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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Ottobre 2014
DIECI ANNI ALLA GUIDA DELLA COMMISSIONE EUROPEA: ALCUNE RIFLESSIONI SULL´EUROPA DI JOSÉ MANUEL DURãO BARROSO  
 
Londra, 21 Ottobre 2014 - Signore e signori, Dicono che una settimana è un tempo lungo in politica. Beh, posso dirvi che questo decennio è stato certamente molto tempo nella politica europea. Nel 2004, l´anno ho iniziato in questo lavoro, il mondo era molto diverso. Avevamo appena recuperato dal boom delle dot-com, ma gli smartphone erano ancora fantascienza. L´invasione dell´Iraq aveva appena finito, la questione del post-Kyoto era appena venuta all´ordine del giorno. I diplomatici erano ancora segnalando questi sviluppi di nuovo ai nostri allora 15 capitali dell´Unione europea mediante telegramma. Molto è cambiato da allora, non ultimo l´espansione di successo dell´Ue a 28 Stati membri, quasi raddoppiando la sua adesione. Ma vi è stata una costante dopo la mia prima volta qui: per gli ultimi dieci anni Robin ei suoi colleghi qui a Chatham House hanno gentilmente mi ha esteso un invito permanente a parlare qui. Lei ha avuto la pazienza degli angeli - e sono felice di essere finalmente in grado di essere con voi oggi. Gli ultimi anni hanno portato shock economici senza precedenti e gli spostamenti sismici in geopolitica globale. L´europa ha affrontato sfide nessuno avrebbe potuto prevedere nel 2004. E ´stato il mio privilegio di guidare la Commissione europea, lavorando in modo che l´Unione possa resistere alla tempesta, ed emerge più unita, più aperta, e, spero, più forte. L´europa ha dimostrato un grande coraggio. Essa ha dimostrato la sua capacità di riforma. Ma ci saranno ulteriori sfide future. Così oggi vorrei condividere con voi tre riflessioni su cosa potremmo imparare dagli ultimi dieci anni, cosa che potrebbe significare per il futuro della nostra Unione - e la parte del Regno Unito potrebbero svolgere in questo. La mia prima osservazione è che l´unità è essenziale se vogliamo affrontare le sfide di oggi. La crisi ha dissipato tutte le illusioni su come le economie europee sono interdipendenti, soprattutto - ma non solo - per i paesi che condividono la moneta comune. Quando la crisi finanziaria si è trasformata in una crisi del debito sovrano e quindi una crisi economica, il rischio era che i paesi dovrebbero tirare indietro, e cercare di proteggere la propria. Il rischio di frammentazione e disunione era un pericolo reale e presente. E che avrebbe avuto un impatto disastroso per tutti. Aveva la Commissione europea non è stato così fermo nel difendere le nostre regole comuni in materia di aiuti di Stato, saremmo entrati in una gara di sovvenzioni costosa. Un brutto modo di spendere i soldi dei contribuenti, ma anche una cattiva notizia se - come il Regno Unito - oltre la metà del vostro commercio è con altri europei, e l´accesso al libero mercato di oltre 500 milioni di persone - il più grande mercato intenal nel mondo valore - è una delle grandi attrazioni per il vostro investimenti stranieri. Aveva lasciato la Grecia l´euro, il danno economico e finanziario avrebbe versato su tutto il mercato unico. Politicamente, l´euro e l´Unione europea sarebbero stati scossi per le loro fondamenta. Ecco perché ho combattuto così duramente per una risposta unitaria: un equilibrio di responsabilità fiscale e profonda riforma strutturale nei paesi interessati, e la solidarietà e un blocco d´inversione credibile dai paesi più prosperi. Grexit non è accaduto. Paesi come l´Irlanda e il Portogallo hanno terminato con successo i loro programmi e sono sulla via della crescita sostenibile. E a gennaio la Lituania diventerà il 19 ° paese ad adottare l´euro. La mia seconda riflessione è che se stiamo insieme, apertura al mondo è un patrimonio unico. Perché abbiamo resistito alla pressione di pensare nazionale al culmine della crisi, l´Europa era in grado di parlare con autorità a livello globale. Il G20 è un´iniziativa europea. Attraverso di esso abbiamo ottenuto un impegno globale contro il protezionismo, ma anche coordinato quadri di riferimento per la crescita sostenibile e l´azione dura per irresponsabilità sui mercati finanziari e l´evasione fiscale. E nonostante le avverse condizioni economiche, la Commissione ha promosso l´apertura dei mercati e sfruttato il potenziale di crescita del commercio mondiale. Abbiamo concluso offerte di abbattere le barriere commerciali con la Corea del Sud, il primo di quella che chiamiamo una nuova generazione di accordi commerciali, e Singapore in Asia, Perù, Colombia, Ecuador e l´America centrale e occidentale, orientale e del Sud Africa raggruppamenti regionali. Abbiamo appena concluso un importante accordo con il Canada. Abbiamo anche avviato negoziati con i grandi partner come il Giappone e gli Stati Uniti. Insieme con l´accordo speriamo di raggiungere con la Cina sugli investimenti, questi potrebbero aggiungere 2,2% al Pil dell´Ue. Questo non è solo la nostra ricchezza economica, ma la nostra rilevanza politica sulla scena mondiale. Se l´Ue si impegna nel suo insieme, possiamo essere un shaper nei consessi internazionali quali l´Onu, l´Omc e il G7 o il G20. Esportare i nostri valori: la pace, la sicurezza, l´equità e la lotta contro la povertà. In piedi insieme per sostenere il diritto democratico del popolo ucraino di scegliere il proprio destino. Leader del dibattito internazionale sui cambiamenti climatici. Il terzo punto è che perché l´Europa è molto più grande e per le riforme che stiamo facendo, l´Europa oggi è più forte di quanto non fosse dieci anni fa. Non ho dubbi su questo. So che per alcuni è controintuitivo, ma sono sicuro che l´Europa dei 28 conta molto di più nel mondo che l´Europa dei 12 - e mi ricordo bene che, quando ero ministro degli Esteri. Il modo in cui gli americani, i cinesi oi russi ci guardano oggi è completamente diversa. Ora contiamo molto di più nelle decisioni globali di 20 o anche dieci anni fa. La realtà è che negli ultimi dieci anni il potere intrinseco dell´Unione europea di attrazione ha portato in 13 nuovi paesi, quasi raddoppiando la sua adesione, aumentando la sua influenza politica e il potenziale economico e garantendo che mezzo miliardo di persone possano vivere in libertà. Non è un segreto che alcuni credevano che più ampia e profonda non erano compatibili tra loro, e forse anche a forma loro politiche di conseguenza. Ma il consolidamento dell´allargamento ai paesi dell´Europa centrale e orientale ha avuto successo. Il trattato di Lisbona ci ha dato una solida base per la nostra Unione di lavorare efficacemente con 28 Stati membri e di rimanere uniti nella nostra diversità. Abbiamo gettato le basi per economie più solide e migliori prospettive occupazionali per il futuro. La Commissione ha utilizzato gli strumenti che abbiamo per costruire il consenso attorno a tre elementi fondamentali. In primo luogo, serie riforme strutturali per la crescita e l´occupazione che sono - a differenza della strategia di Lisbona - effettivamente attuate da tutti, grandi Stati membri come pure piccolo. Investimenti mirati per la crescita in cose come la ricerca e la formazione per i lavori della capacità di futuro, di interconnessione e di energia, focalizzando il bilancio dell´Ue in materia di investimenti che contano, e premendo coloro che hanno eccedenze ad incoraggiare la domanda. Trattare con i deficit, la pianificazione per il rischio macro-economica e promuovere la spesa responsabile, attraverso il forte governance economica governa la Commissione europea ha proposto e sta ora far rispettare. In breve, la stessa formula di consolidamento, riforme strutturali e investimenti sensato che ha ottenuto l´economia britannica torna in forma di questi ultimi anni. E abbiamo revisionato servizi finanziari regolamentazione e vigilanza. Quando ho proposto un´unione bancaria con un´unica autorità di vigilanza per le banche dell´area dell´euro in un´intervista al Financial Times nel giugno 2012 è stata accolta con scetticismo e, in alcuni ambienti, l´opposizione a titolo definitivo. Ma oggi è una realtà. E ricordo bene quando alcuni colleghi del Consiglio europeo, i capi di governo, mi hanno chiesto perché stavo parlando di un´unione bancaria se l´unione bancaria non è nei trattati. Ho risposto, educatamente ma con fermezza, che sì, un sindacato bancario non è nei trattati, ma senza di essa non saremo in grado di raggiungere gli obiettivi che sono impostati nei trattati, vale a dire la stabilità. Queste riforme hanno creato le condizioni senza le quali sarebbe stato molto più difficile per la Banca centrale europea a raggiungere la sua decisione indipendente per essere pronti ad utilizzare tutti i mezzi per sostenere l´euro. I paesi che condividono l´euro dovranno onorare i propri impegni di riforma strutturale e di approfondire la loro cooperazione ulteriormente nei prossimi anni. Credo che questo dovrebbe essere fatto attraverso i trattati esistenti ed evitando istituzioni parallele, perché è anche la migliore garanzia della parità di trattamento per coloro che non hanno ancora, o non vogliono, aderire alla moneta unica. Signore e signori, L´unione europea ha riformato radicalmente nel corso degli ultimi dieci anni, e dovrà continuare su questa strada. Rendere l´Europa più forte - istituzionale, politico ed economico - è un processo di miglioramento continuo. Direi riforma costante, non rivoluzione e certamente non controrivoluzione. Allora da dove viene il Regno Unito e il suo dibattito europeo esistenzialista si inseriscono in tutto questo? Nel 2006 ho dato la terza conferenza annuale in memoria del giornalista attento e incisivo Hugo Young. Ho preso come punto di partenza quello che lui chiamava ´le allucinazioni ... Che hanno animato il dibattito britannico per tanto tempo´. Ho sostenuto che se le nostre nazioni sono orgogliosi di mantenere il loro posto e la prosperità in un nuovo mondo globalizzato complicato, l´Europa semplicemente non può essere un add-on. Credo ancora che come passione oggi. Proprio come quasi 70 anni fa, la pace non può essere costruita da un solo paese, oggi anche la più grande, più orgogliosa nazione europea non può sperare di plasmare la globalizzazione - o addirittura mantenere rilevanza marginale - di per sé. È solo insieme che abbiamo il peso di influenzare il quadro generale. Significa che una marcia inarrestabile di un super-stato unico come alcuni vorrebbero farci paura? Per me la risposta è un no risoluto. Io preferisco un bicchiere o due di buon vino rosso di una pinta di birra quando sono sul sentiero elezioni. Ma anche io vengo da un paese con una lunga storia, una nazione commerciale, orgogliosa della sua cultura e tradizione. E può essere una rivelazione per alcuni, ma la stragrande maggioranza delle persone che vivono in Europa sono anche piuttosto attaccati alla loro identità nazionale - tuttavia essi possono scegliere di definirlo. Credo che il nostro futuro è come un´unione sempre più stretta dei popoli europei - in qualità di nazioni sovrane a mettere in comune liberamente il proprio sforzo e potere, dove in grado di fornire risultati che sono nel loro stesso interesse. La mia esperienza è che i paesi che utilizzano la leva finanziaria europea per proiettare i propri interessi a livello mondiale contano più. Basta guardare l´evoluzione del potere all´interno dell´Unione europea e negli ultimi dieci anni. Il punto non è, come qualcuno suggerisce, una questione della tendenza ad un superstato. Il punto è, in termini di potere di ogni paese. Come può un paese migliore massimizzare il suo potere e la sua influenza nel mondo, è all´interno o all´esterno dell´Unione europea? Credo che coloro che sono riluttanti a utilizzare che sfruttano europea di proiettare i propri interessi a livello globale mancano l´opportunità di massimizzare la loro influenza. La mia visione dell´Europa è come unione di cittadini che condividono gli stessi valori fondamentali della pace, della libertà, della democrazia, e una società giusta e decente. Una unione che è più forte perché abbiamo a cuore le nostre storie diverse, culture e tradizioni. Ecco perché non ho mai sfidato le preferenze del Regno Unito sull´euro - e in effetti ho personalmente assicurato che ogni proposta che abbiamo fatto per riformare la legislazione dei servizi finanziari ha garantito l´integrità del nostro mercato interno ed equità per tutti, se dentro o fuori dall´euro . Non ho mai sostenuto che si dovrebbe aderire a Schengen e aprire le frontiere, né io critico la vostra decisione di esercitare i diritti di opt-out in virtù dei trattati. Ma ho lavorato per garantire che il Regno Unito può aderirvi nuovamente le 35 forze di polizia e le misure di diritto penale individuate dal governo come chiave per portare la sicurezza al popolo britannico. E questo è ancora più importante se si considera le minacce molto reali e diretti nostre società devono affrontare oggi. La nostra unione è forte perché rispetta la diversità; i nostri Trattati garantiscono che, per coloro che accettano le regole fondamentali del club c´è sempre un posto, e c´è sempre la parità di trattamento. Ecco perché io non sottovaluto i problemi reali dei cittadini britannici stanno esprimendo sull´Europa. Questi meritano una risposta sostanziale. Non ti piace l´idea di un enorme bilancio Ue. Ottengo che. Tra l´altro, non è - e con appena l´1% del Pil europeo dovremo utilizzare pienamente la flessibilità concordata, se vogliamo pagare le bollette a chi ci siamo impegnati a investire in Come l´Università di Cambridge per esempio, che supera costantemente le tabelle. Per vincere finanziamento comunitario della ricerca. Ma è un peccato che il dibattito politico qui si concentra solo su cifre assolute, quando la qualità della spesa è molto più importante. Questa Commissione ha riformato il bilancio di concentrarsi sulla fornitura di finanziamenti nei paesi e nelle regioni per le cose che contano davvero - gli investimenti nella ricerca, nei giovani, in un´Europa più connesso. Tu non vuoi essere pagare per eserciti di eurocrati. Ottengo che. Stiamo tagliando uno su venti personale in tutte le istituzioni e agenzie dell´Ue. Le riforme che abbiamo introdotto salverà 2700000000 € 2020 e € 1,5 miliardi di euro l´anno nel lungo periodo. Personalmente sostengo l´obiettivo del governo per ottenere più della Gran Bretagna di migliori e più brillanti a lavorare nelle nostre istituzioni. Il numero di funzionari britannici è meno della metà di quello che dovrebbe essere e cadere rapidamente. La critica costante e un dibattito esistenzialista attesa non ci datore di lavoro più attraente per i giovani laureati britannici fanno. Se non si desidera l´Europa immischiarsi dove non dovrebbe. Ottengo che. Dal 2004, la Commissione ha tagliato il nastro rosso del valore 41000000000 € per le imprese europee. Non abbiamo interferito con l´altezza dei tacchi parrucchiere, o il design ergonomico di sedie per ufficio. Abbiamo scartato legislazione sui cetrioli bendy - anche se i supermercati sono stati i primi a lamentarsi. Abbiamo introdotto evidence-based policy-making, la consultazione e la valutazione d´impatto come la norma. Ci sono preoccupazioni diffuse nel Regno Unito e altrove circa l´abuso dei diritti alla libera circolazione. Ottengo che. Già nel 2011, dopo un dialogo costruttivo con il governo britannico, la Commissione ha preso in avanti modifiche alla modalità di sostegno al reddito è trattata ai sensi delle norme di sicurezza sociale europei. Questo beneficio è ora solo per coloro che hanno già lavorato e versato nel sistema britannico. Da allora abbiamo intrapreso azioni concrete per sostenere gli Stati membri in cui si applicano le norme antiabuso, per esempio sui matrimoni fittizi. Credo che eventuali ulteriori modifiche per affrontare alcune delle preoccupazioni sollevate non dovrebbero mettere in discussione questo diritto fondamentale, che non può essere dissociata dalle altre libertà del mercato unico, la libertà di movimento. La Commissione è sempre stata pronta a impegnarsi in modo costruttivo in questa discussione. Ma i cambiamenti a queste regole devono essere d´accordo tutti i paesi. Ed è un´illusione credere che lo spazio per il dialogo può essere creato se il tono e la sostanza degli argomenti si mette avanti in discussione il principio stesso in gioco e offendere collega gli Stati membri. Sarebbe un errore storico, se su questi temi la Gran Bretagna dovesse continuare ad alienare i suoi alleati naturali in Europa centrale e orientale, quando eri uno dei sostenitori più forti per la loro adesione. Signore e signori, Negli anni a venire il Regno Unito potrebbe essere di fronte a una scelta - di rimanere o lasciare l´Unione europea. Come ho appena enunciato, ci sono chiaramente alcuni problemi che possono - con lo spirito giusto da entrambe le parti - essere discusse e migliorate, senza mettere in discussione i fondamenti. Ma quello che hanno difficoltà con l´assunto - in gran parte incontrastato da politici qua - che c´è una tensione permanente tra l´interesse del Regno Unito e l´interesse europeo. La mia esperienza è il contrario. Quando il Regno Unito si impegna, la tua voce ha un peso, i vostri argomenti e motivare il vostro pragmatismo convince. Facciamo solo alcuni esempi attuali: - In primo luogo, l´energia e il cambiamento climatico, in cui i governi britannici successivi hanno fortemente sostenuto le nostre proposte di politica climatica. Il governo attuale è completamente dietro l´obiettivo del 40% di riduzione delle emissioni che spero il Consiglio europeo approverà questo Venerdì; - In secondo luogo, i combattenti stranieri e radicalizzazione, in cui il piano d´azione del Regno Unito ha portato all´ultima riunione del Consiglio europeo hanno trovato forte appoggio; - In terzo luogo, l´Ucraina, dove il Regno Unito ha mostrato grande solidarietà ed è stato tra i più forti sostenitori di una risposta europea di principio alle azioni della Russia inaccettabili. Solo tre esempi di cui la Gran Bretagna si trova sul lato destro della tesi, sostenere le giuste soluzioni ai problemi reali e alla guida di un approccio comune dell´Unione europea. Ma il Regno Unito avrebbe potuto accettare i costi della mitigazione dei cambiamenti climatici, senza sapere che i concorrenti avrebbero fatto lo stesso impegno? Potrebbe solo il Regno Unito hanno imposto sanzioni del mercato dei capitali in Russia senza altri fanno sforzi analoghi in altri settori? In breve, il Regno Unito potrebbe fare a meno di un piccolo aiuto dai tuoi amici? La mia risposta non è probabilmente. Mi preoccupa che così pochi politici al di qua della Manica sono pronti a raccontare i fatti così come sono. Per riconoscere che nel mondo di oggi ci sono alcune cose che possiamo solo fare efficacemente agendo insieme - come evidenziato così bene dal Balance del governo di Competenze recensione. La mia esperienza è che non si può mai vincere un dibattito dalla difensiva. Abbiamo visto in Scozia che in realtà bisogno di uscire e fare il caso positivo. Allo stesso modo, se continuo supporto adesione all´Unione europea è necessario dire ciò che l´Europa significa e perché è nell´interesse britannico di essere parte di esso. Infatti, anche se capisco che emotivamente il caso per mantenere il Regno Unito è di natura diversa, razionalmente molti degli argomenti utilizzati dai tre principali partiti politici nel dibattito scozzese sono altrettanto rilevanti per l´adesione britannica dell´Ue. E avete bisogno di iniziare a fare quel caso positivo con largo anticipo, perché se la gente legge ritratti solo negativi e spesso falsi nei loro giornali dal Lunedi al Sabato, non ci si può aspettare per inchiodare la bandiera europea alla loro porta di casa di Domenica solo perché la politica costituzione dice loro che è la cosa giusta da fare. E ora torno a Hugo Young e le sue allucinazioni. Perché non si dovrebbe essere sotto qualsiasi illusione che si tratta solo di Gran Bretagna. Ognuno dei nostri paesi europei ha la sua lista dei desideri - e le proprie linee rosse. Il nostro modo di progredire insieme - uniti, aperto e più forte, si spera - è attraverso la messa in comune i nostri interessi. In questo club, tutti i membri devono accogliere l´un l´altro. Ho creato onde nel mese di febbraio quando ha chiesto circa la possibilità delle regioni lasciando agli Stati membri, come ho fatto notare che i negoziati per un trattato di adesione non è un´impresa facile. Negoziare qualsiasi grande cambiamento costituzionale è difficile e molto rischioso. E l´incertezza che si crea ha un impatto a monte diretto e immediato sulla fiducia, comprese le decisioni di investimento dell´industria. Quindi è legittimo che le imprese britanniche sta esprimendo preoccupazione. Più di tre quarti dei membri del Cbi vogliono il Regno Unito in cui soggiornare, perché considerano il mercato unico vale tra i 62 ei 78 miliardi libra per l´economia. Cinque dei sei membri città del Regno Unito dicono che non vogliono vedere il congedo del Regno Unito, e lo stesso vale per i produttori. Stessi dati del governo mostrano che circa 3 milioni di posti di lavoro nel Regno Unito sono legate in qualche modo al mercato unico. E la preoccupazione è anche cominciando ad essere espressa da alcuni dei vostri alleati internazionali più vicini, compresi gli Stati Uniti. La grande domanda che il Regno Unito deve porsi è questa: sei sicuro si sta meglio fuori che dentro? Solo il popolo britannico può pesare i pro ei contro e decidere. Da parte nostra, la porta è sempre stato, e rimarrà sempre aperta. Come la vedo io, l´adesione britannica dell´Ue è una doppia vittoria. Essere nell´Unione europea è un bene per il Regno Unito, e averti nell´Ue è un bene per l´Europa unita, aperta e più forte. Ma forse poco importa ciò che un presidente uscente della Commissione europea pensa: questo caso è quello che deve essere fatto a livello nazionale. Lo so perfettamente. Ora è il momento di uscire e dissipare le illusioni. Dopo dieci anni in questo lavoro, sarò ovviamente molto attento osservatore di come il dibattito si evolve. Negli ultimi anni l´Ue ha dimostrato la sua resistenza e la sua capacità di trovare soluzioni democratiche creative alle sfide più difficili. Soggiornando unita e aperta, l´Europa si trova di fronte la strada da percorrere con una falcata più forte. E ´a voi decidere, ma spero che il Regno Unito continuerà a percorrere lo stesso cammino con noi. Vi ringrazio per la vostra attenzione.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, APERTURA: NON SI DEVE BOICOTTARE IL PROCESSO DI PACE IN IRLANDA DEL NORD  
 
Strasburgo, 21 ottobre 2014 - Aprendo ieri la sessione di ottobre, il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha esortato tutte le parti coinvolte nel processo di pace in Irlanda del Nord ad astenersi dalla "pericolosa provocazione reciproca". Schulz ha inoltre annunciato che giovedì 16 ottobre la deputata lettone Iveta Grigule si è dimessa dal gruppo Efdd. Di conseguenza, il gruppo non dispone di un numero sufficiente di Stati membri per formare un gruppo parlamentare. Schulz ha esortato tutte le parti coinvolte nel processo di pace in Irlanda del Nord a contribuire al raggiungimento di una soluzione pacifica e quindi al nuovo ciclo di negoziati avviati il 16 ottobre scorso. Ha quindi ricordato che il Parlamento europeo è disposto ad agire come mediatore per sostenere il processo di costruzione di istituzioni stabili e di un´economia fiorente, in modo che tutto il popolo dell´Irlanda del Nord possa guardare avanti a un futuro sicuro e prospero. Gruppo Efdd Schulz ha informato i deputati che il gruppo dell´Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (Efdd) aveva perso il suo status di gruppo politico al Parlamento europeo giovedì 16 ottobre, quando l´eurodeputata lettone Iveta Grigule si era ufficialmente dimessa dal gruppo. Con la sua partenza il gruppo Efdd si è trovato con un paese in meno rispetto la soglia minima di sette paesi, richiesta per formare ufficialmente un gruppo in seno al Parlamento europeo. Il Presidente ha ricordato che, in base al Regolamento del Parlamento europeo, per formare un nuovo gruppo, sono necessari deputati provenienti da almeno sette paesi. Cambiamenti dell´ordine del giorno Martedì - Il progetto di bilancio rettificativo per il 2014 sarà discusso prima del progetto di bilancio per il 2015. Mercoledì - Il terzo punto del dibattito sulla politica estera con l´Alto rappresentante sarà la condanna a morte di Asia Bibi in Pakistan. Deputati entranti Linnéa Engström (Verdi/ale, Se), dall´8 ottobre 2014 Deputati uscenti Isabella Lövin (Verdi/ale, Se) dall´8 ottobre 2014 Johan Van Overtveldt (Ecr, Be) dal 10 ottobre 2014  
   
   
BUDGET UE PER IL 2015: "IL PARLAMENTO COMBATTERÀ DURAMENTE"  
 
Strasburgo, 21 ottobre 2014 – Oggi i deputati discuteranno la posizione del Parlamento sul bilancio dell´Ue per il 2015. Il voto il giorno successivo. La commissione per i Bilanci del Pe raccomanda di rifiutare i tagli del Consiglio, ma questo significherebbe negoziare con il Consiglio. Abbiamo discusso la questione con Eider Gardiazábal, che sta preparando la posizione del Parlamento sul bilancio. La deputata spagnola del gruppo S&d ha detto che il Pe combatterà duramente per difendere la sua posizione. Quale sarà la posizione del Parlamento durante le prossime negoziazioni con il Consiglio? Speriamo di trovare un compromesso. Non sarebbe accettabile che il Consiglio dica - come fa sempre - che non à disponibile a muoversi di un euro. Combatteremo duramente. In che modo i bilanci annuali precedenti influenzano la situazione attuale? La crisi dei pagamenti é iniziata nel 2010 e alla fine del 2013 la somma delle fatture non pagate per i programmi dell´Ue era di circa 25-26 miliardi di euro. Dobbiamo risolvere la situazione. Il Consiglio dovrebbe prima di tutto riconoscere il problema e poi trovare una strategia per risolverlo. Quando é stato stabilito il bilancio a lungo termine dell´Ue per il periodo 2014-2020, il Consiglio e il Parlamento hanno accettato una maggiore flessibilità rispetto ai bilanci annuali e le linee di bilancio. Sta funzionando? Il Parlamento ha accettato un bilancio ridotto a lungo termine a causa degli strumenti di flessibilità che ci permettono di utilizzare i fondi al massimo. Ma ora il Consiglio non sta facendo quello che aveva accettato utilizzando molte scuse giuridiche, politiche ed economiche. Quali sono i programmi che soffrono di più a causa della mancanza dei pagamenti? La zona più sensibile sono gli aiuti umanitari. Ci impegniamo in nuòerosi programmi, ma non stiamo coprendo le spese: le Ong attive nel Sahel, in Siria o in Palestina stanno chiudendo gli ospedali e non possono più accettare i rifugiati. Come stanno funzionando i programmi come Horizon 2020 per la ricerca e l´innovazione e l´Erasmus+ per lo studio e la formazione all´estero? Stiamo cercando di investire in ricerca e sviluppo e negli studenti, ma la situazione è schizofrenica, se così posso dire. Il Consiglio li definisce come una priorità, ma poi non li finanzia. Gli studenti studiando all´estero, ma hanno intenzione di pagarli? Le piccole e medie imprese stanno già partecipando ai programmi di Horizon 2020, ma non vengono rimborsate. Per maggiori informazioni sulle proposte per il bilancio dell´Unione europea per il prossimo anno, clicca nella colonna di destra. Gli impegni sono garanzie legali per fornire i finanziamenti, mentre i pagamenti si riferiscono ai pagamenti effettivi inviati ai beneficiari.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO LáSZLó ANDOR SUL BANGLADESH SOSTENIBILITÀ COMPACT FOLLOW-UP MEETING  
 
Bruxelles, 21 ottobre 2014 - Dal momento che il tragico crollo della fabbrica Rana Plaza in Bangladesh nel 2013, l´Unione europea (Ue) è stata attiva per migliorare i diritti dei lavoratori, condizioni di lavoro e la sicurezza in fabbrica dell´indumento e maglieria industria ready-made nel paese. Oggi, in un incontro inventario organizzata a Bruxelles, stiamo rivedendo i progressi compiuti sotto la sostenibilità Compact, un accordo firmato dall´Unione europea, Bangladesh, gli Stati Uniti e l´Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) nel luglio 2013. Ci sono stati molti progressi da allora: il diritto del lavoro è stata modificata per rafforzare la libertà di associazione, contrattazione collettiva e della salute e sicurezza sul lavoro; nuovi sindacati sono stati creati; più ispezioni sul lavoro, antincendio e di sicurezza dell´edificio sono stati effettuati. Questi sono passi incoraggianti, ma abbiamo bisogno di avanzare ulteriormente. Le misure devono essere prese con urgenza per assicurare l´efficace applicazione della legge Bangladesh Lavoro. Questioni che richiedono particolare attenzione sono: maggiori garanzie per la libertà di associazione, tutela dei lavoratori e dei sindacati da intimidazioni o discriminazioni, e garantire che tutti i lavoratori hanno gli stessi diritti, compresi quelli che lavorano in Export Processing Zones. Ispettori supplementari devono essere assunti e le ispezioni devono continuare. E dobbiamo fare in modo che le vittime del crollo ricevono tutto il supporto necessario per la loro riabilitazione. Dobbiamo continuare a monitorare l´attuazione ei risultati del Compact. Un futuro riesame è previsto il prossimo anno. La Commissione rimane pienamente impegnata a perseguire la sua intensa collaborazione con i partner compatte per ottenere ulteriori miglioramenti tangibili. Sono convinto che, lavorando insieme, possiamo realizzare ulteriori progressi da allora. Questo problema non è limitato a Bangladesh però. Si tratta di molti paesi in via di sviluppo e le economie emergenti. La Commissione è pienamente impegnata a proteggere i lavoratori e rendere i luoghi di lavoro più sicuri in tutto il mondo. A tal fine, la Commissione sta cooperando con l´Oil e partner per affrontare le carenze esistenti in materia di salute e sicurezza del lavoro nelle catene di approvvigionamento globali. C´è più ampia comprensione in altri consessi internazionali, quali il G20, che sono necessari ulteriori provvedimenti per ridurre i costi economici associati a luoghi di lavoro non sicure sostanziale umano e. Questo è il motivo per cui la riunione del G20 Ministri del Lavoro a Melbourne, Australia nel settembre 2014 impegnata a migliorare la sicurezza e la salute nelle loro economie e in tutto il mondo.  
   
   
QUARTA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI COOPERAZIONE TRA L´UNIONE EUROPEA E LA REPUBBLICA DI TAGIKISTAN - L´UNIONE EUROPEA ANNUNCIA UN ULTERIORE SOSTEGNO ALLO SVILUPPO  
 
 Lussemburgo, 21 ottobre 2014 - L´unione europea (Ue) e la Repubblica del Tagikistan hanno tenuto la loro quarta riunione del Consiglio di cooperazione del 20 ottobre 2014 La riunione era presieduta dal sig Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale d´Italia, come la testa della delegazione dell´Ue. La delegazione del Tagikistan era guidata dal sig Sirodjidin Aslov, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Tagikistan. Durante il Consiglio di cooperazione, la Commissione europea ha inoltre annunciato nuovi finanziamenti per lo sviluppo su 251 milioni di € per il Tagikistan per il periodo 2014-2020. I fondi si concentreranno su settori vitali per la crescita e la stabilità sociale, quali lo sviluppo rurale, sanità e istruzione. Il commissario europeo per lo Sviluppo, Andris Piebalgs, ha dichiarato: " Sostegno allo sviluppo è ancora vitale per gran parte della popolazione Tagikistan Siamo impegnati a raggiungere i massimi risultati possibili di ogni euro speso, e questo è il motivo per cui abbiamo definito le nostre priorità in stretta discussioni con. Il governo. Infine, speriamo di creare le condizioni per il Paese a diventare autosufficienti. " Il Consiglio di cooperazione ha riaffermato l´impegno di entrambe le parti di rafforzare le relazioni in una serie di settori di cooperazione e ha fatto il punto dei progressi compiuti dopo il terzo Consiglio di cooperazione tra l´Unione europea e la Repubblica del Tagikistan nel mese di ottobre del 2013. Il Consiglio di cooperazione ha ribadito l´importanza di una completa attuazione della strategia dell´Ue per l´Asia centrale sia a livello regionale e nazionale e ha accolto con favore l´impegno attivo del Tagikistan nelle iniziative regionali dell´Ue per l´Asia centrale. Gli sviluppi sono stati discussi per quanto riguarda le iniziative faro concreti, come ad esempio sulla stato di diritto, l´istruzione e l´ambiente. Il Consiglio di cooperazione ha anche discusso una serie di questioni di importanza per entrambe le parti, in particolare le riforme politiche ed amministrative, stato di diritto e dei diritti umani, le relazioni commerciali ed economiche. L´ue ha invitato la necessità di assicurare elezioni inclusivi e trasparenti e per la stabilità politica a lungo termine del paese. Il Consiglio di cooperazione ha sottolineato l´importanza di Tagikistan di integrare ulteriormente nell´economia mondiale, tra cui la necessità di migliorare il clima imprenditoriale e degli investimenti e di adottare riforme economiche avanti. Il Consiglio di cooperazione ha discusso le questioni regionali e internazionali, sottolineando l´importanza della cooperazione regionale in Asia centrale e con il vicino Afghanistan. L´ue apprezza il ruolo del Tagikistan nella cooperazione regionale, in particolare nei settori della gestione delle frontiere, dogane, la facilitazione degli scambi e la lotta al narcotraffico. Il Consiglio di cooperazione ha invitato i partner dell´Asia centrale per la ricerca di una soluzione sostenibile in materia di energia, gestione delle acque e le questioni ambientali nella regione, sottolineando la necessità di un approccio integrato alla gestione delle risorse idriche, tenendo conto degli interessi di tutti i popoli dell´Asia centrale. Ulteriore sostegno dell´Ue per lo sviluppo del Tagikistan La firma del programma di sviluppo (noto come programma indicativo pluriennale), tra il commissario europeo per lo Sviluppo, Andris Piebalgs, e il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Tagikistan, Sirodjidin Aslov, è stata finalizzata a margine del Consiglio di cooperazione Ue-tagikistan . L´ue sarà così concentrare il suo sostegno al Tagikistan nei prossimi sette anni: • lo sviluppo rurale (110 milioni di €) • la salute (€ 62.2million) • istruzione e formazione professionale (75 milioni di €) Commissario allo Sviluppo, Andris Piebalgs, ha firmato il programma indicativo pluriennale per il Tagikistan a Bruxelles il 17 ottobre 2014, alla presenza del sig Rustamjon Soliev, Ambasciatore dal Tagikistan. A margine del Consiglio di cooperazione Ue-tagikistan, il ministro degli Esteri tagiko contro-firmato il documento. Che cosa è un programma indicativo pluriennale? Programmi indicativi pluriennali (Mip) rappresentano un passo importante nella programmazione degli aiuti comunitari nel quadro dello strumento di cooperazione allo sviluppo (Dci). Gli Stati membri dell´Ue hanno deciso nel 2013 l´importo globale di cooperazione allo sviluppo che saranno incanalati in America Latina, Asia, Asia centrale, Medio Oriente e Sud Africa nel quadro del Dci durante il prossimo periodo di finanziamento 2014-2020 (importo complessivo € 19600000000) . In parallelo, i preparativi di un prezzo minimo all´importazione per ciascuno di questi paesi hanno iniziato, definire la strategia e le priorità per gli aiuti Ue. Queste preparazioni sono fatte in stretta cooperazione con i paesi partner in stretta consultazione con altri partner per lo sviluppo (ad esempio donatori, società civile, settore privato, ecc) in modo da garantire che i Mip sostenere le priorità nazionali in cui l´Unione europea ha un valore aggiunto.  
   
   
UE: OCCUPAZIONE: PRESTITI PER UN VALORE DI 182 MILIONI DI EURO A VALERE SULLO STRUMENTO PROGRESS DI MICROFINANZA EROGATI AD OLTRE 20 000 IMPRENDITORI PER L´AVVIO E LO SVILUPPO DI IMPRESE  
 
Bruxelles, 21 ottobre 2014 - Sono oltre 20 000 gli imprenditori che hanno già beneficiato di prestiti e di garanzie per un valore complessivo di 182 milioni di euro a valere sullo Strumento europeo Progress di microfinanza, secondo quanto si afferma nell´ultima relazione della Commissione europea sull´attuazione di tale strumento finanziario. In particolare, la relazione evidenzia che Progress Microfinance ha contribuito in modo significativo alla creazione di posti di lavoro, rendendo possibile l´accesso al credito per persone disoccupate o inattive che hanno notevoli difficoltà ad ottenere prestiti dagli istituti finanziari. Il nuovo strumento finanziario di microfinanza, che dovrebbe diventare operativo nella seconda metà del 2014 nel quadro del Programma per l´occupazione e l´innovazione sociale (Easi), farà tesoro di tale esperienza. László Andor, Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha dichiarato: "Lo strumento europeo Progress di microfinanza fornisce un efficace sostegno alle persone appartenenti a gruppi svantaggiati, che si adoperano per rientrare nel mondo del lavoro e per integrarsi nella società, aiutandole a diventare imprenditori. Reperire i fondi necessari per avviare nuove imprese può essere difficile per i disoccupati, i giovani e gli appartenenti a una minoranza, ma i piccoli prestiti come quelli erogati da Progress Microfinance possono fare una grande differenza per gli aspiranti imprenditori, che altrimenti potrebbero non essere mai in grado di mettere all´opera la loro creatività." Le difficoltà di accesso ai finanziamenti costituiscono uno dei principali ostacoli per gli aspiranti imprenditori. La relazione indica che il 60% degli utenti finali era disoccupato o inattivo al momento della domanda, nel 36% dei casi i beneficiari erano donne e nel 5,9% dei casi avevano un´età inferiore ai 25 anni. Tra i beneficiari del sostegno finanziario figuravano persone appartenenti a una minoranza, come le comunità Rom in Francia e in Bulgaria. I due settori che ricevono il maggiore sostegno dallo strumento, e in cui rientra oltre la metà di tutte le imprese beneficiarie, sono l´agricoltura e il commercio. La relazione è completata da uno studio esterno, dal quale emergono la domanda non soddisfatta di microcredito in tutta l´Ue e la necessità di coprire il divario esistente nel mercato europeo della microfinanza, stimato approssimativamente in 2,7 miliardi di euro. Per questo motivo la Commissione incoraggia gli Stati membri ad incrementare l´offerta di piani nazionali di microfinanza, in particolare ricorrendo alle risorse del Fondo sociale europeo o del Fondo europeo di sviluppo regionale.  
   
   
LAVORO SOMMERSO: IL COMMISSARIO ANDOR PLAUDE ALL´ACCORDO DEL CONSIGLIO IN MERITO AD UNA PIATTAFORMA DELL´UE PER MIGLIORARE LA PREVENZIONE E LA DISSUASIONE  
 
 Bruxelles, 20 ottobre 2014 - László Andor, Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha espresso il suo plauso per l´accordo raggiunto il 16 ottobre dal Consiglio dei ministri dell´occupazione e delle politiche sociali dell´Ue in merito a un cosiddetto "approccio generale" per stabilire una piattaforma europea volta a migliorare la prevenzione e la dissuasione del lavoro sommerso. La piattaforma intende riunire i diversi organi nazionali di contrasto che partecipano alla lotta contro il lavoro sommerso, un fenomeno che causa grave nocumento sul piano delle condizioni lavorative, della concorrenza leale e dei bilanci pubblici. La Commissione ha presentato nell´aprile 2014 la sua proposta per l´istituzione della piattaforma (Ip/14/387, Memo/14/271, Memo/14/272) "Con l´accordo del Consiglio in merito a un approccio generale, la piattaforma è ora più vicina a trasformarsi in realtà. Il lavoro sommerso rappresenta una grave sfida per tutti gli Stati membri poiché priva i lavoratori di protezione sociale e di condizioni lavorative decenti, pregiudica la concorrenza leale tra le imprese e mette in pericolo la sostenibilità delle finanze pubbliche. È essenziale pertanto che tutti gli Stati membri partecipino attivamente alle attività della nuova piattaforma, soprattutto poiché il lavoro sommerso non è soltanto un problema interno, ma ha anche una dimensione transfrontaliera. Unendo le forze saremo meglio attrezzati per combattere questa piaga", ha commentato László Andor, Commissario responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione. La piattaforma riunirà tutti gli organi di contrasto coinvolti nella lotta contro il lavoro sommerso, come ad esempio gli ispettorati del lavoro e della sicurezza sociale nonché le autorità fiscali e quelle preposte all´immigrazione, oltre ad altri stakeholder, come i rappresentanti a livello unionale dei datori di lavoro e dei lavoratori. La piattaforma colmerà un vuoto a livello di Ue in cui finora il lavoro sommerso è stato discusso sporadicamente e in modo non coordinato nell´ambito di diversi comitati e gruppi di lavoro. Essa consentirà una più efficace cooperazione tra coloro che affrontano quotidianamente sul terreno il problema del lavoro sommerso. La nuova piattaforma: offrirà una tribuna in cui gli esperti potranno condividere informazioni e migliori pratiche, estendendo così i contatti limitati che si registravano finora; esaminerà gli strumenti nazionali e unionali per affrontare i problemi comuni causati dal lavoro sommerso e dal fenomeno correlato del lavoro autonomo fittizio; affronterà gli aspetti transfrontalieri, ad esempio esaminando le modalità per migliorare gli scambi di dati tra le amministrazioni nazionali; rafforzerà la cooperazione operativa transfrontaliera, come ad esempio gli scambi di personale e le ispezioni congiunte; svilupperà principi e orientamenti comuni lungo cui impostare le ispezioni volte a reprimere il lavoro sommerso ed organizzerà sessioni congiunte di formazione; farà opera di sensibilizzazione sulla problematica attraverso attività comuni, come ad esempio campagne europee e l´adozione di strategie regionali o unionali.  
   
   
LAZIO – CINA: SI CONSOLIDA LA COLLABORAZIONE CON LA PROVINCIA DI TIANJIN  
 
Roma, 21 ottobre 2014 - L’innovazione, l’enogastronomia e il turismo al centro dell’incontro con la delegazione della provincia di Tianjin. A Roma due workshop su modelli istituzionali e business. La Regione consolida la sua collaborazione con la provincia di Tianjin in Cina, un rapporto proficuo che inizia a dare i suoi frutti. Un fitto scambio culturale e produttivo, che va avanti da due anni nell’ambito di Cetregio, il progetto europeo di gemellaggio e di scambio culminato in questi giorni con l’arrivo a Roma di una delegazione di istituzioni e imprenditori cinesi. A Roma due workshop su modelli istituzionali e business. L’evento promosso da Sviluppo Lazio, propone ai partner cinesi il confronto con alcune delle eccellenze produttive e innovative del Lazio, dal sistema portuale di Civitavecchia al consorzio industriale di Castel Romano, passando per la promozione turistica ed enogastronomica del Lazio rivolta espressamente al mercato cinese. I partner cinesi hanno guardato con interesse al modello produttivo del Lazio. In particolare hanno concentrato il loro interesse sul sistema croceristico, sulla piattaforma logistica dello scalo di Civitavecchia e sul sistema industriale di Castel Romano. Grazie ad un investimento pubblico di 10 milioni di euro il ha attratto in pochi anni oltre 430 milioni di investimenti privati, un modello che può contare al suo interno centri di sperimentazione e ricerca, parchi turistici a tema e strutture commerciali, con oltre 4.000 dipendenti. Alla base della cooperazione anche turismo e enogastronomia. La Regione lo sta facendo in tanti modi, ad esempio con la promozione del vino laziale in Cina che è stata avviata a luglio. A livello turistico, la Regione ha messo in pratica una serie di iniziative per favorire il turismo cinese: dalla traduzione in cinese del portale visitlazio.Com ai corsi di formazione incentrati sulla lingua e sulla cultura cinese dedicati al personale che lavora nel settore turistico. “La visita della delegazione di Tianjin si inserisce nell’ambito del programma di cooperazione tra Italia e Cina- è il commento di Guido Fabiani, assessore allo sviluppo economico e attività produttive, che ha aggiunto: in questo rapporto di cooperazione, il Lazio punta su quei segmenti produttivi ad alto potenziale che lo stesso Governo nazionale ha individuato quali fattori primari di crescita e sviluppo: aerospazio, biomedicale, Ict, beni culturali, turismo e economia del mare, altrettante eccellenze che vedono il Lazio primeggiare in Italia e in Europa”.  
   
   
MARONI: RENZI CAPISCA CHE SUI TAGLI NON STIAMO SCHERZANDO  
 
Londra/gb, 21 ottobre 2014 - "Io spero che Renzi capisca che noi non stiamo scherzando e che, se è sua intenzione trattare tutti allo stesso modo, quelli bravi e quelli meno bravi, i virtuosi e gli spreconi, ha capito male". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, da Londra, dove sta promuovendo Expo Milano 2015. "Per Regione Lombardia significa chiudere dieci ospedali, aumentare i ticket e l´addizionale Irpef per mantenere i servizi e questo non è possibile. E´ così difficile capire che la soluzione c´è e si chiama ´costi standard´? Trovare le best practice in ogni comportamento ed esportarle nelle altre Regioni: è questo il modo, si risparmierebbero più di quattro miliardi. Se invece vuole la guerra, guerra sia, ma spero in un ravvedimento operoso del Governo".  
   
   
LEGGE STABILITA’: ZAIA, “NON PUO’ ESSERCI ACCORDO COL GOVERNO SENZA COSTI STANDARD COME CRITERIO PER I TAGLI”.  
 
Venezia, 21 ottobre 2014 - “Non c’è composizione che possa escludere un criterio di equità: risparmiare possono tutti e le Regioni possono dare il loro contributo al risanamento dei conti, ma se non si comincia da chi spreca e ha sprecato in passato, applicando la legge, e cioè i costi standard, il no del Veneto rimane forte e chiaro, così come la volontà di impugnare la legge di stabilità di fronte alla Consulta. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni”. Frena gli entusiasmi, il Governatore del Veneto Luca Zaia, di fronte alle ipotesi che circolano di un possibile accordo tra Governo e Regioni sui tagli che queste ultime dovrebbero accollarsi sulla base di quanto previsto dalla legge di stabilità. “Prima di avviare qualsiasi ragionamento – aggiunge Zaia – dobbiamo poter vedere e valutare le coperture, perché sulle slides non è possibile ragionare compiutamente e poi va deciso sulla base dei parametri oggettivi dei costi standard quali Regioni dovranno fare i tagli”. “Oggi – aggiunge Zaia – registriamo alcuni flebili segnali di ravvedimento: a In Mezz’ora il Ministro Padoan dice tra l’altro che pagheranno quelli che hanno lucrato sugli sprechi; il Viceministro Morando conferma che esiste una enorme disparità di spesa pro capite tra Regione e Regione; il Capogruppo dell’Ncd Maurizio Sacconi fa opportunamente un richiamo ai tagli intelligenti. Oltre che ravvedimento, sarà anche operoso? Me lo auguro, altrimenti spazi di manovra non ne vedo”. “Chiedo al Governo – conclude Zaia – chi debba tagliare, ad esempio, tra il Veneto che ha 0,6 dipendenti regionali per mille cittadini, la Campania che ne ha 1,3; il Friuli con 2,6; la Sicilia a 3,8; Bolzano addirittura a 9. E se sia equo escludere i territori a Statuto Speciale dall’obbligo di dimagrire. O chi debba tagliare in sanità tra il Veneto che, con 1737 euro pro capite, ha la spesa sanitaria più bassa d’Italia, e coloro che contribuiscono a far lievitare la media nazionale a 1.849 euro”.  
   
   
ZAIA: “CAMERON HA RAGIONE: BISOGNA FISSARE UN TETTO ALL’IMMIGRAZIONE NELL’UE”  
 
Venezia, 21 ottobre 2014 - “Non so se questa presa di posizione di Cameron sia dettata da opportunità elettorali interne, ma nel merito non ho dubbi: quella di fissare un tetto al numero degli immigrati nell’Unione Europea è una proposta di buon senso che condivido pienamente”. Lo afferma il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, riferendosi all’idea del primo ministro britannico David Cameron di limitare a 100 mila annui gli ingressi di migranti nel Regno Unito. “L’unione Europea – sostiene Zaia – non può far finta di nulla e continuare a ignorare le gravi implicazioni che questo fenomeno sta provocando nei Paesi della Comunità, soprattutto a quelli di confine e più esposti come l’Italia. Il dato certo è che, al di là delle dichiarazioni umanitarie e delle espressioni di solidarietà, le politiche migratorie e di accoglienza dell’Ue, se mai sono esistite, hanno evidentemente fallito: nulla è mai stato fatto di concreto da Bruxelles, sia per aiutare i Paesi ospitanti, sia per gli stessi emigranti”. “La civilissima e multietnica Inghilterra – conclude il presidente veneto – si sta accorgendo che gestito così il fenomeno migratorio è dannoso per tutti: mi auguro che lo comprendano presto anche gli altri Stati membri”.  
   
   
RISERVE ERARIALI: LA SARDEGNA VINCE LA BATTAGLIA CON ROMA. I SOLDI DEI SARDI RESTANO AI SARDI, 230 MILIONI ALL´ANNO PER ABBATTERE IL PROPRIO DEBITO PUBBLICO  
 
Cagliari, 21 Ottobre 2014 - "Le tasse aggiuntive pagate dai sardi rimarranno in Sardegna e saranno usate solo ed esclusivamente per ridurre il debito pubblico dei sardi: si tratta di 230 milioni all´anno. Così i cittadini sardi non saranno ingannati, il loro sacrificio sarà effettivamente destinato a pagare i debiti e non a pagare ulteriori aumenti di spesa pubblica". Lo dice l´assessore della Programmazione e Bilancio Raffaele Paci, comunicando ufficialmente che il Governo, con il comma 5 dell´articolo 38 del ddl Stabilità, ha riconosciuto alla Sardegna il diritto a trattenere nell´isola il ricavato delle cosiddette tasse di scopo. Si tratta di un risultato importante, auspicato anche dall´ordine del giorno unitario approvato all´unanimità dal Consiglio regionale lo scorso 2 ottobre. Dunque i soldi dei sardi rimangono ai sardi e allo stesso tempo viene ribadita la sovranità della Sardegna in materia di entrate così come stabilito dallo Statuto. "La soluzione per queste "riserve erariali" proposta dalla Giunta Pigliaru e accettata dal Governo è semplice ma al tempo stesso molto forte nei suoi significati politici e simbolici", aggiunge il vicepresidente della Regione. Come Nascono Le Riserve Erariali - Il debito dell’intero sistema pubblico nazionale raggiunge una cifra spaventosa pari a 2.168 miliardi di euro e continua inesorabilmente a crescere, alimentato dal costo annuale degli interessi (circa 90 miliardi all’anno). E’ un enorme fardello che grava oggi sulle spalle di tutti i cittadini (36.000 euro a testa), e una pesante ipoteca sul livello di benessere delle generazioni future. Lo Stato, per cercare di ridurre il peso di questo debito ha introdotto negli ultimi anni alcune "tasse di scopo", ossia imposte dedicate specificamente all’abbattimento del debito pubblico (le cosiddette “riserve erariali”). In altri termini è stato chiesto ai cittadini di fare ulteriori sacrifici (aumento dell’Iva dal 20% al 22% e l’aumento delle tasse sulla benzina, per ricordare gli esempi più noti) con l’impegno però ad utilizzare queste risorse aggiuntive unicamente per ridurre i debiti e non per generare altra spesa. Il Diritto Alla Compartecipazione - "La decisione dello Stato di ´riservare´ a se questo incremento delle tasse andava però a confliggere con il diritto della Regione Sardegna della compartecipazione a tutte le entrate erariali e quindi anche agli incrementi sopra descritti", sottolinea l´assessore Paci. Queste riserve erariali sono previste a partire dal 2014 e sino al 2018 (Legge n. 147/2013) e per la Sardegna ammontano a circa 230 milioni all’anno. "Abbiamo quindi due principi, entrambi validi. Da una parte - ricorda il titolare del Bilancio - l’interesse dei cittadini (compresi i sardi) di vedere che le tasse che hanno dovuto pagare in più siano effettivamente utilizzate per ridurre l’indebitamento. Dall’altra parte - conclude Paci - il diritto della Sardegna di non vedersi togliere le entrate erariali a cui ha diritto".  
   
   
CITTA´ METROPOLITANA: OGGI PRIMA RIUNIONE DEL CONSIGLIO METROPOLITANO DI ROMA CAPITALE  
 
Roma, 21 ottobre 2014 – Oggi alle ore 17.00 è convocata la seduta di insediamento del Consiglio metropolitano della Città metropolitana di Roma Capitale, che si terrà presso l’Aula Consiliare “Giorgio Fregosi” di Palazzo Valentini e sarà presieduta dal sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino. All´ordine del giorno: la convalida degli eletti; l´esame della proposta di Regolamento provvisorio di funzionamento del Consiglio Metropolitano e le comunicazioni del Sindaco Metropolitano. Al termine della seduta, il sindaco Marino terrà un breve punto stampa presso la sala "Peppino Impastato" di Palazzo Valentini. Per ragioni logistiche, i giornalisti interessati ad assistere alla seduta sono pregati di comunicare la propria presenza inviando una email, entro le ore 12 di domani, all´indirizzo s.Fioretti@provincia.roma.it  indicando le proprie generalità e il nome della testata. L´ingresso per la stampa è previsto dall´ingresso principale di Palazzo Valentini, in Via Iv Novembre 119/a, alle ore 16.30.  
   
   
LA REGIONE INCONTRA IL PIEMONTE: A BIELLA LA QUARTA TAPPA  
 
Biella, 21 ottobre 2014 - Biella è stata il 17 ottobre la quarta tappa degli incontri con il territorio organizzati dal Presidente Sergio Chiamparino con gli Assessori della Giunta regionale. Alla presenza dei rappresentanti delle forze sociali e produttive, dei Sindaci, del Presidente della Provincia, del Viceprefetto vicario, dei Senatori Favero e Susta, dei Consiglieri regionali Barazzotto e Pichetto Fratin, il Presidente Chiamparino - insieme al Vicepresidente Reschigna ed agli Assessori Saitta, Balocco, De Santis, Ferrari, Ferraris, Ferrero, Valmaggia e Cerutti - ha fatto il punto sulla situazione attuale della Regione. “Stiamo effettuando un percorso di dialogo e di ascolto del territorio - ha dichiarato Chiamparino - che riteniamo utile per concentrare gli sforzi in un periodo nel quale le risorse economiche sono scarse e c’è la necessità di lavorare con unità di intenti. Dopo il giudizio di parificazione della Corte dei Conti sul bilancio 2013, è certo che il disavanzo della Regione è di 2,5 miliardi, che potranno diventare 5 se la Corte Costituzionale accoglierà il ricorso della sezione di controllo della stessa Corte dei Conti su come vanno considerati i fondi del decreto legge 35 per il pagamento dei fornitori. Non staremo ad aspettare, ma chiederemo al Governo un’interpretazione autentica della norma, auspicando che queste somme siano considerate non come un’anticipazione da rimborsare in poco tempo ma come un prestito da restituire in 30 anni. Al Governo - ha ribadito - chiederemo amche un intervento straordinario per la rinegoziazione del debito e forme di contributo che diano come garanzia parte del patrimonio immobiliare. Se ci faranno intervenire sulle aliquote, saremo indisponibili a ritoccare l’Irap, in quanto avrebbe ricadute insostenibili per l’economia piemontese, e cercheremo di salvaguardare gli scaglioni più bassi dell’Irpef. Inoltre, stiamo riorganizzando la macchina regionale per razionalizzarla e recuperare risorse. I 2,5 miliardi di fondi europei sono gli unici finanziamenti freschi di cui si potrà disporre, ma anche la Regione dovrà mettere il proprio cofinanziamento. Tutti devono comunque rendersi conto che la situazione è difficile ed impone scelte radicali”. Riguardo alla situazione locale, il Presidente ha annunciato la volontà di far diventare il nuovo ospedale di Biella un punto di aggregazione per tutto il quadrante nord-orientale; la verifica nel nuovo piano dei trasporti della celere apertura dei cantieri della Pedemontana; il miglioramento del materiale rotabile e degli orari delle linee ferroviarie in attesa del nuovo gestore che entrerà in servizio nel 2016 dopo le gare; la disponibilità a finanziare ancora per un anno l’aeroporto di Cerrione; l’avvio di un ragionamento che permetta a Città Studi di avere ricadute dirette sul territorio in modo da non continuare a finanziare una sorta di sede distaccata dell’Università di Torino; il coinvolgimento del Biellese tra le aree che potranno ottenere ricadute in campo economico e turistico dall’Expo 2015. I rappresentanti di Camera di Commercio, Unione Industriale, Api, Ance, Coldiretti, Cna, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio, Confcooperative, Cgil, Cisl, Uil ed i sindaci hanno espresso la necessità di intervenire su priorità come la creazione di infrastrutture digitali capaci di aumentare la competitività delle imprese, la formazione dei lavoratori del settore tessile, i mancati trasferimenti dei contributi già stanziati dalla Regione, l’erogazione dei fondi mancanti per il nuovo ospedale, l’accompagnamento nel riassetto istituzionale degli enti locali, il ripristino della legalità nel settore commerciale affinchè la concorrenza sia davvero uguale per tutti, la rivitalizzazione del commercio cittadino e degli esercizi di vicinato, un ruolo come sede universitaria per il nuovo ospedale, la disponibilità dei fondi già stanziati dalla Regione per l’assetto idrogeologico del territorio, l’allentamento del Patto di stabilità per i piccoli Comuni, le difficoltà finanziarie della Provincia e dei consorzi socio-assistenziali, il sostegno a Città Studi. Replicando ai vari interventi, il Presidente Chiamparino e gli Assessori si sono soffermati sulla necessità di individuare le modalità di inserimento del nuovo ospedale nel quadrante, sui risparmi che si devono ottenere dall’attività delle aziende sanitarie e dalla prescrizione degli esami, sulla costruzione di un sistema ospedaliero in grado di rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini, sulla revisione delle politiche per l’internazionalizzazione, sul consolidamento delle bande larga e ultralarga. Inoltre, hanno annunciato uno stanziamento di 15 milioni di euro alle Province per garantire lo sgombero della neve, il riscaldamento delle scuole superiori e la chiusura delle verifiche sulle aziende che hanno ottenuto contributi dal Fondo di sviluppo rurale.  
   
   
CALABRIA: NELLA NUOVA MANOVRA DI STABILITÀ È PREVISTA UNA DIMINUZIONE DEI FONDI PER LE REGIONI  
 
Catanzaro, 21 ottobre 2014 - "Nella nuova manovra di stabilità è prevista una diminuzione dei fondi per le Regioni, tagli che preoccupano e non faranno dormire sonni tranquilli ai prossimi amministratori della Regione Calabria". Lo dichiara la Presidente f.F. Della Regione Antonella Stasi. "I tagli imposti dal governo avranno un effetto di oltre 130 milioni per la nostra regione e andranno a colpire principalmente due settori fondamentali come trasporti e sanità, ossia quelle voci di spesa che più di tutti gravano sul bilancio regionale, settori peraltro già in grande difficoltà e che rischiano di essere definitivamente soffocati". "Insomma se si vuole continuare a mantenere il bilancio in pareggio come con difficolta´ abbiamo fatto per il 2014, bisognerà tagliare ulteriormente dei servizi per riuscire a far quadrare i conti, ecco perché chiediamo al Governo di fare un passo indietro". "La Regione Calabria e´ da quasi cinque anni in piano di rientro e con il governatore Scopelliti come Commissario ad acta il debito e´ stato ridotto quasi fino ad annullarlo definitivamente, non senza grandi sacrifici, un debito sanitario che nel 2009 registrava un disavanzo di 259 milioni di euro". "Il governo oggi invece di aiutare ci chiede ancora tagli che questa volta per la Calabria non saranno più sopportabili". "C´è´ da aggiunge che nella manovra finanziaria la cifra stanziata per gli ammortizzatori sociali non è chiara ma soprattutto non vi è alcun cenno sul saldo del 2013 e se si riuscirà a coprire tutto il 2014 con le risorse stanziate. Renzi ci ripensi e riveda i dolorosi tagli imposti alle regioni altrimenti l´unico risultato sarà quello di un fallimento totale degli enti locali e di conseguenza dell´Italia stessa".  
   
   
FUNZIONE PUBBLICA: REGOLAMENTATI CONTRIBUTI ASP FVG  
 
Trieste, 21 ottobre 2014 - La Giunta regionale ha approvato il regolamento per la concessione dei contributi a favore delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp) del Friuli Venezia Giulia. Nel documento presentato dall´assessore alla Funzione pubblica, Paolo Panontin, si precisa che i beneficiari saranno le Asp impegnate nelle controversie in materia di lavoro protratte per un periodo superiore a cinque anni e con esiti differenti derivanti da più gradi di giudizio o, come seconda opzione, le Asp che non dispongono nel bilancio di adeguate risorse per fare fronte agli oneri connessi alle suddette controversie.  
   
   
AOSTA, PRESENTATO L’ANNUARIO STATISTICO REGIONALE 2013-2014  
 
Aosta, 21 ottobre 2014 - venerdì 17 ottobre, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa l’Annuario statistico regionale. La pubblicazione, riproponendo l´usuale contenuto informativo in un quadro di continuità con le precedenti edizioni, si compone di 24 capitoli, che tracciano il profilo della realtà valdostana attraverso un’articolata e ricca documentazione statistica, frutto della collaborazione tra l’Osservatorio economico e sociale della Presidenza della regione e tutte le strutture dell’Amministrazione regionale e degli altri Enti e società coinvolti nella redazione degli elaborati. Essi infatti, mettendo a disposizione i dati raccolti nei loro rispettivi ambiti di competenza, arricchiscono e contestualizzano i dati statistici di fonte nazionale con significativi contributi regionali. I dati pubblicati, che riportano l´ultimo aggiornamento disponibile presso le varie fonti al periodo di luglio 2014, spaziano tra numerose tematiche del contesto locale, quali il territorio, la demografia, l’economia, le imprese, la pubblica amministrazione e i risultati degli ultimi censimenti. L’annuario statistico regionale è stato realizzato in formato esclusivamente elettronico, con una veste grafica di facile consultazione volta, sia a valorizzare le banche dati di fonte regionale, sia ad agevolare utili confronti con altre regioni e aree geografiche. L’elaborato è consultabile all’indirizzo: http://www.Regione.vda.it/statistica/pubblicazioni/annuari_statist_i.asp  in formato integrale con navigazione on-line o in formato compresso con la possibilità di scaricare le tabelle dell’intero prodotto o dei singoli capitoli. L’osservatorio economico e sociale è a disposizione (tel . 0165-273615 – e-mail: statistica@regione.Vda.it ) per ulteriori informazioni ed approfondimenti in merito.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: IL SISTEMA SANZIONATORIO PENALE TRA RIFORME E PROSPETTIVE  
 
Trento, 21 ottobre 2014 - “C´è sempre stata grande sensibilità da parte della Regione relativamente al servizio Giustizia, una cosa forse anomala in Italia. Abbiamo investito, soprattutto, sulla giustizia conciliativa che tocca quei rapporti diretti e immediati fra i cittadini e di conseguenza rappresenta un tassello fondamentale della coesione sociale”. Con queste parole l’assessore regionale Giuseppe Detomas è intervenuto il 17 ottobre al convegno, organizzato da Regione e Università di Trento, dedicato al tema delle nuove disposizioni di riforma del sistema sanzionatorio, ed in particolare al nuovo istituto della “messa alla prova”. Si tratta di un nuova normativa, introdotta quest’anno, che prevede la possibilità per l’imputato, nei procedimenti per reati puniti con pena pecuniaria, ovvero con reclusione fino a 4 anni, di chiedere la sospensione del processo con messa alla prova. La misura consiste in condotte riparatorie volte all´eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato, ove possibile in misure risarcitorie del danno, nell´affidamento dell’imputato al servizio sociale e nella prestazione di lavoro di pubblica utilità. In Trentino, secondo i dati presentati al convegno, al 30 settembre sono state 134, le richieste in tal senso. “L’esperienza maturata con la giurisdizione di pace può rappresentare un utile punto di riferimento. – ha detto ancora l’assessore Detomas – sia per le prospettive di depenalizzazione che la legge ha delineato e che possono incidere sulla competenza per materia del giudice di pace penale, sia sul versante dell’applicazione delle “nuove” misure sanzionatorie”. “L’istituto della messa alla prova – ha concluso l’assessore regionale – rappresenta una scommessa importante, orientata in senso fortemente rieducativo, ma senza dimenticare la vittima, valorizzando le condotte riparatorie. La buona riuscita può dipendere da un coraggioso allargamento del suo ambito di applicazione”. Secondo il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Trento Giuseppe Amato, intervenuto al convegno, in Trentino, si sono potuti sperimentare concretamente gli effetti e l’applicabilità del nuovo istituto. “Sono modalità intelligenti – ha detto Amato – ma c´è il rischio concreto di inapplicabilità, perché abbiamo un insieme di elementi che si devono comporre, molto impegnativi e bisogna tenere conto delle strutture che poi devono gestire”.“Occorre attrezzarsi – ha detto ancora il Procuratore – e qui forse più che da altre parti, grazie anche all’apporto della Regione, siamo in grado di farlo”.  
   
   
RIORDINO GOVERNANCE: DALLE AREE PROGRAMMA ALLE UNIONI DEI COMUNI PITTELLA: “IN POCO TEMPO SIAMO RIUSCITI AD APPRONTARE UNA RIFORMA DI CUI SI PARLAVA DA ANNI E SENZA COSTI AGGIUNTIVI PER LA POLITICA”  
 
Potenza, 21 ottobre 2014 - Più servizi di qualità al cittadino con minori costi gravanti sulle casse dei Comuni, a fronte delle esiguità delle risorse pubbliche e delle politiche di risparmio attuate dallo Stato. Il governo regionale, con un disegno di legge sul “Riordino di del sistema di governo locale” ora all’attenzione delle competenti Commissioni consiliari, ha tracciato le linee di una riforma del sistema della governance locale della Basilicata, nella prospettiva di ridurre e razionalizzare la spesa dando certezze nella gestione di risorse, piani e programmi rivolti allo sviluppo locale. La gestione associata dei servizi da parte dei Comuni non è una novità nel campo della pubblica amministrazione. La Riforma Del Rio, che ha ridefinito le competenze degli Enti locali, ha imposto però ai Comuni con meno di 5000 abitanti (3000 per i Comuni montani) l’obbligo di associarsi per gestire insieme servizi ritenuti essenziali, tra cui quelli in materia di edilizia scolastica, trasporti, pianificazione urbanistica, servizi sociali e polizia municipale. La formula scelta è quella dell’Unione dei Comuni. Il governo lucano, rispetto alla legge nazionale, fa un passo in avanti, disciplinandone la costituzione e il funzionamento facendo una proposta normativa, presentata questa mattina alla stampa. “La riforma del sistema di governo locale – ha spiegato il presidente della Regione Marcello Pittella - è un ulteriore tassello di quella strategia più ampia avviata in questa legislatura. In poco tempo siamo riusciti ad approntare una riforma di cui si parlava da anni, ed abbiamo ottenuto anche il giudizio positivo del ministro per gli affari regionali Lanzetta. Con il disegno di legge intendiamo superare l’ibrido delle aree programma, e recuperare, senza venir meno allo spontaneismo dei Comuni, una nostra idea della stare insieme. L’intento della riforma – ha proseguito - è quello di asciugare ‘quella spugna piena d’acqua’ che è diventata la Regione dalle tante funzioni. La Regione dovrebbe tornare ad essere un ente dedito principalmente alla programmazione ed al controllo, affidando alle autonomie locali la gestione dei servizi”. Si tratterà “di un processo graduale – ha detto ancora Pittella - all’interno di una nuova gerarchia istituzionale, di una sfida che i Comuni saranno capaci di accogliere e che riusciremo tutti insieme a vincere. Da questo processo ci guadagneranno la Basilicata ed i cittadini, ci guadagneranno i Comuni che recupereranno autonomia gestionale e ruolo giuridico, superando l’ibrido delle aree programma e con la possibilità di avere nuove funzioni e nuove responsabilità. Il vero banco di prova sarà la maturità con cui si vivrà questa nuova esperienza di unione e di concertazione da parte dei Comuni. Ed in tutto ciò non ci saranno costi aggiuntivi per la politica”. L’unione dei Comuni – è stato spiegato – è un vero e proprio ente locale dotato di personalità giuridica. I Comuni possono decidere liberamente se associarsi (ma c’è il vincolo dei 5 anni), non sono previste sanzioni ma meccanismi di premialità incentivanti. La condizione è quella di appartenere allo stesso Ambito territoriale ottimale, una delle sette articolazioni che hanno costituito l’ossatura territoriale prima dei Pois e poi delle Aree programma, rispettando parametri demografici “Si parte dalle esperienze delle ex comunità montane e dalle aree programma – ha commentato il dirigente dell’Ufficio regionale Autonomia Locali, Emilio Libutti - e si giunge alla realizzazione di un nuovo ente locale. L’unione dei Comuni consentirà la riduzione delle spese, l’economicità dei servizi attraverso la gestione associata ma soprattutto servizi efficaci ed efficienti. Altro elemento essenziale è che la Regione Basilicata ne approfitterà per mettere ordine alla materia e alle diverse stratificazioni degli ultimi anni”. Il passaggio dal vecchio al nuovo sistema avverrà attraverso la ricognizione del patrimonio e di tutte le situazioni pendenti e l’acquisizione da parte delle Unioni dei Comuni. Le Unioni avranno in dotazione le sedi e il patrimonio delle ex Comunità montane, oltre che delle risorse umane che hanno consolidato in quell’ambito le loro esperienze professionali. Per quanto riguarda i 170 dipendenti delle ex C.m. La Regione si farà carico di un adeguato piano di formazione e di riqualificazione. L’unione, poi, procede ad approvare il proprio Statuto, in cui si individuano la sede, l’organizzazione, le funzioni degli organi e ogni altro aspetto legato al funzionamento saranno individuati nello Statuto. In dotazione al nuovo Ente anche i finanziamenti regionali e statali previsti per incentivare le Unioni. La Regione attualmente ha stanziato nel bilancio 2014 una prima tranche di 500 mila euro per sostenerne l’avvio. Da considerare anche che il nuovo ciclo di finanziamenti comunitari (gli unici che di fatto sono disponibili) aprono prospettive per realizzare progetti condivisi da aree più vaste di comunità locali in cui ogni piccolo Comune potrebbe trovare occasioni di infrastrutturazione e di miglioramento complessivo delle condizioni di sviluppo dei propri territori. La presentazione di progetti da parte di forme associate di Comuni e non più per singolo ente avrebbe anche il vantaggio di evitare la frammentazione e la polverizzazione delle risorse europee.  
   
   
VILLA UMBRA: SEMINARIO PER AMMINISTRATORI LOCALI SU SEMPLIFICAZIONE, TRASPARENZA E GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI  
 
Perugia, 21 ottobre 2014 – Con la prossima attività gratuita, programmata per venerdì 24 ottobre alle ore 15, proseguono gli appuntamenti, rivolti a sindaci, assessori e consiglieri comunali, organizzati dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica. "L´incontro seminariale di Villa Umbra, ha affermato Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola, ha lo scopo di svolgere una riflessione approfondita, sotto il profilo giuridico, organizzativo, amministrativo e tecnico, su come affrontare i problemi della semplificazione, trasparenza amministrativa e gestione associata delle funzioni. Al centro di questa riflessione il "dato", l´informazione e il sistema documentale. In particolare, ha proseguito Naticchioni, durante la giornata, ci si confronterà su come costruire una amministrazione digitale a supporto delle funzioni degli amministratori pubblici locali e di un sistema di servizi di qualità per i cittadini". Tra i principali argomenti, il docente Donato A. Limone, presidente dell´Andig (Associazione Nazionale Docenti Informatica Giuridica e diritto dell´informatica) approfondirà gli obblighi degli enti nell´applicazione del Codice dell´Amministrazione Digitale; il patrimonio informativo pubblico per il governo; i requisiti dei dati pubblici; i dati aperti; la formazione di dati/documenti digitali; le istanze digitali; la identità digitale per accedere ai servizi; pubblicare i dati sui siti; i dati per la gestione associata delle funzioni; come i sindaci devono adottare decisioni in merito alla formazione dell´amministrazione digitale e le opportunità dell´Agenda Digitale dell´Umbria.  
   
   
CALABRIA, PRECARI E LAVORATORI IN MOBILITÀ: LA REGIONE HA FATTO LA SUA PARTE, ATTENDIAMO IL GOVERNO  
 
Catanzaro, 21 ottobre 2014 - La Presidente f.F. Della Regione Antonella Stasi il 17 ottobre ha dichiarato: “Nessuna vis polemica, ma appare strano che il Governo, in riferimento alle problematiche dei lavoratori precari e di quelli in mobilità, continui a riunire una cabina di regia per la Calabria senza avere mai invitato la Regione.nulla in contrario alla presenza di Mario Oliverio e dei parlamentari all’incontro, ma non ci si dica poi che l’esito della riunione è stato positivo e che la colpa per questo stato di cose deve ricadere sulla Regione. Nessuno ci crede, nemmeno loro stessi”. “Da parte nostra c’è la ferma volontà ad affrontare tutti i problemi così come stiamo facendo tutti i giorni con senso di responsabilità e disponibilità anche nei confronti di un Governo che non è stato molto dialogante con noi”. “Diamo ancora una volta la nostra massima disponibilità a sederci attorno ad un tavolo, ma spero che qualcuno finalmente lo ammetta che ad oggi le solite riunioni e cabine si sono dimostrate improduttive”. “Abbiamo appreso positivamente che il Governo, nella nota di ieri, si sia detto ‘’disponibile a considerare nuovi bisogni, comunque con la compartecipazione della Regione, e ad assumere le iniziative necessarie’’. Ci chiediamo però quando. Lo ribadisco, ad oggi, non siamo stati mai chiamati ed i precari attendono da tempo risposte da Roma”. “La Regione Calabria – aggiunge la Presidente - con la legge n.1 dello scorso 13 gennaio, è stata la prima a legiferare verso l´obiettivo della stabilizzazione dei precari. Oggi, come afferma lo stesso Del Rio, il decreto attende ancora di diventare attuativo e forse lo sarà a fine anno. Questo governo regionale è stato sempre responsabile in tema di precari offrendo, in più occasioni aiuto e soccorso al governo centrale, anticipando, quando è stato possibile, ingenti risorse per far fronte alla mobilità con fondi che ci auguriamo verranno presti restituiti. E la realtà delle cose fatte non può essere nascosta o, peggio ancora, mistificata”.  
   
   
MARCHE: ORIENTAMENTO LAVORATIVO, PROTOCOLLO D’INTESA PER INTERVENTI COORDINATI A PARTIRE DAL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO.  
 
Ancona, 21 ottobre 2014 - Dal prossimo anno scolastico 2014/2015, il mondo della formazione e quello del lavoro rafforzeranno la collaborazione per incrementare le opportunità offerte attraverso l’orientamento. Tutto il sistema metterà a rete le iniziative esistenti sul territorio e quelle di nuova realizzazione, per costruire un’offerta integrata secondo le linee guida emanate dalla Regione. I beneficiari di questa rete saranno i giovani delle fascia d’età 16-18/19 anni, durante i percorsi per il perseguimento della qualifica professionale o il diploma secondario, e quelli della fascia 11-14, nel corso della suola media e nel passaggio alla superiore o all’Istruzione professionale. In Regione, 29 enti che operano nel campo dell’orientamento, hanno firmato un protocollo d’intesa per implementare le linee guida emanate dalla Giunta regionale. Scuole, Università, Province, Centri per l’impiego, associazioni imprenditoriali e sindacali, artigianato, si sono impegnatI per promuovere opportunità di istruzione, formazione e lavoro, in grado di sostenere lo sviluppo sociale, culturale, economico e occupazionale su tutto il territorio regionale. “Le trasformazioni in atto richiedono una capacità di adattamento e una preparazione professionale in continua e rapida evoluzione – afferma l’assessore al Lavoro, Marco Luchetti – Con il mutamento dei contesti, cambiano anche le opportunità e le offerte lavorative. Difficilmente le persone vivono un percorso professionale lineare con l’istruzione di partenza. Necessitano di opportunità formative per prepararsi ai nuovi scenari. Da questa esigenza scaturisce la priorità di rivedere anche l’organizzazione e il coordinamento dei servizi di orientamento”. L’intesa impegna gli enti a cooperare allo scopo di costruire un’offerta di orientamento in sintonia con le linee guida regionali e a mettere a disposizione professionalità, strutture e strumenti per il monitoraggio dei fabbisogni e la realizzazione degli interventi locali. Ha una durata triennale. Prevede la costituzione di gruppi di lavoro provinciali che dovranno gradualmente coinvolgere gli istituti scolastici per rendere operative le azioni di orientamento. A livello regionale, invece, sarà creato un Osservatorio di monitoraggio e una banca dati delle attività di orientamento.  
   
   
CARCERI IN LOMBARDIA: MIGLIORA L´ASSISTENZA AI DETENUTI  
 
Busto A./va, 21 ottobre 2014 - Alla presenza del vice presidente e assessore alla salute di Regione Lombardia Mario Mantovani è stato inaugurato il reparto di riabilitazione motoria per i detenuti della casa circondariale di Busto Arsizio (Varese). Un importante servizio che si è potuto realizzare grazie all´intervento dell´Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio, in collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale bustese. "Ho visitato questa ala del carcere il 7 luglio scorso e appariva in stato di abbandono. In poche settimane sono di nuovo qui per inaugurare, con piacere, un servizio sanitario per i detenuti che ora potranno avvalersi di una struttura attrezzata e qualificata". Il tutto si inquadra in un più vasto progetto di Regione Lombardia teso a migliorare le condizioni di vita e di lavoro di detenuti ed agenti di Polizia penitenziaria. Proprio venerdì scorso infatti, su proposta del vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani, la Giunta lombarda ha deliberato di "estendere alla realtà carceraria, con il contributo dei servizi sanitari interni agli Istituti Penitenziari, l´esperienza acquisita dai servizi sanitari regionali nella prevenzione e nella cura delle patologie". Condivisione Di Esperienze - "Con il provvedimento approvato - ha aggiunto l´assessore Mantovani a margine dell´inaugurazione - Regione Lombardia diventa parte integrante del progetto avviato da Regione Emilia Romagna, a seguito dell´accordo sottoscritto con il Ministero della Salute nel novembre del 2013". "Questo progetto - ha sottolineato l´assessore - si propone la condivisione tra le Regioni partecipanti di strumenti di raccolta e di analisi dei dati relativi alle condizioni di salute della popolazione detenuta e all´utilizzo dei servizi sanitari, di rilevazione delle condizioni ambientali e di supporto alla programmazione di interventi di presa in carico e alla adozione di modelli assistenziali appropriati". Strutture Coinvolte - Più nello specifico, per quanto riguarda Regione Lombardia, gli Istituti penitenziari che aderiscono all´iniziativa sono quelli di Bollate, San Vittore e Opera -a fferenti all´Azienda Ospedaliera San Paolo di Milano - con un impegno di spesa pari a 67.250 euro. Tappe Del Progetto - Le tappe previste per la realizzazione del progetto sono la rilevazione dei parametri ambientali negli Istituti penitenziari individuati, l´implementazione di un software per la raccolta delle informazioni socio-sanitarie individuali dei detenuti, la rilevazione dei dati e la stesura, in collaborazione con le altre Regioni convolte, delle Linee Guida relative alle principali criticità sanitarie rilevate. Assistenza Sanitaria - "Siamo certi che questo strumento di studio e di analisi delle esperienze maturate - aggiunge Mantovani - potrà contribuire a migliorare ulteriormente l´assistenza sanitaria a favore delle persone detenute. Regione Lombardia è infatti impegnata concretamente nel risolvere la questione del sovraffollamento delle carceri e nel garantire il benessere dei detenuti". Migliora Assistenza Detenuti,progetti In Tempo Record - "Il direttore dell´Azienda Ospedaliera ed il direttore del Carcere di Busto Arsizio, che avevo incontrato in questo reparto il 7 luglio scorso, sono venuti a presentarmi i progetti e in tempi record si è riusciti a realizzare questo nuovo servizio sanitario di riabilitazione. Per questo non posso che dichiararmi ampiamente soddisfatto dell´efficienza e dell´impegno dimostrato". Coerenti Alle Richieste Dell´unione Europea "Consegniamo un´opera che risponde alle richieste dell´Unione Europea. Per questo ringrazio le autorità presenti, i detenuti e gli agenti penitenziari che si sono uniti all´impresa edile nel dare una mano così da accelerare i tempi per la realizzazione del nuovo reparto di riabilitazione motoria". La Riabilitazione Motoria - Ora il carcere è dotato di un´area sanitaria con 7 celle, una delle quali per sorveglianza a vista e dotata di telecamere. In particolare è prevista una struttura con un ambulatorio per visite mediche di medicina generale e uno dedicato ai controlli medici urgenti. Organizzazione Della Struttura - Poi sono state previste una serie di altre attività sanitarie indispensabili: ambulatorio medicazioni; odontoiatria; sala radiografica e ecografica; farmacia e altre locali dedicati alle attività per l´organizzazione dei servizi medici e infermieristici. La parte che ospiterà anche pazienti detenuti in altre carceri della Regione Lombardia è organizzata con l´operatività ambulatoriale fisiatrica, una palestra di riabilitazione motoria, un ambulatorio per le malattie infettive, nonché con delle sale dedicate all´assistenza medico-psichiatrica e a quella psicologica.  
   
   
AOSTA, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CHIEDE IL DIVIETO AI MINORI DEI GIOCHI TICKET REDEMPTION  
 
Aosta, 21 ottobre 2014 - La Presidenza della Regione comunica che il Presidente Augusto Rollandin, ha trasmesso, giovedì 16 ottobre, alla V Commissione consiliare, che sta esaminando due iniziative legislative per la prevenzione, il contrasto e il trattamento del gioco d’azzardo patologico, un emendamento diretto a impedire ai minori di anni diciotto l’utilizzo delle cosiddette “ticket redemption”, ovvero quegli apparecchi per il gioco che anziché denaro distribuiscono tagliandi da cumulare per ottenere premi, anche di ingente valore, quali macchine fotografiche, smartphone, tablet. «Riteniamo che questo tipo di macchine, peraltro autorizzate dalla normativa statale, sia potenzialmente pericoloso per le fasce più vulnerabili della popolazione e in particolare per i bambini e gli adolescenti - afferma il Presidente Rollandin - perché fanno credere che si possano ottenere vincite superiori rispetto a quanto si spende, con il rischio di indurre i giovani al gioco d’azzardo. Riteniamo dunque che sia opportuno, come iniziativa di prevenzione, vietarne l’uso da parte dei minori ». La diffusione e il successo di questo tipo di macchinette sta sollevando numerose polemiche in tutta Italia, proprio perché ritenute da molti potenzialmente responsabili di innescare una passione sfrenata per il gioco si trasferirà poi, raggiunta la maggiore sul gioco d’azzardo, con tutti i conseguenti pericoli.  
   
   
TRENTO, "DONNE IN POLITICA: UN IMPEGNO DI OGGI PER COSTRUIRE IL DOMANI"  
 
Trento, 21 ottobre 2014 - È cominciato il 17 ottobre presso il municipio di Cavedago il ciclo di sedici appuntamenti dal titolo "Impegnarsi oggi per costruire il domani" che l´assessora provinciale alle pari opportunità Sara Ferrari, assieme ad altre amministratrici impegnate nello svolgimento dei propri incarichi, terrà sul territorio. Il duplice obiettivo della serie di incontri pubblici è quello da un lato di stimolare la partecipazione delle cittadine all´appuntamento con le elezioni comunali della primavera 2015 e dall´altro di sostenere le aspiranti amministratrici, le donne che vorrebbero ambire a un ruolo di responsabilità pubblica. Accanto a Sara Ferrari, sul tavolo delle relatrici erano presenti Donata Sartori e Pamela Bottamedi, rispettivamente presidente e assessore alle pari opportunità della Comunità della Paganella; la consigliera provinciale Manuela Bottamedi; l´imprenditrice Rita Matano del coordinamento trentino donne imprenditrici; l´assessora Isabella Roncador in rappresentanza del Comune di Cavedago. Dopo il saluto iniziale dell´assessora Pamela Bottamedi, che ha ripercorso le tappe di quanto la Comunità della Paganella ha sin qui fatto in tema di pari opportunità, è intervenuta Isabella Roncador che ha invece portato i saluti del Comune di Cavedago. È toccato quindi all´assessora Sara Ferrari aprire la serie degli interventi entrando subito nel cuore della questione: "Mettersi in gioco nel campo delle amministrazioni locali – ha subito puntualizzato, – è determinante per la componente femminile della società, così come è importante favorire le opportunità concrete perché le donne possano essere parte attiva del sistema politico. La legge del 2005, che rendeva obbligatoria la presenza delle donne con una percentuale non inferiore al 30% nelle liste dei candidati dei diversi partiti, ha provocato una crescita delle consigliere elette dal 15,8% del 2000 al 26,3% del 2010 e, contemporaneamente, un aumento del numero delle sindache dal 3,9% al 13%. Ma è ancora troppo poco – ha proseguito l´assessora. – La strada da fare è ancora molta: dobbiamo tener duro e lo faremo coinvolgendo tutte le amministratrici che ricoprono oggi cariche pubbliche nella serie di incontri che, a partire da oggi qui a Cavedago, porteremo poi in tutte le Comunità di Valle. Un percorso apartitico e aperto a tutti." La primavera del 2015 vedrà il rinnovo dei Consigli comunali e sarà un´occasione da non perdere per aumentare ulteriormente e in misura significativa la presenza femminile nelle amministrazioni locali. "Perché è utile e necessario – ha sottolineato ancora Sara Ferrari, – che le donne siano presenti nei luoghi in cui si prendono le decisioni per la comunità". E il ciclo di incontri "Impegnarsi oggi per costruire il domani" cominciati ieri a Cavedago serve proprio a questo: a stimolare la partecipazione delle cittadine trentine all´appuntamento elettorale, a fornire loro utili informazioni e la possibilità di confrontarsi direttamente con le testimonianze e le esperienze vissute dalle donne che già hanno fatto la scelta di partecipare alla vita pubblica nei Comuni, nelle Comunità di Valle, in Consiglio provinciale. "È un dato ormai accertato che la competitività di un territorio – ha precisato Sara Ferrari, – dipende in modo diretto dalla valorizzazione delle competenze, delle capacità e delle esperienze femminili nella vita sociale ed economica. È anche per questo che è indispensabile che le donne siano presenti nei luoghi in cui vengono prese le decisioni da cui dipendono le sorti delle nostre comunità". Appassionati ma allo stesso tempo anche molto concreti sono stati gli interventi di Manuela Bottamedi, consigliera provinciale che ha parlato del suo impegno in politica, e dell´imprenditrice Rita Matano, del coordinamento trentino donne imprenditrici, che ha invece affrontato l´aspetto delle donne che hanno responsabilità nel mondo del lavoro. Ma quel che ha reso la serata ricca di spunti e di idee è stata la presenza sia di donne già impegnate nella politica e nelle amministrazioni, sia di donne venute a Cavedago per imparare, per ascoltare, per confrontarsi con chi l´esperienza l´ha già fatta, in vista di una loro prossima scelta di mettersi appunto in gioco. Dalle testimonianze uscite dal dibattito è comunque emersa l´importanza di rappresentare gli interessi della propria comunità nella sede decisionale e la necessità che questa presenza garantisca una pluralità di visioni e di esperienze. La serata è stata chiusa da Donata Sartori, presidente della Comunità della Paganella, che ha fatto la sintesi dell´incontro sottolineandone ed evidenziandone soprattutto gli aspetti positivi: "Fare l´amministratrice è spesso pesante e faticoso, ma serate come queste servono a darti la carica, a riempirti di idee e di energia". Insomma, il "tour" voluto dall´assessora Ferrari è partito sotto i migliori auspici. I prossimi appuntamenti pubblici saranno lunedì 20 ottobre, sempre alle 20,30, presso la sala del Consiglio del Comun General de Fascia e giovedì 23 ottobre nella sala conferenze della Biblioteca comunale di Cavalese per la Comunità territoriale della Val di Fiemme.  
   
   
L´ASSESSORE LOMBARDIA: "SERVE MINISTERO PARI OPPORTUNITÀ PER CONDIVIDERE STRATEGIE"  
 
Milano, 21 ottobre 2014 - "L´ennesimo femminicidio che si è consumato a Milano dimostra che ci troviamo a dover combattere una vera e propria emergenza nazionale. Dall´inizio dell´anno sono ben 90 le donne uccise in maniera violenta. Di queste, 20 sono morte in Lombardia. Un dato agghiacciante, che impone una decisa riflessione sulle politiche da adottare per prevenire delitti di tale efferatezza". Così l´assessore regionale alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità Paola Bulbarelli commenta l´omicidio di Sonia Trimboli da parte del fidanzato. Serve Ministero Delle Pari Opportunità - "Occorre mettere in campo azioni incisive e drastiche - prosegue Bulbarelli -. Chiedo ancora una volta al presidente del Consiglio Matteo Renzi di prevedere l´istituzione di un Ministero per le Pari Opportunità. Senza di questo, infatti, le Regioni non possono dar vita a strategie condivise in tema di contrasto alla violenza sulle donne". Da Lombardia 2 Mln Per Prevenire Violenza Di Genere - "Regione Lombardia da tempo sta facendo la sua parte - ricorda l´assessore -. Nel biennio 2013-2014 abbiamo stanziato 2 milioni di euro, dei quali 1.700.000 euro per rafforzare i centri antiviolenza e le case rifugio. I restanti 300.000 euro sono utilizzati per la nascita dell´Osservatorio regionale Antiviolenza, un sistema informatico, che permetterà di monitorare il fenomeno della violenza sulle donne, per l´allestimento dei corsi dedicati agli avvocati, che hanno a che fare con questa tematica e per la formazione degli operatori che vengono quotidianamente a contatto con le vittime, dai medici agli psicologi, dagli assistenti sociali alle Forze dell´ordine". I Numeri - "Le donne che hanno subito maltrattamenti - continua Bulbarelli - sono 9.931 di nazionalità italiana e 3.824 straniera. I casi di violenza diretta sui figli sono stati 2.675 e 10.061 i minori coinvolti". I numeri, dunque, parlano chiaro: "Secondo gli ultimi dati disponibili - conclude Bulbarelli - tra il 2009 e il 2013 sono state 13.755 le donne che si sono recate in uno dei 16 centri antiviolenza attivi in Lombardia. Si sono verificati: 8.388 casi di maltrattamento fisico; 2.403 di violenza assistita; 1.483 di stalking; 10.035 di violenza psicologica; 3.651 di tipo economico".  
   
   
WELFARE: REGIONE IMPEGNATA SU FRONTE FAMIGLIE E POVERTÀ CONFERME IN FVG, PIÙ UTILE DARE SERVIZI CHE ELARGIZIONI UNA TANTUM  
 
Trieste, 21 ottobre 2014 - "Le polemiche sul bonus bebè sono sterili e banali. Innanzitutto perché chi le fa finge di non aver capito che c´è un abisso tra il provvedimento del Governo a favore delle mamme, che dura tre anni ed è strutturale, e si accompagna a uno stanziamento di 800 milioni di euro per le famiglie. Il bonus bebè dell´era Tondo, che il centrodestra rimpiange, si limitava a essere un´elargizione una tantum, che oltretutto non è riuscita nemmeno in minima parte ad aumentare il numero delle nascite in regione". Lo afferma l´assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, ricordando che "nel 2014 la Giunta Serracchiani ha dovuto predisporre una finanziaria con 100 milioni di euro in meno per il welfare ed ha deciso di non tagliare i servizi ai cittadini". "La Regione non cambia rotta - assicura Telesca - e noi continuiamo ad essere convinti che offrire servizi sia più utile che dare 600 euro e poi abbandonare le mamme alle loro difficoltà". "A sostegno del welfare delle famiglie - spiega ancora l´assessore - abbiamo adottato varie misure: la Carta famiglia, finanziata nel 2014 con 9 milioni di euro, il fondo in favore delle famiglie per l´abbattimento delle rette per l´accesso ai servizi della prima infanzia, finanziato con 4 milioni di euro, il fondo per il contenimento del costo delle rette degli asili nido, finanziato con più di 6 milioni di euro di risorse regionali integrato con più di 1 milione di euro di risorse nazionali. Vi è poi il fondo che sostiene i progetti dell´associazionismo familiare, finanziato nel 2014 con 600mila euro". "Per contrastare il disagio economico - evidenzia Telesca - la Regione sostiene le famiglie con minori anche attraverso la carta acquisti (social card), finanziata con 3 milioni di euro. Si tratta di una misura nazionale a favore di famiglie con minori al di sotto dei tre anni ovvero di persone ultra sessantacinquenni. Lo Stato - aggiunge - prevede un contributo mensile di 40 euro che la Regione integra con ulteriori 60 euro per un totale di 100 euro mensili". "Infine - sottolinea - anche se è un intervento dedicato a una platea ben identificata, si richiama l´intervento di sostegno al mantenimento dei minori in caso di separazione dei genitori". "Nel corso di una giunta straordinaria - precisa quindi l´assessore - è stato deciso che la prossima Finanziaria regionale proseguirà nella linea di forte impegno sul sociale. Se il 2014 è stato dedicato alla riforma del sistema sanitario regionale, il 2015 ci vedrà impegnati sul fronte della famiglia e delle povertà. Il Friuli Venezia Giulia, con le azioni già impostate e con quelle che intendiamo introdurre nella prossima finanziaria, accompagnerà e renderà più efficaci i provvedimenti del Governo". "Continueremo la nostra progettualità - conclude Telesca - per rinforzare il sistema sociale con misure continuative, non saltuarie, a sostegno delle famiglie".  
   
   
TOSCANA, 3,6 MILIONI DI EURO PER INTERVENTI IN FAVORE DI ANZIANI E FAMIGLIE  
 
Firenze 21 ottobre 2014 – Due azioni specifiche rivolte alle persone anziani fragili, e alle rispettive famiglie, finanziate dalla Regione con 3,6 milioni di euro. Sono contenute in due delibere presentate dalla vicepresidente Stefania Saccardi ed approvate stamattina dalla giunta regionale. Il primo progetto, che sarà avviato in via sperimentale e che sarà finanziato con 2,1 milioni di euro, fornirà un sostegno immediato alle famiglie durante le prime fasi emergenziali della rilevazione della fragilità della persona anziana convivente; il restante, 1,5 milioni di euro, servirà per tutta una serie di interventi diretti a favorire la permanenza della persona anziana presso la propria abitazione. "L´invecchiamento della popolazione in età anziana – spiega Stefania Saccardi - è un dato ormai acquisito. Secondo Istat le persone over 65 residenti in Toscana sono quasi 900 mila e, secondo stime, la quota di non autosufficienti è destinata a passare dal 7,9% attuale (circa 70 mila persone) al 10% nel 2030 (oltre 108 mila unità). Tutto questo, associato alle criticità legate alla frammentazione delle reti familiari e del tessuto sociale, ci impone di riservare un´attenzione ancora maggiore e creare una rete capace di fornire risposte concrete ed adeguate ai nuovi bisogni". ´Pronto badante´ è il nome del primo progetto, creato per fornire un supporto temporaneo alle famiglie che si trovano ad affrontare la prima fase del disagio derivante dalla fragilità delle persone anziane, provvedendo alle prime necessità ed aiutandole anche con l´erogazione di voucher per l´attivazione di un primo rapporto di assistenza familiare. Le prime fasi in cui la famiglia si trova a dover gestire l´emergenza sono quelle più delicate, in cui diventano fondamentali informazioni ed assistenza. Si rivolge alle famiglie che non abbiano alcun progetto già attivo con i servizi territoriali o un contratto stipulato con un assistente familiare. La sperimentazione durerà un anno (si prevede a partire dai primi mesi del 2015) e riguarderà 5 zone-distretto: Firenze, Fiorentina Nord-ovest, Fiorentina Sud-est, Mugello e Empolese. Azioni specifiche: attivazione di un Numero Verde, interventi di assistenza, informazione e tutoraggio, erogazione di un voucher sotto forma di buono lavoro. La segnalazione al Numero Verde verrà girata dagli operatori del call center, opportunamente formati, ai soggetti coinvolti (organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, cooperative sociali, fondazioni, enti di patronato, enti riconosciuti delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese, altri soggetti privati non a scopo di lucro) che, entro massimo 48 ore, attiveranno un intervento di sostegno e tutoraggio che consisterà nell´invio presso il domicilio dell´anziano di un operatore qualificato in grado di informare ed orientare su: servizi territoriali e adempimenti amministrativi, ricerca di un assistente familiare, accorgimenti utili per agevolare le condizioni di vita nell´abitazione. Il voucher, sotto forma di buoni lavoro da 300 euro, servirà alla famiglia per coprire le prime necessità (30 ore di lavoro dell´assistente familiare). L´operatore inoltre aiuterà la famiglia nelle procedure on-line di Inps per attivare il rapporto di assistenza familiare, oltre ad assistere famiglia ed assistente durante la fase iniziale del rapporto. Il coinvolgimento di Inps è stato fatto con lo scopo di instaurare un rapporto di lavoro regolare, in un settore notoriamente caratterizzato dal sommerso. Per l´attivazione del Numero Verde e l´attività di assistenza, informazione e tutoraggio la Regione emanerà un bando mentre per i buoni lavoro verrà sottoscritta una convenzione con Inps. La seconda delibera prevede la ripartizione delle risorse alle Zone-distretto per tutta una serie di azioni: assistenza domiciliare socio-assistenziale (cura ed igiene, aiuto nella gestione dell´abitazione, sostegno psicologico, assistenza sociale e/o educativa a domicilio), sostegno della domiciliarità e dell´autonomia personale (per prestazioni effettuate da operatori professionali); trasporto sociale (per mezzi, pubblici o privati, necessari a garantire lo spostamento di persone con mobilità ridotta).  
   
   
VENETO; CENTRALITA’ POLITICHE SOCIALI PER DARE RISPOSTE A PIU’ DEBOLI  
 
Venezia, 21 ottobre 2014 - “Le politiche sociali del Veneto, storicamente all’avanguardia nel Paese, che riguardano la non autosufficienza, l’infanzia e i minori, la disabilità, e molto altro continuano ad essere centrali nella programmazione regionale. Certo, non possiamo ignorare di essere di fronte a una diminuzione spaventosa da parte del Governo delle risorse complessive a favore del Veneto (si parla di circa 400 milioni di euro per il 2015) e questo graverà purtroppo anche sul bilancio del sociale. Tuttavia il mio impegno da ora alla fine della legislatura è di lavorare serratamente per dare risposte alla parte della popolazione più colpita e indebolita dalla crisi”. Lo afferma Davide Bendinelli, neo-assessore regionale ai servizi sociali che stamani a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, ha fatto il punto della situazione delle politiche sociali e degli atti concreti di governance che intende attivare nell’immediato futuro. “A soli dieci giorni dal conferimento del mandato da parte del Presidente Zaia– ha anticipato – intendo assumere già alcuni precisi concreti impegni: per le scuole dell’infanzia paritarie, assicuro che sarà trovata una soluzione anche per l’anno in corso 2014, per far fronte alle esigenze di queste strutture che accolgono il 70% dei nostri bambini dai 3 ai 5 anni. Ricordo che nel 2013 la Regione arrivò a contribuire per ben 21 milioni di euro e puntiamo perlomeno a confermare la cifra per il 2014”. “Da più parti della regione si sollecita nel campo della disabilità – rileva Bendinelli - un provvedimento che realizzi una retta media uniforme relativa alla parte di quota sanitaria dei Ceod, le strutture diurne che accolgono le persone con disabilità intellettiva, in modo da uniformare i costi (attualmente esiste una diversità inaccettabile tra zone differenti delle regione) e garantire servizi uguali su tutto il territorio regionale. Porterò al più presto in Giunta regionale questo provvedimento”. Sulla questione centrale della non autosufficienza, l’assessore Bendinelli confermando il riparto fatto ad agosto per dare la necessarie liquidità alle Ullss e permettere la puntuale erogazione dei servizi alle famiglie e alle persone non autosufficienti sia nella residenzialità che nella domiciliarità, sottolinea che “c’è la disponibilità della giunta regionale ad integrarlo con miniquote nelle pieghe del bilancio regionale (per arrivare quindi a un’integrazione di 4/5 milioni di euro)”. “Ma la vera novità è un’altra – aggiunge - farò in modo che il nuovo piano di riparto del Fondo regionale per la non autosufficienza vada all’esame della competente commissione regionale già a fine anno in modo che sia disponibile come ripartizione e utilizzo fin dai primi mesi dell’anno prossimo, e non solo alla fine come successo finora”. Sempre in tema di disabilità, Bendinelli richiama inoltre i cinque progetti sperimentali alternativi ai Ceod (per 2,7 milioni di euro previsti) e destinati alle persone con autismo (patologia in crescita nella regione) che saranno inserite in fattorie ‘sociali’ dedicate.