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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Marzo 2013
Politica
PARLAMENTO EUROPEO: “TWO PACK": APPROVATE NUOVE NORME PER LA SUPERVISIONE DEI BILANCI DELLA ZONA EURO  
 
Strasburgo, 13 marzo 2013 - Le nuove norme approvate martedì dal Parlamento sono volte a promuovere la crescita e aumentano i poteri di sorveglianza e di veto sui bilanci dei paesi della zona euro della Commissione, rinforzandone allo stesso il controllo democratico. La normativa introduce anche regole per i paesi che richiedono assistenza finanziaria all´Ue. I deputati, guidati da relatori Jean-paul Gauzès (Ppe, Fr) e Elisa Ferreira (S&d, Pt), non hanno radicalmente modificato gli obiettivi originali del pacchetto legislativo, ma hanno aggiunto una serie di disposizioni per assicurare che la necessità di stimolare la crescita e l´occupazione sia tenuta in debito conto. Hanno anche inserito molte clausole per migliorare la trasparenza e la responsabilità democratica del sistema di supervisione. Crescita, non solo consolidamento fiscale - Gli emendamenti approvati dal Parlamento vogliono garantire che il nuovo sistema di sorveglianza fiscale sia maggiormente diretto alla crescita. Per esempio, la valutazione della Commissione sui bilanci paese per paese dovrà considerare più aspetti per evitare che i tagli proposti non blocchino gli investimenti per la crescita. I deputati sostengono che quando un paese è invitato a fare tagli consistenti, tali sforzi non devono pregiudicare gli investimenti nel campo dell´istruzione e della sanità, in particolare nei paesi in gravi difficoltà finanziarie. Inoltre, la tabella di riduzione del deficit dovrebbe essere applicata in modo più flessibile in caso di circostanze eccezionali o grave recessione economica. Maggior controllo dei poteri della Commissione e degli interventi della troika - I nuovi poteri della Commissione saranno soggetti a una serie di controlli, voluti fortemente dai deputati europei per garantire trasparenza nell´operato dell´Esecutivo. Ad esempio, il potere della Commissione di imporre obblighi straordinari d´informazione ai paesi Ue dovrà essere rinnovato ogni tre anni e il Parlamento europeo o il Consiglio potranno revocarlo. Anche il lavoro della cosiddetta "troika" (Commissione, Bce e Fmi) nella supervisione delle riforme economiche nei paesi in difficoltà sarà oggetto di maggior controllo, aumentandone cosi la trasparenza. Fondo di riscatto, eurotitoli e investimenti nelle infrastrutture - L´accordo con il Consiglio e la Commissione include anche la questione di un fondo europeo di redenzione, sulla quale il Parlamento ha molto insistito. Il compromesso raggiunto richiede alla Commissione di creare un gruppo di esperti per approfondire l´analisi su eventuali vantaggi, rischi, requisiti e ostacoli di una "sostituzione parziale delle emissioni nazionali di debito attraverso l´emissione comune sotto forma di un fondo di riscatto ed eurotitoli". Il gruppo di esperti presenterà le sue conclusioni entro marzo 2014 e la Commissione valuterà poi se presentare proposte prima della fine del suo mandato. La Commissione si è inoltre impegnata a esplorare entro l´estate 2013 come dare spazio, all´interno del Patto di stabilità e di crescita, per alcuni tipi d´investimenti pubblici non frequenti. Entro la fine del 2013, la Commissione dovrebbe infine sviluppare un sistema per fornire sostegno finanziario ai paesi che stanno intraprendendo riforme per migliorare la competitività. Prossime tappe - L´accordo deve ora essere formalmente approvato dal Consiglio. La normativa dovrebbe applicarsi al periodo fiscale successivo, vale a dire ai bilanci 2014. La relazione Gauzes è stata approvata con 528 voti a favore, 81 contrari e 71 astensioni. La relazione Ferreira è stata approvata con 526 voti a favore, 86 contrari e 66 astensioni.  
   
   
´DUE-PACK´ COMPLETA CICLO DI BILANCIO DI SORVEGLIANZA PER L´AREA EURO E MIGLIORA ULTERIORMENTE LA GOVERNANCE ECONOMICA  
 
 Bruxelles, 13 marzo 2013 - La crisi economica e finanziaria globale evidenziato gravi lacune nella governance economica e la sorveglianza di bilancio a livello Ue. Queste carenze sono state affrontate in modo efficace con la creazione nel 2010-2011 del semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche e le sei proposte legislative conosciute come ´Six-pack´. Tuttavia, dato il potenziale più elevato per gli effetti di ricaduta delle politiche di bilancio in una zona di moneta comune, vi è una chiara necessità di meccanismi ancora più forti in particolare per l´area dell´euro. Per rispondere a questa esigenza, nel novembre 2011 la Commissione ha proposto due regolamenti ulteriori per rafforzare la sorveglianza di bilancio nell´area dell´euro. Il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri dell´Ue hanno concordato i dettagli del cosiddetto Two-pack. Questo è uno sviluppo significativo, non solo perché significa che i meccanismi di coordinamento più forti saranno in vigore in tempo utile per il ciclo di bilancio 2014 in autunno, ma anche perché l´accordo sul-Pack Due apre la strada a ulteriori misure da adottare per rafforzare la l´Unione economica e monetaria, come indicato dalla Commissione nella sua ´Blueprint per una vera e profonda Uem´ scorso novembre. Perché questi due nuovi regolamenti necessari? Per rafforzare il pilastro economico dell´Unione economica e monetaria, gli Stati membri dell´area bisogno di andare oltre la legislazione del ´Six-pack´ concordato nel 2011. Le politiche economiche e di bilancio attuate negli Stati membri della zona euro hanno ripercussioni evidenti in altre parti dell´area della moneta comune. In tempi buoni, questa interdipendenza porta più prosperità. In tempi difficili, significa rischi sono condivisi in misura maggiore. Questa ripartizione del rischio dovrebbe essere accompagnato da responsabilità condivisa e una procedura completa, che copre tutte le eventualità, compreso l´uso di battute finanziari. Qual è la base giuridica per la nuova normativa? Le nuove procedure si basano sull´articolo 136 del trattato Ue. Questo articolo permette Stati membri dell´area dell´euro a rafforzare il coordinamento e la sorveglianza della disciplina di bilancio, al fine di garantire che l´Unione economica e monetaria può funzionare correttamente. La nuova normativa si applica quindi solo per l´area dell´euro. Quali sono i componenti principali del-Two Pack? The Two-pack è composto da due regolamenti volti a rafforzare ulteriormente l´integrazione economica e la convergenza tra gli Stati membri dell´area dell´euro. Il Regolamento si basa su e completa l´Six-pack riforme del Patto di stabilità e crescita (Psc), il quadro europeo per la sorveglianza di bilancio, e il semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche. Il primo regolamento si applica a tutti gli Stati membri della zona euro, con regole speciali realizzati per coloro che la parte correttiva del Psc, la procedura per i disavanzi eccessivi (Pde). Il secondo regolamento stabilisce norme chiare e semplificato per la sorveglianza rafforzata per gli Stati membri che incontrano gravi difficoltà per quanto riguarda la loro stabilità finanziaria, quali sta ricevendo assistenza finanziaria, e quelli in uscita di un programma di assistenza finanziaria. The Two-pack crea un quadro comune sulla base di un approccio graduale nella zona euro. Si introduce requisiti adeguati di vigilanza per tutti i tipi di situazioni di bilancio, per garantire una continuità senza soluzione di monitoraggio delle politiche. Il quadro europeo di bilancio è già stato modificato con il Six-pack e poi completato con il trattato Fiscal Compact. Perché questi cambiamenti in più? La crisi ci ha insegnato la necessità di una maggiore definizione delle politiche di bilancio prudente durante il ciclo economico. I Six-pack riforme al Psc aggiunto obbligo per gli Stati membri in termini di politica di bilancio, in particolare per nuove regole di bilancio. Questo non è il caso dei due-Pack, che si concentra sul coordinamento. La crisi ha anche evidenziato la necessità di ulteriori miglioramenti per il coordinamento e la sorveglianza di bilancio per gli Stati membri dell´area dell´euro, a causa della loro interdipendenza e maggiore suscettibilità alle ricadute da decisioni fiscali degli altri. Ciò ha portato a una maggiore disponibilità per rafforzare la sorveglianza reciproca e prendere in considerazione le decisioni di bilancio una questione di interesse comune. Attraverso la cooperazione e una maggiore integrazione nella zona euro, con il monitoraggio graduata e più vicino, il Two-pack contribuisce a rafforzare la parte economica dell´Unione economica e monetaria. In che modo il due-Pack migliorare il coordinamento dell´area di bilancio dell´euro? The Two-pack introduce una timeline di bilancio comune e comuni norme di bilancio per gli Stati membri della zona euro. In particolare, ed a partire dal prossimo ciclo di bilancio: Entro il 30 aprile, gli Stati membri dell´area dell´euro devono pubblicare i loro programmi di bilancio a medio termine (programmi di stabilità), insieme con le loro priorità politiche per la crescita e l´occupazione per i prossimi dodici mesi (programmi nazionali di riforma) nel contesto del semestre europeo della politica economica coordinamento. Entro il 15 ottobre, gli Stati membri dell´area dell´euro devono pubblicare i loro progetti di bilancio per l´anno successivo. Entro il 31 dicembre, gli Stati membri dell´area dell´euro devono adottare i loro bilanci per l´anno successivo. Una grande innovazione del Due-pack è che la Commissione esaminerà e dare un parere su ogni progetto di bilancio, entro il 30 novembre al più tardi. Se la Commissione rileva una grave inosservanza degli obblighi di cui Patto di stabilità e crescita, chiederà allo Stato membro interessato di presentare un nuovo piano. Per l´area dell´euro nel suo insieme, la Commissione pubblicherà una valutazione globale delle prospettive di bilancio per l´anno successivo. I pareri della Commissione sui bilanci nazionali e sulla zona euro faciliterà le discussioni in dell´Eurogruppo. In questo esercizio di sorveglianza coordinata si svolge in autunno, vale a dire tra due semestri europei, integra utilmente l´attuale quadro di governance, impostando la scena per la primavera successiva, nonché fornendo un follow-up delle raccomandazioni rivolte nel precedente uno. Inoltre, nello spirito della sorveglianza integrata che ha portato alla creazione del semestre europeo, il Two-pack garantisce la coerenza tra il bilancio e le altre procedure di politica economica e le decisioni. È importante sottolineare che il Due-pack consentirà inoltre di migliorare la solidità dei processi di bilancio nazionali, obbligando gli Stati membri a basare le loro progetti di bilancio indipendenti su previsioni macroeconomiche e di garantire organismi indipendenti sono in atto per verificare il rispetto delle norme nazionali di bilancio. In che modo il due-Pack di rafforzare la sorveglianza economica e finanziaria nella zona euro? Per gli Stati membri in disavanzo eccessivo, il Two-pack introduce un sistema di monitoraggio che sarà co-esistere e che integrano i requisiti di cui ai Psc. Laureato a seconda della fase Edp che si trova in, lo Stato membro deve fornire regolarmente informazioni alla Commissione in merito alle misure che ha adottato per correggere il disavanzo eccessivo. La Commissione sarà quindi in una posizione migliore per individuare eventuali rischi per questa correzione. Quando tali rischi vengono rilevati, la Commissione può rivolgere una raccomandazione direttamente allo Stato membro interessato, in modo che lo rende sicuro che lo fa tutto il necessario per evitare di essere giudicato non conforme e quindi evitare sanzioni finanziarie. The Two-pack rafforza anche il monitoraggio e la sorveglianza per gli Stati membri minacciati o in gravi difficoltà per quanto riguarda la loro stabilità finanziaria. La forza di controllo e sorveglianza dipenderà dalla gravità della situazione finanziaria di uno Stato membro. Questo include ma non si limita a quegli Stati membri che ricevono assistenza finanziaria o in fase di graduale eliminazione tale assistenza. Quelli vivendo una grave instabilità finanziaria o ricevere assistenza finanziaria a titolo precauzionale sarà anche oggetto di molto stretta sorveglianza rafforzata dalla Commissione, insieme con la Bce. Tale sorveglianza rafforzata porterà avanti e superare i requisiti degli Stati membri nell´ambito di un Edp. Sulla base di questa sorveglianza, la Commissione può concludere che uno Stato membro deve adottare ulteriori misure in quanto la sua situazione finanziaria potrebbe avere importanti effetti negativi sulla stabilità finanziaria della zona euro. In tali casi, la Commissione può proporre al Consiglio dei Ministri raccomanda allo Stato membro interessato di adottare misure correttive o di mettere insieme una macro-economico programma di aggiustamento progetto. In che modo la due-Pack riguardano il trattato Fiscal Compact? Il Trattato intergovernativo sulla stabilità, coordinamento e governance nell´Uem, comunemente indicato come il trattato fiscale compatto, è un accordo tra gli Stati membri della zona euro e otto altri Stati membri dell´Ue. Anche se non è integrata nel diritto comunitario che fa comprendere l´impegno di trasferire la sua sostanza nel quadro giuridico dell´Ue entro cinque anni. The Two-pack integra alcuni elementi del trattato fiscale Compact nel diritto comunitario, compresi i requisiti per gli Stati membri soggetti a Pde di elaborare programmi di partenariato economico ei requisiti di coordinamento ex-ante dei piani di debito degli Stati membri ´di emissione. In che modo questa nuova normativa si riferiscono al Patto di stabilità e crescita e il semestre europeo? The Two-pack è progettato per adattarsi perfettamente con il Psc e per integrarla. Nell´ambito del semestre europeo, nella primavera di ogni anno, gli Stati membri presentano i loro programmi di bilancio a medio termine (detti programmi di stabilità per gli Stati membri della zona euro; programmi di convergenza per gli altri). Per gli Stati membri dell´area dell´euro, il Two-pack aggiunge una controparte autunno per l´esercizio primavera, ma concentrandosi solo sui programmi di bilancio per l´anno prossimo. La Commissione emette un parere sull´opportunità o meno di un progetto di bilancio è in linea con i requisiti del Psc e le raccomandazioni del semestre europeo in materia di politica di bilancio, e questo prima che il bilancio di previsione. E ´importante sottolineare, tuttavia, che il Two-pack non conferisce alla Commissione il diritto di modificare progetti di bilancio nazionali, né crea l´obbligo per gli Stati membri di seguire rigorosamente il parere della Commissione. Il valore aggiunto di questo esercizio è la guida diretta che introduce nel quadro della procedura di bilancio, in modo da dotare tutte le parti interessate nel processo nazionale di bilancio le informazioni di cui hanno bisogno, prima di prendere la loro decisione sul bilancio. Ulteriori relazioni sulle misure adottate dagli Stati membri in Edp va ad aggiungersi gli attuali requisiti che devono affrontare in base alle norme del Psc, senza sovrapposizioni o sostituire questi. Tuttavia, queste informazioni complementari aumenta la responsabilità della Commissione nella realizzazione di una guida puntuale su una violazione delle raccomandazioni Edp. Esalta il ruolo preventivo della Ue in questo senso, e completa il rafforzamento dei meccanismi di attuazione della zona euro (sotto forma di sanzioni graduali finanziari) introdotto con il Six-pack. Grazie a queste nuove procedure di segnalazione, il Two-pack rafforza il Psc con l´aggiunta alla casella degli strumenti della Commissione per la formulazione di raccomandazioni. Ad esempio, se le bandiere della Commissione nel suo parere che un progetto di bilancio non è in linea con gli obblighi del Psc, ma lo Stato membro in questione non adotta misure per porvi rimedio, questa identificazione precoce da parte della Commissione può essere utilizzato in seguito a far parte del le prove nel decidere, per esempio, se posizionare lo Stato membro in Edp, se il deficit o il debito non è coerente con le norme del Psc. Che cosa succede quando uno Stato membro, per uscire da un programma di riassetto o di assistenza di precauzione? The Two-pack introduce un nuovo sistema di post-programma di sorveglianza per gli Stati membri che emergono dai programmi di aggiustamento e l´assistenza di precauzione. Fino a quando non avranno rimborsato almeno il 75% del contributo ricevuto, essi restano soggetti alle nuove sorveglianza rafforzata. Questo per garantire un ritorno di successo e di lunga durata ai mercati e sostenibilità delle finanze pubbliche, a beneficio dello Stato membro interessato, nonché l´area dell´euro nel suo complesso. Perché creare un processo migliorato di sorveglianza sopra il normale processo di sorveglianza? Non si assume che quest´ultima non funziona? Il processo di sorveglianza è stato notevolmente migliorato con il Six-pack. Tuttavia, l´esperienza dimostra che dovremmo aspettarci l´inaspettato. Di conseguenza, le procedure di sorveglianza rafforzate introdotte dal Two-pack consentirà un controllo più rigoroso dei paesi sia con minaccia o difficoltà finanziarie. Essi conferiscono alla Commissione i poteri necessari per assicurare, o ristabilire, un percorso sostenibile. Perché adattare l´attuazione del Patto di stabilità e crescita, la procedura per gli squilibri macroeconomici e del semestre europeo per i paesi del programma? Non è indebolire la sorveglianza? Programmi di adeguamento macroeconomiche sono molto ampi e vanno ben al di là di rigide questioni fiscali e di sorveglianza multilaterale. In pratica, lo Stato membro interessato è invitato a fare tutto ciò che è identificato come necessario per migliorare il suo vicino, medio e lungo termine, situazione economica e finanziaria. Sospensione dell´esecuzione dello squilibrio macroeconomico Procedure / procedura per squilibri eccessivi e il monitoraggio e la comunicazione ai sensi del Psc e del semestre europeo contribuirà a evitare inutili duplicazioni di monitoraggio e obblighi di comunicazione. La sorveglianza rafforzata in-due pack in linea con quanto previsto nel Esm / Efsf direttive per i paesi in assistenza finanziaria precauzionale? Sì. La Commissione ha elaborato le relative Esm / Efsf linee guida e discusso con gli Stati membri, con le due-Pack in mente, in modo da garantire la coerenza tra i testi naturale. Quello che il due-Pack non è quello di incorporare nel quadro giuridico comunitario le pratiche di lavoro istituito dai due strumenti intergovernativi.  
   
   
OLLI REHN A NOME DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN OCCASIONE DELLA VOTAZIONE IN SEDUTA PLENARIA DEL PARLAMENTO EUROPEO SUL DUE-PACK  
 
Bruxelles, 13 marzo 2013 - Di seguito la dichiarazione del Vice Presidente Olli Rehn in occasione della votazione in seduta plenaria del Parlamento europeo sul Due-pack:” Una volta che la legislazione proposta dalla Commissione sui due-pack è adottato, la Commissione intende adottare misure a breve termine verso una vera e profonda Uem come indicato nel progetto. Misure a breve termine (da 6 a 12 mesi) comprende: Nel suo progetto per una vera e profonda Uem, la Commissione ha ritenuto che, nel medio termine, un fondo di riscatto e eurobills potrebbero essere possibili elementi di una vera e profonda Uem in determinate condizioni rigorose. Il principio guida è che tutte le misure di mutualizzazione ulteriore rischio devono andare di pari passo con una maggiore disciplina di bilancio e integrazione. L´integrazione necessaria più profonda della regolamentazione finanziaria, la politica fiscale ed economica e gli strumenti corrispondenti devono essere accompagnati da commisurati integrazione politica, garantire la legittimità democratica e la responsabilità. La Commissione istituirà un gruppo di esperti per approfondire l´analisi sugli eventuali vantaggi, i rischi, i requisiti e gli ostacoli di sostituzione parziale delle emissioni nazionali di debito attraverso l´emissione comune, sotto forma di un fondo di riscatto e eurobills. Il gruppo avrà il compito di valutare in modo approfondito, quello che potrebbe essere loro caratteristiche in termini di disposizioni di legge, l´architettura finanziaria e il necessario quadro complementare economica e di bilancio. La responsabilità democratica sarà una questione centrale da prendere in considerazione. Il gruppo terrà conto della riforma in corso della governance economica europea e di bilancio e valutare il valore aggiunto di tali strumenti in questo contesto. Il Gruppo presta particolare attenzione alle riforme recenti e in corso, come ad esempio la realizzazione di due Pack, il Mes e di ogni altro strumento. Nella sua analisi, il Gruppo presta particolare attenzione alla sostenibilità delle finanze pubbliche, alla prevenzione del rischio morale, così come ad altre questioni centrali, quali la stabilità finanziaria, l´integrazione finanziaria e di trasmissione della politica monetaria. I membri del gruppo saranno esperti di diritto ed economia, le finanze pubbliche, i mercati finanziari e di gestione del debito sovrano. Il gruppo sarà invitato a presentare la sua relazione finale alla Commissione entro e non oltre marzo 2014 . La Commissione valuterà la relazione e, se del caso, proposte entro la fine del suo mandato. Una esplorazione di ulteriori modalità all´interno del braccio preventivo del patto di stabilità e crescita per ospitare a determinate condizioni, non ricorrenti, i programmi di investimenti pubblici con un impatto provata sulla sostenibilità delle finanze pubbliche da parte degli Stati membri per la valutazione della loro stabilità e programmi di convergenza, questo sarà fatto in primavera-estate 2013 nel contesto della pubblicazione della sua comunicazione sul calendario di convergenza verso l´obiettivo a medio termine; Dopo la decisione sul prossimo quadro pluriennale finanziario per l´Ue e prima della fine del 2013, la Commissione a presentare le seguenti proposte per completare l´attuale quadro di governance economica: (i) le misure per assicurare una maggiore coordinamento ex-ante di grandi progetti di riforma e (ii) la creazione di una "convergenza e strumento competitività" a fornire un sostegno finanziario per l´attuazione tempestiva di una crescita sostenibile migliorare riforme strutturali. Questo nuovo sistema, pienamente in linea con il metodo comunitario, dovrebbe sviluppare i già esistenti procedure di sorveglianza dell´Ue. Sarebbe combinare una maggiore integrazione della politica economica con il sostegno finanziario e, quindi, rispettare il principio secondo il quale passi verso una maggiore responsabilità e disciplina economica sono combinati con più solidarietà. Sarebbe in particolare lo scopo di migliorare la capacità di uno Stato membro di assorbire gli shock asimmetrici. Questo strumento dovrebbe servire come fase iniziale verso la creazione di una più forte capacità fiscale. Inoltre, la Commissione si impegna a seguire in modo rapido e completo su: (i) il suo piano d´azione per rafforzare la lotta contro le frodi e l´evasione fiscale, in particolare in vista della revisione delle direttive indicate nel piano d´azione e come in (ii) le misure e le proposte annunciate dalla Commissione nel suo pacchetto 2012 sul settore dell´occupazione e della politica sociale. Dopo l´adozione del meccanismo unico di Sorveglianza, la presentazione di una proposta di un meccanismo di risoluzione unico, che sarebbe responsabile della ristrutturazione e la risoluzione delle banche all´interno degli Stati membri che partecipano al Union Banking; Prima della fine del 2013, la presentazione di una proposta ai sensi dell´articolo 138 (2) Tfue per stabilire una posizione unitaria per ottenere lo status di osservatore della zona euro nel consiglio esecutivo del Fmi, e successivamente per una sola sede. Sulla base delle misure a breve termine annunciate nel suo Programma d´Azione che può essere realizzato dal diritto derivato, la Commissione si è impegnata a proporre idee esplicite per modifiche del trattato in tempo per un dibattito prima delle prossime elezioni del Parlamento europeo nel 2014, al fine di impostare il base giuridica per le misure previste nel medio termine, che prevede la creazione di un sistema di sorveglianza sostanziale rafforzamento della coesione economica e di bilancio e il quadro di controllo, un ulteriore sviluppo della capacità fiscale europea sostenendo la solidarietà e l´attuazione di una crescita sostenibile migliorando le riforme strutturali, così come il maggiore integrazione del processo decisionale in settori quali la tassazione e mercato del lavoro come strumento di solidarietà importante.  
   
   
IL PRESIDENTE BARROSO ACCOGLIE CON FAVORE IL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA GOVERNANCE ECONOMICA "TWO PACK"  
 
Bruxelles, 13 marzo 2013 - Il presidente Barroso ha dichiarato: "Accolgo con favore oggi l´approvazione della legislazione bicomponente Parlamento europeo Significativamente Ciò rafforza gli strumenti di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio a livello dell´Ue, integrando i progressi già compiuti attraverso la legislazione Six Pack Questo voto è further.. La prova della volontà dell´Europa di andare avanti insieme per rafforzare la governance economica e gettare le basi per una più profonda e vera unione economica e monetaria ".  
   
   
OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE NORME PER CONCRETIZZARE L´INIZIATIVA A FAVORE DELL´OCCUPAZIONE GIOVANILE  
 
Bruxelles, 13 marzo 2013 - La Commissione europea ha proposto norme operative per attuare, nell´ottica della lotta alla disoccupazione giovanile, l´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile. A questa iniziativa, che è stata proposta dal Consiglio europeo nella riunione del 7 e 8 febbraio 2013, sono stati assegnati 6 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. László Andor, commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, ha dichiarato: "Recependo il forte segnale politico lanciato dal Consiglio europeo a sostegno dell´iniziativa della garanzia per la gioventù e di altre misure concepite per affrontare il livello record di disoccupazione giovanile, la Commissione ha messo a punto la proposta concreta per consentire agli Stati membri di cominciare ad utilizzare le risorse disponibili subito dopo l´entrata in vigore del nuovo quadro finanziario 2014-2020." L´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile è mirata in particolare ad aiutare i giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (Neet) nelle regioni dell´Unione con un tasso di disoccupazione giovanile nel 2012 superiore al 25% e si incentrerebbe sulla loro integrazione nel mercato del lavoro. I fondi destinati all´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile verrebbero quindi impiegati per rafforzare e accelerare le misure descritte nel pacchetto per l´occupazione giovanile del dicembre 2012. Tali fondi sarebbero in particolare a disposizione degli Stati membri per finanziare, nelle regioni ammissibili, misure attuative della raccomandazione relativa alla garanzia per i giovani concordata nell´ambito del Consiglio dei ministri del lavoro e degli affari sociali dell´Ue del 28 febbraio (cfr. Memo/13/152). Nel quadro della garanzia per la gioventù, gli Stati membri sono invitati ad attuare misure per garantire che i giovani fino all´età di 25 anni ricevano un´offerta qualitativamente buona di impiego, di formazione continua, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi dall´uscita dal ciclo scolastico o dall´inizio del periodo di disoccupazione. L´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile integrerebbe altri progetti nazionali, tra cui quelli che ricevono il sostegno del Fondo sociale europeo (Fse), al fine di istituire o attuare dispositivi di garanzia per i giovani, come la riforma delle istituzioni e dei servizi competenti. Dei fondi previsti, 3 miliardi di euro proverrebbero da una linea di bilancio specifica per l´occupazione giovanile e almeno altri 3 miliardi dal Fondo sociale europeo. Date le attuali difficoltà di bilancio degli Stati membri dovute alla crisi economica, solo il contributo del Fondo sociale europeo sarebbe da integrare, da parte dagli Stati membri, con un proprio contributo finanziario. Contesto I giovani sono stati particolarmente colpiti dalla crisi economica. Nel gennaio 2013, il tasso di disoccupazione giovanile nell´Ue era del 23,6%, più del doppio di quello delle altre fasce di età. Nell´ue 7,5 milioni di giovani europei, di età compresa tra i 15 e i 24 anni, sono disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (Neet). In alcune zone la disoccupazione giovanile è particolarmente forte. Non si tratta di un problema che riguarda solamente le persone direttamente colpite, ma di una minaccia grave per la coesione sociale dell´Ue, che potrebbe anche avere ripercussioni negative sul potenziale economico e sulla competitività dell´Europa. Per affrontare i livelli inaccettabilmente elevati di disoccupazione giovanile, la Commissione ha adottato il 5 dicembre 2012 il pacchetto per l´occupazione giovanile. Esso comprende una proposta di raccomandazione del Consiglio sull´istituzione di una garanzia per i giovani, avvia la seconda fase di consultazione delle parti sociali su un quadro di qualità per i tirocini, annuncia un´alleanza europea per l´apprendistato e illustra i modi per ridurre gli ostacoli alla mobilità giovanile. La creazione di posti di lavoro per i giovani è un obiettivo chiave della politica di coesione perseguito sia dal Fondo europeo di sviluppo regionale che dal Fondo sociale europeo. Il Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013 ha deciso di muovere un ulteriore passo in avanti nella lotta contro la disoccupazione giovanile proponendo l´iniziativa per l´occupazione giovanile. Per maggiori informazioni Pacchetto per l´occupazione giovanile Memo: Memo/12/938 Discorso: Discorso/12/910 Video: http://ec.Europa.eu/social/main.jsp?catid=1036&langid=en&videosid=2619&vl=it&furthervideos=yes  Notizie sul sito web della Dg Occupazione: http://ec.Europa.eu/social/main.jsp?catid=89&langid=it  Pagina sull´occupazione giovanile: http://ec.Europa.eu/social/youthemployment    
   
   
PROPOSTE PER LA CREAZIONE DI FONDI EUROPEI PER IL CAPITALE DI RISCHIO E LE IMPRESE SOCIALI  
 
Bruxelles, 13 marzo 2013 - "Accolgo con estremo favore il voto del Parlamento europeo sulle nostre proposte per creare a livello europeo dei fondi di capitale di rischio e per le imprese sociali. Queste nuove iniziative dell´Ue aumenteranno le opportunità per start-up innovative o le imprese sociali a ricercare capitale. Ad un anno dalla riunione dei Capi di Stato e di governo il 1 ° marzo 2012, in cui l´importanza di ´creare un efficace regime comunitario dei capitali di rischio tra cui un passaporto europeo´ stato sottolineato, il voto di oggi non poteva arrivare in un momento migliore, pochi giorni prima di primavera Consiglio europeo. Meglio i finanziamenti per le piccole imprese è fondamentale per l´economia europea, ed è ora ai gestori di fondi intraprendenti per cogliere le nuove opportunità, come una questione di urgenza ". Sfondo Le nuove regole sui fondi europei di Venture Capital e Fondi europei di imprenditorialità sociale creare un passaporto speciale dell´Unione europea per tutti gli operatori che investono in start-up delle Pmi e delle imprese sociali. Questi ultimi sono un fattore chiave per la crescita in Europa, ma, dal momento che l´inizio della crisi finanziaria, hanno dovuto affrontare un deficit di finanziamento in aumento. Le Pmi contribuiscono più della metà del valore aggiunto totale dell´economia ´reale´ e hanno fornito l´80% di tutti i nuovi posti di lavoro che l´Europa creati nel corso degli ultimi cinque anni. Imprese sociali rappresentano il 10% di tutte le imprese europee e danno lavoro a oltre 11 milioni di lavoratori retribuiti. Da quando la crisi finanziaria del 2008, le Pmi, in particolare quelle nelle prime fasi del loro sviluppo, hanno lottato per ottenere l´accesso al tipo di finanziamenti di cui hanno bisogno per crescere e prosperare. Nel mese di dicembre 2011, la Commissione ha proposto due nuove a livello europeo meccanismi di finanziamento per facilitare il recupero transfrontaliero dei del capitale circolante che avvantaggia i fondi di investimento privati ​​specializzati in Pmi e le imprese sociali (cfr. Ip/11/1513 e Memo/11/880 , e Ip/11/1512 e Memo/11/881 ). Le proposte prevedono uno schema semplice: una volta che una serie di requisiti è soddisfatto, gestori del fondo possono commercializzare i loro fondi in tutta l´Ue, tagliando attraverso le norme vigenti in materia di "collocamento privato" che sono diversi in ogni Stato membro. Due etichette di fondi nuovi sono stati creati, uno per i fondi di capitale di rischio che investono in piccole e medie imprese non quotate (Euveca), l´altra per i fondi che investono in imprese sociali (Eusef). Il mercato del Venture Capital in Europa rimane relativamente piccolo rispetto a quello degli Stati Uniti. I fondi raccolti annuali negli Stati Uniti sono stati spesso più di cinque volte quello dell´Ue. Dove Siamo fondi di venture capital investito circa 4 milioni di euro in media ogni azienda, i fondi europei non poteva che raccogliere 2.000.000 € in media per azienda. Fondi finalizzati al business sociale sono relativamente nuovi, e ancora più piccolo. Secondo le nuove regole, i gestori dei fondi dovrà iscriversi presso l´autorità competente del loro Stato membro d´origine, ma poi sarà in grado di commercializzare il proprio capitale di rischio e fondi di imprenditoria sociale in tutta l´Unione europea. Possono colpire sia gli investitori istituzionali o investitori al dettaglio che sono disposti o in grado di investire più di 100 000 euro. I gestori dei fondi non è necessario registrarsi e ottenere l´approvazione alla commercializzazione in ogni Stato membro. Le regole di assicurarsi che i fondi si concentrano almeno il 70% del capitale che sollevano su partecipazioni in piccole e medie imprese non quotate o su supporto equity o debito per le imprese sociali. I prossimi passi Dopo il voto del Parlamento europeo, il Consiglio dovrebbe adottare entrambi i regolamenti il ​​21 marzo. Entrambi i regolamenti entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea, che è stimata essere prima dell´estate. Maggiori informazioni http://ec.Europa.eu/internal_market/investment/social_investment_funds_en.htm  http://ec.Europa.eu/internal_market/investment/venture_capital_en.htm    
   
   
ZAIA RICEVE CONSOLE GENERALE DELLA CINA A MILANO  
 
Venezia, 13 marzo 2013 - Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha ricevuto ieri a Palazzo Balbi il Console Generale cinese a Milano Sig.ra Liang Hui. Tra i temi in discussione l’integrazione degli immigrati cinesi in Veneto ed un richiamo alla necessità di una sempre maggiore cooperazione per il rispetto della legalità in campo economico e per un dialogo in campo culturale. I cinesi oggi legalmente residenti in Veneto sono circa 30 mila, gestiscono circa 7000 aziende e sono organizzati in associazioni come l’Associazione dei Commercianti cinesi in Veneto, fondata nel 1996 a Padova. Il Veneto è oggi una punta di eccellenza nei rapporti culturali con la Cina grazie a Ca Foscari (il principale centro di studio del cinese in Italia e sede di un istruito Culturale Confucio) ed agli storici legami della Regione con le Provincie di Hebei (1987), Jangsu (1998), Quingdao (2005) e con Hong Kong (2010). La Regione ha anche cofinanziato il film “Io sono Lì” del regista veneziano Andrea Segre, prodotto a Padova e girato a Chioggia sul tema dell’immigrazione cinese. Il film, vincitore del Premio Lux 2012, sarà presentato lunedì 18 marzo a Bruxelles all’Istituto Italiano di Cultura d’intesa con Casa Veneto Bruxelles.  
   
   
AL VIA NUOVA STAGIONE DI RAPPORTI ECONOMICI E COMMERCIALI TRA EMILIA-ROMAGNA E VIETNAM. SOTTOSCRITTI DA AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA SOCIALISTA DEL VIETNAM IN ITALIA, REGIONE EMILIA-ROMAGNA E UNIONCAMERE UNA DICHIARAZIONE DI INTENTI E UN MEMORANDUM.  
 
Bologna, 13 marzo 2013 – L’emilia-romagna apre una nuova stagione di investimenti, di cooperazione economica, di attività commerciali ed anche di formazione professionale con il Vietnam. Il panorama imprenditoriale regionale, infatti, sta guardando al Paese asiatico con cui allacciare contatti e collaborazioni sempre più frequenti e stabili. La Regione ha inserito il Paese asiatico, infatti, tra i Paesi target del nuovo programma promozionale 2013. Ieri sono stati firmati da Ambasciata della Repubblica Socialista del Vietnam in Italia, Regione e Unioncamere Emilia-romagna una dichiarazione di intenti e un memorandum operativo che aprono un percorso. A sottoscrivere gli accordi l’Ambasciatore della Repubblica Socialista del Vietnam in Italia Hoang Long Nguyen, Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-romagna, Patrizio Bianchi assessore regionale Università e ricerca ed il presidente di Unioncamere Emilia-romagna Carlo Alberto Roncarati. L’italia è stato uno dei primi Paesi a riconoscere la Repubblica del Vietnam, e nel 2013 si celebra il quarantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. L’iniziativa si inserisce quindi nell’ambito di un contesto più ampio di collaborazione tra il sistema Emilia-romagna e il Vietnam che prevede iniziative a carattere commerciale, istituzionale e di cultura tra cui la “Settimana culturale del Vietnam” a Bologna: dal 3 al 11 maggio, nella Sala Ercole di Palazzo d’Accursio sarà ospitata una mostra per celebrare i 40 anni di cooperazione ed amicizia tra il Vietnam e l’Italia. «Per il sistema socio-economico ed imprenditoriale dell’Emilia-romagna - ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli - il Vietnam è un Paese in forte espansione e con una collocazione strategica nei mercati internazionali, che offre crescenti opportunità di sviluppo e scambi commerciali. Non a caso, il nuovo programma per l’internazionalizzazione 2013 lo ha inserito tra i target principali dell’azione regionale. Oggi si compie un ulteriore passo in avanti, che interessa in particolare le piccole e medie imprese emiliano-romagnole, soprattutto quelle impegnate nei comparti della meccanica avanzata». Nella dichiarazione d’intenti, la Regione Emilia-romagna e la Repubblica Socialista del Vietnam hanno riconosciuto “un potenziale per la collaborazione allo sviluppo di attività che promuovano gli investimenti, la cooperazione economica e le attività commerciali congiuntamente gestite, con una particolare enfasi sulle piccole e medie imprese di entrambi i territori”. Per queste ragioni c’è “un interesse condiviso a sviluppare una piattaforma comune per promuovere il trasferimento di tecnologie e la collaborazione in attività di ricerca e sviluppo” in maniera particolare, anche se non solo, nella filiera della meccanica avanzata”. L’ambasciatore vietnamita Hoang Long Nguyen ha evidenziato che tra «Vietnam ed Emilia-romagna c’è un rapporto speciale, non da allacciare ma da rafforzare puntando principalmente sulla formazione professionale e sulle tecnologia di qualità». Unioncamere Emilia-romagna e l’Ambasciata della Repubblica Socialista del Vietnam in Italia hanno siglato, un Memorandum of Understanding che prevede, sempre a servizio delle piccole e medie imprese emiliano romagnole, l’attivazione di un “Desk Vietnam” per tre mesi a Bologna, dall’ 8 maggio al 31 luglio 2013, nella sede di Unioncamere gestito da un esperto vietnamita. Il Desk Vietnamnel continente asiatico. Rappresenterà un punto stabile a disposizione delle aziende regionali interessate a potenziare i rapporti commerciali e di conoscenza con il Vietnam, al fine di cogliere le opportunità offerte dallo sviluppo di un nuovo mercato strategico per la diffusione dei prodotti emiliano-romagnoli. «L’attivazione del Desk Vietnam - sostiene il presidente di Unioncamere Emilia-romagna, Carlo Alberto Roncarati - si inserisce nel contesto delle iniziative del sistema camerale, che a livello territoriale collabora con la Regione per accompagnare le imprese dell’Emilia-romagna nei mercati emergenti. L’iniziativa risulta inoltre coerente con l’impostazione della nuova rete World pass, presentata congiuntamente a Roma nelle scorse settimane dal Ministero dello Sviluppo economico, dall’Unioncamere e dall’Agenzia Ice. Gli sportelli per l’internazionalizzazione World Pass consentiranno di offrire alle imprese, in raccordo con la Cabina di regia nazionale e con le associazioni di rappresentanza delle imprese, un punto di riferimento più efficiente e coordinato per affrontare le sfide dell’export». Per quanto attiene il valore dell’interscambio commerciale tra Emilia-romagna e Vietnam, nel 2011, l’import ha raggiunto quasi 139 milioni e 631 mila euro (soprattutto prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori per quasi 35,5 milioni di euro) e un import di oltre 102,2 milioni di euro (soprattutto macchinari ed apparecchi meccanici, circa 42 milioni di euro). Tra il 2010 e il 2011 l’export Emilia-romagna e Vietnam è cresciuto del 17%, mentre l’import ha fatto segnare un più 41%. Tra le imprese emiliano romagnole che già operano in Vietnam ci sono: Bonfiglioli, Datalogic, Embassy Freight, Gt Lines, Oltremare, System Group, Cir Food, Wam Group, Sacmi e Cae.  
   
   
INCONTRA TOSCANA E AZERBAIGIAN  
 
Firenze, 13 marzo 2013 – Un paesaggio di straordinaria bellezza, una grande tradizione artistica e culturale ed un’importante rete commerciale e manifatturiera: queste le caratteristiche che accomunano Toscana ed Azerbaigian e che potranno essere la base sulla quale sviluppare, in un prossimo futuro, rapporti di reciproca conoscenza e collaborazione. Ieri mattina l’ambasciatore azero Vaqif Sadýqov ha incontrato la vicepresidente della Toscana Stella Targetti, alla quale ha illustrato il fitto programma di iniziative che la Repubblica Azera, anche attraverso la Fondazione Heydar Aliyev (organizzazione non governativa finalizzata alla protezione del patrimonio culturale nazionale ed estero, presideuta dalla first lady Mehirban Aliyeva), sta portando avanti in Italia. Tra le iniziative già promosse e realizzate in collaborazione con la Repubblica dell’Azerbaigian ci sono numerose mostre ed altri eventi culturali, tra cui il restauro di 5 busti, un eram e 23 rilievi lapidei dei Musei Capitolini a Roma, finanziato dalla Fondazione Aliyev con 110mila euro. “Siamo lieti della visita dell’ambasciatore e della volontà dimostrata dalla Repubblica Azera di stringere rapporti di collaborazione con la nostra Regione – ha detto la vicepresidente Targetti – L’azerbaigian è un Paese che ha una notevole importanza economica e del quale l’Italia è un buon cliente. Ci sono concrete possibilità che anche la Repubblica Azera possa diventare un buon cliente dei prodotti italiani, potenziando scambi già adesso attivi nei settori della moda e della meccanica. Saremo felici di inizare una relazione di scambi culturali, sulla quale proseguire con una progettualità comune”. In Toscana il primo evento realizzato in collaborazione con la Republica Azera sarà un concerto, con musica sinfonica e balletto, che si terrà al Teatro della Pergola nel mese di aprile. Da questo primo passo potranno svilupparsi ulteriori rapporti di collaborazione internazionale nei settori dell’arte e della cultura, ma anche rapporti turistici e commerciali. Vaqif Sadýqov è ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Repubblica Italiana, la Repubblica di Malta e la Repubblica di San Marino. E’ anche Rappresentante permanente dell’Azerbaigian presso Fao, Wfp ed Ifad con sede a Roma. Nel corso della sua lunga carriera diplomatica ha partecipato a numerosi negoziati ed eventi internazionali in materia di gestione dei conflitti, questioni politico-militari, della sicurezza regionale e di controllo su armi convenzionali. E’ stato vice ministro degli affari esteri dal giugno 2004 all’ottobre 2010. In questo ruolo ha gestito le relazioni generali con l’Unesco e con l’Organizzazione della Conferenza Islamica, si è occupato di diplomazia pubblica e di questioni correlate al dialogo interculturale.  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER HA RICEVUTO IL CONSOLE GENERALE FRANCESE A MILANO, JOEL MEYER  
 
Bolzano, 13 marzo 2013 - Il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ha ricevuto ieri a Palazzo Widmann il console generale francese a Milano, Joel Meyer, che ricopre questo incarico dall´agosto 2010. Nel corso del cordiale colloquio il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ha informato il console francese in merito alla situazione politica ed economica in Alto Adige. Il diplomatico si è dimostrato particolarmente interessato riguardo alla storia dell´autonomia altoatesina ed alle sue ripercussioni sulla convivenza dei diversi gruppi linguistici provinciali.  
   
   
ZINGARETTI PROCLAMATO PRESIDENTE REGIONE LAZIO  
 
Roma, 13 marzo 2013 - Nicola Zingaretti è ufficialmente il nuovo presidente della Regione Lazio. La proclamazione è avvenuta nel pomeriggio di ieri presso la Corte d´Appello di Roma.  
   
   
LOMBARDIA: GIOVEDÌ L’ASSESSORE SALVEMINI APRE IL SUO UFFICIO AI CITTADINI  
 
Milano, 13 marzo 2013 - Un Assessorato ´trasparente´ e aperto ai cittadini, veri proprietari della cosa pubblica. E´ questo l´obiettivo dell´iniziativa dell´assessore all´Ambiente, Energia e Sistemi verdi, Leonardo Salvemini che, giovedì prossimo 14 marzo, aprirà le porte del suo Assessorato a tutti i cittadini che vorranno visitarlo e partecipare alle riunioni. "Noi assessori siamo solo dei gestori temporanei - spiega Salvemini - mentre i veri proprietari e nostri datori di lavoro sono i cittadini. E´ per questo che ho deciso di aprire loro le porte senza filtri, per dare un segnale chiaro di trasparenza delle istituzioni e di partecipazione dei cittadini". Sono previsti due momenti di incontro, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, per permettere al maggior numero di persone di partecipare all´iniziativa. "Mi auguro di aver servito con competenza e impegno in questo difficile incarico - prosegue Salvemini - e mi piacerebbe che tutti vedessero di cosa è fatto il lavoro di un amministratore, come si svolge una giornata tipo, che riunioni si fanno, come ci si relaziona con le Direzioni Generali e tutti gli altri aspetti della giornata lavorativa". "Sarà anche l´occasione - conclude l´assessore - per dare a tutti un segnale di cosa è stato fatto e dei problemi che sono ancora sul tavolo e per raccogliere direttamente dai cittadini suggerimenti e proposte di cui faremo tesoro". - L´appuntamento è dunque per giovedì 14 marzo alle 10 e alle 17 presso l´ingresso N1 di Palazzo Lombardia (piazza Città di Lombardia, 1 - Milano). I cittadini saranno poi accompagnati presso gli uffici dell´Assessorato. - E´ necessario prenotarsi mandando una mail a leonardo_salvemini@regione.Lombardia.it  o telefonando ai numeri 02.6765.4705 o 02.6765.3432.  
   
   
TOSCANA, IL PRESIDENTE ROSSI FIRMERÀ GIOVEDÌ I DECRETI DI NOMINA DEI NUOVI ASSESSORI  
 
Firenze, 13 marzo 2013 – Il presidente della Regione Enrico Rossi firmerà giovedì mattina i decreti di nomina dei nuovi assessori regionali: si tratta di Vittorio Bugli e Vincenzo Ceccarelli. I decreti saranno esecutivi a partire dal prossimo lunedì 18 marzo. I due neoassessori subentreranno a Riccardo Nencini e a Luca Ceccobao. Vittorio Bugli avrà le deleghe lasciate dall’assessore Nencini, ovvero bilancio finanza e tributi, rapporti istituzionali, partecipazione, diritti, cooperazione internazionale, politiche per la montagna. A queste si aggiungerà una nuova delega di assessore alla Presidenza. Vincenzo Ceccarelli avrà le deleghe a mobilità e infrastrutture, logistica e trasporti.  
   
   
FVG: PRESIDENTE REGIONE PER BLOCCO SPESE RAPPRESENTANZA GRUPPI  
 
Trieste, 13 marzo 2013 - Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, come già anticipato nelle scorse settimane, ha deciso di portare alla votazione in aula il blocco delle spese di rappresentanza dei gruppi consiliari. Ha quindi incaricato i propri uffici di predisporre un emendamento alla legge ´omnibus´, che sarà esaminata dal Consiglio regionale nella prossima seduta.  
   
   
ZONA FRANCA SARDEGNA, CAPPELLACCI SCRIVE A MONTI E TAJANI"  
 
Cagliari, 13 Marzo 2013 - Come preannunciato, il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha scritto al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, per sensibilizzare il capo del Governo sul tema della zona franca in vista del vertice europeo del 14 Marzo. "La modifica del nuovo codice doganale comunitario - osserva Cappellacci nella lettera, dopo aver illustrato le iniziative della Sardegna - è parte integrante della più ampia vertenza che la Regione sta portando avanti per l’effettivo riconoscimento della condizione insulare, dei gravi svantaggi permanenti in termini di maggiori costi rispetto ad altri territori nazionali ed europei, ulteriormente acuiti dalla grave e perdurante crisi che colpisce il nostro apparato produttivo". Cappellacci chiede al presidente del Consiglio "un qualificato intervento che richiami l’attenzione dei massimi vertici comunitari sul tema del rispetto dei principi sanciti dall’art. 174 del Trattato di Lisbona finalizzato a promuovere uno sviluppo armonioso dell´insieme dell´Unione realizzando il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale e riducendo il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite". Il Presidente sollecita, inoltre, un’iniziativa per favorire un incontro urgente di approfondimento ed un confronto tecnico con gli uffici della Commissione europea competente in materia di codice doganale. Il presidente della Regione si è rivolto nuovamente anche agli organismi europei ed in particolare al Commissario Tajani, al quale con una missiva chiede un intervento per meglio rappresentare al Commissario Šemeta - al quale il presidente Cappellacci ha scritto nelle scorse settimane - le esigenze della Sardegna e poter quindi organizzare, quanto prima, l’incontro richiesto.  
   
   
PUGLIA A FORUM AMBROSETTI: "RICERCA E INNOVAZIONE PER POLITICA INDUSTRIALE"  
 
Bari, 13 marzo 2013 - Investimenti privati, oltre che pubblici, per ricerca e innovazione ma anche una politica industriale nazionale che metta al centro il Sud. È quanto proposto dalla vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone nel corso del forum “Osservatorio Puglia. Industria e finanza per il rilancio dell’economia regionale”, che si è svolto l’ 11 marzo a Bari. Occorre potenziare la volontà di fare ricerca e innovazione da parte delle imprese – ha spiegato – ma non bastano le sole risorse pubbliche. È necessario che scatti la molla delle sinergie. Le risorse devono far parte di una strategia comune che metta il Sud al centro dell’attenzione e in modo coerente rispetto alle politiche europee”. “In Puglia – ha detto - abbiamo approvato investimenti per oltre 3 miliardi di euro grazie ad incentivi dalla dotazione di oltre 2 miliardi di euro. Il Sole 24 Ore ci dice che siamo la Regione che, da sola, nel 2012 ha erogato alle imprese il 27% dei fondi stanziati complessivamente da tutte le regioni italiane. Per il credito alle imprese abbiamo sostenuto le garanzie dei Cofidi per investimenti che valgono 1,26 miliardi di euro”. Questo significa – ha aggiunto la vicepresidente – che in Puglia non mancano né gli incentivi né il credito alle imprese. Il punto è riuscire a trovare investitori che siano disposti ad usare queste risorse per ricerca e innovazione. È questa la sfida. Noi siamo pronti ad aprire un tavolo, mettendo insieme tutti i soggetti che possono contribuire a realizzare un fondo pubblico-privato che agevoli le imprese negli investimenti in ricerca e innovazione. Investimenti che devono riguardare non solo i settori innovativi ma anche quelli maturi”. Tuttavia – ha continuato – gli incentivi regionali e pubblici in generale rappresentano solo un tassello della politica industriale: sono necessarie anche le infrastrutture e i trasporti. Alla Puglia sono state tolte le corse notturne dei tremi, mentre per anni si è parlato di investire miliardi per lo stretto di Messina. Occorre anche la liquidità per le imprese. La critica più forte alle istituzioni pubbliche riguarda proprio i pagamenti alle aziende. Siamo di fronte a politiche contraddittorie: da un lato l’Unione Europea ci spinge ad erogare i pagamenti, dall’altro la stessa ci impone il restringimento della spesa attraverso il rispetto del patto di stabilità. Questo è uno dei problemi per il quale le imprese chiudono”. La vicepresidente ha poi accennato alle politiche regionali che hanno fatto sì che alcune multinazionali non lasciassero la Puglia. “Bosch e Getrag – ha detto - volevano andare via nel 2009 come vuole fare oggi Bridgestone. Sono rimaste grazie agli incentivi regionali. Porsche viene ad investire nel Salento. Investe perché Bosch e Getrag hanno parlato bene della Puglia per l’affidabilità del sistema”. “Questo vuol dire – ha concluso - che c’è oggettivamente la possibilità di crescere in Puglia, ma occorre una politica industriale nazionale. Sono indispensabili piani veri per affrontare la crisi, altrimenti è solo una fatica di Sisifo”.  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA: VIA LIBERA DELL´ASSEMBLEA LEGISLATIVA AL REFERENDUM PER LA FUSIONE DEI COMUNI DI SAVIGNANO SUL RUBICONE E SAN MAURO PASCOLI. UN´OPPORTUNITÀ PER I CITTADINI  
 
 Bologna, 13 marzo 2013 – Via libera della Regione al referendum consultativo per la fusione dei Comuni di Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli. “Le fusioni rappresentano una speranza per le nostre comunità martoriate dalla crisi, sono una chance per dare risposte ai cittadini - sottolinea Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione Emilia-romagna - che chiedono investimenti, lavoro e servizi: è la via per rafforzare le nostre comunità, avere una seria alternativa al declino e poter fare di più con meno risorse”. Il nuovo Comune unico del Rubicone conterebbe quasi 30 mila abitanti e nei primi 15 anni di vita riceverebbe contributi straordinari statali e regionali pari a 15 milioni di euro. I benefici di cui potrebbe godere riguardano, inoltre, l’esenzione dai vincoli del patto di stabilità per i primi due anni di vita, un maggiore risparmio nei costi di gestione e, in sostanza, un’aumentata attrattività del territorio per gli investimenti privati.  
   
   
INCONTRO SU NUOVO REGIME CONTROLLI IN REGIONI BASILICATA ED ENTI LOCALI GIORNATA DI STUDIO SU NUOVO RUOLO DELLA CORTE DEI CONTI, SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI E PREDISPOSIZIONE DEL REGOLAMENTO, REGOLARITÀ AMMINISTRATIVA E CONTABILE  
 
Potenza, 13 marzo 2013 - Si svolgerà giovedì 14 marzo a Sant’arcangelo, nella Sala Polifunzionale di viale Europa, la giornata di studio “Il nuovo regime dei controlli nelle Regioni e negli Enti Locali dopo la legge 213/2012”, promossa e organizzata dall’Ufficio Autonomie Locali e Decentramento Amministrativo del Dipartimento Presidenza Giunta della Regione Basilicata. L’incontro formativo rivolto al personale degli Enti locali si occuperà di alcune tematiche, e relative normative di riferimento, di grande attualità ed interesse per l’azione amministrativa locale. I relatori: Ernesto Gargano, consigliere della Corte dei Conti – sezione Giurisdizionale della Basilicata; Domenico Maglietta, esperto problematiche Enti Locali; Pasquale Monea, esperto de “Il Sole 24 Ore” e dirigente dell’Ufficio Autonomie Locali e Decentramento Amministrativo della Regione Basilicata; Giuseppe Teti, magistrato della Corte dei Conti – sezione Controllo della Basilicata, parleranno, in particolare, di: nuovo ruolo della Corte dei Conti, gli ambiti di accertamento e le misure sanzionatorie; i vincoli di finanza pubblica e la loro violazione, violazione del Patto, elusione del Patto, comportamenti che preludono al dissesto, accertamento della violazione del Patto di stabilità e le conseguenze pratiche, la possibilità di sollevare la questione di legittimità costituzionale avanti la Corte in sede di controllo; il “nuovo” sistema dei controlli interni e la predisposizione del regolamento, il contro sugli equilibri finanziari, l’attività di controllo da parte dei responsabili dei servizi e l’attività di coordinamento e vigilanza del responsabile del servizio finanziario; la regolarità amministrativa e contabile, il controllo strategico, la modifica dei controlli interni, i rapporti tra controllo e giurisdizione.  
   
   
VALLE D’AOSTA: PRESENTATE AI SINDACI LE STRATEGIE REGIONALI PER LO SVILUPPO  
 
Aosta, 13 marzo 2013 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha illustrato nel pomeriggio di, martedì 12 marzo, ai sindaci valdostani riuniti nell’Assemblea del Cpel la Strategia Vda, che riunisce le linee di indirizzo degli interventi sui quali la Valle d’Aosta lavorerà nel periodo 2014-2020, che fanno parte della Politica regionale di sviluppo legata ai cofinanziamenti dei Fondi europei e statali. «La strategia di sviluppo della Valle d’Aosta deve trovare il giusto equilibro tra la continuità delle misure già attuate nell’attuale periodo – ha sottolineato il Presidente della Regione - e una serie di approcci innovativi, volti in particolare ad affrontare il nuovo contesto originato dalla crisi economica e finanziaria, utilizzando al meglio le risorse pubbliche di cui è prevista la diminuzione. La Valle d’Aosta deve quindi puntare all’eccellenza per darsi obiettivi ambiziosi, ma alla propria portata. E, in particolare, l’ambizione deve essere quella di diventare una regione di riferimento, a livello europeo, in termini di sviluppo sostenibile». Tra gli aspetti di continuità, cui ha fatto cenno il Presidente Rollandin, nella strategia regionale vengono evidenziati, in positivo, l´attrattività del territorio, soprattutto a fini turistici, e l´abbondanza delle risorse energetiche, specialmente nel settore idroelettrico; mentre la difficoltà dell’accessibilità, legata al sistema regionale dei trasporti, rappresentano, invece, il principale svantaggio strutturale cui far fronte. «La crisi e le sue molteplici conseguenze non saranno limitate al periodo in corso – ha aggiunto Rollandin - e richiederanno una presa di coscienza urgente, da parte di tutti gli attori coinvolti, al fine di permettere un cambiamento culturale. La Valle d´Aosta è stata finora largamente protetta dagli effetti della crisi, poiché le risorse proprie della Regione, il peso del settore pubblico nell´economia e la ricchezza relativa delle famiglie hanno svolto un ruolo considerevole di ammortizzatore. Tuttavia, questa situazione di favore non ha fatto emergere la necessità di fare impresa, di innovare e di lavorare insieme, ritardando così l’indispensabile cambiamento culturale. E’ quindi urgente adeguare non solo l’azione pubblica, ma anche il comportamento dei soggetti privati». Strategia Vda 2020 si articolerà su quattro assi. Il primo è rivolto all’eccellenza nel settore del turismo che deve avere un legame imprescindibile con il territorio e deve puntare al miglioramento della mobilità. Il secondo asse si articola attorno alla promozione dell’innovazione nelle imprese di tutti i settori, allo sviluppo della banda larga e dei relativi servizi e al proseguimento degli interventi nel settore dell’energia. Mentre aumentare il valore aggiunto dell’agricoltura è la tematica del terzo asse. La formazione, chiave del cambiamento culturale ed elemento base su cui fondare gli interventi di sviluppo, è il quarto asse. Asse trasversale anche a tutti gli altri tre della nuova piattaforma di interventi per i prossimi sei anni, per la quale la Valle d’Aosta spera di poter contare su una disponibilità finanziaria intorno a 350 milioni di euro per l’insieme dei programmi regionali.  
   
   
MARCHE: FORNERO E LUCHETTI FIRMANO L’ACCORDO PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA. ANTICIPO DI 15 MILIONI.  
 
Ancona, 13 marzo 2013 - Il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero ha sottoscritto con l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti l’accordo per l’applicazione degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2013. Un atto che in termini amministrativi precede l’assegnazione effettiva delle risorse statali che ammontano per le Marche a 15 milioni di euro e che avviene con decreto interministeriale con il Ministero dell’Economia. “ La firma dell’accordo – spiega Luchetti con particolare soddisfazione – è sostanziale in questa fase perché ci consente di dare concretezza all’intesa istituzionale già firmata a metà gennaio con le parti sociali del territorio e continuare così a sostenere il reddito di lavoratori in difficoltà e delle loro famiglie . Il Ministro Fornero – informa l’assessore- ha già firmato anche il decreto interministeriale di assegnazione dei fondi statali che ora sta attendendo solo la firma del Ministro Grilli per concludere l’iter al più presto. Certo i 15 milioni di euro destinati alle Marche che serviranno per la cassa integrazione in deroga e la mobilità di lavoratori di aziende in crisi che non fruiscono degli strumenti ordinari, sono per ora una quota di anticipazione dello stanziamento complessivo, che è stato integrato con le risorse previste dalla legge di stabilità 2013 e assegnate alle Regioni. Siamo consapevoli tuttavia che il momento di grave difficoltà comporta la necessità di reperire ulteriori risorse da destinare alle crisi aziendali. Ed è per questo che insieme agli altri assessori regionali siamo impegnati per mettere a punto una strategia comune di intervento per l’assegnazione di nuovi fondi statali.” Secondo l’intesa istituzionale territoriale la Cassa Integrazione in deroga sarà applicata per un massimo di 1038 ore annue per dipendente e la mobilità in deroga è stata modulata sulla base delle recenti riforme del lavoro. Per maggiori informazioni sulle procedure da seguire la Regione Marche ha messo a disposizione un numero verde 800 155 085 e una casella di posta infoanticrisifse@regione.Marche.it    
   
   
“FUSIONI AVANTI TUTTA” AD APRILE I REFERENDUM IN 14 COMUNI TOSCANI. SE LE URNE CONFERMERANNO GLI ACCORPAMENTI, SI POTRANNO RISPARMIARE CIRCA 500.000 EURO ALL’ANNO  
 
Firenze, 13 marzo 2013 - Sono 14 i Comuni toscani (come da cartina allegata) che il 21 e il 22 aprile sono chiamati al referendum per la fusione dei Comuni. Quattro i nuovi enti che nasceranno: nel Valdarno fiorentino potrebbero diventare un unico Comune Figline e Incisa sotto il nome di Figline e Incisa Valdarno; nell’Aretino, Castelfranco di Sopra e Pian di Scò; in lucchesia Fabbriche di Vallico e Vergemoli diventeranno Fabbriche di Vergemoli; e il Comune dell’Isola d’Elba, che riunirà otto Comuni elbani ovvero Campo nell’Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Portoferraio, Porto Azzurro, Rio nell’Elba, Rio Marina. Se tutti questi referendum avranno esito positivo, si potrà avere un risparmio di circa 500.000 euro all’anno, stimati in maniera abbastanza approfondita, e anche una riduzione dei consigli comunali e un assottigliamento delle giunte. Per i consiglieri si parla di 130 seggi in meno, mentre 50 saranno gli assessori tagliati. Inoltre ai nuovi Comuni risultanti da fusione, secondo l’art. 64 della legge regionale 68/2011, andrà un contributo regionale fissato ad un massimo di 600.000 euro spalmati in 5 anni, oltre ad un contributo statale decennale. Ma la strada delle fusioni in Toscana non si ferma qui: sono, infatti, 16 i Comuni in attesa del parere regionale in merito alla fusione. Si tratta di Scarperia e San Piero a Sieve (Fi); Montemignaio e Castel San Niccolò (Ar); Crespina e Lorenzana (Pi); Gaiole in Chianti e Radda in Chianti (Si); Sillano e Giuncugnano (Lu); Aulla e Podenzana (Ms); e Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello Pistoiese (Pt). Proprio i quattro Comuni dell’appennino pistoiese rappresentano, al momento, l’unico caso di referendum proposto su iniziativa di singoli consiglieri regionali, ovvero Gian Luca Lazzeri e Antonio Gambetta Vianna, entrambi eletti nelle file della Lega nord.  
   
   
ROMA: "VERSO L´ARMONIZZAZIONE. LA RIFORMA CONTABILE DEGLI ENTI TERRITORIALI". SEMINARIO A PALAZZO VALENTINI  
 
Roma, 13 marzo 2013 - Giovedì 14 marzo, alle ore 9.30, a Palazzo Valentini – sede dell’Amministrazione provinciale – si terrà il seminario “Verso l’armonizzazione. La riforma contabile degli Enti Territoriali – D. Lgs. 118/2011”. La riforma dei sistemi contabili della Pubblica Amministrazione, avviata per gli Enti in sperimentazione già dal 1 gennaio 2012 e prevista a regime dal 1 gennaio 2014, rappresenta un cambiamento radicale nella programmazione e nella gestione dei bilanci delle amministrazioni locali. Al fine di facilitare il percorso di avvicinamento alla data del 1 gennaio 2014 la Provincia di Roma ha ritenuto opportuno organizzare uno specifico seminario, allo scopo di informare e formare i Responsabili dei Servizi Finanziari che per primi si troveranno a dover gestire il cambiamento. In allegato il programma del seminario – promosso dalla Provincia di Roma e dall’Unione delle Province d’Italia, in collaborazione con Gruppo Maggioli – cui parteciperanno autorevoli esperti nel settore della contabilità e della finanza pubblica. Per ulteriori informazioni e per comunicare la partecipazione all’evento: Renzo Ricci – r.Ricci@provincia.roma.it  tel. 06.6766.7484  
   
   
DA OGGI IL MASTER PER I REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI L´INIZIATIVA PROMOSSA DALL’UNIONE PROVINCE DELL’EMILIA ROMAGNA E DALL’ODCEC DI PARMA  
 
Parma, 13 marzo 2013 - Oggi prende il via il master dal titolo "Il revisore dei conti degli enti locali", alla sua prima edizione su Parma, organizzato da Upi (Unione Province dell´Emilia Romagna) e dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Parma. Le giornate formative hanno la finalità di perfezionare, approfondire ed aggiornare le competenze del revisore di un ente locale alle prese con una Pubblica Amministrazione le cui regole amministrative e contabili sono in continua mutazione. Gli organizzatori hanno voluto concentrare la loro attenzione su questo tema alla luce della riforma in merito alle nomine dei revisori che dispone che i revisori che prestano la loro opera all’interno degli enti locali siano scelti mediante estrazione, questo per garantire la totale trasparenza nella procedura di assegnazione dell’incarico. Il master risponde quindi alle esigenze formative necessarie per poter accedere agli albi prefettizi, secondo le nuove disposizioni normative che hanno modificato anche la modalità di riconoscimento della preparazione dei revisori richiedendo ora una preparazione testata e validata dal Ministero dell’interno. Le cinque giornate formative affrontano diversi temi di rilevanza, della responsabilità dei revisori dei conti fino a quello spinoso dei controlli, per passare poi alla rendicontazione e al bilancio. I relatori sono tra i massimi esperti del settore: interverranno Francesco Targia, magistrato della Corte dei Conti, Sezione centrale controllo preventivo di legittimità e sezioni riunite in sede di controllo Revisore dei Conti e Giudice tributario, Riccardo Patumi, magistrato della Corte dei Conti, sezione controllo dell’Emilia Romagna e Patrizia Ruffini, dottore commercialista. La prima lezione vedrà l’introduzione speciale di Vincenzo Bernazzoli, presidente della Provincia di Parma e presidente di Upi Emilia-romagna, e di Angelo Anedda, presidente dell’Odcec di Parma. Il master si terrà presso la sede della Provincia in Piazzale della Pace.  
   
   
BASILICATA: TRA I 170 E I 175MILA LUCANI A RISCHIO POVERTÀ LO SOTTOLINEA IL VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE COMMENTANDO IL RAPPORTO ISTAT E CNEL  
 
Potenza, 13 marzo 2013 - “Se la crisi nel Paese complessivamente sta mostrando tutti i limiti del sistema di welfare, secondo il rapporto dell’Istat e del Cnel, tra i 170 e i 175 mila lucani sono ‘a rischio povertà’ e tra i 130 e i 132 mila lucani ‘vivono in famiglie con grave deprivazione materiale’. Sono dati che richiedono una riflessione non formale e che avvertono che la famiglia non riesce più a svolgere il ruolo di ammortizzatore sociale a difesa dei più deboli: minori, giovani e anziani”. E’ quanto sostiene il vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Mattia (Pdl), sottolineando che “tra 2009 e 2011 la situazione si è deteriorata: la percentuale di persone che vivono in famiglie con grave deprivazione materiale in Basilicata è cresciuta dal 9,4% del 2009 al 24% del 2011 e la percentuale di persone a rischio di povertà è passata dal 25,5% del 2010 al 31,7% del 2011. Tutto ciò mentre la disuguaglianza del reddito (il rapporto tra il reddito posseduto dal 20% più ricco della popolazione e il 20% più povero) è salita. Ancora, il 9,5% degli uomini e il 10,5% delle donne della popolazione regionale vivono in famiglie dove nessun componente lavora o percepisce una pensione”. “Credo che limitarsi a discutere di riforma del Programma Copes (Cittadinanza Solidale) e quindi della proroga di qualche mese decisa dalla Giunta regionale a favore di 2.200 cittadini – continua Mattia – sia fortemente riduttivo specie alla luce del quadro tracciato dall’Istat e dal Cnel sull’indicatore definito di benessere sociale. Basti pensare che le persone che vivono nella nostra regione in situazioni di sovraffollamento abitativo, in abitazioni prive di alcuni servizi e con problemi strutturali, al 2011, è pari al 7,5%. Il nostro si caratterizza dunque come un Paese attraversato da ‘forti disuguaglianze sociali’ e incapace di offrire a tutti i giovani la possibilità di ‘un´istruzione adeguata’, dove ai forti divari territoriali si accompagnano sfiducia verso gli altri, aumento della povertà e qualità del lavoro in peggioramento per via della crisi”. “Risposte alle esigenze di vita quotidiana delle nostre popolazioni –conclude – sono perciò ancora più urgenti e necessarie”.  
   
   
LAVORO: NUOVE SELEZIONI RETE EURES (EUROPEAN EMPLOYMENT SERVICES)  
 
Roma, 13 marzo 2013 - Eures (European Employment Services) è una rete di cooperazione, informazione e orientamento sul mercato del lavoro promossa dalla Commissione Europea a cui partecipano oltre ai Servizi Pubblici per l’Impiego di tutti i Paesi Ue anche l’Islanda, la Norvegia, il Liechtenstein e la Svizzera. In Italia è coordinata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il Servizio Eures è rivolto a disoccupati, giovani in cerca di prima occupazione e occupati che intendano modificare la propria condizione attraverso una esperienza di lavoro all’estero ed anche alle imprese interessate a selezionare personale oltre il territorio nazionale. Lo scopo è favorire l’incontro domanda/offerta di lavoro, la mobilità territoriale e la libera circolazione dei lavoratori nei paesi che fanno parte dell’Unione Europea. In Evidenza La rete regionale Eures ricerca 100 giovani fotografi da inserire nei villaggi turistici in Italia, Spagna, Francia, Tunisia, Grecia, Messico, Rep. Dominicana e Guadalupe, per la stagione estiva 2013. Per ulteriori informazioni cliccare qui. Http://www.provincia.roma.it/sites/default/files/20130211programmazione%20_ilgruppo_digitale2013-roma.pdf  La rete Eures ricerca 100 giovani interessati a lavorare nei villaggi turistici in Italia per la stagione estiva 2013. Per ulteriori informazioni cliccare qui. Http://www.provincia.roma.it/sites/default/files/0130306programmazioneequipevacanze2013-roma.pdf  La rete Eures ricerca, per la società Wintour, 100 giovani interessati a lavorare nei villaggi turistici in Italia per la stagione estiva 2013. Per ulteriori informazioni cliccare qui. Http://www.provincia.roma.it/sites/default/files/20130312
programmazionewintour2013.pdf
 La rete Eures ricerca, per la società Itf (Independent teachers’ foundation) 740 candidati qualificati e motivati interessati ad effettuare una esperienza di lavoro durante la stagione estiva, come membri del team di assistenza ed animazione di gruppi di giovani in età scolare partecipanti a viaggi studio all’estero. Per ulteriori informazioni cliccare qui. Http://www.provincia.roma.it/sites/default/files/20130312
programmazioneitfaprile2013roma.pdf
 
 
   
   
SARDEGNA: GIOVEDÌ A BONORVA CONVEGNO DI CHIUSURA DELL´INTERVENTO "ANTICHI MESTIERI"  
 
Cagliari, 13 marzo 2013 - Giovedì 14 marzo 2013, dalle ore 10 alle ore 13, si terrà a Bonorva, presso il centro congressi "Casa per ferie San Salvatore da Horta", il convegno di chiusura dell´intervento formativo denominato "Antichi mestieri - Tzoccos de attalzu e de telalzu". L´incontro è organizzato dall´ente di formazione professionale Is.o.ge.a., che ha realizzato il corso con i fondi europei assegnati dall´Assessorato del Lavoro, nell´ambito del bando "Antichi mestieri". Obiettivo di quest´intervento è incrementare l´occupazione attraverso lo sviluppo di nuove professionalità e la promozione di microimprese artigiane nell´ambito dei mestieri tradizionali di qualità a rischio di estinzione. L´offerta formativa di Is.o.ge.a. È stata incentrata sulle figure professionali del tecnico della lavorazione artistica del ferro e altri metalli non nobili e del tecnico della tessitura tradizionale. Durante l´incontro conclusivo i corsisti e i maestri artigiani coinvolti racconteranno la loro esperienza. Saranno, inoltre, esposti i manufatti realizzati durante il percorso formativo.  
   
   
CONTRATTI DI SVILUPPO, IL CONSIGLIO DELLA BASILICATA APPROVA IL REGOLAMENTO  
 
 Potenza, 13 marzo 2013 - Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 18 voti favorevoli di Pd, Idv, Gruppo Misto, Udc, Sel, Pu e Psi ed 8 astensioni del Pdl) il Regolamento attuativo della legge regionale n. 20/2012 per la promozione dei contratti di rete e dei contratti di sviluppo a valenza regionale. I contratti di sviluppo potranno essere proposti da imprese di piccole, medie e grandi dimensioni o da consorzi di imprese. L’importo dei contratti di sviluppo dovrà essere non inferiore a quattro milioni di euro per l’industria e il turismo e a due milioni di euro per il commercio e l’artigianato. Il contributo concedibile, invece, a prescindere dalla forma di aiuto, non potrà superare i quattro milioni di euro per l’industria e il turismo e i due milioni di euro per il commercio e l’artigianato. La Giunta regionale, in relazione alle risorse disponibili e in coerenza con gli obiettivi stabiliti nei documenti programmatici adottati dalla Regione, con proprie deliberazioni approverà appositi avvisi con i quali individuerà, tra l’altro, la tipologia dei programmi di sviluppo da finanziare, l’intensità e la forma del contributo, i criteri di valutazione per l’accesso al finanziamento. Sempre a maggioranza, il Consiglio regionale ha inoltre approvato alcuni provvedimenti finanziari riguardanti gli enti sub regionali: con 16 voti favorevoli (Pd, Udc, Gruppo Misto, Sel, Pu, Psi), 7 voti contrari del Pdl e l’astensione di Navazio di Ial è stato approvato il disegno di legge sul bilancio preventivo dell’Apt per l’esercizio 2013; con 18 voti favorevoli (Pd, Idv, Udc, Gruppo Misto, Sel, Pu, Psi) e 9 voti contrario di Pdl e Ial è stato approvato un ddl che autorizza l’esercizio provvisorio del bilancio di previsione 2013 dell’Ardsu; con 17 voti favorevoli (Pd, Gruppo Misto, Sel, Pu, Psi, Udc), 7 voti contrari del Pdl e l’astensione di Navazio di Ial è stato approvato un ddl che autorizza l’esercizio provvisorio del bilancio di previsione 2013 dell’Arpab; con 17 voti favorevoli (Pd, Udc, Gruppo Misto, Sel, Pu, Psi), 7 voti contrari del Pdl e 2 astensioni di Mattia del Pdl e Navazio di Ial è stato approvato un ddl che autorizza l’esercizio provvisorio del bilancio di previsione 2013 dell’Arbea. Il Consiglio ha poi approvato due mozioni: la prima, all’unanimità, proposta da Romaniello (Sel) e sottoscritta da consiglieri di tutti i gruppi, con la quale si impegna la Giunta regionale “ad intraprendere tutte le azioni necessarie per riaprire un confronto con Poste Italiane al fine di ottenere al più presto la sospensione dei piano di chiusura e razionalizzazione degli uffici postali della Basilicata; a mettere in atto azioni di coordinamento con Anci e forze parlamentari al fine di rendere più razionale ed efficace l’azione di negoziazione con Poste Italiane e a valutare, in caso di mancato sbocco positivo del confronto, azioni di tipo legale finalizzate a contrastare anche sul piano giuridico l’attuazione di un piano di ridimensionamento di servizi di primaria importanza”; la seconda, approvata a maggioranza (con l’astensione dei consiglieri Rosa e Venezia del Pdl), proposta dal consigliere Napoli (Pdl) e sottoscritta da molti altri consiglieri di tutti i gruppi, riguarda invece la questione dei lavoratori socialmente utili non ancora stabilizzati, ed impegna “la Giunta regionale ad individuare, avvalendosi del conforto degli uffici della Funzione Pubblica, ogni utile soluzione che consenta al governo regionale di procedere alla stabilizzazione di coloro i quali risultano allo stato esclusi”. Con il documento i capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio regionale si impegnano inoltre a supportare il presidente della Giunta nelle interlocuzioni che verranno avviate. In apertura di seduta, durante l’attività ispettiva, i consiglieri Mattia e Pici hanno sollecitato un intervento del presidente della Regione De Filippo in merito agli sviluppi della situazione politica regionale. Partendo dalle dimissioni di alcuni assessori, Mattia ha parlato di “una situazione di paralisi dell’attività della Giunta, frutto di una maggioranza incapace di affrontare e risolvere i problemi sociali della Basilicata”, arrivando ad annunciare polemicamente che “il Pdl non parteciperà ai lavori del Consiglio regionale fino a quando De Filippo non avrà ricomposto l’organismo nella sua piena funzionalità”. Gli ha fatto eco Pici, chiedendo esplicitamente al presidente della Regione “di chiarire i tempi in cui intende completare la Giunta e come intende affrontare i problemi della Basilicata”. Successivamente, dopo una breve riunione della Conferenza dei capigruppo, il presidente De Filippo ha brevemente riferito in Aula sull’argomento, ricordando che le dimissioni degli assessori Mancusi e Mazzocco sono state recepite con formali decreti, mentre l’assessore Pittella ha rimesso il mandato in sede di discussione politica, ma in questo caso non è stato ancora emesso alcun decreto. “Nel frattempo – ha aggiunto il presidente – il governo regionale continua a seguire tutte le questioni, come è dimostrato dall’importante accordo raggiunto ieri sugli ammortizzatori sociali, che copre platee molto ampie a differenza di quanto accade in tutte le altre Regioni”. “Siamo in un tornante della vita pubblica ed istituzionale molto importante – ha concluso De Filippo – e riferirò prima possibile in Consiglio regionale gli sviluppi della situazione”.  
   
   
LAVORO: DIMINUSICE CASSA INTEGRAZIONE IN FVG MA SERVE PRUDENZA  
 
 Trieste, 13 marzo 2013 - Nel corso del mese di febbraio 2013 le ore di Cig autorizzate in Friuli Venezia Giulia sono state complessivamente 1.593.598, in diminuzione nel confronto congiunturale ma in leggera crescita rispetto al dato tendenziale. La diminuzione rispetto al mese di gennaio 2013 è stata dell´8,4%, corrispondente a circa 145mila ore, mentre La variazione tendenziale è stata del +6,0 in termini percentuali e di circa 90mila ore in valore assoluto. Le ore della cassa in deroga sono diminuite sia in termini tendenziali che in termini congiunturali, le ore della cassa ordinaria sono aumentate mentre le ore di cassa straordinaria sono cresciute in termini tendenziali ma diminuite in termini congiunturali. Nel dettaglio la Cigo è cresciuta del 72,6% a livello tendenziale e del 59,5% a livello congiunturale, la Cigs è cresciuta del 9,9% a livello tendenziale e diminuita del 28,0% a livello congiunturale; la cassa in deroga, infine, è diminuita rispettivamente dell´83,9% e del 54,3%. Si tratta di dati che, secondo l´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, sono incoraggianti da un punto di vista dell´analisi complessiva ma non sono molto significativi essendo riferiti ad un solo mese. La valutazione più attendibile è quindi rimandata al mese di aprile. La disamina a livello provinciale mette in luce sostanziali differenze. Gorizia segna un +12,9% (+23.742 ore) a livello tendenziale e un -51,5% (-219.891 ore) a livello congiunturale; Pordenone un -13,7% confrontando i dati di febbraio 2013 con quelli di febbraio 2012 e un -13,6% (-94.708 ore) raffrontando i dati dell´ultimo mese con quelli del mese di gennaio. A Trieste si registrano un +110,9% (+115.927 ore) e un +136,2% (+127.134 ore) e a Udine un +9,1% (+47.083 ore) a livello tendenziale e un +8,0% (+41.691 ore) a livello congiunturale. A livello provinciale la crescita tendenziale nella provincia di Gorizia è dovuta all´aumento della richiesta di ore di cassa straordinaria (+76.065 ore rispetto a febbraio 2012, pari ad un +142,0%) che ha controbilanciato il calo delle ore di gestione ordinaria e di quelle in deroga anche se poi, nel confronto congiunturale, la gestione straordinaria ha subito un forte ridimensionamento. La diminuzione registrata a Pordenone, sia a livello tendenziale che congiunturale, è imputabile alla forte diminuzione delle ore della gestione straordinaria (-96.093 e -147.368, a livello tendenziale e congiunturale rispettivamente) e di quella in deroga (-46.511 e -40.516) che ha abbondantemente compensato il lieve aumento della terza tipologia di gestione. L´aumento registrato nella provincia di Trieste è dovuto alla richiesta di ore di cassa straordinaria (+115.970, per un 241,2%, rispetto a febbraio 2012 e +107.393, +189,5%, rispetto a gennaio 2013). Per quel che riguarda infine la Provincia di Udine da segnalare il netto calo delle gestione straordinaria (17.998 e -138.079 ) e di quella in deroga (-145.592 e -30.903), rispettivamente nel confronto con il dato di febbraio 2012 ed in quello del dato di gennaio 2013. In controtendenza invece la cassa ordinaria con un aumento di 210.673 ore.  
   
   
REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SüDTIROL: AIUTI UMANITARI: 44 PROGETTI FINANZIATI DALLA GIUNTA REGIONALE  
 
Trento, 13 marzo 2013 - Oltre due milioni di euro per 82 progetti a carattere umanitario che saranno realizzati nel 2013 in favore di popolazioni di stati colpiti da eventi bellici o calamitosi o che si trovano in condizioni di particolare difficoltà economica e sociale. E’ quanto prevede una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale che assegna contributi ad enti, associazioni o comitati per iniziative umanitarie. Sulla base di quanto previsto dalla normativa regionale, gli interventi a sostegno di progetti a carattere umanitario possono essere realizzati attraverso la concessione di contributi ad associazioni che operano nei paesi afflitti da particolari situazioni di degrado sociale o sanitario o con interventi diretti della Giunta regionale in casi di particolare urgenza o di grave calamità. Gli 82 progetti finanziati oggi, per un importo complessivo di 2.397.700 euro, sono relativi ad iniziative di associazioni ed organizzazioni con sede in regione che operano in diverse parti del mondo. Si tratta, per lo più, della costruzione di scuole, case, orfanotrofi, strutture sanitarie, centri sociali per i giovani o di forniture di alimenti di base. L’impegno della Regione si affianca così alle iniziative umanitarie messe in campo dalle due Province autonome, portando i finanziamenti concessi in questo settore dai tre enti ad importi, proporzionalmente al bilancio, tra i più elevati rispetto alle altre regioni italiane.  
   
   
TORINO, PROFUGHI, SAITTA: “LA PREFETTURA HA LAVORATO BENE, ORA ASPETTIAMO RISPOSTE DA GOVERNO E REGIONE”  
 
Torino, 13 marzo 2013 - Sull’emergenza profughi nel territorio torinese, interviene il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta “per dare merito alla Prefettura di Torino del grande lavoro svolto, nonostante le difficoltà del momento; non posso che ringraziare il prefetto Di Pace per il suo impegno personale - dice Saitta - certo è che la Prefettura su questo tema così delicato è sola, esattamente come lo sono gli Enti locali. Da Roma non arrivano né fondi né risposte e ci troviamo a gestire un’emergenza umanitaria grave per di più concentrata sul nostro territorio al 90% a causa delle scelte regionali” .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: LA POVERTÀ HA UN VOLTO FEMMINILE: LA CRISI ECONOMICA COLPISCE MAGGIORMENTE LE DONNE  
 
Strasburgo, 13 marzo 2013 - In una risoluzione non vincolante adottata martedì, i deputati evidenziano come le donne, più degli uomini, soffrano a causa della crisi che ha portato a tagli dei bilanci e della spesa sociale, che devono quindi essere compensati da investimenti nella formazione professionale e nell´imprenditoria femminile. Due altre risoluzioni riguardano le misure di lotta contro gli stereotipi di genere nell´Ue e la tutela dei diritti delle donne nell´Africa del Nord. "Le donne si trovano ad affrontare una crisi silenziosa che peggiora e indebolisce la loro condizione. Prima della crisi economica la disoccupazione, il lavoro precario e a tempo parziale, i salari bassi e le carriere lente già colpivano le donne più degli uomini. Oggi, con gli effetti delle politiche di austerità, alle donne viene inflitta una doppia punizione", ha dichiarato la relatrice Elisabeth Morin-chartier (Ppe, Fr) nel dibattito di lunedì sulla Giornata internazionale della donna. Il Parlamento evidenzia come i tagli all´istruzione e all´assistenza all´infanzia abbiano spinto le donne a cercare un lavoro part-time, riducendo in tal modo non solo il loro reddito, ma anche le loro pensioni. Investire sulle donne - I deputati ribadiscono che, per rilanciare la crescita e contrastare gli effetti della crisi spesso causati dagli uomini, gli Stati membri devono investire nella formazione continua, nella riqualificazione delle politiche, nel telelavoro e in nuovi posti di lavoro, come pure promuovere l´imprenditorialità femminile e lo sviluppo dei servizi di custodia dei bambini. Inoltre, le donne devono essere incluse nel processo decisionale e deve essere promosso l´equilibrio di genere nei consigli d´amministrazione. La risoluzione sull´impatto della crisi sulla parità di genere e i diritti delle donne è stata approvata con 495 voti favorevoli, 96 contrari e 69 astensioni. Lotta contro gli stereotipi di genere - Gli stereotipi di genere contribuiscono alla femminilizzazione della povertà. Essi persistono sul mercato del lavoro specialmente in settori come l´ingegneria e l´assistenza all´infanzia, portando alla segregazione occupazionale e al differenziale retributivo di genere. "Stereotipi e retribuzioni inferiori aumentano il rischio per le donne di cadere in povertà, in particolare per le donne anziane, anche a causa delle pensioni basse", ha affermato la reltrice Katrika Tamara Liotard (Gue/ngl, Nl), che ha aggiunto: "I media possono contribuire a ridurre gli stereotipi delle donne". Il Parlamento europeo invita la Commissione e gli Stati membri a utilizzare i programmi comunitari, quali il Fondo sociale europeo, per avere un maggior numero di donne nelle professioni in cui sono sottorappresentate e per garantire la parità di retribuzione per lo stesso lavoro. I deputati chiedono misure per combattere gli stereotipi di genere in materia di istruzione, a partire dalla scuola materna, nella pubblicità e nei media, nel mercato del lavoro e nella politica. Insistono, inoltre, sul fatto che l´immagine femminile deve essere riportata in modo da rispettare la dignità della donna. La risoluzione non vincolante sull´eliminazione degli stereotipi di genere nell´Ue è stata approvata con 368 voti favorevoli, 159 contrari e 98 astensioni. Africa del Nord - Il Parlamento chiede di utilizzare più efficacemente gli strumenti comunitari, per tutelare i diritti delle donne nei paesi del Nord Africa e chiede alle autorità dei paesi interessati di inserire nelle proprie costituzioni il principio dell´uguaglianza tra donne e uomini e di porre fine a tutte le forme di discriminazione e di violenza contro le donne. "Questo è un segnale forte e inequivocabile di solidarietà e di sostegno alle donne che si battono in Nordafrica per la libertà, la democrazia e i diritti umani universali degli uomini e delle donne, contro ogni forma di discriminazione e violenza. Come hanno dichiarato le stesse protagoniste, per loro di tratta della stessa battaglia" - ha dichiarato l´eurodeputato. "Con questo rapporto il Parlamento Europeo impegna l´Unione Europea a sostenere i processi di transizione in corso in Egitto, Tunisia, Libia e Marocco, garantendo il pieno coinvolgimento delle donne nei luoghi decisionali, nei parlamenti, nella nuova Strategia di partenariato Euromediterraneo e quindi negli Accordi bilaterali e regionali alla luce del principio del "more for more", più sostegno per più democrazia" - ha concluso Silvia Costa.  
   
   
FEMMINICIDIO: PARLARNE PER PREVENIRE  
 
Parma, 13 marzo 2013 – 124 donne uccise in Italia nel 2012, 15 solo in Emilia-romagna, una ogni due giorni, un dato in crescita visto che nel 2011 le morti erano una ogni tre giorni. Già 30 le donne assassinate quest’anno da mariti, ex fidanzati, persone della cerchia affettiva. Delitti tremendi e così ricorrenti per i quali è stato trovato un nome: femminicidi. Il femminicidio non è una semplice azione violenta e criminale contro le donne, un gesto o una parola che va censurata socialmente o verificata in tribunale: è innanzitutto una cultura, un modo di pensare e di interpretare la realtà, che può avere diversi livelli. I numeri ci dicono come sia assolutamente necessario e urgente fermare ala violenza prima che giunga all´irreparabile. La prevenzione di questi delitti è necessaria e praticabile e la si può realizzare offrendo una protezione sempre maggiore alle donne che vivono situazioni di violenza. Un altro fronte su cui lavorare è l’approfondimento e il confronto, per conoscerne tutti gli aspetti, un percorso che può essere utile a salvare vite di donne. E’ questo l’obiettivo di un incontro promosso dallo Zonta Club nell’ambito della rassegna “Le donne di marzo 2013” che si tiene oggi mercoledì 13 marzo alle 18.00 in Provincia. Interverranno: Claudia Rajotti presidente dello Zonta Club Parma, Marcella Saccani assessora alle Pari Opportunità della Provincia, Alberto Cadoppi, ordinario di Diritto Penale dell’Università di Parma, Sergio Dazzi, psichiatra, Samuela Frigeri presidente Centro Antiviolenza Parma, Luciano Garofalo presidente Accademia Italiana Scienze Forensi. “Zonta Says No” - Iniziata nel novembre scorso a partire dal tema “Eliminazione e prevenzione di qualsiasi forma di violenza su donne e ragazze”, posto per il 2013 dalla Commissione sulla Condizione delle Donne (Csw), “Zonta Says No” è una campagna mirata a azioni per porre fine, in qualunque parte del mondo, alla violenza su donne e ragazze. Con questa iniziativa, coordinata alla campagna “Say No – Unite” delle Nazioni Unite, Zonta intende contribuire agli sforzi compiuti a livello globale per far nascere la consapevolezza del problema della violenza sulle donne. Tre i progetti che Zonta International sta portando attraverso il Fondo Internazionale Strategie per Porre fine alla Violenza su Donne (Zisvaw) per il Biennio 2012-2014. Comunicazione di massa con uno scopo: collaborazione globale sull’intrattenimento a scopo educativo per un cambiamento sociale, un progetto in cooperazione con il fondo delle Nazioni Unite per Porre fine alla Violenza su Donne, gestito da Donne all’interno delle Nazioni Unite; Città sicure per le donne in Honduras, un progetto in collaborazione con l’Ente delle Nazioni Unite per l’Uguaglianza di Genere e la Valorizzazione delle Donne (Donne all’interno delle Nazioni Unite) Valorizzazione delle donne delle campagne a Samoa per combattere la violenza: un progetto in collaborazione con il Fondo delle Nazioni Unite per porre fine alla violenza su donne, gestito da donne all’interno delle Nazioni Unite. I dati pubblicati in occasione dell’8 marzo 2013 dalla casa delle Donne di Bologna - Sono 124 le donne uccise nel 2012. In leggero calo rispetto al 2011 quando le vittime erano state 129. Ma è un dato altrettanto preoccupante se si considerano i 47 tentati femminicidi che, fortunatamente, non hanno portato alla morte della donna. E le otto vittime, tra figli e altre persone (che portano il totale a 132). Vittime italiane nel 69% dei casi, così come gli assassini (73%). Il 60% dei delitti è avvenuto nel contesto di una relazione tra vittima e autore, in corso o conclusa. Nel 25% dei casi le donne stavano per porre fine alla relazione o l´avevano già fatto. Nel 63% dei casi il femminicidio si è consumato in casa (della vittima, dell´autore o di un familiare). Sono i dati del rapporto sul femminicidio in Italia nel 2012 della Casa delle donne di Bologna che da 2005 raccoglie dati su questo fenomeno in Italia: da allora sono 901 le donne uccise, una strage che va fermata. Le regioni del Nord restano quelle in cui i delitti sono più frequenti (52%) a dimostrazione che, si legge nel rapporto, "laddove le donne vivono situazioni di maggior autonomia e indipendenza, e sono meno propense ad accettare di subire violenza e disparità di potere nella relazione esse sono anche maggiormente a rischio di finire vittime della violenza maschile". L´emilia-romagna è tra quelle in cui si realizza il maggior numero di casi, con 15 eventi nel 2012, preceduta solo da Lombardia e Campania. Dal 2006 in Emilia-romagna sono state 78 le donne vittime di femminicidio.Un dato che emerge dal rapporto 2012, in discontinuità rispetto al passato, riguarda il numero di casi in cui la stampa riporta l´informazione sulla presenza di precedenti di violenza e maltrattamento contro la vittima da parte dell´autore. Se fino al 2011 in quasi il 90% dei casi riportati dalla cronaca tale informazione non era reperibile, oggi si sa frequentemente dalla stampa che il 40% delle donne uccise nel 2012 aveva già subito violenza da parte del partner o dall´ex che poi l´ha uccisa.(fonte: redattore sociale)  
   
   
AOSTA, CONFERENZA: FIGURE DI DONNA NELLA LETTERATURA CRISTIANA ANTICA E BIZANTINA, RELATORI ENRICO MALTESE, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO E CLAUDIO MORESCHINI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA  
 
Aosta, 13 marzo 2013 - Nell’ambito della Saison Culturelle 2012/2013, venerdì 22 marzo 2013 alle ore 21, nella Sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta, l’Assessorato dell’istruzione e cultura, con la consulenza scientifica della delegazione valdostana dell’Associazione Italiana di Cultura Classica (A.i.c.c.), propone la conferenza sul tema Figure di donna nella letteratura cristiana antica e bizantina, relatori Enrico Maltese, Università degli Studi di Torino, Claudio Moreschini, Università degli Studi di Pisa. Enrico Valdo Maltese proporrà l’analisi di una società profondamente permeata dalla paideia antica e dalla fede cristiana come quella bizantina, dove l’attività letteraria è per principio riservata agli uomini. Le rarissime eccezioni a questo privilegio - la poetessa Cassia (Ix sec.) e la grande storiografa Anna Comnena (Xi-xil sec.) - vengono da personalità straordinarie, non soltanto capaci di spezzare il vincolo dell’isolamento culturale, ma titolari di una voce del tutto nuova, che si esprime con una sensibilità e una passione ignote agli altri autori del mondo bizantino. Enrico Valdo Maltese è ordinario di Letteratura greca e di Filologia bizantina. Ha insegnato a Genova e a Trento, e dal 1991 è titolare di Letteratura e filologia bizantina presso l’Università di Torino, dove ha ricoperto numerosi incarichi accademici, ed è attualmente direttore del Dipartimento di Studi Umanistici. Claudio Moreschini parlerà di Tecla, giovane pagana di nobile origine e convertita alla fede in Dio grazie all’insegnamento di Paolo, figura emblematica del cristianesimo antico sia per la sua storia spirituale sia per l’aspetto esemplare che la sua figura assunse nel corso dei secoli. Tecla divenne, infatti, fin dal terzo secolo dopo Cristo, esempio tipico di perfezione femminile nella società cristiana. La conferenza è destinata, appunto, a illustrare in che cosa sia consistita l’eccellenza di Tecla: coraggio, libero comportamento (è stata definita anche femminista per certi aspetti), fino a diventare - in modo più conforme alle norme della Chiesa antica - esempio di santità. Claudio Moreschini ha studiato all’Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore di Pisa; ha proseguito i suoi studi ad Oxford. Ha percorso le varie tappe dell’insegnamento di Letteratura Latina e di Letteratura Cristiana Antica nella Università di Pisa, fino al suo ritiro a riposo. È stato anche docente di Letteratura Cristiana Antica presso l’Istituto di Scienze Religiose di Trento dal 1986 al 1999; dal 2004 docente presso l’Istituto Patristico Augustinianum (Roma), ove insegna tuttora. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, Attività culturale, musicale, teatrale ed artistica, n. Verde 800141151, 0165 32778, 0165 273277, Sito Internet: www.Regione.vda.it , e-mail: saison@regione.Vda.it    
   
   
“FARE IMPRESA IN QUATTRO QUADRI”: ISTRUZIONI PER LE IMPRENDITRICI PRESENTATO L’OPUSCOLO DEDICATO ALLE DONNE CHE INTENDONO APRIRE UN’ATTIVITÀ ECONOMICA  
 
 Trento, 13 marzo 2013 - Un numero crescente di donne decide di intraprendere la strada del lavoro autonomo per scelta: incoraggiare e sostenere la creazione di piccole imprese, capaci di operare e crescere, è un obiettivo della Provincia autonoma di Trento perché rappresenta un’efficace azione per favorire lo sviluppo economico e sociale della comunità locale. Un esempio arriva da “Fare impresa in quattro quadri”, iniziativa voluta della Consigliera di parità, Eleonora Stenico, in collaborazione con l’assessore alla Convivenza e alle pari opportunità, Lia Giovanazzi Beltrami e Antonella Chiusole di Agenzia del Lavoro. Il progetto si è concretizzato in un manuale agile e di facile consultazione, dedicato alle donne che intendono aprire un’attività imprenditoriale. “Essere donna e imprenditrice nello stesso tempo - ha sottolineato stamani durante la sua presentazione l’assessore Lia Giovanazzi Beltrami - non è più impossibile. Le donne escono dal mercato del lavoro per seguire la famiglia o prendersi carico di familiari anziani. Ma oggi, un numero sempre crescente di donne chiede anche di rientrare nel mondo del lavoro. Le assunzioni sono difficili e una risposta può venire dal lavoro autonomo. E’ per questo motivo che la Provincia ha chiesto di avviare un progetto che vuole dare risposte concrete a una domanda che vale un progetto di vita”. “Fare impresa in quattro quadri” illustra alle aspiranti imprenditrici in modo nuovo, attraverso la formula del racconto breve, le fasi essenziali per avviare un’impresa. E’ stato scelto il numero quattro poiché esso quattro rappresenta l’archetipo del “costruttore o della costruttrice” le cui parole chiave sono: ordine, organizzazione, concretezza, tenacia. “Avviare un’impresa, gestirla e soprattutto mantenerla attiva - spiega Antonella Chiusole di Agenzia del lavoro - è sicuramente un lavoro complesso e delicato. Questo tipo di lavoro, infatti, richiede competenze e conoscenze di diversa natura”. L’opuscolo è di fatto il racconto dell’esperienza di due protagoniste immaginarie nel mondo delle imprese: Anna e Laura. “C’è una reale esigenza - spiega l’assessore Beltrami - ed abbiamo bisogno di informazioni per mettere nelle condizioni donne, anche in età matura, di rientrare sul mercato del lavoro. In Trentino , l’imprenditoria femminile è ferma al 16 per cento contro il 23,5 della media nazionale”. Sulla crisi come fattore scatenante del rientro sul mercato del lavoro da parte delle donne pone l’accento la Consigliera di parità, Eleonora Stenico: “L’incremento della disoccupazione femminile è passato dal 5,1 al 6,8 ed è maggiore di quello maschile. Alla crisi si aggiungono le dimissioni legate alla conciliazione, perché il 55 per cento delle donne lascia il lavoro per seguire la famiglia. Di fronte a questa situazione abbiamo cercato di aprire una via al lavoro autonomo ed ecco che è nata la guida orientata all’organizzazione di piccole attività in grado di stare sul mercato. L’obiettivo è di illustrare i passi essenziali per mettersi in proprio”. L’osservatorio privilegiato sull’occupazione è Agenzia del lavoro. Secondo la dirigente Antonella Chiusole, “il problema è di orientarsi tra le varie opportunità, così comeserve rompere qualche pregiudizio culturale che rallenta la partecipazione delle donne nel lavoro autonomo”. La sfida è di illustrare anche il mondo del lavoro tipicamente al maschile, per superare la difficoltà culturale. “Sono fiduciosa circa il successo della pubblicazione - conclude Chiusole - perché già le donne utilizzano gli strumenti messi in campo da Agenzia e Appiae, quali gli interventi per l’autoimpiego e la valorizzazione di un’idea imprenditoriale”. Rossella Maccani di Agenzia del Lavoro, è la curatrice dell’opuscolo: “Sono quattro le tappe fondamentali per avviare un’impresa: l’idea imprenditoriale; il piano d’impresa; le comunicazioni-autorizzazioni necessarie per l’avvio dell’attività; e alcuni indirizzi, riferimenti e siti cui è possibile rivolgersi o visitare per meglio orientarsi nella navigazione dell’arcipelago dell’imprenditorialità”. E’ possibile reperire anche online “Fare impresa in quattro quadri” su www.Pariopportunita.tn.it  nella sezione pubblicazioni oppure su www.Agenzialavoro.tn.it/agenzia/guide