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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 13 Marzo 2007 |
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UE: NUOVI MEMBRI, NUOVA POLITICA COME CAMBIA LA POLITICA DEI CONSUMATORI |
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Bruxelles, 13 marzo 2007 - In questi due mesi, in molti hanno fatto riferimento all’ingresso della Bulgaria e della Romania come ad un evento che era destinato a complicare più che a risolvere la difficile situazione politica ed istituzionale dell’Unione europea. Non sono state infatti risparmiate allusioni al determinante contributo degli europarlamentari dei due Paesi di nuova adesione alla nascita nell’assemblea di Strasburgo di un gruppo ultranazionalista e, addirittura, xenofobo, all’abolizione del divieto di fumo all’interno degli edifici delle istituzioni europee, persino all’aumento dei contributi che i Paesi non membri quali la Svizzera e la Norvegia versano annualmente a favore di Bruxelles per partecipare al Mercato comune. Tali osservazioni trovano un’immediata smentita nell’entusiasmo con cui Sofia e Bucarest hanno confluito nella dimensione globale degli affari europei e nella determinazione di dare ad ogni costo il proprio apporto. L’esempio più recente nonché emblematico è quello della nuova commissaria per la tutela dei consumatori, Meglena Kuneva, il cui attivismo dimostrato nelle poche settimane passate dal suo insediamento ha meritato persino il plauso di un esaminatore difficile e non sempre benevolo quale il Financial Times. Lo spazio dedicatole dall’autorevole testata è stato infatti dovuto all’enorme interesse suscitato dalle nuove misure che Kuneva intende presentare la prossima settimana e che riguardano un “nuovo sistema di compensazione collettiva” per quei consumatori europei che vogliono contestare prodotti scadenti o denunciare comportamenti scorretti da parte dei venditori. L’idea della commissaria bulgara, definita dal quotidiano “sorprendente”, è di dare più forza alla voce dei cittadini che da soli forse rinuncerebbero a fare un ricorso, perché considerato troppo oneroso oppure inutile. Con le nuove misure invece “vi sarà la possibilità di sanzioni più pesanti per le compagnie”. Questo, secondo Kuneva, avrà immediate ripercussioni positive anche sugli stessi fornitori di beni e servizi, in quanto li renderà più responsabili e più sensibili alle esigenze dei consumatori. Il principio di azione si ispira dalle class-actions americane, ma non ne rispecchia pienamente il funzionamento a causa delle diversità che esistono tra i sistemi giuridici europei e americano; e poi l’intenzione della commissaria bulgara sarà quella di evitare il rischio di offrire troppi vantaggi ai grandi studi legali transnazionali come già accade al di là dell’Atlantico. L’iniziativa in cantiere fa parte di una già fervida attività della commissaria per quanto riguarda la revisione ed il potenziamento della legislazione comunitaria nell’ambito della tutela dei consumatori e del diritto contrattuale europeo. Kuneva ed il suo staff hanno infatti già presentato un Libro verde sull’acquis del settore e con questo hanno avviato una seria ed articolata fase di consultazioni con tutti gli attori coinvolti, mettendo al primo posto, ovviamente, i consumatori. La raccolta di pareri terminerà il prossimo 15 maggio e allora si passerà alla concretizzazione delle proposte legislative. E’ sicuramente ancora presto per sapere quali saranno i risultati. Una cosa è certa, però: si può parlare di una tendenza completamente nuova nella politica dell’Ue e, in particolar modo, della Commissione. E’ in corso un passaggio da un approccio piuttosto “pro-business” a quello che viene definito ormai largamente come “l’agenda del cittadino”. La convinzione che ne sta alla base è che lo sviluppo economico non si crea soltanto sul lato dell’offerta, ma anche e soprattutto sul lato della domanda, tutelando cioè i diritti dei consumatori e, quindi, dei clienti, rafforzando la loro posizione e garantendo più trasparenza e più concorrenza. Equazione che finisce inevitabilmente per avere nell’altro suo termine maggior sviluppo e competitività. Non si tratta di un cambiamento facile da realizzare e l’équipe di Barroso lo sa. Ma forse l’entusiasmo dei nuovi arrivati potrebbe in questo caso rivelarsi decisivo. Come già sta accadendo a giudicare dai passi fin qui compiuti dalla commissaria Kuneva. . |
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BULGARIA, 18 ML FONDO PHARE IN ZONE INDUSTRIALI |
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Trieste, 13 marzo 2007 - Dal gennaio 2007 il Ministero dello sviluppo regionale della Bulgaria ha dato il via alla realizzazione della prima fase del progetto Zone Industriali, che prevede l´investimento di 18 milioni di euro dal programma europeo Phare. La notizia è stata diffusa dall´Ice. Gli investimenti dovranno preparare le zone per futuri progetti greenfield. Uno degli impegni dello Stato in questa direzione è l´implementazione di un moderno catasto e di opportuni piani di regolamento territoriali. La prima parte del progetto, per un impegno di 1 milione di euro, è dedicata alle infrastrutture intorno alle zone industriali. . |
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LA CRESCITA DEMOGRAFICA IN SLOVENIA |
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Trieste, 13 marzo 2007 - Con una media di 1,26 bambini per mamma, la Slovenia è tra i Paesi dell´Ue con il tasso di nascite più basso, secondo i dati pubblicati da Eurostat in occasione della festa della donna. Lo comunica l´Ufficio del Governo Sloveno per i Rapporti con i Media. Polonia (1,24) e Slovacchia (1,25) sono i soli Paesi dell´Ue ad avere un tasso di nascite inferiore a quello della Slovenia, mentre la media Ue, incluse Bulgaria e Romania, è di 1,51 bambini per mamma. La Francia conduce la classifica, con 1,92 bambini per mamma. Le donne in Slovenia vivono in media 81,3 anni (7,2 anni in più degli uomini), mentre la media Ue è di 81,5 e 75,4 rispettivamente. . |
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ROMA, VILLA MADAMA - 13 MARZO 2007 FORO DI DIALOGO ITALO-RUSSO DELLE SOCIETÀ CIVILI |
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Roma, 13 marzo 2007 – Si tiene oggi a Villa Madama il Foro di dialogo Italo-russo delle società civili, promosso dai governi italiano e russo in occasione del Vertice bilaterale tra Italia e Federazione Russa che si terrà a Bari il prossimo 14 marzo, con la partecipazione del Presidente russo Vladimir Putin e del Presidente del Consiglio italiano Romano Prodi. Al Foro di dialogo Italo-russo a Villa Madama, che vede la partecipazione del Ministro degli Esteri Massimo D’alema, del Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, del Ministro per il Commercio Internazionale Emma Bonino, con il Ministro degli Esteri della Federazione Russa Serghej Lavrov e il Ministro russo per l’Industria e l’Energia Viktor Khristenko, prenderanno parte alti rappresentanti del mondo politico, economico e della cultura di Italia e Russia, tra cui Giovanni Castellucci, Amministratore Delegato di Autostrade per l´Italia, Vittorio Merloni, Presidente di Indesit Company, Roberto Poli, Presidente di Eni, Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Unicredit, Rosario Alessandrello, Presidente della Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia” e della Camera di Commercio Italo-russa, Gianni Riotta, Direttore del Tg1 Rai, Sergio Escobar, Direttore del Piccolo Teatro di Milano, Vladimir Dmitriev, Presidente di Vnesheconombank, Viktor Vekselberg, Presidente del Gruppo Renova, Mikhail Piotrovsky, Direttore del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. I lavori del Foro di dialogo Italo-russo, che saranno aperti dai co-presidenti Luisa Todini (per parte italiana) e Serghej Yastrzhembsky (per parte russa), si focalizzeranno su tematiche di particolare rilevanza nell’ambito dei rapporti bilaterali tra i due paesi, quali l´energia e il rapporto con lo sviluppo economico - la politica industriale (I° sessione), il ruolo della cultura e dei media nella conoscenza e nello scambio tra i due paesi (Ii° sessione). Ad aprire il dibattito in programma nell’ambito della I° sessione dei lavori, dedicata al tema “Energia ed economia: quale dialogo fra Russia e Italia?”, il contributo di Rosario Alessandrello, Presidente della Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia” e della Camera di Commercio Italo-russa, impegnate nel dare il proprio sostegno e contributo per il pieno successo di questa importante iniziativa. Rosario Alessandrello, autorevole conoscitore dello scenario economico e industriale e della realtà socio-politica della Federazione Russa, reduce dalla ‘Ix Sessione del Consiglio Italo-russo per la Cooperazione Economica, Industriale e Finanziaria’, co-presieduto dal Ministro italiano degli Esteri Massimo D’alema e dal Vice Premier e Ministro russo delle Finanze Alexei L. Kudrin (Mosca, 5 dicembre 2006), interverrà sulle prospettive e le opportunità di investimento per le aziende italiane in Russia, con riferimento anche alle problematiche normative e amministrative esistenti, oggetto del costante impegno dei governi dei due paesi per giungere ad una piena intesa, e sui risultati raggiunti in particolare nel settore petrolchimico. Rosario Alessandrello, insieme a Roberto Poli, Alessandro Profumo e Vittorio Merloni, sono Membri permanenti del Foro di dialogo Italo-russo (sezione italiana). Il Foro di dialogo Italo-russo è stato istituito nel 2004 con la finalità di favorire la reciproca comprensione tra le società civili e promuovere i rapporti italo-russi, attraverso un dialogo costante tra i due paesi su questioni di interesse comune con particolare riferimento all’ambito politico, economico, sociale, scientifico e culturale. In questa ottica il Foro di dialogo Italo-russo è divenuto Membro Onorario della Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia”, di cui ne condivide le finalità e gli obiettivi istituzionali di sviluppare e consolidare i rapporti tra l’Italia e la Federazione Russa. La Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia”, ente a carattere nazionale, è stata costituita nel 2001 su iniziativa del Comune di Milano con il contributo di importanti enti, aziende ed istituzioni italiane, al fine di favorire, coordinare e sviluppare i rapporti economico-culturali tra l´Italia e la Federazione Russa, attraverso la promozione di iniziative culturali, scientifiche, formative e di studi e ricerche in ambito culturale, economico e scientifico. E’ Presidente Onorario della Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia” il Sindaco di Milano on. Letizia Moratti. . |
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ASTA DI METÀ MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO |
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Regolamento |
15. 03. 2007 |
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Durata gg. |
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92 |
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365 |
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Prezzo medio ponderato |
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99,045 |
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96,148 |
Ritenuta fiscale 12,5% |
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0,11938 |
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0,4815 |
Arrotondamento |
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-0,00438 |
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0,0005 |
Prezzo netto d´aggiudicazione |
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99,16 |
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96,63 |
Rendimento semplice netto |
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3,31 |
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3,44 |
Rendimento composto netto |
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3,36 |
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3,44 |
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Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano |
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così modificati: |
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Commissioni massime |
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0,10 |
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0,30 |
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Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) |
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99,26 |
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96,93 |
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Rendimento semplice (minimo) |
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2,92 |
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3,12 |
Rendimento composto netto (minimo) |
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2,95 |
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3,12 | Fonte Assiom . |
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CONVEGNO ABI SULLA BETTER REGULATION PER NORME PIÙ SEMPLICI E COMPRENSIBILI |
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Roma, 13 marzo 2007 - Norme più semplici, comprensibili e accessibili, dal diritto societario alla fiscalità, dall’Iva ai servizi finanziari e in tanti altri campi, grazie alle iniziative di Better regulation sulle quali l’Abi farà il punto nel corso del convegno “Better regulation e processo legislativo”, che si terrà mercoledì 14 marzo presso la sede di Palazzo Altieri a Roma. Promosse dalla Commissione europea, infatti, tali iniziative si svilupperanno in tutti i paesi dell’Unione secondo le seguenti direttrici principali: semplificazione delle norme, realizzazione di analisi di impatto economico, consultazione degli stakeholder e riduzione dei costi amministrativi del 25% entro il 2012. All’incontro organizzato dall’Abi parteciperanno rappresentanti delle istituzioni e operatori del settore bancario e finanziario, italiani ed internazionali, che discuteranno e si confronteranno sul tema della qualità delle norme e delle revisioni necessarie nei processi legislativi, anche nell’ottica di garantire una maggiore efficienza e competitività al sistema economico. Dopo l’apertura dei lavori con l’intervento del Presidente dell’Abi Corrado Faissola, la giornata di studio dell’Abi – da tempo attenta e impegnata sui temi e le attività legate ad una sempre maggiore “qualità della legislazione” – si articolerà in quattro sessioni dedicate alle diverse attuazioni della Better regulation. Nel corso della mattinata – con l’intervento, tra gli altri, del Capo della Vigilanza della Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola – saranno toccati i temi della consultazione degli stakeholder e della semplificazione degli iter normativi. A seguire, focus su ciò che avviene a livello internazionale nell’applicazione delle iniziative di Better regulation. Nel corso del pomeriggio interverrà l’Amministratore delegato del gruppo Unicredit Alessandro Profumo sul tema della qualità della legislazione in relazione al me rcato e alla competitività. Il Sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri, Enrico Letta, invece, si soffermerà sulla posizione del Governo italiano in tema di Better regulation. Interverranno anche Alexander Italianer, Werner Stengg, Andrzej Rudka rappresentanti della Commissione europea, Stephen Dickinson, Paul Wright della Financial services authority, Josef Konvitz dell’Oecd, Marie-anne Mackenzie dell’Uk Cabinet office, Claus Michael Happe dell’Unit germany ministry of finance, Stephan Kim Jepsen della Danish commerce agengy, Luigi Carbone, Jugde at the Supreme administrative court of Italy, Pietro Scabellone, Capo area Valutazione economica Abi ed Enrico Granata, Direttore centrale Abi. Il convegno si chiuderà con l’intervento del Direttore generale dell’Abi Giuseppe Zadra. L’appuntamento è dunque per mercoledì 14 gennaio alle ore 9, presso la sede dell’Abi in Piazza del Gesù 49 a Roma. . |
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IL PROCESSO FORMALE DI INTEGRAZIONE DEL GRUPPO UNICREDIT SI CONCLUDERÀ IN MAGGIO – HERRLEIN, CHIEF INTEGRATION OFFICER, LASCIA UNICREDIT |
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Milano, 13 marzo 2007 - Il Gruppo Unicredit concluderà il processo di integrazione di Hypovereinsbank, Bank Austria Creditanstalt e delle loro controllate significativamente prima del previsto. Dal momento del perfezionamento dell’aggregazione nel novembre 2005, sotto la direzione dell’Integration Office sono state realizzate strutture di governance e management standardizzate con processi omogenei, piattaforme comuni e fabbriche di prodotto. Il gruppo ha quindi creato tutte le condizioni necessarie per realizzare sia il potenziale sinergico derivante dall’aggregazione, sia un elevato miglioramento della sua capacità di creare valore. L’integration Office sarà quindi chiuso in maggio e le divisioni responsabili realizzeranno direttamente le rimanenti attività di integrazione che necessitino di essere completate. Con la chiusura dell’Integration Office, Franz Herrlein concluderà la sua funzione di Chef Integration Officer e lascerà il Gruppo. . |
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LA CONSOB HA APPROVATO LE MODIFICHE AL REGOLAMENTO DEI MERCATI DI BORSA ITALIANA DELIBERATE DALL’ASSEMBLEA DELLA SOCIETÀ DEL 21 DICEMBRE 2006. |
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Milano, 13 marzo 2007 - La Consob, con delibera n. 15786 del 27 febbraio 2007, ha approvato le modifiche al Regolamento dei Mercati di Borsa Italiana deliberate dall’Assemblea della Società del 21 dicembre 2006. Le Istruzioni al Regolamento dei Mercati sono state conseguentemente modificate. Con decorrenza dal 26 marzo 2007 entreranno in vigore le seguenti modifiche: Revisione Dei Requisiti Di Governo Societario Per Ottenere La Qualifica Di Star- Nel marzo 2006 è stato pubblicato il nuovo Codice di Autodisciplina a seguito di una profonda revisione dei principi di governo societario applicabili alle società italiane quotate. Borsa Italiana ha aggiornato di conseguenza i requisiti delle società che appartengono al segmento Star attraverso l’introduzione di specifici e stringenti requisiti in termini di amministratori indipendenti, comitati interni al Consiglio, remunerazione degli amministratori, internal dealing. L’adeguamento ai nuovi requisiti sarà valutato da Borsa Italiana in occasione della prossima verifica a settembre 2007. I principali contenuti della revisione riguardano: Composizione del Consiglio di Amministrazione nonché ruolo e funzioni degli amministratori non esecutivi e indipendenti. Agli emittenti è richiesta l’applicazione dei principi e dei criteri applicativi degli articoli 2 e 3 del Codice di Autodisciplina che riguardano, in particolare: la definizione di amministratori esecutivi; il numero, ruolo e caratteristiche degli amministratori non esecutivi; la designazione di un lead indipendent director in caso di coincidenza dei ruoli di presidente e chief executive officer e nel caso in cui il presidente sia la persona che controlla l’emittente; il numero e la definizione di amministratore indipendente. I criteri per la valutazione dell’indipendenza degli amministratori definiti nelle Istruzioni sono stati di conseguenza integrati anche per allineare la regolamentazione delle società Star alle modifiche introdotte dalla legge n. 262/2005 per la tutela del risparmio. Istituzione e funzionamento dei comitati interni al consiglio di amministrazione. Gli emittenti devono applicare i principi e i criteri applicativi dell’articolo 5 del Codice di Autodisciplina. In particolare, si richiede che i comitati siano composti da non meno di 3 membri. Tuttavia, negli emittenti il cui Consiglio di Amministrazione è composto da non più di 5 membri, i comitati possono essere composti da 2 soli consiglieri, purché indipendenti. Remunerazione degli amministratori. Come raccomandato dal nuovo Codice al principio 7, si considera requisito per la qualifica di Star sia la previsione della remunerazione legata ai risultati o incentivante sia la costituzione di un comitato per la remunerazione. Non si tratta più di requisiti alternativi (remunerazione incentivante vs comitato per la remunerazione) ma di requisiti autonomi, entrambi necessari per la qualifica di Star. Comitato per il controllo interno. Tale comitato oltre ad assistere il Consiglio nell’espletamento dei compiti specificati nel Codice, dovrà svolgere le specifiche funzioni di vigilanza e consultive indicate nel criterio applicativo 8. C. 3. Del Codice di Autodisciplina. Adozione su base obbligatoria del modello di organizzazione, gestione e controllo previsto dall’articolo 6 del decreto legislativo 231/2001. Le società Star saranno tenute ad adottare tale modello entro il 31 marzo 2008. Black-out period- A seguito delle novità apportate dalla normativa sugli abusi di mercato, è stato introdotto, per le persone rilevanti ai sensi della disciplina Consob in materia di internal dealing, il divieto di effettuare – direttamente o per interposta persona – operazioni di acquisto, vendita, sottoscrizione o scambio delle azioni o di strumenti finanziari ad esse collegate nei 15 giorni precedenti la riunione consiliare chiamata ad approvare i dati contabili di periodo. Non sono soggetti alle limitazioni gli atti di esercizio di eventuali stock option o di diritti di opzione relativi agli strumenti finanziari e, limitatamente alle azioni derivanti dai piani di stock option, le conseguenti operazioni di cessione purché effettuate contestualmente all’atto di esercizio. Ammissione Alle Negoziazioni Di Strumenti Finanziari Emessi Da Borsa Italiana S. P. A In Un Mercato Da Essa Gestito La legge n. 262/2005 – cosiddetta riforma del risparmio – ha previsto espressamente la possibilità di ammettere alle negoziazioni strumenti finanziari emessi da una società di gestione in un mercato da essa gestito (cosiddetto self-listing). A tal fine sono state apportate modifiche e integrazioni al Regolamento dei Mercati e delle relative Istruzioni che disciplinano i rapporti tra Borsa Italiana e Consob, in merito a: 1. Le funzioni di ammissione, sospensione e esclusione dalla quotazione di strumenti finanziari emessi da Borsa Italiana; 2. L’attività, successiva all’ammissione alle negoziazioni, di gestione e vigilanza del mercato quando queste attività hanno ad oggetto gli strumenti finanziari emessi da Borsa Italiana. Disciplina In Materia Di Listing Di Società Risultanti Da Operazioni Straordinarie Sono state specificate le procedure di listing per i casi di ammissione a quotazione di emittenti risultanti dalle operazioni di: 1) fusione di società quotata in società non quotata che non ha altre attività e che presenta debito finanziario; 2) fusione di società quotata in società non quotata che non ha altre attività e che non presenta debito finanziario; 3) fusione di società quotata in società non quotata con altre attività oltre alla partecipazione nella società quotata; 4) fusione di società entrambe quotate; 5) scissione. Nei casi sopra indicati ai punti 1 e 2 sono state previste opportune semplificazioni nella documentazione richiesta all’emittente e allo sponsor; nel caso indicato al punto n. 4 oltre a prevedere una semplificazione nella documentazione richiesta all’emittente non è neppure richiesta la nomina dello sponsor. Viceversa per le operazioni ai punto 3 e 5 si precisa che Borsa Italiana effettua l’ordinaria due diligence di quotazione sull’emittente/beneficiaria. Con decorrenza dal 2 maggio 2007 entreranno in vigore le seguenti modifiche: Disciplina Dello Sponsor- Nomina dello sponsor e conflitti di interesse. Si elimina l’obbligo di nominare un co-sponsor e si introduce un regime di incompatibilità per lo sponsor che si trovi in situazioni di conflitto di interesse derivanti da rapporti di partecipazione o indebitamento. Determina conflitto di interesse una partecipazione maggiore del 10% del Gruppo dello sponsor nel Gruppo dell’emittente, elevabile al 30% al ricorrere di alcune condizioni; al raggiungimento di tali percentuali concorrono le azioni detenute in pegno o usufrutto accompagnato dal relativo diritto di voto in assemblea. Determina conflitto di interesse inoltre un rapporto Pfn/mol superiore al 2,5 qualora l’indebitamento dell’emittente, o Gruppo dell’emittente, nei confronti del Gruppo dello sponsor superi il 33% e l’emittente sia componente “significativa” all’interno del proprio gruppo. In caso di offerta pubblica di vendita rilevano inoltre le situazioni di conflitto di interesse relative a rapporti partecipativi e di finanziamento tra Gruppo dello sponsor e soggetti che detengono partecipazioni significative nell’emittente. Documentazione Da Presentare In Sede Di Domanda Di Ammissione. Si modifica la tempistica di trasmissione del documento di valutazione; si integrano i soggetti di cui può avvalersi lo sponsor ai fini del rilascio della dichiarazione relativa ai dati previsionali; si elimina l’attestazione relativa agli standard di collocamento. . |
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BIT MONTHLY FLASH - FEBBRAIO 2007 I DATI MENSILI DI BORSA ITALIANA |
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Milano, 13 marzo 2007 - Gli Indici A febbraio il Midex, l’All Stars e il Mex hanno toccato i massimi storici. Nel corso del mese di febbraio il Midex (19 febbraio), l’All Stars (26 febbraio) e il Mex (19 febbraio) hanno toccato i massimi storici. L’indice S&p/mib ha chiuso il mese a 41. 155 punti (-2,5% su gennaio 2007, +9,3% su febbraio 2006), il Mibtel a 31. 868 punti (-1,9% su gennaio 2007, +10,7 su febbraio 2006), il Midex a 43. 537 punti (-0,4% su gennaio 2007, +18,9% su febbraio 2006) mentre il Mib a 31. 005 (-2% su gennaio 2007, +9,9% su febbraio 2006). L´indice Allstars ha chiuso febbraio 2007 a 17. 649 punti (+0,1% su gennaio 2007, +12,4% su febbraio 2006), Star a quota 21. 889 (+1,1% su gennaio 2007 e +16,3% su febbraio 2006), Techstar a 12. 324 (-1,3% su gennaio 2007 e +6,7% su febbraio 2006); l’indice Mex del Mercato Expandi a fine febbraio si è attestato a 12. 477 punti (-1% su gennaio 2007 e +17,7% su febbraio 2006). La Capitalizzazione: Oltre 780 miliardi di euro, 51,5% sul Pil. La capitalizzazione delle società domestiche quotate si è attestata a 783,8 miliardi di euro (-1,7% rispetto a gennaio 2007 e +7,1% su febbraio 2006). Il rapporto capitalizzazione/Pil è pari al 51,5%. Le società negoziate a fine febbraio sono 310, a seguito dell’ammissione di Omnia Network sul segmento Star (28 febbraio) e della revoca di Spoleto Crediti e Servizi dal Mercato Expandi (8 febbraio). Il Mercato Azionario: Record storico per controvalore e per contratti su azioni in una singola seduta. Nel mese di febbraio 2007 la media giornaliera degli scambi su azioni è stata di 5,6 miliardi di euro di controvalore e 313. 176 contratti, in crescita rispettivamente del 7,1% e dell’11% su gennaio 2007 e del 29,3% e del 24% su febbraio 2006. Si tratta del secondo mese di sempre per controvalore e terzo per numero di contratti. Il 28 febbraio sono stati inoltre raggiunti i record per scambi su azioni in una singola seduta per controvalore (9,679 miliardi di euro) e per contratti (510. 090). Gli scambi su Etf nel mese di febbraio 2007 hanno raggiunto un controvalore medio giornaliero di 115,7 milioni di euro e un numero medio di contratti pari a 6. 659 – nuovi record di sempre – rispettivamente in crescita del 17,2% e dell’16,8% su gennaio 2007 e del 46,2% e del 79,4% su febbraio 2006. Per gli scambi di Securitised Derivatives (Cw e Certificates) febbraio ha registrato una media giornaliera di 369,8 milioni di euro (quarto mese di sempre per controvalore scambiato) e 22. 986 contratti, rispettivamente in crescita del 45,2% e del 18,3% su febbraio 2006. L’idem: Record storico per contratti scambiati su opzioni su azioni. A febbraio sull’Idem, il mercato dei derivati di Borsa Italiana, le opzioni su azioni hanno segnato il record storico della media giornaliera dei contratti standard scambiati, pari a 89. 644 (il precedente record era stato registrato a settembre 2006 con 75. 333 contratti), per un controvalore nozionale di 453,8 milioni di euro. Con un totale di circa 1,8 milioni di contratti standard scambiati le opzioni su azioni sono cresciute del 21,4% rispetto allo stesso mese del 2006. Sull’idem sono stati scambiati in media ogni giorno 129. 000 contratti standard per un controvalore nozionale di 5,58 miliardi di euro, segnando rispettivamente una crescita del+19,4% e 31,2% su febbraio 2006 (rispettivamente +16,9% e del +10,7% su gennaio 2007). Il Mot: Scambi stabili Gli scambi su strumenti a reddito fisso hanno registrato una media giornaliera di 592,5 milioni di euro e 12. 190 contratti. . |
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BPM: ANCHE LE POLIZZE RAMO DANNI AGLI SPORTELLI |
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Milano, 13 marzo 2007 - Nel quadro della partnership industriale e commerciale sottoscritta nel dicembre 2005 tra il Gruppo Bpm ed il Gruppo Fondiaria - Sai, ha oggi inizio la commercializzazione delle prime polizze ramo danni frutto della collaborazione col nuovo partner assicurativo. L’accordo di distribuzione, sottoscritto il 28 febbraio scorso tra Bpm e Systema, compagnia di assicurazione del Gruppo Fondiaria-sai dedicata al canale bancario, prevede la vendita al pubblico, da parte di Bpm e senza vincoli di esclusiva, di prodotti assicurativi Danni realizzati da Fon-sai. L’ingresso nel nuovo business consente al Gruppo Bpm una significativa integrazione del proprio sistema di offerta, leva indispensabile per l’arricchimento del servizio erogato, la fidelizzazione e l’acquisizione di nuova clientela, l’accesso a nuovi margini su mercati in fase di forte sviluppo. •La nuova gamma di servizi assicurativi, che si inaugura con la polizza multiprotezione Mp5, è caratterizzata da contenuti di marcata semplicità di acquisto e utilizzo, trasparenza di garanzie e contratti, modularità dei contenuti, complementarietà con l’offerta bancaria e tariffe competitive. La polizza multiprotezione Mp5 è stata realizzata per proteggere da eventi accidentali che possano colpire la propria abitazione o il proprio nucleo familiare. E’ modulare e permette l’acquisto fino a 5 quadri di garanzia così strutturati: •protezione dell´abitazione (principale e/o secondaria): incendio/danni del fabbricato; incendio/danni del contenuto; furto, rapina e scippo; protezione del nucleo familiare: Rc Capofamiglia + Assistenza; Tutela legale. Nella definizione del prodotto si è prestata particolare attenzione alle effettive necessità di protezione, definendo coperture assicurative e massimali che collocano la polizza Mp5 nella fascia alta dell´offerta di prodotti di Bancassicurazione. Particolare attenzione è stata posta nella determinazione delle tariffe che risultano essere competitive con quelle proposte dai principali competitors del mercato. L’iniziativa interesserà inizialmente gli oltre 500 punti vendita della Capogruppo Banca Popolare di Milano e sarà progressivamente estesa alle reti commerciali delle controllate Banca di Legnano e Cassa di Risparmio di Alessandria. L’offerta sarà a breve arricchita da ulteriori coperture assicurative di protezione di persone e beni, comprese le polizze auto, specificamente studiate per i privati e la clientela imprese. . |
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STANDARD & POOR’S ALZA IL RATING PER BANCA POPOLARE ITALIANA |
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Lodi, 13 marzo 2007 – L’agenzia di rating Standard & Poor’s Rating Services ha comunicato ieri l’upgrade del giudizio su Banca Popolare Italiana. I giudizi sono: A long term (precedente Bbb), A-1 short term counterparty credit ratings (prec. A-2). . |
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FINANZIAMENTO TFR ALLE AZIENDE |
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Milano, 13 marzo 2007 - Con l´uscita del Tfr maturando, che fino ad oggi rappresentava per l´impresa una primaria fonte di autofinanziamento, nasce l´esigenza di reperire altre forme di finanziamento. Intesa Sanpaolo propone una nuova formula di finanziamento, che consente di coprire, in via anticipata, fino al 100% dei flussi di cassa in uscita corrispondenti alle quote annue maturande di Tfr dei dipendenti. L´erogazione avviene sulla base delle uscite stimate per i prossimi 3 anni (2007-2009) per un importo massimo di 3 milioni di euro. Vantaggi: iter snello e veloce, senza la necessità di garanzie che richiedano atto pubblico (es. Ipoteche,. ): formula flessibile: il finanziamento può essere erogato in una, due o tre soluzioni, in funzione del numero di esercizi finanziati. Per ciascuna erogazione è previsto un periodo di ammortamento variabile da 36 a 60 mesi; il prodotto si completa inoltre con l´offerta di prodotti di previdenza complementare su base collettiva per i dipendenti: Sanpaolo Previdenza Aziende e Intesa Previdlavoro. Intesa Sanpaolo mette a disposizione delle aziende e dei loro dipendenti un servizio qualificato di consulenza previdenziale al fine di valutare congiuntamente le opportunità di adesione ai Fondi di Previdenza Aperti delle società del Gruppo Intesa Sanpaolo (Eurizon Vita e Intesa Previdenza). L´adesione ad un Fondo Pensione collettivo comporta infatti alcuni importanti vantaggi per i datori di lavoro: Fidelizzazione dei dipendenti grazie all´offerta di efficaci forme pensionistiche; Minori oneri amministrativi rispetto a quelli che potrebbero derivare dalla dispersione di Tfr e posizioni previdenziali su più forme pensionistiche scelte individualmente; Maggiori benefici fiscali e contributivi, quali: deduzione del contributo datoriale; deduzione del 4% - 6% (aziende con più/meno di 50 dipendenti) del Tfr versato ai Fondi Pensione; l´azienda non è più tenuta a pagare le tasse sulla rivalutazione legale del Tfr; sgravio degli oneri impropri; l´azienda non è più tenuta ad accantonare la rivalutazione legale del Tfr (1,5% + 75% del tasso di inflazione. . |
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DEVOLUZIONE TACITA DEL T.F.R. A PREVIDENZA COMPLEMENTARE. LA “LINEA GARANTITA”: PROBLEMATICHE APPLICATIVE |
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Roma, 13 marzo 2007 – Oggi presso l’Auditorium Inpdap – via Santa Croce in Gerusalemme n. 55, dalle ore 10. 00 alle 13. 00 si terrà il convegno organizzato da Assoprevidenza (Associazione italiana per la previdenza complementare) con il supporto di Eurizon Financial, sull’analisi dei profili di realizzazione della “linea garantita”, per l’accoglimento del T. F. R. Conferito tacitamente a previdenza complementare. La manifestazione fornirà occasione per un confronto tra diverse ipotesi operative ed esperienze sul tema della realizzazione della linea di investimento “garantita”, prevista dall’art. 8, comma 9, del d. Lgs. N. 252/2005, alla luce delle indicazioni fornite dalla Covip nelle Direttive 28 giugno 2006 e nelle successive precisazioni. Programma: h. 10. 00 Apertura dei lavori e introduzione Sergio Corbello – Presidente Assoprevidenza; La visione dei consulenti: Daniele Pace – Consulenza Istituzionale; Sebastian Schrikker – Link Istitutional Advisory; Davide Squarzoni – Prometeia. L’ottica attuariale: Tiziana Tafaro – Studio Attuariale Orrù & Associati. Filosofie gestorie a confronto: Alberto Castelli – Eurizon Vita ed Eurizon Capital; Massimo Mattioli – West Lb Mellon Asset Management Uk Ltd. I fondi pensione: Maurizio Agazzi – Fondo Cometa; Franco Di Giovanbattista – Previndai; Stefano Pietrolati – Fondi aperti Ina/generali. . |
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GUARDIA DI FINANZA. PROMETTEVANO RENDIMENTI TRA IL 30 E IL 40%. SOTTRATTI RISPARMI PER OLTRE 15 MILIONI DI EURO A IGNARI INVESTITORI. ARRESTATI TRE RESPONSABILI. |
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Roma, 13 marzo 2007 - Associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, truffa e raccolta abusiva del risparmio sono i reati contestati ad otto soggetti - di cui tre arrestati - dalla Procura della Repubblica di Milano e dai finanzieri del Comando Provinciale di Milano. Le indagini, iniziate circa un anno fa, hanno permesso di accertare che l’organizzazione - operante in alcune province lombarde e dell’Emilia Romagna - individuava la proprio clientela sia tra i privati che tra imprenditori in cerca di facili e “discreti” guadagni. Privi delle autorizzazioni di Banca d’Italia, di Consob e dell’Ufficio Italiano Cambi, necessarie per poter effettuare la raccolta del credito, i responsabili della truffa promettevano agli investitori alti rendimenti annui, oscillanti tra il 30 ed il 40%. Non dicevano ovviamente che non avrebbero mai restituito il capitale iniziale. Al termine delle indagini la Procura della Repubblica di Milano, oltre a disporre l’arresto dei tre principali responsabili, ha cercato di recuperare quanto più possibile dei circa 15 milioni di Euro raccolti, ordinando il sequestro di tutto il patrimonio a disposizione dell’organizzazione: appartamenti, box, negozi, imbarcazioni ed auto di lusso per un ammontare di oltre due milioni di euro, patrimonio di molto inferiore alle somme raccolte. . |
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PIONEER INVESTMENTS: FEBBRAIO NEGATIVO PER 426 MILIONI DI EURO. PROSEGUE IL TREND POSITIVO NEGLI USA E NEW MARKETS. SUL DATO COMPLESSIVO PESA L´ITALIA INFLUENZATA DALL´ANDAMENTO DEL SISTEMA |
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Milano, 13 marzo 2007 - Raccolta negativa per 426 milioni di euro nel mese di febbraio per Pioneer Investments. Il patrimonio gestito è stabile a 228 miliardi di euro. Gli Usa continuano il trend positivo e chiudono febbraio con una raccolta di 225 milioni. Il patrimonio della divisione è pari a 47,3 miliardi di euro (62,5 miliardi di dollari). In crescita anche la divisione New Markets, che chiude il mese con 121 milioni di vendite nette. La raccolta è guidata dalla Polonia che nel mese contribuisce per oltre 90 milioni di euro. Il patrimonio della divisione sale a 8,65 miliardi di euro. L´italia accusa, in linea con le perdite registrate dall´industria, una raccolta negativa per 544 milioni di euro. Il patrimonio gestito in Italia a fine mese è pari a 109,9 miliardi. La Germania registra riscatti per 210 milioni di euro. Il patrimonio della divisione è pari a 49,45 miliardi di euro. La divisione International (ex Italia e Germania), è negativa nel mese per 17 milioni di euro. Il patrimonio è pari a 12,77 miliardi di euro. La raccolta netta della divisione Alternative Investments (i dati di raccolta, nonché gli Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business), risulta positiva in febbraio per 40 milioni di euro. Il patrimonio complessivo in Hedge Funds sale a 4,8 miliardi di euro. . |
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LOCAT PROGETTO DI BILANCIO AL 31/12/2006: STIPULATI NUOVI CONTRATTI PER 6.130,0 MILIONI DI EURO (+8,3%) UTILE NETTO DI 105,0 MILIONI DI EURO (+8,0%) |
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Milano, 13 marzo 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Locat, presieduto da Vittorio Ogliengo, ha approvato il 9 marzo il progetto di bilancio al 31 dicembre 2006. Nell´anno 2006 Locat si è confermata uno dei principali operatori del mercato del leasing italiano con una quota del 12,7% (ex 12,8%), stipulando nuove operazioni per 6. 130,0 milioni di euro, in incremento dell´8,4% sull´anno precedente, rispetto ad una crescita dell´8,7% fatta registrare dal mercato. Dal punto di vista reddituale, il margine di interesse è stato pari a 250,2 milioni di euro (+9,0% rispetto all´esercizio precedente). L´incremento di 20,6 milioni di euro riflette la crescita degli impieghi medi. Il totale dei costi operativi è stato pari ad euro 51,9 milioni (+1,7% rispetto al 2005). Il cost/income, icludendo tra i costi anche le rettifiche di valore sulle attività materiali ed immateriali ed il saldo degli oneri/proventi di gestione, si è attestato al 20,8%, in ulteriore miglioramento rispetto al 22,4% dell´esercizio precedente. Le rettifiche di valore sui crediti sono ammontate ad euro 29,4 milioni, con un incremento di euro 3,9 milioni rispetto all´esercizio precedente (+15,2%) che riflette la maggiore copertura dei crediti deteriorati, aumentata al 41,2% (ex 37,7% al dicembre 2005). L´utile prima delle imposte si è attestato a 177,9 milioni di euro, in crescita dell´11,1% sull´anno 2005, mentre le imposte sul reddito sono ammontate ad euro 72,8 milioni (+16,0%). L´utile netto dell´esercizio 2006 è stato pari ad euro 105,0 milioni, in incremento dell´8,0% sul risultato dell´esercizio 2005. Tenuto conto dell´opportunità di allineare la dotazione patrimoniale della Società ad un livello atto a finanziare una ulteriore crescita degli impieghi, il Consiglio di Amministrazione proporrà all´Assemblea Ordinaria degli Azionisti, convocata per l´11 aprile 2007 in prima convocazione e per il 27 aprile 2007 in seconda convocazione, l´assegnazione del risultato economico dell´esercizio 2006 interamente alle riserve. L´ordine del giorno dell´ Assemblea prevede, inoltre, la nomina di un nuovo Consiglio di Amministrazione e di un nuovo Collegio Sindacale per il prossimo triennio, fino all´approvazione del bilancio 2009. L´andamento dell´esercizio 2006 delle Controllate ha evidenziato: Locat Leasing Croatia d. O. O. Ha realizzato un risultato netto positivo pari a circa 2,7 milioni di euro (+58%), con un volume di nuovo stipulato di circa 151,4 milioni di euro (+23,4%) ed una quota di mercato pari al 9,0% (8,63% a fine 2005); Zao Locat Leasing Russia ha chiuso il secondo esercizio di attività riportando un risultato netto positivo di euro 1,7 milioni (- 590 mila euro nel 2005), con un volume di nuovo stipulato di circa 109,2 milioni di euro (ex 42,5 milioni di euro) ed una quota di mercato pari all´1,87% (ex 0,9%). Locatrent S. P. A. Ha acquisito ordini per 9. 081 veicoli (ex 8. 379) da concedere a noleggio (+8,4% circa rispetto al 2005) ed ha consuntivato a fine 2006 un parco gestito di complessivi 21. 040 veicoli (17. 841 al dicembre 2005). L´utile netto è stato pari a circa 64 mila euro contro i 2,6 milioni di euro realizzati nel 2005. Lo scostamento negativo è dovuto essenzialmente alla cessazione dei benefici fiscali della "Tremonti". . |
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ANIMA SGR E BANCA FIDEURAM: SIGLATO ACCORDO PER LA DISTRIBUZIONE DEI 10 FONDI ANIMA DI DIRITTO ITALIANO |
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Milano, 13 marzo 2007 – Anima Sgr e Banca Fideuram hanno siglato un accordo per la distribuzione dei 10 fondi Anima di diritto italiano, a partire dal prossimo 26 marzo. L’accordo prevede la distribuzione dei fondi Anima da parte dei 4. 200 private banker di Banca Fideuram e Sanpaolo Invest attraverso i 361 uffici dei promotori finanziari. Il Gruppo Banca Fideuram con le sue reti è il leader italiano del private banking, grazie a un patrimonio amministrato totale di circa 68 miliardi di euro. L’accordo riguarda i 10 fondi Anima di diritto italiano, che si articolano in cinque fondi azionari (Anima Fondo Trading, Anima America, Anima Europa, Anima Asia e Anima Emerging Markets), un flessibile (Anima Fondattivo), tre obbligazionari (Anima Fondimpiego, Anima Convertibile, Anima Obbligazionario Euro) e un monetario (Anima Liquidità). “L’ingresso dei fondi Anima nell’offerta multibrand di Banca Fideuram, a fianco delle principali case di investimento internazionali, è un’ulteriore conferma della validità dei nostri prodotti”, afferma Alberto Foà, amministratore delegato di Anima Sgr, “e della forte complementarietà del nostro stile di gestione attivo rispetto a quello perseguito dalla maggior parte delle case di gestione”. “Il modello di offerta di Banca Fideuram già oggi è fortemente orientato al multibrand e al multimanager attraverso sia la distribuzione diretta dei prodotti delle più prestigiose case internazionali, sia attraverso soluzioni di risparmio gestito, finanziarie ed assicurative – afferma Massimo Arrighi, amministratore delegato di Banca Fideuram -. Con l’accordo siglato con Anima Sgr ampliamo e qualifichiamo ulteriormente la nostra offerta rendendola sempre più ricca e diversificata”. . |
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IN ITALIA UNA IMPRESA FINANZIARIA SU CINQUE PARLA LOMBARDO |
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Milano, 13 marzo 2007 - Sono 101. 741 le imprese attive nel settore della finanza in Italia nel 2006. La Lombardia è la regina della finanza italiana con oltre 20. 000 imprese attive nel settore, un’ attività finanziaria italiana su cinque. Seguono, distaccati, il Lazio con 9. 931 imprese (il 9,8% del totale italiano) e il Piemonte con 9. 297 (9,1%). Milano è la prima provincia in Italia concentrando un numero di aziende superiore al totale dell’intera regione Piemonte, solo la Lombardia ed il Lazio hanno più attività finanziarie della provincia milanese. Complessivamente hanno sede a Milano 9. 600 imprese del settore, il 9,4% del totale italiano. In particolare, nel comparto dell’intermediazione finanziaria Milano conta quasi un terzo delle imprese nazionali del settore (28,4%), più di Piemonte, Emilia Romagna e Veneto messi insieme. Milano eccelle anche nel comparto dei fondi pensione e assicurazioni (29% del totale italiano) mentre nelle attività ausiliarie della finanza il capoluogo lombardo condivide il primato con Roma (7,4% l’una). Torino medaglia d’argento in tutte e tre i settori con rispettivamente il 6,6%, 8,8% e 4,7% delle aziende italiane. Napoli è terza con il 6% e con il 4,7% delle imprese nel comparto intermediazione monetaria e finanziaria e attività ausiliarie dell’intermediazione finanziaria. Brescia conquista la medaglia di bronzo nelle Assicurazioni e fondi pensione con il 5,6%. E il settore finanziario in Italia cresce in un anno del 2,8%, pari a 2. 738 nuove attività. Tra le province, Roma è prima per numero di imprese create in un anno (438 imprese), seconda Milano con 200 e terza Torino con 168. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese anni 2006-05 e Banca d’Italia. E di credito e Finanza si è parlato oggi al convegno “Credito, intermediazione finanziaria: oltre il credito ordinario” organizzato dalla Camera di commercio di Milano. Settore finanziario 2006 suddiviso per comparti le prime dieci province italiane per numero di imprese
Intermediazione monetaria e finanziaria. (escluse assicurazioni e fondi pensione) |
Assicurazioni e fondi pensione (escluse assicurazioni sociali obbligatorie) |
Attività ausiliarie, intermediazione finanziaria |
|
Numero imprese |
Peso su totale italia |
|
Numero imprese |
Peso su totale italia |
|
Numero imprese |
Peso su totale italia |
Milano |
2401 |
28,4% |
Milano |
315 |
29,0% |
Roma |
6851 |
7,4% |
Torino |
557 |
6,6% |
Torino |
95 |
8,8% |
Milano |
6. 841 |
7,4% |
Napoli |
505 |
6,0% |
Brescia |
61 |
5,6% |
Torino |
4370 |
4,7% |
Roma |
372 |
4,4% |
Bari |
51 |
4,7% |
Napoli |
3799 |
4,1% |
Bologna |
249 |
2,9% |
Napoli |
46 |
4,2% |
Brescia |
2199 |
2,4% |
Brescia |
225 |
2,7% |
Agrigento |
36 |
3,3% |
Bologna |
2005 |
2,2% |
Treviso |
190 |
2,2% |
Roma |
28 |
2,6% |
Bari |
1955 |
2,1% |
Bergamo |
169 |
2,0% |
Lecce |
27 |
2,5% |
Firenze |
1747 |
1,9% |
Vicenza |
147 |
1,7% |
Teramo |
27 |
2,5% |
Bergamo |
1709 |
1,9% |
Modena |
144 |
1,7% |
Bergamo |
26 |
2,4% |
Genova |
1709 |
1,9% |
Italia |
8469 |
100% |
Italia |
1085 |
100% |
Italia |
9217 |
100% | Fonte: elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese 2006 Settore finanziario 2006 le prime dieci province italiane per numero di imprese
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Totale settore finanziario |
Peso sul totale |
Var % 2005-2006 |
Milano |
9. 557 |
9,4% |
2,1% |
Roma |
7. 251 |
7,1% |
6,4% |
Torino |
5. 022 |
4,9% |
3,5% |
Napoli |
4. 350 |
4,3% |
2,6% |
Brescia |
2. 485 |
2,4% |
2,3% |
Bologna |
2. 270 |
2,2% |
0,0% |
Bari |
2. 137 |
2,1% |
3,1% |
Bergamo |
1. 904 |
1,9% |
0,9% |
Firenze |
1. 898 |
1,9% |
0,4% |
Genova |
1. 852 |
1,8% |
-0,6% |
Italia |
101. 741 |
100,0% |
2,8% | Fonte: elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese 2006 -2005 Settore finanziario 2006 suddiviso per regione
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Intermediazione monetaria e finanziaria. (escluse assicurazioni e fondi pensione. ) |
Assicurazioni e fondi pensione (escluse assicurazioni sociali obbligatorie) |
Attività ausiliarie. Intermediazione finanziaria |
Totale |
|
Numero imprese |
Peso sul totale nazionale |
Numero imprese |
Peso sul totale nazionale |
Numero imprese |
Peso sul totale nazionale |
Numero imprese |
Peso sul totale nazionale |
Abruzzo |
109 |
1,3% |
64 |
5,9% |
1962 |
2,1% |
2135 |
2,1% |
Basilicata |
23 |
0,3% |
0 |
0,0% |
660 |
0,7% |
683 |
0,7% |
Calabria |
68 |
0,8% |
26 |
2,4% |
2171 |
2,4% |
2265 |
2,2% |
Campania |
637 |
7,5% |
64 |
5,9% |
7242 |
7,9% |
7943 |
7,8% |
Emilia-romagna |
760 |
9,0% |
75 |
6,9% |
7655 |
8,3% |
8490 |
8,3% |
Friuli-venezia Giulia |
145 |
1,7% |
30 |
2,8% |
1904 |
2,1% |
2079 |
2,0% |
Lazio |
458 |
5,4% |
28 |
2,6% |
9445 |
10,2% |
9931 |
9,8% |
Liguria |
198 |
2,3% |
22 |
2,0% |
3092 |
3,4% |
3312 |
3,3% |
Lombardia |
3145 |
37,1% |
414 |
38,2% |
16543 |
17,9% |
20102 |
19,8% |
Marche |
118 |
1,4% |
6 |
0,6% |
2857 |
3,1% |
2981 |
2,9% |
Molise |
15 |
0,2% |
0 |
0,0% |
463 |
0,5% |
478 |
0,5% |
Piemonte |
832 |
9,8% |
119 |
11,0% |
8346 |
9,1% |
9297 |
9,1% |
Puglia |
258 |
3,0% |
84 |
7,7% |
4727 |
5,1% |
5069 |
5,0% |
Sardegna |
50 |
0,6% |
44 |
4,1% |
1765 |
1,9% |
1859 |
1,8% |
Sicilia |
244 |
2,9% |
64 |
5,9% |
5564 |
6,0% |
5872 |
5,8% |
Toscana |
420 |
5,0% |
12 |
1,1% |
6740 |
7,3% |
7172 |
7,0% |
Trentino-alto Adige |
204 |
2,4% |
6 |
0,6% |
1291 |
1,4% |
1501 |
1,5% |
Umbria |
71 |
0,8% |
0 |
0,0% |
1782 |
1,9% |
1853 |
1,8% |
Valle d´Aosta |
10 |
0,1% |
2 |
0,2% |
235 |
0,3% |
247 |
0,2% |
Veneto |
704 |
8,3% |
25 |
2,3% |
7743 |
8,4% |
8472 |
8,3% | Fonte: elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese 2006 . |
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MISSIONE IMPRENDITORIALE A TIRANA E SCUTARI DAL 29 AL 31 GENNAIO ALBANIA: VICINA ALLA LOMBARDIA PER GLI AFFARI UN COMMERCIO CON L’ALBANIA DI OLTRE 102 MILIONI DI EURO MILANO PRIMA PER EXPORT, MA BRESCIA BATTE TUTTI PER IMPORT E INTERSCAMBIO TOTALE |
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Milano, 13 gennaio 2007 - Albania vicina alla Lombardia non solo geograficamente ma anche per affari: supera infatti i 102 milioni di euro in nove mesi l’interscambio totale, che rappresenta quasi un settimo del totale italiano. L’import è di oltre 42 milioni di euro mentre l’export sfiora i 60 milioni di euro (+2%). E se, tra le province, Milano eccelle per export con il 34% del totale regionale, per import e per interscambio complessivo Brescia batte tutti, totalizzando rispettivamente il 48% e il 30% lombardi. Fanno buoni affari con l’Albania anche Bergamo con il 18,2% dell’interscambio regionale e Mantova con il 14,5% del totale. Quest’ultima provincia in un anno fa registrare una decisa impennata sia nell’import, più che triplicato (+336,7%), che nell’export (+78,2%). E tra i prodotti più scambiati, ci sono i vestiti ed accessori di abbigliamento che rappresentano il 34% dell’import e il 15,2% dell’export. E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat a setttembre 2006. E per scoprire le opportunità commerciali che il mercato albanese offre alle imprese italiane e lombarde, Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, in collaborazione con la Regione Lombardia, organizza una missione imprenditoriale dal 29 al 31 gennaio a Tirana e Scutari. Verranno organizzati per ogni impresa partecipante incontri d’affari personalizzati con controparti locali. Per informazioni e adesioni, contattare Promos/camera di commercio di Milano, tel. 02. 8515. 5868-5322, e-mail: jamous@mi. Camcom. It. “La Camera di commercio di Milano, attraverso Promos, la sua azienda speciale per le attività internazionali - ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali- è impegnata da tempo nel promuovere e sostenere i rapporti economici e il lavoro delle nostre imprese attive sul mercato balcanico. Questa iniziativa è rivolta in particolare ad approfondire la conoscenza delle opportunità commerciali offerte dall’Albania, in un’ottica di proficua collaborazione e scambio”. Interscambio province lombarde con Albania
Territorio |
2006 Iii trim. |
var. 05-06 |
peso % |
2006 Iii trim. |
var. 05-06 |
peso% interscambio |
import |
export |
import |
export |
import |
export |
interscambio |
interscambio |
Iii trim. 2006 |
Brescia |
20. 261. 740 |
10. 280. 337 |
-26,9% |
-33,3% |
47,9% |
17,2% |
30. 542. 077 |
-29,2% |
29,9% |
Milano |
6. 196. 968 |
20. 280. 386 |
176,4% |
-0,2% |
14,6% |
33,9% |
26. 477. 354 |
17,4% |
25,9% |
Bergamo |
8. 022. 162 |
10. 579. 178 |
-4,4% |
6,2% |
19,0% |
17,7% |
18. 601. 340 |
1,3% |
18,2% |
Mantova |
4. 480. 899 |
10. 335. 406 |
336,7% |
78,2% |
10,6% |
17,3% |
14. 816. 305 |
117,0% |
14,5% |
Varese |
2. 250. 042 |
2. 919. 083 |
-14,2% |
33,8% |
5,3% |
4,9% |
5. 169. 125 |
7,6% |
5,1% |
Sondrio |
715. 416 |
737. 628 |
21,0% |
-1,9% |
1,7% |
1,2% |
1. 453. 044 |
8,2% |
1,4% |
Lecco |
6. 884 |
1. 324. 379 |
-52,0% |
-3,7% |
0,0% |
2,2% |
1. 331. 263 |
-4,2% |
1,3% |
Como |
5. 695 |
1. 224. 749 |
-31,9% |
18,5% |
0,0% |
2,0% |
1. 230. 444 |
18,1% |
1,2% |
Cremona |
68. 289 |
1. 059. 045 |
78,1% |
-4,8% |
0,2% |
1,8% |
1. 127. 334 |
-2,0% |
1,1% |
Pavia |
310. 274 |
741. 848 |
186,0% |
36,6% |
0,7% |
1,2% |
1. 052. 122 |
61,5% |
1,0% |
Lodi |
2. 400 |
391. 706 |
50,0% |
8,2% |
0,0% |
0,7% |
394. 106 |
8,4% |
0,4% |
Lombardia |
42. 320. 769 |
59. 873. 745 |
-1,1% |
1,7% |
100,0% |
100,0% |
102. 194. 514 |
0,6% |
100,0% |
Tot. Italia |
303. 663. 348 |
477. 475. 939 |
16,0% |
8,0% |
Lomb/it 13,9% |
Lomb/it 12,5% |
781. 139. 287 |
10,9% |
Lomb/it 13,1% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat Iii trim. 2006. Valori in euro Interscambio tra Lombardia e Albania per prodotto
Merce |
2006 Iii trim. |
peso% |
import |
export |
import |
export |
84-Vestiti e accessori di abbigliamento |
14. 377. 574 |
9. 082. 129 |
34,0% |
15,2% |
77-Macchine ed apparecchi elettrici, n. C. A. , e loro parti e pezzi staccati elettrici (incl. Gli equivalenti non elettrici, n. C. A. Di apparecchiature elettriche per uso domestico) |
3. 586. 851 |
6. 745. 532 |
8,5% |
11,3% |
74-Macchine ed apparecchi industriali per uso generale, n. C. A. ; loro parti e pezzi staccati |
98. 468 |
5. 925. 414 |
0,2% |
9,9% |
78-Veicoli su strada (incl. I veicoli su cuscino d´aria) |
234. 741 |
4. 586. 401 |
0,6% |
7,7% |
72-Macchine e apparecchi specializzati per particolari industrie |
179. 259 |
3. 838. 023 |
0,4% |
6,4% |
69-Lavori di metallo, n. C. A. |
14. 862 |
2. 650. 650 |
0,0% |
4,4% |
65-Filati, tessuti, articoli tessili confezionati, n. C. A. , e prodotti connessi |
111. 311 |
2. 588. 082 |
0,3% |
4,3% |
76-Apparecchi ed attrezzature per le telecomunicazioni e la registrazione e riproduzione del suono |
2. 086. 120 |
2. 539. 557 |
4,9% |
4,2% |
63-Articoli in sughero e in legno (escl. I mobili) |
300. 521 |
2. 094. 660 |
0,7% |
3,5% |
68-Metalli non ferrosi |
1. 860. 155 |
1. 706. 469 |
4,4% |
2,9% |
55-Oli essenziali, resinoidi e prodotti per profumeria; preparazioni per toletta, prodotti per pulizia e detersivi |
0 |
1. 603. 380 |
0,0% |
2,7% |
67-Ferro ed acciaio |
7. 256. 556 |
1. 354. 830 |
17,1% |
2,3% |
75-Macchine ed apparecchi per ufficio o per il trattamento automatico dell´informazione |
6. 971 |
1. 118. 069 |
0,0% |
1,9% |
04-Cereali e preparazioni a base di cereali |
0 |
1. 096. 593 |
0,0% |
1,8% |
59-Materie e prodotti chimici, n. C. A. |
0 |
1. 034. 167 |
0,0% |
1,7% |
89-Manufatti diversi, n. C. A. |
295. 060 |
1. 011. 415 |
0,7% |
1,7% |
57-Materie plastiche sotto forme primarie |
0 |
955. 954 |
0,0% |
1,6% |
54-Prodotti medicinali e farmaceutici |
0 |
929. 306 |
0,0% |
1,6% |
58-Materie plastiche sotto forme non primarie |
0 |
875. 864 |
0,0% |
1,5% |
53-Prodotti per tintura e per concia e coloranti |
0 |
764. 192 |
0,0% |
1,3% |
66-Articoli di minerali non metallici, n. C. A. |
1. 840 |
547. 011 |
0,0% |
0,9% |
64-Carta, cartoni e lavori di pasta cellulosa, di carta o di cartone |
200. 235 |
542. 100 |
0,5% |
0,9% |
87-Strumenti ed apparecchi professionali, scientifici e di controllo, n. C. A. |
63. 030 |
514. 859 |
0,1% |
0,9% |
71-Macchine generatrici, motori e loro accessori |
503. 691 |
502. 431 |
1,2% |
0,8% |
11-Bevande |
0 |
425. 226 |
0,0% |
0,7% |
02-Prodotti lattieri e uova di volatili |
0 |
409. 379 |
0,0% |
0,7% |
09-Prodotti e preparazioni alimentari n. C. A. |
0 |
399. 475 |
0,0% |
0,7% |
24-Sughero e legno |
485. 310 |
363. 413 |
1,1% |
0,6% |
62-Articoli di gomma, n. C. A. |
230. 384 |
358. 454 |
0,5% |
0,6% |
81-Costruzioni prefabbricate; apparecchiature idrosanitarie, di riscaldamento e di illuminazione, n. C. A. |
18. 045 |
346. 891 |
0,0% |
0,6% |
07-Caffè,the,cacao, spezie e prodotti derivati |
0 |
334. 500 |
0,0% |
0,6% |
27-Concimi greggi diversi da quelli della divisione 56, e minerali greggi (escl. Carbone, petrolio e pietre preziose) |
92. 149 |
319. 944 |
0,2% |
0,5% |
82-Mobili e loro parti; articoli da letto, materassi, cuscini e articoli similari imbottiti |
52. 285 |
257. 345 |
0,1% |
0,4% |
01-Carni e preparazioni di carne |
0 |
255. 890 |
0,0% |
0,4% |
93-Transazioni speciali ed articoli speciali non classificati per categoria |
0 |
230. 589 |
0,0% |
0,4% |
85-Calzature |
50. 656 |
230. 068 |
0,1% |
0,4% |
05-Verdura e frutta |
0 |
224. 182 |
0,0% |
0,4% |
73-Macchine ed apparecchi per la lavorazione dei metalli |
10. 300 |
214. 317 |
0,0% |
0,4% |
03-Pesci (escl. I mammiferi marini), crostacei, molluschi ed altri invertebrati acquatici e loro preparazioni |
0 |
200. 489 |
0,0% |
0,3% |
51-Prodotti chimici organici |
0 |
106. 381 |
0,0% |
0,2% |
41-Oli e grassi di origine animale |
0 |
100. 991 |
0,0% |
0,2% |
52-Prodotti chimici inorganici |
0 |
76. 984 |
0,0% |
0,1% |
29-Materie gregge di origine animale o vegetale, n. C. A. |
126. 575 |
72. 845 |
0,3% |
0,1% |
33-Petrolio, prodotti derivati dal petrolio e prodotti connessi |
0 |
67. 892 |
0,0% |
0,1% |
88-Apparecchi e attrezzature per fotografia e ottica, n. C. A. ; orologi |
2. 079 |
48. 395 |
0,0% |
0,1% |
08-Alimenti destinati agli animali (escl. I cereali non macinati) |
0 |
45. 196 |
0,0% |
0,1% |
23-Gomma greggia (incl. Quella sintetica e quella rigenerata) |
0 |
34. 039 |
0,0% |
0,1% |
79-Altro materiale da trasporto |
0 |
33. 308 |
0,0% |
0,1% |
26-Fibre tessili (escl. Nastri di lana (tops) ed altre lane pettinate) e loro cascami (non trasformati in fili o in tessuti) |
22. 180 |
32. 220 |
0,1% |
0,1% |
56-Concimi (escl. Quelli del gruppo 272) |
0 |
28. 812 |
0,0% |
0,0% |
43-Oli e grassi animali o vegetali, preparati; cere e miscugli o preparazioni non alimentari di oli o di grassi animali o vegetali, n. C. A. |
0 |
27. 130 |
0,0% |
0,0% |
06-Zuccheri, preparazioni a base di zucchero e miele |
0 |
7. 982 |
0,0% |
0,0% |
42-Grassi e oli vegetali fissi, greggi, raffinati o frazionati |
0 |
7. 390 |
0,0% |
0,0% |
61-Cuoio e pelli lavorati e articoli in cuoio, n. C. A. , e pellicce lavorate |
0 |
4. 165 |
0,0% |
0,0% |
83-Articoli da viaggio, borse e contenitori simili |
1. 480 |
2. 035 |
0,0% |
0,0% |
28-Minerali metalliferi e cascami di metallo |
10. 052. 081 |
730 |
23,8% |
0,0% |
00-Animali vivi, escl. I pesci della divisione 03 |
0 |
0 |
0,0% |
0,0% |
34-Gas naturale e gas artificiale |
0 |
0 |
0,0% |
0,0% |
Tot. Lombardia |
42. 320. 769 |
59. 873. 745 |
100,0% |
100,0% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al Iii trim. 2006. Valori in euro . |
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L´UFFICIO COME FABBRICA CREATIVA AVVIATO IL NUOVO PROGETTO DI ASSUFFICIO CHE COINVOLGERÀ ECONOMISTI, SOCIOLOGI, ARCHITETTI E CREATIVI |
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Milano, 13 marzo 2007 - “Lo abbiamo pensato come l’anno zero di una nuova consapevolezza su cosa rappresenti l’ufficio nella moderna economia”. Ha spiegato così Paolo Borsani, presidente di Assufficio, l’Associazione di Federlegno-arredo che rappresenta le imprese di mobili ed elementi di arredo per l’ufficio, il senso del nuovo progetto associativo. “L’economia e la società - continua il presidente Borsani - sono sempre più influenzate dalla creatività, dalla capacità di produrre idee, conoscenze e innovazione. Questa capacità, che è sempre stata rilevante, è oggi essenziale al punto che la creatività umana è considerata la fonte del vantaggio competitivo di una nazione, quindi un fattore da alimentare e rafforzare”. In questa accezione “la creatività” svolge un ruolo centrale nel definire la capacità competitiva di un paese perché non coinvolge unicamente il settore più avanzato dei servizi, ma interessa allo stesso modo anche l’industria manifatturiera più tradizionale. Diversi studi dimostrano che le stesse industrie manifatturiere si stanno “terziarizzando”: il peso delle funzioni intellettuali, quelle non strettamente legate alla produzione materiale, sta crescendo progressivamente nella catena del valore mettendo in crisi i vecchi modelli produttivi e le aziende incapaci di cogliere la portata della trasformazione. “Mentre esiste una significativa letteratura sulla storia dei modelli industriali e delle loro ripercussioni sulla struttura e sull’organizzazione degli impianti e della produzione - spiega Remo Lucchi, imprenditore delegato al coordinamento del progetto - è totalmente assente un’analisi dello spazio in cui la classe creativa produce idee e innovazione. Tanto è l’attenzione alla struttura di un impianto industriale, quanto carente è l’impegno per la progettazione di un ufficio o di uno spazio in cui si produce valore immateriale. Una situazione paradossale visto che sono proprio la creatività, l’innovazione, gli elementi immateriali a costituire la quota più significativa del valore di un prodotto”. Il progetto Ufficio Fabbrica Creativa ha come obiettivo l’analisi dei modelli organizzativi della produzione intellettuale e i riflessi che questi hanno sull’organizzazione e la progettazione dello spazio e in particolare dell’ufficio, luogo di elezione dove lavora la classe creativa. “Si tratta di un progetto di medio periodo - continua Lucchi, il coordinatore del progetto - che comprenderà diverse iniziative, tutte identificate da un unico filo conduttore: ragionare su come rendere più funzionali e confortevoli le moderne fabbriche ovvero gli spazi dove si realizza la produzione intellettuale. Vogliamo affrontare il tema a 360 gradi mettendo insieme le competenze di economisti, sociologi e architetti, ma sentendo anche il parere di chi gli spazi li usa, ovvero i creativi. Così come la fabbrica industriale è cambiata a seconda del modello produttivo adottato, intendiamo di fatto stabilire un nuovo approccio multidisciplinare che studi l’impatto della progettazione sulla produttività del lavoro”. “Ufficio Fabbrica Creativa - precisa il presidente di Assufficio Paolo Borsani - è prima di tutto un progetto culturale che intende contribuire a costruire una base di conoscenza sulla quale elaborare le best practices delle aziende più creative ovvero identificare i modelli organizzativi, i sistemi di relazione, le indicazioni progettuali e le soluzioni di arredo che meglio contribuiscono a rendere produttiva la classe creativa. Non stiamo pensando a studiare soluzioni per qualche genio innovatore, ma per quel 60% di forza lavoro che oggi opera nella produzione intellettuale contro il 10% di solo 50 anni fa. Un dato che da solo dovrebbe far riflettere su come sia essenziale avviare una riflessione su questo tema”. Ufficio Fabbrica Creativa è già entrato nella fase operativa con l’avvio di diverse iniziative che si realizzeranno nella tarda primavera di quest’anno. “Abbiamo affidato al Politecnico di Milano - spiega Remo Lucchi - uno studio sulla qualità ambientale degli spazi ufficio con lo scopo non solo di individuare le componenti basilari nella progettazione di un ambiente di lavoro, ma anche di verificarne l’impatto sulla produttività e sulla capacità innovativa di un’azienda”. L’iniziativa di avvio ufficiale del progetto sarà però il 29 maggio a Milano, data in cui si terrà il primo forum pubblico in cui saranno protagonisti economisti, sociologi, architetti, imprenditori e creativi che si sono occupati, sotto più aspetti, della produzione intellettuale. Durante il forum si ragionerà intorno al tema dell’ufficio come moderna fabbrica ovvero come luogo nel quale si produce la maggior quota della ricchezza di una nazione. Saranno analizzati non solo i modelli organizzativi della classe creativa, ma anche esempi e soluzioni per rendere gli spazi confortevoli e adatti alla produzione intellettuale. “Attraverso questa iniziativa - conclude il presidente Paolo Borsani - ci proponiamo di far percepire alle aziende, così come ai lavoratori, che l’organizzazione dello spazio di lavoro è un aspetto critico per la capacità creativa e produttiva, ma spesso ignorato e trascurato. È per questo che Ufficio Fabbrica Creativa rappresenta il primo passo per una rivoluzione culturale”. . |
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BIOTECH: PRESENTATO A MILANO ALL´INTERNO DI BIO-EUROPE SPRING IL RAPPORTO 2007 DI BLOSSOM E ASSOBIOTEC. GRADNIK: IL TRENO DEL BIOTECH ITALIANO PROSEGUE DECISO LA PROPRIA CORSA |
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Milano, 13 marzo 2007 - Ben 222 imprese, con una forte predominanza di aziende dedicate alla cura della salute (162 in totale), oltre 14. 000 dipendenti, di cui circa 4926 impegnati in attività di R&s, 4083 milioni di euro di fatturato, 1283 milioni di euro in Ricerca e Sviluppo e una capitalizzazione complessiva superiore ai 2000 milioni di euro, 42 prodotti in fase di sviluppo clinico, 7 dei quali già in fase 3, e 35 in fase preclinica. E´ questa in breve la fotografia del settore biotech italiano emersa dal Rapporto 2007 sulle Biotecnologie in Italia curato da Blossom Associati e Assobiotec - l´Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, che fa parte di Federchimica - e presentato oggi al Milano Convention Center dal Presidente di Assobiotec, Roberto Gradnik, dal Presidente del Gruppo Biotecnologie di Farmindustria, Massimo Di Martino, dall´Amministratore delegato della Blossom Associati, Stefano Milani, e da Alberto Onetti e Antonella Zucchella, esperti del settore e docenti rispettivamente all´Università dell´Insubria e all´Università di Pavia. L´occasione è stata fornita dalla giornata inaugurale di Bioeurope Spring, una delle più importanti manifestazioni internazionali dedicate al settore delle biotecnologie, che si svolge per la prima volta in Italia (ultimo giorno è mercoledì 7). "Il treno del biotech italiano - ha dichiarato il Presidente di Assobiotec, Roberto Gradnik - prosegue deciso la propria corsa. I dati che emergono dal Rapporto 2007 ci consegnano un settore che continua a conoscere tassi di crescita a due cifre e che ribadisce con forza il proprio potenziale al servizio dello sviluppo economico nazionale". "Le imprese biotech italiane - ha detto Gradnik - confermano il proprio dinamismo e la propria capacità di innovazione. Non è un caso che negli ultimi anni siano riuscite a ritagliarsi uno spazio sempre più importante nel panorama internazionale. L´arrivo in Italia di Bioeurope Spring ne rappresenta in qualche modo il riconoscimento ufficiale". "Il governo - secondo il Presidente di Assobiotec - darebbe prova di grave miopia se non decidesse di puntare con decisione sullo sviluppo di questo settore, per giocare un ruolo di primo piano sul fronte dell´innovazione e della competitività internazionale, ma soprattutto per assicurare a milioni di cittadini e di cittadine un significativo miglioramento delle propria qualità della vita". "Noi da tempo - ha concluso Gradnik - abbiamo chiesto ai vari governi che si sono succeduti alla guida del paese di incentivare nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato, oltre che lo sviluppo di nuove forme di finanziamento che tengano conto delle caratteristiche del settore: elevati investimenti in Ricerca e Sviluppo e una buona dose di rischio iniziale. Infine, è necessario allineare l´Italia alla legislazione europea con il riconoscimento della peculiarità della giovane impresa altamente innovativa, a cui concedere supporti particolari attraverso la politica fiscale e una contribuzione ridotta sul costo del lavoro". Una maggiore attenzione da parte del governo ha chiesto anche Massimo Di Martino, Presidente del Gruppo Biotecnologie di Farmindustria: "Come il Rapporto Blossom rileva, le biotecnologie destinate alla salute in Italia rappresentano il terzo mercato a livello europeo con 1,9 miliardi di dollari. Uno sforzo quello delle imprese biotech italiane che deve trovare riscontro in una politica economica che riconosca e stimoli l´innovazione e soprattutto permetta di consolidare le posizioni di un´area così importante e vitale per lo sviluppo del paese". "Imprese del farmaco e mondo biotech - ha continuato Di Martino - rappresentano un sodalizio sempre più forte per rilanciare continuamente l´innovazione. Proprio da questo connubio che rappresenta un´importante opportunità di sviluppo scientifico, economico e sociale negli ultimi anni sono nati nuovi farmaci per la cura sia delle patologie più diffuse sia di quelle più rare. La rivoluzione in atto, che premia le idee valide e la capacità di collegarsi alla rete internazionale della ricerca, apre nuove prospettive per il paese nell´economia della conoscenza". "Le evidenze empiriche riportate nel Rapporto - secondo Stefano Milani, Amministratore delegato di Blossom Associati - ci consentono di affermare che l´Italia si presenta sulla scena internazionale con una piattaforma economica e tecnologica di sicuro interesse". "Il sistema italiano delle bioscienze può quindi ambire a rivestire un ruolo centrale all´interno dello scacchiere europeo del biotech - ha proseguito Milani - a patto che adotti un concetto di innovazione che non si limiti agli aspetti tecnologici ma si orienti con crescente incisività verso la massimizzazione del valore dei progetti e prodotti biotecnologici e l´integrazione con lo sviluppo di sistemi di co-esperienza improntati all´attrazione di idee, capitale intellettuale e capitale finanziario". "La nostra analisi - ha sottolineato Alberto Onetti, Direttore del Cresit dell´Università dell´Insubria di Varese - ha evidenziato come il biotech in Italia abbia dimensioni significative e in crescita e presenti potenzialità rilevanti, sia sotto il profilo scientifico che industriale. A livello di sistema paese la sfida è quindi quella di concretizzare e sostenere queste potenzialità con scelte di politica industriale capaci di intercettare flussi crescenti di investimenti e, al contempo, evitare fenomeni di deflusso. Questo passa attraverso interventi che vadano a valorizzare i punti di forza esistenti. Tra questi un aspetto strategico è rappresentato dalla presenza in Italia di un settore farmaceutico importante e vitale e, in particolare, di multinazionali che svolgono attività di ricerca sul nostro territorio". . |
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A TORINO LA CONFERENZA NAZIONALE SULLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO |
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Torino, 13 marzo 2007 - A giugno Torino diventerà per due giorni la capitale della sicurezza sui luoghi di lavoro. Lo hanno deciso ieri i rappresentanti del Ministero della salute e l’assessore alla tutela della salute e sanità, Mario Valpreda, nel corso di un incontro svoltosi per mettere a punto i dettagli di una Conferenza nazionale da organizzarsi congiuntamente, che avrà come obiettivo l’esame della complessa tematica sotto il profilo epidemiologico, organizzativo e legislativo. L’appuntamento è fissato per il 25 e il 26 giugno, quando, presso il Centro Congressi della Regione Piemonte, si confronteranno sul problema della prevenzione degli infortuni sul lavoro i ministri della salute, Livia Turco, e del lavoro, Cesare Damiano, il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, i vertici sindacali e quelli della Confindustria. Alle due giornate, che verranno aperte da un intervento della presidente Mercedes Bresso e concluse da una tavola rotonda coordinata da Valpreda, prenderanno parte tutti i rappresentanti dei principali enti e istituti nazionali e internazionali impegnati nell’applicazione delle norme per la tutela della salute dei lavoratori e nella vigilanza. Tra gli altri contributi alla discussione, particolarmente importante sarà quello della magistratura, in Piemonte molto sensibile e attenta a un tema di grande rilievo sociale come quello degli incidenti sul lavoro (oltre un milione l’anno in Italia, di cui 1. 200 mortali). La Conferenza, infine, sarà l’occasione per il sottosegretario del Ministero della salute, Giampaolo Patta, per fare il punto sull’attività della commissione incaricata di redigere un nuovo progetto di legge sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, attraverso una razionalizzazione e unificazione delle frammentate disposizioni attualmente vigenti. . |
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RIMBORSI IRPEF LUMACA: NEL 62% DEI CASI L’ATTESA NON È MAI INFERIORE AI 6 ANNI, NEL 24% SUPERA I 10. DOSSIER CITTADINANZATTIVA SUL RAPPORTO TRA CITTADINI E P.A. |
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Roma,13 marzo 2007 -Circa un contribuente su 4 (per la precisione il 24%) aspetta dai 10 ai 15 anni per ottenere i rimborsi Irpef, il 60% non meno di 6 anni e solo l’8% ha la fortuna di pazientare da uno a tre anni. In generale, migliora la relazione tra i cittadini e le tante facce della Pubblica Amministrazione, testimonianza dei primi risultati del processo di innovazione ed ammodernamento avviato da anni all’interno degli uffici pubblici, ma si accentua il danno economico dovuto alle note lungaggini della P. A. In merito a tre questioni aperte: alla lentezza del Fisco si aggiungono i ritardi nell’espletamento di pratiche amministrative e rimborsi (sono oggetto di lamentela nel 30% dei casi) e gli alti costi dei servizi locali, che nel loro insieme raccolgono il 9% delle lagnanze. Di positivo c’è che in generale, come detto, calano le lamentele dei cittadini nei confronti degli uffici della P. A. : nel 2006, su 100 lamentele aventi a tema i servizi pubblici, solo 12 riguardano la P. A. A fronte del 17% registrato nel 2005 e del 21% del 2004. In negativo, si conferma la grave autoreferenzialità della P. A. E la distanza che ancora la separa dal singolo cittadino, fuori dai meccanismi di partecipazione, decisione e controllo. A fotografare lo “stato dell’arte” gli stessi cittadini, attraverso le segnalazioni raccolte ed elaborate nella settima Relazione Pit Servizi di Cittadinanzattiva. La relazione, che sarà presentata pubblicamente a Roma il prossimo 16 marzo alla presenza del Ministro per l´Attuazione del Programma di Governo Giulio Santagata (c/Unioncamere, Piazza Sallustio n°21; orario 9. 30 - 13. 30), fa riferimento alle oltre 6600 segnalazioni dei cittadini giunte da gennaio a dicembre 2006 a Pit Servizi, il servizio di consulenza, informazione e tutela di Cittadinanzattiva nell’ambito dei servizi di pubblica utilità e P. A. Dall’analisi dei dati la fotografia del controverso rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione in Italia, ancora carente in fatto di accessibilità alle informazioni (52% delle lamentele, +11 punti percentuali rispetto al 2005), con una gamma di servizi e prestazioni che migliora in fatto di trasparenza (i relativi reclami diminuiscono dal 21 al 18% rispetto al 2005) ma non per la qualità (stabili al 20%, come nel 2005, le lamentele al riguardo). Di contro, si mantengono residuali i casi di aperto contenzioso (4%) e di scarsa sicurezza (6%). “Vita difficile quella del cittadino alle prese con la Pubblica Amministrazione” commenta il vice segretario generale di Cittadinanzattiva Giustino Trincia. “Nessuna riforma della P. A. Risulterà efficace se non si supera la sua chiusura all’aiuto dei cittadini attivi per migliorare qualità, efficienza e lotta agli sprechi di tempo e di risorse negli uffici pubblici. L’autoreferenzialità di cui soffre la P. A. ” continua Trincia “mette a rischio la competitività del sistema Paese e la tutela di fondamentali diritti. Anche per questo sosteniamo la proposta di far valutare la pubblica amministrazione e i suoi dirigenti da nuclei di valutazione aperti a qualificati esponenti delle Associazioni dei cittadini e dei consumatori”. A seguire un’analisi puntuale delle segnalazioni in tema di P. A. : Uffici pubblici e accesso agli atti (26% delle segnalazioni relative alla P. A. , +5% rispetto al 2005): reclami per ritardi e per casi di negato o difficoltoso accesso agli atti, richieste di specifica modulistica per l’inoltro di istanze agli uffici pubblici e lamentele per il mancato rispetto dei termini per ottenere risposta con violazioni delle relative normative vigenti; mal funzionamento Urp e relativi servizi on line; lunghi tempi di attesa per i call center. Fisco (16% delle segnalazioni relative alla P. A, -14% rispetto al 2005): tempi troppo lunghi per rimborsi Irpef, con attese che nel 38% dei casi vanno dai 6 ai 10 anni, nel 24% dai 10 ai 15 anni, nel 30% 5 anni e solo nell’8% dei casi i rimborsi arrivano dopo un’attesa che va da 1 a 3 anni. Cartelle pazze: richieste di pagamenti non dovuti (es. Bolli già pagati o termini prescritti); richieste esorbitanti per pagamenti dovuti ma per importi inferiori (è il caso, in particolare, di bollette dell’acqua, Tari e Tarsu). Ulteriori lamentele in tema di fisco hanno ad oggetto il fermo amministrativo, difficoltà nel pagamento di imposte on line, informazioni su modalità di pagamento dell’Ici. E ancora, scarse informazioni su pagamento on line dei tributi, fermo amministrativo e confisca dei beni. Viabilità (16% delle segnalazioni relative alla P. A. , +8% rispetto al 2005): le segnalazioni hanno ad oggetto le disposizioni relative al codice della strada e la manutenzione delle strade. Codice della strada e multe: richieste di chiarimenti su modi e tempi per poter contestare le multe, informazioni sul meccanismo della patente a punti; multe arrivate senza il modulo o con modulo sbagliato per poter fornire dati su chi era alla guida; irregolarità nel posizionamento degli autovelox, mancato cartello di segnalazione autovelox; segnaletica stradale insufficiente o assente, limiti di velocità non visibili, mancanza di informazione sugli effettivi poteri e funzioni degli ausiliari del traffico e sul bollo auto da pagare, mancate segnalazione delle zone a traffico limitato. Manutenzione strade: disagi per perenni lavori in corso, buche e manto stradale sconnesso, informazione insufficiente in caso di blocchi stradali. Servizi locali (14% delle segnalazioni relative alla P. A. , +11% rispetto al 2005): alti costi, specialmente per gli asili nido, tassa sui rifiuti, e il servizio idrico; carenza di posti negli asili comunali e scarsa informazione sui criteri di assegnazione, disagi per lo smaltimento dei rifiuti, carenza nel servizio scuolabus, mancato rispetto dei capitolati di appalto nell’erogazione di servizi di ristorazione collettiva, igiene e sanificazione, sociali. Istruzione (7% delle segnalazioni relative alla P. A. , +2% rispetto al 2005): le segnalazioni riguardano prevalentemente la sicurezza degli edifici scolastici e la carenza delle strutture, l’inadeguato numero degli insegnanti di sostegno e le forme di discriminazione che colpiscono gli studenti disabili. Pensioni (7% delle segnalazioni relative alla P. A. , +5% rispetto al 2005): richieste per prestazioni sociali agevolate, richiesta chiarimenti su procedure da seguire per l’assegnazione di parcheggi riservati ai portatori di handicap ed esenzioni, richiesta di chiarimenti sui disabili che rientrano nelle categorie aventi diritto all’acquisto dell’auto usufruendo delle agevolazioni; Giustizia (6% delle segnalazioni relative alla P. A. , -9% rispetto al 2005): richieste per conoscere possibilità per la composizione in via stragiudiziale delle controverse, richieste sulle competenze del giudice di pace, costi elevati del servizio giustizia e sfiducia negli operatori della giustizia. Barriere architettoniche (5% delle segnalazioni relative alla P. A. , +1% rispetto al 2005): ostacoli strutturali per i portatori di handicap sia negli uffici pubblici che lungo le strade, scarsa l’informazione sulle procedure e i contributi esistenti per agevolarne l’abbattimento. Ambiente (3% delle segnalazioni relative alla P. A. , -7% rispetto al 2005): inquinamento acustico ed elettromagnetico, discariche abusive, smaltimento dei rifiuti e pochi incentivi alla raccolta differenziata. . |
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BRESCIA, ZAMBETTI: 8 MISURE A SOSTEGNO ARTIGIANATO CONVENZIONE ELBA, 1.500 EURO PER OGNI ULTRAQUARANTENNE ASSUNTO |
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Brescia, 13 marzo 2007 - Tappa bresciana, ieri del tour in tutte le province lombarde dell´assessore regionale all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, per presentare alle Associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali la convenzione Regione-elba (Ente Lombardo Bilaterale dell´Artigianato), le cui iniziative rappresentano una profonda innovazione nell´ottica con cui si è sempre guardato a questo settore. "Il confronto con il territorio - ha detto Zambetti - è del resto per noi una pratica fondamentale, peculiare della Giunta Formigoni. Ci siamo pertanto impegnati in questo confronto a livello di tutte le province, coinvolgendo i diretti interessati, cioè gli imprenditori, tramite le loro associazioni, e i lavoratori, tramite i loro sindacati". Prima di illustrare i contenuti della convenzione con Elba, Zambetti ha fornito alcune cifre relative all´artigianato bresciano e lombardo. "A livello regionale - ha detto - il settore conta 265. 000 imprese, che rappresentano più di un terzo del nostro settore produttivo, impegnano il 17% degli occupati e producono l´11% del valore aggiunto regionale, pari al 25% dell´artigianato italiano". In provincia di Brescia le imprese artigiane sono il 14% del totale regionale (37. 050 censite nel Iii trimestre 2006), ma l´incidenza degli addetti rappresenta il 28% del totale contro la media regionale del 17,2%. Si tratta quindi di una presenza assai significativa che tra il 2001 e il 2006 è aumentata del 9% (circa 9. 000 unità). Nel Bresciano sono presenti, inoltre, quattro distretti industriali di specializzazione: metalmeccanica (Valli Bresciane), confezioni-abbigliamento e cuoio-calzature (Bassa Bresciana), tessile-calze (Castelgoffredo)) e cinque metadistretti: design (5 Comuni), materiali (19 Comuni), biotecnologie alimentari (14 Comuni), biotecnologie non alimentari (5 Comuni), moda (26 Comuni). "L´attenzione di Regione Lombardia al settore artigiano in questi anni - ha poi detto l´assessore Zambetti - è sempre stata altissima. Le domande di credito da parte delle imprese, negli anni 2003-2006, hanno riguardato 8. 578 interventi e, grazie alle varie agevolazioni creditizie (prestiti a tasso agevolato e a fondo perduto, garanzie), sono stati attivati quasi 430 milioni di euro di finanziamenti. Per gli interventi a fondo perduto negli stessi anni abbiamo approvato più di 3 milioni di euro e a favore dei servizi per l´impresa più di 17,5 milioni di euro". Passando a illustrare le novità introdotte dalla convenzione Regione-elba nei tradizionali meccanismi di sostegno dell´occupazione, Zambetti ha rilevato che "oggi, come emerge dall´ultima analisi congiunturale, gli indici sono tornati positivi in tutti i campi. Ma negli anni passati il trend negativo ha colpito con forti conseguenze proprio il mondo produttivo artigiano, che è fatto di imprese molto spesso al di sotto dei 15 dipendenti, soglia che non permette di avere paracaduti in caso di crisi aziendale, in quanto questo ambito è ancora generalmente escluso dall´applicazione degli ammortizzatori sociali". La convenzione quindi rappresenta una importante novità nel panorama normativo italiano, perché mette in atto 8 misure concrete, specificamente rivolte a sostenere l´occupazione artigiana, sia attraverso la contribuzione economica, sia con interventi di riqualificazione dei lavoratori. "Abbiamo destinato a queste iniziative - ha proseguito Zambetti - un cospicuo finanziamento, oltre 1,5 milioni di euro, che, integrandosi con le risorse messe a disposizione dal sistema bilaterale, movimenterà risorse per circa 2 milioni di euro. Nella convenzione - ha aggiunto l´assessore - sono comprese misure rivolte a sostenere il reddito dei lavoratori sospesi dall´attività a causa di crisi o eventi eccezionali e dei licenziati per motivo oggettivo". E vi sono anche interventi di natura ´proattiva´. Si è infatti voluto incentivare le assunzioni, prestando un´attenzione prioritaria al delicato fenomeno della disoccupazione che va a colpire la fascia di età più critica in termini di reinserimento, per donne e uomini: quella degli ultraquarantenni. Per questa ragione tra le azioni presenti nella convenzione ve n´è una che destina un contributo per ogni assunzione di 1. 500 euro alle aziende che assumono lavoratrici ultraquarantenni o lavoratori ultraquarantacinquenni disoccupati, oltre che in caso di assunzione di persone disabili o svantaggiate. Il Fondo eroga un sussidio di disoccupazione del 40% della paga base. A Elba aderiscono circa 40. 000 imprese per un totale di 160. 000 addetti e ne fanno parte le principali Associazioni lombarde dell´Artigianato (Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai), nonché le Organizzazioni Sindacali (Cgil, Cisl, Uil), con l´obiettivo di potenziare le relazioni bilaterali e rispondere a esigenze di mutualità. Esattamente quelle che il protocollo di intesa sottoscritto nel luglio 2006 e perfezionato in novembre contribuisce a rendere ulteriormente concrete. All´incontro di ieri nella sede territoriale bresciana della Regione hanno partecipato, tra gli altri: il consigliere regionale, Margherita Peroni, il vice presidente della Provincia di Brescia, Aristide Peli; il segretario della Camera di Commercio, Massimo Ziletti, il presidente della Confartigianato di Brescia e vice presidente nazionale, Gianmaria Rizzi, il Segretario Cna, Tobia Rizzino; i segretari di Cgil, Ida Arici, e Cisl, Enzo Torri; rappresentanti degli Enti Locali; il presidente e il vice presidente di Elba, Eugenio Ferodi, Serafino Appugliese. . |
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PIRELLI & C. SPA APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO 2006: IL GRUPPO CHIUDE IL 2006 CON RISULTATI DELLA GESTIONE OPERATIVA IN CRESCITA RISPETTO ALL’ESERCIZIO PRECEDENTE RICAVI: 4.841,2 MILIONI DI EURO CONTRO I 4.545,7 MILIONI DI EURO DEL 2005, IN CRESCITA DEL 6,5% (+5,1% SU BASE OMOGENEA) |
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Milano, 13 marzo 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, riunitosi Ieri , ha approvato il progetto di bilancio per l’esercizio 2006. Il Gruppo Pirelli & C. Spa ha concluso l’esercizio 2006 con una ulteriore crescita dei risultati gestionali rispetto al 2005. Il conto economico consolidato presenta un significativo incremento dei ricavi (+6,5% rispetto all’anno precedente), che si avvicinano alla soglia dei 5 miliardi di euro, e un aumento a doppia cifra del risultato operativo (+13,1%), che supera i 400 milioni di euro, grazie al buon andamento dei core business nei settori pneumatici e immobiliare e al miglioramento delle attività broadband e ambiente, in fase di start-up. Nelle attività industriali, Pirelli Tyre ha chiuso il 2006 con un incremento dei ricavi di poco inferiore al 9% e risultati operativi in crescita, nonostante l’aumento dei costi delle materie prime che ha penalizzato il settore pneumatici in tutte le aree del mondo. Nelle attività immobiliari, Pirelli Re ha registrato una crescita a doppia cifra del risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni, raggiungendo il massimo del range previsto dal piano triennale 2006-2008 (Cagr 10-15%), e un incremento significativo del patrimonio gestito a valore di mercato, che ammonta a circa 14,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda le start-up, Pirelli Broadband Solutions ha ottenuto nel 2006 un aumento delle vendite superiore al 15%, chiudendo l’esercizio a break-even a livello operativo. Anche Pirelli Ambiente ha raggiunto il break-even operativo e confermato il trend di crescita dei ricavi. Nel corso del 2006, inoltre, il Gruppo Pirelli ha ulteriormente accresciuto la propria presenza internazionale in tutti i settori di attività: Pirelli Tyre ha inaugurato un nuovo insediamento di pneumatici per autocarro in Brasile e avviato la produzione di pneumatici per vettura in Romania; Pirelli Re ha dato inizio alla propria espansione all’estero con importanti operazioni in Polonia e, soprattutto, in Germania, dove è stato concluso l’accordo per l’acquisizione di Dgag, una delle maggiori società immobiliari del Paese; Pirelli Broadband Solutions ha iniziato il percorso di internazionalizzazione commercializzando i propri prodotti in tutta Europa, mentre Pirelli Ambiente ha mosso i primi passi per la realizzazione in Romania di uno stabilimento di filtri antiparticolato per il primo equipaggiamento. Per quanto riguarda Olimpia, nel corso del 2006 Pirelli ha incrementato la propria partecipazione dal 57,66% all’80% a seguito dell’acquisto delle quote di Hopa, Banca Intesa e Unicredito Italiano. Si ricorda che lo scorso 7 novembre 2006, il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa ha deciso di apportare una rettifica al valore di carico della partecipazione detenuta in Olimpia. Tale rettifica, a livello consolidato, è stata pari a 2. 110 milioni di euro e corrisponde a una valutazione in trasparenza dell’asset di Olimpia (ovvero le azioni Telecom Italia detenute da quest’ultima) di 3 euro per azione, rispetto alla precedente valutazione di circa 4 euro per azione. A livello consolidato, i ricavi di Gruppo al 31 dicembre 2006 sono ammontati a 4. 841,2 milioni di euro, in crescita del 6,5% rispetto ai 4. 545,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2005 e con incrementi in tutti i settori di attività. Al netto dell’effetto cambi, i ricavi sono cresciuti del 5,1%. Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato pari a 614,1 milioni di euro (12,7% delle vendite), in aumento del 8,2% rispetto ai 567,6 milioni di euro dello stesso periodo del 2005 (12,5% delle vendite). Il risultato operativo consolidato (Ebit) si è attestato a 401,4 milioni di euro, con un incremento del 13,1% dai 354,9 milioni di euro del 2005 e una crescita in tutti i settori di attività. Il margine di redditività (Ros – Return on Sales) a livello consolidato è pari al 8,3%, in ulteriore aumento rispetto al 7,8% del 2005. Il risultato da partecipazioni è stato negativo per 1. 149,3 milioni di euro, contro un dato positivo per 267,1 milioni di euro del 2005 ed include la rettifica di valore della partecipazione in Olimpia per 2. 110 milioni di euro, contrapposta alle plusvalenze realizzate nel corso dell’esercizio a seguito del private placement del 38,9% di Pirelli Tyre (416,4 milioni di euro) e della cessione della partecipazione in Capitalia (215,2 milioni di euro). La voce comprende inoltre il risultato delle società valutate con il metodo del patrimonio netto e i dividendi delle altre partecipazioni non consolidate. In particolare, il contributo di Olimpia è stato positivo per 170 milioni di euro (152,5 milioni di euro nel 2005). Si ricorda che il bilancio di Olimpia, recepito nel consolidato di Gruppo, è redatto secondo i principi Ifrs e comprende la valutazione con il metodo del patrimonio netto della partecipazione in Telecom Italia. La posta comprende inoltre i risultati da partecipazioni del settore immobiliare (Gruppo Pirelli Re), positivi per 110,7 milioni di euro (102,3 milioni di euro l’anno precedente). La voce oneri e proventi finanziari presenta un saldo negativo di 143,1 milioni di euro (di cui 29,6 milioni di euro legati alla valutazione a fair value, effettuata nel corso dell’intero anno, dei derivati su azioni ordinarie Telecom Italia posseduti dal Gruppo prima della chiusura di tutte le posizioni) rispetto ai 144,4 milioni di euro del 2005. Il risultato netto consolidato al 31 dicembre 2006 risente della citata rettifica di valore per 2. 110 milioni di euro della partecipazione in Olimpia ed è negativo per 1. 048,8 milioni di euro, rispetto ai 398,9 milioni di euro di fine 2005. Al netto delle componenti straordinarie (rettifica di valore di Olimpia, plusvalenze da cessione della quota in Pirelli Tyre e della partecipazione in Capitalia, costi del progetto di Ipo Tyre) e a parità di perimetro (al netto del contributo delle attività cedute), il risultato netto consolidato al 31 dicembre 2006 è stato positivo per 472,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 349,1 milioni del 2005. La quota di risultato netto di competenza di Pirelli & C. Spa al 31 dicembre 2006 è stata negativa per 1. 167,4 milioni di euro, rispetto ai 327,4 milioni di euro del 2005. Il dato risente della rettifica di valore della partecipazione in Olimpia per 2. 110 milioni di euro. Al netto delle componenti straordinarie (rettifica di valore di Olimpia, plusvalenze da cessione della quota in Pirelli Tyre e della partecipazione in Capitalia, costi del progetto di Ipo Tyre) e a parità di perimetro (al netto del contributo delle attività cedute), la quota di risultato netto di competenza al 31 dicembre 2006 è stata positiva per 354,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 277,6 milioni dello stesso periodo del 2005. Il risultato netto della società capogruppo Pirelli & C. Spa al 31 dicembre 2006 è stato negativo per 1. 642,3 milioni di euro (positivo per 139,8 milioni di euro del 2005). Alla luce di tale risultato, per l’esercizio 2006 la società non distribuirà dividendi. La perdita sarà coperta mediante riserve esistenti. Il patrimonio netto consolidato è di 4. 686,6 milioni di euro. La variazione rispetto ai 5. 613,8 milioni di euro di fine 2005 risente principalmente della rettifica di valore della partecipazione in Olimpia. Il patrimonio netto di competenza di Pirelli & C. Spa al 31 dicembre 2006 è pari a 3. 879,6 milioni di euro rispetto ai 5. 204,9 milioni di euro di fine 2005, principalmente per effetto della rettifica di valore della partecipazione in Olimpia. Il patrimonio netto della società capogruppo Pirelli & C. Spa è pari a 2. 882,3 milioni di euro, di cui 2. 790 milioni relativi al capitale sociale. La posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 dicembre 2006 è passiva per 1. 979,6 milioni di euro, in linea con le previsioni già comunicate al mercato. La variazione rispetto ai -1. 430,8 milioni di euro al 30 settembre è dovuta prevalentemente alla differenza tra l’esborso sostenuto per l’acquisto del 9,54% di Olimpia da Intesa e Unicredito Italiano (1. 040 milioni di euro), l’incasso ottenuto per cessione del 1,92% di Capitalia (333 milioni di euro) e la cassa generata nel periodo dalle attività operative. A fine 2005, la posizione finanziaria netta era passiva per 1. 177,4 milioni di euro. La variazione su base annua è dovuta prevalentemente ai fattori precedentemente menzionati e agli esborsi sostenuti nei primi nove mesi dell’anno (acquisto di azioni Olimpia da Hopa per 497,7 milioni di euro, acquisto di azioni Telecom Italia per 201 milioni di euro, dividendi erogati per 162,7 milioni di euro), ai quali si contrappone l’incasso netto derivante dalla cessione del 38,9% di Pirelli Tyre (715,8 milioni di euro). Anche nel corso del 2006 il Gruppo ha mantenuto il proprio impegno prioritario nella ricerca e nell’innovazione tecnologica, con costi di ricerca e sviluppo pari a 171 milioni di euro, circa il 3,5% delle vendite. Il personale del Gruppo al 31 dicembre 2006 è formato da 28. 617 unità contro le 26. 827 al 31 dicembre 2005, con una crescita di 1. 790 unità (di cui 377 con contratto a termine) legata prevalentemente all’espansione delle attività nei settori pneumatici e immobiliare. Pirelli Tyre - Nell’esercizio 2006 Pirelli Tyre ha ottenuto una crescita dei ricavi del 8,7%, sfiorando i 4 miliardi di euro, e una crescita dei risultati operativi rispetto al 2005 nonostante l’incremento dei costi delle materie prime, che ha penalizzato l’industria degli pneumatici in tutte le aree del mondo. I ricavi al 31 dicembre 2006 sono stati pari a 3. 949,5 milioni di euro, con un incremento del 8,7% rispetto ai 3. 632,9 milioni del 2005 (+7% su base omogenea, al netto dell’effetto cambi). Il margine operativo lordo è stato pari a 533,7 milioni di euro (+3% rispetto al 2005 e pari al 13,5% delle vendite), includendo i costi non ricorrenti per circa 7 milioni di euro sostenuti per il progetto di Ipo. Il margine operativo lordo della gestione ordinaria è ammontato a 541,1 milioni di euro, in crescita del 4,4% rispetto ai 518,1 milioni di euro del 2005. Il risultato operativo, includendo i costi non ricorrenti per circa 7 milioni di euro sostenuti per il progetto di Ipo, è ammontato a 342,3 milioni di euro (Ros al 8,7%), in crescita del 4,1% rispetto al 2005. Il risultato operativo della gestione ordinaria è stato pari a 349,7 milioni di euro, in crescita del 6,4% rispetto ai 328,8 milioni di euro al 31 dicembre 2005, con un Ros del 8,9% (9,1% nel 2005). I positivi impatti legati alla crescita delle vendite, al mix e alle efficienze, abbinati al contributo dei cambi, hanno più che compensato l’incremento dei costi dei fattori produttivi e in particolare delle materie prime (111 milioni di euro), causa principale della riduzione della percentuale di redditività, oltre all’effetto start-up della nuova fabbrica truck in Cina. L’utile netto si è attestato a 199,3 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 56,5 milioni di euro e oneri fiscali pari a 86,5 milioni di euro), rispetto ai 198,4 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 33,4 milioni di euro e oneri fiscali pari a 97 milioni di euro) al 31 dicembre 2005. La posizione finanziaria netta è stata passiva per 601,5 milioni di euro rispetto a un indebitamento netto di 783,3 milioni di euro al 30 settembre 2006. La variazione è dovuta prevalentemente al capitale di funzionamento. Al 31 dicembre 2005, la posizione finanziaria netta era passiva per 237,4 milioni di euro. A fine dicembre 2006, i dipendenti di Pirelli Tyre erano 25. 169, inclusi 3. 265 lavoratori con contratto a termine, rispetto ai 23. 673 (di cui 2. 958 temporanei) al 31 dicembre 2005, grazie allo sviluppo delle attività. Nel business Consumer, che corrisponde al 69% delle vendite totali, il 2006 ha evidenziato una crescita sia in termini di ricavi (+8%) sia di risultato operativo (+22%) rispetto all’anno precedente. In dettaglio, i ricavi sono ammontati a 2. 735 milioni di euro e il risultato operativo della gestione ordinaria a 245,7 milioni di euro. Il miglioramento del risultato è legato al positivo contributo delle variabili commerciali e delle efficienze, che hanno più che compensato il maggiore costo delle materie prime. Nel segmento Auto, la domanda si è confermata positiva in Europa, in particolare nei segmenti nei quali Pirelli Tyre è tradizionalmente leader (High-performance e Ultra-high- Performance), nonché nel Winter, dove Pirelli è cresciuta complessivamente più del mercato e soprattutto nelle applicazioni più sportive con la gamma Sottozero, Snowsport, Snowcontrol e Scorpion Ice & Snow. Nel mercato sudamericano la domanda è stata complessivamente stabile. In Nord America, nonostante una domanda negativa, è proseguita la crescita selettiva di Pirelli Tyre, supportata da nuovi prodotti quali lo pneumatico per Suv Scorpion Atr. Continua il miglioramento della redditività nel segmento Moto, nel quale l’aumento del volume e del mix ha più che compensato l’andamento dei costi delle materie prime. Nel business Industrial, i ricavi, pari a 1. 214 milioni di euro, mostrano una crescita del 9% rispetto all’anno precedente. La domanda è stata complessivamente positiva in tutte le aree di mercato d’interesse del business Truck (Europa, Mediterraneo e Medio Oriente, Sud America e Cina). Anche per il business Steelcord la domanda è stata in crescita in tutte le aree con l’eccezione del Nord America. Il risultato operativo della gestione ordinaria è stato pari a 104 milioni di euro, in calo rispetto al 2005 a causa del picco raggiunto dalla gomma naturale, principale voce di costo delle materie prime del business, e dell’impossibilità a trasferire in breve tempo l’extra costo al mercato. Il Ros (al 8,6%) si è perciò ridotto di 2,8 punti percentuali rispetto al 2005. Pirelli Re - Pirelli Re è una management company che gestisce fondi e società proprietari di immobili e non performing loans nei quali coinveste con quote di minoranza (attività di investment & asset management) ed ai quali fornisce, così come ad altri clienti, tutti i servizi immobiliari specialistici, sia direttamente che tramite il network in franchising (attività di service provider). Pertanto, nella lettura delle grandezze qui di seguito riportate, si segnala che i ricavi aggregati pro-quota e il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni sono gli indicatori più significativi nell’esprimere rispettivamente la partecipazione al volume d’affari e l’andamento dei risultati del Gruppo. I ricavi consolidati ammontano a 702 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i 700,2 milioni del 2005. I ricavi aggregati pro-quota, invece, ammontano a 1. 560 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto ai 1. 386,8 milioni di euro dell’anno precedente. Il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni è pari a 214,4 milioni di euro, con un incremento del 15% rispetto ai 186,1 milioni di euro del 2005. L’utile netto di competenza è pari a 159,5 milioni di euro, in crescita del 10% a fronte di 145,4 milioni di euro del 2005. Al 31 dicembre 2006, il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni è cresciuto del 15% rispetto al 2005. Tale risultato ha registrato una forte crescita soprattutto nell’asset terziario, passato da 100,7 a 126 milioni di euro, in crescita del 25%, e nel più recente settore dell’Asset Management Npl, passato da 3 a 11,6 milioni di euro. Nel corso del 2006 è stato concluso l’accordo binding per l’acquisizione di Dgag, una delle principali società immobiliari in Germania con sedi ad Amburgo e Kiel. L’enterprise value ammonta a circa 1,4 miliardi di euro. Nel corso del 2007, a seguito del perfezionamento dell’operazione, è previsto l’avvio del processo di trasformazione di Dgag secondo il consueto modello di business, con la creazione di una Jv al 35% Pirelli Re in cui confluiranno gli immobili residenziali per oltre 1 miliardo di euro, una Jv al 30% Pirelli Re in cui confluiranno immobili commerciali per circa 300 milioni di euro, mentre resteranno al 100% Pirelli Re le attività di asset management e i servizi. Il patrimonio gestito a valore di mercato, includendo anche Dgag, sale a circa 14,5 miliardi di euro, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente. La posizione finanziaria netta si attesta su un valore passivo di 96,4 milioni di euro, (include un acconto di 140 milioni di euro per l’operazione Dgag), rispetto a un indebitamento netto di 94,9 milioni di euro al 30 settembre 2006 (30,5 milioni a fine 2005). I dipendenti di Pirelli Re al 31 dicembre 2006 sono pari a 1. 848 unità (1. 596 unità a fine 2005). Per ulteriori informazioni sull’andamento delle attività immobiliari si rimanda al comunicato stampa diffuso in data 9 marzo da Pirelli & C. Real Estate. Pirelli Broadband Solutions - I ricavi al 31 dicembre 2006 sono ammontati a 129,4 milioni di euro, con una crescita del 15,3% rispetto ai 112,2 milioni di euro del 2005, legata anche all’avvio delle attività relative ai prodotti fotonici di seconda generazione a più alti margini (componenti e moduli ottici per migliorare le performance e la flessibilità delle reti di telecomunicazioni) per 14,6 milioni di euro. Il margine operativo lordo della società è stato positivo per 1,1 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai -6,3 milioni al 31 dicembre 2005. Per quanto riguarda il risultato operativo, la società ha chiuso l’esercizio a break-even, rispetto a un dato negativo per 7 milioni di euro nel 2005, con un positivo apporto delle attività di accesso, mentre la fotonica risente degli investimenti in ricerca e sviluppo caratteristici della fase di start-up del business e totalmente spesati a conto economico. Il risultato netto della società al 31 dicembre 2006 è stato negativo per 3,3 milioni di euro, in miglioramento rispetto a -8,1 milioni del 2005. La posizione finanziaria netta è stata passiva per 13,1 milioni di euro rispetto a un indebitamento netto di 9 milioni di euro al 30 settembre 2006 (7,2 milioni di euro al 31 dicembre 2005). Al 31 dicembre 2006, i dipendenti della società erano 166, rispetto a un organico di 122 unità al 31 dicembre 2005. Nel 2006 Pirelli Broadband Solutions ha mantenuto il trend di crescita a doppia cifra delle vendite, incrementando l’incidenza della componente estero e allargando la base di clienti. Il risultato è legato all’aumento dei volumi dei prodotti per l’accesso alla banda larga e ai maggiori contributi dei prodotti fotonici di seconda generazione. Per la prima volta dalla sua costituzione, inoltre, la società ha chiuso un esercizio a break-even a livello operativo. Il business dell’accesso ha beneficiato del lancio di nuovi prodotti nel mercato degli access gateway residenziali e della commercializzazione in Europa del telefono dual-mode, che integra i servizi di telefonia fissa in modalità Voip con quelli di telefonia mobile. Nella fotonica di seconda generazione è proseguito il buon successo di mercato del prodotto City8 (Cwdm), parallelamente alle prime vendite del Dtl (Dynamically Tunable Laser) e al lancio dei nuovi moduli basati sul laser Pirelli. Pirelli Ambiente, la società del Gruppo attiva nel settore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, ha registrato nel 2006 ricavi per 69 milioni di euro, in crescita del 12,2% rispetto ai 61,5 milioni di euro del 2005. Il margine operativo lordo della società è stato positivo per 0,5 milioni di euro, rispetto a un dato negativo per 2 milioni di euro nell’esercizio precedente. Per quanto riguarda il risultato operativo, la società ha chiuso l’esercizio in sostanziale break-even, rispetto a un dato negativo per 3,6 milioni di euro nel 2005. A livello di risultato netto, la società ha concluso l’esercizio con una perdita di 0,8 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai -3,4 milioni dell’anno precedente. La posizione finanziaria netta è sostanzialmente pari a zero, rispetto ai -0,8 milioni di euro di fine 2005. Al 31 dicembre 2006, i dipendenti della società erano 52, rispetto a un organico di 43 unità al 31 dicembre 2005. L’incremento delle vendite registrato rispetto all’anno precedente è prevalentemente legato alla vendita del carburante a basso impatto ambientale Gecam-il Gasolio Bianco, in particolare sul mercato francese attraverso la società controllata Gecam France, allo sviluppo della nuova linea di business dei filtri antiparticolato per la riduzione delle emissioni dei veicoli diesel e all’accordo siglato con la società britannica Reenergy per lo sviluppo e la commercializzazione del combustibile derivato da rifiuti Pirelli (Cdr-p) nel Regno Unito. Nel corso del 2006, inoltre, Pirelli Ambiente ha siglato il contratto di locazione di un terreno nella contea rumena di Gorj sul quale è prevista la realizzazione di uno stabilimento produttivo di filtri antiparticolato, per veicoli diesel, destinati al mercato primo equipaggiamento europeo. La nuova fabbrica, che si prevede sarà operativa dalla seconda metà del 2008, potrà produrre all’anno oltre 1. 300 tonnellate di filtri in carburo di silicio. Prospettive per l’esercizio in corso - La strategia di focalizzazione sui segmenti a maggior valore aggiunto e il buon andamento dei core business consentono al Gruppo Pirelli & C. Spa di prevedere per il 2007 un ulteriore miglioramento dei risultati, fatti salvi elementi esterni di natura straordinaria ad oggi non prevedibili. In particolare, nelle attività industriali, Pirelli Tyre prevede anche per l’esercizio in corso una crescita delle vendite superiore alla media del mercato, grazie anche alla focalizzazione sui segmenti premium nel Consumer e nei mercati a rapido sviluppo nell’Industrial e, in uno scenario di costi delle materie prime stabilizzato sui livelli correnti, un ulteriore miglioramento del risultato operativo in tutti i business. Pirelli Re, a partire dal mese di giugno e per l’intero esercizio 2007, prevede che la crescita del risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni superi gli obiettivi del piano triennale 2006- 2008 (Cagr 10-15%). Per quanto riguarda le start-up, Pirelli Broadband Solutions prevede per il 2007 un ulteriore incremento delle vendite, concentrato soprattutto nella seconda parte dell’anno, grazie al completamento del portafoglio delle soluzioni per l’accesso e a un sempre più rilevante contributo del business fotonica, che sarà caratterizzato anche per il 2007 da significativi investimenti in ricerca e produzione per lo sviluppo dei nuovi prodotti. Pirelli Ambiente prevede di consolidare il trend di crescita delle vendite. Riguardo alla partecipazione in Olimpia, il Consiglio di Amministrazione ha poi conferito mandato al Presidente per esplorare tutte le possibili opzioni, non esclusa la dismissione della partecipazione, per la migliore valorizzazione strategica dell’asset nell’interesse di tutti gli azionisti. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare per il 20 aprile 2007 (in prima convocazione) e per il 23 aprile 2007 (in seconda convocazione), l’Assemblea degli Azionisti per l’approvazione del Bilancio di esercizio 2006. L’assemblea sarà inoltre chiamata ad assumere le determinazioni conseguenti alla cessazione di due amministratori nel corso dell’esercizio 2006. In sede straordinaria, verranno sottoposte all’approvazione dell’Assemblea le proposte di modifiche statutarie volte a recepire le previsioni della c. D Legge sulla tutela del Risparmio e di autodisciplina (in particolare: istituzione della figura del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari; disciplina dell’integrazione dell’ordine del giorno assembleare su richiesta dei soci; disciplina dei termini per la pubblicazione delle liste). Con l’occasione verranno proposti ulteriori interventi di aggiornamento sia del testo statutario che del Regolamento Assembleare adottato nel 2004. Nel corso della riunione il Consiglio di Amministrazione, oltre a deliberare l’adesione a tutte le raccomandazioni contenute nel nuovo Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, pubblicato nel marzo del 2006, ha approvato una serie di modifiche di aggiornamento del sistema di corporate governance della società e in particolare: • una procedura sui flussi informativi verso Consiglieri e Sindaci che innovando la precedente procedura per l’adempimento degli obblighi di cui all’art. 150, primo comma, D. Lgs n. 58 del 1998, è finalizzata a garantire un flusso coordinato di informazioni agli organi di amministrazione e controllo; • un nuovo codice di insider dealing volto a stabilire in via di autodisciplina – al di là del disposto normativo – obblighi di astensione, in determinati periodi dell’anno (c. D black-out periods), dal compimento di operazioni sugli strumenti finanziari della Società nei confronti degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche di Pirelli & C. O delle sue principali controllate. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio - In data 9 gennaio 2007, Pirelli & C. Spa e Quattroduedue Holding Bv (azionista controllante di Intek Spa), alla luce del progetto di fusione per incorporazione di Gim Spa in Intek Spa e dando seguito a quanto previsto nel nuovo codicillo n. 1 tra i componenti del Patto di Sindacato di Gim, hanno siglato un accordo di put&call relativo alle n. 14. 923. 526 azioni ordinarie di Gim possedute da Pirelli, pari a circa il 7,04% del capitale ordinario della stessa Gim. In data 10 gennaio, Pirelli Re ha perfezionato l’acquisizione di circa il 97% di Deutsche Grundvermogen Ag (Dgag), una delle maggiori società immobiliari in Germania con sedi principali ad Amburgo e Kiel. In data 17 gennaio, Pirelli & C. Spa ha comunicato che nessun partecipante al Sindacato di Blocco Azioni Pirelli & C. Spa ha manifestato la volontà di recedere entro il termine contrattualmente previsto per il 15 gennaio 2007. Il Patto resta quindi in vigore, con la stessa composizione, fino alla nuova scadenza del 15 aprile 2010. In data 12 febbraio, si è conclusa con successo la sindacazione della linea di credito quinquennale multi-currency revolving per Pirelli Tyre. A seguito dell’elevato numero di adesioni, l’importo iniziale di 500 milioni di euro è stato incrementato a 675 milioni di euro. Obbligazioni in scadenza nei 18 mesi successivi al 31 dicembre 2006 - In data 4 aprile 2007 scadrà il prestito obbligazionario emesso nel 2002 a un tasso fisso del 6,5% da Pirelli Finance Luxembourg Sa, società controllata da Pirelli & C. Spa, del valore di 500 milioni di euro. . |
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STANDARD & POOR´S, MARRAZZO: "SIGNIFICATIVA APERTURA DI CREDITO |
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Roma, 15 marzo 2007 - "Un fatto estremamente positivo che conferma la bontà delle scelte assunte dalla Regione Lazio per risanare il proprio sistema sanitario regionale e che ci spinge a proseguire sulla strada del risanamento". Questo il commento del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo in merito alla decisione assunta dall´Agenzia di rating "Standard e Poor’s" di rimuovere il Creditwatch negative. Il livello rimane "Bbb" ma il rating diventa stabile e scompaiono le prospettive negative. "La decisione di “Standard e Poor’s” è un´apertura di credito significativa per tre ragioni fondamentali – ha detto Marrazzo – primo perchè vuol dire che sono credibili le misure adottate e le modalità di attuazione del piano di riordino e rientro dal debito ereditato; secondo perchè certifica che risalire la china migliorando le condizioni in cui era ridotto il sistema sanitario regionale, a causa di sprechi e malgoverno, è possibile e alla portata della nostra comunità; terzo perchè questo dato ci carica di grandi responsabilità: non possiamo permetterci passi falsi o cedimenti rispetto al percorso tracciato. Quello di oggi è un messaggio positivo rivolto anche alle parti del sistema affinché l´assunzione di responsabilità coinvolga tutti: risanare la sanità è infatti nell’interesse dei cittadini e della comunità regionale". . |
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PRESENTATO A VERBANIA IL DOCUMENTO REGIONALE PIEMONTESE DI PROGRAMMAZIONE STRATEGICO-OPERATIVA BRESSO: “POTENZIALITÀ ENORMI DALLE MONTAGNE PER LA FILIERA ENERGETICA” |
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Verbania, 13 marzo 2007 – Ieri, presso la sede della Provincia del Verbano Cusio Ossola, la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ha incontrato gli amministratori, gli imprenditori e i rappresentanti di categoria del territorio per illustrare il Documento regionale di programmazione strategico-operativa (Dpso). Erano presenti il presidente della Provincia Paolo Ravaioli, l’assessore all’ambiente Gianni Desanti, i consiglieri regionali Aldo Reschigna e Paola Barassi e molti assessori e consiglieri provinciali e comunali. Il Dpso, approvato dal Consiglio regionale lo scorso 21 dicembre, stabilisce gli indirizzi per la programmazione integrata dei fondi europei, nazionali e regionali, nell’ambito della politica di coesione regionale per il periodo 2007-2013. Nella trattativa fra regioni, governo e Unione Europea, il Piemonte ha avuto una percentuale di risorse superiore rispetto alla volta scorsa: un miliardo e 76 milioni di euro di fondi del Fesr (Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale), un miliardo e 10 milioni del Fse (Fondo Sociale Europeo) e un miliardo e 200 milioni del Fas (Fondo per le Aree Sottosviluppate), per un totale di più di tre miliardi di risorse. Più del 70 per cento del Fesr, e una parte significativa del Fse, che finanzia la formazione professionale, seguono le linee indicative della strategia di Lisbona: innovazione, ricerca e competitività. “Concentreremo le risorse dei fondi strutturali europei su quattro obiettivi fondamentali - ha dichiarato la presidente Bresso - in primo luogo, il completamento della transizione produttiva, ovvero il rafforzamento di tutte le filiere produttive attraverso l’innovazione, la ricerca e l’internazionalizzazione (45 per cento delle risorse). L’italia è ancora molto indietro per la ricerca: l’obiettivo del tre per cento, indicato dall’Unione Europea nella cosiddetta strategia di Lisbona, è lontano. In Piemonte la situazione è migliore: la ricerca privata è la più avanzata del paese e il nostro intervento cresce a tappe forzate grazie alla programmazione derivata dalla nuova legge sulla ricerca, approvata nei mesi scorsi; ma c’è comunque ancora molto lavoro da fare. Il secondo punto è la questione energetica (25 per cento di risorse). Bisogna applicare le nuove tecnologie di risparmio energetico a livello produttivo e abitativo, sollecitare l’utilizzo delle fonti rinnovabili e, soprattutto, sviluppare la capacità di offerta da parte del nostro sistema produttivo. Il terzo obiettivo è la riqualificazione territoriale (25 per cento di risorse): servono grandi progetti intergrati che aumentino la capacità competitiva del Verbano Cusio Ossola. Il quarto e ultimo scopo, che riguarda il capitale umano, è il miglioramento dei livelli formativi di giovani e adulti. E’ particolarmente importante la formazione finalizzata all’inserimento lavorativo delle donne; il tasso di attività produttiva femminile, secondo i canoni europei, deve arrivare al 60 per cento. In Piemonte abbiamo avuto un netto miglioramento: ad oggi il tasso supera il 55 per cento, mentre fino a pochi mesi fa era sotto il 50. Purtroppo non è così per il resto d’Italia: servono politiche attive per favorire le donne”. “Le aree montane - ha ricordato la presidente - sono tutt’altro che marginali, e hanno potenzialità enormi per la filiera energetica, a partire da forestazione e fotovoltaico; qui ci sono straordinarie possibilità per il recupero idroelettrico, eolico e geotermico. Sarà possibile non solo arrivare all’indipendenza energetica in tempi brevi, ma produrre energia da fonti rinnovabili anche per il resto del territorio piemontese”. Il presidente Ravaioli ha dichiarato che, nel Verbano Cusio Ossola, il lavoro è già iniziato, in collaborazione con la Consulta degli enti locali. E’ stata costituita una cabina di regia ad hoc, presieduta dal sindaco di Verbania e da cinque comunità montane, che raccolgono e coordinano le idee e i progetti da parte di tutto il territorio. . |
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REGIONE. GIOVEDI’ CONVEGNO A VENEZIA SU FEDERALISMO FISCALE |
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Venezia, 13 marzo 2007 - "Regione del Veneto e federalismo fiscale. Problemi, iniziative, proposte" è il titolo del convegno che si terrà giovedì prossimo a Venezia nella Sala del Portego di Palazzo Cavalli Franchetti. L’iniziativa farà il punto sul dibattito in corso da tempo, a livello regionale e a livello nazionale, sulla necessità di un nuovo assetto istituzionale, orientato al federalismo, e di una maggiore autonomia alle Regioni, soprattutto di quelle – come il Veneto – che chiedono di poter esercitare nuove competenze per promuovere più efficacemente lo sviluppo del proprio territorio. Sotto questo profilo la giunta regionale del Veneto nel 2006 ha approvato una proposta di legge statale per la creazione di un nuovo sistema di federalismo fiscale basato su una maggiore “giustizia fiscale”, che elimini le attuali sperequazioni. Sulla stessa materia in Consiglio regionale sono state presentate anche altre iniziative legislative. Il convegno sarà quindi un momento di confronto, alla luce di quanto sta avvenendo a livello nazionale, per disegnare il quadro dei percorsi concretamente perseguibili per raggiungere quegli obiettivi che diano senso all’efficienza, al riequilibrio territoriale, alla responsabilizzazione degli amministratori. Il programma, con inizio alle ore 9. 00, prevede l’introduzione dei lavori da parte del presidente del consiglio veneto Marino Finozzi, e gli interventi dei docenti universitari Mario Bertolissi, Enrico Minnei, Luca Antonini, Carlo Buratti e Gian Candido De Martin. Seguirà una tavola rotonda con la partecipazione dell’assessore regionale al bilancio Isi Coppola, del presidente della Provincia di Verona Elio Mosele, del sindaco di Padova Flavio Zanonato e dei consiglieri regionali Francesco Piccolo, Carlo Alberto Tesserin e Achille Variati. Le conclusioni saranno del presidente della Regione Giancarlo Galan. . |
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CREMONA: UNA CITTÀ CHE CRESCE COI TEMPI |
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Cremona, 13 marzo 2007 - Lo studio preliminare per il piano strategico della città curato dalla Fondazione Censis restituisce di Cremona l’immagine di una città conscia del proprio presente e desiderosa del proprio futuro. I numeri parlano chiaro. Dall’indagine condotta, infatti, un quarto dei progetti previsti all’interno del Piano strategico dovrebbe prevedere interventi di qualificazione urbanistica e ambientale, e un rilevante 12% l’innovazioni tecnologica. Giocano un ruolo significativo anche gli aspetti di comunicazione: il 19% degli interventi, infatti, andrebbe rivolto al marketing territoriale: segno di maturità e consapevolezza degli amministratori che desiderano raccontare ai propri cittadini e all’esterno gli sforzi attuati per migliorare la città, senza più aspettare che il cittadino lo scopra da solo. Desiderio di sviluppo e di futuro in una città dal profilo tranquilla, che necessita di pochi investimenti nel welfare e in sanità. Nella prima fase della pianificazione strategica, la costruzione collettiva di una visione condivisa assume un’importanza decisiva. Come sarà Cremona nel 2020? Quale via di sviluppo sarà stata scelta? Quali elementi saranno stati valorizzati? Si punterà sull’innovazione o sulla valorizzazione delle tradizioni? Sono diverse le opzioni di sviluppo che la città si trova davanti e sono molte le caratteristiche che fanno da premessa a un significativo riposizionamento della città. Occorre ora scegliere la strategia da seguire, come combinare le specificità territoriali e come sfuggire i rischi di un arroccamento nel benessere. Sono due gli assi su cui si misura lo sviluppo di una città: la sua capacità di innovarsi e la sua capacità di stimolare collaborazioni. Una serie di scenari possibili si aprono, allora per dar vita al cambiamento. Ciascuna di queste si ramifica e si interseca con altre visioni anche più radicate nella tradizione meno innovative e meno collaborative, ma che comunque caratterizzano la città e che ne costituiscono asset strategici. Il territorio sviluppa capacità di attrarre giovani talenti, professionalità creative, imprese del terziario e del terziario avanzato. Lo fa aprendosi alla multiculturalità, promuovendo l’alta qualità della vita, offrendo un ambiente vivace e aperto. Sviluppa la presenza delle università che acquisiscono a loro volta capacità di attrarre studenti stranieri. Nuove tecnologie come via di sviluppo: Cremona ospita nel Polo tecnologico aziende di rilevanza internazionale del settore Ict sviluppando un indotto nel territorio. Imprese e cittadini fruiscono di un’offerta di servizi Ict avanzati, la Pa e l’intera città avranno completato il processo di modernizzazione. Nodo del network padano, Cremona rafforza la sua posizione all’interno del network del territorio, migliora la dotazione di infrastrutture e sostiene iniziative trasversali in collaborazione con le altre province. Il territorio investe nelle eccellenze e nelle peculiarità: Cremona come marchio conosciuto nel mondo per l’alta qualità dei suoi prodotti. Cremona punta sulla musica, di cui a fianco della tradizione liutaia indiscussa protagonista, si sarà valorizzata l’intera filiera. Amatori, turisti, musicisti e artigiani saranno attratti dall’eccellenza degli eventi, dalla qualità dei prodotti e dei servizi. Cremona investe nel sistema turistico creando un’offerta composta di turismi di nicchia e a basso impatto: turismo degli eventi, ambientale, degli anziani, della musica e della cultura, percorsi enogastronomici e crociere sul fiume. L’alta qualità del vivere urbano, la presenza di un settore del wellness e della salute in espansione, le tendenze demografiche e la crescita dei consumi di cura e benessere spingono il territorio a divenire Polo del benessere, occupando un’importante nicchia di mercato. Se Cremona saprà vincere la tentazione alla fissità, a restare ferma lasciando inalterate le attuali condizioni del sistema imprenditoriale e del “buon vivere”, allora eviterà l’affossamento nel benessere i cui effetti sono un invecchiamento della popolazione e la scomparsa delle aziende che non avranno retto alle regole della competizione. Allora soltanto innovazione e tradizione s’incontreranno per lanciare la città verso il futuro. . |
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FRIULI VENEZIA GIULIA: PUBBLICATI I REDDITI 2005 DIRIGENTI, ASSESSORI E CONSIGLIERI REGIONALI |
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Trieste, 13 marzo 2007 - Sul Bollettino Ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia - S. O. N. 7 del 9 marzo 2007 (I Supplemento Ordinario al Bur n. 10 del 7 marzo 2007) sono pubblicati i redditi dei dirigenti, degli assessori e dei consiglieri regionali. Il Supplemento Ordinario n. 7 è consultabile da ieri mattina accedendo al sito Internet www. Regione. Fvg. It, alla voce "Bollettino Ufficiale". Il Bollettino Ufficiale della Regione S. O. N. 7 riporta: La situazione patrimoniale dei dipendenti regionali con qualifica di dirigente. I dati riguardano: le variazioni alla situazione patrimoniale e il quadro riepilogativo della dichiarazione dei redditi per l´anno 2005; la situazione patrimoniale e il quadro riepilogativo della dichiarazione dei redditi per l´anno 2005 relativi ai dirigenti nominati nel corso dell´anno 2005 e nel primo semestre dell´anno 2006. La situazione patrimoniale degli assessori regionali. I dati riguardano: la situazione patrimoniale e il quadro riepilogativo della dichiarazione dei redditi per l´anno 2005 degli assessori regionali componenti la I Giunta regionale della Ix legislatura nominata in data 23 giugno 2003. La situazione patrimoniale dei consiglieri regionali. I dati riguardano: le variazioni della situazione patrimoniale e il quadro riepilogativo della dichiarazione dei redditi per l´anno 2005 dei consiglieri regionali eletti per la Ix legislatura 2003-2008; la situazione patrimoniale, il quadro riepilogativo della dichiarazione dei redditi per l´anno 2005 e le spese per la propaganda elettorale dei consiglieri regionali Alessandro Carmi e Maria Cristina Carloni subentrati rispettivamente ai consiglieri Maria Teresa Bassa Poropat ed Enrico Gherghetta in data 2 maggio 2006. Vi è inoltre il comunicato dell´Ufficio di presidenza del Consiglio regionale relativo ai versamenti effettuati dai consiglieri regionali a favore dei gruppi consiliari, partiti e/o movimenti politici nel corso del 2005. . |
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A LONDRA SHOW ROOM PERMANENTE PER GLI ARTIGIANI LOMBARDI INAUGURATA DA ZAMBETTI, SERVIRÀ DA BASE PER UNA RETE COMMERCIALE NEL REGNO UNITO |
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Milano, 13 marzo 2007 - L´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, ha inaugurato a Londra (Chiltern Street, block 2) una show room permanente, aperta agli operatori inglesi, che potranno "toccare con mano" le eccellenze e la produzione dell´artigianato lombardo. Un´iniziativa che ha riscosso consenso e che ha prodotto richieste per ulteriori, nuove aperture in altri paesi. "Potremmo chiamarla - ha detto Zambetti - un ´catalogo dal vivo´ perché aumenta la visibilità della produzione artigiana lombarda e ne definisce i connotati essenziali, in primo luogo la qualità". Un´analisi confermata anche da Stephen Diamond, segretario della London Development Agency, che nell´incontro con la delegazione lombarda, ha sottolineato "la grande richiesta di eccellenza da parte del mercato inglese e la considerazione che qui si ha per il lavoro italiano". In questi stessi giorni del resto, si svolge a Londra la manifestazione "La Dolce Vita", che negli spazi della prestigiosa Olympia Hall, mette in mostra alcuni aspetti della "italian way of life", tra i quali non potevano mancare alcuni campioni di imprese lombarde, radunate in un grande stand al centro della sala. Ambiente che l´assessore Zambetti ha inaugurato, insieme all´ambasciatore italiano, Giancarlo Aragona, con grande soddisfazione degli artigiani presenti e in una cornice di qualificata presenza delle eccellenze lombarde: una rassegna che lo scorso anno ha complessivamente visto la presenza di 30. 000 visitatori. Le imprese artigiane lombarde, pertanto, dispongono ora di uno spazio espositivo per i propri prodotti, appositamente attrezzato, nonché di un calendario di specifiche attività ed eventi promozionali di supporto. La struttura organizzativa garantisce inoltre servizi di assistenza commerciale e contrattuale, servizi generali di interpretariato, incontri con operatori locali. La show room avrà inoltre una funzione di "spazio" da animare con un numero adeguato di eventi di alta qualità invitando designer, potenziali agenti e distributori, giornalisti, ecc. , con esposizione di pezzi e disponibilità di listini e contatti. Sono previste azioni promozionali, costituite dalla ricerca buyers e designer inglesi in Gran Bretagna, dalla promozione e individuazione di imprese artigiane lombarde, dalla realizzazione di un workshop con buyers a Milano, con visite guidate per i designer presso le imprese in Lombardia, e da azioni specifiche di monitoraggio e follow up dell´iniziativa. In sintesi, l´obiettivo dell´iniziativa è quello di riproporre e consolidare una forte immagine promozionale degli artigiani lombardi, offrendo al pubblico inglese una considerevole rappresentanza di aziende artigiane e favorendo la creazione di una rete commerciale per le aziende artigiane lombarde nel Regno Unito, ed in particolare nella capitale. . |
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INDIA: AZIENDE FRIULANE IN PROGETTO FORMAZIONE A BANGALORE |
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Bangalore, 13 marzo 2007 - L´india del successo economico e quella dei giovani che lavorano per raggiungerlo hanno accolto l´assessore regionale alle Relazioni Internazionali Franco Iacop prima nella sede della Wipro Tecnologies e poi all´Advanced Woodworking Training Center di Bangalore. Durante la seconda tappa della missione istituzionale in India, svoltasi l’8 marzo, Iacop ha infatti incontrato il marketing manager della multinazionale asiatica, Ashwin Iyenggar, che ha espresso il suo interesse per contatti ed incontri con il sistema della ricerca e dell´innovazione del Friuli Venezia Giulia, illustrato, nelle sue peculiarità d´eccellenza, dallo stesso assessore. Con sedi in tutto il mondo, la Wipro si occupa oggi di hardware, software e product engeneering solutions e ha un fatturato di 2,4 miliardi di dollari. Per la società lavorano 65 mila persone (40 mila sono ingegneri) e le donne rappresentano il 35 per cento della forza lavoro. Assieme a Iacop, hanno visitato la casa madre della Wipro il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Asquini e i consiglieri Mirio Bolzan e Paolo Panontin. L´assessore ha quindi incontrato i giovani che, grazie ad un progetto finanziato da numerose società del settore (tra cui la Fantoni di Osoppo la Metal Word di Percoto e la Freud di Feletto Umberto) e dall´Ice, stano facendo alta formazione presso il Training Center in un settore che in India ha molte prospettive: la meccanica per la lavorazione del legno. Iacop ha quindi parlato a lungo con il responsabile per la ricerca in questo settore del ministero per le Foreste e l´Ambiente, Shashi Kumar, e con il direttore del centro stesso, K. S. Shashidhar, in un´ottica di collaborazione estesa alle strutture di formazione professionale della nostra regione. L´assessore ha sottolineato l´importanza dell´investimento in risorse umane fatto dalle aziende che sostengono il progetto. In un´ottica di pianificazione della penetrazione su questo mercato, ha detto, l´idea di valorizzare le capacità dei giovani che aspirano a far parte del miracolo economico indiano ha una valenza importantissima dal punto di vista economico e, soprattutto, sociale. . |
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NASCITA E SVILUPPO IMPRESA ROSA: INCONTRO |
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Bologna, 13 marzo 2007 - Favorire la nascita e lo sviluppo delle imprese al femminile, rimuovendo gli ostacoli economici, culturali e sociali, sono gli obiettivi che si prefigge il Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile istituito dalla Camera di Commercio di Bologna. Il Comitato ha promosso questo incontro - in programma il 25 marzo presso il Teatro Testoni in via Ranuzzi, 5 a Porretta Terme -, in collaborazione con il Comune di Porretta Terme, per creare un rapporto più stretto con le imprese femminili delle aree montane e migliorare la diffusione delle informazioni sulle agevolazioni camerali a supporto delle attività imprenditoriali. La partecipazione all’iniziativa e’ gratuita. . . |
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DONNE, CONCILIARE VITA E LAVORO PER BATTERE LE DISUGUAGLIANZE |
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Firenze, 13 marzo 2007 - Nonostante il buon andamento dell´occupazione femminile che, nel rimo semestre del 2006 ha toccato quota 55% (contro il 54,1% del 2005), il mercato del lavoro femminile presenta comunque una maggiore complessità rispetto a quello maschile, con maggiori elementi di debolezza. Il coinvolgimento delle donne resta su valori più bassi rispetto a quello maschile e su livelli ancora lontani sia dalla media attuale dell´Europa dei 25, sia da quel 60% indicato dai parametri di Lisbona per il 2010. Non è un caso, allora, se la Regione Toscana da tempo si impegna ad attuare politiche attive per le pari opportunità, in tutti i settori ma in particolare proprio a partire da quelli, cruciali, del lavoro e della formazione. A illustrare i dati e le iniziative della Regione è l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini, intervenendo oggi a Pisa al convegno su Lavoro e disuguaglianze di genere. "In questo quadro l´impegno della Regione - ha detto Simoncini è quello di cercare di abbattere gli ostacoli, sia di natura economica che finanziaria, sia sociale che culturale, che ancora si frappongono a una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro". "I risultati ci sono - ha aggiunto - perchè gli indicatori dicono che l´occupazione delle donne è cresciuta. In Toscana nel primo semestre di quest´anno si registra un + 3%, circa 21. 000 occupate in più rispetto al primo semestre 2005. Il tasso di occupazione ha toccato quota 55%, rispetto al 53,8% dell´anno prima. Ci avviciniamo così ancora un po´ al dato di Lisbona. Ora l´obiettivo è quello di rendere più stabile un´occupazione che per le donne si rivela, spesso, più precaria. Le donne rappresentano infatti oltre il 27% del totale delle occupate e più dell´80% di chi fa un lavoro part time". Questi dati dimostrano, secondo l´assessore, l´efficacia delle politiche attive, tutte confermate e potenziate sia nel Prs che nel Piano di indirizzo integrato per istruzione, formazione e lavoro. In particolare, per il periodo 2006-2010, si prevede di proseguire sulla strada di misure che puntano alla conciliazione lavoro-famiglia (potenziamento asili nido, nidi aziendali, sperimentazione di telelavoro, voucher di conciliazione). Sono poi previsti percorsi integrati per la creazione di impresa al femminile, sportelli dedicati alle donne all´interno dei centri per l´impiego dove è nata anche la figura dell´animatrice di parità e della referente di genere. Con il 2006 è stato inoltre creato un fondo, che sarà rifinanziato e potenziato anche per il 2007 e per incentivare il reinserimento nel mercato del lavoro delle donne nella fascia di età 35-45, quella in cui è più difficile ritrovare uno spazio dopo aver lasciato per occuparsi della famiglia e dei figli. E non è tutto. Nella nuova programmazione del Fondo sociale europeo2007-2013 le politiche di genere sono trasversali e centrali in tutta l´impostazione. Né viene sottovalutata l´importanza delle donne nei percorsi formativi, che spesso le vede penalizzate rispetto agli uomini anche dopo, nell´avvio e prosecuzione della carriera. E´ il caso delle facoltà scientifiche. Di qui l´introduzione dei voucher destinati a rimborsare in parte le spese di iscrizione delle studentesse che scelgono di laurearsi in ingegneria, fisica, matematica, statistica e chimica. . |
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OLTRE 1,2 MILIONI LE IMPRESE ROSA NEL 2006 IMPRENDITRICI EXTRACOMUNITARIE ANCORA IN CRESCITA: +12,7% A FINE 2006 |
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Roma, 13 marzo 2007 – Oltre 1,2 milioni di donne fanno impresa in Italia. E lo fanno in competizione con gli uomini, applicandosi in settori tradizionalmente “con la cravatta”: costruzioni (+8,0%), intermediazione monetaria e finanziaria (+4,4%), servizi alle imprese (5,6%). Nel 2006, le imprese “rosa” sono salite a quota 1. 234. 919 (15. 807 in più del 2005), crescendo a un ritmo più incalzante del totale delle imprese (+1,30% la variazione percentuale 2006-2005 contro il +0,78% del totale). Con questa dinamica, il popolo delle donne rosicchia ancora qualcosa all’universo imprenditoriale, portando la propria incidenza sul totale dal 23,82% del 2005 al 23,94% del 2006. Manager in gonnella a tutti i costi oppure nuove professionalità che trovano spazio nel mondo del lavoro? La lettura dei dati dell’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile 2006 di Unioncamere-infocamere, realizzato da Retecamere, confermerebbe la seconda ipotesi: le imprese femminili tendono a nascere più strutturate, almeno sotto il profilo giuridico, visto che ad aumentare percentualmente di più sono le società di capitali (+13,4%). Importante per la crescita anche l’apporto delle imprenditrici extracomunitarie: +12,7% la variazione percentuale delle imprese individuali guidate da donne straniere, con le imprenditrici cinesi che da sole sfiorano quota 10mila. Il territorio - E’ Crotone che si aggiudica il primato della classifica per variazioni percentuali anno su anno. Le 3. 642 imprese attive della provincia calabrese sono, infatti, il 5% in più del 2005. Seguono Prato (34° nel 2005, +3,9% nel 2006), quindi Roma (+3,3%). Nuove terre di conquista dell’universo femminile delle imprese sono anche Ragusa, che dall’81° arriva al 4° posto, e Catania, che dal 35° sale al 5°. Ben 20, di cui 7 del Mezzogiorno, le province in cui lo scorso anno si è registrata una diminuzione di imprese “rosa”. La più consistente a Foggia (-3,1%), quindi Isernia (-1,7%) e Potenza (-1,4%). A livello regionale, il Lazio occupa il primo posto della classifica per variazione percentuale anno su anno (2. 519, pari al +2,62%). A seguire si posiziona la Calabria (903 imprese in più, con un crescita del 2,33%) e la Campania (2. 604 nuove imprese, +2,03%). Valle d’Aosta, Puglia, Basilicata e Molise, invece, registrano tassi di crescita negativi. A livello numerico, è invece la Lombardia la regione in cui sono nate più imprese femminili (+3. 145), seguita da Lazio e Campania. Tab. 1 –Imprese attive e imprese femminili per regioni e area geografica al 31 dicembre 2006 Valori assoluti e variazioni % 2006-2005
|
Imprese attive |
|
Saldo imprese 2006 |
Var. % 2006-2005 |
Regione |
Totale |
di cui imprese femminili |
% impr. Femminili su totale 2006 |
Totale |
di cui imprese femminili |
Totale imprese |
Imprese femminili |
Abruzzo |
131. 594 |
37. 553 |
28,54% |
515 |
224 |
0,39% |
0,60% |
Basilicata |
55. 726 |
16. 503 |
29,61% |
-218 |
-164 |
-0,39% |
-0,98% |
Calabria |
156. 321 |
39. 719 |
25,41% |
1. 891 |
903 |
1,22% |
2,33% |
Campania |
459. 486 |
130. 773 |
28,46% |
3. 205 |
2. 604 |
0,70% |
2,03% |
Emilia-romagna |
427. 935 |
85. 989 |
20,09% |
2. 710 |
663 |
0,64% |
0,78% |
Friuli V. G. |
102. 397 |
25. 128 |
24,54% |
-59 |
13 |
-0,06% |
0,05% |
Lazio |
370. 423 |
98. 738 |
26,66% |
7. 617 |
2. 519 |
2,10% |
2,62% |
Liguria |
139. 715 |
36. 657 |
26,24% |
910 |
286 |
0,66% |
0,79% |
Lombardia |
808. 519 |
165. 798 |
20,51% |
10. 119 |
3. 145 |
1,27% |
1,93% |
Marche |
159. 368 |
37. 853 |
23,75% |
975 |
433 |
0,62% |
1,16% |
Molise |
33. 143 |
10. 606 |
32,00% |
-188 |
-117 |
-0,56% |
-1,09% |
Piemonte |
413. 648 |
99. 990 |
24,17% |
2. 431 |
513 |
0,59% |
0,52% |
Puglia |
341. 508 |
83. 531 |
24,46% |
-2. 644 |
-253 |
-0,77% |
-0,30% |
Sardegna |
149. 375 |
36. 279 |
24,29% |
1. 952 |
704 |
1,32% |
1,98% |
Sicilia |
395. 144 |
101. 447 |
25,67% |
4. 129 |
1. 922 |
1,06% |
1,93% |
Toscana |
357. 390 |
85. 353 |
23,88% |
3. 188 |
911 |
0,90% |
1,08% |
Trentino A. A. |
102. 056 |
20. 649 |
20,23% |
566 |
128 |
0,56% |
0,62% |
Umbria |
82. 381 |
21. 559 |
26,17% |
170 |
123 |
0,21% |
0,57% |
Valle D´aosta |
12. 728 |
3. 353 |
26,34% |
-32 |
-8 |
-0,25% |
-0,24% |
Veneto |
459. 421 |
97. 441 |
21,21% |
2. 543 |
1. 258 |
0,56% |
1,31% |
|
|
|
|
|
|
|
|
Nord-ovest |
1. 374. 610 |
305. 798 |
22,25% |
13428 |
3936 |
0,99% |
1,30% |
Nord-est |
1. 091. 809 |
229. 207 |
20,99% |
5. 760 |
2. 062 |
0,53% |
0,91% |
Centro |
969. 562 |
243. 503 |
25,11% |
11. 950 |
3. 986 |
1,25% |
1,66% |
Sud e Isole |
1. 722. 297 |
456. 411 |
26,50% |
8. 642 |
5. 823 |
0,50% |
1,29% |
|
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|
|
Italia |
5. 158. 278 |
1. 234. 919 |
23,94% |
39. 780 |
15. 807 |
0,78% |
1,30% | Fonte: Elaborazione Retecamere su Osservatorio dell’imprenditoria femminile, Unioncamere-infocamere In crescita le forme giuridiche più “solide” Oltre mille ditte individuali in meno ma 12mila società di capitali in più. Il bilancio annuale delle imprese femminili, in linea con la tendenza nazionale, mostra una crescente diffusione delle forme più strutturate d’impresa. Le ditte individuali continuano ad essere la grande maggioranza delle imprese femminili (875. 330 nel 2006, il 70,9% del totale) ma diminuiscono dello 0,1%, mentre al contrario le società di capitali aumentano del 13,4%. Tab. 2 – Imprese femminili attive per natura giuridica e regioni al 31 dicembre 2006
|
Società di capitale |
Società di persone |
Imprese individuali |
Cooperative |
Consorzi |
Altre forme |
Totale |
Abruzzo |
2. 189 |
5. 494 |
29. 385 |
439 |
10 |
36 |
37. 553 |
Basilicata |
520 |
1. 115 |
14. 549 |
279 |
4 |
36 |
16. 503 |
Calabria |
1. 682 |
4. 308 |
33. 179 |
457 |
11 |
82 |
39. 719 |
Campania |
10. 747 |
27. 433 |
90. 798 |
1. 493 |
56 |
246 |
130. 773 |
Emilia-romagna |
7. 997 |
18. 494 |
58. 556 |
731 |
45 |
166 |
85. 989 |
Friuli V. G. |
1. 771 |
4. 316 |
18. 806 |
177 |
9 |
49 |
25. 128 |
Lazio |
10. 756 |
12. 656 |
73. 800 |
1. 227 |
42 |
257 |
98. 738 |
Liguria |
2. 260 |
8. 497 |
25. 537 |
293 |
25 |
45 |
36. 657 |
Lombardia |
24. 339 |
46. 531 |
92. 842 |
1. 543 |
31 |
512 |
165. 798 |
Marche |
2. 749 |
7. 488 |
27. 260 |
304 |
15 |
37 |
37. 853 |
Molise |
391 |
791 |
9. 305 |
109 |
2 |
8 |
10. 606 |
Piemonte |
5. 498 |
24. 252 |
69. 262 |
768 |
42 |
168 |
99. 990 |
Puglia |
4. 914 |
8. 474 |
68. 812 |
1. 167 |
24 |
140 |
83. 531 |
Sardegna |
2. 365 |
5. 750 |
27. 322 |
756 |
17 |
69 |
36. 279 |
Sicilia |
5. 095 |
10. 161 |
83. 929 |
1. 852 |
29 |
381 |
101. 447 |
Toscana |
7. 736 |
19. 862 |
56. 890 |
670 |
30 |
165 |
85. 353 |
Trentino-alto Adige |
747 |
5. 906 |
13. 808 |
119 |
6 |
63 |
20. 649 |
Umbria |
1. 416 |
4. 363 |
15. 539 |
205 |
10 |
26 |
21. 559 |
Valle D´aosta |
149 |
781 |
2. 375 |
43 |
2 |
3 |
3. 353 |
Veneto |
8. 187 |
25. 181 |
63. 376 |
546 |
28 |
123 |
97. 441 |
Italia |
101. 508 |
241. 853 |
875. 330 |
13. 178 |
438 |
2. 612 |
1. 234. 919 | Fonte: Elaborazione Retecamere su Osservatorio dell’imprenditoria femminile, Unioncamere-infocamere Le donne si fanno largo nei settori “maschili” Senza considerare l’Energia, settore che conta ancora un numero davvero esiguo di imprese femminili, sono le Costruzioni il comparto che registra il tasso di crescita più consistente nel 2006: l’8% in più rispetto al 2005, per complessive 42mila imprese attive. Alti gli incrementi anche in settori in cui la componente femminile incide sul totale delle imprese per meno di un quarto: Attività immobiliari, informatica e ricerca (+5,6%), Intermediazione monetaria e finanziaria (+4,4%), Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (+3,0%). Sensibile, però, anche la crescita rispetto allo scorso anno nei settori a maggior tasso di femminilizzazione: Sanità ed altri servizi sociali (+7,0%), Istruzione (+3,7%), Alberghi e ristoranti (+2,3%). Tab. 3 – Totale imprese e imprese femminili per settori di attività al 31 dicembre 2006
Settore |
Totale imprese attive |
di cui femminili |
Tasso di femminilizzazione delle imprese* |
Comp. % imprese femminili** |
Agricoltura |
935. 127 |
273. 274 |
29,22% |
22,13% |
Pesca |
11. 627 |
1. 392 |
11,97% |
0,11% |
Estrazione di minerali |
4. 151 |
446 |
10,74% |
0,04% |
Attività manifatturiere |
636. 219 |
127. 436 |
20,03% |
10,32% |
Energia |
3. 160 |
238 |
7,53% |
0,02% |
Costruzioni |
750. 324 |
41. 931 |
5,59% |
3,40% |
Commercio |
1. 423. 804 |
390. 215 |
27,41% |
31,60% |
Alberghi e ristoranti |
258. 849 |
87. 016 |
33,62% |
7,05% |
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni |
193. 445 |
22. 544 |
11,65% |
1,83% |
Intermediazione monetaria e finanziaria |
101. 741 |
23. 840 |
23,43% |
1,93% |
Att. Immobiliari, noleggio, informatica, ricerca |
545. 343 |
134. 238 |
24,62% |
10,87% |
Istruzione |
18. 076 |
5. 866 |
32,45% |
0,48% |
Sanità e altri servizi sociali |
23. 276 |
9. 699 |
41,67% |
0,79% |
Altri servizi pubblici, sociali e personali |
225. 853 |
110. 727 |
49,03% |
8,97% |
Imprese non classificate |
27. 283 |
6. 057 |
22,20% |
0,49% |
Totale |
5. 158. 278 |
1. 234. 919 |
23,94% |
100,00% | * Il tasso di femminilizzazione è il rapporto tra le imprese femminili e il totale delle imprese ** La composizione % delle imprese femminili è data dal rapporto delle imprese femminili del singolo settore sul totale delle imprese femminili attive Fonte: Elaborazione Retecamere su Osservatorio dell’imprenditoria femminile, Unioncamere-infocamere Le imprenditrici immigrate: +12,7% a fine anno Sfiorano le 42mila unità le imprese femminili individuali registrate a fine 2006, il 12,7% in più del 2005. Le cinesi si confermano le più numerose (sono quasi 10mila e aumentano del 19,1%), ma forte è anche l’incremento percentuale delle marocchine (+22,7%) e delle romene (+23%). Tab. 4 - Imprese individuali registrate con titolare donna di nazionalità extracomunitaria La classifica dei primi 10 Paesi di provenienza – Anni 2006-2005
2006 |
|
2005 |
|
var. % 2006-2005 |
Totale |
41. 973 |
|
Totale |
37. 248 |
|
|
12,7 |
Cina |
9. 828 |
|
Cina |
8. 254 |
|
Cina |
19,1 |
Svizzera |
5. 021 |
|
Svizzera |
4. 861 |
|
Svizzera |
3,3 |
Marocco |
3. 011 |
|
Marocco |
2. 453 |
|
Marocco |
22,7 |
Nigeria |
2. 604 |
|
Nigeria |
2. 248 |
|
Nigeria |
15,8 |
Romania |
2. 510 |
|
Romania |
2. 041 |
|
Romania |
23,0 |
Serbia E Montenegro |
1. 287 |
|
Serbia E Montenegro |
1. 275 |
|
Serbia E Montenegro |
0,9 |
Argentina |
1. 233 |
|
Argentina |
1. 217 |
|
Argentina |
1,3 |
Venezuela |
1. 142 |
|
Venezuela |
1. 100 |
|
Venezuela |
3,8 |
Brasile |
1. 042 |
|
Brasile |
982 |
|
Brasile |
6,1 |
Usa |
943 |
|
Usa |
918 |
|
Usa |
2,7 | Fonte: Elaborazione Retecamere su Osservatorio dell’imprenditoria femminile, Unioncamere-infocamere Tab. 5 – Imprese individuali registrate con titolare donna di nazionalità extracomunitaria per regione Valori assoluti e var. % 2006-2004
Regione |
2006 |
2005 |
var. % |
Abruzzo |
1. 620 |
1. 495 |
8,4 |
Basilicata |
285 |
283 |
0,7 |
Calabria |
1. 413 |
1. 274 |
10,9 |
Campania |
3. 547 |
3. 153 |
12,5 |
Emilia-romagna |
3. 281 |
2. 815 |
16,6 |
Friuli-venezia Giulia |
1. 218 |
1. 147 |
6,2 |
Lazio |
4. 321 |
3. 798 |
13,8 |
Liguria |
1. 209 |
1. 126 |
7,4 |
Lombardia |
6. 536 |
5. 867 |
11,4 |
Marche |
1. 417 |
1. 238 |
14,5 |
Molise |
307 |
281 |
9,3 |
Piemonte |
3. 235 |
2. 776 |
16,5 |
Puglia |
1. 635 |
1. 523 |
7,4 |
Sardegna |
634 |
561 |
13,0 |
Sicilia |
2. 562 |
2. 266 |
13,1 |
Toscana |
4. 430 |
3. 867 |
14,6 |
Trentino-alto Adige |
317 |
274 |
15,7 |
Umbria |
629 |
560 |
12,3 |
Valle D´aosta |
58 |
54 |
7,4 |
Veneto |
3. 319 |
2. 890 |
14,8 |
Totale |
41. 973 |
37. 248 |
12,7 | Fonte: Elaborazione Retecamere su Osservatorio dell’imprenditoria femminile, Unioncamere-infocamere Imprese Femminili Attive Graduatoria provinciale per tasso di crescita nell´anno 2006
|
Provincia |
2006 |
2005 |
var. % |
1 |
Crotone |
3. 642 |
3. 468 |
5,0% |
2 |
Prato |
6. 364 |
6. 128 |
3,9% |
3 |
Roma |
58. 763 |
56. 876 |
3,3% |
4 |
Ragusa |
7. 470 |
7. 231 |
3,3% |
5 |
Catania |
21. 648 |
20. 962 |
3,3% |
6 |
Catanzaro |
7. 072 |
6. 877 |
2,8% |
7 |
Bergamo |
16. 923 |
16. 469 |
2,8% |
8 |
Sassari |
10. 706 |
10. 436 |
2,6% |
9 |
Vibo Valentia |
3. 107 |
3. 029 |
2,6% |
10 |
Napoli |
59. 348 |
57. 953 |
2,4% |
11 |
Milano |
69. 147 |
67. 531 |
2,4% |
12 |
Benevento |
10. 719 |
10. 481 |
2,3% |
13 |
Nuoro |
6. 615 |
6. 474 |
2,2% |
14 |
Varese |
13. 537 |
13. 251 |
2,2% |
15 |
Messina |
11. 839 |
11. 589 |
2,2% |
16 |
Reggio Emilia |
9. 108 |
8. 916 |
2,2% |
17 |
Latina |
13. 209 |
12. 933 |
2,1% |
18 |
Caserta |
21. 138 |
20. 700 |
2,1% |
19 |
Reggio Calabria |
12. 082 |
11. 834 |
2,1% |
20 |
Lodi |
2. 995 |
2. 935 |
2,0% |
21 |
Siracusa |
7. 931 |
7. 776 |
2,0% |
22 |
Como |
8. 584 |
8. 419 |
2,0% |
23 |
Frosinone |
13. 007 |
12. 757 |
2,0% |
24 |
Novara |
6. 424 |
6. 310 |
1,8% |
25 |
Cagliari |
15. 699 |
15. 422 |
1,8% |
26 |
Salerno |
25. 731 |
25. 281 |
1,8% |
27 |
Vicenza |
15. 466 |
15. 206 |
1,7% |
28 |
Pisa |
8. 543 |
8. 401 |
1,7% |
29 |
Enna |
3. 871 |
3. 807 |
1,7% |
30 |
Verona |
18. 728 |
18. 423 |
1,7% |
31 |
Modena |
13. 507 |
13. 297 |
1,6% |
32 |
Taranto |
11. 539 |
11. 362 |
1,6% |
33 |
Cosenza |
13. 816 |
13. 608 |
1,5% |
34 |
Venezia |
16. 200 |
15. 959 |
1,5% |
35 |
Firenze |
19. 946 |
19. 656 |
1,5% |
36 |
Palermo |
19. 767 |
19. 480 |
1,5% |
37 |
La Spezia |
4. 886 |
4. 818 |
1,4% |
38 |
Pescara |
8. 040 |
7. 930 |
1,4% |
39 |
Mantova |
7. 894 |
7. 786 |
1,4% |
40 |
Brescia |
22. 159 |
21. 865 |
1,3% |
41 |
Torino |
47. 108 |
46. 505 |
1,3% |
42 |
Agrigento |
11. 123 |
10. 983 |
1,3% |
43 |
Lecco |
4. 871 |
4. 810 |
1,3% |
44 |
Cremona |
5. 540 |
5. 471 |
1,3% |
45 |
Pesaro E Urbino |
8. 811 |
8. 703 |
1,2% |
46 |
Padova |
19. 589 |
19. 356 |
1,2% |
47 |
Macerata |
8. 970 |
8. 864 |
1,2% |
48 |
Parma |
8. 134 |
8. 038 |
1,2% |
49 |
Ascoli Piceno |
9. 731 |
9. 618 |
1,2% |
50 |
Lecce |
15. 400 |
15. 235 |
1,1% |
51 |
Ancona |
10. 341 |
10. 235 |
1,0% |
52 |
Rieti |
3. 645 |
3. 608 |
1,0% |
|
Provincia |
2006 |
2005 |
var. % |
53 |
Lucca |
8. 787 |
8. 704 |
1,0% |
54 |
Genova |
16. 985 |
16. 826 |
0,9% |
55 |
Trento |
9. 230 |
9. 144 |
0,9% |
56 |
Treviso |
17. 688 |
17. 534 |
0,9% |
57 |
Vercelli |
3. 774 |
3. 742 |
0,9% |
58 |
Perugia |
16. 290 |
16. 157 |
0,8% |
59 |
Rovigo |
6. 265 |
6. 214 |
0,8% |
60 |
Chieti |
13. 288 |
13. 180 |
0,8% |
61 |
Siena |
6. 478 |
6. 427 |
0,8% |
62 |
Caltanissetta |
5. 996 |
5. 949 |
0,8% |
63 |
Rimini |
7. 414 |
7. 356 |
0,8% |
64 |
Grosseto |
8. 139 |
8. 077 |
0,8% |
65 |
Savona |
8. 016 |
7. 959 |
0,7% |
66 |
Viterbo |
10. 114 |
10. 045 |
0,7% |
67 |
Bologna |
17. 895 |
17. 773 |
0,7% |
68 |
Alessandria |
11. 704 |
11. 625 |
0,7% |
69 |
Pistoia |
6. 515 |
6. 475 |
0,6% |
70 |
Avellino |
13. 837 |
13. 754 |
0,6% |
71 |
Massa Carrara |
4. 724 |
4. 698 |
0,6% |
72 |
Piacenza |
6. 250 |
6. 218 |
0,5% |
73 |
Oristano |
3. 259 |
3. 243 |
0,5% |
74 |
Trapani |
11. 802 |
11. 748 |
0,5% |
75 |
Udine |
12. 303 |
12. 249 |
0,4% |
76 |
Sondrio |
4. 168 |
4. 150 |
0,4% |
77 |
Forli´ - Cesena |
8. 456 |
8. 421 |
0,4% |
78 |
Belluno |
3. 505 |
3. 491 |
0,4% |
79 |
Bolzano - Bozen |
11. 419 |
11. 377 |
0,4% |
80 |
Pavia |
9. 980 |
9. 966 |
0,1% |
81 |
L´aquila |
7. 873 |
7. 862 |
0,1% |
82 |
Bari |
30. 774 |
30. 758 |
0,1% |
83 |
Imperia |
6. 770 |
6. 768 |
0,0% |
84 |
Teramo |
8. 352 |
8. 357 |
-0,1% |
85 |
Livorno |
7. 780 |
7. 787 |
-0,1% |
86 |
Arezzo |
8. 077 |
8. 089 |
-0,1% |
87 |
Pordenone |
6. 323 |
6. 333 |
-0,2% |
88 |
Matera |
5. 398 |
5. 407 |
-0,2% |
89 |
Trieste |
3. 914 |
3. 921 |
-0,2% |
90 |
Terni |
5. 269 |
5. 279 |
-0,2% |
91 |
Aosta |
3. 353 |
3. 361 |
-0,2% |
92 |
Ferrara |
7. 484 |
7. 510 |
-0,3% |
93 |
Brindisi |
7. 962 |
8. 001 |
-0,5% |
94 |
Ravenna |
7. 741 |
7. 797 |
-0,7% |
95 |
Verbano Cusio Ossola |
2. 955 |
2. 978 |
-0,8% |
96 |
Asti |
6. 363 |
6. 418 |
-0,9% |
97 |
Campobasso |
8. 031 |
8. 103 |
-0,9% |
98 |
Gorizia |
2. 588 |
2. 612 |
-0,9% |
99 |
Biella |
3. 999 |
4. 042 |
-1,1% |
100 |
Cuneo |
17. 663 |
17. 857 |
-1,1% |
101 |
Potenza |
11. 105 |
11. 260 |
-1,4% |
102 |
Isernia |
2. 575 |
2. 620 |
-1,7% |
103 |
Foggia |
17. 856 |
18. 428 |
-3,1% |
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Totale |
1. 234. 919 |
1. 219. 112 |
1,3% | Fonte: Elaborazione Retecamere su Osservatorio dell’imprenditoria femminile, Unioncamere-infocamere . . . |
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OPERATIVO IL PRIMO FONDO IMMOBILIARE AD APPORTO PROMOSSO DALLA REGIONE SICILIANA GESTITO DA PIRELLI RE SGR |
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Milano, 13 marzo 2007 – Ha preso il via il primo fondo privato ad apporto di immobili pubblici promosso dalla Regione Siciliana denominato Fiprs-fondo Immobiliare Pubblico Regione Siciliana, gestito da Pirelli Re Sgr con il supporto di Rreef Opportunities Management srl. Si ricorda che nel dicembre dello scorso anno la Società di Gestione del Risparmio del Gruppo Pirelli Re si è aggiudicata - in qualità di capofila di un Raggruppamento Temporaneo di Imprese formato da Banca Caboto, Banca Intesa, Capitalia e Mcc - la gara indetta dalla Regione Siciliana per la gestione di una parte del patrimonio immobiliare. La Regione Siciliana è tra i primi enti pubblici italiani ad aver scelto ed implementato con l’ausilio del proprio Socio privato Psp S. C. R. L. La formula innovativa del fondo immobiliare chiuso per partecipare alla valorizzazione di una parte del proprio patrimonio immobiliare. Il Fondo è stato costituito mediante l’apporto e la vendita da parte della Regione e di alcuni enti regionali di 34 immobili strumentali a prevalente destinazione uffici, con un valore di trasferimento pari a 263 milioni di euro. Gli immobili, locati alla stessa Regione Siciliana, sono situati prevalentemente nelle città di Palermo e Catania ed occupano una superficie di quasi 193. 000 mq. Nel portafoglio del fondo sono compresi anche immobili di pregio situati nelle vie centrali - ad esempio, in Via Notarbartolo e Viale Libertà a Palermo - che ospitano Assessorati regionali, tra cui quelli all’Agricoltura, al Bilancio e alla Famiglia, e istituzioni pubbliche, tra cui la Corte dei Conti. Il canone annuo di locazione complessivo è pari a circa 20,9 milioni di euro, corrispondente ad un yield del 7,95%. Sono previsti ulteriori conferimenti al fondo, con l’obiettivo di valorizzare il vasto patrimonio immobiliare della Regione. Il valore del Fondo Immobiliare Pubblico Regione Siciliana, la cui durata prevista è di quindici anni, è pari a 105 milioni di euro, come risulta dal valore di trasferimento (come detto sopra, pari a 263 milioni di euro) al netto dell’indebitamento finanziario assunto dal fondo stesso, pari a circa 158 milioni di euro, interamente garantito dagli immobili. Il Fondo è partecipato dalla Regione Siciliana con una quota di maggioranza relativa pari al 35%, da Rreef Global Opportunities Fund Ii per il 33% e da Pirelli Re per il 22%; Rreef ha inoltre sottoscritto a fermo il restante 10% che collocherà presso investitori istituzionali internazionali. Rreef è la divisione di Deutsche Asset Management che si occupa di investimenti nei settori immobiliare e delle infrastrutture, parte del gruppo Deutsche Bank. Con la costituzione e la gestione di Fondo Immobiliare Pubblico Regione Siciliana, uno dei primi fondi ad apporto creati su mandato di un ente territoriale, Pirelli Re intende posizionarsi quale partner di riferimento di enti pubblici nell’ambito della valorizzazione del loro patrimonio immobiliare, il cui valore di mercato stimato complessivo ammonta ad oltre 400 miliardi di euro. Banca Caboto (Gruppo Intesa Sanpaolo) e Capitalia hanno agito in qualità di Responsabili del Collocamento, Intesa Sanpaolo e Mcc (Gruppo Capitalia) in qualità di Banche Finanziatrici, Gianni, Origoni, Grippo & Partners in qualità di Advisor Legale per il Rti e Studio Legale Chiomenti per Rreef, Scenari Immobiliari in qualità di Esperto Indipendente. Intesa Sanpaolo svolge le funzioni di Banca Depositaria per il fondo. . |
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IMPREGILO ADERISCE AL NUOVO CODICE DI AUTODISCIPLINA |
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Sesto San Giovanni, 13 marzo 2007 - Impregilo comunica che il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri sotto la presidenza del dott. Cesare Romiti, ha deliberato di aderire al nuovo Codice di Autodisciplina delle società quotate, edito nel marzo 2006 dal Comitato per la Corporate Governace istituito presso Borsa Italiana. Nella relazione sulla Corporate Governance che sarà pubblicata in occasione dell’approvazione del bilancio 2006, sarà fornita l’informativa in merito allo stato di adeguamento della corporate governance di Impregilo S. P. A. Alle raccomandazioni del nuovo Codice. . |
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IMMOBILIARE: ORA L’AGENTE E’ UN AVATAR |
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Milano, 13 marzo 2007 - E’ italiano il primo agente immobiliare che sbarca nel mondo virtuale. Nasce infatti l’avatar immobiliare, l’agente che, su Second Life (comunità virtuale di oltre 4 milioni di avatar, ovvero cloni virtuali di persone reali), propone soluzioni immobiliari. A lanciare la nuova professione è Gabetti Property Solutions Cube, la società del Gruppo Gabetti che si occupa di progetti innovativi. E’ la prima volta che una società italiana di Real Estate entra su Sl. Second Life è la comunità virtuale in ambiente Internet dove gli iscritti, attraverso i loro “doppi” (avatar), interagiscono fra loro seguendo le stesse modalità relazionali che regolano, nella vita reale, il vivere comune. Oggi a Milano, durante la conferenza stampa di presentazione della Gabetti Island (l’agenzia immobiliare posizionata su Second Life), sono stati presentati anche gli avatar immobiliari che per Gabetti operano su Sl. Si tratta di Luciana Gabetti, Carmen Gabetti, Licia Gabetti Vincenzo Gabetti e Francesco Gabetti. Costoro, che nella vita reale sono dipendenti di Gabetti Property Solutions, dedicano parte del loro tempo libero a interagire, su Second Life, con gli altri avatar, proponendo le soluzioni immobiliari visibili nella Gabetti Island e mettendo in atto le nuove soluzioni commerciali e di marketing che Gabetti desidera sperimentare. “La professione di Avatar immobiliare” sottolinea Carmen Gabetti, “mi ha consentito di ampliare e di sviluppare una serie di relazioni su Sl che si sono tramutate in vere e proprie amicizie fra avatar”. “Fare l’avatar immobiliare è un vero e proprio lavoro” commenta Maurizio Monteverdi (Morris Gabetti è il suo avatar), Ceo di Gabetti Property Solutions. “Abbiamo scelto 5 nostri dipendenti che, una volta usciti dal loro ufficio, tornano a casa, entrano in Sl e interagiscono con la comunità. “ I nostri avatar immobiliari”, conclude Monteverdi “ hanno degli obiettivi di business, entro la fine di aprile devono essere in possesso di un portafoglio immobiliare e, per la metà di agosto devono svolgere transazioni per un totale di 250. 000 Linden Dollars. Il Mercato Immobiliare Su Second Life Ma quanto costa una casa su Sl? La prima cosa da fare è assicurarsi il terreno (isola) che su Sl consente di posizionare la casa. I prezzi del terreno su Sl vanno da un lotto minimo di 512 m2 (il cui affitto costa 5 $ al mese), al lotto massimo (oltre 65. 000 m2), che costa 195 $ mensili. Anche Sl utilizza una propria moneta: il Linden dollar (ce ne vogliono 260 per un Dollaro Usa) Per costruire la casa su Second Life ci si affida ai visual designer (Gabetti si è affidata a una società specializzata - Electric Sheep Company), che, secondo le indicazioni del proprietario, confezionano la casa dei sogni. Naturalmente anche su Second Life ci sono le zone residenziali e quelle residenziali di di lusso dove i prezzi variano in funzione di caratteristiche dell’immobile, bellezza del paesaggio, traffico, ecc. In alcune zone come Isola Federal o Sistiana, che sono ritenute di lusso si superano i 39 Linden dollars al metro quadrato. Attualmente le isole (con relative case) costruite su Second Life ammontano a 4417. Nell’ ultimo mese di febbraio sono state affittate 528 isole, mentre i metri quadri di spazio che sono stati acquistati sono, a febbraio, 22,820,464. Second Life: Una Comunita’ Con La Sua Economia Della comunità di Second life fanno oggi parte più di 4 milioni di persone in tutto il mondo, e i membri continuano a crescere. I membri della comunità interagiscono fra loro attraverso un loro doppio chiamato Avatar, e seguendo usi e costumi tipici del vivere civile. Su Sl, naturalmente, sono aperte anche tutte le occasioni di business già esistenti sulla vita reale. Sono presenti grandi marchi del retail, dell’abbigliamento, dell’automobile e persino la Reuters con la sua agenzia stampa. L’ambasciata svedese ha il suo consolato su Sl. Chi guadagna Linden Dollars vendendo qualsiasi tipo di servizio può convertirli in Dollari americani attraverso l’uso della propria carta di credito. . |
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“BNL MUTUI RETAIL START 2007”: FINANZIAMENTI IMMOBILIARI A TASSI FISSI E VARIABILI RIDOTTI FINO AD OLTRE 50 PUNTI BASE |
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Roma, 13 marzo 2007 - Acquistare una casa e risparmiare fino a 55 punti base sul tasso applicato è quanto Bnl sta rendendo possibile in questi giorni grazie ad una consistente manovra sui tassi fissi e variabili: l’operazione “Mutui Retail Start 2007” nasce con la volontà di posizionare i finanziamenti immobiliari della Banca tra i più competitivi sul mercato. La riduzione dei tassi risulta maggiormente significativa per le durate lunghe, 25 e 30 anni che, visti gli attuali trend di mercato, rappresentano le richieste più diffuse. “Bnl Mutui Retail Start 2007” offre per il tasso variabile un ampio abbassamento degli spread per tutte le durate e in misura maggiore per i “25 e 30 anni”, che consente ad esempio di proporre su un finanziamento trentennale uno spread pari a 1,25%, con una riduzione di 55 punti base. Anche per il tasso fisso, la riduzione più consistente si registra per le durate lunghe: sui “30 anni” viene offerto un tasso con uno “sconto” di 35 basis point. Quest’iniziativa risponde, in modo concreto, a nuovi trend registrati da Bnl. Nel 2006 si è assistito, ad esempio, ad un allungamento della durata del finanziamento: per i “25 e 30 anni” si è passati dal 31% circa del 2005 al 34% circa dell’anno successivo. Si registra, inoltre, un aumento della preferenza verso il tasso fisso - un cliente su 2 - o in generale verso la rata costante (tasso variabile, rata fissa), conseguenza naturale della dinamica di rialzo dei tassi europei. Emerge infine una ripresa del tasso misto. Nel 2006, sul totale clienti Bnl (oltre 2,5 milioni), i “possessori di mutuo” rappresentavano il 20% circa: si tratta, per circa il 49%, di persone di età compresa tra i 31 e i 45 anni, lavoratori dipendenti (circa il 60%), che acquistano la prima casa. A livello di sistema, già il Rapporto sul Risparmio Bnl/centro Einaudi dello scorso dicembre evidenziava che il 21,3% delle famiglie italiane ha un mutuo in corso e l’83% di queste lo ha stipulato per finanziare l’acquisto della prima casa. Per ogni informazione e dettaglio su “Bnl Mutui Retail Start 2007”, è possibile rivolgersi alle agenzie della Banca, dove gestori dedicati potranno proporre la tipologia di mutuo maggiormente adatta alle esigenze del cliente. . |
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BENI STABILI: VENDUTO UN IMMOBILE DEL PORTAFOGLIO EX FONDO COMIT |
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Roma, 13 marzo 2007 – Ieri Beni Stabili ha firmato il closing per la vendita di un immobile del Portafoglio ex Fondo Comit ubicato a Milano in Via Torino 19. Il prezzo di vendita, pari a € 22 milioni, ha fatto realizzare una plusvalenza di circa € 12 milioni. La vendita di questo immobile, acquistato per € 6,9 milioni, segue di qualche mese la vendita della parte più consistente del portafoglio “non core” ceduto a dicembre per un valore complessivo pari a circa € 475 milioni e con una plusvalenza complessiva del 7%. . |
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CIMENTS FRANCAIS RISULTATI DELL’ESERCIZIO 2006: RICAVI CONSOLIDATI: 4.381 MILIONI DI EURO (+21,8%) MARGINE OPERATIVO LORDO CORRENTE: 1.214,2 MILIONI (+27,1%) RISULTATO OPERATIVO: 871,3 MILIONI (+35,2%) UTILE NETTO TOTALE: 589,8 MILIONI (+24,8%) |
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Parigi, 13 marzo 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Ciments Frangais (Gruppo Italcementi), che si è riunito il 5 marzo 2007 sotto la presidenza di Yves René Nanot, ha preso in esame e approvato la relazione e il bilancio della società e il consolidato relativi all’esercizio 2006. Nello scorso anno il Gruppo ha registrato risultati molto soddisfacenti, in un esercizio caratterizzato da favorevoli condizioni meteorologiche e da una positiva evoluzione del mercato delle costruzioni nella quasi totalità dei Paesi in cui è presente. Il positivo andamento dei volumi di vendita e dei prezzi in tutti i settori e le zone geografiche è stato parzialmente contrastato da un appesantimento dei costi operativi, in particolare per l’energia, la logistica e i costi fissi. La diversificata presenza geografica ha permesso al Gruppo di beneficiare del forte impulso registrato dall’attività nei Paesi emergenti - sia nell’area del Mediterraneo che in quella dell’Asia, con la sola eccezione della Thailandia - dove il trend di crescita dei risultati operativi è stato di oltre tre volte superiore rispetto a quello segnato nei Paesi maturi. In quest’area, a fronte di un positivo andamento nei Paesi Ue, si è registrata in Nord America una contrazione dei volumi venduti, in particolare nell’ultima parte dell’anno. Nell’intero esercizio le vendite hanno registrato una crescita in tutti i settori di attività: 50,5 milioni di tonnellate (+4,8% a perimetro costante) per il cemento, 51,2 milioni di tonnellate (+8,2%) per gli inerti e 12,7 milioni di metri cubi(+4,3%) per il calcestruzzo. In questo contesto, il fatturato consolidato di Ciments Francais è salito a 4. 381 milioni di euro (+21,8% rispetto all’esercizio 2005): l’aumento dei ricavi è dovuto per i 3/4 allo sviluppo della attività, mentre l’effetto perimetro legato al consolidamento delle attività egiziane di Suez Cement e sue controllate (per la prima volta sull’intero periodo) e di quelle indiane di Zuari Cement, interamente controllata a partire dal 1° giugno 2006, ha inciso per il 7%. Il margine operativo lordo corrente è stato pari a 1. 214,2 milioni (+27,1%), anche se l’ultimo trimestre dell’anno ha registrato un incremento più contenuto a causa dell’aggravio dei costi fissi e variabili. Il risultato operativo, dopo aver scontato ammortamenti in deciso aumento rispetto all’anno precedente per l’ampliamento dell’area di consolidamento, è stato di 871,3 milioni, in crescita del 35,2%. L’utile netto totale, su cui hanno inciso oneri finanziari e fiscali che nel 2005 avevano invece beneficiato di rilevanti componenti positive non ricorrenti, ha segnato un incremento del 24,8% a 589,8 milioni. L’utile di competenza di Gruppo ha raggiunto i 502,3 milioni, in aumento del 19,1% rispetto a quello del 2005, con un maggior peso del risultato attribuibile a terzi in conseguenza del consolidamento delle attività egiziane sull’intero periodo. Anche il 2006 è stato un anno caratterizzato da forti investimenti finanziari e industriali (540,5 milioni) destinati a raforzare la struttura del Gruppo sia nei Paesi emergenti (India e Turchia in particolare) che in quelli maturi (principalmente con i lavori di revamping degli impianti in Francia, Spagna e Nord America). Nonostante i significativi investimenti e l’elevato livello dei dividendi, la posizione debitoria netta si è ridotta di 63,5 milioni a 1. 477,1 milioni, che rapportata al patrimonio netto (incrementato di 272,3 milioni a 3. 487,8 milioni) vede migliorare il gearing al 42,4% dal 47,9% di fine 2005. Questa solida struttura finanziaria permetterà al Gruppo di esaminare possibilità di sviluppo nelle aree a maggiore tasso di crescita e, all’ interno, di migliorare la propria struttura produttiva. La Capogruppo Ciments Francais S. A. Ha registrato nel 2006 un utile netto di 337,2 milioni (227,9 milioni nel 2005). Alla prossima Assemblea, convocata a Parigi per il 16 aprile, verrà proposta la distribuzione di un dividendo di 2,28 euro per azione in pagamento dal 9 maggio (1,90 euro per l’esercizio 2005). Per l’esercizio in corso, le previsioni indicano una ulteriore crescita dell’economia mondiale seppure ad un ritmo meno sostenuto rispetto allo scorso anno. Per l’industria delle costruzioni nel suo complesso non si prospettano rallentamenti, in particolare nei Paesi emergenti. In questo contesto, il Gruppo prevede una moderata crescita dei volumi e un nuovo incremento dei prezzi di vendita a fronte di un aumento dei costi operativi e della forte domanda mondiale. Tutto questo, unitamente ai programmi di miglioramento dell’eficienza industriale, permetterà di mantenere i risultati operativi ai livelli record registrati nel 2006. Quarto Trimestre 2006 – Il quarto trimestre dell’esercizio 2006 è stato caratterizzato da un andamento molto positivo dei volumi di vendita in tutti i settori di attività e in tutte le zone di presenza del Gruppo ad eccezione del Nord America. Il positivo trend dei prezzi, seppure con dinamiche differenziate per Paese, ha determinato un incremento dei ricavi a 1. 096 milioni (+16,8%), mentre il risultato operativo in crescita del 7,9% a 163 milioni, è stato limitato dall’aggravio dei costi operativi. Il risultato netto del periodo è stato di 115,4 milioni (-18,7% rispetto all’ultimo trimestre del precedente esercizio); la riduzione è stata dovuta ad un incremento degli oneri finanziari e fiscali che nel corrispondente periodo 2005 avevano invece registrato rilevanti componenti positive non ricorrenti. Andamento Attivita’ Nel corso dell’esercizio 2006 Ciments Frangais ha evidenziato miglioramenti nei volumi di vendita in tutti i settori di attività: 50,5 milioni di tonnellate (+4,8% a perimetro costante) per il cemento, 51,2 milioni di tonnellate (+8,2%) per gli inerti e 12,7 milioni di metri cubi (+4,3%) per il calcestruzzo. Uniche eccezioni al generale trend positivo, le contrazioni dei volumi di vendita di cemento nel Nord America e di calcestruzzo in Thailandia e in Belgio. Per quanto riguarda l’ultimo trimestre dell’esercizio, le vendite di cemento e clinker sono cresciute del 3,3%, mentre gli aggregati (+19,3%) e il calcestruzzo (+10,2%) hanno registrato un trend migliore rispetto alla media dell’intero anno. Unione Europea (Francia, Belgio, Spagna, Grecia) - Il mercato in Francia, ancora sostenuto da un forte progresso della domanda di cemento, ha permesso a Ciments Calcia di ottenere un significativo incremento delle vendite. Il positivo andamento dei prezzi ha permesso, seppure in presenza di un incremento dei costi, una crescita dei risultati gestionali, in sensibile miglioramento rispetto al 2005. Anche le vendite di Unibeton nel settore del calcestruzzo sono risultate in crescita, con un andamento dei prezzi medi di vendita che ha più che compensato gli incrementi dei costi operativi. In Belgio Compagnie des Ciments Belges (Ccb) ha registrato una contenuta crescita nel mercato domestico del cemento, con una positiva evoluzione dei prezzi di vendita. Le forti tensioni commerciali hanno invece limitato le vendite nel settore del calcestruzzo, che ha comunque beneficiato di una crescita dei ricavi unitari. In un mercato che in robusta evoluzione, i volumi di vendita di cemento del Gruppo in Spagna sono risultati in progresso. Nel settore del calcestruzzo, a fronte di un limitato aumento dei volumi si è registrato un sensibile miglioramento dei prezzi di vendita. La crescita complessiva dei ricavi ha permesso di assorbire la dinamica negativa di alcuni fattori di costo, generando un buon miglioramento dei risultati. In Grecia il mercato ha visto confermato la ripresa dei consumi, trainati dal mercato residenziale e dalla riavvio delle opere pubbliche. La favorevole intonazione ha permesso una crescita delle vendite sia nel settore del cemento sia in quello del calcestruzzo, accompagnata da una positiva dinamica dei prezzi che ha determinato un netto miglioramento dei risultati, malgrado la crescita dei fattori di costo. Nord America (Usa, Canada, Portorico) - Il mercato americano ha segnato un andamento contrastato, con il settore delle costruzioni caratterizzato da un forte calo della domanda nel settore residenziale non compensata dalla tenuta delle attività nelle opere pubbliche e nell’edilizia privata. Anche le vendite di cemento del Gruppo hanno seguito l’andamento congiunturale, consuntivando per l’intero esercizio un limitato calo dei volumi rispetto all’anno precedente. La positiva dinamica dei ricavi unitari ha però permesso di registrare sull’intero esercizio un miglioramento dei risultati di gestione, dopo aver spesato maggiori costi operativi. Mediterraneo (Egitto, Marocco, Turchia, Bulgaria) - In Egitto il mercato del cemento ha confermato una intonazione positiva sostenuto dal comparto residenziale e dagli investimenti in infrastrutture turistiche. Questo quadro ha permesso al Gruppo un incremento delle vendite sul mercato domestico – che ha in parte limitato il flusso delle esportazioni – supportato da un buon andamento dei prezzi. Questi hanno compensato l’incremento dei costi dell’energia elettrica, delle manutenzioni e del personale, determinando così un miglioramento dei risultati gestionali. Nel corso dell’anno l’acquisizione di Ready Mix Beton (società leader nel settore del calcestruzzo) ha permesso una integrazione verticale delle attività del Gruppo. Le vendite del Gruppo in Marocco si sono mosse in linea con la crescita del mercato, sia nel settore del cemento che del calcestruzzo. Nel complesso, la crescita dell’attività e dei prezzi ha sostenuto l’incremento dei ricavi e dei risultati di gestione che hanno dovuto scontare l’incidenza di un forte aumento dei costi energetici e delle materie prime. In Turchia i volumi di vendita del Gruppo sul mercato nazionale sono aumentati significativamente rispetto al 2005, determinando una piena utilizzazione della capacità produttiva. I prezzi hanno beneficiato della positiva intonazione del mercato registrando un sensibile incremento. Positivo è stato anche l’andamento delle vendite nel settore del calcestruzzo. Questo generale contesto ha permesso un buon incremento dei ricavi e dei risultati. Nel corso dell’anno è stata acquistata una partecipazione di circa il 29% del capitale di Goltas Cimento, nella prospettiva di rafforzare la presenza del gruppo nell’area sud occidentale del Paese. I consumi di cemento hanno segnato in Bulgaria un forte incremento grazie ai progetti residenziali e ai lavori per nuove infrastrutture. I volumi di vendita del Gruppo sul mercato nazionale sono aumentati in linea con l’evoluzione del mercato. La forte domanda interna, che ha determinato una riduzione delle esportazioni di cemento, ha sostenuto i prezzi medi di vendita, determinando una crescita dei ricavi e dei risultati gestionali al livello più alto dall’acquisizione della attività nel Paese. Asia (Thailandia, India, Kazakistan) - In Thailandia il rinvio di importanti progetti infrastrutturali, causato da un instabile contesto politico, ha determinato un impatto negativo sui consumi di cemento e di calcestruzzo. La riduzione delle vendite sul mercato nazionale è stata però più che compensata dalla crescita per il Gruppo delle esportazioni di cemento, caratterizzate da una positiva dinamica dei prezzi, su cui ha però gravato l’aumento dei costi di produzione e in particolare di quelli energetici. Anche il settore del calcestruzzo ha registrato un calo dei volumi per la contrazione della domanda. Nel complesso i risultati di gestione in euro sono risultati sostanzialmente strabili, mentre in valuta locale si è determinata una leggera contrazione. I volumi di vendita di cemento e clinker del Gruppo in India, dove da inizio giugno è stata consolidata integralmente Zuari Cement ora interamente posseduta, hanno registrato un buon incremento con prezzi in crescita. Sui risultati, in sensibile miglioramento, hanno positivamente inciso, oltre all’incremento dei ricavi, le importanti economie nei costi di energia elettrica a seguito degli accordi raggiunti con un importante produttore locale con cui è anche in corso la realizzazione di una nuova centrale elettrica. La domanda di cemento ha evidenziato in Kazakhstan un significativo incremento, soprattutto per la forte crescita del comparto residenziale. I volumi di cemento venduti da Shymkent Cement sono sensibilmente cresciuti e accompagnati da un positivo trend dei prezzi di vendita hanno permesso di registrare un aumento dei risultati gestionali, seppure influenzati da un aggravio dei costi operativi. Lo scorso mese di dicembre è stato annunciato un accordo di partnership con Mercury Group e Sembol Group per lo sviluppo di due cementerie nell’area sud-orientale e occidentale del Paese e dare vita al principale gruppo di materiali da costruzione nell’Asia Centrale. Trading Cemento I volumi di vendita di cemento e clinker sono notevolmente aumentati grazie sia per la crescente domanda del Gruppo sia per la componente costituita da clienti terzi, con un complessivo miglioramento dei prezzi. La significativa crescita dei ricavi ha prodotto un sensibile progresso dei risultati di gestione. Andamento Economico Nel corso dell’esercizio 2006 Ciments Frangais ha registrato a livello consolidato un fatturato di 4. 381 milioni di euro (+21,8% rispetto all’esercizio 2005) grazie all’incremento dei ricavi in tutti i Paesi di presenza del Gruppo, sostenuti sia dalla crescita dei volumi in tutti i settori di attività sia dalla dinamica dei prezzi. In particolare la crescita dell’attività ha contribuito per il 15,8% , la variazione del perimetro di consolidamento per il 7% (riferibile essenzialmente al consolidamento integrale per la prima volta sull’intero esercizio del gruppo Suez Cement in Egitto e a partire dal 1 giugno di Zuari Cement in India a seguito dell’acquisizione del controllo totalitario). L’impatto delle variazioni dei tassi di cambio ha determinato una marginale contrazione dell’1%. Malgrado il perdurare dell’aggravio dei costi operativi (soprattutto riferibili alla componente energetica, delle materie prime e dei trasporti), il miglioramento registrato nei ricavi ha permesso un forte progresso del margine operativo lordo corrente a 1. 214,2 milioni (+27,1%). Disaggregato nelle aree geografiche di riferimento del Gruppo, questo risultato mostra una forte crescita nei Paesi emergenti dell’area del Mediterraneo (+40,5%) e dell’Asia (+53,2%) e anche i Paesi maturi (area Unione Europea e Nord America) hanno registrato nel complesso un significativo incremento del 13,3%. Il risultato operativo, dopo aver scontato una maggiore incidenza degli ammortamenti pari a 316,1 milioni rispetto ai 271,7 del 2005 per l’ampliamento dell’area di consolidamento, è stato di 871,3 milioni, con un progresso del 35,2%. Gli oneri finanziari netti – tenuto conto dell’allargamento del perimetro e di uno sfavorevole effetto base nel raffronto con il 2005 - hanno segnato un sensibile incremento a 94 milioni dai 47,2 milioni del 2005. Il risultato netto è stato di 589,8 milioni (+24,8%), dopo imposte per 199 milioni in significativo aumento rispetto all’esercizio precedente che aveva beneficiato di componenti positive non ricorrenti,. L’utile netto di competenza del periodo è cresciuto a 502,3 milioni (+19,1%). I flussi di tesoreria dell’attività, pari a 759,9 milioni, si confrontano con i 580,2 milioni dell’esercizio 2005. Anche il 2006 è stato caratterizzato da un sensibile piano di investimenti finanziari e industriali per 540,5 milioni. Gli investimenti industriali sono stati pari a 327,6 (298,3 milioni nel 2005) concentrati principalmente in Francia, Spagna e Nord America. Gli investimenti finanziari, pari a 213 milioni (537,2 milioni nel 2005) hanno principalmente riguardato l’acquisizione del controllo totalitario di Zuari Cement in India e l’acquisizione della partecipazione in Goltas Cimento in Turchia. Al 31 dicembre 2006 l’indebitamento finanziario netto è risultato di 1. 477,1 milioni in calo di 63,5 milioni rispetto alla situazione di fine dicembre 2005. Il patrimonio netto alla fine del semestre era pari a 3. 487,8 milioni (+272,4 milioni). Il gearing (indebitamento netto/patrimonio consolidato) a fine dell’anno era del 42,4% (47,9% al 31 dicembre 2005). Risultato Della Capogruppo – La Capogruppo Ciments Frangais S. A. Al 31 dicembre 2006 ha registrato un utile netto di 337,2 milioni rispetto ai 227,9 milioni del precedente esercizio. Dividendo - All’assemblea Generale di Ciments Frangais S. A. Convocata per il 16 aprile 2007 sarà proposto un dividendo di 2,28 euro per azione in pagamento dal 9 maggio (1,90 euro nell’esercizio 2005). Previsioni – Per l’esercizio in corso, le previsioni indicano una ulteriore crescita dell’economia mondiale seppure ad un ritmo meno sostenuto rispetto allo scorso anno. Per l’industria delle costruzioni nel suo complesso non si prospettano rallentamenti, in particolare nei Paesi emergenti. In questo contesto, il Gruppo prevede una moderata crescita dei volumi e un nuovo incremento dei prezzi di vendita a fronte di un aumento dei costi operativi e della forte domanda mondiale. Tutto questo, unitamente ai programmi di miglioramento dell’efficienza industriale, permetterà di mantenere i risultati operativi ai livelli record registrati nel 2006. . |
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ROMA, DICHIARAZIONE ASSESSORE MORASSUT SU MIPIM 2007 |
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Roma, 14 marzo 2007 - In questi ultimi anni Roma si è trasformata. È entrata in una fase nuova, contrassegnata da un positivo quadro socio-economico. Il motore di questo rinnovato slancio sono stati i servizi alle imprese: informatica, ricerca, intermediazione immobiliare, consulenze, attività creditizia, finanziaria e assicurativa. L’ultimo rapporto sull’economia romana dice che nel 2004 la crescita del valore aggiunto a Roma è stata di oltre il 4%, mentre nel 2005 (pur più contenuta, +0,6%) è risultata comunque superiore all’indice nazionale, rimasto sostanzialmente fermo. Il tasso occupazionale si attesta sul 49,1% (contro il 45,3% nazionale) e cresce ancora se riferito alla fascia 15-64 anni, divenendo il 62,4% (a fronte del 57,4% del Paese). Il dato sull’occupazione è ancora più interessante se riferito alle donne: +3,3% rispetto alle 0,5% della media nazionale. Il nuovo Piano Regolatore non può che rafforzare questa prospettiva di sviluppo. Trasformazione: tutela, policentrismo, qualità urbana, identità storica, crescita regolata, sono alcune delle sue parole chiave. Alcune stime dicono che il Piano stesso può suscitare in dieci anni investimenti per almeno 40 miliardi di euro. Già oggi, nella riqualificazione urbana sono impegnati 2 miliardi di euro, mentre il piano triennale per le opere pubbliche prevede 2. 170 milioni di euro di investimenti. Cifre notevoli, già sufficienti a dare la misura, accanto ai progetti e alle numerose realizzazioni di questi anni, dell’impegno complessivo della città verso lo sviluppo. Di quello da molti definito il nuovo “rinascimento romano”. . . . |
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CORNIGLIANO ED ERZELLI IN VETRINA AL MIPIM DI CANNES |
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Genova, 13 marzo 2007 - La Regione Liguria sarà presente anche quest´anno al Mipim 2007, la grande mostra-mercato internazionale del marketing territoriale in programma al Palais des Festival di Cannes, in Costa Azzurra, questa settimana, da martedì 13 a venerdì 16 marzo. Al Mipim di Cannes partecipano 74 Paesi, con 2300 espositori e oltre 22 mila ospiti, tutti professionisti e investitori del settore e 570 giornalisti accreditati provenienti da tutto il mondo. Attraverso il coordinamento Filse Spa, Ice e Unioncamere, la Regione Liguria sarà ospite dello spazio Italian Way, un´area completamente riservata al nostro paese. Mercoledì 14 marzo sarà presente al Mipim di Cannes l´assessore regionale allo Sviluppo economico Renzo Guccinelli La Liguria a caccia di investitori metterà in "vetrina" a Cannes i progetti di recupero di Erzelli dove sorgerà il parco scientifico e tecnologico (società Aurora e Genova High Tech), il progetto della Regione Liguria e del Monte dei Paschi di Siena per la trasformazione dell´area di Marinella di Sarzana, quello per il recupero e la rigenerazione delle aree industriali dell´ex Acna di Cengio, in Val Bormida promosso da Filse, il waterfront genovese di Renzo Piano nella sua ultima definizione, il recupero delle aree delle Acciaierie di Cornigliano dopo la riconversione, il progetto del nuovo porticciolo di Ospedaletti "Baiaverde" promosso da Fin. Im con il coordinamento della società pubblica di sviluppo territoriale di Imperia Spei. . |
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DISTRETTI COMMERCIALI, FIRMATO L´ACCORDO DI PROGRAMMA A NOVI LIGURE |
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Torino, 13 marzo 2007 - L´assessore regionale al Commercio, Giovanni Caracciolo, è intervenuto sabato mattina a Novi Ligure alla firma dell´accordo di programma per la costituzione del distretto commerciale. Il protocollo è stato firmato, dal sindaco della città novese, Lorenzo Robbiano, dai sindaci dei Comuni di Arquata Scrivia, Basaluzzo, Boscomarengo, Cassano Spinola, Fresonara, Gavi, Pasturana, Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia, Tassarolo e dai rappresentanti della Camera di Commercio di Alessandria e delle associazioni di categoria. I distretti commerciali sono porzioni del territorio piemontese, costruite a partire dalle aree di programmazione commerciale (art 3 della legge regionale 28/99), nelle quali la Regione tutela e promuove il commercio di prossimità in tutte le sue forme, anche in sinergia con le altre attività peculiari del territorio. "Per la loro definizione- ha ricordato Caracciolo- abbiamo preferito privilegiare la sperimentazione dal basso e la realizzazione, per successivi aggiustamenti. Si tratta di uno strumento nuovo che non deve sovrapporsi agli altri già in essere. Abbiamo individuato due ambiti territoriali con problematiche e caratteristiche economico-commerciali diverse, Novi e Vercelli, per avere due modelli rappresentativi della realtà regionale. Rispetto all´esperienza dei distretti industriali, la realtà del settore del commercio è frammentata e comprende un vasto territorio con differenze di struttura e servizi disponibili: inoltre, il distretto del commercio coinvolge settori diversi, dall´artigianato, alla cultura, al turismo. " Caracciolo ha ribadito che "la sperimentazione e la successiva realizzazione dei Distretti del commercio rappresenta un momento importante di sussidiarietà nella programmazione del commercio e di responsabilizzazione della classe dirigente locale attraverso impegni precisi nelle fasi di analisi, proposta, attuazione e verifica della programmazione locale. " . |
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SEMINARIO CON GLI ARCHITETTI ALTOATESINI ALL´ESTERO |
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Bolzano. 13 marzo 2007 - Di architettura moderna si discuterà il 22 marzo a Bressanone nel corso del seminario promosso dall´Assessorato provinciale ai Lavori pubblici e che avrà protagonisti i giovani architetti altoatesini all´estero. Sono invitati tecnici, progettisti, amministratori pubblici e tutti gli interessati. Iscrizioni fino al 19 marzo. Al centro dell´incontro promosso dall´assessore Mussner figurano i giovani architetti altoatesini che lavorano all´estero e che progettano o hanno progettato strutture in Alto Adige. A presentare i rispettivi progetti e filosofie di costruzione sono gli studi di architettura "feld 72", "S. O. F. A" e "Awg". Il seminario, in programma giovedì 22 marzo dalle 9 alle 12. 30 nell´aula magna della Lub a Bressanone in via Stazione, è aperto a tecnici e professionisti, amministratori pubblici e cittadini interessati. Le iscrizioni al seminario si accettano fino a lunedì 19 marzo all´Assessorato provinciale ai Lavori pubblici tel. 0471 412330/31. . |
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ROMA: SU INTERNET LA GRADUATORIA PER I BUONI CASA |
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Roma, 13 marzo 2007 - Nonostante i tagli introdotti dal precedente governo (tagli al momento confermati da quello attuale), anche per quest’anno siamo riusciti ad erogare il contributo a circa diecimila nuclei familiari, grazie all’integrazione della Regione per circa 10. 000. 000 di euro. Quest’anno il procedimento è stato molto complesso, in quanto è entrato a regime un nuovo sistema di calcolo e controllo dei requisiti che ha riguardato un numero record di domande. Le domande pervenute ammontano, infatti, a 20. 734 di queste il 13,4% sono risultate inammissibili, dopo l’ulteriore istruttoria di quasi tremila richieste di verifica. In base ai fondi disponibili pari ad euro 29. 377. 000 e tenuto conto che l’assegno corrisposto è mediamente di euro 2. 825 con un massimo di euro 3. 098,74 (annui), sulle 17. 872 domande ammissibili, come già detto, verranno erogati circa diecimila buoni casa. Il pagamento in arrivo verrà comunicato agli interessati attraverso una lettera, che verrà spedita entro la fine del mese e recapitata a domicilio, nella quale sarà indicato il giorno a partire dal quale potrà essere ritirato il contributo presso gli uffici del Municipio di appartenenza. In sostanza le erogazioni inizieranno a fine marzo. Su internet al sito www. Comune. Roma. It/patrimonio , presso tutti gli Urp municipali nonché all’Ufficio politiche abitative potrà essere consultata la propria posizione in graduatoria. I dati che emergono dall’analisi delle domande presentate evidenziano una crescente condizione di disagio sul versante casa. Alcuni dati possono rendere meglio l’idea: sul totale delle domande ammissibili il 16,9% dei nuclei familiari vede al proprio interno la presenza di persone invalide e il 38,2% è composto da anziani. Questi dati confermano l’importanza dello strumento dei buoni casa nella nostra città e l’esigenza che venga incrementato lo stanziamento per le future erogazioni. Il Comune è consapevole del disagio abitativo che coinvolge un numero crescente di famiglie e a tal proposito è impegnato nell’attuazione del piano di realizzazione di 20. 000 nuovi alloggi entro il 2011. È altresì necessario che il Governo tenga conto di ripetuti solleciti avanzati, in diverse sedi sia dal Sindaco Veltroni che dall’Anci, al fine di rilanciare un piano nazionale per la casa. . |
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MILANO, FONDO AFFITTI, ACCOLTE TUTTE LE 67.000 DOMANDE SCOTTI: TROVATI ALTRI 20 MLN DI EURO OLTRE AI 51 GIA´ STANZIATI |
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Milano, 13 marzo 2007 - Tutte le 67. 186 domande (di cui 19. 210 caratterizzate da una situazione di grave difficoltà economica) ritenute idonee a ricevere il contributo per il fondo sostegno affitti (Fsa) saranno soddisfatte. Lo ha annunciato oggi, incontrando la stampa, l´assessore alla Casa e Opere Pubbliche della Regione Lombardia, Mario Scotti. "Il Governo regionale - ha spiegato l´assessore Scotti- su indicazione del presidente Formigoni, facendo uno sforzo straordinario, è riuscito a reperire dal proprio bilancio altri 20 milioni di euro che, sommati ai 14,5 già precedentemente stanziati da Regione Lombardia, ci permettono di garantire un aiuto concreto a chi fa fatica a pagare il proprio canone di affitto". Regione Lombardia, quindi, non solo non ha tagliato i fondi per il Fsa, ma ha anche trovato i soldi che, inizialmente, mancavano per soddisfare tutte le domande. Nello specifico, il bando emanato, prevedeva infatti che i fondi statali e regionali dovessero garantire una copertura del 50% dell´importo dell´affitto per le famiglie con un reddito Isee (Indicatore Socio Economico Equivalente) fino a 5. 681,03 euro (vale a dire le prime sei classi), e del 40% per chi ha un reddito Isee compreso fra 5. 681,04 e 6. 197,48 (settima classe). Tenuto conto che, in un solo anno, il numero di domande è aumentato del 20% (passando da 59. 000 a 71. 000) e che i contributi statali sono diminuiti da 46,6 a 36,5 milioni, l´ulteriore sforzo fatto da Regione Lombardia assume un significato ancora maggiore perché permetterà di contribuire a pagare l´affitto anche per la classi che vanno dall´8^ (reddito Isee compreso fra 6. 197,49 e 6. 713,94 euro) alla 20^ (reddito Isee fino a circa 13. 000 euro) secondo percentuali simili a quelle del bando precedente. Lo stanziamento complessivo, dunque, per l´anno 2006 è di 71 milioni di euro: 34,5 dei quali sono regionali. Numero Delle Domande Pervenute Suddivise Per Provincia: Milano: 15. 493; Bergamo: 4. 314; Brescia: 10. 722; Como: 2. 252; Cremona: 2. 383; Lecco: 1. 260; Lodi: 1. 072; Mantova: 2. 900; Pavia:2. 994; Sondrio: 329; Varese: 3. 957. Totali 47. 976, a cui ne vanno aggiunte 19. 210 in grave difficoltà economica e che, dunque, potranno richiedere ai Comuni un ulteriori contributo e che sono così ripartite: Milano: 8. 790; Bergamo: 1. 597; Brescia: 1. 668; Como: 952; Cremona: 888; Lecco: 398; Lodi: 485; Mantova: 1. 168; Pavia: 1. 430; Sondrio: 148; Varese: 1. 686. "Il reperimento di questi 20 milioni - conclude l´assessore Scotti - è segno della nostra attenzione ai bisogni della persona, ma vuole anche essere uno sprone affinché già dal prossimo anno si possano trovare soluzioni innovative, maggiori controlli e maggiore sinergia tra Regione e Comuni. In questa direzione anche lo Stato si dovrà impegnare a stanziare maggiori risorse per rispondere sempre più e sempre meglio alle esigenze abitative dei lombardi". In questa direzione, un primo passo, potrebbe essere quello di defiscalizzare l´housing sociale così da investire l´eventuale risparmio in nuove costruzioni e tentare di sensibilizzare anche l´Unione Europea dell´importanza di una politica per la casa che possa essere definita davvero tale. Contributo Acquisto Prima Casa - A margine della conferenza, l´assessore Scotti, spiegando che le prospettive per i prossimi anni non sembrano buone (l´ultima Finanziaria ha ridotto da 310 a 210 i milioni di euro destinati alla casa), ha annunciato che Regione Lombardia ha deciso di erogare il contributo per l´acquisto della prima casa anche alle giovani coppie che, pur avendo i requisiti, non erano state inserite fra le 2. 0000 che avrebbero potuto beneficiare di 5. 000 euro a fondo perduto. "Nei prossimi giorni - ha concluso l´assessore Scotti - saremo in grado di indicare con precisione tempi e modalità per l´erogazione del contributo, ma comunque vogliamo dare da subito un segnale forte dicendo che tutte le famiglie che hanno fatto richiesta riceveranno il contributo quando matureranno le condizioni previste dal bando. E´ fondamentale che chi ha tutte le carte in regola possa ricevere il nostro contributo". . |
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ITALIA-TUNISIA: FIRMATA DICHIARAZIONE CONGIUNTA PER INTERCONNESSIONE ELETTRICA ROMA TRA BERSANI E CHELBI |
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Roma, 8 marzo 2007 - “Un ulteriore passo nella messa a sistema della politica energetica del mediterraneo dove l’Italia è particolarmente impegnata. Il progetto di connessione elettrica tra Italia e Tunisia costituisce un tassello importante verso la realizzazione dell’anello elettrico euromediterraneo per la creazione di un corridoio entro il quale avviare scambi di energia e di potenza tra i paesi collegati. ” Lo ha affermato l’8 marzo il ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani, dopo la firma a Roma della dichiarazione congiunta con il ministro tunisino dell’Industria, dell’energia e delle Pmi Afif Chelbi. L’accordo – che si inserisce nei rapporti di collaborazione energetica tra i due paesi la cui importanza è stata ribadita dal Presidente del Consiglio Romano Prodi nella sua visita a Tunisi a ottobre 2006 - prevede la creazione di un gruppo di lavoro misto italo-tunisino, incaricato di studiare la possibilità della interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia e la fattibilità del progetto di costruzione di una centrale elettrica a El Haouaria. Del gruppo di lavoro faranno parte anche i rappresentanti dei gestori delle reti elettriche dei due paesi (Terna e Steg). Nel corso del colloquio tra Bersani e Chelbi sono stati affrontati anche temi di collaborazione industriale, con particolare riferimento alle relazioni esistenti tra i tecnopoli settoriali tunisini e i nostri distretti industriali. . . |
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ENEL: CONCLUSI CONTRATTI DERIVATI PER L’ACQUISTO DI UN ULTERIORE 2,98% DEL CAPITALE DI ENDESA |
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Roma, 13 marzo 2007 - Enel Spa informa che Enel Energy Europe Srl (Eee, società da essa interamente controllata e già titolare del 9,99% del capitale di Endesa) ha concluso oggi un contratto di share swap con Mediobanca il cui sottostante è rappresentato da un massimo di 31. 500. 000 azioni di Endesa (pari al 2,98% del relativo capitale sociale). La modalità di liquidazione è per differenza (cash settlement), con un’opzione per Eee di richiedere la liquidazione per consegna di azioni Endesa condizionata, tra gli altri requisiti, all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni amministrative per effettuare il relativo acquisto. In esecuzione di tale contratto di share swap, Eee ha già contrattato coperture finanziarie per lo stesso totale di 31. 500. 000 azioni Endesa, a un prezzo medio di 39 euro per azione. . |
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ASTRONOMI SCOPRONO ASTEROIDE ALIMENTATO DALL´ENERGIA SOLARE |
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Bruxelles, 13 marzo 2007 - Un´équipe internazionale di astronomi ha dimostrato per la prima volta che l´accelerazione della rotazione di un asteroide è determinata dall´energia solare. Gli astronomi avevano già ipotizzato che il Sole influenzasse la velocità di rotazione di un asteroide, ma solo schierando una serie di telescopi sono riusciti a provare che il riscaldamento della superficie dell´asteroide da parte del Sole comporta un decremento del periodo di rotazione pari a 1 millisecondo l´anno. Gli scienziati stimano che l´asteroide 2000 Ph5 potrebbe finire per ruotare più velocemente di qualsiasi altro asteroide osservato nel sistema solare, e persino frantumarsi. «Riteniamo che l´effetto Yarkovsky-o´keefe-radzievskii-paddack (Yorp) modifichi il movimento rotatorio dei piccoli corpi celesti nel sistema solare» ha dichiarato Stephen Lowry della Queen´s University di Belfast (Regno Unito), autore principale di uno dei due articoli che descrivono la scoperta. «Il riscaldamento della superficie di asteroidi e meteoriti ad opera della luce solare comporta un effetto di arretramento di modesta entità non appena il calore viene rilasciato» ha aggiunto. «È come esporre un´elica alla luce: dopo un periodo di tempo sufficientemente lungo, inizierebbe a girare. » Benché l´effetto Yorp sia una debole forza quasi incommensurabile, esso si accumula per milioni di anni. Gli scienziati ritengono che l´effetto Yorp possa far ruotare alcuni asteroidi così velocemente al punto da frantumarli, ottenendo due asteroidi. L´effetto Yorp è inoltre coinvolto nella modifica delle orbite degli asteroidi tra Marte e Giove. Tuttavia, malgrado la sua importanza, sino ad ora non è mai stata riscontrata una sua azione su un corpo del sistema solare. Il fenomeno è stato rilevato utilizzando il Very Large Telescope dell´Osservatorio europeo meridionale e il New Technology Telescope in Cile, nonché telescopi nella Repubblica Ceca, alle Isole Canarie, alle Hawaii e in Spagna. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Eso. Org . |
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PUBBLICATO UN DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE CALL CENTER DEI VENDITORI DI ENERGIA ELETTRICA E GAS: PROPOSTE PER MIGLIORARE IL SERVIZIO |
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Milano, 13 marzo 2007 - L´autorità per l´energia elettrica e il gas ha pubblicato un Documento per la consultazione contenente proposte di regolazione per il miglioramento della qualità dei servizi telefonici commerciali (call center) per i clienti finali di energia elettrica e di gas. Il documento è pubblicato sul sito www. Autorita. Energia. It. I call center commerciali dei venditori di energia elettrica e di gas costituiscono, sempre più, uno strumento fondamentale di relazione con i clienti. Infatti, il telefono risulta essere il principale canale di contatto per ottenere informazioni, richiedere attivazioni e interventi tecnici, stipulare e modificare contratti, segnalare reclami. L’obiettivo delle proposte presentate dall’Autorità è promuovere un miglioramento continuo della qualità dei servizi forniti dai call center, garantendo alle imprese - anche in considerazione della liberalizzazione - un adeguato livello di flessibilità nell’offerta del servizio. L’autorità, al fine di rendere più omogenei i servizi telefonici tra il settore elettrico e gas, propone l’introduzione di obblighi di servizio minimi su: la semplicità e continuità dell’eventuale risponditore automatico; la gratuità delle chiamate per il cliente; iii) l’orario di apertura del call center (nel caso di servizi con operatore); iv) l’informazione ai clienti sul call center. In aggiunta agli standard minimi di qualità già definiti dall’Autorità per il “tempo medio di attesa” e per il “livello di servizio”, viene definito un nuovo standard di "accessibilità al servizio", per limitare il fenomeno delle linee occupate. Inoltre, l’Autorità propone che ogni venditore di energia elettrica sia tenuto ad effettuare ogni anno un’indagine di customer satisfaction presso i clienti che hanno parlato con un operatore di call center, al fine di valutare la qualità del servizio effettivamente percepita dai clienti finali. Per consentire alle imprese di valorizzare le proprie soluzioni tecnico-gestionali, se queste realizzano livelli di qualità migliorativi o ulteriori rispetto a quelli minimi, l’Autorità ha previsto un punteggio globale sulla qualità dei call center, calcolato a partire dai livelli effettivi di accesso e di qualità del servizio e dagli esiti dell’indagine di customer satisfaction. Il sistema permetterà di rendere pubblica periodicamente una graduatoria di qualità dei call center, al fine di orientare il consumatore finale nelle sue scelte del migliore fornitore disponibile sul mercato. Tutti i soggetti interessati potranno inviare all’Autorità le proprie osservazioni e suggerimenti al Documento per la consultazione, per iscritto, entro il 20 aprile 2007. Il Documento per la consultazione pubblicato oggi segue altre precedenti iniziative dell´Autorità sui call center: una prima consultazione dell’Autorità, effettuata nel mese di novembre 2005; una indagine demoscopica pilota sulla soddisfazione degli utenti dei call center svolta nel secondo semestre 2006 (i cui risultati sono pubblicati sul sito dell’Autorità); un progetto di monitoraggio, effettuato dalle Associazioni di consumatori rappresentate nel Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti, che sarà concluso nel mese di aprile 2007. . . |
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ENERGIA: SIEMENS E UE INSIEME PER STUDIO SU RETE DI PARCHI EOLICI OBIETTIVO: VERIFICARE FATTIBILITÀ E AFFIDABILITÀ DI COLLEGAMENTI TRA PARCHI EOLICI OFFSHORE E RETE EUROPEA BASATI SU LINEE DI TRASMISSIONE AD ALTA TENSIONE ISOLATE IN GAS. |
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Milano, 13 marzo 2007 - In qualità di produttore leader di linee di trasmissione isolate in gas (Gas Insulated lines -Gil), la divisione Power Transmission and Distribution (Ptd) di Siemens prenderà parte allo studio promosso dalla Commissione europea sul progetto di una rete di parchi eolici nel Mare del Nord. L’idea alla base della ricerca è rendere più efficace l’uso dell’energia eolica grazie a una rete congiunta ad alta tensione che colleghi città europee come Amburgo, Rotterdam e Londra e i parchi eolici offshore. Lo studio esaminerà in che termini è possibile risolvere il problema dell’intermittenza dell’energia prodotta con il vento senza ricorrere a tecnologie di stoccaggio, tecnicamente complesse ed antieconomiche. Questa rete del Mare del Nord potrebbe inoltre essere usata per scambiare energia in tutta la regione e sostenere in questo modo lo sviluppo del trading elettrico in Europa. Il progetto, che ha un budget totale di 2,1 milioni di euro, sarà sovvenzionato al 50% per un periodo di 3 anni dalla Commissione europea per approfondire lo studio delle reti elettriche transeuropee (Energy Report Ten-e). Oltre a Siemens Ptd e Submarine Cable & Pipe, partecipano allo studio una filiale del Gruppo Bohlen & Doyen Group, con Forwind, e il Centro di ricerca sull’Energia Eolica delle università di Oldenburg e Hannover. . |
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ENI FIRMA CON LA COMPAGNIA DI STATO NIGERIANA NNPC UN CONTRATTO PER L’ESPLORAZIONE DI UN’AREA DEL DELTA DEL NIGER NORDORIENTALE |
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San Donato Milanese (Mi), 13 marzo 2007 – Eni ha firmato il 9 marzo con la società di stato nigeriana Nnpc il contratto di Production Sharing (Psc) relativo al permesso esplorativo denominato “Opl 135”. L’area è situata nella zona nordorientale del delta del Niger, a qualche chilometro dagli impianti di trattamento di Kwale/okpai di cui Eni è operatore. Eni, tramite la società Nigerian Agip Oil Company (Naoc), con una quota del 48% sarà operatore delle attività relative al permesso Opl 135, in associazione con le società nigeriane Global Energy Company (42%) e Blj Energy (10%). Con questa importante acquisizione Eni intende proseguire nella promozione di un sempre più importante coinvolgimento attivo delle compagnie locali nell’esplorazione, nella produzione e nella valorizzazione del gas per il mercato domestico, con l’obiettivo principale di ridurre ed azzerare il gas flaring. L’accordo prevede una stretta e fattiva cooperazione con i partner nigeriani sia in campo tecnico che nella gestione operativa, con lo scopo di favorire la formazione e lo sviluppo delle competenze delle risorse nigeriane. Il Psc ha una durata effettiva di 25 anni, di cui 5 per la fase esplorativa e 20 per la fase di sviluppo e produzione, con la possibilità contrattuale di mettere in produzione le scoperte a gas. Gli idrocarburi prodotti verranno convogliati per il trattamento ai vicini impianti di Kwale/okpai, e di qui immessi nella rete della Naoc Joint Venture, in modo da ottimizzare tempi e investimenti. Eni, tramite Naoc, è operatore nella zona di Okpai della prima (e finora unica) centrale elettrica costruita in Nigeria da società petrolifere internazionali, che immette circa 480 Mw nella rete nazionale. La centrale, inaugurata nell’aprile 2005, è alimentata con gas proveniente dai campi petroliferi operati da Naoc, nell´ambito dell´importante progetto di "zero flaring" che porterà Naoc ad azzerare il gas bruciato in torcia entro la fine del 2009. . |
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L’INNOVAZIONE DELLE PROFESSIONI PASSA PER LA DOMANDA DI COMPETENZE QUALIFICATE DEL TERRITORIO VECCHIE E NUOVE PROFESSIONI SI CONFRONTANO A BARI SU COME RESTARE AL PASSO CON UNA SOCIETÀ CHE CAMBIA |
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Bari, 13 marzo 2007 - Le professioni hanno retto alla spinta della modernizzazione della società e dell’economia? E in quale modo il contesto territoriale e l’alta formazione influenzano la loro evoluzione? A questi e ad altri interrogativi si è tentato di rispondere nel seminario su “Le trasformazioni nelle professioni”, svoltosi questa alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari e organizzato da Ipres (Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali), Censis, Fondazione Caripuglia e Aidp (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) nell’ambito del ciclo di iniziative “Good players in Puglia: attori, processi e percorsi di sviluppo di una regione in trasformazione”. Il ciclo di seminari si propone di analizzare i “buoni esempi” che la regione esprime nei campi dell’innovazione tecnologica, delle professioni e dell’imprenditoria, destinando ad ognuno un incontro con alcuni protagonisti pugliesi, per realizzare un inventario delle risorse per lo sviluppo del territorio. E, infatti, il problema emerso dal dibattito è quello della qualità della domanda di competenze espressa dal territorio. L’assessore all’Urbanistica della Regione Puglia, Angela Barbanente, ha affermato che i territori, nel formulare domanda di competenze di qualità, orientano le professioni e il mondo della formazione. Anche la qualità delle leggi e degli atti amministrativi, quando è modesta, non stimola la crescita della cultura professionale dei soggetti cui i provvedimenti sono rivolti. Far emergere dai territori una domanda di profili professionali adeguati, che possa scardinare meccanismi di rendite di posizione, agire sulla qualità della formazione, potenziare le relazioni tra amministrazione, professionisti, imprese e università: queste alcune delle priorità emerse dal dibattito. L’incontro di oggi è stato introdotto dai saluti del presidente dell’Ipres Gaetano Piepoli, del rettore del Politecnico di Bari Salvatore Marzano, dal presidente della Fondazione Caripuglia Antonio Castorani e dal presidente dell’Aidp Puglia Pietro Scrimieri. Nei loro interventi è emersa l’esigenza di considerare sempre più le professioni quale anello di congiunzione tra l’economia dei territori e quella dei flussi di conoscenza (Marzano) e di vedere in loro un’opportunità occupazionale su cui contare per contrastare in parte la fuga di cervelli che affligge la regione (Castorani). Scrimieri ha rilevato che occorre cambiare l’offerta delle competenze, rendendole maggiormente in linea con le richieste e le occasioni prodotte dal sistema economico: alcune nuove professioni, ad esempio, sono legate a settori ancora scarsamente presenti in Puglia, come la qualità della vita, la tutela del territorio, i servizi per il tempo libero. Date queste premesse, gli interventi successivi hanno evidenziato le tendenze in atto in alcuni ambiti professionali. Giuseppe Moro, docente della facoltà di Psicologia dell’ateneo barese, ha sottolineato il ruolo crescente delle nuove professioni nel campo del welfare, cui però troppo spesso non corrispondono sbocchi occupazionali adeguati. Il preside della Facoltà di Economia dell’Università del Salento, Stefano Adamo, ha posto attenzione ai mutamenti del ruolo del commercialista: ad una crescita numerica esponenziale degli iscritti all’Ordine si è accompagnata una minore specializzazione settoriale, oggi quanto mai necessaria per contrastare fenomeni di saturazione dei ranghi professionali e scarsa qualità delle prestazioni. Analoghe riflessioni provengono dal presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, che ha indicato nella formazione specialistica, nell’aggiornamento continuo e nel miglioramento delle procedure d’accesso all’avvocatura gli strumenti principali per garantire una qualificazione maggiore dei professionisti del settore ed una concorrenza basata sulla qualità. Non è mancato un riferimento polemico al decreto sulle liberalizzazioni dello scorso luglio, che prevede l’abolizione delle tariffe minime e del divieto di pubblicità per gli avvocati. . |
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DAL 19 AL 21/3 LOMBARDIA CAPITALE DELLA LOTTA ALL´INQUINAMENTO A MILANO CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL´AMBIENTE, "EVENTO DI RILIEVO MONDIALE" |
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Milano, 13 marzo 2007 - Dal 19 al 21 marzo la Lombardia sarà la capitale europea delle politiche contro l´inquinamento atmosferico e per la mobilità sostenibile. Nel nuovo polo fieristico di Rho-pero si terrà infatti la Conferenza Internazionale "Transport and Environment: a global challenge - Technological and Policy Solutions", organizzata da Regione Lombardia e Commissione Europea (Joint Research Centre). In due sessioni plenarie e numerose altre tavole rotonde, alcuni tra i maggiori esponenti delle Istituzioni italiane ed internazionali - tra cui due commissari europei, parlamentari europei, ministri degli Stati membri e presidenti di Regione - affiancati da scienziati ed esperti provenienti da tutto il mondo (molti Paesi europei ma anche Usa, Corea, Giappone, Cina, Brasile, Vietnam, ecc), si confronteranno sui temi chiave delle politiche di sviluppo sostenibile (qualità dell´aria e dell´ambiente e infrastrutture), dando vita ad un appuntamento che si preannuncia di grande interesse e spessore a livello internazionale. "Si tratta di un appuntamento - ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, presentando l´iniziativa - che abbiamo fortemente voluto e che conferma in maniera forte la qualità della nostra collaborazione con la Commissione Europea. Non è retorico definire l´evento ´di livello mondiale´, dati i partecipanti, i temi e gli interventi programmati". "La Conferenza - ha aggiunto il presidente - sarà focalizzata in particolare su questi temi: politiche nel settore della mobilità e della qualità dell´aria, risultati scientifici dei più recenti, programmi internazionali di ricerca sulle tecniche di misura delle emissioni, combustibili alternativi/avanzati e nuove tecnologie di propulsione". La prima giornata dei lavori (lunedì 19 marzo) sarà dedicata alle politiche per la qualità dell´aria in Europa e nel mondo. Interverranno, tra gli altri, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il commissario europeo per l´Ambiente, Stavros Dimas, il direttore generale del Joint Research Centre, Roland Schenkel e il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani. La seconda giornata della Conferenza (martedì 20), affronterà le questioni legate a trasporti e mobilità sostenibile. Oltre al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, parteciperanno alla discussione il commissario europeo per la Scienza e la Ricerca, Janez Potocnik, il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, il ministro delle Ricerca, Fabio Mussi, e il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso. Chiuderà i lavori della Conferenza, mercoledì 21, un incontro tecnico di presentazione del progetto internazionale Traenvia, che riguarda la sostenibilità dei trasporti sul Corridoio V. . |
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COSTITUITA LA RETE TERRITORIALE DEI CENTRI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE |
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Ancona, 13 marzo 2007 - La Regione Marche ha firmato l´accordo costitutivo della rete territoriale dei Centri di educazione ambientale (Cea), componete del sistema Infea Marche ed e` composta da 12 laboratori territoriali e da 20 centri di esperienza. I soggetti titolari dei Cea sono le Province, i Comuni, le Comunita` montane, le associazioni ambientaliste, gli enti parco, una scuola e le cooperative. Queste ultime, in particolare, sono quelle che danno lavoro a operatori qualificati quali educatori, guide naturalistiche, diplomati e laureati. La rete territoriale Cea e` in grado di realizzare educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile della cittadinanza giovane e adulta. L´impegno delle parti contraenti dell´accordo e` quello di concorrere, con spirito di cooperazione, al conseguimento degli obiettivi generali di educazione ambientale di cui al programma regionale triennale Infea Marche 2006/08. Inoltre, e` quello di promuovere un modello di sviluppo socialmente equo, territorialmente equilibrato, ecologicamente sostenibile e solidale. Il ruolo della Regione e` quello di svolgere un´azione di coordinamento, di concerto con le istituzioni e i soggetti sociali, attivando il tavolo istituzionale di programmazione e quello operativo tecnico. Inoltre, deve realizzare un sistema di relazioni, di comunicazione e informazione, organizzando un portale unico del sistema Infea Marche, dotandolo anche di un proprio logo, attivando e potenziando un forum telematico per favorire la circolazione delle informazioni e la collaborazione tra i componenti del sistema. All´attuazione della prima annualita` del programma della rete Cea la Regione ha destinato fondi pari a 700mila euro. . |
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GIOVANI ECOLOGISTI SOLO A PAROLE DA UNA RICERCA SVOLTA NELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI DI ROMA E LATINA |
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Roma, 13 marzo 2007 - I giovani di Roma e Latina tra i 16 e i 20 anni considerano la salvaguardia dell´ambiente una questione secondaria e la collocano al settimo posto nella classifica dei problemi sociali più urgenti da affrontare. La vedono come una tematica distante dalla loro dimensione privata e dal territorio in cui vivono. Sul piano dell´informazione c´è dunque ancora molto da fare per promuovere una sensibilità ambientale diffusa. Tra i problemi ecologici più spinosi al primo posto c’è la gestione dei rifiuti (72,5%); mentre, tra i comportamenti più stigmatizzati come forma d´insensibilità ambientale è stato indicato l´abbandono di rifiuti in mare e nei fiumi (47,6 %) o nei boschi e in campagna (39,4%). I ragazzi intervistati appaiono abbastanza informati sui temi dell´ecologia: conoscono le definizioni esatte di concetti complessi come biodiversità (66,1%), effetto serra (72,1%), benzina verde (95,9%) e sviluppo sostenibile (54,3%). Uno dei tratti culturali caratteristici delle nuove generazioni è la tendenza ad avere convinzioni ecologiste e a esibire informazioni e consapevolezze, senza però tradurre ciò in comportamenti concreti. Quando si parla di gestione dei rifiuti domestici, infatti, emerge una sorta di passività "svogliata", e una tendenza a delegare ad altri (i genitori, le istituzioni, la politica) ogni responsabilità operativa. Il 21,6% dei giovani considera inutile fare la raccolta differenziata e per il 17,2% i contenitori risulterebbero troppo distanti dall´abitazione. In contrasto con questo atteggiamento passivo nel privato, si riscontra invece una vasta adesione degli intervistati a campagne di sensibilizzazione organizzate da Associazioni ambientaliste come ad esempio le raccolta dei rifiuti sulle spiagge o nei parchi. La dimensione ludica e di socializzazione favorisce evidentemente la presa in carico di problemi che nella solitudine domestica appaiono troppo pesanti. Se il privato sociale e le associazioni ambientali vengono guardate con simpatia e rispetto, per il 31,3% degli intervistati l´unica istituzione che gode in questo campo di una certa considerazione è il Ministero dell´Ambiente. Altra spiccata contraddizione riguarda il tema dell´inquinamento acustico: quasi l´80% ritiene che possa provocare danni all´udito, ma la maggioranza dei giovani ha l´abitudine di ascoltare la musica ad alto volume e solo uno su quattro a volume moderato. I giovani appaiono dunque informati, ma superficialmente, non avendo l´informazione prodotto cambiamenti di mentalità e comportamento. Tuttavia sembrano disponibili a lasciarsi istruire sulle tematiche ambientali sia dalla scuola che dai media. Anche se il 56,8% del campione intervistato dichiara di non conoscere degli effettivi sbocchi occupazionali nel settore, il 42,3% sarebbe interessato e disponibile a seguire corsi formativi sulle tematiche ambientali. Questi sono alcuni dati di una ricerca realizzata dal Censis per conto dell´Istituto Nazionale di Studi di Scienze Biosociali e del Ministero dell´Ambiente che viene presentata il 5 marzo a Roma presso la Facoltà di Ingegneria dell´Università La Sapienza. . |
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UN PROTOCOLLO PER LA DIFESA DEL LITORALE VENETO |
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Venezia, 13 Marzo 2007 - Da molti anni la fascia litoranea del Veneto e in particolare quella dei comuni di San Michele al Tagliamento, Caorle, Eraclea, Jesolo e nella parte sud della regione del comune di Rosolina, è interessata da forti fenomeni erosivi a causa dello scarso apporto e trasporto di materiale solido. La Giunta regionale a tali problematiche ha sempre riservato particolare attenzione, stanziando annualmente risorse per la di fesa dei litorali e avviando numerosi progetti, sia di carattere strutturale, sia di manutenzione. In questo contesto rientra il protocollo d’intesa che la Regione del Veneto sottoscriverà mercoledì 14 marzo con il Comune di San Michele al Tagliamento e le Società Bibione Spiaggia S. R. L. , Bibione Mare S. P. A. E la Fraterna S. N. C. Per la difesa del litorale tra le foci del fiume Tagliamento e di Porto Baseleghe. Per illustrare i particolari del protocollo, che prevede un finanziamento complessivo di 5 milioni di euro, l’Assessore regionale all’Ambiente Giancarlo Conta incontrerà i giornalisti mercoledì 14 marzo alle ore 12. 00 nella sede della Delegazione comunale a Bibione. All’incontro interverrà il Sindaco di San Michele al Tagliamento, Sergio Bornancin e i presidenti delle tra le società firmatarie. . |
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FAR USCIRE LE GIOVANI DALL´OMBRA |
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Bruxelles, 13 marzo 2007 - Lo scorso anno, a sei ragazze europee animate da grande entusiasmo è stata data la possibilità di accompagnare un´affermata donna ingegnere o tecnico durante una normale giornata di lavoro. Le loro esperienze, e in particolare il modo in cui tale giornata ha influito sulla loro opinione circa le carriere nelle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic), sono state registrate in una serie di diari in formato video, presentati poi alla Commissione europea l´8 marzo. Le Tic in tutte le loro forme sono diventate parte integrante della nostra vita quotidiana. Eppure, pochi giovani, e meno ancora le donne, sono interessati a intraprendere studi nel campo dell´informatica o sono attratti dalle carriere nelle Tic. «Oggi voglio lanciare un segnale di allarme», ha dichiarato Viviane Reding, commissario europeo per la Società dell´informazione e mezzi di comunicazione, che ha elencato alcune cifre preoccupanti. Benché il numero complessivo di laureati in scienze informatiche sia salito del 133% dal 1998 al 2004, la percentuale delle donne laureate in tali materie è diminuita dal 25% del 1998 al 22% del 2006 nell´Ue, a fronte del 27% in Canada, del 28% negli Usa e del 38% nella Corea del Sud. Si stima che entro il 2010 l´Europa denuncerà una carenza di 300 000 professionisti dell´informatica nella sua forza lavoro. Delle poche donne che decidono di intraprendere una carriera nel settore delle Tic, molte finiscono per abbandonare l´idea mentre le altre non riescono mai a raggiungere posizioni dirigenziali di rilievo. In 14 società europee nel settore delle Tic, meno del 10% dei membri dei consigli di amministrazione è costituito da donne. Secondo il commissario Reding, per cambiare tale tendenza è importante informare con notevole anticipo le giovani delle prospettive di carriera nel campo delle Tic. I diari in formato video, che verranno distribuiti nelle scuole e nelle associazioni femminili di tutta Europa, si propongono di mettere in luce la vera natura del lavoro che si nasconde dietro il termine inflazionato di Tic. A questo primo esercizio pilota hanno partecipato cinque aziende leader nel campo della tecnologia (Bt, Cisco, Infineon, Motorola e Nokia), oltre al commissario Reding, che nel corso dell´edizione 2006 della manifestazione Tsi a Helsinki è stata "affiancata" per un giorno da una giovane. «I video offrono alle ragazze un´impressione molto positiva di quanto sia interessante lavorare nelle Tic», ha dichiarato Viviane Reding. «Ricca di sfide, gratificante, affascinante!», è così che il commissario auspica che le ragazze considereranno in futuro una carriera nelle Tic. Molte delle giovani che hanno accompagnato donne ingegnere e tecnico hanno riferito come l´esperienza abbia contribuito a modificare i preconcetti che avevano nei confronti del settore e di coloro che vi operano. Mariko Primarolo (16) ha seguito una ricercatrice presso la Bt, un´azienda telefonica britannica. «Il termine Tic richiama immediatamente alla mente computer e piccoli fanatici pelle e ossa», ha confessato al Notiziario Cordis. Le ragazze, ha aggiunto, sono più interessate al lato umano del lavoro e alla comunicazione faccia a faccia. Grazie all´esercizio, Mariko Primarolo si è resa conto che le Tic sono molto più che semplice tecnologia. Ha scoperto che hanno anche a che vedere col miglioramento della vita quotidiana delle persone. Nel corso della visita alla Bt, ha potuto assistere a dimostrazioni delle soluzioni Ti che avevano davvero mutato radicalmente la vita delle persone. Ha apprezzato soprattutto i sistemi per il monitoraggio degli anziani, che offrono loro la possibilità di vivere in maniera indipendente, e un dispositivo ingegnoso che aiuta le persone ad affrontare meglio i livelli di stress. «Iniziative come queste sono valide nel senso che possono mettere in luce le buone prassi di alcune aziende che stanno per promuovendo la diversità nel complesso», ha dichiarato Catherine Persson, consulente per le politiche europee presso la Bt, e coordinatrice del progetto Bt. Ha confessato la speranza che l´esperimento metta maggiormente in rilievo la diversità nell´agenda imprenditoriale. Anche Magda Rabiej, ingegnere software presso la Motorola in Polonia, ritiene che iniziative come quella in oggetto siano importanti. «Ricordo i dubbi che mi assillavano a 17 anni sulla mia carriera futura», ha dichiarato al Notiziario Cordis. «Quando ho iniziato le superiori ero convinta di voler fare l´informatico, ma le persone con cui parlavo tentavano di convincermi che il settore delle Ti non era una carriera adatta a una donna». Magda Rabiej ha deciso di partecipare al progetto della sua azienda sulla diversità per incoraggiare i giovani, e soprattutto le ragazze, a maturare un interesse nelle Tic. «è importante avere qualcuno che incoraggia, che dica che non è complicato come sembra, che non si tratta soltanto di stare seduti davanti a un computer», ha spiegato. Lo scorso anno, Magda Rabiej è stata affiancata da Ania Pers (17), studentessa di Cracovia. Durante la giornata trascorsa insieme, ha cercato di mostrare alla ragazza come la tecnologia da lei sviluppata comportasse un impegno all´esterno dell´ufficio e su progetti divertenti. Per Magda Rabiej, le Tic sono una questione tanto di tecnologia quanto di comunicazione. «Riguardano l´interazione umana, il lavoro di gruppo e il dialogo con i clienti», ha dichiarato al Notiziario Cordis. Tuttavia, a volte emerge un divario di comunicazione tra ingegneri e clienti sulla progettazione del prodotto. «Per gli ingegneri informatici è difficile tradurre la vita quotidiana in linguaggio Ti», ha spiegato. Analogamente, gli ingegneri potrebbero avere qualche difficoltà a spiegare le loro idee di progettazione al cliente. Se la comunicazione si interrompe, il prodotto è presumibilmente destinato a fallire. Magda Rabiej ritiene che, data la loro capacità innata di comunicare, le donne abbiano tutte le carte in regole per lavorare nel settore e tradurre tali idee in modo da renderle facilmente comprensibili. Dal lancio del programma sulla diversità sette anni fa, Motorola ha notato un cambiamento nell´opinione sulle Tic da parte delle ragazze. «All´inizio del progetto, solo il 2% degli studenti che terminavano gli studi di informatica alle università di Cracovia era formato da donne. Lo scorso anno, le ragazze rappresentavano circa il 10% dei laureati in materie tecnologiche», ha spiegato Justyna Ozog, esperta di pubbliche relazioni presso la Motorola Polonia. Benché Motorola non si arroghi il merito di aver determinato tale cambiamento, come tutte le aziende coinvolte sente di contribuire a influenzare il mercato e ad abbattere gli ostacoli e gli stereotipi che riguardano le Tic. Molte delle ragazze coinvolte nell´esperimento non avevano preso seriamente in considerazione una carriera nella tecnologia dell´informazione. Tuttavia, adesso tutte loro la stanno valutando effettivamente come possibilità di carriera. E quindi missione compiuta per l´esercizio, non è così? Secondo il commissario Reding, c´è ancora molto da fare. Dal punto di vista dell´industria, occorre cambiare la cultura imprenditoriale per rendere le carriere nel campo delle Ti più interessanti per le ragazze. Ha ringraziato le società coinvolte e ha esortato altri operatori del settore a ripetere la prova. Da parte propria, la Commissione pubblicherà nei prossimi mesi uno studio sul livello di partecipazione femminile agli studi informatici e alle carriere nelle Tic, nella speranza di sensibilizzare maggiormente il pubblico sulla questione. Il commissario Reding ha inoltre promesso di portare i diari in formato video al Forum economico mondiale di Davos dell´anno prossimo, per incoraggiare l´industria mondiale ad affrontare il problema della carenza di professioniste delle Ti. Per maggiori informazioni sull´esperimento di affiancamento consultare: http://ec. Europa. Eu/information_society/activities/itgirls/index_en. Htm . |
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SCIENCE MADE SIMPLE |
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Bruxelles, 13 marzo 2007 - Poiché alcuni adolescenti considerano la scienza come una materia di cui avere timore, un´impresa sta cercando di capovolgere quell´immagine nel tentativo di ispirare la futura generazione di scienziati. Uno dei vincitori del Premio Cartesio dell´Ue per la comunicazione nel campo della scienza, la società Science Made Simple, offre una gamma di esperienze ispiratrici ed educative rivolte agli adolescenti. Il direttore della società, Wendy Sadler, dichiara che la sua missione è ispirare la futura generazione di scienziati, promuovendo la scienza come parte della cultura popolare e traducendo i complessi fenomeni della scienza in un linguaggio comprensibile sia ai bambini che agli adolescenti. L´azienda ha sviluppato una serie di attività scientifiche creative che suscitano l´interesse nei confronti della scienza, iniziando dalle cose a cui le persone sono già appassionate, quali musica, sport e piccole invenzioni, per poi «insinuarsi di soppiatto nel mondo della scienza». Ha dichiarato al Notiziario Cordis: «Cerchiamo di rendere la scienza accessibile ai giovani, collegandola ai settori di loro interesse. È nell´età fra gli 11 e i 18 anni che gli adolescenti potrebbero scegliere di intraprendere una carriera nelle scienze e quindi è fondamentale rendere la scienza divertente ed entusiasmante proprio in quel periodo». Raggiungendo circa 30 000 studenti l´anno, l´équipe sta diffondendo la scienza con la sua ultima produzione, «Visualise - The Beauty of Science», che sfuma i confini fra teatro, arte e scienza realizzando esperimenti nel campo della musica, senza pronunciare parole. Offrendo più spunti esplorativi che spiegazioni, la società si augura di fare leva sulle emozioni del pubblico, consentendo di fare collegamenti e suscitando la curiosità. Inoltre, il gruppo, tutto composto da donne, si pone l´obiettivo di invertire gli stereotipi promuovendo la scienza e l´ingegneria fra le ragazze. A tal fine ha sviluppato presentazioni speciali, mostrando donne scienziato al lavoro. Wendy Sadler ha dichiarato: «Vogliamo allontanarci dall´immagine dello scienziato pazzo e ritornare con i piedi sulla Terra. Vogliamo che la scienza susciti un forte richiamo, anche fra le persone che potrebbero non scegliere di seguire la scienza come percorso di carriera». Quale vincitore del Premio Cartesio per la comunicazione nel campo della scienza nella categoria «Azioni innovative per la comunicazione nel campo della scienza», il progetto potrebbe essere un´idea ormai matura e ha il potenziale per essere sviluppato in tutta Europa. Nel suo discorso durante la cerimonia di premiazione, il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha dichiarato: «Le persone che sono in grado di colmare quel divario [fra la scienza e il pubblico] meritano il nostro riconoscimento [. ]. È un settore sempre più importante per l´Ue: la nostra popolazione, infatti, è in diminuzione, un numero sempre più ridotto di studenti sceglie le discipline scientifiche e il tasso di sostituzione degli attuali scienziati è preoccupante». «Non possiamo sperare che la situazione cambi senza una migliore comunicazione», ha aggiunto. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Sciencemadesimple. Co. Uk/ . |
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AL VIA A PALERMO LE ATTIVITÀ DELL’INSTITUTE FOR SCIENTIFIC METHODOLOGY IL 26 MARZO AL CNR LA PRESENTAZIONE DEL CONSORZIO ISEM |
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Palermo 14 marzo 2007 - Alta formazione internazionale, ricerca e seeding culturale del territorio. Sono queste le attività del costituendo consorzio Isem (Institute for Scientific Methodology) he verrà presentato alla stampa lunedì 26 marzo alle 11 e 30 al Cnr di Palermo. La attività dell’istituto -- un consorzio fra Consiglio nazionale delle ricerche, Comune di Bagheria, Confindustria Sicilia e Università di Palermo -- hanno una forte connotazione teorica ma sono altrettanto decisamente orientate al “saper fare”; e sono concepite per dare un contributo per invertire il fenomeno del brain-drain (che vede i migliori laureati siciliani lasciare l’isola per trasferirsi altrove) portando in Sicilia giovani e docenti stranieri altamente qualificati per periodi prolungati. L’isem organizza il Master annuale (interamente in lingua inglese) “Paul K. Feyerabend” sulla metodologia della scienza; conduce attività di ricerca multidisciplinari in chimica, fisica e biologia; è sede della cerimonia annuale per l’assegnazione della “Majorana Medal”, e cura la promozione di convegni focus sui temi “caldi” della ricerca scientifica. «Noi pensiamo -- dice il coordinatore del consorzio, Mario Pagliaro -- che la formazione degli scienziati debba essere ripensata per integrarvi quegli elementi di storia, di filosofia, di sociologia e di economia ormai indispensabili al lavoro scientifico. E oltre che per dare ai giovani ricercatori una formazione culturale molto più vasta lavoreremo per dargliene una più efficace: che gli consenta di programmare e condurre ricerche di alto livello in modo autonomo e in una logica di rete». «La forte espansione di nuove aree di ricerca basate sull’integrazione inter-disciplinare -- spiega il condirettore scientifico Ignazio Licata, docente di fisica teorica a Palm Harbor -- impone una profonda riflessione critica sui processi di produzione e comunicazione della scienza contemporanea; e quindi sui grandi temi della ricerca e sul loro impatto sociale a medio e a lungo termine. » Le lezioni del Master, rivolte a laureati la cui selezione a livello internazionale è già in corso, si svolgono da gennaio a giugno a Bagheria presso i locali della splendida Villa dei Principi di Cattolica, sede del Museo “Renato Guttuso”. La prima edizione del Master avrà inizio a gennaio 2008. Di grande livello l’advisory board del consorzio che include scienziati ed epistemologi di grande prestigio internazionale: David Avnir, Marcello Cini, Liane Gabora, Jean-marc Levy Leblond, Gianfranco Minati, Gloria Origgi, Eliano Pessa, Nicla Vassallo. «Si tratta di un’importante iniziativa -- dicono il vicepresidente di Confindustria Ettore Artioli e il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello -- che tende a favorire il collegamento fra università e centri di ricerca e il sistema imprenditoriale». «Ed è particolarmente gratificante – aggiunge il sindaco di Bagheria, Biagio Sciortino – che veda la luce a Bagheria, città erede di una grande tradizione culturale al cui sviluppo ci dedichiamo con passione». La conferenza stampa del 26 marzo è preceduta dal seminario “Marcello Carapezza” dedicato al tema del rapporto fra scienza e cultura sul quale intervengono il fisico e filosofo francese Jean-marc Lévy Leblond dell’Università di Nizza e il giornalista Armando Massarenti de Il Sole 24 Ore. Alla giornata prendono parte anche il sottosegretario di Stato alla ricerca Nando Dalla Chiesa; il segretario della Commissione ricerca del Senato Fabio Giambrone; il sindaco di Bagheria Biagio Sciortino; i presidenti di Confindustria Sicilia e Mezzogiorno Ivanhoe Lo Bello ed Ettore Artioli, e il Rettore e il direttore amministrativo dell’Università di Palermo Giuseppe Silvestri e Mario Giannone. . |
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PIÙ TECNICI, PIÙ SICUREZZA CENSIS E PERITI INDUSTRIALI PRESENTANO IL IV RAPPORTO SULLA SICUREZZA IN ITALIA |
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Roma, 13 marzo 2007 - Degli oltre 4 milioni di aziende che operano sul territorio nazionale: il 37,8% presenta fenomeni di una marcata rischiosità sul lavoro che si concentra nelle industrie di 26 delle province del Centro Nord (tra cui Torino, Milano, Brescia, Parma) e del Nord Est; il 27,4% opera in contesti territoriali ad irregolarità diffusa che si riflette in modo diretto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; sono aziende concentrate prevalentemente nel Sud e nelle Isole (36 province); il 35,0% circa registra livelli di rischio meno esasperati propri di una società matura: è il caso di 23 province dislocate tra Nord Ovest e dorsale adriatica (da Ferrara a Teramo). E’ quanto emerge dalla ricerca “Guardare avanti: l’impegno dei Periti Industriali per la sicurezza sul lavoro” realizzata dal Censis per conto dei Periti Industriali. L’indagine evidenzia inoltre, diversi livelli di sicurezza presenti sul territorio nazionale. Sembra, infatti, che vivere e produrre in alcune province italiane, garantisca standard di sicurezza più elevati ed una maggiore capacità da parte degli attori locali di tutelare la salute del lavoratore. Secondo una stima presentata nel Rapporto, il potenziale di rischio aziendale della sicurezza sul lavoro si presenta elevato. Peraltro, analizzando il modello di “safety management” di circa 500 aziende dislocate sul territorio, emerge che: tra il 2004 ed il 2005 l’andamento degli infortuni è risultato stabile nell’86,4% delle aziende intervistate; mentre sono più numerosi i casi di aziende che hanno visto diminuire gli infortuni (10,5%) rispetto a quelle che ne hanno registrato un incremento (3,1%); esiste una correlazione positiva tra volume di investimenti e calo tendenziale degli infortuni: le imprese che hanno investito più di 50mila euro in sicurezza tra il 2004 e il 2005 sono le uniche a non aver registrato un incremento degli infortuni; tuttavia l’87,3% non investe in sicurezza più di 10mila euro; la gestione della sicurezza in azienda ruota intorno alla figura dell’imprenditore, la cui ingerenza nel processo di securizzazione tende tuttavia a sfumare al crescere della dimensione d’azienda: l’imprenditore partecipa direttamente alle attività di messa in sicurezza dell’azienda nel 92,1% delle microimprese (1-4 addetti), nel 79,8% delle piccole (5-15 addetti) e nel 62,2 % delle medie imprese (16-250 addetti); nel 90,0% delle aziende, l’imprenditore ricopre anche il ruolo di Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione (Rspp); i consulenti rivestono un ruolo rilevante: nel 38,7% dei casi partecipano direttamente alla gestione della sicurezza in azienda e nelle province dove il modello di sicurezza sul lavoro è complessivamente più progredito (Milano, Bologna), si registra contestualmente una presenza più marcata di professionalità esterne e una dinamica più contenuta degli eventi infortunistici; periti industriali ed ingegneri sono le professionalità tecniche più “gettonate”: svolgono attività di consulenza in materia di sicurezza per il 60,1% delle aziende (in futuro il 72,0% delle aziende prevede di farvi ricorso) e nel 26,0% dei casi concorrono a gestire direttamente il modello di safety management in azienda; il rapporto delle imprese con la sicurezza del lavoro è cresciuta sul piano degli adeguamenti normativi: il 64,0% delle aziende è in fase di aggiornamento del documento del rischio; il ritardo maggiore nell’applicazione del d. Lgs. 626 si rileva a carico delle microimprese (il 35,7% di esse deve ancora avviare la procedura di securizzazione della struttura); la formazione risulta un’attività diffusa e di “routine” per le imprese: solo il 6,4% di esse non realizza attività formative per i lavoratori in materia di sicurezza; i canali di formazione ai quali le aziende fanno maggiore ricorso sono i cartelli e la segnaletica (55,9%), i corsi di formazione (50,9%) e la divulgazione di materiale informativo (42,9%); dei soggetti territoriali coinvolti nella sicurezza (Asl, Ispesl, Ispettorato, associazioni di categoria, ecc), Inail e professionisti tecnici sono gli interlocutori privilegiati per le aziende delle quali, rispettivamente il 50,6% e il 50,2%, dichiara di intrattenere con questi soggetti rapporti di proficua collaborazione; per il 92,4% delle imprese la sicurezza non è un costo mal sopportato, ma parte dell’essenza stessa del fare impresa: un dovere (66,6%), un obiettivo (15,6%), un investimento (10,2%); questo nuovo approccio viene confermato anche dal fatto che la sicurezza è la terza voce (dopo le attrezzature informatiche e gli impianti e macchinari) dove maggiore è la frequenza di investimento in innovazione da parte delle aziende che ad esso destinano il 9,2% del fatturato. Il rapporto delle imprese italiane con la sicurezza del lavoro si presenta più maturo, nonostante il persistere di alcune aree critiche. La sicurezza viene considerata un elemento di innovazione, le risorse ad essa destinate un investimento. Le consulenze specialistiche, soprattutto di tipo tecnico, supportano saldamente l’impresa nell’impegno in merito alla sicurezza del lavoro, mentre più che l’inesperienza o il genere sembra che “facciano male” la routine e la differenza di etnia, visto che a subire infortuni sono soprattutto gli stranieri e le persone che svolgono attività ripetitive. La sicurezza è entrata ormai nelle aziende italiane al pari di altri processi produttivi e anche quando si presenta lacunosa o incompleta, gli imprenditori sono consapevoli di questa carenza, come parte integrante del loro fare impresa. Si tratta di un elemento culturale importante soprattutto per le Pmi la cui soglia di sensibilità per la sicurezza si è generalmente innalzata e per molte di loro sta diventando uno strumento di competitività. Questi sono alcuni dei principali risultati di una ricerca svolta dal Censis per conto del Cnpi presentati il 9 marzo al Cnel. . |
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PROGRAMMA VI CONFERENZA ANNUALE DEGLI ENTI DI RICERCA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA |
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Trieste, 13 marzo 2007 – Domani mercoledì 14 marzo 2007 alle ore 14. 00 Presso l Auditorium Area Science Park - Padriciano 99, Trieste si svolgerà la Sesta Conferenza annuale degli Enti di Ricerca del Friuli Venezia Giulia sul tema: “ “Regioni della Conoscenza Vii Programma Quadro: i cluster territoriali al servizio della Ricerca”. Il Programma prevede il seguente svolgimento: 13. 45 Registrazione; 14. 00 Apertura dei lavori e saluti Giancarlo Michellone - Presidente di Area Science Park; Ezio Andreta - Presidente di Apre, Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea. 14. 30 “Regioni della Conoscenza: l’incontro tra centri di ricerca, imprese e mondo della finanza” Coordina Carlo Rizzuto - Presidente del Laboratorio di Luce di Sincrotrone Elettra, Rappresentante italiano Esfri European Strategy Forum on Research Infrastructures; “Presentazione del 1° Bando Regioni della Conoscenza” Gabriele Rose - Dg Research - Unit 4 Rok & Research Potential; “Il ruolo del Comitato di Programma a favore della partecipazione italiana al Vii Pq” Alberto Silvani - Delegato nazionale Regioni della Conoscenza, Ministero dell’Università e della Ricerca. “Il ruolo del Punto Nazionale di Contatto a supporto della partecipazione italiana” Francesca Angelini - Ncp Regioni della Conoscenza, Ministero dell’Università e della Ricerca. 16. 00 “Le sinergie Stato-regione per lo sviluppo dei cluster” Riccardo Illy - Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; Renzo Mario Rosso - Ministro plenipotenziario per il Coordinamento Multilaterale alla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo Ministero degli Affari Esteri; Luciano Modica - Sottosegretario Ministero dell’Università e della Ricerca. 17. 00 “Il Friuli Venezia Giulia e il potenziamento dell’Euroregione” “Il Progetto Novaregio, le politiche di innovazione al servizio del territorio regionale” Gabriele Gatti - Direttore Marketing & Relazioni Internazionali - Area Science Park. “La Regione Friuli Venezia Giulia verso il Vii Pq: fare Sistema” Giorgio Perini - Responsabile Ufficio di Collegamento Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia a Bruxelles. 17. 45 Dibattito e conclusione dei lavori . |
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FORMAZIONE: 3 MLN EURO PER FORMAZIONE PERMANENTE E CONTINUA |
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Buttrio (Ud), 13 marzo 2007 - La Giunta regionale approva un avviso presentato dall´assessore a Formazione e Lavoro, Roberto Cosolini, e mette così a disposizione 3. 139. 017,49 euro per l´attuazione di piani formativi aziendali (560mila euro) e per l´accesso ad iniziative formative a domanda individuale (2. 579. 017,49 euro). Le iniziative dovranno riguardare la formazione continua e quella permanente, in alcuni casi realizzabili anche a distanza con supporto di un´adeguata infrastruttura tecnologica e da un servizio di assistenza e tutoraggio on line. Ciascun progetto dovrà essere presentato sull´apposito formulario on line disponibile sul sito internet www. Formazione. Regione. Fvg. It . |
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