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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Ottobre 2014
INTERVENTO DEL PRESIDENTE BARROSO A SEGUITO DEL 10 ° VERTICE ASEM  
 
Milano, 20 Ottobre 2014 - Buon pomeriggio, Vorrei ringraziare il Primo Ministro Renzi per averci ospitato e per questo grande milanese e l´ospitalità italiana. Il Vertice abbiamo avuto solo dimostra che l´Asia conta per l´Europa e l´Europa conta per l´Asia. Questo vertice ha anche assistito l´adesione di due nuovi partner, la Croazia e il Kazakistan, il primo paese dell´Asia centrale per unirsi Asem. Il tema di questo vertice - "Partenariato responsabile per la crescita e la sicurezza" - non poteva riflettere meglio la nostra visione comune. Abbiamo parlato di responsabilità. Responsabilità è stato nuovamente ribadito da entrambi i lati per affrontare congiuntamente le sfide globali di oggi: dalla lotta contro il cambiamento climatico l´eliminazione della povertà e il perseguimento di uno sviluppo sostenibile. Questi sono tutti i test per la nostra credibilità come leader.Dobbiamo dar prova di leadership e dobbiamo consegnare. Questo è anche ciò che è richiesto da noi per affrontare l´epidemia di Ebola. Questo non è solo un problema di alcuni paesi dell´Africa occidentale che stanno vivendo terribili sofferenze, a causa di questo virus Ebola. Questo può essere davvero una grande catastrofe umanitaria. Si tratta di una responsabilità collettiva della comunità internazionale. La Commissione europea ha fornito assistenza ai paesi colpiti e umanitari sul terreno. Ma, insieme con i nostri Stati membri e partner internazionali, abbiamo tutti bisogno di intensificare i nostri sforzi.Si discuterà la prossima settimana in Europa ciò che può fare di più. Ho deciso di mettere questo come un argomento della riunione della settimana prossima Commissione europea, in modo che anche noi possiamo dare il nostro contributo alle decisioni che saranno prese dal Consiglio europeo. Asem è anche di partenariato, un partenariato tra pari, sulla base di un solido set di valori di energia, ambiente, scienza, istruzione, Digital: tutti hanno un enorme potenziale per un´ulteriore cooperazione. Noi perseguire attraverso la connettività - connettività essendo infatti al centro della discussione abbiamo avuto solo. Ho anche annunciato che l´Unione europea ha deciso di aumentare il suo sostegno finanziario a tutti questi settori attraverso progetti concreti. Abbiamo deciso questo per il prossimo periodo finanziario. Asem è anche di crescita sostenibile in Europa e in Asia. La cooperazione economica è essenziale a tal fine.Durante questi due giorni, abbiamo la possibilità di discutere le prospettive per sostenere la crescita globale.L´europa deve continuare a fornire un pacchetto completo che dovrebbe mettere la ripresa su basi più solide, comprendente una politica di bilancio differenziato favorevole alla crescita, il rafforzamento del settore finanziario, ambiziose riforme strutturali per sostenere la crescita e gli investimenti mirati. Come sapete, questo è molto ormai all´ordine del giorno dell´Unione europea. La crescita è la nostra priorità. In aggiunta alle misure prendiamo internamente per rendere l´Europa più competitiva, siamo anche impegnati esternamente con un ordine del giorno commercio attivo. Restiamo in prima linea nella lotta per il commercio aperto, libero ed equo. In questo senso, le nostre relazioni con l´Asia sono estremamente importanti. Il rapporto di scambi e degli investimenti non è mai stata così forte come è adesso. Siamo il più grande investitore in Asia e paesi asiatici sono anche grandi investitori in Europa. Infine, Asem anche la sicurezza e la stabilità. Non voglio ripetere quanto detto dagli oratori precedenti in materia. Vorrei sottolineare un problema sul lato europeo: la necessità di avere una soluzione pacifica al conflitto di Ucraina. Devo ringraziare i nostri partner Asem per il loro supporto per una Ucraina unita e sovrana. Come sapete, alcuni incontri collaterali hanno avuto luogo in questi giorni. Insieme con il presidente Van Rompuy ho partecipato ieri in un incontro con il Presidente Poroshenko; e oggi con i presidenti Poroshenko e Putin e altri leader europei, abbiamo ribadito la necessità di una piena attuazione del cessate il fuoco e degli accordi Minsk.credo che l´incontro è stato costruttivo. Implementazione Grave è ormai fondamentale in modo che la fiducia possa essere restaurato e consolidato. Sul versante asiatico, Asean può giocare un ruolo centrale come motore di integrazione regionale. Abbiamo anche avuto un vertice informale tra i leader dell´Unione europea e la leadership dell´Asean dove abbiamo trasmesso il nostro pieno sostegno agli sforzi dell´Asean per raggiungere una comunità economica entro il 2015 Il nostro rapporto deve essere portato ad un livello strategico e noi sostenere tale obiettivo. Signore e signori, Infine, possiamo dire che qui a Milano, abbiamo messo le nostre idee per il futuro dei nostri continenti sul tavolo. Facciamo loro accadere. Sono sicuro che il prossimo vertice sotto la presidenza della Mongolia, e con il calore e l´entusiasmo del presidente della Mongolia, che sarà uno molto produttiva. Grazie.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO; SESSIONE PLENARIA 20-23 OTTOBRE 2014  
 
Strasburgo, 20 ottobre 2015 - Audizioni dei Commissari designati per il trasporto e l´Unione Energia - Violeta Bulc, il nuovo commissario designato per i trasporti, e Maroš Šefčovič, recentemente proposto come vicepresidente della Commissione per l´Unione Energia, saranno interrogati sulle loro competenze e qualifiche per questi messaggi di Ambiente, Energia e comitati di trasporto il Lunedi sera dalle . 19.00 . Vota la nuova Commissione europea - Jean-claude Juncker, Presidente eletto della nuova Commissione, è quello di presentare la sua squadra di 27 commissari designati e discutere le priorità del programma di lavoro futuro della Commissione con i gruppi politici il Mercoledì mattina. Dopo le dichiarazioni finali da parte dei capi dei gruppi politici a mezzogiorno e un voto su una risoluzione liquidazione la valutazione dei candidati commissari, il Parlamento è prevista per eleggere (o rifiutare) la nuova Commissione come collegio. Bilancio 2015: il Parlamento impostato per aumentare i finanziamenti per le priorità dell´Ue - Parlamento nel suo insieme è impostato per invertire tutti i tagli del Consiglio nel progetto di bilancio dell´Ue per il 2015 e anche aggiungere degli importi inizialmente proposti dalla Commissione per le priorità quali la crescita, la creazione di posti di lavoro, ricerca e istruzione, compreso il programma di scambio Erasmus +. In deputati voto di mercoledì sono anche suscettibili di aggiungere maggiori finanziamenti per le politiche esterne, compresi gli aiuti umanitari ai profughi e il sostegno per l´Ucraina e la Palestina. Rassegna di Barroso Ii Commissione - Attuale presidente della Commissione europea José Manuel Barroso è quello di dare il suo ultimo discorso come presidente in plenaria il Martedì alle 15.00. Il Parlamento europeo ha eletto il Presidente Barroso per un secondo mandato il 16 settembre 2009 con 382 voti a 219, con 117 astensioni. E poi approvato la Commissione il 9 febbraio 2010, da 488 voti a 137, con 72 astensioni. I membri di discutere 23-24 priorità del Consiglio europeo di ottobre - Una nuova politica climatica ed energetica, con un focus sulla sicurezza energetica, la situazione economica nell´Ue e degli sviluppi internazionali rischiano di essere tra le priorità discusse in occasione del prossimo vertice del Consiglio europeo di Bruxelles del 23 e 24 ottobre. Martedì scorso deputati discuteranno e presenteranno le loro priorità in vista di un vertice che potrebbe anche nominare la nuova Commissione, se il Parlamento approva il collegio il Mercoledì. Prolungare duty-free l´accesso dell´Ucraina nel mercato Ue - Piani di prolungare il libero accesso al mercato dell´Ue per le esportazioni dell´Ucraina fino alla fine del 2015, in modo da sostenere l´economia in difficoltà dell´Ucraina, saranno discussi il Martedì e mettere ai voti il Mercoledì. Ue aiuti la ricerca di lavoro per gli ex lavoratori di metalli e auto in Belgio, Francia e Spagna - Semestre europeo: azione necessaria sulla economiche promesse di riforma dei paesi dell´Ue - 2012 per chiudere i conti con il voto sulla spesa da parte del Consiglio e della regolamentazione delle telecomunicazioni - Dibattito sulla Isis, Kobane e rischi per la sicurezza dell´Ue posto da "combattenti stranieri" europei - I deputati al dibattito a livello Ue giro di vite della polizia sui migranti clandestini - Dibattito sui diritti fondamentali in Ungheria - I diritti umani e le risoluzioni democrazia - Altri argomenti all´ordine del giorno - Ulteriori informazioni.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: LE AUDIZIONI DI LUNEDÌ E LA NUOVA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Strasburgo, 20 ottobre 2014 - Le audizioni dei commissari designati riprendono oggi settimana. I deputati interrogheranno Violeta Bulc, commissario designato per i Trasporti, e Maroš Šefčovič, designato vicepresidente e commissario per l´Unione energetica. Il voto per approvare o bocciare la nuova Commissione europea, guidata da Jean-claude Juncker, è previsto mercoledì. Dopo il ritiro di Alenka Bratušek, l´ex vicepresidente della Commissione designato per l´unione energetica, le nuove audizioni avranno luogo a Strasburgo lunedì 20 ottobre: Maroš Šefčovič, vice-presidente designato per l´unione energetica; le commissioni parlamentari competenti per l´audizione saranno Envi e Itre; Violeta Bulc, commissario designato per i trasporti; la commissione parlamentare competente per l´audizione sarà Tran. Le audizioni saranno trasmesse in diretta sul nostro sito web - Tutti i commissari designati devono sostenere tre ore di audizioni del Parlamento europeo, in modo che i deputati possano valutare la competenza ed l´esperienza legate alle rispettive aree di competenza. Le commissioni e la Conferenza dei presidenti - composta dal Presidente del Parlamento europeo e dai leader dei gruppi politico - valutaranno in seguito le audizioni. # Ephearings2014 on-line - Puoi seguire le reazioni dei gruppi politici on line, relativo alle audizioni. Per farlo, è sufficiente fare clic sul nome del gruppo: Ppe, S&d, Ecr, Alde, Gue/ngl, Verdi/efa. Usa l´hashtag #Ephearings2014 su Twitter per i commenti e le reazioni. Per ulteriori informazioni relative alle audizioni clicca sui link a destra. Ti sei perso un´audizione? Leggi i nostri Storify, pubblicati dopo ogni audizione e utilizza l´hashtag #Ephearings2014 per dire la tua su Twitter. La nuova Commissione europea - Un dibattito in plenaria è previsto per mercoledì 22 ottobre con il presidente eletto Jean-claude Juncker. Durante il dibattito Juncker presenterà la nuova Commissione europea e il suo programma. Lo stesso giorno, è prevista la votazione del Parlamento europeo per approvare o meno la Commissione europea nel suo complesso. Se eletto, la nuova Commissione europea entrerà in carica l´1 novembre, per un mandato di cinque anni.  
   
   
PRESENTAZIONE DELLA MEDAGLIA D´ORO DELLA FONDAZIONE JEAN MONNET PER L´EUROPA, DISCORSO DEL PRESIDENTE BARROSO: RIVENDICARE L´ORGOGLIO DI ESSERE EUROPEO  
 
 Losanna, 20 ottobre 2014 - Presidente della Fondazione Jean Monnet per l´Europa, caro José Maria Gil-robles; Signor Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy costoso; Signor Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz costoso; Caro Rettore dell´Università di Losanna, Dominique Arlettaz. Signore e signori, Cari amici, José Maria Gil-robles ha detto che non è tutti i giorni che siamo in grado di ospitare allo stesso tempo e nello stesso luogo le sedie secondo le tre principali istituzioni politiche dell´Unione europea. Mi dico che non capita tutti i giorni che si può avere il privilegio, allo stesso tempo e nello stesso luogo, sentendosi tre emozioni in una sola volta. Prima di ogni emozione ha avuto l´onore di ricevere la medaglia d´oro da una fondazione creata da uno dei grandi costruttori dell´Unione europea, Jean Monnet, l´intelletto acuto, il termine singolare e personalità coinvolgente. L´uomo per il quale ho una particolare ammirazione e le cui memorie sono una fonte inesauribile di idee per il nostro futuro. Durante i miei due mandati come capo della Commissione europea, ho avuto diverse occasioni per onorare la grande eredità di Jean Monnet. Ecco perché ho deciso di dare il suo nome alla College Hall, il più iconico Berlaymont nostra camera. Emozioni anche condividere questo onore con Herman Van Rompuy e Martin Schulz. E lasciatemi dire quanto mi sono divertito a lavorare con tutti loro in un momento molto difficile, forse ancora più impegnativo fin dall´inizio della costruzione europea. L´eccellente cooperazione tra le nostre tre istituzioni è stato un fattore chiave per aiutare l´Europa a superare momenti che erano spesso drammatiche. Infine sensazione di essere qui in Svizzera, cui sono molto affezionato. E ´un po´ la mia seconda casa, l´approfondimento della mia intellettuale europeo, quello in cui ho avuto il piacere di lavorare con uno dei pensatori più importanti del 20 ° secolo, ma anche una delle grandi figure pensiero europeo, Denis de Rougemont. Quindi grazie a tutti voi dal profondo del cuore per questo momento molto speciale. E voglio anche ringraziare l´eccellente lavoro della Fondazione Jean Monnet, dedicata a un progetto, più di mezzo secolo dopo la sua infanzia, è ancora il progetto più visionario della storia recente, un´esperienza davvero unica . Quando ero a Oslo 10 dicembre 2012, con Herman Van Rompuy e Martin Schulz, per il Premio Nobel per la Pace nell´Unione europea, ho voluto sottolineare proprio ciò che il progetto europeo è unico. E ´unico perché è stato in grado di conciliare la legittimità degli Stati democratici la legittimità delle istituzioni sovranazionali compresa la Commissione europea, che proteggono l´interesse generale europeo e incarnano il nostro destino comune. E ´unico perché ha sviluppato - insieme al Consiglio europeo - una democrazia transnazionale senza precedenti, con il Parlamento europeo, eletto direttamente. E negli ultimi anni in cui ho avuto l´onore di presiedere la Commissione europea, sono stato in grado di valutare direttamente il ruolo del tutto singolare Commissione nell´ambito dell´architettura europea. La Commissione ha sempre avuto e continuano ad avere un ruolo fondamentale da considerare e conciliare la diversità delle situazioni tra i nostri paesi. Così, quando a volte molto diversi pareri sulla crisi sono stati espressi tra i paesi con differenti risultati economici e culture; la Commissione ha sempre cercato di fornire una sintesi indispensabile. Sintesi tra solidarietà e responsabilità. La solidarietà di coloro che potrebbero garantire sforzo di stabilizzazione finanziaria e la responsabilità di coloro che per rassicurare i mercati sulla loro capacità di controllare lo slittamento delle finanze pubbliche e portare a riforme necessarie per la crescita e la creazione di posti di lavoro. E ´questa visione dell´Europa che abbiamo difeso in questi anni, di un´Europa forte e unita, un´Europa di solidarietà collettiva e responsabilità individuale, un´Europa di stabilità e di crescita. Non una crescita artificiale, alimentata in debito, ma la crescita sostenibile basata su finanze pubbliche sane, e stimolato da riforme strutturali e investimenti in istruzione, innovazione, ricerca e infrastrutture paneuropee mirati. Cari amici, E ´vero, come sottolineato da Gil-robles, che vi è stata nel corso degli anni tentazione intergovernativa. Ma è anche vero che il ruolo della Commissione europea è stato rafforzato. Poiché il Consiglio svolge un ruolo fondamentale come arbitro e responsabile per l´attuazione delle decisioni. L´esempio più eclatante è senza dubbio il intergovernativo Fiscal Compact. Nel corso dei negoziati del presente accordo, i paesi si sono rivolti alla Commissione, per la sua competenza e la politica europea verso la sua tecnica legislativa creativa. E, una volta che il patto è adottato, anche alla Commissione che il paese si rivolse a garantire la rigorosa attuazione degli obiettivi prefissati ivi indicate. E l´iniziativa del potere della Commissione è sempre stata mantenuta, anche se abbiamo dovuto superare molte riserve, tra cui l´unione bancaria, che è diventato una realtà. La verità è che nella loro risposta alla crisi, i paesi dell´Unione europea sono infatti andati verso una maggiore integrazione, non meno integrazione, una maggiore integrazione in cui era necessario è -per dire una governance economica e fiscale più integrato, in particolare nella zona euro. Questo non significa che l´Ue deve agire su di esso. Perché, come ho già detto, in inglese anche. Unione europea le ha bisogno di essere grande su grandi cose piccole e cose piccole che facciamo e come Non ricordo quando siamo in Svizzera, esempio riuscito di federalismo decentrato E ´un principio democratico e federalista vitale chiamata sussidiarietà, e al quale sono molto affezionato. Ma questo significa che possiamo e dobbiamo fare di più per l´integrazione della zona euro, preservando ciò che abbiamo realizzato insieme, il mercato unico per le quattro libertà. Quindi dobbiamo consentire ai paesi che vogliono muoversi più velocemente per non essere trattenuti da coloro che non lo fanno o non può. Ma non dobbiamo permettere stratificazione interna, con i paesi di prima o seconda classe. Cari amici, Siamo tutti qui metodo familiare di piccoli passi di Jean Monnet. L´unione europea ha infatti sempre avanzato stepper. E come ho detto nella mia conferenza Humboldt, che Gil-robles è stato così gentile da riferirsi alla modalità di evoluzione dell´Unione europea non è quella della rivoluzione permanente, ma di continua riforma. Alcuni progressi sono a volte più grandi di altri. E questo è quello che dobbiamo realizzare in condizioni molto difficili, con la più profonda trasformazione istituzionale, dal momento che la creazione dell´euro. Abbiamo dimostrato la nostra capacità di superare le sfide e per rilanciare l´Europa su una base più solida di prima. Questo dimostra la resilienza dell´Unione europea. Ciò significa che la sua forza di adattamento e innovazione. E anche coloro che devono affrontare gravi sfide interne, l´Unione europea è sempre stata aperta al mondo, sia nella sua politica di sviluppo dell´Unione, la sua politica estera o anche la sua politica commerciale. Questo è essenziale, perché uno degli elementi fondamentali del progetto europeo è proprio la sua apertura verso gli altri. Ed è tanto una questione di valore, una questione di intelligenza strategica. Oggi, la crisi non è ancora dietro di noi, la ripresa è fragile e irregolare, soggetto anche alle conseguenze di un contesto geopolitico instabile. Ma, continuando a concentrarsi sulle riforme - riforme delle nostre strutture economiche, politiche energetiche e ambientali, le riforme dei mercati del lavoro e del mercato interno - e dare impulso agli investimenti, siamo in grado di fornire ai cittadini europei i risultati concreti si aspettano. E sappiamo, la legittimità viene dai risultati. I sondaggi ci dicono chiaramente: i cittadini europei schiacciante non si allontanano dall´Europa, ma sono impaziente di risultati che sono lenti ad emergere, in particolare sulla questione cruciale del rapporto di lavoro. Penso anche che dobbiamo ritrovare l´orgoglio di essere europei, l´orgoglio senza arroganza e l´orgoglio giustificabile. L´unione europea non ha perso nulla della sua forza di attrazione, basta guardare a casa nostra, est e sud, di essere convinti. E possiamo lasciare andare pessimismo; ma il fatto è che la nostra società, con tutti i loro difetti, sono tra le società più decente che sono, impegnati al rispetto della dignità umana, l´uguaglianza tra uomini e donne, la possibilità data a tutti di realizzare il loro potenziale , la qualità del nostro ambiente e la possibilità attraverso la scienza e l´innovazione per migliorare il benessere di tutti. Questo si chiama una cultura nel senso più ampio; vale a dire, un modello di società, una visione del mondo e possiamo essere orgogliosi della nostra cultura europea, possiamo essere orgogliosi dei suoi grandi successi del passato e anche i suoi grandi successi a venire. Perché abbiamo molte carte vincenti per essere in grado di fare ancora grandi cose insieme, se abbiamo anche una volontà comune. Come ha detto Jean Monnet, non è essere ottimisti ma determinato. Infatti non fare errore, la nostra unità europea non può essere dato per scontato una volta per tutte. Appartiene a tutti noi fuori della nostra zona di comfort per difendere tutti i nostri valori e dei nostri interessi. Grazie per l´attenzione.  
   
   
VERSO UN NUOVO ´CONTRATTO SOCIALE´ IN EUROPA  
 
Torino, 20 Ottobre 2014 - Di seguito l’intervento di László Andor Commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione alla Conferenza ad alto livello sulla Carta sociale europea: “ Eccellenze, Segretario Generale del Consiglio d´Europa Signor Sindaco, Signore e signori, Il Consiglio d´Europa e l´Unione europea sono partner di lunga data. Le nostre due organizzazioni si basano su condivisi valori e rappresentano gli stessi principi. Condividiamo la volontà di promuovere e salvaguardare la democrazia, lo Stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali e ci sosteniamo a vicenda in tale sforzo. Tutti gli Stati membri dell´Ue sono membri del Consiglio d´Europa. L´unione europea ha grande considerazione per ruolo unico del Consiglio d´Europa nella normazione. Lavoriamo a stretto contatto in molti modi, e tenere un dialogo continuo nel settore dei diritti sociali ed economici. Questa conferenza di due giorni sulla Carta sociale europea qui a Torino, dove fu firmata la Carta 53 anni fa, arriva al momento giusto, come si arriva ad un punto di svolta nella crisi. I diritti sociali sono inseparabili dal concetto di democrazia avanzata in Europa. Una democrazia ben funzionante richiede una serie di diritti sociali come un legame tra lo Stato ei suoi cittadini. Il francese avrebbe parlato di un ´contrat sociale´. Gli ultimi 200 anni hanno visto il concetto di ´contratto sociale´ prendendo radici ovunque in Europa. Tutti gli Stati membri dell´Ue hanno firmato la Carta sociale europea e sono parti della Convenzione europea dei diritti dell´uomo. Il preambolo del trattato sull´Unione europea stabilisce che gli Stati membri confermano "il proprio attaccamento ai diritti sociali fondamentali quali definiti nella Carta sociale europea firmata a Torino il 18 ottobre 1961 e del 1989 nella Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori". E l´articolo 151 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea fa esplicito riferimento alla Carta sociale europea, accanto alla Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea. Ma trasformare tali diritti in realtà è una grande sfida per tutti noi, soprattutto dopo la crisi iniziata. Prendiamo il diritto al lavoro, che è una questione cruciale, soprattutto in tempi di alta disoccupazione. La disoccupazione ha raggiunto il suo apice l´anno scorso, quando era pari al 11% nell´Ue e al 12% nella zona euro. La disoccupazione nella zona euro è sceso al 11,5% dal giugno di quest´anno, grazie ad una ripresa economica incipiente iniziata nella primavera dello scorso anno e che rimane ancora fragile e disomogenea. Rispetto al 2008, ci sono circa 9 milioni in più di disoccupati in tutta l´Unione europea, e la disoccupazione tra i giovani e l´disoccupati di lunga durata è un motivo di grande preoccupazione. Dalla fine dello scorso anno, il reddito reale delle famiglie è in ripresa di nuovo, ma il recupero è inferiore di affrontare le sfide sociali che si sono accumulati da quando la crisi è scoppiata. Il danno sociale svolto dalla crisi ci vorranno anni per riparare. Poi c´è un altro importante diritto - il diritto alla protezione contro la povertà e l´esclusione sociale. Nel 2010, l´Unione europea ha adottato la strategia Europa 2020 e fissato un obiettivo principale di ridurre il numero di coloro che vivono in condizioni di povertà e di esclusione sociale di almeno 20 milioni entro il 2020. La rilevanza di questo obiettivo è evidenziato dal fatto che il numero di persone nell´Ue a rischio di povertà o di esclusione sociale è aumentato da quasi 7,8 milioni negli ultimi 5 anni. Ciò significa che i poveri e gli esclusi sociali nell´Ue è ora 124 milioni - quasi un quarto della popolazione dell´Unione europea! La crisi economica prolungata ha anche portato con sé più disuguaglianze, in particolare nella zona periferica di Euro. Ciò è in contrasto con i nostri sforzi per promuovere il benessere di tutti i cittadini dell´Ue e costituisce una minaccia per la società e l´economia - dal momento che la povertà e l´esclusione sociale minano la coesione sociale, ostacolano la crescita, e indeboliscono la competitività economica. Tali effetti non si fanno sentire in modo uniforme in tutta l´Unione. Il divario si sta allargando tra gli Stati membri in termini di situazione sociale e dei risultati sociali. Mentre la crescente divergenza è preoccupante, ma mostra anche che alcuni Stati membri hanno strategie politiche sociali più efficaci di altri, e che possiamo imparare da loro. La povertà è un fenomeno complesso e multiforme. Ha molti piloti. Alcuni sono strutturali, mentre altri sono stati esacerbati dalla crisi ei rimedi applicati all´economia. Queste sfide non sono solo per i responsabili politici a livello nazionale. Mentre le politiche occupazionali e sociali sono in gran parte responsabilita ´degli Stati membri, l´Unione europea ha messo in atto una strategia a lungo termine per raggiungere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva sostenuta da forti meccanismi di governance. L´unione europea sostiene inoltre gli Stati membri nei loro sforzi per lo sviluppo di standard e criteri comuni. E, naturalmente, forniamo supporto finanziario per incoraggiare gli investimenti negli Stati membri. In alcune zone, l´Ue fissa le regole - per esempio sul modo in cui il funzionamento del mercato interno, compresa la mobilità dei lavoratori e condizioni di lavoro, compresa la salute e la sicurezza sul lavoro. Ma ci rendiamo conto che l´assistenza mirata non può sostituire un mix di politiche macroeconomiche di sostegno. Una combinazione di politiche che deve fondere gli investimenti in capitale umano, le riforme strutturali e le reti di sicurezza e che possono proteggere le persone da shock economici. La grande divergenza in situazioni economiche, occupazionali e sociali ´degli Stati membri - in particolare nella zona euro - e nelle loro prospettive di ripresa è la più grande sfida che abbiamo di fronte. Un ampio consenso è emerso che l´azione collettiva è necessaria per affrontare le sfide sociali e occupazionali in modo tempestivo ed efficace se vogliamo affrontare e prevenire le disparità durevoli e prevenire i rischi che essi detengono per la stabilità sociale e istituzionale. Questo è il motivo per cui la Commissione ha adottato un quadro di valutazione del rapporto di lavoro chiave e indicatori sociali in grado di rilevare le tendenze sociali preoccupanti, in modo da poter calibrare la risposta politica. Dare l´Unione economica e monetaria una dimensione sociale più forte è stata una delle mie principali preoccupazioni come Commissario e accolgo con favore il fatto che il presidente designato Juncker e la Presidenza italiana vogliono prendere questo e integrare la dimensione sociale nello sviluppo del l´unione monetaria. Che rafforzare il nostro impegno per migliorare la coerenza delle politiche macroeconomiche, occupazionali e sociali, che capisco è tra i messaggi chiave di questa Conferenza. Vorrei essere cristallino: nessuna unione monetaria può essere sostenibile o legittimo, senza una convergenza verso l´alto delle norme sociali - convergenza che devono trarre ispirazione dai testi fondatori, tra i quali la Carta sociale europea ha un posto centrale. Solo attraverso una continua riforma della Uem e rafforzando con nuovi strumenti che facilitano la crescita equilibrata, garantire il buon funzionamento del dialogo sociale e salvaguardare i nostri sistemi di welfare in tutti gli Stati membri, possiamo andare verso un nuovo ´contratto sociale´ in Europa. Signore e signori, Ho detto che il recupero non può andare a scapito dei diritti fondamentali, compresi quelli protetti dalla Carta sociale europea e la Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea. E non ci può essere ripresa sostenibile senza creazione di posti di lavoro di qualità. Sappiamo che la crisi ha aumentato la tendenza a lungo termine verso la polarizzazione dei salari e la segmentazione del mercato del lavoro in molti paesi. Maggiore precarietà del lavoro, una maggiore accettazione del part-time e il lavoro temporaneo per necessità, non per scelta, hanno aumentato lo stress in molti luoghi. All´interno dell´Unione Europea, in Europa e fuori dall´Europa troppo, dobbiamo resistere alla tentazione di impegnarsi in una gara inferiori a quelli tra loro in standard di lavoro. Dobbiamo migliorare le condizioni di lavoro in Europa e in tutto il mondo e promuovere i nostri valori condivisi, al fine di evitare il dumping sul mercato globale di oggi sociale, mentre cerchiamo di uscire dalla crisi. Ecco perché ho proposto un quadro strategico sulla salute e la sicurezza sul lavoro per il periodo fino al 2020, una piattaforma europea per prevenire e scoraggiare il lavoro sommerso e azioni specifiche per favorire l´occupazione di qualità per i giovani tramite programmi di garanzia per i giovani, un quadro di qualità per i tirocini , e l´Alleanza europea per apprendistato. Tutte queste iniziative si estendono oltre i confini dell´Ue. Sotto la nostra politica di allargamento e di vicinato, l´Unione europea promuove la qualità del lavoro e migliori condizioni di lavoro e invita le autorità ad avviare un dialogo sociale con le parti sociali e con la società civile. L´ue promuove il rispetto per le norme sul lavoro nelle nostre relazioni esterne ed è attiva in tali forum globali come il G20, che può contribuire a promuovere una forte, una crescita sostenibile ed equilibrato con un occhio in particolare alla creazione di posti di lavoro di qualità e la coesione sociale. La riunione del G20 dei ministri dell´occupazione recente a Melbourne ha confermato il nostro impegno comune per incrementare l´occupazione e migliorare le condizioni di lavoro. Signore e signori, Questa conferenza sarà sicuramente in evidenza altri aspetti del ruolo della Carta sociale europea nel far valere i diritti sociali come usciamo dalla crisi, ei miei colleghi della Commissione sarà senza dubbio completano quello che ho detto. Voglio ringraziare il Consiglio d´Europa, la Presidenza italiana e la Città di Torino per l´organizzazione di questo evento. Come il Comitato europeo dei diritti sociali suggerisce nel documento di lavoro sul diritto dell´Unione europea e la Carta sociale europea ha presentato a questa conferenza, la Commissione è pronta ad impegnarsi in un dialogo continuo in questo settore. Condividiamo la volontà di rendere il mondo un posto migliore per lavorare e vivere. Questa conferenza è una buona opportunità per fare progressi verso questo obiettivo. Grazie.  
   
   
LE CONCLUSIONI DEI SUMMIT UE E IL MODO IN CUI (NON) SEMPRE DIVENTANO LEGGE  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2014 - È facile trasformare un accordo intergovernativo in legge? L´attuale processo legislativo europeo parte dalla richiesta iniziale da parte dei leader degli Stati membri durante i vertici europei fino all´approvazione dei testi definitivi approvati dai governi stessi e dal Parlamento europeo. La velocità di questo processo dipende dal contesto politico e dall´argomento trattato, ma è chiaro che tradurre le promesse fatte durante i vertici in misure concrete non è un processo facile. "Per fornire all´Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo": il Consiglio europeo, o "vertice" o ancora "summit", come viene spesso chiamato, riunisce i leader degli Stati membri, per discutere le questioni che riguardano l´Unione e fornisce le indicazioni su ciò che si deve fare. Il Consiglio definisce il programma rispetto alla crisi, i rapporti con le potenze straniere e quasi tutto il resto: un programma che i governi devono implementare in base a regole comuni. Queste regole sono proposte dalla Commissione e poi discusse, modificate e infine approvate o respinte dai "co-legislatori": gli stessi governi all´interno del Consiglio dell´Unione europea (o "Consiglio dei ministri") e, naturalmente, del Parlamento europeo. Tuttavia tra "proposta" e legge molto può succedere. Quando i governi non sono d´accordo tra di loro sui dettagli di una proposta, la proposta legislativa può essere bloccata dal Consiglio dell´Ue per mesi o anni, se non decenni. Per seguire l´iter legislativo delle proposte, il Servizio di ricerca del Parlamento europeo propone uno strumento per conoscere gli impegni legislativi e il processo decisionale utilizzando differenti colori: verde, giallo e rosso, rispettivamente per "completato", "qualche progresso "e" nessun progresso". Ordinando i dati per tema, la priorità dei responsabili politici negli ultimi anni diventa chiara: economia, finanza e temi sociali. Le politiche direttamente connesse alla crisi hanno di gran lunga il più alto tasso di "completamento", al contrario dell´ambiente o della politica estera. Anche se le ragioni di "nessun progresso" o "qualche progresso" possono variare notevolmente, e, a volte, come in politica estera, vanno al di là del controllo della Ue e dei suoi Stati membri, troppo spesso questi ritardi sono dovuti a disaccordi tra gli Stati dell´Ue. Questo semplice grafico non fornisce tutte le risposte, ma è uno schema utile per capire dove è stato trovato un accordo e dove c´è ancora molto da fare prima di diventare legge.  
   
   
INCONTRO TRA JOSÉ MANUEL BARROSO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, E HERMAN VAN ROMPUY, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO, E IL PRIMO MINISTRO DEL GIAPPONE SHINZO ABE  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2014 - José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, e Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, hanno incontrato il Primo Ministro del Giappone Shinzo Abe, il 16 ottobre 2014, a margine del vertice Asem di Milano, per discutere Ue relazioni Giappone, nonché le questioni globali e regionali. Entrambe le parti hanno sottolineato l´importanza del partenariato strategico Ue-giappone e incoraggiato ulteriori progressi nei negoziati gemelli sul partenariato strategico e dell´accordo di libero scambio. Concludere accordi ambiziosi e completi permetteranno l´Ue e il Giappone per collaborare più strettamente sulle questioni di reciproco interesse e fornire vantaggi tangibili per entrambe le parti. La discussione di questioni internazionali è concentrata sui rispettivi quartieri, in particolare la situazione in Ucraina e la sicurezza regionale in Asia orientale.  
   
   
UE-TURCHIA: INCONTRO CON IL MINISTRO V.BOZKIR A BRUXELLES  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2014 - Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha incontrato il ministro turco per gli Affari europei e capo negoziatore Volkan Bozkir il 16 ottobre a Bruxelles. Commissario Füle ha accolto con favore il costante impegno del Ministro Bozkir al processo di adesione e gli ha assicurato il sostegno della Commissione. Ha espresso la sua convinzione che sotto la guida decisa del ministro, le riforme future avvicinare la Turchia all´Ue. L´incontro è avvenuto poco dopo la pubblicazione del Rapporto 2014 sui progressi della Turchia. Entrambe le parti hanno scambiato opinioni sulla relazione intermedia e della valutazione della Commissione degli ultimi dodici mesi. Il ministro Bozkir ha presentato una strategia di comunicazione per il processo di adesione della Turchia. Questa strategia si riferisce alla preparazione di una politica di comunicazione efficace, il targeting opinione pubblica sia in Turchia e l´Ue. Commissario Füle ha apprezzato questo documento e ha incoraggiato il Ministro di procedere con i passaggi indicati nella strategia Ue ha presentato poche settimane fa, in particolare attraverso l´adozione del piano d´azione che fornirà una tabella di marcia aggiornata per il lavoro di armonizzazione dell´Ue e contribuirà a stabilire priorità per la Turchia in il suo processo di adesione. Egli ha anche consigliato di prendere le raccomandazioni della relazione sui progressi compiuti in conto nella redazione del piano d´azione. Commissario Füle ha espresso rammarico per la perdita di vite umane durante i recenti disordini mortale nel sud-est della Turchia e ha espresso profonda preoccupazione della Commissione per la sicurezza e la situazione umanitaria nella città curda siriana di Kobane. Egli ha anche sottolineato che la Commissione è pronta a fornire ulteriore assistenza finanziaria alla Turchia per sostenere la loro risposta alla crisi dei rifugiati siriani e iracheni. Toccando anche sulla questione di Cipro, il Commissario Füle ha espresso la speranza che tutte le parti interessate dovrebbero contribuire a creare un clima positivo favorevole ad una soluzione globale a Cipro, a beneficio di tutti. Concludendo l´incontro, le due parti hanno convenuto che nell´interesse sia dell´Ue e cittadini turchi, la cooperazione necessaria per crescere in aree di reciproco interesse, come ad esempio nella modernizzazione dell´Unione doganale e la liberalizzazione dei visti.  
   
   
UE E SINGAPORE CONCLUDONO I COLLOQUI DI INVESTIMENTO  
 
 Bruxelles, 20 ottobre 2014 - L´unione europea (Ue) e Singapore hanno concluso i negoziati della parte dell´investimento dell´Ue-singapore Accordo di libero scambio (Eusfta). Questo segna la conclusione positiva dei negoziati di tutto Eusfta, in seguito alla sigla delle altre parti del contratto di settembre 2013. ´La conclusione di questo capitolo segna un passo molto importante nella nostra partnership con Singapore, rafforzare i nostri rapporti di investimento ", ha detto il commissario Ue al commercio Karel De Gucht. ´ Ora, abbiamo un accordo globale, che è un gateway per questa regione importante in Asia. Esso contribuirà a promuovere la crescita economica, gli investimenti e la creazione di posti di lavoro nell´Ue. Aiuterà aprendo la porta per l´Europa al mercato Asean, con 600 milioni di consumatori ´. La Protezione dell´investimento capitolo nella Eusfta rafforzerà le relazioni di investimento tra l´Ue e Singapore. Il capitolo impegna sia l´Ue e Singapore per garantire un regime stabile ed equo per gli investitori stranieri, preservando il diritto delle parti di regolamentare nell´interesse del pubblico. Prossimi passi - I negoziati sulla protezione degli investimenti avevano iniziato più tardi sulla base di una nuova competenza dell´Ue nel quadro del trattato di Lisbona e sono stati solo ora completato. La protezione degli investimenti Capitolo sarà ora sottoposto lavaggio legale prima di entrambe le parti saranno formalmente finalizzare i negoziati. Dopo l´accordo è stato tradotto in tutte le lingue ufficiali dell´Ue l´accordo sarà firmato e ratificato da entrambe le parti. L´accordo di libero scambio Ue-singapore - Il Eusfta è un accordo globale con importanti impegni da entrambe le parti per fornire un maggiore accesso ai reciproci mercati, anche attraverso la liberalizzazione dei servizi, investimenti e appalti, e la rimozione di tariffari e non tariffari barriere (cioè normativi o tecnici) a commercio. Singapore esportatori di elettronica, prodotti farmaceutici, prodotti chimici e prodotti alimentari trasformati, in particolare, beneficeranno della soppressione delle tariffe dell´Ue, mentre gli esportatori dell´Ue sarà concesso il libero accesso immediato al mercato di Singapore per tutti i prodotti. Le imprese di entrambe le parti saranno in grado di ottenere l´accesso ai rispettivi mercati dei servizi in una vasta gamma di settori. Inoltre, il Eusfta vedrà la rimozione di una serie di misure non tariffarie tra l´Ue e Singapore, il miglioramento dell´accesso per gli esportatori di prodotti farmaceutici e di elettronica. Entrambe le parti hanno fatto uno sforzo particolare per utilizzare l´accordo come un mezzo per stimolare la crescita verde. Oltre a rimuovere gli ostacoli al commercio e agli investimenti in determinate tecnologie verdi, il Eusfta promuoverà verde appalto pubblico e creare nuove opportunità nei servizi ambientali. Ue-singapore relazioni commerciali - L´ue e Singapore sono importanti partner commerciali e di investimento. Nel 2013, l´Ue ha rappresentato quasi il 10% del commercio mondiale di Singapore ed è stato 3 di Singapore terzo più grande partner commerciale, con scambi bilaterali in piedi a € 46700000000. Singapore era 15 dell´Ue ° più grande partner commerciale mondiale e 5 ° più grande partner commerciale in Asia. In termini di flussi di investimento, l´Ue era il più grande contributore di investimenti diretti esteri (Ide) in Singapore, pari a quasi € 118.700.000.000 e il 25,9% dello stock totale di investimenti diretti esteri a Singapore, mentre Singapore è stato il 2 ° più grande investitore asiatico in l´Ue di € 68600000000 Ide nel 2012. Il Eusfta è il primo accordo tra l´Unione europea e l´economia sud-est asiatico e costituisce un trampolino di lancio per un maggiore impegno tra l´Unione europea e Sud-est asiatico. Ci sono oltre 10.000 le imprese europee in Singapore, molti dei quali utilizzano Singapore come hub. L´accordo aprirà la porta per l´Europa al mercato Asean con 600 milioni di consumatori.  
   
   
UE: TRATTA DEGLI ESSERI UMANI 2010-2014: ERADICARE LA SCHIAVITÙ  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2014 - Durante il periodo 2010-2012 gli Stati membri dell’Ue hanno registrato 30 146 vittime della tratta di esseri umani. Dietro a questo numero si nascondono tragedie umane, speranze infrante e piani per una vita migliore mandati in frantumi. Nello stesso periodo nell’Ue sono stati registrati 8 551 procedimenti penali contro trafficanti. L´80% delle vittime della tratta sono donne e oltre 1 000 minori sono vittime della tratta a fini di sfruttamento sessuale. È quanto risulta da una relazione statistica sulle vittime e sugli autori della tratta pubblicata oggi dalla Commissione europea. La relazione evidenzia anche che durante il periodo 2010-2014 sono state prese numerose misure concrete per combattere queste gravi violazioni dei diritti umani, ad esempio migliorando la cooperazione con la società civile e fornendo alle autorità di frontiera e alle altre parti interessate orientamenti sul modo migliore per identificare le vittime. Per celebrare l´ottava giornata europea contro la tratta degli esseri umani il 18 ottobre 2014, la Commissione passa oggi in rassegna tutte le iniziative coordinate intraprese durante il mandato della Commissione 2010-2014 per eliminare la tratta. Grazie all’adozione della direttiva antitratta nel 2011, i reati relativi alla tratta sono ora considerati delitti della stessa gravità da tutti i giudici europei e sono puniti con le stesse pene detentive; inoltre i paesi dell’Ue sono tenuti a fornire un sostegno adeguato alle vittime. Nella strategia dell’Ue 2012-2016 relativa alla tratta di esseri umani, l’Ue ha definito 40 misure di lotta pratiche e concrete, ponendo in primo piano la protezione e i diritti delle vittime. La Commissione europea ha presentato oggi una relazione intermedia sulla strategia dell’Ue 2012-2016 e una relazione statistica sulle vittime e sui trafficanti per il periodo 2010-2012. La Commissione riferisce inoltre sull’utilizzo della direttiva sui titoli di soggiorno per i cittadini di paesi terzi vittime della tratta di esseri umani. Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni, ha dichiarato: "Quando, quasi cinque anni fa, ho assunto la carica di Commissaria per gli Affari interni, una delle mie principali priorità era l´eradicazione della tratta di esseri umani. All´epoca, il tema non era in cima all’agenda politica e molti paesi avevano un atteggiamento lassista nei confronti di tale delitto. Oggi possiamo essere orgogliosi dei successi conseguiti per prevenire quella che può essere considerata la schiavitù dei nostri tempi. Siamo passati dalle parole ai fatti. Dobbiamo continuare a lavorare intensamente, in Europa e oltrefrontiera: è nostro dovere nei confronti delle donne, degli uomini, delle ragazze e dei ragazzi che, proprio in questo momento, sono trattenuti contro la loro volontà e sfruttati in condizioni spaventose. Ogni vittima della tratta di esseri umani è una vittima di troppo." La strategia dell´Ue 2012-2016: verso l´eradicazione della tratta di esseri umani Le azioni concrete della strategia dell’Ue 2012-2016 relativa alla tratta di esseri umani sono ben avviate. Molto è stato fatto a livello dell’Ue per affrontare il problema alla radice, con iniziative volte a: individuare meglio le vittime: sono stati elaborati orientamenti sull’identificazione delle vittime della tratta di esseri umani destinati alle autorità e altre parti interessate, in particolare le guardie di frontiera e i servizi consolari; dialogare e cooperare strettamente con la società civile: è stata creata la piattaforma europea della società civile contro la tratta di esseri umani e la piattaforma elettronica per le centinaia di organizzazioni della società civile impegnate nella lotta contro questo reato; conoscere meglio il fenomeno: sono stati avviati studi sulla giurisprudenza in materia di sfruttamento della manodopera, sono state valutate le iniziative di prevenzione e sono stati condotti studi sui minori quale gruppo ad alto rischio; informare meglio le vittime dei loro diritti: sono stati elaborati orientamenti, destinati a tutti gli Stati membri, sui diritti riconosciuti dall’Ue alle vittime della tratta di esseri umani; assistere e proteggere meglio i minori quali categoria particolarmente vulnerabile: è stato approntato un manuale per le autorità e le altre parti interessate: "Guardianship for children deprived of parental care" (Tutela dei minori privati dell´assistenza genitoriale); sfruttare appieno le agenzie dell’Ue attive nella lotta alla tratta di esseri umani; rafforzare la cooperazione con i paesi terzi: è stato attuato il documento mirato all´azione del 2009 sul rafforzamento della dimensione esterna nelle azioni contro la tratta degli esseri umani. Statistiche: dati principali - La Commissione europea pubblica il 17 ottobre il secondo documento di lavoro a livello dell’Ue sulle statistiche in materia di tratta di esseri umani per gli anni 2010, 2011 e 2012. È questa l´unica raccolta di dati statistici a livello dell’Ue su questo fenomeno. Sono stati conseguiti progressi incoraggianti in termini di disponibilità dei dati, ma il documento di lavoro evidenzia la necessità di ulteriori miglioramenti. Lo studio non misura le dimensioni effettive della tratta, ma si limita a fornire dati sulle vittime e sui trafficanti che sono venuti a contatto con le autorità o con altri attori a livello nazionale. Vittime Nel triennio 2010-2012, nei 28 Stati membri dell’Ue sono state registrate 30 146 vittime. Le autorità degli Stati membri riescono sempre meglio a individuare ed entrare in contatto con le vittime della tratta di esseri umani. L´80% delle vittime registrate sono donne. Il 16% delle vittime registrate sono minori. Otre 1 000 vittime minori registrate erano oggetto di tratta a fini di sfruttamento sessuale. Il 69% delle vittime registrate erano oggetto di tratta a fini di sfruttamento sessuale. Il 95% delle vittime registrate che erano oggetto di tratta a fini di sfruttamento sessuale sono donne. Il 71% delle vittime registrate che erano oggetto di tratta a fini di sfruttamento della manodopera sono donne. Il 65% delle vittime registrate sono cittadini dell´Unione. Trafficanti Nel triennio 2010-2012 negli Stati membri sono stati registrati 8 551 procedimenti contro autori di tratta. Oltre il 70% dei trafficanti (indagati, imputati o condannati) sono uomini. Nel triennio in questione negli Stati membri sono state registrate 3 786 condanne per tratta. Protezione delle vittime: rilascio di permessi di soggiorno per proteggere i cittadini di paesi terzi vittime della tratta, consentendo loro nel contempo di cooperare con le autorità In un´altra comunicazione, pubblicata anch´essa in data odierna, la Commissione riferisce sull’applicazione della direttiva 2004/81/Ce che disciplina la concessione di un titolo di soggiorno ai cittadini di paesi terzi vittime della tratta di esseri umani che cooperino con le autorità a fini di indagine e azione penale nei confronti dei trafficanti. Dai dati disponibili emerge che la possibilità di rilasciare titoli di soggiorno temporanei ai cittadini di paesi terzi vittime della tratta è attualmente sottoutilizzata. Ad esempio, nel 2012 sono stati concessi nell’Ue solo 1 124 primi titoli di soggiorno alle vittime che cooperavano con le autorità, contro 2 171 cittadini di paesi terzi vittime della tratta registrati dagli Stati membri nello stesso anno. La Commissione continuerà a collaborare con gli Stati membri per assicurare la piena e corretta attuazione della legislazione e agevolare lo scambio di buone prassi, quali le singole valutazioni dei rischi per tutte le vittime, prima e durante la loro cooperazione.  
   
   
SI È CONCLUSO IL VERTICE EUROPA-ASIA ASEM. PISAPIA: "DUE GIORNI STRAORDINARI PER MILANO"  
 
Milano, 20 ottobre 2014 - “Per la nostra città sono stati due giorni straordinari: si è tenuto il vertice Asem, l’incontro di tutti i capi di Stato e di governo europei e asiatici, un meeting che spero sia stato il seme di una ritrovata stagione di pace nell’Est europeo. Gli occhi del mondo sono stati puntati su Milano”. Lo afferma il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia commentando l’esito del vertice Asem che si è svolto il 16 e 17 ottobre nel capoluogo lombardo. “Tutti i telegiornali internazionali –aggiunge Pisapia- hanno fatto vedere le immagini delle bellezze della città ed erano presenti centinaia di giornalisti dei più importanti quotidiani di tutti i continenti. Un evento unico come quello di questi due giorni -aggiunge Pisapia- comporta inevitabilmente anche qualche disagio che noi abbiamo cercato di limitare il più possibile nell’ambito delle nostre competenze. Credo però di poter dire che ogni cosa ha funzionato al meglio e che la città nel suo complesso ha dato ancora una volta un bella dimostrazione delle sue migliori qualità”. “Desidero quindi ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per l’esito positivo del Vertice: le istituzioni, i lavoratori e i milanesi. Grazie a tutti”, conclude Pisapia.  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE PER L´ELIMINAZIONE DELLA POVERTÀ - DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO LáSZLó ANDOR  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2014 – “Oggi (17 ottobre), in occasione della Giornata internazionale per l´eliminazione della povertà, vorrei esprimere la mia solidarietà a tutti coloro che in tutto il mondo che sono esposti alla povertà e all´esclusione sociale. Nell´ue si stima che 124 milioni di persone sono attualmente a rischio di povertà o di esclusione sociale. Questa è un´altra chiara indicazione per cui l´Ue deve trovare nuove vie per risolvere la crisi della zona euro su base sostenibile. Nel 2010, nel quadro della strategia Europa 2020 strategia, gli Stati membri dell´Ue si sono impegnati a sottrarre almeno 20 milioni di persone dalla povertà entro il 2020, tuttavia, l´Europa si è allontanato da questo obiettivo, con sette milioni e mezzo di altre persone che vivono in povertà o di esclusione sociale in Europa dopo l´adozione della strategia. Preoccupante, sono le condizioni di vita dei bambini e dei giovani che si sono deteriorati i più, che mette in pericolo il loro futuro e rischia di perpetuare un ciclo di povertà tra le generazioni. Questo è inaccettabile nelle società europee, e richiede un´azione vigorosa per assicurare una migliore standard di vita dignitose per tutti i cittadini Ue. L´ue ha lavorato duramente per sostenere gli Stati membri nella loro lotta contro la povertà. Il pacchetto di investimenti sociali , adottata lo scorso anno, fornisce una guida politica sociale e sollecita gli Stati membri a intensificare adeguato sostegno al reddito. Insieme con l´attivazione e consentendo vantaggi e servizi, queste misure possono aiutare le persone a tornare a lavorare e integrarsi nella società, così come per rompere il ciclo della povertà. Queste priorità sono state riflesse nelle raccomandazioni per paese per gli Stati membri di fronte alle più gravi sfide sociali. Il sostegno finanziario è disponibile anche attraverso il Fondo sociale europeo e il nuovo Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti . Dobbiamo fare in modo che tutti i soggetti rilevanti conoscano la guida e le risorse disponibili, e impegnarsi congiuntamente per l´attuazione di strategie di investimento sociale.  
   
   
INCONTRO A NEW YORK CON IL SINDACO DI MILANO PISAPIA, BILL IL PRIMO CITTADINO DELLA GRANDE MELA DE BLASIO SARÀ IN VISITA A EXPO CON LA FAMIGLIA  
 
 New York, 20 ottobre 2014 - Il Sindaco di New York Bill De Blasio verrà a Milano con la sua famiglia per Expo 2015. Lo ha annunciato al Sindaco di Milano Giuliano Pisapia al termine dell´incontro che si è tenuto il 15 ottobre nella City Hall della Grande Mela. L´incontro è stato molto informale e spontaneo ed è stata l´occasione per i due sindaci di confrontarsi sui programmi di governo della città e di quanto fatto in questi mesi. Piena sintonia di visione, di valori e di obiettivi dell´azione di governo come hanno sottolineato Giuliano Pisapia e Bill De Blasio. "Con De Blasio abbiamo gli stessi obiettivi come ad esempio la lotta alle disuguaglianze, abbiamo anche grandi attese nei risultati. Sono convinto che attraverso una maggiore unità tra Milano e New York si possano fare grandi cose. Milano sta diventando sempre più una città a vocazione internazionale. Dal Semestre Europeo, ad Asem, fino ad arrivare a Expo 2015. Ho spiegato al Sindaco De Blasio che l´Esposizione Universale non sarà solo una vetrina di prodotti, ma anche di valori e Milano sarà il luogo privilegiato dove far crescere il dibattito sui temi di Expo. Ecco perché ho chiesto a De Blasio di essere con noi in questo cammino di costruzione della Food Policy", ha affermato il Sindaco Pisapia. Il Sindaco De Blasio ha accolto con entusiasmo la proposta del Sindaco Pisapia di lavorare insieme per la Food Policy e ha anche annunciato che la municipalità di New York aderirà al Patto sull´alimentazione urbana sulla quale è impegnata la città di Milano. Un Patto, che sul modello del Protocollo di Kyoto, ma con obiettivi più concreti e realizzabili riguardo la sana alimentazione e la lotta agli sprechi alimentari, possa essere condiviso e firmato dai Sindaci delle metropoli mondiali in un grande evento durante Expo 2015. A questo Patto hanno già comunicato di aderire oltre 30 città e molte altre stanno approfondendo il progetto. All´incontro ha partecipato anche la responsabile della Food Policy di New York, Barbara Turk, indicata dal Sindaco De Blasio come la persona che si coordinerà con la città di Milano per la realizzazione del progetto globale sulle politiche alimentari urbane e del Patto collegato. Il Sindaco Pisapia ha successivamente incontrato i rappresentanti della New York City Economic Development Corporation, che ha come obiettivo il sostegno allo sviluppo economico rafforzando la competitività della città e facilitando gli investimenti. Giuliano Pisapia ha auspicato una sinergia tra la Nycedc, la municipalità di Ny e Milano e le piccole medie imprese della Città Metropolitana in un momento di grande trasformazione del territorio.  
   
   
REGIONE MARCHE E BOEMIA CENTRALE SOTTOSCRIVONO ACCORDO DI COOPERAZIONE.  
 
Ancona, 20 ottobre 2014 - La Regione Marche ha sottoscritto un importante accordo di collaborazione con la regione della Boemia Centrale, la più grande ed economicamente più ricca realtà della Repubblica Ceca. Il documento firmato a Praga dal presidente della Regione Milos Petera e dall’assessore Paola Giorgi in rappresentanza del presidente Gian Mario Spacca, segna la formalizzazione a livello istituzionale dei rapporti di collaborazione già avviati nelle due Regioni a livello di istituzioni, imprese e associazioni. “I settori coinvolti nell’accordo- sottolinea Giorgi - riguardano il turismo, l’istruzione, l’assistenza sanitaria e sociale, la cultura e lo sviluppo economico. Durante gli incontri che abbiamo avuto presso il governo regionale della Boemia, in particolare vi è stato interesse per attivare un collegamento aereo con l’aeroporto delle Marche. Il presidente Petera si è impegnato a sostenerlo presso le autorità centrali ceche, inoltre notevole interesse è stato mostrato verso la comune collaborazione per le politiche di coesione dell’Unione europea nell’ambito della nuova programmazione 2014 – 2020”. I tecnici delle due Regioni lavoreranno alla predisposizione di progetti comuni e mirati in particolare nel settore dello sport, dell’impiantistica sportiva, nella formazione e nel settore enogostronomico.  
   
   
MARONI: LEGGE DI STABILITÀ PENALIZZA REGIONI VIRTUOSE  
 
Cernobbio/co. 20 ottobre 2014 - "La Legge di Stabilità penalizza le Regioni virtuose, questo sì. È giusto ridurre la spesa pubblica: va bene. 4 miliardi per le Regioni: va bene. Purché siano applicati i costi standard e le Regioni virtuose non siano penalizzate. Parlo per la Lombardia. Così com´è la manovra prevede un taglio per la Regione di 930 milioni di euro. Vuol dire chiudere 10 ospedali, alzare i ticket, alzare l´Irpef, non fare più investimenti. Non è giusto. Bisogna intervenire, applicando i costi standard per ridurre gli sprechi laddove ci sono. Questa è la sfida che io lancio a Renzi". L´ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni a margine del Forum Coldiretti. "Passiamo da 4 a 5 miliardi? D´accordo - ha proseguito -. Però guardando in ogni Regione dove si fa meglio la spesa e io sono pronto a dimostrare, per esempio, che la spesa sanitaria è un´eccellenza. Se tutte le Regioni applicassero il sistema di spesa pubblica della sanità della Lombardia se ne risparmierebbero più di 4 di miliardi. Se invece rimarrà così la Legge di Stabilità saremmo costretti a chiudere degli ospedali. Purtroppo. Lo dico con rammarico, ma sarà così". La Sfida Dei Costi Standard - "Se il Governo ci taglia 930 milioni di euro e io devo alzare i ticket e l´Irpef - ha sottolineato il presidente -, lui diminuisce le tasse con i soldi nostri. La sfida è un´altra: applichiamo i costi standard. Andiamo a vedere in dieci capitoli, su dieci terreni: la sanità, il welfare, i trasporti, l´ambiente, le infrastrutture, il sostegno alle imprese qual è la Regione che fa meglio, spende meglio i soldi pubblici, spende meno per fare risultati di eccellenza e applichiamo quel modello ovunque. Così si risparmiano i soldi, non solo, ma si fa un servizio utile ai cittadini senza mortificare le Regioni virtuose". "Chi stimolo ho io a fare sempre più, sempre meglio se poi questo si traduce in un taglio dei trasferimenti? Non ha senso". Governo Ha Cancellato Accordo Luglio Su Costi Standard In Sanità "La cosa paradossale è che avevamo già cominciato ad applicare i costi standard. Nel luglio di quest´anno avevamo fatto un accordo Governo e Regioni in applicazione dei costi standard in sanità. Grazie a questo accordo, Regione Lombardia guadagnò 500 milioni di euro proprio perché siamo bravi a spendere. Adesso questo è stato totalmente cancellato con un colpo di spugna. Quindi i costi standard sono già stati applicati, questa legge li cancella e ritorna al passato", ha aggiunto il presidente Roberto Maroni. "Con questa legge - ha spiegato il presidente - abbiamo un taglio in Lombardia di 930 milioni di euro, di cui 730 milioni in sanità. Tagliare 730 milioni in una sanità che è già ridotta all´osso garantendo gli stessi servizi perché non possiamo che fare questo vuol dire non investire più nelle strutture e quindi ridurre le strutture". Maroni:strategia Di Renzi È Cancellare Regioni "Sì, io penso che la strategia di Renzi sia quella di cancellare quella che De Rita chiama la società di margine, i corpi intermedi, le Regioni danno fastidio, le Regioni che spendono bene e Renzi vuole ricentralizzare tutto per governare tutto da Roma". L´ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni a margine del Forum Coldiretti a Cernobbio (Como). "È un´operazione di neocentralismo - ha aggiunto - che io voglio contrastare dicendo raccolgo la sfida, tagliamo i costi, ma applichiamo i costi standard. Le Regioni virtuose e chi governa bene viene premiato e quelle spendaccione che spendono male vengono penalizzate. Allora ha senso, sennò è fare un massacro". L´ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni. Un Salto Indietro - "Come si può - ha spiegato il presidente Maroni - passare sopra le Regioni? Basta riportare le Regioni come erano negli anni Settanta, quando c´era di fatto un commissario di governo che governava e il Consiglio regionale era una formalità, approvava le leggi, ma solo il Prefetto, il commissario governativo le promulgava e faceva quello che fanno oggi le Regioni". "Questo è lo schema - ha continuato -mi pare, molto insidioso, che si basa sull´assunto demagogico che le Regioni sono centri di spreco. Le Regioni sono centri di spesa. Alcune, come la Lombardia, spesa virtuosa. Qui non ci sono sprechi, quindi andiamo ad analizzare Regione per Regione dove ci sono gli sprechi e dove ci sono le spese da ridurre. Altrimenti i tagli lineari come questi, che ci penalizzano, sono assolutamente iniqui e io ho il dovere di dire ai cittadini che se passa questa legge in Lombardia dovremo chiudere gli ospedali". Lombardia E Sicilia - "La Lombardia ha 3.000 dipendenti con 10 milioni di abitanti, la Sicilia, con metà degli abitanti, ha 30.000 dipendenti pubblici. Ha senso? Cominciamo a intervenire lì, allora sì io ci sto. Altrimenti io non faccio il killer delle Regioni, dell´istituto Regione, ed è quello che alla fine Renzi vuole. Io sono convinto di questo". Un Muro Da Far Cadere - "Il muro non l´abbiamo alzato noi, ma il Governo - ha rimarcato Maroni -. Io ero abituato, quando facevo il ministro, che quando c´era la Finanziaria, prima discutevi con le Regioni, facevi le proposte e poi mettevi in Finanziaria, qui ci siamo trovati noi un muro da scalare. Una legge che dice: a luglio abbiamo fatto un accordo per la sanità che questa legge cancella unilateralmente. Eh, più muro di così non lo so io. È caduto il muro di Berlino, vediamo di fare cadere quello di Roma. Noi siamo disponibili, ma il muro ce l´hanno costruito loro". "Io, per parte mia - ha concluso il residente Maroni -, non sono disponibile a dire ai cittadini lombardi abbiamo governato bene, abbiamo ridotto la spesa, abbiamo fatto sacrifici enormi, tagliato il debito e adesso il risultato qual è? Che vi devo alzare il ticket, alzare l´Irpef e chiudere gli ospedali. Io non sono disponibile".  
   
   
PATTO DI STABILITÀ, MARONI: INACCETTABILE TAGLIO DI 4 MLD A REGIONI  
 
Milano, 20 ottobre 2014 - "Valutando il testo, sembra ci siano 4 miliardi di tagli alle Regioni, 2 dei quali sono i nuovi fondi alla sanità datici a luglio di quest´anno con un accordo tra Governo e Regioni e che adesso sarebbero inopinatamente tagliati". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni a margine dei lavori del quinto ´Italy-china innovation forum´, al Politecnico di Milano, al Campus Bovisa. Accordo Non Rispettato - "Non è che il Governo può prima fare un accordo - ha detto il presidente Maroni - e poi togliere di mezzo questo accordo senza coinvolgere chi ha firmato". Rischio Aumento Tasse Per Corpire Costi Sanità - "C´è in corso a Roma la riunione della Conferenza delle Regioni - ha spiegato Maroni - con tutti i presidenti che stanno valutando il testo. Come conseguenza ci sarà non una riduzione delle tasse ma, temo, un aumento delle tasse da parte delle Regioni perché questi tagli, soprattutto nella Sanità, sono insostenibili" . Renzi Chiede Virtuosità, Lombardia È Modello - "Ne ho parlato con Renzi - ha riferito Maroni, conversando con i giornalisti - e mi ha detto che bisogna passare alla virtuosità: ´Benissimo´, gli ho risposto, ´virtuosità vuol dire ciò che abbiamo fatto in Sanità in Regione Lombardia con l´applicazione dei costi standard grazie ai quali la Regione ha avuto in più 500 milioni nel 2014 e altri 500 nel 2015´". Decisioni Governo Vanificano Impegno Regione - "Oggi ce li togliete - ha aggiunto il presidente Maroni - e allora perché uno dovrebbe impegnarsi a ridurre i costi, se queste sono le conseguenze? In questo modo il Governo ha deciso di non stimolare e non premiare la virtuosità". "Su questo - ha riferito ancora Maroni - Renzi ha cambiato discorso, perché sapeva di essere in torto".  
   
   
LEGGE STABILITÀ, MARONI: IN LOMBARDIA PREVISTI TAGLI DA 930 MLN  
 
Milano, 20 ottobre 2014 - "Nel corso della seduta di Giunta abbiamo analizzato l´esito della Legge di Stabilità, abbiamo fatto i conti insieme all´assessore all´Economia Massimo Garavaglia e sono conti drammatici. Il presidente del Consiglio ha fatto una manovra di 4 miliardi di tagli, addebitando alle Regioni sprechi che in Lombardia non esistono, applicando il criterio dei tagli lineari che penalizza la Lombardia più di altre Regioni e con questa manovra rischiamo di non fare più molte cose che facciamo". Lo ha spiegato il 17 ottobre il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa tenutasi a Palazzo Lombardia per illustrare i provvedimenti adottati dalla Giunta regionale. "La Regione Lombardia è una Regione virtuosa e se la Manovra - ha proseguito Maroni - venisse approvata così, taglierebbe alla Lombardia 930 milioni di euro; di questi, 730 milioni sono nella sanità e sono quelli contenuti nel Patto della Salute, concordato a luglio tra Governo e Regioni, e che ora il Governo unilateralmente cancella. Questo taglio indiscriminato a una Regione virtuosa come la Lombardia avrebbe catastrofiche conseguenze quali la chiusura di almeno 10 ospedali, l´aumento dei ticket, l´aumento delle addizionali Irpef e Irap, lo stop a nuove opere e lo stop al finanziamento del Trasporto pubblico locale, inclusi i treni". Così Impossibile Governare In Modo Virtuoso - "In queste condizioni, se la Legge di Stabilità dovesse essere approvata così, la Lombardia, che ha già ridotto i costi ed è una Regione virtuosa, si vedrebbe ridurre i trasferimenti di quasi 1 miliardo e si vedrebbe costretta a una serie di iniziative, che è giusto che i cittadini conoscano, quali chiudere una decina di ospedali, aumentare i ticket, aumentare le addizionali Irpef e Irap, cancellare tutte le nuove opere in programma e ridurre il contributo al trasporto pubblico locale. Io non voglio arrivare a questo e non sono disponibile a fare l´esecutore testamentario dell´eutanasia delle Regioni". "Nelle prossime settimane - ha aggiunto Maroni - valuteremo se ci sono le condizioni per ottenere questa modifica, altrimenti ognuno farà le sue scelte, ma ripeto che non posso e non voglio fare il killer della Regione virtuosa che governo. Perché in queste condizioni diventa impossibile continuare a governare in modo virtuoso una Regione virtuosa". Regioni No Centri Di Spreco,tagliati Del 38% Loro Costi - "Io mi associo alle forti critiche alla manovra arrivate dal presidente Chiamparino e da molti governatori del partito del premier Matteo Renzi. Non siamo contro la riduzione della spesa pubblica e infatti - ha sottolineato Maroni - in Lombardia l´abbiamo ridotta. Siamo contro una manovra che penalizza le Regioni virtuose e questa iniziativa del Governo fa parte di un disegno complessivo ben preciso, che vuol far considerare tutte le Regioni, indistintamente, come dei centri di spesa inutile, come dei centri di spreco e quindi il passo successivo è ricentralizzare tutto, facendo delle Regioni quello che è stato fatto delle Province, ovvero azzerarle. Renzi parla di demagogia e dice che le Regioni sono tutte centri di spreco e dunque o riducete la spesa o vi chiudiamo. Ma non è così, perché le Regioni hanno ridotto la loro spesa di funzionamento dal 2009 al 2013 del 38 per cento mentre lo Stato l´ha ridotta solo del 13 per cento". Soluzione È Applicare Costi Standard A Tutte Le Regioni - "Se si vogliono tagliare gli sprechi la strada da seguire è un´altra - ha ribadito Maroni -, la soluzione è applicare i costi standard a tutte le Regioni, individuando in ogni singola attività quali sono le migliori pratiche adottate in qualsiasi Regione: sono pronto a dimostrare quanto efficiente sia la Regione Lombardia nella gestione della sanità o in altri settori. Se apriamo il confronto con il Governo su questo tema, facendo in modo che la riduzione di spesa, anche di 4 miliardi, non sia indiscriminata, tagliando a tutti sulla base del numero degli abitanti in modo assolutamente iniquo, e applichiamo i costi standard, individuando 10/15 centri di spesi e vediamo lì quali sono le Regioni che performano meglio, noi siamo prontissimi, per questo abbiamo chiesto un incontro urgente con il Governo, proprio per sfidare il Governo". "Io - ha concluso il presidente lombardo - ho il dovere di far presente che la verità è un´altra e che la soluzione è un´altra. Certo è più facile fare i tagli lineari indiscriminati che far applicare i costi standard a tutte le Regioni ma è l´unica cosa giusta da fare". In Nostra Legge Bilancio Inseriremo Tagli Previsti - "Entro 10 giorni provvederemo all´approvazione in Giunta della Legge di Bilancio 2015. Penso di fare una legge anticipando i contenuti e quindi i tagli della Legge di Stabilità, che, ovviamente, non sarà stata ancora approvata in Parlamento, ma è stata approvata in Consiglio dei Ministri e così andrà in Parlamento, salvo poi, se venisse modificata come mi auguro, avere la possibilità di portare dei benefici nel corso della discussione in Consiglio regionale. Per cui in questa Legge di Bilancio che faremo si vedranno i tagli previsti dalla Legge di Stabilità". Subito Evidenti Conseguenze Tagli - "Noi - ha chiarito Maroni - approveremo la nostra Legge di Bilancio nella riunione di Giunta del 27 ottobre - e vedremo se, da qui al 27 ottobre, sarà cambiato qualcosa, altrimenti quella sarà la legge che terrà conto del taglio di 730 milioni alla sanità lombarda e del taglio di altri 200 milioni negli altri settori, con tutte le conseguenze che ho già elencato".  
   
   
MARONI: LOMBARDIA IDEALE PER ATTRARRE INVESTIMENTI CINA  
 
Milano. 20 ottobre 2014 - "La Cina è un partner privilegiato per la Lombardia e la Regione è interessata a questo dialogo, che vogliamo continuare e intensificare. Sfruttiamo l´occasione di Expo, un evento importante che porrà Milano al centro della globalizzazione con la presenza di oltre 140 Paesi e più del 90 per cento della popolazione mondiale, l´occasione per dimostrare quanto Lombardia e Italia possono attrarre investitori e per migliorare i nostri rapporti sul piano istituzionale. In questo quadro confermo il mio impegno a rendere i nostri due Paesi più vicini e a far sì che le imprese cinesi trovino in Lombardia il luogo ideale in cui fare investimenti". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo il 16 ottobre, al quinto ´Italy-china innovation forum´ al Politecnico di Milano, al Campus Bovisa, in cui si è discusso dell´agenda di lavoro per le possibilità di scambio in materia di innovazione. Ai lavori, introdotti da un saluto del presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e dal primo ministro cinese Li Keqiang, e da un breve messaggio di Giovanni Azzone, rettore del Politecnico, erano presenti gli assessori regionali Valentina Aprea (Istruzione, Formazione e Lavoro) e Mauro Parolini (Commercio, Turismo e Terziario). Presenza Imprese Cinesi - "In Lombardia - ha spiegato Maroni - la Cina è presente con 68 investitori, 100 aziende, con un fatturato di oltre 4 miliardi di euro e circa 6.000 dipendenti: una realtà importante che fa della presenza cinese una delle più importanti nella nostra regione. Vogliamo che cresca". "Nel 2013 - ha ricordato il presidente Maroni - è stato di oltre 3 miliardi il valore dell´export della Lombardia verso la Cina, a fronte di un import di 9 miliardi". Regione Pronta Per Attrarre Investimenti -"Perché la Lombardia è ideale per gli investimenti cinesi?" si è chiesto il presidente della giunta regionale per poter poi indicare alla platea di imprenditori e di investitori potesse disporre di tutti gli elementi utili a farne comprendere l´attrattività. "La Lombardia - ha detto il presidente Maroni - è la prima regione agricola d´Italia, ci sono tutte le eccellenze tranne una cosa, il mare, ma provvederemo. La vocazione della Lombardia è l´innovazione e su questo investire". Cosa Offre Il Nostro Sistema - "In Lombardia - ha elencato il presidente - ci sono 13 università, 500 centri di ricerca pubblici e privati, 18 Irccs (istituti ricerca biomedica) al top in Europa, 6 parchi tecnologici, in cui la ricerca viene fatta di concerto tra pubblico e privato per avere un a ricaduta concreta. La vocazione all´innovazione e ricerca fa della Lombardia il luogo ideale per attrarre investimenti". Investimenti In Innovazione E Ricerca - "Il Governo regionale - ha spiegato il presidente - sta facendo molto in questa direzione. In un anno e mezzo di legislatura sono stati impegnati oltre 270 milioni per investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione, nonostante i tagli del Governo; 100 milioni in più rispetto ai 272 per l´innovazione sono andati direttamente alle imprese, con un rapporto di grande collaborazione tra Istituzioni, che è la chiave giusta per spendere bene le risorse pubbliche. Regione Lombardia non vuole sostituirsi a imprese e università, ma favorire collegamento tra Istituzioni pubbliche e private per fare crescere innovazione e ricerca". Ruolo Determinante Scuola - "Regione Lombardia - ha poi aggiunto Maroni - è in campo per agevolare l´innovazione nelle imprese, facciamo interventi a favore dei sistemi di ricerca per migliorare la nostra competitività e attrattività, siamo pronti a potenziare laboratori di ricerca e a incentivare i ricercatori. In questo senso diventa determinante l´innovazione nelle scuole, in quanto siamo convinti che la scuola è elemento fondamentale per competitività". Obiettivo 3 Per Cento - "Abbiamo preso iniziative sperimentali come ´Open Innovation´ - ha detto il presidente Maroni - per migliorare la competitività internazionale la governance e utilizzare la smart specialization. La Lombardia investe l´1,6 per cento del Pil, il livello più alto degli investimenti in Italia, ma il più basso rispetto alla media europea. Vogliamo arrivare entro fine legislatura a investire il 3 per cento del Pil, oltre 9 miliardi euro". "La scorsa settimana - ha ricordato Maroni - la Giunta ha approvato un programma di interventi per il settennio 2014-2020 con fondi Ue Horizon 2020 e abbiamo messo a disposizione 1 miliardo di investimenti per i prossimi 7 anni. Con il programma ´Innova in Lombardia´ per 2014 sono già stati stanziati 30 milioni di euro".  
   
   
LEGGE STABILITA’: ZAIA, “IL MASSACRO DEI VIRTUOSI CONTINUA E SI CONTINUA A INGRASSARE GLI SPRECONI. RENZI PREMIA CAINO E UCCIDE ABELE”  
 
Venezia, 20 ottobre 2014 - “Per le Regioni, quelle virtuose per prime, questa manovra passerà alla storia come la legge del massacro. Tagli insostenibili, che stiamo subendo sin dal 2011, ma che stavolta avranno pesantissime conseguenze, perché alla gente con una mano si dà ma con l’altra si toglie e le Regioni sono stremate”. Lo dice il Presidente della Regione del veneto Luca Zaia, commentando la legge di stabilità. “A Pinocchio stavolta il naso si è allungato a dismisura – aggiunge Zaia – perché i tagli sono solo lineari, senza rispetto per le Regioni virtuose e i loro eroici cittadini. Lo scopriremo quando avranno la bontà di farci sapere quali sono le coperture della manovra, a cominciare da come tagliano l’Irap, cosa che chiedo da ben prima di Renzi, senza tagliare la sanità, scelta aberrante che finirà per ricadere proprio su imprese e cittadini che si vorrebbero agevolare”. “Cottarelli – incalza il Governatore – è stato letteralmente delegittimato e nulla si ritrova di una spending review seria, che dovrebbe imporre di tagliare dove si spreca, non dove si produce e si amministra con oculatezza. Nulla di tutto questo: chi paga una siringa 10 volte tanto che in Veneto continuerà a farlo, chi paga un pasto in ospedale come al ristorante di lusso invece che con i nostri 8 euro continuerà così, chi ha 22 mila continuerà ad averli. E’ una situazione demenziale, anche perché per far bella figura il governo ha pensato bene di usare i soldi degli altri, cioè delle Regioni”. “Siamo pronti alla ribellione- conclude Zaia – in tutte le forme possibili purchè legittime, ma sappiano i gabellieri di Roma che il Veneto non taglierà un euro del suo bilancio almeno, e men che meno toccherà la sua sanità di eccellenza finchè non vedremo che altrove ne saranno stati tagliati 10 o 20. E allora non ci sarà bisogno d’altro”.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ VERTICALE, DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE AL BILANCIO DELLE MARCHE: “CRITERI OGGETTIVI”.  
 
Ancona, 20 ottobre 2014 - “Con riferimento alla recente deliberazione della Giunta regionale sul Patto di stabilità verticale con la quale la Regione Marche ha ceduto propria capacità di spesa agli Enti locali, Province e Comuni, per 12 milioni di euro, tengo a precisare che il riparto è avvenuto sulla base della procedura di legge, delle comunicazioni di Anci e Upi e sulla scorta delle determinazioni fatte proprie e avanzate dal Cal (Comitato delle Autonomie Locali). I criteri individuati hanno definito oggettivamente il riparto, senza che vi fosse alcun margine di discrezionalità esercitabile al di là della legge e di quanto è stato proposto dalle rappresentanze delle Autonomie locali. I criteri hanno riguardato, per il 90% dello spazio finanziario riservato alle Province e per il 70% di quello riservato ai Comuni, i residui passivi in conto capitale sulla base dei Bilanci consuntivi 2013; nel caso dei Comuni, poi, un ulteriore 20% dello spazio finanziario è stato ripartito proporzionalmente al taglio subito dal Fondo di solidarietà comunale, che ha interessato 111 Comuni marchigiani; infine, il rimanente 10% - sia nel caso delle Province che in quello dei Comuni - è stato determinato sulla base del reciproco dell’indebitamento pro-capite di ciascun ente. Ricordo, inoltre, che la Regione Marche nell’arco degli anni 2011, 2012, 2013, 2014 ha varato Patti di Stabilità regionali incentivati e verticali per un ammontare di 290 milioni, proporzionalmente ben al di sopra di quanto fatto da tutte le altre Regioni italiane”.  
   
   
SARDEGNA, LEGGE DI STABILITÀ: PIGLIARU, CON TANTI TAGLI IMPOSSIBILE FINANZIARE MANOVRE PER LO SVILUPPO. L´AUMENTO DELLE TASSE? FAREMO DI TUTTO PER EVITARLO  
 
Cagliari, 20 Ottobre 2014 - "I tagli decisi dal governo centrale per finanziare condivisibili manovre espansive rischiano di avere conseguenze così gravi da annullare l´effetto positivo che si vuole raggiungere". Queste le parole del presidente della Regione Francesco Pigliaru sui tagli voluti dalla legge di stabilità. "In questo modo rischiamo noi l´effetto paradossale di dover rinunciare al taglio dell´Irap, che in Sardegna è una realtà già da anni e non vogliamo che questo accada", prosegue il Presidente della Regione. "Così come non dobbiamo essere messi nelle condizioni di non poter prolungare la fiscalità di vantaggio in un´area come il Sulcis, che sappiamo bene quanto ne abbia bisogno. Questa giunta lavora incessantemente da 7 mesi a tutti i tagli possibili. Lavora per aumentare l’efficacia della macchina regionale, azzerare gli sprechi, centralizzare gli acquisti: una severa spending review del nostro bilancio", conclude Francesco Pigliaru. "Ma ulteriori diminuzioni delle nostre entrate rischiano di rendere impossibile finanziare manovre per lo sviluppo, incluso il taglio delle tasse nelle aree più svantaggiate e questo non è ammissibile. Dal governo ci aspettiamo ora un confronto leale". Sull´ipotesi, infine, di aumento delle tasse regionali per compensare i tagli, il Presidente assicura: "faremo di tutto per evitarlo, cercheremo ogni strada alternativa". Secondo l´assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci "il governo ha approvato una manovra per rilanciare l´economia e tagliare le tasse, e questo, in teoria, va bene. Ma se i tagli per le Regioni saranno così corposi, è chiaro che anche la Sardegna avrà notevoli problemi con il suo bilancio", aggiunge Paci. "Il governo ci deve garantire intanto la certezza delle entrate, perché solo così possiamo programmare la spesa e non far ricadere i tagli sullo stato sociale, sulle famiglie e sulle imprese. Stiamo lavorando alla Finanziaria e dobbiamo tener conto della situazione che non è semplice".  
   
   
LEGGE STABILITÀ; PRESIDENTE MARINI: "IN UMBRIA NON METTERÒ TASSE PER CONTO DI ALTRI..."  
 
Roma, 20 ottobre 2014 - La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che sta partecipando a Roma ai lavori della conferenza delle regioni italiane dove è in corso una discussione sulla legge di stabilità varata dal Governo, annuncia in un post sul suo profilo faceboock che "non metterò alcuna tassa per conto di altri...". "Premessa: nel mio orientamento politico - scrive Marini - ho sempre pensato che l´Italia abbia una tassazione eccessiva, spesso iniqua perché carica di evasione fiscale, e quindi da amministratore pubblico, prima sindaco ed ora in regione, ho sempre evitato di usare la leva fiscale perseguendo la strada della riqualificazione della spesa, della sua riduzione ed efficienza. Quindi annuncio che da Presidente di Regione io non metterò nessuna tassa per conto di altri...Ma non si può pensare da un lato di tagliare l´Irap e pensare che non si taglino i servizi essenziali a cominciare dalla sanità....Si può scegliere che in questo momento e´ più importante sostenere le imprese e tornare a dare lavoro, io sottoscrivo....Ma si deve anche sapere che riduciamo tantissimo welfare, sanità, diritto allo studio, trasporti, politiche sociali..... E´ - conclude - una scelta di politica economica....".  
   
   
GIUNTA CAMPANIA, I PROVVEDIMENTI  
 
Napoli, 20 ottobre 2014 - Si è riunita il 16 ottobre a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, è stato approvato lo schema di protocollo di intesa con i Ministeri Affari Regionali, Interno e Istruzione, il comune di Casal di Principe, il Formez e Invitalia per assistere e supportare l’ente locale nella soluzione di problematiche relative alla struttura organizzativa, alla situazione di dissesto finanziario, alle infrastrutture civili, al degrado ambientale e alla scuola. La Giunta ha programmato le risorse premiali attribuite dal Cipe alla Campania, destinando i 230 milioni assegnati dal Comitato Interministeriale ai settori dell’istruzione, infanzia, anziani, rifiuti ed acque. Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza la Giunta ha dato il via libera al disciplinare che definisce le modalità di gestione dei contributi straordinari concessi dalla Regione agli enti locali per gli investimenti. Su proposta dell’assessore al Bilancio Gaetano Giancane è stato deciso di stipulare una convenzione per il triennio 2015 - 2017 con l’Automobil Club d’Italia per lo svolgimento delle attività relative all’applicazione della tassa automobilistica. Su proposta dell’assessore al Lavoro Severino Nappi sono state prorogate al 31 dicembre le attività per 932 Lsu. Su proposta dell’assessore all’Agricoltura Daniela Nugnes, la Giunta ha adottato l’ipotesi di Programma di Sviluppo Rurale della Campania (Feasr) 2014 - 2020. Su proposta congiunta dell’assessore Giancane e dell’assessore all’Ambiente Giovanni Romano è stato approvato lo schema di accordo con il Comune di Avellino per gli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dell’area dell’ex stabilimento Isochimica. Sempre su proposta di Romano, la Giunta ha detto sì allo schema di Accordo di Programma per la realizzazione degli interventi di verifica, messa in sicurezza d’emergenza, caratterizzazione e bonifica nelle aree ricadenti nell’ex sito di interesse nazionale "Aree del Litorale Vesuviano". Infine, su proposta dell’assessore al Turismo Pasquale Sommese è stata deliberata la partecipazione della Regione all’organizzazione del Xiii Forum europeo del turismo, che si terrà a Napoli il 30 e il 31 ottobre, nell’ambito del calendario di attività del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea.  
   
   
“BASTA ASPETTARE”: ALLUVIONE, LA PROVINCIA DI TORINO SCEGLIE DI SFORARE IL PATTO DI STABILITÀ E FA PARTIRE GLI APPALTI PER I LAVORI CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO  
 
Torino, 20 ottobre 2014 - “Non possiamo rischiare un caso Genova sul nostro territorio: abbiamo da troppo tempo finanziamenti nazionali per interventi contro il dissesto idrogeologico delle valli e della montagne fermi nelle casse della Provincia di Torino per colpa del patto di stabilità, che ci impedisce di spenderli. Oggi ci assumiamo la responsabilità di far partire gli appalti per le opere indifferibili”. Il vicepresidente della Provincia di Torino Alberto Avetta ha condiviso con il sindaco metropolitano Piero Fassino e poi questa mattina con i colleghi di Giunta la scelta, maturata nelle ultime ore, di agire anche sforando il patto di stabilità per appaltare lavori di messa in sicurezza in particolare in Val Pellice e val Germanasca. “Abbiamo purtroppo contato morti per alluvioni e frane ancora nel maggio 2008 a Villar Pellice - ricorda Avetta - ed anche allora la Provincia di Torino come già dopo le alluvioni del 1994 e del 2000 si era attivata con grande impegno non solo per la stima dei danni, ma soprattutto per ottenere fondi nazionali e regionali contro il dissesto idrogeologico. Negli anni abbiamo fatto molto, ma ultimamente il rispetto del patto di stabilità ci ha legato le mani: oggi diciamo basta a vincoli burocratici che mettono a rischio la tenuta del territorio”. Una delibera di indirizzo approvata questa mattina dà mandato agli uffici tecnici di completare le procedure (di fatto istruite da tempo) per gli appalti di un lungo elenco di interventi che somma a circa 13 milioni di euro. “Il vero problema - commenta Avetta - sono sempre stati i pagamenti per queste opere, ma le ditte possono contare sulla nostra scelta di non aspettare più: il vincolo del patto di stabilità di fronte ad opere sulla sicurezza pubblica non può che passare in secondo piano. Come amministratore pubblico scelgo di assumermi questa responsabilità”.  
   
   
PROVINCE: ELEZIONI PORDENONE, "VIA LIBERA" AD APPELLO IN CONSIGLIO DI STATO  
 
 Trieste, 20 ottobre 2014 - La Giunta regionale, riunitasi il 16 ottobre a Trieste in seduta straordinaria, ha dato il "via libera" al ricorso in appello da presentare immediatamente al Consiglio di Stato per ottenere, con provvedimento di estrema urgenza, la modifica dell´ordinanza emanata dal Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Friuli Venezia Giulia con il quale sono state sospese le elezioni per la Provincia di Pordenone. Il Tar, sulla base di un ricorso presentato dal presidente della Provincia di Pordenone in prorogatio, ha infatti sospeso il decreto emanato dall´assessore regionale alle Autonomie locali con il quale erano state indette le elezioni, in base alla legge regionale 2 del 2014, che ha fissato i nuovi criteri di elezione indiretta degli organismi provinciali. Obiettivo dell´azione della Giunta è confermare la data della consultazione per il 26 ottobre prossimo. "I tempi sono evidentemente strettissimi ma - ha osservato l´assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin - la procedura avviata con il deposito dell´istanza prevede che il presidente della sezione competente del Consiglio di Stato assuma, con provvedimento monocratico soggetto a successiva ratifica da parte del collegio giudicante, la decisione di sospendere l´ordinanza cautelare del Tar. Qualora accolta l´istanza, verrebbe consentito il regolare svolgimento delle elezioni provinciali di Pordenone nella data prevista". "Prescindendo dal merito - conclude Panontin - confidiamo che la decisione sia assunta comunque in tempi brevissimi".  
   
   
ASSEMBLEA CONGRESSUALE REGIONALE ANCI E LEGAUTONOMIE: DANIELE MANCA ELETTO ALL’UNANIMITÀ PRESIDENTE  
 
 Bologna, 20 ottobre 2014 - Giovedì 16 ottobre 2014, si è tenuta l’Assemblea congressuale regionale di Anci e Legautonomie Emilia-romagna, assemblea che segna l’inizio del percorso di fusione delle due associazioni di rappresentanza dei Comuni e delle Autonomie locali. L’assemblea, molto partecipata da sindaci e amministratori provenienti da tutta la Regione, ha eletto all’unanimità Daniele Manca, sindaco di Imola, quale presidente sia di Anci sia di Legautonomie Emilia-romagna. Per Manca si è trattato di una riconferma, dal momento che era presidente uscente di Anci Emilia-romagna. Un voto unanime ha salutato anche la proposta di fusione delle due associazioni, che “segna un passaggio fondamentale – afferma Daniele Manca – verso un nuovo protagonismo delle Autonomie locali in una complessa e strategica fase di riforma istituzionale”. Nella sua relazione politica, il presidente Manca ha sottolineato alcune linee di intervento prioritarie per i Comuni nel prossimo mandato, soffermandosi in particolare sulla necessità di un piano straordinario di messa in sicurezza del territorio, gravemente provato da eventi calamitosi negli ultimi anni, sulla improrogabilità di ritornare a fare investimenti con un opportuno scioglimento del nodo “patto di stabilità”, sulla missione principale di un sindaco eletto a suffragio diretto – ovvero quella dei servizi alla persona – sui quali non si deve arretrare ma anzi rilanciare con spunti di innovazione. “Questi ed altri temi – conclude Manca – e penso al contributo dei Comuni alle riforme istituzionali, alla internazionalizzazione della nostra Regione, al sistema sanitario, saranno quelli sui quali – come presidente e nuovo consiglio regionale –ci impegneremo strenuamente in un’ottica di dialettica costante con il governo”.  
   
   
APPRENDISTATO, INCENTIVI ALLE IMPRESE PER L’ASSUNZIONE DI GIOVANI SARDI  
 
Cagliari, 20 Ottobre 2014 – Avviata, dall’Assessorato regionale del Lavoro, con avviso, la procedura a sportello per la concessione di incentivi a favore di soggetti operanti in tutti i settori di attività, che assumono giovani con il contratto di apprendistato per la qualifica professionale. Obiettivo quello di promuovere azioni mirate sia a soddisfare la domanda del tessuto produttivo isolano di personale specializzato e qualificato a diversi livelli, sia ad agevolare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, in riferimento soprattutto a coloro che sono interessati dal fenomeno della dispersione scolastica, agevolando il conseguimento di un titolo di studio e, allo stesso tempo, l’acquisizione di competenze tecnico-professionali necessarie all’apprendimento di una professione. Possono beneficiarne le imprese che assumono giovani con un contratto di apprendistato per la qualifica nel periodo intercorrente dall´1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2017 e che abbiano la sede operativa in Sardegna. Le imprese potranno avere la seguente forma giuridica: impresa (in forma individuale o societaria), consorzio di imprese, associazione, fondazione, cooperativa, consorzio di cooperative e soggetto esercente la libera professione in forma individuale, associata o societaria. I destinatari delle azioni incentivanti saranno i giovani minorenni che non hanno assolto al diritto-dovere all’istruzione e alla formazione e in condizioni di dispersione scolastica e giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, che abbiano conseguito il titolo di scuola media secondaria di primo grado e che siano privi di qualifica professionale, in possesso dei seguenti requisiti: - essere residenti o domiciliati in Sardegna al momento della presentazione della domanda di contributo da parte dell´impresa con cui hanno stipulato il contratto di apprendistato; - essere cittadini italiani o di paesi membri dell’Unione europea, ovvero di provenienza extracomunitaria, a condizione, in questo ultimo caso, di risultare in regola con la vigente normativa in materia di immigrazione; - non avere avuto rapporti di lavoro dipendente o assimilato con il soggetto beneficiario in data antecedente al 1° gennaio 2014. L’intervento, finanziato con risorse pari a 271.666,90 euro, potrà concorrere all’attuazione di operazioni nell’ambito del “Programma operativo nazionale per l’attuazione della iniziativa europea per l’occupazione dei giovani”. Le imprese interessate potranno inviare la documentazione a partire dalle ore 10 del 4 novembre 2014 fino alle ore 13 del 4 dicembre presso la In.sar. S.p.a. In via Mameli 228, 09123 Cagliari, o via posta elettronica certificata (Pec) all’indirizzo Indirizzo emailinsar@pec.Insar.it  Quesiti di carattere generale attinenti alle disposizioni dell’avviso potranno essere presentati esclusivamente mediante e-mail allo specifico indirizzo Indirizzo emailquesiti.Apprendistato@insar.it    
   
   
“GIOVANI&IMPRESE”: OCCUPAZIONE QUALIFICATA E INNOVAZIONE AL VIA IN BASILICATA L’INIZIATIVA RIVOLTA AI LAUREATI CON MENO DI 35 ANNI CHE CONSENTIRÀ DI ATTIVARE TIROCINI NELLE IMPRESE  
 
Potenza, 20 ottobre 2014 - Favorire l’occupazione qualificata di giovani lucani all’interno delle imprese regionali impegnate in percorsi di innovazione: questi gli obiettivi di “Giovani&imprese”, l’iniziativa voluta dalla Regione Basilicata per valorizzare da un lato le competenze dei laureati lucani attraverso esperienze sul campo; dall’altro rendere le aziende in Basilicata più competitive puntando sull’innovazione. Si è tenuta il 16 ottobre, in Regione, la conferenza stampa per informare dell’avvio di “Giovani&imprese”. Sono intervenuti l’assessore regionale alle Politiche di sviluppo Raffaele Liberali, il direttore generale del Dipartimento Politiche di sviluppo, Giandomenico Marchese, il direttore di Basilicata Innovazione, Andrea Trevisi e la dirigente regionale dell’Ufficio Lavoro, Maria Rosaria Cabia. L’iniziativa, promossa da Regione Basilicata e Area Science Park, con la partnership di Innovation Factory e Basilicata Innovazione, è finalizzata realizzare e velocizzare progetti e processi di innovazione, definiti con l’ausilio di Basilicata Innovazione, nelle imprese regionali, grazie alle competenze di laureati lucani. Attraverso la formula del training on the job (formazione sul campo), saranno infatti attivati dei tirocini della durata di 6 mesi e retribuiti con voucher di 1.400 euro mensili, durante cui si creerà un matching tra professionalità distintive dell’impresa e specializzazioni dei laureati, lavorando sulla realizzazione di innovazioni nelle aree Progettazione/produzione/qualità, Sistemi Informatici/gestionali, Energia e Ambiente, Materiali/design di prodotto. Chi può presentare la propria candidatura - c’è tempo fino al 29 ottobre - per essere parte attiva di “Giovani&imprese”? Da un lato i laureati con meno di 35 anni, con una specializzazione post laurea (Master di I o Ii livello o Dottorato di Ricerca) o professionale di almeno 2 anni, residenti in Basilicata e in cerca di lavoro (disoccupati o inoccupati). Il percorso di candidatura prevede la compilazione del format di domanda sul Portale Bandi della Regione Basilicata che comporterà, previa verifica dei requisiti richiesti, l’iscrizione alla “Long List Giovani&imprese” e successivamente lo stilamento di una graduatoria per l’attivazione del tirocinio. Dall’altro le imprese con sede operativa in Basilicata, che hanno avviato o vogliono avviare un progetto d’innovazione con Basilicata Innovazione e realizzarlo grazie al supporto dei tirocinanti: per loro basta compilare la manifestazione d’interesse disponibile sul sito di Basilicata Innovazione e inviarla via mail all’indirizzo amministrazione@pec.Basilicatainnovazione.it. Nel corso dell’incontro con i giornalisti è emerso che “a disposizione ci saranno 900 mila euro, il 68 per cento del totale riservato esclusivamente ad attività di tirocinio”, mentre “si prevede un numero di beneficiari pari a 67, che riceveranno un’indennità di 1400 euro al lordo delle ritenute, dal momento che ci si rivolge ad un target molto qualificato”. “Il miglioramento tecnologico – ha detto l’assessore Liberali - deve andare avanti nel tempo, e per questo servono profili che provengano dall’Università o che abbiano un dottorato, ma che allo stesso tempo abbiano un’esperienza sul campo. Spesso – ha spiegato - chi ha un master o un dottorato è molto qualificato dal punto di vista tecnico, ma poco dal punto di vista del lavoro. L’impresa quindi ha difficoltà ad assorbire. Ritengo che bandi di questo tipo siano estremamente importanti proprio perché possono garantire competenze complementari ai giovani per aumentare i loro sbocchi professionali. Un buon numero di persone - fa sapere Liberali - ha già presentato la candidatura e questo significa che c’è una domanda consistente. L’obiettivo quello di creare in regione settori industriali competitivi, che siano in grado di assorbire le persone che vengono formate dalle nostre università”. Il direttore generale Dipartimento Politiche di sviluppo, Giandomenico Marchese, ha evidenziato che “l’orientamento dell’avviso è stato quello di rivolgersi ad una fascia superiore rispetto a quella solita dei 29 anni di età, arrivando quindi fino agli under 35, proprio perché nell’ultimo periodo sta emergendo tale esigenza”. Maria Rosaria Sabia, dirigente dell’Ufficio Lavoro, si è augurata invece che “l’iniziativa possa avere il successo che merita, soprattutto per le prospettive dei giovani”. “Questa iniziativa – ha affermato Andrea Trevisi, direttore di Basilicata Innovazione - nasce dopo una serie di riflessioni fatte con l’amministrazione regionale sull’individuazione delle modalità e delle risorse per valorizzare le eccellenze lucane. L’obiettivo era quello di “trattenere” in regione i nostri laureati ma non con i classici percorsi formativi o stage senza focus. Volevamo responsabilizzarli dando loro l’opportunità di fare esperienza sul campo e in imprese della Basilicata che, per crescere, hanno scelto l’innovazione, e che necessitano delle competenze specialistiche di questi ragazzi per sviluppare nuovi processi produttivi. Con “Giovani&imprese - conclude Trevisi - siamo riusciti a individuare la formula per creare un collegamento tra laureati e aziende lucani, che confidiamo risulti vincente anche rispetto a possibili collaborazioni lavorative post tirocinio”.  
   
   
SEU: AVVIATA LA QUARTA EDIZIONE DEL CORSO IN PROGETTAZIONE EUROPEA  
 
Perugia, 20 ottobre 2014 – E´ iniziata il 16 ottobre a Villa Umbra la quarta edizione del Corso in Progettazione Europea sui finanziamenti della nuova programmazione 2014-2020 per sostenere progetti di sviluppo e di integrazione economica, sociale e culturale dei Paesi membri. La nostra regione, come indicato dalla Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, otterrà a breve l´approvazione del Por. Tra l´altro la Presidente Marini, quale primo vicepresidente del Comitato delle Regioni, presenterà il parere alla commissione bilancio del comitato delle Regioni incentrato sulla qualità della spesa pubblica. Il Seu, in collaborazione con la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica ha programmato questo corso con lo scopo di preparare gli Enti e gli operatori del settore che dovranno essere in grado di programmare, progettare, realizzare e rendicontare gli interventi con precisione e tempestività per utilizzare al meglio queste importati opportunità messe a disposizione dall´Unione Europea che risultano determinanti per la ripresa economica della nostra regione, risorse concesse sia direttamente dall´Unione Europea, sia quelle erogate direttamente dei piani regionali Il numero elevato di richieste d´iscrizione rispetto ai posti disponibili hanno confermato il grande interesse verso queste materie e, soprattutto la fiducia accordata all´iniziativa formativa ormai consolidata proposta dal Seu. "E proprio per non lasciare nessuno escluso" – ha dichiarato Alberto Naticchioni, Amministratore della Scuola Umbra – "entro tempi brevi sarà programmata una quinta edizione alla quale potranno partecipare tutti coloro che hanno richiesto di iscriversi." I partecipanti, per la loro provenienza professionale, coprono diversi attori e settori del sistema locale della nostra regione: enti locali, imprese, professionisti, associazioni, sanità e giovani in cerca di opportunità di specializzazione e migliore collocazione nel mercato del lavoro. "E´ evidente la soddisfazione – ha concluso Naticchioni – per gli ottimi risultati conseguiti nel 2013 e nel corso del 2014, grazie al coinvolgimento di esperti di alto profilo nel settore della progettazione europea, che hanno contribuito a fornire gli strumenti di base per promuovere la conoscenza delle nuove opportunità relative alla programmazione 2014-2020". Il Corso, che si svolgerà in tre sessioni, presenta un´impostazione teorica volta a contestualizzare le tipologie dei finanziamenti comunitari, con particolari approfondimenti alle tematiche culturali, ed esercitazioni pratiche rispetto a tematiche specifiche, rispondendo in tal modo alle esigenze dei singoli partecipanti, in modo da permettere di cimentarsi, in maniera pratica, con gli strumenti finanziari dell´Unione Europea. Il Seu, considerato l´interesse ricevuto, sta già lavorando su nuove proposte formative per approfondire specifici settori e opportunità di finanziamento quali cultura, Horizon 2020, ambiente o su aspetti riferiti alle tecniche di gestione e rendicontazione di un progetto europeo.  
   
   
LOMBARDIA: DOTE UNICA LAVORO STRUMENTO RIDUZIONE PRECARIATO  
 
Milano, 20 ottobre 2014 - "Dal precariato dei giovani discende in gran parte la crisi economica, e senza una forte ripresa i giovani non torneranno ad avere un lavoro ´sicuro´. E´ dovere delle istituzioni programmare un mercato del lavoro che riesca a coniugare competitività del sistema con la stabilità delle nuove generazioni, e che ritorni a dare quelle basi di solidità economica che stanno via via scomparendo". Lo ha detto l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea intervenendo, il 16 ottobre su delega del presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, in apertura del convegno ´A strategy to reduce precarious work´ (Una strategia per ridurre il lavoro precario) inserito tra gli appuntamenti dell´ottavo forum Europa-asia sul tema lavoro in corso a Milano. Investire Nella Conoscenza - "Le politiche del lavoro - ha spiegato l´assessore rivolgendosi alla platea di esponenti delle istituzioni ed esperti internazionali - devono essere rivolte al giovane e al disoccupato in quanto tale, investendo nella sua formazione professionale al fine di mantenere alto lo standard delle sue competenze. Bisogna quindi investire prima di tutto sulla conoscenza". Ricevere Formazione ´Sul Campo´ - "In Lombardia - ha ricordato l´assessore Aprea - la scelta è stata chiara: si è puntato forte, con ´Dote Unica Lavoro´ prima ed ora ´Garanzia Giovani´, su tipologie contrattuali che permettono di ricevere una formazione ´sul campo´ e che svolgano un ruolo di ponte tra scuola e lavoro. Apprendistato e tirocinio diventano quindi il modello da seguire per consentire al giovane di concludere il proprio percorso professionalizzante una volta terminato il ciclo di studi". Le Linee Guida Dell´azione Regionale - "I principi fondamentali attorno ai quali abbiamo voluto predisporre questo programma - ha continuato l´assessore Aprea entrando nel dettaglio delle azioni intraprese dalla Giunta regionale - sono stati l´orientamento al risultato, con l´introduzione di un sistema premiale orientato al merito, l´utilizzo di costi standard, la sussidiarietà per creare collaborazione - competizione tra servizi per l´impiego pubblici e privati. Non solo: il modello prevede servizi personalizzati ed una suddivisione in diverse fasce d´aiuto". Dote Unica Lavoro, Bilancio Positivo - Ad un anno dal suo avvio, Dote Unica Lavoro presenta risultati considerati più che soddisfacenti. Ad oggi sono stati presi in carico 17.964 giovani fino a 29 anni, disoccupati o inoccupati. Di questi, 13.119 (il 73%) sono stati inseriti nel mondo del lavoro: 2.460 attivazioni di tirocinio; 2.325 assunzioni in apprendistato; 586 assunzioni a tempo indeterminato; 7.748 assunzioni a tempo determinato. Fondamentale Incontro Tra Domanda E Offerta Lavoro - "Seppur si tratti di una vera e propria rivoluzione nell´approccio al lavoro - ha commentato l´assessore regionale titolare della delega al Lavoro - tutto questo non è ancora sufficiente a contrastare lo tsunami del precariato. Per farlo bisogna introdurre un efficiente sistema di politiche attive, trasformando le agenzie per il lavoro private, ed i centri per l´impiego pubblici, nel vero motore dell´occupazione. L´incontro tra domanda ed offerta di lavoro è fondamentale, sia per colui che il lavoro lo cerca, sia per chi lo può offrire, e per farlo serve una rete capillare e funzionante che riesca a far incontrare le due esigenze. La ´Youth Guarantee´ va proprio in questa direzione, ed anzi, l´obiettivo è quello di farla diventare uno strumento ordinario, anche dopo il 2015, anno di conclusione del programma".  
   
   
GIOCO D´AZZARDO: LA COMMISSIONE EUROPEA DEFERISCE LA SVEZIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER IL MANCATO RISPETTO DEL DIRITTO COMUNITARIO  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2014 - La Commissione europea ha adottato il 16 ottobre due decisioni distinte per riferirsi Svezia alla Corte di giustizia dell´Unione europea in relazione alla legislazione svedese per i servizi di gioco d´azzardo. Nel novembre 2013 la Commissione ha chiesto la Svezia ad adottare misure per garantire il rispetto delle sue norme nazionali con il diritto dell´Unione nei settori dei servizi di scommesse on-line e servizi di poker online ( Ip 13/1101 ). La Commissione non ritiene che le reazioni svedesi a queste richieste come soddisfacente. Di conseguenza, la Svezia ha sottoposto alla Corte di giustizia per imporre restrizioni alla organizzazione e la promozione di servizi di scommesse on-line in un modo che è incompatibile con il diritto comunitario. La Commissione ritiene che il modo in cui il sistema di diritto esclusivo svedese per le scommesse sportive è organizzata non è coerente con l´obiettivo di raggiungere gli obiettivi di politica pubblica di prevenzione problema del gioco d´azzardo e le attività criminali e manca il controllo statale necessario. Sono stati a lungo previste modifiche alla legge il gioco d´azzardo svedese al fine di renderlo compatibile con il diritto comunitario, ma mai attuata. Nel secondo caso, il deferimento alla Corte di giustizia si basa sulle restrizioni sulla fornitura e la promozione di giochi di poker online. La Commissione è del parere che il titolare del diritto esclusivo non è soggetta ad un adeguato controllo da parte delle autorità svedesi e che la politica restrittiva in materia di giochi di poker non è coerente in quanto le autorità svedesi tollerano l´offerta non autorizzata e la promozione di giochi di poker.  
   
   
GIOCO D´AZZARDO IN LOMBARDIA: GOVERNO LUCRA SU DISPERAZIONE  
 
Milano, 20 ottobre 2014 - "Ancora una volta il Governo considera il gioco d´azzardo non come una piaga sociale da debellare, ma un pozzo senza fondo, dal quale attingere denaro per coprire i buchi di bilancio. Non è ammissibile che uno Stato lucri sulle debolezze delle persone fragili, per far quadrare i propri conti". Lo dichiara l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi, team leader per le iniziative contro le ludopatie, commentando le misure annunciate ieri dal presidente del Consiglio Renzi e contenute nella Legge di Stabilità. Lombardia In Difesa Di Persone E Famiglie - "Aumentare le tasse sul gioco o addirittura estendere le concessioni - commenta Viviana Beccalossi - potrà forse servire a racimolare il miliardo di euro annunciato, ma è un provvedimento che va nella direzione opposta rispetto a quella presa in Lombardia con una legge coraggiosa, approvata ormai da un anno, con il consenso di tutte le forze politiche". "Nella nostra regione - prosegue l´assessore - poniamo in essere provvedimenti molto restrittivi, che, se non vengono rispettati, sono puniti con sanzioni molto pesanti. Non solo, c´è anche un grande impegno socio-sanitario, infatti nelle nostre Asl si è al lavoro per aiutare le persone affette da questa dipendenza. A Roma, invece, sembrano quasi augurarsi che i giocatori corrano in massa a versare il loro obolo alle casse statali, noi ci stiamo battendo perché sempre meno famiglie si riducano sul lastrico a causa di una pericolosa abitudine che, con la nostra legge, abbiamo voluto considerare come una vera e propria malattia". Impedire Proliferare Macchinette - "Il gioco d´azzardo patologico - conclude Viviana Beccalossi - si combatte impedendo il proliferare delle macchinette mangiasoldi a ogni angolo delle nostre città e, se proprio si vuole usare la leva fiscale, diminuendo le tasse ai negozianti che rinunciano alle entrate garantite dalle slot. Ieri, invece, il presidente Renzi ha confermato, come recita un noto slogan, di voler ´vincere facile´. Uno Stato che lo fa approfittando della debolezza della gente, a noi non piace".  
   
   
ABRUZZO, CARCERI: D´ALFONSO E MINISTRO ORLANDO FIRMANO PROTOCOLLO PER RECUPERO DETENUTI INTESA CON MINISTERO,ANCI E TRIBUNALE  
 
Roma, 20 ottobre 2014 - "E´ fondamentale che persone che hanno conosciuto l´errore, il delitto e la pena possano avere progetti di impiego e di utilità produttiva grazie ad una attività di collaborazione tra territorio e istituzioni". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D´alfonso, il 16 ottobre a Roma, nella sede del Ministero di Grazia e Giustizia dove è stato stipulato un protocollo operativo tra Regione Abruzzo, Provveditorato Regionale e Tribunale di Sorveglianza per sostenere misure alternative speciali e percorsi terapeutici rivolti ai detenuti con problemi di tossicodipendenza. Erano presenti il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il presidente della Regione Abruzzo Luciano D´alfonso, il presidente del Tribunale di sorveglianza dell´Aquila, Laura Longo e il presidente di Anci Abruzzo Luciano La Penna. Una attenzione particolare per quei soggetti che necessitano di speciali percorsi riabilitativi, rieducativi e di reinserimento sociale e lavorativo. La Regione e l´Anci, quindi, si impegnano a promuovere ed incentivare presso i Comuni della Regione la sottoscrizione di appositi accordi per il sostegno delle attività a favore dei detenuti che potranno vedere la compartecipazione del Ministero della Giustizia, anche attraverso finanziamenti della Cassa delle Ammende. L´accordo prevede misure alternative alla detenzione attraverso azioni orientate al reinserimento della persona nel tessuto socio-economico. Il tutto avverrà anche grazie a reti di volontariato presenti sul territorio per la realizzazione, nei prossimi tre anni di esperienze progettuali di questo tipo diffuse nel territorio regionale. L´impegno è quello di sostenere progetti per l´accoglienza del detenuto nel territorio di residenza attraverso percorsi di inserimento abitativo e orientamento al lavoro, in particolare per le persone prive di risorse economiche e familiari. "Questi interventi ? ha spiegato il Presidente ? devono avere un effetto reale per diminuire il rischio di recidiva dei reati e per il recupero del soggetto che ha scontato una condanna penale detentiva. Per questo è fondamentale il pieno coinvolgimento delle comunità di riferimento, incrementando la collaborazione tra le Istituzioni Locali".  
   
   
MILANO; MAFIE, MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER ALTRI 9 BENI CONFISCATI DAL 6 AL 9 NOVEMBRE TORNA IL FESTIVAL DEI BENI CONFISCATI ALLA MAFIA  
 
Milano, 20 ottobre 2014 – C´è un appartamento di lusso di 180 metri quadrati al piano terra di un condominio signorile nella centralissima via Bianca Maria, oltre a due appartamenti, uno di otto e uno di sei vani e mezzo, in via Mosé Bianchi a San Siro. E ancora: una spaziosa abitazione di otto piani in via Bezzola a un passo dallo Stadio Meazza e tre piccoli alloggi in via Rinuccini (zona Stazione Centrale), via Cascina Barocco (Baggio) e via Capecelatro (San Siro). E insieme a questi un appartamento senza infissi interni, ma in ottime condizioni con vista sul Parco Lambro e i locali di una lavanderia in via Maderna angolo via Mecenate. In totale, nove unità immobiliari sequestrate e confiscate alle mafie e presto trasferite dallo Stato al Comune di Milano attraverso l’Agenzia dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Mafia. Le unità sono state segnalate dall’Agenzia all’Amministrazione che le ha visionate e ha espresso l’interesse ad acquisirle. La delibera con la manifestazione di interesse al trasferimento gratuito nel patrimonio del Comune è stata approvata oggi dalla Giunta. Le unità immobiliari, una volta predisposti gli atti da parte dell’Agenzia, entreranno ufficialmente nella disponibilità del Comune. Attualmente sono 161 le unità immobiliari confiscate alla mafia in carico all’Amministrazione. Di queste 138 sono state assegnate tramite bando, 14 sono in fase di assegnazione (bando chiuso a luglio) e per 9 c’è stata, con il provvedimento, formale manifestazione di interesse. “Il patrimonio di beni confiscati dallo Stato alle mafie e trasferiti al Comune per destinarli ad attività sociali – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – si arricchirà presto di altre nove unità, in particolare di otto abitazioni di diversa metratura che destineremo ad alloggi di accoglienza temporanea per le famiglie sfrattate per colpa della crisi e ad altre funzioni di sostegno a chi si trova in difficoltà. Abbiamo visto gli appartamenti che sono in ottime condizioni e li riteniamo adatti a questi impieghi. Oggi abbiamo manifestato il nostro interesse alla loro acquisizione che sarà attuata nei modi e nei tempi stabiliti dall’Agenzia per i Beni confiscati. Milano continua così il suo percorso di ricostruzione e affermazione della legalità, restituendo ai cittadini beni appartenuti alla criminalità organizzata. A inizio novembre ripeteremo il Festival dei Beni Confiscati per aprire i beni alla cittadinanza e far conoscerne le storie le attività in essi svolte”. Dal giovedì 6 a domenica 9 novembre di novembre si svolgerà la terza edizione del Festival dei Beni Confiscati alla Mafia, quest’anno dedicato al tema della legalità nella città che si prepara ad ospitare Expo 2015. La manifestazione è realizzata dal Comune di Milano con la direzione artistica della giornalista Barbara Sorrentini e sarà aperta da un concerto per arpa e soprano della Scuola Civica di Musica “Claudio Abbado” presso Coopzero5 in via Momigliano 3 (uno dei beni confiscati alle mafie). A questo evento di apertura parteciperà il Presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi. Tra le iniziative nel programma del Festival anche una intera giornata di incontri e attività a Casa Chiaravalle, in via Sant’arialdo la proprietà più grande confiscata alla criminalità organizzata (18 unità immobiliari e numerosi ettari di terreno) dove sabato 8 novembre dalle 15 si svolgerà la “Festa della legalità”.  
   
   
LA COMMISSIONE DEFERISCE L´ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL´UNIONE EUROPEA PER NORMATIVA INSUFFICIENTE SULL´INDENNIZZO DELLE VITTIME DI REATO  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2014 - La Commissione europea ha deciso il 16 ottobre di deferire l´Italia alla Corte di giustizia dell´Unione europea per attuazione inadeguata delle norme Ue in materia di indennizzo delle vittime di reato (direttiva 2004/80/Ce). Ai sensi della normativa Ue, tutti gli Stati membri sono tenuti a provvedere affinché il sistema di indennizzo nazionale garantisca un indennizzo equo e adeguato delle vittime di reati intenzionali violenti commessi nei rispettivi territori. La legislazione italiana contempla invece l´indennizzo delle vittime solo in relazione ad alcuni reati intenzionali violenti, quali il terrorismo e la criminalità organizzata, non a tutti. L´indennizzo dovrebbe essere possibile tanto nelle situazioni nazionali quanto in quelle transfrontaliere, a prescindere dal paese di residenza della vittima e indipendentemente dallo Stato membro in cui il reato è stato commesso. Contesto - In seguito a denunce di vittime che hanno subito un reato intenzionale violento in Italia senza ottenere un indennizzo in situazioni nazionali o transfrontaliere, nel novembre 2011 la Commissione ha sollevato la questione con le autorità italiane tramite una lettera di costituzione in mora in cui ribadiva l´obbligo di istituire un sistema generale che garantisse a tutte le vittime pari accesso all´indennizzo, ai sensi dell´articolo 12 della direttiva 2004/80/Ce. Nonostante il successivo parere motivato della Commissione del 18 ottobre 2013, l´Italia non ha ancora adottato le misure necessarie per modificare la legislazione nazionale e conformarla alle prescrizioni della normativa Ue. La Commissione deferisce l´Italia alla Corte di giustizia dell´Unione europea per normativa insufficiente sull´indennizzo delle vittime di reato Bruxelles, 20 ottobre 2014 - La Commissione europea ha deciso il 16 ottobre di deferire l´Italia alla Corte di giustizia dell´Unione europea per attuazione inadeguata delle norme Ue in materia di indennizzo delle vittime di reato (direttiva 2004/80/Ce). Ai sensi della normativa Ue, tutti gli Stati membri sono tenuti a provvedere affinché il sistema di indennizzo nazionale garantisca un indennizzo equo e adeguato delle vittime di reati intenzionali violenti commessi nei rispettivi territori. La legislazione italiana contempla invece l´indennizzo delle vittime solo in relazione ad alcuni reati intenzionali violenti, quali il terrorismo e la criminalità organizzata, non a tutti. L´indennizzo dovrebbe essere possibile tanto nelle situazioni nazionali quanto in quelle transfrontaliere, a prescindere dal paese di residenza della vittima e indipendentemente dallo Stato membro in cui il reato è stato commesso. Contesto - In seguito a denunce di vittime che hanno subito un reato intenzionale violento in Italia senza ottenere un indennizzo in situazioni nazionali o transfrontaliere, nel novembre 2011 la Commissione ha sollevato la questione con le autorità italiane tramite una lettera di costituzione in mora in cui ribadiva l´obbligo di istituire un sistema generale che garantisse a tutte le vittime pari accesso all´indennizzo, ai sensi dell´articolo 12 della direttiva 2004/80/Ce. Nonostante il successivo parere motivato della Commissione del 18 ottobre 2013, l´Italia non ha ancora adottato le misure necessarie per modificare la legislazione nazionale e conformarla alle prescrizioni della normativa Ue.  
   
   
ROMA, IMMIGRAZIONE: DALL’EUROPA 400.000 EURO PER INTEGRAZIONE  
 
Roma, 20 ottobre 2014 - Saranno circa 20.000, nella nostra città, gli stranieri coinvolti nel programma “Dispositivo Mediazione: Ponte fra cento e periferie. Messa sistema a livello cittadino della mediazione sociale, linguistica ed Interculturale”, finanziato dall’Unione Europea attraverso il Fei (Fondo Europeo per l’Integrazione dei Cittadini di Paesi Terzi) per favorire l’integrazione di cittadini stranieri. L’assessorato alla Sviluppo delle Periferie è capofila, con l’adesione degli assessorati alla Scuola e al Sostegno Sociale. ´Siamo i capofila di un progetto - ha dichiarato l´Assessore allo Sviluppo delle Periferie Paolo Masini - innovativo ed efficace perchè nel centro come nelle periferie, favorisce l’integrazione dei cittadini stranieri attraverso l´utilizzo della mediazione interculturale e sociale nei servizi pubblici locali e l´incremento dei rapporti di collaborazione tra pubblico e privato. In questi giorni in particolare, ma è cronaca di molti periodi, in periferia come al centro, registriamo episodi di forte incomprensione. Non possiamo affrontare certi temi solo con un’ottica emergenziale e di necessità circoscritte: c´è bisogno di progetti come questo che nel quotidiano favoriscano integrazione, comprensione e convivenza e che costituiscano un solido ponte tra territori e culture. Le periferie romane, accolgono il numero maggiore di cittadini provenienti da paesi terzi della città. Il progetto che parte oggi, sarà da modello per implementare servizi stabili nei nostri municipi in futuro e rilanciare una coesione e un´alleanza per l´inclusione che sia trasversale a tutta la città. ´ Il progetto prevede azioni di mediazione in ambito educativo, sanitario e sociale nei territori del Municipio I (zona Centro Storico e Prati) e nel Municipio Xv (zona Cassia-flaminia) ed è gestito Dipartimento Periferie di Roma Capitale con il supporto tecnico del Cies Onlus e con la collaborazione dell’Università Sapienza, del Creifos -Università Roma Tre e della Casa dei Diritti Sociali – Focus, oltre a coinvolgere direttamente i municipi I e Xv e le relative Asl. Il progetto coinvolgerà circa 20.000 cittadini stranieri, nei presidi socio sanitari e amministrativi dei due Municipi, circa 1000 tra alunni e genitori stranieri dell’Ic Daniele Manin e Ic Baccano, 300 operatori dei principali servizi socio-sanitari e amministrativi (dai 19 ai 65 anni), 50 studenti dei Dipartimenti Universitari (futuri operatori dei servizi) in classe di età 19-26 e oltre 50 mediatori interculturali delle stesse nazionalità dei migranti beneficiari. Il servizio erogato prevede un monte di circa 7.000 ore in presidi presso strutture socio-sanitarie, educative e amministrative del Municipio Roma I Centro e del Xv Municipio. “Questo progetto – conclude Masini – che ricordo essere il primo in Italia per punteggio per un valore di quasi 400.000 euro - non ha solo un forte significato per le attività che renderà possibili, ma costituisce un esempio pratico di quel “rammendo” e alleanza fra centro e periferie che è una caratteristica fondamentale del nostro impegno”. Il progetto , le cui fasi preparatorie sono iniziate a luglio, si concluderà a giungo 2015 con un convegno e una pubblicazione finale.  
   
   
UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA: COSTRUIRE INTERVENTI INTEGRATI CONTRO LA VIOLENZA DOMESTICA  
 
Milano, 20 ottobre 2014 - Combattere la violenza domestica con il metodo Multi-agency Risk Assessment Conference (Marac). Nato nei primi anni Novanta nel Regno Unito, il metodo Marac prevede l’istituzione di un tavolo di lavoro composto da esperti e da responsabili di agenzie e servizi pubblici e privati. Ma come funziona in concreto questo sistema? Quali sono le difficoltà e quali i successi? In che modo l´esperienza inglese può essere d´ispirazione anche per le politiche pubbliche italiane e per il lavoro quotidiano di prevenzione e contrasto svolto da servizi e centri antiviolenza? Lo spiegherà Jodie Das, trainer in corsi di formazione per Independent Domestic Violence Advisor, esperta in sistemi di Multi-agency Risk, nel corso del seminario Costruire interventi integrati contro la violenza domestica organizzato dall’Università di Milano-bicocca” Jodie Das illustrerà il funzionamento delle Marac, per verificare una possibile efficacia anche per il sistema italiano. Lunedì 20 ottobre2014, ore 14.30 Edificio U7, Aula Pagani, 3° piano , Via Bicocca degli Arcimboldi, 8 Milano, http://www.Edvitaly-project.unimib.it    
   
   
BOLZANO: PREVENZIONE VIOLENZA: TAVOLO TECNICO, PACCHETTO DI MISURE IN ELABORAZIONE  
 
Bolzano, 20 ottobre 2014 - Associazioni giovanili, Consorzio dei Comuni, Intendenza scolastica, Giustizia, Garante per l´infanzia hanno partecipato al tavolo tecnico promosso dall´assessore provinciale Philipp Achammer. A una rilevazione della situazione attuale e dei programmi già ben funzionanti seguirà un rafforzamento del lavoro di prevenzione della violenza con un pacchetto di misure. La violenza non è identificabile con i giovani né con gli stranieri, bensì un problema che va collocato nel complesso della società, per poterne individuare le cause: lo hanno ribadito tutti i partecipanti al tavolo tecnico sulla prevenzione della violenza promosso dall´assessore provinciale Philipp Achammer. È essenziale rilevare dati e fatti, per contribuire ad evitare i pregiudizi. "La violenza ha sempre una causa, si tratta di vedere innanzitutto in quale contesto tale violenza è collocata", ha sottolineato Achammer. Gli esperti hanno sottolineato la connessione frequente con il consumo di alcol, ma anche gli effetti negativi che possono comportare difficili situazioni sociali e familiari, la disoccupazione, l´abbandono scolastico in aumento, la mancanza di qualificazione. Tutti aspetti che possono alimentare il ricorso alla violenza. "È qui che si deve intervenire, con misure che contribuiscano a colmare queste lacune nella nostra società. Iniziando dai giovani sul piano della formazione scolastica e della politica dell´integrazione", ha aggiunto Achammer. Nella prevenzione molto è già stato fatto in diversi ambiti e tra le organizzazioni operanti in Alto Adige, che lavorano bene in rete: "Puntiamo a intensificare questa collaborazione tra i vari attori e le loro azioni", ha osservato l´assessore. Il prossimo obiettivo è quello di elaborare un pacchetto di misure concrete attraverso il tavolo tecnico, portando l´intervento su un piano politico.  
   
   
INFANZIA: ASSESSORE UMBRIA SU ACCREDITAMENTO NIDI, "GRANDE IMPEGNO DELLA REGIONE PER MANTENERE STANDARD QUALITATIVI E CONFERMARE RISORSE"  
 
 Perugia, 20 ottobre 2014 – "La Regione Umbria, in collaborazione con i Comuni, in questi anni ha avviato l´iter per l´accreditamento delle strutture educative da 0-3 anni, sia attraverso riflessioni sulla qualità dei servizi, sia attraverso passi più concreti relativi ai requisiti che i servizi accreditati dovranno possedere": è quanto riferisce l´assessore regionale all´istruzione Carla Casciari, in seguito alla sollecitazione che l´assessore alle Politiche per l´Infanzia del Comune di Perugia, Diego Wague´, ha rivolto alla Regione affinché dia corso al processo di accreditamento degli asili nido. "Riteniamo che il lavoro svolto sinora – ha detto l´assessore Casciari - sia stato molto utile come autoriflessione per i servizi stessi, al fine di ripensare le proprie modalità lavorative in una nuova ottica di qualità e rete, ma anche per l´amministrazione regionale stessa che ha così potuto comprendere meglio le esigenze e le problematiche degli enti locali e dei privati e delle famiglie, su un tema delicato come quello della qualità di servizi dedicati ai bambini in età prescolare". "L´accreditamento, vorrei sottolinearlo ancora – aggiunge l´assessore - è un processo che, in primis, mira ad un miglioramento graduale e costante della qualità dei servizi educativi e non al risparmio. In base a ciò, con gli stessi enti locali, era stato concordata una gradualità di applicazione per non appesantire un sistema che, oltre alla crisi economica attuale che mette a dura prova le istituzioni, i gestori e le famiglie, vede anche un percorso per le autorizzazioni, non ancora completamente assestato e che necessita di aggiustamenti e adattamenti. Un problema questo, che i Comuni conoscono bene e monitorano costantemente con il controllo delle autorizzazioni provvisorie rilasciate". L´assessore Casciari ha ricordato che i dati del Comune di Perugia al 31 dicembre 2013 segnalano peraltro che, a fronte di circa 1500 posti disponibili tra nidi pubblici, convenzionati e privati, i posti occupati sono stati circa 1200, "segnale purtroppo negativo e che speriamo migliori nel tempo, ma che indica come in questo periodo non sia opportuno appesantire con nuovi adempimenti i servizi, ma sostenere le strutture già esistenti (non solo i nidi d´infanzia) per evitare che i piccoli gestori privati e il mondo della cooperazione sociale si trovi in difficoltà ancora più serie. Inoltre, la Giunta regionale ha scelto anche quest´anno di sostenere le famiglie nel pagamento delle rette pubblicando un nuovo bando con scadenza il 20 ottobre, che prevede il rimborso di 500 euro delle rette pagate per la frequenza allo scorso anno scolastico". E non solo: "E´ stato fatto un notevole sforzo nel mantenere invariato il proprio impegno finanziario per i nidi pubblici, convenzionati e privati e sono state inserite nella programmazione comunitaria ‘2014-2020´ misure più estese di sostegno alle famiglie e la realizzazione di progetti innovativi". Concludendo l´assessore ha riferito: "riteniamo che la qualità vada ben sostenuta, non semplicemente con standard e regole, ma attraverso un percorso di accompagnamento che attraversa modalità educative, formazione del personale, innovazioni gestionali, percorsi virtuosi di qualità che facciano crescere insieme pubblico e privato. La Regione ha sempre puntato sulla creazione del sistema integrato e i coordinamenti pedagogici di rete, la collaborazione con l´Università per il Centro di documentazione infanzia e col Consorzio Villa Umbra per la formazione e aggiornamento del personale. In programma c´è anche l´attivazione di un portale sui servizi educativi, che potrà coadiuvare le famiglie nella scelta dell´offerta educativa anche in base alle esigenze dei propri figli e delle proprie condizioni lavorative. Sicuramente – ha concludo - continueremo ad impegnarci in modo che il sistema nel suo complesso cresca ancora, ma l´accreditamento in questo percorso, rappresenta uno dei tanti tasselli della sua evoluzione".  
   
   
LOMBARDIA. MANTOVANI MARCIA A TIRANO CON LE DONNE CORAGGIOSE  
 
Tirano/so, 20 ottobre 2014 - ´10.000 Passi di salute .... In Rosa contro il tumore al seno´ è il nome della manifestazione organizzata oggi dall´Asl di Sondrio con il Comune di Tirano e l´Associazione Amazzoni. Centinaia di persone, con inizio alle 15 del 18 ottobre, hanno preso parte alla ´Prima Camminata in Rosa´ cui ha voluto essere presente anche il vice presidente e l´assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani. Donne Coraggiose - "In questa giornata - ha detto l´assessore Mario Mantovani - vince il coraggio delle donne, soprattutto di quelle che hanno sconfitto la malattia e che per questo si impegnano ora a sensibilizzare anche con questa bellissima iniziativa cittadini ed istituzioni sull´ importanza della prevenzione". Screening 8 Su 10 - Un ambito in cui Regione Lombardia è da sempre particolarmente attiva: i programmi di screening regionali coinvolgono oltre il 95 per cento della popolazione femminile in età 50-69 anni (a fronte di un dato nazionale del 70 e 89 per cento del nord Italia), con un tasso di adesione del 68 per cento (a fronte di un dato nazionale del 60 e 67 del nord Italia), e di approfondimento del 9,3 per cento. In Lombardia il numero di donne, tra i 50 e i 69 anni, che hanno effettuato la mammografia raggiunge l´81 per cento: 8 donne su dieci accedono ad un test di screening e di queste 6 nell´ambito di programmi organizzati. Sanità Efficiente Ed Efficace - "Ma oggi confermiamo anche come l´alleanza tra istituzioni ed associazioni sia determinante, per ottenere una sanità d´ eccellenza sia nell´efficienza sia nell´efficacia - ha voluto sottolineare l´assessore alla Salute Mantovani -. Un binomio fondamentale per una sanità dal cuore grande, ricca di quella umanità ed attenzione alle esigenze di ogni cittadino". Dato Tra I Migliori In Europa - Un´efficienza, quella lombarda, testimoniata anche dalla presenza di molte Breast Unit o Centri di senologia all´interno di varie strutture sanitarie, in cui lavora un team di specialisti in grado di affrontare qualunque aspetto legato ad uno dei tumori femminili più diffusi e temuti. Un dato confortante è però offerto dalla sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, che è passata dal 78 per cento del 1990-1992 all´87 per cento, uno dei dati più elevati in Europa.  
   
   
TRENTO: I DISTRETTI FAMILY VANNO A SCUOLA DI “RETE & GOVERNANCE”  
 
 Trento, 20 ottobre 2014 - La prima edizione di un Corso che si connota per essere pioniere nel campo della “formazione”, dedicata ad hoc agli 11 coordinatori dei Distretti family dell’Agenzia provinciale per la famiglia e ai referenti dei Distretti in corso di prossima costituzione. Vista la consolidata esperienza nel campo, i progetti e le iniziative realizzate, gli ostacoli e le criticità superati, ma anche il nutrito desiderio di crescere ancora e di affinare il proprio operato e la gestione del complesso sistema di reti relazionali sul territorio, l’Agenzia ha ideato un corso in via sperimentale rivolto esclusivamente a loro. Il corso inizierà in novembre e si concluderà nel mese di marzo 2014. “Rete e governance: il ruolo strategico del Coordinatore del Distretto Famiglia per la crescita della Comunità locale”, questo il titolo dell’edizione “zero” del corso di formazione ideato e creato dall’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili e rivolto agli 11 coordinatori dei Distretti family e ai referenti dei Distretti di prossima costituzione. Il primo incontro si è tenuto venerdì 17 ottobre 2014, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, presso l’Aula Magna Sud - Palazzo Istruzione via Gilli 3 – Trento. L’ intervento formativo avrà inizio nel mese di novembre 2014 e termine nel mese di marzo 2015. L’obiettivo principe è di valorizzare l’esperienza sedimentata in questi anni presso i rispettivi Distretti, agevolare uno scambio arricchente del vissuto storico maturato in qualità di Coordinatori e, soprattutto, sostenere il loro operato ed aiutarli a sciogliere eventuali nodi critici che ostacolano la loro attività, al fine di dare fruttuosa continuità alla loro ineludibile azione sul territorio locale. E’ bene infatti sottolineare che è grazie alla loro presenza sul territorio trentino che l’Agenzia per la famiglia riesce a pieno titolo a raggiungere i suoi obiettivi strategici di promozione e diffusione delle politiche familiari e del brand “family”. E’ dunque un prezioso e valido aiuto quello offerto, a volte anche in misura volontaria, dai coordinatori dei Distretti ed era tempo che ricevessero la giusta attenzione ed un aiuto professionale per implementare sempre più la loro mission “family”. Il corso infatti sarà tenuto da un esperto del settore, il dott. Claudio Gramaglia Psicologo di Comunità e formatore che indirizzerà il percorso secondo alcune tappe/focus d’approfondimento: 1. Ruolo e funzioni del Distretto Famiglia e del coordinatore, 2. Importanza del lavoro di rete, 3. Strumenti e valutazione del lavoro di rete. In Trentino esistono oggi 11 Distretti Famiglia. La governance dei Distretti Famiglia è eterogenea e questa è una ricchezza per il nostro territorio: vi sono Distretti Famiglia con assetti istituzionali ben definiti, accanto ad altri Distretti con assetti poco strutturati. Il modello è in evoluzione e presenta punti di forza ma anche di debolezza. In questo contesto, strategica è la figura dei Coordinatori. Il corso si propone di esplorare le premesse e le metodologie del lavoro di rete, di acquisire e/o migliorare le competenze dei Coordinatori per rafforzare il loro ruolo e rendere più efficace il management dei Distretti Famiglia della Provincia autonoma di Trento. Contenuti a. Ruolo e funzioni del Distretto Famiglia e del Coordinatore; b. Lavoro di rete: competenze sulla costruzione della rete, del team building, della gestione dei gruppi; c. Strumenti per il lavoro di rete: competenze relazionali, processi collaborativi e strategie operative per lo sviluppo di partnership; d. Valutazione del lavoro di rete. Metodologia La metodologia impiegata fa riferimento all’apprendimento dall’esperienza, al problem solving e all’apprendimento cooperativo. Nella conduzione dell’attività formativa verrà impiegata una metodologia attiva, basata sul coinvolgimento dei partecipanti e sulla loro concreta esperienza quotidiana. I problemi che gli operatori incontrano nell’attività di lavoro divengono risorse fondamentali per l’apprendimento. Accanto ai contributi teorici sono previsti dunque momenti di esercitazione mediante simulati role- play e lavori di gruppo. Verranno inoltre raccolte le esperienze dirette dei partecipanti che potranno essere impiegate come casi di studio e di analisi.  
   
   
CANTÙ: 2 MILIONI PER CONIUGI SEPARATI  
 
Milano. 20 ottobre 2014 - All´interno del pacchetto ´welfare´ approvato dalla Giunta regionale lombarda, c´è anche uno stanziamento di 2 milioni di euro per sostenere i coniugi, separati o divorziati, con figli minori o maggiorenni portatori di disabilità grave che versano in condizioni di disagio economico. Gli Obiettivi - "Regione Lombardia - ha detto l´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato Maria Cristina Cantù - prosegue la propria azione a loro tutela e investe altri 2 milioni di euro in una logica di affinamento e specificità rispetto alle necessità di questa categoria di fragili". ´Come´ lo ha spiegato lo stesso assessore e cioè "creando le condizioni affinché, attraverso un patto di corresponsabilità, si inneschi un meccanismo non assistenzialistico, ma di riscatto rispetto alla situazione di povertà. Da luglio 2013 abbiamo già preso in carico oltre 1500 soggetti con risultati di notevole importanza, ora vogliamo proseguire in questa logica di sviluppo di queste misure che non solo si accompagnano al sostegno economico, ma vogliono innescare una serie di interventi di protezione attraverso la nostra rete di consultori che sempre più si sviluppano in una logica di centri per la famiglia". Il Finanziamento - Attraverso interventi di tipo sociale, psicologico ed economico vengono accompagnati i coniugi nella ricostruzione del loro ruolo genitoriale e viene erogato un contributo per situazioni di difficoltà che possano creare condizioni di povertà e di esclusione sociale. Le Aslautorizzano la spesa massima di 2.400 euro per ogni progetto personalizzato di aiuto al genitore pari a 400 euro per un massimo di 6 mesi. Il contributo è erogato al genitore più fragile, identificato a mezzo dell´Isee più basso. I Requisiti Di Accesso - Di seguito i requisiti per accedere al finanziamento: - essere in stato di separazione legale da non più di due anni; - essere divorziati da non più di un anno, purché non siano decorsi più di 5 anni dalla data della sentenza di separazione o dall´omologazione degli accordi di separazione consensuale; - avere figli minori o maggiorenni con disabilità grave, oppure adottati; - essere residenti in Lombardia da almeno 5 anni; - dimostrare una situazione di disagio economico mediante attestazione Isee uguale o inferiore a 12.000 euro.