercato del lavoro, forniscono un ricco panorama di sperimentazioni dal quale è possibile apprendere insegnamenti a vantaggio della programmazione e delle progettazioni orientate allo sviluppo economico e sociale dell’Umbria. È quanto è stato sottolineato stamani nel convegno di chiusura del Programma, organizzato dalla Regione Umbria, dal titolo “Le lezioni di Equal per la programmazione e le politiche nel periodo 2007/2013”, al quale sono intervenuti l’assessore regionale alle Politiche attive del lavoro, dirigenti della Regione che hanno contribuito alla realizzazione del programma, dell’Agenzia Umbria Ricerche, coordinatori dei progetti finanziati da “Equal”. La Regione Umbria, è stato ricordato, ha partecipato all’iniziativa “Equal”, nata nell’ambito della Strategia Europea per l’Occupazione e cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo per il periodo 2000-2006, sia nella I che nella Ii Fase, conclusa nel 2008, finanziando complessivamente 13 iniziative (di cui 8 nella seconda fase) nell’ambito dei quattro Assi di intervento: Occupabilità, Imprenditorialità, Adattabilità e Pari Opportunità. L’importo dei progetti finanziati, in totale, è stato pari a 9 milioni e 838mila euro (di cui 4 milioni e 779mila euro per la I fase e 5 milioni e 59mila euro per la Ii fase). I progetti della Ii Fase, ha rilevato l’assessore regionale illustrando “Equal in Umbria”, sono accomunati dal forte legame con le realtà produttive, sociali e occupazionali locali. La sperimentazione ha prodotto importanti risultati nell’individuazione degli strumenti per rafforzare le capacità autonome del territorio di svilupparsi, coinvolgendo con “partnership di sviluppo” istituzioni, enti locali, imprese, tutti gli attori del sociale, del volontariato, del Terzo settore, degli enti di tutela e di rappresentanza dei soggetti svantaggiati, anche con iniziative transazionali. Le azioni innovative e il “tesoro intellettuale” ereditato da “Equal”, ha sottolineato, sono stati recepiti nella programmazione dei fondi strutturali per il periodo 2007/2013, consolidando le politiche regionali rispetto ai problemi dell’integrazione socio-lavorativa dei soggetti più deboli. Dalla riflessione e dal monitoraggio qualitativo delle attività progettuali di “Equal”, è stato inoltre rilevato, sono emersi alcuni elementi qualificanti, a cominciare dall’inserimento di nuovi attori nel circuito del “Fondo Sociale Europeo”, quali il Terzo Settore, gli enti locali, i servizi pubblici. Dal momento che le politiche del “Fse” devono ampliare la propria strategia e legarsi maggiormente agli interventi per il lavoro e per l’inclusione sociale, è stato detto, queste nuove conoscenze e capacità rappresentano una ricchezza e una opportunità da non disperdere. In molti casi, inoltre, “Equal” ha operato come promotore di azioni di sviluppo locale. Partendo da interventi sociali o di inserimento lavorativo, queste azioni sono riuscite a cogliere le più ampie necessità dello sviluppo del territorio, mostrando che è possibile un percorso originale allo sviluppo locale finanziato dai Fondi. Un’altra “lezione” di “Equal” deriva dall’essere stato governato in modo congiunto, sia nella gestione che nei contenuti, dal Ministero del Lavoro e dalle Regioni. Un modello che ha funzionato, è stato sottolineato, e ha dimostrato una notevole rilevanza in relazione alle azioni sperimentali che ha promosso, insegnando che interventi a carattere innovativo e sperimentale richiedono una forte capacità di interagire tra loro, un’attenzione da parte di chi governa nei diversi livelli istituzionali e un confronto nazionale per mostrare la loro validità e assicurare un’ampia diffusione e un effettivo trasferimento dei risultati. Nel convegno di chiusura di “Equal” sono stati illustrati punti di forza, criticità e insegnamenti di ciascuno degli otto progetti realizzati in Umbria, caratterizzati anche da una fase di formazione. Nell’asse 1 “Occupabilità” rientra “Jump – Creare condizioni per inserire soggetti deboli sul mercato del lavoro” il cui obiettivo principale consiste nell’aumentare i livelli di collaborazione fra “Sal”, i servizi di accompagnamento al lavoro per disabili e persone svantaggiate” e Centri per l’Impiego. Le azioni progettuali sono state trasferite su 180 destinatari finali e una parte di essi, pari al 15 per cento, ha trovato occupazione alla fine dei percorsi ideati. Inoltre il 90 per cento degli operatori, i beneficiari intermedi, si è dimostrato “molto soddisfatto” delle attività prodotte. Dalla ricerca, condotta dal 2004 al 2006 nell’ambito del progetto, su utenti e servizi è emerso che i disoccupati umbri chiedono soprattutto di poter usufruire di percorsi individualizzati di orientamento, non solo finalizzati alla formazione fine a se stessa, ma anche a una futura e reale occupazione. Nell’asse 1 rientra anche “Taking Care”, per la sperimentazione di un modello di agenzia pubblico-privata finalizzata alla regolarizzazione della domanda e dell’offerta di lavoro nel settore dell’assistenza domiciliare, sia a favore delle collaboratrici familiari che delle famiglie. Alle collaboratrici familiari è stato proposto un percorso formativo, un servizio di orientamento al lavoro e di tutoraggio. L’innovatività dell’azione progettuale, è stato rilevato, è data dall’istituzione di un “tutor”, ovvero di una figura professionale che ha il compito di seguire sia le famiglie che le donne immigrate. Il tutor, una volta che la collaboratrice/collaboratore familiare ha terminato il percorso formativo, ha il compito di farle/gli ottenere un contratto regolarmente registrato e successivamente di accompagnarla/o per 15 giorni, per ottimizzarne l’inserimento lavorativo nel nucleo familiare scelto in base alle rispettive competenze ed esigenze. In questo modo, è stato possibile inserire regolarmente nel mondo del lavoro 380 persone. Due i progetti che sono stati realizzati nell’ambito dell’Asse 2 “Imprenditorialità”. Uno, “Dall’associazionismo all’Impresa Sociale – Itinerari di sviluppo per il no profit” ha perseguito due obiettivi: la realizzazione di percorsi per la creazione di imprese sociali coinvolgendo le realtà informali dell’associazionismo che già da tempo operano sul territorio ma che ancora non sono strutturate e il potenziamento delle risorse interne alle cooperative sociali già esistenti nel territorio. L’altro progetto, “Tiber Next – Nuova economia sociale per lo sviluppo del territorio dell’Alto Tevere” si è posto l’obiettivo di creare e validare un modello cooperativo sperimentale all’interno dell’economia sociale. Si è lavorato, è stato detto, per promuovere un cambiamento di mentalità, relativamente a due aspetti: la creazione di un mercato di servizi ambientali e sociali maggiormente specializzati, per andare incontro ai bisogni delle famiglie, e una struttura del “welfare” che consideri non solo l’offerta, ma anche la domanda effettiva, così da adattare maggiormente le strutture del territorio ai reali bisogni delle persone. Sono stati tre i progetti finanziati nell’Asse 3 “Adattabilità”. Con “Ltc Umbria – Lean Tex Center Umbria” si è voluto sostenere un processo di adattabilità del settore tessile e dell’arredamento umbro, per raggiungere un livello più elevato di competitività delle produzioni e degli operatori. È stato sperimentato l’“approccio Lean”, una metodologia innovativa in grado di aumentare la produttività e contribuire alla riduzione degli sprechi, valorizzando le risorse umane per il miglioramento competitivo della capacità delle aziende e delle filiere produttive. Con “Efeso – Energie Formative e Sostenibilità Occupazionale”, ci si è proposti di accompagnare alla flessibilità del mercato i lavoratori delle imprese sociali, attraverso la definizione di soluzioni innovative che consentano di eliminare e comunque ridurre i rischi di precarietà. Il progetto ha fornito strumenti idonei per la riqualificazione del personale del Terzo Settore e ha attivato percorsi di transizione per l’uscita dall’instabilità e per sostenere i lavoratori atipici. Gli obiettivi del progetto “Vit@ttiva – Il recupero delle tradizioni locali come leva di inclusione sociale”, è stato spiegato, sono fondamentalmente due: il primo rivolto all’inclusione sociale degli over 45 (disoccupati, inoccupati o lavoratori con contratti atipici, ovvero di coloro che rientrano nel Terzo Settore). Il secondo, legato al primo, è invece finalizzato alla rivalutazione del territorio dal punto di vista agro-gastronomico e turistico. L’aspetto innovativo sta nei “laboratori intervento”, per intervenire direttamente sui “gap” formativi emersi dalla ricerca. Risultano innovative, all’interno dei laboratori, le azioni di trasferimento e di valorizzazione delle conoscenze legate agli antichi mestieri per reinserire gli over 45 nel mercato del lavoro. Un ulteriore aspetto innovativo consiste nei “volumi didattici”, per favorire l’accesso dei giovani verso quelle attività che oggi risultano di poco interesse, quali il macellaio o il ristoratore. Il progetto, altro punto di forza, ha permesso di “raggiungere” le Pro-loco locali, che ben conoscono il target degli over 45 cui è affidata l’organizzazione delle sagre. Nell’asse 4 “Pari Opportunità”, infine, rientra il progetto “P. O. Ssibile” con cui si sono sperimentate formule capaci di promuovere e di sostenere la conciliazione tra esigenze professionali e bisogni familiari, attraverso la realizzazione di due servizi assistenziali (Solidea e Babysì), in cui le famiglie sono allo stesso tempo imprenditrici e beneficiarie. Sono necessari molto più tempo e molte più azioni, è stato detto, finalizzate a promuovere nuovi modelli per favorire un’effettiva pari opportunità e facilitare la conciliazione. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA: LA REGIONE FVG PROMUOVE IL TELELAVORO  
 
Trieste, 6 maggio 2009 - Nell´ organizzazione del lavoro aziendale e nei processi di innovazione tecnologica organizzativa e professionale il telelavoro introduce novità importanti per due motivi: la capacità di ridurre i costi di spostamento e quella di conciliare la vita lavorativa e quella familiare, caratteristiche che lo rendono particolarmente interessante per alcuni segmenti del mondo del lavoro che hanno per protagonista la donna. Un argomento di stretta attualità, che nel pomeriggio è stato al centro di un seminario ospitato dal Consiglio regionale e organizzato dalla Provincia di Trieste per illustrare un progetto finanziato con 20 mila euro dal servizio regionale per le Pari opportunità, che fa capo all´assessore regionale Alessia Rosolen, presente ai lavori odierni. Non ancora compiutamente espresse, le potenzialità del telelavoro sono state analizzate nel corso dell´incontro e da parte regionale è stato asserito che verrà valutata, con la collaborazione dell´Agenzia regionale del lavoro, la possibilità di avviare un´azione che comprenda gli approfondimenti necessari a verificarne i meccanismi e la diretta applicabilità sul territorio. Saranno pertanto avviate azioni di sondaggio presso lavoratori ed imprese, percorsi di informazione e studi di monitoraggio del fenomeno in Friuli Venezia Giulia, nonché la raccolta dei dati relativi alle buone prassi che in questi anni sono state realizzate sia dal sistema pubblico che da quello privato. Le ricadute che il telelavoro è in grado di generare, è stato spiegato, saranno analizzate con attenzione, con particolare riguardo per i temi della conciliazione e della riduzione dei costi per le imprese e per i lavoratori. Da questo primo step operativo potrebbero scaturire azioni di promozione di lavoro a distanza in un´ottica di agevolazione delle imprese attraverso consulenze di organizzazione aziendale, mirate alla verifica della possibilità di introduzione di tale modalità lavorativa. Progetti di sviluppo interni alla dimensione aziendale e veri e propri spin off in grado di coinvolgere anche più aziende contemporaneamente potrebbero venir inseriti nell´ambito del futuro bando "Imprenderò". L´argomento è di tale rilievo, per la modernità d´approccio nell´attuale contesto di crisi economica ed occupazionale, che verrà valutata anche l´ipotesi di un progetto in grado di coinvolgere l´intero territorio promosso e sostenuto dal Sistema delle autonomie locali con il supporto della Regione. . .  
   
   
VITTIME ABUSO SESSUALE E PERSONE IN POVERTA´ ESTREMA E SENZA FISSA DIMORA. ASSESSORE VALDEGAMBERI:“500 MILA € CONTRIBUTI A COMUNI CAPOLUOGO VENETI PER PROGETTI DA PRESENTARE ENTRO IL 31/7”  
 
 Venezia, 6 maggio 2009 - E´ stato approvato dalla Giunta veneta, su proposta dell´Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, un piano d´azione di inclusione sociale per contributi complessivi di 500 mila euro da destinare nel 2009 a favore di persone vittime di abuso e sfruttamento sessuale e di persone in povertà estreme e senza fissa dimora. “Il provvedimento regionale - informa l´assessore veneto – determina i criteri, i requisiti e le modalità che dovranno seguire i Comuni capoluogo, destinatari dei finanziamenti regionali, soggetti capofila dei progetti e titolari dei piani di azione locale di inclusione sociale, responsabili della selezione, del coordinamento e dell´integrazione degli interventi”. I progetti elaborati dai Comuni devono essere trasmessi in Regione entro il 31 luglio 2009. I piani di azione di inclusione sociale dovranno concludersi entro 12 mesi dall´avvio. Dei 500 mila euro stanziati complessivamente 150 mila € sono desinati agli interventi a favore delle persone vittime di abuso e sfruttamento sessuale, mentre i rimanenti 350 mila € a favore delle persone in povertà estrema e senza fissa dimora. Il provvedimento della Giunta veneta è previsto dalla legge regionale n. 41 del 1997 sulle persone vittime di abuso e sfruttamento sessuale e dalla legge 328 del 2000 che indicava iniziative a favore delle persone in povertà estreme e senza fissa dimora. Valdegamberi spiega che “l´esperienza maturata in questi anni dalla Regione, nei due diversi settori, ha consentito la realizzazione di numerosi servizi e interventi, finalizzati all´effettiva attuazione del principio costituzionale del reinserimento sociale delle persone svantaggiate. Nel contempo, si è evidenziata l´esigenza di un processo di integrazione delle diverse aree, per favorire la collaborazione su base locale dei tanti operatori, enti e soggetti interessati, per ottimizzare le risorse e aver il miglior risultato dalle azioni condotte. Con questo provvedimento – conclude l´esponente del governo veneto- promuoviamo la diffusione dei progetti nelle provincie venete, il potenziamento delle partnership fra i soggetti pubblici e privato coinvolti”. Per quanto riguarda i sette Comuni capoluogo l´attribuzione del finanziamento regionale di 500 mila € è il seguente: Comune Di Belluno, 16. 991 (area povertà estrema) €; Comune Di Padova, 91. 846 € (di cui 29. 234 area vittime abuso e 62. 611 area povertà estrema); Comune Di Rovigo, 33. 775 (di cui 8. 478 area vittime abuso e 25. 297 e area povertà estrema); Comune Di Treviso, 45. 027 € (di cui 14. 953 area vittime abuso e 30. 073 area povertà estrema); Comune Di Venezia, 118. 800 € (di cui 37. 849 area vittime abuso e 80. 950 area povertà estrema); Comune Di Verona, 123. 135 € (di cui 33. 463 area vittime abuso e 89. 672 area povertà estrema); Comune Di Vicenza, 70. 422 € (di cui 26. 019 area vittime abuso e 44. 402 area povertà estreme). .  
   
   
EQUIJOBS, UN PROGETTO COMUNITARIO DEDICATO ALLE DONNE IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 6 Maggio 2009 - Le donne appartenenti a zone rurali si scontrano con particolari difficoltà nello sviluppo del proprio profilo professionale e nell´accesso al mercato del lavoro. Ciò si deve anche, e soprattutto, alla scarsità di opportunità formative e occupazionali in aree spesso isolate e soggette a spopolamento. Ad aggravare tale fenomeno permangono forti barriere culturali che limitano l´accesso delle donne a particolari settori, professioni e mestieri considerati ancora come tipicamente maschili. Con l´obiettivo di superare questo divario, nasce il progetto comunitario Equijobs, curato per l´Italia dall´Agenzia regionale per il Lavoro, che mira a innalzare il numero di donne occupate in settori "ostili" nei confronti della presenza femminile, attraverso l´elaborazione di percorsi formativi che possano innalzare le competenze e facilitarne l´accesso al mercato del lavoro ed in particolare in quelle occupazioni dove la componente femminile è sottorappresentata. Gli elementi caratterizzanti del progetto e il suo stato dell´arte sono al centro del seminario "Equijobs: percorsi formativi per l´inserimento delle donne rurali in settori prevalentemente maschili", che si svolge giovedì 7 maggio, a Oristano in via Cagliari, nella sala conferenza del Hospitalis Sancti Antoni, con inizio alle ore 9. I lavori prenderanno il via con i saluti del sindaco di Oristano Angela Nonnis, cui seguirà l´intervento dell´assessore provinciale del Lavoro, Mario Matta. Previsti quindi gli interventi di Luca Spissu, dell´Agenzia regionale per il Lavoro, e Alicia Garcia, dell´Istituto spagnolo de Formaciòn Integral; si alterneranno poi Emanuela Atzori, sempre dell´Agenzia regionale per il Lavoro, Nikoletta Georgogianni, dell´Hellenic Regional Development Center e Jochen Eisold, in rappresentanza della Germania; sarà poi la volta del contributo di Jane Mägi Kuresaare Ametikol, dell´Estonia e di Mia Karlsson Minerva Stiftelsen, della Svezia. Il tema della formazione e dell´informazione come strumento per il superamento del divario occupazionale sarà invece trattato da Lina Boe e Graziella Pinna, la prima dello Ial Sardegna, la seconda Consigliera di Parità della provincia di Oristano. La voce delle donne delle imprese sarà rappresentata alle 12 con gli interventi di Anna Maria Schirru (Cia - Ass. Donne in Campo), Mariangela Perra (Coldiretti Donne Imprese), Beatrice Venturi (Api Donna Regionale) e Rosanna Musu (Cna Impresa Donna). A seguire, il racconto di alcune esperienze di successo con Gabriella Belloni, dell´Antica Dimora del Gruccione Albergo Diffuso, e con Elisabetta Falchi, dell´Azienda Agricola Falchi. Le conclusioni, previste alle 13:15, sono affidate al direttore dell´Agenzia regionale per il Lavoro, Paolo Palomba. .  
   
   
RICERCATORI ITALIANI STUDIANO LE CONDIZIONI DI SALUTE DEI BAMBINI NATI IN CARCERE  
 
Roma, 6 maggio 2009 - Per la prima volta, ricercatori italiani hanno studiato lo stato di salute dei bambini nati da donne incarcerate. Lo studio ha esaminato le cartelle cliniche di bambini che hanno vissuto in carcere per un anno e mezzo tra il 2003 e il 2005. I risultati dello studio, pubblicato sullo Scandinavian Journal of Public Health, evidenziano che questi bambini rappresentano una categoria vulnerabile con specifiche esigenze sanitarie. Ai sensi della legge italiana, i bambini nati da madri detenute o in attesa di giudizio possono vivere in "aree nido" speciali all´interno del carcere. Eppure, nonostante la vicinanza alle madri, c´è un evidente lato negativo: i bambini devono restare entro le mura della prigione. Alla fine del 2005 il numero di bambini di età inferiore a tre anni che vivevano con le madri in prigione si aggirava intorno al centinaio. Nel 2006 il Parlamento italiano ha concesso un indulto alle donne detenute riducendo, di fatto, il numero dei bambini. I ricercatori dell´Istituto di clinica pediatrica dell´Università Cattolica di Roma presso il Policlinico Agostino Gemelli, hanno valutato lo stato di salute di bambini che vivevano nel carcere principale della capitale, la "Casa di reclusione di Roma Rebibbia". Il campione ammontava a 150 bambini. A fini comparativi sono stati utilizzati i dati di circa 150 bambini della stessa età visitati negli ambulatori di pediatria dell´ospedale Gemelli e quelli di 91 bambini figli di genitori immigrati e residenti in Italia (nessuno dei due gruppi residente in carcere). Il primo dato che hanno rilevato i ricercatori è stata l´età gestazionale (ossia il tempo intercorso tra il concepimento e la nascita) e hanno rilevato che il 20% dei bambini che avevano vissuto in carcere presentava un´età gestazionale inferiore a 37 settimane (la durata media della gravidanza). Questo dato è stato evidenziato nel 9% dei figli di immigrati e in appena il 5% dei bambini italiani. "Naturalmente i fattori di rischio ambientale rivestono un ruolo importante," ha spiegato il dottor Pietro Ferrara dell´Istituto di Clinica pediatrica, uno dei coautori dello studio. "Spesso le donne che finiscono in carcere sono soggette a infezioni, hanno abitudini non salutari, come fumare o assumere droghe, e sovente non prestano la dovuta attenzione alla gravidanza". Secondo i ricercatori, anche l´allattamento è un elemento centrale. Circa il 70% delle madri di tutti e tre i gruppi campione allattano direttamente i propri bambini e la maggior parte delle madri vuole accudire personalmente i propri figli, affermano gli esperti. Tuttavia, l´età dello svezzamento arriva prima per i bambini in carcere. "Uno svezzamento troppo precoce può predisporre al rischio di ipertensione e obesità," ha osservato il dottor Ferrara. "L´interruzione anticipata del contatto con il latte materno può inoltre causare una sensibilizzazione agli antigeni alimentari, favorendo la predisposizione alle allergie, e aumentare il rischio di intossicazione da determinate sostanze come i conservanti o i coloranti alimentari" ha aggiunto. "Nei neonati, infatti, i processi di detossificazione non sono ancora ben sviluppati". I ricercatori hanno affermato che il principale fattore di differenziazione tra i bambini nati in carcere e quelli nati fuori è lo stato di immunizzazione. "Quando l´abbiamo capito, ne siamo rimasti sconvolti. Tra i bambini italiani il tasso di vaccinazione è approssimativamente del 100%, ciò significa che pressoché tutti i bambini sono correttamente vaccinati," ha sottolineato il dottor Ferrara. "Anche i figli di immigrati, pur vivendo con maggiori difficoltà logistiche e culturali, raggiungono un tasso di vaccinazione superiore all´80%. Dall´altro lato,invece, la percentuale dei bambini nati in carcere vaccinati correttamente non supera il 14%," ha spiegato. "Senza dubbio si sta parlando di pochi bambini nel complesso, ma è indispensabile ricordare che i piccoli sono esposti a rischi molto seri". Malgrado le cifre inquietanti, i ricercatori sono ottimisti per il futuro. "In primo luogo perché abbiamo verificato che oggi è garantito un buon livello di assistenza medico-sanitaria anche in carcere," ha detto il dottor Ferrara, aggiungendo che i medici stanno adottando misure preventive. Si insegna alle madri come svezzare i bambini e viene loro spiegato come vaccinare correttamente i bambini. I dati più aggiornati rivelano che il numero di bambini vaccinati è raddoppiato. "Certamente c´è ancora margine di miglioramento. Tuttavia, è necessario ricordare che i bambini restano in carcere per un periodo di tempo variabile, ma poi è difficile tenerne traccia una volta usciti". Il dottor Ferrara ha sottolineato che questa ricerca, ancora allo stadio iniziale, può essere ulteriormente migliorata, evidenziando anche che l´assistenza preventiva e terapeutica in carcere sta andando nella giusta direzione. Per maggiori informazioni, visitare: Scandinavian Journal of Public Health: http://sjp. Sagepub. Com/ Policlinico Agostino Gemelli: http://www. Policlinicogemelli. It/area/ .  
   
   
SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA: I REQUISITI DELLE STRUTTURE INSARDEGNA  
 
Cagliari, 5 Maggio 2009 - La Giunta regionale ha approvato la delibera contenente le modifiche dei requisiti necessari per l’autorizzazione e il funzionamento dei servizi per la prima infanzia. Le modifiche, apportate tenendo conto delle richieste pervenute dalle associazioni e dai soggetti operanti nel settore, riguardano i requisiti del personale e di organizzazione di alcune tipologie di servizi che avevano presentato delle criticità. La delibera è stata inviata alla competente Commissione del Consiglio regionale per l’acquisizione del parere prima dell’approvazione definitiva. Dalla data di approvazione definitiva, le strutture che sono già state autorizzate e quelle che operano prive di autorizzazione e che intendono continuare ad operare, avranno 30 giorni di tempo per regolarizzare la propria autorizzazione tramite presentazione di apposita domanda. .