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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Ottobre 2012
OPEN DAYS 2012: RAFFORZARE LA POLITICA REGIONALE DELL´UE QUALE FONDO DI CRESCITA DELL´EUROPA  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2012 -  Il decimo anniversario del principale evento annuale nel mondo della politica regionale e urbana ricorre in un momento critico. Le discussioni sul bilancio dell´Ue stanno entrando nella fase finale cruciale e sul tavolo ci sono riforme sostanziali del funzionamento dei fondi strutturali. Oltre 6 000 rappresentanti regionali da tutta l´Europa si uniranno alla richiesta di una politica regionale forte con un bilancio adeguato. Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea e Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, apriranno quattro giorni di dibattito e di confronto. Johannes Hahn, commissario per la Politica regionale, e Ramón Luis Valcárcel, presidente del Comitato delle regioni, che ospitano l´evento, parteciperanno ad una tavola rotonda di alto livello sul contributo decisivo della politica di coesione dell´Ue alla ripresa economica dell´Europa e al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020. Il commissario Hahn ha dichiarato: "Gli Open Days 2012 si tengono in un momento cruciale per il futuro della nostra politica. I nostri partner regionali hanno l´opportunità di far sentire la propria voce in questo periodo decisivo. La Commissione ha messo sul tavolo la propria proposta ed è determinata a difenderla. Abbiamo a nostra disposizione uno strumento ideale per fronteggiare la crisi e vogliamo fare in modo che ogni regione dell´Ue possa trarne beneficio. Ma abbiamo bisogno di un bilancio realistico per consentire ai fondi dell´Ue di continuare ad operare per la crescita e soprattutto per la creazione di occupazione - e di speranza." Il presidente del Comitato delle regioni Valcárcel ha aggiunto: "Non c´è via d´uscita dalla crisi né ripresa economica senza una politica di coesione forte, concepita per tutte le regioni dell´Ue. In questa fase così delicata dei negoziati sul bilancio dell´Ue, gli Open Days contribuiranno a ribadire questo concetto fornendo esempi concreti di come le regioni e le città favoriscono la crescita sostenibile attraverso i fondi strutturali. Per il Comitato delle regioni si tratta anche di un´occasione per rendere visibili e accessibili i risultati delle proprie intense attività di creazione di reti e di monitoraggio volte a favorire il raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020 " Gli Open Days illustreranno i risultati ottenuti dalla politica regionale dell´Ue: le nostre stime indicano che, orientando i fondi dove sono maggiormente necessari, gli investimenti dell´Ue hanno garantito accesso ai finanziamenti ad almeno 56 000 Pmi; insieme all´iniziativa Barroso, la politica regionale ha aiutato 460 000 giovani a partecipare a programmi per combattere la disoccupazione; dal 2007 sono stati creati 450 000 posti di lavoro da imprese beneficiarie dei fondi strutturali dell´Ue. Gli Open Days contribuiranno a definire la politica del futuro: i rappresentanti della politica regionale parteciperanno a più di 100 seminari e workshop sul tema "Le regioni e le città d´Europa: fare la differenza". L´accento sarà posto sulle principali priorità per il prossimo periodo di finanziamento 2014-2020: · una crescita intelligente e verde per tutti, che promuova l´innovazione, la ricerca e lo sviluppo; · sostegno alle Pmi; · cooperazione territoriale; · ottenimento e misurazione dei risultati per un´azione più efficace e strategica. Eventi salienti in programma - Il presidente del Comitato delle regioni, Ramón Luis Valcárcel, e il commissario Johannes Hahn parteciperanno a una tavola rotonda l´8 ottobre alle 14:30. Il commissario Johannes Hahn parteciperà alla tavola rotonda aperta ai giornalisti dal titolo "Rafforzare la politica regionale come strumento di investimento del bilancio dell´Ue" il 9 ottobre dalle 8:30 alle 9:30 (sala Schuman, Berlaymont). Il vicepresidente della Commissione, Joaquin Almunia, responsabile per la concorrenza, e il commissario Johannes Hahn terranno un dibattito ad alto livello sul tema "Concorrenza, aiuti di Stato e sviluppo regionale" presso il Centro Albert Borschette, giovedì 11 ottobre, alle 10:00, nella sala 0A. 2013 Regiostars Awards: i 27 progetti in gara in cinque categorie, che mettono in evidenza il lavoro eccellente e innovativo svolto sul campo, saranno presentati dal commissario Hahn al Comitato delle regioni il 9 ottobre alle 16:00. Esperti di tutta Europa terranno lezioni e seminari all´università degli Open Days. Le "iniziative di sviluppo locale di tipo partecipativo" avranno un ruolo centrale nel "Meeting Place" di quest´anno ospitato presso il Comitato delle regioni, con 16 workshop che esamineranno questa nuova caratteristica dello sviluppo urbano/locale nel periodo dopo il 2013. Vi sarà anche una mostra in cui 10 artisti raffigureranno 10 anni di Open Days e il programma Interreg Ivc finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale. Parallelamente ai seminari che si terranno a Bruxelles, sono previsti oltre 350 eventi dal titolo "L´europa nella mia regione/città" che si svolgeranno tra settembre e novembre in tutti i 27 Stati membri dell´Ue e in altri 11 paesi tra cui Bosnia Erzegovina, Croazia, Islanda, Montenegro, Norvegia, Serbia, Svizzera e Turchia. Per ulteriori informazioni: www.Opendays.europa.eu    
   
   
ECOFIN, PREPARAZIONE DEI MINISTRI ECONOMICI E FINANZIARI DEL CONSIGLIO, LUSSEMBURGO, 9 OTTOBRE 2012  
 
 Bruxelles, 8 Ottobre, 2012 – Il Consiglio dell´Unione europea dei ministri dell´Economia e delle Finanze avrà inizio il Martedì, 9 ottobre alle 10.00. La Commissione europea sarà rappresentata da Olli Rehn, vicepresidente e commissario per gli Affari economici e monetari e l´euro, Michel Barnier, commissario per il Mercato interno e servizi e Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l´unione doganale, l´audit e la lotta antifrode. Una conferenza stampa è prevista per il dopo la riunione. 1. Transaction Tax finanziarie (Ttf) (Et) - Il Consiglio fornirà un punto della situazione sulla tassa sulle transazioni finanziarie. A Ecofin di giugno, che si è concluso e non sarebbe stato possibile raggiungere un accordo unanime sulla proposta Ftt. Tuttavia, gli Stati membri hanno espresso interesse ad andare avanti con questa tassa come un gruppo più piccolo, attraverso la cooperazione rafforzata. Per fare questo, almeno 9 Stati membri devono scrivere alla Commissione, chiedendo formalmente la decisione di cooperazione rafforzata, e che definisce il campo di applicazione e gli obiettivi di ciò che desidera procedere con. Alcuni Stati membri hanno già formalmente scritto alla Commissione, su questa base, chiedendo di andare avanti con Ftt sulla base della proposta della Commissione ( cfr. Ip/11/1085 ). Una volta che il minimo richiesto ha presentato una richiesta ufficiale, la Commissione può presentare una decisione per una cooperazione rafforzata per essere votato in Ecofin con voto a maggioranza qualificata. 2. Revised norme sui requisiti patrimoniali (Crd Iv) (Sdr) - a) Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e imprese di investimento. B) Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all´accesso all´attività degli enti creditizi e la vigilanza prudenziale degli enti creditizi e imprese di investimento e che modifica la direttiva 2002/87/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla vigilanza supplementare sugli enti creditizi, sulle imprese di assicurazione e sulle imprese di investimento appartenenti ad un conglomerato finanziario. Il 21 luglio 2011 la Commissione ha presentato una proposta volta a rafforzare la resilienza del settore bancario dell´Ue, garantendo nel contempo che le banche continuano a finanziare l´attività economica e la crescita (Ip/11/915). L´ue è stata la prima giurisdizione al mondo a pubblicare la sua proposta legislativa recante applicazione degli accordi di Basilea Iii che tutti i membri del G20 si sono impegnati ad adottare e attuare. La proposta della Commissione mira a rispettare i termini concordati in seno al Comitato di Basilea, vale a dire l´entrata in vigore della nuova normativa dal 1 ° gennaio 2013, con la piena attuazione di tutte le misure entro il 1 ° gennaio 2019. Progressi sostanziali è stato fatto su questo testo sotto la Presidenza danese, con un testo riveduto sostenuta dal Consiglio in occasione della riunione del Consiglio Ecofin del 2 maggio 2012. Durante la presidenza di Cipro, triloghi tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio hanno avuto luogo il 5 luglio, 11 e 20 settembre, e il 3 ottobre, con i prossimi che avrà luogo l´11 e il 23 ottobre. Un voto in Parlamento è prevista nel mese di novembre. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/bank/regcapital/index_en.htm 3. Varie ed eventuali a) Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla lotta contro la frode agli interessi finanziari dell´Unione mediante il diritto penale (Et). La Commissione europea presenterà la proposta ha approvato in data 11 luglio 2012 per una direttiva per rafforzare i leggi penali nell´Ue attraverso la definizione di sanzioni minime e definizioni comuni degli Stati membri per reati contro il bilancio Ue come il riciclaggio di frode, corruzione e riciclaggio ( vedi Ip/12/767 ). La direttiva creerebbe un quadro più armonizzato di perseguire e punire i reati diretti al bilancio dell´Ue e fermare i criminali di sfruttare le differenze tra i sistemi giuridici nazionali. Ciò contribuirà a scoraggiare i truffatori, prevedere una più efficace azione legale a livello nazionale e rendere più facile per recuperare i fondi perduti. B) Le attuali proposte legislative I ministri farà il punto dello stato di avanzamento delle seguenti proposte legislative: le due componenti, la garanzia direttiva Deposito schema e la direttiva sulla risoluzione Bank and Recovery. Bicomponente (Soc) - I due regolamenti proposti dalla Commissione il 23 novembre 2011 per rafforzare la disciplina di bilancio nella zona euro - il cosiddetto "two-pack" - sono un passo indispensabile verso una vera Unione economica e monetaria. Il primo regolamento del "two-pack" mira a rafforzare la sorveglianza di bilancio per tutti gli Stati membri della zona euro e di rafforzare il controllo di coloro che sotto la procedura per i disavanzi eccessivi. E ´anche un modo concreto per applicare nel diritto comunitario alcuni degli impegni del Trattato di stabilità, coordinamento e governance, in particolare quelli del Compact fiscale. Il secondo regolamento allinea e meglio integrano i principi utilizzati per fornire assistenza finanziaria tramite strumenti al di fuori del quadro dell´Unione con il quadro del trattato Ue. La Commissione accoglie con favore i progressi realizzati finora nei recenti "consultazioni a tre" con il Parlamento europeo e al Consiglio. La Commissione è pronta ad assistere la presidenza cipriota, al fine di raggiungere un accordo in prima lettura sul pacchetto il più presto possibile. La Commissione ha invitato il Parlamento europeo e il Consiglio ad adottare le proposte legislative in materia di sistema di garanzia dei depositi (vedi Ip/10/918) e sulla Risoluzione Bank e di recupero ( cfr. Ip/12/570 ), che devono essere adottate entro la fine dell´anno. (Sdr) 4. Seguito della riunione informale dei ministri Ecofin I ministri saranno aggiornati sul pacchetto di prestazioni bancarie della Commissione supervisione legislativa (Ip/12/953). 5. Semestre europeo 2012 - I ministri discuteranno il semestre europeo 2012 e studiare come il processo potrebbe essere ulteriormente migliorata l´anno prossimo. Il semestre europeo è stato applicato per la seconda volta quest´anno. E ´iniziato con l´analisi annuale della crescita nel mese di novembre 2011 ed è stato concluso con successo nel luglio 2012 con l´adozione da parte del Consiglio delle raccomandazioni specifiche per paese che la Commissione aveva adottato fine di maggio (cfr. Memo/12/386). 6. L´attuazione del Patto di stabilità e crescita (Soc) - Ministri delle Finanze discuteranno i risultati della missione quinta revisione al Portogallo e le fasi successive. Si ricorda che il versamento successivo al Portogallo dovrebbe ammontare a € 2,8 miliardi da parte della Ue / area dell´euro (Efsm / Efsf). 7. Incontri internazionali (Soc) - a) Seguito della riunione del G20 Finanza Deputati a Città del Messico il 23-24 settembre 2012 e la preparazione dei ministri delle finanze del G20 e dei governatori a Città del Messico il 4-5 novembre 2012 Ministri delle Finanze discuteranno il follow-up della riunione che si è svolta a Città del Messico il 23-24 settembre la Deputati Finanze del G20 ´. Nel corso della riunione, sono svolte discussioni sulle prospettive dell´economia mondiale, identificando i principali rischi per la ripresa in futuro. In questo contesto, i ministri delle finanze sono tenuti a richiamare importanti progressi compiuti sulla regolazione nella zona euro, sia interna riequilibrio economico e sul consolidamento fiscale. Lo scorso settembre, i deputati hanno anche discusso della riforma dell´architettura finanziaria internazionale, comprensivo della quota 2010 del Fmi e la riforma della governance, e la revisione della formula quota Fmi. A questo proposito, l´Ue è pronta a continuare i negoziati aperti e costruttivi con i suoi partner internazionali in merito alla revisione delle quote del Fmi formula prevista per gennaio 2013. Sulla riforma della regolamentazione finanziaria, i ministri delle finanze sono tenuti ad accogliere discussioni Deputati sulla necessità di proseguire l´attuazione delle riforme, una rinnovata attenzione politica, e un ulteriore rafforzamento delle priorità. Ministri delle Finanze si rifletteranno anche sui ministri delle finanze del G20 ´e governatori delle banche centrali dei Soci, che si terrà a Città del Messico il 4-5 novembre, e che sarà l´ultima riunione sotto la presidenza del G20 messicano. Ministri delle Finanze sarà mandato al Comitato economico e finanziario di mettere a punto i preparativi per questo incontro. B) Preparazione delle riunioni annuali del Fondo monetario internazionale e Banca mondiale a Tokyo L´ecofin discutere i preparativi dell´Ue per le riunioni annuali del Fmi che si svolgono a Tokyo il 12-13 ottobre. Ministri delle Finanze sono tenuti a concordare l´importanza di garantire una discussione equilibrata su tutti i rischi per l´economia globale. Le discussioni non dovrebbero concentrarsi esclusivamente sulle sfide attuali l´Europa si trova ad affrontare, ma anche sui rischi derivanti dalla situazione di bilancio più lontano, e il rallentamento attuale della crescita economica nelle economie di mercato emergenti. Ministri delle Finanze sono inoltre tenuti a sottolineare l´importanza di un´attuazione tempestiva e piena di Quota 2010 Fmi e la riforma della governance. 22 Stati membri dell´Ue hanno già concluso le procedure di ratifica nazionali e il processo potrebbe essere completato da quasi tutti gli Stati membri di tutto il termine concordato delle riunioni annuali del Tokyo. Gli Stati membri stanno inoltre attuando l´impegno per una maggiore rappresentanza per i mercati emergenti e nei paesi in via di sviluppo presso il consiglio di amministrazione dell´Fmi, riducendo la rappresentanza dei paesi avanzati europei al Consiglio da due posti. Esm Si prega di notare che ci sarà un consiglio inaugurale dei governatori del meccanismo europeo di stabilità (Esm) il Lunedi, 15.00 e un comitato inaugurale di Amministrazione del Mse il Martedì, 8.00.  
   
   
IL BUDGET DELL´UE È LA SOLA POSSIBILITÀ PER STIMOLARE CRESCITA E LAVORO  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2012 - Secondo Giovanni La Via, deputato italiano del Partito popolare, c´è bisogno di più Europa per lottare efficacemente contro la crisi. "Sono convinto che l´Europa e le sue politiche costituiscano il mezzo per uscire dalla crisi. Dobbiamo investire maggiormente nella ricerca, le piccole e media imprese e l´innovazione", ha spiegato il relatore per il Parlamento europeo del budget 2013 dell´Ue, in una chat organizzata su Facebook mercoledì 3 ottobre. Il budget dell´Unione europea è un buget d´investimento. Ogni euro investito a livello europeo ha delle ripercussioni superiori rispetto allo stesso euro speso a livello nazionale. "Un solo euro del budget dell´Ue investito nella scienza e nella ricerca produce investimenti fino a 14 volte tanto", ha spiegato in chat il deputato italiano di centro destra. Il Consiglio ha proposto di ridurre i finanziamenti della ricerca e dello sviluppo nel budget del prossimo anno, una posizione non condivisa da Giovanni La Via. "Credo fermamente che la ricerca e i programmi di sviluppo siano molto importanti per la crescita e il mercato del lavoro". Questa settimana, la commissione ai Bilanci del Parlamento ha votato a favore delle proposte iniziali della Commissione, spingendosi anche più lontano per quanto riguarda il rilancio economico. Questo voto getta le basi per le prossime negoziazioni con il Consiglio (organo rappresentante gli Stati membri) e la Commissione europea. "È in tempo di crisi che bisogna trovare la forza di andare avanti" ha sottolineato La Via, che spera di trovare un accordo con il Consiglio durante una riunione il 9 novembre. Ha anche aggiunto che in futuro gli Stati membri potrebbero contribuire meno al budget europeo: "Speriamo nell´introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie nel prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Dobbiamo aumentare le risorse dirette all´Unione europea per finanziare il budget europeo". Infine, ha definito la crisi come un´opportunità per gli europei: "Gli Stati uniti d´Europa rappresentano l´obiettivo del nostro lavoro. Dobbiamo superare le nostre differenze e concentrarsi su quello che ci unisce".  
   
   
UE, UNGHERIA: NESSUNA DISCRIMINAZIONE, NESSUN CAPRO ESPIATORIO  
 
 Bruxelles, 4 ottobre 2012 - A seguito di alcune preoccupazioni legate ai diritti fondamentali, il Parlamento europeo sta lavorando ad una relazione sulla compatibilità della nuova costituzione ungherese alla legislazione e ai valori dell´Ue. La commissione alle Libertà civili si è recata a Budapest dal 24 al 26 settembre. Il deputato dei Verdi Rui Tavares, responsabile di questa relazione, insiste sul fatto che l´Ungheria non dove essere isolata. Perché il Pe ha deciso di inviare una missione di accertamento dei fatti a Budapest? Cosa ha fatto la delegazione in loco? Ruy Tavares - Quando il primo ministro Viktor Orbán è venuto a Strasburgo in gennaio in occasione della sessione plenaria, abbiamo ricevuto un invito in Ungheria. Il dibattito è stato molti controverso, ma tutti sono stati d´accordo sull´idea di inviare una missione del Pe per rendersi conto di persona dei recenti cambiamenti legislativi e costituzionali. Dopo il dibattito, il Parlamento ha votato una risoluzione con la quale domanda una relazione sul tema. Quali sono state le conclusioni della visita? Rt - Le autorità ungheresi hanno collaborato. Siamo stati accolti dai rappresentanti del governo, dell´opposizione e dalle Ong, dai funzionari della magistratura e dai giudici. Abbiamo posto le nostre domande. Le risposte sono state alle volte contraddittorie, ma abbiamo passato tre giornate estremamente produttive. Alcuni dicono che inviando una missione di accertamento dei fatti in Ungheria, e chiudendo gli occhi su altri paesi, il Pe applicherebbe due pesi e due misure... Rt - Assolutamente no. Ho lavorato sul tema dei diritti fondamentali in Lituania, Irlanda, Italia, Francia e Olanda. Più recentemente in Romania. Personalmente incoraggio il Pe a giocare un ruolo più attivo nel caso rumeno. Effettivamente ho sentito alcune voci critiche rispetto all´Ungheria. Il Pe, come anche la Commissione, deve assicurare di non applicare criteri diversi da paese a paese. Non c´è nessun tipo di discriminazione o capro espiatorio. Come allontanare il sospetto della politica "due pesi, due misure"? Rt - Il Pe dovrà riflettere a dei parametri adeguati per seguire le evoluzioni dei paesi che hanno aderito all´Ue. Anche se i criteri di Copenaghen sono molto rigidi per i paesi candidati, abbiamo l´impressione che l´Ue si sia illusa che dopo l´adesione i paesi avrebbero rispettato i diritti fondamentali, i principi democratici e il pluralismo. Il Pe deve essere pronto a livello istituzionale e legislativo per assicurarsi il controllo sui paesi anche dopo l´adesione. La missione d´accertamento è stata una tappa del processo d´elaborazione della sua relazione. Quale sarà il prossimo passo? Rt - Analizzeremo le informazioni raccolte a Budapest e presenteremo la relazione della missione il più presto possibile. Per la relazione finale, terremo conto degli scambi tra il governo ungherese e la Commissione di Venezia (la Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto), che si esprimerà questo mese sulle recenti evoluzioni legislative in Ungheria. Aspettiamo con impazienza questo momento, proprio perché abbiamo utilizzato le relazioni precedenti della Commissione per il nostro lavoro. Probabilmente in novembre pubblicheremo dei documenti supplementari: uno sul pluralismo, uno sulla libertà dei media. Ma al momento non abbiamo fissato nessuna scadenza precisa.  
   
   
DIFENDERE LE IMPRESE SOCIALI IN EUROPA: UN MODELLO SOCIALE E MILIONI DI POSTI DI LAVORO IN GIOCO  
 
Bruxelles, 8 Ottobre 2012 - L´europa sociale può essere tradotto in opportunità di business e la necessaria creazione di posti di lavoro. Nella situazione di crisi attuale, in cui il numero di persone senza un posto di lavoro o l´accesso alle risorse economiche è in costante aumento, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) vuole rafforzare la crescita, l´occupazione e la competitività, attraverso le imprese sociali, mentre la creazione di una società più inclusiva che è in linea con la strategia Europa 2020. Alla Conferenza di Imprese sociali e della strategia Europa 2020: Soluzioni innovative per un´Europa sostenibile , svoltasi il 3 ottobre a Bruxelles, th Gruppo di Interesse e Varie del Cese ha analizzato il presente e il futuro delle imprese sociali in Europa. "Le imprese sociali hanno dimostrato di essere più resistente nella crisi attuale, e dovrebbe pertanto svolgere un ruolo chiave nella strategia di uscita dell´Europa dalla crisi, contribuendo ad un recupero più rapido e più giusto. Invitiamo nazionali ed europei responsabili delle politiche a sostenere politicamente il economia sociale e le imprese sociali, e per creare una parità di condizioni, che liberare il potenziale di questo settore economico fondamentale ", ha dichiarato Luca Jahier, presidente del gruppo Attività diverse del Cese. Il settore dell´economia sociale conta già più di 14 milioni di persone nell´Unione europea, pari a oltre il 6% di tutti i lavoratori . L´economia sociale è un elemento chiave del modello sociale europeo, soprattutto in tempi di crisi. Tuttavia, le imprese sociali non godono di parità di condizioni con i tradizionali operatori economici. Senza superare gli ostacoli giuridici, amministrativi, finanziari e politici, le imprese sociali non saranno in grado di godere pienamente dei vantaggi del mercato unico, nonostante la ricchezza e la leadership innovativa che esiste a tutti i livelli del settore. "Un miliardo di persone in tutto il mondo non può essere sbagliato. Un miliardo hanno scelto di gestire un´impresa cooperativa , e questo è qualcosa che deve essere preso in considerazione nel processo decisionale sedi ", ha aggiunto Pauline Green, Presidente della International Co-operative Alliance. "Vorremmo contribuire, fornendo un quadro più preciso della situazione delle imprese sociali nell´Unione europea. È per questo che stiamo per lanciare ungrande progetto con l´obiettivo di mappare le imprese sociali . Questo è, infatti, in risposta alla chiamata del Comitato economico e sociale per un sistema europeo di confronto tra approcci alla finanziamenti pubblici che sono particolarmente adatti per le imprese sociali ", ha dichiarato László Andor, commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione. Lo statuto della fondazione europea e l´accesso agli appalti pubblici Il Cese è determinato a difendere il ruolo delle imprese sociali nella fornitura di servizi di interesse generale. Secondo il Comitato, gli Stati membri dovrebbero facilitare la partecipazione agli appalti pubblici a operatori economici il cui obiettivo principale è l´integrazione sociale e professionale dei lavoratori svantaggiati o disabili, a condizione che una soglia del 30% di lavoratori svantaggiati o disabili è rispettato. Il Cese invita inoltre a rapida introduzione di uno statuto della fondazione europea, l´adozione di uno statuto dell´associazione europea e un riesame del valore e la fruibilità di un marchio europeo delle imprese sociali , che sarebbe sicuramente un valore aggiunto per il settore. Si tratterebbe di aiutare le imprese sociali ad operare in diversi Stati membri senza alcun onere amministrativo supplementare. Finally, il Cese chiede una mobilitazione del post del Fondo sociale europeo 2014 per includere "priorità di investimento" per le imprese sociali e un migliore accesso ad altri fondi come il capitale per le start-up e la crescita, in particolare per i giovani imprenditori sociali. "Sono convinto che i fondi della politica di coesione può essere utilizzato anche meglio in futuro, soprattutto se sarebbe stato impiegato nel contesto di una strategia veramente integrato", ha concluso László Andor, commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione.  
   
   
OPEN DAYS: CHIODI, ABRUZZO GUIDA PARTITA SU MACROREGIONE  
 
Pescara, 8 ottobre 2012 - Sarà l´Abruzzo per tre giorni a guidare a Bruxelles l´importante partita della Macroregione Adriatico-jonica. Nel cuore dell´Europa politica, infatti, sono previsti, da lunedì a mercoledì, gli Open Days nei quali l´Abruzzo è leader partner del consorzio della Macroregione Adriatico-jonica. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, mercoledì mattina aprirà e chiuderà la sezione degli Open Days dedicata alla Macroregione, sezione alla quale prenderanno parte, tra gli altri, i presidenti delle regioni Molise, Michele Iorio, e Marche, Gian Mario Spacca, l´Ambasciatore italiano a Bruxelles, Ferdinando Nelli Feroci, il Commissario europeo per gli Affari marittimi, Maria Damanaki, e il Segretario di Stato degli Affari italiani, Marta Dassù. "A Bruxelles si stanno giocando partite importanti - ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi - e la nascita della Macroregione Adriatico-jonica è una di queste. Si tratta di un´area che conta oltre 25 milioni di abitanti con una valenza strategica per l´Europa assolutamente primaria. L´abruzzo è al centro di questa partita, anche se l´Unione europea ancora non appone nel bilancio risorse finanziarie specifiche per le Macroregioni". Il passaggio della prossima settimana agli Open Days rappresenta, secondo Chiodi, "una pietra miliare per la nascita della Macroregione" e "l´Abruzzo, diversamente a quanto accaduto negli anni precedenti, è dentro questo evento partecipando all´origine del progetto stesso e non subendone gli effetti successivamente. La verità - ha concluso Chiodi - e´ che le Macroregioni si fanno a Bruxelles e non con convegni locali autoreferenziali".  
   
   
UE:CHIODI,MARTEDI´ SUMMIT CON HAHN SU REGIONI IN TRANSIZIONE  
 
Pescara, 8 ottobre 2012 - Cercare di far inserire all´interno del bilancio dell´Unione europea una specifica programmazione 2014-2020 che guarda alle Regioni europee in transizione. È questo l´obiettivo politico principale delle Regioni europee che martedì pomeriggio incontreranno a Bruxelles il commissario europeo agli Affari regionali, Joahnnes Hahn. All´incontro sarà presente anche il presidente Gianni Chiodi, che con le Regioni Molise e Sardegna, fa parte delle piccolo gruppetto di regioni italiane che entrerebbero tra quelle in transizione. "Si sta decidendo una fetta rilevante del futuro dell´Abruzzo - ha esordito il Presidente della Regione -. Ancor di più se si pensa che nei prossimi anni le poche risorse disponibili per le regioni saranno principalmente quelle provenienti dall´Europa. Ci troviamo dunque a gestire nelle prossime settimane un´azione politica incisiva, che vuole convincere la Commissione europea a pensare una politica di programmazione specifica per le regioni in ´phasing out´. In questo senso, la Commissione europea ha già dato una positiva indicazione di massima sul destino delle cosiddette Regioni in transizione, ma questo non ci deve indurre ad abbassare il livello d´attenzione". Il nodo più difficile da sciogliere è rappresentato dall´atteggiamento del Governo italiano, "che è contrario a questa impostazione chiesta dalle Regioni europee", ha chiarito Chiodi. L´appuntamento di Bruxelles, dunque, sarà un appuntamento essenzialmente politico, con l´incontro del capogruppo del Partito socialdemocratico europeo e del capogruppo del Partito popolare europeo. "Alle 18 di martedì - annuncia Chiodi - ci sarà poi l´incontro tra le Regioni europee interessate alla transizione e il commissario Hahn, cui seguirà una conferenza stampa nella quale sarà illustrata, con un documento, la posizione delle Regioni".  
   
   
REGIONE: BRUXELLES; CHIODI, COSTO SEDE 20 MILA EURO E NON 38  
 
Pescara, 8 ottobre 2012 - "Per la sede di Bruxelles la Regione Abruzzo spende 20 mila euro al mese e non 38 mila come indicato da alcune fonti di stampa". Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, chiarendo i dati che sono apparsi su alcuni organi di stampa nazionali relativi ai costi della politica. "Da quattro anni l´Abruzzo sta portando avanti precise scelte politiche e amministrative - ha spiegato - che ci hanno fatto raggiungere importanti economie di bilancio. Tra queste c´è anche la razionalizzazione delle sedi distaccate: il costo di 38 mila euro per la sede di Bruxelles si riferisce al 2008. Dal 2009 abbiamo avviato un´azione che ha ridotto a due i dipendenti, soppresso la figura dirigenziale e affittato un piano all´Assemblea delle regioni d´Europa. Tutto questo ha portato ad una economia di 18 mila euro mensili, a cui si aggiunge la decisione di chiudere definitivamente le sedi di Romania e Brasile, aperte dalla precedente Giunta di centrosinistra".  
   
   
CAMPANIA: IL PRESIDENTE CALDORO INCONTRA L´AMBASCIATORE DI GERMANIA  
 
Napoli, 8 ottobre 2012 - Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro il 5 ottobre ha ricevuto a palazzo Santa Lucia l’ambasciatore della Repubblica Federale di Germania Reinhard Schafers. Era presente il console generale di Napoli Christian Walter Much. Nel corso del lungo e cordiale colloquio, il presidente e l’ambasciatore hanno sottolineato l’amicizia e i profondi rapporti bilaterali esistenti tra la Germania e l’Italia. Il presidente Caldoro e l’ambasciatore Schafers hanno convenuto sulla esigenza di rafforzare ancora di più la cooperazione, soprattutto sui versanti produttivi e culturali.  
   
   
TOSCANA: ROSSI AD AGORÀ (RAI3): “REGIONI A STATUTO SPECIALE, HA SENSO MANTENERLE?”  
 
Firenze 8 ottobre 2012 – “Mi domando se ha senso mantenere ancora le Regioni a statuto speciale: in un vero federalismo non dovrebbero esserci”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, intervenendo il 4 ottobre ad Agorà, la trasmissione di Rai Tre condotta da Andrea Vianello. “Bisogna avviare una riforma del federalismo stando attenti a non sbandare – ha detto ancora Rossi – perché siamo un paese che il giusto mezzo non lo prende quasi mai. Forse si è esagerato con la riforma del 2001, mettendo sullo stesso livello Comuni, Province, Regioni e lo Stato centrale. Il Paese è uno, deve avere un governo nazionale forte, ci vuole il monitoraggio di cosa fanno le Regioni, si deve intervenire con poteri sostitutivi. Noi siamo ancora convinti della necessità del federalismo, ma non capisco perché ci devono essere venti leggi elettorali, o venti regolamenti sulle indennità”.  
   
   
COSTI DELLA POLITICA, LIGURIA: DECRETO DEL GOVERNO SULLA STESSA LUNGHEZZA D´ONDA DELLE REGIONI. SERVE UN NUOVO RAPOPORTO CON I CITTADINI E UN RILANCIO DEL FEDERALISMO  
 
 Genova, 8 Ottobre 2012 - "Le linee di intervento proposte dal Governo per ridurre i costi della politica vanno nella direzione di quanto proposto dalle regioni". Lo afferma l´assessore regionale alle politiche sociali, Lorena Rambaudi, presente il 4ottobre alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni in rappresentanza della Giunta ligure. "Vista la situazione si deve procedere velocemente – continua Rambaudi – tenendo conto anche della necessità di discutere la concreta attuazione del decreto del Governo in un incontro con la Conferenza delle assemblee dei consigli regionali per arrivare ad una governance condivisa e aprire una nuova fase di rapporto con i cittadini". "Il nostro obiettivo - conclude l´assessore ligure – è recuperare credibilità e rilanciare, nei confronti del Governo, il senso del federalismo e le funzioni della periferia".  
   
   
ZAIA: “IL VENETO SULLE AUTO BLU E’ ESEMPIO DA SEGUIRE. IL FORMEZ PARTNER AUTOREVOLE E CREDIBILE IN QUESTO CAMMINO”  
 
 Venezia, 8 ottobre 2012 - “Sono molto soddisfatto che anche il Formez abbia riconosciuto, mi auguro in via definitiva e per tutti, che la Giunta regionale del Veneto è un esempio di virtuosità e che si è distinta a livello nazionale. Le nostre 7 auto blu, che a novembre verranno anche queste rottamate, e il 29% di risparmio, che rappresenta quasi il doppio rispetto alla media nazionale, sono l’esito di un processo di risparmi, di razionalizzazioni e di tagli, che personalmente e insieme con tutti i componenti della Giunta ci eravamo prefissi come risultato da conseguire a tutti i costi”. Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, alla luce della comunicazione diffusa dal Formez nella quale si attesta che La Giunta regionale del Veneto è “virtuosa” in materia di “auto blu” avendo realizzato in due anni un risparmio del 29% sulle spese di gestione e acquisizione del parco auto “Un particolare ringraziamento – aggiunge Zaia - lo devo al vicepresidente della Giunta Marino Zorzato che, fin dal primo giorno del nostro mandato, ha lavorato con caparbietà e intelligenza per ottenere che alle intenzioni si unissero fatti concreti, visibili alla comunità veneta. Sono certo – conclude Zaia - che questo lavoro iniziato con il Formez andrà avanti, poiché mai come ora avvertiamo il bisogno di partner autorevoli che siano al contempo di sprone e di garanzia”.  
   
   
IL PIEMONTE ATTUERÀ SUBITO LE NORME PER RIDURRE I COSTI DELLA POLITICA  
 
 Torino, 8 ottobre 2012 - “Le norme sulla riduzione dei costi della politica vanno bene, non solo non le impugneremo, ma rispondono a quello che stiamo già facendo e ad una nostra sollecitazione. Le attueremo subito e, anche in questo caso, dico chiaramente che questa è la linea alla quale tutti dovranno attenersi”: è quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Cota, in riferimento ai provvedimenti varati il 4 ottobre dal Consiglio dei ministri. Dopo aver rilevato che comunque “i parlamentari sono ancora mille”, Cota ha sostenuto che “va respinto l’attacco alle amministrazioni locali” e che “è solo il federalismo che può rappresentare una via d’uscita alla perdita di competitività dei territori, che hanno bisogno di politiche fiscali di alleggerimento sul sistema del lavoro e delle imprese”. Il presidente si è poi soffermato su altri due argomenti: “Perché è stata concessa una deroga al patto di stabilità della Regione Sicilia, mentre il Comune di Torino ha dovuto sforare? Non è giusto. Non mi interessa che il sindaco Fassino sia di un’altra parte politica, lo sostengo. Che dire poi dei sindaci che vorrebbero fare gli interventi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e non possono? In questo caso chi è intervenuta ad aiutarli è stata la Regione”. Infine, ha sostenuto che "le Regioni sono sotto attacco. Quello dei costi della politica è un tema importante, così come il sistema dei controlli per evitare che possa succedere quello che è successo nel Lazio. Stiamo però molto attenti a non delegittimare la democrazia e a non dare la sponda a campagne contro il federalismo e gli enti locali. Fare questo vorrebbe dire, prima di tutto, toglierci l´unica via di uscita dalla crisi".  
   
   
REGIONI: CAPPELLACCI, SARDEGNA HA ANTICIPATO INVERSIONE DI ROTTA  
 
Roma, 8 Ottobre 2012 - "Occorre un´inversione di rotta, che la Sardegna ha anticipato, ponendo in essere già da tempo e grazie alla tanto vituperata Autonomia, una sensibile riduzione dei costi della macchina politico-amministrativa". Lo ha dichiarato il 4 ottobre il Presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, commentando le indicazioni delle Regioni per le misure che saranno adottate dal Governo sul controllo della spesa. "La riduzione della indennità - ha aggiunto il presidente, che da oltre un anno ha rinunciato all’indennità di Presidente della Giunta e all’auto blu -, il dimezzamento delle auto blu, il taglio dei consigli di amministrazione, la drastica riduzione del numero delle consulenze e tutti gli altri provvedimenti adottati dalla Sardegna rendono non più attuali le cifre che si leggono in questi giorni. Auspico che il Governo recepisca le indicazioni date dalle Regioni italiane e ribadisco la volontà di una Sardegna che con una positiva interpretazione dello spirito autonomistico ha già adottato decisioni responsabili ben prima che nascesse un "caso Regioni". Abbiamo imboccato la strada giusta, – ha aggiunto Cappellacci - ora occorre proseguire con determinazione, a cominciare dalla riduzione del numero di consiglieri regionali, già decisa dalla Sardegna, e approvata proprio ieri in prima lettura dalla Camera dei Deputati".  
   
   
COSTI DELLA POLITICA: “LIGURIA VIRTUOSA. NESSUN ABUSO”  
 
Genova, 9 Ottobre 2012 - "In Liguria non ci sono stati comportamenti di abuso, lo si vede dalle cifre. Come Giunta abbiamo rispettato tutte le indicazioni del Governo sui tagli: abbiamo presentato a Bondi la riduzione dei costi della Regione, lavorando sulle missioni, sulle auto blu, sulle consulenze, sul personale come previsto dalla norma nazionale e ci siamo impegnati perché il denaro fosse speso nel miglior modo possibile nell´interesse della comunità". Lo ha detto l´assessore regionale al bilancio Pippo Rossetti il 5 ottobre, a margine di una conferenza stampa, a proposito dei costi della politica e del decreto approvato dal Governo. "Adesso – ha detto Rossetti - abbiamo enormi problemi sui tagli della sanità e grandi difficoltà a mantenere i servizi sociali e il trasporto pubblico, a causa della politica di rigore del Governo". "Il decreto del Governo – ha continuato l´assessore al bilancio – aiuta però a fare chiarezza e a eliminare gli abusi, ma non bisogna immaginare che tutti i posti siano uguali. Ci sono stati comportamenti scandalosi e inaccettabili, da quanto si è letto, e oggi c´è la condivisione dei presidenti di Regione di voler mettere in chiaro tutto quello che succede, per evitare fraintendimenti e usi distorti del denaro pubblico come conti correnti personali che girano". Secondo Rossetti "la Liguria è una regione virtuosa che sta procedendo con l´approvazione della proposta di legge del consiglio sui tagli degli assessori e dei consiglieri, perché non ci si può tirare indietro, pena sanzioni molto pesanti".  
   
   
LA PROPOSTA DI UPI TOSCANA SUL RIORDINO DELLE PROVINCE “IL NUOVO ENTE INTERMEDIO”  
 
Firenze, 8 ottobre 2012 - Questa la proposta presentata il 2 Ottobre 2012 da Upi Toscana al Consiglio delle Autonomie Locali per il riordino delle Province: Riordino delle Province: “il nuovo ente intermedio”. Sebbene si stia operando in un quadro confuso ed in assenza di un preciso ed organico disegno di riforma complessiva degli assetti istituzionali del nostro paese, le Province toscane non intendono sottrarsi ad un processo di razionalizzazione e riordino ineludibile, offrendo un contributo con il presente documento. In piena coerenza con la Carta Costituzionale, la citata normativa avvia la ridefinizione del ruolo della Provincia quale ente di governo di area vasta, con funzioni di programmazione e di governo del territorio che, a nostro avviso, proseguendo una feconda tradizione tutta toscana, dovranno essere implementate da funzioni e competenze amministrative delegate dalla Regione. Elezione diretta - Le Province toscane riaffermano con forza la necessità, sotto il profilo democratico, dell’elezione diretta dei propri organi e si batteranno perché ciò sia riconosciuto dal Governo e dal Parlamento, modificando quanto previsto dall’art. 23 del decreto “salva-Italia”, così come parzialmente avvenuto con la legge 135/2012 all’art. 17. Le Province toscane valutano negativamente la rinuncia all’elezione diretta degli organi di governo costituzionalmente garantiti, quale espressione fondamentale del principio democratico, che impone agli enti territoriali che gestiscono funzioni di primaria importanza per i cittadini di rispondere direttamente, tramite le elezioni, dell’operato dei loro organi. Auspicano che la decisione della Corte costituzionale, annunciata per il 6 novembre p.V., ristabilisca un corretto rapporto democratico tra le province e i cittadini. Funzioni - Le Province toscane ribadiscono che la discussione di oggi, sul riassetto territoriale, debba successivamente investire il nodo delle funzioni di ciascun livello di governo locale e regionale in un quadro organico e d’insieme: benché il decreto sulla spending review eluda il problema, è essenziale che la discussione sulla dimensione dei nuovi enti di area vasta investa il nodo delle funzioni assegnate all’ente intermedio ed agli altri livelli di governo. Le funzioni che fino ad oggi le Province della Toscana hanno esercitato (funzioni statali e regionali) sono di notevole rilevanza e, secondo le Province toscane, esse dovrebbero essere interamente mantenute - a cominciare da quelle legate allo sviluppo economico e al governo del territorio - ed in alcuni settori accresciute, anche con il superamento dei numerosi enti, consorzi, agenzie ancora presenti sul territorio regionale, al fine di assicurare un’effettiva semplificazione istituzionale, un corretto rapporto tra cittadini e p.A., una maggiore efficienza amministrativa ed un oggettivo risparmio di risorse. Ciò anche al fine di evitare che la Regione riacquisisca, impropriamente, funzioni amministrative. • La legge 135/2012: applicazione Alla luce delle indicazioni della legge 7 agosto 2012 n. 135, le Province toscane ipotizzano accorpamenti che rispettino l’omogeneità territoriale delle comunità rappresentate ed amministrate dai nuovi enti intermedi. Il rispetto dei criteri previsti dalla legge deve evitare rigidità dimensionali verso il basso e verso l’alto, al duplice scopo di non consentire un numero troppo elevato di province né la creazione di nuove province più grandi di molte regioni italiane, snaturando lo spirito e la lettera del Legislatore e andando contro ai bisogni dei cittadini. La città metropolitana - Secondo le Province toscane il riassetto dell’ente intermedio non può prescindere dalla soluzione del nodo della Città metropolitana che è tuttavia troppo complesso per essere liquidato in pochi giorni. Per la legge, è comunque rimessa ai Comuni, per mezzo di deliberazioni dei propri Consigli, qualunque decisione in merito. Secondo le Province toscane questo processo partecipativo va rispettato, nessuna decisione può essere calata dall’alto ed eventuali cambiamenti devono vedere protagoniste le autonomie locali nel rispetto del principio democratico. Le nuove Province - a) In quest’ottica le Province toscane ritengono che la Provincia di Arezzo abbia, per superficie ed abitanti, le dimensioni sufficienti fissate dai criteri di riordino del Governo per rimanere esclusa da qualsiasi ipotesi di accorpamento. In primo luogo, infatti, a seguito di una verifica effettuata nei Servizi demografici dei 39 comuni della Provincia di Arezzo, come certificato e trasmesso dalla Prefettura al Ministero dell’Interno, la popolazione residente al 30 giugno 2012 (quindi prima del decreto 95/2012 e della delibera governativa sui criteri) ammonta a 351.066. Le Province toscane chiedono pertanto il riconoscimento di diritto di tale dato oggettivo. In secondo luogo l’accorpamento di Arezzo con Siena e Grosseto va a nostro avviso comunque evitato, in quanto produrrebbe una Provincia somigliante più a una Regione (sarebbe dimensionalmente superiore a 8 regioni italiane) che a un ente di area vasta come ipotizzato dalla legge 135/2012. B) Grosseto e Siena possono essere accorpate in un’unica Provincia, rammentando tuttavia che la dimensione territoriale così ottenuta appare estremamente elevata (8.326 Kmq), con conseguente difficoltà a svolgere funzioni e servizi. C) L’accorpamento delle Province di Pisa e Livorno in un unico ente appare coerente con i criteri di legge. D) Dall’applicazione della legge 135/2012 risulta a nord della Toscana una Provincia composta da Lucca e Massa Carrara. E) Per Prato e Pistoia si deve conseguentemente prevedere una deroga, avendo le due Province rispettato ampiamente il numero di residenti (544.301) ma non i kmq necessari. A seguito di quanto sopra risulta per la Città metropolitana un percorso separato, come previsto all’articolo 18. La proposta delle Province toscane risulta la seguente, come da cartina allegata: Arezzo - Grosseto e Siena - Pisa e Livorno - Massa-carrara e Lucca - Prato e Pistoia (con deroga) Le Province toscane ribadiscono infine la necessità di evitare un eccessivo impoverimento dei territori e, soprattutto, delle città capoluogo di provincia attuali con riferimento alla presenza sul territorio degli uffici statali che hanno dimensione provinciale. Seguendo i criteri proposti, in attuazione dell’indirizzo del Governo e dello spirito della legge (ma il tema non è dell’oggi), è possibile pensare a una organizzazione equilibrata di funzioni pregiate diffuse nel territorio toscano (prefetture, questure, ispettorati, provveditorati scolastici, camere di commercio ecc.). Si tratta tuttavia di una partita aperta, che non è oggetto di diretta decisione regionale, ma che va tenuta presente nella stessa evoluzione legislativa.  
   
   
MARCHE: IL PRESIDENTE SPACCA INCONTRA IL SOTTOSEGRETARIO CATRICALA’  
 
Ancona, 8 ottobre 2012 - Le priorità delle Marche sotto la lente di ingrandimento del governo nazionale. Il 4 ottobre il presidente della Regione Gian Mario Spacca a margine della visita del Pontefice a Loreto, ha incontrato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. L’incontro è stata utile per sottoporre all’attenzione del rappresentante del Governo, le priorità delle Marche che “troppo spesso – ha affermato Spacca - scontano gravi penalizzazioni nella programmazione del Governo nazionale: gran parte degli investimenti strategici di settore per la crescita e la coesione della Comunità marchigiana sono infatti realizzati con risorse proprie regionali ed europee. Le Marche sono la regione in Italia con la più elevata vocazione produttiva (in termini di quota di occupati) e con il più alto tasso di imprenditorialità (numero di imprese attive sulla popolazione). Sono pertanto fortemente esposte alla congiuntura internazionale: la difesa della competitività del sistema regionale richiede necessariamente un impegno congiunto delle Istituzioni per stimolare consistenti investimenti”. Progetti Infrastrutturali Le Marche stanno recuperando uno storico gap di dotazione infrastrutturale, ma ancora i ritardi e le penalizzazioni nella programmazione nazionale sono profondi. “Chiediamo – ha detto ancora Spacca - di accelerare la predisposizione del progetto per realizzare la Sgc E-78 “Fano-grosseto” con gli strumenti del contratto di disponibilità e della società di progetto tra Regioni e Governo; accelerare i lavori sulla Ss 76 sollecitando la Società Quadrilatero e le imprese che realizzano i lavori; assegnare almeno 150 milioni di euro al completamento del lotto 2.2 della Pedemontana delle Marche, tramite il Ministero Infrastrutture, utilizzando i residui dei progetti non realizzati che saranno accertati dal Cipe del 12 ottobre p.V.; intervenire presso l’Anas per accelerare il completamento dell’aggiudicazione dei lavori del progetto di collegamento tra il porto di Ancona e l’Autostrada A14; evitare continui tagli ai servizi ferroviari e del trasporto pubblico locale; prevedere l’Alta velocità anche lungo la dorsale adriatica marchigiana; rafforzare il ruolo dell’Aeroporto delle Marche nel Piano nazionale, anche con finanziamenti specifici”. Su scala europea Spacca ha auspicato che il Governo nazionale si attivi per estendere a Sud il Corridoio Baltico-adriatico, che ora si ferma a Ravenna, anche a sostegno del progetto di Macroregione Adriatico-ionica che il Sottosegretario Catricalà ha detto di condividere pienamente. 44 Milioni Di Euro Per L’emergenza Neve Le Marche chiedono 44 milioni di euro per il rimborso delle spese sostenute dagli Enti locali per le attività di emergenza. Il Ministro dell’Interno Cancellieri aveva assicurato alla Conferenza delle Regioni che lo Stato avrebbe in ogni caso assicurato la copertura di tali spese: si chiede il rispetto di tale impegno. “Si tratta – ha spiegato il presidente - del rimborso per gli interventi urgenti a tutela della pubblica e privata incolumità e per assicurare il ripristino e la prosecuzione dei servizi pubblici essenziali. La mancata copertura di tali oneri rischia di provare il dissesto degli Enti locali. Per questo è necessaria anche la previsione di una deroga al patto di stabilità per gli interventi dipendenti da calamità naturali”. Risorse Per Lavoro, Sviluppo E Innovazione Le Marche sollecitano interventi speciali per le maggiori crisi territoriali (Piceno, Accordo Val Vibrata) e aziendali (Fincantieri, ex-Ardo, indotti locali, altri) di dimensione nazionale, Si chiede anche l’approvazione dei progetti presentati, o in corso di presentazione sui bandi nazionali cluster tecnologici e smart city: tali progetti sono fondamentali per sostenere la strategia di “difesa attiva” dell’economia regionale basata su investimenti in ricerca e innovazione.  
   
   
PATTO STABILITA´, MINISTRO GRILLI FIRMA DEROGA PER SICILIA  
 
Palermo, 8 ottobre 2012 - Il ministro dell´Economia, Vittorio Grilli, ha firmato il 4 ottobre l´intesa con la Regione siciliana che consentira´ di derogare al Patto di stabilita´ 2012. Potranno cosi´ essere sbloccati 600 milioni da destinare alla spesa e 300 milioni per impegni su investimenti futuri. "E´ un ottimo risultato che viene fuori da un negoziato serrato con il ministero dell´economia e con la ragioneria generale dello stato e che ha riconosciuto le ragioni della Sicilia". Lo ha detto l´assessore all´Economia, Gaetano Armao, dopo la firma del ministro dell´Economia, Vittorio Grilli, all´intesa con la Regione siciliana che consentira´ di derogare al Patto di stabilita´ 2012. "E´ stato annunciato anche il prossimo sblocco di somme dovute alla Regione per il comparto sanitario per circa 200 milioni. Questi provvedimenti - ha continuato Armao - danno atto del percorso di risanamento e riduzione della spesa che la Regione siciliana ha portato avanti, porta avanti e dovra´ continuare a portare avanti. Su questo solco, dopo la delibera sulla revisione della spesa, e´ stata emanata e inviata a tutti gli enti e societa´ partecipate la direttiva che rende operativa la revisione. Siamo la prima regione d´Italia a dare piena attuazione alla spending review, contenendo i costi. Tuttavia, e´ necessario puntare agli investimenti. Di quest´ultimo tema ho parlato, anche nel ruolo di coordinatore della commissione affari comunitari e internazionali della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, con il ministro Barca, per tornare a chiedere che le spese per i fondi europei siano esclusi dal patto di stabilita´ e che anzi sia raddoppiata la quota di esenzione del confinanziamento dei fondi europei. Se cio´ non dovesse avvenire, ci troveremmo costretti a scegliere tra l´assurda alternativa di perdere i fondi europei o sforare il patto di stabilita´. Il governo della Regione, in questo caso dara´ priorita´ all´impegno dei fondi europei. La deroga al patto, intento, dara´ una prima risposta a questioni fondamentali per le imprese, la scuola, le famiglie, gli enti locali".  
   
   
PUGLIA, RIORDINO PROVINCE: SÌ A CABINA REGIA, NO A SPRECO CONS. AUT. LOCALI  
 
Bari, 8 ottobre 2012 - Di seguito, una nota dell’assessore agli Enti Locali, Marida Dentamaro, a seguito delle prese di posizione dei Presidenti pugliesi di Anci e Upi sul riordino delle Province. Come è noto Anci e Upi hanno chiesto alla Regione i motivi del mancato insediamento del Consiglio delle Autonomie Locali (Cal). “Siamo orgogliosi di aver optato per un organismo snello come la Cabina di regia, riconosciuto anche dalla legge statale, evitando di ricorrere all’ennesimo poltronificio – replica l’assessore ai Presidenti Schittulli e Perrone. E’ bene che i cittadini sappiano, una volta per tutte, di che cosa si tratta: il Cal, richiesto a così gran voce, consisterebbe in una “seconda camera” del Consiglio Regionale, composta da settanta rappresentanti di Comuni, Province e … persino Comunità Montane (enti in liquidazione!), con connessi apparati di supporto e relativi costi. Seguitare a recriminare sul loro mancato insediamento, in tempi di tagli dolorosi quanto necessari, mentre persino per il Parlamento nazionale si studia come superare il bicameralismo, è atteggiamento che lascia veramente allibiti”. “E’ bene poi sottolineare – prosegue Marida Dentamaro – che in questa fase delicata del riordino delle Province, alle formali convocazioni della Cabina di regia si sono aggiunti innumerevoli incontri estesi a tutti i Presidenti, i Sindaci e persino i Consiglieri comunali, oltre ad una mia diretta partecipazione a sedute di tanti Consigli comunali; abbiamo utilizzato – naturalmente a costo zero – sale della Fiera del Levante e del Consiglio Regionale, ivi compresa l’aula delle sedute consiliari, per ospitare gli amministratori locali interessati a partecipare, approfondire e confrontarsi su un tema così complesso per le sue ricadute sui diversi territori. Altro che Cal! “ Del resto non è un caso che molte Amministrazioni comunali si stiano pronunciando, come ha correttamente sottolineato il Presidente dell’Anci Puglia Perrone, rivendicando la scelta di attendere, appunto, le delibere dei singoli Comuni. “A Perrone devo lealmente dare atto - conclude l’assessore - di comportamenti sempre costruttivi e improntati a spirito di collaborazione istituzionale”.  
   
   
AOSTA: INCONTRO IN REGIONE SULLE MISURE ANTICRISI PER IL 2013  
 
Aosta, 8 ottobre 2012 - Le misure anticrisi 2013 sono state l’argomento del tavolo di confronto convocato per la mattinata del 4 ottobre a Palazzo regionale dal Presidente della Regione Augusto Rollandin e dall’Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Leonardo La Torre. I rappresentanti del Governo regionale hanno infatti illustrato le disposizioni dedicate agli aiuti straordinari a famiglie e imprese che saranno contenute nella prossima Legge finanziaria e che hanno avuto il loro inizio nel 2009. Rispetto allo scorso anno, le modalità di intervento presentano due distinguo, giustificati dal Presidente e dall’Assessore con le forti riduzioni al bilancio regionale dovute alle continue manovre del Governo per porre rimedio al risanamento dei conti pubblici: la sospensione di una sola semestralità delle rate dei mutui regionali, per quanto riguarda le famiglie, e la cancellazione della riduzione delle tariffe comunali a sostegno dei meno abbienti. Nel complesso l’impegno di spesa di oltre 100 milioni di euro a favore delle misure straordinarie anticristi verrà mantenuto, come è stato sottolineato dall’Assessore La Torre che ha aggiunto: «la volontà politica che si tradurrà nelle cifre del bilancio che presenteremo il prossimo mese in Consiglio regionale è di sostenere ancora gli interventi a favore di famiglie e imprese perché crediamo che sia quanto mai importante. Le rimodulazioni applicate sono davvero poche per mantenere fede a quell’impegno preso agli inizi del 2009 quando la crisi è cominciata e quando abbiamo iniziato a capire che era il prologo di un momento di grandi difficoltà per tutto il sistema». «I governanti romani parlano di ripresa ma qui nella nostra realtà, al momento, i segnali in questo sono davvero deboli». - Ha detto il Presidente Rollandin nel corso dell’incontro al quale hanno partecipatoi rappresentanti dei Consorzi Fidi, il Presidente di Finaosta, quello del Celva e quello della Chambre, così come i delegati delle Associazioni di volontariato che operano a favore delle famiglie, gli operatori di turismo, commercio, industria, artigianato e trasporti e i delegati delle organizzazioni sindacali. Da parte di tutti un plauso a quanto l’Amministrazione regionale ha fatto in questi anni per lo “stato sociale” e per quanto è in previsione per il prossimo anno. Dal canto suo il Presidente Rollandin ha aggiunto: «riproporremo anche per il 2013 un intervento speciale a sostegno di famiglie e imprese. Intervento che, tenendo conto di quanto viene chiesto da parte del Governo centrale alle Regioni e soprattutto alle Speciali, è uno sforzo importante per il bilancio regionale, sforzo che crediamo comunque utile per il mantenimento del tessuto sociale e economico della nostra Regione».  
   
   
UN SINDACO UMBRO DIFENDE L´AUTONOMIA TRENTINA  
 
Trento 8 ottobre 2012 - "Ragionare attorno al tema dell´autonomia a prescindere dal nostro territorio è possibile". E´ quanto ha affermato il presidente della Provincia Lorenzo Dellai incontrando il 5 ottobre Riccardo Maraga, sindaco della città umbra di Amelia e autore della lettera in difesa dell´Autonomia del Trentino che era apparsa sui quotidiani locali a metà luglio. Parole, quelle scritte nella lettera ai giornali dal sindaco umbro - ricevuto da Dellai assieme all´onorevole Laura Froner ed al consigliere Mauro Ottobre - che "tengono conto dei principi di autogoverno e responsabilità che da tempo stiamo cercando di porre in evidenza". "Il sindaco - ha aggiunto Dellai - si è fatto portavoce di una domanda di autonomia avanzata da tutti i territori, per giunta in un momento come questo in cui le istanze centraliste sono sempre più forti". Riccardo Maraga è giunto oggi in Trentino per partecipare all´incontro "L´autonomia Vista da fuori" che si terrà questa sera ad Aldeno presso l´aula magna delle Scuole elementari in Via Xxv Aprile. All´incontro, che si propone di mostrare come il modello trentino sia molto apprezzato e difeso anche nelle altre regione da chi veramente conosce il nostro modello di autogoverno, Maraga interverrà assieme ad Andrea Mostacchetti, fondatore del movimento "Autonomia della Valtellina e della Valchiavenna", al consigliere Mauro Ottobre e allo storico Lorenzo Baratter.  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER SULL´INCARICO PER LO STUDIO CONTRO LO SPOPOLAMENTO  
 
 Bolzano, 8 ottobre 2012 - Una problematica complessa come quella della lotta allo spopolamento della montagna, che come noto è una delle priorità della Giunta provinciale, va affrontata con tutte le risorse disponibili allo scopo, a cominciare da esperti che vantano esperienza trasversale e pluriennale in materia, un´esperienza che permette loro di avere una visone complessiva della delicata tematica: è quanto ricorda il presidente Luis Durnwalder commentando la notizia di un´indagine della Corte dei conti. Il monitoraggio costante della situazione e le misure da adottare per evitare lo spopolamento delle aree di montagna sono una delle priorità della Giunta provinciale, che allo scopo intende utilizzare tutte le risorse disponibili, anche in termini di esperienza sul campo e di conoscenze specifiche della materia. Un primo passo aveva fornito alla Giunta solo i dati relativi all´esodo in molti Comuni altoatesini. Ma per avviare misure di contrasto mirate è necessario andare a fondo nell´analisi delle cause, capire cosa alimenta il fenomeno, anche perchè investe Comuni con caratteristiche diverse tra loro. Per questo la Giunta, osserva il presidente Luis Durnwalder commentando la notizia delle indagini della Corte dei conti, ha deciso di partire dall´elaborazione di uno studio specifico e dettagliato come base su cui costruire un programma di intervento in grado di contrastare e prevenire l´esodo dalle zone periferiche dell´Alto Adige. "Era necessario elaborare questo studio sul rischio esodo e lo abbiamo affidato ad esperti con la necessaria esperienza." Si tratta di persone che alla preparazione specifica aggiungono esperienza pluriennale negli ambiti dello sviluppo regionale, dell´accompagnamento dei programmi previsti dall´Ue a favore delle aree svantaggiate, dell´amministrazione locale, del coinvolgimento attivo di cittadini e Comuni. Un´esperienza dunque trasversale e non settoriale, che permette a questi esperti di avere una visione complessiva della delicata tematica. "Proprio questa esperienza è confluita nello studio elaborato", conclude Durnwalder.  
   
   
OTTO GIOVANI NORVEGESI IN ARRIVO A GREVE IN CHIANTI CONTINUA IL RAPPORTO SPECIALE CON I COMUNI DEL FIORDO DI HARDANGER: SI PREANNUNCIANO GIORNATE PIENE DI INCONTRI E RIFLESSIONI. ANCHE SULLA RAPPRESENTANZA DEI GIOVANI IN POLITICA  
 
Greve In Chianti, 8 ottobre 2012 - Il rapporto fra Greve in Chianti e i sette Comuni dell’Hardangerfjord continua ad arricchirsi e ad evolversi. Iniziato tre anni fa si è consolidato in un’amicizia sincera (non si tratta di un gemellaggio ufficiale) che ha visto frequenti visite in Chianti dei primi cittadini e, nel 2010, una delegazione grevigiana in tour in questo territorio, fra i più belli di tutta la Norvegia. Lunedì 8 ottobre infatti arrivano nel capoluogo grevigiano otto giovani norvegesi (accompagnati da due adulti) che compongono il Consiglio della Gioventù di Hardanger, organo direttivo che raggruppa giovani dei sette comuni, eletti democraticamente di anno in anno. “Venendo a Greve in Chianti – hanno sottolineato i ragazzi prima della loro partenza – vorremmo, grazie anche alle nostre esperienze positive,stimolare sia i politici che la gioventù locale ad instituire un consiglio della gioventù. Questa sarebbe una grande opportunità per i giovani di far sentire la loro voce, e per i politici di assicurarsi una generazione futura di amministratori abili e responsabili”. “E’ una splendida amicizia – sottolinea il sindaco di Greve in Chianti Alberto Bencistà – fatta di sincerità e senza tanti formalismi. Ricordo ancora l’entusiasmo con il quale, lo scorso anno nell’ambito di Cuochi e Beccai, è stato accolto lo stand degli amici norvegesi in piazza Matteotti, dove hanno esposto i loro splendidi prodotti: mele, salmone, formaggio”. “Quest’anno – conclude il primo cittadino – si sta sviluppando un’altra iniziativa, voluta dai giovani norvegesi e aperta ai loro coetanei grevigiani. L’intenzione infatti è quella di proporre anche a Greve l’esperienza del consiglio dei giovani norvegesi come momento di approccio alla vita politica e istituzionale”. La delegazione (ospite delle famiglie grevigiane) rimarrà a Greve in Chianti fino al 13 ottobre: saranno giornate intense, ricche di visite alle varie realtà del territorio (sia dal punto paesaggistico che produttivo), puntate a Firenze, corsi nelle scuole (di spagnolo, di inglese), laboratori di ceramica, di musica, di scienze motorie. Grande attenzione, in collaborazione con Radio Chianti Web, al contatto fra giovani: in questo senso sarà centrale la serata di venerdì 12 ottobre proprio presso la sede dell’emittente. Con trasmissione a partire dalle 17 e aperitivo dalle 19 aperto a tutta la cittadinanza. Il giorno prima invece, giovedì 11 ottobre, alle 17 nella sala del consiglio comunale, incontro con sindaco e giunta, consegna dei doni, piccolo dibattito. Saranno giorni intensi, al termine dei quali però il legame fra Greve in Chianti e questo splendido fiordo nel sud-ovest della Norvegia sarà ancora più ricco e stretto. Nel nome, ed è fondamentale, dei giovani.  
   
   
AUR ATTIVA PROGRAMMA EURODISSÉE: SEI MESI DI TIROCINIO PER GIOVANI EUROPEI IN IMPRESE UMBRE  
 
Perugia, 8 ottobre 2012 - Un occasione per allargare i propri orizzonti, le conoscenze professionali ed i rapporti con diverse regioni europee: è quanto rende possibile il progetto europeo Eurodyssée, al quale aderisce la Regione Umbria attraverso l’Aur , l’Agenzia Umbria Ricerche. Il programma si basa sul principio della reciprocità tra regioni europee al fine di garantire, da un lato, l’invio di giovani umbri nelle regioni aderenti a Eurodyssée e, dall’altro, l’accoglienza di tirocinanti stranieri nel nostro territorio, alle stesse e medesime condizioni. In sostanza si offre ad imprese, enti pubblici e privati dell’Umbria l’occasione di impiegare le competenze di un giovane formatosi in un altro paese europeo, e al giovane, la possibilità di realizzare la propria esperienza in settori che spaziano dall’ambito privato all’amministrazione pubblica agli enti di ricerca, e di perfezionare, allo stesso tempo, una lingua straniera. Alle imprese umbre il programma offre l’opportunità di ospitare per 6 mesi giovani stranieri, utilizzandone le competenze linguistiche, professionali, i rapporti e legami con il Paese d’origine. Le imprese hanno così l’occasione di offrire a giovani europei un’esperienza di lavoro (i cui costi sono coperti da Eurodyssée), di lasciare entrare nuove idee nel proprio business e di internazionalizzare i propri orizzonti. Ai giovani residenti in Umbria con un’età compresa fra i 18 e i 30 anni, invece, Eurodyssée offre l’opportunità di acquisire un’esperienza professionale presso imprese straniere. I giovani saranno seguiti e assistiti dai coordinatori del programma. Il funzionamento dell’iniziativa è garantito attraverso la predisposizione di una banca dati composta da nominativi di imprese ed enti pubblici/privati che si rendano disponibili a partecipare al progetto ospitando i tirocinanti, l’individuazione di strutture ricettive idonee ad ospitare i tirocinanti per il periodo di stage, l’organizzazione e il finanziamento della formazione linguistica (della durata di circa un mese) e la copertura sociale e assicurativa dei tirocinanti. Al programma partecipano, insieme all’Umbria e alla Valle d’Aosta per l’Italia, diverse regioni dell’Austria, Bosnia, Francia, Germania, Norvegia, Romania, Spagna, Belgio, Croazia, Georgia, Portogallo, Serbia e Svizzera  
   
   
MARCHE: 8,5 MLN PER IL PROGETTO FARE IMPRESA 2 PUBBLICATO IL BANDO; DOMANDE DA PRESENTARE ENTRO 30/11  
 
 Pescara, 8 ottobre 2012 - Ammonta a poco più di 8,5 milioni di euro la dotazione finanziaria del progetto "Fare impresa 2", che l´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, ha presentato il 4 ottobre in coincidenza della pubblicazione del bando sul Bollettino ufficiale telematico della Regione. "Fare impresa 2", del Piano operativo del Fondo sociale europeo, rappresenta la prosecuzione di "Fare impresa 1" che, come ha precisato Paolo Gatti, "tanto successo ha ottenuto tra i giovani e ha permesso a 153 imprenditori di raccogliere la sfida culturale che abbiamo lanciato. Ora con Fare impresa 2 vogliamo proseguire questa sfida, mettendo a disposizione di chi vuole investire sul proprio talento 8,5 milioni di euro". Rispetto al primo progetto, Fare impresa 2 presenta due importanti novità. "La prima - ha spiegato l´assessore al Lavoro - riguarda l´innalzamento fino al 75% del contributo a fondo perduto (il precedente progetto ne prevedeva il 50%) pari ad un massimale di 80 mila euro per la nascita di nuove imprese; la seconda novità è rappresentata dalla semplificazione amministrativa della procedura per l´ammissione a finanziamento in modo da rendere il progetto più snello". A questi elementi si aggiunge anche l´importante novità sostanziale della formazione ex post: "Dopo l´approvazione del progetto - aggiunge l´Assessore - daremo un supporto formativo ai neo imprenditori aggiudicatari per acquisire strumenti operativi indispensabili per affrontare al meglio questa sfida. Elementi, questi, che ci fanno ritenere che anche questa seconda edizione di Fare impresa avrà successo, anche perché ci sono molti abruzzesi che in questo momento così difficile stanno dimostrando coraggio e tenacia, gli stessi elementi che ci stiamo mettendo noi come decisori pubblici. Solo così - ha concluso Gatti - è possibile venir fuori da questo momento così duro". Nel dettaglio, il bando prevede che il contributo sia finalizzato all´acquisto di beni nuovi, sia materiali che immateriali. L´investimento può essere effettuato mediante l´acquisto in proprietà e/o l´acquisizione in leasing dei beni. Possono beneficiare delle agevolazioni le Pmi di nuova costituzione, che al momento della presentazione della domanda di finanziamento non abbiano ancora conseguito ricavi né effettuato investimenti strutturate in forma individuale, societaria o cooperativistica, aventi sede operativa o domicilio fiscale nel territorio abruzzese. Non possono beneficiare delle agevolazioni società o cooperative della cui compagine facciano parte: persone giuridiche, persone fisiche che abbiano già fruito nei due anni precedenti la domanda, di finanziamenti pubblici direttamente finalizzati alla costituzione, all´avvio o all´ulteriore implementazione di attività imprenditoriali, persone fisiche già titolari di impresa, della quale la nuova attività costituisca integrazione verticale. Le istanze dovranno pervenire entro il 30 novembre alla Regione Abruzzo  
   
   
POSTE: I SINDACI DIFENDONO I PRESIDI IN PROVINCIA L’INCONTRO CON IL VICEPRESIDENTE FERRARI. CONTINUA IL CONFRONTO PER SALVARE GLI UFFICI POSTALI A RISCHIO  
 
 Parma. 8 ottobre 2012 – E’ un impegno comune quello assunto dai Sindaci e dalla Provincia per salvaguardare gli uffici postali, veri e propri presidi del territorio. Una volontà emersa anche il 5 ottobre durante l’incontro che il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari ha avuto con gli amministratori dei comuni del Parmense ( 18) in cui trovano sede i 27 sportelli inseriti nel piano di chiusura e razionalizzazione di Poste italiane. Nella riunione di oggi in particolare si fatto il punto degli incontri che Poste Italiane ha avuti in ogni Comune, per tracciare il quadro d’insieme e pianificare le azioni successive.“ La situazione che emerge è ancora interlocutoria e permane una forte preoccupazione – spiega Ferrari - solo in pochi casi Poste Italiane propone la chiusura degli uffici, nella grande maggioranza si tratta invece di ristrutturazioni che implicano a volte la riduzione dei giorni di apertura e una nuova verifica di efficienza il prossimo anno”. “Tutti gli amministratori hanno manifestato la necessità di avere da Poste più informazioni e dati sull’economicità dei singoli uffici postali inseriti nel piano – continua Ferrari - c’è la disponibilità a proseguire il confronto anche per valutare un ulteriore percorso legato all’eventuale conferimento della gestione di alcuni servizi comunali agli uffici postali che potrebbero restare in vita grazie a nuove funzioni. Come è comprensibile si tratta di una scelta di lungo termine che merita attente valutazioni”. L’incontro si è concluso anche con la decisione di mantenere i collegamenti con la Regione dove la vicepresidente Simonetta Saliera coordina il Tavolo con la direzione centrale di Poste Italiane.all’incontro in Provincia sono intervenuti i sindaci ed amministratori dei comuni di Parma, Bardi, Bedonia, Medesano, Terenzo, Montechiarugolo, Calestano, Borgo Val di Taro, Varano Melegari, Compiano, Noceto, Neviano, Tornolo, Langhirano e Fornovo.  
   
   
FVG: CASSA INTEGRAZIONE SETTEMBRE IN CALO RISPETTO AL 2011  
 
 Trieste, 8 ottobre 2012 - Nel corso del mese di settembre 2012 le ore di Cig (Cassa integrazione guadagni) autorizzate in Friuli Venezia Giulia sono state complessivamente 1.676.406, in diminuzione nel confronto tendenziale (-2,3 pc) e in aumento nel confronto congiunturale (+22,3 pc). La Cigo è diminuita del 5,2 pc a livello tendenziale e del 42,4 pc a livello congiunturale, mentre la Cigs è diminuita del 7,5 pc a livello tendenziale ed è cresciuta dell´88,6 pc a livello congiunturale. "Va rilevato - osserva l´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi - che quest´ultimo dato relativo all´aumento della Cigs nel congiunturale è fortemente determinato dalla provincia di Gorizia, che registra un aumento del 1454 pc, una cifra che condiziona sensibilmente l´andamento positivo sia di Trieste (-93.8), che di Udine (-13) e Pordenone (-61,4 pc)". "Per quel che riguarda invece la cassa integrazione ordinaria - continua l´assessore - preoccupa il dato riferito alla provincia di Trieste (+238 pc), dove evidentemente gli effetti della crisi sono sopraggiunti in ritardo rispetto al resto della regione, che infatti a eccezione del capoluogo fa registrare un calo generalizzato nelle altre province: -57,8 pc a Pordenone, -59,4 a Udine e -25,3 a Gorizia".  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: I DIVARI SALARIALI TRA DONNE E UOMINI IN ITALIA E IN EUROPA RESTANO MARCATI. OCCORRE INTERVENIRE CON UNA PIÙ COMPIUTA LEGISLAZIONE EUROPEA  
 
 Lecce, 8 ottobre 2012 - Non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa le donne continuano a guadagnare molto meno dei loro colleghi uomini. Non esiste settore, né paese, in cui ci sia un’effettiva parità almeno stando ai dati diffusi nei vari stati Ue. Basti verificare quanto è risultato da un interessante studio pubblicato in data odierna dell’Ufficio federale di statistica tedesco sui livelli salariali del 2010, a seguito del quale è stato appurato in maniera oggettiva che il divario della retribuzione tra donne e uomini è diminuito negli ultimi anni a malapena e che costituisce un problema europeo sul quale Giovanni D’agata fondatore dello “Sportello dei Diritti” lancia l’ennesimo allarme per un intervento dell’Ue urgente e improcrastinabile. Nella progredita (anche in termini di diritti per i lavoratori) terra teutonica, la retribuzioni orarie lorde medie delle donne risultano essere del 22 per cento inferiori a quella dei loro colleghi a fronte di una differenza del 23 % nel 2006. Un misero 1% in quasi cinque anni. Ma le principali differenze riguardano i livelli dirigenziali. Le donne manager guadagnano il 30 % dei loro colleghi uomini: la loro retribuzione lorda media è 27,64 €, il contrasto dei capi maschi a 39,50 Euro. Simile per dimensioni, le differenze tra i tecnici (30 per cento), nelle professioni (28 per cento), ed artigiani (25 per cento). Solo tra gli impiegati può essere verificata una certa uguaglianza anche se il divario si attesta sul 4%. Anche l’età è un fattore che acuisce progressivamente le divergenze tra sessi. Mentre la differenza per coloro che hanno meno di 24 anni si stabilizza a “solo” il 2 %, nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni di età all’ 11%, tra i 35 e i 44 anni al 24 %, raggiunge i massimi livelli nella fascia antecedente all’età pensionabile tra i 55 - e 64 anni con il 28 % con evidenti riverberi anche sui valori delle pensioni. Un ultimo fattore discriminante riguarda il livello di istruzione che acuisce le differenze tra i generi. Per le basse qualifiche (ad esempio, la scuola primaria o secondaria) è pari all’11%. Per l’istruzione superiore la distanza si attesta al 19 %. Le donne con la laurea hanno una retribuzione media inferiore del 27 % rispetto agli uomini con lo stesso titolo. I dati rilevati anche in Germania sono un ennesimo campanello d’allarme che dovrebbe spronare i governi, a partire da quello dello stato italiano nel quale le divergenze sono ancora più marcate come risulta dalle statistiche che giorno dopo giorno vengono diffuse, a farsi promotori di un intervento europeo definitivo che serva a rimuovere tutti gli ostacoli che determinano differenze così elevate tra donne e uomini nel mondo del lavoro e nel mercato europeo.  
   
   
IL FESTIVAL DELLA FAMIGLIA A RIVA DEL GARDA DAL 25 AL 27 OTTOBRE  
 
 Trento, 8 ottobre 2012 - Dal 25 al 27 ottobre Riva del Garda diventerà la capitale della famiglia. La nota cittadina sul lago di Garda accoglierà, infatti, il "Festiva della Famiglia", organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia - e dalla Provincia autonoma di Trento. Il Festival si propone di indagare sul ruolo svolto dalla famiglia all´interno della società e di indicare percorsi innovativi a sostegno delle politiche familiari. Tre giorni di conferenze, stand espositivi, laboratori, spazi di animazione, mostre, fiabe, film, proposte editoriali per parlare di famiglia a 360°. Alto il profilo dei relatori e dei rappresentanti istituzionali. Il ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione con delega alle politiche per la famiglia, Andrea Riccardi e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, apriranno assieme all´assessore Ugo Rossi e al sindaco Adalberto Mosaner, la tre giorni di lavori. Confermata anche la presenza del presidente del Consiglio Mario Monti e del sottosegretario alla Pubblica istruzione Marco Rossi Doria. "Se cresce la famiglia, cresce la società", questo lo slogan scelto per promuovere il Festival della Famiglia: tre giorni di appuntamenti nei quali si alterneranno oltre cinquanta relatori per parlare di famiglia, di crisi economica, di processi educativi, di invecchiamento della popolazione, di nuove tecnologie a servizio della famiglia, di comunicazione e programmazione delle politiche familiari.. "All´interno della crisi economica – dichiara il ministro Andrea Riccardi - c´è un´altra crisi: sociologica, antropologica. Che è la crisi del tessuto sociale del Paese. Quelle reti che avevano fatto parte della nostra storia si sono dissolte, o ritratte. Penso anche alla rete di più “lunga durata” della società italiana, la famiglia appunto. Da soli siamo tutti più deboli. Di qui l’immenso valore dell’orizzonte familiare". La famiglia è il bene più prezioso di una società umana - scrive a sua volta il presidente Lorenzo Dellai - proprio perché in essa vive la “scuola” della naturalezza, s’incarna quella palestra propedeutica che aiuta il bambino a diventare adulto e, poi, cittadino attivo. È questa la famiglia alla quale ci siamo riferiti noi amministratori pubblici, quando – com’è avvenuto di recente – abbiamo elaborato, discusso e infine approvato una legge provinciale che raccoglie e riordina tutti gli interventi pubblici decisi a favore dei nuclei familiari. È ancora questa la famiglia alla quale abbiamo pensato, nell’istituire un’apposita Agenzia, strumento agile e diversificato per dare un senso compiuto ai mille rivoli degli interventi di settore. È infine questa la famiglia alla quale abbiamo pensato tutte le volte che sono stati emanatii provvedimenti anticrisi". Il Festival della Famiglia fornisce un’opportunità di rilievo per l’individuazione di ulteriori strategie e percorsi a sostegno delle politiche familiari, non trascurando le dinamiche e le interazioni territoriali. Il Festival si aprirà nel cortile interno della Rocca di Riva del Garda giovedì 25 ottobre alle 14.30, con la cerimonia introduttiva e i discorsi delle autorità. Successivamente ci si sposterà al Palazzo dei Congressi in riva al lago con la prima conferenza in programma, dedicata alle "politiche per la famiglia e crisi economica". Ad analizzare i dati tra i relatori spiccano i nomi di Linda Laura Sabbadini dell’Istat, di Pierpaolo Donati, presidente dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia e del presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua. Il tavolo di chiusura della giornata servirà per presentare le "alleanze locali per la famiglia" attraverso il tema dei Distretti famiglia trentini: valide esperienze di politiche locali atte a promuovere il benessere delle famiglie che esistono sul territorio. Venerdì 26 ottobre si affronteranno diverse tematiche cruciali dell´età contemporanea. Al mattino "i processi educativi", ovvero quali sfide si presentano oggi ai diversi contesti educativi e quali misure è necessario mettere in campo affinché sia garantito l´armonico sviluppo della personalità del singolo cittadino. Il sottosegretario alla pubblica istruzione, Marco Rossi Doria porterà sul tavolo il percorso attuale del Governo in carica. Seguirà l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra generazioni": tema dettato quest’anno dall´Unione Europea. Utile individuare politiche sociali efficaci per convertire il fenomeno dell´invecchiamento della popolazione e gli oneri sociali che comporta. Sulla problematica dibattono Daniela Pompei, collaboratrice del ministro Riccardi, insieme a Carla Casciari, assessore regione Umbria, ed importanti associazioni di settore. Nel pomeriggio "smart cities e digital-divide", per coniugare i nuovi modelli organizzativi e colmare la distanza fra genitori e figli. In questo tavolo, il parere di Confindustria, del Politecnico di Milano e di rappresentanti di note multinazionali presenti in Italia, provano a tracciare i percorsi futuri del benessere di città e famiglie. Da ultimo il tavolo "comunicare e informare" per capire come facilitare l´accesso alle strumentazione informatiche e le informazioni a tutte le famiglie. Sarà utile ascoltare Roberto Farnè dell’Università di Bologna, don Antonio Sciortino, responsabile della testata Famiglia Cristiana e Gianfranco Noferi direttore di Raisat Ragazzi. La chiusura del Festival, sabato 27 ottobre, è affidata in prima battuta al tavolo del "family audit", marchio di cui la Provincia autonoma di Trento ha avviato la sperimentazione a livello nazionale. Il dibattito è tenuto da ricercatori internazionali sulle politiche familiari di Usa e Spagna insieme all’Università di Trento e il servizio studi della Banca d’Italia. Successivamente, il tavolo della "programmazione delle politiche familiari" che vede al centro del dibattito il recente Piano nazionale per la famiglia varato dal Governo italiano: a parlarne il capo dipartimento per le politiche della famiglia, Federico Fauttilli, con Francesco Belletti del Centro Internazionale Studi Famiglia, Giovanni Bertin dell’Università Cà Foscari di Venezia e Kai Leichsenring ricercatore del Centro europeo di ricerche sulle politiche sociali di Vienna. Le conclusioni della tre giorni trentina spetteranno al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, affiancato dal ministro Andrea Riccardi e dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai. L´evento ospiterà anche la quarta edizione della mostra "Foto Famiglia" - l´inaugurazione è prevista il 25 ottobre alle 18.30 - raccolta di fotografie tratte dagli album di famiglia, che racconta i momenti più intimi e importanti della vita degli italiani, dalla data storica dell´Unità d´Italia fino ai primi anni ´60. Tutti i tre giorni del Festival il centro storico di Riva del Garda si animerà con numerose attività : la libreria in piazza, fiabe in famiglia, laboratori creativi, spazi di animazione, lo scrittore racconta. Di sera film e spettacoli teatrali fra cui "Il mistero delle fiabe rubate" con i protagonisti de "La Melevisione" il 26 ottobre alle 21 al Palazzo dei Congressi. Il Festival, sotto l´alto patronato del presidente della Repubblica, è organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia e dalla Provincia autonoma di Trento, con la collaborazione del Comune di Riva del Garda. (at) Per informazioni www.Festivalfamiglia.it  si consiglia di effettuare l’iscrizione on line attraverso la sezione dell’accreditamento  
   
   
CONSIGLIERA DI PARITÀ IN UMBRIA: INSEDIATE ELENA TIRACORRENDO E CRISTHIA FALCHETTI BALLERANI  
 
Perugia, 5 ottobre 2012 - Scambio di consegne il 3 ottobre in Regione tra la consigliera regionale di parità entrante, Elena Tiracorrendo, e l´ uscente, Marina Toschi. Presenti le consigliere supplenti Cristhia Falchetti Ballerani neoeletta, e Monica Raichini uscente. L´incontro è servito anche ad avviare la fase operativa nello svolgimento dell´incarico recentemente attribuito a Elena Tiracorrendo con un decreto a firma del Ministro del Lavoro, Elsa Fornero. "Insieme alla consigliera supplente - ha precisato Tiracorrendo - vogliamo esprimere il nostro sentito ringraziamento alle consigliere Toschi e Raichini, per il lavoro svolto in questi anni. E´ nostra intenzione proseguire nella direzione della continuità, ma anche dell´innovazione - ha aggiunto - In questo periodo di crisi caratterizzata da una ormai cronica scarsità di risorse, le relazioni tra le persone rischiano di diventare sempre più problematiche, per non dire conflittuali. Ciò è tanto più valido in ambito lavorativo, terreno fertile su cui facilmente si innescano fenomeni di discriminazione. Allora - ha concluso - diventa importante vigilare in modo più attento, per cogliere sul nascere qualsiasi fenomeno discriminatorio e, al contempo, intervenire in modo da promuovere la cultura del rispetto e delle pari opportunità". Tra i propositi delle consigliere c´è quello di presentare ufficialmente a breve le linee programmatiche del loro mandato.  
   
   
POLITICHE FAMILIARI, ACCORDO CON LA PROVINCIA DI SASSARI SI ESTENDE IL NETWORK NAZIONALE PROMOSSO DAL TRENTINO  
 
 Trento, 8 ottobre 2012 - Si estende la rete di collaborazioni della Provincia autonoma di Trento sul territorio nazionale per quanto riguarda le politiche a sostegno della famiglia. Con una delibera firmata dal presidente Dellai e dall´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, la Giunta provinciale ha approvato il 5 ottobre lo schema di un protocollo d´intesa con la Provincia di Sassari per il supporto alla stesura di un Piano delle politiche familiari e il trasferimento dello standard family. Quello con la Provincia di Sassari è l´ultimo accordo, in ordine di tempo, sottoscritto dal Trentino con varie amministrazioni comunali, provinciali e regionali italiane al fine di creare un vero e proprio network nazionale sulle politiche familiari. In precedenza, analoghi accordi sono stati stipulati, a partire dal 2006, con la Provincia di Verona, Città di Lamezia Terme, Comune di Parma, Comune di Fano, Provincia di Piacenza e Provincia di Cagliari - Casteddu. Gli accordi sono finalizzati a fornire a tali amministrazioni locali un supporto di consulenza finalizzato alla redazione ed approvazione di piani di intervento in materia di politiche familiari e l´adozione di percorsi di certificazione familiare ad organizzazioni pubbliche e private analoghi a quelli già implementati in Trentino (Fit Family e Family Audit). Percorsi in cui centrale diviene il coinvolgimento degli attori territoriali e dell´associazionismo familiare.  
   
   
CON ‘MAMMA SEGRETA’ REGIONE TOSCANA A FIANCO DI MADRI E GESTANTI IN DIFFICOLTÀ  
 
Firenze, 8 ottobre 2012 – Prevenzione degli infanticidi e degli abbandoni traumatici alla nascita, diritto al non riconoscimento e tutela del neonato. Sono questi gli obiettivi del progetto ‘Mamma Segreta’, promosso dalla Regione per dare sostegno concreto alle gestanti e alle mamme in difficoltà. La giunta regionale, dopo un lungo periodo sperimentale, poche settimane fa ha approvato una delibera che ne definisce gli indirizzi metodologici in modo da poterlo estendere a tutto il territorio secondo modalità omogenee. “L’informazione, corretta e puntuale, su temi così delicati – sottolinea l’assessore al welfare Salvatore Allocca – è fondamentale. É importante infatti far sapere che per legge tutte le donne in difficoltà o che manifestano dei dubbi rispetto alla futura maternità, comprese richiedenti asilo e rifugiate, hanno diritto ad essere accolte e sostenute nell’assunzione della decisione di tenere o meno il bambino così come di partorire in assoluto anonimato e a non riconoscere il neonato. E devono poter avere tutte le informazione, le cure e l’assistenza necessaria. É inoltre doveroso sapere che la legge regionale (la numero 41 del 2005) assicura le prestazioni sociali e socio-sanitarie anche alle donne straniere in stato di gravidanza e nei sei mesi successivi al parto. L’abbandono infantile – conclude Allocca – è un atto talmente drammatico e doloroso che merita un percorso di accoglienza e assistenza senza aggravare ulteriormente la condizione della madre che si trova davanti a una scelta così difficile”. Il progetto, dopo una prima fase sperimentale avviata nel 1999 in collaborazione con il Comune e con l’Asl di Prato e con l’Istituto degli Innocenti di Firenze, dal 2005 è stato esteso ad altre realtà. Sempre nel 2005 è avvenuto l’inserimento dei servizi destinati alla prevenzione dell’abbandono traumatico alla nascita e al parto in anonimato nella legge regionale 41. Successivamente la Regione ha promosso e coordinato un tavolo di confronto, coinvolgendo assistenti sociali, psicologi, ostetriche e figure dell’area ospedaliera, per definire un percorso integrato comprendente tutte le fasi dell’assistenza: dall’intercettazione del disagio, all’orientamento, dall’accoglienza e dal sostegno assicurato dai servizi pubblici, fino alla presa in carico del neonato, in caso di rinuncia alla maternità, ed alla ricerca di una nuova famiglia. Nei servizi territoriali o nei punti nascita saranno costituite équipe di professionisti (area socio-sanitaria) per fornire alle donne in difficoltà informazioni sui propri diritti e doveri, ma soprattutto il supporto necessario in un momento in cui viene presa una decisione fondamentale per la propria vita e per quella di un altro essere umano. Il progetto affronta anche una delle criticità intrinseche all’affermazione del principio del diritto alla segretezza, quella della procedura di accoglienza, cura e tutela in ospedale una volta maturata la decisione di avvalersi del parto in anonimato. Vengono infatti fornite indicazioni affinché, in ogni momento in cui la donna si trova in ospedale nell’imminenza del parto, ciascun operatore che l’assiste sia in grado di coniugare le prassi con il rispetto della volontà della donna a rimanere anonima. La Regione, in collaborazione con il centro regionale minori gestito dall’Istituto degli innocenti, accompagnerà l’attuazione di quanto previsto dagli indirizzi metodologici con azioni di diffusione e di formazione specifica degli operatori, in maniera da assicurare la graduale estensione del servizio a tutto il territorio.  
   
   
LIBRI DI TESTO E SCUOLE MATERNE DI TORINO  
 
Torino, 8 ottobre 2012 - «Sin da luglio la Regione ha impegnato i fondi per i libri di testo e dalla metà di settembre che abbiamo dato il mandato di pagamento, contributi che sono in arrivo a giorni e per i quali non è, quindi, necessario anticipare nulla»: lo dichiara l’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte, Alberto Cirio, in merito all’annuncio del Comune di Torino di un anticipo a proprie spese della somma destinata alle famiglie per l’acquisto dei libri di testo 2011/2012. Continua Cirio: «La Regione proprio in questi giorni ha dimostrato particolare attenzione verso Torino, dando via libera in Giunta alla statalizzazione di alcune scuole materne comunali, di cui l’amministrazione cittadina non riesce più a farsi carico economicamente. Una soluzione che insieme al presidente Cota ci siamo impegnati a trovare e a sostenere, per garantire sicurezza e continuità di lavoro agli insegnanti e un importante servizio alle famiglie». Www.regione.piemonte.it/