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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Febbraio 2015
LA COMMISSIONE EUROPEA A FIANCO DELL’ITALIA PER FAR FRONTE ALLA PRESSIONE MIGRATORIA SU LAMPEDUSA  
 
Bruxelles, 23 febbraio 2015 - la Commissione europea ha annunciato il 19 febbraio il potenziamento della sua assistenza a favore dell’Italia. In primo luogo, l’operazione congiunta di Frontex Triton sarà prorogata almeno fino alla fine del 2015. In secondo luogo, la Commissione europea ha erogato all’Italia 13,7 milioni di Eur in finanziamenti di emergenza attingendo al Fondo Asilo, migrazione e integrazione (Amif). La Commissione europea è inoltre pronta a rispondere rapidamente a eventuali richieste italiane di aumentare le risorse dell’operazione congiunta Triton. Per aiutare gli Stati membri a prepararsi a gestire l’elevata e potenzialmente prolungata pressione dovuta all’attuale instabilità in alcuni paesi del vicinato mediterraneo, la Commissione sta inoltre intensificando il controllo dell’attuazione delle raccomandazioni della Task Force per il Mediterraneo e riferirà al Consiglio Affari interni di marzo in merito ai progressi realizzati. Tutto questo si aggiunge al sostegno a favore dell’Italia destinato a fronteggiare le pressioni migratorie che ammonta a oltre 500 milioni di Eur per il periodo 2014-2020. Il primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: “Finché il nostro vicinato sarà teatro di guerre e instabilità, le persone continueranno a rischiare la loro vita per arrivare sulle coste europee. Non esistono soluzioni facili a questo spinoso problema, ma è chiaro che la soluzione non può essere trovata a livello nazionale. La soluzione europea è l’unica possibile. Ci stiamo adoperando a fondo per mettere a punto un approccio globale nell’ambito di una nuova agenda europea sulla migrazione da presentare entro l’anno. Nel frattempo, abbiamo raccolto l’appello dell’Italia e stiamo rispondendo con ogni mezzo a nostra disposizione. Siamo pronti a intervenire in modo costruttivo se l’Italia dovesse riscontrare la necessità di aumentare la risorse dell’operazione Triton.” Federica Mogherini, Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza nonché Vicepresidente della Commissione, ha dichiarato:“Contestualmente al nostro lavoro per far fronte alla drammatica situazione in Libia, abbiamo deciso di intensificare il nostro partenariato con i paesi terzi lungo le principali rotte della migrazione nell’ambito della nostra cooperazione nei processi di Khartoum e Rabat. Ciò dovrebbe contribuire a smantellare le reti criminali di trafficanti e passatori, offrendo il massimo livello di protezione a coloro che ne hanno bisogno, a partire dalle regioni in crisi del vicinato. Abbiamo migliorato i nostri sforzi di reinsediamento e ciò, insieme agli interventi dell’Unhcr e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, dovrebbe contribuire a stabilizzare la situazione nelle comunità di rifugiati nei paesi terzi.” Dimitris Avramopoulos, Commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: “La dura realtà che dobbiamo affrontare oggi è questa: l’Europa deve gestire meglio il fenomeno della migrazione, sotto tutti i suoi aspetti. È prima di tutto un imperativo umanitario. Non possiamo sostituirci all’Italia nella gestione delle sue frontiere esterne ma possiamo darle una mano. Proprio per questo abbiamo deciso di prorogare l’operazione Triton e di aumentarne le risorse, se è questo quello di cui l’Italia ha bisogno. Allo stesso tempo però non stiamo costruendo una “fortezza Europa”. I nostri sforzi di reinsediamento sono aumentati e oggi stiamo lavorando per proporre un numero realistico di posti di reinsediamento, su base volontaria, per offrire mezzi legali di protezione alternativi. Il messaggio che inviamo oggi è molto semplice: l’Italia non è sola. L’europa è al suo fianco.” Gestione delle frontiere esterne: potenziamento dell’operazione congiunta Triton La Commissione ha annunciato oggi che Frontexintende prorogare almeno fino alla fine del 2015 l’operazione congiunta Triton, che doveva inizialmente durare solo pochi mesi. Triton, l’operazione congiunta coordinata da Frontex e richiesta dalle autorità italiane, è stata avviata il 1º novembre 2014 nel Mediterraneo centrale per assistere l’Italia. Da allora sono state messe in salvo quasi 19 500 persone, di cui quasi 6 000 proprio grazie a Frontex e all’operazione congiunta Triton. Il bilancio mensile dell’operazione è stimato tra 1,5 e 2,9 milioni di Eur. 21 Stati membri vi partecipano mettendo a disposizione risorse umane (65 agenti distaccati in totale) e mezzi tecnici (12 in totale, di cui: due aeromobili ad ala fissa, un elicottero, due navi di pattuglia in mare aperto, sei navi di pattuglia costiera, una motovedetta; 5 squadre di screening e debriefing). Frontex svolge unicamente un ruolo di sostegno e può solo offrire assistenza agli Stati membri su loro richiesta. Finora, tutte le richieste di assistenza dell’Italia sono state pienamente accolte. Oggi la Commissione europea ha confermato che è pronta a esaminare in modo costruttivo eventuali richieste italiane di maggiore assistenza. La dotazione iniziale e provvisoria di bilancio operativo prevista per prorogare l’operazione congiunta Triton fino alla fine del 2015 è di 18 250 000 Eur. Per la gestione delle sue frontiere, l’Italia ha già ricevuto più di 150 milioni di Eur nell’ambito del Fondo sicurezza interna per le frontiere. 13,7 milioni di Eur in finanziamenti di emergenza per i richiedenti asilo e i rifugiati Come primo passo, oggi la Commissione ha accordato all’Italia un importo di 13,7 milioni di Eur in finanziamenti di emergenza a titolo del Fondo Asilo, migrazione e integrazione, per aiutare il paese a gestire il forte afflusso di richiedenti asilo e migliorare la situazione a livello locale. Le autorità italiane hanno presentato un’ulteriore richiesta di assistenza di emergenza alla luce del drammatico aumento degli arrivi di minori non accompagnati (278% in più rispetto al 2013), per la loro accoglienza e assistenza. Sarà ora erogato un importo di circa 11,95 milioni di Eur. Saranno inoltre stanziati 1,715 milioni di Eur per proseguire il progetto “Praesidium”, attuato dalle autorità italiane insieme all’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, all’Organizzazione internazionale per le migrazioni, a Save the Children Italia e alla Croce Rossa italiana. “Praesidium” si occupa principalmente delle procedure attivate al primo arrivo dei migranti, specialmente in Sicilia, tra cui la prima accoglienza, gli esami medici, le informazioni giuridiche e il sostegno speciale per richiedenti asilo vulnerabili e minori non accompagnati, nonché del monitoraggio delle condizioni di accoglienza nei centri che ospitano i richiedenti asilo, che sono messe in crisi dal massiccio afflusso di persone. L’assistenza di emergenza a titolo del Fondo Asilo, migrazione e integrazione rientra nelle azioni intraprese dalla Commissione per applicare il principio di solidarietà tramite misure concrete ed efficaci in risposta a necessità urgenti e specifiche degli Stati membri che devono far fronte a intense pressioni di richiedenti asilo e migranti. A tal fine, la Commissione ha stanziato per il 2014 e il 2015 un importo totale di 50 milioni di Eur, da erogare tramite il Fondo. I finanziamenti di emergenza della Commissione si aggiungono alle previste dotazioni del Fondo che gli Stati membri ricevono per l’attuazione dei loro programmi nazionali per il periodo 2014‑2020 (nel caso dell’Italia, un importo di base di 310,36 milioni di Eur). Le cause di fondo della migrazione - Dopo i tragici eventi verificatisi al largo delle coste di Lampedusa il 3 ottobre 2013, quando 366 migranti hanno perso la vita, la Commissione europea ha istituito la Task Force “Mediterraneo”, incaricata di mettere a punto azioni operative concrete a breve e medio termine per mobilitare meglio gli sforzi dell’Ue. Nella sua comunicazione sull’attività della Task Force “Mediterraneo”, approvata dal Consiglio europeo nel dicembre 2013, la Commissione ha delineato diverse linee d’azione: 1) maggiore cooperazione con i paesi terzi per impedire che i migranti intraprendano viaggi pericolosi verso l’Ue; 2) protezione regionale, reinsediamento e ingresso legale in Europa 3) lotta contro la tratta, il traffico e la criminalità organizzata; 4) rafforzamento della sorveglianza delle frontiere; 5) assistenza e solidarietà nei confronti degli Stati membri che devono affrontare forti pressioni migratorie. A seguito delle conclusioni del Consiglio “Adoperarsi per una migliore gestione dei flussi migratori” adottate il 10 ottobre 2014, nel dicembre dello stesso anno la Commissione ha riferito in merito alla Task Force “Mediterraneo” davanti al Consiglio Affari interni e riferirà nuovamente sui progressi compiuti in occasione del prossimo Consiglio Affari interni il 12 marzo 2015. Contesto — Solidarietà in azione Finanziamenti - Sono state intraprese molte iniziative per aiutare l’Italia nel quadro della politica di migrazione e asilo. A seguito alla tragedia di Lampedusa nel 2013 sono stati mobilitati finanziamenti di emergenza supplementari di portata mai vista. La Commissione ha concesso all’Italia un pacchetto di assistenza di emergenza di 30 milioni di Eur (10 milioni di Eur per azioni di emergenza nel quadro del Fondo europeo per i rifugiati, 7,9 milioni di Eur per il consolidamento delle operazioni congiunte di Frontex nel Mediterraneo centrale e 12 milioni di Eur resi disponibili per azioni di emergenza nel quadro del Fondo per le frontiere esterne e del Fondo europeo per i rimpatri), allo scopo da un lato di aumentare la capacità di accoglienza e la capacità delle autorità di esaminare le richieste di asilo, e dall’altro di fornire assistenza nell’ambito delle operazioni di sorveglianza e salvataggio in mare. A tutt’oggi, le autorità italiane non hanno chiesto altri finanziamenti di emergenza a seguito dei recenti eventi. La Commissione non si limita a reagire alle emergenze. Nel periodo 2007-2013 l’Italia ha ricevuto dall’Ue uno stanziamento di base di 478,7 milioni di Eur nell’ambito dei quattro precedenti Fondi nel settore della migrazione (Fondo europeo per i rifugiati, Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi, Fondo europeo per i rimpatri e Fondo per le frontiere esterne). Inoltre, ulteriori fondi sono stati stanziati per il periodo 2014-2020: oltre 310 milioni di Eur dal Fondo Asilo, migrazione e integrazione e oltre 212 milioni di Eur dal Fondo per la Sicurezza interna. L’italia è il principale beneficiario dei finanziamenti dell’Ue nel settore della migrazione. Assistenza tecnica - L’ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo) fornisce assistenza materiale. L’easo svolge un ruolo fondamentale nel canalizzare la solidarietà degli Stati membri verso i paesi particolarmente sotto pressione. L’easo sta realizzando programmi di sostegno per l’Italia (così come per la Grecia e la Bulgaria). Vari Stati membri hanno designato esperti e altro personale qualificato da schierare nelle squadre di sostegno per l’asilo. Cooperazione con i paesi terzi . Questa assistenza integra l’azione dell’Ue tesa a risolvere le questioni in materia di migrazione e asilo mediante la cooperazione con i paesi terzi. L’ue porta avanti attivamente il suo impegno con i paesi terzi di origine e di transito nonché la sua stretta cooperazione con la comunità internazionale, al fine di risolvere le questioni in materia di migrazione e asilo e, in particolare, eliminare le cause di fondo della migrazione irregolare e forzata. I dialoghi regionali, quali il processo di Rabat sulla migrazione e lo sviluppo, il partenariato Ue-africa in materia di migrazione, mobilità e occupazione e il dialogo Acp-ue sulla migrazione, permettono di promuovere la cooperazione e lo scambio di buone pratiche tra i paesi di origine, di transito e di destinazione in tutti gli ambiti di gestione dei flussi migratori. I partenariati per la mobilità con il Marocco, la Tunisia e la Giordania, oltre al processo di Khartoum con paesi dell’Africa orientale, offrono migliori opportunità di cooperazione.  
   
   
MIGRAZIONE: UNA RESPONSABILITÀ COMUNE EUROPEA  
 
Bruxelles, 23 febbraio, 2015 – Di seguito l’intervento del 19 febbraio di Dimitris Avramopoulos - Commissario per la migrazione, gli affari interni e cittadinanza: “ Sono venuto a parlare con voi oggi su una realtà che sta diventando sempre più netto: l´Europa ha bisogno per gestire la migrazione meglio. Migliaia di vite sono state perse nel Mediterraneo negli ultimi anni. Dobbiamo essere onesti: la gente continuerà a venire fino a quando non sono al sicuro a casa, e finché non hanno prospettiva lì. Il lato oscuro di questo è anche che le reti criminali organizzate coinvolte nel traffico e la tratta di esseri umani continueranno ad abusare e profitto da questa situazione. Gli ufficiali della guardia costiera italiana che sono stati minacciati al punto di pistola da criminali armati la scorsa settimana sono un esempio doloroso della sconsideratezza di quei criminali. Non possiamo chiudere un occhio. E non possiamo continuare come se fosse tutto come prima. Prima di tutto, vorrei congratularmi con forza la guardia costiera italiana e quelli di altri Stati membri coinvolti nell´operazione Triton. 2014 è stato un anno di picco, con più di 200 000 persone che entrano in Europa attraverso il Mediterraneo. Dal primo gennaio 2015, più di 5.600 migranti sono stati salvati con un incremento del 50% rispetto allo scorso anno. Questo numero elevato ci dà già un´indicazione di ciò che possiamo aspettarci nei prossimi mesi e anni (s). Mentre abbiamo bisogno di rispondere a breve termine con azioni immediate, dobbiamo anche lavorare per il futuro. La migrazione non è solo di persone che arrivano in barca a Lampedusa. La migrazione è anche sul perché queste persone lasciano, in primo luogo, e cosa succede a loro volta arrivano sulle nostre coste e sono a rischio di essere vittime di tratta. Il processo di migrazione è complesso, e richiede un approccio globale. È per questo che la migrazione è una delle prime 10 priorità di questa Commissione. È per questo che stiamo lavorando duramente sulla nuova Agenda europea sulle migrazioni. Il Collegio terrà il suo primo dibattito su questo il 4 marzo. Questa Agenda presenterà come la Commissione, insieme con le altre istituzioni comunitarie, gli Stati membri e le sue agenzie, intende mobilitare tutti i mezzi per affrontare le sfide migratorie. E questo, in un modo globale e sostenibile, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali. Parallelamente allo sviluppo di questa strategia a lungo termine, siamo anche continuamente sosteniamo l´Italia e gli altri Stati membri che si trovano ad affrontare forti pressioni migratorie alle frontiere esterne dell´Ue nell´immediato e breve. In primo luogo, abbiamo esteso oggi le attività del Frontex Joint Operation Triton almeno fino alla fine del 2015. Per questo, abbiamo un bilancio operativo tentativo iniziale di circa 18 milioni di euro. Dal 1 ° novembre, più di 19.000 persone sono state salvate, e 6.000 di questi sono direttamente a causa l´aiuto e il coinvolgimento di funzionamento Triton. Lo scorso fine settimana, le attività di Frontex sono stati coinvolti in non meno di 20 operazioni di ricerca e soccorso separati in condizioni climatiche molto difficili. E siamo disposti ad andare oltre. Frontex ha solo una funzione di supporto e in grado di fornire solo assistenza agli Stati membri su loro richiesta. Ma siamo pronti a rispondere in modo costruttivo se l´Italia identifica la necessità di intensificare le risorse di funzionamento Triton. In secondo luogo, oggi, abbiamo premiato l´Italia con un 13.7million € ulteriore finanziamento di emergenza dalla Asilo, migrazione e integrazione Fondo (Amif) per sostenere l´Italia nella gestione del flusso di migranti, richiedenti asilo e rifugiati, una volta che arrivano sulle nostre coste. Tutto questo si aggiunge l´assistenza della ripartizione che gli Stati membri già ricevono da noi. L´italia è già il principale beneficiario dei fondi degli affari interni dell´Unione europea, con una dotazione di base nazionale di più di 520 milioni di euro (per il periodo 2014-2020). Oggi è già un passo in più. Sappiamo tutti di più deve essere fatto. Gestione della migrazione non è compito di uno Stato membro o soltanto la Commissione. Siamo in questo insieme. Questa è una responsabilità comune. Ma il finanziamento e il sostegno operazione è solo una parte della storia. Tornando a quello che ho detto prima: abbiamo bisogno di capire i diversi modi e percorsi persone sceglie di migrare e come sofisticate reti criminali dedite al contrabbando umano operano. Abbiamo bisogno di lavorare insieme come una unione con i paesi di origine e di transito per affrontare le cause di traffico di migranti alle radici. La cooperazione con i paesi partner è un elemento fondamentale della strategia di migrazione da parte della Commissione per una migliore gestione globale della migrazione e della mobilità. A questo proposito, lavorerò con l´Alto rappresentante ad intensificare i nostri contatti con i paesi terzi più importanti nei prossimi mesi. Vorrei anche partecipare al Consiglio Affari esteri il 16 marzo per continuare le discussioni con i ministri degli Esteri su come l´Europa può impegnarsi di più e meglio con i paesi di origine e di transito. Dobbiamo intensificare i nostri sforzi per reprimere le reti criminali coinvolte nel traffico e la tratta degli esseri umani. A questo proposito, presto visitare Europol per lanciare ufficialmente il progetto di un centro dedicato intelligenza marittimo per meglio identificare e tenere traccia di queste reti criminali che operano nel Mediterraneo. Abbiamo anche bisogno di offrire alle persone in fuga da guerra e disagio canali sicuri e legali per venire in Europa. Insieme con gli Stati membri, dobbiamo intensificare i nostri sforzi per stabilire un programma veramente europeo per il reinsediamento dei rifugiati. La Commissione sta già lavorando a stretto contatto con gli Stati membri nel quadro del Forum di reinsediamento e ricollocazione. Questo è un passo significativo per garantire che gli Stati membri condividono la responsabilità veramente. Infine, stiamo anche intensificando la nostra valutazione dell´attuazione di tutte le raccomandazioni della Task Force del Mediterraneo e le conclusioni del Consiglio europeo dell´ottobre scorso. Il 12 marzo, io riferire al Consiglio affari interni sui progressi compiuti. Esplorerò con gli Stati membri, che devono essere adottate per affrontare la situazione soprattutto nel Mediterraneo centrale misure supplementari. Per concludere, come ho detto prima: oggi siamo di fronte a una dura realtà: l´Europa ha bisogno di gestire la migrazione meglio, in tutti gli aspetti. E questo è soprattutto un imperativo umanitario. Abbiamo bisogno di un approccio nuovo e globale in materia di migrazione. Abbiamo bisogno di una soluzione europea. E questo è ciò che stiamo lavorando. A breve termine, no, non possiamo sostituire l´Italia nella gestione delle frontiere esterne, ma siamo in grado di dare una mano. Quindi dovremo prorogare l´operazione Triton e aumenteremo le sue risorse se questo è ciò che deve l´Italia. Il messaggio che inviamo oggi è molto semplice: L´italia non è sola. Europa è con l´Italia.  
   
   
OSSERVAZIONI DEL COMMISSARIO MOSCOVICI ALLA CONFERENZA STAMPA DELL´EUROGRUPPO DEL 20 FEBBRAIO  
 
Bruxelles, 23 febbraio 2015 – “In effetti, abbiamo lavorato intensamente stasera di raggiungere un accordo. La convinzione della Commissione europea è sempre stata che era essenziale per raggiungere un accordo per porre fine a questo periodo di incertezza per la Grecia e per quella materia per l´area dell´euro. Ci siamo riusciti, sotto l´autorità di Jeroen e sono felice. Ho detto che un accordo era possibile se tutti avessero un approccio ragionevole. Come ho detto qui Lunedi, doveva essere logico e non ideologico. Penso che abbiamo dimostrato questo tipo di razionalità alla ricerca di tale soluzione. E l´accordo che è stato trovato è nell´interesse non solo della Grecia e del popolo greco, ma anche in tutta l´area dell´euro e di tutti i suoi cittadini. Si tratta di un accordo equilibrato che permette sia le nuove autorità greche ad attuare alcune delle modifiche che vogliono, che è naturale in una democrazia, ma anche per garantire che saranno necessari gli impegni presi dalla Grecia. Come ha spiegato Jeroen, era stasera creare fiducia e che cosa è necessario per istituzioni che sono qui presenti, la Bce è quello di garantire che questa fiducia è supportata, se forte ed è il compito che ci hanno assegnato. Sono come Jeroen fiducioso che il risultato del nostro lavoro sarà positivo abbiamo anche creato tutte le procedure di controllo che consentiranno agli Stati membri di garantire che le parole, ha spiegato. Se concludiamo Lunedi notte, e questo è quello che penso, quello che stiamo andando a lavorare, che le proposte greche costituiscono una base sufficiente per progredire verso una positiva conclusione del programma, parlerà agli Stati membri ad approvare l´accordo secondo procedura parlamentare per chi è nel bisogno. Questo accordo è l´ultimo passo per consentire la proroga del programma di sostegno per la Grecia oltre il 28 febbraio che ora è richiesto in chiaro e interpretato in termini altrettanto chiari nella dichiarazione che ha appena essere adottata dall´Eurogruppo. Poi abbiamo, perché è un processo, la data di aprile si è detto, il tempo necessario per proseguire i negoziati sulla sostanza delle politiche necessarie per continuare ad aiutare la Grecia o ottenere i suoi piedi. Tale fase non sarà facile, ma ancora una volta, è nell´interesse di tutti che finiamo esso. Sappiamo Abebooks web sarà necessario accedere a lavorare sodo Accetta dopo è stato un insieme di politiche che possono costituire la base per il completamento del programma di riesame. Questa volontà di portate devono includere misure per solide politiche fiscali garante e la sostenibilità del debito pubblico della Grecia, in linea con la dichiarazione dell´Eurogruppo di Novembre 2012 qui è per tutti noi molto significativo. Dovrà continuare a includere misure volte a rafforzare la compétitivité dell´economia greca, perché nulla può essere fatto senza crescita e compétitivité. Ciò comporterà edificio sul lavoro svolto finora, qui è-stato gradualmente cominciano a dare frutti. Ed è garante che dovrà fiscale gestione efficace della Grecia diventa più e meglio bile per affrontare l´evasione a tutti i livelli. Altrove in Grecia come in Europa, si tratta di equità sociale, dovrà essere affrontato anche, così come l´efficienza economica, ed è comprensibile che il nostro citoyens chiedere un´azione su questo fronte. Una tesi e altri settori dovremo continuare a parlare tra di loro, come facciamo nell´ambito dell´Eurogruppo, e in buona fede con calma, è essenziale se vogliamo costruire la fiducia di questa situazione con l´obiettivo aussi Necessario senso di urgenza, al fine di raggiungere un accordo globale e permanente. Come ho detto, non sarà facile. Goal Credo che-hanno dimostrato questa sera e il giorno prima - e voglio congratularmi con Jeroen come ha dedicato molti sforzi alla che- Abebooks web può raggiungere un´intesa comune quando si è nel nostro comune interesse Chiaramente a farlo. Abbiamo compiuto un importante passo stasera, sappiamo che abbiamo ancora altri fino al 28 febbraio l´estensione del programma da decidere, ci saranno molti altri passi dopo. Come ha detto Jeroen, la fiducia si crea più difficile si è perso e fondamentalmente creare la fiducia è quello che stiamo cercando di fare per tre settimane. Iniziamo a vicenda per conoscere noi ed è un elemento solido per il futuro. E l´istituzione che rappresento, la Commissione è naturalmente pronta a partecipare a tutto il lavoro richiesto ora e in seguito.  
   
   
TUTELA DELLE VITTIME NELL´UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 23 febbraio 2015 - I diritti delle vittime direttiva darà vittime della criminalità diritti più forti a sostegno e protezione in tutta l´Unione europea. Gli Stati membri dell´Ue hanno fino al 16 novembre di quest´anno per attuare le norme nel diritto nazionale. La nuova direttiva sostituisce la decisione 2001 quadro. Esso si basa sui diritti minimi già stabiliti e stabilisce obblighi più chiari per gli Stati membri. La direttiva è stata adottata il 25 ottobre 2012 ( Ip / 12/1200 ). La Commissione europea ha pubblicato un documento di orientamento per guidare gli Stati membri nell´applicazione delle nuove norme. Ulteriori diritti e gli obblighi previsti le nuove regole: Le vittime hanno il diritto di capire e farsi capire . La comunicazione deve essere accessibile e in una lingua comprensibile per la vittima, comprese le lingue non appartenenti all´Unione Europea, se del caso. Per i bambini, la comunicazione deve essere adattata di conseguenza. Gli Stati membri devono garantire l´accesso a un livello minimo di servizi di supporto e facilitare i rinvii di polizia alle organizzazioni di assistenza alle vittime. Le vittime devono avere accesso indipendentemente dal fatto che ufficialmente segnalano il reato. Per le vittime vulnerabili o con esigenze particolari, ci deve essere l´accesso ai servizi specialistici , quali ricoveri, assistenza e consulenza traumi. Le vittime devono essere informati se l´autore del reato non sarà perseguito e hanno diritto ad avere una tale decisione riesaminata. Le vittime devono ricevere una valutazione individuale per vedere se sono vulnerabili alla vittimizzazione o intimidazione secondaria o di ripetizione durante il procedimento penale. Se è così, le misure speciali devono essere messe in atto per proteggerli. Ci deve essere una particolare attenzione per i più vulnerabili , in particolare le vittime di reati particolarmente gravi, i bambini, e le vittime del terrorismo, criminalità organizzata, traffico di esseri umani, la violenza di genere, la violenza nelle relazioni strette, la violenza sessuale, o crimine d´odio. I membri della famiglia hanno più diritti - la definizione di vittima è ampiamente definito e ora include i familiari delle vittime decedute come vittime dirette. I familiari di vittime sopravvissute hanno il diritto di sostenere e protezione. Esempio di come la direttiva migliorerà la situazione per le vittime di reati: Mentre in vacanza in un altro Stato membro dell´Ue, Stephanie è stato violentemente aggredito e derubato. Alla stazione di polizia, riceve informazioni sui suoi diritti nella sua lingua e un interprete la aiuta a rendere la sua dichiarazione nella sua lingua madre. Lei riceve una tradotta, conferma scritta della sua denuncia e viene informato prossimi passi. Lei si riferisce a un´organizzazione di sostegno alle vittime specializzata. Una volta tornati a casa, le autorità all´estero continuano suo informati su tutte le fasi del procedimento penale. Quando lei testimonia in tribunale, le misure speciali sono messo in atto in modo che lei non ha bisogno di affrontare di nuovo l´autore del reato. Quando il colpevole viene mandato in prigione, le viene chiesto se lei vuole essere informato circa la sua liberazione. Come, del 16 novembre 2015, tali garanzie si applicano in tutta l´Ue. L´ordine di protezione europeo Per proteggere le vittime di violenza e di molestie, le autorità nazionali concedono spesso specifiche misure di protezione per prevenire ulteriori aggressioni o ri-assalto da parte del trasgressore. Le nuove regole introdotte nel gennaio di quest´anno significa che una persona ha concesso un ordine di protezione in uno Stato membro continua a beneficiare di questa protezione che si spostano all´interno dell´Ue (vedi Ip / 15/3045 ). Diritto al risarcimento La direttiva relativa all´indennizzo delle vittime di reati significa che le persone nell´Unione europea possono richiedere un risarcimento statale quando cadono vittime di reati all´estero e ricevere assistenza per farlo. Tutti gli Stati membri devono disporre di un sistema di risarcimento statale che fornisce un indennizzo equo e adeguato delle vittime di reati violenti intenzionali. Quando crimini sono commessi in un altro Stato membro, le vittime possono rivolgersi a un´autorità nel paese in cui vivono a richiedere un risarcimento e ottenere aiuto con le formalità. Per ulteriori informazioni: Diritti delle vittime: http://ec.Europa.eu/justice/criminal/victims/rights/index_en.htm    
   
   
SARDEGNA: PIGLIARU INCONTRA AMBASCIATORE IRAQ  
 
Cagliari, 23 Febbraio 2015 - La delicata situazione politica locale e la volontà di allacciare proficui rapporti economici con la Sardegna sono stati alcuni dei punti al centro dell´incontro tra l´ambasciatore dell´Iraq Saywan Barzani e il presidente Francesco Pigliaru che si è tenuto negli uffici della Presidenza di viale Trento. L’italia è il primo partner commerciale della Repubblica Irachena ma finora la Sardegna è stata poco coinvolta da questi scambi. Dall´esito del colloquio è apparso chiaro che numerosi spazi possono aprirsi e l´ambasciatore Barzani ha espresso grande interesse, tra l´altro, per le eccellenze produttive e per il know how dell´agroalimentare sardo. Per avviare formalmente un canale di comunicazione, il presidente Pigliaru e l’ambasciatore Barzani hanno preso l’impegno di incontrarsi di nuovo a breve.  
   
   
SERRACCHIANI INCONTRA SEGRETARIO GENERALE MIN.ESTERI  
 
Udine, 23 febbraio 2015 - La presidente della Regione Debora Serracchiani ha incontrato a Udine il segretario generale del ministero degli Affari esteri Michele Valensise. Al centro del colloquio, il ruolo del Friuli Venezia Giulia nelle proiezioni verso lo schacchiere balcanico e le collaborazioni che Farnesina e Regione possono attuare proprio nei confronti dei partner dei Balcani. Per la presidente Serracchiani, infatti, è un precipuo interesse del Friuli Venezia Giulia "sviluppare una serie d´iniziative congiunte che possano mirare a rafforzare ogni utile sinergia con il nostro dicastero degli Esteri". E´ stato così ricordato che il Friuli Venezia Giulia, quale coordinatore delle Regioni Italiane, affianca proprio la Farnesina e il ministero dello Sviluppo economico sul cosiddetto pilastro 2, dedicato a "Trasporti e Energia", all´interno della macrostrategia Ue Adraitico-ionica. La guida è affidata congiuntamente a Italia e Serbia, un Paese, ha sottolineato Serracchiani, con il quale il Friuli Venezia Giulia "ha ottimi rapporti sulla scorta di una cooperazione di valenza regionale certamente cospicua, che ha portato alla sottoscrizione di numerosi protocolli d´intesa nella campo della ricerca, dei trasporti E della relazioni commerciali". Sulla base dell´odierno incontro tra la presidente Serracchiani ed il segretario generale Valensise, appare possibile, è stato osservato, che Trieste possa ospitare nel corso dei prossimi mesi la prima riunione interministeriale proprio del "pilastro 2", con il coinvolgimento di tutti i ministeri dei Trasporti e dell´Energia degli otto Stati aderenti all´Adriatico-ionica, della Commissione europea e dei diversi "portatori d´interesse (gli stakeholder) dell´area. Nel corso della riunione è stato inoltre messo in luce come, grazie anche alla convenzione quadro in atto tra la Regione e l´Iniziativa centroeuropea/Ince, ulteriori ambiti di cooperazione potrebbero utilmente svilupparsi qualora Ince fosse inserita appieno in questa macrostrategia Ue. All´incontro sono intervenuti il già presidente della Regione Roberto Antonione (poi sottosegretario agli Affari esteri), il segretario generale dell´Iniziativa Centroeuropea Giovanni Caracciolo di Vietri e il direttore dell´unità Balcani della Farnesina, Andrea Orizio.  
   
   
MARONI: CON REFERENDUM INIZIA PERCORSO PER ARRIVARE A STATUTO SPECIALE  
 
Milano, 23 febbraio 2015 - "Noi vogliamo diventare una Regione a statuto speciale, siamo i massimi contribuenti in Italia e i cittadini lombardi sono i più penalizzati. Nonostante questo, abbiamo dei servizi di eccellenza ma io voglio lo status che hanno le Regioni a statuto speciale, cioè la possibilità di tenerci i nostri soldi e il referendum è il punto di partenza di un percorso che non può non avere dietro il popolo. Con il referendum inizia un percorso, che alla fine dovrà portarci ad avere lo status di Regione a statuto speciale". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo ai giornalisti a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto ´Avis per Expo. Nutriamo la vita!´.  
   
   
LEGGE STABILITÀ, MARONI: SPERO CONSULTA SI PRONUNCI RAPIDAMENTE SU RICORSO  
 
 Milano, 23 febbraio 2015 - "Oggi ho comunicato alla Conferenza delle Regioni che abbiamo presentato ricorso alla Consulta verso alcuni punti della legge di Stabilità e mi auguro che altri presidenti di Regione seguano il nostro esempio. Sono punti della legge di Stabilità che violano la Costituzione perché violano il campo di competenza esclusiva della Regione, per cui mi auguro che la Corte Costituzionale si pronunci rapidamente, rimediando a questo vulnus fatto dal Governo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo ai giornalisti a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto ´Avis per Expo. Nutriamo la vita!´. "La legge di Stabilità - ha proseguito Maroni - sta già producendo effetti negativi, per cui la Corte Costituzionale dovrebbe tenere conto della necessità e urgenza di pronunciarsi subito, spero entro pochi mesi, addirittura entro poche settimane".  
   
   
MARONI: SE NON CI SONO SANZIONI, ALLORA ANCHE NOI SFOREREMO PATTO STABILITÀ  
 
Varese, 23 febbraio 2015 - "Qualche giorno fa il Parlamento ha approvato un emendamento che toglie le sanzioni previste dalla legge per le Regioni che hanno sforato il Patto di stabilità, come il Lazio. Noi siamo virtuosi, tutti gli anni riceviamo i complimenti dalla Corte dei Conti, ci atteniamo alle regole, stiamo attenti ai singoli euro, persino ai centesimi, pur di non sforare il Patto di stabilità, ma se poi chi sfora viene premiato, tanto vale allora farlo anche noi: così mettiamo più soldi, facciamo più cose, sforiamo il Patto, tanto poi non ci sarà alcuna sanzione. Perché, se l´alternativa a tagliare gli investimenti, è sforare il Patto di stabilità, tanto poi la sanzione non c´è, allora tanto vale sforarlo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questa mattina, a Varese, nel corso di una conferenza stampa per illustrare gli interventi decisi per il pronto soccorso dell´Azienda Ospedaliera Macchi di Varese. "Noi - ha aggiunto Maroni - abbiamo le risorse per fare qualsiasi cosa, abbiamo un residuo fiscale, ovvero la differenza di quanto i cittadini lombardi pagano di tasse e quanto ricevono dallo Stato, di 53,9 miliardi l´anno e il Bilancio della Lombardia è di 23 miliardi".  
   
   
MARONI: NORMA ASSURDA DEL GOVERNO CI IMPEDISCE GLI INVESTIMENTI A DEBITO  
 
 Varese, 23 febbraio 2015 - "Dal Governo non arriva nulla, solo tagli. Il Governo, con la Legge di Stabilità, ci ha messo in una condizione di vera e propria austerity, con oltre 1 miliardo e cento milioni di tagli al Bilancio e, per di più, vincoli che ci costringeranno quest´anno a tagliare 700 milioni di investimenti già previsti, questo per una norma ingiusta che penalizza una Regione virtuosa come la Lombardia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a Varese, nel corso di una conferenza stampa per illustrare gli interventi decisi per il Pronto soccorso dell´Azienda Ospedaliera Macchi di Varese. Accordo Disatteso Su 500 Milioni - "Il Governo - ha proseguito Maroni - ha disatteso un impegno formalmente assunto lo scorso anno con la Conferenza delle Regioni, un accordo con cui il Governo si era impegnato, con l´applicazione dei costi standard, a garantire alla Regione Lombardia 500 milioni in più per il 2015 rispetto al 2014 e questi ulteriori 500 milioni ci avrebbero consentito di azzerare tutti i ticket sanitari, oppure avremmo potuto fare investimenti per rendere ancora più efficiente il nostro Servizio socio-sanitario regionale, che è già un´eccellenza e la dimostrazione è che noi attiriamo tantissimi cittadini da fuori Regione che vengono qui in Lombardia a curarsi". Tagli Di 1 Miliardo E 100 Milioni In Legge Di Stabilità - "Oltre a questo mancato aumento di 500 milioni - ha poi ricordato il presidente della Regione Lombardia - ci sono stati ulteriori tagli, che hanno portato una decurtazione al Bilancio della Regione Lombardia per il 2015 di oltre un miliardo e cento milioni di euro". Norma Che Vieta Gli Investimenti A Debito - "Un terzo elemento di criticità che ci costringerà a un regime di austerity vero e proprio - ha quindi precisato Maroni - è la norma introdotta soltanto per le Regioni, che si applica da quest´anno, una norma che impedisce alle Regioni di fare investimenti a debito: noi, come Regione Lombardia, abbiamo un rating superiore a quello del Governo e questo ci consente di avere un rapporto tale con gli istituti finanziari e con le banche, che ci prestano i soldi con cui noi facciamo gli investimenti, penso a tutti gli Accordi di programma per esempio, e abbiamo un piano di investimenti che deriva dagli impegni presi negli anni passati che supera il miliardo di euro". "Invece, con questa norma che si applica a partire dal Bilancio 2015, - ha spiegato il presidente - noi potremo fare investimenti solo per 330 milioni di euro, il che vuol dire che, già da quest´anno, dovremo cancellare oltre 700 milioni di investimenti già programmati, questo non perché siamo in default o non abbiamo le risorse, ma solo per questa regola assurda, che ci impedisce di fare nuovi investimenti e di mantenere gli impegni presi". Emendamento Al ´Mille Proroghe´ - "Abbiamo presentato un emendamento - ha continuato Maroni - al decreto ´Mille proroghe´, per consentire alle Regioni virtuose come la nostra di fare quello che sanno fare, ma questo emendamento non è passato; adesso riproveremo con un altro provvedimento, ma, se non verrà accolto neppure questa volta, saremo costretti a fare un taglio degli investimenti già programmati: sarà una decisione dolorosa, cui ci costringerà il Governo, ma, a quel punto, convocheremo un grande Tavolo dei territori, con tutti i sindaci, in modo che sia chiaro per tutti che questi tagli non derivano da una decisione della Regione Lombardia, ma siamo costretti a farli per le decisioni prese dal Governo".  
   
   
LEGGE ELETTORALE UMBRIA; PRESIDENTE "CPO": "BENE DOPPIA PREFERENZA DI GENERE"  
 
Perugia, 23 febbraio 2015 - "Soddisfazione" per l´introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale dell´Umbria approvata dall´Assemblea legislativa è stata espressa dalla presidente del Centro per le pari opportunità della Regione Umbria, Daniela Albanese. "Le ultime elezioni amministrative in Umbria, che hanno visto applicare per la prima volta le nuove regole introdotte dalla legge 215 del 2012 sulla ‘doppia preferenza di genere´, hanno fatto registrare un notevole aumento della presenza femminile nei luoghi decisionali, che è passata dal 22,35% di donne elette nel 2009 al 31,22% del 2014, pur a fronte di una riduzione dei seggi. Il Centro per le pari opportunità in diverse occasioni, a partire dal 2013 attraverso una sua proposta all´Assemblea legislativa regionale e, più di recente, a seguito dell´esito delle ultime elezioni amministrative – ha ricordato Albanese, ha rivolto appelli ai legislatori a recepire i principi sanciti dalla legge 215/2012, considerando il riequilibrio della rappresentanza tra donne e uomini nelle istituzioni un principio irrinunciabile di democrazia e di civiltà. Appelli che sono stati poi accolti positivamente. La decisione di questi giorni - ha concluso la presidente - segna dunque una tappa importante dell´impegno che in Umbria molte donne, nella società civile, nei partiti politici e nelle istituzioni, hanno portato avanti per ottenere questo risultato, con istituzioni realmente rappresentative delle cittadine e dei cittadini del nostro Paese".  
   
   
FINANZIARIA 2015: RIGORE E SVILUPPO, CON QUESTA MANOVRA PORTARE LA SARDEGNA FUORI DALLA CRISI  
 
Cagliari, 23 Febbraio 2015 - "La situazione è drammatica e non lascia tregua dal 2008 fra disoccupazione e crisi dei territori. Noi, in una situazione così, vogliamo provare a portare fuori la Sardegna dalla crisi: abbiamo cercato di mantenere l´equilibrio dei conti pubblici come impongono Costituzione e leggi contabili ma allo stesso tempo abbiamo cercato di tracciare una forte linea di sviluppo". L´ha detto l´assessore del Bilancio e della Programmazione Raffaele Paci chiudendo in Consiglio regionale la discussione generale sulla manovra finanziaria per il 2015. I Capisaldi Della Manovra - "Questa manovra ha tre capisaldi - ha spiegato il vicepresidente della Regione - abolizione del vincolo del patto stabilità, programmazione unitaria dei fondi regionali statali ed europei, forte intervento di tipo keynesiano per sviluppare la domanda interna attraverso un piano per le infrastrutture. Quindi possibilità di spendere tutto quello che entra nelle nostre casse e dunque zero residui passivi, ovvero promesse di pagamento che non si possono mantenere, 700 milioni di opere pubbliche in otto anni per rinvigorire l´economia delle imprese, attraverso l´intervento pubblico, e voglio rassicurare tutti sul fatto che non ci stiamo certo indebitando, visto il progressivo abbassamento del debito e il costo del denaro quasi nullo. E poi i fondi integrati, con l´obbligo di spendere prima di tutto i fondi europei e poi quelli nazionali e regionali, una vera rivoluzione culturale". L´assessore Paci ha ricordato che sul Fesr per il 2015 restano da spendere 397 milioni, e che complessivamente sono 500 i milioni disponibili quest´anno da Bruxelles, e che col via libera alla manovra finanziaria scatterà immediatamente il cofinanziamento regionale da 81 milioni di euro che permetterà di procedere con i bandi: 59 milioni sono pronti per le politiche attive per il lavoro, 73 per le imprese, 47 per cultura, sport e turismo, 165 per l´agricoltura. "Nessuno poi ha mai detto che la vertenza entrate è chiusa, anzi continuiamo a trattare con Roma costantemente e dopo avere ricevuto i primi 300 milioni probabilmente riusciremo a chiudere entro luglio. E un altro importante risultato è quello delle riserve erariali che restano in Sardegna per abbattere il debito pubblico di Regione ed Enti Locali", ha ricordato l´assessore Paci. Irap, Taglio Permanente - Strategico e senza precedenti è poi il taglio dell´Irap - l´imposta regionale sulle attività produttive - abbattuta del 25% per sempre è azzerata per i primi 5 anni alle nuove imprese. "A questi tagli va sommato il 20-30% di sgravio previsto dalla Legge di stabilità del governo Renzi. È l´Irap più bassa d´Italia, nessuno paga una tassa più bassa di quella che pagano gli imprenditori sardi. Poi è chiaro che speriamo in una migliore congiuntura che, entro la fine della legislatura, ci consenta di abbassare le tasse, questo è un nostro obiettivo". Più Fondi Per Settori Chiave - L´esponente della Giunta Pigliaru ha poi ringraziato tutti i consiglieri per il lavoro in Commissione che ha consentito di migliorare la manovra stanziando 45 milioni in più per i settori strategici, dalla scuola alla cultura allo spettacolo fino al lavoro. "E ci sono aspetti che ancora miglioreremo, per esempio il Sociale che abbiamo deciso di trattare direttamente in Aula proprio per la sua importanza, ma anche in questo settore accogliamo la sfida riformista, non possono esserci vincoli fissi per sempre, andiamo invece a vedere le leggi per capire se c´è la possibilità di ridurre gli sprechi e dare risorse a chi ne ha davvero bisogno". Riforme, Sfida A Costo Zero - Infine, il capitolo riforme perché "il rilancio della Sardegna non passa solo dalla manovra finanziaria: dunque lavoriamo all´organizzazione di Regione e pubblica amministrazione, enti locali, urbanistica, industria, agricoltura. Ho la consapevolezza di una manovra seria che condividiamo con la nostra maggioranza: sono certo che stiamo iniziando il giusto percorso per portare la Sardegna fuori dalla crisi e dare solide prospettive di sviluppo a tutti i nostri cittadini: procediamo con grande serietà, l´entusiasmo lo riserviamo al momento in cui vedremo gli indicatori sulla disoccupazione finalmente scendere".  
   
   
REVISIONE DELLA SPESA NEL LAZIO: VA AVANTI IL RIORDINO DELLE AZIENDE TERRITORIALI  
 
Roma, 23 febbraio 2015 - Presentata in Consiglio regionale la proposta di legge per il riordino delle Aziende territoriali per l´edilizia residenziale pubblica, gli Enti parco e i Consorzi di bonifica e di sviluppo industriale. L´obiettivo è garantire una gestione più moderna ed efficace. La riorganizzazione comporterà 4 milioni di euro di risparmi ogni anno, è previsto un taglio di 361 poltrone. La riorganizzazione prevede anche la soppressione di Arp e Ardis. Arp, l´Agenzia Regionale Parchi e Ardis, l´Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, saranno internalizzate con l’obiettivo di evitare sovrapposizioni e lungaggini amministrative. Il tutto in una logica integrata volta a valorizzare e salvaguardare territorio e ambiente. “Tutto questo testimonia il nostro impegno, che ci vede schierati in prima linea nella lotta agli sprechi, per continuare sulla strada tracciata sin dal nostro insediamento. Sappiamo che c´è ancora molto da fare e continueremo a farlo”- è il commento di Fabio Refrigeri, assessore regionale alle Infrastrutture, Politiche Abitative e Ambiente.  
   
   
CDM IMPUGNA ASSESTAMENTO 2014, FRATTURA: RIENTRARE SUBITO DAL DISAVANZO SIGNIFICHEREBBE AZZERARE CRESCITA E SVILUPPO DEL MOLISE  
 
Campobasso, 23 febbraio 2015 - "Prendiamo atto che le ragioni tempestivamente fornite a fronte dei rilievi formulati dalla Ragioneria dello Stato sull´assestamento di bilancio 2014 non hanno convinto il Governo che ha deciso di impugnare la nostra legge regionale 25/2014. Le eccezioni avanzate fanno riferimento all´articolo 6, che, così come fissato dalle nuove regole di contabilità pubblica, prevede un rientro necessariamente spalmato negli anni del disavanzo finanziario accertato al 2013, disavanzo superiore a 60 milioni di euro e parificato anche dalla Corte dei conti nel mese di dicembre scorso. Per inciso, si tratta di un debito scaturito dalle operazioni di riaccertamento che abbiamo dovuto porre in essere a seguito delle bocciature dei bilanci 2011 e 2012 per via dell´eliminazione dei residui attivi indicati in quegli stessi bilanci ma non certificati. Siamo ben consapevoli di quanto la Costituzione indichi in materia di coordinamento della finanza pubblica, ma per il Molise rientrare immediatamente di 60 milioni di euro, tra l´altro già dal mese di dicembre 2014, sarebbe un´operazione impossibile, pena paralizzare risorse, attività e interventi destinati allo sviluppo e alla crescita del nostro territorio. La nostra posizione rimane ferma. In sede di confronto sapremo far valere le nostre ragioni, l´impegno va in questa direzione". Lo dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, in merito all´impugnativa del Consiglio dei ministri della legge regionale 25/2014.  
   
   
GIUSTIZIA: D´ALFONSO, DIPENDENTI REGIONE ABRUZZO CEDUTI AL TRIBUNALE PER SOPPERIRE CARENZA PERSONALE FIRMA INTESA AVEZZANO  
 
Avezzano, 23 febbraio 2’15 - La Regione Abruzzo distaccherà´ presso il Tribunale di Avezzano il proprio personale che ne farà richiesta per sopperire alla grave carenza di dipendenti amministrativi. Il presidente Luciano D´alfonso il 19 febbraio ha firmato infatti, un protocollo d´intesa con il Presidente del Tribunale di Avezzano, Eugenio Forgillo che prevede una forma di collaborazione con finalità di arricchimento professionale e di formazione per garantire la funzionalità della giustizia sul territorio. Presenti anche il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio e il vice sindaco della città, Fernando Boccia. "Un´intesa interistituzionale - ha commentato D´alfonso - che prevede una collaborazione tra due enti pubblici attraverso l´istituto del distacco temporaneo su base volontaria. Questa struttura garantisce un diritto fondamentale quale il diritto alla giustizia e alla sicurezza. Davanti alla richiesta di ausilio abbiamo risposto con immediatezza, con spirito di solidarietà e collaborazione istituzionale mettendo in campo un pezzo di risorse umane in più che noi abbiamo, attraverso una convenzione a favore dello smaltimento del carico di lavoro che grava sul tribunale di Avezzano. Dove c? è un di più di risorse umane, dobbiamo fare in modo che si determini un flusso di risorse verso ambienti in cui c? è un ´di meno´ di personale". D? Alfonso ha incontrato anche il personale della struttura giudiziaria di Avezzano e i lavoratori socialmente utili. Il Tribunale aveva rappresentato la grave carenza di personale amministrativo con concreto rischio di paralisi dell´attività giudiziaria ed aveva richiesto la collaborazione della Regione Abruzzo affinché, in via temporanea, si potessero colmare le carenze di organico e garantire tutte le competenze facenti capo al Tribunale di Avezzano. Il Presidente Forgillo, oggi ha sottolineato l´importanza dell´iniziativa e la "squisita sensibilità della Regione che ha raccolto il grido di dolore della struttura giudiziaria per dare una risposta urgente ai cittadini che attendono giustizia". A questo punto, il personale dipendente della Regione Abruzzo ? Giunta Regionale, che manifesti la propria disponibilità, da individuare a seguito di un Avviso interno, tenuto conto delle specifiche professionalità richieste, presterà servizio per un periodo di tempo limitato, non superiore a sei mesi, presso il Tribunale di Avezzano. Qualora, alla scadenza del termine, il Tribunale di Avezzano manifestasse la volontà di continuare ad avvalersi della collaborazione del personale distaccato, e previa acquisizione della disponibilità di quest´ultimo, si procederà alla sottoscrizione di un nuovo Protocollo d´Intesa.  
   
   
LEGGE DELRIO E RIORDINO FUNZIONI, ASSESSORE CAMPANIA INCONTRA SINDACATI CONFEDERALI: “DIALOGO FORZE SOCIALI OBIETTIVO PRIMARIO GIUNTA CALDORO”  
 
 Napoli, 23 febbraio 2015 - L’assessore alle Autonomie locali Pasquale Sommese ha incontrato oggi i sindacati confederali e di categoria della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil Campania. Al centro dell’incontro, richiesto dalle Oo.ss., le problematiche legate alla legge Delrio e a quella di stabilità, che ha previsto un taglio del 50% del personale delle province, nella prospettiva del riordino e del trasferimento delle funzioni agli enti locali. Al termine della riunione, è stato deciso di istituzionalizzare un tavolo parallelo a quello dell’Osservatorio regionale con le forze sociali. “Lavoriamo insieme con i sindacati – ha sottolineato Sommese – per pervenire ad una riforma condivisa della governance dei territori, nel solco di un impegno decennale messo in campo sulle politiche territoriali attraverso il varo di importanti strumenti normativi come il Ptr e i Sistemi Territoriali di Sviluppo. “Resta un obiettivo primario della Giunta Caldoro dialogare con le forze sociali, al fine di definire con la loro partecipazione le scelte sulle politiche di territorializzazione, di innovazione e di coesione”, ha concluso l’assessore.  
   
   
RIFORMA ENTI LOCALI IN SARDEGNA: PRESTO LEGGE IN AULA. I COMUNI NON SARANNO LASCIATI SOLI, FONDI PER NUOVI CORSI DI FORMAZIONE  
 
Cagliari, 23 Febbraio 2015 - "La Riforma degli Enti locali andrà in Consiglio Regionale tra qualche settimana, subito dopo la finanziaria. Per il bene della Sardegna dobbiamo procedere spediti nel sostenere i processi di cooperazione intercomunale e creare le basi giuridiche perché i Comuni siano messi nelle condizioni di garantire servizi e funzioni efficienti a beneficio dei cittadini amministrati". A dirlo questa mattina l´assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, durante il saluto per la giornata conclusiva dei corsi di formazione professionale, al Crfp di via Caravaggio a Cagliari. "I Comuni della Sardegna si sostengono grazie a forti trasferimenti da parte della Regione - ha proseguito l´assessore Erriu - che, attraverso il fondo unico, assicura agli enti locali una consistente contribuzione, la più alta in assoluto a livello nazionale. Ma la Regione non è più in grado di sostenere un ulteriore incremento di una spesa già così ingente. Tra l´altro il vincolo del Patto di stabilità rende estremamente rigida la spesa corrente necessaria per fa funzionare le macchine comunali e rende più difficoltosi gli investimenti." L´esponente della giunta Pigliaru ha inoltre rassicurato: "I Sindaci e tutti gli operatori dei Comuni non possono essere lasciati soli, anche per questo motivo attiveremo altri corsi di formazione, grazie all´utilizzo di fondi Fesr destinati a questo tipo di attività, per il rafforzamento del servizio degli enti locali, e un´integrazione sempre più forte nella gestione dei temi dell’urbanistica e del paesaggio". Fondamentale la collaborazione con Anci e Ups nel percorso di riorganizzazione degli enti, con l´istituzione dell´Osservatorio: le 142 funzioni delegate dalla Regione alle Province dovranno essere ripensate nella maniera più adeguata. "L´osservatorio è un laboratorio collettivo di intelligenze e competenze - ha detto Erriu- che va sfruttato ai massimi livelli. I comuni sono i protagonisti di questo cambiamento e devono essere accompagnati in maniera adeguata alla sfida che a breve si troveranno ad affrontare".  
   
   
POSTE, ASSESSORE LOMBARDIA: DA NOI 65 CHIUSURE, 121 RIORGANIZZAZIONI  
 
Milano, 23 febbraio 2015 - In Conferenza delle Regioni si e´ discusso sulla riorganizzazione degli uffici postali, che comporta una loro riduzione sul territorio. Il piano industriale di Poste italiane e´ stato illustrato dall´ ad Caio e dalla Presidente Todini che hanno rimarcato sulla necessita´ di riorganizzare sui territori gli uffici postali, dismettendo in particolare quelli dei piccoli comuni. Tra i vari interventi dei rappresentanti dei piccoli comuni e delle regioni, Massimo Garavaglia per la Lombardia ha rappresentato ai vertici di Poste Italiane la necessita´ di un approfondimento e di un confronto pieno sulla questione del ridimensionamento degli uffici postali in particolare, ha ribadito Garavaglia "di capire nel dettaglio cosa c´e´ dietro questi criteri e perche´ si fanno questi interventi" e, se questo piano "ha una flessibilita´ da poter discutere, perche´ in Lombardia - ha detto Garavaglia ai vertici di Poste - si prevedono 65 chiusure di uffici postali e la bellezza di ben 121 riorganizzazioni per un totale di 186 interventi". Al quesito ha risposto l´amministratore delegato Caio secondo il quale "c´e´ poca flessibilita´ da discutere sul piano industriale". Laconico il commento di Garavaglia: "non e´ cambiato e non cambia nulla".  
   
   
CALABRIA: IL DIPARTIMENTO REGIONALE "LAVORO" COMUNICA LE PROCEDURE ATTIVATE PER I PAGAMENTI DEI LSU E LPU  
 
Catanzaro, 23 febbraio 2015 - Il Dipartimento Regionale "Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali" ritiene necessario comunicare lo stato delle procedure attivate per i pagamenti dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità."Per i pagamenti dei sussidi per gli Lpu e delle ore integrative per gli Lsu/lpu, relativamente ai mesi di ottobre e novembre 2014 è stato predisposto un decreto di liquidazione che verrà definito nei prossimi giorni con l’invio delle spettanze agli enti utilizzatori. Per quanto concerne la contrattualizzazione di cui alla Legge 147/2013, il Dipartimento Lavoro, con Decreto n. 697 del 06/02/2015, ha impegnato la somma di €. 38.000.000,00 necessaria al pagamento dei lavoratori di cui alla citata Legge, per più mensilità dell’anno 2015, relativamente alla contrattualizzazione a 26 ore settimanali, a tutti gli enti beneficiari e precisamente: per i mesi restanti non coperti dalle agevolazioni ministeriali, per i comuni ammessi alla graduatoria di cui alla sopra richiamata legge;per l’intero anno per tutti quei lavoratori Lsu/lpu per i quali i Comuni non hanno prodotto richiesta di agevolazione o l’hanno richiesta parzialmente o è stata valutata dal Ministero fuori termine. Il Dipartimento, inoltre, precisa che la Regione parteciperà al tavolo interistituzionale fissato a Roma nella prossima settimana, dove ci sarà la presenza del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Ministero dell’Interno Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, Ministero dell’ Economie e delle Finanze, Ministero per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione, per concludere il processo di deroga per tutti gli Enti che hanno richiesto la contrattualizzazione".  
   
   
FORTI PREOCCUPAZIONI PER CIG E MOBILITA’ IN DEROGA. GOVERNO PENSI A PANE QUOTIDIANO NON A IDEE FARAONICHE. AL VENETO MANCANO 86 MILN € NEL 2014  
 
Venezia, 23 febbraio 2015 - L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan è a Roma per l’audizione in Commissione Lavoro della Camera. “Rappresenteremo come assessori regionali al lavoro – anticipa - la gravità della situazione delle casse integrazioni in deroga e mobilità in deroga. Per il Veneto significa il blocco effettuato dall´Inps delle autorizzazioni da dicembre e di fatto il blocco dei pagamenti per moltissime aziende da aprile 2014”. "Il Governo mostri serietà e rispetto nei confronti di quelle aziende e quei lavoratori che hanno diritto, rispetto alle regole vigenti, agli ammortizzatori sociali e prima di rilanciare idee faraoniche pensi al "pane quotidiano" – afferma Donazzan -. Alle aziende e ai lavoratori del Veneto mancano 86 milioni di euro per il 2014 e sono assolutamente preoccupata per il 2015 per il quale il Governo avrebbe previsto in tutto 700 milioni per tutta Italia!”. “Così sarà impossibile reggere - conclude - viste anche le richieste già pervenute nei primi mesi del 2015”.  
   
   
BASILICATA: AL VIA PROGETTO AVVIAMENTO AL LAVORO PERSONE CON SINDROME DOWN  
 
Potenza, 23 febbraio 2015 - Creare lavoro attraverso la formazione di operatori specializzati negli inserimenti lavorativi, aumentare la consapevolezza delle persone con sindrome di Down sulle proprie potenzialità di futuri lavoratori e sensibilizzare le aziende presenti sul territorio. È questo il senso del nuovo progetto “Lavoriamo in rete – percorsi di inserimento lavorativo nei territori del Sud”, iniziato a gennaio, della durata di 18 mesi, realizzato dall’Associazione Italiana Persone Down e finanziato dalla Fondazione con il Sud. Il progetto coinvolge 13 operatori e 13 sezioni Aipd (35 persone con sindrome Down e 35 famiglie), sei regioni nel Sud Italia e le due Isole (Bari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Foggia, Lecce, Matera, Milazzo-messina, Napoli, Oristano, Potenza, Reggio Calabria, Termini Imerese). Nella sezione provinciale Aipd di Matera saranno coinvolti 3 ragazzi con sindrome di down e 1 operatrice. I formatori dell’Associazione Italiana Persone Down Nazionale saranno a Matera il 24 e 25 marzo. Secondo un’indagine condotta da Aidp nel 2013 su 43 delle proprie sezioni, su 1.026 persone con sindrome di Down maggiorenni aderenti alla rete, solo 125 (il 12%) lavora con un regolare contratto (dei 125 solo il 12,8% nel Sud e le Isole). In Italia, nel 2011, rispetto alle 644.029 persone con disabilità iscritte agli elenchi unici del collocamento e ai 37.375 posti disponibili, sono stati realizzati 22.023 avviamenti: di questi 4.761 nel Centro, 2.409 nel Sud/ Isole, 14.853 nel Nord (Vi Relazione al Parlamento sulla Legge 68/99). Il progetto Aidp e Fondazione con il Sud prevede una serie di azioni previste: consulenza, informazione e formazione in presenza (incontri di formazione per familiari, percorsi di orientamento e formazione per giovani con sindrome di Down) e a distanza (tramite corso online e telefono), azioni di sensibilizzazione del mondo aziendale/istituzionale e monitoraggio e tutoraggio in situazione e l’avvio di nuovi servizi di inserimento lavorativo (Sil) presso le sezioni che ne sono sprovviste. Verrà inoltre creato un database online di raccolta dati dei potenziali lavoratori e delle aziende dei territori coinvolti. “Tali azioni – spiega Monica Berarducci, responsabile dell´Osservatorio sul mondo del Lavoro di Aipd e ideatrice del progetto - coinvolgeranno direttamente le organizzazioni partecipanti rendendole protagoniste, con l’obiettivo di potenziare la rete delle sedi Aipd presenti nel Sud e le Isole e creare poli regionali per l´impiego, scardinando il pregiudizio che consiste nel pensare che l’inserimento lavorativo delle persone con sindrome Down è solo un’opportunità "occupazionale" o terapeutica, quindi un peso per l’impresa e non un contributo alla produttività aziendale. Importante anche il lavoro sulle famiglie, che per prime concepiscono ancora il proprio figlio come un bambino o il suo inserimento lavorativo come un modo per occupare il ´tempo´, con un atteggiamento assistenziale ed iperprotettivo che limita l’acquisizione dell’identità adulta/lavorativa e l’emancipazione in generale”.  
   
   
CAMPANIA: GARANZIA GIOVANI, 6.250 AVVIATI AL LAVORO. CALDORO: NOSTRA REGIONE RISPONDE A CRISI MEGLIO DI ALTRI.  
 
Napoli, 23 febbraio 2015 - E’ stato pubblicato il nono monitoraggio del programma “Garanzia Giovani Campania”, con i dati aggiornati al 31 gennaio 2015. In totale, i ragazzi che hanno aderito al programma sono 54.769. Quelli già “trattati” dai centri per l’impiego e dai servizi per il lavoro privati sono 27.820. Di questi 15.709 giovani sono stati già “presi in carico” dai suddetti servizi. Sempre dal totale, 8.140 giovani non sono presentati all’appuntamento mentre 2.800 circa sono stati cancellati dal programma per mancanza di requisiti. 6.250 giovani che hanno fatto adesione a Garanzia Giovani sono stati avviati al lavoro. Nello specifico, 1.190 hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato, 3.125 uno a tempo determinato e 1.800 circa sono stati chiamati con altre tipologie contrattuali La maggior parte, oltre 5.000, ha trovato lavoro nel settore dei servizi, in particolare commercio, alloggio e ristorazione; oltre 1.000 nei settori di industria e costruzioni. Le offerte di lavoro da parte delle aziende presenti sul portale sono 5.314, di cui 3.360 per contratti a tempo determinato. Tra queste 4.997 offerte riguardano il settore dei servizi. A queste offerte, da ieri si aggiungono gli oltre 4.000 tirocini finanziati dalla quota campana di Garanzia Giovani. I tirocini sono in queste ore in corso di pubblicazione da parte dei soggetti ospitanti che hanno ricevuto il finanziamento regionale. “Diamo esecuzione – sottolinea l’assessore al Lavoro Severino Nappi - ad un progetto di cui spesso si parla, anche senza conoscerlo. Noi, invece, in Campania, lo abbiamo voluto cogliere come un’opportunità per dare una scossa al nostro mercato, cominciando col combattere le inefficienze e i ritardi interni al sistema. Un’occasione per rivedere la funzionalità dei centri per l’impiego e la creazione di un modello che faccia innanzitutto rete tra tutti i soggetti coinvolti. “Molti sono i ragazzi che ci stanno credendo e tanti quelli che hanno già trovato un’opportunità, con la consapevolezza che le risorse ci sono, e che in questo programma ci sarà spazio per tutti”, conclude Nappi. "Risultati incoraggianti in Campania. Risposte concrete in una fase difficile.” Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro commenta i dati del programma. “Ecco la conferma: la nostra regione risponde alla crisi meglio di altri", conclude il presidente.  
   
   
UFFICI POSTALI: LE REGIONI MEDIERANNO PER TROVARE SOLUZIONI A VANTAGGIO DEI CITTADINI"  
 
Roma, 23 febbraio 2015 – Le Regioni avranno un ruolo importante per tutelare le esigenze dei territori nell´ambito del percorso che porterà all´attuazione del Piano di ridimensionamento degli uffici postali che in Umbria determinerebbe la chiusura di 15 presidi e il ridimensionamento di servizi in altri. È quanto emerso nel corso della Conferenza delle Regioni con all´ordine del giorno anche la discussione del Piano approvato da Poste Italiane. All´incontro, per la Regione Umbria è intervenuta la vicepresidente, Carla Casciari. Per Poste Italiane erano presenti la presidente Luisa Todini e l´amministratore delegato Francesco Caio. Nel corso dell´incontro, la vicepresidente Casciari ha fatto presente che "il processo di razionalizzazione messo in atto da Poste Italiane, ha già portato nel 2012 in Umbria alla chiusura di 32 uffici mentre altri 44 sono stati coinvolti nel processo di razionalizzazione degli orari. Ora, il nuovo Piano - ha detto- porterebbe alla soppressione di altri 15 uffici, mentre altri 18 saranno interessati da riduzione di orari, andando a penalizzare soprattutto le aree rurali e montane che registrano un alto tasso di presenza di cittadini anziani". "Come Regione - ha riferito la vicepresidente- Abbiamo evidenziato la necessità che questo processo di trasformazione sia accompagnato da momenti di condivisione dei vari passaggi a livello territoriale anche per far sì che i cittadini abbiano il tempo di acquisire un´adeguata conoscenza delle novità introdotte dal Piano, come quella della telematizzazione di molti servizi. Inoltre le Regioni auspicano l´allungamento dei tempi di attuazione del Piano, ritenendo troppo breve il tempo di 60 giorni previsto da Agcom". La vicepresidente Casciari ha infine ricordato che "la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha manifestato personalmente alla presidente di Poste Italiane, Luisa Todini, le preoccupazioni che sono state rappresentate prima di tutto dai cittadini specie quelli di alcune zone rurali e montane interessate dalle eventuali chiusure che determinerebbero gravissimi disagi, preoccupazioni che sono state espresse anche dall´Anci regionale e da alcuni parlamentari, oltre che dai sindacati".  
   
   
POSTE: FVG, BENE MODERNIZZAZIONE MA CON GRADUALITÀ  
 
 Trieste, 23 febbraio 2014 - "Non vogliamo di certo frenare l´attuazione di una modernizzazione del ´sistema poste´, che va verso la digitalizzazione dei servizi, ma occorre tenere in debita considerazione che certe aree del territorio, specie in montagna, sono ancora condizionate dal divario digitale. Di conseguenza prima di chiudere qualche sportello ed introdurre la figura del postino telematico, occorre agire con gradualità e buon senso, in modo da garantire sempre e comunque l´accesso ai servizi, soprattutto a favore della popolazione più anziana". Lo ha detto l´assessore regionale alle Autonomie Locali, Paolo Panontin, che oggi ha rappresentato il Friuli Venezia Giulia ai lavori della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, presieduta da Sergio Chiamparino, con all´ordine del giorno, tra i vari punti, anche un incontro con l´amministratore delegato di Poste italiane, Francesco Caio, che ha illustrato il Piano industriale dell´Azienda. Un Piano in base al quale l´accesso al servizio universale per tutti i cittadini sarà assicurato dalla capillare distribuzione della rete su territorio e anche dal ´postino telematico´, il portalettere munito di un terminale portatile, in grado di offrire a domicilio i servizi principali dell´ufficio postale, quali accettazione di raccomandate, ricarica di postepay, utilizzo di poste mobile e pagamento dei bollettini. Rispetto alla richiesta di Poste italiane di chiudere entro l´anno in Italia 400 uffici postali (di cui alcuni anche in Friuli Venezia Giulia) e di razionalizzarne altri 600, coinvolgendo tutti i cittadini nella trasformazione digitale, ma comunque assicurando capillarità e universalità dei servizi, Panontin, in accordo con il presidente Chiamparino e con il governatore della Toscana Enrico Rossi, ha suggerito che Poste italiane affronti i progetti di chiusura regione per regione, tenendo conto delle specifiche problematiche. "Francesco Caio - ha riferito Panontin a margine dell´incontro - ha condiviso questa ipotesi. Non vi è dubbio che il Piano industriale che ci ha illustrato è rispettoso della legge e delle indicazioni di Agcom, ma abbiamo chiesto una verifica puntuale e una gradualità del percorso di razionalizzazione, ove inevitabile". "Di conseguenza il confronto tra Regione Friuli Venezia Giulia e Poste italiane sarà d´ora innanzai diretto, analizzerà ogni singola situazione e, naturalmente, non mancherà di tener conto del protocollo d´intesa sottoscritto lo scorso novembre, che prevede una stretta collaborazione per la fornitura di determinati servizi ai cittadini proprio attraverso la rete degli uffici postali", ha spiegato l´assessore.  
   
   
CALABRIA: CHIUSURA DEGLI UFFICI POSTALI  
 
Catanzaro, 23 febbraio 2015 - Il Vicepresidente della Giunta regionale della Calabria Vincenzo Ciconte, in rappresentanza del Presidente Mario Oliverio è intervenuto, a Roma, alla riunione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome sui tagli dei servizi e della chiusura degli uffici, annunciati dall’Azienda “Poste italiane”. Sono stati proprio il Presidente e l’Amministratore delegato di “Poste italiane”, Luisa Todini e Francesco Caio, ad illustrare il Piano di riorganizzazione dell’Azienda che dovrebbe diventare operativo nel prossimo mese di aprile. Esso prevede la chiusura di 455 uffici postali e la riduzione degli orari di apertura in ben 688 uffici. Il Vicepresidente Ciconte, intervenendo nel dibattito, ha evidenziato che la chiusura anche solo di un ufficio postale nei piccoli comuni o in quelli montani, in particolare, assume il significato di voler allontanare la presenza dello Stato da quanti risiedono ed operano sul territorio, con riferimento a quelli della terza età ed alle fasce più deboli della popolazione. “Pur comprendendo l’esigenza di una più efficiente riorganizzazione aziendale - ha detto Ciconte – è necessario fare tutto il possibile per scongiurare ulteriori danni a carico dei cittadini utenti”. A conclusione dell’incontro, si è deciso di attivare specifici tavoli regionali, per avviare un confronto sulla possibilità di limitare i disagi per le popolazioni interessate, individuando soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale. Il Presidente Oliverio, informato da Ciconte, ha avviato i necessari contati per affrontare adeguatamente l’intera problematica, coinvolgendo tutti i soggetti interessati.  
   
   
ROSSI INCONTRA L´AD DI POSTE: "UN TAVOLO CON I SINDACI PER UN CONFRONTO SUL PIANO"  
 
Roma 23 febbraio 2015 - "All´ad di Poste Italiane ho detto che Regioni e Comuni vogliono discutere per capire e verificare il piano dei tagli e trovare soluzioni per garantire i servizi. Mi fa piacere che Caio, alla fine del nostro incontro, abbia dato la disponibilità ad aprire il dialogo". Così il presidente della Regione, Enrico Rossi, sintetizza il senso dell´incontro di stamani a Roma con l´ammistratore delegato di Poste Italiane prima della riunione della Conferenza delle Regioni dedicata proprio a questo tema. "Gli ho anche ricordato – prosegue - che la Toscana ha già dato con la chiusure di uffici e non è sostenibile chiuderne altri 63. E´ in corso una straordinaria mobilitazione di sindaci e cittadini che impone di trovare soluzioni alternative, che tengano conto delle esigenze di chi vive in aree marginali e disagiate e di tante situazioni differenziate presenti sul territorio. E ho anche fatto presente – racconta – che sarà per me difficile convincere mio padre, che sta bene, coltiva gli ulivi, contribuisce a mantenere bello il paesaggio gratuitamente, ad usare la card per ritirare la pensione". "Una proposta che ho avanzato a Caio – dice ancora Rossi – è quella di istituire una sorta di Poste-mobili che con un pulmino attrezzato garantisca il servizio nei piccoli paesi e frazioni di montagna alcuni giorni al mese. Cè spazio per trovare soluzioni e un tavolo Regione, Comuni, Poste da aprire in Toscana può essere lo strumento per trovarle. Di certo – conclude - ci opporremo con forza e determinazione a quanti fanno il deserto sui territori e poi lo chiamano progresso".  
   
   
REGIONE E ASSOLAVORO: INSIEME PER SVILUPPARE LE INIZIATIVE DI GARANZIA GIOVANI LA REGIONE PIEMONTE E ASSOLAVORO FIRMANO UN PROTOCOLLO PER REALIZZARE NUOVE ATTIVITA´ NELL´AMBITO DEL PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI.  
 
Torino, 23 febbraio 2015 - La Regione Piemonte e Assolavoro, associazione che riunisce le agenzie per il lavoro, hanno firmato oggi un protocollo per realizzare nuove attività nell’ambito del programma “Garanzia Giovani”. Le attività previste impegneranno gli associati di Assolavoro a partecipare alle iniziative che l’Agenzia Piemonte Lavoro nell’ambito di Garanzia Giovani realizzerà nelle scuole del Piemonte. Nel 2015 si prevede che in almeno 50 istituti superiori si realizzeranno interventi di formazione e orientamento. Concluso l’anno scolastico i ragazzi avranno “in mano” un appuntamento per sostenere un colloquio ai fini di essere avviati a una delle opportunità della Garanzia Giovani: un tirocinio della durata di almeno 3 mesi o una opportunità di lavoro. Con la sigla del protocollo, Assolavoro diventa anche partner di Worldskills Piemonte, l’iniziativa che promuove il talento di giovani che si apprestano a concludere percorsi di istruzione e formazione nei mestieri selezionati dall’organizzazione mondiale World Skills. Assolavoro valorizzerà opportunità occupazionali per i giovani di talento che si distingueranno nelle selezioni regionali di Worldskills, organizzate da Agenzia Piemonte Lavoro su circa 15 mestieri e con il coinvolgimento di un migliaio di ragazzi e ragazze. “Con questo accordo - commenta l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero – dà l’avvio a un piano sperimentale di avvicinamento dei ragazzi al lavoro, rafforzando le attività di Garanzia Giovani. Quello che ci proponiamo è di potenziare l’orientamento al lavoro nelle scuole, diffondere la conoscenza di Garanzia Giovani, informare sulle caratteristiche del mercato del lavoro, sui contratti di lavoro, sulla rete dei servizi, istituire un rapporto funzionale e stabile tra scuole e agenzie per il lavoro e, soprattutto, facilitare le prime esperienze di tirocinio o di lavoro dei ragazzi”. “Il protocollo d’intesa siglato oggi tra Regione Piemonte e la nostra Associazione – dichiara Agostino Di Maio, direttore di Assolavoro, l’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro - sancisce il prosieguo di un percorso virtuoso avviato da tempo. Favorire la corretta conoscenza del mercato del lavoro e delle opportunità esistenti, orientare i ragazzi in quella fase delicata che sta tra gli studi e la ricerca di una occupazione sono alcuni dei servizi che le agenzie per il lavoro offrono gratuitamente, forti dell’esperienza e del know how specifico maturato negli anni. Ci auguriamo che quella avviata oggi in Piemonte diventi un’esperienza pilota da replicare poi in altre Regioni”.  
   
   
MILANO: SALE GIOCO, 470 CONTROLLI E 66 SANZIONI PER LA MANCANZA DI RISPETTO DEGLI ORARI  
 
Milano, 23 febbraio 2015 – La Polizia locale rende noti i risultati dei primi controlli sistematici nelle sale scommesse e sui pubblici esercizi che hanno le "macchinette" elettroniche da gioco sul rispetto degli orari: tra l’1 e il 15 febbraio sono state effettuate 470 verifiche e sono state erogate 66 sanzioni ad altrettanti esercizi che non rispettavano le regole. Per essere più tempestivi, efficienti e mirati nei controlli è stato costituito un dispositivo della Polizia locale composto da agenti dell’Annonaria nelle sale scommesse, da agenti dei Comandi di Zona con Vigili di Quartiere e agenti accertatori nei pubblici esercizi, da agenti del Nucleo tutela trasporto pubblico per gli esercizi presenti in metropolitana e agenti dell’Unità antiabusivismo per le situazioni più complesse secondo percorsi di volta in volta pianificati. In questo modo trova compiuta applicazione l´ordinanza, emanata lo scorso 15 ottobre dal Comune di Milano e più volte riconfermata dalla giustizia amministrativa, per definire precise e limitate fasce orarie per l´attività delle sale gioco e per il funzionamento delle slot machine nei locali pubblici, al fine di arginare i danni del gioco d’azzardo a tutela dei cittadini, a partire dalle persone più vulnerabili come i giovani e gli anziani. Le sale non possono più restare aperte 24 ore su 24, ma solo dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23, in modo tale da “ridurre la possibilità di accedervi, con particolare attenzione agli orari di uscita dalle scuole e al tempo libero delle fasce più fragili della cittadinanza, in primo luogo giovani e anziani”. “Continueremo con i controlli affinché le regole siano rispettate. Le sanzioni della Polizia locale si aggiungono a un impegno su più fronti di tutta l’Amministrazione contro il gioco d’azzardo, a tutela della salute dei cittadini dalle ludopatie e per allontanare dal territorio criminalità e degrado” dichiarano la Vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris e l’assessore alla Sicurezza e Coesione sociale Marco Granelli. Nei mesi scorsi le azioni del Comune di Milano, tra i primi in Italia nella lotta al proliferare delle sale da gioco, sono state diverse: gli interventi che hanno permesso di bloccare l’apertura di oltre 10 sale da gioco, dalle periferie verso il centro; l’approvazione del nuovo Regolamento edilizio con una norma che impedisce l’insediamento di nuove sale gioco e scommesse a meno di 500 metri dai luoghi sensibili come scuole, impianti sportivi, luoghi di aggregazione giovanile, parchi gioco, sedi di associazioni di volontariato che si dedicano alla pubblica assistenza; le iniziative di studio e di coordinamento politico con la Regione e le altre città lombarde impegnate nel contrasto alla ludopatia”. A queste azioni si aggiungono le sentenze del Consiglio di Stato e del Tar della Lombardia che, respingendo i ricorsi degli esercenti contro l’ordinanza dell´Amministrazione, hanno recepito quanto già affermato dalla Corte Costituzionale, che ribadisce il diritto di varare provvedimenti ”finalizzati a tutelare soggetti ritenuti maggiormente vulnerabili, per la giovane età o perché bisognosi di cure, a prevenire forme di gioco compulsivo e ad evitare effetti pregiudizievoli per il contesto urbano e la quiete pubblica”.  
   
   
COMMISSIONE ANTICAMORRA A MONDRAGONE PER INNALZARE LIVELLO GUARDIA NEL CASERTANO  
 
Napoli 23 febbraio 2015 - “Con la presenza della Commissione Anticamorra a Mondragone si vuole manifestare la vicinanza delle istituzioni regionali ai cittadini e agli amministratori locali.” Lo ha dichiarato Daniela Nugnes, assessore all´Agricoltura della Regione Campania, intervenendo all´incontro che si è svolto questa mattina presso la sala consiliare del Comune di Mondragone. "Quella di oggi - precisa - è stata una riunione secretata, pertanto tutti i verbali e i documenti saranno trasmessi alle autorità competenti. L´incontro, promosso dopo l´attentato subito dal vicesindaco Benedetto Zoccola, è sicuramente un segnale. Ma, come ho avuto più volte modo di denunciare, è necessario innalzare il livello di guardia in tutti i comuni del Casertano, un territorio difficile da amministrare, soprattutto quando si lavora con trasparenza e con determinazione”, conclude la Nugnes.  
   
   
IMMIGRAZIONE, ASSESSORE LOMBARDIA: INVITO I PREFETTI A UN´AZIONE FORTE  
 
Milano, 23 febbraio 2015 - "In materia di immigrazione la situazione in Lombardia è davvero critica. In queste ore stanno arrivando altri 500 presunti profughi. La gestione del fenomeno da parte dello Stato è quantomeno discutibile. Dal Viminale prendono decisioni senza ascoltare né coinvolgere presidenti di Regione e sindaci. Perfino i prefetti vengono informati solo poche ore prima degli arrivi sul territorio e si trovano costretti a organizzare nottetempo la sistemazione degli immigrati". E´ quanto afferma Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia. Serve Coinvolgimento Enti Locali - "Per questo - prosegue Bordonali - ho voluto invitare i prefetti lombardi ad alzare la voce e a disobbedire alle imposizioni assurde dello Stato centrale. Anche loro vivono le problematiche quotidiane del territorio e sanno quanto le comunità lombarde siano in difficoltà e non possano economicamente e socialmente sostenere altri arrivi". "Quando il ministro dell´interno era Roberto Maroni - conclude l´assessore - il fenomeno veniva gestito con il coinvolgimento degli Enti locali, al di là del colore politico, e la condivisione del problema. Questo permetteva ai sindaci e alle Regioni di organizzarsi e di dare risposte compatibili alle disponibilità di risorse. Questa emergenza dura ormai da più di due anni e purtroppo la Regione Lombardia non è mai stata interpellata".  
   
   
IMMIGRAZIONE: ZAIA, “NO A CASERME-GHETTO. GIA’ BOCCIATE UNA VOLTA DA NOSTRE TASK FORCE SANITARIE”.  
 
Venezia, 23 febbraio 2015 - “Ogni volta che non sanno a quale- Santo votarsi per uscire dal caos governativo, rispunta la storia delle Caserme come strutture per ospitare i profughi. Ogni volta, anche questa volta, dico no alla creazione di ghetti insalubri e impattanti sulle comunità locali. Si smetta di cercare rattoppi che sono peggio del buco e Renzi affronti seriamente la questione andando dai suoi amici dell’Europa a convincerli di prendersene un po’, ognuno per quota parte. Nel frattempo non c’è altra soluzione che bloccare i barconi gestiti dai terroristi dell’Isis in Libia, perchè questa non è più una migrazione ma un atto apertamente ostile all’Italia e all’Europa, e sospendere Schengen”. Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia interviene sul sempre più complesso problema degli arrivi dei profughi dal Nordafrica in Italia e in Veneto, che sta determinando confusione e polemiche. “Con le caserme in Veneto – ricorda Zaia – ci hanno già provato, con il risultato che nessuna di quelle ipotizzate era risultata ragionevolmente utilizzabile. Il ghetto è quanto di peggio si possa ipotizzare, anche per la dignità dei migranti. Faccio anche presente agli smemorati che in Veneto esiste un Protocollo Sanitario specifico di prevenzione dalla diffusione di malattie che prevede anche che nostre task force sanitarie si rechino nei luoghi indicati come centri di accoglienza per verificarne la salubrità e la rispondenza a criteri minimi di vivibilità Invito quindi il Governo e i Prefetti di informarci con debito preavviso delle ipotesi sul tappeto, dove invieremo i nostri sanitari a controllare. Questo per il bene dei migranti eventualmente malati e per la tranquillità delle popolazioni locali eventualmente coinvolte”. “Basta con le improvvisazioni – conclude Zaia – perché non c’è nulla di peggio delle cose fatte a casaccio, come sta succedendo da mesi e mesi, con il risultato che una migrazione sta diventando un’invasione che ha oramai “disperso” sui territori decine di migliaia di fantasmi che non si sa chi siano, da dove vengano, cosa facciano, se stiano soffrendo o siano entrati nei giri viscidi della malavita, o peggio”.  
   
   
IMMIGRAZIONE: SERRACCHIANI, MODELLO ACCOGLIENZA CONDIVISO CON COMUNI  
 
Udine, 23 febbrario 2015 - "Un incontro utile, che ha permesso di intensificare la collaborazione con i Comuni per affrontare un tema, quello dell´immigrazione, che deve essere gestito assieme dalle istituzioni". Lo ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani, che ha incontrato a Udine, con l´assessore alla Solidarietà Gianni Torrenti, alcuni sindaci della Val Canale: Renato Carlantoni (Tarvisio), Ivan Buzzi (Pontebba) e Boris Preschern (Malborghetto). "Con i sindaci - ha detto la presidente - è stato condiviso il modello dell´accoglienza diffusa". Questo modello, come ha spiegato l´assessore Torrenti, prevede l´organizzazione di piccole strutture di primissima accoglienza, a disposizione delle Forze dell´ordine, per intercettare i flussi via terra che arrivano in Friuli Venezia Giulia, in modo da migliorare le procedure di identificazione e la sicurezza per i cittadini. Da questi "hub" si prevede che i richiedenti asilo vengono poi rapidamente smistati in modo diffuso nei Comuni, che hanno la possibilità di promuovere, con finanziamenti regionali, attività per favorire l´integrazione e attività utili per la comunità, garantendo quindi un maggiore controllo. L´assessore ha ricordato che è già pronto il testo della convenzione-tipo con i Comuni, che possono partecipare ai progetti di integrazione sia in forma singola che associata. I sindaci della Val Canale hanno condiviso questa impostazione, tenendo conto che nel solo 2014 attraverso il confine austriaco sono transitati via terra oltre mille richiedenti asilo, che sono stati spesso costretti a sostare lungamente in locali delle Forze dell´ordine non adatti alla prima accoglienza. L´istituzione di un "hub", riservato ai soli richiedenti asilo che transitano dal confine e non destinato ad accogliere migranti da altre zone d´Italia, garantirebbe una gestione ordinata dei flussi e quindi maggiore sicurezza per le comunità locali. I sindaci della Val Canale hanno anche manifestato la disponibilità a partecipare in forma congiunta ai progetti di integrazione promossi dalla Regione, per alcune decine di richiedenti asilo da ospitare nella zona.  
   
   
WELFARE: DAL 27 FEBBRAIO AL 7 MARZO A MILANO IL 4° FORUM DELLE POLITICHE SOCIALI NOVE GIORNI, 40 APPUNTAMENTI APERTI AL PUBBLICO, 280 RELATORI. AL CENTRO DEL DIBATTITO: POVERTÀ, FAMIGLIE, ANZIANI, INFANZIA, DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ, IMMIGRAZIONE, DIRITTI CIVILI, LOTTA ALL’OMOFOBIA, DIRITTO DI CULTO, L’ESPERIENZA DELLE SOCIAL STREET, LA RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI, ED EXPO “SOCIALE” 2015  
 
Milano, 23 febbraio 2015 – Dal 27 febbraio al 7 marzo Milano torna protagonista del dibattito sul welfare con il 4° Forum delle Politiche sociali, un confronto lungo 9 giorni, con 40 appuntamenti e 280 relatori organizzato dal Comune di Milano in vari luoghi della città da Palazzo Marino, alla Casa dei diritti, dalla Fabbrica del vapore alla Casa della Legalità. Saranno coinvolte tutte le realtà attive in città, tra istituzioni, enti, privato sociale e volontariato, facendo il punto su quanto fatto finora e su cosa ancora deve essere compiuto per garantire servizi, assistenza e riconoscimento a tutti i cittadini. Un dibattito intenso che fin dal principio si presenta ricco di argomentazioni e di proposte rivolte sia all’ambito locale sia a quello nazionale, con una serie di richieste che saranno nuovamente poste al Governo, dallo stop al taglio delle risorse per il welfare, all’introduzione di misure di sostegno al reddito, dalla tutela dei diritti civili al superamento della cittadinanza per ius sanguinis. Si inizia venerdì 27 febbraio alla Fabbrica del vapore in via Procaccini 4 con l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino che aprirà i lavori e gli interventi del Sindaco Giuliano Pisapia, del Prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, del presidente onorario di Libera, don Luigi Ciotti, del presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, di don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana, dell’ assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Volontariato e Pari Opportunità, Maria Cristina Cantù, del Sottosegretario al Welfare e curatore della Riforma del Terzo Settore, Luigi Bobba solo per citarne alcuni. Daranno vita ad un lungo confronto a più voci sulla città con i suoi principali attori nel campo del welfare. “Torniamo a parlare di Politiche sociali – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino– chiamando in causa tutti i protagonisti. Istituzioni, enti, associazioni e volontari, Terzo e Quarto settore e cittadini, per ragionare insieme su che cosa è stato fatto partendo dalle azioni elencate nel Piano dello Sviluppo del Welfare che ha guidato l’Amministrazione in questi ultimi tre anni. Un confronto che riteniamo necessario e che ogni anno organizziamo proprio per condividere risultati ottenuti e prossime scelte con chi vive in prima persona la realtà delle Politiche sociali, come amministratore, operatore e beneficiario. Gli appuntamenti quest’anno sono veramente tanti e ci auguriamo possano essere utili a tutti, per conoscere i nuovi servizi e offrire spazi di ascolto e crescita nel segno di una città sempre più inclusiva, solidale, laboratorio di diritti civili e vicina a chi ha più bisogno”. Nel pomeriggio del 27 febbraio, sempre alla Fabbrica del vapore, sarà affrontato il delicato tema delle politiche dell’abitare con gli interventi degli assessori Daniela Benelli (Casa) e Marco Granelli (Sicurezza, Polizia locale inclusione sociale) e di Davide Corritore, presidente di Mm Spa gestore delle case popolari di proprietà del Comune. Il secondo grande momento di discussione è in programma lunedì 2 marzo: dalle ore 15, nella sede delle Acli in via della Signora 3, si parlerà di nuove povertà con gli interventi del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, del presidente di Inps, Tito Boeri, del presidente di Acli provinciali Milano, Paolo Petracca e di quello nazionale Gianni Bottalico e degli assessori Pierfrancesco Majorino e Cristina Tajani (Politiche del Lavoro e Sviluppo economico). Il Forum proseguirà nei giorni successivi con dibattiti e iniziative nei quartieri su nuove povertà, famiglia, anziani, infanzia, persone con disabilità immigrazione, diritti civili, omofobia, sull’esperienza delle social street e su Expo “sociale” 2015, nell’ambito di un’occasione di dibattito alla Cascina Cuccagna cui prenderanno parte il Ministro delle Politiche agricole, Forestali e Alimentari, Maurizio Martina e Carlin Petrini, fondatore dell’associazione Slow Food. Il 6 marzo, dalle ore 14, presso la sede di Uni in via Sannio 2, si svolgerà un dibattito sul tema dell’educazione finanziaria con la partecipazione tra gli altri del presidente della commissione Finanze e Tesoro del Senato Mauro Marino, del sociologo Alessandro Rosina e degli assessori Majorino, Chiara Bisconti (Risorse Umane, Sport e Tempo libero), Francesca Balzani (Bilancio). Tra gli altri eventi in programma l’inaugurazione di “Oplat” latteria sociale di Saman (28 febbraio), l’apertura di uno sportello sull’educazione finanziaria e per la gestione dei propri risparmi in piazzetta Capuana a Quarto Oggiaro (28 febbraio), l’avvio della consulenza legale gratuita presso la Casa dei Diritti (martedì 3 marzo), una serata dedicata al diritto di culto (giovedì 5 marzo) e la proiezione di due film al Cinema Anteo incentrati sul tema dei diritti civili, delle pari opportunità e dell’omofobia. Il primo film è “Pride” commedia inglese del regista Matthew Warchus, presentato allo scorso Festival di Cannes, tratto da una storia vera accaduta in Inghilterra a metà degli anni ’80 e incentrata sul sostegno portato dalle comunità gay e lesbiche allo sciopero dei minatori contro le politiche dell’allora primo ministro Margaret Thatcher (venerdì 6 marzo con alcune scuole superiori di Milano): questa iniziativa sarà preceduta dai saluti del Sottosegretario alle Pari opportunità, Giovanni Martelli, del delegato del Sindaco alle Politiche giovanili, Alessandro Capelli e dell’assessore Majorino. Il secondo film è “Scusa se esisto”, di Riccardo Milano, con Raul Bova e Paola Cortellesi che racconta gli stereotipi sull’identità di genere che la nostra società ancora vive (sabato 7 marzo con la presenza di Paola Cortellesi). Una serie di iniziative saranno dedicate specificamente alla tema della salute della prevenzione. Primo appuntamento sabato 28 alle ore 15:30 in piazza Duomo con la partecipazione alla Marcia dei Malati Rari.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: LABORATORIO SULLE POLITICHE DI INCLUSIONE ATTIVA DELLE VITTIME DI VIOLENZA E TRATTA: UN PERCORSO DI PROGETTAZIONE CONDIVISA  
 
Torino, 20 febbraio 2015 - Si è tenuto a Torino, presso la sede della Regione Piemonte in via Avogadro 30, il “ Laboratorio sulle politiche di inclusione attiva delle vittime di violenza e tratta: un percorso di progettazione condivisa ”. All’evento, organizzato dal Dipartimento per le Pari Opportunità (Dpo) – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Formez Pa , in collaborazione con la Regione Piemonte, sono intervenuti l’assessora Regionale, la dott.Ssa Monica Cerutti, il Direttore della Coesione Sociale, dott. Bordone e la Dott.ssa Luisa Tiberio del Dpo . I relatori hanno sottolineato l’importanza dell’evento quale primo ed importante momento di confronto sul delicato e grave fenomeno della violenza sulle donne e su quello delle donne vittime di tratta tra i diversi soggetti pubblici (Governo e enti territoriali) e privati operanti a livello nazionale e locale. Con il Laboratorio si è voluto, infatti, dare inizio ad un percorso di condivisione e progettazione sinergica tra i diversi livelli di governo, che proseguirà nei prossimi mesi, nella consapevolezza che solamente attraverso il confronto costruttivo è possibile individuare e attuare le azioni da mettere in campo nel prossimo settennio. Nella prima parte della giornata, sono state ascoltate le relazioni degli esperti - il Prof. Francesco Carchedi dell’università “La Sapienza” di Roma e il dott. Davide Bonagurio, advisor sulle politiche e sui programmi Ue in materia di lavoro ed inclusione sociale -, che hanno richiamato l’attenzione dei partecipanti specialmente sulla dimensione quantitativa e qualitativa del fenomeno, sulle risorse e sulle politiche europee di contrasto per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020. A seguire, sono state presentate le esperienze realizzate dalla Regione Piemonte, dalla Regione Emilia-romagna, dalla Regione Calabria e Regione Puglia che hanno consentito di fare il punto su alcune buone pratiche , ma anche sugli elementi di criticità normativa, procedurali e culturali riscontrati in sede di attuazione dei progetti, che sono stati discussi con la prospettiva di individuare le possibili azioni da intraprendere nella nuova programmazione. I relatori hanno, tra l’altro, messo in evidenza la necessità di rafforzare la cooperazione tra i diversi livelli di governo, al fine di rendere più efficaci gli interventi sui territori, ma anche per iniziare ad elaborare nuovi modelli per aumentare le possibilità di inclusione attiva delle vittime di violenza e tratta, che costituisce una delle principali sfide fino al 2020. Nella seconda parte del convegno, si è svolta una tavola rotonda che ha visto la partecipazione attiva degli operatori regionali e delle associazioni operanti sul territorio, che ha costituito l’occasione per approfondire alcune buone pratiche realizzate in Italia, analizzare i bisogni emergenti ed individuare possibili approcci metodologici ed operativi in grado in grado di massimizzare la portata e l’impatto degli interventi. A margine del laboratorio Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, ha dichiarato : " Attraverso gli strumenti esistenti è possibile sostenere e favorire l’inclusione e l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza e tratta che, assistite dai Centri antiviolenza e dai Servizi per il lavoro, possono beneficiare di interventi finalizzati a migliorare la capacità di ricerca attiva del lavoro; usufruendo al contempo di strumenti quali i voucher di conciliazione che le aiuta a sostenere il lavoro di cura famigliare. La Regione Piemonte finanzia mediante le risorse del Fondo Sociale Europeo specifici interventi di sostegno alla realizzazione di percorsi integrati di inclusione socio-lavorativa a favore delle vittime di violenza, tratta e sfruttamento sessuale. L’ultimo Bando regionale emanato per il periodo 2011-13 ha permesso di sostenere progetti di realizzazione di percorsi integrati personalizzati ed ha visto la presentazione di 17 progetti, tutti approvati e finanziati per Euro 2.874.034.00, con una previsione di intervento a favore di 311 donne vittime di violenza, grave sfruttamento e tratta, sostenuti e realizzati attraverso reti territoriali di partenariato comprendenti gli Enti Locali e/o loro raggruppamenti e i diversi soggetti pubblici e privati operanti sul territorio. La Regione ha anche promosso il raccordo tra i referenti dei diversi progetti nell’ottica di facilitare il confronto tra le esperienze e un percorso di approfondimento delle esperienze e buone pratiche da cui è nato il Modello Piemonte per i percorsi di uscita dalla violenza ".  
   
   
ILLUSTRATI I RISULTATI DEL PROGETTO ‘RIPARO’ IN CAMPO POLITICHE INNOVATIVE NELLE PARI OPPORTUNITÀ” .  
 
 Ancona, 23 febbraio 2015 - I risultati del progetto ‘Riparo’, ad un anno dall’avvio dello studio, sono stati illustrati nel corso dell’incontro che si è tenuto in Regione dall’assessore ai Diritti e Pari opportunità, Paola Giorgi, e le Responsabili dell´Osservatorio di Genere, Claudia Santoni e Silvia Casilio. Gli specifici approfondimenti, come ricordato, saranno presentati mercoledì 25 febbraio dalle ore 15,00 a Macerata nella Biblioteca Bozzi Morgetti, nel corso di una seduta di lavori a cui prenderanno parte tutti i soggetti che hanno contribuito alla realizzazione della ricerca e dove verranno presentate, da Giorgi le proposte innovative in materia di pari opportunità scaturite dallo studio. “La ricerca è una necessaria riflessione sulla condizione professionale e il benessere delle donne marchigiane - ha introdotto l’assessore Giorgi – per poter misurare gli effetti delle politiche applicate fino a oggi e valutare interventi innovativi che sappiano adeguarsi ai nuovi bisogni, ai mutamenti economici, sociali e culturali al fine di raggiungere l’effettiva parità costituzionalmente sancita, ma ancora troppe volte disattesa, soprattutto in un contesto centrale come quello del lavoro ”. L’attività di ricerca ‘Riparo’ - ‘Ripensare le Pari Opportunità’ conclusa il 31 dicembre 2014 - è stata condotta dall’Osservatorio di Genere di Macerata, promossa dall´assessorato alle Pari Opportunità della Regione con capofila il comune di Macerata e condotto in con le Università di Camerino e Macerata. “Il nostro progetto è innovativo - dice l’assessore Giorgi - perché non giudica, esamina, studia le criticità da cui la politica può e deve trarre conseguenze tradotte in azioni. Il valore dello studio si è espresso pienamente grazie alla fattiva collaborazione delle donne che sono protagoniste, sia come imprenditrici, che come lavoratrici dipendenti nel contesto economico regionale. E’ emerso in maniera puntuale l’approccio e il reale interesse o a volte lo scarso interesse verso le politiche di genere nel mondo del lavoro. Un dato interessante è la valutazione della condizione del lavoro femminile nelle piccole e medie imprese che caratterizzano il sistema marchigiano: dato importante perché le statistiche generalmente raccontano situazioni diverse, più riferibili a modelli di grandi imprese. Altra riflessione che è emersa la differenza tra i vari contesti in cui le donne lavorano, cioè tra industria, artigianato ed agricoltura”. In sintesi, l´attività di ricerca ha permesso di approfondire la condizione lavorativa delle donne nel settore tessile-calzaturiero con un´indagine quantitativa, la realtà delle imprese agricole con la compilazione di questionari semi-strutturati e ha permesso di realizzare diversi focus groups di approfondimento della realtà operativa di diverse imprese artigiane marchigiane a conduzione femminile. Il Convegno finale del 25 febbraio a Macerata è strutturato su relazioni di approfondimento delle istituzioni coinvolte e dei partner progettuali (Coldiretti, Cgil, Cisl, Uil, Cna, Università). Alla tavola rotonda parteciperanno anche alcune studentesse degli istituti superiori di Macerata già coinvolte dall´Osservatorio in un´attività di progettazione sulle differenze di genere. Durante il convegno verranno illustrate, alla luce dei risultati valutativi ottenuti con l´elaborazione dei dati di ricerca, alcune proposte teoriche di ri-definizione del concetto di pari opportunità per dare così avvio a più efficaci prassi operative. Tali proposte punteranno in particolare l´attenzione sull´estensione del concetto di differenza come nuova prospettiva inclusiva, a partire dal genere. Da una prima valutazione delle richieste indicate dalle lavoratrice durante le interviste, il tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro rimane l´area della maggiore conflittualità rispetto alla realizzazione di una presenza paritaria tra uomini e donne nel mondo del lavoro. A chiusura del convegno verrà presentato il trailer del film documentario Physique du rôle , ispirato al progetto ‘Riparo’ e realizzato dalla fim-maker Silvia Lucani. “Per quanto riguarda il film documentario - conclude l’assessore - sottolineo la modalità di finanziamento scelta dall’ Osservatorio di genere, quella del crowdfunding, una tipologia che valorizza l’idea e la condivide con i cittadini che scelgono di supportarla”.