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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Novembre 2011
IL BILANCIO UE 2014-2020: LA COMMISSIONE ANNUNCIA NUOVI E AMBIZIOSI PROGRAMMI NEL CAMPO DELLA SALUTE E DEI CONSUMATORI  
 
Bruxelles, 10 novembre 2011 – Ieri la Commissione europea ha adottato proposte in merito ai nuovi programmi Salute per la crescita e Consumatori. I due programmi intendono fare dell´Europa uno spazio di cittadini sani, attivi, informati e emancipati in grado di contribuire alla crescita economica. Questi nuovi programmi funzioneranno dal 2014 al 2020 con un bilancio di 446 milioni di Eur per il programma Salute per la crescita e di 197 milioni di Eur per il programma Consumatori. L´attenzione sarà consacrata a un numero limitato di azioni concrete suscettibili di offrire un chiaro valore aggiunto a livello di Ue. Il programma Salute per la crescita intende sostenere e integrare le iniziative degli Stati membri volte al raggiungimento dei seguenti quattro obiettivi: sviluppare sistemi sanitari innovativi e sostenibili; migliorare l´accesso dei cittadini ad un´assistenza sanitaria migliore e più sicura; promuovere la salute e prevenire le malattie nonché proteggere i cittadini dalle minacce sanitarie transfrontaliere. Il programma Consumatori supporterà la politica consumeristica dell´Ue negli anni a venire. Esso si prefigge di porre i consumatori al centro del mercato unico e di conferire loro i poteri per partecipare attivamente al mercato e far sì che esso funzioni a loro vantaggio, in particolare: promuovendo la sicurezza dei prodotti attraverso efficaci misure di sorveglianza del mercato; migliorando l´informazione, l´educazione e la sensibilizzazione dei consumatori sui loro diritti; consolidando i diritti dei consumatori e dando impulso a sistemi efficaci di riparazione, in particolare mediante meccanismi alternativi di soluzione delle controversie; rafforzando l´attuazione dei diritti nella dimensione transfrontaliera. Annunciando i nuovi programmi in tema di salute e consumatori, il Commissario Dalli ha affermato: "Questi due programmi riguardano direttamente le persone, intendono migliorare le condizioni per far sì che i cittadini esprimano appieno le loro potenzialità e svolgano un ruolo chiave nella società e nell´economia. Mantenere i cittadini sani e attivi per un periodo più lungo è positivo per le persone ma anche per l´occupazione e la crescita. Consumatori fiduciosi ed emancipati creano mercati prosperi. Sono fiducioso che questi due programmi recheranno un contributo significativo per il raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 – segnatamente il raggiungimento di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva entro la fine di questo decennio". Quali Sono Le Finalità Del Programma Programma Salute - Questo programma prende le mosse dai precedenti programmi Salute per sostenere e realizzare interventi volti a incoraggiare l´innovazione nel campo sanitario, favorire un´assistenza sanitaria migliore e più sicura, promuovere la salute e prevenire le malattie nonché proteggere i cittadini dalle minacce sanitarie transfrontaliere. Ecco alcuni esempi di iniziative da cui prenderanno le mosse le azioni future: cooperazione in tema di valutazione delle tecnologie sanitarie (Hta – Health technology assessment), una rete volontaria su scala Ue costituita dalle agenzie Hta degli Stati membri per condividere informazioni sull´efficacia delle tecnologie sanitarie nonché dei medicinali, dei presidi medici e delle misure preventive in modo da supportare il processo decisionale a livello nazionale in tema di tecnologie; cooperazione sulle malattie rare a livello europeo per migliorare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dei pazienti affetti da malattie rare sul territorio dell´Ue, compreso il portale Ue per le malattie rare (www.Orpha.net), la base dati mondiale di riferimento sulle malattie rare; prevenzione e controllo del cancro mediante orientamenti europei in materia di screening al fine di migliorare l´individuazione precoce consentendo di diagnosticare la malattia in fase iniziale e di salvare vite, nonché attraverso lo scambio di conoscenze e buone pratiche in tema di prevenzione del cancro, di ricerca e di assistenza. Programma Consumatori - Questo programma prenderà le mosse dai programmi precedenti e concentrerà i propri interventi sull´emancipazione dei consumatori lungo gli assi della sicurezza, dell´informazione e dell´educazione, dei diritti e delle possibilità di riparazione e esecuzione. Gli interventi si concentreranno su: monitoraggio e attuazione delle regole in tema di sicurezza per il tramite di sistemi su scala Ue quali Rapex, il sistema Ue di scambio rapido di informazioni sui prodotti di consumo pericolosi; iniziative d´informazione e educazione per sensibilizzare i consumatori, in particolare i giovani consumatori, sui loro diritti. In ciò rientra anche il proseguimento dello sviluppo della base di evidenze atta a consentire un migliore processo decisionale sia a livello Ue che nazionale sulle tematiche consumeristiche, come ad esempio il quadro di valutazione del mercato dei consumi (Consumer Markets Scoreboard), che fa una mappatura dei mercati che vengono meno alle aspettative dei consumatori in Europa; assicurare l´applicazione della legislazione volta ad accrescere i diritti dei consumatori, ad esempio la direttiva sul credito al consumo che assicura che i consumatori di tutta Europa godano di una base comune di diritti, tra cui il diritto a ricevere informazioni chiare e comparabili prima di impegnarsi sul piano finanziario; nonché la legislazione in tema di riparazione, ambito questo in cui si sono già compiuti lavori preparatori, in particolare per quanto concerne la risoluzione alternativa delle controversie; azioni di forza pubblica per il tramite di "operazioni a tappeto" coordinate dalla Commissione europea e condotte simultaneamente dalle autorità nazionali preposte al rispetto dei diritti dei consumatori per individuare i casi in cui tali diritti sono compromessi o negati. Contesto - Questi nuovi programmi Ue si basano sugli attuali programmi in tema di salute e consumatori che forniscono preziose opportunità agli Stati membri di investire nella tutela della salute dei consumatori. Gli attuali programmi si concluderanno alla fine del 2013. I nuovi programmi in tema di salute e consumatori rientrano nelle priorità finanziarie dell´Ue per il periodo 2014-2020 (il quadro finanziario pluriennale dell´Ue annunciato dalla Commissione a giugno). Quale sarà ora la procedura? Queste proposte verranno ora discusse dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri in vista della loro adozione entro la fine del 2013 per consentire l´avvio dei nuovi programmi per la salute e i consumatori nel 2014. Parallelamente continueranno i negoziati del quadro finanziario pluriennale relativo all´intero bilancio dell´Ue. Per ulteriori informazioni: Per informazioni sul quadro finanziario pluriennale 2014-2020 si rinvia a: http://europa.Eu/press_room/press_packs/multiannual_financial_
framework_2014_2020/index_en.htm
 Per informazioni sul programma Salute 2008-2013 "Insieme per la salute": http://ec.Europa.eu/health/programme/policy/index_it.htm  Per informazioni sul programma Consumatori 2008-2013: http://ec.Europa.eu/consumers/strategy/programmes_en.htm  
 
   
   
UNIONE EUROPEA E CANADA: PRESTO UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO LE REGOLE DI ORIGINE FANNO PARTE DEI PUNTI PIÙ DELICATI E COMPLESSI.  
 
 Bruxelles, 10 novembre 2011 - L´unione europea sta negoziando col Canada un accordo economico e commerciale globale. Potrebbe diventare il primo accordo sul libero scambio con i paesi del G8. Una delegazione della commissione per il Commercio internazionale è stata inviata in Canada a inizio novembre per incontrare i rappresentanti del governo federale e provinciale. Abbiamo intervistato il relatore slovacco di centro-destra Peter Šťastný. Lei è il relatore dell´accordo economico e commerciale globale (Ceta) tra Europa e Canada. Quali sono gli ultimi ostacoli che impediscono di trovare un´intesa? Dopo nove incontri, i negoziati stanno entrando nella fase a cui partecipano i gruppi di esperti per risolvere gli ultimi problemi. Le questioni sono relative alle regole di origine, all´agricoltura e alla pesca, all´approvvigionamento, alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale, alle indicazioni geografiche, ecc. L´accordo doveva essere firmato entro la fine del 2011, perché non è successo? Principalmente perché è un accordo molto ambizioso e ampio. Penso che le elezioni di maggio in Canada abbiano avuto un certo peso nel determinare questo ritardo. Questo potrebbe diventare il primo accordo di libero scambio con un paese del G8. Che importanza ha? Mostra chiaramente una tendenza. Specialmente in tempi di difficoltà economica, un accordo di libero scambio aiuta a dar vita ad una crescita economica e a nuovi posti di lavoro. Recentemente gli Usa e l´Unione europea hanno concluso diversi accordi di libero scambio e iniziato nuovi negoziati. Come può l´Unione europea garantire che aprirà il proprio mercato solo a beni provenienti dal Canada (dato che l´economia degli Stati Uniti e quella del Canada sono molto integrate tra loro)? L´unione europea garantisce che solo una certa quantità di merce non proveniente dal Canada potrà entrare in Unione europea. Ecco perché le regole di origine fanno parte dei punti più delicati e complessi. In modo particolare nel caso dell´industria automobilistica, strettamente legata a quella americana. Nonostante queste difficoltà sarà applicato pienamente un accordo negoziato.  
   
   
UE: FISCALITÀ E DOGANE: RISPONDERE ALLE ASPETTATIVE DI STATI MEMBRI, CITTADINI E IMPRESE DOPO IL 2014  
 
 Bruxelles, 10 novembre 2011 – Ogni anno la politica doganale e la politica fiscale dell´Unione europea contribuiscono in misura significativa alla riscossione delle entrate per i bilanci dell´Ue e degli Stati membri. Queste politiche comportano inoltre vantaggi considerevoli per i cittadini e le imprese dell´Unione, che si tratti del blocco delle importazioni illegali o non sicure, della facilitazione degli scambi e del rafforzamento del mercato interno o della riduzione dei costi di conformità e della burocrazia per le imprese che operano in ambito transnazionale. Per trarre vantaggio dai lavori svolti in tale ambito ed essere pienamente preparata ad affrontare le sfide che si potranno presentare in questi settori, la Commissione europea ha oggi adottato una proposta relativa al programma Fiscus. Il programma, dotato di uno stanziamento di 777,6 milioni di euro, avrà una durata di 7 anni a decorrere dal 1° gennaio 2014. Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, l’audit interno e la lotta antifrode, ha dichiarato: "Questo nuovo programma riflette le nostre ambizioni nel campo della fiscalità e delle dogane per i prossimi anni. Grazie a Fiscus l´Unione europea continuerà a proteggere i cittadini, le imprese e i bilanci, migliorando nel contempo la nostra capacità di affrontare le sfide che potranno presentarsi in futuro." Questo programma rafforzerà la cooperazione tra autorità doganali e fiscali e altre parti interessate per contribuire a ottimizzare la loro efficienza e ad evitare incompatibilità nel loro lavoro che potrebbero ostacolare il mercato interno. Esso prevede inoltre la possibilità di un aiuto specifico per paese qualora particolari problemi lo rendano necessario. Faciliterà i collegamenti in rete e iniziative e formazioni comuni per il personale delle amministrazioni tributarie e doganali, finanziando al tempo stesso sistemi informatizzati di punta che consentano lo sviluppo di amministrazioni on-line pienamente operative nei settori fiscale e doganale. Grazie allo sviluppo condiviso dei sistemi informatizzati, per ogni euro speso congiuntamente gli Stati membri potranno risparmiare almeno quattro volte tanto. Il programma Fiscus mira a tutelare gli interessi finanziari dell´Unione e degli Stati membri, agevolare gli scambi, garantire la sicurezza e la protezione dei cittadini dell´Ue, potenziare le capacità delle autorità fiscali e doganali e attuare la legislazione dell´Ue in questi settori. Dopo aver valutato le sfide future, la Commissione propone di riservare particolare attenzione alla lotta contro la frode, alla riduzione degli oneri amministrativi e alla cooperazione con i paesi terzi. Fiscus contribuirà inoltre agli obiettivi più generali dell´Unione europea rafforzando il mercato interno e l´unione doganale, promuovendo la crescita e l´innovazione mediante la protezione dei diritti di proprietà intellettuale alle frontiere e contribuendo allo sviluppo di un mercato interno digitale. Contesto - Fiscus riunisce i due programmi, attualmente separati, per la fiscalità e le dogane, realizzando così gli obiettivi di semplificazione e riduzione dei costi fissati dalla Commissione, senza compromettere le attività nei singoli settori. Prossime tappe - Il progetto di regolamento sarà ora discusso in sede di Consiglio e di Parlamento europeo in prospettiva della sua adozione entro la fine del 2012; il nuovo programma potrà così avere inizio il 1° gennaio 2014. Parallelamente proseguiranno i negoziati sul quadro finanziario pluriennale per l’intero bilancio dell’Unione. (Memo/11/468)  
   
   
APRIRE IL MONDO ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE PER RILANCIARE LA CRESCITA IN EUROPA  
 
Bruxelles, 10 novembre 2011 - Le piccole e medie imprese europee (Pmi) dovrebbero approfittare maggiormente dei mercati emergenti come Cina, India, Russia, Sud Est asiatico o l´America Latina. L´obiettivo della Comunicazione della Commissione Europea "Piccole imprese, grande mondo - un nuovo partenariato per aiutare le Sme a cogliere le opportunità globali" presentata oggi è di aumentare la possibilità di concorrere sui mercati globali. Difatti, solo il 13% delle Pmi Europee operano su mercati internazionali attraverso scambi commerciali, investimenti e altre forme di cooperazione con i partner stranieri. La Commissione lavora per rendere più efficiente il sostegno all´accesso ai mercati globali, anche attraverso il potenziamento dei servizi per le imprese e un migliore uso degli strumenti esistenti, compresa la Rete impresa Europea (Een). Le Pmi beneficeranno anche di una migliore informazione e sostegno nella ricerca di partner locali. "I principali mercati non Europei caratterizzati da tassi di crescita elevati offrono opportunità inesplorate per le Pmi, che sono il primo punto di forza dell´economia europea. Aiutarle a sfruttare al meglio il loro potenziale nell´arena globale costituisce è la via maestra per uscire dalla crisi e rilanciare competitività e occupazione", ha dichiarato Il Vice Presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, Commissario per Industria e l´Imprenditoria, presentando l´iniziativa. Background - Le Pmi devono affrontare una serie di ostacoli per accedere al mercato globale, anche riguardo alla disponibilità d´informazioni o alla ricerca di possibili clienti o partner. Devono altresì gestire questioni complesse, quali il rispetto delle leggi straniere, ad esempio sul diritto contrattuale, doganale, regolamenti e standard tecnici, o tutela dei diritti di proprietà intellettuale o industriale. Nell´affrontare queste sfide le Pmi sono generalmente sprovviste di adeguate competenze interne e di risorse finanziarie o umane rispetto alle imprese più grandi. Le 23 milioni di Pmi europee rappresentano i due terzi dei posti di lavoro nel settore privato e circa l´80% dei nuovi posti di lavoro creati negli ultimi cinque anni. Settori come quello dei macchinari, delle attrezzature o della chimica in Brasile o la produzione di energia in India hanno già permesso a molte imprese europee di ottenere risultati significativi. Ma per aumentare le opportunità di crescita l´Europa deve rafforzare il sostegno alle Pmi nel processo d´internazionalizzazione. Questa nuova strategia dell´Ue individua alcune linee di azione strategiche: Rafforzare l´offerta attuale dei servizi di supporto nei mercati prioritari; Migliorare la governance della Rete Impresa Europa per favorire la collaborazione con le organizzazioni di appoggio e le imprese interessate; Migliorare la coerenza dei regimi di sostegno a livello comunitario per accrescerne l´impatto; Promuovere i cluster e le reti per l´internazionalizzazione delle Pmi; Creare un unico portale informativo per le Pmi; Sfruttare le attuali politiche dell´Ue per accelerare la crescita internazionale delle Pmi europee. Aiutare le Pmi imprese a sviluppare una strategia linguistica: come dimostra uno studio condotto nelle Pmi dei 27 Stati membri, le società che adottano una strategia linguistica coerente hanno aumentato il fatturato delle vendite passando dal 10 al 25%. Una ´mappatura´ completa dell´offerta europea di servizi di supporto getterà le basi per questo processo. Tutte le istituzioni dell´Ue e gli stakeholders delle Pmi, in collaborazione tra loro, saranno coinvolti nella realizzazione di questa strategia. Gli Stati membri sono incoraggiati ad adottare un simile approccio e a lavorare in stretta collaborazione con la Commissione per rafforzare il clima di supporto per la crescita internazionale delle Pmi europee.  
   
   
UE: IMPORTANTE AVVISO A SEGUITO DI SEGNALAZIONI DI PRATICHE ABUSIVE  
 
Bruxelles, 10 novembre 2011 - Alcuni cittadini ci segnalano persone che, spacciandosi per funzionari dell´Ue o vantando contatti con le Istituzioni europee (Parlamento europeo, Commissione europea, Consiglio dell´Ue), chiedono somme di denaro in cambio della garanzia di poter accedere a non meglio precisati "fondi europei" o "progetti europei". Si tratta di pratiche del tutto abusive. Ricordiamo che: tutte le attività di informazione svolte da funzionari dell´Ue sono assolutamente gratuite per i cittadini e le imprese. Tutti possono rivolgersi agli Uffici d´informazione del Parlamento europeo, alle Rappresentanze della Commissione europea e alle reti d´informazione dell´Ue sul territorio. La concessione di sovvenzioni e la partecipazione a progetti finanziati dall´Ue sono disciplinate da bandi pubblici, ai quali si accede gratuitamente, pubblicati sui siti delle istituzioni europee. Invitiamo i cittadini a segnalarci senza esitazione e in modo circostanziato queste pratiche abusive: epitalia@europarl.Europa.eu   comm-rep-it-info@ec.Europa.eu    
   
   
FONDI UE, DA LIGURIA IMPEGNI E SPESA OLTRE I TARGET  
 
Genova, 10 novembre 2011 - La Regione Liguria ha raggiunto e superato il target minimo di spesa fissato dall’Unione Europea per le risorse comunitarie del Por - Programma operativo regionale e Fesr- Fondi europei sviluppo regionale 2007-2013. Una soglia di impegni e di spesa da conseguire entro la fine dell’anno, pena sanzioni e la perdita dei finanziamenti. Il livello degli impegni già assunti dalla Regione Liguria ammonta a 214 milioni di euro, “superiore di circa 14 mln a quello minimo fissato dall’Unione Europea”, spiega l’assessore allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli. “A posto, e in linea con gli obiettivi comunitari, anche il livello di spesa della giunta Burlando certificata a fine ottobre, pari a 94, 5 milioni di euro, il 103% in più della soglia prefissata dal Ministero dello Sviluppo Economico”, ha aggiunto Guccinelli.  
   
   
UE: TONDO MEMBRO DELL´UFFICIO POLITICO COMMISSIONE INTERMEDITERRANEA  
 
 Udine, 10 novembre 2011 - Nel corso dell´ultima Assemblea Generale della Commissione Intermediterranea della Conferenza delle Regioni periferiche Marittime (Crpm), svoltasi ad Aarhus (Danimarca) il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, è stato nominato membro dell´Ufficio Politico della Commissione Intermediterranea, una delle sei Commissioni geografiche nelle quali si articola la Crpm, che costituisce uno dei principali strumenti a tutela degli interessi delle Autorità regionali nell´ambito delle politiche europee e nazionali. In particolare la Commissione intermediterranea, rappresenta un´utile strumento per l´attuazione delle politiche regionali anche tramite lo scambio di buone pratiche e l´attivazione di canali di cooperazione transfrontaliera, transnazionale ed interregionale attraverso la partecipazioni a gruppi di lavoro tematici incentrati su temi di particolare importanza, rientranti nella "Strategia Europa 2020", quali, ad esempio, le energie rinnovabili e l´efficienza energetica oltre al tema prioritario delle Reti di trasporto trans-europee (Ten-t).  
   
   
LA MISSIONE DI VENDOLA IN CINA. OGGI NELLA PROVINCIA DELLO ZHEJIANG  
 
Bari, 10 novembre 2011 - La Provincia del Guangdong sosterrà la nascita di una sede dell’Istituto di cultura cinese Confucio anche nella città di Bari. La conferma ufficiale l’ 8 novembre in tarda serata nel corso dell’incontro svoltosi a Canton tra il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola (accompagnato dal console generale Benedetto Latteri) e il Governatore della Provincia del Guangdong Zhu Xiaodan (accompagnato da una folta delegazione di dirigenti dei ministeri locali). L’incontro seguiva di poche ore quello avuto con il Segretario del Partito Comunista della provincia cinese Wang Yang che aveva già mostrato particolare interesse alla proposta avanzata da Vendola di aprire anche a Bari una sede dell’Istituto Confucio. “Sogno un mondo - ha detto Vendola suscitando grande condivisione da parte del Governatore Zhu - in cui è possibile che migliaia di studenti pugliesi possano laurearsi in Cina e migliaia di studenti cinesi vengano a studiare in Puglia”. Nel corso dell’incontro il Presidente Vendola ha aggiunto che in Guangdong “siamo in uno degli snodi cruciali della storia del mondo. La Puglia vuole essere una parte di quell’Europa che, con Usa e Cina, è in grado di far nascere il mappamondo della pace. I commerci e l’economia – ha proseguito Vendola – sono facilitati enormemente dalla reciproca comprensione, quando cadono i pregiudizi”. “Nella nostra esperienza di governo regionale - ha continuato Vendola - abbiamo scelto l’innovazione come strumento per disegnare e realizzare politiche settoriali. Credo che anche in Cina le due questioni che mi paiono prioritarie, la protezione ambientale e quella sociale, possano trovare nel ricorso all’innovazione la chiave di soluzione di emergenze certamente importanti”. In questo quadro, il presidente Vendola ha proposto che la Puglia ed il Guangdong elaborino congiuntamente un progetto pilota per la riqualificazione con tecnologie “verdi” italiane di una porzione di territorio urbano della provincia cinese. Questa proposta, che Vendola aveva avanzato poche ore prima anche al segretario Wang Yang, ha trovato un’accoglienza entusiastica da parte cinese e diventerà, insieme agli incontri che questi giorni stanno avendo gli imprenditori della green economy pugliesi con aziende cinesi, una prima importante conferma concreta dello spirito di amicizia e collaborazione tra i due territori. La missione istituzionale del Presidente Vendola prosegue questo pomeriggio con lo spostamento a Hangzhou nella provincia dello Zhejiang dove domani parteciperà sia alla cerimonia di inaugurazione della manifestazione fieristica 2011 sull’Innovazione e le Tecnologie sia al Meeting di presentazione delle Regioni Italiane. Entrambe si svolgeranno presso lo Zhejiang World Trade International Exibition Center, davanti ad un vasto pubblico rappresentato da Enti, Autorità, Istituzioni, Università cinesi. All’interno della manifestazione, il Presidente inaugurerà anche il padiglione Italia di 1.000 metri quadrati (uno stand colorato con i tre colori della bandiera italiana) che sarà animato dalle decine e decine di aziende della Puglia, dell’Emilia Romagna e della Toscana. 
Nella tappa di Hangzhou poi, il Presidente Vendola avrà la possibilità di incontrare il Vice Governatore della Provincia dello Zhejiang per valutare insieme un eventuale avvio di collaborazione analoga a quella già avviata con il Guangdong. Ricordiamlo che la missione istituzionale e tecnica è realizzata dalla Regione Puglia e dall’Arti per il Progetto Renewal (partenariati italo-cinesi nel campo delle energie rinnovabili e della protezione ambientale) nell’ambito del Programma Mae-regioni-cina il cui obiettivo strategico è quello di contribuire a definire ed attivare rapporti di partenariato stabili tra le Regioni italiane e le Province cinesi, in tema di politiche di sviluppo economico dei rispettivi territori.  
   
   
LOMBARDIA: BILANCIO 2012 FRA TAGLI STATALI E PDL SVILUPPO LA STRETTA DA ROMA(400 MLN) MINACCIA IL SOCIALE E I TRASPORTI LA GIUNTA STUDIA MISURE PER SOSTENERE IL LAVORO E LE IMPRESE  
 
Milano, 10 novembre 2011 - Varati dalla Giunta regionale i provvedimenti per la finanziaria e la manovra di bilancio 2012. E´ una manovra che si inserisce in una congiuntura particolarmente complessa, che risente ancora ampiamente della crisi economica in atto, mentre si conferma in continuità con il 2011 la riduzione delle risorse messe a disposizione dallo Stato. Proprio per questo la Giunta sta lavorando per un Progetto di legge per lo sviluppo. E´ lo stesso presidente Roberto Formigoni a renderlo noto, spiegando che ´sono allo studio misure che, pur con tutti i limiti imposti dalle difficoltà economiche del Paese, possano essere di stimolo alla crescita dell´economia lombarda, sul versante della semplificazione delle procedure e della sburocratizzazione, del sostegno alle opportunità di occupazione e di introduzione al lavoro, dell´aiuto all´innovazione e alla internazionalizzazione delle imprese. Meno Trasferimenti - Anche se sono ancora in corso trattative con il Governo, si stima una diminuzione delle risorse statali pari a circa 400 milioni di euro, che si aggiunge alla riduzione strutturale complessiva di 1,1 miliardi di euro dello scorso anno. In particolare, si segnala il mancato finanziamento del contratto Trenitalia direttamente pagato dallo Stato, pari a circa 86 milioni di euro. Anche per le entrate autonome si stima una riduzione derivante dalla minor crescita economica, riduzione che si intende attenuare soprattutto con il recupero dell´evasione e dell´elusione (ad esempio la tassa di possesso degli autoveicoli) e con altri recuperi. La stima complessiva è di circa 116 milioni. Patto Di Stabilità - La manovra di bilancio deve tenere necessariamente in considerazione anzitutto la riduzione del tetto di spesa del Patto di Stabilità che, per l´anno 2012, è di 400 milioni di euro, che si aggiungono al taglio di circa 700 milioni di euro dello scorso anno. In sintesi nell´ultimo triennio la capacità di spesa regionale per i vincoli imposti dal Patto si è ridotta di circa il 25 per cento: da 4.531 milioni di euro nel 2010, a 3.836 nel 2011 a 3.400 per il 2012. Solidarietà E Trasporti - Questa diminuzione di risorse impone la necessità di finanziare solo spese obbligatorie e va a impattare su importanti capitoli di interventi regionali, in particolare la spesa sociale (-10 milioni di euro rispetto al 2011), il Tpl, cioè il Trasporto pubblico locale (-175 milioni di euro), le politiche per la casa (-20 milioni di euro). Taglio Delle Spese - Ecco un raffronto tra voci di bilancio 2011 e la prima previsione 2012 (al netto della spesa sanitaria): - entrate autonome: da 2.503 milioni a 2.385 milioni di euro; - spese correnti: da 2.371 milioni a 2.273 milioni di euro; Da notare l´ulteriore riduzione delle spese complessive di funzionamento della macchina regionale, già razionalizzate e molto contenute, che passano da 419 a 405 milioni di euro. Investimenti - Anche la spesa per gli investimenti dovrà subire una flessione: rispetto al bilancio di previsione 2011, in cui risultavano investimenti per 940 milioni, la previsione 2012 si attesterebbe a circa 615 milioni di euro per investimenti a soggetti pubblici da finanziare a debito e circa 46 milioni di euro per investimenti a privati da finanziare con entrate proprie. Nelle spese per investimenti pubblici sono compresi circa 135 milioni di euro per l´edilizia sanitaria e circa 150 milioni di euro da destinare a investimenti strategici.  
   
   
POTENZIATA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE CON IL NUOVO CONSIGLIO TRIBUTARIO DI ROMA CAPITALE  
 
Roma, 10 novembre 2011 - Potenziamento dell’attività di contrasto all’evasione fiscale e contributiva e di recupero delle somme spettanti alle amministrazioni locali che collaborano con lo Stato nell’attività di accertamento dei tributi erariali. Queste le principali novità contenute nel regolamento istitutivo del Consiglio tributario approvato ieri dalla Giunta di Roma Capitale, presieduta dal sindaco Alemanno, su proposta dell’assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico, Carmine Lamanda. Il provvedimento, che sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea Capitolina, adempie alle disposizioni contenute nella manovra ‘estiva’ varata dal Governo nel 2010 (D.l. N. 78/2010) per potenziare ulteriormente la partecipazione dei Comuni nella lotta all’evasione fiscale. La legge stabilisce che, in quelli con una popolazione superiore ai 5.000 abitanti, debbano essere istituiti appositi organismi ausiliari anche per poter acquisire una quota pari al 50% dei tributi statali recuperati grazie alla collaborazione offerta dall’ente locale. L’istituzione del Consiglio Tributario di Roma Capitale consente, pertanto, di rafforzare le attività di contrasto e recupero dell’evasione fiscale e contributiva che costituiscono, da sempre, uno dei punti strategici di tenuta del bilancio capitolino anche in relazione agli accordi stipulati con la Direzione regionale delle Entrate. Il Consiglio Tributario di Roma Capitale sarà formato da personale direttivo interno, ma è prevista la partecipazione, ove necessario, di professionalità esterne anche titolari di funzioni presso strutture pubbliche la cui collaborazione sia ritenuta di significativa rilevanza in merito alla valutazione di specifici ambiti di evasione tributaria e contributiva. I membri del Consiglio e gli eventuali consulenti non percepiranno alcun compenso per l’attività svolta che, senza alcun onere a carico del bilancio, avrà natura di ausilio e supporto alle strutture più direttamente impegnate nell’attività di recupero delle somme evase, soprattutto ai fini del riconoscimento del contributo statale spettante all’Amministrazione capitolina. Il nuovo Consiglio tributario sarà formato da sei membri: i cinque direttori dei dipartimenti più direttamente impegnati sul versante tributario (Risorse Economiche; Attività Economiche e Produttive; Programmazione e Attuazione Urbanistica; Patrimonio; Anagrafe e Servizi elettorali) nonché dal Comandante del Corpo di Polizia di Roma Capitale o da un suo delegato. Il Consiglio nominerà al proprio interno un suo Presidente ed avrà tra i suoi compiti quello di esaminare le posizioni fiscali e contributive emerse in fase di accertamento, adottando le proprie deliberazioni a maggioranza.  
   
   
RIFORME FVG: TONDO, DA PROTAGONISTI NEL CAMBIAMENTO  
 
Paluzza, 10 novembre 2011 - La situazione nazionale ed internazionale impone cambiamenti che non riguardano soltanto le risorse finanziarie, ma toccano il sistema, lo stile di vita della società e dei singoli. La consapevolezza di questa realtà è all´origine dei due giorni di incontri, ieri e oggi con il titolo "Da protagonisti nel cambiamento - nessuno si chiami fuori", voluta dal presidente della Regione Renzo Tondo nella convinzione che "la crisi attuale deve diventare opportunità per trovarci pronti nel momento in cui la crisi mollerà la sua presa". La prima giornata di incontri, nella sede Cesfam di Paluzza, ha visto ai tavoli di lavoro rappresentanti di istituzioni pubbliche e private, responsabili in settori quali le infrastrutture, la sanità, le autonomie locali, il mondo della finanza e le organizzazioni sindacali. Sono tavoli di ascolto reciproco, sapendo che "il cambiamento o lo gestiamo o lo subiamo". Da qui la sollecitazione del presidente Tondo alla partecipazione convinta di tutti a progettare e promuovere il cambiamento nel Friuli Venezia Giulia con il massimo possibile di coesione sociale, "fattore essenziale per superare i periodi più difficili". "Abbiamo la carte in regola per farlo - ha sottolineato Tondo - perché la nostra credibilità viene dalle scelte che abbiamo fatto ad inizio legislatura sulla riduzione del debito pubblico, sulle infrastrutture e sul sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà. La riduzione del debito è oggi indicata come essenziale per tutti gli enti pubblici in Europa". Il presidente Tondo ha diretto i lavori di tutti i tavoli assieme all´assessore alle Finanze Sandra Savino e agli assessori competenti per i singoli comparti: Riccardo Riccardi, Roberto Molinaro, Vladimir Kosic, Andrea Garlatti, Federica Seganti, Angela Brandi. Oggi i tavoli coinvolgeranno i rappresentanti degli enti dei settori dell´istruzione e della ricerca, delle attività produttive e della protezione ambientale. Gli esiti di questi due giorni di incontri saranno illustrati ai giornalisti dal presidente Tondo nella conferenza stampa in calendario domani alle 13.00 nella sede Cesfam di Paluzza.  
   
   
SVILUPPO: ROMA CAPITALE FIRMA PROCOLLO CON ASI, ATAC, ENEA, POSTE ITALIANE, UNIVERSITA’ LA SAPIENZA E RPR PER FINANZIAMENTO PROGETTI  
 
Roma, 10 novembre 2011 - Roma Capitale, Agenzia Spaziale Italiana, Atac, Enea, Poste Italiane s.P.a, Roma City Investment e l’Università La Sapienza di Roma, hanno sottoscritto ieri mattina in Campidoglio un protocollo d’intesa destinato a costituire un gruppo di lavoro con l’incarico pro tempore di selezionare ed individuare progetti, finanziabili da soggetti esterni, privati o pubblici, con fondi italiani ed esteri. Il gruppo di lavoro è costituito dai rappresentanti delle parti aderenti al protocollo ed è coordinato da Giorgio Heller. La durata dell’incarico assunto dal gruppo di lavoro è legata al tempo necessario alla costituzione della Fondazione Roma Capitale Scienze e Tecnologie. I progetti da individuare dovranno riguardare i seguenti settori: marketing territoriale, medico-scientifico, bio-tecnologie, cultura, fonti energetiche rinnovabili, innovazione tecnologica, ambiente, energia, trasporti pubblici, infomobilità, sicurezza del territorio, rigenerazione e trasformazione urbana/sostenibile, internazionalizzazione della ricerca, formazione, anche a distanza, dei servizi e prodotti legati alle attività di “Roma Capitale” ed al sistema Paese, anche attraverso l´utilizzazione delle tecnologie esistenti ed innovative, della comunicazione e dell´informazione. Nel protocollo è tra l’altro previsto che, qualora i progetti individuati dal gruppo di lavoro non fossero completamente finanziabili da soggetti esterni, le parti si riservano la facoltà di valutare un’eventuale partecipazione nelle forme e modalità da concordare. Commentando il protocollo, il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sottolinea che “il documento siglato oggi è indirizzato, tramite uno sforzo sinergico di soggetti pubblici e privati, a dare concretezza a progetti fortemente innovativi sul piano tecnologico e della ricerca scientifica con ricadute positive sulle dinamiche di sviluppo della Capitale. In un contesto economico difficile, tentare un nuovo percorso volto a sostenere la ricerca indirizzata nei settori strategici significa fornire una leva formidabile alla ripresa e dare una concreta dimostrazione che è possibile uscire dai momenti difficili con un lavoro di squadra e un nuovo metodo di programmazione, che stimoli le intelligenze e i saperi più innovativi”. “Poste Italiane è pronta a fornire il proprio contributo alle strategie di sviluppo di Roma Capitale – dice l’Ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi – L’invito del Campidoglio è un riconoscimento della nostra capacità di innovazione, che metteremo a fattor comune per individuare progetti che possano migliorare la vita dei cittadini”.  
   
   
REGIONE VALLE D’AOSTA E CHAMBRE PRESENTANO UN ANNO DI PROGETTI COMUNI  
 
Aosta, 10 novembre 2011 - L’unione fa la forza. L’amministrazione regionale e la Camera valdostana delle Imprese hanno presentato assieme, in conferenza stampa, il Poa, Piano Operativo Annuale. Si tratta di un programma congiunto di iniziative ed eventi volti a sostenere il sistema delle imprese locali. In tutto gli obiettivi concreti individuati dal Piano sono 16, e riguardano ambiti molto differenti, ma comunque legati allo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio. Augusto Rollandin – Presidente della Regione Valle d’Aosta - Il programma operativo che abbiamo presentato, il cosiddetto Poa, tiene conto di un’esigenza sostanziale: consentire un impegno trasversale tra la Chambre e l’Amministrazione regionale nei settori più qualificanti, coinvolgendo, per quanto riguarda la Presidenza della Regione, il Dipartimento del Lavoro, e tutti gli Assessorati - cultura, turismo, attività produttive, agricoltura - che hanno l’esigenza di coordinarsi con la Chambre. Questa riassume e ricompone le esigenze della parte imprenditoriale e artigianale, e, insieme, riusciamo a fare, per così dire, massa critica, mettendo in campo risorse per circa due milioni di euro tra Regione e Chambre. Questo significa mettere a disposizione una forza di intervento sicuramente impegnativa, ma che potrà dare buoni risultati. La Chambre, in partnership con la Regione, sollecita gli operatori economici, turistici, culturali e commerciali a fare sistema, a coordinare la propria azione in sinergia con l’Amministrazione e a dotarsi di strumenti adatti ad affrontare un mercato globale reso sempre più incerto dalla crisi economica. Ciascuno dei progetti individuati dal Poa si sviluppa attraverso una collaborazione tra settore privato e pubblico, e comporta un investimento finanziario, ma anche un’adesione concreta ad obiettivi comuni. Nicola Rosset – Presidente della Camera valdostana delle Imprese - Non c’è soltanto un ragionamento economico, c’è anche un indirizzo generale. Stiamo investendo in tutto ciò che può aiutare a promuovere i nostri prodotti, a valorizzarli, e questo significa stare vicino alle imprese perché si possano sentire sostenute. È poi importante mettere in campo strumenti di analisi che ci permettano di capire dove siamo adesso e dove possiamo arrivare, migliorando le eventuali carenze. Tra i progetti inseriti nel Poa e cofinanziati da Regione e Chambre ci sono diverse iniziative eno-agroalimentari, eventi culturali, la costituzione di un Tavolo per la semplificazione, la promozione di attività di sensibilizzazione riguardo ai rischi idrogeologici e alla prestazione ambientale di edifici e molto altro. In particolare, sono stati coinvolti, oltre alla Presidenza della Regione, gli Assessorati dell’agricoltura, del turismo, della cultura e delle attività produttive. Ennio Pastoret – Assessore alle Attività produttive - L’assessorato è stato un po’ il pivot di tutta quest’operazione, almeno per quanto riguarda l’Amministrazione regionale, nel senso che ha raccolto nel Poa le diverse esigenze degli Assessorati. Voglio sottolineare, in modo particolare, due punti importanti del Piano, sia dal puto di vista dell’impatto sia dal punto di vista economico. Il primo, che riguarda in il settore energia, è Rigenergia, che sosterremo ancora per il 2012 con 200 mila euro di investimento, e altrettanti ne metterà la Chambre. Il secondo riguarda l’internazionalizzazione e i rapporti di commercializzazione delle aziende, che sosteniamo con una cifra importante, sia da parte nostra che da parte della Chambre, attorno di nuovo ai 200mila euro a testa Questa è un’attività che prima veniva svolta solo dall’Assessorato. Ora, grazie alla collaborazione con la Chambre, sarà possibile procedere in modo sincrono, così da ottenere maggiori risultati e maggior coinvolgimento delle aziende.  
   
   
BILANCIO ABRUZZO: CHIODI, NESSUNA PROPOSTA OPPOSIZIONE PER RISANARE SOLO STERILI CRITICHE. AUMENTO BOLLO AUTO MISURA PIU´ EQUA  
 
 L´aquila, 10 novembre 2011 - "L´alternativa dell´imposta di bollo auto è più equa e meno penalizzante per chi viaggia con mezzi di bassa cilindrata: in questo modo un ferrarista pagherà di più rispetto a chi possiede una cinquecento. Mentre il surplus sulla benzina riguardava tutti e allo stesso modo. L´aumento del bollo inciderà progressivamente su chi può permettersi di più. All´opposizione, che continua ad avanzare critiche in proposito chiedo: se il bollo auto non va bene, l´accise sulla benzina neppure, quale è la loro proposta per risanare i debiti della sanità, frutto della politica scellerata fatta in passato?". Lo ha detto ieri il presidente della Regione, Gianni chiodi, intervenendo in Consiglio regionale e rispondendo alle critiche avanzate dall´opposizione per l´introduzione dell´aumento del bollo auto. "Abbiamo ritenuto più logico ed equo sostituire l´accisa sulla benzina, che gravava sugli abruzzesi in maniera indiscriminata, con l´aumento del bollo auto del 10% - ha aggiunto Chiodi - Dal giorno del mio insediamento, la Giunta non ha prodotto un euro di debito".  
   
   
REGIONE BASILICATA: INSEDIATO IL COMITATO UNICO DI GARANZIA  
 
Potenza, 10 novembre 2011 - Si è svolta l’ 8 novembre presso il Dipartimento Presidenza della Giunta della Regione Basilicata la riunione di insediamento del Cug (Comitato Unico di Garanzia) per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni. L’organismo è stato istituito, in attuazione dell’articolo 21 della legge n. 183 del 4 novembre 2010, con determinazione del Dirigente dell’Ufficio Organizzazione, Amministrazione e Sviluppo delle Risorse Umane, Donato Del Corso. Con il medesimo provvedimento è stata nominata presidente del Cug Mirella Viggiani, dirigente del Dipartimento Presidenza della Giunta. Il Comitato è composto pariteticamente da rappresentanti designati delle organizzazioni sindacali e da personale in servizio presso i Dipartimenti della Giunta regionale. La presidente Viggiani, nel suo intervento, ha illustrato principali competenze, funzioni e attività del Comitato, stabilite dalla legge183/2010 e dalle linee guida della Presidenza del Consiglio dei ministri: la realizzazione, in particolare, della migliore utilizzazione delle risorse umane nella pubblica amministrazione, assicurando la formazione e lo sviluppo professionale dei dipendenti, garantendo pari opportunità alle lavoratrici e ai lavoratori nonché l’assenza di qualunque forma di discriminazione e di violenza morale o psichica; la garanzia, da parte dell’Amministrazione, di parità e pari opportunità tra uomini e donne e l’assenza di ogni forma di discriminazione, diretta e indiretta, relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origine etnica, alla disabilità, alla religione e alla lingua, nell’accesso al lavoro, nel trattamento e nelle condizioni di lavoro, nella formazione professionale, nelle promozioni e nella sicurezza sul lavoro. Altri obiettivi: la creazione di un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo e l’impegno a rilevare, contrastare ed eliminare ogni forma di violenza morale o psichica al proprio interno. I compiti del Comitato – ha spiegato la Presidente Viggiani – sono propositivi, consultivi e di verifica. Nella prossima riunione sarà sottoposta alla discussione del Cug la bozza di regolamento dell’organismo e la nomina del vice-presidente e del segretario.  
   
   
LE DECISIONI DI IERI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 10 novembre 2011 - Assegnazioni di bilancio per 273 milioni, continuazione del progetto Ryanair e statuto della Fondazione 20 marzo sono gli argomenti esaminati ieri mattina dalla Giunta regionale. La seduta straordinaria è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Assegnazioni di bilancio. Come annunciato il 26 ottobre in Consiglio regionale, l’assessore Giovanna Quaglia ha portato all’approvazione la delibera sull’integrazione delle assegnazioni di bilancio, che ammonta a complessivi 273.714.000 euro e dispone lo sblocco totale dei fondi regionali per il funzionamento delle Comunità montane, per il personale dei parchi e per gli stipendi degli operai forestali, nonché l’apertura del programma operativo per molti capitoli dell’istruzione e la formazione professionale (45 milioni), la cultura e il turismo (8), le politiche sociali (45), le politiche territoriali e l’edilizia (7,8), il trasporto pubblico locale (141), l’ambiente (6), l’agricoltura (5,2), l’innovazione, ricerca e Università (2), le opere pubbliche (11,4). Progetto Ryanair. Il progetto continuerà, su proposta dell’assessore Alberto Cirio, fino al 31 marzo 2012 per sfruttare il flusso turistico invernale europeo verso le località sciistiche piemontesi. L’investimento complessivo sarà di 600.000 euro, destinati ad azioni di promozione turistica sul sito web della compagnia aerea e su testate nazionali ed estere che si prevede produrranno a beneficio dell’ente un introito di 35 milioni. La delibera sostiene che il progetto “Ryanair a Torino” sia stato nel 2010 e nel 2011 economicamente vantaggioso per la Regione, sia come risultati di indotto turistico sia in termini di introiti economici diretti ed indiretti. Fondazione 20 marzo. Le modifiche allo statuto della Fondazione 20 marzo 2006, presentate dall’assessore Elena Maccanti, comprendono che il consiglio di amministrazione sia composto da un massimo di cinque membri eletti dal collegio dei fondatori (uno a Regione, Comune e Provincia di Torino, Coni e Comuni olimpici) e che l’ammontare dei gettoni di presenza e del rimborso spese sia adeguato alla normativa vigente.  
   
   
ENTI LOCALI IN ABRUZZO: OGGI INCONTRI "UNIONE DEI COMUNI"  
 
Pescara, 10 novembre 2011 - Esame delle problematiche di carattere organizzativo e finanziario, soprattutto in merito alle gestione del Piano di Zona sociale, e al personale della disciolta comunità montana Zona "N" saranno al centro di un incontro tra l´assessore agli Enti locali, Carlo Masci, e i comuni di Basciano, Canzano, Castellalto, Cellino Attanasio, Cermignano e Penna Sant´andrea. Detti comuni erano tutti appartementi alla disciolta comunità montana Zona "N" di Cermignano; oggi sono costituiti in Unione dei Comuni "Colline del Medio vomano" con sede in Cermignano, nei locali della disciolta comunità. Il nuovo Ente - fanno sapere i sindaci - intende attivarsi immediatamente per assumere progressivamente la gestione associata delle funzioni fondamentali dei Comuni, così come previsto dalla vigente normativa ma ritiene necessario ed urgente un inconto con l´Assessorato. L´incontro è previsto per domani, giovedì 10 novembre (ore 13.00 sala Gialla della presidenza della Giunta regionale, viale Bovio Pescara).  
   
   
BOLZANO: DA BILANCIO E FINANZIARIA SOSTEGNO A FAMIGLIE, IMPRESE E REDDITI BASSI  
 
Bolzano, 10 novembre 2011 - Sostegno alle famiglie, in modo particolare a quelle del ceto medio, alle imprese e ai redditi più bassi. Sono questi i punti centrali del bilancio di previsione 2012 e della legge finanziaria presentati il 9 novembre dall´assessore provinciale Roberto Bizzo. "In un momento di crisi generalizzata - ha spiegato Bizzo - riusciamo dare un forte impulso alla crescita". Ammonta a 5,124 miliardi di euro il bilancio di previsione 2012 della Provincia di Bolzano, l´1,97% in meno rispetto all´anno precedente. "Con le maggiori entrate derivanti soprattutto da Ire e Iva - ha sottolineato l´assessore competente in Giunta provinciale - avremmo potuto presentare un bilancio in crescita di quasi il 2%, ma stiamo contribuendo al risanamento dei conti nazionali tramite il patto di stabilità che ci impone un miglioramento del saldo di 285 milioni". La cifra sarà coperta dal mancato sfruttamento di 130 milioni di maggiori entrate e da un taglio alla spesa quantificabile in circa 155 milioni di euro. "Questo bilancio - ha proseguito Roberto Bizzo - ci consente di dare comunque un forte impulso alla crescita dell´economia, e grazie anche alla legge finanziaria che andrà in discussione in Consiglio provinciale riusciremo a offrire un sostegno importante alle famiglie, soprattutto a quelle del ceto medio, alle imprese e ai redditi più bassi". In un quadro generale che vede il Pil della Provincia di Bolzano crescere di più rispetto a quello dell´Italia (l´Alto Adige produce circa il 40% di ricchezza in più rispetto a quella prevista sulla base della popolazione residente), il bilancio di previsione ha cercato di concentrare le proprie attenzioni su alcuni settori da tutelare. "Non ci saranno tagli al welfare e alla spesa sociale e sanitaria - ha sottolineato Bizzo - e non ci saranno tagli alla formazione perchè siamo convinti che la crescita della nostra economia e del nostro territorio dipenda innanzitutto dagli investimenti che facciamo nei cervelli". Rispetto al 2011, i fondi destinati all´economia saliranno del 16,5% sino a sfiorare i 220 milioni di euro, e tutto il capitolo dell´innovazione arriverà vicino a quota 97 milioni, pari all´1,89% del bilancio. "Tre anni fa - ha commentato l´assessore - eravamo appena allo 0,47%, ora ci stiamo avviando verso i valori indicati dall´Unione Europea per le realtà virtuose". Un altro dei passaggi chiave del bilancio, inoltre, riguarda le spese correnti, che proseguono nel loro percorso di riduzione (-1,3% rispetto all´anno precedente, -4,1% rispetto al 2010). Capitolo finanziaria: in attesa del passaggio in Consiglio, la Giunta provinciale ha varato una legge che, secondo l´assessore Roberto Bizzo, "tutela il cittadino e la famiglia". Il limite di reddito al di sotto del quale non si applica l´addizionale regionale Irpef è passato da 12.500 a 15.000 euro, e per i redditi sino ai 70mila euro è prevista una detrazione di 256 euro per ogni figlio a carico (detrazione massima 630 euro). In totale, con questo provvedimento, la Provincia avrà minori entrate per 24 milioni di euro, ai quali si dovranno aggiungere i 9 milioni di minori entrate dell´Irap. "Si tratta di soldi - ha aggiunto Bizzo - che restano nelle tasche delle famiglie e delle aziende". A proposito di Irap, l´assessore Bizzo ha ricordato che "siamo l´unica regione italiana ad aver mantenuto un´aliquota così bassa". Alle imprese (tranne banche, assicurazioni e concessionarie) viene applicata un´aliquota del 2,98% che si riduce al 2,5% per le imprese virtuose, ovvero quelle che investono in ricerca e sviluppo, aumentano il valore della produzione e stabilizzano i rapporti di lavoro, e addirittura al 2% per quelle aziende che fanno ricerca sulle fonti rinnovabili di energia. "Quest´ultimo passaggio - ha commentato Roberto Bizzo - rappresenta una dichiarazione d´intenti in forte coerenza con le linee di sviluppo del nostro territorio che puntano molto sulla green economy, settore che sarà anche al centro del futuro Parco tecnologico".  
   
   
AUDITO IN V CCP IL PRESIDENTE DE FILIPPO: IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE È INTERVENUTO ALLA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE “CONTROLLO, VERIFICA, MONITORAGGIO”, IN MERITO ALLO STATO DI ATTUAZIONE DEL “PROGRAMMA OPERATIVO VAL D’AGRI” E DEL “PROGRAMMA SPECIALE SENISESE”  
 
 Potenza, 10 novembre 2011 - Il presidente De Filippo non si è soffermato sui dati, precedentemente forniti alla Commissione, ma ha preferito illustrare “la natura, lo spirito e la valutazione, evidentemente ancora non finale, dei programmi partiti seguendo uno schema che privilegiava i concetti di sviluppo locale e programmazione dal basso, concetti che, pur nella loro giustezza, hanno fatto rilevare elementi di difficile risoluzione per quanto concerne l’attuazione e la fattibilità legati, anche, alle difficoltà operative talvolta mostrate dai Comuni. Per superare l’impasse dell’avanzamento della spesa – ha precisato De Filippo – occorre fornire ulteriori strumenti di ingegneria finanziaria, tenendo presente il fatto che i programmi vanno collocati in una fase storica del tutto particolare vissuta non solo dalla Basilicata. Sicuramente – ha sottolineato De Filippo – si è dovuto prendere atto che alcuni dei progetti e, quindi, degli obiettivi iniziali si sono verificati troppo ambiziosi, mentre per altri, come la trama della urbanizzazione e l’espansione della rete imprenditoriale, occorre aspettare una prospettiva più a lungo termine, in virtù proprio della grave crisi che ha assunto i connotati della globalizzazione. Per attività anch’esse prioritarie – ha continuato De Filippo – è indubbio che è stato dato sostegno ed incoraggiamento anche in un contesto macro-economico che pretende il continuo aggiornamento delle politiche attuative dal momento che i fondamentali cambiano in modo repentino. In tale contesto – ha concluso – diviene fondamentale l’analisi controfattuale, ormai unanimemente adottata a livello europeo, vale a dire chiedersi cosa sarebbe accaduto su quel territorio se non ci fosse stato quel programma”. La Commissione ha poi audito i Sindaci del Metapontino in base alla risoluzione del Consiglio regionale con cui si impegna l’organismo consiliare a svolgere una indagine conoscitiva che accerti le cause che in Basilicata concorrono ad alimentare i fenomeni alluvionali. Presenti i primi cittadini ed i rappresentanti dei Comuni di Montalbano Jonico, Valsinni, Rotondella, Nova Siti, Bernalda e Metaponto, Colobraro, Policoro, Scanzano Jonico. Espressa la necessità dell’ordinanza governativa per l’individuazione di un Commissario ed emerse le necessità che caratterizzano una situazione che, a distanza di mesi, presenta, gravi criticità. Gli esponenti delle municipalità non si sono limitati a chiedere i contributi e gli stanziamenti necessari, “non siamo venuti con il cappello in mano” n.D.r., ma hanno sottolineato le cause del disastro, i perché del dissesto idrogeologico ormai divenuto un leit motive per la Basilicata. “Individuare il problema principale – è stato detto – significa rendersi conto della stretta necessità della pulizia delle aree fluviali e dei canali dei Consorzi di bonifica. ‘La politica del caterpillar’ è l’unica in grado di evitare le problematiche legate al fenomeno diffuso del letto fluviale pensile, così come una maggiore chiarezza sull’utilizzo delle zone golenali ed una più puntuale vigilanza divengono indispensabili per evitare eventi calamitosi reiterati. A tutto questo deve aggiungersi una maggiore concertazione tra enti ed organismi responsabili, lasciando più facoltà di coordinamento a chi conosce ed opera quotidianamente sul territorio, evitando decisioni a tavolino prese, magari, a distanza e senza cognizione di causa”. Intervenuti alla seduta della Commissione, oltre al presidente, consigliere Napoli (Pdl), i consiglieri Dalessandro (Pd), Falotico (Plb), Romaniello (Sel), Scaglione (Pu), Singetta (Api).  
   
   
IMMIGRAZIONE IN LIGURIA, AL VIA DESIGNAZIONE DEI NUOVI MEMBRI CON 12 RAPPRESENTANTI STRANIERI  
 
 Genova, 10 novembre 2011 - La Consulta regionale dell’immigrazione cambia faccia e si prepara a rinnovare una parte dei suoi membri. La Giunta regionale ha infatti approvato, su proposta dell’assessore all’immigrazione, Enrico Vesco, le modalità per la designazione dei 12 rappresentanti dei cittadini stranieri immigrati su un totale di 34 esponenti che partecipano a titolo gratuito. Le associazioni rappresentative delle comunità di immigrati che operano in Liguria, da almeno un anno, potranno presentare agli uffici regionali il proprio atto costitutivo, lo statuto e una relazione sulle attività svolte nell’ultimo anno. Insieme alla documentazione ogni associazione potrà presentare una sola candidatura, allegando il curriculum vitae. Potranno essere candidati i cittadini di stati non appartenenti all’Unione Europea, i richiedenti asilo e i rifugiati che abbiano raggiunto la maggiore età e siano regolarmente residenti in Liguria. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 31 dicembre. Al termine della procedura tutte le associazioni partecipanti saranno convocate in un’assemblea su base provinciale per lo svolgimento delle operazioni di voto. “Invito tutte le associazioni a partecipare – dice l’assessore regionale all’immigrazione, Vesco – considerando l’importante ruolo rivestito dalla Consulta nella passata legislatura, soprattutto nella definizione delle politiche regionali per l’immigrazione e per l’integrazione dei cittadini stranieri”. Costituita dalla Giunta regionale nel 2007 la consulta regionale per l’immigrazione è un organismo chiamato ad esprimere pareri, a formulare proposte in tutti gli ambiti di intervento che coinvolgono l’immigrazione e a elaborare iniziative e strategie sulle problematiche inerenti la presenza degli stranieri in Liguria.  
   
   
LA PROVINCIA DI BOLZANO HA ADERITO ALLA RETE NIRVA PER IL RIMPATRIO VOLONTARIO ASSISTITO  
 
Bolzano, 10 novembre 2011 - La Ripartizione Lavoro, la ripartizione Famiglia e Politiche sociali e il Commissariato del Governo per la provincia di Bolzano hanno aderito come Antenna territoriale alla Rete Nirva, il sistema di riferimento italiano per l’informazione ai migranti e al territorio sul Rimpatrio Volontario Assistito (Rva) e la segnalazione dei casi ai progetti che, in parallelo a Nirva, attuano la misura. La rete Nirva, il sistema di riferimento italiano per l’informazione ai migranti e al territorio sul Rimpatrio Volontario Assistito, è stata presentata questa mattina nella sala stampa di Palazzo Widmann dal direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, alla presenza della responsabile nazionale della rete, Carla Olivieri, e di Luca Critelli della Ripartizione famiglia e politiche sociali. Il Ritorno Volontario Assistito è la possibilità di ritorno, che include un aiuto logistico e finanziario, offerta ai migranti che non possono o non vogliono restare in uno dei Paesi Ue ospitanti e che desiderano, in modo volontario e spontaneo, ritornare nel proprio Paese d’origine. La misura assicura che il percorso di ritorno venga realizzato nel rispetto della dignità e della sicurezza del migrante. La Rete Nirva è la rete promossa dall’omonimo progetto “Networking Italiano per il Rimpatrio Volontario Assistito” co-finanziato dal Fondo europeo Rimpatri (Fr) e dal Ministero dell’Interno ed attuato da Aiccre con Cir, Oim ed Oxfam Italia. Il Fondo Rimpatri finanzia i Rimpatri Volontari ed Assistiti attraverso bandi annuali rivolti ad organizzazioni, associazioni, Ong, enti locali, ecc., per l’attuazione dei percorsi individuali di Ritorno ed azioni di sistema, tra cui Nirva. Ad oggi la Rete Nirva è composta da oltre 250 realtà pubbliche e private rappresentative di tutto il territorio nazionale che da ora si completa anche a Bolzano con l’adesione delle Ripartizioni lavoro e Famiglia e politiche sociali che vengono a svolgere il ruolo di “Antenna” per la Provincia. La misura viene attuata in Italia già dal 1991 con fondi del Governo e dal 2009 con il co-finanziamento del Fondo Europeo per i Rimpatri. Fino al 2009 sono stati circa 7.000, gli stranieri che hanno beneficiato di programmi speciali di ritorno, il 70% dei quali legati alle emergenze umanitarie dei Balcani (inizio anni ’90) e del Kosovo (inizio del 2000). Il nuovo programma cofinanziato dal Fer 2008-2013 permette di realizzare azioni di sistema per una migliore realizzazione della misura ed assistere più migranti. Alcuni dati: da giugno 2009 a giugno 2010 sono stati assistiti 228 migranti di cui quattro provenienti da Bolzano. Da luglio 2010 a giugno 2011, 208 di cui due segnalati da Bolzano. In questa annualità è prevista la realizzazione di 530 rientri tra le varie azioni finanziate, che, in linea con la Direttiva europea rimpatri istitutiva del Fondo, vanno intesi e presentati al migrante come una possibile fase del progetto migratorio, non il suo fallimento, ma un diritto ed un’opportunità, da utilizzare per ricominciare. La Rete Nirva, i progetti che attuano la misura del Rva e le funzioni dell’antenna territoriale sono state presentate questa mattina nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Palazzo Widmann alla quale hanno preso parte il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, la responsabile nazionale della rete, Carla Olivieri, e Luca Critelli della Ripartizione famiglia e politiche sociali. Con l’adesione della Provincia Autonoma di Bolzano con il Commissariato del Governo per la provincia di Bolzano, si realizza l´opportunità per i migranti presenti sul territorio altoatesino di accedere più efficacemente alle informazioni sul Rva attraverso l´antenna territoriale. L’antenna ha, infatti, il compito di promuovere la misura e sostenere le realtà di contatto con i migranti del territorio per migliorare l’accesso dei migranti a questa misura. Nell’operare l’Antenna è coadiuvata dal gruppo di lavoro nazionale della Rete e fornita dei materiali e strumenti informativi messi a disposizione dal progetto, quali: il sito web www.Retenirva.it, il depliant di progetto e il pieghevole plurilingue, l’help desk Ritorno 06.69941477, il sistema di segnalazione online dei casi attraverso la Rete Informativa Ritorno. Chi sono i migranti che possono accedere alla misura del Rva: Richiedenti protezione internazionale; Richiedenti protezione internazionale con diniego, entro i 15/30 giorni dal ricevimento del diniego o successivamente alla presentazione del ricorso; Cittadini di paesi terzi che beneficiano di forme di protezione internazionale: rifugiati e titolari di protezione sussidiaria; Cittadini di paesi terzi con permesso di soggiorno per motivi umanitari; Vittime di tratta (art. 18 del D.lgs n. 286/98) e casi assimilabili (art.13 D.lgs 228/2003); Cittadini di paesi terzi che vivono in Italia in situazione di estrema vulnerabilità e grave disagio (disabili, donne sole con bambini, anziani, persone con gravi problemi di salute fisica e/o mentale, senza fissa dimora); Cittadini di paesi terzi che non soddisfano o non soddisfano più le condizioni di ingresso e/o soggiorno in uno Stato membro (o che non soddisfano più le condizioni per il rinnovo del permesso di soggiorno ai fini della permanenza sul territorio italiano). Dal programma sono esclusi: a) i cittadini comunitari; b) i titolari di permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo (carta di soggiorno) c) stranieri che hanno ricevuto un decreto di espulsione. È importante sottolineare che tutte le persone che beneficiano dei programmi di Rva rinunciano al loro status e al loro permesso di soggiorno. Per ulteriori informazioni sull’attività della rete si può contattare direttamente il Servizio coordinamento immigrazione, che ha sede in via Gamper, 1 a Bolzano Tel 0471 418596/90 E- mail: coordinamento-immigrazione@provincia.Bz.it , le responsabili operative sono: Sabine Hofer e Karin Girotto.  
   
   
BOLZANO: DALLA FINANZIARIA SOSTEGNO A FAMIGLIE, IMPRESE E REDDITI BASSI  
 
Bolzano, 10 novembre 2011 - Sostegno alle famiglie, in modo particolare a quelle del ceto medio, alle imprese e ai redditi più bassi. Sono questi i punti centrali del bilancio di previsione 2012 e della legge finanziaria presentati il 9 novembre dall´assessore provinciale Roberto Bizzo. "In un momento di crisi generalizzata - ha spiegato Bizzo - riusciamo dare un forte impulso alla crescita". Ammonta a 5,124 miliardi di euro il bilancio di previsione 2012 della Provincia di Bolzano, l´1,97% in meno rispetto all´anno precedente. "Con le maggiori entrate derivanti soprattutto da Ire e Iva - ha sottolineato l´assessore competente in Giunta provinciale - avremmo potuto presentare un bilancio in crescita di quasi il 2%, ma stiamo contribuendo al risanamento dei conti nazionali tramite il patto di stabilità che ci impone un miglioramento del saldo di 285 milioni". La cifra sarà coperta dal mancato sfruttamento di 130 milioni di maggiori entrate e da un taglio alla spesa quantificabile in circa 155 milioni di euro. "Questo bilancio - ha proseguito Roberto Bizzo - ci consente di dare comunque un forte impulso alla crescita dell´economia, e grazie anche alla legge finanziaria che andrà in discussione in Consiglio provinciale riusciremo a offrire un sostegno importante alle famiglie, soprattutto a quelle del ceto medio, alle imprese e ai redditi più bassi". In un quadro generale che vede il Pil della Provincia di Bolzano crescere di più rispetto a quello dell´Italia (l´Alto Adige produce circa il 40% di ricchezza in più rispetto a quella prevista sulla base della popolazione residente), il bilancio di previsione ha cercato di concentrare le proprie attenzioni su alcuni settori da tutelare. "Non ci saranno tagli al welfare e alla spesa sociale e sanitaria - ha sottolineato Bizzo - e non ci saranno tagli alla formazione perchè siamo convinti che la crescita della nostra economia e del nostro territorio dipenda innanzitutto dagli investimenti che facciamo nei cervelli". Rispetto al 2011, i fondi destinati all´economia saliranno del 16,5% sino a sfiorare i 220 milioni di euro, e tutto il capitolo dell´innovazione arriverà vicino a quota 97 milioni, pari all´1,89% del bilancio. "Tre anni fa - ha commentato l´assessore - eravamo appena allo 0,47%, ora ci stiamo avviando verso i valori indicati dall´Unione Europea per le realtà virtuose". Un altro dei passaggi chiave del bilancio, inoltre, riguarda le spese correnti, che proseguono nel loro percorso di riduzione (-1,3% rispetto all´anno precedente, -4,1% rispetto al 2010). Capitolo finanziaria: in attesa del passaggio in Consiglio, la Giunta provinciale ha varato una legge che, secondo l´assessore Roberto Bizzo, "tutela il cittadino e la famiglia". Il limite di reddito al di sotto del quale non si applica l´addizionale regionale Irpef è passato da 12.500 a 15.000 euro, e per i redditi sino ai 70mila euro è prevista una detrazione di 252 euro per ogni figlio a carico (detrazione massima 630 euro). In totale, con questo provvedimento, la Provincia avrà minori entrate per 24 milioni di euro, ai quali si dovranno aggiungere i 9 milioni di minori entrate dell´Irap. "Si tratta di soldi - ha aggiunto Bizzo - che restano nelle tasche delle famiglie e delle aziende". A proposito di Irap, l´assessore Bizzo ha ricordato che "siamo l´unica regione italiana ad aver mantenuto un´aliquota così bassa". Alle imprese (tranne banche, assicurazioni e concessionarie) viene applicata un´aliquota del 2,98% che si riduce al 2,5% per le imprese virtuose, ovvero quelle che investono in ricerca e sviluppo, aumentano il valore della produzione e stabilizzano i rapporti di lavoro, e addirittura al 2% per quelle aziende che fanno ricerca sulle fonti rinnovabili di energia. "Quest´ultimo passaggio - ha commentato Roberto Bizzo - rappresenta una dichiarazione d´intenti in forte coerenza con le linee di sviluppo del nostro territorio che puntano molto sulla green economy, settore che sarà anche al centro del futuro Parco tecnologico".