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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Gennaio 2012
PARLAMENTO EUROPEO, FRA I TEMI DELLA SESSIONE DEL 16-19 GENNAIO 2012: NUOVO PRESIDENTE, UNGHERIA, GOVERNANCE ECONOMICA, RIFIUTI ELETTRONICI  
 
Strasburgo, 16 gennaio 2012 - Elezione del nuovo Presidente del Parlamento europeo, dei vice presidenti e dei questori. Il primo atto del Parlamento europeo del 2012 sarà l´elezione del nuovo Presidente, di 14 vice-presidenti e di cinque questori. Attualmente, I tre candidati ufficiali per succedere a Jerzy Buzek sono: Martin Schulz (S&d, De), Diana Wallis (Alde, Uk) e Nirj Deva (Ecr, Uk). Dibattito sulla situazione in Ungheria. I recenti sviluppi politici in Ungheria saranno discussi dall´Aula mercoledì alle 15.00. In un dibattito con il Presidente della Commissione Barroso, i deputati reagiranno alla controversa nuova costituzione ungherese, entrata in vigore all´inizio di quest´anno, alle leggi di attuazione e a altre misure collegate prese dal governo di Viktor Orbán. La Presidenza danese presenta il programma di lavoro. Il Primo ministro danese Helle Thorning-schmidt presenterà il programma di lavoro della Presidenza danese "Europa al lavoro" e elencherà le priorità dei prossimi sei mesi in un dibattito con il Parlamento mercoledì alle 10.00. Nuovo trattato sulla governance economica: ecco le priorità del Parlamento. Mercoledì, il Parlamento approverà una risoluzione per presentare le proprie richieste e preoccupazioni riguardo i negoziati in corso per il nuovo accordo internazionale per una Unione economica rafforzata. La risoluzione dovrebbe anche evidenziare la necessità di garantire crescita e solidarietà nel futuro sistema di governance economica. Rifiuti elettronici: nuovi obiettivi di raccolta e riciclo obbligatori in arrivo. In Europa si gettano più frigoriferi, telefoni e altri dispositivi che mai, spesso senza che ne siano recuperati pezzi di valore, secondo l´allarme lanciato dai deputati in un progetto di risoluzione che sarà votato giovedì. Il testo è frutto di un accordo con gli Stati membri e mira a migliorare la raccolta e riciclo di prodotti elettrici ed elettronici e a ridurre l´onere amministrativo a carico dei produttori, responsabili finanziariamente della gestione dei rifiuti. Più controlli sull´uso dei pesticidi. I prodotti di controllo dei parassiti - per respingere gli insetti o uccidere i batteri - devono essere autorizzati prima di essere venduti nell´Ue. Giovedì, i deputati voteranno un accordo raggiunto con il Consiglio che prevede controlli sanitari e ambientali più severi su questi prodotti e regole comuni per le imprese sul processo di autorizzazione alla vendita. I deputati chiedono interventi per dimezzare lo spreco alimentare in Europa. Almeno il 50% degli sprechi alimentari in Europa è evitabile, ma sono necessarie misure urgenti per affrontare il problema, secondo la proposta di risoluzione che sarà posta in voto giovedì. I deputati suggeriscono campagne di sensibilizzazione, corsi di educazione alimentare, imballaggi migliori e una nuova data di scadenza sull’etichettatura. In un dibattito separato con il commissario Cioloþ, sarà inoltre discussa la questione dell’aumento dei costi dei prodotti alimentari. Strategia Spaziale europea: un adeguato finanziamento per i programmi Galileo e Gmes. Nella risoluzione su "una strategia spaziale europea" che sarà votata giovedì, i deputati chiedono un adeguato finanziamento di Galileo nel lungo termine e l’inclusione nel prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-2020 del programma Gmes per l´osservazione della Terra.  
   
   
UE, FISCALITÀ: SVILUPPARE LO SPORTELLO UNICO PER GLI ADEMPIMENTI IVA TRANSFRONTALIERI  
 
Bruxelles, 16 gennaio 2012 – Fare affari in più di uno Stato membro significa spesso dover trattare con diverse amministrazioni fiscali in lingue diverse. Dover assolvere molteplici adempimenti Iva può essere molto oneroso e costoso per le società. La proposta adottata oggi è un primo passo verso l´introduzione di uno sportello unico per tutti i servizi forniti per via elettronica che andrà a vantaggio delle imprese, a partire dal 1° gennaio 2015. Come indicato nella comunicazione della Commissione dello scorso dicembre sul futuro dell´Iva (cfr. Ip/11/1508), l´approccio dello sportello unico per gli scambi Ue transfrontalieri sarà applicato dapprima ai servizi di commercio elettronico, teleradiodiffusione e telecomunicazione. In futuro la Commissione tenterà di estendere gradualmente tale approccio ad altri beni e servizi. "La complessità dell´attuale sistema Iva dell´Unione rappresenta un ostacolo per chi vuole fare affari nell´Unione. Lo sportello unico agevolerà notevolmente l´espansione transfrontaliera delle start-up europee, il che a sua volta contribuirà a generare crescita e posti di lavoro", è quanto dichiarato dal commissario Algirdas Šemeta, responsabile per la Fiscalità e l´unione doganale, l´audit interno e la lotta antifrode. La comunicazione adottata recentemente sul futuro dell´Iva sottolinea che il consolidamento dell´approccio dello sportello unico – una misura proposta nel piano della Commissione per ridurre gli oneri amministrativi - è una priorità assoluta. La proposta di oggi riguarda aspetti per cui sono necessarie regole comuni, quali l´ambito di applicazione del regime, gli obblighi in materia di comunicazione, le dichiarazioni Iva, la valuta, i pagamenti, la documentazione. L´attuazione il 1° gennaio 2015 di un mini sportello unico per i prestatori Ue di servizi elettronici, di teleradiodiffusione e di telecomunicazione ai consumatori sarà un notevole passo avanti nella semplificazione delle norme sugli adempimenti Iva nell´Ue. Lo sportello unico consentirà alle imprese di dichiarare e pagare l´Iva nello Stato membro in cui sono stabiliti anziché in quello del loro cliente. Il sistema di sportello unico che è attualmente limitato ai prestatori non Ue di servizi elettronici viene esteso alle imprese Ue ed ai servizi di teleradiodiffusione e telecomunicazione. In futuro la Commissione intende estendere lo sportello unico ad ancora più attività, comprese le cessioni di beni. La proposta adottata oggi dalla Commissione è un primo passo in un ampio programma di lavoro che porterà alla piena e tempestiva attuazione del nuovo regime. La Commissione invita tutti gli Stati membri ad approvare queste misure nel 2012. Un approccio comune è essenziale per elaborare i sistemi It che consentiranno il necessario scambio di informazioni tra le autorità tributarie dei 27 Stati membri e per garantirne la piena applicazione entro il 2015. Contesto - Dal luglio 2003 esiste un sistema di sportello unico che semplifica gli adempimenti Iva per i fornitori non Ue di servizi elettronici ai consumatori Ue (cfr. Ip-04/1331). Il sistema funziona bene, consentendo agli operatori non Ue che sono tenuti a pagare l´Iva nell´Ue a scegliere un unico luogo per l´assolvimento degli adempimenti Iva. La presentazione di un´unica dichiarazione Iva e il pagamento avvengono tramite questo portale elettronico unico. Sulla base delle informazioni fornite, il pagamento è assegnato automaticamente ai diversi Stati membri nei quali è dovuta l´Iva. Il 1° gennaio 2015 cambieranno le norme Iva sul luogo di prestazione dei servizi per le società che prestano servizi di telecomunicazione, teleradiodiffusione o servizi elettronici a destinatari Ue. L´iva è dovuta nel luogo di appartenenza del destinatario, il che richiede di allargare l´attuale ambito di applicazione del presente sistema dello sportello unico. Un regime è già in vigore per le imprese di paesi terzi che prestano servizi elettronici. Verrà ora esteso anche alle imprese Ue e, oltre ai servizi elettronici, saranno coperti i servizi di teleradiodiffusione e di telecomunicazione. I prestatori potranno così utilizzare un portale web nello Stato membro in cui sono identificati per dichiarare l´Iva esigibile negli altri Stati membri sulle prestazioni di tali servizi a consumatori privati. Per garantire la certezza del diritto, sono necessarie regole chiare e vincolanti sull´applicazione del nuovo regime. Occorre pertanto modificare le disposizioni del regolamento di esecuzione della direttiva Iva (regolamento (Ue) n. 282/2011 del Consiglio). Il testo del regolamento può essere consultato al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/taxation_customs/taxation/vat/key_documents/
legislation_proposed/index_en.htm
 
 
   
   
LIBERTÀ CIVILI DIBATTITI: UNGHERIA CONTROVERSE LEGGI  
 
Bruxelles, 16 gennaio 2012 – Le preoccupazioni sul fatto che le leggi di attuazione della nuova costituzione ungherese sono compatibili con le norme dei valori dell´Ue sono state sollevate dagli eurodeputati dalla Commissione Libertà civili in un dibattito Mercoledì. Alcuni di loro hanno proposto dei "diritti fondamentali" per determinare se vi è il rischio di una grave violazione dei valori Dell´unione Europea, mentre altri prima di giudicare "una decisione presa da un paese sovrano" sono in attesa dell´analisi condotta dalla Commissione europea. Françoise Le Bail, della Commissione di Direttore Generale per la Giustizia, ha detto che la valutazione della Commissione, del rispetto delle leggi ungherese con il diritto comunitario è stato incentrato su tre questioni: le misure di andare in pensione giudici e pubblici ministeri a 62 anni, piuttosto che 70, l´indipendenza della magistratura e l´indipendenza dell´autorità per la protezione dei dati. Rispondendo alle domande dei deputati ´, la signora Le Bail ha spiegato che la misura dell´età pensionabile era verificata contro una direttiva comunitaria in materia di non discriminazione sul lavoro, l´indipendenza della magistratura uno contro Carta dei diritti fondamentali l´articolo 47 e l´autorità di protezione dei dati l´uno contro l´ direttiva sulla tutela dei dati del 1995. La signora Le Bail ha detto che la compatibilità di alcune di queste misure con il diritto Ue è stata "discutibile", e ha promesso che la Commissione dovrebbe completare la sua analisi in tempo per il Collegio dei Commissari di decidere il 17 gennaio come procedere rispetto a Ungheria. La Commissione è pronta a fare pieno uso delle sue prerogative, che potrebbe comportare l´avvio di procedure di infrazione, ha aggiunto. Rischio di violazione dei valori europei? "Non dobbiamo aspettare per vedere ciò che la Commissione sta facendo. Parlamento ha il diritto ad agire dal Trattato di Lisbona ", ha detto Renate Weber (Alde, Ro). Ha ricordato questioni come l´Ungherese diritto dei media, i rom in Francia, su cui la Commissione aveva iniziato molto senza mezzi termini ma ha perso slancio in seguito, e la preoccupazione espressa sulle leggi cardinale ungherese, che ha detto "permetterebbe legislazione da cementare per i prossimi cento anni ". La signora Weber ha aggiunto che la Commissione dovrebbe anche verificare se le leggi dell’ Ungheria spmp contro l´articolo del trattato Ue 2, che afferma che l´Ue si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, libertà, democrazia, dell´uguaglianza, dello Stato di diritto e rispetto dei diritti umani, tra cui i diritti delle persone appartenenti a minoranze. "Ci sono tutte le indicazioni che l´Ungheria voglia riallineare la propria legislazione in base alla valutazione della Commissione", ha detto Frank Engel (Ppe, Lu), aggiungendo che "non vedo alcun motivo per tutta questa isteria". Ha proposto di aspettare fino a quando la "procedura normale è compiuta" prima di giungere a qualsiasi conclusione "su una decisione presa da un paese sovrano". "Avevamo bisogno di questa nuova costituzione", ha detto Kinga Gál (Ppe, Hu), aggiungendo che "può succedere che ci siano errori, ma non credo che questo possa dar luogo a qualsiasi affermazione o voce dicendo che c´è una violazione del democrazia e dello stato di diritto in Ungheria ". "La Carta dei diritti fondamentali è principalmente per l´Ue, non necessariamente giuridicamente vincolante in questo modo per gli Stati membri", ha detto Axel Voss (Ppe, De), aggiungendo che "questo dovrebbe essere affrontato come una violazione regolare dei trattati Ue". L´indipendenza delle autorità di vigilanza sulla protezione dei dati, ha detto che "dovrebbe essere discussa, ma non in maniera esagerata". "Il diritto europeo deve essere la pietra angolare della nostra azione", ha sottolineato. "Che la Commissione fare ciò che ha a che fare", ha esortato la signora Gál, aggiungendo che "questi problemi non dovrebbero essere politicizzate" e che è "molto buono" che la Commissione, in quanto custode dei trattati ", segue questa e dice quello che ha bisogno di essere cambiato ". "Questo è circa il rischio di violazione dei diritti fondamentali", ha sostenuto Sophie int´Veld (Alde, Nl), aggiungendo che l´art attivando 7 del Trattato, al fine di valutare se esiste il rischio di una violazione grave dei valori dell´Ue, "sarebbe giustificato". "Ho appoggiare la richiesta del mio gruppo per l´applicazione dell´articolo 7. Questi sono diritti fondamentali che dovrebbero essere rispettati da tutti gli Stati membri in Europa", ha aggiunto Sonia Alfano (Alde, It). "Siamo di fronte a una deriva che è preoccupante questa casa", ha dichiarato Rui Tavares (Verdi / Ale, Pt). "Una deriva dittatoriale", ha aggiunto. "Vediamo più e più volte che i cittadini si aspettano da noi di agire sui diritti fondamentali", ha insistito, aggiungendo che "democrazia significa non solo che regola maggioranze, è significa anche che cambiare maggioranze". "Sarebbe un paese candidato con questo tipo di leggi hanno alcuna possibilità di aderire all´Unione europea?", Si chiese. Sig. Tavares anche sostenuto l´applicazione dell´articolo 7, al fine di determinare se vi sia un evidente rischio di violazione grave dei valori su cui si fonda l´Ue. Si tratterebbe di una "procedura di allarme" per l´Ungheria, ha detto. Diritto dei media, legge elettorale, diritto ecclesiastico - Kinga Göncz (S & D, Hu), ha chiesto alla Commissione quello che aspetta le autorità ungheresi a fare dopo l´analisi giuridica è concluso, suggerendo che una risposta più politica sarebbe necessario, e non solo quello legale. L´anno precedente, vi erano stati "cambiamenti cosmetici" per legge sui media ungherese, ha ricordato, aggiungendo che questo dovrebbe essere evitato ora. Ms Göncz inoltre chiesto alla Commissione di analizzare la legge elettorale in Ungheria e il diritto della chiesa. Kyriacos Triantaphyllides (Gue / Ngl, Cy), ha chiesto se la violazione delle leggi sul lavoro e gli attacchi contro i partiti politici sono stati affrontati dalla Commissione. Krisztina Morvai (Ni, Hu) ha anche stabilito che il popolo ungherese e lavoratori devono essere ascoltati. Csaba Sógor (Ppe, Ro), ha difeso i media e leggi religiose approvate dal governo ungherese. "Ci sono nove Stati membri che riconoscono un minor numero di chiese di Ungheria", ha detto, aggiungendo che "in Ungheria non c´è religione di stato, come avviene in molti altri Stati membri". Egli ha anche affermato che la radio Club non è stata chiusa in Ungheria. Ana Gomes (S & D, Pt), ha espresso preoccupazione per le leggi elettorali, che potrebbe rendere il principale partito di opposizione politica illegale, ha detto, aggiungendo che questo dibattito "non è contro il popolo ungherese, è per il popolo ungherese". "Quello che sta accadendo in Ungheria oggi è molto grave per il progetto europeo e dei suoi valori universali. Si tratta di una mutazione della democrazia", ​​ha detto Louis Michel (Alde, Be). József Szájer (Ppe, Hu), ha invitato il Parlamento europeo a "fare un´indagine prima di passare qualsiasi giudizio, come la Commissione sta facendo". "Quello che Fidesz ereditato è una cosa che doveva essere ristrutturato, avevamo bisogno di creare un nuovo stato che è funzionale", ha sottolineato, ricordando che il parlamento ungherese ha approvato 230 leggi e 30 leggi cardinali. "Se ci sono solo questi 4 o 5 errori che stiamo discutendo, penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro", ha concluso. Non è solo l´Ungheria Stiamo parlando di "principi e valori condivisi" e "il Parlamento non può chiudere gli occhi davanti a ciò che sta accadendo", dice Birgit Sippel (S & D, De), sottolineando che "questa non è una discussione tra la Commissione e l´Ungheria solo. Poiché il Ue perdiamo tutta la nostra credibilità se uno dei nostri Stati membri non è rispetto dei diritti fondamentali ". "Non si tratta di Ungheria, si tratta di uno Stato membro della Ue ad avere problemi con i diritti fondamentali. Penso che nessun altro Stato membro sarebbero stati trattati in modo diverso. I criteri di Copenaghen non scompaiono quando un paese entra a far parte dell´Unione europea e l´articolo 7 permette inoltre al Parlamento di avviare una procedura ", ha detto Alexander Alvaro (Alde, De). Sophie int´Veld (Alde, Nl), ha osservato che "l´Ungheria ha preso una decisione sovrana di aderire ai trattati Ue" e deve quindi li rispetto. "La situazione in Ungheria è di eccezionale gravità", ma ci sono altri Stati membri non rispetto dei diritti fondamentali, se ha detto, citando il trattamento dei Rom in Francia o quello dei migranti e dei richiedenti asilo nel suo paese. Cornelia Ernst (Gue / Ngl, De), ha descritto il modo in cui la questione dei Rom era stata trattata come un "fiasco", e ha chiesto azioni per prevenire i trattati vengano violati. Un problema strettamente giuridico? "Noi accettiamo che questo non è solo una questione legale, è al tempo stesso giuridica e politica", la signora Le Bail ha detto deputati dopo il dibattito. "Ciò che la Commissione si aspetta da Ungheria è pieno rispetto delle leggi Ue, la redazione e lo spirito dei Trattati dell´Unione europea e con la Carta dei diritti fondamentali", ha concluso.  
   
   
EUROBAROMETRO SUL PARLAMENTO EUROPEO E LE SUE PRIORITÀ  
 
Bruxelles, 16 gennaio 2012 - Un europeo su due ritiene che la priorità per il Parlamento europeo è quello di combattere la povertà e l´inclusione sociale, nel coordinamento delle politiche economiche, di bilancio e fiscali oggi si classifica secondo, secondo l´ultimo sondaggio dell´Eurobarometro. Come nei precedenti sondaggi di Eurobarometro, il 49% degli intervistati ritiene che il Parlamento dovrebbe concentrarsi prima sulla lotta contro la povertà. Ciò che è nuovo è che il coordinamento delle politiche economiche, finanziarie e fiscali oggi sono secondi. C´è stato anche un forte aumento delle risposte all´interno della zona euro (42%,+13). Il sondaggio è inoltre emerso che il 40% degli europei vorrebbe ricevere maggiori informazioni dal Parlamento europeo sui possibili modi peraffrontare la crisi. A medio termine della legislatura 2009-2014, gli europei sono statiinterrogati sulla loro percezione del Parlamento europeo e sulle politicheei valori che essi vogliono che difendere. 26.594 cittadini europei di 15 anni e oltre sono stati intervistati.  
   
   
UNA NUOVA INDAGINE INDICA CHE GLI EUROPEI SONO PRONTI A TRASCORRERE UNA "VECCHIAIA ATTIVA"  
 
Bruxelles, 16 gennaio 2012 – Per segnare l´inizio dell´Anno europeo dell´invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni 2012 la Commissione ha presentato il 13 gennaio una nuova indagine Eurobarometro da cui risulta che 71% dei cittadini europei è consapevole che la popolazione europea sta invecchiando, ma soltanto il 42% è preoccupato per tale sviluppo. Ciò è in forte contrasto con le percezioni dei decisori politici che nell´invecchiamento della popolazione vedono una grande sfida. Per la maggior parte dei cittadini le persone di 55 anni e oltre svolgono un ruolo importante in ambiti fondamentali della società. Più del 60% ritiene che dovrebbe esserci consentito lavorare anche dopo l´età pensionabile e un terzo afferma che personalmente desidererebbe lavorare più a lungo. La cosa sorprendente è che le persone più vicine alla soglia della pensione sono quelle che tendono maggiormente a esprimere questo punto di vista rispetto alla generazione più giovane. Lazlo Andor, Commissario responsabile per l´occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha presentato l´indagine dichiarando: "L´indagine Eurobarometro presentata oggi indica che le persone sono pronte a rimanere attive via via che invecchiano. Sono fiducioso che l´Anno europeo fungerà da catalizzatore per mobilitare i cittadini, le persone interessate e i decisori stimolandoli ad agire per promuovere l´invecchiamento attivo e affrontare in modo positivo le sfide poste dall´invecchiamento.." L´indagine Eurobarometro copre cinque ambiti: la percezione complessiva dell´età e degli anziani; gli anziani sul posto di lavoro; l´uscita dal mondo del lavoro e le pensioni; il lavoro volontario e il sostegno agli anziani nonché un ambiente favorevole agli anziani. L´indagine dimostra come le definizioni di "giovane" e "vecchio" varino in modo significativo tra i diversi paesi. A Malta, in Portogallo e in Svezia le persone di meno di 37 anni sono considerate giovani, mentre a Cipro e in Grecia le persone sono ritenute giovani fino ai 50 anni d´età. In media i cittadini europei ritengono che si inizi ad essere considerati vecchi poco prima dei 64 anni e che non si sia più considerati giovani a partire dai 41,8 anni. Le percezioni variano inoltre a seconda dell´età e del sesso – le donne ritengono che la vecchiaia inizi un po´ più tardi rispetto a quanto pensano gli uomini (65,0 anni contro 62,7 anni rispettivamente). Per quanto concerne il lavoro, soltanto un cittadino europeo su tre è d´accordo con l´idea che l´età ufficiale di pensionamento dovrà essere aumentata entro il 2030, anche se ciò costituisce ora una chiara priorità politica in diversi Stati membri. Tuttavia si registra un forte sostegno (61%) per l´idea che si dovrebbe consentire alle persone di continuare a lavorare una volta raggiunta l´età ufficiale del pensionamento. Il 53% respinge l´idea di un´età di pensionamento obbligatoria, ma in proposito si registrano enormi differenze tra gli Stati membri. Anche se l´età pensionabile tipica è di 65 anni, l´età media di uscita dal mercato del lavoro nel 2009 si situava a circa 61,5 anni. Il 42% dei cittadini europei ritiene di essere in grado di svolgere il lavoro che effettua attualmente anche oltre l´età dei 65 anni, mentre il 17% pensa che non sarà in grado di svolgere il proprio lavoro attuale fino al raggiungimento dei 60 anni. Un terzo dei cittadini europei afferma che desidererebbe continuare a lavorare dopo aver raggiunto l´età del pensionamento e per quasi due terzi dei cittadini europei l´idea di combinare un lavoro part-time e una pensione parziale è più attraente di un pensionamento pieno. L´invecchiamento attivo non riguarda soltanto gli aspetti occupazionali. Circa un quarto dei cittadini europei (compresi gli over 55) afferma di essere impegnato in attività di volontariato. Nei paesi in cui la tradizione del volontariato è meno forte, una proporzione elevata di persone afferma di aver aiutato o fornito sostegno ad altre persone al di fuori del proprio nucleo familiare. Il 36% dei cittadini europei di più di 55 anni dichiara di aver fornito questo tipo di aiuto. Il 15% dei rispondenti di più di 55 anni si occupa di un familiare anziano e il 42% lo ha fatto in passato. Contesto L´anno europeo per l´invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni 2012 intende fare opera di sensibilizzazione sul contributo degli anziani alla società e promuovere misure che consentano agli anziani di rimanere attivi. L´anno europeo 2012 contempla tre dimensioni dell´invecchiamento attivo: Invecchiamento attivo nel mondo del lavoro. Incoraggiare i lavoratori anziani a rimanere nel mondo del lavoro richiede in particolare il miglioramento delle condizioni di lavoro e il loro adattamento allo stato di salute e ai bisogni dei lavoratori anziani, l´aggiornamento delle loro abilità grazie a un migliore accesso all´apprendimento permanente nonché un riesame dei sistemi fiscali e di prestazioni per assicurare che vi siano incentivi reali a lavorare più a lungo. Partecipazione alla società. Migliorare le opportunità e le condizioni in modo da consentire agli anziani di contribuire alla società facendo opera di volontariato o occupandosi della famiglia e di svolgere un ruolo attivo nella società evitando così l´isolamento sociale e molti dei problemi e rischi che l´accompagnano. Vita autonoma. Promozione della salute e medicina preventiva facendo leva su misure atte ad allungare gli anni di vita sana e a prevenire la dipendenza nonché a rendere l´ambiente (edifici pubblici, infrastrutture, trasporti, edilizia) maggiormente favorevole agli anziani e consentire agli anziani di rimanere autonomi quanto più a lungo possibile. L´anno europeo intende incoraggiare tutti i decisori politici e le parti interessate a formulare impegni specifici in tema di invecchiamento attivo e ad adoperarsi per raggiungere tali obiettivi. Gli impegni presi in tal senso possono essere espressi pubblicamente sul sito web dell´Anno europeo. A livello nazionale ed europeo saranno organizzate azioni di comunicazione con il grande pubblico, con le parti interessate, i decisori e i giornalisti.  
   
   
ALBANIA, SCARSI RISULTATI NELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE  
 
Tirana, 16 gennaio 2012 - Secondo una recente ricerca pubblicata da due tra le maggiori Ong operanti in Albania, e incentrata sullo strategia anti-corruzione portata avanti dal Governo, ministeri e agenzie hanno sostanzialmente fallito nell´applicazione di tali misure. Lo studio, realizzato dalla Open Society Foundation in Albania e dell´Institute for Democracy and Mediation, mostra che nel 2010 le istituzioni monitorate hanno introdotto solo il 59 per cento delle misure previste dalla strategia nazionale anti corruzione. Per il direttore di Idm, Gjergji Vurmo, il problema maggiore risiede però nel fatto che anche le misure effettivamente applicate lo sono state in modo insufficiente e senza relazione agli obbiettivi fissati: il basso tasso di applicazione è il risultato di una scarsa volontà politica e della mancanza di capacità amministrativa. Lo studio ha riguardato in particolare l´applicazione di tali misure presso i Ministeri dell´Economia, della Salute, della Giustizie e presso la Polizia di Stato: quest´ultima è quella che ha raggiunto il tasso di applicazione più elevato, con l´80 per cento delle misure previste effettivamente applicate; all´opposto si trova il Ministero della Giustizia, con solo il 40 per cento. Secondo l´Indice della Corruzione pubblicato da Transparency International a inizio dicembre, i cittadini albanesi percepiscono la corruzione come ampiamente diffusa fino ai livelli più alti; l´indice ha posto l´Albania in novantacinquesima posizione su 183 Paesi, rispetto all´ottantesimo posto ottenuto nel 2010.  
   
   
PROVINCE, FORMIGONI: SIANO POCHE ED EFFICIENTI INCONTRO DI LAVORO COI 12 PRESIDENTI DEGLI ENTI TERRITORIALI A BREVE PIANO ORGANICO: ACCORPAMENTI E FORTI TAGLI DEI COSTI  
 
Milano, 16 gennaio 2012 - Dalla Lombardia, entro il 25 febbraio, arriverà una proposta indirizzata al Governo e al Parlamento, che tenga conto dell´opportunità "di tagliare drasticamente i costi, di aumentare l´efficienza, ma anche di garantire il governo del territorio". Il presidente della Regione Roberto Formigoni sintetizza così l´esito dell´incontro con le Province a Palazzo Lombardia. All´ordine del giorno l´articolo 23 della legge 214, che prevede il taglio delle Province italiane. Dalla Lombardia - è questo il significato del tavolo del 13 gennaio, illustrato dallo stesso Formigoni a conclusione della seduta - "parte un invito al Governo e al Parlamento a rivedere sollecitamente questa legge". L´incontro In Regione - Presenti all´incontro - presieduto da Formigoni e dall´assessore regionale al Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali Romano Colozzi - il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, quello del Consiglio della Provincia di Milano Bruno Dapei e i presidenti delle Province di Como, Brescia, Lodi, Monza e Brianza, Sondrio, Bergamo, Cremona, Mantova e Pavia, rispettivamente: Leonardo Carioni, Daniele Molgora, Pietro Foroni, Dario Allevi, Massimo Sertori, Ettore Pirovano, Massimiliano Salini, Alessandro Pastacci e Daniele Bosone. Presenti, per la Provincia di Lecco e quella di Varese, rispettivamente, l´assessore all´Ambiente, Caccia e Pesca Carlo Signorelli e il vicepresidente Gianfranco Bottini. Ha partecipato al Tavolo anche il presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida. Legge Nazionale Troppo Frettolosa - "L´articolo 23 della legge 214 - ha sintetizzato Formigoni - contiene un´impostazione del tutto frettolosa e scoordinata, non capace di tenere in considerazione la differenza tra le Regioni italiane, in particolare quella di una grande Regione come la Lombardia che, in questi anni, ha lavorato insieme alle Province, trasferendo molte competenze e funzioni già a partire dalla riforma Bassanini del 1997. Pare evidente che una legge nazionale non possa pretendere di regimentare nello stesso modo Province virtuose e non virtuose, Province piccole di piccole Regioni e Province medie di medie o grandi Regioni". Razionalizzazione Ma Anche Coesione Territoriale - La necessità assoluta di una semplificazione della Pubblica Amministrazione può e deve portare, per Formigoni, "a un efficientamento dei vari livelli di Governo e, in particolare, a un efficientamento e a una razionalizzazione delle Province e dei costi della Pubblica Amministrazione". Studi interni a Regione Lombardia hanno evidenziato la possibilità di una "drastica riduzione del numero delle Province", ma tutto questo deve essere fatto nella salvaguardia della "necessaria coesione territoriale di una Regione come Lombardia, con 10 milioni di abitanti". Le Posizioni Delle Province - Le Province lombarde intendono lavorare - ha rimarcato il presidente della Provincia di Como e presidente dell´Unione delle Province lombarde, Carioni - con la Regione Lombardia per "uscire da questo empasse. Togliere le Province creerebbe un grande problema ai territori che esse rappresentano, ma anche alla stessa Regione". Carioni parla di azione "incostituzionale" da parte del Governo, segnalando come a Como arriverà un commissario. Per Podestà siamo di fronte al pericolo di "esautorazione del livello intermedio di Governo", che porterebbe a un aumento del costo della Pubblica Amministrazione. Duro il giudizio anche di Pirovano e Molgora: se per il primo "eliminare le Province sarebbe come eliminare i bronchi", per il secondo la strada dell´efficienza non passa attraverso l´abolizione delle Province lombarde.  
   
   
FVG: ALBANIA, TONDO INCONTRA PREMIER BERISHA  
 
Trieste, 16 gennaio 2012 - Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha incontrato il 14 gennaio a Tirana il primo ministro albanese Sali Berisha. Il colloquio, lungo e cordiale, al quale erano presenti anche l´ambasciatore d´Italia in Albania, Massimo Gaiani, e il ministro della sanità albanese, Petrit Vasili, è avvenuto a margine della inaugurazione della clinica "Salus Tirana", iniziativa del Policlinico triestino spa che, con un investimento di 14.5 milioni di euro, mira ad introdurre in Albania standard europei di cura. L´incontro ha permesso a Tondo e Berisha di fare il punto sugli stretti rapporti di collaborazione in atto in diversi settori tra il Friuli Venezia Giulia e la Repubblica di Albania, rapporti che in particolare rappresentano il risultato delle recenti missioni in quel Paese dell´assessore alle relazioni internazionali Elio de Anna (lo scorso ottobre) e di Vladimir Kosic, che fino a qualche mese fa ha guidato l´assessorato regionale alla salute, nonché dell´attività di Finest, la società finanziaria di promozione della cooperazione economica con i Paesi dell´Est europeo. Nell´occasione Berisha ha espresso la gratitudine del Governo albanese in particolare per la cooperazione sanitaria avviata con il Friuli Venezia Giulia, che vede il coinvolgimento dei due istituti di ricovero e cura a carattere scientifico della regione, il materno infantile Burlo Garofolo di Trieste e il Cro di Aviano. Una relazione che persegue l´obiettivo di sostenere la formazione del personale albanese e, grazie all´intervento di Insiel, di realizzare un sistema informativo sanitario per mettere in rete gli ospedali nazionali e meglio programmare e controllare la spesa. Tra l´altro è stato anche rammentato come il viceministro alla Salute dell´Albania Bardh Spahia, sia stato in visita proprio al Cro e al Burlo in settembre. Da parte albanese è stato quindi confermato l´interesse a favorire gli investimenti italiani in genere e friulani in particolare in Albania, Paese che attualmente gode di stabilità economica e politica e che offre significative opportunità nel settore degli idrocarburi e in quelli minerario e della telefonia. In proposito è prossima l´apertura di un Finest Point in Albania, punto di riferimento per l´export delle nostre aziende. Non mancano, è stato ribadito oggi, occasioni di lavorare assieme anche sotto il profilo turistico. Si sta infatti avviando una interessante iniziativa di parternariato volta allo sviluppo anche in Albania del modello dell´albergo diffuso, che in Friuli Venezia Giulia ha permesso di rivitalizzare alcuni centri montani. Per il presidente del Friuli Venezia Giulia, Tondo, quello con il premier Berisha è stato un incontro molto concreto, che rilancia i già ottimi rapporti tra la nostra regione e l´Albania, facendo di Finest il catalizzatore degli investimenti e della cooperazione.  
   
   
RINNOVAMENTO DELLE ISTITUZIONI: INSEDIATA A ROMA COMMISSIONE SPECIALE PARITETICA  
 
Trieste, 16 gennaio 2012 - Si è ufficialmente insediata a Roma, alla presenza dei ministri dell´Interno, Anna Maria Cancellieri, della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, e agli Affari regionali, Piero Gnudi, la Commissione speciale paritetica per il rinnovamento delle Istituzioni. Nel nuovo importante organismo, del quale fanno parte anche Vasco Errani (presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome), Graziano Delrio (Presidente dell´Associazione Nazionale Comuni Italiani, Anci) e Giuseppe Castiglione (Presidente dell´Unione delle Province d´ltalia, Upi), la Conferenza delle Regioni ha designato fra i propri cinque componenti Andrea Garlatti, assessore regionale alla Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle Riforme, unico rappresentante delle Regioni a Statuto speciale. Molteplici i temi nell´agenda dei lavori della Commissione. "Temi che - dichiara l´assessore Garlatti, presente a Roma - riguardano tanto il nuovo assetto della governance istituzionale, sia a livello statale che territoriale, quanto i costi per il funzionamento dell´intero apparato pubblico". "Abbiamo perciò chiesto ai ministri presenti - prosegue Garlatti - di farci conoscere al più presto la posizione del Governo anzitutto sui provvedimenti all´esame del Parlamento, dalla soppressione delle Province alla costituzione del Senato federale, ma anche di specificare quale posizione l´esecutivo intenda portare avanti sull´attuazione del federalismo fiscale, anche in relazione alle ultime manovre finanziarie, all´annunciato provvedimento sulle liberalizzazioni e alla più generale questione dei costi delle istituzioni di tutti i livelli, individuando, anzitutto, gli enti finanziati con risorse statali per distinguere quelli che effettivamente danno un servizio reale ai cittadini ed alle imprese". La Commissione ha fissato un fitto calendario d´incontri, perché dovrà concludere i propri lavori entro novanta giorni. "In questo periodo - assicura Garlatti - intendo farmi tramite di quanto emergerà con la Giunta, con le rappresentanze consiliari e con l´intero sistema delle autonomie locali per far sì che il progetto di riforma che verrà licenziato possa consentire di riavvicinare le istituzioni ai cittadini, semplificare la giungla delle burocrazie e rendere sostenibile l´intero apparato pubblico, e costituisca anche una risorsa in più per il rafforzamento dell´autonomia del Friuli Venezia Giulia e per il rilancio della nostra specialità statutaria".  
   
   
PAR FAS MOLISE, PUBBLICATA SULLA G.U. LA DELIBERA CIPE N. 63  
 
Campobasso, 16 gennaio 2012 - E´ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 12 gennaio la Delibera del Cipe n.63, del 3 agosto scorso, con la quale il Comitato interministeriale per la Programmazione economica rende operativo il Programma attuativo della Regione Molise (Par Fas), che vede un ammontare di risorse disponibili, per iniziative e programmazioni strategiche, pari a 407 milioni di euro. «Si tratta dell´adempimento dell´ultimo passaggio procedurale - ha evidenziato il Presidente della Regione Michele Iorio - che permetterà ora di avviare tutte le opere del Programma Par Fas, immettendo nel nostro sistema economico una somma di oltre 400 milioni di euro. Il Programma prevede l´attuazione di interventi a sostegno delle imprese e del lavoro, oltre che il potenziamento delle infrastrutture, la valorizzazione delle risorse ambientali e la tutela del territorio. Previste anche azioni mirate in favore del sociale e della scuola». «La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Par Fas Molise - ha precisato l´Assessore alla Programmazione Gianfranco Vitagliano - fa della nostra Regione la prima del Piano nazionale per il Sud ad aver ottenuto la conclusione dell´iter procedurale autorizzativo del Programma e il conseguente sblocco delle risorse».  
   
   
FONDI COMUNITARI, EMILIA-ROMAGNA SECONDA REGIONE ITALIANA PER CAPACITÀ DI SPESA  
 
Bologna, 16 gennaio 2012 - In un contesto nazionale che ha visto diverse regioni italiane raggiungere “in affanno” l’obiettivo di spesa dei fondi europei per lo Sviluppo Rurale, fissato al 31 dicembre 2011, la Regione Emilia-romagna, grazie alle erogazioni effettuate da Agrea (l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura), si posiziona ai vertici della classifica nazionale, confermandosi la seconda regione italiana a statuto ordinario per capacità di spesa, subito dopo le Marche e prima della Lombardia e del Veneto. Agrea, che ha raggiunto l´obiettivo di spesa regionale già a giugno dello scorso anno, ha erogato, per il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, più di 157 milioni di euro oltre ai 437 milioni di euro per i pagamenti diretti. “Il risultato raggiunto da Agrea testimonia l´impegno della Regione per l´efficienza nella spesa e la gestione pragmatica dei tanti, troppi, vincoli burocratici e controlli preventivi imposti dai regolamenti comunitari – sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - non c´e´ dubbio che nell´attuale contesto economico, segnato da una drammatica stretta finanziaria e creditizia, la puntuale e veloce erogazione dei finanziamenti comunitari alle imprese agricole costituisca un vero e proprio vantaggio competitivo. E’ un buon risultato che ci induce a continuare con la stessa determinazione, anche per il 2012”.
Programma Sviluppo Rurale Pagamenti diretti
Bologna 22.598.832 86.014.701
Forli´-cesena 16.556.572 44.019.185
Ferrara 14.130.447 81.441.036
Modena 17.671.040 41.937.020
Piacenza 22.547.515 43.550.835
Parma 21.410.246 41.851.834
Ravenna 17.013.886 41.533.258
Reggio Emilia 16.662.534 31.760.060
Rimini 3.505.066 12.628.566
Fuori regione 5.594.477 12.455.874
157.691.312 437.192.368
Per “fuori regione” si intendono aziende beneficiarie dei finanziamenti che hanno la provincia di residenza fuori dai confini regionali, ma superfici coltivate in Emilia-romagna.
 
   
   
VENDOLA A ROMA INCONTRA PROFUMO, BARCA E CLINI. "UN BUON VIATICO PER IL 17"  
 
Bari, 16 gennaio 2012 - Giornata proficua per la Puglia questa che il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola ha trascorso il 12 gennaio a Roma proseguendo l’interlocuzione istituzionale con alcuni ministri del Governo Monti. Due gli incontri. Il primo con i Ministri per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e per l’Ambiente Corrado Clini con i quali il Presidente Vendola ha siglato un accordo per la difesa del suolo che prevede interventi per 195 milioni di euro. Un piano straordinario con l’obiettivo di rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico nel territorio regionale (frane e versanti), da finanziare con risorse statali e regionali. “L’esposizione a rischio idrogeologico del nostro territorio costituisce un problema di grande rilevanza sociale – ha detto Vendola - sia per il numero di vittime che per i danni prodotti alle abitazioni, alle attività economiche ed alle infrastrutture. L’accordo siglato oggi rappresenta un grande passo in avanti perché tragedie conseguenti al cattivo uso del territorio e alla sua incuria non accadano più”. Il secondo incontro è stato quello con il Ministro Francesco Profumo che ha illustrato ai rappresentanti delle regioni meridionali, il bando relativo agli interventi del pon ricerca su società dell’informazione e ambiente. Al tavolo solo due i presidenti di regioni, Nichi Vendola per la Puglia e Stefano Caldoro per la Campania. Un confronto serrato che alla fine ha visto il ministro Profumo accogliere le richieste avanzate dalla Puglia, e cioè quelle relative ad un maggiore coinvolgimento delle regioni nelle procedure valutative e attuative del bando. Il tavolo ha anche definito il termine ultimo per il completamento delle procedure di emanazione dell’avviso entro il 15 febbraio 2012. Il bando di 200 milioni di euro è rivolto alle quattro regioni obiettivo convergenza (Puglia, Calabria, Campania e Sicilia) ma è anche aperto alla partecipazione finanziaria delle altre regioni del Mezzogiorno. “La giornata di oggi è un buon viatico - ha detto Vendola - per l’incontro che avremo martedì prossimo con il governo, anche perchè dimostra la disponibilità e lo spirito di collaborazione da parte di alcuni Ministri. Certamente lo sguardo d’insieme del governo Monti dovrà essere uno sguardo includente e non escludente, con la consapevolezza che solo un Sud funzionante può far funzionare l’Italia intera. Da questo punto di vista e considerate le importanti novità che stanno intervenendo sul piano metodologico nei rapporti tra ministeri e regioni, sarà decisivo vedere in opera quella svolta di merito che possa consentire un nuovo e virtuoso protagonismo del nostro Mezzogiorno. Un Mezzogiorno – ha concluso Vendola - che è stato lungamente penalizzato nei trasferimenti ordinari nelle politiche di modernizzazione e di innovazione e che talvolta, come nella incandescente vicenda che coinvolge Trenitalia, continua a vedere il Sud escluso da una vera strategia di sviluppo”.  
   
   
BILANCIO ABRUZZO: CHIODI,DANNOSA DISINFORMAZIONE CONSIGLIERI  
 
Pescara, 16 gennaio 2012 - Le norme contenute nella Legge di bilancio approvata lo scorso 29 dicembre sono efficaci dal 1 gennaio 2012, così come recita l´art. 70 della stessa legge, relativo all´entrata in vigore del testo. Lo spiega il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, per "tranquillizzare gli abruzzesi sul fatto che non c´é nessuna sospensione delle misure previste, e nessun danno per le casse regionali". Per il Presidente è "incredibile che i consiglieri regionali, che approvano le leggi, possano commettere tali errori, con conseguenze fatali per l´opinione pubblica che così viene informata su presupposti errati". Il Presidente quindi ricorda che il Burat è on line e gratuito per tutti dal 1 gennaio 2011. Le notizie sono accessibili attraverso il portale della Regione Abruzzo. "Una decisione da noi fortemente voluta - spiega Chiodi - proprio per quei principi di trasparenza, di facilità di accesso e di garanzia di circolazione delle informazioni, che agevola anche i cittadini pe ri quali il servizio è gratuito, diversamente da quanto accadeva prima, con il cartaceo a pagamento. Stupisce quindi che qualche consigliere ignori pure questo e faccia riferimento ad anacronistiche nottate passate a fotocopiare centinaia di documenti". Per concludere il Presidente rende noto che la Legge di bilancio e la legge finanziaria sono state promulgate il 10 e l´11 gennaio 2012, con i numeri 1 e 2.  
   
   
FVG: LA SPESA PER LA DIRIGENZA CALATA DEL 25 PER CENTO  
 
Trieste, 16 gennaio 2012 - Dalle indicazioni fornite il 12 gennaio alla Giunta regionale dall´assessore a Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle Riforme Andrea Garlatti emergono dati particolarmente significativi sulla gestione del personale dirigente della Regione Friuli Venezia Giulia. In quattro anni, cioè dalla fine del 2007 alla fine del 2011, i dirigenti di ruolo, i dirigenti esterni, i dirigenti d´azienda con incarico, i dirigenti giornalisti e i dirigenti in comando sono scesi complessivamente di ben 31 unità, passando da 145 a 114. Un calo che in termini percentuali si attesta al 21,38% e che cresce ulteriormente nel raffronto della spesa la cui riduzione, in quattro anni, sfiora il 25% (esattamente meno 24,33%). In cifre, il costo per le casse della Regione si è ridotto esattamente di 4.937.835,29 euro, passando da oltre 20 milioni di euro a poco più di 15 all´anno. Il che sta a significare che l´Amministrazione regionale oggi spende un quarto di meno di quel che spendeva nel 2007. All´indomani della sua elezione il presidente Tondo aveva avviato la "cura dimagrante" delle figure apicali dell´apparato regionale, abrogando la figura del Direttore generale, il cui costo annuo ammontava ad oltre 310.000 euro. La svolta è stata quindi determinata dalla radicale riforma delle direzioni e dei servizi, varata dalla Giunta nel 2010 su indicazione dell´assessore Garlatti, con la quale è stato drasticamente ridotto l´organico del personale dirigente tanto nelle figure apicali quanto in quelli non apicali. A questi provvedimenti si sono aggiunti il pensionamento di alcuni dirigenti e le misure generali per il contenimento delle spesa. "Questa significativa riduzione della spesa per la dirigenza - sottolinea il presidente della Regione Renzo Tondo esprimendo la propria soddisfazione per i risalutati raggiunti grazie all´impegno dell´assessore Garlatti - si inserisce nel più ampio quadro di contenimento dei costi e delle strutture della pubblica amministrazione, per la quale è costante lo sforzo volto al miglioramento dei servizi, a tutto vantaggio dei cittadini del Friuli Venezia Giulia". Nella tabella allegata viene sintetizzato il raffronto fra il costo del personale dirigente nel 2007 e quello sostenuto al termine del 2011. La tabella peraltro non tiene conto di altri importanti provvedimenti varati dalla Giunta guidata dal presidente Tondo, quali la soppressione dell´ex Areran e la complessiva riorganizzazione della ´governance´ del settore salute, che ha tra l´altro visto la cancellazione dell´Agenzia regionale della Sanità.  
   
   
ABRUZZO: CHIODI PROMULGA LEGGE COMUNITARIA REGIONALE 2011 EMANATI ANCHE REGOLAMENTI SU AVIOSUPERFICI E MACELLAZIONE  
 
Pescara, 16 gennaio 2012 - Il presidente della Giunta regionale d´Abruzzo, Gianni Chiodi, ha promulgato la legge regionale 30 dicembre 2011 n. 44 recante "Disposizioni per l´adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivanti dall´appartenenza dell´Italia all´Unione europea. Attuazione delle direttive 2008/98/Ce, 91/676/Ce, 1999/105/Ce, 2008/50/Ce, 2007/2/Ce, 2006/123/Ce e del Regolamento (Ce) 1107/2009. (Legge comunitaria 2011)". Ha emanato, altresì, il Regolamento 21 ottobre 2011 n. 1 recante "Regolamento in materia aviosuperfici occasionali e campi di volo in attuazione della L.r. 10 dicembre 2010 n. 52 (Realizzazione di aviosuperfici occasionali e campi di volo nel territorio regionale)"; ed il Regolamento 21 dicembre 2011 n. 2 recante "Macellazione per il consumo familiare di animali di allevamento delle varie specie ai sensi dell´art. 4 della L.r. 27 ottobre 2010 n. 45".  
   
   
8 MILIONI PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEI SERVIZI COMUNALI DEL PIEMONTE  
 
Torino, 16 dicembre 2012 - E’ di circa 8 milioni di euro il contributo che la Regione ha assegnato al sistema degli enti locali piemontesi per la gestione associata delle funzioni e dei servizi. L’approvazione della graduatoria che stanzia i fondi ad 81 forme associative rappresenta per l’assessore regionale agli Enti locali, Elena Maccanti, “un ulteriore passo della Giunta Cota che, seppur in un momento di forte contrazione delle risorse pubbliche, è al fianco degli enti locali in questa difficile fase di cambiamento”. Le funzioni finanziate sono quelle fondamentali che dovranno essere obbligatoriamente gestite in forma associata dai Comuni sotto i 5.000 abitanti e, quelli montani, sotto i 3.000 abitanti: funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, istruzione pubblica, viabilità e trasporti, polizia locale, gestione del territorio e dell’ambiente, sociale. “Il bando aperto dalla Regione nello scorso mese di ottobre - commenta Maccanti - andava nella direzione di accompagnare i Comuni verso l’obbligatorietà della gestione associata così come prevista dal decreto legge 78. Nella definizione dei criteri di assegnazione delle risorse, infatti, abbiamo premiato le forme associative strutturate, in particolare le Unioni di Comuni, in base al numero di servizi fondamentali che erogano e alla popolazione che raggiungono, con una ulteriore premialità per il settore sociale e per quelle forme associative che coinvolgono i piccoli Comuni, che sono di norma quelli più penalizzati nella possibilità di erogare servizi efficienti a costi standard. Come annunciato abbiamo ammesso a finanziamento, fino a capienza delle risorse, anche le convenzioni. Anche la tempistica molto rapida dell’istruttoria permette di sostenere concretamente i Comuni nell’organizzazione e nella gestione dei servizi” Maccanti sottolinea infine che “la Regione è al fianco dei Comuni in una fase molto delicata: nel 2012 entra infatti in vigore l’obbligo di gestione associata delle funzioni fondamentali e la Regione vuole essere di supporto, anche tecnico, per gli adempimenti di legge. Abbiamo approvato un disegno di legge che introduce importanti novità alla normativa e ci auguriamo che presto si inizi la discussione in sede di Consiglio delle Autonomie locali e di Consiglio regionale”.  
   
   
INCONTRO ALLA REGIONE CALABRIA SUI PISL "MINORANZE LINGUISTICHE"  
 
 Catanzaro, 16 gennaio 2012 - Nella sede dell’assessorato regionale al Bilancio si è svolto un incontro tra gli Assessori Giacomo Mancini e Mario Caligiuri ed Aldo Marino, Presidente dell’Unione dei Comuni Arberia, nonché sindaco del Comune di Vaccarizzo Albanese, e il consigliere comunale di San Demetrio Corone, Salvatore Mauro. Alla riunione hanno partecipato anche i dirigenti regionali Anna Tavano, autorità di gestione del Por Calabria Fesr 2007/2013, e Luigi Zinno direttore del nucleo di valutazione del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria. Al centro del confronto la problematica relativa ai Pisl “Minoranze linguistiche”. Da parte loro gli Assessori Mancini e Caligiuri hanno ribadito che il percorso amministrativo seguito finora – che comprende anche il criterio di ripartizione dei fondi tra le minoranze - è stato avviato a suo tempo dalla precedente amministrazione regionale, sulla base di accordi condivisi da tutte le amministrazioni provinciali della Calabria. Un iter che poi è proseguito senza che mai nessuna Provincia abbia posto delle obiezioni in merito. Gli amministratori della comunità arbereshe dopo aver ringraziato gli Assessori per la disponibilita´ all´ascolto delle loro ragioni, hanno chiesto la modifica del criterio di riparto stabilito con la delibera di giunta n.163 del febbraio 2010 – e quindi precedente all’insediamento della giunta Scopelliti - al fine di tener conto della effettiva consistenza delle minoranze presenti in Calabria. Tutti i partecipanti alla riunione hanno manifestato la ferma volontà di non perdere le risorse previste dal Por 2007/2013 per i Pisl relativi alle minoranze linguistiche, che consistono in 14milioni di euro. In risposta a quanto richiesto gli assessori hanno precisato l’impossibilità di modificare l’impianto esistente nei tempi stringenti previsti per la pubblicazione del bando, che se non rispettati costringerebbero a impiegare le risorse assegnate alle minoranze per altri interventi. Gli Assessori Mancini e Caligiuri hanno, perciò, ribadito la volontà di portare avanti l´approvazione dell´avviso per il pieno utilizzo delle risorse, assicurando la disponibilita´ della Giunta Regionale a studiare opportune soluzioni che sin da ora, con parte delle risorse rinvenienti dalle economie, e per il futuro consentano di continuare a valorizzare le minoranze linguistiche e arbereshe presenti sul territorio calabrese.  
   
   
QUATTRO INCONTRI PUBBLICI SUL NUOVO STATUTO DELLA REGIONE BASILICATA. POTENZA E A MATERA IL CONSIGLIO REGIONALE INCONTRA I CITTADINI, LE ASSOCIAZIONI E LE ISTITUZIONI DEL TERRITORIO PER DISCUTERE PRINCIPI E REGOLE DELLA CARTA FONDAMENTALE DELLA REGIONE  
 
Potenza, 16 gennaio 2012 - “I giorni dello Statuto” è il titolo delle quattro giornate di discussione promosse dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e dalla prima Commissione consiliare permanente dell’Assemblea (Affari istituzionali) per coinvolgere i cittadini, le associazioni e le istituzioni del territorio nella riflessione sulla riscrittura dei principi e delle regole della carta fondamentale della Regione. Il primo appuntamento, svoltosi sabato 14 gennaio, alle ore 10,00, nella sala B al piano terra del palazzo del Consiglio regionale (via Verrastro, 6 – Potenza), un confronto fra i protagonisti lucani di ieri e di oggi del Consiglio regionale e del Parlamento, che verterà sul tema “Le istituzioni 40 anni dopo: governo e rappresentanza alla prova del tempo”. “Istituzioni, economia, soggetti sociali: programmazione e condivisione” è invece il titolo dell’incontro con i rappresentanti di imprenditori, sindacati, associazioni di categoria e professionisti, che avrà luogo sabato 21 gennaio, alle ore 10,00 nella sala convegni di palazzo Lanfranchi (piazzetta Pascoli, Matera). Di nuovo a Potenza, nella stessa sala B al piano terra del palazzo del Consiglio regionale sabato 28 gennaio (ore 10,00) i rappresentanti degli enti locali e delle altre istituzioni del territorio discuteranno della “Regione delle Autonomie: il protagonismo del territorio e delle comunità”. L’ultimo incontro avrà luogo a Matera venerdì 3 febbraio (ore 17,00 – palazzo Lanfranchi – piazzetta Pascoli) e sarà dedicato alla “Partecipazione come risorsa della democrazia regionale”. Ne discuteranno i rappresentanti dell’Università, del mondo della ricerca, delle associazioni culturali e di volontariato.  
   
   
CALABRIA: EFFETTUATI NEI PRIMI DIECI GIORNI DI GENNAIO PAGAMENTI PER OLTRE 155 MILIONI  
 
Calabria, 16 gennaio 201 2- La Ragioneria generale della Regione ha effettuato, nei primi dieci giorni dell’anno, pagamenti per oltre centocinquantacinque milioni di euro. Gli uffici hanno, infatti, provveduto all’emissione dei mandati di pagamento in favore della quasi totalità dei beneficiari che non era stato possibile liquidare negli ultimi mesi del 2011 a causa dei vincoli stringenti imposti dal rispetto del patto di stabilità. Sono, dunque, bastate due settimane di lavoro perché le imprese, gli enti locali e gli altri creditori in attesa di liquidazione ricevessero quanto dovuto, grazie ad uno sforzo organizzativo che ha permesso di anticipare di parecchie settimane la riapertura dei pagamenti rispetto ai tempi degli anni precedenti. Entro qualche giorno la Ragioneria Generale assicurerà, inoltre, l’integrale azzeramento dei pagamenti in sospeso per il Patto 2011, completando il lavoro, attraverso la liquidazione dei decreti a valere sui residui perenti, per i quali l’ultima Legge di Bilancio prevede una nuova procedura, diretta a monitorarne i volumi. "La riapertura tempestiva dei pagamenti - ha dichiarato l´Assessore al Bilancio Giacomo Mancini - è senz´altro un risultato positivo conseguito dall´Amministrazione guidata del Governatore Scopelliti, che rappresenta un nuovo segnale di controtendenza rispetto al passato e consente di mettere in circolo risorse copiose in un momento economico complesso e delicato anche per la nostra comunità regionale".  
   
   
TOSCANA: BANDO REGIONALE PICCOLE OPERE PUBBLICHE, AL VIA 30 INTERVENTI  
 
Firenze, 16 gennaio 2012 – Sono 30 le piccole opere pubbliche che prenderanno il via in Toscana grazie ai fondi di un apposito bando regionale destinato agli appalti cosiddetti “sottosoglia” cioè di valore inferiore ai 500.000 euro e quindi direttamente appaltabili ai comuni. La Regione Toscana ha recentemente approvato la graduatoria per la seconda tranche di interventi del bando (la prima era stata chiusa a fine estate) grazie alla quale saranno finanziate le progettazioni di 15 interventi proposti da altrettanti comuni per un totale di 200.000 euro di finanziamenti. Altri 15 progetti presentati dai Comuni erano stati inseriti nella prima tranche con un impegno finanziario leggermente più elevato (250.000 euro). In tutto, dunque, la Regione ha investito per le progettazioni delle 30 opere 450.000 euro, che attiveranno sul territorio interventi per un valore di circa 8 milioni e 140 mila euro. “In un momento di crisi sosteniamo gli enti locali nella realizzazione di piccole opere, finanziando la progettazione – commenta l’assessore regionale a infrastrutture e mobilità Luca Ceccobao – si tratta di risorse preziose soprattutto per i piccoli comuni che vengono aiutati a progettare e realizzare opere pubbliche immediatamente realizzabili. Parliamo di interventi sulla viabilità, marciapiedi, sistemazione di punti urbani, che possono portare lavoro e migliorare la qualità di vita e la sicurezza delle nostre comunità. Il bando serviva proprio a farsi trovare pronti con la progettazione, per dare il via ai cantieri una volta reperite le risorse”. Gli interventi previsti in queste seconda tranche riguardano i comuni di Arezzo, Laterina, Anghiari (Provincia di Arezzo), Torrita, Rapolano, Castelnuovo Berardenga, Montepulciano, Poggibonsi (Siena), Imporuneta, Barberino e Borgo san Lorenzo (Firenze), Lucca, Castiglion della Pescaia e Roccastrada (Grosseto), Castellina Marittima (Pisa) Ma vediamo in dettaglio l’elenco complessivo delle opere divise per provincia. Arezzo: Monte San Savino – Lavori di restauro della pavimentazione del centro storico-sociale Laterina – Realizzazione di marciapiedi e fognatura in via Roma; Arezzo – Ciclopista stazione ferroviaria-via Calamandrei-chiusa dei Monaci -. Lotto n.4. Anghiari: riqualificazione dei tracciati carrabili nel comune e individuazione di percorsi ciclopedonali nel capoluogoe in perfieria. Firenze: Impruneta – lavori per ripristino e messa in sicurezza del ponte in via di castello, Pozzolatic; Barberino – Manutenzione straordinaria e risanamento di via don Cioni lungo il torrente Stura; Borgo San Lorenzo – messa in sicurezza incrocio fra via della Repubblica e via Marconi; Vinci – Sistemazione dell’asse attrezzato Viale Togliatti – via Leonardo da Vinci; Capraia e Limite – Realizzazione di passerella pedonale sull’Arno a Capraia; San Piero a Sieve – Nuova rotatoria in loc. Le Mozzete; Bagno a Ripoli – ripristino muro di sostegno alla sede stradale di via di Fattucchia, della viabilità di collegamento tra centri minori e aree servite da infrastrutture di servizio pubblico; Gambassi Terme – Sistemazione funzionale rifacimento pavimentazione e arredo urbano di via Garibaldi; Montelupo Fiorentino – Ristrutturazione e messa in sicurezza di alcuni tratti di via Maremmana con interventi di messa in sicurezza del Polte sul Rio Grande di Sammontana; Vicchio – realizzazione opere in località Caselle. Grosseto: Roccastrada – Centro commerciale naturale di Roccastrada, riqualificazione di viale Marconi; Castiglion della Pescaia – realizzazione marciapiede strada provinciale del Padule. Lucca: Lucca – realizzazione di una intersezione a rotatoria all’incrocio tra statale 12 dell’Abetone e del Brennero e la bretella Salt in frazione di Vicopelago. Pisa: Castellina Marittima – riqualificazione di via della repubblica; Vicopisano – progetto accessibilità sostenibile e in sicurezza nel centro storico-sociale; Volterra - realizzazione pensilina in piazza martiri della Libertà; Casciana terme – Nuovo parcheggio via Bonicoli. Siena: Torrita di Siena - Realizzazione di marciapiede lungo la Sp 327 di Foiano nel centro del capoluogo; Castelnuovo Berardenga – Riqualificazione dell’area mercatale del centro storico; Rapolano – Realizzazione marciapiede sulla via provinciale sud; Montepulciano – realizzazione marciapiedi nelle frazioni Tre Berte, Salcheto, Abbadia e Acquaviva; Poggibonsi – Sistemazione piani viabili e manutenzione strade urbane e extraurbane; Castellina in Chianti – Percorso pedonale protetto da loc. Croce fiorentina al centro storico; Monteriggioni – Viabilità ciclopedonale in loc. San Martino a Tognazza; San Casciano dei Bagni – Ampliamento sede stradale di via Monticchiello nel capoluogo; San Gimignano – Sistema centralizzato di segnalamento e indirizzamento verso le aree di parcheggio di San Gimignano.  
   
   
PROVINCIA DI CUNEO, GLI INVESTIMENTI 2011 OLTRE QUOTA 27 MILIONI PAGAMENTI IN REGOLA E PATTO RISPETTATO”. NELL’ULTIMO TRIMESTRE TEMPI MEDI DI LIQUIDAZIONE 27 GIORNI  
 
Cuneo, 16 gennaio 2012 - Sono 27.358.11,88 euro interamente liquidati dalla Provincia a favore delle aziende aggiudicatarie dei lavori nel 2011: questo il dato complessivo dei pagamenti in conto capitale operati dall’Ente nello scorso esercizio. “Una situazione particolarmente positiva – ha commentato la presidente della Provincia Gianna Gancia – perché le aziende, grazie ad una programmazione stringente messa in campo da giunta e servizi competenti, non hanno dovuto scontare eccessivi ritardi imputabili al patto di stabilità che pure è stato pienamente rispettato”. La spesa totale per investimenti nel 2011 è la migliore degli ultimi anni, superando i 23.696.251 euro del 2010, i 27.107.173 del 2009 ed i 27.090.548 del 2008. Sulla scorta di questi dati, l’amministrazione provinciale vanta anche nel 2011 tempi medi di pagamento inferiori ai 60 giorni, che addirittura sono diventati 27 nell’ultimo trimestre, periodo nel quale le opportunità dischiuse dal patto regionalizzato hanno consentito all’ente di liquidare oltre 9 milioni di euro a vantaggio delle aziende: questo a dimostrazione che, in assenza di vincoli stringenti del patto e dei tempi procedurali imposti dalla legge (a partire dalla verifica del Durc), la Provincia effettuerebbe i pagamenti entro i 30 giorni. “Non è facile – ha concluso la presidente Gancia – modulare opere e pagamenti in funzione dei crescenti vincoli sulla spesa derivanti dal patto, ma possiamo sicuramente essere soddisfatti d’essere riusciti ad immettere liquidità nel sistema imprenditoriale, in un momento particolarmente critico per l’economia”.  
   
   
IMPRENDERO´: FORMAZIONE E CONTRIBUTI PER LA NUOVA IMPRESA  
 
Trieste, 16 gennaio 2012 - Nella terza edizione del progetto Imprenderò la Regione Friuli Venezia Giulia dà corpo, oltre che forma, all´obiettivo di creare nuova impresa. Se fino al passato, infatti, lo strumento comprendeva esclusivamente la parte formativa finalizzata a creare nuovi imprenditori, da quest´anno ci sarà anche l´erogazione di un contributo per l´avvio di un´attività autonoma, destinato a chi ha seguito il ciclo dei corsi. E´ stato infatti deliberato dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Lavoro e alla Formazione Angela Brandi, il regolamento per la concessione di un sostegno economico per la costituzione di nuove imprese nell´ambito del progetto Imprenderò. Fra le spese ammissibili quelle per l´avvio dell´impresa, sia per le consulenze tecnico-amministrative, sia per l´acquisizione di macchinari o di arredo per gli uffici, così come di computer e programmi informatici. Il contributo per ogni singolo richiedente va da un minimo di 10mila Euro ad un massimo di 30mila e può essere anche concesso in via anticipata per il 70 per cento della somma spettante. L´ammontare delle risorse previste da erogare è di 400mila Euro. La richiesta deve essere corredata, oltre che da un attestato di frequentazione dei corsi previsti dal progetto, anche da un piano di impresa che illustri l´attività avviata e il relativo piano di spesa. La domanda di contributo andrà recapitata alla Provincia competente, che sarà l´ente deputato alla fissazione dei termini per la presentazione delle istanze. "Strumenti come Imprenderò - dichiara l´assessore regionale Angela Brandi - possono essere determinanti per accompagnare una cultura d´impresa, quale base di uno sviluppo che non può prescindere dal coraggio e dalla volontà di chi vuole confrontarsi con il mercato, trovando nella amministrazione regionale un punto di riferimento affidabile ed efficiente". "Per offrire sostegno concreto ai nuovi imprenditori - spiega ancora l´assessore Brandi - bisogna puntare soprattutto sulla competenza, attraverso la formazione e gli incentivi. Infatti, in un´ottica in cui la competitività gioca un ruolo determinante, solo questa formula può garantire la creazione di imprese capaci di affrontare il mercato". Il progetto Imprenderò, operativo da tre anni e attuato da un´associazione temporanea di scopo, vincitrice della gara europea bandita dalla Regione, persegue l´obiettivo della creazione di nuovi imprenditori, fornendo servizi integrati di orientamento, formazione, tutoraggio e consulenza per la pianificazione del percorso imprenditoriale e del piano d´impresa. Da una visione strategica che persegue una politica di pari opportunità questo intervento si dimostra particolarmente importante, poiché, fra le altre cose, può rafforzare ulteriormente la presenza femminile tra gli imprenditori del Friuli Venezia Giulia che, al terzo trimestre 2011, raggiunge il 23,8% del totale, evidenziando tra l´altro, rispetto allo stesso periodo del 2010, un lieve aumento (+0,2%) nel numero di imprese femminili. Sul piano formativo con questo nuovo intervento vengono riconfermate azioni quali il passaggio generazionale (per esempio da padre a figlio), la trasmissione d´impresa con riferimento alle attività di particolare pregio e valore storico artistico. Tra le iniziative vi è anche la formazione manageriale in favore delle piccole e medie imprese, in cui sono previsti tra i temi anche la gestione delle risorse umane e della micro impresa, ambiti in cui ad esempio la presenza femminile è particolarmente coinvolta.  
   
   
LEGALITA´: LOMBARDO, PARCO UDITORE RESTITUITO ALLA CITTA´ DI PALERMO  
 
Palermo, 16 gennaio 2012 - "Un altro spazio viene restituito alla collettivita´ e alla legalita´. Recependo le istanze provenienti dalla popolazione e proseguendo sulla strada della promozione della legalita´, il governo della Regione dimostra la sua presenza sul territorio nell´interesse dei siciliani". Cosi´ il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, intervenendo a margine della cerimonia di inaugurazione del parco Uditore da oggi aperto alle visite guidate e da aprile al pubblico. "Nella casa-covo di Riina - ha ricordato Lombardo - che si trova a pochi passi da qua, sorgera´ una caserma dei carabinieri e appena ieri e´ stato consegnato al generale Teo Luzi, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, il decreto con il quale la Regione finanzia la ristrutturazione della villa di via Bernini in cui il boss Salvatore Riina trascorse l´ultimo periodo della propria latitanza allo scopo di trasformarla in caserma dei carabinieri. Oggi inauguriamo questo spazio destinato alla fruizione della collettivita´ e a diventare museo della memoria. Sono segnali importanti, passi verso la riappropriazione, da parte dei siciliani, di cio´ che gli appartiene di diritto". Il parco Uditore si chiamera´ parco della memoria e della legalita´. Sara´ luogo di incontri, dibattiti e opportunita´ per non dimenticare il sacrificio dei tanti eroi nella lotta alle mafie e la ribellione di un intero popolo. E li´ si potra´ pensare di realizzare il museo della Memoria e della Legalita´. Il parco Uditore e´ un´area di 9 ettari. E´ stato realizzato in breve tempo e con poche risorse (impiegati appena 100 mila euro), con la collaborazione dell´Universita´, dell´Accademia delle belle arti e del Corpo Forestale della Regione, che ne curera´ la custodia e la gestione. L´istituzione del parco si deve anche all´impegno dell´associazione "U parcu", che ha raccolto oltre 7.500 firme a favore dell´iniziativa. Il progetto prevede la realizzazione di nuovi arredi fissi per esterno, la trasformazione di alcuni manufatti presenti nell´area, una zona giochi per i bimbi di 2.000 metri quadrati, una palestra all´aperto, un´area per il dog fitness & health, un´area per la meditazione, alcune strutture in bamboo per l´ombreggiatura e un sistema di percorsi ciclopedonali e per il jogging. "Abbiamo avviato - ha detto l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao - un dialogo che siamo certi portera´ a una proficua collaborazione con l´istituto di cultura italiana a Londra. Intendiamo chiudere un accordo di collaborazione e gemellaggio con uno dei piu´ importanti parchi di Londra e cio´ consentira´ uno scambio di conoscenze ed esperienze di livello europeo". Da oggi, ogni 15 giorni, sono possibili visite guidate. L´apertura totale del parco e´ prevista per il 31 marzo. - L´area, oggi di proprieta´ pubblica, perviene alla Regione nel 1963 dall´Agip. In mano ad affittuari per piu´ di trent´anni, dopo l´arresto di Toto´ Riina avvenuto nei pressi, l´area ritorna nella disponibilita´ della Regione, ma senza una precisa destinazione a meno di alcuni depositi e pochi uffici insediati in piccole costruzioni. Il Piano regolatore (1994-2004) la destina al Centro Direzionale della Regione siciliana. Dal 2008, la Facolta´ di Architettura dell´Universita´ di Palermo inizia studi mirati sulla consistenza dell´area nella potenziale convivenza con la destinazione a centro direzionale, dimostrando che un parco e gli uffici possono coesistere a patto di edifici a notevole sviluppo verticale. La Facolta´ di Agraria contribuisce agli studi con una mappatura delle specie vegetali presenti nell´area. Oggi la Regione ha deciso di non insediarvi piu´ alcuna costruzione. A margine dell´area, nel frattempo, si sta costruendo una delle nuove linee del tram. A novembre 2010 nasce il Comitato cittadino per il Parco Uditore che in breve si trasforma nell´associazione "U´ parcu", con l´obiettivo di salvaguardare Fondo Uditore perche´ diventi un parco urbano, un luogo di benessere per famiglie, anziani e bambini. La sfida del comitato, sposata subito dai ricercatori coinvolti nello studio dell´area, e´ fare un giardino pubblico ma anche uno spazio di utilita´ sociale, in virtu´ della sua collocazione strategica in un quartiere a grande densita´ di popolazione, privo per lo piu´ di spazi di aggregazione. In appena sei mesi, il comitato raccoglie piu´ di 6.000 firme, conta sul sostegno diretto di oltre 8.000 cittadini e 16 associazioni, promuove la presentazione di una variante urbanistica che sancisca una nuova destinazione a parco urbano dell´area, variante al momento in consiglio comunale. Mentre il Comune istruisce la variante la Regione siciliana accoglie favorevolmente l´iniziativa popolare e appoggia il progetto. L´area passa quindi in gestione al Corpo Forestale regionale e con la partecipazione di alcuni docenti dell´Universita´, di un gruppo di studenti universitari e volontari, dei funzionari del Corpo Forestale e degli operai in forza alla Regione siciliana, nasce un progetto di bonifica e recupero che viene dal basso, una vera operazione di "low cost landscape".  
   
   
CARCERI VENETE: 500 MILA EURO A SOSTEGNO 28 PROGETTI DI PREVENZIONE RECIDIVA E REINSERIMENTO SOCIALE  
 
Venezia, 16 gennaio 2012 - La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell´Assessore regionale alle politiche sociali Remo Sernagiotto, ha approvato una delibera che assegna 500 mila euro di contributi per il 2011 a favore di 28 progetti che riguardano gli istituti penitenziari del Veneto e che hanno finalità educative. Dei progetti finanziati, 16 sono a favore dei detenuti negli Istituti di Pena del Veneto, 9 di quelli in area penale esterna (cioè affidate in prova ai servizi sociali, o in semilibertà, o detenzione domiciliare) e 3 riguardano azioni a favore di detenuti adulti con pena residua inferiore a un anno. Le iniziative sono proposte e curate da associazioni di volontariato e del privato sociale , in stretta collaborazione con le Direzioni degli Istituti, degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna e dell’Ufficio di Servizio Sociale Minorenni. “Da un punto di vista generale – afferma Sernagiotto - il sostegno delle iniziative educative, destinate alle persone in esecuzione penale, conferma l´impegno costante della Regione Veneto in questo settore, nel perseguimento dell’obiettivo di prevenzione della recidiva, garantendo la finalità rieducativa della pena e il successivo reinserimento sociale della persona detenuta. Vanno riconsegnate alla società - aggiunge -persone che tornino alla normalità di vita e al rispetto delle regole di convivenza; anche per risparmiare i soldi della collettività. Ricordo che mantenere un detenuto in carcere costa ogni giorno allo Stato, cioè a tutti noi, tra i 600 e i 700 euro, mentre costerebbe molto ma molto meno far sì che una volta uscito si guadagni da vivere, magari con un percorso protetto, e non ritorni in galera. Attualmente, come sappiamo è l’87% che ritorna in carcere dopo essere stato rilasciato”.  
   
   
FONDO SOLIDARIETÀ: FIRMATO PROTOCOLLO REGIONE UMBRIA-CEU-ANCI  
 
 Perugia, 16 gennaio 2012 – “Abbiamo voluto rinnovare il nostro impegno finanziario a sostegno del Fondo di solidarietà della Conferenza episcopale umbra perché così possiamo realizzare interventi di aiuto e sostegno verso quelle famiglie che per ragioni diverse sarebbero difficilmente raggiungibili dalla rete pubblica dei servizi sociali”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in occasione della firma del protocollo d’intesa tra Regione, Anci e Ceu con il quale si stanziano 100 mila euro a favore del Fondo. Il protocollo è stato sottoscritto oltre che dalla Presidente Marini, dal presidente della Ceu, monsignor Vincenzo Paglia, dal presidente dell’Anci, Wladimiro Boccali, presenti anche l’assessore regionale alle politiche sociali, Carla Casciari, ed il sindaco di Massa Martana, Maria Pia Bruscolotti, che per l’Anci segue il settore del welfare. La presidente Marini ha tenuto a sottolineare come l’attività del Fondo, e la partecipazione finanziaria della Regione, svolga una funzione “integrativa” delle politiche a favore della famiglia che la regione sta mettendo in atto, grazie alla nuova legge regionale: “La nostra adesione al Fondo – ha detto la presidente - è ispirata al principio della sussidiarietà e vuole favorire l’attività della Ceu che attraverso le strutture della Caritas è in grado di offrire aiuto e sostegno diretto ed immediato a quelle famiglie ad alto rischio di marginalità e povertà”. “Vorrei aggiungere che la Giunta regionale avverte fino in fondo la responsabilità di mantenere inalterato il livello delle risorse finanziare da destinare alle politiche sociali, pur in presenza di un drastico taglio dei trasferimenti statali”. “Questo è un esempio di sussidiarietà praticata e non parlata – ha detto il presidente dell’Anci Boccali – che realizza aiuto ed interventi concreti e riesce a raggiungere quelle ‘zone grigie’ della popolazione, sia italiana che immigrata, che altrimenti non potrebbero contare su alcun tipo di aiuto pubblico”. Monsignor Paglia, nell’illustrare l’attività svolta nel corso dei 18 mesi di vita del Fondo, ha tenuto a sottolineare come la drammaticità della condizione di moltissime famiglie ha imposto il rinnovo di una iniziativa di solidarietà che vede coinvolte tutte le parrocchie della regione: “Ciò che ci preoccupa maggiormente – ha detto monsignor Paglia – è il continuo aumento del numero di persone e famiglie che scivolano verso la povertà. Inoltre, per tantissimi lavoratori della nostra regione si sta anche esaurendo il beneficio della cassa integrazione e di altri ammortizzatori sociali per cui il sostegno del Fondo diviene l’unico ed ultimo strumento in grado di offrire un po’ di solidarietà che in taluni casi è fondamentale per la stessa sopravvivenza”. La scheda – Con la sottoscrizione del protocollo d’intesa, la Regione Umbria si impegna a contribuire alla raccolta attivata dalla Conferenza Episcopale Umbra (Ceu) per il Fondo di solidarietà a favore delle famiglie in difficoltà economica, destinando a questo scopo 100mila euro. L’anci sosterrà l’impiego delle risorse in modo che ci sia una armonizzazione con gli interventi e servizi che i Comuni dell’Umbria prestano a favore delle famiglie vulnerabili e le famiglie che necessitano di aiuti a causa della difficile situazione economica e lavorativa, attraverso lo scambio di informazioni. La Chiesa umbra ha rilanciato la raccolta per il Fondo di solidarietà, attivato nel 2009 e con costi di gestione pressoché zero, con l’obiettivo di portare da sei a dodici mesi l’aiuto alle famiglie, rivolgendo un appello a tutti: cittadini, sacerdoti, religiosi, imprenditori, politici, professionisti, rappresentanti delle associazioni cattoliche e non, di categoria e del mondo bancario, produttivo ed istituzionale. Finora sono stati raccolti oltre 1 milione e 900 mila euro (1.902.571,03), e sono state aiutate più di mille famiglie in difficoltà per un importo complessivo impegnato (al 31 dicembre 2011) di circa 1 milione e 835mila euro. Dei 1008 nuclei familiari aiutati, il 51 per cento ha la cittadinanza italiana; sono così ripartiti per ciascuna delle otto Diocesi dell’Umbria: 89 Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino; 110 Città di Castello; 89 Foligno; 40 Gubbio; 93 Orvieto-todi; 310 Perugia - Città della Pieve; 109 Spoleto-norcia; 168 Terni-narni-amelia. Nel protocollo d’intesa, si sottolinea che “la crisi economica-occupazionale ha fatto emergere anche in Umbria una nuova stratificazione della vulnerabilità sociale” che ha portato la Regione a mettere in atto nuove misure di sostegno e servizi a favore delle famiglie a forte disagio economico e sociale, già interessate dagli interventi assistenziali forniti dai Servizi sociali dei Comuni, e di quelle a rischio di impoverimento, posti come priorità nel Piano sociale regionale e nei successivi atti attuativi. In particolare, si ricorda che nel 2011 la Regione ha dato attuazione all’intervento previsto per le famiglie vulnerabili dalla legge regionale n. 13/2010 “Disciplina dei servizi e degli interventi a favore della famiglia” destinandovi 1 milione e mezzo di euro, trasferito ai Comuni capofila delle Zone sociali. Nel 2011, con risorse proprie e del Fondo nazionale per le famiglie, la Regione ha attuato una serie di azioni mirate all’abbattimento dei costi di servizi per le famiglie con figli numerosi, la riorganizzazione dei consultori familiari, la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari, interventi per favorire la permanenza o il ritorno in famiglia di persone parzialmente o totalmente non autosufficienti.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: VIA LIBERA A LEGGE RIORDINO ISTITUZIONALE MONTAGNA  
 
Trieste, 16 gennaio 2012 - Il Governo ha dato il via libera alla legge regionale 14 del 2011 di riordino istituzionale del territorio montano. Non c´è stata impugnativa e "da oggi non si frappongono più ostacoli alla piena operatività del primo, radicale provvedimento di rilancio del sistema istituzionale della nostra regione", informa in una nota Andrea Garlatti, assessore regionale alla Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle Riforme. "E´ un risultato importante e non scontato - prosegue la nota di Garlatti, che della legge è stato promotore - tenuto conto che da alcune parti si erano mossi dubbi e rilievi su alcune sue norme. Il fatto che il Governo, pur sollecitato, abbia condiviso le nostre scelte e non abbia mosso rilievi al testo varato dal Consiglio regionale significa che, interpretando al meglio la propria autonomia statutaria, la maggioranza regionale non ha travalicato alcuna delle norme di rango costituzionale né i più recenti provvedimenti nazionali in materia di contenimento della spesa pubblica". Il Friuli Venezia Giulia si pone oggi in una posizione di avanguardia rispetto a tutte le altre regioni italiane in quanto ha saputo chiudere definitivamente l´esperienza delle Comunità montane ed aprire la strada a soluzioni nuove di aggregazione sovracomunali per il rilancio del territorio montano. "Soluzioni che ci consentono - sottolinea Garlatti - di sopperire all´inadeguatezza organizzativa dei piccoli Comuni, rendere più efficiente la spesa pubblica ma soprattutto di offrire servizi migliori a chi risiede in montagna". "Oggi si conclude, comunque, solo una prima pur fondamentale tappa di un percorso impegnativo, reso complesso dalla molteplicità delle esigenze e degli interlocutori", evidenzia l´assessore: "l´impegno dell´Amministrazione regionale proseguirà nell´assecondare la puntuale realizzazione di quanto previsto dalla legge, confermando quel metodo di lavoro che ha visto coinvolti in modo ampio, attivo e dialettico le Amministrazioni di tutti i Comuni coinvolti e le loro rappresentanze associative".  
   
   
FAMIGLIA: FORMARE I GIOVANI ALLA SUSSIDIARIETA´  
 
Udine, 16 gennaio 2012 - Le politiche per la famiglia come paradigma della nuova azione di promozione della socialità, ovvero della coesione sociale, e quale risultante di alleanze territoriali che debbono essere regolate dal principio di sussidiarietà. Su questi concetti si è soffermato l´assessore regionale all´Istruzione, Università e Ricerca, Roberto Molinaro, intervenendo al convegno ´Responsabilità sociali e genitorialità´: percorsi di impegno comune tra famiglie, associazioni e istituzioni", svoltosi a Udine, nella sala Paolino d´Aquileia, e organizzato da L´ancora, Società Cooperativa Sociale di Udine, e dall´Agesci, Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani. Il convegno si è svolto nel contesto del progetto Annodare, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e ha consentito di raccogliere le esperienze vissute lo scorso anno, in occasione di una serie di incontri sui temi della responsabilità sociale, dell´aiuto a nuclei familiari in difficoltà, della possibilità di costruire reti di coesione sociale, da duecento genitori e da alcune decine di educatori. A testimoniare questo percorso sono intervenuti rappresentanti di soggetti che operano nell´area udinese per il sostegno alla genitorialità: dalla scuola, ai servizi sociali, alle istituzioni, all´Arcidiocesi di Udine. Mentre la sintesi delle assise è stata compiuta da Franco Floris, direttore della rivista ´Animazione Sociale´ del Gruppo Abele. Molinaro ha colto l´occasione per annunciare alcune azioni e iniziative che saranno avviate quest´anno. Dagli interventi, previsti in forma sperimentale, di sostegno alle gestanti in difficoltà, pari a 500 mila euro, a quelli rivolti ai progetti che saranno ideati dalle stesse famiglie, per 1,9 milioni di euro, alla promozione di un Marchio Famiglia Fvg, collegato alla Carta famiglia. E ha quindi anticipato alcuni dei contenuti del Piano regionale per la famiglia 2012-2014. L´assessore aveva sviluppato il suo intervento partendo dall´analisi dell´attuale società, dalla quale emergono i motivi imprescindibili per i quali è indispensabile che le istituzioni promuovano un´azione a favore della famiglia. Nonché da alcune specifiche considerazioni: in passato le politiche per la famiglia erano state disattese; la crisi che percorre l´intera società spesso rischia di intaccarne i valori fondanti; la consapevolezza che la famiglia stessa rappresenta una reale risorsa per l´intera comunità. Senza trascurare, oltre a ciò, sempre per Molinaro, l´esigenza di implementare, all´interno della comunità, i valori della sussidiarietà per promuovere l´integrazione concreta delle famiglie nel territorio. Con l´obiettivo di favorire il benessere delle famiglie e di far incontrare alle future generazioni un mondo sempre migliore. Per questi motivi, ha spiegato l´assessore, la Regione ha individuato azioni di promozione e accompagnamento, e di integrazione nel territorio, e due priorità strutturali di intervento. Che si possono sintetizzare nella promozione della socialità, tramite la valorizzazione della coesione sociale, della famiglia stessa, e delle relazioni tra i generi (sessi) e le generazioni. E nelle alleanze territoriali regolate dal principio della sussidiarietà, che vedano trasformare il ruolo delle istituzioni, da quello di erogatrici a regolatrici delle azioni da sviluppare sul territorio. Il Friuli Venezia Giulia, secondo Molinaro ha raggiunto risultati concreti in quest´ottica. Attraverso un mix di erogazioni monetarie e la promozione di nuovi servizi, anche grazie al ruolo determinante dei Comuni. Nonché tramite interventi per favorire il diritto allo studio, la carta famiglia, gli assegni di natalità, il sostegno all´accesso a alla frequenza dei servizi per i bimbi da 0 a 3 anni mediante il concorso alla gestione degli asili nido pubblici e privati, e l´aiuto alle famiglie.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: I PROGETTI ´OLTRE IL SOFFITTO DI VETRO´ E ´PERCORSI DONNA´ PER CONTRASTARE LA VIOLENZA.  
 
Ancona, 16 Gennaio 2012 - Contrasto e prevenzione della violenza e tutela delle vittime: queste le finalita` dei due progetti ´Oltre il soffitto di vetro´ e ´Percorsi donna´ trasmessi al Dipartimento delle Pari Opportunita` secondo quanto recentemente deliberato dalla Giunta Regionale. I progetti rientrano nel Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking che prevede azioni mirate per il sostegno, o l´apertura dove mancano, dei Centri antiviolenza e delle strutture pubbliche e private che operano nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno della violenza, in particolare per le vittime la cui incolumita` sia particolarmente a rischio. ´Il drammatico problema della violenza sulle donne e` una triste realta` che occorre combattere sempre e con ogni mezzo ´ dichiara l´assessore alle Pari Opportunita`, Serenella Moroder ´ perche` e` una violazione dei diritti umani, dell´integrita` fisica e psicologica, della sicurezza, della liberta` e della dignita` della persona. E´ purtroppo ´ aggiunge ´ un fenomeno che non conosce differenze socio-culturali o geografiche, molto diffuso e ancora troppe volte nascosto´. La Regione, - spiega l´assessore alle Pari Opportunita` - che si e` sempre fatta portavoce del problema della violenza alle donne secondo le linee dettate dalla legge regionale n.32/2008, intende sostenere e potenziare tutte quelle strutture pubbliche e private in grado di fornire alle vittime di violenza e ai loro bambini, non solo un rifugio sicuro, ma anche una possibilita` concreta di incoraggiamento per ricominciare a vivere liberi dalla paura di essere nuovamente oggetto di abuso. Il progetto ´Oltre il soffitto di vetro´, ha l´obiettivo di ampliare il numero dei servizi offerti, dai centri antiviolenza e la casa di accoglienza gia` attivi. Riguarda il territorio Marche Nord e comprende la Provincia di Ancona e quella di Pesaro e Urbino. In questa realta` operano l´associazione `Donne e Giustizia´, centro antiviolenza della provincia di Ancona (dal 1984), la `Casa Rifugio Zefiro´ (dal 2000) ad Ancona, `La voce dei bambini´ a Senigallia (dal 2008), e il Centro Antiviolenza della Provincia di Pesaro e Urbino (dal 2009). Il progetto ´Percorsi donna´, e` finalizzato all´apertura di un nuovo centro antiviolenza a carattere residenziale dove e` maggiore il gap tra domanda ed offerta. Si riferisce al territorio Marche Sud: provincia di Fermo, Ascoli e Macerata, dove non e` ancora presente un centro residenziale per l´accoglienza.  
   
   
SELEZIONE PER LA RETE ITALIANA DELLE DONNE IMPRENDITRICI  
 
Biella, 16 gennaio 2012 - La Camera di Commercio di Biella informa che è indetta una selezione pubblica in Piemonte per l´individuazione di 4 donne imprenditrici Mentees nell´ambito del progetto “Business Entrepreneurship Women in Network - Bewin”, finalizzato allo sviluppo di una Rete italiana delle donne imprenditrici basata sul trasferimento di esperienze e di conoscenze fra donne che hanno maturato significative esperienze nel campo manageriale (Mentor) e neo imprenditrici agli esordi (Mentee). Possono partecipare alla selezione donne titolari o amministratrici da 12 a 36 mesi di una o più imprese con sede legale in Piemonte, avere almeno un dipendente e aver avuto un significativo sviluppo. Il bando scade il 6 febbraio 2012. Http://www.bi.camcom.gov.it/tool/news/single/view_html?id_news=662  
   
   
PERUGIA: VIOLENZA DONNE, MERCOLEDÌ 18 GENNAIO CONVEGNO “PER UNA NUOVA CIVILTÀ DI RAPPORTI E DI CONVIVENZA”  
 
Perugia, 16 gennaio 2012 – Affronterà il difficile nodo della violenza degli uomini contro le donne, “piaga sociale molto più diffusa di quello che si possa credere”, il convegno promosso dalla Regione Umbria, “Contro la violenza degli uomini sulle donne. Per una nuova civiltà di rapporti e di convivenza”, che si terrà mercoledì 18 gennaio a Perugia (Salone d’Onore di Palazzo Donini, dalle ore 9) e che sarà aperto dall’intervento della presidente della Regione, Catiuscia Marini. “Vogliamo parlare della violenza contro le donne – afferma la Presidente, invitando a partecipare all’iniziativa – senza considerarle solo come ‘vittime’, ma come soggetti da riconoscere e rafforzare nella loro libertà, identità e consapevolezza. Per questo, accanto alla riflessione sulla qualità dei servizi di accoglienza e sostegno da garantire alle donne umbre che subiscono maltrattamenti, abbiamo intenzione di affrontare le questioni fondamentali della prevenzione della violenza, della costruzione di identità di genere, del contrasto degli stereotipi, della riflessione sull’identità e sessualità maschile”. “L’obiettivo – aggiunge – è quello di garantire non solo servizi di qualità, in grado di integrare azioni e competenze di soggetti diversi e capaci di sostenere le donne nei percorsi di fuoriuscita da situazioni di difficoltà, ma anche affrontare la violenza prima che questa avvenga, insegnare a prevenirla, a riconoscerla. Lavorare nel campo della formazione, dell’educazione e della comunicazione”. Questo il programma del convegno, organizzato in collaborazione con l’Agenzia Umbria Ricerche. Alle 9.15 è previsto l’intervento della presidente Marini cui seguiranno quelli di Alessandra Bocchetti, teorica politica del “pensiero della differenza”; Cristina Papa, Università di Perugia; Tamar Pitch, Università di Perugia; Anna Maria Piussi, Università di Verona; Marisa Guarneri, presidente Casa delle donne maltrattate di Milano; Teresa Manente, Differenza Donna, referente nazionale avvocate penaliste dell’associazione “Di.re”. La prima parte del seminario sarà coordinata da Ernesta Maria Ranieri, coordinatore dell’Area Riforme istituzionali e Affari generali della Regione Umbria. I lavori riprenderanno alle 14, articolandosi in tre workshop: “La violenza ha mille volti: impara a riconoscerla”, con il coordinamento di Anna Maria Piussi; “La rete dei servizi e i centri antiviolenza”, coordinato da Marisa Guarneri, e “Un nuovo linguaggio per raccontare le donne”, coordinato da Cristina Papa. Gli esiti dei gruppi di lavoro verranno discussi dai partecipanti al convegno dopo gli interventi di Maria Letizia Melina, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria; Daniela Albanesi, presidente del Centro Pari Opportunità regionale, e di Anna Ascani, direttore dell’Agenzia Umbria Ricerche, la quale illustrerà le azioni di contrasto alla discriminazione femminile attraverso il sostegno all’occupazione e alla conciliazione messe in atto con il Fondo sociale europeo. La chiusura dei lavori è prevista alle 18.