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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Novembre 2010
UE: "GARANZIA EUROPEA PER LA GIOVENTÙ", PER LA SOLIDARIETÀ TRA GENERAZIONI  
 
Bruxelles, 15 novembre 2010 - I deputati hanno adottato lo scorso giovedì una risoluzione che propone iniziative volte a aumentare il livello di occupazione di giovani e meno giovani nell´Ue, al fine di alleviare l´onere finanziario dei sistemi previdenziali e dei fondi pensione. Il processo di cambiamento demografico, in cui la longevità è in costante aumento e i tassi di natalità sono rimasti bassi, può essere un pesante fardello per le nuove generazioni, afferma la risoluzione sulla sfida demografica e la solidarietà tra le generazioni elaborata da Thomas Mann (Ppe, De) e approvato per alzata di mano. L´accesso al lavoro dovrebbe essere al centro del processo decisionale intergenerazionale tra giovani e anziani, di fronte al più alto livello di disoccupazione. Garanzia europea per la gioventù - Un´iniziativa chiamata "Garanzia europea per la gioventù", che permetta di offrire ai giovani, dopo un periodo di disoccupazione di non oltre quattro mesi, un posto di lavoro, di apprendistato, di formazione supplementare o una combinazione di lavoro e formazione, è un´altra delle proposte approvate dal Parlamento. Il Patto europeo 50plus - Il testo adottato propone inoltre alla Commissione e agli Stati membri un "Patto europeo 50plus" per assicurare la piena occupazione fra la popolazione di oltre 50 anni di età e un tasso di occupazione minimo del 55%, sopprimere gli incentivi finanziari al pensionamento anticipato, lottare contro la discriminazione basata sull´età e sviluppare incentivi ai lavoratori oltre i 60 anni perché restino sul mercato del lavoro. Anno europeo per l´invecchiamento attivo - I deputati chiedono alla Commissione di presentare una proposta per il 2012 come “Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della Solidarietà fra le generazioni”, per sottolineare il contributo che gli anziani apportano alla società.  
   
   
IL PARLAMENTO APPROVA LE NUOVE REGOLE EUROPEE SU HEDGE FUNDS E PRIVATE EQUITIES  
 
Bruxelles, 15 novembre 2010 - Le nuove regole europee sulla commercializzazione dei fondi d´investimento alternativi sono in dirittura d´arrivo, dopo l´approvazione da parte del Parlamento di una nuova direttiva che impone obblighi riguardo alla registrazione, alla presentazione di relazioni e ai requisiti iniziali di capitale. I deputati hanno chiesto e ottenuto regole sui compensi e sul cosiddetto asset stripping, e hanno contribuito sostanzialmente all´inclusione di obblighi sulla responsabilità dei depositari dei fondi e sul sistema del "passaporto". La relazione di Jean Paul Gauzès (Ppe, Fr) approvata con 513 voti a favore, 92contrari e 3 astensioni, renderà più facile la commercializzazione di questo tipo di investimenti, sostituendo i 27 attuali sistemi nazionali, diversi fra loro, con una serie di regole comuni europee, potenziando cosi le opportunità del mercato unico. Durante i negoziati, i rappresentanti del Pe hanno ottenuto dai governi nazionali importanti concessioni tese a migliorare la stabilità economica e la sicurezza di chi investe. La nuova legislazione introduce nuove regole sui compensi e sul cosiddetto asset stripping, (l´acquisto di una società in fallimento allo scopo di rivenderne parte o l´insieme delle attività), due punti che non erano presenti nella proposta della Commissione europea e inizialmente osteggiati dagli Stati membri. I deputati hanno inoltre ottenuto l´inclusione di regole stringenti sulla responsabilità dei depositari dei fondi, così da garantire agli investitori la possibilità di reclamare eventuali danni in qualsiasi momento della durata dell´investimento. Attenzione particolare a asset stripping e fondi private equity - Il Parlamento ha lungamente insistito per includere nella nuova normativa misure per combattere l´assett stripping, contro la resistenza dei governi nazionali e introducendo una novità rispetto alla proposta iniziale. La direttiva approvata comprende ora una serie di disposizioni che intendono limitare questa pratica, in particolare ponendo limiti alla distribuzione e alla riduzione di capitale nei primi due anni da quando una società è stata acquistata da un investitore. Lo scopo è di evitare che gli investitori di fondi alternativi decidano di prendere il controllo di una data società con lo scopo esclusivo di fare profitto rapidamente. Il Parlamento ha anche ottenuto obblighi d´informazione e di divulgazione sulla strategia dell´azienda, imposti agli investitori, in favore degli azionisti, degli impiegati e dei loro rappresentanti. Responsabilità dei depositari dei fondi - La responsabilità dei depositari dei fondi è stata rinforzata rispetto alla proposta iniziale della Commissione per garantire che casi come la truffa di Bernard Madoff non si ripetano in futuro. La direttiva obbliga, infatti, il depositario di un fondo, che delega formalmente le proprie responsabilità a terzi, a stipulare un contratto che permetta al gestore del fondo di reclamare eventuali danni contro l´ente dal quale ha ricevuto la delega. Questa norma dovrebbe garantire che, in ogni fase dell´investimento, sia possibile identificare un responsabile. I deputati hanno anche ottenuto che gli investitori di fondi alternativi siano informati di possibili deleghe e delle motivazioni delle stesse. Un passaporto per tutti - L´accordo approvato permetterà ai gestori di fondi alternativi non europei di commercializzarli a clienti in tutta l´Ue, senza dover prima chiedere autorizzazione a ciascuno Stato membro e rispettare le disposizioni delle diverse legislazioni nazionali. Si tratta di un altro punto di contesa fra i deputati e i governi nazionali, con il Parlamento che ha insistito affinché tale passaporto sia disponibile per tutti gli investitori non europei. Per superare i timori degli Stati membri, il Parlamento ha proposto che tale passaporto di commercializzazione sia concesso solo ai fondi localizzati in paesi non europei che rispettano gli standard minimi e che abbiano un accordo in vigore con gli Stati membri dell´Ue che permetta la condivisione delle informazioni. Prossime tappe - La nuova direttiva entrerà in vigore nel 2013 e sarà rivista dalla Commissione quattro anni dopo.  
   
   
FORUM SUL MERCATO UNICO EUROPEO: ORIZZONTE 2012  
 
Bruxelles, 15 novembre 2010 - Il mercato unico è uno delle grandi realizzazioni dell´Unione europea, e proprio per questo la sfida è una delle più ardue. L´enorme promessa di un mercato senza frontiere, che rafforzi la competitività delle imprese, i diritti dei lavoratori e i vantaggi per i consumatori, non è ancora completamente mantenuta. La Commissione, basandosi su un documento stilato da Mario Monti, ha lanciato nelle settimane scorse un nuovo "Atto per il mercato unico". Ieri la prima discussione in Parlamento. Organizzato dalla commissione Mercato interno, il "forum sul mercato unico europeo" che si è tenuto ieri 9 novembre nell´emiciclo del Parlamento ha visto confrontarsi parlamentari europei e rappresentanti delle altre istituzioni, del mondo imprenditoriale, sindacale, e dei consumatori. L´ "Atto per il Mercato unico" pubblicato il 27 ottobre dalla Commissione intende essere una "roadmap" per rinforzare il mercato interno, e produrre benefici per le imprese e i consumatori. Le proposte si basano sull´analisi presentata in maggio dall´ex-commissario Mario Monti su richiesta del presidente della Commissione Barroso. L´esecutivo ha aperto una consultazione, che durerà 4 mesi e che sfocerà in diverse procedure legislative. L´obiettivo è che le nuove proposte possano entrare in vigore entro il 2012. Intervenendo nel dibattito Monti ha messo in guardia sulla reticenza degli Stati membri a sostenere il mercato unico come dovrebbero: "L´iniziativa in questione non dev´essere la nave ammiraglia dell´Ue, perché il mercato unico non è un fine in sé. E´ il mare e il vento che permette alla nave di viaggiare". Le proposte contenute nell´"Atto", toccano i consumatori, andando dai diritti dei passeggeri, alle semplificazione delle regole per registrare una macchina acquistata all´estero; le imprese, spaziando fra finanziamenti alle Pmi, sviluppo dell´imprenditoria sociale, impulso all´e-commerce e brevetti europei; per arrivare ai lavoratori, per cui è prevista una maggiore mobilità, facilità per trasferire i diritti pensionistici in un altro paese Ue, un più compiuto riconoscimento delle qualifiche professionali, e anche una "carta d´identità europea" valida per lavorare in tutta Europa. Il commissario per il Mercato interno Michel Barnier ha notato che "il mercato unico è visto come una minaccia contro i diritti sociali. Noi vogliamo dimostrare che si possono avere libertà economiche e sociali allo stesso tempo". Intervenuta nella discussione anche Monique Goyens, Direttrice Generale di Beuc, l´associazione dei consumatori europei, che ha criticato la Commissione perché "si occupa troppo di questioni trans-frontaliere, ma i consumatori si interessano soprattutto ai diritti nel loro paese". Le ha replicato Philippe de Buck, rappresentante di Business Europe, la Confidustria a livello europeo, notando che "idealmente, in un mercato unico funzionante, la distinzione fra domestico e trans-frontaliero non dovrebbe esistere". Malcolm Harbour, conservatore britannico, presidente della commissione Mercato interno, che ha presieduto il meeting, ha sottolineato che "i progetti in questione richiedono la cooperazione degli Stati. Vogliamo obiettivi sì ambiziosi, ma anche raggiungibili". Perché, ha concluso "senza il pieno impegno dei paesi a livello nazionale, non succederà niente".  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA LE ALTERNATIVE PER IL FUTURO DELLA POLITICA DI COESIONE  
 
Bruxelles, 15 novembre 2010 - La Quinta relazione della Commissione sulla coesione economica e territoriale pubblicata il 10 novembre dimostra che la politica di coesione dell’Unione ha considerevolmente contribuito alla crescita ed alla prosperità dell’Ue, oltre che a promuovere lo sviluppo equilibrato dei paesi che ne fanno parte. Visti i cambiamenti di rilievo intervenuti negli ultimi anni in campo economico e sociale, tale politica deve cionondimeno far fronte a problematiche nuove. Collocandosi nel più ampio contesto della revisione del bilancio dell’Unione la relazione dà risalto al fatto che futuri investimenti effettuati nell’ambito della politica di coesione devono risultare rigorosamente allineati agli obiettivi di Europa 2020. Essa propone altresì d’irrigidire le condizioni cui tali investimenti sottostanno e d’introdurre incentivi, nell’intento di garantire che i fondi destinati alla politica di coesione vengano impiegati in modo efficiente e più orientato ai risultati. Nel presentare la relazione Johannes Hahn, commissario responsabile per la politica regionale dell’Ue, ha dichiarato: "Questa relazione dimostra come la politica di coesione abbia prodotto effetti di rilievo sull’economia europea, riducendo i divari economici e promuovendo lo sviluppo in campo ambientale e sociale. Per garantire che i fondi ad essa destinati siano impiegati in modo più produttivo dobbiamo rendere tale politica ancora più efficace facendo sì che produca risultati concreti e misurabili. Dobbiamo spendere in modo più intelligente, concentrarci sugli obiettivi con la più alta priorità per l’Ue e conferire maggior valore a quanto stanno già facendo le amministrazioni nazionali e regionali. Le costatazioni fatte in questa relazione e la consultazione che seguirà ci aiuteranno ad elaborare una politica di coesione più adeguata all’attuale situazione economica." László Andor, commissario responsabile per l´occupazione, gli affari sociali e l´integrazione, ha affermato: "La politica di coesione ha svolto un ruolo d’importanza cruciale in rapporto alla crisi economica ed il Fondo sociale europeo ha in particolare contribuito ad attutire le ripercussioni della crisi su lavoratori e piccole imprese", aggiungendo: "Ora più che mai il Fse va posto al servizio di una vera iniziativa europea che aiuti le persone a trovare rapidamente lavoro. La politica di coesione sarà strumentale al conseguimento degli obiettivi di natura occupazionale e sociale dell’Unione nell’ambito della strategia Europa 2020 ". La relazione presenta una valutazione d’ampio respiro della situazione e delle tendenze rilevate nelle regioni dell’Unione in campo economico, sociale ed ambientale nonché diverse alternative per adattare tale politica alle circostanze esistenti dopo il 2013. Essa dimostra come dalla politica di coesione abbiano tratto beneficio tutte le regioni, grazie tanto a investimenti diretti quanto a vantaggi commerciali indiretti e come essa abbia contribuito al conseguimento degli obiettivi prioritari dell’Ue quali la protezione ambientale e le attività di ricerca ed innovazione. Tale valutazione indica come tra il 2000 ed il 2006 gli investimenti facenti capo alla politica di coesione abbiano: •contribuito a creare 1,4 milioni di posti di lavoro (valore stimato), sostenuto le piccolo imprese e dato impulso alle attività di ricerca; •offerto preziose occasioni di formazione a milioni di donne, giovani, persone in situazioni sociali vulnerabili e disoccupati; •aiutato ogni anno circa 2 milioni di persone che avevano usufruito di una formazione a trovare un lavoro; •consentito di modernizzare linee di trasporto, finanziando la costruzione o il miglioramento di migliaia di chilometri di strade e ferrovie nonché la modernizzazione di porti ed aeroporti; •migliorato le condizioni ambientali per milioni di europei adeguando alle norme europee la qualità dell’acqua potabile ed il trattamento delle acque reflue. Nonostante questi successi permangono tuttavia divari significativi tra le diverse regioni. La relazione mette in luce impressionanti differenze in campi che vanno dalla produttività ai tassi di mortalità infantile ed alla vulnerabilità in rapporto al cambiamento climatico. La relazione si serve delle lezioni tratte dall’attuale periodo di programmazione e da quello precedente oltre che dalle discussioni avute con un’ampia fascia d’interessati per formulare una serie di proposte per una riforma della politica. La crisi economica e finanziaria ha evidenziato la necessità di una politica che investa nella concorrenzialità di tutte le regioni e al contempo continui a sostenere lo sviluppo di quelle in ritardo. Dato che è concomitante ad un esame più ad ampio raggio della spesa complessiva dell’Ue, la relazione dà risalto al fatto che in futuro i finanziamenti dovranno concentrarsi su un numero limitato di obiettivi prioritari, in linea con quelli stabiliti dalla strategia Europa 2020 nell’intento di promuovere una "crescita intelligente, sostenibile e inclusiva". Ponendo in rilievo i vantaggi derivanti da finanziamenti strutturati in modo da rispondere alle esigenze di sviluppo a livello nazionale e regionale la relazione apre il dibattito su come far sì che l’architettura globale della politica di coesione garantisca che ogni fondo contribuisca efficacemente al conseguimento degli obiettivi di Europa 2020. La relazione sostiene la tesi che i cicli di programmazione e gestione della politica di coesione andrebbero ristrutturati per garantire che i suddetti obiettivi si traducano in priorità d’investimento. Per conseguire questo scopo la Commissione propone che si proceda a definire un esauriente quadro strategico globale il quale stabilisca le priorità, gli obiettivi e le riforme necessarie per massimizzare l’effetto degli investimenti per la coesione. Un contratto tra Stati membri e Commissione preciserebbe come conseguire i risultati desiderati, basandosi sui futuri programmi nazionali di riforma dei singoli paesi. Tra i mezzi previsti a tal fine rientrerebbero la definizione di traguardi chiari e misurabili nonché l’attribuzione della giusta importanza al fatto di coordinare sul piano nazionale i finanziamenti provenienti da diverse fonti Ue così da garantirne un’erogazione efficace e risultati visibili. Un’altra idea che è stata avanzata è quella di offrire incentivi per rendere quanto più efficiente ed ambiziosa possibile l’attuazione dei programmi di coesione. Una quota dei finanziamenti della coesione potrebbe venire accantonata e messa a disposizione delle amministrazioni nazionali in funzione della qualità dei programmi da esse presentati e dei progressi compiuti nel realizzarli. La relazione propone parimenti idee per semplificare il sistema d’erogazione dei fondi riducendo le lungaggini burocratiche e migliorando valutazione, esecuzione e risultati dei progetti grazie ad una definizione più accurata dei traguardi. Informazioni utili - La pubblicazione di questa relazione segna l’avvio di un processo pubblico di consultazione, che proseguirà fino al 31 gennaio. Tutte le parti interessate sono invitate a presentare le proprie opinioni in merito alle differenti questioni sollevate nelle conclusioni della Quinta relazione sulla coesione andando all’indirizzo internet: http://ec.Europa.eu/regional_policy/consultation/index_it.htm  La relazione completa è disponibile all’indirizzo internet: http://ec.Europa.eu/regional_policy/cohesion_report  Il quinto Forum europeo sulla coesione, che si svolgerà a Bruxelles il 31 gennaio e il 1° febbraio 2011, fornirà un’altra occasione per discutere gli indirizzi e le alternative esposti nella relazione. La Commissione presenterà proposte legislative formali sul futuro della politica di coesione entro l’estate del 2011, dopo che saranno state adottate le proposte sul nuovo bilancio dell’Unione. Per ulteriori informazioni in tema di politica regionale si rimanda al sito: http://ec.Europa.eu/regional_policy/index_it.htm    
   
   
EUROPA: CHIODI ELETTO VICE PRESIDENTE AER IL RICONOSCIMENTO A ISTANBUL AD ASSEMBLEA DI 270 REGIONI  
 
Istanbul, 15 novembre 2010 - "Questa nomina rappresenta un importante riconoscimento per la nostra regione, un´opportunità di rilancio e la dimostrazione del ruolo che l´Abruzzo vanta oggi nello scenario europeo". Lo ha detto l’ 11 novembre , ad Istanbul, il Presidente della Regione Gianni Chiodi, a margine della sua elezione avvenuta per acclamazione a vice presidente dell´Aer, l´Assemblea delle regioni europee. "Quale ruolo possono e devono giocare le regioni nell´indirizzare e gestire la ricerca e lo sviluppo, per sostenere la crescita e il benessere regionale?" è il tema della due giorni di lavori a Istanbul. Il Presidente è accompagnato da una delegazione abruzzese formata dal Direttore Affari della Presidenza Antonio Sorgi, dalla dirigente regionale Iris Flacco e dal responsabile della Struttura di coordinamento e raccordo del Presidente, Giuseppe De Dominicis. Chiodi, nell´ottica della politica di riduzione dei costi, ha rimarcato la scelta di non aver nominato un dirigente della Regione Abruzzo a Bruxelles che avrebbe avuto un compenso troppo oneroso per la casse regionali ma ha preferito puntare sulla costruzione di una larga rete di alleanze e di sinergie con le altre regioni e organizzazioni interregionali. "Il mio impegno personale e le nostre esperienze - ha aggiunto Chiodi - saranno a servizio dell? Aer per fortificare la rappresentanza delle regioni nella scena europea e internazionale. Lavorerò per rafforzare la partecipazione dell´Are in Italia e all´estero ma soprattutto per creare le migliori condizioni per le attività economiche delle regioni italiane con l´impegno a politiche di sviluppo sostenibile". La nomina di Chiodi è l´inizio di una fase più operativa che, in sinergia con la recente nomina di vice presidente di Fedarene del direttore Affari della Presidenza della regione Abruzzo, Antonio Sorgi, ha consentito di inserire nell´agenda dei lavori dell´Aer per i prossimi mesi proposte e progetti nel campo dell´energie rinnovabili in Europa nelle quali la Regione Abruzzo rivestirà una posizione leader. L´assemblea delle Regioni Europee (Aer) è stata istituita nel 1985, con lo scopo di dare alle regioni la giusta voce politica alle questioni che riguardano le competenze regionali. Il network mette assieme più di 270 regioni da 33 paesi e 16 organizzazioni interregionali e svolge importanti attività di supporto alla Commissione Europea. Gli eletti, a Istanbul sono oltre al Presidente Gianni Chiodi (vice Presidente), Michele Sabban, attualmente vice presidente della regione Ille de France che è stata confermata Presidente dell´Are, l´altro vice presidente è l´austriaca Johanna Mikl-leitner mentre lo svizzero Urs Wuthrich-pelloli è il nuovo vice presidente tesoriere. Gli organi decisionali dell´Assemblea delle Regioni d´Europa, sono composti da rappresentanti eletti delle regioni membri, e comprendono infatti: l´Assemblea Generale di cui fanno parte tutti i membri, l´Ufficio politico con rappresentanti designati dalle regioni membri di ogni paese ed eletti ogni due anni dall´Assemblea Generale, la Presidenza, il Presidente, due Vicepresidenti, il Vicepresidente Tesoriere e i Presidenti delle Commissioni, eletti ogni due anni dall´Assemblea Generale. Nel mese scorso l´assemblea si è riunita per la prima volta in Abruzzo, a Montesilvano e a dicembre sarà inaugurata la nuova sede dell´Aer nei locali di Bruxelles di proprietà della Regione Abruzzo in Avenue Luise 210. A tale proposito il presidente Chiodi, oggi ha messo l´accento sul fatto che oltre ad offrire grande visibilita´ e straordinarie occasioni di partnership attraverso iniziative ed eventi che avranno luogo nella sede di Avenue Louise, tale intesa consentira´ alla Regione di partecipare in maniera più attiva e proficua alla vita delle principali Istituzioni europee aumentando, al tempo stesso, le possibilità di intercettare ulteriori fondi strutturali europei e di confrontarsi su temi strategici per il futuro delle regioni.  
   
   
EUROPA: CHIODI INCONTRA GOVERNATORE DI ISTANBUL AVVIATI IMPORTANTI CONTATTI PER FUTURI SVILUPPI REGION  
 
 Istanbul, 15 novembre 2010 - Il governatore di Istanbul, Huseyn Avni Mutlu, ha incontrato l’ 11 novembre il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in qualità di vice presidente dell´Aer (Assemblea delle Regioni europee) e la presidente, Michele Sabban, per delineare possibili opportunità di sviluppo per le Regioni e promuovere sinergie innovative in grado di favorire una crescita sociale ed economica dei territori. Il 12 novembre, inoltre, si è riunito, sempre ad Istanbul, nel corso dell´Assemblea delle Regioni europee, il nuovo Bureau che ha definito le prossime attività del 2011. La Turchia e la città di Istanbul hanno dato massimo risalto a questo evento, in considerazione della folta e rappresentativa delegazione europea, con oltre 500 partecipanti, anche in previsione del prossimo ingresso nell´Unione europea. "Due realtà diverse, Istanbul e l´Abruzzo ? ha commentato il Presidente Chiodi - con un denominatore comune: Istanbul è stata designata nel 2010 Capitale europea della cultura, mentre L´aquila è candidata per il 2019. Una investitura che contribuisce a valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche delle culture europee e permette una migliore conoscenza reciproca. Una sfida considerevole per noi che genererà importanti effetti culturali e socio-economici". Alla due-giorni in Turchia sono intervenuti Ministri e Presidenti di Regione (tra essi si è notata la presenza dell´ex candidata all´Eliseo, Segolene Royal). Chiodi, eletto ieri vice presidente dell´Aer, ha voluto sottolineare il ruolo strategico che l´Abruzzo può recitare sul piano europeo. "Da inizio legislatura ? ha concluso ? stiamo portando avanti un´attività a livello internazionale, con il rilancio della nostra sede di Bruxelles che ospiterà l´Aer. Una lunga attività preparatoria che ha portato anche all´importante risultato ottenuto in questa Assemblea di Istanbul".  
   
   
ASSEMBLEA REGIONI EUROPA: PRESTIGIOSI INCARICHI PER KOSIC E DE ANNA  
 
Trieste, 15 novembre 2010 - Vladimir Kosic nuovo presidente del Comitato Salute e Politiche sociali, Elio De Anna confermato componente del Comitato esecutivo. L´assemblea delle Regioni d´Europa, riunita l’ 11 novembre a Istanbul, in Turchia, ha proceduto all´elezione dei suoi nuovi vertici, riaffidando la presidenza a Michele Sabban, vicepresidente della Regione dell´Ile-de-france, ed attribuendo prestigiosi incarichi ai due esponenti della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia. La rappresentanza italiana in seno all´Are è completata dal presidente dell´Abruzzo, Giovanni Chiodi, che è il nuovo vicepresidente dell´Assemblea, assieme a Johanna Milk-leitner, del Land Bassa Austria. L´assemblea delle Regioni d´Europa è una organizzazione di cui fanno parte oltre 270 Regioni di 33 Paesi dell´area del Consiglio d´Europa, e dunque comprende anche territori al di fuori dell´Unione Europea. I diversi incarichi avranno la durata di due anni. De Anna entrò a far parte del Comitato la prima volta due anni fa, durante i lavori dell´Are che si tennero a fine 2008 a Tampere in Finlandia. Sia l´assessore regionale alla salute, Kosic, peraltro presente a Istanbul, che l´assessore ai rapporti internazionali De Anna, hanno espresso il proprio compiacimento per la designazione in questo importante organismo internazionale. Un´indicazione che "offre un nuovo stimolo per continuare a portare avanti l´interessante lavoro svolto sino ad oggi e dunque di stringere nuove relazioni che possano essere proficue tanto per il Friuli Venezia Giulia quanto per le altre regioni d´Italia che ne fanno parte", ha detto Elio De Anna. "La nomina nell´Are di ben due esponenti della nostra regione, ha dal canto suo affermato l´assessore Kosic, ha il significato di garantire la presenza del Friuli Venezia Giulia in un organismo che si confronta con l´Unione Europea e che per questo ha un peso nelle decisioni della stessa Ue. Una partecipazione particolarmente importante nel momento in cui si tratta di mantenere per le regioni, per quelle italiane in particolare, i finanziamenti comunitari legati ai fondi di coesione europea per il periodo 2014-2020, da utilizzare per ricerca e innovazione".  
   
   
ITALIA-CROAZIA, PIÙ VICINE CON I GEMELLAGGI  
 
Campobasso, 15 novembre 2010 - Rafforzare la cooperazione tra l´Italia e la Croazia e rilanciare la vicinanza tra le due sponde dell´Adriatico. Con questo obiettivo si è tenuto il 10 novembre , nella sede romana dell´Aiccre, l´incontro tra il Presidente dell´Associazione, Michele Picciano, e il Primo segretario e Capo ufficio consolare dell´Ambasciata della Repubblica di Croazia a Roma, Iva Pavic. "L´aiccre - ha detto Picciano - con la sua forza europeista sarà al centro della mediazione politica tra Enti locali italiani e croati, che saranno messi in contatto attraverso il prezioso strumento del gemellaggio". La Pavic ha espresso apprezzamento per questa prospettiva "che diventerà concreta", ha assicurato, perché da subito ci metteremo a lavoro". La prima importante iniziativa sarà l´avvio del gemellaggio tra Siena e Dubrovnik, che farà da apripista alle successive attività che vedranno protagoniste molte città come Milano e Zagabria, Trieste e Fiume, Napoli e Spalato e tanti Enti locali, anche più piccoli ma non meno importanti, nella costruzione della rete europea dei Comuni gemellati che dal basso costruiscono i presupposti dell´Europa unita e solidale. L´idea è frutto della consolidata collaborazione tra l´Ambasciata della Repubblica di Roma e il Molise, territorio quest´ultimo dove storicamente sono insediate tre comunità croate che ancora oggi mantengono la propria identità La Regione Molise ha incentivato la collaborazione tra le due sponde dell´Adriatico, mettendo a punto svariate attività tra cui l´attivazione di un catamarano che da Termoli, in poche ore, permette di raggiungere la Croazia. Partendo proprio da tali premesse, l´Aiccre ha deciso di allargare lo spazio e di estendere la prospettiva attraverso il gemellaggio a tutto il territorio nazionale. Sono già settanta le pratiche avviate, tramite l´Associazione, tra Comuni italiani e croati ed è ora in cantiere l´idea di una giornata di incontro tra gli Enti locali dei due Paesi affinché possano dialogare e confrontarsi più da vicino. L´iniziativa generale ha ricevuto il plauso dell´Ambasciatore croato in Italia, Tomislav Vidosevic, intervenuto telefonicamente all´incontro.  
   
   
CRISI ECONOMICA E FONDI UE, OGGI CONVEGNO A GENOVA  
 
Genova, 15 Novembre 2010 - Focus su crisi economica e sostegni comunitari lunedì 15 novembre 2010 Palazzo della Borsa di Genova, si terrà il Convegno regionale “Economia e Sviluppo della Regione Liguria”. Nel corso del convegno, che sarà aperto alle 9,15 dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, verrà analizzata la situazione economica ligure, con particolare attenzione alla Programmazione comunitaria, agli interventi di politica regionale come strumenti complementari di contrasto alla crisi. Ai lavori, che proseguiranno fino alle 18, parteciperanno, fra gli altri, gli assessori regionali allo Sviluppo Economico e alle Finanze Renzo Guccinelli e Pippo Rossetti, Riccio Da Passano, presidente Commissione Abi Liguria), Riccardo Podestà e Gianfranco Tripodo di Liguria Ricerche e Clara Caselli dell’Università di Genova. Nella sessione pomeridiana saranno illustrati i progetti integrati finanziati nell’ambito dell’Asse 3 “Sviluppo Urbano” del Por- Fesr 2007 – 2013, con l’intervento dei comuni interessati  
   
   
FONDI EUROPEI PER LO SVILUPPO, INCONTRO IN REGIONE MARCHE IL 18 NOVEMBRE  
 
Ancona, 15 Novembre 2010 - La Regione Marche intende fare il quadro della situazione dei fondi europei e spingere molto nell´azione sinergica delle Politiche Unitarie Regionali (Pru) al fine di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione e spendere bene e subito ´ come finora e` stato fatto ´ i finanziamenti che vengono dai vari Fondi europei. Il vicepresidente Paolo Petrini, assessore alle Politiche comunitarie, alla presenza del dirigente componente del comitato per la Politica Regionale Unitaria Sergio Bozzi, ha presentato con questa intenzione il prossimo appuntamento del 18 novembre, che si terra` al V piano di Palazzo Li Madou della Regione stessa per economicita` e praticita`, relativo alla seconda sessione annuale del Comitato di Sorveglianza. ´Il tema, ´Conoscere per competere´ gia` ci introduce all´intenzione della Regione Marche ´ ha detto Petrini ´ di calarsi dentro alla linea e ai criteri che guideranno le scelte e le programmazioni dei Fondi europei in vista del 2020. Noi abbiamo intenzione di rilanciare l´attenzione allo sviluppo delle attivita` produttive e del territorio attraverso la sostenibilita`, l´impegno per la green economy, l´incremento della banda larga e l´inclusione-occupazione, insieme al progetto J.e.s.s.i.c.a. Per la riqualificazione urbana´. Dunque un incontro importante con la presenza della Banca Europea degli Investimenti non solo per guardare ai risultati ottenuti con l´impiego corretto dei finanziamenti arrivati finora, ma soprattutto strategico per guardare a come in futuro poter utilizzare al meglio le risorse che saranno a disposizione, secondo quel metodo programmatico che, all´esame del Comitato di Sorveglianza, gia` una prima volta ha mostrato efficienza e concretezza.  
   
   
MEF: OPERAZIONE DI CONCAMBIO TELEMATICO  
 
Roma, 15 novembre 2010 - Il Mef comunica che il 15 novembre 2010 effettuerà una operazione di concambio attraverso il sistema telematico di negoziazione. Sono ammessi a partecipare al concambio esclusivamente gli "Specialisti in titoli di Stato". Sarà offerto un titolo in emissione a fronte di uno o più titoli in riacquisto. Il titolo in emissione sarà il Ccteu con scadenza 15/10/2017. I titoli ammissibili al concambio (oggetto del riacquisto) saranno scelti tra i Btp e i Cct con scadenza tra il 2011 e il 2013. Il Mef acquisterà fino ad un massimo di cinque titoli, in relazione alle condizioni di mercato. Con successivo comunicato, che verrà diramato in data 11 novembre 2010, saranno definiti i titoli oggetto del riacquisto. Il regolamento dell´operazione è previsto per il giorno 18 novembre 2010.  
   
   
MEF: AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 15 novembre 2010 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del 12 novembre. - Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 1º novembre 2010/2015; prima tranche Isin: It0004656275 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 3.500 milioni di euro a un massimo di 4.500 milioni di euro decorrenza - scadenza: 1º settembre 2010/1º marzo 2026; seconda tranche Isin: It0004644735 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1.500 milioni di euro a un massimo di 2.250 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali non più in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 1º agosto 2003/2034; undicesima tranche Isin: It0003535157 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 750 milioni di euro a un massimo di 1.500 milioni di euro.  
   
   
LA SVIZZERA A FORMIGONI: SIAMO PRONTI PER EXPO  
 
Milano, 15 novembre 2010 - "Vogliamo essere i primi a rispondere all´invito delle autorità italiane per partecipare all´Expo 2015. Intendiamo essere vicini all´Esposizione universale di Milano in tutti i passaggi per dare vita a un forte partenariato". Così l´ambasciatore della Svizzera in Italia, Bernardino Regazzoni, ha dichiarato al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. L´occasione dell´incontro è stata la presentazione ufficiale a Palazzo Pirelli del nuovo console generale di Svizzera, Massimo Baggi, al lavoro a Milano dallo scorso 6 settembre. Pronta la risposta di Formigoni: "Siamo interessati a sviluppare l´interscambio tra l´Italia e la Svizzera e, in modo particolare, tra la Lombardia e la Svizzera ampliando la collaborazione con il Governo federale e i Cantoni". Attualmente il 70 per cento degli scambi economici tra la Svizzera e l´Italia passa attraverso la Lombardia. "L´expo - ha proseguito Formigoni - vuole essere un evento aperto, capace di coinvolgere le altre città e Regioni di Lombardia così come la Svizzera grazie ad esempio alla proposta di itinerari e iniziative turistici". Nel 2014 la città di Lugano inaugurerà un polo culturale di respiro europeo: "Sarà un´occasione per lanciare progetti di grande rilievo" ha sottolineato Regazzoni guardando al futuro. Altro tema comune è quello del federalismo e anche di questo si è discusso nel corso dell´incontro a Palazzo Pirelli: "Non ci sono modelli da esportare - ha dichiarato Regazzoni - ma solo spunti". "Vogliamo l´attuazione del federalismo in Italia - ha concluso Formigoni - e ci auguriamo che questo processo subisca un´accelerazione".  
   
   
LOMBARDIA, CREDITO,GIBELLI: BASILEA III,SITUAZIONE KAFKIANA  
 
Milano, 13 novembre 2010 - "Con Basilea Iii gli Stati chiedono alle banche maggiori controlli sui bilanci delle aziende, ma sono gli stessi Stati che poi chiedono ai medesimi istituti di credito di aiutare i finanziamenti a favore delle imprese. E questa è una situazione veramente kafkiana. Lo Stato chiede due cose diverse e opposte a monte e a valle sull´accessibilità al credito". Lo ha detto il 12 novembre Andrea Gibelli, vice presidente di Regione Lombardia e assessore all´Industria e Artigianato nel corso dell´incontro: "Basilea Iii. Quale credito per le piccole imprese", organizzato a Lecco dalla Cna. Per Gibelli "l´affidabilità storica dell´azienda deve essere l´unico criterio di cui una banca deve dotarsi per dare credito soprattutto alle piccole e medie imprese". E su questo capitolo "Regione Lombardia - ha detto ancora Gibelli - ha avviato un serio dibattito con le associazioni di categoria per la gestione di Confidi". "Ci siamo accorti - ha spiegato il vice presidente - che l´effetto leva dei Confidi ha ulteriormente salvato le imprese offrendo garanzie. Oggi Regione Lombardia ritiene, anche in ragione delle ristrettezze economiche, di continuare credere in questo sistema". "La politica - ha proseguito l´assessore - non deve sostituirsi alle banche. Ognuno deve fare il suo mestiere. L´istituzione può accompagnare l´imprenditore con forme incentivanti, ma non si può sostituire agli istituti di credito, che devono fare il loro lavoro". "Regione Lombardia - ha concluso Gibelli - propone una politica integrata, che tenta di coniugare welfare e sostengo alle attività imprenditoriali: è un nuovo modo per stare vicini agli imprenditori".  
   
   
VALLE D’AOSTA: FIRMATO L´ACCORDO PER IL FEDERALISMO FISCALE  
 
Aosta, 15 novembre 2010 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin e il Ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli hanno firmato nella mattinata di giovedì 11 novembre, alla presenza del Ministro delle Riforme per il Federalismo Umberto Bossi e del Ministro dell’Interno Roberto Maroni, l’accordo per il coordinamento della finanza pubblica nell’ambito del processo di attuazione del federalismo fiscale, in applicazione dell’articolo 119 della Costituzione. Con tale atto sono state convenute le modalità di partecipazione della Valle d’Aosta al conseguimento degli obiettivi di perequazione e di solidarietà, che comportano per il 2011 un effetto finanziario positivo per il bilancio dello Stato di 104 milioni di euro. Per gli anni successivi, fino al 2017, il concorso all’obiettivo sarà assicurato dalla progressiva riduzione della somma sostitutiva dell’imposta sul valore aggiunto all’importazione, compensata dalla rimodulazione delle entrate spettanti alla Regione Valle d’Aosta. Inoltre, viene attribuita alla Regione la potestà di istituire tributi locali, ampliandone così l’attuale autonomia finanziaria. Con l’accordo firmato oggi inizia l’iter che vedrà per lo Stato l’approvazione di una legge, contestualmente al trasferimento del testo al Consiglio regionale al fine dell’approvazione dei suoi contenuti.  
   
   
MOLISE: BUONA GOVERNANCE, IL PUNTO NELLA PRIMA CONFERENZA REGIONALE  
 
Campobasso, 15 novembre 2010 - Prima Conferenza regionale sulla Buona Governance, lunedì 15 novembre presso il Centrum Palace di Campobasso. Un punto d´arrivo che va a completare il percorso intrapreso ormai da tre anni dalla Commissione regionale speciale per gli Affari comunitari, istituita con la Legge regionale n. Del 9 marzo 2007. A sintetizzare gli obiettivi di tale percorso è il Presidente dell´organismo, il Consigliere Antonio Chieffo: "Più Europa in Molise, più Molise in Europa è la missione sottesa alla legge istitutiva della Commissione ed è a questo che ha puntato con convinzione l´azione della stessa. I principi ispiratori della sua attività sono stati quelli dell´ordinamento comunitario, ed in particolare della Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea, della Carta europea dell´autonomia locale e della Carta europea dell´autonomia regionale, il Trattato di Valencia sulla Buona Governance". Nel corso del 2008, è stata proposta, esaminata e approvata dal Consiglio regionale la Legge n. 32 del 21 novembre 2008 concernente la partecipazione della Regione alla formazione del diritto comunitario e dell´attuazione delle politiche comunitarie nelle materie di competenza regionale. Nella fase di studio e preparazione della Proposta di legge, è stato organizzato, il 9 giugno 2008, un seminario di approfondimento con docenti universitari. Gli atti del seminario sono stati raccolti in un opuscolo inviato a tutte le autorità regionali e ai Sindaci dei Comuni. Particolare attenzione è stata riservata al Trattato di Valencia sui principi della Buona Governance. La Commissione, in un primo momento, si è fatta promotrice presso il Consiglio regionale per il recepimento dei dodici principi della Buona Governance, successivamente ha investito tutte le Amministrazioni sollecitando l´adozione di provvedimenti da parte degli Organi degli Enti Locali. Nel corso dell´anno 2009, è stato realizzato un corso di formazione sulla Buona Governance, al quale hanno partecipato amministratori locali, funzionari regionali e provinciali, studenti universitari e segretari comunali. Per dare incisività ai temi trattati dalla Commissione è stato organizzato, nell´aprile dello scorso anno insieme all´ Università del Molise, il convegno dal titolo "Una strategia Europea per la Buona Governance Territoriale". Perseguendo l´obiettivo primario di far conoscere le normative europee, è stato attivato un corso, in fase di svolgimento, per alunni del quarto e quinto anno delle Scuole superiori d´intesa con l´Università del Molise e la Direzione regionale scolastica. Al corso, denominato "Il Molise in Europa", hanno avuto accesso settantacinque alunni su centotrenta che avevano presentato domanda, selezionati dalle Istituzioni scolastiche tenendo conto di una media scolastica non al di sotto dell´otto. I migliori venti alunni classificati, sulla base di un test finale programmato per il giorno 30 novembre, parteciperanno ad una visita guidata al Consiglio d´Europa il prossimo 10 dicembre. La Prima Conferenza regionale sulla Buona Governance - spiega il Presidente Chieffo - conclude quindi un cammino avviato negli anni passati e che ha portato a conoscere dal vivo anche esperienze maturate in altri Paesi pilota, quali il Belgio e la Norvegia, traendone indicazioni operative per poter realizzare, anche nelle nostre realtà locali, iniziative per il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini all´attività amministrativa, con azioni volte alla trasparenza, alla condivisione, al rispetto delle posizioni di ogni cittadino, al miglioramento dei servizi sociali, culturali e ricreativi". "Le relazioni - conclude Chieffo - che saranno illustrate nel corso della Conferenza da eminenti esperti del settore mirano proprio a diffondere e far conoscere i principi della Buona Governance per farli nostri e attuali".  
   
   
UMBRIA: MARINI A NEOPRESIDENTE ROUSSEFF “CON BRASILE RAPPORTO AMICIZIA E COLLABORAZIONE CHE VOGLIAMO RAFFORZARE”  
 
Perugia, 15 novembre 2010 – “Vorrei rivolgerle le mie felicitazioni e il più sincero augurio per il compito importante e gravoso che l’attende”. È quanto ha scritto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in una lettera inviata al neo presidente della Repubblica federativa del Brasile, Dilma Roussef, nella quale si ricorda che l’Umbria e il Brasile hanno stretto negli anni un rapporto di amicizia e di collaborazione profondo e formale. In questi anni, aggiunge la presidente Marini “abbiamo visto crescere sotto i nostri occhi una modernizzazione del vostro grande Paese che lo ha portato ad essere un protagonista importante e imprescindibile della scena mondiale. I due mandati presidenziali del presidente Lula, cui Lei ha dato un contributo alto e significativo, hanno profondamente trasformato il Brasile con ampi consensi interni ed internazionali. Noi siamo ammirati e grati per quanto è stato prodotto in questi anni dal Brasile e onorati di aver collaborato con il vostro Governo. Siamo felici, inoltre, che il risultato elettorale recente abbia decretato il successo e la continuità di questa importante esperienza”. “In tal senso – prosegue Marini - le rinnovo l’amicizia e la stima della Regione Umbria e delle altre Regioni italiane (Toscana, Marche, Emilia Romagna e Liguria) che hanno dato vita in questi anni all’importante esperienza di collaborazione istituzionale e di cooperazione con la Presidenza della Repubblica del Brasile. Un’esperienza che vogliamo continuare, rafforzare ed estendere per cogliere tutte le opportunità reciproche che questa collaborazione può generare. Spero quanto prima – conclude la presidente - di poter esprimere anche di persona questi sentimenti e spero che la realizzazione del programma di cooperazione ‘Brasil Proximo’ ce ne fornisca l’occasione”.  
   
   
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. PRESENTATI I BANDI DEL COMUNE DI MILANOM MORATTI: “UNA STRATEGIA INNOVATIVA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEI PAESI EMERGENTI”  
 
Milano, 15 novembre 2010 - “E’ con orgoglio che vi presento l’intensa attività di cooperazione internazionale svolta negli ultimi tre anni e promossa dal Comune per valorizzare i migranti sia nella crescita socio-economica del loro Paese d’origine, sia nel processo di integrazione nel tessuto milanese. Un’occasione per condividere con voi anche i risultati dell’ultimo dei nostri bandi dedicati al co-sviluppo, alla biodiversità, alla sicurezza alimentare e alla lotta alla malnutrizione”. Lo ha detto il Sindaco Letizia Moratti, alla presentazione, a Palazzo Marino, dei 130 progetti co-finanziati dal 2008, per un importo di oltre 6,5 milioni di euro. A dicembre saranno pubblicati anche i risultati del bando 2009, del valore di 1,3 milioni di euro, dedicato al tema della biodiversità. Per gli anni 2010 e 2011, rispettivamente, saranno pubblicati altri tre bandi per oltre 1 milione di euro ciascuno. “I risultati del più recente bando del co-sviluppo - ha spiegato il Sindaco - hanno superato le aspettative: 91 le proposte presentate, rispetto alle 69 del bando precedente, 48 le nazionalità rappresentate rispetto alle 28 dell’anno scorso, mentre i progetti transnazionali, che coinvolgono più Paesi contemporaneamente, si sono quadruplicati, passando da 3 a 13”. “Mi complimento – ha aggiunto Letizia Moratti - con le oltre 80 associazioni, ong e università del territorio milanese e lombardo selezionate perché le loro idee e proposte sono credibili, realizzabili e volte a favorire l’integrazione, la convivenza e la solidarietà tra le genti, anche nel tessuto milanese, sono ”. “Ho voluto imprimere – ha sottolineato il Sindaco - una più moderna ed efficace visione alla nostra attività per rispondere con strumenti adeguati all’evoluzione dei fenomeni migratori, consapevole che lo sviluppo sostenibile è un tema globale che deve essere affrontato con l’impegno collettivo di tutti i Paesi. Voglio ricordare che Milano, capitale morale del volontariato, della generosità ma anche dell’innovazione, delle università, è la città che ha scelto di lasciare come eredità dell’Expo 2015 un landmark immateriale: il Centro di Sviluppo Sostenibile”. “Concludo - ha detto il Sindaco - rivolgendomi ai consoli perché ci aiutino a incoraggiare la creazione di nuove associazioni di migranti e la loro adesione ai nostri bandi e dico al mondo delle associazioni e delle Ong: fatevi avanti! Milano ha bisogno della vostra energia e delle vostre idee per essere, insieme a voi, il motore del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo. Continuiamo a crederci! Sono certa che questa sinergia ci porterà lontano”. Il Comune di Milano ha istituito giornate di formazione e sportelli informativi per offrire consulenza nella compilazione delle domande di partecipazione. Tutta l’attività di cooperazione del Comune è stata raccolta in una brochure.  
   
   
FINANZIARIA FVG: PRESENTATE LINEE GUIDA 2011 A PARTI SOCIALI  
 
Trieste, 15 novembre 2010 - La Regione avvia ufficialmente il confronto con le parti sociali sulla legge Finanziaria per il 2011, il cui disegno di legge è stato esaminato il 12 novembre dalla Giunta per essere poi trasmesso al Consiglio. Le linee guida del Bilancio sono state illustrate dalla Giunta l’ 11 novembre a Trieste ai rappresentanti delle categorie economiche e delle organizzazioni sindacali in una riunione condotta dal vicepresidente della Regione Luca Ciriani, a nome del presidente Renzo Tondo, con a fianco l´assessore alle Finanze Sandra Savino e i colleghi di Giunta Angela Brandi, Andrea Garlatti, Federica Seganti, Riccardo Riccardi e Claudio Violino. La Finanziaria del 2011, come ha osservato in apertura Ciriani, sarà ancora una volta condizionata dalle difficoltà del sistema economico regionale, dalla crisi che dura ormai da un paio d´anni, e vincolata dalle esigenze del Governo nazionale di contenimento delle spese e di risanamento della finanza pubblica, a cui anche il Friuli Venezia Giulia è chiamato responsabilmente a contribuire. Il vicepresidente ha anche voluto spiegare i motivi della convocazione delle parti sociali solo oggi, alla vigilia dell´approvazione in Giunta: i tempi di preparazione della Finanziaria regionale sono stati determinati dai tempi dalla manovra del Governo. Da qui all´approvazione definitiva del documento in Consiglio regionale, ha assicurato Ciriani, ci sarà tutto il tempo per le parti sociali, in incontri bilaterali con i singoli assessori, di fornire suggerimenti e proposte. Il primo di questi incontri si è svolto proprio oggi, al termine della riunione plenaria. A illustrare le linee guida del Bilancio regionale è stata l´assessore Sandra Savino. Il documento contabile pareggia a circa 5 miliardi di euro, tra fondi regionali e finanziamenti statali, di cui uno di investimenti (una proporzione virtuosa, se si pensa che la Finanziaria nazionale prevede uscite per 800 miliardi, di cui solo 50 per investimenti). L´assessore ha ricordato il vincolo di contenimento della spesa stabilito dal Governo per le Regioni, che per il Friuli Venezia Giulia significa diminuire le spese rispetto al 2010 di circa 70 milioni di euro, anche in presenza di un eventuale aumento delle entrate, che andranno destinate alla riduzione del debito. Le entrate si presentano comunque in linea, ha confermato l´assessore, con quelle della precedente Finanziaria, grazie all´accordo recentemente raggiunto con il Governo che ha permesso di mettere a regime le compartecipazioni sulle pensioni Inps pagate in Friuli Venezia Giulia, ma anche allo sforzo compiuto per recuperare gettito versato erroneamente fuori regione da sostituti d´imposta, una partita che vale tra i 60 e 70 milioni di euro all´anno in più in Bilancio. La Finanziaria punta soprattutto, ha precisato l´assessore Savino, a mettere in sicurezza i conti con un´attenzione particolare alla spesa sociale. I margini di manovra si potranno conoscere più avanti, in marzo, quando la Regione sottoscriverà con il Governo il patto di stabilità. Per questo si è deciso di anticipare a maggio le variazioni di bilancio, che permetteranno di "correggere il tiro" rispetto al documento contabile che la Regione deve approvare entro fine anno. Di fronte alla "rigidità" sul fronte della spesa, la Regione sta comunque studiando la possibilità di manovrare sulle entrate, per venire incontro alle esigenze delle imprese. L´assessore Savino ha fornito alcuni dettagli sull´impianto della Finanziaria. Non subiscono variazioni la Sanità e le Autonomie locali, alle quali sono stati confermati i trasferimenti del 2010, una scelta che permetterà a Comuni e Province di poter predisporre i propri Bilanci avendo la certezza delle risorse. Priorità hanno avuto anche gli ammortizzatori sociali, a cui sono destinati 10 milioni di euro, con un conguaglio previsto a maggio in sede di variazioni. Inoltre, il capitolo Protezione sociale è stato aumentato di 12 milioni di euro, mentre sono stati stanziati 10,5 milioni per integrare le pensioni minime (100 euro all´anno), portando così a 26,6 milioni gli interventi a favore delle fasce più deboli che comprendono anche strumenti quali la social card e la carta famiglia.  
   
   
CONFERENZA DELLE REGIONI, LIGURIA ASSESSORE ROSSETTI: ”NOSTRE BUONE AZIONI NON COLMANO DRASTICA RIDUZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI. DELUSI DAL METODO DEL GOVERNO E PREOCCUPATI PER IL MERITO”  
 
Genova, 15 novembre 2010 - “È da luglio che chiediamo un tavolo di lavoro condiviso con il Governo e quest’oggi addirittura nessuno dell’esecutivo si è presentato in sede di Conferenza delle Regioni per discutere i tagli della manovra, il federalismo fiscale e la legge di stabilità. Ancora una volta constatiamo che di fronte ad una prospettiva di una drastica riduzione di servizi per il taglio di fondi il Governo fa spallucce”. Lo ha dichiarato l’ 11 novembre l’assessore regionale al Bilancio, Pippo Rossetti al ritorno dalla riunione della Conferenza delle Regioni chiamata a discutere di manovra e federalismo fiscale. “L’incremento che si è registrato a livello nazionale di 300 milioni – dice Rossetti – di cui 200 per i servizi sociali e 100 per il diritto allo studio, l’obbligo scolastico e le borse non ha alcun peso a livello regionale. Un incremento infatti di 9 milioni non può sopperire ad un taglio di 154 milioni di euro per la Liguria”. “Quando a gennaio – continua Rossetti – dovremo ridurre i servizi si determineranno rischi anche sui livelli occupazionali di differenti comparti. Siamo delusi per il metodo, visto che il Governo non ha mai voluto un tavolo per discutere con le Regioni e anche preoccupati per il merito”. “Come Regione – aggiunge l’assessore regionale al Bilancio – stiamo portando avanti una serie di riflessioni sulle partecipate Filse e sull’accorpamento delle nostre agenzie operative e riducendo tutte le spese che non hanno un impatto sui cittadini. Inoltre stiamo anche cercando di capire come valorizzare il nostro patrimonio, ma tutte le nostre azioni non potranno colmare la pesante riduzione dei servizi pubblici”. “Anche sul trasporto pubblico locale conclude Rossetti – non c’è nulla, se non per l’acquisto di nuovi treni che rimarranno però fermi nelle stazioni”  
   
   
PUGLIA, DENTAMARO ALLA CONFERENZA STATO-REGIONI: "DIALOGO TRA SORDI"  
 
Bari, 15 novembre 2010 - “Siamo all’ennesima puntata di un dialogo tra sordi. Le Regioni sono stanche di chiedere incontri e confronti al Governo nazionale senza nemmeno ricevere risposta” - così esordisce Marida Dentamaro, Assessore pugliese al Sud e federalismo, in merito alla manovra del Governo centrale in materia di tagli, federalismo e risorse. “Siamo di fronte a coperture finanziarie fantasiose e continuamente cangianti. Tanto per fare un solo esempio, per finanziare il trasporto pubblico locale il Governo pretende addirittura di saccheggiare le risorse del Fondo Sociale Europeo; in tal modo si violerebbe il vincolo di destinazione delle risorse comunitarie destinate alla formazione. Il maxi emendamento del Governo alla legge di stabilità (la vecchia finanziaria) si affida poi, secondo Marida Dentamaro, su introiti presunti e coperture immaginarie: la solidità della manovra è in pratica una scommessa, dato che si basa appunto sui proventi derivanti da giochi e scommesse. In questo contesto parlare di federalismo in assenza di risorse è un puro, vuoto ed inutile esercizio retorico; senza risorse non si possono garantire servizi, né svolgere funzioni in favore delle comunità regionali. Ancora una volta il Governo centrale e centralista evita la preventiva determinazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e di Prestazioni, puntando, al contrario, sulla fissazione a priori dei costi standard, demandandola per giunta alla Sose, ossia alla società che gestisce gli studi di settore, cui generosamente elargisce altri 5 milioni di euro a spese dei contribuenti. Viene poi confermato - ricorda Marida Dentamaro - che i tagli imposti dal Governo nazionale riguardano quasi esclusivamente Regioni e Comuni, e solo marginalmente l’elefantiaca struttura ministeriale, cresciuta a dismisura, nonostante diversi referendum popolari avessero deciso con voto plebiscitario la soppressione di vari Ministeri. In ogni caso le Regioni hanno condiviso la proposta della Puglia, acché il coefficiente di perequazione in favore delle Regioni meridionali sia inserito subito nel decreto in via di approvazione, e non rinviato a data da destinarsi e in coda a provvedimenti successivi. Di fronte alla cocciuta sordità del Governo centrale, conclude l’Assessore al Sud e federalismo, come Regioni abbiamo chiesto un incontro tempestivo con i Presidenti delle Camere e i capigruppo parlamentari, prima che sia approvato il cosiddetto “maxi-emendamento”.  
   
   
TRENTO: CONFERENZA STATO-REGIONI: CHIESTO IL RISPETTO DELL´ACCORDO DI MILANO  
 
Trento, 15 novembre 2010 - Il presidente Lorenzo Dellai ha partecipato l’ 11 novembre a Roma alla seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. All´ordine del giorno, fra le altre cose, lo schema di decreto legislativo in materia di autonomia di entrata delle Regioni e delle Province a Statuto autonomo, l´approvazione degli emendamenti allo schema di disegno di legge del Governo in materia di federalismo fiscale e la valutazione del disegno di legge relativo al Patto di stabilità 2011-2013. Nel corso della seduta il presidente Dellai ha proposto una serie di emendamenti - concordati anche con la Provincia autonoma di Bolzano e la valle d´Aosta - che sono stati quindi trasmessi al Governo e ai deputati della nostra Regione. In particolare il Trentino Alto Adige chiede con forza di adeguare il testo del maxiemendamento ai principi contenuti nell´accordo di Milano siglato lo scorso anno e di adottare una determinazione coerente anche in relazione al Patto di Stabilità dei Comuni della nostra Regione.  
   
   
CONFERENZA REGIONI: SI A PROPOSTA SICILIA E REGIONI AUTONOME  
 
Palermo, 15 novembre 2010 - Sono stati recepiti integralmente dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome riunita l’ 11 novembre a Roma gli emendamenti presentati dalle Regioni autonome, ed elaborati dalla Regione siciliana, che mettono al riparo le Regioni a Statuto speciale dall´applicazione della norma attuativa del federalismo fiscale e consentono alle stesse di procedere in una trattativa autonoma, attraverso le Commissioni paritetiche regionali. Questa proposta sara´ trasmessa al Governo nazionale e nei prossimi giorni alla Conferenza Stato-regioni. "La posizione espressa dalla Sicilia - ha commentato l´assessore all´Economia, Gaetano Armao - ha trovato ampi consensi tra i rappresentanti di tutte le Regioni. Di essa fa parte anche la perequazione infrastrutturale che per noi e´ e rimane condizione preliminare per sedersi al tavolo con lo Stato per l´applicazione del federalismo fiscale". Forte contestazione al maxi emendamento al disegno di legge sulla stabilita´ formulato dal Governo nazionale e attualmente all´esame della commissione di merito della Camera dei Deputati. E´ stata espressa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome riunita a Roma. La proposta governativa, infatti, penalizza ulteriormente le Regioni appesantendone le finanze e rendendo complesso e difficilmente sostenibile l´impatto della manovra sui bilanci. "Come ha precisato il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani - ha dichiarato l´assessore all´Economia, Gaetano Armao - il maxi emendamento predisposto dal Governo al disegno di legge costituisce un elemento di instabilita´ per i bilanci delle Regioni e degli Enti Locali per il 2011". "Mentre in Sicilia proseguiamo nell´operazione verita´ sulla situazione economico-funzianziaria - ha proseguito Armao - la manovra del Governo nazionale rende assai difficile anche il solo mantenimento dei livelli essenziali dei servizi e delle prestazioni ai cittadini".  
   
   
A ORVIETO CONVEGNO “FEDERALISMO, MERCATO, SERVIZI AI CITTADINI”: RENATO MANNHEIMER: “SUL FEDERALISMO PAESE SPACCATO A META’”  
 
Orvieto, 15 novembre 2010 – Il federalismo non sta in cima alle preoccupazioni degli italiani, ma è comunque un tema in grado di suscitare un vivace dibattito e di “spaccare il paese a metà”. Lo ha detto il professor Renato Mannheimer, presentando l’ 11 novembre ad Orvieto, in apertura dei lavori della 11esima Sessione Programmatica del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (il tavolo di dibattito del Consiglio con le Regioni e le Province autonome), i risultati di una indagine realizzata dall’“Ispo” e commissionata dalla Regione Umbria. Il dato generale della ricerca (condotta su un campione nazionale di 800 intervistati) parla di un 42 per cento d’italiani favorevole al federalismo e del 40 per cento contrario (con il 18 per cento “che non sa”), ma in realtà il sondaggio – ha spiegato il professor Mannheimer – dimostra che sul problema il paese è esattamente spaccato a metà su base territoriale, con un Sud in maggioranza convinto (57 per cento) che il federalismo lo danneggerà, ed assai più solidale rispetto ad un Nord, che non desidera che le risorse dei propri territori vengano in qualche modo redistribute a sostegno delle regioni più povere. La ricerca – ha sottolineato Mannheimer -, condotta attraverso questionari semplici proprio per captare gli “umori profondi” del paese, quelli della gente che si esprime e pensa per concetti semplici, non lascia adito a dubbi: “Addirittura abbiamo chiesto se gli italiani costituiscano un ‘popolo unico’ o siano ‘un insieme di popoli’. La risposta anche qui si polarizza, metà e metà: ciò conduce ad una sorta di ‘attenuazione’ del concetto di unità del paese, un dato sorprendente di cui – ha detto Mannheimer - si dovrà tener conto, e su cui anche il movimento dei consumatori e degli utenti dovrà fare qualcosa”. “Io credo che il federalismo servirà a rimettere in moto lo sviluppo di questo paese – ha affermato, concludendo i lavori della mattina, il sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia, definendo l’appuntamento di Orvieto “la sessione più trasversale di tutte, in quanto – ha spiegato, riferendosi ai temi delle tre sessioni di lavoro – impatta sulla salute, sul welfare, sul commercio, sui servizi pubblici locali, cioè sugli aspetti più importanti della vita dei cittadini. “Il federalismo – ha aggiunto il sottosegretario Saglia – sarà la premessa fondamentale per ridurre tasse e debito pubblico, riattivare lavoro e occupazione e migliorare i servizi della sanità e della scuola: insomma – ha concluso – proprio le priorità indicate dai cittadini intervistati dal professor Mannheimer”. La 11esima sessione Programmatica del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti, si è aperta con il saluto dell’assessore al commercio della Regione Umbria Fabrizio Bracco, del sindaco di Orvieto Antonio Concina, del presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli e del vicepresidente di Unioncamere di Perugia Giuseppe Flamini. “Siamo lieti che abbiate scelto la nostra città – ha detto Concina – per questo importante appuntamento”. “Una importante occasione di confronto e di dialogo”, ha definito il “tavolo” Feliciano Polli, auspicando dalla collaborazione fra istituzioni e consumatori un “ruolo regolativo dei meccanismi di mercato”. La relazione introduttiva è stata svolta da Antonio Canzian, assessore della Regione Marche e coordinatore degli assessori al commercio della Conferenza Stato-regioni. “Questo incontro di Orvieto – ha detto – prosegue sulla strada intrapresa dieci anni fa da Regioni, Province Autonome, Consiglio dei Consumatori e Utenti per una finalità comune e condivisa: si tratta di dare un ulteriore impulso al movimento del ‘consumerismo’, per promuovere, insieme con le istituzioni, una cultura del ‘consumo sostenibile’ e il ruolo economico e sociale dei cittadini”. “La forte azione delle Associazioni dei Consumatori per la trasparenza e l’efficienza in materia di prezzi, tariffe e qualità dei servizi – ha detto l’assessore al Commercio della Regione Umbria Fabrizio Bracco – non è solo difesa degli interessi dei cittadini, ma un grande stimolo per conseguire livelli più avanzati di produttività: liberalizzazione e concorrenza sono un elemento utile alla crescita della produttività del mercato interno. Certamente – ha aggiunto – il consumatore ha diritto alla concorrenza, ma occorre anche garantire la libertà del consumatore, con un sistema che veda presenti tutti i tipi di esercizi e tutti gli assortimenti di sistemi di vendita e prezzi”.  
   
   
LA GIUNTA SARDA APPROVA I TETTI DI SPESA PER GLI EROGATORI PRIVATI  
 
Cagliari, 15 Novembre 2010 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore della Sanità, Antonello Liori, ha approvato l’ 11 novembre la determinazione dei tetti di spesa per i contratti tra le Aziende sanitarie e gli erogatori privati fino al 2012. Per legge le Regioni devono individuare preventivamente i limiti di spesa annuali, gli indirizzi e le modalità per la contrattazione per ciascun erogatore di prestazioni sanitarie, pubblico e privato. Poi, spetta alle Aziende sanitarie definire gli accordi con le strutture pubbliche e stipulare i contratti con quelle private sulla base dei piani annuali preventivi di attività, stilati sulla base degli indirizzi predisposti dalla Regione. I limiti del tetto di spesa regionale sono imposti dal ´Piano di rientro´, sottoscritto coi Ministeri delle Finanze e della Salute, e sono invalicabili, fatte salve eventuali modifiche conseguenti alla prossima riorganizzazione del Sistema sanitario regionale. Per il 2010 lo stanziamento per i tetti di spesa per le case di cura private è di 102 milioni di euro, mentre per gli altri erogatori privati l´importo è di circa 156 milioni, dei quali 66 (tre in più del 2009) sono destinati alla specialistica ambulatoriale. "Eccezionalmente, per il 2010, i tetti per le case di cura private sono stati determinati sulla base dei servizi offerti e tenendo conto delle realtà operative dei gruppi aziendali - ha sottolineato l’assessore Liori. Equilibrando le assegnazioni al loro interno, con l´obiettivo di salvaguardare i livelli organizzativi e di personale. Come si può dedurre dalle cifre non c´è stato alcun taglio in tema di sanità privata convenzionata, lo stanziamento è il medesimo del 2009".  
   
   
GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA, I PROVVEDIMENTI DEL 12 NOVEMBRE  
 
Napoli, 15 novembre 2010 - Si è riunita a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Durante i lavori gli assessori competenti hanno riferito circa la situazione determinatasi nel territorio salernitano a causa del maltempo. E´ stata illustrata la situazione ed i primi provvedimenti adottati per fronteggiare l´emergenza. E´stata presa la decisione di chiedere al Governo lo stato di emergenza. Su proposta del presidente, è stata approvata un anticipazione di liquidità alle aziende sanitarie. Lo stanziamento consente di dare copertura al pagamento alle banche delle rate scadute il 31 ottobre scorso. Sempre in campo sanitario, la Giunta ha dato il via libera all’accordo di collaborazione tra il Ministero della Salute e la Regione Piemonte sul progetto “Guadagnare Salute”, che promuove azioni mirate per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche. E´ stato istituito poi il Comitato Tecnico Scientifico per i Trapianti, che si occuperà dei programmi di donazione, prelievo e trapianto di organi, delle rete delle strutture deputate e del loro potenziamento, della campagna di sensibilizzazione atta a far crescere la cultura delle donazioni. Nell’ambito delle celebrazioni sui 150 anni dell’Unità d’Italia, su proposta del presidente e dell’assessore alla Cultura Caterina Miraglia, la Giunta ha deciso di aderire alla realizzazione della Mostra delle Regioni d’Italia, che sarà inaugurata a Roma il 17 marzo, e alla Mostra Margherita di Savoia Regina d’Italia, che si aprirà a palazzo reale il 17 marzo. Su proposta dell’assessore alla Ricerca Guido Trombetti, è stato recepito lo schema di convenzione con il Ministero degli Interni per il collegamento all’Indice Nazionale delle Anagrafi, attraverso il quale viene assicurato l’interscambio dei dati anagrafici all’interno della pubblica amministrazione. La Giunta regionale ha poi approvato, su proposta dell’assessore alla ricerca scientifica, la delibera per la concessione degli aiuti alle piccole e medie imprese per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo. Su proposta dell’assessore all’Ambiente Giovanni Romano, sono state assegnate le risorse finanziarie ai dieci enti Parco e Riserve naturali regionali per l’attuazione delle attività. Infine, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Vito Amendolara, è stata inoltrata al Ministero delle Politiche Agricole la richiesta di riconoscimento del carattere eccezionale delle avversità atmosferiche di settembre scorso nei comuni di Ravello e Scala in provincia di Salerno.  
   
   
RISTRUTTURAZIONE FINANZIARIA, SIGLATA CONVENZIONE TRA FINCALABRA E BANCHE  
 
 Catanzaro, 15 novembre 2010 - Prosegue a ritmo serrato l’iter per l’avvio operativo del bando “Ristrutturazione finanziaria”, a pochi giorni dalla sua pubblicazione sul Burc, avvenuta lo scorso 5 novembre. Il 12 novembre , nella sede del dipartimento Regionale alle Attività Produttive, sono state siglate le convenzioni tra Fincalabra, che è il soggetto gestore dello strumento agevolativo, e le banche del territorio. La misura prevede la possibilità di concedere agevolazioni per le operazioni di consolidamento a medio termine, di passività a breve a titolo oneroso e alla rinegoziazione a lungo termine dei finanziamenti a medio termine di durata massima originaria di 7 anni. Potranno beneficiare di questa misura le micro, piccole e medie imprese industriali, commerciali e dei servizi, incluse le imprese artigiane, con sede operativa nella Regione Calabria. “Questo bando - ha detto l’assessore regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi - costituisce uno strumento necessario che consente di creare liquidità per le aziende e di favorire una migliore capacità di spesa. Si tratta di un’iniziativa proposta dalla Regione Calabria sulla base delle criticità relative all’accesso al credito per gli investimenti produttivi e delle esperienze accumulate negli interventi in materia di sostegno agli investimenti per lo sviluppo delle piccole e medie imprese calabresi. Il bando – ha evidenziato l’assessore Caridi - rientra in un più articolato programma, predisposto quale strumento operativo di pianificazione, finalizzato al rilancio economico-produttivo della Calabria”. Le relative istanze potranno essere presentate attraverso lo sportello telematico predisposto sul sito di Fincalabra a partire dal 22 novembre prossimo.  
   
   
ASSESTAMENTO DI BILANCIO IN VENETO: LA VERITA´ DELLE CIFRE  
 
Venezia, 15 novembre 2010 - "In questo momento non capire che dare informazioni sbagliate, inesatte o fuorvianti significa solo creare confusione, disorientare i cittadini, dando manifestazione di grande scorrettezza. Si vuole attaccare il governo regionale per la sua serietà ed efficienza e così si usa l´arma della insinuazione" Con queste parole l´assessore Roberto Ciambetti ha commentato l’ 11 novembre alcune affermazioni emerse durante il Consiglio regionale sull´assestamento di bilancio. "C´è chi fa una sorta di sciacallaggio - ha detto Ciambetti - e spara cifre a caso, fa affermazioni azzardate; nulla a che vedere con il legittimo diritto di critica, nulla a che vedere con la politica vera. Se non fosse uno scenario preoccupante verrebbe da dire che non ci sono più le opposizioni di una volta" L´assessore al bilancio più che per le dichiarazioni della minoranza è preoccupato per le vittime dell´alluvione "perché il momento richiederebbe una forte coesione, ma c´è chi sembra contento nel vedere in difficoltà il Veneto del lavoro, dell´impresa, del fare”. “Sentite certe dichiarazioni - ha proseguito Ciambetti - vien fatto di dire che, nell´ipotesi più´ benevola, in troppi non sanno leggere un bilancio regionale. Non è vero che abbiamo diminuito voci qualificanti, quanto invece di comprimere le spese meno urgenti, meno pressanti. E´ ridicolo pensare di giungere alla stabilizzazione dei conti pubblici senza affrontare tagli. La politica europea e il mercato impongono una severità senza precedenti: basta guardare a cosa sta accadendo in Grecia o in Irlanda”, ha aggiunto Ciambetti. “Detto questo, e ricordato che l´assestamento era stato presentato al consiglio ben prima della tragedia dell´1 e 2 novembre, faccio rilevare – ha concluso l’assessore – che per quanto riguarda interventi di difesa del suolo e dei bacini sono state previste reiscrizioni per 16.671.029 euro. Interessano corpi idrici come Po, Adige, Tagliamento, Piave, Naviglio-brenta ma anche Sile, Bacchiglione e il sistema Alpone-chiampo-aldegà, oltre che i litorali e la laguna di Venezia. Si tratta, soprattutto, di variazioni tecniche dovute al fatto che l’impegno è avvenuto successivamente alla predisposizione del ddl del bilancio 2010. Inoltre si è provveduto ad una verifica contabile, a correzione delle imprecisioni accumulatesi negli anni, delle risorse finanziarie effettivamente disponibili. Questo capitoli di bilancio sono tutti relativi a fondi a destinazione vincolata, in particolare derivano da assegnazioni statali per specifici interventi con il relativo importo ed eventuali variazioni devono essere approvate dal competente Ministero”.  
   
   
REGIONE SICILIA: SBLOCCATI I CAPITOLI. SI RITORNA AI PAGAMENTI  
 
Palermo, 15 novembre 2010 – Dall’ 11 novembre sbloccati i capitoli di spesa della Regione. Il decreto con il quale si da´ via libera alle ragionerie per riprendere i pagamenti e´ stato firmato dal presidente, Raffaele Lombardo, e dall´assessore all´Economia, Gaetano Armao.  
   
   
LEGGE SPECIALE PER VENEZIA. MINISTRO BRUNETTA IN GIUNTA REGIONALE  
 
Venezia, 15 novembre 2010 - Il ministro Renato Brunetta è stato il 13 novembre a Palazzo Balbi, sede della giunta regionale, dove è stato accolto dal vicepresidente Marino Zorzato e dall’assessore con delega alla legge speciale per Venezia Renato Chisso. Il ministro ha presentato i contenuti della bozza di disegno di legge speciale per Venezia e la sua laguna, sulla quale ha detto di aver trovato in questa giornata da parte delle istituzioni locali grande condivisione di metodo e di merito. Il ministro Brunetta ha inoltre fatto presente che la prossima settimana ci sarà una riunione interministeriale sul testo, raccogliendo nel frattempo anche le osservazioni che dovessero provenire dagli enti locali, prima del passaggio al consiglio dei ministri per l’approvazione che potrebbe avvenire entro il mese di novembre. “E’ una legge densa di novità – ha aggiunto – ma occorre ci sia grande consenso”. Da parte di Zorzato e Chisso è stato espresso apprezzamento per il metodo e la disponibilità del ministro. E’ stato in particolare positivamente sottolineato il ruolo di coordinamento che il testo della bozza di disegno di legge affida alla Regione.  
   
   
TOSCANA: UN ACCORDO DI PROGRAMMA PER ELBA E ARCIPELAGO NECESSARIO ANDARE VERSO UN UNICO ENTE CHE GOVERNI QUESTO TERRITORIO  
 
 Firenze, 15 novembre 2010 - «Un accordo di programma tra Regione, Provincia, Comuni elbani e Unione dei Comuni, in cui ci si impegni ad affrontare e risolvere tutte le questioni che riguardano l’isola, dal turismo, alle infrastrutture, alla tutela del territorio. Qualcosa di più di un protocollo, un progetto che riguardi tutto l’arcipelago, per il quale dobbiamo darci una scadenza ravvicinata: non più di due-tre mesi. Noi terremo da parte dei finanziamenti nella rimodulazione dei Fondi comunitari. E vi daremo un riferimento specifico in Regione, una figura funzionariale che si dedichi a voi in modo permanente, attraverso la quale voi potrete rapportarvi con tutta la giunta. Porterò la questione in giunta lunedì, e vi comunicherò subito la figura di riferimento e la scaletta dei lavori». Sono gli impegni che il presidente Enrico Rossi ha preso il 12 novembre con gli amministratori locali delle isole, nel corso della giunta itinerante che si è tenuta a Portoferraio, nella sede della Provincia. Ma Rossi ha chiesto anche agli amministratori di assumersi degli impegni: «Insieme alla Provincia, presentateci un quadro in cui l’Unione dei Comuni, che volete confermare unitariamente, sia accompagnata da un progetto, un programma di iniziative. Ma dovete trovarvi d’accordo tutti e 8 i Comuni. Per poi andare verso un unico ente che governi questo territorio». «La presenza della giunta qui all’Elba – ha detto il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà, nell’introdurre l’incontro – è un segno di attenzione importante, un occasione per fare il punto sui tanti problemi aperti, e individuare le strategie adatte per dare soluzioni. Un politica coordinata per un modello di sviluppo territoriale che va gestito a livello locale». Anche per il sin daco di Portoferraio, l’incontro di stamani è «una straordinaria occasione di confronto. Questo territorio – ha sottolineato Roberto Perìa – ha bisogno di confronto e dialogo con le istituzioni». Nel corso dell’incontro, gli amministratori hanno messo sul tavolo tutti i problemi legati alla specificità di territorio insulare con una forte vocazione turistica: i trasporti marittimi, i collegamenti tra le isole, il piano regolatore portuale, l’aeroporto, il Parco dell’Arcipelago, la promozione turistica, i rifiuti, la crisi dell’Unione dei Comuni e la questione del Comune unico. «Tutti abbiamo ascoltato e preso appunti – ha detto alla fine il presidente Rossi – Ora il lavoro deve continuare: al quadro chiaro di tutte le problematiche deve ora seguire la fatica quotidiana». Rossi ha invitato gli amministratori locali ad avere chiarezza, concretezza, a mettere da parte la litigiosità: «Qui la Toscana gioca una grossa partita di visibilità mondiale», ha detto. «Non possiamo permetterci di sbagliare. Siamo sotto gli occhi del mondo, se sbagliamo una mossa facciamo danno al futuro di questo territorio. L’arcipelago è un cammeo sul vestito della Toscana, non ci si può permettere di dare l’impressione che le cose non funzionino». Nel primo pomeriggio, la giunta è ripartita. Sono rimasti all’Elba alcuni assessori (Bramerini, Ceccobao, Marson, Scaletti), per incontrare le categorie economiche e sociali del Parco dell’Arcipelago.  
   
   
ABRUZZO, ENTI LOCALI: PATTO STABILITA´ REGIONALIZZATO DAL 2011  
 
Pescara, 15 novembre 2010 - Il progetto di legge finanziaria regionale per l´anno 2011 conterrà anche norme per la regionalizzazione del Patto di Stabilità interno. Ad annunciarlo è l´Assessore al Bilancio e agli Enti Locali, Carlo Masci. "La proficua collaborazione avuta con il presidente dell´Anci Abruzzo, Antonio Centi ha permesso di approfondire la possibilità di far sì che anche la nostra Regione, sia pure con scarsa disponibilità di risorse, emani norme per gestire su base regionale il Patto di stabilità. Sarà resa possibile, come auspicato dall´ - ha proseguito Masci - la compensazione dei flussi di spesa tra gli enti locali obbligati al rispetto dei limiti stabiliti dalle norme nazionali". Si andrà così incontro alle eventuali necessità di quegli enti che, nel rispetto delle norme, necessitano di andare oltre i limiti prefissati dal Patto. "Meccanismi premiali - precisa l´Assessore - saranno previsti per i Comuni che si fanno carico del personale delle Comunità Montane. La riduzione e razionalizzazione delle strutture organizzative e delle spese per le Comunità Montane conseguente al riordino di cui alla legge regionale 10 del 2008 (sia per quelle confermate, che per quelle nate dalla nuova delimitazione), oltre che la non trascurabile eventualità che le sempre più restrittive norme statali rendano ancor più difficile il loro finanziamento, impongono alla Regione di predisporre ogni strumento utile a favorire la ricollocazione di quei dipendenti per i quali la legge regionale 10 del 2008 ha garantito la salvaguardia dei rapporti di lavoro". Dal canto suo, il presidente dell´Anci Abruzzo, Antonio Centi, nell´apprezzare la disponibilità dell´assessore Masci, si dichiara consapevole che tale opportunità "potrà senz´altro rappresentare un primo passo, utile agli Enti Locali virtuosi abruzzesi di poter attivare politiche di sviluppo territoriali, rompendo i vincoli del Patto di Stabilità nazionale. Mi auguro - ha concluso Centi - che l´apertura della Regione Abruzzo, assieme alle altre Regioni italiane che hanno già avviato il suddetto percorso, possa essere utile anche a rideterminare in Italia nuovi parametri del Patto di Stabilità nazionale".  
   
   
ABRUZZO - STABILIZZAZIONI, CARPINETA E SINDACATI:NO A STAFF POLITICI  
 
L´aquila, 15 novembre 2010 - L´assessore al Personale Federica Carpineta, insieme ai segretari territoriali di Cisl, Uil, Csa, Direr,confsal/fenel in riferimento alle notizie, apparse sui media regionali, relative all´emendamento approvato dal Consiglio Regionale, nella seduta del 9 novembre, sulla sistemazione del lavoro flessibile, in particolare sulla soluzione del problema dei Cococo, fanno delle precisazioni. "Il testo approvato -affermano in una nota - è la trasposizione di quanto concordato nella riunione del 5 novembre tra l´assessore alle Risorse Umane della Regione Abruzzo, Federica Carpineta, e tutti i rappresentanti delle diverse sigle sindacali. Quanto è stato concordato in quella riunione, va precisato, altro non è che il risultato dell´intenso e positivo confronto al quale hanno partecipato le stesse sigle sindacali. Mai, in quella sede di confronto, è stata affrontata l´ipotesi di inserire sia nella concertazione sia poi nelle successive previsioni legislative o amministrative, stabilizzazioni, riserve di posti o valorizzazioni di anzianità nei concorsi per i lavoratori che hanno maturato esperienze nelle segreterie politiche o nei gruppi consiliari della Regione Abruzzo. Ciascuno dei partecipanti alle riunioni di concertazione, infatti, era ed è ancora perfettamente consapevole che una simile ipotesi non era assolutamente ammissibile. Non se ne è mai parlato. Non si poteva farlo e nessuno pensava che si potesse fare, perché la legge non lo ammette".  
   
   
ECONOMIA FVG: PRIORITARI CONTROGARANZIE E SMOBILIZZO CREDITI  
 
Trieste, 15 novembre 2010 - Bisogna metter mano al Fondo regionale di controgarazia e al Fondo regionale smobilizzo crediti e dare ai Confidi la possibilità di gestire le risorse disponibili con tempi ridotti rispetto ai meccanismi attuali, estremamente complessi. E´ il percorso di avviare secondo quanto è emerso dall´incontro di questo pomeriggio a Trieste tra l´assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti e i vertici dei Confidi e dei Congafi della Regione, che hanno proposto la formulazione di un organismo operativo unico che li rappresenti e consenta la gestione di alcuni strumenti di garanzia, e hanno affidato oggi il ruolo di "portavoce" a Daniele Nonino, presidente di Confidi imprese Fvg. Posto che, come è stato rilevato, in questi due anni i Confidi hanno fatto tantissimo, oggi è in atto un´erosione del patrimonio ed occorre dare continuità alla loro azione con gli strumenti a disposizione; un quadro in cui risalta la positività della collaborazione avviata tra di loro e l´incontro di oggi, "il primo con un assessore alle Attività produttive" e per questo tanto più importante ai fini di una razionalizzazione di azioni e risorse. Maggior insolvenza da parte delle aziende, sempre meno fondi a disposizione: i Confidi ed i Congafi della Regione sono alle prese con problemi concreti che chiedono di poter risolvere puntando sul rapporto con la Regione, che da oggi è stato attivato e che, ha dichiarato Federica Seganti, non mancherà in futuro. "Siete stati chiamati in causa più volte nel corso degli incontri che abbiamo avuto in questi giorni con i diversi comparti delle attività produttive" ha detto l´assessore, ricordando che si è sostanzialmente deciso di dare priorità finanziaria al sistema delle garanzie per far da volano all´economia regionale. I Confidi hanno chiesto l´utilizzo di strutture nazionali di controgaranzia, come ad esempio Finpromoter nel caso del Commercio, sull´esempio di quanto sta avvenendo in altre regioni italiane per aumentare a costo zero per la Regione la capacità fideiussoria a favore delle piccole e medie imprese regionali. L´assessore ha quindi confermato l´obiettivo di rendere maggiormente fruibili gli attuali fondi rotativi anticrisi a supporto delle aziende, un lavoro che intende portare avanti, ha detto, di concerto con i Confidi stessi in modo da dare risposte concrete alle necessità delle imprese.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA CONCLUSO I LAVORI DEL CONVEGNO SU “CI SARÀ IL VENTO DEL SUD. IL RISCATTO DELLA CALABRIA”  
 
Catanzaro, 15 novembre 2010 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha concluso, il 13 novembre , il convegno culturale dal titolo “c´era il vento nel Nord, ci sarà il Vento del Sud. Il riscatto della Calabria”, promosso dal quotidiano “Calabria Ora”, diretto da Piero Sansonetti e tenutosi all’auditorium del Centro Agroalimentare di Lamezia. Nel corso del dibattito, moderato dalla caporedattrice della Rai Calabria Annamaria Terremoto, il Governatore della Calabria intervenendo, a conclusione della manifestazione, si è soffermato sui temi legati allo sviluppo del mezzogiorno d´Italia e della Calabria in particolare. “Il tema del dibattito scelto da Calabria Ora – ha dichiarato il Presidente Scopelliti – è di grande attualità, in quanto ci offre la possibilità di poter mettere a confronto molti punti di vista, esperienze e idee per lo sviluppo della nostra regione. Sono convinto che il vento per il Sud, rifacendomi al titolo dell´iniziativa, sia già passato, la vera sfida per tutti noi è rappresentata dal federalismo, riforma che mi ha sempre trovato tra i maggiori sostenitori – ha proseguito Scopelliti – occorre che la politica, di qualunque schieramento sappia fare gioco di squadra perchè ci sono tutte le condizioni per intraprendere un cammino di crescita. Lo sviluppo in Calabria, passa soprattutto da un serio e dibattito politico, iniziando principalmente dal Consiglio Regionale, all´interno del quale devono essere messe da parte le rivendicazioni territoriali, puntando invece sull´innovazione e sul sano confronto”. Dopo il tema del federalismo, il Presidente Scopelliti, ha puntato l´attenzione sul sistema infrastrutturale: “non possiamo più accettare alibi da parte di chi ha la responsabilità di portare a termine le grandi opere pubbliche – ha dichiarato Scopelliti – si devono accelerare i lavori di completamento dell´A3, mentre a Trenitalia e ad Alitalia chiediamo un confronto serio con la Regione affinchè si possa programmare insieme il futuro di questo territorio. Non possiamo più pensare di ´tendere solo la mano´ per chiedere, come avveniva in passato, ma dobbiamo essere in grado di creare idee e prospettive alla Calabria. Sono convinto che il maggiore nemico per i calabresi è il senso di sfiducia”. Sul tema della sanità il Governatore Scopelliti ha poi dichiarato: “la vittoria sul Piano di Rientro deve appartenere a tutta la Calabria, rappresenta gran parte del futuro per la nostra regione. Non è stato semplice e va condivisa con tutta la classe dirigente politica che ha svolto un lavoro straordinario per avviare una riforma in grado di restituire maggiore sicurezza sanitaria ai calabresi”. Maltempo ed emergenza rifiuti, su questi temi Scopelliti ha voluto concludere il proprio intervento: “si tratta di due argomenti sui quali la Calabria, ha dimostrato di saper interpretare al meglio il concetto di solidarietà, partecipando ad alleviare le grandi difficoltà degli abitanti della Campania ed offrendo allo stesso modo un contributo al Veneto investito da una drammatica ondata di alluvioni”.  
   
   
PERSONALE REGIONE SARDEGNA: INCONTRO POSITIVO TRA ASSESSORE FLORIS E SINDACATI  
 
Cagliari, 15 Novembre 2010 - Esito più che positivo per l’incontro tra l’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione, Mario Floris, e i rappresentanti sindacali del comparto Regione, convocato nel pomeriggio dell’ 11 novembre per fare il punto sul decreto Brunetta e sul decreto legge 78/2010, che impone il blocco della contrattazione per il prossimo triennio. In particolare, da entrambe le parti, è stata manifestata la volontà e la reciproca disponibilità ad avviare e condividere un percorso che dia risposte ai lavoratori, utilizzando le risorse, già previste nel bilancio regionale, per adottare, entro il prossimo 31 dicembre, una normativa in grado di unire le esigenze istituzionali, funzionali e organizzative della Regione con la valorizzazione delle risorse umane. "Si è trattato di un confronto proficuo che, sono fiducioso, potrà sfociare in un risultato positivo della vertenza - ha detto l’assessore Floris - scongiurando così il rischio di pregiudicare sia le risorse che, soprattutto, le aspettative del personale dell’amministrazione regionale, con l’obiettivo di ritrovare nuovi stimoli ed entusiasmo professionale". Ulteriori incontri con le organizzazioni sindacali saranno programmati nei prossimi giorni per accelerare la definizione dell’intesa.  
   
   
IN PIEMONTE UN 118 PRONTO INTERVENTO ANTIBUROCRAZIA PER LE IMPRESE ARTIGIANE  
 
Torino, 15 novembre 2010 - “Per essere competitiva un’azienda, grande o piccola che sia, ha bisogno di poter correre con le proprie gambe in un clima di sostanziale parità rispetto alle concorrenti che incontra nel mercato globale. E’ vero che le imprese artigiane piemontesi sono all’avanguardia per la qualità e le peculiarità dei propri prodotti. Ma se non diamo loro gli strumenti per poter competere in modo efficace, corriamo il rischio di avere un settore penalizzato fin dalla partenza”. Massimo Giordano, assessore allo Sviluppo Economico ed all’Innovazione, competente anche sulla materia dell’artigianato, illustra lo spirito del provvedimento adottato dalla Giunta regionale nella sua ultima seduta, che istituisce il 118 antiburocrazia, ovvero il pronto intervento a favore delle imprese artigiane che devono avviare la propria attività, indicato anche nel Piano straordinario per l’Occupazione Nel documento, che prevede pure interventi per le certificazioni e le qualificazioni di prodotto e di sistema e per l’iter sulle qualificazioni Soa, ovvero la documentazione complessa per partecipare ad appalti pubblici, sono state messe a punto misure che servono a definire progetti regionali a sostegno delle imprese che affrontano iter burocratici complessi, come procedimenti autorizzativi per insediamento, ampliamento, esercizio delle attività, acquisizione o cessione di impresa, passaggio generazionale. “Con questa scelta - aggiunge Giordano - diciamo ai nostri artigiani di non mettersi più le mani nei capelli quando devono affrontare i passaggi necessari per essere competitivi e rendere le proprie aziende adeguate al mercato al fine di contrastare la concorrenza. Vogliamo accompagnarle affinché non si perda tempo prezioso nel raggiungimento degli obiettivi, soprattutto nella fase di avvio, che non è di competenza regionale, ma di diversi e numerosi soggetti”. I beneficiari di tali misure possono essere i Cat (Centri di Assistenza Tecnica), costituiti dalle associazioni di categoria, e i soggetti pubblici e privati in possesso delle necessarie competenze. “Con il 118 antiburocrazia - conclude l’assessore - le aziende potranno ottenere servizi per la formazione e l’aggiornamento del personale, la continuità d’impresa, l’innovazione e la qualificazione delle competenze professionali. Sono gli strumenti che servono ad un comparto che il mondo conosce per la qualità di cosa produce. E la Regione Piemonte intende sostenere nel modo migliore tale qualità”.  
   
   
I BIC TRENTINI SEGNALATI TRA I “10 CASI DI SUCCESSO” IN EUROPA TRENTINO SVILUPPO SCELTA PER RAPPRESENTARE L’ITALIA NELLA “SMART GUIDE” DEDICATA AI MIGLIORI INCUBATORI D’IMPRESA  
 
Trento, 15 novembre 2010 - – L’esperienza dei Business Innovation Centre di Trentino Sviluppo è stata inserita dall’Unione Europea tra i dieci casi di successo segnalati nella pubblicazione “The Smart Guide to Innovation Based Incubators (Ibi)”. L’agenzia di sviluppo locale della Provincia autonoma di Trento, l’unica selezionata per l’Italia, figura assieme ad esperienze di primo piano quali l’inglese North East Business ad Innovation Centre, l’austriaca Sfg Innofinanz Gmbh. Nella “top ten” anche il Cei di Navarra (Spagna), Innotek in Belgio, il Parco tecnologico di Cracovia (Polonia) e la francese Synergia. Soddisfatto Alessandro Garofalo, consigliere delegato di Trentino Sviluppo: «E’ la prova – osserva Garofalo - che i Bic sono nei fatti e nei numeri dei catalizzatori di innovazione. Tra i dieci incubatori d’impresa messi sotto la lente dall’Unione Europea i sei Business Innovation Centre i trentini sono tra quelli che meglio riescono a stimolare la nascita di nuovi progetti d’impresa e di start up innovative, combinando questo aspetto con una serie di servizi, dagli spazi modulari attrezzati al sostegno dell’innovazione e della competitività d’impresa, che evidentemente fanno la differenza: non a caso, infatti, il tasso di sopravvivenza medio delle imprese dentro i nostri incubatori, superiore al 92%, è il più alto d’Europa». Katarína Mathernová, responsabile della Direzione generale Politiche regionali dell’Unione Europea, nello spiegare perché è importante sostenere l’evoluzione dei Bic verso modalità sempre più attente alle esigenze delle imprese e dei centri di ricerca, sottolinea come «la promozione dell’incubazione e della crescita di piccole aziende innovative è uno dei punti cardine della strategia di Europa 2020 proposta dal Presidente Barroso, in quanto modalità atta a generare valore attraverso la crescita dal basso e la conoscenza». Il “check-up” effettuato dall’Unione Europea evidenzia alcune attività esemplari condotte da Trentino Sviluppo, tra le quali l’impiego del team Aquile Blu e le iniziative di trasferimento tecnologico, i cantieri Kaizen piuttosto che i laboratori di sessione creativa rivolti a gruppi di imprese, ma anche iniziative volte a sostenere e valorizzare l’imprenditorialità giovanile, quali il premio D2t Start Cup e il fondo Seed Money. Nella speciale classifica redatta dalla Direzione Generale Politiche Regionali dell’Unione Europea, Trentino Sviluppo figura al primo posto per tasso di sopravvivenza delle aziende insediate nel Bic, pari al 92%, al secondo posto per il numero di posti di lavoro (69) creati dalle proprie start up nel 2009, anno oggetto delle rilevazione, ai quali si aggiungono una settantina di posti di lavoro generati come indotto da aziende “fuori Bic”. Secondo posto per Trentino Sviluppo, nella classifica Ue, anche in riferimento al numero di business plan prodotti nel 2009 (77) e al numero di progetti d’impresa presentati agli sportelli di via Zeni (ben 223). Ottime performance, per l’Agenzia trentina, anche per quanto riguarda il numero di aziende insediate nei Bic (83, terzo posto), per il totale dei lavoratori occupati (650, terzo posto) e per il numero di start up nate nel 2009 (13, quarto posto). Sulla scia del successo di Trentino Sviluppo la stessa pubblicazione segnala anche un’azienda trentina, Delta R&s, insediata presso il Polo tecnologico di Rovereto, riconosciuta dall’associazione europea dei B.i.c. (“Ebn”) tra le dieci start up più innovative del 2009. Delta R&s, specializzata nella progettazione e realizzazione di ausili di protezione personale (dal paraschiena dei campioni del Motomondiale agli speciali busti ideati per i ragazzi degli sci club), migliora così il quarto posto ottenuto a Padova nel maggio 2009 al Premio Nazionale per l’Innovazione Pni Cube, una sorta di campionato italiano tra le migliori start up di casa nostra. La pubblicazione nella sua versione integrale è scaricabile dal web al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/regional_policy/sources/docoffic/2007/
working/innovation_incubator_case.pdf
 
 
   
   
VALLE D’AOSTA: NUOVA VARIANTE GENERALE SOSTANZIALE DEL PRG DI CHAMOIS  
 
Aosta, 16 novembre 2010 - L’assessorato del territorio e ambiente informa che la Giunta regionale ha approvato, nella seduta  del  12 novembre , la variante generale al Piano Regolatore del Comune di Chamois, proponendo alcune modificazioni per adeguarla alla legge regionale 11/1998 e al Piano Territoriale Paesistico (Ptp). L’iter di approvazione, che prevede diverse fasi, si è svolto nell’arco di circa tre anni. La bozza di variante sostanziale generale, pervenuta all’amministrazione regionale il 14 agosto 2007, è stata valutata favorevolmente a gennaio dell’anno successivo. Nel mese di ottobre 2009, il Consiglio comunale ha adottato il testo preliminare, sulla base del quale i cittadini hanno presentato osservazioni, esaminate in seguito dal Consiglio stesso. Il testo definitivo è stato adottato dal Comune a luglio del 2010, e oggi ottiene la valutazione favorevole della Giunta Regionale. La variante generale al Piano regolatore del Comune di Chamois si pone tra gli obiettivi generali, orientati allo sviluppo sostenibile e in relazione alle caratteristiche del territorio comunale ed alle risorse in campo, tali azioni: tutela e valorizzazione delle risorse ambientali mediante, in particolare, il recupero funzionale del patrimonio edilizio esistente e la limitazione all’espansione degli attuali insediamenti residenziali e ricettivi, nel rispetto delle buone terre coltivabili; sviluppo economico, prevalentemente del settore turistico-ricettivo, compatibile con gli specifici caratteri del territorio, attraverso il completamento funzionale del comprensorio sciistico, il sostegno alle piccole attività artigianali, commerciali e, soprattutto, l’incremento dell’offerta ricettiva alberghiera ed extralberghiera; potenziamento dell’altiporto aumentandone la superficie e prevedendo la realizzazione di un hangar fuori terra con spazi destinati anche alla gestione dell’altiporto e a presidio di protezione civile come centro di prima ospitalità. La superficie fondiaria edificabile è pari a circa 38.000 mq. Data la consistente acclività dei terreni, la capacità insediativa, destinata prevalentemente ad attività ricettive oltre che a residenza, è pari a circa 15 nuovi residenti e circa 1250 turisti. Tale dimensionamento è coerente con il Programma di sviluppo turistico comunale. Con quello di Chamois sono ora quattordici i comuni che hanno provveduto ad adeguare i propri Piani regolatori alla legge regionale 11/1998 e al Piano Territoriale Paesistico (dopo Hône, Verrès, Montjovet, Etroubles, Fontainemore, Pollein, Nus, Challand-saint-victor, Aosta, Gignod, Pont-saint-martin, Saint-christophe e Donnas). Sono 28 le varianti generali (bozze e testi definitivi) in corso di istruttoria presso gli uffici regionali.  
   
   
ARTIGIANATO FVG: PRIMA POSSIBILE RIFORMA NORMA, LOTTA AD ABUSIVISMO E DEI PSEUDOHOBBISTI  
 
Trieste, 15 novembre 2010 - Gli artigiani condividono la riforma della legge regionale sull´Artigianato (L.r. 12/2002) e chiedono venga approvata entro l´inizio dell´anno prossimo, impegnandosi a fornire gli elementi da inserire nella stessa a proposito dell´abusivismo, fenomeno che "si autoriproduce, perché la concorrenza degli abusivi e dei pseudohobbisti crea, inevitabilmente, nuovo abusivismo". Lo hanno affermato i vertici delle Associazioni degli Artigiani (Confartigianato, Cna, Ures) che l’ 11 novembre hanno incontrato a Trieste l´assessore alle attività produttive, Federica Seganti, ringraziata alla fine della riunione per "l´approccio pragmatico e costruttivo" dal presidente della Federazione regionale artigiani Graziano Tilatti. "Ci ha impressionato la sua concretezza e la sua capacità di farci lavorare" ha detto Tilatti, assicurando piena disponibilità degli artigiani al dialogo, alla ricerca di soluzioni efficaci e ad incontri tecnici per lo sviluppo di strategie a medio e lungo periodo. Tra le priorità finanziarie individuate oggi dal tavolo convocato dall´assessore Seganti c´è la necessità di mettere quanti più fondi possibili a disposizione della L.r. 4/2005 sui canali di finanziamento gestiti dalle Camere di Commercio e la revisione del regolamento del Fria (Fondo di rotazione a favore delle imprese artigiane), in modo da renderlo più accessibile a chi intende fare investimenti d´importo ridotto. A tale proposito l´assessore ha confermato la volontà di por mano, entro i primi mesi del 2011, ad uno strumento normativo che semplifichi l´accesso al credito per le imprese e ribadito la necessità di operare scelte che consentano di utilizzare al meglio i fondi disponibili. "Nel 2011 possiamo far scorrere graduatorie o decidere di mettere i fondi a sportello - ha detto l´assessore - e vi chiedo di aiutarmi a scegliere, nell´interesse di tutti". Gli artigiani hanno chiesto anche l´evoluzione della Commissione Regionale Artigianato in tavolo politico, oltre al suo utilizzo quale strumento d´approfondimento tematico, ed il contrasto appunto all´abusivismo, sull´esempio di quanto è già stato fatto in Veneto. Federica Seganti ha quindi preso nota della richiesta della Cna di Trieste a proposito di un maggior inserimento dei prodotti locali nelle azioni promozionali di Turismo Fvg e si è impegnata a consegnare al vicepresidente della Regione e delegato alla Protezione civile, Luca Ciriani, una memoria degli artigiani colpiti dall´alluvione del Vipacco. Presentata la richiesta per lo stato di calamità, hanno ora bisogno di aiuto per far ripartire le loro aziende.  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE: I DIPENDENTI IN CASSA INTEGRAZIONE DEGLI ENTI (EX L.R. 47/1979) SARANNO UTILIZZATI DALLE PROVINCE DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 15 Novembre 2010 - Il reinserimento occupazionale dei lavoratori in cassa integrazione delle Agenzie formative (ex L.r. 47/1979) è stato definito da un accordo tra Regione, Province, organizzazioni sindacali ed enti di formazione. I dipendenti in Cigs (quest’anno all’Assessorato regionale del Lavoro sono arrivate 160 richieste di cassa integrazione) saranno utilizzati negli enti locali che ne faranno richiesta. Considerata la condizione di disagio economico e sociale in cui si trovano questi lavoratori, e in vista del progressivo decentramento amministrativo della Regione nell’ambito del sistema di gestione della formazione professionale e della carenza di personale per l’attuazione dei compiti e delle funzioni assegnate agli enti locali, i cassintegrati che fanno capo alla legge 47/1979 saranno utilizzati prioritariamente negli uffici delle otto amministrazioni provinciali. Sarà data priorità a coloro che beneficiano della Cigs in terza proroga. Le Agenzie formative titolari dei rapporti di lavoro, intanto, dovranno soddisfare le loro esigenze aziendali attingendo dall’elenco dei lavoratori in Cigs: pertanto non potranno essere fatte nuove assunzioni. La categoria del personale ex legge 47, in seguito alla dichiarazione dello stato di crisi da parte della Regione e delle parti sociali nel 2006, era stata collocata in cassa integrazione. Successivamente la Cigs è stata concessa in deroga, ma l’indennità è andata via via riducendosi sino ad arrivare ad un importo di appena 380 euro. L’intervento della Regione consentirà di raggiungere i mille euro lordi mensili. A margine dell’incontro, l’assessore Manca e i segretari regionali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno rinviato il confronto sul personale ex legge 47 in mobilità in deroga. "Con questo accordo, il primo del settore - sottolinea Manca - si dà finalmente soluzione alla situazione di estremo disagio dei dipendenti in cassa integrazione, consentendo un trattamento economico più decoroso e un recupero di professionalità che rischiavano di restare inutilizzate".  
   
   
CONFRONTO SU OCCUPAZIONE BASSA FRIULANA  
 
Palazzolo dello Stella, 15 novembre 2010 - Un incontro schietto e sincero per conoscere in modo approfondito le problematiche e le esigenze sociali ed occupazionali del territorio della Bassa Friulana, colpito pesantemente dalla crisi economica, e presentare gli strumenti messi in campo dall´Amministrazione regionale per contrastare tali criticità. E´ stato questo l´obiettivo del confronto - svoltosi il 10 novembre nella sede municipale di Palazzolo dello Stella (Ud) - tra l´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, i sindaci, le rappresentanze sindacali e la popolazione della Bassa Friulana, al quale ha partecipato anche il consigliere regionale Paride Cargnelutti. L´incontro con l´esponente dell´esecutivo regionale è stato richiesto dagli amministratori dei 14 Comuni facenti parte dell´Ambito socio-assistenziale Latisana - S. Giorgio di Nogaro, che vivono quotidianamente il disagio dei loro concittadini nel confronto con una situazione economico-sociale non certo rosea. La Bassa Friulana soffre infatti per la crisi agli stabilimenti Caffaro, Luvata, Girardi e Safilo, ma, come emerso dall´incontro, ha una gran voglia di reagire e quindi "si da da fare". In tal senso sono state accolte a braccia aperte le politiche regionali in materia di lavoro per fronteggiare la situazione venutasi a creare. Nell´illustrazione delle varie misure adottate per l´occupazione e di sostegno al reddito, l´assessore Brandi ha ricordato come i Lavori di pubblica utilità (Lpu), "in seguito al proroga del termine per la presentazione dei progetti da parte degli Enti locali ed all´elevazione della quota di partecipazione a carico della Regione dall´80 al 95 per cento, coinvolgeranno complessivamente 707 lavoratori". Per dare attuazione a tutti i progetti di Lpu presentati, la Regione metterà a disposizione ben 14 milioni di euro: a tal fine l´assessore Brandi si è impegnata a reperire le risorse aggiuntive rispetto allo stanziamento iniziale di 6,9 milioni di euro. Nello specifico, è stata significativa la richiesta per queste iniziative nel territorio della Bassa, nel quale coinvolgeranno 53 lavoratori. "Siamo la prima Regione in Italia - ha rilevato l´assessore - a sperimentare i Lpu, che non rappresentano assistenza sociale, poichè queste persone forniscono la propria opera. Questa sperimentazione si potrà poi modificare e ricalibrare il prossimo anno, in base ai risultati raggiunti". In seguito si è parlato dell´azienda Safilo, che ha lo stabilimento a Precenicco. All´esponente dell´esecutivo regionale è stato chiesto d´intervenire presso la proprietà affinché non delocalizzi la produzione in Cina e dia una prospettiva a lungo termine per lo stabilimento. "Nei due incontri - ha spiegato l´assessore - avuti finora con la proprietà, ci è stato detto che è in corso un progetto di rivisitazione di tutte le sedi della Safilo. La Regione cercherà ogni possibile soluzione per mantenere i due stabilimenti dell´azienda in regione. La prossima settimana si terrà un nuovo incontro". Il sindaco di Latisana, Micaela Sette, ha definito il progetto dei Lavori socialmente utili realizzato nel suo comune "un´esperienza meravigliosa" per aver alleviato determinate problematiche e ha suggerito, in considerazione della riduzione della stagione estiva (in molti lavorano a Lignano) che non permette ai lavoratori l´ottenimento della disoccupazione (per la quale sono necessari 6 mesi di contratto), l´allungamento della stagione, per la quale l´assessore Brandi si è dichiarata favorevole, "anche se ciò naturalmente dipende anche dalla volontà dei Comuni e dei commercianti". Nel suo intervento il consigliere Cargnelutti ha menzionato le difficoltà, derivanti dalle minori entrate, concernenti la predisposizione del bilancio regionale ed ha ricordato, oltre alle politiche di difesa in attesa della ripresa, gli interventi di politica attiva del lavoro che la Regione ha fatto (i 450 milioni di euro ai fondi di rotazione). In conclusione, ricordando come la crisi evidenzi come alcune fabbriche siano "senza testa", il consigliere regionale ha richiamato l´attenzione sulla necessità di un nuovo modello di sviluppo: "Vanno approntate politiche di responsabilità: i contributi dovrebbero andare agli imprenditori che mantengono un legame con il territorio". Dall´incontro è emersa la comune proposta, fatta dall´assessore Brandi ed dal consigliere Cargnelutti, agli amministratori della Bassa di attivarsi per organizzare un incontro anche con l´assessore regionale alle Attività produttive, nel corso del quale affrontare le questioni aperte riguardanti il loro territorio.  
   
   
FVG: RICONOSCERE FUNZIONE DISTRETTI INDUSTRIALI  
 
Trieste, 15 novembre 2010 - Il Distretto della Sedia diventerà capofila dei 7 Distretti industriali (Asdi) del Friuli Venezia Giulia per l´internazionalizzazione delle imprese. Lo ha deciso il 15 novembre il tavolo di lavoro convocato dall´assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti per valutare, assieme ai vertici dei Distretti, le prospettive di operatività e di crescita di un sistema che fornisce servizi ed innovazione a centinaia di aziende ma che ancora chiede certezze sul futuro del suo ruolo. In particolare, il presidente dell´Asdi del Metallo e del Coltello di Maniago, ha chiesto un tavolo tecnico per verificare la possibilità di introiti pubblici diversi da quelli regionali e minor sfasamento dei tempi tra domanda e risposta nell´erogazione dei finanziamenti regionali (800 mila euro a sostegno dei progetti nel 2011) mentre il suo collega dell´Asdi di Componentistica e Termoelettrica, Aldo Burello, ha domandato rispetto delle peculiarità ma anche regole certe in termini di rendicontazione e affiancamento reale nelle iniziative di sviluppo delle aziende. A tre anni dalla loro nascita, i Distretti industriali del Friuli Venezia Giulia chiedono di avere nella Regione un interlocutore che non sia solo finanziario ma di affiancamento in quello che considerano il loro ruolo primario di fornitori di servizi e di motori di innovazione, aggregazione, marketing e internazionalizzazione d´impresa. Lo hanno fatto anche oggi, nell´incontro di questo pomeriggio a Trieste assieme all´assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, che ha rilanciato, osservando come "la credibilità dei Distretti derivi dagli associati e ancor di più dal numero delle aziende che li sostengono economicamente, riconoscendone la funzione in termini di progettualità e servizi". L´assessore, che si è impegnata a ridurre i tempi relativi alle istruttorie dei progetti presentati dalle Asdi, ha notato come quello dell´internazionalizzazione sia "un tema molto sentito a partire dalle imprese, dal momento che ogni categoria produttiva incontrata in questi giorni ne ha parlato con tutti i distinguo connessi alle diverse necessità, che vanno dall´export all´incoming turistico e industriale". L´assessore ha quindi sottolineato l´importanza di arrivare in proposito ad un progetto unitario e condiviso, ricordando il questionario inviato dalla Regione a 700 aziende per acquisire i dati relativi alla loro attività ed alle loro prospettive di internazionalizzazione, proprio per fare un quadro della situazione ed arrivare ad un piano condiviso di marketing territoriale da un lato e dall´altro ad una adeguata promozione sui mercati delle aziende del Friuli Venezia Giulia.  
   
   
PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ C´È IL ´SERVIZIO POST-DIVORZIO´ IN TOSCANA CRESCE L´INSTABILITÀ FAMILIARE: IN AUMENTO SEPARAZIONI E DIVORZI  
 
Firenze, 15 novembre 2010 - Mediazione familiare, consulenza e sostegno per il superamento dei problemi legati a separazione e divorzio, aiuto alle famiglie ricostituite, sedute di psicoterapia individuali e di coppia. Sono queste le attività del ´Servizio post-divorzio´, creato dall´associazione di promozione sociale Co.me.te. (nata all´interno dell´Istituto di Terapia Familiare di Firenze) e sostenuto dalla Regione. Il progetto è partito già da alcuni mesi, limitatamente al territorio del comune di Firenze, ed opera in stretta collaborazione con i Servizi sociali del Comune stesso realizzando un efficace esempio di integrazione tra pubblico e privato. L´obiettivo di questa prima fase è testare il servizio per poterlo successivamente estendere ad altre aree della regione. Il numero sempre crescente di separazioni e divorzi è stata la molla per dar vita al progetto. Il dato Istat toscano relativo al 2008 evidenzia un aumento dell´instabilità dei nuclei familiari: nel 2005 le separazioni erano 5644, nel 2008 sono salite a 5889; i divorzi da 3311 sono passati a 4164. Il numero medio di separazioni (ogni 1000 matrimoni) da 169,7 nel 1995 è salito a 350,5. Il quadro allarmante è completato dai dati del Centro regionale di documentazione per l´infanzia e l´adolescenza, gestito dall´Istituto degli Innocenti: il numero di nuclei familiari coinvolti in attività di mediazione familiare è passato da 556 nel 2006 a 645 nel 2008. I servizi che saranno offerti consisteranno in interventi di mediazione familiare (per trovare accordi sulle modalità di accudimento dei figli, sugli aspetti di contribuzione economica e sulle varie problematiche che possono sorgere al momento della separazione, ma anche per far fronte alle responsabilità genitoriali e ridurre al minimo il livello di conflitto tra i coniugi), consulenza e sos tegno ai genitori, ai figli ed altri familiari coinvolti, come i nonni ad esempio, aiuto alle famiglie ricostituite, per i problemi che possono insorgere specie se ci sono figli di uno e di entrambi i membri della nuova coppia, sia per i rapporti con il nuovo partner che tra i figli stessi. Ed infine sedute di psicoterapia, sia individuali che di coppia qualora ce ne fosse bisogno. Al Servizio si può accedere privatamente, tramite e-mail servizipostdivorzio@yahoo.It o tramite telefonata 347- 2657777; oppure, in caso di famiglie assistite, tramite i Servizi pubblici del territorio del Comune di Firenze.  
   
   
FAMIGLIA : NUOVE INIZIATIVE DA CONSIGLIO E GIUNTA DELLA BASILICATA: INTENSIFICARE L’AZIONE DI PRESSIONE NEI CONFRONTI DEL GOVERNO PERCHÉ RIMETTA IN DISCUSSIONE I TAGLI DEL FONDO PER LE POLITICHE DELLA FAMIGLIA  
 
 Potenza, 15 novembre 2010 - ´´Le conclusioni della Conferenza Nazionale della Famiglia e l’allarme che proviene dal Ministero dell’Interno sull’aumento dei reati connessi agli stupefacenti che coinvolgono i nostri ragazzi richiedono una più forte iniziativa di Giunta e Consiglio regionali, da una parte, per rivendicare il pieno coinvolgimento di Regioni e del sistema delle Autonomie Locali da parte del Governo nella redazione del Piano Famiglia e dall’altra un’accelerazione del provvedimento ‘Quoziente Basilicata’ che anticipa l’introduzione del ‘quoziente familiare’ annunciato dal Governo”. E’ il commento del vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Antonio Autilio (Idv), sottolineando che “la famiglia è una risorsa fondamentale della societa´ e continua a dimostrare di essere l’ultimo baluardo di difesa dalla crisi economica e sociale”. “Le assemblee consiliari delle Regioni per questo – aggiunge – devono intensificare l’azione di pressione nei confronti del Governo perché rimetta in discussione i tagli del fondo per le politiche della famiglia di quasi il 50 per cento per il 2011 e per il 2012, fino a far diventare l´entità delle risorse previste nel 2013 pari a un terzo di quelle stanziate nel 2010, cui si aggiunge la generale flessione degli stanziamenti per le politiche sociali (75 milioni di euro nel 2011) e il mancato rifinanziamento del fondo della non autosufficienza”. Nel sostenere che “la relazione genitori-figli è la via principe per la trasmissione transgenerazionale di significati, valori, codici, modelli relazionali, qualità degli affetti e che essa costituisce la matrice fondamentale dell´individuazione e dell´appartenenza”, Autilio ribadisce “ la necessità di un Patto tra istituzioni-scuola-famiglie, organizzazioni di educatori, contribuendo come istituzione a rafforzare azioni ed attività per la formazione culturale e civile dei nostri ragazzi, la prevenzione di ogni forma di disagio e il contrasto alla diffusione di tossicodipendenze ed alcolismo. Si tratta, accogliendo la sfida educativa lanciata da tempo dalla Conferenza episcopale di Basilicata, di costruire una “rete” sempre più sinergica tra Regione, enti locali, istituzioni scolastiche, associazioni dei genitori che si occupano a vario titolo di problemi giovanili, per rendere ancora più efficaci gli interventi ed estenderli a tutti i campi di vita ed interesse dei giovani. Noi ci siamo posti di fronte agli educatori (genitori e docenti) ma anche adulti in generale, per aiutarli in questa delicatissima funzione con la convinzione che l’educazione sia prima di tutto un dono gratuito che la società, la scuola e la famiglia, offre al ragazzo e che, di fronte alla situazione attuale di profonda crisi del modello educativo che ha accompagnato la crescita delle ultime generazioni, sia necessaria una comune e condivisa visione del processo educativo che consenta, in particolare ai docenti, di muoversi serenamente nella propria azione quotidiana con la certezza di avere il consenso di quella componente genitori cui la Costituzione affida il diritto dovere all’educazione dei figli”. “La famiglia lucana - conclude Autilio – ha bisogno di tutte quelle misure economiche e di sostegno comprese nel ‘Quoziente Basilicata’ che è uno dei programmi più qualificanti del nuovo modello di welfare che vogliamo realizzare, completando il contrasto alla povertà avviato con il Reddito di Cittadinanza Solidale ed elevando la qualità di servizi a favore di disabili ed anziani. Per questo serve al più presto una normativa regionale specifica per introdurre il Quoziente Basilicata”.  
   
   
LAVORO IN SICILIA: SI PARLA DI POLITICHE ATTIVE PER L´OCCUPAZIONE FEMMINILE  
 
Catania, 15 novembre 2010 - "Il mercato del lavoro in Sicilia. Il contesto economico e sociale e le politiche attive per l´occupazione femminile". E´ il titolo del convegno organizzato dalla consigliera regionale di parita´, Natalina Costa per il 17 novembre, a partire dalle 9.30, nella sala conferenze della sede di Catania della Presidenza della Regione, nel Palazzo ex Esa, in via Beato Bernardo 5. I lavori si apriranno con i saluti del sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli e del presidente di Confindustria Catania, Domenico Bonaccorsi. Previsto anche l´intervento del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. Parteciperanno anche l´assessore regionale al Lavoro, Andrea Piraino e la consigliera nazionale di parita´, Alessandra Servidori. Interverranno i segretari generali regionali di Cgil, Mariella Maggio, Uil, Claudio Barone, Cisl, Maurizio Bernava, Ugl, Giovanni Condorelli, e Cisal, Francesco Vitale. "Il convegno - dice Natalina Costa - vuol essere una occasione di analisi e confronto sullo stato dell´occupazione femminile in Sicilia e sulle politiche attive del lavoro avviate e sugli interventi da mettere in campo". Ulteriori contributi saranno forniti da Carmelo Romeo, ordinario di diritto del lavoro dell´Universita´ di Catania, e da Angelo Di Martino e Alfio Vinci, rispettivamente vicepresidente e direttore di Confindustria Catania; relazioneranno anche la consigliera provinciale di parita´, Mariella Consoli, il dirigente del centro per l´impiego di Catania, Salvo Drago, e Stefania Scoglio, referente regionale dell´associazione nazionale consulenti del lavoro. I lavori saranno introdotti e moderati da Natalina Costa.  
   
   
CONVEGNO “FIDAPA” DA REGIONE UMBRIA MASSIMO IMPEGNO PER FORMAZIONE E LAVORO DONNE  
 
 Perugia, 12 novembre 2010 – “La Regione Umbria sta lavorando ad una serie di azioni straordinarie per il superamento degli stereotipi culturali alla base della segregazione formativa delle donne, per politiche che portino all’eliminazione del differenziale salariale tra donne e uomini, per il sostegno a percorsi formativi e ai progetti di ricerca rivolti alle donne e per la promozione di autoimpiego e impresa femminile”. È quanto sottolinea l’assessore all’Economia della Regione Umbria, Gianluca Rossi, nel messaggio che ha inviato alla presidente della sezione “Fidapa” (Federazione italiana Donne Arti Professioni e Affari) di Spoleto, Pina Zito, in occasione del seminario di studio “Orienta…express” organizzato l’ 11 novembre a Spoleto dalla “Fidapa”, nell’impossibilità di intervenire per una convocazione urgente al Ministero dello Sviluppo Economico. “La giornata di lavoro che avete promosso – rileva Rossi - è senza dubbio un appuntamento importante di riflessione, ma anche di azione politica in merito ai percorsi formativi e alle buone pratiche nell’ambito dell’orientamento scolastico e professionale. La vostra è un’associazione che tiene insieme una visione di genere con un impegno nel mondo delle professioni e dell’impresa, riuscendo a dare un contributo fattivo sulle direttrici dello sviluppo”. “La Regione – aggiunge – è impegnata a fare la sua parte per superare ogni forma di discriminazione delle donne e valorizzare il nuovo protagonismo femminile che fa leva proprio sulle competenze che le donne posseggono, sul loro desiderio di tenere insieme lavoro, maternità e soggettività, che sta producendo forti modificazioni sia del mercato del lavoro, si pensi alla direttiva europea sulla conciliazione per i padri, sia degli stessi modelli di sviluppo a più alto contenuto di conoscenza e di ecosostenibilità, con l’impiego femminile nelle professioni ‘eco’ che è salito secondo i dati Isfol dal 12,7 per cento del 2003 al 25,5 per cento del 2008”. “Stiamo lavorando a una serie di azioni – afferma l’assessore regionale - che possono essere promosse con risorse, ma anche con azioni di sistema di cui le istituzioni da un lato, innanzitutto la Regione, e l’insieme delle forze dell’impresa, del sociale e della ricerca dall’altro si facciano insieme portatori. Il vostro seminario di studio, anche in quest’ottica, rappresenta un contributo molto importante”.  
   
   
MILANO: PROROGATO BONUS BEBÈ E AZZERATE LISTE D’ATTESA NEI NIDI  
 
Milano, 15 novembre 2010 - “Un’opportunità per le mamme che lavorano e che scelgono di stare a casa con il proprio bambino nel suo primo anno di vita. Il Bonus Bebè è uno dei servizi più innovativi per la prima infanzia che va incontro alle esigenze di tante mamme lavoratrici, un aiuto concreto nel difficile compito di conciliare la vita familiare con quella lavorativa”. Così l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli ha commentato l’approvazione del provvedimento da parte della Giunta, che attraverso un investimento, a bilancio 2010, pari a un milione e 500mila euro, garantisce continuità al progetto. Una somma che permetterà di accogliere indicativamente 500 nuove domande. Avviato nel 2007, il Bonus Bebè prevede l’erogazione di un contributo economico di 500 euro mensili. Ed è pensato per il genitore che usufruisce del congedo parentale per un periodo di almeno sei mesi e fino al compimento del primo anno di vita del bambino. La domanda può essere presentata anche dalle famiglie con figli in affidamento pre-adottivo. Fino ad ora ne hanno beneficiato 2.244 famiglie per un totale di 4.876.631 euro erogati. I requisiti previsti per accedere al Bonus Bebè sono: la residenza della famiglia a Milano da almeno 3 anni; una certificazione Isee non superiore a 18mila euro; la documentazione del datore di lavoro o dell’Inps che certifichi l’astensione facoltativa per un periodo non inferiore a 6 mesi subito; dopo l’astensione obbligatoria. Tra le novità annunciate dall’assessore anche l’eliminazione della lista d’attesa per i nidi e per le scuole dell’infanzia. “Abbiamo assegnato – ha concluso l’assessore Moioli – 11.300 posti nido. Il risultato di un grande lavoro di squadra, portato a termine grazie anche alla rete pubblico-privata promossa e sostenuta con impegno dal Comune di Milano”.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: IMPEGNO AMMINISTRAZIONI CONTRO POVERTÀ  
 
Trieste, 15 novembre 2010 - La sfida della lotta alla povertà e all´esclusione sociale - tema europeo per il 2010 - passa attraverso le donne e un diverso approccio culturale sul loro valore nel mondo del lavoro, soprattutto se si considera che, a parità di meriti e talenti, il lavoro di una donna è valutato il 15% in meno. Al convegno, organizzato l’ 11 novembre a Udine (Auditorium della Regione) dalla Commissione regionale pari opportunità e coordinato dalla presidente Santa Zannier, le voci degli esperti (l´economista Fiorella Kostoris, le rappresentanti di Caritas e Croce Rossa) e del territorio (sindaci e aziende sanitarie) si sono intrecciate sulla base anche dei dati forniti da alcune amministrazioni locali circa i bisogni registrati e le iniziative messe in campo a favore di donne in difficoltà per sottrarle al pericolo di emarginazione. "La crisi economica e occupazionale ha avuto un impatto più duro sulle donne, specie sulle lavoratrici precarie, le giovani in cerca di primo lavoro, le lavoratrici anziane, le madri nubili, le donne disabili, le immigrate - ha affermato Santa Zannier - per questo vogliamo sensibilizzare e stimolare il mondo politico e le forze organizzate della società a sperimentare soluzioni per ridurre le disuguaglianze e avviare un possibile nuovo sviluppo. Serve un nuovo patto fra economia, società e politica che abbia come obiettivo più sviluppo economico, più sviluppo umano e più giustizia sociale. Più che aiuti, le donne chiedono lavoro e che il loro livello di scolarizzazione sia riconosciuto nell´occupazione, a tutti i livelli, e fra i passi concreti indicati c´è la richiesta di maggiore rappresentanza femminile, l´adozione negli enti locali del bilancio di genere, la valutazione dei titoli. Ma la presidente Zannier ha anche avanzato una richiesta immediata e precisa: che sia rifinanziato il capitolo di bilancio riguardante le azioni positive a favore delle donne presso gli enti locali. Al convegno era presente il consigliere regionale Massimo Blasoni.  
   
   
TRENTO: A TUENNO DONNE E RELIGIONI A CONFRONTO  
 
Trento, 15 novembre 2010 - Donne e religioni a confronto l’ 11 novembre a Tuenno nell´ambito dell´ottava settimana di studio organizzata dal Comune assieme al Cinformi e al Laboratorio culturale noneso, ospiti Nicoletta Capozza, cattolica, esperta di questioni religiose, Maria Angela Falà, segretario generale dell´Unione buddista italiana, Ilda Sangalli Riedmiller, laica, esperta di progetti formativi e l´assessore provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami. Nata nel 2003, a seguito della costituzione del Laboratorio culturale noneso, in collaborazione con alcune personalità del mondo accademico trentino, la settimana di studio di Tuenno è stata interamente dedicata, quest´anno, al tema delle religioni. Nei giorni scorsi si è parlato delle religioni in Trentino, di Islam, di Cristianesimo nelle sue diverse accezioni, di Ebraismo. L´occasione di ieri ha consentito di riprendere il filo di un dialogo che il Trentino sta tessendo da tempo e che mette al centro in particolare le donne, anche in aree difficili del mondo come Israele o la Palestina, dove l´assessore Beltrami ha promosso nei giorni scorsi, presso l´università degli Haredim (gli ebrei ultraortodossi) di Gerusalemme, un incontro analogo, dal quale è scaturito un progetto che vedrà come protagoniste alcune leader di comunità di area ebraica, musulmana, cristiana, drusa. "Questa settimana di studio - ha detto l´assessore Beltrami - rappresenta un evento molto significativo per la comunità nonesa, per l´importanza dei temi di volta in volta affrontati assieme a relatori e relatrici di varia provenienza e di differenti mentalità. Pur senza avere la pretesa di esaurire un tema così complesso, l´avere scelto quest´anno di accendere i riflettori sulle religioni, toccando alcuni nodi del credere e del non credere, costituisce un´occasione preziosa per riflettere sulle nostre identità, su ciò che ci accomuna al di là delle differenze, sulla possibilità di un percorso da fare assieme. E´ tempo che le donne, in particolare quelle a vario titolo coinvolte nell´esperienza religiosa, assumano un ruolo più incisivo nei cammini di pace e di convivenza. Lo abbiamo visto recentemente a Gerusalemme, lo vediamo qui in Trentino in questi giorni e siamo convinte che lo vedremo con sempre maggiore evidenza anche in futuro." Oggi la conclusione della settimana di studio con uno spettacolo teatrale di Teatro Minimo di Ardesio, "In nome della madre".  
   
   
UMBRIA: INAUGURATA A PASSIGNANO NUOVA SEDE COMUNITÀ PER MINORI “IL SENTIERO”  
 
Perugia, 15 novembre 2010 – “In un periodo di grande difficoltà in cui il sociale sconta il peso dei tagli di risorse da parte del Governo centrale, iniziative come queste sono sicuramente auspicabili ed utili alla collettività. Il fatto che ci sia un’organizzazione del privato sociale che non attende spunti, sollecitazioni e risorse dal pubblico, ma sia propositiva dal punto di vista progettuale investendo proprie risorse e coinvolgendo più soggetti per realizzare una nuova sede per comunità per minori, è la dimostrazione che il mondo del sociale in Umbria non si piega, è vitale e propositivo”. Lo ha affermato il 12 novembre a Passignano sul Trasimeno la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, durante la cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Comunità educativa per minori “Il Sentiero” della cooperativa Borgorete di Perugia. Erano presenti, oltre alla vicepresidente Casciari, anche il sindaco di Passignano sul Trasimeno, Claudio Bellaveglia, il presidente della cooperativa Borgorete, Carlo Alberto Rossetti. “L’apertura di questa nuova casa per minori – ha detto la vicepresidente Casciari – è il segno che in Umbria esiste un Terzo settore capace di integrarsi, senza sostituirsi, al lavoro che le istituzioni devono svolgere per il funzionamento del welfare. Questa virtuosa complementarietà e integrazione di ruoli determina l’ulteriore innalzamento della qualità della risposta ai bisogni dei cittadini, in questo contesto ancora più importante perchè i protagonisti sono i minori”. “Il regolamento regionale ‘8/2005’ – ha aggiunto la vicepresidente - prevede 6 tipologie di servizi per i minori e cioè la comunità educativa, la comunità diurna, il gruppo appartamento, la comunità per bambini con genitore, la comunità di pronta accoglienza e comunità di tipo familiare. Borgorete, ad eccezione di quest’ultima tipologia, offre sul territorio tutti gli altri 5 modelli in un raggio che va da Ponte San Giovanni al Lago Trasimeno con l’apertura di due nuovi servizi autorizzati al funzionamento da pochi mesi”. “Il Sentiero” – ha spiegato il presidente dela cooperativa Borgorete, Carlo Alberto Rossetti - è un servizio residenziale che accoglie temporaneamente minori (affidati dai servizi sociali), il cui nucleo familiare sia impossibilitato o inadeguato alla loro cura. La comunità è nata nel 2002 con la possibilità di accogliere fino a 6 ragazzi, mentre la nuova casa può accogliere fino a 8 minori di entrambi i sessi e di età compresa fra i 6 e i 18 anni. E’ prevista una disponibilità aggiuntiva di 2 posti per permettere l’accoglienza di sorelle e fratelli anche per fronteggiare le emergenze. Dal 2002 ad oggi il sentiero ha accolto 27 minori ai quali è assicurato un percorso educativo di sostegno nella gestione giornaliera dei vari aspetti della vita in un ambiente che ricalca lo stile familiare”. Complessivamente per la nuova casa, di oltre 400 metri quadri, la cooperativa ha speso 585mila, di cui 170 per l’acquisto dell’immobile, 350 per la ristrutturazione completa, 65 per l’arredo. Alle spese hanno contribuito tre fondazioni: Umana-mente, Enelcuore, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.