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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Ottobre 2012
UE, L´ATTO PER IL MERCATO UNICO II: DODICI AZIONI PRIORITARIE PER UNA NUOVA CRESCITA  
 
Bruxelles, 4 ottobre 2012 - Quest´anno ricorre il 20° anniversario del mercato unico. Sono molti i risultati già conseguiti. Per i consumatori europei il mercato unico è sinonimo di una scelta più ampia e di prezzi più bassi, ai cittadini ha offerto l´opportunità di viaggiare liberamente nonché di stabilirsi e di lavorare dove lo desiderano, ai giovani ha dato la possibilità di studiare all´estero, consentendo a oltre 2,5 milioni di studenti di cogliere questa opportunità negli ultimi 25 anni. Il mercato unico ha consentito a 23 milioni di aziende dell´Ue di accedere a 500 milioni di consumatori e ha generato investimenti esteri. Il messaggio è chiaro e le prove sono evidenti: un mercato unico solido, profondo e integrato genera crescita e posti di lavoro, offrendo ai cittadini europei opportunità che non esistevano vent´anni fa. Il completamento del mercato unico è un esercizio continuo e un elemento centrale dell´agenda europea per la crescita al fine di affrontare l´attuale crisi economica. Perciò la Commissione europea ha adottato oggi l´Atto per il mercato unico Ii, contenente dodici azioni prioritarie che dovranno essere adottate rapidamente dalle istituzioni dell´Ue. Le azioni si concentrano su quattro fattori principali di crescita, occupazione e fiducia: a) reti integrate, b) mobilità transfrontaliera di cittadini e imprese, c) economia digitale e d) azioni che rafforzino la coesione e i benefici a vantaggio dei consumatori. "Il mercato unico può fare di più per i cittadini e le imprese dell´Unione europea", ha dichiarato Michel Barnier, commissario europeo per il mercato interno e i servizi. "L´atto per il mercato unico Ii invita noi responsabili politici a metterci all´opera, a impegnarci e a fornire risultati. Sono convinto che le dodici azioni prioritarie che presentiamo oggi otterranno il grado di adesione che meritano a livello politico. È l´occasione per sfruttare il pieno potenziale del mercato unico, questa nostra grande risorsa, affinché la nostra economia sociale di mercato torni a essere competitiva e prospera". L´atto per il mercato unico Ii segue le orme di una prima serie di misure presentate dalla Commissione, ovvero l´Atto per il mercato unico I (Ip/11/469), e rappresenta il nuovo capitolo di un processo che intende creare un mercato unico più profondo e integrato. Tale Atto segna il 20° anniversario del mercato unico dell´Unione europea e dà inizio alla settimana del mercato unico (15-20 ottobre 2012). Col tema "Insieme per una nuova crescita", nel corso della settimana una serie di eventi in tutta l´Unione consentirà a politici e cittadini di riflettere sui risultati e sulle sfide del mercato unico, individuando nuove idee. Contesto - L´atto per il mercato unico Ii comprende le seguenti azioni: Reti di trasporto e dell´energia: l´efficienza e la piena integrazione delle reti di trasporto e dell´energia sono il fulcro del mercato unico. Le opportunità offerte dai fondi strutturali e di coesione devono essere collegate a un preciso impegno a favore della concorrenza, della scelta e dei servizi di buona qualità nell´Ue. Per concretizzare questa visione, l´Atto per il mercato unico Ii prevede: (i) un´azione intesa ad aprire il settore dei servizi nazionali per il trasporto ferroviario di passeggeri alla concorrenza interna all´Ue; (ii) il miglioramento del mercato unico per il trasporto marittimo; (iii) misure per accelerare la realizzazione di un cielo unico europeo; (iv) azioni per rendere più efficace l´applicazione dell´attuale legislazione Ue in materia di energia. Mobilità di cittadini e imprese: la libera circolazione transfrontaliera è alla base del mercato unico e rappresenta uno dei pilastri dell´Unione europea. Tuttavia persistono ancora ostacoli pratici e giuridici alla mobilità dei cittadini, delle attività d’impresa e dei finanziamenti agli investimenti. Con l´Atto per il mercato unico Ii, la Commissione propone quindi di: (i) sviluppare il portale Eures, rendendolo a pieno titolo uno strumento transfrontaliero per il collocamento e l´assunzione (ii) introdurre disposizioni intese a mobilitare i fondi di investimento a lungo termine per le imprese private e i progetti a lungo termine (iii) modernizzare le procedure di insolvenza, partendo dalle controversie transfrontaliere, e contribuire a creare un contesto che offra una seconda opportunità agli imprenditori in fallimento. L´economia digitale: con il suo peso economico e i suoi importanti effetti di ricaduta, ad esempio in termini di produttività e soluzione delle problematiche sociali, la rivoluzione dell´economia digitale resta un´opportunità da non perdere. Al fine di realizzare il mercato unico digitale entro il 2015, la Commissione propone di: (i) agevolare il commercio elettronico nell´Ue grazie a servizi di pagamento di più facile utilizzo, più affidabili e competitivi; (ii) affrontare una delle principali cause dei mancati investimenti nelle connessioni veloci a banda larga, ovvero i costi dell´ingegneria civile; (iii) rendere comune la fatturazione elettronica, comprovata fonte di risparmio, nelle procedure relative agli appalti pubblici. Imprenditoria sociale, coesione e fiducia dei consumatori: il successo del mercato unico deriva anche dalla partecipazione economica e sociale che esso può generare. I consumatori devono esprimere fiducia e tutti i cittadini, ovunque nell´Ue, devono avere la possibilità di attingere alle opportunità offerte dal mercato unico. La Commissione intende perseguire questo obiettivo mediante strumenti concreti del mercato interno, tra cui: (i) il miglioramento delle norme sulla sicurezza dei prodotti e della loro applicazione (ii) le misure per garantire l´accesso generalizzato ai conti correnti, nonché commissioni trasparenti e comparabili e un trasferimento più semplice del conto corrente. Prossime tappe: Dibattito Google online sul mercato unico del 10 ottobre; Settimana del mercato unico, 15-20 ottobre 2012; La Commissione presenterà tutte le principali proposte legislative dell´Atto per il mercato unico Ii entro la primavera del 2013 e quelle non legislative entro fine 2013. Il Parlamento europeo e il Consiglio sono invitati ad adottare proposte legislative in via prioritaria entro la primavera del 2014. Per ulteriori informazioni Cfr. Memo/12/734 Sito web: http://ec.Europa.eu/internal_market/smact/index_en.htm    
   
   
UE, ATTO PER IL MERCATO UNICO II-DOMANDE FREQUENTI  
 
Bruxelles, 4 Ottobre 2012 - 1. Qual è il mercato unico? Il mercato unico dell´Unione europea è l´area comune tra i 27 paesi dell´Ue in cui beni, servizi, capitali e persone possono circolare liberamente. Il mercato unico garantisce inoltre che i cittadini europei sono liberi di vivere, lavorare, studiare e fare affari dove vogliono in Europa. Il mercato unico è il cuore della cooperazione tra i 27 Stati membri dell´Unione europea. Eppure sempre attivo e funzionante sono voluti molti anni. Tutto è iniziato con il trattato del 1957 che istituisce la Comunità economica europea (Cee). Il presente trattato stabilito un calendario per i sei paesi fondatori (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) di abolire le barriere doganali all´interno della Comunità e di stabilire una tariffa doganale comune da applicare alle merci provenienti da paesi extracomunitari. Questo obiettivo è stato raggiunto il 1 ° luglio 1968. Nel giugno 1985, la Commissione europea, allora presieduta da Jacques Delors, pubblica un programma d´azione che prevede l´abolizione, entro sette anni, tutte le barriere fisiche, tecniche e fiscali alla libera circolazione all´interno della Comunità. L´obiettivo era quello di stimolare l´espansione industriale e commerciale all´interno di un grande spazio economico unificato. Con la modifica del trattato originale del 1957, la Cee ha guadagnato lo strumento abilitante per il mercato unico . Il trattato di revisione - l´Atto unico europeo - è entrata in vigore nel luglio 1987. Il mercato unico è stato finalmente messo in atto il 1 ° gennaio 1993. Con abbattimento di queste barriere e dei mercati nazionali aperti, più imprese possono ora competere uno contro l´altro. Questo significa prezzi più bassi - la scelta più ampia - per il consumatore. Le imprese presenti sul mercato unico hanno ora libero accesso a quasi 500 milioni di consumatori nell´Unione europea. Fin dalla sua istituzione, il mercato unico ha generato milioni di posti di lavoro e di crescita in più per l´economia europea. Le telefonate in Europa costano una frazione di quello che hanno fatto 10 anni fa, le tariffe aeree molti in Europa hanno subito una significativa e nuove rotte si sono aperti. Le famiglie e le imprese sono in grado di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica e gas. 2. Perché si propone un mercato unico Atto Ii, quando si è già proposto un primo atto mercato unico nel 2011? Il primo atto mercato unico, adottato nell´aprile 2011 ( Ip/11/469 ), è stata una risposta alla crisi e la necessità di promuovere la crescita. Essa ha proposto 12 azioni chiave per aumentare la competitività europea e di sfruttare il potenziale inutilizzato del mercato unico per generare una crescita economica sostenibile e posti di lavoro, e al tempo stesso contribuire a ristabilire la fiducia dei cittadini e delle imprese nel mercato unico. La partecipazione congiunta del Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo, il Comitato delle regioni e molti soggetti interessati nel primo atto mercato unico ha portato ad una visione largamente condivisa politica per l´ulteriore sviluppo del mercato unico. Si è concentrata l´attenzione politica, creando un senso di urgenza e di azioni fast-tracking chiave. Oggi, che la messa a fuoco è necessario tanto più che gli effetti della crisi sono ancora colpendo duramente l´Europa: la crescita ha bisogno di essere rianimato, la disoccupazione è persistentemente elevata, in particolare tra i giovani, e una parte della popolazione europea vive in condizioni di povertà. Il mercato unico può fare di più per realizzare una nuova crescita e posti di lavoro, a rafforzare la fiducia dei cittadini ´e delle imprese´ e per fornire concreti giorno per giorno le loro dei benefici. Modernizzare e approfondire il mercato unico è un esercizio continuo. Il mercato unico deve rispondere a un mondo in continua evoluzione, dove le sfide sociali e demografici, le nuove tecnologie e gli imperativi, quali il cambiamento climatico, devono essere inseriti nella riflessione politica. Questo è il motivo per il mercato unico Atto Ii propone una seconda serie di azioni prioritarie per una nuova crescita progettata per generare effetti reali sul terreno e rendere i cittadini e le imprese sicuri di utilizzare il mercato unico a loro vantaggio. 3. Qual è lo stato di attuazione del primo atto mercato unico? Dopo l´adozione del primo atto mercato unico nel mese di aprile 2011, la Commissione ha presentato proposte per le sue dodici azioni chiave. Sono attualmente oggetto di discussioni in seno al Parlamento europeo e al Consiglio e dovrebbe, in via d´urgenza, essere adottato entro la fine di questo anno, se possibile. La Commissione ha inoltre adottato o presentato proposte per 36 dei suoi 50 azioni complementari annunciate nel primo Atto mercato unico. 4. Come per il mercato unico Ii contribuire a creare crescita e rafforzare la fiducia? La comunicazione sul mercato unico Atto Ii propone dodici leve e corrispondenti azioni chiave, si è concentrata su quattro principali fattori di crescita, occupazione e fiducia: (i) le reti integrate, (ii) attraversare la mobilità transfrontaliera dei cittadini e delle imprese, (iii) il digitale economia, imprenditorialità e (iv) sociale, la coesione e la fiducia dei consumatori. Essi costituiscono i prossimi passi verso l´obiettivo di un´economia sociale di mercato altamente competitiva. Se applicate rapidamente, il mercato unico Atto Ii, insieme con la consegna del Single Market Act I, aprirà nuove strade verso la crescita, l´occupazione e la coesione sociale per 500 milioni di europei. 5 . Quali sono le proposte chiave del mercato unico secondo atto? La comunicazione sul mercato unico Atto Ii stabilisce azioni chiave in quattro driver per una nuova crescita: Sviluppo delle reti completamente integrati nel mercato unico Promuovere la mobilità dei cittadini e delle imprese a livello transfrontaliero Sostenere l´economia digitale in tutta Europa Rafforzare la fiducia imprenditorialità sociale, di coesione e di consumo Le azioni principali sono: Sviluppo delle reti completamente integrati nel mercato unico Migliorare la qualità e l´efficienza dei costi dei servizi di trasporto ferroviario di passeggeri con l´apertura di servizi nazionali di trasporto ferroviario di passeggeri agli operatori di un altro Stato membro. Creazione di un vero mercato unico per il trasporto marittimo non è più sottoponendo merci comunitarie trasportate tra porti dell´Ue per le formalità amministrative e doganali che si applicano alle merci in arrivo da porti stranieri. Migliorare la sicurezza, la capacità, l´efficienza e l´impatto ambientale del trasporto aereo, accelerando l´attuazione del Cielo unico europeo. Questo si propone di affrontare la frammentazione dello spazio aereo europeo che comporta notevoli costi aggiuntivi per le compagnie aeree stimate a circa € 5 miliardi di euro all´anno, che sono in ultima analisi a carico dei passeggeri del trasporto aereo e l´economia europea. Il raggiungimento di una piena integrazione del mercato unico per l´energia, migliorando l´applicazione e l´attuazione del terzo pacchetto energia 1 e facendo mercati transfrontalieri che i consumatori beneficiano di una realtà. Un mercato integrato dell´energia contribuisce alla riduzione dei prezzi dell´energia e facilita gli investimenti. Per esempio, è stato stimato che i consumatori dell´Ue in tutta l´Ue potrebbe risparmiare fino a € 13 miliardi di euro all´anno se tutti passati a tariffa più conveniente di energia elettrica disponibile. Promuovere la mobilità dei cittadini e delle imprese a livello transfrontaliero Migliorare la mobilità dei cittadini attraverso lo sviluppo del portale Eures 2 in un inserimento vero lavoro europea e strumento di reclutamento. Migliorare l´accesso ai finanziamenti per le imprese dell´Ue e aumentare investimenti a lungo termine nell´economia reale, facilitando l´accesso a lungo termine, fondi di investimento. Migliorare il contesto imprenditoriale per le imprese che operano in Europa, attraverso l´ammodernamento norme europee in materia di insolvenza per facilitare la sopravvivenza delle imprese e presentare una seconda possibilità per gli imprenditori. Sostenere l´economia digitale in tutta Europa Servizi di supporto on-line rendendo i servizi di pagamento nell´Unione europea più efficiente. Con il 35% degli utenti di internet non comprare online perché hanno dubbi sulla modalità di pagamento 3 e con ostacoli all´ingresso sul mercato, il miglioramento del mercato dei pagamenti è una priorità. Ridurre i costi e aumentare l´efficienza nella distribuzione delle infrastrutture di comunicazione ad alta velocità. L´accesso alla banda larga è un fattore cruciale per l´innovazione, la competitività e l´occupazione. Un aumento del 10% della penetrazione della banda larga può risultare in un aumento del 1-1,5% del Pil ogni anno e 1,5% incrementi di produttività del lavoro. Promuovere una gestione senza carta, rendendo la fatturazione elettronica la modalità standard di fatturazione per gli appalti pubblici. A titolo di esempio, nel caso del settore pubblico, una stima preliminare indica che nei prossimi anni, un risparmio di circa € 1 miliardo all´anno potrebbe essere raggiunto se tutte le fatture sono state presentate in formato elettronico. Rafforzare la fiducia imprenditorialità sociale, di coesione e di consumo Migliorare la sicurezza dei prodotti che circolano nell´Unione europea attraverso una maggiore coerenza e l´applicazione delle regole di sicurezza dei prodotti e sorveglianza del mercato. Migliorare la partecipazione alla vita economica e sociale, dando a tutti cittadini dell´Ue l´accesso a un conto di pagamento di base, garantendo spese di conto bancario di un re trasparenti e comparabili, e facendo i conti bancari di commutazione facile. 6 . Quali sono i prossimi passi? La Commissione si impegna a fornire tutte le proposte legislative entro la primavera del 2013 e le proposte di tutte le più importanti azioni non legislative entro la fine del 2013. La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio per accelerare tutte le azioni legislative e lo adotta in via prioritaria entro la primavera 2014. 7. Legge sul mercato unico, la Settimana del mercato unico . Esiste un legame tra i due? L´atto per il mercato unico Ii sarà presentato e discusso in numerosi eventi pubblici in tutta Europa durante la settimana al mercato unico che terrà dal 15 al 20 ottobre 2012. Un dibattito online di Google si svolgerà il 10 ottobre. La Settimana mercato unico segna il 20 ° anniversario del mercato unico ed è organizzata nei 27 Stati membri dell´Unione europea. Ulteriori informazioni possono essere trovate qui: http://www.Singlemarket20.eu/single-market-week/overview  1 : http://ec.Europa.eu/energy/index_en.htm  2 : http://ec.Europa.eu/eures/    
   
   
UE: SOCIETÀ DI SUPPORTO ALLA FASE DI TRANSIZIONE DEMOCRATICA  
 
Bruxelles, 4 Ottobre 2012 - Ieri, la Commissione europea e alto rappresentante dell´Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza / Vicepresidente Catherine Ashton hanno presentato proposte volte a migliorare il sostegno dell´Ue ai paesi in fase di importanti riforme politiche, sociali ed economiche - i cosiddetti paesi in transizione. Questo avviene in un momento di cambiamenti storici di trasformazione della regione vicinato meridionale in seguito alle rivolte popolari assistito nel corso dell´ultimo anno e mezzo nel mondo arabo e non solo. Swift, su misura, completa e guidata dai paesi stessi di riforma, il sostegno dell´Ue utilizza l´intera gamma delle politiche e degli strumenti e la ricca esperienza che ha con tali transizioni. "L´aspirazione di un´intera generazione per una maggiore libertà e democrazia - come abbiamo visto nella primavera araba, nei nostri quartieri meridionali e orientali e in tutto il mondo - porta con sé sfide difficili da affrontare da soli, l´Unione europea è pronta a. Fare tutto il possibile in qualità di partner, un vicino e un amico a coloro che si battono per le riforme democratiche ", ha detto Catherine Ashton. Il Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Stefan Füle ha commentato: "Questa nuova comunicazione offre una panoramica completa di strumenti che stiamo mettendo a disposizione dei nostri partner Anche se è per i nostri paesi partner di condurre e guidare il proprio processo di transizione, l´Ue può. Attingere i suoi strumenti e l´esperienza con la transizione sia all´interno che al di là delle sue frontiere, per accompagnarli in questo cammino difficile verso la democrazia profonda e un modello di crescita sostenibile e inclusiva ". Il commissario europeo per lo sviluppo Andris Piebalgs ha commentato : "La lotta contro la povertà può essere vinta solo se le persone si sentono che i loro diritti umani siano rispettati e che hanno il potere di costruire il proprio futuro. Solo i paesi stabili e sicuri con la società civile organizzata in grado di fornire le condizioni per le persone a crescere, trovare un lavoro, ed educare i figli. Transizione verso la democrazia si puo ´fare o rompere´ per gli Stati e le società. " Le proposte contenute nella comunicazione congiunta al fine di aiutare i paesi partner e dei loro cittadini raggiungere governo responsabile, la libertà politica, inclusione economica, posti di lavoro dignitosi, la giustizia sociale e l´equità. Questo approccio comprende incentivi (ad esempio un maggiore sostegno per gli sforzi di riforma più un approccio integrato in nuovi programmi, come il nostro "supporto per la crescita di partenariato, della riforma e inclusiva", Spring, per i paesi del vicinato meridionale), nonché dei vincoli (come le sanzioni) per promuovere le riforme. Esso sottolinea l´importanza del ruolo della società civile nei processi di riforma e di dialogo politico, così come al centro di uno dei nostri strumenti di nuova costituzione per i paesi vicini, lo strumento della società civile (Csf). Tra le altre cose si chiede inoltre una migliore cooperazione con gli Stati membri e le organizzazioni internazionali e regionali. Sfondo - La comunicazione congiunta sul sostegno dell´Ue per il cambiamento sostenibile nelle società di transizione si avvale della ricca esperienza di transizione molti Stati membri dell´Ue si hanno, ma anche il successo delle politiche comunitarie nell´ambito del processo di allargamento, la politica di vicinato e la cooperazione allo sviluppo. Essa mira a meglio mobilitare l´intera gamma di strumenti a disposizione dell´Unione europea per sostenere i paesi in transizione delle riforme, e per aiutarli ad evitare regressione. Proprietà Country è il principio di base fondamentale delle proposte: La risposta dell´Ue deve essere basata sui bisogni e la riforma ordine del giorno come definito dal paese partner. Ci sono un certo numero di modi di come l´Ue può ulteriormente migliorare i suoi strumenti e il suo approccio. In pratica, una missione congiunta di diversi servizi dell´Unione europea dovrebbero essere rapidamente distribuito nelle prime fasi di una transizione, per valutare i bisogni e personalizzare una risposta alla situazione specifica. Il sostegno deve combinare strategie a lungo termine, con tangibili risultati a breve termine . L´ue può fare in modo di garantire rapidi successi in settori come facilitare elezioni credibili, sostenere programmi per la creazione di posti di lavoro e crescita, ma anche attraverso il rafforzamento della pace e della sicurezza. Mentre gli incentivi, i vincoli e le condizionalità non può essere il motore principale delle riforme, il loro uso può spesso sostenere i progressi, per esempio offrendo "more for more": i paesi che vanno avanti e più velocemente nelle loro riforme potrebbe ricevere un sostegno maggiore. Dopo l´inizio della primavera araba, per esempio, un nuovo programma multinazionale ombrello, "Supporto per la crescita di partenariato, riforma e all inclusive" (Primavera), è stato creato per sostenere, su un "more for more" base, paese di proprietà iniziative per affrontare le sfide in materia di riforme democratiche e inclusiva sviluppo socio-economico di fronte da parte dei paesi della regione nei loro processi di transizione. Esempi recenti di lavoro dell´Unione europea con i paesi in transizione sono l´esperienza di successo di task force in Tunisia e Giordania, che ha riunito gli sforzi del Servizio europeo per l´azione esterna, la Commissione, la Banca mondiale, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, la europea per gli investimenti e altre istituzioni europee e finanziarie al fine di promuovere la stabilità, la sicurezza e gli investimenti in infrastrutture. Una task force simile è attualmente organizzata in collaborazione con l´Egitto. I meccanismi dovrebbero essere introdotte per garantire che le voci dei cittadini e degli interessati sono effettivamente sentito in processi di riforma. Ad esempio, a seguito di rivolte risultanti da una diffusa insoddisfazione sociale nei paesi della primavera araba, un strumento per la società civile è stato creato per contribuire a rafforzare la capacità delle organizzazioni della società civile sia nel vicinato orientale e meridionale, per promuovere le riforme necessarie e aumentare la responsabilità pubblica nei loro paesi. Al fine di ulteriormente migliorare la condivisione della conoscenza e lo sviluppo delle capacità, la Commissione dovrebbe creare una piattaforma più ampia o una rete in materia di trasformazione democratica. Gemellaggio tra le istituzioni pubbliche dei donatori e dei paesi partner potrebbe essere un altro strumento di migliorare l´accesso alla conoscenza. Beneficio Occorre inoltre tenere pienamente trarre dalla Raccolta di transizione europea che raccoglie l´esperienza di transizione degli Stati membri dell´Ue. Infine, l´Ue ei suoi Stati membri dovrebbero sempre più "agire come uno" e cooperare meglio per evitare duplicazioni, omissioni e contraddizioni e garantire un migliore impatto dell´azione dell´Ue. Una migliore cooperazione dovrebbe includere anche lavorare con i paesi della regione in questione che stanno diventando dei donatori, e lavorare con le organizzazioni regionali e le reti e le organizzazioni internazionali. Per ulteriori informazioni Link al testo integrale della comunicazione http://ec.Europa.eu/europeaid/what/development-policies/documents/communication_transition_en.pdf    
   
   
TUNISIA: COME SOSTENERE LA TRANSIZIONE DEMOCRATICA?  
 
Bruxelles, 4 ottobre 2012 - I rivoluzionari hanno deposto le armi, ma la Primavera araba non è terminata. Questi paesi stanno infatti attraversando un periodo cruciale di transizione politica, economica e sociale. Quando Hamadi Jebali, capo del governo tunisino, ha incontrato i membri della commissione agli Affari esteri il 2 ottobre, i membri hanno assicurato che il Parlamento Europeo farà tutto il possibile per sostenere il processo di democratizzazione. Una promessa confermata anche dal presidente del Parlamento europeo. I deputati europei e Hamadi Jebali si sono confrontati sulle tempistiche legate alla nuova costituzione tunisina, la preparazione delle elezioni parlamentari e le proteste contro il film anti islamico di poche settimane fa. Hanno anche evocato la situazione delle donne nel paese. Jebali ha anche ringraziato per la solidarietà dimostrata dall´Ue e invitato a rinforzare la cooperazione. Il capo del governo tunisino ha anche condannato gli estremismi e il violento attacco di settembre all´ambasciata americana in Tunisia. "Dobbiamo imparare un´importante lezione da questo incidente e sono già state prese tutte le misure legali necessarie per colpire i responsabili" ha aggiunto. "Tutto il popolo tunisino si oppone a questo comportamento".  
   
   
UE: CONSIGLIO DEI MINISTRI IN MATERIA DI OCCUPAZIONE E SOCIALE, IL 4 OTTOBRE 2012, A LUSSEMBURGO  
 
 Bruxelles, 4 Ottobre 2012 - Il Consiglio dei ministri dell´Ue in materia di occupazione e sociale si riunisce oggi  4 ottobre a Lussemburgo, sotto la presidenza di Sotiroula Charalambous, ministro Cipro ´per Lavoro e della previdenza sociale. La Commissione europea sarà rappresentata da László Andor, commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione. Proposta di direttiva sulle prescrizioni minime di salute e di sicurezza relative all´esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici - Il Consiglio dovrebbe adottare un orientamento generale sulla proposta di direttiva per aggiornare e migliorare le norme Ue a tutela dei lavoratori dai campi elettromagnetici nelle loro attività quotidiane ( vedi Ip/11/704 ) . Le regole sono a tutela dei lavoratori, come i medici e gli infermieri che danno pazienti risonanza magnetica (Mri), le persone che lavorano con radar, saldatori e gli operai reparing linee elettriche. Commissario Andor sarà con favore il fatto che la maggior parte dei principi e degli elementi contenuti nella proposta della Commissione sono state mantenute nel testo di compromesso elaborato dalla Presidenza Cipro e metterà in evidenza la sua disponibilità a lavorare a stretto contatto con il Parlamento europeo in vista della proposta essere adottato il più presto possibile. Verso un lavoro ricco di recupero e dare una migliore possibilità di giovani europei - Il Consiglio dovrebbe adottare conclusioni che approvano l´aprile 2012 l´occupazione del pacchetto (vedi Ip/12/380 , Memo/12/252 e Memo/12/256 )Commissione Andor accoglierà queste conclusioni, sottolineando che a fronte degli attuali livelli record di disoccupazione, le misure delineate nel pacchetto per l´occupazione dovrebbero essere attuate rapidamente attraverso i meccanismi del semestre europeo. Le conclusioni del Consiglio concordano, sostanzialmente, e sostenere il triplice approccio del pacchetto per l´occupazione per un ripristino lavoro ricco - intensificare la creazione di posti di lavoro, ripristinando la dinamica del mercato del lavoro e migliorare la governance dell´Ue delle politiche occupazionali. Le conclusioni del Consiglio inviterà inoltre gli Stati membri e la Commissione a migliorare l´esperienza primo lavoro dei giovani e la loro partecipazione al mercato del lavoro. Il Commissario annuncerà la sua intenzione di presentare nel mese di dicembre un pacchetto per l´occupazione giovanile, tra cui una proposta di raccomandazione sulle garanzie giovani e una seconda fase la consultazione delle parti sociali in un quadro di qualità per i tirocini,. Dibattito politico sulla strategia Europa 2020 e la nuova governance europea - Il Consiglio dovrebbe tenere un dibattito importante e di e ndorse i contributi del Comitato per l´occupazione (Emco) e il Comitato per la protezione sociale (Cps) sulla valutazione del secondo semestre europeo. Il Consiglio dovrebbe approvare entrambi i suggerimenti del Comitato per lo spostamento in avanti.Commissario Andor accoglierà l´orientamento generale di entrambi i pareri che consentano di aiutare il Consiglio Occupazione e politica sociale a svolgere il suo ruolo nella governance europea e nel quadro di Europa 2020. Egli sosterrà fortemente l´accento entrambi i documenti posto sulla necessità di un equilibrio tra i ruoli sia t ha Economia e finanza Consiglio e al Consiglio sulla politica dell´occupazione e sociale nelle loro deliberazioni sulle proposte della Commissione per raccomandazioni specifiche per paese (Csr) (vedi Memo / 12/386 ) . Il Commissario con favore l´iniziativa della Presidenza Cipro per sviluppare una tabella di marcia per il semestre successivo, come prima la pianificazione e un migliore coordinamento tra le Presidenze, comitati e la Commissione sarà essenziale per il successo del semestre e il rafforzamento della necessaria europea per l´occupazione e governance sociale. La prevenzione e la lotta alla povertà infantile e l´esclusione sociale e la promozione dei bambini benessere - Il Consiglio dovrebbe adottare conclusioni su "Prevenire e combattere bambino povertà e all´esclusione sociale e la promozione dei bambini benessere".Commissario Andor sarà con grande favore queste conclusioni come un valido contributo per il progetto di raccomandazione della Commissione sulla povertà infantile, che dovrebbe essere adottato all´inizio del 2013 come parte del più ampio ´pacchetto investimento sociale´. Ha anche detto che non vede l´ora di conferenza la prossima presidenza sulla povertà infantile e il benessere che si svolgerà a Nicosia il 18-19 ottobre. Questo evento è un´opportunità in più tempestiva per discutere di queste conclusioni e il Comitato per la protezione sociale (Cps) relazione approvata lo scorso giugno e sarà compresa nella raccomandazione della Commissione. Fondo sociale europeo (Fse) La Presidenza fornirà informazioni sulla situazione del Fondo sociale europeo (Fse) nel contesto dei negoziati sul quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 e dei regolamenti della politica di coesione. Il Commissario illustrerà le sue preoccupazioni per la mancanza di sostegno in seno al Consiglio della proposta della Commissione per un bilancio più prevedibile e sufficientemente robusta Fse. Egli avvertirà ministri circa il possibile impatto negativo di questi sviluppi sulla capacità del Fse per fornire il sostegno che è prevista per l´attuale situazione economica e sociale. L´attuazione degli accordi tra l´Unione europea e la Turchia, Montenegro, Albania e San Marino, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale - Il Consiglio dovrebbe raggiungere un accordo politico su quattro proposte di decisione relativa alla posizione dell´Unione europea in seno ai Consigli di associazione per quanto riguarda la Turchia, Albania, Montenegro e San Marino, come l´Unione europea ei suoi Stati membri hanno assunto obblighi in accordi di associazione (o di un cooperazione e accordo doganale, nel caso di San Marino) per implementare un insieme limitato di regole sociali coordinamento della sicurezza tra gli Stati membri e il paese associato in questione. Commissario Andor sosterrà il testo della presidenza sulle quattro proposte sulla posizione dell´Unione europea in seno ai Consigli d´associazione. Le decisioni, una volta adottata dai Consigli di associazione, non solo rispettare gli impegni presi negli accordi, ma anche salvaguardare i diritti di sicurezza sociale dei cittadini dell´Unione e dei loro familiari che lavorano in uno dei paesi interessati. Dibattito Pranzo sulla mobilità dei lavoratori - Durante la colazione, i ministri sono incontrati per discutere il tema della mobilità dei lavoratori, che uno dei diritti fondamentali nell´Ue e potrebbe alleviare la pressione della disoccupazione nei paesi colpiti dalla recessione, pur rispondendo alle esigenze del mercato del lavoro in cui vi è un elevato livello della domanda di lavoro. E ´anche un aspetto importante del pacchetto per l´occupazione . Commissario Andor presenterà i dati sulla mobilità dei lavoratori e le iniziative chiave per facilitare e promuovere la mobilità all´interno dell´Ue. Più in particolare, le disposizioni transitorie per bulgari e rumeni lavoratori saranno discussi, nonché la proposta di direttiva in tema di rispetto dei diritti dei lavoratori di esercitare la propria libertà di circolazione, che la Commissione presenterà a breve. La riforma di Eures e la portabilità delle pensioni sono all´ordine del giorno per una discussione informale.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO MICHEL BARNIER IN SEGUITO ALLA RELAZIONE FINALE DELLA EUROPEAN BANKING AUTHORITY (EBA) SULLA RICAPITALIZZAZIONE DELLE BANCHE  
 
 Bruxelles, 3 Ottobre 2012 – Di seguito il testo della dichiarazione del Commissario Michel Barnier: " La relazione finale della Abe sull´attuazione dell´esercizio ricapitalizzazione delle banche fornisce importanti chiarimenti sullo stato del settore bancario europeo. Dal dicembre 2011 al giugno 2012, più di 200 miliardi di euro sono stati iniettati nel capitale delle banche per stabilire la loro forza finanziaria attraverso la ricapitalizzazione esercizio e altre azioni dell´Unione europea. Il consolidamento rafforza la capacità finanziaria delle banche di finanziare l´economia reale in modo sostenibile e non ha contribuito al "deleveraging", come alcuni temuti grazie al lavoro di intelligence della Eba. E questo è vero progresso, che accolgo con favore. La crisi finanziaria non è così lontano dietro di noi, e noto che Abe prevede di adottare una nuova raccomandazione sul mantenimento 9% livello di capitale di alta qualità (Core Tier 1 livello) non appena il testo definitivo del il nostro pacchetto legislativo Crdiv / Crr sui requisiti patrimoniali è stata adottata. Spero davvero che l´attività legislativa e il piombo discussioni su questi testi in fretta. Questo rapporto mostra anche la ricapitalizzazione di lavoro molto buono di coordinare l´Abe fatto dal 1 ° gennaio 2011 con le autorità di vigilanza nazionali e del ruolo che continuerà a svolgere per armonizzare le norme che disciplinano le banche nazionali, tra cui con il codice unico. "  
   
   
UE, NANOMATERIALI: LA SICUREZZA DELLE TECNOLOGIE INNOVATIVE VALUTATA CASO PER CASO  
 
Bruxelles, 4 ottobre 2012 - Le nanotecnologie conoscono oggi importanti progressi, che rendono possibili innovazioni tecnologiche di grande portata, in grado anche di dare impulso alla crescita economica. Consapevole dei questa realtà, la Commissione europea ha adottato il 4 ottobre una comunicazione in cui prende in esame l´attuale legislazione Ue riguardante i nanomateriali e propone alcuni miglioramenti volti a garantire che questi materiali siano utilizzati in condizioni di sicurezza. La comunicazione sottolinea la diversità di caratteristiche dei nanomateriali, che sono presenti in materiali di uso quotidiano considerati sicuri ormai da decenni (ad esempio, negli pneumatici o come agenti anticoagulanti nei prodotti alimentari), in materiali industriali altamente sofisticati o in sostanze utilizzate nel trattamento dei tumori. Sui rischi dei nanomateriali si hanno sempre maggiori informazioni, che è però difficile generalizzare. È quindi necessaria una valutazione dei rischi specifici. I nanomateriali non vanno perciò posti tutti sullo stesso piano, ma i rischi sono da valutare caso per caso, secondo strategie basate su indicazioni dei rischi potenziali, in termini di esposizione o di pericolo. La comunicazione odierna è stata presentata congiuntamente dai commissari europei Antonio Tajani, Janez Potočnik, John Dalli e Máire Geoghegan-quinn. Necessità di una valutazione dei nanomateriali - Stando alle attuali conoscenze, ai pareri espressi dai comitati scientifici consultivi dell´Ue e alle valutazioni indipendenti dei rischi, i nanomateriali, non diversamente dalle altre sostanze e prodotti chimici, possono in alcuni casi essere tossici e in altri no. Presentano rischi solo determinati nanomateriali e determinati usi. Di conseguenza, è necessario sottoporre i nanomateriali a una valutazione dei rischi caso per caso, sulla base delle informazioni di cui si dispone. Gli attuali metodi di valutazione restano validi, ma alcuni aspetti sono da migliorare. In particolare, i punti su cui lavorare sono lo sviluppo di metodi e di strumenti convalidati di rilevazione, caratterizzazione e analisi, la raccolta di informazioni complementari sui pericoli dei nanomateriali e la messa a punto di metodi per la valutazione dell´esposizione. La definizione dei nanomateriali adottata di recente sarà integrata, se opportuno, nella legislazione dell´Ue. La Commissione lavora attualmente sui metodi di rilevazione, misurazione e monitoraggio dei nanomateriali e sulla loro validazione, per garantire una corretta applicazione della definizione. Reach: il miglior quadro possibile per la gestione dei nanomateriali In generale, la Commissione resta del parere che il regolamento Reach costituisca il miglior quadro possibile per la gestione dei rischi dei nanomateriali che si presentano come sostanze o miscele, ma entro questo quadro sono necessarie disposizioni più specifiche per i nanomateriali. La Commissione prevede di modificare alcuni allegati del regolamento Reach e invita l´Agenzia europea per le sostanze chimiche a elaborare nuovi orientamenti per le registrazioni dopo il 2013. Prossime tappe - Per migliorare la disponibilità di informazioni sui nanomateriali, la Commissione creerà una piattaforma web che darà accesso a tutte le fonti di informazioni utili, compresi i registri nazionali o settoriali. Parallelamente, la Commissione procederà a un´analisi d´impatto volta a identificare e a mettere a punto strumenti che permettano di accrescere la trasparenza e di esercitare un controllo regolamentare, con un´approfondita analisi del fabbisogno di dati per questo scopo. Questa analisi prenderà in considerazione anche i nanomateriali che attualmente non rientrano nei sistemi di notifica, registrazione o autorizzazione esistenti. Contesto - I nanomateriali sono materiali dotati spesso di proprietà specifiche dovute alle piccole dimensioni delle loro particelle. Il mercato mondiale dei nanomateriali è stimato dell´ordine di 11 milioni di tonnellate, per un valore di circa 20 miliardi di euro. Secondo le stime, il settore delle nanotecnologie impiega oggi direttamente tra le 300 000 e le 400 000 persone in Europa. I più importanti sono ancora i materiali in uso ormai da decenni, quali il nerofumo (utilizzato principalmente nella fabbricazione di pneumatici) o la silice amorfa sintetica (utilizzata per una vasta gamma di applicazioni, in particolare negli pneumatici, come filler per polimeri, ma anche nei dentifrici o come agente anticoagulante negli alimenti in polvere). Negli ultimi anni sono state sviluppate molte applicazioni innovative, tra cui anche prodotti di consumo come i filtri Uv nelle creme solari e materiali tessili antiodore. Numerose sono le applicazioni mediche e tecniche, come le terapie antitumorali, le batterie agli ioni di litio destinate ai veicoli elettrici o i pannelli solari. Queste applicazioni rendono possibili importanti progressi tecnologici; le nanotecnologie sono perciò considerate tecnologie chiave. A livello mondiale, il valore complessivo dei prodotti basati sulle nanotecnologie, di 200 miliardi di euro del 2009, dovrebbe passare entro il 2015 a 2000 miliardi di euro. I nanomateriali sono utilizzati in applicazioni mediche salvavita, per creare prodotti innovativi e per migliorare prodotti di consumo. I rischi che presentano per i lavoratori, i consumatori e l´ambiente variano notevolmente: in alcuni casi sono assenti, in altri da valutare attentamente. L´unione europea dispone degli strumenti per intervenire nei modi opportuni in questo campo. Per ulteriori informazioni Comunicazione sul secondo esame regolamentare relativo ai nanomateriali e documento di lavoro dei servizi della Commissione: http://ec.Europa.eu/nanotechnology/index_en.html    
   
   
UE, CAPPELLACCI CONFERMATO PRESIDENTE COMMISSIONE ISOLE CRPM. "PIÙ ATTENZIONE ALLE ISOLE PER RENDERE EFFETTIVA COESIONE TERRITORIALE  
 
 Bialystok, 4 Ottobre 2012 - Il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci è stato confermato presidente della Commissione Isole della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime dell’Unione Europea. L’organismo è una delle 6 commissioni della Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime e vede rappresentate tutte le isole d’Europa per circa 13 milioni di cittadini. "Lavoriamo - ha dichiarato il Presidente a margine della riunione - per una coesione territoriale compiuta che, per essere tale, deve prevedere un pieno ed effettivo riconoscimento dell’insularità. La commissione - ha aggiunto - sta seguendo il negoziato per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 sia sotto il profilo delle risorse sia sotto quello delle modalità di assegnazione delle stesse". Gli aiuti per la tutela dell´ambiente, il regolamento de minimis, la continuità territoriale, gli aiuti per sostenere l´accesso delle Pmi al capitale di rischio, la modernizzazione delle procedure sugli aiuti di Stato sono gli altri temi sui quali si concentreranno i lavori della commissione, al fine di incidere sulle decisioni che saranno prese dall’Unione Europea. "Gli emendamenti approvati dalla commissione coesione territoriale sul prossimo regolamento per i fondi strutturali, grazie all’iniziativa delle isole, rappresentano un primo riconoscimento importante e una speranza concreta che i nostri suggerimenti sulle questioni legate all’insularità possano avere la rilevanza che meritano negli indirizzi che saranno assunti dal Parlamento Europeo. Un altro obiettivo - ha evidenziato Cappellacci - è l’eliminazione del limite di 150 Km che attualmente preclude di fatto ai territori insulari la via per i contributi relativi alla cooperazione transfrontaliera. E’ un momento cruciale perché l’Unione Europea sta per assumere decisioni rilevanti, dalle quali dipendono le possibilità di ripresa e di crescita dei nostri territori. Occorre pertanto essere presenti per sostenere le nostre istanze ed incidere nel momento in cui le decisioni si formano, non a posteriori”. Durante l’assemblea annuale, convocata a Cipro per il 5 novembre, il presidente illustrerà questi temi alla riunione dei ministri della Coesione Territoriale europei. In vista di questo appuntamento chiederà un incontro formale con il ministro Barca per un primo approfondimento.  
   
   
UE: TONDO, ACCORDO SU AIUTI DI STATO A FINALITÀ REGIONALE  
 
 Trieste, 4 ottobre 2012 - Il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha sottoscritto un accordo con i presidenti dei Laender di Baviera, Carinzia, Bassa Austria e Alta Austria, indirizzato al Commissario alla Concorrenza e vice presidente della Commissione europea, Joaquin Almunia, per la tutela degli interessi delle Regioni di confine e di prossimità nell´ambito della revisione in corso degli orientamenti della Commissione europea in materia di aiuti di Stato a finalità regionale. L´accordo ha trovato le cinque Regioni unite e concordi sulla necessità che la nuova programmazione 2014-2020 dia la possibilità alle Regioni stesse di intervenire con flessibilità ed efficacia a sostegno delle proprie imprese, e che le politiche di sviluppo regionale a favore del tessuto produttivo non siano compromesse da disparità tra Paesi vicini. Tali disparità si manifestano sia in termini di differenziali molto alti tra intensità massime di aiuto agli investimenti, sia in termini di quantità di risorse allocate dai Fondi Strutturali nell´ambito della politica di coesione. L´iniziativa fa seguito all´azione di "lobby" che sin da inizio anno il presidente Tondo ha avviato presso le Istituzioni europee, rappresentando personalmente le istanze della Regione nei diversi incontri avuti con il Commissario europeo alle Politiche Regionali, Johannes Hahn. Sempre nell´ambito della revisione in corso delle regole in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, l´azione del presidente Tondo è proseguita anche presso il Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese), l´istituzione europea che rappresenta il mondo economico e sociale. Il Friuli Venezia Giulia, anche a nome delle altre Regioni italiane, si farà portavoce in tema di aiuti di Stato regionali, dopo l´approvazione di un documento da parte della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome a Roma lo scorso 15 marzo. In particolare, il parere intende supportare con efficacia la possibilità per le Regioni di intervenire a sostegno dell´economia regionale mediante aiuti di Stato alle imprese per il rilancio dei distretti produttivi, che non siano penalizzati da regole di concorrenza troppo restrittive, ma che possano trovare nel periodo di programmazione 2014-2020 un quadro regolamentare flessibile che tenga in adeguata considerazione la crisi economica tuttora in corso.  
   
   
TRASPARENZA, IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI FIRENZE PUBBLICA LA SUA BUSTA PAGA  
 
Firenze, 4 ottobre 2012 - Risposta diretta di Andrea Barducci agli scandali e agli sprechi del mondo politico. 3991 euro e 76 centesimi. Questo il netto della busta paga di Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze. Che, in risposta agli scandali del Lazio e agli sprechi del mondo politico risponde in modo diretto rendendo pubblica la sua ultima busta paga sul web e sul proprio profilo Facebook, con il semplice commento: "La trasparenza non è mai stata un problema per la Provincia di Firenze". Il documento è pubblicato in http://www.Provincia.fi.it/fileadmin/assets/presidente/documenti/
cedolino_andrea_barducci_presidente_provincia_firenze.pdf
 
 
   
   
MILANO, CITTÀ METROPOLITANA: QUESTO È IL MOMENTO PER I COMUNI CHE VOGLIONO ADERIRE  
 
Milano, 4 ottobre 2012 - “Il Comune di Milano guarda con interesse e favore alle iniziative di quei Comuni che, sentendosi di fatto appartenenti all’area metropolitana milanese, hanno espresso la volontà di entrare a far parte della costituenda Città metropolitana, anche con specifiche deliberazioni dei Consigli comunali. Infatti, il riordino delle Province in corso di definizione ai sensi della legge 135/2012 prevede espressamente la contestuale ridefinizione dell’ambito delle Città metropolitane conseguente alle eventuali iniziative dei Comuni”. Lo dichiara l’assessore all’Area metropolitana, Decentramento e Municipalità, Servizi civici del Comune di Milano Daniela Benelli. “Quindi è questa la fase in cui la Regione Lombardia, nella proposta di riordino delle Province che trasmetterà al Governo, deve definire, oltre agli accorpamenti delle Province, le eventuali modifiche dei confini della Provincia di Milano destinata a diventare Città metropolitana, proprio in conseguenza degli atti formali adottati dai Comuni”, conclude l’assessore Benelli.  
   
   
COSTI POLITICA - CAPPELLACCI, AVANTI CON RIDUZIONE NUMERO CONSIGLIERI; SARDEGNA ANTESIGNANA DEL CAMBIAMENTO  
 
Cagliari, 4 Ottobre 2012 - "La Sardegna sarà la prima Regione a ridurre il numero dei consiglieri regionali". Così il presidente Cappellacci commenta il voto di stamane in prima lettura alla Camera sulla riduzione dei componenti dell’Assemblea da 80 a 60. "Il risultato è ora a portata di mano – ha aggiunto il Presidente - grazie a un processo che ha tratto impulso proprio da un voto della Sardegna, fondato sulla tanto demonizzata Autonomia. Grazie allo Statuto Speciale, la Sardegna ha già da tempo avviato una drastica riduzione dei costi della macchina politico-amministrativa, che va dalla riduzione delle auto blu (alla quale lo stesso presidente ha rinunciato) a quella delle indennità, dall’abrogazione dei vitalizi al taglio dei consigli di amministrazione. Sono tutte azioni che rendono non più attuali le cifre viste in questi giorni su alcuni media nazionali, le quali peraltro – ha evidenziato il Presidente - sono risultate errate. Per esempio, le spese per le consulenze, che abbiamo ridotto drasticamente, su alcune tabelle risultano decuplicate perché sono state sommate a quelle per il servizio di trasporto pubblico locale, che con esse nulla hanno a che fare. La Sardegna è ben lontana da quei primati negativi che taluno ha attribuito alla nostra Regione – ha concluso il governatore - ed è invece una Regione antesignana di un cambiamento necessario e non più rinviabile. Auspico un celere svolgimento del dibattito parlamentare affinché l’iter di approvazione definitiva della riforma possa giungere a compimento".  
   
   
SPESE GIUNTA, CAMPANIA: CON IL NUOVO ORDINAMENTO RIVEDIAMO ANCHE LE POSIZIONI ORGANIZZATIVE  
 
Napoli, 4 novembre 2012 - "Mi meraviglia che un consigliere regionale così attento come Sergio Nappi, che ha lavorato con intensità per tagliare i costi della politica del Consiglio regionale e per allinearlo a quanto fatto dalla Giunta, a partire dal mio Assessorato che in un anno ha risparmiato 70 milioni di euro, faccia rilevare che si continui a riconoscere inutili ed esose posizioni organizzative. Non è così." Così Pasquale Sommese, assessore regionale alle Risorse Umane. "In ogni caso, lo ringrazio - continua l’assessore - perché mi offre la possibilità di chiarire come stanno attualmente le cose. Allo stato, sono congelate oltre 200 posizioni organizzative, che hanno prodotto un risparmio di altri 2 milioni di euro, perché la Giunta vuole riarmonizzare e razionalizzare l’assegnazione degli incarichi, ferma da 10 anni, in conseguenza delle nuove competenze previste dall’ ordinamento entrato in vigore il primo ottobre scorso. "La Giunta - sottolinea Sommese - sta da tempo riducendo i costi anche su questo versante, non attribuendo le posizioni di coloro che vanno in pensione. Nel caso specifico, si tratta di possibilità già in capo all’Area Agricoltura, e non di nuove assegnazioni, rispetto alle quali l’Assessorato alle Risorse Umane non ha alcuna competenza. "Pur tuttavia, in riferimento al caso specifico, come sempre abbiamo fatto, avvieremo rapidamente un approfondimento", conclude Sommese.  
   
   
NO IN BASILICATA A PROVINCIA PIÙ ESTESA D’ITALIA  
 
Potenza, 4 ottobre 2012 - L’accorpamento delle due province lucane porterebbe a creare la più estesa provincia d’Italia, dimensione che non darebbe garanzia di riduzione dei costi dovendo comunque garantire i servizi ai cittadini, mentre sarebbe possibile, anche con il concorso delle autonomie locali lucane, individuare altri modelli gestionali che garantiscano servizi e risparmi con il mantenimento di entrambe le province. Con questa motivazione la Conferenza delle Autonomie locali di Basilicata, chiamata a formulare una proposta sul riassetto degli enti in regione, ha deciso di insistere, senza subordinate, per la conservazione sia della Provincia di Potenza che di quella di Matera. Nel documento approvato all’unanimità, si fa presente come la coincidenza territoriale tra Regione e Provincia, che si avrebbe con la mera applicazione dei parametri statali, sarebbe “fonte di notevoli e numerose complicazioni” con “evidente rischio di sovrapposizione, di concorrenza e conflittualità”. Inoltre la Basilicata, nonostante abbia una dimensione geografica “tale da poter prevedere ben quattro Province secondo il parametro territoriale” previsto dalle stesse norme, con l’accorpamento darebbe vita alla provincia “più estesa d’Italia, con evidenti e negative ricadute sull’esigenza di garantire un ottimale servizio ai territori in settori delicata quali la scuola, i trasporti, la pianificazione”. “Inoltre – osserva la Cal – non è dimostrabile che un’unica provincia in un territorio regionale così vasto, possa automaticamente cogliere il fondamentale obiettivo del risparmio, in particolare con riferimento alla necessità del mantenimento dei servizi pubblici essenziali”, obiettivo che, invece, spiega la Conferenza, potrebbe essere raggiunto con “altri modelli gestionali” che preservino comunque la pluralità della province.. Il documento approvato pone l’accento in particolare sull’unità amministrativa della Basilicata, sottolineando come la Regione da tempo ha avviato una profonda revisione e riforma del sistema istituzionale, “ha eliminato enti, ne ha aggregato altri e altri ancora li ha riformati” avviando anche “un complesso percorso per chiamare a protagonismo e responsabilità i territori in un assetto policentrico” tale da “mantenere in un fruttuoso equilibrio centri e periferie del vasto territorio regionale”. Sulla stessa linea, chiarisce il documento, anche il riordino delle province della Basilicata non può prescindere dalla “coesione regionale quale condizione per la conservazione della sua identità e per il suo ulteriore sviluppo” e in proposito la Conferenza ha anche formulato una raccomandazione alle città di Potenza e Matera “di sviluppare, anche recependo lo spirito del comma 4 bis dell’art.17 della normativa (quello che prevede un lavoro congiunto per l’individuazione dei nuovi assetti, ndr), una riflessione nelle sedi più opportune tale da poter favorire un accordo a tutela della coesione territoriale e sociale dell’intero territorio regionale”.  
   
   
RIORDINO PROVINCE; UMBRIA: SODDISFAZIONE PER APPROVAZIONE DOCUMENTO CAL  
 
Perugia, 4 ottobre 2012 - "Un passo fondamentale e di straordinaria importanza per quanto riguarda il futuro assetto istituzionale dell´Umbria che dà conto di una posizione comune e condivisa degli enti locali, sulla quale ora si apriranno nuovi passaggi istituzionali": così l´assessore regionale alle riforme istituzionali, Gianluca Rossi, ha commentato l´approvazione da parte del Consiglio delle autonomie locali dell´Umbria del documento sulla "spendig review" con il quale si propone di ridisegnare il futuro assetto della regione. "Voglio quindi esprimere la mia personale soddisfazione, condivisa dall´intera Giunta regionale, per l´esito della riunione di oggi che ha testimoniato il comune impegno dei rappresentanti delle autonomie locali umbre per arrivare ad un riordino territoriale che prevede la presenza sul territorio regionale di due province. Una comune volontà - ha aggiunto Rossi - chiaramente testimoniata dall´esito della votazione sul documento approvato a larga maggioranza. A questo passaggio ne seguiranno altri, a cominciare da quelli nei diversi consigli comunali fino alla approvazione in Consiglio regionale e all´invio della proposta al Governo".  
   
   
PROVINCE, SAITTA: “IN PIEMONTE NON PIÙ DI QUATTRO, TORINO COMPRESA”.  
 
 Torino, 4 ottobre 2012 - “In Piemonte le Province non potranno essere più di quattro, Torino compresa: lanciare suggestioni per farne risalire il numero a cinque o sei oggi fa a pugni con la coerenza che tutti noi abbiamo il dovere di praticare”. Questo il parere che il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta ha espresso poco fa intervenendo alla riunione del Consiglio delle autonomia locali (il Cal) convocato a Palazzo Lascaris per approvare la proposta alla Regione Piemonte sulla riduzione del numero delle Province piemontesi. “Il Governo e il Parlamento - ricorda Saitta - con la legge approvata ad agosto per il contenimento della spesa pubblica hanno chiesto alle Regioni proposte precise e definite per la riduzione del numero delle Province; in Piemonte ci eravamo fatti paladini dell’autoriduzione da otto a quattro. Come si può proprio oggi rilanciare sui numeri per questioni di campanile? Tocca a chi amministra sapersi elevare dal livello locale per un interesse generale e qui c’è in gioco una fetta di credibilità”. Al Cal è in discussione una proposta per ridurre a 4 il numero delle Province, ma sono stati presentati un emendamento per creare la quinta Provincia (Biella-vercelli) ed un emendamento per dare vita alla cosiddetta “Provincia del vino”.  
   
   
PROVINCE, SAITTA: “SODDISFATTO, DAL PIEMONTE UN SEGNALE FORTE DI AUTORIDUZIONE DELLE PROVINCE”  
 
Torino, 4 ottobre 2012 - “Nonostante le tensioni e le difficoltà, dal Piemonte arriva al Governo un segnale forte di autoriduzione delle Province da 8 a 4 . Sono soddisfatto perché abbiamo mantenuto l’impegno annunciato già a fine 2011 e presentato anche al Capo dello Stato e al presidente Monti”. Lo dice il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta al termine della seduta del Consiglio delle autonomia locali (il Cal) a Palazzo Lascaris. “Ora dal Governo ci aspettiamo il conseguente accorpamento degli uffici periferici dello Stato, per arrivare al risparmio previsto e ridurre davvero la spesa”.  
   
   
MOLISE: CONSIGLIERI REGIONALI, RIDUZIONE DA TRENTA A VENTI  
 
Campobasso, 4 ottobre 2012 - «Siamo stati la prima regione d´Italia ad eliminare da questa legislatura i vitalizi. Siamo stati ancora la prima regione del Paese ad aver ridotto di un terzo il numero dei Consiglieri regionali. Abbiamo apportato tagli alle auto blu, ai costi di gestione dell´ente Regione e in generale a quelli della politica. Continueremo su questa strada». Lo ha detto il Presidente della Regione Molise Michele Iorio commentando il voto da parte del Consiglio regionale della sua proposta di riduzione del numero dei consiglieri regionali da 30 a 20.  
   
   
FVG: OK CAMERA A TAGLIO CONSIGLIERI  
 
Trieste, 4 ottobre 2012 - "Un passo in avanti decisivo per attuare uno dei punti qualificanti del nostro programma di taglio dei costi della politica, che ci auguriamo consentirà di diminuire i consiglieri regionali in Friuli Venezia Giulia già nella prossima legislatura. Ringrazio la Presidenza della Camera e tutti i deputati che si sono impegnati prima a inserire in calendario e poi ad approvare con grande rapidità la legge". È il commento del presidente della Regione, Renzo Tondo, alla notizia dell´approvazione da parte di Montecitorio della legge costituzionale di modifica dello Statuto di autonomia della Regione, contenente appunto la diminuzione a 48 del numero dei consiglieri, rispetto ai 59 dell´attuale legislatura, ma destinati altrimenti a superare i 60 in ragione della popolazione regionale. La legge dovrà adesso essere approvata anche dal Senato, per la sua entrata in vigore definitiva. "Esprimo la mia soddisfazione per questo passo avanti, che conferma - aggiunge Tondo - come la nostra Regione abbia iniziato per tempo, e in modo autonomo e responsabile, un programma organico di taglio ai costi della politica, con un´azione tenace che ha sempre avuto obiettivi concreti". Il presidente ricorda, tra le misure già adottate, la riduzione del numero di assessori della Giunta da 10 a 8, dimezzando la presenza di assessori esterni (da 4 a 2), nonché degli apparati di segreteria degli assessori stessi. A questi tagli si sono aggiunti poi, osserva ancora il presidente, la semplificazione e i conseguenti risparmi attuati sulla struttura amministrativa, anche con la riduzione del numero dei dirigenti.  
   
   
“LEGALITÀ CONVIENE”: PROVINCIA E AVVISO PUBBLICO INSIEME PER FAR CRESCERE LA CULTURA DELLA CITTADINANZA  
 
 Torino, 4 ottobre 2012 - E’ stato presentato ieri mattina, nella sala Consiglieri di Palazzo Cisterna, “Legalità Conviene”, un progetto di area vasta di educazione alla legalità promosso dall’associazione Avviso Pubblico in collaborazione e con il contributo della Provincia di Torino, che sperimenta in cinque diversi ambiti del territorio provinciale torinese, un’azione di formazione e accompagnamento dei giovani alla creazione di una cultura della legalità e di una coscienza civica a contrasto delle mafie. Alla presentazione hanno preso parte gli assessori provinciali alle politiche di cittadinanza attiva Mariagiuseppina Puglisi e l’assessore alla formazione Umberto D’ottavio, il vicepresidente di Avviso Pubblico Roberto Montà, il referente regionale di Libera Piemonte Maria Josè Fava. “Chi occupa un ruolo istituzionale deve mettere in agenda politiche per i giovani” ha commentato l’assessore Puglisi “che abbiano come obiettivo la formazione alla legalità nel suo senso più ampio, come educazione ai diritti civili e alla partecipazione attiva alla vita di comunità”. Un concetto ripreso da Roberto Montà, che ha ricordato “che l’illegalità nel suo complesso sottrae al nostro paese circa 300 miliardi di euro”. Il progetto “Legalità conviene”, attraverso la conoscenza, l’approfondimento, il confronto con testimoni significativi, su temi quali i costi dell’illegalità, la corruzione, le mafie al nord, l’evasione fiscale, il codice di autoregolamentazione degli amministratori locali, si intende stimolare e sostenere la partecipazione dei giovani, la loro auto-organizzazione ed il loro coinvolgimento attivo nello sviluppo di attività ed azioni a sostegno della legalità e della convivenza civile e democratica. I programmi locali di attuazione del progetto sono stati predisposti in accordo con i Piani Locali Giovani, gli Amministratori locali, le Polizie Municipali, i Dirigenti e i referenti degli istituti scolastici coinvolti. Momenti destinati agli studenti degli istituti scolastici superiori, incontri di sostegno alle competenze di giovani di associazioni locali e gruppi informali, “peer-educator” di altri giovani, supporto ai docenti impegnati costantemente nell’educazione alla legalità nelle proprie scuole, incontri pubblici aperti alla cittadinanza, con il coinvolgimento degli amministratori locali, si realizzeranno nelle aree di Chieri, Chivasso, Moncalieri, Rivarolo, Rivoli e troveranno un momento finale di testimonianza collettiva in occasione del 21 marzo 2013 Giornata in memoria delle vittime di tutte le mafie, che la Provincia di Torino intende organizzare in sinergia con quanti sul territorio operano a contrasto delle mafie e per una cultura di legalità. Obiettivi Del Progetto - Obiettivo fondamentale è diffondere una cultura dei valori civili, dei diritti e dei doveri individuando nella scuola, nei Piani locali giovani e nelle amministrazioni locali i soggetti prioritari dell’intervento. Nell’ottica dell’integrazione di competenze e funzioni si è ottenuto il coinvolgimento delle Polizie locali, settore dell’ente locale che quotidianamente si dedica al rispetto della convivenza civile ed è soggetto attivo ed integrante del sistema di protezione e sicurezza dei territori. Territori Su Cui Si Realizza Il Progetto - Il progetto si sviluppa a partire da 5 comuni della provincia di Torino (Chieri, Chivasso, Moncalieri, Rivarolo e Rivoli) che circondano il comune di Torino. La scelta di non coinvolgere la Città di Torino è legata alla consapevolezza del numero significativo di progetti affini che già intervengono sul suo territorio. I Comuni individuati sono tutti capofila di Piani locali giovani, bacini territoriali individuati dalla Provincia che raggruppano più comuni nel lavoro sulle politiche giovanili. Destinatari - Circa 250 giovani delle scuole secondarie superiori (triennio). Circa 150 giovani del territorio (fascia 18-30 anni) Cittadini e amministratori dei comuni coinvolti. Sviluppo Del Progetto - Per ciascun territorio è previsto il coinvolgimento di un istituto superiore (2 classi o un gruppo interclasse per ciascun istituto) e di un gruppo di giovani (20/30) individuati fra i giovani attivi sul bacino territoriale dei diversi Piani Locali Giovani. A questi gruppi verrà offerto, fra novembre 2012 e febbraio 2013, un percorso formativo e la possibilità di incontrare un testimone/esperto per approfondire aree tematiche specifiche legate al macro tema della legalità. La formazione prevedrà: - Il supporto di formatori d’aula - L’incontro con il testimone/esperto - Un intervento formativo gestito dalle Polizie Locali Accanto a questi interventi su ciascun territorio si realizzerà un incontro pubblico che prevederà la presenza di amministratori, giovani e di esperti individuati. In chiusura di progetto (il 21 marzo 2013) si realizzerà un evento provinciale per commemorare le vittime di tutte le mafie, che raccoglierà i soggetti coinvolti lungo tutto il progetto e darà visibilità ai prodotti/esiti dei diversi territori. Metodologia - Le scelte metodologiche sono legate sia alle specificità e competenze di Avviso Pubblico; sia ai bisogni espressi dai diversi territori; sia alla necessità di non costruire interventi che si sovrappongano a quelli già esistenti sui territori. Per questo le azioni prevedranno: il lavorare in piccoli gruppi (20/30 giovani), attraverso giochi di ruolo e analisi di casi, permettendo un maggior approfondimento e coinvolgimento individuale e partendo da un presupposto che identifica l’apprendimento come esito di processi collettivi più che di stratificazioni successive di informazioni acquisite individualmente; - l’individuare aree di lavoro specifiche e approfondite (es: costi dell´illegalità, corruzione, mafie, evasione fiscale, codice di autoregolamentazione degli amministratori locali) per affrontare il tema a partire da esperienze concrete, attraverso un metodo induttivo, in alternativa ad approcci deduttivi che partano da premesse teoriche generali (gli esperti saranno individuati a partire dalle aree tematiche scelte dai territori). Elemento comune a tutti i territori è stata la scelta di lavorare con i giovani sul tema della Peer education, delle competenze nell’animazione e conduzione di gruppi di lavoro, rafforzandoli nelle loro competenze e immaginando possano diventare testimoni e promotori di azioni, sul tema, rivolte ai loro pari o a ragazzi più piccoli. Il Modello Organizzativo - L’intervento si caratterizza per essere un intervento di “rete” (e di co-progettazione), con una pluralità di soggetti e territori anche molto diversi fa loro. Per questo si è scelto di impegnare un lungo tempo iniziale per condividere, con i diversi soggetti territoriali, senso, metodo e scelte concrete dei diversi interventi, consentendo una maggior appropriazione del progetto da parte dei diversi soggetti e portando a una significativa difformità del progetto a seconda delle specificità territoriali (pur dentro una cornice condivisa). Ad oggi, nella sola fase di progettazione si sono incontrati: - 10 docenti e 6 dirigenti degli istituti superiori coinvolti, - 11 fra comandanti e vicecomandanti di Polizie Locali e anche Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri; - 15 referenti territoriali delle Politiche Giovanili dei comuni capofila dei Piani Locali Giovani coinvolti. - 11 soggetti dei diversi territori (provenienti da associazioni e gruppi di giovani) Il Ruolo Di Avviso Pubblico - Avviso Pubblico, come soggetto realizzatore del progetto ha fondamentalmente tre compiti: - Sostenere e coinvolgere i partner territoriali accompagnandoli nella progettazione e realizzazione del progetto e fornendo una cornice di senso comune sui diversi territori; - Mettere in campo competenze formative e di gestione di aula di gruppi di giovani sul tema specifico individuato dai territori; - Individuare i testimoni/esperti per gli interventi di approfondimento tematico.  
   
   
P.A.: RESPONSABILITÀ CONTABILE, CIVILE ED AMMINISTRATIVA; OGGI A VILLA UMBRA CORSO DI ALTA FORMAZIONE  
 
Perugia, 4 ottobre 2012 - "Alberto Avoli, presidente Corte dei Conti dell´Umbria, Sezione giurisdizionale per la Regione Umbria, e Stefano Fantini, consigliere Tar Umbria, si avvicenderanno oggi, al convegno organizzato dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica per approfondire e fare il punto sul sistema delle responsabilità contabile, civile ed amministrativa delle amministrazioni pubbliche. La giornata, inserita in un percorso di alta formazione articolato in sette moduli per 10 giornate d´aula per un totale di 63 ore di attività, è riservata al personale incaricato di posizione organizzativa (Po) degli enti pubblici. Nel contesto attuale di riorganizzazione della pubblica amministrazione il ruolo delle Po è un fondamentale in quanto cardine tra il personale operativo e i vertici dirigenziali, tra l´ente ed i cittadini e tra le diverse unità organizzative degli enti. All´apertura del corso, tenuta da Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola, seguirà l´intervento del presidente della Corte dei Conti dell´Umbria che approfondirà il ruolo e funzioni della Corte dei Conti, la responsabilità amministrativa e le sue caratteristiche ed il giudizio di responsabilità davanti alla Corte dei conti. Concluderà il suo intervento analizzando le funzioni di controllo della Corte dei conti, alla luce delle dinamiche normative più recenti. Nel pomeriggio, Stefano Fantini, consigliere Tar Umbria, tra i principali argomenti tratterà la responsabilità civile della pubblica amministrazione e le responsabilità dei dipendenti pubblici, sia disciplinare che dirigenziale.  
   
   
CONVOCATI I PRESIDENTI DEI CONSORZI ASI: DOPO 14 ANNI SI AVVIA FINALMENTE UNA RIFORMA EFFICACE PER LO SVILUPPO ECONOMICO DELLA CAMPANIA  
 
Napoli, 4 ottobre 2012 - L´assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania Sergio Vetrella ha convocato per venerdì prossimo 5 ottobre, presso la sede dell´assessorato, i presidenti dei consorzi per la Aree di sviluppo industriale (Asi) di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno e il commissario straordinario del consorzio Asi di Napoli. Si tratta di un primo incontro di approfondimento sulle attività e potenzialità degli enti in questione, alla luce dell´approvazione - avvenuta la scorsa settimana da parte della Giunta regionale - della proposta di disegno di legge di riordino dei consorzi Asi. "A quattordici anni dalla legge regionale di settore - spiega Vetrella - si avvia per la prima volta un´efficace riforma delle Aree di Sviluppo Industriale, nell´ambito delle diverse azioni in corso per migliorare le condizioni per lo sviluppo economico della Campania, con una proposta di legge che razionalizza e ottimizza le strutture di supporto al sistema produttivo intervenendo sulle attività connesse alla realizzazione delle opere di urbanizzazione, delle infrastrutture e dei servizi comuni degli agglomerati industriali. La nostra proposta, che sarà ora presentata al Consiglio regionale, vanta numerosi punti innovativi rispetto alla vecchia normativa - dice ancora l´assessore - ed è frutto di un lungo e intenso lavoro svolto in questi mesi dagli uffici del mio assessorato sulla base anche di un ampio confronto; la prima importante novità è rappresentata dal ruolo che viene affidato alla società in house della Regione, Sviluppo Campania, che - oltre ad agire da raccordo tra l´assessorato e le aree industriali - avrà il compito di controllare lo stato di avanzamento delle attività previste dal piano regionale di sviluppo economico e dal piano energetico regionale, valutare i risultati delle azioni messe in atto in questo settore con l´impiego di fondi pubblici, realizzare una banca dati del sistema impresa e uno sportello per l´internazionalizzazione delle imprese, fornire supporto tecnico all´assessorato mediante studi ed analisi che includono il censimento dei fabbisogni delle imprese. Altra importante innovazione - continua l´assessore - a garanzia del buon funzionamento dei Consorzi è che la partecipazione di ciascun componente, con ogni diritto di elettorato e di voto, agli organi del Consorzio presuppone che il soggetto di cui lo stesso è rappresentante abbia versato le quote di partecipazione al fondo consortile e i contributi alle spese di funzionamento relativi agli esercizi finanziari precedenti. Inoltre viene disciplinato lo scioglimento degli organi dei Consorzi, con la previsione del potere sostitutivo regionale per il tempo strettamente necessario alla loro ricostituzione e comunque per un periodo di tempo non superiore a 180 giorni. Se non è possibile rinnovare gli organi per la mancata collaborazione di almeno la metà dei soci e se si verifica un dissesto economico e finanziario non ripianato dai soci consorziati, si provvede con provvedimento del Presidente della Giunta Regionale allo scioglimento e liquidazione del consorzio. Il Consiglio generale inoltre è costituito da un numero di membri non superiore a quindici per renderlo più operativo. Ulteriore importante elemento di novità - conclude Vetrella - è il ruolo di coordinamento delle attività delle Asi da parte della Giunta - che si aggiunge alla vigilanza e controllo - in modo da attuare gli indirizzi triennali di politica settoriale e produttiva approvati dal Consiglio regionale e sui quali viene chiamato a dare il proprio parere anche un nuovo organo istituito con la proposta di legge, ossia la Consulta regionale Asi. Infine, si propone che le aree di pertinenza delle Asi siano in futuro assegnate solo in concessione pluriennale, per consentire di mantenere inalterata nel tempo la capacità di controllo e programmazione da parte della Asi, evitando possibili rischi di speculazione."  
   
   
MICROCREDITO E MICROFINANZA PER LA CRESCITA DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 4 Ottobre 2012 - "La Regione Sardegna ha sottoscritto con convinzione il Protocollo perché contempla alcuni importanti obiettivi strategici per la crescita socioeconomica: creazione di nuovi posti di lavoro, sostegno alla nascita di microimprese e miglioramento delle capacità operative autonome." Lo ha detto l’assessore del Lavoro, Antonello Liori, durante la presentazione del ´Protocollo sul microcredito e la microfinanza´, firmato insieme all’Ente nazionale per il microcredito, la Fondazione San Patrignano, l’Unione artigiani della Provincia di Milano e la Regione Campania. "Con la collaborazione degli altri partner, fortemente qualificati in campo istituzionale e sociale, come l’Ente per il microcredito e la Fondazione San Patrignano - ha aggiunto Liori - puntiamo a realizzare programmi e progetti di microimprenditorialità, attività di formazione su microcredito, gestione di impresa, oltre ad iniziative congiunte di ricerca fondi per integrare il fondo di garanzia e sviluppo." "Il Protocollo ­ - ha sottolineato Letizia Moratti, presidente del Comitato etico dei garanti del Fondo per il microcredito - individua come beneficiari soggetti a rischio di esclusione sociale, come giovani disoccupati o in situazioni di particolare disagio, donne, ex tossicodipendenti alla fine del programma di recupero. Per ogni milione di euro di fondo apportato dai partner del progetto, contiamo di attivare 150 nuove iniziative d´impresa all´anno. Siamo partiti con una dote di 2,5 milioni di euro ed ora lavoreremo per portare le banche tradizionali nel mercato del microcredito. Serve dare un forte impulso alla promozione dello strumento, perché non tutte le Regioni hanno attivato un percorso virtuoso e positivo come ha già fatto la Sardegna."  
   
   
PROTOCOLLO PER LEGALITÀ CONTRO LAVORO NERO. VENDOLA E GENTILE A BARLETTA  
 
 Bari, 4 ottobre 2012 - Una perfette sinergia istituzionale tra Regione Puglia, Comune di Barletta, Cgil e imprese. Insieme per la sottoscrizione, avvenuta ieri mattina nella sala consiliare della città di Barletta, di un protocollo che può diventare un vero e proprio modello da esportare, esattamente ad un anno da quella “strage al femminile” che ha visto morire cinque lavoratrici per il crollo di un opificio nel cuore della città. Il protocollo d’intesa “per la legalità e la sicurezza del lavoro, per lo sviluppo del settore tessile-abbigliamento di Barletta contro il lavoro nero” è stato sottoscritto, oltre che dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, anche dall’assessore regionale al Welfare Elena Gentile, dal Sindaco di Barletta Nicola Maffei e dai rappresentanti della Cgil e del Consorzio 5 Stelle, il consorzio di imprese artigiane del settore tessile-abbigliamento di Barletta. “La firma di questo protocollo - ha detto il Presidente Vendola - è l’inizio di un percorso che vogliamo diventi un’epidemia: nei comuni della Puglia si possono firmare tanti analoghi protocolli. Noi per un anno abbiamo lavorato perchè la risposta alla tragedia di Barletta, alle cinque donne ammazzate da quel crollo maledetto, fosse un percorso nuovo, rendere cioè conveniente la legalità. Aiutare le imprese a liberarsi da quel mondo un po’ clandestino in cui talvolta operano, facendoci carico, anche noi, delle difficoltà dei piccoli impenditori che, strozzati dalla crisi economica, non hanno accesso al credito. La nostra idea è di accompagnare le aziende in questo processo di emersione dal lavoro nero e di messa in sicurezza”. “Attraverso il protocollo – ha spiegato Vendola – consentiamo a tante piccole, piccolissime aziende di essere allocate in luoghi serviti, di essere aiutate nel processo di modernizzazione dei macchinari e degli impianti, dando loro anche incentivi per la stabilizzazione del posto si lavoro Credo - ha continuato Vendola - che l’unico modo corretto di ricordare una strage operaia e di donne, sia quello di fare in modo che non si ripeta più concretamente. Non serve la retorica, occorre riaffermare la centralità del diritto al lavoro. In Italia per lavorare si rischia di morire, in Regione Puglia noi ci ribelliamo a questo destino” Per Vendola “Barletta ha dentro di sè pezzi di assoluta modernità e pezzi arcaici, antiquati, pezzettini di medioevo. Barletta è una delle sedi più importanti del distretto delle calzature di sicurezza, è un luogo in cui un pezzo del sistema d’impresa ha saputo scommettere in termini di modernizzazione ma è anche la città che ospita nelle proprie viscere aziende in condizioni assolutamente illegali. Dobbiamo provare ad accompagnare la Barletta che arranca e che vive clandestinamente, violando il diritto alla salute e il diritto ad un lavoro decente, verso la Barletta moderna, quella che cerca ricchezza a partire dai diritti delle persone. Un anno fa questa città è stata la capitale del dolore e della vergogna, oggi può essere la capitale del riscatto e della libertà per gli uomini e per le donne che lavorano”. “Con la firma del Protocollo di oggi – ha aggiunto l’assessore al Welfare Elena Gentile – inauguriamo una nuova stagione di legalità, sicurezza, diritti e qualità del lavoro. Ancora una volta parte dal Sud, in particolare da Barletta, una grande sfida nel segno dell’equità e della giustizia sociale. La lotta al sommerso - ha concluso la Gentile - noi la facciamo sul serio, con politiche di accompagnamento destinate in particolare ad aiutare le donne, le ragazze a realizzare i propri progetti di vita”. Alla sottoscrizione del Protocollo era presente anche l’assessore regionale allo Sport Maria Campese.  
   
   
NAPOLI: DOTTORATI IN AZIENDA, OGGI WORKSHOP AL CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLO SPAZIO  
 
Napoli, 4 ottobre 2012 - Si tiene oggi alle ore 12, presso lo stand della Regione Campania nel padiglione 3B della Mostra d´Oltremare, un workshop sul tema "Dottorati in azienda". Il seminario, che si svolge all´interno del 63esimo Congresso Internazionale dello Spazio, in corso a Napoli, farà il punto sullo stato di attuazione del programma "Campania al Lavoro", con particolare riferimento alle "Best Practices" della Regione Campania. Il dibattito, moderato dal consigliere Ali Scarl Francesco Nasta, sarà concluso dall´assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Severino Nappi. Interverranno il responsabile del Settore Aerospazio dell´Aiad Maurizio Madiai, il presidente dell´Aipas Giovanni Sylos Labini, il presidente del Distretto Aerospaziale della Campania Luigi Carrino, il direttore esecutivo dell´Iac Norberto Salza e il presidente del Consorzio Sam Luigi Iavarone.  
   
   
GIOVANI, ABRUZZO: OPPORTUNITA´ E NO ASSISTENZIALISMO  
 
Pescara, 3 ottobre 2012 - "La situazione economica attuale non ci consente più una politica di liberismo sfrenato che produce solo diseguaglianze: quel welfare che abbiamo conosciutio nei termpi addietro, non è più proponibile". Con queste premesse il vice presidente della Giunta regionale, Alfredo Castiglione, è intervenuto ieri mattina a Pescara al "Forum giovani 2012" organizzato dall´assessorato regionale allo Sviluppo economico e dalla Camera di Commercio di Pescara. Castiglione: "occorrono scelte che ottimizzino le poche risorse disponibili, che, per quanto riguarda la nostra Regione, vengono quasi tutte drenate dal sistema sanitario: scelte che trasformino la politica del garantismo nella politica dell´attualità e delle occasioni e che mettano al centro merito e capacità di saper fare". Parlando del ruolo che i giovani dovranno assumere nel sistema produttivo del territorio, Castiglione ha detto che la loro marginalità costituisce un spreco di risorse e di capitale umano, da cui dipendono i ritardi registrati nella crescita economica. "Le recenti crisi hanno reso ancora più difficile la condizione dei giovani che sono i primi a risentirne i negativi riflessi; la ripresa dovrà andare in direzione di un maggiore ricorso alla competitività e non potrà prescindere dal capitale umano e dei talenti locali". L´assessore regionale ha poi posto l´accento sul ruolo della politica che non può più sostituirsi al territorio: cioè alle aziende e ai lavoratori: "Qui si era abituati a premere un pulsante per aprire la porta dell´assistenzialismo pubblico: oggi non potrà essere più cosi!; il ruolo della politica sarà quello di mettere in condizione il sistema economico e produttivo di poter camminare con le proprie gambe: e l´Abruzzo ne ha tutte le condizioni".  
   
   
STAGE PER GIOVANI IN 73 COMUNI DELLA REGIONE LOMBARDIA  
 
Milano, 4 ottobre 2012 - "Viene erogata in questi giorni la prima tranche del cofinanziamento di Regione Lombardia agli Enti Locali beneficiari del Bando Voucher Sperimentale Leva Civica Regionale". Lo annuncia l´assessore allo Sport e Giovani della Regione Lombardia, Luciana Ruffinelli, che spiega come il bando abbia avuto "un grandissimo successo, tanto che i fondi disponibili, pari a 500.000 euro si erano esauriti ad appena due ore dall´apertura. Abbiamo soddisfatto la richiesta di ben 73 Comuni, con importi che ammontano dai 1.250 ai 40.000 euro, a seconda del numero di progetti a favore dei giovani che sono stati presentati dai singoli Enti Locali partecipanti. Il grande successo riscosso da questo progetto presso i Comuni lombardi, che hanno aderito con massima tempestività e in gran numero, incoraggia l´Assessorato ad investire ed impegnarsi ulteriormente in questo percorso". Grazie al Bando Voucher Sperimentale Leva Civica Regionale, ragazzi di età compresa tra i 18 e i 35 anni potranno fare uno stage formativo di durata compresa tra i 6 e i 12 mesi a seconda del progetto presentato dall´Ente. "Gli scopi della Leva Civica Regionale - ricorda Ruffinelli - sono infatti molteplici: offrire ai nostri giovani, in modo particolare chi ha scelto di indirizzare i propri studi nell´ambito della Giurisprudenza, del Diritto Amministrativo e delle Scienze dell´Amministrazione, l´opportunità di affiancare agli studi teorici l´esperienza pratica e diretta (tema di cui si parla tanto quando si valuta la necessità di ammodernare e riformare il sistema universitario); coinvolgere i nostri giovani nella gestione della cosa pubblica ed avviarli all´occupazione nella pubblica amministrazione lombarda; fornire maggiori opportunità occupazionali future ai nostri giovani che un domani si affacceranno sul mercato del mondo del lavoro; accrescere nei nostri ragazzi la volontà di una cittadinanza attiva e consapevole e un maggior senso di dedizione per la gente, la nostra identità e il nostro territorio". Questo l´elenco dei Comuni beneficiari dei contributi con la somma assegnata. Unione Comuni della Presolana (Bg) 5.000; Torre Boldone (Bg) 5.000; Vaprio d´Adda (Bg) 5.000; Brembate (Bg) 5.000; Zandobbio (Bg) 2.500; Stezzano (Bg) 2.500; Bagnatica (Bg) 2.500; Nembro (Bg) 5.000; Alzano Lombardo (Bg) 5.000; Villa di Serio (Bg) 2.500; San Paolo d´Argon (Bg) 5.000; Albino (Bg) 5.000; Trescore Balneario (Bg) 10.000; Zanica (Bg) 2.500; Brembate di Sopra (Bg) 2.500; Treviolo (Bg) 10.000; Gazzaniga (Bg) 2.500; Mozzo (Bg) 2.500; Boltiere (Bg) 2.500; Terno d´Isola (Bg) 5.000; Seriate (Bg) 10.000; Sotto il Monte Giovanni Xxiii (Bg) 2.500; ; Gavardo (Bs) 5.000; Unione Comuni Bassa Bresciana Occidentale (Bs) 12.000; Calcinato (Bs) 2.500; Lograto (Bs) 2.500; Sarezzo (Bs) 7.500; Presezzo (Bs) 2.500; Maclodio (Bs) 2.100; ; Erba (Co) 15.000; Canzo (Co) 5.000; Albese con Cassano (Co) 5.000; Albavilla (Co) 2.500; Unione Comuni della Tremezzina (Co) 2.500; Turate (Co) 7.500; Grandate (Co) 5.000; Carugo (Co) 7.500; Montorfano (Co) 2.500; ; Pieve San Giacomo (Cr) 2.500; Madignano (Cr) 2.500; San Giovanni in Croce (Cr) 1.250; ; Cremeno (Lc) 2.500; Oggiono (Lc) 1.250; ; Lodi 10.000; ; Porto Mantovano (Mn) 10.000; Canneto sull´Oglio (Mn) 5.000; Asola (Mn) 10.000; ; Milano-settore Lavoro e Formazione 38.400; Rho (Mi) 5.000; Cesano Boscone (Mi) 17.500; Bareggio (Mi) 2.500; Cerro Maggiore (Mi) 2.500; Unione Comuni dei Navigli (Mi) 2.500; Corbetta (Mi) 12.500; Castano Primo (Mi) 7.500; Cassano d´Adda (Mi) 2.500; Inveruno (Mi) 5.000; Bussero (Mi) 7.500; Cinisello Balsamo (Mi) 30.000; ; Monza 40.000; Muggio´ (Mb) 10.000; Agrate Brianza (Mb) 2.500; Vedano al Lambro (Mb) 10.000; Giussano (Mb) 20.000; ; Unione Comuni Terre Viscontee Basso Pavese (Pv) 7.500; Belgioioso (Pv) 2.500; ; Morbegno (So) 2.500; ; Varese 10.000; Tradate (Va) 5.000; Saronno (Va) 5.000; Gorla Maggiore (Va) 5.000; Luino (Va) 5.000; Castellanza (Va) 10.000.  
   
   
FVG, POLITICHE GIOVANILI: DAI BANDI RILEVANTE CAPACITÀ IDEATIVA  
 
 Trieste, 4 ottobre - Sono 28 i partner con i quali la Regione stipulerà convenzioni specifiche per interventi a favore dei giovani. Questo l´esito dei tre bandi che attuano l´accordo tra governo e regione, ai quali hanno aderito quasi 150 soggetti pubblici e privati, le cui proposte progettuali sono state valutate da un´apposita commissione sulla base dei criteri e dei punteggi previsti dai bandi stessi. "È un primo passo verso la concreta attuazione della legge regionale approvata solo pochi mesi fa (Lr 5/2012) - sottolinea l´assessore regionale alle politiche giovanili, Roberto Molinaro - che ha registrato una notevole partecipazione di enti e associazioni, evidenziando una rilevante capacità ideativa e progettuale. Purtroppo le risorse finanziarie previste dall´accordo per l´anno in corso (complessivamente 1 milione di euro) non consentono di individuare un numero superiore di partner. Le progettualità tuttavia sono notevoli anche per il coinvolgimento ampio che i singoli promotori hanno messo in campo e che costituisce un piccolo patrimonio, da non disperdere, di ´cose da fare´ soprattutto con i giovani". In particolare per il bando "arti e mestieri del passato per un´imprenditoria del futuro" sono stati selezionati i progetti proposti dalla Confartigianto di Udine, dalla Provincia di Trieste, dalla Provincia di Pordenone e dal Comune di Gorizia. Per il bando "giovani e volontariato" sono stati selezionati invece i progetti inviati dal Comune di Trieste, dalla associazione Viviamo in positivo-Vip Friulclaun onlus di Pozzuolo del Friuli, dal Mo.vi.-federazione del Friuli Venezia Giulia, dall´associazione Polisportiva 2001 di San Vito al Torre, dall´associazione Mo.d.a.v.i. Onlus di Gorizia, dall´associazione Solidarmondo di Arzene, dall´associazione Incontriamo onlus di Sagrado, dall´associazione Il Noce di Casarsa della Delizia, dalla Società Friulana di Archeologia onlus di Udine, dall´Agesci-comitato regionale del Friuli Venezia Giulia, dall´associazione Petra onlus di Trieste e dal Comune di Aviano. Infine per il bando "giovani creativi", che ha raccolto quasi la metà delle adesioni registrate da tutti e tre i bandi, sono stati individuati e accolti i progetti dell´associazione Youth in progress di Fiume Veneto, dell´associazione Amici della Musica di Udine, della Comunità Montana del Friuli Occidentale di Barcis, dell´Associazione Musicale e Culturale Armonie di Sedegliano, dell´associazione sportiva Dreamers Fvg di Pradamano, del Centro solidarietà Giovani onlus di Udine, del Comune di Pordenone, dell´associazione Palazzo del Cinema - Hisa Filma di Gorizia, dell´associazione Drop Out di Trieste, dell´associazione musicale Città di Codroipo, della Scuola di Musica diocesana di Mortegliano e del Comune di Trivignano Udinese. Con ciascun beneficiario l´amministrazione regionale stipulerà un´apposita convenzione per disciplinare l´attuazione del progetto. Al fine di sottolineare il protagonismo giovanile nelle diverse realtà è stata anche prevista una presentazione pubblica delle singole iniziative progettuali.  
   
   
LAVORO: VESTIRE CASUAL FA MALE ALLA CARRIERA IL MESSAGGIO ARRIVA DA UNA RICERCA ROBERT HALF NEGLI USA, DOVE 3 RESPONSABILI INFORMATION TECHNOLOGY SU 4 CONFESSANO DI RISERVARE UN OCCHIO DI RIGUARDO A CHI VESTE CLASSICO IN UFFICIO  
 
 Milano, 4 ottobre 2012. Felpa e blue jeans possono costarvi la carriera. Anche se siete informatici. Lo dimostra una ricerca condotta dalla società internazionale di ricerca di personale qualificato Robert Half, che ha intervistato 1400 responsabili information technology (It) delle aziende americane: ben tre manager su quattro (76%) hanno confessato di preferire chi veste in maniera più formale, quando si tratta di decidere chi promuovere tra i propri collaboratori. I manager It sfatano così il mito del casual in ufficio: dalla ricerca emerge infatti che, anche nei reparti tecnologici delle aziende, soltanto il 30% delle persone veste casual, mentre per il 70% l’abbigliamento da ufficio è quello classico: pantaloni con la piega e camicia per gli uomini, camicetta e gonna (o pantalone) per le donne. “L’organizzazione aziendale è ormai prevalentemente piatta e quindi può capitare a chiunque di relazionarsi con il top management, oppure con clienti, fornitori, rappresentanti delle istituzioni”, commenta Carlo Caporale, Associate director di Robert Half: “è evidente che in tutte queste situazioni un abbigliamento formale contribuisce a dare credibilità alle persone, indipendentemente dal lavoro che svolgono o dalla loro posizione gerarchica”. Ma come regolarsi per scegliere l’abbigliamento giusto in ufficio? Robert Half ha elaborato un semplice vademecum per non sbagliare. 1- Ispirarsi al capo. Osservare come veste il proprio capoufficio e, prima di recarsi al lavoro, chiedersi se lui porterebbe ciò che si sta per indossare: se la risposta è negativa, è meglio cambiare. 2- Rispettare gli altri. Chiedersi se il proprio abbigliamento potrebbe risultare offensivo per qualcuno, all’interno o all’esterno dell’azienda. Sono da evitare, per esempio, immagini o simboli che possono urtare la sensibilità personale o religiosa delle persone. 3- Effetto stirato. Preferire i capi d’abbigliamento in ottimo stato: lo stile vissuto può essere scambiato per sciatteria, soprattutto al di fuori della ristretta cerchia dei colleghi e quando si incontrano persone nuove o esterne all’azienda. 4- Non rinunciare alla praticità. Utilizzare un abbigliamento consono al ruolo che si ricopre è importante, ma le giornate sono lunghe, quindi è altrettanto importante scegliere abiti comodi, che permettano di muoversi e lavorare in modo agevole.  
   
   
FVG: PARI OPPORTUNITÀ: DOPPIA PREFERENZA DI GENERE NEL SISTEMA ELETTORALE  
 
Trieste, 4 ottobre 2012 - La Commissione regionale pari opportunità - tramite la sua vicepresidente Anna Maria Mozzi - fa sapere di aver chiesto al presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz un incontro con i capigruppo per trattare la petizione che è stata presentata qualche mese fa per chiedere un sistema elettorale che preveda la doppia preferenza di genere. Sono state raccolte quasi 6000 per ottenere una modifica del sistema elettorale regionale che lasci spazio in politica anche alle donne. Ora tocca al Consiglio regionale mettere anche questo argomento nel pacchetto delle modifiche elettorali. Causa i molteplici punti all´ordine del giorno delle sedute consiliari, l´incontro non si è ancora potuto tenere, ma il presidente Franz ha assicurato il suo interessamento per un prossimo incontro con i capigruppo. A seguito alla petizione è stato presentato un disegno di legge trasversale, firmato da due consigliere su tre presenti in Consiglio - Annamaria Menosso (Pd) e Mara Piccin (Lega) - e sottoscritto da molti altri consiglieri di vari gruppi. Per questo motivo la Commissione pari opportunità ha anche chiesto un´audizione alla V Commissione, competente a trattare l´argomento.  
   
   
PRESENTATO PROGETTO “P.I.U.M.A” A DIFESA DEI MINORI VITTIME DI ABUSO E SFRUTTAMENTO SESSUALE  
 
Perugia, 4 ottobre 2012 - "Il superamento degli steccati tra le istituzioni attraverso un lavoro "sinergico" e "integrato", è la via più efficace per difendere con "rapidità" i minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale. I termini sinergia, integrazione, rapidità, ma anche formazione, sono le parole chiave del progetto P.i.u.m.a (Progetto Integrato Unità Multidisciplinare Abuso), esperienza pilota per il trattamento dei minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale. L´iniziativa è stata presentata stamani a Perugia, dalla vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, dall´assessore alle politiche sociali del Comune di Perugia, Andrea Cernicchi e dai rappresentanti dei partner che collaboreranno alla sua realizzazione. Il progetto si colloca nello scenario della programmazione regionale che nelle linee di indirizzo per l´area diritti dei minori e responsabilità familiari, ha individuati tre assi strategici e cioè l´asse della promozione, della protezione sociale e della tutela giuridica, della responsabilità degli adulti: "Il progetto, finanziato per importo di 120 mila euro dal dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato selezionato tra i primi 5 in Italia, ottenendo il massimo del finanziamento - ha spiegato la vicepresidente Casciari - Tra gli obiettivi strategici per l´anno 2011 il Ministero per le pari opportunità ha inserito quello dell´informazione, formazione e sensibilizzazione della società civile e il coinvolgimento delle istituzioni, di soggetti pubblici e privati e dei cittadini nella prevenzione e il contrasto dei crimini sessuali a danno di minori. In questo ambito è stato bandito un avviso pubblico con l´obiettivo di promuovere e sostenere progetti pilota per il trattamento di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale. Il Comune di Perugia ha chiamato a raccolta tutti i soggetti istituzionali, a vario titolo coinvolti nel trattamento del fenomeno oggetto dell´avviso, si è condivisa l´opportunità di presentare una proposta il cui proponente è costituito da un insieme di soggetti pubblici e privati (Asl n. 2, Regione, Azienda ospedaliera, Zona sociale n. 2, Cooperativa Borgo-rete, Nuova Dimensione, Associazione con finalità relativa alla tutela psico-fisica dei minori) che, dopo l´approvazione del progetto, hanno sottoscritto un´associazione temporanea di scopo (Ats). Alla Regione Umbria è stato assegnato il ruolo di soggetto capofila con il compito di coordinamento e monitoraggio". "L´abuso sui minori - prosegue la vicepresidente - costituisce un´emergenza alla quale bisogna rispondere in termini efficaci mettendo a leva il lavoro di tutti coloro che lavorano in questo campo. La sperimentazione del progetto quindi, prende avvio proprio dall´analisi e dalla valutazione dell´esperienza maturata dagli operatori appartenenti ai vari sistemi istituzionali coinvolti nel territorio intercomunale di Perugia, Corciano e Torgiano ed in quello del Distretto del perugino dell´Asl 2.". "A partire dalla significativa rete di risorse e servizi presenti nel nostro territorio - ha aggiunto - e nel tentativo di superare le criticità oggi esistenti, si vuole promuovere e mettere in atto un percorso progettuale condiviso, teso a migliorare le forme della collaborazione interistituzionale e la qualità dell´integrazione tra i procedimenti giudiziari e le prassi operative sociali, psicologiche e sanitarie". Obiettivi del progetto sono: individuare le attività di protezione, di cura e di sostegno in favore di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale da realizzare in modo integrato, garantire un adeguato coordinamento interistituzionale fra i soggetti pubblici, assicurare un´appropriata integrazione tra i vari sistemi dei servizi e le professionalità coinvolte nella gestione del modello di intervento. "P.i.u.m.a - ha riferito Casciari - prevede l´attivazione di una ´unità competente multidisciplinare´ (Ucm), che sarà composta da operatori con preparazione ed esperienza provenienti sia dai servizi sociali dei tre Comuni che dai servizi socio-sanitari dell´Asl 2 (Dipartimento Salute Mentale - Distretto del Perugino) e prevederà la presenza, quale nucleo minimo di base, di due assistenti sociali comunali e di due psicologi dell´Azienda U.s.l. N. 2 e verrà integrata da altre figure professionali come lo psichiatra e il neuropsichiatra infantile, pediatri, educatori, consulenti legali a seconda delle singole situazioni. Inoltre, saranno realizzati due nuovi spazi destinati, il primo alla gestione degli incontri protetti tra minori e familiari, ed il secondo alla conduzione dell´audizione protetta da parte dell´Autorità Giudiziaria. Infine, è previsto un percorso formativo destinato a potenziare sensibilità, conoscenze e competenze, in modo da sostenere una forte integrazione tra gli operatori". "Si tratta di un progetto unico nel suo genere, con il quale ci si rimette in discussione - ha detto l´assessore del Comune di Perugia, Andrea Cernicchi - Una coscienza condivisa è la migliore prospettiva di lavoro per affrontare nel suo complesso questa tematica. Siamo riusciti ad ottenere uno stanziamento di risorse importante al quale si aggiunge tutto il potenziale di esperienze dei soggetti impegnati nella tutela dei minori, che è un elemento irrinunciabile per la città di Perugia portatrice di cultura e civiltà. In questo difficile momento, caratterizzato da poche risorse, - ha concluso - si può rinunciare a tappare una buca sulla strada, ma non si può rinunciare alla tutela dei minori e alla promozione delle attività per e dei giovani". "Il progetto rappresenta l´inizio di un dialogo fondamentale anche per le scelte in campo giudiziario - ha detto Luca Semeraro del Tribunale di Perugia - Le nostre scelte non sono mai neutre, e si avvalgono dell´aiuto di altri soggetti". Lo conferma anche, Giuseppina Arcella, giudice del Tribunale dei minori di Perugia, che ha evidenziato che gli interventi a tutela dei minori, per essere efficaci, devono essere rapidi e, visto che la gestione avviene a più livelli, la collaborazione diventa fondamentale. "Siamo i primi - ha detto - a rilevare la necessità di un intervento integrato per evitare il dispendio di energie e dare risposte efficaci". Per lo psichiatra Angiolo Pierini dell´Asl 2, "L´abuso sessuale e la violenza sui minori è un atto che coinvolge la coscienza morale di tutta la società". "Si continua da anni a lavorare contro l´abuso, ma rimane la sensazione di qualcosa di incompiuto - ha detto - Il progetto risponde a questa esigenza. Per i minori in difficoltà bisogna dare risposte immediate, ma la rapidità comporta il rischio di errori, sperimentare un modello condiviso riduce questa possibilità". Pierini ha poi evidenziato che "abuso è tutto ciò che non soddisfa la crescita psichica dei minori e ciò che riusciamo a fare per i casi più gravi si può trasferire su tutta l´area della cura e della salute dei minori e dell´infanzia, per tale ragione è fondamentale la formazione". E proprio la formazione è stata oggetto dell´intervento di Carlo Alberto Rossetti di Borgo-rete e Edi Cicchi di Nuova Dimensione, per i quali "la formazione congiunta degli operatori favorisce l´efficacia di un´azione comune, ma anche una condivisione delle difficoltà dei soggetti coinvolti". Sabrina Boarelli, dell´Ufficio scolastico regionale, ha riferito che "quando si tratta della tutela dei minori la scuola non può non esserci. Si tratta di un progetto importante - ha detto - che va a toccare una tematica delicata con la quale gli insegnanti, purtroppo, si confrontano". L´associazione Temporanea di Scopo per la realizzazione del progetto è composta da: Regione Umbria - Ente capofila dell´A.t.s, Comune di Perugia, Azienda U.s.l. N. 2, Coop. Soc. "Borgorete", Coop. Soc. "Nuova Dimensione". Al Tavolo interistituzionale partecipa:Procura Ordinaria di Perugia, Tribunale Ordinario di Perugia, Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dell´Umbria, Tribunale per i minorenni dell´Umbria, Questura di Perugia, Azienda Ospedaliera di Perugia, Ufficio Scolastico Regionale, Associazioni di promozione sociale "Mixtim" e "Altre Destinazioni" , Comuni di Torgiano e di Corciano.  
   
   
CONCILIAZIONE TEMPI VITA-LAVORO: IN VENETO APPROVATO PROVVEDIMENTO CHE ASSEGNA A 24 COMUNI CONTRIBUTI 540 MILA € PER PROGRAMMI LOCALI TEMPI E ORARI  
 
 Venezia, 4 ottobre 2012 - E’ stata approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore ai servizi sociali Remo Sernagiotto, un provvedimento che destina 540.741 euro per il 2012 a 24 amministrazioni comunali per progetti relativi ai programmi locali di conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro. “Si tratta – riferisce Sernagiotto – del secondo bando relativo al sistema regionale integrato di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Il primo bando riguardava invece i ‘nidi in famiglia’ e gli incentivi alle aziende Family friendly”. I 24 comuni assegnatari del contributo regionale sono i seguenti: provincia di Treviso, Montebelluna, Città di Montebelluna, è tempo di famiglia, 25 mila euro; Spresiano, Famiglia al centro, 25 mila euro; Motta di Livenza, Questione di tempo, 25 mila euro; Cornuda, A tempo di vita, 25 mila euro; Giavera del Montello, T.e.m.p.o. Permettendo, 25 mila euro; Trevignano, Al passo con i tempi, 21 mila euro; Preganziol, Al passo con i tempi essere famiglia oggi tra lavoro e cura, 16 mila euro; provincia di Padova: Este, Più spazio più tempo,25 mila euro; Curtarolo, Tempi e orari adatti a noi, 25 mila euro; San Giorgio delle Pertiche, Politiche di conciliazione: famiglie tra tempi di vita e di lavoro, 25 mila euro; Piazzola sul Brenta, I servizi alla famiglia in orario di famiglia, 25 mila euro; Grantorto, Orari giusti nei momenti giusti, 25 mila euro; San Giorgio in Bosco, Le donne tra famiglia, figli e lavoro, 17,3 mila euro; Noventa Padovana, Accesso facilitato ai servizi della Pubblica Amministrazione; provincia di Vicenza: Isola vicentina, migliorare la qualità della vita con il dono del tempo, 25 mila euro; Arcugnano, più tempo in Comune, 25 mila euro; Schio, quotazione famiglia-strategie di conciliazione tra pubblico e privato, 17,3 mila euro; Dueville, piano territoriale degli orari, 17,3 mila euro; Mussolente, We care famiglie, 17,3; Comunità montana del Brenta, Tic tac – tempo in comunità, tempi ai cittadini, 25 mila euro; provincia di Venezia: Fossalta di Portogruaro, …tempo al tempo, 25 mila euro; Vigonovo, Puzzle Family, 25 mila euro; Portogruaro, conciliare si può, 25 mila euro; provincia di Rovigo: Adria, Banca del tempo ‘Incipit Time: chi ha tempo non aspetti tempo”, 17,3 mila euro.  
   
   
TRENTO: CONSULTA PROVINCIALE PER LA FAMIGLIA, ANNAMARIA QUAGLIA ELETTA PRESIDENTE  
 
Trento, 4 ottobre 2012 - Annamaria Quaglia è la presidente della Consulta provinciale per la famiglia. E´ stata eletta all´unanimità ed ha accettato l’incarico in un’ottica di condivisione degli obiettivi con gli altri componenti della Consulta, organismo previsto dalla legge provinciale sul benessere familiare e istituita lo scorso agosto. I lavori della Consulta - che aveva in programma, oltre alla nomina del presidente anche un confronto sull´avvio delle attività - sono stati aperti dall´assessore alla salute e alle politiche sociali, Ugo Rossi, che si è detto aperto alle idee e proposte che l’organismo elaborerà: "Un apporto in particolare modo necessario in una fase storica di riduzione delle risorse finanziarie, nella quale la Giunta cercherà comunque di non penalizzare le politiche di welfare". Nel corso della riunione il dirigente dell’Agenzia per la famiglia, Luciano Malfer, ha poi illustrato la situazione attuale delle politiche familiari e le attività in corso tra cui il Festival della famiglia in programma a Riva del Garda da giovedì 25 a sabato 27 ottobre. Questi i componenti della Consulta presenti alla seduta: Lisa Borz (Acli), Enrica Tomasi (Ucipem), Daniela Fronza (in rappresentanza delle minoranze del Consiglio provinciale), Massimo Zanoni (Forum delle famiglie), Fulvio Chiocchetti (Associazione famiglie numerose), Emanuela Piva (Consiglio delle autonomie locali), Annamaria Quaglia (Associazione familiare). Presente anche Paolo Rebecchi dello Sportello famiglia.  
   
   
TEMPO REALE 2012: PRESENTATA L’EDIZIONE DEL FESTIVAL DEDICATO ALLA CREATIVITÀ IN ROSA  
 
Firenze, 4 ottobre 2012 – “Rumore rosa. Il paesaggio delle voci”: questo il titolo della quinta edizione del festival Tempo Reale che si tiene a Firenze dal 5 al 13 ottobre 2012. Il festival è stato presentato ieri durante una conferenza stampa tenuta presso la sede della Regione Toscana a palazzo Strozzi Sacrati. Presenti il presidente del festival, Maurizio Frittelli, il direttore artistico, Francesco Giomi e i rappresentanti di due degli enti sostenitori, la Regione Toscana e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. La rappresentante della Regione ha portato il saluto dell’assessore alla cultura, Cristina Scaletti, impossibilitata a partecipare, e ha sottolineato la valenza del festival e la sua coerenza con le politiche regionali che puntano a sostenere “ciò che fa guardare verso altri orizzonti”, ricordando l’essenza della cultura come “un’idea plurale.” L’edizione di quest’anno del festival Tempo Reale è particolarmente dedicata alla voce e alla creatività femminile e ospita artiste di fama internazionale. Maggiori informazioni sugli eventi e il programma dell’iniziativa sul sito www.Temporeale.it