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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Maggio 2011
AGENDA DIGITALE: LA COMMISSIONE RACCOGLIE PARERI SU COME SFRUTTARE AL MEGLIO IL "CLOUD COMPUTING" IN EUROPA  
 
Bruxelles, 17 maggio 2011 - La Commissione europea invita cittadini, imprese, amministrazioni pubbliche e altre parti interessate a esprimere la propria opinione su come trarre i massimi vantaggi dal "cloud computing". Il cloud computing consente alle imprese, alle amministrazioni pubbliche e ai singoli cittadini di utilizzare reti come Internet per accedere ai propri dati e programmi su computer che si trovano altrove. Può aiutare le imprese (in particolare le Pmi) a ridurre drasticamente i costi legati alle tecnologie dell´informazione e le Pa a fornire servizi a costi inferiori, nonché a ridurre i consumi energetici rendendo più efficiente l´uso delle risorse hardware. Il cloud computing è già largamente diffuso, ad esempio per i servizi di web-mail e la tendenza è in aumento: si prevede che da qui al 2014 in Europa i servizi basati sul cloud computing genereranno introiti pari a quasi 35 miliardi di euro. Creare le condizioni giuste affinché cittadini e imprese possano trarre i massimi vantaggi da queste innovazioni tecniche è una delle azioni previste dall´Agenda digitale europea (Ip/10/581, Memo/10/199 e Memo/10/200). La consultazione pubblica online sarà attiva fino al 31 agosto e le risposte pervenute contribuiranno alla preparazione della strategia europea sul cloud computing che la Commissione presenterà nel 2012. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e responsabile dell’Agenda digitale, ha dichiarato: "Sono entusiasta dei vantaggi che il cloud computing potrebbe portare in termini di riduzione dei costi, miglioramento dei servizi e nuove opportunità commerciali. Abbiamo bisogno di una strategia in materia ben definita in modo da trarre il massimo potenziale da questa tecnologia e il contributo che chiediamo alle parti interessate è importante per non commettere errori." Il cloud computing ha le potenzialità per diventare uno dei principali nuovi settori di servizi e offre opportunità enormi alle società europee attive nel settore delle telecomunicazioni e della tecnologia. Le società e le pubbliche amministrazioni clienti di tali servizi possono beneficiare di servizi all´avanguardia e a costi inferiori grazie al cloud computing, anziché installare e mantenere software e hardware di loro proprietà. La Commissione invita tutte le parti interessate, in particolare sviluppatori e utilizzatori, a illustrare la propria esperienza, definire esigenze e aspettative e fornire indicazioni in merito all´uso e alla fornitura di servizi di cloud computing. L´indagine riguarda, tra le altre cose, i seguenti aspetti: questioni relative alla protezione dei dati e alla responsabilità, in particolare in contesti transfrontalieri; altre barriere giuridiche e tecniche che possono rallentare lo sviluppo del cloud computing in Europa; soluzioni relative alla standardizzazione e all´interoperabilità; diffusione dei servizi basati su cloud computing, in particolare presso le Pmi; modalità di promozione della ricerca e dell´innovazione nel settore. I risultati della consultazione contribuiranno alla preparazione della strategia europea sul cloud computing che la Commissione presenterà nel 2012. La strategia sarà intesa a chiarire gli aspetti giuridici della diffusione del cloud computing in Europa, a favorire lo sviluppo di un settore e di un mercato del cloud computing competitivo e ad agevolare la diffusione di servizi innovativi basati su questa tecnologia presso cittadini e imprese. Link alla consultazione pubblica: http://ec.Europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=cloudcomputing&lang=en  Sito internet dell’Agenda digitale: http://ec.Europa.eu/information_society/digital-agenda/index_en.htm  Sito internet di Neelie Kroes: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/kroes/  Per seguire Neelie Kroes su Twitter: http://twitter.Com/neeliekroeseu    
   
   
BANDO DI GARA RELATIVO AI BENEFICI DERIVATI DAL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI NELL´AMBITO DELLA BIODIVERSITÀ DELL´UE E ALL´INDIVIDUAZIONE DELLE CARENZE NELLE ATTUALI COMPETENZE DELLA FORZA LAVORO  
 
Bruxelles, 17 maggio 2011 - La Commissione europea ha pubblicato un bando di gara relativo ai benefici derivati dal raggiungimento degli obiettivi nell´ambito della biodiversità dell´Ue nel mercato del lavoro e individuazione delle carenze nelle attuali competenze della forza lavoro per cogliere tali benefici e raggiungere tali obiettivi. Lo studio fa parte di un´iniziativa più ampia volta a fermare la perdita di biodiversità e il degrado dei servizi ecosistemici nell´Ue entro il 2020, attraverso il loro ripristino nei limiti del possibile. Per affrontare questa nuova sfida, offrire opportunità di lavoro per tutti e creare un´economia più competitiva e sostenibile, l´Europa ha bisogno di una nuova manodopera qualificata in grado di lavorare con la natura. Questo include gli effetti occupazionali della conservazione, gestione e ripristino dell´ambiente naturale. Insieme alla transizione verso un´economia a basse emissioni di carbonio, lo spostamento verso un´economia che conserva e favorisce il "capitale naturale" potrebbe nel lungo termine avere un effetto neutro o positivo per l´occupazione nell´Ue. Tuttavia, l´impatto della transizione sarà sostanzialmente diverso sulle varie attività economiche, i tipi di competenze e le singole regioni. Il rafforzamento della biodiversità nell´Ue si baserà probabilmente sulle professioni tradizionali e le professioni con funzionalità avanzate, ma molto probabilmente anche sulla creazione di tipi di posti di lavoro diversi nonché di nuovi posti di lavoro, che possono dare un contributo importante alla ripresa economica nell´Ue. L´obiettivo dello studio è stabilire cosa comporterebbe il raggiungimento dell´obiettivo in materia di biodiversità in relazione ai lavori nuovi ed esistenti, nonché accertare il tipo di capacità e competenze che saranno richieste. Inoltre, lo studio mirerà a determinare se oggigiorno sono fornite la giusta istruzione e formazione per aiutare gli europei a trovare un lavoro nella protezione del capitale naturale europeo nel prossimo futuro. Si cercherà altresì di determinare i benefici del raggiungimento dell´obiettivo della biodiversità per il mercato del lavoro europeo. Per leggere il bando ufficiale, consultare: Gu n. S 89 del 7 maggio 2011 http://ted.Europa.eu/udl?uri=ted:notice:144108-2011:text:it:html&src=0    
   
   
UE, 17 MAGGIO: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L´OMOFOBIA  
 
Bruxelles, 17 maggio 2011 - "Deplorevole, perché denigra le persone e le priva dei loro diritti sulla base del loro orientamento sessuale", così Jerzy Buzek ha definito l´omofobia, in occasione dell´apertura di una mostra sui diritti dei gay, delle lesbiche e dei transessuali la settimana scorsa a Strasburgo. Il 17 maggio si celebra la giornata internazionale contro l´omofobia. Le persone di diverso orientamento sessuale sono ancora discriminate in molti paesi del mondo, e in alcuni - soprattutto in Africa e Asia - perseguitate con condanne e in certi casi addirittura con la pena di morte. Ma i Trattati europei e la Carta dei Diritti fondamentali impegnano l´Ue a sradicare l´omofobia e tutelare le minoranze, come ha ricordato il presidente Buzek settimana scorsa. Perché il 17 maggio - Fino al 1990 l´Organizzazione Mondiale della Salute considerava l´omosessualità una "malattia mentale". Fu solo nel 1990 che questa definizione fu annullata, e l´assemblea generale dell´Oms dichiarò che "l´omosessualità non è né una malattia né un disturbo né una perversione". Per questo il 17 maggio è dal 2006 la Giornata Internazionale contro l´Omofobia. Coppie gay nell´Ue: diritti diversi da paese a paese - Nonostante l´Ue ne riconosca i diritti fondamentali, la situazione giuridica delle coppie gay è molto diversa da paese a paese. Mentre in certi Stati è riconosciuto il matrimonio fra omosessuali, in altri non c´è alcuna legislazione che li tuteli. Cosa c´è all´orizzonte? Il Parlamento europeo ha in più occasioni condannato tutte le forme di discriminazione e lavora perché "le generazioni a venire crescano abituate a una cultura di apertura, non-discriminazione e tolleranza". Perché in futuro "non ci sia più bisogno di una giornata europea contro l´omofobia", ha chiosato il presidente Buzek.  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE: "LA TURCHIA NEL MEDITERRANEO IN CRISI"  
 

 Milano, 17 maggio 2011 - L´iniziativa - realizzata in collaborazione con East ed Egea e con il sostegno di Finmeccanica e Indesit Company - si focalizzera´ sul potenziale ruolo di pivot politico ed economico della Turchia quale paese chiave nel Mediterraneo allargato, alla luce della crisi. La conferenza trae spunto anche dalla pubblicazione del volume dell´Amb. Carlo Marsili "La Turchia bussa alla porta. Viaggio nel paese sospeso tra Europa e Asia", edito da Egea per i tipi di Università Bocconi Editore. Al dibattito parteciperanno, tra gli altri, Egemen Bagis (Ministro turco per gli Affari europei, in collegamento video), Federico Ghizzoni (Ad Unicredit Group), Roberto Luongo (Direttore, Dipartimento Promozione dell´Internazionalizzazione, Ice e Direttore Ice a Istanbul 2005-2010), Carlo Marsili (Senior Advisor Ispi; Ambasciatore ad Ankara 2004-2010) e Seyfi Tashan (Presidente, Foreign Policy Institute, Ankara). L´incontro si terra´ il 18 maggio 2011 - dalle ore 14.30 presso la Sede dell´Ispi (Palazzo Clerici - Via Clerici, 5). Http://www.ispionline.it/it/iscrizione_eventi.php?idcourse=721&idcalendar=1245&  

 
   
   
SCHENGEN E LA POLITICA ESTERA DOMINANO LA SETTIMANA DELLA FESTA DELL´EUROPA UNA SETTIMANA INTENSA HA MARCATO LA PELNARIA DI MAGGIO A STRASBURGO  
 
Firenze, 17 maggio 2011 - L´europa ha celebrato questa settimana il suo 61esimo compleanno, ma i deputati in plenaria hanno ricordato che "non c´è niente da dare per scontato" e che l´Ue è "un compito davanti a noi". Per questo, hanno detto no alla reintroduzione delle frontiere nell´area Schengen e chiesto una voce più forte nella politica estera. Durante la settimana, anche la visita di Michael Schumacher come ambasciatore della sicurezza stradale, e un attacco siriano alla pagina Facebook del Parlamento. Giornata dell´Europa - La settimana si è aperta all´insegna dei festeggiamenti per l´anniversario della Dichiarazione Schuman, quella che nel 1950 ha dato l´avvio al processo di costruzione europea. L´evento è stato celebrato con il tradizionale alzabandiera e un concerto del pianista Giovanni Bellucci. Schengen - a seguito delle polemiche fra Italia e Francia e la posizione della Commissione europea, il Parlamento ha reagito alla questione Schengen con un fermo no a ogni tentazione di rinazionalizzare le frontiere interne europee. Etichette tessili più sicure per chi è allergico, perché i componenti verranno indicati in modo chiaro, in particolare ogni elemento di origine animale. Via libera anche allo studio che dovrà giudicare la fattibilità di etichette "made in" per tutti i capi di abbigliamento. Banda larga per tutti entro il 2020 chiede il Parlamento in una risoluzione votata questa settimana. Le frequenze non utilizzate o liberate dal passaggio al satellite possono essere utilizzate per connettere anche le aree più periferiche, come quelle rurali. La pagina Fb del Parlamento sotto attacco - migliaia di messaggi a favore del presidente siriano al-Assad hanno inondato la pagina Fb del Parlamento le notti di martedì e mercoledì. Allo stesso tempo il Parlamento chiedeva di indurire le sanzioni Ue contro il regime di Assad. No all´omofobia - Il presidente Buzek ha inaugurato la mostra di foto dedicata ai diritti degli omosessuali, in occasione della prossima 7ima giornata contro l´omofobia. "Tutti hanno il diritto di essere diversi", ha ammonito Buzek. Discarico - Il Parlamento deve ogni anno concedere il discarico del bilancio Ue alle altre istituzioni. Quest´anno lo ha concesso alla Commissione e agli altri organi, ma non al Consiglio, all´Accademia di Polizia e all´Agenzia europea dei farmaci. Il discarico votato a Strasburgo si riferisce al bilancio Ue del 2009. Ambasciatore della sicurezza stradale - Nelle sue nuove vesti il mito della Formula 1 Michael Schumacher si è presentato al Parlamento per lanciare con i deputati europei una campagna a favore dei sistemi di trasporto intelligenti, disegnati per salvare migliaia di vite. Sarajevo capitale della cultura 2014? I deputati hanno appoggiato una candidatura straordinaria, quella della capitale bosniaca, pensando che anche se non risponde a tutti i requisiti bisognerebbe fare un´eccezione per permettere alla città di rifiorire dopo gli anni terribili della guerra. Novel food- Il Parlamento ha ufficializzato la sua posizione contro la destinazione alimentare di animali clonati e ha chiesto alla Commissione di proporre un nuovo testo legislativo sui novel food, dopo che i negoziati fra Parlamento e Consiglio sono falliti il mese scorso.  
   
   
FARE RETE CON L’EUROPA: IL 18 MAGGIO SEMINARIO A PERUGIA  
 
Perugia, 17 maggio 2011 - "Ricerca, imprese, istituzioni: quali driver per lo sviluppo regionale?" è il tema del seminario che si terrà mercoledì 18 maggio nel Salone d´Onore di Palazzo Donini, a Perugia. L´iniziativa è organizzato nell´ambito di "Fare Rete in Europa", l´azione pilota gestita dall´Agenzia Umbria Ricerche (Aur) e finanziata con il Por Fse 2007-2013 della Regione Umbria. Attraverso l´Azione si intendono sperimentare nuovi strumenti per stimolare una migliore interazione tra imprese, Università, Centri di ricerca ed istituzioni al fine di incentivare la mobilità delle reti umbre e fornire una risposta tempestiva ad una delle più recenti sfide per favorire lo sviluppo regionale: accrescere la competitività delle Pmi e del territorio attraverso la cooperazione, a livello internazionale, tra reti d´impresa e mondo della ricerca e dell´industria. Per il direttore dell´Aur Anna Ascani, "Fare rete in Europa ha l´obiettivo di trasferire in Umbria esperienze e strumenti d´intervento pubblico che sono già operativi in altre realtà nazionali ed internazionali per sviluppare una migliore e più efficace politica di sostegno alle reti locali esistenti". Il seminario, che vede la partecipazione di esperti internazionali, si propone di approfondire il tema della relazione tra imprese, università ed istituzioni, tenendo conto dell´attuale contesto caratterizzato da scarse risorse nonché i trend imposti dalla competizione internazionale, confrontandosi con altre esperienze europee e lasciando spazio ad un dibattito, con i rappresentanti delle istituzioni locali, per individuare azioni che possano essere adottate nel sistema regionale. I lavori, presieduti da Claudio Carnieri, Presidente Aur, prevedono (ore 9.30) la presentazione del progetto "Fare Rete con l´Europa" a cura di Anna Ascani, Direttore Aur. Seguiranno gli interventi: "La collaborazione ricerca, imprese, istituzioni - stato dell´arte in Umbria ...Dal lato della Regione" - Luigi Rossetti, Coordinatore "Imprese e Lavoro", Regione Umbria, " ...Dal lato dell´Università" - Gianni Bidini, Preside della Facoltà di Ingegneria - Università degli Studi di Perugia, "...Dal lato delle Imprese" - Gianluigi Angelantoni, Presidente club della ticerca e dell´innovazione, Confindustria - Perugia; "Fattori di successo e misure di supporto per cluster competitivi in Europa, casi studio dall´Europa: l´esperienza del Regno Unito - David Walburn, l´esperienza della Finlandia - Eeva-liisa Koivumaki; "Cluster competitivi, l´esperienza dell´Olanda" - Jean Severijns, esperto internazionale in materia di Networking; "Fattori di successo e misure di supporto per cluster competitivi in Europa: l´esperienza delle reti umbre beneficiarie del bando Fare Rete con l´Europa": "Il Polo Aerospaziale verso l´Europa" - Alessandro Castagnino, "Ce.ca. Study Visit" - Dante Burzigotti, "Modelli di governance e sistemi di misurazione delle performance dei network innovativi" - Massimiliano Brilli, "Obiettivo 20-20-20 entro il 2020" - Laura Rondoni, "Energia in Rete" - Telesforo Camelia, Oxfordshire: gli elementi chiave del modello di sviluppo regionale -Andrea Cardoni, Ricercatore - Dipartimento Discipline giuridiche e aziendali Università degli Studi di Perugia, Trends a livello europeo: la smart specialisation strategy - Andrea di Anselmo, Meta Group. Seguirà una Tavola rotonda su "Ricerca, industria e istituzioni - quale forma di supporto?", coordina: Andrea di Anselmo, Meta Group. L´assessore regionale alla promozione dello sviluppo economico e delle attività produttive concluderà o lavori.  
   
   
MEDITERRANEO: LOMBARDO, SERVE POLITICA EUROPEA DI INTERGAZIONE  
 
Palermo, 17 maggio 2011 - "Con l´incontro di oggi i Paesi mediterranei intendono esprimere la ferma volonta´ di intraprendere una politica europea profondamente diversa da quella finora contraddistinta dai meri interessi economici. Una politica che non guardi solo ad est e ad ovest. Una politica di integrazione, promotrice di pace e di prosperita´ anche verso i Paesi della sponda sud del Medietrraneo". Cosi´ il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha aperto i lavori del Ii° Forum interistituzionale a Palermo a palazzo Abatellis, di fronte alla qualificata e nutrita platea di oltre quaranta delegazioni estere, in rappresentanza di nazioni e regioni europee riunite per affrontare il tema di quest´anno: "Proposte per una nuova politica euro mediterranea". "Il processo di Barcellona - ha affermato Lombardo - non ha soddisfatto tutte le aspettative. Bisogna oggi riprendere quella strada che avrebbe dovuto farci approdare ad un´area di libero scambio, che purtroppo non e´ nata, e che sia punto di riferimento per lo sviluppo dei popoli del Mediterraneo. Un luogo dove possano riacquisire un protagonismo e una capacita´ di governo alternativi alle logiche coloniali che hanno portato fino ad oggi alla miseria, allo sfruttamento e alla perdita di vite umane". Lombardo e´, poi, tornato sul drammatico tema della migrazione delle popolazioni africane affermando che "di fronte alla drammatica pressione che spinge verso nord milioni di giovani bisogna puntare allo sviluppo del Sud, con investimenti come quelli che alimentano la politica di coesione europea. Non pero´ destinandovi solo le briciole, come accade con i programmi per il Mediterraneo. Non e´ infatti sopportabile una differenza di 5-10 volte fra le economie delle due sponde, proprio quella che e´ poi fonte dell´irresistibile pressione migratoria". "Oggi vogliamo avviare - ha proseguito il presidente della Regione - uno sforzo straordinario, per assumere una iniziativa concreta ed immediata, da inserire subito nel bilancio dell´U.e.: il trasferimento di risorse significative sia nell´ambito della politica di coesione (dagli obiettivi Convergenza e competitivita´ all´obiettivo cooperazione territoriale transfrontaliera), sia dalle altre politiche esterne verso i programmi della politica di prossimita´ mediterranea. Il sacrificio richiesto alle Regioni europee attualmente beneficiarie, va integrato con interventi aggiuntivi dell´U.e. La rimodulazione e la gestione dei programmi transfrontalieri e di prossimita´, cosi´ impinguati, va affidato alle stesse Regioni, di concerto con le partner della sponda sud, ciascuna come ´tutor´ di un´altra, da accompagnare nel processo di sviluppo". Nella conclusione del suo intervento Lombardo ha affrontato anche il tema del federalismo "Siamo alla vigilia di una scadenza importantissima, che vedra´ quanto prima la sottoscrizione, da parte della Regione siciliana, del patto federalista con lo Stato italiano. Di fronte a questa importante opportunita´ che si apre e´ quanto mai importante stabilire e approfondire relazioni con le Regioni e le Nazioni a noi piu´ prossime per affermare scelte di politiche regionali rispettose delle originalita´ di ciascuno e capaci di incidere sullo sviluppo di quelle svantaggiate". I lavori sono proseguiti per tutta la mattinata in un confronto serrato tra le delegazioni presenti che, esprimendo esperienze diverse, si sono impegnate a trovare linee comuni di intervento volte a rendere sempre piu´ stretti i rapporti tra i popoli rappresentati nell´assise palermitana. A conclusione dei lavori, dopo la consegna dei premi Al Idrissi, e´ stata redatta un dichiarazione finale riassuntiva del dibattito e delle scelte individuate.  
   
   
FIRENZE: PUNTARE SULLE CITTÀ PER SALVARE IL MEDITERRANEO  
 
Firenze, 17 maggio 2011 - “Chi vuole la pace è sempre disinteressato, ma chi vuole la guerra ha sempre profondi interessi alle sue spalle: la prima cosa da fare è smascherare tali interessi. Si chiamino petrolio, arsenali o quant’altro. E’ questo il cerchio diabolico da spezzare”. Così Franco Cardini, storico, nel suo applaudito intervento ai “Colloquia Mediterranea” di Firenze, in corso dal 15 e fino al 17 maggio, all’Istituto degli Innocenti su iniziativa della Fondazione intitolata a Giovanni Paolo Ii. La tre giorni – che si svolge con il patrocinio della Regione Toscana e il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze – intende analizzare le prospettive (“economiche, culturali e spirituali”, sottolinea mons. Luciano Giovannetti, presidente della “Fondazione Giovanni Paolo Ii“ e vescovo emerito di Fiesole) tra le città, le regioni e i popoli del Mediterraneo. Ed è proprio alle “città del Mediterraneo” che è stata dedicata la seconda sessione aperta dall’on. Rosa De Pasquale da cui è venuta la prima delle numerose citazioni riservate al sindaco Giorgio La Pira che con i suoi “colloqui euromediterranei” aveva tracciato, a cavallo fra gli anni Cinquanta e i Sessanta, profezie di dialogo e di reciproca tolleranza sulle sponde di quello che per il sindaco “santo” era “il misterioso lago allargato di Tiberiade”. Prima città toccata, nella sessione mattutina dei “Colloquia Mediterranea“, la Gerusalemme dove ha sede la Custodia francescana della Terra Santa il cui economo generale, padre Ibrahim Faltas, ha raccontato l’operato – ininterrotto dal 1219 – dei frati francescani (oggi, in quei luogi, sono 300) in favore non solo dei luoghi storici ma anche delle “pietre vive”, cioè di chi vive in zone così contese e coinvolte in conflitti. In particolare padre Ibrahim ha raccontato gli sforzi che la Custodia sta facendo per evitare l’esodo totale dei cristiani, oggi ridotti ai minimi termini e impegnati soprattutto nelle attività a corredo dei pellegrinaggi. “Il problema più complicato è Gerusalemme – ha concluso padre Ibrahim – preghiamo per Gerusalemme dove tutti siamo nati: se sarà pace a Gerusalemme sarà pace in tutto il mondo”. Una concreta esperienza “di ascolto reciproco fra nemici” è stata illustrata da Franco Vaccari – fondatore e presidente di “Rondine cittadella della Pace“, piccolo borgo medievale in provincia di Arezzo – intervenuto con un gruppo di giovani provenienti da realtà in reciproco conflitto. “La nostra esperienza – ha detto una ragazza di Rondine - è che quando ci si conosce meglio, anche se all’inizio siamo nemici, alla fine si finisce per diventare amici”. E l’esempio è stato ripreso dallo storico Cardini (“E’ vero, basta ricordare l’Epica”) che riflettendo sull’esistenza di una moschea, nel porto di una Genova di metà Seicento che pure era in lotta con i musulmani, ha polemicamente sottolineato come “quei genovesi non si sognarono mai di indire un referendum per far chiudere quella moschea”. Ma varie altre città (“inevitabili protagoniste nel processo di pace”, ha concluso Guido Bellatti Ceccoli, studioso del dialogo interreligioso) hanno fatto da sfondo al racconto intrecciato nel “Colloquia Mediterranea“: da Livorno (“figlia certificata del crogiolo mediterraneo”) con Claudio Frontera a Tunisi(“mosaico di stili”) con la ricercatrice luganese Federica Frediani. E poi la lontana Recife in Sud America con il professore universitario Luiz Carlos Luz Marques secondo cui “dalle radici della violenza e della sofferenza si può ripartire per una nuova pedagogia della pace” (il docente alla Cattolica, che più volte ha citato mons. Helder Camara, ha raccontato alcune esperienze, in questa città, di dialogo interreligioso, compreso un master che si estende perfino alla stregoneria wicca). Altre esperienze di dialogo interculturale e interreligioso sono venute da Dieter Brandes, direttore di una Fondazione che ha sede a Sibiu (Romania) lavorando sulla necessaria riconciliazione fra Europa orientale e occidentale(“Dobbiamo partire dai bambini insegnando fino dall’infanziaa esercitarsi nel reciproco rispetto”). Intervenuto al colloquio fiorentino anche Alija Behmen, dal 2003 sindaco di Sarajevo città che da pochi giorni è stata riconosciuta come “capitale europea per la cultura” (edizione 2014) e città dove (“nell’arco di soli quattrocento metri”, ha notato il sindaco) sono collocati ben quattro edifici religiosi delle tre religioni monoteiste: la cattedrale cattolica, quella serbo-ortodossa, la moschea e la sinagoga (“E di questo, che è un arricchimento ulteriore per la città intera, siamo tutti molto orgogliosi così come lo siamo nel puntare sulla cultura come strumento per avvicinare le persone”). Una esperienza particolare l’ha portata Mongi Bourgou, docente universitario a Tunisi, sulla particolare situazione dell’isola di Jerba: un territorio dalla grande e nobile storia, dai numerosi intrecci interculturali e interreligiosi, oggi stravolto da un pesante turismo di massa che ha prodotto cambiamenti sconvolgenti (“dalla sabbia al cemento”) rovinando un litorale un tempo splendido e costringendo a un triste abbandono molte zone interne. Parola chiave anche per questa situazione? “Coesistenza e sostenibilità”, ha precisato il prof. Bourgou. Il dialogo interreligioso dalla parte dei musulmani è stato raccontato da Mustafa Cenap Aydin, direttore del Centro per il dialogo Istituto Tevere di Roma. “Colloquia Mediterranea” (per l’occasione è stato presentato il primo numero della omonima rivista, diretta da Renato Burigana) prosegue domani: la mattina sempre all’Istituto degli Innocenti (è previsto l’intervento del presidente di Regione Toscana, Enrico Rossi) e il pomeriggio in sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia di Firenze.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE SPACCA AL CONVEGNO INTERNAZIONALE ´IL MEDITERRANEO E LE CITTA`´ DI FIRENZE: ´LA MACROREGIONE PER UN NUOVO PROTAGONISMO DEI PAESI ADRIATICO-IONICI´.  
 
Ancona, 17 Maggio 2011 - ´Tra i `mari del dialogo´, nell´ambito della cooperazione mediterranea, si inserisce sicuramente anche il Mare Adriatico. Dopo la seconda guerra mondiale, questo mare e` stato trasformato in una parte integrante della cortina di ferro che separava l´Est dall´Ovest, divenendo un``autentica `linea di frontiera´. Alla caduta del muro di Berlino, quest´area ha registrato crisi di grandi proporzioni come la frammentazione dell´ex Jugoslavia. A fronte di questa situazione, un ruolo molto importante e` stato svolto proprio dalle citta`, dalla societa` civile e dalle Regioni, che si sono fatte carico di una progettualita` che ha alimentato la rinascita, intorno al mare Adriatico, di una cultura di speranza, la creazione di uno spazio di pace e cooperazione, in sostanza di una comunita` adriatica". Cosi` il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, oggi a Firenze al Convegno internazionale ´Il Mediterraneo e le citta`. Dinamiche economiche, culturali e spirituali tra le citta`, le regioni ed i popoli del Mediterraneo´ promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo Ii e dalla Regione Toscana, una tre giorni di riflessione sulle ricchezze e sulle speranze del Mediterraneo con il coinvolgimento delle Istituzioni, del mondo economico, delle religioni e degli universi culturali. Tra gli altri, partecipano mons. Agostino Marchetto Segretario emerito Pontificio Consiglio per i migrantes, Laurens Jolles del Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite per l´Italia, Hassan Abouyoub ambasciatore del Marocco in Italia, Lucio Caracciolo della rivista Limes, mons. Jean Benjamin Sleiman arcivescovo di Baghdad, mons. Aldo Giordano osservatore della Santa Sede presso il Consiglio d´Europa, Sari Nusseibeh presidente Al Quds University, mons. Stanislav Hocevar arcivescovo di Belgrado, Ibrahim Faltas della Custodia di Terra Santa, Alija Behmen sindaco di Sarajevo, la scrittrice Hoda Barakat, Riccardo Di Segni della Comunita` ebraica di Roma. Spacca ha ripercorso, per la tavola rotonda ´Il mare del dialogo´, il ruolo delle Marche nella costruzione di un Adriatico di cooperazione e di pace. Numerosi, a partire dagli anni ´90, i progetti avviati dalla Regione in questo senso. Tra gli altri, la costruzione del Reparto di Ortopedia all´Ospedale South Camp di Mostar, la promozione delle Piccole imprese in questa stessa citta`, la riattivazione di reti turistiche ed ambientali a Mostar e Valona, il sostegno ai centri servizi alle imprese di Mostar, Valona e Durazzo, azioni di formazione ed assistenza per la creazione di impresa femminile in Croazia, Bosnia e Albania. ´Nel tempo ´ ha aggiunto Spacca - dai progetti di cooperazione allo sviluppo, la Regione Marche e` passata a programmi di cooperazione territoriale e transfrontaliera. Tutta la comunita` ha progressivamente condiviso questa progettualita`, avviando reti formali che hanno innervato lo spazio adriatico: il Forum delle citta`, il network delle Camere di commercio, Uniadrion la rete delle Universita` e l``Euroregione adriatica. Inoltre, numerose iniziative culturali, come il Festival Adriatico Mediterraneo ad Ancona, hanno contribuito a stringere legami sempre piu` stretti e consapevoli tra le due sponde´. Un passaggio importante della crescita del ruolo internazionale della Regione Marche e` stata la Conferenza per lo Sviluppo e la Sicurezza dell``Adriatico del maggio 2000 al termine della quale i Ministri degli Esteri dei Paesi partecipanti hanno sottoscritto, alla presenza della Commissione Europea, la Dichiarazione di Ancona: con essa l``Albania, la Bosnia-erzegovina, la Croazia, la Grecia, l``Italia, la Serbia e Montenegro e la Slovenia hanno iniziato il percorso dell``iniziativa Adriatico-ionica, che si inserisce nel quadro dell``attuazione del patto di Stabilita` nell``area balcanica. Partendo da questo insieme di azioni, ora, la Regione Marche vuole dare il proprio contributo ad un nuovo progetto, quello piu` ambizioso: la costruzione della Macroregione Adriatico Ionica nel 2014, quando l``Italia avra` la presidenza dell``Ue. ´Il riconoscimento da parte dell´Unione europea di una Strategia Macroregionale per l´area Adriatico Ionica ´ ha concluso Spacca - puo` rappresentare un``importante occasione per avviare un percorso di condivisione delle politiche di sviluppo dell``area e per richiamare l``attenzione dell``Europa sul suo fianco sud-est, forse il piu` debole tra i quadranti del continente. Nella prospettiva di rafforzare la stabilita` di tutta l``area, gli otto Stati membri dell´Iniziativa Adriatico Ionica hanno dato la propria adesione alla strategia, ma occorre sin da ora creare le condizioni affinche` ne entrino a far parte anche gli altri Paesi balcanici. E`` interesse diretto delle Marche e di tutte le regioni italiane che si affacciano sull``Adriatico e lo Ionio, intervenire con forza e convinzione per realizzare una sempre maggiore integrazione, economica, sociale e culturale tra i Paesi dell``area, tale da creare una `massa critica´ in grado di avere dimensione e autorevolezza per riportare su di essa l``attenzione delle istituzioni comunitarie e degli attori dell``economia europea ed internazionale. La Strategia Macroregionale Adriatico Ionica va oltre la semplice cooperazione territoriale tra i Paesi dell´area, si apre all´interazione con processi di costruzione e allargamento dell``Ue, con partners strategici dell``Europa orientale, con gli sforzi di superamento delle crisi nel Mediterraneo, con la gestione dei flussi dei migranti che, proprio in questi giorni, costituiscono una realta` drammatica con cui confrontarsi´.  
   
   
UNITI NEL MEDITERRANEO: CONSEGNATI PREMI ´AL IDRISSI´  
 
Palermo, 17 maggio 2011 - Sono stati consegnati a a palazzo Abatellis, durante il Ii Forum "Uniti nel Mediterraneo", dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e dai componenti della giuria internazionale del premio (Nadir Mohamed Aziza, segretario esecutivo; Aziza Bennani, vice presidente della giuria e ambasciatore del Marocco presso l´Unesco; Roberto Lagalla, vicepresidente della giuria e rettore dell´universita´ di Palermo; Francesco Attaguile, amministratore della giuria e dirigente generale dei dipartimento dei rapporti extraregionali della Sicilia) i riconoscimenti ai vincitori del premio ´Al Idrissi´. Il Forum del Mediterraneo e l´annesso premio ´Al Idrissi´ si svolgono anche quale celebrazione del 65° anniversario dello Statuto autonomistico regionale siciliano che cade nella giornata di domani. Quest´anno, per espressa volonta´ del presidente Lombardo, sono stati assegnati anche due premi speciali, con una dotazione di 5.000 euro ciascuno: il primo al premio Nobel per la Pace, Lech Walesa, gia´ presidente della Polonia e fondatore di Solidarnosc e il secondo alla memoria di Mohamed Bouazizi, il giovane tunisino che con il suo sacrificio ha dato avvio alla "rivoluzione dei gelsomini". "Guardo con grande attenzione a quanto sta accadendo in questi mesi sulla sponda sud del Mediterraneo - ha detto Walesa ricevendo il riconoscimento - e mi sento vicino a chi sta lottando in quella parte del Mondo. La loro lotta, per molti aspetti, e´ simile alla nostra, ma quella che combattemmo noi negli anni ´80 aveva un nemico palese. La lotta araba, invece, ha tanti volti e per questo e´ perfino piu´ complessa di quanto non fosse la nostra. Sara´ una lotta di liberazione lunga, ma che non potra´ che portare a un futuro migliore". I premi della giuria sono andati a: Andre´ Azoulay, presidente della Fondazione Anna Lindh, con sede ad Alesandria d´Egitto per "il dialogo tra le culture e il ravvicinamento delle tre tradizioni religiose nel Mediterraneo"; Sana Ben Achour, presidente dell´Associazione della donne tunisine democratiche per "l´impegno delle donne tunisine per l´affermazione della democrazia e nel consolidamento dello status della condizione femminile in Tunisia"; Jordi Pujol, gia´ presidente della Regione della Catalogna e leader del partito autonomo catalano, per "il suo impegno a favore delle Autonomie locali nell´ambito della cooperazione euro-mediterranea; Michel Vauzelle, presidente della Regione Provenza-alpi-costa Azzurra, "in considerazione del suo impegno a favore della cooperazione fra le autorita´ locali del Sud e del Nord del Mediterraneo". Il premio Al-idrissi istituito dalla Regione siciliana, in collaborazione con la Fondazione Osservatorio del Mediterraneo del ministero degli Affari esteri viene attribuito annualmente a eminenti personalita´ delle rive nord e sud del Mediterraneo che si siano particolarmente distinte, a giudizio di una giuria internazionale, in favore del dialogo e della cooperazione euro mediterranea ed e´ intitolato al geografo arabo del Xii secolo Al Idrissi.  
   
   
ALTO ADIGE, TRENTINO E TIROLO: ARTICOLO DI LEGGE PER AVVIARE L´EUREGIO  
 
Bolzano, 17 maggio 2011 - Per rendere pienamente operativo il Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale) tra Alto Adige, Trentino e Tirolo recentemente autorizzato dal Governo, è necessario un regolamento normativo a livello provinciale. L´articolo di legge specifico è stato predisposto il 16 maggio dalla Giunta provinciale e verrà prossimamente trattato dal Consiglio. Si sta completando il mosaico dei passaggi tecnico-giuridici che daranno veste istituzionale alla cooperazione transfrontaliera tra Alto Adige, Trentino e Tirolo: la Giunta provinciale ha infatti inserito nel ddl istitutivo dello sportello unico per le attività produttive anche un articolo che consente alla Provincia di nominare i propri rappresentanti negli organismi del Gect approvato di recente da Roma e che consente di vincolare formalmente le delibere del nuovo istituto. "Ora il ddl viene trasmesso al Consiglio provinciale nella speranza che venga rapidamente approvato", ha spiegato il presidente Durnwalder. E anche se non sará materialmente possibile licenziarlo prima del 14 giugno - data del summit tra le tre Giunte provinciali di Bolzano, Trento e Innsbruck - nel vertice in Trentino verrà comunque delineata l´attività del Gect e saranno avviati i primi progetti comuni. Nel nuovo direttivo europeo figurano come rappresentanti di diritto il presidente della Giunta provinciale e quello del Consiglio, assieme ad un altro esponente per ciascun ente: "Ma prima di nominare il secondo rappresentante della Provincia vogliamo attendere l´esito dell´elezione del nuovo presidente del Consiglio, perchè nel nuovo organismo vogliamo garantire la presenza di genere e quella dei gruppi linguistici", ha anticipato Durnwalder.  
   
   
UNITI NEL MEDITERRANEO: LECH WALESA A PALAZZO D´ORLEANS IN VISITA ALLA SICILIA  
 
Palermo, 17 maggio 2011 - "Le do´ il benvenuto in Sicilia e le manifesto la stima e la gratitudine di tutti i siciliani per l´impegno che ha espresso con tutta la sua vita per l´affermazione della liberta´, della pace e della dignita´ dell´uomo in Polonia, come nel mondo. La sua persona e´ da additare ad esempio soprattutto ai giovani di oggi che non hanno vissuto gli anni esaltanti e drammatici di ´Solidarnosc´, che hanno aperto la strada, grazie anche alla guida autorevole di Giovanni Paolo Ii, alla caduta del Muro di Berlino con tutto il suo carico di ideologia e di violenza sull´uomo". Cosi´ il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha salutato Lech Walesa al suo ingresso a palazzo d´Orleans. Nel corso del colloquio Lombardo ha ricordato innanzitutto gli anni di Solidarnosc vissuti anche in Sicilia con grande partecipazione da parte soprattutto del sindacato e della Chiesa e di quanti si ispirarono ai principi del sindacato polacco per portare avanti innumerevoli e significative azioni a difesa della liberta´ e dei diritti dei lavoratori. Lombardo ha poi ringraziato Walesa per il suo attuale impegno in Europa e piu´ specificatamente lungo la frontiera orientale, in cui la Polonia svolge un ruolo di guida autorevole, candidandosi, con una fitta rete di partenariati euro mediterranei, a svolgere il medesimo ruolo lungo la frontiera meridionale, poiche´ entrambi sono interessati alla valorizzazione dei territori extranfrontalieri con appositi programmi dell´Unione Europea. Walesa ha espresso il proprio sentito ringraziamento per il premio conferitogli e per la calorosa accoglienza ricevuta in Sicilia, ribadendo la propria disponibilita´ ad un comune lavoro in ambito europeo a servizio della pace e della liberta´. Con la messa officiata nella cappella palatina, la visita di palazzo dei Normanni, sede dell´Assemblea regionale siciliana e di Monreale, si e´ concluso il "tour" siciliano di Lech Walesa, premio Nobel per la Pace, gia´ presidente della Polonia, fondatore e leader di Solidarnosc. Walesa e´ arrivato in Sicilia venerdi´ pomeriggio, invitato a Palermo dal governo della Regione per ricevere la menzione speciale conferita dal presidente Lombardo nell´ambito del premio ´Al Idrissi´. Il premio, assegnato in occasione del Ii forum "Uniti nel Mediterraneo", si e´ svolto a Palermo con la partecipazione di una nutrita rappresentanza di esponenti di nazioni e regioni euromediterranee, ed e´ stato anche l´occasione per celebrare i 65 anni dello Statuto autonomistico siciliano, anniversario che cade proprio oggi. Accompagnato, in rappresentanza del governo della Regione, dall´assessore per l´economia Gaetano Armao, e dal dirigente generale dei rapporti extraregionale della Sicilia, Francesco Attaguile, Walesa ha assistito alla messa nella splendida Cappella Palatina. Poi ha voluto visitare, in via informale, il palazzo dei Normanni, quindi si e´ ricongiunto alla rappresentanza euromediterranea per la visita a Monreale. Il gruppo ha poi lasciato la Sicilia dopo avere sottoscritto una dichiarazione finale riassuntiva del dibattito e delle scelte individuate per il futuro della politica euromediterranea e per lo sviluppo dei rapporti fra i Paesi bagnati da questo mare, a Nord come a Sud.  
   
   
SICILIA: GIUNTA DELIBERA IMPUGNATIVA DECRETO FEDERALISMO MUNICIPALE  
 
Palermo, 17 maggio 2011 - La giunta di governo della Regione siciliana, riunita a Palazzo d´Orleans sotto la presidenza di Raffaele Lombardo, ha deliberato l´impugnativa del decreto sul federalismo fiscale municipale (Dlgs 23/2011) ritenendo gli articoli 2 e 14 lesivi delle prerogative statutarie regionali ed in particolare dell´autonomia finanziaria sancita dagli articoli 36 e 37 dello Statuto Autonomistico siciliano. Relativamente al medesimo decreto la conferenza dei Presidenti della Regioni aveva gia´ negato l´intesa in sede di conferenza Stato - Regioni. La giunta ha deliberato, inoltre, la definizione degli obiettivi per i dipartimenti regionali, relativi all´attuazione del Po Fesr 2007/2013, allo scopo di sostenere l´andamento della spesa e monitorarne i flussi.  
   
   
APPRENDISTATO, REGIONE SARDEGNA ANTICIPA IL TESTO UNICO NAZIONALE. SCADENZA BANDO PROROGATA AL 20 GIUGNO IL PROVVEDIMENTO DELLA SARDEGNA È UNA SPERIMENTAZIONE INNOVATIVA ALLA QUALE GUARDANO CON INTERESSE, OLTRE AL GOVERNO, ANCHE ALTRE REGIONI ITALIANE.  
 
 Cagliari, 17 Maggio 2011 - Con il bando sull´apprendistato professionalizzante la Regione Sardegna ha anticipato il Testo unico in materia, approvato di recente dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento della Sardegna è una sperimentazione innovativa alla quale guardano con interesse, oltre al Governo, anche altre Regioni italiane. Questo perché il bando (che per ora mette a disposizione quasi 4,8 milioni di euro) valorizza e favorisce la coesione di sistema tra le diverse parti sociali e datoriali, coinvolgendo per la prima volta nell’Isola 13 enti bilaterali, rappresentativi di tutti i comparti produttivi (artigianato, commercio, turismo e servizi, edilizia e industria). E per garantire l’ottimale soddisfacimento della domanda formativa degli apprendisti da parte delle imprese e la copertura di tutta la Sardegna, l’assessorato regionale del Lavoro ha prorogato la scadenza del bando dal 7 al 20 giugno. Il dato della Sardegna come "laboratorio nazionale per l´apprendistato" è emerso nei giorni scorsi a Cagliari durante il seminario rivolto alle agenzie formative e agli enti bilaterali, al quale ha partecipato un centinaio di operatori. "L’apprendistato – ha sottolineato l’assessore Franco Manca nel suo intervento introduttivo - oggi può diventare lo strumento privilegiato per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. È giusto affinare l’utilizzo del cervello, ma crediamo che sia indispensabile saper di nuovo usare le mani. È una scommessa che sarà vinta se ognuno farà la sua parte: la Regione, ma soprattutto gli attori che gestiranno il nuovo sistema dell’apprendistato, gli enti bilaterali, le Agenzie formative, e le imprese che devono crescere in competitività". Il bando, per il biennio 2011-2012, ha l’obiettivo di formare 1500 apprendisti e almeno 500 tutor aziendali, favorendo l’inserimento qualificato nel mondo del lavoro di giovani di età tra i 18 e i 29 anni attraverso una formazione sul lavoro e l’acquisizione di competenze di base e tecnico-professionali. Secondo una prima stima, saranno coinvolte tra le 500 e le 700 imprese, specie quelle con meno di 15 dipendenti e quelle in Comuni disagiati, che non hanno la possibilità di formare direttamente i propri apprendisti e necessitano quindi maggiormente del supporto pubblico. Il bando dell’apprendistato è consultabile sul sito internet della Regione Sardegna (Assessorato del Lavoro, sezione Bandi e gare).  
   
   
P.A.: SICILIA FIRMA LINEE GUIDA PER ATTUAZIONE LEGGE TRASPARENZA  
 
Palermo, 17 maggio 2011 - L´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, ha firmato la circolare che contiene le linee guida per l´attuazione della nuova normativa in tema di termini di conclusione dei procedimenti amministrativi, cosi´ come previsto dalla legge sulla semplificazione e trasparenza, approvata all´unanimita´ dal parlamento regionale ed entrata in vigore lo scorso 26 aprile. "Stiamo procedendo con grande celerita´ - spiega l´assessore, che ha gia´ illustrato il provvedimento al Codipa, il Comitato di coordinamento dei dipartimenti regionali presieduto dal segretario generale - per attuare, nel piu´ breve tempo possibile, tutte le disposizioni contenute nella legge che, comunque, e´ gia´ operativa in buona parte". Le linee guida dettano i criteri per una corretta e uniforme applicazione di quanto previsto dall´articolo 2 della legge e riguardano tutti i procedimenti amministrativi di competenza delle amministrazioni regionali e degli enti, istituti e societa´ sottoposti a controllo, tutela e vigilanza delle stesse. L´articolo 2 della legge regionale 5/2011 ha stabilito che le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di concludere l´iter entro 30 giorni dalla data di avvio del procedimento, se d´ufficio, o dal ricevimento della domanda se di parte. Tuttavia, in caso di procedure particolarmente complesse, la durata massima puo´ essere elevata, tramite appositi regolamenti che individuano i singoli procedimenti oggetto di deroga, fino a 60 ovvero 150 giorni. "Ciascuna amministrazione - continua l´assessore Chinnici - nel rideterminare i termini dei procedimenti dovra´ attenersi ai principi di certezza, proporzionalita´, economicita´, efficacia ed efficienza dell´azione amministrativa. Le amministrazioni dovranno, inoltre, coniugare il principio costituzionale di buon andamento, inteso come adeguatezza e funzionalita´ dell´azione amministrativa, con le aspettative del cittadino-utente a un procedimento quanto piu´ spedito e certo nei suoi tempi di definizione. Le amministrazioni dovranno perseguire l´obiettivo di una congrua riduzione dei termini medi di conclusione dei procedimenti rispetto a quelli vigenti, individuando percorsi virtuosi che consentano lo snellimento del relativo iter". - Le amministrazioni non dovranno fissare termini superiori di conclusione del procedimento a quelli attualmente vigenti, tenendo in debito conto anche le diverse fasi di cui esso si compone. "L´obiettivo principale - riprende l´assessore - e´ garantire il rispetto del principio di trasparenza per consentire l´effettiva partecipazione degli interessati al procedimento, presupposto essenziale per un rapporto collaborativo tra pubblica amministrazione e cittadino. Ciascuna amministrazione dovra´ assicurare che ai tempi di conclusione dei procedimenti sia data adeguata pubblicita´, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione e anche sui rispettivi siti web istituzionali". Ciascun dipartimento regionale, che dovra´ istituire nuclei ispettivi interni, ogni 6 mesi trasmettera´ all´Ispettorato per la Funzione pubblica una relazione dalla quale risultino eventualmente i motivi che hanno portato alla mancata conclusione dei procedimenti nei termini previsti. Spettera´ poi all´Ispettorato, sulla base dei dati contenuti nelle relazioni semestrali, svolgere il monitoraggio e il coordinamento sull´attivita´ degli Uffici. La legge prevede anche che la mancata emanazione del provvedimento nei termini stabiliti possa costituire fonte di responsabilita´ dirigenziale e disciplinare e altresi´ assumere rilevanza ai fini della retribuzione di risultato. L´inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento potra´ determinare l´obbligo di risarcire il danno ingiusto subito dal privato per il ritardo dell´amministrazione, che, comunque, potra´ rivalersi nei confronti del dipendente. L´assessore Chinnici sta procedendo anche per quanto riguarda il processo di misurazione e valutazione della performance dei dirigenti regionali. La legge prevede, infatti, che entro 6 mesi venga adottato un regolamento con il quale disciplinare le modalita´ di nomina, composizione e funzionamento degli organismi di valutazione. Per questo motivo e´ gia´ in fase di costituzione una cabina di regia, ai cui componenti non spettera´ alcun compenso o rimborso spese, che dovra´ fornire gli indirizzi e le direttive propedeutiche alla predisposizione dello schema di regolamento.  
   
   
EQUITALIA - CAPPELLACCI, GIUNTA A FIANCO IMPRESE E FAMIGLIE"LA SITUAZIONE - HA COMMENTATO IL PRESIDENTE - RICHIEDE UN INTERVENTO IMMEDIATO PER DARE UNA RISPOSTA AGLI IMPRENDITORI E ALLE FAMIGLIE CHE OGGI VIVONO UNA SITUAZIONE INSOSTENIBILE.  
 
 Cagliari, 17 maggio 2011 - La Giunta regionale ha adottato la delibera annunciata durante l´incontro tenutosi tra il presidente Cappellacci e una delegazione dei manifestanti anti-equitalia. "La situazione - ha commentato il presidente - richiede un intervento immediato per dare una risposta agli imprenditori e alle famiglie che oggi vivono una situazione insostenibile. Il presidente ha quindi comunicato che la Giunta agirà sia sul piano regionale che su quello nazionale". "Per quanto riguarda gli interventi regionale immediati, la delibera prevede - ha spiegato il presidente - la creazione di un fondo anti-crisi dedicato in pre-stato di crisi per un importo pari a 10 milioni di euro. Inoltre, dedicheremo una quota parte, pari a ulteriori 10 milioni di euro, del fondo per la povertà, dedicato a concedere contributi per gli obblighi di natura tributaria". Sara´ inoltre introdotto una premialità specifica a favore dei contribuenti in difficoltà nella definizione degli interventi previsti dal fondo di garanzia etica. E´stata inoltre decisa l’istituzione, su base volontaristica e richiesta da parte degli Enti locali, di zone franche urbane, dove sarà possibile associare alla riduzione delle imposte comunali (Tarsu, Ici) una serie di strumenti regionali di abbattimento del costo del lavoro, di incentivazione degli investimenti e di servizi reali e finanziari per la gestione aziendale (fondo Poic programma straordinario per il lavoro). Cappellacci ha quindi annunciato che saranno istituiti tavoli provinciali a vantaggio delle imprese operanti nei territorio per assicurare un più semplice accesso al credito attraverso forme di garanzia diretta e di co-garanzia attraverso la Sfirs. “Vogliamo utilizzare - ha aggiunto il presidente- anche gli strumenti che offre la legge regionale 3 del 2009 (art. 2 comma 38) per il rilancio delle imprese e lo sviluppo locale con priorità per le aree più colpite dalla crisi industriale, mettendo a disposizione 10 milioni di euro". "Sul piano nazionale - ha annunciato il presidente Cappellacci - la Regione chiede al Governo che vengano prese in esame tutte le richieste presentate dai manifestanti anti-equitalia e la sospensione delle norme ai sensi dell´art. 51, secondo comma dello Statuto e chiederà l’avvio immediato delle procedure per il riconoscimento della crisi da parte del Governo ai sensi dell’art.19bis del Dpr 600/73 e anche il riconoscimento della aree in stato di crisi, ai sensi dell´articolo 2 della legge 99/2009. La delibera prevede anche l´istituzione di un tavolo di confronto con Equitalia ed Inps". "Chiederemo anche - ha aggiunto il presidente- una serie di provvedimenti urgenti riguardanti la modifica delle modalità di intervento di Equitalia, che siano anche anticipatrici della riforme e concernenti una moratoria fiscale, la riduzione delle sanzioni contributive, modifica nei criteri di applicazione degli interessi moratori e degli aggi e la limitazione ai pignoramenti di immobili (prima casa). “Siamo al fianco delle famiglie e delle imprese - ha concluso il presidente della Regione - e vogliamo affrontare con loro le difficoltà, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione".  
   
   
RIFORMA IPAB IN ABRUZZO: UN´ASP A PROVINCIA CON ECCEZIONI MOTIVATE  
 
 L´aquila, 17 maggio 2011 - Con riferimento alla proposta di legge di riordino degli Ipab (Istituti pubblici di assistenza e beneficenza) e alla loro trasformazione in Asp (Aziende di Servizi alla Persona), che è al vaglio del Consiglio Regionale, interviene l´assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti, che della riforma è il promotore. "Voglio evitare inutili strumentalizzazioni preventive, dichiara l´assessore, per questo credo sia utile e necessario precisare che il testo di legge già prevede, all´art. 4 comma 10, l´istituzione di un´Azienda per ogni provincia con possibilità di costituirne un´altra in presenza di particolari situazioni patrimoniali o territoriali in grado di assicurare globalmente, senza pregiudizio alcuno, l´ottimale svolgimento delle attività in entrambe le aziende". "A tal proposito - prosegue Gatti - anticipo che è mia intenzione avvalermi della possibilità offerta dal testo al fine di considerare situazioni particolari, quali ad esempio quella di Sulmona. E´ altresì evidente che non si potrà, tuttavia, fare divenire regola un principio d´eccezione e che non consentirò, conseguentemente, una proliferazione di Aziende di Servizi alla Persona con la perpetuazione degli oltre 100 Consigli d´Amministrazione attuali". Il testo di legge di riforma degli Ipab presentato dall´assessore è stato approvato nello scorso settembre dalla Giunta regionale e poi è passato al vaglio della V Commissione Consiliare che lo ha emendato e licenziato con parere favorevole. Quella degli Ipab è stata definita, al momento della sua presentazione, da Gatti come "una riforma urgente, doverosa e economica. Urgente perché da discutere all´inizio della legislatura e non come preferito da altri alla fine, per evitare che una volta ancora questa legge si areni, scientemente, a pochi passi dal traguardo. È una riforma doverosa, perché l´Abruzzo resta tra le ultime regioni italiane a recepire la normativa nazionale e a istituire le Asp. È una riforma economica, perché accorpando i patrimoni degli attuali istituti nelle Asp, si garantisce una gestione organica degli Istituti, si creeranno pochi centri di spesa con una massa critica di risorse, così da migliorare i servizi ai cittadini in modo diffuso e omogeneo su tutto il territorio, con il merito di ridurre costi e poltrone: infatti dell´esercito composto dagli oltre 200 amministratori, revisori di conti e commissari, resteranno meno di 20 consiglieri di amministrazione".  
   
   
REGIONE ABRUZZO HA "SALVATO" SVILUPPO ITALIA PER L´ACQUISIZIONE QUOTE HA PREVALSO SENSO RESPONSABILITA´  
 
L´aquila, 17 maggio 2011 - "Come avevamo annunciato nei giorni scorsi, si è conclusa positivamente la vicenda di Sviluppo Italia Abruzzo, società di Invitalia. Il cda di Abruzzo sviluppo, società in house della Regione Abruzzo, ha formalmente confermato la volontà a procedere all´acquisizione della quota azionaria detenuta da Invitalia in Sviluppo Italia Abruzzo. Ora, finalmente, Sviluppo Italia Abruzzo passerà sotto il controllo di Abruzzo Sviluppo (e quindi dell´Ente Regione). Alla luce di ciò, Invitalia potrà preventivamente, e in tempi rapidissimi, procedere alla revoca dei licenziamenti dei lavoratori locali che, a maggioranza, hanno ratificato l´accordo". Il presidente della Regione Abruzzo, con comprensibile soddisfazione, commenta l´operazione salvezza della professionalità e dei livelli occupazionali di Sviluppo Italia Abruzzo che in queste ore è andata a buon fine. Per raggiungere l´obiettivo, il Presidente aveva sostenuto con forza l´ipotesi dell´acquisizione delle quote. Troppo importante il ruolo di Sviluppo Italia per le imprese e l´indotto nel territorio abruzzese (una quarantina di aziende nei tre incubatori di Mosciano, Sulmona ed Avezzano ed un centinaio di dipendenti complessivamente) per accettare passivamente di perdere questo patrimonio. "E´ stata una battaglia lunga, durata più di 10 mesi di negoziazione, ed aspra - ricorda il Presidente - ma, come da me suggerito, hanno prevalso il senso di responsabilità e la logica da parte di tutti gli attori coinvolti nella trattativa. Ora possiamo guardare con più ottimismo al futuro. In due anni, infatti, Sviluppo Italia, attraverso la legge 185, è riuscita a produrre circa duemila nuovi posti di lavoro. Un buon viatico - conclude - per portare avanti questo progetto". Un plauso il Presidente lo riserva doverosamente al Consiglio regionale, che ha permesso l´operazione attraverso la regolamentazione normativa, ed alle rappresentanze sindacali per il ruolo di confronto, mediazione e proposizione, decisivo per l´esito finale della vertenza.  
   
   
CALABRIA: “SWAP””  
 
Catanzaro, 17 maggio 2011 - L’assessore al Bilancio e Programmazione Comunitaria Giacomo Mancini, in merito alla questione relativa agli “swap”, dichiara quanto segue: “Finalmente conosciamo il responsabile del crack della Regione Calabria. L’ex Assessore regionale al Bilancio Demetrio Naccari Carlizzi – afferma Mancini – durante una conferenza stampa ha dichiarato di essere stato lui a rinegoziare gli “swap” per la Regione Calabria: una vera e propria autodenuncia, dato che è stata proprio questa operazione a creare i maggiori danni all’Ente. Un dato riportato anche nella relazione della Corte dei Conti relativamente al Bilancio 2009 che ha rilevato la superficialità nella valutazione di questi strumenti di finanza derivata da parte della Regione. Naccari è stato in Giunta con la delega al Bilancio dal novembre 2007 ed il fatto più grave – prosegue l’Assessore Mancini – è che sono state proprio le ultime rinegoziazioni, nel dicembre di quell’anno, a produrre condizioni ancora più dannose rispetto ai contratti originari, con condizioni molto svantaggiose e a volte anche con elementi antigiuridici. La Regione ha chiamato in giudizio le banche in sede civile ma oggi che ha compiuto un accertamento sulla reale portata della perdita economica causata da questi strumenti di finanza derivata, sta valutando l’avvio di un’azione penale per l’individuazione dei responsabili di questo disastro finanziario. E’ un’ulteriore dimostrazione delle affermazioni dell’ex Assessore regionale al Bilancio che, pur di distogliere l’attenzione sulle sue responsabilità da amministratore pubblico e, forse, sulle sue vicende familiari, si inventa notizie artatamente costruite e che non hanno alcun fondamento di veridicità. Tra tante scorrettezze politiche e amministrative ha l’unico merito di aver confessato ai calabresi – conclude l’Assessore Giacomo Mancini - di essere stato il responsabile delle scelte errate anche nella finanza derivata che la Regione ha compiuto durante la gestione Loiero”.  
   
   
CALABRIA: IL PREMIO “EUROMEDITERRANEO” ASSEGNATO ALL´ASSESSORATO REGIONALE ALL´INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Catanzaro, 17 maggio 2011 - E’ andato, quest’anno, al Dipartimento regionale della Presidenza il Premio “Best practice per i Progetti di cooperazione internazionale” per l’organizzazione della conferenza regionale sulla cooperazione internazionale “La globalizzazione nel Mediterraneo”, nell’ambito della decima edizione del Premio Euromediterraneo, consegnato al termine del Forum “Le nuove frontiere dell’Euromediterraneo nell’era della comunicazione globale”, che si è svolto nella Sala conferenze dell’Associazione della Stampa Estera di Roma. Il Premio è promosso da Assafrica & Mediterraneo, l´Associazione specializzata del Sistema Confindustria, che rappresenta e supporta le imprese italiane operanti o interessate a svilupparsi nei settanta Paesi del Mediterraneo, Africa e Medio Oriente, in collaborazione con l’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica ed Istituzionale. Il premio rappresenta, ormai da anni, un’iniziativa unica nel panorama italiano. Questa la motivazione del premio: “L’euromediterraneo ha un nuovo epicentro: i Bronzi di Riace e la Regione Calabria sono diventati esempio di un progetto di collaborazione che ha ricevuto contributo e sostegno dalle principali associazioni di categoria in Italia, restituendo nelle storiche sale del teatro Cilea un forum multiculturale di qualità tra i migliori nell´area del nuovo Mediterraneo”.  
   
   
VENDOLA : L´IPRES HA UNA STORIA IMPORTANTE PER LA PUGLIA  
 
Bari, 17 maggio 2011 - “L’ipres ha una storia importante, con una esperienza particolarissima, molto segnata dalla competenza, dall’umanità del rimpianto prof. Distaso. L’ipres è un luogo utile per tutta la Puglia. E’ un gioiellino che dobbiamo consegnare al futuro”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola nel corso dell’incontro, svoltosi presso la sede dell’Ipres (Istituto Pugliese di Ricerche, Economiche e Sociali), con il Presidente dell’Istituto Nicola Di Cagno, il vice presidente Mario De Donatis e il direttore Angelo Grasso. Un lavoro prezioso “per il decisore politico” quello svolto dall’Ipres, un lavoro che va salvaguardato pur nella consapevolezza della necessità di individuare percorsi alternativi al finanziamento fine a sé stesso, al finanziamento cioè all’Istituto. “Noi non possiamo direttamente sostenere istituti di ricerca - ha detto Vendola - se non in forme che rischiano di essere simboliche. Tuttavia senza il lavoro di questi istituti di ricerca, la politica si impoverisce e le politiche pubbliche rischiano di non colpire i propri target. Abbiamo bisogno di un approccio multidisciplinare, di ricognizioni peculiari, abbiamo bisogno di sapere i numeri, i dati, le statistiche, di avere interpretazioni per ogni settore della vita amministrativa. Come fare quindi? Penso che dobbiamo riuscire ad agganciare la vita dell’Ipres a finanziamenti specifici di progettazioni specifiche. Ci sono temi rilevanti - ha concluso il Presidente - che hanno bisogno davvero che il decisore politico sia supportato dalla scienza, dallo studio, dall’approfondimento e dalla conoscenza. In questa ottica è da inquadrare il rilancio dell’Istituto  
   
   
FORUM PA. COMUNE DI MILANO ALLA FINALE DEL PREMIO QUALITÀ PER I SERVIZI AL CITTADINO  
 
Milano, 17 maggio 2011 - Il Comune di Milano - Direzione Centrale Qualità, Servizi al cittadino, Semplificazione e Servizi civici è entrato tra i 3 finalisti del Premio Qualità del Forum della Pubblica Amministrazione. Trentanove i partecipanti nella categoria Comuni, Unioni di Comuni, Comunità Montane e altre Forme Associative Comunali. Il premio, giunto quest’anno alla terza edizione, è promosso dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione. La partecipazione al premio consente di ottenere una valutazione sulla capacità del Comune di operare nella direzione indicata dalla riforma e di valorizzare chi ha raggiunto livelli di performance elevati nel proprio settore. La Direzione milanese è giunta in finale per aver investito sul fattore “tempo”, per la capacità di ascolto delle necessità dei cittadini, di offerta di servizi integrati accessibili a 360°. L’informatizzazione, assieme ad alcuni approcci organizzativi (flessibilità dell’orario e decentramento delle sedi anagrafiche) ha progressivamente migliorato le performance della Direzione. Rispetto ai tempi di attesa, nel 2009 la riduzione rispetto all’anno precedente ha oscillato tra il 15% e il 21% e i processi sono stati certificati per la loro conformità alla norma Uni En Iso 9001:2008. La Direzione dispone inoltre di un sistema di rilevazione della customer satisfaction tramite questionari (per la sede di via Larga informatizzato e integrato dall’utilizzo di emoticons a ogni contatto), i cui risultati sinora disponibili hanno dimostrato trend positivi. In particolare, nell’indagine relativa agli uffici anagrafici effettuata a fine 2009, si è registrato il 97% di soddisfazione complessiva, con nessun cliente insoddisfatto e punteggi molto alti per tutte le domande del questionario. Infine, sempre nell’ottica dell’attenzione al cittadino, la Direzione ha mostrato molta attenzione alla gestione dei reclami, con un tempo medio di risposta che e’ sceso dai 7 giorni del 2008 ai 5.5 giorni del 2009.  
   
   
ROMA: STIPENDI MANAGER. BORTOLI PRIMO AD ADERIRE A DELIBERA GIUNTA SU TAGLI  
 
Roma, 17 maggio 2011 - L’amministratore delegato di Roma Metropolitane srl, Federico Bortoli, è stato il primo ad aderire all’invito rivolto ai manager delle società partecipate da Roma Capitale di adeguarsi alle nuove linee guida per la remunerazione adottate dalla Giunta lo scorso 20 aprile. Bortoli ha già chiesto l’inserimento nell’ordine del giorno del Consiglio di amministrazione di Roma Metropolitane, fissato per il 26 maggio, del punto in cui si formalizzerà la richiesta di riduzione del suo compenso al fine di ricondurlo entro i limiti stabiliti dalla delibera. Lo rende noto l’Ufficio stampa del Campidoglio.  
   
   
BOLZANO: VERIFICA SU STRUTTURE PER ACCOGLIERE NUOVI PROFUGHI DAL NORDAFRICA  
 
 Bolzano, 17 maggio 2011 - La Giunta ha avviato i sopralluoghi per verificare quali interventi siano necessari in alcune caserme dismesse nell´eventualità di nuovi arrivi di migranti provenienti dal Nordafrica. Il 16 maggio la Giunta ha confermato il piano che prevede come prossima struttura di accoglienza la Casa del giovane lavoratre a Bolzano. La Giunta provinciale ha fatto il punto sull´accordo raggiunto tra Stato e Regioni che - in base al piano di riparto nazionale - prevede una distribuzione dei migranti dal Nordafrica in misura proporzionale alla consistenza degli abitanti, quindi in Alto Adige circa lo 0,9%. "Abbiamo confermato lo schema predisposto per accogliere eventuali nuovi arrivi - ha spiegato il presidente Durnwalder - individuando una serie di siti sul territorio." Finora è arrivata a Bolzano una cinquantina di profughi e le prime due soluzioni immediate sono state l´ex caserma Gorio ai Piani di Bolzano, in grado di ospitare una trentina di profughi, e l´ex struttura Arnika a Merano, capace di ospitarne altri 40. Il Presidente ha ricordato che resta difficile capire come la situazione potrà evolversi in futuro, "anche perchè assistiamo ogni giorno a nuovo sbarchi in Italia." In caso di ulteriori richieste dello Stato, la Giunta ha confermato il piano di intervento che fissa quali possibili soluzioni di accoglienza l´ex caserma Druso di Silandro, le strutture militari dismesse di Colle Isarco e Naz Sciaves e la Casa del giovane lavoratore a Bolzano: quest´ultima struttura, con i suoi 15 posti disponibili, sarà la prossima ad essere utilizzata, se esauriti i posti all´ex Arnika. "Nelle caserme dismesse abbiamo avviato i sopralluoghi per capire quali interventi tecnici sono necessari", ha concluso Durnwalder.  
   
   
VIOLENZA CONTRO DONNE, PRESIDENTE CPO A CONVEGNO: IN UMBRIA PROBLEMA DIFFUSO CHE VA EMERGENDO, COSTRUIRE RETE SERVIZI  
 
Perugia, 17 maggio 2011 - "La sfida che ci poniamo è quella di costruire un sistema di servizi che, nella differenziazione delle competenze, assuma la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne come obiettivo prioritario e come azione strutturata, utilizzando protocolli di lavoro condivisi". Lo ha sottolineato la presidente del Centro pari opportunità ("Cpo") della Regione Umbria, Daniela Albanesi, aprendo i lavori della sessione conclusiva del convegno su "Violenza vissuta e assistita", promosso dalla Camera minorile e dalla Camera penale di Perugia in collaborazione con il "Cpo". "Come Centro pari opportunità - ha ricordato - abbiamo contribuito, con convinzione e soddisfazione, a organizzare questa importante iniziativa che mette a confronto e in relazione percorsi di lavoro e professionalità che agiscono e interagiscono per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza contro le donne e i minori, soprattutto in ambito familiare". Anche in Umbria, in linea con i dati nazionali ed europei, il problema della violenza nei confronti delle donne rappresenta un fenomeno di "vaste dimensioni e che va progressivamente emergendo". Illustrando l´esperienza più che ventennale del "Telefono Donna" del "Cpo", "l´unico servizio pubblico specializzato nella nostra regione ad affrontare quotidianamente il fenomeno della violenza e dei maltrattamenti contro le donne e i loro figli minori che vi assistono", Daniela Albanesi ha fornito alcuni dati significativi. "Sono quasi 7mila le donne che, dal 1989 ad oggi, si sono rivolte al nostro Servizio, che opera a livello regionale attraverso le due sedi di Perugia e Terni e la linea verde 800861126, collegata al numero nazionale 1522 - ha detto -. E si tratta, nella gran parte dei casi, circa l´89 per cento del totale, di violenza in ambito familiare,. Ogni anno - ha aggiunto - il loro numero va crescendo: si è passati dalle 318 del 2008 a 413 nel 2009 e alle 433 del 2010. Da gennaio al 12 maggio di quest´anno sono già 234 le donne che hanno trovato il coraggio di denunciare le violenze subìte e si avvalgono del nostro aiuto e della nostra assistenza". Nel corso del convegno, è stata proiettata anche la videotestimonianza di una giovane che si è rivolta al Telefono Donna e ha voluto raccontare la sua esperienza. "L´attenzione nei confronti della violenza contro le donne e delle problematiche che ne derivano - ha detto la presidente del "Cpo" - si è notevolmente rafforzata in questi ultimi anni, ma permane una sostanziale debolezza delle risposte che vanno costruite per un´efficace attività di prevenzione e contrasto del fenomeno". "Contrastare la violenza - ha ribadito - ci impegna ad operare nell´ottica di un sistema integrato di servizi che garantiscano accoglienza, sostegno e prestazioni qualificate alle donne e loro figli minori, rendendo operativi protocolli di intervento che valorizzano competenze e professionalità, a partire dalle risorse esistenti e dalle esperienze che si sono affermate negli anni come punti di riferimento e luoghi al servizio delle donne". In Umbria non si parte da zero. "Il Centro pari opportunità opera ormai da tempo nella direzione di costruire una rete regionale antiviolenza. Attraverso il Telefono Donna - ha rilevato Daniela Albanesi - abbiamo lavorato negli anni per costruire presìdi e servizi dedicati e qualificati nella gestione dei percorsi personalizzati di uscita dalla violenza e per ampliare la rete delle collaborazioni e delle interazioni operative tra servizi e Istituzioni". Sono stati sottoscritti numerosi protocolli d´intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeno, l´accoglienza delle donne maltrattate e l´eventuale successivo inserimento in strutture protette per allontanare loro e i figli minori dalle situazioni di violenza e pericolo, per facilitarne l´inserimento sociale e lavorativo. "Abbiamo pure operato - ha sottolineato - per affermare l´esigenza anche tra l´opinione pubblica che la battaglia contro la violenza sulle donne è una scelta di civiltà a cui nessuno può sottrarsi e una sfida da vincere insieme". "Se molto in questi anni è stato fatto, il presente ci chiede di attestarci su una frontiera ancora più avanzata. È di fondamentale importanza - ha detto la presidente del "Cpo" - che insieme al lavoro di servizi specializzati, come il Telefono Donna, agiscano, con personale dedicato e tramite protocolli condivisi, anche gli altri presìdi e servizi che a vario titolo vengono in contatto con le problematiche connesse alla violenza contro le donne e loro figli minori. Altrimenti - ha concluso - si rischia che, proprio all´interno della rete dei servizi, si creino ostacoli al riconoscimento della violenza e alla realizzazione dei percorsi per uscirne, tutelando e proteggendo in primo luogo le vittime. Ed è a questo progetto che stiamo lavorando come Centro".  
   
   
BOLZANO: NUOVO PIANO STRATEGICO PER LA POLITICA SULLA FAMIGLIA  
 
Bolzano, 17 maggio 2011 - La famiglia è destinata ad essere in futuro una delle priorità dell´azione politica della Giunta provinciale. "Vogliamo fare ancora di più in questo settore - spiega il presidente Luis Durnwalder - migliorando il sostegno e rendendolo più semplice e coordinato". Il primo passo in questa direzione è stato fatto il 16 maggio con l´approvazione del nuovo piano strategico della politica sulla famiglia. Il progetto sottoposto alla Giunta provinciale è stato preparato dall´assessore competente Richard Theiner. Il piano strategico parte da un fondamentale presupposto: la politica sulla famiglia è un argomento talmente trasversale da richiedere il contributo di tutti i settori della pubblica amministrazione. Dalla sanità al sociale, dalla formazione alla cultura, dall´urbanistica alla finanza, dal lavoro all´edilizia abitativa. Ciò significa che la situazione non potrà essere migliorata solo con l´intervento della Provincia, ma dovrà esserci il massimo impegno e la massima collaborazione da parte dei Comuni, di enti e istituzioni che si occupano di formazione, del mondo associativo ed economico. "L´obiettivo è fare più di quanto già stiamo facendo - sottolinea Durnwalder - e fare in modo che il sostegno diretto e indiretto possa arrivare in maniera rapida e semplice alle famiglie altoatesine". Il presidente della Giunta provinciale ha poi spiegato che la politica della famiglia si concentrerà su tre assi portanti: il rafforzamento del ruolo e dell´importanza della famiglia, la conciliazione fra i tempi della famiglia e quelli del lavoro, e il sostegno finanziario. Per quanto riguarda il primo punto, l´attenzione sarà concentrata sul ruolo dell´offerta formativa e su strutture quali i centri Elki, mentre per il secondo punto l´obiettivo è quello di ampliare l´offerta dei servizi di assistenza alla prima infanzia. "Si tratta di un argomento fondamentale - spiega l´assessore Richard Theiner - perchè sono sempre di più le famiglie con entrambi i genitori che lavorano. Nel piano sociale attualmente in vigore ci eravamo posti come obiettivo quello di fornire assistenza ad almeno il 15% dei bambini compresi fra gli 0 e i 3 anni, e grazie anche all´aiuto dei Comuni lo raggiungeremo in anticipo rispetto alle previsioni". "Vogliamo creare un fondo unico fra Provincia e Comuni - sottolinea Luis Durnwalder - per garantire i contributi necessari alle varie forme di cura per l´infanzia: dagli asili nido, alle Tagesmutter, alle microstrutture aziendali". Tra gli obiettivi del piano strategico c´è inoltre il rafforzamento del sostegno finanziario alle famiglie, che passa anche attraverso un migliore coordinamento. "Vogliamo armonizzare i fondi attualmente gestiti in maniera separata dalla Provincia e dalla Regione - prosegue il presidente Durnwalder - per fare in modo che gli assegni familiari e i contributi possano essere richiesti con un´unica domanda". Attualmente la Provincia, per la fascia 0-3 anni, mette a disposizione circa 16 milioni di euro, ai quali se ne aggiungono altri 27 stanziati dalla Regione che però copre tutta la fascia dagli 0 ai 18 anni. E´ inoltre prevista la nascita di un Familypass che offrirà sconti e agevolazioni per l´accesso a strutture sportive, culturali e del tempo libero. Secondo l´assessore competente Richard Theiner, il via libera al piano strategico da parte della Giunta provinciale rappresenta il primo passo verso una legge organica sulla famiglia in grado di dare maggiore unità a tutto il settore. "Sarà più facile presentare domande e richieste - spiega Theiner - e gli iter burocratici verranno resi più rapidi e meno complicati". La nuova legge, che verrà elaborata in stretto contatto con l´Alleanza per la famiglia, dovrebbe vedere la luce entro la fine dell´anno in corso.  
   
   
GENITORI E FIGLI: CRESCERE INSIEME - CONFERENZA IL 18 MAGGIO A TERLANO  
 
Bolzano, 17 maggio 2011 - La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Mercoledì 18 maggio 2011, alle ore 20.00, a Terlano, conferenza in lingua italiana sul ruolo del genitore. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia propongono nuovamente in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. Mercoledì 18 maggio 2011, alle ore 20.00, presso la Sala del Consiglio comunale a Terlano, Barbara Monti, insegnante di meditazione e crescita personale, nella conferenza, in lingua italiana, dal titolo "Genitori e figli: crescere insieme" affronterà il tema del modo migliore di essere genitori e di come i genitori possano imparare dai figli a crescere. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite alla primavera 2011 sono raccolte in un opuscolo "Donne informate" e spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con la pubblica amministrazione. L´opuscolo fornisce in modo sintetico informazioni sui compiti della Commissione provinciale pari opportunità e sul Servizio Donna; è in distribuzione gratuita presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it