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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Febbraio 2013
UE: CONSIGLIO COMPETITIVITÀ - 18-19 FEBBRAIO 2013  
 
Bruxelles, 15 Febbraio 2013 - Il primo Consiglio Competitività dell´Unione europea nel quadro del mandato della Presidenza irlandese dell´Unione europea si incontreranno a Bruxelles il Lunedi, 18 e Martedì 19 Febbraio presieduto da Richard Bruton, Ministro per il lavoro, le imprese e l´innovazione e il sig Seán Sherlock, il ministro per la Ricerca e l´Innovazione, d´Irlanda. T egli Commissione europea sarà rappresentata dal vicepresidente Antonio Tajani, responsabile per l´Industria e l´imprenditoria , dal Commissario Máire Geoghegan-quinn, responsabile per la ricerca, l´innovazione e la scienza e il Commissario Michel Barnier, responsabile del Mercato interno e dei servizi. Lunedi, 18 February Ricerca E Innovazione 1. Indagine annuale della crescita - come la ricerca può contribuire alla crescita e all´occupazione Il 28 novembre 2012 la Commissione europea ha adottato il 2013 Analisi annuale della crescita (Ags), che fissa le cinque priorità destinate a guidare gli Stati membri attraverso la crisi per una nuova crescita (Ip/12/1274 ). Ministri di ricerca si discuterà in particolare come la ricerca e l´innovazione possono contribuire all´obiettivo di promuovere la crescita e la competitività, in particolare, ciò che l´Europa sta facendo per promuovere le nuove tecnologie, il ruolo dei partenariati pubblico-privato e di come i risultati della ricerca possono essere meglio tradotto in nuovi prodotti e servizi. Commissario Geoghegan-quinn affronterà tutti questi punti e notare anche come il bilancio per la ricerca, attraverso l´utilizzo di strumenti finanziari innovativi, viene utilizzata per migliorare l´accesso ai finanziamenti per la ricerca ad alta intensità di imprese, sia grandi che piccoli. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/europe2020/index_en.htm http://ec.Europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm 2 . Aprire l´accesso all´informazione scientifica I ministri discuteranno le proposte della Commissione europea in materia di accesso alle informazioni scientifiche sulla base di quesiti preparati dalla presidenza irlandese. Commissario Geoghegan-quinn li esorto a mettere rapidamente in atto di punti di contatto nazionali in modo che l´Unione europea in grado di coordinare il proprio approccio alla questione. L´accesso aperto ai lettori il libero accesso ai risultati della ricerca su Internet, senza dover pagare abbonamenti a riviste scientifiche. Accesso più ampio e più rapido alle informazioni scientifiche è un obiettivo chiave del disco per completare uno Spazio europeo della ricerca. Nel luglio 2012 la Commissione ha presentato le sue proposte in materia di accesso aperto. Fra queste, una comunicazione che definisce la politica di accesso aperto alla ricerca finanziata dalla Commissione attraverso la ricerca futura Unione europea e l´innovazione del programma Orizzonte 2020. Hanno anche incluso una raccomandazione agli Stati membri, che delinea un quadro completo politica volta a migliorare l´accesso e la conservazione, l´informazione scientifica. ( Ip/12/790 e Memo/12/565 ) La Commissione ha stabilito l´accesso aperto come principio generale per Orizzonte 2020. A partire dal 2014, tutti gli articoli prodotti con finanziamenti comunitari dovranno essere resi accessibili subito online dall´editore (open access ´oro´) o in un archivio ad accesso aperto dopo un ritardo di 6 o 12 mesi (accesso aperto ´verde´). La Commissione ha invitato gli Stati membri ad abbracciare anche l´accesso aperto. L´obiettivo è per il 60% di tutti gli articoli scientifici finanziati pubblicamente in Europa ad essere disponibile in accesso aperto entro il 2016, rendendo più facile per i ricercatori e le imprese a utilizzare queste informazioni. 3 . Programmazione congiunta I ministri farà il punto delle dieci iniziative di programmazione congiunta (Ipc) varati dal 2009 sulla base di un rapporto redatto da un gruppo di esperti di alto livello. Programmazione congiunta è un meccanismo per gli Stati membri di coordinare le loro attività di ricerca in determinate aree che loro stessi definiscono. Verso una maggiore cooperazione transnazionale nella definizione dei programmi di ricerca è uno degli obiettivi chiave del disco di completare lo Spazio europeo della ricerca. Martedì, 19 febbraio Mercato Interno 1. Indagine annuale della crescita e lo stato dell´integrazione del mercato unico 2013 Il 28 novembre 2012 la Commissione europea ha adottato il 2013 Analisi annuale della crescita (Ags), che fissa le cinque priorità destinate a guidare gli Stati membri attraverso la crisi per una nuova crescita (Ip/12/1274 ). La Commissione ha inoltre pubblicato la sua prima relazione annuale per l´integrazione del mercato unico ( Memo/12/913 ), di presentare un´analisi del funzionamento del mercato unico nel processo del semestre europeo. L´ags calcio-iniziato il semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, che garantisce gli Stati membri allineare i loro piani di bilancio ed economiche con patto di stabilità e crescita e la strategia Europa 2020. Il Consiglio terrà un dibattito politico sul semestre europeo e, in particolare, l´analisi annuale della crescita, il primo Stato annuale del Bilancio l´integrazione del mercato unico e il mercato unico Atti 1 e 2. Commissario Barnier coglierà l´occasione per sottolineare l´importanza della competitività e la dimensione della crescita del semestre europeo. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/europe2020/index_en.htm  2. Mercato unico Atti I e Ii: stato dei lavori Il mercato unico può fare di più per realizzare una nuova crescita e posti di lavoro, a rafforzare la fiducia dei cittadini ´e delle imprese´ e per fornire concreti giorno per giorno le loro dei benefici. Modernizzare e approfondire il mercato unico è un esercizio continuo. Il mercato unico deve rispondere a un mondo in continua evoluzione, dove le sfide sociali e demografici, le nuove tecnologie e gli imperativi, quali il cambiamento climatico, devono essere inseriti nella riflessione politica. Questo è il motivo per il mercato unico che ha adottato il 13 aprile 2011 ( Ip/11/469 ) e il mercato unico Atto Ii, adottata il 3 ottobre 2012(Ip/12/1054 ) proposte di azioni prioritarie per la crescita di nuova concezione per generare effetti reali sul macinati e rendere i cittadini e le imprese sicuri di utilizzare il mercato unico a loro vantaggio. Il Consiglio dovrebbe discutere lo stato di avanzamento della realizzazione del mercato unico Atti 1 e 2, sulla base di un documento di sintesi della presidenza irlandese. Commissario Barnier chiamerà ancora per un rapido esame delle proposte per le azioni chiave. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/smact/index_en.htm  Industria 1. Reach La discussione su Reach sarà l´occasione per i ministri per discutere la relazione della Commissione sulla revisione generale del regolamento Reach, adottata il 5 febbraio 2013, così come così come tabella di marcia della Commissione sulle sostanze estremamente preoccupanti (Svhc). L´uso di sostanze chimiche in Europa è diventato molto più sicuro in quanto il regolamento Reach è entrato in vigore, secondo la relazione della Commissione europea ha pubblicato il 5 febbraio. Maggiori informazioni prontamente disponibili sulle sostanze chimiche presenti sul mercato e più mirato le misure di gestione del rischio significa che i rischi derivanti da sostanze registrate a norma del regolamento Reach sono notevolmente diminuiti. Il trend è destinato a continuare, l´industria lavora continuamente verso la ricerca di sostituti per le sostanze chimiche più pericolose.Cinque anni dopo l´entrata in vigore di Reach, l´attuazione è in pieno svolgimento. Le aziende hanno ora registrato 30.601 file con la Commissione europea per le sostanze chimiche (Echa), che descrive gli usi e le proprietà di 7.884 sostanze chimiche prodotte o immesse sul mercato. Secondo un sondaggio Eurobarometro pubblicato il 5 febbraio, il 61% degli europei ritiene che le sostanze chimiche sono oggi più sicure di 10 anni fa. La revisione conclude che, sebbene siano necessari aggiustamenti, non è necessaria revisione importante. Maggiori informazioni prontamente disponibili sulle sostanze chimiche presenti sul mercato e più mirati misure di gestione del rischio significa che i rischi derivanti da sostanze registrate a norma del regolamento Reach sono notevolmente diminuiti. Il Consiglio Competitività discuterà la valutazione della Commissione degli obiettivi di Reach finora, così come il suo piano di valutazione dei candidati potenziali Svhc. Vp Tajani presenterà anche della Commissione 3 comunicazione di ottobre sul secondo riesame di regolamentazione dei nanomateriali. I ministri discuteranno, in particolare, l´obiettivo della Commissione di applicare il quadro Reach per la gestione del rischio dei nanomateriali. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/sectors/chemicals/reach/index_en.htm  http://ec.Europa.eu/nanotechnology/policies_en.html  2. Piano d´azione per l´imprenditorialità Il 9 gennaio, la Commissione ha adottato un piano d´azione a sostegno degli imprenditori europei e promuovere lo spirito imprenditoriale in Europa.in un momento di difficoltà economiche, questo piano d´azione dovrebbe contribuire a promuovere le piccole e medie imprese (Pmi) e, infine, creare opportunità di lavoro. L´imprenditorialità azione 2020 Piano mira a rendere più facile e più attraente per gli europei di avviare una propria attività, in particolare agevolando l´imprenditorialità attraverso l´educazione e la formazione. Con 4 milioni di nuovi posti di lavoro creati ogni anno, le nuove imprese, in particolare le piccole e medie imprese (Pmi), creare nuovi posti di lavoro più in Europa. Pertanto, il piano sottolinea il ruolo fondamentale dell´istruzione e della formazione di nutrire nuove generazioni di imprenditori, e include misure specifiche per aiutare gli imprenditori in erba tra i giovani, le donne, gli anziani, i migranti e disoccupati. Si affronta anche gli ostacoli all´imprenditorialità come misure ambiziose per agevolare la creazione di imprese e nuove imprese, effettuare trasferimenti di proprietà delle imprese di maggior successo, migliorare l´accesso ai finanziamenti, e dare agli imprenditori onesti una seconda possibilità dopo il fallimento. Il Vicepresidente Tajani presenterà il piano d´azione e le sue principali pilastri al Consiglio Competitività, sottolineando l´importanza dello spirito imprenditoriale in crescita cedevole e l´occupazione in Europa. A tal fine, egli chiamerà per il sostegno a lungo termine dei Ministri a questa strategia e incoraggiare l´attuazione a tutti i livelli. Il Consiglio Competitività dovrebbe fare il punto sul piano d´azione e discutere la strada da percorrere per la sua attuazione. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/sme/promoting-entrepreneurship/index_en.htm  3. La situazione del settore siderurgico in Europa Alla luce della crisi del settore e l´ondata di chiusura di impianti, gli Stati membri hanno deciso di organizzare una discussione sulla situazione del settore siderurgico in Europa. Il gruppo ad alto livello in acciaio che si è riunito a Bruxelles il 12 febbraio, ha adottato raccomandazioni per aiutare a creare il giusto quadro per il settore siderurgico europeo di mantenere la sua competitività a lungo termine in un contesto sempre più globale. Queste proposte concrete quali misure relative agli scambi, le materie prime, i costi della legislazione, il cambiamento climatico, l´energia, l´ambiente, l´occupazione e la ricerca e sviluppo. Il vicepresidente Tajani farà delle recenti discussioni del gruppo ad alto livello, e disegnare la risposta della Commissione alla difficile situazione del settore si trova trovi Il Consiglio Competitività dovrebbe discutere entrambe le possibili risposte a breve termine e le strategie di lungo periodo. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/sectors/metals-minerals/steel/index_en.htm  4. Presentazione del pacchetto sulla vigilanza del mercato e sicurezza generale dei prodotti Il 13 febbraio, la Commissione ha adottato un pacchetto per migliorare la sicurezza dei prodotti nell´Ue rafforzando il controllo del mercato negli Stati membri. Il pacchetto dovrebbe consentire un migliore coordinamento di come le autorità controllare i prodotti e far rispettare le norme di sicurezza dei prodotti in tutta l´Ue. Ciò contribuirà sia a rafforzare la protezione dei consumatori e alla creazione di condizioni di parità per le imprese. Vp Tajani e il commissario Borg presenterà il pacchetto proposto ai ministri e delineare le opportunità che offre per rafforzare la sicurezza dei prodotti sui mercati Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/single-market-goods/internal-market-for-products/market-surveillance/index_en.htm  5. Presentazione delle "Missioni per la crescita" Il vicepresidente Tajani presenterà ai Ministri delle "Missioni per la crescita" è stato leader dalla fine del 2011. Le missioni per la crescita comportano visite a regioni in crescita in tutto il mondo per aiutare le imprese dell´Ue meglio trarre profitto da mercati in rapida crescita emergenti.Accompagnato dalle delegazioni d´affari composto da rappresentanti di imprese europee e le associazioni industriali, le visite lo scopo di aiutare le imprese e le Pmi internazionalizzare le loro attività, e di rafforzare la cooperazione industriale in settori quali l´innovazione industriale, tecnologie abilitanti fondamentali, il turismo, lo spazio e l´accesso alle materie prime. Questa sarà l´occasione per illustrare gli obiettivi di queste visite, coinvolgendo rappresentanti delle imprese europee, e di trarre alcune prime conclusioni sulle missioni passate per la crescita. Vp Tajani provvederà a informarne il Consiglio Competitività delle prossime missioni previste per il 2013.  
   
   
HERMAN VAN ROMPUY PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO: UN BILANCIO PER IL FUTURO  
 
Bruxelles, 18 Febbraio 2013 – Di seguito l’intervento del 15 febbraio di Herman Van Rompuy presidente del Consiglio europeo: “ Una settimana fa, dopo una lunga notte di negoziati, i 27 presidenti e primi ministri dei nostri paesi hanno raggiunto un accordo sul bilancio dell´Unione europea per i prossimi sette anni. Lunedi ´Sarò presente e lo difenderò nel Parlamento europeo. Come risulta da notizie di stampa, ognuno dei leader ha cercato di ottenere le condizioni migliori per il proprio paese e dei cittadini. Questo è perfettamente legittimo, così come il fatto che alcuni si sono maggiormente incentrati sulle preoccupazioni dei loro contribuenti e altri soggetti sui bisogni dei beneficiari. La cosa importante per me è che insieme abbiamo raggiunto un accordo su un bilancio per il resto del decennio, e un buon affare per l´Europa nel suo insieme. Le cifre parlano da sole. Obiettivi di spesa generali stanno scendendo, ma la quota di investimenti per la crescita e l´occupazione è in aumento. Ciò riflette le due considerazioni chiave alla base delle scelte che abbiamo presentato: adattamento a gravi restrizioni di bilancio in Europa, mentre l´investimento per il futuro. Proprio come altrove in Europa, l´attenzione è rivolta fare di più con meno soldi, anche per i costi di amministrazione, e garantire che ogni euro va dove può ottenere il massimo impatto. Cinture sono stati serrati in tutta Europa e la stessa Unione europea può essere non fa eccezione, quindi l´unica opzione era un bilancio di moderazione. Per la prima volta in assoluto, i massimali di spesa sono in diminuzione rispetto al periodo precedente, con un Massimo di esattamente 1% del reddito nazionale lordo dell´Ue. Dato sfide economiche di oggi, concentrandosi sui posti di lavoro, la crescita e la competitività è la nostra priorità. Non possiamo permetterci di sacrificare gli investimenti orientati al futuro, nel campo dell´istruzione, della ricerca o dell´innovazione. Questo è il motivo per cui il nuovo bilancio prevede un ulteriore 37% (€ 34 miliardi) proprio in quelle zone, anche mettendo da parte ingenti somme per la cooperazione transfrontaliera dell´energia, dei trasporti e delle reti digitali (€ 30 miliardi). Le iniziative più importanti come ´Erasmus per tutti´, il programma di scambio per studenti e docenti, o ´Orizzonte 2020´, il più grande di ricerca del continente e il programma di innovazione, vedrà anche un aumento reale nel loro finanziamento. Ciò è stato possibile attraverso l´ammodernamento del bilancio. Ad esempio, per l´agricoltura, un settore esclusivamente affrontata a livello europeo, l´attenzione si sta spostando dai sussidi e coperta a garantire redditi equi per gli agricoltori, la qualità della vita nelle zone rurali e più verdi pratiche. Un settore alimentare sostenibile è essenziale per tutti noi. L´agricoltura non è una cosa del passato, ma grazie alle riforme della politica agricola comune, il suo peso relativo nel bilancio sta andando giù e continuerà a farlo. In risposta alla crescita della disoccupazione giovanile - che colpisce una persona su quattro giovani europei, uno su due, in alcuni paesi - una nuova iniziativa del valore di € 6 miliardi contribuire ad aiutare combattere questa drammatica situazione. I fondi regionali saranno mobilitati per aiutare i paesi più colpiti dalla crisi. I fondi continueranno a colpire le regioni più povere e le persone più svantaggiate per migliorare la coesione sociale nella nostra Unione. E nonostante la crisi, i mezzi che permetteranno all´Europa di impegnarsi su importanti questioni globali, come gli aiuti allo sviluppo e del cambiamento climatico, rimangono conservati. Per molti versi si tratta di una moderna, bilancio realistico, si è concentrata sui problemi più urgenti. Come compromesso, è forse perfetto bilancio di nessuno, ma lo fa conciliare la vista di tutti. Alcuni rammarico che non tutte le proposte d´investimento potrebbero essere prese in considerazione, in quanto ciò si sono rivelate troppo costose. Posso dispiace che io stesso, ma sarebbe fuorviante presentare modifiche a un progetto di ´tagli´, quando in realtà il bilancio abbiamo deciso fornisce molto più denaro per gli investimenti in crescita rispetto a quello attuale. E questi soldi può fare la differenza. Accordo della scorsa settimana non è la fine della storia. Il Parlamento europeo esaminerà ora l´accordo politico raggiunto dai leader in preparazione per un negoziato finale. Già alla vigilia del vertice, i suoi membri hanno espresso preoccupazioni legittime, ad esempio, sulla necessità di nuove fonti di reddito o per le forme di flessibilità del bilancio. Questo ha senso, dal momento che nessuno può prevedere dove l´Europa saranno sette anni da oggi. Inoltre, la flessibilità aiuta a garantire che i pagamenti dell´Unione può abbinare i suoi impegni. Un bilancio settennale investimento è un forte fattore di prevedibilità. Senza di essa, non possiamo che impegnare i soldi per un anno alla volta. Per gli scienziati, enti di beneficenza e le università, per gli enti locali e regionali in Europa, che sarebbe una grave battuta d´arresto. I grandi progetti dipendono da esso. In un momento in cui la fiducia nelle nostre economie sta gradualmente ritornando, alla chiusura di sette anni di prospettiva per l´Europa, sarà un segno positivo.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI AVVIARE I NEGOZIATI COMMERCIALI MULTILATERALI IN MATERIA DI SERVIZI  
 
Bruxelles, 18 Febbraio 2013 - La Commissione europea ha chiesto al Consiglio di dare il via libera ai negoziati su un nuovo accordo internazionale sul commercio dei servizi. Per cominciare, 21 membri dell´Omc sarà al tavolo dei negoziati, ma l´Ue è pronta a incoraggiare gli altri a partecipare. L´ue sta anche spingendo per l´accordo a coda di rondine con le regole dell´Omc in modo che possa poi essere piegato nel sistema Omc. Il commissario al commercio Karel De Gucht ha dichiarato: "La prospettiva di un nuovo ampio commercio di contratto di servizi è eccellente notizia - per l´occupazione e per la crescita economica vi incoraggio tutti i membri dell´Omc che sostengono l´apertura del mercato e regole forti per gli scambi di servizi di aderire. Questa iniziativa ". I negoziati riguardano tutti i settori dei servizi, compresi le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic), servizi di logistica e di trasporto, i servizi finanziari e di servizi per le imprese. Ma l´Unione europea, come gli altri partecipanti, è alla ricerca per i negoziati di andare oltre la semplice ulteriore apertura dei mercati dei servizi. L´obiettivo è anche di sviluppare nuove regole sugli scambi di servizi, come ad esempio quelle che si applicano agli appalti pubblici di servizi, procedure di autorizzazione o l´accesso a reti di comunicazione. Sfondo Insieme, i 21 paesi iniziali che partecipano ai negoziati 1 rappresentano più di due terzi del commercio mondiale nel settore dei servizi. Per l´Ue, gli scambi di servizi è di importanza strategica, che il settore per circa i tre quarti del prodotto interno lordo dell´Ue (Pil) e dei posti di lavoro dell´Ue. All´interno dell´Ue, gli scambi transfrontalieri nei conti dei servizi per circa il 30% del commercio dell´Ue, e gli investimenti esteri diretti di servizi (da coprire con il campo di applicazione del futuro accordo) rappresenta circa il 70% dei flussi dell´Ue Ied e circa il 60% del nostro stock di Ide. L´accordo sarà inizialmente negoziato tra i 21 paesi membri dell´Omc (48 quando il conteggio degli Stati membri dell´Ue). Sia durante che dopo la conclusione dei negoziati, l´accordo sarà aperta a tutti gli altri membri dell´Omc che vogliono liberalizzare il commercio internazionale dei servizi. La speranza è che, alla fine, l´accordo sarà integrato nel sistema Omc. Nei colloqui esplorativi in ​​vista del lancio dei negoziati, l´Ue ha sostenuto plasmare il futuro accordo in un modo che lo rende compatibile con l´Accordo generale dell´Omc sugli scambi di servizi (Gats). I negoziati dovrebbero iniziare nella primavera del 2013. La Commissione europea ora presentare la sua proposta al Consiglio per l´adozione.  
   
   
UE : SOCIAL INVESTMENT COME VIA D´USCITA DALLA CRISI  
 
Dublino, 18 Febbraio 2013 – Di seguito il discorso de4l 15 febbraio di László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, all’ Eurofound Forum Sociale e delle Politiche per l´occupazione per un equo e competitivo in Europa: “ Signore e Signori, E ´un piacere essere con voi oggi a Dublino. Vorrei innanzi tutto ringraziare Eurofound per l´invito ad affrontare la Fondazione Forum delle Politiche Sociali e del Lavoro per un equo e competitivo in Europa. Mentre uscire dalla crisi come un´Unione più forte e più stabile è il nostro obiettivo comune, dobbiamo fare in modo che quando la crescita riprende, questa crescita crea posti di lavoro ed è comprensivo. Ma ancora oggi siamo di fronte a una emergenza sociale in alcune parti dell´Ue, come pure il presidente Barroso ha messo nello Stato dello scorso anno dell´indirizzo dell´Unione. La crisi ha portato a rischi crescenti di povertà e di esclusione sociale. Dal 2008 il numero di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale è aumentata in 18 dei 26 Stati membri. Non solo queste tendenze in contrasto con i valori europei di equità e dignità per tutti, ma anche una minaccia per le nostre società, come la povertà e l´esclusione sociale, portano con sé notevoli costi che non sono solo economici, ma anche sociali, come l´Eurofound eccellente recente Qualità della vita indagine ha sottolineato. Il titolo del mio intervento è ´investimento sociale come via d´uscita dalla crisi´. Ma non ho intenzione di fare una simile promessa alto oggi. Quello che intendo comunicare è che, investendo nei nostri cittadini - a sviluppare le loro competenze e capacità e garantire loro condizioni di vita adeguate - saremo maggiormente in grado di uscire dalla crisi più forte, più coesa e più competitiva nel lungo periodo. Ciò è particolarmente vero in quanto ci stiamo dirigendo verso una situazione di carenza strutturale del mercato del lavoro. Con l´invecchiamento aumento e la diminuzione della fertilità, avremo presto bisogno di tutte le mani sul ponte disponibili per sostenere i nostri bilanci e preservare la qualità della nostra vita. Per questo motivo la Commissione presenterà in 5 giorni da oggi il pacchetto di investimento sociale. Questo pacchetto si basa sull´idea che le politiche sociali dovrebbero permettere alle persone dalla più tenera età, a rafforzare le loro capacità di adattarsi a rischi quali le tipologie di carriera che cambiano, nuove condizioni di lavoro e l´invecchiamento della popolazione e migliorare le loro opportunità di partecipare alla vita sociale in tutto il corso della vita . Inoltre, si riconosce che le politiche sociali può produrre significativi ritorni nel tempo e rappresentano un investimento per la crescita che sia inclusiva e intelligente e sostenibile. Il pacchetto richiederà un concentrerà sugli investimenti sociali nel quadro del risanamento, senza dimenticare la protezione sociale e le funzioni di stabilizzazione delle politiche sociali. Riforme ben progettati dovrebbero consentire alle persone di contribuire all´economia e di partecipare alla società contribuendo in tal modo ad affrontare le conseguenze sociali della crisi e per il raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020. Il pacchetto lo farà con la presentazione di un quadro politico integrato che rende il caso di un aumento della sostenibilità e l´adeguatezza dei sistemi sociali attraverso la semplificazione e orientamento più mirato. Il fatto che alcuni paesi hanno una migliore risultati sociali di altri pur avendo budget simili mostra che vi è spazio per una maggiore efficienza nella spesa per la politica sociale. Il pacchetto fornirà indicazioni chiare su come raggiungere questo obiettivo. Migliorare le opportunità di integrazione delle persone nella società e nel mercato del lavoro, rafforzando le loro competenze e capacità è la chiave. In questo senso, le politiche sociali devono essere un trampolino e non un Fishtrap: una volta, mai fuori. Il pacchetto, pertanto, delineare che sistemi di sostegno devono essere mirate, consentendo, in linea di principio e l´attivazione temporanea. In passato, abbiamo spesso concentrati su gruppi piuttosto che singoli individui nella progettazione nostre politiche sociali. Il pacchetto darà una nuova direzione e sottolineano l´importanza di un basato sui bisogni, approccio individualizzato. I sistemi sociali devono rispondere alle esigenze delle persone nei momenti necessari. Questo inizia già in giovane età, e continua per tutta la vita. Pensateci: l´adeguatezza delle pensioni future dipende dal capitale umano di coloro che sono i bambini di oggi. La prevenzione e la preparazione delle persone contro i rischi della vita riduce la necessità futura di una maggiore spesa sociale per riparare dopo difficoltà è successo. La Commissione prevede che gli Stati membri di riferire in merito alla maggiore attenzione sugli investimenti sociali nei loro programmi nazionali di riforma nell´ambito del semestre europeo. La Commissione monitorerà i progressi in questi riforme e se del caso proporre raccomandazione specifica in questo settore. La Commissione, inoltre, orientare gli Stati membri a fare il miglior uso dei fondi comunitari, in particolare il Fse, per il sostegno degli investimenti sociali. Inoltre, il pacchetto Social Investment servirà a informare i nostri attuali discussioni sul rafforzamento della dimensione sociale di una vera Unione economica e monetaria. Dimensione sociale dell´Uem Signore e signori, Se la crisi ci ha insegnato qualcosa, è la misura in cui le economie degli Stati membri sono dipendenti l´uno dall´altro. Sempre più spesso, l´occupazione e le politiche sociali, e la conseguente difficoltà incontrate dagli Stati membri, sono una questione di interesse comune, in particolare nella zona euro. Tutti questi aspetti rappresentano un valido motivo per una dimensione sociale dell´Uem da sviluppare senza ulteriori ritardi. Nel mese di dicembre, il Consiglio europeo ha incaricato il Presidente della Commissione e del Consiglio europeo ad elaborare proposte e una tabella di marcia per il coordinamento ex-ante di importanti riforme economiche, ma anche per meccanismi di solidarietà per migliorare questi sforzi. Allo stesso tempo, il Consiglio europeo ha incaricato due Presidenti di presentare misure volte a sviluppare la dimensione sociale della Uem, compreso il dialogo sociale. A mio avviso, la dimensione sociale di una vera dell´Uem devono essere adeguatamente nelle regole dell´Uem e meccanismi di governance, per garantire che l´efficienza economica e l´equità sociale vengono perseguiti contemporaneamente. Il corretto funzionamento dell´Uem richiede che gli Stati membri collaborino al ripristino della convergenza socio-economica, l´occupazione e l´indirizzo sociale squilibri che rischiano di pregiudicare l´Uem nel suo insieme, e creare meccanismi di solidarietà per sostenere gli Stati membri ad affrontare questi squilibri. L´unione monetaria deve essere in grado di affrontare collettivamente i problemi fondamentali del lavoro e sociali che vi si affacciano. Ciò richiede che gli obiettivi di bilancio sono riconciliati con quelli del lavoro e sociali. In pratica, ciò significa anche che il coordinamento fiscale dovrebbe essere sostenuto da trasferimenti fiscali, se questi sono necessari per consentire agli Stati membri di intraprendere le riforme strutturali che aiutano a ripristinare la crescita e l´occupazione. Mentre la crisi economica è stata uno stress-test per l´Uem, il nostro modo di riformare l´Uem è ora un test per l´integrazione tutta l´Ue. Una vera Unione economica e monetaria significa coordinare le riforme e gli investimenti negli Stati membri, rafforzando una strategia comune per la crescita e l´occupazione e che agisce per gli squilibri macroeconomici, nonché sull´occupazione chiave e problemi sociali. Se gli Stati membri convengono di altro Piscina finanziaria, il bilancio e la sovranità economica e voglio che questo processo sia legittimo agli occhi dei cittadini, problemi occupazionali e sociali devono essere affrontate. Ciò richiede un miglioramento del quadro per il coordinamento delle politiche dell´occupazione e sociali. Per garantire che le politiche occupazionali e sociali sono sufficientemente in grado di affrontare le sfide a portata di mano, abbiamo bisogno di punti di riferimento politici più forti, per esempio sulla qualità delle politiche attive del mercato del lavoro o per la copertura di life-long learning. La garanzia per i giovani rappresenta anche un punto di riferimento della politica. Mettere tali politiche in atto è una riforma strutturale, che dovrebbe essere sostenuto, se necessario, da una capacità di Emu fiscale, come la Convergenza e Competitività strumento che la Commissione ha proposto nel suo progetto di vera e profonda Uem scorso novembre. Parametri di riferimento politiche o le norme sociali minime alla fine o piani nazionali dovrebbero anche essere considerata in settori quali il dialogo sociale o salari minimi. In queste aree, i parametri politici o le norme non richiede molti investimenti pubblici da realizzare, ma avrebbero fornito un sostegno chiaro sociale per il modo in cui funziona l´Uem. Soprattutto, essi rappresentano una garanzia che gli esiti occupazionali e sociali non sono semplicemente trattati come variabili di residui nel processo di aggiustamento macroeconomico. Conclusione Signore e Signori, Grazie per aver ancora una volta mi invita a partecipare a questo forum in un momento cruciale per l´anno europeo. Attualmente stiamo preparando per il terzo semestre europeo e il prossimo incontro dei ministri per l´occupazione e gli affari sociali, il 28 febbraio sarà particolarmente importante. Non solo ci aspettiamo che i ministri di adottare lì la garanzia per i giovani, una delle misure più concrete per aiutare il gruppo crescente di giovani non in materia di istruzione o di formazione lavoro. I ministri saranno anche discutere la dimensione sociale dell´Unione economica e monetaria. Questo sarà un passo importante nello sviluppo di proposte che il Presidente della Commissione, in stretta cooperazione con il presidente del Consiglio europeo, presenterà al Consiglio europeo di giugno. Mi auguro che la conferenza di oggi è stimolante e informativo. Grazie”  
   
   
IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE, AVVIATA UNA COOPERAZIONE RAFFORZATA: LA COMMISSIONE ESPONE I DETTAGLI  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2013 - I dettagli dell’imposta sulle transazioni finanziarie (Itf) da introdurre nel quadro di una cooperazione rafforzata sono stati precisati in una proposta adottata il 14 febbraio dalla Commissione. Come richiesto dagli 11 Stati membri[1] che procederanno con l’applicazione di tale imposta, il testo della direttiva rispecchia il campo di applicazione e gli obiettivi della proposta originaria presentata dalla Commissione nel settembre 2011 (Ip/11/1085). È mantenuto l’approccio di assoggettare tutte le transazioni per le quali esista un collegamento con la zona di applicazione della Itf (“zona Itf"), così come sono mantenute le aliquote dello 0,1% per le azioni e obbligazioni e dello 0,01% per i derivati. Una volta applicata dagli 11 Stati membri, questa imposta sulle transazioni finanziarie dovrebbe produrre entrate di 30-35 miliardi di euro l’anno. Nell’odierna proposta vi sono alcune modifiche limitate rispetto alla proposta originaria, dovute al fatto che l’imposta sarà attuata su una scala geografica ridotta rispetto a quanto inizialmente previsto. Questi cambiamenti sono intesi soprattutto a garantire chiarezza giuridica e a rafforzare le disposizioni anti-elusione e anti-abusi. Algirdas Šemeta, commissario responsabile per la fiscalità, ha affermato: "Con la proposta odierna, tutto è pronto perché un’imposta comune sulle transazioni finanziarie possa essere introdotta nell’Ue. Sul tavolo vi è un’imposta senza dubbio equa e tecnicamente solida, che consentirà di rafforzare il mercato unico e contenere le negoziazioni irresponsabili. Undici Stati membri hanno sollecitato questa proposta, in modo da poter procedere con l’introduzione della Itf mediante una cooperazione rafforzata. Ora invito questi stessi Stati membri ad andare avanti con ambizione: li esorto a decidere e concludere, in modo da dar vita alla prima Itf regionale del mondo.” La proposta odierna segue l’accordo raggiunto il mese scorso dai ministri delle finanze dell’Ue per consentire agli 11 Stati membri di procedere all’introduzione di una Itf nel quadro di una cooperazione rafforzata (Ip/12/1138). La Itf ha tre obiettivi principali. In primo luogo, rafforzerà il mercato unico riducendo il numero di impostazioni nazionali divergenti in materia di tassazione delle transazioni finanziarie. In secondo luogo, garantirà che il settore finanziario fornisca un contributo giusto e cospicuo alle entrate pubbliche. Infine, la Itf sosterrà le misure regolamentari incoraggiando il settore finanziario ad impegnarsi in attività più responsabili, orientate verso l’economia reale. Come nella proposta originaria, le aliquote sono basse, la base imponibile è ampia e sono previste reti di sicurezza contro il trasferimento delle attività del settore finanziario. Sempre come nella precedente proposta, si applicherà il "principio di residenza". Ciò significa che l’imposta sarà dovuta se una delle parti della transazione è stabilita in uno Stato membro partecipante, indipendentemente dal luogo in cui l’operazione ha luogo. Ciò vale sia se un ente finanziario coinvolto nell’operazione è esso stesso stabilito nella zona Itf, sia se tale ente agisce per conto di una parte stabilita in tale zona. Come ulteriore salvaguardia contro l’elusione dell’imposta, la proposta odierna aggiunge anche il “principio di emissione”. In base a tale principio gli strumenti finanziari emessi negli 11 Stati membri saranno tassati quando sono negoziati, anche se quanti li negoziano non sono stabiliti nella zona Itf. Inoltre, sono ora incluse disposizioni esplicite in materia di prevenzione degli abusi. Come nella proposta originaria, al fine di proteggere l’economia reale la Itf non si applicherà alle attività finanziarie quotidiane dei cittadini e delle imprese (ad esempio a prestiti, pagamenti, assicurazioni, depositi ecc.). Né si applicherà alle tradizionali attività bancarie d’investimento nel quadro della raccolta di capitali o alle operazioni finanziarie effettuate nell’ambito di ristrutturazioni. La proposta esclude inoltre le attività di rifinanziamento, la politica monetaria e la gestione del debito pubblico. Pertanto, le operazioni effettuate con le banche centrali e la Bce, con la European Financial Stability Facility e con il meccanismo europeo di stabilità, e le operazioni con l’Unione europea sono esonerate dall’imposta. Prossime tappe La direttiva proposta sarà ora discussa dagli Stati membri, in vista della sua attuazione nel quadro di una cooperazione rafforzata. Tutti i 27 Stati membri possono partecipare ai dibattiti in merito. Tuttavia, solo gli Stati membri che partecipano alla cooperazione rafforzata disporranno di un voto e devono decidere all’unanimità prima che l´attuazione sia possibile. Anche il Parlamento europeo verrà consultato. Contesto Nel settembre 2011, la Commissione ha presentato una proposta concernente un sistema comune di imposta sulle transazioni finanziarie, con l’obiettivo di assicurare un approccio coerente alla tassazione di questo settore nel mercato unico, assicurando un giusto contributo da parte del settore finanziario alle finanze pubbliche e facendo sì che le negoziazioni nel settore finanziario contribuiscano maggiormente a efficienza e welfare. Dopo intensi dibattiti in materia, le riunioni Ecofin dell’estate 2012 sono giunte ad un consenso sul fatto che fosse impossibile raggiungere l´unanimità dei 27 Stati membri entro un periodo di tempo ragionevole. Ciononostante, una serie di Stati membri ha espresso la forte volontà di andare avanti con l’introduzione della Itf. Pertanto, nell’autunno 2012, 11 Stati membri hanno scritto alla Commissione chiedendo ufficialmente l’autorizzazione a procedere a una cooperazione rafforzata sull´imposta sulle transazioni finanziarie in base alla proposta presentata dalla Commissione nel 2011. La Commissione ha valutato attentamente tale richiesta a fronte dei criteri per una cooperazione rafforzata previsti nei trattati. In particolare, è stato stabilito che una cooperazione rafforzata sulla Itf non avrebbe avuto un impatto negativo sul mercato interno o su obblighi, diritti e competenze degli Stati membri non partecipanti. Sulla base di tale valutazione, nell’ottobre 2012 la Commissione ha proposto una decisione che autorizza una cooperazione rafforzata sulla Itf. Tale decisione ha ottenuto il sostegno del Parlamento europeo in dicembre e l’approvazione dei ministri delle finanze europei al Consiglio Ecofin nel gennaio 2013. Ottenuto il via libera per la cooperazione rafforzata, oggi la Commissione ha potuto procedere con la presentazione della proposta dettagliata sulla Itf da applicarsi negli 11 Stati membri.  
   
   
UE: TASSA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE ATTRAVERSO LA COOPERAZIONE RAFFORZATA  
 
 Bruxelles, 18 febbraio 2013 - Di seguito la dichiarazione di Algirdas Šemeta Commissario responsabile per la fiscalità e l´unione doganale, l´audit e la lotta antifrode: “Signore e Signori, E ´un grande piacere essere in grado di presentare la proposta di oggi per voi. Essa definisce i dettagli della tassa sulle transazioni finanziarie da applicare da 11 Stati membri attraverso una cooperazione rafforzata. E, così facendo, si pone la pietra pavimentazione finale sulla strada verso una Ttf comune nell´Unione europea - la prima imposta sulle transazioni finanziarie mai da attuare a livello regionale. Quello che abbiamo proposto è un senza dubbio giusto, tasse tecnicamente valido e giuridicamente robusto. Una tassa che rafforzerà il nostro mercato unico e temperare irresponsabile trading finanziario. Una tassa che fornirà circa 30-35000000000 di euro l´anno, quando attuate dagli 11 Stati membri in questione. Come chiaramente richiesto dai 11 Stati membri partecipanti, la Commissione ha attaccato vicino al nostro modello Ftt originale al momento di elaborare la proposta .. Questo significa che abbiamo tenuto i tassi bassi di 0,1% per le azioni e le obbligazioni, e 0,01% per i derivati. Abbiamo mantenuto la base ampia, che copre tutte le istituzioni finanziarie e di tutti gli strumenti finanziari. L´economia reale continua a essere protetti, come anello-recintati attività ordinarie finanziarie dei cittadini e delle imprese, nonché le attività connesse alla raccolta di capitale. Le operazioni relative alla politica monetaria, di rifinanziamento e di gestione del debito pubblico anche al di fuori del campo di applicazione. Infine, le garanzie solide contro delocalizzazione del settore finanziario da parte degli Stati partecipanti non sono solo conservati dalla proposta iniziale - ma rafforzata. In termini di cambiamenti nella proposta di oggi rispetto a quello che ho presentato nel mese di settembre 2011, ci sono solo alcuni. E ciascuno di questi cambiamenti è stato introdotto per un motivo valido e razionale: O si danno una maggiore certezza giuridica al testo, ad esempio, chiarendo la definizione di un istituto finanziario ed esplicitamente esclusa la, Bce Efsf e Esm dal campo di applicazione. Oppure si rafforzano le misure anti-evasione, per esempio, a complemento del "principio di residenza" che avevamo già previsto nella proposta scorso con il "principio di emissione". Nel complesso, questo significherebbe che tutte le transazioni verrebbero tassati come patto che ci sia un collegamento economico consolidato al Ftt-zona, sia attraverso le parti della transazione, o se il prodotto venduto era stata emessa lì. Tali disposizioni forniscono una solida protezione contro le delocalizzazioni o elusioni fiscali per gli Stati membri che applicano l´Ftt. Conserva anche i non partecipanti agli Stati membri di qualsiasi impatto negativo sui loro diritti e obblighi derivanti dal Trattato. Signore e Signori, Undici Stati membri hanno chiesto che questa proposta che ho presentato oggi, in modo che possano andare avanti con la tassa sulle transazioni finanziarie attraverso una maggiore cooperazione. Faccio ora appello alle loro di continuare a portare avanti con ambizione. Ciò risponderebbe alle esigenze di lunga data dei nostri cittadini, che hanno da tempo capito i benefici che un approccio armonizzato sulla Ftt può portare. Ogni fase della procedura per facilitare una Ttf attraverso la cooperazione rafforzata è stato raggiunto oggi, e nulla si oppone alla via della sua attuazione. Ora consegneranno ai 11 Stati membri di guidare, decidere e fede a questo imposta armonizzata sulle transazioni finanziarie.”  
   
   
CESE SOSTIENE REDING: DONNE NEI CONSIGLI DI SOCIETÀ QUOTATA IN BORSA  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2013 - Un parere adottato dal Comitato economico e sociale europeo durante la sessione plenaria del 13 Febbraio, 2013 appoggia la proposta della Commissione europea, che istituisce un sistema temporaneo di quote per le donne nei consigli di società quotata in borsa. Tale misura è ritenuta necessaria per colmare il divario di genere a livello di top management e di garantire pari opportunità di accesso alle schede aziendali. Secondo il documento della Commissione, l´85% dei non esecutivi membri del consiglio e il 91% dei membri del comitato esecutivo delle società europee sono uomini. Il progetto di direttiva proposto dalla Commissione mira ad avere almeno il 40% di donne non esecutivi nei consigli di amministrazione delle società quotate con 250 dipendenti entro il 2020 +. Nel parere elaborato da Madi Sharma (gruppo Datori di lavoro ´, Regno Unito), il Comitato sottolinea il suo sostegno a questa iniziativa, proponendo una serie di proposte che aiutino a raggiungere l´obiettivo fissato dalla Commissione. Il Comitato riconosce che le quote non sono il metodo ideale per realizzare una vera parità tra i sessi, ma, nel contesto attuale, sono lo strumento più efficace per equilibrare le disparità esistenti e ripristinare la dignità delle donne. Sharma ha detto che lei ha accolto con favore il compromesso raggiunto sul suo parere, sottolineando "l´importanza delle parti sociali e il sostegno della società civile per la Commissione nei suoi sforzi volti a promuovere l´uguaglianza, la diversità e la trasparenza del sistema di nomina dei membri del consiglio di società", che tende essere opachi.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ISTITUISCE UN OSSERVATORIO SULLA BIOECONOMIA  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2013 - Máire Geoghegan-quinn, Commissaria per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, ha annunciato oggi che la Commissione europea istituirà un osservatorio per monitorare i progressi e valutare l´impatto dello sviluppo della bioeconomia dell´Ue. L´osservatorio raccoglierà dati al fine di seguire l´evoluzione dei mercati e monitorare le politiche europee, nazionali e regionali in materia di bioeconomia, le capacità nel campo della ricerca e dell´innovazione e l´entità degli investimenti pubblici e privati in questo settore. L´osservatorio sarà coordinato dal Centro comune di ricerca, servizio scientifico interno della Commissione. La Commissaria Máire Geoghegan-quinn ha dichiarato: "Da ormai un anno è stata avviata la strategia relativa alla bioeconomia. Stiamo cominciando ad osservare che gli Stati membri colgono le opportunità offerte dalla transizione ad un´economia post-petrolifera, che si fonda sull´uso intelligente delle risorse provenienti dalla terra e dal mare. Questo è molto importante perché porterà benefici all´ambiente, alla sicurezza energetica e alimentare e alla futura competitività dell´Europa. L´osservatorio contribuirà a mantenere vivo questo slancio." L´osservatorio, di durata triennale, sarà avviato nel marzo 2013 con l´obiettivo di rendere pubblici i dati raccolti attraverso un portale web dedicato a partire dal 2014. In questo modo esso potrà sostenere le strategie regionali e nazionali che gli Stati membri stanno elaborando nell´ambito della bioeconomia. Oltre a fornire dati riguardanti l´entità della bioeconomia e dei relativi settori, l´osservatorio dovrà monitorare varie misure di prestazione, quali gli indicatori relativi all´economia, all´occupazione e all´innovazione e le misure inerenti alla produttività, al benessere sociale e alla qualità ambientale. Provvederà inoltre al "monitoraggio tecnologico e politico", con l´obiettivo di seguire gli sviluppi della scienza e della tecnologia, nonché delle politiche in materia di bioeconomia. Si stima che il valore della bioeconomia in Europa ammonti già oggi a 2 000 miliardi di euro per 22 milioni di posti di lavoro. La Commissione sta prendendo in considerazione un nuovo partenariato pubblico-privato sulle bioindustrie per accelerare lo sviluppo del settore. Si attende una decisione entro giugno 2013. La Commissaria ha fatto l´annuncio durante una conferenza sulla bioeconomia organizzata dalla presidenza irlandese del Consiglio dell´Unione europea e tenutasi a Dublino. Contesto Il termine "bioeconomia" si riferisce a un’economia che si fonda sull´uso intelligente delle risorse biologiche e rinnovabili provenienti dalla terra e dal mare come fattori della produzione industriale ed energetica e della produzione di alimenti e mangimi. La bioeconomia comprende anche l´uso dei rifiuti organici e di processi fondati su bioprodotti per un comparto industriale sostenibile. La strategia dell´Ue in materia di bioeconomia, adottata il 13 febbraio 2012, si fonda principalmente su tre pilastri: 1) investimenti in ricerca, innovazione e competenze per la bioeconomia, che comprendano finanziamenti unionali e nazionali, investimenti privati ed il rafforzamento delle sinergie con altre iniziative politiche; 2) sviluppo dei mercati e della competitività nei settori della bioeconomia, attraverso un’intensificazione sostenibile della produzione primaria, la conversione dei flussi di rifiuti in prodotti con valore aggiunto, nonché meccanismi di apprendimento reciproco per una migliore efficienza produttiva e delle risorse. Lo smaltimento dei rifiuti alimentari, ad esempio, costa al contribuente europeo tra 55 e 90 euro a tonnellata e produce 170 milioni di tonnellate di Co. Questi rifiuti potrebbero essere trasformati in bioenergia o in altri bioprodotti, creando posti di lavoro e stimolando la crescita; 3) più stretto coordinamento delle politiche e maggior impegno delle parti interessate, ottenuti attraverso la creazione di una piattaforma e di un osservatorio sulla bioeconomia e l’organizzazione, a intervalli regolari, di conferenze destinate ai soggetti attivi in questo settore. La strategia intende creare sinergie e complementarità con altri settori politici, strumenti e fonti di finanziamento che condividono gli stessi obiettivi, quali i fondi di coesione, le politiche comuni della pesca e dell’agricoltura (Pcp e Pac), la politica marittima integrata e le politiche ambientale, industriale, occupazionale, energetica e sanitaria. La strategia fa parte delle proposte operative nell´ambito di due iniziative faro della strategia Ue 2020: "L´unione dell´innovazione" e Un´europa efficiente sotto il profilo delle risorse. La necessità di aumentare il finanziamento pubblico per la ricerca e l´innovazione in materia di bioeconomia è stata riconosciuta nell´ambito del futuro programma di ricerca della Commissione "Orizzonte 2020": sono stati proposti investimenti per 4,7 miliardi di euro da destinare alla sfida “Sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile, ricerca marina e marittima e bioeconomia”, affiancati da ulteriori finanziamenti in altri settori del programma Orizzonte 2020.  
   
   
LA BIOECONOMIA EUROPEA - L´ECONOMIA PER IL 21 ° SECOLO  
 
Dublino, 18 febbraio 2013 – Di seguito il discorso di Máire Geoghegan-quinn Commissario europeo responsabile per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, tenuto il 14 febbraio nel corso di Bioeconomia conferenza organizzata dalla presidenza irlandese del Consiglio dell´Unione europea: “ Ministro Coveney, signor Bartolozzi, signor Beehan, onorevoli colleghi, Vorrei ringraziare la Presidenza irlandese per l´organizzazione di questa conferenza. E ´un onore rivolgermi a voi su questo importante argomento, e di farlo in un ambiente così storico qui a Castello di Dublino. A volte la gente mi chiede - che cosa è la bioeconomia? Ci sono molte risposte valide, ma può significare cose diverse per persone diverse. Un paese o bioeconomia regione può sembrare molto diverso da un altro, con diverse enfasi sulla silvicoltura, l´agricoltura, l´ambiente marino, o rifiuti ad esempio, a seconda delle pratiche esistenti e le risorse disponibili. Ma tutti questi settori fanno parte della stessa bioeconomia europea, un´economia basata sulle risorse biologiche. La bioeconomia è il nostro pane quotidiano e burro - letteralmente. E ´il cibo sulle nostre tavole, l´acqua dai rubinetti, il giornale nelle nostre mani. E ´in grado di trasformare i nostri rifiuti in risorse preziose. E sempre più sarà il carburante nelle nostre auto e la fonte di energia per i nostri posti di lavoro e case. In questo momento, la bioeconomia in Europa vale 2000000000000 € e prevede 22 milioni di posti. Con la sua vastità e la scala del potenziale, può la bioeconomia salvare il mondo? Beh, forse questo è semplificare le cose un po ´, ma il potenziale occupazionale della bioeconomia può certamente rilanciare economie e rinvigorire la comunità in alcune delle nostre zone più periferiche e private - lontane isole e le zone costiere, le regioni agricole e boschi. Per i non addetti, l´agricoltura, la pesca e la silvicoltura rappresentano tradizionali, secolari i settori dell´economia. Così può sembrare low-tech. Ed è quello che è veramente eccitante la bioeconomia. Mentre è radicata nella tradizione, indica anche la strada per il futuro. Un´economia basata sulle risorse biologiche è la più antica economia c´è: l´agricoltura, la pesca, la silvicoltura. Tuttavia, abbiamo chiuso il cerchio e di un´economia basata sulle risorse biologiche è anche il più recente dell´economia. Più di questo, è un crogiolo di nuove tecnologie e l´innovazione, aprendo la strada alla applicazione delle tecnologie dell´informazione, le biotecnologie e le scienze della vita, mentre in molti casi questi miscelazione con la conoscenza e le competenze esistenti. Si tratta di una economia del 21 ° secolo, e un´economia con un enorme potenziale per l´Europa. Questo è il motivo per cui siamo qui oggi, un anno e un giorno da quando la Commissione europea ha adottato la sua strategia politica per la bioeconomia: "Innovare per una crescita sostenibile: un Bioeconomy per l´Europa". Da allora, la Commissione europea ha lavorato in stretta collaborazione con il Comitato delle regioni e il Parlamento europeo per attuare la strategia. Sono felice che la strategia è stata oggetto di un voto favorevole da parte del Comitato delle regioni e che co-organizzato lo scorso ottobre conferenza sulla partnership per la bioeconomia nelle regioni europee. E non vedo l´ora alla relazione, attualmente in fase di elaborazione da parte del Parlamento europeo - continueremo a lavorare a stretto contatto con voi e il vostro parlamentare gli onorevoli Bartolozzi. Abbiamo anche molto attivo in seno alla Commissione europea. La bioeconomia cavallo diversi settori politici. Infatti, la strategia è stata co-firmata da cinque commissari - io ei miei colleghi responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, l´agricoltura e lo sviluppo rurale, ambiente, e gli affari marittimi e della pesca. Abbiamo lavorato duro, insieme, per garantire un approccio coerente alla bioeconomia attraverso i nostri programmi e strumenti diversi tra cui la politica agricola comune, la politica comune della pesca, Orizzonte 2020, europee iniziative ambientali, l´iniziativa di crescita Blu per il settore marino e la imminenti partenariato europeo per l´innovazione per l´agricoltura sostenibile. Continueremo a sostenere la bioeconomia nell´ambito di Orizzonte 2020, nuovo programma europeo per la ricerca e l´innovazione. La sua sfida-based e multi-settoriale approccio è ideale per un ampio movimento come la bioeconomia. Per rafforzare ulteriormente questo approccio, siamo nel processo di creazione di un gruppo di esperti Bioeconomy che contribuirà a migliorare le sinergie e la coerenza tra le politiche, le iniziative ei settori economici legati alla bioeconomia. E sono lieto di annunciare che proprio questa settimana, la Commissione europea ha istituito l´Osservatorio Bioeconomy promesso nel piano d´azione. L´osservatorio lavorerà in stretta collaborazione con i sistemi informativi esistenti per valutare regolarmente i progressi e l´impatto della bioeconomia e di sviluppare le analisi previsionali. L´osservatorio raccoglierà i dati per seguire l´evoluzione dei mercati bioeconomia, alla mappa e il monitor, delle politiche bioeconomia nazionali e regionali, le capacità di ricerca e innovazione, le attività e le infrastrutture, nonché investimenti pubblici e privati ​​nella bioeconomia. Questo Osservatorio sosterrà anche lo sviluppo di strategie bioeconomia regionali e nazionali. Esso aiuterà le autorità responsabili per lo sviluppo rurale e costiero e la politica di coesione nel pianificare in anticipo e massimizzare l´impatto dei meccanismi di finanziamento esistenti. Ad esempio, la bioeconomia potrebbe essere in parte sostenuto attraverso "strategie di specializzazione intelligenti" nell´ambito della futura politica di coesione. Perché è negli Stati membri e nelle regioni che il più grande lavoro deve essere fatto. E sono gli Stati membri e le regioni che devono prendere l´iniziativa con successo l´attuazione del piano d´azione. L´europa è molto varia, e spetta agli Stati membri e le regioni ad elaborare strategie e sviluppare iniziative che siano adeguati alle rispettive situazioni, le proprie risorse e potenzialità. Diversi Stati membri dell´Ue hanno già sviluppato, o stanno sviluppando, le strategie nazionali bioeconomia. Vivamente li incoraggio, e coloro che non hanno ancora iniziato, per andare avanti. E Incoraggio vivamente le nostre regioni ad esaminare modi per lavorare insieme, imparare insieme e migliorare insieme. Per esempio, so che Nord Reno-westfalia, la regione più popolosa della Germania e una delle più ricche d´Europa, sta mettendo a punto una strategia regionale (si spera entro la fine del 2013), mentre altre regioni, come il Sud Olanda, hanno iniziato a sviluppare loro. Ci si sente di più su questi sviluppi nel corso della Conferenza, e spero che questo possa ispirare altre regioni per preparare le proprie strategie. I miei colleghi della Commissione ed io siamo ansiosi di sentire le vostre opinioni su questa e altre questioni all´ordine del giorno. Questo è ciò che questa conferenza delle parti interessate è tutto. Nelle vostre discussioni, si prega di tenere a mente le "cinque domande" che le sessioni della conferenza sono stati progettati per rispondere. Ma mi piacerebbe anche sottolineare le seguenti questioni: Primo: i lavoratori e le imprese devono essere sostenuti in questa rapida evoluzione dell´ambiente attraverso la riqualificazione, l´aggiornamento delle competenze e la formazione permanente. Quindi cerchiamo di costruire sui risultati della conferenza lo scorso novembre Nuove competenze per un Bioeconomy europeo, dare la priorità e gli investimenti nelle persone, nelle loro competenze e conoscenze. Ciò significa che consente una più stretta collaborazione tra l´industria e il settore dell´istruzione e adattare l´istruzione superiore e la formazione professionale per creare una migliore corrispondenza tra domanda e offerta di competenze. Un approccio a lungo termine e interdisciplinare di competenze aiuterà a prova di futuro della bioeconomia, assicurando che gli europei hanno le giuste competenze per utilizzare appieno le opportunità nuove ed emergenti. E mentre è di vitale importanza per lo sviluppo di nuove competenze, pratiche esistenti locale la conoscenza e meglio non deve essere dimenticato. Secondo: La strategia ci ha chiamato a sviluppare i mercati e migliorare la nostra competitività per consentire il massimo possibili impatti economici e sociali. Dobbiamo continuare a lavorare su dal lato della domanda le attività per stimolare la competitività a lungo termine di settori bioeconomia, compreso il ruolo della proprietà intellettuale e sviluppare un nuovo partenariato pubblico-privato sulla bio-industrie. Stiamo facendo progressi sul Ppp, ma c´è ancora molto da fare. Voglio acquisti verdi di prodotti biologici a diventare una realtà. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di intervenire su tre fronti: lo sviluppo di etichette, la creazione di un primo elenco europeo le informazioni sul prodotto e l´organizzazione di una formazione mirata per i responsabili degli appalti pubblici. Si terrà inoltre spingendo in avanti sulle altre questioni dell´Unione innovazione essenziali per un mercato interno per i prodotti a base biologica, come la più veloce di normazione, regolamentazione ove necessari incentivi e di mercato. Per quanto riguarda le norme, ad esempio, il Comitato europeo di normalizzazione sta già lavorando su mandati di standardizzazione per bio-carburanti e prodotti a base biologica. Terzo: se abbiamo un lavoro fondamentale da fare sulla creazione di un mercato interno europeo per i prodotti biologici, non possiamo dimenticare il quadro globale. Le sfide che abbiamo di fronte sono globali e unendo le forze non è un´opzione - è una necessità. Voglio che l´Europa a guidare, non seguire. Ma mentre l´Europa è all´avanguardia in molti modi, il mondo è in movimento. Canada e gli Stati Uniti hanno le loro strategie, mentre la Cina si sta muovendo velocemente verso sostenibile di produzione agricola, l´intensificazione e la diversificazione. Quindi, sono lieto che la conferenza dedica tempo per discutere gli aspetti internazionali, e sarà felice di accogliere i partner extraeuropei che sono venuti a Dublino per condividere idee e partecipare ai nostri sforzi verso una bioeconomia globale. Sono contento che questa dimensione internazionale è presa sul serio in tutto il mondo e ci saranno molte altre opportunità di collaborazione internazionale nel futuro. Ad esempio ci sarà un importante Ue-america Latina e Caraibi sulla bioeconomia a Buenos Aires nel mese di marzo. Questo approccio globale e olistico è essenziale per superare le sfide e sfruttare al meglio le opportunità. Per me, la coerenza politica è essenziale per lo sviluppo positivo della bioeconomia. Per questo motivo, nella progettazione di questa conferenza, abbiamo voluto garantire una veduta, intersettoriale vista della bioeconomia, garantendo al tempo stesso il tempo per ulteriori discussioni tecniche su aree specifiche. Forse è un progetto buono per tutte le nostre discussioni sulla bioeconomia! Non si può concentrare solo sulle singole priorità settoriali. Dobbiamo guardare al quadro più ampio e creare un ambiente win-win per le industrie, gli investitori e la società. Dobbiamo essere coerenti. Come tutti sappiamo, ad esempio, l´uso della biomassa è soggetto a compromessi, non solo tra cibo e carburante, ma anche con avanzamento, biochimici, bioplastiche e altri biomateriali. Ma il dibattito "cibo contro combustibile" è troppo semplicistico. Non c´è bisogno di scegliere tra di loro. Con una bioeconomia pienamente funzionale, possiamo usare la nostra terra e le risorse idriche in modo più efficiente e sostenibile per soddisfare le esigenze sia di carburante e cibo. Questa è una sfida che so che possiamo incontrare. Signore e signori, La bioeconomia sta diventando una realtà. Stiamo assistendo a radicarsi, crescere e prosperare. Ora stiamo contando su di esso per dare i suoi frutti. Grazie alla Presidenza irlandese e ministro Coveney, un anno dopo la conferenza delle parti interessate prima a Copenaghen, questo forum non solo rafforzare il dialogo e l´azione al più alto livello politico, sarà anche rafforzare l´impegno delle parti interessate e della società civile. In questo modo stiamo mantenendo la bioeconomia in cima all´agenda europea, che è dove deve essere, dal momento che ci promette un ricco raccolto. Vi auguro una conferenza eccellente e ansioso di sentire i risultati delle vostre discussioni. Grazie.”  
   
   
GIOVENTÙ, POSTI DI LAVORO E L´EUROPA  
 
Dublino, 18 Febbraio 2013 – László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione interviene il 15 febbraio alla Conferenza presso il Trinity College: “ Signore e signori, E mi dà sempre piacere essere di nuovo nel mondo accademico, anche se solo per un breve periodo. Voglio ringraziare il Trinity College, e, in particolare, il Preside della Facoltà di Lettere, Scienze umanistiche e delle scienze sociali, per il loro gentile invito e per il tour del Collegio che ho appena goduto. Il tema che avete suggerito per me oggi è "Giovani, posti di lavoro e l´Europa". Non ho alcun dubbio che questo è al centro delle preoccupazioni di molte persone giovani, soprattutto qui in Irlanda. Voi siete giustamente preoccupati per il vostro futuro individuale sul mercato del lavoro, e su cosa si può fare per migliorare le vostre prospettive di lavoro. Per questo voglio parlare con te circa l´azione dell´Unione europea si sta per assicurarsi che i giovani trovare lavoro. Ma suppongo che, come studenti e docenti universitari, si sono anche preoccupati per il futuro dell´Unione europea e dell´area dell´euro in senso più ampio. È per questo che voglio anche condividere con voi alcune riflessioni sul futuro dell´integrazione europea, e in particolare sul rafforzamento dell´Unione economica e monetaria. Voglio discutere i modi in cui la crescita, l´occupazione e la situazione sociale può essere meglio presi in considerazione come rafforzare il coordinamento delle politiche di bilancio e strutturali a Bruxelles. E voglio anche toccare la questione del che fare con quello che gli economisti chiamano differenziati o "asimmetriche" shock tra gli Stati membri di una unione monetaria. Qui la questione è come evitare che shock in alcune parti dell´Unione economica e monetaria può scatenare una grande crisi finanziaria, economica e sociale come quello che stiamo vivendo oggi. Disoccupazione giovanile crisi Signore e signori, Come giovani in Irlanda, si sono ben consapevoli della gravità della crisi attuale. Gli ultimi dati di dicembre - 2012 - spettacolo 5,7 milioni di persone disoccupate giovani sotto i 25 anni in tutta l´Ue, con oltre 3,6 milioni nella zona dell´euro. Questo equivale a un tasso di disoccupazione giovanile del 23,4% per l´Ue e il 24% per l´area dell´euro. Qui in Irlanda il tasso di disoccupazione totale per l´intera popolazione di dicembre è stata del 14,7%. Queste sono le percentuali di persone che non hanno un lavoro, sono alla ricerca di uno e non riesce a trovare. Capisco e condivido la preoccupazione dei giovani, l´ansia e anche la rabbia. E penso che la maggior parte delle persone della mia generazione e le generazioni più anziane capire che sono i giovani che rappresentano il futuro della nostra economia e della società. Il nostro futuro collettivo dipende dalla capacità dei giovani, le idee e le abilità, e su se ottengono l´opportunità di applicare e sviluppare loro nel mercato del lavoro. Investire nei giovani è quindi un imperativo morale, una necessità sociale e semplice punto di vista economico. L´azione dell´Ue per sostenere i giovani L´ue ha prestato molta attenzione alla disoccupazione dei giovani e drop-out dal mercato del lavoro. La strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, che è stata adottata nel 2010, annovera tra i suoi cinque obiettivi principali tre che riguardano il miglioramento delle prestazioni educative, promuovere l´occupazione e ridurre la povertà e l´esclusione sociale. Progredendo su tutti questi obiettivi dipende da ciò che creiamo opportunità per i giovani e quello degli investimenti che facciamo in loro. Cosa facciamo per i giovani determinerà anche il successo del nostro sforzo di innovare le nostre economie e di essere davanti alla curva nello sviluppo tecnologico. Ma la crisi ha continuato a trascinarsi, e noi siamo stati allontana piuttosto che verso questi obiettivi. Così, nel dicembre 2011 la Commissione ha adottato una Iniziativa giovani opportunità chiede una cooperazione rafforzata fra i governi, le imprese, i sindacati, le istituzioni dell´Ue e altri attori per affrontare la situazione. E ´costituire nuclei di azione della Commissione e funzionari nazionali, che si sono incontrati un anno fa negli otto paesi più colpiti a guardare come finanziamento Ue potrebbe essere utilizzato più veloce e migliore per aiutare i giovani a trovare lavoro. Come primo risultato, i fondi valore di € 16000000000 dal Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di sviluppo regionale sono stati riallocati in modo che trarrebbero vantaggio di almeno 628 mila persone in più giovani rispetto al piano di finanziamento iniziale. E lo scorso dicembre la Commissione ha proposto un pacchetto per l´occupazione giovanile che coinvolge ulteriori iniziative concrete. Essa propone nuovi strumenti per affrontare i problemi occupazionali a breve termine e strutturale devono affrontare le persone giovani. L´obiettivo è quello di sostenere la transizione dalla scuola al lavoro. Ciò significa ridurre l´alto numero di coloro che non lavorando e non essendo in materia di istruzione o formazione (i cosiddetti Neet), e l´allestimento di tutti i giovani con le competenze e l´esperienza di cui hanno bisogno per ottenere un posto di lavoro. Il pacchetto per l´occupazione giovanile ha quattro elementi principali. In primo luogo, una raccomandazione del Consiglio per una garanzia per i giovani. Una garanzia per i giovani significa che ogni Stato membro deve istituire un sistema per garantire che tutti i giovani fino a 25 anni di età ricevono - entro quattro mesi dalla cessazione del lavoro o lasciare il sistema di istruzione formale: un´offerta di qualità di un lavoro, la possibilità di continuare la loro formazione, un apprendistato, o un tirocinio. Tali garanzie Gioventù dovrà essere basata su una stretta collaborazione tra istituzioni pubbliche e altri soggetti, comprese le autorità locali e regionali, le scuole, le imprese e le organizzazioni sindacali. Ruotando la garanzia per i giovani in realtà richiede un intervento precoce e l´attivazione, e facendo pieno uso dei finanziamenti comunitari. Garanzie giovani costerà qualcosa a breve termine, ma questo sarà molto inferiore al costo di non fare nulla. Pensate al costo di un giovane né in materia di occupazione, né in materia di istruzione o di formazione. C´è naturalmente il costo di qualsiasi indennità di disoccupazione pagato. Ma vi è un costo molto maggiore in termini di valore economico la persona avrebbe potuto creare, se lui o lei era al lavoro, e che sarebbe stato visto in guadagni, tasse e profitti aziendali. I costi economici di disimpegno dei giovani dal mercato del lavoro sono stimate pari a 1,21% del Pil dell´Unione europea - una perdita annuale agli Stati membri di € 153.000.000.000! Questi sono i risultati della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, o di Eurofound, che ha sede qui a Dublino. Il secondo punto del pacchetto occupazione giovanile è un quadro europeo di qualità per tirocini. I tirocini sono un ottimo modo di passare senza problemi dalla scuola al mondo del lavoro. Ma troppo spesso, i datori di lavoro li usano per sostituire posti di lavoro permanenti. Un quadro di qualità per i tirocini che incoraggi le imprese ad offrire una reale possibilità di acquisire esperienza e imparare sul lavoro in condizioni di lavoro eque. La Commissione presenterà una proposta legislativa in merito entro la fine dell´anno. Il terzo punto è un´alleanza europea per Apprendistato per migliorare la qualità dell´apprendistato e il numero in offerta. Ci sono prove che due sistemi di formazione professionale - in cui i giovani di lavoro e di studio in parallelo - agevolare la transizione dalla scuola al lavoro. La disoccupazione tra i giovani è significativamente più bassa negli Stati membri con programmi di apprendimento avanzata basata sul lavoro. Tali sistemi in Austria, Germania o Svizzera aiutare sia l´economia e il mercato del lavoro di funzionare bene. Quindi l´idea è quella di condividere il know-how con gli altri Stati membri. L´alleanza europea si spera aiuterà diffondere buone prassi in questo settore. Essa promuoverà partenariati nazionali per sviluppare programmi di apprendistato di successo, programmi di studio comune per varie occupazioni e sistemi per il riconoscimento dei tirocini seguiti in un altro paese. Il quarto punto nel pacchetto occupazione giovanile mira a migliorare la mobilità del lavoro per i giovani di tutta Europa, aprendo l´accesso alle opportunità di lavoro. Ciò comporterà trasformando Eures, la rete dei servizi europei per l´occupazione, in una più flessibile, basata sulla domanda strumento di reclutamento. L´obiettivo è che le persone e le aziende avere una maggiore assistenza per l´immissione in cerca di occupazione in posti di lavoro vacanti oltre i confini nazionali. Abbiamo anche iniziato a correre mirati programmi di mobilità per i giovani sotto forma di piccola scala, su misura campagne di reclutamento che rispondano ad offerte particolari in determinate professioni, settori o Stati membri. Il progetto pilota è conosciuto come il tuo primo lavoro Eures. Tirocini e stage in un altro paese che sono collegati ad un posto di lavoro sarà inoltre agevolata da Eures. Il Consiglio europeo della scorsa settimana è uscito fortemente a favore del pacchetto giovani della Commissione per l´occupazione. I capi di Stato e di governo che il Consiglio ad adottare la raccomandazione su una garanzia per i giovani presto, e la Presidenza irlandese cercherà una decisione già nel corso della riunione del Lavoro e Affari sociali il 28 febbraio. I capi di Stato e di governo ha inoltre invitato la Commissione a ultimare presto il quadro di qualità per i tirocini, per stabilire l´Alleanza per l´apprendistato, e di presentare proposte per il nuovo regolamento Eures. Molto importante, inoltre approvato una nuova iniziativa per l´occupazione giovanile a sostenere le misure previste dal pacchetto per l´occupazione giovanile, e in particolare la garanzia per i giovani. L´iniziativa coinvolgerà € 6 miliardi per il periodo dal 2014 al 2020 e sarà aperta a tutte le regioni con un tasso di disoccupazione giovanile oltre il 25%. € 3 miliardi di questo sarà un sostegno supplementare al di sopra di quello che sarebbe già finanziato dal Fondo Sociale Europeo. E ´chiaro che gli investimenti in sistemi di garanzia per i giovani dovrebbe fare una priorità se si parla di fissazione dei bilanci nazionali in modo intelligente e alla crescita. La garanzia per i giovani sarebbe chiaramente un rendimento economico positivo. Aiutare tutti i giovani per avere una esperienza del mercato del lavoro è importante quanto la buona educazione, e abbiamo bisogno di fare questo investimento. Rafforzare l´Unione economica e monetaria Signore e signori, Ho detto che volevo anche dire qualcosa su ciò che l´Unione europea sta facendo per affrontare la crisi della moneta unica e per evitare una crisi simile in futuro. Sappiamo che la nostra attuale crisi economica e sociale è iniziato con una crisi del debito finanziario e privato proveniente dal settore finanziario, in gran parte attraverso l´Atlantico. Ma ben presto è diventata una crisi della zona euro e del debito sovrano quando la lacuna nel progetto originario della zona dell´euro è diventato evidente. 25 anni fa, quando l´Unione economica e monetaria è stata in fase di progettazione, molti critici hanno sostenuto che non aveva senso di stabilire un´unione monetaria senza una capacità centrale fiscale. Oggi stiamo vivendo la prova di tale argomento. Una unione monetaria di successo ha bisogno di una ripartizione dei rischi capacità, come ad esempio un meccanismo automatico di trasferimento fiscale per ridistribuire i fondi verso i paesi colpiti da shock asimmetrici. Un meccanismo che aiuta le economie interessate ad intraprendere le necessarie riforme e gli investimenti, e ripristinare la crescita. Qui in Irlanda si sono fin troppo consapevoli degli sforzi compiuti per consolidare le finanze pubbliche. È probabilmente anche sapere di lavoro per rafforzare la governance economica e la sorveglianza di bilancio attraverso il semestre europeo, il cosiddetto Six-pack, a due componenti, e il Patto fiscale. Voi sapete che l´Irlanda ha ricevuto assistenza finanziaria di emergenza dal meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria e il Fondo europeo di stabilità finanziaria. E si sono probabilmente consapevoli anche di più recenti iniziative per la creazione di un sindacato bancario, a partire da un singolo meccanismo di vigilanza centrata intorno alla Bce, e delle discussioni circa le condizioni in cui le banche in difficoltà potrebbe essere direttamente ricapitalizzazione da un paniere comune di soldi, il Parlamento europeo Meccanismo di stabilizzazione, al contrario di tutti i rischi di salvataggio sono a carico dei bilanci nazionali. Tutti questi sforzi sono parte del ombrello di salvataggio europeo o già costituiscono basi fresche per un´Unione europea più forte. Ma quello che voglio mettere a fuoco oggi in cui la disoccupazione, la povertà, gli sfratti e gli altri fenomeni sociali fondamentali, inserire l´equazione. Abbiamo bisogno di pensare a come fare in modo che, come abbiamo coordinare le politiche fiscali e strutturali in una Unione economica e monetaria rafforzata, abbiamo effettivamente risolvere la crisi occupazionale e sociale che sta letteralmente tirando l´Europa. Perché abbiamo una unione monetaria di 17 paesi, e 25 o poco 26 sono impegnati a far parte di questa unione monetaria a un certo punto, rinunciare alla propria politica monetaria e seguendo regole rigorose in materia di politica fiscale. Ma questa unione monetaria non ha un futuro a lungo termine in caso di difformità continua tra gli Stati membri che fanno bene in termini di crescita e occupazione, e gli Stati membri afflitto dalla recessione, la disoccupazione, i redditi delle famiglie in costante calo e la povertà in aumento. La crisi della zona euro ha reso fin troppo chiaro che l´Unione economica e monetaria - progettata principalmente da un gruppo di banchieri centrali alla fine del 1980 e all´inizio del 1990 - non aveva gli strumenti necessari per affrontare gli squilibri macroeconomici tra gli Stati membri sempre più interdipendenti. I cosiddetti criteri di convergenza sono stati messi in atto nel 1990, richiedendo tassi di cambio stabili e impostare i limiti in materia di inflazione, tassi di interesse e disavanzo pubblico e del debito dei paesi che volevano far parte dell´euro. Ma i meccanismi di governance dell´Uem non erano in grado, ad esempio, per evitare bolle immobiliari che poi hanno portato a salvataggi e austerità. Regolamento finanziario era debole. E, in generale, l´unione monetaria non è stata in grado di fare in modo che le sue economie degli Stati membri di sviluppare in modo sano, sostenibile ed equilibrata. Ad esempio, i salari reali stavano andando in forte crescita nei paesi che ricevono gli afflussi di capitali ingenti, mentre stavano cadendo contemporaneamente nei paesi in via di accumulo eccedenze. Non è possibile avere una tale divergenza per lungo tempo. E gli anni di crisi ci ha mostrato anche che l´Unione economica e monetaria non è stata in grado di affrontare efficacemente la crisi occupazionale e sociale che seguì quando la bolla è scoppiata, i mercati finanziari nel panico, affari crollato in molti paesi ei governi nazionali hanno perso il loro potere di stabilizzare la propria economie attraverso la politica fiscale. Noi tutti si rendono conto che una politica monetaria unica applicazione su tutta la linea prevede la messa in comune della sovranità fiscale, e che questa svolta nella richiede una maggiore legittimità e la responsabilità delle istituzioni europee. Ma l´Unione economica e monetaria non avrà legittimità a meno che non si tratta di problemi occupazionali e sociali. A meno che non supporta i membri che sono sottoposti a una crisi, in modo da riformare e ristrutturare le loro economie, effettuare gli investimenti necessari nelle loro persone e tornare a crescere. Irlanda è stato uscire dalla crisi è anche perché il governo ha fatto un sacco di sforzo per stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro anche se hanno dovuto tagliare il bilancio. Nel complesso, tuttavia, la risposta dell´Europa alla crisi del debito sovrano si è basata in gran parte sul metodo della cosiddetta "svalutazione interna", in cui viene chiesto paesi in difficoltà a tagliare i loro budget e costo del lavoro fino a quando non sufficientemente ridurre i loro debiti e migliorare la rete esportazioni. Tale strategia non rappresenta necessariamente il modo più veloce per le economie in difficoltà per passare a una crescita sostenibile. Il rapporto tra debito pubblico e Pil può effettivamente peggiorare, e forte svalutazione interna in grado di produrre una crisi sociale e politica che mina la fiducia del mercato nel paese, piuttosto che ripristinarlo. La politica di bilancio è destinata ad essere più strettamente coordinata a livello Uem, ma ha anche bisogno di essere accoppiato con la solidarietà fiscale. Una condivisione del rischio finanziario ai bilanci pubblici è la controparte logica di una politica più coordinata fiscale. E una vera Unione economica e monetaria ha bisogno di concentrarsi sulla convergenza verso l´alto sociale, perché l´occupazione grande e squilibri sociali tra gli Stati membri sono certi di portare a instabilità. Il trattato sull´Unione europea stabilisce che l´Unione: si adopera per lo sviluppo sostenibile dell´Europa, basato su una crescita economica equilibrata e la stabilità dei prezzi, su un´economia sociale di mercato fortemente competitiva che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e un elevato livello di tutela e miglioramento della qualità dell´ambiente. E si dice anche l´Unione è quello di "promuovere la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri." Se queste parole significano qualcosa, allora è il momento di iniziare a dare loro sostanza, anche in termini di come l´unione monetaria funziona. Il Consiglio europeo di dicembre ha riconosciuto la necessità di discutere la dimensione sociale di una vera Unione economica e monetaria, e un importante dibattito è stato avviato. A mio parere, il significato generale di tale dimensione sociale dovrebbe essere che nel modo in cui l´Uem è governato, è in grado di tenere in conto l´occupazione chiave e problemi sociali negli Stati membri, e ad affrontarle. Ha bisogno di perseguire l´efficienza economica e l´equità sociale al tempo stesso, e rispettare gli obiettivi sociali del Trattato, che ho appena citato. Vorrei citare qui dalla lettera del presidente del Consiglio europeo al Primo Ministro e il Tánaiste il 1 ° febbraio. Il presidente Van Rompuy ha sottolineato che disoccupazione di lunga durata è in aumento e la povertà e l´esclusione sociale stanno raggiungendo livelli allarmanti, che è dannoso per la coesione sociale e per potenziale economico. Questi temi sono strettamente rilevanti per il futuro della Uem, ha scritto, in quanto: In primo luogo, l´integrazione dei mercati del lavoro richiedono convergenti politiche per l´occupazione. Eccessiva divergenza sociale può anche finito per minacciare il funzionamento e la stabilità dell´unione monetaria. In secondo luogo, competitiva a livello mondiale un´economia basata sulla conoscenza richiede il supporto continuo per il nostro capitale umano, investimenti sociali che ci permettono di adattarsi meglio al cambiamento. In altre parole, nel tentativo di porre rimedio ai problemi dell´Unione monetaria, non si può ignorare una rottura della coesione sociale e la perdita di opportunità per le persone a sviluppare il loro potenziale. Costruire una dimensione sociale dell´Uem richiede, già nel breve e medio termine, che l´unione monetaria è dotato di un bilancio comune che aiuta gli Stati membri si impegnano a riforme chiave, come ad esempio il miglioramento della qualità dei sistemi di formazione e di portare più persone nel mercato del lavoro. Ma nel lungo periodo, è chiaro, a mio avviso, che l´Uem dovrà avere una capacità di intraprendere grandi trasferimenti tra Stati membri in caso di shock asimmetrici a breve termine. Abbiamo visto che nazionali stabilizzatori automatici, come i sistemi fiscali e di protezione sociale, hanno perso nel corso degli ultimi tre anni gran parte della loro capacità di aiutare l´economia nazionale riprendersi dalla crisi e mitigare l´impatto sociale di uno shock economico. Questo è improbabile che cambi perché il debito pubblico nella maggior parte d´Europa ha raggiunto livelli in cui deve essere rigorosamente controllata, altrimenti i governi vedranno i loro tassi di interesse in aumento a livelli pericolosi. Ma in questo caso, l´Uem dovrà sviluppare stabilizzatori automatici a livello transnazionale. Una possibilità concreta potrebbe essere quella di istituire un sistema europeo di indennità di disoccupazione, fornendo un pagamento di base di un disoccupato per un paio di mesi, che i governi nazionali potrebbero rabboccare o estendere, se possono e vogliono. Ciò aiuterebbe i paesi in cui si verifica a breve termine, aumento della disoccupazione. Blueprint della Commissione per una vera e profonda dell´Unione economica e monetaria dello scorso novembre ha sollevato la possibilità di un tale sistema di stabilizzazione per compensare gli shock asimmetrici. Questo potrebbe richiedere i pagamenti negativi netti da un paese in cui la sua situazione è buoni e positivi quando è cattivo. In un certo senso, servirebbe come una sorta di assicurazione per ciascuno Stato membro, nel caso in cui è interessato da uno shock asimmetrico. Naturalmente, tali trasferimenti fiscali avrebbe richiesto un forte impegno politico dei paesi e dei loro popoli verso l´Unione economica e monetaria, e controlli forti contro gli abusi attraverso statistiche viziate eccetera. Ma la mia analisi è che l´Uem avrebbe maggiore sostegno popolare, con questo tipo di uno strumento che se paesi in difficoltà sono verso sinistra per regolare prevalentemente attraverso la svalutazione interna. Signore e Signori, Come dibattiti Europa durante le prossime settimane e mesi il futuro dell´unione monetaria e il modo in cui dovrebbe essere organizzata, è fondamentale a mio avviso, che tali questioni vengono discusse apertamente e non chiudiamo gli occhi di fronte alla realtà di lavoro grande e differenze sociali che esistono oggi in Europa in parte a causa del modo in cui è stato progettato l´Uem due decenni fa, quasi senza strumenti per prevenire e affrontare una grave crisi dell´economia reale. E ´sempre più chiaro che le istituzioni europee hanno bisogno di ulteriori riforme, in modo che persone in tutta Europa sostenere la messa in comune della sovranità fiscale e del processo decisionale sulle riforme strutturali nell´unione monetaria. Ma se la gente di identificarsi con il modo in cui funziona l´Unione economica e monetaria, quindi gli strumenti per affrontare la disoccupazione e la povertà e sostenere lo sviluppo del capitale umano deve essere davvero al centro del sindacato. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
UE: QUALE INIZIATIVA DARA MAGGIORE IMPULSO ALL´IMPRENDITORIALITÀ?  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2013 - L´imprenditoria Lita E il maggiore volano della Crescita Economica e della Creazione di posti di Lavoro. Ma quale iniziativa Tra le Condotte in Europa E Più creativa e Più Efficace Nel sostenere la Creazione di Imprese e di Nuovi posti di Lavoro? Per trovare la risposta a Questo interrogativo la Commissione europaea ha inaugurato l´edizione 2013 Oggi dei Premi Europei per la Promozione d´Impresa (Eepa). I Premi vogliono osare Onu Riconoscimento Alle Migliori Iniziative Pubbliche e ai Migliori partenariati Pubblico-privatizzazione finalizzati alla Promozione dello Sviluppo delle Imprese e dell´imprenditorialità. Quest´anno E Stata Una Nuova categoria aggiunta Che premi i progetti Che contribuiscono efficacemente all´economia verde. Le Pmi Hanno Una potenzialità di Creazione di posti di Lavoro Che corrisponde all ´ 85% di Tutti i Nuovi impieghi. Il 37% dei Cittadini Europei Si metterebbe in proprio se potesse. I giovani Sono Ancor Più attirati da Una Carriera imprenditoriale: il 45% dei Quindici-ventiquattrenni vi Vede Una Opzione professionale realistica. Se Si valorizzasse Questo Potenziale Milioni di Nuove Imprese andrebbero ad aggiungersi Agli Attuali 20,8 Milioni di Piccole e Medie Imprese (Pmi) dell´Ue. L´eepa Intende contribuire a sprigionare queste potenzialità Dando Riconoscimento Alle iniziativa Più efficaci in Questo Ambito. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione e commissario responsabile Europea per l´Industria e l´Imprenditoria, ha affermato: "Possiamo imparare da queste Tutti iniziativa di Successo venire Creare Un Maggior Numero di posti di Lavoro e sostenere la Ripresa Europea Il dell´Economia. Miracolo economico dell´Europa del Dopoguerra Si Basava sull´imprenditoria e Sulle Decisioni Ardite di alcune Grandi Personalità imprenditoriali. Se vogliamo stimolare la Crescita in Europa, Oltre a sostenere lo Sviluppo delle Imprese Che Gia esistono dobbiamo concentrarci also Silla Creazione Imprese Nuove di. I Premi per l´Imprenditorialità contribuiranno un lontano sì Che le enormi potenzialità imprenditoriali dell´Europa vengano debitamente valorizzate ". Per ulteriori Informazioni sui Premi Europei per la Promozione d´impresa visitate il sito web , seguite i Premi su Twitter in inglese , francese , spagnolo , italiano o tedesco o visitate la Pagina Ufficiale dei Premi Su Facebook . Per consultare degli studi di Casi Si rinvia ai vincitori Nazionali ed Europei Dell´anno scorso. Http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/best-practices/european-enterprise-awards/participate/index_en.htm    
   
   
EUROSTAT, STIME QUARTO TRIMESTRE 2012: ECONOMIA EUROPEA ANCORA IN DIFFICOLTÀ  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2013 - Il Pil è sceso dello 0,6% nell’area euro1(Ea17) e dello 0,5% nel Eu27 durante il quarto trimestre del 2012 rispetto al trimestre precedente, secondo le stime flash pubblicate da Eurostat, l´ufficio statistico dell’Unione europea. Nel terzo trimestre del 2012, i tassi di crescita sono stati rispettivamente -0,1% e +0,1%. Rispetto allo stesso trimestre dell´anno precedente, il quarto trimestre del 2012 ha visto il Pil destagionalizzato scendere dello 0,9% nella zona dell´euro e dello 0,6% nell´Ue-27. Durante il quarto trimestre del 2012, il Pil negli Stati Uniti è rimasto stabile rispetto al trimestre precedente (dopo +0,8% nel terzo trimestre del 2012). Rispetto allo stesso trimestre dell´anno precedente, il Pil è aumentato dell’1,5% negli Stati Uniti (dopo +2,6% nel trimestre precedente). Oltre tutto l´anno 2012, il Pil è diminuito dello 0,5% nella zona euro e dello 0,3% nella Ue-27.  
   
   
PO ITALIA FRANCIA MARITTIMO, IN FINALE DUE PROGETTI CUI PARTECIPA ANCHE LA TOSCANA  
 
Firenze, 18 febbraio 2013 – Doppio riconoscimento per la Toscana nell’ambito del Programma operativo Italia Francia Marittimo, un programma europeo che prevede la realizzazione di interventi di cooperazione fra regioni affacciate sulle opposte sponde del Mediterraneo e del quale fanno parte Toscana, Liguria, Sardegna e Corsica. Il primo è per il progetto Medlaine, finanziato dal Po Marittimo e selezionato per la finale del premio Regiostars, che si è concluso il 31 gennaio a Bruxelles. Il progetto, selezionato tra i 27 finalisti a rappresentare il Programma Italia Francia Marittimo, ha conquistato l’interesse della giuria per la sua capacità di intervenire a supporto del settore della lana, comune alle Regioni Toscana, Sardegna e Corsica, unendo tradizione ed innovazione. Capofila del progetto il Cnr Ibimet, l’istituto di biometeorologia la cui sede principale è a Firenze. I premi Regiostars fanno parte dell’iniziativa della Commissione Europea “Le Regioni, attrici del cambiamento economico”, che mira a valorizzare le buone pratiche nell’ambito dello sviluppo regionale e urbano. L’obiettivo dell’edizione Regiostars 2013 era di identificare buone pratiche di sviluppo regionale e premiare progetti originali e innovativi che possono attrarre ed ispirare altre regioni. Ma non è tutto. Il Programma Italia Francia Marittimo è arrivato finalista, fra i primi 20 progetti selezionati, anche nell’edizione 2013 del Sea Heritage Award che punta a riconoscere, in particolare, l’efficacia delle strategie comunicative che facilitano la divulgazione e la promozione di interventi e progetti, pubblici e privati, per la valorizzazione del patrimonio marittimo e della risorsa acqua. La premiazione si svolgerà il 22 febbraio prossimo a Roma al Salone della Nautica e del Mare. Il Sea Heritage Award è il riconoscimento internazionale per tutti i soggetti – pubblici e privati – che hanno sviluppato progetti o interventi per la valorizzazione, la promozione e la divulgazione del patrimonio marittimo, ideato dall’Associazione Mar, e organizzato in partnership con Big Blu Salone della Nautica e del Mare di Roma e con Fiera Roma. L’assessore alle attività produttive lavoro e formazione sottolinea come questi importanti riconoscimenti costituiscano un’ulteriore prova dell’efficacia del programma, un programma che ha rappresentato, per la Toscana come per le altre regioni costiere che vi partecipano, un’opportunità in più per fronteggiare la crisi e innescare lo sviluppo. Il Po Italia Francia si sta dimostrando uno strumento efficace di cooperazione e scambio fra realtà diverse che, al di là delle frontiere, lavorano insieme per lo stesso obiettivo della crescita, l’innovazione la sostenibilità ambientale. Di recente, ricorda l’assessore, si sono concretizzate nuove opportunità di finanziamento grazie ad un bando per risorse aggiuntive, dando così la possibilità di implementare progetti e prodotti precedentemente finanziati.  
   
   
ASSESSORE CALABRIA ALLA CONFERENZA STAMPA DEL MINISTRO BARCA A SIBARI  
 
Catanzaro, 18 febbraio 2013 - L’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri è intervenuto, in rappresentanza del Presidente Giuseppe Scopelliti, alla conferenza stampa del Ministro della coesione territoriale Fabrizio Barca che si è svolta il 14 febbraio a Sibari. L’incontro con i giornalisti è stato introdotto dal sindaco di Cassano Giovanni Papasso. Sono intervenuti anche il Prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro, il Presidente della Provincia Mario Oliverio, la Sovrintendente Simonetta Bonomi l´amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. Il Ministro Barca nel suo intervento ha puntualizzato le quattro priorità emerse anche nel corso della riunione tecnica che ha preceduto la conferenza stampa. Ha indicato nella verifica della legalità dei luoghi dove si è svolta l´inondazione la priorità, alla quale fare seguire solleciti interventi anche in direzione della piena sicurezza degli argini del fiume Crati. Si è, quindi, soffermato sulle due fasi si sistemazione del sito per uscire dall´emergenza: la rimozione dei fanghi e il ripristino dell´esistente. Infine, ha ribadito l´importanza strategica per tutto il Paese dell´area di Sibari come grande attrattore culturale internazionale, individuato già nelle cento idee per il Sud a Catania nel 1998. “Importanza - ha specificato il Ministro - ormai consacrata anche con l´impegno finanziario di 21 milioni di euro, che sono stati condivisi nei mesi scorsi con la Regione e che vanno investiti con criteri di assoluta qualità”. Caligiuri, dopo aver ricordato che “questa iniziativa, nel giorno di San Valentino è un atto di amore verso la cultura del nostro Paese”, ha ringraziato il Ministro “per la costante e proficua collaborazione istituzionale, che si è evidenziata anche nel settore dei beni culturali, in quanto – ha ricordato - sono stati concordati interventi assai significativi per circa 50 milioni di euro, 21 milioni dei quali già previsti da tempo per Sibari”. Interventi che durante l’incontro con la stampa sono stati illustrati dall´amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. L’esponente della Giunta regionale ha, poi, evidenziato la profonda collaborazione istituzionale, coordinata dalla Prefettura di Cosenza, tra Governo, Regione, Provincia, Comune di Cassano, Sovrintendenza dei beni culturali e anche con l´Arma dei Carabinieri, il Consorzio di bonifica di Trebisacce e i Vigili del fuoco. “Per Sibari - ha sottolineato Caligiuri - la Regione c´era prima: con l´accordo di programma per mettere in sicurezza gli argini del fiume Crati, insieme alla Provincia e al Comune, oltre che nella promozione del sito con il progetto di educazione all´archeologia Calabria Jones che ha visto l´estate scorsa centinaia di studenti visitare i luoghi; durante: con la Protezione civile per la rimozione dell´acqua, insieme al Consorzio di bonifica di Trebisacce e ai Vigili del fuoco; dopo: con la previsione, che risale all´ottobre scorso, di 5 milioni di euro per la valorizzazione del sito di Sibari e con gli accordi che si stanno definendo con l´Ufficio scolastico regionale, università e associazioni di volontariato. Dopo questo momento di emergenza e difficoltà – ha detto ancora l’assessore alla cultura - ci sono tutti i presupposti non solo per una pronta sistemazione dell´area archeologica ma soprattutto per una sua decisa valorizzazione. Chi incespica e non cade - ha concluso Caligiuri - fa un passo più lungo”.  
   
   
IL MINISTRO BARCA ED IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SCOPELLITI HANNO ILLUSTRATO IL CONCORSO DI IDEE “99 IDEAS, CALL FOR REGGIO CALABRIA”  
 
Catanzaro, 18 febbraio 2013 - Il Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca ed il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti hanno illustrato, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, i dettagli del concorso internazionale di idee per la valorizzazione del territorio denominato “99 ideas, call for Reggio Calabria”. All’incontro con gli organi di informazione, in cui sono state specificate le potenzialità dell’iniziativa del Ministero volta a raccogliere e selezionare interventi progettuali per esaltare l’attrattività delle risorse culturali della città e del Museo, hanno preso parte la Soprintendente per i beni archeologici della Calabria Simonetta Bonomi e il commissario prefettizio del Comune di Reggio Calabria Vincenzo Panico. “Desidero sottolineare – ha dichiarato il Presidente Scopelliti - la costante attenzione da parte del Ministro Barca verso il nostro territorio e per questa struttura museale in particolare, in una dinamica che si pone al di fuori del circuito dei finanziamenti per la celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia. Grazie ad un dialogo e un interlocuzione costante si concretizza un’ulteriore iniziativa che ha lo scopo di costruire intorno al museo un evento di grande impatto e appeal che valichi i confini territoriali. Questo concorso di idee offre, infatti, una seria prospettiva per divulgare e far crescere adeguatamente nel mondo il valore e l’attrattività di palazzo Piacentini, che presto tornerà ad essere fruibile nella sua nuova veste bella e funzionale, e dei pregevoli tesori in esso custoditi andando, al contempo, a disegnare un percorso di sviluppo dell’area di Reggio e della filiera turistica, culturale ed imprenditoriale. L’iniziativa lanciata da protagonisti di primo piano, come il Ministero per la Coesione territoriale ed Invitalia, ci fa comprendere che il Museo della Magna Graecia non è un sogno solo nostro ma è ampiamente condiviso e ci sono le condizioni per dare il via alla stagione del suo rilancio”.  
   
   
SBLOCCO FONDI AMMORTIZZATORI SOCIALI, SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA G. R. DELLA PUGLIA  
 
Bari, 18 febbraio 2013 - “La notizia del parziale sblocco delle risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga per il 2012/2013 comincia a rispondere all’intero sistema delle Regioni che, nelle ultime settimane lo ha richiesto a gran voce, insieme alle parti sindacali”. È il commento del Presidente della Regione Puglia alla decisione da parte del Ministro Fornero di sbloccare i fondi per gli ammortizzatori sociali del 2013 e di una parte delle domande del 2012 che erano rimaste bloccate. “Si tratta di un risultato – ha aggiunto Vendola – al quale siamo giunti grazie all’apporto di tutte le parti sociali. È una questione, purtroppo, non del tutto risolta, in quanto resta da coprire il residuo 2012 e garantire la dotazione finanziaria di parte del 2013; ci aspettiamo, quindi, che il Governo chiuda definitivamente la questione utilizzando ulteriori risorse”.  
   
   
TRENTO: AL VIA IL PROGETTO PER IL RICONOSCIMENTO DELLE COMPETENZE ALL’ESTERO  
 
Trento, 18 febbraio 2013 - La giunta provinciale ha approvato il 15 febbraio la delibera a firma del presidente della Provincia autonoma che permetterà alla provincia di aderire al progetto europeo Track (Transnational acknowledgement of work experience in foreign companies). Il suo obiettivo è quello di incrementare la qualità e l’attrattività del sistema trentino e, più in generale, europeo della formazione professionale attraverso il trasferimento di prassi innovative per il riconoscimento delle competenze, grazie a processi di mobilità internazionale del personale in formazione. Tra le diverse azioni promosse dal progetto rientra l’analisi delle pratiche di attestazione delle esperienze di tirocinio e stage in imprese all’estero e l’analisi delle pratiche di validazione e/o certificazione delle competenze acquisite in mobilità. Questo progetto opera in stretta sinergia con una analoga iniziativa (il progetto Premo, di cui la Provincia Autonoma di Trento risulta capofila) volta a implementare modelli ottimali di preparazione e gestione della mobilità verso l’estero di giovani in formazione. Track è un progetto europeo che rientra nel programma comunitario di apprendimento permanente (Lifelong learning programme) e vede la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia nel ruolo di organismo proponente. I partner appartengono a cinque diverse nazioni: Olanda (con il Kch Service); Polonia (con il Towarzystwo Naukowe Organizacji i Kierownictwa Oddzial w Gdansku), Spagna (con la Direccion general de formacion – Consejeria de education y empleo) e Italia (con la Regione Valle d’Aosta, l’Enaip del Friuli-venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento). Il Belgio è presente tramite Evta (European Vocational Training Association), che è incaricato della disseminazione dei risultati del lavoro. Il budget complessivo del progetto ammonta a 394 mila euro, dei quali 296 sostenuti da contributo comunitario. La quota della Provincia autonoma di Trento ammonta a 58 mila euro, suddivisi soprattutto tra costi di staff (24 mila euro) e costi operativi (30 mila euro). Il progetto Track si sviluppa su fasi e obiettivi diversi. Innanzitutto, si mirerà a conoscere e comprendere quali sono le migliori prassi di attestazione delle esperienze di stage e tirocinio in imprese all’estero e di validazione delle relative competenze acquisite. In una successiva fase, il progetto definirà un metodo per il riconoscimento e la certificazione delle competenze maturate nell’ambito di esperienze lavorative in imprese all’estero e verificarne l’adattabilità ai contesti produttivi attraverso una condivisione con le imprese. La fase di lavoro in corso prevede lo studio delle modalità di gestione dei tirocini e degli stage all’estero attuate da alcuni paesi partner , con un chiaro riferimento al modello Europass. La volontà è di creare un network di imprese certificatrici delle competenze maturate in imprese all’estero definendo le linee guida per la loro operatività sulla base dei risultati ottenuti. Una fase del progetto sarà riservata alla disseminazione e al lavoro in rete. L’obiettivo dell´attività di comunicazione e valorizzazione consisterà nell’individuare le lezioni e l’esperienza prodotte dal progetto e nel trasferirle ai territori coinvolti e ai target potenziali: gli utenti dei servizi di mobilità, gli operatori e i professionisti che organizzano mobilità, le imprese ospitanti e certificatrici e i policy makers. Questa tipologia di progetti europei, infatti, è specificamente volta al trasferimento delle prassi innovative dai partner con maggiore esperienza (in questo caso Olanda e Germania) verso i contesti di ricezione (Italia e Spagna) e a sostenere nel tempo i benefici prodotti.  
   
   
LA PROVINCIA DI TORINO LAVORA PER DEFINIRE LA NASCITA DEL COMUNE DI MAPPANO. LA REGIONE PIEMONTE HA ASSEGNATO SEI MESI DI TEMPO  
 
Torino, 18 febbraio 2013 - Si è insediata il 15 febbraio a palazzo Cisterna il gruppo di lavoro che dovrà definire il percorso tecnico ed operativo per attuare la recente legge regionale istitutiva del Comune di Mappano. La legge regionale infatti - la n.1 del 25 gennaio 2013 - all’articolo 2 prevede che “i rapporti conseguenti alla istituzione del nuovo Comune sono definiti entro sei mesi dalla Provincia di Torino con deliberazione del Consiglio provinciale”. “Per la Provincia di Torino – commenta il presidente Antonio Saitta – è una novità definire la nascita di un nuovo Comune. Domani insieme al Prefetto di Torino Alberto Di Pace avvieremo questi percorso con i sindaci di Caselle, Borgaro, Settimo Torinese e con i commissari prefettizi di Leinì cioè i quattro Comuni che cederanno territorio, risorse, personale e competenze al futuro Comune di Mappano”. Il gruppo di lavoro si insedia domani venerdì 15 febbraio alle ore 10.30 nella sala Giunta di Palazzo Cisterna.  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER SUL FONDO RISERVATO: NESSUN CENTESIMO PER SCOPI PRIVATI  
 
Bolzano, 18 febbraio 2013 - Dopo le anticipazioni apparse su alcuni media nazionali, il 15 febbraio il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha ricevuto l´invito a presentare le proprie deduzioni nell´inchiesta sull´utilizzo del fondo riservato. In conferenza stampa il Presidente ha ribadito di aver speso le risorse del fondo sempre nell´espletamento delle sue funzioni istituzionali. Nel tardo pomeriggio il presidente della Provincia Luis Durnwalder, una volta ricevuta la comunicazione a presentare le proprie osservazioni alla Corte dei conti, ha illustrato in conferenza stampa a Palazzo Widmann la sua posizione sulle accuse mossegli nella gestione del fondo riservato. "Nel merito, mi viene contestato l´utilizzo illecito di una somma di 1,6 milioni di euro, l´intero importo del fondo riservato degli ultimi vent´anni", ha detto. In pratica, significherebbe che tutto il fondo sarebbe stato illecitamente impiegato per due decenni. "Sono profondamente deluso da questa vicenda, dall´immagine che viene trasmessa dell´Alto Adige e dal modo di renderla nota alla pubblica opinione." Durnwalder ha ribadito che nei 25 anni alla guida della Giunta provinciale non ha utilizzato un centesimo del fondo riservato per scopi privati. "Ho sempre cercato di amministrare al meglio questa Provincia, non per trarne vantaggi personali ma per il benessere della società, dei cittadini e dell´associazionismo. In giornata ho ricevuto l´invito a dedurre, con tutti i rilievi mossi dalla Magistratura contabile che in parte avevo già appreso nei giorni scorsi e ancora stamattina attraverso i media. Una procedura quantomeno anomala. Saprò documentare - ha aggiunto - che non c´é stato un utilizzo illecito del fondo riservato." Il suo legale Gerhard Brandstätter ha sottolineato che "sul piano giuridico quei soldi sono stati spesi nell´espletamento delle funzioni di Presidente, non a titolo personale. Ma umanamente fa soprattutto male - ha continuato - che sui media si voglia influenzare l´opinione pubblica tirando in ballo le spese private, quando invece si tratta di un modo di contabilità sui crediti maturati dal Presidente." In concreto, come già noto, Durnwalder anticipa personalmente le spese dal fondo riservato nell´esercizio dei suoi compiti istituzionali, spese che vengono rendicontate e compensate ex post dalla sua segreteria in quanto credito che il Presidente già vanta. Il tutto registrato in maniera dettagliata e distinta. "Ma l´immagine di un´amministrazione sana viene rovinata confondendo il fondo di 1,6 milioni e mischiando spese private gestite con crediti a suo favore già maturati", ha aggiunto il legale. Durnwalder ha ancora ricordato che il suo comportamento corrisponde a una prassi in vigore in Alto Adige da oltre trent´anni e ha risposto punto per punto alle voci di spesa contestate: dai pranzi della Giunta nella pausa di sedute straordinarie che durano un´intera giornata alla mancia per le bande musicali o i volontari impegnati durante un evento pubblico, dai rinfreschi offerti come atto di cortesia istituzionale agli ospiti ai premi per competizioni sportive (coppe) o rassegne zootecniche (campanacci), dai ricevimenti all´Azienda Laimburg in occasione di visite istituzionali o cerimonie ufficiali fino ai contributi alle associazioni e agli studenti per manifestazioni di cui viene chiesto il patrocinio. "Tutte le spese personali, dai francobolli alle batterie, sono registrate separatamente e addebitate a mio conto", ha ripetuto il Presidente. Il direttore della Ripartizione finanze Eros Magnago ha chiarito che i fondi sono stati gestiti esattamente come la legge prevede: "Quelli di rappresentanza, regolati dalla legge del 1989, sono soggetti a controlli, con rendiconto e documentazione contabile, mentre il caso in questione riguarda solo il fondo riservato, istituito dalla legge del 1994, che non prevede controllo per questo tipo di spese, comunque aderenti alle finalità istituzionali. Abbiamo prodotto l´elenco dettagliato di ciascuna spesa, non ci sono stati occultamenti." Infine Luis Durnwalder ha osservato che "quando si gestisce un bilancio di 5 miliardi di euro, difficilmente si sente il bisogno di intascarsi 50 euro. Tutte le spese, di cui gran parte sono offerte, valorizzano la funzione e l´istituzione che rappresento." Riguardo alle tappe dell´inchiesta, si sarebbe augurato di essere informato prima che tutti i particolari giungessero ai media. E a questo rammarico si aggiunge quello per i suoi diretti collaboratori, coinvolti pubblicamente nella vicenda senza alcuna colpa.  
   
   
AL VIA IL TAVOLO TECNICO PER LA NASCITA DEL COMUNE DI MAPPANO  
 
Torino, 18 febbraio 2013 - Sì è riunito il 15 febbraio per la prima volta a Palazzo Cisterna il gruppo di lavoro che deve definire il percorso tecnico ed operativo per attuare la recente legge regionale istitutiva del Comune di Mappano. All’incontro hanno preso parte per la Prefettura di Torino il vicario Enrico Ricci, il presidente Antonio Saitta, il Presidente del Consiglio Sergio Bisacca e il Segretario generale Benedetto Buscaino per la Provincia di Torino, e i sindaci di Borgaro Vincenzo Barrea, di Caselle Luca Baracco, di Settimo Aldo Corgiat oltre ai segretari generali dei quattro comuni interessati (oltre a quelli citati, anche Leinì). Il Presidente della Provincia di Torino ha annunciato l’imminente nomina del Commissario prefettizio, che rappresenterà fino alle elezioni il Comune di Mappano. I sindaci hanno mostrato preoccupazione per i numerosi problemi, sia di ordine tecnico che economico e politico, che la costituzione di Mappano comporterà di riflesso anche sui Comuni di provenienza, che dovranno cedere territorio, risorse, personale, competenze. Una transizione complicata, ha fatto notare il presidente del Consiglio Bisacca, poiché Mappano è l’unico comune italiano nato da altri quattro Comuni, e non vi sono precedenti da cui desumere modalità e regole con cui effettuare la costituzione. Il lavoro del tavolo proseguirà nelle prossime settimane con il lavoro congiunto dei segretari generali per il censimento di tutte le problematiche che andranno affrontate e risolte.  
   
   
TRENTO: L’INDICE DI SVILUPPO INCLUSIVO: CAPITALI MATERIALE, UMANO E NATURALE AL POSTO DEL SOLO PIL  
 
Trento, 18 febbraio 2013 – La città si conferma punto di riferimento importante per economisti e studiosi di varie discipline. Partha Dasgupta, dopo aver partecipato all´edizione 2007 del Festival "Capitale umano, capitale sociale" è tornato a Trento in questi giorni per una lectio magistrale dal titolo "La vera ricchezza delle Nazioni" . Sir Partha Dasgupta bengalese di nascita e docente dell’Università di Cambridge (Uk) nel suo intervento alla Facoltà di Economia dell´Università degli Studi di Trento ha cercato di rispondere ad alcune domande: si possono sostituire gli attuali indicatori di sviluppo (Pil e le sue varianti) con misure più complete della vera ricchezza e dei livelli di benessere delle nazioni? La crisi può essere un’opportunità per trasformare l’economia globale in senso inclusivo e ambientalmente sostenibile? Come Dasgupta ha sostenuto anche in numerose pubblicazioni, andare oltre il prodotto interno lordo è possibile e socialmente necessario: uno dei punti fondamentali consiste nel passare, appunto, dal Pil al prodotto interno netto e in questo passaggio tenere conto di molti più fattori di quanto non si faccia normalmente. Secondo l´economista "i beni non sono quelli prodotti ma quelli umani". Il modello cooperativo è un passo avanti rispetto all´impresa privata in quanto il guadagno non è considerato l´unica priorità, il capitale umano ha un suo peso. Una delle maggiori debolezze del capitalismo, secondo Dasgupta è la sopravvalutazione dell´indicatore del reddito. La su proposta, preannunciata già nell´edizione 2007 del Festival dell´Economia, è quella di considerare “l’indice di sviluppo inclusivo”, come misura della ricchezza di un Paese (National Wealth, dal titolo del suo articolo). Questo indicatore dovrebbe certamente considerare la ricchezza materiale della Nazione (infrastrutture, macchinari…), ma anche la ricchezza umana (salute, educazione…) e il capitale naturale (struttura degli ecosistemi, risorse naturali…).Nel sistema economico attuale, le cooperative sono le imprese che hanno prestato maggiore attenzione agli aspetti sociali e ambientali che vanno oltre il Pil, ma ancora manca una vera e propria riflessione, una presa di coscienza che potrebbe essere possibile con, appunto, l’indice di sviluppo inclusivo. Questo dovrebbe essere considerato, però, in evoluzione nel tempo, e non solo sul periodo breve. Rispetto alla crisi, ad esempio, per quanto essa sia lunga, l’indicatore dovrebbe essere confrontato non su un lasso di tempo di 5 anni (o più) ma su centinaia di anni per dare una misura reale dello sviluppo sociale. Non troppo ottimismo da parte del professore di Cambridge rispetto alla crisi come opportunità per migliorare lo stato delle cose. C´è ancora troppa preoccupazione solo sul solito andamento dei prodotti interni lordi, e si trascura di valutare altri elementi ben più importanti, tra cui il tasso di occupazione, spesso insufficientemente considerato.  
   
   
FINANZE: CAL-REGIONE FVG PER SUPERARE CRITICITÀ SALDO COMPETENZA MISTA  
 
Trieste, 18 febbraio 2013 - "L´ufficio di presidenza del Consiglio delle Autonomie locali (Cal) del Friuli Venezia Giulia, sede istituzionale dell´intera rappresentanza degli Enti locali, chiede un incontro urgente con il presidente della Regione per la formulazione di proposte, condivisibili anche dall´Amministrazione regionale, che consentano di individuare possibili soluzioni alle criticità derivanti dall´applicazione delle nuove regole del Patto di stabilità e garantire quindi quella tenuta del sistema che in questo momento risulta seriamente minacciata". E´ questa la richiesta contenuta nel documento approvato nella riunione dell´Ufficio di presidenza, tenutasi lo scorso 8 febbraio, al termine della seduta del Cal. Il documento richiama le gravi ripercussioni che l´applicazione del saldo di competenza mista produce sia nei confronti degli Enti locali, per la responsabilità connessa ai ritardati pagamenti, sia a carico del sistema economico complessivo del territorio, e rileva, in particolare, le conseguenze in ordine al blocco delle attività di manutenzione del patrimonio immobiliare concernente scuole, asili e case di riposo, nonché alla mancata realizzazione di investimenti necessari allo sviluppo locale, con la concreta prospettiva di giungere a pregiudicare anche l´erogazione dei servizi fondamentali ai cittadini. "Nel riconoscere lo sforzo già compiuto dall´Amministrazione regionale, anche nel prevedere nella legge finanziaria 2013 la cessione di spazi finanziari di spesa fino a 90 milioni di euro", il documento inviato al presidente della Regione ed all´assessore regionale alle Autonomie locali rileva, peraltro, "la necessità di individuare gli adeguati parametri di riparto tra gli Enti locali nonché i correttivi che siano in grado di ridurre le criticità e gli impatti negativi che derivano dall´applicazione dei vincoli connessi al saldo di competenza mista". Correttivi che "devono essere frutto di una riflessione comune, nella consapevolezza che in un momento in cui è necessario funzionalizzare al massimo le risorse esistenti, ogni livello istituzionale è chiamato a svolgere il proprio ruolo, avendo come comune interesse il benessere delle comunità". Un percorso di condivisione, è stato ricordato, già concordato con l´assessore regionale alle Autonomie locali in sede di esame della manovra finanziaria 2013, nella seduta del Consiglio delle Autonomie locali del 12 novembre 2012.  
   
   
FINANZA PROVINCIALE 2013 E SISTEMA DEI CONTROLLI. A ROMA SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO  
 
Firenze, 18 febbraio 2013 - Lunedì 18 febbraio, presso la Sala del Consiglio Provinciale di Roma, a Palazzo Valentini, si terrà un seminario di approfondimento sulla Finanza Provinciale 2013 e il sistema dei controlli in materia. Ad aprire i lavori sarà il Commissario Straordinario della Provincia di Roma, Umberto Postiglione. In rappresentanza dell’Amministrazione provinciale di Roma prenderà parte ai lavori anche il Ragioniere Capo, Marco Iacobucci. All’evento parteciperanno numerosi ed autorevoli rappresentanti della pubblica amministrazione e delle istituzioni. Nella prima sessione di lavori, a partire dalle ore 10, si analizzerà il contesto di finanza pubblica, con analisi di criticità, orientamenti e proposte. La seconda sessione del seminario, a partire dalle ore 14.30, avrà il seguente oggetto: controlli esterni ed interni; la costruzione del sistema e le finalità dopo il D. L. 174/2012 – L. 213/2012.  
   
   
CALABRIA: EFFETTUATO IL QUARTO PAGAMENTO PER LA DOMANDA UNICA – CAMPAGNA 2012  
 
Catanzaro, 18 febbraio 2013 - L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra ha comunicato che l’Arcea (Organismo pagatore della Regione), guidato dal Commissario Straordinario Raffaele Cesario, ha effettuato il quarto pagamento relativo alla Domanda Unica – Campagna 2012 che, con 72.425.989,91 di euro pagati in favore di circa centomila beneficiari, rappresenta un importo maggiore di quello pagato, a livello nazionale da Agea, per tutte le altre Regioni italiane. Queste risorse vanno ad aggiungersi a quelle già distribuite sul territorio calabrese per tale regime di spesa, ammontanti complessivamente ad oltre centonovanta milioni di euro, erogati da novembre passato a gennaio di quest’anno. L’arcea ha così, fino ad oggi, immesso nel tessuto economico della Calabria, solo per la Domanda Unica riferita alla Campagna 2012, oltre 265 milioni di euro in favore di circa centoventimila beneficiari. “Si tratta di un risultato straordinario per la nostra Regione - ha affermato l’Assessore Trematerra- che dimostra, una volta di più, come i fondi in agricoltura vengano spesi con puntualità, celerità, trasparenza ed in tempi europei. Già dal 2011 la Domanda Unica viene pagata direttamente in Calabria e solo per tale annualità l’Arcea, Organismo Pagatore per le rogazioni in Agricoltura della Regione Calabria, ha erogato, complessivamente, circa 285 milioni di euro, che costituiscono il 98,6% delle domande presentate, superando, in tal modo, di gran lunga il target richiesto dalla Commissione Europea, pari al 96%. In un contesto socio-economico sempre più difficile, la garanzia per le aziende di poter ricevere celermente sostegno sia al reddito che agli investimenti, costituisce, ora più che mai, un valore aggiunto che non può essere certamente trascurato, specialmente se si consideri come la Calabria sia l’unica Regione del Sud Italia ad avere un proprio Organismo Pagatore, con ricadute estremamente positive per tutto il territorio”. L’impegno profuso nell’interesse della agricoltura calabrese non si esaurisce solo con i pagamenti della Domanda Unica, ma si sostanzia anche con le erogazioni effettuate relativamente al Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Anche per il 2012, e per il terzo anno consecutivo, la Calabria ha centrato l’obiettivo di scongiurare il disimpegno automatico di risorse da restituire all’Unione Europea, provvedendo a pagare oltre centosessanta milioni di euro, con un surplus di circa sette milioni di euro rispetto a quanto previsto nel Piano Finanziario del Psr. “Solo per il Psr in tre anni – ha sottolineato ancora l’Assessore Trematerra – sono stati distribuiti fondi per oltre 455 milioni di euro, suddivisi per Misure a Superficie e Misure ad Investimento. E’ quanto mai evidente che una tale mole di risorse non può che rappresentare un autentico volano di sviluppo per tutto il settore e contribuisce a migliorare le condizioni di tanti imprenditori che quotidianamente cercano di svolgere il proprio lavoro in condizioni tutt’altro che agevoli. Le sfide che la Calabria è chiamata ad affrontare, già nell’immediato futuro, sono di rilevante portata. Sono convinto che, con l’apporto di tutti (Dipartimento Agricoltura, Arcea, Centri di Assistenza Agricola, Organizzazioni Professionali di Categoria che qui ringrazio per il prezioso lavoro svolto), si potrà realmente progettare un futuro diverso per la nostra regione nel cui interesse è sempre più necessario profondere le migliori energie. In tale ottica – ha concluso Trematerra – assicuro sin d’ora il mio impegno, in tutte le sedi in cui sarò chiamato a fornire il mio contributo, per proseguire in quell’opera di rinnovamento già avviata in questi anni e che ha portato l’agricoltura calabrese ad assurgere a ruolo di protagonista nel panorama nazionale ed europeo”.  
   
   
UFFICI POSTALI PERIFERICI IN VENETO. STRATEGIA COMUNE REGIONE – POSTE PER SCONGIURARE CHIUSURE  
 
Venezia, 18 febbraio 2013 - Regione del Veneto e Poste Italiane opereranno per una strategia comune finalizzata a scongiurare il rischio chiusura di uffici postali periferici, ampliando anzi l’offerta alla cittadinanza. E’ questo l’esito del vertice svoltosi a Palazzo Balbi tra l’assessore regionale al turismo e allo sviluppo montano, il vicepresidente bellunese del Consiglio regionale e, per Poste Italiane, il responsabile Area Territoriale Nordest Cosimo Andriolo, il responsabile commerciale impresa e pubblica amministrazione Dino Massimiliano Conte e il consigliere di amministrazione Antonio Mondardo. “Abbiamo illustrato quali potrebbero essere le collaborazioni tra Regione e Poste Italiane in ambito turistico e sanitario – ha spiegato l’assessore regionale – mentre Poste Italiane ci ha esposto quali risposte può dare alle nostre esigenze. Nel complesso, è stato un incontro positivo che è servito a definire una strategia che valorizzi la capillarità degli sportelli postali, utilizzandoli come gestori di varie funzioni. In questo modo, non solo se ne giustifica la presenza anche nei piccoli paesi di montagna, dove rappresentano comunque un punto di riferimento importante per la cittadinanza, ma si migliora anche l’offerta dei servizi a residenti e turisti. “Poste Italiane, consapevole del valore della propria capillarità sul territorio, nel 2013 sarà impegnata – ha detto Cosimo Andriolo – in un ulteriore processo di rafforzamento della qualità del servizio erogato. In tale ottica assume fondamentale importanza la possibilità di realizzare specifici accordi o convenzioni con le Pubbliche Amministrazioni Locali, per incrementare e valorizzare i servizi erogati ai cittadini dagli uffici postali. L’incontro rappresenta un primo importante passo in questa direzione, in virtù della straordinaria rilevanza della Regione Veneto come soggetto istituzionale privilegiato”.  
   
   
È ATTIVO L´AVVISO PUBBLICO PER I PRATICANTATI RETRIBUITI CONTRIBUTO DELLA REGIONE TOSCANA DI 300 EURO MENSILI PER I GIOVANI E DI 500 EURO PER I SOGGETTI DISABILI E SVANTAGGIATI  
 
Firenze, 18 febbraio 2013 - La Regione Toscana, dopo aver reso obbligatoria la retribuzione dei tirocini non curricolari presso enti pubblici o privati, ha firmato tre accordi, che coinvolgono 39 fra ordini e associazioni professionali che consentono di estendere questa possibilità anche ai praticantati, obbligatori e non, finalizzati all´esercizio della professione e ad alcuni tirocini curricolari (mentre per i tirocini curriculari è necessario un ulteriore atto condiviso con le Università, per i praticantati la procedura è operativa). Negli accordi, infatti, la Regione si impegna a rimborsare 300 euro mensili agli studi professionali o agli enti che attivano tirocini per almeno 500 euro mensili lordi. Il contributo della Regione sarà di 300 euro mensili per i giovani in età compresa tra i 18 e i 32 anni (non compiuti) e di 500 euro per i soggetti disabili e svantaggiati. Per vedere le modalità di applicazione cliccate qui http://www.Giovanisi.it/2013/02/04/praticantati-retribuiti/  Per avere altre info: Consorzio Professional Service Sito web dedicato: progettogiovani.Cpstoscana.it Mail dedicata: progettogiovani@cpstoscana.It  Telefono: 055 5522962  
   
   
TRENTO: ESTESO L´ANTICIPO DELLA CASSA INTEGRAZIONE  
 
Trento, 18 febbraio 2013 - L´anticipo della cassa integrazione straordinaria ai lavoratori delle aziende in crisi, con l´utilizzo del Fondo speciale provinciale, sarà esteso anche alle domande presentate prima del 27 dicembre 2012, fermo restando che le anticipazioni potranno riguardare solo i periodi di sospensione successivi a tale data. Lo stabilisce un nuovo protocollo d´intesa siglato il 15 febbraio dalla Provincia autonoma di Trento, dall´Inps e da Confidimpresa. Il protocollo segue ad un atto analogo siglato lo scorso 4 febbraio, che sanciva l´anticipo diretto della cassa integrazione ai lavoratori delle aziende in crisi che non erano in grado di produrre il Documento unico di regolarità (Durc) e di rilasciare idonee garanzie sul rimborso di quanto ottenuto. Il testo del protocollo prevedeva l´applicazione di questa misura, che consente in pratica ai lavoratori di ottenere l´integrazione salariale in tempi molto ridotti, alle domande presentate dopo il 27 dicembre. Il nuovo protocollo autorizza i Confidi ad interpretare la norma in maniera più estensiva, sancendo l´applicabilità della decisione - e quindi del fondo di rotazione costituito per anticipare ai lavoratori la cassa integrazione straordinaria - anche alle domande presentate dalle aziende prima dello scorso 27 dicembre, ovvero prima del varo della nuova Finanziaria.  
   
   
CHIUSURE DI UFFICI POSTALI, SI MOBILITA ANCHE LA PROVINCIA DI FIRENZE  
 
Firenze, 18 febbraio 2013 - Cercare di documentarsi su possibili segnalazioni che provengano dalle varie località interessate ai “tagli”, già subiti o possibili in futuro, e chiedere un incontro con il direttore provinciale di Poste italiane spa per capire quali sono i prossimi programmi dell’azienda. E’ con queste due proposte avanzate dal presidente di Uncem Toscana (Unione dei comuni e degli enti montani), alla terza commissione consiliare della provincia di Firenze, che si è conclusa l’audizione del 15 febbraio sul tema delle recenti chiusure degli uffici postali. Prima di chiedere alla commissione queste iniziative, il Presidente Uncem ha rifatto la recente storia delle chiusure annunciate e poi parzialmente ridimensionate da parte di Poste spa, un argomento che ha visto il presidente di Uncem sempre in prima linea, essendo moltissimi degli sportelli interessati ubicati in piccole località montane. Il Presidente Uncem ha ricordato che nel primo piano si paventavano chiusure di ben 174 uffici nella sola Toscana perché non corrispondevano ai criteri di economicità. La decisione si è poi assestata su 74 (dei quali 8 nella provincia di Firenze): ”Chiusure, sia chiaro – ha precisato il Presidente Uncem – concordate a livello nazionale con il Ministero competente e con i sindacati”. Come dire che Poste non ha scelto in perfetta solitudine. Resta il fatto che l’azienda monopolista del settore non ascolta le proteste e le proposte degli enti locali. “Spesso i sindaci non vengono neppure informati con qualche giorno di anticipo, come dovrebbe accadere, della dismissione degli sportelli – ha sottolineato ancora il Presidente Uncem – Alcuni hanno pure fatto ricorso ma non sappiamo se questa strada porterà da qualche parte. Aspettiamo di vedere cosa accadrà in questi casi per poi, eventualmente, intraprendere la stessa azione in modo diffuso”. L’incontro si è chiuso con una breve illustrazione di un’iniziativa congiunta Uncem-regione che non sostituisce gli sportelli degli uffici postali ma che può essere un aiuto per i cittadini delle località colpite dalle chiusure. “Il progetto si chiama ‘Ecco fatto’ – ha spiegato il Presidente Uncem – e viene effettuato con personale del servizio civile. E’ un presidio e un punto di riferimento sul territorio per l’espletamento di numerosi servizi di particolare utilità. Con Poste spa lavoriamo per capire se sarà possibile svolgere anche alcuni dei loro servizi, laddove non esistono più sportelli”.  
   
   
PROVE TECNICHE VOLONTARIATO MODELLO AGENZIA EDUCATIVA DIFFUSA  
 
 Udine, 18 febbraio 2013 - Gli esiti deI Progetto ´Prove Tecniche di Volontariato Europeo-giovani e volontariato: un impegno per i cittadini di oggi e di domani´ (Ptv), sono stati presentati a Udine, nell´area di rappresentanza della sede della Regione, dal Movi, Movimento di Volontariato Italiano, il sodalizio che ha promosso l´iniziativa in convenzione con la Regione e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Progetto Ptv, che è in atto dallo scorso anno e si protrarrà fino al 2014, promuove reti tra istituti e associazioni del territorio a San Daniele del Friuli, Codroipo, Maniago, Spilimbergo e Gorizia-monfalcone, per realizzare un´azione formativa e di educazione civica, della quale si sente la mancanza nella società moderna. Ed è a sua volta frutto della sinergia tra la scuola e la società, in quanto si concretizza attraverso l´incontro tra i giovani e gli adulti impegnati nel volontariato e nella cittadinanza attiva. Il Progetto Ptv è realizzato nell´ambito delle iniziative promosse dalla Regione, dal Dipartimento della Gioventù, e dal Servizio Civile Nazionale, con l´obiettivo di promuovere il volontariato tra i giovani. Tra le varie azioni avviate, vi sono lo scambio di esperienze, e il collegamento tra i giovani nell´ambito della rete Many (Mediterranean Autonomous Network for Youngs). Al Progetto Ptv è rivolto grande interesse da parte della Regione, perché esso ha saputo coniugare correttamente il mondo giovanile con quello del volontariato. Ma anche perché esso rappresenta un´esperienza innovativa, essendo il primo progetto rivolto a questa essenziale fascia della popolazione a essere finanziato attraverso un bando di concorso. Una prassi nuova, che ha consentito di aprire il più possibile l´accessibilità alle provvidenze, ponendo nel contempo regole precise. Il percorso adottato dall´Amministrazione regionale ha suscitato notevole interesse nel mondo del volontariato, specialmente in quello giovanile: alla Regione sono infatti pervenute 150 domande di finanziamento, relative ad altrettanti progetti. Giovani protagonisti, dunque, della nuova società, e in prima fila nei confronti delle nuove opportunità. Essi hanno infatti dimostrato notevole interesse verso la conoscenza dei diversi aspetti della società e delle comunità locali, ma in particolare nei confronti delle relazioni intergenerazionali. Il Ptv ha inoltre favorito lo sviluppo della metodologia di lavoro del parternariato tra le diverse componenti della società interessate al volontariato e si sta rivelando una sorta di agenzia educativa diffusa, che intende recuperate il ruolo educativo insito nelle comunità locali, e sopito dal tempo e dalla frenesia della società moderna. Alla presentazione ha preso parte l´assessore regionale all´Istruzione, Università e Ricerca, con delega al Volontariato.  
   
   
MILANO: ACCORDO TRA ISTITUZIONI PER PROGETTO ´IMMIGRATION CENTER´  
 
Milano, 18 febbraio 2013 - Accordo tra le istituzioni milanesi per la progettazione di un centro unico di servizi per i cittadini immigrati – Immigration Center – a Milano. La Giunta ha approvato oggi il protocollo di intesa con Prefettura, Questura, Asl Milano e Uffici scolastici regionale e territoriale di Milano. L’impegno è di avere entro il 30 settembre di quest’anno il progetto di una nuova struttura dedicata ai cittadini immigrati e destinata a ospitare e fornire, secondo il modello anglosassone del one-shot-shop, tutti i servizi relativi alla loro presenza sul territorio cittadino. Il Centro dovrà fornire anche le informazioni indispensabili all’orientamento di chi si prepara a soggiornare o a risiedere a Milano e si occuperà di tutti gli ambiti previsti dalle politiche per l’integrazione: educazione, lavoro, casa, salute, tutela legale, antidiscriminazione, welfare, sicurezza sociale e scambio interculturale. Nell’immigration Center saranno trasferiti uffici, servizi e personale oggi suddivisi in diverse sedi tra le diverse istituzioni. Il Protocollo approvato il 15 febbraio sancisce anche l’attivazione di un Tavolo tecnico interistituzionale, cui parteciperanno tutti i firmatari dell’accordo e che sarà strumento operativo di raccordo e confronto costante tra le diverse competenze e funzioni riguardanti la presenza di cittadini stranieri a Milano. “Con l’approvazione del Protocollo di intesa con le istituzioni – spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – avviamo la fase di progettazione dell’Immigration Center. Questa struttura diventerà il punto di riferimento per i cittadini stranieri e immigrati che arriveranno a Milano per periodi brevi o per viverci, rivoluzionando i servizi di accoglienza e di informazione. Non più quindi servizi sparsi su tanti uffici in città, ma un’unica sede e un’ unica governance. L’obiettivo è che sia pronto per il 2015”. Insieme all’Immigration Center, Milano sperimenterà la messa on line di un portale dell’integrazione, luogo di raccolta e di scambio di buone pratiche promosse a livello territoriale in tema di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri e immigrati. Il progetto gode di finanziamenti statali ed è realizzato grazie a una convenzione tra Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ed Anci.  
   
   
CARCERI: TOSCANA, GARANTI E AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA FIRMANO PATTO PER RIFORMA IL DOCUMENTO SANCISCE UNA SERIE DI IMPEGNI PER IL 2013: INCREMENTO DELLE MISURE ALTERNATIVE E DEL LAVORO ESTERNO, CASE DI SEMILIBERTÀ, MAGGIORE OFFERTA CULTURALE E FORMATIVA  
 
 Firenze, 18 febbraio 2013- Il sovraffollamento e le drammatiche condizioni delle carceri italiane rappresentano ormai un’emergenza da affrontare rapidamente e con soluzioni concrete. Per questo il provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria e i Garanti dei diritti delle persone private della libertà attivi oggi in Toscana, sia a livello regionale che comunale, hanno stipulato un patto per la riforma del sistema carcerario. Nei giorni scorsi la firma del documento, siglata dal provveditore per la Toscana Carmelo Cantone, dal Garante dei detenuti della Toscana Alessandro Margara, dal Garante per il Comune di Firenze Franco Corleone, e per il comune di Livorno da Marco Solimano, per Pisa da Andrea Callaioli, per Pistoia da Antonio Sammartino, per la provincia di Massa Carrara da Umberto Moisè, per il comune di San Gimignano da Emilio Santoro. Il documento nasce da una scommessa di fondo: realizzare in Toscana un’alleanza fra tutte le parti in causa per tutelare i diritti dei detenuti, migliorare le loro condizioni di vita all’interno delle carceri e potenziare i percorsi di trattamento e reinserimento. L’obiettivo è quello di dar vita a un’esperienza pilota, e in questo senso il patto per la riforma si pone una serie di obiettivi concreti, che i firmatari si impegnano a realizzare già nel 2013. Numerosi i punti affrontati: dall’avvio di un monitoraggio al confronto con le Asl per rendere effettivo il passaggio della sanità penitenziaria al sistema sanitario nazionale; dalla promozione di percorsi di inserimento esterno, per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità, alla chiusura effettiva dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino; dalla nascita delle case per le semilibertà in vari Comuni toscani all’istituzione di case per madri detenute con figli; dal potenziamento dei programmi per tossicodipendenti con affidamenti terapeutici e detenzioni domiciliari, in caso di pene sotto i 18 mesi, all’incremento dell’offerta culturale, formativa, lavorativa e sportiva all’interno del carcere. Migliorare poi le condizioni di vita all’interno degli istituti penitenziari rappresenta una priorità assoluta, e le parti si sono impegnate ad ampliare le possibilità di lavoro interno, a migliorare le aree destinate all’incontro con i familiari, soprattutto se minori, e a incrementare le misure alternative alla detenzione.  
   
   
UE-TURCHIA: CON IL MINISTRO ÞAHIN SUI PROGRESSI SUI DIRITTI DELLE DONNE  
 
Bruxelles, 18 Febbraio 2013 - Commissario per l´allargamento e la politica di vicinato europea, Štefan Füle, ha il 14 febbraio incontrato il ministro turco Politiche per la Famiglia e sociale, Fatma Sahin a Bruxelles. Commissario Füle ha sottolineato l´importanza che la Commissione e l´Unione europea, in generale, attribuiscono alla promozione dei diritti delle donne e dell´uguaglianza di genere sia negli Stati membri e nei paesi partner, in particolare nei paesi candidati Ue e paesi candidati. Ha apprezzato le iniziative ministro Sahin ha preso durante il suo mandato, in particolare attraverso l´adozione, nel marzo dello scorso anno, della legge sulla protezione della famiglia e la prevenzione della violenza. Il Commissario ha anche espresso il suo pieno appoggio per i suoi sforzi di riforma e impegnati a rafforzare il sostegno per loro. Ha ricordato che, a parte la lotta alla violenza contro le donne, l´accesso all´occupazione e l´accesso all´istruzione e alla rappresentanza politica sono anche aspetti importanti di rafforzare i diritti delle donne ýn Turchia. "La violenza contro le donne è uno dei mali di questo mondo e deve essere non solo deplorato, ma sradicato. L´unione europea ha dimostrato la parità di genere ei diritti delle donne possono essere garantite e stiamo prestando particolare attenzione a queste problematiche anche nel processo di allargamento ", ha detto. Commissario Füle e il ministro Þahin ha accettato di cooperare strettamente sulla questione in futuro, in particolare attraverso ulteriori progetti di assistenza mirati in Turchia. Dopo la riunione, svolta congiuntamente, hanno partecipato alla performance dei ballerini da un miliardo di campagna salita organizzata nel palazzo della Commissione europea dalla piattaforma turco Connessioni e la Lobby europea delle donne, al fine di sensibilizzare l´opinione pubblica sulla violenza contro le donne.  
   
   
ALTIPIANI CIMBRI VERSO IL DISTRETTO FAMIGLIA  
 
Trento, 18 febbraio 2013 - Anche gli Altipiani Cimbri hanno intrapreso la strada per arrivare alla certificazione territoriale familiare. Un percorso che ha oggi ricevuto dalla Giunta provinciale un primo via libera con l´approvazione dello schema di accordo volontario d´area per favorire lo sviluppo nella Comunità degli Altipiani Cimbri del Distretto famiglia. Ben 42 le organizzazioni, pubbliche e private, pronte a sottoscrivere un accordo (la firma avverrà il prossimo 6 marzo a Folgaria in occasione di un convegno dedicato al rapporto tra famiglia e sport) che si propone, analogamente agli altri Distretti Famiglia già attivati sul territorio provinciale, di fare degli Altipiani Cimbri un territorio "amico delle famiglie". Organizzazioni ed enti pubblici quali la Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri ed i Comuni di Folgaria, Lavarone e Luserna, l´Azienda per il turismo, le biblioteche comunali, associazioni culturali e musei locali, la Cassa rurale di Folgaria, operatori turistici, scuole di sci, società sportive, hotel e agritur si sono ritrovati attorno ad un´idea: orientare la propria attività ed i servizi erogati secondo una logica "family friendly, prevedendo specifici servizi e attività a sostegno delle famiglie. A partire, innanzitutto, dalla gestione delle proprie risorse umane, vale a dire i propri dipendenti, secondo lo standard "Family Audit", ma anche proponendo agevolazioni tariffarie e servizi a misura di famiglia. A fare da coordinatore delle varie iniziative è l´Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili. Queste le 42 organizzazioni (altre se ne potranno aggiungere dopo la firma dell´accordo) che si sono impegnate a realizzare il progetto del Distretto Famiglia: Provincia Autonoma di Trento, Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri, Comune di Folgaria, Comune di Lavarone, Comune di Luserna/lusérn, Azienda per il Turismo di Folgaria, Lavarone Luserna, Cassa Rurale di Folgaria, Associazione Skipass Folgaria Spa, Turismo Lavarone Spa, Albergo Erica, Albergo Miramonti, Hotel Caminetto, Hotel Grizzly, Hotel La Baita, Hotel Luna Bianca, Hotel Pineta, Hotel Villaggio Nevada, Hotel Vittoria, Derby Club Residence, Giongo Residence, Agritur Galeno, Ristorante Cogola, Pizzeria Scoiattolo, Bar self-service Food4all, Rifugio Alpino Stella d’Italia, Rifugio Baita Tonda, Centro Documentazione Luserna/lusérn, Museo del Miele, Museo Forte Belvedere, Biblioteca di Lavarone, Biblioteca di Luserna/lusérn, Spilstube, Azienda agricola e fattoria didattica la Fonte, Azienda agricola e fattoria didattica Soto al Croz, Scuola Italiana Sci Costa 2000, Scuola Italiana Sci Folgaria, Scuola Italiana Sci Lavarone, Asd Gronlait Orienteering, Comitato Manifestazioni Altipiani, Unione Società Sportive Altipiani, Trentino Eventi e Turismo – Fd Faber s.R.l., Proloco di Mezzomonte.  
   
   
DIRITTI INFANZIA: RENDERE PIÙ ACCESSIBILE LA FIGURA DEL GARANTE  
 
Firenze, 18 febbraio 2013 - Diritti dell’infanzia: la presentazione del rapporto sulla figura dei garanti offre l’occasione per riflettere sulla natura e i compiti di questo istituto, sulle criticità che permangono e sulle possibilità di sviluppo. Opportunità tanto più preziosa per quelle regioni, come la Toscana, che hanno da un anno o poco più istituito tale organismo e che quindi possono fare un primo bilancio. Con queste parole Grazia Sestini, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, ha introdotto il convegno internazionale “In Difesa dei diritti dell’infanzia: il ruolo dei Garanti in Italia, tra ambiti di intervento e prospettive di sviluppo”, che ha riunito nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti ben dodici Garanti dell’infanzia - il nazionale, i nove regionali e due delle Province autonome – insieme a giuristi e esperti del settore. La giornata di studio, organizzata da Regione Toscana, Centro di Ricerca dell’Unicef, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e Istituto degli Innocenti, ha acceso i riflettori sul rapporto in difesa dei diritti dei più piccoli. Uno studio globale sulle istituzioni indipendenti dei diritti umani per l’infanzia, realizzato dal Centro di Ricerca Unicef di Firenze e presentato nella sua versione italiana. Il messaggio del rapporto è chiaro: le istituzioni indipendenti dei diritti umani per l’infanzia giocano un ruolo chiave nella relazione fra due mondi completamente diversi, da un lato quello delle politiche e dei governi e dall’altro quello dell’infanzia, spesso ai margini e non ascoltata. Per Grazia Sestini l’approccio del garante è al bambino nella sua totalità: membro di una famiglia e di una comunità, mai solo ma sorretto e accompagnato nella vita secondo il rispetto di quattro principi fondamentali: alla non discriminazione, a godere sempre dell’interesse superiore, alla vita e ad essere ascoltato nel pieno rispetto dell’età e della maturità. Da qui l’importanza della figura del Garante, per sua natura organismo monocratico e indipendente per la tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti, e quindi non subordinato ad alcun potere politico o esecutivo. E’ bene che sia eletto o nominato dai parlamenti o dai consigli, mai dai governi nazionali o locali; in questo quadro è di vitale importanza l’autonomia funzionale e quella finanziaria, segno per altro di riconoscimento. Con le pubbliche amministrazioni e con tutti gli altri soggetti che si occupano di bambini e adolescenti è chiamato a stabilire rapporti di leale collaborazione nel rispetto dei ruoli. Quale la sfida? Secondo Sestini la sfida per tutti gli uffici dei Garanti, soprattutto per quelli di più recente costituzione, è la loro accessibilità alle persone di minore età. Sono ancora molto pochi i casi singoli segnalati direttamente dai bambini e dai ragazzi, segno che l’istituzione o non è perfettamente conosciuta o non è facilmente accessibile. Accettare le segnalazioni degli utenti più piccoli implica una particolare attenzione nel trattamento della domanda e una altrettanto particolare celerità e appropriatezza nella risposta. I lavori della mattinata – coordinati dal Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza della Toscana – sono stati interamente dedicati alla presentazione dello studio condotto da Unicef, con gli interventi del direttore del Centro, Gordon Alexander, dell’autrice della ricerca Vanessa Sedletzki, e dell’esperta internazionale Maria Herczog, membro del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti dell’infanzia. Una panoramica sulla galassia infanzia cui hanno partecipato, tra gli altri, Vincenzo Spadafora, Garante nazionale per l’infanzia e Laura Laera, presidente Tribunale per i Minorenni di Firenze. Nei saluti che hanno dato il via ai lavori Alessandra Maggi, presidente dell’Istituto degli Innocenti, e Alessandra Buyet, rappresentante Unicef Italia, si sono soffermate sull’importanza dell’incontro, per guardare ai Garanti quali punti di collegamento tra politiche e bambini. Il convegno proseguirà nel pomeriggio con la lectio magistralis di Emanuele Rossi, costituzionalista della Scuola Superiore S. Anna di Pisa, sul tema “I diritti dell’infanzia tra Costituzione, norme internazionali e statuti regionali”. Le conclusioni saranno affidate all’assessore al Welfare della Regione Toscana.  
   
   
CODICE ROSA AD HAITI E SANTO DOMINGO L’ESPERIENZA TOSCANA È VOLATA OLTREOCEANO  
 
Firenze, 18 febbraio 2014 - Il Codice Rosa è volato dalla Toscana fino ad Haiti e Santo Domingo. Nei giorni scorsi, nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale “Alla ricerca di un lavoro dignitoso. Diritti, lavoro e migrazione tra Repubblica Dominicana e Haiti”, la dottoressa Vittoria Doretti, responsabile per la Asl 9 del Centro di coordinamento vittime di violenza e referente regionale del Codice Rosa, ha partecipato a una missione nell’area di frontiera tra Repubblica Dominicana e Haiti, per far conoscere alle autorità dominicane il sistema di protezione delle fasce vulnerabili e realizzare attività specifiche di formazione sulla prevenzione e gestione di abusi. Il progetto di cooperazione, finanziato dalla Regione Toscana e realizzato da Oxfam Italia in collaborazione con Provincia di Grosseto, Asl 9, Cospe, Cgil, Cisl, Uil, Arci, Comitato Aretino per la cooperazione decentrata con la Repubblica Dominicana, ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita e lavoro della popolazione haitiana e dei lavoratori migranti della Repubblica Dominicana, sostenendo il processo di ricostruzione del locale tessuto produttivo. All’indomani di One Billion Rising, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l’esperienza ad Haiti e Santo Domingo è l’occasione per fare il punto su tre anni di Codice Rosa in Toscana. Il Codice Rosa è un percorso di accoglienza al pronto soccorso dedicato a chi subisce violenza, che si colloca e si armonizza con la storica rete dei centri antiviolenza e delle altre associazioni di volontariato e solidarietà. Parte da una stanza dedicata all’interno del pronto soccorso, nella quale accedono tutti gli specialisti che dovranno visitare la/il paziente. Il suo punto di forza è una task force interistituzionale, una squadra formata da personale socio-sanitario (infermieri, ostetriche, medici, assistenti sociali, psicologi), magistrati, ufficiali e sottufficiali di Polizia giudiziaria impegnati in un’attività di tutela delle fasce deboli della popolazione, quelle che possono essere maggiormente esposte a episodi di abuso e violenza: donne, minori, anziani, disabili, omosessuali, immigrati, ecc. L’intervento congiunto di questa task force permette di prestare immediate cure mediche e sostegno psicologico a chi subisce violenza, nel fondamentale rispetto della riservatezza. E’ stato sperimentato in 5 pronto soccorso della Toscana: Grosseto dal 2010, Arezzo, Lucca, Prato e Viareggio dall’inizio del 2012. Il progetto regionale dovrebbe presto estendersi a tutte le Asl della Toscana, e già da molte regioni sono arrivate richieste di contatti e informazioni: esperienze analoghe sono sorte a Bari, Potenza, e indiverse province della Sardegna e del Veneto. Nel 2012, i cinque pronto soccorso toscani in cui il Codice rosa è in funzione hanno trattato complessivamente quasi 1.500 casi di violenza domestica, sessuale, stalking, abusi e maltrattamenti: 241 ad Arezzo, 430 a Grosseto, 250 a Lucca, 337 a Prato, 160 a Viareggio. “Grazie alla visita nella provincia di Elias Pina, alla frontiera tra Repubblica Dominicana e Haiti e agli incontri che abbiamo avuto con le istituzioni e i vari attori coinvolti nella prevenzione del fenomeno – dice Vittoria Doretti – abbiamo potuto riscontrare notevoli similitudini con la situazione italiana. Senza dubbio, il Codice Rosa potrebbe rappresentare per la Repubblica Dominicana un’esperienza replicabile a basso costo”. Nella Repubblica Dominicana la violenza domestica è in continua crescita, con numeri allarmanti. “In Repubblica Dominicana – spiega Francesco Torrigiani di Oxfam Italia – la violenza domestica rappresenta un problema sociale estremamente grave. Qui si registrano ogni anno circa 230 casi di femminicidio e oltre 50.000 denunce. Una situazione assai più grave di quella italiana, dove con una popolazione 6 volte maggiore, i casi di femminicidio sono 136 ogni anno”.