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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Ottobre 2012
AGENDA EUROPEA 1-7 OTTOBRE 2012  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2012 - La settimana si aprirà con un dibattito davvero ad altissimo livello sul futuro delle infrastrutture che sono vitali per la ripresa economica in Europa. Per parlarne a Bruxelles si sono dati appuntamento rappresentanti delle istituzioni Ue, leader del mondo imprenditoriale, esperti. Al centro dell´iniziativa il nuovo strumento Connecting Europe Facility, proposto dalla Commissione per il periodo 2014-2020 con una dotazione di 50 miliardi di euro, ma anche lo stato delle infrastrutture, la possibilità di utilizzare i project bond ecc. Ad aprire i lavori il Presidente della Commissione José Manuel Barroso. Il 2 ottobre si apre Techitaly2012 - un´iniziativa che si tiene a Bruxelles fino al 4 ottobre per valorizzare l´eccellenza tecnologica e la capacità d´innovazione italiana in Europa. All´´evento partecipano, tra gli altri, il Vicepresidente Antonio Tajani, il Ministro per gli Affari europei, Enzo Moavero Milanesi, il Ministro dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca, Francesco Profumo, il Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, la presidente della Commissione Industria ed Energia del parlamento europeo, Amalia Sartori e leader industriali in vari settori di punta della tecnologia italiana ed europea. E´ prevista anche la presentazione di un modello in scala reale collocato vicino al Berlaymont, del nuovo locomotore delle Ferrovie dello Stato in funzione dal 2014 che, con 400 Km l´ora di velocità di punta, diventerà il treno più veloce d´Europa. Altro evento, stesso altissimo livello. Il 2 ottobre si riunirà il gruppo di alto livello sulle riforme della struttura del settore bancario nell´Ue, presieduto dal Governatore della Banca centrale finlandese Liikanen. Partecipa ovviamente anche il Commissario al Mercato interno Michel Barnier. Mercoledì 3 ottobre, tempo per il Mercato unico – Atto Ii. La Commissione presenta le sue proposte per completare e approfittare al massimo di uno dei principali benefici dell´integrazione europea. Tra le proposte: migliorare le reti, la mobilità, l´economia digitale ecc. Il giorno seguente, il 4 ottobre, sarà dedicato ai nanomateriali, un´altra importante risorsa per lo sviluppo economico e non solo. Per maggiori informazioni, clicca qui. Sempre giovedì, a Roma, presso la Sala delle Bandirere si terrà l´evento celebrativo di 20 anni della Scuola di giornalismo radio-televisivo di Perugia. Partecipano, tra gli altri, il Vicepresidente Tajani, il Direttore Battistotti, il Direttore generale Rai Gubitosi, il Direttore Ansa Contu, quello de il Sole 24 Ore Napoletano e tanti altri. Il 5 a Roma prenderà il via la campagna della Commissione per l´implementazione della Direttiva sui ritardi dei pagamenti. A intervenire il Vicepresidente Tajani, l´eurodeputato Baldassare, il Vicepresidente Confindustria Vincenzo Boccia, il Direttore generale Abi Giovanni Sabatini. Modera Fabrizio Forquet de il Sole 24 Ore. Lo stesso giorno avrà inizio il Festival di Internazionale (5-7 ottobre) che porterà a Ferrara importanti personalità nazionali e internazionali. Numerosi gli eventi e le conferenze organizzate dalla Commissione europea, che sarà presente con uno stand per tutta la durata della manifestazione. Durante il Festival verrà annunciato il vincitore del concorso: "Una vignetta per l´Europa".  
   
   
RISPOSTA UMANITARIA ALLA CRISI SIRIANA: IL COMMISSARIO EUROPEO RIUNISCE I DONATORI, I VICINI DELLA SIRIA E DELLE AGENZIE UMANITARIE  
 
 Bruxelles, 1 ottobre 2012 – Come uno dei principali donatori nella crisi in Siria e uno dei principali sostenitori a nome dei civili coinvolti e le organizzazioni umanitarie, l´Unione europea ha congiuntamente con il Regno hascemita di Giordania riunito le parti interessate per discutere le sfide più pressanti, coordinare le attività e individuare i modi per portare sollievo alla violenza comunità colpite. Kristalina Georgieva, Commissario per gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, ha ospitato l´incontro che si è svolto il 26 settembre durante l’ Assemblea generale delle Nazioni a New York, insieme con il rappresentante permanente della Giordania alle Nazioni Unite - Sua Altezza Reale il Principe Zeid bin Raad. "Senza fine dei combattimenti in vista, con il cibo e gravi carenze di medicinali e con l´inverno si avvicina, era giunto il momento di discutere al più alto livello possibile, quali siano le esigenze e come possiamo portare aiuto alle persone che ne hanno bisogno," ha spiegato il commissario Georgieva I leader delle organizzazioni internazionali - il Comitato Internazionale della Croce Rossa, l´Alto Commissario dell´Onu per i rifugiati, l´Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, il Programma Alimentare Mondiale e l´Organizzazione per la cooperazione islamica - hanno partecipato all´evento, accanto a ministri e diplomatici di alto livello maggiori donatori (Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Svezia, Russia, Norvegia, Paesi Bassi, Giappone, Italia, Germania, Francia, Danimarca, Cina, Canada e Australia), i paesi del Medio Oriente (Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar e Kuwait) e Siria vicini (Turchia, Libano e Giordania). I partecipanti hanno condiviso la preoccupazione che, mentre la soluzione di questa crisi è politica, l´impegno umanitario ha bisogno di stare al passo con le crescenti esigenze, soprattutto in vista del prossimo inverno e il flusso dei rifugiati. Per rispondere a questa sfida, si è convenuto che le priorità più urgenti da affrontare sono di aumentare gli aiuti umanitari e di fornire medicine, coperte, stufe, combustibile per riscaldamento ed altri prodotti non alimentari. In risposta più veloce ai bisogni dei rifugiati è stata anche discussa. Commissario Georgieva ha espresso gratitudine alla Turchia, il Libano e la Giordania per accogliere i siriani in fuga e aiutarli ad affrontare le loro difficoltà in modo dignitoso. "La generosità di questi paesi sta facendo una grande differenza. La Commissione europea sta contribuendo alla cura per i rifugiati e continuerà il suo sostegno costante per soddisfare le loro esigenze più urgenti ", ha sottolineato. Diversi partecipanti hanno sottolineato la necessità essenziale per tutte le parti in conflitto a rispettare il diritto internazionale umanitario, proteggere i civili e gli operatori umanitari permettono un passaggio sicuro e gratuito per chi è nel bisogno. La discussione delle priorità umanitarie in questa crisi continuerà nella prossima riunione del Forum umanitario siriano.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, NORME FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE: LA COMMISSIONE ECONOMICA TRACCIA LA RIFORMA DEL PIANO DI REGOLAMENTAZIONE  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2012 - Nel quadro di nuove regole commerciali approvato mercoledì scorso all´unanimità dal Comitato economico e monetario, agli investitori dovrebbero essere offerti prodotti finanziari su misura per le loro esigenze, e quindi ci dovrebbero essere meno probabilità di essere tratti in inganno Tali norme, in aggiornamenti proposti per la direttiva Ue e la regolamentazione, relativa ai mercati degli strumenti finanziari, si applicano a quasi tutti questi strumenti e quasi tutti gli attori del mercato. "Con questo dossier il Parlamento europeo fa un passo molto importante verso i mercati finanziari trasparenti ed efficienti nell´Unione europea. Gli obiettivi principali della riforma della regolamentazione dei mercati finanziari stanno riducendo il rischio sistemico, garantire la stabilità dei mercati finanziari e di una adeguata tutela degli investitori. Ora guardiamo al Consiglio di unirsi a noi nei negoziati con la Commissione, in modo che possiamo portare queste proposte a buon fine ", ha detto l´eurodeputato Markus Ferber (Ppe, De). Egli ha aggiunto che sperava che il Parlamento potrebbe mettere gli emendamenti proposti dalla commissione per un voto in plenaria nel mese di ottobre. Il mercato aggiornato in Financial Instruments Directive e di regolazione (Mifid / Mifir) sarebbe come stabilire norme commerciali uniformi per le imprese che vendono prodotti di investimento, fornitori di servizi di investimento e mercati regolamentati. Tutela degli investitori e conflitti di interesse - I Deputati hanno modificato i testi proposti per garantire che, le imprese di progettazione di prodotti di investimento per la vendita a clienti professionali o al dettaglio, in modo che rispondano alle esigenze di una categoria definita di clienti. Le imprese inoltre sono tenute ad adottare le misure necessarie per garantire che il prodotto venduto al giusto tipo di cliente. Le imprese che vendono prodotti d´investimento sarebbero inoltre tenute a non retribuire il proprio personale, o valutare le loro prestazioni, in modo che possano creare interessi in conflitto con quelli dei clienti delle imprese. I consulenti di investimento e addetti alle vendite sarebbero tenuti a possedere un livello "adeguato" di conoscenza dei prodotti che cercano di vendere. Regole di negoziazione uniformi - Tutti gli operatori del mercato e gli operatori in sede di negoziazione sarebbero tenuti a stabilire regole chiare e procedure di negoziazione eque ed ordinate, criteri obiettivi per l´esecuzione degli ordini in modo efficiente e criteri trasparenti affinché gli strumenti finanziari possono essere scambiati attraverso i loro sistemi. Essi dovrebbero anche essere adeguatamente preparati in caso di turbative di questi sistemi. Queste regole commerciali uniformi si applicano alle obbligazioni, prodotti finanziari strutturati e derivati ​​che possono essere negoziati in mercati regolamentati, attraverso un sistema multilaterale di negoziazione (Mtf) o Trading Facility organizzata (Otf). Le regole per l´accesso ad un sistema di negoziazione devono essere non discriminatorie e trasparenti, e lo stesso pre-e post-trade transparency dovrebbe applicarsi ai diversi tipi di sedi di negoziazione. I deputati ha deciso che la Otf, una nuova alternativa ai mercati regolamentati e sistemi multilaterali di negoziazione, dovrebbe essere riservata per i non-azioni (derivati ​​o obbligazioni), in modo da portare sotto regole Mifid. Negoziazione Ad alta frequenza - I deputati hanno rafforzato la proposta della Commissione europea sulla alta frequenza trading algoritmico, in cui i computer commerciano milioni di ordini al secondo, con poco o nessun intervento umano. Questa tecnologia può essere utilizzata per controllare ciò che gli acquirenti avrebbero pagato, al fine di sfruttare le differenze di prezzo molto piccoli. Ma i volumi scambiati sono tali che i profitti e le perdite possono essere vaste. I deputati hanno votato disposizioni per assicurare che tutti gli ordini devono essere validi per almeno 500 millisecondi, cioè non devono essere annullate o modificate in quel periodo. Tutte le imprese e le sedi di negoziazione dovrebbe anche garantire che i sistemi di negoziazione siano resistenti e pronti ad affrontare improvvisi aumenti dei flussi di ordini o sollecitazioni del mercato. Queste potrebbero includere "interruttori" di sospendere la negoziazione. Commodities - I deputati hanno anche inserito modifiche disciplina degli scambi di merci e strumenti derivati ​​su merci, la speculazione in cui viene comunemente accusato di volatilità dei prezzi alimentari. Questi comporterebbe soglie imponenti, come ad esempio il numero massimo di persone che può contenere posizioni nette o entrare in periodi di tempo specificati.  
   
   
UE: NUOVI ACCORDI DI FINANZIAMENTO PER LE RIFORME IN ARMENIA  
 
Yerevan, 1 ottobre 2012 - Il Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato, Štefan Füle, e il Primo Ministro di Armenia, Tigran Sargsyan, Giovedi. Scorso hanno firmato due nuovi accordi di finanziamento tra l´Unione europea e l´Armenia a Yerevan per un Totale Di € 43 milioni, i due accordi si concentrano sulla creazione di istituzioni e sostenere i negoziati e attuazione del futuro programma Ue-armenia accordi bilaterali: l´Accordo di associazione e di ampia e generalizzata zona di libero scambio e di facilitazione del visto / riammissione accordo. "Credo che ci stiamo preparando il terreno per una Armenia, che è uno stato con istituzioni più vicina ai cittadini, una destinazione investimento interessante e migliori condizioni per le imprese che vogliono approfittare delle nuove opportunità di mercato," Commissario Füle ha dichiarato dopo la firma dei documenti . Ue assistenza bilaterale a favore dell´Armenia nell´ambito dello strumento europeo di vicinato e partenariato è 157.000.000 € per il periodo 2011-2013, il doppio importo per il periodo precedente. Oltre a questo, un ulteriore € 15.000.000 sono stati recentemente stanziati nell´ambito del Per ulteriori principio. "Le riforme più Armenia svolge più l´Unione europea sarà in grado di sostenerla. Già oggi, il sostegno dell´Ue per l´Armenia ha raggiunto livelli senza precedenti "Commissario Füle ha dichiarato riferendosi alla f i allocazione finanziaria finora. Attraverso le convenzioni di finanziamento firmati a Yerevan il Giovedi, sosterremo programma per lo sviluppo sostenibile dell´Armenia, concentrandosi su strategie settoriali più specifiche, quali dogane, infrastrutture di qualità, sicurezza alimentare e e-governance. I risultati attesi dovrebbero avere un rapporto diretto con le tappe fondamentali fissati per la cooperazione bilaterale nell´ambito del partenariato orientale: - Introduzione dei passaporti biometrici aiutare l´Armenia a soddisfare una condizione chiave di liberalizzazione dei visti; - Migliore protezione dei dati aprirà la strada per approfondire la cooperazione in materia di giustizia, libertà e sicurezza; - Il miglioramento del quadro giuridico per gli appalti pubblici contribuirà Armenia lungo la strada a nuove opportunità per partecipare ad appalti pubblici sui mercati dell´Unione europea.  
   
   
CONTROLLI UE PIÙ SERRATI SUI PRECURSORI DI METAMFETAMINA ED EROINA  
 
 Bruxelles, 1 settembre 2012 - La Commissione ha proposto il 27 settembre controlli più serrati sui precursori di droghe usati per la produzione di eroina e metamfetamina. I precursori di droghe sono sostanze chimiche legali contenute in un´ampia gamma di prodotti, fra cui i prodotti farmaceutici, i profumi e le materie plastiche, che però possono essere utilizzate anche, in maniera illegale, per la produzione di stupefacenti. Le due proposte adottate oggi mirano a colmare le lacune nell´attuale legislazione sui precursori di droghe che potrebbero essere sfruttate dai produttori di droghe illegali. Esse prevedono il rafforzamento dei controlli su determinati prodotti chimici, sia all´interno del mercato unico che alle dogane dell´Ue. Le nuove norme proposte possono così contribuire ad impedire la produzione di droghe illecite già nella fase iniziale. Ciò costituisce un importante pilastro della strategia dell´Ue contro le droghe. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario per l´Industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: "Garantendo ed estendendo la registrazione degli utenti commerciali si renderà più sicuro il commercio legittimo nel mercato dell´Ue del principale precursore dell´eroina e si consentirà alle imprese di continuare a collaborare attivamente alla lotta a livello mondiale contro la diversione dei precursori di droghe e la produzione di sostanze illecite." Algirdas Šemeta, Commissario per la Fiscalità e l´unione doganale, l´audit e la lotta antifrode, ha dichiarato: "L´unione doganale ha il duplice compito di mantenere la nostra società sicura agevolando nel contempo gli scambi commerciali per le imprese che operano legalmente. Il controllo dei precursori di droghe è un ottimo esempio di come tali obiettivi sono conseguiti. Da un lato occorre che le forniture delle imprese operanti legalmente che utilizzano questi prodotti chimici non siano ostacolate. Dall´altro è necessario contrastare con tutti i mezzi disponibili gli sforzi messi in atto dai produttori di droghe illegali. Le proposte odierne mirano a rafforzare il contributo dell´unione doganale alla lotta contro la produzione di sostanze illecite, a vantaggio dell´intera società dell´Ue, dai cittadini alle imprese." La prima proposta mira a rendere più serrati i controlli doganali su due precursori di droghe, l´efedrina e la pseudoefedrina. Queste sostanze chimiche sono utilizzate per la preparazione di medicinali contro l´influenza e le allergie, ma vengono anche sfruttate illegalmente per produrre metamfetamine (note anche come meth, ice, speed o crank). Mentre efedrina e pseudoefedrina vengono controllate sia nell´Ue che a livello internazionale, il commercio di medicinali contenenti tali sostanze non è sottoposto a controlli. I trafficanti di droga utilizzano pertanto spesso tali medicinali legali come fonti facilmente accessibili di precursori di metamfetamine. Per colmare questa lacuna, si propone che sia data facoltà alle autorità doganali di sequestrare i carichi di medicinali contenenti efedrina o pseudoefedrina quando vi sia il ragionevole sospetto che siano destinati a scopi illeciti. La seconda proposta mira a rendere più stringenti le norme per le imprese dell´Ue che adoperano l´anidride acetica, sostanza utilizzata per la produzione dell´eroina. Attualmente le imprese dell´Ue che producono o commerciano l´anidride acetica devono registrarsi presso le autorità nazionali competenti. Ciò al fine di garantire che la sostanza resti nelle mani delle imprese che sono legittimate ad entrarne in possesso e che non giunga ai trafficanti di droga. La proposta odierna prevede che anche le aziende che nei loro processi industriali fanno uso come utenti finali di anidride acetica siano tenute a registrarsi presso le autorità. Essa mira inoltre ad istituire una "banca dati europea sui precursori di droghe", al fine di garantire una più efficiente raccolta dei dati relativi ai carichi sequestrati e bloccati e di disporre di un elenco delle imprese autorizzate e registrate nell´Ue. Tali misure contribuiranno non solo a impedire l´accesso alle sostanze chimiche necessarie ai produttori di stupefacenti, ma anche a dare una maggiore sicurezza giuridica alle imprese dell´Ue che operano legalmente. Le due proposte dovranno ora essere adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Per ulteriori informazioni, si veda Memo/12/715. Per maggiori dettagli sui precursori di droghe: http://ec.Europa.eu/taxation_customs/
customs/customs_controls/drugs_precursors/index_en.htm
 
 
   
   
GIORNATA EUROPEA DELLE LINGUE: IL VICEPRESIDENTE DEL PE DIFENDE IL MULTILINGUISMO IN CHAT  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2012 - L´inglese dovrebbe diventare la lingua franca dell´Unione europea? "Farò tutto il possibile per evitare questa catastrofe" ha spiegato il vicepresidente del Pe responsabile del multilinguismo, il socialista spagnolo Miguel Angel Martínez, che la settimana scorsa era su Facebook per chattare con i cittadini. Dal 2001, la Giornata europea delle lingue è festeggiata il 26 settembre. Per un´istituzione come il Parlamento europeo, che lavoro costantemente in 23 lingue ufficiali, questa giornata significa molto. I servizi di traduzioni e interpretariato sono al centro del lavoro quotidiano del Pe permettendo a tutti di seguire l´attualità politica europea. Non c´è quindi da meravigliarsi se Miguel Angel Martínez ha discusso la questione del multilinguismo in chat. E per dimostrare che alle parole seguono sempre i fatti, ha risposto ogni volta nella lingua in cui è stata posta la domanda, dispiacendosi anche che le lingue si siano limitate all´inglese, lo spagnolo, il francese e il tedesco. Un sostegno incondizionato alla diversità linguistica - Molti hanno chiesto al vicepresidente del Pe se non sarebbe più semplice scegliere una sola lingua per tutta l´Unione europea. La risposta è stata chiara. "Non tutti i cittadini parlano la stessa lingua. È quindi necessario comunicare in tutte le lingue comuni a un gruppo di cittadini e fare tutto quello che possiamo per permettere il dialogo nelle proprie lingue". Martínez ha anche evidenziato i vantaggi dell´insegnamento delle lingue straniere. "Le giovani generazioni avranno probabilmente maggiori possibilità di lavoro se saranno capaci di comunicare in lingue diverse. Saranno più dinamiche e potranno utilizzare facilmente le altre lingue. Ci sono molte cose da fare in questo senso, come per esempio il programma Erasmus".  
   
   
UE, PACCHETTO INFRAZIONI SETTEMBRE: PRINCIPALI DECISIONI  
 
Occupazione Energia Imprese Ambiente Affari Interni Giustizia Mercato Interno Trasporti Salute E Consumatori Fiscalità E Dogane
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Bruxelles, 1 ottobre 2012 - Nel suo pacchetto mensile di decisioni riguardanti procedimenti per infrazione la Commissione europea riferisce circa i procedimenti per infrazione iniziati nei confronti di alcuni Stati membri per non aver adempiuto correttamente gli obblighi imposti loro dalla legislazione europea. Tali decisioni riguardano diversi settori e puntano a garantire una corretta applicazione del diritto Ue a vantaggio dei cittadini e delle imprese. La Commissione ha adottato in data odierna 361 decisioni, compresi 27 pareri motivati e 12 rinvii alla Corte di giustizia dell´Unione europea. Segue una sintesi delle principali decisioni. Per ulteriori informazioni sul procedimento per infrazione, vedi Memo/12/12 1. 1. Rinvii alla Corte di giustizia · Contenziosi transfrontalieri in campo giuridico: la Commissione rinvia Cipro e i Paesi Bassi dinanzi alla Corte per il mancato recepimento delle norme Ue La Commissione europea rinvia Cipro e i Paesi Bassi dinanzi alla Corte di giustizia dell´Unione europea per la mancata notifica delle misure nazionali di attuazione delle norme Ue che facilitano l´accesso alla giustizia nei contenziosi transfrontalieri. La direttiva sulla mediazione si applica quando due parti coinvolte in un contenzioso transfrontaliero si accordano volontariamente per risolverlo facendo ricorso ad un mediatore imparziale. Il termine ultimo per il recepimento della direttiva nella legislazione nazionale scadeva il 21 maggio 2011. La Commissione propone un´ammenda giornaliera di 6.758,40 euro per Cipro e 70.553,60 euro per i Paesi Bassi, da pagare a decorrere dalla data della sentenza favorevole della Corte fino alla notifica alla Commissione, da parte degli Stati membri interessati, del pieno recepimento delle norme nelle rispettive legislazioni nazionali. · Appalti pubblici: la Commissione chiede alla Corte di giustizia di comminare un´ammenda a Polonia, Paesi Bassi, Lussemburgo e Slovenia per la mancata attuazione delle norme sugli appalti pubblici nel settore della difesa La Commissione europea ha deciso di rinviare Polonia, Paesi Bassi, Lussemburgo e Slovenia dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue per non aver attuato appieno la direttiva sugli appalti di armi, munizioni e materiale bellico (e dei relativi lavori e servizi) per scopi difensivi e sugli appalti di forniture sensibili, lavori e servizi per scopi di sicurezza. La direttiva 2009/81/Ce è stata adottata nell´agosto del 2009 e doveva essere recepita in tutti gli Stati membri dell´Ue entro il 20 agosto 2011. La Commissione ha inoltre deciso di chiedere alla Corte di imporre un´ammenda giornaliera ai quattro Stati membri fino a quando non avranno recepito la direttiva. La Commissione propone un´ammenda giornaliera di 70 561,92 euro per la Polonia, 57 324,80 euro per i Paesi Bassi, 8 320 euro per il Lussemburgo e 7 038,72 euro per la Slovenia, da versarsi a decorrere dalla data della sentenza favorevole della Corte fino alla notifica alla Commissione, da parte degli Stati membri interessati, del pieno recepimento delle norme nelle rispettive legislazioni nazionali. · Ambiente: la Commissione rinvia la Grecia dinanzi alla Corte in merito alle discariche per rifiuti e alle tartarughe minacciate di estinzione La Commissione europea rinvia la Grecia dinanzi alla Corte a causa di una discarica situata in una zona protetta nell´isola di Zante. La discarica viola la legislazione Ue sui rifiuti e rappresenta una grave minaccia per la salute dei cittadini, l´ambiente e, in particolare, la riproduzione delle tartarughe. La Grecia dovrà chiuderla o conformarla alla pertinente legislazione Ue. Su raccomandazione del commissario per l´Ambiente Janez Potočnik la Commissione ha deciso di rinviare la Grecia dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue. · Ambiente: la Commissione rinvia la Svezia dinanzi alla Corte per il mancato allineamento alla legislazione Ue sui rifiuti elettronici La Commissione europea ha deciso di rinviare la Svezia dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue per il mancato recepimento della legislazione Ue sui rifiuti elettronici. La Commissione è preoccupata per il non corretto recepimento della direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) nella legislazione nazionale svedese. Su raccomandazione del commissario per l´Ambiente Janez Potočnik la Commissione ha deciso pertanto di adire la Corte di giustizia dell´Ue. · Libera circolazione: la Commissione rinvia il Belgio dinanzi alla Corte La Commissione europea ha deciso oggi di rinviare il Belgio dinanzi alla Corte di giustizia dell´Unione europea per aver ostacolato la libera circolazione dei minori nati in Belgio da un genitore belga e un genitore avente la nazionalità di un altro Stato membro dell´Ue. Per il momento i comuni belgi si rifiutano di registrare tali minori con un cognome diverso da quello del padre, anche se sono già stati registrati con un doppio cognome presso il consolato di un altro Stato membro dell´Ue. · Fiscalità: la Commissione rinvia il Regno Unito dinanzi alla Corte di giustizia europea in relazione alla compensazione delle perdite transfrontaliere La Commissione ha deciso oggi di rinviare il Regno Unito dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue per le sue norme tributarie in tema di compensazione delle perdite transfrontaliere. La Commissione ritiene che a tale riguardo il Regno Unito non ha dato correttamente seguito alla precedente sentenza "Marks & Spencer" della Corte (Causa C-446/03). · Fiscalità: la Commissione rinvia la Germania dinanzi alla Corte di Giustizia per disposizioni discriminatorie in tema di imposte di successione La Commissione europea ha deciso di rinviare la Germania dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue per la sua legislazione sulle agevolazioni fiscali per successioni e donazioni. La legge tedesca prevede un´esenzione fiscale maggiore per i beni tedeschi ereditati se il de cuius o l´erede vivono in Germania rispetto ai casi in cui entrambi vivono all´estero. Di conseguenza i non residenti devono pagare imposte di gran lunga superiori sui beni ereditati situati in Germania rispetto ai residenti tedeschi. Tale disposizione potrebbe dissuadere i cittadini che vivono all´estero dall´investire in beni immobiliari situati in Germania. La Commissione ritiene che questa disposizione sia discriminatoria e che rappresenti una restrizione non giustificata della libera circolazione dei capitali, secondo quanto previsto dai trattati · Fiscalità: la Commissione rinvia la Germania dinanzi alla Corte per le norme fiscali discriminatorie in tema di riserve occulte La Commissione europea ha deciso di rinviare la Germania dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue per le norme fiscali discriminatorie riguardanti il reinvestimento delle riserve occulte. In base alla legislazione tedesca queste ultime possono essere reinvestite in esenzione d´imposta se l´attività acquistata appartiene a una stabile organizzazione in Germania. In pratica ciò significa che il contribuente che intende vendere determinate attività fisse per stabilirsi in un altro Stato membro dell´Ue o espandere all´estero le sue attività commerciali sarà chiaramente svantaggiato. Questa disparità può scoraggiare gli investimenti transfrontalieri e la sua natura discriminatoria è contraria alle norme Ue. 1. Pareri motivati · Porti: parere motivato indirizzato alla Spagna per la non conformità del regime di selezione dei lavoratori portuali (dockers) al trattato Ue La Commissione ha inviato oggi un parere motivato alla Spagna per aver obbligato le imprese di movimentazione delle merci in diversi porti spagnoli a partecipare finanziariamente al capitale di imprese private che gestiscono la fornitura di lavoratori portuali e per non aver consentito loro di reclutare personale sul mercato, tranne che nei casi in cui i lavoratori proposti dall´impresa privata risultino non idonei o insufficienti. Le imprese di movimentazione delle merci degli altri Stati membri che desiderano stabilirsi in Spagna potrebbero essere scoraggiate a farlo a causa dell´ostacolo che tale disposizione crea sul mercato in cui operano. Questa azione rappresenta la seconda fase del procedimento per infrazione. In assenza di misure adeguate da parte della Spagna la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell´Ue. · Salute e sicurezza: la Commissione chiede alla Spagna di applicare integralmente una direttiva alla Guardia Civile La Commissione europea ha chiesto alla Spagna di adottare misure per applicare integralmente ai membri della "Guardia Civil" la direttiva Ue che stabilisce misure di base sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. La direttiva (89/391/Cee) impone agli Stati membri di introdurre norme che obbligano i datori di lavoro e i lavoratori ad adottare misure per limitare gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. La direttiva obbliga inoltre gli Stati membri a migliorare la formazione, l´informazione e la consultazione dei lavoratori per quanto riguarda le misure per la salute e la sicurezza. In Spagna il problema è dato dal fatto che per alcune sedi della Guardia Civile non è stato nominato un responsabile del controllo dell´applicazione di tali misure di prevenzione. Di conseguenza la salute e la sicurezza sul lavoro dei membri della Guardia Civile potrebbero essere a rischio. Se la Spagna non notificherà entro due mesi le misure adottate per garantire il pieno adempimento degli obblighi previsti dalla direttiva la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell´Ue. · Salute e sicurezza: la Commissione chiede all´Austria di applicare integralmente due direttive nel settore dell´istruzione La Commissione europea ha chiesto all´Austria di applicare integralmente nel settore dell´istruzione due direttive riguardanti salute e sicurezza (la direttiva quadro 89/391/Cee e la direttiva 89/654/Cee sui luoghi di lavoro). Le direttive impongono agli Stati membri di attuare misure per eliminare e ridurre i fattori di rischio delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro. Nel recepire la direttiva l´Austria tuttavia ha in gran parte escluso il settore dell´istruzione dalla sua legislazione nazionale. Di conseguenza la salute e la sicurezza del personale docente possono risultare meno protette, ad esempio per quanto riguarda le uscite di emergenza o la stabilità e la solidità degli edifici. La richiesta assume la forma di un parere motivato nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue. L´austria ha ora due mesi per notificare alla Commissione le misure adottate per garantire la piena attuazione delle direttive. In caso contrario la Commissione può decidere di rinviare l´Austria dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue. · Energie rinnovabili: la legislazione in Austria e Bulgaria non è in linea con le norme Ue Aumentare la quota delle energie rinnovabili al 20% entro il 2020 nell´ambito del consumo energetico globale dell´Ue è un presupposto fondamentale per un´Europa più sostenibile e competitiva. Per raggiungere questo obiettivo vincolante ogni Stato membro deve impegnarsi ad attuare in maniera integrale la pertinente legislazione Ue. La direttiva sull´energia da fonti rinnovabili (2009/28/Ce) doveva essere recepita dagli Stati membri entro il 5 dicembre 2010. Il puntuale recepimento della direttiva rappresenta una priorità per la Commissione poiché un eventuale ritardo potrebbe impedire all´Ue di conseguire il suo obiettivo in materia di energie rinnovabili. L´austria e la Bulgaria non hanno tuttavia notificato alla Commissione tutte le necessarie misure di attuazione per il pieno recepimento della direttiva nelle rispettive legislazioni nazionali. La Commissione ha pertanto deciso oggi di inviare loro un parere motivato. Se i due Stati membri non adempiranno il loro obbligo giuridico entro due mesi la Commissione potrebbe decidere adire la Corte di giustizia. I due pareri motivati si aggiungono ad altri 9 procedimenti analoghi riguardanti Cipro, Repubblica ceca, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Malta, Polonia e Slovenia. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/energy/infringements/index_en.htm · Libera circolazione delle merci: la Commissione ammonisce la Francia per le barriere al commercio di prodotti da costruzione La Commissione europea ha deciso di inviare alla Francia un parere motivato per il mancato rispetto delle norme Ue che armonizzano la commercializzazione dei prodotti da costruzione. In seguito alle iniziative intraprese dalla Francia i produttori degli altri Stati membri hanno grandi difficoltà a vendere taluni prodotti da costruzione sul mercato francese. Se la Francia non si conformerà entro due mesi alla legislazione Ue in questo settore la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell´Ue. La Commissione ha ricevuto diverse denunce da parte di produttori e importatori di prodotti da costruzione, che incontravano difficoltà a venderli sul mercato francese poiché la Francia richiede un´ulteriore certificazione francese per tali prodotti nonostante essi rechino già la marcatura Ce (la marcatura Ce indica che il prodotto è stato sottoposto a valutazione prima di essere commercializzato) e siano legalmente commercializzati in altri Stati membri. In base alle disposizioni della direttiva sui prodotti da costruzione (89/106/Cee), spetta agli Stati membri fissare i requisiti di rendimento dei prodotti da costruzione, a condizione che non ostacolino la libera circolazione dei prodotti con la marcatura Ce. La stessa norma compare, in forma ancora più chiara, nel regolamento sui prodotti da costruzione adottato di recente (305/2011/Ue). Ulteriori informazioni sul regolamento sui prodotti da costruzione Ulteriori informazioni sulla libera circolazione delle merci Memo/12/431 – Il settore dell´edilizia dovrebbe cogliere le eccellenti opportunità offerte dagli edifici a basso consumo energetico · Ambiente: la Commissione esorta la Grecia a proteggere la tartaruga Caretta caretta La Commissione europea ha chiesto alla Grecia di migliorare la protezione delle tartarughe marine nella baia di Kyparissia (Peloponneso occidentale). Le tartarughe Caretta caretta sono una specie minacciata di estinzione e rigorosamente protetta dalla direttiva sugli habitat, e la baia in questione è una delle principali spiagge di riproduzione. Sebbene la Commissione abbia avviato a tal riguardo un procedimento per infrazione nell´ottobre del 2011 la Grecia tollera ancora l´esistenza di un numero significativo di attività e progetti nella zona (designata sito protetto Natura 2000) che non stati sottoposti a un´adeguata valutazione. La Grecia non ha inoltre preso le misure necessarie per creare e attuare un efficace sistema di rigorosa protezione delle tartarughe marine aKyparissia allo scopo di evitare che vengano disturbate durante il periodo di riproduzione e vietare qualsiasi attività che possa danneggiare o distruggere le zone di riproduzione. La richiesta della Commissione è inviata sotto forma di parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue) e la Grecia ha due mesi per rispondere. · Ambiente: la Commissione chiede alla Grecia di proteggere le sue risorse idriche dall´inquinamento da nitrati La Commissione europea ha chiesto alla Grecia di porre rimedio alle lacune nella sua legislazione sui nitrati. I nitrati vengono ampiamente utilizzati come fertilizzanti, ma un livello eccessivo può causare un grave inquinamento dell´acqua. In base alla legislazione Ue gli Stati membri sono tenuti a designare le zone esposte a tale tipo di inquinamento e adottare le opportune misure per ridurlo e prevenirlo, tra cui l´introduzione di periodi di fermo in cui è vietato spargere concime e fertilizzanti chimici, lo stoccaggio del concime durante tali periodi e l´applicazione di limiti all´uso di fertilizzanti. La Commissione ritiene che la Grecia debba estendere alcune della sue zone vulnerabili e designare zone aggiuntive. Sebbene si fosse impegnata a designare alcune zone aggiuntive, la Grecia non ha preso finora misure concrete. La richiesta della Commissione è inviata sotto forma di parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue) e la Grecia ha due mesi per rispondere. · Ambiente: la Commissione chiede all´Italia di conformarsi alla legislazione Ue sui veicoli fuori uso La Commissione chiede all´Italia di notificare il recepimento di una direttiva che modifica la legislazione riguardante i veicoli fuori uso. La modifica doveva essere adottata entro il 31 dicembre 2011. L´italia ha dichiarato che sta preparando i relativi progetti di legge, ma finora non è pervenuto alcun aggiornamento. La Commissione ha pertanto formulato un parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue). L´italia ha due mesi per rispondere. · Ambiente: la Commissione chiede alla Lettonia di conformarsi alla legislazione Ue sui rifiuti delle industrie estrattive La Commissione ha ricordato alla Lettonia che è tenuta a recepire in maniera corretta la direttiva sui rifiuti delle industrie estrattive. La Commissione aveva avviato a tal riguardo un procedimento per infrazione ad aprile e, sebbene alcuni dei problemi iniziali siano stati risolti, la legislazione lettone non prevede ancora l´obbligo di elaborare piani di emergenza esterni, ritenuti essenziali per la protezione civile. Nella sua forma attuale la legislazione lettone non garantisce che l´opinione pubblica sia sufficientemente informata sulle decisioni relative ai permessi e che l´autorità competente tenga conto delle sue osservazioni e dei suoi pareri prima di adottare dette decisioni. La Lettonia ha riconosciuto alcune delle lacune ed ha proposto di apportare modifiche alla legislazione nazionale. Le modifiche non sono tuttavia ancora state introdotte. La richiesta della Commissione è inviata sotto forma di parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue) e la Lettonia ha due mesi per rispondere. · Ambiente: la Commissione esorta la Lettonia a conformarsi alla legislazione Ue sulla caccia agli uccelli La Commissione chiede alla Lettonia di allineare alla normativa Ue la sua legislazione sulle attività venatorie poiché essa viola i principi di una saggia utilizzazione e di una regolazione ecologicamente equilibrata delle specie di uccelli e non ne garantisce la protezione nella fase della riproduzione e della dipendenza. La legislazione lettone sulle attività venatorie non rispetta inoltre le rigorose norme in tema di deroghe per la caccia stabilite nella direttiva sugli uccelli, poiché la concessione della deroga è subordinata a diverse condizioni. La Lettonia riconosce tali lacune e ha proposto di modificare le leggi in questione, ma finora non è pervenuta alcuna modifica. La Commissione ha pertanto formulato un parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue). La Lettonia ha due mesi per rispondere. · Ambiente: la Commissione chiede all´Estonia di conformarsi alla legislazione Ue sulle pile La Commissione chiede all´Estonia di allineare la sua legislazione sulle pile alla legislazione europea. La legislazione estone vieta la vendita di pile e accumulatori contenenti piombo (anche se soddisfano le prescrizioni della direttiva sulle pile), ad eccezione di quelle destinate ai veicoli a motore. Il campo di applicazione della definizione nazionale di "produttore di pile e accumulatori" risulta inoltre troppo ampio. L´estonia ha proposto di modificare la propria legislazione nazionale, ma finora non ha provveduto a farlo. La Commissione formula pertanto un parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue), concedendo all´Estonia due mesi per rispondere. · Ambiente: la Commissione chiede alla Romania di conformarsi alla legislazione Ue per ridurre le emissioni di vapori di benzina prodotte durante le attività di rifornimento La Romania deve ancora recepire la legislazione Ue sul recupero di vapori di benzina durante il rifornimento dei veicoli a motore nelle stazioni di servizio. La legislazione punta a ridurre le emissioni nell´atmosfera di composti organici volatili (Cov) prodotte dalle attività di rifornimento dei veicoli nelle stazioni di servizio, poiché tali composti causano malattie respiratorie e danneggiano l´ambiente. La legislazione dovrebbe essere stata introdotta a partire dal 1° gennaio 2012. La Commissione ha avviato un procedimento per infrazione a tal riguardo nel marzo di quest´anno e formula ora un parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue). La Romania ha due mesi per rispondere. · Ambiente: la Commissione chiede al Portogallo di conformarsi alla legislazione Ue sui rifiuti delle industrie estrattive La Commissione europea chiede al Portogallo di porre rimedio ad alcune lacune nel recepimento di una direttiva sui rifiuti delle industrie estrattive. Il Portogallo ha riconosciuto le lacune, che riguardano le disposizioni tecniche e l´accesso all´informazione. Poiché tuttavia alcune modifiche non sono ancora pervenute, la Commissione ha deciso di formulare un parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue). Il Portogallo ha due mesi per rispondere. · Accordo bilaterale Italia-cina sull´esenzione dal visto per i titolari di passaporto diplomatico: l´Italia non rispetta l´articolo 4, paragrafo 3, del trattato (Tue) Nonostante le direttive di negoziato impartite alla Commissione nel 2005 per le trattative volte ad arrivare ad un accordo di partenariato e di cooperazione Ue-cina (che prevede, tra l´altro, un´eventuale esenzione dal visto per i titolari di passaporto diplomatico), l´Italia ha negoziato e concluso un accordo bilaterale con la Cina che esonera i titolari di passaporto diplomatico dall´obbligo del visto senza aver agito in cooperazione o in consultazione con la Commissione. In tal modo l´Italia è venuta meno all´obbligo di leale collaborazione e ha violato l´articolo 4, paragrafo 3 del Tue, che impone agli Stati membri di facilitare all´Unione l´adempimento dei suoi compiti e di astenersi da qualsiasi misura che rischi di mettere in pericolo la realizzazione dei suoi obiettivi. La Commissione ha pertanto adottato oggi un parere motivato con il quale chiede all´Italia di intraprendere le misure necessarie per conformarsi alla legislazione Ue e di evitare di completare il processo di ratifica del suo accordo bilaterale con la Cina. In mancanza di una risposta soddisfacente da parte dell´Italia entro due mesi la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell´Ue. · Mercato interno: la Commissione interviene per difendere la libertà di stabilimento per i notai in Ungheria La Commissione europea ha trasmesso oggi un´ulteriore richiesta all´Ungheria affinché rispetti la legislazione Ue e revochi il requisito della nazionalità per la categoria dei notai. La Corte di giustizia dell´Ue aveva già stabilito che tale requisito viola il principio di libertà di stabilimento sancito dal trattato sul funzionamento dell´Ue (articolo 49) poiché alle attività dei notai non si applica la deroga di cui all´articolo 51 del Tfue riguardante le attività legate all´esercizio dei pubblici poteri (cfr. Le sentenze della Corte del 24.5.2011 riguardanti Belgio, Francia, Lussemburgo, Austria, Germania e Grecia). L´ungheria ha risposto che i suoi notai hanno poteri giudiziari. Essi non possono tuttavia decidere dei contenziosi. Sebbene in Ungheria i poteri conferiti ai notai consentano loro in alcuni casi di formulare decisioni equiparabili a decisioni giudiziarie, la Commissione ritiene pertanto che tale partecipazione all´esercizio dei pubblici poteri non sia sufficiente a giustificare il requisito della nazionalità. La richiesta aggiuntiva è redatta sotto forma di parere motivato complementare nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue. L´ungheria ha ora due mesi per notificare alla Commissione le misure prese per adempiere gli obblighi previsti dalla legislazione Ue riguardo ai notai. In caso contrario la Commissione può decidere di rinviare l´Ungheria dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue. Ulteriori informazioni sulla libertà di stabilimento: http://ec.Europa.eu/internal_market/top_layer/living_working/services-establishment/index_en.htm · Mercato interno: la Commissione interviene per difendere la libertà di stabilimento degli avvocati nel Lussemburgo La Commissione europea ha chiesto oggi al Lussemburgo di adempiere agli obblighi previsti dalla legislazione Ue per permettere agli avvocati di stabilirsi liberamente nel Lussemburgo. L´attuale legislazione nazionale impone infatti a tutti gli avvocati di saper parlare il francese, il tedesco e il lussemburghese. La Commissione ritiene che vi siano mezzi meno restrittivi e più efficaci per salvaguardare l´efficienza del sistema giuridico e tutelare i clienti e il patrimonio linguistico del paese. Ad esempio, l´ordine degli avvocati lussemburghese già dispone di un elenco pubblico di avvocati con riferimenti alle rispettive specializzazioni e lingue di lavoro. La richiesta odierna adotta la forma del parere motivato nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue. Il Lussemburgo ha ora due mesi per notificare alla Commissione le misure adottate per adempiere gli obblighi previsti dalla legislazione Ue riguardo allo stabilimento degli avvocati. In caso contrario la Commissione può decidere di rinviare il Lussemburgo dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue. Ulteriori informazioni sulla libertà di stabilimento: http://ec.Europa.eu/internal_market/top_layer/living_working/services-establishment/index_en.htm · Appalti pubblici: la Commissione chiede alla Polonia di conformarsi alla legislazione Ue La Commissione europea ha chiesto oggi alla Polonia di adempiere agli obblighi previsti dalla legislazione Ue sugli appalti pubblici per quanto riguarda la definizione di causa ammissibile per l´esclusione dei candidati negli appalti pubblici. In base alla legge polacca sugli appalti pubblici gli operatori economici che hanno causato danni attraverso la mancata o la non corretta esecuzione di un contratto vengono esclusi dalla procedura di assegnazione se il danno è oggetto della decisione di un tribunale nei tre anni che precedono l´avvio della procedura d´appalto. La legge polacca prevede inoltre l´esclusione obbligatoria dell´appaltatore il cui contratto è stato rescisso dall´amministrazione aggiudicatrice per motivi imputabili all´appaltatore, se il valore delle parte non eseguita del contratto ammontava almeno al 5% dello stesso. La Commissione ritiene che queste disposizioni vadano al di là dell´elenco esaustivo di cause ammissibili di esclusione per motivi riguardanti le qualità professionali dell´appaltatore, quale stabilito dall´articolo 45 della direttiva 2004/18/Ce del 31 marzo 2004 relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi. La richiesta adotta la forma del parere motivato nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue. La Polonia ha ora due mesi per notificare alla Commissione le misure prese per adempiere agli obblighi previsti dalla legislazione Ue in materia di appalti pubblici. In caso contrario la Commissione può decidere di rinviare la Polonia dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue. Ulteriori informazioni sulle norme in materia di appalti pubblici: http://ec.Europa.eu/internal_market/publicprocurement/index_en.htm · Trasporti: la Commissione chiede a Belgio, Germania, Finlandia e Svezia di adottare misure nazionali in materia di sistemi di trasporto intelligenti (Its) La Commissione europea ha chiesto oggi a Belgio, Germania, Finlandia e Svezia di promuovere la diffusione di sistemi di trasporto intelligenti. La direttiva 2010/40/Ue definisce un quadro per sostenere la diffusione di tali sistemi nel settore del trasporto stradale e per le interfacce intelligenti con altri modi di trasporto. La Commissione adotta alcune specifiche per garantire la compatibilità, l´interoperabilità e la continuità nella diffusione dei Its. Belgio, Germania, Finlandia e Svezia non hanno ancora recepito integralmente la direttiva nelle rispettive legislazioni nazionali, sebbene abbiano ricevuto istruzioni in tal senso il 27 febbraio 2012. In base alla direttiva gli Stati membri garantiscono che le specifiche adottate dalla Commissione siano applicate alle applicazioni e ai servizi Its all’atto della loro diffusione. Il fatto di non recepire tempestivamente la direttiva potrebbe pregiudicare l´efficacia e la tempestiva applicazione di tali specifiche. La richiesta della Commissione prende la forma del parere motivato nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue. Se gli Stati interessati non notificheranno entro due mesi alla Commissione le misure adottate per garantire il pieno rispetto della legislazione Ue la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia dell´Ue. · Salute degli animali: la Commissione esorta la Svezia ad interrompere i test della paratuberculosi sui bovini La Commissione europea ha inviato oggi una richiesta formale (parere motivato) alla Svezia, invitandola ad interrompere i test della paratubercolosi sui bovini. Le condizioni di polizia sanitaria armonizzata per il commercio di bovini stabilite dalla direttiva 64/432/Cee non prevedono requisiti sanitari per la paratubercolosi. Questi test obbligatori eseguiti dopo l´arrivo degli animali scoraggiano inoltre l´importazione, da parte degli allevatori svedesi, di bovini provenienti da altri Stati membri dell´Ue e, poiché non hanno alcuna giustificazione dal punto di vista sanitario, hanno lo stesso effetto delle restrizioni quantitative. Non possono pertanto essere giustificati a norma dell´articolo 36 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue), che regola le restrizioni e i divieti all´importazione. La paratubercolosi è una malattia contagiosa che colpisce l´intestino tenue dei bovini e degli ovini e i cui sintomi si manifestano dopo molto tempo o a volte non appaiono affatto. Anche la mancanza di test pratici e pienamente affidabili per individuare gli animali infetti spiega l´assenza di norme Ue riguardo a questa malattia. La Svezia ha due mesi di tempo a decorrere dalla presente richiesta formale per interrompere i test in questione. In caso contrario la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia europea. · Fiscalità: la Commissione chiede all´Austria di porre fine al trattamento discriminatorio delle istituzioni straniere senza scopo di lucro La Commissione ha formalmente chiesto all´Austria di modificare la sua legislazione fiscale riguardante le donazioni alle organizzazioni senza scopo di lucro. La legge austriaca permette di considerare le donazioni a favore di talune istituzioni senza scopo di lucro stabilite in Austria come "spese straordinarie", mentre questo principio non viene applicato alla donazioni a favore di analoghe istituzioni straniere, il che genera un onere fiscale maggiore per chi effettua donazioni a favore di queste ultime. Ciò costituisce una restrizione ingiustificata della libera circolazione dei capitali, quale stabilita nei trattati. La richiesta della Commissione è inviata sotto forma di parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue). In mancanza di una risposta soddisfacente entro due mesi la Commissione potrebbe decidere di rinviare l´Austria dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue. · Iva: la Commissione chiede alla Germania di modificare le sue norme riguardanti i rimborsi Iva per gli operatori extra-Ue La Commissione europea ha chiesto alla Germania di modificare la propria legislazione, che prevede che le domande di rimborso dell´Iva presentate da operatori extra-Ue siano firmate personalmente dal richiedente. La Commissione ritiene che tale misura sia contraria al principio fondamentale di efficacia, proporzionalità ed equivalenza sancito dalla normativa Ue. Nessuna disposizione della pertinente normativa Ue prevede che tali domande di rimborso dell´Iva siano firmate dal richiedente. Richiedere la firma personale degli operatori extra-Ue può inoltre rendere estremamente difficile per chi non è stabilito nell´Ue ottenere il rimborso. La Commissione è dell´avviso che l´obiettivo perseguito dalla Germania con questa norma (ossia combattere l´evasione fiscale e garantire una corretta procedura di rimborso) potrebbe essere conseguito con altri mezzi, ad esempio mediante la nomina di un rappresentante tributario. La richiesta della Commissione è inviata sotto forma di parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue). In caso di mancato allineamento della legislazione in questione con la legislazione Ue entro due mesi la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell´Ue. · Fiscalità: la Commissione chiede alla Grecia di modificare le norme sulla tassa di immatricolazione degli autoveicoli La Commissione europea ha formalmente chiesto alla Grecia di modificare le norme sulla tassa di immatricolazione per i veicoli aziendali assegnati a residenti greci da datori di lavoro non stabiliti in Grecia. In base alla legislazione greca se un datore di lavoro stabilito in un altro Stato membro fornisce a un dipendente residente in Grecia un veicolo aziendale si applicano le norme sull´importazione temporanea. In altre parole, il residente greco può utilizzare il veicolo aziendale in Grecia per sei mesi consecutivi o non consecutivi nell´arco di un anno (con la possibilità di un´estensione in circostanze eccezionali). Dopo sei mesi dovrà però pagare la tassa di immatricolazione sul veicolo in questione. La Grecia non ha affrontato il problema dei veicoli aziendali transfrontalieri nella sua legislazione, trascurando in tal modo la pertinente giurisprudenza della Corte di giustizia europea. Il dipendente che riceva un veicolo aziendale immatricolato nello Stato membro del suo datore di lavoro potrebbe di conseguenza dover sostenere costi aggiuntivi a causa della natura transfrontaliera del suo lavoro. Ciò potrebbe scoraggiare le attività transfrontaliere, violando i principi di libera circolazione dei lavoratori e di libertà di stabilimento sanciti dai trattati. La richiesta della Commissione è inviata sotto forma di parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue). In caso di mancata reazione alla sua richiesta entro due mesi la Commissione potrebbe decidere di rinviare la Grecia dinanzi alla Corte di giustizia dell´Ue. · Fiscalità: la Commissione chiede alla Spagna di modificare il suo regime tributario discriminatorio sui beni immobiliari La Commissione ha chiesto alla Spagna di modificare le sue disposizioni tributarie pertinenti riguardo alcune vendite immobiliari. In base alla legislazione spagnola le plusvalenze derivanti dalla vendita di una residenza permanente sono esenti da imposta se i proventi vengono utilizzati per acquistare un´altra residenza permanente. Questa disposizione si applica tuttavia esclusivamente ai residenti spagnoli, introducendo in tal modo una discriminazione nei confronti dei non residenti. Le disposizioni sono incompatibili con le libertà fondamentali sancite dai trattati. La richiesta della Commissione è inviata sotto forma di parere motivato (la seconda fase nell´ambito dei procedimenti per infrazione dell´Ue). In caso di mancata reazione alla suddetta richiesta entro due mesi la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell´Ue.
 
   
   
PAKISTAN: AUMENTANO I FINANZIAMENTI DELL´UE PER LA DOPPIA CRISI UMANITARIA  
 
 Bruxelles, 27 settembre, 2012 - L´unione europea ha annunciato un finanziamento supplementare di € 15 milioni, al fine di continuare a fornire un sollievo immediato alle vittime di due crisi umanitarie in Pakistan. Questi fondi forniranno assistenza alle persone colpite dal conflitto in corso nel nord del paese, nonché alle vittime di tre anni consecutivi di gravi inondazioni nel sud. Il finanziamento aggiuntivo porta la Commissione europea per il 2012 contributo umanitario per il Pakistan, per un totale di € 70 milioni di euro. L´insicurezza alimentare e la malnutrizione, in particolare nella provincia di Sindh, hanno dato adito a gravi preoccupazioni per qualche tempo e vi è il rischio che le inondazioni nuova che si è verificato nel corso delle ultime due settimane comporterà un peggioramento ancora più drastico della situazione. Diverse centinaia di migliaia di vittime più vulnerabili del conflitto e alluvioni, comprese le donne, i bambini, gli anziani, i disabili e gli emarginati, beneficeranno della spinta. Commissaria Kristalina Georgieva, responsabile per gli aiuti umanitari, la protezione civile e la risposta alle crisi ha detto: "Queste due crisi in gran parte non dichiarata in Pakistan stanno interessando decine di migliaia di persone vulnerabili nel nord e nel sud del paese hanno portato sofferenza a tutti coloro che. Hanno abbandonato le loro case a causa del conflitto interno, e alle vittime di tre anni consecutivi di alluvioni monsoniche devastanti che hanno distrutto i mezzi di sussistenza e ha lasciato dietro persistente scarsità di cibo e la fame. Grazie ai nostri team umanitarie in loco, siamo stati in grado di continuo monitorare questi due crisi e reagire di conseguenza, e sono ancora una volta rafforzare la nostra assistenza a queste popolazioni senza voce e fragile. " L´ulteriore assistenza da fornire per le persone colpite da entrambe le crisi si includono cibo di emergenza e di assistenza nutrizionale, l´acqua potabile e il ripristino di punti d´acqua pubblica, igiene e impianti igienico-sanitari, servizi sanitari di base, materiali per alloggi di emergenza, nonché il coordinamento del campo e gestione. Riduzione del rischio di calamità e di prevenzione delle calamità componenti saranno integrati al fine di cercare di attenuare l´impatto delle future catastrofi naturali. La consegna degli aiuti finanziati dagli aiuti umanitari della Commissione europea e protezione civile (Echo) dipartimento saranno mirati a quelli più bisognosi e incanalata attraverso i suoi partner umanitari tra cui agenzie delle Nazioni Unite, la Croce Rossa / Mezzaluna Rossa famiglia e internazionali organizzazioni non governative.  
   
   
FONDI COMUNITARI, PRECISAZIONI DA REGIONE CAMPANIA  
 
Napoli, 1 ottobre 2012 - In relazione ad alcune notizie riferite ai fondi della Comunità Europea riportati da alcuni organi di informazione si precisa che: I dati riportati sono riferiti al giugno 2012. La Regione Campania e´ passata in soli 2 anni dal 3.7% di utilizzo - periodo 2007,2008,2009,giugno 2010- ad oltre il 14% -dati al 30 giugno 2012. Ad oggi risulta, invece, un avanzamento al 18.5%. La Regione Campania ha rispettato tutti i target di impegno e spesa fissati ed e´ certa di mantenere i livelli di spesa previsti dai regolamenti per il 31 ottobre e 31 dicembre 2012. Tra le misure di accelerazione intraprese dalla Regione da menzionare la piena adesione al Piano Azione Coesione (pac) promosso da Commissione Europea-governo-regioni. Il pac e´ considerato dall´Europa buona prassi per una risposta efficace alla crisi. La sintonia inter-istituzionale e la politica integrata di sviluppo territoriale vede la regione campania svolgere un ruolo di laboratorio anche per il periodo di programmazione 2014-2020.  
   
   
EXPO. FORMIGONI: IMPEGNATI A COMBATTERE FAME NEL MONDO DA DOCUMENTO STRATEGICO PER 2015 AVVIO DI UN GRANDE CONFRONTO L´INTERVENTO DEL PRESIDENTE AL YOUNG MEMBERS NETWORK MEETING  
 
Milano, 1 ottobre 2012 - ´Il più grande scandalo del nostro tempo è la presenza nel mondo di 925 milioni di persone che soffrono la fame e contemporaneamente, in un terribile paradosso, di 500 milioni di individui che sono ammalati di obesità a causa di regimi alimentari scorretti´. Sono queste le considerazioni che il presidente della Regione Lombardia e commissario generale di Expo 2015, Roberto Formigoni, ha portato all´attenzione del pubblico partecipante al sesto Young Members Network Meeting. Al ventiseiesimo piano di Palazzo Pirelli si è svolta prima sessione del Meeting, che è durata tre giorni, dedicata al tema di Expo 2015 ´Feeding the Planet, Energy for Life´. Le Grandi Sfide Del Mondo - ´Lotta alla fame, sostenibilità nei sistemi di produzione del cibo, salute e pace: queste le priorità e le parole chiave - ha detto Formigoni parlando in lingua francese - che intendiamo mettere a fuoco con l´Expo di Milano, e sono particolarmente lieto che coincidano con quelle delle Nazioni Unite, come lo stesso segretario Generale Ban Ki-moon mi ha confermato in occasione di un nostro recente incontro all´Expo di Yeosu in Corea´. Cibo Sufficiente Per Tutti - ´Il punto di partenza della riflessione dell´Expo del 2015 - ha aggiunto il presidente - è la grande sfida per il mondo di oggi: garantire a ogni persona sulla terra l´accesso a un cibo sufficiente e adeguato e, allo stesso tempo, sano e sicuro, come peraltro previsto negli obiettivi del millennio delle Nazione Unite, che proprio nel 2015 vedranno un primo importante momento di verifica´. Dal Documento Strategico Al Dibattito Mondiale - ´L´expo che vogliamo costruire - ha proseguito Formigoni - è un evento fortemente ancorato al tema, cioè il rapporto tra il cibo e la vita dell´uomo, un tema fortemente trasversale che coinvolge molte dimensioni dell´agire umano: food, agricoltura, sicurezza alimentare, acqua, energia, green economy, ambiente, mobilità, sostenibilità, ricerca e innovazione. La nostra ambizione è quella di affrontare in modo nuovo e autorevole, partendo da un approccio umanistico centrato sulla responsabilità e sulla dignità della persona, le grandi sfide del mondo contemporaneo, che orientano le agende politiche a tutti i livelli di governo, sviscerando le parole del titolo: alimentazione, pianeta, energia e vita´. Per avviare questo grande cantiere immateriale è stato predisposto un documento strategico, che intende essere ´il punto di partenza per affrontare in modo complessivo e sistematico le tematiche della manifestazione. Il documento sarà lo strumento per aprire o approfondire un dialogo con i Governi dei Paesi aderenti e per avviare un dibattito pubblico che arrivi a coinvolgere chiunque abbia un proprio contributo da portare´.  
   
   
COSTI DELLA POLITICA: IL PIEMONTE NE HA GIÀ RIDOTTI MOLTI  
 
Torino, 1 ottobre 2012 – Il presidente della Regione, Roberto Cota, ritiene che “la proposta fatta dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni (riduzione da subito degli stipendi di consiglieri, assessori e presidenti, taglio del numero dei consiglieri, limitazione delle spese dei gruppi e delle commissioni, ndr) è molto positiva e va nella direzione di quello che abbiamo già fatto e stiamo facendo in Piemonte come Giunta e come Consiglio regionale”. Cota ricorda infatti che in Piemonte, già nel maggio 2010, il presidente e tutta la Giunta si sono autoridotti lo stipendio in attesa della normativa regionale che ha poi previsto questa riduzione per legge (il risparmio fu girato sul fondo a sostegno della cassa integrazione); nello stesso periodo sono stati ridotti gli stipendi delle posizioni apicali della società partecipate della Regione. La Presidenza ha inoltre imposto un taglio di due unità al numero degli assessori (da 14 a 12), che vige dall’inizio della legislatura. Il Consiglio regionale ha dal canto suo già proceduto al contenimento delle sue spese, al taglio dell’indennità di fine rapporto dei consiglieri e, nella giornata del 16 settembre, è stato concordato da tutte le forze politiche rappresentate un documento sulla riduzione dei costi dei gruppi che verrà approvato martedì 2 ottobre.  
   
   
IL PRESIDENTE SPACCA SUI COSTI DELLA POLITICA: “ACCORDO MASSIMO PER ELIMINARLI O ADEGUARLI AI COMPORTAMENTI PIÙ VIRTUOSI”.  
 
 Ancona, 1 ottobre 2012 - “L’accordo tra le Regioni è massimo perché indennità, numero dei consiglieri, costo dei gruppi e della politica, benefit, sperequazioni tra i diversi ruoli istituzionali siano eliminati o riparametrati ad un costo standard definito dai comportamenti e dalle regole più virtuose, così come era stato indicato nei giorni scorsi dalle regioni con i migliori indicatori”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, a margine della Conferenza delle Regioni riunita il 28 settembre per definire la strategia di contenimento dei costi della politica. “Lo strumento – sottolinea - sarà quello del decreto legge, procedura vincolante ed immediata, frutto della volontà della Conferenza dei Presidenti delle Regioni per una veloce, concreta e decisa azione di autoriforma che recuperi il rapporto di fiducia tra istituzioni regionali e cittadini. Questi i punti salienti: riduzione parametrata di tutti gli emolumenti percepiti dai Consiglieri, dai Presidenti e dai componenti della Giunta; riduzione del numero dei consiglieri regionali; limitazione ed uniformazione delle spese dei gruppi consiliari eliminando i benefit sotto qualsiasi forma, riconoscendo il finanziamento delle spese riferite esclusivamente alle funzioni istituzionali, che vengono sottoposte al controllo della Corte dei Conti; eliminazione della possibilità di costituire nuovi gruppi che non abbiano corrispondenza con le liste elette; limitazione del numero delle commissioni consiliari permanenti o speciali prevedendo la possibilità di costituirne da un minimo di quattro a un massimo di otto, in base al numero dei consiglieri. Su questi punti il Governo ha il pieno sostegno di tutte le Regioni, che chiedono di essere sanzionate attraverso un taglio delle risorse trasferite qualora si registrino eventuali inadempienze. La riduzione dei costi della politica che le Regioni vogliono affermare – conclude - dovrà essere sicuramente certificata dai controlli, dalle verifiche e dal monitoraggio del Governo. Vogliamo quindi, da subito, introdurre criteri di rigore, correttezza e controllo nell’utilizzo delle risorse”.  
   
   
ROSSI: “NON CHIUDEREMO NIDI, NON FERMEREMO BUS, MA RISPARMI, TAGLI E CHIEDEREMO DI PIÙ A CHI HA DI PIÙ”  
 
Firenze, 1 ottobre 2012 – “Dal 2010 a oggi i governi nazionali hanno tagliato alla Regione 600 milioni di trasferimenti, il 45 per cento delle risorse libere regionali, che da 2,2 miliardi di euro sono scese a poco più di 1,6. Con i provvedimenti di spending review finora attuati abbiamo recuperato 80 milioni. Ma se vogliamo mantenere l’offerta attuale dei servizi, nell’assistenza, nella cultura, nelle scuole, dobbiamo fare ulteriori interventi e nuovi risparmi, su cui la giunta sta già lavorando. Ma tutto ciò non basterà, sarà quindi necessario agire anche sulla leva fiscale, che in Toscana non tocchiamo, con l’eccezione del bollo, dal 1998. La pressione fiscale è oggi tra le più basse d’Italia, si tratterà quindi di portarla ai livelli medi delle altre Regioni. I toscani, comunque non pagheranno più degli altri italiani”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sintetizza le valutazioni con cui la giunta ha iniziato oggi il lavoro che porterà a definire scelte e provvedimenti della manovra finanziaria 2013. La giunta, prima di definire le sue proposte, aprirà un confronto con la società toscana sulle spese da comprimere, sui servizi non essenziali su cui si può intervenire, su ulteriori risparmi nel funzionamento della macchina, e sulle scelte irrinunciabili per salguardare le attività economiche, le tutele sociali, la coesione territoriale. “Lo dico chiaramente – continua Rossi -: se l’alternativa, fatti tutti i risparmi e i tagli possibili, è chiudere una scuola materrna o un nido o fermare treni e bus o cancellare l’assistenza agli anziani non autosufficienti, allora preferisco chiedere un contributo ai toscani che hanno di più”. La Giunta ha intanto approvato il 29 settembre la proposta di legge per la determinazione dei nuovi importi della tassa automobilstica regionale, che verrà trasmessa al Consiglio per consentirne l’approvazione in tempo utile perché possa entrare in vigore dal 1 gennaio 2013. La proposta prevede un aumento del 3 per cento del bollo per i veicoli con potenza fino a 100kw, mentre per i kw che eccedono i 100 l’incremento sarà del 10 per cento. Rimangono inalterati gli importi per le auto delle società di noleggio senza conducente. Dalla rimodulazione dei nuovi importi sono attese maggiori entrate per circa 17 milioni di euro.  
   
   
REGIONE LAZIO, POLVERINI RIDUCE ASSESSORI  
 
Roma, 1 ottobre 2012 - La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, con proprio decreto ha determinato il 27 settembre la riduzione a 10 del numero degli assessori della Giunta regionale, riservando in capo alla presidenza le competenze in materia di salute. Il decreto modifica dunque la composizione della Giunta come segue: Fabiana Santini: Cultura, Sport, Politiche Giovanili e Turismo; Maria Zezza: Politiche per il lavoro e formazione professionale, Istruzione e diritto allo studio Fabio Armeni: Risorse Umane, Demanio e Patrimonio; Teodoro Buontempo: Politiche per la Casa, Terzo Settore, Servizio Civile e Tutela dei Consumatori; Giuseppe Emanuele Cangemi: Enti Locali e Sicurezza, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Politiche dei rifiuti; Stefano Cetica: Risorse strategiche (Programmazione, Bilancio, Informatizzazione); Luciano Ciocchetti: Politiche del Territorio e dell’Urbanistica; Pietro Di Paolantonio: Sviluppo economico e Agricoltura; Aldo Forte: Politiche Sociali e della Famiglia; Luca Malcotti: Infrastrutture e Lavori Pubblici, Politiche della mobilità e Trasporti. Il provvedimento nomina infine Vicepresidente l’assessore Luciano Ciocchetti.  
   
   
TAGLI ALLE REGIONI: I PRESIDENTI CONCORDI SULLA PROPOSTA DI ROSSI  
 
Firenze, 1 ottobre 2012 – Al termine delle lunga riunione che hanno avuto il 27 settembre a Roma, i presidenti delle Regioni hanno chiesto al Governo di intervenire con un decreto per ridurre gli stipendi di presidenti, assessori e consiglieri e di riparametrarli per renderli omogenei. E’ stata quindi accolta e condivisa la proposta avanzata dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. “La riparametrazione – precisa Enrico Rossi – è un’espressione generica: io insisto che il Governo parametri i compensi almeno allo stipendio più basso, che è semplicemente il mio”. Tra le altre richieste degli esecutivi regionali ci sono la riduzione del numero dei consiglieri e l’impegno ad adottare entro la fine di quest’anno tutti gli atti necessari per rendere operativa la riforma a partire dalla prossima legislatura. Solo il Veneto e la Toscana erano già intervenute in questo senso. Adesso toccherà a tutte le altre. “Abbiamo chiesto poi al Governo – conclude il presidente Rossi – di limitare le spese dei gruppi consiliari, di uniformarle e di sottoporle al controllo della Corte dei Conti. Infine abbiamo chiesto di mettere uno stop alla proliferazione e dei gruppi consiliari e della commissioni, oltre che di intervenire anche sulle regioni a statuto speciale. Insomma abbiamo presentato un pacchetto di riforme robusto, che sono le Regioni stesse a chiedere e volere, con la Toscana in prima fila”.  
   
   
RIDUZIONE COSTI DELLA POLITICA. ZAIA A ROMA  
 
Venezia, 1 ottobre 2012 – Il presidente del Veneto Luca Zaia è oggi nuovamente a Roma dove partecipa alla Conferenza delle Regioni convocata sul tema della riduzione dei costi della politica. “Dobbiamo completare il lavoro svolto ieri su questo argomento – ha ricordato Zaia – alla luce delle risposte avute ieri sulla risoluzione delle Regioni adottata illustrata al Governo e al Presidente della Repubblica”. “I cittadini ci eleggono per rappresentarli – ha aggiunto – e si scandalizzano di fronte agli sprechi della politica. Noi in Veneto abbiamo fatto delle riforme, eliminando i vitalizi, riducendo il numero di consiglieri, eliminando il listino bloccato nella legge elettorale. Ma si può sempre fare di più. Questa è una nuova battaglia che il Veneto sta conducendo in prima fila”.  
   
   
FINANZIARIA 2013. SARDEGNA: PRIMI INCONTRI POSITIVI, SERVE UNITÀ DI INTENTI PER RIPRENDERE A CRESCERE  
 
Cagliari, 1 ottobre 2012 -"Un primo corso di incontri positivi, per iniziare a valutare i fabbisogni, tenendo conto dell’incertezza sulle risorse che lo Stato deve riconoscere alla Sardegna". E’ quanto affermato dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione Giorgio La Spisa, incontrando il 27 settembre, in vista della prossima Legge di Bilancio 2013, le autonomie locali, le parti sociali e le associazioni di categoria. "Aspettiamo di valutare gli effetti delle manovre statali tra tagli alla spesa e maggiori entrate riconosciute alla Sardegna - ha ripreso La Spisa - per questo dobbiamo proseguire sulla strada della razionalizzazione delle risorse indirizzandole verso obiettivi comuni che creino sviluppo. Serve unità di intenti e strategie comuni per ridurre gli sprechi e puntare soprattutto su temi quali lavoro, politiche sociali, imprese, sanità, istruzione, ricerca e innovazione, infrastrutture e servizi avanzati. Gli incontri proseguiranno nelle prossime settimane".  
   
   
CALABRIA: COMMENTO ALL’APPROVAZIONE DEL DPFER 2013-2015  
 
Catanzaro, 1 ottobre 2012 - In relazione all’approvazione avvenuta il 28 settembre in Giunta del Documento di programmazione economica e finanziaria – Dpfer 2013-2015, atto di indirizzo programmatico, economico e finanziario dell’attività di governo della Regione con proiezione triennale, l’Assessore regionale al Bilancio Giacomo Mancini ha rilasciato la seguente dichirazione: “Il Documento costituisce uno strumento di programmazione per l’Amministrazione Regionale, disciplinato dalla Legge di Contabilità, attraverso il quale l’Esecutivo annualmente traccia le linee operative per la gestione economica della Regione, in rapporto ad una analisi della congiuntura economica, della situazione istituzionale e sociale e del territorio. Anche quest’anno, su iniziativa dell’Assessorato al Bilancio, la Giunta guidata dal Governatore Scopelliti ha assicurato l’approvazione del Documento di programmazione economica e finanziaria entro il termine di legge, fissato al 30 settembre. Alla stesura del Dpfer, oltre agli uffici del Dipartimento Bilancio che ne hanno coordinato la stesura con gli altri dipartimenti interessati, ha collaborato la Svimez, Associazione per lo sviluppo dell´industria nel Mezzogiorno, che ha curato la parte relativa all’analisi di contesto. Tale sezione del Documento descrive uno scenario congiunturale ancora complesso, dove la Calabria, come per l’insieme delle regioni del Mezzogiorno, pur presentando alcuni segnali positivi di riavvio, mostra ancora notevoli difficoltà di recupero sul gap strutturale e produttivo che storicamente caratterizza il proprio territorio. I contenuti di sistema del Dpfer, invece, disegnano le strategie dell’Amministrazione Scopelliti in relazione alla gestione finanziaria della Regione, in particolare descrivendo i risultati dei piani e programmi regionali, riferiti all’anno precedente e l’indicazione degli obiettivi e delle priorità, con riferimento a ciascuna area d’intervento, ad iniziare dalla Sanità, con uno sforzo significativo dell’Esecutivo per la riduzione dei disavanzi. In tale direzione il Documento di programmazione economica e finanziaria, anticipa i contenuti della manovra di bilancio, con riferimento al regime tributario, all’indebitamento, alle misure di razionalizzazione della spesa, al tema del Patto di Stabilità, ed all’incidenza sulla finanza regionale delle azioni di contenimento finanziario avviate dal Governo Regionale. E’ così che il Dpfer 2013-2015 descrive l’andamento della finanza regionale per come rilanciato grazie all’azione di razionalizzazione voluta dal Presidente Scopelliti e dall’Assessore Mancini, finalizzato al conseguimento del pareggio di bilancio nel 2014. Il Documento, in particolare, focalizza l’attenzione sulle misure di rafforzamento del sistema tributario (fra le quali quelle di contrasto all’evasione fiscale, in partnership con l’Agenzia delle Entrate) che determineranno il progressivo allineamento fra le entrate e le uscite. Sulla spesa, inoltre, il Documento dà conto degli effetti delle ultime manovre del Governo nazionale sulla finanza delle regione, con particolare riguardo alle conseguenze del c.D decreto “spending review”, che impatta in via diretta sui conti dell’Amministrazione. Esprimo soddisfazione per l’approvazione nei termini di legge del Documento di programmazione economica e finanziaria, che rappresenta l’ennesimo segnale di attenzione dell’Amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti sul tema della programmazione finanziaria della Regione. Nella programmazione finanziaria per il 2013-2015, oltre alla progressiva razionalizzazione della spesa eliminando sprechi e sperperi, vi sono infatti ulteriori azioni significative, come l’azione di contrasto all’evasione fiscale sull’Irap e l’Irpef e le iniziative per favorire la spesa negli enti locali attraverso il patto di stabilità regionalizzato. I contenuti del Dpfer, in tale direzione, offrono la riprova di un’amministrazione attenta ed in movimento, che affronta con responsabilità la gestione delle sue finanze e – ha concluso l’Assessore Mancini – aggiunge nuovi tasselli e nuove iniziative all’azione di risanamento avviata in questi ultimi due anni”.  
   
   
MOLISE: RIDUZIONE COSTI DELLA POLITICA, LA PROPOSTA DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI  
 
Campobasso, 1 ottobre 2012 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha partecipato alla due giorni di incontri e confronti in seno alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, da cui è scaturito un documento ufficiale, da porre all´attenzione del Governo nazionale quale proposta del sistema delle Regioni, in cui si ribadisce la necessità improrogabile di una riforma complessiva e coerente degli assetti istituzionali e si evidenzia l´indispensabilità di intervenire al più presto sui seguenti punti: riduzione parametrata di tutti gli emolumenti percepiti dai Consiglieri, dai Presidenti e dai componenti delle Giunta; riduzione del numero dei Consiglieri e degli Assessori in piena attuazione dell´art. 16 del Decreto legge 138 del 2011 (in tale senso andranno adeguati, ove occorra, gli Statuti entro il 31 Dicembre 2012); limitare ed uniformare, sulla base di crediti omogenei, la spesa dei gruppi consiliari, eliminando i benefit sotto qualsiasi forma, riconoscendo esclusivamente il finanziamento delle spese riferite alle funzioni politico-istituzionali dei gruppi (tali spese debbono essere sotto poste al controllo della Corte dei Conti garantendo la piena trasparenza); eliminare la possibilità di costruire nuovi gruppi che non abbiano corrispondenza con le liste elette; fissare il numero delle Commissioni consiliari paramenti e/o speciali, prevedendo la possibilità di costruirne da un minimo di 4 ad un massimo di 8, in base al numero dei Consiglieri. «Siamo sulla strada giusta - ha detto il Presidente Iorio - per giungere ad un cambiamento sostanziale dell´architettura complessiva del finanziamento pubblico ai gruppi consiliari e alla politica in generale. Alcune delle cose che abbiamo deciso ora come sistema delle Regioni, nel nostro Molise le abbiamo già attivate negli ultimi due anni in armonia con le finanziarie di Tremonti e del Governo attuale, mostrando sensibilità alla tematica, ben prima che scoppiasse il cosiddetto "caso Lazio". Cambiamenti che, per la grande informazione più attenta ai costi pro-capite sono sfuggiti, o non sono stati considerati, anche se hanno prodotto effetti sul piano del risparmio immediato e futuro. Ad ogni modo, altri cambiamenti migliorativi possono e debbono essere fatti con tempistiche definite e certe. Mi auguro che attuate queste necessarie modifiche al sistema, il dibattito politico possa tornare ad affrontare i temi della crescita e dello sviluppo per superare prima e meglio la crisi economica in atto. Come pure, spero che si possa ritornare a guardare con serenità e consapevolezza ad un livello importante e sostanziale dell´assetto della Repubblica quale è quello delle Regioni, non dimenticando che la Costituzione affida a queste un ruolo strategico per il Paese. E ancora, auspico che le forze politiche molisane abbiano responsabilità nel difendere l´istituto della Regione, la sua autonomia e l´identità che essa rappresenta, consapevoli di quanto essa abbia influito per portare proprio il Molise da una delle zone più povere d´Italia ad una realtà che, pur scontando problematiche, ha un tenore di vita e una redditualità parificata ad aree storicamente evolute del Centro della Penisola».  
   
   
ASSEGNATE DALLA GIUNTA DELLA CALABRIA UNA SERIE DI RISORSE AI DIVERSI DIPARTIMENTI REGIONALI  
 
Catanzaro, 1 ottobre 2012 - La Giunta regionale, nella seduta del 27 settembre, su proposta dell’Assessore al Bilancio Giacomo Mancini, oltre a varare il Documento di programmazione economica e finanziaria, strumento fondamentale nell’attività di governo dell’Esecutivo, ha approvato una serie di provvedimenti amministrativi. Di particolare rilievo la delibera con la quale la Giunta ha preso atto del nuovo testo del Por Calabria Fesr 2007/2013, all’esito delle modifiche apportate per riorientare risorse sul “Piano di Azione Coesione per il miglioramento dei sevizi collettivi al Sud”. Il Piano, sottoscritto dal Governo e dalle Regioni del Mezzogiorno il quindici dicembre scorso, ha previsto una forte concentrazione delle risorse non utilizzate nei Programmi operativi regionali su linee di attività concernenti i quattro comparti individuati negli accordi tra Commissione Europea e Stato membro (istruzione, banda larga, infrastrutture e nuova occupazione) ed un innalzamento dei tassi di cofinanziamento comunitario. “Con la delibera che prende atto del nuovo testo del Por Calabria Fesr 2007/2013 – ha detto l’Assessore al Bilancio Giacomo Mancini – l’Amministrazione regionale potrà proseguire ancor meglio nella utilizzazione ottimale dei fondi europei, concentrando le azioni su interventi relativi a comparti di primario interesse per la crescita economica, culturale ed occupazionale, in linea con il Piano di Azione Coesione concordato con l’Unione Europea . La rimodulazione del Por Calabria Fesr 2007/2013 è il frutto di un lavoro sinergico sviluppato dall’Autorità di Gestione e dal Dipartimento Programmazione, unitamente al Comitato di coordinamento ed al partenariato economico e sociale; lavoro che ha raccolto i consensi ed ottenuto l’approvazione anche del Comitato di sorveglianza. La delibera assunta dalla Giunta conferma infine –conclude Mancini- che l’Esecutivo guidato dal Presidente Scopelliti ha impresso un cambio di passo importante nella utilizzazione dei fondi comunitari e nel rapporto con le Istituzioni europee che questo cambio di passo hanno avuto modo di vedere, valutare ed apprezzare”. La Regione ha deciso, poi, di partecipare al “Piano di Azione Coesione per il miglioramento dei servizi collettivi al Sud”, concentrando le risorse residue sull’Agenda digitale per 131,9 milioni di euro, sull’Istruzione per 59,9 milioni di euro, riducendo il cofinanziamento nazionale di 80 milioni di euro, da destinare, nell’ambito degli interventi ferroviari, alla elettrificazione della Dorsale Jonica – Primo lotto funzionale. La Giunta ha, inoltre, dato il via libera alla concessione in comodato temporaneo gratuito di dieci anni, al Comune di Trebisacce, dell´area del campo sportivo “A. Lutri” sita nel territorio municipale e di proprietà della Regione. Dieci, poi, le delibere di variazione di bilancio autorizzate dalla Giunta. Fra di esse, il provvedimento con il quale sono state assegnate al dipartimento “Politiche del Lavoro” maggiori entrate per oltre 2 milioni di euro, finalizzati ad iniziative volte ad aggiornare e accrescere le competenze dei lavoratori e sviluppare la competitività delle imprese. Al dipartimento “Tutela della salute e Politiche sanitarie” sono state assegnate nuove entrate da trasferimenti erariali per 744mila euro destinate alla realizzazione delle linee progettuali “Salute e sicurezza sul lavoro”, “Guadagnare salute” e “Malattie rare”. Attribuite al dipartimento “Presidenza” risorse da maggiori entrate pari a trecentomila euro destinate alla Protezione civile, come rimborso del governo nazionale per le attività di volontariato sostenute in occasione del sisma che ha colpito l´Abruzzo nel 2009”. Attraverso apposita variazione di bilancio, sono state iscritte le risorse per promuovere ed incentivare lo sviluppo termale in attuazione della legge approvata dal Consiglio Regionale sull’argomento il tre settembre scorso. Al dipartimento “Agricoltura” risorse per duecentomila euro, per l´erogazione di contributi a favore dei Consorzi di garanzia collettiva fidi (Confidi) sui fondi di rischio e sull´accesso al credito, in attuazione della recente Legge Regionale del ventisei luglio scorso. Con un altro provvedimento, è stato creato il capitolo in entrata e spesa per le risorse del mutuo con Cassa Depositi e Prestiti per gli investimenti di Ferrovie della Calabria. Eliminato, poi, il vincolo di destinazione “pulizia delle acque marine” ai cinquecentomila euro assegnati a giugno al dipartimento “Politiche dell´ambiente” per cui, ora, potranno essere utilizzati per tutte le funzioni ed i compiti in materia ambientale conferiti alla Regione e non più finanziati dallo Stato. La Giunta ha, infine, autorizzato variazioni compensative tra stanziamenti al fine di assicurare la copertura finanziaria di spese di funzionamento degli uffici regionali e di spese per i servizi di riordino del patrimonio immobiliare regionale.  
   
   
SPENDING REVIEW: GIUNTA REGIONALE FVG AUTORIZZA RICORSO A CORTE COSTITUZIONALE  
 
Trieste, 1 ottobre 2012 - La Giunta regionale, riunita il 27 settembre a Trieste e presieduta dal vicepresidente, Luca Ciriani, ha autorizzato la proposizione di ricorso avanti la Corte Costituzionale per la declaratoria di illegittimità costituzionale di alcuni articoli e commi del Dl legge n.95 del luglio di quest´anno, poi convertito in legge 135/2012, recante "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza di servizi ai cittadini", noto come "spending review". Più nel dettaglio, la Giunta del Friuli Venezia Giulia - spiega Ciriani - ritiene che alcuni commi dell´articolo 4, che parla di "Riduzione di spese, messa in liquidazione e privatizzazione di società pubbliche", ponendo vincolo e limitazioni alla nostra Regione, sia lesivo dell´articolo 117 della Costituzione, che regola la potestà legislativa delle Autonomie regionali, violando il principio di auto-organizzazione regionale, l´autonomia organizzativa degli enti locali, il principio di leale collaborazione. Parallelamente l´articolo 9 sulla "razionalizzazione amministrativa" della spending review viola - secondo l´esecutivo regionale - lo Statuto speciale di Autonomia, le norme di attuazione dello stesso, l´autonomia finanziaria degli enti locali, oltre allo stesso art. 117 della Costituzione. La Giunta del Fvg si oppone anche all´art. 14, comma 16 del Dl 95, in quanto limiterebbe la tutela delle minoranza linguistiche. Lesivo delle competenze regionali e dell´autonomia finanziaria garantita dallo Statuto anche l´articolo 15, tredicesimo comma, per i vincoli che pone alla spesa e in generale alla gestione del Servizio sanitario regionale. Il ricorso alla Suprema Corte è riferito anche all´articolo 15, laddove prevede trasferimenti di risorse regionali allo Stato; all´articolo 16, con riferimento al divieto di assunzioni da parte delle Province; e da ultimo all´articolo 17, per i vincoli che porrebbe alla nostra Regione in relazione al riordino delle stesse Province e delle loro funzioni.  
   
   
PROVINCE. RIORDINO.ASSESSORE REGIONE INCONTRA PRESIDENTI PUGLIESI  
 
Bari, 1 ottobre 2012 - L’assessore al Federalismo, Marida Dentamaro, ha incontrato, il 28 settembre, su richiesta del Presidente Upi- Puglia, Schittulli, i Presidenti delle Province pugliesi che hanno preferito rappresentare le loro posizioni nell’incontro odierno piuttosto che affidarle alla Cabina di Regia, prevista dalla l.R 36/2008. Dall’incontro non sarebbe emersa, sul riordino, alcuna posizione unitaria né riguardo ai territori a nord della città metropolitana, né per ciò che riguarda l’area a sud di Bari. Unico elemento condiviso, ha sintetizzato l’assessore Dentamaro al termine della riunione, sarebbe la richiesta di rimettere ogni decisione alla volontà dei Comuni, compresi quelli ricadenti nel territorio dell’area metropolitana, la cui istituzione è contestata dai vertici delle Province Bari e Bat. Marida Dentamaro ha quindi confermato la convocazione della Cabina di Regia, prevista per il prossimo 2 ottobre, dove riferirà quanto emerso nell’incontro con i Presidenti delle Province pugliesi, confermando altresì la disponibilità delle Province di Foggia e Lecce ( quelle con i requisiti di sopravvivenza) ad accogliere nei propri territori i Comuni che si esprimeranno in tal senso. “ Quanto ai territori a sud di Bari- dice l’assessore Dentamaro- le Province interessate non hanno espresso una scelta unanime sulla costituzione di uno e due province. “Questo riordino- commenta Marida Dentamaro, impegnata in questi giorni nei numerosi incontri organizzati sull’argomento dai Comuni- è proprio un parto difficile: se nemmeno i sei Presidenti riescono ad esprimere unità di vedute, allora fanno bene i Comuni ad attrezzarsi per affrontare, comunque,la nuova architettura dello Stato, ferma restando la volontà della Regione a supportarli in ogni iniziativa di raccordo territoriale e collaborazione istituzionale”.  
   
   
RIORDINO PROVINCE, A PRATO DIBATTITO IN CONSIGLIO PROVINCIALE  
 
 Prato, 1 ottobre 2012 - Dibattito serrato in Consiglio provinciale il 26 settembre anche in base ai risultati del gruppo di lavoro per il riordino delle Province partito ai primi di settembre. Il presidente della Provincia Lamberto Gestri concludendo il dibattito ha ribadito che la legge sul riordino “è fatta male e rischia di fare danni anche peggiori quando arriverà in Parlamento”. Gestri intende comunque lottare per mantenere a Prato lo status di capoluogo. “La proposta dell´Upi Toscana con la città metropolitana più 4 o 5 Province soddisfa questa priorità, mentre l´ipotesi delle tre aree vaste, che ha indubbiamente una sua validità, non è prevista dalla legge”. Critiche alla riforma sono venute anche dal capogruppo Pd Emiliano Citarella. “Non condividiamo la trasformazione delle Province in enti di secondo grado, senza elezione diretta. Il rapporto diretto fra territorio e istituzioni è fondamentale – ha detto – Ci sarebbe piaciuta un´altra riforma più attenta ai territori e che avesse valorizzato l´area metropolitana unendo istituzionalmente ciò che la società e l´economia avevano già creato. La legge non lo permette. E a questo punto la priorità è che Prato rimanga capoluogo, vediamo con che soluzione”. Francesco Querci (Udc), che ha coordinato i lavori, ha informato l´assemblea dei risultati, parlando di “posizioni distanti all´inizio fra gruppi politici e anche all´interno dei singoli partiti, che si sono però riavvicinate in breve tempo. Con uno sforzo in più credo sia possibile trovare una soluzione che convinca tutti quanti – ha detto Querci – Vorrei fare appello al senso di responsabilità e all´autonomia di tutti. Su questo tavolo si gioca il futuro del territorio. Solo uniti avremo la forza necessaria”. Il capogruppo Idv Luca Mori ha puntato l´attenzione sui Comuni che potrebbero entrare a far parte dell´area Prato-pistoia. “Per esempio l´arrivo dei Comuni di qua dall´Arno ci permetterebbe di gestire in modo armonico un patrimonio inestimabile anche dal punto di vista turistico qual´è il Montalbano”. Il capogruppo Pdl Cristina Attucci ha ribadito la convinzione che Prato debba andare con Pistoia, nel quadro della riorganizzazione proposta dal Pdl toscano. “Siamo d´accordo con il presidente Gestri su questa proposta che guarda al bene della città e vorrei che il Consiglio tutto lo sostenesse”. Infine il consigliere di Fli Riccardo Bini ha ribadito di essere sempre stato a favore dell´eliminazione delle Province, ma di considerare una priorità nella ristrutturazione l´attenzione a competenze e servizi. Sono intervenuti anche i consiglieri Andrea Bonacchi e Giovanni Luchetti per il Pdl e Mario Tognocchi per l´Idv. La Commissione per il riordino, coordinato da Francesco Querci e composto da Lamberto Gestri, Giuseppe Maroso, Emiliano Citarella (Pd), Cristina Attucci (Pdl), Luca Mori (Idv), Matteo Santini (Ln) e Riccardo Bini (Fli), ha lo scopo di esaminare e valutare le diverse ipotesi di nuova configurazione territoriale dell´ente a seguito dei provvedimenti governativi. Nel giro di pochi giorni la Commissione ha provveduto ad audizioni delle associazioni di categoria e di altre associazioni presenti sul territorio, dei membri del Consiglio delle autonomie locali, dei parlamentari e consiglieri regionali pratesi, sensibilizzando anche i membri della competente Commissione parlamentare sulle esigenze e le necessità del territorio pratese.  
   
   
RAPPORTO SVIMEZ: MERITO DELLE POLITICHE INNOVATIVE PUGLIESI  
 
Bari, 1 ottobre 2012 - “È lo spinta a fare ricerca e innovazione il senso e il valore delle nostre politiche industriali. Così gli incentivi varati dalla Regione Puglia stanno aiutando le imprese ad uscire dalla crisi stimolando la competitività sul mercato. Se ne accorta anche la Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, che nel Rapporto 2012 dedica solo alla Regione Puglia un intero focus sugli interventi di agevolazione”. Così la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone commenta il dati diffusi il 26 settembre da Svimez. “I nostri – continua – sono incentivi particolari che non sostengono capannoni ma promuovono il sistema economico puntando su ricerca e innovazione. Per questo, come rileva il Rapporto Svimez, il Pil nel 2011 è aumentato dello 0,5%, le esportazioni sono cresciute del 17,9% e gli occupati di 11.600 unità. È opportuno aggiungere che questi dati nel 2012 sono ulteriormente lievitati: voglio ricordare che le esportazioni sono aumentate dell’11,3% nei primi sei mesi del 2012, mentre gli occupati sono cresciuti di 55mila unità tra aprile e giugno di quest’anno rispetto al trimestre precedente” “Lo Stato – aggiunge la Capone – ha puntato invece sulla 488. Noi abbiamo ribaltato il sistema perché non finanziamo capannoni, ma ricerca e innovazione. Si tratta di scelte precise attestate non soltanto dalla Svimez ma anche dalla Commissione Europea che proprio ieri ha riconosciuto alla Puglia l’espressione più interessante delle politiche attuate nella ricerca”. “Voglio portare come esempio – ha spiegato la vicepresidente – bandi come Living Lab e Pre-commercial Procurement (Pcp). Il primo è un intervento che capovolge completamente le coordinate degli avvisi pubblici collocando al timone per la prima volta chi prima era solo un soggetto passivo, cioè l’utente finale. È proprio il potenziale beneficiario infatti ad indicare alla Regione le sue necessità e a far parte poi, attraverso il partenariato con i laboratori di ricerca, della sperimentazione dei nuovi prodotti, cioè di servizi innovativi legati alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Allo stesso modo il Pre-commercial Procurement permetterà alla pubblica amministrazione di guidare, di concerto con le imprese, lo sviluppo di soluzioni tecnologicamente innovative dai primi stadi della ricerca fino allo sviluppo pre-commerciale di un prodotto. Con questo bando la Regione Puglia può infatti impegnarsi a sostenere la sperimentazione aiutando economicamente le imprese sin dal processo di prototipizzazione”. “È proprio grazie a queste politiche – ha concluso Loredana Capone – che le aziende diventano più innovative e competono in modo più efficace sui mercati”.  
   
   
RICORSO TRENTINO CONTRO DECRETO CRESCI ITALIA PER VALDASTICO NORD. PRESIDENTE LUCA ZAIA  
 
Venezia, 1 ottobre 2012 - “Sono profondamente dispiaciuto per questo ricorso, tenuto conto che finora il Veneto è stato profondamente rispettoso della libertà del Trentino e delle sue prerogative”. Lo afferma il presidente Luca Zaia, prendendo atto del ricorso deciso dalla Provincia Autonoma di Trento contro il Decreto cosiddetto Cresci Italia per la parte relativa alla Valdastico Nord. “Ritengo però di dover chiarire fin da subito – ha aggiunto Zaia – che per il Veneto e i suoi cittadini non esiste alternativa rispetto a quest’opera che difenderemo in ogni luogo deputato”.  
   
   
GIUNTA REGIONALE CAMPANIA, FRA I PROVVEDIMENTI. SANITÀ, COMPETENZE, SERVIZIO CIVILE  
 
Napoli, 1 ottobre 2012 - Si è riunita il 28 settembre a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, la Giunta ha individuato le aree delle strutture sanitarie da adibire a parcheggio a pagamento da dare in gestione a cooperative sociali di disabili attraverso procedure di evidenza pubblica. Le aree sono i presidi ospedalieri di Maddaloni, San Felice a Cancello, Santa Maria Capua Vetere e Sessa Aurunca, individuate dalla Asl di Caserta. A breve sarà disponibile anche un’area del P.o. Di Piedimonte Matese, mentre a Marcianise è già in atto la procedure per l’affidamento. L’asl Napoli 2 Nord, a sua volta, ha individuato due aree a ridosso dei presidi di Pozzuoli e di Frattamaggiore. L’asl di Avellino ha indicato i presidi di Solofra, Ariano Irpino, Bisaccia, Sant’angelo dei Lombardi e via Cristoforo Colombo ad Avellino. Infine, l’Azienda dei Colli ha messo a disposizione un’area presso l’ospedale Cotugno. E’ stato poi approvato, d’intesa con gli assessori alla Ricerca scientifica Guido Trombetti e alla Formazione Severino Nappi, il protocollo con il Cnr per lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze tecnico-professionali. Su proposta congiunta degli assessori al Bilancio Gaetano Giancane e all’Assistenza sociale Ermanno Russo sono state acquisite a bilancio risorse statali per il sistema integrato di interventi e servizi sociali e per le attività in materia di servizio civile. Sempre su proposta di Russo, nel rispetto del cronoprogramma stabilito, è stato dato il via libera agli adempimenti, previsti dalla legge 24 del luglio scorso “Campania zero”. Entro 90 giorni sarà approvato il regolamento con il piano di dismissione delle autovetture di proprietà della Regione e l’elenco dei servizi essenziali a cui non si applica la norma in vigore. Infine, su proposta dell’assessore alle Attività Produttive Sergio Vetrella, la Giunta ha dato il via libera alla proposta di disegno di legge relativa alla nuova disciplina dei Consorzi per le Aree di sviluppo industriale.  
   
   
LA PROVINCIA DI ROMA A SOSTEGNO DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA DELLE POPOLAZIONI PIÙ POVERE DEL MONDO  
 
 Roma, 1 ottobre 2012 - L’amministrazione provinciale sostiene attivamente la cooperazione internazionale. Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti ha illustrato a Palazzo Valentini i dieci progetti vincitori del bando sulla cooperazione internazionale giunto alla terza edizione. I progetti sono stati presentati da un´associazione capofila, con sede sul territorio della provincia di Roma, di una serie di associazioni partner, sia in Italia sia in Africa. In tutto sono arrivati a Palazzo Valentini ottantatre progetti. Il bando sulla cooperazione decentrata della Provincia di Roma ha previsto anche quest´anno un importo complessivo di 250.000 euro, ad ogni progetto è stata quindi devoluta una somma fino a 35.000 euro. Sono stati stanziati in totale 750 mila euro in tre anni. L´iniziativa è stata rivolta al mondo delle associazioni e degli enti locali, nel quadro di una più ampia strategia tesa a ridurre le cause della povertà che penalizza ancora tante terre nei paesi del continente africano. Dal progetto “ Mamme a lavorare, bambini a scuola! ” in Mozambico all´iniziativa ´ Wanawake´ per i minori disabili della Tanzania. Come detto, sono dieci in tutto le associazioni vincitrici del bando sulla cooperazione internazionale. Un gesto che testimonia la scelta dell’Amministrazione provinciale di impegnarsi concretamente per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni più povere e sfortunate nel mondo con particolare riferimento alle tematiche dell’infanzia, della formazione del giovani, della salute e della sicurezza alimentare per migliorarne la qualità della vita. "La spesa pubblica in questi giorni - ha dichiarato il presidente Zingaretti - ha avuto la ribalta sui giornali per cose oscene. Ma oggi noi siamo orgogliosi di poter destinare una parte delle nostre risorse alla cooperazione internazionale. Per noi non sono spese ma un elemento di coesione sociale. Noi non dimentichiamo gli ultimi". In cinque anni, ha ricordato Zingaretti "per i tagli dei trasferimenti agli enti locali abbiamo assistito alla scomparsa di decine di milioni di euro per la gestione della Provincia, ma non abbiamo mai tolto un centesimo alla cooperazione".  
   
   
GIOVANI IMPRENDITORI: “MILANO SMART CITY HA BISOGNO DI AZIENDE INNOVATIVE”  
 
Milano, 1 ottobre 2012 - “Puntiamo sui giovani imprenditori per far crescere la Milano Smart City: tra pochi giorni lanceremo anche il progetto Open Data che sarà uno strumento in più messo a disposizione del Comune per rendere la nostra città più attrattiva e sviluppare nuove start up e nuove app”. Lo ha dichiarato il 27 settembre l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca Cristina Tajani, intervenendo al ‘Social2business’, l’evento dedicato a imprese, imprenditori, startupper, finanziatori, ricercatori, professionisti e istituzioni, organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda al Castello Sforzesco. “Il social business è aggregante - ha continuato Cristina Tajani -. In questo settore il competitor non è più visto solo in quanto tale, ma viene considerato come un attore che si trova ad affrontare spesso le medesime sfide: questo è solo il primo passo perché così finalmente si arriva a scoprire che nella rete virtuale l’altro è una risorsa e viceversa. E allora è fatta, possiamo ambire a realizzare la strategia che al giorno d’oggi risulta vincente per le poche imprese in Italia che decidono di operare in reti virtuali e in alcuni casi anche fisiche”. “Il Comune - ha aggiunto l’assessore Tajani - sta sostenendo i giovani imprenditori con progetti concreti attraverso i nostri incubatori e acceleratori di impresa, attraverso i laboratori di formazione rivolti sia alle aziende sia ai lavoratori. C’è poi il nostro sostegno alle start up: siamo consapevoli che ognuna di queste nasce prima in rete, si confronta con l’esistente, si costruisce nell’opportunità individuata e ivi si colloca. Dieci milioni di euro rappresentano lo stanziamento che il Comune dedica in prevalenza a sostenere economicamente gli investimenti delle start up, virtuali e fisici. Diversi i bandi attualmente aperti e accessibili: il Bando Talenti per la creazione di nuova impresa da parte di talenti che rientrano in Italia, il Bando Agevola Credito per sostenere l’accesso alla liquidità presso gli istituti di credito e il Bando Impresa Digitale per la creazione e la diffusione di tecnologia digitale sempre presso le imprese”.  
   
   
FONDARE LO SVILUPPO SULLE VOCAZIONI FORTI DEL TERRITORIO, QUESTA LA STRATEGIA TOSCANA  
 
Firenze, 1 ottobre 2012 – “La Toscana è in prima fila per definire una strategia in grado di potenziare la competitività del territorio, di fondare lo sviluppo sulle sue vocazioni forti. È quanto l’Unione Europea chiede alle amministrazioni regionali, in vista della programmazione 2014-2020 le cui parole d’ordine rimangono ricerca e innovazione”. Lo ha affermato il 27 settembre a Pisa, alla Stazione Leopolda, l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, aprendo i lavori del convegno sulla “Specializzazione intelligente, verso la definizione di strategie di ricerca e innovazione”, organizzato in collaborazione con S3 Platform e evento annuale del Programma operativo Fesr 2007-2013 – Competitività regionale e occupazione (Por Creo) della Regione Toscana. Dopo Simoncini sono intervenuti altri rappresentanti dell’amministrazione regionale, del Ministero dello Sviluppo Economico e della Dg Regio dell’Unione Europea. “La strategia per la specializzazione intelligente – ha detto ancora Simoncini – è del resto il filo conduttore delle azioni a sostegno di ricerca e innovazione già messe in atto dalla Regione Toscana. Lo dimostrano alcuni tra i progetti di maggior successo tra quelli finanziati nell’ambito della programmazione in corso, che mettono in evidenza la portata dell’azione già svolta, e delle specificità e punti di forza regionali”. Si tratta di una decina di progetti toscani, “innovativi e intelligenti”, messi sotto i riflettori del convegno mediante pannelli informativi e video. Tra questi “Sr-secure” per rendere la circolazione ferroviaria più sicura, efficiente e veloce grazie a un innovativo sistema di controllo della marcia del treno. Il progetto “Simpas” mette a punto un sistema di monitoraggio veloce dei gas nocivi alla salute umana e all’ambiente. “Trace-them” localizza persone e oggetti in movimento, per aumentare la sicurezza in aeroporto o altri luoghi sensibili. “Savia” ha sviluppato un prototipo di veicolo elettrico ibrido, con un generatore alimentato ad ammoniaca liquida arricchita con idrogeno. “Smart City” ha messo a punto un software che elabora contenuti digitali per audio-guide e visite virtuali. “Temart” punta a nuovi strumenti hi-tech per la conservazione dei beni culturali. Il progetto “Pods” sviluppa la ricerca di farmaci per la cura di patologie molto rare, non prese in considerazione dalla case farmaceutiche. L’assessore Simoncini ha concluso ribadendo l’esigenza che la nuova programmazione comunitaria veda una adeguata disponibilità finanziaria: “Occorre fare di tutto – ha detto – per garantire, anche in futuro, un livello consono di risorse. Le politiche per la crescita e lo sviluppo avranno nei prossimi anni come fonte principale di finanziamento i fondi europei di coesione e quelli per la cooperazione internazionale. Ma anche il Governo nazionale dovrà fare la propria parte, esercitando pressione perché ciò avvenga e garantendo una adeguata compartecipazione finanziaria.”  
   
   
FVG: FONDI DI ROTAZIONE ANCHE PER PICCOLE E MICRO IMPRESE  
 
Trieste, 1 ottobre 2012 - Il Regolamento sui criteri e le modalità per la concessione alle imprese di agevolazioni per l´accesso al credito (Lr 2/2012) è stato approvato il 27 settembre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Attività produttive, Federica Seganti. "La novità - spiega l´assessore - è che, grazie al nuovo provvedimento, ai Fondi di rotazione possono accedere anche le piccole e micro imprese manifatturiere, che sino a ora erano escluse da qualsiasi forma di finanziamento di questo tipo". Il regolamento disciplina criteri e modalità per la concessione di incentivi in forma di interventi finanziari agevolati attraverso il Frie, il Fondo per lo sviluppo e la Sezione per le garanzie istituita nell´ambito del Frie e, dopo aver definito ruolo e attività delle banche convenzionate e degli organismi operativi (Comitato di gestione, Segreterie del Frie e del Fondo di Sviluppo, Confidi, Cogaranti) entra immediatamente nel vivo della materia. Vengono infatti subito illustrate le prassi relative all´istruttoria delle domande e alla deliberazione degli interventi che, nel caso la disponibilità finanziaria sia insufficiente, prevedono la valutazione delle richieste, da parte del Comitato di gestione, anche dal punto di vista della creazione di nuovi posti di lavoro o comunque del mantenimento del livello occupazionale, la congruenza tra finanziamento richiesto e risultati attesi, la capacità di cogliere le opportunità di sviluppo derivanti dai mutamenti tecnologici, l´integrazione delle iniziative nell´ambito dei processi di internazionalizzazione, l´adeguatezza dello schema organizzativo e delle professionalità disponibili. I finanziamenti agevolati vengono concessi a tassi variabili o fissi (stabiliti con deliberazione della Giunta regionale e pubblicati sul sito internet della Regione) in base all´andamento della situazione economica e del mercato del credito e con riferimento rispettivamente all´Euribor a sei mesi e al tasso fisso pari all´Irs (Interest Rate Swap). Inoltre devono essere assistiti da idonee garanzie e quindi da fideiussioni bancarie, assicurative o rilasciate da confidi, da fondi pubblici di garanzia oppure da Sace a copertura di una quota minima determinata dalla Giunta regionale. L´intensità dell´aiuto va dal 10 al 50 per cento della spesa ammissibile e l´importo complessivo degli aiuti "de minimis" concessi a una medesima impresa non deve superare i 200 mila euro nell´arco di tre esercizi finanziari, che diventano 100 mila euro se si tratta di un´azienda attiva nel settore del trasporto su strada. La creazione di un nuovo stabilimento, l´estensione di uno stabilimento esistente, la diversificazione della produzione mediante prodotti nuovi aggiuntivi o la trasformazione fondamentale del processo produttivo complessivo sono iniziative finanziabili attraverso il Frie al pari di investimenti mirati alla lavorazione e alla trasformazione delle materie prime, alla produzione di semilavorati e all´erogazione o lo scambio di servizi, oltre a iniziative relative all´attività di imprese artigiane o di realtà imprenditoriali che abbiano carattere turistico-alberghiero. I finanziamenti agevolati a valere sul Frie hanno una durata compresa tra cinque e dieci anni, ma nel caso di iniziative nelle quali la componente immobiliare sia prevalente e pari ad almeno i due terzi delle spese ammissibili, la durata massima è di quindici anni. L´acquisizione e la realizzazione di un nuovo stabilimento sono finanziabili anche attraverso il Fondo per lo sviluppo, che inoltre sostiene iniziative di studio, valutazione e realizzazione di un progetto aziendale, lo start up d´impresa, l´acquisto di un´azienda o del ramo di un´ azienda al fine del suo mantenimento sul mercato ed il consolidamento aziendale.  
   
   
IMMIGRAZIONE: RIUNITA CONSULTA REGIONALE DELL’UMBRIA  
 
 Perugia, 1 ottobre 2012 - "La consulta regionale dell´immigrazione svolge un ruolo importante per garantire la partecipazione e la rappresentanza delle comunità immigrate presenti sul territorio regionale che ormai condividono la cittadinanza locale": Lo ha affermato la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, nel corso della riunione di insediamento della Consulta regionale per i problemi dei lavoratori extracomunitari e delle loro famiglie, che si è tenuta nel pomeriggio a Perugia nella sede della Giunta regionale di Palazzo Donini. La vicepresidente Casciari, dopo aver ricordato in breve che la Consulta è organismo tecnico consultivo della Regione per l´ esercizio delle funzioni amministrative in materia di immigrazione il cui compito è formulare proposte agli organismi competenti, esprimere pareri ed assumere iniziative su tutte le materie relative ai fenomeni dell´ immigrazione e del multiculturalismo, esprimere alla Giunta regionale il parere sul programma annuale degli interventi in materia di immigrazione, ha sollevato il tema del diritto di voto per i cittadini stranieri:" Da molto tempo ormai si dibatte nel nostro Paese sul concetto di partecipazione e più specificatamente sul diritto di voto per i cittadini stranieri senza peraltro giungere ad alcun risultato - ha detto - Il primo tentativo di introdurre nel nostro ordinamento il diritto di voto alle elezioni amministrative risale al 1997, quando la proposta di legge Turco-napolitano - divenuta poi la legge n. 40 del 1998 - previde inizialmente tale possibilità. E´ noto che la norma fu poi stralciata perdendo così un´occasione che non si è mai più ripresentata nonostante i diversi progetti di legge succedutisi nel tempo. Nel frattempo hanno continuato a diffondersi sul territorio nazionale varie esperienze di partecipazione dei cittadini stranieri di cui le consulte dell´immigrazione sono una testimonianza. Nella fase attuale che vede un incremento costante della presenza di cittadini immigrati, caratterizzata da processi di stabilizzazione, sia a livello nazionale che regionale - ha aggiunto - l´impegno teso a favorire la costituzione di organismi di rappresentanza e partecipazione dei cittadini stranieri presso gli enti locali rappresenta l´unico modello partecipativo attuato". "Pur nella consapevolezza che solo il diritto di voto possa includere compiutamente i nuovi cittadini in quella ´più ampia comunità di diritti e di doveri´ in cui si formula il patto di cittadinanza - ha affermato Casciari - un ruolo importante in questo contesto può essere svolto dalle consulte dell´immigrazione come utile strumento per garantire un ambito effettivo di partecipazione e di rappresentanza. La Regione Umbria - ha aggiunto - ha previsto l´organismo con la legge regionale n. 18/1990, la cui nomina avviene con decreto del Presidente della Giunta regionale, previa deliberazione della Giunta stessa". Nel corso della riunione di insediamento la Vicepresidente casciari ha illustrato il Programma regionale annuale degli interventi in materia di immigrazione 2012 "attraverso il quale - ha detto - la Regione intende dare continuità alle politiche in materia di immigrazione in un´ottica di sussidiarietà ed integrazione tra soggetti diversi, pubblici e privati. Attraverso il Programma intende rispondere in modo unitario ai bisogni ed alle esigenze delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati la cui crescente presenza nel territorio regionale richiede un approccio complessivo volto a sollecitare l´insieme delle politiche ad una riflessione costante sui bisogni emergenti dalla società umbra nella sua composizione e complessità". Il ventiduesimo Programma annuale offre sostegno alla realizzazione di 153 progetti (19 esclusi), interventi diretti, in collaborazione o promossi e gestiti da diversi soggetti (enti locali, scuole, organizzazioni non governative, cooperative sociali, Caritas ed altre associazioni no profit), per un budget totale di 325 mila euro (150.000,00 assegnati all´Adisu per l´assistenza allo studio degli studenti extracomunitari. All´ordine del giorno della riunione c´era anche la presentazione di due progetti regionali: si tratta di "Dire, fare, comunicare: corsi gratuiti di lingua italiana ed educazione civica per migranti", con il quale s´intende promuovere un Piano Regionale di interventi, integrato e sistemico, volto a garantire la formazione linguistica, l´orientamento civico e l´informazione degli stranieri presenti sul territorio umbro, nella prospettiva di una loro piena integrazione sociale e della rimozione degli ostacoli esistenti all´esercizio dei diritti di cittadinanza, e del progetto "Mi prendo cura di te! verso un sistema integrato di servizi domiciliari alla persona", realizzato dalla Regione Umbria in collaborazione con la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica da dicembre 2011 nell´ ambito dell´Accordo di programma sottoscritto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Immigrazione". Attraverso l´iniziativa si vuole realizzare un sistema integrato di servizi alla persona. In particolare le finalità del progetto sono:promuovere un nuovo sistema di welfare domiciliare a sostegno delle famiglie, definire uno standard di competenze relativo al profilo professionale assistente familiare, qualificare l´offerta di servizio attraverso la Formazione Assistenti Familiari, promuovere la figura del tutor all´assistenza familiare, favorire l´incrocio tra domanda e offerta di lavoro regolare tramite banca dati on line". Scheda: la Consulta è composta dal Presidente della Giunta Regionale o suo delegato, 12 rappresentanti designati dalle Associazioni di cittadini provenienti da paesi extracomunitari operanti in Umbria individuate dalla Giunta Regionale sulla base della rappresentatività con riferimento al numero complessivo degli aderenti ed in modo da garantire, ove possibile, una adeguata presenza nella Consulta di tutte le grandi aree geografico-culturali extracomunitarie, 3 rappresentanti designati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale, 4 rappresentanti designati dai patronati maggiormente rappresentativi a livello regionale che si occupano della assistenza ai lavoratori extracomunitari, 4 rappresentanti designati dalle organizzazioni regionali degli industriali, degli artigiani, dei commercianti e degli agricoltori, 2 rappresentanti designati dalle consulte locali di cui uno in rappresentanza dei Comuni della Provincia di Perugia e uno in rappresentanza dei Comuni della Provincia di Terni; un rappresentante designato dalla Unione delle Province italiane, 7 rappresentanti designati rispettivamente dalla Caritas regionale umbra, da Amnesty International - sez. Regionale umbra, dalla Lega per i diritti e la liberazione dei Popoli-sez. Regionale umbra, dal Centro di informazione documentazione iniziativa per lo sviluppo di Perugia, dall´Organizzazione solidarietà internazionale di Perugia e dal Centro Internazionale per la pace fra i popoli di Assisi, 4 rappresentanti designati dalle Associazioni del tempo libero e della cultura maggiormente rappresentative a livello regionale, 1 rappresentante designato dall´Università italiana per stranieri di Perugia, un rappresentante designato dall´Università italiana degli studi di Perugia; 1 rappresentante designato dall´Ente regionale di gestione dei servizi per il diritto allo studio universitario; 1 rappresentante designato dal Centro sociale dell´Università italiana per stranieri di Perugia; 2 rappresentanti designati rispettivamente dai Provveditorati agli studi di Perugia e Terni; 2 rappresentanti designati dall´Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione; 1 rappresentante designato dall´Istituto regionale di ricerche economiche e sociali; 1 rappresentante del Centro per la realizzazione della parità e pari opportunità fra uomo e donna. Composizione della Consulta regionale: Carla Casciari, Presidente, delegata dalla Presidente della Giunta regionale; In rappresentanza delle Associazioni di cittadini provenienti da Paesi extracomunitari: Associazione Insieme per un Futuro sereno: membro effettivo: Benouchene Abdelkrim, supplente: Titi Rafik Associazione Civitas G2: Membro effettivo: Bulku Raimonda, supplente: Belkcnach Khalid (C.f. 90020420544), Via Sant´amanzio 77 - 06012 Città di Associazione Argana Castello:membro effettivo: Malkiya Elbachir, supplente: Hassouna El Houssein Associazione degli Ivoriani in Umbria: Membro effettivo: Agbo Moya Yvette, supplente: Coulibaly N´gollo Mohamed Associazione Immigrati nel Mondo - A.i.m., Membro effettivo: Gosse Fran Henri; supplente: Ribac Auriel Associazione Centro Islamico Culturale di Perugia e Umbria: Membro effettivo: Ferchichi Ridha, supplente: Khalil Zaynab Associazione Volontariato Peruviano Umbria: Membro effettivo: Silva Vasquez William; supplente: Huerta De Silva Silvia Lina Umbria Africa Onlus: Membro effettivo: Dongmeza Paul, supplente: Loutonadio Marvyne Longchrist Scott Associazione Un ponte di mamme: Membro effettivo: Ehigiator Adesuina, supplente: Jamal Eddine Bouchra Comitato permanente per l´integrazione socio-culturale dei Migranti: Membro effettivo: Ioana Aurela Vescan, supplente: Roman Kos Associazione Alba 2003: Membro effettivo: Dika Skender, supplente: Tafani Zamira Federazione Associazione di immigrati Fai: Membro effettivo: Gueye Cheikh Ahmed Tidiane, supplente: Dumitriu Gina In rappresentanza delle organizzazioni sindacali: C.g.i.l. Umbria - Membro effettivo: Khirat Hedi, supplente: Minodora Petre C.i.s.l. Umbria - Membro effettivo: Amahdar Abdelillah, supplente: Paolini Mario U.i.l. Unione Regionale Umbria:membro effettivo: Molinari Maurizio, supplente: Ciurnella Francesco In rappresentanza dei Patronati: Patronato Inca Cgil Umbria: Membro effettivo: Giuliacci Alessia, supplente: Spinelli Pierluigi Patronato Inas Cisl Umbria: Membro effettivo: Simone Barbara, supplente: Barni Marcello Patronato Acli: Membro effettivo: Chiavari Bruno, supplente: Assalve Massimiliano Patronato Inac Cia - Membro effettivo: Giammarroni Silvano, supplente: Deibianchi Gianni In rappresentanza delle Organizzazioni produttive: Confindustria Umbria: Membro effettivo: Alberto Arata, supplente: Cristiano di Bernardino Confcommercio Regionale - Membro effettivo: Riccardo Rossini, supplente: Riccardo Rossi Coldiretti Umbria - Membro effettivo: Sergio Rossi, supplente: Bigaroni Genoveffa Confartigianato Imprese Umbria - Membro effettivo: Barberini Marco, supplente: Terzaroli Cristiana In rappresentanza delle Consulte locali per l´immigrazione: Consulta comunale di Perugia:membro effettivo: Toaly Guiraud Guillaume, supplente: Gorgurov Larisa In rappresentanza dell´Unione province italiane: Membro effettivo: Porzi Donatella, supplente: Gatti Stefania In rappresentanza delle Associazioni di assistenza agli immigrati: Caritas Regionale Umbra: Membro effettivo: Filippucci Luigi, supplente: Cerasa Stella Amnesty International (sezione regionale umbra): Membro effettivo: Graziosi Enrico, supplente: De Grisogono Moira Centro internazionale di accoglienza di Perugia (ora Unitatis Redintegratio): Membro effettivo: Carulli Maria Grazia, supplente: Lieurance Daniel K. Centro di informazione documentazione iniziativa per lo sviluppo - C.i.d.i.s.: Membro effettivo: Fiorentino Stella Maris, supplente: Concetti Luisa Centro internazionale per la pace fra i popoli di Assisi: Membro effettivo: Costa Caterina, supplente: Giannelli Luciano In rappresentanza delle Associazioni del tempo libero e della cultura: Associazione Casa dei Popoli: Membro effettivo: Korriku Suzanna, supplente: Gonoury Sofia Associazione socio culturale Sottosopra Onlus: Membro effettivo: Genghini Stefano, supplente: Palmieri Paola Arci Ragazzi Umbria, Membro effettivo: Lucarelli Daniele, supplente: Moroni Francesca Centro Servizi per il Volontariato: Membro effettivo: Tricoli Paola, supplente: Fabrizio Salvatore In rappresentanza dell´Università per Stranieri: Membro effettivo: Manili Patrizia, supplente: Comodi Anna In rappresentanza dell´Università degli Studi di Perugia: Membro effettivo: Grossi Gaia, supplente: Pieretti Antonio In rappresentanza dell´A.d.i.s.u. - Agenzia per il diritto allo Studio Universitario: Membro effettivo: Oliviero Maurizio, supplente: Pollacci Elena In rappresentanza del Centro sociale Università per Stranieri: Membro effettivo: Vinerba Rossella, supplente: Lebron Stolle Ana Angelica In rappresentanza dell´U.s.r. - Ufficio Scolastico regionale per l´Umbria:membro effettivo: Neglia Rossana (Pg), Membro effettivo. In rappresentanza della Direzione regionale del Lavoro: Membro effettivo: Della Valle Paola, supplente: Antonelli Antonella, Membro effettivo: Bartolucci Adriano, supplente: Foti Annunziato In rappresentanza dell´A.u.r. - Agenzia Umbria ricerche: Membro effettivo: Tondini Elisabetta, supplente: Meri Ripalvella In rappresentanza del Centro per le pari opportunità: Membro effettivo: Albanesi Daniela, supplente: Collesi Carla. Segretario della Consulta Eleonora Bigi, responsabile della Sezione Immigrazione, protezione umanitaria, diritto d´asilo, relazioni internazionali del Servizio regionale Rapporti internazionali e cooperazione. È fatta riserva di integrare la composizione della Consulta regionale per i problemi dei lavoratori extracomunitari e delle loro famiglie con i residui membri effettivi e supplenti, a seguito dell´invio da parte degli interessati delle ulteriori designazioni richieste e non ancora pervenute.  
   
   
IMMIGRATI IRREGOLARI E ACCESSO AI SERVIZI, STUDIO DELLA REALTÀ PRATESE  
 
Prato, 1 ottobre 2012 – Uno studio sulle modalità di accesso dei migranti irregolari ai servizi socio-sanitari. É l’oggetto dell’indagine condotta nella realtà pratese da due sociologi, Fabio Bracci e Andrea Valzania, che è stata presentata stamattina presso il Pin, il Polo Universitario ‘Città di Prato’, nel corso di un incontro organizzato dalla Regione nell’ambito delle attività dell’Osservatorio sociale regionale. “Viviamo con la paura del diverso – ha detto l’assessore al welfare Salvatore Allocca – in una società dove prevale la solitudine e dove l’immigrato è sinonimo di clandestino, a prescindere. Questa indagine analizza un terreno, quello dell’irregolarità, poco sondato. E mette in evidenza storie di vite difficili e di attività, da parte degli operatori, spesso fondamentali. Attivitàche purtroppo rischiano di scomparire perchè il sociale non subisce semplici tagli ma una demolizione. Pensate – denuncia l’assessore – che la Toscana rischia di passare dai 62 milioni del 2008 a circa 700 mila euro. Una proposta che reputo indecente, ricevuta dal ministro Fornero e prontamente rispedita al mittente. Stiamo però lottando perchè il fondo nazionale possa restare almeno al livello del 2009, circa 25 milioni di euro per la Toscana che significherebbero mantenere i servizi essenziali. Tutto questo – ha concluso Allocca – per chi amministra localmente si traduce in una svolta epocale che ci impone anche di ridefinire il nostro ruolo e di considerare non soltanto i costi delle nostre azioni, ma anche quello che deriva dal non far niente, il cosiddetto costo sociale”. Il lavoro di Bracci e Valzania, dal titolo ‘Zone d’ombra’, punta l’attenzione sulle dinamiche sociologiche che caratterizzano il contatto tra migranti irregolari e servizi, concentrandosi appunto sulle zone d’ombra del sistema di accoglienza. Dapprima viene proposta un’analisi del contesto normativo e teorico. Successivamente viene dato spazio alla ricerca sul campo, attraverso interviste (25 in tutto) ad operatori (16) e migranti (9) per capire come avviene il contatto. Lo studio affronta un fenomeno complesso come l’immigrazione irregolare. E lo fa in un contesto locale molto interessante e peculiare come quello di Prato. Dalle interviste ai migranti emerge che sono anzitutto le risorse individuali (percorso scolastico e formativo, conoscenza della lingua) e quelle relazionali (disponibilità di reti amicali e familiari) a dividere gli stessi in due categorie: Inseriti e Disagiati, a seconda del livello di condizione socio-economica di partenza, di disponibilità e accessibilità di reti sociali, di livello culturale. Fattore importante di discrimine è la conoscenza della lingua: facilita ai primi la capacità relazionale e quella di cogliere le opportunità (lavoro, casa, accesso a processi di regolarizzazione o emersione), mentre ai secondi, anche se in Italia da molto tempo, complica il tutto aumentando marginalità ed esclusione. In virtù di tutto questo, riguardo al rapporto con i servizi, le richieste di cure degli Inseriti risultano molto più coerenti rispetto ai bisogni. Il Pronto Soccorso finisce spesso per diventare il collettore di richieste legate al disagio sociale. E, proprio per la sua natura di servizio emergenziale, non è in grado di garantire un collegamento con i servizi territoriali. La persona, una volta fuori (anche in caso di ‘ricovero sociale’) torna sul territorio priva di reti o supporti. I problemi sono ovviamente maggiori per i Disagiati. L’accesso all’ambulatorio Stp (Straniero temporaneamente presente), servizio specificamente ideato per assicurare le cure agli irregolari, avviene in vario modo: indicazioni ricevute da amici o parenti, mediazione del Pronto Soccorso o di organizzazioni del privato sociale. Le interviste sottolineano due aspetti: la scarsa conoscenza da parte degli irregolari dei diritti loro spettanti e delle caratteristiche del servizio. Il tutto aggravato dalla paura di dover incorrere in sanzioni a causa della condizione di irregolare. La discrezionalità degli operatori. Qui l’aspetto che emerge è che l’offerta di prestazioni avviene non soltanto negli interstizi lasciati liberi dalla normativa ma talvolta anche contro i principi ispiratori della normativa stessa. In pratica le norme del cosiddetto ‘pacchetto sicurezza’ sono quasi passate senza interferire nell’attività quotidiana degli operatori, specialmente quelli del privato sociale. Il volume si conclude individuando quattro questioni prioritarie da sviluppare: migliorare informazione e comunicazione, risolvere il problema della continuità assistenziale, definire il rapporto tra Terzo Settore e sistema pubblico e approfondire la ricerca sul tema.  
   
   
VENDOLA: UN CARCERE DISUMANO È UNA FABBRICA DI VIOLENZA E INSICUREZZA  
 
Bari, 1 ottobre 2012 - “Credo che sia opportuno oggi sottoscrivere questo protocollo, all’indomani delle parole forti e severe che il Capo dello Stato ha pronunciato su quella questione che sta diventando uno scandalo internazionale: la condizione dei nostri penitenziari è vergognosa. Siamo dentro un dato strutturale di sovraffollamento che di per sé è un dato che rappresenta una lesione dei diritti fondamentali delle persone detenute”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola il 28 settembre a margine della sottoscrizione del Protocollo d’intesa contenente le “linee di indirizzo per la riduzione del rischio autolesivo e suicidario dei detenuti, degli internati e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale”. Il Protocollo di Intesa Regionale, sottoscritto insieme con il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Giuseppe Martone e la Direttrice del Centro Giusitizia Minorile per la Puglia Francesca Perrini, è finalizzato a definire le linee di indirizzo per l’individuazione di procedure omogenee e condivise nell’adozione di misure di prevenzione del rischio suicidario dei detenuti ristretti negli Istituti penitenziari della Puglia e dei minori in carico ai Servizi della Giustizia Minorile, da prevedere nei Protocolli territoriali tra le Direzioni degli Istituti/servizi Minorili e le Aziende Sanitarie locali competenti. Alla firma del Protocollo era presente l’Assessore Regionale alle Politiche per la Salute Ettore Attolini. "Noi – ha spiegato Vendola – stiamo cercando di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, soprattutto sul tema del carcere e dei diritti dei detenuti. In Puglia ci sono stati negli ultimi mesi quattro suicidi e un numero importante di atti di autolesionismo. Perché un detenuto si ferisce, cerca di impiccarsi, si dispera? Perché il carcere è diventato, come risulta dalle denunce di Amnesty International o dalle condanne che subiamo presso la Corte di Giustizia Europea, un luogo disumano e barbarico”. Una delle ragioni principali, secondo Vendola, è il sovraffollamento: “non è possibile, in un carcere in cui possono essere ospitati quarantacinquemila detenuti, collocarne settantamila; significa che è impossibile avere condizioni igieniche, di salubrità e di rispetto della dignità delle persone. Noi dobbiamo sapere che i tribunali condannano alla privazione della libertà personale, non condannano alla privazione del senso della decenza, o alla negazione del diritto alla dignità, all’affettività e a potersi reinserire nella società”. “Un carcere disumano – ha continuato Il Presidente della Regione Puglia – è una fabbrica di violenza e di insicurezza, un carcere che rispetta e che offre la possibilità a un detenuto di formarsi per poter un giorno reinserirsi nella società è un carcere che rappresenta un punto di equilibrio e di armonia sociale. Noi ci battiamo contro l’assuefazione a questo scivolamento del circuito penitenziario italiano verso una condizione di ordinaria barbarie”. Vendola ha poi sottolineato il dato pugliese, secondo cui la Puglia ha la più alta percentuale di sovraffollamento pari al 188%. “Non so se negli anni passati – ha evidenziato Vendola – il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, o il Ministero della Giustizia hanno pensato di fare un regalo alla Puglia riempiendo in forma particolarmente intensa le carceri pugliesi, fatto sta che nella nostra regione abbiamo la percentuale più alta di sovraffollamento. È un po’ sospetta questa volontà di mandare tanti esseri umani nelle nostre carceri, considerate, evidentemente, delle discariche e chi le abita dei rifiuti della società. Gli esseri umani, quand’anche avessero commesso dei gravi reati, restano esseri umani e non sono dei rifiuti e le galere non possono diventare delle discariche, ma devono diventare dei luoghi in cui espiare la pena e ritrovare un varco alla speranza di ritornare in società”. “Il sovraffollamento carcerario – ha commentato l’Assessore Attolini – e i casi suicidari e autolesivi dei detenuti sono due fenomeni che hanno una notevole correlazione. Credo sia necessario, quindi, esercitare un’intensa attività di controllo e di monitoraggio che poniamo in essere attraverso la firma di questo Protocollo”.  
   
   
BRESCIA, 390.000 EURO PER GARANTIRE LA SICUREZZA  
 
Milano, 1 ottobre 2012 - Regione Lombardia scende in campo per contrastare la criminalità in provincia di Brescia dove, secondo l´Istat, si registrano livelli significativi di insicurezza dovuta alla microcriminalità. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza, Romano La Russa, ha approvato lo schema di accordo di collaborazione con il territorio della provincia di Brescia che mette a disposizione 389.640 euro. In pratica, i Comuni che aderiscono all´accordo potranno accedere al cofinanziamento dopo aver presentato progetti che rispondano all´obiettivo di garantire maggiore sicurezza sul territorio relativamente ai rischi urbani. I fondi stanziati copriranno l´80% dei costi dei progetti attuabili a livello territoriale mentre il restante 20% rappresenta la quota a carico degli enti locali. Attenzione Ai Problemi Del Bresciano - "Regione Lombardia - spiega l´assessore La Russa - da anni è impegnata ad accrescere la sicurezza in determinati ambiti territoriali caratterizzati da situazioni di particolare criticità". "Il nostro impegno - continua La Russa - ci ha portato a costruire già un sistema di monitoraggio e censimento delle forme di insicurezza urbana che è già operativo in alcuni Comandi di Polizia locale dell´area Expo. Grazie ai progetti che finanzieremo in base a questo accordo incrementeremo i livelli di sicurezza e i servizi di Polizia stradale, amministrativa e ambientale nelle aree più a rischio garantendo anche al territorio bresciano un più alto livello di sicurezza e rendendo la vita sempre più dura ai criminali". I Partner Dell´accordo - Regione Lombardia sottoscriverà l´accordo di collaborazione con la Provincia di Brescia (capofila dei comuni di Bagnolo Mella, Berlingo, Botticino, Bovezzo, Capriolo, Carpenedolo, Castelmella, Castenedolo, Castrezzato, Chiari, Coccaglio, Collebeato, Concesio, Darfo Boario Terme, Desenzano del Garda, Fiesse, Gardone Val Trompia, Gavardo, Ghedi, Isorella, Lumezzane, Mazzano, Montichiari, Nuvolento, Ospitaletto, Palazzolo sull´Oglio, Pozzolengo, Prevalle, Remedello, Rezzato, Roccafranca, Seniga, Torbole Casaglia, Travagliato, Trenzano, Villacarcina, Comando Intercomunale di Cazzago San Martino, Passirano e Provaglio d´Iseo), il Comando intercomunale di Pontevico e San Gervasio, il Comando intercomunale di Flero e Poncarale, la Convenzione Leno (Pavone del Mella), la Convenzione Manerbio (Offlaga, Cigole), la Convenzione Verolanuova (Bassano Bresciano), il Consorzio Polizia locale della Valle Sabbia (Barghe, Casto, Lavenone, Odolo, Preseglie, Roè Volciano, Vestone, Vobarno, Anfo), l´Unione Media Valle Camonica (Capo di Ponte, Cerveno, Losine, Braone, Ono San Pietro), l´Unione Alpi Orobie Bresciane (Edolo, Corteno Golgi, Sonico, Paisco Loveno, Malonno), l´Unione comuni della Valtenesi (Manerba del Garda, Moniga del Garda, Padenghe del Garda, Soiano del Lago, Polpenazze del Garda), l´Unione Comuni Alta Val Camonica (Ponte di Legno, Temù, Vione, Vezza d´Oglio, Incudine, Monno), l´Unione Antichi Borghi di Valle Camonica (Bienno, Borno, Breno, Malegno, Niardo, Ossimo, Prestine), l´Unione dei Comuni Bassa Bresciana Occidentale (Barbariga, Lograto, Longhena, Maclodio, Orzinuovi, Orzivecchi, Pompiano, San Paolo, Villachiara), l´Unione comuni della Valsaviore (Berzo Demo, Cedegolo, Cevo, Saviore dell´ Adamello, Sellero) e l´Unione Bassa Valle Camonica (Artogne, Gianico, Pian Camuno).  
   
   
LIBERA CIRCOLAZIONE: LA COMMISSIONE DEFERISCE IL BELGIO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2012 - La Commissione europea ha deciso il 27 settembre di deferire il Belgio alla Corte di giustizia dell´Unione europea per ostacolare il diritto alla libera circolazione dei bambini nati in Belgio che hanno un genitore belga e un genitore di un altro Stato membro dell´Ue. Per il momento,i comuni belgi rifiutano di registrare questi bambini con un cognome diverso da quello il nome del padre - anche se il bambino è già stato registrato con un nome doppio nel consolato di un altro Stato membro dell´Ue. Di conseguenza, tutti i documenti ufficiali come lo stato civile e documenti di soggiorno, certificati, citazioni, certificati e diplomi che questi bambini che ottengono in Belgio nel corso della loro vita sarà rilasciato con un nome diverso dal nome sono stati dati nello Stato membro dell´Ue di la loro non-belga dell´Ue genitore. "Questi bambini saranno costantemente bisognosi di fugare dubbi e perplessità sulla loro identità e l´autenticità dei loro documenti ufficiali. Ciò crea un ostacolo inaccettabile per l´esercizio del diritto alla libera circolazione", ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, Commissaria giustizia dell´Unione europea. "Con questa ultima fase del processo di infrazione Ue agiamo per garantire che tutti i cittadini dell´Ue, nonostante la nazionalità dei loro genitori, sono in grado di godere pienamente dei loro diritti. "  
   
   
TRENTO, PARI OPPORTUNITA´: APPROVATI NUOVI CRITERI PER L´ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI  
 
Trento, 1 ottobre 2012 - Su proposta dell´assessore alla solidarietà internazionale, con competenza anche per le pari opportunità, Lia Beltrami Giovanazzi, la Giunta provinciale ha approvato il 28 ottobre i criteri e le modalità per la concessione di contributi nell´ambito delle pari opportunità tra uomo e donna. Sulla base dell´esperienza concreta dei progetti e delle iniziative presentati in questi ultimi anni, è infatti necessario modificare i criteri fin qui seguiti per definire in modo più preciso gli scopi che tali progetti e tali iniziative devono raggiungere per rendere chiare le finalità di pari opportunità che stanno alla base. Sono state altresì introdotte alcune modifiche nel calcolo dei punteggi per l´assegnazione dei finanziamenti, sono stati fissati nuovi limiti per l´ammontare del contributo e sono state previste due graduatorie finali di merito distinte sulla base della natura pubblica o privata del soggetto proponente, con diverse percentuali di risorse destinate al loro finanziamento, in modo da valorizzare i soggetti privati. Premesso che dal 5 novembre al 15 dicembre 2012 sarà possibile presentare le domande di contributo per iniziative nell’ambito delle pari opportunità tra uomini e donne e che le domande di contributo dovranno essere presentate all’Ufficio per le politiche di pari opportunità della Provincia in via Romagnosi, 5 - 38122 Trento, il contributo concesso sarà dell’80% per i progetti con un punteggio da 75 a 60; del 75% per progetti con un punteggio da 59 a 40, del 65% per progetti con un punteggio da 39 a 27 Comunque il contributo per ciascuna iniziativa non potrà comunque superare la somma complessiva di 5mila euro Il bando prevede il finanziamento di progetti ed iniziative che hanno come obiettivo il raggiungimento di uno o più dei seguenti obiettivi: diffondere la cultura delle pari opportunità tra uomini e donne e il superamento degli stereotipi di genere; realizzare interventi specifici per ridurre gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione delle pari opportunità tra donne e uomini; promuovere la condivisione e corresponsabilità tra donne e uomini intesa quale equa ripartizione di diritti, doveri e responsabilità; sostenere presenza paritaria di uomini e donne negli ambiti in cui sono sottorappresentati; approfondire e migliorare la conoscenza delle situazioni di vita di uomini e donne, attraverso studi, ricerche e iniziative assimilabili; attivare servizi e iniziative che sostengano la conciliazione tra responsabilità familiari e l’impegno in ambito lavorativo, sociale, politico di donne e uomini; ridurre eventuali disparità di genere. Per assicurare la diffusione della cultura di genere e delle pari opportunità tra uomini e donne su tutto il territorio provinciale, viene garantito il finanziamento di almeno un progetto o iniziativa per ciascuna Comunità di Valle. Inoltre, è prevista la definizione di due graduatorie finali di merito distinte sulla base della natura pubblica o privata del soggetto proponent,e prevedendo una diversa percentuale di risorse destinate al loro finanziamento (40% soggetti pubblici e 60% soggetti privati) in modo da valorizzare i soggetti proponenti di natura privata. I contributi possono essere richiesti sia da soggetti pubblici che da soggetti privati, come associazioni, fondazioni, enti di formazione, imprese e società che abbiano la propria sede legale o operativa in provincia di Trento. Per ulteriori informazioni, rivolersi all´Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, Ufficio per le politiche di pari opportunità (0461 493219, pariopportunita@provincia.Tn.it  www.Pariopportunita.provincia.tn.it ).  
   
   
RETE FAMIGLIE PATRIMONIO SOCIALE DEL FVG  
 
 Udine, 1 ottobre 2012 - L´associazionismo familiare sta dando vita ad "alleanze non codificate ma reali, che rappresentano un ulteriore passaggio verso il coinvolgimento di tutti i 218 Comuni del Friuli Venezia Giulia nell´azione a favore delle famiglie". Una rete di cui l´assessore regionale all´Istruzione, Università, Ricerca ed Associazionismo Roberto Molinaro ha sottolineato la valenza sociale il 29 settembre ad Udine, nel corso dell´incontro di illustrazione dei 123 progetti presentati sul bando della legge regionale 11/2006 che coinvolgono oltre 5 mila famiglie e 337 partner. Sottolineando come l´incontro odierno rappresenti "l´inizio di un percorso che vorremmo applicare nei prossimi anni anche in altri settori d´ambito sociale in cui la Regione interviene", Molinaro ha auspicato che "questa rete solidale diventi l´ossatura su cui far girare in futuro nuove iniziative e nuovi progetti". Il principio di sussidiarietà, a favore del quale le istituzioni devono avere un ruolo di regolazione e garanzia, e la massima valorizzazione delle potenzialità della famiglia nell´autoproduzione di servizi per se stessa e per gli altri, sono i principi fondamentali che, secondo l´assessore, la rete sviluppatasi attorno ai progetti sta applicando, in un´operazione che dà vita ad nucleo di azione in grado di avere forti ricadute sul tessuto regionale anche dal punto di vista della coesione sociale. Un´azione coerente con le linee guida della 11/2006 e delle modifiche apportate sia a questo strumento che alla legge 20/2005 dal Consiglio regionale nel 2010, portando quindi il Friuli Venezia Giulia all´avanguardia, come ha osservato Elisabetta Carrà dell´Università cattolica Sacro Cuore di Milano, per quanto riguarda l´impianto normativo a favore dell´associazionismo familiare. Per finanziare i 123 progetti la Regione ha messo a disposizione 2,6 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti 1,2 milioni di cofinanziamento offrendo "una visione di welfare solidale molto interessante", ha osservato l´assessore, che ha quindi ricordato come anche quest´azione si inserisca "nell´ambito della strategia regionale del Piano della famiglia 2012-2014, che sarà approvato in via definitiva in ottobre". Molinaro ha quindi ricordato l´obiettivo che ha portato il Consiglio regionale ad una rivisitazione dell´impianto normativo e cioè il passaggio "dalla concezione di tipo assistenziale di interventi a favore delle famiglie bisognose, all´idea di famiglia riconosciuta come soggetto sociale e come risorsa per la comunità". Una scelta fatta nella convinzione che politiche durature non possano essere incardinate solo sulle istituzioni, ma abbiano bisogno di essere condivise ed implementate a livello di territorio nella prospettiva di una famiglia che rappresenti una priorità per tutta la comunità regionale nelle sue varie articolazioni". Realtà che ora può rafforzarsi anche perché, ha notato l´assessore, nell´ambito dell´azione preordinata alla costruzione dei Piani di zona, è stato previsto che le tematiche e le scelte relative alla famiglia possano essere parte dei Piani stessi e quindi della rete di opportunità messe a disposizione del territorio. Un quadro articolato che dal 2009 a 2011 ha visto l´erogazione, da parte della Regione, di circa 95 milioni di euro distribuiti su interventi di due tipi: quelli continuativi e consolidati, come la carta Famiglia, gli assegni di natalità e tutto il pacchetto dei servizi per la prima infanzia, e quelli destinati a supportare azioni periodiche ma importanti, come il progetto di informazione e formazione delle famiglie che ha portato alla costituzione di gruppi ed associazioni. Tra i prossimi obiettivi dell´Amministrazione regionale, ha confermato l´assessore, ci sono la seconda edizione del provvedimento a favore delle famiglie numerose e il regolamento relativo alla legge sull´associazionismo familiare. "Guarderemo molto da vicino la realizzazione dei vostri progetti - ha detto Molinaro ai rappresentanti delle associazioni presenti oggi all´incontro - perché crediamo sia questo il futuro per dare risposte adeguate alle esigenze delle famiglie e perché riteniamo che ad una visione di mercato che è quella della Ue ed è un po´ stretta per la nostra realtà, sia preferibile una visione in cui l´istituzione pubblica si fa carico di mettere a sistema le energie e le risorse del territorio, ai fini di obiettivi che sono delle famiglie, ma anche rappresentano un patrimonio per tutta la comunità. "Dobbiamo avere la consapevolezza che stiamo facendo una cosa nuova, - ha detto ancora l´assessore - che rappresenta una grande opportunità; dal canto nostro continueremo ad investire sull´associazionismo, tanto che abbiamo inserito questo profilo anche nell´ambito dei progetti transfrontalieri sull´ istruzione". "Continuate ad essere un riferimento - ha concluso Molinaro - perché questa è la strada per creare nuovo capitale sociale".  
   
   
SERVIZI EDUCATIVI ALL’INFANZIA: IN TOSCANA COPERTURA AL 33%  
 
Firenze, 1 ottobre 2012 – La Toscana è una delle quattro Regioni, in Italia, che garantiscono le migliori prestazioni nei servizi educativi per l’infanzia. Lo certificano i dati presentati a Roma, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’ultimo monitoraggio nazionale sullo stato dei servizi per l’infanzia. Al primo posto, nel tasso di copertura nella fascia 0-2 anni, si colloca L’umbria (con il 37,3%) seguita da Liguria (33,6%) e, a pari merito, da Toscana ed Emilia-romagna (33%). Sono solo queste, in Italia, le Regioni in regola con lo specifico obiettivo posto, nell’anno 2000, dai capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea all’interno della cosiddetta “Strategia di Lisbona”: innalzare, entro il 2010, fino al 33% la percentuale di copertura nei servizi educativi per l’infanzia (0-2 anni). “L’impegno per l’infanzia – sottolinea Stella Targetti – è nel dna della Toscana: a dimostrarlo sono questi numeri che descrivono un sistema dinamico e in crescita con un privato sociale sempre più presente e qualificato”. I dati, aggiornati al 31 dicembre 2011, saranno al centro di un convegno (“Il sistema informativo regionale sui servizi educativi: il nuovo Siria“) organizzato a Firenze giovedì 27 settembre 2012 da Regione Toscana e Istituto degli Innocenti (inizio ore 9:30 nel Salone Brunelleschi). La media nazionale nella copertura dei servizi educativi per l’infanzia (nidi, servizi integrativi, anticipi della scuola d’infanzia) non raggiunge il 24% (23,9%). Fanalino di coda (8,5%) la Campania. Altre 7 Regioni italiane stanno sotto il 20% (Sicilia 12,6 – Abruzzo 15 – Puglia 17 – Calabria 18,1 – Basilicata 18,3 – Lazio 18,8 – Provincia Autonoma Bolzano 17%). Nella fascia successiva di copertura/servizi (fra il 20 e il 30%) stanno Provincia Autonoma Trento (21,6), Lombardia e Sardegna (ciascuna a quota 23,6), Veneto (24,7), Molise (25,3), Piemonte (26,4), Valle d’Aosta (27,2), Marche (27,3), Friuli Venezia Giulia (30%). In Toscana è molto visibile la presenza dei nidi per l’infanzia (su una media nazionale del 17%, in Toscana la percentuale sale al 25,2). Più distaccate le altre due tipologie: i servizi integrativi (4,9% in Toscana rispetto al 2,4% nazionale) e l’accesso anticipato alla scuola dell’infanzia (in Toscana appena il 3% contro un dato nazionale del 5,1% che addirittura sale all’11,9% in una realtà come la Calabria); ciò proprio perché in Toscana il servizio nido funziona e, dunque, molti genitori non si trovano nella necessità di far anticipare, ai figli, l’ingresso a scuola. Due, dal rapporto del nuovo sistema informativo regionale (chiamato Siria), le sottolineature. In Toscana, accanto al pubblico, aumenta il protagonismo del settore privato che, comunque, cerca relazioni con il settore pubblico: ben i due terzi dei servizi privati sono, in Toscana, “accreditati” e la percentuale di accreditamento è in crescita costante ormai da molti anni. In secondo luogo cresce, anche a seguito di specifiche politiche di investimento realizzate dalla Regione, la ricettività del sistema dei servizi toscani: se nell’anno 2005/2006 erano 25,7 su 100 i bambini (0-3 anni) “coperti” da servizi, sei anni dopo (anno scolastico 2011/2012) la percentuale è salita a quota 33. “In un Paese in cui si parla molto di infanzia ma, in concreto, si fa davvero poco, come Regione Toscana abbiamo nesso oltre 18 milioni di euro – precisa Targetti – per sostenere e far crescere la qualità dei servizi: 6,5 per garantire la scuola a tremila bambini fra i tre e i sei anni; 8 milioni per rispondere ai bisogni reali dei territori e altri 4 per abbattere le rette che le famiglie in lista d’attesa nei nidi comunali devono pagare per la frequenza in quelli privati”.  
   
   
A COLMURANO LA SECONDA CONFERENZA REGIONALE SULL’INFANZIA.  
 
Ancona, 1 ottobre 2012 - Colmurano ha ospitato, il 30 settembre, la seconda Conferenza regionale sull’Infanzia. La manifestazione si è svolta all’interno di “Magicabula”, festa per i diritti dei bambini e delle bambine, patrocinata dall’Unicef, Regione Marche, Provincia di Macerata e Comunità Montana dei Monti Azzurri, giunta ormai alla sua 16a edizione. “Le iniziative della Regione a sostegno della famiglia e del mondo dell’infanzia – dichiara l’assessore Luca Marconi – sono numerose e significative. In particolare, è stato aumentato l’apposito fondo regionale, destinando il 60% delle risorse alle famiglie numerose e il 30% alle donne per il sostegno della maternità. Sono state istituite le “Scuole per genitori”, con oltre 10 mila partecipanti, ed è in fase sperimentale un servizio di “Nidi domiciliari” e “Centri per le famiglie”, quali luoghi fisici dedicati alle famiglie. Infine, sono stati approvati nuovi criteri per i minorenni allontanati dalle proprie famiglie, con incentivi all’affido e alla tutela del minore straniero non accompagnato”. La Conferenza regionale affronterà un tema di stretta attualità all’interno dell’incontro-dibattito “Effetti dei mass media: internet, televisione e bambini”, con inizio alle ore 17.30, al Palazzetto dello sport di Colmurano. L’incontro ha offerto spunti di riflessione sull’uso e abuso della tecnologia e sugli atteggiamenti educativi da adottare, ricercando linee guida che, senza demonizzare la tecnologia, riescano a sviluppare tutele da rischi e pericoli. La conferenza è stata moderata dal direttore della sede Rai delle Marche, Maurizio Bertucci. Magicabula, che ha preso il via il 27 settembre, presenta un programma molto ricco dedicato ai bambini e alle famiglie, con laboratori della creatività, spettacoli teatrali, ludobus, fiabe, mostre, arrampicata, gommoni, trucchi, trenino e tante altre sorprese. Magicabula nasce infatti nel 1996 come una manifestazione per i bambini, grazie all’entusiasmo di alcuni amministratori comunali e abitanti di Colmurano, paese in provincia di Macerata. Ogni due anni, a settembre, le porte del “Castello magico” si aprono a centinaia di bambine e bambini con spazi e attività ludico-formative e spettacoli che favoriscono lo sviluppo armonico della loro dimensione affettiva, corporea, intellettiva, sociale, morale ed emotiva. Magicabula ascolta i bisogni reali del bambino di oggi nella sua globalità, lo rende protagonista, consapevole dei suoi diritti e lo sensibilizza verso altre realtà. Altra novità di questa edizione è il progetto “Caro amico dell´Emilia” aperto a tutte le classi dell´Istituto comprensivo di Colmurano e volto a produrre una fiaba in power point dedicata ai bambini di Finale Emilia, città fortemente colpita dal recente terremoto. Come è avvenuto lo scorso anno, nella giornata di domenica sarà dato spazio alle associazioni delle famiglie all’interno della Sala consiliare del Comune. I laboratori, gli spazi allestiti e gli spettacoli sono gratuiti e aperti a tutti i bambini accompagnati dai propri familiari.  
   
   
BARI - INTERNAZIONALIZZAZIONE: PERCORSI FORMATIVI PER LE IMPRENDITRICI  
 
Bari, 1 ottobre 2012 - Sono ancora aperte le iscrizioni al percorso formativo “Internazionalizzazione e Sviluppo delle Pmi” rivolto esclusivamente alle imprenditrici donne, organizzato dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Bari, in collaborazione con l’Azienda speciale Ifoc. Il corso prenderà il via il prossimo 3 ottobre e si concluderà il 7 novembre. Si tratta di un ciclo di seminari introduttivi al Commercio Estero con l´obiettivo di informare le imprese sui temi basici e di fornire alcuni strumenti utili per cogliere le opportunità offerte dai mercati internazionali. Saranno illustrate le specifiche competenze professionali e le abilità manageriali necessarie per posizionare l’impresa sui mercati esteri, presentando le più aggiornate strategie operative anche nel marketing. Durante il ciclo di seminari saranno affrontati i seguenti temi: i mercati internazionali; il processo di internazionalizzazione delle imprese; la pianificazione strategica e l’utilizzo degli strumenti di finanza; la contrattualistica internazionale; le problematiche più frequenti; le dogane, i trasporti e le assicurazioni. I contenuti dei seminari avranno un taglio operativo, articolati in modo da fornire alle partecipanti una breve ed immediata panoramica sulle tematiche collegate al commercio con l’Estero. Per ulteriori informazioni: Sportello per l’imprenditoria femminile - Camera di Commercio di Bari, corso Cavour 2, tel 080.2174242.  
   
   
TRENTO: REQUISITI D’ACCESSO PER EDUCATORE NEI NIDI D’INFANZIA E NEI SERVIZI INTEGRATIVI  
 
Trento, 2 ottobre 2012 - Nella seduta del 28 ottobre la Giunta provinciale ha approvato due provvedimenti in materia di requisiti d’accesso alla professione di educatore nei nidi d’infanzia e nei servizi integrativi. Si tratta di due distinte deliberazioni che, però, riguardano la stessa figura professionale di educatore. La prima, individua i diplomi di laurea che l’Amministrazione provinciale riconosce attinenti alla professionalità educativa necessaria nei servizi per la prima infanzia; la seconda approva l’avviso per presentare domanda per partecipare alla sessione di qualifica riservata. Tale avviso verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione parte I e Ii n. 40 del 9 ottobre 2012 aprendo i termini per la presentazione delle domande. Le Novità I due provvedimenti vanno quindi a integrare il ventaglio dei requisiti che consentono di svolgere la funzione di educatore, con due principali novità. · L’individuazione di 41 corsi di laurea afferenti agli ambiti psico-pedagogico e socio-educativo e valutati dall’Amministrazione pertinenti rispetto al settore educativo della prima infanzia. La pertinenza deriva da obiettivi formativi qualificanti i corsi con la figura dell’educatore prima infanzia e dalla presenza nei piani di studio di discipline psicologiche, pedagogiche, sociologiche e antropologiche, finalizzate a fornire la conoscenza sugli aspetti dello sviluppo sociale, cognitivo e affettivo del bambino, sul modello organizzativo-relazionale dei servizi educativi per la prima infanzia, sulle tematiche relative all´educazione all´alterità e alla trasmissione culturale. · Un percorso formativo che si completa in due possibili modi. La presenza, nel piano di studi universitario, di tirocinio/i formativi in servizi socio-educativi pubblici di nido d’infanzia o nei servizi ad esso integrativi rivolti a bambini da tre mesi a tre anni. O una significativa esperienza lavorativa in qualità di educatore nei nidi d’infanzia o nei servizi ad esso integrativi aventi titolarità pubblica, maturata negli ultimi 4 anni. La versione integrale della delibera si può consultare e scaricare dal portale della scuola trentina www.Vivoscuola.it, a partire da martedì prossimo 2 ottobre 2012.