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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Novembre 2010
DOMANDE E RISPOSTE SULLA POSIZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO NEI NEGOZIATI SUL BILANCIO  
 
Strasburgo, 25 novembre 2010 - I negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri dell´Ue sul bilancio del prossimo anno hanno raggiunto un punto morto durante la notte di lunedì in seguito all´ostinato rifiuto di una minoranza di governi di discutere una procedura che associ il Parlamento alle discussioni sul sistema di finanziamento dell´Ue e malgrado le ampie concessioni fatte in precedenza dallo stesso Parlamento. Il team negoziale del Pe aveva reiterato la propria volontà di limitare l´aumento dei pagamenti nel 2011 al 2,91%, mentre aveva già contenuto gli stanziamenti d´impegno (che determinano i pagamenti futuri) all´1%. I deputati al Pe hanno tuttavia anche ribadito il desiderio di avviare colloqui su come il Parlamento possa partecipare a una revisione del sistema di finanziamento del bilancio Ue al fine di renderlo meno soggetto a crisi. Perché il Parlamento vuole essere associato alle discussioni sul quadro finanziario per gli esercizi 2014-2020? Il Parlamento è preoccupato del fatto che, con tutte le nuove politiche e i nuovi compiti che sono stati attribuiti all´Ue dai governi, non da ultimo dal trattato di Lisbona, sempre più spesso accade che si rendano necessarie manovre di bilancio ad hoc o – nel peggiore dei casi – che non si trovino fondi per finanziare tali politiche e attività. La partecipazione del Parlamento ai negoziati – ad esempio mediante la presenza di osservatori – farà sì che esso vi apporti un contributo e che l´adozione del documento finale da parte dei deputati risulti più facile avendo questi seguito da vicino il dibattito e le diverse soluzioni proposte. Per l´adozione del prossimo quadro finanziario pluriennale (Qfp) è comunque necessaria l´approvazione del Parlamento. Dato che i deputati devono rendere conto al proprio elettorato, è necessario che siano pienamente informati circa il contenuto di un eventuale accordo ed essere altresì in grado di esercitarvi influenza. Qualora ritengano che il quadro finanziario proposto dal Consiglio non sia soddisfacente per i cittadini europei, i deputati potrebbero respingere l´accordo nella sua integralità. Per evitare una tale situazione – una crisi di bilancio – il Parlamento, il Consiglio e la Commissione sono obbligati dal trattato ad adottare ogni misura necessaria per facilitare l´adozione del Qfp. Il Parlamento ritiene che un buon approccio sarebbe di includere un numero di deputati al Pe come osservatori sin dall´avvio dei negoziati. Se delegati del Parlamento sono presenti quando i punti chiave del Qfp sono discussi, questi possono consigliare agli Stati membri come assicurare il sostegno dell´intera Aula. Il Parlamento sta chiedendo un´imposta Ue? No. La maggior parte dei deputati trova completamente irrealistica la prospettiva di una tassa Ue. Per creare una tale tassa sono necessarie non solo l´unanimità in seno al Consiglio ma anche l´adozione in tutti i parlamenti nazionali. Si tratta della cosiddetta "doppia unanimità". Ciò che il Parlamento chiede è l´avvio di discussioni sulle nuove risorse per l´Ue, senza indicare aprioristicamente di quale tipo di risorse si possa trattare. Gli Stati membri dovranno comunque affrontare tale discussione in quanto è richiesta una nuova decisione sulle risorse proprie dell´Ue per il periodo di bilancio 2013-2020. Il Parlamento auspica una discussione sostanziale in quanto il sistema attuale, basato principalmente sui contributi nazionali al bilancio comunitario, esercita troppa pressione sui bilanci nazionali, il che rende oltremodo difficile la procedura di bilancio annuale, che verte in misura eccessiva sul livello generale di spesa, piuttosto che sul contenuto del bilancio. Le risorse proprie sono una parte importate del sistema di finanziamento dell´Unione. Anche se all´inizio, le Comunità europee erano finanziate da contributi nazionali, era già stabilito nel Trattato di Roma del 1957 che ciò sarebbe stato valido per un periodo transitorio e che presto la Cee sarebbe essere dovuta essere finanziata da risorse proprie. Cosi, nel 1970, il Consiglio adottò una decisione per sostituire i contributi degli Stati membri con delle risorse proprie, stabilendo che queste fossero i prelievi agricoli, i dazi doganali e una percentuale dell´´Iva su base armonizzata (i governi nazionali sono responsabili di raccogliere i prelievi e girarli ala Commissione europea). Tuttavia, dopo che alla Gran Bretagna fu garantito un rimborso e, per finanziare tale rimborso, furono introdotti dei livelli d´Iva differenziati per Stati membri, si rese necessario una riforma del sistema. Nel 1988, è stata introdotta una quarta risorsa di finanziamento, basata sul Pil degli Stati membri. Tale fonte è ora diventata quella principale per il bilancio Ue, poiché nel frattempo i dazi doganali sono diminuiti a causa dell´impegno globale in tal senso, e i prelievi agricoli si sono abbassati per la diminuzione dei prezzi dei prodotti. La Commissione europea ha presentato una serie di opzioni nella sua revisione dell´attuale sistema di finanziamento nella sua recente revisione del bilancio (19 ottobre). Il Parlamento auspica che venga fissata una procedura e un´agenda per il dialogo in modo tale che si possa arrivare a un accordo prima che l´Ue decida il suo prossimo Quadro finanziario multiannuale, conosciuto anche come Prospettive finanziaria. Perché il Parlamento europeo ha ora convenuto un aumento del 2,91%? La Commissione, che gestisce e attua il bilancio dell´Ue, è l´istituzione più idonea a calcolare il livello di pagamenti per un dato anno. Di conseguenza i deputati al Pe hanno votato a favore delle stime della Commissione relative ai pagamenti necessari per il 2011, corrispondenti al 6% di aumento piuttosto che al 2,9%. Il Consiglio ha poi posto come condizione principale per un accordo di bilancio la riduzione del livello dei pagamenti. Il livello dei pagamenti concordato regola le scadenze dei pagamenti, mentre gli impegni costituiscono le decisioni politiche che determinano quanto e come l´Ue dovrebbe spendere nel breve e nel lungo termine. A causa della difficile situazione economica nell´Ue, il Parlamento auspica un aumento degli impegni di circa l´1%, al di sotto del livello dell´inflazione.  
   
   
ACTA (CONTRAFFAZIONE E PIRATERIA) : I DEPUTATI EUROPEI DETTANO LE CONDIZIONI PER LA RATIFICA  
 
 Strasburgo, 25 novembre 2010 - L´accordo internazionale contro contraffazione e pirateria, recentemente finalizzato, è stato sottoposto a un attento esame da parte del Parlamento che ha approvato mercoledì una risoluzione che considera il nuovo Acta come "un passo nella giusta direzione", ma chiede alla Commissione di confermare che il testo non ha ripercussioni sulle libertà fondamentali e la legislazione comunitaria. Il Parlamento ha diritto di veto sugli accordi internazionali. La risoluzione, presentata dai gruppi Ppe e Ecr e adottata con una maggioranza modesta, 331 voti in favore, 294 contrari e 11 astensioni, afferma che l´Acta non modificherà la legislazione comunitaria in materia di diritti di proprietà intellettuale (Dpi), "visto che il diritto dell´Unione europea è già molto più avanzato rispetto alle norme internazionali in vigore". I deputati, che hanno diritto di veto sugli accordi internazionali, stabiliscono cosi le condizioni necessarie all´approvazione da parte del Parlamento del nuovo Acta e si dicono consapevoli che "l´accordo negoziato non risolverà il problema complesso e multidimensionale della contraffazione", ma ritengono che "esso costituisca un passo avanti nella giusta direzione". Tuttavia, i deputati chiedono alla Commissione di "confermare che l´attuazione dell´Acta non avrà alcuna ripercussione sui diritti fondamentali e sulla protezione dei dati, sugli attuali sforzi dell´Unione europea per armonizzare le misure di attuazione dei Dpi e sul commercio elettronico". L´obiettivo del nuovo accordo multilaterale Acta fra Ue, Usa, Australia, Canada, Giappone, Messico, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud e Svizzera è di rinforzare la protezione della proprietà intellettuale e contribuire alla lotta contro la contraffazione e la pirateria di prodotti quali l´abbigliamento di grandi marche, la musica e i film. A tal proposito, la risoluzione precisa che "l´adesione all´Acta non è esclusiva e che altri paesi in via di sviluppo ed emergenti potranno aderire all´accordo". Livello di trasparenza finalmente sufficiente - I deputati notano che a seguito delle proteste da parte del Parlamento, reiterate a marzo e settembre scorsi, "il livello di trasparenza dei negoziati Acta è stato sostanzialmente migliorato" e che "il Parlamento è stato pienamente informato sugli sviluppi dei negoziati e ha potuto prendere visione del testo negoziato una settimana dopo la conclusione dell´ultimo ciclo di negoziati in Giappone". Indicazioni geografiche: occasione mancata - Il Parlamento critica la non inclusione nell´accordo della "contraffazione delle indicazioni geografiche", e considera che "tale omissione rischia di creare confusione ", pur apprezzando gli sforzi della Commissione durante i negoziati in questa direzione. No ai "three strikes" - L´accordo non introdurrà né perquisizioni né la cosiddetta procedura di risposta graduale ("three strikes"), secondo quanto garantito dalla Commissione, e i deputati sottolineano che "l´Acta non potrà obbligare nessuna parte firmataria, e in particolare l´Unione europea, a introdurre la procedura "three strikes" o sistemi analoghi". Infine, i deputati si compiacciano che, su insistenza dell´Ue, la definizione del cameracording, ossia la registrazione illegale di un film in sala di proiezione, come reato penale non sia diventata obbligatoria ma facoltativa. L´undicesimo e ultimo ciclo di negoziati sull´Acta si è concluso a Tokyo, Giappone, il 2 ottobre 2010; una riunione tecnica per finalizzare la formulazione giuridica si terrà a Sydney (dal 30 novembre al 3 o, se necessario, 4 dicembre 2010.  
   
   
EURO-GOVERNANCE EUROPEA, BORGHEZIO: DOV´ERA LA GOVERNANCE EUROPEA SOLTANTO UN MESE DOPO AVER SUPERATO GLI ´STRESS TESTS´ SE OGGI L´ IRISH BANK PRECIPITA IN UN DEFICIT DI 8 MLD DI EURO?"  
 
Bruxelles, 25 novembre 2010 - Intervenendo ieri nell´aula di Strasburgo durante il dibattito sulla governance europea, l´On. Borghezio ha posto a Van Rompuy e Barroso la seguente domanda :"La via giusta è evitare la dissoluzione dell´Euro (impresa difficile...) o piuttosto impedire che il salvataggio dell´Euro porti con sé la rovina delle economie dei nostri Paesi, dopo che la politica eurofila - da Prodi in poi- ha distrutto le nostre piccole e medie imprese - specie in Padania -e creato solo disoccupazione e cassa integrazione?" Indicando nel Presidente della Bce il "convitato di pietra" della discussione, Borghezio gli si è rivolto parafrasando le parole pronunciate da Cicerone nel Senato romano: "Quousque tandem abutere, Trichete, patientia nostra? "Per Borghezio, infatti, c´è da domandarsi "perché i Paesi che sopravvivono alla crisi dovrebbero dissanguarsi con 100 mld di Euro finanziando l´Irlanda? "e, sempre rivolgendosi idealmente a Trichet - che in aula Borghezio continua a chiamare con il vocativo ´Trichete´ - "dov´era la governance europea se, soltanto un mese dopo aver superato gli ´stress tests´, l´Anglo Irish Bank è precipitata in un deficit di 8 mld di Euro?" In conclusione, Borghezio ha insinuato il dubbio che la Corte Costituzionale tedesca potrebbe avere qualcosa da dire sulla costituzionalità di una decisione che preveda lo spostamento delle passività di un altro Paese sul bilancio della Germania, con conseguenze facilmente immaginabili. E allora, ha concluso, "Ciao Euro, ciao, ciao, ciao..."  
   
   
I FONDI SOVRANI E I NUOVI EQUILIBRI DOPO LA CRISI  
 
Milano, 25 novembre 2010 - il 1° dicembre prossimo alle ore 18.00 Ispi, in collaborazione con Finmeccanica, promuove una Tavola Rotonda dal titolo: “I fondi sovrani e i nuovi equilibri dopo la crisi”. L´incontro, che si svolgerà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano), Segreteria Organizzativa (tel.: 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it/ )  
   
   
“BUILDING EUROPE’S ECONOMIC FUTURE”  
 
Bruxelles, 25 Novembre 2010 - Il prossimo 1 dicembre (14.00-17.45) l´Ispi promuove una Conferenza Internazionale dal titolo: “Building Europe’s economic future” La Conferenza, a cui interverranno, tra gli altri, Olli Rehn, Commissario per gli Affari economici e monetari e Sylvie Foulard, Coordinatrice della Commissione per gli Affari economici e monetari del Parlamento europeo, è organizzata in collaborazione con Chatham House, Epc, Ifri e Swp nell’ambito del network “European Economic Governance Monitor” (Eegm). Di setuito il programma dell’incontro, http://www.Ispionline.it/it/documents/eegm_1.12.10.pdf   che si ripropone di dibattere sulle prospettive di crescita dell’Unione europea alla luce delle recenti proposte riguardanti la riforma del Patto di Stabilità e Crescita ed il piano strategico “Europa 2020”. Per partecipare all’evento, che si terrà a Bruxelles presso la sede dello European Policy Centre (Résidence Palace, 155 rue de la Loi), è necessario compilare la scheda di adesione e spedirla via fax al numero 0032-(0)2 230 74 72.  
   
   
CRESCE IL PESO DI SEGRATE NEL MONDO ELETTA VICEPRESIDENTE GENERALE DEL GLOBAL CITIES DIALOGUE NETWORK DI 200 CITTÀ DEL PIANETA IMPEGNATE NELLA LOTTA CONTRO IL DIGITAL DIVIDE TRA NORD E SUD  
 
Segrate, 25 novembre 2010 - Segrate è vicepresidente generale del Global Cities Dialogue (Gcd)*, network di 200 città del pianeta impegnate a livello internazionale nella lotta contro il digital divide tra Nord e Sud. Venerdì 19 novembre, a Bruxelles, l’elezione, nell’ambito dell’Assemblea Generale dei Sindaci partecipanti. Durante l’elezione del nuovo Steering Committee (Comitato direttivo), a Segrate, oltre a essere stati riconfermati i ruoli di vicepresidente per l’Europa e di tesoriere mondiale, è stata assegnata anche la vicepresidenza generale. La presidenza è andata al Lussemburgo. Durante i lavori aperti dal sindaco di Segrate Adriano Alessandrini, è stata eletta la Segreteria Generale come nuovo membro dello Steering Committee ed è stato approvato il budget 2011. Sono stati programmati inoltre gli incontri con gli Sherpas e il prossimo appuntamento con i Sindaci che si terrà a Colonia il 21 e il 22 febbraio. Ogni città ha presentato i progetti di cooperazione internazionale svolti e le evoluzioni registrate nell’ambito dell’innovazione tecnologica (Itc). Segrate ha avuto modo di illustrare il progetto “Scuola 2.0”, grazie al quale tutte le classi sono state dotate di Lim – Lavagne Interattive Multimediali e alcune di Netbook. Alessandrini ha anche aggiornato i colleghi sull’ampliamento della copertura cittadina con la rete wi-fi e del wi-max. In riferimento ai progetti di cooperazione internazionale, Segrate ha parlato del Centro Giovanile Ict realizzato a Rufisque (Senegal), attrezzato di 40 pc e di una connessione a banda larga, strumenti che consentiranno ai ragazzi di frequentare corsi di formazione e utilizzare computer e Internet. Partner del programma, coordinato dal Comune di Segrate, sono, oltre alla città di Rufisque, l´associazione tedesco-senegalese Senegal und Freunde, l´associazione Informatici senza Frontiere e l´azienda Sinapto srl. Il sindaco Alessandrini ha inoltre reso noti gli sviluppi delle attività in corso a Sonsonate – El Salvador, in particolare della riqualificazione dell’asilo “10 de Mayo” in partnership con la fondazione Aiutare i Bambini.  
   
   
FVG: SU MACROAREA DANUBIANA INERZIA DI GIUNTA E GOVERNO  
 
 Trieste, 25 novembre 2010 - "I dubbi sulla gestione dei rapporti con il governo restano e molti sono gli elementi che fanno pensare a un fallimento politico". La risposta data dall´assessore alle Relazioni internazionali Elio De Anna alla richiesta di chiarimenti di Paolo Menis in merito alla mancata inclusione del Friuli Venezia Giulia nella macroarea danubiana, non ha soddisfatto il consigliere regionale del Pd. "Comprendo l´imbarazzo dell´assessore, appena subentrato nelle deleghe - ha precisato Menis - e gli do atto di aver fornito una riposta precisa e puntuale che traccia un quadro esaustivo rispetto ai progetti della nostra Regione in materia di cooperazione internazionale e comunitaria ma che, tuttavia, non giustifica l´inerzia di chi lo ha preceduto. "Come ho sottolineato in Aula, infatti, la macroarea danubiana è realtà da oltre un anno, periodo in cui, evidentemente, l´allora assessore Federica Seganti è stata troppo impegnata nella propaganda sulla sicurezza. Sarebbe bastata una più attenta azione politica di stimolo nei confronti del governo (e del ministro degli Esteri Franco Frattini in particolare) per evidenziare i legami storici e culturali del porto di Trieste, ma anche del Friuli (dal Patriarcato di Aquileia a oggi) con l´area danubiana. Su queste basi - ha aggiunto Menis - si sarebbe dovuta avanzare la richiesta di un interessamento più efficace per chiedere l´inclusione del nostro territorio in questo progetto che al momento annovera ben 14 Stati di cui 8 membri dell´Ue. "Oltretutto, in sede di replica è stata proprio la Giunta a confermare l´importanza che l´area balcanica rivestirà nel prossimo futuro, precisando come continui il proficuo rapporto tra la nostra regione e i Paesi confinanti, oltre che con la Serbia. Appare quindi ancora più inspiegabile la scelta del Governo di impegnarsi nell´area adriatico-ionica di cui al momento fanno parte, oltre all´Italia, Grecia e Albania. In questo senso - fa notare il consigliere - ho forti dubbi che Paesi già inclusi nel progetto dell´area danubiana vogliano nuovamente impegnarsi in un progetto che rischia di essere in concorrenza in termini di potenziale attribuzione delle risorse. "Spero che quando il ministro Frattini tornerà nella nostra regione, che l´ha eletto in Parlamento, il presidente Tondo o qualche altro esponente della maggioranza si ricordi di chiedergli conto di una così grande mancanza di attenzione verso il Friuli Venezia Giulia e l´intero Nordest".  
   
   
ROMANIA, CRESCONO IMPORT ED EXPORT (+26.5 E +18.9 %)  
 
Bucarest, 25 novembre 2010 - Secondo le stime preliminari dell´Istituto nazionale di Statistica, in Romania il valore complessivo delle esportazioni Fob realizzate nei primi nove mesi del 2010 è stato di 26.832,2 milioni di euro, mentre quello delle importazioni Cif è stato di 33.731,7 milioni di euro. Rispetto al corrispondente periodo dell´anno precedente, le esportazioni sono aumentate del 26,5 per cento e le importazioni del 18,9. Il deficit commerciale Fob-cif nel periodo 1 gennaio-30 settembre 2010, informa l´Ice, è stato di 6.899,5 milioni di euro. Il valore degli scambi intracomunitari nei primi nove mesi del 2010 è stato di 19.454,4 milioni di euro per quanto riguarda l´export e di 24.400,5 milioni di euro per l´import, rappresentando il 72,5 per cento del totale delle esportazioni e il 72,4 per cento del totale delle importazioni. Nel settembre 2010 le esportazioni sono aumentate del 35 per cento rispetto al corrispondente mese dell´anno precedente mentre le importazioni hanno registrato un incremento del 14 per cento. A settembre 2010, il saldo commerciale risultava negativo per 784,1 milioni di euro, 382,9 milioni in meno rispetto al settembre 2009.  
   
   
REPUBBLICA CECA, PIL CRESCE DEL 3%  
 
Praga, 25 novembre 2010 - Secondo gli ultimi dati preliminari pubblicati dall´Ufficio ceco di Statistica, la Repubblica Ceca ha registrato nel terzo trimestre un incremento del prodotto interno lordo (Pil) del 3 per cento su base annua e dell´1,1 per cento rispetto al trimestre precedente, grazie soprattutto all´export dell´industria. Bene in modo particolare il settore automobilistico. I dati hanno sorpreso gli analisti i quali, sebbene ottimisti, non si erano spinti oltre un possibile +2,5 per cento di incremento del Pil annuo nel terzo trimestre (+0,6 rispetto al secondo trimestre del 2010).  
   
   
CROAZIA, AUMENTO DEI PRESTITI BANCARI A SETTEMBRE  
 
Zagabria, 25 novembre 2010 - Secondo i dati diffusi dalla Banca Nazionale Croata (Hnb), lo scorso settembre è proseguito il trend di aumento dei prestiti bancari complessivi a livello annuo, arrivati a 265,6 miliardi di kune (circa 35,6 miliardi di euro) alla fine di settembre dell´anno in corso, ossia il 5,3 per cento in più rispetto allo stesso mese dell´anno scorso. I prestiti alle imprese hanno registrato un aumento dell´8,6 per cento annuo, attestandosi a 105 miliardi di kune (circa 14,5 miliardi di euro) lo scorso settembre. I prestiti alle persone fisiche hanno registrato un´aumento dell´1,7 per cento e ammontano a 124,8 miliardi di Kune (circa 17,3 miliardi di euro).  
   
   
AMMONTARE DI CCTEU E BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 25 novembre 2010 - Il Mef, comunica l´ammontare deiCcteu e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 29 novembre. - Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi ("Ccteu"): decorrenza / scadenza: 15 ottobre 2010/2017; terza tranche Isin : It0004652175 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1.000 milioni di euro a un massimo di 1.500 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali decorrenza / scadenza: 1º novembre 2010/2013; terza tranche Isin : It0004653108 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1.500 milioni di euro a un massimo di 2.500 milioni di euro decorrenza / scadenza: 1º settembre 2010/1º marzo 2021; settima tranche Isin : It0004634132 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2.000 milioni di euro a un massimo di 3.000 milioni di euro  
   
   
REGIONI: UNA VERA AUTONOMIA FINANZIARIA? OGGI UNA TAVOLA ROTONDA SUL FEDERALISMO FISCALE ORGANIZZATA DAL CNR-ISSIRFA PRESSO LA CAMERA DEI DEPUTATI  
 
 Roma, 25 novembre 2010 – Organizzata dal Cnr-issirfa oggi dalle 9,30, presso Camera dei Deputati si svolgerà una tavola rotonda sul federalismo fiscale nel corso della quale verranno diffusi molti dati di grande interesse, su un tema di estrema attualità. Alle ore 9, nel corso di una conferenza stampa sarà presentato il volume Osservatorio Finanziario Regionale “La finanza regionale 2009” n. 32 dell’Osservatorio Finanziario Regionale. La Tavola Rotonda che inizia alle ore 9.30 ha come tema: “Una Vera Autonomia Finanziaria Per Le Regioni?”introduce: Enrico Buglione, seguiranno Interventi di: Luca Antonini; Tommaso Antonucci; Mario Baldassarri; Marco Causi; Daniele Franco; Adriano Giannola; Rita Perez. Ore 13.00 Stelio Mangiameli (Conclusioni). L’istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie “M.s. Giannini” – Issirfa, Cnr, ha sempre avuto, tra le sue missioni, quella di studiare il sistema di finanziamento degli enti territoriali in Italia, e in particolare delle regioni, promuovendo - per esempio attraverso l’Osservatorio finanziario regionale - una indispensabile operazione di trasparenza sui bilanci regionali, ma anche contribuendo alla individuazione degli aspetti critici e del loro superamento. Ciò è avvenuto, anche in sedi istituzionali, analizzando i problemi del decentramento in settori di particolare rilevanza come quelli dell’assistenza sanitaria e del sostegno alle attività produttive, favorendo la conoscenza all’estero del nostro modello di federalismo fiscale, assumendo un ruolo di pioniere, in Italia, nel sostenere l’importanza della promozione della funzionalità e della accountability degli enti territoriali. Per garantire una piena autonomia finanziaria, il modello di federalismo fiscale della L. 42/2009 e relativi decreti attuativi ora in discussione, prevede che le spese delle regioni siano prioritariamente finanziate con entrate tributarie e, comunque, con entrate etichettate come “libere da vincoli di destinazione”. Ma un esame attento delle norme indica che l’autonomia finanziaria di entrata e di spesa, come avviene attualmente, sarà più apparente che effettiva. Ciò in quanto: - la maggior parte delle risorse “libere” dovrà comunque essere destinata a garantire i livelli essenziali di prestazioni fissati dallo Stato; - vi saranno vincoli all’autonomia tributaria, in particolare per l’incremento delle aliquote Irap e Addizionale Irpef; - sul gettito dei tributi propri dovranno essere costituite compartecipazioni a favore degli Ee.ll.; - le entrate saranno di fatto suddivise per funzioni di spesa. Sorgono quindi alcune domande: 1. Nonostante l’obiettivo dichiarato della riforma di migliorare la trasparenza dei bilanci delle regioni, questi continueranno a dare un’immagine dell’autonomia finanziaria diversa dalla realtà? 2. Ampliare il ventaglio delle funzioni protette da livelli essenziali di prestazioni, come prevede la riforma, non significa ammettere implicitamente che l’aspirazione al federalismo non è così prioritaria come si intende far credere? Ed ancora: 3. La situazione della finanza pubblica in Italia è così delicata da non permettere un’autonomia finanziaria maggiore dell’attuale? Non sarebbe stato meglio rimandare la riforma a tempi migliori e concentrarsi subito sulla soluzione dei problemi che ostacolano la ripresa economica? 4. Se, invece, proprio la riforma fosse considerata uno degli strumenti adatti a favorire il risanamento – per i risparmi che dovrebbe produrre la razionalizzazione del sistema di perequazione – si è sicuri che tale obiettivo sia conciliabile con quello di garantire su tutto il territorio livelli essenziali di prestazione, uniformi in termini qualitativi e quantitativi? http:// www.Issirfa.cnr.it/    
   
   
CAMPOBASSO, IL CONSOLE TEDESCO MUCH IN CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE  
 
Campobasso, 25 novembre 2010 - Visita ufficiale, ieri mattina, in Consiglio regionale da parte di Christian Walter Much, Console generale della Repubblica Federale di Germania a Napoli. Lo hanno ricevuto il Presidente Michele Picciano ed il Vicepresidente Toni Incollingo. Picciano, a nome dell´intero Consiglio regionale del Molise, ha dato il benvenuto all´ospite che già in passato, nel 1977, era stato in Molise, precisamente a Termoli, prima di recarsi alle isole Tremiti, in vacanza con la famiglia. "Il Molise - ha spiegato Picciano - è una regione ricca di valori sani, oltre che avere un territorio particolarmente bello e suggestivo dal punto di vista turistico. E´ un pezzo d´Italia ove si pratica l´agricoltura in maniera preponderante, anche se la stessa, in questi anni, ha fatto registrare momenti di autentica difficoltà, dovuti soprattutto alle condizioni climatiche che, spesso e volentieri, mettono a rischio i raccolti. Alluvioni, grandinate e, in qualche caso, la siccità, producono seri danni agli agricoltori che devono far ricorso a risorse varie per sopravvivere". "Voglio augurarmi - ha auspicato Picciano - che possano rafforzarsi le intese e le collaborazioni tra Molise e Germania ed interagire nelle varie attività economiche. La presenza all´estero dei molisani è di gran lunga superiore di ben tre volte a quella dei residenti in loco, a testimonianza di un flusso migratorio che in passato ha decimato la regione. Fortunatamente, l´emorragia si è arrestata e, in qualche caso, s´è verificato il fenomeno inverso, l´emigrazione di ritorno". Attestati di profonda stima nei confronti del Console sono stati espressi anche dal Vice presidente del Consiglio Incollingo il quale, riprendendo la proposta già formulata da Picciano, ha promesso a Much di restituire la visita in un prossimo futuro, magari prima di Natale. "A Napoli sto benissimo - ha detto Much - ed ho scoperto che siamo anche abbastanza vicini a voi. Vi aspetto volentieri per un ulteriore scambio di impegni. Magari quando Napoli sarà ripulita definitivamente dai rifiuti". Su questo ultimo aspetto, Picciano e Incollingo hanno anche riferito della solidarietà che il Molise ha espresso alla Campania sul fronte dei rifiuti: la nostra regione è pronta a fare la sua parte, compatibilmente con le proprie necessità ed esigenze. "Sono contento di essere qui e sono contento di essere stato io il primo console della Germania a mettere piede sulla vostra bellissima terra; spero ci vedremo presto a Napoli", ha concluso Much.  
   
   
SARDEGNA: INCONTRO TRA CAPPELLACCI E AMBASCIATORE URUGUAIANO  
 
Cagliari, 25 Novembre 2010 - Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha incontrato ieri in una visita di cortesia l’ambasciatore uruguaiano Gustavo Annibal Alvarez Goyoaga. Nel corso del colloquio sono stati approfonditi i temi riguardanti le possibili collaborazioni tra Sardegna e Uruguay in materia di cultura, turismo, agricoltura, socio sanitario, ricerca e innovazione tecnologica, sulle quali è stato già predisposto, dall’ufficio di Gabinetto della presidenza della Regione, un Protocollo d’intesa tra Sardegna e Ministero degli Esteri uruguaiano. Il presidente Cappellacci e l’ambasciatore Alvarez Goyoaga hanno anche parlato della realtà riguardante la nutrita comunità sarda presente in Uruguay.  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE SCOPELLITI E L´ASSESSORE MANCINI HANNO ILLUSTRATO IL BILANCIO DI PREVISIONE 2011  
 
 Catanzaro, 25 novembre 2010 - Sono tre le grandi priorità nel bilancio di previsione della Regione illustrato, ieri mattina in conferenza stampa a Palazzo “Alemanni”, dal Presidente Giuseppe Scopelliti, dall’assessore al ramo Giacomo Mancini e dal Dirigente Generale del Dipartimento Pietro Manna. Sostegno alle famiglie bisognose, lotta alla ndrangheta ed ultimazione della costruenda cittadella regionale caratterizzano la manovra finanziaria del 2011 ed il bilancio. Il documento contabile dovrà passare all’esame del Consiglio regionale. Nella definizione dell’atto più importante di indirizzo dell’azione di Governo la Regione Calabria ha voluto confermare che la nostra priorità è la lotta alla ‘ndrangheta, attraverso azioni concrete finalizzate a contrastare i fenomeni mafiosi. Nel dettaglio è prevista l’accensione di un mutuo di 500.000 euro per 20 anni, per la costruzione e l’ammodernamento di uffici giudiziari, caserme dei carabinieri, stazioni di polizia e carceri. E’ stato inoltre deciso uno stanziamento di 10 milioni per aiuti alle famiglie numerose e a basso reddito. L’ipotesi allo studio è quella di prevedere una somma di 1000 euro per almeno 10.000 famiglie, con una carta di credito per il pagamento di bollette gas, elettricità , libri di testo per la scuola ed altro. All’interno del documento anche sostegno alle imprese attraverso la possibilità della cessione dei crediti delle imprese alla Regione, la previsione di un fondo di garanzia per le imprese in difficoltà. L’imprenditore, grazie ad una certificazione rilasciata dalla Ragioneria, otterrà dalla sua banca l’anticipazione dei crediti vantati e “Fincalabra” garantirà gli affidamenti per le imprese in difficoltà, grazie ad un fondo di garanzia finanziato dalla Regione. Prevista l’accensione di un mutuo di 34,2 milioni di euro per il completamento della cittadella regionale. Con la nuova sede, i calabresi risparmieranno 20 milioni all’anno per fitti, manutenzione, vigilanza ed altro. All’interno del bilancio di previsione è compreso un programma di finanziamenti ad opere pubbliche di rilevante interesse ed almeno una grande opera pubblica per ciascuna provincia grazie ad un mutuo di 1,5 mln per vent’anni. Previsti, inoltre, un programma di finanziamenti per gli edifici di culto, nuove chiese, nuove parrocchie e nuovi oratori grazie ad un mutuo di 1,35 mln per vent’anni. Per quanto concerne la macchina burocratica l’idea è di razionalizzare la spesa del personale regionale attraverso la possibilità di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, i dipendenti con meno di 5 anni alla pensione potranno beneficiare di un incentivo di 7 mensilità di stipendio all’anno (e 3 mensilità di contributi). Il nuovo sistema dei trasporti regionale prevede risorse per 6,5 milioni di euro destinate al miglioramento dei servizi. Avviata infine una sana politica delle entrate attraverso la previsione di entrate tributarie corrispondenti all’effettiva riscossione (tassa automobilistica 125 milioni anziché 140) e l’avvio di un programma di valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare regionale.  
   
   
FONDI UE: OGGI A PALERMO COMITATO SORVEGLIANZA PO FESR 2007/2013  
 
 Palermo, 25 novembre 2010 - Si svolg0ono oggi a Palermo i lavori del Comitato di sorveglianza del Po Fesr Sicilia 2007-2013. La seduta avra´ inizio alle ore 9, nella sala conferenze dell´Hotel Nh (ex hotel jolly - Foro Umberto I). All´ordine del giorno la relazione sullo stato di attuazione del Programma Fesr Sicilia 2007/2013, la rimodulazione del programma e l´approvazione delle modifiche al documento "Requisiti di ammissibilita´ e criteri di selezione". All´incontro, presieduto dall´assessore regionale all´economia Gaetano Armao su delega del governatore Raffaele Lombardo, prendono parte la Commissione europea, i rappresentanti del Ministero per lo Sviluppo economico e degli altri dicasteri coinvolti, i responsabili dei Dipartimenti regionali e gli esponenti del Partenariato economico e sociale (tra cui sindacati, associazioni e organizzazioni di categoria). L´autorita´ di gestione del Po Fesr Sicilia 2007-2013 sara´ rappresentata dal Dipartimento regionale della Programmazione. Il Comitato di sorveglianza del Po Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale) vigila sull´efficienza e sulla qualita´ d´esecuzione del Programma operativo. L´organismo si riunisce di norma due volte l´anno, monitorando l´avanzamento della spesa e approvando eventuali modifiche ai documenti.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE : TRANSPADANA, PROGETTO SPERIMENTALE PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE DEI MALATI DI SLA  
 
Torino, 25 Novembre 2010 - Adesione al Comitato Transpadana, progetto sperimentale per l’assistenza domiciliare dei malati di Sla, occupazione dei disabili sono i principali argomenti affrontati dalla Giunta regionale durante la riunione di questa mattina. Transpadana . La Regione, su proposta dell’assessore Barbara Bonino, aderisce al Comitato promotore della direttrice europea Transpadana ed entra a far parte del consiglio di amministrazione con lo stesso assessore. Viene così accolta la proposta avanzata dal Comitato per l’indubbia valenza strategica ed economica della linea ferroviaria, l’esigenza di verificare con gli enti responsabili della gestione dei territori interessati le opportunità ed i vantaggi economico-sociali del progetto, la necessità di sostenere l’inserimento nei programmi di investimento nazionali della tratta fino a Lione, la constatazione l’entrata in servizio della linea potrà ancor meglio candidare il Piemonte al suo ruolo naturale di porta verso l’Europa occidentale. Progetto Sla . La Regione, su proposta dell’assessore Caterina Ferrero, presenterà al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per ottenerne il finanziamento, il progetto sperimentale di continuità assistenziale per i pazienti con Sla e le loro famiglie. L’obiettivo è quello di consentire il più a lungo possibile la permanenza a domicilio dei pazienti garantendo un sistema assistenziale adeguato che tenga conto della persona malata e della sua famiglia durante tutte le fasi della malattia. Occupazione dei disabili . Viene trasferita all’Agenzia Piemonte Lavoro, su proposta dell’assessore Claudia Porchietto, la somma di 6.350.000 euro che consentirà di procedere alla gestione dei programmi provinciali del Fondo regionale per l’occupazione dei disabili per il triennio 2011-2013. Un successivo provvedimento stabilirà il riparto delle risorse e il disciplinare per i piani di attività. Canale di Castelletto Stura . Concesso al consorzio di irrigazione Balera Maestra-destra Stura, su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, un contributo di 108.000 euro per ricostruire un tratto del nuovo canale. Sono inoltre stati approvati: - su proposta dell’assessore Barbara Bonino, l’assegnazione alla Provincia di Cuneo di 240.000 euro per finanziare l’incremento del servizio di trasporto pubblico locale su gomma sulla linea Alba- Torino; - su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, l’autorizzazione all’Atc di Torino ad utilizzare 163.000 euro per la manutenzione straordinaria degli immobili di via Chiesa 2 e via Matteotti 4-8 ad Alpignano; - su proposta dell’assessore Claudia Porchietto, l’inserimento nel Fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di incidenti sul lavoro la somma di 490.000 derivante da una donazione pervenuta alla Regione da un privato (la consistenza del Fondo diventa così di un milione); - su proposta dell’assessore Roberto Ravello, il giudizio positivo di compatibilità ambientale al progetto di rinnovo, con ridelimitazione e riduzione dell’area, della concessione mineraria Masserano-san Rocco sita nel territorio di Masserano (Bi).  
   
   
REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SüDTIROL: VARATO DALLA GIUNTA IL DISEGNO DI LEGGE SUL PERSONALE DELLA REGIONE E DELLE CAMERE DI COMMERCIO  
 
 Trento, 25 novembre 2010 - La Giunta regionale ha varato ieri un disegno di legge in materia di personale. Il testo recepisce, nell’ordinamento della Regione e delle Camere di Commercio, le disposizioni di principio contenute nella cosiddetta legge Brunetta, relativa all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e all’efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Il disegno di legge, che inizia ora il suo iter in Consiglio regionale, interviene in modo mirato sulle singole disposizioni delle leggi regionali con l’obiettivo di adeguarle ai principi ed ai criteri essenziali della riforma statale, introducendo, nel contempo, minime misure di riordino del sistema organizzativo. In particolare si punta a migliorare l’efficienza e l’efficacia delle procedure di contrattazione collettiva, ridefinendo gli ambiti di disciplina riservati alla legge e quelli riservati alla contrattazione, modificando la durata dei contratti collettivi e facendo coincidere la regolamentazione giuridica con quella economica. Vengono, inoltre, previsti sistemi di valutazione delle strutture organizzative e del personale dirigenziale, individuando un apposito organo che supporti la Giunta nell’approvazione dei criteri e nello svolgimento dell’attività. Al fine di garantire la trasparenza delle informazioni circa il funzionamento dell’ente, si prevede, inoltre, la pubblicazione attraverso gli strumenti elettronici in uso, degli aspetti salienti dell’attività svolta dalle strutture organizzative, dei risultati delle forme di verifica, dei dati relativi alle presenze e assenze del personale e delle retribuzioni dei dirigenti. Sono state, infine, inserite alcune disposizioni in materia di rapporti di lavoro a tempo determinato.  
   
   
IL VOUCHER DI CONCILIAZIONE DELLA REGIONE LOMBARDIA: OPPORTUNITA’ PER RAFFORZARE I SERVIZI DI CONCILIAZIONE SUL TERRITORIO LOMBARDO  
 
Milano, 25 novembre 2010 - Il workshop ha lo scopo di presentare la misura di Regione Lombardia “Voucher di Conciliazione” e le attività progettuali inerenti. Intende coinvolgere dirigenti e rappresentanti comunali per illustrare le potenzialità di sviluppo dei servizi di conciliazione in Lombardia. Edenred Italia, quale mandatario dell’Organismo Intermedio che gestisce il programma, è stata incaricata di promuovere la rete di sostegno per le famiglie destinatarie. Il progetto si rivolge a lavoratori percettori di Dote Ammortizzatori Sociali che hanno l’esigenza di conciliare carichi di cura familiare con gli impegni per la riqualificazione e il ricollocamento professionale. Il dispositivo coinvolge diversi attori pubblici e privati: fondamentale il contributo degli Enti locali soprattutto nell’organizzazione ed erogazione dei servizi. L’incontro si svolge oggi presso il Palazzo delle Stelline – Corso Magenta 61 a Milano co il seguente programma: Ore 10.00: Apertura dei lavori Monica Boni - Direttore Marketing, Incentive e Servizi alla Persona - Edenred Italia; Saluto introduttivo e presentazione del workshop Paola Gabaldi – Dirigente Arifl area Strategia e Sviluppo; Obiettivi e finalità del Voucher di Conciliazione per la Regione Lombardia Deborah Gallo – Project Manager dei Programmi Sociali Pubblici - Edenred Italia; Presentazione del dispositivo Voucher di Conciliazione Monica Terlenghi – Comune di Brescia - Settore Amministrazione Diritto Allo Studio, Loredana Provasi – Comune di Legnano – Responsabile Servizio Scolastico; Relazione di due comuni già accreditati come Operatori di Servizio Valentina Festorazzi - Cesvip Lombardia Sede di Varese; Testimonianza di un operatore al lavoro Dote Ammortizzatori Sociali convenzionato in qualità di “Sportello Conciliazione”. Federico Piccini – Cooperativa Sociale “Aurora 2000” S.donato Milanese; Procedura di convenzionamento di un Operatore di Servizio. Tavola rotonda e dibattito Ore 12.00: Chiusura dei lavori . Www.obiettivoconciliazione.it/    
   
   
VENDOLA RISPONDE A CHIODI (ABRUZZO) SU QUESTIONE TERREMOTO AQUILA  
 
Bari, 25 novembre 2010 - Di seguito, il testo della risposta del presidente Vendola al presidente della regione Abruzzo, Chiodi: Gentile Presidente Chiodi, ti sei risentito per le mie dichiarazioni sul tema spinoso della ricostruzione post terremoto in Abruzzo. Mi racconti delle cose fatte o in cantiere. E la tua lettera mi conferma nel mio dolore e nel mio giudizio su quanto accaduto nella tua regione. Dolore perché L’aquila è uno dei cuori pulsanti e nobili del nostro Paese, è un crocevia della bellezza del mondo, e la sua tragedia meritava una seria elaborazione del lutto, un rendiconto sincero delle responsabilità che rendono così vulnerabile un intero tessuto urbano, e soprattutto meritava un’opera possente e rigorosa di pianificazione della ricostruzione. Invece sono andati in scena gli spot pubblicitari delle new towns, quella filantropia esibita in diretta televisiva, una permanente manipolazione delle cronache abruzzesi, e il tutto nel quadro delle attività appaltatorie della cosiddetta “cricca”. Tutti gli abruzzesi che ho incontrato in America mi hanno espresso sgomento e indignazione per ciò che è stato “svelato” dal popolo delle carriole e da quel cartello che diceva “Io non ridevo”. Si è fatta propaganda sulla pelle degli abruzzesi, si sono costruiti cicli di malaffare speculando sulla vita e la morte di una città. Io penso così e non riesco a tacere. Capisco il tuo imbarazzo e ti prego di comprendere la mia sincerità.. Io penso che la ricostruzione sia un impegno davvero ciclopico, che chiama in causa un’intera classe dirigente, le comunità colpite e insieme l’intera cultura nazionale. La ricostruzione non può essere ridotta alla stregua di un sondaggio, ad una vaga evocazione progettuale, a suggestioni che galleggiano nel vuoto pneumatico di iniziative concrete.. Questo a me sembra superficiale e poco serio.  
   
   
COME REAGISCE LA TOSCANA COLPITA DA UN FINTO TERREMOTO FINO A DOMENICA IN QUATTRO PROVINCE IMPONENTE ESERCITAZIONE INSIEME A 5 STATI EUROPEI CENTINAIA I VOLONTARI MOBILITATI. COORDINA LA PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE  
 
Firenze 25 novembre 2010 - Terex 2010, la più grande esercitazione di soccorso mai effettuata in Italia scatterà a un’ora imprecisata di giovedì 25 novembre 2010. Verrà simulato un terremoto di magnitudo 6.4 della scala Richter, con epicentro nel comune di Piazza al Serchio in provincia di Lucca, nella Toscana appenninica. Colpirà soprattutto le province di Lucca e Massa-carrara, che lamenteranno i danni maggiori, ma anche quelle di Pistoia e Pisa e sarà avvertito nelle regioni vicine. In Toscana avrà effetti rovinosi, con crollo di edifici, black-out delle linee telefoniche, danni idrogeologici e migliaia di senza tetto. Sarà la Sala Italia del Dipartimento della Protezione civile nazionale, il soggetto che coordinerà l’intera operazione, a chiamare quella regionale, segnalando il responso dei sismografi e chiedendo notizie al livello regionale. Da quel momento scatterà la macchina dei soccorsi veri, in seguito ad un sisma stavolta fortunatamente finto: l’operazione Terex, cioè Tuscany earthquake reliefe exercise, ovvero esercizio di soccorso per il terremoto in Toscana. Appena avuta notizia della scossa la Sala operativa unica di Firenze allerterà i livelli locali che si recheranno sul posto e si occuperà di mobilitare l’imponente macchina dei soccorsi. Nel giro di un’ora sarà operativa la Dicomac, la Direzione comando e controllo, cioè il centro operativo che coordinerà tutti gli interventi. Sarà allestito a Viareggio, alla Cittadella del carnevale, in posizione strategica. Da qui partiranno le richieste di aiuto alle altre Regioni, alle forze dell’ordine, alle Prefetture, all’Esercito, alla Croce Rossa, alle organizzazioni del volontariato e alle decine di altri soggetti protagonisti di Terex 2010, fino a coinvolgere il livello europeo, che risponderà inviando squadre di esperti e soccorsi da Francia, Austria, Croazia, Slovenia e Federazione russa. Intorno all’epicentro saranno allestite quattro aree di accoglienza riservate aisoccorritori stranieri, che arriveranno in 188, con 13 cani addestrati per le ricerche dei dispersi, 46 veicoli e 2 aeroplani. I Russi monteranno perfino un ospedale da campo alla periferia di Lucca.saranno invece otto le working area, veri e propri campi di esercitazione pratica per tutti i partecipanti, dove si interverrà veramente su finte vittime, si libereranno feriti da sotto le macerie per ricoverarli negli ospedali della Toscana, si recupereranno i passeggeri di un’auto finita nell’alveo di un torrente, si raggiungeranno cittadini isolati dalle frane, si libereranno persone rimaste intrappolate in cunicoli occlusi dai crolli, si effettuerà insomma ogni tipo di intervento post sisma. Sarà il modo per testare la velocità di reazione e la capacità di risposta del sistema di Protezione civile regionale e nazionale e l’efficacia della solidarietà internazionale. Terex 2010 si concluderà domenica 28 con un incontro al Palazzo Ducale di Lucca tra tutti i soggetti protagonisti per formulare giudizi, passare al vaglio l’esperienza fatta per individuare e risolvere eventuali criticità, in funzione delle prove ancor più impegnative che attendono i vari attori negli interventi sulle purtroppo sempre piùfrequenti emergenze vere.  
   
   
AIAPP , ALLUVIONE NEL VENETO: L’ALLUVIONE NON È DOVUTA AD EVENTI METEORICI INASPETTATI E IMPENSABILI MA CAUSATA, DA UN USO MIOPE DELLE RISORSE E DEL SUOLO  
 
Firenze, 24 novembre 2010 - I Soci dell’Aiapp, riuniti in Assemblea Nazionale a Firenze presso Villa Romana lo scorso 20 novembre, hanno elaborato il seguente documento relativo all’alluvione nel Veneto. "L’alluvione del Veneto non è dovuta ad eventi meteorici inaspettati e impensabili. L’alluvione è stata causata, in massima parte, da un uso miope delle risorse e del suolo, che ha fatto perdere quella dialettica virtuosa tra governo del territorio e sviluppo che, nel tempo, aveva costruito e mantenuto un paesaggio famoso nel mondo. Le dolci colline, le ville, i vigneti costituiscono un paesaggio che è un sistema di componenti ambientali ed azioni umane, che deve essere mantenuto in equilibrio con un lavoro quotidiano; questo equilibrio si è rotto quando si è pensato di poter intervenire sul territorio per parti, settorialmente, inseguendo la frenesia del costruire in alcune aree ed abbandonandone completamente altre. L’aiapp ribadisce la necessità di un approccio interdisciplinare alla pianificazione del territorio e del paesaggio e la necessità di mettere in atto adeguate politiche di gestione secondo quanto indicato dalla Legge n°.14 del 9/01/06 “Convenzione Europea del Paesaggio”. Www.aiapp.net/    
   
   
DEMOCRISTIANI NEL PDL GIOVANI, FEDERICO CAROTA È IL COORDINATORE REGIONALE DELL´ABRUZZO.  
 
Salerno, 25 novembre 2010 - Mentre a Roma infuria la polemica, a Salerno presso il “Grand Hotel”, - nell´ambito di un convegno organizzato dai democristiani nel Pdl di Carlo Giovanardi e Gianfranco Rotondi - il copione è diverso, quello di un pacato confronto fra i due presidenti di gruppo al Senato del Pdl, Maurizio Gasparri, e di Fli, Pasquale Viespoli, con quest´ultimo che ha spinto sulla necessità di parlamentarizzare la crisi demandando al dibattito di Camera e Senato il compito di trovare eventuali soluzioni, dichiarandosi anche contrario ad ogni forma di ribaltone. Al riguardo ha aggiunto Giovanardi: “Ritengo che il vero punto nodale è il chiarimento con il gruppo dei finiani, che avevano affermato che mai e poi mai avrebbero votato la sfiducia al governo”. Per ciò che concerne più da vicino la politica della nostra regione, è stato nominato da Giovanardi su indicazione di Alessandro Carnevali (coordinatore nazionale e membro della Giovane Italia) il coordinatore dei giovani democratico cristiani nel Pdl dell´Abruzzo, Carota Federico. Anche Berlusconi è intervenuto con un messaggio al convegno: “Siamo certi della bontà delle nostre battaglie di libertà e della necessità di traguardare l´orizzonte di un futuro migliore, soprattutto per i nostri ragazzi”. Importanti - prosegue - sono stati i vostri suggerimenti per alcune battaglie di libertà che insieme, grazie alla forza ed al consenso del nostro partito, sono state vinte. Penso alla difesa del valore della vita, dei più deboli nella nostra società, degli anziani, di chi perde il lavoro, dei giovani, che hanno potuto contare sempre su una guida sicura, anche durante questi anni di tempesta economica che ha coinvolto l´Europa ed il mondo intero”. “Infine voglio augurare a tutti voi - conclude - ogni bene anche per le prossime festività del Santo Natale ed in particolare desidero fare gli auguri al senatore Cutrufo, all´onorevole Barbieri ed all´onorevole Barani per gli impegni organizzativi all´interno del popolo della libertà che hanno assunto su mia richiesta, a fianco della squadra già consolidata che lavora per tutti noi in via dell´Umiltà".  
   
   
STOP-STALKING, CAMPAGNA REGIONE LOMBARDIA-TELEFONO DONNA SPORTELLI DI PRONTA RISPOSTA APERTI A MILANO-NIGUARDA E LECCO LE AZIONI PRESENTATE IERI DA FORMIGONI CON MONICA GUARISCHI  
 
Milano, 25 novembre 2010 - Uno spot anti-stalking sul portale della Regione Lombardia e cartelli con lo stesso messaggio a tutti gli ingressi delle sedi regionali. Inoltre, il sostegno economico e organizzativo a sportelli anti-stalking, avviati a Milano e Lecco, da diffondere in tutti i territori. E´ il modo con cui Regione Lombardia è scesa in campo prendendo iniziativa contro la violenza alle donne. L´occasione è la Giornata internazionale, istituita nel 1999 con una risoluzione delle Nazioni Unite, che si celebra domani, 25 novembre. Le azioni e il loro scopo sono state illustrate oggi dal presidente Roberto Formigoni, in una conferenza stampa insieme al delegato per le Pari Opportunità Monica Guarischi e al presidente dell´associazione ´Telefono Donna´ Stefania Bartoccetti. "L´assessorato alla Famiglia, guidato da Giulio Boscagli - ha spiegato Formigoni - ha contribuito, con uno stanziamento di 160.000 euro, alla realizzazione finora di due sportelli anti-stalking presso l´Ospedale Niguarda di Milano e l´Ospedale di Lecco, già operativi. Per la gestione degli sportelli i due ospedali si avvalgono della competenza dell´associazione ´Telefono Donna´, che vanta un radicamento importante sul territorio lombardo e un´esperienza pluriennale nelle azioni di contrasto e di prevenzione dei maltrattamenti sulle donne". Gli sportelli anti-stalking si avvalgono delle competenze di operatrici volontarie, counselor, assistenti sociali e psicologiche, per aiutare le donne ad uscire dalla persecuzione. Le donne vengono aiutate - ha sottolineato Stefania Bartoccetti - a riconoscere il fenomeno, che per certi versi può essere più insinuante del maltrattamento fisico, e poi ad accompagnare, affiancare e sostenere le vittime nel percorso di uscita dalla persecuzione, aumentando la loro autostima e consapevolezza, e fornire loro consulenza anche di tipo legale". Monica Guarischi è stata recentemente a visitare gli sportelli. "Ho ammirato il lavoro, pieno di dedizione e di grande competenza, delle operatrici. I primi risultati sono certamente positivi e ci confermano la bontà e l´efficacia di un servizio che realmente risponde ad un bisogno così drammatico. Perché sono innanzitutto donne, che si mettono in gioco per il rispetto delle donne". Lo Spot - L´associazione ´Telefono Donna´ ha anche realizzato un´importante campagna pubblicitaria - ´Stop-stalking´, con manifesti, spot televisivi e radiofonici, banner sui siti internet, pubblicità sui giornali. La campagna pubblicitaria (sia lo spot televisivo che i manifesti), realizzata da Maurizio Maresca, è costruita con un primissimo piano, che inquadra due occhi di un uomo che pronuncia frasi come: "Ti ho vista stamattina mentre uscivi di casa"; "Non costringermi ad essere cattivo"; "So chi sei, dove sei, cosa fai"; "Ti ho vista al bar, chi era quello?"; "Te li ho mandati io quei fiori". E l´invito finale di una voce femminile: "Non permettere a nessuno di perseguitarti. Chiama Stop-stalking". Gli Sportelli - Il servizio (02.366.688 per Milano; 0341.086.888 per Lecco) è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 17.00, ma è prevista la reperibilità telefonica anche nelle ore notturne e nei giorni festivi.  
   
   
GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE: I DATI, L´ATTIVITÀ DEI CENTRI ANTIVIOLENZA, L´IMPEGNO DELLA REGIONE. 2540 DONNE AIUTATE DAI CENTRI ANTIVIOLENZA DELL´EMILIA-ROMAGNA TRA GENNAIO E OTTOBRE 2010. MARZOCCHI: "IL NOSTRO WELFARE VA DIFESO: NON POSSIAMO TAGLIARE ESPERIENZE COME QUELLA DELLA RETE ANTIVIOLENZA"  
 
 Bologna, 25 novembre 2010 - – Sono 2540 le donne - 1626 italiane e 907 straniere - che, dal primo gennaio al 31 ottobre 2010, hanno chiesto aiuto e sostegno alle Case e ai Centri antiviolenza dell’Emilia-romagna. Nel numero complessivo rientrano le 202 persone che hanno usufruito dell’ospitalità e di un riparo sicuro: 101 donne e altrettanti minori (figli), per un totale complessivo di 12.685 notti. E’ un trend in aumento: sempre nello stesso periodo – dal primo gennaio al 31 ottobre – del 2009 erano 2371 le donne accolte e seguite complessivamente dalle associazioni appartenenti al Coordinamento regionale dei Centri antiviolenza dell’Emilia-romagna; 2057 nel 2008, 1858 nel 2007. Sono alcuni dei dati illustrati oggi a Bologna in vista della Giornata mondiale contro la violenza alle donne che cade domani 25 novembre. A presentare le linee delle politiche regionali in materia di pari opportunità e l’impegno della Regione nel sostegno alla rete di servizi sociali, assistenziali e sanitari, centri anti-violenza che presidiano il territorio sono intervenuti gli assessori alle Politiche sociali Teresa Marzocchi e alle Pari opportunità Donatella Bortolazzi. “Sul contrasto alla violenza sulle donne, attraverso i centri anti-violenza, i percorsi di accoglienza e reinserimento delle vittime, di elaborazione dei maltrattamenti subiti; sul fronte dell’assistenza ai figli coinvolti, l’Emilia-romagna possiede una rete forte, che va mantenuta e consolidata nonostante le gravissime difficoltà economiche. Il nostro welfare va difeso perché non possiamo permetterci di tagliare esperienze come questa”, ha detto in conferenza stampa l’assessore Marzocchi. “La Regione e la Giunta hanno un lavoro trasversale da compiere”, ha sottolineato l’assessore Bortolazzi. “Da un lato all’interno dell’ente: attraverso il Piano di azione integrata, tutte le direzioni generali sono chiamate a lavorare, a pensare alle loro politiche in una prospettiva di genere. All’esterno, occorre approfondire il dialogo col territorio dove stiamo esplorando le tante esperienze interessanti fatte da realtà, associazioni, enti locali. Avere un quadro di ciò che sta accadendo sul territorio regionale può aiutare a coordinare e mirare le politiche regionali in tema di pari opportunità, contrasto alla violenza e sostegno alle donne. Questo sempre col coinvolgimento di più assessorati”. Monitoraggio dei dati di accoglienza dei Centri e delle Case antiviolenza anno 2010 Si sta concludendo il monitoraggio, realizzato con il Coordinamento dei centri, che raccoglie in modo omogeneo i dati relativi alle donne che subiscono violenza, e che nel corso di quest’anno hanno chiesto aiuto, sostegno e ospitalità. Si tratta di progetto che ha già visto la realizzazione di indagini precedenti (1997, 2000 e 2005). In tutti e tre questi rilevamenti, emerge come le violenze subite dalle donne accolte siano prevalentemente “agite” da partner e da ex, che costituiscono circa l’80% di tutti gli aggressori (gli ex partner sono il 14%). Promosso originariamente dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna e dal Coordinamento regionale delle Case e dei Centri antiviolenza (attuale titolare), il progetto di monitoraggio ha sempre goduto del finanziamento della Regione Emilia-romagna (20mila euro per il 2010). Insieme a una maggiore omogeneità dei dati, il monitoraggio intende esplorare in modo più approfondito e articolato i dati di accoglienza che riguardano anche il lavoro di rete sul territorio svolto dai centri. Attualmente, le Case e i Centri antiviolenza che partecipano alla realizzazione del progetto sono la Casa delle donne per non subire violenza, Udi e Sos Donna di Bologna, il Centro donne e Giustizia (Ferrara), Linea Rosa (Ravenna), Centro contro la violenza (Modena), Nondasola (Reggio Emilia), Centro Antiviolenza (Parma), Sos Donna (Faenza), Telefono donna (Piacenza), Rompi il Silenzio (Rimini), Demetra (Lugo). Rispetto al 2005, è aumenta il numero delle associazioni coinvolte, con Demetra (Lugo) e Rompi il Silenzio (Rimini). Il primo corso regionale per lavorare con uomini violenti e il progetto dell’Ausl di Modena Dall´indagine Istat 2006 “La violenza e i maltrattamenti contro le donne” è emerso come fra gli uomini autori di violenze verso la propria compagna il 30% abbia assistito nell’infanzia a violenze familiari, il 34,8% le abbia subite dal padre e il 42,4% dalla madre. Un elemento, questo, che porta a lavorare non solo sulle donne-vittime, ma anche sugli uomini autori delle violenze. E difatti si sta concludendo il corso biennale – il primo in Emilia-romagna – realizzato dall’Azienda Usl di Bologna, in collaborazione con la Regione, sulle possibilità di trattamento di uomini violenti nelle relazioni d’intimità. Dopo una prima parte (nel 2009) in cui si sono approfondite alcune esperienze europee (Alternative Til Vold di Oslo, Men Counselling Centre of Vienna, Respect - Londra), nella seconda parte (2010) si è lavorato su esperienze italiane, approfondendo le risorse dei servizi e ipotizzando nuove metodologie e approcci. Una quarantina in tutto le persone che hanno seguito il corso: operatori sociosanitari, sanitari e psicoterapeuti (consultorio, pronto soccorso, psichiatria) delle aziende Usl che accolgono donne e minori vittime di violenza; responsabili e partecipanti ai tavoli di programmazione territoriale sociale e sanitaria. Collegato a quest’esperienza formativa, c’è il progetto sperimentale per creare un punto di accoglienza per uomini violenti, nell’intimità e nella dimensione intrafamiliare: è in fase di studio e progettazione dall’Azienda Usl di Modena, in collaborazione con l’assessorato regionale Politiche sociali (che contribuisce con uno stanziamento di 35mila euro). Il Gruppo interdirezionale contrasto alla violenza Il Gruppo interdirezionale regionale dedicato al contrasto alla violenza psichica e fisica dentro e fuori la famiglia realizza incontri di confronto sulle attività che i diversi settori regionali svolgono. Obiettivo, integrare le programmazioni, monitorare gli interventi realizzati e reperire opportunità di finanziamento nazionali ed europee per progettazioni sul tema del contrasto alla violenza Tabelle: dati 1° gennaio - 31 ottobre del monitoraggio regionale 2010
Donne accolte
Italiane Straniere Donne di cui non è stata rilevata la nazionalità Totale
1 Casa delle Donne Bologna; 342 177 519
2 Udi Bologna; 112 88 200
3 Rompi il Silenzio Rimini; 58 7 65
4 Centro contro la violenza Modena; 132 112 244
5 Linea Rosa Ravenna; 256 102 358
6 Associazione non da sola Reggio Emilia; 180 127 307
7 Centro antiviolenza Parma; 98 73 7 178
8 Demetra Lugo; 44 30 74
9 Centro Donne e Giustizia Ferrara; 174 88 262
10 Sos Donna Faenza; 91 50 141
11 Telefono Rosa Piacenza; 86 43 129
12 Sos Donna Bologna 53 10 63
Totale 1626 907 7 2540
Donne ospitate
Donne Minori Totale Notti
1 Casa delle Donne Bologna; 17 18 35 1034
2 Udi Bologna; \ \ \ \
3 Rompi il Silenzio Rimini; 4 6 10 \
4 Centro contro la violenza Modena; 8 4 12 1697
5 Linea Rosa Ravenna; 19 12 31 3204
6 Associazione non da sola Reggio Emilia; 11 8 19 1866
7 Centro antiviolenza Parma; 17 26 43 3100
8 Demetra Lugo; 6 7 13 40
9 Centro Donne e Giustizia Ferrara; 13 12 25 885
10 Sos Donna Faenza; 4 5 9 417
11 Telefono Rosa Piacenza; 2 3 5 442
12 Sos Donna Bologna \ \ \ \
Totale 101 101 202 12685
 
   
   
PIEMONTE: L’IMPEGNO DELLA GIUNTA COTA A FAVORE DELLE DONNE E CONTRO LA VIOLENZA  
 
 Torino, 25 novembre 2010 – Ieri alla vigilia della Giornata mondiale contro la violenza alle donne, che si celebra ogni anno il 25 novembre, la Giunta Cota confermava l’impegno nei confronti delle donne: alle Province verranno assegnati 400.000 euro per garantire la prosecuzione delle attività svolte dai 33 sportelli a favore delle donne vittime di violenza. Una rete costruita a livello locale, in grado di fornire ascolto, sostegno psicologico e accoglienza alle donne vittime di violenza, ma anche consulenze, principalmente legali, grazie a operatori esperti e volontari. Con la piena applicazione nel 2011 della l.R. 16/2009, gli sportelli diventeranno dei veri e propri Centri antiviolenza e saranno finanziati congiuntamente dagli assessorati alle Politiche sociali e dalle Pari opportunità con 800.000 euro. Questo intervento, e tutte le iniziative della Regione contro la violenza alle donne, sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il presidente Roberto Cota insieme agli assessori alle Pari opportunità, Giovanna Quaglia, e alla Sicurezza, Elena Maccanti. E’ stata anche ricordata l’iniziativa prevista per domani, 25 novembre alle ore 12.30 a palazzo Lascaris, realizzata in collaborazione con il Consiglio regionale, che prevede l’esposizione di alcune sagome della mostra “Voci nel silenzio” e la lettura da parte di alcuni assessori e consiglieri regionali di testimonianze e storie vere di donne vittime di violenza. “Voglio testimoniare in prima persona - ha dichiarato il presidente Cota - l’importanza di questa tema. L’intera comunità piemontese deve essere coinvolta e ogni attività messa in campo condivisa sul territorio. Stiamo lavorando in questo senso, e lo dimostriamo con la conferma delle risorse alle Province”. “L’attenzione della Regione è e resterà alta - ha garantito l’assessore Quaglia, che indossava il fiocco bianco simbolo internazionale della Giornata - Per questo abbiamo voluto accendere i riflettori su questa Giornata, sensibilizzando il Piemonte intero sull’importanza di una rete di interventi condivisi sul territorio, che possano, con la collaborazione di istituzioni locali, operatori sanitari, avvocati, associazioni, volontari e forze dell’ordine, aiutare concretamente le donne in percorso di recupero completo”. Sull’importanza degli sportelli ha rilasciato una dichiarazione anche l’assessore alla Tutela della salute e Sanità, Politiche sociali e per la famiglia, Caterina Ferrero, impossibilitata ad essere presente per altri impegni: “In Italia una donna su tre ha subito una violenza fisica o sessuale e quasi il 5 per cento è stato vittima di uno stupro o di un tentativo di stupro. Nel 96 per cento dei casi la donna non sporge denuncia e sopporta in silenzio, senza rivelare a nessuno cosa le è successo: la maggioranza dei tragici fatti avviene tra le pareti domestiche, frutto di raptus improvvisi dovuti a momenti di follia e spesso legati a tossicodipendenza, alcolismo o a situazioni di degrado e di emarginazione. Permettere la prosecuzione dell’attività degli sportelli significa contribuire ad aiutare le vittime a uscire dal silenzio, permettendo loro di ricostruirsi una vita. E’ fondamentale far capire alle vittime come chiedere aiuto e a chi”. In questi mesi, la Giunta Cota, ha confermato tutte le attività di contrasto alla violenza alle donne perché crede fermamente nella possibilità di prevenire e contrastare questo fenomeno, lavorando in sinergia con le istituzioni locali, gli operatori sanitari, le Asl, le Forze di polizia e il mondo del volontariato. Tra le attività in corso, presso Finpiemonte è istituito il Fondo regionale per il gratuito patrocinio, che conta su una dotazione iniziale di 750.000 euro, in gran parte ancora disponibili. Grazie alla legge 11/08 sono stati avviati numerosi corsi di aggiornamento e formazione degli avvocati piemontesi, un pool specializzato per aiutare gratuitamente le donne che decidono di denunciare le violenze. Nel 2010, inoltre, la Giunta Cota ha stanziato altri 60.000 euro per la convenzione con l’Ordine degli Avvocati di Torino che risponde a tutte le richieste di formazione e aggiornamento. La Regione è impegnata anche per la prevenzione della violenza nelle scuole secondarie con il progetto “Move up”, che finora ha coinvolto oltre 73 istituti piemontesi attraverso una serie di attività e in particolare con l’utilizzo delle nuove tecnologie. E grazie all’estensione a tutto il Piemonte di Help Donna, che la Regione effettua in collaborazione con le Questure, oggi sono 4.200 le donne piemontesi ad aver attivato il servizio di emergenza gratuito offerto tramite il telefono cellulare. Numeri che l’assessore Maccanti ha commentato con soddisfazione: “Grazie a questa iniziativa, che dal giugno scorso abbiamo attivato su tutto il territorio piemontese, sono raddoppiate le donne che si sono iscritte a questo servizio gratuito di emergenza, che consente loro in caso di pericolo di allertare i familiari e le forze dell’ordine. Personalmente, visti anche i costi poco elevati di questa operazione, sono molto contenta della rete che stiamo costruendo e che abbiamo voluto presentare direttamente nei mesi scorsi in un tour nelle province piemontesi”. Per quanto riguarda il settore delle Politiche sociali, la Regione ha finanziato 35 progetti finalizzati al sostegno delle gestanti in difficoltà, della maternità e delle donne vittime di violenza. I progetti, tuttora in corso, sono realizzati in partnership con servizi sanitari, forze dell’ordine, Centri per l’impiego, soggetti del terzo settore (cooperative e associazioni di volontariato). Le azioni prevedono la messa in rete di risorse pubbliche e del privato sociale allo scopo di facilitare i percorsi di accesso e ascolto delle donne in difficoltà (ad es. Sportelli, Centri di ascolto, linee telefoniche dedicate, punti di accoglienza), garantire l’accoglienza in strutture protette in situazioni di emergenza, come alloggi, strutture residenziali e comunità, sostenere economicamente le donne e predisporre percorsi di aiuto per il raggiungimento dell’autonomia (supporto psicologico, consulenza legale, formazione professionale/avvio al lavoro). L’attuazione dei progetti è stata sostenuta attraverso i seguenti finanziamenti: 1.000.000 di euro nel 2008, 750.000 nel 2009, 750.000 per il 2010. Tra le diverse tipologie, sono stati previsti progetti di pronto intervento a favore di donne sole e con figli, vittime di maltrattamenti e violenza, finalizzati al coordinamento delle risorse pubbliche e del privato sociale del territorio, all’ascolto e alla decodifica delle richieste d’aiuto, alla pronta accoglienza delle donne in situazioni di emergenza. La Giunta Cota, infine, ha avviato contatti con i Questori, i Prefetti, l’Arma dei Carabinieri per estendere a tutto il territorio regionale accordi e protocolli di intesa per la collaborazione nella prevenzione e contrasto dei fenomeni di violenza e maltrattamenti contro le donne e nell’attività di assistenza alle vittime. Da questo punto di vista le esperienze di Novara, Biella, Torino e Alessandria sono un buon punto di partenza verso una collaborazione fattiva tra Istituzioni diverse con diverse competenze. Alcuni dati: Sono interessanti alcuni dati, raccolti dai consorzi socio-assistenziali e relativi al 2009, dai quali emerge che : 647 donne hanno preso contatto con i Servizi per problematiche connesse alla violenza e l’80% ha accettato un percorso di aiuto; le donne italiane (335) rappresentano la maggioranza in termini assoluti. Il 45% delle donne che hanno subito violenza e che si sono presentate ai servizi ha un’età tra i 30 e i 40 anni. Il 22% delle donne che hanno subito violenza non ha figli ed i 2/3 hanno uno o due figli.  
   
   
FVG, COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ: GIORNATA CONTRO VIOLENZA ALLE DONNE  
 
Trieste, 25 novembre 2010 - Nel novembre del 1999, l´Assemblea generale delle Nazioni Unite, richiamandosi alla Dichiarazione universale dei diritti dell´uomo, alla Dichiarazione sull´eliminazione della violenza sulle donne e a numerosi patti e convenzioni internazionali, ha proclamato il 25 novembre "Giornata internazionale per l´eliminazione della violenza sulle donne". Una ricorrenza che ha dato modo alla Commissione regionale pari opportunità del Friuli Venezia Giulia di sviluppare alcune riflessioni. La violenza di genere è una violazione dei diritti umani e il 25 novembre non deve diventare una mera giornata di celebrazioni, ma un impegno attivo di donne e uomini per contrastare la violenza. Essa è diventata un´emergenza e in quanto tale deve esser considerata un problema sociale la cui risoluzione deve diventare responsabilità di tutti. È necessario consolidare principi come la dignità della persona, il rispetto dell´altro e la libertà individuale, contrastando nel contempo gli aspetti deleteri e tuttora presenti di certa cultura patriarcale ancora capaci di generare pericolose sopraffazioni. È importante che siano le donne ad avere la parola in merito a quanto sta accadendo, ma è altrettanto necessario investire energie e impegno nella cultura del rispetto: è indispensabile dialogare con gli uomini che hanno la volontà e la sensibilità per comprendere il problema e che possono contribuire al cambiamento culturale. Un´attenzione particolare deve essere dedicata alle donne straniere presenti sul nostro territorio. Esse troppo spesso sono particolarmente vulnerabili: non avendo amici a cui rivolgersi e sostegni su cui contare, troppe volte non hanno il coraggio di denunciare gli abusi di cui posso essere vittime. Anche quest´anno la Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna sente il dovere di ricordare, come già avvenuto lo scorso anno con la pubblicazione di una brochure recante indicazioni utili per le donne vittime di violenza, che i casi di maltrattamenti devono essere denunciati: il silenzio è il nostro nemico, uscire dalla violenza si può. A un anno di distanza della pubblicazione del libretto, la Commissione riaffronterà l´argomento nel corso di un convegno che avrà luogo presso la sala Pasolini degli Uffici di rappresentanza della Regione di Udine il prossimo 2 dicembre alle 17.30.  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE, SOLO UNA SU 4 DECIDE DI DENUNCIARE PRESENTATO IERI IL SECONDO RAPPORTO SULLA VIOLENZA DI GENERE IN TOSCANA LE SEGNALAZIONI PIÙ FREQUENTI RIGUARDANO SOPRUSI PSICOLOGICI, FISICI ED ECONOMICI  
 
Firenze, 25 novembre 2010 - Aumentano le donne che si rivolgono ai Centri Antiviolenza della Toscana, ma continua ad essere bassa la percentuale di quelle che decidono di denunciare gli abusi subiti. Il Secondo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana è stato presentato ieri a Palazzo Strozzi Sacrati. Il testo è scaricabile da http://servizi.Regione.toscana.it/osservatoriosociale/   Secondo l´Istat circa metà delle donne italiane in età compresa tra i 14 e i 65 anni (quasi 10 milioni e mezzo) hanno subito nella loro vita ricatti sessuali sul lavoro, pedinamenti, esibizionismo, telefonate oscene, molestie verbali e fisiche. »La strada da compiere è ancora molto lunga – ha detto l´assessore al welfare con delega alle pari opportunità Salvatore Allocca – perchè i cambiamenti culturali richiedono sempre un bel po´ di tempo per affermarsi. La Regione tuttavia in questi ult imi anni non è stata a guardare. É stata approvata una legge regionale specifica (la 59 del 2007) e le relative linee guida di attuazione, che hanno individuato una rete territoriale di servizi per l´intervento ed il contrasto, è stata attivata una campagna informativa (´Mai più sola´) per il sostegno alle vittime e creato un sistema per monitorare il fenomeno. Il Secondo Rapporto è il frutto di questo lavoro». Dal 1 luglio 2009 al 30 giugno 2010 le donne che si sono rivolte presso le 24 strutture toscane sono state 1.761. Il 62% ha tra i 30 e i 49 anni e circa la metà è coniugata. Sono donne mediamente istruite: quasi il 40% ha il diploma e il 13% la laurea. Il 42% ha un lavoro fisso; una su 10 è precaria. Le donne straniere sono state quasi un terzo del totale; di queste solo un terzo lavora stabilmente e 3 su 4 hanno meno di 40 anni. Il 70% del totale si rivolge ai centri di persona, per avere informazioni , assistenza psicologica, ascolto, consulenza legale e, nei casi più gravi, sostegno per l´allontanamento del o dall´aggressore. La percentuale di quelle che sono state segnalate da altri è più alta tra le straniere: il 43% contro il quasi il 24 delle italiane. La maggior parte si è già rivolta ad altri servizi (forze dell´ordine e servizi sociali, rispettivamente il 21,5% e il 20%), specie le straniere. Molto bassa (2,3%) quella di chi è già andato ad un consultorio. Coloro che accedono ai centri lo fanno soprattutto per denunciare i maltrattamenti subiti tra le mura domestiche. 8 su 10 hanno subito violenza psicologica, più di 6 su 10 fisica, il 27% economica, quasi l´11% stalking, quasi l´8% sessuale, il 3% molestie e soltanto meno dell´1% mobbing (in questo caso sono altri i canali di sostegno). Ogni donna ha dichiarato di aver subito più di un tipo di violenza: 3.291 le segnalazioni di maltrattamento, una media di quasi 2 forme di sopruso per ciascuna vittima. Oltre il 73% delle donne straniere è vittima di violenza fisica (contro il 61% delle italiane). Le vessazioni economiche colpiscono di più le donne straniere (35% contro 24%). Sono soprattutto il coniuge (45,6%) ed il convivente (16,3%) a vestire i panni dell´aggressore; un quinto delle violenze sono commesse dagli ex. Per le donne straniere è soprattutto il partner a consumare la violenza, in oltre il 70% dei casi. Il 45,2 di casi di violenza sessuale denunciati avviene anch’esso all’interno della relazione di convivenza, il 13,3% da un parente e un altro 13% dall’ex. Quasi 7 donne su 10 decidono di essere prese in carico dai vari Centri e circa il 26% decidono di sporgere denuncia alle pubbliche autorità. Le donne straniere sono maggiormente propense a intraprendere questa strada: oltre il 36% delle extracomunitarie contro il 29% delle comunitarie ed il 23% delle italiane. Coloro che denunciano hanno soprattutto subito stalking, più del 45%. Seguono violenza sessuale (41%) e mobbing (40%).  
   
   
A ROMA IL TAXI È GALANTUOMO: UN SEGNALE CONCRETO A TUTELA DONNE  
 
Roma, 25 novembre 2010 - La Giunta capitolina, presieduta dal sindaco, Gianni Alemanno, su proposta del delegato per le Pari Opportunità, Lavinia Mennuni, e dell’assessore alle Politiche della Mobilità, Sergio Marchi, ha approvato ieri il provvedimento che prevede per i tassisti romani l’attesa in vettura sino a quando le donne sole, accompagnate in orari notturni, non abbiano fatto ingresso all’interno dell’indirizzo di destinazione. «Un intervento importante - sottolinea l’onorevole Mennuni - che dimostra come questa Amministrazione ponga particolare attenzione alla sicurezza delle donne, non solo in termini repressivi, ma soprattutto sostenendo una politica preventiva a tutela dell’universo femminile. Un segnale concreto - ribadisce il delegato per le Pari Opportunità - alla vigilia della giornata mondiale della Sicurezza delle Donne, teso a promuovere il recupero di comportamenti e valori positivi contro ogni degrado sociale». «Un provvedimento - spiega Marchi - che completa la parte del nuovo regolamento del trasporto pubblico non di linea dedicata al bon ton e alla cortesia nei confronti dell’utenza e che, insieme allo sconto del 10 per cento sempre per le donne che viaggiano da sole sui taxi in orari notturni, fa onore alla galanteria degli operatori del servizio».  
   
   
PALESTINA: LA CREATIVITÀ E L’IMPEGNO DELLE DONNE PER ABBATTERE I MURI IN PROVINCIA MAHA ABDO SABBAGH HA INCONTRATO AMMINISTRATRICI E RAPPRESENTANTI DI ASSOCIAZIONI DEL PARMENSE  
 
Parma, 25 novembre 2010 – Una donna per le donne: per le donne palestinesi ma anche per le donne in genere. Per il loro ruolo e per la loro considerazione nella società. È stata ieri in Provincia Maha Abdo Sabbagh, che ha incontrato amministratrici e rappresentanti di associazioni del Parmense portando loro la propria testimonianza sulla situazione delle donne e i progetti di “empowerment” femminile in Palestina. Con lei l’assessore provinciale alle Pari opportunità e alla Solidarietà internazionale Marcella Saccani. Direttrice di un centro di assistenza psico-sociale a Gerusalemme, Maha Abdo Sabbagh lavora per la promozione delle tematiche di genere e contro la violenza sulle donne. Fa parte del Pwwsd (Palestinian Working Women Society for Development), partner del progetto “Piano Donne Palestina” promosso dalla Rete Women: il progetto è finanziato dalla Regione Emilia-romagna e da enti locali del territorio emiliano-romagnolo, tra cui la Provincia di Parma, ed è nato dalla necessità di favorire e potenziare le capacità di sussistenza delle donne palestinesi e delle loro organizzazioni. “Piano Donne Palestina” è stato pensato come un intervento multisettoriale, costituito da microprogetti che cercano di intervenire su due diversi livelli: nel breve periodo, fronteggiando le necessità più immediate del popolo palestinese (restrizioni alla libertà di movimento, crollo del turismo e precarietà occupazionale); nel medio-lungo periodo, promuovendo e sostenendo l’empowerment economico, politico e sociale delle donne. Tutto questo attraverso il rafforzamento di associazioni di donne, in particolare alcune che lavorano per rendere visibile e accrescere il ruolo delle donne nella sfera pubblica. “Le donne palestinesi subiscono tre tipi di oppressioni: la prima è l’oppressione militare, politica, l’occupazione e colonizzazione israeliana. La seconda è la pressione e oppressione economica. La terza è l’oppressione sociale, a causa del regime patriarcale che vige nella società palestinese”, ha spiegato Maha Abdo Sabbagh, che ha tra l’altro ricordato i pesanti effetti sulla società del muro di separazione israeliano. “Quelle sono terre in cui si vive privati di tanti diritti: si sono perse scuole, le infrastrutture, le relazioni, e addirittura i muri hanno fatto perdere la possibilità d’incontrarsi e di vedersi con i vecchi amici. Si è perso il lavoro, si sono perse le proprietà… Queste donne sono la testimonianza di una voglia di continuare, di sancire un impegno per costruire proprio attraverso le donne condizioni di speranza per uno sviluppo: nuova occupazione, acquisizioni tecnologiche, il “fare impresa” e tanto altro, per poter davvero affermare l’idea che ci può essere una rinascita proprio grazie alla creatività e all’impegno delle donne”, ha osservato l’assessore provinciale Marcella Saccani, che ha ribadito l’appoggio della Provincia e del territorio. Il Piano Donna Palestina inizialmente ha costruito azioni mirate a fornire formazione, lavoro, credito e reddito, a offrire sostegno psico-sociale in circostanze traumatiche (violenza domestica, perdite affettive legate a lutti e incarcerazioni), a supportare l’assistenza educativa alle bambine e ai bambini e a contribuire alla prosecuzione degli studi di giovani donne, che altrimenti avrebbero scarsa possibilità di formarsi non solo a causa delle loro tradizioni culturali ma del conflitto stesso. Nel 2008 si è aperta una nuova fase di intervento. Per meglio rispondere ai bisogni emersi dai progetti precedenti si è scelto di accorpare le varie attività e di focalizzarsi su un punto fondamentale: l’income generation. In quest’ambito le principali azioni individuate sono: - Attività artigianali: l’obiettivo è creare opportunità di lavoro e reddito nel settore del ricamo per tutte le donne che vivono in condizioni particolarmente disagiate e che sono incaricate di mantenere economicamente la propria famiglia. Con il tempo si è cercato di fare in modo che l’azione si sedimentasse sul territorio e che, soprattutto, potesse diventare sostenibile, quindi autonoma e in grado di continuare nel tempo con un sempre minor supporto delle partner italiane. Le attività prevedono la formazione e la specializzazione nel settore del ricamo, l’organizzazione di momenti di confronto con un’esperta italiana chiamata ad analizzare la produzione per migliorarne la qualità in vista della sua potenziale commercializzazione, e infine il contributo a creare un network di associazioni di donne palestinesi per la produzione di oggetti ricamati da vendere successivamente in Italia. - Information Technologies: il progetto mira ad aumentare le opportunità di lavoro dei / delle giovani e delle donne attraverso una qualificazione professionale nel campo delle Infomation Technologies. Il tasso di disoccupazione è in costante aumento e spesso la popolazione palestinese si trova a lavorare come manodopera a basso costo nel mercato israeliano o ad emigrare. Le attività si focalizzano sulla formazione e riqualificazione di insegnanti, formatori e di alcune giovani ragazze, che hanno dovuto abbandonare gli studi superiori. Le azioni sono state portate avanti grazie alla collaborazione di partner locali, in particolare Ong specializzate nei settori di intervento o impegnate per l’empowerment femminile. Tra le principali associazioni coinvolte: il Palestinian Working Women Society for Development, l’Association of Women’s Action for training and rehabilitation, Deir J´reer Women Society for Development e Al Mirsat.  
   
   
“VIOLAZIONE DEI DIRITTI DELLE DONNE, VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI”, DOMANI UN CONVEGNO A MOLFETTA  
 
Molfetta, 25 novembre 2010 - In Italia una donna su tre è stata vittima, almeno una volta nella sua vita, di violenza da parte di un uomo. Su questo dato allarmante, accertato dalle recenti statistiche nazionali, il movimento "Azzurro Donna" intende avviare un confronto-riflessione con alunni e docenti di Molfetta. In coincidenza con la "Giornata Internazionale Contro Violenza Sulle Donne" il primo appuntamento si terrà domani 25 novembre, alle ore 10.30, presso l’Istituto Professionale di Stato "Mons. Antonio Bello" (in viale Xxv Aprile). Di fronte a una platea tutta al femminile formata da alunne e docenti si terrà il convegno “Violazione dei diritti delle donne, violazione dei diritti umani”. Al dibattito prenderanno parte l’assessore comunale ai Servizi Socio Educativi Luigi Roselli, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Molfetta Cap. Domenico del Prete, il sindaco di Mola Stefano Diperna, il rappresentante del Provveditorato agli Studi di Bari Giovanni Lopopolo e la rappresentante di “Azzurro Donna” Porzia Abbattista.  
   
   
COME MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI LAVORO DELLE DONNE: L’ITALIA NON È UN PAESE PER DONNE. ITACA SÌ VERTICE SU POLITICHE DI CONCILIAZIONE E PARI OPPORTUNITÀ  
 
Cordenons (Pn), 25 novembre 2010 - "L’italia non è un paese per donne. Itaca sì”: vertice a Cordenons sui temi della conciliazione e delle pari opportunità. A promuoverlo la Cooperativa sociale Itaca di Pordenone, che da anni è impegnata sul campo per tradurre tale attenzione in strumenti mutualistici efficaci al miglioramento delle condizioni di lavoro delle donne. L’appuntamento, inserito nella sessione pubblica dell’assemblea generale dei soci di Itaca, è fissato per sabato alle 10.30 nella sala consiliare del Centro culturale Aldo Moro in via Traversagna e vedrà la presenza della Regione con la responsabile delle pari opportunità dell’Agenzia del lavoro e con la presidente della Commissione pari opportunità, delle Province di Pordenone e Udine con le consigliere di parità. Parteciperanno inoltre la presidente della Commissione pari opportunità di Legacoop, l’assessore alle politiche sociali della città di Cordenons e il direttore della Cooperativa friulana. Perché Itaca? Perché la Coop sociale pordenonese, che è composta per l’83% da donne, conta, su una 70ina di coordinatori, soltanto 16 uomini, perché gli organi dirigenziali e politici sono composti prevalentemente da donne. Peraltro Itaca, fin dalla sua nascita nel 1992, ha portato avanti politiche ed azioni concrete per il sostegno alle donne: la copertura del 100% della maternità, il rientro dalla maternità concordato, la concessione del part-time sono solamente alcune soluzioni mirate a problematiche contingenti. Ma Itaca si è attivata negli ultimi tempi per definire un progetto più sistematico ed organico che consideri tali fattori come punti di forza, elementi che la connotino in questa ottica come realtà innovativa. Peraltro il mondo aziendale pubblico e privato e quello della Cooperazione sociale, in particolare, sono caratterizzati da una percentuale di dirigenti donne decisamente inferiore alla percentuale di personale femminile della compagine sociale, o comunque delle risorse umane impiegate. I dati resi noti dall’agenzia regionale dell’impiego in Friuli Venezia Giulia riferiscono che la percentuale di donne impiegate nel mondo produttivo (su un campione di 179 aziende) è del 38%, solo il 18% nei quadri e il 7,4% nei dirigenti. Nella “sanità e altri servizi sociali” (il 75% sono donne) e in “altri servizi pubblici sociali e personali” (il 96,5% sono donne), i dirigenti donne sono soltanto qualche unità percentuale. Recentemente Itaca ha aderito a un progetto della Lega delle Cooperative nazionale che prevedeva un percorso formativo per apprendere cosa comportasse la differenza di genere in un’organizzazione come quella pordenonese. La prima difficoltà emersa riguardava la conciliazione dei tempi di lavoro e di quelli da dedicare alla famiglia, un problema che solo in apparenza colpisce di più le donne. Un’altra problematica, principalmente femminile anche se con ricadute su tutta la famiglia, concerne le necessità che si presentano alle donne nella fase della maternità, in particolare al rientro al lavoro. In concreto Itaca ha già attivato una serie di interventi. Ad esempio, riservando alcuni posti presso due asili nido gestiti dalla Coop friulana (il Farfabruco di Pordenone e l’Arca di Noè di Gorgo di Latisana) ad un costo minore per i figli dei soci che rientrano in una graduatoria stilata tenendo presenti alcuni indicatori. Altri sono in cantiere tra cui lo sportello per il sostegno delle lavoratrici madri al rientro dalla maternità e i sistemi di videoconferenza finalizzati a limitare i tempi degli spostamenti dei soci per la partecipazione a riunioni ed incontri. Di questo ed altro si parlerà sabato 27 novembre alle 10.30 presso la sala consiliare del Centro culturale Aldo Moro di Cordenons. La mattinata di lavoro, intitolata "L’italia non è un paese per donne. Itaca sì", vedrà l’introduzione da parte delle vice presidenti di Itaca, Laura Lionetti ed Enrichetta Zamò, nonché della referente Pari Opportunità della Coop friulana, Chiara Stabile. Seguirà la tavola rotonda "Politiche di conciliazione e crisi economica sono compatibili?", previsti gli interventi di Chiara Cristini, responsabile Pari Opportunità Agenzia del lavoro Regione Fvg, Santina Zannier, presidente Commissione Pari Opportunità Regione Fvg, Flavia Maraston, consigliera di parità Provincia di Pordenone, Elisabetta Basso, consigliera di Parità Provincia di Udine, Dora Iacobelli, presidente commissione Pari Opportunità Legacoop, Laura Sartori, assessore Politiche sociali Città di Cordenons, Orietta Antonini, direttore Cooperativa Itaca. Moderatrice dell’incontro Antonella Santarelli, giornalista del Gazzettino. Www.itaca.coopsoc.it/    
   
   
TRENTO: VIOLENZA SULLE DONNE: VENERDI´ AL CUMINETTI LO SPETTACOLO "V.I.O.L.A." ORGANIZZATO DALLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER LE PARI OPPORTUNITÀ  
 
Trento, 25 novembre 2010 - In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Commissione provinciale per le pari opportunità tra uomo e donna invita la cittadinanza alla visione dello spettacolo teatrale “V.i.o.l.a.”, della compagnia Trentospettacoli, in collaborazione con Estroteatro/spaziooff/emit Flesti. Lo spettacolo, introdotto dalla presidente della Commissione Simonetta Fedrizzi, mette in scena l’orrore quotidiano della violenza domestica, ma anche la capacità delle donne di reagire, di parlare, di aiutarsi o farsi aiutare. L´appuntamento è per venerdì 26 novembre alle ore 20 al teatro Cuminetti di Trento. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Dopo lo spettacolo, ci sarà spazio per riflettere assieme al pubblico, scambiare idee e suggestioni nate dalla visione dello spettacolo, fare domande e trovare insieme risposte. Interverranno due persone che a diverso titolo si occupano del contrasto alla violenza sulle donne. Il primo è Stefano Ciccone, rappresentante dell’associazione nazionale "Maschileplurale", formata da uomini impegnati da anni in riflessioni e pratiche di ridefinizione dell´identità maschile. Il senso di questa testimonianza risiede nel fatto che il fenomeno della violenza di genere non va etichettato solo come un problema “di donne”, ma rientra nell’assunzione di responsabilità pubbliche e private attraverso la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini di tutti i sessi ed età, portando i valori delle differenze, promuovendo il rispetto ma anche l’esercizio dei diritti ed utilizzando tutti gli strumenti che la Costituzione e le leggi prevedono e garantiscono. La seconda persona coinvolta è una componente della Commissione pari opportunità, Anna Conigliaro Michelini, operatrice sociale, che ci aiuterà a capire i vissuti delle donne che subiscono violenza, la situazione nella nostra provincia e ci darà informazioni su come - e grazie a quali aiuti concreti - è possibile difendersi dalla violenza. Lo spettacolo andrà in scena a Trento al Teatro Cuminetti, Via Santa Croce 65, venerdì 26 novembre 2010 alle ore 20.00. Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. I biglietti possono essere ritirati presso il punto informativo dell´Auditorium (ore 10-19) o un´ora prima dello spettacolo direttamente al Cuminetti.  
   
   
REGIONI, NO A VIOLENZA CONTRO LE DONNE, ADESIONE DELLA LIGURIA ALLA GIORNATA INTERNAZIONALE PROCLAMATA DALL’ONU PARI OPPORTUNITÀ QUASI AZZERRATE DA BILANCI DELLO STATO  
 
 Genova, 25 Novembre 2010 - Piena adesione della Regione Liguria alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne proclamata undici anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e in programma il 25 novembre. “Un importante appuntamento internazionale per porre tutti insieme l’attenzione su un fenomeno come quello della violenza familiare e contro ogni forma di violenza e discriminazione verso le donne. Un fenomeno in crescita in Italia e nel mondo”, afferma l’assessore alle Pari Opportunità della Regione Liguria Lorena Rambaudi. “La Liguria- aggiunge- tre anni fa, è stata tra le prime regioni in Italia ad aver legiferato in merito promuovendo la nascita dei centri antiviolenza, dei servizi di accoglienza, delle case rifugio e degli alloggi gestiti dagli enti locali e dai territori. La Rambaudi sottolinea come nei bilanci dello Stato il fondo per le pari opportunità sia diminuito dai 64 milioni di euro nel 2008 ai 3 milioni del 2010 per ridursi a 2, 2 milioni nei prossimi anni. Al drastico ridimensionamento dei fondi statali, e quindi, più in generale alle politiche sociali, la Regione Liguria, pur nelle grandi difficoltà di bilancio a causa della manovra governativa, ha impegnato nel 2010, 350 mila euro per le pari opportunità  
   
   
BOLZANO: GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE - TRAINING ANTIVIOLENZA PER UOMINI  
 
Bolzano, 25 novembre 2010 - L’assessorato alla famiglia, sanità e politiche sociali sostiene un nuovo Progetto per uomini maltrattanti – Training antiviolenza - del Consultorio per uomini della Caritas. I servizi sociali, le Forze dell’ordine e gli organi giudiziari del territorio sono coesi nel supportare il progetto. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, la violenza domestica rimane un fattore di rischio fondamentale per la salute delle donne ed è un problema universale che non conosce confini culturali e nega alle vittime pari opportunità e pari diritti. Vittime di violenza domestica sono purtroppo anche i minori, figli e spettatori indifesi di donne che subiscono in silenzio violenze di ogni genere. Solo nel 2009, 609 donne si sono rivolte ai centri d’ascolto antiviolenza in provincia di Bolzano e 400 di loro per la prima volta. E presso le strutture Case delle donne ed alloggi protetti esistenti a Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico, sono state ospitate nel 2009 95 donne e 91 bambini. Nell’82,5% dei casi il maltrattatore è l’uomo con cui la donna è (67,2%) o era (15,3%) legata da una relazione sentimentale. L´assessorato provinciale alla famiglia, sanità e politiche sociali ritiene pertanto importante avviare nuovi interventi che vedano coinvolti non solo le vittime della violenza ma anche gli autori della stessa. In tal senso sostiene quindi un nuovo Progetto per uomini maltrattanti – Training antiviolenza - del Consultorio per uomini della Caritas. Il direttore dell’ufficio Famiglia, Donna e Gioventù, Eugenio Bizzotto, sottolinea che “La tutela della donna vittima di violenza e dei suoi figli è fondamentale, e la nostra Provincia lavora già da anni in questa direzione; ma altrettanto importante è che l’uomo cerchi di uscire dal circuito della violenza. I servizi sociali, le Forze dell’ordine e gli organi giudiziari del territorio sono coesi nel supportare questo progetto”. Da marzo 2009, inoltre, l’Assessorato alla Famiglia, Sanità e Politiche sociali aderisce al Progetto Arianna, la rete nazionale antiviolenza, dopo aver sottoscritto con il Dipartimento per i diritti e le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri un protocollo d’intesa. Da allora, l’associazione di Merano „Donne contro la violenza – Frauen gegen Gewalt – Onlus”, che gestisce il servizio Casa delle Donne, funge su incarico della Provincia autonoma quale referente per il progetto a livello provinciale. Avendo aderito all’iniziativa la Provincia di Bolzano è diventata anche parte di una rete nazionale che promuove il miglioramento delle collaborazioni tra i diversi servizi ed istituzioni. Scopo della rete nazionale è quello di garantire uno scambio continuativo ed efficiente sulle esperienze, iniziative e le migliori prassi locali, applicate contro la violenza di genere.  
   
   
VIOLENZA DONNE CONVEGNI A SULMONA E PESCARA  
 
L´aquila, 25 novembre 2010 - In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne l´assessore alle Pari opportunità, Federica Carpineta, interverrà nel pomeriggio di oggi a due convegni a Sulmona e Pescara. A Sulmona, organizzata dalla cooperativa sociale Horizon service, è prevista, con inizio alle ore 15 al Nuovo Cinema Pacifico, una tavola rotonda dal tema: "Oltre il silenzio?una voce". Nella città peligna, la cooperativa sociale gestisce la struttura di accoglienza "La casa delle donne", unica struttura protetta in Abruzzo di accoglienza temporanea per donne vittime delle violenza con o senza figli che necessitano di un allontanamento dal contesto violento, e il centro antiviolenza "La libellula", che fornisce orientamento e consulenza psicosociale e legale ad ogni donna che ne faccia richiesta. L´appuntamento di Pescara invece, in programma dalle ore 16 presso la sala consiliare del Comune dal tema "Rivelarsi?silenzi che parlano", è organizzato dall´assessorato alle Pari opportunità del Comune e dall´associazione antiviolenza Ananke, che da anni gestisce un servizio di accoglienza a donne che subiscono maltrattamenti e violenze.  
   
   
SICILIA: CONSIGLIERE DI PARITA´ ADERISCONO A GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE  
 
 Palermo, 25 novembre 2010 - In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, che si celebra in tutto il mondo, le consigliere di parita´ della Sicilia rilanciano la "Carta delle pari opportunita´ e l´uguaglianza sul lavoro" quale strumento migliore di prevenzione e di contrasto alla violenza. La "Carta", lanciata nei mesi scorsi, e che vede tra i promotori la consigliera nazionale di parita´, Alessandra Servidori, e´ gia´ stata firmata dalle consigliere nei territori e da oltre 80 aziende, coinvolgendo circa 850mila lavoratori e lavoratrici, con lo scopo di realizzare un accordo con le imprese per sensibilizzarle sull´attuazione di azioni concrete contro le disuguaglianze nel lavoro, per il benessere organizzativo e nel rispetto dei principi di pari dignita´ e trattamento sul lavoro. Sicuramente, passare dal disagio lavorativo al benessere organizzativo rappresenta una delle sfide dell´organizzazione del lavoro che ha anche effetti importanti sulla produttivita´. Benessere organizzativo non vuol dire solo qualita´ dell´ambiente di lavoro (salubre, accogliente, confortevole), ma anche capacita´ di mantenere e promuovere un buon grado di benessere fisico, psicologico e sociale delle persone che ci lavorano. Benessere organizzativo poi, in ottica di genere, vuol dire innanzitutto rispetto delle pari opportunita´, cioe´ formare e informare i lavoratori, le lavoratrici e tutti gli attori coinvolti nei processi, sui temi delle pari opportunita´; capacita´ di favorire la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro (attuando le previsioni normative e contrattuali in materia di lavoro flessibile, favorendo la diffusione del telelavoro, vuol dire favorire i nidi aziendali). Spesso, infatti, ci si dimentica che i lavoratori sono anche madri e padri: invece l´organizzazione del lavoro considera i lavoratori senza figli e purtroppo ancora oggi sono sicuramente le donne le piu´ penalizzate, dal momento che si fanno carico del servizio di cura, prima dei figli poi degli anziani da accudire cosi´ come i tempi dei trasporti e della mobilita´ urbana, gli orari dei servizi non sempre sono compatibili con quelli dell´attivita´ lavorativa. Sicuramente, la parola chiave deve essere "sfida al cambiamento" che pero´ non puo´ non essere accompagnata dalla parola "responsabilita´", che deve essere condivisa tra uomini e donne contro ogni forma di discriminazione e violenza.  
   
   
CANTANTE LUCANA A GIORNATA MONDIALE CONTRO VIOLENZA SU DONNE  
 
Potenza, 25 novembre 2010 - “Libere di essere”, questo è il motto dell’evento promosso dall’Assessorato promozione dei Servizi Sociali e della salute di Roma Capitale e dall’Associazione culturale Pantarei, al Cinema Anica di Roma (Via Regina Margherita n.286), il giovedì 25 novembre, ore 16.30, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. L’incontro sarà animato da esperti, tra cui il magistrato Simonetta Matone, e da tante donne del mondo dello spettacolo che daranno testimonianza della loro solidarietà. Inoltre, scrittori e politici, che si interrogheranno sul fenomeno della violenza sulle donne, che ha riempito negli ultimi mesi le pagine di cronaca, in un crescendo doloroso di abusi e di sofferenza. E proprio dalla cronaca arriva una delle protagoniste della manifestazione, Vittoria Siggillino, cantante e giornalista lucana, che si esibirà dal vivo, cantando “Quanto costa essere donna”, l’emotional song che racconta un’aggressione subita personalmente, da parte di un noto personaggio dello spettacolo nel corso di una intervista. Proprio dalla denuncia di un´esperienza così terribile, il paroliere Gianni Belfiore ha tratto spunto e scritto il brano “Quanto costa essere donna”, fotografia di uno stupro, ma contro ogni forma di violenza. Il brano ha ricevuto l’encomio del Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, che ha scritto: “Un’anima violata soffre come e più di un corpo abusato: le ferite interiori si rimarginano con più difficoltà. In “Quanto costa essere donna” ritroviamo tutto questo: l’ansia, l’angoscia, di chi è vittima del delirio della violenza. Ritroviamo i segni che l’arroganza e la ferocia dell’abuso lasciano nell’anima. Grazie all’emotional song “Quanto costa essere donna”, un genere assolutamente innovativo, le note acquistano un peso diverso. Il canto di Vittoria Siggillino come forma di liberazione, il canto come forma di pacifica ribellione all’ingiustizia. Attraverso le note, questa denuncia, questa consapevolezza, arriva a molti, si diffonde tra noi, ci educa, affinché nessuna forma di violenza contro le donne sia tollerata”.  
   
   
25 NOVEMBRE CON IL FIOCCO BIANCO PRESENTATE DA PROVINCIA E COMUNE DI PARMA LE INIZIATIVE PROMOSSE IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE  
 
Parma, 25 Novembre 2010 - “Se sei un uomo indossa il fiocco bianco: è il tuo impegno personale a non commettere, a non tollerare e a non rimanere in silenzio nei confronti della violenza contro le donne”. E’ un invito a condividere una nuova cultura, fatta di rispetto e relazioni positive fra i generi, quella che Provincia e Comune di Parma – insieme alle due aziende sanitarie Ausl e Ao - rivolgono ai cittadini del territorio in occasione della Giornata mondiale contro la violenza alle donne. Il 25 novembre 2010 sarà per volontà di questi enti, un momento ulteriore per riflettere su come debellare quella che ancora oggi è drammaticamente la prima causa al mondo di morte per le donne. Una piaga che sembra non aver mai fine, perpetrata per lo più negli ambiti familiari e comunque da uomini conosciuti dalle proprie vittime. “Questa giornata la vogliamo dedicare a tutte quelle donne che anche quest’anno sono state uccise e sopraffatte dalla violenza degli uomini. L’ultima vittima e di poche ore fa. Crediamo si debba fare una grande opera di informazione per questo abbiamo scelto un interlocutore privilegiato che sono i giovani uomini, nei luoghi che loro frequentano che sono la scuola e quelli in cui si pratica lo sport. Per loro e per tutti quelli che vorranno ci sarà un fiocco bianco da indossare, a testimonianza del loro impegno contro la violenza sulle donne”. E’ l’assessore provinciale Marcella Saccani che questa mattina ha aperto con il collega del Comune di Parma Lorenzo Lasagna l’incontro di presentazione delle iniziative in programma per il 25 novembre. Anche per vincere quel silenzio che spesso accompagna le violenze contro le donne, la Provincia di Parma, in collaborazione con il Comune di Parma, ha realizzato uno spot ispirato al progetto presentato da una classe dell’Ipsia che si è aggiudicato la Iv edizione del Premio Colasanti Lopez, che andrà in onda nelle giornate del 24 e 25 novembre nei Tg delle emittenti televisive Tv Parma e Teleducato. “La violenza contro le donne ha purtroppo molte forme che vanno dalla discriminazione, sino all’uccisione – ha spiegato Lasagna - Se le vittime sono donne, i carnefici quasi sempre sono uomini e, ed è da noi uomini che deve iniziare la presa di coscienza di questo fatto e siamo noi uomini che dobbiamo porre in atto tutti quei comportamenti che valorizzino la differenza di genere nel rapporto con le donne e che evitino il ricorso forme di discriminazione e maltrattamento”. Come impegno attivo contro la violenza alle donne, già la scorsa domenica, circa ottocento atleti hanno indossato il fiocco bianco, cosa che accadrà anche per le prossime partite e manifestazioni come quella in agenda il 26 e 27 quando si terrà il forum delle associazioni sportive del territorio. Gianni Barbieri presidente del Coni ha promesso che tutti indosseranno il fiocco bianco. Sempre nella mattinata del 25 novembre sono anche in programma due incontri con gli studenti delle superiori. Prima al “Solari” di Fidenza (alle 9 nell’aula Magna) e all “Ipsia” di Parma (alle 11 nell’aula Magna). Vi interverrà Claudia Priano autrice del libro “Smettila di camminarmi addosso” (edizioni Guanda) che dialogherà con la platea di studenti insieme a un rappresentante delle forze dell’ordine L’obiettivo è quello di confrontarsi con le ragazze e i ragazzi affrontando il tema attraverso letture, racconti di esperienze personali e storie vere. Purtroppo i dati e i fatti di cronaca raccontano che spesso le donne sono vittime di violenza già da molto giovani, tra le mura domestiche, nelle relazioni coi pari, nei primi rapporti di coppia. Alcune classi di entrambi gli istituti lavorano da diversi anni su questo tema, attraverso la partecipazione a progetto annuali come Educ e il Premio Colasanti Lopez. Il preside dell’Ipsia Adriano Cappellini presente all’incontro di oggi ha sottolineato l’importanza di eventi come questi in cui il mondo degli adulti entra nella scuola e porta e un messaggio. Anche le aziende sanitarie sono in campo e insieme sono promotrici di un manifesto dedicato alla giornata e alla Campagna del Fiocco Bianco con l’head line “Stop alla violenza sulle donne: dipende anche da te”. L’ausl, impegnata come ha sottolineato Paola Campanini in azioni continue e costanti dedicate a tutelare la dignità delle lavoratrici, ha predisposto 300 locandine per i servizi e le unità operative aziendali e nella giornata del 25 distribuirà un migliaio di fiocchi bianchi ai dipendenti maschi, affinché lo indossino come gesto di solidarietà e condivisione della giornata. L’azienda Ospedaliero Universitaria, ha spiegato il direttore amministrativo Maria Rita Buzzi, ha in programma un incontro con i dipendenti finalizzato alla definizione di una procedura dell’azienda per l’accoglienza alle donne vittime di violenza.  
   
   
NO ALLA VIOLENZA CONTRO DONNE E BAMBINI. LE ISTITUZIONI REGIONALI E PROVINCIALI A LAVORO PER GARANTIRE UNA RETE DI SERVIZI DI QUALITÀ IN TUTTA LA PUGLIA.  
 
Bari, 25 novembre 2010 - In occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza, l’assessore Gentile, insieme al presidente del Consiglio regionale Introna, alla Presidente della Commissione Pari opportunità e ai rappresentanti provinciali fanno il punto sul percorso avviato sul territorio regionale per offrire risposte concrete alle vittime di violenza. La violenza su donne e bambini appare un fenomeno dalle dimensioni non sempre ben delineate, spesso sommerso ma trasversale, senza frontiere etniche, razziali, di censo. Le tante forme della violenza, clamorosa o viscidamente sottile, necessitano di interventi puntuali e di qualità che permettano alle vittime conclamate o sospette di avere un supporto nell’immediato e nella costruzione di un percorso di indipendenza e autonomia dal sistema relazionale di riferimento. Su questo tema, Regione e Province pugliesi sono impegnate a costruire una rete di servizi omogenea e capillare su tutto il territorio con centri antiviolenza, case rifugio, equipe multidisciplinari integrate così da garantire alle vittime, accoglienza, presa in carico tempestiva, accompagnamento nella fase di ricostruzione del percorso di autonomia. Il Piano regionale delle politiche sociali 2009–11 fissa infatti un set territoriale minimo di strutture e servizi per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere così articolato: 2 Centri Antiviolenza per provincia; 1 Casa Rifugio per provincia; 1 Equipe multidisciplinare per ambito territoriale; 1 Servizio di pronto intervento sociale per ambito territoriale. Le Province hanno un ruolo di coordinamento per far sì che la rete di servizi delineata garantisca la massima qualità e una continuità assistenziale omogenea. Il modello di rete territoriale e i servizi per la prevenzione e il contrasto alla violenza vengono descritti in dettaglio nei Pil, Piani di intervento locale, che ogni Provincia sta redigendo di concerto con gli ambiti territoriali. Il Pil è uno strumento pianificatorio che include tutte le possibili azioni di prevenzione e contrasto alla violenza realizzabili nel prossimo triennio in un dato territorio. La redazione del Piano ha richiesto un elevato livello di concertazione dei soggetti a vario titolo coinvolti per definire ruoli, competenze e responsabilità rispetto al modello prefigurato. Partendo dalla mappatura disponibile sul sito www.Stopviolence.it, in sintesi il Pil: 1) definisce le azioni e gli interventi che si intende realizzare su quel territorio per colmare i gap esistenti fra servizi attualmente presenti e obiettivi di servizio; 2) descrive le modalità di gestione della rete di servizi con l’indicazione della relazione funzionale fra Provincia e Ambiti e un focus sui meccanismi di raccordo con: o l’Ufficio per la mediazione civile e penale istituito all’interno dei Centri Risorse provinciali per le famiglie o le equipe multidisciplinari attivate dagli ambiti territoriali o le altre strutture di servizio analoghe o gli altri enti preposti al contrasto della violenza di genere (pubblica sicurezza, scuole, servizi sanitari, ecc.); 3) individua gli interventi per il potenziamento delle equipe multidisciplinari e multiprofessionali integrate (psicologi, psicoterapeuti, educatori, assistenti sociali, avvocati) tra servizi sociali, sanitari (di base e specialistici) e la Giustizia, attivate in ogni singolo Ambito e destinate alla lettura-interpretazione-validazione-presa in carico e trattamento delle situazioni di abuso e maltrattamento, come previsto dai documenti di programmazione; 4) delinea le attività per la promozione dei servizi, la comunicazione e sensibilizzazione territoriale sulle attività istituzionali di contrasto alla violenza contro donne e minori e sui servizi offerti dai Centri antiviolenza; 5) definisce il percorso formativo specialistico che ogni Provincia mette in campo annualmente rivolto agli operatori delle strutture e dei servizi; 6) riporta il piano finanziario generale, comprensivo delle risorse messe a disposizione per ogni provincia dal Programma triennale di interventi della Regione Puglia, e da quelle accantonate dai singoli Ambiti di riferimento nei rispettivi Piani sociali di Zona. Sono circa 10,5 i milioni di euro destinati a questa tematica perché il coro di no alla violenza si trasformi in risposte concrete.  
   
   
BOLZANO: STOP ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE!  
 
Bolzano, 25 novembre 2010 - Anche a seguito delle vicende di violenza contro le donne avvenute di recente, la Commissione provinciale per le pari opportunità in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, 25 novembre, rafforza quest’anno lo slogan „guardare, ascoltare, parlarne: Stop alla violenza contro le donne!“. L´assessore provinciale competente Roberto Bizzo invita gli uomini altoatesini ad indossare il "fiocco bianco" quale segno del personale impegno contro la violenza verso le donne. „I molteplici tipi di violenza contro le donne, in special modo quelle subite nelle presunte sicure mura domestiche, rendono chiarissimo che dobbiamo lottare contro la violenza alle donne in modo assoluto e unendo tutte le nostre forze“, sottolinea la presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità, Ulrike Oberhammer. “Dopo la campagna di sensibilizzazione con manifesti dell’ultimo anno, abbiamo deciso di dedicarci alla prevenzione e ad un maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni. Il progetto musicale ‘music stops the violence’ si rivolge ai giovani con l’intento di far capire loro che la violenza non è un tema che riguarda solo le donne adulte, ma coinvolge sempre piú anche le ragazze." I progetti "io dico no!" e "music stops the violence" predisposti per la Giornata internazionale contro la violenza alle donne saranno presentati alla conferenza stampa indetta per giovedì prossimo 25 novembre 2010. „Con questi progetti vogliamo rendere più partecipi i giovani e dare un contributo importante affinché si occupino anche loro della tematica della violenza maschile nei confronti delle donne. Soprattutto le ragazze e le giovani donne devono acquisire più consapevolezza per difendersi contro ogni tipo di sopruso“, conferma anche Patrizia Trincanato, vicepresidente della Commissione. Su iniziativa della Commissione provinciale per le pari opportunità e dell’assessore provinciale competente, Roberto Bizzo, la Giunta provinciale ha, per la seconda volta, sottoscritto l’adesione alla campagna internazionale del „fiocco bianco“. “La violenza contro le donne è in primo luogo un problema della società, che possiamo combattere solo insieme - uomini e donne uniti” come ribadisce l’assessore Roberto Bizzo. “Anche quest’anno, tutti gli uomini sono esortati ad indossare il fiocco bianco, dal 25 novembre al 10 dicembre, come segno del loro personale impegno contro la violenza” come conclude Bizzo.  
   
   
PRESENTAZIONE DEL SERVIZIO ADOZIONI IN RETE  
 
 Aosta, 25 novembre 2010 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che sabato 27 novembre, alle ore 11, alla Cittadella dei Giovani di Aosta, verrà presentato il servizio Adozioni in rete. Adozioni in Rete offre consulenza gratuita sulla tematica adottiva alle coppie interessate all’adozione nazionale ed internazionale, alle famiglie adottive, agli insegnanti, agli educatori ed agli operatori di servizi, tramite attività informativa, di orientamento e di consulenza pedagogica. Il servizio è attivato attraverso il numero verde 800-155500 dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 per il servizio informativo e di orientamento e il mercoledì dalle ore 15 alle 18 per il servizio di consulenza pedagogica. Alla presentazione di sabato interverrà anche Annamaria Colella, direttore dell’Arai (Agenzia regionale per le Adozioni Internazionali – Regione Piemonte), ente con il quale la Regione Valle d’Aosta collabora dal 2009 in ambito di adozioni internazionali. “Adozioni in Rete – precisa l’Assessore Lanièce – è uno dei progetti attuati dall’Assessorato in materia di adozioni, frutto della collaborazione con l’Agenzia Arai della Regione Piemonte. Il servizio è stato creato con l’obiettivo di dare supporto alle famiglie e a tutte le persone valdostane che si vogliono avvicinare al mondo dell’adozione”.  
   
   
REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SüDTIROL, AIUTI UMANITARI: LA GIUNTA STANZIA 826.195 EURO  
 
 Trento, 25 novembre 2010 - La Giunta regionale ha stanziato oggi 826.195 euro per interventi diretti nell’ambito della legge regionale sugli aiuti umanitari. Complessivamente sono 20 i progetti finanziati che saranno realizzati in collaborazione con associazioni umanitarie che hanno sede in Trentino-alto Adige. Si tratta di iniziative in favore di popolazioni di varie parti del mondo, colpite da eventi bellici o calamitosi o che si trovano in condizioni di particolare difficoltà economica e sociale. Per lo più i progetti sono finalizzati alla costruzione o alla ristrutturazione di scuole o di orfanotrofi, ambulatori, centri sociali per i giovani o per donne in difficoltà. L’impegno della Regione va a rafforzare le iniziative umanitarie messe in campo dalle due Province autonome di Trento e Bolzano, portando i finanziamenti concessi in questo settore dai tre enti ad importi, proporzionalmente al bilancio, tra i più elevati rispetto alle altre regioni italiane.