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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Ottobre 2012
LA COMMISSIONE DELINEA I PROSSIMI PASSI PER L´ALLARGAMENTO DELL´UE  
 
Bruxelles, 11 ottobre 2012 - Ieri la Commissione europea ha raccomandato per la quarta volta di aprire i negoziati di adesione con l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia. Si è inoltre raccomandata di concedere lo status di candidato all´Ue di soggetti Albania per l´esecuzione dei punti chiave della riforma, e propone la negoziazione di un accordo di stabilizzazione e di associazione (Asa) con il Kosovo * 1 una volta che ha compiuto progressi nel soddisfare un certo numero di priorità a breve termine. La Commissione ha inoltre confermato che la Croazia è sulla buona strada nei suoi preparativi all´adesione. In una serie di relazioni annuali, la Commissione valuta anche i progressi verso l´adesione all´Ue fatte altrove nei Balcani occidentali, la Turchia e l´Islanda nel corso dell´ultimo anno. Presentando il pacchetto annuale di allargamento, il commissario Stefan Füle ha detto: . "I nostri consigli posizionare la regola di diritto saldamente al centro del processo di adesione Per creare un più stabile e prospera, quantità di moto deve essere mantenuta sia per meritocratica processo di allargamento l´Ue e per le riforme sul terreno nei paesi dell´allargamento " . Le raccomandazioni di oggi relative ad Albania, Kosovo, ex Repubblica iugoslava di Macedonia e l´imminente adesione della Croazia, il recente avvio dei negoziati di adesione con il Montenegro e lo status di candidato per la Serbia - sulla base di chiare indicazioni di ciò che è necessario per aprire i negoziati di adesione - dimostrano che le riforme sono fatte una volta, l´Unione europea rispetta i suoi impegni. Questi sviluppi positivi nei Balcani occidentali un segnale forte del potere di trasformazione dell´Ue. Per avanzare ulteriormente, la Commissione propone di aumentare la messa a fuoco su un certo numero di settori. In primo luogo, rafforzare la governance democratica, iniziando ad affrontare lo Stato di diritto ben prima dei negoziati di adesione. In secondo luogo, il rafforzamento della libertà di espressione e l´indipendenza dei media. In terzo luogo, affrontando questioni economiche nelle prime fasi del processo di consolidamento della stabilità economica e finanziaria e la ripresa di aiuto. Infine, la Commissione sottolinea che le questioni bilaterali dovrebbero essere affrontati al più presto, non devono ostacolare il processo di adesione. Gli interessi comuni tra l´Unione europea e l´Islanda, anche nel campo delle energie rinnovabili e il cambiamento climatico, sono in crescita, così come l´importanza strategica della politica artica dell´Ue. I negoziati di adesione procedono bene. L´ordine del giorno positivo, lanciato per rinvigorire i rapporti con la Turchia, ha già dato i suoi primi risultati. Sostegno attivo della Turchia all´ordine del giorno positivo e la sua prospettiva europea rimane essenziale. Tuttavia, le preoccupazioni sono in crescita per quanto riguarda la mancanza della Turchia di progressi sostanziali verso il pieno adempimento dei criteri politici e la situazione in materia di diritti fondamentali sul terreno rimane un problema serio. La piena attuazione degli obblighi previsti dalla Unione doganale e il progresso verso la normalizzazione delle relazioni con Cipro sono urgenti e potrebbe fornire nuovo slancio ai negoziati di adesione.  
   
   
UE, BILANCIO 2013 ORA DISPONIBILE  
 
Bruxelles, 11 ottobre 2012 - I dati definitivi per il bilancio 2013, come modificata dalla commissione per i bilanci, sono disponibili. Mercoledì scorso la commissione per i bilanci ha confermato il risultato della scorsa settimana per il 2013 e un progetto di risoluzione da sottoporre a una votazione in seduta plenaria il 23 ottobre. In generale, i deputati hanno cercato di ripristinare il progetto di bilancio proposto dalla Commissione, dopo i tagli da parte del Consiglio nel mese di luglio. La posizione della commissione sul bilancio aumenterebbe pagamenti 6,82% rispetto al bilancio di quest´anno e gli impegni del 2,2%. Il totale dei pagamenti votato dalla commissione è 137.900.000.000 €, e per impegni € 151.150.000.000. Più trasparenza in merito agli strumenti finanziari degli stati membri ´sul bilancio Ue - Il progetto di risoluzione chiede maggiore trasparenza sui crediti finanziari presentate dagli Stati membri, in quanto questi costituiscono la base dei bilanci annuali proposti dalla Commissione. Rendere pubblici questi dati sarebbe mettere in chiaro che non è la Commissione o il Parlamento che "sempre chiedere più soldi". In realtà questi budget "aumenti" sono dovute principalmente alle grandi rivendicazioni da autorità degli Stati membri che gestiscono i fondi comunitari nei rispettivi paesi. Evitare ulteriori carenze di pagamento - I deputati hanno anche sottolineato la necessità di un bilancio rettificativo per risolvere il problema del deficit di pagamento nel 2012 in settori quali la ricerca, lo studente Erasmus programma di scambio e sociale dell´Ue ei fondi di sviluppo. Questo bilancio rettificativo deve essere presentata dalla Commissione il giorno della votazione in seduta plenaria sul bilancio. I deputati insistono sul fatto che sia il bilancio rettificativo e gli stanziamenti di pagamento per il 2013, deve essere sufficiente a coprire tutti gli obblighi finanziari derivanti da precedenti impegni, che sono giuridicamente vincolanti. I dati definitivi aggregati sono disponibili al link a destra. I prossimi passi - Parlamento nel suo insieme voterà la sua posizione sul bilancio 2013 nel corso della sessione plenaria del 23 ottobre. Commissioni parlamentari e gruppi di più di 40 singoli membri possono ancora presentare emendamenti da sottoporre a una votazione in seduta plenaria. Dopo il voto in plenaria, di 21 giorni di conciliazione si avvia. Se il Parlamento e il Consiglio di raggiungono un accordo, il bilancio definitivo potrebbe essere approvato entro la fine di novembre.  
   
   
UNA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE RESTITUISCE ALL’EUROPA LE SUE IMPRESE  
 
 Bruxelles, 11 ottobre 2012 - L’europa deve invertire la tendenza che vede diminuire il ruolo dell’industria nel Xxi secolo e deve darsi l’obiettivo di crescere in modo sostenibile, di creare posti di lavoro di elevato valore e di risolvere i problemi sociali che ha di fronte. Un’iniziativa da varare in tempi brevi dovrebbe contribuire a capovolgere l’attuale trend e a portare il peso dell’industria dall’attuale livello del 15,6% del Pil della Ue a oltre il 20% entro il 2020. A tal fine, la Commissione propone alcune azioni prioritarie tese a stimolare investimenti in nuove tecnologie, a migliorare il contesto delle imprese e l’accesso ai mercati e al credito (soprattutto per le Pmi) nonché a garantire che le competenze siano adeguate alle necessità dell’industria. L’industria europea può farcela: l’Europa è leader mondiale in molti settori strategici, come quello automobilistico, aeronautico, ingegneristico, spaziale e farmaceutico. L’industria rappresenta i 4/5 delle esportazioni europee e l’80% delle esportazioni europee e degli investimenti del settore privato di R&s provengono dal settore manifatturiero. Se torna la fiducia, e con essa i nuovi investimenti, l’industria europea può migliorare e ricominciare a crescere. Questo è il messaggio centrale di una comunicazione presentata oggi a Bruxelles da Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea. Le azioni proposte in tale comunicazione contribuiranno anche a ridurre il divario di competitività tra Stati membri e regioni della Ue. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario per le Imprese e l’Industria, ha dichiarato: ”La nostra industria non può continuare ad abbandonare l’Europa. Le cifre in nostro possesso sono chiarissime: l’industria europea può produrre crescita e occupazione. Oggi presentiamo le condizioni per un’industria sostenibile nel futuro dell’Europa, per uno sviluppo degli investimenti necessari nelle nuove tecnologie e per ripristinare un clima di fiducia e di spirito imprenditoriale. Lavorando insieme e ripristinando la fiducia, reinsedieremo l’industria in Europa”. Memo/12/759 Ieri la Commissione ha inoltre adottato due relazioni sulla competitività: il nuovo quadro di valutazione sull’efficienza dell’industria degli Stati membri prende in considerazione 5 settori chiave: produttività; esportazioni; innovazione e sostenibilità; contesto e infrastrutture delle imprese; finanziamenti e investimenti (Memo/12/760); e la relazione 2012 sulla competitività europea (Memo/12/761) che analizza le principali tendenze della globalizzazione negli ultimi 15 anni, i costi e i benefici che ne sono derivati e le sfide future che le imprese europee devono fronteggiare.Mancanza di fiducia e diminuzione degli investimenti Incertezze del mercato, problemi legati al credito, debolezza della domanda e carenze legate alle qualifiche innescano una sfiducia che porta alla diminuzione degli investimenti e alla perdita di posti di lavoro nell’industria. I pilastri di una vigorosa politica industriale sono: Investimenti nell’innovazione – forniscono le condizioni quadro adatte agli investimenti, per tornare rapidamente ai livelli pre-crisi, soprattutto se concentrati sui 6 campi prioritari aventi enormi potenzialità per la crescita e l’occupazione in Europa: tecnologie produttive avanzate destinate a una produzione pulita, tecnologie abilitanti fondamentali, mercati dei prodotti biologici, politiche industriali sostenibili, costruzione e materie prime, veicoli (terrestri e marittimi) puliti e reti intelligenti. Anche gli Stati membri dovranno fare la loro parte e privilegiare gli investimenti in questi 6 settori. Migliori condizioni di mercato – migliorare il funzionamento del mercato interno e aprire i mercati internazionali. La Commissione si concentrerà su alcuni aspetti selezionati che rendano possibili netti miglioramenti in tempi brevi: migliorare il mercato interno dei beni, rafforzare l’imprenditorialità nei confronti del mercato unico digitale che dovrebbe aumentare del 10% annuo fino al 2016, proteggere i diritti di proprietà intellettuale e promuovere un’ulteriore internazionalizzazione delle Pmi europee nel mondo, fino a raggiungere il 25% (dal 13% attuale) a medio termine. Accesso al credito e ai capitali - migliorare il prestito all’economia reale mobilizzando e finalizzando meglio le risorse pubbliche, quelle della Bei – che destinerà 10/15 miliardi di euro aggiuntivi per prestiti alle Pmi - dei Fondi strutturali e quelle private, eliminando ostacoli che ancora si frappongono ai fondi di capitale di rischio e agevolando le operazioni transfrontaliere per le Pmi. Capitale umano e competenze – adattare la manodopera alle trasformazioni industriali, migliorando soprattutto la capacità di anticipare esigenze e squilibri nelle competenze. In questo campo, la Commissione mira soprattutto a promuovere ulteriormente la collaborazione tra datori di lavoro, lavoratori e autorità competenti istituendo a livello europeo cosiddetti Consigli per competenze settoriali e Alleanze tra conoscenze e competenze settoriali. Per garantire la corretta attuazione di queste azioni, la Commissione sorveglierà da vicino una serie di variabili chiave. 1. Gli investimenti - Nel 2011, gli investimenti fissi lordi rappresentavano il 18,6% del Pil. Prima della crisi, nel 2007, essi raggiungevano il 21,25% del Pil. Gli investimenti che sono necessari per migliorare la nostra produttività richiederebbero il raggiungimento dei livelli di investimento pre-crisi entro il 2015 e livelli medi superiori al 23% entro il 2020. Gli investimenti in beni strumentali si aggirano attualmente tra il 6% e il 7% del Pil. Per incrementare la produttività e introdurre nuove tecnologie dovrebbero recuperare i livelli pre-crisi e crescere in modo sostenibile a un ritmo superiore al 9% del Pil fino al 2020. 2. Il commercio nel mercato interno - Lo scambio di beni sul mercato interno è attualmente di poco inferiore al 21% del Pil. In un mercato interno rinvigorito, questa percentuale dovrebbe essere del 25% entro il 2020. 3. Le Pmi - Conformemente alle aspirazioni della Commissione riguardo al mercato che dovrebbe organizzarsi intorno all’iniziativa faro "Agenda digitale", il numero di Pmi impegnate nel commercio elettronico dovrebbe aumentare fino a raggiungere il 33% entro il 2015. La quota di Pmi esportatrici in seno al mercato interno, era del 25% (indagine del 2009). L’obiettivo a medio termine è di avere Pmi che operino sia sul mercato esterno all’Ue che su quello interno.  
   
   
OPEN DAYS 2012 BRUXELLES, IL PUNTO SULLA "STRATEGIA ADRIATICO-IONICA"  
 
 Bruxells, 11 ottobre 2012 – Il Presidente dell´Euroregione Adriatica, Michele Iorio, ha partecipato, ieri in mattinata, a Bruxelles, nella Sala conferenze della sede del Monte dei Paschi di Siena, all´incontro, organizzato dalla Regione Abruzzo, sulla "Strategia Adriatico-ionica". L´incontro rientra nell´ambito degli Open Days 2012. Ha aperto i lavori il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e sono intervenuti, insieme al Presidente Iorio, il Commissario europeo per gli Affari marittimi, Maria Damanaki, il Sottosegretario agli Affari esteri italiano, Marta Dassù, l´Ambasciatore permanente dell´Italia presso la Ue, Ferdinando Nelli Feroci, il Presidente della Regione Marche, Gianmario Spacca, e vari esponenti delle regioni che affacciano sul Bacino Adriatico appartenenti alla Croazia alla Slovenia alla Grecia e all´Albania. Il Presidente Iorio ha sottolineato nel suo intervento il lavoro svolto in questi anni dall´Euroregione Adriatica teso a creare stimolo, dibattito e volontà tra i vari livelli istituzionali per giungere ad una visione comune del Bacino Adriatico-ionico per uno sviluppo sostenibile e coerente con le realtà socio economiche di tutti i territori coinvolti. «Vedo con piacere - ha detto il Presidente Iorio - che il discorso che abbiamo iniziato nel 2004 a Termoli sta avendo in parallelo una serie di iniziative a livello di Governi nazionali e della Ue. Siamo giunti, finalmente, alla vigilia di quella che dovrà essere un´importante tappa di questo percorso, cioè la decisione del Consiglio europeo di dicembre di dare mandato alla Commissione di elaborare una strategia che nel 2014 possa vedere, con la Presidenza italiana, la sua definitiva approvazione. La presenza oggi a questo incontro di esponenti apicali di Autonomie locali, funzionali, di Governi regionali, di rappresentanti degli Stati e di un Commissario europeo, evidenzia come questa idea partita da lontano sia ormai giunta ad una buona maturazione. D´altro canto, la "Strategia Adriatica", una volta attuata, sarà l´unica vera iniziativa di coesione transnazionale del Mediterraneo e, quindi, del sud Europa. Ciò consentirà di spostare nei fatti l´attenzione della Ue al Bacino Mediterraneo ed, in particolare, a quello Adriatico-ionico e, quindi, alle sue potenzialità in termini di propulsione di nuova crescita e di uno sviluppo sostenibile da cui scaturisca nuovo benessere e nuove possibilità di crescita culturale, sociale e commerciale». Il Presidente Iorio, poi, ha voluto ricordare quanto importante sia, in una logica di bacino, compiere delle scelte per quanto riguarda il futuro comune, in un territorio molto ampio e che coinvolge milioni di abitanti, nel campo dell´energia, della sua sostenibilità dal punto di vista ambientale, ma anche delle politiche della pesca o delle infrastrutture, nonché del turismo e di ogni altra forma di iniziativa di interscambio.  
   
   
MACROREGIONE: CHIODI, ABRUZZO GOVERNA PROCESSO DI COSTITUZIONE  
 
Bruxelles, 11 ottobre 2012 Prende forma e sostanza politica la Macroregione Adriatico-jonico presentata ieri a Bruxelles in occasione della decima edizione degli Open Days. La Regione Abruzzo e´ stata chiamata ad organizzare l´evento che e´ servito a rendere operativi gli aspetti amministrativi e politici. "La Macroregione può diventare occasione di sviluppo di un´area importante e consistente del Mediterraneo - ha detto il presidente della Regione Gianni Chiodi -. In molti casi questo nuovo aspetto amministrativo di territori politicamente e economicamente omogenei può essere considerata la novita´ più rilevante. Penso che la Regione Abruzzo debba cogliere al volo questa importante occasione di sviluppo e debba guidare un processo di rinnovamento che interessa l´area del Mediterraneo che l´Unione europea vede di buon occhio". A Bruxelles del resto e´ stata confermata l´attenzione della Ue per progetti di Macroregione, ma anche l´interesse del governo italiano per iniziative di questa natura. L´ambasciatore italiano a Bruxelles ha confermato che il governo italiano e´ pronto ad appoggiare ipotesi di Macroregione soprattutto quella Adriatico-jonico, come nuova prospettiva di sviluppo del territorio. "Il successo di questa giornata degli Open Days - spiega Chiodi - conferma l´attenzione per un processo che l´Abruzzo deve governare e non può subire. La giornata di oggi a Bruxelles ci invita ad andare avanti, ben sapendo che la costituzione di una Macroregione non si traduce necessariamente in nuove e aggiuntive risorse finanziarie ma in una capacita´ progettuale che guarda il territorio".  
   
   
UE: CHIODI,DA HANHN SEGNALI POSITIVI PER REGIONI TRANSIZIONE OPPOSIZIONE DEL NOSTRO GOVERNO E´ ERRORE POLITICO GRAVE  
 
Bruxelles, 11 ottobre 2012 - "Un incontro positivo che ha evidenziato la volontà della Commissione europea di proseguire sulla strada che riconosce un canale di programmazione specifico per le regioni in transizione". E´ un Gianni Chiodi soddisfatto quello che esce dalla riunione con il Commissario Ue per gli Affari regionali Johannes Hanhn che si è conclusa nella tarda serata del 9 ottobre a Bruxelles. "Oggi - prosegue il presidente della Regione - abbiamo posto un tassello importante nella battaglia che insieme con altre due regioni italiane stiamo portando avanti per il riconoscimento dello status di Regioni in transizione. Dobbiamo però ancora una volta registrare la netta opposizione del Governo italiano. E non ne capiamo il motivo e per questo lo riteniamo un errore strategico rilevante. La nostra posizione di Regioni in transizione non penalizza affatto le altre Regioni italiane che potranno accedere alla programmazione europea 2014-2020 ed è per questo che non capiamo la posizione del Governo italiano che rischia di arrecare un danno rilevante alla nostra regione". Nella riunione con il Commissario Hanhn è emersa anche la posizione dei singoli Stati, ma il Commissario è sembrato deciso a percorrere la strada che riconosce nella programmazione 2014-2020 una fascia di regioni in transizione, che toccherebbe gli interessi di circa 72 milioni di cittadini europei. "Un numero rilevante - ha aggiunto Chiodi - e non un club d´élite di piccole regioni che andrebbero a gestire fondi europei. Del resto è chiaro che il Governo italiano non riesce a capire quello che invece, mirabilmente, ha capito la Commissione europea: ci sono delle regioni che si trovano in una particolare condizione economica e di sviluppo, né troppo bassa né troppo alta, che hanno bisogno di una programmazione specifica. Quello che voglio dire al Governo è che se da una parte l´Abruzzo non è considerato al pari della Calabria allo stesso modo non può essere considerato al pari della Lombardia ed è questa situazione di mezzo che un Governo lungimirante dovrebbe tutelare". I segnali postivi della giornata di Bruxelles sono arrivati anche dai capigruppo del Partito socialdemocratico europeo e dal Partito popolare europeo, le due formazioni politiche con la percentuale più alta di rappresentatività. "Abbiamo avuto conforto anche da questi gruppi politici - conferma Chiodi - e l´incontro è servito per illustrare realtà politiche che stanno uscendo da una fase difficile ma che necessitano di politiche specifiche di sostegno".  
   
   
UE - CAPPELLACCI, REGIONI COSTIERE PRIMO FRONTE EUROPEO SU CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Bruxelles, 11 Ottobre 2012 - Le aree costiere e in particolare le isole e le Regioni periferiche sono quelle più esposte alle conseguenze dei cambiamenti climatici sia per gli aspetti legati alla sicurezza sia per quelli che incidono sulla perdita della biodiversità e sulla tutela degli ecosistemi. Per questo motivo la risposta dell´Europa a questi fenomeni non può non partire da queste aree. E´ il concetto espresso dal Presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, all´apertura dell´Assemblea Plenaria del Comitato delle Regioni Ue. "Se consideriamo soltanto la crescita del livello medio del mare in conseguenza dei cambiamenti climatici, alcune popolazioni costiere potrebbero subire impatti particolarmente negativi per le inondazioni e le perdite di territorio dovute all’erosione. Il parere del Comitato delle Regioni - ha aggiunto, ricordando che sul punto vi é stata una presa di posizione decisa da parte della presidenza Cipriota dell´Unione Europea - intende richiamare, sia a livello globale che europeo, la dimensione locale dell’adattamento climatico e il ruolo essenziale che gli enti locali e regionali possono e devono svolgere per affrontare questo fenomeno. Il parere - ha osservato il Governatore - rappresenta un contribuito a importanti e prossimi appuntamenti istituzionali nonché alla formulazione della ‘Strategia di Adattamento ai Cambiamenti Climatici’, la cui pubblicazione da parte della Commissione europea è attesa per il prossimo marzo". Il documento pone l´accento sull’importanza di adottare i provvedimenti necessari per cercare di limitare il cambiamento climatico e l´aumento della temperatura media globale attraverso misure di mitigazione. Vengono inoltre focalizzati alcuni concetti chiave: dalle risposte da dare ai cambiamenti climatici alla gestione prioritaria del problema della vulnerabilità delle regioni costiere, identificando le misure e gli strumenti tecnicamente ed economicamente più idonei in termini sia di efficacia che di efficienza. Viene anche rimarcato l´aspetto legati ai maggiori costi del ‘non agire’ e il carattere locale del processo di adattamento. Il progetto di parere contiene infine un forte richiamo alla necessità di identificare, dentro la futura strategia europea, gli strumenti finanziari adeguati per attrarre investimenti direttamente sul territorio e misure che siano sufficientemente flessibili per tener conto delle specificità locali e delle forti differenze regionali.  
   
   
VALLE D’AOSTA: CAVERI A BRUXELLES INTERVIENE CONTRO IL GOVERNO MONTI  
 
Aosta, 11 ottobre 2012 - Nella mattinata di ieri , a Bruxelles, in apertura della seduta plenaria del Comitato delle Regioni, ha preso la parola il capo della delegazione italiana, Luciano Caveri. «Ho chiesto di intervenire - ha precisato Caveri - perché è al Comitato delle Regioni in Europa che spetta la verifica del principio di sussidiarietà a tutela del sistema della democrazia locale nell´Unione e negli Stati membri». Ricordata la composizione della Delegazione italiana, con Regioni, Province e Comuni, Caveri ha lamentato la crescente attitudine centralista del Governo Monti. «Ieri sera - ha detto Caveri - il Governo italiano ha varato una proposta di legge costituzionale di riforma unilaterale, senza consultare le Regioni, della parte della Costituzione concernente il regionalismo in Italia che stravolge l´ordinamento in vigore. Analoghe scelte sia di forti restrizioni economiche ma soprattutto dal punto di vista dell´ordinamento autonomistico hanno colpito in questi ultimi mesi il complesso del sistema autonomistico in Italia e per questo, pur non manifestando per ora preoccupazioni per la tenuta democratica, chiediamo che l´Europa vigili su certe scelte italiane e sul punto - il crescente centralismo che viola principi ormai di fonte europea - informeremo puntualmente i colleghi». Ha concluso Caveri: «Se nel sistema autonomistico ci sono stati in Italia politici malfattori questi vanno colpiti senza pietà, ma sarebbe inconcepibile e antidemocratico immaginare di buttare via il bambino - l´antico e radicato sistema autonomistico italiano - con l´acqua sporca».  
   
   
OPEN DAYS 2012. VENETO: SIAMO SULLA STRADA GIUSTA. SE LAVORIAMO IN SINERGIA POSSIAMO OTTENERE RISULTATI IMPORTANTI PER I TERRITORI  
 
Venezia, 11 ottobre 2012 - In questi giorni l’assessore regionale Roberto Ciambetti è a Bruxelles per “La Settimana Europea delle Città e delle Regioni”, nel corso della quale si è discusso del futuro dell’Europa e delle pratiche virtuose di governance locale, regionale e transfrontaliera e della gestione dei fondi Ue. Come ha sottolineato l’assessore: “quest’anno l’Europa delle regioni si è confrontata con la cooperazione transfrontaliera e transnazionale e dunque con le iniziative che le varie regioni europee mettono in campo per riuscire a fare programmi comuni. Sono regioni che si mettono assieme per collaborare e programmare in maniera efficace con l’obiettivo di raggiungere risultati strategici per il territorio e soprattutto per presentarsi in Europa in maniera coordinata. Bisogna dunque guardare alla programmazione comunitaria, anche ai fondi a gestione diretta della commissione europea nei settori dell’innovazione e della ricerca.” Ciambetti, inoltre, ha preso parte agli incontri ufficiali del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect), di cui al momento fanno parte oltre al Veneto, il Friuli Venezia Giulia e la regione austriaca della Carinzia. L’assessore ha espresso soddisfazione per i vertici di questi giorni aggiungendo che, “bisogna continuare a lavorare per trovare la sintonia e le idee giuste, ad esempio l’opera di lobby fatta qui a Bruxelles sul corridoio Adriatico-baltico che è stato inserito fra le opere strategiche europee, ha dato i suoi risultati. Quello che stiamo facendo ora con il Friuli e la Carinzia penso e spero possa essere un seme per fare del golfo di Venezia un’area per poter collaborare, un ponte per lavorare con le regioni vicine.” Nell’incontro con i rappresentanti delle Ville Venete e delle Dimore Storiche l’assessore Ciambetti ha chiarito che “il Gect può essere uno strumento utile ed efficace per aiutare questo tipo di realtà insieme a quelle del Friuli e della Carinzia.” Infine, Ciambetti ha incontrato i rappresentanti della Catalogna: “per capire la situazione che stanno attraversando in questo momento davvero delicato. Quello che sta accadendo in Spagna è sotto osservazione da parte di diverse realtà europee e lo stiamo seguendo da vicino”. L’assessore ha spiegato che “la Catalogna è una regione trainante all’interno del contesto nazionale spagnolo e non può essere mortificata. In una fase di crisi come quella che sta attanagliando l’economia mondiale è fondamentale e strategico tutelare le economie dei territori che producono ricchezza e risorse perché non si può lasciare la locomotiva senza carbone.”  
   
   
FVG: TONDO A BRUXELLES SU PROGETTO "JULIUS"  
 
Trieste, 11 ottobre 2012 - "Siamo di fronte a un caso esemplare di buone pratiche nell´Unione europea, che conferma la capacità e l´esperienza ormai storica del Friuli Venezia Giulia e delle sue Amministrazioni locali nella collaborazione transfrontaliera, capace di rafforzare la coesione territoriale anche in vista della costituzione del Gect, il Gruppo europeo di cooperazione territoriale ´Euregio Senza Confini´ in questa parte dell´Europa". Lo ha detto il presidente della Regione, Renzo Tondo, che ha aperto ieri a Bruxelles, nella sede di rappresentanza del Friuli Venezia Giulia, l´incontro di partenariato del progetto "Julius", iniziativa finanziata nell´ambito del programma Italia-slovenia 2007-2013 e che vede come capofila il Comune di Monfalcone (Go), presente con il sindaco Silvia Altran. Tondo ha voluto esprimere il suo apprezzamento alle Autonomie locali per "l´impegno nel campo della cooperazione transfrontaliera e in particolare in un progetto come ´Julius´ che ha ricadute concrete, in grado di avvicinare i cittadini all´Europa". I partner di Monfalcone per "Julius", il cui nome si ispira allo scrittore a alpinista Julius Kugy, sono i Comuni di Lubiana, Codroipo, Ampezzo, Jesenice e Postumia e l´Unione dei Comuni di Brisighella, a cui si aggiungono Informest, il Gal Carso, il parco nazionale del Triglav e alcune associazioni sportive e culturali sia italiane sia slovene. Il progetto ha come obiettivo quello di mettere in comune e di valorizzare le risorse naturalistiche e paesaggistiche transfrontaliere del Carso, delle Alpi Giulie e del parco del Triglav, attraverso una serie di attività sportive, didattiche e culturali, oltre che di investimenti strutturali fra loro integrati, in un territorio che ha risentito per tutto il secolo scorso delle divisioni politiche e dei conflitti dovuti alle travagliate vicende storiche del confine.  
   
   
TOSCANA IERI A BRUXELLES PER GIOVANISÌ: “ESEMPIO DI BUONE PRATICHE”  
 
Firenze, 11 ottobre 2012 - L’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, è stato ieri a Bruxelles per partecipare agli open days promossi dal Gruppo Pse – Comitato delle regioni dell’Unione Europea dal titolo “Occupazione giovanile: uno sguardo alle soluzioni che funzionano.” L’assessore presenterà il progetto Giovanisì all’interno della sessione “Presentazione di buone pratiche e tavola rotonda” (‘Promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità giovanile’). Nel corso dell’intervento è stato proiettato anche un video con alcune testimonianze di giovani toscani che hanno beneficiato delle azioni promosse da Giovanisì. Al seminario infatti verranno presentate alcune buone pratiche a livello regionale, volte a combattere la disoccupazione giovanile e favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. L’accento è stato posto in modo particolare sulla necessità di gestire in modo efficace la transizione scuola-lavoro sulla possibilità di sfruttare fondi Ue per promuovere l’imprenditoria giovanile e lo sviluppo di idee innovative. Di seguito il programma dell’iniziativa, che si è svolta in Rue Belliard 1010, stanza **Room Jde 51*- . Programma: Occupazione giovanile: uno sguardo alle soluzioni che funzionano Bruxelles – Seminario Open Days, 10 ottobre 2012 ore 14.30-17; ore 14.30 – 14.40 Apertura del seminario Karl-heinz Lambertz, presidente del gruppo Pse del Cdr e ministro presidente della comunità germanofona del Belgio; Ore 14.40 – 15.55 Presentazione di buone pratiche e tavola rotonda Moderatrice: Kaisa Penny, presidente dei Giovani socialisti europei (Ecosy) e promotore della campagna ‘Il tuo futuro è il mio futuro: una garanzia europea per i giovani subito! Gestire la transizione dalla scuola al lavoro: Peter Friedrich, ministro per gli Affari federali, europei e internazionali del Land Baden-württemberg (Germania) e membro del Cdr: ‘L’alleanza per le competenze del Baden-württemberg’ Gloria Mugica Conde, direttrice del dipartimento Pianificazione e innovazione nell’occupazione del governo regionale basco: ‘Il contratto di formazione e apprendistato della regione basca’ Creare posti di lavoro di qualità per i giovani con l’aiuto dei fondi Ue: Christine Chapman, membro dell’Assemblea nazionale del Galles e del Cdr: il programma ‘Jobs Growth Wales per la creazione di posti di lavoro per i giovani’ Promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità giovanile Stavros Arnaoutakis, presidente della regione di Creta e membro del Cdr: ‘Il consiglio regionale dell’innovazione a Creta’. Gianni Salvadori, assessore della Regione Toscana: ‘Il progetto toscano Giovanisì’ Osservazioni dell’esperto – Massimiliano Mascherini, direttore delle ricerche, Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound). Ore 15.55 – 16.50 Domande e risposte, Osservazioni conclusive a cura di Kaisa Penny, Incontro informale tra i partecipanti nell’Atrium 5.  
   
   
L’ EMILIA ROMAGNA RICEVE LA DELEGAZIONE DELL´ASSIA  
 
Bologna, 11 ottobre 2012 - Cinque giorni in Emilia-romagna per uno scambio di esperienze e un confronto con la Regione sui temi delle politiche sociali, della salute e dell’immigrazione. Questo l’obiettivo della visita dei membri della Commissione politiche sociali del Land Assia, giunti a Bologna nel corso di un ampio giro di contatti con i partner europei e internazionali della Regione tedesca. A guidare la delegazione: la presidente della commissione Kordula Schulz-asche e il ministro delle Politiche sociali Stefan Grüttner. La delegazione è stata accolta in Regione dall’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi. Al centro dell’incontro: la collaborazione tra Emilia-romagna e Assia su progetti comuni che riguardino le politiche migratorie e di accoglienza, le possibilità di sviluppare e sostenere il welfare come motore di crescita e sviluppo, le nuove frontiere dei sistemi di cura e prevenzione e gli interventi per il sostegno dell’occupazione giovanile e specializzata.  
   
   
FORMIGONI ASSUME AD INTERIM LE DELEGHE DI ZAMBETTI  
 
Milano, 11 ottobre 2012 - A seguito della misura cautelare personale, disposta ieri nei confronti dell´assessore alla Casa Domenico Zambetti, il presidente della Regione Lombardia ha provveduto, con decreto, ad assumere, direttamente e fino a nuove determinazioni, l´esercizio di funzioni e attività connesse all´incarico già affidato all´assessore. Ne ha dato comunicazione lo stesso presidente Formigoni alla Giunta regionale, riunita ieri in seduta ordinaria.  
   
   
LEGGE STABILITÀ. VENETO: IVA CHE VIENE, TASSA CHE VA, LIBERI DI ESSERE POVERI  
 
Venezia, 11 ottobre 2012 - “Con una mano prende, con una mano dà, ma la povertà non cambia: saremo solo più liberi di decidere come finire lo stipendio”. E’ il commento dell’assessore alla tutela del consumatore del veneto Franco Manzato ai contenuti della Legge di Stabilità proposta dal Governo relativamente all’aumento dell’Iva e alla diminuzione pressoché contemporanea dei primi due scaglioni di Irpef e al blocco delle detrazioni. “Per semplificare provo a riassumere gli effetti che si profilano per i consumatori in generale. Nella più ottimistica delle previsioni – sostiene Manzato – non cambia proprio nulla: l’aumento dell’imposta sugli acquisti viene pareggiata dalla diminuzione dell’Irpef. Di massima, però, temo che dal luglio prossimo coloro che oggi non arrivano all’ultima settimana si vedranno costretti a terminare i propri soldi anche qualche giorno prima, mentre entrerà in una crisi ancora più acuta il piccolo e medio commercio. Detto francamente, nonostante i tentennamenti, a me pare più una manovra elettorale che sostanziale”. “Proviamo a fare due conti. Già oggi il gettito Iva risulta, come prevedibile, ridotto, perché il potere d’acquisto degli italiani è diminuito, per non dire crollato: l’ultimo aumento dell’imposta, sempre deciso dal Governo Monti, ha ulteriormente depresso i consumi. Aumentare l’Iva di un punto sostanzialmente su tutto, comprese luce, gas e, non farà che aggravare questa situazione, mentre la diminuzione di un punto del primo scaglione Irpef, ovvero i redditi lordi fino a 15 mila euro, che vuol dire netti qualcosa di meno di mille euro al mese, comporterà un aumento della capacità di spesa attorno ai 12 – 13 euro al mese. (per i dipendenti pubblici cui è stata tolta l’indennità di vacanza contrattuale questa partita è pari a zero. Di fatto, basterà una bolletta ‘aggiornata’ per azzerare ogni parvenza di beneficio, mentre anche comperare un vestito da pochi soldi diventerà un ulteriore problema. La diminuzione di un punto del secondo scaglione, cioè quello dai 15 ai 28 mila euro lordi (stiamo parlando di stipendi e pensioni netti massimi che vanno dai circa 900 ai circa 1700 euro), potrebbe in molti casi essere azzerato in partenza dal limite posto alle detrazioni, per il quale è stato previsto un tetto massimo a 3 mila euro delle detrazioni, che peraltro colpirà anche i redditi superiori. In ogni caso anche in questo caso il beneficio finirà annullato come per lo scaglione precedente. Unica ipotesi positiva, si fa per dire, è che nelle due fasce di reddito più basse si celino molti evasori, che dichiareranno poco, pagheranno meno di Irpef e continueranno a spendere come prima. Ma finora i numeri non hanno giustificato una probabilità del genere”. “In pratica dunque – conclude Manzato – questo tipo di spostamento dall’imposizione diretta a quella indiretta significherà semplicemente che la gente che guadagna di meno sarà più libera di decidere come essere povera”.  
   
   
L. STABILITÀ - CAPPELLACCI, GOVERNO ATTACCA FAMIGLIE E TERRITORI; CI OPPORREMO IN OGNI SEDE  
 
 Bruxelles, 11 Ottobre 2012 - Quando i tagli del Governo vanno a incidere pesantemente sui servizi occorre opporsi con tutte le forze e con la massima unità possibile della politica e della società sarda". Cosi il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ritorna sui nuovi tagli predisposti dal Governo Monti. "Come avvenuto già in precedenza, non esiteremo dinanzi ad una nuova aggressione all´Autonomia e soprattutto alla società sarda e ai diritti dei nostri cittadini a condurre una battaglia in tutte le sedi sia politiche che giurisdizionali. Non vi può essere alcuna tolleranza dinanzi ad un Governo che, al di là dei proclami, sta consumando una lenta e subdola secessione al contrario dell´Italia dalla Sardegna". "Dinanzi a questa aggressione, la politica sarda ha il dovere di essere unita. Non c´è tempo per accuse false e mistificatorie e in liti insensate che rischiano di fare il gioco di chi sta dall´altra parte del mare. Dividersi - ha concluso il presidente - sarebbe stupido ed autolesionista. Farlo per piccole speculazioni politiche sarebbe anche riprovevole dal punto di vista morale".  
   
   
"DA UN PRIMO ESAME SCENARI INQUIETANTI PER AUTONOMIA SPECIALE DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 11 Ottobre 2012 - Il disegno di legge di modifica del Titolo V della Costituzione e alcune norme contenute nel Decreto Legge sui costi della politica aprono scenari inquietanti per il futuro della autonomia ordinaria ma anche e soprattutto per l´autonomia speciale della Sardegna. Dai documenti attualmente leggibili emerge una fortissima accelerazione verso il centralismo statale e una grossolana manovra finalizzata a cancellare l´autonomia. A ciò si aggiunge, contemporaneamente, una ulteriore riduzione della capacità di spesa delle regioni e degli enti locali". E’ quanto affermato dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, oggi a Roma per partecipare alla riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni convocata per esaminare le questioni suscitate dai provvedimenti del Governo riguardo all´autonomia regionale e alle risorse finanziarie disponibili nella manovra 2013. "Un calcolo provvisorio e approssimativo dell’effetto della Legge di Stabilità sulla finanza della Sardegna - spiega La Spisa - porta a quantificare i tagli in questo modo: 91 milioni di incremento del limite di spesa derivante dal patto di stabilità, 41 milioni di minore spesa per la sanità e 25 milioni in meno per i comuni e le province. Gli uffici sono già al lavoro per quantificare i calcoli definitivi. Altre parti del decreto sono all’esame per verificare che non ci siano ulteriori tagli. Si tratta evidentemente di un altro duro colpo ad una regione che ancora non vede riconosciuto il suo diritto ad avere le risorse dovute dallo Statuto e che vede messa a rischio la stessa sostenibilità sociale di questi sacrifici".  
   
   
BOLZANO, COSTI DELLA POLITICA E RIFORMA DEL TITOLO V: MISURE SOLO NEL RISPETTO DELL´AUTONOMIA  
 
Bolzano, 11 ottobre 2012 - Sì alla riduzione dei costi della politica, no a tagli decisi unilateralmente e alla riforma del Titolo V della Costituzione come prospettata dal Governo: è quanto emerso il 10 ottobre a Roma nella seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni allargata ai presidenti dei Consigli regionali. “Come le altre Regioni, siamo pronti a contribuire ma nel quadro di una collaborazione con il Governo che rispetti le competenze della Provincia di Bolzano e la sua autonomia”, ha ribadito il vicepresidente Hans Berger. In rappresentanza della Giunta provinciale, il vicepresidente Berger è intervenuto a Roma alla seduta straordinaria dei Governatori "per confermare da un lato la volontà di compartecipare alla riduzione dei costi della politica, dall´altro per ribadire la necessità di tutelare i diritti dell´autonomia speciale e la difesa delle competenze statutarie." Forte preoccupazione è stata espressa da Berger per l´ultima decisione del Governo - al lavoro sulla legge di stabilità - di incrementare i tagli richiesti alle Regioni, "che sarebbero quantificati in ulteriori 500 milioni di euro per le autonomie speciali, vale a dire tra i 50 e i 60 milioni aggiuntivi per la Provincia di Bolzano." Una nuova misura che, se confermata, richiederebbe un´altra correzione al ribasso del bilancio provinciale con conseguenze per i servizi ai cittadini, sanità compresa. "La Provincia non intende accettare questa nuova decisione unilaterale, senza la prescritta intesa, e si attiverà per ottenere i chiarimenti necessari, perchè la compartecipazione al risanamento deve avvenire secondo criteri di equità", ha assicurato Berger. La Conferenza delle Regioni ha intanto chiesto un incontro urgente con il Governo per chiarire le modalità di attuazione del provvedimento. Il secondo tema trattato nel vertice ha riguardato la riforma del Titolo V della Costituzione prospettata dal Governo con un disegno di legge "che è ancora solo una proposta, ma che lascia intravedere un abbandono della strada abbozzata del federalismo per un ritorno al centralismo", commenta il vicepresidente Berger. La Conferenza delle Regioni ha espresso anche dubbi su una possibile attuazione di questo progetto di riforma, "ma il segnale del Governo è di per sé preoccupante, anche solo pensando alle competenze che il ddl assegnerebbe alla legislazione esclusiva dello Stato come la finanza pubblica, l´istruzione, l´energia, il turismo." Nel suo intervento a Roma Berger ha ricordato che se sul piano amministrativo si è riscontrato il cattivo funzionamento di alcune Regioni, "non per questo bisogna penalizzare quelle virtuose o efficienti." Sulla questione si attende ora di vedere come si sviluppa l´iter dell´annunciato ddl fino all´eventuale approdo in Parlamento. Le autonomie speciali hanno comunque ribadito la volontà di fare fronte comune a tutela delle proprie prerogative.  
   
   
RIFORMA DELLE REGIONI: IL PARERE DEL PRESIDENTE DEL PIEMONTE COTA  
 
 Torino, 11 ottobre 2012 - “L’unica via d’uscita è il federalismo, se si torna al centralismo andiamo nel burrone. La strada è quella di trasferire le competenze a livello locale e mantenere le risorse sul territorio”: così si è espresso il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, a proposito della riforma del Titolo V della Costituzione arrivando il 10 ottobre a Roma alla riunione della Conferenza delle Regioni. Secondo Cota, “il piano è ormai svelato: costruire uno Stato supercentralista con l’effetto di strangolare il Nord, il sistema produttivo e gli enti locali. Ma togliere competenze e ruolo alle Regioni significa andare contro un sistema moderno che crede nei territori e non li tratta come vassalli.Ma le Regioni intendono agire rapidamente e in modo incisivo sui costi della politica. Questo argomento va messo tuttavia al riparo rispetto al federalismo, che è una grande opportunità e che oggi è sottoposto ad un attacco assurdo. In Italia, infatti, c´é bisogno di un vero federalismo fiscale. Siamo pronti, in ogni sede, a rappresentare questa esigenza oggettiva dei territori". Riguardo poi ai nuovi tagli in arrivo alla sanità, il presidente ha sottolineato che la gestione “é sempre più difficile. Si annuncia un colpo insostenibile. I tagli si ripercuotono sui cittadini. Bisogna allora avere il coraggio di dire che lo Stato non vuole riconoscere il servizio sanitario e vuole cambiarlo. Eppure i cittadini continuano a pagare le tasse per sostenerlo. Deve far riflettere che una cosa del genere non l´ha mai fatta nessuno e vuole attuarla un Governo non eletto dai cittadini”.  
   
   
VALLE D’AOSTA: RINI E ROLLANDIN A DIFESA DELL’ASSETTO ISTITUZIONALE DELLE REGIONI  
 
 Aosta, 11 ottobre 2012 - «La Valle d’Aosta intende fare la sua parte nel dibattito sulle Regioni per quanto attiene la revisione dei costi, ma nel pieno convincimento che determinati interventi debbano rimanere in capo all’autonomia decisionale e costituzionale propria delle Regioni a Statuto speciale». Il Presidente del Consiglio regionale Emily Rini e il Presidente della Giunta Augusto Rollandin commentano così la loro partecipazione all’incontro congiunto tra Assemblee legislative e Governi regionali, avvenuto nella mattinata di mercoledì 10 ottobre 2012, a Roma. «In questo momento vi è la necessità di fare fronte comune con le autonomie differenziate – aggiungono i Presidenti –. La Valle d’Aosta si è fatta quindi carico di richiedere la convocazione urgente dei Coordinamenti delle Assemblee e delle Regioni a Statuto speciale. La bozza di «hanno pari dignità nella stessa architettura costituzionale.» Per quanto attiene «i costi della politica – evidenzia la Presidente Rini – la Valle d’Aosta ha già intrapreso un percorso di contenimento, cominciato, in sede di Assemblea regionale, con l’approvazione di una risoluzione sul funzionamento dei gruppi consiliari che si concluderà, entro la settimana prossima, con il deposito di una proposta di legge». «L’antipolitica non deve però essere l’elemento ispiratore delle riforme – dicono ancora Rini e Rollandin – così come non crediamo che un ritorno al centralismo sia la sola risposta al contenimento della spesa pubblica dello Stato. La Valle d’Aosta resta infatti fermamente convinta della centralità delle istituzioni regionali in quanto elemento costituivo e fondante della Repubblica, così come sostiene il principio della democrazia di prossimità, che garantisce servizi diretti ai cittadini e un immediato corrispondente delle reali aspettative ed esigenze della comunità» A garanzia del rispetto della normativa che sostiene i principi fondanti dell’autogoverno, in sede di riunione, il Presidente Rollandin ha espresso la possibilità di ricorso alla Corte costituzionale «qualora non venissero rispettati i principi statutari e sentitamente il principio dell’intesa che dovrebbe presidiare la disciplina dei rapporti finanziari tra Stato e Regione, che il Governo, sempre più spesso, ha disatteso».  
   
   
CAMPANIA, FRA I PROVVEDIMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE: CENTRO STORICO NAPOLI, SANITÀ, FORMAZIONE, SVILUPPO  
 
Napoli, 11 ottobre 2012 - Si è riunita il 9 ottobre a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, è stato modificato il quadro degli interventi relativi al Grande Progetto "Centro storico di Napoli - valorizzazione del sito Unesco", sulla base delle indicazioni della Commissione Europea fatte proprie dal Comune di Napoli in qualità di beneficiario. In particolare, non si faranno più gli interventi relativi al complesso Pio Monte della Misericordia, al palazzo del Monte di Pietà e al palazzo Como in quanto gli edifici sono di proprietà di enti di natura privatistica. Le somme recuperate serviranno a potenziare altri interventi già previsti. Su proposta del presidente e dell’assessore al Bilancio Gaetano Giancane la Giunta ha destinato oltre 4 milioni derivanti da economie di spesa ad interventi per le fasce sanitarie particolarmente deboli, in particolare al potenziamento dei centri per la prevenzione della cecità, alla lotta alla droga e all’alcolismo, ed alle attività di riabilitazione ed assistenza. Su proposta del vicepresidente con delega al Turismo Giuseppe De Mita è stato stabilito di avviare le procedure per la formazione dell’elenco regionale degli idonei alla nomina di revisore contabile presso le Aziende Autonome di Cura, Soggiorno e Turismo. Su proposta congiunta del vicepresidente e dell’assessore al Lavoro Severino Nappi è stato approvato il Piano strategico di intervento per la formazione nella filiera del turismo in Campania. L’obiettivo è lo sviluppo delle competenze organizzative e professionali per la competitività delle imprese e delle destinazioni turistiche del territorio regionale, e per la creazione di nuove opportunità per i giovani. Per il Piano sono previsti stanziamenti pari a 50 milioni di euro, di cui 47 di fondi Fse e 3 di fondi Fesr. Su proposta congiunta dell’assessore alla Protezione civile Edoardo Cosenza e dell’assessore al Bilancio Giancane è stato destinato circa 1 milione di euro, assegnato alla Regione dal Dipartimento nazionale, alla manutenzione, reintegro e sostituzione dei mezzi di protezione civile. Infine, su proposta dell’assessore alle Attività produttive Sergio Vetrella è stato approvato il progetto di legge sul "Testo unico delle leggi regionali in materia di sviluppo del sistema produttivo". La proposta verrà trasmessa al Consiglio per la decisione definitiva.  
   
   
UMBRIA: REGIONI CHIEDONO AL GOVERNO IMPEGNO PER RILANCIO DEL WELFARE  
 
Perugia, 11 ottobre 2012 - Per riportare il sistema sociale a livelli accettabili e fermare lo smantellamento dei servizi è fondamentale, per il 2013, la ricostituzione di un Fondo Nazionale per le Politiche Sociali da ripartire tra le Regioni e che sia almeno pari al finanziamento 2009, di circa 520 milioni di euro. A ciò, corrisponderà l´impegno regionale di non diminuire le risorse: è quanto richiesto da una delegazione della Conferenza delle Regioni al ministro, Elsa Fornero, a seguito della mancata intesa sul Fondo Nazionale politiche sociali attribuito alle Regioni e ridotto nel 2012 a 10,7 milioni di euro. "Nel corso dell´incontro, presente anche il sottosegretario Maria Cecilia Guerra - ha reso noto la vicepresidente della Regione Umbria, con delega al Welfare, Carla Casciari - è stata evidenziata al Governo l´insostenibile situazione in cui versano le politiche sociali, proprio in un momento in cui la condizione del paese si caratterizza per un forte aumento della disoccupazione e delle povertà assolute e nuove, per la crescita del disagio delle famiglie e dei minori, cui si aggiungono problemi collegati alle fragilità di disabili e anziani, soprattutto se non autosufficienti, nonché da un crescente aumento della domanda alle amministrazioni locali per l´inserimento dei disabili nella scuola che si scontra con la diminuzione del personale di sostegno. Tutto ciò - ha aggiunto - fa emergere un forte incremento delle richieste di protezione sociale che mal si coniuga con la pesante diminuzione delle risorse finanziarie nazionali, regionali e locali". In sintesi: i livelli di governo territoriali nel 2013, a differenza di quanto avvenuto per l´anno in corso non riusciranno a compensare le carenze di risorse con manovre straordinarie o con l´utilizzo di fondi residui e ritengono quindi a rischio il sistema dei servizi sociali sul territorio. "Per ripristinare una sicurezza nell´ambito delle politiche sociali, le Regioni hanno presentato alcune proposte - ha detto Casciari - Tra queste, la definizione degli ´obiettivi di servizio´ per l´area sociale ai fini di un riordino e di un rilancio di interventi, la difesa dell´occupazione nel settore dei servizi alla persona dove si registra una preoccupante perdita di posti di lavoro, l´istituzione di un fondo unico per le politiche sociali per superare la frammentarietà dei finanziamenti". Casciari ha evidenziato che tra le richieste delle Regioni prioritario anche "il ripristino del Fondo per le Non Autosufficienze soppresso dal 2011 e surrogato con limitati interventi per la sclerosi laterale amiotrofica, con uno stanziamento di 100 milioni per il 2011. Le risorse, anche se allargate per l´anno in corso ad altre gravi patologie, non concorrono assolutamente ad affrontare in maniera organica il tema della non autosufficienza". "Per le non autosufficienze le Regioni - ha concluso la vicepresidente Casciari - hanno chiesto di affrontare il tema aprendo un tavolo di confronto con i Ministeri del Welfare e della Salute, coinvolgendo le corrispondenti Commissioni Politiche Sociali e Salute della Conferenza delle Regioni, in modo da elaborare proposte condivise e adeguate all´attuale situazione istituzionale ed economica".  
   
   
BASILICATA, DE FILIPPO: DDL GOVERNO NON TUTELA SALUTE E SICUREZZA ENERGETICA, “SENZA CONDIVISIONI SALTA IL RAPPORTO DI FIDUCIA E OGNI PROGETTO RISCHIA DI BLOCCARSI. LA REAZIONE UNANIME ESPRESSA DALLE REGIONI TROVEREBBE RISCONTRO IN PARI REAZIONI SUI TERRITORI”  
 
Potenza, 11 ottobre 2012 - “Abbiamo a cuore la salute dei cittadini e l’ambiente e abbiamo a cuore la sicurezza energetica del Paese. E sono entrambe queste motivazioni che ci portano ad avversare i progetti di riforma del Titolo V della Costituzione fatti dal Governo, non tanto per il rischio che possano portare a concreti sviluppi, essendo difficile concludere un iter di revisione costituzionale in questo scorcio di legislatura, ma per contrastare i germi di una cultura di mancanza di dialogo verso la quale non solo esprimiamo poco apprezzamento ma anche preoccupazione, non rinunciando a pensare che non sia frutto di una posizione di chi ha responsabilità di governo, ma solo degli affanni del momento. Un momento che, dopo la stagione del federalismo a tutti i costi e contro ogni ragionevolezza, con questo ultimo ddl del Governo sembra figlio di una repentina conversione emozionale alla cieca osservanza di un centralismo che va dal turismo ai trasporti, dalle comunicazioni, appunto all’energia”: Il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, commenta in modo pacato e fermo le previsioni in materia di energia nel ddl del Governo, che prevedendo la così detta “Clausola di supremazia” porrebbe lo stato centrale in condizioni di fare scelte in materia anche senza l’intesa con le Regioni. “La storia lontana e recente – riprende De Filippo – ci ricorda che quando scelte a forte impatto sui territori, come sicuramente sono le estrazioni ma anche i rigassificatori e le rilevanti reti di trasporto, vengono fatte senza un percorso di condivisione con le popolazioni che quel territorio lo abitano, non ci sono solo rischi per la qualità della democrazia, con l’affermazione di una sorta di colonialismo centralista, ma anche rischi per la riuscita degli stessi progetti che troverebbero la contrarietà delle popolazioni locali portando addirittura all’esasperazione di posizioni di negazione totale che potrebbero essere conciliate su punti di equilibrio. Gli esempi non sono lontani, non parlo del movimento del Mend in Nigeria e della sua guerra armata, ma di iniziative di resistenza civile e non violenta come quella di Scanzano nel 2003, come le tante proteste in giro nel Paese per i rigassificatori. Eppure progetti di rigassificatori condivisi con i territori pure ne esistono e vanno avanti, e anche le scorie nucleari, dopo la protesta per il sito unico geologico, non sono scomparse, ma stanno trovano una sistemazione d’intesa con tutti i territori interessati”. “Nel voler salvaguardare salute, ambiente e sicurezza energetica, non posso non difendere un bastione fondamentale, ossia la necessità della fiducia nello Stato inteso in tutte le sue articolazioni. E questa fiducia – ha concluso De Filippo – verrebbe meno, con conseguenze nefaste e difficilmente contenibili, se i territori si sentissero traditi e sopraffatti sapendo che prima o poi potrebbe toccare a tutti. Ed è per questo che la reazione unanime delle Regioni, al di là delle collocazioni geografiche e al di là delle appartenenze politiche, troverebbe riscontro in reazioni ugualmente ampie e generalizzate sui territori ad ogni nuovo progetto”.  
   
   
CAMPANIA: DAGLI AMBITI TERRITORIALI 55 MILIONI NON RENDICONTATI TRA IL 2004 E IL 2009. IN DUE ANNI RAFFORZATO IL CONTROLLO SULLA SPESA SOCIALE  
 
Napoli, 11 ottobre 2012 - "Non c´è spending review migliore del controllo sulla qualità della spesa. Abbiamo avviato, ormai già da due anni, un percorso amministrativo volto al monitoraggio di somme assegnate agli Ambiti territoriali e non rendicontate, che in taluni casi ha anche visto il ricorso all´intervento sostitutivo con la nomina di un commissario ad acta, così come previsto dalla normativa regionale. E´ già accaduto per il Comune di Napoli e per gli Ambiti casertani di Casal di Principe e Succivo. Oggi l´iter di controllo si conclude con la ricognizione delle risorse assegnate e non spese per le annualità che vanno dal 2004 al 2009, oltre 55 milioni di euro, che - se non rendicontate entro trenta giorni dalla pubblicazione sul Burc del decreto con cui le si rileva - andranno a costituire economie da poter poi girare agli Ambiti a valere sul Fondo Nazionale Politiche Sociali." Così Ermanno Russo, assessore regionale all´Assistenza sociale, annuncia la pubblicazione sul sito internet della Regione (www.Regione.campania.it) del decreto dirigenziale con cui si avvia il monitoraggio delle somme assegnate agli Ambiti e non rendicontate nelle annualità precedenti al Piano Sociale Regionale 2009-2011. "Si tratta di un provvedimento che completa un percorso scrupoloso di verifica della spesa sociale, una sorta di spending review ante litteram - aggiunge Russo - che potrà tornarci utile anche e soprattutto in sede di compensazione. In un contesto in cui il Fondo nazionale per le politiche sociali, come è oramai noto, è stato azzerato dal Governo, occorre compiere ogni sforzo per indirizzare verso i servizi essenziali le prestazioni dei Piani sociali di Zona. Sul rifinanziamento per il 2013 del Fondo nazionale per le politiche sociali è in corso un tavolo a Roma con il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani ed il ministro Fornero ma la Campania sta continuando a fare la propria parte con la messa in campo di avvisi pubblici finanziati con fondi sia europei sia nazionali che regionali e sta razionalizzando ogni euro destinato al welfare dei servizi", aggiunge Russo. "In un momento in cui la revisione della spesa appare non soltanto necessaria ma anche eticamente indispensabile, un provvedimento di questo tipo rafforza l´azione di controllo della Giunta regionale e qualifica ulteriormente la spesa sociale della Campania", conclude l´assessore.  
   
   
OPEN ROMA: TRASPARENZA, EFFICIENZA E PARTECIPAZIONE PER IL GOVERNO DELLA CAPITALE METROPOLITANA  
 
Roma, 11 ottobre 2012 - Lanciare una rivoluzione fondata sulla trasparenza e sulla partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica e scommettere sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per sostenere la crescita e la creazione di nuove servizi. Sono questi gli obiettivi di Open Roma, l’evento promosso dalla Provincia di Roma venerdì 12 ottobre dalle ore 11 al Tempio di Adriano, per illustrare i progetti portati avanti dall’Amministrazione sull’Open Data. Nel corso della mattinata, aperta dall’intervento del presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che presenterà il portale opendata.Provincia.roma.it e il nuovo Atlante Geostatistico “Capitale Metropolitana”, interverranno Ernesto Belisario, Presidente Associazione Italia Open Government, Salvatore Marras, Formez Pa, responsabile del sitodati.Gov.it, Irina Bolychevsky, Open Konowlege Foundation. Modera Riccardo Luna. Al termine degli interventi verrà presentato un contest per la realizzazione di app basate su dati della Provincia. La Giuria sarà presieduta da Flavia Marzano, presidente di Stati Generali dell’Innovazione. L’iniziativa nasce dalla convinzione che l’Open Data non rappresenti in questo momento solo un dovere istituzionale, ma una straordinaria opportunità per governare meglio, aumentando la capacità di programmazione e decisione della pubblica amministrazione, rafforzare la democrazia, aumentando la capacità di partecipazione e indirizzo dei cittadini sostenere la crescita, aumentando la conoscenza dei mercati e la diffusione di servizi e imprese innovative.  
   
   
SABATO 13 OTTOBRE LA PRIMA SEDUTA DELL’UNIONE DEI COMUNI FIGLINE-INCISA  
 
Figline – Incisa, 11 ottobre 20112 - E’ fissata per sabato 13 ottobre la prima seduta dell’Unione dei Comuni di Figline e Incisa, la nuova assemblea che coordinerà e governerà il processo di integrazione dei servizi delle due città in vista del Comune unico. I lavori inizieranno alle 9,30 nella Sala consiliare del municipio di Figline (piazza Iv Novembre 3) e vedranno impegnati il sindaco di Incisa Fabrizio Giovannoni in qualità di presidente e il sindaco di Figline, Riccardo Nocentini, come membro della giunta. I consiglieri saranno 12 e nessuno di loro (sindaci compresi) percepirà gettoni di presenza aggiuntivi, indennità o qualsiasi forma di rimborso per il lavoro svolto nell’Unione. Sono stati scelti all’interno dei due Consigli comunali e rappresentano in modo paritetico le città di Figline e Incisa, maggioranza e opposizione. Fanno parte dell’assemblea i “figlinesi” Andrea Davide Frallicciardi, Giorgio Laici, Valentina Trambusti (tutti di minoranza, rispettivamente di M5s, Pdl e Lega Nord), Daniela Leoni, Massimiliano Morandini ed Enrico Stefanini (tutti di maggioranza, Idv-sel la prima e Pd gli altri due) e da 6 consiglieri “incisani”, in particolare Francesca Fiorazzo, Gaspare Lucio Giorgi, Paolo Gambassi (minoranza, rispettivamente di Udc, Pdl e Sinistra Solidale), Massimo Bigoni, Giuseppe Cencetti e Giulia Mugnai (maggioranza, rispettivamente di Pd, Psi e Pd). L’unione avrà un ruolo di primo piano nel percorso verso la fusione di Figline e Incisa, perché in questa fase avrà il compito di governare il percorso di integrazione dei servizi dei due Comuni a partire dalla fine del 2012. Sempre entro il 31 dicembre arriveranno inoltre i primi finanziamenti dalla Regione Toscana, che premierà i due Comuni con circa 250mila euro per il fatto di unire i servizi: questi soldi, per portare un esempio concreto, permetteranno anche investimenti sulla scuola tramite la dotazione di nuove tecnologie e due nuovi scuolabus. Per tutte le informazioni sul progetto di fusione di Figline e Incisa si può visitare il sito www.Comunicofiglineincisa.it    
   
   
LAVORO, DALLA PROVINCIA DI FIRENZE OLTRE 1 MILIONE PER LA FORMAZIONE IN AZIENDA  
 
Firenze, 11 ottobre 2012 - Ammonta a più di un milione di euro il fondo stanziato dalla Provincia di Firenze per quelle aziende che, singolarmente o in forma associata, hanno ideato progetti e percorsi formativi rivolti ai dipendenti. Gli esiti del “bando imprese” della Provincia di Firenze sono stato resi noti in conferenza stampa dall’Assessore a Lavoro e Formazione Elisa Simoni. Grazie alle risorse Fse - 1,1 milioni di euro – oltre 110 aziende e 1700 lavoratori potranno usufruire dei moduli formativi ammessi al finanziamento: tra questi, corsi legati alla riorganizzazione dei cicli produttivi, alla sicurezza in azienda, alle nuove tecniche di vendita e marketing. Cinquanta micro e piccole imprese del mondo edile, comparto che necessita di una forte azione di rilancio; reti di piccole e medie aziende della pelletteria, settore sul quale la provincia sta puntando molto; aziende del manifatturiero e della metalmeccanica: tutti uniti dall´obiettivo di riqualificare il proprio personale, di migliorare il proprio livello di prodotto e di potenziare i propri processi produttivi. Per esempio, quattro importanti aziende del sistema moda – Roberto Cavalli, Antico Setificio Fiorentino, Nomination e Stefano Ricci – avvieranno 18 corsi, che coinvolgeranno 105 lavoratori; la Ciesse, leader nel settore delle costruzioni ferroviarie, punterà sulla riqualificazione in tema di controllo di gestione, della gestione per commesse e della sicurezza aziendale. La cooperativa Cft che si occupa di logistica integrata organizza 20 corsi tra aggiornamento sicurezza, gestione personale per responsabile di piattaforma e coaching. “Tante storie di realtà medie, grandi, piccole e in molti casi anche micro – afferma l’Assessore Elisa Simoni – che grazie ai fondi comunitari destinati al ‘bando imprese’ vanno a formare gli addetti che ne hanno maggiormente bisogno, proprio nelle competenze maggiormente richieste. Crediamo molto nel sistema della formazione, a tutti i livelli, ma ancor più in quella che prevede una integrazione forte tra impresa e lavoratori. Cerchiamo di stare vicini a quelle aziende che mostrano segnali evidenti di crisi, ma cerchiamo di supportare con forza le realtà sane perché siano da traino anche per gli altri e perché occorre tutelare quei presidi occupazionali che esse rappresentano”. Per sostenere mondo produttivo e lavoratori in questa delicata fase, la Provincia di Firenze ha ideato anche un innovativo servizio di placement avanzato. Si tratta di “Match”, un servizio online grazie al quale le aziende possono già consultare gratuitamente l´ ampia banca dati dei Centri per l’impiego della Provincia di Firenze, trovando un elenco di persone alla ricerca di lavoro, suddivisi per qualifiche professionali e con l´indicazione delle eventuali agevolazioni per le aziende in caso di assunzione, con i relativi indirizzi email in modo da consentire un contatto diretto ed immediato. Oltre 30 le aziende già iscritte al servizio. Al tempo stesso “Match” sta avviando una banca dati dedicata a chi ha frequentato un corso di formazione nell´ultimo anno conseguendo la relativa qualifica professionale, ove le aziende potranno ricercare profili professionali specifici. Di fatto un sistema integrato che consentirà alle aziende di trovare in pochi minuti il candidato ideale per le figure professionali che stanno cercando. “Match” trova spazio nel nuovo www.Informolavoro.it  portale di lavoro e formazione - ideato e gestito in collaborazione con Linea Comune - utile per chi voglia trovare un lavoro o chiarirsi le idee sulle possibilità formative offerte dalle agenzie territoriali: un sito che affronta i temi del lavoro a 360°, dove trovare le modalità per frequentare un corso di formazione, avere i giusti strumenti e consigli per costruire una professione, consultare le offerte di lavoro in arrivo da tutti i Centri per l’impiego del territorio, aggiornate in tempo reale. “Si tratta di un servizio in più che ci premeva offrire ai tanti che cercano lavoro – afferma Elisa Simoni – D’altra parte il computer, il web e le sue applicazioni veicolano una parte sempre maggiore della nostra vita di tutti i giorni. Anche la ricerca attiva di un impiego. E’ con questa impostazione che abbiamo ideato informolavoro.It, un portale in continuo aggiornamento dove trovare corsi di formazione e occasioni di orientamento. Un servizio che si affianca alla grande attività dei Centri per l’Impiego, che nel primo trimestre 2012 hanno registrato 48.220 avviamenti, con un aumento di 316 comunicazioni rispetto al primo trimestre 2011 quando erano state 47.904”. Un portale che intende presentare ai cittadini, agli studenti, alle aziende l’intero panorama dell’orientamento formativo locale, guidarli nel percorso di richiesta di finanziamenti per seguire i corsi, agevolare la ricerca dell’impiego desiderato grazie a una classificazione dei settori professionali che parte dall’agricoltura e arriva alla logistica, passando per il benessere, la cultura, la chimica e l’industria. Quattro le sezioni del sito rivolte agli utenti: - “Orienta il tuo futuro” dove trovare spiegazioni in merito alle varie tipologie di percorsi formativi diffusi sul territorio - “Cerca lavoro” dove sfogliare offerte di lavoro aggiornate in tempo reale e suddivise per settori produttivi - “Cerca corso” dove consultare il catalogo provinciale dei corsi di formazione, anche in questo caso suddivisi per settore - “Costruisci una professione” – dove indagare i vari comparti, capirne l’andamento tramite tabelle e statistiche, vedere interviste video ai responsabili risorse umane delle grandi aziende del tessuto economico fiorentino che danno una serie di consigli utili a chi voglia mettersi in gioco in un particolare ambito.  
   
   
FUTURFISI, LOMBARDIA: GIUSTO INVESTIRE SUI GIOVANI  
 
Milano, 11 ottobre 2012 - "Questa è la strada giusta. Quelli sui giovani sono gli investimenti migliori che si possano e che si debbano fare e la strada intrapresa dalla Fisi punta nella giusta direzione". Lo ha detto l´assessore allo Sport e Giovani della Regione Lombardia Luciana Ruffinelli, a margine della conferenza stampa di presentazione dell´iniziativa ´Futurfisi´, dedicata ai giovani atleti degli sport invernali. "´Futurfisi´ - ha proseguito l´assessore - è un progetto innovativo, realizzato con il supporto indispensabile di uno sponsor lungimirante, che coinvolge dieci discipline olimpiche degli sport invernali e che ci pone sullo stesso livello di quei Paesi tradizionalmente più all´avanguardia nel mondo della programmazione sportiva". "Investire sui giovani, sia in ambito sportivo, sia creativo e imprenditoriale - ha sottolineato Luciana Ruffinelli - significa investire sul futuro ed è la policy di Regione Lombardia e del mio Assessorato". "Plaudo dunque - ha concluso l´assessore - a questo innovativo progetto, che mira a forgiare i campioni e i tecnici di domani, lavorando sulla preparazione atletica ma anche sulla formazione culturale, e che si fonda su valori quali passione, focalizzazione, disponibilità, autodisciplina, flessibilità e orientamento al risultato, che condivido e che, insieme all´amore per lo sport, non possono che portare al raggiungimento dei risultati più ambiziosi".  
   
   
SICILIA: 50 MILIONI DA MINISTERO PER CIG IN DEROGA  
 
 Palermo, 11 ottobre 2012 - La Regione ha ottenuto dallo Stato i fondi per fare fronte alle richieste di ammortizzatori sociali in deroga. "Grazie all´accordo raggiunto col ministero dal dirigente generale del lavoro Anna Rosa Corsello - spiega il presidente Raffaele Lombardo - abbiamo a disposizione altri 50 milioni di euro che serviranno a far ripartire le trattative delle principali vertenze occupazionali siciliane e consentiranno l´erogazione della cassa integrazione e della mobilita´". Le risorse economiche ottenute vanno sommate ai 56 milioni gia´ utilizzati dall´amministrazione regionale per i medesimi scopi. L´accordo e´ stato raggiunto grazie anche al saldo di tutti i debiti dell´amministrazione siciliana nei confronti dell´Inps. Il meccanismo degli ammortizzatori sociali, infatti, prevede una compartecipazione finanziaria tra Stato e Regione, nella misura rispettivamente del 60 e del 40 per cento delle risorse da utilizzare. Alla riunione nella sede del Ministero, a Roma, era presente anche il dirigente generale della Formazione professionale, Ludovico Albert.  
   
   
IMPRESE DI DONNE, DONNE DI IMPRESA  
 
Milano, 11 ottobre 2012 - La panoramica delle pari opportunità a livello locale e in Italia messa a confronto con i paesi europei; l’approfondimento del contributo delle donne alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; donne e tecnologia; lo sviluppo dell’innovazione visto al femminile; storie di successo di quante ce l’hanno fatta: sono alcuni dei temi dell’incontro dedicato al ruolo del gentil sesso che fa impresa e nell’impresa. L’evento è organizzato dalla Fast in qualità di partner di Enterprise Europe Network, la rete per il supporto alle Pmi, cofinanziata dalla Direzione generale imprese della Commissione europea e, per gli operatori lombardi, anche dalla Regione. L’appuntamento si inserisce nell’ambito della “Sme week”. Martedì, 16 ottobre 2012, ore 14.30, Fast, P.le R. Morandi 2 – Milano. Uno spazio è riservato a una o più voci dal pubblico: chi ha una storia interessante da raccontare, in positivo o in negativo, può candidarsi a farlo, inviando una mail a: simpler@fast.Mi.it  A margine dell’evento c’è la mostra fotografica a ingresso libero dedicata al lavoro delle mondine.  
   
   
VDA: APERTO LO SPORTELLO SOCIALE  
 
 Aosta, 11ottobre 2012 - Diventerà presto il punto di riferimento per conoscere e accedere ai servizi sociali in Valle d’Aosta. Stiamo parlando dello Sportello sociale, un nuovo servizio che svolge su tutto il territorio regionale attività di accoglienza, ascolto, orientamento e prima consulenza ai cittadini sui servizi socio-assistenziali e socio-sanitari. Inserito nell’ambito del Piano di Zona della Valle d’Aosta, si articola in 8 punti di accesso, disponibili per tutta la popolazione, in cui poter ottenere, in modo rapido e semplificato, informazioni inerenti i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari di natura pubblica o offerti dalle associazioni di volontariato, dalle cooperative sociali e da altri soggetti privati. Albert Lanièce, Assessore regionale della sanità, salute e politiche sociali Questa è un’esigenza che abbiamo colto fin dalle prime fasi di legislatura, ossia la presenza di un serie di servizi sociali e socio-assistenziali sul territorio che, in realtà, una buona fascia di popolazione non conosceva e, spesso, non erano nemmeno note tutte le possibilità offerte dalla nostra regione in merito agli accessi ai servizi sociali e sanitari. In più, se teniamo in considerazione che uno degli obiettivi dell’amministrazione è proprio quello di ridurre i passaggi burocratici, i transiti nei vari uffici dell’amministrazione da parte dei cittadini per richiedere i vari servizi, ecco il significato di questo progetto regionale, pensato con l’ufficio di Piano di zona e il tavolo politico del Piano di zona. Un progetto che inizialmente si chiamava Segretariato sociale, poi abbiamo optato per Sportello sociale, denominazione che offre una connotazione ben precisa. Oltre ad Aosta, lo Sportello sociale si trova a Morgex, nel Poliambulatorio, a Villeneuve, Quart, Gignod, Verrès e Pont-saint-martin presso le sedi delle comunità montane e ancora a Châtillon nei locali comunali. Dopo la presentazione alla stampa, che si è tenuta il 1° ottobre scorso, al Salone ducale del Municipio di Aosta e l’inaugurazione ufficiale della sede di Aosta di lunedì 8 ottobre, lo Sportello sociale ha aperto le porte al pubblico martedì 9 ottobre. Ma per cosa, ad esempio, i cittadini possono rivolgersi d’ora in poi a questo servizio? Albert Lanièce, Assessore regionale della sanità, salute e politiche sociali - C’era e c’è la necessità di creare un punto unico di accesso ai servizi sociali. Facciamo un esempio: tutta una serie di soggiorni marini per gli anziani sono organizzati dalla Comunità montana e quindi l’utente andava nella sede della Comunità montana; altri servizi alla persona sono erogati direttamente dall’Assessorato, quindi l’utente andava dall’assistente sociale; per altre cose l’utente doveva recarsi all’Usl eccetera. In questo modo i cittadini, soprattutto gli anziani, lamentavano una certa confusione. Quindi, partendo da tutti questi servizi sul territorio, noi volevamo offrire un punto di acceso unico dal quale poi gli utenti siano smistati, e soprattutto ben indirizzati, dall’assistente sociale o dall’amministrativo presenti. Allo Sportello potranno rivolgersi, infine, anche le persone in situazione di emergenza sociale, a seguito della valutazione professionale dell’assistente sociale. Albert Lanièce, Assessore regionale della sanità, salute e politiche sociali - Aggiungiamo quindi lo Sportello sociale al Pronto soccorso sociale, rispondendo così alle esigenze su cui siamo stati, in questi anni, sensibilizzati molto da parte dell’utenza. Si concretizza oggi la possibilità di dare una risposta rapida, in pochissime ore o in pochissime giornate, a determinate situazioni che si producono sul territorio nel momento in cui importanti servizi alla persona, vedi badante ed altri servizi, vengono a mancare all’improvviso. Agire subito è una delle richieste che abbiamo avuto da parte della popolazione. A volere fortemente questo progetto, che per un anno sarà sperimentale, diversi enti che hanno preso parte alla sua realizzazione: il Comune di Aosta in qualita di capofila, il Consiglio permanente degli enti locali, la Regione Valle d’Aosta, l’Azienza Usl, la cooperazione sociale e il volontariato. Albert Lanièce, Assessore regionale della sanità, salute e politiche sociali - Al tavolo politico del Piano di zona sono presenti, oltre agli enti pubblici, tra cui anche i comuni, rappresentati dal Celva, il privato sociale, il terzo settore, l’Azienda Usl. Teniamo presente che un importante riferimento per i servizi sociali sono le associazioni di volontariato. Quindi, ad esempio, allo Sportello lavoreranno – anche se lavoreranno è un termine non corretto per il volontariato, diciamo allora si adopereranno anche le associazioni di volontariato per supportare le azioni dei due operatori front line. Sicuramente c’è stata un’azione corale e questo è stato un po’ l’obiettivo principale del Piano di zona della Valle d’Aosta.