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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Febbraio 2010
PARLAMENTO EUROPEO: APERTURA DELLA SESSIONE E DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BUZEK  
 
Bruxelles, 25 febbraio 2010 - Ieri, dando inizio ai lavori, il Presidente ha espresso le condoglianze del Parlamento alle famiglie delle vittime dell´incidente ferroviario in Belgio e delle inondazioni di Madeira. Ha poi dato il benvenuto al Presidente del Consiglio europeo, von Rompuy, per la prima volta in Aula, nonché a una delegazione bielorussa guidata da Alexander Milinkevich. All´ordine del giorno sono aggiunti dei dibattiti sulla situazione in Bielorussia, sulla sicurezza delle ferrovie e sull´inondazione di Madeira. Dichiarazioni del Presidente Buzek - Aprendo la sessione, il Presidente Buzek ha augurato il benvenuto al Presidente del Consiglio europeo, von Rompuy, per la prima presente in Aula per il dibattito riguardo al Seguito del Vertice informale dell´11 febbraio 2010e per illustrare il suo programma. Buzek ha poi espresso le condoglianze del Parlamento alla famiglia di Claudia Candeago, la funzionaria della Direzione generale delle Comunicazione del Parlamento europeo deceduta nel recente incidente ferroviario alle porte di Bruxelles. Ha rivolto anche un omaggio alle vittime dell´inondazione di Madeira. L´aula ha quindi osservato un minuto di silenzio. Il Presidente, in seguito, ha salutato una delegazione bielorussa guidata dal leader dell´opposizione democratica, nonché vincitore del Premio Sacharov 2006, Alexander Milinkevich. Buzek ha quindi annunciato all´Aula che la dichiarazione scritta "sul trasporto di cavalli da macello nell´Unione europea" è stata sottoscritta dalla maggioranza dei deputati e quindi, dopo la sua iscrizione nel processo verbale (con i nomi dei firmatari), diventa una posizione ufficiale del Parlamento europeo. Il testo della dichiarazione è disponibile al link più sotto. Modifiche all´ordine del giorno - Il Presidente ha comunicato alcune modifiche all´ordine del giorno della sessione. Mercoledì la seduta si svolge ininterrottamente fino alle ore 24. Inoltre, è stato aggiunto un dibattito sulla situazione della società civile e delle minoranze in Bielorussia e una discussione sulla catastrofe naturale a Madeira. Le relative risoluzioni saranno votate nel corso della sessione di marzo. Per quanto riguarda giovedì, è stato aggiunto un dibattito sulla sicurezza delle ferrovie, incluso il sistema di segnalazione Ue (discussione senza risoluzione). L´aula ha infine accolto la richiesta dell´S&d di rinviare la votazione della relazione di Klaus-heiner Lehne (Ppe, De) sui "Conti annuali di talune forme di società per quanto concerne le micro-entità".  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA RISPONDE ALLA RICHIESTA DI POTENZIARE L’AGENZIA UE PER LA GESTIONE DELLE FRONTIERE ESTERNE  
 
Bruxelles, 25 febbraio 2010 - Ieri la Commissione ha presentato una proposta diretta a potenziare Frontex, l’Agenzia dell’Unione europea per la gestione delle frontiere esterne. L’obiettivo è rafforzare il quadro giuridico per assicurare il pieno rispetto dei diritti fondamentali durante le attività di Frontex e migliorare la capacità operativa dell’Agenzia nel sostenere gli Stati membri. La proposta prevede che gli Stati membri mettano a disposizione dell’Agenzia più attrezzature e più personale e che quest’ultima diriga le operazioni di pattugliamento alle frontiere insieme ai Paesi dell’Unione. Frontex avrà inoltre la facoltà di prestare assistenza tecnica ai Paesi terzi e inviare funzionari di collegamento. La commissaria europea agli affari interni Cecilia Malmström ha dichiarato: “La proposta di oggi spiana la strada a una maggiore solidarietà e a una migliore cooperazione tra i Paesi Ue. Potremo così affrontare meglio i problemi dell’immigrazione irregolare e della tratta di esseri umani, rafforzando nel contempo le garanzie per il pieno rispetto dei diritti umani. Confido che il Parlamento europeo e il Consiglio agiscano rapidamente per trasformare questa proposta in legge, di modo che l’Agenzia riceva le risorse umane e tecniche di cui ha bisogno”. Stando alle valutazioni effettuate dalla Commissione e confermate da esperti indipendenti, la cooperazione tra i Paesi dell’Ue in materia di gestione dell’immigrazione attraverso l’Agenzia Frontex ha sofferto della mancanza di risorse e di un coordinamento insufficiente tra autorità nazionali. Frontex svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento di uno spazio senza frontiere interne e aiuta i Paesi dell’Ue a coordinare i pattugliamenti aerei, terrestri e marittimi alle frontiere. Grazie alla proposta odierna, Frontex sarà in grado di fornire risorse tecniche e umane adeguate per le operazioni congiunte di pattugliamento alle frontiere. I Paesi dell’Unione dovranno fare in modo che l’Agenzia disponga di risorse, comprendenti anche unità navali e aeree, mentre Frontex potrà gradualmente acquistare o prendere in locazione altre attrezzature. Inoltre, la proposta prevede esplicitamente che alle operazioni possano partecipare solo guardie di frontiera che abbiano ricevuto una formazione in materia di diritti fondamentali, in modo da garantire che a tutti gli immigrati sia riservato un trattamento caratterizzato dal pieno rispetto di tali diritti, primo fra tutti il principio di non respingimento. Migliorerà anche la capacità operativa in quanto saranno più chiari i ruoli rispettivi di Frontex e degli Stati membri partecipanti, fermo restando il principio per cui ogni Stato membro resta responsabile del controllo della sua sezione di frontiera esterna. La proposta introduce inoltre disposizioni specifiche riguardanti il piano operativo, la valutazione delle operazioni e i meccanismi di notifica degli incidenti. Frontex continuerà a coordinare le operazioni congiunte di rimpatrio degli immigrati nei loro Paesi di origine e saranno predisposte garanzie per assicurare che tali operazioni si svolgano nel pieno rispetto dei diritti fondamentali. Ad esempio, alle operazioni parteciperà un controllore indipendente che riferirà alla Commissione in merito all’osservanza, da parte degli Stati membri, del diritto Ue e di un codice di condotta sul rispetto dei diritti umani. La proposta dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento europeo e dai governi dei Paesi dell’Ue in sede di Consiglio. Contesto - Frontex è stata istituita nel 2005 per coordinare le operazioni di controllo degli Stati membri alle frontiere esterne dell’Ue. Con sede a Varsavia, l’Agenzia dispone di un organico di 220 persone e riceve annualmente dal bilancio dell’Unione una dotazione di 80 milioni di euro. L’agenzia coordina la cooperazione tra le pattuglie nazionali di frontiera, provvede alla formazione delle guardie di frontiera, accentra i dati sulla sorveglianza provenienti dai Paesi dell’Ue e assiste gli Stati membri nelle operazioni di rimpatrio congiunte. Durante il Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre 2009 i governi dell’Ue hanno concordato il cosiddetto programma di Stoccolma, che definisce le priorità della politica Ue nel settore della giustizia e degli affari interni per il periodo 2010-2014. In quell’occasione i governi dell’Ue hanno invitato la Commissione a presentare una proposta per il potenziamento di Frontex nell’ambito del programma di Stoccolma.  
   
   
MEDITERRANEO: DOVE FALLISCE LA POLITICA, PUÒ RIUSCIRE LA SOCIETÀ CIVILE  
 
 Bruxelles, 25 febbraio 2010 - Il Comitato economico e sociale europeo e i presidenti dei consigli economici e sociali (Ces) di tutta la regione euromediterranea si sono riuniti a Bruxelles il 19 febbraio per individuare le priorità e porre le basi per una più salda cooperazione tra le organizzazioni della società civile delle due sponde del Mediterraneo, nel quadro dell´Unione per il Mediterraneo. Nell´intervento di apertura il Presidente del Cese Mario Sepi ha sottolineato l´importanza dei valori e degli atteggiamenti condivisi dal Cese e dai consigli economici e sociali della regione mediterranea. "Avviando questa cooperazione non abbiamo niente da perdere e tutto da guadagnare, tanto più che i problemi esistenti non possono essere adeguatamente risolti senza una partecipazione attiva della società civile". Passando alle sfide da affrontare, i presidenti dei consigli dei paesi del Maghreb e del Mashreq, tra cui la Palestina e Israele, hanno insistito sull´urgenza di temi quali la lotta all´inquinamento e i problemi derivanti dalla migrazione, nonché sull´importanza di rafforzare la cooperazione economica tra l´Ue e la regione. "Dobbiamo partire dall´esperienza delle piccole e medie imprese europee per stimolare l´imprenditorialità nei nostri paesi," ha dichiarato Hanna Siniora , presidente del Consiglio economico e sociale palestinese. Alle sue parole ha fatto eco Roger Nasnas , presidente del Ces libanese, che ha definito l´occupazione come la massima priorità. "La creazione di posti di lavoro deve andare di pari passo con l´avvio e lo sviluppo del dialogo sociale", ha affermato. Tuttavia si può ottenere ben poco finché permangono delle barriere culturali, ha sostenuto Yehuda Talmon , presidente del Ces israeliano. "Vi è una scarsa conoscenza reciproca, da ambo i lati. Dobbiamo imparare a conoscerci, e la società civile è il contesto ideale per portare avanti questo processo di mutua comprensione". Nello stesso spirito, Leila Bahri , del Ces tunisino, ha sottolineato che lo slancio della cooperazione si affievolirà se il processo di comprensione reciproca e di pace, reso possibile dalla società civile, non si affermerà in tutta la regione. Filip Hamro-drotz , presidente della sezione Relazioni esterne del Cese, ha ricordato che la chiave del successo dell´Unione per il Mediterraneo risiede nella credibilità e nella capacità rappresentativa di tutte le parti interessate. Ha anche sottolineato l´importanza della fiducia e la necessità di individuare interessi comuni. "Perché questo partenariato abbia successo, è fondamentale che sia saldamente radicato nella società civile", ha affermato. In conclusione del dibattito Mario Sepi ha ribadito l´importanza del dialogo tra i rappresentanti della società civile al fine di "ridimensionare quei problemi che, per i politici, sono insormontabili". Nella sessione plenaria del 18 febbraio il Cese ha anche adottato un parere sulle relazioni Ue ‑Marocco, nel quale ha esortato a creare rapidamente un Consiglio economico e sociale nel paese e si è impegnato a fornire l´esperienza e la consulenza necessarie a tal fine.  
   
   
BORGHEZIO : NO A UNA DITTATURA EUROPEA ECONOMICA E FISCALE  
 
Bruxelles, 25 febbraio 2010 - Intervenendo ieri a Bruxelles nella miniplenaria sul Consiglio europeo dell´11 febbraio, l´On. Borghezio ha dichiarato che " I capi di governo dell´Unione Europea riuniti a Bruxelles l´11 febbraio non hanno fatto assolutamente nulla per evitare il crollo dell´eurosistema. Hanno promesso formalmente "solidarietà" alla Grecia, per meglio imporre una politica di austerità decisa dall´Ue". In particolare, Borghezio ha sottolineato che " Van Rompuy, alla conferenza stampa conclusiva, ha detto molto chiaramente che l´idea è quella di stabilire una dittatura Ue, trasformando il Consiglio in una giunta imperiale con poteri sempre maggiori rispetto agli stati membri". Infatti, come ha rivelato l´Indipendent, Van Roumpy aveva spedito una lettera ai capi di governo scrivendo in uno degli allegati: "I membri del Consiglio Europeo sono responsabili della strategia economica nel loro governo. Dovrebbero fare lo stesso a livello Ue. Che si chiami coordinamento della politica o governo economico, solo il Consiglio Europeo è in grado di formulare e sostenere una strategia europea comune per una maggiore crescita e più posti di lavoro", aggiungendo che "le finanziarie, i programmi di riforme strutturali ed i rapporti sui cambiamenti climatici dovrebbero essere presentati simultaneamente alla Commissione. Questo consentirà un´esauriente visione d´insieme". Secondo Borghezio, "i disegni imperiali degli architetti dell´Ue sono stati espressi anche in un progetto che circola nell´Unione Europea, che chiede che l´80% del debito pubblico dei membri dell´Ue diventi debito Ue, mentre il resto potrebbe restare legato ai singoli rischi sovrani nazionali ed esposto al default. In questo progetto si propone di "istituire una tassa europea, non nazionale, abbinata al bond europeo. In questo modo il Parlamento europeo, che al momento è coacervo di interessi particolari e non svolge alcun ruolo di leadership, potrebbe rafforzarsi per esprimere un´unione politica europea". Borghezio ha concluso dicendo: "La campagna per un supergoverno, quasi una dittatura economica proclamata dal presidente dell´Ue Herman Van Rompuy al vertice dell´11 febbraio rischia di trasformare non soltanto la Grecia, ma tutti i 27 stati membri dell´Ue in protettorati del sistema del Trattato di Lisbona. Mira chiaramente a garantire un altro giro di salvataggi bancari, a spese dei 400 milioni di cittadini dell´Ue e sacrificando la sovranità fiscale in tutta l´Unione Europea". "Non vedo perché - conclude Borghezio - il contribuente europeo (e padano) dovrà subire anche una tassa europea per sanare le varie porcherie della speculazione finanziaria internazionale". On. Mario Borghezio Delegazione Lega Nord al P.e.  
   
   
LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE PRIORITÀ PER L´UNIONE EUROPEA IL COMMISSARIO EUROPEO ALL´INDUSTRIA E ALL´IMPRENDITORIA ANTONIO TAJANI ALL´ASCOLTO DELLE PMI ITALIANE  
 
 Milano, 25 febbraio 2010 - Antonio Tajani è il nuovo vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l´industria e per l´imprenditoria, oltreché dell´esecutivo comunitario. L´evento, che si terrà al Palazzo delle Stelline a Milano nella mattinata di lunedì 8 marzo, offre la prima occasione di reciproco ascolto tra il responsabile comunitario della politica per le imprese e il mondo della piccola e media impresa, in vista di cinque anni decisivi per il futuro dell´economia e dell´impresa italiana ed europea. Lo Small Business Act rappresenta il quadro per la politica di sostegno alle Pmi a livello europeo. Per il Parlamento italiano ci sarà Andrea Gibelli, presidente della Commissione attività produttive alla Camera dei Deputati, e un altro membro della Commissione stessa. Il Parlamento europeo sarà rappresentato da Patrizia Toia, vice presidente della Commissione industria, ricerca ed energia, Lara Comi, vice presidente della Commissione mercato interno e consumatori e Cristiana Muscardini, vice presidente della Commissione commercio internazionale. A rappresentare la comunità imprenditoriale ci saranno Alberto Meomartini, Presidente di Assolombarda, Paolo Galassi, Presidente di Confapi, Ivan Malavasi, Presidente della Cna e Cesare Fumagalli, Segretario generale di Confartigianato. Il direttore di Radio 24 Gianfranco Fabi modererà la tavola rotonda tra i rappresentanti della comunità imprenditoriale e le Pmi. Il settore finanziario sarà rappresentato da Roberto Nicastro, vice amministratore delegato del Gruppo Unicredit. L´invito a partecipare si rivolge a tutti gli imprenditori, i rappresentanti della comunità imprenditoriale, gli amministratori locali. La Rappresentanza a Milano della Commissione europea, in collaborazione con il mondo accademico, il sistema camerale e i rappresentanti del mondo produttivo, in particolare le Pmi e Confapi, ha iniziato nel settembre scorso un percorso di incontri di dialogo e ascolto sul territorio sui temi dello Small Business Act, il primo atto organico dell´Ue sulla piccola impresa. Gli incontri, tenutisi a Varese, Venezia, Bologna, Milano, Pavia, Torino, Bergamo e Parma, hanno identificato nei temi dell´accesso al credito e della semplificazione amministrativa come le criticità più rilevanti, ed evidenziato la necessità di un´azione coerente tra i diversi livelli, basata sul principio di sussidiarietà. Le piccole e medie imprese sono la colonna portante del tessuto produttivo europeo: rappresentano il 99,8% del totale delle imprese, occupano 85 milioni di addetti e realizzano un valore aggiunto di oltre 3 miliardi di euro. Nell’ue, l´Italia è il Paese con il più alto numero di micro e piccole imprese: quasi un´impresa su 5 in Europa è italiana. La percentuale di occupati nelle micro e piccole imprese è del 54,5%, a fronte della media europea del 36,5%. Il fatturato supera il 41,1%, e il valore aggiunto delle imprese manifatturiere con meno di 20 addetti è di gran lunga il primo in Europa. La crisi dura ormai da quasi due anni e i suoi effetti negli ultimi mesi si sono trasferiti dal settore finanziario a quello produttivo, colpendo le imprese e il lavoro. Tuttavia, le enormi difficoltà che si riversano sul sistema delle piccole e medie imprese italiane non sono riuscite a distruggerlo, anzi: è proprio grazie ad esso che il sistema Paese tiene molto di più rispetto ad altri casi. L´unione europea ha riconosciuto il ruolo centrale della piccola e media impresa per la crescita economica e l´occupazione cominciando a "pensare anzitutto in piccolo", ossia a tenere in considerazione, le loro esigenze delle Pmi in tutte le politiche europee rilevanti in modo orizzontale. Lo "Small Business Act", proposto dalla Commissione e approvato dai Governi dei 27 Paesi Ue nel dicembre 2008, durante il periodo più buio della crisi, ha prodotto risultati importanti sia a livello Ue che a livello nazionale nel suo primo anno di vita. Temi come la semplificazione amministrativa, l´accesso al credito, le prestazioni di servizi, la giustizia alternativa, la partecipazione agli appalti e il ruolo delle organizzazioni rappresentative saranno al centro dell´attenzione nel corso dell´evento. Il confronto con i diversi attori, e il loro coinvolgimento a livello nazionale e locale, è essenziale per attuare al meglio i principi e le misure previsti dallo Sba e permettere alle Pmi di sviluppare tutto il loro potenziale. L’incontro si terrà lunedì 8 marzo 2010 , Ore 9.30 - 13 A Milano Palazzo delle Stelline Corso Magenta, 61. Partecipano: Andrea Gibelli, Presidente Commissione Attività Produttive, Camera dei Deputati ; Le europarlamentari Lara Comi, Patrizia Toia e Cristiana Muscardini; La comunità imprenditoriale, le organizzazioni delle Pmi; Il settore finanziario. Per iscrizione e informazioni www.Ec.europa.eu/italia comm-rep-mil@ec.Europa.eu  
   
   
BANDO DI GARA PER IL RAFFORZAMENTO DELLE CAPACITÀ DI GESTIONE DELLE CALAMITÀ DELL´UE - BUONE PRATICHE NELLA PREVENZIONE DELLE CALAMITÀ  
 
Bruxelles, 25 febbraio 2010 - La direzione generale dell´Ambiente della Commissione europea ha pubblicato una gara d´appalto per uno studio per il rafforzamento delle capacità di gestione delle calamità dell´Ue e delle buone pratiche nella prevenzione delle calamità Lo scopo generale dello studio è fornire alla Commissione un inventario e una valutazione delle buone pratiche nella prevenzione delle calamità e stilare le linee guida per gli standard minimi. Ciò promuoverà la condivisione di esperienze valide e la continuazione di buone pratiche. I risultati del presente studio saranno anche resi disponibili attraverso il meccanismo della stanza di compensazione sul cambiamento climatico. Per ulteriori informazioni, contattare: Commissione europea, Direzione generale dell´Ambiente, Env.3 - Finanze, Bu-5 00/122, All´attenzione di: équipe «Mercati», 1049 Bruxelles, Belgio .  
   
   
UE: FVG A BRUXELLES PER LANCIARE STRATEGIA ADRIATICA  
 
 Trieste, 25 febbraio 2010 - Ieri a Bruxelles, al Comitato Ue delle Regioni, è stato aggiunto un altro importante mattone alla costruzione di una strategia europea per l´area dell´ Adriatico, nella quale il Friuli Venezia Giulia intende giocare un ruolo da protagonista. Alla conferenza, intitolata "Una strategia per l´Adriatico sul percorso dell´integrazione europea", finalizzata alla richiesta alle istituzioni europee di lanciare una specifica strategia per l´Adriatico, sul modello di quanto già avvenuto per le aree del Baltico e del Danubio, hanno partecipato l´ex commissaria Ue alle Politiche regionali Danuta Hubner, ora presidente della Commissione politica regionale del Parlamento europeo, autorità regionali e locali italiane, croate e albanesi, europarlamentari italiani tra i quali Raffaele Baldassarre, Luigi Berlinguer, Antonio Cancan ed Aldo Patriciello. Per il Friuli Venezia Giulia hanno partecipato, su mandato del presidente della Regione Renzo Tondo e dell´assessore per le Relazioni internazionali e comunitarie Federica Seganti, il direttore alle Relazioni internazionali e comunitarie Giuseppe Napoli ed il coordinatore della sede regionale di Bruxelles Giorgio Perini, per evidenziare la forte sinergia non solo possibile ma necessaria per il successo dell´iniziativa a livello europeo, tra Euroregione Adriatica - di cui la nostra Regione fa parte - e Comunità di lavoro Alpe Adria, della quale il Friuli Venezia Giulia assicura attualmente la presidenza. È emerso in particolare il ruolo cardine della Regione nella costruzione di una strategia adriatica in quanto si tratta di accompagnare la dimensione Nord-sud con quella Ovest-est, anche in funzione di raccordo con la strategia, già avviata, per il bacino del Danubio. In questo contesto assume grande rilievo l´attività della Comunità dell´Alpe Adria che rappresenta un collante tra l´Adriatico, i Balcani e l´area danubiana.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: LA DIRIGENTE RESPONSABILE DELLA SEDE DI BRUXELLES SCELTA PER LE PROPRIE COMPETENZE  
 
Bologna, 25 febbraio 2010 - La responsabile del Servizio di collegamento con gli organi dell’Unione europea di Bruxelles della Regione Emilia-romagna, Lorenza Badiello, è stata scelta per quel ruolo sulla base delle competenze possedute e confermata nella funzione sulla base dei risultati che ha conseguito nello svolgimento del proprio lavoro. Ciò in risposta ad una interrogazione avanzata dal consigliere regionale Luca Bartolini (Pdl), nella quale il Consigliere chiede se siano stati rispettati i criteri previsti per l’individuazione dei dirigenti regionali. Lorenza Badiello, laureata in Scienze politiche, parla correntemente 4 lingue e prima del rapporto di lavoro con la Regione Emilia-romagna ha svolto attività professionali coerenti con la propria formazione presso prestigiosi Istituti di ricerca in Italia e all’estero, ed è stata ricercatrice presso l’Università del Sussex. Dal 1999 è responsabile della sede di Bruxelles della Regione svolgendo, in questo ambito, attività a supporto non solo della Istituzione regionale, ma anche del sistema regionale economico, culturale e sociale dell’Emilia-romagna. Attualmente ha un incarico di dirigente a tempo determinato presso la Regione, così come previsto dall’articolo 18 della legge regionale 43/2001. Tra l’altro, i curricula dei dirigenti regionali si trovano sul sito internet della Regione.  
   
   
SLOVENIA, TENDENZE DI MERCATO A FEBBRAIO  
 
Lubiana, 25 febbraio 2010 - L´ufficio Statistico sloveno ha calcolato che a febbraio l´indice di fiducia è sceso di 1 punto percentuale rispetto a gennaio. Il calo è dovuto alla decrescita nel settore terziario. Rispetto a febbraio 2009 l´indice di fiducia è calato di 15 punti percentuali ed è a 15 punti percentuali sotto la media sul lungo termine. Nel settore manifatturiero, l´indice di fiducia è rimasto allo stesso livello di gennaio 2010 ed è sceso di 26 punti rispetto a febbraio 2009; nel commercio al dettaglio, invece, è salito di 2 punti percentuali rispetto a gennaio 2010 e di 6 punti percentuali rispetto al 2009.  
   
   
UNGHERIA, PRODUZIONE INDUSTRIALE IN LIEVE CRESCITA  
 
Budapest, 25 febbraio 2010 - L´istituto nazionale di Statistica ungherese ha comunicato che la produzione industriale è cresciuta di un´unità percentuale durante il mese di dicembre, rimanendo invariata rispetto alla stima precedente. Complessivamente, la produttività è diminuita del 17,7 per cento nel 2009, con la più grave contrazione dal 1991, quando la flessione fu pari al 18,4 per cento. Lo rende noto il "Budapest Business Journal". I ricavi da esportazioni sono cresciuti del 5,4 per cento nel 2009.  
   
   
SMOG IN LOMBARDIA, DATI ARPA. FORMIGONI: ARIA PIU´ PULITA-1 I SINDACI CHE NON FANNO IL BLOCCO IL 28? NON LI RIMPROVERO  
 
Milano, 25 febbraio 2010 - "La qualità dell´aria è migliorata grazie alle politiche di divieti e incentivi messe in campo da Regione Lombardia: anzi, l´andamento del 2010 è il migliore degli ultimi anni". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, presentando in una conferenza stampa i dati scientifici raccolti dall´Agenzia per la Protezione dell´Ambiente (Arpa) Lombardia insieme al Centro di Ricerche Ue di Ispra (Joint Research Centre). I dati sono stati illustrati dal direttore dell´Arpa Lombardia, Franco Picco. Dall´analisi risultano in calo sia il Pm10 sia il Pm2,5. "Diamo una notizia positiva ai nostri cittadini - ha commentato il presidente Formigoni - rassicurandoli sul fatto che l´aria che respiriamo è migliore di quella degli anni scorsi. Anche per le giornate di superamento dei livelli il trend è discendente, a dimostrazione dell´efficacia delle politiche strutturali adottate da Regione Lombardia dal 2000". Tra queste il presidente ha ricordato anche il recente accordo tra Regione Lombardia ed Eni per la distribuzione di un gasolio più pulito, venduto allo stesso prezzo di quello normalmente disponibile presso la rete di benzinai. "L´aria è più pulita - ha sottolineato il presidente Formigoni - al di là di quanto sostengono alcune centrali allarmistiche, smentite dai dati scientifici resi noti oggi". Riguardo al blocco del traffico in programma domenica 28 febbraio, il presidente Formigoni - sollecitato dalle domande dei giornalisti - ha risposto che "la competenza dei blocchi nei Comuni spetta ai sindaci. Da me nessuna parola di rimprovero ai molti sindaci che, vista la situazione, hanno deciso non chiudere il traffico". Quantita´ E Qualita´ Delle Polveri - In base alle elaborazioni Arpa Lombardia, dal 2002 al 2009 si registra un progressivo decremento delle concentrazioni medie di polveri sottili nei capoluoghi lombardi, con pochi superamenti significativi della soglia fissata dall´Ue a 40 microgrammi per metro cubo (Mantova, Milano, Monza, Pavia e Lodi). Le medie giornaliere del Pm10 nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 23 febbraio degli anni dal 2000 ad oggi registra un progressivo calo delle concentrazioni, con una riduzione significativa per Milano rilevata dalla centralina dell´Arpa di via Juvara. In estrema sintesi, le emissioni di Pm10 in Lombardia sono diminuite dal 2005 al 2007 di 1.600 tonnellate all´anno (corrispondenti ad un calo dell´8%), mentre quelle delle particelle ancor più sottili (Pm 2,5) sono scese di 1.725 tonnellate (il 10% in meno). Diversi i fattori responsabili della presenza di Pm10 e Pm2,5; tra i più importanti, gli scarichi dei veicoli alimentati a diesel e i gas di combustione di legna e similari. Le rilevazioni, da tempo effettuate da Arpa per Regione Lombardia e ora diventate obbligatorie in base ad una norma Ue, riguardano anche la qualità del particolato: per quanto concerne la presenza del Benzo(a)pirene, sostanza cancerogena, nel Pm10 i dati misurati tra l´aprile 2008 e il marzo 2009 confermano superamenti solo nelle aree dove maggiore è la combustione da legna, ossia nelle vallate alpine e prealpine, mentre a Milano le concentrazioni sono molto inferiori al valore obiettivo (0,27 microgrammi per metro cubo contro una soglia di 1 microgrammo per metro cubo). Nessun superamento in Lombardia per Arsenico, Cadmio e Nichel nel Pm10. Infine l´analisi Arpa-jrc dimostra che la distribuzione di Pm10 e di Pm2,5, negli anni tra il 2001 e il 2007 è rimasta sostanzialmente invariata, il primo intorno all´84% rispetto all´emissione di polveri totali, il secondo intorno al 70%, anche se la quantità totale delle particelle, negli anni, è diminuita progressivamente. Ed ecco una scheda con i principali indicatori relativi all´andamento quantitativo e qualitativo delle polveri sottili nell´atmosfera della Lombardia e di Milano in particolare. Diminuzione Delle Concentrazioni - La diminuzione delle emissioni di Pm 10 dal 2005 è dell´8%: 1600 tonnellate all´anno su circa 20.000 totali; la diminuzione delle emissioni di Pm 2,5 nello stesso periodo è del 10% (1.725 tonnellate su 16.926). Cinque capoluoghi lombardi hanno una media di concentrazione di Pm10 scesa sotto i 40 mg/mc (Bergamo, Como, Sondrio, Lecco, Varese). Negli altri 7 capoluoghi la media di concentrazione di Pm10 è scesa sotto i 50 mg/mc. Il trend di diminuzione dal 2002 a oggi è ben definito in tutte le province. Anche il trend delle massime concentrazioni giornaliere negli anni è in diminuzione. La proporzione tra Pm2,5, Pm10 e Pts (polveri totali) è rimasta pressoché costante in tutti gli anni considerati, in presenza di una generale diminuzione delle concentrazioni. Non è vera l´affermazione contraria. Le Sorgenti - Le sorgenti principali di Pm10 (e Pm2,5) sono: a) combustibili (due terzi) - diesel: 6.174 tonnellate - legna e derivati: 5.949 tonnellate - la benzina verde segue a grande distanza con 293 tonnellate. B) non combustibili (un terzo) - usura, erosione, cave, agricoltura: 6.497 tonnellate. Qualita´ Del Particolato - Espressa in nanogrammi per metro cubo; tra parentesi il valore obiettivo, cioè la soglia massima da conseguire entro la fine del 2012: si nota che per tutte le sostanze nocive tale obiettivo è stato già raggiunto e nettamente migliorato. - Benzo(a)pirene: 0,27 (1,00) - Arsenico: 1,10 (6,00) - Cadmio: 1,20 (5,00) - Nichel 5,5 (20,00). Tutte le componenti sono nettamente diminuite negli ultimi 10 anni: piombo e bromo per la migliore qualità delle benzine o per l´uso di metano e gpl - nichel e vanadio per il divieto di utilizzo dell´olio combustibile pesante per riscaldamento - zolfo per la migliore qualità del gasolio. Milano - Il capoluogo lombardo non è affatto la città peggio messa in Italia; al contrario: nella classifica di una quarantina di siti italiani monitorati, essa si colloca al 35° posto per tasso di benzo(a)pirene, al 18° per l´arsenico, all´8° per il cadmio, al 22° per il nichel. Il periodo dal 1 gennaio al 23 febbraio del 2010 rappresenta il miglior anno dal 2002: la concentrazione media del Pm10 è scesa da 108 mg/mc del 2002 a 63, il numero di giorni di superamento della soglia di 50 mg/mc da 46 a 31. "I dati presentati dall´Agenzia Regionale per la Protezione dell´Ambiente della Lombardia sono frutto di un lavoro svolto su solide basi scientifiche insieme agli esperti del Jrc della Commissione Europea e sono particolarmente importanti. Essi mettono infatti in evidenza gli effetti positivi degli interventi tecnologici ed organizzativi realizzati nel corso degli anni a livello regionale sia sul sistema energetico che su quello del traffico". Lo afferma in un comunicato Corrado Clini, direttore generale del Ministero dell´Ambiente, che all´ultimo momento non ha potuto intervenire, come in programma, alla conferenza stampa odierna del presidente Formigoni sulla qualità dell´aria in lombardia. "E´ significativo notare - prosegue Clini - che la riduzione degli inquinanti in atmosfera è parallela all´aumento dell´efficienza energetica, alla modificazione dei combustibili ed alla riduzione dei consumi di carburante, ovvero alla riduzione delle emissioni di Co2. Inoltre, le analisi sulla qualità delle polveri, per la prima volta introdotte da Regione Lombardia in modo sistematico, mettono in evidenza una significativa diminuzione del rischio chimico: su queste basi l´Unione Europea dovrebbe considerare l´introduzione di criteri di valutazione qualitativa e non solo quantitativa in merito all´inquinamento da polveri sottili".  
   
   
FORMIGONI ALLA CISL: INSIEME PER LO SVILUPPO DELLA OOMBARDIA  
 
 Milano, 25 febbraio 2010 - "La Lombardia ha bisogno di un sindacato come il vostro, orgoglioso delle proprie tradizioni, capace di innovarsi, di leggere la realtà, di vederne le novità e nello stesso tempo così autorevole da pretendere di sedersi ai Tavoli dove si è chiamati a prendere le decisioni per il futuro della nostra società". Lo ha affermato il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni intervenendo ieri, insieme al vicepresidente e assessore al Lavoro, Istruzione e Formazione professionale Gianni Rossoni e alla Famiglia e Solidarietà sociale Giulio Boscagli, all´Assemblea dei 120 segretari delle Cisl della Lombardia sul tema "Lavoro e Welfare". "Il rapporto ed il dialogo privilegiato che in questi anni abbiamo costruito con la Cisl, - ha proseguito Formigoni - ha dato risultati assolutamente positivi e giustamente da valorizzare, come i molti Accordi sottoscritti testimoniano. Ricordo il "Pacchetto della fiducia" con interventi che mirano a sostenere chi scommette sul futuro e decide di investire per far crescere l´azienda e migliorarne la competitività e l´Accordo per sostenere le famiglie in difficoltà in questo momento di crisi economica" "Crisi che forse alla fine - ha precisato - servirà a far piazza pulita di alcuni dogmi che dogmi non sono (la finanza creativa, la ricchezza basata sulle carta e le carte di credito, ecc) e far emergere invece il valore del lavoro, dell´economia reale, dell´impresa. Anche il sistema delle relazioni sociali ne potrà risentire: si pensi alla rivalutazione della famiglia quale colonna della società; senza i suoi risparmi la nostra economia non avrebbe tenuto così bene". "Ragionare insieme - ha concluso - ci ha permesso di individuare anche i nuovi campi di sviluppo: quello ad esempio della Green economy. Per lo sviluppo di un´economia nuova, di qualità, ambientalmente sostenibile la Lombardia ha messo in campo 900 milioni di euro e ne ha chiesti altrettanti ai partner con l´obiettivo di creare entro il 2015 40/50 mila posti di lavoro di qualità e fare della nostre regione l´avamposto, in Italia e in Europa, sui temi ambientali". "Il futuro delle nostre comunità - ha poi affermato l´assessore Boscagli - deve essere progettato e costruito insieme. Il nuovo welfare, di cui il Paese ha bisogno, necessita del coinvolgimento di tutti i soggetti: privati, pubblici, del Terzo Settore, delle organizzazioni sindacali e delle imprese. Questo perché le tante sfide che dobbiamo e dovremo affrontare in questo settore: invecchiamento della popolazione, non autosufficienza, bassa natalità e immigrazione, possono essere affrontati solamente insieme, con uno sforzo comune" "Per affrontare la crisi - ha sottolineato il vicepresidente Rossoni - la Lombardia ha investito sulla formazione e sul capitale umano, grazie all´Accordo sugli ammortizzatori sociali, alla dote lavoro e alla fattiva collaborazione con gli imprenditori e i sindacati. E´ questa la strada su cui proseguire anche per riformare il sistema del welfare. Servono politiche che favoriscano la partecipazione delle persone a percorsi di formazione e riqualificazione per dare più opportunità ai singoli e più competitività a tutta la nostra comunità".  
   
   
LA TOSCANA RICORRE CONTRO IL GOVERNO SULLA FINANZIARIA SU DIFENSORE CIVICO, CONSORZI, URBANISTICA E RISCHIO IDROGEOLOGICO LA COMPETENZA È REGIONALE LA GIUNTA HA DECISO DI SOLLEVARE LA QUESTIONE DI FRONTE ALLA CORTE COSTITUZIONALE  
 
 Firenze, 25 febbraio 2010 - La Toscana ricorre contro il governo ed impugna davanti alla Corte Costituzionale tre disposizioni della Finanziaria 2010 approvata dal Parlamento alla fine dell´anno scorso. Lo ha deciso il 23 febbraio la giunta, che ha già dato mandato in tal senso all´avvocatura. In particolare la Toscana contesta al governo tre invasioni di campo: sulla soppressione del difensore civico e dei consorzi tra enti locali, sulle varianti urbanistiche di beni immobili degli enti pubblici alienati, dove non sarebbero più necessarie verifiche di conformità rispetto ai piani provinciali e regionali, e sul miliardo di euro per rimuovere le situazioni di maggior rischio idrogeologico nella penisola che il governo potrà utilizzare senza neppure consultare le Regioni. Difensore civico e consorzi - La Finanziaria 2010 ha ridotto i trasferimenti agli enti locali, obbligandoli, per ridurre le spese, a tagliare consiglieri comunali, assessori, consigli di circoscrizione e direttori generali nelle città più grandi, ma anche la figura del difensore civico e i consorzi tra enti locali. La Regione ha impugnato proprio questi ultimi due commi (art. 2, c. 186 lett. A ed e), su interessamento anche del Consiglio delle autonomie locali. La Costituzione assegna infatti allo Stato solo la competenza sulla legislazione elettorale, gli organi di governo e le funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitana. Sul resto, ricorda l´assessore al rapporto con gli enti locali, è competente la Regione. Tra l´altro i consorzi sono un´articolazione importante nell´organizzazione dei servizi decisi in Toscana, in più settori. Variante su beni alienati - La Finanziaria 2010 ha disciplinato le procedure di alienazione dei beni immobili degli enti pubblici, stabilendo che l´inserimento degli immobili nel piano ne determina la conseguente classificazione come patrimonio disponibile e ne dispone espressamente la destinazione urbanistica. Di questi immobili i consigli comunali possono decidere una diversa destinazione urbanistica. La Regione contesta che questo possa avvenire, come è scritto in Finanziaria, senza il bisogno di verificare la conformità rispetto agli atti di pianificazione delle Province e delle Regioni. In materia di governo del territorio la competenza è infatti regionale. Tra l´altro la stessa disposizione era stata impugnata dalla Toscana un anno fa e la Corte Costituzione le aveva dato ragione. Rischio idrogeologico - Per affrontare le situazioni a più elevato rischio idrogeologico il Cipe ha stanziato a novembre 1 miliardo. La contestazione della Regione Toscana riguarda il fatto che nell´individuazione degli interventi da mettere in campo e delle situazioni a rischio più elevato non è previsto alcun coinvolgimento delle Regioni.  
   
   
ROMA, PER MIGLIORARE CONTROLLO ED EFFICIENZA DELLE SOCIETÀ PARTECIPATE LA GIUNTA FA PARTIRE L’ITER APPROVATIVO DELLA “CORPORATE GOVERNANCE”  
 
Roma, 25 febbraio 2010 - La Giunta comunale, presieduta dal sindaco, Gianni Alemanno, ha avviato, su proposta dell’assessore al Bilancio, Maurizio Leo, l’iter approvativo della prima delibera di attuazione del Piano di valorizzazione e riorganizzazione del cosiddetto ‘Gruppo Comune di Roma’. La proposta presentata ieri dall’assessore Leo è il primo passaggio che porterà all’approvazione del Piano di riordino, varato il 16 dicembre scorso, e diretto a migliorare l´efficienza delle società e i servizi per la cittadinanza, senza intaccare gli attuali livelli occupazionali. Nello specifico, una volta terminato l’iter approvativo, verranno introdotte nuove e più stringenti regole di corporate governance per le cosiddette società in house, cioè per le società partecipate al 100% dal Comune di Roma e affidatarie dirette di servizi pubblici locali o di servizi resi alla stessa Amministrazione comunale (cosiddette “società strumentali”). Il nuovo sistema di governo delle società comunali punta su una serie di strumenti giuridici volti a consentire il cosiddetto ‘controllo analogo’ delle società da parte del Comune di Roma, vale a dire un livello di controllo simile a quello esercitato normalmente dall’Amministrazione nei confronti delle proprie strutture e uffici. Inoltre, la nuova “corporate governante” darà attuazione alla funzione di direzione e coordinamento prevista dal codice civile per i gruppi societari. In questo modo il Comune di Roma assumerà, nei confronti delle società in house partecipate al 100%, nuovi poteri di indirizzo e controllo, che combineranno quelli previsti dalla legislazione sugli Enti locali (controllo analogo) con quelli sanciti dal codice civile per i gruppi societari. In particolare, le innovazioni riguarderanno: 1. I poteri e le modalità con cui il Comune di Roma impartisce alla società direttive generali e linee di indirizzo per la loro attività; 2. L´introduzione nelle società della figura del “dirigente preposto” alla redazione dei documenti contabili societari; 3. Un sistema di reporting, cioè di informazioni che la società deve trasmettere al socio Comune di Roma con riferimento alla sua attività; 4. La procedura di individuazione del soggetto incaricato della revisione dei conti. Dopo il passaggio odierno, il Piano di Valorizzazione e Riorganizzazione del Gruppo Comune di Roma proseguirà con la revisione dei contratti di servizio e di appalto nei rapporti tra le società e il Comune; il riassetto generale del pacchetto di partecipazioni detenute dall’amministrazione; la costituzione di una società capogruppo (holding), cui saranno conferite le varie partecipazioni azionarie del Gruppo Comune di Roma.  
   
   
SICILIA: GIUNTA REGIONALE INDICE ELEZIONI AMMINISTRATIVE  
 
Palermo, 25 febbraio 2010 - La giunta di Governo della Regione siciliana riunita sotto la Presidenza di Raffaele Lombardo ha indetto le elezioni amministrative nell´isola per il 30 e 31 maggio prossimi. 38 i comuni al voto nelle giornate di domenica e lunedì. La giunta, inoltre, ha preso atto della sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa, depositata lo scorso 19 gennaio, che impone al governo di pronunciarsi sull´istituzione, o meno, della vicedirigenza all´interno dell´amministrazione regionale. A tal proposito, la giunta ha confermato la validità della delibera del 27 giugno scorso, con la quale era stata decisa, in ottemperanza ad altra analoga sentenza del Cga, l´istituzione della vicedirigenza, subordinandola all´esaurimento della terza fascia dirigenziale e compatibilmente alle risorse di bilancio. Su proposta dell´assessore per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici l´eventuale ballottaggio per le elezioni amministrative e´ stato fissato al 13 e 14 giugno. Interessati alla tornata elettorale della primavera 2010 sono, al momento, 38 Comuni, piu´ la circoscrizione di Portella di Mare di Misilmeri. Unico capoluogo di provincia che andra´ alle urne e´ Enna, mentre in provincia di Siracusa non si votera´ in nessun Comune. Oltre che nei Comuni il cui rinnovo degli organi amministrativi era gia´ fissato per scadenza naturale, si votera´ anche a Ribera e Mussomeli (dove i primi cittadini sono stati sfiduciati), a Gela (a causa delle dimissioni del sindaco), a Giardini Naxos (elezioni annullate con sentenza del Cga del 2009) e a Siculiana (comune sciolto nel 2008 per infiltrazioni mafiose). Nella tornata elettorale potrebbero essere inclusi anche quei Comuni nei quali i ricorsi contro le elezioni sono ancora pendenti, se la definizione dei procedimenti avverra´ entro la data di indizione dei comizi elettorali. E´ il caso di Agira, in provincia di Enna e Caltavuturo, in provincia di Palermo. Saranno ricompresi nell´elenco, ovviamente, anche tutti quei Comuni nei quali gli organi amministrativi dovessero cessare dalla carica anticipatamente e la cui definizione dei provvedimenti dovesse avvenire entro il 55° giorno antecedente la data fissata per le elezioni. Questo l´elenco completo dei Comuni che andranno al voto (12 con sistema proporzionale e 26 con il maggioritario: Provincia di Agrigento (5): Cammarata (maggioritario, 15 consiglieri assegnati), Palma di Montechiaro (proporzionale, 20), Realmonte (maggioritario, 15), Ribera (proporzionale, 20) e Siculiana (maggioritario, 15). Provincia di Caltanissetta (4): Gela (proporzionale, 30), Mussomeli (proporzionale, 20), Serradifalco (maggioritario, 15) e Villalba (maggioritario, 12). Provincia di Catania (5): Bronte (proporzionale, 20), Maniace (maggioritario, 15), Milo (maggioritario, 12), Pedara (proporzionale, 20) e San Giovanni La Punta (proporzionale, 20). Provincia di Enna (3): Enna (proporzionale, 30), Pietraperzia (maggioritario, 15) e Valguarnera Caropepe (maggioritario, 15). Provincia di Messina (7): Basico´ (maggioritario, 12), Graniti (maggioritario, 12), Giardini Naxos (maggioritario, 15), Limina (maggioritario, 12), Malvagna (maggioritario, 12), Milazzo (proporzionale, 30) e Raccuja (maggioritario, 12). Provincia di Palermo (11): Aliminusa (maggioritario, 12), Carini (proporzionale, 20), Collesano (maggioritario, 15), Godrano (maggioritario, 12), Lascari (maggioritario, 15), Misilmeri (proporzionale, 20), Pollina (maggioritario, 15), San Mauro Castelverde (maggioritario, 12), Santa Cristina Gela (maggioritario, 12), Scillato (maggioritario, 12) e Trabia (maggioritario, 15). Provincia di Ragusa (1): Ispica (proporzionale, 20). Provincia di Trapani (2): Gibellina (maggioritario, 15) e Pantelleria (maggioritario, 15).  
   
   
NUOVA SEDE CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA. RIAVVIATI LAVORI  
 
Bari, 25 Febbraio 2010 - La Giunta regionale pugliese ha autorizzato il riavvio delle procedure di appalto per l’affidamento dei lavori per la realizzazione della nuova sede del Consiglio regionale pugliese, il cui progetto esecutivo, dopo essere stato sottoposto ad un’ulteriore fase di adeguamento a normativa antisismica non cogente ma allo stesso tempo non obliterabile per prudenza e buona amministrazione, è stato validato il primo febbraio scorso. L’investimento per la realizzazione dell’opera sarà di € 87.166.000,00 e le procedure di affidamento dei lavori faranno ricorso al sistema di gara mediante procedura aperta, utilizzando per l’appalto il criterio dell’offerta del prezzo più basso, mediante offerta prezzi unitari. Nei mesi scorsi, la Giunta Regionale, nonostante la verifica della non obbligatorietà per legge dell’ulteriore aggiornamento del progetto e della legittimità e correttezza delle procedure adottate rispetto all’apparato normativo vigente, ritenne comunque opportuno procedere alla revoca della gara d’appalto pubblicata nel 2009 per l’aggiudicazione dei lavori del progetto già valicato nel novembre del 2007 (alla quale parteciparono 13 aziende), ed all’ adeguamento ulteriore allo stesso D.m. 14-01-2008. Lo scorso primo febbraio l’amministrazione regionale avevano verificato la completa conformità del progetto esecutivo alla normativa vigente ed al documento preliminare alla progettazione, concentrandosi principalmente sull’analisi dei calcoli strutturali e sull’aggiornamento dei prezzi. Ora il prossimo passo consisterà nella individuazione e nella nomina da parte della Giunta, tramite provvedimento, della Commissione di gara. La nuova sede del Consiglio Regionale nascerà nel quartiere Japigia a Bari, in via Gentile. L’area, che è posta a ridosso della costa, è delimitata a nord dal tracciato ferroviario e dall’ex Strada Adriatica, a sud da via Gentile, -asse di penetrazione all’interno della città di Bari per chi proviene da sud, diretta prosecuzione di una delle uscite della Strada Statale 16 Adriatica-, a ovest da una zona destinata a usi militari, e ad est da piccoli appezzamenti di terreno destinati ad uso agricolo. La scelta della Regione di realizzare in questa zona la sede del Consiglio Regionale vicino a quella degli assessorati regionali rappresenta un’importante occasione di riqualificazione urbana ed ambientale. La decisione di affiancare il Consiglio regionale agli assessorati è stata ritenuta ottimale anche perché in grado di riunire in un unico sito l’ apparato amministrativo regionale con indubbi vantaggi sia per gli stessi dipendenti, ottimizzando le relazioni tra i vari uffici, sia per i fruitori esterni che troveranno risposte ai loro bisogni in un circoscritto ambito urbano. L’intero complesso regionale, che comporterà un investimento di circa 87 milioni di euro, si estenderà su di un’area di 154.000 m2 e si comporrà di due edifici a pianta allungata ed a sagoma curva, a racchiudere uno spazio pubblico pedonale interno che si configurerà come una “agorà”. In particolare i due volumi curvilinei saranno d’altezza diversa; quello a est ha tre piani fuori terra mentre quello a ovest sei, distaccati tra loro e disposti lungo un asse di simmetria. Sul lato sud, a congiungere i volumi vi sarà la sala consiliare che, partendo dal secondo livello, lascerà sotto di sè un primo ampio spazio coperto che si amplierà ulteriormente, anche in altezza, e che rappresenterà la grande corte centrale, che consentirà l’introspezione per tre livelli, garantendo la permeabilità visiva e la lettura funzionale dell’intero organismo progettato. Completeranno l’organismo architettonico un piano interrato e un piano seminterrato dove troveranno posto, corrispondendo alle richieste dell’amministrazione, gli archivi – deposito, l’autorimessa per gli automezzi dell’Amministrazione, il parcheggio per le autovetture del presidente del Consiglio e della Giunta, degli Assessori, dei Consiglieri e del personale, in numero di macchine adeguato, i magazzini per il materiale di consumo e gli attrezzi delle squadre di manutenzione, i locali tecnologici. Un forte senso di tettonicità sarà dato all’impianto dalla base dell’edificio, interamente rivestito in pietra pugliese con superficie trattata. Su quest’impianto s’innesterà a est il corpo di fabbrica più basso con la facciata in rivestimento lapideo ed a ovest quello più alto con facciata ventilata a tecnologia evoluta. Il piano terra avrà funzioni ricettive e sarà dedicato agli uffici e strutture in rapporto con il pubblico: ufficio pubbliche relazioni, posto di polizia, vendita B.u.r., sala convegni, biblioteca, mostre, bar-caffetteria. Al piano terra troverà anche posto la mensa, il ristorante ed il bar. Particolare importanza sarà data proprio alla corte quale luogo d’incontro e d’aggregazione. Sulla corte si affacceranno l´aula del Consiglio Regionale, vero cardine di tutto l’impianto, con i seggi di tutti i consiglieri che guardano direttamente il mare, e i relativi uffici. Gli altri piani costituiranno il corpo degli uffici vero e proprio attraverso un sistema continuo su cui questi si affacceranno come su una galleria di carattere urbano pur garantendo, dove necessario, l’indispensabile privacy. Elemento caratterizzante il progetto sarà, quindi, la corte che assumerà il significato di piazza interna, confrontabile, nelle sue relazioni, come un elemento urbano. La corte sarà conclusa superiormente da una superficie leggera e trasparente, vero gioiello di tecnologia high-tech, la cui struttura portante sarà realizzata con un’ossatura d’elementi metallici, che permetterà il riparo dagli agenti atmosferici. In adiacenza alla corte coperta si aprirà un altro ampio spazio, scoperto e separato da quello interno da un’ampia parete vetrata, vera e propria piazza che accoglierà i cittadini e gli operatori degli uffici, svolgendo la nobile funzione di foro pubblico. Gli spazi esterni relativi alla piazza all´aperto, saranno particolarmente curati prevedendo, oltre che giardini di specie autoctone pugliesi, una sequenza di vasche con giochi d’acqua alle quali si accederà, quasi a voler stabilire un contatto fisico con l’acqua, da comode gradonate che le circondano. Nell´architettura si è voluto sintetizzare gli aspetti tecnici, funzionali ed estetici, con la massima attenzione alla sostenibilità ambientale. Una quota significativa di spazi infine sarà destinata ad attività non strettamente connesse con le funzioni istituzionali dell´Ente: attività ricreative e per il tempo libero per il personale (bar/caffetteria, self service/ristorante, centro benessere, nursery, ecc.), attività per mostre e conferenze aperte anche al pubblico esterno e spazi per lo sport, la cultura e l’informazione, quali la Biblioteca Regionale.  
   
   
´SUBITO LA MORATORIA SUGLI STUDI DI SETTORE´. LA REGIONE MARCHE CHIEDE AL GOVERNO LA SOSPENSIONE DELL´ADEGUAMENTO PER LE IMPRESE PER IL 2010..  
 
Ancona, 25 Febbraio 2010 - La Regione chiede formalmente al Governo nazionale di sospendere l´adeguamento per le imprese agli studi di settore per il 2010. Di fronte al perdurare della crisi economico-finanziaria che continua a colpire le economie di tutto il mondo, il presidente della Regione presenta la richiesta al Governo per ottenere una moratoria sugli studi di settore. La motivazione risiede nel fatto che la Regione Marche ha messo in atto misure di difesa attiva del lavoro e di attacco per agganciare le ripresa, misure che hanno consentito di mantenere intatta la nostra base occupazionale e sostenere le imprese. Ma la crisi economica mondiale sta ancora colpendo le piccole e medie imprese, e` dunque necessario dare tempo alle aziende di realizzare una verifica interna delle condizioni di impresa, cosa che non potra` effettuarsi prima del prossimo autunno. Urge quindi da parte del Governo una moratoria sugli studi di settore per tutto il 2010: in questo senso si sollecita il ministero affinche` questa decisione venga assunta al piu` presto.  
   
   
PUGLIA, MULTE PER MANCATO RISPETTO PARITÀ GENERE IN LISTE ELETTORALI: INVIATO SOLLECITO  
 
Bari, 25 Febbraio 2010 - L’avvocatura regionale della puglia ha inviato ieri, ai responsabili dei partiti presentatori delle liste per le elezioni 2005, il sollecito per il pagamento delle multe per la sproporzione nelle liste a svantaggio del genere femminile. Le multe furono fissate con decreto del Presidente della Giunta Regionale del 15 dicembre 2005, vista la legge regionale n. 2 del 28gennaio 2005. Le formazioni politiche che dovranno pagare sono: Ds (mille euro), Prc (seimila euro), Pdci (quattromila), Margherita (ottomila), Primavera Pugliese (cinquemila), Idv (ottomila), Socialisti autonomisti/Psdi/rep.europei (seimila), Udeur (novemila), Sdi (cinquemila), Fi (diecimila), Ppdt (diecimila), Udc (diecimila), Nuovo Psi-pri (dodicimila), An (cinquemila). Se entro trenta giorni non risulteranno effettuati i versamenti - che finora non risultano effettuati - l’Avvocatura procederà al recupero delle somme per via legale.  
   
   
“LIBERI DALLE MAFIE”, A MODENA SABATO 27 FEBBRAIO CAROVANA DELLA LEGALITÀ E INCONTRO CON DON CIOTTI  
 
Modena, 25 febbraio 2010 La mafia si può combattere e anche l´arte e la musica, oltre alla passione civile, possono essere strumenti di riscatto e di emancipazione. È questo il messaggio che vuole trasmettere l´iniziativa "Liberi dalle mafie" che si svolgerà a Modena, allo Spazio Tenda di viale Molza, sabato 27 febbraio e che prevede due appuntamenti: uno al mattino riservato alle scuole e uno alle 21, aperto a tutti, al quale interverranno don Luigi Ciotti, presidente di "Libera" e i Modena city ramblers. L´iniziativa è promossa dall´Associazione culturale Pereira in collaborazione con Libera, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Modena, il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Modena. In entrambi gli appuntamenti sarà proiettato "Onda libera", il documentario girato da Matteo Pasi, Christian Nasi e Massimo Venieri che racconta il viaggio della carovana della legalità contro le mafie, partito da Foligno il 25 aprile 2009 e terminato a Cinisi il 9 maggio, anniversario dell´assassinio di Peppino Impastato, che ha visto il succedersi in ogni città dei concerti della band modenese, di incontri con esponenti della società civile antimafia, di visite ai terreni confiscati e di spettacoli. La manifestazione del 27 febbraio nasce anche da un percorso formativo sui temi della legalità e della lotta alle mafie realizzato fra l´ottobre e il dicembre 2009 in otto scuole superiori del territorio modenese. Il progetto ha coinvolto 16 classi per un totale di 480 studenti che, in un approccio multidisciplinare, hanno partecipato a lezioni frontali, proiezioni di video, testimonianze dirette di ospiti. «Questa manifestazione - commentano i curatori - vuole quindi rappresentare il momento finale di un percorso che ha coinvolto e vuole continuare a coinvolgere il mondo scolastico, quello istituzionale e quello associativo su un tema così delicato e fondamentale come quello della lotta a un nemico poco visibile e molto pericoloso come le mafie, che ci accomuna tutti».  
   
   
CALABRIA: SIGLATO PROTOCOLLO D’INTESA CON I CONSULENTI DEL LAVORO  
 
 Reggio Calabria, 24 febbraio 2010 - L’obbligo per le aziende calabresi di redigere il rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile relativo al periodo 2008-2009 è il contenuto di un protocollo di intesa che è stato sottoscritto dalla consigliera regionale di Parità, Stella Ciarletta, e dal presidente della Consulta degli Ordini dei consulenti del lavoro della Calabria, Giuseppe Buscema. L´obbligo di redazione del rapporto, previsto dal Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, riguarda le aziende private e pubbliche che occupano oltre 100 dipendenti e serve a raccogliere elementi utili relativamente all’attività lavorativa dei due sessi nei vari settori economici, con particolare riferimento ai livelli professionali, le tipologie contrattuali, i percorsi di carriera e la partecipazione a percorsi di formazione e riqualificazione professionale nonché per valutare l´esistenza di differenziali retributivi legati al genere. Nel corso dell’incontro, a cui era presente anche la consigliera supplente Tommasina Lucchetti, Stella Ciarletta ha ribadito l’importanza ricoperta dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa che consente alle parti di avviare una proficua collaborazione affinché tale obbligo sia rispettato e sia diffuso tra le aziende con oltre 100 dipendenti che operano in Calabria. Con l’occasione è stato inoltre garantito adeguato supporto in merito alle modalità di redazione e trasmissione del rapporto biennale. I consulenti del lavoro e le aziende potranno rivolgersi all’ufficio della consigliera per ricevere il cd contenente il software per la redazione del rapporto e avere assistenza per la stesura. “Una volta completato – spiega la consigliera Ciarletta - il rapporto va inviato al nostro ufficio, al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al ministero della Pari Opportunità e alle rappresentanze sindacali aziendali. L´eventuale inadempimento comporta l’irrogazione di gravi sanzioni nei confronti dell’impresa responsabile, fino alla sospensione di eventuali contributi goduti. Sarà competenza esclusiva della consigliera regionale la elaborazione dei dati, e già quelli del biennio precedente 2006/2007 ci offrono una fotografia molto precisa del lavoro femminile nelle grandi aziende: le donne sono presenti principalmente nei servizi (alla persona, di cura o pulizia), nella grande distribuzione e presso i call-center, esiste un marcato fenomeno di segregazione sia orizzontale che verticale, laddove le lavoratrici sono presenti principalmente nei livelli medio-bassi per andare via via scomparendo nelle posizioni apicali”. “Strumenti come il protocollo sottoscritto con i consulenti del lavoro, e quello precedente con la direzione generale del Lavoro - aggiunge Stella Ciarletta - mirano a potenziare la rete regionale per combattere tutte queste forme di discriminazione e proporre alle imprese soluzioni innovative per promuovere la presenza e la qualità del lavoro femminile anche attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali che la Regione Calabria ha messo in campo per l’adattabilità e l’occupabilità del lavoro nel Por 2007/2013”. “In tal senso, abbiamo concordato con il presidente Buscema - conclude la consigliera di Parità - la programmazione di work-shop tematici con consulenti e imprese per focalizzare le criticità emerse dai rapporti e creare un percorso comune di valorizzazione dell´occupazione femminile, che possa risultare utile all´economia calabrese, alla produttività aziendale e naturalmente alle donne”.  
   
   
LAVORO FVG: CIG IN DEROGA PER "EATON" DI MONFALCONE  
 
Trieste, 25 febbraio 2010 - Un totale di 1.295 domande di ammortizzatori sociali in deroga tra il 2009 e il 2010; 697 aziende che hanno fatto domanda per un totale di 5.609 lavoratori destinatari, di cui 422 apprendisti; un totale di oltre 3 milioni di ore richieste per una stima di spesa media pari a circa 25 milioni di euro. Questa la situazione in Friuli Venezia Giulia alla luce degli ultimi dati disponibili. In proposito l´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, afferma che "stiamo registrando anche per quest´anno una notevole richiesta di ammortizzatori sociali da parte delle imprese che non vengono comprese tra le destinatarie della cassa integrazione ordinaria e straordinaria sulla base della legislazione nazionale e che perciò ricorrono ai fondi stanziati in base agli accordi regionali con tutte le parti della concertazione". "Voglio ricordare - prosegue l´assessore - che l´accordo per gli ammortizzatori in deroga per il 2010 è stato firmato nella nostra regione già a dicembre 2009, confermando la linea comune di collaborazione tra Amministrazione regionale e parti sociali coinvolte nella concertazione, e che la richiesta di 30 milioni di euro per quest´anno è stata consegnata al ministero il 12 febbraio scorso". Si inizia però a intravedere la necessità, espressa già da alcune grandi imprese, di ricorrere alla Cig in deroga al termine del periodo di trattamento della Cassa integrazione straordinaria, in modo da "agganciare" il prossimo anno e valutare l´opportunità, se la ripresa si prospetterà ancora lenta e debole, di richiedere un nuovo trattamento nazionale di ammortizzatori sociali per il 2011. "Si è parlato di questo nell´audizione alla Ii Commissione consiliare di ieri - puntualizza la Rosolen - durante la quale sono intervenute le Rsu della Eaton di Monfalcone per illustrare la situazione occupazionale aziendale e richiedere la possibilità di usufruire della Cig in deroga al termine della Cigs: purtroppo per alcuni problemi legati alla notifica dell´audizione non ho potuto partecipare ai lavori della Commissione e per questo mi scuso con i rappresentanti sindacali dei lavoratori, ma voglio rassicurare tutte le parti sull´attenzione che l´assessore e la direzione del Lavoro stanno ponendo sulla situazione, in coordinamento con l´Amministrazione provinciale di Gorizia e mediante incontri periodici con la proprietà dell´azienda". "C´è la disponibilità, sulla base dell´accordo dell´11 dicembre, ad avviare le procedure per concedere il trattamento in deroga ai lavoratori dell´azienda monfalconese e di altre imprese in simile situazione, ma non possiamo esimerci da analizzare ogni singolo caso nel dettaglio, in particolare verificando con la massima attenzione la durata del trattamento concesso (oggi al massimo per 4 mesi), e l´impegno delle imprese a dimostrare la volontà di perseguire la ripresa con la salvaguardia dei siti produttivi e dei livelli occupazionali" ha continuato l´esponente regionale. "Considerato il numero elevato di lavoratori coinvolti (circa 320 solo nel caso della Eaton) stiamo valutando - ha concluso Rosolen - l´opportunità e la fattibilità di apportare modifiche all´accordo sulla Cig in deroga, prevedendo l´estensione del periodo massimo di trattamento, così come richiesto da alcune parti, tramite la proroga del medesimo a fronte dell´impegno aziendale a salvaguardare l´occupazione attraverso la rotazione dei lavoratori in produzione e il ricorso alla formazione e riqualificazione degli stessi". Gli uffici regionali, inoltre, stanno verificando la possibilità di includere i lavoratori percettori di ammortizzatori in deroga in progetti di lavoro di pubblica utilità.  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA, INCONTRO CON INPS E SINDACATI SUI TEMPI DI EROGAZIONE DEGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA.  
 
Bologna, 25 febbraio 2010 - Incontro in Regione, convocato dall’Assessore regionale Armando Campagnoli e dal Direttore regionale Inps Giuseppe Greco, con le Organizzazioni sindacali confederali regionali e provinciali di Bologna Cgil-cisl-uil per verificare i casi di ritardi nell’erogazione dei trattamenti degli ammortizzatori in deroga e sulle presunte responsabilità di Inps che sono state segnalate dai Sindacati sui mezzi di informazione. La Regione ha ricordato che i propri uffici hanno esaminato tutte le domande pervenute nel corso del 2009, autorizzandone 9.643 a livello regionale, corrispondenti a 4.160 imprese interessate, con 30.000 lavoratori/lavoratrici coinvolti. Per Bologna sono state esaminate tutte le domande pervenute per il 2009, autorizzandone 1919, corrispondenti a 1050 imprese, con 6524 lavoratori coinvolti. Regione ed Inps hanno inoltre mostrato alle Organizzazioni sindacali che anche per ciò che riguarda Bologna, i singoli casi concreti di autorizzazione o erogazione completate con tempi più lunghi o ancora da completare derivano in buona parte dall’invio tardivo - da parte delle imprese o delle associazioni o consulenti da esse incaricati - dei documenti necessari sia per l’autorizzazione da parte della Regione, sia per l’erogazione dell’indennità da parte dell’Inps. Infatti oltre il 60% delle richieste di accesso alla deroga pervengono da imprese o associazioni alla Regione dopo due o tre mesi dall’inizio della sospensione effettiva dei lavoratori e analoghi ritardi di tre mesi circa sono stati registrati nella presentazione dei documenti necessari all’Inps, sempre da parte delle imprese o associazioni per la liquidazione delle prestazioni in deroga. Le Organizzazioni sindacali hanno preso atto delle informazioni fornite da Regione e Inps e l’Inps si è comunque dichiarata disponibile ad assicurare una sede di confronto continuo dove esaminare e risolvere congiuntamente casi specifici.  
   
   
PADOVA, VIA LIBERA DEI SINDACI AL DISTRETTO DI POLIZIA LOCALE DEI COLLI  
 
Padova, 25 febbraio 2010 - È arrivato il 22 febbraio in meno di un’ora il via libera dei rappresentanti istituzionali al Distretto di Polizia locale dei Colli Pd 4 A che, su indicazione del piano di zonizzazione previsto dalla legge regionale comprende i sei Comuni termali di Abano, Montegrotto, Teolo, Torreglia, Galzignano e Battaglia Terme. All’incontro non ha partecipato l’Amministrazione comunale di Montegrotto Terme che dunque resterà esclusa dalla nuova convenzione di servizi. Nel corso della riunione è stato deciso che il Comandante referente del Distretto sarà l’attuale responsabile di Galzignano/torreglia Albino Corradin. “La Provincia di Padova – ha spiegato l’assessore provinciale alla Sicurezza Enrico Pavanetto – ha fornito le bozze di una possibile convenzione sulla quale hanno lavorato per diversi mesi i comandanti dei Comuni in concerto con i sindaci. Ieri ci siamo riuniti verso le 12 e alle 12.50 il documento è stato approvato dalle cinque amministrazioni comunali, a dimostrazione del forte senso di responsabilità. Chi ha aderito avrà infatti l’opportunità di ricevere i fondi regionali per la sicurezza e di partecipare anche ai bandi della Provincia per dotarsi di autovetture, uffici mobili e la copertura dei costi per incrementare le ore di servizio serale notturno da destinare agli agenti municipali”. La costituzione dei Distretti di Polizia locale è stata voluta dalla Regione veneto e molto apprezzata dal Ministero degli Interni e dai vertici delle forze dell’ordine. La provincia di Padova è stata così suddivisa in 12 distretti individuati rispetto ad aree omogenee e per contiguità territoriale. Nel prossimo futuro, infatti, la Legge regionale 9 del 2002 sulla sicurezza non sarà più finanziata privilegiando invece contributi alle sole realtà distrettuali e ai Comuni che si saranno organizzati in consorzi, unioni o attraverso convenzioni di servizi. Le amministrazioni locali che non aderiranno, dovranno quindi far fronte con le sole risorse del proprio bilancio non potendo accedere alle agevolazioni previste dai bandi regionali e, di conseguenza, provinciali. “L’obiettivo dei distretti – ha proseguito Pavanetto - è quello di consentire alle Polizie locali di accorpare i servizi e offrire maggiori attività sul territorio anche in termini di orario. Se le Polizie Locali riusciranno infatti a coprire il terzo e addirittura il quarto turno di servizio, sarà possibile sgravare maggiormente Carabinieri e Polizia di Stato da compiti tipici delle forze dell’ordine nazionali, permettendo così un più attivo controllo del territorio”. L’iter prevede ora che la convenzione sulla quale si è trovato l’accordo, venga ratificata anche dai rispettivi consigli comunali. Dopodichè la Regione potrà formalizzare la costituzione del Distretto. “Siamo davvero soddisfatti che si sia riusciti a raggiungere questo risultato – ha aggiunto Pavanetto – In particolare è positivo che anche il Comune di Abano abbia voluto partecipare perché il Commissario Marcella Conversano si è resa conto dell’importanza del distretto per il futuro. Tra l’altro, tutto ciò permetterà all’intero bacino termale di tutelare le attività, i cittadini e gli ospiti in maniera ancora più efficace specie con l’arrivo del periodo estivo. Invito quindi le poche realtà rimaste fuori ad affrettarsi ad aderire poiché rischierebbero l’isolamento proprio in un ambito, come quello della sicurezza, fortemente sentito e richiesto dai cittadini”, ha concluso l’assessore provinciale. Con l’adesione dei cinque Comuni termali, la Provincia di Padova è quella che ha portato a termine il maggior numero di distretti formati che si attesta a oltre la metà dei 12 previsti.  
   
   
PIACENZA: JOB CARD, NOVE NUOVE ADESIONI LA FIRMA NEI GIORNI SCORSI. UNA DELLE NOSTRE INIZIATIVE PER AIUTARE I PIÙ COLPITI DALLA CRISI  
 
Piacenza, 25 febbraio 2010 - La Job Card si conferma sempre più una scelta indovinata. L’iniziativa, ricordiamo, è stata avviata dalla Provincia per consentire ai lavoratori in difficoltà di fruire di agevolazioni nell’acquisto di servizi e prodotti presso le realtà che aderiscono. E ad aderire sono in tanti. Recentemente, sono entrate a far parte del Club nove forme associate, che si aggiungono alle diverse che hanno già aderito. Sono Coldiretti, Agrimercato, Cna, Larcons, l’Associazione Promotori d’impresa, Gas Sales, l’Unione Agricoltori, Coop Nordest e la Libera Artigiani. La sottoscrizione dell’accordo che ufficializza la loro adesione è avvenuta venerdì scorso in Provincia, in un incontro presieduto dall’Assessore provinciale al Lavoro Andrea Paparo. “E’ una delle tante iniziative che stiamo mettendo in campo per aiutare coloro che sono più colpiti dalla crisi” – ha sottolineato l’assessore al termine della seduta – “Ricordo, tra gli interventi che abbiamo avviato, il protocollo sottoscritto con le banche per anticipare l’assegno della cassa integrazione ed i contributi che concediamo alle aziende che assumono. E’ quel che possiamo fare per aiutare chi è in difficoltà, in questo momento nero, dal quale speriamo di uscire il più presto possibile”.  
   
   
PARMA, DOMICILIARITÀ: IL SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA GIOVEDÌ DALLE 9 ALL’AUDITORIUM TOSCANINI UN CONVEGNO ORGANIZZATO DA PROVINCIA E AUSL  
 
Parma, 25 febbraio 2010 – “Il sostegno alla famiglia nell’impegno e nella relazione di cura”. Questo il titolo dell’incontro in programma per giovedì 25 febbraio a partire dalle 9 all’Auditorium Toscanini di via Cuneo: un appuntamento indirizzato principalmente agli operatori dei servizi sociali e sanitari e volto ad approfondire un tema sollecitato dal territorio stesso. Dal progetto provinciale “Domiciliarità”, approvato dalla Ctss (Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria) e sviluppato da Provincia e Azienda Usl con i Comuni dei diversi Distretti della provincia nel corso del 2008-2009, sono emerse esigenze di approfondimento e formazione su alcuni temi salienti, tra cui appunto il sostegno alla famiglia e ai “care giver”. Un sostegno decisivo per garantire pienamente le condizioni della domiciliarità, il benessere della persona assistita e della famiglia che se ne prende cura. L’iniziativa di giovedì rientra nella serie di appuntamenti “Avere cura di chi cura”, organizzati da Provincia e Azienda Usl, che si svolgeranno con cadenza mensile. La mattinata, moderata da Lucio Belloi, consulente della Provincia su organizzazione e gestione risorse umane per i servizi sociali e sanitari, sarà aperta alle 9 dall’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani. Interverranno poi Daniela Mazzali, responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Unione comuni modenesi – Area nord (“Il progetto individuale di vita e di cure: l’alleanza con la persona e la famiglia”), Mila Artioli, responsabile delle Attività assistenziali dell’Unione Comuni modenesi -Area nord (“L’ascolto, la mediazione, il tutoring, la formazione, il supporto per le famiglie e le assistenti familiari. L’esperienza di Mirandola”), Mara Ferrari e Tamara Regini, infermiere territoriali del Distretto Sud – Est (“La relazione con la famiglia e l’assistente familiare nell’intervento sanitario a domicilio”). Alle 10.45 si aprirà un momento di confronto e dibattito in cui rappresentanti di diverse zone e distretti del territorio porteranno le loro testimonianze: Stefania Baratta, responsabile Saa del Distretto delle Valli Taro e Ceno, Lucia Bonetti, responsabile Servizio anziani del Comune di Parma, Davide Caravaggi, responsabile Saa del Distretto di Parma, e Daniela Egoritti, responsabile Saa del Distretto di Fidenza. Le conclusioni saranno affidate a Rita Cavazzini, direttore delle Attività socio-sanitarie dell’Azienda Usl. Il seminario è gratuito con obbligo di preiscrizione. Www.sociale.parma.it