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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Aprile 2011
Politica
PARLAMENTO EUROPEO, LEZIONE DA LAMPEDUSA: SOLIDARIETÀ UE E SOLUZIONI A LUNGO TERMINE PER MIGRAZIONE DA CONFLITTO  
 
Strasburgo, 6 aprile 2011 - I deputati europei ritengono che Frontex non possa essere il solo strumento per aiutare l´isola italiana di Lampedusa a far fronte agli eccezionali flussi migratori, e chiedono urgentemente al Consiglio di predisporre un Piano d´azione per il reinsediamento dei rifugiati e di applicare la clausola di solidarietà fra Stati membri. Questa posizione, insieme alla richiesta di misure per favorire l´occupazione nelle zone di provenienza e di transito degli emigranti, è stata approvata martedì dal Pe. Come possono l´Italia o Malta far fronte da sole all´arrivo di migliaia d´immigrati illegali che fuggono da una crisi umanitaria nell´Africa settentrionale? "Frontex non può essere lo strumento principale" d´intervento, sostengono i deputati, che chiedono al Consiglio di "sostenere il reinsediamento dei rifugiati", attivando cosi la clausola di solidarietà, anche sulla base delle norme "per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati". Si tratta dunque della richiesta di attivare l´articolo 80 del Trattato sul funzionamento dell´Ue, che cita il principio di solidarietà e condivisione degli sforzi fra tutti gli Stati membri per politiche inerenti l´immigrazione, incluse le implicazioni finanziarie, il controllo delle frontiere e le procedure d´asilo. La risoluzione preparata dall´italiano Fiorello Provera (Efd) è stata approvata per alzata di mano. Provera, durante il dibattito, ha detto: "Nessun paese può far fronte da solo a un´emergenza di queste dimensioni; (...) mi auguro che l´Europa possa concretamente adoperarsi" e mobilitare risorse per aiutare l´Italia. Accordo Ue/libia - I deputati deplorano che "l´unica opzione disponibile" sia stata la sospensione dell´accordo di cooperazione Ue-libia, ritenendo che tale sospensione avrebbe dovuto essere revocata quando il nuovo governo di transizione ha espresso l´intenzione di "promuovere i diritti democratici e umani alla base dell´accordo stesso". Accordi di questo tipo dovrebbero essere firmati con gli altri paesi vicini, propongono inoltre i deputati, per facilitare cosi la creazione di un sistema di gestione dei flussi di persone in cerca di lavoro anche nei paesi di transito come la Libia e aumentare la capacità di tali paesi di attrarre e integrare al loro interno gli immigrati provenienti dai loro confini meridionali. "Una risposta rapida nel fornire assistenza e sostegno ai migranti in difficoltà" è un´altra proposta degli eurodeputati che chiedono che il bilancio multi-annuale Ue dal 2013 in poi preveda dei fondi di emergenza per aiutare chi si trova in situazioni particolarmente difficili, come donne, minori, ma anche minoranze minacciate come le comunità religiose, etniche e Lgbtt, e per sostenere i difensori dei diritti umani in difficoltà. Unica soluzione al lungo termine: creare occupazione - L´unica soluzione efficace a lungo termine per prevenire migrazioni di massa provenienti da regioni instabili è creare lavoro e migliorare le condizioni di vita nei paesi d´origine e di transito. La politica estera Ue dovrebbe affiancare in tal senso le politiche sull´immigrazione, chiedono i deputati, proponendo che i fondi comunitari siano utilizzati con questo obiettivo. D´altro canto, gli eurodeputati chiedono l´imposizione di sanzioni ai paesi che non rispettano gli obblighi di governance e i diritti umani nell´ambito degli accordi commerciali, cosi come una simile clausola di condizionalità potrebbe essere utilizzata negli accordi di assistenza umanitaria e sviluppo.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN QUADRO EUROPEO PER LE POLITICHE NAZIONALI DI INTEGRAZIONE DEI ROM  
 
Bruxelles, 6 aprile 2011 - I 10-12 milioni di Rom europei continuano a subire discriminazione, esclusione e a vedere negati i propri diritti. È indispensabile quindi una migliore integrazione economica e sociale, ma si deve agire in modo concertato a tutti i livelli per affrontare le molteplici cause dell´esclusione. La Commissione europea propone oggi un quadro europeo per le strategie nazionali di integrazione dei Rom, che contribuirà a orientare le politiche nazionali sui Rom e a mobilitare i fondi europei disponibili per le iniziative di inclusione. Il quadro si appoggia su quattro pilastri: accesso all´istruzione, all´occupazione, all´assistenza sanitaria e all´alloggio. Ogni Stato membro deve fissare i suoi obiettivi nazionali di integrazione in funzione della popolazione Rom presente sul suo territorio e della sua situazione di partenza. "Negli ultimi anni, malgrado qualche buona intenzione manifestata dai responsabili politici nazionali, troppo poco è cambiato nelle condizioni di vita della maggior parte dei Rom", ha affermato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria Ue per la Giustizia. "Gli Stati membri hanno la responsabilità comune di mettere fine all´esclusione dei Rom dalle scuole, dall´occupazione, dall´assistenza sanitaria e dagli alloggi. È una sfida importante. Per questo motivo stiamo fissando obiettivi per l´integrazione dei Rom e abbiamo bisogno di un impegno esplicito da parte di tutte le capitali, le regioni e le città dell´Europa per metterli in pratica. È ora di andare oltre le buone intenzioni e intraprendere azioni concrete. Lo scopo principale per me è che gli Stati membri contribuiscano a garantire che tutti i bambini Rom completino almeno la scuola primaria". I Rom in Europa vivono in condizioni socioeconomiche notevolmente peggiori di quelle del resto della popolazione. Un´indagine condotta in sei paesi dell´Ue[1] ha rivelato che solo il 42% dei bambini Rom completa la scuola primaria, rispetto a una media europea del 97,5%. Per l´istruzione secondaria, la frequenza dei Rom è stimata ad appena il 10%. Nel mercato del lavoro i Rom presentano tassi di occupazione più bassi e una maggiore discriminazione. Per quanto riguarda la situazione abitativa, spesso non hanno accesso a servizi essenziali come l´acqua corrente o l´elettricità. Anche dal punto di vista sanitario esiste un divario: la speranza di vita dei Rom è di 10 anni inferiore alla media dell´Ue, che è di 76 anni per gli uomini e 82 anni per le donne. László Andor, Commissario Ue per l´Occupazione, gli Affari sociali e l´Integrazione, ha dichiarato: "La persistente esclusione della popolazione Rom è inaccettabile nell´Europa del ventunesimo secolo, basata sui principi dell´uguaglianza, della democrazia e dello Stato di diritto. Negli ultimi anni le condizioni di vita della maggioranza dei Rom e le loro relazioni con il resto della società non hanno fatto che peggiorare", concludendo che: "per alcuni paesi sarà semplicemente impossibile raggiungere gli obiettivi di Europa 2020 senza una svolta sul piano dell´integrazione dei Rom". L´integrazione dei Rom potrebbe offrire notevoli vantaggi economici. Con un´età media di 25 anni contro i 40 anni dell´Ue, i Rom rappresentano una percentuale crescente della popolazione in età lavorativa. In Bulgaria e Romania, uno su cinque giovani che entrano per la prima volta nel mercato del lavoro è di origine Rom. Secondo le ricerche della Banca mondiale, la completa integrazione dei Rom potrebbe apportare un beneficio di circa 0,5 miliardi di euro l´anno alle economie di alcuni paesi, aumentando la produttività, tagliando le spese sociali e accrescendo le entrate fiscali. L´ue ha già sottolineato più volte la necessità di una migliore integrazione dei Rom, da ultimo in una relazione dell´aprile 2010 (Ip/10/407). La normativa dell´Ue (in particolare la direttiva sulla parità di trattamento) obbliga già gli Stati membri a garantire alle minoranze etniche, come i Rom, parità di accesso all´istruzione, all´alloggio, all´assistenza sanitaria e all´occupazione. Secondo una relazione pubblicata nel dicembre 2010 dalla task force della Commissione sui Rom, non esistono ancora misure energiche e proporzionate che affrontino i problemi sociali ed economici di gran parte della popolazione Rom nell´Ue (Memo/10/701). Occorre adesso fare un passo avanti e garantire che le politiche d´integrazione nazionali, regionali e locali si concentrino sui Rom in modo chiaro e specifico. Sulla base di queste constatazioni, il quadro dell´Ue sviluppa un´impostazione mirata per l´inclusione dei Rom, fissando obiettivi in quattro settori: istruzione: fare in modo che tutti i bambini Rom completino almeno la scuola primaria; occupazione: eliminare il divario tra i Rom e gli altri cittadini; sanità: ridurre il divario, ad esempio riducendo la mortalità infantile tra i Rom; alloggio: eliminare le disparità di accesso all´alloggio e a servizi pubblici come l´acqua e l´elettricità. Gli Stati membri devono presentare strategie nazionali sui Rom entro la fine del 2011, specificando il modo in cui intendono contribuire al raggiungimento di questi obiettivi. Il quadro è in linea con gli obiettivi più ampi della strategia Europa 2020 in materia di occupazione, inclusione sociale e istruzione. La realizzazione di questi obiettivi è essenziale per aiutare gli Stati membri a raggiungere i fini generali di Europa 2020. La Commissione propone inoltre soluzioni per un uso più efficace dei fondi dell´Ue che possono favorire l´integrazione dei Rom. Gli Stati membri sono invitati a modificare i loro programmi operativi cofinanziati dai Fondi strutturali e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale in modo da sostenere meglio progetti destinati ai Rom. Per concludere, affinché il quadro Ue per le strategie nazionali produca una differenza tangibile per i Rom a livello locale, la Commissione intende istituire un solido meccanismo di monitoraggio per misurarne i risultati. L´agenzia dell´Unione europea per i diritti fondamentali ha un ruolo fondamentale da svolgere, raccogliendo dati sulla situazione sociale ed economica dei Rom in collaborazione con altre organizzazioni. Gli Stati membri sono invitati a designare punti di contatto nazionali incaricati di gestire e monitorare l´attuazione delle strategie nazionali di integrazione dei Rom, e di riferire in proposito. La Commissione europea a sua volta pubblicherà relazioni annuali sui progressi compiuti negli Stati membri.  
   
   
PER IL PARLAMENTO EUROPEO I CRIMINI SESSUALI DEVONO PORTARE ALLA PERSECUZIONE AUTOMATICA  
 
 Strasburgo, 6 aprile 2011 - Lo stupro e altre forme di violenza sessuale contro le donne devono essere riconosciuti come crimini in tutti i paesi dell´Ue e portare alla persecuzione automatica, ha stabilito il Parlamento in una risoluzione che chiede nuove proposte legislative per combattere la violenza basata sul genere. In diversi Stati membri, lo stupro non è trattato come un reato di Stato. La protezione contro la violenza maschile garantita alle donne non è omogenea nell´Unione europea a causa della diversità di politiche e legislazioni nei vari Stati membri, secondo la risoluzione elaborata da Eva-britt Svensson (Gue/ngl, Sv) e approvata per alzata di mano. Il Parlamento sottolinea che tutti gli Stati membri dovrebbero riconoscere come reati la violenza sessuale e lo stupro a danno di donne, in particolare all´interno del matrimonio e di relazioni intime non ufficializzate e/o se commessi da parenti maschi. Gli Stati membri dovrebbero garantire che detti reati siano perseguiti d´ufficio. Le pratiche culturali, tradizionali o religiose come circostanze attenuanti in casi di violenza contro le donne, compresi i cosiddetti "delitti d´onore" e le mutilazioni genitali femminili, devono essere respinte. Direttiva Ue contro la violenza di genere - La risoluzione chiede inoltre una direttiva dell´Unione europea contro la violenza basata sul genere. Nel documento si evidenzia che il 20-25% delle donne in Europa ha subito atti di violenza fisica almeno una volta nella loro vita adulta, e più di un decimo ha subito violenza sessuale che coinvolge l´uso della forza. Inoltre, il testo prende sottolinea che anche lo "stalking" dovrebbe essere considerato come una forma di violenza contro le donne e essere oggetto di norme in tutti gli Stati membri. La relatrice Svensson ha dichiarato: "Le donne sono vittime di violenza basata sul genere, ma dobbiamo smetterla di vederle come semplici vittime. Spesso si tratta di donne forti le quali, con un sostegno efficiente da parte della società, sono in grado di costruirsi una vita nuova e migliore per se stesse e per i loro figli. Mi rallegro che oggi il Parlamento abbia deciso che la violenza contro le donne sia una priorità per l´Unione europea e attendo con impazienza le proposte della Commissione per una strategia e un piano d´azione per combattere tale violenza". Prevenire lo sfruttamento, garantendo assistenza legale e aiutando le vittime - L´ue e i suoi Stati membri dovrebbero predisporre un quadro giuridico che accordi alle donne migranti il diritto di custodire personalmente il proprio passaporto e il proprio permesso di soggiorno e che consenta loro di ritenere penalmente responsabile chiunque s´impadronisca di tali documenti. Inoltre, i deputati chiedono standard minimi per assicurare che le vittime della violenza possano beneficiare del parere di un medico legale e dell´accesso al patrocinio che consenta loro di far valere i propri diritti in tutta l´Unione. Infine, chiedono agli Stati membri di fornire una dimora sicura e strutture di assistenza ogni 10.000 abitanti per le vittime della violenza di genere.  
   
   
UE: QUADRO DI GOVERNO SOCIETARIO PER LE IMPRESE EUROPEE: QUALI SONO I MIGLIORAMENTI NECESSARI?  
 
Bruxelles, 6 aprile 2011 - Uno degli insegnamenti della crisi finanziaria è che il governo societario, finora basato generalmente sull’autoregolamentazione, è stato meno efficace del previsto. È importante che le società siano gestite meglio, non solo per evitare una crisi futura ma anche per renderle più competitive. La Commissione europea ha lanciato  ieri una consultazione pubblica sulle possibilità di miglioramento del governo societario delle imprese europee. Per governo societario si intende tradizionalmente il sistema mediante il quale le imprese sono gestite e controllate. La consultazione riguarda una serie di aspetti quali le modalità da seguire per migliorare la diversificazione dei componenti e il funzionamento dei consigli di amministrazione, per assicurare un migliore controllo e una migliore applicazione degli attuali codici nazionali di governo societario, nonché per rafforzare la partecipazione degli azionisti. Il termine per presentare contributi in risposta alla consultazione è il 22 luglio 2011. Il commissario per il Mercato interno e i servizi, Michel Barnier, ha dichiarato: “Nella situazione economica attuale occorre più che mai garantire che le imprese siano ben governate e di conseguenza affidabili e sostenibili. L’applicazione eccessiva dell´ottica del breve termine ha avuto conseguenze disastrose. Questo è il motivo per cui abbiamo lanciato oggi un dibattito sull’efficacia dell’attuale quadro di governo societario. Occorre soprattutto che i consigli delle imprese siano più efficaci e che gli azionisti assumano pienamente le proprie responsabilità.” Qual è l’oggetto della consultazione pubblica? Gli insegnamenti della crisi porteranno alla fine ad una migliore vigilanza degli istituti finanziari, a banche più solide e a sistemi di risoluzione efficaci per gli enti dissestati. La presente consultazione, che si inquadra nell’ambito di una revisione a più lungo termine del quadro di governo societario delle imprese in generale, si concentrerà su come funzionano le imprese, non solo gli istituti finanziari. Vi sono una serie di risultati che indicano che ci sono margini di miglioramento in diversi settori del governo societario1, come la composizione diversificata dei consigli di amministrazione, la partecipazione dell’azionariato e la qualità delle dichiarazioni sul governo societario. Pertanto, il Libro verde intende avviare un dibattito generale su una serie di questioni, quali: 1. Consigli di amministrazione: garantirne il funzionamento efficace e assicurare che siano composti da un gruppo misto di persone, ad esempio rafforzando l’equilibrio tra uomini e donne, la varietà di esperienze professionali e competenze nonché di nazionalità. Sono inoltre all’esame il funzionamento dei consigli, in particolare in termini di disponibilità e impegno degli amministratori, nonché la gestione del rischio e la remunerazione degli amministratori. 2. Come potenziare la partecipazione degli azionisti alle questioni di governo societario e incoraggiarne un numero crescente ad interessarsi ai rendimenti sostenibili e ai risultati di più lungo termine, ma anche come migliorare la protezione degli azionisti di minoranza. Occorre inoltre capire se sia necessario identificare gli azionisti, vale dire se serva un meccanismo che consenta agli emittenti di conoscere l’identità dei loro azionisti, e se occorra un quadro migliore per la cooperazione degli azionisti. 3. Come migliorare il controllo e l’applicazione degli attuali codici nazionali di governo societario2 al fine di fornire agli investitori e al pubblico informazioni attendibili. Le società che non rispettano le raccomandazioni nazionali sul governo societario devono spiegare perché se ne discostano, ma troppo spesso omettono di farlo. Il Libro verde chiede se si debbano introdurre norme più dettagliate su tali spiegazioni e se gli organismi di sorveglianza nazionali debbano avere più voce in capitolo sulle dichiarazioni sul governo societario. Quali sono le prossime tappe? La consultazione è aperta fino al 22 luglio 2011. La Commissione esaminerà attentamente tutte le risposte alla consultazione e pubblicherà in autunno un documento di feedback che sintetizzerà i risultati della consultazione. Su tale base si deciderà se siano necessarie proposte legislative, che saranno comunque precedute da una valutazione d’impatto approfondita. Informazioni generali - Attualmente esiste a livello dell’Ue un corpus di principi e di norme sul governo societario. Si tratta tra l’altro di una serie di raccomandazioni sull’indipendenza degli amministratori non esecutivi, sui comitati del consiglio di amministrazione e sulle retribuzioni. È previsto inoltre l’obbligo per le società quotate di pubblicare una dichiarazione sul governo societario. Il quadro di governo societario dell’Ue è costituito dalla direttiva in materia di acquisizioni di società (2004/25/Ce), dalla direttiva sulla trasparenza delle società quotate (2004/109/Ce), dalla direttiva sui diritti degli azionisti (2007/36/Ce), dalla direttiva sugli abusi di mercato (2003/6/Ce) e dalla direttiva sul controllo dei conti (2006/43/Ce). Per maggiori informazioni cfr. Anche Memo/11/218 - 1 : Cfr. Ad esempio lo studio sulle pratiche di monitoraggio e applicazione coattiva in materia di governo societario negli Stati membri, disponibile sul sito http://ec.Europa.eu/internal_market/company/ecgforum/studies_en.htm  o Paul Woolley, ‘Why are financial markets so inefficient and exploitative — and a suggested remedy’, in The Future of Finance: The Lse Report, 2010, o the Statement by the European Corporate Governance Forum del 23 marzo 2009, o Heidrick & Struggles, Corporate Governance Report 2009 — Boards in turbulent times. 2 : Un codice di governo societario presenta raccomandazioni essenziali per la gestione e la vigilanza delle società quotate e contiene norme di buon governo responsabile. Un elenco completo degli attuali codici di governo societario è disponibile all’ indirizzo: http://www.Ecgi.org/codes/all_codes.php    
   
   
AUSTRIA, CRESCITA EXPORT A DUE CIFRE  
 
Vienna, 6 aprile 2011 - Per l´anno in corso la Camera di commercio austriaca (Wkö - Wirtschaftskammer Österreich) ha pronosticato una crescita dell´export del 10 per cento. Già nel 2010 le esportazioni avevano raggiunto 109,2 miliardi di euro, ovvero nove miliardi in più del target previsto per quell´anno. Le aspettative per fine 2011 sono di superare addirittura i valori record pre-crisi economica registrati nel 2008 (117,5 miliardi di euro). Il ministro dell´economia austriaco, Reinhold Mitterlehner, afferma che ora l´importante è trasferire la crescita anche sull´incremento di posti di lavoro. Nel 2012 l´aumento dell´export è previsto del 9 per cento.  
   
   
IMMIGRATI A LAMPEDUSA: PIANO PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA  
 
Roma, 6 aprile 2011- L´emergenza immigrazione che ha portato nel nostro paese in un mese e mezzo oltre 22 mila persone verrà gestita dal governo in stretta collaborazione con le regioni e gli enti locali attraverso una cabina di regia che si è riunita - per la prima volta - a Palazzo Chigi il primo aprile scorso. Al termine della riunione, il Presidente del Consiglio ha tenuto una conferenza stampa, nel corso della quale ha illustrato il piano del governo per alleggerire Lampedusa dal "carico eccessivo di persone". Quello che è stato definito dal premier uno "tsunami umano che può assumere dimensioni importanti” sarà gestito con “l´atteggiamento aperto e generoso come è tradizione del nostro popolo”. La prima misura contenuta nel Piano è quella di fermare gli sbarchi. A questo fine, il presidente Berlusconi e il ministro Maroni hanno incontrato a Tunisi il primo ministro del nuovo governo tunisino per sottoscrivere un accordo per bloccare i flussi. Il Governo è pronto a mettere in campo una serie di misure a favore della Tunisia in termini di mezzi ed equipaggiamenti alla forze di polizia per un valore di circa 100 milioni di euro. La seconda è la distribuzione in ciascuna regione - in proporzione della popolazione e ad eccezione dell´Abruzzo - dei profughi in centri di prima accoglienza. Su questo punto, il Consiglio dei ministri, riunito il 31 marzo in via straordinaria per affrontare la questione immigrazione, ha preso atto della disponibilità e della sensibilità dimostrata dalle Regioni e dagli Enti locali per l’immediata gestione dell’emergenza. Il Governo, infine, come terza misura avvierà un’iniziativa nei confronti dell’Unione europea per una doverosa condivisione, nel rispetto delle norme europee, dell’emergenza umanitaria. Per quanto riguarda lo sgombero degli immigrati da Lampedusa, le operazioni di reimbarco continuano come da programma e sono ormai quasi ultimate. Gli immigrati giunti nel nostro Paese sono soprattutto cittadini tunisini ma, in generale il problema immigrati, scaturisce dalla crisi politica ed economica che ha investito e travolto i governi di alcuni paesi del nordafrica ed interessa tutta la sponda sud del Mediterraneo. Berlusconi ha fatto presente che "molti di questi immigrati hanno manifestato la volontà di ricongiungersi con parenti e amici". Per questi si pensa alla possibilità di "concedere un permesso di soggiorno temporaneo”. E, in questo caso si attiverebbe lo strumento legislativo della solidarietà europea. L’onere finanziario delle operazioni di gestione dell’emergenza sarà interamente a carico dello Stato.  
   
   
FUS, NUCLEARE E CASSA DEPOSITI E PRESTITI NEL "MILLEPROROGHE BIS"  
 
Roma, 6 aprile 2011 - Reintegrata la dotazione del fondo unico per lo spettacolo (Fus) e autorizzate le spese per la manutenzione e la conservazione dei beni culturali e per interventi a favore di enti ed istituzioni culturali. Abolita la "tassa" di un euro sul biglietto del cinema e destinate risorse aggiuntive sia finanziarie che umane all´area archeologica di Pompei. Le misure per la cultura e i beni culturali rappresentano la parte più sostanziosa delle disposizioni contenute nel decreto legge n. 34 del 31 marzo 2011, approvato dal Consiglio dei Ministri del 23 marzo scorso sul modello del Milleproroghe di fine anno. Le misure contenute nel decreto legge formato da 7 articoli Con l’articolo 1, si provvede, a decorrere dal corrente anno 2011, ad incrementare la dotazione del fondo unico per lo spettacolo (Fus) e si autorizzano spese per la manutenzione e la conservazione dei beni culturali e per interventi a favore di enti ed istituzioni culturali. Inoltre, viene abrogata la disposizione (articolo 2, comma 4-ter, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10) che, allo scopo di finanziare misure di agevolazione fiscale a favore del cinema, prevede per l’accesso a pagamento nelle sale cinematografiche, un contributo speciale a carico dello spettatore pari a 1 euro. Per fare fronte a tali oneri si provvede mediante l’aumento, da disporre a cura del direttore dell’Agenzia delle dogane, delle accise sulla benzina e sulla benzina con piombo, nonche´ sul gasolio usato come carburante. Con l’articolo 2, viene prevista la possibilita` di effettuare, ricorrendo a graduatorie in corso di validità, l’assunzione di personale da destinare al servizio presso la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e di Pompei. E` previsto inoltre, il reclutamento di ulteriore personale specializzato, anche dirigenziale. Tale previsione è finalizzata a realizzare un programma straordinario ed urgente di interventi conservativi di prevenzione, manutenzione e restauro necessari per assicurare adeguati livelli di tutela all’interno delle aree archeologiche di Pompei. Il programma dovrà essere adottato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. Per dare attuazione al programma è previsto che siano utilizzate anche le risorse derivanti dal fondo per le aree sottoutilizzate (Fas) nonchè una quota maggioritaria dei proventi della Soprintendenza, da determinare con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali. E` anche previsto il concorso finanziario della regione Campania con una quota che verrà individuata dalla regione medesima. Sempre al fine di rafforzare l’azione di tutela che la competente Soprintendenza è chiamata a svolgere nelle aree archeologiche di Pompei, sono previste norme di semplificazione volte ad una compiuta ed efficace realizzazione del programma di interventi. Tali disposizioni consistono in: – affidamento diretto di servizi tecnici (tramite stipula di apposita convenzione) alla societa` per azioni, interamente partecipata dallo Stato, Ales - Arte Lavoro e Servizi Spa; – dimezzamento dei termini di presentazione delle richieste di invito e delle offerte previsti dagli articoli 70, 71, 72 e 79 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006; – previsione del solo progetto preliminare quale requisito sufficiente per l’affidamento dei lavori, salvo diverso avviso del responsabile del procedimento; – dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza degli interventi del programma ricadenti all’esterno del perimetro delle aree archeologiche e possibilità di realizzare gli stessi anche in deroga alle previsioni degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriali e vigenti, sentiti la regione ed il comune territorialmente competente; semplificazione delle procedure in materia di contratti di sponsorizzazione al fine di favorire l’apporto di risorse finanziarie provenienti da soggetti privati per la realizzazione del programma straordinario degli interventi. L’articolo 3 proroga il divieto per i soggetti che esercitano l’attività televisiva in ambito nazionale attraverso più di una rete di acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani. La durata della proroga prevista dalla disposizione è allineata alla previsione dell’arco temporale di completamento della transizione al digitale terrestre, la cui conclusione è fissata entro l’anno 2012. Al fine di razionalizzare l’uso dello spettro radioelettrico, anche a seguito della previsione di cui alla legge 13 dicembre 2010, n. 220, secondo la quale le frequenze nella banda 790-862 Mhz sono destinate ai servizi di comunicazione elettronica in larga banda e non più alle trasmissioni televisive, è necessario individuare un nuovo termine per il decreto definitivo relativo al passaggio al digitale e nuovi criteri per procedere all’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze. Il mutato quadro normativo, infatti, non consente più di assegnare per le trasmissioni in digitale una frequenza a tutti i soggetti legittimamente operanti in analogico, in quanto le risorse, almeno in alcune regioni, sono oggettivamente insufficienti. La legge 13 dicembre 2010, n. 220, riducendo le risorse frequenziali disponibili ha determinato un quadro di risorse scarse, in presenza delle quali, conformemente alla normativa comunitaria, è necessario procedere allo svolgimento di una selezione per individuare i soggetti destinatari delle stesse. L’applicazione della norma comporterebbe l’esclusione dal mercato radiotelevisivo di un certo numero di soggetti attualmente operanti. La situazione impone da un lato la necessità di individuare in tempi brevi – in considerazione della scadenza per l’effettuazione della gara sulle frequenze imposta dalla legge di stabilità per il mese di settembre 2011 – efficaci criteri selettivi dei destinatari dei diritti d’uso televisivi e dall’altro di prevedere l’obbligo per gli assegnatari di riservare parte della propria capacità trasmissiva in favore dei soggetti esclusi dall’assegnazione. Una previsione normativa redatta in tali termini consentirebbe di liberare la banda di frequenza messa a gara facendo sì che nessuna attività commerciale televisiva sia costretta alla chiusura, potendo diventare un fomitore di servizi media audiovisivi. La norma, aggiunta alle misure economiche compensative già disposte nella legge di stabilità, renderebbe raggiungibile l’obiettivo prefissato di introitare nel bilancio dello Stato le entrate conseguenti alla gara citata, che sarebbero ovviamente commisurate alla certezza giuridica da parte degli operatori telefonici di avere l’effettiva disponibilità delle frequenze oggetto della gara alla data indicata, certezza assicurabile tramite una norma di rango primario contenente gli elementi sopra specificati che, in aggiunta, preveda che la conversione dei provvedimenti da provvisori in definitivi dei diritti d’uso avrà luogo entro il 30 giugno 2012 piuttosto che entro il 31 dicembre 2012, anticipando il momento della liberazione della banda oggetto di gara. La norma in questione di cui all’articolo 4 prevede la proroga del termine per stabilire il calendario definitivo per il passaggio al digitale al 30 settembre 2011, nonchè la contestuale anticipazione del termine della assegnazione dei diritti di uso definitivi relativi alle frequenze radiotelevisive al 30 giugno 2012. Sono quindi specificate le modalità con cui il Ministero dello sviluppo economico deve procedere alla liberazione della banda 790-862 Mhz: non assegnando nelle aree da digitalizzare i diritti d’uso delle frequenze in questione e procedendo alla trasformazione dei provvedimenti da provvisori in definitivi nelle aree già digitalizzate in modo da garantire la liberazione delle suddette frequenze, modificando la frequenza assegnata in via provvisoria solo nei confronti degli operatori utilmente collocati nelle citate graduatorie, ma attualmente titolari di un provvedimento relativo alla banda di frequenza da liberare. L’articolo 5 sospende per un anno l’efficacia di alcune disposizioni del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, con particolare riguardo alle procedura per la localizzazione e la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare. L’articolo 6, per le sole aziende sanitarie locali della regione Abruzzo, modifica il parametro annuale su cui computare il limite percentuale della spesa sostenuta per il personale con contratti a tempo determinato o di collaborazione coordinata e continuativa, tenuto conto degli eventi sismici occorsi nel mese di aprile 2009. L’articolo, inoltre, anche in coerenza con il programma operativo per il rientro del disavanzo sanitario della regione Abruzzo, demanda l’effettiva disciplina della fattispecie alla fonte dell’ordinanza di protezione civile, i cui eventuali oneri potranno essere coperti a valere sulle risorse di cui all’autorizzazione di spesa dell’articolo 14, comma 5, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77. L’articolo 7 è volto ad ampliare l’oggetto sociale della Cassa depositi e prestiti Spa oltre l’attività di finanziamento tipica della società, come delineata dal comma 7 dell’articolo 5 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 320, per comprendere l’assunzione di partecipazioni in società la cui attività è considerata strategica per gli interessi nazionali, o per il settore in cui operano, o per la dimensione della società o, infine, per la rilevanza della filiera. L’acquisizione delle partecipazioni può avvenire in via diretta, o attraverso società veicolo o fondi di investimento, dei quali Cdp Spa abbia sottoscritto quote.  
   
   
LAVORO, PREMIO SPECIALE DI FORMIGONI A RUGGERI  
 
Milano, 6 aprile 2011 - Il premio speciale del presidente ´La Lombardia per il Lavoro´ viene assegnato per il 2011 a Enrico Ruggeri. Lo annuncia lo stesso presidente Roberto Formigoni, che domani, mercoledì 6 aprile, consegnerà il riconoscimento all´artista milanese così come agli altri vincitori dei premi ´Lombardia per il Lavoro´ e ´Rosa Camuna´. "Enrico Ruggeri - spiega il presidente Formigoni - è protagonista della scena musicale dalla metà degli anni ´70 ed è oggi uno dei cantautori italiani più importanti grazie alla sua capacità di sperimentare e di proporre linguaggi innovativi. Ho scelto di assegnargli un premio speciale anche per il suo impegno sui temi sociali, dimostrato soprattutto nella sua carriera di conduttore televisivo, e per la forte sensibilità alla solidarietà testimoniata dalla sua costante partecipazione alla Nazionale Italiana Cantanti". Questi i riconoscimenti che vengono consegnati oggi. Rosa Camuna - Anna Loredana Cassina; Silvana Fedeli ; Marialuisa Pisati; Daniela Bellomo; Paola Bernardi; Maria Cristina Bombelli; Luisa Oneto; Maria Paola Colombo Svevo (alla memoria). Lombardia Per Il Lavoro : Virgilio Bugatti; Barbara Minghetti; Vico Valassi; Antonio Bartorelli; Cesare Sirtori; Vittorio Emanuele Trifone; Walter Mariani; Don Luigi Pini detto "Don Gigi"; Marino Bergamaschi (alla memoria). Lombardia Per Il Lavoro Premi Speciali Del Presidente Alla Memoria: Salvatore Furia; Riccardo Sarfatti; Ilario Testa; Rosario Messina. Lombardia Per Il Lavoro Premio Speciale Del Presidente Alla Carriera Giornalistica: Mario Cervi. Lombardia Per Il Lavoro Premio Speciale Del Presidente : Enrico Ruggeri. - ore 17.30, Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli (piazza Duca d´Aosta - Milano).  
   
   
LOMBARDIA/MALDIVE. SI PREPARA ACCORDO SU SANITÀ E SCUOLA RICEVUTO DA FORMIGONI IL VICE PRESIDENTE MOHAMED WAHEED SERVONO CURE PER BIMBI MALATI DI TALASSEMIA E AUTISTICI  
 
Milano, 6 aprile 2011- Possibilità di cooperazione nel campo sanitario, dell´istruzione e dello sviluppo delle energie alternative. Sono questi gli argomenti trattati durante l´incontro tra il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e il vice presidente della Repubblica delle Maldive Mohamed Waheed, avvenuto ieri a Palazzo Lombardia. L´interscambio commerciale tra le Maldive e la Lombardia ammontava, nel 2009, a 5,6 milioni di euro. "Le Maldive - ha detto il vice presidente Waheed - guardano con interesse all´Italia e alla Lombardia per la cooperazione sanitaria, in particolare per la cura dei bambini nel campo della talassemia e dell´autismo, e per l´istruzione". Nelle Maldive è presente un centro universitario, di ricerca e formazione interamente progettato dall´università Bicocca e realizzato da maestranze locali e, dal settembre 2011, il centro ospiterà la prima edizione del Master in scienze marine per lo sviluppo sostenibile aperto a studenti maldiviani e internazionali. "Sanità e istruzione sono due campi straordinariamente importanti per noi - ha detto il presidente Formigoni -. Il primo è un settore in cui la Lombardia eccelle, mentre il secondo è ovviamente la leva principale dello sviluppo per qualunque Paese. Sono dunque temi su cui siamo pronti a studiare un´intesa, che bene si inserirebbe all´interno di un Accordo quadro a livello nazionale".  
   
   
EUROPA: LA COMMISSIONE PER GLI AFFARI EUROPEI DEL LAND TEDESCO DELL´ASSIA IN VISITA IN EMILIA-ROMAGNA  
 
Bologna,6 aprile 2011 – Una delegazione di tredici consiglieri tedeschi della commissione per gli Affari europei del Consiglio regionale del Land tedesco dell’Assia, affiancata da funzionari, amministratori e tecnici, è stata ricevuta ieri in Regione dagli assessori all’Organizzazione e Progetto giovani Donatella Bortolazzi e alla Scuola e Formazione professionale Patrizio Bianchi. Della delegazione dell’Assia fanno parte esponenti politici dei diversi partiti che compongono l’Assemblea legislativa dell’Assia (Cdu, Spd, Bündnis 90/Die Grünen, Die Linke, Fdp); tra questi il presidente e il vicepresidente della commissione Aloys Lenz e Dieter Franz, gli ex assessori all’Ambiente e all’Educazione Wilhelm Dietzel e Karin Wolff, il vicepresidente del parlamento regionale dell’Assia Lothar Quanz e una rappresentante dell’esecutivo, la sottosegretaria agli Affari europei Nicola Beer. Emilia-romagna e Assia sono partner dal 1992, quando siglarono un protocollo di intesa che ha dato l’avvio ad una lunga stagione di collaborazioni nei settori della cultura, della ricerca e dell’economia, del commercio e industria, dell’ambiente, dell’educazione e dei servizi sociali. In vista del ventennale dell’anno prossimo italiani e tedeschi si sono confrontati sulle proposte per celebrare questo anniversario, con un rilancio dell’accordo di partneriato che coinvolga anche cittadini, media e società civile nei festeggiamenti, con un bilancio “trasparente” dei risultati raggiunti e la definizione dei nuovi obiettivi di lavoro comune in vista della strategia Europa 2020. Da entrambe le parti si è difeso il principio di sussidiarietà ed enfatizzato il ruolo fondamentale delle Regioni - soprattutto quelle con competenze legislative - nella formazione dei cittadini europei e nell’avvicinamento delle popolazioni locali alla dimensione comunitaria. Progetti trilaterali con nuovi partner extraeuropei. E’ questa la futura frontiera di collaborazione su cui Assia ed Emilia-romagna potrebbero in prospettiva consolidare le proprie relazioni, sia sul piano economico-commerciale che istituzionale. Cina, Argentina, Russia e soprattutto Turchia (l’Assia ha appena sottoscritto un nuovo partneriato con la regione di Bursa) sono i Paesi più interessanti per le due regioni sorelle che già singolarmente intrattengono rapporti privilegiati con queste realtà estere. La delegazione tedesca è in visita in Emilia-romagna fino a venerdì 5 aprile. Accanto ai numerosi incontri istituzionali anche sul territorio con i sindaci dei Comuni gemellati o interessati a sviluppare partneriati (Brisighella, Castel San Pietro, Bertinoro, Modigliana, San Mauro Pascoli, Sarsina, Predappio, Casina, Collecchio, Gattatico e Quattrocastella, oltre alla Provincia di Forlì-cesena e all’Unione montana dell’Acquacheta), i consiglieri visiteranno l’enoteca regionale dell’Emilia-romagna di Dozza (a Francoforte esiste “Incantina”, un’enoteca dedicata ai vini e alle specialità eno-gastronomiche emiliano-romagnole), Casa Artusi a Forlimpopoli, la Scuola di Pace di Montesole (l’Assia è membro della Fondazione e ragazzi tedeschi partecipano ogni anno ai camp di educazione alla non-violenza). In programma anche visite e incontri istituzionali a Ferrara e Parma, dove la delegazione farà tappa presso l’Autorità europea per la Sicurezza alimentare e alla Scuola di cucina Alma di Colorno. Il viaggio si concluderà con una panoramica sulla rete dei tecnopoli regionali presso Aster a Bologna.  
   
   
ITALIA-CINA: MOLTIPLICATI IMPEGNI RECIPROCI COMMERCIALI E CULTURALI  
 
Roma, 6 aprile 2011 - «Rinnovo i miei complimenti al Vicesindaco di Pechino per l’organizzazione delle Olimpiadi, che anche Roma vorrebbe ospitare nuovamente nel 2020». A parlare il vicesindaco di Roma, sen. Mauro Cutrufo, che ieri ha accolto in Campidoglio il vicesindaco di Pechino, Mr. Niu Youcheng e altri rappresentati della Municipalità di Pechino, portando i saluti del Sindaco Alemanno. «Nel corso degli anni – ha aggiunto Cutrufo - tra la Cina e Roma si sono moltiplicati gli impegni reciproci, sia dal punto di vista commerciale sia da quello culturale. È in corso l’Anno della Cultura Cinese in Italia, che è stato inaugurato dal Premier cinese Wen Jiabao, e partirà il progetto della biennale di cultura e innovazione “Le vie della Seta”. Sono tutte iniziative importanti che la Giunta di Roma Capitale sta seguendo da vicino. Nella nostra città – ha spiegato Cutrufo - ospitiamo circa 12 mila cinesi, e sempre più turisti dalla Cina scelgono di venire a visitare Roma: nel 2010 c’è stata una crescita pari al +11,50% di arrivi e +12,38% di presenze, rispetto al 2009. E proprio per attrarre nuovi flussi di turisti e aumentare la permanenza nella Città Eterna, stiamo presentando a istituzioni e tour operator il Secondo Polo Turistico della Capitale, il sistema di offerta turistica, che sta nascendo nel quadrante Sudovest della città adatto alle nuove esigenze dei turismi contemporanei, e di quelli provenienti da paesi emergenti come la Cina».  
   
   
FEDERALISMO: SE NON E´ SOLIDALE SOFFOCA AA. LL. SICILIANE  
 
 Palermo, 6 aprile 2011 - "Occorre una reazione corale di comuni, province e Regione ad un federalismo che rischia di soffocare le autonomie locali". Lo ha detto l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, durante l´incontro che si e´ svolto ieri all´assessorato di Via Notarbartolo, con i rappresentanti di Anci ed Urps. Armao ha evidenziato che occorre far fronte comune contro i tagli che il Governo nazionale ha indirizzato ai Comuni e alle Province regionali, ma anche alla Sicilia. Tagli che si riconnettono ai minori trasferimenti statali che si scaricheranno con il federalismo fiscale nei prossimi anni su comuni e province. Si prevede, ad esempio, un -55% per Palermo, un -43% per Catania e un - 59% per Messina. "Siamo disponibili - ha concluso l´assessore - a costruire un nuovo sistema di relazioni finanziarie con le autonomie locali che non vada a scapito della qualita´ dei servizi ai cittadini, a partire dalla finanziaria sino al negoziato con lo Stato, sul federalismo fiscale che deve essere riportato verso l´equita´ e la solidarieta´".  
   
   
UMBRIA: AL VIA AGGIORNAMENTO "PATTO DI TERRITORIO" TERNI - NARNI  
 
Perugia, 6 aprile 2011 - La Giunta regionale dell´Umbria sta lavorando all´aggiornamento del Patto di territorio per i comuni di Terni e Narni: lo ha annunciato l´assessore regionale alle politiche attive del lavoro sottolineando che, rispetto al documento sottoscritto nel 2005 tra Regione Umbria e Ministeri dell´Economia e della Università e Ricerca, la revisione dovrà necessariamente tener conto del mutato scenario economico globale, dell´evolversi della crisi del Polo chimico di Terni, delle risorse disponibili e destinabili alla realizzazione di infrastrutture e delle modifiche normative che individuano nell´accordo di programma la modalità di intervento in caso di crisi industriali complesse. In occasione dell´iniziativa dei lavoratori della Basell, il 10 marzo scorso, a specifica richiesta delle istituzioni locali rappresentate dalla presidente della Regione, il ministro allo Sviluppo Economico Romani - ha ricordato l´assessore - aveva già manifestato la propria disponibilità ad avviare un confronto sull´argomento. Ciò anche in considerazione della situazione di grave difficoltà in cui versa il polo chimico di Terni a causa della chiusura dell´impianto di proprietà della Lyondell Basell e delle difficoltà della Meraklon, che rischiano di mettere in forse la sopravvivenza dell´intero complesso industriale. Spetterà ora alla Regione richiedere alla Presidenza del consiglio dei ministri e al Ministro dello sviluppo economico la definizione di misure ed interventi adeguati, sulla base di una piattaforma condivisa dalle istituzioni locali e dalle parti sociali. L´obiettivo che intendiamo raggiungere - ha detto l´assessore - è sostenere l´attività congiunta dei soggetti pubblici e privati nella tutela dell´apparato produttivo esistente, assicurare il rilancio delle attività produttive e salvaguardare l´occupazione nei siti industriali in crisi, con particolare attenzione alle vocazioni produttive dell´area. Il nuovo protocollo dovrà quindi sostenere lo sviluppo ed il consolidamento nell´area di "leadership" tecnologiche e produttive sui "driver" dei materiali e delle tecnologie innovative, della chimica verde e delle energie rinnovabili e in questo contesto l´industria di base e la manifattura possono rilanciarsi su piattaforme e tematiche che rappresentano anche un forte potenziale di crescita. Quattro sono gli assi di intervento intorno a cui la Giunta regionale intende avviare il confronto ed orientare le politiche per lo sviluppo, in coerenza con gli indirizzi programmatici già assunti, per l´avvio del negoziato con il governo. Si tratta di interventi per: supportare il processo di crescita e diversificazione dell´industria di base sui nuovi driver dello sviluppo, potenziare il sistema di ricerca sviluppo ed innovazione coerente con la vocazione industriale dell´area, realizzare infrastrutture sul territorio rispondenti ai fabbisogni del sistema produttivo e di sviluppo del capitale umano. In particolare, lo sviluppo e la diversificazione dell´industria di base può articolarsi su tre linee di attività riguardanti: la reindustrializzazione del polo chimico ternano sul versante della chimica verde, auspicando il coinvolgimento delle imprese già insediate e di altri soggetti imprenditoriali, il rafforzamento delle condizioni di localizzazione della Ast - Thyssen Krupp, attraverso il consolidamento del sistema di relazioni e di supporto all´attività della multinazionale e l´emersione del potenziale industriale e di sviluppo legato alle applicazioni della nuova chimica e delle tecnologie dei materiali nel settore dell´energia rinnovabile e dell´efficienza energetica. Sul versante della ricerca, sviluppo ed innovazione coerente con la vocazione industriale dell´area, tra le attività individuate è previsto lo start up operativo, con ampliamento della base industriale, del polo di innovazione, il rafforzamento della presenza dell´Università, l´integrazione tra centri di ricerca privati (Csm, laboratori grandi imprese , Isrim) e attività del polo di innovazione, dell´Università e del Centro Europeo di Ricerca sulle Nanotecnologie e la proiezione internazionale del sistema industriale attraverso la partecipazione alla grandi piattaforme tecnologiche europee ed alle iniziative nell´ambito del Vii Programma Quadro della Ue. Nell´affrontare il tema delle infrastrutture per lo sviluppo del sistema produttivo si ritiene di carattere strategico il completamento del sistema logistico territoriale e l´entrata in funzione della piastra logistica di Terni, già cantierabile per uno stralcio funzionale di 20 milioni di euro, l´ultimazione e il potenziamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie di collegamento con il porto di Civitavecchia e della infrastruttura ferroviaria lungo la direttrice Orte-falconara. Relativamente al capitale umano si punta a valorizzare, in ambito territoriale, le specificità del circuito scuola, lavoro e formazione, a concentrare le opportunità di incontro tra domanda ed offerta di ricerca, a favorire la mobilità internazionale delle risorse umane ricercatori, studenti, dottorandi in connessione con il potenziamento del sistema integrato territoriale di R&s e a sostenere il sistema integrato di R&s attraverso assegni di ricerca ed altri strumenti di valorizzazione ed inserimento del capitale umano. Ad un apposito Comitato, presieduto da un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico e composto da un rappresentante di ciascun soggetto sottoscrittore, spetterà il coordinamento operativo delle attività previste nel protocollo. Tra le attività svolte dall´organismo: assicurare la sinergia tra gli investimenti di tutti i soggetti imprenditoriali e individuare le modalità di raccordo e garanzia tra i procedimenti agevolativi di competenza statale e regionale.  
   
   
POLITICHE GIOVANILI, LA REGIONE MARCHE DEFINISCE I CRITERI DI COFINANZIAMENTO DEI PROGETTI.  
 
Ancona, 6 Aprile 2011 - La Regione ha stabilito i criteri per cofinanziare gli interventi di promozione delle politiche in favore dei giovani. Lo stanziamento e` stato definito per la realizzazione delle iniziative e dei progetti a carattere regionale. L´assessore alle Politiche giovanili, Serenella Moroder, spiega che ´in precedenza le minime risorse consentivano soltanto di cofinanziare qualche raro intervento occasionale. Con questa delibera - aggiunge l´assessore - per la prima volta va a regime un sistema di cofinanziamento di progettualita` a favore di associazioni ed organismi rappresentativi dei giovani´. I progetti, le cui tipologie sono indicate nel Programma regionale giovani, devono avere valenza regionale e requisiti precisi per il loro cofinanziamento. Il valore aggiunto fa riferimento in particolare alle proposte che prevedono forme associate e di partenariato con gli enti locali o con altri soggetti pubblici e privati. Il fine deve essere chiaramente la promozione, nel modo piu` diretto, della partecipazione giovanile e della creativita` personale ed aggregata, favorendo forme di comunicazione tra giovani e societa`. Possono presentare richiesta di finanziamento le associazioni, giovanili e non, che realizzino interventi a favore dei giovani e gli organismi rappresentativi di giovani, entrambi con sede nelle Marche. Gli interventi devono obbligatoriamente avere valenza regionale e quindi interessare il territorio di almeno 2 province marchigiane o 10 comuni appartenenti alla stessa provincia. La valutazione dei progetti tiene quindi conto di priorita` come: progetti a valenza regionale con riguardo alla porzione di territorio interessata; progetti proposti in forma associata; progetti che prevedono forme di partenariato con gli enti locali o con altri soggetti pubblici o privati.  
   
   
SOTTOSCRITTO UN PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE CALABRIA E PROVINCIA DI VIBO PER LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE  
 
 Catanzaro, 6 aprile 2011 - Alla presenza dell’Assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stuillitani è stato firmato dal Dirigente generale del Dipartimento Bruno Calvetta e dal Direttore generale della Provincia di Vibo Valentia Ulderico Petrolo un Protocollo d’intesa, finalizzato all’impiego in attività integrative di lavoratori in cassa integrazione o mobilità in deroga, percettori di indennità. Gli obiettivi del Protocollo sono quelli di avviare un sistema di azioni che contribuiscono fattivamente all’integrazione socio-lavorativa delle categorie di utenza dei lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, che si trovano in una condizione di temporanea o prossima esclusione dal mondo del lavoro. Le risorse finanziare messe a disposizione dalla Regione a favore della Provincia di Vibo ammontano a più di novecentomila euro, una parte dei quali rientrano nel Por Calabria Fse 2007-2013 e un’altra parte nei fondi stanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali previste dalla legge 236/93. I soggetti percettori di mobilità che potranno usufruire delle agevolazioni sono 482, di cui ottanta attualmente in mobilità. I destinatari sono i lavoratori, residenti in Comuni della provincia di Vibo Valentia, posti in cassa integrazione o in mobilità in deroga. In un momento di forte crisi economica ed occupazionale, che richiede risposte immediate a livello istituzionale e normativo, attraverso provvedimenti legislativi, l’assessore Stillitani ha inteso favorire l’occupazione attraverso interventi rivolti principalmente a politiche attive dell’impiego e di sostegno alle azioni di promozione del lavoro. “In una fase di stallo del mondo del lavoro – ha detto l’assessore Stillitani – l’assessorato si sta impegnando a realizzare azioni mirate alla salvaguardia dei livelli occupazionali che anche attraverso gli ammortizzatori sociali favoriscono processi di reinserimento nel mercato del lavoro, con particolare attenzione a quelle categorie di lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, per i quali – ha aggiunto – è difficile far quadrare i bilanci famigliari”. Gli interventi previsti, infatti, dovranno seguire un programma organico e personalizzato che si articola in fasi di formazione e percorsi di sostegno all’inserimento, centrati su azioni volte ad aumentare le professionalità dei partecipanti alle attività. L’agevolazione dell’inserimento lavorativo e professionale avverrà, oltre che mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro e delle realtà aziendali, soprattutto tramite esperienze di formazione per arricchire il curriculum, attraverso momenti di conoscenza pratica e diretta del mondo produttivo ed idonea riqualificazione. Ogni attività è composta da due fasi: formazione professionale, fatta da aggiornamenti su temi ritenuti funzionali alla strategia d’intervento; inserimento operativo all’interno di un luogo di lavoro per consentire un contatto diretto con la realtà lavorativa. Le politiche attive che verranno attivate per l’agevolazione dei lavoratori in cassa integrazione e in mobilità riguardano tirocini formativi presso aziende private ed enti pubblici, attivazione di corsi di formazione professionale, forme di auto lavoro ed incentivi all’occupazione, formazione continua.  
   
   
CONCORSI: A ROMA AL VIA A SETTEMBRE LE PROVE PRESELETTIVE  
 
Roma, 6 aprile 2011 - «Nella Gazzetta Ufficiale del prossimo 17 giugno verranno pubblicati i calendari delle preselezioni relative alle 22 procedure del maxi-concorso, bandito dal Campidoglio, per 1995 posti di lavoro». Lo dichiara, in una nota, l’assessore alle Risorse umane, Enrico Cavallari. «Le preselezioni coinvolgeranno in primis le figure di cui l’amministrazione ha necessità più urgente, come i tecnici e gli agenti della Polizia municipale – aggiunge Cavallari - poi si procederà con tutti gli altri profili professionali». «In totale sono pervenute circa 310mila domande di partecipazione al maxi-concorso e, tra queste – conclude l’Assessore alle Risorse umane - 82460 per istruttori amministrativi, 51222 per istruttori di Polizia municipale, 46031 per istruttori di servizi culturali e 24901 per funzionari amministrativi».  
   
   
TSUNAMI GIAPPONE, PARTE LA SOLIDARIETÀ DELLE REGIONI ITALIANE  
 
Campobsso, 6 aprile 2011 «Il sistema delle regioni plaude alla iniziativa del Ministero degli Esteri di creare una rete tra le eccellenze italiane per attivare iniziative concrete di solidarietà per il Giappone, che è alle prese con uno dei momenti più difficili della sua millenaria storia. Le regioni italiane vorranno partecipare a questa iniziativa in modo fattivo con modalità che andremo a decidere in tempi brevi. È ancora viva nella nostra memoria la solidarietà che ci fu data dal Paese del Sol Levante in occasione del terremoto che colpì il Molise nel 2002 e, più recentemente, l´Abruzzo nel 2009. Ci è data ora la possibilità per restituire quel gesto di fratellanza ed umanità. Saremo all´altezza di questa sfida insieme alle altre Istituzioni pubbliche e private dell´Italia». Lo ha detto il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni e Presidente del Molise, Michele Iorio, intervenendo ieri , presso la Sala delle Conferenze Internazionali del Ministero degli Affari Esteri a Roma, in occasione dell´incontro organizzato dal Sottosegretario Stefania Craxi per l´attivazione di una rete italiana delle eccellenze di sostegno al Giappone. Presenti all´incontro anche il Ministro degli Affari esteri ,Franco Frattini, il Ministro dell´Istruzione, Mariastella Gelmini, il Sen. Lamberto Dini (che presiederà il Comitato incaricato di dare concretezza alla riunione di oggi allargando la rete della solidarietà alle imprese di maggior prestigio del made in Italy che da sempre hanno lavorato in Giappone), l´Ambasciatore giapponese in Italia, Hiroyasu Ando, i massimi rappresentanti di Confindustria e Banca d´Italia, il cantante Andrea Bocelli, testimonial culturale dell´iniziativa di solidarietà, e il Presidente della Juventus Andrea Agnelli.  
   
   
RAID VANDALICO A CALAMBRONE, ROSSI: “IL PEGGIOR VANDALISMO ALL’OPERA”  
 
Firenze, 6 aprile 2011 – Delusione e frustrazione sono espresse dal presidente della Regione Enrico Rossi che condanna duramente gli atti vandalici nell’ex ospedale ortopedico di Calambrone, struttura adeguatamente sistemata e pronta ad ospitare 50 migranti provenienti da Lampedusa. “Il peggior vandalismo all’opera”, ha commentato Rossi. “Non avrei mai immaginato un atto del genere. Di sicuro non possono essere stati i migranti, che ancora devono arrivare, ma vandali della peggior specie. Vorrei ricordare a questi individui che è grazie a gesti come questi che si alimentano paure ingiustificate e si vanifica lo sforzo di tante persone che hanno lavorato per giorni”.  
   
   
IMMIGRAZIONE: MINORI NON ACCOMPAGNATI: FINO A 130 IN PUGLIA  
 
Bari, 6 aprile 2011 - L’assessore al Welfare della Regione Puglia, Elena Gentile, ha appena preso atto della rilevazione che le strutture dell’Assessorato regionale Welfare hanno realizzato nel giro di tre giorni per effettuare la ricognizione dei posti letto disponibili nelle strutture di accoglienza per i minori, al fine di quantificare la disponibilità complessiva ad accogliere in Puglia una parte dei minori stranieri non accompagnati, prevalentemente tunisini, che in queste ore il Governo nazionale propone a tutte le Regioni italiane di accogliere nelle rispettive strutture, al fine di liberare l’isola di Lampedusa, evitare una concentrazione in Sicilia e, soprattutto, assicurare una accoglienza dignitosa a tutti i minori pervenuti. “Noi auspichiamo veramente che almeno per i minori stranieri non accompagnati – evidenzia Elena Gentile – ci possa essere una distribuzione proporzionale in tutte le Regioni italiane. Al momento il presso maggiore lo pagano solo alcune Regioni e solo del Mezzogiorno. In ogni caso devo rilevare con grande soddisfazione che, nonostante le condizioni di grande incertezza che al momento regnano, ben 17 strutture per minori hanno dato la disponibilità ad accogliere in condizioni di urgenza fino a 103 minori stranieri non accompagnati. “ Si tratta di 17 strutture della tipologia comunità di pronto intervento, comunità socio educative, comunità familiari distribuite in tutte le province pugliesi, gestite da Enti religiosi, da cooperative sociali e da altri soggetti privati e fortemente radicate sul territorio e conosciute per la qualità delle prestazioni socio educative assicurate. E’ opportuno considerare che allo stato attuate il Ministero degli Interni, in uno con il Ministero delle Politiche Sociali, hanno assicurato alle Regioni di stanziare fondi sufficienti per accogliere fino a 600 minori stranieri non accompagnati, alla tariffa di 60 euro pro die pro utente, per tutto il periodo di permanenza nelle strutture e comunque fino al raggiungimento della maggiore età dei minori ospitati. “Ma di certo ancora oggi, alla vigilia della riunione romana degli Assessori regionali alle Politiche Sociali, non vi è proprio nulla, né rispetto agli stanziamenti, né rispetto alle modalità di invio dei minori e dei rapporti che il Governo avrà direttamente con le strutture, per il tramite dei Comuni ovvero delle Regioni. Quel che è importante è che non restino oneri a carico delle Regioni e dei Comuni dopo il primo periodo di emergenza-urgenza, che in genere non va oltre i primi 30 giorni”. L’assessore regionale Elena Gentile ha colto l’occasione per ringraziare in particolare le centrali cooperative di Legacoop e di Confcooperative che hanno svolto un prezioso ruolo di regia del monitoraggio presso le rispettive cooperative, assicurando tempi rapidissimi di risposta. “E’ un’altra buona occasione – conclude la Gentile - per dimostrare la grande vocazione all’accoglienza che questa Regione ha, purchè siano chiare le regole e le condizioni di rispetto dei diritti umani e della dignità della persona. Così come la Puglia ha avuto modo sin dal 2006 di sperimentare un modello di accoglienza innovativo e dignitoso, quale l’albergo diffuso per gli immigrati, che oggi da più parti viene evocato in alternativa alle mega-tendopoli che stanno mostrando tutta la loro pericolosità e inefficacia”.  
   
   
CARCERE ALTERNATIVO PER LE MADRI DETENUTE: NUOVE NORME PER LA TUTELA DEL RAPPORTO TRA DETENUTE MADRI E FIGLI MINORI  
 
Roma, 6 aprile 2011 - Il Senato della Repubblica, il 30 marzo 2011, ha approvato definitivamente il Disegno di Legge n. 2568 sulla tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori. Questi in estrema sintesi i punti salienti del provvedimento: Quando imputati siano – 1) una donna incinta o madre di figli di età non superiore a sei anni, - 2) un padre (qualora la madre sia deceduta o impossibilitata ad assistere i figli), non può essere disposta la custodia cautelare in carcere fino a quando i bambini non avranno compiuto il sesto anno di età. Se, per casi eccezionali, si rende comunque necessaria la detenzione carceraria, essa è disposta presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri. Circa il diritto di visita al minore infermo da parte della madre detenuta o imputata (o del padre), il magistrato di sorveglianza - in caso di imminente pericolo di vita o di gravi condizioni di salute del minore – è autorizzato a concedere il permesso con provvedimento urgente alla detenuta o all´imputata per visitare il figlio malato, con modalità che, nel caso di ricovero ospedaliero, tengano conto della durata del ricovero e del decorso della patologia. Nei casi di assoluta urgenza il permesso è concesso dal direttore dell´istituto. La condannata, l’imputata o l’internata madre di un bambino di età inferiore a dieci anni, ovvero il padre condannato, imputato o internato, qualora la madre sia deceduta o non sia assolutamente in grado di dare assistenza al figlio, sono autorizzati, con provvedimento del giudice competente, ad assistere il figlio durante le visite specialistiche, relative a gravi condizioni di salute. Quanto alla detenzione domiciliare, un’importante modifica è apportata all’art. 47 quinquies della legge n. 354 del 26 luglio 1975, dato che - dopo il comma 1 - è inserito il comma 1 bis, secondo il quale l’espiazione di almeno un terzo della pena o di almeno quindici anni, può avvenire presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri ovvero, se non sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti o di fuga, nella propria abitazione, o in altro luogo di privata dimora ovvero in luogo di cura, assistenza o accoglienza, al fine di provvedere alla cura e all’assistenza dei figli. In caso di impossibilità di espiare la pena nella propria abitazione o in altro luogo di privata dimora, la stessa può essere espiata nelle case famiglia protette, laddove istituite. Le caratteristiche tipologiche delle case famiglia protette sono determinate con Decreto del Ministro della Giustizia d’intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Il Ministro della giustizia, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, può stipulare con gli enti locali convenzioni, per individuare le strutture idonee ad essere utilizzate come case famiglia protette. Le disposizioni saranno applicabili a partire dal 2014. Agli oneri derivanti dalla realizzazione di istituti di custodia attenuata, pari a 11,7 milioni di euro, si provvede a valere sulle disponibilità di cui all’articolo 2, comma 219, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, compatibilmente con gli effetti stimati in termini di indebitamento netto.