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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Aprile 2013
HERMAN VAN ROMPUY, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO, SI CONGRATULA CON IL PRIMO MINISTRO ENRICO LETTA SULLA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO D´ITALIA  
 
Bruxelles, 30 aprile 2013 - A nome dell´Unione europea, e personalmente vorrei congratularmi con il Primo Ministro Enrico Letta sulla formazione del nuovo governo. Sono certo che sotto la sua guida ci sarà un forte impulso per la stabilità politica in Italia. Vorrei anche trasmettere al Primo Ministro Letta che lui e il suo governo avrà il pieno supporto da parte delle istituzioni europee per il proseguimento delle riforme necessarie per la crescita e l´occupazione, nel rispetto delle finanze pubbliche, che l´Italia ha intrapreso. L´ue continuerà a sostenere l´Italia nel perseguire il nostro comune impegno per superare la crisi economica e promuovere la crescita e l´occupazione. Non vedo l´ora di dargli il benvenuto al prossimo Consiglio europeo di maggio, dove sono sicuro che continuerà ruolo e il contributo che l´Italia è al nostro progetto europeo. Infine, vorrei esprimere il mio pieno apprezzamento per Mario Monti. Sotto il suo governo - e con il pieno sostegno del Parlamento - l´Italia ha realizzato riforme difficili ma necessarie per mettere le finanze pubbliche in ordine e di promuovere la competitività. Questi importanti risultati sono non solo nell´interesse di Italia, ma di tutta l´Europa e la zona euro.  
   
   
IL PRESIDENTE BARROSO DOPO IL 6 ° MEETING COLLEGE-A-COLLEGIO DELLA COMMISSIONE EUROPEA E LA COMMISSIONE DELL´UNIONE AFRICANA  
 
Addis Abeba, 30 aprile 2013 Di seguito l’intervento di José Manuel Durão Barroso Presidente della Commissione europea alla conferenza stampa dopo il 6 ° Meeting College-a-collegio della Commissione europea e la Commissione dell´Unione africana: “ Buone signore del mattino e signori, In effetti siamo un po ´in ritardo, probabilmente molto più tardi, e mi scuso per questo. Ma il motivo era la qualità, la profondità, la ricchezza delle nostre discussioni: dibattito molto aperto e costruttivo su temi molto importanti. Sono molto contento con la qualità delle conversazioni che abbiamo avuto solo oggi. Credo che questo sia il valore aggiunto di questo tipo di incontri, non solo di avere, diciamo, un tipo tradizionale di incontri diplomatici. E ´anche un approccio più imprenditoriale, nel senso che stiamo cercando - ovviamente edificio su obiettivi politici - di approfondire i modi concreti per affrontare questioni molto importanti, sia per l´Africa e l´Europa, vale a dire per quanto riguarda la crescita, la crescita e lo sviluppo sostenibile. Quindi sono davvero felice di essere qui oggi per il nostro 6 ° incontro della Commissione europea con la Commissione dell´Unione africana. Ho avuto il privilegio di lanciare questo processo e di co-presiedere tutte le riunioni finora e posso davvero dire che la nostra cooperazione è in crescita nel respiro e profondità. Ora abbiamo una rete di dialoghi e una densità di contatti che in realtà è molto più sviluppata rispetto a prima del 2007, quando abbiamo avuto un vertice a Lisbona e abbiamo definito una strategia congiunta Europa-africa. E questo incontro si svolge in un anno simbolico per l´Unione africana, la celebrazione del 50 ° anniversario della integrazione continentale. Il 50 ° anniversario dell´Unione africana è così importante anche per questa visione pan-africana. Noi nell´Unione europea inoltre stiamo sviluppando questa visione. Crediamo che il ruolo della Commissione europea da un lato e la Commissione dell´Unione Africana, dall´altro, hanno, ovviamente in un contesto diverso, molte cose in comune. E ´l´idea di mettere insieme le risorse, le competenze, le capacità dei nostri Stati membri per una prospettiva più ampia. La realtà è che nel corso di questi ultimi decenni, l´Africa è stata trasformandosi per il meglio e siamo molto felici ed orgogliosi di essere partner di Africa in questo processo. L´unione africana ha giocato un ruolo in tutte queste importanti questioni in Africa, vale a dire gli sforzi per sviluppare una visione strategica per il continente; affrontare le crisi nel breve termine, e la progettazione di politiche a lungo termine per la politica, economica e sociale sviluppo dell´Africa. 50 anni fa tutto questo sembrava una prospettiva lontana, ma come presidente Mandela ci ha ricordato più volte: sembra tutto impossibile finché non è finito. E ora stiamo facendo questo. Sono quindi particolarmente onorato che la Commissione europea è stata anche parte di questo processo attraverso il nostro supporto costante e continuo per la Commissione dell´Unione africana, a integrazione dell´Africa, e alla nostra partnership bilaterale. Questi incontri College-to-universitari sono appunto parte della nostra associazione. L´incontro, che si conclude nella sua forma plenaria ora continuerà per tutta la giornata, e ora stiamo avendo in mente soprattutto il 4 ° vertice Africa-ue che ci ospiterà a Bruxelles nel mese di aprile del prossimo anno. Abbiamo messo in moto un processo di revisione e aggiornamento della strategia comune Africa-ue, al fine di renderlo più efficiente. Il nostro davvero notevole cooperazione è stata concretizzando in una serie di settori. Prima di tutto la pace e la sicurezza, dove insieme abbiamo affrontato i problemi, per esempio in Mali e nella più ampia regione del Sahel, nella Repubblica Democratica del Congo, in Somalia e nel Corno d´Africa, nelle due Sudans e in Guinea-bissau. Colgo l´occasione per accogliere la leadership efficace africani nella prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti, che l´Unione europea ha sostenuto politicamente e finanziariamente sin dall´inizio. 1000000000 € sono stati impegnati per il sostegno di questo ordine del giorno attraverso la pace in Africa. Lasciatemi lodare anche il rifiuto coerente ed inequivocabile dell´Unione africana di cambiamenti di governo anticostituzionali e assicuro la nostra determinazione a sostenere un´agenda ambiziosa in Africa per la promozione della governance democratica e dei diritti umani. Abbiamo anche deciso di intensificare la nostra cooperazione per promuovere una crescita sostenibile e inclusiva. Questa è una sfida sia per l´Africa e l´Unione europea, e il progresso urgente bisogno di emancipazione delle donne e la creazione di opportunità di lavoro dignitoso per i giovani beneficeranno entrambe le parti. Penso che la nostra collaborazione funziona perché offre risultati concreti, di combattere il flagello della malaria e di altre malattie tropicali per la sicurezza delle frontiere, dal cambiamento climatico al commercio. Tra il 2007 e il 2013, la Commissione europea ha investito più di € 24 miliardi sulla cooperazione con l´Africa. Africa sta oggi vivendo una delle maggiori tassi di crescita di ogni regione del mondo. Il potenziale della nostra cooperazione economica è immenso. L´africa ha anche una demografia favorevole, con la sua popolazione dovrebbe raddoppiare entro il 2050, molti di loro, la maggior parte giovani, e certamente dinamica e desiderosa di costruire un prospero vivo. L´unione europea è sempre stata il commercio principale del continente africano e partner di investimento, pari a un totale di un terzo del commercio globale. Questo è il motivo per cui abbiamo anche affrontato questo molto in dettaglio. Ci sono molte opportunità non sfruttate per espandere la nostra cooperazione reciprocamente vantaggiosa. Abbiamo lavorato su questo, oggi abbiamo affrontato tra le altre questioni, per esempio, l´importanza di raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del millennio e lo sviluppo sostenibile. Quindi, per concludere, sono incoraggiato dalle nostre discussioni, con la nostra comune determinazione a mantenere le nostre due organizzazioni, come i driver del processo di integrazione in Europa e in Africa. Credo che possiamo dare un contributo molto importante non solo, naturalmente, per il benessere dei nostri cittadini, ma anche a un ordine mondiale basato sui principi della pace, della democrazia, dello sviluppo e della giustizia. Grazie.”  
   
   
OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO HERMAN VAN ROMPUY DOPO IL SUO INCONTRO CON IL PRIMO MINISTRO DELLA ROMANIA VICTOR PONTA  
 
Bucarest, 30 aprile 2013 - Mi sia consentito innanzi tutto ringraziare il Primo Ministro Ponta per la sua ospitalità. Il nostro incontro del 25 aprile è stata una buona occasione per discutere una serie di temi di attualità dal nostro ultimo incontro a Bruxelles nel mese di febbraio. Dopo aver incontrato sia il Presidente e il Primo Ministro della Romania di oggi, vorrei iniziare dicendo che sono incoraggiato dai recenti miglioramenti nella collaborazione tra le forze politiche in Romania. Sono convinto che questo atteggiamento costruttivo sarà a vantaggio di tutti i cittadini. In tempi difficili, è saggio per affrontare le sfide insieme. Proprio come facciamo noi a livello europeo. Il primo ministro Ponta mi ha aggiornato sulla riforma costituzionale del paese, un importante sforzo, soprattutto alla luce delle raccomandazioni specifiche che la Commissione europea ha pubblicato nel luglio dello scorso anno. Mi ha incoraggiato a continuare il processo di riforma nel pieno rispetto dei valori fondamentali quali il rispetto dello Stato di diritto e della separazione dei poteri e garantire il più ampio consenso possibile nella società. Abbiamo affrontato importanti temi economici. Per superare la crisi economica, abbiamo bisogno di agire nel breve termine per migliorare le nostre prospettive a più lungo termine. In questo contesto, abbiamo parlato anche di migliorare ulteriormente la capacità di assorbimento della Romania, al fine di fare un uso migliore dei fondi comunitari esistenti. Questo potrebbe contribuire a dare una spinta in più per l´economia romena - e fare una reale differenza per molte persone. Abbiamo anche discusso della necessità di muoversi, gradualmente ma inesorabilmente, verso una vera Unione economica e monetaria. Ancora più importante, rapidi progressi dovrebbe essere fatto nei confronti di un sindacato bancario che aiuterà ripristinare normali condizioni di prestito per le nostre economie. Questo è indispensabile per rafforzare la crescita e l´occupazione in modo duraturo. Romania, come tutti gli altri non soci euro, sono invitati a partecipare al meccanismo unico di vigilanza per le banche. L´unione bancaria, non solo fissare regole chiare per la futura gestione delle crisi - ma anche portare ad un settore finanziario più stabile. In termini di aspirazione della Romania di adottare l´euro, abbiamo condiviso l´opinione che sia importante per la Romania di rimanere il più vicino possibile agli sviluppi della zona euro al fine di garantire una buona preparazione per l´ingresso. Non vi è progresso sui criteri di convergenza e ho incoraggiato il Primo Ministro a proseguire gli sforzi per soddisfare tutte le condizioni necessarie per l´adesione all´euro. Infine, abbiamo anche discusso vicinato orientale dell´Unione. Il vertice del partenariato orientale si svolgerà entro la fine dell´anno in Lituania. Sarà un momento importante, in particolare con riferimento a quelle dei nostri partner orientali, che speriamo di essere in grado di concludere i negoziati su accordi di associazione. In questo contesto, riconosco particolare sostegno della Romania per gli sforzi e le aspirazioni della Repubblica di Moldova e di trovare una soluzione negoziata praticabile al conflitto in Transnistria. Così, alla fine della mia visita a Bucarest, permettetemi di dire che è stato un piacere tornare in Romania e la sua splendida capitale, in un nuovo spirito di cooperazione tra i principali attori politici.  
   
   
IL COMMISSARIO ŠTEFAN FüLE INCONTRA IL PRESIDENTE DELLA SERBIA TOMISLAV NIKOLIć  
 
Belgrado, 30 aprile 2013 – Di seguito la dichiarazione del Commissario Štefan Füle dopo il suo incontro con il Presidente della Serbia Tomislav Nikolić: “ Dobar dan, E ´un grande piacere essere a Belgrado solo una settimana dopo un importante passo avanti nel dialogo con Pristina, e solo pochi giorni dopo che hanno raccomandato l´apertura dei negoziati di adesione con la Serbia. L´accordo con Pristina ha inviato un messaggio forte in tutta Europa circa l´atteggiamento europeo della Serbia. Serbia spostato al di là dei conflitti passati e più vicino al futuro in Europa - del tutto in linea con l´obiettivo che abbiamo e che è la Serbia nella Ue. L´accordo con Pristina è stato possibile grazie a: determinazione, coraggio, volontà di compromesso, la saggezza e la capacità di guardare al futuro, ben al di là di una legislatura. Queste sono virtù molto europei. Sono sicuro che presto vedremo un altro: l´attuazione e portando accordi di carta nella vita pratica. Risoluzione dei problemi difficili della via europea non sta facendo i paesi più deboli, ma più forte. La Serbia è più forte ora. Voglio congratularmi con il primo ministro Dacic e il suo team per gli sforzi per trovare un accordo equilibrato, che può difendere con orgoglio nei confronti di tutti i cittadini del paese e della regione. Questo accordo apre la strada per un futuro migliore di tutte le persone in Serbia e Kosovo. Vorrei ringraziare il Presidente Nikolić per il suo sostegno, in particolare, nello spiegare che l´affare è stato il migliore possibile da raggiungere. Apprezzo anche le sue recenti osservazioni verso la riconciliazione regionale. La sua ultima dichiarazione su Srebrenica contribuisce alla guarigione delle ferite ancora aperte in questa regione. Gli Stati membri decideranno a giugno sulla nostra raccomandazione di avviare i negoziati di adesione. Cercheranno effettiva attuazione l´accordo con Pristina e anche per la continuazione dei buoni sforzi in altri settori quali il rafforzamento dello Stato di diritto e le riforme del sistema giudiziario e la lotta alla corruzione, come ho spiegato nella conferenza di questa mattina. Non ho dubbi che i nostri partner serbi possono offrire su tutto questo. Hvala vam!”  
   
   
UE: LIBERA CIRCOLAZIONE DEI LAVORATORI - BENE PER LE PERSONE, BUONO PER L´ECONOMIA  
 
Bruxelles, 30 aprile 2013 – Di seguito l’intervento di László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione: “ Signore e signori, La Commissione europea ha appena proposto di rendere più facile per le persone di esercitare il loro diritto di lavorare in un altro Stato membro. Tale diritto di ogni cittadino dell´Unione di lavorare liberamente in qualsiasi paese dell´Unione europea, sancito dal Trattato, costituisce una parte essenziale del mercato unico dell´Unione europea, e in effetti della stessa Unione europea. Tale diritto alla libera circolazione assicura che noi, come cittadini di uno Stato membro, non sono limitati dai nostri confini nazionali, quando si tratta di ricerca di lavoro e di vivere una vita diversa all´estero. Io stesso sono stato in grado di studiare e lavorare nel Regno Unito e hanno la libertà di lavorare qui, in Belgio, così come nel mio paese. A parte gli ovvi benefici per l´individuo, la mobilità del lavoro è un bene per l´economia, sia nel paese ospitante e paese d´origine. Gli studi dimostrano che i lavoratori migranti provenienti da altri paesi dell´Ue possono incrementare il Pil del paese ospitante considerevolmente. Come parte della soluzione ai livelli attualmente inaccettabili di disoccupazione, la Commissione si è attivamente incoraggiato le persone a cercare lavoro in altri Stati membri. In particolare, le persone con un certo qualifiche possono essere abbinati con i datori di lavoro in cerca di persone con tali competenze. In questo modo, le qualifiche non corrispondono apparenti in Europa, in cui una regione ha un alto tasso di disoccupazione e di altri posti vacanti e la carenza di manodopera, possono essere affrontate. Questo è il motivo per cui la Germania, per esempio, che ha carenze di manodopera in alcuni settori, è attivamente cercando di attirare i lavoratori da Spagna, Italia e gli altri Stati membri con elevati tassi di disoccupazione, in particolare la disoccupazione giovanile. Come parte di questo, la Commissione ha adottato una decisione di riformare il lavoro di ricerca della rete Eures europee nel novembre 2012 al fine di rendere più facile per chi cerca lavoro per contattare i datori di lavoro in cerca di particolari competenze, di concentrarsi su settori e professioni con le carenze di competenze e di sostegno mirato programmi di mobilità per i giovani. La Commissione ha inoltre lanciato nel dicembre 2013 il panoramica europea delle competenze, un sito web che presenta le informazioni quantitative e qualitative sulla breve e competenze a medio termine esigenze, capacità di alimentazione e l´insufficienza delle competenze. Il Panorama evidenzia le occupazioni più rapida crescita, nonché occupazioni alto ´collo di bottiglia´ con un alto numero di posti vacanti. Lavorare in un altro paese dell´Ue dovrebbe essere facile come lavorare nel proprio Stato membro. Tuttavia, il fatto spiacevole è che i lavoratori migranti, troppo spesso vittime di discriminazioni e gli ostacoli. Questi ostacoli sono diverse le condizioni di assunzione da quelli applicati ad ospitare cittadini di paesi, condizioni di lavoro differenti e l´accesso diverso ai vantaggi sociali. E questo trattamento discriminatorio ha un effetto negativo significativo sulla mobilità europea nel suo complesso. La proposta odierna richiederebbe pertanto gli Stati membri ad adottare misure per garantire l´applicazione reale ed effettiva delle norme esistenti in materia di libera circolazione dei lavoratori e per rendere più facile per i lavoratori che arrivano nel loro paese di esercitare i loro diritti. La proposta di oggi è di circa individui potenzianti. Secondo la proposta gli Stati membri sarebbero tenuti ad aiutare i lavoratori migranti e dei loro datori di lavoro di conoscere, e di difendere i loro diritti di lavorare in un altro Stato membro, dando loro una migliore informazione, un supporto migliore e più mezzi di impugnazione. Si tratta di misure di ulteriore pratica per creare un vero e proprio mercato del lavoro dell´Ue. Garantire una migliore corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro significa che in cerca di lavoro possono ottenere posti di lavoro, e di acquisire le competenze e l´esperienza che essi possono non essere in grado di trovare nel loro paese d´origine. Ciò significa che i datori di lavoro possono coprire i posti vacanti, e produrre beni e servizi, che sarebbero altrimenti in grado di. Gli studi dimostrano che il principale incentivo per le persone in movimento in un altro Stato membro è quello di ottenere un posto di lavoro. Le indagini della Bbc di rumeni e bulgari pubblicato solo lo scorso Lunedi ha confermato che la maggior parte delle persone sarebbe solo spostare in un altro Stato membro, se avevano una proposta definitiva di lavoro. Detto questo, vi è una diffusa percezione in diversi Stati membri che non vi è un problema significativo di migranti provenienti da altri paesi non lavorare, ma alle prestazioni. Ma finora, nessuno Stato membro ha fornito alla Commissione i fatti a sostegno di questa percezione. Il fatto è che la legislazione Ue esistente in materia di coordinamento della sicurezza sociale ha garanzie rigorose per impedire il turismo diffuso beneficio. In particolare, per ottenere benefici in un altro paese dell´Ue, gli Stati membri possono esigere che le persone devono lavorare lì, essere un membro diretto della famiglia di qualcuno che lavora lì o essere ´residenza abituale´ lì. Detto questo, se vogliono, gli Stati membri possono decidere di non imporre i requisiti consentite dal diritto comunitario, e può scegliere invece di dare benefici alle persone che non hanno diritto alla loro ai sensi del diritto comunitario, ad esempio per motivi umanitari. Un´altra preoccupazione è che gli immigrati portano via posti di lavoro da parte dei lavoratori del paese ospitante. Ma l´evidenza empirica indica che i lavoratori provenienti da altri paesi, in risposta alle carenze di manodopera e di competenze legate altre nel paese ospitante, e quindi completare i lavoratori del paese ospitante, piuttosto che sostituirli. Per riassumere, la libera circolazione dei lavoratori all´interno del mercato unico dell´Ue è una situazione win-win, sia per gli individui e per l´economia europea nel suo complesso. Questa nuova proposta dovrebbe aiutare i lavoratori migranti in difficoltà, che esercitano i loro diritti alla libera circolazione. Sia ora, e in futuro. La proposta di oggi dimostra il continuo impegno della Commissione a garantire che il diritto dei lavoratori alla libera circolazione si applica nella pratica, e per in piedi ferma contro eventuali percezioni difettose, o nel peggiore dei casi le tendenze xenofobe, volto a minare questa libertà fondamentale.”  
   
   
RAFFORZARE LE CAPACITÀ DELLE FORZE DELL´ORDINE E MAGISTRATURA NELLA LOTTA CONTRO LA CORRUZIONE IN SERBIA  
 
Belgrado, 30 aprile 2013 – Di seguito l’intervento di Štefan Füle Commissario europeo per l´allargamento e la politica di vicinato: “ Poštovani Prvi Podpredsedniče Vlade, Poštovani Ministre, Poštovani Vd Predsednika Vrhovnog kasacionog Suda, Vaso Ekselencije, Poštovani učesnici i organizatori, Veliko mi je zadovoljstvo da učestvujem na današnjoj konferenciji, koja ima za Temu borbu protiv korupcije i jačanje pravosudnih Organa, kao prioriteta Borbe za vladavinu prava. (Ho il piacere di partecipare a questa conferenza sulla lotta contro la corruzione e il rafforzamento del potere giudiziario. Sono le priorità chiave per lo sviluppo dello Stato di diritto.) Lasciatemi continuare in inglese - anche se con la mia apertura in serbo volevo esprimere rispetto alla Serbia, per il tuo popolo e la lingua, in particolare in questo momento. Venerdì scorso, abbiamo visto una svolta storica nel dialogo Belgrado-pristina che permetterà l´intera regione di superare i conflitti del passato, portando la Serbia più vicina al suo futuro in Europa. Lunedi ´, un primo passo è stato già raggiunto quando, la Commissione europea e l´Alto Rappresentante, Catherine Ashton, ha adottato la nostra relazione congiunta sui progressi della Serbia nel raggiungere il necessario livello di conformità con i criteri di adesione. Sono molto felice e orgoglioso, che la Commissione è stata in grado di consigliare in modo inequivocabile l´apertura dei negoziati di adesione con la Serbia. Questa è una mossa a lungo atteso e meritato. Ed è direttamente collegato al tema della conferenza di oggi. L´impegno del governo serbo a migliorare lo stato di diritto è stato davvero fondamentale per la nostra valutazione dello stato delle riforme. E sono molto contento di condividere il piano con Dpm Vucic che voglio fare i complimenti per il suo orientamento politico e la determinazione in questo senso. Tuttavia, questo è solo l´inizio della strada e gli impegni sono buoni i primi passi, ma è altrettanto importante per portare i processi per la loro conclusione. Come Aleksandar sa, la Commissione europea è pronta a sostenere il governo nel tentativo di rafforzare lo stato di diritto con tutti i mezzi disponibili. E non siamo soli in questo senso. La conferenza di oggi è un chiaro esempio di collaborazione e l´impegno della comunità internazionale per aiutare la Serbia. Permettetemi di rendere omaggio al Consiglio d´Europa in questo senso. Come si riflette nella nostra relazione, mi rallegro del fatto che il governo ha messo la lotta alla corruzione come elemento centrale della sua attività sostenute da un messaggio di "tolleranza zero". Un certo numero di indagini sono state avviate, anche in corruzione ad alto livello. Ma track record della Serbia efficacemente individuare, perseguire e condannare i responsabili di corruzione e la criminalità organizzata deve essere ulteriormente migliorato, e di ulteriori risorse umane e finanziarie a disposizione. Questo è particolarmente il caso nei settori: Testimone di protezione; -Finanziario intelligenza e -La procura speciale per la criminalità organizzata e la corruzione. Il progetto congiunto che stiamo iniziando ufficialmente oggi con i nostri colleghi del Consiglio d´Europa e il Ministero della Giustizia, mira appunto a soddisfare le più recenti raccomandazioni per la Serbia. Vorrei sottolineare una cosa: oggi siamo qui non solo per partecipare a una conferenza. Questo non riguarda la programmazione usuale. Questo è un evento che dovrebbe gettare le basi per i progressi necessari per avviare i negoziati, ed è parte del nostro nuovo approccio per i capitoli 23 e 24 - che copre lo stato di diritto, la magistratura, i diritti fondamentali e giustizia, libertà e sicurezza. Stiamo lanciando questo programma per consentire ai cittadini della Serbia per vedere e sentire i cambiamenti quando si tratta di loro diritti e il loro modo sono rispettati e garantiti. Le riforme del settore giudiziario sono su valori e principi europei: avere funzionante, campi efficiente, indipendente e imparziale. Avere un sistema di giustizia dove l´argomento principale è la legge e non le tangenti. Tuttavia, di nuovo a dove la Serbia è ora. Sei attualmente finalizzando due documenti strategici fondamentali: -La Magistratura strategia nazionale di riforma e -La strategia nazionale anticorruzione. La magistratura e le forze devono avere i mezzi per garantire che queste strategie chiave sono implementati in modo che gli obiettivi della politica si traducano in azioni concrete. Abbiamo imparato molto nel corso degli ultimi allargamenti dell´Unione europea nel 2004 e nel 2007. E uno dei principali insegnamenti tratti è che i due processi di riforma - magistratura e anticorruzione - devono andare di pari passo. Riformare il sistema giudiziario senza prestare attenzione a prevenire la corruzione è una ricetta per il disastro. Lo sviluppo di una strategia di lotta alla corruzione, senza riformare la magistratura ha anche effetto zero. La Commissione europea ritiene che i progressi sulle riforme in materia di giustizia e lotta alla corruzione può essere realizzato in due modi: In primo luogo, attraverso una migliore legislazione: Le migliori intenzioni e la formazione non possono aiutare se ci sono carenze nel quadro legislativo. Grazie al finanziamento di un progetto Ipa 2008, l´agenzia anticorruzione ha recentemente rivisto la valutazione del rischio corruzione nello sviluppo della normativa. Vorrei passare alle sue principali conclusioni: A) modifiche legislative chiave avvenuti prima visioni strategiche per il sistema giudiziario e la lotta alla corruzione, e potrebbe essere necessario un aggiustamento alla direzione generale delle riforme. B) Vi è la necessità per l´armonizzazione della legislazione per garantire che i problemi vengono rilevati nelle fasi di redazione in modo che, una volta adottata la normativa, l´attuazione può aver luogo ed essere efficace. Ora, tornando al secondo modo per progredire sulle riforme: attraverso i risultati di misura, dall´inizio del processo fino alla sua fine. Questo permette di confronti con periodi precedenti in modo che le migliori pratiche possono feed back nel processo e portare a ulteriori miglioramenti. Questo progetto contribuirà a tali misurazioni con lo sviluppo di un sistema di benchmarking per i casi di corruzione in Serbia, sia a livello penale e amministrativa. Queste erano le due dimensioni principali. Ci sono naturalmente molti più elementi: 1) Abbiamo anche bisogno di concentrarsi sulla lotta contro la corruzione nel sistema giudiziario. L´indipendenza dei giudici e l´autonomia dei pubblici ministeri sono pre-requisiti per lo stato di diritto e una garanzia fondamentale di un processo equo. 2) Il potere giudiziario deve essere indipendente dal potere esecutivo e legislativo. Semplicemente non c´è altra scelta. Il loro reclutamento, il lavoro e lo sviluppo della carriera dovrebbero essere basate su criteri chiari e trasparenti di professionalità e prestazioni. 3) Nella parte preventiva, una componente etica anti-corruttivo forte dovrebbe guidare le loro attività. Essi hanno bisogno di strumenti per affrontare le sfide potenziali per la loro indipendenza e imparzialità ivi compresi i principi di condotta professionale e codici di etica. 4) le procedure disciplinari devono essere previsti e applicati. Cittadini serbi dovrebbero essere fiduciosi nella integrità della loro magistratura. Fiducia ha bisogno di essere ricostruito. Prima di concludere, vorrei ricordare il ruolo fondamentale dei due Consigli - l´Alto consiglio della pubblica accusa e giudiziari dello Stato. Come organi di autogoverno giudiziari, dovrebbero essere i primi a difendere l´indipendenza della magistratura. Ma per essere credibile, ci dovrebbe essere alcun dubbio sulla loro integrità. Pertanto, le norme internazionali ad esclusione di qualsiasi interferenza politica nella loro elezione dovrebbe essere messo in atto e applicato. Permettetemi di fare due punti finali: 1) la volontà politica rimane l´elemento fondamentale nella lotta contro la corruzione. Espressione di tale volontà politica è l´adozione e l´efficace attuazione di strategie credibili e realistici e piani d´azione, con punti di riferimento chiari e risultati da misurare. Cittadini serbi hanno bisogno di sapere che nessuno è al di sopra della legge. 2) Questo - le riforme in materia di stato di diritto, la magistratura, lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata - sono elementi chiave per la Serbia di realizzare ulteriori progressi nel suo cammino verso l´adesione all´Ue. La scorsa settimana un importante passo è stata presa. Con il compromesso sono stati in grado di concordare con Pristina e la nostra successiva raccomandazione, la possibilità di aprire i negoziati di adesione è venuto a portata di mano. Spero che sarete in grado di usare questa opportunità totalmente, credo che sarà ora possibile per attuare l´accordo in modo che gli Stati membri possono sentirsi abbastanza comodo per decidere a giugno l´apertura incondizionata dei negoziati. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
LOMBARDIA.AMBASCIATORE USA IN REGIONE: EXPO GRANDE VETRINA  
 
Milano, 30 aprile 2013 - Il presidente della Regione Lombardia ha incontrato ieri, nel suo ufficio a Palazzo Lombardia, l´ambasciatore degli Stati Uniti David Thorne. Durante il lungo e cordiale colloquio sono stati toccati molti temi di interesse comune, fra i quali Expo 2015. Il rappresentante di Washington, giudicando l´Esposizione universale di Milano 2015 un evento di caratura europea e internazionale, si è impegnato a promuoverla presso le imprese americane.  
   
   
INCONTRO ABU MAZEN, REGIONE CAMPANIA E INDUSTRIALI  
 
Napoli, 30 aprile 2013 - Si è svolto il 27 aprile a Napoli un incontro tra il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen e il consigliere del presidente Caldoro alle Attività Produttive e allo Sviluppo economico Fulvio Martusciello, accompagnato da una delegazione composta da Riccardo Monti, presidente dell’Ice, Paolo Graziano, presidente dell’Unione Industriali di Napoli e Luciano Morelli, presidente Confindustria Caserta. L’incontro è stato promosso dalla Regione Campania in accordo con il Cielm (Coordinamento Internazionale Enti Locali Mediterranei), la rete di Enti Locali campani e palestinesi che opera nell’area mediterranea, per contribuire attraverso il ruolo degli Enti Locali alla concertazione, programmazione ed attuazione di attività di internazionalizzazione dei saperi e delle attività produttive in accordo con le associazioni dell’Industria e del Commercio, delle Università e dell’Associazionismo. La Regione Campania ritiene fondamentale affrontare l’attuale crisi economica globale e sostenere la coesione tra i Paesi dell’Unione Europea promuovendo il ruolo degli enti locali e regionali del Sud Italia nello sviluppo dei contatti commerciali per affermare il rilancio politico del Sud Europa nell’ambito delle linee politiche di vicinato dell’Unione Europea quale strumento per promuovere un’area politica e commerciale mediterranea. Questo, nella logica che politiche di partenariato internazionale incentrate sul ruolo degli Enti Locali mediterranei possono favorire una più stretta integrazione economica e fungere da catalizzatore dei cambiamenti sociali e politici, incoraggiando a instaurare zone di libero scambio. L’incontro è frutto dell’intenso lavoro svolto dalla Regione Campania con le Unioni Industriali del territoriovper avviare una collaborazione con gli industriali palestinesi nell’ambito del “Palestinian state-building effort” promosso dal Ministero degli esteri del Governo Italiano in accordo con l’Ice (Istituto Commercio Estero).  
   
   
LOMBARDIA. PRESIDENTE INCONTRA SISTEMA IMPRESE BRIANZA MONZA SARÀ CAPITALE DELL´INNOVAZIONE  
 
Monza, 30 aprile 2013 - Monza sarà il ´laboratorio´ dove verranno studiate le formule per combattere e sconfiggere la crisi economica. Lo ha assicurato il presidente della Regione Lombardia, incontrando ieri il sistema delle imprese della Brianza nella sede della Camera di Commercio del capoluogo. Dopo aver ascoltato gli interventi dei consiglieri camerali, il governatore, rispondendo a una delle domande più ricorrenti, ha annunciato che uno dei due sottosegretari di prossima nomina sarà ´espressione di questo territorio e si occuperà di innovazione´. Studiare Interventi Mirati - ´Tanto quanto non esiste una politica che possa andare davvero bene da Bolzano a Siracusa - ha fatto notare il presidente - allo stesso modo in una realtà complessa come la Lombardia bisogna saper individuare i bisogni e le necessità di ogni singola area, per poter studiare interventi mirati. Per questo motivo adotto il metodo del confronto. L´ho fatto con le parti sociali, con i sindaci, con i rappresentanti degli Enti locali colpiti dal terremoto e lo faccio oggi con la Camera di Commercio di Monza e Brianza´. ´Qui - ha osservato - può nascere davvero un laboratorio dove studiare le forme innovative di intervento per affrontare e risolvere la crisi. Il mio metodo è questo: individuare un intervento specifico, creare una best practice e poi estenderla. Voglio che Monza diventi la capitale dell´innovazione. Intesa non solo come innovazione tecnologica, ma anche innovazione nel gestire i processi per affrontare e risolvere la crisi. Innovazione nei contenuti, ma anche nei metodi´. Primo Impegno: Meno Burocrazia - Non è solo un ´fastidio´, ma un costo e un freno alla competitività delle imprese, per questo ´uno dei primi impegni del laboratorio sull´innovazione potrà essere quello sulla burocrazia´. Il governatore ha ricordato che su questo fronte ´in Lombardia si è fatto molto, ma non abbastanza. Nel mio programma di governo ho inserito un capitolo molto ambizioso: la moratoria sui processi burocratici per i prossimi tre anni´. ´Siccome - ha spiegato - eliminarli completamente è impossibile, è mia intenzione individuare le procedure più farraginose, lunghe e costose, per ridurne a zero l´impatto. Vorrei che il lavoro del ´laboratorio´ sull´innovazione partisse proprio da qui´. Villa Reale ´Casa´ di Expo 2015 - Monza, oltre a rivestire il ruolo di capitale dell´innovazione, sarà anche ´casa´ di Expo 2015. ´La Villa Reale di Monza è e sarà la sede di rappresentanza di Expo 2015´ ha dichiarato il numero uno di Palazzo Lombardia, ribadendo anche la necessità di una veloce nomina del commissario unico. I lavori (che prevedono anche una lunga pista ciclabile, oltre 10 km, dalla Villa al sito dell´esposizione) sono in corso e si concluderanno la primavera dell´anno prossimo. ´Anche su questo tema - ha assicurato il presidente - ho chiesto un impegno chiaro e concreto al nuovo Governo´. Molti Provvedimenti In Cantiere - Il presidente della Regione non ha voluto elencare tutte le misure allo studio sul terreno della competitività, rimandando al ´Piano regionale di sviluppo´, che ´verrà presentato al Consiglio regionale entro una decina di giorni´. Ma ha voluto anticipare alcuni degli interventi più importanti, per i quali si stanno definendo gli ultimi dettagli. Come quelli messi a punto insieme a Finlombarda, che metteranno a disposizione delle imprese 1,2 miliardi di euro, attraverso varie misure: anticipazione dei crediti verso i Comuni lombardi, nuova linea di finanziamento con fondi Bei per migliorare la possibilità di accesso al credito, riduzione a soli 45 giorni (oggi sono 60) per tutti i pagamenti della Regione Lombardia, anticipazione dei contributi della Politica agricola comune, revisione del patto di stabilità territoriale. Novità In Vista Per Le Aler - Concludendo il suo lungo e articolato intervento, il presidente della Regione si è soffermato anche sul futuro delle 13 Aler lombarde, i cui Cda sono scaduti lo scorso 23 aprile e per i quali è stata approvata una prorogatio fino 7 giugno. Entro quella data il Consiglio regionale dovrà approvare la legge di riforma e razionalizzazione, altrimenti verranno commissariate. ´Attualmente - ha fatto notare il governatore - le 13 agenzie regionali hanno un disavanzo nei costi di gestione rispetto alle entrate complessive di 26 milioni, 23 dei quali della sola Aler di Milano´. Noi vogliamo intervenire puntando almeno al break even. ´A me - ha aggiunto - piace il ´modello Veneto´: un´unica agenzia che gestisce l´intero patrimonio regionale´.  
   
   
ROSSI, SUBITO PRESSING SUL GOVERNO PER LE TANTE PARTITE APERTE IN TOSCANA  
 
Firenze, 30 aprile 2013 – “Da novembre ad oggi l’operatività del governo nazionale è stata al di sotto della soglia di sussistenza del paese. Ora il fatto che ci sia un governo ci rimette in condizione di poter lavorare per la Toscana, dopo mesi pesanti, in cui questo è stato difficile. Diversamente saremmo andati incontro a una vera catastrofe”. Lo ha detto il presidente Enrico Rossi incontrando la stampa per illustrare i provvedimenti di maggiore rilievo assunti ieri della giunta regionale. Il presidente Rossi ha chiesto a tutti gli assessori di preparare in settimana un promemoria delle maggiori urgenze da sottoporre successivamente ai neo ministri nel corso di incontri specifici. “Ci sono contenziosi nazionali – ha proseguito il presidente Rossi – che riguardano l’intero sistema regionale e che sono condivisi da tutte le Regioni. Mi riferisco per esempio all’enorme questione della cassa integrazione, ai ticket della sanità, al Tpl, all’Imu. Ma noi abbiamo bisogno anche di interessare i ministri a problemi di interesse specifico per la Toscana, interventi fattibili, in tempi rapidi e poco costosi, che potrebbero essere sbloccati o accelerati con intese puntuali”. Rossi ha fatto riferimento ad alcune delle poste in gioco per la Toscana su cui concentrarsi: la circonvallazione di Lucca, su cui c’erano stati impegni con l’ex viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Mario Ciaccia, il problema irrisolto della liquidità per il settore sanitario, molte partite aperte in tema di ambiente (i Sin, il piano paesaggistico). “Un ente come la Regione ha bisogno come il pane di un dirimpettaio al governo con cui lavorare. La Toscana nel governo è rappresentata bene, dal presidente del consiglio, dal ministro Trigilia, con il quale discuteremo di fondi europei, dalla ministra Carrozza. Ci avverremo di questa “toscanità” – ha concluso – Ci daremo daffare”.  
   
   
FRA I PROVVEDIMENTI DELLA DIRETTA STREAMING DELLA GIUNTA TOSCANA DI IERI: FUSIONE COMUNI, EDUCAZIONE, AUTOSUFFICIENZA.  
 
Firenze, 30 aprile 2013 – Si è tenuta ieri nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati la seduta di Giunta regionale, trasmessa in diretta streaming sul sito di Toscana Notizie. Tra i provvedimenti approvati oggi si segnalano: Istituzione per fusione del Comune di Campiglia-suvereto e del Comune di Casciana Terme-lari. L’assessore Vittorio Bugli, proponente, commenta i risultati dei referendum svoltisi recentemente, non sempre favorevoli alla fusione come accaduto all’Isola d’Elba. Sottolinea il finanziamento previsto dalla regione (250mila euro l’anno per cinque anni) agli enti locali che decidono in tal senso (da 10.21.55 e 10.27.55) Approvazione delle Linee guida per la programmazione e progettazione educativa territoriale. L’intervento prevede un finanziamento di circa 12 milioni a favore del sistema scolastico regionale per servizi alla prima infanzia e per contrastare il disagio e la dispersione scolastica. Presentato dalla vicepresidente Stella Targetti (da 10.35.25 a 10.38.05) Approvato lo schema di protocollo d’intesa con Enel per la realizzazione del progetto di innalzamento dell’invaso di Levane. Enti firmatari Regione Toscana, Autorità di bacino dell’Arno, Provincia di Arezzo, Comune di Laterina, Enel. Propone l’assessore Anna Rita Bramerini (da 10.40.34 a 10.44.25) Approvazione del programma di utilizzo delle risorse 2012 destinate alla gestione della tenuta di San Rossore. Propone l’assessore Anna Rita Bramerini. Il presidente Enrico Rossi sottolinea la necessità di ulteriore valorizzazione, riferendosi in modo specifico alla Villa del Gombo (da 10.44.45 a 10.49.15) Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza, assegnazione alle Asl di quote sanitarie aggiuntive per Rsa e riparto alle zone/distretto. L’intervento ammonta complessivamente a 75 milioni di euro. Propone l’assessore Luigi Marroni (da 10.49.25 a 10.52.45). Al termine della approvazione dei provvedimenti all’ordine del giorno il presidente Rossi ha chiesto agli assessori di segnalare le principali questioni aperte con il governo nazionale. Questo allo scopo di redigere un documento sulla cui base chiedere ai nuovi ministri incontri specifici (da 10.46.54 a 11.46.44). Gli atti approvati sono disponibili all’indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew  
   
   
PRESIDENZA FVG: DEBORA SERRACCHIANI AL LAVORO NELLA SEDE DI PIAZZA UNITÀ  
 
Trieste, 30 aprile 2013 - Incontri operativi ieri mattina nella prima giornata della presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani nella sede della Regione in piazza Unità d´Italia a Trieste. Dopo aver visitato gli uffici presenti nel palazzo, infatti, la presidente ha affrontato subito ´le urgenze´, riferite in particolare alla crisi economica. La situazione delle imprese, lo stato dell´occupazione e l´utilizzo degli ammortizzatori sociali sono stati al centro del colloquio con il direttore centrale del Lavoro Ruggero Cortellino. Una prima presa di contatto, presente il segretario generale Daniele Bertuzzi, con i responsabili dell´avvocatura, dell´organizzazione del personale e dell´informazione ha completato il calendario degli impegni della mattinata.  
   
   
FVG: INCONTRO SERRACCHIANI-SINDACO TRIESTE  
 
Trieste, 30 aprile 2013 - La rinegoziazione del patto di stabilità e la revisione dell´accordo Tremonti-tondo sono tra i primi "impegni" della Regione che la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha indicato ieri incontrando, al municipio di Trieste, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini. In merito alla questione della Ferriera, ha quindi rilevato la presidente, appare opportuno prendere subito contatto con i neo ministri allo Sviluppo economico ed all´Ambiente, affinché Servola rientri nello specifico Tavolo di crisi nazionale. Il sindaco Cosolini, nel ringraziare la presidente Serracchiani per il "gesto istituzionale" rappresentato da questo immediato incontro con il primo cittadino del capoluogo regionale, ha sottolineato il ruolo che la città ambisce ad interpretare nel contesto del Friuli Venezia Giulia e l´esigenza di una nuova valorizzazione della sua vocazione portuale. A questo proposito la presidente ha confermato che nella giornata di domani intende partecipare alla riunione già indetta dalla presidente dell´Autorità portuale di Trieste, "per poter avviare le sinergie indispensabili a ribadire come la portualità Friuli Venezia Giulia sia la portualità dell´Alto Adriatico". La presidente Serracchiani ha infine indicato che parteciperà a Trieste alle celebrazioni del I Maggio e che il nuovo Governo regionale sarà presentato entro questo fine settimana.  
   
   
FVG: SERRACCHIANI INCONTRA SINDACO E GIUNTA COMUNALE PORDENONE  
 
Pordenone, 30 aprile 2013 - Sanità, carcere, lavoro, situazione economica: questi i principali temi affrontati nell´incontro che la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha avuto ieri pomeriggio - accompagnata dal consigliere regionale Sergio Bolzonello - con il sindaco, Claudio Pedrotti, e la Giunta comunale di Pordenone. "Ho ritenuto doveroso - ha affermato la presidente - iniziare la mia attività istituzionale incontrando i Comuni capoluogo. La tappa pordenonese ha il significato di riconoscere la specificità di questa parte della regione e di affrontare i diversi problemi sul tappeto cercando di avviarli a soluzione, avendo ben presenti i gravi limiti del bilancio regionale. Per questo spero che sia presto operativo anche il governo nazionale per poter avviare un serio confronto su tanti problemi: dal patto di stabilità alla necessità di operare per i tavoli di crisi delle nostre aziende e di dare risposte certe alle tante necessità sociali". Un´impostazione, questa di Serracchiani, che ha trovato d´accordo il sindaco Pedrotti e la Giunta comunale: "servono - è stato detto - rapporti costanti tra Regione e Comune per lavorare assieme sulle cose concrete". Sul tema dell´ospedale la presidente Serracchiani ha affermato che "inizia oggi un ragionamento che vedrà la nuova Giunta regionale impegnata nell´analisi di tutto il lavoro fin qui svolto: dagli elaborati progettuali alla bozza di accordo di programma alla prospettive di finanziamento pubblico e privato dell´opera. Il tutto senza appesantire il bilancio regionale e inquadrato nella programmazione sanitaria del Friuli Venezia Giulia e sulla base delle necessità del Friuli Occidentale".  
   
   
LAZIO, APPROVATO IL BILANCIO. ZINGARETTI: “CARTE IN REGOLA PER CHIEDERE LIQUIDITA’ A GOVERNO”  
 
Roma, 30 aprile 2013 - Il Consiglio approva il bilancio della Regione. Per il presidente, Nicola Zingaretti, "è un atto che mette in sicurezza la Regione Lazio, evitando il blocco di tutte le spese e consentendole di svolgere la sua funzione di sostegno al territorio. Un bilancio tecnico che ci consente - ha sottolineato Zingaretti - di presentarci con le carte in regola al tavolo del Governo per richiedere la liquidità prevista dal decreto sul pagamento dei debiti nei confronti delle imprese e degli enti locali". "Coerentemente con l´agenda di governo, possiamo ora portare avanti la nostra azione di cambiamento, incentrata sui tagli ai costi della politica e sulla riorganizzazione e razionalizzazione della macchina regionale", ha concluso il presidente della Regione. "Aver approvato Bilancio e Finanziaria in tempi rapidi- ha aggiunto Alessandra Sartore, assessore a Bilancio, Demanio e Patrimonio - tali da consentire al Lazio di poter prendere parte al tavolo del Governo sul decreto 35, per restituire alle imprese e agli enti locali i crediti che vantano dalla Regione in alcuni casi da anni, è una dimostrazione di grande senso di responsabilità e serietà istituzionale. Ora arriva il momento di dare un´anima ai numeri, e di guardare al futuro, mettendo la Regione Lazio sui binari della crescita e dello sviluppo". "Abbiamo superato brillantemente una strettoia che rischiava di mettere in difficoltà l´intero sistema produttivo e il tessuto sociale dei nostri territori - ha detto ancora Sartore - già duramente provati dalla crisi economica. Dai prossimi giorni, con l´esame in commissione della legge 9, il cosiddetto ´collegato´ sui costi della politica, avremo più margini per focalizzare l´attenzione sul futuro, partendo dalla lotta agli sprechi ma mirando decisamente sull´obiettivo di lasciarci alle spalle la crisi".  
   
   
LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: SANITÀ, EDILIZIA E DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO  
 
Torino, 30 aprile 2013 - La riunione di ieri è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Sanità. Su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, si è provveduto a deliberare: - la proroga sino al 30 giugno 2013 dei contratti stipulati per il biennio 2011/12 con le strutture sanitarie equiparate a quelle pubbliche e l’autorizzazione alle Asl per prorogare con gli stessi termini i contratti stipulati con le strutture private nel biennio 2011/12; la delibera precisa che i budget del primo semestre 2013 sono da considerarsi provvisori e che la proroga dei contratti è attuata esclusivamente nella salvaguardia della tutela della popolazione; - i criteri fondamentali per l’individuazione delle tipologie più adatte nelle strutture residenziali sperimentali per minori già attive o in possesso del consenso alla sperimentazione, nel Comune di Torino; l’assenso regionale a tutte le sperimentazioni è comunque prorogato fino alla fine dell’anno. Edilizia. Su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia è stato prorogato dal 30 aprile al 20 maggio 2013 il termine per la presentazione alle Atc e ai Comuni che gestiscono in proprio il patrimonio di edilizia sociale della dichiarazione Isee finalizzata all’accesso al fondo sociale da parte degli assegnatari di alloggi in condizione di morosità incolpevole. La proroga è consentita esclusivamente a chi percepisce redditi diversi da lavoro dipendente o assimilato e si avvale per la dichiarazione dei redditi del modello Unico. E’ confermato il termine del 15 giugno per la comunicazione da parte delle Atc alla Regione dell’ammontare complessivo della morosità incolpevole. Inoltre, sono state approvate le autorizzazioni all’Agenzia Territoriale per la Casa di Torino per interventi di manutenzione straordinaria per un totale di oltre un milione di euro. Diritto allo studio universitario. Sono state presentate dall’assessore Riccardo Molinari modifiche e integrazioni al disegno di legge regionale sul diritto allo studio universitario, finalizzato a dare attuazione all’articolo 6 del decreto Tremonti che ha posto come limite massimo per gli organi di amministrazione di tutti gli enti pubblici il numero di cinque componenti. Questo disegno di legge di modifica della l.R. N.16/’92 prevede che il cda sia composto da un presidente e da quattro componenti nominati dal Consiglio regionale e scelti tra persone che hanno ricoperto funzioni amministrative presso enti pubblici e privati. Sono stati inoltre approvati: - su proposta dell’assessore Porchietto, l’adesione della Regione Piemonte alla proposta del Ministero dello Sviluppo economico volta a sottoscrivere con ogni Regione italiana un apposito protocollo d’intesa recante le modalità ed i termini per lo svolgimento delle azioni comuni finalizzate alla diffusione delle linee guida dell’Ocse in materia di responsabilità sociale d’impresa, senza oneri a carico del bilancio finanziario 2013; - su proposta dell’assessore Sacchetto, le disposizioni per l’esecuzione dei trattamenti anticrittogamici con mezzi aerei limitatamente alla coltura della vite, i criteri per la presentazione delle domande di aiuto (che costituiscono anche le domande di pagamento del primo anno) relative alla campagna 2013 da parte di agricoltori che hanno già presentato domande di aiuto per investimenti non produttivi e per i giovani agricoltori che hanno aderito ai bandi per il sostegno all’insediamento di agricoltori giovani, la richiesta di emissione del decreto ministeriale integrativo di riconoscimento dell’eccezionalità dei nubifragi con trombe d’aria avvenuti tra il 4 e il 6 agosto 2012 nelle province di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara e Vercelli.  
   
   
BASILICATA: RINVIATA LA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE IL CALENDARIO DEI LAVORI DELL’ASSEMBLEA SARÀ RIDEFINITO IN UNA NUOVA RIUNIONE DELLA CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO, IN PROGRAMMA FRA UNA SETTIMANA  
 
Potenza, 30 aprile 2013 - La riunione del Consiglio regionale in programma per domani è stata rinviata. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo, che si è riunita ieri a Potenza alla presenza del presidente della Regione De Filippo e dei presidenti delle Commissioni consiliari. Il doveroso rispetto delle attività giudiziarie in corso a seguito degli sviluppi dell’inchiesta sui rimborsi ai consiglieri ed agli assessori, insieme alla necessità di dover rivedere l’ordine del giorno, anche a seguito delle dimissioni del presidente della Regione e del consigliere Viti, hanno consigliato il rinvio della seduta. La Conferenza dei capigruppo tornerà a riunirsi lunedì 6 maggio per ridefinire il calendario dei lavori dell’Assemblea alla luce di queste novità.  
   
   
REGIONE BASILICATA: RISPETTO DELLE REGOLE VALGA PER TUTTI  
 
Potenza, 30 aprile 2013 - In relazione all’inchiesta della Procura della Repubblica sui rimborsi ai consiglieri, il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Santochirico il 28 aprile ha rilasciato la seguente dichiarazione: “In questi giorni stiamo assistendo ad un crescendo di illazioni, rivelazioni, accuse che espongono alla gogna i rappresentanti regionali, senza che essi - con esclusione di quelli raggiunti da misure cautelari - sappiano di cosa rispondere. Devono apprendere dalla stampa che potrebbero essere indagati senza sapere perché e di cosa. Poiché le informazioni che circolano provengono da atti acquisiti dall´autorità giudiziaria, non sarebbe stato preferibile che i destinatari di tali rivelazioni avessero avuto la possibilità di difendersi davanti a un magistrato? Non sarebbe stato meglio contestare, assumere difese, verificare e poi rendere pubblico tutto? A chi giova, invece, l´inversione? Non solo è compromessa la politica, ma è anche negata la giustizia e distorta l’informazione. Dico questo non pensando alla mia persona, perché se avessi pensato soltanto a me stesso avrei potuto restare defilato, anche per la marginalità dei fatti per i quali sono chiamato in causa. Lo faccio perché il ruolo di presidente del Consiglio regionale mi impone di parlare e continuare a esprimere posizioni chiare sul rapporto fra giustizia e politica e informazione, come ho cercato di fare – in maniera netta e chiara - sin dal mio insediamento. Agli effetti del circo mediatico di questi giorni, se e quando emergeranno fatti e letture diversi da quelli propagati (come peraltro è già accaduto troppe volte), chi porrà rimedio? E´ troppo pretendere che si formulino subito le contestazioni ai singoli consiglieri sentendoli tempestivamente? E´ eccessivo chiedere che, relativamente all´indagine sui gruppi consiliari (art. 6 legge regionale 8/98) si concludano prima le indagini e notificati (non a mezzo stampa) gli eventuali avvisi di garanzia e poi si facciano arrivare gli atti nelle redazioni? O ciò è già avvenuto ed è alla porta un nuovo turbinio mediatico? Tutto ciò nulla ha a che vedere con la libertà di informazione, che qui non è chiamata in causa: i giornali che hanno le notizie le pubblichino, stando alle proprie regole e ai propri codici; i rappresentanti istituzionali rispondano delle loro azioni nelle sedi giurisdizionali competenti; la giustizia faccia il suo corso assicurando concretamente le garanzie di tutti, perché nessuno abbia a dire che vi sia un conflitto fra istituzioni. Al comprensibile senso di sfiducia che le inchieste in corso generano nell’opinione pubblica la politica deve offrire prova di umiltà, trasparenza e determinazione. Ferme restando la previsione costituzionale di non colpevolezza, auspichiamo quindi che le posizioni degli indagati vengano rapidamente chiarite in sede giurisdizionale, confidando nel giudizio sereno e puntuale della magistratura. Soltanto così potranno essere salvaguardate e garantite la saldezza e l’autonomia delle istituzioni. Siamo tutti consapevoli che gli sviluppi dell’inchiesta sui rimborsi spese ai consiglieri regionali mostrano l’immagine di una istituzione ferita, ma è proprio nei momenti difficili che la politica deve saper rispondere senza abdicare alle proprie responsabilità. Noi la nostra parte abbiamo già iniziato a farla. Rispetto all’epoca dei fatti contestati e prima ancora che ci fossero i provvedimenti giurisdizionali, il Consiglio regionale ha autonomamente adottato radicali misure legislative, abrogando sia le norme che contemplavano i rimborsi chilometrici sia quelle che prevedevano le spese di rappresentanza, quelle cioè che oggi si assume siano state utilizzate in difformità alla legge. Dall’inizio del 2013, infatti, non esistono più né rimborsi chilometrici né spese di rappresentanza per i consiglieri. Al contempo, sono stati drasticamente ridotti i contributi per il funzionamento dei Gruppi consiliari, e introdotte norme di rendicontazione più severe, cui si aggiunge il controllo della Corte dei Conti. Il Presidente della Regione si è dimesso, dando un altro eloquente segnale. Contribuiscano anche gli altri ad una nuova fase, se vogliamo davvero che le regole siano rispettate da tutti e non soltanto da “quei marziani” della classe politica. Per parte mia, continuerò a sostenere posizioni già espresse difendendo l´autonomia e la dignità della politica e delle istituzioni regionali. Cosi come continuerò a credere nel funzionamento rigoroso e normale della giustizia, ragion per cui domani, tramite i miei avvocati, chiederò di essere sentito quanto prima dai magistrati per evitare di dover inseguire quotidiani stillicidi e per chiarire ogni questione che mi riguarda, ritenendo di avere sempre agito nel rispetto della legge e dell’etica pubblica”.  
   
   
IX EDIZIONE GIORNATA DELLE MARCHE A SAN BENEDETTO DEL TRONTO. L´ANNUNCIO UFFICIALE IERI DAL PRESIDENTE SPACCA NELLA SEDUTA CONGIUNTA TRA REGIONE E COMUNE .  
 
Ancona, 30 aprile 2013 - E’ stata ufficializzata ieri dal presidente della Regione , Gian Mario Spacca - nel corso della seduta congiunta tra governo regionale e amministrazione comunale sambenedettese- la sede della nona edizione della Giornata delle Marche 2013. Con il titolo “I Marchigiani. La forza della nostra comunità “ , il prossimo 10 dicembre, sarà , infatti, San Benedetto del Tronto ad ospitarne le celebrazioni. “Ad ulteriore dimostrazione dell’attenzione verso il territorio piceno – ha spiegato il presidente della Regione , Gian Mario Spacca - abbiamo scelto San Benedetto del Tronto come sede ideale per testimoniare i valori forti della nostra comunità, valori che molto spesso si sono espressi e si esprimono attraverso grandi personalità in ogni settore, dall’economia alla cultura in senso lato. Quella tradizionalmente intesa e quella della solidarietà che ci distingue come popolazione e che in questi momenti difficili è un patrimonio da conservare ancor più gelosamente. In particolare, diffonderemo questi valori attraverso l’ esempio, come quello di Carlo Urbani, il medico che a dieci anni dalla morte è stato celebrato quest’anno in molte parti del mondo. Dunque, era giusto che la sua terra gli tributasse un omaggio significativo in una occasione importante come la Giornata delle Marche. Il contenuto di questa Ix edizione – ha concluso il Presidente - sarà quello di raccoglierci attorno ai valori autentici, riconoscerci come comunità forte e propositiva, capace di incidere segni positivi nel panorama nazionale e di saper cogliere le opportunità nonostante i gravi momenti che stiamo vivendo. “ La notizia ufficiale è stata accolta come una bella sorpresa dal Comune di San Benedetto del Tronto, con entusiasmo e soddisfazione. Il sindaco, Giovanni Gaspari ha ringraziato sentitamente il presidente Gian Mario Spacca per la scelta di San Benedetto , offrendo la massima collaborazione istituzionale per la buona riuscita dell’evento. Nell’itinerante percorso regionale che compie da nove anni la Giornata delle Marche , come per le altre Province , anche per Ascoli Piceno sarà la seconda volta. Con questa edizione ripartirà anche una bella iniziativa, condotta con successo negli anni precedenti, che coinvolgerà il mondo della Scuola come protagonista di eventi collaterali, progetti e mostre sul tema dei marchigiani di ieri e di oggi che hanno contribuito a rendere grande la nostra regione. Va ricordato che dal 2005, anno della prima edizione, la Giornata delle Marche ha avuto come sede di celebrazioni, Ancona/jesi; Pesaro, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Ancona , Recanati e Fano.  
   
   
INCONTRO REGIONE MARCHE -COMUNE DI SAN BENEDETTO: LAVORO, SOCIALE E TURISMO AL CENTRO DEL CONFRONTO.  
 
Ancona, 30 aprile 2013 - Lavoro, sanità, difesa del suolo e tutela ambientale, turismo, infrastrutture. Sono solo alcuni dei temi affrontati ieri mattina nel corso dell’incontro, svoltosi al Museo della Civiltà marinara delle Marche, tra la Giunta regionale e la Giunta comunale di San Benedetto del Tronto. Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca e il sindaco Giovanni Gaspari, con gli assessori dei rispettivi esecutivi, hanno fatto il punto sulle principali questioni che riguardano il territorio sambenedettese. Prima dell’incontro, Spacca e Gaspari hanno effettuato un sopralluogo alla Riserva naturale della Sentina, per verificare personalmente gli effetti dell’erosione marina. Successivamente hanno visitato il Centro di educazione ambientale, dove sono ospitati quattro esemplari di tartaruga Caretta caretta. “Gli incontri con l’amministrazione di San Benedetto sono stati numerosi in questi anni – ha detto Spacca – Ci siamo confrontati anche su temi specifici, come lo stoccaggio del gas per il quale abbiamo annunciato nel corso di un incontro il parere negativo della Regione. Riconosciamo a questo territorio un ruolo fondamentale nel sistema regionale, non solo per la sua importantissima vocazione turistica, ma anche perché si tratta di una delle comunità più grandi delle Marche”. Anche il sindaco Gaspari ha sottolineato l’importanza dell’incontro di oggi, riconoscendo l’attenzione della Regione per questo territorio. L’appuntamento di oggi è stato l’occasione per la formalizzazione di un impegno che il presidente Spacca aveva assunto con la città di San Benedetto. “Il 10 dicembre – ha detto – San Benedetto del Tronto ospiterà la nona edizione della Giornata delle Marche, che quest’anno sarà dedicata alle donne e gli uomini che hanno fatto grande la nostra regione. A partire da Carlo Urbani, il medico infettivologo di cui si commemora il decennale della morte”. Entrando nel vivo dei temi, Spacca ha ricordato il grande impegno della Regione a sostegno del lavoro e dell’occupazione, della difesa delle fragilità e della coesione sociale. “Uno sforzo fortissimo – ha sottolineato Spacca – Per questo territorio la Regione ha stanziato, tra l’altro, oltre 13 milioni di euro per ammortizzatori sociali in deroga e circa 8 milioni per aiuti alle assunzioni, per oltre 2.400 lavoratori protetti (si veda tabella allegata, ndr). Dati che testimoniano qual è la priorità dell’azione regionale: il lavoro, la coesione, la tenuta del tessuto economico e sociale”. E proprio sul sociale, Spacca ha ricordato il pesante contributo finanziario regionale per le politiche di welfare dei Comuni. “La Regione – ha detto - ha completamente compensato i tagli dei fondi statali destinati ai Comuni per le politiche sociali. Su lavoro e sociale abbiamo impegnato quasi totalmente il nostro bilancio”. Altro impegno, quello per la sanità. “Abbiamo corrisposto – ha detto – alle esigenze espresse dal territorio. I dati sul personale e sui posti letto testimoniano la risalita di San Benedetto e della provincia di Ascoli Piceno negli indicatori regionali. La Regione, di fronte ai pesanti tagli statali al fondo sanitario, ha verificato i dati storici per rimodulare le proprie azioni, in modo da rispondere sempre di più al principio-guida dell’equità tra territori”. Un esempio, il turn over. La normativa nazionale sulla spending review, che vieta il turn over alle regioni con bilancio sanitario in deficit, consente al contrario a quelle virtuose come le Marche, un massimo di turn over al 70%. “Rifiutando la logica dei tagli lineari – ha detto Spacca – la Regione ha riequilibrato il turn over sui singoli territori. Così la provincia di Ascoli si è attestata al 108%. Stesso discorso per i posti letto”. Accanto alla sanità, la tutela ambientale, con la Sentina in primo piano. “La Riserva naturale – ha sottolineato il presidente - è una ricchezza straordinaria di questo territorio e di tutte le Marche. La Regione proseguirà quindi l’impegno per la sua valorizzazione, che si sposa perfettamente con la strategia turistica regionale. Abbiamo accolto in pieno le richieste sottoposte dall’amministrazione comunale e così si procederà immediatamente al ripascimento dell’area con un primo intervento da 50mila metri cubi. Contemporaneamente sarà avviato un piano più strutturale per la definizione di una linea di scogliera di protezione”. Interventi che riguarderanno anche l’area a nord, con una prima opera da 5mila metri cubi e una seconda, più a lungo termine, da 17mila. “Vogliamo lanciare – ha sottolineato Spacca – un progetto interregionale con l’Abruzzo per la tutela e valorizzazione della foce del Tronto. Se uniamo le forze sarà più facile poter accedere anche ai fondi europei, soprattutto quando la Macroregione adriatico-ionica, nel 2014, sarà una realtà”. Al centro del confronto, il turismo: dopo la Conferenza regionale sul turismo, la Task force italo-russa, la missione istituzionale in Russia dove è stato formalizzato l’avvio del volo Ancona-mosca e i progetti per nuovi collegamenti con il nord-Europa, prosegue l’impegno della Regione per la valorizzazione turistica di questo territorio. “La nostra azione di comunicazione e di marketing diretto si accompagna all’attività degli imprenditori di San Benedetto che con coraggio e intraprendenza si stanno adeguando alle crescenti richieste dei turisti internazionali, migliorando le strutture ricettive”, ha detto il presidente, ricordando come la crescita del turismo va accompagnata dallo sviluppo infrastrutturale. “La connettività – ha spiegato – diviene fondamentale. La riconferma della fermata del Freccia Bianca a San Benedetto e l’arrivo dell’alta velocità nelle Marche sono ottime notizie. Per estendere i benefici dell’alta velocità anche al sud della regione, abbiamo avviato intense trattative con Treniitalia”.  
   
   
CALABRIA: EFFETTUATI PAGAMENTI PER QUARANTAQUATTTRO MILIONI DI EURO DALLA RAGIONERIA GENERALE  
 
Catanzaro, 30 aprile 2013 - Pagamenti per un importo complessivo di quarantaquattro milioni sono stati effettuati nel corso della settimana dalla Ragioneria Generale della Regione Calabria. Di questi, quasi otto milioni di euro sono destinati alla liquidazione delle ditte che si occupano deltrattamento e dello smaltimento dei rifiuti. In particolare 1.244.000 euro vengono versati alla società Markab Group, tre milioni alla società Ecologia Oggi, un milione alla Società Daneco Impianti Srl per l’impianto di Alli(catanzaro), circa due milioni e mezzo alla stessa ditta per l’impianto di Lamezia Terme e 250 mila euro al Consorzio Valle Crati. Per quanto riguarda il settore dei trasporti, un pagamento di 7.400.000 euro è stato effettuato a favore delle Ferrovie della Calabria a titolo di corrispettivo relativo alla Iv trimestralità2012. Quattro milioni di euro vengono destinati alla sanità, in particolare alla Fondazione Campanella e finanzieranno l’attività dell’importante centro oncologico di eccellenza. Un importo di 1.300.000 euro viene indirizzato ai lavori di realizzazione della Cittadella Regionale di Germaneto che ospiterà la sede e gli uffici della Giunta. Alle Comunità Montane e all’Unione dei Comuni del Versante Ionico vengono liquidati oltre tre milioni e duecentomila euro, mentre un milione e centoquarantamila euro vanno al Progetto per la valorizzazione delle produzioni zootecniche calabresi 2007/2013. Ammonta a cinquecentomila euro poi, il trasferimento di fondi alla Provincia di Cosenza per finanziare interventi a favore di aziende agricole danneggiate da eventi calamitosi. La Ragioneria ha infine effettuato pagamenti per un totale di 9 milioni e ottocentomila euro destinati a Lsu, Lpu, borse lavoro, formazione continua, piani aziendali, Oss 1000 ore, Welfare to work. “Il momento è difficile e le Emergenze da fronteggiare sono tante - ha sottolineato l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini - ma l’amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti profonde ogni sforzo per gestire al meglio le risorse a disposizione e garantire il rispetto dei tempinell’interesse di tutti i calabresi”.  
   
   
FUSIONE DI COMUNI, DALLE PROVINCE DI LIVORNO E PISA ALTRE QUATTRO RICHIESTE  
 
Firenze, 30 aprile 2013 – Nella Toscana dei ‘campanili’, che poi a conti fatti ha molti meno comuni di altre regioni, continuano a crescere le amministrazioni che scelgono di fondersi. Alti quattro comuni ne hanno fatto richiesta e dal 1 gennaio 2014 potrebbero diventare due. Si tratta dei comuni di Campiglia Marittima e Suvereto (16.510 abitanti), in provincia di Livorno, e di Casciana Terme e Lari (12.517 abitanti), in provincia di Pisa. La giunta ha approvato ieri una proposta di legge presentata dall’assessore agli enti locali Vittorio Bugli che dovrà essere discussa dal Consiglio regionale e che prevede un referendum consultivo che si svolgerà probabilmente in autunno. Un percorso identico a quello che ha già visto i cittadini chiamati alle urne in quattordici comuni la scorsa settimana, con i “si’” alla fusione che hanno prevalso in sei casi – a Fabbriche di Vallico e Vergemoli, a Figline e Incisa Valdarno e a Castelfranco di Sopra e Pian di Scò – e i “no” che sono stati invece più numerosi all’isola d’Elba. Il prossimo 16 giugno è già stato fissato un altro referendum per la fusione dei comuni di Castel San Niccolò e Montemignaio. I vantaggi per i Comuni fusi – Le fusioni, che aiutano a risparmiare nella gestione dei servizi ed offrire con le stesse risorse servizi migliori, sono sostenute finanziariamente dalle Regione. Ogni Comune che si fonde può contare oggi su 250 mila euro l’anno per cinque annidi maggiori contributi regionali, fino ad un massimo di un milione di euro per fusione. A questi si aggiungono i finanziamenti dello Stato, che variano a seconda della popolazione e sono il 20 per cento, per dieci anni, dei trasferimenti erariali che gli stessi Comuni potevano vantare nel 2010. I Comuni che si fondono sono anche esentati per 3 anni dal rispetto del tetto del patto di stabilità e in questo modo possono far ripartire gli investimenti. Le Unioni di Comuni - Non ci sono comunque solo i Comuni che decidono di fondersi. Sempre più amministrazioni, pur senza diventare un comune unico, scelgono in Toscana di gestire insieme più funzioni. E non si tratta solo dei comuni obbligati per legge: ovvero quelli sotto 5.000 abitanti (soglia che si abbassa a 3.000, nel caso di comuni montani). Lo fanno dando vita ad Unioni di Comuni, con un sindaco dell’Unione e un suo consiglio, oppure con una convenzione, ovvero firmando una sorta di contratto dove i Comuni mantengono la propria autonomia ma decidono insieme che uno (per tutti) svolga una funzione piuttosto che un’altra. In Toscana oggi sono 25 le Unioni di Comuni e coinvolgono 156 amministrazioni. I Comuni obbligati a gestire funzioni fondamentali in modo congiunto sono 107 su 287.  
   
   
A VILLA UMBRA GIORNATA INCONTRO DEDICATO A POLITICHE GIOVANILI: PRESTO LEGGE REGIONALE  
 
Perugia, 30 aprile 2013 - Avviare un percorso di formazione e confronto con il territorio per arrivare alla stesura di una legge regionale sui giovani: con questo obiettivo ieri a Perugia, nella sede della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, si è tenuto un incontro sul tema "I giovani sono il presente", una giornata sulle politiche giovanili europee, nazionali e regionali, organizzata dalla Regione Umbria e dal Dipartimento della gioventù in collaborazione con la Scuola. L´iniziativa rientra in un progetto più ampio, che si articola in varie tappe e che prevede una serie di azioni per rafforzare la rete regionale di soggetti esperti in materia di politiche giovanili, per ideare interventi avvalendosi dei fondi comunitari e nazionali, gestire piani di lavoro complessi a livello nazionale e locale, partecipare attivamente alla costruzione delle politiche locali. La Regione ha quindi promosso un percorso formativo, rivolto ai responsabili ed operatori delle politiche giovanili pubblici e del privato sociale, che si terrà tra maggio e giugno, ed una ricerca sull´esperienza degli Informagiovani umbri per qualificare e rilanciare il loro ruolo. A conclusione è in programma un convegno per definire, attraverso contributi di idee e proposte innovative, la nuova legge regionale sui giovani. "In Umbria il quadro degli interventi realizzato in questi ultimi 15 anni a favore dei giovani è stato fortemente disarticolato - ha spiegato la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari - Per diversi anni l´assenza di una delega politica specifica in materia, un quadro normativo frammentato, la mancata allocazione di risorse mirate, hanno reso difficoltoso promuovere ed omogeneizzare le politiche territoriali in questo settore affidate, di conseguenza, ad iniziative dell´amministrazione regionale e dei comuni maggiormente sensibili. Nonostante ciò - ha aggiunto - in Umbria sono nate diverse esperienze di consulte e forum giovanili e si sono sviluppate interessanti progettualità nel settore dell´aggregazione come la rete dei servizi "Informagiovani" che risulta discretamente diffusa". Tra i settori d´intervento che invece si sono caratterizzati per una forte azione di coordinamento della Regione, la vicepresidente Casciari ha segnalato "i progetti relativi alle dipendenze attuate attraverso la legge n. 45, le azioni messe in campo nel settore del diritto allo studio, attraverso l´istituzione di un´agenzia regionale, le misure adottate nel settore della formazione professionale, dell´inserimento lavorativo e dell´imprenditorialità giovanile". "Così come hanno dimostrato di essere efficaci - ha precisato Casciari - i progetti realizzati in ambito sanitario, con l´attivazione di specifiche campagne di sensibilizzazione dei giovani sui temi dei comportamenti a rischio e della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili". Meno strutturati a livello regionale sono gli interventi nel settore della cultura, anche se in alcuni casi, in particolare nei comuni capoluogo di provincia, Perugia e Terni, si sono sviluppate in questi ultimi anni, nell´ambito della promozione della creatività giovanile, interessanti iniziative tese a sostenere le numerose progettualità nate spesso in ambito associativo. "Attualmente - continua la vicepresidente - nei 92 comuni umbri sono presenti 56 centri di aggregazione giovanile, 12 interventi e servizi di supporto all´inserimento lavorativo, 34 interventi nel settore della promozione culturale e del sostegno alla creatività giovanile, 11 servizi di Informagiovani e 19 interventi progetti di prevenzione sociale e sanitaria, legati in particolare ad azioni di contrasto ai fenomeni di dipendenza. In misura ridotta sono presenti interventi legati al tema della partecipazione dei giovani e alla promozione della pratica sportiva, che in genere comunque è demandata direttamente agli enti di promozione. Poco sviluppati al contrario sono le iniziative sui temi della mobilità giovanile e sugli scambi culturali. Purtroppo è presente una discreta eterogeneità degli interventi a livello dei singoli ambiti territoriali. Tale differenziazione si fa più marcata tra le aree urbane e quelle rurali e necessità sicuramente di interventi di riequilibrio". "A partire dal 2008 la Regione Umbria ha avviato una nuova stagione progettuale attraverso l´accordo di Programma Quadro ´I giovani Quadro sono il presente´ che ha consentito la sottoscrizione dell´intesa tra la Regione Umbria e il Dipartimento per le politiche giovanili, nonché con il Ministero dello sviluppo economico attraverso la quale si è intervenuto in modo strutturato sul tema delle politiche giovanili mettendo in campo, per la popolazione regionale compresa tra i 14 e i 30 anni, un complesso di azioni con l´obiettivo di valorizzare e promuovere il ruolo delle giovani cittadine e dei giovani cittadini della regione". Dal punto di vista operativo l´Accordo di Programma Quadro ´I giovani sono il presente´, si articola in 5 interventi specifici: il primo prevede la stesura di Piani territoriali per i giovani, è stato poi emanato un bando per la selezione di progetti a favore dei giovani, sono state promosse azioni dirette della Regione in materia di ricerca, formazione e promozione, è stato avviato l´intervento "Lavoro e quindi sono" e, infine, "Una casa per i giovani". Il quadro complessivo di finanziamento dell´Accordo 2007-2009 è stato di 5 milioni880 mila euro, di cui 2 milioni940 mila euro a carico del Fondo Nazionale per la Politiche Giovanili, 1.478.500 euro a carico della Regione Umbria, la restante parte era a carico dei comuni, dei soggetti del terzo settore beneficiari del finanziamento del Bando Giovani e del Fondo Sociale Europeo. A fine del 2011 la Regione Umbria ha sottoscritto con il Governo una nuova Intesa in materia di politiche giovanili riferita al biennio 2010 - 2011. Questo nuovo documento di programmazione ha consentito di attivare nuove risorse finanziarie nazionali per un importo di € 613 mila 715 euro a cui si aggiunge un finanziamento regionale di 131 mila510 euro. Le azioni della nuova intesa sono state tre: la realizzazione di un sistema informativo integrato per i giovani, progetti di aggiornamento e formazione per l´avvicinamento dei giovani ad arti e mestieri della tradizione culturale locale e per valorizzazione della creatività e dei talenti dei giovani. "Nonostante alcune criticità - ha concluso Casciari - il complesso degli interventi inseriti dalla Regione Umbria nell´Accordo di programma ´I giovani sono il presente´ e nell´Intesa 2010 -2012, ha consentito di strutturare, nella nostra realtà regionale l´avvio di un quadro di azioni organiche in questo settore. La prospettiva futura, ovviamente, dovrà tentare di stabilizzare questo complesso di iniziative e portare alla legge regionale. Purtroppo, lo scenario di carattere nazionale non consentente nell´immediato di ipotizzare in modo compiuto l´individuazione di future strategie organiche. Si spera che il nuovo Governo non continui a penalizzare le nuove generazioni e investa risorse per le politiche giovanili, perché solo così potremo guardare con più serenità al futuro".  
   
   
SPIRAL: UN METODO PER CREARE BENESSERE CON IL COINVOLGIMENTO DI TUTTI  
 
Trento, 30 aprile 2013 - "Spiral" è un acronimo che sta per Societal Progress Indicators for the Responsability of All (Indicatori di progresso per il benessere di tutti e la co-responsabilità), un metodo proposto dall´Europa a tutti i soggetti sociali, pubblici e privati, che intendono definire il benessere e sviluppare degli indicatori di progresso con il coinvolgimento dei cittadini. Di questo si è parlato ieri, in Provincia, nel corso di un corso di formazione per gli operatori del settore, promosso dall´Agenzia. "La ricerca di azioni condivise e corresponsabili per migliorare il benessere di tutti – ha detto l´assessore Ugo Rossi – è ciò che prevede uno specifico accordo che la Provincia autonoma di Trento sottoscriverà il prossimo 22 maggio con il Consiglio d´Europa per la diffusione del metodo Spiral". "Il Trentino, in fatto di buone pratiche per le politiche familiari e giovanili – ha proseguito l´assessore Rossi, – ha ormai acquisito un´esperienza pluriennale che ha creato modelli di partecipazione all´avanguardia in Italia, tanto che il nostro Marchio Family è già un punto di riferimento per molte Regioni. Quindi sposare la proposta del Consiglio d´Europa per una politica di welfare e di benessere che sia il più possibile condivisa anche nelle scelte degli indicatori sui quali puntare, non fa altro che rafforzare quel che da noi si sta già facendo. E penso ad esempio al coinvolgimento di ben quaranta Comuni Amici della famiglia; penso alla creazione dei Distretti famiglia; penso al coinvolgimento attivo delle associazioni delle famiglie che attraverso un apposito Forum possono partecipare in prima persona alle scelte dell´ente pubblico in tema di benessere". L´assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi, per parte sua, ha voluto sottolineare "la presenza convinta di molti Comuni sia nell´ambito della certificazione Family in Trentino, sia per l´impegno a sperimentare all´interno delle proprie politiche familiari il metodo Spiral proposto dal Consiglio d´Europa, che punta alla condivisione e alla conseguente corresponsabilità da parte della comunità. Tutto ciò si inserisce in quell´impegno alla creazione di una cittadinanza attiva che aiuta la partecipazione delle comunità locali, che è poi il senso vero e più profondo di quella riforma istituzionale che vede proprio nelle Comunità di Valle e nei Comuni gli artefici in prima persona di una serie di deleghe significative da parte della Provincia. E la delega sulle politiche della famiglia non solo è una di quelle decisive per la qualità della vita e per un futuro migliore, ma anche quella sulla quale i cittadini possono misurarsi in prima persona, investendo le loro esperienze per il bene comune". È stato Luciano Malfer, dirigente dell´Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, a introdurre il corso di formazione, al quale hanno preso parte una quarantina di persone che lavorano nei Comuni "Amici della famiglia", in alcune Comunità di Valle, nei Piani Giovani o che sono operatori del settore. "Il metodo Spiral – ha detto Malfer, – approfondisce il tema del benessere consentendoci di sporcarci le mani per coinvolgere i nostri territori di riferimento nella ricerca di indicatori condivisi che puntino a realizzare il benessere collettivo. È, anche, un metodo che oggettivizza le soggettività locali, che fa sintesi dei modi di vedere circoscritti, e non è un caso che esso sia già applicato in alcuni dei Comuni trentini che sono già "Amici della famiglia". Il senso di momenti di formazione come quello di oggi sta nel fatto che a noi piacerebbe che tutti i Comuni "Amici della famiglia" adottassero il medesimo metodo, perché in tal modo non solo verrebbero valorizzati e sottolineati i bisogni peculiari di ogni singolo ambito, ma anche perché si arriverebbe a una sintesi oggettiva capace di orientare le scelte di quegli enti locali che già oggi approvano annualmente un loro Piano Famiglia". L´istat e in Cnel, ha concluso Luciano Malfer, "hanno da poco licenziato il primo Rapporto sul benessere, nel quale sono evidenziati dodici macroindicatori nazionali e un centinaio di indicatori specifici. Bene, Sspiral è un metodo molto simile che, però, ha il merito di agire su scala più ridotta e quindi riesce a coinvolgere meglio e a corresponsabilizzare realmente i cittadini, chiamati a dare indicazioni preliminari sugli obiettivi da raggiungere". Fabio Ragonese, esperto del Consiglio d´Europa e Spiral trainer, ha poi spiegato i contenuti del progetto proposto dall´Europa. Il metodo Spiral, sviluppato e sperimentato nell’arco di sette anni in diversi Paesi europei, coinvolgendo città, istituzioni pubbliche come scuole e ospedali e soggetti privati come imprese e professionisti, consente di progettare dei piani d´azione locali partendo da un’ampia concertazione con la società, per realizzare in questo modo il benessere di tutti così come viene definito da ogni comunità, riuscendo così a orientare le politiche locali, regionali e nazionali per renderle più aderenti alle aspettative dei cittadini. Questo approccio è particolarmente utile nel difficile momento di crisi che stiamo vivendo, poiché aumenta l´efficacia delle politiche pubbliche e delle azioni della società civile in generale, puntando sulle risorse esistenti, siano esse materiali o immateriali. Spiral insomma si presenta come una efficace una strategia partecipativa per combattere le situazioni di povertà. Il metodo rafforza in altre parole la coesione sociale e promuove un modello di sviluppo possibile e sostenibile, integrando diverse fonti di finanziamento e di risorse con l´obiettivo di una maggiore capacità di trasformare gli stati di crisi in condizioni di superamento delle difficoltà. Applicata all’interno delle imprese, ad esempio, il metodo Spiral permette di conciliare l’obiettivo del miglioramento della performance con il benessere del personale sul luogo di lavoro. La strategia Spiral si differenzia dalle altre metodologie partecipative, in quanto è completamente aperta ma allo stesso tempo si appoggia su un sistema di riferimenti comuni contenuti in una griglia degli indicatori del progresso. Ciò vuol dire che è possibile modificarla e adattarla non appena se ne sono assimilati gli aspetti fondamentali. Inoltre, si distingue da un approccio orientato ai “bisogni” degli individui o dei singoli gruppi d’interesse, tipico delle forme partecipative deliberative, poiché punta alla costruzione di senso e di consenso attorno alla necessità di vivere insieme i problemi e le necessità , rispettando e condividendo le risorse comuni e fornendo uguali opportunità di espressione a tutti, a prescindere dalla condizione sociale di ciascuno. Inoltre, essendo modulare, questa metodologia permette di creare delle sintesi che rappresentano le istanze della società a diversi livelli, dal singolo gruppo di cittadini fino all´intera comunità, senza perdere la ricchezza e la varietà di informazioni. Essa costituisce pertanto una solida base per rafforzare la democrazia attraverso un confronto sistematico e basato sul senso della partecipazione attiva della cittadinanza. Al termine dell´introduzione di Ragonese, i partecipanti si sono divisi in gruppi di lavoro per cominciare a fare esperienze concrete su Spiral e sui suoi contenuti. Il Metodo Spiral In Trentino - La metodologia Spiral, come ha testimoniato la sperimentazione in tredici Paesi e in oltre 200 città in Europa, fornisce un importante valore aggiunto per rafforzare le politiche locali nella Provincia Autonoma di Trento, in particolare innalzando il livello della partecipazione della comunità, consentendo la costruzione di una visione condivisa del benessere di tutti. Analogamente, l´esperienza giù maturata dalla Provincia Autonoma di Trento costituisce sul fronte europeo una fonte particolarmente interessante di arricchimento per la metodologia Spiral, nel campo ad esempio dell’integrazione delle politiche del benessere con le politiche per la famiglia, le politiche sui giovani e le politiche sportive. Il Comune di Pergine Valsugana ha già sperimentato nel corso del triennio 2010-2012, con il supporto dell´Agenzia provinciale per la famiglia, tale metodologia all’interno di una rete di comuni nazionali. Altri otto comuni trentini, nello specifico Arco, Riva del Garda, Mezzolombardo, Roncegno Terme, Brentonico, Cavalese, Varena e Caldes - che hanno già acquisito il marchio “Family in Trentino” e che si sono pertanto qualificati come comuni particolarmente attenti e sensibili al benessere delle famiglie - hanno formalmente manifestato l’interesse a sperimentare il modello europeo per verificare la possibilità di introdurre il metodo Spiral tra i requisiti provinciali di “Comune amico della famiglia”. Anche la Comunità della Valle di Non, l´ente che coordina l Distretto famiglia della Valle di Non, ha manifestato la volontà di intraprendere il medesimo percorso.