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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Luglio 2014
LE PRIORITÀ DELLA PRESIDENZA ITALIANA DEL CONSIGLIO DELL’UE: COSA NE PENSANO GLI EURODEPUTATI  
 
Strasburgo, 24 luglio 2014 - Il primo luglio l´Italia ha assunto la Presidenza del Consiglio europeo subentrando alla Grecia. Nel suo discorso di insediamento durante la prima sessione plenaria del nuovo Parlamento europeo il primo ministro italiano, Matteo Renzi, ha sottolineato la necessità per l´Unione europea di “agire con convinzione e determinazione”. Ecco cosa ne pensano i deputati italiani dei differenti gruppi politici del Parlamento europeo. Per Elisabetta Gardini, capo delegazione di Forza Italia nel gruppo delPartito Popolare europeo(Ppe),la Presidenza Italiana „deve essere un´occasione per un nuovo inizio a favore dell´economia reale e delle Pmi europee, in modo da poter dare quel segnale forte tanto atteso dai cittadini europei incentrato sull’occupazione – a partire dai giovani”. Per la Gardini anche temi come l´immigrazione „attendono quella svolta europea di cui da anni si parla". Lorenzo Cesa, capo delegazioneNcd-udc-svd nel Ppe spiega dal canto suo che"veniamo da una crisi profonda che in alcuni paesi europei sta assumendo toni drammatici”. L´inizio di questa legislatura e la presidenza italiana „rappresentano uno snodo importante per il rilancio di una nuova politica europea”. Per Cesa le sfide principali che abbiamo davanti sono „la ripresa dalla crisi economica e finanziaria, l’aumento dell’occupazione, il rafforzamento dei diritti fondamentali e il sostegno ai cittadini europei, per tenere il passo con un mondo in rapido mutamento." Secondo Gianni Pittella (S&d) il gruppo dei Socialisti e Democratici che presiede „supporta l´appello del primo ministro Italiano per un nuovo inizio in Europa, basato sulla passione e sulle prospettive ma anche su azioni ambiziose”. Coraggio e vera leadership politica le parole chiave per Pittella „per ricostruire l´Europa in modo da permettere alle future generazioni di condurre una vita migliore”. „L’europa deve trovare il coraggio di reinventare se stessa durante la crisi, dobbiamo dare alle persone, e soprattutto ai giovani, un sogno e la fiducia in un futuro migliore partendo dalla solidarietà”, rileva Pittella. Un piano europeo per l´occupazione e per il salario minimo, come unica soluzione per uscire dalla crisi, e la messa in discussione del patto di stabilità, a partire dal Fiscal Compact. Queste le proposte che Eleonora Forenza, membro dellaSinistra Unitaria europea (Gue), mette in campo per raddrizzare l’Europa. „Purtroppo - aggiunge Forenza – sembra che la Presidenza italiana prosegua solo con politiche di austerità su scala europea, le stesse che Matteo Renzi sta mettendo in atto in Italia con il Jobs act". Ignazio Corrao, capo delegazionedei M5s e membro del gruppo Europa per la Libertà e la Democrazia Diretta (Efdd) sostiene che "la sola prospettiva che possiamo avere sia abbandonare l´austerità e lavorare a programmi per il lavoro, soprattutto nel sud dell´Europa. La presidenza italiana rischia di essere solo un´insieme di promesse senza nessun fatto concreto, ed é vicina al sistema che impoverisce ed irrita i cittadini europei. Corrao non ha „buone aspettative” su questo semestre, secondo lui „servirà alle elites finanziarie e non ai cittadini e attento ai poteri forti”. „Sarà causa di ulteriori problemi per il lavoro, renderà difficile assicurare salari equi e più in generale creerà problemi per assicurare dignità alle persone”, conclude.  
   
   
NUOVI FINANZIAMENTI PER L´ECUADOR ANNUNCIATO DAL COMMISSARIO PIEBALGS DURANTE LA VISITA  
 
Bruxelles, 24 luglio 2014 - Significativo il nuovo supporto in Ecuador per gli anni 2014-2017 sarà annunciata dal commissario per lo sviluppo, Andris Piebalgs, nel corso di una visita al paese.  Visita ad alto livello del commissario prevede incontri con ministri, autorità locali e gruppi della società civile, così come le visite ai progetti Ue in tutto il paese. Sarà fornito il nuovo finanziamento bilaterale di € 67m per ridurre la povertà, sostenere la crescita inclusiva, oltre che per promuovere il commercio sostenibile per promuovere l´ulteriore sviluppo economico del paese. Il commissario Piebalgs ha dichiarato: " L´unione europea e l´Ecuador già godono di un partenariato forte e produttiva e sono lieto di sottolineare oggi che entrambi possiamo guardare avanti per proficua cooperazione in corso nel corso degli anni a venire. Ecuador ha compiuto notevoli progressi negli ultimi anni e l´Ue stare spalla a spalla con il paese che continua sulla strada della crescita ". Il sostegno dell´Ue a Ecuador ha già raggiunto risultati significativi. Nel campo dell´istruzione, ad esempio, ha contribuito a un aumento sostanziale accesso all´istruzione di base generale, con entro la fine del 2013 oltre il 95% dei bambini in età scolare che frequentano le scuole. Ecuador ha recentemente compiuto progressi significativi in ​​termini di riduzione della povertà e la crescita economica; ora è la terza economia in più rapida crescita in America Latina; con il tasso di disoccupazione più basso (4,86% nel 2013) nella regione a livello globale. Come tale, il finanziamento bilaterale Ue sarà gradualmente gradualmente eliminato. Questa evoluzione è in linea con i principi stabiliti nel programma di cambiamento (progetto la politica dell´Unione europea di riorientare gli aiuti di dare priorità ai paesi e settori che ne hanno più bisogno e dove può fare la differenza più grande). Tuttavia, al fine di consolidare i risultati precedenti, è stato deciso che l´Ecuador avrebbe continuato a beneficiare di aiuti bilaterali dell´Ue tra il 2014 e il 2017 con il supporto concentrandosi su settori quali lo sviluppo locale e il commercio sostenibile, al fine di aiutare il paese a raggiungere una crescita più inclusiva e ridurre ulteriormente la povertà. Oltre 2017, l´Ecuador sarà in grado di continuare a beneficiare dei finanziamenti comunitari nel quadro degli strumenti regionali e tematici. Durante la visita, il Commissario visiterà una serie di progetti europei in tutto il paese. In Peguche, visiterà una fabbrica tessile in cui i prodotti artigianali sono realizzati, contribuendo a fornire opportunità di lavoro per 1.200 artigiani (in particolare giovani e donne), nella zona. In Ibarra, otterrà la possibilità di incontrare i produttori di fagioli locali in fabbrica Forcafrejol.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE APPROVA AIUTI ALLA RISTRUTTURAZIONE PER IL SETTORE BANCARIO GRECO ETHNIKI TRAPEZA (BANCA NAZIONALE DI GRECIA)  
 
Bruxelles, 24 luglio 2014 - Come la Commissione europea ha annunciato ieri che il piano di ristrutturazione dell´istituto finanziario greco Ethniki Trapeza (Banca Nazionale di Grecia, o Nbg) sia compatibile con le regole comunitarie sugli aiuti di Stato. Le azioni già intraprese o programmate causerà la banca di ripristinare la redditività a lungo termine e rispettare i problemi connessi con l´ausilio stato alto falsare la concorrenza all´interno dei limiti. Responsabile della politica di concorrenza, il vicepresidente della Commissione Joaquín Almunia, ha dichiarato: "Sotto la ristrutturazione proposta, la Nba è il loro business per Grecia e Turchia a fuoco in cui ha una forte presenza, e migliorare la loro efficienza. Questo assicura che la Banca può assicurare la fornitura di credito all´economia greca su un solido fondamento. " Dal 2008, il governo greco e il fondo di stabilità finanziaria greca (Hellenic Financial Stability Fund - Hfsf) hanno ripetutamente inviare il capitale e la liquidità supporto Nbg. Nel luglio 2012 la Commissione ha emesso una licenza temporanea che le politiche pubbliche e ha avviato uno studio per valutare se le misure con le regole comunitarie sugli aiuti di Stato sono stati coerenti (vedi Ip/12/860 ). Nel giugno 2014, la Grecia ha presentato un piano di ristrutturazione per la Nba con la Commissione. Anche prima che l´istituto finanziario aveva avviato vaste misure di razionalizzazione, tra cui uno basato su pensionamento anticipato volontario, tagli salariali, chiusura di filiali e di altre iniziative di riduzione dei costi in Grecia e in Europa sud-orientale. Questi sforzi saranno proseguite con il piano di ristrutturazione. Ci vengono forniti un´ulteriore ristrutturazione delle attività estere e le unità di business non-core appartenenti a Greco, nonché un consolidamento delle attività bancarie tradizionali in Grecia. L´obiettivo delle misure è la razionalizzazione delle spese di funzionamento, un consolidamento del margine di interesse e prudente gestione del rischio. La Nbg ridurrà la sua partecipazione nella controllata turca Finansbank e quindi migliorare il proprio capitale, ma mantenere una quota di maggioranza. Finansbank ha sempre scritto negli ultimi anni in nero. Adempiere questi obblighi è monitorato da un fiduciario indipendente. La Commissione ha il piano di ristrutturazione sulla base del loro nuovo, adottato nel 2013 norme sugli aiuti di Stato per la ristrutturazione degli istituti finanziari durante la crisi finanziaria (cfr. Ip/09/1180 , Ip/10/1636 e Ip/11/1488 ) testati. Per la valutazione degli aiuti di Stato, la Commissione ha ritenuto che le difficoltà della Nba per la maggior parte non esistono in rischi eccessivi, ma soprattutto a causa della crisi del debito sovrano e una recessione eccezionalmente duraturo e profondo che ha avuto inizio nel 2008, sono dovuti. A causa di queste circostanze eccezionali tali aiuti meno probabilità di falsare la concorrenza e incoraggiare cattiva condotta assistenza finanziaria importante per gli istituti finanziari che si sono accumulati rischi eccessivi in esecuzione. Pertanto, la Commissione ha concluso che una riduzione relativamente limitato nella Nba sarebbe sufficiente a mantenere la distorsione della concorrenza entro certi limiti, e rinunciato in particolare la richiesta di una riduzione delle attività bancarie in Grecia. Gli azionisti ei detentori di debito subordinato hanno contribuito significativamente alla loro partecipazione nei successivi aumenti di capitale e passività misure di gestione significa che i conferimenti di governo di capitali potrebbero essere ridotti. Inoltre, gli aiuti di Stato non agli azionisti esistenti sono stati sollevati, le cui azioni sono state quasi completamente diluito. Per questi motivi, la Commissione ha concluso che il piano di ristrutturazione sia coerente con le sue regole per la ristrutturazione delle banche nel contesto della crisi finanziaria.  
   
   
UE, SETTIMA RELAZIONE DI ATTIVITÀ DELLA TASK FORCE PER LA GRECIA: LE RIFORME CONSEGUIMENTO DI RISULTATI  
 
Bruxelles, 24 luglio 2014 – La task force della Commissione per la Grecia (Tfgr) ha pubblicato ieri la relazione di attività settima, che conferma una intensificazione di assistenza tecnica nel periodo febbraio-maggio 2014. L´assistenza tecnica ha contribuito a far progredire l´attuazione delle riforme nel quadro del programma di aggiustamento economico. Si tratta di aiutare a costruire una base più solida per la crescita e la creazione di posti di lavoro, basato sulle finanze pubbliche sostenibili, un sistema finanziario stabile e un´economia più competitiva e dinamica per soddisfare le esigenze del popolo greco. Membri Tfgr hanno lavorato in un certo numero di ministeri greci, offrendo la loro esperienza e coordinare efficacemente il lavoro dei fornitori di assistenza tecnica da parte degli Stati membri, organizzazioni internazionali e altri servizi della Commissione. Essi contribuiscono direttamente a rafforzare la capacità dell´amministrazione greca nel processo di riforma in corso. L´assistenza tecnica è particolarmente intensificata in settori chiave quali l´amministrazione fiscale, la gestione delle strutturali Ue e fondi d´investimento, la riforma della pubblica amministrazione, il coordinamento del monitoraggio del rispetto del diritto comunitario, nonché nel coordinamento degli aiuti di Stato. Per esempio: Aumentare l´uso dei finanziamenti comunitari L´accordo di partenariato (Pa) è stata adottata dalla Commissione europea il 23 maggio 2014 e stabilisce in che modo i finanziamenti chiave strutturali europei e fondi di investimento 2014-2020 (Esif) saranno investiti nell´economia reale della Grecia per combattere la disoccupazione e creare posti di lavoro di buona qualità, stimolare la crescita attraverso l´innovazione, promuovere l´imprenditorialità, formazione e istruzione, lotta contro l´esclusione sociale, oltre a contribuire a un´economia rispettosa dell´ambiente ed efficiente delle risorse. L´accordo di partenariato comprende il finanziamento Politica di coesione (€ 15,52 miliardi), politica di sviluppo rurale dell´Ue (€ 4,2 mld) e 388.700.000 € dal programma marittimi e la pesca dell´Ue. Grazie ad uno sforzo congiunto, la Grecia ha ormai raggiunto il 5 ° posto di tutti gli Stati membri il suo assorbimento di Fondi strutturali e di coesione, rispetto al 18 ° posto alla fine del 2011, Gli ultimi dati mostrano che il paese ha ormai fatto uso di 81,3% dei finanziamenti disponibili nel periodo 2007-2013. Questo è ben al di sopra della media europea del 69,17%. Istituzione per la crescita in Grecia Sono state prese misure significative per lanciare l´Istituzione per la crescita (Ifg), un fondo di investimento che mira ad aiutare le risorse finanziarie piscina da organizzazioni pubbliche e private per fornire finanziamenti alle Pmi e per progetti di investimento pubblico. La Grecia ha adottato il quadro giuridico per la realizzazione del Ifg scorso dicembre. Questo maggio, un Ifg Pmi debito-Comparto è stato istituito € 200.000.000 provenienti dalla Repubblica ellenica e la Kfw tedesca e sta ora fornendo liquidità per le Pmi. Agevolare gli investimenti Il Tfgr e il Gruppo della Banca mondiale hanno sostenuto il governo greco nello sviluppo di una nuova legge quadro che mira a rivedere le licenze necessarie per le attività commerciali e gli investimenti. Tale legge quadro è stata adottata nel mese di aprile 2014. Le autorità greche stanno attualmente lavorando su una strategia di crescita a lungo termine che si basa sul programma di aggiustamento economico, rafforzando le politiche che aumentano gli investimenti privati, facilitano l´attività economica e portano alla creazione di nuovi posti di lavoro. Modernizzare il servizio sanitario La riforma sanitaria è una componente fondamentale degli sforzi della Grecia per aumentare l´efficacia e l´efficienza della spesa pubblica e garantire il benessere pubblico. L´assistenza tecnica viene fornito per sostenere le riforme volte a frenare la spesa sanitaria, mentre la costruzione di un sistema sanitario primario efficace accessibile a tutti e di aumentare la qualità delle cure. Il Tfgr ha lavorato a stretto contatto con le autorità greche e la Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per implementare la "Salute in azione" strategia (di cui la Germania è il "partner riforma"), e per aiutare a pianificare e monitorare l´attuazione delle riforme strutturali settore della sanità in Grecia. L´assistenza tecnica ha inoltre continuato a contribuire alla realizzazione di altri elementi della riforma sanitaria, in particolare per migliorare la fissazione dei prezzi e rimborso dei farmaci, nonché la gestione della cassa malattia nazionale e la gestione ospedaliera. Combattere la disoccupazione Il tasso di disoccupazione della Grecia resta molto alta al 26,8%, con la disoccupazione giovanile al 57,7%. Tfgr offre un´ampia assistenza tecnica per contribuire ad attuare la serie di riforme del mercato del lavoro stabiliti nel programma di aggiustamento economico per migliorare le istituzioni del mercato del lavoro e per sostenere la creazione di posti di lavoro. Garanzia per i giovani dell´Ue sarà progressivamente introdotta per tutti i 15-24 anni sotto forma di un lavoro, apprendistato, tirocinio o formazione continua per 4 mesi dopo aver lasciato l´istruzione o di lasciare l´occupazione. 350.000.000 € di fondi dal dell´occupazione giovanile europea e il Fondo sociale europeo sosterrà i giovani che non hanno un impiego, istruzione o formazione (Neet) che copre circa 240.000 persone. Rafforzare amministrazione delle entrate Supporto per il buon funzionamento dell´amministrazione entrate e gestione delle finanze pubbliche è fondamentale sia per consentire alle autorità greche di aumentare le entrate pubbliche e anche per fornire una distribuzione più equa del carico fiscale. Tfgr, insieme con la direzione generale della Commissione europea per la Fiscalità e unione doganale (Dg Taxud) e il Fmi, ha continuato a fornire assistenza tecnica per aiutare le autorità greche a questo proposito e per conservare i benefici delle recenti successi delle finanze pubbliche. Nel complesso, l´amministrazione fiscale greca aveva raggiunto notevoli progressi, sia in amministrazione fiscale, con l´adozione di una decisione segretario generale che delinea il nuovo organigramma, sia in termini di processi di core business, soprattutto per quanto riguarda i risultati dei rendimenti di recupero crediti e Iva. Tre ulteriori esperti residenti internazionali, assunto nell´ambito di un contratto con la Commissione europea e amministrativamente supportato dal Tfgr, ha iniziato il lavoro contribuire all´amministrazione fiscale. Assistenza tecnica è stata inoltre rafforzata in materia di Iva, tra cui la revisione normativa Iva e rafforzare la lotta contro frodi Iva. Dei lavori è previsto per progredire nel settore della revisione contabile individui ad alto ricchezza e lavoratori autonomi ad alto reddito. Migliorare il contesto imprenditoriale L´assistenza tecnica si è concentrata su una serie di priorità relative alle riforme del mercato del prodotto. Questo obiettivo è quello di costruire un ambiente imprenditoriale favorevole e stabile, con facile accesso alla liquidità e mercati, in particolare per le Pmi. Ad esempio, sono stati compiuti passi importanti per ridurre i costi ei tempi per le esportazioni, in particolare con ampie riforme nelle procedure doganali basate sulle raccomandazioni dell´Organizzazione mondiale delle dogane (Omd) e la Commissione europea. Come risultato, i controlli doganali per l´esportazione sono ora completamente basato sul rischio-, riducendo in modo significativo il numero medio di documentari e controlli fisici. Accoppiato con altre riforme in materia doganale, compresi estesi orari di apertura di alcuni uffici selezionati, gli esportatori hanno segnalato una diminuzione del tempo di fino al 50% per la liquidazione, e riduzione dei costi del 20% al 50% nel semestre passato. Oltre 40 operatori agricoli per la frutta e verdura fresca, che rappresentano quasi la metà del commercio greco nel settore, si sono registrati come i commercianti autorizzati, che facilita la ricezione dei certificati necessari per le esportazioni. Il Tfgr ha inoltre fornito ampio supporto di rimuovere o semplificare la legislazione che ostacola la concorrenza, in linea con il programma di aggiustamento economico e sulla base delle raccomandazioni dell´Ocse. Nel mese di marzo, le autorità greche hanno adottato una legge di attuazione la maggior parte delle raccomandazioni, al fine di rimuovere gli ostacoli alla concorrenza. Il Tfgr sta attualmente sostenendo il governo greco nella preparazione di un progetto di follow-up, vale a dire l´elaborazione di una valutazione concorrenziale e di individuare ostacoli in concorrenza in settori quali il commercio all´ingrosso, e-commerce, produzione e telecomunicazioni. La Banca Mondiale e altri esperti coordinati dalla Tfgr hanno sostenuto il governo greco nella preparazione di una nuova legge quadro, adottata nel mese di aprile, e mira a revisionare licenze necessarie per gestire un business e fare investimenti. Per quanto riguarda la liberalizzazione delle professioni regolamentate, gli esperti della Fondazione per la ricerca economica e industriale (Iobe), commissionato dal Tfgr, hanno studiato gli effetti della liberalizzazione in settori chiave quali avvocati, notai e commercialisti, ingegneri civili, architetti, scaricatori, elettricisti , idraulici, nonché i lavoratori nel settore del trasporto marittimo costiero. Elencano gli studi i vari ostacoli alla concorrenza, le restrizioni al funzionamento dei mercati e delle pratiche amministrative nocive, in particolare dalle associazioni professionali. Lotta contro il riciclaggio di denaro e la corruzione L´anti-riciclaggio di denaro programma di formazione Tfgr sostenuto ha addestrato 700 partecipanti finora. Il programma di formazione ha ormai raggiunto una fase più operativa, in cui i ricercatori greci a casi specifici ricevono "on-the-job" di coaching da parte di esperti. Un registro indiretta di conti bancari è stata lanciata all´inizio di quest´anno per sostenere l´applicazione della legge greca efficace. Questo è un importante passo avanti, in quanto le informazioni sugli estratti conto bancari è ora disponibile per le indagini entro un giorno. Finora, più di 2.700 richieste sono state presentate dalle diverse forze dell´ordine. Si sta lavorando per estendere il sistema prima dell´estate con le informazioni sulle transazioni finanziarie. Utilizzando il collegamento tra anti-riciclaggio di denaro e l´evasione fiscale, la Financial Intelligence Unit ha registrato 2.628 casi di sospetta evasione fiscale alle autorità, trasmesso 472 casi Procura della Repubblica e ne ha congelato un patrimonio di € 205.000.000 dall´inizio del 2012. Un nuovo programma di lavoro sul riciclaggio di denaro è stato sviluppato ed è in attesa di approvazione da parte del Ministero delle Finanze. Esso include miglioramenti per il recupero dei beni e alla formazione operativa supplementare. Il Tfgr è stato anche consigliando le autorità greche su una nuova legge anti-corruzione, che è stato approvato dal Parlamento greco per renderla più in linea con gli standard internazionali. Il lavoro è in corso sulla legge sul finanziamento dei partiti politici, le dichiarazioni di attività e limitare l´immunità delle persone elette. Sfondo La Task Force per la Grecia è stato lanciato il 20 luglio 2011 con il mandato di individuare e coordinare l´assistenza tecnica richiesta dalla Grecia al fine di offrire impegni di riforma assunti nel suo programma di aggiustamento economico. Funziona anche per accelerare l´assorbimento dei fondi europei, al fine di sostenere la crescita economica, la competitività e l´occupazione. Questa iniziativa è stata sostenuta dal Consiglio europeo del 21 luglio 2011, che ha dichiarato che "Gli Stati membri e la Commissione immediatamente mobilitare tutte le risorse necessarie per fornire un´assistenza tecnica eccezionale per aiutare la Grecia attuare le sue riforme." . La Task Force ha iniziato la sua attività nel settembre 2011 Oggi, coordina l´assistenza tecnica in 13 settori strategici di massima, ciascuna comprendente una serie di progetti specifici: accelerazione dei progetti della politica di coesione; le istituzioni finanziarie / accesso ai finanziamenti; riforma amministrativa, amministrazione fiscale e gestione delle finanze pubbliche; antiriciclaggio e lotta alla corruzione; ambiente di business; riforma del settore sanitario; riforma giudiziaria; Unità di aiuti di Stato centrale e le infrazioni, mercato del lavoro, la sicurezza sociale, l´innovazione e l´istruzione; asilo e migrazione; privatizzazione e catasto; così come le industrie e servizi di rete. Il 5 maggio 2014, l´Eurogruppo ha accolto con favore il contributo per l´attuazione del programma fornito assistenza tecnica alla Grecia sotto il coordinamento della Task Force. L´eurogruppo ha anche sottolineato la necessità di rafforzare l´assistenza tecnica per sostenere le riforme legati alla crescita. Ha inoltre espresso il suo sostegno per un greco strategia di crescita home-grown: http://www.Eurozone.europa.eu/newsroom/news/2014/05/
eurogroup-statement-on-greece/
 La Task Force riferisce al Presidente Barroso e opera sotto la guida politica del vicepresidente della Commissione responsabile degli Affari economici e monetari e l´euro. Il capo della task force, Horst Reichenbach, riferisce periodicamente sui progressi compiuti alle autorità greche e alla Commissione. La Task Force è composta da circa 60 collaboratori in base congiuntamente a Bruxelles (30 dipendenti) e Atene (30 dipendenti). Molti Stati membri - in particolare Francia, Germania, Belgio e Paesi Bassi - hanno anche fatto un gran numero di esperti di alto livello e funzionari disponibili. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/president/taskforce-greece/index_en.htm  Link a relazione di attività 7: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/president/pdf/qr7_en.pdf   
 
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE APPROVA AIUTI ALLA RISTRUTTURAZIONE PER PIRAEUS BANK  
 
Bruxelles, 24 luglio 2014 - Come la Commissione europea ha annunciato ieri che il piano di ristrutturazione dell´istituto finanziaria greca Piraeus Bank (Banca del Pireo) con le norme comunitarie sugli aiuti di Stato. Le azioni già intraprese o programmate causerà la Banca di ripristinare la redditività a lungo termine e per mantenere i problemi causati dal aiuti di stato alto falsare la concorrenza all´interno dei limiti. Responsabile della politica di concorrenza, il vicepresidente della Commissione Joaquín Almunia, ha dichiarato: "Il successo dell´integrazione di diverse banche greche ha rafforzato la propria posizione di liquidità del Pireo. Il gruppo allargato ha ora il processo di razionalizzazione avviato due anni fa, continuano a lungo termine nuovo per operare con profitto e per garantire la fornitura di credito all´economia greca su un solido fondamento. " Dal 2008, il governo greco e il fondo di stabilità finanziaria greca (Hellenic Financial Stability Fund - Hfsf) possono ottenere il capitale e la liquidità supporto Pireo ripetuto. Nel luglio 2012, la Commissione ha avviato un´indagine approfondita (vedi Ip/12/860 ). Nel giugno 2014, la Grecia ha presentato un piano di ristrutturazione per il Pireo alla Commissione. Dal luglio 2012 Pireo aveva assunto diverse istituzioni o filiali finanziarie, che sono stati sia situato nel villaggio (Agricultural Bank of Greece e mangiato Bank) o sono stati offerti da banche estere per la vendita (Millennium Bank Grecia (Mbg), Geniki o greco rete di filiali di banche cipriote). Piraeus ha queste operazioni integrate in un tempo molto breve e iniziato la loro razionalizzazione potrebbe essere raggiunto già notevoli sinergie. Con il piano di ristrutturazione, queste attività continueranno. Previsto includono una riduzione dei costi operativi, un aumento del margine di interesse e prudente gestione del rischio. Inoltre, il business all´estero in perdita sarà notevolmente ridotto. L´adempimento di tali obblighi è monitorato da un fiduciario indipendente. La Commissione ha il piano di ristrutturazione sulla base del loro nuovo, adottato nel 2013 norme sugli aiuti di Stato per la ristrutturazione degli istituti finanziari durante la crisi finanziaria (cfr. Ip/09/1180 , Ip/10/1636 e Ip/11/1488 ) testati. Per la valutazione degli aiuti di Stato, la Commissione ha ritenuto che le difficoltà di Piraeus Bank non sono per lo più sulla assunzione di rischi eccessivi, ma per la crisi del debito sovrano e una recessione eccezionalmente duraturo e profondo che ha avuto inizio nel 2008 a causa. A causa di queste circostanze eccezionali tali aiuti meno probabilità di falsare la concorrenza e incoraggiare illeciti come borse di studio per gli istituti finanziari che si sono accumulati rischi eccessivi in esecuzione. Pertanto, la Commissione ha ritenuto meno ampie misure compensative per ridurre associati con l´alta distorsione degli aiuti di Stato della concorrenza richiesto e rinunciato in particolare la richiesta di una riduzione della attività bancaria della Banca del Pireo in Grecia. Tuttavia, l´istituzione finanziaria taglierà la propria attività internazionale per assicurare che (i) l´aiuto è investito nel finanziamento dell´economia greca, e (ii) non comporta distorsioni di concorrenza nei mercati esteri in cui Pireo è di altri istituti finanziari in concorrenza, non sono supportate con aiuti. In relazione alle sue attività di rischio ponderate (al 31 marzo 2012) Pireo, dispone di una maggiore quantità di aiuti ricevuti da altre banche greche. Tuttavia, la banca ha ridotto la sua necessità di un sostegno finanziario pubblico eigenkapitalkonsolidierende acquisizioni, riacquisti di debito subordinato ben al di sotto del valore nominale e aumenti di capitale. Anzi, era Pireo riuscito riguadagnare l´accesso ai mercati dei capitali e nel 2013 e nel 2014 per raccogliere fondi a notevole altezza, con la quale gli aiuti ricevuti sono stati parzialmente rimborsato. Per questi motivi, la Commissione ha concluso che il piano di ristrutturazione sia coerente con le sue regole per la ristrutturazione delle banche nel contesto della crisi finanziaria.  
   
   
LITUANIA: PREPARAZIONI DI ADOZIONE DELL´EURO PROCEDENDO BENE, SPAZIO PER ULTERIORI PROGRESSI PER TUTELARE I CONSUMATORI  
 

Bruxelles, 24 luglio 2014 - Ieri la Commissione ha riferito sui preparativi pratici della Lituania per il passaggio all´euro. Il "14 th relazione sui preparativi pratici per il futuro allargamento dell´area dell´euro "ha confermato che i preparativi per la Lituania per entrare nella zona euro l’ 1 gennaio, 2015 stanno procedendo bene, anche se c´è spazio per progressi in alcuni settori. La relazione arriva il giorno del Consiglio dei ministri dell´Ue ha dato il via libera definitivo per la Lituania di adottare l´euro, dopo la schiacciante approvazione da parte del Parlamento europeo il 16 luglio. Principali conclusioni della relazione sono: Le misure intese a evitare pratiche abusive da parte dei rivenditori devono essere intensificati. Questa è una delle principali preoccupazioni espresse dai lituani. E ´importante raggiungere il più alto tasso di sottoscrizione possibile al Memorandum sulla buona Business Practice, in cui i partecipanti si impegnano a non utilizzare l´introduzione dell´euro come pretesto per aumenti ingiustificati dei prezzi. L´azione correttiva deve essere presa entro al massimo 48 ore contro le imprese che non riescono a soddisfare i requisiti per la visualizzazione dei prezzi e di conversione (ad esempio, le regole di arrotondamento) o che non riescono a implementare il Memorandum sulla Buona Pratica di Business correttamente. Ciò è essenziale per assicurare che l´introduzione dell´euro non è abusato da speculatori e capacità di spesa lituani »non è compromessa. Le prime informazioni sull´andamento dei prezzi dopo "€-day" deve essere pubblicato al più presto nel gennaio 2015. La quantità di litas contante in circolazione potrebbe essere ulteriormente ridotta prima "€-day" il 1 ° gennaio 2015. Le campagne di informazione dovrebbero concentrarsi sugli aspetti pratici del passaggio all´euro per garantire che la doppia indicazione dei prezzi siano impostati correttamente e le impostazioni di prezzi sono strettamente monitorati durante il periodo di transizione, per proteggere i consumatori. In questo contesto, le autorità lituane sono invitati a condividere i risultati dei loro sondaggi regolarmente con la Commissione. Nei prossimi mesi, la Commissione riesaminerà i preparativi pratici della Lituania per l´introduzione dell´euro, compresa la sua risposta alle raccomandazioni contenute nel rapporto pubblicato oggi. Le conclusioni della Commissione saranno pubblicati nel 15 ° Rapporto sui preparativi pratici per il futuro allargamento della zona euro, prima della fine dell´anno. Per ulteriori informazioni, vedere: http://ec.Europa.eu/economy_finance/pdf/2014/
fourteenth_report_on_the_practical_preparations_en.pdf

 

 
   
   
ADESIONE DELLA LITUANIA ALLA ZONA EURO  
 
Bruxelles, 24 luglio 2014 – Di seguito l’intervento di ieri di Jyrki Katainen Vice-presidente della Commissione europea e membro della Commissione responsabile per gli affari economici e monetari e l´euro al Consiglio dei ministri dell´Unione europea - Affari generali: “ Signori Ministri, Signore e Signori, Sono lieto di essere qui oggi ad accogliere la Lituania come membro del diciannovesimo della zona euro. L´adozione della Lituania dell´euro, la nostra moneta comune, è un evento importante non solo per il paese, ma anche per la zona euro e l´Unione europea nel suo complesso. Disponibilità della Lituania di adottare l´euro riflette la sua ricerca di lunga data delle politiche fiscali prudenti e gravi riforme economiche. Questo impulso alle riforme, dovuta in parte alla della Lituania all´Ue di dieci anni fa, ha portato a un aumento della prosperità come Pil pro capite è raddoppiato dal 1995. Grazie a questi sforzi di riforma, Lituania entrare nella zona euro a partire da una posizione di forza. Pil della Lituania è cresciuta di oltre il 3% l´anno dal 2011 e l´economia si prevede di espandere ulteriormente ad un ritmo simile, uno dei tassi di crescita più elevati dell´Ue. Inoltre, il paese ha finanze pubbliche solide, tra cui uno dei più bassi livelli di debito pubblico nell´Ue. L´economia lituana è flessibile e ha dimostrato la sua capacità di operare e regolare nell´ambito di un regime di cambio fisso per due decenni. Conto le autorità lituane per mantenere la cultura della prudenza fiscale adottata negli ultimi anni anche come membro della zona euro. Poiché la Commissione il 4 giugno ha concluso nel suo Rapporto sulla convergenza che la Lituania ha raggiunto un alto grado di convergenza economica sostenibile, la procedura legislativa ha comportato l´Ecofin, compresi i suoi Stati membri dell´area dell´euro, il Consiglio europeo, il Parlamento europeo e la Bce . Le istituzioni dell´Ue hanno tutto il processo di adesione mostrato un forte sostegno per l´adozione dell´euro della Lituania. Questo processo si è concluso oggi dal Consiglio Affari generali. Questo dà Lituania tempo sufficiente per prepararsi per il passaggio pratico il 1 ° gennaio 2015. Le autorità lituane possono ora passare a tutta velocità con i preparativi pratici di euro, sulla base del loro lavoro preparatorio significativo finora. Qui, evitando aumenti di prezzo irregolari e percezioni errate della evoluzione dei prezzi sarà molto importante. Molti lituani sono preoccupati per la fissazione dei prezzi abusiva come una recente indagine Eurobarometro ha dimostrato. Tuttavia, guardando indietro a cambi euro precedenti, non vi è stata alcuna evidenza di un aumento significativo dei prezzi attribuibile all´introduzione dell´euro. I servizi della Commissione lavorerà a stretto contatto con le autorità per garantire che i cittadini siano adeguatamente informati sugli aspetti pratici del passaggio all´euro. La comunicazione tempestiva ed efficace aumenterà ulteriormente il sostegno pubblico per l´introduzione dell´euro. Sono fiducioso che l´introduzione dell´euro porterà una serie di vantaggi pratici per le imprese ei cittadini lituani, tra cui l´eliminazione del rischio di cambio e di minori costi di transazione. Come membro della zona euro, la Lituania parteciperà al processo decisionale in dell´Eurogruppo e della Bce su questioni che hanno già interessato il paese durante i suoi dodici anni peg all´euro. Sono convinto che il quadro politico orientato alla stabilità della zona euro sosterrà il processo di recupero dell´economia lituana, anche attrarre maggiori investimenti esteri. Diventare un membro della zona euro è un risultato sudati per la Lituania. Andando avanti, sarà essenziale per continuare con sane politiche macroeconomiche e strutturali al fine di realizzare appieno i vantaggi dell´unione monetaria. Accogliamo con favore l´impegno da parte delle autorità lituane di vivere fino a queste esigenze politiche, e siamo ansiosi di lavorare con loro nel contesto del coordinamento e sorveglianza delle procedure di politica nell´Uem. Signore e Signori, Con l´adesione della Lituania quest´anno e la Lettonia lo scorso anno tre Stati baltici sarà nella zona euro e condividere la stessa moneta. La trasformazione dei paesi baltici in quanto la loro ancora abbastanza recente indipendenza è davvero notevole. L´integrazione europea ha svolto un ruolo importante in questa trasformazione, aprendo nuove possibilità per la prosperità e il commercio. Ora, questa integrazione è preso un decisivo passo in avanti. Adozione dell´euro della Lituania dimostra che l´Unione economica e monetaria rimane una comunità attraente per essere dentro l´area dell´euro ha oggi coordinamento delle politiche economiche più efficaci, un firewall finanziario robusto per salvaguardare la stabilità e, da quest´anno, una unione bancaria. Adozione dell´euro della Lituania mostra i benefici di politiche forti e impegnati per il bene della fiducia e della crescita. Benvenuto!”  
   
   
IL DIRITTO A UN CONTO BANCARIO DI BASE PER TUTTI I CITTADINI EUROPEI : LA COMMISSIONE ACCOGLIE CON FAVORE L´ADOZIONE DEL CONSIGLIO  
 
Bruxelles, 24 luglio 2014 - La Commissione europea ha accolto con favore l´adozione da parte del Consiglio dei ministri della direttiva Ue sulla trasparenza e la comparabilità delle commissioni di conto di pagamento, conto di pagamento di commutazione e accesso a un conto di pagamento di base La direttiva favorirà la creazione di un mercato unico reale per i servizi finanziari al dettaglio che portano numerosi benefici ai cittadini europei, fornendo loro il diritto a un conto di pagamento di base indipendentemente dal loro luogo di residenza o situazione finanziaria. La direttiva consentirà inoltre di migliorare sostanzialmente la trasparenza delle commissioni di conto bancario e rendere più facile per passare un conto corrente da una banca all´altra. La direttiva sarà ora essere firmata dal Parlamento europeo e pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea. Gli Stati membri avranno poi due anni dalla sua entrata in vigore per l´attuazione della direttiva nel diritto nazionale. Il vicepresidente Michel Barnier, responsabile del Mercato interno e dei servizi, ha dichiarato: " Siamo molto felici che il Consiglio ha confermato il suo sostegno a un pezzo molto importante della legislazione La direttiva contribuirà a milioni di consumatori che spesso incontrano difficoltà di accesso a un conto bancario. Nella Ue, permettendo loro di vivere al meglio i vantaggi del mercato unico in questo settore e di partecipare pienamente alla vita economica e sociale di una società moderna. " "Fino ad ora, molti consumatori pagavano tasse eccessive per il loro conto in banca, anche se esistevano alternative migliori. Grazie alla nuova direttiva, i consumatori potranno ottenere informazioni più chiare circa le tasse che devono pagare," Commissario per la politica dei consumatori Neven Mimica detto. "La gente sarà essere in grado di confrontare i costi dei conti diversi e passare alla soluzione migliore più facilmente ", ha aggiunto. Sfondo I conti bancari sono essenziali per partecipare pienamente alla vita economica e sociale di una società moderna, in quanto l´uso del contante è in rapida diminuzione. Sono diventati una parte indispensabile della nostra vita quotidiana, che ci permette di effettuare e ricevere pagamenti, acquisti online, e pagare bollette (telefono, gas, elettricità). Tuttavia, secondo studi attendibili, circa 58 milioni di consumatori europei di età superiore ai 15 non hanno ancora un conto di pagamento. Inoltre, la ricerca ha dimostrato che i consumatori trovano difficile confrontare offerte e prezzi per conti di pagamento da diversi fornitori di servizi di pagamento. Anche quando il confronto è possibile, il processo di passaggio dal proprio conto di pagamento esistente per una diversa è complesso e inaffidabile. Inoltre, ci sono situazioni in cui i consumatori europei sono ancora in grado di aprire un conto di pagamento in uno Stato membro in cui non sono residenti o se non hanno risorse finanziarie sufficienti. Al fine di risolvere questi problemi, l´8 maggio 2013, la Commissione europea ha adottato la proposta di direttiva sulla trasparenza e la comparabilità delle commissioni di conto di pagamento, conto di pagamento di commutazione e accesso a un conto di pagamento di base ( Ip/13/415 ). Ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/finservices-retail/inclusion/index_en.htm    
   
   
BOLZANO: EUREGIO, PERMESSI SINDACALI, FSE E URBANISTICA  
 
Bolzano, 24 luglio 2014 - La Giornata dell´Euregio al prossimo Forum di Alpbach, le nuove procedure in materia di urbanistica, i contributi a progetti Fse, congedi e permessi sindacali: sono alcuni tra i temi affrontati il 22 luglio dalla Giunta provinciale. Urbanistica: nuovo iter, meno conflitti - La Giunta provinciale si è occupata di una serie di modifiche di Puc e variazioni di piani paesaggistici che hanno confermato i risultati positivi prodotti dalla legge provinciale 2013 che ha riformato in modo organico l´urbanistica in Alto Adige. Tra le misure strutturali figurano la semplificazione delle procedure: meno commissioni e più piccole, atti resi tutti pubblici e accessibili ai cittadini, riduzione delle conflittualità. La proposta di modifca del Puc passa dalla Giunta comunale direttamente all´unica commissione, che interviene subito con il suo parere, mentre in parallelo i cittadini possono presentare le loro osservazioni. "Quando la proposta approda in Consiglio comunale, pertanto, sono già disponibili tutti gli atti e i pareri necessari per prendere una decisione sulla variante del Puc. Una rivalutazione del Consiglio comunale, maggiore trasparenza e un iter snello sono gli effetti importanti", ha ricordato il presidente Arno Kompatscher. Fse: riordino delle istanze di controllo - Nella concessione di contributi del Fondo sociale europeo (Fse) si erano registrati negli ultimi tempi in Alto Adige problemi di rendicontazione che avevano indotto l´Ue a richiedere un miglioramento dei meccanismi di controllo. La Giunta provinciale ha quindi recepito tale prescrizione e ha riordinato la struttura organizzativa dell´autorità di gestione: la novità principale riguarda la separazione delle funzioni di controllo dall´attività amministrativa di valutazione delle domande di contributo, assicurando ulteriore obiettività. È stata inoltre definita una tabella di marcia della sequenza cronologica nel controllo delle singole procedure. A seguito dell´intervento dell´Ue, ha spiegato il presidente Kompatscher, la Giunta ha dovuto prendere atto che sarà anche necessario un recupero parziale o totale di contributi già concessi, in quanto non rispettosi di tutti i protocolli Ue, mentre altri finanziamenti preventivati non potranno essere liquidati. Forum Alpbach: laboratorio Euregio presenta i risultati - Il 17 agosto torna la Giornata dell´Euregio al Forum europeo di Alpbach: la Giunta si è occupata del programma dell´evento, che prevede oltre al Premio Euregio per i giovani ricercatori anche la presentazione del risultati del progetto Euregio Lab, il lavoro condotto da una ventina di esperti che hanno approfondito lo sviluppo dell´area con Tirolo, Alto Adige e Trentino nell´economia, nella cultura, nella ricerca, nella politica e nella società. Riduzione dei congedi sindacali: attuazione concordata - Con decreto dello scorso giugno in tema di attività sindacale lo Stato ha ridotto l´ammontare delle ore autorizzate per congedo straordinario e permesso sindacale. Queste direttive devono essere recepite anche nella Pubblica amministrazione in Alto Adige, "e la Giunta ha preso atto che l´assessore competente Waltraud Deeg chiarirà l´attuazione del provvedimento con i sindacati per arrivare a una soluzione concordata", ha spiegato il presidente Arno Kompatscher dopo la seduta di Giunta.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: L´INTERVENTO DEL PRESIDENTE ERRANI IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA  
 
Bologna, 24 luglio 2014 - “Siamo ciò che abbiamo fatto, le azioni concrete, i risultati e ovviamente anche i limiti. L’emilia-romagna è una grande regione, che ha saputo distinguersi nei sentimenti e nelle scelte”. È uno dei passaggi del saluto che il presidente Vasco Errani ha portato ieri in occasione dell’ultima seduta dell’Assemblea legislativa, annunciando che consegnerà oggi stesso alla presidente dell’Assemblea la lettera di dimissioni, che avranno effetto da domani. Errani ha ricordato le ragioni che hanno motivato la sua scelta di dimettersi - da presidente della Regione e da ogni altro incarico - resa nota subito dopo la sentenza della Corte d’Appello. “Ho voluto distinguere con nettezza e senza incertezza tra me e le istituzioni. È stata una scelta ferma, convinta e meditata, che non ho mai messo in discussione, perché per me sopra ogni altra cosa viene l’istituzione. Se avessi fatto diversamente, non avrei corrisposto alla mia idea di politica e di governo”. “In questa vicenda - ha affermato - sono in ballo l’onore, l’onestà e la trasparenza, che considero prerequisiti essenziali per chi fa politica”. Quindi ha rivendicato la correttezza del proprio operato, confidando che emergerà a conclusione del processo giudiziario in Cassazione. “Ho sempre espresso - ha aggiunto - pieno rispetto e fiducia nella magistratura e nella giustizia e così continuerò a fare, senza se e senza ma: questa era la mia intenzione quando inviai la relazione, e in questi difficili mesi non ho mai pensato né dichiarato qualcosa di diverso”. Riformismo e innovazione “Non esiste un modello Emilia-romagna - ha proseguito - né tanto meno un modello Errani, esiste invece una regione, la nostra, che è una grande regione con una grande anima. La retorica del modello è statica, ferma, rigida, guarda indietro e non avanti, invece governare significa promuovere un cambiamento permanente, ed è ciò che abbiamo cercato di fare in questi anni. I risultati ottenuti non sono mai stati frutto del lavoro di un uomo solo, ma di tutte le persone e le capacità che costituiscono la vera ricchezza della nostra terra. Una terra che sono certo saprà essere all’altezza delle molteplici sfide che ha davanti”. Le sfide (da quella digitale alla trasformazione ecologica, ai cambiamenti demografici e antropologici), dovranno essere portate avanti attraverso l’innovazione e il riformismo: “Un riformismo, lo ricordo con orgoglio, che è nato proprio in questa terra, con la cooperazione: quando due falegnami si sono messi a lavorare insieme non erano mossi soltanto da un bisogno materiale, ma da un’idea più alta del lavoro, capace di guardare in prospettiva futura”. Il bilancio delle cose fatte Ascolto, dialogo, confronto; non mediazione fine a se stessa ma decisioni assunte per costruire una sintesi, che non può mai rappresentare un interesse di parte: “Questo - ha detto Errani - è ciò che ho imparato nei lunghi anni da presidente e ciò che, assieme ai miei assessori, ho utilizzato come metodo di lavoro. E sintesi è qualcosa che spinge tutti noi ad essere migliori di ciò che siamo e di ciò che pensiamo”. Lavoro, ambiente, messa in sicurezza del territorio, gestione del terremoto e ricostruzione, formazione, sanità: durante il suo intervento il presidente ha ripercorso ciò che è stato fatto durante il mandato. “In questi anni abbiamo salvato migliaia e migliaia di posti di lavoro ed evitato che la crisi economica si trasformasse in una crisi sociale devastante. Dobbiamo esserne orgogliosi. Abbiamo cambiato la formazione, scegliendo la traiettoria più ambiziosa, quella dell’alta formazione: la nostra è la regione dei politecnici, poli d’eccellenza a livello nazionale. Poi la sanità: se oggi abbiamo un sistema sanitario nazionale universalistico è un grande merito di questa regione, perché il patto della salute è nato qui, per cercare di cambiare il modo di governare la sanità in Italia. Chi dice che siamo la regione dei servizi sociali e pubblici sbaglia, siamo la regione dove il welfare è di comunità, un sistema integrato che ha come unico obiettivo quello di dare servizi di alta qualità alle persone”. Errani ha ricordato anche i provvedimenti adottati per la competitività delle imprese e la trasformazione ecologica e tecnologica dell’economia. Poi la gestione del terremoto: “Abbiamo tracciato una strada nuova per l’Italia per la trasparenza, la lotta contro il crimine organizzato e il metodo di lavoro. Quando il percorso sarà ultimato, potrò unirmi come cittadino alla valutazione che si farà: cioè che abbiamo ricostruito il territorio meglio di come era prima del sisma del 2012. C’è ancora tanto da fare, ma la mia scelta di dimettermi non farà perdere nemmeno un giorno di lavoro”. Avere un nuovo commissario, che sarà nominato dal Governo, “non costituirà un problema, perché non c’è mai stato un uomo solo al comando e tutto è stato fatto assieme ai sindaci, alle amministrazioni, ai dirigenti, ai tecnici, ai professionisti, ai volontari, che voglio ringraziare ancora una volta”. Ha poi ricordato come le classifiche condotte a livello nazionale e internazionale (ad esempio da Ue, Ocse, Oms) collochino sempre l’Emilia-romagna tra i primi posti. “Dati che sono di conforto al nostro operato e confermano che l’Emilia-romagna non è in crisi e saprà affrontare le sfide che l’attendono, a partire da quella delle riforme istituzionali. Dovrà essere una Regione capace di federare territori, comunità, dinamiche sociali. Partendo dalle Unioni comunali, dalle aree vaste, dalla città metropolitana per creare un sistema integrato in grado di superare la logica della divisione territoriale e di avere la forza di competere nel mondo globalizzato. Questa regione saprà farlo, e anticipare di qualche mese le elezioni non costituirà un problema”. Ringraziamenti “Ringrazio tutti gli uomini e le donne della politica, delle istituzioni e della società per il dialogo sincero e schietto che in questi anni abbiamo realizzato e per le testimonianze di stima, affetto e umanità ricevute in questi giorni di dolore e amarezza. Un’umanità che ho sentito viva intorno a me e intorno a noi, e che ho interpretato come il frutto dell’esperienza fatta. Ho visto riconosciuto e apprezzato il mio modo di intendere la politica e il servizio alle istituzioni. Per questo dico che non avrò mai nostalgia di una poltrona, perché il valore di una persona non sta in ciò che fa, ma in ciò che è”. Errani ha ringraziato il Governo per il lavoro compiuto per il terremoto e l’alluvione e durante il percorso di riforme istituzionali; i prefetti, gli organi dello stato, i sindaci, le autorità religiose, i giornalisti; i colleghi della Giunta “ai quali - ha ricordato - non ho mai fatto tanti complimenti, perché penso che per un amministratore il problema più importante sia quello che ha davanti, non quello che ha già risolto”. Poi ha ringraziato i consiglieri regionali “per la collaborazione e il senso di responsabilità che hanno dimostrato, al di là delle appartenenze politiche, scegliendo di approvare in questi giorni atti molto importanti per l’intera comunità”. Un pensiero è stato rivolto anche ai collaboratori regionali, “che ogni giorno si impegnano per la cosa pubblica e il bene comune”. Il passaggio finale è stato dedicato alla pace: “Ciò che sta accadendo in Ucraina e in Medio Oriente è grave e pericoloso. Occorre l’iniziativa di tutti, dei Governi, dell’Europa, del mondo, degli organismi internazionali, di tutti gli uomini e le donne di buona volontà per fermare le armi”. Poi le parole conclusive rivolte ai cittadini dell’Emilia-romagna: “Grazie a tutti e a tutte voi, per avermi consentito di fare una straordinaria esperienza, ben al di là delle mie personali capacità. Un’esperienza di cui sarò sempre orgoglioso e riconoscente. Grazie di cuore e con il cuore. Lavorerò sempre, non importa da dove, per il bene comune”. Sul sito della Regione www.Regione.emilia-romagna.it  sarà a breve disponibile l’intervento integrale del presidente Vasco Errani in Assemblea legislativa.  
   
   
MARE NOSTRUM: ZAIA, “IL VENETO DICE NO A ORGANIZZAZIONE INDECENTE CHE AGGIUNGE EMERGENZA ALL’EMERGENZA. MI OPPORRO’ CON TUTTE LE FORZE”.  
 
 Venezia, 24 luglio 2014 - “Mi spiace per la Presidente Boldrini, ma l’Italia non è così facilmente divisibile tra chi ha capito tutto e chi è razzista. Io non lo sono, ma considero immorale far credere a mezza Africa che è sufficiente arrivare a Lampedusa per risolvere i problemi della guerra e di una vita di stenti. Se migliaia e migliaia di persone scappano dalla fame bisogna creare le condizioni per portare pace e cibo a casa loro, non farli venire a morir di fame qui”. Lo dichiara il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia in relazione alle ultime notizie sull’organizzazione e la gestione del trasferimento sui territori veneti dei migranti dell’operazione Mare Nostrum. “Si sta attuando una sorta di non programmazione – incalza Zaia – con inquietanti aspetti di improvvisazione che mi spinge a chiedermi di quale risposta si tratti persino per la dignità (perché non è il caso di parlare di futuro) di gente disperata. Si apprende ufficialmente dalle Autorità Statali che, in Veneto, di circa 2000 profughi sinora arrivati circa la metà è scomparsa nel nulla senza essere identificata; che altri 200 sono in arrivo, e chissà quanti altri ancora in futuro, e che le strutture pomposamente chiamate Hub che dovrebbero accogliere le persone sono 3 caserme dismesse e inagibili a Ceggia, Meolo e Codognè, al cui esterno dovrebbero nascere praticamente 3 tendopoli, e una ex scuola a Trivignano. Ma le tende non si sa chi le mette, i pasti non si sa chi e con quali cucine da campo li deve preparare, i letti, almeno quelli, dovrebbero arrivare dall’esercito. Roba da repubblica delle banane!”. “Praticamente tutto – prosegue Zaia – viene di fatto scaricato sulle comunità locali e sui sindaci, già strangolati dal patto di stabilità, con la miseria di 35 euro a persona per organizzare ed erogare una sfilza di servizi. Siamo dio fronte a un’organizzazione alla Franceschiello – insiste Zaia – e a un paese che, se volesse davvero dirsi civile, dovrebbe adoperarsi per fermare questo flusso alla fonte, considerando poi che due terzi di questi ospiti spariscono in 48 ore. E poi dove li ritroviamo? A delinquere o a fare i venditori abusivi sulle spiagge”. “E mentre si spendono, malissimo, ingenti fondi – si chiede Zaia – con quale coraggio guardiamo in faccia i nostri 200.000 disoccupati e le loro famiglie? E con quale faccia un Sindaco può presentarsi ad una famiglia in difficoltà nel suo Comune per dirgli che il patto di stabilità vieta di dare un aiuto? Qualcuno si rende conto di quanti veneti bisognosi farebbero festa con 35 euro al giorno a disposizione?”. “Comunque con quale coraggio – aggiunge Zaia – possiamo chiamare ‘umanitario’ una specie di Piano caratterizzato di fatto da pesante disumanità e mancato rispetto per le persone che arrivano e per i cittadini italiani in quotidiana difficoltà e ampiamente al di sotto della cosiddetta soglia di povertà? A tutto questo – conclude il Governatore – esprimo la più netta, totale, ferma opposizione del Veneto”  
   
   
FVG, IMMIGRAZIONE: SERRACCHIANI, CASA DELL´IMMACOLATA ECCELLENZA FORMATIVA  
 
Udine, 24 luglio 2014 - "La Fondazione ´Casa dell´Immacolata di Don Emilio de Roja´ di Udine rappresenta un´eccellenza nel recupero dei giovani e delle persone in condizioni di disagio sociale, e per questo dev´essere valorizzata e pienamente utilizzata". Lo ha affermato la Presidente della Regione, Debora Serracchiani, che ha fatto visita alla struttura incontrandosi con il presidente della Fondazione, Don Gianni Arduini, e con il consiglio di amministrazione. "Si tratta - ha aggiunto - di una realtà che si presta ad assicurare un supporto concreto alla formazione e all´inclusione dei giovani minori non accompagnati, che ormai quasi ogni giorno approdano lungo le coste italiane". Nata nel 1952, la ´Casa dell´Immacolata´ si è adattata negli anni ai cambiamenti della società, per sopperire ai bisogni sociali che si sono modificati nel tempo. Attualmente accoglie minori stranieri non accompagnati, rifugiati e richiedenti asilo, ma si occupa anche di alcolisti in trattamento, e di adulti in pronta emergenza. Dispone di laboratori di falegnameria e carpenteria, dove i giovani vengono formati per poter essere avviati al lavoro. Come ha spiegato Don Arduini, assieme ai consiglieri, Diego Cinello, Franco Miani e Tiziano Venier, nella Fondazione lavorano 23 persone, impegnate a favorire l´affermazione di un progetto di vita per i giovani seguiti, sostenendoli nell´apprendimento della lingua italiana, di un mestiere, e nell´inserimento nella società. La ´Casa dell´Immacolata´ propone un piano di accoglienza che comprende percorsi educativi e formativi della durata di due anni e che prevedono corsi di alfabetizzazione e di mediazione linguistica, corsi propedeutici di formazione professionale, la risoluzione delle pratiche di regolarizzazione, percorsi di socializzazione attraverso attività ricreative, culturali e sportive, l´avvio del processo di integrazione. I ragazzi ospitati provengono per gran parte dall´Est dell´Europa e dall´Africa.  
   
   
BOLZANO: COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO: APPROVATI 40 PROGETTI  
 
Bolzano, 24 luglio 2014 - Agricoltura, istruzione, salute, acqua, tutela delle minoranze: in questi ambiti la Provincia concentra il suo impegno nella cooperazione allo sviluppo. Il Comitato tecnico ha approvato il sostegno a 40 progetti presentati da organizzazioni altoatesine in Africa, America latina, Asia ed Europa dell´Est. Il Comitato tecnico per la cooperazione allo sviluppo si è riunito per esaminare i progetti presentati per il 2014 dai volontari e delle organizzazioni di volontariato. Preventivamente un gruppo di lavoro composto dai membri del Comitato tecnico e da funzionari dell´ufficio provinciale competente ha valutato le richieste in base alla qualità e alla pertinenza rispetto alle priorità fissate dalla Provincia. In base a tale proposta di valutazione, il Comitato tecnico ha approvato 40 dei 63 progetti presentati e previsto un cofinanziamento provinciale di circa 1,1 milioni di euro, con un finanziamento medio per progetto pari a 27.700 euro. Saranno realizzati interventi nello sviluppo sostenibile in agricoltura, nelle infrastrutture per l´educazione scolastica, l´acqua e la salute, nella tutela delle minoranze, nello sviluppo sociale. Dei 40 progetti valutati positivamente 22 saranno realizzati in Africa (5 in Etiopia, 3 in Benin, 2 nella Repubblica democratica del Congo, in Camerun, in Kenia, in Tanzania e in Uganda, uno ciascuno in Burkina Faso, Mozambico, Niger, Sud Sudan). 12 i progetti previsti in Asia, (3 in Nepal, 2 in Siria, uno ciascuno in Cina/tibet, Giordania, Cambogia, Myanmar, Timor Est, Thailandia, Vietnam), 4 in America latina (3 in Ecuador, uno in Guatemala) e infine 2 nell´Europa dell´Est (uno ciascuno in Bosnia Erzegovina e Moldavia).  
   
   
BOLZANO, FSE: PER GLI INTERESSATI UNA CIRCOLARE CON TUTTE LE INFORMAZIONI  
 
Bolzano. 24 luglio 2014 - La Giunta provinciale ha approvato il 22 luglio il riordino della struttura dell´autorità di gestione del Fondo sociale europeo (Fse). Le novità per gli interessati saranno illustrate nei prossimi giorni con una specifica circolare, annuncia l´ufficio provinciale competente. Oltre alla revisione del sistema di controllo annunciata ieri, la Giunta ha approvato anche un catalogo di misure che punta a migliorare una serie di procedure attualmente impiegate nella gestione del Fse. Il pacchetto prevede anche strumenti di controllo che saranno applicati a tutti quei progetti che non sono stati ancora autorizzati dall´Ue: "Sono i progetti ancora aperti o per i quali i controli finali si sono conclusi negli ultimi mesi", spiega l´Ufficio Fse della Provincia. I nuovi strumenti di controllo formalizzati ieri con delibera sono stati di fatto utilizzati anche negli ultimi anni, "non si tratta quindi di assolute novità per i titolari di progetto", spiega l´ufficio Fse. In tal senso un inasprimento dei controlli si è registrato nel 2011, "e una parte delle novità reali, come ad esempio maggiori controlli già nella rendicontazione intermedia e non solo in quella finale, è stata del resto auspicata proprio da molti titolari di progetto, in quanto garantisce loro maggiore sicurezza", spiega l´Ufficio. Come dovranno comportarsi i richiedenti ovvero quali effetti avranno le modifiche verrà spiegato nel dettaglio in una circolare nei prossimi giorni, che conterrà tutte le informazioni necessarie, conclude l´ufficio Fse.  
   
   
TORINO: A PALAZZO CISTERNA AVVIATO IL CONFRONTO TRA LE PARTI SOCIALI E LA NUOVA CITTA’ METROPOLITANA  
 
Torino, 24 luglio 2014 - La scadenza più impegnativa che attende nei prossimi mesi gli amministratori locali di Torino e provincia è la costituzione della Città Metropolitana, prevista alla Legge Delrio: una riforma istituzionale complessa e fortemente innovativa, che richiede un coinvolgimento attivo e diretto degli amministratori, delle forze politiche, delle parti sociali e dell’associazionismo. Per poter condividere il percorso, gli adempimenti e gli obiettivi dei prossimi mesi il Sindaco di Torino Piero Fassino e il Vice-presidente della Provincia Alberto Avetta hanno tenuto oggi pomeriggio a Palazzo Cisterna un incontro con le parti sociali, durante il quale è stato illustrato il piano di lavoro per la transizione verso la Città Metropolitana, che prevede per il 28 settembre l’elezione del nuovo Consiglio Metropolitano, cui farà seguito la stesura dello Statuto del nuovo Ente. Il Vice-presidente Avetta ha tratteggiato brevemente le fasi della transizione dalla Provincia alla Città Metropolitana, sottolineando il tema delle risorse, di cui l’Ente che concluderà la sua attività il 31 dicembre prossimo necessita per garantire i servizi essenziali e la continuità amministrativa. Avetta ha ricordato che, oltre all’elezione del nuovo Consiglio e all’adozione dello Statuto, si dovrà provvedere all’elaborazione del Piano Strategico della Città Metropolitana. Secondo Avetta, la Legge Delrio ha messo un punto fermo nel più che ventennale dibattito sulle Città Metropolitane, generando sicuramente criticità nel processo di mediazione tra gli interessi locali, ma creando anche opportunità che i territori dovranno saper cogliere. La Città Metropolitana di Torino, ha fatto presente il Vice-presidente della Provincia, è peraltro un caso unico, essendo l’unica italiana a confinare con l’Europa, a comprendere vallate alpine e ad ospitare una grande infrastruttura di livello continentale in via di realizzazione: la Tav Torino-lione. La nuova gestione dell’area vasta dovrà suscitare un nuovo senso di appartenenza tra i cittadini ed in questo senso il contributo delle parti sociali per la redazione del Piano Strategico sarà fondamentale. Il Sindaco Fassino ha fatto riferimento al quadro normativo ed ha sottolineato che la nuova istituzione dovrà avere una propria riconoscibilità e dovrà suscitare identificazione: un processo politico e sociale lungo, perché non basta che la legge preveda l’istituzione di un nuovo Ente a fare in modo che gli amministrati lo sentano come un patrimonio comune. Fassino ha poi affermato come la Legge Delrio, pur non esente da criticità, è un tassello di un più ampio processo di riorganizzazione istituzionale. In questo senso, la nascita delle Città Metropolitane è la più importante novità dai tempi dell’istituzione delle Regioni a Statuto ordinario. E’ alle porte una revisione del Titolo V della Costituzione che va nella direzione di assegnare funzioni legislative e programmatorie alle Regioni, riconoscendo quelle amministrative ai Comuni, alle Unioni di Comuni e alle Città Metropolitane che amministreranno in futuro i territori. Il Sindaco di Torino ha poi sottolineato che la costituzione delle Città Metropolitane italiane è in linea con una tendenza europea, la qual sua volta corrisponde ad esigenze e a processi economici, sociali, urbanistici e territoriali di dimensione planetaria, se è vero che, entro il 2050, il 70% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Per evitare che si aprisse una discussione sui confini delle Città Metropolitane il legislatore ha definito che il loro territorio fosse quello delle Province preesistenti. A tal proposito, il Sindaco Fassino è tornato sul tema, già affrontato nell’assemblea dei Sindaci della settimana scorsa, della necessità di riequilibrare il rapporto tra i 250 piccoli Comuni (con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti) e la Città di Torino, tenendo conto della specificità delle aree esterne all’area metropolitana, assicurando ad ogni territorio la necessaria rappresentanza, elaborando meccanismi di governance e di decisione che coinvolgano tutte le comunità locali. Il primo cittadino del capoluogo ha anche accennato alla questione delle funzioni proprie del nuovo Ente (che vanno oltre quelle delle attuali Province) e del riassetto delle funzioni sinora delegate dalle Regioni alle Province. Senza dimenticare il tema delle risorse per il funzionamento della nuova macchina amministrativa, della fiscalità e del rispetto del Patto di Stabilità. Infine il Sindaco Fassino, illustrando le ragioni del’incontro odierno, ha spiegato che la Città Metropolitana dovrà necessariamente avere una dimensione sociale e dovrà coinvolgere le organizzazioni di categoria, che peraltro si stanno già riorganizzando sulla nuova dimensione amministrativa. In questo senso, lo Statuto dovrà riconoscere la funzione dei soggetti sociali, culturali ed economici che agiscono sul territorio. Richieste E Proposte Delle Parti Sociali Nel suo intervento, Alessandro Barberis, Presidente della Camera di commercio di Torino, ha ricordato che le 230.000 imprese dei 315 Comuni del territorio provinciale attendono molto dal nuovo Ente. L’ente camerale torinese è già oggi parte integrante di un Club che riunisce 15 Camere di commercio metropolitane europee. Alberta Pasquero, Presidente del Consorzio per gli insediamenti produttivi del Canavese, ha sottolineato che il nuovo Piano Strategico della Città Metropolitana dovrà rappresentare e comporre gli interessi di una serie di aree geografiche che sono già oggi complementari, con un’attenzione particolare alle vallate montane. Gianni Cortese, Segretario Generale della Uil Piemonte, ha chiesto che il sindacato sia coinvolto nella fase di definizione delle nuove politiche del lavoro e della formazione professionale, sia come soggetto portatore di interessi diffusi che come organizzazione di rappresentanza dei lavoratori. Il rappresentante dell’Unione Industriale di Torino, ha espresso l’auspicio che la Città Metropolitana aiuti il mondo produttivo nella competizione globale tra aree geografiche e distretti produttivi. Confindustria ritiene che questioni come la semplificazione burocratica e le politiche urbanistiche debbano essere governate da un Ente con poteri forti e tralasciando l’atteggiamento esclusivamente burocratico. Enrica Valfrè, Segretario Generale della Cgil di Torino, ritiene che la Città Metropolitana sia una grande opportunità in un momento di crisi, ad esempio per attrarre nuovi investimenti e risorse europee. La Cgil chiede che lo Statuto preveda alcune linee programmatiche per il lavoro, la solidarietà sociale, la mobilità. Occorrerà tenere i conti in ordine, ma anche, a giudizio della Camera del Lavoro, garantire l’occupazione dell’attuale personale a tempo indeterminato della Provincia e dei precari. Giampiero Riva Vercellotti, rappresentante dell’Unione Sindacale di Base, ha preannunciato che la Usb si sta organizzando per essere presente e far sentire la sua voce a livello di Città Metropolitana su tematiche come casa, trasporto e grandi infrastrutture come la Tav. Nicola Scarlatelli, Presidente della Cna Torino, ha sottolineato che le piccole aziende chiedono attenzione alla nuova Città Metropolitana su temi come la formazione professionale. Domenico Lo Bianco, Segretario della Cisl Torino, è tornato sul tema della tutela dell’occupazione dei dipendenti della Provincia, ma ha anche chiesto una forte integrazione tra il Piano Strategico della Città Metropolitana e quello della Città di Torino su temi come energia, trasporti e istruzione. Gianni Gallo, Presidente di Confcooperative Torino, ha ricordato come anche le associazioni del settore cooperativo si stiano unificando per semplificare la rappresentanza. Ha quindi lanciato un appello ai 315 Sindaci della Città Metropolitana affinché lavorino insieme per il territorio. Infine Pierangelo Cena, Vice-presidente della Cia, ha chiesto certezze sulle competenze della Città Metropolitana in materia di agricoltura e sviluppo rurale e montano. Il Sindaco Fassino ha chiuso l’incontro ricordando che, dopo l’elezione del Consiglio Metropolitano e l’adozione dello Statuto, dovranno essere definite le priorità strategiche a livello di Zone omogenee del territorio, da integrare poi nel Piano Strategico della Città Metropolitana. Ha inoltre annunciato che nell’assegnazione dei fondi comunitari europei per il periodo 2014-2020 sono previste risorse espressamente dedicate alle Città Metropolitane. Il primo cittadino del capoluogo subalpino ha poi sottolineato che molte politiche (ad esempio in tema di rifiuti) dovranno essere pensate e strutturate nella dimensione della Città Metropolitana, seguendo gli esempi positivi della Smat e della Gtt per quanto riguarda la gestione dell’acqua potabile e del trasporto pubblico. Per riequilibrare il rapporto con il capoluogo, occorrerà inoltre percorrere (anche con un’adeguta politica di incentivi da parte dello Stato centrale) la strada delle Unioni di Comuni, che non fanno scomparire le identità locali ma mettono insieme le risorse dei piccoli centri.  
   
   
FVG, ENTI LOCALI: SERRACCHIANI, MANZANO COLGA OCCASIONE RIFORME  
 
Manzano, 24 luglio 2014 - "Si è aperta per il Friuli Venezia Giulia la stagione delle riforme, nei settori della salute, delle autonomie locali, delle politiche industriali, che debbono essere interpretate come occasioni per la ripresa e la crescita delle comunità locali; e Manzano deve cogliere quest´occasione per riscoprire la propria identità territoriale e rivendicare un ruolo". Questi alcuni dei concetti espressi dalla Presidente della Regione, Debora Serracchiani, nel corso dell´incontro tenutosi a Manzano con la nuova giunta del Comune. Il sindaco, Mauro Iacumin, illustrando criticità, attese, prospettive e programmi della nuova amministrazione, ha evidenziato la necessità di sbloccare i lavori della caserma dei Carabinieri, anche al fine di poter riqualificare l´area adiacente, ed ha precisato la posizione del Comune sul mantenimento dei servizi per la salute ad altri temi di diretto interesse della cittadinanza. La Presidente, dopo aver ha ricordato le riforme avviate dalla Regione che andranno in porto entro breve - quella della sanità, entro il mese di settembre, quella delle autonomie locali, entro ottobre, quella delle politiche industriali, entro novembre - ha rassicurato l´amministrazione manzanese sul futuro del locale presidio sanitario. Ciò in coerenza con il complesso della riforma della salute, che punterà a rafforzare la rete sul territorio, al fine di garantire servizi di assistenza, riabilitazione e post acuzie. "Occorre dedicare energie - ha detto la Presidente - a colmare le lacune esistenti, rafforzando la presenza delle strutture sul territorio". Per Serracchiani, la realtà di Manzano ha l´opportunità di impegnarsi a individuare i nuovi percorsi che dovrà intraprendere per rafforzare il proprio ruolo: lo potrà fare - ha spiegato "con il supporto della Regione, ma si dovrà specializzare nell´offerta dei servizi, da individuare interpretando le proprie vocazioni  
   
   
TIROCINI ESTIVI DI FORMAZIONE E ORIENTAMENTO AL LAVORO PER GLI STUDENTI DELLA COMUNITÀ ROTALIANA-KOENIGSBERG L´AGENZIA DEL LAVORO DI TRENTO HA ATTIVATO 20 POSIZIONE PER RAGAZZI CHE INTENDONO FARE UN´ESPERIENZA PRESSO AZIENDE ED ENTI PUBBLICI TRENTINI  
 
Trento, 24 luglio 2014 - A completamento del progetto “Prendiamoci cura del nostro territorio” promosso dalla Comunità Rotaliana-koenigsberg e dai Piani giovani di zona per l’estate, l’Agenzia del lavoro di Trento ha attivato 20 tirocini di formazione e orientamento al lavoro estivi in aziende private ed enti pubblici. L´iniziativa è riservata a ragazzi inseriti in graduatoria ma che erano rimasti esclusi da precedenti attività dell´Agenzia. Dopo la positiva esperienza della scorsa estate, è ripartito anche quest’anno il progetto di rete “Prendiamoci cura del nostro territorio”, promosso dalla Comunità Rotaliana-königsberg e dai piani giovani di Lavis-zambana e Piana Rotaliana. Il progetto era rivolto a 35 ragazzi di età compresa fra i 16 e i 18 anni, che sono stati impegnati in attività lavorative di manutenzione del verde pubblico nei Comuni che aderiscono ai Tavoli dei Piani Giovani di Zona. L’obiettivo era quello di impiegare i giovani studenti in attività estive che consentono loro di acquisire delle competenze lavorative vere e proprie, ma anche di sviluppare competenze trasversali al mondo del lavoro e di coltivare il senso di responsabilità collettiva per il decoro e la manutenzione del bene pubblico. La novità dell’edizione di quest’anno consiste nell’impegnare gli studenti in una settimana formativa aggiuntiva gratuita sotto la guida degli operatori della Cooperativa Kaleidoscopio e dell´Appm, alla quale seguono poi le attività retribuite, per un totale di 40 ore a ragazzo. Visto l’alto numero di richieste di adesione rispetto ai posti disponibili, ad affiancare e integrare questo progetto e creare qualche opportunità in più, ci ha pensato l’Agenzia del lavoro di Trento tramite il Centro per l’impiego di Mezzolombardo. In accordo con la Comunità Rotaliana-koenigsberg, è stata offerta la possibilità di attivare un tirocinio di formazione e orientamento al lavoro della durata di due settimane a 20 giovani inseriti nella graduatoria ma rimasti esclusi dal progetto. Anche questi tirocini costituiscono una concreta opportunità di affacciarsi al mondo del lavoro nelle aziende private o negli enti pubblici della zona e poter confrontare quanto imparato sui banchi di scuola con le reali richieste del mondo del lavoro. Il Centro per l’impiego ha provveduto al reperimento delle aziende disponibili ad accogliere i tirocinanti fra le Famiglie Cooperative locali ed i Comuni che organizzano le colonie estive per bambini e ragazzi e alla fase di orientamento al tirocinio e alla realizzazione di un corso sulla sicurezza sui posti di lavoro. L’agenzia del lavoro ha pensato alla copertura assicurativa per i giovani coinvolti, mentre la Comunità ha garantito le risorse economiche per poter dare ai ragazzi una borsa di tirocinio. I percorsi formativi sono partiti negli scorsi giorni ed i ragazzi stanno lavorando sul territorio con la piena soddisfazione anche di famiglie e aziende: un’ulteriore opportunità di sperimentarsi al lavoro e sentirsi al tempo stesso utili al territorio.  
   
   
PROFUGHI, MILANO: BENE NASCITA COORDINAMENTO REGIONALE SU EMERGENZA  
 
Milano, 23 luglio 2014 – “Siamo molto soddisfatti che da oggi vi sia un Coordinamento regionale sulla gestione dell’emergenza profughi e che anche la Regione Lombardia vi prenda parte a pieno titolo, – dichiarano gli assessori alla Sicurezza e Coesione sociale, Protezione civile Marco Granelli e alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino in seguito a un incontro organizzato dal Prefetto Francesco Paolo Tronca con Regione, Comuni, Province e prefetture della Lombardia. – Siamo però pienamente consapevoli che le richieste che da tempo Milano sta facendo non siano state oggi argomento di discussione”.  
   
   
BOLZANO: ASSESSORE A ROMA INCONTRA IL MINISTRO POLETTI: MISURE PER PROMUOVERE LA FAMIGLIA  
 
 Bolzano, 24 luglio 2014 - La rete familiare è solida, per questo è essenziale promuovere la famiglia: su questo punto hanno concordato il ministro al lavoro e politiche sociali Giuliano Poletti e l´assessore provinciale Waltraud Deeg nell´incontro del 23 luglio a Roma. Deeg ha informato il Ministro delle misure di politica per la famiglia avviate dalla Giunta in Alto Adige e ha presentato una serie di richieste. È durato circa un´ora il primo incontro a Roma fra l´assessore provinciale Waltraud Deeg e il ministro al lavoro e politiche sociali Giuliano Poletti, al centro la politica per la famiglia. "Ho informato il Ministro delle misure avviate dalla Giunta per promuovere la famiglia, della creazione di uno specifico dipartimento e dell´Agenzia della famiglia, delle nostre iniziative per conciliare lavoro e famiglia", riferisce Deeg. Si è parlato anche del congedo parentale connesso alla garanzia del posto di lavoro oltre che della possibilità di uno "splitting", di una suddivisione sul piano familiare e pensionistico per migliorare la condizione finanziaria del componente familiare che si dedica all´educazione dei figli. Nel colloquio con Poletti l´assessore Deeg ha perorato l´impegno per il riconoscimento ai fini pensionistici del periodo dedicato all´educazione dei figli, per un ampliamento del congedo parentale e per un sostegno alla famiglia rafforzato e più innovativo a livello nazionale. Il Ministro ha concordato sulla necessità di sostenere le famiglie e ha ricordato che il Governo ha già mosso passi concreti, ad esempio per conciliare lavoro e famiglia all´interno della riforma del mercato del lavoro. Le risorse finanziarie limitate, però, non rendono possibili misure aggiuntive quali ad esempio un´estensione del congedo parentale. Una maggíore flessibilità comunque, ha aggiunto il ministro Poletti, potrebbe essere raggiunta anche senza ulteriori investimenti. Il Governo inoltre lavora in direzione di facilitazioni fiscali per le famiglie con figli. Poletti e Deeg hanno infine concordato sull´importanza della facoltà di poter scegliere liberamente tra educazione e lavoro. Nella sua vista al Ministero Waltraud Deeg è stata accompagnata dal direttore di dipartimento Stefan Walder. Presenti anche il senatore Hans Berger, il deputato Renate Gebhard e il consigliere provnciale Helmuth Renzler.  
   
   
TRENTO: VIOLENZA SULLE DONNE: ADOTTATE LE LINEE GUIDA  
 
Trento, 24 luglio 2014 - Che cosa fanno istituzioni e le strutture pubbliche, dalle forze dell´ordine al personale medico-sanitario agli assistenti sociali, quando devono affrontare un caso di violenza su una donna? Ed è possibile migliorare le prassi già esistenti, attraverso una sempre più stretta collaborazione fra tutti i soggetti interessati? Queste le domande a cui cercano risposta le Linee guida per il contrasto alla violenza sulle donne, oggetto di una intesa sottoscritta oggi in piazza Dante, alla presenza di Donata Borgonovo Re, assessora provinciale alla salute, e di Sara Ferrari, assessora provinciale alle pari opportunità, da Provincia autonoma di Trento, Commissariato del Governo, Procura della repubblica presso i Tribunali di Trento e Rovereto, Consiglio delle autonomie locali, Azienda provinciale per i Servizi Sanitari, Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Trentino-alto Adige. Un altro passo avanti sul fronte di quel "fare assieme" già sancito da una legge provinciale, la 6 del marzo 2010, e da un Protocollo d´intesa sottoscritto nel 2013. La convinzione comune è che ognuno deve sapere come opera l´altro: ad esempio, gli assistenti sociali devono avere ben chiaro come avviene la ricezione di una denuncia presso gli uffici di Polizia di Stato o i Carabinieri, questi ultimi a loro volta quali sono le procedure seguite dall´Azienda sanitaria nell´erogare l´assistenza sanitaria alla donna, o ancora, quali sono i soggetti da contattare nell´ambito della Rete contro la violenza sulle donne-Iris, che raccoglie tutte le realtà e le associazioni del privato-sociale che operano sul territorio, e così via. Lo strumento fondamentale, ad ogni livello, resta naturalmente la formazione. Affinché tutti sappiano esattamente con che cosa hanno a che fare - la violenza sulle donne è ancora, troppo spesso, un fenomeno "nascosto" - e come farvi fronte. Sapendo di poter contare su preziosi alleati. La realizzazione delle Linee guida adottate presso il Palazzo della Provincia con la firma di un´apposita intesa istituzionale, rientra tra gli obiettivi previsti dal programma operativo approvato dal Comitato per la tutela delle donne vittime di violenza al fine di dare attuazione alla legge provinciale 6 del 2010. Destinate agli Operatori e alle Operatrici sanitarie, alle Forze dell’Ordine e agli Assistenti sociali, esse nascono dall’esigenza di garantire una presa in carico qualificata ed omogenea delle donne che subiscono violenza su tutto il territorio provinciale. “Oggi - ha detto l’assessora provinciale alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re - nel presentare l´intesa, consegniamo agli operatori che quotidianamente si trovano ad affrontare situazioni di violenza di genere, uno strumento di lavoro che consentirà loro di muoversi, in un ambito così delicato, con forme e modalità comuni. Queste linee guida – ha sottolineato – rappresentano la sintesi di un lavoro complesso, svolto da un gruppo che ha riunito più professionalità, in rappresentanza di mondi diversi, che hanno saputo trovare un linguaggio condiviso”. “Se le istituzioni sanno fare fronte comune, ha concluso l’assessora Borgonovo Re, riescono spesso a costruire gli strumenti più idonei per approcciare efficacemente i problemi”. “Si tratta di una tappa importante - ha aggiunto l’assessora provinciale alle pari opportunità Sara Ferrari - nell’ambito di un percorso iniziato nella scorsa legislatura, quando il Consiglio provinciale approvò la legge che metteva in campo una serie di azioni per contrastare la violenza di genere. In questo percorso rientrano anche alcune decisione adottate dalla Giunta provinciale nella prima parte della legislatura, come la strutturazione dei corsi di educazione alla relazione di genere nelle scuole o come la creazione del fondo di solidarietà per le donne vittime di violenza che intendono intraprendere una causa giudiziaria”. Il documento è frutto di un gruppo di lavoro interdisciplinare composto da rappresentanti del Commissariato del Governo, del Comando provinciale dei Carabinieri di Trento, della Polizia di Stato, della Polizia Locale, dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, dell’Ordine degli assistenti sociali, coordinato dal Servizio Politiche sociali della Provincia. Il gruppo di lavoro ha dapprima approfondito gli aspetti generali legati al fenomeno della violenza contro le donne (le sue dimensioni, i dati e la normativa esistenti a livello provinciale, nazionale e internazionale) e le problematiche e le modalità migliori per la presa in carico delle vittime, per poi declinare tali aspetti attraverso il punto di vista specifico e le competenze di ogni comparto coinvolto. Linee guida, dunque, che sono un vademecum prezioso. Facciamo qualche esempio: come avviene il colloquio fra la donna che chiede aiuto e l´operatore preposto, presso un ufficio di Polizia o dei Carabinieri? Come si garantisce la sicurezza della donna dopo la presentazione di una denuncia, ovvero, come si elabora un piano per la sua sicurezza? Come opera un assistente sociale e come costruisce una relazione d´aiuto efficace con la donna? Come si comporta in una situazione di conclamata emergenza? Qual è il supporto offerto dal Servizio sanitario alle donne vittime di violenza? Come avviene la presa in carico della donna in un pronto soccorso o in un consultorio? Le linee mettono a fuoco questi e altri interrogativi. Ma oltre a costituire uno strumento operativo da cui poter trarre informazioni e strumenti condivisi, il documento intende essere anche un primo tassello nella costruzione di un effettivo lavoro di rete, facendo in modo che ogni operatore, consapevole sia del proprio ruolo e competenze sia del supporto che può essere offerto dalla Rete contro la violenza sulle donne della Provincia autonoma di Trento, possa essere messo nella condizione di collaborare al meglio con gli altri servizi, nell’accompagnamento della donna all’uscita dalla violenza e dalle sue conseguenze. Questi i soggetti firmatari: - Per la Provincia autonoma di Trento: l’Assessora Donata Borgonovo Re - per il Commissariato del Governo per la Provincia di Trento: Il Commissario Francesco Squarcina - per il Consiglio delle Autonomie locali: il Presidente Paride Gianmoena - Per la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento: il Sostituto Procuratore Pasquale Profiti (sostituisce il dott. Giuseppe Amato) - Per la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovereto: il Procuratore Aldo Celentano - Per l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari: Direttore generale Luciano Flor - Per l’Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Trentino-alto Adige: la presidente Monica Collini. Qui il video sulla Rete: https://www.Youtube.com/watch?v=p65lxwy85me