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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Novembre 2011
PARLAMENTO EUROPEO, APERTURA STRASBURGO: BUZEK SU DISASTRI NATURALI, PRIMAVERA ARABA, EUROGRUPPO E DIRITTI UMANI  
 
Strasburgo, 15 novembre 2011 - Il Presidente del Pe Jerzy Buzek, in apertura della sessione plenaria, ha espresso solidarietà alle vittime dell´ultimo terremoto in Turchia e delle inondazioni in Italia e Francia noché partecipazione per gli sviluppi politici in Nord Africa e nei Balcani. Buzek ha anche sottolineato l´importanza del dibattito di mercoledì sull´Eurogruppo e sulla governance economica e annunciato la conferenza di alto livello sui diritti umani del prossimo 23 novembre. Terremoto in Turchia - Buzek ha espresso la solidarietà del Parlamento per tutte le vittime del terremoto della settimana scorsa in Turchia che, insieme a quelle di un´altra scossa avvenuta tre settimane prima, sono state quasi 700. Inondazioni in Italia e Francia - Il Presidente ha anche solidarizzato con le vittime delle inondazioni delle settimane scorse in Italia e nel sud della Francia, dove tempeste e pioggia restano una minaccia, e sottolineato gli sforzi compiuti da protezione civile e autorità locali per rispondere alle emergenze. Libia e Tunisia - Durante una visita in Libia alla fine di ottobre, Buzek ha incontrato il Presidente, i ministri e i rappresentanti della società civile per sottolineare l´importanza di assicurare il rispetto dei valori fondamentali quali democrazia, Stato di diritto e diritti umani. In Tunisia, il Presidente Buzek ha incontrato il Primo ministro, il capo della Banca centrale e i leader dei 4 partiti principali, ai quali ha espresso la necessità di costruire una società inclusiva nella quale tutti, comprese le donne, possano partecipare. Balcani - Dall´africa settentrionale, Buzek si è spostato nei Balcani, con tappe in Kosovo, Serbia e Croazia. In Serbia, ha chiesto la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo e la Bosnia Erzegovina e la fine dell´attuale situazione di stallo. A Srebenica, ha deposto una corona per commemorare il massacro del luglio 1995. Infine, si è congratulato con la Croazia per aver completato con successo i negoziati per entrare a far parte dell´Ue. Dibattito principale della sessione - Il Presidente Buzek ha indicato come punto forte della settimana il dibattito di mercoledì con i presidenti del Consiglio europeo Herman van Rompuy, della Commissione José Manuel Barroso e dell´Eurogruppo Jean-claude Juncker su Euro, governance economica e preparazione del Consiglio europeo di dicembre. Euroscola - Il Presidente ha ricordato che la sessione plenaria di due giorni a Strasburgo del Parlamento di giovani provenienti da 40 paesi della regione mediterranea ha votato delle raccomandazioni sul dialogo sociale e sul coinvolgimento, sulla migrazione e sull´integrazione, sulle pari opportunità, sull´ambiente, sui trasporti e le energie rinnovabili, e sul miglioramento di istruzione e occupazione. Ha accolto con favore il loro coinvolgimento nei problemi che devono affrontare i deputati, aggiungendo: "Possiamo essere fieri del loro senso di responsabilità nei riguardi del futuro della regione euromediterranea, a prova che questi giovani saranno dei futuri leader politici". Conferenza sui diritti umani - Buzek ha invitato i deputati a partecipare alla Conferenza ad alto livello del Parlamento europeo sui diritti umani, prevista il 23 novembre, e all´incontro in rete sul Premio Sacharov. Si tratta, a suo avviso, di un´occasione unica per discutere con attivisti dei diritti umani provenienti da tutto il mondo, tra i quali i vincitori del Premio Sacharov per la libertà di pensiero. Willy De Clercq - Infine, il Presidente ha informato l´Aula del decesso dell´ex statista europeo e belga Willy De Clercq, già deputato al Parlamento europeo, Commissario europeo e Vice Primo Ministro del Belgio per oltre un quarto di secolo. Ha quindi espresso le condoglianze del Parlamento ai familiari. Cambiamenti dell´ordine del giorno - La dichiarazione della Commissione sul contributo della politica comune della pesca alla produzione di beni pubblici è stata ritirata dall´ordine del giorno. Il voto sulla relazione Fleckenstein sull´Agenzia europea per la sicurezza marittima è stato ritirato dall´ordine del giorno. Nell´ordine del giorno di mercoledì pomeriggio, è stato invertito l´ordine del secondo e del terzo dibattito, più precisamente: 1. Vertice Ue-usa del 28 novembre 2011; 2. Interrogazioni orali - Apertura e neutralità della rete Internet in Europa; 3. Interrogazioni orali - Situazione dei Rom negli Stati membri; 4. Dichiarazione del Vpc/hr - Vietare le munizioni a grappolo; 5. Interrogazioni orali - Modernizzazione della legislazione in materia di Iva al fine di rafforzare il mercato unico digitale.  
   
   
PROFESSIONISTI IN MOBILITÀ: PIÙ FACILE PER LORO, PIÙ SICURO PER I CLIENTI LA DIRETTIVA HA RESO POSSIBILE LA MOBILITÀ DI OLTRE 85,000 PROFESSIONISTI DAL 2007 AD OGGI. LA NUOVA DIRETTIVA DEVE ASSICURARE LA MOBILITÀ GARANTENDO CONTEMPORANEAMENTE LA SICUREZZA.  
 
Strasburgo, 15 novembre 2011 - Dottori, ostetrici, dentisti, farmacisti, architetti e una serie di altre categorie dovrebbero poter lavorare in tutta l´Unione europea. Il più grande ostacolo sono le procedure di riconoscimento. Ieri lunedì i parlamentari hanno discusso una relazione che propone di velocizzare l´iter senza compromettere la sicurezza (il voto sarà martedì), e modificando così la direttiva di riconoscimento delle qualifiche professionali della Commissione europea del 2005. La Direttiva stabilisce delle regole per il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali per più di 800 categorie professionali regolamentate e un riconoscimento automatico delle qualifiche professionali per sette professioni "settoriali" (architetti. Dentisti, medici, ostetrici, infermieri, farmacisti e veterinari). I professionisti altamente qualificati potranno esercitare il proprio lavoro negli Stati membri. La Direttiva è applicabile dal primo luglio 2009. La Commissione ha avviato una valutazione della Direttiva nel marzo 2010 basandosi su un Libro Verde del giugno 2011, aprendo così una consultazione pubblica. Nel dicembre 2011 dovrebbe pubblicare la sua proposta di aggiornamento della Direttiva. In questa prospettiva, Emma Mcclarkin, relatrice inglese della commissione Mercato interno e protezione dei consumatori (Imco, ha preparato una relazione per poter partecipare al dibattito. I punti principali della relazione: · il Parlamento europeo incoraggia l´agevolazione della mobilità transfrontaliera come uno dei modi per migliorare la crescita economica e la competitività all´interno dell´Unione. Inoltre sottolinea che il numero relativamente basso di professionisti in mobilità sia preoccupante; · la Direttiva deve assicurare la mobilità garantendo contemporaneamente la sicurezza. La protezione del consumatore e la sicurezza del paziente sono vitali; · nel caso di seri problemi con dei professionisti che continuano a esercitare il loro lavoro all´interno dell´Unione europea nonostante siano stati sospesi o radiati, dovrebbe essere stabilito "un meccanismo proattivo di allerta" (all´interno del Sistema d´informazione del mercato interno) che obbligherebbe gli Stati membri ad emettere un´allerta per tutti gli altri stati (nel caso in cui un´azione regolatrice venga presa contro la registrazione di un professionista o contro il loro diritto di fornire dei servizi). Il meccanismo deve essere conforme alle norme sulla protezione dei dati; · l´introduzione di una "carta professionale" su base volontaria, che certifichi l´esperienza accademica e professionale e si colleghi al Sistema d´informazione del mercato interno. "Potrebbe essere uno strumento utile per aiutare la mobilità di alcuni professionisti" e "semplificherebbe le procedure amministrative e rafforzerebbe la sicurezza". Altri punti di interesse: · le differenze nella formazione e nell´esperienza di una persona dovrebbero essere risolte con un dialogo tra le parti interessate. Sovrapporre un "ventottesimo regime" sui sistemi nazionali non è la strada da percorrere; · la revisione deve avere come obiettivo il miglioramento della mobilità temporanea per i professionisti; · dovrebbero aggiungersi al portale La Tua Europa varie fonti d´informazione su questioni relative al riconoscimento delle qualifiche professionali, per fornire un´interfaccia pubblica ai richiedenti lavoro nella loro lingua, dove caricare documenti e ottenere informazioni aggiornate; · dovrebbero essere istituite delle linee guida relative al periodo entro cui i richiedenti lavoro devono aspettarsi una decisione dall´autorità competente. Il tempo di risposta dovrebbe essere "ragionevole"; · "l´altro numero" di professioni regolate nell´Unione europea dovrebbe essere ridotto per migliorare la mobilità.  
   
   
UNA RELAZIONE EVIDENZIA L´IMPATTO POSITIVO DELLA MOBILITÀ DEI LAVORATORI BULGARI E RUMENI SULL´ECONOMIA DELL´UE  
 
 Bruxelles, 15 novembre 2011 – Una nuova relazione pubblicata l’11 dalla Commissione europea mette in rilievo il ruolo complessivamente positivo che i lavoratori in mobilità della Bulgaria e della Romania (Ue-2) hanno svolto per le economie dei paesi ospitanti. Questi lavoratori hanno contribuito ad integrare il mix di abilità richiesto sul mercato del lavoro nonché a colmare i posti di lavoro vacanti in settori e professioni che registravano carenze di manodopera come ad esempio quello della costruzione, quello dei servizi alle famiglie e nella ristorazione. Dalle stime emerge anche l´impatto positivo della libera circolazione dei lavoratori rumeni e bulgari sul Pil a lungo termine dell´Ue, con un aumento dello 0,3% circa nei paesi Ue-27 (0,4% nei paesi Ue-15). Da tali studi emerge anche che non si è registrato un impatto significativo sulla disoccupazione o sui salari dei lavoratori locali nei paesi di destinazione: è stato dimostrato che nell´Ue-15 i salari sono inferiori solo dello 0,28% a quanto sarebbero stati senza la mobilità dai paesi Ue-2. La relazione ribadisce inoltre che non vi sono prove di un uso sproporzionato delle prestazioni da parte dei cittadini Ue in mobilità all´interno dell´Ue e che l´impatto dei recenti flussi sulle finanze pubbliche nazionali è trascurabile se non addirittura positivo. Rivolgendosi ai giornalisti ai margini di una conferenza tenutasi a Vienna, László Andor, Commissario Ue responsabile per l´occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha ribadito l´impatto positivo della mobilità sostenendo che "spostarsi tra paesi offre opportunità reali e vantaggi economici sia per i paesi ospitanti che per l´Ue nel suo insieme. Constatiamo che la mobilità geografica dipende in grande misura dalle tendenze dell´economia e dai luoghi in cui vi sono posti di lavoro da colmare". Il Commissario ha anche espresso con vigore l´auspicio di vedere rimosse tutte le restrizioni nell´accesso al mercato del lavoro aggiungendo: "limitare la libera circolazione dei lavoratori in Europa non è la risposta al problema della disoccupazione elevata. Ciò che dobbiamo fare è concentrare i nostri sforzi per creare nuove opportunità di lavoro". La mobilità post allargamento può aver comportato certi costi socioeconomici per i paesi di destinazione nonché per i paesi d´invio che si sono trovati a perdere capacità produttiva. La Commissione ritiene però che mentre una parte di tali costi può essere ridotta temporaneamente restringendo la mobilità del lavoro, nel lungo periodo gli squilibri del mercato del lavoro vanno affrontati attivando politiche specifiche. Dai dati esperienziali di cui si dispone emerge che le misure transitorie hanno avuto un effetto limitato sulla distribuzione della mobilità Ue e che i flussi sono influenzati piuttosto da fattori come la domanda di lavoro o le competenze linguistiche. L´esperienza dell´allargamento del 2004 ha anche insegnato che limitare la libera circolazione dei lavoratori può avere effetti negativi, come ad esempio un aumento del lavoro sommerso. Le principali destinazioni dei cittadini trasferitisi dalla Bulgaria e dalla Romania sono state l´Italia e la Spagna e dai dati risulta che, alla fine del 2010, nell´Ue-25 risiedeva il doppio di cittadini bulgari e rumeni (2,9 milioni) rispetto al 2006. Nel contempo, in termini relativi, i cittadini dell´Ue-2 residenti in uno Stato membro Ue-25 rappresentano soltanto lo 0,6 % della popolazione totale dell´Ue-25. La quota maggiore la si registra a Cipro (4,1%), in Spagna (2,2 %) e in Italia (1,8 %). Inoltre, il tasso di occupazione dell´Ue-2 (63%) è vicino a quello dell´Ue-25 (65%). Tuttavia, successivamente alla flessione economica, i cittadini neoarrivati provenienti dall´Ue-2 hanno incontrato maggiori difficoltà a trovare lavoro: circa il 16% era senza lavoro nel 2010 rispetto al 9% nel 2007. Ciò che risulta chiaro è che i cittadini dell´Ue-2 trasferitisi di recente hanno svolto un ruolo marginale in relazione alla crisi del mercato del lavoro che è diretta conseguenza della crisi economica e finanziaria, nonché di problemi strutturali del mercato del lavoro. La relazione della Commissione costituirà la base su cui il Consiglio effettuerà un riesame del modo in cui le disposizioni transitorie sulla libera circolazione dei lavoratori bulgari e rumeni hanno funzionato nella pratica.  
   
   
CONSUMATORI: L´INIZIATIVA DELL´UE VOLTA A RIDURRE GLI INCENDI CAUSATI DALLE SIGARETTE LASCIATE ACCESE SALVERÀ CENTINAIA DI VITE OGNI ANNO  
 
Bruxelles, 15 novembre 2011 – Le sigarette lasciate accese sono una delle cause principali di incendi fatali in Europa. I dati esperienziali indicano che il numero di vittime può essere ridotto di più del 40% con l´introduzione di sigarette con ridotta propensione alla combustione (Reduced Ignition Propensity - Rip), vale a dire sigarette che si autospengono se lasciate incustodite diminuendo così la probabilità d´incendio. Questa misura di sicurezza è già in vigore in alcuni paesi del mondo (Usa, Canada, Australia) e, nell´Ue, in Finlandia dall´aprile 2010. A decorrere dal 17 novembre 2011, una volta che i nuovi standard di sicurezzai saranno stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell´Ue, tutte le sigarette vendute in Europa dovranno ottemperare a tali disposizioni. Spetterà alle autorità nazionali far rispettare questa nuova misura di sicurezza antincendio. John Dalli, Commissario europeo responsabile per la salute e i consumatori, ha affermato: "Non esiste una sigaretta sicura e, ovviamente, la cosa più sicura consiste nel non fumare affatto! Ma se le persone scelgono di fumare, le nuove norme che stanno per entrare in vigore faranno obbligo ai fabbricanti di sigarette di produrre soltanto sigarette con ridotta propensione alla combustione proteggendo così centinaia di cittadini dal rischio d´incendio". Proteggere i cittadini dal rischio d´incendio - I dati provenienti dagli Stati membri relativi al periodo dal 2003 al 2008 indicano che, nell´Ue, gli incendi causati da sigarette sono più di 30 000 all´anno e comportano più di 1 000 decessi e più di 4 000 feriti. L´esperienza maturata in Finlandia, in cui il numero di vittime di incendi causati da sigarette si è ridotto del 43%, suggerisce che nell´Ue si potrebbero salvare annualmente quasi 500 vite umane. Va ribadito che il tabacco è il maggior rischio sanitario evitabile in Europa e che, secondo le stime, causa ogni anno la morte di più di mezzo milione di persone nell´Ue. La Commissione mantiene il suo impegno per realizzare una "Europa senza fumo" e affronta la problematica per il tramite della sua campagna Ue "Gli ex fumatori sono inarrestabili" (cfr. Ip/11/710 e Memo/11/405). I nuovi standard di sicurezza: come funzionano - Il cambiamento che i nuovi standard introducono consiste nella riduzione della propensità alla combustione che è la capacità di una sigaretta lasciata accesa di provocare un incendio. I fabbricanti di carta per sigarette hanno cambiato la loro produzione di carta per inserire due anelli di carta più spessa in due punti lungo la sigaretta. Se la sigaretta è lasciata accesa incustodita il tabacco che brucia raggiunge uno di questi anelli e dovrebbe autospegnersi poiché l´anello limita l´apporto d´aria/ossigeno. Una sigaretta Rip riduce il tempo di combustione e riduce quindi la possibilità di trasmettere il fuoco a mobili, lenzuola o altri oggetti. Contesto - Le nuove norme sono state elaborate in forza della Direttiva sulla sicurezza generale dei prodottiii che fa obbligo ai produttori di immettere sul mercato soltanto prodotti sicuri. Nel 2008 la Commissione europea ha definito i requisiti di sicurezzaiii previa discussione con gli Stati membri, le industrie del tabacco e della carta e le Ong e ha quindi invitato il Comitato europeo di normazione (Cen) a sviluppare le norme pertinenti che le autorità nazionali realizzeranno per accertare l´ottemperanza alle regole di sicurezza antincendio. Per ulteriori informazioni http://ec.Europa.eu/consumers/safety/prod_legis/index_en.htm    
   
   
EUROREGIONE ALPMED: IL SISTEMA CAMERALE PIEMONTESE SI PRESENTA AL MOT MERCEDES OMNIBUS TAGE DI MANNHEIM: I PRODOTTI PIEMONTESI E DELL’EUROREGIONE PROTAGONISTI IN EUROPA PER 4 GIORNI  
 
Torino, 15 novembre 2011 - Dal 16 al 20 novembre 2011 le Camere di commercio piemontesi saranno protagoniste al Mercedes Omnibus Tage (Mot) di Mannheim, in Germania: un’occasione unica per promuovere il territorio europeo presso i 5.000/6.000 operatori del settore invitati dalla Mercedes Benz per conoscere le novità nel settore dei pullman turistici. Le Camere di commercio piemontesi, insieme alle altre Camere di commercio dell’Euroregione Alpmed (Liguria, Valle d’Aosta, Rhône Alpes, Paca Sardegna e Corsica), intendono infatti promuovere, anche così, il settore turistico all’interno dell’Unione Europea: presentando le eccellenze dei rispettivi territori nello stand dedicato all´Euroregione, regione "ospite" dell´edizione 2011 della manifestazione. “Questa iniziativa si inserisce nel quadro delle attività messe a punto dalle Unioni regionali delle Camere di commercio di Rhône-alpes, Provence-alpes-côte d’Azur (Paca), Liguria, Valle d’Aosta, Sardegna, Corsica e Piemonte per stimolare lo sviluppo di quest’area transfrontaliera. Un territorio a cavallo tra Italia e Francia che già oggi, con un milione e mezzo di imprese, è in grado di esprimere un prodotto interno lordo che sfiora i 500miliardi di euro – commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello -. E che tuttavia presenta ancora enormi potenzialità di crescita. Opportunità che per fare da volano alle economie locali necessitano di un’ampia condivisione del progetto da parte di tutti quegli enti e quelle istituzioni che, governando queste regioni, compiono scelte per il benessere dei cittadini e dell’intero tessuto economico”. Nel 2011 le Unioni regionali delle Camere di commercio Alpmed hanno deciso di presentarsi nel mondo delle istituzioni europee sotto un’unica insegna, le Cci Alpmed, costituendo un segretariato permanente, sotto forma di associazione senza scopo di lucro di diritto belga, denominato Asbl Aplmed. Il segretariato permanente, attivo dal 1° luglio 2011, ha il compito di promuovere nel cuore dell’Unione Europea i territori, le imprese e tutte le realtà economiche presenti nel territorio dell’Euroregione Alpi-mediterraneo. “Soprattutto in questo contesto economico occorre non essere miopi: l’Euroregione è un territorio transfrontaliero ricco e dalle mille potenzialità di sviluppo internazionale: è qui il motore di crescita economica. È da qui che, unendo le forze nei confronti delle istituzioni europee, possiamo creare occasioni e opportunità di crescita che servano concretamente al mondo delle imprese” aggiunge Dardanello. La partecipazione a questo evento avviene attraverso la società Imatur (Italia Marketing Touristik Service Gmbh) con sede a Colonia, che supporta enti turistici pubblici e privati nell’organizzazione di educational tour, nella partecipazione a fiere e mostre e nell’organizzazione di viaggi informativi a tema in particolare nel settore gastronomico. In passato hanno aderito a tale iniziativa la Camera di commercio di Cuneo e la Regione Piemonte ottenendo ottimi risultati. L’area dedicata all’Euroregione sarà aperta al pubblico, con aree wine-bar l’animazione eno-gastronomica attraverso prodotti tipici, angoli dedicati alle degustazioni e stand all’interno dei quali si potranno avere kit d’informazioni e consulenza diretta.  
   
   
‘PROGETTA!’, INIZIATIVA PER INCENTIVARE LA PARTECIPAZIONE A BANDI UE. VENETO SEMPRE PIU’ COMPETITIVO PER ACQUISIRE RISORSE FONDAMENTALI  
 
Venezia, 15 novembre 2011 - E’ stato presentato l’ 11 novembre alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia l’iniziativa “Progetta!”, promossa dalla Regione del Veneto, attraverso la direzione della propria sede di Bruxelles, in collaborazione con Unioncamere - Eurosportello Veneto e con il supporto dell’Ufficio P.o.r.e. - Dipartimento Affari Regionali e Autonomie locali e del Dipartimento Politiche Comunitarie presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Scopo dell’iniziativa è quella di incentivare la partecipazione di soggetti, pubblici e privati, a bandi di gara promossi e gestiti direttamente dalla Commissione Europea. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i risultati della precedente esperienza di “Progetta!” in Veneto, oltre che nelle Regioni Friuli Venezia Giulia, Liguria e Molise, con la finalità di stimolare una riflessione qualitativa sull’edizione trascorsa ma, soprattutto, di lanciare la nuova edizione 2011/2012. Intervenendo all’incontro, l’assessore regionale al bilancio e alla cooperazione transfrontaliera e transnazionale, Roberto Ciambetti, ha ricordato che il Veneto è stata la prima Regione a realizzare l’iniziativa nel proprio territorio ed è stata poi incaricata di coordinarla a livello nazionale, offrendo supporto alle altre Regioni, sottolineando i dati che hanno caratterizzato la precedente edizione: 28 eventi di formazione; 409 progetti caricati nella Banca dati online; 209 soggetti partecipanti; 306 mila euro in premi garantiti a più di 70 soggetti veneti; 77 progetti hanno ottenuto 16 milioni di euro di finanziamento dalla Commissione Europea. “Quest’ultimo dato merita attenzione – ha detto Ciambetti –, perché con un cofinanziamento regionale di 200 mila euro, i soggetti veneti si sono aggiudicati fondi europei per un totale di oltre 16 milioni di Euro”. “L’esperienza maturata – ha proseguito l’assessore Ciambetti – ci suggerisce oggi di ricalibrare la nostra proposta: la nuova edizione di ‘Progetta!’ introdurrà modifiche significative al fine di soddisfare nuovi obiettivi strategici, per non perdere competitività negli scenari globali. Dobbiamo, cioè, premiare il merito, privilegiando i soggetti che presentano progetti di elevata qualità, concentrando gli sforzi in particolare su settori come ricerca, energia e sostegno alle imprese. Per questo verranno premiati solo i progetti che avranno ottenuto una valutazione pari o superiore al 70% del punteggio massimo previsto per ogni programma di finanziamento, scoraggiando la presentazione di proposte predisposte con l’unico scopo di ottenere un contributo e il criterio per la definizione della nuova graduatoria sarà esclusivamente il merito. Il messaggio dunque non è più ‘affrettatevi a inserire più progetti possibile’ ma piuttosto ‘proponete solo i progetti migliori’”. Una curiosità: l’incontro odierno è iniziato volutamente alle ore 11 e 11 minuti, non tanto per un fatto scaramantico quanto celebrativo: alla stessa ora, stesso giorno, stesso mese dell’anno 1918 veniva firmato a Compiègne, in Francia, l’armistizio tra l’Impero Germanico e l’Intesa, che sancì la conclusione definitiva del Prima Guerra mondiale.  
   
   
FORMIGONI: QUOTE AREXPO SOLE DISMISSIONI DA FARE INTERVENTO DEL PRESIDENTE AGLI STATI GENERALI CONFINDUSTRIA LA REGIONE LOMBARDIA NON HA IMMOBILI DA VENDERE: PROPRIETARIA DI 2 SEDI  
 
Milano, 15 novembre 2011 - ´Regione Lombardia non è in possesso di immobili da vendere: siamo proprietari solo delle due sedi in cui agiscono la Giunta e il Consiglio regionale. Per quanto riguarda la dismissione di partecipazioni non strategiche, l´unica società di cui dobbiamo ancora dismettere delle quote è Arexpo´. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, risponde con questa precisazione all´appello del presidente di Confindustria, Alberto Barcella, che invita a valorizzare i beni che ´sono nella disponibilità dei Comuni, delle Province e delle Regioni´. Con questo, tuttavia, la Lombardia vuole continuare a essere motore di cambiamento del Paese, sostenendo la crescita dimensionale delle imprese attraverso la promozione delle reti, rilanciando la crescita con politiche di sostegno all´innovazione, spingendo l´acceleratore sull´internazionalizzazione e, infine, potenziando le infrastrutture. All´azienda Lombardia Tagli Pesanti - ´Anche l´azienda Regione Lombardia - dice Formigoni usando la metafora imprenditoriale a Milano - sta affrontando un momento straordinariamente complesso e straordinariamente difficile: le ultime tre manovre finanziarie hanno portato a tagli di 1,5 miliardi di euro nei trasferimenti dallo Stato alle Regioni e, inoltre, il patto di stabilità ci ha imposto un taglio aggiuntivo nella capacità di spesa del 25 per cento´. È un´accusa precisa alle regole del patto di stabilità che non prevedono, ad oggi, criteri di virtuosità. Ed è un´accusa ai tagli lineari che penalizzano ´maggiormente le amministrazioni che hanno fatto politiche di risparmio´. Non Tutti Sono Spreconi - Agli Stati generali di Confindustria Lombardia, dal titolo ´Cambiare ritmo´, Formigoni indica le misure necessarie per far fare al sistema regionale un salto in avanti. Lo fa a partire da una premessa polemica: ´Di fronte a una situazione complessa come quella che stiamo vivendo dobbiamo certamente fare di più. Però, a chi è partito da più tempo e ha già fatto un lunghissimo pezzo di strada manca poco per arrivare alla cima. Chi si è permesso sprechi abbondantissimi deve, invece, percorrere chilometri prima di arrivare vicino al traguardo a cui siamo arrivati´. Parole, queste, che trovano l´assenso di Confindustria Lombardia che chiede alle ´Regioni meglio amministrate come la Lombardia di assumersi la leadership del cambiamento, dando l´esempio con la loro rigorosa gestione e con scelte innovative, non solo alle Regioni meno virtuose, ma allo stesso Stato nazionale´. Le 4 Misure Strutturali Per Lo Stato - La cura da fare è anzitutto per lo Stato. ´Servono - dice Formigoni agli industriali pensando all´Italia - quattro azioni decise: 1) l´aggiustamento strutturale della spesa del settore pubblico che assicuri i mercati internazionali e dia credibilità al percorso di rientro entro tempi e limiti ragionevoli del rapporto debito pubblico su Pil; 2) l´adozione di una serie di misure per rimettere in moto la produttività dei fattori produttivi; 3) il rilancio di una politica industriale impostata su interventi fortemente selettivi e premianti; 4) le messa in cantiere di interventi che tutelino l´equità sociale, attraverso una modulazione degli oneri fiscali e contributivi che eviti di scaricare il costo degli aggiustamenti sulle fasce di popolazione meno protette e sugli enti locali che erogano i servizi ai cittadini. Le 4 Azioni Per Il Rilancio - Non è solo allo Stato che Formigoni guarda. ´Per permettere alle nostre imprese di realizzare un cambiamento di ritmo ´servono almeno 4 azioni su cui Regione Lombardia è pronta a continuare a impegnarsi: 1) il sostegno alla crescita dimensionale delle imprese anche attraverso forme di aggregazione e di rete, nel solco del bando Ergon la cui dote finanziaria complessiva è passata da 14,8 milioni di euro a 22; 2) il sostegno degli investimenti in ricerca, di cui è un esempio l´accordo di programma del valore di 150 milioni di euro sottoscritto con il Miur; 3) il sostegno alla vocazione internazionale del nostro sistema imprenditoriale con investimenti, per il 2011, di 10,3 milioni di euro e, in particolare, il bando voucher per la promozione all´estero delle micro e piccole imprese lombarde; 4) il potenziamento delle infrastrutture come dimostrano grandi opere come la Brebemi, la Pedemontana e la Tem´. In Arexpo Uniche Dismissioni - Guardando al rilancio Formigoni cita l´Expo del 2015. Su questo evento - che ha già visto l´adesione di 60 Paesi a oltre 3 anni dall´avvio - occorre unire le forze da parte delle istituzioni: ´L´unica società in cui dobbiamo ancora dismettere delle quote - conclude il presidente - è Arexpo, che abbiamo costituito per acquistare i terreni sui quali si svolgerà l´Expo. Fino ad oggi tutto il capitale è stato versato da Regione Lombardia, ma abbiamo già avuto assicurazioni da qualche mese che il Comune e la Fiera si apprestano a versare le loro quote´.  
   
   
PRESIDENTE CAPPELLACCI INCONTRA AMBASCIATORE ALGERINO: "COOPERAZIONE TRA POPOLI FRATELLI"  
 
Roma, 15 Novembre 2011 - Il presidente della regione, Ugo Cappellacci, ha incontrato l’ 11 novembre nella sede dell´Ambasciata d´Algeria a Roma in visita istituzionale, l´ambasciatore algerino, Rachid Marif. Al centro del colloquio, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti dell´associazione Sardegna-algeria, la cooperazione tra due popoli definiti “fratelli” dallo stesso diplomatico il quale ha ricordato come a separarli ci siano solo “pochi minuti di aereo”. "Una collaborazione - ha commentato il Presidente - che inizia con il gasdotto che collegherà l’Algeria con l’Italia passando per la Sardegna e proseguire a sviluppare relazioni non solo sul piano economico, ma anche su quello culturale, sociale, della ricerca e della formazione”. Oltre alle proposte di cooperazione sono state ipotizzate anche possibili azioni per favorire gli scambi culturali e formativi rivolti, in particolar modo, alle nuove generazioni. Nel corso dell´incontro, che ha visto la partecipazione dell´assessore dei Trasporti, Christian Solinas, sono stati affrontati con attenzione la questione dei collegamenti marittimi dalla Sardegna all’Algeria. Il presidente Cappellacci ha ricordato all’Ambasciatore Marif la delicata vicenda legata al rapimento di Rossella Urru, la volontaria di Samugheo rapita il mese scorso in un campo profughi in Algeria, ricevendo tutta la solidarietà personale del diplomatico e riscontrando la sensibilità per la vicenda che coinvolge una giovane impegnata per una causa nobile. Il confronto si è concluso con l´impegno a organizzare, nella prossima primavera, un incontro operativo con il Governo algerino per passare, poi, ad una fase operativa nei possibili campi di collaborazione. "La Sardegna - ha commentato il presidente Cappellacci - forte dell´esperienza maturata con il programma Enpi, della posizione geografica e delle affinità culturali con i paesi del Mediterraneo, intende recitare, anche attraverso gli strumenti della cooperazione decentrata, un ruolo positivo sull´area in questione con iniziative mirate sia per favorire lo sviluppo economico sia per intensificare le relazioni di pace tra i popoli".  
   
   
COOPERAZIONE CON BRASILE; PRESIDENTE UMBRIA MARINI RICEVE DELEGAZIONE ASSOCIAZIONE COMMERCIALE SAN PAOLO  
 
 Perugia, 15 novembre 2011 - "Sono davvero lieta di accogliervi qui, nella sede della massima rappresentanza del Governo regionale, e darvi il saluto di benvenuti, mio personale e della Giunta regionale, nella terra di San Francesco ed Aldo Capitini, due personalità che hanno segnato l´identità dell´Umbria e di Assisi come luoghi simbolo della pace". E´ quanto ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, accogliendo ieri nel salone d´Onore di Palazzo Donini, la folta delegazione dell´Associazione Commerciale della città brasiliana di San Paolo, composta da rappresentanti delle istituzioni e dell´imprenditoria locale. La presidente ha quindi salutato con "piacere e soddisfazione" l´inaugurazione avvenuta ieri, nella città di Assisi, dell´arco della pace "Marco da Paz" che replica l´analogo monumento già installato a San Paolo, Hidalgo in Messico, in altre città del Costa Rica, Argentina, Cina, ed è in preparazione in Uruguay e a Nazareth in Palestina. Il "Marco da Paz" è un monumento voluto da Gaetano Luigi Brancati, emigrante italiano in Brasile negli anni quaranta, che vuole diffondere nei popoli del mondo l´importanza di costruire la cultura della pace.  
   
   
GOVERNO: ZAIA: ABOLIRE GLI SPRECHI DEL MEZZOGIORNO PRIMO PUNTO DEL PROGRAMMA DI MONTI  
 
Venezia, 15 novembre 2011 - “Il primo punto del programma di Monti per la crescita non può che essere abolire gli sprechi del Mezzogiorno, le rendite di posizione e i parassitismi”. Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia dialoga a distanza con il Presidente del Consiglio incaricato, con particolare riferimento al programma di governo per la crescita del Paese. “Anch’io sono consapevole – aggiunge Zaia - che dobbiamo aspettarci sacrifici in questa fase drammatica per la situazione economica e finanziaria del Paese. Per questo ritengo prioritario che l’agenda della politica sia capace di guardare al Nord e alle sue potenzialità”. “Lo stesso presidente Napolitano - conclude il presidente veneto – ha sempre sostenuto il percorso verso un vero federalismo fiscale che significa soprattutto una maggiore responsabilizzazione di tutti. Di quelli che producono, per il Nord, e di quelli che devono puntare ad un reale risparmio di risorse, per il Mezzogiorno” .  
   
   
DE FILIPPO: “ZAIA INAUGURA PEGGIORE LINEA OPPOSIZIONE LEGA” IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA REPLICA AL COLLEGA DEL VENETO: “IMPOSSIBILE PENSARE A UNA RIPRESA DEL PAESE SENZA UNA CRESCITA DEL MEZZOGIORNO”.  
 
Potenza, 15 novembre 2011 - “Il governatore Zaia sta inaugurando la nuova linea di opposizione della Lega nel peggiore dei modi, tirando il Presidente del Consiglio Incaricato Monti per la giacchetta e ripetendo le solite e offensive dichiarazioni che separano il Paese”. Così il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, rispondendo al suo collega del Veneto. “Purtroppo si conferma la regola che chi sa fare opera e chi non sa fare ha pretesa di dar lezioni, e i limiti della lezione che Zaia intende dare a Monti sono testimoniati dal fatto che crede possibile una ripresa del Paese senza una crescita del Mezzogiorno. L’italia ce la farà tutta intera o non ce la farà, un concetto, questo, che era ben chiaro, per alcuni aspetti, anche al Governo uscente, come testimoniano il Piano Sud e le iniziative sull’utilizzo dei fondi Fas fatte in modo concertato dalle Regioni meridionali e dal ministro Fitto. Ma Zaia era all’opposizione anche in quel caso?”  
   
   
ZAIA A DE FILIPPO: “SONO IN POLITICA DA 20 ANNI PER OTTENERE QUANTO CHIESTO OGGI A MONTI”  
 
Venezia, 15 novembre 2011 - “Il collega De Filippo si deve essere perso la prima parte del film, che non comincia oggi, ma una ventina d’anni fa quando sono entrato in politica proprio per chiedere al Governo di allora le cose che, con rispetto ma con altrettanta decisione, ho ribadito oggi al presidente incaricato Mario Monti”. Lo sottolinea il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, rispondendo al collega della Basilicata, che lo ha attaccato per le richieste avanzate al Presidente del Consiglio incaricato. “Per andare avanti – aggiunge Zaia - serve, in un quadro di responsabilità federalista, che si smetta la spesa dissennata per molte realtà del mezzogiorno e si pensi con decisione al nord di questo paese. Questa è la salvezza dell’Italia e della parte sana del meridione. In ogni caso – conclude Zaia - se serve al Presidente De Filippo, gli invio con posta celere l’elaborato coerente degli ultimi 20 anni di mia presenza politica”.  
   
   
EMILIA ROMANGA: LA GIUNTA REGIONALE APPROVA IL BILANCIO 2012, NASCE IL FONDO PER IL LAVORO GIOVANILE  
 
 Bologna, 15 novembre 2011 - Nasce il Fondo per la stabilizzazione del lavoro giovanile. Risorse per lo sviluppo, lavoro e welfare la priorità. Allarme per i tagli nazionali, ma resta invariata la leva fiscale. La Giunta regionale ha approvato ieri il bilancio di previsione 2012 (entrate e uscite per 13.525 milioni di euro), insieme al pluriennale 2012-2014. Un bilancio sul quale pesano 390 milioni di euro di tagli statali dovuti all’azzeramento dei trasferimenti ex Bassanini; 31 milioni di euro in meno per la cancellazione da parte dello Stato del Fondo per la non autosufficienza; il congelamento di 400 milioni conseguenza del Patto di stabilità nazionale, secondo quello che emerge dal testo approvato sabato scorso. Ma, allo stesso tempo, un bilancio che dice “no” alla logica dei tagli lineari, che non aumenta la pressione fiscale per cittadini e imprese e che non rinuncia a dare alcuni segnali forti, coerenti con la direzione di marcia intrapresa con il Patto per lo sviluppo per una crescita intelligente e inclusiva: crescita e lavoro innanzi tutto, ma anche salvaguardia del sistema di welfare e proseguimento del processo di riorganizzazione e di riduzione della spesa della macchina regionale e degli enti collegati. Su queste direttrici, la Regione ha deciso di concentrare i propri sforzi, convogliando 155 milioni di euro di risorse proprie, (frutto di minor indebitamento, minori costi di gestione, ma risultato anche di riduzione del finanziamento in altri settori di competenza regionale) per sopperire, almeno in parte, all’azzeramento dei trasferimenti governativi. “E’ un bilancio difficile – ha spiegato il Presidente Vasco Errani - sul quale vogliamo aprire un confronto il più ampio possibile, coinvolgendo Comuni e Province, le forze economiche e sociali e naturalmente l’Assemblea legislativa. In una quadro politico ed economico in forte movimento, abbiamo cercato di fronteggiare i tagli del Governo, senza aumentare la pressione fiscale, ma operando scelte forti e molto selettive per dare opportunità alla crescita economica e salvaguardare la coesione sociale. Tra le priorità di questo bilancio ci sono i giovani. Questo significa innanzi tutto il sostegno all’occupazione, alla formazione e alla stabilizzazione del lavoro”. Le priorità - Tra gli interventi più significativi un impegno aggiuntivo per il lavoro giovanile e lacrescita del sistema produttivo, che vale 60 milioni di euro aggiuntivi. Per il welfare, sul territorio, vengono confermati i 22 milioni di euro per alimentare il Fondo anticrisi dei Comuni istituito già nel 2011 e ulteriori 15 milioni di euro per il Fondo per la non autosufficienza, che andranno a supplire i tagli nazionali. Viene salvaguardato con uno sforzo particolare il livello dei servizi del trasporto pubblico locale. Il Bilancio 2012 conferma anche l’impegno della Regione sul fronte del riordino e dello snellimento del sistema di governo regionale: dopo la forte riduzione (-43 milioni di euro) delle spese di gestione della macchina regionale e dei trasferimenti a enti e società partecipate realizzata nel 2011, anche per il 2012 si riduce questa tipologia di costi di gestione per un totale di quasi 8 milioni di euro. Da sottolineare anche la riduzione dello stock del debito che, in linea con quanto avviene dal 2001, continua a calare, tanto che nel 2012 è previsto un ulteriore calo di 60 milioni di euro. Un dato questo che fa dell’Emilia-romagna la regione con il più basso indebitamento procapite e in rapporto al Pil tra quelle a statuto ordinario. Con l’approvazione oggi in Giunta del progetto di legge per la riforma degli Ato, prosegue anche l’azione di riordino e alleggerimento del sistema di governo regionale, che ha già visto la riforma delle Comunità montane (passate da 18 a 9 ); l’Istituzione di un´unica Azienda per il diritto allo studio; la riforma dei Consorzi di bonifica (da 16 a 8) e, da ultimo, la riunificazione delle Società di trasporto pubblico locale. A completamento del quadro generale di riferimento occorre considerare anche le risorse “liberate” nel 2011 dal Patto per la stabilità regionale che ammontano a 105 milioni e che vengono rimesse in circolo per i pagamenti bloccati. L’obiettivo è quello di continuare anche nel 2012 in questa direzione. Le entrate e le spese - Il Bilancio 2012 prevede entrate e uscite per 13.525 milioni di euro. Quello del 2011 “valeva” 13.759 milioni di euro, quello 2010, 14.090 milioni di euro. Una riduzione progressiva, su cui pesano in modo determinante i tagli nazionali La spesa corrente e gli investimenti - La spesa corrente è pari a 11.483 milioni di euro necessari a garantire i servizi ai cittadini e il pagamento delle quote di interesse sui mutui. Gli investimenti per il triennio ammontano a 2.157 milioni di euro, di cui 1.910 milioni per il 2012.  
   
   
"VISTA DA VICINO" SUL PATTO DI STABILITÀ DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 15 novembre 2011 - Una boccata d´ossigeno per enti locali e imprese. Con il Patto di stabilità interno si sbloccano 105 milioni di euro di capacità di spesa da parte della Regione Emilia-romagna. " Vista da vicino", il magazine televisivo dedicato alle politiche della Regione, spiega come funziona il patto di stabilità interno, grazie ad una legge approvata lo scorso dicembre ed unica in Italia, che consente di ridistribuire sul territorio risorse che Comuni e Province non possono spendere perchè bloccate dal patto di stabilità nazionale. I fondi saranno utilizzati da 160 Comuni e 6 Province e consentiranno nella maggior parte dei casi di pagare interventi di manuntezione e le imprese, soprattutto edili, che hanno effettuato lavori pubblici sul territorio. Un provvedimento che dà respiro all´economia locale. Nella puntata spiegano ragioni ed effetti del patto il Presidente della Regione Vasco Errani, la Vicepresidente Simonetta Saliera e i sindaci di Piacenza, Modena e Imola. Http://www.inform-er.it/flex/cm/pages/serveblob.php/l/it/
idpagina/567/fytv/73aur45wrxa/fytp/0/fyto/5#fyto5
 
 
   
   
LIGURIA, BURLANDO: ”IL BILANCIO 2012 NON ARRIVA A FINE ANNO. DAL PROSSIMO GOVERNO NON MI ASPETTO MOLTI PIÙ SOLDI MA PIÙ SERIETÀ. E DI SAPERE ESATTAMENTE COSA POSSIAMO FARE E COSA NO”  
 
 Genova, 15 Novembre 2011 - “Voglio dirlo molto onestamente: questo è un Bilancio che non arriva a fine anno. Se lo avessimo preparato distribuendo in 12 mesi le cifre disponibili avremmo dovuto, ad esempio, tagliare il trasporto su ferro del 72%. Così come il Fondo per la non autosufficienza, a cui la sanità addirittura “presta” fondi.” Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando intervenendo, insieme con l’assessore Pippo Rossetti, alla conferenza stampa sul Bilancio di previsione 2012, tenuta ieri durante la pausa del Consiglio regionale. “C’è un appesantimento del taglio rispetto al 2011 – ha spiegato Burlando - e un avanzo che scende di 40 milioni rispetto all’anno precedente, da 70 a 30. Ciò che accade è la somma di tre eventi: il taglio secco alle Regioni, la riduzione dei fondi propri e un taglio dei capitoli dello stato che erano a favore del sistema territoriale. Infine, a causa dell’alluvione, è evidente che dobbiamo spostare alcune delle risorse per il ripristino dei danni.” “Dal prossimo governo non mi aspetto molti più soldi, ma più serietà sì. Non è possibile che sul Tpl non siano arrivati i fondi per cui si è firmato un accordo 11 mesi fa. Non è onesto. I fondi per il Tpl, 50 milioni inizialmente previsti e poi ridotti a 45, non sono nemmeno, come era stato annunciato, nella legge di stabilità approvata il 12 novembre. Mentre è stata inserita la cosiddetta “legge mancia” che consente ai deputati di far bella figura sui loro territori concedendo loro fondi discrezionali” ha continuato Burlando. “Mi hanno molto colpito tre parole del presidente del consiglio incaricato Mario Monti: equità, rigore e crescita. Mi aspetto che queste parole vengano declinate con un sostegno ampio. Equità nel prelievo, rigore nella spesa e sostegno alla crescita. Poi si lavora. Quello che ci aspetta è un passaggio drammatico che può diventare leggermente più semplice se, finalmente, chi ha la responsabilità di governare questo Paese dice esattamente cosa si può fare e cosa no a chi sta in prima linea” chiede Burlando. “Non si può far cassa su tutto come è accaduto finora, in particolare sulle cose che riguardano la pelle dei cittadini come l’alluvione. Almeno gli interventi che consentono di eliminare il rischio residuo vanno tolti da quelli su cui il Governo ha finora fatto cassa.” Circa i fondi Fas, recentemente sbloccati, Burlando ha rivelato: “Non saremo più in condizione di fare da cassa ai comuni. Quindi gli enti locali che vorranno realizzare opere previste con gli investimenti sbloccati dal ministero mercoledì scorso dovranno fare da soli. Noi non possiamo proprio. Con l’aria che tira, i pochi fondi che abbiamo li anticipiamo sull’ alluvione, non per la riqualificazione urbana.” Il presidente ha concluso intervenendo sulla vicenda dei mancati fondi all’ospedale Gaslini: “Considero la vicenda molto sgradevole. Mi aspetto equità circa la distribuzione dei fondi che servono a curare i bambini, che non devono dipendere dai rapporti tra le diverse gerarchie vaticane con la politica.”  
   
   
LIGURIA: BILANCIO PREVISIONE 2012 DAL GOVERNO COLLABORAZIONE PER DECIDERE QUALI SERVIZI PUBBLICI TENERE IN VITA”  
 
Genova, 15 Novembre 2011 - “Con 235 milioni in meno stanziati dal Governo a favore della Regione Liguria dal 2010 ad oggi vi è una grande preoccupazione per l’impossibilità di assolvere a servizi fondamentali a cominciare dal trasporto pubblico locale e dai servizi sociali”. Lo ha detto ieri l’assessore regionale al bilancio, Pippo Rossetti nel corso dell’illustrazione del bilancio di previsione 2012 che va alla discussione dell’assemblea legislativa oggi. “Dal 2010 al 1 gennaio del 2012 il taglio complessivo sulle regioni a statuto ordinario è di 6 miliardi di euro – ha specificato Rossetti – per la Liguria si parla di 235 milioni, in parte che non ci vengono dati e in parte che non possiamo spendere per il patto di stabilità. Da questi tagli poi si deve escludere l’azzeramento del fondo sociale nazionale, la conferma dell’azzeramento del fondo per gli affitti per le famiglie con bassissimo reddito e capitoli che erano sostenuti dallo Stato come la protezione civile e l’ambiente, in un momento così critico come l’attuale dopo le alluvioni che hanno colpito la Liguria”. “Riteniamo che con il nuovo Governo si debba aprire subito un tavolo – ha aggiunto Rossetti – attraverso la conferenza Stato Regioni perché si ponga la questione del ripristino del miliardo e 600 milioni che era stato dato nel 2010 al trasporto pubblico locale, perché è inammissibile che lo Stato demandi alle regioni il compito di decidere cosa fare dei treni”. Serve secondo l’assessore al bilancio della Regione Liguria “capire come fare a conciliare le politiche di sviluppo con le politiche di sicurezza sociale a cui si aggiungono le grandi emergenze dell’alluvione in Liguria, con 250 chilometri di strade distrutte nello spezzino e la necessità per la nostra regione di disporre di finanziamenti almeno per un miliardo di euro per investimenti infrastrutturali e per la messa in sicurezza del territorio”. Tenendo conto inoltre che la previsione di bilancio 2011 ammontava a 3 miliardi e 823 milioni di euro, mentre il preventivo 2012 ammonta a 3 miliardi e 771 milioni facendo registrare 52 milioni in meno”.Contestualmente al dibattito sul bilancio che prenderà il via domani in consiglio regionale l’assessore Rossetti si augura che inizi anche il dibattito in sede di conferenza delle Regioni per andare di pari passo a definire con quali strumenti individuare risorse. “Dal nuovo Governo – conclude Rossetti – ci aspettiamo collaborazione per decidere tutti insieme quali servizi essenziali tenere in vita e a quali rinunciare, spiegandolo ai cittadini in una fase di grande crisi internazionale come questa”.  
   
   
MARCHE: BILANCIO DI PREVISIONE 2012, DOCUMENTO DI ESTREMO RIGORE PER FRONTEGGIARE I PESANTISSIMI TAGLI. AL VIA LE CONSULTAZIONI CON LE PARTI ECONOMICHE, SOCIALI E SINDACALI.  
 
Ancona, 15 Novembre 2011 - La Giunta regionale ha avviato la discussione sulle linee programmatiche del bilancio di previsione 2012. Nei prossimi giorni inizieranno le consultazioni con le parti sociali, economiche e sindacali per il confronto sugli indirizzi generali che ispireranno la costruzione del documento contabile. Entro la fine del mese di novembre, il bilancio verra` inviato all´Assemblea legislativa per consentirne l´approvazione definitiva entro l´anno. A seguito delle manovre finanziarie nazionali, e` stato evidenziato durante la discussione in Giunta, i trasferimenti statali alla Regione Marche si ridurranno a 20 milioni di euro nel 2012 rispetto a 220 dell´anno precedente. Ma questa potrebbe non essere neanche l´ultima base di riferimento, in quanto l´Europa sta chiedendo all´Italia un´ulteriore manovra finanziaria, fortemente restrittiva, per mettere in sicurezza i conti dello Stato. Si profila, infatti, una nuova manovra per altri 25 miliardi di euro, con evidenti ricadute negative sui bilanci regionali e degli enti locali. Quello che si dovra` costruire sara`, quindi, un bilancio di previsione di estremo rigore. Tutte le possibili elasticita` contabili sono state utilizzate nel precedente periodo, ovvero nei quattro anni che hanno definito la crisi finanziaria ed economica dell´Italia e dell´Europa. La Regione ha compensato, con le proprie risorse, la difficile situazione che si e` creata, sostenendo la produzione, la liquidita` delle imprese, i lavoratori in difficolta`, senza penalizzare i servizi alla persona. Ma la ´fantasia´ si e` esaurita, cosi` come i possibili margini di manovra compensativi. Quello del 2012 sara` un bilancio a base zero, dove le risorse verranno assorbite, quasi interamente, dalle spese incomprimibili e obbligatorie, con modestissimi margini di manovra discrezionali. L´unica via che ancora offre qualche margine, e` stato affermato durante il dibattito in Giunta, e` quella dell´Europa, via che richiedera` pero` ´l´innalzamento del livello di confronto con l´Ue, valorizzando le capacita` progettuali per intercettare i finanziamenti europei, che non vengono piu` distribuiti a pioggia, ma sulla base di interventi qualitativamente elevati e rispondenti alle linee strategiche dell´Unione´.  
   
   
TOSCANA: SVILUPPO MA ANCHE WELFARE. ROSSI SPIEGA I CONTENUTI DELLA LEGGE FINANZIARIA  
 
Firenze, 15 novembre 2011 – Cinque piani e cinque idee per rilanciare lo sviluppo e sostenere l’attività economica, in questo momento di crisi e di tagli “catastrofici” da parte del governo. Sta tutto nella legge finanziaria regionale che sarà discussa da qui alla fine dell’anno nell’aula del Consiglio regionale, assieme alla manovra di bilancio. “Dobbiamo anzitutto concludere le grandi opere viarie che da anni attendono di essere realizzate – dice il presidente della Toscana, Enrico Rossi – E dobbiamo farlo velocemente, con la necessità di ricorrere anche al capitale privato: dalle autostrade alla Tirrenica, dalla Due Mari alla Siena-firenze, dalla Fi-pi-li alla bretella da Lastra a Signa a Prato”. “Dobbiamo ridurre oneri ed ostacoli all’attività economica – prosegue – sbloccare i cantieri degli enti locali, per altre opere strategiche, su cui la Regione ha messo 2,6 miliardi di euro. Grazie alla legge 35 stiamo passando in rassegna più di mille e cinquecento progetti e interverremo laddove riscontreremo forti ritardi”. Compresi gli interventi contro il rischio idrogelogico. Ma nella proposta di finanziaria c’è anche il sostegno alla green-economy e agli interventi di riqualificazione energetica da parte di cittadini ed aziende: sarà istituito, ad esempio, un fondo di garanzia da 3 milioni per prestiti per chi vuole installare nuovi impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica o termica. C’è anche un aiuto da 20 milioni di euro “agli investimenti necessari per il settore idrico”. Altre proposte di legge ‘collegate’ riguarderanno la competitività del sistema toscano, tirocini e stages, agevolazioni fiscali e valorizzazione di cultura e paesaggio. A medio termine c’è invece tutta la partita legata alla messa in campo del patrimonio immobiliare pubblico dismesso. Rossi spiega la cornice più volte ai giornalisti, nel corso del consueto briefing settimanale. Ci sono ospedali, caserme ed altri edifici, spesso nel cuore e nel centro di città, che non sono più utilizzati. “L’idea – dice Rossi – sarebbe quella di fare una gara ed affidare l’intero patrimonio, magari anche quello di qualche ente locale, se vorrà venirci dietro, ad una società di gestione del risparmio che cerchi i capitali per riqualificare gli immobili, dopo che i Comuni avranno deciso le destinazioni, o magari anche venderli. Ma con la possibilità da parte del pubblico di rientrare, anche non subito, ma dopo alcuni anni”. “La Cassa Depositi e Prestiti sarebbe già interessata – aggiunge – Ci vorrà tutto il 2012 per definire la cornice legislativa e regolamentare e bandire la gare. Ma è un modo, a nostro giudizio, per far ripartire l’attività edilizia, in grande difficoltà, senza consumare nuovo territorio”. Non c’è comunque solo attenzione allo sviluppo e alla crescita economica nella finanziaria regionale, ma anche al welfare. “Abbiamo stanziato 17 milioni e mezzo ad integrazione del fondo sociale azzerato dal governo – ricorda il presidente della Toscana – Altri 3 milioni e 800 mila euro serviranno a far fronte ad emergenze sociali e 6 per l’emergenza abitativa . In tutto sono più di 27 milioni aggiuntivi, nonostante i pesanti tagli del governo al bilancio. Ma la crisi economica ha acuito i problemi di numerose famiglie e ci sono situazioni a cui occorre rispondere con immediatezza”. Le risorse per lo più saranno messe a disposizione dei Comuni. Ci sono anche 3 milioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche. “Naturalmente – conclude Rossi – dobbiamo realisticamente misurarci con una situazione in cui la Regione, come gli enti locali, ha a disposizione meno fondi di due o tre anni fa (1700 milioni nel 2012 invece dei 2200 del 2010) e per questo sarà necessaria la compartecipazione dei cittadini all’erogazione di quei servizi: sanitari, sociali e pubblici locali. Ma lo faremo e chiederemo di farlo, compreso l’accesso alle agevolazioni, facendo ricorso all’Isee, in modo da utilizzare uno stesso strumento per misurare la capacità economica di ogni famiglia e chiedere di più a chi ha di più e di meno a chi ha di meno”.  
   
   
TOSCANA, ROSSI: “STOP ALLE ASSUNZIONI PER TRE ANNI, PREMI RIDOTTI A DIRIGENTI E PROGRAMMAZIONE SANITARIA SU AREA VASTA”  
 
 Firenze, 15 novembre 2011 – La Regione deve fare i conti con risorse sempre più ridotte. Dal 2010 al 2012, in tre anni, ha perso più di 500 milioni di capacità di spesa. Tolta la sanità e tolte altre risorse vincolate, è un macigno pesante. “Un evento catastrofico” ricorda e sottolinea Rossi. Un contributo al risparmio arriverà così anche dalla riorganizzazione della spesa regionale. “Abbiamo avviato un’azione di ‘spending review’ sui costi della macchina, quella cara a Padoa-schioppa – dice il presidente Rossi – Vogliamo rendere la Regione ancora più efficiente. L’obiettivo è recuperare 50 milioni e una parte arriverà anche nella riduzione dei costi del personale”. La giunta propone il blocco sostanziale del turn-over per tutto il 2012, il 2013 e il 2014, personale sanitario e delle Asl a parte. Significa che il posto di chi andrà in pensione non sarà rioccupato, almeno per tre anni. La stima è di un centinaio di dipendenti in meno, per la giunta: una sessantina già nel 2012. Il risparmio, sempre solo per l’anno prossimo, sarebbe attorno ai 3 milioni e mezzo. La giunta attualmente conta un po’ meno di 2.300 dipendenti, a cui si aggiungono altri settanta che lavorano nelle segreterie politiche di presidente e giunta. In Consiglio, compresi i gruppi politici, sono all’incirca altri quattrocento. Ma non solo non sarà riassunto chi andrà in pensione. Sarà permessa la mobilità del personale solo all’interno della Regione e degli enti ed agenzie collegate e non più con i Comuni, ad esempio. Inoltre saranno sforbiciati gli stipendi di direttori e dirigenti. E’ lo stesso Rossi che indica le misure giù prese e quelle da discutere con la controparte sindacale. “Ai direttori generali delle Asl sarà ridotto lo stipendio del 10 per cento, così come era già stato fatto ai direttori generali della Regione con il contributo di solidarietà – dice Rossi – In Regione proponiamo il dimezzamento del premio di produttività ai direttori generali, ma anche ai dirigenti e funzionari dirigenti”. La produttività è quella parte di salario accessorio che si somma allo stipendio base e che varia a seconda dei risultati raggiunti. Un direttore generale, con uno stipendio attorno ai 135 mila euro lordi l’anno, poteva contare fino ad oggi su una produttività massima di poco meno di 30 mila euro. Sempre lordi. Per un dirigente il premio varia, a seconda del livello, da 10 a 20 mila euro. La giunta ha proposto di dimezzarli. Il risparmio stimato è di 700 mila euro. Altre economie sono attese da una gestione, sempre più per area vasta, della programmazione della rete ospedaliera e dalla sua qualificazione e riordino. “Spingiamo sull’acceleratore dell’integrazione, per risparmiare senza tagliare i servizi – spiega il presidente – e l’operato dei direttori generali sarà giudicato anche in base a questo”.  
   
   
APPLICAZIONE STATUTO SICILIA PER RILANCIARE PAESE  
 
Palermo, 15 novembre 2011 - "Si riconosca la nostra autonomia finanziaria senza se e senza ma, questo consentira´ alla Sicilia, con gli investimenti, di portare il Paese fuori dalla crisi". Lo ha detto il 13 novembre l´assessore regionale all´Economia, Gaetano Armao, nel corso della tavola rotonda su "Autonomia siciliana e federalismo fiscale", all´interno della manifestazione "Statuto Fest" in programma al teatro Politeama di Palermo. "Gia´ un anno fa - ha spiegato Armao - abbiamo formalizzato le richieste della Sicilia al Governo nazionale sollevando il problema della piena applicazione dello Statuto, nel contesto che si andava delineando con il varo dei decreti attuativi del federalismo fiscale, che rischiano di penalizzare fortemente la nostra regione e le autonomie locali. E cio´ mentre nelle Regioni speciali del nord gli statuti hanno avuto integrale attuazione e si e´ disegnato un federalismo che il Governo Berlusconi, compresi i ministri siciliani, aveva appaltato alla Lega, penalizzando soprattutto il Mezzogiorno". "Proprio nelle scorse settimane - ha continuato Armao - la nostra rivendicazione, volutamente ignorata per un anno, ha ricevuto una risposta che non riteniamo assolutamente soddisfacente. Siamo convinti sostenitori dell´applicazione del principio dell´autonomia responsabile, che vuol dire conti e carte in regole per la Sicilia, per rivendicare l´applicazione piena del nostro Statuto, che e´ la nostra carta costituzionale, pienamente coerente con la costituzione nazionale. Da questo passa lo sviluppo della Sicilia e delle sue imprese, senza il quale l´Isola potrebbe trasformarsi in un´area disperata dove cresce la pressione fiscale e diminuisce la qualita´ dei servizi ai cittadini". "Il Presidente Lombardo - ha concluso Armao - lo ha ribadito alle massime cariche dello Stato: la crescita del Paese passa per il rilancio del Sud. I tagli al Mezzogiorno hanno creato solo disperazione e portato la crescita del Pil del Paese a livelli di prefisso telefonico. Si cambi rotta immediatamente".  
   
   
INVESTIMENTI STRUTTURALI PER CRESCITA SICILIA  
 
Palermo, 15 novembre 2011 - "Lo Statuto, conferendo l´autonomia finanziaria alla Sicilia, ha costituito le basi per la sua crescita economica. Lo Stato, che ne ha sempre negato la piena applicazione, ha costituito le basi perche´ la Sicilia restasse indietro, il resto lo hanno fatto alcune classi dirigenti imbelli che hanno poi sfruttato i residui della specialita´ per gestire, in termini clientelari, la Regione e, a Roma, barattarli con benefici personali di carriera politica". Lo ha detto il 13 novembre l´assessore regionale all´Economia, Gaetano Armao, al seminario di chiusura della manifestazione "Statuto Fest" che si e´ svolta a Palermo. Al dibattito, coordinato da Biagio Semilia, hanno partecipato Pietro Busetta, presidente della Fondazione Curella; Antonio Purpura, ordinario di Economia industriale all´Universita´ di Palermo; Alessandro Albanese, presidente dell´Associazione degli Industriali della provincia di Palermo, e Marianna Di Carlo, esperta in politiche di sviluppo e coesione. "Occorre reagire - ha continuato Armao - alla progressiva riduzione di investimenti per il Mezzogiorno e per la Sicilia che ha connotato l´ultimo decennio. L´italia puo´ crescere soltanto se cresce il Mezzogiorno, come ha affermato il presidente Lombardo ed avere nel Mezzogiorno strutture deboli, rende impossibile ogni sforzo. Occorre sostenere il sistema imprenditoriale siciliano che trova ancora ancora nella scarsa capitalizzazione, nella difficolta´ di accesso al credito, nella carenza di infrastrutture, le proprie criticita´". "La questione - ha spiegato Armao - non e´ congiunturale ma strutturale. Al di la´ della tremenda crisi economico-finanziaria che colpisce il Paese, in questi tre anni in cui il debito pubblico cresceva, non si e´ puntato agli investimenti infrastrutturali e produttivi per agganciare la crescita, non si e´ combattuta adeguatamente l´evasione fiscale giungendo addirittura a varare una normativa che ha sanato l´esportazione di capitali a costi irrisori e la depenalizzazione per gli evasori". "Dobbiamo puntare - sottolinea l´assessore all´Economia - sulle risorse per lo sviluppo e ad una strategia di crescita. Avere avuto attenzione ai conti in ordine, riducendo in termini lineari i capitoli di bilancio, ha portato il Paese al disastro ed il Mezzogiorno al collasso. Invece bisognava puntare all´unica ricetta che puo´ offrire la via d´uscita: quella degli investimenti infrastrutturali e produttivi. Nei prossimi anni le pubbliche amministrazioni debbono dimagrire, ridurre i trasferimenti, il turn-over e solo gli imprenditori possono dare speranza alla nostra regione. Il caso della fiscalita´ compensativa, come ha dimostrato il credito d´imposta in Sicilia, e´ quel che cercano imprenditori coraggiosi che credono nelle loro idee e che vogliono investire, pur in un momento cosi´ difficile".  
   
   
CAMPANIA: GIUNTA REGIONALE, PROPOSTI DUE RICORSI ALLA CORTE COSTITUZIONALE  
 
Napoli, 15 novembre 2011 - Si è riunita a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su richiesta del presidente, la Giunta ha deciso di proporre ricorso innanzi alla Corte Costituzionale per questioni di legittimità costituzionale relative ad articoli del d.Lgs. 149 del 6 settembre 2011 e della legge 148 del 14 settembre scorso. In particolare, i ricorsi riguardano: i commi 2, 3 e 5 dell’articolo 2 del d.Lgs. 149 avente ad oggetto meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, province e comuni. La Giunta ritiene illegittimo il provvedimento perchè viola l’art. 126 della Costituzione, che disciplina direttamente il procedimento di dissoluzione degli organi della regione, e quindi non può essere integrato da leggi ordinarie; i commi da 1 a 16 dell’art. 16 del decreto legge 138 convertito nella legge 148 concernenti la riduzione dei costi relativi alla rappresentanza politica nei comuni e alla razionalizzazione dell’esercizio delle funzioni comunali. L’articolo impone la forma associata dell’unione dei comuni, per enti locali con popolazione fino a mille abitanti, per l’esercizio obbligatorio delle funzioni amministrative e dei servizi pubblici al fine di assicurare il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e il contenimento delle spese. Anche in questo caso la Giunta ritiene che manchi un titolo di competenza di legislazione ordinaria che consenta allo Stato di disciplinare l’ordinamento degli enti locali, e promuove la questione di legittimità costituzionale ex art. 127 comma 2 della Costituzione.  
   
   
VENETO, COMMISSIONE APPROVA ASSESTAMENTO DI BILANCIO 2011. PROVA DI MATURITA’ E DI EQUILIBRIO DI TUTTO IL CONSIGLIO  
 
Venezia, 15 novembre 2011 - “L´approvazione in commissione dell’assestamento di bilancio è un segnale importante, raggiunto grazie alla disponibilità di tanti soggetti, delle forze politiche ma anche di quelle sociali ed economiche. Come rappresentante delle istituzioni non posso che essere soddisfatto: cittadini, lavoratori e imprese attendono da noi impegno concreto e non certo polemiche, propaganda e litigiosità, di cui sono stanchi e che alimentano solo avversione nei confronti dell’intera classe politica”. Sono parole dell’assessore veneto al bilancio, Roberto Ciambetti, a commento dell’approvazione avvenuta l’ 11 novembre in commissione consiliare a palazzo Ferro Fini della manovra di assestamento 2011. “I meriti per la celerità con la quale stiamo approdando celermente alla conclusione dell’esame del provvedimento – aggiunge Ciambetti – vanno giustamente divisi con i colleghi consiglieri, indipendentemente dallo schieramento. Mi preme solo precisare che la Giunta ha cercato, nonostante la rapidità del procedimento, di approfondire adeguatamente i temi della manovra di assestamento, rispondendo nella grande maggioranza dei casi, con puntualità e chiarezza, agli interrogativi posti durante i lavori delle commissioni consiliari, fornendo i necessari dati ed elementi di valutazione”. “Ma volendo io per primo rifuggire da sterili diatribe – conclude Ciambetti –, ringrazio davvero tutti per il senso di responsabilità dimostrato nell’accelerare i tempi di approvazione di questo importante provvedimento. Senso di responsabilità e spirito di collaborazione che, pur nel rispetto dei diversi ruoli tra maggioranza e opposizione, mi auguro si ripeta in occasione dell’approvazione definitiva dell’assestamento in sede di Consiglio regionale, nell’interesse dei Veneti e del Veneto”.  
   
   
MARCHE: ´FAVORIRE LO SVILUPPO DELL´AREA VASTA´.  
 
Ancona, 15 novembre 2011 - Erano in tanti, i primi cittadini del territorio Piceno che il 10 novembre si sono riuniti a Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, insieme all´assessore regionale Antonio Canzian e al sindaco Guido Castelli, per fare il punto sul documento sottoscritto il 27 ottobre dello scorso anno, con il quale richiedevano alla Regione Marche che le attivita` progettuali al processo di integrazione dell´Area Vasta fossero propedeutiche all´istituzione dell´Azienda ospedaliera ´Ospedali Riuniti Marche sud´. Inoltre, voce comune di tutti i sindaci, tranne alcune richiese di implementare le attuali Potes e i servizi nei territori montani, e` stata quella di aumentare la capacita` attrattiva degli ospedali con piu` eccellenze sanitarie per richiamare mobilita` sanitaria dalle regioni confinanti. Infine, hanno sottolineato la necessita` di concertare sempre piu` le scelte della Regione con i sindaci i quali ´non possono essere esautorati durante la funzione di programmazione´. ´Il Piano socio sanitario regionale ´ ha detto Canzian durante la riunione ´ deve fare i conti con il futuro che non e` roseo. Nonostante la Marche siano virtuose rispetto ad altre regioni per costi, qualita` ed efficienza sanitaria, dovranno convivere con la mancanza di risorse provenienti dallo Stato e cercare in futuro di assicurare e garantire le prestazioni sanitarie ai nostri cittadini´. ´Vorrei ricordare ´ ha proseguito l´assessore ´ che l´Area Vasta 5 (Ascoli e San Benedetto) ha una spesa procapite che e` di soli 7 euro inferiori a quella dell´Area Vasta 1 di Pesaro. Dobbiamo favorire e spingere l´integrazione dell´Area Vasta e uno degli ostacoli principali di questa integrazione tra i due ospedali sono rappresentate dalla presenza delle figure dirigenziali. Non e` possibile avere piu` primari che svolgono funzioni negli stessi reparti di entrambi gli ospedali´. ´Quindi ´ ha concluso Canzian ´ in una prospettiva strategica e` importante che tutti i sindaci siedano intorno al tavolo e sciolgano i nodi dei singoli territori con il direttore dell´Area Vasta, cercando di comprendere che occorre assicurare ai cittadini piu` servizi sul territorio´. Anche il sindaco Castelli, che ha smentito la notizia della creazione dell´ospedale unico a Campolungo, ha sottolineato che l´Azienda ospedaliera sui due plessi, oltre ad avere un´autonomia di budget, puo` innescare un meccanismo economico virtuoso e aggiuntivo, calamitando utenti dal vicino Abruzzo.  
   
   
RIFORME IN ABRUZZO: "SUSSIDIARIETA´ UN PROCESSO DA CONTINUARE" CHIUSO CICLO LEZIONI PER FUNZIONARI E AMMINISTRATORI  
 
 Pescara, 15 novembre 2011 - "Nonostante le difficoltà di bilancio, l´attuazione della sussidiarietà è un faro che abbiamo lasciato acceso perchè riteniamo che il percorso che abbiamo avviato rappresenti un potente strumento di innovazione delle politiche pubbliche sia a livello nazionale che locale". L´assessore alle Riforme istituzionali, Carlo Masci, ha aperto così il suo intervento a conclusione del ciclo di lezioni dell´ottava edizione della Scuola di sussidiarietà. Promossa dalla Direzione regionale Bilancio, Enti Locali e Riforme istituzionali, l´iniziativa didattica è stata organizzata dalla Compagnia delle Opere in collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà. Le lezioni, tenute da docenti di alto profilo, sono state rivolte ad una vasta platea di amministratori pubblici e di dirigenti e funzionari regionali. "Quando il principio di sussidiarietà non funziona in maniera corretta o non si attua affatto, - ha ripreso Masci - il risultato è che le decisioni vengono calate direttamente dall´alto e quindi imposte ai cittadini con tutti gli svantaggi del caso. Un esempio al contrario, invece, può testimoniarlo proprio la Regione Abruzzo in occasione della definizione dei fondi Fas. A tal proposito, infatti, il governo - ha spiegato l´assessore - non ci ha imposto alcunchè in termini di opere da realizzare come pure aveva fatto con le altre Regioni nell´abito del Piano per il Sud. Invece, i Fas che ci sono stati appena approvati sono gli stessi definiti dal confronto diretto avuto con il territorio e con le parti sociali, che poi è proprio ciò di cui ha bisogno l´Abruzzo". Masci, a proposito della sussidiarietà, ha, infine, parlato di un "processo che deve continuare senza tentennamenti" e, al tempo stesso, si dice ottimista per "il grande senso di responsabilità che, rispetto a questa tematica, anima l´azione della classe dirigente, sia politica che burocratica".  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: EDILIZIA, ARESS, APPREDISTATO, VENARIA REALE  
 
Torino, 15 novembre 2011 - Semplificazione edilizie, direttore dell’Aress, fornitura di defibrillatori semiautomatici, percorsi di alto apprendistato e nuovo statuto del consorzio della Venaria Reale sono i principali argomenti esaminati ieri mattina dalla Giunta regionale. La seduta è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Semplificazioni edilizie. Un disegno di legge presentato dal vicepresidente Ugo Cavallera, che passa ora all’esame del Consiglio, comprende alcune norme di semplificazione in materia edilizia secondo quanto disposto dalla legge n.106/2011. Il testo prevede che il permesso per interventi su edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico sia rilasciato in deroga agli strumenti urbanistici, che i piani esecutivi che comportano variante al piano regolatore e le convenzioni siano approvati dalla Giunta comunale, che la Regione individuerà con propria legge le procedure semplificate per l’approvazione dei programmi di razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente e riqualificazione di aree urbane degradate quando presentano contenuti di variante allo strumento urbanistico generale ed i requisiti per i mutamenti di destinazione d’uso. Altre disposizioni della normativa nazionale vengono assolte dai programmi di rigenerazione urbana, sociale e architettonica già inseriti nella legislazione regionale. Aress. Su proposta dell’assessore Paolo Monferino è stato nominato il dottor Claudio Zanon quale direttore dell’Agenzia regionale per i servizi sanitari. Defibrillatori semiautomatici. Il programma regionale che attua un decreto del Ministero della Salute del marzo scorso fissa, come proposto dall’assessore Paolo Monferino, i criteri e le modalità per la diffusione dei defribillatori semiautomatici esterni che dovranno essere man mano assegnati, dopo appositi corsi di formazione, alle associazioni di volontariato convenzionate per l’emergenza sanitaria, alle forze dell’ordine, ai servizi di continuità assistenziale, ai gestori di luoghi pubblici o ad alta affluenza di pubblico, alle società che gestiscono mezzi a lunga percorrenza. Alto apprendistato. Approvati, su proposta dell’assessore Claudia Porchietto, gli indirizzi per la sperimentazione nel triennio 2012-2014 di percorsi di alta formazione in apprendistato per l’acquisizione della laurea triennale e magistrale nella formulazione condivisa con le parti sociale e gli atenei piemontesi. Per queste attività è stato stanziato un milione di euro. Venaria Reale. Lo statuto del consorzio di valorizzazione culturale La Venaria Reale ha subito, su proposta dell’assessore Michele Coppola, alcune modifiche: il consiglio di amministrazione sarà composto da cinque membri (il presidente del cda, il presidente della Regione o suo delegato, un membro designato dal ministro per i Beni culturali, uno dalla Compagnia di San Paolo, uno dalla Fondazione per l’arte della Compagnia di San Paolo). Viene inoltre istituito un comitato di coordinamento territoriale, composto dal sindaco di Venaria e da due a quattro rappresentanti degli enti territoriali interessati, che avrà funzioni di raccordo per lo sviluppo delle politiche turistiche e di valorizzazione della zona. Tessere Bip/pyou Card nel Cuneese. Definite, su proposta degli assessori Barbara Bonino e Michele Coppola, le condizioni e le modalità di utilizzo e distribuzione delle tessere Bip/pyou Card da parte delle aziende di trasporto del Cuneese al termine della positiva fase di sperimentazione. Le tessere vengono rilasciate a tutti i giovani tra i 15 ed i 29 anni, che potranno così caricare su una sola carta il pagamento delle corse degli autobus e delle offerte culturali, formative e sportive alle quali vorranno aderire. Re.medio.o. Viene istituito, su proposta del vicepresidente Ugo Cavallera, l’organismo di mediazione della Regione, che ha lo scopo di svolgere attività di mediazione finalizzata ad assistere due o più soggetti nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia. In questo modo potrà contribuire, anche attraverso il contenimento dei costi, alla diffusione della cultura in materia di mediazione in tutte le sue forme affiancando i cittadini e gli enti locali piemontesi. La sede principale sarà a Torino, presso la direzione Avvocatura, e Alessandria e Vercelli saranno le prime sedi decentrate. Ora verrà proposta istanza di accreditamento al Ministero della Giustizia, in modo da consentire un tempestivo avvio dell’attività. Sono stati inoltre approvati: su proposta degli assessori Massimo Giordano ed Elena Maccanti, la realizzazione di master e seminari sull’utilizzo del sofware libero e del miglior progetto redatto dalle scuole piemontesi per l’uso di netbooks con sistemi operativi open source; su proposta degli assessori Barbara Bonino e Roberto Ravello, il parere favorevole di compatibilità ambientale sul progetto dei lotti zero e uno della tangenziale di Novara; su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia, il coinvolgimento anche dei soggetti pubblici tra i beneficiari del sistema di interventi per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro.  
   
   
PALERMO: CON PROGETTI CONFINDUSTRIA RIPARTA SVILUPPO CITTA´  
 
Palermo, 15 novembre 2011 - "Occorre che, dopo un lungo torpore e declino, Palermo riparta con energia, coraggio e determinazione. I progetti presentati da Confindustria Palermo costituiscono un´importante iniziativa, sia perche´ portano a valorizzare aree pubbliche oggi sostanzialmente degradate e abbandonate, sia perche´ attivano forme di partenariato, pubblico-privato che coinvolgono ingenti investimenti". Lo ha detto ieri l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, a margine della manifestazione di presentazione di un masterplan, che Confindustria Palermo ha illustrato al Teatro Politeama di Palermo. "A questi progetti - ha continuato Armao - credo si possano aggiungere il Parco e il Museo della Memoria e della legalita´ a Fondo Uditore e il Centro direzionale della Regione a Fondo Luparello, con la correlata bretella che spostera´ a monte della circonvallazione il traffico extraurbano. Su questi progetti lavorano da tempo la Regione, la Provincia di Palermo e il Comune". L´assessore ha poi aggiunto: "Come ricordato stamane, il disegno di legge di finanza regionale prevede gia´ un significativo snellimento delle procedure per la realizzazione degli stadi di Palermo e Catania. Lo sosteniamo da tempo, le imprese potranno spingere lo sviluppo della Sicilia e le istituzioni dovranno fare la loro parte. Complimenti al presidente Albanese e a Confindustria Palermo per l´importante iniziativa alla quale va tutto il nostro sostegno".  
   
   
LAVORO, FVG: A BREVE 400 MILA EURO PER NUOVE ATTIVITÀ AUTONOME  
 
Trieste, 15 novembre 2011 - "La Regione, che a breve varerà lo specifico Regolamento (oggi ancora in bozza), ha previsto uno stanziamento di 400 mila euro da erogare, tramite le quattro Amministrazioni provinciali, a chi, a seguito dei corsi di formazione del progetto ´Imprenderò´, abbia avviato un´attività autonoma". Lo ha confermato l´assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Angela Brandi, che ieri alla Camera di commercio di Trieste è intervenuta alla prima parte del seminario "Anno 2012: Riusciranno le nostre piccole imprese a superare la crisi?", promossa nell´ambito della terza edizione 2011-12 dello stesso progetto "Imprenderò - L´impresa del tuo futuro". L´assessore Brandi, che è intervenuta all´incontro assieme all´assessore provinciale di Trieste Adele Pino, a Marisa Raffa della Cna di Bologna, ed alla consulente di "Imprenderò", Alessandra Gruppi, ha ricordato che la Regione è intervenuta con decisione fin dai primi segnali della crisi, a metà 2008, a sostegno del sistema delle attività produttive investendo oltre 450 milioni di euro. "Sul versante del lavoro la Regione ha inoltre attivato varie altre forme d´intervento - ha ricordato Brandi - come i piani di fronteggiamento delle crisi occupazionali, con l´obiettivo di prevenire le criticità che si manifestano nel mercato del lavoro al fine di ridurre l´impatto negativo sui lavoratori e di difendere la struttura produttiva e socio-professionale presente sul territorio regionale": i piani sono oggi complessivamente 15 e comprendono, fra gli altri, quello del commercio delle aree di confine, quello del distretto della Sedia, della Chimica (che incorpora la crisi della Caffaro), dell´Autotrasporto e della Montagna che, assieme a quello del Manzanese e del Sanvitese, assume carattere territoriale. L´amministrazione del Friuli Venezia Giulia ha inoltre integrato il contributo statale destinato alle imprese e ai lavoratori nei contratti di solidarietà difensivi ed ha soprattutto provveduto alla concessione degli ammortizzatori sociali in deroga - strumenti tradizionalmente indirizzati alle imprese industriali - che sono stati estesi a tutte le imprese e a tutti i lavoratori; "una scelta che si è rivelata particolarmente opportuna per contenere i licenziamenti proprio nella piccola impresa, in particolare nel terziario, mantenendo in questo modo il legame tra piccola azienda e lavoratori che altrimenti avrebbe dovuto interrompersi", ha indicato l´assessore regionale, ricordando che a dicembre si provvederà a sottoscrivere con le parti sociali l´accordo per il prossimo anno. Ma oltre a ciò la Regione ha dato attuazione a tutta una serie di misure finalizzate in primo luogo ad incentivare, promuovere ed incoraggiare l´avvio di un´impresa, come quelle che prevedono l´erogazione di incentivi a favore dei lavoratori che si avviano a realizzare una propria impresa o un´attività autonoma. Attraverso questa forma di supporto, negli ultimi 4 anni sono sorte ben 700 nuove aziende, di cui l´80 per cento in forma autonoma ed individuale, che operano prevalentemente nel terziario, in particolare nel commercio, nella ristorazione e nei servizi. "Va sottolineato - ha quindi indicato la Brandi - che la maggior parte di questi nuovi imprenditori sono in realtà delle imprenditrici, in una percentuale che si avvicina al 67 per cento. Ciò a conferma dell´equilibrio delle dinamiche di genere nella nostra regione, tendenza che ha trovato riscontro anche nei dati complessivi sull´occupazione che appaiono essere migliori rispetto al dato nazionale: se in Italia, infatti, il lavoro femminile nel triennio 2008/10 è diminuito di 103 mila unità (un calo dell´1,1 per cento), in Friuli Venezia Giulia la flessione è stata di appena 1.000 unità, pari ad un valore di appena lo 0,2 per cento, per un totale di 218 mila occupate. Un altro intervento regionale in materia di promozione del lavoro autonomo, ha infine rilevato l´assessore Brandi, è quello definito all´interno della legge regionale 13 del 2004, che prevede una serie di strumenti a sostegno dei professionisti, come i finanziamenti per le spese di avvio dell´attività professionale e l´agevolazione finanziaria per favorire l´accesso al credito mediante l´integrazione del fondo rischi delle cooperative di garanzia.  
   
   
LEGALITÀ: REGIONE LOMBARDIA IN PRIMA LINEA  
 
Milano, 15 novembre 2011 Regione Lombardia promuove da sempre la cultura della legalità attraverso iniziative a sostegno dell´educazione, della società civile e delle imprese. E´ quanto ha ricordato ieri l´assessore regionale al Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali Romano Colozzi, intervenendo, su delega del presidente Roberto Formigoni, all´incontro promosso da Filca Cisl, Fiba Cisl e Siulp dal titolo ´Riparatori di giustizia - energie, memoria e responsabilità sociale contro le mafie´. Legalità - L´assessore Colozzi ha sottolineato quanto siano necessari una solida cultura della legalità e un´attenta vigilanza in grado di contrastare il rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, che da tempo ha nel mirino la Lombardia in quanto regione che ospita le più importanti realtà imprenditoriali del Paese e anche in vista del processo di grande sviluppo in atto, grazie agli interventi di riqualificazione urbanistica e di potenziamento infrastrutturale di Expo 2015. ´L´approccio di Regione Lombardia - ha affermato Colozzi - si è sempre caratterizzato per un´attenzione a garantire efficienza e trasparenza nel totale rispetto delle competenze e dei ruoli degli organi preposti a tutela della legalità. Regione Lombardia è fortemente impegnata in un percorso orientato alla vigilanza e al controllo delle procedure e degli appalti relativi alla realizzazione delle opere pubbliche´. Codice Appalti - Di grande rilievo è il ´Codice etico degli appalti regionali´, un nuovo importante strumento di affermazione della legalità negli appalti per le opere pubbliche e di contrasto alle infiltrazioni malavitose, che avrà il compito di regolare i comportamenti delle imprese concorrenti e aggiudicatarie degli appalti di lavori, servizi e forniture indetti da Regione Lombardia e dagli enti e Società del Sistema Regionale e costituirà parte integrante di tutti i contratti stipulati. Beni Confiscati - C´è poi una forte attenzione al riutilizzo dei beni confiscati. ´A questo proposito - ha ricordato Colozzi - sappiamo che sottrarre patrimoni e impoverire la criminalità organizzata risarcisce, seppur in parte, dal degrado inflitto alla crescita sociale ed economica del nostro territorio. Lancia inoltre un messaggio etico e simbolico inequivocabile di legalità. Per questa ragione stiamo collaborando da alcuni anni con gli Enti locali e le altre istituzioni coinvolte nel recupero di questi immobili´. In particolare, grazie alla legge 9/2011, sono stati stanziati più di 2 milioni di euro per sostenere i Comuni e le Province che sviluppano interventi volti al recupero a fini sociali e istituzionali di questi beni, in modo coerente con le politiche regionali: ad esempio destinandoli ad alloggi degli operatori di sicurezza o per finalità legate ai servizi sociali, alla tutela dell´ambiente, all´edilizia residenziale pubblica, ad iniziative promosse dal volontariato in tema di legalità o per altri scopi sociali. Lotta Alla Criminalità - ´Tutte queste azioni - ha concluso l´assessore - testimoniano la ferma volontà di continuare con determinazione e responsabilità la lotta a tutte le forme di criminalità. Regione Lombardia è sempre disponibile a partecipare e a sostenere tutte le forme di collaborazione che servano a rafforzare la legalità, nel limite delle competenze regionali e risorse disponibili: per questa ragione apprezzo lo spirito costruttivo e orientato al dialogo, di cui si fanno promotori gli organizzatori del progetto. E´ proprio questa la strada da seguire, per andare avanti insieme verso un obiettivo fondamentale per ogni amministratore e indispensabile al benessere di ciascun cittadino´.  
   
   
POLVERINI VISITA IL CARCERE DI FROSINONE: DA REGIONE LAZIO CONTRIBUTO RISTRUTTURAZIONE CASERMA AGENTI  
 
Roma, 15 novembre 2011 – La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha visitato ieri mattina l´istituto penitenziario di Frosinone. La presidente ha incontrato il direttore del carcere, Oreste Bologna, con il quale si è confrontata sulle criticità della struttura. Hanno partecipato alla visita anche l´assessore alla Sicurezza, Pino Cangemi, monsignor Amborgio Spreafico, il provveditore Maria Claudia di Paolo, il consigliere regionale Alessandra Mandarelli, il direttore generale della Asl di Frosinone, Carlo Mirabella. La struttura, ospita oltre 500 detenuti, in gran parte tossicodipendenti. Il 40% è costituito da extracomunitari. Sovraffollamento, carenza di agenti di polizia penitenziaria e di risorse economiche, i principali problemi richiamati dal direttore e su cui si è soffermata la presidente Polverini: "Ci sono state indicate alcune criticità - ha detto - e tra gli interventi che possiamo sostenere come Regione Lazio, abbiamo deciso di contribuire per la ristrutturazione della caserma degli agenti. Ristrutturazione che, sarà eseguita anche con l´aiuto ed il lavoro dei detenuti. In questo modo vogliamo lasciare un segno concreto al termine di questa visita". "Per quanto riguarda il problema del sovraffollamento e della carenza di personale - ha ricordato Polverini - la Regione non ha competenze dirette, ma mi sono già fatta carico di segnalare questo problema prima al ministro Alfano e poi al ministro Palma. Non mancherò di sensibilizzare sul tema anche il prossimo esecutivo, augurandomi che il ministro della Giustizia possa dare risposte". Polverini ha visitato, quindi, lo spazio florovivaistico, le aule didattiche riservate ai detenuti, il laboratorio di arti pratiche, l´infermeria, la biblioteca. La presidente, in occasione della visita, ha anche ricordato le azioni di solidarietà e vicinanza al mondo carcerario realizzate dall´amministrazione regionale, sottolineando che anche quest´anno si ripeterà il progetto ´E´ Natale per tutti´, che già lo scorso anno ha portato il cinema negli ospedali e la musica nelle carceri del Lazio. "Anche quest´anno - ha detto - verrà riproposta e incrementata questa iniziativa, che lo scorso anno ha lasciato un segno importante di vicinanza dell´istituzione alla popolazione carceraria. L´impegno della Regione proseguirà, naturalmente, anche sul fronte del potenziamento del sistema sanitario interno alle carceri e su quello della formazione per i detenuti. Da subito questa amministrazione ha guardato con grande attenzione ai bisogni dei detenuti e degli agenti che lavorano nelle carceri e continueremo a confrontarci con il mondo carcerario nella convinzione che si debba dare ai detenuti la possibilità di una vita diversa e di un reinserimento effettivo e alla polizia penitenziaria sempre migliori condizioni di vita e di lavoro". "Questo intervento - ha sottolineato l´assessore Cangemi - è solo l´ultimo di una serie di atti che ha visto la Regione Lazio impegnata anche in ambito di formazione professionale, per migliorare la vita detentiva e il reinserimento sociale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale".  
   
   
TOSCANA: CONTRO L’ILLEGALITÀ SERVE PIÙ IMPEGNO DALLA COMUNITÀ CINESE  
 
Firenze, 15 novembre 2011 – “Esiste una ‘questione cinese’ che va affrontata senza esitazione. La Regione Toscana, le Forze dell’ordine, le categorie economiche hanno intensificato negli ultimi mesi la reciproca collaborazione, ma l’obiettivo non potrà essere raggiunto se non ci sarà un convinto e deciso passo in avanti da parte della stessa comunità cinese”. È quanto scrive l’assessore al bilancio della Regione Toscana Riccardo Nencini in una lettera aperta indirizzata al console cinese di Firenze, facendo riferimento ai recenti fatti di cronaca e all’operazione condotta nei giorni dalle forze dell’ordine nella provincia di Firenze, che ha fatto emergere un contesto drammatico di illegalità: un vero e proprio ‘lager’ in cui cittadini cinesi venivano tenuti segregati, costretti a lavorare in condizione di schiavitù da altri connazionali. Una questione posta con forza da Nencini al console già in un incontro di un anno e mezzo fa, quando l’assessore sottolineò al diplomatico la necessità di concentrare gli sforzi delle istituzioni e di tutti gli attori coinvolti a vario titolo nella lotta all’evasione fiscale verso le sempre più diffuse situazioni di illegalità economica del ‘distretto cinese’ operante tra Prato e Firenze. Le azioni intraprese fino ad oggi hanno dato buoni frutti, spiega Nencini. Ma episodi come quello dei giorni scorsi non consentono di abbassare la guardia: “La questione cinese va affrontata senza esitazione. Essa investe più aspetti: la lotta ai comportamenti criminali degli imprenditori senza scrupoli, l’emersione dell’economia sommersa, l’affermazione di diritti e doveri per i lavoratori onesti”. Concludendo la lettera, Nencini chiede al console “un rinnovato ed accresciuto impegno verso tali tematiche, ribadendo la più totale disponibilità ad individuare assieme le possibili soluzioni ad un problema che rischia, se non affrontato con azioni decise, di minare la stabilità del sistema economico e sociale della Toscana”.  
   
   
LA REGIONE CALABRIA ORGANIZZA LA GIORNATA NAZIONALE SUI TESTIMONI DI GIUSTIZIA  
 
Catanzaro, 15 novembre 2011 - L´assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri e il Presidente della Fondazione "Caporale" Fulvio Scarpino tengono oggi, quindici novembre 2011, alle ore 16 a Catanzaro, nella sala riunioni del Dipartimento Programmazione in Via Mole´, una conferenza stampa per presentare la seconda "Giornata nazionale sui testimoni di giustizia" prevista per il 18 novembre a Catanzaro dalle 9 alle 18 presso l´Auditorium "Casalinuovo" del Liceo Classico. Si tratta di un appuntamento che mette in evidenza il ruolo dei testimoni di giustizia nell´azione di contrasto alla criminalità. Nell´annunciare l´evento, Caligiuri ha ricordato, la recente approvazione, su proposta del Presidente Scopelliti, da parte della Giunta e della Commissione Antindrangheta di un disegno di legge che tende a riconoscere la funzione e benefici alle vittime delle mafia e ai testimoni di giustizia, rappresentando uno degli esperimenti più avanzati d´Italia in questo settore. “Occorre, oggi più che mai, riscoprire la forza del coraggio e della testimonianza quali valori indispensabili per costruire una societa´ nuova" ha aggiunto il Presidente della Fondazione "Caporale" Fulvio Scarpino.  
   
   
´MAISON DU MONDE´ PER INCONTRO MONDIALE FAMIGLIE MILANO, 51 ALLOGGI MODELLO PER HOUSING SOCIALE E INTEGRAZIONE ESEMPIO DI COLLABORAZIONE TRA ENTI  
 
Milano, 15 novembre 2011 - Un´altra importante iniziativa di Regione Lombardia nell´ambito di quelle previste per l´Incontro mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Milano dal 30 maggio al 2 giugno 2012. Gli assessori regionali Giulio Boscagli (Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale) e Domenico Zambetti (Casa) hanno siglato ieri con Giuseppe Guzzetti (presidente Fondazione Cariplo), Sergio Urbani (consigliere delegato Fondazione Housing Sociale) e Fabio Carlozzo (direttore area Real Estate Polaris Investments Italia) il Protocollo d´intesa per l´attuazione del Progetto ´Maison du Monde´, che prevede il recupero e la ristrutturazione del complesso immobiliare di via Padova 36 a Milano. ´Il Progetto ´Maison du Monde´ - ha spiegato l´assessore alla Casa Domenico Zambetti - si inserisce nell´attuazione del Fondo sociale immobiliare 1, ha iniziato il suo cammino nel giugno scorso con la delibera di Giunta 1915 e ci consentirà di completare il quadro degli interventi di Regione Lombardia per sostenere l´evento del 2012, il Vii Incontro mondiale delle famiglie´. Regione Lombardia ha deciso di contribuire all´organizzazione del Vii Incontro mondiale delle famiglie con lo stanziamento di 2 milioni di euro, la messa a disposizione del 27° piano del Palazzo Pirelli e l´aiuto a individuare e realizzare un segno permanente e tangibile come ricordo vivo e operante del grande appuntamento. ´Il recupero dell´edificio di via Padova 36 a Milano - ha continuato Zambetti - è la dimostrazione che le sinergie tra Enti locali, fondazioni e associazioni del territorio possono portare a risultati che aiutano e semplificano la vita di categorie sociali che non riuscirebbero a garantirsi una casa attraverso il libero mercato´. ´La scelta di partecipare a questo progetto - ha aggiunto l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli - origina dalla consapevolezza che il welfare si realizza se diversi soggetti, enti pubblici e fondazioni, uniscono le loro forze´. ´Nel concreto - ha proseguito Boscagli - ´Maison du monde´ si realizzerà in contesto complicato e consentirà di attuare un intervento concreto, utile al territorio anche dopo l´evento, per il Vii Incontro mondiale delle famiglie´. Sempre sul fronte dell´housing sociale, ha ricordato Boscagli, Regione Lombardia destinerà 1,9 milioni di euro a diversi interventi. A Milano, oltre alla Maison du Monde, è in programma la ristrutturazione di 15 alloggi di piccole dimensioni (28-30 mq) in gestione all´Aler di Milano e situati in quartieri periferici della città, assegnati a singoli e a micro famiglie per periodi temporanei: 4 in via Inganni; 3 in via Mac Mahon; 4 in via Panigarola; 2 in via Ravenna; 1 in via dei Cinquecento e 1 in via Segneri. A Bergamo 8 appartamenti (quartiere Boccaleone e via Bono), per 26 posti letto totali, saranno destinati alla locazione temporanea per immigrati di recente ingresso nel nostro Paese; a Seriate (Bg) 3 alloggi in via Nazionale, per un totale di 15 posti letto, saranno messi a disposizione per lo stesso scopo. La Struttura - L´edificio di via Padova 36 sarà trasformato in una struttura accessibile, attrezzata e integrata, per rispondere alla crescente necessità abitativa delle persone che vivono e abitano in un luogo con tempi e modi diversi rispetto alla consuetudine. Categorie beneficiarie dell´intervento saranno i lavoratori in trasferta o in mobilità, i precari, gli studenti o ricercatori, i giovani interessati a esperienze formative o di lavoro, come anche i parenti o amici di degenti ospedalieri, i pazienti ospedalieri non ricoverati e i turisti nei mesi estivi. Scopo dell´intervento sarà anche quello di soddisfare la domanda abitativa anche delle giovani coppie e delle famiglie immigrate in difficoltà che non riescono ad accedere agli alloggi del libero mercato, offrendo allo stesso tempo sostegno e percorsi di accompagnamento per facilitare l´inserimento abitativo e sociale dei residenti italiani e stranieri. In quest´ottica, dunque, saranno promosse attività ricreative, sociali e culturali per favorire l´aggregazione fra soggetti diversi e arrivare così a una rivitalizzazione del quartiere. Il Progetto - Lo stabile di via Padova versa in condizioni molto precarie. L´intervento prevede quindi la ristrutturazione di 51 alloggi tramite il finanziamento dei lavori diviso fra Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, che contribuiranno ciascuna con 1,5 milioni di euro. Dei 51 alloggi, 15 sono destinati alla residenza temporanea, di cui 10 a residence sociale per l´accoglienza temporanea e 5 a studenti/dottorandi/ricercatori; 19 sono in housing sociale destinati alle giovani coppie e 17 a famiglie di immigrati. Residence Sociale E Alloggi Per Studenti - Con l´offerta di alloggi per l´accoglienza temporanea a canone calmierato si intende soddisfare il bisogno di coloro che vivono in città per periodi brevi. Nei periodi estivi, se liberi, gli alloggi potrebbero essere destinati a turisti e visitatori. Il tempo di permanenza previsto è di 6/18 mesi. Gli alloggi sono di 3 tipologie: - monolocale con cucina, di 30 mq, per 1 persona; - bilocale di 30 mq per 1 persona, composto da una camera, cucina-pranzo e bagno; - bilocale con cucina, di 40 mq, per 2 persone, composto da 2 camere, cucina-pranzo e bagno in comune. Housing Sociale Per Giovani Coppie - Diciannove appartamenti saranno destinati a giovani coppie che, nonostante il supporto delle famiglie di origine, non riescono a soddisfare i propri bisogni abitativi sul libero mercato. E´ prevista una permanenza di 8 anni in trilocali di 2 tipi: - per 3 persone, composto da 2 camere, una doppia e una singola, soggiorno-cucina, bagno; - per 4 persone, composto da 2 camere doppie, soggiorno-cucina e bagno. Residenze Per Immigrati - Il progetto intende offrire, sia alle famiglie che alle persone che si trasferiscono a Milano senza la famiglia, un alloggio di qualità a canone calmierato e un supporto progettuale ai percorsi di inserimento abitativo, sociale e di autonomia. Sono previsti quadrilocali (4 camere, una doppia e tre singole; soggiorno-cucina e 2 bagni) per i nuclei più numerosi e bilocali da 30 mq (una camera, cucina-pranzo e bagno) per coloro che vivono soli e che sono in attesa di ricongiungimenti familiari. Il progetto prevede che per questa categoria di utenti sia opportuno integrare l´offerta abitativa con il sostegno e l´accompagnamento, anche tramite l´attivazione di uno sportello presidiato da un network di associazioni, che garantiranno servizi di tipo sociale, sanitario e legale.  
   
   
DISTRETTO FAMIGLIA: APPROVATO LO SCHEMA DI ACCORDO PER VALSUGANA E TESINO  
 
Trento, 15 novembre 2011 - Comunità Valsugana e Tesino, i Comuni di Roncegno Terme, Ronchi, Novaledo, Torcegno, l´Apt Lagorai Terme e Laghi, la Rete trentina di educazione ambientale di Appa, ma anche una cassa rurale, B&b, agritur, hotel e ristoranti, un centro benessere e un golf club. Tutti assieme per accrescere l´attrattività territoriale nonché sostenere lo sviluppo locale rafforzando le iniziative per la famiglia. Nasce quindi ufficialmente oggi, con l´approvazione da parte della Giunta provinciale dello schema di accordo volontario d´area - su proposta del presidente Lorenzo Dellai e dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi - il Distretto famiglia Valsugana e Tesino. Il Distretto è il quinto attivato sul territorio e si affianca a quelli della Valle di Sole, della Valle di Fiemme, dell´Alta Val Rendena e della Valle di Non, che si sono già incamminati da alcuni mesi in un percorso di certificazione territoriale familiare. L´obiettivo generale dell´accordo è dunque quello di realizzare un percorso di certificazione territoriale familiare, per accrescere, tramite il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per la famiglia, l’attrattività territoriale, nonché sostenere lo sviluppo locale attraverso il coinvolgimento di tutte le organizzazioni interessate. La Provincia autonoma di Trento ha approvato nel luglio 2009 il "Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità", documento tramite il quale, nel corso di questa legislatura, si intende perseguire una politica di valorizzazione e di sostegno delle diverse funzioni che la famiglia assolve nella società, nell’ambito di una strategia complessiva capace di innovare realmente le politiche familiari e di creare i presupposti per realizzare un territorio sensibile e amico della famiglia. La Legge provinciale 2 marzo 2011, n. 1 “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità” ribadisce il concetto di “Distretto per la famiglia”, inteso come circuito economico e culturale, a base locale, all’interno del quale attori diversi per ambiti di attività e finalità operano con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia. Il Trentino vuole qualificarsi sempre più come territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie e per i soggetti che interagiscono con esse, capace di offrire servizi ed opportunità rispondenti alle aspettative delle famiglie residenti e non, operando in una logica di Distretto famiglia, all’interno del quale attori diversi perseguono l’obiettivo comune di accrescere sul territorio il benessere familiare. Con l´accordo, il cui schema è stato approvato dalla Giunta provinciale e che sarà sottoscritto prossimamente, si vuole: - implementare processi di responsabilità territoriale familiare, sperimentando nuovi modelli di collaborazione tra i diversi soggetti firmatari; - dare attuazione ai contenuti del Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità e a quanto previsto dalla Legge provinciale 2 marzo 2011, n. 1 “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità”; - attivare in Valsugana e Tesino, con il forte coinvolgimento degli attori del territorio, il laboratorio sulle politiche familiari, per sperimentare ed implementare modelli gestionali, modelli organizzativi e di valutazione delle politiche, sistemi tariffari e politiche di prezzo, per promuovere il benessere familiare sostenendo il capitale sociale e relazionale del territorio; - implementare sul territorio gli standard familiari sugli ambiti di intervento già adottati dalla Provincia autonoma di Trento sul tema delle famiglie per la famiglia, nonché sperimentare sul campo nuovi standard familiari con l’obiettivo di supportare concretamente il processo di definizione delle linee guida per la Certificazione territoriale familiare. Le organizzazioni che sul territorio hanno espresso apprezzamento ed interesse alla proposta di aderire all’accordo volontario di area per favorire lo sviluppo in Valsugana e Tesino, oltre alla Provincia autonoma di Trento, sono: la Comunità Valsugana e Tesino, i Comuni di Roncegno Terme, Ronchi, Novaledo e Torcegno, l´Apt Lagorai Terme e Laghi, la Rete trentina di educazione ambientale di Appa, il Golf Club Roncegno, le associazioni "Vacanze in Baita", "Cavalieri della Valsugana", "Limite Zero", Accademia della Musica "Sant´osvaldo", il B&b "Monte Tesobo", l´albergo Roncegno, la Cassa Rurale di Roncegno, il Centro benessere "Fit", la pizzeria "Goloso", l´agritur e l´Azienda agricola "Rincher", il ristorante "La Stua". L´accordo rimane comunque aperto a tutte le organizzazioni del territorio che ne condividono finalità e obiettivi e potrà quindi essere sottoscritto da altri soggetti.  
   
   
VALLE D’AOSTA: ANCHE PER IL 2011 IL BONUS FAMIGLIE NUMEROSE  
 
 Aosta, 15 novembre 2011 - La Giunta regionale ha approvato nella seduta di venerdì 11 novembre, il Bonus famiglie numerose, che ripropone per l’anno 2011 l’iniziativa per il sostegno ai nuclei familiari numerosi della regione, che risentono maggiormente del progressivo aumento del costo della vita. I requisiti richiesti sono gli stessi dell’anno scorso: il bonus, di 200 euro, sarà erogato a nuclei familiari residenti in Valle d’Aosta da almeno un anno e composti: da tre o più figli a carico di età inferiore ai 26 anni (naturali, adottivi o affidati ); da 5 o più componenti legati da vincoli di parentela compresi nello stesso stato di famiglia. Il Bonus famiglie numerose è concesso su base dell’Indicatore Regionale della Situazione Economica Equivalente (Irsee), ovvero sulla Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) in corso di validità e dalla eventuale dichiarazione sostitutiva di certificazione dalla quale risultino le rendite Inail, le provvidenze di cui alla legge regionale n. 11/1999, le pensioni non soggette a Irpef e i redditi prodotti all’estero da tutti i componenti il nucleo familiare, così come indicato dalla deliberazione della Giunta regionale n. 434/2009. Coloro che nel corso dell’anno 2011 hanno usufruito del bonus energia di cui all’art. 6 della legge regionale n. 40/2010 riceveranno, presso il proprio domicilio a mezzo posta, una lettera inviata dall’Assessorato contenente il modulo di domanda che dovrà essere sottoscritto e inviato o consegnato presso la sede del Servizio famiglia e politiche giovanili della Direzione politiche sociali dell’Assessorato, loc. Grande Charrière, 40 - 11020 Saint Christophe, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 14, entro il 30 dicembre 2011. Le famiglie che nel corso dell’anno 2011 non hanno usufruito del bonus energia potranno ritirare il modulo di domanda presso la sede del Servizio famiglia e politiche giovanili della Direzione politiche sociali dell’Assessorato, loc. Grande Charrière, 40 - 11020 Saint Christophe o scaricarlo dal sito internet dell’Amministrazione regionale (www.Regione.vda.it cliccando successivamente sul link politiche sociali) e inviarlo o consegnarlo debitamente compilato, allegando la dichiarazione sostitutiva unica del nucleo familiare, agli uffici sopraccitati dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14, entro il 30 dicembre 2011. L’impegno finanziario previsto per il 2011 è di 140 mila euro. «Il Bonus famiglie numerose rappresenta un’importante iniziativa per le famiglie, in particolare quelle numerose; ancora una volta l’Assessorato vuole riconoscere il valore della famiglia come risorsa per la società, come d´altronde enunciato nel Piano per la salute e il benessere sociale 2011-2013 – ha commentato l’Assessore Lanièce. - Inoltre, in questo periodo di grave crisi economia e forte instabilità, si è ritenuto necessario intervenire anche per il 2011 per sostenere in modo concreto quei nuclei familiari che devono gestire finanziariamente più persone. ». Nel 2010, a fronte di 658 domande, il Bonus è stato concesso a 640 famiglie (375 nuclei italiani e 265 stranieri) per un importo totale di 128 mila euro.  
   
   
TRENTO: ILLUSTRATO NUOVO DISEGNO DI LEGGE SULLE PARI OPPORTUNITA´  
 
Trento, 15 novembre 2011 - L´assessore Lia Giovanazzi Beltrami ha illustrato l’ 11 novembre alla Giunta Provinciale il testo di un nuovo disegno di legge sulle pari opportunità elaborato dall´assessorato e dalle strutture provinciali competenti, che sarà discusso e integrato con i contenuti degli altri due disegni di legge presentati sulla stessa materia e attualmente depositati in Consiglio provinciale. Cardini del nuovo testo il riordino degli organismi di pari opportunità, una "adeguata" presenza di donne e uomini negli organismi di nomina pubblica, la definizione degli strumenti gestionali e di programmazione in un’ottica di genere, i nuovi strumenti per potenziare i servizi di informazione e supporto alle politiche di genere. La legge attualmente in vigore che disciplina la materia delle pari opportunità in provincia di Trento è la legge provinciale 41 del 11993, “Interventi per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna”, nata al fine di istituire la Commissione provinciale pari opportunità e la figura della Consigliera di Parità. Negli anni successivi in ambito provinciale l’attenzione dedicata al tema delle pari opportunità è fortemente cresciuta e si sono rinforzati i soggetti che se ne occupano, che hanno consolidato i rapporti che li legano in un´ottica di "rete". La legge attualmente in vigore mostra oggi la necessità di essere aggiornata e integrata, alla luce delle recenti novità normative sia nazionali sia provinciali. Soprattutto, si avverte la necessità di affrontare sistematicamente e in modo complessivo ed organico la questione delle pari opportunità tra uomini e donne in provincia di Trento. A partire da queste premesse, gli obiettivi del testo illustrato alla Giunta sono prima di tutto quello di sistematizzare gli organismi di pari opportunità con una chiara ridefinizione delle funzioni e delle modalità di funzionamento di ciascuno. Secondo pilastro fondamentale che informa tutto il disegno di legge è la necessità di muoversi su più piani e in più dimensioni, ossia a livello ad un tempo organizzativo, lavorativo, culturale, politico, amministrativo. Il terzo elemento trasversale considerato si fonda sulla consapevolezza che adottare una lettura ed un approccio che consideri anche il genere risulta conveniente e strategico. Nelle prossime settimane il testo verrà inoltrato in forma definitiva alla Giunta per l´approvazione.  
   
   
AUTOIMPRENDITORIALITA´ FEMMINILE IN ABRUZZO: ASSEGNATI 12MIL EURO FINANZIATI 153 SOGGETTI,92 PER PROGETTO "FARE IMPRESA"  
 
L´aquila, 15 novembre 2011 - Sono state pubblicate l 11 di novembre , dall´Assessorato al Lavoro della Regione Abruzzo, le graduatorie con l´elenco dei 153 soggetti aggiudicatari dei 12 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo 2007/13 assegnati ai Progetti ´Fare Impresa´ e ´Autoimprenditorialità Femminile´. Nello specifico sono 61 i progetti finanziati per l´autoimprenditorialità femminile che riceveranno un totale di 4,28 milioni di euro, mentre i 92 progetti finanziati dal bando ´Fare Impresa´ riceveranno risorse pari a 7,75 milioni di euro. "Sono soddisfatto,ha dichiarato l´assessore al Lavoro Paolo Gatti, che gli uffici abbiano portato a termine questi due importanti bandi che riversano, sul mercato imprenditoriale e del lavoro, ben 12 milioni di euro. Una boccata di ossigeno importante soprattutto per il lavoro femminile e la voglia di impresa delle donne abruzzesi. La nostra Regione si sta segnalando all´attenzione nazionale come un esempio di buone pratiche per il sostegno all´occupazione, soprattutto quella femminile. Sono lieto che anche un ente indipendente, ha proseguito, e che gode di massima stima, come Bankitalia, abbia voluto ribadire, con una nota di particolare favore, i dati sull´occupazione in Abruzzo che registrano un´evidente miglioramento. Il fatto che Bankitalia abbia sottolineato in particolar modo la performance sull´occupazione femminile è un elemento di ulteriore stimolo. La Regione, infatti, sta portando avanti la sua azione sul mercato del lavoro con convinzione ed autorevoli analisi, diradando del tutto le nebbie delle inutili polemiche statistiche". "Sarebbe bello, infine, conclude Gatti, che le poche luci di ottimismo che giungono in questo difficile momento di crisi economica, possano trovare una ospitalità maggiore da parti di chi ha il dovere di raccontare con oggettività l´evoluzione del Paese e dell´Abruzzo".  
   
   
SCUOLE PARITARIE PER L’INFANZIA: IIA CONFERENZA PROMOSSA DA CEI DEL TRIVENETO: “RIMUOVERE TRE INGIUSTIZIE”  
 
Venezia, 15 novembre 2011 - L’assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto è intervenuto l’ 11 novembre a Roncade alla Iia Conferenza per la scuola libera e paritaria e la formazione professionale, promossa dalla Cei del Triveneto. ”Dobbiamo rimuovere tre condizioni – ha detto - tre ingiustizie nella questione delle scuole paritarie per l’infanzia. La prima è che lo Stato permetta che un ente gestore dia servizi per le scuole d’infanzia a 3500 euro l’anno per bambino come le paritarie e un altro ente li dia per 7500 euro l’anno come le statali. La seconda è che lo Stato permetta che molti bambini vadano a scuola gratis mentre molti altri devono andarci con il contributo delle famiglie pur pagando le stesse tasse. La terza ingiustizia è che in un’area omogenea come il Triveneto non possono continuare a sussistere così grandi differenze con le provincie autonome di Bolzano e di Trento. Esse fanno politiche con il 90% del prodotto interno che rimane nei loro territori mentre i bisogni essenziali sono pagati dallo Stato. Per noi del Veneto è il contrario. In tutta serenità - ha detto Sernagiotto - non possiamo più accettarlo. Quando sarà in carica il nuovo ministro dell’istruzione chiederemo immediatamente un incontro su questi temi. Se ne uscirà poco o nulla, poiché non è più accettabile questo stato di cose, non è detto che non si chieda, come prevede la costituzione e anche la nostra situazione di confinanti, di diventare la terza provincia autonoma del Trentino”.  
   
   
AUMENTA L´OCCUPAZIONE FEMMINILE IN PUGLIA  
 
Bari, 15 novembre 2011 - L’assessore al Welfare, Elena Gentile, ha partecipato ieri mattina alla presentazione di una serie di rapporti, a cura della consigliera regionale di parità, sul mondo del lavoro al femminile in Puglia. I rapporti, che sono visionabili integralmente su http://www.Consparitapuglia.it/newsite/osservatorio  , riguardano l’analisi di genere dell’occupazione nelle imprese con oltre 100 dipendenti, la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, la valutazione del fenomeno delle dimissioni durante i periodi di congedo parentale e di maternità e il rapporto sul mercato del lavoro in Puglia. Proprio su quest’ultimo rapporto si è focalizzata l’attenzione: secondo le rilevazioni in Italia il tasso di occupazione femminile passa dal 46,40 registrato nel primo trimestre 2011, al 46,74, una crescita definita “molto bassa”. Ma mentre il Nord registra una lieve decrescita, il Mezzogiorno registra una crescita di quasi un punto percentuale. La Puglia, che aveva risentito della situazione di crisi perdendo nel primo trimestre 2011 quasi un punto percentuale rispetto al 2010, nel secondo trimestre recupera, passando dal 28,42 al 30,99% di occupazione femminile. “In Puglia – ha spiegato la consigliera di parità Serenella Molendini – c’è uno zoccolo duro di donne occupate che dal 2004 ad oggi si aggira tra il 28 e il 30%, nelle medio-grandi aziende che hanno risposto al nostro questionario siamo a quota 31%, lì dove i quadri e i dirigenti sono però solo l’1%. E in più sappiamo da questi rapporti che il part-time è donna”. “Ovviamente – ha confermato l’assessore Gentile – commento questi dati con soddisfazione, visto che il Piano regionale per il lavoro è appena stato avviato. Questo Piano è una vera sfida, un atto di coraggio, che vuole sfidare la fragilità delle donne nel mondo del lavoro in un momento di crisi come questo. Per questo abbiamo appena avviato dei bandi per prolungare il tempo di astensione dal lavoro delle donne dopo il parto, in modo da permettere ancor di più la conciliazione vita-lavoro”.