Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE GLI EUROINDICATORI
Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Giugno 2006
EVENTO ERICSSON A PORTOFINO. AVENIA (ERICSSON): ´CON I NETWORKED MEDIA NÉ TELEVISIONE NÉ TELEFONO SARANNO PIÙ QUELLI DI UNA VOLTA´ OPERATORI DI TLC, TV, ISTITUZIONI E RAPPRESENTANTI POLITICI A CONFRONTO PER PARLARE DI RETI, CONTENUTI DIGITALI E MEDIA  
 
Portofino, 5 giugno 2006 - Aperto l’Viii evento Ericsson, che vede la presenza di rappresentanti delle istituzioni di settore, gli operatori di telecomunicazioni, i rappresentanti dei media. Previsti gli interventi di Giorgio Calò, Sottosegretario alle Comunicazioni, del Presidente dell’Autorità delle Comunicazioni, Corrado Calabrò, assieme ai Commissari Giancarlo Innocenzi, Stefano Mannoni, Roberto Napoli, Enzo Savarese. Tra gli operatori Riccardo Ruggiero (Telecom Italia), Vincenzo Novari (3), Tommaso Pompei (Tiscali), Corrado Sciolla (Bt-albacom), Paolo Bertoluzzo (Vodafone), Francesco De Leo (Wind), Brad Duea (Napster), Layla Pavone (Iab Europe), Emilio Carelli (Sky Tv), Johan Bergendahl (Ericsson), Marco Bassetti (Endemol), Osvaldo De Santis (20th Century Fox), Enzo Mazza (F. I. M. I. ), Luca Josi (Einstein Multimedia), Luigi Rocchi (Rai), Alberto Sigismondi (Mediaset), Simone Cremonini (La7). Moderatore d’eccezione Bruno Vespa. L’affermazione delle nuove piattaforme che stanno rendendo sempre più ricco il mondo della comunicazione elettronica poggia sulla crescente disponibilità di contenuti digitali (in formato audio, video o testo) che, indipendentemente dal loro valore, possono essere inviati, duplicati, custoditi, richiesti con modalità tali da essere alla portata di tutti. La loro affermazione sta costruendo un nuovo mondo, un nuovo ecosistema della comunicazione, quello dei Networked Media. “Il mondo che abbiamo davanti cambia ogni giorno di più. Né la televisione, né il telefono saranno più quelli di una volta – ha dichiarato Cesare Avenia, Amministratore delegato di Ericsson, in apertura dei lavori – Vorrei anche sottolineare che il nostro evento cade in un momento di intenso dibattito nazionale ed internazionale sui temi dei contenuti digitali, sulla corsa verso la Mobile Tv , sull’affermazione della Iptv. Ed è anche un momento di particolare sensibilità di tutti gli operatori nel voler costruire una nuova dinamica di mercato, dal momento che i tradizionali modelli di business sono destinati ad essere rivisti. Per questo abbiamo ritenuto utile confrontarci, oggi, con i rappresentanti delle istituzioni, degli operatori, dei broadcaster”. Presentato in apertura lo studio sui Networked Media redatto per Ericsson dalla britannica Analysys. “Come ci indicano i dati, il mercato dei Networked Media avrà uno sviluppo esplosivo nei prossimi 5 anni – ha sottolineato Avenia – Le previsioni parlano di un tasso di crescita medio del 35% annuo, con un mercato di poco superiore ai 100 Mld. Di euro nel 2011. La crescita dei Networked Media poggerà sull’affermazione di nuove modalità di consumo dei contenuti digitali, con una sostituzione limitata dei contenuti tradizionali, perché la natura innovativa dei Networked Media offre anche nuove modalità di distribuzione che non sono possibili con i media tradizionali. Se poi guardiamo alla Networked Tv, tanto la componente fissa (Iptv) che quella mobile (Mobile Tv) godranno di tassi crescita superiori al 60%, con una stima di mercato per il 2011 pari a 14 Mld. Di euro per la Iptv e 17 Mld. Di euro per la Mobile Tv ”. Ciò che emerge sempre più chiaramente è come stiano cadendo le tradizionali barriere che hanno sempre distinto media e contenuti da un lato e reti di telecomunicazioni dall’altro. Con i contenuti digitali distribuiti in rete e con il lancio di nuove piattaforme che incontrano le esigenze di personalizzazione e di mobilità, questi due mondi sono destinati a costituire il nuovo mondo dei Networked Media. “Le possibilità offerte dalle nuove tecnologie per la produzione, la distribuzione ed il consumo dei contenuti sono fattori abilitanti di grande importanza, ma da soli non bastano – ha proseguito Avenia - Il successo dipenderà dalle dinamiche di relazioni che i principali attori del mondo delle telecomunicazioni e dei media sapranno porre in essere tra loro e verso i loro clienti”. “I Networked Media possono rappresentare anche nel nostro Paese una straordinaria opportunità di crescita tanto per l’industria delle Telco quanto per quella dei Media – ha aggiunto Avenia - Dalla collaborazione intelligente di queste due industrie in un quadro normativo equilibrato, può nascere, come sostengono gli analisti di settore, un mercato di entità maggiore della somma di quelli esistenti. Ma questo pone anche un problema di scelte e di indirizzi. Il governo, il sistema politico nel suo complesso, sia a livello centrale che locale non devono sottovalutare gli impatti di tali sviluppo sulla crescita occupazionale e sul ruolo di traino che potranno assumere le iniziative di Ricerca e Sviluppo, un comparto strategico in cui peraltro Ericsson è fortemente impegnata sia nel Mezzogiorno che in altre aree del Paese. ”. .  
   
   
EVERYTHING BUT ADVERTISING FORUM - EBA FORUM 2006 IL PRIMO TRADE SHOW DEDICATO AI PROFESSIONISTI DEL MARKETING E DELLA COMUNICAZIONE 8 GIUGNO PALAZZO AFFARI AI GIURECONSULTI, MILANO  
 
Milano, 5 giugno 2006 – Si tratta di un’occasione unica per le aziende che vogliono puntare su strumenti all’avanguardia per dare valore alla comunicazione e per conoscere strategie di successo di marketing innovativo. Everything But Advertising Forum e’ il primo evento Wireless dedicato ai responsabili marketing che vogliono ottimizzare le proprie strategie di comunicazione credendo sempre meno nelle potenzialità dell’advertising classico. Eba Forum vuole fornire ai partecipanti, in particolare alle Pmi, l’occasione per scoprire strumenti innovativi che permettono una maggiore interattività con il target, accompagnati da una redemption più elevata e misurabile rispetto all’advertising tradizionale. L’evento è Organizzato da Wireless con il contributo di Iab Italia e grazie al supporto di Assodigitale e Asseprim, Adico, Aidim, Mma e Pco Italia. In particolare, grande risalto sarà dato alle nuove tecnologie e strumenti della comunicazione che permettono di individuare al meglio i propri clienti potenziali. In un contesto sempre piu’ competitivo, ogni azienda, associazione, editore, ente o istituzione cerca nuove modalita’ per entrare in contatto con i propri clienti - utenti finali, aziende, soci, cittadini o potenziali elettori – e rispondere alle proprie esigenze commerciali con soluzioni concrete Strumenti di comunicazione, quali web marketing - public relations ed eventi - mobile marketing - network , in una logica di customer relationship management , permettono di definire una maggiore targettizzazione, aumentare l’efficienza e generare nuove opportunita’ commerciali, dando vita a strategie di business innovative per poter crescere in competitivita’. Per illustrare il valore di questi strumenti al servizio delle aziende, Eba Forum vuole rappresentare un’occasione di incontro fra domanda e offerta, creando dei percorsi di crescita professionale basati su seminari di formazione, incontri con gli operatori del settore, testimonianze di casi di successo, con una particolare focalizzazione verso le aziende utenti che vogliono avvicinarsi al mondo della comunicazione diversa dall’advertising tradizionale, conoscere le dinamiche di questi strumenti, rispondere alle proprie esigenze commerciali con soluzioni concrete e incontrare gli operatori del settore. Il • Marketing Manager • Direttori Commerciali • Responsabili Comunicazione e Pr • Web Marketing e Content Manager • Crm Manager • Event Planner • Community Manager • Business Development Manager • Amministratori e Partner • Istituzioni ed Agenzie Governative • Service Provider • Giornalisti e responsabili di testate • Operatori del settore In generale saranno invitati tutti coloro che si occupano di comunicazione in tutti i settori: industria, commercio, servizi, banche, assicurazioni, utilities, pubblica amministrazione e operatori di canale. All’interno dell’evento spazio anche a New Media & Advertising Forum, un’occasione unica nel suo genere. Strutturato come un talk show e realizzato con il contributo scientifico di Isimm, il Forum vedrà la partecipazione delle più importanti agenzie di comunicazione, concessionarie di pubblicità, utenti pubblicitari di alto profilo, professionisti della comunicazione e della creatività nel mondo marketing, gestori di reti e new media quali tv digitali e mobile tv. Più in particolare, durante Forum New Media & Advertising si terrà un talk show sul tema “I new media per nuovi linguaggi e strategie pubblicitarie”. Sarà una vetrina importante che si affaccerà sull’isola pedonale del centro di Milano a ridosso di Piazza del Duomo. Inoltre, nel loggiato verrà allestito un salotto tv per dare vita ad un talk-show sulle nuove forme di pubblicità e i suoi protagonisti. Si darà spazio a pareri a rotazione con interviste dei protagonisti della giornata da parte di giornalisti. Fra quanti interverranno: Paolo Valdemarin, co-fondatore di Evectors Software, Blogger, Layla Pavone, Presidente Iab Italia e Managing Director Isobar Communications, Federico Galimberti, Direttore Divisione Asi, Ipsos, Roberto Ghislandi, Consulente Internet e Web Marketing, Giuseppe Granieri, autore di "blog Generation", saggista, Sergio Maistrello, Giornalista, Autore del libro “Come si fa un blog”, Guido Corti, Partner, Media Sport & Arts, Daniela Rena, Mobile Marketing Association, Luca de Biase, Caporedattore Nova, Corrado Mancini, Direttore Generale, Pco Italia, Fabio Vaporizzi, Director, Pleon, Giuliano Noci, Professore Associato in Ingegneria Gestionale, Politecnico di Milano, Roberto Premazzi, consulente mobile Vas e mobile marketing, Paola Buonuomo e Antonella Negri, Comunicazione e Formazione, Direzione Imprese - Sanpaolo Imi, Marco Palombi, Ceo di Tipic Inc. Luca Ascani, Presidente, Advance, Paolo D´ammassa, Presidente, Connexia, Mafe de Baggis, Fondatrice e Direttore creativo Daimon, Silvia Grilli, Direttore attualità Grazia, Marco Mazzini, Digital Marketing Expert Iconmedialab Italia, Massimo Allegri, Consulente e Docente Ied e Politecnico Milano, Stefano Di Persio, Amministratore unico Medita, Marco Mazzei, Responsabile Ricerca e Sviluppo Mondadori Digital Publishing, Nazzareno Gorni, Business Development Nweb, Nicola Pellegrini, Direttore generale Qmark, Paolo Mezzina, Presidente, Slash, Mario Porchera, Marketing Intelligence Director, Slash. Http://www. Ebaforum. It/ .  
   
   
DUE NUOVI SOCI PER ASSIRM  
 
 Milano, 5 giugno 2006 L’associazione tra istituti di ricerca di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, che già rappresenta il 75% del fatturato totale del mercato stesso, ha accresciuto ulteriormente la sua base associativa portando gli Istituti aderenti da 36 a 38. I nuovi Associati che fanno parte di Assirm sono: Medipragma E Scenari. La prima, diretta da Michele Corsaro, è una società specializzata in ricerche nel settore farmaceutico con oltre venti anni di esperienza; la seconda, diretta da Gennaro di Costanzo, è una società di ricerca a servizio completo, che opera in diversi ambiti delle imprese pubbliche e private. L’ingresso di due nuovi soci sottolinea il crescente ruolo di rappresentanza dell’Associazione ed è un riconoscimento della sua attività di tutela degli interessi della categoria. .  
   
   
A ROBERTO VIVARELLI IL PREMIO CHERASCO STORIA IL RICONOSCIMENTO PATROCINATO DAL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE VERRÀ ASSEGNATO IL 10 GIUGNO. A FERNANDO MEZZETTI, VA IL PREMIO SPECIALE PAOLETTI DEL MELLE  
 
Roma, 5 giugno 2006 - La Giuria del “Cherasco Storia” ha assegnato il Premio per il 2006 a Roberto Vivarelli, con il libro “I caratteri dell’età contemporanea”, edito da Il Mulino. Il Premio Speciale, intitolato al Conte Alessandro Paoletti del Melle, è andato a Fernando Mezzetti per il complesso della sua attività di studio, approfondimento e divulgazione delle tematiche storiche. Il Premio Cherasco Storia, che ammonta a 10. 000 Euro, riconosce opere di autori italiani e stranieri dell’ultimo triennio che trattino temi concernenti preferibilmente la storia dal 1789 in poi e che presentino due caratteristiche fondamentali: il rigore scientifico e la qualità della scrittura. Ad esso è affiancato un Premio Speciale di 3. 000 Euro, che viene attribuito ad un’insigne personalità del mondo giornalistico. Il Premio è patrocinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, rappresentato nel Comitato d’Onore dal presidente, prof. Fabio Pistella, e in Giuria dal vicepresidente, prof. Roberto de Mattei. La premiazione avverrà sabato 10 giugno a Cherasco (Cn), a Palazzo Salmatoris, e sarà presentata da Alda D’eusanio (inizio ore 15). Roberto Vivarelli, nato a Siena nel 1929, è dal 2005 Professore Emerito presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dov’è stato a lungo docente di Storia contemporanea, disciplina che ha insegnato anche presso le Università di Siena e di Firenze, oltre che, come visiting professor, ad Harvard, Princeton e Oxford. “I caratteri dell’età contemporanea” (Il Mulino, Bologna 2005) è una personale, vigorosa e anche polemica esposizione in cui Vivarelli ribadisce con forza che il mondo contemporaneo nasce in Europa e ha le sue radici nella civiltà cristiana; e che l´egemonia dell´Europa è stata resa possibile sia dalle sue acquisizioni di conoscenze pratiche sia, soprattutto, dalla qualità dei suoi valori, nel parallelo procedere di progresso materiale e progresso morale. Nel tracciare la parabola dell´età contemporanea, l’autore presta particolare attenzione al versante spirituale e al graduale disgregarsi di un quadro di valori che, a suo avviso, ha consentito il ritorno della barbarie. Vivarelli ritiene problematico trovare una via d´uscita, che richiederebbe il recupero della tradizione smarrita. Il volume è stato prescelto all’interno di una cinquina comprendente anche: Giovanni Belardelli, “Il ventennio degli intellettuali”, Laterza 2005; Lorenzo Benadusi, “Il nemico dell´uomo nuovo”, Feltrinelli 2005; Antonio Gibelli, “Il popolo bambino”, Einaudi 2005; Benny Morris, “Esilio”, Rizzoli 2005. Fernando Mezzetti è attualmente commentatore di affari internazionali per Il Resto del Carlino-la Nazione-il Giorno, il Gazzettino di Venezia e il Giornale di Brescia e collaboratore del supplemento culturale “Domenica” de Il Sole 24 Ore. E’ stato inviato e corrispondente da Tokyo, dall’Asia e dalla Russia, seguendo in particolare la crisi di Tiananmen e il “golpe” di Mosca. Ha tenuto lezioni in vari atenei e pubblicato una dozzina di saggi storico-politologici. Il Premio Cherasco, istituito nel 1994 da Alessandro Paoletti del Melle e coordinato dalla figlia Cristiana, è promosso da Comune di Cherasco, Regione Piemonte e Provincia di Cuneo, con il patrocinio di Cnr e Senato della Repubblica. La Giuria è presieduta da Gaetano Quagliariello (Università Luiss Guido Carli) e composta da Roberto de Mattei (vicepresidente del Cnr), Elena Aga Rossi (Scuola Superiore Pubblica Amministrazione di Roma), Fulvio Cammarano (Università di Bologna), Antonio Carioti (Corriere della Sera), Simona Colarizi (Università La Sapienza), Rinaldo Comba (Università Statale di Milano), Piero Craveri (Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa), Giorgio Lombardi (Università di Torino), Piero Melograni (Università di Perugia), Gianni Perona (Università di Torino), Antonio Polito (senatore), Marina Valensise (Il Foglio), Cristiana Paoletti del Melle (coordinatore), Sergio Barbero (Assessore alla Cultura di Cherasco). I precedenti vincitori del Cherasco Storia sono stati: Maria Teresa Giusti, “I prigionieri italiani in Russia”, Il Mulino; Nicola Labanca, “Oltremare. Storia dell’espansione coloniale italiana”, Il Mulino; Eric J. Hobsbawm, “Il secolo breve. 1914-1991”, Rizzoli; Alessandro Barbero, “Carlo Magno. Un padre dell’Europa”, Laterza. La precedente edizione del Premio Speciale è stata assegnata a Enzo Bettiza. Cherasco è detta “Città delle sette paci”, e vi furono tra gli altri firmati il trattato che concluse i conflitti di successione del Monferrato e l´armistizio siglato da Napoleone Bonaparte nel 1796. .  
   
   
IL COMUNICATTIVO: DA CONFUCIO A OGGI STESSO LINGUAGGIO POLITICO  
 
Roma, 5 maggio 2006 - Temi e ospiti dal 5 al 9 giugno: Lunedì 5 giugno “La comunicazione tra i personaggi dello spettacolo e gli animali” Donatella Rettore, Emanuela Falcetti, conduttrice “Italia, istruzioni per l’uso” (Radio 1), Naike Rivelli, attrice, Luca Ferrari, cantautore. Martedì 6 giugno: “Le tendenze negli accessori” Marco Martorelli, esperto di marketing aziendale televisivo, Luca Roda, amministratore delegato "Roda", Carlo Ventura, stilista. Per la rubrica "Il libro ad alto tasso comunicativo": “Guida anti-trash" di Sergio Talamo (Rubbettino editore). Mercoledì 7 giugno “Da Confucio a oggi stesso linguaggio politico” Gianluigi Paragone, direttore quotidiano La Padania, Maurizio Caprara, giornalista parlamentare e corrispondente diplomatico del Corriere della sera Klaus Davi, massmediologo, Per la rubrica “Il Comunicattivo in direzione”, ideata per illustrare i compiti, i ruoli, lo stile e le finalità che diversificano i vari media italiani interviene il direttore del settimanale “A”, Maria Latella. Giovedì 8 giugno: “La radio ha drizzato le antenne” Benito Benassi, vice direttore marketing Rai; Paolo Mazzullo, direttore programmi Radio Rock e Radio Rock Italia; Luca Viscardi, direttore programmi Play radio. Per la rubrica "Il libro ad alto tasso comunicativo": “Sì, viaggiare" di Folco Quilici e Corrado Ruggeri (Mondadori) Venerdì 9 giugno “Insulto: arte o sfogo?” Giovanni Casalegno, coautore del volume “Brutti, fessi e cattivi" (Utet), Luciana Frattesi, direttore settimanale Visto. Il Comunicattivo come altri programmi di Radio 1 in questa fascia oraria non andrà in onda dal 12 giugno al 2 luglio per lasciare spazio ai mondiali di calcio. .  
   
   
VITTORIO FELTRI AL COMUNICATTIVO DI IGOR RIGHETTI “I PACS? NON CI SAREBBE NULLA DI MALE A INTRODURLI”  
 
Roma, 5 giugno 2006 - venerdì 2 giugno su Radio 1 Rai Vittorio Feltri è stato l’ospite del “Confessionale del Comunicattivo”, programma sui linguaggi della comunicazione ideato e condotto dal massmediologo Igor Righetti. Ecco un estratto dell´intervista. Chi è Vittorio Feltri? È uno che da tanti anni dirige giornali, ma esisteva anche prima. Faceva l’inviato al Corriere della Sera, ha fatto il caporedattore, ha fatto il direttore di un giornale di provincia e ha fatto il cronista, che è tutto quello che serve per galleggiare nel mondo della comunicazione. Da studente come pensavi il tuo futuro? Ho sempre pensato che avrei fatto il giornalista. Anche se poi, in una certa fase, ho temuto di non farcela perché ho fatto sei anni di precariato. Oggi tutti parlano di precariato, ma c’è sempre stato. Certo che sei anni sono lunghi, per cui in un certo momento ho temuto che non mi avrebbero assunto e la cosa mi deprimeva un po’. Ma ho anche imparato che se si ha un po’ di temperamento e si insiste alla fine si riesce quasi sempre a ottenere l’accesso alla professione. Quando lavori ti senti libero o condizionato? La libertà in assoluto non esiste. Se diamo un valore alla libertà assoluta, per esempio cento, io godo del 95 per cento della libertà. Poi a qualcosa devo rinunciare, o per questioni di opportunità, o perché c’è di mezzo un interesse, per esempio quello pubblicitario, oppure c’è di mezzo una persona che non si vuole attaccare per motivi di legami con la proprietà, oppure anche semplicemente perché si creano degli imbarazzi. Insomma, c’è sempre un momento in cui devi pigiare sul freno. Nella tua quotidianità che cosa ti dà più piacere? Il piacere me lo dà la riuscita di un articolo o di vari articoli e soprattutto dei titoli che danno, quando sono azzeccati, un senso al lavoro che hai fatto. A volte pensiamo di essere degli intellettuali, pensiamo di lavorare, chissà, in omaggio a degli ideali, ma non è così. Ci sono anche quelli, ma insomma, alla fine dobbiamo avere la consapevolezza che confezioniamo qualche cosa che domani va sul mercato e deve essere acquistato, altrimenti si creano problemi di sopravvivenza. Che cos’è che più ti emoziona? Nel lavoro mi emoziona la notizia, la notizia che dà i brividi a me come li dà poi al lettore quando legge e quando apprezza. C’è da dire che oggi la notizia nuda e cruda emoziona molto meno rispetto al passato perché, come tutti sanno, viene bruciata in tempo reale dalla televisione e soprattutto dalla radio, che ha ancora maggiore immediatezza. Poi c’è Internet, ci sono vari mezzi di comunicazione che, non dico rendano secondario il quotidiano, ma gli hanno fatto mutare la funzione. Oggi la funzione del quotidiano è più orientata all’approfondimento, all’interpretazione, e perché no, al commento. Un tempo i commenti nei giornali erano malvisti. Oggi, invece, senza i commenti purtroppo i quotidiani non avrebbero possibilità di suscitare interesse nel pubblico. Quale personaggio del passato ammiri di più? Nella storia della letteratura sicuramente Italo Svevo che secondo me è lo scrittore italiano più importante del Novecento ed è uno dei pochi che ha un respiro europeo e mi ha svelato qualcosa della vita. Che cos’è che dici a un giovane giornalista al suo primo giorno di lavoro nella tua redazione? Gli dico di aver pazienza. Per imparare a fare il giornalista ci vogliono dieci anni. Esattamente come per fare il sarto. Tutti sanno fare un punto, tutti sanno scrivere una notizia o un articolo. Ma per fare questo mestiere, che ha ancora una grossa parte di artigianalità, bisogna dedicarsi tutti i giorni per un lungo periodo. Quindi, di non aspettarsi chissà che cosa. E poi gli faccio notare che questo è un mestiere nel quale, per uscire dall’anonimato, ci vogliono tre elementi fondamentali: talento poco, grande temperamento e un po’ di culo. Che cosa pensi dei personaggi politici di oggi? Penso che siano esattamente come quelli di ieri, forse un po’ più naif ma non sicuramente peggiori. Faccio questo lavoro da oltre quarant’anni, ho sempre seguito la politica e quando sento dire ‘’però un tempo c’era un personale politico di maggior livello” mi viene da sorridere, perché ne abbiamo viste di tutti i colori. Soprattutto abbiamo attraversato una quindicina di anni, gli anni ’70 e la prima parte degli ’80, in cui la politica non era soltanto il chiacchiericcio di oggi ma erano le spranghe e le P38 che hanno provocato 300 vittime. I media con la televisione e le nuove tecnologie hanno assunto un’importanza strategica nell’informazione italiana. Un potere dietro al quale ce ne sono altri. Quant’è credibile il giornalismo italiano? Non ha molta credibilità proprio per questo motivo. Basta andare a leggersi i nomi della gerenza dei quotidiani per rendersi conto che non sono di proprietà di editori che fanno gli editori per fare del business attraverso la carta stampata, ma utilizzano quotidiani, settimanali e case editrici per secondi fini. È molto semplice capirlo perché se l’attività principale di un imprenditore è quella di costruire palazzi non si capisce per quale motivo per leggersi un giornale debba comprare la testata. E infatti anche nelle pagine di economia si riportano questi fatturati meravigliosi fatti dallo stesso editore che è anche costruttore. Sì, questo è il vero motivo. Conformismo e pregiudizi, quanto sono diffusi nel nostro giornalismo? Direi che sono prevalenti. Io stesso non mi tiro fuori. Sono vittima di pregiudizi e poi qualche volta il conformismo mi attira e probabilmente ci casco. Certo è che almeno nel nostro ambiente siamo molto influenzati. Per esempio quando scriviamo un articolo difficilmente pensiamo al lettore ma pensiamo ai colleghi, all’editore, ai politici per i quali simpatizza la nostra testata. Siamo vittime anche, almeno leggermente, della nostra codardia. Che cosa pensi dei Pacs? Credo che non ci sarebbe nulla di male a introdurli. Non ho una mentalità religiosa per cui, non ho motivi etici altissimi per considerarli una iattura. Certo è che penso si possa incominciare a intervenire sui codici civili. Non capisco perché finora non sia stato fatto. Basta prendere esempio da altri Paesi. Poi sto simpatizzando per Zapatero. Mi piace sempre di più, perché è in grado di muoversi con rapidità su vari fronti, non è condizionato, commette anche degli errori, ma insomma non è intimidito. A me queste persone piacciono. Ti capita di fantasticare? Mi capita sempre meno. Un tempo moltissimo, però ancora oggi qualche volta mi abbandono al cosiddetto sogno ad occhi aperti. Il tuo sogno ricorrente? L’ho fatto per anni, adesso lo faccio meno. Volavo benissimo. Anziché nuotare, volavo e mi sorprendevo di riuscire a prendere quota. Allora abitavo a Bergamo e sognavo di fare Bergamo-milano, dove lavoravo al Corriere, anziché in auto in volo. Dovevo stare molto attento quando percorrevo un tratto fra due ali di case perché pensavo al rischio di sbattere poiché andavo velocissimo. Sostengo che i “Caino boys and girls” debbano difendersi dagli “Abele boys”, vale a dire i buonisti e gli ipocriti. Nella mia tabella ti ho inserito tra i “Caino boys”. Che cosa pensi del buonismo? A me Abele è sempre stato antipatico. Non ho mai pensato che Caino abbia fatto bene ad ammazzarlo, però due sganassoni gli andavano giusto bene. Però ce n’è molto di buonismo e di ipocrisia nel nostro Paese… Sì. Poi il buonismo è esibito e questo rende tutto più fastidioso. Io non credo che sia una brutta cosa cedere anche al buonismo di maniera, ma farlo almeno con pudore. Qualche nome di Caino e Abele boys and girls secondo te? Vedo un simpaticissimo Caino in D’alema, che è antipatico a tutti. E vedo un Abele insopportabile in Veltroni, che è simpatico a quasi tutti. .  
   
   
ETRA NASCE PER COMUNICARE L’ARTE SONO MOLTE E DIVERSE LE FORME DI ESPRESSIONE, ALCUNE PIÙ IMMEDIATE ALTRE DI PIÙ DIFFICILE INTERPRETAZIONE  
 
 Milano, 5 giugno 2006 – Dall’esperienza e dalla passione di un pool di professionisti attivi nel campo delle relazioni pubbliche, dello sviluppo di soluzioni per il web, di cataloghi e di video, nasce Etra, struttura flessibile e dinamica che intende operare nell’ambito della comunicazione integrata per l’arte. Artisti, gallerie d’arte, musei e associazioni culturali: sono i principali destinatari dei servizi offerti da Etra che si pone come obiettivo principale quello di promuovere un evento, una mostra o un artista utilizzando in modo combinato gli strumenti offerti da una strategia di comunicazione integrata. Partendo dalle specifiche esigenze del cliente Etra è in grado di attivare dei percorsi di comunicazione personalizzati che comprendono: le attività di ufficio stampa, dall’ideazione alla stesura della cartella stampa, dalla scrittura alla diffusione dei comunicati stampa; una completa gamma di servizi Internet, dalla realizzazione di siti Web in grado di far comprendere al visitatore cosa si può aspettare dall’artista/mostra/galleria alle soluzioni software come navigazione mostra su iPod e invio informazioni su telefono cellulare; la creazione di cataloghi e newsletter, dalla loro ideazione alla realizzazione finale; e la realizzazione di video, dalla produzione al montaggio di video di un evento che possono poi essere utilizzati su supporti multimediali o pubblicati su Internet. .  
   
   
‘DOPPIO INCARICO’ PER NOESIS COMUNICAZIONE: L’UFFICIO STAMPA DI PERSHING E QUELLO DI ITAMA  
 
Milano, 5 maggio 2006 – Noesis Comunicazione gestirà le attività di ufficio stampa per due prestigiosi brand di motoryacht di lusso: Pershing e Itama. Questo importante ‘doppio incarico’ è giunto al termine di una consultazione che le due aziende – parte del Gruppo Ferretti – hanno indetto per identificare un partner di relazioni pubbliche e ufficio stampa. L’obiettivo principale di Noesis sarà il potenziamento della notorietà dei due brand del lusso verso un pubblico sempre più ampio – sensibile ai concetti di eleganza, affidabilità, solidità, potenza, lusso – attraverso un’attività di ufficio stampa concentrata sui media extra-settore nautico e focalizzata sugli specifici posizionamenti degli yacht Pershing e di quelli Itama. Innovare per migliorare il mondo dello yachting internazionale: è questa la filosofia con cui Pershing lavora per pensare, progettare, costruire la storia dei suoi yacht. Negli anni, Pershing ha sempre rappresentato il punto di riferimento per le tecnologie più avanzate e per l’innovazione di prodotto. Solo nel 2005, Pershing ha lanciato ben 3 nuovi modelli (90’, 56’ e 46’), continuando a rispondere con grande anticipo alle esigenze dei clienti. Con sede a Mondolfo (Pu), Pershing fa parte del Gruppo Ferretti, tra i leader mondiali nella progettazione, produzione e vendita di motoryacht di lusso. Design intramontabile e anima sportiva sono da sempre la sintesi dello stile e filosofia di Itama, azienda che ha fatto la storia delle imbarcazioni ‘open’ italiane. Linee filanti ed essenziali, scafo blu, coperta bianca e carena a “V” profonda rendono questi yacht, dallo stile senza tempo, estremamente riconoscibili. Itama è entrata a far parte del Gruppo Ferretti, dopo l’acquisizione attraverso il passaggio del 100% del capitale di Itama alla controllata Pershing avvenuta nel 2004. Gli stabilimenti Itama si trovano a Castelvecchio di Monteporzio (Pu). Le attività di ufficio stampa per Pershing e Itama veranno gestite dalla divisione Consumer Marketing di Noesis e in particolare da Cinzia Savazzi – responsabile della divisione – e da Sonia Silvani - account manager. Noesis affiancherà una ‘task force’ di comunicazione, che da anni lavora con grande efficacia, affiatamento e passione, sotto la supervisione diretta di Tilli Antonelli e Fabio Fraternale, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Pershing: l’ufficio comunicazione di Pershing, quindi Virginia de Carlo – Communication Manager - e Laura Vanessa Carboni – Press Officer -; l’agenzia Admcom di Bologna, partner di comunicazione di Pershing sin dalla nascita del cantiere, e in particolare Daniela Romani, Account Director e Sara Garagnani, Account di Pershing. La stampa del settore nautico e specializzata, sia per Pershing che per Itama, continuerà a essere gestita direttamente dall’azienda. .  
   
   
I LOVE SIMMENTHAL  
 
Milano, 5 giugno 2006 – Al via il lancio della campagna di comunicazione Simmenthal 2006 che prevede la sinergia fra diversi strumenti di comunicazione – dal nuovo ricettario per i consumatori, alla campagna affissioni, fino alle iniziative promozionali sul punto vendita - e tante attività innovative e creative. L’obiettivo è quello di dare continuità alle varie forme di comunicazione per accompagnare il consumatore da casa, attraverso la campagna Tv, fino al punto vendita, dove sono previste una serie di iniziative promozionali e di animazione. Partiamo dal nuovo ricettario “Diario di casa” , che nasce dall’idea creativa di proporre una raccolta delle ricette preferite dalla famiglia protagonista della campagna Tv Simmenthal. Ogni ricetta è suggerita pensando a diverse situazioni della vita familiare, il pranzo veloce ma gustoso lasciato dalla mamma per i figli che rientrano da scuola, il piatto snack da mangiare davanti alla Tv quando c’è la partita o la ricetta gourmande che piace tanto al papà per una cena ristoratrice dopo una lunga giornata di lavoro …. Le foto, i colori e la grafica sono molto accattivanti e rendono questo ricettario una simpatica fonte di idee per la cucina. “Diario di casa” è stato veicolato con Donna Moderna di marzo e Vanity Fair di maggio e sarà distribuito in una versione ridotta a livello nazionale in tutte le attività sul punto vendita, nelle gallerie e nella Vanette. La campagna affissioni invece partirà dalla prima quindicina di giugno, riprendendo la molto apprezzata creatività della campagna stampa dell’anno scorso – I love Simmenthal - e includendo tra i mezzi anche le linee pubbliche degli autobus delle principali città italiane (Milano, Roma, Torino, Bologna, Bari, Napoli, Palermo e Catania). Proprio per la comunicazione sugli autobus è stata pensata una forma originale e creativa di comunicazione: oltre alle classiche affissioni laterali e le vetrofanie interne infatti, per tutto il mese di giugno, saranno posizionati dei cartoncini sui quali verranno applicati dei biglietti adesivi con stampate le ricette Simmenthal, che i passeggeri potranno staccare e portare a casa. Questa sarà l’occasione per veicolare anche le ricette a base della nuova Simmenthal “Petto di Pollo grigliato in gelatina” e comunicare la versatilità della marca che propone tante ricette diverse a base sia di carne rossa che bianca. La campagna affissioni includerà anche le principali località balneari di Veneto, Friuli, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia per tutta la stagione estiva. La campagna Tv Confermati grandi investimenti in comunicazione Tv. In onda da fine marzo i tre soggetti protagonisti della campagna Tv del 2005: Tata, Just married e Palla. In tutte le storie Simmenthal ha un ruolo centrale e insostituibile in particolari situazioni familiari, che mettono in luce con allegria e solarità il carattere informale e brillante delle persone. La campagna reinterpreta così gli storici valori che la mitica scatoletta rossa condivide da sempre con le famiglie italiane. Il piano media vede quest’anno grandi novità: programmazione su Sky; spazi Tv speciali nel periodo dei Campionati mondiali di calcio sia su tutte le reti Rai che su Sky; supporto ad hoc in Area 4, particolarmente strategica per la marca. .  
   
   
“CADE LA PIOGGIA” DI HOLGER ERNST VINCE ECOVISION 2006  
 
Palermo 5 giugno 2006 - La seconda edizione di Ecovision, il Festival di Ambiente e Cinema, organizzato dalla Doc Comunicazione, è stata vinta da “Rain is Falling”. E’andato al regista tedesco Holger Ernst, 34 anni, presente ieri sera all’Orto Botanico insieme agli altri vincitori, il premio di 15. 000 euro offerto da Banca Nuova. Lo ha deciso la giuria presieduta dal critico cinematografico Ernesto G. Laura e composta da Maria Pia Farinella, Claudio Carabba e Mireille Pagano Chiocca. “La pioggia cade” è un cortometraggio di 15 minuti girato in Marocco: protagonista una bambina che cammina per chilometri per recuperare un pò d’acqua per dissetare la mamma malata. Quando fa ritorno a casa, lungo strade impervie e polverose, inizia a piovere. La umile casa non resiste alla pioggia battente e la bambina per evitare che la madre si possa bagnare, la protegge con un bicchiere che svuota bevendo di tanto in tanto. Un cortometraggio denso di sentimenti dove amore e umanità sono azioni che possono colmare le distanze sia tra gli uomini che le culture. Premio Amg Energia di 3. 000 euro (come le altre due Spa che hanno sostenuto la manifestazione), per il miglior film della Sezione Ambientale – Sociologica a “Sulle tracce del gatto” degli italiani Andrea Caccia e Vittorio Moroni. Nel nord-est brasiliano le fazendas cercano lavoratori per disboscare ettari di foresta amazzonica e si servono di un caporale chiamato ‘gatto’. Chi segue il ‘gatto’ non troverà il denaro promesso, ma un debito inestinguibile. Il documentario è un racconto e un viaggio tra chi sfrutta, chi è sfruttato e chi lotta. Premio Amat per il miglior film della sezione ‘Panorama’ va a “Stella” della tedesca Anke Hentschel. Anche questa è la storia di una bambina di sette anni che accompagna a casa il padre ubriaco, ma il suo amore per lui è drammaticamente messo alla prova. Premio Amap per il miglior film della Sezione Ecoturistica a “Conflict Tiger” dell’inglese Sasha Snow. Le “tigri mangiauomini” sono protagoniste di questo docu-thriller, che combina riprese riscostruite e materiale d’archivio. Un confronto epico estremo nel confronto tra uomini e animali. Infine tre menzioni: per il miglio film della Sezione speciale al lungometraggio “Orques de Croizet, David et Golia” del regista francese Jean Francois Barthod. Nell’arcipelago delle isole di Croizet un cameraman ha il talento straordinario di individuare, avvicinare e addomesticare alcuni degli animali più selvaggi presenti sulla terra. Altra menzione per il miglior film della Sezione speciale Lungometraggio ad “Artika: the russian dream that failed” del regista canadese Gary Marcuse. Il film ritrae la storia della Russia occidentale dell’epoca degli Zar sino al collasso ambientale dell’era sovietica. Per la Sezione Ecoscuola menzione al film dell’italiano Marco Leopardi, “Oltre la sbarra”. Chernobyl sembra ormai un ricordo sbiadito, ma ancora oggi, 20 anni dopo l’incidente, i rigidi posti di blocco che vietano l’ingresso alle zone altamente radioattive sono la testimonianza di un’emergenza mai finita. .  
   
   
PREMIO LETTERARIO “GIUSEPPE BERTO” A RICADI LA XVIII EDIZIONE DEL PREMIO BERTO  
 
Ricadi, 3 giugno 2006 - Dopo la cerimonia svoltasi lo scorso anno a Mogliano Veneto, è il Comune di Ricadi quest’anno ad ospitare la proclamazione e premiazione dei vincitori, secondo la consuetudine di alternanza di sede stabilita tra le due città promotrici e organizzatrici del Concorso letterario. Il Premio Berto continua a ricordare lo scrittore moglianese che tanto amò la Calabria, il suo mare, i paesaggi di autentica bellezza e la solitudine di quei luoghi. “Uno scrittore del Nord che amava il Sud”, Giuseppe Berto, il quale dichiarò che “per comprendere il Sud bisogna esser disposti ad amarlo”. Scrisse Berto in un suo saggio (ora raccolto nel testo, a cura di Manuela Berto, Il mare da dove nascono i miti, edito da Monteleone): “Di solito uno appartiene a due luoghi: quello in cui è nato e quello in cui gli piacerebbe vivere”. L’attenzione rivolta al ricordo della figura di uno scrittore che risolse in modo singolare il problema del rapporto Nord - Sud decidendo lui, uomo e scrittore del Nord, di trascorrere gran parte della sua vita a Ricadi, è all’origine dello spirito “gemellare” del Premio, che associa due città collocate in regioni geograficamente distanti, ma, in questa occasione, in stretta simbiosi. Un legame che non solo si traduce in un “messaggio di comunanza, un abbraccio ideale tra Nord e Sud” ma è anche un incontro e una fusione di luoghi ideali della narrativa dello scrittore. In ogni edizione il Premio Berto conserva, come primario, l’obiettivo di ricordare e riproporre il nome e l’opera dell’omonimo scrittore e segnalare quelle opere che emergono per “assoluta originalità di forma e schiettezza di ispirazione”. Il Premio intitolato allo scrittore moglianese è diventato di anno in anno un trampolino di lancio per giovani scrittori esordienti nel panorama della letteratura nazionale. Dalla prima edizione nel 1988, che registrò venti libri concorrenti (tra i quali si evidenziarono nomi rivelatisi promettenti scrittori), il Premio è cresciuto notevolmente in questi anni, consolidando la propria notorietà. Ciò che emerge quale tratto distintivo, costante nel corso delle diciotto edizioni, è la dignità e la serietà del Premio che, per scelta, non è vincolato agli arbitrii del mondo editoriale. Esso è contraddistinto innanzitutto dalla competenza dei membri della giuria, di cui ricordiamo, tra i critici e letterati che si sono succeduti nel corso delle edizioni, figure di rilievo quali David Maria Turoldo e Michele Prisco. A conferma dell’attento lavoro di selezione, i vincitori eletti dal Premio Berto si sono in molti casi affermati nel panorama letterario nazionale anche attraverso l’assegnazione di successivi premi letterari. Che il Premio sia, finora, riuscito pienamente nell’intento, mettendo in luce giovani narratori che si sono in seguito affermati clamorosamente, lo dimostrano in tutta evidenza i nomi dei vincitori delle edizioni tenute fino ad oggi, tra i quali: Paola Capriolo con La grande Eulalia (1988), Michele Mari con Di bestia in bestia (1989), Luca Doninelli con I due fratelli (1990), Sandro Onofri con Luce del nord (1991), Paolo Maurensig con La variante di Lüneburg (1993), Helena Janeczek con Lezioni di tenebra (1999), Giuseppe Lupo con L’americano di Celenne (2001), Giorgio Todde con Lo stato delle anime (2002) e Antonia Arslan con La masseria delle allodole (2004). Autori diventati famosi grazie alle opere premiate da questo prestigioso riconoscimento. Alla luce del successo conseguito, a partire dalla Xv edizione il Premio si è arricchito di una nuova e più ampia dimensione: accanto alla sezione storica rivolta alle opere prime, è stata inserita una nuova categoria dedicata alla narrativa straniera, di autori viventi e tradotta in lingua italiana, con l’obiettivo di istituire un osservatorio sulla migliore produzione letteraria internazionale. Sono 149 i libri delle due sezioni (129 per le opere prime, 20 per la sezione straniera) sottoposti quest’anno alla giuria presieduta da Giuseppe Lupo, e composta da Mario Baudino, Goffredo Buccini, Andrea Cortellessa, Paolo Fallai, Laura Lepri, Giorgio Pullini, Marcello Staglieno e Gaetano Tumiati. E’ evidente quindi la conoscenza e l’apprezzamento da parte dell’editoria nazionale e degli autori stessi per questa iniziativa, attraverso una costante crescita di partecipazione ormai non solo quantitativamente ma anche qualitativamente rilevante. Vincitori e finalisti selezionati di volta in volta appartengono sì al gotha editoriale italiano, ma spesso testimoniano anche il coraggio dei piccoli editori ad investire sul futuro della narrativa come genere letterario, dando voce a validi autori altrimenti ignorati. Nell’evidenziare il consolidamento dell’immagine del Premio Berto, quale importante punto di riferimento per editori e addetti ai lavori, che nel suo albo d’oro annovera nomi che hanno fatto strada nel panorama letterario, il presidente della giuria mette in luce le caratteristiche delle opere pervenute. “I libri partecipanti alla Xviii edizione – commenta Giuseppe Lupo – riflettono nell’insieme le attuali tendenze del mercato letterario, con una prevalenza di romanzi thriller, noir e fantasy. Ma emerge un fenomeno nuovo: aumenta il numero di autori di lingua straniera che scrivono in italiano. È un nuovo tipo di cosmopolitismo che riteniamo molto interessante. Colpisce, inoltre, l’inclinazione a spostare l’asse di interesse verso storie ambientate in Oriente o Medio Oriente, in uno scenario che il più delle volte è luogo di scontro e di guerra. Altra parte rilevante della produzione letteraria esaminata è rappresentata dal romanzo familiare – aggiunge il presidente della giuria –, che si suddivide tra saghe familiari e storie dove la famiglia diviene luogo di violenza e di scontro. Non mancano, infine, scritture tipiche della generazione di oggi, in cui centrale è il tema della precarietà. Ulteriore elemento che accomuna le opere pervenute – sottolinea infine Giuseppe Lupo – è l’attenzione verso il Mezzogiorno e la prevalenza di vicende ambientate nella geografia delle periferie lontane piuttosto che nelle grandi città. Quasi a creare un filo ideale con i luoghi amati da Giuseppe Berto. ” . Vincitore sezione opere prime narrativa italiana Hamid Ziarati, Salam, maman Einaudi, 2006, pagine 260 Non è solo un bel romanzo quello scritto da Hamid Ziarati, il suo Salam, maman, edito da Einaudi, rappresenta una sfida alla nostra pigrizia, un velo sollevato su una civiltà che conosciamo solo per sentito dire, una provocazione sulla natura della nuova letteratura italiana che non può che riconoscersi nella letteratura scritta “in italiano”. Lo scrittore è iraniano, ma da tempo vive a Torino e il libro è stato scritto direttamente in italiano. Salam, mamam è la storia di una famiglia iraniana, dalla caduta dello Scià all’avvento della rivoluzione khomeinista, vista dagli occhi di un bambino di nove anni che attraverso queste dure esperienze si fa uomo. Un romanzo scritto con grande ritmo e l’umiltà di non discostarsi mai dall’originale angolo di visione, nonostante l’invadenza della “storia” con la “s” maiuscola che si materializza intorno ai protagonisti. E’ una scrittura doppiamente illuminante ai nostri occhi: ci svela un Iran molto diverso da quello dipinto da decenni di stereotipi. Di ogni provenienza, si potrebbe dire, accomunati solo dalla segmentazione affettata, dalla fretta propagandistica, dalla semplificazione colpevole. Un grande saggista Edward Said ha tentato di definire, fin dagli anni Settanta, nel suo “Orientalismo” come l’Occidente avesse portato a termine sistematicamente un’opera definita – con una parola orribile – “decomplessificazione”. Ebbene, rispettando una delle sue vocazioni eterne, è la letteratura spesso a incaricarsi di restituire complessità, una complessità accessibile ma intatta, ad una realtà narrata. La seconda illuminazione offerta da Ziarati sta proprio nella padronanza della scrittura italiana. E’ venuto il momento di riconoscere che esiste una letteratura italiana prodotta da non italiani, capace di raggiungere vertici espressivi di tutto rilievo. Solo in questa ultima edizione del Premio Berto sono state presentate altre due opere di autori non italiani che hanno fatto dell’italiano la loro lingua di elezione. La prima è un’altra iraniana, Amineh Pakravan, Il libraio di Amsterdam (Marsilio), la seconda, Aminata Fofana, La luna che mi seguiva (Einaudi), è originaria della Guinea. Hamid Ziarati è nato a Teheran nel 1966 e si è trasferito a Torino nel 1981, dove si diplomato e successivamente ha conseguito la laurea e il dottorato di ricerca in ingegneria meccanica. E’ appassionato di letteratura e di cinema, collabora da quasi due decenni come interprete, traduttore di articoli e di sottotitoli con il Torino Film Festival, e in seguito anche con il Museo del Cinema di Torino. Oltre al suo lavoro di progettista di prototipi svolge un’attività parallela per far assaporare i gusti e i sapori mediorientali e iraniani ai suoi concittadini piemontesi. Dal 1994 ad oggi ha pubblicato diversi articoli scientifici e racconti, ha scritto inoltre alcune sceneggiature cinematografiche per lungo e cortometraggi mai realizzati. Salam, maman è il suo primo romanzo scritto direttamente in italiano per il figlio. Vincitore sezione narrativa straniera tradotta in lingua italiana Benjamin Kunkel, Indecision Rizzoli, 2006, pagine 338 - traduzione di Annalisa Garavaglia Indecision, di Benjamin Kunkel, racconta la storia di Dwight Wilmerding, un giovane così incapace di decidere che, durante la cena familiare di Thanksgiving, resta con la forchetta sospesa fra il tacchino, il ripieno e la salsa di mirtilli. Su quest’idea insieme provocatoria e “geometrica”, l’autore costruisce la storia di un’educazione sentimentale dove l’indecisione diventa non solo un segno narrativo ma una sorta di lettura del mondo. Il protagonista, che vive a New York e lavora come tecnico informatico in una casa farmaceutica, coltiva un inquietante passatempo (ingurgitare allucinogeni) e arriva a vere e proprie vette di disimpegno sociale: l´11 settembre guarda dal tetto di casa gli aerei che si schiantano contro le Torri Gemelle, pensando che forse c’è persino da ridere. La sua indecisione è una malattia, e come tale viene curata. Ma la soluzione non potrà essere offerta da un farmaco che promette portenti. Indecision racconta l’impossibilità di un’educazione sentimentale nei termini del romanzo ottocentesco e novecentesco, del mondo e dei codici che ci siamo lasciati alle spalle; ne rovescia il senso e, attraverso il viaggio del protagonista, che è un viaggio iniziatico, ci suggerisce come non sia il personaggio, ormai, ma il suo sistema di relazioni a dover essere “educato”. Libro di grande potenza narrativa pur nel suo procedere apparentemente minimalista, il romanzo di Kunkel è un grande affresco non solo dell’America ma di una condizione estrema del vivere in cui è a rischio ciò che profondamente lega la socialità umana, il desiderio. E’ la favola postmoderna dell’asino di Buridano, il racconto di un mito che prende minacciosamente corpo nella società contemporanea. La narrativa di Kunkel è insieme realistica e sarcastica, profetica e allucinatoria, provocatoria e non priva di tenerezza. La sua metafora di una generazione “clinicizzata”, dove il semplice vivere è trattato come una patologia, è un gesto di ribellione e di denuncia che ha il sapore delle grandi agnizioni parodiche. La critica americana ha evocato per lui il nome di Salinger, a noi ricorda irresistibilmente la famiglia degli avventurosi satirici, un Don Chisciotte dell’abulia, uno spaesato Gulliver a New York. Benjamin Kunkel è cresciuto in Colorado e ha studiato a Harvard e alla Columbia University. Vive a New York, dove è uno dei fondatori e direttori della rivista letteraria “n+1”. Ha scritto per “Dissent”, “The Nation”, le “Book Review” di “New York Times” e “Los Angeles Times” e per la “New York Review of Books”. Indecision, il suo primo romanzo, diventerà presto un film. .  
   
   
PRESENTAZIONE DEL TERZO LIBRO DI LAURA TANGORRA "GLI ANGELI NON HANNO LA CODA" DI LAURA TANGORRA UNA SERATA APERTA AL PUBBLICO DOVE LETTURA, MUSICA E SOLIDARIETÀ SARANNO PROTAGONISTE  
 
Monza, 5 giugno 2006 – “Acquistate sensibilità, leggete il nuovo libro di Laura Tangorra”. Poche parole stampate sull’invito alla serata di presentazione di “Gli angeli non hanno la coda” di Laura Tangorra edito da Mondadori, che si tiene questa sera alle ore 21. 00, presso il Teatro Manzoni di Monza. Dopo i successi dei primi due libri: “Solo una parentesi” e “Rumore di mamma”, Laura Tangorra si ripropone ai suoi lettori con il nuovo libro “Gli angeli non hanno la coda” edito da Mondadori. L’autrice, da anni affetta da sclerosi laterale amiotrofica (Sla), dimostra ancora una volta la sua ferma volontà di vivere, nonostante questa malattia la stia lentamente paralizzando del tutto. Interventi musicali, letture e rappresentazioni teatrali realizzati grazie alla partecipazione di Sulutumana, Vincenzo Zitello, Teatro dell’Aleph e Lucia Vasini accompagneranno la presentazione del libro. Alla serata, condotta da Marisa Senesi, prenderanno parte tra gli altri anche il Prof. Angelo Luigi Vescovi – Presidente Scientifico dell’Associazione Neurothon Onlus – e il Dottor Mario Melazzini – Presidente dell’Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). Entrambe le Associazioni beneficeranno del ricavato della serata, che verranno utilizzati per sostenere i progetti di ricerca scientifica condotti per lo studio e la cura di malattie neurodegenerative tra cui anche la Sla. Interverranno alla presentazione anche Renato Farina - Direttore del quotidiano Libero e Massimo Fini – giornalista e scrittore. L’evento promosso dall’Associazione Neurothon Onlus – che si occupa di raccogliere fondi per finanziare la ricerca sulle cellule staminali cerebrali per la cura di malattie neurodegenerative e dall’Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) è patrocinato dal Comune di Monza, dalla Provincia di Milano e dalla Regione Lombardia. Breve Biografia dell’Autrice: Nata a Milano il 21 maggio 1963, vive a Monza dal 1973. Si laurea in Scienze Biologiche nel 1987 ed esercita per diversi anni in laboratori di ricerca, prima come borsista presso l’ospedale San Gerardo di Monza, poi presso una ditta farmaceutica. Insegna per circa sei anni nella scuola superiore prestando servizio anche presso il Liceo Artistico delle suore Preziosine di Monza. Sceglie poi di lavorare con i bambini nella scuola elementare dello stesso Istituto. Sposata dal 1988 con Franco, ha avuto tre figli: Alessandra nel 1989, Marco nel 1992, Alice nel 2001. Nel 2003 pubblica “Solo una parentesi”, edito da Mondadori Editore. Nel 2004 pubblica “Rumore di mamma”, edito da Mondadori Editore. Lunedì 5 giugno – ore 21. 00 Teatro Manzoni – Monza Ingresso libero Per informazioni: 039-24. 90. 138 .