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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Marzo 2014
UE: I NANO ALIMENTI: UN GRANDE PROBLEMA DI PICCOLISSIME DIMENSIONI  
 
Un gelato a basso contenuto di grassi con un ottimo sapore o un olio da cucina arricchito di vitamine... I cibi contenenti nanoparticelle sono ancora rari nei nostri supermercati. Ma saranno sicuri per i consumatori? Una risposta chiara non c´è, ma almeno si potrà fare una scelta consapevole grazie alle regole dell´Ue che richiedono alle aziende di indicare la presenza di nanomateriali. La Commissione ha proposto una definizione dettagliata, ma é stata respinta dal Parlamento. Ecco perché. I nanomateriali sono strutture di dimensioni infinitesimali, dell´ordine del miliardesimo di metro. Per farsi un´idea se una nanoparticella fosse delle dimensioni di un pallone da calcio, una ciambella sarebbe grande quanto la Gran Bretagna. Le nanoparticelle entrano nell´organismo umano (pelle, intestino, cervello, cellule del sangue, ecc..) molto più facilmente della maggior parte di materiali simili e possono essere utilizzate per cambiare il sapore, il colore, la struttura del cibo. Non è ancora stata trovata una definizione accettata da tutti. Le regole in vigore dell´Unione Europea definiscono come nanomateriale "ingegnerizzato" il materiale prodotto artificialmente di dimensioni inferiori ai 100 nm (nanometri). La Commissione ha proposto una definizione più precisa, specificando che un nanomateriale dovrebbe essere costituito almeno dal 50% di particelle di dimensioni comprese tra 1 e 100 nanometri. Il 12 marzo il Parlamento europeo ha respinto questa definizione, in quanto consentirebbe di esentare molti cibi contenenti nanoparticelle, e già sul mercato, dall´obbligo di mostrare sull´etichetta i requisiti richiesti dalla normativa vigente. L´autorità europea per la sicurezza alimentare ha indicato come soglia limite di contenuto di nanoparticelle il 10%.  
   
   
OGM, LOMBARDIA: NON SI CAPISCE A CHI SERVA IL DIBATTITO  
 
Cremona - "L´europa ha già pianificato la programmazione per i prossimi sette anni, affibbiando modalità punitive alla nostra filiera zootecnica, che non rendono giustizia alla qualità e alla tipicità della nostra agricoltura. Poteva lasciare maggior possibilità di intervento ai diversi paesi e invece ha limitato le scelte a dettagli tecnici, imponendo filosofie che non sono consone alle nostre logiche. Abbiamo già programmato investimenti per i prossimi sette anni, resta ora la negoziazione aperta sul primo pilastro della Pac, che è un elemento molto sensibile". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo, a Cremona, al confronto organizzato da Confagricoltura - nell´ambito dell´assemblea annuale - sul tema ´Opportunità e sfide per un´Europa dalla parte delle imprese´. Confronto A 360 Gradi - Focus dell´approfondimento le richieste delle imprese agricole al Parlamento europeo, soprattutto in tema di sburocratizzazione, ricerca e innovazione, Ogm, i rapporti con i paesi extra Ue e i meccanismi di protezione. Al confronto sono intervenuti gli europarlamentari Matteo Salvini, Lara Comi, Carlo Fidanza e Patrizia Toia, oltre ai presidenti nazionali e regionali Mario Guidi e Antonio Boselli, e al presidente di Confagricoltura Cremona, Antonio Piva. Chiesta Semplificazione - "Avevamo chiesto semplificazione all´Europa ma rischiamo ulteriori complicazioni - ha detto Fava -. Il peso della burocrazia in agricoltura è insostenibile. Chiediamo di tradurre nel modo più semplice possibile la Politica agricola comune: allo stato attuale non sembra stia andando così". Ogm, Dibattito A Chi Serve? -Sollecitato sul tema degli organismi geneticamente modificati, Fava ha detto che "no, non riguarda nessuna regione. Riguarda le scelte che la Ue farà e poi, in subordine, al parlamento europeo. Ma ci conviene? No, perché il mercato è già fragile. Non è in grado di recepirli. Surreale, dunque, affaticarsi attorno a questo tema: quando sono sostenibili certe cose vanno avanti da sole. Il ministro Martina mi pare sia stato tranchant sulla sperimentazione: ha detto no". Ricerca Deve Continuare - "Io - ha proseguito l´assessore - non sono in grado di dire se ogm faccia bene o male, così come è assurdo stare da una parte o dall´altra. Credo invece che la sperimentazione debba continuare a livello europeo, così come credo che la stessa non convenga perché c´è l´ipocrisia del dato reale che noi importiamo in Lombardia oltre il 90 per cento della soia geneticamente modificata. Ma fino a quando non avremo risposte sull´argomento, dibattendo tra soggetti che non ne hanno titolo avremo perso solo del tempo". La Verita´ Al Consumatore -E sul tema dell´etichettatura e della tracciabilità, Fava ha ricordato che "tutti i mercati sono liberi, ma occorrono regole, altrimenti diventano selvaggi: a dotarsi di regole devono essere tutti, noi per primi lo abbiamo fatto. E´ più importante poter distinguere il prodotto, al consumatore dobbiamo dire cosa sta comprando. Su questo tema abbiamo solo interesse ad alzare il tiro, ognuno può compare quel che vuole, ma deve sapere fino in fondo cosa sta comprando".  
   
   
LOMBARDIA: SU SIN AGEA DICE COSE INESATTE E IN ANONIMATO  
 
Milano - "Messo alle corde da documenti che confermano la totale inefficienza del sistema, il ´signor Agea´ si lascia governare dall´ira e dice cose inesatte, alle quali tocca malvolentieri replicare, se non altro per rispetto verso gli agricoltori lombardi e per ristabilire la verità calpestata". Così l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava replica ad Agea, l´Agenzia per le erogazioni in agricoltura, partecipata dal Ministero delle Politiche agricole, che dalle colonne di un sito Internet, in risposta alla richiesta dello stesso Fava di fare chiarezza sulla gestione e i rapporti con Sin (Società informatica nazionale), aveva dichiarato: "Fava mette in dubbio l´ente? Allora perché l´Ente pagatore della Lombardia chiede di poter utilizzare il Sin?". Regione Non Ha Chiesto Nulla Al Sin - "Il ´signor Agea´, un cuor di leone che replica nell´anonimato di una sigla - prosegue Fava -, forse per rimanere in sintonia con una procedura di pagamento che permette a più soggetti di accedere contemporaneamente senza che si riesca a risalire alla mano che eroga i contributi, mi rivolge questa domanda biliosa, solo per aver ricevuto fra le molte critiche, interrogazioni e indagini in corso, anche quella del sottoscritto". "Ebbene, caro ´signor Agea´, con tutto quello che costa il vostro elefantiaco carrozzone ci mancherebbe altro che alla Lombardia venga preclusa la possibilità di utilizzarne i servizi - prosegue Fava -. Ma stia tranquillo: la Lombardia nulla ha chiesto al Sin". "Forse il fantomatico ´signor Agea´ - aggiunge l´assessore all´Agricoltura - confonde la visita dei dirigenti di Lombardia Informatica dello scorso lunedì 10 marzo, durante la quale è stata presa visione dell´applicativo del Sin relativo ai controlli: un sopralluogo è ben distante da una richiesta di utilizzarne i servizi. Richiesta mai espressa, tanto per essere chiari". Nessuna Duplicazione - "L´unico contratto ad oggi in essere è per l´utilizzo di Siticonvoca, per la gestione dei controlli che vengono effettuati da Agea - chiarisce Fava -. Siamo pertanto obbligati a fruire di tale servizio, anche perché, se una Pubblica amministrazione sviluppa determinate applicazioni, è precluso ex lege creare duplicazioni". Fare Chiarezza - "Ribadiamo fermamente la necessità di fare chiarezza - conclude l´assessore - e di mandare in soffitta enti inutili e onerosi. E ci auguriamo di non dover più replicare a inesattezze o accuse infondate. O, almeno, speriamo di rispondere la prossima volta a un soggetto chiaramente individuabile e non a qualcuno che si nasconde dietro a una sigla".  
   
   
VALUTARE LA CESSIONE DELLO STABILIMENTO DI ASCOLI PICENO.  
 
Cooperlat Ascoli Piceno, L’azienda Disponibile A Ancona - La Trevalli è disponibile a valutare la cessione dello stabilimento Cooperlat di Ascoli Piceno. La disponibilità ha una validità temporale di tre mesi, entro la quale l’azienda è pronta a discutere le manifestazioni d’interesse che verranno avanzate. È quanto emerso dall’incontro che si è svolto, nel tardo pomeriggio, in Regione, con la partecipazione dei rappresentanti aziendali, sindacali, del sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, del vicepresidente della Regione, Antonio Canzian e degli assessori regionali al Lavoro, Marco Luchetti e all’Agricoltura, Maura Malaspina. “Da oggi parte un percorso che auspichiamo possa concludersi con un risultato da tutti sperato - ha detto Luchetti – Trevalli è disponibile a cedere il ramo d’azienda, considerandolo non rispondente al proprio piano industriale e valuterà eventuali proposte per il sito di Ascoli”. L’incontro è stato aggiornato ad altra data, in attesa di novità.  
   
   
PESCA IN VENETO: EMENDAMENTO DA 4,3 MILIONI DI EURO. AL SETTORE SERVONO INVESTIMENTI  
 
Venezia - “Ringrazio il Consiglio per l’attenzione che presta al settore della pesca, comparto storico dell’economia veneta, che ha bisogno di investimenti per riposizionarsi in chiave moderna”. Lo ha detto l’assessore alla pesca Franco Manzato, commentando l’approvazione di un emendamento alla legge finanziaria, sollecitato dallo stesso Manzato, finalizzato a sostenere interventi infrastrutturali a favore della pesca professionale. “Lo ritengo un primo importante passo lungo un percorso di progetti e investimenti che intendiamo intraprendere – ha fatto presente Manzato – dove le cose da fare sono tante”. Nella lista “delle cose da fare” dell’assessore ci sono già dunque alcuni punti prioritari, che “prenderanno forma concretamente nel corso del 2014”. “Il primo investimento sarà rivolto agli enti pubblici e para-pubblici per migliorare i servizi agli imprenditori di pesca e sulla costa. Metteremo inoltre a disposizione altre risorse provenienti da fonti comunitarie diverse, ma anche fondi regionali recuperati dalle ‘opere a mare’, che dovranno interfacciarsi con il tavolo permanente della pesca per una valutazione degli effetti che avranno sul comparto”.  
   
   
SUINI, LOMBARDIA: IL GOVERNO INTERVENGA, SERVONO RISORSE  
 
Pizzighettone/cr - "Servono risorse del sistema Paese per sostenere una filiera che, in questo momento, non vede prospettive di medio-lungo periodo. Oppure ci autorizzino a trovare risorse nostre, per aiutare un comparto che sta attraversando un momento particolarmente negativo". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava al termine della visita all´azienda agricola Pirolo di Pizzighettone (Cremona), gestita da Ettore Maestroni e i suoi tre figli. Nata nel 2000 inizialmente con 700 scrofe, oggi ha 11 dipendenti. Nel 2013 ha conferito circa 35.000 suini alla Cooperativa lavoratori agricoli imolesi (Clai) di Imola (Bologna), oltre a circa 700 suinetti a operatori del territorio. Esclusi Da Pac - "Si tratta di una delle più grandi aziende suinicole del Cremonese, che ha investito moltissimo nell´innovazione e che oggi produce per il circuito delle Dop e delle trasformazioni pregiate. Tuttavia paga lo scotto di essere esclusa da tutte le Misure previste dalla nuova Pac; tocca al Ministero intervenire, se c´è la parvenza di qualcuno che si occupa realmente di agricoltura". L´esempio È Oltralpe - Come ha fatto la Francia, che ha destinato 15 milioni di euro direttamente al comparto suinicolo di Bretagna e Normandia, "allo stesso modo - ha ribadito Fava - serve intervento straordinario del Governo e del Ministero dell´Agricoltura, per sostenere aziende come questa, che hanno investito in un comparto che deve essere tutelato dalle oscillazioni di un mercato ´impazzito´ in questa fase". "Aggiungo - ha proseguito l´assessore - che le voci di una possibile chiusura di un macello importante nel panorama agroalimentare lombardo mi fanno temere che le tensioni sul mercato siano destinate a un ulteriore peggioramento. Dobbiamo intervenire prima che ciò avvenga, nella logica che è meglio prevenire che curare".  
   
   
LATTERIA PIZZIGHETTONESE: MODELLO PER PAC  
 
Pizzighettone/cr - Prosegue il viaggio conoscitivo dell´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava nei territori lombardi, per incontrare gli operatori dell´agroalimentare, alla luce anche degli strumenti di pianificazione, che, a breve, saranno a disposizione delle imprese. Fava ha visitato la Latteria Pizzighettonese, società cooperativa con 17 soci costituita nel 1938. Da settembre 2013 è guidata da Osvaldo Compagnoni, succeduto a Riccardo Gaboardi, che l´ha guidata per 50 anni, a partire dal 1957. "Una realtà interessante, con una produzione specifica e originale di provolone - ha detto Fava al termine della visita -, che ha saputo creare adeguate condizioni di successo. Una latteria con una buona reputazione come produzione e assetto societario". Agricoltori Ancora Coinvolti - "La società ha bisogno di fare investimenti per ammodernare gli impianti ed efficientare le strutture - ha detto Fava -, mentre noi stiamo aprendo nuovamente il Psr. Per questo ci incontriamo: dobbiamo capire cosa serve a una realtà cooperativa, che, di fatto, rappresenta il modello a cui la Politica agricola comune si ispira. Questo è il classico esempio di organizzazione di filiera integrata con una dimensione tale che permette all´agricoltore di essere direttamente coinvolto, con un management molto ridotto. Cosi l´attività di trasformazione può ancora dare valore aggiunto al prodotto: riescono a remunerare il loro latte in modo adeguato, facendo attività industriale con prodotti di qualità". Export In Aiuto - "Sono queste le realtà da seguire e assecondare nel loro percorso autonomo - ha aggiunto l´assessore lombardo - e noi abbiamo risorse per il sistema. Credo sia giusto verificare dove e come questi soldi vengono spesi". "Vogliamo promuovere il nostro provolone - ha detto Osvaldo Compagnoni, presidente della cooperativa - perciò abbiamo bisogno di ammodernare le nostre strutture, per poter esportare in Paesi esteri, dove non siamo presenti e per i quali occorrono opportune certificazioni".  
   
   
VINO. SARÀ IRCANO DE LUCCA IL CANGRANDE DEL VENETO 2014  
 
Venezia - Sarà Ircano De Lucca, classe 1932, protagonista dello sviluppo dell’enologia della sinistra Piave, il vincitore del vino veneto 2004 che riceverà il diploma e la medaglia di Cangrande nella giornata inaugurale del prossimo Vinitaly di Verona, domenica 6 aprile prossimo. Ne ha dato notizia in anteprima assoluta lo stesso assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, rompendo il tradizionale riserbo che circonda l’indicazione dei benemeriti che in ciascuna regione hanno dato lustro al vino del loro territorio. “Ho voluto anticipare la notizia – ha affermato Manzato – perchè De Lucca è un personaggio che merita di essere ringraziato sempre per quello che ha fatto per il vino veneto, al di là dell’occasuine della consegna ufficiale del riconoscimento di Cangrande. Ircano ha dedicato la sua esistenza al sistema cooperativo dei produttori di vino, facendolo crescere in qualità, valore e immagine”. Ircano De Lucca è nato a Fontanelle il 21 gennaio del 1932 ed attualmente risiede a Ponte di Piave; è sposato con Giuliana Migotto Giuliana ed ha due figli, Mauro e Maria Teresa. De Lucca. Diplomato ragioniere, dopo il servizio militare trova impiego alla Cantina Sociale Cooperativa di Ponte di Piave, Comune dove tutt’ora risiede. Della Cantina diviene direttore negli anni ’60, incarico che ricoprirà fino al 1981. In seguito diventa direttore commerciale di quella che oggi è “La Marca vini e spumanti” di Oderzo, quindi della Friulvini di Zoppola, in provincia di Pordenone. Nel 2000 è presidente della Cantina Sociale di Campodipietra, incarico che mantiene fino a tutto il 2011, fino cioè alla fusione da lui propugnata con i produttori riuniti Veneto Orientale di Jesolo, fusione che ha dato vita alle Cantine Viticoltori Veneto Orientale, organismo del quale è divenuto Vicepresidente. Attualmente ricopre anche la carica di presidente della Casa Vinicola Bosco Malera Srl di Salgareda. Lo scorso anno ha ricevuto un riconoscimento speciale per la sua lunga attività, in occasione della “Selezione del Sindaco” svoltasi a Villa Emo a Fanzolo di Vedelago, in provincia di Treviso.  
   
   
MANTOVANI: 57 NUOVE ASSUNZIONI PER I CALL CENTER 112  
 
Milano - "Se Expo 2015 rappresenta per il nostro Paese una splendida vetrina da cui trarre positivi auspici di ripresa economica e occupazionale, certo porta anche con sé la necessità di far fronte nel modo più efficiente possibile ad eventuali incrementate emergenze. Situazioni che sono assolutamente possibili e in numero significativo se si pensa che è previsto l´afflusso di milioni di visitatori provenienti dall´Italia, dall´Europa e dal resto del mondo". Così ha commentato il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani l´approvazione della delibera che prevede l´incremento del personale di Areu per quanto riguarda la gestione del servizio ´Numero Unico di Emergenza Europeo 112". Nuove Assunzioni - "Milano e la Lombardia non si faranno certo trovare impreparate per quanto riguarda la gestione del soccorso anche in occasione di Expo", ha aggiunto l´assessore Mantovani. Ed è infatti stata varata dalla Giunta Maroni la prima delibera che prevede l´assunzione di 57 operatori a tempo determinato fino al 31 dicembre 2015: personale che, in questa prima fase, consentirà di assicurare pienamente la continuità e la qualità del servizio di Emergenza 112. Il turn over degli operatori, attualmente piuttosto elevato, potrebbe rischiare, infatti, di non assicurare pienamente la continuità e la qualità del servizio Emergenza 112, soprattutto a fronte di mutate esigenze. Il 112 Per Tutto - Il servizio 112 in Lombardia è attualmente assicurato con i "Call Center Laico" (Ccl) di Varese, Milano e prossimamente anche con quello di Brescia, che, in linea con vari altri Paesi europei, raccolgono tutte le chiamate dirette a Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco ed emergenza sanitaria (112,113, 115 e 118) e le convoglia ai diretti interessati, offendo anche la possibilità che il messaggio di aiuto sia tradotto, in tempo reale, in dieci lingue. La Delibera Del 13 Marzo - Nella delibera della Giunta Regionale che ha accolto le richieste di Areu si legge che vi è la "necessità di assumere, secondo una programmazione temporale scaglionata, con contratto a tempo determinato, 57 unità da assegnare alle sedi operative del Ccl di Varese, Milano nonché presso la sede centrale di Areu, unicamente allo scopo di garantire, senza soluzione di continuità, la prosecuzione del servizio Emergenza 112". Un´idea Di Maroni - "Un´idea vincente che ha iniziato la sua sperimentazione anni addietro a Varese - ha aggiunto Mantovani - grazie all´intuizione del presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, allora ministro dell´Interno e che oggi si rivela fondamentale anche in una situazione come Expo 2015". Regole Di Sistema - "Nella giunta del 20 dicembre avevamo approvato - spiega Mario Mantovani - la delibera di ´determinazione in ordine alla gestione del servizio sanitario regionale per l´anno 2014´ ed era previsto che nel corso di quest´anno avremmo implementato il servizio Emergenza 112. Quello di oggi è uno dei primi provvedimenti adottati".  
   
   
GIORNATA EUROPEA DEL GELATO ARTIGIANALE. LA VAL DI ZOLDO, PATRIA DI QUESTA BONTÀ, IL 24 MARZO OFFRE SKYPASS GRATUITO  
 
Nel Cuore Delle Dolomiti La Val di Zoldo, nel cuore delle Dolomiti bellunesi, da dove sono partiti oltre un secolo fa i primi maestri gelatai a cercare fortuna nel resto del mondo portando ovunque questo straordinario prodotto, vuole celebrare con tutti i suoi ospiti il 24 marzo, Giornata Europea del Gelato Artigianale. Lo farà offrendo uno skipass giornaliero gratuito (del valore di 43 euro), che verrà dato a tutti coloro che si presenteranno con uno scontrino fiscale, ma anche semplicemente con un biglietto da visita, di una gelateria artigiana. L’iniziativa è della società Valdizoldo Funivie spa, che l’ha approntata in collaborazione con Longarone Fiere. Questa particolare celebrazione, all’insegna del “mangia un gelato e scii gratis”, è stata presentata il 13 marzo in occasione delle illustrazione del programma messo a punto da Longarone Fiere per la Giornata Europea del Gelato Artigianale, presentata a Venezia dall’assessore regionale al turismo Marino Finozzi e dal presidente dell’ente fieristico Oscar De Bona. Sarà sufficiente presentarsi alla stazione di partenza della cabinovia “Pian del Crep”, che parte dall’abitato di Pecol a quota 1388 ed arriva nei pressi delle Crep de Pecol a quota 1760 m.: da qui scendono la pista rossa del Cristelin e la nera Foppe, già sede di gare di Coppa del Mondo Femminile di slalom e slalom gigante. Consegnando lo scontrino della gelateria o il suo biglietto da visita, verrà emesso in cambio il “giornaliero” gratuito valido per gli impianti attivi in vallata. Una natura incontaminata a pochi chilometri dalle grandi vie di comunicazione, grandi spazi in cui vivono indisturbati caprioli e cervi, boschi e pascoli aperti dominati da eleganti massicci dolomitici: Zoldo è un piccolo angolo incontaminato nel cuore delle Dolomiti con chilometri di piste nel contesto di un vasto comprensorio, lo Skicivetta, che collega la Val di Zoldo con Palafavera, Alleghe e la Val Fiorentina. Per gli “sportivi mai stanchi”, l’appuntamento con lo sci qui si estende fino alla sera, sulle piste illuminate di Pecol.  
   
   
IL 24 MARZO LA GIORNATA EUROPEA DEL GELATO ARTIGIANALE. LE INIZIATIVE DI LONGARONE FIERE E VENETO,  
 
Culla Di Questo Eccellente Prodotto Il 24 marzo prossimo sarà la Giornata Europea del Gelato Artigianale, giunta quest’anno alla sua seconda edizione: un riconoscimento che lo stesso Parlamento comunitario ha voluto, approvandolo il 5 luglio del 2012, per questo prodotto naturale che privilegia la materia prima a km zero e che si è diffuso in tutto il continente e nel resto del mondo grazie all’epopea dei gelatieri bellunesi, che a piedi hanno cercato fortuna all’estero portando con sé solo la loro maestria. La ricorrenza e le manifestazioni organizzate per questa occasione sono state presentate il 13 marzo a Venezia, a Palazzo balbi, dall’assessore all’internazionalizzazione e al turismo del Veneto marino Finozzi e da Oscar De Bona, presidente di Longarone Fiere, dove ogni anno si svolge anche la Mostra Internazionale del gelato e delle relative attrezzature. E’ intervenuto tra gli altri anche Fausto Bortolot, presidente di Uniteis (l’Unione dei gelatieri italiani in Germania) e vicepresidente di Artglace ( la confederazione europea dei gelatieri artigiani), il cui nonno vendeva gelati con il tradizionale carretto a Vienna nel 1890. “Offro ai gelatieri artigiani la vetrina del Temporary Store che abbiamo aperto fino a maggio per presentare il veneto nel cuore di Berlino – ha esordito Finozzi – e che sarà un’ottima vetrina in un Paese dove la presenza del gelato artigianale è consolidata. Celebrare la giornata europea del gelato artigianale significa esaltare la provincia di Belluno – ha aggiunto Finozzi – e i tanti montanari che, specie dalla Val di Zoldo ma non solo, hanno diffuso nel vecchio continente e nel mondo intero un prodotto di eccellenza, le tecniche per ottenerlo e le attrezzature per trarre il meglio dalle materie prime. Stiamo parlando di una tradizione nella quale, per fare un esempio, nella sola Germania sono oggi occupati 23 mila addetti, e di un sistema di imprese che offrono qualità , gusto, bontà e fantasia al più alto livello. E’ un prodotto che crea valore e che va tutelato dalle troppe imitazioni”. “Per Longarone Fiere il riconoscimento della Giornata Europea del Gelato Artigianale – ha detto De Bona – ha un significato del tutto particolare: non va dimenticato che la proposta è nata nel 2008 proprio a Longarone, in occasione della Mostra Internazionale del Gelato. Si tratta di una grande occasione di promozione dell’attività artigiana di gelateria, sviluppata in diversi Paesi europei da tanti gelatieri veneti, in particolare bellunesi e trevigiani, e friulani. Il progetto lo abbiamo realizzato appoggiando l’azione di Artglace, la Federazione Europea dei gelatieri artigiani che ha sede presso di noi, grazie anche al concreto sostegno che ci hanno sempre assicurato gli europarlamentari del Veneto, da Iles Braghetto all’inizio a Giancarlo Scottà e Antonio Cancian, ai quali si è aggiunto con un’azione veramente forte anche il loro collega pugliese Sergio Silvestris”. La seconda Giornata Europea del gelato artigianale coinvolgerà quindi tantissime gelaterie artigiane dei paesi dell’Unione Europea , che per l’occasione sono stati invitati a proporre un gusto di gelato comune per tutti: la “Stracciatella d’Europa”, gelato di fior di latte, cioccolato e succo di arancia. Un gusto scelto in ricordo del gelatiere artigiano Enrico Panattoni (scomparso lo scorso anno), cui è attribuita la paternità della ricetta: si narra che, in una notte del 1953, mescolando la freschezza e la delicatezza della panna con il sapore robusto del cioccolato fondente, abbia creato quello che tutt’oggi rappresenta uno dei gusti più amati e apprezzati dai consumatori, la stracciatella appunto.  
   
   
LE INIZIATIVE PER LA SECONDA GIORNATA EUROPEA DEL GELATO ARTIGIANALE NELLE PROVINCE DI BELLUNO E TREVISO  
 
 Per la ricorrenza del 24 marzo, 2ª Giornata Europea del Gelato Artigianale, , Longarone Fiere ha promosso una serie di appuntamenti e iniziative per richiamare l’attenzione sul valore di questo comparto economico e per dare il giusto risalto al fenomeno migratorio che ha coinvolto centinaia di famiglie, soprattutto cadorine e zoldane, che sono state le vere e indiscusse protagoniste dello sviluppo dell’attività di gelateria in Europa. Si è cominciato già lo scorso fine settimana a Valdobbiadene, in occasione della millenaria fiera di San Gregorio, dove si è tenuto il 2° Concorso tra gelatieri artigiani dedicato al gelato al gusto di Prosecco Docg. In provincia di Belluno il prossimo appuntamento, fissato per giovedì 20 marzo a Feltre, dove, alle ore 11 nella sala consiliare del Comune, in collaborazione con la Confraternita del Formaggio Piave Doc e di Lattebusche, viene organizzato un incontro di presentazione delle finalità della Giornata europea e delle iniziative sul tema: “Il gelato artigianale valorizza i prodotti agroalimentari del territorio”. Seguirà una degustazione di gelato realizzato da gelaterie della zona con i prodotti tipici locali. Lo stesso tema sarà approfondito domenica 23 marzo, alle ore 15 a Longarone Fiere in occasione di Agrimont, la mostra dell’agricoltura di montagna. La celebrazione ufficiale della 2ª Giornata europea del Gelato Artigianale è invece prevista per lunedì 24 marzo, con inizio alle ore 11, a Belluno, nella Sala Affreschi dell’Amministrazione Provinciale dove, Longarone Fiere, in collaborazione con l’Associazione Bellunesi nel Mondo e il Consorzio Valle del Piave, organizza un incontro di presentazione del progetto “Le Terre dei Gelatieri” finalizzato a promuovere il territorio che ha visto l´origine e lo sviluppo dell´emigrazione dei gelatieri. Nell’occasione sarà presentato l’opuscolo informativo realizzato dal Consorzio “Valle del Piave” con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi. Seguirà il conferimento della 1. Edizione del premio a ricordo di Ivano Pocchiesa, giornalista, scrittore, editore, esponente dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, già addetto stampa di Longarone Fiere, recentemente mancato. Il premio viene assegnato ad un giornalista che si sia distinto per l’attenzione al mondo del gelato. Sempre il 24 marzo la Giornata europea del Gelato Artigianale sarà celebrata anche in Val di Zoldo, storica patria dei Gelatieri. Per l’occasione la Società Val di Zoldo Funivie, con la collaborazione di Uniteis, offrirà uno skipass gratuito giornaliero, valido per le piste di Zoldo, a tutti coloro i quali presenteranno alle casse della partenza della cabinovia “Pian del Crep” a Pecol uno scontrino o un biglietto da visita rilasciato da una gelateria. Previsti anche eventi a Valmareno (Follina) all’Agriiturismo “La Dolza” (venerdì 21 marzo, ore 17.30) e nella sede della Banca Prealpi a Tarzo (Tv) per la presentazione dell’opuscolo informativo “Le Terre dei gelatieri” (lunedì 24 marzo, ore 16).  
   
   
È IL GELATO AL PROSECCO L’ANTEPRIMA DELLA 2ª GIORNATA EUROPEA DEL GELATO ARTIGIANALE, PER IL QUALE IL CADORINO ITALO MARCHIONI INVENTO NEL 1903 IL CONO “DA PASSEGGIO”  
 
 Il gelato da passeggio? Lo ha inventato il cadorino Italo Marchioni che, nel 1903, ha depositato negli Stati Uniti dove era emigrato il brevetto del cono. Basterebbe questo per riassumere un’intera epopea, quella del gelato artigianale, che però non ha mai smesso di evolversi e di innovarsi. E’ ad esempio dal Prosecco che ha preso il via il denso programma di iniziative, presentato il 13 marzo dall’assessore regionale Marino Finozzi e dal presidente di Longarone Fiere Oscar De Bona, che in Veneto celebreranno la seconda ricorrenza della Giornata Europea del Gelato Artigianale. A Valdobbiadene, patria del Prosecco Docg, a questo prelibatezza di territori è stata dedicata la seconda edizione del Concorso “Gelato al Prosecco”, organizzata da Longarone Fiere in collaborazione con l’Amministrazione del Comune della Marca Trevigiana, nel contesto della plurisecolare Fiera di San Gregorio. Ventidue i gelatieri artigiani partecipanti, provenienti dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia, con l’aggiunta anche di alcuni gelatieri con attività in Germania. Il podio è stato equamente ripartito tra queste provenienze, con la prima piazza che è andata a Denis Ongaro, dalla provincia di Venezia, seguito da Ivo Sagui, con gelateria a Bad Wildungen in Germania, e terzo posto a Giorgio De Pellegrin, della friulana Lignano Sabbiadoro. La premiazione dei vincitori ha avuto luogo in occasione dell’inaugurazione ufficiale della Fiera di San Gregorio 2014, domenica scorsa 9 marzo, alla presenza del governatore del Veneto Luca Zaia, del sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti e del presidente De Bona. “Questa manifestazione – ha detto Zaia – è un emblema del Veneto e della sua identità: una regione che ha nell’agricoltura un grande patrimonio culturale ed economico, con 6 miliardi di fatturato e 160mila aziende. Valdobbiadene è nel cuore della zona Docg del Prosecco, all’interno di una provincia come quella di Treviso, il cui territorio, da solo, esprime circa 150 prodotti tipici”, capaci di catalizzare l’attenzione del turismo enogastronomico. L’area dell’Altamarca e del Bellunese hanno pronto, tra l’altro, un progetto per dar vita ad un itinerario congiunto del gusto, che vuole mettere in risalto le grandi capacità delle gelaterie del territorio ma anche l’ultrasecolare patrimonio storico – culturale dei gelatieri locali, che lo hanno portato in tutto il mondo facendosi apprezzare per le grandi capacità e la creatività. Come appunto Italo Marchioni.  
   
   
PESCA: DA BRUXELLES 2.5 ML PER MARINERIA DI PESCARA  
 
Pescara - "Abbiamo ottenuto un altro importante successo e finalmente possiamo affermare che è arrivata un´altra consistente boccata d´ossigeno per la Marineria di Pescara". L´assessore alla Pesca, Mauro Febbo, argomenta così, con estrema soddisfazione, l´attesa notizia arrivata da Bruxelles, secondo la quale il Collegio dei commissari della Commissione europea ha deliberato il provvedimento che sblocca i fondi per 2,5 milioni di euro in favore della marineria di Pescara, fortemente penalizzata in questi anni a causa del mancato dragaggio. "Quella portata avanti dalla Regione Abruzzo ? prosegue Febbo - è stata una battaglia lunga e faticosa, resa insidiosa dai regolamenti comunitari, ma alla fine siamo riusciti a far valere le nostre ragioni e il nostro impegno è stato premiato. E´ bene precisare che per questo aiuto, proposto dalla Regione per sostenere il nuovo start up delle imprese della pesca, l´esito non era affatto scontato in quanto si colloca ai margini della normativa comunitaria. Non rientra infatti nella casistica tipica degli aiuti alla pesca e per questo è stato sottoposto ad un´attenta e complessa valutazione tecnico-giuridica. La materia sulla quale ci siamo dovuti confrontare - aggiunge poi Febbo - e che ha richiesto più di un viaggio a Bruxelles è molto complessa e per questo abbiamo cercato di attivare tutti i canali istituzionali possibili chiedendo anche il sostegno del Presidente della Commissione europea Antonio Tajani"."l´aiuto, e qui sta l´aspetto da mettere in evidenza, si traduce in un notevole sgravio fiscale per le imprese che non dovranno versare di tasca propria i contributi Irap, Inail, Inps e Iva. In questo modo si favorisce la ricapitalizzazione delle aziende che eviteranno di cedere la loro liquidità proprio per il pagamento delle imposte. Come da richiesta della Commissione europea è stato fissato un tetto massimo per ciascuna azienda che ammonta a 150 mila euro. Il prossimo step prevede la pubblicazione di un avviso pubblico attraverso il quale si chiederà di fornire tutta la certificazione necessaria in quanto l´aiuto sarà proporzionale al fatturato ante-crisi. Un altro elemento da sottolineare riguarda il pagamento delle imposte: è stata infatti avviata una procedura di evidenza pubblica per selezionare l´istituto di credito che effettuerà le oblazioni per conto delle aziende dietro presentazione on line del modello F-24"."questi interventi ? conclude Febbo - sono fondamentali per dare sostegno e rinnovata fiducia agli operatori di un comparto messo in ginocchio a causa dell´insabbiamento del porto di Pescara che ha avuto forti ripercussioni anche su scala regionale".  
   
   
BASILICATA: PSR, LE PROPOSTE DELLA CIA  
 
Potenza - “E’ indispensabile focalizzare l’attenzione sulle risorse comunitarie da attivare su misure trasversali definite in ambito nazionale quali quelle in materia di bioderversità, risorsa idrica, rischio e rete rurale nazionale. Iniziative cosi complesse e articolate, non possono che essere calate all’interno della nuovo ciclo di programmazione 2014/2020 che in Basilicata ha una dotazione finanziaria di circa 750 Meuro a valere sul I° pilastro e circa 680 Meuro sul Ii° pilastro”. Lo sostiene il presidente regionale della Cia-confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata, Antonio Nisi, esprimendo condivisione per il processo di partenariato promosso dall’Assessore all’Agricoltura Ottati attraverso gli incontri di ieri a Potenza e a Matera sul nuovo Psr. Nel sottolineare che “pari attenzione va riservata a quanto previsto all’art 53 del reg. 1035/13 i Pei (partenariati europei per l’innovazione), in quanto ci sono risorse e progetti in materia di ricerca”, per Nisi “è ancora più interessante la partita sulle quota di risorse rivenienti dal fondo di Coesione all’interno del quale si aprono interessanti opportunità per la Basilicata. Fondo di coesione all’interno del quale è possibile allocare iniziative afferenti il settore agricolo, sia sul versante infrastrutturale in particolare sulle reti irrigue, sia sul versante innovazione tecnologica, oltre che sul versante della governance, della mobilità. In quest’ottica proponiamo la definizione di progetti di sviluppo locale integrati a partire dalle reti d’infrastrutturazione minore, reti di connessione, la definizione di Aree Progetto, con la partecipazione sia dei soggetti economici privati che degli Enti locali nell’ambito delle misure per la crescita e lo sviluppo delle aree interne”.  
   
   
BASILICATA: COMPARTO OLIVICOLO, LE PRIORITÀ ILLUSTRATE DALL’ASSESSORE  
 
Potenza - Associazionismo tra produttori, miglioramento della qualità dell’olio extravergine d’oliva e organizzazione della filiera olivicolo-olearia. Queste le priorità sulle quali il Dipartimento Politiche agricole e Forestali intende sviluppare le proprie azioni nel prossimo futuro. Lo ha evidenziato a Matera l’assessore regionale, Michele Ottati, intervenendo presso l’Università di Basilicata ad un seminario informativo sulle nuove disposizioni relative alla commercializzazione dell’olio d’oliva. “L’olio d’oliva lucano - ha fatto presente Ottati - è un prodotto che deve essere ulteriormente migliorato e per questo motivo è importante discutere di tale comparto in questo momento nel quale è in corso l’elaborazione del Programma di sviluppo rurale per il prossimo sessennio. E’ necessario anzitutto fare massa critica sulla produzione e sul numero polverizzato delle aziende olivicole che necessariamente devono associarsi ed entrare a far parte delle Organizzazioni di produttori. A tal proposito - ha ribadito l’esponente della Giunta regionale - intendo riunire al più presto un tavolo con i protagonisti della filiera per stilare un Piano di azione affinché si possano utilizzare al massimo i finanziamenti comunitari in materia, il tutto teso a portare aiuti alle imprese che devono crescere anche per creare lavoro in agricoltura”. L’assessore ha aggiunto che è nei suoi propositi organizzare corsi di aggiornamento sia per approfondire tra i produttori la conoscenza del prodotto, diffondere la cultura della qualità dell’olio a qualsiasi livello, conoscere le tecniche agronomiche e di trasformazioni innovative, in proposito la Regione Basilicata metterà a disposizione sia i tecnici sia i finanziamenti. Nel corso del seminario, al quale hanno preso parte rappresentanti delle Organizzazioni di produttori, imprenditore agricoli, frantoiani e tecnici, sono state fornite utili informazioni. A tal proposito i funzionari regionali, dell’Agea e del ministero delle Politiche agricole intervenuti hanno presentato le nuove disposizioni sulla commercializzazione dell’olio d’oliva in applicazione del regolamento dell’Unione europea n.299/2013. In particolare si sono soffermati sull’utilizzo del registro telematico sulla commercializzazione dell’olio di oliva e di sansa.  
   
   
STANZIATI 57 MILIONI DI EURO PER L’AMMODERNAMENTO DI 400 AZIENDE AGRICOLE CALABRESI  
 
Catanzaro - È stata approvata la graduatoria definitiva della Misura 121 del Psr Calabria 2007/2013, annualità 2011. Pertanto, saranno circa 400 le aziende agricole calabresi che, grazie all’erogazione di 57 Milioni di euro, potranno, a breve, sostenere interventi di costruzione ed ammodernamento, acquisto di nuove macchine ed attrezzature, realizzazione di impianti tecnologici e di sistemi di gestione della qualità, acquisto di brevetti e licenze e software di gestione. L’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra nel comunicarne la notizia si è detto “molto soddisfatto di poter dare supporto a tante aziende calabresi con una dotazione finanziaria davvero molto importante”. “Innovazione, competitività e ammodernamento delle nostre aziende – ha rilevato ancora Trematerra – sono tra i nostri obiettivi principali. La Misura 121 del Psr, certamente la più gettonata, ci dà la possibilità di finanziare 400 aziende agricole del territorio calabrese, che potranno mettersi al passo coi tempi e diventare più competitive sul mercato. Con questo bando – ha sottolineato infine l’esponente della Giunta regionale - abbiamo rimesso in gioco tutte le domande che nel 2011 erano risultate non ricevibili o non ammissibili, dando, quindi, l’opportunità di riprovarci a chi non era riuscito ad entrare in graduatoria”. Le graduatorie approvate e pubblicate sono due: quella ordinaria nella quale compaiono le 360 aziende che sono state ammesse a finanziamento, quella speciale che si riferisce alle 40 aziende che hanno già sostenuto l’80% degli investimenti. Con Per visionare i decreti e le graduatorie si può consultare il sito web www.Calabirapsr.it  
   
   
CALABRIA: APPROVATA LA CARTA DELLE AREE AGRICOLE E SEMINATURALI  
 
Catanzaro - L’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra illustra la carta potenziale delle aree agricole e seminaturali ad alto valore naturalistico della Calabria, elaborata dal Dipartimento Agricoltura insieme ad una relazione tecnica ed approvata all’unanimità dalla Giunta regionale lo scorso mese di febbraio. La proposta dell’assessore Trematerra si rifà alla politica agricola comunitaria che individua nella conservazione della biodiversità e nella tutela dei sistemi agro-forestali ad alto valore naturale uno degli obiettivi fondamentali per favorire lo sviluppo rurale dei territori. La stessa politica agricola, difatti, incentiva e promuove il ruolo del mondo agricolo come principale tutore del patrimonio naturalistico. E l’invito dell’Ue agli Stati membri di identificare le zone ad alto valore naturale nell’ambito degli ecosistemi agricoli ha lo scopo individuare, successivamente, precise politiche di intervento a favore del paesaggio e della biodiversità, con gli strumenti previsti dal Ii pilastro della Pac. “Già il Psr Calabria 2007/2013 – spiega Trematerra – si è concentrato sulla protezione dei sistemi naturali e sulla salvaguardia della biodiversità, in particolare con le misure 216 e 227 che prevedono interventi atti alla conservazione dello spazio naturale ed al mantenimento o alla ricostruzione di elementi del paesaggio rurale. È cosa certa ormai – afferma l’esponente della Giunta regionale – che l’agricoltura praticata nelle aree agricole ad alto valore naturale ha un ruolo fondamentale in termini di conservazione della biodiversità e di resistenza degli ecosistemi agli stress ambientali. Per cui, le aree agricole e forestali ad alto valore naturale avranno un ruolo centrale nel Psr Calabria 2014/2020. Su di esse – ribadisce infine l’assessore Trematerra - verranno concentrate importanti risorse per assicurare e tutelare la loro funzione produttiva, protettiva, turistico–ricreativa e di salvaguardia dell’ambiente naturale”. In Calabria le aree ad elevato valore naturalistico (ad esclusione delle aree protette e delle aree natura 2000 già tutelate in quanto di notevole valore ambientale) ammontano a circa 237mila ettari, pari al 15% dell’intero territorio regionale.  
   
   
LATTERIE FRIULANE: NO A DISPERSIONE PATRIMONIO COMPETENZE  
 
Trieste – "Era stato raggiunto un buon accordo tra le sigle sindacali e l´azienda, probabilmente l´unico accordo possibile per far continuare l´attività dello stabilimento di Campoformido, ma la maggioranza dei lavoratori non ha voluto accettarlo". Lo afferma il vicepresidente e assessore alle Risorse agricole Sergio Bolzonello a proposito del ritiro di Granarolo spa dall´operazione di acquisizione di Latterie Friulane. Secondo Bolzonello, "anche in termini di esuberi erano stati fatti sensibili passi avanti e la disponibilità di Granarolo a migliorare ulteriormente il proprio piano industriale, tenendo aperta la linea Yogurt, o meglio modernizzandola, apriva interessanti ulteriori prospettive". "Dopo il disimpegno di Granarolo seguito alla pronuncia dell´assemblea dei lavoratori - prosegue Bolzonello - al momento è difficile vedere alternative concrete per il prosieguo dell´attività di Latterie Friulane. Il primo appuntamento è domani con l´assemblea dei soci di Latterie Friulane che ha come ordine del giorno la messa in liquidazione della cooperativa: il mio auspicio è che i soci decidano di prendersi un´ulteriore pausa di riflessione in modo da dare la possibilità ai lavoratori di ridiscutere della vicenda. Anche perché nelle prossime ore è possibile che le sigle sindacali convochino un´ulteriore assemblea dei lavoratori. Assicuriamo fin d´ora la nostra presenza, se richiesta, come abbiamo fatto fin qui". "In una situazione estremamente difficile - conclude Bolzonello - la Regione continuerà a fare il possibile per evitare che sia disperso un patrimonio di competenze e professionalità".