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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Aprile 2011
FEDERCOOPESCA INCONTRA MINISTRO ROMANO  
 
Il rapporto con la Commissione europea e i dossier ancora aperti a Bruxelles, i problemi legati a caro carburante e la situazione di stagnazione in cui verte il settore, la creazione di un sistema di ammortizzatori sociali in grado di far fronte alle crisi che ciclicamente coinvolgono il comparto. Questi i principali temi affrontati nel corso dell’incontro cordiale che la Federcoopesca-confcooperative ha avuto con il ministro delle Politiche, agricole, alimentari e forestali Francesco Romano. “Un primo incontro costruttivo che è servito per presentare al neoministro una panoramica del sistema pesca italiano”afferma Massimo Coccia, presidente Federcoopesca-confcooperative. L’auspicio dell’associazione è che a breve ci possa essere un nuovo incontro per entrare nel vivo delle questioni affrontate e gettare le basi per un rilancio della filiera ittica, tassello importante delle produzioni agroalimentari italiane. L’occasione per conoscere da vicino il settore sarà offerta al ministro nel corso dell’European Seafood Exposition di Bruxelles, in programma dal 3 al 5 maggio. “Abbiamo invitato il ministro a prendere parte alla manifestazione per presentare le tante produzioni di qualità che saranno ospitate nel padiglione italiano. Vogliamo far conoscere della pesca non solo le numerose criticità ma anche quelli che sono i suoi fiori all’occhiello”.  
   
   
CONCLUSA LA SETTIMANA DI STUDIO PER I FUNZIONARI DEL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA DELLA SERBIA  
 
 L’assessorato regionale all’Internazionalizzazione della Calabria, nell’ambito del progetto “Prices”, uno dei progetti di cooperazione decentrata previsti dall’Apq Balcani, sottoscritto dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero dello Sviluppo Economico e da quattordici regioni italiane, ha organizzato, in collaborazione con l’Arssa, una settimana di formazione sull’agricoltura biologica e sulla vitivinicoltura di qualità, destinata ad una delegazione di tecnici provenienti dalla Serbia. Nella settimana di studio, che si è conclusa sabato scorso, il gruppo di lavoro è stato ricevuto, nella sede di palazzo “Campanella”, a Reggio, dal vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò. La delegazione era composta da otto funzionari appartenenti al Ministero serbo dell’Agricoltura e alle due agenzie di sviluppo locale: “Alma Mons”, che opera nella provincia della Vojvodina (Serbia settentrionale) e “Redasp”, con sede nella Regione della Sumadja e Pomoravljie(serbia Centrale), oltre ad un docente della Facoltà di Agraria dell’Università di Novi Sad. La settimana formativa è iniziata con le lezioni sull’agricoltura biologica e sulla certificazione di qualità, tenutesi nella sede regionale dell’Icea (Istituto di Certificazione Etica e Ambientale) di Vibo Valentia, ed in alcune aziende agricole biologiche nell’area del reggino, del vibonese e del lametino. Si è, quindi, proseguito con Seminari svolti direttamente dall’Arssa, che ha mostrato agli ospiti, i diversi servizi specializzati di cui dispone: la divulgazione, la ricerca, l’agro-pedologia e l’agro-meteorologia. Sono state realizzate, inoltre, attività pratiche sulla vitivinicoltura di qualità, coinvolgendo aziende agricole dell’area del Cirò e della Valle del Crati. I lavori si sono conclusi nello splendido scenario di Palazzo “Grisolia”, nel centro storico di Cosenza, con un incontro di saluto agli ospiti stranieri, nel corso del quale sono stati consegnati gli attestati di partecipazione allo stage da parte delle autorità presenti. L’assessorato alla Cooperazione e l’Arssa continueranno le attività di stage e scambio di delegazioni, sempre su tematiche agricole e di sviluppo rurale, organizzando attività specifiche che coinvolgeranno in futuro altri paesi dei Balcani.  
   
   
AGRICOLTURA, CON CORINAT PIÙ SPECIE NELLE RISAIE TERZO ANNO DI SPERIMENTAZIONE, GIA´ BUONI RISULTATI  
 
Milano - Le risaie lombarde, quelle pavesi in particolare, sono sempre più all´avanguardia. Non solo eccellenza dal punto di vista della produzione, delle tecniche e tecnologie applicate, del prodotto realizzato, ma anche fertile terreno di sperimentazione a favore della crescita della biodiversità. Per il terzo anno consecutivo parte infatti in questi giorni la nuova fase di sperimentazione di Corinat (Coltivazione delle risaie di elevato valore biologico e naturalistico), un progetto di ricerca cofinanziato dagli assessorati regionali ai Sistemi verdi e Paesaggio e all´Agricoltura, finalizzato a individuare modalità di gestione delle risaie, che permettano l´incremento di biodiversità garantendo al tempo stesso buone rese produttive. Il team di lavoro è variegato e altamente qualificato: biologi faunisti, botanici, agronomi e alcune aziende risicole della Provincia di Pavia. Le indagini riguardano principalmente le modalità per mantenere una presenza costante di acqua quale condizione indispensabile per la continuità dei cicli vitali di numerosi invertebrati e della catena alimentare che ne consegue. Un altro elemento fondamentale riguarda il mantenimento di porzioni, anche limitate, di ambiti agroambientali in adiacenza o inframmezzate ai campi. L´incremento di biodiversità è evidenziato dall´aumento del numero di specie e delle popolazioni di avifauna monitorate. Anche la biodiversità vegetale viene arricchita da azioni di reintroduzione e mantenimento di specie botaniche tipiche di questi ambienti e oggi divenute rare. Il processo ha anche un curioso e positivo effetto collaterale: il contenimento dell´abbondanza di zanzare. "Gli interessanti risultati finora ottenuti - ha sottolineato l´assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio Alessandro Colucci - oltre ad alimentare e incentivare l´attuale programmazione dello sviluppo rurale, dimostrano ancora una volta come l´ambiente, le aree protette, la biodiversità siano strettamente legati all´attività dell´agricoltura. Dove l´uomo lavora la terra è più facile proteggere il territorio. Così come, dove vi sono misure di salvaguardia del territorio, è più facile per gli operatori del mondo agricolo rafforzare e potenziare le loro attività economiche". "Le risaie sono soprattutto una risorsa economica e sono un habitat naturalizzato dall´operosità dell´uomo. Su questa premessa - aggiunge l´assessore regionale all´Agricoltura Giulio De Capitani - la ricerca, ancora in corso, sperimenta tecniche di mitigazione dell´attività agricola, come la sommersione invernale, il mantenimento delle stoppie e della vegetazione di ripa e la formazione di riserve d´acqua come aree di rifugio per la fauna".  
   
   
BIODIVERSITÀ: INCONTRI SU TUTELA VARIETÀ COLTIVATE A RISCHIO ESTINZIONE  
 
Gli incontri di informazione dal titolo:“Biodiversità. Tutelare le varietà coltivate a rischio di estinzione: le azioni del Psr” sono occasione di approfondimento sulle opportunità offerte dal bando del Psr in attuazione dell’azione 3 della Misura 214 sulla tutela della biodiversità, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia (n. 47) il 31 marzo 2011. Il bando mette a disposizione degli imprenditori agricoli singoli e associati, un sostegno finanziario con la finalità di conservare la diversità genetica di specie o varietà coltivate a rischio di erosione genetica, e quindi a rischio di una loro definitiva scomparsa dai territori pugliesi. Gli incontri, a cui prenderà parte anche l’Assessore regionale alle Risorse agroalimentari Dario Stefàno, sono organizzati dal Servizio Agricoltura della Regione Puglia in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Economia Agraria e con il Crsa “Basile Caramia” nell’ambito del progetto regionale “Azioni preliminari all’attuazione della misura 214, azione 3 del Psr Puglia 2007-2013” e si terranno secondo il seguente calendario: il 14 aprile alle 17,30 presso il Comune di Vico del Gargano (Fg), il 15 aprile alle 17,30 presso l’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Lecce e il 19 aprile alle 10,00 presso l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia. “La tutela delle biodiversità e la ricostituzione del patrimonio genetico di interesse agrario a rischio di estinzione sono tra gli aspetti più qualificanti e rilevanti delle azioni previste nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale. In questo senso la Regione Puglia – sottolinea Stefàno – può sicuramente svolgere la funzione di regione leader a livello nazionale e ambire a riconquistare il suo ruolo di primato anche rispetto a tutti i Paesi del Mediterraneo”. “La salvaguardia delle specie autoctone – conclude Stefàno – costituisce anche un valido baluardo per impedire la diffusione nella nostra Regione degli Ogm” Tutte le notizie sul bando potranno essere acquisite visitando il portale www.Regione.puglia.it, alla sezione ‘Urp comunica’ alla data del 31 marzo. Maggiori dettagli sugli incontri potranno essere richiesti a Francesco Bellino (tel. 080/5405208, e-mail f.Bellino@regione.puglia.it) ed a Luigi Trotta (tel.: 080/5405204, e-mail: l.Trotta@regione.puglia.it).  
   
   
PRIMO FORUM INTERNAZIONALE SULLA PESCA NEL BACINO ADRIATICO IONICO  
 
Prende il via venerdi` 8 aprile prossimo il primo Forum internazionale sulla Pesca in ambito adriatico ionico. L´incontro, alla Fiera di Ancona, iniziera` alle nove e trenta con il saluto delle autorita`. Prenderanno parte al Forum rappresentanti del Ministero per le Politiche della Pesca, della Regione Marche e del Comune di Ancona. Parteciperanno inoltre Slavica Pavlovic, della Presidenza dell´Iniziativa Adriatico Ionica (Montenegro), l´ammiraglio Giovanni Pettorino, Comandante della Guardia Costiera di Ancona, l´ambasciatore Alessandro Grafini, segretario generale del Segretariato permanente dell´Iniziativa Adriatco Ionica (Iai), Monique Pariat, direttore Affari marittimi e Pesca nel Mar Mediterraneo e Mar Nero della Commissione Europea. Durante l´incontro verranno affrontate problematiche e opportunita` relative alla pesca nel Bacino Adriatico Ionico, con la partecipazione di tecnici ed esperti della Regione Marche, del Veneto e dell´Emilia Romagna. Piani di gestione, ricerca e riduzione degli stock di pesca, coordinamento dei controlli delle attivita` della pesca saranno, invece, le tre tematiche al centro delle commissioni, che nel pomeriggio concluderanno i propri lavori, presentando le relative conclusioni. Nel corso del comitato di alti funzionari del 28 giugno 2010 a Podgorica, la proposta di realizzare un Forum per la pesca ad Ancona come fase iniziale per l``adozione di un protocollo di cooperazione nel settore, e` stata accettata dai rappresentanti di tutti i Paesi partecipanti all´Iniziativa Adriatico Ionica. Da allora, il Segretariato permanente Iai ha lavorato a livello locale per ottenere informazioni sui problemi della pesca nel mare Adriatico-ionio e individuare le possibili soluzioni al fine di favorire uno sviluppo sostenibile del settore e preparare al meglio i lavori di questo primo Forum. Lo scopo e` quello di avviare una cooperazione nel settore della pesca nel quadro della Iai. Questa cooperazione dovrebbe portare a un un protocollo, che sara` firmato da tutti i Paesi partecipanti, che dovrebbe creare un sistema permanente per la gestione integrata dell´ecosistema marino, con l``obiettivo finale di migliorare la condizione generale dell``ambiente e garantire una prospettiva di sviluppo sostenibile per le popolazioni costiere. Un esempio di attivita` di tutela da realizzare e` dato dalla creazione di "zone nursery". Le "zone di crescita" sono zone di riproduzione degli stock ittici, temporaneamente chiuse alla pesca e monitorate al fine di consentire l``aumento di alcune specie ittiche. Questa e diverse altre proposte per una governance condivisa in un settore dove incrociano interessi ambientali, sociali ed economici rilevanti, venerdi` alla Fiera di Ancona.  
   
   
ZOOTECNIA IN EMILIA ROMAGNA, SUI TAGLI ALLE APA: DAL MINISTERO NESSUNA INIZIATIVA  
 
Bologna -“La situazione è drammatica e si aggrava ogni giorno di più. Manca qualsiasi prospettiva e il Ministero fa come lo struzzo e mette la testa sotto la sabbia. Mi auguro che il nuovo Ministro delle politiche agricole voglia affrontare il problema. Al momento le uniche Istituzioni che si sono mosse sono state le Regioni, a partire dall’Emilia-romagna”. E’ il commento del’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni al mancato finanziamento da parte del Governo delle attività di miglioramento genetico gestite dalle Apa, le associazioni provinciali degli agricoltori, con pesanti conseguenze su tutto il comparto zootecnico. “Abbiamo promosso numerosi e infruttuosi incontri presso il Ministero – ricorda Rabboni – arrivando a impegnare in prima persona lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani in un’iniziativa che ha visto la partecipazione dei presidenti delle Associazioni agricole, dei Sindacati, dell’Associazione nazionale allevatori e di quelle regionali. In questo incontro Errani ha chiarito che non c’è nessun rimpallo tra il Ministero e le Regioni perché il Governo ha vistosamente tagliato i trasferimenti statali comprendendo in questo taglio anche le risorse destinate alle Apa: dai 5,2 miliardi di euro del 2010 si è passati ai 0,9 miliardi del 2011. Sono numeri scritti nel bilancio dello Stato e delle Regioni e chiunque può verificarli”. “Proprio in quella occasione – spiega ancora Rabboni - il presidente Errani ha proposto di convocare una riunione congiunta con i Ministri delle finanze, dell’agricoltura e dei rapporti con le Regioni sia per definire la situazione dei trasferimenti sia per mettere a punto un piano di emergenza in grado da garantire l’operatività delle Apa nel 2011 e negli anni successivi, chiedendo al Governo uno stanziamento adeguato e assicurando la disponibilità delle Regioni a eventuali integrazioni.” “Tuttavia – sottolinea Rabboni – sono trascorse diverse settimane e non c’è stato ancora modo di avere l’incontro, annunciato dal ministro Fitto e poi sconvocato. E’ bene dunque che la pressione delle Associazioni allevatori oltre che alle Regioni si indirizzi anche al Ministero perché faccia seguito ai suoi impegni”.  
   
   
CONVEGNO SU RAPPORTO PUGLIA-ALBANIA SU PESCA  
 
“È necessario cominciare a ritenere l’economia del mare un settore imprenditoriale di qualità, in un quadro sostenibile e compatibile con le nuove normative europee”. Così Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, ha introdotto i lavori del Forum “Economia del mare e sviluppo della cooperazione tra Albania e Puglia” organizzato a Bari nell´ambito delle attività del Progetto Prices (Programma Regionale Inte¬grato di Cooperazione Economica e Sociale). “Un tema che muove i suoi passi dall’Accordo di Programma Quadro (Apq) Paesi dei Balcani sulla via di una forte integrazione di carattere culturale, sociale ed economico e di una prospettiva di sviluppo comune – ha continuato Godelli – La sostenibilità di questa impresa deve porre le sue basi soprattutto sulla capacità di intercettare un progetto di filiera, che consenta di connettere sia la produzione ittica che la sua trasformazione, senza sottovalutare il rispetto e la tutela delle risorse della terra e delle acque di qua e di là del mare”. “Quello della pesca è un terreno fertile per immaginare una cooperazione concreta tra l’Italia e l’Albania, paesi che condividono un bacino naturale e anche una grande esperienza nel sistema delle attività connesse alla pesca – ha aggiunto Dario Stefano, Assessore all’Agricoltura ed alla Pesca della Regione Puglia – Lo scenario che viene proposto dall’Unione europea descrive un nuovo Regolamento che disciplina modalità diverse di pesca: una ragione in più per potersi innovare e leggere nel documento appena stilato nuove opportunità e strategie con altri paesi, innumerevoli vantaggi e valorizzazione reale del sistema”. Come ha spiegato il Presidente Innovapuglia Spa Sabrina Sansonetti in qualità di soggetto attuatore del progetto Prices per conto della Regione Puglia, “fino ad oggi sono state promosse numerose iniziative indirizzate alle Pmi albanesi e pugliesi, con la finalità di agevolare il dialogo tra realtà produttive e facilitare la formalizzazione di partnership imprenditoriali. Quello di Bari, però, è il primo incontro diretto tra imprenditori del settore della pesca, un’occasione per riflettere sull’importanza strategica di progetti mirati proprio nelle acque del Mare Adriatico”. “In generale tutte le attività che hanno preso vita grazie all’Apq Balcani rappresentano un esercizio formidabile – ha sottolineato Bernardo Notarangelo, Dirigente del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia – Si tratta di un’esperienza sul campo che potrebbe essere spesa ancora in futuro, attraverso la presentazione di progetti coordinati all’interno del Programma Ipa Adriatico per il quale si prevede, già nella prossima estate, la pubblicazione della seconda call”. Un’opportunità di cui apprezza le potenzialità anche il console generale d’Albania Bashkim Bekteshi, presente al Forum insieme a Roland Kristo, Direttore Generale della Direzione delle Politiche per la Pesca del Ministero dell’Ambiente della Repubblica d’Albania. Quest’ultimo, infatti, ha ricordato gli sforzi che sta compiendo il Governo albanese per avvicinarsi quanto più possibile alle norme comunitarie e la volontà, in particolare, di “rendere il settore della pesca in Albania sempre più coerente con i processi di sviluppo nel Mediterraneo e in Europa. L’obiettivo in generale – ha concluso – è consolidare i processi esistenti, meccanismi ben consolidati di cooperazione e collaborazione con le regioni italiane, ma anche far leva su assistenza tecnica, ricerca scientifica, associazionismo, formazione: solo così si rafforzano le alleanze nell’idea di un mutuo interesse”. Piena disponibilità al dialogo e al supporto per l’applicabilità del nuovo Regolamento comunitario per la pesca e l’acquacoltura è stata confermata da Nunzio Stoppiello, Presidente regionale Federcoopesca, Massimo Gianella, Vicepresidente nazionale Legapesca, Giampaolo Buonfiglio, Presidente nazionale Agci Pesca, Mark Babani, Amministratore unico Mare Adriatik L.t.d. Albania, Stefano Daniele, Amministratore Delegato Gruppo Panittica Pugliese Spa e Antonio Di Savino, Presidente del Distretto Produttivo Pugliese Del Mare.  
   
   
SARDEGNA: IL PIANO DI RISANAMENTO DA TUBERCOLOSI, BRUCELLOSI E LEUCOSI  
 
L´assessorato regionale della Sanità ha approvato i Piani regionali di risanamento e profilassi della tubercolosi, brucellosi e leucosi bovina e bufalina e brucellosi ovina e caprina che saranno messi in atto su tutto il territorio della Regione Sardegna nel periodo 2011 – 2014. Finalità: • tutela sanitaria del patrimonio zootecnico e delle produzioni animali; • profilassi delle zoonosi e sicurezza alimentare; • mantenimento delle qualifiche già acquisite sulla base della normativa nazionale e comunitaria; • acquisizione della qualifica di Regione ufficialmente indenne per tubercolosi bovina e bufalina; • acquisizione dello status di Regione libera da B. Abortus e B. Melitensis.  
   
   
IL MIGLIOR OLIO D´OLIVA A CUTROFIANO  
 
A Parigi, dove si è svolta la Ix edizione del concorso internazionale Avpa 2011 “Oli dal mondo”, con oltre 200 oli provenienti da tutto il mondo, è stata tributata la medaglia d’oro italiana per il miglior fruttato maturo al “Talento” olio extravergine d’oliva prodotto a Cutrofiano da Dario Donno. Un messaggio di congratulazioni da parte dell’Assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno: “Gioiamo tutti con il produttore e la comunità di Cutrofiano per questo prestigioso riconoscimento, che premia la costanza di chi ha investito con impegno sul fronte della qualità. Agli auguri di ulteriori e prosperosi riconoscimenti associo l’auspicio che questo avvenimento, che dà lustro a tutta la Puglia, possa essere di esempio e sprone per quanti sono coinvolti nella produzione di un alimento chiave dell’agroalimentare pugliese. La nostra ambizione, infatti, non può che essere quella di avviare alla qualità una percentuale sempre maggiore di prodotto dell’olivicoltura salentina e pugliese, abbandonando qualche tentazione di processi produttivi alternativi. Questa nostra grande tradizione produttiva, infatti, che tutti ci riconoscono non può che guardare esclusivamente alla produzione di eccellenza, coltivando anche l’ambizione, come ci conferma il premio parigino, di poter essere riferimento internazionale”.  
   
   
VINITALY 2011. CON 1,138 MILIARDI DI EURO DI VALORE, VENETO PRIMATISTA ITALIANO DI EXPORT ENOLOGICO. LA PRIMA USCITA DELLA DOC VENEZIA  
 
 Non c’è al mondo un territorio dove il vino abbia radici tanto estese, identitarie, variegate e antiche come il Veneto, del quale la vite e il vino sono state coprotagoniste della storia, della cultura, del paesaggio, dell’economia, dell’ospitalità e delle tradizioni gastronomiche. Quest’anima enologica profondamente radicata, che esprime qualità in quantità e anche in tutte le possibili varietà, sarà ancora una volta protagonista al prossimo Vinitaly, la cui 45ª edizione inizierà giovedì prossimo 7 alla Fiera di Verona, per chiudere lunedì 11 aprile. Quella del Veneto è un’enologia da primato – hanno ricordato oggi gli assessori alla promozione Marino Finozzi e all’agricoltura Franco Manzato nel presentare alla stampa i contenuti della presenza istituzionale della regione – che occupa il primo posto assoluto nell’export coprendo circa il 29,5 per cento del totale nazionale (dati 2010), per un valore che supera il miliardo 138 milioni di euro. “I vini veneti sono dunque oggi uno straordinario ed eccellente biglietto da visita del territorio regionale, dove se ne producono oltre 8 milioni di ettolitri l’anno, dei quali 3,25 milioni a Denominazione – ha sottolineato Manzato – con le tre più grandi Denominazioni italiane da vitigni autoctoni. Di tale quantità, infatti, 1.595.326 hl riguardano Doc e Docg Prosecco (solo la produzione veneta cui si aggiunge quella del Friuli Venezia Giulia); 553.552 hl i vini della Valpolicella nelle loro varie tipologie Doc e Docg; 448.043 hl il Soave nelle varie tipologie Doc e Docg. Il tutto si riassume in una piramide che vede alla vetta 11 vini a Docg e 27 Doc, per la gran parte da vitigni autoctoni e originari (oltre l’80 per cento del totale) e anche da tecniche autoctone, come l’appassimento delle uve su graticci, ad esempio per ottenere un vino maestoso come l’Amarone o il Malanotte del Piave. Solo il Veneto, inoltre, produce una varietà completa capace di ogni abbinamento: vini bianchi giovani o di grande temperamento; vini rossi beverini o da lungo invecchiamento, vini rosati, vini spumanti metodo tradizionale o charmat, vini frizzanti, vini dolci, vini passiti. Tutti si bevono perché buoni, ed hanno anche un conveniente rapporto prezzo – qualità”. Chi li degusta, sorseggia la storia, respira il territorio, la tipicità assoluta e inimitabile. E quest’anno, per la prima volta, faranno la loro comparsa i vini della Doc Venezia, oltre ai nuovi Docg Lison e Fior d’Arancio dei Colli Euganei. E poi ci sarà ampio spazio per la grappa, distillato che completa la filiera enologica regionale. Le aziende venete saranno concentrate, come di consueto, prevalentemente nei Padiglioni 4 e 5 del Vinitaly; quasi al centro del Padiglione 4, situato nei pressi dell’ingresso principale della Fiera, la Regione sarà presente direttamente con un proprio stand, negli Spazi E4 D4, dove saranno ospitati numerosi eventi e le degustazioni guidate organizzate dall’Unione Consorzi Vini veneti a Doc.  
   
   
SARDEGNA: ZONE DI RIPOPOLAMENTO DELL´ASTICE, DEL POLPO COMUNE E DEL RICCIO DI MARE  
 
L´assessore dell´agricoltura Contu ha approvato il decreto di istituzione, per 24 mesi, delle zone di ripopolamento sperimentale dell´astice (Homarus gammarus), del polpo comune (Octopus vulgaris) e del riccio di mare (Paracentrotus lividus). Le zone di ripopolamento sono state istituite in attuazione del progetto Gira "Gestione integrata delle risorse alieutiche". La gestione di tutte le operazioni finalizzate al conseguimento degli obiettivi delle azioni del progetto Gira, quali pesca, prelievo, re-immissione di esemplari delle specie oggetto di studio...) sono effettuate sotto il coordinamento e la responsabilità scientifica del Com.bio.ma. (Centro di competenza biodiversità marina).  
   
   
CARCIOFO MORETTO: UN GUSTOSO AUTOCTONO  
 
La “Sagra del Carciofo Moretto” (domenica 1 e domenica 8 maggio) vuole celebrare questo prodotto assolutamente autoctono della terra che a Brisighella (Ra), soprattutto nei tipici calanchi con una buona esposizione al sole, raggiunge le massime espressioni organolettiche. Il carciofo non è altro che il bocciolo dell’infiorescenza che si raccoglie immaturo, cioè prima che sbocci, fine aprile e maggio. Il “Moretto” è una varietà rustica, sulla quale non sono stati fatti interventi genetici e ciò ha consentito di mantenere inalterate nel tempo le caratteristiche e gli aromi originari, diversamente da altre varietà largamente coltivate nel bacino del Mediterraneo. La pianta del “Moretto” si presenta come un cespuglio che può raggiungere un’altezza di 150 centimetri, il fusto è eretto con getti basali chiamati “carducci” che vengono usati per la riproduzione. Le foglie, verdi-grigiastre, sono grandi e spinose, pendenti all’infuori. Il suo sapore è leggermente amaro, fresco, appetitoso. Il “Moretto” si mangia crudo e leggermente lessato, condito con sale e olio, preferibilmente con il rinomato “Brisighello”, col quale si sposa molto bene in quanto i due prodotti hanno una base aromatica comune. Sono molte e gustose le ricette che si possono realizzare utilizzando il Carciofo Moretto: cappelli da prete con ripieno di carciofi moretti e ricotta all’olio extra vergine di oliva Brisighello; insalata di testina di vitello su letto di carciofi moretti e scaglie di parmigiano; tortino di formaggio con carciofi moretti; crostata di foglie di carciofi; mousse di avocado con carciofi moretti; bavarese ai carciofi; moretti farciti con gamberi; lombatina di agnello saltata in padella con carciofi; mostarda di carciofi moretti alla senape per accompagnare fritti di gamberi  
   
   
LA LINEA VERDE INVESTE 15 MILIONI DI EURO NEL POLO PRODUTTIVO DI MANERBIO RIVISITAZIONE DELL’INTERO COMPLESSO INDUSTRIALE E INAUGURAZIONE DEL NUOVO STABILIMENTO DEDICATO AI PIATTI PRONTI FRESCHI  
 
Alla presenza di Giulio De Capitani - Assessore Agricoltura Regione Lombardia, Franco Nicoli – Vice Presidente Consiglio Regionale Regione Lombardia, Domenico Zambetti – Assessore alla casa Regione Lombardia, Alberto Cavalli – Sottosegretario Università e Ricerca Regione Lombardia, Gian Francesco Tomasoni - Assessore Agricoltura Provincia Brescia e Cesare Meletti - Sindaco del Comune di Manerbio, Giuseppe Battagliola e Domenico Battagliola, rispettivamente, presidente e vicepresidente de La Linea Verde, azienda ai vertici del mercato di Iv gamma e dei piatti pronti freschi, hanno presentato la rivisitazione dell’intero polo produttivo di Manerbio (Bs) e inaugurato l’innovativa ala da 10 mila metri quadrati dedicata principalmente alla produzione dei piatti pronti freschi. In occasione dei vent’anni di attività dell’azienda, fondata nel 1991, e in un contesto macroeconomico in cui altre realtà imprenditoriali riducono gli investimenti, i fratelli Battagliola lanciano un messaggio forte al mercato e al paese: il coraggio di investire in tecnologie, in infrastrutture e nelle risorse umane è la via per incrementare il successo della propria azienda. Con la rivisitazione del polo produttivo e l’apertura della nuova ala, l’intero sito ha beneficiato degli interventi di potenziamento che lo hanno reso ancora più competitivo e all’avanguardia. Grazie all’investimento di circa 15 milioni di euro, aumenta la capacità produttiva complessiva e si potenzia l’efficienza dello stabilimento, migliora ulteriormente la già elevata qualità dei prodotti e si crea la possibilità di allargare la gamma dei piatti pronti freschi. Inoltre, la rivisitazione del layout del sito industriale permette il miglioramento globale dei flussi operativi. Di seguito gli interventi principali. Più Spazio Per I Piatti Pronti Freschi All’interno del sito è stata realizzata una nuova ala dedicata alla produzione dei piatti pronti freschi, un vero stabilimento nello stabilimento. Circa 10.000 metri quadrati per questa struttura innovativa e all’avanguardia, progettata per potenziare la capacità produttiva e aumentare la qualità e la bontà del prodotto. Nel reparto dedicato alla produzione, si è scelto un processo di cottura all’avanguardia più efficiente e a vantaggio delle qualità organolettiche del prodotto finito che ne guadagna, quindi, in qualità e bontà, mantenendo fede alla mission aziendale del “buono come fatto in casa”. Nell’area dedicata al confezionamento, il nuovo sistema tecnologico di aria filtrata in sovrapressione purifica l’aria migliorando la sanificazione dell’ambiente  
   
   
ACETO BALSAMICO FATTO IN GRECIA, L’ITALIA CHIEDE PROTEZIONE ALL’EUROPA PRESENTATA INTERROGAZIONE ALL’EUROPARLAMENTO , INTERESSE NON LIMITATO AL BALSAMICO MA ESTESO A TUTTE LE DOP E IGP  
 
Ben 35 Europarlamentari italiani, dei più disparati schieramenti politici, hanno depositato ieri una interrogazione scritta alla Commissione Europea perché sia chiarita la posizione del Governo greco nei confronti della produzione locale di ‘aceto balsamico’, bollata come illegittima dall’Italia. In pratica, la Grecia subito dopo la registrazione dell’ Aceto Balsamico di Modena come Igp , nel 2009 ha provveduto a variare la propria legge alimentare introducendo tra gli aceti la definizione di ‘aceto balsamico greco’, e ha notificato tale variazione secondo una procedura prevista dalle direttive europee per norme tecniche, che nulla ha a che vedere con gli uffici della Commissione Agricoltura che presiede all’uso delle denominazioni protette per le specialità alimentari. “Una variazione che subito è apparsa strumentale, e tesa ad appropriarsi indebitamente del successo del noto Aceto Balsamico di Modena – afferma Cesare Mazzetti, presidente del Consorzio – : infatti la Grecia, insieme a Francia e Germania si erano opposte alla registrazione della Igp per il nostro aceto, cercando di rendere la denominazione ‘balsamico’ di libero utilizzo . Si deve infatti sottolineare che non è mai esistita una produzione di ‘aceto balsamico’ al di fuori dell’Italia, e solo negli ultimi anni, sulla scia dei successi commerciali del prodotto, questi Paesi hanno iniziato a produrre delle vere e proprie imitazioni. Visto l’insuccesso della propria opposizione, il governo greco sostenuto dai produttori locali ha messo in atto un vero e proprio ‘aggiramento’ della protezione garantita dalla registrazione Igp, utilizzando una procedura che di fatto riguarda prodotti tecnici e industriali”. Il Consorzio Aceto Balsamico di Modena ha sensibilizzato il Ministero delle Politiche Agricole, che a sua volta ha coinvolto anche il Ministero dello Sviluppo Economico responsabile per le procedure improvvidamente seguite dalla Grecia, che si sono opposti e hanno presentato osservazioni. “Si è trattato – osserva Mazzetti – di una autentica alzata di scudi italiana, con il Ministero delle Politiche Agricole che ha tenacemente difeso le ragioni dei produttori. Al nostro fianco è doveroso segnalare anche la presa di posizione del Presidente della Commissione Agricoltura presso l’Europarlamento, Paolo De Castro, e del vasto schieramento di rappresentanti politici di numerosi partiti, che oggi hanno sottoscritto l’interrogazione. E non si tratta dell’interesse di un solo settore, per quanto l’aceto balsamico di Modena Igp con i suoi 90milioni di litri e 400milioni di euro di valore si posizioni molto in alto nella classifica delle denominazioni italiane: gli europarlamentari hanno fatto notare che di fatto la procedura greca, se fosse accettata, vanificherebbe gli effetti dell’intero sistema delle denominazioni protette: qualunque Paese infatti potrebbe variare, sulla scia del successo commerciale di un prodotto Igp o Dop, le proprie norme alimentari per accogliere una denominazione imitativa di questo, e permettere così ai propri produttori di avvantaggiarsene economicamente: un ipotetico ‘grana danese’ o tedesco potrebbe così sottrarre vendite al Grana Padano Dop, con conseguente danno economico per gli operatori, confusione per i consumatori, e totale perdita di credibilità al sistema europeo delle denominazioni protette, fortemente voluto da Paesi a forte vocazione agricola come il nostro”  
   
   
CIBUS TOUR: UN VIAGGIO NELL’ECCELLENZA DELL’ALIMENTARE MADE IN ITALY  
 
Il programma della nuova fiera, a Parma dal 15 al 17 aprile, dedicata al grande pubblico dei consumatori Il programma completo della nuova manifestazione fieristica “Cibus Tour” è stato presentato oggi a Milano alla stampa. Le caratteristiche e gli obiettivi della fiera sono stati illustrati dal management di Fiere di Parma e da Annalisa Sassi, Presidente del Gruppo Giovani di Federalimentare, la Federazione italiana dell’industria alimentare italiana aderente a Confindustria. “Cibus Tour – Un viaggio nei saperi del territorio, nella salute e nel saper fare dell’alimentare Made in Italy” si terrà presso la Fiera di Parma dal 15 al 17 aprile 2011, sarà una fiera dedicata al grande pubblico, aperta ogni giorno dalle 11 alle 23, ingresso 5 euro. Per la prima volta saranno esposti i prodotti d’eccellenza del patrimonio alimentare nazionale, sia industriali che artigianali. “Fiere di Parma ha concepito questa nuova fiera come una sorta di marketing engagement con i consumatori – ha detto Elda Ghiretti, Cibus Brand Manager – per incontrare la domanda del grande pubblico. L’obiettivo è quello di fare di più sulla strada dell’eccellenza e della sostenibilità. Per competere nel mondo serve qualità, facendo leva sul patrimonio unico del ‘savoir faire’ dell’industria alimentare italiana. E il confronto con la tradizione dell’artigianato alimentare serve proprio a questo”. Sulle sfide che attendono il settore agroalimentare italiano, Annalisa Sassi, Presidente del Gruppo Giovani di Federalimentare, ha dichiarato: “L’industria alimentare desidera offrire ai propri consumatori il massimo della scelta e della qualità possibile. Cibus Tour costituisce un’occasione preziosa per incontrare i nostri consumatori, studiare le nuove esigenze e approfondire il dialogo. L’industria alimentare italiana continua a puntare, anche all’estero, sul know how, sull’innovazione dei prodotti tradizionali e sulla qualità d’eccellenza. A Cibus Tour potremo vedere come le nostre imprese continuano a confrontarsi con nuovi profili di consumo”. Il Programma Le tre giornate del gusto di Cibus Tour prevedono, oltre all’esposizione degli stand, numerosi eventi che vanno dalle degustazioni guidate agli show cooking, dai laboratori ai seminari. Di seguito alcuni dei momenti più significativi della fiera. · Confagricoltura presenta, con una selezione di aziende agricole, il percorso di tre importanti filiere: olio, lattiero-caseario, ortofrutta. Oltre all’esposizione si avranno vari momenti informativi: “Sedotti dall’extravergine, storie di grandi chef e l’olio d’oliva”, “L’agricoltura in scatola, frutta e verdura nei prodotti trasformati che rendono famosa l’Italia nel mondo”, “Le tante facce dell’etichetta, la riconoscibilità non è sempre garanzia di qualità”, ed altri. · Fipe/ Confcommercio, Federazione italiana pubblici esercizi partecipa a Cibus Tour con “Ristotour – la ristorazione protagonista del turismo del gusto”. Si tratta di uno show coking supportato da vari consorzi di promozione enogastronomica e turistica e, per la prima volta, con un team di food-bloggers che animeranno dibattiti e conferenze, guidando i visitatori nei percorsi del gusto. Presenti, tra gli altri, la Boscolo Etoile Academy; la Associazione ristoratori della provincia di Palermo; il Consorzio turistico Monferrato, Langhe e Roero; il Consorzio Riviera dei Fiori ed altri. · Il food corner di “Italia del Gusto”, il consorzio delle aziende industriali d’eccellenza che esporranno prodotti alimentari di elevata qualità, da Auricchio a Rana, da Parmareggio a Sapori di Siena, da Rio Mare a Riso Gallo ed altri ancora. · Il Festival del Prosciutto di Parma, è presente a Cibus Tour per il lancio dell´edizione 2011, che avrà luogo dal 10 al 18 settembre a Parma e nei comuni del distretto produttivo. In uno stand dedicato, il Festival del Prosciutto di Parma proporrà ai visitatori informazioni ed offrirà Happy hour a base di Prosciutto di Parma con accompagnamento di buona musica. · Gli show cooking di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno (Parma), con varie iniziative che ruotano intorno allo spazio degustazione. Verrà lanciato il premio “Alma Caseus” per i migliori prodotti lattiero caseari sia dell’artigianato che dell’industria. · L’area Biologica di Pro.ber con decine di aziende agricole biologiche e biodinamiche che esporranno i loro prodotti, segnaleranno ricette gourmet ai visitatori ed ai ristoratori ed informeranno sulle proprietà qualitative ed organolettiche di questi prodotti. Tra le varie iniziative il seminario sul biologico nella ristorazione scolastica e la lezione con tasting session “Il Biologico visto dai ragazzi”, l’Area Cooking Show con gli chef impegnati nella cucina a vista a preparare leccornie a base di prodotti biologici. · Coop presenta, in modo originale, le 250 specialità della propria linea “Fior Fiore”. Saranno infatti i produttori a raccontare la loro esperienza e a deliziare orecchi e palati. Si va dai salumi selezionati in tutta Italia alla pasta di Gragnano, dalla bottarga ai cappelletti emiliani. · Un bancone di degustazione sarà allestito anche nello stand di Mcdonald’s che presenterà i propri prodotti d’eccellenza. I punti d’informazione spiegheranno il ricorso ad ingredienti di qualità e ad una filiera controllata: carne bovina 100%, pane a lievitazione naturale, parmigiano reggiano, patate di prima qualità. · “Pianeta Nutrizione”, organizzato da Akesios Group, è un evento complementare a Cibus Tour: tre giorni di convegni, corsi, seminari ed una zona espositiva dedicati al tema della corretta alimentazione. I convegni vanno da “Corretta alimentazione e stili di vita” a “Sale e salute” e “Obesità e altre patologie correlate nell’alimentazione nelle varie fasce d’età”. In programma anche una conferenza stampa sulla celiachia, a cura della Associazione Italiana di Celiachia dell’Emilia Romagna. · Una grande novità di Cibus Tour è la sezione Poco ma Buono. Organizzata da Slow Food Italia è l’evento nell’evento dedicato alla cultura del maiale, per ragionare sulla produzione e sul consumo di carne e riflettere sui percorsi praticabili per realizzare filiere più sostenibili. Come di consueto, negli eventi di Slow Food non mancano il Mercato, con il meglio della norcineria italiana; i Laboratori del Gusto, in cui scoprire prodotti italiani ed europei; i Teatri del Gusto; eventi mediatici con rinomati chef internazionali; l’Enoteca con i vini tipici; i Percorsi educativi per bambini e adulti; le Tavole rotonde per approfondire le principali fasi della filiera. Poco ma Buono non è solo un’occasione per scoprire le varietà della tradizione norcina italiana, ma anche un momento per trasmettere al visitatore gli strumenti per far evolvere i comportamenti quotidiani privilegiando la qualità alla quantità  
   
   
CANTINE D´ITALIA 2011 LA GUIDA PER IL TURISTA DEL VINO  
 
650 cantine che valgono il viaggio con 210 “Impronte d´eccellenza” per l´Enoturismo Fra le novità 6 premi speciali a Resort e Tavole aziendali d’eccellenza, vini “storici” e “autoctoni”, Enoarchitetture e Musei del Vino 650 cantine selezionate, 210 “Impronte d’eccellenza” per l’enoturismo, oltre 2.500 vini segnalati, 1.500 indirizzi utili per mangiare e dormire. Sono questi alcuni numeri di Cantine d’Italia 2011, la guida edita da Go Wine che arriva alle soglie della stagione primaverile ed invita enoappassionati e curiosi a percorrere i territori del vino italiano. Una sorta di omaggio alla grande accoglienza italiana in cantina! Un volume che racconta luoghi e storie e conduce al vino attraverso la cantina come sito da visitare e di fatto come elemento che concorre alla promozione del turismo del vino. Nell’occasione assegnate le 210 “impronte d’eccellenza” per l’enoturismo: una sorta di segno ideale che Go Wine assegna alle cantina che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo. L’opera è curata dal presidente dell’Associazione Go Wine Massimo Corrado e dal giornalista Massimo Zanichelli, in collaborazione con Giampaolo Gravina, Francesco Falcone e altri giornalisti di settore. Il riconoscimento de “L’impronta”, assegnato a quasi 210 cantine all’interno della Guida, è è una sorta di segno ideale che Go Wine assegna alle cantina che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo. Confermata anche per quest’anno la classificazione delle Impronte in scala da 1 a 3, e al Devero si premieranno anche le 17 Cantine (sulle 210 complessive che hanno ottenuto l’Impronta) delle “Tre Impronte Go Wine”: Badia a Coltibuono (Toscana); Bellavista (Lombardia); Ca’ del Bosco (Lombardia); Capezzana (Toscana); Castello di Modanella (Toscana); Castello di Verduno (Piemonte); Ceretto (Piemonte); Emo Capodilista - La Montecchia (Veneto); Ferrari (Trentino); Florio (Sicilia); Fontanafredda (Piemonte); Lungarotti (Umbria); Malvirà (Piemonte); Mastroberardino (Campania); Planeta (Sicilia); Tenuta Vicchiomaggio (Toscana); Villa Sparina (Piemonte). Le Impronte, che rappresentano l´ "eccellenza" nel campo dell´Enoturismo nazionale, sono così suddivise: 2 in Valle d´Aosta, 42 in Piemonte, 2 in Liguria, 15 in Lombardia, 35 in Veneto, 6 in Trentino, 5 in Alto Adige, 11 in Friuli Venezia Giulia, 7 in Emilia Romagna, 43 in Toscana, 8 nelle Marche, 6 in Umbria, 2 in Abruzzo, 7 in Campania, 3 in Puglia, 2 in Basilicata, 3 in Calabria, 8 in Sicilia e 2 in Sardegna. Novità di questa edizione è legata all’istituzione di alcuni “Premi Speciali”: si tratta di sei riconoscimenti che si rivolgono a Resort e Tavole aziendali d’eccellenza, vini “storici” e “autoctoni”, Enoarchitetture e Musei del Vino. Ecco i protagonisti: Premio Rastal “Alto Confort” per il Relais aziendale dell’anno a La Foresteria - Planeta (Menfi, Sicilia); Premio Sibona “Cantine Golose” per la Tavola aziendale dell’anno a Dattilo - Roberto Ceraudo (Strongoli, Calabria); Premio Vallechiara “Cantine Meravigliose” per l’Enoarchitettura dell’anno a Emo Capodilista – La Montecchia (Selvazzano Dentro, Veneto); Premio “Enocultura” per il Luogo Permanente del Vino dell’anno al Wimu – Museo del Vino (Barolo, Piemonte); Premio “Autoctono si nasce” al Kurni di Oasi degli Angeli (Cupramontana, Marche); Premio “Vini Storici d’Italia” al Barbacarlo di Lino e Giuseppe Maga (Broni, Lombardia). Le 650 cantine presenti nel volume sono state scelte in base all´esperienza diretta e in rapporto a due requisiti: disponibilità alle visite e la vendita diretta in cantina. Per ogni cantina una pagina ricca di notizie: dall’anagrafica aziendale con tanto di ettari vitati e bottiglie prodotte ai referenti interni da contattare; dai giorni e gli orari di visita alle informazioni stradali; dal racconto delle suggestioni che la cantina e il suo contesto offrono al visitatore a una serie di utili appunti sui vini aziendali con indicazione del vino top, del miglior rapporto qualità-prezzo e degli altri vini da conoscere, con la menzione dei vitigni per i vini che non appartengono alle denominazioni di origine. Le stelle (su scala 5) qualificano invece i tre aspetti fondamentali di ogni cantina: il sito, l´accoglienza e i vini. Inalterato è sempre lo spirito dell´opera: spingere l´appassionato a viaggiare per conoscere il fascino del territorio del vino italiano attraverso il racconto di molti suoi interpreti d´elezione  
   
   
DIVINO TUSCANY LE STELLE DEL VINO TOSCANO IN UN INSOLITO E AFFASCINANTE MÉLANGE DI ALTA CUCINA, ARTE, MUSICA SPECIAL GUESTS: STING, TRUDIE STYLER, JOSHUA BELL  
 
Firenze 2-5 giugno 2011 I edizione nasce il salotto internazionale delle eccellenze dell´enologia toscana Che Cos´e´ Il primo ed unico temporary club del mondo del vino toscano di altissima gamma ambientato nella cornice della Firenze più spettacolare, tra palazzi rinascimentali, giardini e teatri prestigiosi. Cinquantuno produttori toscani al top, alcuni tra nomi più grandi della nostra enologia, e una galleria di vini cult, veri capolavori del gusto con testimonial e protagonisti d´eccezione e un´agenda di selezionatissimi appuntamenti gourmet, ma non solo. Tasting esclusivi, degustazioni private, concerti. Special guests: Sting, Trudie Styler e Joshua Bell, straordinario violinista di fama mondiale. Con la partecipazione della pluristellata Enoteca Pinchiorri. Tutto nuovo il concept. Per la prima volta un evento di questo genere in Italia ideato da James Suckling, ex responsabile della redazione europea di Wine Spectator, e uno dei più influenti e celebri critici enologici al mondo. Con lui, nella progettazione del format e nella realizzazione, Img Artists, leader mondiale nel management dello spettacolo e dei grandi eventi. Un evento simbolo, quello di Divino Tuscany, realizzato in collaborazione con i più prestigiosi produttori toscani, impegnati in prima persona unendo le loro forze. Barone Ricasoli, Marchesi Antinori, Castello Banfi, Marchesi di Frescobaldi, Mazzei, Petrolo, Il Borro, Principe Corsini, i nomi delle aziende vitivinicole fondatrici. Un evento che proporrà un programma esclusivo offrendo l´ opportunità d´incontrare i grandi vini di una delle più spettacolari regioni vinicole del mondo presentati dagli stessi produttori in un contesto di assoluta bellezza e charme. I partecipanti saranno coinvolti in una singolare combinazione di vino, alta cucina, cultura e storia. Insomma, un salone dell´haute couture del vino con una regia che ha messo insieme storie e testimonianze di stile, di creatività e di talento. Per la scelta dei vini presentati infatti Suckling ha ripercorso i suoi ultimi venti anni di recensioni sottoponendo le aziende migliori a criteri di selezione assai rigorosi. Il risultato è un parterre di vini straordinari provenienti da terroir altrettanto unici presenti sia con annate storiche che più recenti, vere celebrities del vino. Dove A Firenze, dove si rintraccia una consuetudine secolare con la bellezza, l´arte, l´armonia e che vive oggi anche una grande vivacità proprio sul tema del gusto come della convivialità, della cultura e dell´art de vivre. Cosa Accade - Concerto d´apertura con Joshua Bell, nel Teatro della Pergola, uno dei più raffinati teatri italiani. A seguire una cena informale a buffet nel Giardino della Gherardesca all´interno dell´Hotel Four Seasons - giovedì 2 giugno. - "Grand Tasting" presso le sale dell´Hotel Four Seasons delle annate più vecchie, così come delle ultime, dei vini di punta delle migliori 51 aziende vitivinicole toscane. I vini saranno serviti dai winemakers e dagli stessi proprietari delle aziende - venerdì 3 giugno e sabato 4 giugno. - Degustazioni guidate tenute da James Suckling insieme ad un panel di esperti nel fastoso Palazzo Capponi all´Annunziata - venerdì 3 giugno e sabato 4 giugno. - Cena di gala nel magnifico Palazzo Corsini sulle rive dell´Arno a cura della pluristellata Enoteca Pinchiorri - venerdì 3 giugno. - Cene nelle dimore private, normalmente non accessibili, di alcune delle più illustri famiglie di produttori, Antinori, Frescobaldi, Corsini e molti altri che accoglieranno gli ospiti per una serata rara e speciale all´interno di proprietà spettacolari - sabato 4 giugno. - Pranzo tradizionale della domenica in campagna con un maialino cotto allo spiedo, ospiti di Sting e Trudie Styler a Villa Il Palagio, a pochi chilometri da Firenze - domenica 5 giugno. Perche´ Divino Tuscany Chi conosce James Suckling sa quanto forte sia la sua passione per i grandi vini italiani. Vivendo in Toscana da oltre dieci anni, si era reso conto da tempo della necessità di creare in Italia un evento come Divino Tuscany, un grande appuntamento internazionale sul vino toscano. Qualcosa di assolutamente unico nel panorama italiano del settore, diverso da qualsiasi altra kermesse fieristica, qualcosa senza precedenti e con un focus su qualità e stile. "Il mondo deve venire a Firenze, un posto unico al mondo, a celebrare l´eccellenza, nel vino ma non solo. Non c´è un altro posto al mondo come Firenze", afferma Suckling nel presentare Divino Tuscany. Una manifestazione che per i 51 produttori presenti è anche una sorta di "think tank" per il business collegato all´enologia d´alta gamma, una piattaforma in cui entrare in relazione sempre più stretta con i più selezionati professionisti internazionali del vino, top buyers, distributori e operatori economici di primissimo piano per affrontare una sfida con i mercati mondiali progressivamente più severa. Divino Tuscany, un´occasione per creare contatti e sinergie, facendo sistema per sostenere le eccellenze, sviluppando rapporti e mercati, individuando relazioni "B2b", strategie e nuovi scenari per l´eccellenza dell´enologia toscana nella wine community internazionale. Perche´ La Toscana La Toscana è un luogo dove il legame tra vino e territorio è così forte che è impossibile replicarne in altri posti il fascino, quell´aura che intriga il viaggiatore rendendo unica e indimenticabile proprio l´esperienza del gusto e delle emozioni. Un territorio plasmato proprio dalla maestria di produttori antichi, una culla dell´eccellenza. Divino Tuscany è un grande omaggio al gusto in un microcosmo di unicità: storia, arte, cultura, natura, paesaggio e vini preziosi, tra i migliori al mondo e con una storia illustre alle spalle che ne ha fatto quasi una leggenda. Perche´ Firenze Perché sta vivendo una stagione di grande rinnovamento, ed è da sempre una delle mete più ricercate al mondo, quintessenza di un sofisticato stile di vita italiano. Con i suoi dintorni Firenze è il luogo d’origine di alcune delle più antiche famiglie di produttori vinicoli del mondo - le stesse che rifornivano i Medici oltre cinque secoli fa – oltre ai nuovi, che con successo hanno ridisegnato il vino italiano negli ultimi trenta anni. Montalcino, Bolgheri, Gaiole nel Chianti Classico o Montepulciano sono sinonimi di grandi vini e ambasciatori del nome dell’Italia nel mondo. Info www.Divinotuscany.com  
   
   
REGIONE MARCHE: A VINITALY 118 AZIENDE PER PROMUOVERE L’EXPORT CONSUMI MARCHIGIANI IN CONTROTENDENZA SULLA MEDIA NAZIONALE: 54 LITRI CONTRO 40  
 
Cresce il vigneto Marche: la terra simbolo del Verdicchio si presenta alla 45^ edizione di Vinitaly con 118 aziende presso il padiglione 7 e 7bis per testimoniare l’evoluzione di una regione sempre più vocata al vino di qualità e al recupero di una forte identità territoriale attraverso i vitigni locali. Una terra unica, “dove scoprire l’infinito” per i capolavori di Piero della Francesca, Lorenzo Lotto, Rubens e Tiziano ma anche per una crescente eccellenza enologica che sempre più si sta affermando sui mercati italiani e internazionali. Il vigneto Marche, con i suoi 19.500 ettari, piace infatti in Italia e all’estero ed ha raggiunto, nel 2010, una produzione di 872mila ettolitri (+5%). A sostenere il settore, le vendite nel Belpaese ma soprattutto il consumo di vino da parte dei marchigiani, che - a sorpresa - si rivelano in controtendenza rispetto al fenomeno della contrazione della domanda italiana: nella regione si bevono 54 litri di vino procapite contro una media nazionale che si aggira intorno ai 40. Tra i vitigni più amati e premiati, il Verdicchio (il vino con il miglior rapporto qualità-prezzo nel 2010 ) seguito dal Rosso Piceno e da Rosso Conero. Eccellenze queste, gradite sul territorio ma che stanno trovando sempre più spazio sui mercati internazionali grazie ad alle azioni di promozione della Regione. “A Vinitaly si concretizza il percorso di miglioramento del settore vitivinicolo marchigiano. Due gli obiettivi – ha dichiarato l’assessore all’agricoltura e vicepresidente della Regione Marche, Paolo Petrini – che ci vedono costantemente impegnati: la forte azione di promozione internazionale avviata dalla Regione in piena sinergia con i consorzi e la costante ricerca della qualità. Il vino rappresenta per la nostra regione un ulteriore volano per il turismo grazie a un patrimonio che oggi conta 15 doc, 4 docg e l’igt Marche”. Cresce infatti l’appeal della regione come meta turistica ed enogastronomica, tanto da essere considerata uno dei 5 paradisi al mondo dove vivere  
   
   
DAL 20 AL 22 MAGGIO 2010 APRE I BATTENTI LA SECONDA EDIZIONE DI “BENVENUTO VERMENTINO”.  
 
Benvenuto Vermentino tra degustazioni, musica e cantine aperte Taglio del nastro del museo Multimediale del Vermentino. Un viaggio virtuale nei quattro territori di produzione attraverso il quale il visitatore intraprenderà un percorso multimediale, tattile e degustativo dei quattro territori di produzione: Liguria, Sardegna, Toscana e Corsica Tutto pronto per la seconda edizione di Benvenuto Vermentino, l’appuntamento per assaporare e far conoscere i vini da vitigno vermentino dell’annata 2010 provenienti dai quattro territori di produzione: Liguria, Sardegna, Toscana e Corsica. Una manifestazione ricca di iniziative, degustazioni e percorsi enogastronomici che, dal 20 al 22 maggio 2011, animerà Piazza Querciola, e l’incantevole centro storico di Castelnuovo Magra (La Spezia). Protagonista una struttura fieristica che offrirà per due giorni degustazioni grazie alla professionalità di sommelier e alla presenza delle aziende del famoso vitigno. Benvenuto Vermentino apre i battenti quest’anno con una novità: il museo Multimediale del Vermentino.un viaggio virtuale nei quattro territori di produzione attraverso il quale il visitatore intraprenderà un percorso multimediale, tattile e degustativo. L’esposizione, attraverso un nuovo sistema digitale (touch screen), guida quindi il turista in un percorso dove riceve tutte le informazioni riguardanti le varie Denominazioni riconosciute del vermentino, dati topografici con relative mappe territoriali, disciplinari di produzione, i vitigni principali, le caratteristiche qualitative ed organolettiche, i riferimenti dell’azienda produttrice, la scheda tecnica del vino in oggetto ed, infine, al termine del percorso, la possibilità di poter degustare ed acquistare i vini preferiti. Presso l’Enoteca Pubblica della Liguria e della Lunigiana, che si trova nelle cantine del prestigioso palazzo settecentesco, sede del municipio, su prenotazione ci saranno seminari, degustazioni tecniche, laboratori per coloro che vogliono scoprire e conoscere le differenti qualità organolettiche del vermentino. Tutti gli angoli tipici del paese, nei due giorni, saranno animati da stand di prodotti artigianali e da momenti di intrattenimento musicali e letterari. Inoltre, per festeggiare “Benvenuto Vermentino”, i ristoranti di Castelnuovo Magra, apriranno le porte al gusto con menù speciali. Infine, mostre fotografiche, convegni, pacchetti turistici con visite guidate e cantine aperte. Proseguirà anche per quest’anno l’iniziativa di assegnazione dell’onorificenza di ambasciatore del Vermentino a un personaggio dello spettacolo o dello sport. Nelle edizioni passate sono stati premiati a Castelnuovo Magra il grande velista Giovanni Soldini, l’allenatore della nazionale Marcello Lippi e il comico Gene Gnocchi. Www.castelnuovomagra.com; www.Vertourmer.com; la pagina ufficiale di facebook  
   
   
RÉMY ICE BOXX: LA NUOVA TENDENZA DEL BERE COGNAC  
 
Lo storico marchio francese lancia un modo rivoluzionario di gustare il Cognac per conquistare i giovani e il pubblico femminile Quando il gusto caldo e morbido del Rémy Martin V.s.o.p. Incontra il brivido glaciale nasce una modalità magica e del tutto inedita di bere il Cognac. Il pregiato distillato d’acquavite di Fine Champagne Rémy Martin viene servito ad una temperatura di –18 °C grazie alla speciale macchina refrigeratrice “Ice Boxx” che crea in pochi istanti un delizioso drink in grado di esaltarne i caratteristici sentori di vaniglia, pesca e arancia. Rémy Martin V.s.o.p viene servito nel classico bicchiere a tulipano e può essere degustato puro, mixato con freschi succhi di frutta o aggiunto a deliziosi cocktail, come il Sidecar. Un rituale nuovo, sofisticato ed esplosivo che sta già conquistando i locali più cool in tutto il mondo e si propone come la nuova tendenza per i giovani che vivono l’aperitivo e il dopocena come una speciale e innovativa “drinking experience”. A Milano è possibile provare Rémy Martin a – 18° presso il locale “Le Biciclette” – via Conca del Naviglio, 10