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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Dicembre 2006
GIUSTIZIA IN EUROPA: IL CNR ACCORCIA I TEMPI  
 
Il Consiglio d’Europa approva e raccomanda a tutti i 46 Stati membri le politiche definite dall’Istituto di Ricerca sui Sistemi Giudiziari del Cnr per migliorare gli iter giudiziari. La Commissione per l’efficienza della giustizia (Cepej) del Consiglio d’Europa ha approvato le linee guida per ridurre i tempi degli iter giudiziari raccolte nel Compendium ‘Best practices on time management in judicial proceedings’, redatto dall’Istituto di Ricerca sui Sistemi Giudiziari (Irsig) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna. “Anche se in misura molto diversa”, commenta Marco Fabri dell’Irsig-cnr “l’eccessiva lunghezza dei tempi della giustizia è una questione aperta in diversi Stati europei tra cui, come ben noto, l’Italia. Le stesse ricerche condotte dalla Cepej mostrano anzi come il nostro Paese sia il fanalino di coda. Per i casi relativi ai licenziamenti, ad esempio, da noi la durata media di un procedimento è di quasi 700 giorni, contro i 19 in Olanda o i 30 in Spagna”. L’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, preso atto della situazione, ha approvato una risoluzione che invita il nostro governo, ma non solo, a provvedere anche attraverso proposte e interventi indirizzati a policy makers e addetti ai lavori. “Il Compendium nasce proprio nell’ambito di queste attività con l’obiettivo di definire ogni procedimento entro limiti prevedibili e ottimali”, spiega Fabri. “Fondamentale, per la stesura del rapporto, è stato il lavoro del ‘network di corti pilota’ istituito da Cepej, che ha individuato, nei vari paesi, uffici, pratiche e metodi di lavoro più efficaci. La nostra idea era analizzare le situazioni di successo, più che inefficienze e ritardi”. “Siccome la durata dei procedimenti dipende dalle interazioni tra giudici, personale amministrativo, avvocati, testimoni”, aggiunge Francesco Contini dell’Irsig, “è importante che tutti i diversi soggetti siano coinvolti in un obiettivo comune e che la responsabilità per i risultati sia condivisa. La nostra attenzione, quindi, si è concentrata prima di tutto sui timeframe, che possiamo considerare come ‘tabelle di marcia’ dei procedimenti giudiziari, e quindi sugli strumenti e sulle pratiche più efficaci per gestire i tempi della giustizia”. In Norvegia, ad esempio, Ministero della giustizia e Parlamento hanno stabilito che le cause civili debbano essere definite in sei mesi, e le penali in tre: obiettivi che vanno adattati alle specificità del singolo ufficio o giudice, ai diversi procedimenti e alla complessità dei casi. A Manchester, l’85% delle cause deve essere definito in 15 settimane se assegnato alla cosiddetta “procedura rapida”, in 30 settimane se gestite con la procedura più complessa. D’altronde, una volta stabiliti gli obiettivi generali, è possibile adattarli al singolo caso, come avviene ad esempio in Finlandia, dove le parti sono informate della ‘tabella di marcia’ del caso, compresa la data della decisione del giudice. “I timeframe facilitano la misurazione dei tempi, come in Danimarca dove il 63% dei procedimenti penali deve essere definito in due mesi e il 95% in sei mesi. Troppo spesso, invece, si affronta la questione in modo generico, stabilendo obiettivi vaghi come la riduzione dei ritardi o delle pendenze”, afferma Contini. Il timeframe deve essere sostenuto da politiche e pratiche adeguate, quali un sistema informativo preciso e dettagliato e soprattutto la possibilità di agire sia sul singolo procedimento, sia a livello generale. In Slovenia, l’obiettivo è definire tutti i casi in 18 mesi. Se ciò non accade, il presidente del tribunale chiederà spiegazioni al giudice sui ritardi. La ricerca ha identificato una ventina di pratiche di successo che hanno permesso una gestione più efficace dei procedimenti. “Che la Cepej abbia approvato il nostro Compendium”, conclude Fabri, “è un riconoscimento del lavoro svolto in questi anni dal nostro Istituto: molte delle nostre proposte potrebbero contribuire a risolvere il problema dei tempi della giustizia in Italia”. .  
   
   
UNIONE EUROPEA: EQUO COMPENSO PER COPIA PRIVATA  
 
A seguito dei pericoli per la creatività rappresentati dall´equo compenso per copia privata, manifestati dal mondo della cultura europea, rappresentato dall´alleanza "Culture first!", di cui è parte anche l´italiana A. F. I. , la Commissione europea ha deciso che il tema merita un ulteriore approfondimento e una migliore analisi in modo da evitare che essa risulti dannosa per i titolari dei diritti. Quindi la Commissione europea ha reso noto di aver posposto sine die l´adozione della raccomandazione diretta a riformare l´equo compenso per copia privata, attualmente utilizzato in 20 Stati Membri, tra i quali l´Italia. .  
   
   
INTERNET: STATI UE RENDANO INTERNET SICURO  
 
Dopo l’approvazione dell’accordo con il Consiglio europeo sulla navigazione sicura i governi dei paesi dell´Unione europea devono sensibilizzare i cittadini e creare un internet a misura di bambini, per farli navigare in sicurezza. Gli eurodeputati hanno approvato una raccomandazione agli Stati, all´industria ed alle parti interessate, oltre che alla Commissione, a rispettare la dignità umana nel settore della radiodiffusione e di internet, anche con l´utilizzo di specifiche campagne di informazione. . .  
   
   
VIDEOFONIA: TUTELA DEI MINORI  
 
Sulla Gazzetta ufficiale n. 285 del 7 dicembre 2006 è stato pubblicato il provvedimento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni concernente le misure di sicurezza in materia di tutela dei minori da implementare sui terminali mobili di videofonia. Il provvedimento, approvato il 15 novembre 2006, prescrive che gli operatori di comunicazioni che offrono servizi audiovisivi e multimediali, diffusi in tecnica digitale su frequenze terrestri o su reti di comunicazioni mobili e personali, destinati alla fruizione del pubblico tramite terminali mobili, il cui contenuto sia riservato ad un pubblico adulto o tale, comunque, che possa nuocere allo sviluppo psichico e morale dei minori, devono adottare nelle offerte dei predetti servizi un sistema di protezione dei minori dall´accesso a tali contenuti avente un grado di sicurezza pari agli analoghi sistemi applicati alla diffusione di programmi radiotelevisivi ad accesso condizionato. Gli operatori devono offrire agli utenti dei servizi audiovisivi e multimediali riservati ad un pubblico adulto una modalità/funzione di “parental control” che consenta di inibire stabilmente l´accesso del minore, che usa occasionalmente o permanentemente il terminale mobile, ai contenuti di cui al comma precedente. La predetta funzione dovrà risultare facilmente attivabile/disattivabile dall´utente tramite la digitazione sul proprio terminale di uno specifico codice segreto (pin), distinto da tutti gli altri codici utilizzati sul terminale stesso per altre funzioni. Il codice dovrà essere comunicato con modalità riservate, corredato dalle avvertenze in merito alla responsabilità nell´utilizzo e nella custodia del medesimo, al contraente maggiorenne che stipula il contratto relativo alla fornitura del servizio. Gli operatori devono dare adeguata informazione circa l’introduzione della funzione di “parental control” nella pubblicità - diffusa con qualsiasi mezzo - dei propri servizi, nonché nelle descrizioni del servizio allegate ai moduli contrattuali o presenti sui propri siti web. La dichiarazione, da parte del fruitore del servizio, di aver ricevuto adeguata preventiva informazione circa la disponibilità della funzione di protezione deve essere oggetto di una specifica clausola contrattuale espressamente e separatamente firmata dall´utente/acquirente in sede di stipula del contratto di acquisto del servizio. Gli operatori devono conformare alle disposizioni del presente provvedimento i servizi ed i relativi contratti in essere alla data di entrata in vigore della presente delibera, prevedendo una adeguata informazione ai propri clienti e specifiche modalità di aggiornamento che consentano l´accertamento ella consegna del codice (pin), al contraente maggiorenne del contratto. . .  
   
   
COMMERCIO ELETTRONICO: PROGETTI AMMISSIBILI ALLE AGEVOLAZIONI E RISORSE DISPONIBILI  
 
E´ in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale 1° dicembre 2006 che riporta in allegato la graduatoria dei progetti ammissibili alle agevolazioni in favore del commercio elettronico, presentati a valere sul bando 2006. L’elenco dei progetti ammissibili alle agevolazioni è suddiviso in tre distinti elenchi, riguardanti rispettivamente i consorzi, le ati e le pmi non associate. La graduatoria si riferisce al bando 2006 dell’intervento in questione, emanato con d. M. 9 marzo 2006 e circ. 10 marzo 2006 n. 946056. Nella Gazzetta ufficiale n. 285/06 è stato pubblicato il decreto ministeriale che dispone l’integrazione delle risorse finanziarie utilizzabili per il bando per l´accesso agli incentivi per il commercio elettronico, emanato con d. M. 9 marzo 2006 e circ. 10 marzo 2006 n. 946056. Le risorse complessive disponibili per coloro che intendano accedere al finanziamento ammontano a € 86. 254. 840,59. . .  
   
   
PRIVACY: SECONDA EDIZIONE DEL VOLUME SUL GIORNALISMO  
 
Lo scorso 6 dicembre è stato presentato presso la Sala convegni del Garante il volume "Privacy e giornalismo. Diritto di cronaca e diritti dei cittadini", curato da Mauro Paissan, giornalista professionista, deputato per tre legislature, dal 2001 componente del Garante per la privacy, riconfermato nel 2005 per un secondo mandato. Esaurita la prima edizione del 2003, esce ora la versione aggiornata che si presenta come un manuale pratico per i giornalisti e per i cittadini e contiene le decisioni e gli orientamenti dell’Autorità sul difficile rapporto tra libertà di informazione e rispetto della dignità e degli altri diritti fondamentali della persona: tutela dei minori, rapporti tra cronaca e giustizia, uso di informazioni riferite a personaggi pubblici, trasparenza delle fonti pubbliche, divieti e rischi della diffusione dei dati sulla salute e sulla vita sessuale, uso di fotografie e foto segnaletiche, nuovi difficili problemi posti dalla diffusione di informazioni in internet. In particolare segnaliamo la nuova sezione del volume, “Temi”, in cui sono stati inseriti il documento adottato dall’Autorità in risposta a una serie di quesiti formulati dall’Ordine dei giornalisti sul rapporto tra informazione e privacy e due recenti interventi sulla tutela dei minori e la dignità della persona nell’attività del servizio pubblico radiotelevisivo. “Privacy e giornalismo” può essere richiesto a mezzo e-mail a urp@garanteprivacy. It, o a mezzo lettera a Garante protezione dati personali – Urp – piazza Monte Citorio, 121 00186 Roma (inviando 5 euro in francobolli come contributo spese). Il volume può anche essere ritirato presso i suindicati uffici Urp del Garante (dal lun. Al ven. Dalle ore 10. 00 alle ore 13. 00). .  
   
   
PRIVACY: LINEE GUIDE PER I RAPPORTI DI LAVORO  
 
Il Garante della Privacy con apposito provvedimento ha definito, per la prima volta in un quadro unitario, misure ed accorgimenti per disciplinare la raccolta e l´uso dei dati personali nella gestione del rapporto di lavoro: no ad archivi centralizzati per i dati biometrici, dati sanitari conservati in fascicoli separati, cartellini identificativi a prova di privacy, lavoratori informati sui loro diritti. A questo provvedimento ne seguiranno altri che affronteranno specifiche tematiche, come l´uso delle e-mail e la navigazione in internet. Queste in sintesi i punti principali delle linee guida. Il datore di lavoro può trattare informazioni di carattere personale strettamente indispensabili per dare esecuzione al rapporto di lavoro. Deve individuare il personale che può trattare tali dati e assicurare idonee misure di sicurezza per proteggerli da indebite intrusioni o illecite divulgazioni. Il lavoratore deve essere informato in modo puntuale sull´uso che verrà fatto dei suoi dati e gli deve essere consentito di esercitare agevolmente i diritti che la normativa sulla privacy gli riconosce (accesso ai dati, aggiornamento, rettifica, cancellazione etc). Entro 15 giorni dalla richiesta il datore di lavoro è tenuto di regola a comunicare in modo chiaro tutte le informazioni in suo possesso. Nelle aziende private può essere eccessivo indicare sul cartellino identificativo del dipendente dati anagrafici o generalità: a seconda dei casi può bastare un codice identificativo o il solo nome o solo il ruolo professionale. Senza consenso non si possono comunicare informazioni ad associazioni di datori di lavoro, di ex dipendenti o a conoscenti, familiari, parenti. Il consenso è necessario anche per pubblicare informazioni personali (foto, curricula) nella intranet aziendale e a maggior ragione in internet. Nella bacheca aziendale possono essere affissi solo ordini di servizio, turni lavorativi o feriali. Non si possono invece diffondere emolumenti percepiti, sanzioni disciplinari, assenze per malattia, adesione ad associazioni. I dati sanitari vanno conservati in fascicoli separati. Il lavoratore assente per malattia è tenuto a consegnare al proprio ufficio un certificato senza la diagnosi ma con la sola indicazione dell´inizio e della durata presunta dell´infermità. Il datore di lavoro non può accedere alle cartelle sanitarie dei dipendenti sottoposti ad accertamenti dal medico del lavoro. Nel caso di denuncia di infortuni o malattie professionali all´Inail, il datore di lavoro deve limitarsi a comunicare solo le informazioni connesse alla patologia denunciata. Non è lecito l´uso generalizzato e incontrollato di dati biometrici, specie se ricavati dalle impronte digitali. L´uso può essere giustificato solo in casi particolari, per presidiare, ad esempio, accessi ad "aree sensibili" (processi produttivi pericolosi, locali destinati a custodia di beni, documenti riservati). Anche quando l´uso è consentito non è ammessa la costituzione di banche dati centralizzate: è infatti sufficiente la memorizzazione su una smart card in uso esclusivo del dipendente. . .  
   
   
LAVORATORI STRANIERI: DALL´11 DICEMBRE 2006 IN POSTA PER IL RILASCIO/RINNOVO DEI TITOLI DI SOGGIORNO  
 
Digitando l’indirizzo internet http://www. Interno. It/news/articolo. Php?idarticolo=23404 del Ministero dell’Interno è possibile trovare le informazioni relative alla nuova procedura che da lunedì 11 dicembre 2006 permette ai cittadini stranieri (comunitari ed extracomunitari) di chiedere il rilascio e il rinnovo dei propri permessi e carte di soggiorno presso gli Uffici Postali. Il Ministero in collaborazione con Poste Italiane S. P. A. , l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e i Patronati gestisce questa nuova specifica procedura fornendo informazioni e assistenza anche tramite il sito internet http://www. Portaleimmigrazione. It/. Possono esser presentate presso gli Uffici Postali le richieste inerenti alle seguenti tipologie di permessi e carte di soggiorno: adozione; affidamento; aggiornamento della carta di soggiorno; aggiornamento permesso di soggiorno (cambio domicilio, stato civile, inserimento figli, cambio passaporto); attesa occupazione; attesa riacquisto cittadinanza; asilo politico rinnovo; carta di soggiorno cittadini U. E. ; carta di soggiorno per stranieri; conversione permesso di soggiorno; duplicato della carta di soggiorno; duplicato permesso di soggiorno; famiglia; famiglia minore 14-18 anni; lavoro autonomo; lavoro subordinato (solo per dirigenti e personale altamente specializzato e lettori universitari di scambio o di madre lingua (art. 27, c. 1, lett. A, b del T. U. Sull´immigrazione Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286); lavoro casi particolari previsti (al momento non operativo); lavoro subordinato-stagionale; missione; motivi religiosi; residenza elettiva; ricerca scientifica; status apolide rinnovo; studio; tirocinio formazione professionale (art. 27, c. 1, lett. F del T. U. Sull´immigrazione Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286); turismo. .  
   
   
LOMBARDIA: PRIMO DECRETO INGIUNTIVO A MILANO PER PROCESSO TELEMATICO  
 
Dopo mesi di sperimentazione di un gruppo di avvocati, il Presidente dell´Ordine degli Avvocati di Milano, Paolo Giuggioli, ha depositato un ricorso per decreto ingiuntivo per via telematica dal proprio studio. Con l´attivazione presso il Tribunale di Milano del Processo Civile Telematico limitatamente al procedimento di ingiunzione, gli atti depositati telematicamente e gli avvisi di cancelleria ricevuti in via telematica hanno, per gli avvocati registrati sul Punto d´Accesso autorizzato dell´Ordine degli Avvocati di Milano, valore legale e sono pertanto sostitutivi del cartaceo. In questa maniera si evita l´accesso alla cancelleria per il deposito del ricorso e il ritiro del decreto ingiuntivo. . .  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA: LA REGIONE FORNIRÀ COMPUTER E PERSONALE ALLA CORTE D´APPELLO  
 
Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, e il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy, hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione, convenendo sull´esigenza che agli Uffici giudiziari siano assicurati mezzi e risorse che consentano una efficiente funzionalità dell´attività giudiziaria. La Regione provvederà al comando di personale regionale e si adopererà al fine di assicurare agli Uffici giudiziari l´assistenza per il potenziamento tecnologico in ambito informatico e, in generale, a provvedere allo scambio di esperienze anche sulle tecnologie utilizzate e sulle soluzioni di interoperabilità, in coerenza con i rispettivi piani di sviluppo. La Regione, d´intesa con la Corte d´Appello di Trieste, anche in collaborazione con le Università degli Studi di Trieste e di Udine, promuoverà lo svolgimento di studi, indagini, analisi ed approfondimenti al fine di elaborare contributi che favoriscano la diffusione e la circolarità di strategie organizzative per gli Uffici giudiziari, al fine di valorizzare le risorse e rendere ottimale la funzionalità degli uffici stessi. .  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA: ACCORDO CON IL MIT  
 
L´accordo sottoscritto fra la Regione Friuli Venezia Giulia e il Mit, Massachusetts Institute of Technology, di Boston permetterà al centro di ricerca triestino “Area Science Park” di fungere da “portale d´accesso” per le aziende regionali. Le stesse potranno così accedere alle informazioni sulle ricerche in atto nei 150 laboratori del Mit, attivare programmi di studio e collaborazioni congiunte, risolvere problemi pratici e di sviluppo aziendale. .  
   
   
VENETO: DAL BILANCIO SOCIALE APPARE LA REGIONE CHE COSTA MENO AL CITTADINO  
 
Il Presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, e l’Assessore alle Politiche di Bilancio, Isi Coppola, hanno presentato l’edizione 2005 del Bilancio sociale, che, lo ricordiamo, non è un documento obbligatorio. La Regione del Veneto è l’unica regione italiana che ha ritenuto opportuno farlo per dare un quadro sintetico, chiaro e trasparente, dell’attività dell’ente. “Il Bilancio Sociale – ha detto Galan – ci serve per rendere il bilancio della Regione leggibile dal punto di vista dei beneficiari e serve inoltre all’amministrazione per sapere come comportarsi in base ai risultati raggiunti. Senza questo strumento non potremmo evidenziare che il Veneto è la Regione più “leggera” per il cittadino, quella che costa meno: ha infatti un dipendente ogni 1031 abitanti, mentre la media a livello nazionale è di un dipendente ogni 1961 abitanti. ” L’importo delle risorse regionali rendicontate nel Bilancio sociale 2005 ammonta a 2. 557 milioni di euro: l’edizione appena pubblicata comprende le quattro grandi macro-aree in cui è articolato il Programma regionale di Sviluppo (persona e famiglia; territorio, ambiente e infrastrutture; sviluppo economico; assetto istituzionale e governance) ed un approfondimento dedicato al turismo. La novità del prossimo anno saranno le risorse destinate alla sanità. “Dal Bilancio Sociale – ha aggiunto Galan - emerge che quanto stiamo facendo è in linea con quello che abbiamo scritto nel Programma Regionale di Sviluppo (Prs) che da oltre tre anni è in attesa di essere approvato dal Consiglio Regionale. Non posso quindi che rinnovare il mio appello perché questo sia fatto al più presto. Nel Prs ci sono infatti anche altri meccanismi di verifica delle azioni regionali. Ma dal quadro generale che il Bilancio Sociale delinea si scopre che avevo ragione io, insieme a qualche altro osservatore serio come Giorgio Lago. Il Veneto infatti è cambiato e le prospettive di sviluppo per la nostra economia sono positive. Alcuni politologi e o politicanti invece non ne hanno azzeccata una”. L’assessore Coppola ha spiegato che il Bilancio Sociale evidenzia l’impatto sociale delle risorse regionali sulla collettività. Ne è disponibile anche una versione ridotta di carattere divulgativo per il pubblico, mentre la versione completa sarà consultabile sul sito internet della Regione digitando l’indirizzo http://www. Regione. Veneto. It/notizie/primo+piano/verso+il+bilancio+sociale+2005. Htm. Le risorse – ha aggiunto l’assessore – compiono percorsi diversi per arrivare al beneficiario finale delle politiche regionali: possono infatti essere erogate direttamente ai destinatari o giungere attraverso soggetti intermedi. L’analisi delle linee di spesa fa emergere che circa 2136 milioni di euro hanno avuto come beneficiari finali i cittadini mentre quasi 400 milioni di euro le imprese. “L’anno prossimo – ha concluso l’assessore Coppola – l’approfondimento allegato al Bilancio Sociale sarà dedicato alle pari opportunità, perché è l’anno europeo dedicato a questa tematica. Pari opportunità non limitate solo al rapporto uomo-donna, ma con estensione a tutti coloro che sentono la necessità di una maggiore tutela”. .  
   
   
VENETO: LE TAPPE PRINCIPALI DEL PREMIO DI ARCHITETTURA CITTÀ DI ODERZO  
 
Il Premio Architettura Città di Oderzo compie dieci anni. Dieci edizioni, una qualità riconosciuta, esiti quasi mai scontati,un patrimonio di 600 opere realizzate nel territorio. Negli anni il Premio si è ritagliato sulla scena architettonica italiana una posizione precisa, individuando opere tra le pieghe della piccola committenza, in una precisa delimitazione territoriale, rivelando i legami tra architettura e geografia, senza essere un premio al localismo e al provincialismo. Nel corso dell’ultima edizione, la Giuria ha constatato tra i progetti quasi l’emergere di uno stile condiviso sui problemi, le responsabilità e il futuro di questa terra multiforme, che oggi svolge un’importante missione di tramite tra Mitteleuropa e Mediterraneo; la grande trasformazione delle aree industriali, il ruolo importante della residenza, la pianificazione infrastrutturale e l’understatement del linguaggio. Il Premio in questi dieci anni è stato oggetto di una continua crescita di attenzione da parte delle istituzioni, arrivando a ottenere uno spazio a La Triennale di Milano e quest’anno anche alla 10ª Mostra di architettura della Biennale di Venezia, dove ha dato lustro all’ attività costruttiva nel Veneto assieme agli altri due premi regionali, il premio Barbara Capocchin di Padova e il premio Dedalo Minosse di Vicenza. Il Premio Oderzo è tuttavia l’unico ad aver ricevuto un riconoscimento dal Presidente della Repubblica ottenendo la Medaglia d’Argento. Ma oltre questo traguardo, il patrimonio delle seicento opere presentate andrà a costituire un sito web, mentre le opere segnalate e le vincitrici delle 10 edizioni andranno in mostra a Roma, nella sede del ministero a san Michele a Ripa, nel settembre del 2007. Una mostra che sarà allestita dall’architetto vincitore del premio di quest’anno. Così il Premio Architettura Città di Oderzo, che dalla prossima edizione diventerà biennale, intende continuare a svolgere, in futuro, il ruolo che ha svolto in passato, per un’ architettura civile, normale e di qualità, perché la forza del Premio sta nei suoi valori intrinseci, la questione morale ed etica, che ha aggregato e continua ad aggregare attorno a sé consensi e partecipazione. Il Premio di Architettura Città di Oderzo si assegna ad architetture realizzate nelle regioni del Triveneto. Istituito nel 1997 dal Comune di Oderzo, il Premio è gestito dal 2005 con successo dalla Fondazione Oderzo Cultura onlus. Promotori sono, oltre al Comune di Oderzo, la Provincia di Treviso, l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Treviso, la Fondazione Oderzo Cultura onlus. Il Premio gode, inoltre, della collaborazione della Regione del Veneto, del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, della Darc del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di Ance Treviso, dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Treviso e della Provincia Autonoma di Bolzano. . .  
   
   
CAMPANIA: BANDA LARGA ENTRO 18 MESI  
 
Il Ministro della Funzione Pubblica, Luigi Nicolais, ha annunciato che entro 18 mesi la Campania sarà coperta interamente dalla banda larga. Nel corso del suo intervento, Nicolais ha sottolineato che si fa tutto questo "per i giovani, ragazzi competenti capaci di competere con gli altri Paesi. L´innovazione ha bisogno delle nuove generazioni per avere successo". Finora "abbiamo lavorato per creare conoscenza - ha aggiunto - ma dobbiamo prestare piu´ attenzione alla ricerca, alla fase successiva". . .  
   
   
CINA: INIZIATIVE CONTRO LA PIRATERIA  
 
Lo State of Intellectual Property Office of China (Sipo) ha comunicato che a seguito della campagna, svolta da metà luglio a fine ottobre, sono stati sequestrati più di 58 milioni di pubblicazioni illegali e 4 linee di produzione di Dvd contraffatti. L´intervento è stato promosso dal Ministero della Cultura, dal Ministero dell´Interno e da altri dipartimenti dell´autorità governativa centrale cinese. La Sipo ha anche organizzato, in collaborazione con la World Intellectual Property Organization (Wipo) e lo State Administration for Industry and Commerce (Saic), un seminario internazionale durante il quale sono stati approfonditi i benefici per i paesi in via di sviluppo che aderiscono al sistema di Madrid per la registrazione internazionale dei marchi, accordi internazionali di cui la Cina è già parte.