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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Marzo 2014
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: UCRAINA, ROAMING, LAVORATORI ALL´ESTERO, BANCHE  
 
Strasburgo, 18 marzo 2013 - I membri della commissione per il Commercio internazionale votano giovedì prossimo per porre fine o ridurre i dazi doganali sulle importazioni dall´Ucraina. L´eliminazione dei costi di roaming ed una maggiore tutela per i lavoratori che vivono in paesi esteri sono altri temi previsti nel programma della settimana. I membri del Parlamento europeo ed i rappresentanti del Consiglio cercheranno di raggiungere un accordo sul meccanismo di risoluzione bancaria. Giovedí la commissione per il Commercio internazionale vota per porre fine o per ridurre drasticamente i dazi doganali sulle importazioni in Europa provenienti dall´Ucraina, come parte delle misure di sostegno al paese. Per martedí i membri della commissione per il Lavoro e per gli Affari Sociali voterà un accordo con gli Stati membri per tutelare meglio i lavoratori temporanei all´estero. Le nuove norme hanno l´obiettivo di individuare chi realmente lavora all´estero e chi tenta di eludere la legge e di assicurare ai paesi dell´Ue maggiore flessibilità nel disporre ed eseguire ispezioni. Gestire il fallimento delle banche - Mercoledí i rappresentanti del Parlamento e del Consiglio s´incontreranno per lavorare ad un accordo sul meccanismo di risoluzione bancaria. Le posizioni sono ancora divergenti su alcune questioni cruciali. Martedí i membri della commissione per gli Affari economici ed il presidente del consiglio di supervisore della Bce, Danièle Nouy, discutono del sistema unico di risoluzione e della prossima riforma bancaria. Fine del roaming - Martedí i membri della commissione per l´Industria, la Ricerca e l´ Energia voteranno per eliminare tutti i costi addizionali di "roaming" - addebitati per le chiamate transeuropee sui cellulari - e obbligheranno gli operatori a fermare il rallentamento di alcuni servizi per ridurre i costii. Utilizzo illecito dei fondi europei - Corruzione, riciclaggio di denaro sporco e aggiramento alle procedure per gli appalti pubblici potrebbero essere soggetti a sanzioni penali dopo il voto di giovedí della commissione per i Diritti civili e per il Controllo del bilancio. Ridurre l´inquinamento causato dai voli all´interno dell´Unione Europea, ed in seguito per tutti i voli in partenza o in arrivo in Europa, è l´obiettivo della normativa sulle percentuali di emissioni degli aerei che sarà votata mercoledí dalla commissione per l´ Ambiente, la Salute Pubblica e la Sicurezza Alimentare. Da lunedí a mercoledí i membri del Parlamento europeo incontreranno i parlamentari provenienti da oltre 70 Paesi dell´Africa, dei Caraibi e dei Paesi del Pacifico per la 27esima Assemblea Parlamentare Comune Acp- Ue. I temi che verranno affrontati nel corso dei lavori: crisi nella Repubblica Centro Africana, diritti dei migranti e terrorismo.  
   
   
L´ASSEMBLEA PARLAMENTARE PARITETICA ACP-UE S´INCONTRA A STRASBURGO  
 
Strasburgo, 18 marzo 2014 - Immigrazione, terrorismo e lotta contro l´Aids sono le priorità dell´agenda dell´incontro dell´assemblea Acp-ue a Strasburgo, dal 17 al 19 marzo. I lavori sono stati ufficialmente aperti lunedì dai vicepresidenti Louis Michel (Alde) e Fitz A. Jackson (Giamaica), in presenza del portavoce del parlamento greco Evangelos Meimarakis. Il tema principale della riunione riguarderà la lotta contro l´Aids e avverrà in presenza di Michel Sidibé, direttore esecutivo di Unaids, programma congiunto delle Nazioni Unite sull’Hiv/aids. Verranno affrontati altri temi come il terrorismo e internet, l´integrazione regionale, il conflitto e la crisi umanitaria nella Repubblica Centrafricana e ancora i diritti dei migranti negli Stati dell´Africa, dei Caraibi e del Pacifico e l´Unione europea.  
   
   
UE-SERBIA: ELEZIONE RISULTATO PROVA DI SOSTEGNO PER L´ORIENTAMENTO DELL´UE  
 
Bruxelles, 18 marzo 2014 – Il Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha fatto le seguenti osservazioni sulle recenti elezioni in Serbia e loro risultati: "Vorrei congratularmi con la Serbia per lo svolgimento di questa Domenica delle elezioni anticipate generali che secondo gli osservatori elettorali internazionali, gli elettori hanno offerto una scelta autentica e sono stati condotti su una solida base giuridica. Procedure giorno delle elezioni si sono svolte in maniera organizzata e trasparente e le libertà fondamentali sono stati rispettati in tutta la campagna. Gli osservatori hanno anche evidenziato la necessità di una ulteriore riforma giuridica e ha sottolineato in particolare la necessità di una maggiore pluralismo dei media. Incoraggio le autorità serbe ad affrontare queste raccomandazioni presto nella prossima legislatura. Sono lieto di vedere che ancora una volta in queste elezioni, il popolo serbo hanno dato un chiaro segnale di sostegno al continuo orientamento comunitario delle politiche di governo. Dandogli la maggioranza assoluta in parlamento, hanno affidato la vincente serbo Partito Progressista (Sns), con una grande responsabilità. Accogliamo con favore l´intenzione del leader di Sns, sig Aleksandar Vučić, di condurre colloqui incluso con l´obiettivo di formare un nuovo governo rapidamente. Come la Serbia è il primo anno dei suoi negoziati di adesione all´Ue, è davvero più importante che il Parlamento è costituito e di un nuovo governo è formato in tempo utile. La Serbia si aspetta di affrontare con rinnovato slancio le numerose sfide di riforma che giace davanti, in modo particolare a proseguire il lavoro nei settori dello stato di diritto e dei diritti fondamentali e avviare riforme economiche strutturali. E ´anche essenziale che Belgrado continua con il suo impegno nel dialogo con Pristina, al fine di accelerare l´attuazione degli accordi raggiunti finora e in seguito costruire la normalizzazione delle relazioni ".  
   
   
UE: TUTELA DEI CONSUMATORI E L´INCLUSIONE SOCIALE ... MISSIONE IMPOSSIBILE IN TEMPI DI CRISI?  
 
 Bruxelles, 18 marzo 2014 - Il 14 marzo 2014, la Giornata europea del consumatore ha chiarito: La crisi non può essere una scusa per scaricare i diritti dei consumatori e violare la legge. Organizzata dal Comitato economico e sociale europeo (Cese) 1 e il Centro tutela dei consumatori Greco (Kepka) a Salonicco, la conferenza ha riunito i responsabili politici ei consumatori degli Stati membri dell´Ue per discutere di come la crisi attuale mette a rischio i diritti dei consumatori. Con le elezioni del Parlamento europeo e il rinnovo della Commissione europea si avvicina, la Giornata europea dei consumatori ha chiesto di intervenire: la recente crisi finanziaria ha fatto sì consumatori sono alle prese con condizioni sociali che riducono il loro potere d´acquisto e di conseguenza ostacolano la ripresa economica. I diritti dei consumatori non possono essere emarginati. Tutela dei consumatori in gioco - I settori più essenziali per il benessere del consumatore sono spesso il più fastidioso, dove i costi sono in aumento. La liberalizzazione del mercato (ad esempio, nel settore energetico, comunicazione o servizi finanziari) ha spesso portato a oligopoli sempre più potenti e mercati concentrati. Più che mai, i consumatori hanno bisogno di supporto ufficiale contro il fallimento del mercato e di business malcostume. "In tempi come questi, i consumatori dovrebbero essere al centro della ripresa. Dobbiamo fare in modo che non vengano sfruttati e che ottengono il miglior accordo possibile. Più di questo, aiutando i consumatori possiamo fare la politica dei consumatori una politica per la ripresa economica ", ha detto Neven Mimica, Commissario europeo per la politica dei consumatori. I diritti dei consumatori, in crisi in un momento di crisi In tempi di crisi i consumatori hanno ancora i loro diritti. Questi diritti sono giuridicamente vincolanti. Anche una prolungata crisi non può essere usato come una scusa per mancanza di applicazione. L´ue ha già una ricchezza di legislazione in materia di tutela dei consumatori, ma le leggi dell´Ue sono solo efficace come la loro attuazione a livello nazionale. "La crisi economica, la povertà e il calo dei consumi ha creato, insieme alle misure di austerità imposte da molti Stati membri dell´Ue, hanno minato i diritti dei consumatori. Politica di protezione dei consumatori è un fattore di crescita e non un peso per la competitività europea economia e deve essere visto dai politici come uno dei principali motori della ripresa economica dell´Ue ", ha dichiarato Evangelia Kekeleki , segretario generale del Kepka e membro del Cese. Sovraindebitamento e all´esclusione finanziaria - Prima della crisi, le pratiche predatorie di prestito, le pratiche esattore scandaloso, prodotti di investimento rischiosi e tasse nascoste o molto complessi erano prassi normale. Dal momento che la crisi è nata, i consumatori sono stati lasciati con gravi preoccupazioni circa la solidità dei loro prestiti, risparmi e pensioni. Erodendo prestazioni sociali, la crisi ha ampliato il gruppo di persone povere con problemi di debito. "La gente deve imparare a controllare il loro consumo. L´educazione finanziaria potrebbe aiutarli a raggiungere la corretta gestione dei loro budget e per prevenire il sovraindebitamento. Ma combattere sovraindebitamento e all´esclusione finanziaria richiede anche un comportamento responsabile da parte dei professionisti, sia per quanto riguarda i loro prodotti e la loro pubblicità, insieme con i consigli e le spiegazioni che danno ai consumatori ", sostiene Martin Siecker , presidente della sezione Int al Cese .  
   
   
L´EUROPA A VENEZIA, L´EUROPA NEL TRIVENETO  
 
Bruxelles, 18 marzo 2014 - L’europa arriva nel Triveneto per avviare il dibattito sul futuro dell´Europa in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo, presentare le opportunità delle politiche e dei programmi del nuovo quadro finanziario 2014-2020 e la nuova generazione dei centri Europe Direct e delle altre reti tematiche dell´Unione europea. Questi gli obiettivi dell’evento svoltosi il 14 marzo 2014 a Venezia presso il liceo Classico Europeo Foscarini, con il responsabile stampa e media della Commissione europea in Italia Ewelina Jelenkowska-luca´ e il responsabile comunicazione Alessandro Giordani. L’iniziativa è stata promossa dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dai centri d´informazione “Europe Direct” del Triveneto. Contesto: l´Europa, il Triveneto e Venezia. 1 – Il Triveneto nelle reti Ten-t. Le Reti Ten-t (Trans-european Networks – Transport) nascono con l´obiettivo di potenziare il sistema di trasporto europeo attraverso i 28 stati membri al fine di agevolare la crescita e la competitività. Il Triveneto si trova al centro di questi corridoi, considerando che ben tre lo attraversano: (i) il baltico-adriatico, che congiunge Helsinki a Ravenna; (ii)il corridoio mediterraneo, che dalla Spagna attraversa l’Europa in direzione est raggiungendo l’Ungheria e che comprende il tratto alta velocità Brescia-venezia-trieste; e infine (iii) quello scandinavo-mediterraneo, che in direzione nord-sud percorre l´asse del Brennero collegando la Finlandia ai porti italiani fino a Malta, via mare . Le Autostrade del Mare sono, infatti, una parte importante delle reti Ten-t e i porti di Venezia e Trieste sono una componente fondamentale per lo sviluppo del trasporto marittimo nell´Adriatico e in tutta Europa. I due porti fanno parte di diversi progetti europei. Per esempio, l´Azione Its Multi Port Adriatic Getaway, co-finanziata dall´Unione europea all´interno del programma Ten-t e compresa nel programma Mos (Motorway of the Sea),riunisce i porti che si affacciano sull´Adriatico e ha come obiettivo di migliorare la collaborazione tra i porti della zona, trovare soluzioni comuni ai problemi amministrativi, finanziari e infrastrutturali dei porti. L´azione è stata direttamente promossa dal porto di Venezia in collaborazione con l´Associazione dei Porti dell´Adriatico del Nord. Lo sviluppo delle attività portuali è anche al centro del progetto Watermode, co-finanziato dall´Unione europea e inserito all´interno del Programma di Cooperazione Transnazionale "South East Europe", nel quadro delle politiche strutturali dell´Ue. Questo progetto ha permesso di istituire Multilog, una rete transnazionale di partner nell’area dell’Europa Sudorientale per la promozione del trasporto multimodale attraverso una migliore integrazione del trasporto marittimo e fluviale all´interno delle reti Ten-t. 2. Venezia e l´Europa. "Pumas", "Ease&see", "Central Markets", sono gli acronimi di tre progetti europei di cui Venezia è attualmente capofila, finanziati da specifici programmi inseriti nella Politica Regionale europea. Tutti e tre sono stati approvati nel corso dell´estate del 2012 e si stanno avviando verso la fase conclusiva. Il Comune di Venezia è quindi fortemente coinvolto nella ricerca e realizzazione di importanti progetti europei. Pumas (Planning Sustainable regional-Urban Mobility in the Alpine Space) è finanziato dal Programma europeo di cooperazione transnazionale dello spazio alpino, sostenuto dal Fondo europeo di Sviluppo Regionale. Si pone l´ obiettivo di sviluppare sistemi di trasporto innovativi, efficienti ed economici, comuni tra le diverse città europee coinvolte. Ease&see (Enabling Actions For Social Enterprises in South East Europe) rientra nel programma di cooperazione transnazionale South East Europe ed è dedicato all´imprenditoria sociale e allo sviluppo di nuove relazioni commerciali territoriali. Il progetto mira a rafforzare i rapporti tra imprese sociali e tradizionali per sostenere lo sviluppo economico e la creazione di reti a livello locale ed europeo. Central Market rientra invece nel programma Europa Centrale, che incoraggia la cooperazione tra le regioni di quest’area. Central Market si propone di identificare strategie comuni per rivitalizzare i mercati tradizionali delle zone coinvolte, spesso risalenti al Medioevo, riscoprendone l´originario valore di motore per lo sviluppo economico e sociale delle città. 3. Il Friuli Venezia-giulia e il sostegno alla ricerca. La Regione Friuli Venezia-giulia attraverso il Fondo Sociale europeo, sostiene diversi progetti, tra cui due attualmente in corso, per la ricerca e lo sviluppo di eccellenze. Il progetto "S.h.a.r.m. – Supporting Human Assets in Research and Mobility" promuove la realizzazione e lo sviluppo di iniziative per la formazione e la qualificazione delle risorse umane nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico all´interno di università, imprese, centri di ricerca. Il progetto Dianet (Danube Initiative and Alps Adriatic Network), promuove interventi per rafforzare i rapporti tra le università e i centri di ricerca del Friuli Venezia Giulia e dell´area coinvolta, favorendo la permanenza a scopo di studio dei ricercatori presso gli stesi centri (prevedendo un patto di rientro nelle istituzioni di provenienza del Friuli Venezia Giulia). Entrambi sono gestiti in rete dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, dal Consorzio per l´Area Scientifica e Tecnologica di Trieste, dall´Università degli Studi di Trieste e dall´Università degli Studi di Udine.  
   
   
L´UNIONE EUROPEA CONFERMA IL NUOVO SUPPORTO PER IL COMMERCIO IN AFRICA OCCIDENTALE  
 
Bruxelles, 18 marzo 2014 - Commissari europei Andris Piebalgs, per la politica di sviluppo, e Karel De Gucht, per la politica commerciale, non esitare conclusioni del Consiglio Affari esteri di oggi confermano nuovo sostegno Ue di almeno € 6500000000 per il Programma di Sviluppo accordo di partenariato economico (Paped) per West Africa1 durante il periodo 2015-2020. I fondi permetterà di migliorare notevolmente i flussi commerciali e di investimento di paesi dell´Africa occidentale, contribuendo così al loro sviluppo, la crescita sostenibile e riduzione della povertà. Il Paped è un elemento essenziale dell´accordo di partenariato economico (Ape) negoziati con l´Africa occidentale, e fornirà finanziamenti per progetti legati al commercio, industria, trasporti e infrastrutture energetiche nella regione, nonché attraverso il sostegno alla società civile. Questo nuovo impegno sostanziale da parte della Commissione europea e gli Stati membri dell´Ue, dimostra la costante sostegno dell´Ue per l´integrazione regionale dell´Africa occidentale, che è il più avanzato del continente africano. Il commissario Piebalgs ha dichiarato: " l´impegno dell´Ue risponde alle esigenze espresse dal West Africa e consentirà alla regione di sfruttare tutte le opportunità dell´accordo di partenariato economico L´attuazione degli Ape sarà determinante nel creare condizioni favorevoli per incrementare gli scambi in. Regione e stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro. Lo sviluppo della regione contribuirà anche ad aumentare la pace e la stabilità in Africa occidentale. " Nel 2010, l´Ue già impegnati a fornire 6500000000 € per sostenere la Paped per il periodo 2010-2014. Questo impegno è stato infine aumentato e l´Ue ha finanziato progetti del valore di € 8200000000 (attraverso gli strumenti europei, la cooperazione bilaterale ´Stati membri e la Banca europea per gli investimenti).  
   
   
QUADRO DI VALUTAZIONE UE DELLA GIUSTIZIA 2014: VERSO SISTEMI GIUDIZIARI PIÙ EFFICIENTI NELL´UNIONE  
 
Bruxelles, 18 marzo 2014 - La Commissione europea ha pubblicato oggi la seconda edizione del quadro di valutazione europeo della giustizia per promuovere la qualità, l´indipendenza e l´efficienza dei sistemi giudiziari nell´Unione europea. Il quadro di valutazione europeo della giustizia è uno strumento di informazione che offre dati oggettivi, affidabili e comparabili sui sistemi giudiziari degli Stati membri. Come la prima edizione del 2013 (Ip/13/285), l´edizione del 2014 servirà agli Stati membri e all´Ue per rendere i sistemi giudiziari più efficienti, e di conseguenza contribuirà a promuovere la crescita economica dell´Unione. Esso concorrerà infatti al processo del semestre europeo, il ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche dell´Unione diretto a stimolare i risultati economici e la competitività degli Stati membri attraverso una serie di raccomandazioni specifiche per paese. "Giustizia tardiva equivale a giustizia negata. Il quadro di valutazione europeo della giustizia è uno strumento fondamentale della strategia economica dell´Ue, in quanto consente di migliorare l´efficienza della giustizia, a beneficio dei cittadini e delle imprese. L´indipendenza e il corretto funzionamento dei sistemi giudiziari nazionali sono essenziali tanto per ottenere la fiducia dei cittadini e degli investitori quanto per assicurare la fiducia reciproca nello spazio europeo di giustizia", ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia. "Questa seconda edizione del quadro di valutazione europeo della giustizia giunge in un momento in cui molti Stati membri stanno realizzando riforme giudiziarie per migliorare la competitività. Le evoluzioni e i dati confermano l´importanza di continuare a portare avanti con impegno e determinazione gli sforzi per migliorare l´efficienza dei sistemi giudiziari in tutta l´Unione". Il quadro di valutazione europeo della giustizia 2014 riunisce dati provenienti da varie fonti. La maggior parte dei dati quantitativi è stata fornita dalla commissione per la valutazione dell´efficienza della giustizia del Consiglio d´Europa (Cepej), che raccoglie i dati dagli Stati membri. Il quadro di valutazione 2014 si concentra sul contenzioso civile, commerciale e amministrativo, avvalendosi degli stessi indicatori usati nel 2013 e attingendo a nuove fonti di informazione: 1. Efficienza dei sistemi giudiziari. Indicatori: durata dei procedimenti, tasso di ricambio e numero di cause pendenti; 2. Qualità. Indicatori: formazione obbligatoria dei giudici, monitoraggio e valutazione delle attività dei tribunali, risorse umane e finanziarie assegnate ai tribunali e disponibilità di tecnologie dell´informazione e della comunicazione e di metodi alternativi di risoluzione delle controversie; 3. Indipendenza: il quadro di valutazione presenta i dati sulla percezione dell´indipendenza della magistratura. L´edizione 2014 fornisce anche una prima rassegna comparativa generale sulle modalità organizzative dei sistemi giudiziari nazionali a garanzia dell´indipendenza della magistratura nei casi in cui possa essere a rischio. Analizza, ad esempio, le garanzie giuridiche contro il trasferimento e la revoca dei giudici. Il quadro di valutazione 2014 riporta inoltre i risultati di due studi pilota che forniscono dati precisi sulla durata dei procedimenti giudiziari in materia di concorrenza e tutela dei consumatori, espressa in giorni medi. I principali risultati del quadro di valutazione europeo della giustizia 2014 sono i seguenti (cfr. L´allegato per la ripartizione tra i tre settori): alcuni Stati membri continuano a incontrare problemi particolari riguardo all´efficienza dei rispettivi sistemi giudiziari. La lunga durata dei procedimenti di primo grado e i tassi di ricambio bassi o il numero elevato delle cause pendenti evidenziano la necessità di miglioramenti. Sebbene di recente in alcuni Stati membri siano state adottate riforme ambiziose (ad esempio in Portogallo), i loro effetti non possono ancora essere presi in considerazione dal quadro di valutazione poiché la maggior parte dei dati riguarda il 2012 e gli anni successivi; la disponibilità nei tribunali di tecnologie dell´informazione e della comunicazione è aumentata, ma può ancora migliorare, in particolare per agevolare i contatti tra i tribunali e i cittadini. In quasi tutti gli Stati membri esistono metodi alternativi di risoluzione delle controversie, mentre il monitoraggio e la valutazione delle attività dei tribunali sono previsti nella maggior parte degli Stati membri; in quasi un terzo degli Stati membri il tasso di partecipazione dei giudici alle attività di formazione permanente sul diritto dell´Unione è superiore al 50%. La formazione dei giudici e dei professionisti del diritto e le tecnologie dell´informazione e della comunicazione sono fondamentali per il buon funzionamento dello spazio europeo di giustizia basato sulla fiducia reciproca; in vari Stati membri la percezione dell´indipendenza della magistratura è migliorata, anche se in alcuni Stati membri invece è peggiorata. Prossime tappe - I risultati del quadro di valutazione saranno presi in considerazione nella preparazione delle prossime analisi specifiche per paese del semestre europeo 2014 e nel contesto dei programmi di aggiustamento economico. I fondi Ue (Fondo di sviluppo regionale e Fondo sociale) possono essere usati per sostenere le riforme dei sistemi giudiziari nazionali. Sulla base della prima rassegna comparativa delle garanzie giuridiche a tutela dell´indipendenza della magistratura, la Commissione intende sviluppare ulteriormente questi dati comparativi. La Commissione collaborerà con esperti della magistratura e degli Stati membri, nonché con gli operatori del diritto e le reti giudiziarie europee, per migliorare la qualità, la disponibilità e la comparabilità dei dati in previsione delle future edizioni del quadro di valutazione. Contesto - Il miglioramento della qualità, dell´indipendenza e dell´efficienza dei sistemi giudiziari rientra già nel processo di coordinamento delle politiche economiche dell´Unione nel quadro del semestre europeo. Le riforme nazionali dei sistemi giudiziari fanno inoltre parte integrante dei programmi di aggiustamento economico di Grecia, Portogallo e Cipro. Il quadro di valutazione europeo della giustizia contribuisce al processo del semestre europeo, aiutando a individuare le questioni in materia di giustizia che meritano un´attenzione particolare. Oltre alla valutazione specifica della situazione negli Stati membri, il quadro di valutazione 2013 ha contribuito all´elaborazione delle raccomandazioni specifiche per paese nel settore della giustizia per dieci di essi (Bg, Es, Hu, It, Lv, Mt, Pl, Ro, Si e Sk). Il quadro di valutazione servirà quindi tanto all´Unione europea quanto agli Stati membri per garantire ai cittadini e alle imprese sistemi giudiziari più efficienti, e aiuterà a rafforzare le strategie di crescita nei paesi interessati e nell´intera Ue. Il quadro di valutazione non presenta una graduatoria unica generale, ma fornisce una panoramica sul funzionamento di tutti i sistemi giudiziari in base a vari indicatori di interesse comune a tutti gli Stati membri. Non promuove un tipo particolare di sistema giudiziario. A prescindere dal modello di sistema giudiziario nazionale o dalla tradizione giuridica a cui è ancorato, la tempestività, l´indipendenza, i costi contenuti e la facilità di accesso sono alcuni dei parametri essenziali di un sistema giudiziario efficace. Il quadro di valutazione europeo della giustizia 2014 si avvale degli stessi indicatori del Quadro di valutazione Ue della giustizia 2013, segnatamente i tempi necessari alla definizione delle cause in giudizio, il tasso di cause definite, il numero di cause pendenti, l´uso di mezzi elettronici per la gestione del contenzioso, l´uso di metodi alternativi per la risoluzione delle controversie, la formazione a disposizione dei giudici e le risorse assegnate ai tribunali. Non basta fare giustizia: si deve vedere chiaramente che è stata fatta; il quadro di valutazione raccoglie dati anche sulla percezione dell´indipendenza dei sistemi giudiziari, sulla base di dati del World Economic Forum.  
   
   
BANDI UE, ESPERTI E CONSULENTI CERCANSI PER PROGETTI PIÙ COMPETITIVI IN EUROPA  
 

Firenze, 18 marzo 2014 – Esperti e consulenti con una grande esperienza alle spalle possono fare la differenza quando si tratta di presentare progetti in grado di conquistarsi i finanziamenti messi a disposizione dai programmi comunitari gestiti direttamente dalla Commissione europea. Per questo la Regione Toscana, tramite Sviluppo Toscana S.p.a. (società in house della Regione), ha lanciato un avviso pubblico per reperire anche oltre i confini nazionali, le figure professionali necessarie ad avviare partenariati pubblico-privati più competitivi nel contesto europeo, in modo da garantire maggiori ricadute economiche sul territorio regionale. L´avviso, pubblicato da Sviluppo Toscana e uscito il 12 marzo sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana, ricerca soggetti che possono vantare, e certificare con adeguati curricula, una consolidata esperienza nella realizzazione e presentazione di progetti europei. Le manifestazioni di interesse possono essere presentate da parte di soggetti esterni (come per esempio società di consulenza, istituti di ricerca operanti a livello europeo) che si candidano a partecipare a progetti comunitari a gestione diretta della Commissione europea, in partenariato con la Regione Toscana. L´obiettivo è quello di raccogliere queste manifestazioni di interesse per definire una lista ristretta (short list) di soggetti interessati alla costituzione di partenariati pubblico-privati. E´ a questa lista, gestita in modo rigoroso e trasparente, che i vari settori della Regione che vogliono partecipare ai bandi europei potranno di volta in volta attingere, secondo le specializzazioni e le competenze richieste. I soggetti inseriti nella short list saranno chiamati a collaborare nella realizzazione di specifici progetti nei settori individuati dalla Regione (con la delibera 789 del 30 settembre 2013): risorse ambientali, ovvero acqua, rifiuti, riduzione dell´impatto ambientale delle attività produttive, tutela del paesaggio; energia; occupazione giovanile; trasporti e sviluppo urbano sostenibille; innovazione sociale; integrazione e inclusione sociale degli immigrati; prodotti, processi e tecniche innovative in agricoltura; ricerca, innovazione, anche nei settori dell´agricoltura e della sanità; beni Culturali; agenda digitale. Possono presentare manifestazione di interesse persone giuridiche private, persone giuridiche pubbliche e società miste a partecipazione pubblico-privata. Per presentare la loro candidatura dovranno iscriversi alla short list esclusivamente on line, al seguente indirizzo: https://sviluppo.Toscana.it/shortlist/  fino alle ore 17.00 del 14/04/2014

 

 
   
   
BILANCIO LOMBARDIA, MARONI: RENZI ACCETTI LA SFIDA DELLE RIFORME  
 
Milano, 18 marzo 2014 - "Sulle riforme come Regioni abbiamo deciso di presentare al Governo e al Parlamento una nostra proposta unitaria. Se il premier Matteo Renzi vuol davvero passare dal programma ai fatti, come facciamo noi, è il momento di fare una grande riforma costituzionale". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina a Palazzo Pirelli, per illustrare il bilancio del lavoro svolto dalla Giunta regionale lombarda in questo suo primo anno di legislatura. Bene La Proposta Di Caldoro Sulle Macroregioni - "Mercoledì come Regioni - ha annunciato il presidente Maroni - ci riuniremo per definire la nostra proposta e giovedì la presenteremo al presidente del Consiglio. Condivido alcuni degli elementi citati in un´intervista odierna del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, che, un po´ provocatoriamente, dice che dobbiamo andare oltre le Regioni che ci sono adesso, metterle insieme nelle Macroregioni, perché quelle troppo piccole non funzionano. Non posso che essere d´accordo con lui. Se Renzi e la maggioranza accetteranno la sfida delle riforme, noi siamo pronti, nell´interesse di tutti. Ma attenzione, non deve essere una riforma che toglie i poteri alle Regioni, riportandole indietro al ruolo di semplice livello amministrativo magari mettendo un commissario per promulgare le leggi: bisogna andare oltre e questo significa lasciare alle Regioni che vogliono più funzioni e quelle che non vogliono o non possono le aiuterà lo Stato sulle funzioni che non possono esercitare. Serve un sistema che consenta a una Regione come la Lombardia, liberandoci dei pesi, di correre, perché noi siamo in grado di fare tutto". Lombardia Modello Benchmark Di Efficienza - "Confrontando la situazione della Lombardia in tutti i settori - ha quindi fatto notare Maroni - con quella delle altre Regioni, risulta che noi siamo la Regione che ha le migliori performance in tutto e, visto che oggi si sta pensando di modificare il sistema costituzionale, siamo convinti che il modello della Regione Lombardia possa essere preso come modello di riferimento per ridurre la spesa pubblica. Perché, se tutte le Regioni italiane riuscissero a fare quello che fa la Lombardia in termini di spesa sanitaria, di spesa pro capite, di organizzazione, di numero di dipendenti, si risparmierebbero ogni anno in Italia oltre 20 milioni di euro, altro che la spending review di Cottarelli. Per ridurre la spesa basta prendere la Lombardia come modello, perché, se si fanno le cose qui non si capisce perché dalle altre parti non si possano fare e siamo disponibili a far vedere a tutti come facciamo. La strada è questa: prendere la Regione Lombardia come benchmark e in questo modo avremmo risolto la gran parte dei problemi di cui si stanno occupando il Governo e il Parlamento ed è quello che dirò al premier Renzi, quando lo incontrerò in settimana".  
   
   
BILANCIO LOMBARDIA, MARONI: DA REGIONE 5 MILIARDI PER IMPRESE E LAVORO  
 
 Milano, 18 marzo 2014 - "La crisi economica ci impone di intervenire a sostegno dei lavoratori che perdono il posto di lavoro, a sostegno dei giovani che il lavoro non lo trovano e delle imprese in difficoltà. Il sostegno alle imprese e al lavoro sono una delle priorità dell´azione del Governo della Regione Lombardia, perché questa è la vocazione della Lombardia, l´attività imprenditoriale, artigianale e commerciale. La Lombardia è la locomotiva d´Italia e non solo. E sono molto soddisfatto per quello che abbiamo fatto finora e dei 5 miliardi che in questi primo anno abbiamo stanziato a sostegno del mondo produttivo e dei lavoratori". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina a Palazzo Pirelli per illustrare il bilancio del lavoro svolto dalla Giunta regionale lombarda in questo suo primo anno di legislatura. Risorse Per Il Sistema Imprenditoriale - "In questo primo anno - ha rimarcato il presidente Maroni - abbiamo messo a disposizione quasi 5 miliardi di euro, ripartiti in 2 miliardi per il consolidamento e la riorganizzazione del sistema lombardo delle garanzie, 20 milioni per la legge per la libertà d´impresa, 700 milioni per l´inserimento, la riqualificazione e la ricollocazione lavoratori, 150 per i cluster tecnologici che sono un´altra delle eccellenze lombarde, 500 milioni per l´accesso al credito, 80 milioni per gli Accordi di programma con il sistema camerale e, infine, un miliardo di euro per ´Creditoincassa´, per pagare i debiti che i Comuni lombardi hanno nei confronti delle imprese, e 350 per ´Creditoadesso´, per facilitare il finanziamento alle imprese in una fase di stretta creditizia. La vocazione della Lombardia è imprenditoriale, noi siamo la locomotiva d´Italia e il sostegno alle imprese è e continuerà a essere uno dei punti di riferimento della nostra azione di governo".  
   
   
BILANCIO LOMBARDIA, MARONI: MENO TASSE PER I CITTADINI  
 
Milano, 18 marzo 2014 - Meno tasse per i Lombardi, nonostante il momento economico sfavorevole, i tagli di Roma e le poche competenze della Regione in materia fiscale. Questo l´obiettivo raggiunto dallaGiunta Maroni nel primo anno di mandato. Nel giorno dell´anniversario della proclamazione (17 marzo 2013), il presidente ha presentato un bilancio dei primi 360 giorni di lavoro. "Voglio cogliere l´occasione di questo anniversario - ha spiegato Maroni in una conferenza stampa convocata nella Sala Gonfalone di Palazzo Pirelli - per ricordare sommariamente le cose fatte e presentare l´iniziativa di venerdì prossimo (´Dillo alla Lombardia´, ndr), nel corso della quale l´operato della Giunta verrà giudicato dai diretti interessati, dagli stakeholder e dalle parti sociali". Zero Irap E Zes - Il presidente ha dedicato il primo capitolo della sua relazione alla diminuzione della pressione fiscale. "Nonostante i tagli di Roma e nonostante la Regione abbia possibilità limitate di intervento in materia fiscale, abbiamo voluto dare un segnale significativo, riducendo le tasse. Abbiamo investito 30 milioni di euro per abolire l´Irap ai giovani imprenditori che avviano una ´Start-up´ innovativa. Inoltre, abbiamo approvato in Giunta, e ora è in discussione in Consiglio regionale, una proposta per l´istituzione di Zone economiche speciali. Ne parlerò anche con il presidente del Consiglio, che vedrò in settimana: si tratta di una risposta adeguata per risolvere i problemi delle zone di confine e si inserisce nella complessa questione dei frontalieri, che sta creando grandi tensioni sul territorio. Se ne sta discutendo anche a Roma, la proposta è all´esame della Commissione Attività produttive al Senato. Monitoriamo con molta attenzione quanto sta succedendo in Parlamento". Abolito Bollo E Ridotti Ticket - Sempre in materia di riduzione dei costi per i cittadini Maroni ha ricordato l´abolizione del bollo auto: "Chi cambia una macchina inquinante con una più ecologica, non lo pagherà per i prossimi tre anni - ha detto -. È solo l´inizio di una politica di abolizione del bollo, che intendiamo proseguire e per la quale stiamo studiando nuove iniziative". "Un´azione importante - ha proseguito -, perché riguarda l´ambiente e si lega al nostro Piano aria: 91 interventi e 2 miliardi di euro fino al 2020 per investimenti antismog". Infine l´importante taglio ai ticket sanitari: 54 milioni investiti per allargare la fascia di esenzione dei ticket, grazie ai quali 800.000 Lombardi adesso non li pagano più". In materia sanitaria il presidente ha ricordato anche le somme stanziate (650 milioni) "per i nuovi ospedali e per l´ammodernamento di quelli esistenti, ai quali si aggiunge il grande progetto della ´Città della salute e della ricerca´ di Sesto San Giovanni, la cui realizzazione - ha concluso - sta procedendo secondo i tempi previsti".  
   
   
BILANCIO LOMBARDIA, MARONI: NESSUN RAMMARICO IN PRIMO ANNO -  
 
Milano, 18 marzo 2014 - "Non ho alcun rammarico, solo mi sarebbe piaciuto realizzare già nel primo anno di attività tutte le cose che abbiamo in programma e che faremo nel corso della legislatura". Così ilpresidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha risposto, a margine della conferenza stampa sul primo anno di attività, a chi gli chiedeva se avesse qualche rammarico o se non fosse riuscito a realizzare qualcosa a cui teneva. "Al netto di alcune fisiologiche tensioni legate a singoli episodi - ha proseguito - non ci sono tensioni nella maggioranza, l´accordo politico funziona e abbiamo un grande obiettivo comune non solo alla mia maggioranza, ma a tutte le Istituzioni lombarde, che è la realizzazione di Expo". Nel 2014 Continuare Così - Per l´anno in corso, il presidente ha espresso l´intenzione di proseguire nella direzione della riduzione della pressione fiscale, del sostegno alle imprese e nella realizzazione delle infrastrutture. "In particolare - ha fatto sapere - ho intenzione di creare un fondo per sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo". "L´innovazione - ha sottolineato - è la vocazione della Lombardia, qui dobbiamo investire, creando un fondo da un miliardo di euro, per sostenere questo settore".  
   
   
BILANCIO LOMBARDIA, MARONI: TRATTENERE 75% TASSE OBIETTIVO SU CUI NON DEMORDO  
 
 Milano, 18 marzo 2014 - "La possibilità che la Regione Lombardia possa mantenere risorse sul territorio superiori a quelle che trattiene oggi è una decisione riservata al Parlamento. Questa richiesta è stata avanzata già al precedente Governo, ma senza avere soddisfazione. La ribadiremo nuovamente all´attuale Governo. Questo è un obiettivo su cui non demordo". Lo ha precisato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa tenuta a Palazzo Pirelli, rispondendo a una domanda dei giornalisti sull´obiettivo previsto dal programma di arrivare entro la legislatura a trattenere sul territorio il 75 per cento delle tasse prodotte in Lombardia. Il Modello Dello Statuto Della Regione Sicilia - "La nostra - ha chiarito Maroni - è una richiesta legittima e sacrosanta, per superare una situazione che oggi è insostenibile; abbiamo un residuo fiscale, ovvero la differenza di quanto noi paghiamo in tasse allo Stato e di quanto ne riceviamo indietro, di 57 miliardi l´anno e pensate che abbiamo un Bilancio regionale di 23 miliardi. Per questo mi auguro che il Governo e il Parlamento, nell´opera di revisione costituzionale complessiva, tengano conto anche di questa richiesta, che è della Lombardia ma anche del Veneto e di tutte le altre Regioni del Nord. Abbiamo di fronte un modello istituzionale a cui far riferimento, che è lo Statuto della Regione Sicilia, dove rimane il 100 per cento delle tasse pagate, mentre qui ne resta il 66 per cento. Mi si obietta che la Sicilia è una Regione a Statuto speciale? Bene, facciamo diventare anche la Lombardia una Regione a Statuto speciale. Questo è un obiettivo su cui non demordo e continuerò a far notare al Governo e al Parlamento la necessità e l´utilità che questo avvenga e la Zona economica speciale è un´iniziativa che va in questa direzione. E´ evidente che il confronto con il Governo è fondamentale, perché la decisione su questa sacrosanta e legittima richiesta è nelle mani del Parlamento e non della Regione Lombardia".  
   
   
BILANCIO LOMBARDIA, MARONI: PIÙ CONCRETA IDEA CITTÀ SPORT SU AREA POST EXPO  
 
Milano, 18 marzo 2014 - "Sono soddisfatto, perché mi pare che si vada concretizzando l´idea che abbiamo lanciato come Regione di avere sull´area del post Expo una Città dello sport con un nuovo stadio. E´ stata presentata una manifestazione d´interesse per la realizzazione dello stadio e questo significa che sta prendendo forma questa idea di realizzare su quell´area una città dello sport, con un nuovo stadio, una piscina olimpica e altre strutture". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo a una domanda dei giornalisti nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina a Palazzo Pirelli. Confronto Con Coni Su Cosa Serve A Milano - "Nei giorni scorsi mi sono sentito con il presidente del Coni, Giovanni Malagò - ha aggiunto Maroni - e anche lui ha espresso soddisfazione a riguardo. Tra l´altro domani incontrerò il presidente Malagò a un evento su Expo e sullo sport all´Arena civica e ne approfitterò per parlargli e confrontarmi su cosa Regione e Coni dovranno fare per dare concretezza a questa manifestazione d´interesse, perché voglio che sia il Coni a indicarci cosa serve a Milano e alla Lombardia in termini di impianti sportivi intorno allo stadio".  
   
   
´DILLO ALLA LOMBARDIA´, MARONI: VENERDÌ PAROLA AGLI STAKEHOLDER  
 
Milano, 18 marzo 2014 - Sarà la Lombardia a giudicare l´operato della Giunta. Parlando nel corso della conferenza stampa dedicata al bilancio di un anno di attività del suo Governo regionale, il presidente Roberto Maroni ha presentato anche l´evento ´Dillo alla Lombardia´, che si terrà il 21 marzo a Palazzo Lombardia. "Abbiamo inviato alle parti sociali una relazione molto dettagliata delle attività svolte dalla Giunta - ha detto Maroni -, venerdì organizzeremo dei tavoli tematici in ogni Assessorato alla presenza degli stakeholder, faremo la sintesi del primo anno di governo, raccogliendo proposte e progetti per il futuro". "A seguire - ha continuato il presidente - ci sarà una sessione plenaria con il sunto dei lavori tematici, un dialogo fra me e il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, ma, soprattutto, un ´question time´ durante il quale, senza averle concordate prima, le parti sociali ci rivolgeranno delle domande o avanzeranno proposte, critiche e suggerimenti". "Terremo conto di tutto - ha assicurato -, perché io non ho altro scopo, se non quello di realizzare il programma, risolvendo i problemi dei nostri cittadini". Preparare Il Secondo Anno Di Lavoro - Maroni ha sottolineato l´importanza di questa iniziativa, evidenziando come "sarà molto utile per capire quello che serve nell´anno che abbiamo davanti, per affrontarlo con le idee più chiare possibili". Il presidente, riferendosi ancora all´anno di attività appena trascorso, ha espresso la sua soddisfazione "per quanto siamo riusciti a fare. Certo, si può sempre migliorare, ma già oggi, confrontando la Lombardia con le altre Regioni, si constata come siamo i migliori in tutte le performance". Fare Come Noi Per Ridurre La Spesa - In un momento caratterizzato dal dibattito sulle politiche di riduzione della spesa, ha proseguito Maroni, "tutti dovrebbero prendere esempio dalla Lombardia. Siamo - ha detto - un modello. Se tutte le Regioni italiane si comportassero come noi nella spesa sanitaria, nella spesa pro-capite, nel rapporto fra dipendenti pubblici e cittadini, nella razionalizzazione, si risparmierebbero ogni anno oltre 20 milioni di euro. Non c´è bisogno di scienziati per capire cosa fare, basta prendere la Lombardia come punto di riferimento. Se si fanno le cose qui, non si capisce perché non si può riuscire a fare altrettanto altrove. Se la Lombardia venisse presa come benchmark, avremmo risolto buona parte dei problemi di cui si sta occupando il Governo e il Parlamento". "E´ un suggerimento - ha concluso Maroni - che do al presidente del Consiglio Matteo Renzi e quando lo vedrò in settimana, gli fornirò tutti i dati e i dettagli".  
   
   
LE REGIONI INCONTRANO GIOVEDÌ A ROMA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RENZI  
 
Aosta, 18 marzo 2014 – La Presidenza della Regione comunica che è stato convocato per giovedì 20 marzo, alle ore 8, a Palazzo Chigi, l’incontro con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi per il confronto tra Governo e Regioni sul disegno di legge costituzionale sulle riforme. Alla riunione, in seduta riservata, prenderà parte il Presidente della Regione Augusto Rollandin, che, nella giornata di mercoledì, parteciperà anche alla seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dalla quale uscirà il documento che sarà sottoposto al Governo e che conterrà le osservazioni delle Regione alla proposta del nuovo assetto istituzionale italiano.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ VERTICALE. VENDOLA: "FONDAMENTALE FARE SISTEMA"  
 
 Bari, 18 marzo 2014 – “Questa battaglia ha una caratteristica, rivela cioè quanto sia fondamentale fare sistema per affrontare passaggi drammatici. Avremmo fallito se Regione, Comuni e Province non fossero riusciti a fare sistema. In particolare la Regione, ogni giorno, ci mette tenacia e pazienza nel cucire i rapporti con tutti gli altri attori istituzionali e, a questo proposito, vorrei ringraziare il rappresentante dell’Anci, Massimo Mazzilli, per il riconoscimento di questo lavoro”. Così il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola questo pomeriggio in conferenza stampa, insieme con l’assessore al Bilancio Leonardo Di Gioia, per illustrare ai giornalisti le modalità e i contenuti dell’attuazione del Patto regionale verticale che determina, nella cifra dei 96 milioni di euro, la quota di obiettivo di competenza eurocompatibile della Regione Puglia relativa al Patto di stabilità interno per l’anno 2014 da cedere ai Comuni e alle Province. “Il nostro dovere principale - ha aggiunto Vendola - è aiutare i vari attori regionali a fare sistema, perchè altrimenti non si riesce ad affrontare adeguatamente un passaggio così complesso come quello che ogni giorno ci vede impegnati sulla trincea della lotta contro il disagio economico che, non dimentichiamolo mai, è lo sfondo di tutto il nostro impegno e il nostro lavoro”. Per Vendola dunque questo risultato è “ossigeno puro per i Comuni”. “In questa occasione – ha aggiunto Vendola – è tangibile la speranza di aver trovato finalmente un interlocutore del Governo nella figura del sottosegretario Graziano Del Rio. Hanno inteso partire con il piede giusto annunciando l’allargamento dello spazio di nettizzazione di un ulteriore miliardo e sette che per noi significa effettivamente la differenza tra la vita e la morte. E questa apertura è un’importante novità”. “Oggi finalmente - ha specificato Vendola - ci dicono che il cappio al collo del Patto di stabilità che ci stava soffocando, si sta invece allentando. Ci dicono che possiamo tornare a respirare, a progettare la spesa comunitaria e ad organizzare l’apertura dei cantieri. E questa è decisamente una buona notizia per tutti i pugliesi. In questa vicenda la tutela del bene comune e il senso di responsabilità sono stati la bussola di tutti gli attori del sistema istituzionale regionale pugliese”. Il Presidente infine ha voluto ringraziare le strutture tecniche della Regione. “Noi riusciamo a portare a compimento alcune operazioni di straordinaria complessità tecnica – ha concluso Vendola - anche perchè siamo assistiti dalla perizia e dalla passione di chi lavora con le nostre strutture tecniche. Noi siamo sul proscenio, ma lo spettacolo riesce se siamo accompagnati da chi veramente svolge un lavoro prezioso, anche nel saperci indicare le criticità sulle quali possiamo e dobbiamo intervenire”.  
   
   
PATTO STABILITÀ, PUGLIA: UN PO´ DI RESPIRO PER GLI ENTI LOCALI  
 
Bari, 18 marzo 2014 – L’assessore al Bilancio, Leo Di Gioia, ha presentato con il presidente Vendola la delibera di Giunta sull’accordo con Anci e Upi per il patto di stabilità interno “verticale incentivato”, determinando in circa 96,7 milioni di euro la quota di obiettivo di competenza eurocompatibile della Regione Puglia per il 2014. “Abbiamo approfittato – ha detto Di Gioia – di una norma approvata in conferenza Stato-regioni lo scorso 13 marzo, con la quale la Puglia cede alla regione Sicilia l’incentivo ad essa spettante per l’attivazione del patto di stabilità regionale incentivato”. Il 25% andrà alle province, il 75% (72 milioni) ai Comuni, con la divisione per questi ultimi in Comuni superiori o meno a 5.000 abitanti: lo “spazio finanziario” in più dovrà coprire spese per investimenti. “L’anno scorso – ha ricordato Di Gioia – la Puglia fu beffata, non potendo usufruire del patto verticale. Quest’anno la legge di Stabilità ci ha permesso di acquisire disponibilità dalla Sicilia”. In cambio è stata ceduta liquidità alla Sicilia, che ha spazi finanziari ma poca “cassa”, per 80 milioni: la somma che lo Stato avrebbe versato alla Puglia come premialità per l’accordo con gli enti locali”. Acquisito il via libera del Ministero dell’Economia la misura è stata presa e potrà dare un po’ di respiro agli investimenti – soprattutto lavori pubblici – degli enti locali, spesso bloccati dal patto di stabilità. Le richieste dei Comuni erano però molto superiori, ma questo li aiuterà comunque a far fronte a spese improrogabili.  
   
   
BILANCIO, LIGURIA: “CONFERMATA L´ELIMINAZIONE DELLA MAGGIORAZIONE REGIONALE IRPEF SOTTO I 28 MILA EURO”  
 
Genova, 18 marzo 2014 – Si conferma che nel 2013 l´addizionale regionale Irpef, per quanto riguarda la parte della Regione che viene trattenuta nel 2014, è stata eliminata dai redditi sotto i 28.000 euro. Inoltre, sulla basta paga, la voce aliquota regionale dell´1,23% è stabilita dal governo per tutte le regioni italiane, e su questo la Regione non può intervenire. Lo precisa l´assessore regionale al bilancio, Pippo Rossetti visto che per i pensionati l´Inps non ha ancora provveduto ai conguagli, nonostante i solleciti degli uffici regionali, che dovrebbero avvenire sulle pensioni di marzo. Precisa inoltre che le aliquote a regime dell´addizionale regionale Irpef pubblicate sul sito della Regione per il 2014, e che verranno trattenute nel 2015, sono quelle fissate dalla legge regionale n.43 del 2007 e che, come avviene ogni anno, il consiglio regionale potrà elevare la fascia di esenzione anche oltre i 20.000 euro, sulla base dell´andamento della spesa sanitaria, come avviene dal 2008. La misura ordinaria applicata, sia a stipendi che a pensioni, è quella prevista nell´annualità precedente, quindi nel 2014 si paga l´aliquota stabilita per l´anno 2013, dove è prevista l´esenzione fino a 28.000 euro. Nelle passate annualità la situazione ad inizio anno si presentava come quella ad oggi vigente. Le varie leggi finanziarie approvate a fine anno hanno portato a queste esenzioni: • anno 2008: maggiorazione oltre 25.000 • anno 2009: maggiorazione oltre 30.000 • anno 2010: maggiorazione oltre 30.000 • anno 2011: maggiorazione oltre 30.000 • anno 2012: maggiorazione oltre 27.000 • anno 2013: maggiorazione oltre 28.000 La misura dell´addizionale che dipende da Regione Liguria per il 2014, e pagata nel 2015, sarà definita dalle disposizioni che il Consiglio regionale potrà introdurre a fine anno, nel caso in cui il disavanzo sanitario da coprire lasciasse gli spazi sufficienti.  
   
   
VENETO: BILANCIO DI PREVISIONE 2015 PRONTO A SETTEMBRE. LO ANNUNCIA IL PRESIDENTE ZAIA E SUL DOCUMENTO PRESENTATO DA IMPRESE E SINDACATI DICE: “LO FAREMO NOSTRO”  
 
Venezia, 18 marzo 2014 – “Presenteremo il bilancio di previsione per l’anno 2015 il prossimo settembre”: parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, a cui sono seguite quelle dell’assessore al lavoro e alla formazione, Elena Donazzan: “contemporaneamente partirà la nuova programmazione comunitaria 2014/2020, alla quale lavorerà un gruppo ristretto di validazione snello ed efficace”. Gli annunci sono stati fatti oggi a Palazzo Balbi a Venezia, nel corso di un incontro promosso con le associazioni imprenditoriali di Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Coldiretti, e le organizzazioni sindacali della Cgil, Cisl e Uil, firmatarie di un documento congiunto inviato nei giorni scorsi alla Giunta regionale, contenente valutazioni priorità e proposte per il rilancio del Veneto. Un documento apprezzato dal presidente Zaia e dagli assessori Donazzan e Roberto Ciambetti, che verrà, presumibilmente già nella prossima seduta, condiviso e assunto dall’esecutivo regionale. Nelle sette pagine sottoscritte dalle organizzazioni imprenditoriali e sindacali (e molti degli interventi hanno sottolineato il valore dell’unità di intenti raggiunta tra le diverse parti sociali), si indicano alla Regione le prospettive, i mezzi e gli strumenti per ripensare con coraggio - parola quest’ultima più volte riecheggiata negli interventi - al modello di sviluppo del Veneto e del Nordest, attraverso innovazioni radicali, scelte strategiche dolorose ma lungimiranti, una nuova governance dei processi capace di creare consenso sociale, mettendo sempre al centro i lavoratori insieme all’impresa. Sono individuati gli asset del Veneto futuro: il nuovo manifatturiero, il nuovo turismo, la piattaforma logistica, l’innovazione nel terziario e nei servizi, la messa in sicurezza del territorio. Si ribadisce l’importanza fondamentale di una progettualità che rafforzi la finanza agevolata attraverso l’operatività di Veneto Sviluppo e di una programmazione attenta dei diversi Fondi Strutturali Europei, dove sono allocate le uniche risorse consistenti utilizzabili in futuro. “Un documento che considero puntuale, intelligente e propositivo – ha detto Zaia – e che conferma l’indispensabilità del fare squadra. Non possiamo che essere d’accordo sulla centralità dei lavoratori e delle imprese e se questo binomio è più forte oggi di quando le condizioni economiche erano migliori, significa che vi è la capacità di superare le conflittualità per il bene comune”. Il presidente ha ricordato l’enorme sforzo compiuto per rilanciare l’operatività di Veneto Sviluppo e per concretizzare, con scelte tutt’altro che agevoli ma necessarie, una fase ancor più virtuosa per la nostra Regione: “Ci siamo ritrovati con un bilancio decurtato di un quarto – ha sottolineato Zaia –, passando da 21,3 a 17,3 miliardi di risorse disponibili e così dal 2010 a oggi abbiamo diminuito del 96% la spesa per consulenze e di ben 8 milioni quella per il personale. Ci sarebbe piaciuto riscrivere e ristrutturare il bilancio sin dalle sue fondamenta e inoltre avremmo bisogno di snellire e rendere più efficienti le procedure, ad esempio quelle relative alla dismissione del patrimonio che non risponde all’oggetto sociale della Regione, di modificare norme che indulgono a una eccessiva burocratizzazione. Ma quelli che devono essere davvero riconsiderati sono soprattutto i ruoli e i riti degli organi istituzionali, che i cittadini giustamente non capiscono: la lentezza della burocrazia e la paralisi amministrativa non derivano solo da responsabilità dei burocrati, ma sono anche il segno di una democrazia malata”. “Sui grandi temi e obiettivi – ha precisato Donazzan – condividiamo le vostre posizioni e accogliamo le sollecitazioni che il documento contiene. Soprattutto abbiamo piena consapevolezza che i fondi europei rappresentano l’unica possibilità finanziaria di intervento negli asset di sviluppo strategico del territorio. Per questo prevediamo di avviare subito dopo l’estate l’attività di programmazione comunitaria, dedicandole tutta l’attenzione e l’impegno possibile”. Ciambetti ha a sua volta sottolineato l’utilità di costruire un percorso unitario nell’utilizzo dei fondi europei e ha ricordato l’importante risultato raggiunto dalla Regione del Veneto, che vede oggi incrementate, rispetto alla precedente programmazione, di 41 milioni le risorse finanziarie a essa destinate.  
   
   
PRATO, ROSSI: "DA NAPOLITANO UN SOSTEGNO AL PROGETTO CONTRO L´ILLEGALITÀ"  
 
Roma, 18 marzo 2014 – "Il presidente Napolitano ci ha ascoltato a lungo e con grande attenzione e si è impegnato a sostenere il nostro progetto per l´emersione e contro lo sfruttamento e l´illegalità, segnalando al governo le giuste esigenze di questa realtà e del suo distretto produttivo". Lo afferma il presidente Enrico Rossi, al temine dell´incontro che ha avuto oggi al Quirinale con il capo dello stato, insieme a una delegazione di amministratori pratesi e parlamentari della zona. "Abbiamo illustrato al presidente la situazione pratese, del distretto del pronto moda e della presenza della comunità cinese – ha proseguito Rossi - Ringrazio il presidente della Repubblica che con la sua attenzione, fin dal giorno della tragedia è stato esemplare, una bella lezione per tutta la politica. Dal governo ci aspettiamo un concreto segnale di attenzione, e cioè che si adeguino le dotazioni organiche della Procura e degli altri organi dello Stato e si approvino interventi sul piano legislativo per rendere più efficaci sia i controlli che l´attività di integrazione". "Sappiano che la consistenza delle attività economiche che sfuggono ad ogni controllo secondo le stime dell´Irpet avrebbero raggiunto 1 miliardo all´anno e che ammontano a circa 1 milione al giorno(cifra stimata dalle inchieste della magistratura in corso) le rimesse che da Prato prendono la via verso la Cina. Insomma vogliamo lavorare per contrastare l´illegalità e garantire i diritti umani per fare del distretto pratese una realtà economica importante per lo sviluppo non solo della Toscana ma di tutto il Paese".  
   
   
BILANCIO, PATTO DI STABILITÀ, LIGURIA: “LIBERATI 63 MILIONI DI EURO BLOCCATI FINO A OGGI NELLE CASSE DI COMUNI E PROVINCE”  
 
Genova, 18 marzo 2014 – Nuova possibilità di spesa per comuni e province liguri. Con la regionalizzazione del patto di stabilità, la Regione Liguria autorizza comuni e province a spendere - per il 2014 - 63,2 milioni di euro ora bloccati nelle casse degli enti locali, che potranno utilizzarli per pagare lavori e forniture di aziende. Arrivano così risorse a favore di 120 comuni liguri (72 piccoli comuni e 48 grandi), a cui si aggiungono le quattro province. La possibilità di spesa, come richiesto da Anci e Upi, non avrà alcun vincolo di spesa, ma potranno essere utilizzate liberamente dagli enti locali, tenuto conto della grave crisi economica. "Questo ulteriore allentamento del patto di stabilità per ora è l´unico previsto dalla norma nazionale per il 2014 – spiega l’assessore Rossetti - la Regione ritiene che si debba ripristinare un secondo termine per l´ampliamento della capacità di spesa dei comuni e delle province che lo scorso anno era stato fissato al 30 ottobre. Con quella scadenza, la disponibilità di spesa da trasferire dalla Regione agli enti locali, per esperienza, potrebbe essere più alta di quella che attualmente abbiamo messo a disposizione". Malgrado la riduzione dell´obiettivo regionale del patto che impedisce alla Regione Liguria di spendere nel 2014, rispetto all´anno prima, 90 milioni, Rossetti si ritiene "soddisfatto per il lavoro svolto in assoluta collaborazione con i comuni e le province". Per le 4 province liguri è previsto vengano liberati 10 milioni di euro per i pagamenti, 15 milioni per i piccoli comuni con una popolazione compresa tra i 1000 e i 5000 abitanti e 38 milioni di euro per i comuni con più di 5.000 abitanti. Sempre nell´ambito dei 63,2 milioni di euro liberati, sono compresi 16 milioni di pagamenti che riguardano i programmi comunitari.  
   
   
SERRACCHIANI, AZERBAIJAN MERCATO INTERESSANTE PER FVG  
 
Trieste, 18 marzo 2014 – Sanità, innovazione tecnologica e ricerca, industria: Azerbaijan e Friuli Venezia Giulia, negli incontri avuti oggi a Baku dalla presidente della Regione Debora Serracchiani con il presidente della Repubblica Ilham Aliyev ed il ministro all´Economia e all´Industria, Shahin Mustafayev, intendono soprattutto in questi settori avviare relazioni e collaborazioni comuni, come oggi è stato verificato al più alto livello istituzionale. "Incontri approfonditi ed interessanti, che riteniamo potranno avere ottimi sviluppi - ha dichiarato la presidente Serracchiani - anche grazie al supporto ed alla collaborazione delle rispettive Ambasciate, quella d´Italia a Baku con l´ambasciatore Giampaolo Cutillo, e quella azera a Roma, con l´ambasciatore Vaqif Sadiqov", entrambi oggi presenti ai colloqui ufficiali. L´azerbaijan è particolarmente interessata agli scambi con l´Italia e con il Friuli Venezia Giulia nel campo delle costruzioni, della cantieristica navale, dell´industria (il 2014 è stato dichiarato "Anno dell´Industria" nel Paese), dei prodotti alimentari (anche in questo campo il "made in Iyaly" è sempre più conosciuto ed apprezzato), della salute, dell´innovazione e ricerca. Nel corso delle riunioni a Baku, alle quali hanno partecipato il presidente di Unioncamere Fvg, e della Camera di commercio di Udine, Giovanni da Pozzo, il presidente dell´ente camerale di Pordenone, Giovanni Pavan, i presidenti di Confindustria Udine e di Finest, Matteo Tonon e Mauro del Savio, ed il rettore dell´Università friulana, Alberto Felice De Toni, è stato messo in luce il contributo che la Regione Friuli Venezia Giulia può offrire all´Azerbaijan, ad esempio nel campo sanitario, con l´avvio di scambi di formazione tra medici e nel delicato comparto delle tecnologie sanitarie, o in agricoltura, "dove abbiamo riscontrato una notevole conoscenza sulle barbatelle prodotte a Rauscedo", ha osservato Serracchiani. Ulteriori rapporti bilaterali potranno inoltre riguardare, ha indicato la presidente, gli scambi in campo culturale e scolastico (sono circa 3 mila gli studenti universitari azeri che oggi studiano all´estero), in quello della formazione scientifica d´eccellenza e della tutela ambientale legata agli insediamenti industriali. "Possiamo davvero pensare a relazioni importanti con l´Azerbaijan", ha dichiarato la presidente Serracchiani al termine degli incontri ufficiali e dei contatti della delegazione commerciale del Friuli Venezia Giulia: sono stati infatti ben un´ottantina gli incontri "b2b" che le 9 imprese regionali presenti in missione hanno realizzato a Baku nei primi due giorni di colloqui, accompagnate dal sistema camerale Fvg. "L´azerbaijan si conferma mercato interessantissimo - commenta il presidente Da Pozzo - molto attento ai prodotti italiani. Non c´è interesse solo verso i beni di consumo, c´è anche la possibilità di realizzare importanti investimenti nei settori delle infrastrutture e degli impianti nel campo dell´oil&gas. Unioncamere Fvg ha già organizzato la prima missione lo scorso dicembre per le imprese del vitivinicolo e ora conferma, con questo secondo viaggio d´affari, le buone opportunità per le imprese in numerosi comparti economici".  
   
   
VALLE D’AOSTA: IL PRESIDENTE ROLLANDIN SU RIFORME COSTITUZIONALI COINVOLGE PRIMA COMMISSIONE E CAPIGRUPPO  
 
Aosta, 18 marzo 2014 – Nel corso della consueta conferenza stampa, il Presidente della Regione Augusto Rollandin che ha partecipato giovedì 13 marzo, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha annunciato la convocazione della I Commissione consiliare e dei Capigruppo per addivenire ad una posizione unica della Valle d’Aosta circa il confronto con il Governo sulle riforme istituzionali. «Nel corso della conferenza di ieri – spiega il Presidente della Regione Augusto Rollandin – si è stabilito che le Regioni dovranno produrre le osservazioni in merito al disegno di legge costituzionale sulle riforme, che saranno oggetto di un documento che verrà sottoposto all’attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri Renzi la prossima settimana. Mercoledì prossimo si aprirà quindi nuovamente il tavolo della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, nel quale verrà concordata la posizione delle Regioni da sottoporre al Governo. Mi sembra quindi opportuno che, a livello regionale, vi sia il coinvolgimento delle istituzioni su un tema che farà discutere e su un disegno di legge che ridisegnerà l’assetto istituzionale dell’Italia». «Da una prima analisi del disegno di legge – continua il Presidente Rollandin – le osservazioni non possono che essere pesanti. In particolare per quanto riguarda gli articoli 116 e 117 che manifestano un preoccupante centralismo da parte dello Stato e una conseguente lesione delle Autonomie, snaturando quindi anche i rapporti tra Stato e Regioni. E’ necessaria maggiore chiarezza di rapporti con lo Stato, soprattutto per quanto è della posizione delle Regioni a Statuto Speciale».  
   
   
MOLISE, DEBITI PA, SITUAZIONE REGOLARE PER I 16 MILIONI. FRATTURA: ATTENDIAMO TRASFERIMENTO DAL MEF  
 
Campobasso, 18 marzo 2014 - Istanza presentata e accordo sottoscritto: è in regola la Regione Molise per quanto riguarda gli adempimenti previsti dalla norma per l´anticipazione di liquidità da parte dello Stato finalizzata al pagamento dei debiti Pa. L´amministrazione regionale ha rispettato modalità e tempi per la presentazione delle istanze di anticipazione al Ministero dell´economia e delle finanze, così come indicato dal decreto legge 35/2013. Per il 2013, alla Regione Molise sono stati riconosciuti complessivamente 27.470.187 euro, divisi in due erogazioni: la prima pari a 11 milioni di euro, già versata nello scorso mese di agosto; la seconda di 16.363.749 euro, prevista per il 2014, ma non ancora effettuata dal Dipartimento del tesoro del Mef. "Per la seconda erogazione - spiega il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura -, abbiamo rivolto formale istanza di anticipazione al Ministero dell´economia. Lo scorso 25 febbraio con lo stesso Ministero abbiamo sottoscritto l´accordo per accedere alla somma che è stata accordata. Al momento, però, l´importo a noi dovuto non è ancora stato trasferito dal Dipartimento del tesoro. Per quanto di nostra competenza, abbiamo agito con il rigore e l´attenzione che sempre riversiamo nella nostra azione amministrativa. Lo scorso agosto - ricorda il governatore - , non appena ricevuta la prima tranche di liquidità di 11 milioni di euro, contestualmente abbiamo avviato e concluso i pagamenti dei debiti con le aziende interessate. Stessa premura e stessa cura avremo per i 16 milioni, quando saranno a noi trasferiti dallo Stato". Formazione professionale, assicurata la continuità lavorativa. Frattura: assieme agli operatori costruiamo il nuovo corso Campobasso, 18 marzo 2014 – Assicurata la continuità lavorativa per gli operatori della formazione professionale. La Regione Molise ha concluso il percorso tecnico-politico di validazione amministrativa e di verifiche progettuali che porterà gli operatori della formazione a riconvertirsi strutturalmente in modo da garantire condizioni virtuose in linea con gli obiettivi tematici della nuova programmazione comunitaria, operativi dal I gennaio 2015. "Diamo avvio al nuovo corso della formazione professionale nel nostro Molise - dichiara il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura -. Il percorso che abbiamo definitivo passa attraverso una prosecuzione temporanea dei contratti in essere. È la risposta concreta che diamo ai lavoratori della formazione professionale. Una risposta importante che, allo stesso tempo, preserva, con i livelli occupazionali, anche la coerenza della nuova politica di orientamento che stiamo portando avanti. Nostra, la convinzione che la formazione professionale, vitale per tante fasce della nostra popolazione, non solo per i giovani, dovrà corrispondere alle vocazioni del territorio, diventando dunque diffusa e fruibile dal territorio stesso in stretta relazione con i mutamenti sociali, economici e occupazionali che esso presenta". Al centro dell´intervento individuato, i progetti concreti e il contributo reale che gli operatori del settore, forti della loro esperienza e delle relazioni maturate, daranno al mondo dell´orientamento, dell´animazione e del monitoraggio formativo. "Cambiamo approccio e metodo - aggiunge il governatore -, offrendo agli stessi operatori un´opportunità straordinaria: diventare protagonisti diretti di nuovo modo di intendere e fare formazione professionale. Fondamentale, il loro apporto alla costruzione e al rafforzamento degli obiettivi comunitari che, dal prossimo gennaio, ci chiedono risultati certi, misurabili, concreti in termini di persone orientate, impatti sulle scelte scolastiche, avvio al mondo del lavoro, formazione come occasione risolutiva di criticità e competitività". "Dobbiamo arrivare a questa scadenza preparati - conclude Paolo Frattura -, e oggi diamo avvio a una soluzione individuata lungo un percorso basato sul confronto e sull´attenzione a molteplici aspetti, compresi approfondimenti e affinamenti amministrativi. Assieme ai lavoratori prevedremo, nel solco indicato, meccanismi di solidarietà, accompagnamento e compensazione per assicurare una formazione professionale innovativa, di qualità e soprattutto rispondente alle nuove esigenze del mondo lavorativo nel nostro Molise".  
   
   
ECONOMIA, AL VIA IL PERCORSO DELLA LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE SU ´ATTRATTIVITÀ E COMPETITIVITÀ IN EMILIA-ROMAGNA´  
 
 Bologna, 18 marzo 2014 – La stipula di “Accordi per l’insediamento e lo sviluppo” di nuove imprese. La riduzione del carico burocratico. Ma anche agevolazioni fiscali per le nuove imprese innovative, il sostegno alla aggregazione e al rafforzamento dei Consorzi fidi per il credito, un premio regionale per la responsabilità sociale d’impresa, misure di contrasto delle delocalizzazioni produttive nonché la promozione degli investimenti nel quadro delle programmazioni settoriali della Regione. Sono queste le linee principali su cui poggia il progetto di legge della Giunta regionale sull´ attrattività, competitività e promozione degli investimenti in Emilia-romagna, presentato oggi a Bologna dal presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani e dall’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli ai rappresentanti emiliano-romagnoli delle forze economiche, sociali ed istituzionali riunite in occasione del ‘Tavolo regionale per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva’. L’obiettivo è il rilancio degli investimenti pubblici e privati, una leva fondamentale per fare ripartire la domanda interna, per aumentare le esportazioni e per creare nuova occupazione, stabile e qualificata. Infatti, la proposta di legge risponde alla duplice esigenza di contribuire alla ripresa economica e di rafforzare la competitività e la capacità di innovazione del sistema produttivo regionale. La norma punta a rendere i sistemi locali e il sistema regionale ancora più attraenti per gli investimenti delle imprese proiettando ulteriormente l’economia regionale nel mondo, senza perdere le radici ed anzi rafforzando i suoi tratti di forza, rappresentati dal dinamismo e dalla capacità di innovazione, dalla diversificazione produttiva e dal pluralismo delle forme imprenditoriali. Le politiche regionali e la legge intendono favorire e accompagnare in Emilia-romagna la promozione degli investimenti produttivi ad alta intensità tecnologica ed ecologica per rafforzare l’innovazione dell’asse sapere made in Italy e green economy che comunque poggiano sulla autonoma capacità e iniziativa delle imprese e degli imprenditori presenti sul territorio. La proposta della Giunta regionale si muove nel solco della politica nazionale proponendosi di accrescerne l’efficacia, attraverso misure proprie e in collaborazione con lo Stato e tutti i soggetti pubblici e privati impegnati nello sviluppo dei processi di internazionalizzazione e nelle azioni di sostegno agli investimenti delle imprese. La promozione degli investimenti si inserisce nel quadro delle programmazioni settoriali con le quali la Regione persegue la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, procede in coerenza con esse e contribuisce al loro pieno dispiegamento.  
   
   
CALABRIA: PRESENTATO IL DOCUMENTO DI ORIENTAMENTO STRATEGICO 2014-2020: “DIECI MILIARDI PER LA NUOVA PROGRAMMAZIONE”  
 
Catanzaro, 18 marzo 2014 – L’assessore Regionale al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini, nel presentare alla Fondazione Terina di Lamezia Terme il Documento di Orientamento Strategico 2014-2020, ha annunciato che sono previsti “dieci miliardi per la nuova programmazione. Sono la grande occasione della Calabria. La Calabria – ha spiegato - per il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 potrà disporre, complessivamente, di più di 10 miliardi di euro e queste risorse sono la grande occasione per la Calabria”. L’assessore Mancini ha ripreso quello che sui social network era stato anticipato con l’ashtag “#lagrandeoccasione”. La sfida della nuova programmazione comunitaria è già partita. Dalle simulazioni del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica emerge che 1 miliardo 588 milioni sarà la cifra a valere sul Fesr e 533 milioni sull’Fse, che raddoppieranno grazie al cofinanziamento nazionale e regionale, raggiungendo così in totale quota 4 miliardi e 244 milioni. A questi si aggiungono 1 miliardo e 103 milioni destinati al Psr (fondo Feasr) e ben 5 miliardi e 650 milioni che saranno disponibili attraverso gli interventi finanziati con il Fondo di Sviluppo e Coesione (Fsc). Il Dos illustrato questa mattina, alla presenza dei componenti dei tavoli di lavoro che hanno contribuito alla stesura del documento (i membri del partenariato socio economico e istituzionale, i rappresentanti dei Dipartimenti e dei Centri di competenza), contiene metodi, finalità e direttrici strategiche delle politiche di sviluppo e coesione nella nostra regione, per il periodo di programmazione 2014-2020. Nel documento, cifre e idee per rilanciare lo sviluppo della Calabria si snodano attraverso undici indirizzi strategici sui quali si intende investire: ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, agenda digitale, competitività dei sistemi produttivi, energia sostenibile e qualità della vita, clima e rischi ambientali, tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali, occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione e formazione, capacità istituzionale. “Con il Dos abbiamo iniziato a scrivere la cornice all’interno della quale programmarne l’utilizzo dei fondi – ha detto Mancini - perseguendo gli undici obbiettivi tematici fissati dalle negoziazioni tra il nostro governo e la Commissione europea. Il Dos è un punto di partenza per scrivere i Por: i nuovi programmi operativi che noi pensiamo meno programmi e più operativi. E proprio per raggiungere questo obiettivo – ha proseguito - vogliamo che le priorità siano pensate e condivise insieme ai nostri concittadini, ascoltando le voci del nostro territorio quelle istituzionali, economiche e sociali che lo rappresentano”. Da oggi entra nel vivo - ha concluso Mancini - un fitto lavoro corale di condivisione con un solo grande obbiettivo: sfruttare al meglio la grande occasione e fare cosi della Calabria una regione con più lavoro e un futuro migliore”.  
   
   
SERBIA: SERRACCHIANI, RISPETTO E ATTENZIONE A VOTO  
 
Udine, 18 marzo 2014 – "Guardiamo con rispetto e attenzione al voto in Serbia, auspicando che sara´ per un Paese sempre in marcia verso l´Unione Europea e sempre amico dell´Italia, qualunque esito diano le urne". Lo afferma Debora Serracchiani, commentando le elezioni politiche in Serbia. Secondo Serracchiani "la situazione internazionale particolarmente complessa e una crisi economica ancora da superare richiedono che la stabilità sia assicurata in aree strategiche. I passi avanti compiuti finora fanno confidare che la Serbia sarà un protagonista della stabilizzazione dei Balcani. L´italia è convinta che non vi è alternativa a questo processo: inevitabilmente - sottolinea - un processo che si svolge all´insegna del rafforzamento della democrazia". "Il Friuli Venezia Giulia lo favorisce svolgendo nel modo più esplicito e avanzato il ruolo di tessuto connettore culturale e commerciale con la Serbia", conclude Serracchiani.  
   
   
PROVINCIA DI POTENZA TAGLI: OLTRE 61 MILIONI DI EURO IN 3 ANNI  
 
Potenza, 18 marzo 2014 – La Provincia di Potenza, dopo quella del Medio Campidano, è l’Ente che ha subito la più alta percentuale di riduzione dei trasferimenti dello Stato rispetto alle entrate dell´anno 2011: 60,48% nell´ultimo bilancio corrispondenti a circa 31 milioni di euro. Nel triennio 2011-2013 la Provincia di Potenza ha avuto una riduzione complessiva di risorse dallo Stato di oltre 61 milioni di euro, pari a 159,16 euro ad abitante, a fronte di una media nazionale di 66,02 euro ad abitante e pari al 120,76% rispetto alle entrate del 2011. Nel resto del Paese la media è del 58,66%. Più del doppio e quasi il triplo della media nazionale. Sono alcuni dei dati emersi questa mattina dalla relazione dell´assessore provinciale alla Viabilità Nicola Valluzzi approvata all´unanimità, nel corso della seduta di Consiglio provinciale, alla quale hanno partecipato anche rappresentanti delle istituzioni locali, organizzazioni sindacali e dipendenti dell´Ente. "La genesi dell’annullamento istituzionale delle Province, prima che della soppressione già approvata e annunciata un paio di volte, è contenuta in quattro decreti legge succedutisi dal 2010 al 2013 (78/2010, 201/2011 “Salva Italia", 95/2012 “Spending review”, 151/2013) - ha spiegato Valluzzi - che in termini concreti hanno imposto quasi 4 miliardi di tagli all´intero sistema delle Province italiane, di cui oltre 61 milioni di euro alla sola Provincia di Potenza. Nonostante tutto questo, l´Ente è andato avanti, come dimostrato in maniera chiara ed efficace dai numeri di seguito elencati: dall’inizio della consiliatura sono state completate opere pubbliche per un investimento complessivo di 108 milioni di euro, sono in corso di esecuzione lavori per 158,5 milioni di euro, i cui cantieri sono oramai fermi da 15 mesi per l´impossibilità di garantire la regolarità dei pagamenti alle imprese e sono, infine, finanziate e dovranno essere appaltate nuove opere per ulteriori 73 milioni di euro. Non so se, nelle condizioni venutesi a determinare, tutto questo, accompagnato allo svolgimento dei compiti ordinari attestati alla competenza dell´Ente, sia molto o poco. Si avverte, però, un pizzico di amarezza nell’aver speso tante energie per fronteggiare quotidianamente l’enormità dei tagli anziché concentrare tutte le forze per riformare i servizi, la loro organizzazione e provare a migliorare la condizione generale delle nostre comunità e la qualità della vita dei nostri cittadini". Nella sua relazione, Donato Pafundi, già direttore generale della Provincia di Potenza, ha ripercorso il lavoro svolto negli ultimi anni dalla Giunta provinciale per contrastare a tutti i livelli ministeriali e locali l´iniqua e travolgente ipotesi di taglio subito dalla Provincia di Potenza. Dalla ricostruzione, attraverso il sistema informativo Siope delle entrate e delle uscite di tutte le Province italiane (dato non completamente in possesso del Ministero dell’Economia), alla denuncia e alla perpetrata dimostrazione dell’errore volutamente commesso nella ripartizione dei tagli tra le diverse Province, determinato dalla errata considerazione dei cosiddetti consumi intermedi, sia per quanto concerne la mancata esclusione di tutte le spese derivanti da deleghe regionali, sia per il mancato inserimento nel calcolo delle spese per consumi intermedi dei trasferimenti correnti. E ancora, dalla corposa mole di contestazioni e controdeduzioni inviata negli anni 2012-2013 ai Ministeri dell’Economia e dell’Interno, sfociate nel ricorso al Tar del Lazio, fino al lavoro condotto unitamente al ragioniere capo dell´Ente Giovanni Palazzo e all’intera struttura politico-istituzionale e amministrativa, finalizzato ad evitare il dissesto attraverso la predisposizione di un piano di riequilibrio per circa 3 milioni di euro, ultimamente approvato dalla Corte dei Conti, che consentirà entro fine mese di approvare il bilancio di previsione 2014.  
   
   
LA FUSIONE DEI COMUNI E´ UN FATTORE COMPETITIVO STRATEGICO PER TUTTO IL TRENTINO  
 

Trento, 18 marzo 2014 – Il prossimo 13 aprile gli elettori residenti a Coredo, Taio, Tres, Smarano e Vervò saranno chiamati ad esprimere il loro voto sulla fusione dei loro comuni nel nuovo comune unico di Predaia. Alcune assemblee informative rivolte alla popolazione si stanno svolgendo nei paesi dell´altopiano: ieri sera, dopo il primo incontro di giovedì scorso a Vervò, è stata la volta di Smarano dove, nella Sala Concerti Eccher, alla presenza dell´assessore provinciale alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, sono stati illustrati dieci "buoni motivi" per dire sì alla fusione dei comuni. Altri incontri si terranno lunedì 17 marzo alle 20.30 a Tres presso il Centro ricreativo Pra del Lac, e martedì 18 marzo, sempre alle 20.30, a Coredo nella Sala Conferenze della biblioteca Comunale. L´assessore Daldoss ha ricordato che in aprile verrà approvata la manovra di assestamento di bilancio provinciale per 4 miliardi e 500 milioni, e che la richiesta di compartecipazione del Trentino alle spese dello Stato raggiunge 1,4 miliardi di Euro. In questo momento, dunque, è quanto mai necessario ottimizzare la capacità di spesa e di risparmio, che sono in ogni caso obiettivi legati alla qualità della vita delle comunità. “Sempre di più sarà necessario fare investimenti competitivi” ha detto Daldoss, “mettersi assieme vuol dire anche accrescere la capacità di un territorio di presentare le proprie istanze con più forza. Su queste unità si giocherà il futuro del Trentino”. L´assessore ha inoltre ribadito che, anche con la nascita del nuovo comune, i 5 municipi manterranno la loro identità: “Crediamo fortemente nell´identità del radicamento delle singole frazioni. Il Trentino è forte se mantiene presidi ed equità di trattamento”. Nell´incontro, rivolto ad un attento pubblico di cittadini, i sindaci dei 5 comuni dell´altopiano hanno chiarito che la fusione non produrrà alcun disagio per le popolazioni residenti, ma anzi sarà un passaggio storico per tutta la comunità. Aumentare le dimensioni ottimizzerà le spese improduttive e aiuterà a recuperare risorse per investire in servizi primari. Soprattutto il patrimonio dell´associazionismo e del volontariato sarà valorizzato e facilitato nello svolgimento delle proprie attività. Il nuovo comune sarà costituito da 14 frazioni e raggiungerà i 6.700 abitanti, diventando uno dei primi 10 comuni del Trentino, il 5° per estensione. Il referendum consultivo risulterà valido se si recheranno al voto almeno la metà più uno degli aventi diritto e la maggioranza più uno di voti positivi potrà decretare la fusione. (sm) Per maggiori informazioni si invita a visitare il sito web www.Predaiacomuneunico.it

 

 
   
   
CALABRIA: EFFETTUATI IN SETTIMANA PAGAMENTI PER CIRCA 42 MILIONI DI EURO  
 
Catanzaro, 18 marzo 2014 – La Ragioneria della Regione Calabria ha effettuato nell’arco della settimana pagamenti per un totale di 41,7 milioni di euro. Lo rende noto l’assessore Regionale al Bilancio e alla Programmazione Giacomo Mancini. Una parte sostanziale dell’importo, pari a 23 milioni, viene liquidato su disposizione del Dipartimento Agricoltura ad Afor, Consorzi di Bonifica e Parco Naturale Regionale delle Serre. Questa la distribuzione delle risorse: 888.887 euro al Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese; 662.791 al Consorzio di Bonifica Bacini settentrionali del cosentino; 972.470 euro a Consorzio di Bonifica dei Bacini dello Jonio cosentino; 924.245 al Consorzio di Bonifica del Lao; 459.832 al Consorzio di Bonifica Jonio Catanzarese; 457.610 euro al Consorzio Tirreno catanzarese; 1.369.950 al Consorzio di Bonifica Basso Jonio reggino; 11.049.000 euro all’Afor; 602.506 euro al Consorzio di bonifica dei Bacini meridionali del cosentino; 1.408.834 euro al Consorzio dello Jonio Crotonese; 209.000 euro al consorzio del Tirreno Reggino; 879.256 euro al Consorzio Alto Jonio reggino e 114.016 euro al Parco Naturale Regionale delle Serre. L’importo di 11.200.000 euro viene destinato al comparto sanitario: un milione per il servizio di elisoccorso e circa 10.200.000 sono stati pagati ad alcune Aziende Sanitarie e ospedaliere della Calabria. In particolare, circa un milione e mezzo è stato liquidato all’Asp di Reggio Calabria; circa5 milioni all’Ao Mater Domini di Catanzaro; 3.753.000 euro all’Asp di Catanzaro e 182.000 euro all’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro. La Ragioneria, su impulso del Dipartimento Bilancio, ha poi effettuato un pagamento di 2.200.000 euro per il versamento a favore di Enti e Comuni, dei contributi regionali ai mutui contratti per la realizzazione di opere pubbliche, come previsto dalla legge regionale 24/87. La somma di 500.000 euro è stata liquidata per il dipartimento Lavori Pubblici e destinata all’edilizia residenziale (legge 36). Ammontano a 2.200.000 euro i trasferimenti effettuati su indicazione del settore Politiche Sociali per le strutture sociali della Calabria, mentre 700.000 euro a valere sul Por Fse 2007/2013 vengono pagati per il dipartimento Cultura e infine 1.800.000 euro per il Dipartimento Turismo. “Teniamo aggiornati i calabresi su una gestione delle risorse seria e trasparente – ha detto l’assessore Mancini – per renderli consapevoli di un impegno sempre mirato a sostenere le famiglie, le imprese e gli enti locali della Calabria”  
   
   
FVG, CONSIGLIO AUTONOMIE: "SÌ" AL REGOLAMENTO SUI CANTIERI DI LAVORO, SE CI SARANNO ALTRE RISORSE ATTENZIONE A COMUNI MONTANI  
 
 Udine, 18 marzo 2014 – Nel Consiglio delle Autonomie locali riunitosi a Udine passa con una sola astensione (Comune di Ragogna) il parere sul regolamento che fissa i criteri dei finanziamenti a favore di Province e Comuni e loro forme associative per la realizzazione di cantieri di lavoro. "La Regione - commenta l´assessore al Lavoro, Loredana Panariti - ha proposto una modifica del regolamento laddove esso definiva il criterio per il riparto delle risorse tra i quattro territori provinciali, nonché sul numero di lavoratori da utilizzare nei progetti, tenuto conto delle risorse disponibili. Con questa modifica si superano le criticità legate alla ´procedura di sportello´, che tende a premiare solo la velocità e la connettività, e viene garantita ad ogni Comune, sulla base del numero di abitanti, almeno una risorsa a disposizione". Nel corso del dibattito che ha preceduto la votazione i Comuni montani hanno rilevato che pur avendo scarsa densità (meno di 3 mila abitanti) i loro territori sono molto vasti e hanno richiesto che venissero messe a disposizione due persone per ciascuna amministrazione fino a 5 mila abitanti. "Il regolamento è già migliorativo perché consente a tutti i Comuni di avere almeno una persona a disposizione, ma gli attuali fondi non ci permettono di rispondere subito alla domanda del territorio montano", ha spiegato Panariti, garantendo però il suo impegno per il futuro nel tenere conto delle esigenze dei Comuni di montagna nel caso vi fossero fondi aggiuntivi. All´unanimità sono state approvate sia l´intesa sulla delibera della Giunta che riguarda le direttive transitorie in materia di Enti locali deficitari o dissestati, sia il parere sul regolamento per la determinazione dei canoni di concessione e autorizzazione dei beni del demanio idrico regionale che quello che fissa i requisiti dei lavori di pubblica utilità. Il Consiglio delle Autonomie presieduto da Ettore Romoli ha anche provveduto a designare due componenti del Comitato consultivo per la valorizzazione del patrimonio storico-culturale della Prima Guerra mondiale: si tratta di Marco Pascoli, curatore del museo della Grande Guerra di Ragogna, e di Mara Cernic, assessore provinciale al Turismo di Gorizia.  
   
   
FISCO:ABRUZZO CHIEDERA’ RIDUZIONE IMPOSTE ANCHE PER 2013(RPT) COPERTURE ANCHE PER AMMORTAMENTI PREGRESSI  
 
Pescara, 18 marzo 2014 – La riduzione parziale delle imposte Irpef e Irap sarà chiesta al Tavolo ministeriale di verifica anche per l´anno 2013. Lo ha assicurato l´assessore al Bilancio, Carlo Masci, fornendo un´ampia analisi della situazione contabile alle Parti sindacali, nel corso di un incontro convocato proprio per "verificare la possibilità di procedere anche per il 2013 all´abbassamento delle aliquote, così come già accaduto per l´anno di imposta 2012". Possibilità contemplata nel decreto n. 120 del 2013 per finalità diverse da quella sanitaria, salvo verifiche positive degli Organismi di controllo. "Tuttavia - come ha spiegato Masci - a seguito della procedura di riaccertamento delle risorse assegnate per il periodo 2001-2011 alle Regioni per il Servizio sanitario, finalizzata a porre a carico delle Regioni stesse le quote di perdite delle Asl derivanti dagli ammortamenti, il Tavolo di verifica ha di fatto congelato il ricorso al Decreto fino all´esito di tale monitoraggio". Per quanto riguarda la Regione Abruzzo, l´entità degli ammortamenti che non è stata presa in considerazione dal Tavolo di verifica riguarda il periodo 2006-2009, posto che per gli anni precedenti le risorse del Piano di rientro già prevedevano il pagamento di tutti i debiti individuati nei bilanci delle Asl, mentre gli ammortamenti sono stati già calcolati con riferimento agli esercizi 2010-2011. Ma la questione degli ammortamenti, come è stato spiegato ai Sindacati, non precluderebbe alla Regione Abruzzo la possibilità di ricorrere all´abbassamento delle aliquote, secondo quanto chiarisce l´assessore Masci: "Con riferimento alle coperture finanziare relative al pregresso, la Direzione Politiche della Salute e il Servizio Bilancio stanno predisponendo opportune relazioni da presentare al prossimo Tavolo di verifica, fissato per il giorno 17 aprile, con le quali dimostreremo che le risorse già precedentemente individuate dalla Regione sono sufficienti a dare piena copertura anche alle maggiori necessità emerse a seguito della procedura straordinaria di riaccertamento delle risorse del Fondo sanitario regionale 2001-2011. Anche questo - conclude Masci - è il segno della cura contabile operata sui nostri bilanci".  
   
   
LAVORO. 22° RAPPORTO SUL MERCATO DEL LAVORO NEL VENETO 2013: GRAVE RECESSIONE PER OCCUPAZIONE E AZIENDE CONTINUIAMO A SOFFRIRE; SEGNALI POSITIVI ULTIMO SEMESTRE 2013 MA RICADUTE POSITIVE SOLO A FINE 2014  
 
 Venezia, 18 marzo 2014 – Sesto anno di crisi per il Veneto, per l’occupazione, per le aziende. La fotografia circostanziata della situazione nel territorio è stata fornita stamani a Palazzo Balbi dal Rapporto 2014 di Veneto Lavoro, alla presenza del Governatore Luca Zaia e dell’Assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan. Ha illustrato i dati il direttore di Veneto Lavoro Sergio Rosato Il titolo del Rapporto 2014: “Discesa finita?” Crisi al sesto anno: assottigliati ancora posti di lavoro e risorse imprenditoriali. Il 2013 è stato un anno di grave recessione economica. In estrema sintesi i dati forniti dal Rapporto segnalano: -il Pil che, nel Veneto, ha avuto una ulteriore contrazione dell’1,6%; -aziende: -1,8% delle imprese attive, – 8000 imprese in numeri assoluti; fallimenti/liquidazioni nel corso del 2013 sono state oltre 10.000 aziende interessate;le aperture di crisi aziendali sono state 1.465 con 42.248 lavoratori; la provincia con il maggior numero di crisi è Padova (272). Seguono Vicenza (203), Treviso (185), Venezia (152), Verona (142), Rovigo (50), Belluno (38). -posti di lavoro persi: 18.600 in quello dipendente con meno 5000 unità rispetto al 2012 (-85 mila posti di lavoro tra 2008 e 2013) soprattutto nei settori dell’industria, costruzioni, servizi; -esportazioni: dal gennaio al settembre 2013, hanno mostrato situazioni in crescita (alimentare, vino, occhiali, oreficeria) ma anche di contrazione (sport system, tessuti, macchine utensili); -tasso di occupazione: per la prima volta dal 2002 è sceso al 63,3% ; -cassa integrazione: ricorso massiccio in particolare alla straordinaria (spesso crisi irreversibili) e alla Cig deroga (crisi anche della piccola impresa); -disoccupazione aumentata (tasso medio 2013 arrivato al 7,6%; in numeri assoluti circa 171 mila disoccupati con picco massimo di 195.000 disoccupati nel primo trimestre 2013). Se si considerano anche coloro che hanno smesso di cercare lavoro o lo cercano a determinate condizioni il numero sale intorno alle 310 mila unità; il tasso di disoccupazione giovanile è di 25,3%. (ma la disoccupazione giovanile effettiva è di circa 35 mila giovani sotto i 25 anni, l’11% di questa fascia d’età). Le politiche del lavoro (nel Veneto funzionano molto bene i tirocini, sono stati 25 mila diventati poi lavoro vero nel 60-70% dei casi; e positivi anche i percorsi di istruzione professionale) sono state soprattutto destinate a: -sostegno degli ammortizzatori sociali: costo complessivo di circa 2 miliardi di euro (più che raddoppiato rispetto al 2007); i beneficiari di sussidi di disoccupazione sono stati circa 120.000, quelli di indennità di mobilità circa 20.000. Complessivamente nel corso del 2013 circa 300 mila soggetti hanno avuto accesso a un sussidio. - Segnali positivi: riparte la produzione industriale nel secondo semestre 2013 (dato tendenziale +1,4%). Il 70% delle assunzioni a tempo indeterminato si registra nelle imprese che crescono.  
   
   
LAVORO. 22° RAPPORTO SUL MERCATO DEL LAVORO NEL VENETO PRESENTATO AL BALBI 2013 DI GRAVE RECESSIONE PER AZIENDE E LAVORATORI ZAIA: “REGIONE RISPONDERA’ CONTINUANDO A ESSERE PRESENTE CON AMMORTIZZATORI SOCIALI, CON INTERVENTI SU IMPRESE, MA NECESSARIO CHE GOVERNO AGISCA SU CUNEO FISCALE”  
 
Venezia, 18 marzo 2014 – “La Regione Veneto continuerà a essere presente con gli ammortizzatori sociali per chi perde il lavoro e con gli interventi sulle imprese (ne abbiamo aiutate diecimila fino a oggi) tramite la finanziaria regionale. Ma non sarà sufficiente. Servono vere politiche del lavoro a livello nazionale. Gli 80 euro in busta paga proposti da Renzi sono una buona idea per i lavoratori ma non riducono il costo del lavoro. Bisogna perciò ridurre il cuneo fiscale come politica strutturale vera e propria per consentire alle nostre imprese di stare sul mercato”. Lo ha detto Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, durante la presentazione del Rapporto 2014 sul mercato del lavoro nel Veneto, curato da Veneto Lavoro, dal titolo “Discesa finita?” Crisi al sesto anno: assottigliati ancora posti di lavoro e risorse imprenditoriali, presentato stamani nella sede della Giunta regionale a Palazzo Balbi. “Dei 195 mila disoccupati presenti nel Veneto nel primo trimestre del 2013 – ha sottolineato Zaia – almeno 30 mila sono immigrati. Molti si sono integrati ma altri sono venuti solo per lavorare e poter rientrare poi nei loro paesi dove hanno le famiglie: è bene aiutarli a tornare a casa, con progetti d’accompagnamento mirati, penso allo stanziamento dell’immigrazione di un milione di euro. Anche questo è un modo concreto di affrontare le questioni legate alla disoccupazione nel nostro territorio”.  
   
   
LAVORO. 22° RAPPORTO SUL MERCATO DEL LAVORO NEL VENETO PRESENTATO AL BALBI GRAVE RECESSIONE PER AZIENDE E LAVORATORI  
 
Venezia, 18 marzo 2014 – “La fotografia dettagliata fornita dal Rapporto di Veneto Lavoro ci mostra che nel maggio 2013 nel Veneto è stato raggiunto il picco massimo della crisi: 10 mila sono stati i fallimenti di aziende e i numeri sulla cassa integrazione e sui licenziamenti sono stati i peggiori della nostra storia. Tuttavia, continuano a tenere i settori agroalimentare e vitivinicolo, mentre è in sofferenza lo sport system che è uno dei settori di punta della nostra economia. I dati del rapporto annuale ci permettono di fare precise politiche sul lavoro nel Veneto, augurandoci che i segnali di minima ripresa che si scorge all’orizzonte sia continuativa”. Così l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan ha commentato il Rapporto 2014 sul mercato del lavoro nel Veneto, curato da Veneto Lavoro, dal titolo “Discesa finita?” Crisi al sesto anno: assottigliati ancora posti di lavoro e risorse imprenditoriali, presentato stamani nella sede della Giunta regionale a Palazzo Balbi. “Come Regione vogliamo che questa discesa termini – ha detto – che ci sia lavoro, che ci sia impresa, che ci siano investimenti e che le risorse pubbliche sulla cassa integrazione siano utilizzate al meglio”. In relazione alla cassa integrazione, Donazzan ha aggiunto: “è necessario diversificare lo strumento Cig a seconda del tipo di crisi aziendale. Ci sono aziende che chiudono e quindi l’ammortizzatore sociale serve ad accompagnare il lavoratore. Invece ci sono aziende che possono riprendere e, conseguentemente, la cassa integrazione va trasformata nell’abbattimento del costo del lavoro. Non possiamo più permetterci il lusso – ha concluso – di mettere persone in Cig e obbligarle a non lavorare. E poi ci sono le aziende ‘drivers’ quelle che funzionano bene e che vanno aiutate perché trascinano le altre anche nella creazione di nuovi posti di lavoro”.  
   
   
LAVORO: SERRACCHIANI, RIAPRIREMO AGENZIA REGIONALE PER IL LAVORO  
 
 Udine, 18 marzo 2014 - "L´agenzia regionale per il Lavoro verrà ricostituita sia con funzione di osservatorio sullo stato della domanda e dell´offerta, sia con compiti gestionali". Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani nel corso dell´incontro con il direttivo regionale Giovani Imprenditori di Confindustria Fvg che si è tenuto ieri a Udine. Oltre all´accesso al credito, allo snellimento della burocrazia, alla disciplina degli appalti pubblici - tutti temi cruciali per il mondo dell´impresa - il Gruppo Giovani ha infatti richiesto a Serracchiani un più stringente confronto sulle tematiche della formazione e degli stage aziendali, mettendo a disposizione un capitale di proposte e collaborazione che si concretizzerà in un tavolo convocato per la prossima settimana in Regione. Secondo Serracchiani "c´è bisogno di procedure standard da applicare su tutto il territorio regionale, accanto alla costruzione di un percorso individuale di formazione per chi deve trovare impiego o deve rientrare nel mondo del lavoro". Non si tratta di modello nuovo. "In Germania funziona da anni e noi vorremmo realizzarlo anche qui", ha commentato la presidente. Serracchiani ha anche ricordato che il Friuli Venezia Giulia sarà la prima Regione ad applicare in Italia "Garanzia Giovani", la misura introdotta dal Governo per favorire l´inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e che assicurerà di ricevere un´offerta di lavoro, di formazione o di stage entro quattro mesi dalla fine degli studi o dalla perdita del posto di lavoro. La misura partirà a maggio, con 12 milioni di euro di finanziamento anticipati dalla Regione. Il presidente dei Giovani Fvg, Antonio Verga Falzacappa, ha illustrato alla presidente anche alcune proposte che riguardano la promozione delle start-up (due anni fa tra Udine e Pordenone, proprio per impulso del Gruppo Giovani di Confindustria, è nato un network che mette in rete centri di ricerca e incubatori e che potrebbe diventare modello d´eccellenza anche a livello nazionale) e l´opportunità di occasioni congiunte di promozione da sfruttare in occasione dell´Expo di Milano. Nel dare appoggio convinto alle proposte che sono state avanzate, Serracchiani ha poi fatto il punto sulle azioni messe in campo dall´Amministrazione regionale nei settori nodali per l´imprenditoria. "Sul credito siamo intervenuti subito e con tempi stretti inusitati per la macchina regionale abbiamo concluso le procedure che permetteranno di mettere a disposizione già da subito 80 milioni di euro alle imprese", ha annunciato la presidente. In merito alla semplificazione, Serracchiani ha ricordato come le buone prassi che si sono avviate sul tema dell´edilizia - anche grazie alla collaborazione con l´Ance - saranno presto da estendere a tutte le materie. In tema di riordino del sistema finanziario, la presidente ha ribadito come il criterio di competenza adottato in occasione del rinnovo dei vertici di Friulia e Mediocredito stia già dando i suoi frutti. "Senza dimenticare - ha osservato - che applicando il decreto Monti nel frattempo abbiamo eliminato 9 consigli di amministrazione nelle partecipate regionali".  
   
   
FVG, LAVORO: PARTE A GIUGNO PROGETTO GARANZIA GIOVANI  
 
Staranzano (Go) , 18 marzo 2014 – Partirà a giugno "Garanzia giovani", il progetto europeo per favorire l´inserimento dei giovani nel mondo del lavoro che in Italia sarà sperimentato per la prima volta proprio in Friuli Venezia Giulia. Lo ha confermato l´assessore regionale all´Istruzione Formazione e Lavoro, Loredana Panariti, che è intervenuta questa mattina nella sede di Staranzano (Go) dell´Istituto superiore comprensivo "Brignoli Einaudi Marconi" a un dialogo con gli studenti delle quarte e quinte su lavoro e legalità. Assieme all´assessore regionale, e presentati dal dirigente scolastico Marco Fragiacomo e dall´insegnante Giovanni Iacono, si sono confrontati Emanuela Bigattin, magistrato, e Stefano Minin, della Coop Consumatori Nord Est. Scopo dell´incontro era fornire agli studenti alcuni "punti di riferimento" concreti nella prospettiva dell´inserimento nel mondo del lavoro, dagli strumenti messi a disposizione dalla Regione a come difendersi da forme di sfruttamento e di lavoro nero, alle opportunità infine di mettersi in proprio utilizzando la forma cooperativa. "Sono i giovani - ha ricordato l´assessore Panariti - che stanno pagando il prezzo più alto della crisi, in termini di disoccupazione". Ed è proprio ai giovani tra i 15 e i 25 anni e ai laureati fino a 30 che è rivolto il progetto "Garanzia giovani", che partirà nei prossimi mesi e coinvolgerà gradualmente "in rete" i Centri per l´impiego, i Centri di orientamento, le Università, le scuole e l´Ufficio scolastico regionale. Il progetto prevede, attraverso contatti diretti con i giovani, percorsi di formazione mirati, anche all´estero per migliorare la conoscenza delle lingue, e tirocini in aziende. "La nostra Costituzione - ha ricordato l´assessore - dice che la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro e questo vuol dire che mette al centro la persona, la legalità, i diritti e i doveri. Oggi c´è più che mai bisogno di formazione e di lavoro, di buon lavoro". Il confronto con gli studenti ha permesso di illustrare le varie opportunità che la Regione offre per la formazione e l´inserimento nel mondo del lavoro, compresi i sostegni all´autoimprenditorialità, fornendo concretamente indirizzi, mail, siti internet. "Quando si cerca lavoro - ha concluso l´assessore Panariti - è fondamentale costruire delle relazioni, mettersi insieme". L´assessore ha anche avuto modo di ricordare i diversi progetti dedicati alle scuole che la Regione finanzia per combattere le varie forme di discriminazione e per promuovere la legalità fiscale.  
   
   
FVG, PARI OPPORTUNITÀ: FORMAZIONE COMMISSIONE STA CONCLUDENDOSI  
 
Trieste, 18 marzo 2014 – "Tutte le procedure istruttorie previste al fine di provvedere alla formazione della nuova Commissione per le Pari Opportunità sono state avviate: abbiamo già effettuato le ricerche e le valutazioni necessarie, abbiamo ha già dato conferma della validità dei curricula di tutte le candidate. Quanto alle ipotizzate scorrettezze nell´iter, suggerisco al consigliere Marini di limitarsi all´attacco alla Giunta, evitando di insinuare gratuitamente dubbi sull´operato dell´Amministrazione". Così l´assessore regionale alle Pari opportunità, Loredana Panariti, risponde al consigliere regionale Bruno Marini, chiarendo che "si sta giungendo alla conclusione dell´iter necessario alla nomina ufficiale delle dieci componenti della Commissione, che resterà in carica per la durata della legislatura ed affiancherà l´Esecutivo nella corretta gestione di un tema che è parte integrante del programma di governo". "Sarebbe certo stato più facile e rapido procedere a nomine calate dall´alto - prosegue Panariti - magari spartite accuratamente secondo colore o sfumatura politica, ma abbiamo scelto di seguire la strada di una consultazione vera, vagliando e accogliendo le proposte che arrivano da chi lavora sul campo". Secondo Panariti, "il sistema di sodalizi, organizzazioni e movimenti che a vario titolo operano a favore delle pari opportunità tra uomo e donna in Friuli Venezia Giulia è positivamente variegato. Abbiamo dunque colto l´occasione della ricognizione finalizzata all´individuazione delle componenti della Commissione per formarci un quadro completo delle diverse realtà, della loro capacità di incidere nei vari settori della vita culturale e economica".  
   
   
VIOLENZA: UN VADEMECUM E UN BLOG PER AIUTARE LE DONNE DUE STRUMENTI DI LAVORO AGGIORNATI PER OPERATRICI E OPERATORI UTILI PER PERFEZIONARE L’AIUTO NEI CONFRONTI DELLE VITTIME  
 
 Parma, 18 marzo 2014 – “L’assunzione di un dovere etico”. E’ questo per Marcella Saccani il senso del lavoro fatto nella provincia di Parma da istituzioni, forze dell’ordine, servizi sociali e sanitari contro la violenza sulle donne, un percorso partito nel 2008 e scandito da buone prassi divenute la base per la realizzazione di un vademecum e di un blog destinato agli operatori e alle vittime. L’assessore provinciale alle Pari Opportunità insieme al direttore generale dell’Azienda Usl Massimo Fabi ha presentato oggi queste due nuove iniziative in un incontro in Provincia con tutti i soggetti coinvolti: Prefettura, Forze dell’Ordine, Aziende sanitarie e Servizi, Distretti e strutture che accolgono le donne vittime. “Non lasciamole sole” è il titolo del vademecum, con informazioni aggiornate oltre che sulla base dell’esperienza dei soggetti della rete territoriale, anche con le nuove norme approvate. “Il nostro è un impegno diffuso da anni, forte, fatto non solo di competenze e specializzazioni, un impegno lungo per confrontarsi con la vita delle vittime di violenza – ha detto Saccani ricordando i nomi delle donne uccise, quattordici, in questo territorio dal 2006 –Questo problema ci sta a cuore e non ci rassegniamo, il nostro lavoro è per arrivare a dire un giorno che nessuna donna ha subito violenza”. “ Sono strumenti di lavoro fondamentali per gli operatori di tante agenzie, soprattutto sono un elemento fondamentale di garanzia per le donne vittime di violenza – ha aggiunto Fabi - La violenza contro le donne è un fenomeno culturalmente troppo radicato nei nostri anni. Abbiamo la responsabilità sociale e il dovere professionale di promuovere una cultura dell’accoglienza, della tolleranza, del rispetto verso il prossimo”. Il vademecum è costituito da una parte generale su cos’è la violenza maschile contro le donne, la metodologia e il linguaggio condivisi, e il “che fare” quando la vittima chiede aiuto. Vi sono poi 5 sezioni dedicate ai differenti ma complementari ruoli: forze dell’ordine, servizi emergenza sanitaria, servizi sanitari, servizi sociali, centri di accoglienza. Vi è anche una parte finale di numeri utili per attivare i servizi del proprio territorio. Il blog, visitabile all’indirizzo http://violenzadonne.Ausl.pr.it, è un’ulteriore risorsa che risponde a un bisogno degli operatori della rete provinciale e anche alle donne. Consente di conoscere in tempi rapidi notizie, informazioni, aggiornamenti sul tema, oltre ai contenuti del vademecum e ai recapiti dei servizi impegnati nel sostegno e nell’assistenza alle vittime. E’ anche un “luogo” di approfondimento e confronto, con la possibilità di inviare domande e commenti come ha spiegato Ignazio Monreale dell’Azienda Ausl che con Grazia Loss e Alessia Frangipane (Provincia ) ha coordinato la realizzazione dei due strumenti di lavoro. “ La violenza contro le donne è un fenomeno criminale – ha spiegato il Questore Giuseppe Racca – prescinde da ceti sociali, livelli culturali e aree geografiche. Le istituzioni sono chiamate a impegnarsi sempre di più per la prevenzione perché l’elenco delle vittime non vada ad allungarsi”. “ E’ importante la sinergia sviluppata fra istituzioni nel percorso compiuto dal 2008 – ha sottolineato il comandante provinciale dei Carabinieri Carlo Cerrina – un percorso lungo per cercare di crescere insieme sotto il profilo professionale e dare un aiuto efficace alle vittime”. Questi due “prodotti” presentati oggi diventeranno parte integrante del Protocollo d’Intesa per la prevenzione e il contrasto delle violenze nei confronti delle donne firmato in Prefettura e le cui azioni saranno presto aggiornate. L’attività di formazione e informazione svolta dalla Provincia e dall’Ausl in questi anni per sensibilizzare e contrastare la violenza sulle donne è stata anche anticipatrice delle linee guida varate dalla Regione a novembre 2013 la cui attuazione è affidata alla redazione di un documento a cura delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie (Ctss). In esso le Conferenze provvederanno a definire, laddove sia accertata una violenza, quali servizi e operatori siano i punti di riferimento della rete per l’accoglienza e per la presa in carico, le attività da mettere in campo da parte di ciascuna agenzia, nonché le relative responsabilità, eventualmente distinguendo i percorsi da seguire in presenza di una situazione di emergenza e di figli minori, oltre a quali azioni e attività si intenda mettere in essere per realizzare azioni di prevenzione. Gli operatori che hanno partecipato alla stesura: Coordinamento: Grazia Loss e Ignazio Morreale (Ausl) Alessia Frangipane (Provincia) Area Sociale: Laura Romeo e Silvia Chiapponi Comune di Parma – Distretto di Parma Francesca Stefanini Asp Sud Est – Distretto Sud Est Chiara Toscani Servizio Sociale Fidenza – Distretto di Fidenza. Area Legale: Elisa Vecchi Polizia Municipale Noceto, Giorgio Sulpizi Tenente Colonnello Comandante Reparto Operativo Carabinieri Parma, Maurizio Cardinali Maresciallo Carabinieri Fornovo, Davide D’andrea Squadra Mobile Questura. Area Sanitaria Ospedaliera: Roberto Fiorini Pronto Soccorso Fidenza, Antonella Bottazzi Pronto Soccorso Fidenza, Francesco Scioscioli Medicina d’Urgenza Parma. Area Sanitaria Territoriale: Nadia Bocchi Npi Parma, Lorena Leoni Npi Fidenza, Laura Beltrami Salute Donna Sud Est, Simona Donati Salute Donna Parma, Barbara Cantarelli Sert Parma, Nadia Cantarelli Sert Fidenza , Barbara Bezzi Sert Parma, Ivano Verderi Sert Sud Est , Maria Inglese Centro Salute Mentale. Area Associazioni - Strutture Accoglienza: Maria Chiara Foglia Centro Antiviolenza; Gloria Ponti Centro Aiuto alla Vita. Il femminicidio in Italia - Secondo i dati pubblicati dal Viminale sono 177, una ogni 2 giorni, le donne uccise nel 2013, anno in cui si è registrato un incremento dei femminicidi (159 quelli del 2012). Una tendenza che sembrava smentita dai primi due mesi del 2014 che hanno fatto registrare un calo dei femminicidi (15 rispetto ai 25 del 2013), ma che purtroppo è stata confermata dai dati della prima settimana di marzo con altre 6 donne uccise le ultime 3 il 7 e 8 marzo scorsi. Secondo Telefono Rosa si sta innalzando l´età media delle vittime (dal 25% al 28% tra i 45 e i 54 anni) e degli autori (il 17% ha 55-65 anni e il 10% oltre i 65). La violenza continua invece a consumarsi soprattutto all´interno della coppia e della famiglia (nel 58% dei casi nell´ambito di fidanzamento, matrimonio e convivenza) e dopo la separazione (24%). I dati di Telefono Rosa sfatano il pregiudizio che la violenza attecchisca maggiormente in condizioni di degrado: il 21% delle donne che ne sono vittime è laureata e un ulteriore 53% ha un diploma di scuola superiore. Così come il violento spesso è acculturato e appartiene a un ceto medio-alto. Le vittime in Provincia di Parma: Michelle Campos 2013, Dolores Leonardi 2013, Ave Ferraguti 2012, Domenica Menna 2012, Emilia Cosmina Burlan 2011, Gouesh Gebrehiwot 2011, Simonetta Moisè 2011, Gabriella Massari 2008, Elisa Del Signore 2008, Barbara Dodi 2007, Silvia Mantovani 2006, Virginia Fereoli 2006, Moldoveanu Carmen Liliana 2006, Anna Piroli 2006.  
   
   
CONCILIAZIONE FAMIGLIA/LAVORO: ALTRE 13 ORGANIZZAZIONI CI CREDONO  
 
Trento, 18 marzo 2014 – Ci sono due nuovi comuni, Cles e Riva del Garda, istituti di credito cooperativo, il Muse, società private e associazioni, in tutto 13 organizzazioni che si qualificano come "attente alla conciliazione" ed alle quali martedì prossimo, 18 marzo 2014, in occasione del convegno "Conciliazione famiglia e lavoro. La certificazione Family Audit: benefici sociali e benefici economici", in programma alle ore 9 alla Sala Wolf del Palazzo della Provincia, in piazza Dante a Trento, verrà consegnato il certificato base Family Audit. Rendere compatibile la presenza del lavoratore sul proprio posto di lavoro e in famiglia, per favorire l´equilibrio nella vita dei singoli soggetti del sistema, in particolare delle donne: questo l´obiettivo che si prefigge lo standard Family Audit, il percorso di certificazione sulla conciliazione famiglia/lavoro già adottato in Italia da più di cento organizzazioni, 42 delle quali in Trentino. L´esperienza della Provincia autonoma di Trento in tale campo fa da riferimento a livello nazionale, tanto che il Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri ha avviato con il Trentino una sperimentazione nazionale, iniziativa di cui parlerà al convegno di martedì prossimo Giuseppe Di Donato del Dipartimento nazionale per le politiche della famiglia. Dalla sperimentazione emerge con chiarezza un concetto: migliori condizioni di lavoro e un supporto diretto alle famiglie favoriscono un miglior clima aziendale, con un vantaggio anche sulla produttività e sui livelli occupazionali, soprattutto sul fronte femminile. Al convegno di martedì, che sarà aperto da Luciano Malfer, dirigente dell´Agenzia per la famiglia, si parlerà in particolare del benessere aziendale dal punto di vista dei dipendenti (impatto sociale) e del management (impatto economico). I lavori si concluderanno in mattinata con una tavola rotonda alla quale parteciperanno rappresentanti dei sindacati, di Confindustria Trento e del Dipartimento famiglia nazionale, e l´intervento finale dell´assessora alle pari opportunità Sara Ferrari.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: PRESENTATO OPUSCOLO ANTIVIOLENZA MULTILINGUE  
 
Trieste, 18 marzo 2014 - La Commissione regionale pari opportunità ha presentato l´opuscolo "Il silenzio è il tuo nemico", tradotto in albanese, francese, inglese, rumeno, sloveno e spagnolo. A farlo è stata la presidente uscente, Donata Cantone. "Si tratta di uno dei molti sforzi da mettere in campo per arginare un fenomeno ormai debordante: il femminicidio, l´estrema conseguenza della violenza sulle donne". Un orrore, che vede il Friuli Venezia Giulia al secondo posto in Italia per incidenza, subito dopo l´Emilia Romagna. L´opuscolo, tradotto in diverse lingue e distribuito in luoghi sensibili dove può essere trovato da chi ne ha bisogno, serve a indirizzare anche le donne immigrate verso le istituzioni per farsi aiutare a liberarsi dai propri aguzzini. Durante l´incontro, al quale sono state rappresentate anche esperienze di centri antiviolenza e possibili protocolli di collaborazione tra enti e autorità preposte, si è manifestata la necessità di garantire maggiore tutela alle donne che denunciano violenze ed è partita la richiesta ai vertici della Regione, soprattutto alla presidente Serracchiani e dell´assessore competente Loredana Panariti, perché nasca presto una legge che dia forza e continuità alle associazioni che difendono le donne maltrattate. In questa occasione sono stati anche anticipati i progetti futuri della Commissione regionale pari opportunità, che a breve sarà rinnovata. In primis, come anticipato dalla componente della Commissione Annamaria Poggioli, la collaborazione con l´ufficio del Garante dell´infanzia e dell´adolescenza, per descrivere e combattere il fenomeno della violenza assistita, cioè dei bimbi che assistono alle vessazioni in famiglia. In occasione del cinquantenario della prima seduta del Consiglio regionale poi, verrà inaugurata una mostra tematica con un´ottantina di manifesti "per raccontare le diverse attività delle donne, cinquant´anni di storia femminile nel Friuli Venezia Giulia", ha spiegato la vicepresidente della Commissione, Ester Pacor. Renata Brovedani, componente anch´essa della Commissione, ha infine preannunciato l´intenzione di indire una serie di azioni e un workshop dedicato alla figura del mediatore culturale.  
   
   
FVG, ASILI: DESTINATI 950 MILA EURO PER LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE  
 
Trieste, 18 marzo 2014 – La Giunta regionale, su proposta dell´assessore ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro, ha stabilito oggi le destinazione del Fondo investimenti per la rete dei servizi della prima infanzia, costituito in base alla legge regionale 20 del 2005 ("Sistema educativo integrato dei servizi per la prima infanzia"). Il Fondo, che ammonta quest´anno a oltre 950 mila euro, sarà interamente destinato per interventi edilizi di ristrutturazione, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli immobili esistenti. I beneficiari (soggetti pubblici ma anche soggetti del privato sociale e privati) potranno ottenere contributi regionali pari all´80 per cento della spesa.  
   
   
"DONNE INFORMATE": DUE CONFERENZE IL 19 MARZO  
 
Bolzano, 18 marzo 2014 – La Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne ed il Servizio donna organizzano annualmente, in collaborazione con i Comuni e varie organizzazioni locali, un ciclo di conferenze su diversi temi che riguardano le donne dal titolo "Donne informate". Mercoledì 19 marzo 2014 sono in programma due conferenze, una a Senale, l´altra a Gais. Il ciclo di conferenze è divenuto un elemento fisso dell´attività informartiva e di aggiornamento della Commissione provinciale pari opportunità e del Servizio donna. L´offerta incontra un vivo interesse tra il pubblico. Il ciclo di conferenze si svolge su tutto il territorio, raggiungendo, in questo modo, un numero cospicuo di donne altoatesine che hanno la possibilità di informarsi su temi di attualità, coltivare contatti e creare attività di rete fra le organizzazioni femminili. Le relatrici sono esperte nel settore, in grado di trasmettere con passione idee e contenuti e sempre disponibili a rispondere alle domande del pubblico. In questo modo i temi vengono illustrati in modo comprensibile ed efficace per chi partecipa agli incontri. Anche quest´anno le conferenze sono molto diverse tra loro. I temi spaziano dagli aspetti legali importanti per le donne, alla salute, il coraggio civile, la famiglia, il lavoro e l´immagine della donna nella società. Mercoledì 19 marzo 2014 vi sono due appuntamenti: - presso la Sala polifunzionale a Senale, alle ore 20.00, Judith Gögele, direttrice del dipartimento comunicazione, informazione e consulnza di Pensplan Centrum Spa, nella sua relazione parlerà del sistema pensionistico contributivo e delle conseguenze, anche a fronte dell´abolizione della pensione minima, e della necessità di provvedere in tempo. - presso la Sala dei Vigili del Fuoco a Gais, alle ore 20.00, Ulrike Oberhammer, avvocatessa e presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne, informerà sui rischi della convivenza dal punto di vista economico e sotto l´aspetto del diritto ereditario. L´ingresso è libero a tutte le persone interessate.  
   
   
FVG, INCLUSIONE SOCIALE: IL FUTURO È IN TECNOLOGIE PER AMBIENTI  
 
Trieste, 18 marzo 2014 – L´ambito delle tecnologie per gli ambienti di vita può favorire lo sviluppo socio economico territoriale, la crescita della competitività delle imprese, il rafforzamento della ricerca e dell´innovazione. Ma può anche stimolare lo sviluppo di modelli organizzativi innovativi di servizi di cura e di sistemi locali di welfare a favore delle persone anziane, oltre che dei soggetti con disabilità e delle loro famiglie, per il sostegno dell´autonomia ed il contrasto al rischio di esclusione sociale. L´hanno evidenziato nel corso dell´ultima riunione di Giunta gli assessori regionali al Lavoro e Ricerca, Loredana Panariti, alla Salute ed Integrazione sociosanitaria, Maria Sandra Telesca, ed alla Pianificazione territoriale ed Università, Mariagrazia Santoro, sostenendo che l´inclusione sociale è una delle sfide da proporre e sviluppare durante il percorso di definizione della "Strategia di specializzazione intelligente regionale" e prospettando il coinvolgimento dell´esecutivo nella realizzazione di un workshop di riflessione sul tema, con il coinvolgimento costruttivo di attori rilevanti del Friuli Venezia Giulia. "Una giornata di lavoro - spiega Panariti - da dedicare alla sfida dell´inclusione sociale ed alle tematiche ad essa collegate in considerazione del fatto che il nuovo ciclo di programmazione della Politica di Coesione Europea 2014-2020 prevede, come condizione essenziale per l´utilizzo delle risorse comunitarie, che le autorità nazionali e regionali mettano a punto strategie di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente del territorio sulla base del documento elaborato dagli esperti della Piattaforma di Siviglia". "A monte c´è la consapevolezza dei bisogni emergenti della nostra comunità in considerazione del fatto che, per quanto riguarda l´andamento demografico, il trend regionale è coerente con i dati forniti dalla Commissione europea, secondo i quali entro il 2020 si prevede che il rapporto fra gli ultrasessantacinquenni ed il numero delle persone attive (di età compresa fra 15 e 64 anni) subirà un brusco calo, passando da 1 su 4 nel 2008 a 1 su 3 nel 2020 ed a 1 su 2 nel 2050" osserva ancora Panariti, ricordando che tali mutamenti rappresenteranno, anche in regione, una sfida da trasformare in opportunità. "Il tema ben si inserisce negli obiettivi di Europa 2020 (crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva) - conclude Panariti - e rientra in un concetto di innovazione che non si limita a sostenere gli investimenti nella ricerca o nel manifatturiero, ma punta al rafforzamento della competitività attraverso le industrie creative e del design, l´innovazione sociale e dei servizi, le pratiche innovative ed i nuovi modelli d´impresa". In questo quadro complesso compete alla Regione il ruolo di interprete dei bisogni della comunità, la capacità di codificarli e tradurre le sfide sociali in programmi e misure per il finanziamento della ricerca e dell´innovazione attraverso una adeguata Strategia di specializzazione intelligente. "Negli ultimi anni il Friuli Venezia Giulia ha individuato nella casa una delle principali componenti del percorso di autonomia delle persone non autosufficienti, siano esse anziane o in condizione di disabilità - ricorda l´assessore Telesca - ed ha sviluppato interventi (progetti come "Presto a casa" "Abitare possibile", "Laboratorio Ladi" "Help Key Tv" ad esempio), a sostegno del miglioramento della qualità della vita delle persone e promuovendo azioni concrete sul fronte del sostegno alla ricerca ed innovazione e nell´ambito dei servizi legati alla salute e al welfare". "Inoltre - rileva a sua volta Santoro - sono stati finanziati interventi specifici nel settore della domotica sostenendo Domotica Fvg, iniziativa di scouting tecnologico per individuare nelle imprese regionali idee e progetti innovativi da valorizzare, e Questions about home, finalizzato a generare nuove idee per migliorare la qualità della vita in casa, con prospettive di ricaduta commerciale attraverso un approccio di design thinking. In seguito la Regione ha sostenuto quattro progetti di durata triennale nel settore della domotica dal valore unitario di circa due milioni di euro, ha formalizzato la costituzione di l´aggregazione pubblico-privata per la ricerca e l´innovazione nel campo delle tecnologie degli ambienti di vita "Fvg as a L@b" quale network regionale di oltre 40 soggetti tra imprese, università, enti di ricerca ed istituzioni pubblico-private. Con il Friuli Venezia Giulia inserito quale parte integrante nel cluster tecnologico nazionale delle "Tecnologie per gli Ambienti della Vita" (Ctn Tav), "Fvg as a L@b" è diventato l´aggregazione di riferimento della Regione. "Le azioni sviluppate dall´Amministrazione regionale a sostegno della domiciliarità, dell´invecchiamento attivo, della ricerca ed innovazione nelle tecnologie per gli ambienti di vita, unitamente alla presenza di un network di importanti attori pubblici e privati, rappresentano - conclude Telesca - una base per candidare la sfida dell´inclusione sociale ad essere una delle priorità della regione Friuli Venezia Giulia all´interno della Strategia di specializzazione intelligente". Un contesto che rientra - afferma infine Santoro - nella Strategia europea di sviluppo dei territori definita "Smart Specialisation" e su cui fonda il Piano d´azione che descrive il percorso articolato che la Regione dovrà sviluppare e sarà uno dei documenti obbligatori del Programma Operativo Regionale, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" (Por Fesr) per il periodo di programmazione 2014-2020".