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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Marzo 2007
IL CCR INAUGURA NUOVI LABORATORI DI RIFERIMENTO PER GLI ALIMENTI  
 
Il 16 marzo hanno inaugurato la loro attività tre nuovi laboratori comunitari di riferimento. Ubicati presso l´istituto dei materiali e misure di riferimento (Immr) del Centro comune di ricerca (Ccr) di Geel (Belgio), i laboratori avranno il compito di fornire i materiali e i metodi certificati di riferimento necessari per i controlli relativi a metalli pesanti, micotossine e idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) presenti negli alimenti dell´Unione europea. I materiali di riferimento certificati rappresentano una parte essenziale della gestione del rischio alimentare, della sicurezza e della garanzia di qualità. Si tratta di materiali le cui proprietà sono note fin nei minimi dettagli, come il contenuto di mercurio nei muscoli del tonno, o l´aflatossina, un tipo di micotossina, nella pasta di fichi. I materiali vengono distribuiti ai laboratori di tutta Europa affinché possano verificare l´accuratezza dei loro risultati analitici sugli alimenti. Intervenuto in occasione dell´inaugurazione, il direttore dell´Immr Alejandro Herrero ha dichiarato che i laboratori comunitari di riferimento stanno fornendo all´Europa un sistema di misurazione condiviso e affidabile. Il Ccr gestisce attualmente sei dei 40 laboratori di riferimento dell´Unione. «Il nostro compito consiste nel mettere a disposizione strumenti comuni per la garanzia di qualità degli alimenti, cosicché ognuno possa confrontare le mele con le mele e le pere con le pere», ha osservato. «Se si calibrano i propri strumenti in base a uno standard, mentre gli altri si avvalgono di standard e metodi diversi, i risultati prodotti potranno non essere comparabili. La comparabilità è essenziale per difendere la validità della legislazione comunitaria in materia di sicurezza alimentare», ha spiegato al Notiziario Cordis. La decisione di aprire tre nuovi laboratori è stata presa in risposta a una necessità, secondo Alejandro Herrero. «Tali contaminanti presentano rischi significativi», ha dichiarato. «Occorre essere vigili per impedire che tali sostanze finiscano nei nostri alimenti». Markos Kyprianou, commissario europeo per la Sanità, che ha inaugurato ufficialmente i laboratori, ha anche sottolineato l´importanza di monitorare le minacce alla sicurezza alimentare a vantaggio dei consumatori. «I consumatori europei sono molto esigenti e si aspettano che gli alimenti che arrivano sulle loro tavole e sui mercati siano sicuri», ha osservato. Le micotossine sono sostanze prodotte dai funghi che crescono sul cibo e sugli alimenti degli animali. Si stima che il 20% dei prodotti alimentari possa contenere micotossine, responsabili di malattie più o meno gravi. Il laboratorio del Ccr si adopererà al fine di fornire metodi analitici per circa 12 micotossine. I metalli pesanti sono presenti in quasi tutti gli alimenti. Mentre alcuni sono importanti dal punto di vista nutritivo, altri, quali piombo, cadmio e mercurio, non hanno alcun valore nutritivo e, in alcuni casi, possono contribuire all´insorgenza di malattie gravi, ad esempio il cancro, oppure danneggiare il sistema nervoso centrale. Anche gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) sono considerati nocivi. Tali composti possono penetrare negli alimenti durante i processi di produzione, quali ad esempio l´affumicatura aromatizzante e si ritiene che alcuni provochino il cancro o mutazioni del Dna. Complessivamente, verranno sottoposti a monitoraggio per una valutazione da esposizione a lungo termine 16 diversi Ipa. Alla cerimonia di lancio erano presenti esperti per illustrare alcuni dei compiti che saranno svolti dai nuovi laboratori. Tutti e tre i laboratori produrranno materiali di riferimento. Tale compito comporta lo sminuzzamento delle sostanze in particelle minuscole, in modo da garantire l´uniformità dei campioni prodotti. Inoltre, tali materiali devono essere anche stabilizzati, nel senso che devono poter essere distribuiti e utilizzati per molti anni e devono essere rappresentativi di un campione autentico conservato in un laboratorio. Il tempo necessario a produrre tali materiali di riferimento dipende soprattutto dalla sostanza alimentare e dal metodo impiegato. La produzione di un campione misurato di un Ipa negli oli commestibili può richiedere 70 minuti, secondo Thomas Wenzl, direttore operativo del laboratorio Ipa. «Per altri materiali che richiedono l´estrazione degli Ipa, come ad esempio la carne, il processo è molto più lungo a causa di una pulitura aggiuntiva dei campioni». I campioni di riferimento vengono prodotti in grandi quantità. Quando il laboratorio esaurisce tali materiali, ricomincia l´intero processo di produzione. I nuovi materiali devono poi essere testati raffrontandoli a campioni precedenti, per garantire che presentino la medesima qualità e siano conformi agli standard. Nel laboratorio per le micotossine, gli scienziati monitoreranno i metodi di riferimento già sviluppati e validati, per assicurare una loro attuazione adeguata nei laboratori di tutta Europa. In seguito alle modifiche apportate alla normativa comunitaria per coprire un numero maggiore di micotossine, il laboratorio svilupperà nuovi metodi di riferimento relativi alle medesime. Verranno inoltre convalidati i kit disponibili sul mercato per effettuare test multipli sulle micotossine, uno dei quali è stato oggetto di una dimostrazione da parte dell´équipe di Geel. Mentre un metodo di riferimento fornisce sempre risposte più precise sul contenuto della micotossina, tali kit, il cui funzionamento è molto simile a quello dei test di gravidanza, dopo pochi minuti sono in grado di intercettare la presenza di una sostanza negli alimenti e di indicare se è al di sopra o al di sotto del limite consentito dalla legge. «Tali [kit] vengono spesso utilizzati quando servono decisioni rapide, ad esempio in un porto, per individuare eventuali materiali contaminati», ha spiegato Jörg Stroka, che si occupa di micotossine presso il Ccr dal 1996. I kit consentono di testare rapidamente la merce oggetto della spedizione, ma non sostituiscono il metodo di riferimento. «Nelle prime fasi si utilizzano semplici test, mentre in un secondo momento c´è più tempo per effettuare un´analisi di riferimento», ha dichiarato, sottolineando che tale approccio combinato garantisce prove affidabili e, al contempo, una riduzione dei costi. Oltre a tali mansioni, tutti e tre i laboratori effettueranno formazione e confronti tra laboratori per conto dei laboratori nazionali di riferimento designati. In questo modo i laboratori nazionali potranno valutare le loro prestazioni e migliorare il livello generale di accuratezza e i risultati analitici. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Irmm. Jrc. Be/html/crls/index. Htm .  
   
   
CONVEGNO SULLA PIANIFICAZIONE DELL´ALIMENTAZIONE NELLA PRIMA INFANZIA  
 
Il 20 e 21 aprile a Budapest (Ungheria) si svolgerà un convegno sul tema «Pianificazione dell´alimentazione nella prima infanzia ed effetti sulla salute nelle fasi successive della vita: obesità e non solo». Il convegno, organizzato dal progetto Earnest finanziato dall´Ue, fornirà informazioni aggiornate sulla ricerca scientifica di base, sui dati epidemiologici e i risultati clinici concernenti la relazione tra il regime alimentare materno e quello infantile, nonché su varie funzioni dell´organismo in età successive. L´iniziativa riunirà scienziati, clinici, rappresentanti di organismi consultivi e dell´industria alimentare per discutere le rispettive ricerche ed elaborare nuovi approcci sinergici che consentiranno di compiere ulteriori progressi. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Metabolic-programming. Org/budapest2007/ .  
   
   
MARR NEL 2006 UTILE CONSOLIDATO A 26,8 MILIONI DI EURO, +21,4% RISPETTO I 22,1 MILIONI DI EURO DEL 2005  
 
Rimini – Il Consiglio di Amministrazione di Marr S. P. A. (Milano: Marr. Mi), società attiva in Italia nella commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari al foodservice, ha approvato il 20 marzo il bilancio consolidato e il progetto del bilancio d’esercizio 2006 , che verrà sottoposto all’Assemblea degli Azionisti il prossimo 20 aprile. Principali risultati consolidati dell’esercizio 2006 - Durante l’esercizio 2006, i ricavi totali consolidati si sono attestati a 972,7 milioni di euro, in crescita del 10,0% rispetto agli 884,2 milioni di euro del 2005. L’ebitda ha registrato un incremento del 16,2%, raggiungendo i 61,6 milioni di euro (53,0 milioni di euro nel 2005), mentre l’Ebit, pari a 53,5 milioni di euro, è cresciuto del 18,8% rispetto ai 45,0 milioni di euro del 2005. Il risultato delle attività ricorrenti è stato pari a 46,9 milioni di euro, in crescita del 16,6% rispetto ai 40,2 milioni di euro dell’esercizio precedente. L’utile netto consolidato si è attestato a 26,8 milioni di euro (pari a 26,6 milioni di euro al netto della quota di pertinenza dei terzi), con un incremento del 21,4% rispetto ai 22,1 milioni di euro del 2005. Tale risultato include i costi iniziali dell’operazione di cartolarizzazione imputati a conto economico nel 4° trimestre 2006 per circa 0,8 milioni di euro, in seguito all’avvio della procedura di estinzione anticipata dell’operazione stessa. La Posizione Finanziaria Netta (Pfn) di Gruppo al 31 dicembre 2006 è pari a 98,5 milioni di euro, rispetto ai 94,0 milioni di euro del 2005. Il capitale circolante netto commerciale è pari a 117,5 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 128,5 milioni di euro del 2005. Il patrimonio netto consolidato a fine anno è pari a 175,5 milioni di euro (169,7 milioni di euro nel 2005). Risultati della Capogruppo Marr S. P. A. E proposta di dividendo - La Capogruppo Marr S. P. A. Ha realizzato ricavi totali per 919,6 milioni di euro rispetto agli 843,3 milioni di euro del 2005 (+9,0%) e un utile netto pari a 25,2 milioni di euro, in incremento del 10,7% rispetto ai 22,8 milioni di euro del 2005. Il Consiglio di Amministrazione, ha proposto all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo lordo di 0,36 euro per azione, in aumento del 10,1% rispetto al precedente esercizio e con un pay out pari al 90% dell’Utile del Gruppo. Il Consiglio ha indicato come data di pagamento del dividendo il 10 maggio, con “stacco cedola” il 7 maggio. Risultati per segmento di attività - I positivi risultati conseguiti durante il 2006 sono in linea con le strategie di sviluppo della società e rappresentano il conseguimento degli obiettivi prefissati. La crescita del 10,5% dei ricavi delle vendite al foodservice è stata trainata dalla categoria di clienti “Street market” (+11,5%), che rappresenta circa i due terzi dei ricavi totali di Marr. Le vendite della categoria “National Account” hanno registrato un aumento dell’11,8% e quelle dei “Wholesale” del 6,7%. La crescita dei ricavi consolidati delle vendite è stata realizzata sia grazie al contributo della crescita organica (+6,7%) che a quello derivante dalle ultime acquisizioni di As. Ca. E Prohoga (+3,8%). Eventi successivi alla chiusura dell’esercizio - Nei primi giorni di gennaio 2007 Marr ha sottoscritto l’acquisto dell’intero capitale sociale di New Catering S. R. L. , azienda di Forlì, attiva nella distribuzione di prodotti alimentari ai bar e alla ristorazione veloce. In data 22 gennaio 2007 è stato perfezionato l’acquisto del fabbricato sito in Pistoia, località Bottegone, dove nella primavera del 2007 verrà avviata la nuova Filiale Marr Toscana. In data 12 febbraio il Consiglio di Amministrazione di Marr ha deliberato, di concerto con le altre società del Gruppo Cremonini coinvolte, l’avvio delle procedure per l’estinzione anticipata dell’operazione di cartolarizzazione dei crediti in essere con la società Cremonini Sec S. R. L. I titoli verranno rimborsati da parte della società veicolo, Cremonini Sec S. R. L. , il 24 aprile 2007. Nei primi giorni di marzo, Marr ha stipulato con l’Agenzia Regionale Intercent-er una convenzione per la fornitura di prodotti alimentari e non alimentari alle Pubbliche Amministrazioni della regione Emilia-romagna. La convenzione, della durata di due anni, rinnovabili per ulteriori 12 mesi fino a concorrenza del valore della fornitura, ha un valore di 31 milioni di euro. Evoluzione prevedibile della gestione - Nonostante il bimestre gennaio-febbraio sia limitato e stagionalmente poco significativo per poter tracciare una chiara tendenza per il resto dell’esercizio, va segnalato che l’andamento dei primi due mesi del 2007 conferma il trend di crescita organica fatto registrare nel 2006. Il management della società rimane quindi orientato a perseguire politiche di sviluppo soprattutto per quanto attiene la crescita organica con il mantenimento dei livelli di redditività raggiunti. .  
   
   
FILIERA AGROALIMENTARE DELLA CARNE E DEI SALUMI SOTTOSCRITTA OGGI LA DICHIARAZIONE D’INTENTI  
 
Trento – “Oggi aggiungiamo un nuovo, importante tassello ad un sempre miglior raccordo delle politiche di formazione. In questo senso l’impegno oggi sottoscritto va ben al di là di una semplice dichiarazione d’intenti. E’ la conferma di come il Trentino sappia e voglia muoversi lungo il terreno dell’innovazione senza per questo rinunciare alla valorizzazione delle tradizioni”. Con queste parole Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, ha presentato il 20 marzo 2007la dichiarazione d’intenti della filiera agroalimentare sottoscritta – questa mattina, nella Sala giunta di piazza Dante – dallo stesso presidente Dellai; dall’assessore all’agricoltura, commercio e turismo, Tiziano Mellarini; dall’assessore all’istruzione e alle politiche giovanili, Tiziano Salvaterra; dalla responsabile del Patto Territoriale della Valsugana Orientale, Paolina Furlan; dal vice presidente dell’Associazione Macellai della provincia di Trento, Stefano Simonetto; dal presidente del Consorzio Produttori trentini di salumi, Andrea Gasperi; dal presidente dell’Associazione Ristoratori della provincia di Trento; Danilo Moresco; dal presidente della Coldiretti della provincia di Trento, Gabriele Calliari. Il “cuore” del patto oggi sottoscritto è costituito dalla nascita (a partire dal prossimo anno scolastico) del Iv anno di specializzazione per la filiera agro-alimentare. Progetto proposto e sostenuto dalla Filiera Agro-alimentare S. P. A. Ed assegnato, per la gestione, all’Istituto Professionale Alberghiero – Sede di Levico Terme. Obiettivo prioritario del progetto è quello di contribuire allo sviluppo economico e sociale del territorio. Per far questo si vuole offrire ai giovani una formazione immediatamente spendibile nel mondo del lavoro locale, attrezzandoli con livelli di competenze disposti su più piani: dall’apprendista formato con corsi specifici, all’operatore qualificato (dopo tre anni di formazione professionale) al tecnico (dopo la frequenza del quarto anno), al tecnico superiore (dopo il percorso di Alta Formazione Professionale). Ma ci si rivolge anche alle aziende locali, nella direzione del loro sviluppo con l’offerta di operatori con competenze articolate e flessibili, ben disposti verso una formazione ricorrente e ben radicati nella comunità locale. Infine si punta ad una decisa collaborazione per la formazione continua per gli imprenditori e per il personale già occupato. “Il progetto che oggi prende il via – ha detto il presidente Dellai – potrebbe essere definito dell’”arte rossa”, con riferimento alla carne. Ed è il terzo, nell’ambito del Progetto speciale per il programma di legislatura, nel settore della formazione. La Provincia autonoma di Trento infatti ha promosso e coordinato la programmazione e progettazione di alcune iniziative pilota. Si tratta del Liceo per le professioni per la montagna, un progetto sollecitato dai Collegi delle Guide Alpine e dei Maestri di sci e che è già al secondo anno di percorso formativo presso l’Istituto di Istruzione “Lorenzo Guetti” di Tione. E, ancora, del Iv anno di specializzazione per il settore dell’”Arte Bianca”, con riferimento al pane e che è stato affidato, per la gestione, all’Istituto di Formazione Professionale Alberghiero – Sede di Rovereto ed ha trovato collocazione presso il Bic di Rovereto. La definizione di una proposta di progetto nell’ambito dell’arte bianca da parte della Provincia ha avuto origine dalle istanze manifestate dall’Associazione Panificatori2. Soddisfazione per la dichiarazione d’intenti oggi sottoscritta è stata espressa da tutti i protagonisti, a partire dagli assessori Mellarini e Salvaterra. Sottolineati in particolare il collegamento tra mondo della scuola e sistema produttivo; il positivo ruolo del Patto territoriale; il coinvolgimento di associazioni e realtà che costituiscono – per storia, tradizione, professionalità, motivazioni - l’ossatura della filiera agroalimentare cui il Trentino guarda con grande interesse. La proposta formativa – oggi indicata dalla dichiarazione d’intenti - apre ad un coinvolgimento ampio di tutti i soggetti che fanno riferimento al comparto, proprio perché non esaurisce la gamma delle opportunità possibili in questi ambiti. Ciò significa che per le azioni è attivato un confronto e una verifica con tutte le associazioni coinvolte, come peraltro è sempre successo nei processi di innovazione e rinnovamento della proposta della formazione professionale. Anche le indicazioni fornite per la progettazione dei quarti anni riferite alla filiera agro-alimentare prevedono, analogamente alla realizzazione dei quarti anni negli altri comparti produttivi, la costruzione di una partnership forte tra il Centro di Formazione Professionale e una rete di imprese significative, per la definizione della figura professionale, la progettazione, il monitoraggio e la realizzazione della formazione sia presso il Cfp e sia presso le imprese, la realizzazione di azioni congiunte tra tutor del Cfp e tutors aziendali. Il documento oggi sottoscritto è la traduzione concreta di un modello di relazione tra pubblico e privato, tra formazione ed impresa, di partnership strategica e necessaria per far crescere sempre di più la qualità delle risorse vuoi immateriali che produttive del territorio trentino e prevede l’impegno di ognuna delle “parti”, ognuna per la propria competenza. Questo vuol dire – è stato detto - ricercare, promuovere e sviluppare opportunità e iniziative di formazione e conoscenza dei processi lavorativi nel campo della “filiera”; utilizzare le risorse professionali, strutturali ed organizzative messe a disposizione dai sottoscrittori della Dichiarazione d’intenti e da altri soggetti che operano nell’ambito della “filiera”; favorire lo sviluppo di attività ed iniziative formative, informative e promozionali nel settore dell’allevamento, della lavorazione delle carni, della preparazione dei salumi; sviluppare e realizzare le attività formative e informative che toccano la “filiera” carni-salumi, sia per il quarto anno di specializzazione, che per gli interventi formativi ed informativi extracurricolari anche promossi ed attivati da altre “Parti”; mettere a disposizione le proprie risorse associative ed organizzative per la realizzazione di interventi formativi nell’ambito della “filiera”; sviluppare e realizzare le attività formative e informative inerenti la “filiera”; stipulare con le altre “Parti” idonee e specifiche convenzioni per l’utilizzo di risorse professionali, organizzative, progettuali e strutturali e per l’attivazione di iniziative formative e informative utili per il conseguimento degli obiettivi previsti nella Dichiarazione d’intenti. .  
   
   
APPROVATO PROGRAMMA SVILUPPO RURALE 2007-2013  
 
Trieste - Approvato a maggioranza dalla Ii Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Mirio Bolzan (Ds), il programma di sviluppo rurale 2007-2013, illustrato dall´assessore Enzo Marsilio nella seduta dello scorso 13 marzo. Il programma, sul quale sono intervenuti alcuni consiglieri, tocca aspetti generali riferiti ai 785. 648 ettari di territorio, quelli socio-economici, di definizione delle aree rurali, con una spesa pubblica totale a disposizione del Friuli Venezia Giulia di 247,211 milioni di euro, 108,773 dei quali (44%) sono la quota Fears (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) che ci spetta all´interno dello stanziamento attribuito all´Italia. A questi vanno aggiunti 56,5 milioni di finanziamento regionale integrativo. .  
   
   
AGRICOLTURA: FUSIONE CONSORZIO AGRARIO E BUONA TERRA  
 
Udine - La soddisfazione della Regione per l´avvenuta fusione tra il Consorzio agrario e la cooperativa Buona Terra, è stata espressa a Udine dagli assessori regionali alle Attività Produttive, Enrico Bertossi, e alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Enzo Marsilio. Nella sede di rappresentanza della Regione a Udine è stata infatti presentata il 15 marzo l´acquisizione della società cooperativa Buona Terra di Ronchi dei Legionari, con sede operativa a Villa Vicentina, da parte del Consorzio Agrario del Friuli Venezia Giulia. Il Consorzio ha rilevato tutti i rami d´azienda della realtà cooperativistica, che è impegnata nella erogazione di servizi per il mondo rurale, eccetto quello relativo alla raccolta delle granaglie. Un´operazione importante, secondo i due esponenti regionali, perché, come ha detto Marsilio, migliora le opportunità nel contesto dei servizi, e ottimizza i rapporti nel mondo agricolo. L´assessore Bertossi, che ha seguito tutte le fasi dell´acquisizione, contemplando il suo referato anche la vigilanza sul mondo cooperativistico regionale, ha ribadito che in questo modo il Consorzio Agrario ha recuperato la sua leadership sul mercato attraverso una presenza ora più capillare. Inoltre, la crescita di questa realtà, secondo Bertossi, coincide con gli orientamenti della Regione, volti a favorire l´espansione dimensionale delle realtà cooperative, allo scopo di consentire l´avvio di efficaci politiche commerciali. "Il Consorzio Agrario - ha aggiunto - è fortemente ancorato sul territorio; non solo, ma questa operazione dimostra la coesione e la reale unità d´intenti tra le tre organizzazioni cooperative operanti nel Friuli Venezia Giulia, le quali hanno agito secondo una strategia unitaria". I dettagli dell´operazione di fusione sono stati illustrati dal presidente del Consorzio Agrario del Friuli Venezia Giulia, Carlo Colussi, e dal direttore dello stesso, Giorgio Dal Cero. Il Consorzio Agrario Fvg passa ora da un fatturato annuo di 95 milioni di euro a 112 milioni di euro, con un incremento del 20 per cento. E´ cresciuto della stessa percentuale anche il patrimonio immobiliare. Lo stesso Consorzio ha acquisito due punti di vendita e di distribuzione (ora sono 34), un essiccatoio (così ne possiede 5), incrementa di oltre un terzo la capacità di stoccaggio, che è passata da 500 a 800 mila quintali. Il tutto, senza che ne abbia risentito il personale impiegato nelle due realtà. _ .  
   
   
LA GIUNTA HA APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE SULLE NORME DI GESTIONE FORESTALE REGOLE SEMPLIFICATE PER FAVORIRE IL RILANCIO DELLA GESTIONE ATTIVA DEI BOSCHI  
 
Torino - Su proposta dell´assessore allo sviluppo della montagna e foreste, Bruna Sibille, la Giunta regionale ha approvato il disegno di legge "Norme sulla gestione forestale". Il Ddl recepisce indirizzi ed accordi internazionali e nazionali e si propone come testo dai contenuti innovativi, i cui principi cardine sono rappresentati dal riordino della materia forestale nel suo complesso, dalla semplificazione delle procedure tecnico-amministrative, dal ricorso alla delegificazione, all´assunzione del metodo della programmazione per una gestione sostenibile del patrimonio forestale. “Nell’intento di pervenire ad una compiuta regolamentazione del settore – commenta l’assessore Sibille -, nel mese di gennaio 2006 la Giunta regionale si era già dotata di specifiche linee guida di politica per le foreste e i pascoli, a cui ha fatto seguito l’elaborazione delle misure forestali del piano di sviluppo rurale 2007-2013 e la presentazione di un primo disegno di legge di promozione dell’economia forestale e pastorale (Ddl n. 345 dell’11 settembre 2006). La logica del percorso vede ora la presentazione di un secondo specifico disegno di legge riferito alla normativa forestale”. In Piemonte negli ultimi quarant’anni si è assistito ad un graduale aumento dei boschi, soprattutto a causa dell´abbandono delle attività agricole in montagna e collina, con la conseguente invasione di pascoli e coltivi da parte di specie forestali colonizzatrici. La superficie forestale piemontese si stima, ad oggi, intorno ai 925. 000 ettari, per due terzi appartenenti a privati. In buona parte dei popolamenti la frammentazione della proprietà terriera, le difficili condizioni orografiche, l’inadeguata viabilità di servizio e l´alto costo della manodopera, hanno frenato le utilizzazioni determinando, in molti casi, l´abbandono delle pratiche di gestione. La domanda di energie rinnovabili, i prezzi alti e l’offerta stabile rispetto a una domanda crescente di combustibile fossile, stanno producendo una forte rivalutazione del bosco. La capacità produttiva annuale delle foreste piemontesi, stimata in 15/20 milioni di quintali annui di provvigioni legnose, potrebbero produrre almeno 3mila nuovi posti di lavoro con un fatturato aggiuntivo di comparto di oltre 100 milioni di euro. Il sottoutilizzo delle risorse boschive ha inciso e continua ad incidere in modo negativo sul Piemonte, in cui il consumo della materia prima legno e dei semilavorati si attesta intorno ai 4,5 milioni di mc/annui, e il cui sistema industriale ha visto dimezzarsi in pochi anni il numero delle imprese del settore e dei rispettivi occupati. Se nel 1982 le imprese industriali ed artigiane del settore legno risultavano infatti 8. 540 con un numero di addetti pari a 27. 000, nel 2001 erano 3. 515, con circa 14. 000 dipendenti. .  
   
   
WORKSHOP IN BASILICATA/MISSIONE OPERATORI ESTERI A FAVORE DEL DISTRETTO AGROINDUSTRIALE DEL VULTURE, 25/29 MARZO 2007.  
 
La Regione Basilicata, Dip. Attività Produttive, e l’Ice di Bari, Ufficio Regionale di Puglia e Basilicata, a nome dello Sprint(sportello Regionale per l’Internazionalizzazione) e in collaborazione con il Distretto Agroindustriale del Vulture, organizzano,dal 25 al 29 marzo 2007, un’iniziativa di promozione del comparto enoagroalimentare lucano. L´evento si inquadra nell´ ambito della Convenzione 2004 tra Ice e Regione Basilicata attuativa dell´Accordo di Programma tra Ministero Commercio Internazionale e Regione Basilicata e si colloca nell’ambito del progetto Made In Vulture con cui il Distretto del Vulture si sta impegnando a cogliere tutte le opportunità di crescita sui mercati internazionali. All’evento prenderanno parte c. A. N° 25 operatori esteri, fra operatori commerciali, importatori, distributori, agenti, buyers e giornalisti, provenienti da: Germania, Usa, Regno Unito,francia, Danimarca, Finlandia e Belgio appositamente selezionati dagli uffici Ice in loco. Particolare cura è stata posta da Ice nella scelta dei Paesi esteri, infatti si è tenuto conto di quanto realizzato nei mesi precedenti a favore del comparto enoagroalimentare di Basilicata e, in una prospettiva di continuità e di coerenza, si è cercato di puntare sugli operatori stranieri in rappresentanza delle Nazioni già coinvolte in azioni di promozione della Regione. “ Il programma di internazionalizzazione economica che la Regione sta realizzando ha dichiarato l’Assessore alle Attività Produttive, Donato Salvatore – rientra in un’articolata strategia di rilancio del sistema produttivo locale anche attraverso il sostegno alle imprese per incrementare e qualificare la presenza sui mercati esteri . ” “In questa ottica – ha continuato l’Assessore Salvato – sia le iniziative nelle altre aree e con le altre filiere produttive, sia il prossimo workskop con il Distretto del Vulture a Barile hanno lo scopo di incrementare la conoscenza del nostro territorio e di consolidare l’esportazione dei prodotti tipici lucani in particolare sui mercati del Nord Europa fortemente interessati al modello mediterraneo ed alle produzioni di qualità lucane. ” Il programma prevede un workshop che si svolgerà, lunedì 26 marzo p. V, a partire dalle ore 9,00, presso il Grandhotel Garden sito in Barile (Pz), Località Giardino, Ss 93 Km 75, con una conferenza stampa di inaugurazione dell´iniziativa per presentare il Distretto alla stampa locale e agli operatori esteri, al fine di creare nuove opportunità di internazionalizzazione per le imprese che ne fanno parte. Al termine della presentazione del Distretto, seguirà un light lunch a buffet con degustazione dei prodotti tipici del territorio e nel pomeriggio riprenderanno gli incontri commerciali alla presenza . Di un sommelier professionista . A partire dalle ore 11. 30 sino alle ore 17. 30 circa, gli operatori esteri visiteranno i desk espositivi allestiti da ben 38 aziende del Distretto. Nelle due giornate successive, è previsto un programma di visite aziendali presso le realtà più rappresentative del Vulture. .  
   
   
NUOVO FOCOLAIO DI PESTE SUINA AFRICANA A OLIENA  
 
 A 17 mesi dall´ultimo caso riscontrato in Sardegna, mercoledì scorso 14 marzo a Oliena è stato scoperto un nuovo focolaio di peste suina africana. I casi sono stati individuati in una piccola azienda intensiva dove, al momento dell´abbattimento, erano presenti, tra adulti e suinetti, 153 capi. L´origine dell´introduzione della malattia non è stata ancora chiarita, in sede di abbattimento si è proceduto all´esecuzione di prelievi di campioni biologici da sottoporre ad analisi di laboratorio per chiarire meglio la data di introduzione del virus. E´ stata immediatamente attivata l´Unità di Crisi Locale e Regionale, sono state date disposizioni per l´inizio immediato dei controlli a tappeto in tutta la zona di protezione e di sorveglianza. Se il caso dovesse rivelarsi isolato, sarà possibile procedere ad un programma intensivo di controlli che potrà permettere lo sblocco delle zone di restrizione in meno di un mese. Nelle zone di restrizioni sono al momento vietate le movimentazioni e le macellazioni di suini, mentre opportune deroghe per macellazione da zona di sorveglianza potranno essere richieste dalle aziende accreditate, fornite di piani di autocontrollo. Da Roma, intanto, è arrivata la notizia della proroga dell´Ordinanza Ministeriale del 23 gennaio 2006 fino al 31 dicembre 2009. L´ordinanza impone controlli severissimi e limitazioni all´erogazione di indennizzi per focolaio di peste suina: in particolare prevede la necessità di certificare - ai fini dell´indennizzo - non solo il rispetto delle norme sanitarie, ma anche il controllo delle attività di vendita o di macellazione negli ultimi tre anni precedenti il focolaio, attività di vendita che devono essere compatibili con parametri produttivi e riproduttivi fissati nell´ordinanza stessa. Si raccomanda pertanto agli allevatori la massima attenzione, il rispetto delle norme di polizia veterinaria, il contatto col veterinario ufficiale in caso di dubbi o sospetti di malattia. .  
   
   
FIRENZE: ON LINE ATTI DEL CONVEGNO SU PROTOCOLLI INNOVATIVI DELL’OLIO  
 
Sono disponibili sul sito della Camera di Commercio di Firenze gli atti del convegno "Protocolli innovativi per la produzione dell´olio extravergine di oliva di eccellenza", che si tenuto a San Casciano in Val di Pesa, il 9 marzo, e curato dal Laboratorio Chimico Merceologico, azienda speciale della Camera di Commercio. Dato il successo di presenze, (oltre 190 iscritti) e le numerose richieste pervenute, in particolare dalla stampa specializzata, è stata predisposta la pubblicazione on line degli Atti, da oggi disponibili, insieme all´elenco delle imprese agricole premiate in margine al convegno stesso. Per accedere agli atti consultare l’indirizzo: http://www. Fi. Camcom. It/default. Asp?idtema=1&idtemacat=1&page=informazioni&index=1&idcategoria=850 oppure dal sito della Camera di Commercio di Firenze http://www. Fi. Camcom. It cliccando sul logo del Laboratorio Chimico Merceologico si evidenzia il pulsante che permette di accedere alle relazioni del Convegno. .  
   
   
AGRICOLTURA – AGEA NON PAGA ORGANISMI REGIONALI – ZAIA SCRIVE A DE CASTRO  
 
 Il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia ha chiesto al Ministro delle politiche agricole e alimentari Paolo De Castro un incontro urgente fra Ministero e Regioni in relazione al fatto che l’Agea, organismo pagatore nazionale, sarebbe nell’impossibilità di erogare agli Organismi Pagatori Regionali i finanziamenti necessari per la loro gestione e concordati nella Conferenza Stato Regioni. L’incontro – ha scritto Zaia nella lettera al Ministro, inviata per conoscenza anche al coordinatore delle Regioni per l’agricoltura Enzo Russo e al responsabile Organismi pagatori in seno alla Conferenza delle Regioni Mario Pirillo – dovrà avere come obiettivo “la valutazione complessiva dei costi e delle relative fonti di finanziamento necessarie per la gestione a regime degli organismi pagatori nazionale e regionali”. “Dopo numerose sollecitazione inoltrate ad Agea per ottenere informazione sui trasferimenti destinati per l’anno 2006 alla copertura delle competenze trasferite – ha spiegato Zaia – ho ricevuto con stupore una lettera, datata 17 gennaio 2007, con la quale Agea informa le Regioni che non è nelle condizione di erogare i finanziamenti nella misura fissata dal piano di riparto approvato in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province autonome in data 4 marzo 2004”. “I miei uffici mi informano inoltre – ha aggiunto il vicepresidente del Veneto – che in occasione di un incontro tra Agea e le Regioni avvenuto il 7 febbraio, l’Agea ha riconfermato l’esigenza di modificare, a partire dal 2006 il sistema di riparto precedentemente concordato”. “Nel corso di questi anni l’Organismo Pagatore Regionale del Veneto si è fortemente impegnato con esiti concreti nella gestione delle attività affidate. La Regione ha inoltre annualmente finanziato con risorse proprie i costi derivanti dalla mancata approvazione di un provvedimento legislativo che disciplinasse il trasferimento dei costi per risorse umane e strumentali per azioni delegate (4. 724. 000 euro), i minori trasferimenti di risorse da parte del Mipaf per la gestione dei fascicoli aziendali e dei controlli Ocm e Psr (905. 296 euro) e le ulteriori risorse necessarie per il rispetto dei regolamenti comunitari”. “Oggi, ad esercizio finanziario concluso – ha affermato Zaia – siamo informati da un’Agenzia che non saranno garantite neppure le risorse pattuite in sede istituzionale tra Stato e Regioni. Tra le motivazioni che portano Agea a prendere atto che il contenuto di tale accordo “è oggettivamente inattuabile” vengono citati i cambiamenti prodotti dalla riforma della Pac e la costituzione di due nuovi Opr”. “Mi riesce difficile comprendere come l’incremento dell’attività conseguente alla riforma della Pac – ha concluso Zaia – possa avere come conseguenza diretta il mancato trasferimento agli Opr delle risorse spettanti per attività certe già trasferite (Avepa ha gestito nel 2006 140 mila fascicoli rispetto ai 120 mila quantificati per la definizione dei trasferimenti), e come i costi per la costituzione di due nuovi Opr possano risultare superiori ai risparmi che Agea avrà per il decentramento delle funzioni”. .  
   
   
FATTORIE DIDATTICHE PER FAR CONOSCERE AI GIOVANI AMBIENTE E MONDO RURALE DELLE MARCHE  
 
 ´Quella delle fattorie didattiche e` un´esperienza avviata con l´obiettivo di avvicinare il mondo della scuola a quello rurale attraverso incontri sul campo tra agricoltori e scolaresche. Tramite attivita` didattiche, percorsi, laboratori ed esperienze dirette e` possibile educare le nuove generazioni alle tematiche ambientali e della ruralita` della nostra regione. In un``epoca contraddistinta dalla globalizzazione, il legame Agricoltura ´ Ambiente - Alimentazione diventa importante per creare una nuova consapevolezza sull´importanza della qualita` nelle produzioni agricole e del cibo´. Commenta cosi` Paolo Petrini, assessore regionale all´Agricoltura ed Alimentazione, l´aggiornamento dell´elenco delle fattorie didattiche attive nelle Marche, quasi raddoppiate rispetto all´aggiornamento precedente. Le fattorie per iscriversi nell´elenco regionale e poter quindi ricevere ed ospitare le scolaresche nonche` svolgere attivita` didattiche, devono possedere determinati requisiti. Tecniche produttive improntate ai metodi dell´agricoltura biologica, disponibilita` di spazi interni ed esterni, sicurezza ed igiene, disponibilita` di materiale didattico. Questi alcuni dei requisiti necessari per poter accedere all´elenco regionale. L´attivita` svolta dalle fattorie didattiche rientra in un nuovo concetto di attivita` agricola, che guarda all´integrazione del reddito aziendale attraverso lo sviluppo di attivita` diversificate quali ad esempio ricettivita` turistica, offerta enogastronomica ed attivita` culturali. Attualmente nella regione sono presenti novantadue fattorie: ventotto nella provincia di Ascoli Piceno, venticinque nella provincia di Pesaro e Urbino, ventiquattro in quella di Macerata e diciassette in quella di Ancona. Le aziende agricole interessate ad iscriversi nell´elenco ed aventi i requisiti richiesti, possono presentare domanda entro luglio di ogni anno, mentre l´elenco viene aggiornato annualmente entro settembre. .  
   
   
LECCE: AGROALIMENTARE: 21 MARZO INCONTRO CON GLI OPERATORI DEL SETTORE  
 
Al fine di concertare ed avviare una serie di attività utili a sostenere lo sviluppo ed il miglioramento competitivo dei settori vitivinicolo ed olivicolo, anche alla luce degli interessanti spunti emersi in occasione degli incontri avuti, nelle scorse settimane, dal presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete, con gli operatori del settore, avrà luogo mercoledì 21 marzo, alle ore 16, presso la sala giunta dell’ente camerale leccese, in viale Gallipoli 39, un incontro tra il presidente, Alfredo Prete, l’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Enzo Russo, l’assessore provinciale all’Agricoltura, Cosimo Durante, il presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Lecce Mario De Pascalis, il presidente provinciale della Coldiretti, Vincenzo Tremolizzo, il presidente provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori, Vito Murrone, il presidente dell’Associazione Cuochi salentini, Luigi Perrone, il presidente dell’Associazione Ristoratori Salentini, Roberto Petrelli ed il presidente dell’Associazione Pasticceri Salentini, Luigi Derniolo. .  
   
   
"OCCHIO AL MARCHIO - LE STRADE DEL PESCE". LA CAMPAGNA REGIONALE E I DATI SUL SETTORE ITTICO REGIONALE SARANNO PRESENTATI VENERDI´ 23 DALL´ASSESSORE CAMPAGNOLI  
 
Bologna - Aumenta il consumo di pesce nelle famiglie dell´Emilia-romagna (+10% dal 2000 al 2004). Il punto sul settore ittico regionale e la campagna "Occhio al marchio - le strade del pesce", con le iniziative in programma in tutte le province sotto un unico logo in preparazione del marchio di qualità per i prodotti ittici dell´Alto Adriatico, saranno illustrati dall´assessore regionale alle attività produttive Duccio Campagnoli, nel corso di una conferenza stampa in programma a Bologna venerdì 23 marzo alle ore 12 nella sala stampa della Giunta regionale (12° piano, viale Aldo Moro 52). Saranno presenti gli assessori provinciali di Forlì e Cesena Luciana Garbuglia, di Rimini Mauro Morri e il presidente di Alma, scuola internazionale di cucina italiana, Albino Ivardo Ganapini. .  
   
   
LA CONSULTA BOCCIA IL GOVERNO: "SULLA PESCA DECIDONO LE REGIONI"  
 
Firenze - Sulla pesca e l´acquacoltura d´ora in poi decideranno le Regioni. L´unico limite riguarda la tutela dell´ambiente, che rimane materia statale. Ma se le leggi regionali forniranno al riguardo sufficienti garanzie, la Regioni potranno tranquillamente regolamentare l´attività di pesca. Potranno stabilire, come ha già fatto la Toscana, le dimensioni ad esempio delle maglie di una rete o l´uso delle varie tecniche ed attrezzi. Potranno indicare dove si potrà pescare e dove non lo si potrà fare: potranno anche rilasciare i permessi. La Corte costituzionale lo ha ribadito, respingendo in toto il ricorso che il governo aveva presentato l´anno scorso contro la legge regionale n. 66 del 2005. Una piccola rivoluzione copernicana, che dà ragione alla lettura del nuovo titolo V della Costituzione fatta dalla Toscana. La sentenza della Consulta è stata depositata in questi giorni. Prima della riforma della Costituzione, la pesca era materia statale. Con la riscrittura del titolo V non compariva però più né tra le materie di potesta statale esclusiva né tra quelle concorrenti. La Regione Toscana l´aveva dunque considerata materia regionale in via residuale. Il governo però aveva impugnato la legge ritenendo troppo stretto il legame tra gestione delle risorse ittiche e tutela dell´ambiente, che rimane competenza statale. "La Corte - commenta il presidente della Toscana, Claudio Martini - ha però ritenuto sufficienti le garanzie che al riguardo la nostra norma aveva previsto, rispettando le competenze dello Stato sulla tutela dell´ambiente. Si tratta di un precedente importante: un altro passo in avanti verso la piena applicazione del titolo V della Costituzione e delle nuove competenze delle Regioni" "La Consulta ha riconosciuto la piena potestà regionale anche nel rilascio delle licenze di pesca, che era una novità assoluta della nostra legge - aggiunge l´assessore all´agricoltura, Susanna Cenni - Naturalmente per tutelare l´ecosistema ciò avverrà nei limiti stabiliti dallo Stato in attuazione delle indicazioni della Commissione europea". .  
   
   
ATTIVAZIONE DI DUE NUOVI SPORTELLI DELL’UFFICIO SERVIZI ZOOTECNICI E DELL’UFFICIO ATTREZZI AGRICOLI  
 
 Aosta - - L’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali Giuseppe Isabellon comunica che, a partire dalla prossima settimana, gli uffici periferici di Châtillon e Morgex attiveranno per il pubblico due nuovi sportelli dell’Ufficio servizi zootecnici e dell’Ufficio attrezzi agricoli e utenti macchine agricole (U. M. A. ) della Direzione investimenti aziendali e sviluppo zootecnico. Gli sportelli saranno operativi il mercoledì, dalle 9 alle 12, all’ufficio di Châtillon in Viale della Rimembranza n. 18, e il venerdì, sempre dalle 9 alle 12, all’ufficio di Morgex in località La Ruine (presso la Cave du vin blanc). Si ricorda, infine, che restano invariati gli orari dello sportello istituito presso l’ufficio di zona di Pont-saint-martin, in Via Circonvallazione n. 13, al quale gli utenti possono rivolgersi il lunedì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16 e il giovedì dalle 9 alle 12. .  
   
   
CONVEGNO SULLA COLTIVAZIONE DELL´´OLIVO  
 
Udine - La coltivazione dell´olivo nei comprensori di Brda (la collina slovena) e dei Colli del Friuli Orientale è il tema del convegno organizzato dall´Ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, in programma sabato, 24 marzo, con inizio alle ore 9, nella sede della Cantina di Brda, a Dobrovo, in Slovenia. L´evento proseguirà lunedì 26 marzo, sempre alle ore 9, a Cividale del Friuli, all´Istituto tecnico agrario statale "Paolino d´Aquileia". Come evidenzia il direttore generale dell´Ersa, Josef Parente, "l´olivicoltura del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia hanno diversi punti di contatto, e uno di questi è l´area dei Colli Orientali e della Brda, zona vocata alla vitivinicoltura, ma anche alla coltivazione dell´olivo; dunque alla produzione dell´olio". In questo quadro di riferimento l´Ersa, all´inizio del 2006, ha avviato, assieme ai partner sloveni, il progetto Interreg "Ue-li-je". Il convegno di Dobrovo permetterà di approfondire aspetti tecnico-agronomici dell´olivicoltura nella zona dei Colli del Friuli Orientale, con particolare riferimento alla potatura in campo delle piante di olivo. L´iniziativa proseguirà poi lunedì 26 marzo a Cividale del Friuli, nella sede dell´Istituto tecnico agrario statale "Paolino d´Aquileia", dove saranno esaminate invece, assieme a esperti di livello nazionale, le tematiche della coltura dell´olivo nella Brda. .  
   
   
AGRIVARESE DI GUSTO A MALPENSAFIERE UN´AREA DEDICATA AL GUSTO  
 
 Busto Arsizio- Agrivarese, la manifestazione che sarà dal 23 al 25 marzo presso Malpensafiere, torna con uno spazio interamente dedicato al settore enogastronomico. Nel Salone del prodotto tipico numerosi stand, con espositori provenienti da Varese e zone limitrofe, presentano il meglio delle produzioni locali. Salumi, formaggi, vini e prodotti ortofrutticoli. Ma anche una serie di workshop con Varesegustando, spazio dove è possibile seguire degustazioni guidate di una selezione dei migliori prodotti locali, e Bouquet, rassegna di vino e prodotti tipici, prevista per la giornata di domenica 25 marzo. Un intero padiglione dedicato al settore enogastronomico per riscoprire il piacere dei sapori legati ai prodotti tipici del Varesotto e dintorni. Salame Prealpino, insaccati, formagella del Luinese, miele nelle sue varie declinazioni, i vini di Indicazione Tipica del Territorio. Varesegustando in particolare offre l’occasione di diventare “degustatori per un giorno”: sarà infatti possibile seguire una valutazione sensoriale attraverso una degustazione guidata sui prodotti tipici varesini. Questa sezione permette agli ospiti del banco di scegliere tra varie tipologie di prodotti, per cimentarsi in una valutazione sensoriale con l’aiuto di schede personali. Da non perdere è Bouquet, una rassegna enogastronomica con un programma di degustazioni e approfondimenti. Ci sarà una conferenza stampa sull’agro alimentare varesino e l’istituzione del paniere tipico della provincia di Varese per arrivare poi all’incontro tra l’aperitivo italiano e quello tipico Varesino. Inoltre si potrà seguire l’assaggio di formaggi d’alpeggio varesini, di passiti italiani e la degustazione di distillati. .  
   
   
CARNE BOVINA FRANCESE : UN PROGRAMMA DI AZIONI VINCENTI PER CONTINUARE AD ESSERE LEADER NEL 2007  
 
Assicuratosi la gestione del budget 2006-2008 destinato alla promozione della carne francese su 4 mercati europei (Italia, Germania, Grecia e Portogallo), il team di Sopexa sta lavorando per garantire massima visibilità ad un prodotto che continua ad essere preferito dagli italiani. La carne francese è per il consumatore italiano sempre più sinonimo di sicurezza e controllo, genuinità, tenerezza, buon rapporto qualità/prezzo, semplice reperibilità sul punto vendita e rintracciabilità. "Pays de France" e "Pays de France - Premium" sono i marchi protagonisti di una ricca campagna d’informazione studiata per la moderna distribuzione, scenario di riferimento per lo sviluppo e la diffusione dell´immagine vincente della carne francese. Al marchio generico "Pays de France" che contraddistingue la carne francese in generale è affidato il compito di accrescere la notorietà di cui la carne bovina francese già gode presso il consumatore italiano. La griffe "Pays de France - Premium" identifica invece la carne bovina francese ottenuta nel rispetto del capitolato "Jb-export" in base al quale la carne di vitellone deve essere ottenuta solo da bovini maschi di razze selezionate: Aubrac, Blonde d´Aquitaine, Charolaise, Limousine, Salers. Sono tutti vitelloni nati, allevati e macellati in Francia, nel pieno rispetto del benessere animale, liberi di muoversi come vogliono, nutriti con un’alimentazione vegetale, minerale e vitaminica al 100%. Nel corso del 2007 per i due marchi saranno organizzate oltre 4300 giornate di promozione (attraverso l´allestimento dei lineari e animazione in-store con la presenza di promoter) in oltre 200 diversi punti vendita delle principali insegne dalla Gdo. Se è vero che, secondo un recente sondaggio condotto da Demoskopea, sono oltre 4. 000. 000 le famiglie italiane che si concedono una grigliata estiva con cadenza settimanale, ecco un trend da assecondare per favorire la destagionalizzazione del consumo della carne, storicamente più consistente durante il periodo invernale. Da maggio a settembre 2007 un nuovo concorso offrirà ai consumatori l´opportunità di partecipare ad un’estrazione a premi prevista ad ottobre attraverso la semplice spedizione di una prova d´acquisto di una confezione di carne firmata "Pays de France". In premio set da barbecue e viaggi gastronomici in Francia. Nel corso delle settimane promozionali sul pdv sarà coinvolto anche il circuito Ho. Re. Ca attraverso l’inserimento nel menu di un secondo piatto di carne francese da gustare per due settimane in dieci ristoranti della catena "A Modo Mio" all´interno degli Iper Il Gigante. Un´importante campagna stampa è stata pianificata per il secondo semestre 2007 e coinvolgerà le principali testate dirette al consumatore finale e al trade per un totale di circa 1. 400. 000 copie distribuite su tutto il territorio nazionale. .  
   
   
UNA COLAZIONE PER GLI ARCHITETTI DA MIELE  
 
Appuntamento questa mattina alle 9 per una colazione di classe. E’ quella che si svolge presso lo spazio Miele di Milano. Sono invitati a degustare le specialità cucinate con l’arte Miele designers e architetti all’avanguardia. Riceve il direttore di Ad Ettore Mocchetti .  
   
   
DA MCDONALD’S OGNI SETTIMANA UN VIAGGIO NELLA VERA AMERICA  
 
Continua il viaggio di Mcdonald’s negli Stati Uniti e questa volta le tappe sono a Las Vegas, Miami e San Francisco con tre nuovi panini dal gusto tutto americano. Inoltre ci sarà un concorso per vincere sempre gadget digitali per il cellulare e indimenticabili viaggi, che ti fanno davvero volare negli Usa. Dopo il successo riscosso durante la prima edizione ritorna da Mcdonald’s la promozione “Road to America” per assaporare nuovamente il gusto, i prodotti e le atmosfere degli Stati Uniti. Dal 12 marzo al 22 aprile, per 6 settimane consecutive, i consumatori potranno gustare, nei ristoranti aderenti all’iniziativa, i sapori americani assaggiando ogni settimana un panino diverso che li porterà di volta in volta attraverso tre differenti città: Las Vegas, Miami e San Francisco. La prima tappa sarà Las Vegas, dal 2 all’8 aprile. Il panino che rappresenta questa città sarà Las Vegas Lover caratterizzato dal gusto deciso del formaggio affumicato e della salsa smokey bacon, un ottimo hamburger di carne bovina e fresca insalata, il tutto racchiuso in un morbido pane di segale. Il percorso americano continua con la meta successiva: Miami, fino al 25 marzo e dal 9 al 15 aprile, con il Miami Special, un pan ciabatta di segale con semi di girasole, una fetta di formaggio Cheese Mountain, tre fette di bacon e la gustosa salsa Miami. Infine, terza e ultima tappa, dal 26 marzo al 1 aprile e dal 16 al 22 aprile, dedicata alla città di San Francisco, con il San Francisco Legend, un sandwich con pan ciabatta, hamburger, due fette di formaggio Monterey, due fette di pomodoro e salsa Emmenthal. Anche questa volta alla promozione “Road to America” sarà legato un concorso che farà vincere fantastici regali a tema Stai Uniti. Con l’acquisto di uno dei nuovi panini o di un menù Las Vegas Lover, Miami Special oppure San Francisco Legend, si riceverà una cartolina Gratta e Vinci che darà modo di ricevere subito un gadget digitale per il telefono cellulare (a scelta tra wallpaper, giochi Java o suonerie telefoniche, tutti a tema Usa) grazie alla collaborazione con Blinko (il brand consumer di Buongiorno S. P. A. ) e partecipare all’estrazione di sei incredibili viaggi per due persone offerti da lastminute. Com per una delle destinazioni del nuovo “Road to America”, Las Vegas, Miami e San Francisco. Il concorso è stato realizzato con la consulenza ed il supporto tecnico di Buongiorno Marketing Services, la divisione di Buongiorno che offre consulenza alle aziende nell’ideazione e nella realizzazione di campagne marketing che si avvalgono di nuove tecnologie. Il regolamento e tutte le informazioni necessarie per partecipare al concorso saranno disponibili sul sito www. Mcdonalds. It. La promozione, così come quelle che l’hanno preceduta, sarà supportata da tre nuovi spot tv e radio realizzati dall’agenzia Tbwa. Gli spot saranno caratterizzati da tre soggetti diversi per ogni panino e saranno on air dal lunedì al sabato della settimana in questione, per le prime 5 settimane della promozione. I tre spot raccontano un sogno che si realizza, il sogno americano, attraverso le avventure e le esperienze di quattro ragazzi in tre delle città più affascinanti d’America. Esperienze divertenti, uniche, sorprendenti, romantiche, da vivere tutti insieme: i colori di Miami, la poesia di San Francisco, l’allegria di Las Vegas, il gusto di Mcdonald’s. .  
   
   
VENERDÌ 23 MARZO NOVE SELEZIONATE AZIENDE DI BRUNELLO DARANNO IL BENVENUTO ALL’ANNATA 2002 CON UNA SPECIALE PRESENTAZIONE, ACCOMPAGNATE DA UN RAFFINATO MENU FIRMATO DA SERGIO MEI DEBUTTA AL FOUR SEASONS LA PERLA BRUNA 2002  
 
E’ ormai alle porte la grande sfida de La Perla Bruna di Montalcino messa in campo dal Four Seasons Hotel Milano. Venerdì 23 marzo 2007 è la fatidica data che vedrà protagoniste, nel prestigioso hotel sito nel cuore della città meneghina, ben nove selezionate aziende del rinomato Brunello di Montalcino che si confronteranno davanti a grandi esperti e semplici appassionati a colpi di annate: la novella 2002 e l’indimenticabile 2001. Il famoso 100% Sangiovese della terra di Montalcino sarà protagonista di una speciale serata organizzata nel Salone delle Feste, con la partecipazione dei titolari delle rinomate Case Antinori, Camigliano, Castello Banfi, Col d´Orcia, Conti Costanti, Cupano, Marchesi De´ Frescobaldi, Silvio Nardi e Siro Pacenti che serviranno personalmente agli ospiti, durante la degustazione di apertura, le più prelibate etichette della loro produzione. E dopo l’aperitivo sarà la cena conviviale, curata dallo chef di casa Sergio Mei, a completare il programma, celebrando e dando il benvenuto al re della serata: il Brunello 2002, confrontato con il suo predecessore. Il 1° gennaio scorso ha segnato infatti lo start della nuova annata, ma non tutti i produttori storici di questo grande vino hanno avuto la soddisfazione di mandare in bottiglia la seconda annata del millennio. In un anno ecologicamente difficile in tutta Italia, il Brunello esce con onore dalle severe valutazioni del Consorzio omonimo che gli ha assegnato due stelle. “Questa vendemmia problematica – ha spiegato il presidente del Consorzio Filippo Fanti – dopo tante annate memorabili, ci ricorda come la campagna sia soggetta a cicli naturali ed ineluttabili. Una delle caratteristiche peculiari del Brunello è la sua capacità di evolvere, acquistando pregio e valore”. Proprio per questo sarà interessante gustare insieme alla vendemmia 2002, presentata da sei grandi produttori, una selezionata rappresentanza della memorabile annata 2001, riproposta da altre tre prestigiose aziende. La simbolica sfida costituirà una rara occasione per far apprezzare come un vino veramente grande sa “vivere” negli anni. Una curiosità infine. Per celebrare il Brunello 2002 è stato chiamato Roberto Cavalli: la tradizionale formella di ceramica che rappresenta l’annata e la relativa votazione in stelle, destinata a essere collocata sulle mura del duecentesco palazzo comunale di Montalcino, è stata interpretata dal famoso stilista fiorentino nel segno del lusso e della trasgressione. .  
   
   
HILEHOTEL.CROCEDIMALTA DI MONTECATINI TERME PROPONE UNA PASQUA ALL’INSEGNA DEL WELLNESS GOURMET, CON ANDREA TIBALDI,GURU DI UNA NUOVA FILOSOFIA CHE CONIUGA LA PASSIONE PER IL CIBO CON LA QUALITÀ DELLA VITA  
 
L’hilehotel. Crocedimalta, resort a quattro stelle di Montecatini Terme città termale per eccellenza, ha messo a punto per Pasqua un pacchetto esclusivo all’insegna del benessere e del gusto, dedicato ai cultori della qualità della vita e del buon vivere. Cure dolci, cibo genuino, altissima cucina e paesaggi distensivi da cui attingere nuove energie fisiche e mentali. Per l’occasione gli ospiti saranno seguiti da Andrea Tibaldi, acuto chef del terzo millennio, “wellness gourmet” ovvero promotore di un rivoluzionario approccio alla cucina: appetibile, saziante, dietetica e ipocalorica, nell’ottica di un giusto equilibrio tra salute e gusto. Piatti leggeri, cibo di qualità, sapori eccellenti. Un giusto mix di benessere e piacere, alla scoperta di un nuovo stile di vita che pur non perdendo di vista la sua anima edonistica ribadisce l’importanza della salute. Una Pasqua decisamente originale dove sarete coccolati in tutto e per tutto consumando un pranzo luculliano come vuole la tradizione, senza sensi di colpa e soprattutto senza spiacevoli effetti sulla linea. Il menù? Millefoglie di carciofi con zabaione di pomodoro, panzerotti della casina Rossa con treccia di bufala e basilico caramellato, risotto alla barbarossa e gorgonzola, carrè di vitello imbottito di carciofi, timballo di spinaci, agnello della tradizione glassato alla Vernaccia, dadi di patate, colomba farcita con salse tiepide, ananas che picca. Info@crocedimalta. Com . .  
   
   
DELIGHTFRUIT DA TESCOMA SAPORI D’ESTATE  
 
Mancano pochi mesi al trionfo del gusto e del colore sulle nostre tavole. Già, perché la frutta porta con sé il sapore dell’estate, assicurandoci il pieno di vitamine, fibre e sali minerali. Al bando, dunque, minestroni e tisane calde a favore di macedonie multicolore, succhi e soft drink in versione diet per un concentrato di salute e freschezza. Gradevolissimo ristoro, oltre che ottimo passe-partout contro la calura estiva, la frutta è invitante al naturale, ma ancora più stuzzicante se esibita in cestini di croccante, infilata su spiedini o elaborata come decoro per piatti e cocktail. Ma prima di farne una buona scorpacciata, ecco in rassegna cosa serve per preparare e servire deliziosi dessert di frutta. Preparare Tescoma propone il suo ricco assortimento di piccoli utensili moderni, pratici e soprattutto super specializzati. Strumenti di precisione che fanno la differenza, perché rendono veloci alcuni lavori minuziosi o particolarmente noiosi. Interamente in acciaio inox (linea President) o con manici ergonomici in abs colorato (linea Uno), gli attrezzi Tescoma tagliano, sbucciano, scavano, affettano, decorano. Lo scavino riduce la frutta in palline e la trasforma in motivi decorativi; lo sbuccia limoni e lo sbuccia pompelmo decorano la buccia ricavandone delle sottili lamelle. E poi ancora, il levatorsolo, l’affetta mela e i coltelli dedicati al taglio decorativo per dolci o macedonie di frutta. Per tutti quelli che preferiscono non sporcarsi le mani, Tescoma presenta due strumenti un po’ insoliti ma ugualmente utili: lo sbuccia mela e lo snocciola ciliegie. Realizzati con meccanismi e lame in acciaio inox, consentono rispettivamente di sbucciare mele di qualsiasi dimensione e togliere velocemente il nocciolo da ciliegie fresche o surgelate senza danneggiarne la polpa. Alcune di queste operazioni richiedono un piano lavoro resistente ed igienico. Per questo i taglieri sono il massimo della praticità quando si è sul campo a cucinare. Adatti ad un uso quotidiano, i taglieri Cosmo sono in polipropilene e godono di proprietà antibatteriche. Assicurano, dunque, un’igiene accurata, non s’impregnano di odori e sono impermeabili ai succhi. Sono proposti con inserti colorati in silicone che garantiscono una maggior aderenza al piano di lavoro e disponibili in formati e misure diverse per soddisfare tutte le esigenze di spazio. Le medesime referenze si ritrovano nella linea di taglieri Woody, realizzati con legno della gomma Hevea Brasiliensis. La frutta, già ben sminuzzata, è pronta per essere lavata sotto un getto d’acqua fresca. Propizio è l’utilizzo dello scolatutto o cestello lavafrutta estensibile in acciaio inox, dotato di maniglie allungabili che consentono di adattarsi ad ogni tipo di lavello. Per far seccare fette di frutta da impiegare come decoro su torte e centrotavola, è eccellente il sottopentola multiuso da mettere nel forno fino a temperature di 220° C. È pieghevole, quindi permette di risparmiare spazio in cucina. Servire Quando la frutta è sbucciata, spezzettata e lavata, si è solo a metà del lavoro. Per stuzzicare ancor più il palato e perché no, la vista, si può optare per una presentazione scenografica fatta di contrasti o accostamenti di sapore e forma. L’insalatiera Woody esalta i colori delle macedonie grazie al giusto mix di vetro trasparente e legno naturale che funge come base d’appoggio. Anche le ciotoline e i vassoi da portata della linea Gustito, in fine porcellana bianca, valorizzano i toni caldi della frutta estiva in cui predominano il rosso, il giallo, l’arancio. Shakerare La frutta in versione cocktail può essere l’ottima alternativa per chi, in estate, non vuole rinunciare ai brindisi in compagnia. Messi al bando i superalcolici, a favore di happy hour salutisti, Barbarella offre tutto quello che serve per preparare dissetanti long drink e apertivi. Barbarella è composto da un set girevole su cui alloggiano shaker, levacapsule, doppio dosatore, pinza ghiaccio, filtro cocktail, coltello barman per affettare limoni e frutta esotica e frustina per mescolare i cocktail nello shaker o nel bicchiere. L’estetica sinuosa e l’accattivante materiale plastico semitrasparente lo rendono particolarmente adatto ad un pubblico femminile e fashionable, sempre più incline ad esibire un’inedita competenza di barlady nelle occasioni speciali. Si presenta in tre fresche tonalità: fucsia, verde acido e blu elettrico. Per rinfrescare le bevande con un pizzico di originalità, ecco i formaghiaccio a mo’ di stelline (in coordinato con Barbarella), luna e sole. Snobbato il classico cubetto, il ghiaccio è pronto a fare il suo ingresso da protagonista nelle afose feste d’agosto. .  
   
   
LE BIRRE TUCHER HEFEWEIZEN, TUCHER PILSNER E TUCHER ÜBERSEE, COMMERCIALIZZATE NEL NOSTRO PAESE DA CARLSBERG ITALIA, CONQUISTANO L’AMBITA MEDAGLIA D’ORO DLG PER LA QUALITÀ, UNO DEI PIÙ PRESTIGIOSI RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI PER LA BIRRA.  
 
Il 2007 inizia con un importante riconoscimento per tutta la “famiglia” Tucher: la Società Tedesca per l’Agricoltura (Dlg), organizzazione leader in Europa per le valutazioni qualitative, le ha infatti conferito la medaglia d’oro per l’eccellente qualità. Tucher Hefeweizen vince questo importante premio per il quarto anno consecutivo (2004, 2005, 2006, 2007), ma questa edizione del famoso concorso internazionale estende il proprio riconoscimento anche a Tucher Pilsner e a Tucher Übersee, attestandone l’ottima qualità con il premio più ambito. Gli scrupolosissimi test che le tre birre Tucher hanno dovuto affrontare presso le istituzioni birrarie più importanti in Germania (come i poli universitari scientifici e tecnici di Berlino e Monaco) rappresentano una vera e propria maratona per i prodotti, i quali vengono sottoposti per tre mesi a prove di laboratorio, ad analisi microbiologiche e a una perizia sensoriale. Per essere considerata qualitativamente eccellente, la birra deve soddisfare alcuni imprescindibili parametri, che vanno dalla stabilità del gusto al colore del prodotto, fino alla purezza del sapore. Tucher Hefeweizen, Tucher Pilsner e Tucher Übersee hanno superato a pieni voti le verifiche di Dlg, aggiudicandosi la medaglia d’oro e affermandosi in ambito internazionale come prodotti esclusivi e di livello superiore per ciascuna delle categorie di appartenenza. Le tre Tucher sono tutte prodotte con materie prime attentamente controllate e di alta qualità, seguendo la storica ricetta sancita dall’Editto della Purezza, emanato nel 1516 da Guglielmo Iv di Baviera. Dlg (Deutsche Landwirtschafts-gesellschaft - Società Tedesca per l´Agricoltura), promotrice dei test, è un´organizzazione di settore politicamente ed economicamente indipendente. Fondata nel 1885 dall´ingegnere e scrittore Max Eyth, conta ad oggi 16. 000 iscritti ed è una delle organizzazioni leader nel settore agro-alimentare in Germania. Il suo scopo fondamentale e dichiarato consiste nel fornire il proprio sostegno all´incremento del progresso tecnico e scientifico. Per quanto riguarda il settore alimentare, la Dlg incentiva la qualità dei prodotti promuovendo standard qualitativi imparziali e affidabili. Il suo concetto qualitativo si basa sulle più attuali conoscenze scientifiche e su comprovate metodologie elaborate in seno alla sua stessa struttura (Dlg Testzentrum Lebensmittel). Ogni anno circa 22. 000 prodotti alimentari nazionali ed esteri vengono sottoposti alle accurate verifiche condotte dalla Dlg. Soltanto i prodotti organoletticamente perfetti e particolarmente conformi ai parametri qualitativi imposti dalla Dlg vengono insigniti del prestigioso marchio "Premiato Dlg ". Le caratteristiche delle birre tucher. Tucher Hefeweizen Le Caratteristiche Tucher Hefeweizen è una birra di malto d’orzo e frumento, ad alta fermentazione e appartenente al segmento delle Wheat Beer (birre di frumento), subsegmento Weizen (birre di frumento tedesche). Naturalmente torbida per la presenza di lievito e delle proteine del frumento, questa birra, nata prima del famoso “Editto della purezza” del 1516 e ad esso sopravissuta, fu creata per la Real Casa Bavarese di Norimberga. L’amaro è delicato e appena percettibile, la frizzantezza è vivace. L’aroma, amabilmente speziato e leggermente maltato di questa birra, è l’ideale per salumi in genere ma anche per zuppe leggere di pesce. Nel complesso risulta una birra particolarmente rinfrescante. Tucher Pilsner Le Caratteristiche Tucher Pilsner è una birra di solo malto, a bassa fermentazione, appartenente al segmento Lager, subsegmento German/czech Pils. Tucher Pilsner è una birra che si caratterizza per il suo stampo tipicamente teutonico, dove l’amaro prevale per la generosa presenza del luppolo. È una pils autentica, per i cultori di questo stile e per tutti coloro che si vogliono ritagliare un angolo di Germania a casa propria. Il carattere amaro e asciutto la rendono particolarmente adatta a spegnere la sete. È ottima come aperitivo, ma si accompagna bene anche con piatti di pesce affumicato o marinato, primi piatti leggeri a base di verdure, carni bianche, formaggi e pizza. Tucher Übersee Le Caratteristiche Tucher Übersee è una birra di solo malto, a bassa fermentazione, appartenente al segmento Lager, subsegmento Europils. Tucher Übersee è una birra nata circa 200 anni fa per l’esportazione (Übersee = oltremare). A differenza della consorella Pilsner, qui viene esaltato il malto e gli aromi derivati dall’estratto zuccherino, a scapito dell’amaro. Queste caratteristiche ne fanno una birra internazionale, di quelle che un tempo in Italia venivano definite d’esportazione o speciali. Queste caratteristiche ne fanno una birra internazionale ideale per tutti i tipo di aperitivi e piatti di “würstel e crauti”. .  
   
   
VINITALY, SALE LA FIDUCIA DELLE IMPRESE CHE SCOMMETTONO SU INCREMENTO DEI FATTURATI E IMPENNATA DELL’EXPORT.  
 
Il “sentiment” sul sistema-vino nel suo complesso è positivo. Così il 2007 visto da 50 cantine fra le più importanti d’Italia, secondo un sondaggio promosso da Vinitaly in collaborazione con www. Winenews. It. A “tirare la volata” i vini dai 5 ai 15 euro (franco cantina). I mercati di riferimento per il vino italiano? Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia, Canada, Giappone e India. La Cina ancora non rappresenta un mercato solido su cui puntare decisamente. Nel 2006 per l’export incremento medio del 6-7%. A pieni giri l’organizzazione del Vinitaly Tour 2007. Dopo il successo commerciale del 2006, al 41° Vinitaly che apre i battenti dal 29 marzo al 2 aprile prossimi (www. Vinitaly. Com) si registrano indicazioni più che positive per il business del settore nell’anno in corso. Sale infatti la fiducia delle aziende vitivinicole italiane che scommettono su un incremento dei fatturati e, soprattutto, su un’impennata delle esportazioni: è il 2007 visto da 50 aziende vitivinicole del Bel Paese tra le più importanti, per storia, volume d’affari e immagine, alle quali Vinitaly e www. Winenews. It, uno dei siti più cliccati del mondo del vino, ha chiesto come vedono il nuovo anno, appena iniziato, nell’imminenza della rassegna più importante al mondo, vero e proprio sistema integrato per la promozione e commercializzazione dei prodotti sul mercato interno e internazionale. L’ottimismo non abbandona gli imprenditori del vino neppure sul loro “sentiment” a proposito del comparto nel suo complesso: il 44% delle aziende “sondate” sente “a pelle” che il 2007 sarà un anno positivo, e la stessa percentuale lo reputa in prospettiva abbastanza positivo, mentre il restante 12% si aspetta un 2007 molto positivo. Guardando “in casa” propria, le aziende non cambiano sostanzialmente le loro previsioni: il 56% si aspetta un 2007 positivo, il 35% molto positivo e il 9% abbastanza positivo, in virtù di previsioni sul fatturato 2007, che indicano, a grande maggioranza (87%), che percentualmente ci sarà una buona/ottima crescita (con un range che va dal 5% al 20%); solo per il 13% delle aziende, il fatturato 2007 resterà stabile (su quello 2006). «L’export 2006 tocca quota 3 miliardi e 200 milioni di euro secondo i più recenti dati Istat – afferma Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere - . Ciò significa che in termini di valore è cresciuto di oltre il 6-7% sull’anno precedente. Già il Vinitaly 2006, con i primi due giorni in cui avevamo registrato un 15% in più di presenze di buyer, segnalava che il mercato era in forte ripresa. Il 2007 si annuncia altrettanto interessante. Le importanti iniziative dedicate agli incontri business to business nell’ambito della rassegna, il crescente interesse sia di espositori che di visitatori esteri (33 mila da 101 Paesi nell’ultima edizione, ndr) e il tour mondiale, iniziato con ritorni molto importanti in termini di contatti e contratti in gennaio a Mumbay e New Delhi, e che proseguirà a maggio in Russia a Mosca e San Pietroburgo, in ottobre negli Usa a Chicago, San Francisco e Los Angeles, in novembre in Giappone (Tokyo) e Cina (Shanghai), ci portano ad essere molto ottimisti sull’andamento delle vendite» Con una maggioranza “bulgara” (ben il 95%), le 50 cantine tra le più importanti d’Italia confermano che il 2007 sarà un anno di vero e proprio boom per l’export del vino italiano; solo il 5% delle aziende “sondate” si aspetta invece una stabilità sul 2006, che peraltro ha fatto segnare un significativo aumento percentuale sul 2005 che tocca quasi il 10%. A sostenere questo diffuso ottimismo anche la buona crescita in termini di vendita dei vini che occupano la fascia di prezzo che va dai 5 ai 15 euro (franco cantina), indicati dal 57% del campione come i prodotti più venduti; apprezzabile anche la percentuale delle aziende che vede crescere la richiesta dei vini posizionati nella fascia di prezzo tra i 15 e i 50 euro (30%), mentre il 13% delle aziende intervistate indica in crescita la vendita dei vini che costano fino a 5 euro (franco cantina). Il campione delle 50 cantine fra le più importanti d’Italia ha anche stilato una sorta di classifica dei Paesi/mercati più importanti per l’export dei vini italiani: al primo posto, nei mercati “in”, ci sono gli Stati Uniti (indicati dal 35% delle aziende), al secondo la Gran Bretagna (20%), al terzo la Russia (20%), al quarto il Canada (15%) e al quinto il Giappone, a pari merito, con l’India (5%). A questa speciale classifica, si contrappone quella dei Paesi/mercati “out” per i vini italiani: per il 35%, la Germania, un tempo fra i “clienti” di riferimento per le imprese vitivinicole italiane, è al primo posto, seguita dalla Francia (30%), dalla Cina (15%), che sorprendentemente non sembra ancora essere entrata a pieno regime nei meccanismi commerciali delle aziende, dalla Svizzera e dall’Italia (10%), che resta, senza sorprese, ancora un mercato in qualche modo un po’ in difficoltà. In tema di “sale channel”, le aziende vitivinicole hanno per lo più identificato l’horeca (hotel/ristoranti/catering) come il canale di vendita migliore con il 45% delle segnalazioni, seguito da enoteche/wine bar (35%), grande distribuzione (15%) e, per ultimo, la vendita diretta (5%); a questa sorta di “borsino” dei canali di vendita, più efficaci, la classifica di quelli dalle performance meno incisive: in testa, per il 36% delle aziende sondate, c’è la grande distribuzione, seguita da enoteche/wine bar (28%), horeca (25%) e vendita diretta (11%). Ma gli imprenditori del vino italiano dimostrano anche di non perdere il contatto con la realtà: il presente, e soprattutto il futuro, rimangono incerti, ed è impensabile che il mercato del vino, pur dimostrando una ripresa incoraggiante, possa essere completamente uscito dalla crisi. Ed ecco allora le aziende stilare una sorta di “classifica” delle preoccupazioni più impellenti che vede ai primi tre posti la possibilità di perdita della nostra competitività internazionale (per il 31% del campione), la ancora persistente debolezza nei consumi (26%) e la concorrenza dei Paesi del Nuovo Mondo (17%); seguono le incognite politico-economiche (13%), una generica incertezza sul futuro (10%) e, da ultimo, problemi valutari (3%). Le aziende vitivinicole italiane hanno anche fornito una “ricetta” per rafforzare le posizioni e la concorrenzialità del vino “made in Italy” nel mondo: da più parti è stata evocata l’opportunità di aumentare gli investimenti sulla formazione e quelli rivolti alla conquista di nuovi mercati; altre cantine hanno invece stigmatizzato la necessità di una riconsiderazione complessiva delle politiche di promozione attuate dal nostro Paese, in vista di un piano unitario, senza inutili spezzettamenti fra enti e organizzazioni varie; altri imprenditori ancora hanno auspicato un avanzamento legislativo del comparto sia in sede comunitaria che nazionale, per snellire i pesanti obblighi burocratici del settore vitivinicolo. Le 50 cantine italiane hanno anche indicato altri fattori determinanti per un miglioramento delle politiche di promozione del vino “made in Italy”: i produttori vedono ancora nella “polverizzazione” delle aziende vitivinicole italiane e nella insufficiente difesa dei vitigni “bandiera” dell’Italia, elementi di rallentamento competitivo; molti imprenditori del vino propongono di abolire la “filosofia” del “made in Italy” puntando invece sull’“Italian Life Style”, e cioè su un concetto comunicativo e promozionale che raccolga in sé territori, storia, cultura ed “usanze” del Bel Paese, per evocare un più incisivo slogan: “bevi, mangi e vivi come in Italia”; ed altri ancora propongono una più attenta politica produttiva allo scopo di consolidare la costanza qualitativa dei nostri vini, legata ad una politica ed un posizionamento dei prezzi più convincente. Le aziende richiedono, a grande maggioranza, che il nostro sistema punti decisamente su strategie capaci di valorizzare le peculiarità territoriali a scapito di modelli propri del “Nuovo Mondo”, come ad esempio l’introduzione dell’Igt Italia. .  
   
   
OLTRE 60 SINDACI SUL PRIMO TRENO DEL VINO. IL BATTESIMO AL VINITALY. VALENTINI: “PIÙ ENOTURISMO SLOW PER SCOPRIRE I NOSTRI TERRITORI”  
 
Oltre 60 sindaci terranno a battesimo il Treno del Vino con un viaggio da Verona a Desenzano del Garda e ritorno, in tempo utile per l’inaugurazione del Vinitaly. Alle 8 del mattino saliranno indossando la fascia tricolore sulle carrozze arredate con i colori del vino. Alle 10 del mattino saranno di nuovo alla stazione di Verona Porta Nuova. Il Treno del Vino effetttuerà servizio a partire da sabato 16 giugno 2007 con partenza tutti i fine settimana da Siena (e una volta al mese anche da Roma) attraversando la Val d’Orcia fino a Montalcino, uno dei luoghi simbolo delle Città del Vino italiane. Una volta giunti in stazione i turisti potranno seguire l’itinerario concordato per il weekend, con visite in cantina, degustazioni, cene in ristoranti tipici, escursioni a piedi, bagni termali. “Bisogna fare più iniziative che consentono di promuovere forme di enoturismo slow, di vivere i territori del vino anche a bordo di un camper, di una bici o lungo un itinerario a piedi o a cavallo - ha dichiarato il presidente di Città del Vino, Valentino Valentini -. Ben vengano dunque quelle formule, come questa, che usano mezzi di trasporto che favoriscono la percorribilità dei territori agricoli”. Sul Treno del Vino insieme al ministro per le Politiche Agricole e Forestali, Paolo De Castro, saliranno il presidente di Città del Vino, Valentino Valentini; l’assessore regionale all’Agricoltura della Toscana, Susanna Cenni; il presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, Daniele Capezzone; l’assessore al Turismo della Provincia di Siena, Mauro Mariotti; i sommelier, la stampa accreditata, gli chef della Jre (Jeunes Restaurateurs d’Europe). E infine i promotori dell’iniziativa: Roberto Cipresso (Oscar del Vino 2006), Giovanni Negri, Fabio Leccisotti, Franco Mazzetto, di Cooperativa Archeologia), in compagnia di Lina Wertmuller e Gad Lerner, testimonial dell’evento. .  
   
   
ONAV LOMBARDIA: IL VINO…IMPARIAMO A CONOSCERLO!  
 
 L’onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) è nata ad Asti nel 1951 con lo scopo di formare un corpo di assaggiatori del vino esperti ed affidabili, uniti da un codice deontologico rigoroso e severo. Grazie all’interesse dell’enologo veronese Lamberto Paronetto vent’anni dopo, nel 1981, l’organizzazione ottiene il riconoscimento giuridico. Attualmente l’Onav nazionale, suddivisa in 18 sezioni regionali, registra circa 11. 000 soci italiani e gestisce l’Albo Nazionale degli Assaggiatori. L’onav Lombardia rappresenta una realtà fortemente radicata sul territorio e strettamente legata all’associazione nazionale. In soli 5 anni ha raggiunto 1700 soci attivi ed ha una diffusione capillare in Lombardia. Le delegazioni si trovano in tutte le province lombarde, cui si aggiungono le sottosezioni di Basiglio, Castro, Grumello del Monte, Moniga del Garda, Muggiò, Rho, Saronno, Treviglio. Sin dalla sua nascita, Onav Lombardia ha riscontrato un grande interesse da parte del pubblico, grazie all’organizzazione dei corsi “su misura” ma anche alla creazione di iniziative e servizi nuovi e pensati in esclusiva per gli iscritti. Dal 2000 infatti Onav Lombardia ha incrementato la sua azione sul territorio diversificandola su più fronti: La Formazione Tecnica Ogni anno Onav Lombardia organizza oltre 20 corsi di base e specialistici, in ciascuna delle sedi provinciali e delle sottosezioni. Obiettivo dei corsi è diffondere la cultura e la passione del vino ma anche fornire competenze tecniche agli addetti ai lavori. La Formazione Culturale Ogni mese Onav Lombardia organizza serate monotematiche sul territorio regionale. Obiettivo: fare conoscere con iniziative dedicate alcune realtà del mondo enologico regionale, nazionale e mondiale. La Promozione Dell’enologia Nazionale E Mondiale Oltre alle serate a tema, Onav Lombardia organizza veri e propri eventi di risonanza regionale e nazionale, che coinvolgono produttori e consorzi di tutta Italia. Al successo dell’iniziativa contribuisce l’intera “squadra”, ovvero soci assaggiatori di elevata competenza che prestano in modo volontario e gratuito la propria opera. I Servizi Per fidelizzare i propri iscritti Onav Lombardia offre servizi vantaggiosi e benefit, riservati ai soci. Fra le iniziative più innovative c’è Fidelity, un servizio esclusivo che permette di ottenere interessanti sconti e privilegi presso una selezione di punti vendita (enoteche, wine bar, negozi specializzati, etc…) convenzionati con Onav sul territorio regionale. Attraverso un vero dialogo via internet, oltre che beneficiare di questi servizi, i soci possono segnalare i negozi che vorrebbero trovare nel progetto Fidelity. Onav Lombardia è quindi molto più che un’associazione che organizza corsi sul vino. E’ un vero e proprio centro culturale e di socializzazione senza alcun fine commerciale, che ha come propria mission la diffusione della passione e della cultura del vino. Tutti, neofiti, operatori, appassionati, esperti, giovani o meno giovani, possono entrare a far parte di questo mondo. Www. Onav. It .  
   
   
ANDREA BOTTARO È IL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI TUTELA VINO LESSINI DURELLO  
 
Bottaro, già direttore generale della Cantina di Montecchia di Crosara, guiderà il Consorzio per i prossimi tre anni Sarà Andrea Bottaro, direttore generale della Cantina di Montecchia di Crosara a guidare il Consorzio di Tutela Vino Lessini Durello in qualità di presidente. Così si è espresso il Consiglio di Amministrazione del Consorzio recentemente riunitosi per le votazioni. Andrea Bottaro, che resterà alla guida dell’ente per i prossimi tre anni, sostituisce Giovanni Pranovi della Cantina Colli Vicentini, e sarà affiancato da due vicepresidenti nelle persone di Enrico Marcato, dell’omonima azienda agricola, e da Teresa Spina, presidente della Cantina Colli Vicentini. <<E’ un momento molto importante per il Lessini Durello – ha sottolineato in un passaggio il neo eletto presidente del Consorzio – perchè la denominazione ha saputo crescere negli ultimi anni sia in qualità che in quantità. Adesso stiamo raccogliendo i primi frutti perchè i consumatori hanno iniziato a conoscerci. Si tratta ora di proseguire su questa strada con l’impegno e la determinazione che ci hanno portato fin dove siamo arrivato oggi>>. La denominazione è in forte crescita e dalle 180mila bottiglie di 5 anni fa si è passati alle 350mila bottiglie di oggi. L’incremento produttivo va di pari passo con le esigenze di riavviare l’iter di modifica del disciplinare per rendere più chiaro quanto previsto dalle norme di produzione. Costante è risultata la crescita qualitativa del Lessini Durello grazie alla chiusura del progetto di zonazione viticola, realizzato con Veneto Agricoltura: si è trattato di un lavoro lungo 5 anni, che ha considerato la vocazione alla spumantizzazione con metodo classico di 15 diversi terroir. Attenzione particolare sarà riservata alla promozione dello Spumante di Verona. <<Il Durello – ha evidenziato Andrea Bottaro – va proposto con più decisione non solo sulle tavole dei ristoranti veronesi e vicentini. Si tratta di uno spumante diverso da tutti gli altri, e proprio per il suo vincente rapporto qualità/prezzo, va promosso e fatto conoscere su larga scala. Proprio per continueremo la nostra presenza sulle principali fiere nazionali ed estere per un contatto diretto col consumatore>>. A questo proposito risultano essenziali le iniziative che coinvolgono direttamente il mondo della comunicazione, come il “Durello and friends”, il tradizionale incontro nella zona di produzione del Durello destinato alla stampa di settore, il premio giornalistico “Giornalista Durello”, che premia il giornalista che durante l’anno ha meglio descritto e comunicato i valori del Durello, e attività di taglio culturale come è stato l’abbinamento del Durello con la Carmen di Bisez, all’interno dell’iniziativa estiva Anteprima Opera. Quest’anno inoltre, la Doc Lessini Durello compie vent’anni e per l’occasione il Durello sarà in assaggio tra gli spumanti selezionati da Slow Food durante Vinitaly. Sempre a Vinitaly il Consorzio di Tutela Vino Lessini Durello metterà in degustazione le preziose bollicine allo stand della Casa del Vino, Pad. 5 G 4 – 7. .  
   
   
UN CORSO SLOW FOOD DI SECONDO LIVELLO A SOAVE PER I GRANDI INNAMORATI DEL VINO SEI INCONTRI COORDINATI DAL CONSORZIO DEL SOAVE DESTINATI A COLORO CHE CONOSCONO GIÀ IL MONDO DEL VINO E VOGLIONO SAPERNE DI PIÙ  
 
Un corso di secondo livello, destinato a tutti quegli appassionati che già conoscono il mondo del vino, che se ne sono innamorati e che vogliono saperne decisamente di più. Questo in sintesi lo scopo delle 5 lezioni che il Consorzio di Tutela Vini Soave e Recioto di Soave organizza in collaborazione con Slow Food: sei appuntamenti serali consecutivi, il giovedì, dalle 20,30 alle 22,30 a partire dal 12 aprile al 17 maggio, che si terranno alla Casa del Vino di Soave. Il corso rappresenta un’occasione per approfondire tutte quelle tematiche già trattate nei corsi base di avvicinamento alla degustazione. In particolare sarà dato risalto alla viticoltura di qualità, si tratteranno in maniera comparata la viticoltura d’avanguardia e quella tradizionale, si lavorerà per migliorare la capacità di degustazione e verrà dedicato ampio spazio ai più importanti terroir del mondo. Particolarità del corso: gli incontri prenderanno in considerazione il mondo del vino per grandi famiglie, insegnando a distinguere e a riconoscere gli stili, le filosofie produttive, il rapporto tra uva e territorio. Giovedì 12 aprile si tratterà il vino spumante, dalla Champagne al Penedes, passando dalla Franciacorta; giovedì 19 aprile sarà la volta dei vini bianchi “riduttivi” e in questo caso si tratteranno riesling, grunerveltliner, gewurztraminer, chenin blanc, chardonnay e sauvignon, con riferimento alle zone di produzione quali Germania, Alsazia, Loira, Chablis, Austria, Friuli, Veneto e Marche; giovedì 26 aprile con i vini bianchi affinati in barrique si studieranno chardonnay, pinot grigio, marsanne, sauvignon e altre uve autoctone italiane con riferimento a Borgogna, Rodano, California, Australia e Sicilia; giovedì 3 maggio sarà la volta dei vini rossi “del caldo” e per l’occasione si tratteranno cabernet sauvignon, syrah, merlot, nero d’avola, primitivo, montepulciano, barbera e si parlerà di California, Cile, Australia, Puglia, Sicilia, Abruzzo; giovedì 10 maggio si affronteranno i vini rossi “del freddo” cioè cabernet, nebbiolo, sangiovese, pinot nero, corvina e aglianico e si parlerà di Bordeaux, Borgogna, Rodano, Langhe, Toscana; infine, giovedì 17 maggio il corso si chiuderà coi vini passiti e fortificati, quali Sauternes, Trockenbeerenauslese, Eiswein tedeschi e austriaci, Tokaji unhgerese, Passiti italiani, mentre le aree di produzione trattate saranno Porto, Sherry, Marsala e Madeira. I sei incontri saranno moderati da Nicola Frasson e da altri esperti di Slow Food. La quota di partecipazione è di 200 euro e dà diritto alle lezioni, ai libri, alla dispensa, a tutto il materiale didattico e ai 6 bicchieri da degustazione. Le iscrizioni saranno accettate fino ad esaurimento dei posti. Informazioni e iscrizioni: Consorzio di Tutela Vino Soave e Recioto di Soave - Casa del Vino – 045/7681578 - e-mail: consorzio@ilsoave. Com (referente: Giovanni Ponchia). .  
   
   
TESINI CON PRODUTTORI ALL´´AZIENDA VINICOLA LIVIO FELLUGA  
 
Brazzano di Cormons - "L´ulteriore proroga concessa ad utilizzare la denominazione Tocai deve rappresentare molto più di una sterile e inconsistente tregua. Dobbiamo voltare pagina, lasciare tutti le polemiche alle spalle, ognuno fare la propria parte e rispettare quella degli altri, tutelare le peculiarità e dare una prospettiva al futuro. Per questo la vendemmia del 2007 per quanto riguarda il Tocai dovrà avvenire in condizioni di certezza e la voce dei Consorzi dovrà essere ascoltata per fa emergere la posizione prevalente dei produttori". Ad affermarlo, il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini il 20 marzo all´incontro con produttori e rappresentanti del mondo vinicolo friulano, a dieci giorni dall´appuntamento con Vinitaly, per capire attese e progetti, convinto che la politica debba fare la sua parte senza invadere le competenze dei produttori, che pure devono riuscire ad esprimere con chiarezza la loro posizione, su cui poi confrontarsi. All´appuntamento - svoltosi a Brazzano di Cormons, all´azienda vinicola Livio Felluga - si sono ritrovati con Andrea Felluga e la sorella Elda, presidente di Cantine aperte, Pierluigi Zamò, Girolamo Dorigo, Paolo Comelli, Dario Ermacora, Pierluigi Comelli, presidente del consorzio Colli Orientali, Ornella Venica presidente del Consorzio Collio, Stefano Trinco presidente di Federdoc, Giulio Colomba vicepresidente internazionale di Slow Food con il direttore Renato Tedesco, l´enologo Claudio Fabbro e Renzo Marinig, presidente della Lega Cooperative. Nell´occasione è stata affrontata anche la questione del Tocai. "Le situazioni di incertezza vanno superate con senso di responsabilità, lasciando decantare gli stati d´animo oggi messi a dura prova da una polemica che si sta trascinando da tempo e sfuggita di mano, per far parlare la ragione e lasciar emergere una soluzione che rappresenti una sintesi ottimale tra valorizzazione delle peculiarità del territorio ed efficacia nei programmi di marketing e promozione" - è stato il messaggio costruttivo del presidente del Consiglio di fronte alle due linee di pensiero oggi in campo e che "sarebbe ideale poterle contemperare". Critico con la politica regionale e la proposta di legge sul Tocai Giulio Colomba che, pur sperando che la causa sia vinta, ha indicato, in caso contrario l´importanza di individuare un nome che leghi il vino al territorio, inteso come Friuli e come Italia. "L´80% del Tocai viene dai produttori e non dalla cooperazione e il dato è in crescita rispetto al 2005. E se lo perderemo, lo perderemo con disappunto" - ha affermato Stefano Trinco ricordando l´impegno di Federdoc a non intromettersi nella questione fino a sentenza e dichiarandosi in sintonia con Ornella Venica. La quale ha espresso il disagio di non poter rappresentare in maniera unitaria la voce del territorio e ha evidenziato come "la situazione che si è creata nuoce al mondo della produzione ed è vissuta come una frattura: una frattura iniziata tre mesi fa con la proposta di legge. Come imprenditore vorrei prepararmi alle sentenza, poiché non si sa quando la Corte di Giustizia Europea esaminerà il caso e i tempi sono certo diversi da quelli del Tar del Lazio". .  
   
   
VINITALY 2007, ZAIA: IL VENETO NEL BICCHIERE  
 
“Il Veneto è il più straordinario distretto vinicolo mondiale, l’unico che in un raggio di un centinaio di chilometri è in grado di offrire oltre 7 milioni di ettolitri di vino di qualità, un terzo dei quali a Denominazione d’Origine Controllata, proposti in tutte le possibili tipologie e capaci di soddisfare ogni palato e ogni esigenza culinaria”. Lo ribadisce il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia, nell’anticipare i connotati della presenza veneta al prossimo Vinitaly, in programma alla Fiera di Verona dal 29 marzo al 2 aprile prossimi. “Vogliamo cogliere anche questa occasione per dare ulteriore immagine e risonanza alla nostra produzione – ha aggiunto Zaia – che sta raggiungendo straordinari traguardi anche nel difficile mercato mondiale: nel 2005 abbiamo infatti esportato circa 4 milioni 474 mila ettolitri di vino, su un export vinicolo italiano di quasi 15 milioni 753 mila ettolitri, pari dunque ad oltre il 28 per cento del totale nazionale. In valore, il vino esportato dal Veneto ha sfiorato gli 814 milioni di euro, con un’incidenza di circa il 27,6 per cento del dato italiano complessivo. Le elaborazioni dei dati 2006 stanno confermando questo positivo trend”. Alla grande rassegna mondiale dei vini in programma a Verona, le aziende del Veneto saranno ospitate per la quasi totalità nei Padiglioni 4 e 5, opportunamente addobbati a festa per esaltare e rendere ancora più facilmente riconoscibile l’unicità identitaria dell’enologia veneta, che si esprime in tante differenze. All’interno del Padiglione 4, situato di fronte all’ingresso principale del quartiere fieristico, sarà inoltre proposto nei settori D4 – E4 uno stand istituzionale innovativo al cui interno verranno organizzati eventi di grande attrattiva e dove saranno organizzati quotidianamente appuntamenti d’assaggio con la collaborazione dell’Uvive, l’Unione tra i Consorzi dei Vini veneti a D. O. C. , allietati da abbinamenti con i prodotti tipici del Veneto. Lo stand sarà inaugurato giovedì 29 aprile dal presidente Giancarlo Galan e dallo stesso Zaia, dopo la cerimonia di apertura di Vinitaly. “Con la nostra presenza e la nostra azione di valorizzazione – ha detto ancora Zaia – intendiamo promuovere non solo il vino di qualità, ma anche lo stretto legame che questa storica ed eccellente produzione ha con il territorio, che pure è di alta qualità. Non è un caso se il Veneto è la regione prediletta dai turisti, con un record che nel 2006 ha sfiorato i 60 milioni di presenze: quasi un sesto di tutti i pernottamenti registrati nel nostro Paese. Questo risultato è certo frutto di una offerta di ospitalità completa e unica, ma trova riscontro nell’apprezzamento per la nostra enologia e per la grande e storica cucina di territorio, che non temono confronti a livello mondiale”. .  
   
   
SANZIONI IN VITICOLTURA, PROGRAMMATE AUDIZIONI  
 
Trieste - Sono state programmate udienze conoscitive dalla Ii Commissione consiliare, presieduta da Mirio Bolzan (Ds), sul disegno di legge della Giunta che disciplina le sanzioni in viticoltura. Il provvedimento, presentato dall´assessore Enzo Marsilio, in 15 articoli prevede un inventario del potenziale produttivo viticolo, disposizioni per la realizzazione di superfici vitate e vigneti familiari, schedari per avere un´evidenza di tutto ciò, specifiche su vigilanza, controlli, sanzioni, estirpazione obbligatoria delle superfici abusivamente impiantate, regolarizzazione dei vigneti. .