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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Gennaio 2013
2013: LA COMMISSIONE EUROPEA INAUGURA L´"ANNO EUROPEO DEI CITTADINI"  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2013 - Con l´inizio del 2013 la Commissione europea dà il via all´Anno europeo dei cittadini, dedicato a tutti i cittadini europei e ai loro diritti. Questo Anno europeo coincide con una svolta critica nell´integrazione dell´Europa: nel 2013 ricorre il ventesimo anniversario della cittadinanza dell´Unione, introdotta dal trattato di Maastricht nel 1993, e siamo a un anno dalle elezioni del Parlamento europeo. Il 10 gennaio 2013 il Presidente della Commissione José Manuel Barroso e la Vicepresidente Viviane Reding si uniranno al Primo Ministro irlandese Enda Kenny e al Ministro irlandese per gli Affari europei Lucinda Creighton per inaugurare l´Anno europeo dei cittadini 2013 nella Rotonda del palazzo comunale di Dublino. Più di 200 cittadini di Dublino parteciperanno a un dibattito pubblico con i leader europei sul futuro dell´Unione, insieme al Tánaiste (Vice Primo Ministro) Eamon Gilmore e ad europarlamentari irlandesi della regione. "Per costruire un´Europa più forte e a maggiore valenza politica è necessario coinvolgere direttamente i cittadini. Per questo il 2013 è l´Anno europeo dei cittadini: un anno dedicato a tutti i cittadini europei e ai loro diritti", ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria Ue per la Giustizia. "La cittadinanza dell´Unione è più di un concetto teorico: è una realtà pratica che porta benefici tangibili ai cittadini. La Commissione europea desidera aiutare le persone a comprendere come poter beneficiare direttamente dei loro diritti e ascoltare le loro opinioni su dove stia andando l´Europa. I cittadini europei devono poter esprimere le loro preoccupazioni e preparare il terreno per le future elezioni europee. È tempo che tutti noi ci assumiamo la responsabilità del nostro futuro comune". Per le celebrazioni dell´Anno europeo dei cittadini, nel 2013 è stata organizzata in tutta l´Ue una serie di manifestazioni, conferenze e seminari a livello dell´Unione e in ambito nazionale, regionale e locale (il programma è disponibile sul sito http://europa.Eu/citizens-2013). La Commissione intende inoltre dare più visibilità ai portali web multilingue "Europe Direct" e "La tua Europa", elementi chiave di un sistema di informazione a “sportello unico” sui diritti dei cittadini dell´Unione, e rafforzare il ruolo e la visibilità di strumenti di risoluzione dei problemi come Solvit, per consentire ai cittadini di difendere i loro diritti ed esercitarli meglio. Per tutta la durata del 2013, la Vicepresidente Reding e gli altri Commissari dell´Ue uniranno le loro forze con le autorità politiche a livello nazionale e locale per organizzare dibattiti coi cittadini in tutta Europa, allo scopo di ascoltarli e rispondere alle loro domande. La Vicepresidente Reding ha già partecipato a incontri a Cadice (Spagna), Graz (Austria) e Berlino (Germania) e il Commissario Andor a un incontro a Napoli. Molti altri dibattiti sono previsti nel corso del 2013 in vari comuni europei e permetteranno ai responsabili politici europei e locali di discutere con cittadini di ogni estrazione in tutta l´Unione. Tutti i dibattiti possono essere seguiti sul sito http://ec.Europa.eu/european-debate/index_it.htm. In preparazione dell´Anno europeo la Commissione ha condotto, tra il 9 maggio e il 9 settembre 2012, un’ampia consultazione pubblica per rilevare i problemi incontrati dai cittadini nell´esercizio dei diritti legati alla cittadinanza europea (vedi Ip/12/461). Dalle risposte emerge chiaramente l´importanza che i cittadini attribuiscono ai diritti di cui godono nell´Unione europea, specialmente alla libera circolazione e ai diritti politici. Gli interpellati vorrebbero un autentico spazio europeo in cui poter vivere, lavorare, spostarsi, studiare e fare acquisti senza trovarsi di fronte a ostacoli burocratici o discriminazioni. Tuttavia, resta del cammino da compiere: i cittadini hanno evidenziato svariati problemi, soprattutto la difficoltà di far rispettare i diritti dell´Unione a livello locale; la Commissione tratterà la problematica nella prossima relazione sulla cittadinanza dell´Unione, la cui pubblicazione è prevista nel corso del 2013. I risultati della consultazione sono disponibili sul sito http://ec.Europa.eu/justice/citizen/files/eu-citizen-brochure_en.pdf. Contesto La cittadinanza europea – che integra e non sostituisce quella nazionale – conferisce a tutti i cittadini dei 27 Stati membri dell´Unione una serie di diritti supplementari. Il cittadino dell´Unione ha il diritto di votare e candidarsi alle elezioni amministrative ed europee nello Stato membro in cui risiede, gode della tutela consolare delle autorità di un qualsiasi Stato membro se il suo Stato non è rappresentato all´estero, può presentare una petizione al Parlamento europeo, rivolgersi al Mediatore europeo e, dal 2012, partecipare a un’iniziativa dei cittadini europei. Dalla cittadinanza europea derivano molti diritti, di cui non sempre siamo consapevoli. Da un sondaggio del 2010 è emerso che ancora troppe persone non si ritengono adeguatamente informate sui vari diritti loro riconosciuti: soltanto il 43% conosce il significato dell´espressione "cittadino dell´Unione europea" e quasi la metà (48%) ritiene di non essere ben informata sui propri diritti. L´anno europeo dei cittadini servirà a spiegare questi diritti e a fare in modo che le persone li conoscano e possano esercitarli senza ostacoli. Ad esempio, la libertà di circolazione è il diritto più apprezzato derivante dalla cittadinanza dell´Unione (vedi comunicato stampa n. 14/2011). Ogni anno i cittadini europei compiono infatti più di un miliardo di spostamenti nell´Unione e sono sempre più numerosi quelli che esercitano il diritto di vivere in uno Stato membro diverso dal proprio. Eppure, sebbene oltre un terzo dei lavoratori (35%) sia pronto a prendere in considerazione un impiego in un altro Stato membro, quasi una persona su cinque ritiene che, all´atto pratico, vi siano ancora troppi ostacoli. Insieme alle difficoltà linguistiche, il principale scoglio al pendolarismo transfrontaliero è la carenza cronica di informazioni. La Commissione europea è al lavoro per superare tali ostacoli. La relazione 2010 sulla cittadinanza dell´Unione (vedi Ip/10/1390 e Memo/10/525) ha presentato 25 azioni concrete per rimuovere gli ostacoli che i cittadini europei incontrano tuttora nell´esercizio del diritto alla libera circolazione all´interno dell´Ue. Tra queste figurano campagne di sensibilizzazione sullo status di cittadino europeo, sui relativi diritti e sulle implicazioni nella vita quotidiana. Durante quest´Anno europeo dei cittadini la Commissione pubblicherà la seconda relazione sulla cittadinanza dell´Unione, che fungerà da piano d´azione inteso a eliminare i rimanenti ostacoli che impediscono ai cittadini dell´Unione di godere pienamente dei propri diritti. Con la proclamazione del 2013 "Anno europeo dei cittadini", la Commissione europea tiene fede alla promessa fatta nella relazione sulla cittadinanza dell´Unione e risponde alla richiesta espressa dal Parlamento europeo. Per ulteriori informazioni Anno europeo dei cittadini: http://europa.Eu/citizens-2013  
   
   
2013: COSA SUCCEDERÀ AL PARLAMENTO EUROPEO ?  
 
 Strasburgo, 7 gennaio 2012 - Quest´anno il Pe dovrà affrontare le riforme per il rilancio economico e la negoziazione del budget dell´Ue fino al 2020, il cosiddetto piano finanziario pluriennale. Oltre a numerose proposte legislative che cambieranno la vita quotidiane dei cittadini: i diritti dei passeggeri, i limiti della Co2 e gli alimenti Ogm. Economia - Mettere fine alla crisi è la priorità numero uno. L´accordo raggiunto con il Consiglio relativo alla vigilanza bancaria sarà nuovamente negoziato dal Pe. E le discussioni avanzeranno anche in materia di governance per l´eurozona. Veranno discusse anche la riforma dei servizi finanziari, in particolare il ruolo delle agenzie di rating, il requisito patrimoniale minimo per le banche e i bonus dei trader. All´ordine del giorno ci sarà anche l´evoluzione del mercato unico. Un budget per il lungo termine - Il Parlamento dovrà negoziare il piano finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 con il Consiglio e la Commissione. I deputato desiderano mantenere gli investimenti per la crescita e la ricerca, e per le infrastrutture dei trasporti. Una volta che i negoziati sul budget saranno conclusi, potranno essere affrontati temi più specifici come la politica agricola comune, la ricerca, il sostegno alle regioni più povere. E anche il programma Erasmus. Trasporti - I deputati discuteranno i nuovi limiti di Co2 per le macchine sostenendo così il rallentamento del cambiamento climatico. Una volta che la Commissione proporrà un aggiornamento della legislazione sui diritti dei passeggeri, il Pe proporrà i propri emendamenti. Una riforma chiave è legata dal settore ferroviario: i deputati discuteranno le diverse proposte della Commissioni per introdurre una maggiore competitività nel mercato. Altro - Nell´ottica di disincentivare il fumo, i Parlamento si confronterà e voterà le nuove regole legate alla vendita del tabacco. I deputati si esprimeranno anche sugli alimenti Ogm, sulla protezione dei dati personali e la privacy, sulle quote rosa nei consigli d´amministrazione e sulla politica di asilo.  
   
   
COMMISSIONE EUROPEA: L´AGENDA DELLA SETTIMANA DAL 7 ALL’ 11 GENNAIO 2013  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2012 - La Commissione europea aprirà il 2013 puntando da subito su due priorità chiave: lavoro e impresa. Martedì 9 gennaio sarà infatti presentato il Rapporto 2012 su Occupazione e sviluppi sociali in Europa, coprendo una serie di importanti fenomeni quali la disoccupazione di lungo periodo, la polarizzazione dei salari e il funzionamento dei sistemi di protezione sociali. Tutti argomenti resi più che mai attuali dalla crisi. Mercoledì invece il Vicepresidente della Commissione Antonio Tajani presenterà l´Atto per l´imprenditoria 2020 (Enterpreneurship 2020 Act) che punta a promuovere una vera e propria rivoluzione culturale in Europa, incentivando lo spirito imprenditoriale di milioni di cittadini europei. I Commissari Hedegaard e Potocnik interverranno martedì 8 gennaio alla Conferenza del futuro delle politiche sull´aria, organizzata dal Bureau ambientale europeo a Bruxelles. Non è indispensabile come l´aria, ma internet è sempre più parte della nostra vita ma nasconde anche una serie di pericoli e rischi, specie di cadere vittima di malintenzionati e criminali. Per scongiurare questi rischi e lavorare per migliorare per la sicurezza online, l´Unione europea si è di recente dotata di un Centro europeo per il crimine cibernetico (Ec3) che mercoledì 9 gennaio sarà presentato ai media dalla Commissaria agli Affari interni Cecilia Malmstroem. Il 10 gennaio la Commissione compirà la sua tradizionale visita alla presidenza di turno del Consiglio dell´Ue, recandosi a Dublino per incontrare esponenti del governo irlandese. Il 2013 è ufficialmente l´Anno europeo dei cittadini. L´avvio dei migliaia di eventi sarà dato nel corso della prossima settimana a Dublino dal Presidente Barroso, dalla Vicepresidente Reding e dalla Presidenza di turno irlandese . Venerdì 10 gennaio la Commissaria Kristalina Georgieva sarà a Haiti per commemorare il terzo anniversario del terremoto che ha devastato lo stato caraibico e per fare stato dell´avanzamento della ricostruzione e degli aiuti umanitari.  
   
   
UE: RISPETTARE I BUONI PROPOSITI DEL NUOVO ANNO  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2013 - Inizia il nuovo anno e con esso anche tutta una serie di buoni propositi, promettiamo di smettere di fumare o dimagrire e cerchiamo di convincere i nostri familiari a venirci in aiuto. Molte persone si affidano a incentivi per far funzionare le proprie promesse ma, secondo uno studio condotto nel Regno Unito dall´Istituto di psichiatria del King´s College di Londra, premiare le persone per indurle a cambiare il loro comportamento riguardo la salute va bene solo se si ottengono risultati. I ricercatori del Centro per lo studio degli incentivi nella salute (Csi Health) dell´Istituto di Psichiatria del King´s College, hanno chiesto a più di 600 persone cosa pensavano dell´uso di incentivi per incoraggiare le persone a smettere di fumare o dimagrire. Hanno scoperto che le persone erano disposte a scambiare la loro avversione verso gli incentivi con l´efficacia del programma, in altre parole le persone sono pronte a "pagarli se funzionano". Non tutti gli incentivi però erano ritenuti uguali e la disposizione delle persone ad accettare l´uso degli incentivi variava a seconda del tipo di incentivo offerto. Offrire buoni da spendere in negozi di alimentari sani era considerato più accettabile rispetto al denaro o a oggetti di lusso. In generale, l´uso di incentivi era più accettabile per incoraggiare le persone a dimagrire rispetto a smettere di fumare. Questo potrebbe essere il riflesso delle opinioni morali sui due comportamenti, suggeriscono i ricercatori. La dott.Ssa Marianne Promberger del King´s College di Londra e autrice principale dello studio, afferma: "La maggior parte dei partecipanti al nostro studio era disposta ad accettare incentivi a condizione che fossero efficaci. Una sostanziale minoranza di persone però non accettava gli incentivi anche quando essi erano descritti come quattro volte più efficaci del sistema standard. Un´opposizione esplicita agli incentivi viene da una minoranza di persone e attualmente stiamo studiando meglio cosa provoca questa posizione". Secondo lo studio, "L´accettabilità di incentivi finanziari aumenta con l´efficacia. Anche un piccolo aumento dell´efficacia dal 10 % all´11 % faceva salire la percentuale a favore degli incentivi dal 46 % al 55 %. I buoni alimentari erano più accettabili rispetto al denaro contante o i buoni per oggetti di lusso (20 % di differenza circa) e gli incentivi erano più accettabili per il dimagrimento rispetto allo smettere di fumare (il 60 % contro il 40 %)". La professoressa Theresa Marteau, co-autrice dello studio e Direttore del Csi Health del King´s College di Londra, dice: "Questo studio si è occupato di vedere se gli incentivi per i comportamenti sani sono accettati dal pubblico generale. I livelli di efficacia che abbiamo usato erano ipotetici e bisogna determinare una migliore dimostrazione dell´efficacia di questi interventi, specialmente a lungo termine". L´avversione del pubblico verso gli schemi di incentivi potrebbe riflettere le loro preoccupazioni sulla correttezza e l´equità. I risultati di questo studio mostrano chiaramente che le persone sono propense a mettere da parte queste preoccupazioni per massimizzare gli effetti per la salute e trovare la soluzione più conveniente per tutti. I ricercatori suggeriscono che i sistemi basati sugli incentivi dimostratisi efficaci devono essere portati a conoscenza del pubblico in modo chiaro per migliorare l´accettabilità del loro uso. Per maggiori informazioni, visitare: Social Science & Medicine: http://www.Sciencedirect.com/science/journal/02779536/75/12  King´s College London: http://www.Kcl.ac.uk    
   
   
UE: RAFFORZARE LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE NEL CAMPO DELLA RICERCA E DELL´INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2013 - È stata da poco presentata una nuova strategia Ue per la cooperazione internazionale nel campo della ricerca e dell´innovazione. L´ue rappresenta appena il 7;% della popolazione mondiale, ma è la fonte del 24;% della spesa mondiale nella ricerca, del 32;% delle pubblicazioni ad alto impatto e del 32;% delle richieste di brevetti. La cooperazione internazionale è vista come un passo fondamentale verso le opportunità e l´ulteriore sviluppo. Idee sono generate negli incontri dei corpi diplomatici sulla strategia di collaborazione internazionale impegnati a esaminare modi di rafforzare l´eccellenza nella ricerca e l´innovazione facilitando l´accesso al sapere, alle persone e ai mercati a livello internazionale e globale. Si è anche messo in evidenza il mantenimento del centro di interesse sulle aziende e l´innovazione, il che richiede un approccio nuovo o diverso tra il mondo accademico e quello industriale e tra la ricerca e l´innovazione. Tra le altre idee c´è anche il rafforzamento del processo decisionale basato su prove o analisi e l´esame di tendenze probabili, cambiamenti futuri e scambi sistematici di esperienze. Si è inoltre sottolineato che integrare la prospettiva internazionale in modo più completo nei programmi Ue "regolari" migliorerebbe la cooperazione con la collaborazione internazionale e rafforzerebbe le priorità dei programmi di ricerca e innovazione dell´Ue. Con Orizzonte 2020 che inizierà nel 2014, questo è visto anche come uno dei cardini della strategia per la cooperazione internazionale nel campo della ricerca e dell´innovazione. Il progetto, finanziato con 80 milioni di euro, è lo strumento finanziario che attua l´iniziativa faro dell´Unione dell´innovazione e di Europa 2020 che ha lo scopo di assicurare la competitività globale dell´Europa e di creare crescita e occupazione. Máire Geoghegan-quinn, il commissario europeo responsabile della ricerca, l´innovazione e la scienza, uno degli oratori più importanti dell´incontro, ha detto: "È perfettamente logico allargare il campo e creare ed esplorare opportunità di ricerca e innovazione nella cooperazione tra l´Europa e il resto del mondo. Se non altro perché i cambiamenti della società cui ci troviamo di fronte oggi, come i cambiamenti climatici, la diffusione delle malattie infettive o il problema di assicurare un approvvigionamento stabile di cibo ed energia, sono così grandi e così complessi che abbiamo bisogno dei migliori scienziati del mondo per affrontarli. Vedere di prima mano l´eccellente ricerca e innovazione condotte nelle università, le aziende e i centri di ricerca ai quattro angoli del mondo ci ricorda che il panorama globale della ricerca e dell´innovazione sta cambiando in modo veloce e profondo". La cooperazione internazionale si basa già sui risultati ottenuti dal Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. I progetti del 7° Pq hanno finanziato il programma di partenariato sulla sperimentazione clinica nei paesi in via di sviluppo, nel quale 14 Stati membri, più Norvegia e Svizzera, hanno collaborato con paesi dell´Africa subsahariana nella lotta contro l´Hiv/aids, la malaria e la tubercolosi. Inoltre, ricercatori di 80 paesi hanno partecipato alle azioni Marie Curie e il Consiglio europeo della ricerca (Cer) ha permesso a importanti scienziati di tutto il mondo di condurre la loro ricerca in Europa. Si stima che il 20;% dei progetti finanziati nell´ambito del 7° Pq comprendano almeno un partner internazionale nel consorzio, di solito Cina, India, Russia, Sudafrica o Stati Uniti. Nelle conclusioni presentate su cosa si potrebbe fare di più per migliorare l´innovazione e lo sviluppo si fa riferimento all´uso di banchi di prova e strutture di dimostrazione per aumentare l´attrattiva e di prodotti di prova per affrontare le sfide globali. Si è raccomandato anche di facilitare l´internazionalizzazione, in particolare per le piccole e medie imprese (Pmi). Infine, si è sottolineato che l´Europa può avere un ruolo essenziale per rafforzare la gestione globale della collaborazione in materia di scienza, tecnologia e innovazione. Per maggiori informazioni, visitare: Ricerca - Cooperazione internazionale: http://ec.Europa.eu/research/iscp/index.cfm  Orizzonte 2020: http://ec.Europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm    
   
   
MARSIGLIA E KOšICE: CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA 2013  
 
 Bruxelles, 7 gennaio 2013 - Le città di Marsiglia (Francia) e di Košice (Slovacchia) sono le Capitali europee della cultura 2013. Il programma culturale inizierà ufficialmente il 12 gennaio a Marsiglia e il 19 gennaio a Košice. Ha dichiarato Androulla Vassiliou, Commissaria per l´Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù: "Questo è il momento che Marsiglia e Košice stavano aspettando, e per il quale si preparano da quando sono state scelte come Capitali europee della cultura 2013. Sono sicura che il pubblico potrà assistere a un´inaugurazione indimenticabile in entrambe le città. Gli eventi di apertura segneranno l´inizio di un anno eccezionale per le attività culturali, rivolte sia alla popolazione delle città e delle loro regioni circostanti che a chi viene da più lontano. L´iniziativa "Capitale europea della cultura" è da 25 anni uno dei più grandi successi dell´Ue e offre alle città un´occasione unica per dare impulso alla vita culturale e allo sviluppo a lungo termine, oltre a essere estremamente importante per il turismo, l´occupazione e la rivitalizzazione delle aree urbane. Auguro un grande successo alle Capitali europee della cultura 2013!" Marsiglia-provenza 2013 verrà inaugurata il 12 e 13 gennaio 2013 con quattro eventi celebrativi: una cerimonia pubblica di apertura a Marsiglia, cui parteciperà il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, l´inaugurazione di una mostra d´arte contemporanea a Aix-en-provence, una caccia al tesoro a Marsiglia-provenza e uno spettacolo di fuochi d´artificio ad Arles per chiudere il fine settimana inaugurale. Le celebrazioni a Košice inizieranno, con la partecipazione della commissaria Vassiliou, il 19 e 20 gennaio in varie località della città tra cui il teatro di Stato, la Steel Arena, il Podium e vari club, ristoranti e centri culturali. "Košice 2013 – Capitale europea della cultura" metterà in luce il ruolo della città come antico crocevia degli scambi Est-ovest. Nell´autunno 2012 la Commissione europea ha assegnato il premio Melina Mercouri (del valore di 1,5 milioni di euro) alle due Capitali 2013 come riconoscimento della qualità dei preparativi e per consentire loro di mantenere gli impegni assunti in sede di selezione. Contesto L´iniziativa "Capitale europea della cultura" è una delle più importanti manifestazioni culturali in Europa. Le Capitali sono scelte sulla base di un programma culturale che deve avere una dimensione europea, coinvolgere il pubblico, essere attraente a livello europeo e dare il proprio contributo allo sviluppo a lungo termine della città. Per le città selezionate è un´opportunità eccellente di curare la loro immagine, mettersi in evidenza a livello mondiale, attrarre un numero maggiore di turisti e ripensare il loro sviluppo attraverso la cultura. Il titolo ha un impatto a lungo termine, non solo nell´ambito della cultura ma anche sul piano sociale ed economico, sia per la città che per le regioni circostanti. Ad esempio, uno studio1 ha dimostrato che nell´anno in cui le città detengono il titolo il numero di visitatori che vi trascorrono almeno una notte aumenta in media del 12% rispetto all´anno precedente; Liverpool nel 2008 e Sibiu (Romania) nel 2007 hanno avuto un incremento del 25%. Le norme e le condizioni vigenti per ottenere il titolo sono indicate in una decisione del 2006 (1622/2006/Ce) del Parlamento europeo e del Consiglio. Dopo Marsiglia e Košice nel 2013, le future Capitali europee della cultura saranno Riga (Lettonia) e Umeå (Svezia) nel 2014, Mons (Belgio) e Plzeň (Repubblica ceca) nel 2015, Donostia-san Sebastián (Spagna) e Wrocław (Polonia) nel 2016.  
   
   
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE: IL CONTRIBUTO DI CITTÀ E REGIONI D´EUROPA AL CENTRO DELLA CONFERENZA YOUTH ON THE MOVE  
 
 Bruxelles, 7 gennaio 2012 - "Il sostegno e l´esperienza degli enti locali e regionali sono essenziali per un´attuazione efficace delle misure contro la disoccupazione giovanile", ha sottolineato il Presidente del Cdr Ramón Luis Valcárcel alla conferenza Youth on the Move organizzata dal Comitato delle regioni (Cdr), che ha riunito esponenti politici di tutti i livelli di governo per discutere le importanti questioni della disoccupazione giovanile, della formazione e della mobilità dei giovani da una prospettiva locale e regionale. Il Presidente del Cdr ha sottolineato che le città e le regioni comprendono meglio di chiunque altro le realtà cui fanno fronte i giovani oggigiorno, e che dovrebbero essere loro a elaborare e sviluppare i programmi destinati ai giovani. Gli enti locali e regionali, per esempio, sono nella posizione ideale per sviluppare collegamenti con le piccole e medie imprese, e possono contribuire a individuare gli squilibri tra domanda e offerta di competenze, fornire una formazione professionale adeguata e incoraggiare investimenti che rispondano alla domanda locale. Il Presidente Valcárcel ha anche ribadito l´esigenza di una più intensa cooperazione interregionale, in modo che le regioni possano lavorare insieme per promuovere la mobilità dei giovani. Nel suo intervento alla conferenza il commissario europeo per l´occupazione, gli affari sociali e l´inclusione László Andor ha presentato il pacchetto sull´occupazione giovanile adottato all´inizio del mese, che prevede la cosiddetta "garanzia per i giovani", volta a fare in modo che ogni giovane abbia accesso a un posto di lavoro o a un corso di istruzione o di formazione entro quattro mesi dalla conclusione del ciclo scolastico. "La Commissione europea invita tutti gli Stati membri a istituire la garanzia per i giovani", ha affermato Andor, e ha aggiunto: "Agli enti regionali e locali spetta un ruolo essenziale nel garantire il successo di queste iniziative. Dobbiamo costituire quanto prima dei partenariati forti tra tutti i soggetti coinvolti per assicurare un passaggio agevole dall´istruzione al lavoro". Yves Leterme, segretario generale aggiunto dell´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), responsabile di istruzione, affari sociali, governance e imprenditorialità, ha presentato il lavoro svolto dalla sua organizzazione e ha osservato che "coinvolgere gli enti locali e regionali nell´elaborazione delle politiche sulla gioventù, l´istruzione e la formazione professionale è un´ottima idea, in quanto occorrono, sì, politiche europee, ma occorre anche garantire che le misure di carattere generale in esse previste vengano adeguate alle realtà locali". La commissaria per la gioventù, l´istruzione, il multilinguismo e la cultura Androulla Vassiliou ha insistito sul valore aggiunto che l´Ue offre alla politica di istruzione e formazione: "La strategia Europa 2020, con i suoi obiettivi principali per l´istruzione e il pacchetto Gioventù in movimento, segna una svolta importante nella cooperazione europea in questo campo. L´ue aggiunge valore al lavoro dei nostri enti nazionali e locali, e ritengo che ciò meriti di essere sottolineato", ha aggiunto la commissaria Vassiliou. "Gioventù in movimento contribuisce sicuramente a fare in modo che vengano prese decisioni efficaci in materia di politica dell´istruzione e della formazione, e che si investa a livello nazionale, regionale e locale, ma ritengo che insieme, collaborando con i governi e con gli organi, le istituzioni e il personale del settore dell´istruzione, possiamo fare molto di più". La prima vicepresidente del Cdr, Mercedes Bresso, si è associata a questo punto di vista sottolineando che "nel campo della politica per i giovani l´Europa non può risolvere tutto, non ha né i mezzi né la competenza per farlo. Ma senza gli incentivi europei le politiche per i giovani a livello nazionale e regionale mancherebbero di prospettive e di convergenza". Alla conferenza il senatore e sindaco di Dunkerque Michel Delebarre, coordinatore della piattaforma del Cdr per il monitoraggio della strategia Europa 2020, ha presentato i risultati di un´indagine volta a valutare in che misura l´iniziativa Gioventù in movimento abbia portato alle città e alle regioni i benefici previsti. Tali risultati indicano che in una prospettiva locale e regionale l´iniziativa fornisce effettivamente un valore aggiunto nella misura in cui affronta più aspetti correlati raggruppandoli tra loro (ad es. L´istruzione superiore e la formazione professionale, l´apprendimento permanente, la mobilità e la disoccupazione). Evidenzia anche, però, l´importanza determinante della cooperazione tra i vari livelli di governo, lasciando che siano l´Ue e i governi nazionali a stabilire i parametri principali dell´intervento e gli enti locali a curare i dettagli dell´applicazione. La conferenza è stata la prima di una serie di eventi simili, che si svolgeranno nei prossimi 12 mesi e saranno dedicati all´attuazione a livello locale e regionale delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020. Collegando l´istruzione all´occupazione, l´iniziativa Gioventù in movimento mira ad innalzare il livello di istruzione e di formazione e a ridurre i livelli di disoccupazione giovanile, in linea con il più ampio obiettivo europeo di raggiungere entro il 2020 una quota di occupazione pari al 75 % della popolazione in età lavorativa. Le città e le regioni dell´Ue sono sempre più chiamate a promuovere l´occupazione giovanile: la spesa locale e regionale per le politiche sociali e occupazionali viene ridotta, mentre il numero di giovani disoccupati cresce in modo drammatico a causa della crisi. Le conclusioni della conferenza confluiranno nel contributo del Cdr alla valutazione a medio termine della strategia Europa 2020, che sarà adottato dal Vertice europeo delle città e delle regioni del 2014.  
   
   
DOGANA: ACCRESCERE LA COMPETITIVITÀ DELL´UE, PROTEZIONE DEI CITTADINI EUROPEI NEL 21 ° SECOLO  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2012 - La Commissione europea ha adottato 21 dicembre 2012 una comunicazione sullo stato dell´unione doganale. La comunicazione fa il punto della situazione attuale doganale dell´Ue, individua le sfide che deve affrontare oggi, e definisce le azioni prioritarie per garantire la sua evoluzione futura. L´obiettivo è quello di garantire che l´Ue unione doganale è moderna, efficace ed efficiente possibile nei prossimi anni, a proseguire i lavori per assicurare un sicuro e competitiva. Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità, unione doganale, per la lotta antifrode e Audit, ha detto: "L´unione doganale è la pietra di fondazione dell´Unione europea per oltre 4 decenni, e un guardiano affidabile del mercato interno. Oggi, mentre ci sforziamo di rafforzare la competitività dell´Ue, mentre scongiurare nuovi rischi per la nostra sicurezza e la sicurezza, i servizi che le dogane dell´Ue forniscono sono più importanti che mai. La protezione dei nostri cittadini, la prosperità delle nostre imprese e la promozione del commercio dell´Ue dipendono alto livello i servizi forniti da un funzionamento senza soluzione di continuità di unione doganale. Questo è ciò che abbiamo intenzione di offrire. " Ogni anno, le dogane dell´Ue processo 2 miliardi di tonnellate di merci per un valore € 3 300 miliardi di euro, e raccogliere 16600000000 € di dazi doganali. Eppure, doganali dell´Ue oggi sono molto più che semplici collezionisti entrate. Nel corso degli ultimi 4 decenni, l´unione doganale si è evoluto in un multi-funzionale fornitore di servizi, fornendo sia per le imprese e per la società nel suo complesso. Doganale non solo garantire i flussi commerciali regolari e di protezione contro rischi per la sicurezza, ma anche contribuire al rispetto di altre politiche come la salute pubblica, la tutela dei consumatori, diritti di proprietà intellettuale, l´ambiente e l´agricoltura. Una serie crescente di responsabilità e intensificare le sfide globali, quali i flussi degli scambi, la supply chain sempre più complesse, con un ritmo sempre più veloce del business e la globalizzazione dei rischi terroristici hanno messo a dura prova il montaggio su doganale. Nel frattempo, la crisi economica ha spremuto le risorse pubbliche disponibili per eseguire queste attività. L´unione doganale deve fare sempre di più con sempre meno. Pertanto, la comunicazione di oggi definisce una serie di azioni per modernizzare, rafforzare e razionalizzare l´unione doganale negli anni a venire. In primo luogo, la modernizzazione dell´unione doganale, che è stato avviato nel 2003, deve essere completato come una priorità. La Commissione invita il Consiglio e il Parlamento europeo ad adottare e applicare il codice dell´Unione doganale, che renderà le procedure più semplici, più efficienti e meglio attrezzato per le esigenze del commercio moderno. In secondo luogo, il lavoro per colmare le lacune individuate deve essere accelerata. Nel mese di gennaio 2013, la Commissione pubblicherà una comunicazione che illustra come migliorare la gestione dei rischi in dogana e la sicurezza della catena di approvvigionamento. Altre misure previste per il 2013 include una proposta relativa al ravvicinamento delle sanzioni doganali, una revisione delle sospensioni tariffarie / regole contingenti, l´attuazione di un piano di gestione delle crisi d´azione e lo sviluppo di una serie di strumenti di procedure per migliorare l´efficienza delle dogane a far rispettare le regole della salute, sicurezza e ambiente. Infine, una revisione della governance di come le funzioni di unione doganale internamente sarà avviata. La revisione, da effettuarsi in stretta collaborazione con gli Stati membri, dovrebbe stabilire come lavorare meglio insieme, in modo più armonizzato, per fornire doganali efficienti i servizi e migliorare l´efficienza delle risorse in tutta l´Ue.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA LA SPAGNA A PROROGARE LE ATTUALI RESTRIZIONI TEMPORANEE IMPOSTE AI LAVORATORI RUMENI  
 
 Bruxelles, 7 gennaio 2012 - La Commissione europea ha approvato il 21 dicembre 2012 la domanda presentata il 13 dicembre 2012 le autorità spagnole di prorogare fino al 31 dicembre 2013, le restrizioni temporanee in materia di accesso dei lavoratori rumeni al mercato del lavoro spagnolo a causa delle perturbazioni gravi problemi di questi ultimi . Tali restrizioni non può estendersi oltre la fine del 2013, come dal 1o gennaio 2014 tutti gli Stati membri dovrebbero porre fine alle restrizioni temporanee alla libera circolazione dei lavoratori provenienti dalla Bulgaria e dalla Romania. La decisione della Commissione si basa su una specifica clausola di salvaguardia contenuta nel trattato di adesione della Bulgaria e della Romania nel 2005. Tale clausola che consente agli Stati membri che hanno revocato le restrizioni per i lavoratori bulgari e rumeni rientrò più tardi Previo accordo della Commissione, in caso di gravi perturbazioni sui loro mercati del lavoro. Spagna aperto i loro mercati del lavoro ai lavoratori provenienti dalla Romania e Bulgaria nel 2009, ma nel mese di agosto 2011 la Commissione ha autorizzato di limitare temporaneamente la libera circolazione dei lavoratori rumeni fino al 31 dicembre 2012 (cfr. Ip/11/960 e Memo / 11/554 ). "Dal momento che la reintroduzione delle restrizioni per i lavoratori rumeni l´accesso al mercato del lavoro, a metà del 2011, la situazione economica e del mercato del lavoro in Spagna è ulteriormente deteriorata. ´sicuro che è necessario promuovere la libera circolazione dei lavoratori e la sua restrizione è la risposta appropriata per gli elevati tassi di disoccupazione. Tuttavia, la crisi ha inciso profondamente il mercato spagnolo del lavoro e, di conseguenza, la Commissione ha accettato questa misura temporanea " , ha dichiarato László Andor, commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione. "Continueremo prestando particolare attenzione al mercato del lavoro spagnolo e, se il permesso di sviluppo, lo studio in qualsiasi momento modificare o revocare qualsiasi decisione. Inoltre, la Romania dovrebbe inoltre adottare misure appropriate per promuovere la creazione di l´occupazione. Per migliorare la situazione occupazionale, esorto entrambi i paesi ad attuare le misure del pacchetto sull´occupazione giovanile e la Commissione ha fatto quest´anno ". Spagna hanno registrato livelli record di disoccupazione in generale, con il 26,2% contro il 22,7% di un anno prima, come la disoccupazione giovanile, con il 55,9% (ottobre 2012 figure). Medie europee sono 10,7% e 23,4%, rispettivamente. Dato che tutte le regioni spagnole soffrono di alti livelli di disoccupazione, mercato del scioperi non si limita a una particolare regione. Attualmente residente in Spagna 913 000 cittadini rumeni (settembre 2012), che rappresenta il 17% della popolazione straniera in questo paese, e l´aumento annuale è stato 12 000. Secondo l´indagine sulle forze di lavoro nella Ue, la cittadini rumeni che vivono in Spagna sono particolarmente soggetti al problema della disoccupazione, dal 36,4% (del economicamente attiva) sono disoccupati, rispetto al 23,3% dei cittadini spagnoli. Il tasso di occupazione per i cittadini rumeni in età lavorativa (15-64 anni) è solo del 50,8%. La Commissione monitorerà la situazione sulla base delle relazioni del mercato del lavoro che la Spagna consegnati ogni tre mesi. La Commissione si riserva il diritto di revocare in qualsiasi momento la decisione che consente l´accesso limitato al mercato del lavoro spagnolo base l´evoluzione di quest´ultima situazione. La Commissione notifica la decisione ora il Consiglio dei ministri dell´Ue. Ogni Stato membro può chiedere al Consiglio di modificare o annullare la decisione della Commissione entro due settimane di lavoro.  
   
   
LA UE SOSTIENE LA COOPERAZIONE DI POLIZIA CON I PAESI DEL PARTENARIATO ORIENTALE  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2012 - La Commissione europea ha adottato il 21 dicembre 2012 un nuovo programma di sostegno alla cooperazione dei servizi di polizia tra l´Ue e il partenariato orientale (Po) paesi vicini. Il Programma di Cooperazione di polizia partenariato orientale promuoverà la cooperazione di polizia su questioni relative alla criminalità transfrontaliera tra l´Ue ei paesi del partenariato orientale e tra i Po paesi stessi. In questo modo, l´Ue contribuirà a rafforzare lo Stato di diritto nella regione. "La fiducia in forze dell´ordine è una delle pietre angolari necessarie per costruire una democrazia sostenibile e crediamo che la cooperazione nei servizi di polizia può notevolmente migliorare la legge e l´ordine nei paesi dei nostri vicini orientali. Il Programma di Cooperazione di polizia partenariato orientale mira a obiettivi ambiziosi, ma importante. L´applicazione della riforma legge - compresa la polizia riforma - è uno dei punti di riferimento principali ai quali l´Unione europea valuterà i progressi e adattare i propri livelli di supporto ai nostri partner orientali, " Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Š tefan Füle ha detto . Nel quadro del programma ha adottato una serie di attività, quali viaggi di studio, programmi di scambio, di formazione e incontri saranno organizzati per facilitare la messa in rete e costruire partenariati e la fiducia tra le forze di polizia dei paesi dell´Ue e del Po . La formazione specialistica e di scambio di buone pratiche saranno sostenuti per aumentare la conoscenza e le competenze di polizia vicini orientali »nella gestione di polizia e lotta contro la criminalità transfrontaliera. Il bilancio totale del programma è di € 5 milioni di euro previsti per il periodo di quattro anni.  
   
   
I CITTADINI SARANNO IN GRADO DI PRESENTARSI COME CANDIDATI IN UN ALTRO PAESE DELL´UE PIÙ FACILMENTE SOTTO NUOVE NORME UE  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2013 - Il Consiglio dei ministri dell´Unione europea ha adottato il 20 Dicembre 2012 una proposta della Commissione europea per rendere più facile per i cittadini dell´Unione residenti in un altro Stato membro di presentarsi come candidati alle elezioni del Parlamento europeo 2014. Questo segue un voto schiacciante da parte del Parlamento europeo a favore della proposta (618 voti a favore, 23 voti contrari e 14 astensioni), il 20 novembre ( Ip/12/1232 ). La nuova legge semplificare la procedura (attualmente regolata dalla ( direttiva 93/109/Ce ) per i cittadini dell´Ue di presentarsi come candidati al Parlamento europeo in un altro Stato membro dell´Unione europea. Si tratta di uno le iniziative della Commissione volte a promuovere e facilitare la partecipazione europea elezioni. " Abbiamo bisogno di cittadini di avere voce forte nella costruzione di un´Unione politica più forte e la partecipazione alle elezioni europee è il modo più importante per i cittadini di fare sentire la propria voce in Europa ", ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, dell´Ue Commissario alla Giustizia . " Ogni cittadino dell´Unione ha il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo nel paese dell´Unione Europea in cui vivono. Le nostre nuove regole sarà più facile per i cittadini di avvalersi di tali diritti. Vorrei ringraziare il Parlamento e il Consiglio per contribuire ad assicurare che le nuove norme possano entrare in vigore in tempo utile prima delle elezioni del Parlamento europeo nel 2014. " Questa iniziativa sarà integrata dal lavoro delle istituzioni europee durante l´Anno europeo dei cittadini 2013, che aiuteranno meglio informare i cittadini sui loro diritti e preparare il terreno per le prossime elezioni europee del 2014. Sfondo Grazie alla cittadinanza europea - che integra, ma non sostituisce la cittadinanza nazionale - tutti i cittadini dei 27 Stati membri dell´Unione europea hanno una serie di diritti aggiuntivi in ​​quanto cittadini dell´Ue. Questi includono il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni locali ed europee nel paese dell´Ue in cui vivono La Commissione europea sta lavorando per facilitare l´uso di tali diritti. Già nel 2006 la Commissione ha proposto modifiche alla direttiva 93/109/Ce che stabilisce le modalità per consentire ai cittadini dell´Ue di far uso del loro diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo nello Stato membro dell´Unione europea in cui vivono La proposta della Commissione dovrebbe semplificare la procedura per i candidati in piedi in un altro Stato membro diverso dal proprio e che riformare il meccanismo per impedire il doppio voto alle elezioni europee. Poiché gli Stati membri sono riusciti a concordare all´unanimità relativa al regime di doppio voto, i negoziati sulla proposta era stata sospesa nel 2008. Su iniziativa della Commissione, le discussioni sono state rilanciate in ottobre 2011 concentrandosi su l´aspetto principale della proposta: la semplificazione delle procedure per i cittadini stranieri dell´Unione di eleggibilità. Vale a dire, i candidati non sarebbero più obbligati a ritornare nello Stato membro d´origine per ottenere un certificato attestante che non si sono privati ​​del loro diritto di eleggibilità. Al contrario, quando si applica ad eleggibilità nello Stato membro di residenza non solo è tenuto a fornire una dichiarazione in tal senso e l´onere della prova dovrebbe essere lo Stato membro di un´autorità elettorale residence. Per ulteriori informazioni Commissione europea - la cittadinanza europea http://ec.Europa.eu/justice/citizen    
   
   
IL COMITATO DELLE REGIONI ESPRIME SODDISFAZIONE PER IL VIA LIBERA IN CONSIGLIO ALLA MACRO-REGIONE ADRIATICO-IONICA: "PREMIATO IL LAVORO DI ANNI"  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2012 - ​La decisione del Consiglio di dare alla Commissione Europea il mandato di elaborare una proposta di strategia per la macro-regione Adriatico–ionica è stata accolta con grande soddisfazione al Comitato delle Regioni che per anni si è impegnato a promuovere iniziative e occasioni di elaborazione istituzionale e strategica volti a dar vita a questa nuova aggregazione territoriale. "Abbiamo creduto fortemente nel potenziale della cooperazione tra le regioni dell´area Adriatico-ionica e abbiamo fatto del Comitato delle Regioni uno snodo decisivo per coordinare e intensificare gli sforzi istituzionali volti a far nascere una nuova macro-regione sul modello di quanto avvenuto nell´area Baltica" ha sottolineato oggi Mercedes Bresso, Primo Vice Presidente del Cdr. "Grazie all´impulso dei presidenti e degli amministratori locali delle regioni interessate e a un´intensa interlocuzione con la Commissione Europea, col Consiglio e col Parlamento, la Macro-regione Adriatico Ionica potrà essere operativa in tempi rapidi e competere per i fondi della fase 2014-2020, andandosi ad aggiungere alle omologhe già operative nell´area del Baltico e del Danubio". Fiducioso anche il relatore del parere sulla macroregione Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche e tra i primi promotori dell´iniziativa: "L´elaborazione della strategia operativa porterà al lancio formale della Macroregione Adriatico Ionica e all´avvio della fase operativa di identificazione dei progetti e dei canali di finanziamento nel bilancio europeo 2014-20" ha detto Spacca, sottolineando che "la Commissione, nel corso del 2013, svilupperà insieme alle Regioni il Piano d’Azione che sarà approvato per la Macroregione Adriatico Ionica nel 2014, a metà strada, tra la Presidenza Greca e quella Italiana". Secondo Spacca dal Consiglio è giunto oggi "il riconoscimento autorevole del valore delle iniziative messe in campo dalla Regione Marche, insieme al Comitato delle Regioni e al Governo nazionale, per la realizzazione di questa strategia macroregionale". E´ una scelta "che esprime la fiducia dell’Europa nel nostro progetto e la volontà di investire su un nuovo strumento capace di promuovere pace, sicurezza, sviluppo e cooperazione nel quadrante europeo Sud-est". Bresso e Spacca hanno sottolineato il loro impegno a seguire con la massima attenzione i prossimi passaggi del percorso istituzionale avviato oggi, "anche grazie alla costituzione del gruppo interregionale Adriatico-ionico del Comitato delle Regioni che potrà supportare la Commissione Europea nell’elaborazione del Piano d’Azione".  
   
   
EUROPA: NUOVA STRATEGIA MARITTIMA PER IONIO E ADRIATICO  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2013 - La commissione europea ha annunciato a Bruxelles l´avvio di una nuova strategia marittima per ionio e adriatico, a cui viene riconosciuta la funzione di canale di collegamento con l´area europea dei Balcani. Il nuovo programma finanziera´ iniziative di ricerca e innovazione, di formazione professionale, a favore del turismo sostenibile e del commercio, dell´acquacoltura e della pesca, del contenimento dell´inquinamento e della produzione di rifiuti. La strategia ionio/adriatica fa parte della politica marittima integrata europea, che ha gia´ definito e avviato analoghi pacchetti per il Mar Baltico e l´Oceano Atlantico. A Zagabria, il 6 dicembre, l´intera strategia sara´ illustrata nel corso di una conferenza destinata agli operatori del settore. Nel 2013 le autorita´ nazionali, regionali e locali - in particolare delle isole - potranno presentare proposte per migliorare le interazioni economiche, i collegamenti marittimi, gli scambi commerciali e tecnologici tra le imprese, le conoscenze e le tecniche di pesca e di sfruttamento turistico delle coste, nel rispetto dell´ambiente e in direzione della riduzione di ogni forma di inquinamento.  
   
   
COOPERAZIONE: ORIZZONTI COMUNI PER SICILIA E CINA  
 
Palermo, 7 gennaio 2012 - I ventiquattro alunni della quinta elementare della direzione didattica di Pallavicino hanno accolto a palazzo d´Orleans il presidente della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, Jia Qinglin, sventolando bandierine rosse in onore dell´ospite e della folta delegazione al suo seguito composta, tra gli altri, da 15 delegati ministeriali. Un incontro che e´ servito al neo governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, per cominciare ad allargare gli orizzonti di una regione che intende diventare sempre piu´ appetibile sui mercati internazionali, grazie alla propria posizione strategica nel Mediterraneo ma anche al nuovo corso intrapreso in direzione di un contrasto a tutto campo a burocrazia e malaffare. E quello tra Sicilia e Cina e´ un ponte che promette di rinsaldarsi in settori strategici, a cominciare dalle infrastrutture. Ecco perche´, con i rappresentanti del paese asiatico, il presidente Crocetta si e´ impegnato a garantire velocita´ nelle procedure, sicurezza sul lavoro e rispetto degli accordi.  
   
   
PIEMONTE: IL BILANCIO 2012 UN MEZZO MIRACOLO. AVANTI SULLA STRADA DELLE RIFORME OTTENUTO TUTTO SENZA AGIRE SULLA LEVA FISCALE NONOSTANTE UNA SITUAZIONE ECONOMICA SENZA PRECEDENTI  
 
Torino, 7 gennaio 2013 - “Abbiamo fatto le riforme senza agire sulla leva fiscale, nonostante i debiti colossali ereditati e una situazione economica generale senza precedenti. Il bilancio del 2012 credo possa essere definito senza esagerazioni un mezzo miracolo”: è quanto ha sostenuto il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, durante la consueta conferenza stampa di fine anno, tenuta il 27 dicembre insieme a diversi assessori. Guarda il filmato “La nostra azione di governo parte dai fatti - ha proseguito Cota - ed i fatti hanno un peso. Noi siamo alle prese con riforme strutturali, non stiamo facendo ordinaria amministrazione: abbiamo preso questa onda di necessario cambiamento nel modo giusto, non ci siamo fatti travolgere, ma abbiamo attaccato. Siamo stati capaci di fare piccoli miracoli sulle cose concrete, che alla fine sono quelle che sono in presa diretta con la vita dei cittadini. Penso alla scuola, a cui siamo riusciti con risorse nostre a dare più insegnanti, soprattutto sul sostegno e per le zone disagiate; inoltre abbiamo investito, come scelta di priorità, sulla sicurezza, con scuole nuove e l’avvio di molte ristrutturazioni. Abbiamo poi continuato a varare misure anticicliche a sostegno di lavoro ed impresa, cosicché anche quest’anno il Piemonte continua ad essere il territorio dove conviene di più aprire un’impresa. Continuiamo ad avere una Protezione civile d’eccellenza, grazie alla nostra organizzazione, ma soprattutto grazie al grande cuore dei piemontesi. Abbiamo continuato a lavorare bene sul turismo, realizzando un mio piccolo sogno, e cioè di unire i servizi della Reggia di Venaria con quelli del grande Parco della Mandria, che insieme sono un ‘unicum’ a livello turistico e culturale che tutta Europa ci invidia. Reputo infine un nostro grande successo anche la riforma degli enti locali, con la regionalizzazione del patto di stabilità, iniziativa che ha permesso a tanti Comuni, soprattutto i più piccoli, di sopravvivere alla falce del Governo di Roma”. Il presidente si è quindi soffermato su un suo cavallo di battaglia che caratterizzerà il 2013: “Sono convinto che si debba ora riequilibrare il rapporto tra il Piemonte e lo Stato centrale. L´idea che il 75% delle tasse pagate dai piemontesi restino in Piemonte è qualcosa di molto concreto, che ci consentirebbe di avere 15 miliardi di euro in più a disposizione per intervenire su tutti i settori nevralgici della nostra economia. Oggi abbiamo invece soltanto il 37% di quello che paghiamo e da Roma arrivano ormai solo tagli. E’ ora che ci venga dato quello che ci spetta”. “Nel nuovo anno - ha proseguito - andremo avanti con la riforma della macchina amministrativa della Regione e con la dismissione delle quote nelle società partecipate, perché il nostro compito non è gestire svariate attività, ma aiutare l’avvio della attività imprensitoriali”. E, naturalmente, si continuerà sulla strada della riforma della sanità: “Abbiamo raggiunto dal punto di vista dei conti risultati straordinari - ha sostenuto Cota - perché per la prima volta in 15 anni la spesa sanitaria è stata messa sotto controllo e abbiamo risparmiato rispettando il piano di rientro. Addirittura, abbiamo avuto dei risparmi maggiori rispetto alla previsione. Riconvertire le strutture più piccole è nell’interesse di tutti e il Cap di Arona è l’esempio emblematico: i cittadini ci guadagnano dall’avere nuove strutture e poter avere nelle vicinanze ospedali capaci di fornire servizi integrati e specializzati”. Infine, il presidente ha ricordato che “durante la nostra azione abbiamo scoperto ulteriori debiti, non risalenti alla nostra gestione ma a quella precedente. Che lo Stato non aveva evidenziato. Una situazione paradossale, su cui però spicca il lavoro virtuoso e paziente fatto in questi mesi. La scelta di dire comunque sempre la verità ai piemontesi, anche sulle situazioni finanziarie più preoccupanti, penso sia un atto dovuto, oltre che essere in netta controtendenza con un passato che per il bene del Piemonte non deve tornare”. Sono stati approvati durante la seduta del Consiglio regionale del 27 dicembre la manovra di assestamento 2012 e l’esercizio provvisorio per i primi mesi del 2013. L’assestamento apporta alcune correzioni al bilancio di previsione 2012: azzera la voce “Avanzo presunto 2011” di 400 milioni di euro e dà copertura, nel 2012 e nel bilancio pluriennale, al disavanzo 2011, che ammonta a 485 milioni. Corregge anche una previsione di entrata derivante dalla cessione del patrimonio e delle partecipate di 265 milioni riducendola ad una iscrizione di 62 milioni, compatibile con i bandi di vendita pubblicati e con le ipotesi di vendita delle società partecipate. Per dare copertura ai 485 milioni di euro del disavanzo 2011, la manovra modifica alcune voci di entrata con 25 milioni aggiuntivi sul perequativo Irap e con 116 milioni recuperati dall’evasione Irap e Irpef. Prevista anche una riduzione di 109 milioni di fondi regionali e introdotta una reiscrizione sul bilancio 2013 di 87,5 milioni di fondi statali e di 272 milioni di fondi regionali, che non vengono utilizzati nell’anno in corso e che corrispondono in questo modo ad una riduzione degli stanziamenti sul bilancio 2012. Nell’ambito della manovra di assestamento sono state approvate alcune misure importanti: aumento di 5 milioni per le spese del personale dei parchi; aumento di 5 milioni per il Piano Casa (prorogato al 31 dicembre 2013); copertura della legge regionale 2/2009 per l’innevamento e la sicurezza degli impianti sciistici; cofinanziamento con fondi regionali dei fondi Cipe per la linea Torino-ceres; integrazione con 17 milioni (come previsto dalla finanziaria 2012) del sistema della cultura, del turismo e dello sport, con particolare riferimento agli Ecomusei; inserimento di un milione di euro per l’istituzione di un Fondo di garanzia per l’accesso al credito a favore di imprese individuali, società di persone e di capitali formate da soggetti inoccupati e disoccupati; cofinanziamento, come previsto dall’accordo con il Comune di Torino, per il pagamento della rate di ammortamento del mutuo stipulato dalla Fondazione Stadio Filadelfia per la ricostruzione del complesso sportivo.  
   
   
ROSSI SUL DOPO POLITICHE: “HO UN PATTO CON I TOSCANI, NESSUN ALTRO INCARICO ALL’ORIZZONTE”  
 
 Firenze, 7 gennaio 2013 – “Né posto né rimpasto”. Non è mancata, nella conferenza stampa di fine anno del presidente Enrico Rossi, una domanda sul suo futuro e sul futuro della Giunta regionale toscana nel dopo elezioni politiche. “Con i cittadini toscani io ho siglato un patto – ha sottolineato il presidente della Regione Toscana – né è all’orizzonte un altro tipo di incarico per il sottoscritto. Quanto ai componenti della Giunta, per adesso c’è solo un candidato alle elezioni del 25 febbraio: il giorno successivo rifletteremo sul risultato e il giorno ancora successivo prenderemo, per la Giunta, una eventuale determinazione”. A una domanda successiva circa un eventuale suo secondo mandato alla guida del governo toscano, Rossi ha glissato (“Ho ancora due anni pieni, poi chi dovrà valutare lo farà”) mentre rispondendo (“da esponente politico”) a un altro interrogativo circa un possibile governo nazionale di coalizione tra Pd e forze centriste, Enrico Rossi ha fatto presente che Monti “è un liberale e, dunque, un qualcosa di assai diverso da me”. Ha poi spiegato di non condividere, di Monti, l’impostazione economica “basata sull’assillo di rimettere a posto i conti perché poi a risolvere tutto ci penserà il mercato. Questa è certamente una ipotesi diversa dalla mia”. Aggiunto, comunque, che rispetto al “populismo di Berlusconi”, l’attuale presidente del Consiglio è certo “un signore rispettabile”, Rossi ha poi detto che “accordi e intese sono possibili, sia pure nelle reciproche differenze, in uno spirito autenticamente europeo che può vedere collaborazioni fra un Partito Popolare e un Partito Socialdemocratico” davanti alla “robaccia” rappresentata dal populismo (“Oltretutto non siamo un Paese di matti, disposti a farci turlupinare un’altra volta dal solito pifferaio”).  
   
   
ROSSI: “LA TOSCANA RESISTE E REAGISCE ALLA CRISI. MA OCCORRE UNA SVOLTA NAZIONALE”  
 
Firenze, 7 gennaio 2013 – “Siamo in un quadro di grande difficoltà, ma ho fiducia in quello che in Toscana abbiamo fatto e stiamo facendo. Occorre però una svolta a livello nazionale”. Così si è espresso il presidente Enrico Rossi, nel corso della conferenza stampa di fine anno. “Non vediamo molta luce per il 2013 – ha ribadito – se non cambieranno le politiche nazionali di investimento e di supporto al credito. Tuttavia in questo anno difficilissimo la nostra è una delle regioni più dinamiche a livello nazionale. I dati Irpet (vedi nota) parlano ad esempio di performance molto positiva dell’export nell’ultimo quadriennio, indicano segnali di reazione in settori industriali importanti e nella capacità attrattiva del turismo”. “Siamo una regione che ce la sta facendo – ha proseguito il presidente – che ha più fiducia in se stessa. Una Toscana sana e che non ha abbassato i livelli di attenzione e coesione sociale, civile e inclusiva. Pur in presenza di tagli lineari del governo per oltre 500 milioni non abbiamo ridotto il livello del welfare, tutelando le fasce più deboli della popolazione, abbiamo tenuto in equilibrio il bilancio della sanità con i soli fondi sanitari, sostenuto l’autonomia dei giovani con il progetto Giovanisì, che ha dato ad altre 1300 ragazzi l’opportunità di fare impresa nei più diversi settori produttivi. Abbiamo dimostrato con Fidi la nostra capacità di fare le differenza nel sostegno al credito, abbiamo sbloccato importanti opere pubbliche e infrastrutturali, Tav, Tirrenica, terze corsie, aeroporto. Abbiamo realizzato una vera e rigorosa spending review, che solo nel 2013 produrrà 44 milioni di tagli, e siamo in grado di rendicontare oltre a consistenti risparmi anche circa 100 enti eliminati”. “La nostra manovra finanziaria, ispirata a criteri di equità – ha detto ancora il presidente – ci mette nelle condizioni di affrontare il 2013 con serenità. Abbiamo previsto di investire 778 milioni di euro, nella prima giunta del 2013, convocata per il 7 gennaio, affronteremo il tema dei fondi comunitari per il nuovo settennato, per metterci in condizione di essere pronti a bandirli a gennaio 2014. Nonostante questi nostri sforzi siamo preoccupati per la situazione molto negativa dell’occupazione, per i nostri giovani, perchè l’anno prossimo può riservarci contraccolpi negativi ulteriori se non interverranno fatti significativi a livello nazionale. Il Censis parla di una divaricazione tra la sopravvivenza fonanziaria perseguita dal governo e la situazione di una società che lotta per la propria sopravvivenza. E’ questa divaricazione che va ricomposta”.  
   
   
SU SPRECHI ZAIA SFIDA CALDORO  
 
Venezia,7 gennaio 20013 - ´´Non condivido quanto dichiarato dal presidente della Campania Stefano Caldoro sulla proposta di trattenere il 75% del gettito prodotto, perché il Nord l’ha formulata a ragion veduta”. Replica così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia al presidente campano Caldoro che in una dichiarazione diffusa 1 gennaio aveva definito la proposta “uno spreco improduttivo”. “E’ il Veneto – afferma Zaia – che ha le tasche piene di pagare per chi spreca, per tutti gli sprechi che sono la rovina dell’Italia e che hanno prodotto come unico risultato di avere duemila miliardi di debito pubblico e il pagamento di 80 miliardi di euro l’anno di interessi”. “Ricordo a Caldoro – prosegue Zaia – che il Veneto ha sempre dato allo Stato molto di più di quello che riceve, a cominciare da quei 16 miliardi di residuo fiscale che, tolto il monte tasse complessivo, invece di tornare a beneficio dei veneti che li hanno pagati restano comunque nelle casse romane. Sfido invece Caldoro a sostenere l’applicazione dei costi dell’amministrazione del Veneto, in modo che – come indicano gli studi effettuati - a livello nazionale questo si tradurrebbe in un risparmio di 28 miliardi di risorse ovvero circa un terzo degli interessi che l’Italia paga per il suo debito pubblico”. “Ci vuole coraggio – insiste Zaia – a continuare a sostenere la spesa storica nelle diverse realtà territoriali. Sono convinto che lo stesso Caldoro, di fronte a certi dati che sono a dir poco imbarazzanti, non possa che sposare la linea del rigore che è quella che noi chiediamo. Una linea che è la logica conseguenza di situazioni che sono difficilmente giustificabili agli occhi dei nostri cittadini e che ci fanno arrabbiare. Come è possibile che da noi una siringa costi sei centesimi e altrove arrivi a costare 25 centesimi? Come si spiega che nei nostri ospedali un pasto costi all’amministrazione per ciascun paziente sei euro e mezzo e in ospedali di altre regioni lo stesso pasto venga a costare 50 euro, più che in un ristorante Michelin?”. “Questi sono fatti non chiacchiere – conclude Zaia – e i numeri sono dalla nostra parte. Possiamo dire infatti con orgoglio che la nostra sanità non è seconda a nessun’altra per organizzazione e per qualità delle cure a livello nazionale, mentre ci sono Regioni che sprecano le risorse disponibili, ormai sempre più ridotte. Invito quindi Caldoro a rivedere la sua posizione e ad abbracciare la nostra causa”.  
   
   
BILANCIO: CONSIGLIO ABRUZZO APPROVA A MAGGIORANZA FINANZIARIA 2013  
 
 L´aquila, 7 gennaio 2013 - Il Consiglio regionale il 29 dicembre 2012 ha votato a maggioranza, dopo oltre 12 ore di discussione, la legge finanziaria 2013 e la legge di Bilancio. - "Gli abruzzesi devono andare fieri di un governo regionale che ha avviato con coraggio e con risultati il difficile percorso di risanamento finanziario". Lo ha detto l´assessore al Bilancio, Carlo Masci, nel suo intervento durante la discussione sulla legge finanziaria e di bilancio. Masci ha voluto tracciare un piccolo bilancio della gestione finanziaria del governo regionale negli ultimi quattro anni sottolineando come "l´Abruzzo sia la prima regione ad aver operato un taglio dell´aliquota addizionale dell´Irpef di competenza regionale". "E´ il segnale di una importante inversione di tendenza dopo anni che hanno visto il contribuente abruzzese subire continui aumenti di imposte per la gestione del sistema sanitario regionale". L´assessore al Bilancio ha poi chiarito che "la riduzione delle imposte riguarderà 600 mila contribuenti abruzzesi e scatterà già dal prossimo mese di gennaio. Abbiamo concentrato gli sforzi soprattutto sui primi due scaglioni di reddito. La riduzione sarà diretta soprattutto sui reddito fino a 15 mila euro e da16 mila a 28 mila euro". Masci ha poi fornito alcuni chiarimenti relati ad alcuni stanziamenti in bilancio. "Il capitolo relativo ai trasporti - ha spiegato - avrà la sua dotazione dopo che verrà pubblicata la legge di Stabilità che ha previsto per l´Abruzzo 45 milioni di euro. La Giunta regionale, che ha licenziato il disegno di legge sul bilancio prima dell´approvazione della legge di Stabilità, non poteva conoscere lo stanziamento statale. Ora che le cifre della legge di Stabilità sono chiare - ha concluso - basterà un provvedimento amministrativo per portare i 45 milioni sul capitolo di pertinenza".  
   
   
REGIONI, RISORSE COMUNITARIE, LIGURIA VIRTUOSA. SUPERATA SOGLIA PREVISTA DA UE. PRONTI ALLA PROGRAMMAZIONE FESR 2014-2020  
 
Genova, 7 gennaio 2013 - Regione Liguria virtuosa sul fronte dei finanziamenti comunitari a disposizione del Por-fesr-fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013, pari a 530 milioni di euro, quasi tutti interamente impegnati. "La quota di spesa certificata raggiunta dalla Regione Liguria al 31 dicembre 2012 ammonta infatti a 225 milioni di euro, 7 milioni in più della soglia di spesa di 218 milioni prevista dall´Ue per il disimpegno automatico delle risorse comunitarie del Programma non utilizzate nel corso dell´anno", spiega l´assessore allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli che, giovedì 3 gennaio, in mattinata, ha fatto il punto con il Dipartimento. Il dato conferma la capacità della Regione Liguria di utilizzare al meglio le risorse europee a disposizione e di riuscire a spenderle nei tempi previsti che ci impone l´Unione Europea. "Quello raggiunto non era un obiettivo semplice, né facile a causa della crisi che ha creato le condizioni perché rallentassero gli investimenti e che i comuni subissero forti vincoli legati al patto di stabilità. Nonostante questi scenari economici, in Liguria permane una buona propensione agli investimenti e alla spesa che ci fa ben sperare per affrontare il 2013, mettendo in campo anche le risorse residue", ha aggiunto Guccinelli. Per la Regione Liguria comincia ora il lavoro, insieme con le parti sociali e il partenariato, per costruire il nuovo programma comunitario 2014-2020. Per l´assessore, i fondi europei saranno una delle poche risorse "che la Regione Liguria avrà disposizione, occorre quindi pensare pensare al meglio agli obiettivi da raggiungere e organizzare la spesa".  
   
   
CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO. VENDOLA: "EUROPA, PAROLA CHIAVE PER NOI"  
 
 Bari, 7 gennaio 2013 - “Sicuramente oggi ho presentato non solo i risultati di un anno, ma i risultati di una stagione lunga, in cui abbiamo zappato la terra, l’abbiamo dissodata, concimata e seminata. Oggi, finalmente, si cominciano a vedere dei germogli”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo il 27 Dicembre 2012, insieme a tutti gli Assessori, alla consueta conferenza stampa di fine anno. “Abbiamo preso una Puglia – ha spiegato il Presidente – che era un po’ come una Cenerentola, lamentosa e invisibile, lontana dall’Europa e dal mondo, sconosciuta nel resto del grande mappamondo e l’abbiamo trasformata in una regione oggetto di fascino e di successo in tutto il mondo, con indicatori economici che brillano nella notte buia di un Mezzogiorno che, per molti versi, sta tracollando”. “Intanto – ha proseguito Vendola – abbiamo guadagnato risultati in termini di crescita dell’occupazione, di crescita delle esportazioni e persino di crescita del Pil, che fanno della Puglia un caso unico nel panorama meridionale. La Puglia è una regione che sta facendo a pugni contro la crisi, che ha tirato fuori le unghie e i denti per poter risalire la china e ha risultati che sono importantissimi. Abbiamo provato ad aggredire le sue tante fragilità: siamo cresciuti come infrastrutturazione sociale e come forza di un apparato economico, perché abbiamo investito convintamene sull’innovazione e la ricerca”. Ora, secondo il Presidente della Regione Puglia “è il momento di irrobustire ancora di più lo sviluppo della qualità della vita. Abbiamo guadagnato quindici Parchi, ma dobbiamo proseguire sulla strada della difesa del territorio dal dissesto idrogeologico, dalla erosione della costa; dobbiamo difenderci dall’inquinamento industriale e la partita dell’Ilva è lì ad ammonirci come una grande questione epocale. Oggi non è possibile che si possa produrre ricchezza economica sviluppando un inquinamento che porta la morte e la malattia nelle case e tra i bambini. Bisogna mettere al primo posto il diritto alla vita e alla salute a partire da Taranto e dalla Puglia e bisogna subordinatamente far crescere una leva di lavori e di economia che possa portare anche soddisfazione alle esigenze materiali”. “La parola chiave – ha evidenziato Vendola – che ha contrassegnato le ambizioni e la fatica della nostra Amministrazione è sicuramente Europa. Noi abbiamo deciso di costruire un’immagine di noi stessi che fosse fino in fondo Euro-mediterranea. C’era un’intenzione politica forte, quella di fuggire a qualunque tentazione di chiusura nel recinto delle piccole patrie e a qualunque involuzione nel folclore, nell’autoreferenzialità, nel mito del territorio. Il nostro territorio è stato Europa e Mediterraneo e le azioni che abbiamo costruito le abbiamo pensate dentro questo contesto. Sentirsi parte dell’Europa, nel momento in cui il progetto di allargamento e di consolidamento dell’Unione Europea conosceva molte fratture, figlie sia della crisi economica e finanziaria, sia delle politiche di austerità adottate dai governi, prevalentemente di centrodestra, in tutto il Vecchio Continente”. “Noi – ha continuato il Presidente della Regione Puglia – abbiamo inteso sentirci parte di un’Europa che è un paradigma di civiltà e non, semplicemente, una dimensione geografica o geopolitica: l’Europa della libertà individuale e l’Europa del welfare. L’europa figlia della Rivoluzione francese e figlia dei grandi movimenti sociali del Novecento. Quell’europa è casa nostra e per quell’Europa noi lavoriamo; quell’Europa è il nostro sogno e il nostro destino. Ma il primo banco di prova per essere credibili è naturalmente il rapporto diretto che c’è tra una Regione e il contesto comunitario dal punto di vista dei progetti e della spesa europea. Vorrei ricordare che, per molti anni, siamo stati sul banco degli imputati, per possibili perdite di finanziamenti e di risorse comunitarie. Siamo stati indicati dal Ministro Tremonti tra le regioni canaglia, siamo stati spesso stigmatizzati sulla grande stampa, dentro quella fioritura di luoghi comuni e di metafore cattive che ci dipingevano come incapaci di spendere, rendicontare e amministrare con sobrietà i conti”. “Noi, quest’anno – ha spiegato Vendola – penso che possiamo presentare non soltanto i discorsi e le parole per cui giuriamo la nostra fedeltà al sogno degli Stati Uniti d’Europa, ma possiamo mostrare anche una performance di grande qualità, che ci rende merito, dopo anni di subliminale diffamazione, di tentativo di distorcere e di manipolare la realtà. Le politiche che abbiamo fatto in termini di distretti produttivi, di distretti tecnologici, di innovazione, di investimento sulla scuola e sull’Università, di lotta contro la dispersione scolastica, di lotta per la qualità ambientale, sono tutti ingredienti di un discorso europeo. La Puglia come regione d’Europa. Lo abbiamo fatto con uno stile di lavoro che è quello della collegialità, dell’interlocuzione all’interno della mia Giunta e della mia maggioranza, del Consiglio Regionale e all’interno delle componenti fondamentali della società pugliese: abbiamo saputo e voluto ascoltare, imparando dai suggerimenti e dalle critiche”. “Per me – ha concluso il Presidente – l’agenda Vendola è questa: è l’idea che difendere il lavoro dalla violenza della precarietà e difenderlo dalla sua subordinazione a un comando autoritario, non è conservatorismo, ma è innovazione, è la qualità del lavoro che fa crescere l’economia. Investire sulla formazione permanente dei lavoratori significa investire sul futuro. Questo abbiamo fatto in Puglia e i dati economici dicono che abbiamo fatto bene. Noi pensiamo che nel lavoro ci debba essere anche la condizione della realizzazione dei diritti delle persone. Continueremo su questa strada, continueremo a lavorare per la nostra regione. La mia ossessione si chiama Puglia, il mio sogno, il mio amore si chiama Puglia”.  
   
   
INCONTRO DI FINE ANNO CON LA STAMPA DEL PRESIDENTE ZAIA: “LAVORO, IMPRESA E SALUTE, I TRE CAPISALDI DEL NOSTRO IMPEGNO”  
 
Venezia,7 gennaio 20013 - Lavoro, impresa e salute: tre temi fondamentali sui quali il governo del Veneto è stato impegnato in questo 2012 che sta per finire e rappresentano le tre principali linee d’azione anche per l’anno venturo. E’ questo, in sintesi, il messaggio che il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha trasmesso nel corso del tradizionale incontro di fine anno con la stampa, durante il quale ha tracciato un bilancio delle attività sin qui svolte e indicato i programmi per il futuro. Dopo i ringraziamenti a tutto il personale della Regione – “ad alcuni dei quali abbiamo chiesto anche un sacrificio economico” –, agli assessori che compongono la Giunta – “una squadra coesa a cui si deve il raggiungimento di traguardi importanti” –, Zaia ha evidenziato le grandi difficoltà che hanno pesato sull’operatività dell’Ente: i tagli di risorse da parte dello Stato, il centralismo del governo romano, la costante penalizzazione delle amministrazioni più virtuose a vantaggio di quelle inefficienti e sprecone, le mancate riforme in senso federalista che, oltre che rispondere ai principi della Costituzione, darebbero nuova fiducia e speranza a territori e comunità come quelli veneti, che da sempre danno allo Stato molto di più di quello che ricevono, “a cominciare da quei 16 miliardi che ogni anno il Veneto versa nelle casse romane senza averne alcun beneficio”. “Nonostante questo quadro poco incoraggiante e con tutte le limitazioni e le complessità esistenti – ha detto il presidente –, siamo riusciti ad avviare alcuni progetti che rispondono alle vere emergenze della nostra società: la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, il sostegno alle imprese, il livello dei servizi essenziali ai cittadini, riuscendo, in particolare, a mantenere l’elevato standard di qualità per quelli sanitari. Con sette miliardi di opere pubbliche che abbiamo cantierato e stiamo per cantierare, la Regione è il primo committente del Veneto: una mole di interventi che non sono potenzieranno il nostro sistema infrastrutturale e metteranno in sicurezza il nostro territorio, ma garantiranno anche occupazione per i nostri concittadini. Le opere del Veneto, infatti, dico che dovrebbero essere realizzate dai veneti. A ciò si aggiungano i due Patti per lo sviluppo sottoscritti con associazioni imprenditoriali e sindacati che garantiranno un volano di investimenti per 9 miliardi di euro. Ma anche il rilancio dell’azione della nostra finanziaria regionale, Veneto Sviluppo, impegnata sui fronti della crescita economica e del sostegno al credito per le imprese”. “Quanto alla sanità – ha sottolineato Zaia – se in Italia si applicasse la spesa che il Veneto sostiene per questo settore, risultando peraltro la realtà che primeggia per organizzazione e per qualità delle cure a livello nazionale, non ci sarebbe un euro di deficit. Invece ci sono Regioni che dissipano e spendono malamente le risorse disponibili, trascinando ingiustamente nella voragine anche chi, come il Veneto, opera con criterio, lungimiranza e senso di responsabilità. E possiamo fare ancor meglio, tant’è che ci apprestiamo a rendere fruibili talune apparecchiature ospedaliere anche di notte, al fine di ridurre ulteriormente i tempi di attesa per i pazienti”. “Non è stato un anno facile – ha concluso Zaia – e gli indicatori ci dicono che per il 2013 la strada è ancora in salita. Ma noi continueremo nella nostra attività amministrativa per consolidare gli elementi di virtuosità che ci caratterizzano, puntando alle riforme per acquisire come Regione nuova autonomia, cercando nuovi modelli di promozione economica e dando segnali precisi ai cittadini, come già abbiamo fatto nel corso di quest’anno, di riduzione della spesa pubblica e soprattutto dei cosiddetti costi della politica”.  
   
   
“DIALOGO SUL NUOVO STATUTO”, CONFRONTO A PIÙ VOCI IL TESTO ELABORATO DAI GIURISTI DELL’ISSIRFA CNR DOPO UN ANNO DI APPROFONDIMENTI DELLA PRIMA COMMISSIONE E DEL CONSIGLIO REGIONALE OGGETTO DI VALUTAZIONE DA PARTE DEI RAPPRESENTANTI DELLA SOCIETÀ LUCANA  
 
Potenza, 7 gennaio 2013 - I rappresentanti delle reti sociali, civili, associative, economiche, professionali della società lucana a convegno, il 3 gennaio, per discutere la bozza del testo del nuovo Statuto della Regione. Un dialogo a più voci sulla bozza del documento programmatico elaborato dai giuristi dell’Issirfa – Cnr, formalmente assunto dalla prima Commissione dopo la giornata di studio e approfondimento in Consiglio regionale. La nuova Carta, consultabile sul sito internet del Consiglio regionale (www.Consiglio.basilicata.it, cliccando alla voce “Parliamo del nuovo Statuto”), è composta da 95 articoli, suddivisi in nove Titoli recanti rispettivamente: I. I principi; Ii. Istituzioni e società regionale (diviso in tre capi); Iii. Il Consiglio Regionale; Iv. La Giunta; V. La funzione amministrativa; Vi. La finanza regionale; Vii. Gli strumenti di raccordo istituzionale; Viii. L’europa e le relazioni internazionali; Ix. Disposizioni finali e transitorie. “Un incontro qualificato per la presenza di protagonisti della vita sociale e civile della Basilicata che saprà portare un valido contributo al confronto in atto su un tema delicato e di grande rilevanza”. E’ così che ha introdotto i lavori il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, il quale ha definito lo Statuto della Regione Basilicata “di nuova generazione”. “Un testo organico e completo – ha detto - che supera molte criticità emerse in altre Regioni in quanto riprende soluzioni derivate dalle buone prassi già sperimentate”. Il Presidente del Consiglio regionale, poi, facendo riferimento al momento di crisi della funzione delle Regioni, ha sollecitato la platea, “al di là della decisione da prendere sulla forma di Governo” a riflettere su “come la Regione dovrà riassumere le funzioni legislative, rappresentative e sussidiarie nei confronti degli enti locali”. “Occorre – ha aggiunto – fare uno sforzo per guardare oltre l’orizzonte politico immediato non disperdendo il lavoro fatto sinora”. “L’augurio – ha concluso – è che il 2013 sia l’anno del nuovo Statuto”. Il presidente della prima Commissione consiliare (Affari istituzionali), Vincenzo Santochirico, ha spiegato ai presenti che “dal punto di vista del profilo metodologico si è inteso distinguere il lavoro in due fasi: prima l’individuazione delle scelte di fondo e poi la definizione delle norme di dettaglio, evitando di proporre principi ridondanti e mere enunciazioni di natura culturale o anche politica con un obiettivo ben preciso, quello di stabilire disposizioni traducibili in politiche ed atti”. Santochirico ha, quindi, fatto riferimento ai principi di sostenibilità e di sicurezza del territorio e dell’ambiente, “principi audaci – ha sottolineato – finalizzati a garantire la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della Basilicata”. Il presidente della prima Commissione consiliare, successivamente, ha posto l’accento sui punti cardine: la partecipazione, la programmazione, la trasparenza, il territorio, soffermandosi poi sul ruolo del Consiglio regionale non più inteso come “un semplice organismo che si riunisce e approva ma un’Assemblea più autonoma che svolge l’importante funzione di verifica. Un modo, questo, per ristabilire l’equilibrio tra Esecutivo e Parlamento”. Santochirico infine ha spiegato che lo Statuto prevede “un sistema in cui la Giunta sia composta da assessori che non facciano parte, in quel momento, del Consiglio regionale: assessori esterni o consiglieri regionali eletti e momentaneamente sospesi”. Ad animare il dibattito diversi interventi, alcuni tesi a riconoscere la validità del documento, altri a mettere in luce alcune criticità. L’onorevole Savino si è soffermato sui tagli alla rappresentanza. “Una tendenza antidemocratica che – ha detto – va necessariamente smantellata, ponendo l’attenzione sull’unico strumento di effettiva partecipazione: il partito”. “Le pari opportunità possono essere assicurate solo con le buone azioni politiche”: è quanto ha affermato Rossella Brenna, portavoce regionale delle donne democratiche di Basilicata, la quale ha ribadito che “non si vuole rivendicare il principio di femminismo ma un nuovo protagonismo femminile”. Si è invece soffermato sul principio di Pace e sui diritti della persona, il rappresentante dell’associazione “Cattolici Pax Christi”, Rubino, che ha fatto riferimento al tragico fenomeno del femminicidio che in questi ultimi tempi ha assunto caratteri preoccupanti. Il già parlamentare Peppino Brescia ha fatto presente “quanto sia importante riavvicinare le istituzioni ai cittadini. Una necessità colta dallo Statuto con lo spazio dedicato agli strumenti di partecipazione”. E’ stata poi la volta della presidente della Commissione regionale pari opportunità, Antonietta Botta, la quale ha condiviso il lavoro svolto e ha espresso apprezzamenti per la scelta di porre al centro l’essere umano. Tra i suggerimenti quello di “prevedere che nella composizione della Giunta regionale e nella nomina di dirigenti venga garantita una equilibrata presenza dei due generi”. Sul tema del lavoro è intervenuto un rappresentante della società civile, Vincenzo Basile, il quale ha fatto rilevare la non adeguata puntualizzazione della questione pur apprezzando la modernità del documento. Franco Cafarelli della Conferenza regionale “Volontariato e Giustizia” ha rappresentato la necessità di prevedere diversi uffici di Difesa senza accentrarli, come invece prevede lo Statuto, nell’istituto del Difensore civico. Per l’assessore alla Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, “il proliferare del sistema di sottogoverno regionale e statale, di fatto ha neutralizzato la rappresentanza democratica. La vicenda delle Province ne è l’esempio più alto”. Tra gli altri argomenti affrontati dall’Assessore provinciale, “l’importanza dei partiti la cui assenza genera mostri su mostri” e la scelta del sistema di Governo che “qualunque essa sia non può essere avulsa dal meccanismo di selezione di partecipazione democratica”. Sui principi di precauzione, di sostenibilità ambientale e di uguaglianza ha parlato il rappresentante della Fillea Cgil, Vaccaro, il quale ha auspicato tempi brevi per la decisione sulla scelta della forma di Governo. Il già consigliere regionale, Franco Vinci, ha espresso opinione sul prezioso ruolo svolto dai partiti che hanno da sempre garantito azioni di educazione e indirizzo. Anche il già consigliere regionale, Giacomo Nardiello si è soffermato sui tagli alla rappresentanza affermando che “la perdita di dieci consiglieri corrisponde alla perdita di democrazia di un territorio”.  
   
   
UMBRIA: “RENDERE CONTO”: CONFERENZA STAMPA SULL’ATTIVITÀ 2012 PER LE POLITICHE DELLA CASA, OPERE PUBBLICHE E INNOVAZIONE TECNOLOGICA  
 
 Perugia, 7 gennaio 2013 “Abbiamo dovuto lavorare all’insegna della concretezza e dell’operatività cercando di ottimizzare le poche risorse disponibili e di mettere in campo alcune attività legislative per sostenere le famiglie e, nei nostri settori, l’economia umbra. Con i tagli drammatici delle risorse nazionali, la Giunta regionale si è dovuta sobbarcare, pressoché da sola, l’onere di risolvere i grandi problemi della casa, della salvaguardia del territorio e dell’ambiente, della modernizzazione tecnologica e in generale del sostegno alle famiglie ed alle imprese in difficoltà”, è stata questa la premessa della conferenza stampa “rendere conto” che si è tenuta, venerdì 4 gennaio, nel Salone d’Onore di Palazzo Donini per illustrare le attività svolte nell’anno 2012, nei settori delle politiche della casa: edilizia sovvenzionata ed agevolata, programmazione delle opere pubbliche ed interventi diretti, normativa in materia di lavori pubblici, infrastrutture tecnologiche immateriali, mitigazione del rischio sismico e geologico, sicurezza nei cantieri e sicurezza stradale. I rappresentanti dell’assessorato presenti, hanno fatto riferimento alle leggi regionali approvate o in corso di approvazione che hanno visto l’Umbria in prima fila nell’affrontare delicate tematiche sociali ed economiche. “La nuova legge sull’edilizia residenziale pubblica, le prime leggi regionali sulla prevenzione delle cadute dall’alto, sulla sicurezza stradale e sulle infrastrutture tecnologiche hanno caratterizzato il 2012 e troveranno il loro completamento nel 2013, hanno sottolineato. Accanto all’attività legislativa c’è stata anche una grande mole di lavoro nelle politiche per la casa che, nel 2013, vedranno confermare il bando per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie, per le famiglie monoparentali o per i single, così come i bandi per il sostegno agli affitti sempre per le giovani coppie o per le famiglie colpite da sfratto per morosità incolpevole. Sono stati poi ricordati gli interventi realizzati per la diffusione della banda larga in Umbria ed i progetti realizzati ed in fase di attuazione riguardanti le infrastrutture tecnologiche che dopo Perugia e Terni, saranno estesi anche a Foligno, Orvieto e Città di Castello. In questo settore, l’assessorato regionale è in costante trattativa con il Ministero competente per riuscire ad ottenere il finanziamento previsto di oltre 6 milioni di euro, ai quali andrà aggiunto il cofinanziamento regionale per altri 4 milioni di euro, per il completamento della rete a banda larga nella nostra regione. “Significativi, secondo i rappresentanti regionali, i passi in avanti fatti anche per la mitigazione del rischio sismico (nel 2013 ulteriori 8 milioni di investimenti in programma), del dissesto idrogeologico mentre per quanto riguarda le opere pubbliche, in carenza assoluta di finanziamenti statali, la Giunta regionale ha deciso di destinare 5 milioni di euro provenienti dai fondi Fas che saranno destinati a finanziare i progetti dei comuni umbri”.  
   
   
SFORAMENTO CONTROLLATO PATTO. VENDOLA: "SUPERATO DEL 20% IL TARGET DI 500 MIL"  
 
Bari, 7 gennaio 2013 - “Una notizia importante. Abbiamo superato del 20% il target di 500 milioni. Un dato eccezionale. Questa è la dimostrazione concreta della straordinaria accelerazione della velocità che ha avuto la nostra regione, diventando la vera locomotiva del Mezzogiorno e dell’Italia intera”. Lo ha affermato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola annunciando 28 Dicembre 2012 il superamento del 20% del target di 500 milioni di euro (360 milioni di Programmi europei/Fesr e Fse e 140 milioni dal bilancio autonomo) con i quali la Giunta regionale ha deciso il 20 ottobre scorso di andare in “sforamento controllato” del Patto di stabilità per cofinanziare la spesa dei fondi comunitari. Ad oggi sono stati spesi 160 milioni di euro di bilancio autonomo, 400 milioni di Fesr e 40 milioni di Fse. In 47 giorni lavorativi dunque sono stati spesi 600 milioni di euro, pari a quasi 13 milioni al giorno. “In meno di due mesi lavorativi abbiamo speso e immesso nel sistema regionale pugliese una quantità ingente di risorse – ha aggiunto Vendola – risorse imponenti che hanno avuto e avranno un effetto tonico, ricostituente nei confronti della nostra economia. L’importante però è che questi soldi ora non restino nelle casse dei Comuni o degli Istituti di credito. Lo diciamo chiaramente: devono essere immessi subito nel sistema economico regionale perché possano essere di giovamento ed aiutare così le imprese a superare la crisi. Con la scelta forte di politica economica che abbiamo compiuto, andando in sforamento controllato del Patto di stabilità, abbiamo creato un grande investimento per poter raggiungere, l’anno prossimo, gli obiettivi di spesa”. “La Puglia oggi – ha concluso Vendola – rappresenta una buona pratica di politica economica nel panorama italiano”.  
   
   
LA REGIONE CALABRIA HA SUPERATO IL TARGET DI SPESA PER L´ANNO 2012 PREVISTO PER IL POR CALABRIA FESR 2007-2013  
 
Catanzaro, 7 gennaio 2013 - La Regione Calabria ha superato il target di spesa per l´anno 2012 previsto per il Por Calabria Fesr 2007-2013, inoltrando alla Commissione Europea una domanda di rimborso complessivo di oltre 620 milioni di euro. Di questi ben 384.957.989 euro sono solo di quota Fesr rispetto alla quale si è registrato un surplus di oltre 60 milioni di euro a fronte di un obiettivo di spesa, al 31 dicembre 2012, pari a 324.519.815 euro. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore al bilancio e alla programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini e dall’autorità di gestione del Por Calabria Fesr Anna Tavano, per il risultato conseguito che rappresenta per la Calabria anche un ottimo auspicio in vista della prossima programmazione 2014-2020. In particolare l’Autorità di gestione ha ringraziato i dirigenti generali dei dipartimenti regionali e di tutti e i loro uffici per l’impegno continuo, grazie al quale è stato possibile non solo non perdere risorse comunitarie ma assicurare un’ottima performance di gestione. Tra le priorità sulle quali si è concentrata l’attenzione della Regione, nel destinare le risorse del Por, ci sono i trasporti, i sistemi produttivi con particolare considerazione per le piccole e medie imprese, la cultura e il turismo, l’ambiente, la ricerca, la qualità della vita e l’energia. Nodi nevralgici per la crescita di una Regione che vuole accettare e vincere la sfida di uno sviluppo equo, sostenibile e integrato di tutti i suoi territori. “E’ stato raggiunto un obiettivo davvero importante - ha commentato l’assessore Giacomo Mancini- che conferma come la Calabria possa puntare allo sviluppo utilizzando nel modo più corretto, più proficuo le risorse messe a disposizione dall´Europea. Il raggiungimento del target mette, poi, spero definitivamente a tacere alcune polemiche tanto inutili quanto strumentali, e insieme - aggiunge l’assessore Mancini - testimonia che il lavoro e le scelte della Giunta guidata dal Governatore Scopelliti trovano il loro migliore riconoscimento nei fatti concreti e nei numeri oggettivi".  
   
   
REGIONE: CHIODI AGLI ABRUZZESI, L´AUGURIO PER UN BUON 2013  
 
L´aquila, 7 gennaio 2013 - Ecco il messaggio di augurio per un Buon 2013 che il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha rivolto a tutti gli abruzzesi: "Questo è il quarto anno trascorso insieme. Il 2012 è stato un anno particolarmente importante. Lo sforzo compiuto nel risanamento del bilancio, culminato nell´ultimo risultato della riduzione delle tasse ci riempie di orgoglio e ci spinge a continuare questo percorso virtuoso con maggiore slancio e determinazione. Siamo gli unici in Italia ad averlo fatto. Ciò ha reso l´Abruzzo una regione pilota, un modello di riferimento apprezzato a livello nazionale. In quasi quattro anni abbiamo centrato l´obiettivo storico di portare i conti in equilibrio, riducendo il debito pubblico del 25 per cento (circa un miliardo di euro) riducendo di un terzo la spesa pubblica econducendo una vera e propria crociata contro gli sprechi e i privilegi della politica che, siatene certi, continuerà nei prossimi mesi. Non abbiamo contratto un solo euro di nuovo debito, né sottoscritto nuovi mutui che avrebbero impegnato le future generazioni ma abbiamo ridotto di un terzo i costi di funzionamento della macchina amministrativa, eliminato enti superflui, ridotto dirigenti, abbattuto le spese di rappresentanza, tagliato consulenze e spese inutili. Siamo stati la prima Regione ad eliminare il vitalizio e a ridurre i compensi dei consiglieri regionali. Tutte le misure che abbiamo adottato sono state la doverosa risposta agli errori del passato. Abbiamo mantenuto, quindi, l´impegno preso al momento del nostro insediamento di riportare i conti dell´Abruzzo in ordine, dare sostegno alle famiglie, alle imprese e al territorio. Questo percorso virtuoso ci ha permesso di alleggerire il carico fiscale per i cittadini e per le imprese, in controtendenza rispetto a quanto avviene a livello statale. Oggi la Regione Abruzzo può vantare la riduzione delle addizionali regionali Irpef ed Irap del 30 per cento a conferma del grande lavoro politico e amministrativo propedeutico posto in essere in questi anni di governo. Nel frattempo, stiamo finanziando importanti interventi in campo sanitario. In tutti gli ospedali sono in corso interventi con importanti azioni di ristrutturazione e investimenti in tecnologie avanzate laddove si era fermi anche da 25 anni. Ma abbiamo ancora un grande lavoro da fare per ridurre le liste d´attesa e tanti servizi ancora non a livello degli standard rappresentati dall´eccellenza nazionale. Sono certo che anche questi obiettivi saranno presto raggiunti. Abbiamo risorse, ottime professionalità ed una fortissima volontà nel proseguire il cammino intrapreso. Dobbiamo riflettere tutti sul fatto che, per lungo tempo, la regione, in tutte le sue espressioni, ha speso oltre le proprie possibilità, finendo per porre una gravosa ipoteca sulle spalle delle generazioni future mentre quello che abbiamo costruito, insieme, tenacemente, invertendo la rotta, in questi quattro anni, penso sarà decisivo per il futuro dei nostri figli. Sono convinto che gli sforzi sostenuti non saranno stati inutili. Questo dipende anche da altri molteplicifattori. Primo fra tutti da adeguate scelte politiche e imprenditoriali, dallo spirito di sacrificio, dai modi di agire con laboriosità e dinamismo e dal porsi con spirito costruttivo, nel confronto, davanti al cambiamento. Su questo punteremo nei prossimi anni. Siamo l´unica regione italiana a poter disporre dei fondi Fas, oltre 600 milioni di euro, per lo sviluppo e non corriamo rischi di disimpegno per i fondi europei assegnati all´Abruzzo. Dobbiamo andare avanti con fiducia ed energia muovendo dall´esigenza impellente di un elevamento della produttività e delle politiche del lavoro. E allora apriamoci al nuovo anno: trasformiamolo in una grande occasione, un ulteriore banco di prova. Continueremo a lavorare per consegnare agli abruzzesi una Regione più forte e coesa consapevoli che l´innovazione del nostro sistema è fondamentale per la ripresa economica ed è quindi grande la responsabilità delle parti sociali. In questo momento, molti miei corregionali non hanno un posto di lavoro o rischiano di perderlo. Una crisi internazionale devastante ne è la causa. Ma faremmo un errore a pensare che si tratti di una crisi finanziaria: la nostra è una crisi industriale e di sistema. Le imprese italiane perdono, ogni giorno che passa, quote di mercato. Il nostro è quindi un deficit di competitività e di produttività. La strada per ridare speranze di lavoro è quella di affrontare con decisione i nodi strutturali che danneggiano la competitività del sistema: costi del lavoro, mercato del lavoro, costi dell´energia, costo fiscale e forti investimenti nella ricerca, nell´innovazione e nel sistema educativo. Oggi l´economia è globalizzata e difficilmente può essere governata a livello locale. Ma se il Paese non si renderà conto che la redistribuzione della ricchezza può avvenire solo dopo averla prodotta, sarà ben difficile che il mutamento sarà nel senso auspicato. Alla Giunta e all´intero Consiglio regionale va il mio apprezzamento per il prezioso lavoro svolto. Desidero ringraziare anche tutti i dipendenti regionali e coloro che a più livelli hanno consentito il buon funzionamento della macchina amministrativa. Un segno di riconoscimento particolare sento di doverlo a tutto il personale del sistema sanitario. L´auspicio è che si possa guardare oltre per proseguire con coraggio il cammino, superando le contrapposizioni e guardando al bene comune, allo sviluppo e alla ricostruzione della città dell´Aquila e del suo circondario con fiducia. Il 2009 è stato l´anno del devastante terremoto che ha colpito l´economia, la socialità, l´imprenditorialità, gli investimenti e lo sviluppo della nostra regione. Oggi il terremoto obbliga tutti i rappresentanti delle istituzioni e coloro che, a vario titolo, ricoprono ruoli di responsabilità di governo ad esercitare con il massimo impegno e con alto senso dello Stato le proprie funzioni pubbliche. E´ una partita difficile la nostra, ma gli abruzzesi hanno diritto ad avere una classe dirigente, non solo politica, che la giochi fino in fondo: per la crescita, lo sviluppo e il progresso della nostra regione. A voi, a tutti voi, Auguri di Cuore! Buon Anno Nuovo. Gianni Chiodi".  
   
   
RISORSE CIPE PER IL RECUPERO AREE PUBBLICHE. ROMANO: SI AVVIA ATTIVITÀ CAMPANIA AMBIENTE  
 
 Napoli, 7 gennaio 2013 - "Esprimo piena soddisfazione per lo stanziamento da parte del Cipe nella seduta del 21 dicembre 2012, nell´ambito della programmazione del Fondo sociale coesione 2007-2013, di 42 milioni di euro per interventi finalizzati a migliorare la salubrità ambientale attraverso il recupero delle aree pubbliche sul territorio regionale". Lo ha detto l´Assessore all´Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, che aggiunge: "E’ la ulteriore dimostrazione dell´efficacia delle politiche ambientali fortemente sostenute dal Presidente Caldoro e attuate dall´Assessorato che rappresento. Una vera e propria strategia che tende a rimediare ai ritardi accumulati e che permetterà -ha sottolineato l´Assessore Giovanni Romano –di mettere in sicurezza e di migliorare le condizioni ambientali di territori interessati da rilevanti criticità. Inoltre lo stanziamento consentirà di avviare concretamente il complesso programma di attività di Campania Ambiente, la società recentemente costituita per realizzare unitariamente gli interventi in campo ambientale per dare una efficace prospettiva di sviluppo nel settore e per costruire seriamente la futura prospettiva occupazionale degli addetti di Astir, Arpac Multiservizi e Jacorossi”. "Una iniziativa ha dichiarato il Presidente della Giunta Regionale Stefano Caldoro - in linea con il forte impegno messo in campo nel settore della riqualificazione ambientale. Un altro tassello al posto giusto”  
   
   
GIUNTA CALABRIA: APPROVATO IL DOCUMENTO TECNICO ALLEGATO AL BILANCIO. LUNEDÌ IL PIANO RIFORME SARÀ TRASMESSO IN CONSIGLIO REGIONALE  
 
 Catanzaro, 7 gennaio 2013 - La Giunta regionale si è riunita il 28 dicembre 2012 a Reggio Calabria sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Scopelliti, con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. E’ stato approvato, su proposta dell’assessore Giacomo Mancini, il documento tecnico allegato al bilancio. Si è quindi concluso l’iter procedurale. Il sottosegretario Sarra ha informato la Giunta che il prossimo lunedì sarà trasmesso in Consiglio regionale, presso le apposite commissioni consiliari, il piano riforme già approvato dalla Giunta. Su proposta dell’assessore al personale Domenico Tallini è stato licenziato il piano di formazione del personale della Giunta, che prevede un accordo con la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Approvato inoltre l’aggiornamento del piano dei conti della contabilità generale delle aziende del s.S.r. Su proposta del Presidente Scopelliti la Giunta ha deliberato l´istituzione di un conto corrente bancario e postale regionale per la raccolta fondi solidale in favore della popolazione del Pollino e richiesta al dipartimento della protezione civile di avvio di procedura per raccolta fondi telefonica solidale.  
   
   
BURLANDO, COMUNI LIGURI: “STANZIATI 2,4 MILIONI DI EURO PER INTERVENTI INFRASTRUTTURALI A FAVORE DEI COMUNI. UN AIUTO AL TERRITORIO IN UN MOMENTO DIFFICILISSIMO”  
 
Genova, 7 gennaio 2013 - Due milioni e quattrocentomila euro per interventi infrastrutturali nel campo della viabilità, delle politiche sociali, dell’urbanistica, dell’edilizia scolastica, dei beni culturali, delle infrastrutture sportive e della tutela ambientale. È questo il risultato del Programma regionale di Interventi in favore dei Comuni e delle organizzazioni non lucrative (Pico). “In un momento così difficile, soprattutto per i Comuni più piccoli, mi sembra particolarmente importante trovare risorse che aiutino le piccole comunità a risolvere problemi che i Comuni stessi ci hanno segnalato e su cui altrimenti sarebbe stato difficile intervenire”, ha dichiarato il presidente Claudio Burlando. Il Programma ha finanziato 42 progetti presentati dagli Enti locali in tutta la Liguria. Sette le aree interessate: viabilità (835.000 euro), urbanistica e opere di difesa del mare (325.000 euro), edilizia pubblica e scolastica (110.000 euro), tutela ambientale (205.000 euro), beni culturali (220.000 euro), infrastrutture sportive (135.000 euro) e politiche sociali (585.000 euro). Le risorse a disposizione derivano prevalentemente da fondi regionali e serviranno a finanziare progetti che per il 90% insistono su piccoli Comuni, in particolare dell’entroterra ligure. Sono interessate tutte le quattro province liguri. Provincia di Genova, 12 Comuni, 1 milione di euro. Bargagli, 10.000 euro, ripristino strada in via Corridoni. Bogliasco, 90.000 euro, casa per anziani. Camogli, 60.000 euro, installazione ascensore pubblico. Castiglione Chiavarese, 60.000 euro, viabilità pedonale. Ceranesi, 40.000, piano prevenzione incendi. Favale di Malvaro, 75.000 euro, parcheggio. Genova, 30.000 euro, campi da bocce al Lagaccio; 15.000 euro, manutenzione straordinaria del campo sportivo ex corderia; 295.000 euro, ristrutturazione di Villa Rosa per Anfass. Isola del Cantone, 40.000 euro, interventi di messa in sicurezza della viabilità. Lorsica, 30.000 euro, ripristino strada comunale. Neirone, 70.000 euro, parcheggio pubblico. Propata, 35.000 euro, manutenzione idrogeologica. Torriglia, 130.000 euro, ristrutturazione immobile. Uscio, 35.000 euro, completamento impianto sportivo. Provincia di Imperia, 15 Comuni, 660.000 euro. Borghetto di Arroscia, 60.000 euro, sistemazione viabilità. Caravonica, 60.000 euro, completamento viabilità. Castel Vittorio, 25.000 euro, recupero affreschi ex oratorio S Caterina. Cesio, 20.000 euro, recupero forno comunale. Diano Castello, 40.000 euro, recupero immobile per ambulatorio. Dolceacqua, 40.000 euro, completamento viabilità. Dolcedo, 70.000 euro, riqualificazione urbana. Isolabona, 40.000 euro, risanamento Castello Doria. Molini di Triora, 35.000 euro, consolidamento manufatto storico. Olivetta San Michele, 70.000 euro, ristrutturazione ex caserma Guardia di Finanza. Pietrabruna, 10.000 euro, riqualificazione centro storico. Pornassio, 30.000 euro, messa in sicurezza aree antistanti forti “Bellarasco” e “Richermo”. Riva Ligure, 70.000 euro, completamento zona pedonale. San Biagio della Cima, 30.000 euro, manutenzione viabilità Triora, 60.000 euro, ripristino viabilità. Provincia della Spezia, 5 Comuni,290.000 euro. Carrodano, 35.000 euro, realizzazione area parcheggio. Riccò del Golfo, 70.000 euro, messa in sicurezza viabilità. Sesta Godano, 50.000 euro, riqualificazione centri storici danneggiati dall’alluvione. Varese Ligure, 75.000 euro, sistemazione viabilità. Zignago, 60.000 euro, sistemazione viabilità. Provincia di Savona, 7 Comuni, 450.000 euro. Borgio Verezzi, 60.000 euro, recupero torre e Palazzo dei consoli. Cairo Montenotte, 75.000 euro, realizzazione sala polifunzionale della musica. Pietra Ligure, 90.000 euro, manutenzione pontile. Pontinvrea, 55.000 euro, completamento infrastruttura sportiva. Rialto, 70.000 euro, opere di difesa del suolo e centro abitato. Toirano, 50.000 euro, ripristino ambientale.  
   
   
SARDEGNA, CAPPELLACCI E ZEDDA. VISITA CANCELLIERI NON BASTA, SE ALTRI MINISTRI SEMINANO TENSIONE SOCIALE  
 
Cagliari, , 7 gennaio 2013 - "Il miglior modo miglior per dare sostegno ai sindaci e a un´isola che soffre le conseguenze della crisi é quello di mantenere gli impegni assunti per affrontare l´emergenza". Lo hanno dichiarato il 4 Gennaio il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e l´assessore dell´Industria, Alessandra Zedda. "Il tradimento degli impegni sulla cassintegrazione da parte del ministro Fornero - hanno aggiunto Cappellacci e Zedda - non solo é una grave scorrettezza sul piano politico, ma é una fiammata che incendia i nostri territori e getta nello sconforto le nostre comunità. Per questo occorre che le visite dei ministri siano seguite da impegni che vincolino a comportamenti conseguenti l´intera squadra di Governo e non singoli esponenti di essa. Altrimenti perdono senso e producono un risultato opposto a quello che dovrebbe essere auspicato da tutti. La questione sarda - proseguono i due esponenti della Giunta - non può essere ridotta a puro e semplice problema di legalità e ordine pubblico. É anzitutto una questione di giustizia sociale, lavoro, impresa, sviluppo e opportunità per le nuove generazioni. Per questo - hanno concluso presidente ed assessore - la sola visita del ministro Cancellieri, pur rientrando in un quadro di solidarietà attiva nei confronti dei sindaci, non può bastare, se a Roma prosegue la secessione dello Stato dalla Sardegna".  
   
   
2012 INTENSO TRA PETROLIO, PROVINCE, TRIBUNALI, FIAT E CITTÀ PACE LE PRINCIPALI “PARTITE” VISSUTE DALLA REGIONE BASILIACTA NELL’ANNO CHE SI È CONCLUSO E LE RICADUTE SUL 2013  
 
Potenza, 7 gennaio 2013 - Dalle competenze in materia estrattiva ai progetti di soppressione della Provincia di Matera, dal riordino dei Tribunali al varo di infrastrutture strategiche, e ancora le iniziative a tutela della salute e dell’ambiente, per la promozione della cultura e della solidarietà. E’ stato un anno particolarmente intenso quello che si è da poco concluso e di pari intensità, anche per portare a conclusione molte delle partite ancora aperte, si annuncia quello appena iniziato. Tra queste voci sicuramente spicca la questione del petrolio, tra innovazioni normative, orientamenti e prese di posizione destinate inevitabilmente ad avere un seguito nel 2013. Il 2012 è stato l’anno in cui, il 22 marzo, è stato approvato l’oramai famoso “articolo 16” della legge così detta “salva Italia” che ha dato forza di legge alle intese definite con il Memorandum. Tuttavia i sei mesi previsti dalla stessa norma per l’emissione del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che individuasse maggiori entrate e modalità di destinazione di parte delle stesse alle aree d’estrazione, sono trascorsi invano e la materia sarà inevitabilmente al centro dell’attenzione e dell’azione della Regione nel 2013. Allo stesso modo, e sempre parlando di greggio, il 2013 porterà seguiti su due previsioni normative di Stato e Regione che hanno poi reciprocamente impugnato innanzi alla Corte Costituzionale. In particolare, la Regione ha impugnato l’articolo 38 comma 1 del decreto legge 83 del 22 giugno scorso, convertito nella legge 134 del 7 agosto scorso. Si tratta del provvedimento che pone termini stringenti per le Regioni quando vengono chiamate ad esprimere intese o assenso per attività minerarie inerenti gli idrocarburi prevedendo che, in caso di mancato rispetto dei termini, sia la Presidenza del Consiglio dei Ministri a provvedere in materia “con la partecipazione della Regione interessata”. Di contro nella seduta n. 48 del Consiglio dei Ministri del 4 ottobre scorso, il Governo italiano ha deciso di impugnare la “Legge Regionale Basilicata n. 16 del 08/08/2012 “Assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 e del bilancio pluriennale per il triennio 2012/2014” che contiene tra l’altro l’articolo 37 “Provvedimenti urgenti in materia di governo del territorio e per la riduzione del consumo di suolo”. Si tratta della norma divenuta nota come “moratoria petrolifera”, con cui la Basilicata ha deciso di non concedere altre intese a programmi di estrazione petrolifere al di fuori delle aree già destinate a tali attività. Una posizione a cui ha fatto seguito, per via amministrativa, la deliberazione di una serie di “mancate intese” su istanze presentate dalle compagnie petrolifere. Ma sul fronte del petrolio, il 2012 ha anche portato una serie di risultati consolidati. Tra questi sicuramente l’intesa per aumentare la sicurezza dell’oleodotto Eni, definita a inizio aprile, e il contratto di settore sottoscritto da Regione, compagnie e parti sociali a inizio ottobre, con il quale non solo vengono date garanzie di continuità occupazionali ai lavoratori del comparto, ma con le quali si punta anche ad un sempre maggiore coinvolgimento dell’imprenditoria locale e a un’ulteriore elevazione degli standard di sicurezza. L’obiettivo della sicurezza ha rappresentato una costante dell’attività della Regione nel 2012. In questa scia si inseriscono l’avvio del Centro di Monitoraggio Ambientale dell’Arpab avvenuto a febbraio e l’andata a regime dell’Osservatorio ambientale della Val d’Agri (avviatosi nel 2011), con il reclutamento di 7 ricercatori ad aprile, l’aumento delle centraline attive e il varo del sito di divulgazione dei dati raccolti a novembre. E, sulla stessa scia, si inserisce anche il piano per la qualità dell’aria in Val d’Agri varato qualche settimana fa, che prevede automatismi in termini di riduzione delle attività industriali (fino allo stop totale) qualora dovessero essere superati parametri di inquinamento di molto inferiori a quelli fissati a livello nazionale come limite di legge. Sicurezza è la parola chiave anche delle attività messe in campo per la tutela del territorio. E in questo ambito va sicuramente segnalata la battaglia fatta e vinta nel 2012 contro la cosiddetta “tassa sulle disgrazie” imposta l’anno prima per legge dallo Stato, che obbligava all’elevazione al massimo di tasse imposte e accise per i residenti nei territori colpiti da calamità. Non solo, infatti, la Corte Costituzionale, davanti a cui la Basilicata aveva impugnato la norma, ne ha sancito l’incostituzionalità, ma la Regione Basilicata è riuscita anche ad ottenere i sia pur non consistenti fondi nazionali per l’alluvione 2001, la prima “disgrazia” che sarebbe stata ricompresa nella previsione normativa statale. E la dichiarazione dello Stato di emergenza la si è avuta anche per il sisma del Pollino dello scorso 26 ottobre, dove la Basilicata ha però dimostrato di aver saputo mettere a frutto quanto in passato investito in questo ambito, tanto mettendo in campo una macchina di Protezione civile efficientissima, quanto con la buona tenuta del patrimonio edilizio destinatario degli interventi post terremoto 1998 nel Lagonegrese. Il confronto con lo Stato, pur in una logica di collaborazione che ha portato spesso a soluzioni condivise e mai a contrapposizioni puramente polemiche, non ha fatto mancare forti divergenze. Tra le principali sicuramente la vicenda dei progetti di soppressione della Provincia di Matera, che avrebbero portato la Basilicata ad avere una sola Provincia, la più estesa di Italia, e il riordino degli uffici giudiziari, con la soppressione del Tribunale di Melfi e della Sezione distaccata di Pisticci. Soluzioni a cui la Basilicata si è opposta con decisione, con esiti alterni che tuttavia, per quel che riguarda il Tribunale di Melfi, sta ancora cercando di mitigare sostenendo una proroga di attività per anni anche in attesa di possibili sviluppi. Parallelamente, si è dimostrato vincente l’atteggiamento di dialogo avuto con Fiat a fronte dei da qualche parte paventati rischi di smobilitazione in Basilicata. Una interlocuzione che ha avuto il suo esito con il Piano di Sviluppo presentato dall’Ad Fiat Marchione a Melfi lo scorso 20 dicembre, con investimenti sullo stabilimento lucano destinato a produrre nuovi modelli sia a marchio Fiat che a marchio Jeep per essere esportati in tutto il mondo. E sulle coordinate del rafforzamento dei sistemi produttivi e del Vulture-melfese si incrocia anche il finanziamento di 200 milioni di euro ottenuto dal Cipe per la trasformazione della tratta ferroviaria Potenza-foggia con standard di “alta capacità ferroviaria”, migliorando i tempi di percorrenza per i viaggiatori, ma soprattutto potenziando gli standard del trasporto merci. Un’infrastruttura che la Basilicata ha ottenuto nell’ambito della riprogrammazione di fondi destinati ad altre regioni e non utilizzati, riuscendo così ad agganciarsi alla più moderna e veloce rete di trasporto ferroviario in via di realizzazione sulla direttrice Napoli-bari. Definitivamente archiviata, invece, l’ipotesi di raddoppio della “canna del Sinni”, ossia di una seconda conduttura per portare acqua dalla diga di Senise e portarla in Puglia. L’opera, inizialmente programmata dal Cipe nell’ambito di fondi destinati alla regione confinante, è stata bloccata non essendoci stata intesa con la Basilicata. Sul fronte del sostegno allo sviluppo, va segnalato anche il raggiungimento dei risultati di “Obiettivo 2012” il "Patto di sistema per il lavoro e la crescita" sottoscritto da Regione Basilicata e forze sociali. Oltre al già citato Contratto di settore del petrolio, da senalare, in particolare, il Credito di imposta per l’occupazione. La prima tranche dell’Avviso Pubblico, che si è chiusa il 16 Agosto 2012, riguardava le assunzioni avvenute fra il 14 Maggio 2011 e il 1° Giugno 2012, ha visto l’arrivo di ben 572 domande, per oltre 1.188 lavoratori assunti, per un importo pari a oltre 18 milioni di Euro. Di queste, ne sono state accolte circa 60, per 126 lavoratori assunti, per un importo pari a 2 milioni e 150mila euro. La seconda tranche, che è ancora in corso e si chiuderà il 13 Maggio 2013, ha ad oggi visto l’arrivo di 416 domande per un importo pari a 9.568.256,59 milioni di euro a fronte dei 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione. Tra le realizzazioni del 2012 in Basilicata degna di nota è sicuramente quella del Centro Bambino Gesù Basilicata presso il San Carlo, che ha avviato le attività a gennaio ed ha portato il Segretario di Stato Tarcisio Bertone in Basilicata il 24 febbraio per una visita. Un progetto inserito nell’ambito del progetto “Benessere Bambino Basilicata” che ha pure visto altre iniziative rivolte alla cura dell’infanzia che, ha detto più volte il presidente De Filippo, “rappresenta uno dei principali indicatori di benessere sociale di una comunità”. E sempre sul fronte della cura della persona il 2012 ha fatto registrare anche il varo del Piano della Salute e delle attività Socio Assistenziali, definitivamente varato lo scorso 24 luglio, a distanza di 15 anni dal precedente Piano Sanitario. E di notevole portata è anche il definitivo avvio del Registro Tumori, ad inizio dello scorso mese di dicembre. Dati tutt’altro che allarmanti, quelli che emergono, ma che la Regione ha comunque voluto affidare all’Università Cattolica per un approfondimento. Grande attenzione anche alla cultura e alla promozione sociale, vissuta, in chiave moderna, anche come opportunità di crescita. E’ il caso dei centri della creatività di Visioni Urbane presentati quest’anno e che hanno iniziato le loro attività coinvolgendo le comunità dei creativi tanto nella progettazione che nella gestione diretta, e della Film Commission che, con l’insediamento del Consiglio di Amministrazione, entrerà a breve nella piena operatività con la nomina del direttore. Di straordinaria portata, poi, il varo della “Città della pace” a Scanzano Jonico e San’arcangelo, con l’arrivo dei primi rifugiati già a febbraio, e la visita fatta il 25 giugno in Basilicata da Sua Santità il Dalai Lama Tenzin Gyatso, premio Nobel per la Pace, riconoscimento assegnato anche alla promotrice dell’iniziativa Betty Williams. Un evento di pace e speranza che ha regalato immagini indelebili alla Basilicata a testimonianza di quanto sia possibile mettere in campo anche in un anno difficile come il 2012.  
   
   
ENTI LOCALI: DA REGIONE 6,481 MLN ALLE NOVE PROVINCE SICILIANE  
 
Palermo, 7 gennaio 2013 - In arrivo 6,481 milioni di euro per le nove province siciliane, quale saldo delle prime 3 trimestralita´ per il 2012. Lo prevede un decreto del dipartimento regionale delle Autonomie locali, gia´ trasmesso alla Ragioneria centrale dell´assessorato per la registrazione. La somma si aggiunge ai 2,909 milioni gia´ erogati come anticipazione nel giugno di quest´anno. La parte restante, relativa alla quarta trimestralita´ e pari a 3,130 milioni, sara´ erogata nel prossimo anno. Nel dettaglio queste le somme assegnate: Agrigento, 1,669 mln; Caltanissetta, 939mila; Catania, 466mila; Enna, 1,449 mln; Messina, 258mila; Palermo, 467mila; Ragusa, 252mila; Siracusa, 441mila; Trapani, 535mila.  
   
   
GIUNTA REGIONALE, I PROVVEDIMENTI. AL VIA L´ITER DEL NUOVO PIANO SOCIALE REGIONALE. PRONTI 36,5 MILIONI PER LA PRIMA ANNUALITÀ  
 
Napoli, 7 gennaio 2013 - Si è riunita il 22 dicembre 2012 a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, è stata approvata la terza ed ultima riprogrammazione del Piano di Azione Coesione, con l’individuazione degli interventi che verranno realizzati nell’ambito del Tavolo Sud “Imprese e Lavoro”. In particolare, si punta ad impegnare le risorse per le misure anticicliche, la salvaguardia di progetti avviati nei programmi operativi e nuove azioni regionali su mobilità sostenibile, agenda digitale, energia, turismo, interventi in aree urbane, internazionalizzazione. In campo sanitario, sono state recepite le direttive in materia di cooperazione internazionale e stabilito che per il biennio 2013 – 2014 possono essere effettuati fino a 15 ricoveri annui nelle strutture campane; e fissata la sede legale definitiva della Asl Napoli 3 Sud a Torre del Greco, presso l’ex presidio Bottazzi. Nel settore agricolo, è stato approvato il programma degli interventi per il miglioramento delle condizioni di produzione e commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura. D’intesa tra il presidente e l’assessore all’Ambiente Giovanni Romano la Giunta ha approvato la disciplina tecnica per la tutela delle acque dall’inquinamento provocato da nitrati di origine agricola, e classificate le acque di balneazione per il 2013. Su proposta congiunta del presidente e dell’assessore ai Trasporti Sergio Vetrella è stata avviata la fusione in un’unica società di Circumvesuviana, Sepsa e Metrocampania nord-est. Su proposta del vicepresidente Giuseppe De Mita sono state prorogate le gestioni commissariali degli Ept e delle Aziende fino all’entrata in vigore della legge sul turismo, e comunque non oltre il 31 marzo 2013. Su proposta dell’assessore al Lavoro Severino Nappi è stato approvato il regolamento che disciplina le modalità di erogazione delle agevolazioni e degli incentivi in favore dei giovani professionisti. Su iniziativa dell´assessore all´Assistenza sociale Ermanno Russo, la Giunta ha definito la proposta di nuovo Piano Sociale Regionale per il triennio 2013/2015, che ora sarà inviata al Consiglio regionale, in particolare alla Vi Commissione per l´avvio delle consultazioni previste dalla legge regionale 11/2007. Il Piano, dopo il parere dell´organismo consiliare, tornerà in Giunta per l´approvazione definitiva. A sostegno della nuova programmazione sociale regionale la Giunta ha approvato altresì una delibera di reiscrizione in bilancio di risorse del Fondo nazionale politiche sociali pari a 36,5 milioni di euro utili per l´avvio della prima annualità del piano stesso. Su proposta dell’assessore alle Autonomie Pasquale Sommese è stato ratificato il protocollo con Anci e Anpci finalizzato a realizzare approfondimenti in ordine alla riforma dell’autonomia tributaria delle Regioni e degli Enti locali. Infine, su proposta dell’assessore alla Ricerca Guido Trombetti è stato approvato lo schema di accordo di programma con il Ministero dell’Istruzione sui Distretti ad alta tecnologia e laboratori pubblico privati per il rafforzamento del potenziale scientifico e tecnologico della Campania.  
   
   
LAVORO, LA PROVINCIA DI MILANO HA VARATO UN VASTO PIANO ANTICRISI PER INCENTIVARE L’OCCUPAZIONE E SOSTENERE LE IMPRESE  
 
Milano, 7 gennaio 2013 - Per “ammortizzare” gli effetti prodotti dalla crisi economica globale, che ha messo a dura prova anche il nostro sistema produttivo, la Provincia di Milano ha pianificato un vasto piano anticrisi al duplice scopo di incentivare l’occupazione e di sostenere le imprese. Azioni capaci non solo di favorire la riqualificazione professionale ma anche di incoraggiare le Pmi a farsi promotrici del rilancio del Milanese. Basti pensare al bando «Start up venture», avviato in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e il Consorzio camerale per il credito e la finanza: ben 140 mila euro sono stati destinati a supportare le aziende nel loro processo di crescita e di consolidamento. Le due fasi del progetto sono, del resto, destinate sia all’inserimento di personale qualificato sia ad agevolare l’accesso a strumenti alternativi di finanziamento, assistenza personalizzata e incontri con potenziali investitori. Tra gli interventi tesi ad affiancare i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, sui quali la difficile congiuntura s’è dispiegata con particolare durezza, vanno menzionati «Ricollocami» e «Astro». Il primo, giunto alla seconda edizione, prevede l’inserimento di 540 persone in difficoltà occupazionale (inoccupati da più di sei mesi, soggetti in mobilità, leggi 223/91 e 236/93) in 60 percorsi di formazione della durata complessiva non inferiore a 100 ore. In tal senso, un milione di euro è stato messo a disposizione, da Formatemp, per gli interventi formativi; 500mila sono stati, invece, erogati dalla Provincia per gli incentivi alle aziende che assumono o prorogano i contratti. Il secondo è rivolto a dirigenti e a unità che non risultano sostenuti dal sistema di protezione sociale. 400mila euro la dotazione finanziaria, garantita dall’Amministrazione e da Aldai-federmanager, per riconvertire le competenze e le professionalità di circa 80 manager disoccupati da non più di 24 mesi (la pubblicazione bando a metà gennaio). Di particolare rilievo pure gli interventi concertati e promossi in collaborazione con la Regione Lombardia per reimpiegare i lavoratori in esubero delle aziende Jabil e Agile. Le risorse (due milioni di euro), provenienti dal Fondo europeo globalizzazione, sono state individuate per ricollocare nel mercato del lavoro 604 professionisti (282 dell’Agile Italia e 322 della Jabil) attraverso la valorizzazione delle abilità e i matching con i fabbisogni professionali della «Grande Milano» con particolare riguardo al settore Ict. «Le Istituzioni, nella fattispecie l’Ente che ho l’onore di presiedere, devono profondere il massimo impegno per stimolare la crescita e l’occupazione – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà -. In tal senso, la formazione professionale e le politiche del lavoro costituiscono, insieme con quelle rivolte alle infrastrutture e all’ambiente, le fondamenta sulle quali Palazzo Isimbardi intende proseguire la sua attività amministrativa. Tali interventi sono stati concepiti con un notevole sforzo d’investimento che, nonostante i tagli ai trasferimenti statali, abbiamo consapevolmente sostenuto per dare risposte concrete alla legittima richiesta di lavoro dei nostri concittadini». «In questi anni di mandato, tutte le nostre azioni sono state indirizzate a supportare i lavoratori in sofferenza occupazionale, ponendo particolare attenzione alle categorie più svantaggiate colpite dagli effetti della crisi – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo economico, formazione e lavoro, Paolo Giovanni Del Nero -. Gli interventi di politica attiva si sono mossi in tutte le direzioni a sostegno sia dei lavoratori che delle aziende, favorendo, in particolare, l´incontro tra il sistema economico e i giovani, promuovendo percorsi di formazione, riqualificazione professionale e orientamento, operando sinergie efficaci fra le attitudini della persona e il contesto ambientale, produttivo e normativo di riferimento. Molto è stato fatto e molto resta ancora da fare partendo dal presupposto che istruzione, formazione, ricerca, innovazione e valorizzazione delle risorse umane sono indubbiamente elementi fondamentali ai quali il nostro Paese deve puntare».  
   
   
FERRARA - PIANO GIOVANI 2013: IN ARRIVO INIZIATIVE A LORO FAVORE  
 
Ferrara, 7 gennaio2013 - Sarà presto operativo, nelle prime settimane del 2013, il Piano Giovani della Camera di Commercio di Ferrara e far così partire un pacchetto di iniziative in grado di stimolare la domanda lavorativa per ragazze e ragazzi ferraresi fra i 18 e i 35 anni arginando il drammatico fenomeno della disoccupazione giovanile. L´ente camerale, forte del successo ottenuto nelle scorse edizioni (214 i giovani assunti o stabilizzati a tempo indeterminato e 43 le nuove imprese avviate tra il 2011 e il 2012), tornerà dunque a rivolgersi ai giovani disoccupati attraverso tre direzioni principali: contribuire a rimuovere gli ostacoli di accesso al sistema delle opportunità, individuare nuovi canali di dialogo per recepire istanze spesso inespresse, costruire un contesto favorevole alla valorizzazione del merito e della creatività. “Le azioni che verranno intraprese – sottolinea il presidente camerale Carlo Alberto Roncarati, - sono frutto di un´analisi ragionata delle migliori esperienze realizzate a livello locale, nazionale ed europeo e saranno inserite in un contesto organico che ha l’ambizione, con il prezioso supporto delle associazioni territoriali di categoria, di mettere a sistema le diverse opportunità oggi percorribili. Il sostegno ai giovani ferraresi è una delle priorità assolute per la nostra Camera di Commercio, sulla base della considerazione che nessuno dei processi individuati per incidere strutturalmente sull´economia provinciale potrà produrre i propri effetti senza il coinvolgimento delle nuove generazioni”. Obiettivi primari, dunque, l´occupabilità, ovvero il valore di una persona sul mercato del lavoro (rafforzandone la capacità di cercare, trovare e mantenere un impiego), e l´occupazione stabile. Investendo sui giovani e sulle giovani donne, è questa la convinzione della Camera di Commercio, si potranno innalzare gli standard di benessere e coesione sociale, fondamentali per uno sviluppo sostenibile, inclusivo e di qualità della nostra società.  
   
   
LAVORO: FVG, UN BILANCIO POSITIVO DELLE POLITICHE 2012  
 
Trieste, 7 gennaio 2013 - La crisi occupazionale ha continuato a far sentire i suoi effetti in Friuli Venezia Giulia anche nel 2012, ma l´Amministrazione regionale è riuscita a contrastarla con efficaci e innovativi strumenti di sostegno al reddito e di politiche attive del lavoro. Il punto più basso dovrebbe comunque essere stato ormai raggiunto. È questo il quadro fornito oggi a Trieste dall´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi che, in un incontro con la stampa, ha tracciato il bilancio di un anno di attività. "Le conseguenze sul piano produttivo e occupazionale della crisi finanziaria hanno vanificato i progressi che si erano registrati nel primo semestre del 2011, influenzando anche il 2012", ha detto l´assessore commentando i dati ufficiali sul Prodotto Interno Lordo (Pil), disoccupazione e cassa integrazione. Il 2012 dovrebbe chiudersi in Friuli Venezia Giulia con un calo del 2 per cento del Pil (- 2,4 il dato nazionale), mentre la disoccupazione nei primi tre trimestri è stata in media del 6,5 per cento (10,4 su scala nazionale), in crescita rispetto al 5,2 del 2011 ma con una tendenza al calo (dal 7 di inizio anno al 6,1 del terzo trimestre). Le ore di cassa integrazione autorizzate, nei primi 11 mesi dello scorso anno, hanno toccato i 22,3 milioni e il 2012 si dovrebbe chiudere con 24 milioni, in aumento dell´11 per cento rispetto al 2011 ma comunque inferiore al picco di 26,5 milioni del 2010. Secondo le previsioni il Pil dovrebbe essere in pareggio nel 2013, mentre si registra (indagine Confindustria) un ritorno di fiducia tra le imprese nell´ultimo trimestre del 2012. "Possiamo dire che la situazione in Friuli Venezia Giulia - ha detto Angela Brandi - è meno negativa che altrove. Il merito non è solo nostro, naturalmente, ma è certo che siamo riusciti a mettere in campo strumenti efficaci per contrastare la disoccupazione". La Regione ha agito su due fronti. Prima di tutto il sostegno al reddito, di cui hanno usufruito migliaia di lavoratori colpiti dalla crisi: ammortizzatori sociali in deroga (l´accordo per il 2013 è stato già sottoscritto), i Lavori Socialmente Utili (Lsu), i Lavori di Pubblica Utilità (Lpu), i contratti di solidarietà difensivi, l´accordo con le Banche di Credito Cooperativo per l´anticipo della cassa integrazione, i "voucher" per dar lavoro ai disoccupati nei comuni dell´area montana. E poi le politiche attive - un mix di incentivi, formazione e potenziamento dei servizi per l´impiego - che hanno permesso l´assunzione di 20.000 lavoratori dal 2009 al 2012, attraverso contratti a tempo indeterminato, stabilizzazione di precari e creazione di imprese individuali. "Tutti questi interventi - ha ricordato l´assessore Brandi - sono stati discussi e definiti in pieno accordo con le parti sociali, grazie alla convocazione di 11 tavoli di concertazione, in pratica uno al mese". La crisi ha anche imposto una profonda revisione degli strumenti legislativi, in particolare della legge regionale sul lavoro (legge 18 del 2005), per adeguarli alla gravità e alle specifiche caratteristiche della crisi occupazionale.  
   
   
EURES: A GENNAIO NUOVE SELEZIONI PER EURODISNEY PARIS  
 
 Palermo,7 gennaio 2013 - Anche quest´anno, per la settima stagione consecutiva, il Dipartimento dello spettacolo di Eurodisney Paris si avvarra´ della collaborazione del servizio Eures del Dipartimento lavoro della Regione Siciliana per la selezione di personale da impiegare nelle parate quotidiane. In questi anni sono stati oltre duemila e cinquecento i giovani siciliani che si sono candidati per interpretare i personaggi Disney nelle famose parate parigine del parco Disney. Le selezioni di ragazzi e ragazze di eta´ maggiore di 18 anni per interpretare in costume i ruoli dei personaggi piu´ famosi o partecipare alle parate nella qualita´ di ballerini si terranno il prossimo 25 gennaio a Palermo presso Dancer Broadway, Scuola Di Danza Classica E Moderna (Via Lanza Di Scalea, 386). Tra i requisiti richiesti la conoscenza fluente della lingua inglese o francese (i colloqui per coloro che supereranno l´audizione saranno svolti solo in lingua); per i ballerini/e sono richieste nozioni di modern jazz e/o danza classica; si richiedono dinamicita´ ed entusiasmo; saranno valutate positivamente esperienze di aerobica, teatro, mimo e di animazione. Le domande dovranno pervenire entro il 7 Gennaio 2013, esclusivamente a mezzo mail al seguente indirizzo: eures@regione.Sicilia.it  I dettagli per partecipare alle selezioni potranno essere scaricati dal sito del dipartimento Lavoro all´indirizzo http://www.Regione.sicilia.it/lavoro/uffici/eures/    
   
   
LIGURIA: APPROVATO TESTO NUOVO ACCORDO SU AMMORTIZZATORI SOCIALI ANCHE PER IL 2013  
 
Genova, 7 gennaio 2013 - È stato approvato Venerdì 28 Dicembre 2012 dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore al lavoro, Enrico Vesco, il testo sul nuovo accordo relativo agli ammortizzatori sociali in deroga per il 2013, che dovrà essere approvato da tutte le parti sociali e istituzionali. Il nuovo accordo mantiene valido quanto stabilito dagli accordi precedenti con riferimento alle categorie dei lavoratori destinatari dei trattamenti, ai criteri e alle procedure di accesso. In particolare favorisce l´accesso immediato, da parte dei cittadini, delle imprese e degli operatori alle informazioni e ai servizi, per migliorare l´intermediazione tra la domanda e l´offerta di lavoro nonché il raccordo con i sistemi delle imprese, dell´istruzione, della formazione e delle politiche sociali anche attraverso opportuni sistemi tecnologici. Prevede che il trattamento di mobilità in deroga garantisca un sostegno al maggior numero possibile di soggetti che siano stati licenziati, con la possibilità di autorizzarla fino a un anno. Inoltre offre la possibilità ai lavoratori interessati di rivolgersi ai centri per l´impiego per essere assistiti con l´ausilio delle organizzazioni sindacali, qualora l´impresa non eserciti più l´attività o non sia stato raggiunto un accordo sindacale. Prevede la concessione del trattamento di cassa integrazione in deroga per sei mesi, prorogabili per altri sei - e comunque non oltre il 31 dicembre 2013, a favore dei datori di lavoro esclusi in tutto o in parte dall´accesso agli strumenti consueti di integrazione salariale e che debbano ricorrere a sospensioni dell´attività lavorativa o riduzioni dell´orario di lavoro a seguito di una specifica situazione di crisi che abbia origine nell´attuale crisi economica. E inoltre consente l´utilizzo della cassa in deroga a quelle imprese che, pur essendo destinatarie di tutti gli strumenti a regime di integrazione salariale, non possano ricorrervi nel caso specifico, a condizione che l´utilizzo della Cig in deroga sia accompagnato dall´impegno alla soluzione dei problemi occupazionali anche attraverso l´eventuale definizione di appositi piani di intervento. "Questo accordo verrà sottoposto alle parti datoriali alle organizzazioni sindacali e agli altri enti già firmatari degli accordi per gli anni precedenti – spiega l´assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco - che in parte lo hanno già sottoscritto per poi concedere gli ammortizzatori sociali anche l´anno prossimo. Tenendo conto del nuovo regime degli ammortizzatori sociali che verrà applicato dal 2013 al 2016, come delineato dalla legge Fornero, sulla base di specifici accordi da stipulare a livello regionale".  
   
   
POLITICHE SOCIALI. GIUNTA APPROVA CONTRIBUTI PER 550.000 EURO PER LE REALTA´ DEL TERZO SETTORE MILANO SOSTENE CHI SI OCCUPA DEI PIÙ POVERI ED EMARGINATI  
 
Milano, 7 gennaio 2012 - Sostenere e provvedere ai più poveri e disagiati attraverso l’attività e i progetti di enti ed associazioni che si occupano di malati terminali, anziani, disabili sensoriali e persone in stato di grave emarginazione. Con questa finalità la Giunta ha approvato 550.000 euro di contributi destinati alle realtà del Terzo settore che operano sul territorio della città di Milano, affiancando e integrando l’attività dell’Amministrazione. Diciannove le realtà beneficiarie tra cui Vidas, Opera Cardinal Ferrari, Fondazione Casa della Carità, Banco Alimentare della Lombardia, Ente Nazionale Sordi, Associazione Comunità suore poverelle onlus. “Grazie alla rete di collaborazione con il Terzo settore – spiega l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino – riusciamo a offrire assistenza e sostegno a tante persone in difficoltà, comprese quelle situazioni di disagio estremo aggravato da indigenza e malattia. È per questi casi che è rivolto il contributo approvato oggi dalla Giunta, per il finanziamento di attività continuative e progetti di enti e di associazioni che operano sul territorio garantendo assistenza a chi ha più bisogno. Un riconoscimento concreto che conferma da parte dell’Amministrazione il desiderio di far crescere e di consolidare il rapporto di collaborazione con queste realtà”.  
   
   
PIEMONTE: ALTRE RISORSE PER LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI OCCUPATI  
 
Torino, 7 gennaio 2013 - Deliberato dalla Regione uno stanziamento di 16 milioni di euro a sostegno delle attività di formazione dei lavoratori occupati. “Queste risorse - commenta il presidente Roberto Cota - testimoniano come la Regione riservi all’azione formativa e al suo ruolo di strumento attivo e di supporto dei processi di innovazione un ruolo centrale nella propria agenda politica”. Come osserva l’assessore al Lavoro e Formazione, Claudia Porchietto, “ci interessa continuare a promuovere con una formazione personalizzata, oltre all’accrescimento delle proprie competenze e conoscenze, anche la capacità strategica dei lavoratori ad orientarsi nei contesti in cui operano, avendo come obiettivo la dimensione del cambiamento e dell’aumento della produttività. Una scelta in linea con le esigenze di un mercato sempre più dinamico”. Un’altra delibera trasferisce 1,4 milioni di euro alle Province per aiutarle a sostenere i costi derivanti sia dalla riforma Fornero sia da quella regionale sull’accreditamento e sull’innalzamento degli standard qualitativi legati alle politiche per il lavoro.  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI, SARDEGNA: ATTO INAUDITO DEL GOVERNO  
 
Cagliari, , 7 gennaio 2013 - "Negare i 46 milioni di euro per completare l´annualità della cassa integrazione rappresenta un atto inaudito da parte di un Governo che ha penalizzato costantemente la Sardegna." Lo ha dichiarato l´assessore del Lavoro, Antonello Liori, il 3 Gennaio commentando le notizie in arrivo dal Ministero. "Nonostante le ripetute dichiarazioni del Ministro Fornero, anche nella sede solenne del Parlamento, che aveva garantito i fondi per l´intero 2012 e la firma sull´accordo che sanciva il rinnovo della copertura statale su quelle cifre, oggi ci informano che migliaia di famiglie non avranno diritto agli ammortizzatori sociali - ha sottolineato Liori. A questi lavoratori non bastano le generose parole del presidente Napolitano, che non a caso nel discorso di fine anno ha nominato la Sardegna come simbolo della grave crisi." "Il governo regionale ribadirà in ogni sede nazionale i diritti della Sardegna e si batterà per il rispetto degli accordi", ha concluso l´assessore Liori.  
   
   
LAVORO IN SARDEGNA: DEFINITI CRITERI E MODALITÀ ASSUNZIONE NEI CANTIERI COMUNALI  
 
Cagliari, , 7 gennaio 2013 - "Era necessario definire organicamente criteri e modalità di assunzione dei lavoratori in questi progetti. E´ il commento dell´assessore del Lavoro, Antonello Liori, il 27 Dicembre 2012 - dopo l´approvazione in Giunta della delibera sui "Cantieri comunali". "Si tratta di iniziative rivolte a cittadini disoccupati che non usufruiscono di altre sovvenzioni pubbliche o di indennità - ha aggiunto Liori - Stabilendo priorità nell´impiego di soggetti espulsi dal mercato del lavoro negli ultimi due anni, di disoccupati da lungo tempo e di donne". "I Cantieri comunali sono uno strumento a disposizione delle amministrazioni locali e rivestono particolare importanza come risposta alle esigenze occupazionali dei territori. Era perciò opportuno riordinare le norme che si erano succedute negli anni, determinando difficoltà interpretative", ha concluso Liori.  
   
   
GIOVANI, DUE DELIBERE DELLA GIUNTA CAMPANA SU APPRENDISTATO E PROFESSIONISTI. IN CAMPO STRUMENTI ED AZIONI DI SISTEMA PER L´OCCUPAZIONE  
 
 Napoli, 7 gennaio 2013 -  "Prosegue l´azione della Giunta Caldoro in favore dei giovani. Con l´approvazione delle delibere sull’apprendistato ed i professionisti continuiamo a mettere in campo strumenti ed azioni di sistema che rispondono ad una logica di programmazione unitaria delle politiche del lavoro e dell’occupazione, polarizzata soprattutto intorno al tema del sostegno e dello sviluppo delle opportunità per i giovani della nostra terra." Così l´assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Campania Severino Nappi commenta il 27 dicembre 2012 i provvedimenti adottati dalla Giunta su sua proposta. In dettaglio, sono state avviate operativamente le misure previste dalla legge regionale sull’apprendistato, approvata lo scorso luglio, attraverso l’istituzione e la regolamentazione delle botteghe scuola e della figura del maestro artigiano; ed approvato il regolamento attuativo della legge regionale sui giovani professionisti con l’individuazione degli strumenti per la sua concreta applicazione. In merito all’apprendistato, la delibera, concertata con le parti sociali, fissa i requisiti per il rilascio della qualifica di maestro artigiano e per l’apertura delle botteghe scuola dove i giovani della Campania potranno svolgere un apprendistato direttamente nei luoghi di lavoro, godendo di formazione impartita dagli artigiani titolari delle botteghe. Il titolo sarà rilasciato, senza ulteriori passaggi burocratici, direttamente dalle Commissioni Provinciali per l’Artigianato agli artigiani che sono in possesso di requisiti di conoscenza, esperienza e capacità già fissati nella delibera stessa. Analogamente, la Regione autorizzerà l’apertura delle botteghe scuola esclusivamente sulla base del possesso di tutte le autorizzazioni, permessi o nulla osta necessari per l’esercizio dell’attività produttiva. L’attività formativa si potrà svolgere quindi nella bottega scuola senza alcuna intermediazione. L’ altro provvedimento tende a favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani professionisti. In particolare, col regolamento approvato dalla Giunta, vengono incentivati nuovi investimenti e nuove assunzioni attraverso l’estensione della misura del credito d’imposta anche in favore delle associazioni temporanee tra i giovani professionisti nonché messe a disposizione borse di studio. Infine, il regolamento introduce agevolazioni alla stipula di tirocini o di contratti di apprendistato in loro favore. Le risorse appostate a sostegno dei contratti di apprendistato sono complessivamente pari a circa 11 milioni e verranno destinate a sostenere percorsi formativi nelle tre tipologie di apprendistato (alternanza scuola-lavoro, professionalizzante, alta formazione e libere professioni). "In questa legislatura, ancora una volta, è visibile la sinergia con il Consiglio Regionale e le parti sociali, dimostrata da provvedimenti che sono voluti e votati unitariamente", conclude Nappi.  
   
   
CALABRIA: PROROGATE LE CONVEZIONI PER L’UTILIZZO DEI LAVORATORI PRECARI REGIONALI  
 
Catanzaro, 7 gennaio 2013 - L’assessore regionale al lavoro Francescantonio Stillitani comunica la proroga delle convenzioni per l’utilizzo dei lavoratori precari regionali, Lsu, Lpu, lavoratori legge 28 e del piano occupazionale. Con un’apposita nota, il Dipartimento ha autorizzato gli enti utilizzatori a dare continuità ai progetti anche per il 2013. “Anche quest’anno – ha affermato l’assessore Stillitani -, per come promesso, abbiamo garantito agli oltre sei mila lavoratori precari calabresi che lavorano nei vari enti una continuità di utilizzo. È stato questo un particolare sforzo fatto dalla Giunta e dal Consiglio regionale, in considerazione delle ristrettezze economiche in cui versa il bilancio, infatti, tutte le risorse necessarie, tranne una piccola parte relativa ai sussidi per gli Lsu, grava sul bilancio regionale. Naturalmente – ha evidenziato Stillitani - l’obiettivo che dobbiamo porci non è la proroga di anno in anno dei progetti ma la definizione di una strategia che porti alla stabilizzazione di tutti i lavoratori. Abbiamo tentato di istituire – ha spiegato ancora l’esponete regionale - un tavolo nazionale per risolvere il problema senza, però, aver avuto la possibilità di affrontarlo assieme al Governo nazionale che deve essere, necessariamente, coinvolto, non solo per i problemi di carattere economico, ma soprattutto per una modifica della normativa nazionale che impedisce di fatto agli enti pubblici utilizzatori di poter stabilizzare i precari aumentando il personale dipendente. Speriamo – ha infine auspicato Stillitani - che con il prossimo Governo, questo tavolo possa essere aperto e possa essere trovata una soluzione definitiva che dia ai precari pubblici calabresi la giusta ricompensa, dopo molti anni durante i quali sono stati utilizzati dagli Enti quasi come se fossero dei lavoratori in nero, senza che sulla base della normativa vigente potessero essere neanche garantiti, per la maggior parte, i diritti previdenziali”.  
   
   
BASILICATA: FORMAZIONE PER AMPLIARE LE COMPETENZE DEL CAPITALE UMANO “PERCORSI ‘ON JOB’ PER CONSENTIRE AI GIOVANI LUCANI DI SVILUPPARE COMPETENZE TECNICO-SCIENTIFICHE PRESSO LE IMPRESE INTERESSATE A PORRE IN ESSERE PROGETTI INNOVATIVI”  
 
Potenza, 7 gennaio 2013 - “Fare sistema tra il momento della formazione e il mondo del lavoro è diventata un’esigenza ineludibile. Nell’ottica di accelerare quanto più possibile il percorso di uscita dalla crisi e anticipare i cambiamenti in atto nel mercato del lavoro, con la programmazione del Fse sono stati rafforzati gli interventi formativi per ampliare le competenze del capitale umano e consentire alle imprese locali di inserire nei propri processi produttivi di forza lavoro qualificata”. Così l’assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, Vincenzo Viti, in occasione della Conferenza stampa di inizio anno. “In tale direzione la Regione si è mossa attivando percorsi ‘on job’ che consentano ai giovani lucani di sviluppare competenze tecnico-scientifiche presso le imprese interessate a porre in essere progetti innovativi. E’ questo il senso dell’apprendistato, declinato nelle sue tre nuove figure contrattuali. Nello stesso tempo stiamo lavorando per valorizzare le risorse locali, come con il bando sull’artigianato. Da segnalare – ha aggiunto Viti - l’azione interdipartimentale messa in campo per dare positive soluzioni a vertenze storiche. Sta per concludersi, con la stipula dell’Accordo di programma per il Distretto del Mobile imbottito un lungo percorso, iniziato nel 2003, che dopo momenti di accelerazione e di abbandono è stato riattivato a luglio di quest’anno, trovando un punto di approdo e una data mentre ai primi dell’anno prenderà corpo a Macchia di Ferrandina, presso la sede del Consorzio Asi, l’attività del Gruppo interdipartimentale di lavoro sulla Valbasento che si avvarrà del coordinamento tecnico di Invitalia”.  
   
   
SICUREZZA E LOTTA ALLA MAFIA, DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA QUASI 1,3 MILIONI DI EURO PER 46 NUOVI PROGETTI  
 
Bologna, 7 gennaio 2013 – Un milione e 279 mila euro per 46 nuovi progetti per la sicurezza urbana e la lotta all’infiltrazione mafiosa in Emilia-romagna. Queste le cifre dell’impegno della Giunta regionale, confermato anche nel 2012, per la promozione della legalità e la sicurezza dei cittadini e per fronteggiare in modo capillare e diffuso l’infiltrazione mafiosa in Emilia-romagna. In particolare, per la sicurezza e la polizia locale sono stati approvati 34 progetti: 4 intese siglate con Enti locali e 30 proposte che saranno realizzate direttamente da Comuni, Unioni, Province e da associazioni di volontariato. Sono, inoltre, 12 le iniziative in attuazione della legge regionale 3/2011, che prevede misure a sostegno della cultura della legalità e per la prevenzione dei fenomeni mafiosi, nonché per il recupero dei beni confiscati, da attuarsi tramite protocolli di collaborazione con Enti locali, scuole e università. Queste nuove attività si aggiungono ai 69 progetti già avviati e approvati a fine 2011 e ai 7 protocolli per la prevenzione dell’infiltrazione mafiosa stipulati tra la primavera e l’estate del 2012, per un totale in due anni di 110 progetti in tutto il territorio regionale. “Pur nella difficile situazione in cui versano gli Enti locali, la Regione Emilia-romagna non abbandona il suo impegno - sottolinea la vicepresidente e assessore alle politiche per la sicurezza Simonetta Saliera - per essere a fianco delle città, del sistema educativo, delle forme organizzate della comunità per favorire la sicurezza nelle nostre città, migliorare l’efficienza della Polizia municipale, prevenire e contrastare i fenomeni, sempre più presenti, di espansione delle mafie nel nostro territorio. Al percorso consolidato da tempo in materia di sicurezza urbana e Polizia locale si affianca, dallo scorso anno, anche un intervento capillare e diffuso sul territorio per fronteggiare la nuova emergenza costituita dalle presenze del crimine organizzato e mafioso”. L’attuazione della legge 3/2011 per la prevenzione dell’infiltrazione mafiosa continua quindi a ritmo serrato. Tra i progetti approvati, quest’anno ci sono 4 nuove iniziative per il recupero di beni confiscati e assegnati ai Comuni. Si tratta di interventi che consentiranno l’uso sociale di beni frutto di attività illecite, come nel caso di Cervia dove un appartamento confiscato verrà riadattato a rifugio per donne che hanno dovuto abbandonare la loro abitazione per sfuggire alle violenze del partner. I restanti immobili confiscati si trovano a Ferrara, Gaggio Montano (Bo) e a Salso Maggiore (Pr). Gli altri progetti che si andranno a sviluppare nel 2013 hanno come denominatore comune la prevenzione e prevedono appuntamenti sia nelle città, con attenzione alle zone colpite dal terremoto, sia nelle scuole, coinvolgendo altri 20 mila di studenti in iniziative di educazione alla legalità, con una ventina incontri negli istituti medi e superiori e altrettanti seminari e iniziative di formazione anche post-universitaria. Si conferma anche l’impegno quasi ventennale della Regione per migliorare complessivamente le condizioni di sicurezza dei cittadini. A fianco degli interventi di rafforzamento della videosorveglianza e di qualificazione del lavoro della Polizia municipale, quest’anno sono stati approvati anche alcuni progetti innovativi, come quello sperimentale per l’inserimento di rappresentanti di diverse culture a fianco delle Polizie municipali, e numerose proposte sia di Enti locali che di associazioni di volontariato per la prevenzione della devianza giovanile e della violenza sulle donne.  
   
   
CASA DEI PAPÀ SEPARATI, LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA PREMIATO LA STRUTTURA DI RHO GESTITA DALLA PROVINCIA DI MILANO PODESTÀ: «L’AMMINISTRAZIONE, INCORAGGIATA DAL RICONOSCIMENTO DI PALAZZO CHIGI, INTENDE ARGINARE UNA PIAGA CHE A MILANO COINVOLGE OLTRE 50.000 PERSONE»  
 
Milano, 7 gennaio 2013 - Dopo il riconoscimento internazionale accreditato dai servizi di «Bbc Scozia» e di «Herald Tribune», la Casa dei papà separati della Provincia di Milano è stata promossa a pieni voti anche dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che, nell’ambito del «Premio Amico della Famiglia», ha attribuito alla struttura di Rho una menzione speciale. Nella lettera di accompagnamento redatta dal dipartimento per le Politiche della famiglia, Palazzo Chigi ha lodato l’impegno di Palazzo Isimbardi che, insieme con i padri oblati missionari e il Terzo settore, ha affrontato un vero e proprio allarme sociale. L’iniziativa prevede, infatti, l’assegnazione ai papà in difficoltà residenti nel Milanese di mini-appartamenti, le cui rette, grazie al contributo dell’Amministrazione, risultano calmierate per un periodo massimo di otto mesi, con proroghe sino a 12. Via Vivaio non si limita, poi, a garantire per ogni ospite il pagamento del 50% della retta (400 euro complessivi) ma assicura anche una serie di servizi di sostegno familiare e di accompagnamento al lavoro allo scopo di creare una rete sociale e relazionale in grado di generare supporto e solidarietà. Il progetto, attraverso la collaborazione tra pubblico, privato sociale e comunità locale, contempla un vero e proprio percorso finalizzato a consentire ai genitori di ristabilirsi, non solo economicamente, dalla separazione. Le 15 camere singole della «Casa dei papà separati», che al momento ospitano 11 persone, occupano un complesso (un Collegio annesso al cinquecentesco Santuario della Beata Vergine Addolorata di Rho) elegantemente ristrutturato e presentano una superficie variabile tra i 18 e i 24 metri quadri. Sono dotate di servizi igienici e arredate con letto, armadio, comodino, scrittoio, linea telefonica, televisione e Internet. I Padri Oblati (presenti a Rho sin dal 1715) hanno, inoltre, attrezzato la struttura con l’obiettivo di accogliere, in base ai tempi e alle modalità definite dai giudici, anche i figli degli ospiti, che trovano un ambiente accogliente con ampi spazi attrezzati per lo svago e la socializzazione. «La Provincia ha fornito una prima risposta ai padri costretti a cercare un tetto dopo la separazione – ha dichiarato il presidente Guido Podestà -. I numeri di questo fenomeno sono impressionanti e, ovviamente, il nostro progetto va sviluppato nell’ottica di incrementare la disponibilità abitativa. Si tratta, infatti, di cittadini che, spesso, non sanno a chi rivolgersi per ottenere una sistemazione provvisoria adeguata. Nella città di Milano, secondo i più recenti dati prodotti dalla Caritas, vi sono almeno 50.000 persone che vivono una situazione che, in alcuni casi, rasenta il tracollo finanziario. Un dramma sociale che, pure grazie alla sinergia con la comunità ecclesiastica e il volontariato, intendiamo arginare. La “Casa dei papà” separati, cosi come Icam (Istituto a custodia attenuata) e il Cam (Centro di assistenza minori), dimostra l’attenzione riservata dalla Giunta verso le fasce più deboli della popolazione, messe a dura prova anche dalla crisi economica». «Il riconoscimento di Palazzo Chigi è il giusto premio per un’iniziativa che ha saputo fornire risposte immediate e concrete ad una problematica sempre più presente all’interno della nostra comunità, tanto da portare a considerare i papà separati come i nuovi poveri – ha aggiunto l’assessore alle Politiche sociali, Massimo Pagani -. Il raggiungimento di un traguardo così prestigioso non sarebbe stato possibile senza l’apporto umano, professionale e materiale di tutti coloro che hanno affiancato l’assessorato in questa esperienza, facendo del progetto di Rho un unicum in Italia per la qualità. A loro va il mio più sincero ringraziamento. E un ringraziamento è d’obbligo anche per chi, dedicandovi attenzione, ha contribuito a promuovere la Casa dei papà separati fuori e dentro i confini nazionali. L’auspicio è che l’esperienza possa proseguire per far fronte alle tante richieste di aiuto che ci giungono».  
   
   
BILANCIO IN PAREGGIO PER IL 69% DELLE FAMIGLIE LOMBARDE  
 
Milano, 7 gennaio2013 - Oltre due famiglie lombarde su tre (69%) chiudono il 2012 con il proprio bilancio in pareggio (55%) o sono riuscite a risparmiare (14%). Chi deve far quadrare i conti, ha attinto dai propri risparmi (26%) o si è indebitato (5%). E se 1 famiglia su 2 in Lombardia non ha difficoltà a coprire le spese correnti (48%), per 1 famiglia su 10 il problema di arrivare a fine mese è ormai diventato “cronico”. Anche chi non è costretto ad attingere ai propri risparmi, subisce l’effetto psicologico della crisi: meglio rinviare le spese non necessarie e lasciare qualcosa nei salvadanai. Raddoppia rispetto allo scorso anno il numero delle famiglie che durante il 2012 ha risparmiato: erano il 7% nel 2011, salgono al 14% nel 2012. L’anno che sta per terminare si è chiuso per i lombardi con un po’ di fatica: coloro che avevano chiuso il bilancio in pareggio o risparmiato erano nel 2011 l’82%, oggi sono il 69%, e infatti la maggioranza delle famiglie lombarde (57%) percepisce la propria situazione economica peggiorata in rapporto allo scorso anno. Il futuro continua a rappresentare una possibilità di miglioramento: la maggioranza (54%) crede che la situazione economica resterà invariata o possa persino migliorare con il nuovo anno. Il problema resta il lavoro: il 51% dei lombardi prevede un aumento considerevole della disoccupazione per il 2013, anche se il 73% delle famiglie lombarde crede che il prossimo anno nessuno in famiglia perderà il posto di lavoro. Sono alcuni dei dati che emergono dalla indagine “Famiglie e fiducia. Monza e Brianza, Lombardia e Italia”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza con il coordinamento scientifico di Ref-ricerche in collaborazione con Digicamere. “Il tema strategico del 2013 rimane il lavoro, da cui dipende la capacità di spesa delle famiglie – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – che rappresenta la priorità da affrontare con interventi strutturali affinché possa esserci una ripresa reale a partire dai consumi interni. La famiglia resta l’elemento portante e di tenuta economica e sociale in questo periodo di difficoltà.” Il 41% delle famiglie di Monza e Brianza ritiene che la situazione economica negli ultimi 12 mesi sia invariata rispetto allo scorso anno, e 1 famiglia su 2 crede che la situazione resterà la medesima anche per 2013. Anche a Monza e Brianza, in linea con la media lombarda, circa 1 famiglia su 2 chiude il bilancio in pareggio. Sono i bergamaschi a considerarsi i più soddisfatti dell’anno che sta per chiudersi: il 46% delle famiglie, contro il 42% della media lombarda, crede che la situazione economica della propria famiglia sia invariata o lievemente migliorata nel 2012. E nella grande Milano, si riesce ancora a far quadrare i conti, 7 famiglie su 10 chiudono il bilancio in pareggio o hanno risparmiato, solo il 21% delle famiglie si è trovato costretto a prelevare dai propri risparmi o a contrarre debiti (7%). Un dato che si riflette anche sulle percezioni del nuovo anno: il 60% delle famiglie milanesi crede che la situazione economica della propria famiglia resterà invariata o che ci sarà qualche miglioramento. Anche riguardo al lavoro quasi 4 famiglie su 5 credono non ci saranno stravolgimenti lavorativi nella propria famiglia. Anche a Brescia e a Bergamo circa 7 famiglie su 10 non temono che qualcuno in casa possa perdere il posto di lavoro nel corso del prossimo anno (rispettivamente il 75% e il 72%). E sul tema disoccupazione, i più ottimisti sono sempre i bresciani: il 15% pensa che il numero di disoccupati in Italia resterà invariato o persino diminuirà.  
   
   
AFFIDO, LA PROVINCIA DI MILANO IMPEGNATA PER TUTELARE I BAMBINI DISAGIATI CON UNA BANCA DATI UTILE PER CONCILIARE BISOGNI E DISPONIBILITÀ  
 
Milano, 7 gennaio 2013 - La Provincia ha promosso, negli ultimi anni, una serie di attività che si occupano, a vario titolo, di tutela dei minori. Basti pensare al Centro assistenza minori (accoglie bambini temporaneamente allontanati, su disposizione del Tribunale, dalla famiglia d’origine) o dell’Istituto a custodia attenuata (destinato a detenute madri con prole fino a tre anni). Nell’area dell’affido familiare, oltre alle costanti campagne di sensibilizzazione, l’Amministrazione ha supportato i servizi offerti nel Milanese non solo attraverso il coordinamento periodico degli operatori ma anche con la messa in campo di una banca dati provinciale on line per favorire l’incontro tra bisogni e disponibilità. Ad oggi, le famiglie presenti nel database (concepito e realizzato con i tecnici del settore Sistema informativo integrato), sono oltre 200, formando una rete capillare in grado di individuare il miglior abbinamento possibile con i nuclei presenti. Insomma, un’iniziativa capace non solo di “fare sintesi” del lavoro degli operatori ma anche di facilitare la sinergia tra settore pubblico e Terzo settore. Una partnership consolidatasi pure con la pubblicazione di un’indagine quantitativa e qualitativa, che sintetizza, grazie all’apporto dell’analisi statistica e alle testimonianze dirette, l’impegno profuso nell’individuazione di strade alternative alla genitorialità. Secondo gli ultimi dati disponibili, diffusi lo scorso ottobre proprio nell’ambito della ricerca «Intrecci di storie, storie di intrecci - sguardi sugli esiti dell’affido familiare nella provincia di Milano» (in allegato), sono stati rilevati da Marzo a Ottobre 2011, solo nei Comuni dell’hinterland, 564 minori in affido (281 maschi, 283 femmine), vittime, in particolare, di esperienze familiari di separazione (64,4%). Bambini o ragazzi di età compresa tra i 0 e il 15 anni, soprattutto studenti (94,4%), con una predominanza della fascia d’età compresa tra i sei e gli undici anni. Si tratta di affidi di medio lungo periodo: due anni (38,3%), 3-5 anni (36%), 6-8 anni (14,5%), 9-12 anni (6,1%), 13 anni e più (5,1%). Quanto alle motivazioni del collocamento temporaneo – che coinvolge, in particolare, coppie (94,3%) -, le principali cause del ricorso all’affido risiedono nell’incapacità dei genitori (34,7%), nel disagio socio-economico (14,9%) e nella patologia psichica (10,3%). «Constato con amarezza che, in alcuni casi, i diritti dei minori siano ancora ben lontani dall’essere riconosciuti – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà -. Mi rattrista, e lo dico da padre di quattro figli, apprendere che in talune famiglie, i più piccoli non vengano preservati a dovere, attraverso la stabilità e l’affetto incondizionato, dagli attacchi del mondo esterno. La cellula primigenia della società, sulla scia del messaggio scandito dal Papa in occasione del Vii incontro mondiale delle famiglie, deve restare un pilastro insostituibile della nostra comunità. L’impegno dell’Amministrazione sul versante dell’affido, in sinergia con i servizi del territorio e il Terzo settore, intende seguire questa direttiva, nella speranza che la collocazione temporanea di minori possa garantir loro una maggiore serenità sia in vista di un ritorno nel nucleo d’origine sia in attesa di un’adozione. Mi permetto di incoraggiare i milanesi, cittadini da sempre solidali e generosi, a iscriversi nella banca dati provinciale. Aiutare i più bisognosi, soprattutto i minori, costituisce un verso e proprio atto di giustizia». «La cronaca di tutti i giorni ci indica con fin troppa evidenza quale sia la strada da percorrere nella drammatica evenienza in cui il legame genitoriale non sia più in grado di garantire la tutela del minore – ha aggiunto l’assessore alle Politiche sociali, Massimo Pagani –. Affido e adozione sono la strada alternativa alla genitorialità, quando questa diventa dannosa, per garantire quella tutela invocata dalla Convenzione Onu sui diritti dei minori. Un percorso che la Provincia di Milano cerca di tutelare ancor prima della nascita, ad esempio con il servizio “Madre segreta”. La mia speranza è che il grande patrimonio maturato dall’Amministrazione non vada disperso dalle recenti manovre sugli enti locali ma venga preso come paradigma ed esempio».