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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Settembre 2003
UN MILIARDO DI EURO PER IL SUCCESSO DELLE TECNOLOGIE DELL´INFORMAZIONE E DELLE COMUNICAZIONI IN EUROPA  
 
Bruxelles, 30 settembre 2003 - La priorità dell´Unione europea per la ricerca e lo sviluppo sulle tecnologie della società dell´informazione (Tsi) è avvicinare le tecnologie ai cittadini, garantendo che tutte le imprese e tutti i cittadini possano trarre beneficio ed effettivamente beneficino del progresso tecnologico. Come conseguenza del primo invito a presentare proposte per le Tsi nel quadro del Sesto programma quadro, la direzione generale della Commissione per la Società dell´informazione avvierà 236 nuovi progetti sulle Tsi con un finanziamento comunitario di un miliardo di euro. Ciò rappresenta l´importo più elevato mai concesso per una sovvenzione di questo tipo nella storia del programma quadro. Questi progetti si baseranno sulle tecnologie odierne nel campo del web, di Internet e delle comunicazioni mobili e trasformeranno la prestazione e la realizzazione di servizi ampliandone al contempo la gamma. Il cuore di questi servizi è l´informazione in tutte le sue forme e in tutti i suoi formati: dati provenienti da minuscoli sensori e ricevitori inseriti nell´ambiente circostante, contenuto integrato per l´istruzione e l´intrattenimento, nonché il complesso delle conoscenze delle organizzazioni che cambia in modo dinamico e imprevedibile. I progetti studieranno in quale modo è possibile utilizzare le Tic per garantire servizi affidabili e sicuri, che siano meglio in grado di adattarsi alle persone e agli organismi che ne dipendono e agli ambienti nei quali tali servizi devono funzionare. Non ultimo, le informazioni e i dati, talora in grandi quantità, dovranno essere facilmente accessibili, semplici da analizzare e da utilizzare in modo personalizzato. Mentre l´infrastruttura odierna viene estesa, in particolare con collegamenti senza fili e con reti ottiche ad alta capacità, questi miglioramenti garantiranno reali benefici ai cittadini e alle imprese. I cittadini disporranno di molteplici possibilità di informazione, intrattenimento e interazione direttamente a casa loro e potranno scegliere di ricollegarsi al lavoro e a nuovi sistemi di apprendimento. I nuovi strumenti consentiranno alle organizzazioni di monitorare e rispondere rapidamente alle trasformazioni nei processi organizzativi e le aiuteranno ad applicare gruppi di conoscenze a processi decisionali complessi nei quali il tempo rappresenta un fattore critico. Sistemi avanzati di etichettatura e telemetria basati su ricevitori miniaturizzati consentiranno alle società di seguire le merci e di determinare la posizione degli utenti in tempo reale. Erkki Liikanen, commissario europeo per le Imprese e la Società dell´informazione, ha affermato: "Dobbiamo rafforzare il nostro impegno per la ricerca e lo sviluppo in modo da garantire la competitività, le capacità innovative e la leadership dell´Europa e consentirle di sfruttare le enormi opportunità che si prospettano". Una nuova ondata di tecnologie e infrastrutture risulterà essenziale per ammodernare numerosi servizi posti sotto la responsabilità pubblica, quali il sostegno per una migliore sanità ed assistenza sociale per una popolazione che invecchia sempre di più, il miglioramento della sicurezza degli autoveicoli e della sicurezza stradale in generale. I progetti che saranno avviati nell´ambito del Sesto programma quadro promettono una concentrazione di sforzi senza precedenti sulle questioni cruciali e riuniranno competenze e risorse da 3 a 5 volte maggiori rispetto ai progetti realizzati nell´ambito dei precedenti programmi quadro. Le applicazioni nel campo della sanità e dei trasporti sfrutteranno dispositivi miniaturizzati in grado di raccogliere informazioni o dati dall´ambiente circostante e di trasmetterli ad operatori umani o a un altro sistema sotto forma di azioni o di informazioni, a seconda dei casi. Nuovi progetti mirano a dotare i cittadini di sensori tessili e di indumenti biomedici intesi a monitorare la loro salute e a contribuire alla lotta contro le malattie cardiovascolari. Altri progetti forniranno sistemi di guida assistita a bordo delle automobili in grado di rilevare la natura e la portata di pericoli imminenti e di fornire interfacce e interazioni studiate appositamente per il contesto di guida. La realizzazione di questi nuovi servizi comporta la necessità di sviluppare strumenti di analisi dei dati e di gestione automatizzata delle conoscenze ben più "intelligenti" di quelli attuali. Avvicinare le tecnologie ai cittadini richiederà inoltre significative ricerche sui componenti di base dei sistemi e sui princìpi di progettazione. Le industrie europee delle Tic stanno collaborando con le principali università a progetti che ci porteranno dalle microdimensioni alle nanodimensioni, da collegamenti con fili a collegamenti senza fili e da sistemi specifici per determinate applicazioni a sistemi versatili e adattabili. Dando forma e riunendo i pezzi del puzzle che costituisce la ricerca europea sulle Tic, si mira a migliorare l´impatto della ricerca e delle tecnologie sulla qualità della vita e sulla competitività delle aziende europee. L´occasione per dimostrare queste tecnologie europee è rappresentata dal congresso che si svolgerà a Milano, dal 2 al 4 ottobre, in collaborazione con lo Smau e la regione Lombardia. La manifestazione Ist 2003 sarà inaugurata dal commissario Erkki Liikanen, dal ministro italiano per l´Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca e dal presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni. Si tratta di una conferenza e di un´esposizione di grande importanza che riuniscono i principali ricercatori e strateghi europei delle Tic che affronteranno il tema "Le opportunità future". Per ulteriori informazioni Sulla priorità di ricerca Tsi: http://www.cordis.lu/ist   Sui risultati del primo invito a presentare proposte Tsi: http://www.Cordis.lu/ist/call1.htm  Sul congresso Ist 2003 "Le opportunità future", Milano, dal 2 al 4 ottobre http://europa.Eu.int/information_society/istevent/2003/index_en.htm    
   
   
LA COMMISSIONE ADOTTA UNA COMUNICAZIONE SUL RUOLO DELL´EGOVERNMENT PER IL FUTURO DELL´EUROPA  
 
Bruxelles, 30 settembre 2003 – Il 26 settembre La Commissione ha adottato una comunicazione nella quale mette in evidenza l´importanza dell´eGovernment come strumento per dar vita ad un´amministrazione di alta qualità in Europa. Nell´ambito della strategia di Lisbona si considera che l´eGovernment possa rappresentare un´importante spinta economica, fornendo servizi nuovi e migliori per tutti i cittadini e tutte le imprese in Europa. Nella comunicazione gli Stati membri sono invitati a dimostrare il proprio impegno politico a garantire la cooperazione a livello europeo sia nel settore pubblico che nel settore privato, oltre che ad accelerare l´adozione e lo sviluppo dell´eGovernment. Il documento presenta una serie di azioni destinate a sostenere le priorità dell´eGovernment che vengono attualmente affrontate nell´ambito del piano d´azione eEurope 2005. Il Commissario responsabile delle imprese e della società dell´informazione, Erkki Liikanen, si è così espresso: "È fondamentale che l´Europa disponga di un settore pubblico in grado di contribuire alla crescita economica europea, prestare servizi di alta qualità a tutti e rafforzare il processo democratico." Il settore pubblico svolge un ruolo di primo piano per il benessere socioeconomico dell´Europa. Le amministrazioni pubbliche devono soddisfare le aspettative sempre maggiori dei cittadini e delle imprese che chiedono servizi efficienti e di qualità elevata; al contempo devono anche far fronte a condizioni socioeconomiche impegnative, a cambiamenti istituzionali e al profondo impatto esercitato dalle nuove tecnologie. Le soluzioni più efficaci per migliorare i servizi pubblici, i processi democratici e le politiche pubbliche sono quelle che combinano le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) con i cambiamenti a livello organizzativo e le nuove competenze. Tutto questo va sotto il nome di eGovernment. Nonostante le buone prassi comincino a diffondersi, permangono ancora molti ostacoli e barriere da superare prima che l´eGovernment possa essere adottato su vasta scala. Nella comunicazione la Commissione chiede pertanto a tutti gli Stati membri una forte leadership e un forte impegno politici per ammodernare le amministrazioni pubbliche con l´aiuto dell´eGovernment. Le amministrazioni devono garantire l´accesso ai servizi pubblici a tutti i cittadini, investendo nell´approccio multi-piattaforma (Pc, Tv digitale, terminali mobili, punti di accesso pubblici e altro). Occorre creare fiducia nell´interazione online con le amministrazioni, tutelare la riservatezza dei dati e affrontare adeguatamente le questioni dell´autenticazione e della gestione dell´identità. Le amministrazioni potrebbero aumentare sensibilmente la produttività semplificando le procedure elettroniche di appalto pubblico e rendendole disponibili ad un maggior numero di utenti. Occorrono infine interventi specifici per definire, sviluppare e realizzare servizi di eGovernment paneuropei e per incentivarne l´uso. In questo modo verrà agevolata la libertà di circolazione dei cittadini nel mercato interno e sarà possibile creare un vero senso di cittadinanza europea. Tra le azioni contemplate nella comunicazione per affrontare queste tematiche si ricordano lo scambio di buone prassi, il sostegno alle attività di R&s dell´Unione europea, i programmi pilota e di attuazione, ma soprattutto le iniziative e i piani a livello nazionale, regionale e locale. Infolink: http://europa.Eu.int/information_society/eeurope/2005/
all_about/egovernment/index_en.Htm
 
 
   
   
FEDERCOMIN: "COSTRUIAMO IL 2004 ANNO DELL’INNOVAZIONE" STANCA: “BISOGNA CREARE UN SISTEMA DELL’INNOVAZIONE” ANNUNCIATO IL CODICE DELLA SOCIETÀ DELLA INFORMAZIONE ALLO SCOPO DI RIORDINARE IN MODO ORGANICO LE PRINCIPALI NORME SULL’USO DELLE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (ICT)  
 
Roma, 30 settembre 2003 - “Per produrre innovazione e sostenere concretamente lo sviluppo e la competitività del Paese bisogna creare un ‘Sistema dell’Innovazione’. Le risorse finanziarie sono sì necessarie, ma senza un Sistema non sono sufficienti”. Lo ha sostenuto Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, aderendo all’iniziativa di Federcomin di fare del 2004 l’Anno dell’Innovazione. “Le proposte di Federcomin”, ha aggiunto il Ministro, “sono già in parte contenute nel ‘Piano per l’innovazione digitale nelle imprese’ che ho annunciato con il collega Marzano nel luglio scorso”. Secondo Stanca, infatti, “bisogna rafforzare l’innovazione nei settori del made in Italy attraverso le Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione (Ict) per migliorare la produttività e, conseguentemente, la competitività; per sostenere lo sviluppo di selezionati settori hi-tech; per ridare attrattività al Sistema Italia con un ambiente favorevole alla Ricerca&sviluppo e alla innovazione; per favorire il trasferimento tecnologico dalla ricerca pubblica alle imprese”. Ma, ha aggiunto, “si deve pure assicurare semplice accessibilità agli incentivi superando le difficoltà che, in passato, hanno allontanato le imprese dai finanziamenti pubblici. È altresì indispensabile stimolare un più efficace coordinamento fra i vari livelli di governo (Pubblica Amministrazione centrale e quella locale) per rafforzare gli interventi ed evitare inutili sovrapposizioni e dispersioni”. Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha non solo accolto “con interesse” la proposta di Federcomin di una Legge Quadro sull’innovazione, in quanto “essa rappresenta lo strumento normativo per confermare la priorità ad una materia che richiede la considerazione dei grandi temi nazionali, come la sanità, il lavoro, la scuola e l’ambiente”, ma ha pure “dato atto alla Federcomin di aver saputo comprendere la pervasività dell’innovazione tecnologica ed il suo impatto sulle imprese e sulla società”. Stanca ha annunciato che intende “promuovere il Codice della Società della Informazione per riordinare in modo organico le principali norme sull’uso delle Tecnologie della Informazione e della Comunicazione nel settore pubblico e nel privato: avremo la possibilità di stabilire in modo chiaro ed in una cornice legislativa unitaria le finalità e i campi di applicazione; i soggetti coinvolti e i relativi compiti; le modalità di programmazione e le attività di monitoraggio, dando a tutta l’innovazione tecnologica un quadro di riferimento strutturato, unitario e centrale”. Dopo aver ricordato che “il tema dell’innovazione digitale, pur essendo pervasivo, non è tra quelli che appassionano le piazze, né animano i salotti e i dibattiti nei media”, il ministro ha riconosciuto che “finalmente l’innovazione è ora al centro del dibattito. La ricerca, su cui tutti si soffermano, è una sua componente sostanziale nel contribuire, attraverso la diffusione di conoscenze e nuovi prodotti, alla crescita di lungo termine del Paese. Tuttavia, come è stato segnalato anche dalla Commissione Europea, la ricerca è essenziale ma non sufficiente. Oltre allo sviluppo dei prodotti, di cui la ricerca è una risorsa determinante, vanno infatti sostenute altre forme di innovazione che assicurino il mantenimento della competitività anche nel breve periodo”.  
   
   
CIPE: SEDUTA DEL 29 SETTEMBRE 2003  
 
Roma, 30 settembre 2003 - Il Mef comunica che oggi il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe), presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, oltre alla Relazione Previsionale e Programmatica per l’anno 2004 ha approvato, tra l’altro: Su proposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i seguenti progetti facenti parte del programma Grandi Opere: Linea Av/ac "Milano-genova: terzo valico dei Giovi" per 319milioni di euro; "Hub portuale di Taranto" il cui costo totale pari a 156,1 milioni di euro è sostenuto per 37,5 milioni da capitali privati; "Interporto di Catania" per 21,7milioni di euro e la tratta ferroviaria" Genova Voltri-brignole"per 623,6milioni di euro. L’utilizzo di circa 231,6milioni di euro nel triennio 2002-2004 per gli studi di fattibilità di Infrastrutture per l’approvvigionamento, il trasporto e lo stoccaggio del gas naturale. Le linee guida per Poste Spa.  
   
   
MAPPA COMPLETA DEL RISPARMIO GESTITO AGOSTO 2003 CRESCE ANCHE IN ESTATE L’INDUSTRIA DEL RISPARMIO GESTITO. AD AGOSTO IL PATRIMONIO SFIORA GLI 838 MILIARDI DI EURO.  
 
Milano, 30 settembre 2003 - Anche nei mesi caldi continua a crescere l’Industria del Risparmio Gestito. Il patrimonio lordo registrato dalla Mappa del Risparmio Gestito del mese di agosto ha raggiunto gli 837,9 miliardi di euro (il dato di luglio era di 825,4 miliardi di euro) mentre il patrimonio al netto delle duplicazioni degli Oicr di gruppo si è attestato a quota 718 miliardi di euro (707,6 miliardi di euro in luglio). Al vertice della classifica dei prodotti finanziari rimangono saldamente ancorati gli Oicr con un patrimonio lordo di 504,6 miliardi di euro (501,6 miliardi di euro). Al secondo posto si collocano invece le Gestioni di Prodotti Assicurativi con un patrimonio lordo di 136,5 miliardi di euro (110,6 miliardi di euro il netto). Seguono le Gpf Retail con 95,6 miliardi di euro di lordo (16,1 miliardi di euro il netto); le Gpm Retail con 46,9 miliardi di euro di lordo (38,9 miliardi di euro il netto) e la categoria residuale delle Altre Gestioni con un patrimonio lordo di 43,6 miliardi di euro (41,2 miliardi di euro il netto). Ultime nella graduatoria le Gestioni di Patrimoni Previdenziali con 10,7 miliardi di euro di patrimonio lordo e 9,6 miliardi di euro di patrimonio netto. Il comparto obbligazionario mantiene, anche ad agosto, il patrimonio maggiore: 308,1 miliardi di euro il lordo; 280,2 miliardi di euro il netto. Seguono i prodotti bilanciati con 175,5 miliardi di euro di patrimonio lordo (138,4 miliardi di euro il netto); i prodotti azionari con 116,6 miliardi di euro di lordo e 105,3 miliardi di euro il netto e, a poca distanza, i prodotti monetari con un patrimonio lordo di 113,8 miliardi di euro, netto di 111,2 miliardi di euro. Sotto la soglia dei 100 miliardi di euro si collocano la categoria residuale dei prodotti non classificati (98,6 miliardi di euro il lordo, 66,4 miliardi di euro il netto) e i prodotti flessibili (25,3 miliardi di euro di patrimonio lordo e 16,5 di netto).  
   
   
IL COMMISSARIO EUROPEO PHILIPPE BUSQUIN INTERVERRÀ IL 1° OTTOBRE A ROMA ALLA SECONDA GIORNATA DELLA RICERCA ORGANIZZATA DALLA CONFINDUSTRIA SU "IL FUTURO DELL´EUROPA - LA RICERCA MOTORE DELLO SVILUPPO"  
 
Roma, 30 settembre 2003 - Il Commissario Busquin, responsabile per la ricerca, interverrà, presso il Complesso Monumentale S. Spirito, all´apertura della Seconda giornata sulla ricerca promossa dalla Confindustria dopo i saluti del Presidente della Camera Casini e il discorso del Ministro Buttiglione. Nel suo intervento il Commissario sottolineerà l´importanza della ricerca scientifica per dare attuazione concreta alla strategia decisa al Consiglio di Lisbona in cui l´Europa si è posta l´obiettivo di divenire "l´economia più competitiva e dinamica del mondo". Busquin metterà in rilievo il divario e i ritardi di cui soffre l´Europa in questo settore, specie nei confronti degli Usa, e la necessità di riequilibrare la politica industriale europea dando più peso alla ricerca e mettendola sullo stesso piano delle altre due componenti di questa politica, la concorrenza e il mercato interno. L´europa si sta già muovendo in questa direzione. Il Consiglio di Barcellona nel marzo 2002 ha stabilito che entro il 2010 il 3% del Pil dovrà essere investito nella ricerca. La Commissione Europea ha presentato una Comunicazione sulla "Politica industriale nell´Europa allargata" in cui si propone di promuovere ulteriormente una politica di ricerca che garantisca stabilità, continuità e flessibilità. Inoltre, a seguito del Consiglio di Barcellona, nell´aprile del 2003 la Commissione ha presentato un piano d´azione su "Investire nella ricerca" che contiene importanti misure per rinforzare le basi tecnologiche dell´innovazione. La Banca Europea per gli Investimenti ha lanciato una iniziativa chiamata "Innovazione 2010" mirata a sostenere investimenti su innovazione e formazione con un budget di 40 miliardi di Euro fino al 2006. Nel suo intervento il Commissario metterà anche in evidenza l´importanza del ruolo delle Pmi per l´innovazione e la ricerca. Nonostante le iniziative già intraprese, secondo Busquin è arrivato il momento per un nuovo slancio politico che metta la ricerca al centro delle priorità per costruire l´Europa del futuro.  
   
   
E´ LA COPPA DEI CAMPIONI DELLE IDEE IMPRENDITORIALI CINQUE ATENEI ITALIANI LANCIANO IL "PREMIO NAZIONALE PER L´INNOVAZIONE" PER FAVORIRE IL DECOLLO DEL MIGLIOR START UP TECNOLOGICO DELL´ANNO, MESSI IN PALIO 60 MILA EURO  
 
Bologna 30 settembre 2003 - Si chiama "Premio Nazionale per l´Innovazione". E´ la Coppa dei campioni delle idee imprenditoriali, ovvero il campionato nazionale dei quindici progetti di business ad alto contenuto tecnologico finalizzati alla nascita di un´impresa vincitori delle competizioni locali organizzate da cinque fra i più prestigiosi atenei d´Italia: le Università degli studi di Bologna, di Padova e di Udine e i Politecnici di Torino e di Milano. Con un patrocinio d´eccellenza: i Giovani Imprenditori di Confindustria. Al primo progetto classificato va un premio in denaro di 60 mila euro finalizzato a sostenere la nascita e l´inserimento nel mondo produttivo delle idee di business più innovative facendole uscire dai "pensatoi" delle Università e dagli ambiti locali (ove viene attuata la selezione ed un primo livello di premiazione). Una iniziativa sempre più essenziale per un paese come l´Italia, ricco di idee e di risorse creative ma povero dei canali e dei mezzi di sbocco per le soluzioni innovative nell´industria e nei servizi. Basti considerare che secondo l´Aifi, Associazione italiana degli investitori istituzionali nel capitale a rischio, le operazioni di Seed e Start Up, nel 2002 sono state solo 49 contro le 222 dell´anno precedente, con un calo del 77,7% a fronte di un incremento del 20%, nello stesso periodo, dell´ammontare degli investimenti complessivi in Venture Capital e Private Equity. Massimo Bergami, docente di Organizzazione Aziendale presso la facoltà di Economia di Bologna dell´Università di Bologna e Presidente del comitato Organizzatore del Premio, spiega che l´idea del campionato nazionale dei business plan "è nata dalla necessità di trovare nuove forme di sostegno e di sviluppo dell´innovazione industriale e di servizio". "Troppo spesso", sottolinea il professor Bergami, "ci si lamenta delle fughe all´estero dei cervelli sviluppati nelle nostre università, dell´eccessiva dipendenza del nostro sistema economico da tecnologie e brevetti importati. La realtà è che mancano adeguati supporti affinché il grande patrimonio di creatività che nasce in Italia possa sbocciare a livello di impresa. Siamo convinti che questo premio sia un primo passo importante e risponda ad un´esigenza sempre più sentita e urgente". Gianni Lorenzoni, ordinario di Strategia d´impresa presso la facoltà di Economia dell´Università di Bologna e Presidente del comitato di Valutazione del Premio, che ha il compito di giudicare, fra i quindici progetti in gara, quello più innovativo e con le maggiori possibilità di fare business, afferma: "A tre anni dall´esplosione della bolla speculativa su Internet e sulle nuove tecnologie, questa iniziativa nasce per rilanciare l´innovazione su basi più solide, attraverso la valorizzazione delle idee di business più nuove ed efficaci.Non solo, attraverso il Premio, tutti e quindici i progetti che vi partecipano, hanno a disposizione anche una vetrina di grande visibilità che permette loro di incontrare strutture aziendali e finanziarie in grado di trasformare le buone idee in realtà operative". La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 10 dicembre a Bologna, presso l´Aula Magna di Santa Lucia. Scenario degli Start Up tecnologici in Italia e in Europa - Dopo i picchi vertiginosi del periodo 1999/2000 il settore delle operazioni di finanziamento di nuove idee imprenditoriali (Seed) e di nuove imprese (Start Up) da parte dei capitali istituzionali e privati (operazioni di Venture Capital) ha subito una fortissima riduzione sia in Italia che in Europa sia in termini assoluti che in termini relativi al complesso delle operazioni di Venture Capital e Private Equity. § Secondo l’Aifi (Associazione italiana degli investitori istituzionali nel capitale di rischio) le operazioni di Seed e Start Up in Italia nel 2002 sono state soltanto 49 contro le 222 del 2001, con un investimento complessivo per un controvalore di 65 milioni di euro contro i 291 milioni di euro del 2001 (-77,7%), a fronte di un incremento dell’ammontare degli investimenti complessivi in Venture Capital e Private Equity nello stesso periodo che ha superato il 20%. Per il 2003 rispetto al 2002 il trend italiano si presenta ancora negativo, a fronte di un rallentamento generale dell’economia e delle operazioni di investimento in Venture Capital e Private Equity. § La situazione a livello Europeo (elaborata su 21 paesi: i 15 membri Eu più Svizzera, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca e Ungheria) secondo una statistica elaborata dall’Evca (European Venture Capital Association) in collaborazione con Pricewaterhouse Coopers (Pwc) e Thomson Finacial Venture Economics (Tfve), ha visto fra il primo trimestre 2002 ed il primo trimestre 2003 un calo dell’attività nel settore dei finanziamenti a nuove imprese o a nuove idee imprenditoriali del 64% in termini di valore e del 6% nel numero delle operazioni, a fronte di un calo globale delle attività di Venture Capital del 34% in termini di valore e del 7% in termini di numero di operazioni. § Sempre secondo fonte Evca/pwc/tfve gli investimenti europei in Seed e Start Up ammontavano nel 2001 a 4,2 miliardi di euro distribuiti su 3.306 aziende. § Nel 2002 gli investimenti in questo settore erano pari a 2,9 miliardi di euro (-31%) distribuiti su 4.026 aziende. § Nel 2001 gli investimenti europei in Seed e Start Up rappresentavano il 17% (2% Seed, 15% Start Up) dell’ammontare globale degli investimenti istituzionali in Venture Capital e Private Equity. § Nel 2002 questa quota è scesa al 10,6% (1,1% Seed, 9,5% Start Up). § L’investimento medio in questo settore è passato dai 930 mila euro per operazione del 2001 ai 730 mila euro per operazione del 2002. § Secondo i dati Aifi in Italia gli investimenti medi in questo settore sono stati pari a 1,3 milioni di euro nel 2001 (circa il 40% superiore alla media europea dello stesso periodo). § Sostanzialmente invariato l’ammontare medio per il 2002 (superiore alla media europea di oltre l’80%). § Nel 2000 gli investimenti di Venture Capital e Private Equity nei settori high-tech in Europa sono stati di 10,9 miliardi di euro, pari al 32% degli investimenti totali. § Nel 2001 gli investimenti nei settori high-tech in Europa erano di 6,8 miliardi euro, pari al 28,3% del totale degli investimenti. § Nel 2002 gli investimenti nei settori high tech in Europa sono stati di 5,8 miliardi di euro, pari al 21% del totale degli investimenti. Dal complesso di questi dati risulta abbastanza evidente che l’esplosione della “bolla” tecnologica del 2000 ha finito per penalizzare in maniera consistente le idee imprenditoriali innovative ad alto contenuto tecnologico, che trovano oggi in Europa, e di conseguenza anche in Italia, difficoltà di finanziamento molto maggiori di quanto non sia accaduto in un passato prossimo. Tuttavia l’esplosione della bolla non ha fatto venire meno le esigenze di innovazione che caratterizzano l’economia nel suo insieme e la domanda di servizi ad alto contenuto tecnologico propria di tutte le imprese che vogliono competere su un mercato, quello europeo, dove l’elevata qualità a fronte di un continuo processo di miglioramento delle capacità produttive è un imperativo costante. Per questo è nata l’idea del Premio Nazionale per l’Innovazione, competizione a premi per idee innovative e nuove aziende, il cui fine non è solo quello di finanziare progetti meritevoli, ma soprattutto di promuovere le nuove idee imprenditoriali dando loro una doverosa analisi e una giusta cassa di risonanza che possa facilitare l’attivazione di risorse di Venture Capital per il loro sviluppo e successo. Sempre secondo dati Evca nel 2002 l’Italia era al settimo posto in Europa (dopo Regno Unito, Svezia, Francia, Olanda, Finlandia) per il livello di investimenti in Venture Capital, con una quota investita pari allo 0,21% del Pil (contro una media europea dello 0,27%). Nel 2001 l’Italia era al 13° posto in Europa con una quota investita pari allo 0,16% del Pil rispetto ad una media europea dello 0,25%. Come funziona il Premio Nazionale per l’Innovazione 1. Le competizioni locali Il Politecnico di Torino, l’Università degli Studi di Bologna, il Politecnico Innovazione (Consorzio del Politecnico di Milano), l’Università degli Studi di Padova e l’Università degli Studi di Udine organizzano in sede locale una gara (business plan competition) denominata rispettivamente Concorso Galileo Ferraris Torino, Start Cup Bologna, Start Cup Milano - Progetto Vinci, Start Cup Padova e Start Cup Udine, che funge da selezione per la competizione nazionale. I quindici progetti premiati in sede locale (tre per ogni competizione) partecipano alla competizione nazionale che assegna due premi in denaro: 60 mila euro al miglior progetto imprenditoriale presentato 15 mila euro al vincitore del Premio Speciale assegnato dal comitato scientifico della Competizione. L’obiettivo del Premio Nazionale è di sostenere lo sviluppo economico attraverso la nascita di imprese innovative. Le cinque competizioni locali sono così strutturate: · Start Cup Bologna: premiazione entro la prima decade di novembre Il concorso è aperto a studenti, laureati, ricercatori, docenti dell’Università che presentino un progetto per lo sviluppo di prodotti o servizi hi-tech. · Start Cup Milano: premiazione il 12 novembre. Il concorso è aperto ad aspiranti imprenditori o ad imprese costituite da non più di due anni che operino in settori hi-tech · Start Cup Padova: premiazione avvenuta il 15 luglio. Il concorso è aperto a gruppi (non meno di tre persone) di studenti, laureati, ricercatori, o docenti dell’Università che presentino progetti nel settore hi-tech. · Start Cup Udine: premiazione il 24 ottobre. Il concorso è aperto a gruppi (non meno di tre persone) di studenti, laureati, ricercatori, o docenti dell’Università che presentino progetti nel settore hi-tech. · Concorso Galileo Ferraris Torino: premiazione il 24 ottobre Il concorso è aperto a persone fisiche o imprese costituite dopo il 1° gennaio 2003 che costituiscono la propria impresa e la insedino all’interno dell’Incubatore dell’Università. 2. Comitato Organizzatore E’ composto da un rappresentante per ognuna delle cinque competizioni locali. A questo Comitato spetta la definizione dei regolamenti e la gestione degli aspetti organizzativi del Premio. 3. Comitato di Valutazione E’ composto da dieci membri, di cui cinque designati dalle competizioni locali, e cinque individuati dal Comitato Organizzatore tra personalità del mondo accademico impegnate in progetti di supporto all’imprenditorialità, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni finanziarie impegnate nello sviluppo di nuove imprese ed esperti scientifici di fama internazionale nelle aree di elevato sviluppo tecnologico. A questo Comitato spetta la valutazione delle proposte presentate e l’assegnazione del Premio. 4. Sponsor H3g (società che ha lanciato in Italia la comunicazione mobile di terza generazione) 5. Regolamento Entro il 15 novembre 2003 le competizioni locali invieranno alla Segreteria del Premio Nazionale i progetti selezionati. I progetti sono in formato libero ma devono essere riproducibili in forma cartacea (niente file video o audio). Tutti i partecipanti verranno invitati alla cerimonia di premiazione che si terrà mercoledì 10 dicembre nella prestigiosa sede dell’Aula Magna di Santa Lucia. I responsabili dei quindici business plan in gara, avranno l’opportunità, oltre che di tenere una breve presentazione della loro idea davanti al Comitato di Valutazione, di illustrare il proprio progetto ad una rosa mirata di potenziali investitori. Il vincitore, per poter incassare il premio, dovrà essere costituito in forma di impresa con regolare iscrizione al Registro Imprese, da effettuare entro e non oltre il 30 aprile 2004. Segreteria Generale del Premio Nazionale per l’Innovazione c/o Alma Cube – Bologna Dr. Fabrizio Bugamelli Tel. 051/4200311 e-mail: fabrizio.Bugamelli@almacube.com    
   
   
LA BANCA POPOLARE DI SONDRIO APPROVA UN PROGETTO DI AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE IN FORMA MISTA A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO AZIENDALE IN ATTO E PROGRAMMATO.  
 
Sondrio, 29 settembre 2003 - Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, nella riunione del 29 settembre 2003 - ha fra l´altro deliberato una proposta di aumento del capitale sociale a sostegno del consistente sviluppo dimensionale e operativo che da anni caratterizza l´azienda. Precisamente il progetto prevede: - l´assegnazione gratuita di una nuova azione del valore nominale di euro 3, godimento 1° gennaio 2004, ogni cinque azioni possedute, con trasferimento da «sovrapprezzi di emissione» a «capitale» del relativo importo; - contemporanea emissione straordinaria di azioni a pagamento da offrire in opzione in ragione di due nuove azioni del valore nominale di euro 3, godimento 1° gennaio 2004, ogni cinque azioni possedute, al prezzo di euro 4, di cui euro 3 da versare a «capitale» ed euro 1 a «sovrapprezzi di emissione»; - offerta al Mercato Ristretto, nel quale il titolo Banca Popolare di Sondrio è negoziato, dei diritti di opzione eventualmente non esercitati, a norma dell´articolo 2441, 3° comma, del codice civile; - versamento di un rimborso spese, commisurato al numero delle nuove azioni sottoscritte a pagamento, da determinare dall´Assemblea straordinaria dei soci ovvero, per delega della stessa, dal Consiglio di amministrazione o dal Comitato di presidenza. Il progetto prevede quindi l´emissione di n. 82.539.639 nuove azioni di nominali euro 3 cadauna, per cui il totale delle azioni in circolazione aumenterebbe a n. 220.105.703. L´emissione a pagamento comporterebbe un rafforzamento dei mezzi propri di complessivi euro 220.105.703, per cui il patrimonio salirebbe a circa euro 993 milioni. I programmi di crescita riguardano anzitutto l´espansione territoriale e con tutto quanto annesso e connesso che, da tempo intrapresa, ha permesso all´istituto di conseguire le attuali ragguardevoli dimensioni e la fisionomia di banca regionale. L´amministrazione intende proseguire decisamente in tale direzione pure negli anni a venire, allo scopo di ulteriormente rafforzare la presenza della banca nel contesto geografico chiaramente definito: regione Lombardia, aree immediatamente limitrofe, per lo più caratterizzate da un´economia di matrice lombarda, città di Roma. Nel corrente esercizio la rete periferica - a oggi composta di 184 dipendenze - si arricchirà di altre filiali, tra le quali Gallarate (Va), Crema (Cr), Merano (Bz). I piani di sviluppo aziendale sono inoltre rivolti al sostegno finanziario dell´economia, nelle aree di tradizionale e nuovo insediamento; al miglioramento e all´ampliamento dell´offerta alla clientela, in forma sia tradizionale e sia innovativa, e ad altri segmenti di straordinaria importanza quali i sistemi di pagamento, la gestione del risparmio e delle risorse finanziarie, i servizi di tesoreria e di cassa, il comparto assicurativo; all´apertura ai mercati internazionali, che offrono formidabili opportunità operative; allo sviluppo dei rapporti con le controparti istituzionali, con le quali la banca già opera proficuamente; alla valorizzazione e all´accrescimento, quando ritenuto conveniente, delle partecipazioni, in primis la controllata Banca Popolare di Sondrio (Suisse) Sa - impegnata in una decisa fase di crescita dell´articolazione territoriale e degli aggregati di bilancio, confortata dai risultati patrimoniali ed economici -, inoltre quelle funzionali, promuovendo e assecondando, quanto a quest´ultime, l´irrobustimento patrimoniale e i processi finalizzati ad assicurare la stabilità di governo e il conseguimento di dimensioni ottimali. L´adesione alla proposta - che il Consiglio confida possa trovare corale apprezzamento da parte del corpo sociale, in costante espansione, a oggi oltre 115.000 soci - comporterà un esborso pari a circa il 13% del valore delle azioni possedute valutate ai prezzi correnti. La quotazione del titolo Banca Popolare di Sondrio ha segnato dall´inizio dell´anno in corso un incremento, a oggi, di oltre il 12%, percentuale di crescita che fa seguito agli apprezzamenti registrati pure negli anni addietro (1,43% nel 2002, 5,11% nel 2001 e 14,87% nel 2000). Quanto infine all´Assemblea straordinaria, l´obiettivo dell´Amministrazione è di poterla svolgere in concomitanza di quella ordinaria per l´approvazione del bilancio dell´esercizio in corso, quindi, presumibilmente, nel mese di marzo del 2004.  
   
   
CDA SNIA: APPROVATI I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2003: RICAVI NETTI DI GRUPPO PARI A 426,7 MILIONI DI EURO E UN RISULTATO OPERATIVO PARI A 1,4 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 30 settembre 2003 – Il Consiglio di Amministrazione della Snia Spa, riunitosi il 29 settembre pomeriggio a Milano sotto la Presidenza di Umberto Rosa, ha esaminato e approvato la relazione sull’andamento della gestione relativa al primo semestre 2003. Il periodo si è chiuso con ricavi netti di Gruppo pari a 426,7 milioni di Euro e un risultato operativo pari a 1,4 milioni di Euro, che si confrontano rispettivamente con 463,1 milioni di Euro e 3,8 milioni di Euro del primo semestre 2002. Nell’area delle tecnologie medicali, che consolida i risultati della neoacquisita Carbomedics a partire dal 21 gennaio 2003, i ricavi sono stati pari a 355,8 milioni di Euro, in crescita del 6,1% rispetto al pari periodo del precedente esercizio. A pari perimetro e tassi di cambio rapporto si registra un sostanziale allineamento. Nella chimica, i ricavi sono stati pari a 67,8 milioni di Euro rispetto a 68,4 milioni di Euro del primo semestre 2002 (a parità di perimetro), con un risultato operativo negativo di 8,9 milioni di Euro (-11,3 milioni di Euro, in termini omogenei, nello stesso periodo del 2002). Il business è stato condizionato dal deprezzamento del dollaro e dalle fluttuazioni del prezzo del petrolio. Tuttavia il manifestarsi dei primi positivi effetti della ristrutturazione avviata nel passato esercizio ha permesso di ridurre le perdite operative. Nelle altre attività la pesantezza del mercato mondiale delle fibre ha riguardato anche la produzione di filo nylon (Nylstar), che ha conseguito una redditività operativa negativa di Euro 14,3 milioni, prima dell’accantonamento straordinario per oneri di ristrutturazione per 32,5 milioni di Euro. Il risultato ante imposte del semestre è stato negativo per 15,9 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con il pari periodo 2002. L’indebitamento finanziario netto del Gruppo al 30 giugno 2003 è di 221,8 milioni di Euro (102,4 milioni di Euro al 31 dicembre 2002). Tale variazione è principalmente l’effetto degli investimenti in partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto (per 59,5 milioni di Euro) ed in immobilizzazioni materiali (per 24,5 milioni di Euro). Nel mese di giugno la collegata Fin 2001 ha ceduto la propria quota di partecipazione in Diasorin Srl, società attiva nella diagnostica, realizzando una plusvalenza che si è riflessa nei conti consolidati per 24,7 milioni di Euro e i cui effetti finanziari, si manifesteranno nella seconda parte dell’esercizio 2003.  
   
   
LUXOTTICA GROUP ANNUNCIA L’APPROVAZIONE DELLA RELAZIONE SEMESTRALE  
 
Milano, 30 settembre 2003 - Luxottica Group S.p.a. Leader mondiale nel settore degli occhiali, ha annunciato che il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri, ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2003 redatta in base ai principi contabili italiani. La Società ha già comunicato in data 28 luglio 2003 i risultati del primo semestre redatti sulla base dei principi contabili americani (Us Gaap). Essi si compendiano in: un fatturato consolidato pari a Euro 1.411,5 milioni; un utile operativo consolidato pari a Euro 223,2 milioni; un utile netto pari a Euro 133,3 milioni.  
   
   
ALITALIA ALLEANZA CON AIR FRANCE E KLM  
 
Roma, 30 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia, nella seduta del 29 settembre, ha approvato - all´unanimità - lo sviluppo dell´Alleanza Alitalia-air France e l´allargamento della stessa al nuovo partner Klm. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha conferito mandato all´Amministratore Delegato della Compagnia, Francesco Mengozzi, a sottoscrivere, nelle prossime ore, unitamente ai Ceo di Air France e Klm, il Contratto Trilaterale Alitalia - Air France - Klm e i Contratti bilaterali Alitalia - Air France e Alitalia - Klm.  
   
   
AIR CHINA: INAUGURATO IL NUOVO COLLEGAMENTO DA MILANO MALPENSA PER SHANGHAI.  
 
Milano, 30 settembre 2003 - E´ stato inaugurato ieri il nuovo collegamento di Air China tra Milano Malpensa e Shanghai. Il servizio viene operato con Boeing 747 con frequenza bisettimanale, nelle giornate di martedì e domenica. "Il volo rappresenta un ulteriore traguardo per Malpensa - si legge in una nota della Sea - che vuole assumere sempre di più un ruolo di snodo strategico e un´importante opportunità per i cittadini del Nord Italia che possono accedere a una delle più importanti città della Cina". Considerando le grandi opportunità offerte dal vastissimo mercato cinese - anche se alcuni lo ritengono un pericoloso concorrente - il nuovo collegamento sarà sicuramente di grande interesse per imprenditori italiani e cinesi per potersi incontrare nei due Paesi e stabilire rapporti d´affari di reciproco interesse.  
   
   
ASTALDI: FIRMATO L’ACCORDO TRA GOVERNO TURCO E BANCHE PER IL FINANZIAMENTO DEI LAVORI DELL’AUTOSTRADA DELL’ANATOLIA  
 
Ankara, 30 settembre 2003 - E’ stato firmato in Turchia l’accordo per la concessione di un finanziamento di 305 milioni di dollari per il completamento del progetto autostradale Gumusova-gerede, che rappresenta il più importante tratto della rete autostradale della regione dell’Anatolia ed è il principale progetto di costruzione autostradale in Turchia. L’accordo per il finanziamento dell’opera è stato sottoscritto oggi ad Ankara dal Sottosegretariato del Tesoro della Repubblica Turca e dai rappresentanti delle due banche che hanno organizzato il prestito, Mcc S.p.a. E Westlb Ag (Milano). Il Gruppo Astaldi è il General Contractor che realizzerà il completamento del progetto per conto del Ministero dei Lavori Pubblici di Ankara. Il completamento dei lavori per la costruzione del tratto autostradale oggetto del finanziamento firmato oggi è previsto nel dicembre 2006.  
   
   
CNR E INTERENERGY: BLACK-OUT? E’ SOLO L’INIZIO ED ORA DOBBIAMO CAMBIARE NUMEROSI I CAMBIAMENTI PRATICI, POSSIBILI E CONVENIENTI NON PIÙ RINVIABILI  
 
Palermo e Borgo S. Martino Cerveteri, 30 settembre 2003 - “Dov’è la conclamata superiorità della Rete energetica europea e italiana così orgogliosamente invocata dopo il black-out americano dello scorso agosto? -- dice il chimico del Cnr Mario Pagliaro -- Eppure si era detto che la completa interrelazione fra le reti elettriche europee avrebbe intrinsecamente prevenuto un black-out su vasta scala dovuto ad un guasto locale come avvenuto a New York. E invece – continua Pagliaro, che a Palermo dirige la scuola di formazione manageriale del Cnr nota come Quality College – il crollo degli investimenti pubblici nelle infrastrutture di produzione e distribuzione dell’energia elettrica si è accompagnato ad aumenti annui dal 2 al 4% dei consumi dall’inizio degli anni ’90 quando si scelse la via di una deregulation che nessun altro grande Paese dell’Unione ha intrapreso e chi ci ha condotto a questi risultati”. “Non esiste – aggiunge ancora Alex Sorokin della Interenergy, società di ingegneria e consulenza energetica – una sola soluzione per il problema energetico. Ma una serie di soluzioni diversificate, possibili e convenienti. Ma soprattutto, il black-out di sabato notte, proprio in quanto accaduto nel momento di minore domanda elettrica, dimostra che non si trattava di un problema che si risolve costruendo nuove centrali. Sabato notte, gran parte delle centrali italiane esistenti erano ferme e non funzionanti, perche si riteneva inutile e troppo costoso tenerle in servizio. Dal ping-pong dei primi comunicati da parte dei gestori di rete in Francia, Svizzera ed Italia emerge, che il black-out italiano è stato provocato da un incidente accaduto in Svizzera (caduta albero su una linea di alta tensione). Ma diversamente dal sistema elettrico svizzero che ha prontamente reagito per risolvere il problema in casa propria, il sistema elettrico italiano non è stato in grado di compensare il disservizio provocato da questo guasto (tutto sommato comune), per cui il problema si è potuto propagare ( fenomeno “domino”) fino a colpire tutta l’Italia, ed è qui la gravità dell’accaduto”. “Questa crisi senza precedenti -- sottolinea Pagliaro -- ci richiede di governare il cambiamento, e non di subirlo disorientati. E’ evidente che la nostra dipendenza energetica dall’estero è eccessiva, ma questo accade perché le centrali e la produzione vengono gestite secondo l’obiettivo primario dell’impresa privata: massimizzare il profitto. Occorre quindi partecipare tutti: il Governo, a tutela dell’interesse generale, tornando a dettare regole stringenti per la produzione di energia e per una gestione efficace della rete; gli imprenditori, i dirigenti delle amministrazioni pubbliche e i cittadini per migliorare radicalmente l’efficienza nei consumi, attualmente bassissima”. Nella notte di sabato 27 settembre l’Italia è stata vittima del più lungo e diffuso black-out energetico della sua storia. Dopo un’estate di continue interruzioni dovute alla mancanza di centrali turbogas necessarie a coprire il fabbisogno di punta dei consumi del grande caldo estivo, l’interruzione contemporanea delle linee che convogliano in Italia il 16% del fabbisogno energetico dalle reti francese e svizzera, tutto il Paese (esclusa la Sardegna) è rimasto completamente privo di elettricità, svelando alla popolazione l’inadeguatezza delle politiche energetiche degli ultimi 15 anni.  
   
   
CULTURA A MILANO 1 MILIARDO E MEZZO DI EURO DI FATTURATO E 140 EURO AL MESE PER FAMIGLIA  
 
Milano, 30 settembre 2003 - L’ “industria” della cultura a Milano vale un miliardo e mezzo di euro, coinvolge 1500 imprese e quasi 10 mila persone impegnate. Ma il fatturato dipende per 1 miliardo e 200 milioni dalla produzione cinematografica e video. Poi la musica 110 milioni, gli spettacoli 63 milioni, librerie 58 milioni di euro. E le famiglie milanesi e lombarde dedicano alle “spese di cultura ed attività ricreative” in media 140 euro al mese. Alcune voci sono aumentate. Ad esempio, dal 2001 ad oggi il biglietto per la partita di pallacanestro è aumentato del 25,9%, il cinema del 7%, musei e collezioni private del 18%, gli spettacoli teatrali del 14,8% e l’abbonamento alle partite di calcio del 13,8%. Diminuisce del 19,4% l’ingresso a San Siro in gradinata. A Milano ci sono 105 teatri, 11.500 rappresentazioni, 53 mila giorni di spettacoli, quasi 900 biblioteche, 3660 case editrici. Milano dunque con una vasta offerta culturale, con oltre la metà delle rappresentazioni teatrali e musicali regionali e più di un biglietto venduto all’anno per abitante. Con quasi la metà delle ore di cinema in Lombardia, più di 10 milioni di biglietti venduti all’anno e quasi la totalità di opere, escludendo quelle scolastiche e per ragazzi, pubblicate a livello regionale. E’ quanto emerso oggi dal rapporto “Offerta e consumi culturali nella provincia di Milano e in Lombardia” dell’Ufficio Mercati e Consumi della Camera di Commercio di Milano e dall’indagine “Cultura a Milano e in Lombardia: fatturato, imprese e dipendenti” della Camera di Commercio, attraverso il Lab Mim, presentati in occasione del Consiglio della Camera di commercio di Milano dedicato alla cultura. Invitati da Carlo Sangalli, Presidente della Camera di commercio di Milano, hanno partecipato Salvatore Carrubba, Assessore alla Cultura e Musei del Comune di Milano, Giorgio Covi, Fondazione Artistica Museo Poldi Pezzoli, Roberto Ruozi, Fondazione Piccolo Teatro, Andrée Ruth Shammah, Fondazione Pier Lombardo, Carlo Tognoli, Fondazione Museo della Scienza e della Tecnica. “La cultura – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano – rappresenta un elemento decisivo per la qualità della vita di una città e di un territorio, ma anche per l’immagine complessiva. Le attività culturali sono certo importanti come vera e propria “impresa” che contribuisce ad una occupazione di qualità e per l’indotto che produce. Ma ancor di più la cultura è oggi un fattore decisivo nella competitività. Contribuisce, cioè, a quel “made in Italy allargato” che mette insieme qualità del prodotto, cultura, storia ed ambiente.” Quattro marco-settori Produzioni e distribuzioni cinematografiche e di video. Il giro d’affari della produzione e distribuzione cinematografica e di video a Milano e provincia è pari a 1.200.000.000 di euro con un fatturato medio annuale per impresa di 758.000 euro (il 75,7% fino a 50.000 euro, il 10,3 fino a 500.000 euro e il 9,2% fino a 2.500.000). Tra le province lombarde, Milano è prima con 823 attività, il 76,8% sul totale lombardo di settore (1.072) e il 15,4% sul totale italiano di settore (5.354). Bene anche Brescia (59, 5,5% sul totale lombardo e 1,1% sul totale italiano) e Bergamo (47, 4,4% sul totale lombardo e 0,9% sul totale italiano). In Lombardia si concentra il 20 % delle imprese italiane di questo settore. Rispetto al Ii trimestre del 2002, nel Ii trimestre del 2003 si registra una crescita del 2,5% in Italia e dell’ 1,9 % a Milano, nonostante la lieve flessione accusata dalla Lombardia (-2,3%). Il confronto con i dati relativi al Ii trimestre del 2000 mostra la forte espansione del settore: Milano fa registrare un +13,5%, la Lombardia +22,9%, l’Italia +13,4%. I titolari hanno in media 42 anni (il 36,1% ha un’età compresa tra i 30 e 40 anni, il 34,7% tra i 40 e i 50). Sono in prevalenza uomini (86,5%). Si contano in media 4 addetti (il 21,2% ha un solo addetto, il 12,6% ha dai 2 ai 5 addetti). Creazioni ed interpretazioni nel campo della musica, della pittura e della scultura. Cresce nella provincia di Milano il numero di musicisti, pittori e scultori nel Ii trimestre 2003 rispetto allo stesso semestre del 2002. Per la pittura si registra un incremento del 3,2%. Stessa tendenza per la scultura: +16,7%. Stabile la musica (75 imprese). Ancora più sostanziale la crescita rilevata rispetto al 2000: la pittura fa registrare un +62,5%; la scultura +75%; la musica +44,2%. Milano è leader tra le province lombarde: 65 le attività legate alla pittura, 39,4% sul totale lombardo di settore (165) e 6% sul totale italiano (1.089); 7 quelle legate alla scultura, 41,2% sul totale regionale (17) e 4,4% sul totale nazionale (158); 75 le imprese musicali , 68,8% del totale lombardo (109) e 11,5% sul totale italiano (652). Il fatturato totale dei tre settori ammonta a 110.000.000 di euro, con una media annuale per impresa di 68.000 euro. L’imprenditore medio è uomo, giovane, lavora da solo o al massimo si serve di un collaboratore. L’età media è di 38 anni (il 22,5% non ha più di 30 anni, il 28,8% ha dai 30 ai 40 anni, il 33,8% dai 40 ai 50). Gli uomini sono più artisti delle donne (il 61,3% contro il 38,8%). Il 66,7% degli artisti non ha addetti e il 31,2% ha un solo addetto. Commercio di libri nuovi. E’ di 58.000.000 il giro d’affari che coinvolge le librerie milanesi, con una media per attività di 126.000 euro (l’88% fattura fino a 50.000 euro e il 6,4% fino a 500.000 euro). A Milano e provincia nel Ii trimestre del 2003, rispetto al Ii trimestre del 2002, è sostanzialmente invariato il numero di librerie che si attesta intorno ai 280 esercizi. In tre anni si registra un incremento dell’1,8%. Quasi la metà delle librerie lombarde (47,1% su un totale regionale di 594 attività) si concentra a Milano. Il peso delle librerie milanesi sul totale nazionale di settore (4.346) è del 6,4%. I titolari hanno in media 49 anni (il 24,8% ha dai 40 ai 50 anni e il 34,5% ha dai 50 ai 60 anni). Quasi la metà dei titolari sono donne (49%). Si contano in media 2 addetti per attività (il 30% non ha addetti, il 44,4% ha 1 addetto, il 18,3% ha da 2 a 5 addetti). Organizzazione di concerti, spettacoli ecc. Il giro d’affari è di quasi 63.000.000 di euro con una media di quasi 126.000 di euro. Nel Ii trimestre 2003 nella provincia di Milano sono 362 (il 67,2% sul totale lombardo di settore e il 12,6% sul totale nazionale di settore). Rispetto al Ii trimestre 2002, nel Ii trimestre 2003 c’è una variazione del +17,9% e rispetto al Ii trimestre del 2000 la variazione è del +54,7%. I titolari hanno un’età media di 43 anni (il 37,9% ha dai 30 ai 40 anni e il 25,9% tra i 40 e i 50%). Gli imprenditori uomini sono il 67,2%, le donne il 32,8%). In media si registra 1 addetto per impresa (il 69% non ha addetti, il 18,4% ha un addetto e l’8,5% ha dai 2 ai 5 addetti. Biblioteche e stampati. Milano, Bergamo e Brescia hanno la maggior parte delle biblioteche in Lombardia. Per quanto riguarda gli stampati, Milano raggiunge il primo posto, con più di 5 milioni di volumi, e un incremento di circa un milione e mezzo di volumi tra il 1995 e il 2000. Segue Bergamo con 3383904 volumi e un incremento nello stesso periodo superiore a un milione di copie. Segue Brescia con 2409341 copie per il 2000. Libri (di biblioteca) per abitante. Per l’anno 2000, a Cremona si trovano 3,88 volumi per abitante, con un incremento di più di 2 libri per abitante. La media regionale per il 2000 raggiunge 2,16 volumi per lo stesso periodo. Segue Bergamo con 3,56 volumi, e il primato per il 1995 con 2,47 volumi per abitante. Segue Sondrio con 3,40 libri per abitante. Ingressi in biblioteca. La provincia di Bergamo raggiunge il primato delle accessioni per il 2000, con 191 accessioni per 1000 abitanti. Segue la provincia di Sondrio con 177 abitanti e Lecco con 163. La media regionale si ferma a 125 accessioni per 1000 abitanti. Iscritti al prestito in biblioteca più numerosi a Sondrio (quasi uno su cinque abitanti), seguiti da Lecco (18,75%) e Bergamo (17,92%). Tra i più bassi Lodi (5%), Cremona (8,5%), Pavia (8,3%). Un po’ sotto la media Milano (12% rispetto a 13,1%). Chiedono più libri i lodigiani (il rapporto prestiti/iscritti in biblioteca è pari a 10,51, cioè ogni iscritto al prestito chiede circa dieci libri all’anno), seguiti dai bergamaschi (8,74) e dai milanesi (8,13). Spese per gli spettacoli. Con più di 78 euro pro capite, Milano guadagna per il 1999 il primo posto in Lombardia per il solo settore spettacolo, che include cinema, attività teatrali e musicali, trattenimenti vari e manifestazioni sportive. La media nazionale si ferma a 49,11 euro, quella regionale a quasi 60 euro. Cremona segue con 60,5 euro e Brescia con 56,1 euro. Spese teatrali e musicali. Prima per spese teatrali e musicali Milano con 17 euro a persona all’anno in media, seguita più a distanza da Bergamo (4,46) e Brescia (4,45). Offerta teatrale. Prima per offerta teatrale Milano con 105 teatri, ma se guardiamo ai teatri storici vincono Mantova con 8 e Pavia con 6. Cinema teatri più numerosi a Milano (39) e Bergamo (27). Come gli auditorium: 11 a Milano e 5 a Bergamo. I cinematografi si concentrano a Milano (34,7%), a Brescia (15,9%), a Brescia (13,6%). Biglietti venduti per residente. Vanno di più al cinema i milanesi con 2,8 biglietti venduti per residente all’anno. Ma anche i lecchesi (2,2), i lodigiani (2) Case editrici in Lombardia: più diffuse a Milano (3660), Brescia (161), Pavia (159), Bergamo (158). Lettura di giornali. Si leggono di più i giornali a Milano (186 milioni di copie di quotidiani, 56 milioni di copie di settimanali), Brescia (oltre 44 milioni di copie di quotidiani, quasi 15 milioni di copie di settimanali), Bergamo (più di 41 milioni di copie di quotidiani, quasi 12 milioni di copie di settimanali) (anno 1998). Ma quanto costa la cultura. Prezzi per gli abbonamenti per le partite di calcio sono aumentati del 13,8 % nel periodo da gennaio 2001 a settembre 2003. Nello stesso periodo i prezzi dei biglietti per le partite di pallacanestro hanno registrato un aumento del 25,9%. I musei registrano un aumento del prezzo dei biglietti del 18,6%, gli spettacoli teatrali non lirici hanno registrato un aumento del 14,8% e il cinema ha registrato un aumento del 7%. Rappresentazioni teatrali e musicali. La provincia di Milano precede le provincie Lombarde con 11.526 rappresentazioni, su un totale di 19.856 in Lombardia e 123610 in Italia. Bergamo e Brescia seguono rispettivamente con 1.669 e 1.523 rappresentazioni. La provincia milanese raggiunge i 4.022.063 biglietti venduti e una spesa di 125.279 milioni di vecchie lire, Bergamo e Brescia seguono con rispettivamente 400.824 e 420.539 biglietti e una spesa di 8.293 e 9.424 milioni di lire. Rappresentazioni teatrali e musicali per abitante. Per ogni 100000 abitanti, Milano organizza quasi 164 spettacoli di prosa. Seguono Mantova con 101 spettacoli all’anno e Bergamo con 98. La media regionale raggiunge 116,4 spettacoli di prosa. Per il teatro dialettale, conduce Mantova con 38 spettacoli circa ogni 100000 abitanti, seguono Bergamo con 21 spettacoli, Varese con 13,1 e Milano con 12,4. Per i concerti di musica classica e danza, la provincia di Milano si aggiudica il primato con 41 concerti, ampiamente sopra la media regionale, 29,8 e la media nazionale, 35,9. Rappresentazioni teatrali e musicali. Per il 1999, nel settore delle rappresentazioni teatrali la provincia di Milano conduce con 11526 per una media di 306,7 ogni 100.000 abitanti. Per il numero di biglietti venduti, Milano raggiunge i 4.022.063 biglietti, circa 107.038 biglietti ogni 100.000 abitanti. Cinema. Per il settore cinematografico nell’anno 2000, la provincia di Milano raggiunge un totale di 53.635 giorni di spettacolo, quasi la metà delle 125.896 ore in Lombardia, davanti a Brescia con 18.443 giornate e Bergamo con 15.444. La spesa per province raggiunge a Milano più di 10 milioni di biglietti venduti. Brescia segue con quasi due milioni di biglietti, davanti a Bergamo con 1.610.033 biglietti. Biblioteche, nella provincia di Pavia esistono 266 biblioteche, 5,3 ogni 10.000 abitanti, a Cremona 145 ogni 10.000 abitanti 4,3 e a Sondrio 73, 4,1 ogni 10.000 abitanti. La provincia di Milano raggiunge con 893 biblioteche la media di 2,4 biblioteche ogni 10.000 abitanti. Opere pubblicate. Nella provincia di Milano, la tiratura del settore scolastico raggiunge 1962 opere e 13.620 migliaia di copie, su un totale regionale di 2.266 opere e 17.432 migliaia di copie. Seguono Brescia e Bergamo, con rispettivamente 172 e 125 opere e una tiratura di 1.749 e 2.057 migliaia di copie. Nelle opere per ragazzi, la provincia di Milano conduce con 1.868 opere, seguono Bergamo con 58 e Brescia con 8. Infine, per le opere di altro genere, Milano conduce con 20.286 opere su un totale a livello regionale di 21.994, davanti Brescia e Bergamo con 539 e 463 opere. Per la tiratura di queste opere, Milano raggiunge le 131.249 migliaia, davanti a Bergamo con 3.659 migliaia di copie e Brescia con 3.017migliaia di copie.  
   
   
RICERCHE NELLA ‘GALLERIA DEL VENTO’: SUCCESSI DELLE UNIVERSITÀ DI ANCONA E PESCARA GRAZIE ALL’USO DI STRUMENTI ALL’INFRAROSSO FLIR NOTEVOLI RIPERCUSSIONI PER L´INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA  
 
Milano, 30 settembre 2003 - La termografia è sempre più utilizzata nei diversi campi della ricerca. L’industria (automobilistica, elettronica, della gomma, della carta, delle fibre sintetiche, ecc.) ha scoperto i vantaggi provenienti dalla visualizzazione e dalla misurazione in tempo reale dei fenomeni termici, e se ne avvale al fine di incrementare il livello di qualità e di competitività dei prodotti Anche le Università utilizzano la termografia a infrarossi per attività di ricerca, sia di base che applicata. Un esempio interessante è costituito dalle sperimentazioni che sta effettuando un gruppo dell’Università di Pescara e di Ancona, coordinato dai professori Renato Ricci e Gianni Cesini. Il team utilizza lo strumento a infrarossi di alta precisione Flir Thermacam Sc 3000 per visualizzare fenomeni di separazione dello strato limite laminare su corpi aerodinamici, come ad esempio le ali di velivoli subsonici medio piccoli, operanti a bassi numeri Reynolds e di Mach. Il fenomeno della ‘bolla di separazione laminare’ (Lsb, Laminar separation bubble) Oggetto principale di indagine è la rilevazione della cosiddetta ‘bolla di separazione laminare’. Per rendere l’idea di questo fenomeno, si immagini un fluido (liquido o gassoso) che colpisce e lambisce la superficie di un materiale (vetro, metallo, fibra di carbonio, ecc.). In condizioni di flusso uniforme, fino al momento dell’impatto con la superficie tutte le particelle del fluido hanno la medesima velocità. Un istante dopo, le particelle che toccano la superficie si arrestano a causa dell’attrito. Quelle subito al di sopra di esse rallentano a causa dell’arrestarsi di quelle sottostanti, per effetto della viscosità. Quelle ancora più sopra rallentano un po’ meno, e così via per uno spessore di fluido definito ‘strato limite cinematico’, sopra del quale la velocità delle particelle non subisce ripercussioni. Via via che il fluido prosegue il suo percorso lambendo la superficie, questo ‘strato’ aumenta progressivamente di spessore e si innescano anche dei moti verticali delle particelle (cioè in direzione perpendicolare a quella principale del moto), con l’effetto di un rimescolamento continuo. Nel caso in cui la superficie sia curva – come ad esempio il dorso di un’ala di aereo – accade un fenomeno ancora più complesso. La curvatura iniziale modifica la distribuzione di pressione longitudinale del fluido, ‘spingendo’ le particelle ad andare avanti e accelerandone il moto. Ma appena oltre il punto di massima curvatura inizia un vero e proprio recupero di pressione, il quale rallenta il flusso longitudinale delle particelle al punto che il fluido non segue più la superficie ma si stacca da essa. Se a questo punto nello strato distaccato (in gergo shear layer) si raggiungono le condizioni per un moto turbolento, lo strato stesso si riattacca alla superficie, dando origine a una zona nella quale rimangono confinati dei vortici ‘stabili’, cosiddetta appunto ‘bolla di separazione laminare’. Gli effetti negativi su auto, aerei e molte altre realtà applicative I problemi che questi fenomeni termofluidodinamici creano sono notevoli e hanno in alcuni casi pesanti ripercussioni. Nei profili alari di velivoli di piccole e medie dimensioni, essi aumentano di molto la resistenza aerodinamica e riducono la capacità dell’ala di generare portanza (cioè di creare quella differenza di pressione in grado di ‘aspirare’ l’aereo verso il cielo). Lo stesso accade nei velivoli tele/radioguidati a controllo remoto, oppure nelle pale dei generatori eolici quando operano con numeri di Reynolds bassi. Negli alettoni della autovetture da competizione, così come negli spoiler di alcune auto di serie, dove la superficie alare genera un effetto ‘deportante’ (ossia diretto verso il terreno), la presenza di una bolla di separazione darà luogo a una diminuzione di aderenza del veicolo a causa di un minore peso totale apparente (cioè la somma del peso del veicolo e della spinta aerodinamica deportante) rendendolo instabile. In alcune situazioni le bolle di separazione assumono dimensioni importanti e facilmente osservabili: il parabrezza posteriore delle auto a tre volumi, ad esempio, è molte volte luogo di formazione di un tale fenomeno, rendendo così poco efficace l’azione delle spazzole tergicristallo. E la casistica potrebbe continuare. Conoscere esattamente il fenomeno è dunque fondamentale per intervenire già in fase di progettazione migliorando sostanzialmente la qualità dei prodotti finali. L’estensione della bolla di separazione laminare dipende da diversi parametri quali il numero di Reynolds, l’angolo di attacco, il livello di turbolenza del flusso principale e la geometria del corpo. Quest’ultima è definibile dallo spessore, dalla curvatura della linea mediana e dalla finitura superficiale. In base a una complessa combinazione fra tali grandezze, la bolla può essere corta o lunga, può contrarsi o estendersi proporzionalmente all’aumento dell’angolo di attacco. Una bolla di separazione lunga solitamente ha inizio molto dietro il bordo di attacco e modifica la distribuzione della pressione sull’estradosso del corpo aerodinamico. Questo tipo di bolla è associato a un aumento della resistenza di pressione e a una riduzione della portanza. Una bolla di separazione corta ha invece inizio in prossimità del bordo d’attacco, non altera macroscopicamente la distribuzione della pressione superficiale e cambia solo leggermente il coefficiente di portanza; ma quando l’angolo di attacco è elevato si verifica uno stallo improvviso, dovuto allo scoppio della bolla stessa (Bubble Burst). In questo caso la portanza si riduce immediatamente e si osserva un brusco aumento della resistenza. L’apparato sperimentale utilizzato per la ricerca Per effettuare la campagna di misure aerodinamiche il gruppo di ricerca dell’Università di Pescara e di Ancona ha realizzato un apposito apparato sperimentale, composto da due sezioni alari a pianta rettangolare, di cui la prima è equipaggiata con prese di pressione mentre la seconda è rivestita di un sottile strato di alluminio utilizzato come piano di calore. Grazie all’applicazione di un campo elettrico al rivestimento metallico, viene generato per effetto Joule un flusso termico specifico costante su tutta la superficie esterna della sezione alare. Le due ali vengono quindi introdotte, in tempi successivi, all’interno della sezione di prova di una galleria del vento subsonica, a circuito aperto e a bassa turbolenza. La superficie superiore di tale sezione di prova è equipaggiata con una finestra trasparente all’infrarosso. Mediante la termocamera Flir Thermacam Sc 3000 è possibile rilevare esattamente la distribuzione di temperatura superficiale della sezione alare riscaldata elettricamente e confrontare le mappe termiche così generate con le distribuzioni locali di pressione rilevate sull’altra sezione alare. Le distribuzioni di temperatura misurate sull’estradosso della sezione alare indicano chiaramente la presenza di una zona più calda laddove la distribuzione di pressione presenta un appiattimento nel suo andamento. Questa zona rivela con precisione la localizzazione della bolla di separazione laminare. Le dimensioni caratteristiche e il comportamento della bolla sono stati studiati per diversi angoli di attacco e per vari numeri Reynolds. La posizione della bolla sembra essere fortemente influenzata dall’angolo di incidenza e si osserva una riduzione delle sue dimensioni generali proporzionalmente all’aumento dell’angolo e del numero Reynolds. I vantaggi della termografia a raggi infrarossi I metodi normalmente utilizzati per controllare la presenza di una bolla di separazione laminare sono: la misura delle componenti della forza aerodinamica mediante bilancia dinamometrica; l’analisi del coefficiente di pressione locale; la visualizzazione del flusso mediante traccianti. Poiché la termografia all’infrarosso permette un’indagine non intrusiva del fenomeno, il suo utilizzo in questo settore della ricerca sembra estremamente promettente, anche in virtù della capacità di analisi in tempo reale che essa consente. I professori Cesini e Ricci delle Università di Ancona e Pescara hanno optato per un sistema con telecamera a infrarossi Thermacam Sc 3000 di Flir Systems, perché dotato di un’ottima sensibilità termica, che consente di individuare differenze di temperatura minime dell’ordine di 20 mK. Inoltre, in combinazione con l’applicativo software Thermacam Researcher Hs, la Thermacam Sc 3000 consente un’analisi delle immagini all’elevata frequenza di 750 Hz. “I nostri gruppi di ricerca, assieme a quelli di diverse Università italiane con cui lavoriamo in stretto contatto, fra cui l’Università di Napoli nel gruppo coordinato e diretto dal Prof. Giovanni Maria Carlomagno, hanno fornito in questo settore contributi scientifici a livello internazionale”, dice Renato Ricci. “È proprio da questa sinergia fra diversi gruppi di studio italiani che è nata una vera e propria tecnica di utilizzo della Termografia a raggi infrarossi per lo studio dei campi fluidodinamici in condizioni subsoniche, cioè nelle realtà applicative più ricorrenti. Le ricadute dei risultati ottenuti possono essere di grande aiuto per settori sempre più ampi del mondo industriale. Anche per questa ragione, riteniamo che la tecnica termografica debba diventare una delle modalità standard di prova nelle gallerie del vento.”  
   
   
INSEGNARE IL MESTIERE MOTIVANDO I COLLABORATORI QUESTO IL TITOLO DEL DODICESIMO INCONTRO ORGANIZZATO DA CENTRO SERVIZI P.M.I. IN OCCASIONE DEL CICLO DI SEMINARI SULLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE  
 
Reggio Emilia Reggio Emilia, 30 settembre 2003 – Ulisse, il ciclo di sedici seminari promosso e organizzato da Centro Servizi P.m.i., continua il proprio viaggio nel difficile mondo della gestione delle risorse umane e approda alla motivazione dei collaboratori come leva strategica per insegnare il mestiere e trasferire le competenze. Obiettivo primo dell’incontro è quello di scoprire uno stile di relazione che permetta di superare – quando si incontrano – gli ostacoli tipici dell’apprendimento (diffidenza, svogliatezza, incomprensione dell’utilità e delle future applicazioni ecc.), motivando il collaboratore ad essere parte attiva della sua crescita nel sistema azienda. “In genere, nelle organizzazioni italiane – afferma la Dott.ssa Maria Chiara Venturelli – l’incidenza di persone non motivate si aggira attorno al 50%, un dato assolutamente troppo alto e oserei dire preoccupante se si considera che il capitale umano è diffusamente riconosciuto come la risorsa più importante delle aziende e anche come la più rara; due soli attributi – la più importante e la più rara – che già indicano la necessità di valorizzarla, di motivarla appunto, o potremmo anche dire di non perderla”. Il Dott. Ivanno Corradi – “in cattedra” insieme a Maria Chiara Venturelli per questo dodicesimo incontro di approfondimento – si spinge ancora oltre nell’affrontare il tema della motivazione dei collaboratori e dichiara: “Non si valuta più l’impresa in relazione alle sue dimensioni, al suo patrimonio in beni materiali o fissi, ma essendo la velocità e l’innovazione gli elementi dominanti sui mercati, sono le risorse umane a creare il vero vantaggio competitivo. Quindi, ciò che conta è la capacità di un’azienda di saper condividere all’interno la sua conoscenza e di saper attrarre, trattenere, sviluppare le potenzialità e le capacità delle risorse umane, lasciando, in un mondo legato alla tecnologia, spazio al genio creativo e alla singola autorealizzazione”. Durante l’incontro – che si terrà mercoledì 1 ottobre dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 18,00 nelle nuove aule di Centro Servizi P.m.i. Di via Aristotele 109 a Reggio Emilia (Strada Statale per Scandiano) – saranno affrontati i seguenti temi: la scala gerarchica dei bisogni dell’uomo secondo Maslow, i filtri percettivi che possono ostacolare o facilitare l’apprendimento, il pensiero creativo come elemento per favorire l’esito della relazione, la motivazione lavorativa e in particolare il processo di motivazione, i fattori motivanti e i fattori demotivanti, l’automotivazione come condizione imprescindibile per la motivazione dei collaboratori, saper motivare gli altri. Il seminario si rivolge a imprenditori, responsabili di funzione, capireparto e capiufficio o comunque a tutti coloro che ricoprono un ruolo di guida e hanno il compito di coordinare dei collaboratori o dei gruppi di lavoro e quindi di motivarli e prevede una quota di partecipazione a carico dei partecipanti di 150,00 € per aziende associate Api e di 180,00 € per aziende non associate Api e privati. Il tema della motivazione dei collaboratori e dell’“insegnamento del mestiere” è un tema cui Centro Servizi P.m.i. Dedica particolare attenzione: lo dimostra questo dodicesimo seminario Ulisse, lo dimostra il ciclo di seminari nel suo complesso focalizzato sulla gestione delle risorse umane a 360 gradi, lo dimostra il progetto formativo Magister in partenza nelle prossime settimane (15 ottobre) finalizzato a sostenere le aziende nel difficile processo di trasferimento delle competenze al neo-assunto. Magister – che sarà presentato ai partecipanti del seminario e più diffusamente in un incontro dedicato previsto per il 2 ottobre alle ore 18,00 presso Centro Servizi P.m.i. – ha come obiettivo lo sviluppo del senso di appartenenza per la riduzione del turnover in azienda che, con cinque slogan, potrebbe essere sintetizzato in: limitare l’investimento di tempo sul neo-inserito, inserire la persona giusta al posto giusto, creare velocemente appartenenza, far capire al neo-inserito l’investimento che si sta facendo su di lui, limitare l’impatto sul sistema dei ruoli. Ovviamente non si tratta di un breve seminario ma di un percorso più impegnativo che coinvolge sia il lavoratore esperto che ha il compito o semplicemente la volontà di trasmettere/trasferire parte delle proprie conoscenze/competenze ad altri lavoratori, sia il giovane lavoratore neo-assunto che deve inserirsi in azienda nel miglior modo possibile al fine di conseguire in fretta autonomia di ruolo e margini di propositività. Per approfondimenti ed iscrizioni è possibile contattare Centro Servizi P.m.i. In orario di ufficio al nuovo numero di telefono 0522/267711. Ulteriori informazioni sono scaricabili anche dal sito Internet www.Cspmi.it    
   
   
CONCORSI PRONOSTICI: VINCITE DA 2.000 EURO IN PROVINCIA DI MILANO E VARESE  
 
Milano, 30 settembre 2003 – Un “4” al Totogol giocato in una ricevitoria in provincia di Varese vale oggi 2.000 euro; stesso valore per un “7” al concorso “Il 9” giocato presso un Punto Snai in provincia di Milano: le due schedine sono infatti tra quelle vincenti i premi a sorteggio assegnati ogni settimana dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, tra tutte le schedine giocate a Totocalcio, Totogol e Il 9. La prima schedina che ha vinto i 2.000 euro è stata giocata al Totogol presso la ricevitoria L’arcobaleno, in via Iv Novembre 17 a Lonate Ceppino (Varese). La ricevitoria fa parte dei punti gioco collegati a Snai, e la schedina vincente, che aveva totalizzato quattro punti, corrisponde alla matrice numero G0070310646847. Altri 2.000 euro sono stati assegnati alla schedina con matrice n. C0090312158364, giocata presso il Punto Snai di Via Bellini 64 a Pioltello (Milano): in questo caso, la schedina era stata giocata al concorso “Il 9” e aveva totalizzato “solo” sette punti. Entrambe le vincite possono essere incassate da subito presso un qualsiasi punto gioco della rete d’accettazione Snai dei concorsi pronostici.