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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Marzo 2011
Politica
ECONOMIA EUROPEA: NUOVE RISORSE FINANZIARIE, INCLUSA TASSA SU TRANSAZIONI FINANZIARIE ED ELIMINAZIONE DEI PARADISI FISCALI E IL SEGRETO FISCALE.  
 
 Strasburgo, 9 marzo 2011 - Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che chiede l´introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, anche se solo a livello Ue, e la lotta contro l´evasione fiscale e i paradisi fiscali. La risoluzione sugli strumenti di finanziamento innovativi, preparata da Anni Podimata (S&d, El), rappresenta il contributo del Parlamento al dibattito su come generare nuove entrate, assicurare una politica fiscale giusta e massimizzare le capacità di recupero del prelievo. Secondo l´Aula, nuovi strumenti finanziari possono apportare un "duplice effetto positivo" conseguendo da un lato obiettivi politici importanti, come la stabilità dei mercati finanziari e la trasparenza, e dall´altro aumentando le entrate. Una tassa sulle transazioni finanziarie - La risoluzione chiede l´introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf) che porterebbe nelle casse pubbliche dell´Ue circa 200 miliardi di euro ogni anno e contribuirebbe alla riduzione delle attività speculative, rendendole più costose e quindi meno vantaggiose. Un emendamento approvato dall´Aula chiede che, nel caso non sia possibile introdurre tale tassa a livello globale, l´Unione dovrebbe comunque applicare la Ttf a livello europeo come primo passo. Inoltre, i deputati rispondono a chi sostiene che una tale tassa avrebbe l´effetto di provocare uno spostamento delle transazioni puramente speculative verso altre giurisdizioni più favorevoli, affermando che l´Ue potrebbe perfino trarne dei vantaggi, poiché ciò contribuirebbe a migliorare l´efficienza del mercato. La risoluzione chiede misure atte a ridurre l´evasione e la frode fiscale, che attualmente dovrebbe ammontare complessivamente a circa 250 miliardi di euro annui. Infine, i deputati chiedono all´Unione e al G20 di perseguire l´obiettivo di eliminare i paradisi fiscali e il segreto fiscale.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA IL SUO PIANO PER I PAESI DEL MEDITERRANEO MERIDIONALE  
 
 Bruxelles, 9 marzo 2011 - La Commissione europea e l´Alta Rappresentante dell´Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza hanno presentato ieri una comunicazione relativa a un partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con i paesi del Mediterraneo meridionale. Questa strategia illustra quello che l´Europa può fare per sostenere i cambiamenti fondamentali in atto nei nostri vicini del sud e rappresenta un contributo al Consiglio europeo straordinario dell´11 marzo. Il presidente della Commissione Barroso ha dichiarato: "I cambiamenti storici in atto nel Mediterraneo meridionale recano con sé speranze di maggiore libertà, democrazia e una vita migliore per le popolazioni della regione. È nostro dovere mobilitarci e sostenere questa trasformazione. La Commissione europea è fermamente decisa a fare un salto qualitativo nelle relazioni con i nostri vicini che hanno la volontà e la capacità di intraprendere riforme politiche ed economiche. La paura dell´ignoto non deve impedirci di sostenere i mutamenti attuali. Questo è un appuntamento con la storia a cui non possiamo mancare." "L´unione europea dispone dell´esperienza e degli strumenti necessari per aiutare i paesi della regione nel loro cammino verso una vera e propria democrazia" ha dichiarato Catherine Ashton. "Oggi abbiamo deciso di offrire un pacchetto globale di misure concrete a sostegno di questo processo di transizione. Mi auguro che queste misure saranno approvate dai leader europei nel corso del vertice di venerdì prossimo. Non spetta all´Ue cercare di imporre soluzioni: queste rivoluzioni appartengono ai popoli della regione ed è giusto che siano loro a decidere come vogliono essere governati e quale tipo di assistenza desiderano. L´europa si tiene pronta a fornire tutto il sostegno possibile." Il partenariato per la democrazia e la prosperità deve poggiare su tre pilastri fondamentali: i) sostegno mirato alla trasformazione democratica e allo sviluppo istituzionale, con particolare attenzione ai diritti umani, alle riforme costituzionali e giudiziarie e alla lotta contro la corruzione; ii) stretto partenariato con le persone, insistendo in particolare sul sostegno alla società civile, e maggiori possibilità di contatti interpersonali, specialmente per i giovani; iii) misure volte a rilanciare la crescita economica, lo sviluppo e la creazione di posti di lavoro, segnatamente mediante un sostegno alle piccole e medie imprese. In tale contesto, la Commissione riorienterà i suoi cospicui programmi di assistenza, che attualmente mettono a disposizione dei nostri vicini meridionali 4 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni per il periodo 2011-2013. Contesto - La prima preoccupazione dell´Unione è stata naturalmente quella di dare una risposta ai problemi immediati che i nostri vicini meridionali devono affrontare, in particolare le enormi sofferenze umane e i flussi migratori. La Commissione ha già stanziato 30 milioni di euro per far fronte al fabbisogno umanitario più urgente degli sfollati. La Commissione ha inoltre mobilitato i propri strumenti per sostenere l´Italia, e se necessario altri Stati membri, nell´eventualità di un arrivo in massa di migranti. Questa risposta comprende misure operative quali l´operazione congiunta Frontex Hermes 2011 e, se necessario, un´assistenza finanziaria. Per la Tunisia è stato preparato un pacchetto supplementari di aiuti Ue pari a 19 milioni di euro, come sostegno immediato alla transizione democratica e assistenza alle zone impoverite. Ora è il momento di proporre strumenti per conseguire i nostri obiettivi a più lungo termine: democrazia, Stato di diritto e crescita inclusiva. La Commissione propone di istituire e attuare questo partenariato secondo un´impostazione chiaramente basata su incentivi, differenziata a seconda dei paesi ("more for more"): i partner che avanzano più rapidamente sulla via delle riforme politiche ed economiche dovrebbero poter contare su un maggiore sostegno da parte dell´Ue.  
   
   
UE: CENTO ANNI DI DIRITTI DELLE DONNE - MA LE DISUGUAGLIANZE E LA POVERTÀ PERSISTONO  
 
Strasburgo, 9 marzo 2011 - Il Parlamento europeo ha festeggiato il centenario della Giornata internazionale della donna (martedì 8 marzo) con un dibattito e con la votazione di tre risoluzioni presentate dalla commissione per i diritti delle donne: sulla parità di genere, sulla povertà femminile e sulla riduzione delle disuguaglianze. Il Presidente Buzek ha dichiarato nel corso di una cerimonia speciale per commemorare i cento anni di lotta per i diritti delle donne: "Ci sono troppe poche donne nel Parlamento europeo, il 35%, non è sufficiente, anche questo se è un po´ di più che nei parlamenti nazionali. Spetta ai parlamenti nazionali garantire una maggiore rappresentanza nel Parlamento europeo. Gli Stati membri dovrebbero quindi adottare le decisioni giuridiche pertinenti per aumentare la presenza delle donne nel Pe". Nel dibattito sono intervenuti il Presidente della Commissione Barroso, il Ministro per gli affari europei Enikő Győri (Presidenza ungherese), la Presidente della commissione per i diritti delle donne Eva-britt Svensson (Gue/ngl, Se), nonché i rappresentanti dei gruppi politici. Affrontare le disuguaglianze - La necessità di ridurre il divario retributivo tra i sessi, avere più donne in posizioni decisionali e aumentare il tasso di occupazione femminile sono tra i punti chiave del progetto di risoluzione che accompagna la relazione annuale per il 2010 sulla parità tra donne e uomini nell´Unione europea, elaborata da Mariya Nedelcheva (Ppe, Bg). Nel documento si sottolineano anche l´importanza di migliorare le strutture di assistenza per i bambini e il congedo parentale. Per la relatrice, se l´occupazione femminile, quella a tempo parziale e tassi di produttività fossero comparabili a quelli degli uomini, il Pil potrebbe aumentare del 30%. Solo il 3% delle grandi aziende europee sono presiedute da una donna. Gli Stati membri dovrebbero quindi adottare misure efficaci, quali le quote, per garantire una maggiore rappresentanza delle donne nelle principali società quotate e nei consigli di amministrazione delle imprese in generale, dicono i deputati, citando la Norvegia come un esempio positivo, seguita da Spagna e Francia. I deputati chiedono inoltre obiettivi vincolanti per garantire pari rappresentanza di donne e uomini in politica e ulteriori sforzi dovranno essere compiuti a livello comunitario, nazionale, regionale e comunale. Applicare la parità di retribuzione - Il divario di retribuzione tra uomini e donne è in media pari al 18% nell´Unione europea e in molti casi arriva al 25%, osservano i deputati che invitano gli Stati membri ad attuare correttamente la normativa sulla parità di retribuzione per pari lavoro. S´invita quindi la Commissione europea a imporre sanzioni ai paesi che non riescono a conseguire tale obiettivo. Eliminare la povertà - La risoluzione sulla povertà femminile, presentata da Rovana Plumb (S&d, Ro), rileva che quasi 85 milioni di persone nell´Ue vivevano sotto la soglia di povertà nel 2008, cosi come il 17% di tutte le donne nell´Unione europea. Le politiche macroeconomiche e sociali di mercato del lavoro dovrebbero essere riformate per garantire sia un reddito minimo sia una giustizia economica e sociale per le donne. Inoltre, il documento fa notare che tutte le politiche comuni dell´Unione dovrebbero avere una prospettiva di genere. La crisi economica potrebbe allargare le disuguaglianze sanitarie - Secondo la risoluzione di Edite Estrela (S&d, Pt), la terza a essere approvata martedì, tutti dovrebbero poter beneficiare di sistemi sanitari e di assistenza sanitaria a prezzi accessibili. Devono essere prese meglio in considerazione le esigenze specifiche dei gruppi vulnerabili quali donne, pazienti anziani, migranti privi di documenti e minoranze etniche nella formulazione delle politiche economiche e sociali europee. Sulla base delle cifre fornite da Eurostat, rispettivamente per il 2007 e per il 2010, si evince che la speranza di vita nei diversi Stati membri può variare di 14,2 anni per gli uomini e 8,3 anni per le donne. Anche all´interno dello stesso paese ci possono essere forti variazioni nelle aspettative di salute, soprattutto fra gruppi con livelli d´istruzione e situazione sociale diversi.  
   
   
UE: PRODOTTI PIÙ SICURI PER I CONSUMATORI EUROPEI  
 
Strasburgo, 9 marzo 2011 - Ai consumatori deve essere garantita miglior protezione da prodotti difettosi e potenzialmente pericolosi, secondo una risoluzione approvata martedì, che rappresenta il contributo dei deputati alla preparazione della prossima proposta legislativa della Commissione, prevista per fine anno, per nuove regole sulla sicurezza dei prodotti. "Stiamo dicendo alla Commissione che abbiamo bisogno di rivedere la direttiva, abbiamo bisogno di rafforzare il sistema di sorveglianza del mercato e avere una sorveglianza del mercato che sia coerente in tutto il mercato unico", ha detto la relatrice Christel Schaldemose (S&d, Dk) durante la presentazione in plenaria lunedì sera. Potenziare i controlli alle frontiere e migliorare il quadro legislativo per permettere di ritirare rapidamente dal mercato beni difettosi sono fra i suggerimenti approvati dai deputati. Controlli alle frontiere e su internet - I deputati ritengono che sia vitale, per lottare efficacemente contro la presenza nel mercato comune di prodotti difettosi, migliorare i controlli alle frontiere, in particolare nei porti. Nel testo approvato, i deputati chiedono alla Commissione e ai governi nazionali di introdurre sanzioni più severe contro le importazioni da paesi terzi che violano le norme di sicurezza. Inoltre, i deputati domandano maggior attenzione alle vendite online, in aumento, in particolare per le vendite di quei prodotti che possono causare danni diretti al consumatore, come i prodotti farmaceutici e alimentari. La tracciabilità completa dei prodotti, lungo tutta la catena di approvvigionamento, è un altro punto chiave, secondo i deputati, per garantire la possibilità di ritirare, anche in via definiva, i prodotti difettosi dal mercato. A tal fine, bisogna assicurare alle autorità di frontiera risorse sufficienti. Una banca dati europea per le denuncie dei consumatori - I deputati propongono anche di introdurre l´obbligo per le aziende produttrici di verificare la possibilità di rischi alla sicurezza e alla salute già nella fase di progettazione del prodotto e di creare una banca dati pubblica sulla sicurezza dei prodotti, che includa una piattaforma per le denunce, possibilmente basata su sistemi regionali e nazionali già esistenti. La risoluzione è stata adottata con 628 voti a favore, 11 contrari e 7 astensioni.  
   
   
3ª CONFERENZA EUROPEA SU RICERCA E SVILUPPO AZIENDALE  
 
Siviglia, 9 marzo 2011 - La terza conferenza europea su ricerca e sviluppo aziendale si terrà il 6 ottobre 2011 a Siviglia (Spagna). La conferenza, che si propone di collegare scienza, imprenditoria e politica, intende promuovere la comprensione delle implicazioni politiche delle scoperte scientifiche. In particolare, si occuperà delle dinamiche della R&s aziendale e di innovazione, competitività e crescita economica. L´evento, intitolato "Corporate research and development (R&d): an engine for growth, a challenge for European policy", è organizzato dall´Istituto per gli studi tecnologici prospettici (Ipts) del Centro comune di ricerca (Jrc) della Commissione europea e dal Centro para el Desarrollo Tecnológico Industrial (Cdti, centro spagnolo per lo sviluppo della tecnologia industriale). Il resoconto e le conclusioni dell´evento di quest´anno saranno sintetizzati e presentati ai pertinenti responsabili delle politiche della Commissione europea, agli Stati membri e ai rappresentanti dell´industria durante un workshop che si terrà a Bruxelles nel corso del 2011 o all´inizio del 2012. Per maggiori informazioni: http://iri.Jrc.ec.europa.eu/concord-2011/index.html    
   
   
ALPMED, COLLOQUE FRANCO-ITALIEN: RELAZIONI ECONOMICHE TRANSFRONTALIERE  
 
Torino, 9 marzo 2011 - Giovedì 10 marzo alle ore 14.30, presso la Sala Giolitti del Centro Congressi Torino Incontra in via Nino Costa 8 a Torino, si terrà un incontro promosso dal Consolato Generale di Francia di Torino e Genova, dalla Camera di commercio di Torino e da Unioncamere Piemonte, dedicato alle opportunità di sviluppo di una strategia di rete - in termini di promozione delle eccellenze produttive e di potenziamento della proiezione internazionale - fra le regioni geograficamente localizzate nell’ambito territoriale dell’Alpmed. L’incontro, realizzato in collaborazione con l’Euroregione Alpmed, La Stampa e Erai (Entreprise Rhône-alpes International), si aprirà con i saluti istituzionali dell’Ambasciatore di Francia in Italia Jean-marc de La Sablière, del Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello, del Presidente della Camera di commercio di Torino Alessandro Barberis, del Presidente della Camera di Commercio e Industria regionale Rhône-alpes Jean Paul Mauduy, del Presidente della Camera di Commercio e Industria del Vaucluse Francois Mariani, del Vice Presidente Regione Provence-alpes-côte d’Azur Patrick Allemand e del Vice Presidente Regione Rhône-alpes Bernard Soulage. La Camera di commercio di Torino presenterà poi la sintesi di ricerca “Primo rapporto sugli scambi transfrontalieri nei territori dell’Alpmed”. Seguirà la tavola rotonda “Il territorio allo specchio: imprese, innovazione e istituzioni nelle relazioni transfrontaliere”, moderata dal giornalista de La Stampa Marco Alfieri, che darà spazio alla testimonianza di esperti che, a diverso titolo, hanno portato avanti in questi anni progetti di internazionalizzazione, di ricerca o collaborazioni istituzionali transfrontaliere di successo: Mauro Oggero, Amministratore Delegato Foca Costruzioni, Philippe Chapalain, Amministratore Delegato Go Concept e Consigliere del Commercio Estero per la Francia, Michel Deflache, European Project Manager Piter-tenerrdis, Massimo da Vià, European Project Manager Piter-environment Park. Interverranno poi Laura Canale della Regione Liguria e Laurent Greffeuille della Regione Paca, che illustreranno il Progetto strategico sul turismo. Concluderà l’incontro la Console Generale di Francia a Torino e Genova Véronique Vouland-aneini. L’incontro si rivolge a imprenditori, istituzioni, agenzie per lo sviluppo territoriale e a tutti quei soggetti, pubblici e privati, interessati a favorire un consolidamento dei rapporti economici ed istituzionali fra le regioni dell’Alpmed. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione presso la Segreteria organizzativa: studi@to.Camcom.it  tel. 0115714701/2/2.  
   
   
"L’ONDA DEI MIGRANTI"  
 
Milano, 9 marzo 2011 - Il 15 marzo prossimo, alle ore 18.00, l´Ispi e la Fondazione Corriere della Sera promuovono un nuovo incontro del ciclo “La rivolta araba” dal titolo: "L’onda dei migranti" Restano altresì programmate, come anticipato, le Tavole Rotonde dell’8 marzo su “Medio Oriente post-americano?”, del 9 marzo su “Cosa cambia per Israele” e del 16 marzo su “Scenari di una nuova geopolitica”. Il programma completo è disponibile su: www.Ispionline.it/ ; www.Fondazionecorriere.it/ . Per partecipare è necessario registrarsi, in considerazione del numero limitato di posti disponibili. L´incontro, che si terrà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano), Segreteria Organizzativa (tel: 02 86 93 053, e-mail: ispi.Eventi@ispionline.it  sito: www.Ispionline.it/ )  
   
   
ROMANIA, ECONOMIA SALVATA DALLE ESPORTAZIONI  
 
Bucarest, 9 marzo 2011 - In Romania i prodotti del settore elettronico hanno guidato la classifica delle esportazioni romene, superando per la prima volta l´auto, precedentemente sempre alla guida della graduatoria. Apparecchi come quelli di registrazione e riproduzione hanno portato - secondo gli ultimi dati dell´Istituto Nazionale di Statistica della Romania relativi ai primi undici mesi del 2010 - a ricavi per 6,32 miliardi di euro, scrive Nine o´Clock; l´auto si classifica seconda, con 4,7 miliardi; gli apparecchi meccanici come motori e turbine, seguono con 3 miliardi. 1,45 miliardi di euro sono stati raccolti dal settore dell´abbigliamento e da quelli a esso simili; nella classifica vengono poi i mobili e legno e derivati; le ultime posizioni sono occupati dalla gomma e dalle calzature. Nel periodo considerato, le esportazioni sono ammontate a 42,6 miliardi di euro, portando il deficit commerciale a 7,4 miliardi; nonostante questo, secondo il consigliere economico del Primo Ministro Boc, Andreea Paul Vass, l´export romeno ha comunque ottenuto una performance inaspettatamente buona, crescendo del 25-30 per cento. Ciò induce dunque a essere ottimisti e a credere che entro la metà del 2011 la Romania uscirà dalla recessione.  
   
   
CRISI NORDAFRICA: PARTITA LA MISSIONE UMANITARIA ITALIANA  
 
Roma, 9 marzo 2011 - E´ già operativa la missione umanitaria italiana in Nordafrica, decisa nel Consiglio dei ministri del 3 marzo scorso e coordinata dalla Cooperazione allo sviluppo della Farnesina. Coinvolti nell´operazione i ministeri degli Interni, della Difesa e della Salute. Al termine della riunione, i Ministri Frattini, Maroni, La Russa e Fazio hanno illustrato le finalità della missione e i dettagli del suo svolgimento, soffermandosi, in particolare sulla tragica situazione che si sta vivendo in Libia e sull’elevato numero di profughi rifugiatisi in Tunisia, sull’emergenza umanitaria e sanitaria, e sulle urgenti misure da adottare in accordo con la Comunità Europea. A questo proposito si terrà l´11 marzo a Bruxelles un Consiglio europeo straordinario. In cosa consiste la missione - Realizzare un campo profughi tunisino di Choucha, nei pressi di Ras Jedir, che servirà da centro di coordinamento delle operazioni di assistenza umanitaria per i profughi in fuga dalla Libia. La struttura è destinata ad essere utilizzata congiuntamente con le Organizzazioni Internazionali presenti in loco, come gia’ richiesto dall´Ocha, e con gli altri Paesi. Nel campo profughi "Choucha" a Ras Jedir, in territorio tunisino, dove si riversa la gente in fuga dalla Libia, un primo sopralluogo è stato fatto dalla squadra italiana di tecnici inviata dalla Farnesina. Gli italiani allestiranno il quartier generale che servirà all´Alto commissariato dell´Onu per la gestione il campo. L´unhcr ha, inoltre, chiesto all´Italia di allestire bagni e docce, una delle cose al momento carenti nel campo. Finora sono 13.000 i profughi presenti nell´area, secondo quanto afferma Ayman Gharaibeh, responsabile logisticodell´Unhcr. Il campo ha una capacità di 20.000 posti. "Quello che piu’ preoccupa in questo momento sono le condizioni igienico sanitarie". E´ quanto sottolineato da Michelle Cecchi del team della direzione cooperazione e sviluppo della Farnesina, che si trova nel campo profughi a Ras Jedir, al confine tra Libia e Tunisia. Il contributo del ministero della Salute - Una Task force di cinque tecnici sanitari pronta a partire per la Tunisia per valutare i fabbisogni sanitari dei profughi dalla Libia. Una riunione entro il mese di marzo a Roma con i Paesi europei coinvolti negli sbarchi, la Commissione europea e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per rafforzare l’assistenza sanitaria ai profughi e nei Paesi africani. Sono queste le decisioni prese nella riunione del 2 marzo scoro della Commissione Sanità della Conferenza Stato-regioni, nella quale è stato affidato alla Regione Lombardia il coordinamento degli interventi regionali, che avverranno in cooperazione con il Ministero della Salute nel quadro delle iniziative coordinate dal Ministero degli Esteri. “Domenica pomeriggio – ha riferito il Ministro Fazio – ho incontrato a Copenhagen il Direttore regionale per l’Europa dell’Oms Susanna Jakab, con la quale abbiamo concordato un programma di rafforzamento della sorveglianza epidemiologica e dell’assistenza sanitaria sia ai profughi che sbarcano sulle coste europee, sia nei Paesi africani al centro della crisi. Nell’incontro che avremo entro marzo con gli altri Paesi europei coinvolti negli sbarchi, con la Commissione europea e con la stessa Oms avvieremo le iniziative concrete”. “La Regione Lombardia – ha dichiarato l’Assessore lombardo alla Sanità Luciano Bresciani – sta già lavorando con l’Agenzia regionale per le emergenze e le urgenze (Areu) e con il suo direttore generale Zoli per inviare da domani d’intesa con i Ministeri dell’Interno e della Difesa e non appena garantita una condizione di sicurezza, una task force di cinque tecnici (due esperti di emergenze sanitarie, un ingegnere strutturista, un infettivologo e un igienista) per verificare il fabbisogno sanitario al confine tra la Libia e la Tunisia, dove sono ammassati decine di migliaia di profughi. Sulla base dei fabbisogni invieremo nei prossimi giorni le prime strutture sanitarie”.  
   
   
LOMBARDIA: IL 17 MARZO, È FESTA NAZIONALE  
 
Milano, 9 marzo 2011 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, comunica: - giovedì 17 marzo è festa nazionale e giorno festivo per disposizioni di legge (Dl 30.4.2010 n. 64, convertito con L. 29.6.2010 n. 100 e Dl 22.2.2011 n.5); - in conseguenza di ciò gli uffici di Regione Lombaadia saranno chiusi come tutti gli uffici pubblici; - venerdì 18 marzo è giornata lavorativa a tutti gli effetti. Il presidente ha anche stabilito che nella giornata festiva del 17 marzo Palazzo Pirelli sia aperto, come avvenuto in precedenti occasioni, alle visite dei cittadini, dalle ore 10 alle 18.  
   
   
LOMBARDIA, RIPARTO FONDI A COMUNI:PREMIARE VIRTUOSI  
 
Milano, 9 marzo 2011 - ´Stop ai piani di riparto che fra i criteri di assegnazione delle risorse non contengano premi per la gestione dei servizi e la virtuosità finanziaria´. L´assessore al Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali, Romano Colozzi, spiega così il dissenso di Regione Lombardia espresso nei giorni scorsi in Conferenza Unificata sulla nuova assegnazione dei finanziamenti per l´associazionismo comunale che avrebbe comportato una penalizzazione per le Comunità montane e le Unioni di Comuni lombardi di 1,5 milioni di euro su un totale di 5 milioni. La mancata intesa in Conferenza tiene in vita i criteri già stabiliti nel 2006. La nuova proposta di riparto avrebbe considerato fondamentali alcune caratteristiche quali il numero dei comuni aderenti a Unioni e Comunità montane, la superficie e la popolazione, la media delle risorse erogate nel triennio precedente, senza alcun legame con la quantità e la qualità dei servizi gestiti in forma associata. ´Per noi l´intesa era inaccettabile - spiega Colozzi, che coordina la Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni - perché riteniamo impossibile slegare i finanziamenti assegnati dai servizi effettivamente erogati sul territorio senza alcun riferimento a virtuosità e buona gestione. I Comuni e le Comunità lombarde avrebbero perso un terzo delle risorse rendendo impossibile una parte consistente degli interventi a favore dei cittadini. Abbiamo chiesto al Governo un ulteriore approfondimento tecnico, verificando altresì eventuali interconnessioni fra i finanziamenti per l´associazionismo comunale e l´attuazione della legge sul federalismo fiscale, in base alla quale è inscindibile il rapporto fra risorse e funzioni esercitate´. Una forte preoccupazione per il nuovo riparto era stata espressa nei giorni scorsi anche dal presidente dell´Anci Lombardia Attilio Fontana e dalla presidente del Dipartimento piccoli Comuni-unioni dei Comuni Ivana Cavazzini.  
   
   
EMILIA ROMAGNA, IN REGIONE UNA DELEGAZIONE CINESE  
 
Bologna, 9 marzo 2011 – La Cina ha deciso di non smantellare il Padiglione Italia realizzato in occasione del dell’Expo di Shanghai 2010. Mentre gran parte delle strutture sono state (o saranno) rimosse, lo spazio Made in Italy diventerà una struttura permanente polifunzionale: una sorta di ‘Palazzo Italia’ (l’unico dedicato esclusivamente al Paese che l’ha realizzato) nel cuore della capitale economica della Cina. Per questa ragione una delegazione cinese – in tour nelle regioni italiane che hanno partecipato all’esposizione - ha presentato ieri alla Regione Emilia-romagna il progetto di sviluppo dell’area di Shanghai che ha ospitato l’esposizione universale e le possibili attività che si potranno realizzare in futuro all’interno del padiglione Italiano. La delegazione cinese – guidata da Huang Jianzhi, direttore generale dell’ufficio di coordinamento dell’Expo di Shanghai – e il Commissario Generale del Governo per l´Esposizione Universale di Shanghai 2010 Beniamino Quintieri, sono stati ricevuti dal presidente della Regione Vasco Errani e dall’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli. Lo spazio espositivo in cui era ospitata l’Italia dovrebbe diventare un centro permanente di scambio culturale e di attività economico-commerciale. Il presidente della Regione Vasco Errani ha sottolineato che «c’è la disponibilità a sostenere un progetto integrato tra Governo, Regioni e Commissariato per l’Expo per proseguire la relazione tra l’Italia e la Cina. Una occasione per rafforzare la collaborazione e le alleanze per costruire reciproche opportunità». L’assessore Muzzarelli ha evidenziato che è «una grande occasione proseguire il cammino di sviluppo delle relazioni culturali ed economiche tra i due Paesi. È importante per le 400 mila imprese dell’Emilia-romagna aver dei punti di riferimento in quei mercati».  
   
   
LA TOSCANA INCONTRA L’AMBASCIATORE DELLO YEMEN  
 
Firenze, 9 marzo 2011 – La volontà è quella di sviluppare ulteriormente i rapporti di collaborazione con lo Yemen, proseguendo nel solco del protocollo d’intesa firmato meno di due anni fa tra la Toscana e lo stato della penisola arabica: una collaborazione culturale, ma anche in campo economico e sanitario. Di questo si è parlato nel corso dell’incontro che si svolto ieri a Palazzo Cerretani tra l’assessore al bilancio e alle riforme, on. Riccardo Nencini, e l’ambasciatore dello Yemen Khalid Abdulrabman Al-kawa. Presente anche un rappresentate del Comune di Firenze. I rapporti tra Italia e Yemen sono antichi. La prima centrale elettrica fu costruita da italiani. A Sana’a, capitale del paese, c’è una sede dell’Università “La Sapienza”. E giusto quest’anno ricorre l’85esimo anniversario dell’avvio delle relazioni tra Italia e l’allora Yemen del Nord, unitosi nel 1990 allo Yemen del sud. Proprio per questa occasione saranno organizzate alcuni iniziative ed venti culturali.  
   
   
LAZIO, GIUNTA STRAORDINARIA: POLVERINI, APPROVATI IMPORTANTI PROVVEDIMENTI A FAVORE DONNE  
 
 Roma, 9 marzo 2011 - Una giunta straordinaria dedicata a provvedimenti in favore delle donne. La Regione Lazio su volontà del presidente Renata Polverini, ha voluto aprire così i festeggiamenti dell’8 marzo. Dalla promozione delle pari opportunità, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, le delibere approvate ieri dall’esecutivo abbracciano tutti i campi della vita delle donne. “Abbiamo varato importanti delibere proposte da assessori donna ma che sono il frutto del lavoro di una intera squadra- ha detto la presidente Polverini - Noi oggi abbiamo una grande opportunità: se siamo brave e lavoriamo insieme potremo aprire un percorso diverso per le giovani generazioni”. Tra i provvedimenti approvati oggi, illustrati dal presidente Polverini, e dagli assessori donna Mariella Zezza, Fabiana Santini, Angela Birindelli e Gabriella Sentinelli, interventi per la conciliazione dei tempi di vita e del lavoro con un finanziamento di 4 milioni di euro, un concorso Fotografico "Donne e Lavoro", da assegnare l´8 marzo di ciascun anno, promozione delle politiche e strategie di genere e delle pari opportunità con un finanziamento di 500mila euro, un corso di alta formazione per l´imprenditoria femminile in agricoltura per le donne che presenteranno progetti esemplari nell´ambito del pacchetto giovani contenuto nel programma di sviluppo rurale 2007-2013. La Giunta ha inoltre deciso,nell´ambito dei pagamenti in corso ad associazioni ed imprese, di dare priorità a quelle che hanno espletato iniziative in favore delle donne. Polverini ha ricordato come i provvedimenti approvati dalla Giunta oggi pomeriggio saranno illustrati dagli assessori donna nelle province del Lazio. Il presidente Polverini sarà alla Abbott di Aprilia.  
   
   
CALABRIA: PRESENTATO IL “PIANO STRATEGICO TRIENNALE DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE”  
 
 Catanzaro, 9 marzo 2011 - L’assessore Regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi ha presentato al Tavolo del partenariato economico e sociale, appositamente convocato, il “Piano strategico triennale delle attività produttive”. Un documento di lavoro, da integrare con le proposte delle organizzazioni di categoria e delle rappresentanze sindacali, che traccia la programmazione triennale ed orienta le strategie, in una visione di insieme delle attività da realizzare per il triennio 2011-2013. Assistito dal Dirigente Generale Maria Grazia Nicolò e dai dirigenti Marco Aloise e Felice Iracà, l’Assessore Caridi ha illustrato il documento che, partendo da un’analisi di contesto, che recepisce le direttive e gli obiettivi del Por Calabria, si propone alcuni obiettivi di fondo tra cui il miglioramento delle condizioni di competitività delle imprese così da aumentare (o quantomeno da non far diminuire) il valore aggiunto generato dal Sistema Produttivo Regionale esistente e, quindi, agendo positivamente sul Prodotto Interno Lordo calabrese. Il Piano intende anche condividere risorse e competenze per la programmazione di percorsi di crescita economica a rete fra le imprese, le filiere ed i comparti strategici regionali, assicurando adeguate e fruibili infrastrutture logistiche, produttive e commerciali a supporto della produttività dei territori e delle imprese. Il miglioramento della competitività delle imprese esistenti sul territorio passa attraverso quattro linee: accesso al credito, contratti di investimento, pacchetti integrati di agevolazione e qualificazione dell’offerta. Elementi che puntano, in modo sinergico, a supportare le imprese esistenti implementando formule orientate da un lato a facilitare l’accesso al credito ed a creare nuovi sistemi d’offerta grazie all’integrazione a rete delle aziende regionali, dall’altro a potenziare i sistemi d’offerta delle aziende esistenti e stimolare la domanda di beni e servizi attraverso sistemi atti a garantire gli acquirenti sulle capacità tecniche e manageriali delle imprese. Obiettivi che vengono raggiunti attraverso l’istituzione di un Fondo di rotazione e di un Fondo di garanzia, la riorganizzazione del sistema dei Confidi, la realizzazione di strumenti di finanza straordinaria a supporto delle aziende in difficoltà, l’attivazione dei Fondi Bei – Banca Europea per gli Investimenti. Ed ancora, mediante l’individuazione dei sistemi reticolari e distrettuali regionali, il finanziamento delle reti e dei distretti attraverso i contratti di investimento (semplici e complessi) ed attraverso i Pia – pacchetti integrati di agevolazione, Gli aiuti minori, in “de minimis” e fino a 200.000 euro, l’attivazione del credito d’imposta per gli investimenti produttivi e la progettazione, implementazione, validazione e diffusione di standard di processo (sistemi di gestione), la progettazione, implementazione, validazione e diffusione di standard di prodotto (certificazione e disciplinari). La creazione di nuovo valore aggiunto si focalizza su tre linee (imprese giovanili, imprese innovative, microimprese) attraverso le quali il Settore intende introdurre processi di innovazione nel sistema d’offerta regionale, aumentare la capacità di penetrazione dei mercati internazionali, aumentare il Pil regionale attraverso la generazione di valore aggiunto in quei settori dove il grado di dipendenza dall’estero e dalle altre regioni è particolarmente alto. Per raggiungere questi obiettivi si punta al finanziamento di nuove imprese giovanili basate sull’industrializzazione di progetti di ricerca e innovazione (spin-off della ricerca), finanziamento di nuove unità locali di imprese nazionali e/o internazionali che operano in settori ad alto contenuto di innovazione e di tecnologia (spin-off dell’innovazione), finanziamento di nuove imprese che intendono operare nei settori metalmeccanico, alimentare, chimico e del legno e che attivano processi innovativi o produzioni sostitutive in grado di ridurre la dipendenza dall’esterno, finanziamento di nuove imprese che intendono operare in specifici comparti del settore Ict e del terziario avanzato che attivano progettualità finalizzata a rendere maggiormente efficienti le aziende che operano nei settori metalmeccanico, alimentare, chimico e del legno, finanziamento di nuove imprese che intendono operare a supporto dei processi di internazionalizzazione delle imprese regionali; finanziamento di nuove imprese che intendono erogare servizi inseriti in reti e network internazionali e che possono incrementare la quota di export delle aziende regionali. L’asse infrastrutture concentra gli interventi finalizzati al miglioramento della competitività del Sistema in termini di dotazioni logistiche, commerciali, tecnologiche e di mobilità che si pongono in modo trasversale rispetto ai microsistemi produttivi presenti sul territorio. Le direttrici dello sviluppo infrastrutturale puntano ad assicurare adeguate infrastrutture al servizio delle imprese e in funzione del posizionamento strategico perseguito nelle differenti aree di insediamento industriale, attraverso la definizione e l’implementazione di piani di azioni coerenti al posizionamento delle aree Asi, la definizione e l’implementazione di piani di azioni coerenti al posizionamento delle aree industriali dei comuni non in area Asi. Si tende altresì ad aumentare la visibilità delle produzioni regionali assicurando adeguati spazi fisici d’offerta, generalista e specializzata, che fungano anche da attrattori della domanda nazionale e internazionale di beni e di servizi mediante la realizzazione del Polo Fieristico Regionale, la realizzazione del programma fiere ed il sostegno alle aziende per la partecipazione alle principali fiere specializzate nazionali e internazionali. Altro obiettivo quello di supportare, attraverso l’attivazione della banda larga, lo sviluppo di servizi avanzati (es. Marketplace virtuali dove attivare i processi di scambio tra domanda e offerta di beni e servizi) interfacciandoli ed integrandoli con le altre piattaforme istituzionali quali Suap, Osservatorio dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, Calabria Sviluppo . L’asse Semplificazione e innovazione interviene sugli ambiti dell’ottimizzazione organizzativa nei processi di comunicazione istituzionale e di sviluppo di aree del valore connesse ai processi autorizzativi e di riposizionamento strategico di settori tradizionali come il commercio e l’artigianato puntando a potenziare ed evolvere tecnologicamente il sistema dei Suap singoli e associati al servizio delle imprese, assicurando cooperazione interistituzionale attraverso adeguate piattaforme tecnologiche in conformità alle prescrizioni normative nazionali e comunitarie. Si vuole anche programmare il riposizionamento strategico di settori tradizionali focalizzando aree di competitività tendenzialmente separate fra sistemi maggiori e imprenditorialità commerciale e artigianale minore attraverso la realizzazione del Testo Unico per il Commercio, la realizzazione del Testo Unico per l’Artigianato. L’asse Prodotto Calabria rappresenta infine l’insieme delle azioni volte alla valorizzazione delle risorse regionali in un’ottica di prodotto costruito in funzione delle capacità del sistema di generare valore immediato (prodotto, appunto). Le direttrici dello sviluppo puntano a definire il “Prodotto Regione”, inteso come l’insieme di fattori chiaramente riconoscibili dalla fasce di domanda che generano direttamente il valore del sistema; a costruire il sistema d’offerta regionale, quale integrazione sinergica delle offerte che il territorio esprime; ad attivare investimenti mirati per la fruibilità del sistema al fine di rendere attrattivo il sistema e fruibile per le aziende attraverso Poli logistici e distributivi, Comunicazione istituzionali e sociali, Attrattori, Piattaforme tecnologiche (Banda larga, portale dell’artigianato, ecc.). A breve, dopo l’acquisizione di osservazioni e suggerimenti da parte dei soggetti presenti, sarà riconvocato il Tavolo del Partenariato per l’esame della stesura definitiva del Piano triennale.  
   
   
8 MARZO: PRESIDENTE UMBRIA MARINI “LE DONNE DEVONO ESSERE PROTAGONISTE”  
 
Perugia, 9 marz0 2011 – “Qui in Umbria, come in ogni altra parte del mondo si violano i diritti delle donne, si mortificano le possibilità di una parità di genere, altre donne devono assumersi la responsabilità di lottare e impedire che ciò avvenga”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, aprendo i lavori dell’iniziativa organizzata dal centro regionale per le pari opportunità “…con le donne…”, svoltosi nel Salone d’Onore di palazzo Donini a Perugia. La presidente ha voluto così avviare la lunga lista di impegni per la celebrazione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna. “Devono prima di tutte essere le donne, soprattutto se titolari di responsabilità istituzionali e politiche, ad impegnarsi affinché le politiche di genere per l’affermazione della parità tra donna ed uomo non impediscano il realizzarsi di tale diritto, anzi lo favoriscano. Dobbiamo altresì essere consapevoli che ogni diritto e conquista raggiunta non lo è per sempre. Occorre invece sempre impegnarsi per difendere ciò che si è realizzato e lavorare ancora di più per il tanto che ancora dobbiamo fare sulla strada della parità”. La presidente ha voluto iniziare il suo intervento ricordando un dato che relega l’Italia negli ultimi posti della classifica relativa alla presenza di donne in ruoli di responsabilità, nelle istituzioni, come nella politica o nell’economia: “pensate che nel nostro paese nei consigli di amministrazione delle prime 20 società quotate in borsa la presenza femminile non raggiunge il 6 per cento. Una realtà che, come sappiamo, si manifesta nelle istituzioni ad ogni livello, come nella politica o nelle istituzioni di alta formazione come le università. Spetta dunque a noi, alle donne che rivestono ruoli di responsabilità, far sì che non venga leso il diritto di ogni donna a veder riconosciuto il giusto ruolo per le sue competenze e per il merito, e non semplicemente sulla base della bellezza del suo corpo”. “Nessuna scelta è neutra ed ogni scelta può o favorire la crescita del ruolo della donna o impedirla. Così come il volto della crisi economica non è neutro. Ha, come ci dicono i numeri, il volto della donna perché questa la stanno pagando in modo particolare le donne, espulse dal mercato del lavoro in misura molto maggiore rispetto agli uomini. Ecco perché qui in Umbria, come giunta regionale abbiamo scelto di investire risorse tenendo conto di questa realtà, che rappresenta la vera emergenza. Abbiamo per esempio deciso la diminuzione dell’Irap per quelle aziende che trasformeranno in tempo indeterminato i contratti di lavoro per le donne”. “Come Regione abbiamo molte competenze – ha continuato la presidente Marini - e le scelte che via via dobbiamo assumere possono influire concretamente sulla qualità della vita delle donne. Penso ad esempio a tutta la partita delle politiche sociali, sanitarie, della rete dei servizi all’infanzia, come di assistenza ad anziani e disabili. Tutti settori in cui è particolarmente gravoso il peso della responsabilità per la donna, impedendole di fatto di poter realizzare le sue aspirazioni nel mondo del lavoro. Per questo abbiamo deciso di non tagliare in Umbria i fondi che garantiscono un livello ancora accettabile dei servizi del sistema di welfare, ciò nonostante i drastici tagli effettuati dalle recenti manovre finanziare di questo governo che hanno in alcuni casi letteralmente azzerato i fondi disponibili ed i trasferimenti alle Regioni”. Un altro tema sul quale la presidente si è soffermata in maniera particolare è stato quello della violenza sulle donne: "anche in questo caso i dati ci raccontano di una realtà ancora particolarmente triste e preoccupante. Al di là dei casi di cronaca di violenza su una donna, che balzano per la loro efferatezza sulle prime pagine, c´è una violenza diffusa, molto estesa, che colpisce la donna nel ristretto ambito familiare o delle sue conoscenze e per questo più difficile da individuare. In questa direzione, anche in Umbria, dobbiamo recuperare ritardi e inadempienze, investendo ancora di più in quella rete di assistenza e solidarietà che aiuti concretamente le donne vittime di violenza ad uscire dalla paura, denunciando tali realtà e sapendo che non resteranno sole”.  
   
   
BASILICATA: L’ATTIVITÀ DEL TAVOLO SUI RISCHI DELLE DIFFERENZE DI GENERE LA CONSIGLIERA REGIONALE DI PARITÀ, MARIA ANNA FANELLI, HA FATTO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE  
 
Potenza, 9 marzo 2011 - “L’ufficio della Consigliera Regionale di Parità, in linea con l’Attività della Consigliera nazionale di Parità, porta avanti da tempo l’impegno per l’applicazione del Tavolo di Lavoro sui rischi connessi alle differenze di genere. In particolare sono state realizzate una serie di attività di aggiornamento, estese anche ai temi della riforma del lavoro e al ciclo della performance e del collegato lavoro nella Pa. Tali attività sono state realizzate in collaborazione con l’Assessorato alla Formazione e Lavoro della Regione Basilicata, dell’Ufficio Cooperazione Euro Mediterranea ed altri uffici regionali”. E’ quanto ha detto ieri la consigliera regionale di Parità, Maria Anna Fanelli nel corso di una conferenza stampa. “L’obiettivo del Tavolo tecnico – ha aggiunto Maria Anna Fanelli. Coordinato insieme a Cinzia Frascheri è di delineare uno strumento informativo di approfondimento e supporto delle realtà lavorative pubbliche e private al fine di offrire indicazioni utili per affrontare una valutazione dei rischi in ottica di genere, anche alla luce del recente obbligo di valutazione dello Stress da Lavoro Correlato. L’iniziativa - ha detto ancora Fanelli - ha ricevuto un’ottima risposta di accoglimento e di interesse dalle Istituzioni e dal mondo del lavoro pubblico e privato in quanto gli aderenti hanno rilevato non solo la necessità dello strumento, ma anche l’utilità e il potenziale valore di guida e supporto che potrà rappresentare nel quadro complessivo sul tema. Avendo definito a grosse linee il lavoro, nei prossimi incontri del Tavolo alla presenza anche delle Associazioni datoriali e delle varie realtà lavorative e di ulteriori rappresentanti dei Sindacati, si costituiranno eventuali ulteriori sottogruppi di lavoro. Il Tavolo – ha concluso Fanelli- opererà in sinergia con il tavolo sul rischio da Stress-lavoro Correlato, istituito presso l’Inail dalla Sovrintendenza Scolastica Regionale, per un reciproco scambio di esperienze che sarà senz’altro assicurato dall’alta professionalità e dalla composizione multidisciplinare dei/delle partecipanti dei due tavoli,composti dai più rilevanti attori di sistema.  
   
   
8 MARZO: REGIONE SARDEGNA PROMUOVE LA CARTA PER LE PARI OPPORTUNITÀ  
 
Cagliari, 9 Marzo 2011 - Non un’azione propagandistica in occasione del centenario della proclamazione della giornata della donna, ma uno strumento reale e concreto di tutela per le lavoratrici e i lavoratori contro ogni forma di discriminazione, da quella di genere a quella dell’etnia, dall’orientamento sessuale al credo religioso. E’ il concetto espresso dall’assessore del Lavoro, Francesco Manca, che ieri ha sottoscritto la Carta per le Pari Opportunità e l´Uguaglianza sul Lavoro, già siglata a livello nazionale dai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e per le Pari Opportunità. Il documento, promosso in Sardegna dalla consigliera di Parità Luisa Marilotti e dalla presidente dell’Aidda (Associazione imprenditrici donne dirigenti d’azienda), Antonella Sigurasa, non nasce unicamente da un’ottica di genere, ma vuol rappresentare un modello culturale per l’affermazione delle pari opportunità e per il superamento di tutte le discriminazioni nei luoghi di lavoro. "La Carta - ha aggiunto l’esponente della Giunta Cappellacci - sarà seguita, nei prossimi giorni, dall’apertura di un tavolo regionale per la sua diffusione e applicazione, con il coinvolgimento degli enti locali, delle organizzazioni sindacali e datoriali, delle parti sociali e del mondo del volontariato, della scuola e dell’università e degli istituti previdenziali e professionali, in linea con le strategie europee e nazionali, cui si ispirano le nostre attuali politiche regionali per il lavoro". La Carta si pone come obiettivo la valorizzazione del pluralismo e delle pratiche inclusive nel mondo del lavoro per contribuire al successo e alla competitività delle imprese, riflettendone la capacità di rispondere alle trasformazioni della società e dei mercati. In particolare, le aziende che adotteranno il documento all’interno della loro organizzazione, si impegneranno sia a combattere tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro - genere, età, disabilità, etnia, fede religiosa, orientamento sessuale - che a valorizzare le diversità, riguardo soprattutto alle pari opportunità tra uomo e donna. "La Carta è una dichiarazione d’intenti che le imprese possono sottoscrivere volontariamente per cambiare e innovare la gestione aziendale, assicurando un luogo di lavoro libero da discriminazioni di genere", ha spiegato la consigliera di parità, Luisa Marilotti, sottolineando come, in campo nazionale, già 80 aziende di grandi e piccole dimensioni abbiamo aderito all’iniziativa, ottenendo un significativo ritorno in termini di immagine e beneficio. Di rilievo appaiono, tra l’altro, i dati diffusi dalla Consigliera regionale di parità, relativi alle dimissioni per maternità in Sardegna. Nel 2010 – rispetto ai 363 casi del 2009 - hanno lasciato il posto di lavoro 385 donne (di cui 203 in provincia di Cagliari, 99 in quella di Sassari, 45 nell’Oristanese e 38 nel Nuorese) con motivazioni che variano dai costi eccessivi e la carenza degli asili nido fino alla mancata concessione di flessibilità oraria o part-time. "Vogliamo avviare in Sardegna un percorso identico a quello intrapreso a livello nazionale - ha puntualizzato la presidente dell’Aidda, Antonella Siragusa – perché siamo convinte che la Carta rappresenti uno strumento valido ed efficace per superare tutte le discriminazioni che esistono nei luoghi di lavoro. E’ un documento che guarda a una prospettiva di crescita poiché funge da stimolo alla competitività: è un atto di equità e di coesione sociale”. All’iniziativa ha aderito anche la Commissione regionale per le pari opportunità che, nei mesi scorsi, ha proposto un documento ai capigruppo in Consiglio regionale per riequilibrare la presenza femminile in politica e nei vertici aziendali. “Sul modello della proposta formulata dalla Regione Campania – ha detto Luisella Derosas, presidente della Crpo – abbiamo previsto una doppia preferenza di genere nelle elezioni del Consiglio regionale e la presenza del 40% di donne nei consigli di amministrazione”.  
   
   
GIUNTA DELLA CAMPANIA, I PROVVEDIMENTI DEL 7 MARZO  
 
Napoli, 9 marzo 2011 - Si è riunita a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, è stata istituita una Commissione per la diffusione all’interno delle azienda sanitarie di nuovi modelli diagnostici e terapeutici ad alto contenuto tecnologico, con l’obiettivo di rispondere sempre meglio alla domanda di salute. La partecipazione alla Commissione è a titolo gratuito. Sempre in campo sanitario, è stato costituito un Gruppo di Lavoro, anche in questo caso con partecipazione a titolo gratuito, per il miglioramento dei servizi nel campo delle vaccinazioni e delle malattie infettive. Su proposta dell’assessore alla Promozione culturale Caterina Miraglia è stato attribuito lo status di museo di interesse regionale ai seguenti cinque istituti: Museo dell’Opera di San Lorenzo Maggiore a Napoli; Museo Irpino ad Avellino; Museo Vivo del Mare a Pollica (Sa); Centro Studi Giovanni Palatucci a Campagna (Sa); Museo Antiquarium Filippo Buonopane a Grottaminarda (Av); si è infine modificata la denominazione della “Raccolta Museale Comunale di Villamaina” in “Museo comunale Paolino Macchia”. Su proposta dell’assessore all’Agricoltura Vito Amendolara è stato autorizzato l’esercizio dei poteri sostitutivi per i piani faunistico-venatori nei confronti delle province di Avellino e Salerno. Su proposta dell’assessore ai Trasporti e alle Attività produttive Sergio Vetrella sono stati approvati lo schema di accordo per l’aggiornamento del sistema tariffario integrato per Unico Campania e il protocollo per la costruzione del nuovo elettrodotto aereo Montecorvino – Benevento Ii. Infine, su proposta dell’assessore al Lavoro, Severino Nappi, è stata decisa la prosecuzione delle attività fino al 30 aprile 2011, in attesa della attivazione della stipula dell’accordo con il Governo nazionale, delle 971 unità di lavoratori socialmente utili a titolarità regionale.  
   
   
SICUREZZA SUL LAVORO: AL VIA FORMAZIONE PER DIPENDENTI REGIONE SICILIA  
 
Palermo, 9 marzo 2011 - Ha preso il via ieri il primo corso di formazione per responsabile del servizio di prevenzione e protezione, organizzato dal dipartimento della Funzione pubblica e del personale per 30 dipendenti della Regione. L´iniziativa si inserisce nell´ambito dell´accordo per la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori, stipulato a fine luglio dall´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, con l´Inail. Il corso, tenuto da personale specializzato dell´Inail, avra´ la durata di 28 ore e sara´ il primo di una serie di iniziative formative, a costo zero, rivolte al personale dell´amministrazione regionale. Oltre ai corsi di formazione, verranno promosse campagne comuni di informazione e promozione della tutela della salute e della prevenzione degli infortuni sul lavoro, azioni di studio, ricerca, e consulenza sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento al tema dello stress da lavoro correlato. Grande attenzione anche alla comunicazione con la realizzazione di pubblicazioni sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso strumenti di tipo multimediale. In questo contesto e´ prevista l´implementazione e il consolidamento del sito web della Regione siciliana dedicato alla tematica della salute e sicurezza durante il lavoro. Un altro aspetto che vedra´ collaborare la Regione e l´Inail e´ quello della realizzazione di azioni comuni per la tutela della disabilita´.  
   
   
PUGLIA: CONTRIBUTO STRAORDINARIO A TERRITORI DEL TARANTINO ALLUVIONATI  
 
Bari, 9 marzo 2011 - La Regione Puglia ha riconosciuto un "contributo straordinario" di 100.000 euro al Comune di Ginosa (Ta) e al Consorzio di Bonifica Stornara e Tara, che hanno sostenuto spese per far fronte alle attività di soccorso ed assistenza subito dopo l´alluvione che ha interessato il territorio di Ginosa Marina nei giorni scorsi. Lo comunica l’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, relatore del provvedimento di concerto con l´Assessore regionale al Bilancio Michele Pelillo. "Il nostro primo dovere lo abbiamo tempestivamente compiuto, così come mi ero impegnato a conclusione del sopralluogo di sabato scorso - ha detto l´assessore Amati. Ora ci aspettiamo che anche il governo nazionale faccia altrettanto, aiutandoci finanziariamente per venire incontro alle molteplici esigenze della popolazione colpita. A tal fine rivolgo un appello - ha continuato Amati - ai parlamentari pugliesi e a tutti i consiglieri regionali, chiedendo di non abbassare l´attenzione sui fatti di Ginosa e sui problemi idrogeologici della nostra regione, e di farsi promotori di ogni iniziativa utile ad ottenere dal governo nazionale, e rapidamente, un significativo contributo economico che possa servire a restituire alla normalità la vita di centinaia di cittadini di Ginosa, la più duramente colpita, e di altri comuni pugliesi posti al pari in grave difficoltà a causa della stessa ondata di maltempo. In queste ore stiamo ricevendo decine di richieste da decine di comuni e non siamo in grado di provvedere come vorremmo - ha concluso l´Assessore -, per questo l´aiuto finanziario del governo nazionale è indispensabile." La decisione di erogare il contributo economico scaturisce dai fatti alluvionali dei giorni scorsi, che hanno raggiunto l´apice con l´esondazione del fiume Bradano, provocando inondazioni di aree urbanizzate ed agricole, l´interruzione della statale 106 jonica nel tratto tra Ginosa Marina e Metaponto, al confine con la Basilicata, il blocco della viabilità provinciale e comunale, nonché l´interruzione dell´approvvigionamento idrico di alcuni centri abitati, tra cui quello di Ginosa Marina, servito dall´ "Acquedotto Lucano". Le acque esondate in territorio lucano in sponda sinistra idraulica del fiume Bradano, hanno interessato anche il territorio della Regione Puglia ed in particolare quello di Ginosa Marina, inondando l´agro per centinaia di ettari, allagando alcuni quartieri urbanizzati e costringendo diverse famiglie ad abbandonare le proprie abitazioni. Elicotteri della Marina Militare e della Guardia di Finanza hanno portato in salvo alcune famiglie che si sono rifugiate sui tetti delle masserie. Alcune unità dell´Esercito-brigata "Pinerolo" sono state impiegate in territori lucani e pugliesi per prosciugare dall´acqua le aree abitate e per rimuovere situazioni di pericolo lungo i canali o in prossimità degli attraversamenti stradali. Le forze dell´ordine (Carabinieri, Vigili del Fuoco e Corpo Forestale dello Stato, ecc.), sono prontamente intervenute prestando soccorso alle popolazioni, presidiando le aree urbane allagate ed assicurando l´ordine pubblico. Il Servizio Protezione Civile ha attivato 31 Associazioni di volontariato, che hanno assicurato assistenza e supporto alla popolazione colpita dall´alluvione ed hanno garantito anche un supporto operativo alle attività di soccorso. Il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara ha assicurato l´esercizio delle idrovore per il sollevamento e l´allontamento delle acque drenate dal reticolo idrografico di bonifica della zona. Funzionari del Servizio Protezione Civile, dell’Ufficio Periferico di Taranto (ex Genio Civile), del Servizio Foreste e dell´Arif hanno garantito assistenza e supporto operativo alle attività svolte dal Centro Operativo Comunale, istituito dal Comune di Ginosa presso la Scuola elementare "Boschetti-alberti". La criticità ha inoltre comportato l´attivazione ininterrotta della Sala Operativa Integrata Regionale e del Centro Funzionale Regionale della Protezione Civile, che continuano ancora oggi a coordinare e supportare le attività di campo tutt´ora in corso.  
   
   
DANNI DEL MALTEMPO: LA GIUNTA REGIONALE INCONTRA I PRESIDENTI UPI E ANCI MARCHE - OGGI RIUNIONE A ROMA CON IL SOTTOSEGRETARIO LETTA E IL MINISTRO SACCONI.  
 
Ancona, 9 Marzo 2011 - La Giunta regionale ha incontrato questa mattina i presidenti di Upi Marche, Patrizia Casagrande, e Anci Marche, Mario Andrenacci, per fare il punto sull´emergenza alluvione, anche in vista del tavolo istituzionale di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e con il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, nel corso del quale sara` presentata una prima ricognizione dei danni, per l´analisi degli interventi necessari a far fronte all´emergenza che ha duramente colpito il territorio regionale nei giorni scorsi. ´Presenteremo ´ ha detto il presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca ´ al sottosegretario e al ministro la stima dei danni segnalati da Comuni, Province, categorie economiche e produttive, ed elaborata dalla Protezione Civile regionale. Chiederemo, in particolare, la dichiarazione dello stato di emergenza e di calamita` di rilevanza nazionale, in modo da poter attivare misure d´intervento non ordinarie e l´utilizzo delle riserve del Fondo nazionale di Protezione Civile´. Dopo una prima rilevazione, i danni ammonterebbero a 480 milioni di euro per la parte extra agricola e altrettanti sarebbero per quella agricola. ´Come abbiamo sempre fatto ´ continua Spacca ´ e come abbiamo dimostrato anche in occasione di altri gravi eventi che hanno colpito il territorio marchigiano e che hanno richiesto impegno e lavoro, anche questa volta faremo la nostra parte. Ma la dimensione drammatica di tale emergenza richiede l´aiuto da parte del Governo nazionale con cui dovremo cercare di costruire concretamente una serie di misure articolate nel tempo che possano riuscire a fronteggiare e a scongiurare in futuro eventi di tale portata´.  
   
   
LIGURIA - CALAMITÀ 2010, BURLANDO: PRIORITÀ ASSOLUTA A FAMIGLIE SENZA CASA AIUTI ANCHE A PRIVATI E IMPRESE (30 MILIONI)  
 
Genova, 9 Marzo 2011 -  Ultimata la conta dei danni delle alluvioni dell’autunno scorso –circa 300 milioni di euro, suddivisi fra primi interventi, messa in sicurezza, famiglie, imprese- il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha convocato le Province e le Camere di Commercio di Genova, Savona e La Spezia, insieme con il comune di Genova e quelli dei centri più colpiti dal maltempo, per un confronto su come far fronte dal punto di vista economico alla pesante situazione provocata dalle abbondanti piogge soprattutto a Sestri Ponente e a Varazze- le due località più colpite-, in diversi centri e frazioni dello Spezzino, da Tellaro, Ripa di Vezzano, Trebbiano di Arcola, Falcinella di Sarzana alla viabilità tra Brugnato, Borghetto,zignago e ancora nel Ponente, a Murialdo, Villanova di Albenga, Urbe, Cogoleto e Ranzo, quest’ultimo, unico comune dell’Imperiese ad aver subito danni per le abbondanti piogge. Per la Regione Liguria l’obiettivo è pianificare entro poche settimane gli aiuti del governo e dalla Protezione Civile destinati al comparto pubblico e ai privati: i 90 milioni assegnati, in attesa della prima tranche di 45 milioni (l’altra è prevista nel 2012), cui vanno aggiunti 10 milioni stanziati all’indomani dell’evento alluvionale, 1,5 milioni erogati dopo l’alluvione del ponte dei Santi 2010 e i 24 milioni interamente destinati alla messa in sicurezza del fiume Magra per i danni dello scorso anno. Burlando ha confermato che sia le famiglie-una quarantina è rimasta senza casa- sia le imprese avranno accesso, per il 30% ai 90 milioni di stanziamento del governo, com’era già avvenuto per i 10 milioni iniziali. “Adesso si tratta di verificare tutti i danni, uno per uno, di individuare le famiglie che non hanno più la casa o che non riescono più a raggiungerla perché privata della strada o perché minacciata da frane. E così faremo per le piccole e medie imprese e con quelle più grandi in modo da stabilire un criterio per ripartire i 30 milioni a disposizione. “Oltre alle cosiddette “somme urgenze” comprese, d’accordo con le Province, nella parte di finanziamento pubblico, vanno subito affrontati interventi di messa in sicurezza. Due di questi sono urgenti: la collina di San Pietro di Casanova fortemente a rischio e il palazzo di via Giotto, sul torrente Chiaravagna, a Sestri Ponente, per il quale, tra pochi giorni, avremo il via libera alla demolizione dalla Protezione Civile”, ha sottolineato il presidente Claudio Burlando, al termine dell’incontro con gli enti locali e camerali, insieme con gli assessori regionali Pippo Rossetti (Bilancio), Renata Briano (Ambiente, Protezione Civile), Raffaella Paita (Infrastrutture), Renzo Guccinelli (Sviluppo Economico). Sul problema casa, Burlando ha poi anticipato che saranno utilizzati anche tre dei dieci milioni ricevuti dallo Stato subito dopo l’alluvione del 4 ottobre dello scorso anno. “Sono soldi che abbiamo già in cassa e li spenderemo in modo prioritario per venire incontro, con la collaborazione dei comuni, a chi ha perso la casa, a Genova, a Varazze, nello Spezzino”.  
   
   
MALTEMPO:CHIODI E GIULIANTE FORMALIZZANO RICHIESTA EMERGENZA DANNI A 50 COMUNI DEL TERAMANO E AD INFRASTRUTTURE PROVINCIA  
 
L´aquila, 9 marzo 2011 - Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e l´assessore Gianfranco Giuliante hanno firmato, ed inviato, la lettera con cui si richiede alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il tramite del Dipartimento di Protezione civile, la dichiarazione dello stato di emergenza per i gravi eventi meteorologici, con fenomeni alluvionali, che hanno interessato il territorio della provincia di Teramo ed altri comuni della regione nei giorni 1, 2 e 3 marzo scorsi (ai sensi e per gli effetti dell´art. 5 della legge 24 febbraio 1992 n. 225). "A seguito di suddetti eventi - si legge nella missiva - sono pervenute e stanno pervenendo presso la Sala operativa della Protezione civile della Regione Abruzzo e agli Uffici competenti numerose segnalazioni e richieste di interventi straordinari da parte di amministrazioni pubbliche colpite, nonché richieste di sopralluoghi urgenti in relazione alle specifiche gravità". "Da una prima stima - scrivono Chiodi e Giuliante - i Comuni coinvolti risultano essere circa 50, oltre all´amministrazione provinciale di Teramo che registra danni ingenti su tutta la rete infrastrutturale di propria competenza. Risulta inoltre compromesso anche il regime idraulico dei fiumi interessati che hanno subito evidenti modificazioni territoriali, determinando un nuovo scenario di potenziale rischio per le strutture ed infrastrutture esposte". "Detta situazione - si sottolinea ancora nella lettera - è pertanto di portata tale da determinare la necessità di provvedere all´adozione delle necessarie iniziative per il ritorno alle normali condizioni di vita mediante l´utilizzo dei poteri straordinari e derogatori (fra cui il Patto di stabilità per gli Enti locali), ricorrendo nel caso di specie i requisiti richiesti dalla legge 24 febbraio 1992 n. 225, per procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza". "In soli quattro giorni - ha riconosciuto l´assessore Giuliante - è stata svolta un´enorme mole di lavoro. In così poco tempo siamo riusciti ad acquisire tutta la documentazione necessaria per integrare la richiesta dello stato di emergenza".  
   
   
BOLZANO, TAVOLO ANTI-CRISI, PROROGA DI UN ANNO PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Bolzano, 9 marzo 2011 - Accordo siglato per la proroga di un anno, sino ad aprile 2012, degli ammortizzatori sociali in deroga previsti dallo scudo anti-crisi. L’intesa è stata sottoscritta il 2 marzo a Bolzano dall’assessore al lavoro Roberto Bizzo, dai rappresentanti del mondo economico e delle organizzazioni sindacali. La novità più importante, rispetto ai precedenti accordi, riguarda l’obbligo di offrire corsi di formazione e riqualificazione professionale ai lavoratori in cassa integrazione. Durante l’ultimo anno sono stati 735 i lavoratori che hanno beneficiato dello scudo anti-crisi, per un totale di quasi 330mila ore di cassa integrazione e un importo stanziato di poco superiore ai 2.100.000 euro, 630mila dei quali messi a disposizione della Provincia e il resto a carico dal fondo nazionale. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, la parte del leone l’ha fatta la zona di Bolzano (98 aziende, 421 lavoratori, 160mila ore di cassa integrazione), seguita dalla Val Pusteria, dal Burgraviato e dalla Val d’Isarco. Complessivamente, dall’accordo-quadro del maggio 2009, giunto alla sua seconda proroga, sono stati stanziati per gli ammortizzatori sociali in deroga poco più di 3 milioni di euro, mentre i lavoratori interessati sono stati 1.228. Nel corso del 2010 sono state poco più di un centinaio le aziende altoatesine che hanno fatto richiesta di accedere al regime di aiuti previsto dalla Provincia, la quale ha puntato molto sugli ammortizzatori in deroga per consentire anche alle imprese di piccole dimensioni (meno di 15 dipendenti per l’industria, meno di 50 per il commercio) di accedere alla cassa integrazione o alla mobilità. "La crisi vera e propria - sottolinea l´assessore Roberto Bizzo - che in Alto Adige si è sentita meno che nel resto d´Italia, può considerarsi sostanzialmente superata, e i segnali di ripresa che arrivano dal mercato del lavoro e dal mondo economico sono incoraggianti. Nonostante questo, però, si registrano casi di aziende in difficoltà, principalmente a causa del calo delle ordinazioni, e in alcuni settori la fase critica non è stata ancora completamente superata. Per questo motivo abbiamo deciso di prorogare gli ammortizzatori sociali in deroga, che consentono anche alle piccole imprese, che rappresentano la base del tessuto imprenditoriale altoatesino, e ai loro lavoratori, di usufruire di aiuti e agevolazioni". A circa tre settimane di distanza dall´ultimo incontro, l’intesa tra Provincia e parti sociali è stata raggiunta quest´oggi (2 marzo) e l´accordo è stato dunque sottoscritto. Recependo la normativa nazionale sono stati ridotti i trattamenti per la proroga degli ammortizzatori sociali, mentre il resto delle misure previste in passato è stato sostanzialmente confermato. L´unica, ma importante, novità, riguarda l´obbligo di offrire ai lavoratori in cassa integrazione corsi di formazione e riqualificazione professionale. A partire dal 1° aprile 2011, infatti, le domande di cassa integrazione potranno essere accettate solo a condizione che i lavoratori "sospesi" frequentino corsi organizzati dalla Provincia, dal Fondo sociale europeo (costi a carico della pubblica amministrazione), oppure da strutture aziendali o centri privati accreditati (costi a carico dell´azienda). Si va da 1 giorno obbligatorio di formazione per i periodi di cassa integrazione compresi tra le 160 e le 240 ore, a 20 giorni di formazione per una cassa integrazione di 6 mesi. “Crediamo che per i lavoratori temporaneamente senza occupazione – ha spiegato l’assessore Bizzo – questa possa rappresentare un’occasione per aggiornare le proprie competenze e conoscenze, in modo tale da rientrare con più facilità nel mercato del lavoro, sfruttando le numerose opportunità presenti a livello locale”.  
   
   
8 MARZO, PREMIATE 21 MILANESI CON IL RICONOSCIMENTO “L’ALFABETO DELLE PRIMEDONNE”. DONNE CHE NON AMANO APPARIRE E DIFFONDONO UN MESSAGGIO POSITIVO  
 
Milano, 9 marzo 2011 - “Sono felice di conferire questo riconoscimento a 21 donne straordinarie, donne che non amano apparire, delle quali si parla troppo poco, che hanno un importante ruolo nell’impresa, nella famiglia, nel volontariato e in tutte le 21 categorie che compongono il nostro alfabeto”. Lo ha detto il Sindaco Letizia Moratti, intervenuta ieri , in Sala Alessi a Palazzo Marino, insieme con l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli, alla cerimonia di consegna del riconoscimento “l’Alfabeto delle Primedonne” a 21 donne milanesi che contribuiscono alla crescita e alla vita della città. “È l’alfabeto di Milano – ha proseguito il Sindaco - l’alfabeto di una lingua che parla di generosità, di entusiasmo, di voglia di crescere. Grazie a voi Milano diffonde nel Paese un messaggio di positività. Un messaggio di competenza, di unità, di speranza”. L’iniziativa è alla sua seconda edizione. Il premio, riproposto in occasione della Giornata Internazionale della Donna, è un tributo alle donne attive e impegnate che contribuiscono quotidianamente alla crescita e alla vita della città di Milano. “Le donne – ha commentato l’assessore Moioli – sono una grande risorsa per la città di Milano, e non solo. Sono molto contenta che le premiate esprimano una così grande varietà di interessi e di competenze, a dimostrazione della nostra grande versatilità. L’alfabeto delle Primedonne è ormai alla sua seconda edizione e spero che consolidi così una tradizione di riconoscimenti al femminile”. Tra le 21 premiate ci sono manager, imprenditrici, volontarie, politiche, ricercatrici, commercianti che si sono distinte in 21 campi differenti, corrispondenti alle lettere dell’alfabeto. Le categorie individuate sono: A come Associazioni; B come Business; C come Cultura; D come Design; E come Educazione, F come Famiglia; G come Giornalismo; H come Hospitality; I come Impresa; L come Lavoro; M come Medicina; N come No Profit; O come Oltrefrontiera; P come Politica; Q come Qualità della vita; R come Ricerca; S come Sicurezza; T come Tecnologia; U come Università; V come Volontariato; Z come Zoom. Hanno ricevuto il riconoscimento: per la categoria Associazioni: Daniela Girardi Javarone, presidente Associazione Amici della Lirica, per la categoria Business: avvocato Cristina Rossello, presidente Progetto Donne e Futuro, per la categoria Cultura: Annalisa Zanni, Direttore del Museo Poldi Pezzoli, per la categoria Design: Silvana Annichiarico, direttore Triennale Design Museum per la categoria Educazione: Tata Lucia (Lucia Rizzi), esperta in pedagogia, per la categoria Famiglia: Paola Soave, vicepresidente del Forum delle Associazioni Familiari, per la categoria Giornalismo: Danda Alessandra Santini, direttrice del mensile Elle, per la categoria Hospitality: Lucia Cagnacci Vedani, presidente e fondatore Casamica, per la categoria Impresa: Rosanna Acunzo, presidente Aidda Lombardia, per la categoria Lavoro: Teresa Palese, coordinamento donne Uil, sportello Antigone, per la categoria Medicina: dottoressa Giovanni Ricipetinoni, primario Ospedale Buzzi, Segr.soc.europea Chirurgia Pediatrica Euspa, per la categoria No Profit: Luisa Toeschi, direttrice Aim, per la categoria Oltrefrontiera: Chiara d’Imporzano, Presidente Ong Monserrate, per la categoria Politica: Susanna Creperio Verratti, presidente Club Donna Politica, per la categoria Qualità della vita: Annarosa Racca, presidente Federfarma, per la categoria Ricerca: Daniela Jabes, presidente Naicons, per la categoria Sicurezza: Alessandra Simone, direttore sezione omicidi e reati sessuali, Polizia di Stato, per la categoria Tecnologia: Valeria Severini, amministratore delegato Freedata Labs, per la categoria Università: Eugenia Scabini, preside della Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per la categoria Volontariato: Suor Luisa Plebani, volontaria associazione Locanda di Gerico.  
   
   
BASILICATA, PARI OPPORTUNITÀ, NASCONO I COMITATI DI GARANZIA: PREVISTO L’ACCORPAMENTO, IN UN SOLO ORGANISMO, DELLE FUNZIONI FINORA DIFFUSE IN VARI ORGANISMI E COMITATI  
 
Potenza, 9 marzo 2011 - Nascerà anche in Basilicata il “Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità”. Il Comitato opererà in forte sinergia con l’Ufficio della Consigliera Nazionale di Parità e svolgerà il monitoraggio e la promozione, nella Pubblica amministrazione regionale, delle politiche attive per l’occupazione femminile. E’ quanto emerso ieri nel corso di una conferenza stampa in Regione alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente Vito De Filippo, l’Assessore alla Formazione e Lavoro, Rosa Mastrosimone e la consigliera regionale di Parità, Maria Anna Fanelli. “Questa legislatura – ha detto il presidente della Regione De Filippo - è fortemente caratterizzata dalle presenza di donne, sia in Giunta regionale, sia ai vertici dei Dipartimenti. E’ questa – ha aggiunto De Filippo – un fatto di straordinaria portata nella storia della Regione. E’ testimonianza del concreto impegno della Regione Basilicata per le politiche di parità. Anche il Prestito Ponte e il Piano Azioni Positive – ha aggiunto De Filippo - sono stati improntati alle esigenze specifiche delle donne. La nascita in Basilicata del Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità, in forte sintonia con le linee guida recentemente approvate dalla Conferenza Stato Regioni – ha concluso il presidente della Regione – è testimonianza di un impegno concreto a favore delle donne”. “L’istituzione del Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità, anche in Basilicata, rappresenta una tappa importante per garantire la piena parità, il benessere e l’assenza di discriminazioni per chi lavora all’interno della Pubblica Amministrazione - ha aggiunto l’Assessore alla Formazione e Lavoro, Rosa Mastrosimone. L’accorpamento delle funzioni, finora diffuse in vari organismi e comitati, in un solo organismo non solo consente a noi amministratori di avere un referente univoco con il quale programmare le azioni da mettere in campo, ma anche per i cittadini l’identificazione del garante dei loro diritti in un unico soggetto. Non basta – ha detto ancora Mastrosimone - affermare genericamente che le Amministrazioni Pubbliche garantiscono pari opportunità a uomini e donne per l’accesso al lavoro e al trattamento sul lavoro, ma occorre impegnarsi concretamente per la costruzione di un ambiente di lavoro sereno, mettendo a disposizione tutti gli strumenti, materiali e immateriali, per far sentire a proprio agio i soggetti più deboli. In questi anni – ha concluso l’Assessore Mastrosimone –anche con il prezioso contributo della Consigliera di Parità, abbiamo lavorato per garantire concretamente uguali diritti e pari dignità a tutti i cittadini, introducendo nei bandi e negli avvisi pubblici emanati specifiche misure per la tutela dei soggetti più deboli, ma molto ancora dobbiamo fare e il Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità sarà certamente uno stimolo in più e uno strumento importante attraverso il quale lavorare”. “Il Comitato- ha spiegato la consigliera regionale di Parità, Maria Anna Fanelli – porrà la propria attenzione sulla necessità di non alimentare atteggiamenti discriminatori, verificando che nella Pubblica Amministrazione regionale esistano politiche mirate a favorire la parità di condizioni di lavoro e di carriera. Le Pari Opportunità - ha detto infine Fanelli – dovranno essere sempre più garantite anche in relazione alla produttività, tenendo sempre presente anche temi importanti come la formazione professionale, la sicurezza in materia di lavoro e il benessere organizzativo”.  
   
   
LINEE GUIDA PER LA CONCILIAZIONE TRA TEMPO DI LAVORO E TEMPO DI FAMIGLIA  
 
Roma, 9 marzo 2011 - Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi, ha presentato, il 1 marzo scorso, alle parti sociali, una bozza di documento contenente linee guida finalizzate a favorire la conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di famiglia, attraverso la modulazione e la flessibilità dell’orario di lavoro. Ecco alcune delle novità: regimi di orario di lavoro modulati su base semestrale o annuale; impiego del telelavoro; orari flessibili nei primi tre anni di vita del bambino; trasformazione temporanea del rapporto di lavoro dal tempo pieno a quello parziale per i primi cinque anni di vita del bambino; possibilità di concordare, nal caso di gravi infermità di un familiare, diverse modalità di espletamento temporaneo dell´attività lavorativa; impegno ad assegnare la lavoratrice che rientri dalla maternità a mansioni che non vanifichino la professionalità e l´esperienza acquisite; concessione di permessi non retribuiti al dipendente in caso di malattia del figlio entro i primi otto anni di vita; istituzione e possibilità di ricorso alla banca delle ore; asili nido aziendali; possibilità di usufruire di orario di lavoro concentrato, inteso come orario continuato dei propri turni giornalieri; istituzione di buoni-lavoro per lo svolgimento, da parte di terzi, di prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio per attività domestiche.  
   
   
FAMIGLIA FVG: ASILI NIDO FONDAMENTALI  
 
Pordenone, 9 marzo 2011 - Uno dei temi strategici per la nostra società è rappresentato dall´affermazione e dallo sviluppo dei servizi offerti dagli asili nido. Perché ciò, innanzitutto risponde alle previsioni di carattere comunitario in materia di conciliazione tra il tempo dedicato dalle persone al lavoro e quello da destinare alla famiglia e libero. Ma nel contempo, oltre ai vantaggi di carattere sociale che il servizio di asilo nido offre direttamente alle famiglie, l´incremento di tali strutture sul territorio può predisporre le condizioni per nuove opportunità di occupazione femminile. Lo ha affermato ieri l´assessore regionale alla Famiglia, Associazionismo e Cooperazione, Roberto Molinaro, intervenendo a Pordenone alla inaugurazione dell´impianto fotovoltaico del Nido d´infanzia Farfabruco, gestito dalla Cooperativa sociale Itaca. Nel contempo, sono stati festeggiati i primi cinque anni di attività di Farfabruco, nel corso dei quali, come hanno ricordato il presidente di Itaca, Leo Tomarchio, e la direttrice della stessa realtà cooperativistica, Orietta Antonini, ha ospitato 130 piccini di età dai 12 ai 36 mesi. La breve cerimonia, coincisa con la simpatica festa di carnevale rivolta ai piccoli ospiti del Nido d´infanzia, ma anche ai ragazzini che l´hanno frequentato in passato, ha consentito agli intervenuti - erano presenti tra gli altri il presidente della Provincia di Pordenone, Alessandro Ciriani, il sindaco, Sergio Bolzonello e l´assessore comunale, Gianni Zanolin, nonchè il neo presidente di Legacooperative Fvg, Enzo Gasparutti - di affrontare, accanto ai temi della famiglia e dell´infanzia, anche quelli del lavoro femminile, nella ricorrenza dell´8 marzo, festa della donna. Molinaro, da parte sua ha auspicato che compleanni, come quello ricorrente oggi al Farfabruco, si ripetano e si diffondano sull´intero territorio regionale, perché concorrono a colmare l´esigenza di servizi adeguati per le famiglie. La cooperativa Itaca, secondo Molinaro è uno dei fiori all´occhiello tra le 1.070 realtà che compongono la cooperazione del Friuli Venezia Giulia. Itaca occupa infatti in modo stabile 1.200 persone, per gran parte donne, e nel 2010 ha registrato un incremento dell´attività e dell´occupazione del 10 per cento. L´assessore ha poi ricordato l´impegno della Regione per le famiglie, che si concretizza con la messa a disposizione nel bilancio dell´Amministrazione per il 2011 di 11 milioni di euro, tra interventi diretti, a sostegno dei nuclei familiari, e delle strutture. Inoltre l´Amministrazione, ha anticipato Molinaro, sta rivisitando le norme di settore: sta infatti predisponendo un nuovo regolamento che riguarderà, per le scuole materne, anche i servizi integrativi e quelli di carattere sperimentale. Realtà come quella di Pordenone, ha detto l´assessore riferendosi a Itaca, non rappresentano una contrapposizione alle strutture di carattere pubblico esistenti, bensì una concreta integrazione all´offerta, a vantaggio dell´intera comunità. Infine, secondo Molinaro la Regione dovrà predisporre un nuovo bando per le spese di investimento nel settore. In quanto ciò costituisce un ´investimento´ per il futuro della nostra società.