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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Aprile 2007
IL CONSIGLIO D’EUROPA PROPONE MISURE SPECIFICHE PER PROTEGGERE LE VITTIME DELLA TRATTA DI ESSERI UMANI  
 
 Strasburgo, 16 aprile 2007 – Il 19 e 20 aprile, a Berlino, Germania, il Consiglio d’Europa tiene il suo settimo seminario regionale per la lotta alla tratta degli esseri umani, e l’accento è posto sulle vittime. Organizzato con la Fondazione Konrad Adenauer, il seminario, aperto alla stampa, riunirà oltre 200 partecipanti provenienti da 11 paesi europei per analizzare misure specifiche previste dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta alla tratta degli esseri umani (Stce n° : 197). Non appena la Convenzione verrà ratificata da 10 Stati, le misure da essa previste non solo sanzioneranno i trafficanti, ma proteggeranno anche le vittime – bambini a volte – spesso obbligati a vivere prostituendosi o in condizioni di schiavitù. Traumatizzate, senza uno statuto giuridico e spesso prive delle necessarie competenze linguistiche per sfuggire alla loro sorte, queste persone hanno bisogno di un aiuto immediato. Tra i partecipanti al seminario saranno presenti ufficiali di polizia e rappresentanti che si occupano dell’assistenza alle vittime, rappresentanti delle Ong e funzionari del Consiglio d’Europa e dell’Unità anti-tratta delle Nazioni Unite. La Convenzione esige che un personale preparato e qualificato lavori con la polizia, i servizi sociali, le dogane, i servizi di accoglienza per gli immigrati e le ambasciate o i consolati per identificare e aiutare le vittime in modo più efficace. Tra le diverse misure specifiche previste dalla Convenzione, possono essere citate le seguenti: Ogni bambino vittima della tratta verrà rappresentato da un tutore legale, un’organizzazione o un’autorità incaricata di agire nel massimo interesse del bambino, mentre le autorità procedono a stabilire la sua identità e nazionalità e fanno ogni sforzo possibile per ritrovare la sua famiglia o i suoi tutori. Gli Stati sono tenuti a offrire alle vittime condizioni di vita che possano garantire la loro sussistenza. La Convenzione propone un alloggio adatto e sicuro e un’assistenza psicologica e materiale, compreso l’accesso alle cure mediche urgenti. Aiuto linguistico e assistenza giuridica devono essere accordati alle vittime, qualora necessario. La Convenzione introduce un periodo di recupero e di riflessione della durata di 30 giorni per permettere alle vittime in situazione irregolare di ristabilirsi e di sfuggire all’influenza dei trafficanti e di decidere se cooperare con le forze dell’ordine per aiutarle nella ricerca dei trafficanti. Fino a oggi, 36 stati hanno firmato la Convenzione e 6 di essi l’hanno ratificata (Albania, Austria, Georgia, Moldavia, Romania e Slovacchia). Non è facile stabilire cifre esatte, ma secondo la stima delle Nazioni Unite, sarebbero da 700 000 a 2 milioni le donne vittime della tratta ogni anno. La cifra aumenta se si aggiungono altre forme di tratta, come il traffico di organi e la tratta di bambini. Il mercato annuale della tratta di esseri umani è stimato attorno ai 32 miliardi di dollari. Altri seminari regionali, che hanno avuto luogo a Bucarest, Riga, Roma, Oslo, Atene e Nicosia hanno già esaminato in che modo le politiche nazionali possono essere adattate per rispondere alle esigenze della Convenzione. Per ulteriori informazioni: http://www. Coe. Int/trafficking .  
   
   
POTOCNIK AFFERMA CHE IL COMPLETAMENTO DEL SER RAPPRESENTA UNA SVOLTA NELLA STORIA DELL´EUROPA  
 
Bruxelles, 16 aprile 2007 - Secondo il commissario Ue per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik, la costruzione di una società della conoscenza in Europa potrebbe essere importante come la ricostruzione economica e materiale dopo la Seconda guerra mondiale. «Credo che ci troviamo a un punto nella storia dell´Europa che potrebbe essere importante come lo è stata la ricostruzione dopo la Seconda guerra mondiale. Allora la priorità era la pace [. ]. Oggi la priorità è la prosperità, con la costruzione su vasta scala della società della conoscenza europea», ha detto il commissario al pubblico in un discorso pronunciato il 10 aprile all´Università Complutense di Madrid (Spagna). Janez Potocnik ha ulteriormente approfondito l´argomento, affermando che, nell´Europa del dopoguerra e nei decenni successivi, la ricostruzione è dipesa dal commercio di carbone e acciaio, mentre oggi l´Europa cresce commerciando conoscenza e continuerà a farlo nei prossimi decenni. Il commissario ha dichiarato che, per ottenere il massimo dalla conoscenza, l´Europa deve innanzi tutto completare la creazione di uno Spazio europeo della ricerca (Ser). Per questo motivo, il 4 aprile è stato presentato un Libro verde che illustra le azioni da compiere per garantire la libera circolazione della conoscenza. In certa misurao, la conoscenza è già in movimento. Il commissario ha citato «The Economist», che di recente ha sostenuto che più del 30% delle nuove imprese create nella Silicon Valley statunitense dal 1995 sono state fondate da persone di origine indiana o cinese. Inoltre, circa il 40% di coloro che hanno conseguito il dottorato in informatica e ingegneria in università americane sono nati al di fuori degli Stati Uniti. Il commissario teme che l´Europa possa restare indietro. Ha esaminato le motivazioni che possono favorire la circolazione della conoscenza e i risultati hanno fornito chiari obiettivi per l´Europa. Solitamente la mobilità è incentivata dalle opportunità di lavorare con i migliori, di trovare lavori più prestigiosi, di concentrarsi su settori specializzati o di utilizzare gli strumenti più perfezionati. Per le imprese, l´opportunità di disporre dei migliori sistemi di istruzione, di ottenere aiuti pubblici e di avere accesso a mercati in crescita spesso influisce sulle decisioni relative ai luoghi in cui investire e creare infrastrutture. «Obiettivo dello Spazio europeo della ricerca, quindi, è soprattutto offrire tali opportunità e di farlo qui in Europa», ha dichiarato Janez Potocnik. In alcuni casi si tratta semplicemente di eliminare ostacoli obsoleti, mentre in altri è necessario un sostegno finanziario, ad esempio per costruire infrastrutture. In tutti i casi, per realizzare cambiamenti è indispensabile una nuova mentalità, «che consenta di comprendere l´effettiva importanza della conoscenza per il modo in cui vivremo in futuro», ha detto il commissario al pubblico. Janez Potocnik ha affermato che l´elemento chiave per il completamento del Ser non è soltanto la giusta mentalità, ma anche l´attiva partecipazione di tutte le parti interessate, con ovvio riferimento al settore privato, agli organi di finanziamento pubblico, alle università, alle scuole e alle pubbliche amministrazioni. Il commissario ha anche chiesto il coinvolgimento dei cittadini europei, in quanto sono coloro che possono esercitare pressioni sui governi riguardo alle priorità di spesa e all´importanza di aumentare il numero di studenti e ricercatori. Secondo Janez Potocnik, creare un effettivo Spazio europeo della ricerca significa riunire tutte le parti interessate, collegare tutte le fasi dell´istruzione e una carriera nel campo della ricerca, abbattere le divisioni tra discipline, paesi e settori e fornire ai creatori di conoscenza gli strumenti di cui hanno bisogno. «Se lo faremo, riusciremo a creare in Europa gli Stati Uniti della ricerca», ha dichiarato il commissario. «Questa è la prossima importante costruzione che l´Europa deve affrontare. Questo è il nostro compito e ora è il momento di mettersi all´opera». Per ulteriori informazioni sul Ser consultare: http://ec. Europa. Eu/research/era/index_en. Html http://cordis. Europa. Eu/era/ .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA LA REVISIONE DELLA STRATEGIA SULLA BIOTECNOLOGIA  
 
Bruxelles, 16 aprile 2007 - Promuovere la ricerca e favorire il trasferimento delle conoscenze: queste le azioni su cui s´incentra la revisione intermedia della strategia sulle scienze della vita e la biotecnologia della Commissione europea. Obiettivo della strategia sulle scienze della vita e la biotecnologia, pubblicata nel 2002, è garantire che il settore biotecnologico europeo sia in grado di contribuire alla società basata sulla conoscenza. La revisione esamina i progressi compiuti finora e riorienta il piano d´azione su cinque temi prioritari: ricerca, innovazione, questioni etiche, agricoltura e attuazione della strategia. «Le scienze della vita e le biotecnologie svolgono un ruolo fondamentale per la competitività della nostra industria, ma a mio avviso sono anche determinanti per affrontare sfide quali i rischi della dipendenza dal petrolio, il riscaldamento globale, la sicurezza alimentare e la salute della popolazione», ha commentato il commissario Ue per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. «Il 7Pq [Settimo programma quadro] è stato elaborato per far fronte a queste sfide e sostenere lo sviluppo di una bioeconomia europea basata sulla conoscenza. » Per quanto riguarda la ricerca, il piano d´azione rivisto riconosce l´importanza del Settimo programma quadro dell´Unione europea, ma evidenzia la necessità di mettere a disposizione fondi per la ricerca sulle biotecnologie da altre fonti, ad esempio da organismi pubblici e dal settore privato. Quanto all´innovazione e al trasferimento di conoscenze, il documento rileva che «le imprese europee specializzate in biotecnologie sono nella maggior parte dei casi Pmi dotate di risorse limitate, la cui crescita e la cui sostenibilità economica sono intralciate da tre ostacoli fondamentali: il frammentario sistema dei brevetti in Europa, l´offerta insufficiente di capitali di rischio e le carenze nella cooperazione tra mondo scientifico e mondo imprenditoriale. » Alla luce di questa situazione, la Commissione si impegna a sviluppare le migliori pratiche nella concessione responsabile di licenze sulle invenzioni genetiche e incoraggia gli Stati membri a prendere in considerazione l´ipotesi di definire regole specifiche o incentivi a favore di giovani imprese innovative. Tali imprese beneficeranno inoltre del lavoro svolto a livello più generale dalla Commissione in materia di innovazione, teso a promuovere, tra le altre cose, i legami tra la ricerca e l´industria e a risolvere la questione dei brevetti. La terza area d´azione individuata dalla Commissione prevede la promozione di «dibattiti pubblici informati» sui vantaggi e i rischi delle biotecnologie. Secondo un recente sondaggio dell´Eurobarometro, la maggior parte degli europei è ottimista sulla biotecnologia in generale, poiché ritiene che tecnologie quali la terapia genica, i biocombustibili e le bioplastiche possano migliorare la qualità della vita. Tuttavia, quasi il 60% è contrario agli alimenti geneticamente modificati. Nel suo piano d´azione, la Commissione propone la creazione di un´interfaccia istituzionalizzata che permetta alle parti interessate di discutere i pro e i contro della biotecnologia. «Per avviare azioni volte ad associare quanto più strettamente possibile il pubblico e le parti interessate al processo decisionale, occorre innanzi tutto valutare i vantaggi e i rischi delle scienze della vita e della biotecnologia, sulla base di statistiche e dati armonizzati, nonché tenere conto di considerazioni di carattere etico», afferma il documento. Il quarto punto del piano d´azione riguarda l´uso della biotecnologia in agricoltura, che secondo la Commissione ha «un enorme potenziale di sviluppo, in particolare nella sostituzione di processi chimici e combustibili fossili. » Infine, il quinto punto del piano d´azione rivisto è volto a migliorare l´applicazione della normativa e il suo impatto sulla competitività. Nello specifico, il documento sottolinea l´importanza di controllare l´attuazione della strategia a livello di Stati membri e di migliorare il coordinamento delle politiche, ponendo in particolare l´accento sulle nuove questioni emergenti. Il settore biotecnologico ha accolto con favore la revisione; l´associazione delle bioindustrie Europabio, infatti, ha descritto le azioni riorientate come «un importante passo avanti verso la costruzione della bioeconomia». Tuttavia, il gruppo deplora che molti Stati membri non abbiano attuato integralmente la strategia. «Gli Stati membri devono assumersi la responsabilità di attuare seriamente la strategia sulla biotecnologia, perché altrimenti l´attuale revisione intermedia della strategia europea non darà origine alla bioeconomia e, nel frattempo, gli Stati Uniti, la Cina e il resto del mondo supereranno l´Europa», ha avvertito Johan Vanhemelrijck, segretario generale di Europabio. Nei prossimi mesi i ministri europei della ricerca saranno invitati ad approvare il documento di revisione. La strategia stessa durerà fino al 2010. Per ulteriori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/biotechnology/index_en. Htm Ricerca sulla biotecnologia nell´ambito del 7Pq: http://cordis. Europa. Eu/fp7/cooperation/food_en. Html .  
   
   
NORD-OVEST, CROCEVIA D´EUROPA: LOGISTICA, RICERCA, INFRASTRUTTURA I FATTORI VINCENTI  
 
Genova, 16 aprile 2007 - A Genova il convegno "Passaggio A Nord-ovest. Imprese, Territori e Banche: una rete per l´Europa". Tra i partecipanti il Ministro per gli Affari Regionali e Autonomie Locali, Linda Lanzillotta e l´Amministratore Delegato di Unicredit, Alessandro Profumo. L´iniziativa dei Comitati Locali Unicredit Torino-canavese, Valle d´Aosta, Alessandria-asti-cuneo, Pedemontana Lombarda in collaborazione con l´Associazione Torino Internazionale Da triangolo industriale a territorio dove si sperimenta il futuro delle reti europee. Il Nord-ovest torna alla ribalta. Ma cosa significa la sua trasformazione? Quali nuove prospettive aprirà al Paese? E quali conseguenze porterà all´assetto complessivo dell´Italia, non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale e politico? Queste le domande oggetto del convegno "Passaggio A Nord-ovest. Imprese, Territori e Banche: una rete per l´Europa" che si è svolto oggi pomeriggio a Genova a Palazzo Ducale nella Sala del Maggior Consiglio. L´incontro si pone a chiusura di un percorso di riflessione e dibattito sul Nord-ovest del Paese promosso dai Comitati Locali Unicredit Torino-canavese, Valle d´Aosta, Alessandria-asti-cuneo, Pedemontana Lombarda e dall´Associazione Torino Internazionale, con il supporto dei quotidiani Il Secolo Xix, La Stampa e Il Sole 24 Ore. Al centro del dibattito, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro per gli Affari Regionali e Autonomie Locali, Linda Lanzillotta, e l´Amministratore Delegato di Unicredit, Alessandro Profumo: i fattori distintivi del modello di organizzazione produttiva del Nord-ovest. L´evidenza di alcuni limiti del capitalismo italiano ha favorito la riscoperta dei vantaggi correlati alla dimensione medio-grande, nonché alla presenza dei grandi attori che con la loro azione producono beni pubblici e beni collettivi per la competizione territoriale. Risorse che, pure nel mutamento degli equilibri e degli assetti produttivi dello stesso Nord-ovest, in questa area trovano maggiore diffusione e radicamento rispetto al resto del paese; i fattori che incentivano la cooperazione o che definiscono campi d´azione comune tra le città e tra i sistemi territoriali. Esistono già oggi alcuni temi sui quali grandi città e territori "di mezzo" hanno interesse a "fare squadra": le reti della conoscenza tra poli universitari e di ricerca, la gestione dei servizi metropolitani, i grandi assi e i nodi infrastrutturali. Particolare rilevanza, nel corso degli incontri, è stata attribuita alla necessità di capitalizzare i vantaggi posizionali del Nord-ovest legati al sistema portuale ligure e alla direttrice che connette la pianura padana all´Europa Centro-occidentale. Vantaggi che resteranno potenziali in assenza di un´adeguata piattaforma retro-portuale da realizzare a Nord degli Appennini; il problema dell´identità culturale del Nord-ovest. Per fare sistema, tra città e territori, non è sufficiente la grammatica degli interessi materiali, ma occorre produrre capitale simbolico, denominatori culturali, visione collettiva. Esiste un´identità del Nord-ovest? Quali iniziative e quali eventi possono contribuire a rafforzarla? Il convegno ha voluto qualificare e fornire visibilità ai processi di crescente interdipendenza tra le città e tra queste e i sistemi territoriali che connotano lo spazio socioeconomico del Nord-ovest. L´ipotesi di un Nord-ovest multipolare, che trae cioè forza dalla presenza di più polarità metropolitane per quanto differenti sotto il profilo dimensionale e della forza economica, e territoriale, vale a dire interpretato come macro regione di sistemi territoriali e non come triangolo di centri urbani, costituisce una prima fondamentale scelta di campo. In altri termini: ciò che Milano rappresenta per la città infinita lombarda, il sistema multipolare Milano-torino-genova lo rappresenta per il sistema italiano a più alta concentrazione d´imprese, finanza, competenze, istituti di ricerca, saperi e infrastrutture strategiche per lo sviluppo. Questo grande progetto di trasformazione economica, territoriale e culturale è anche un banco di prova per affrontare i complessi processi di ristrutturazione che i luoghi industriali pongono alle aree metropolitane. .  
   
   
FORMIGONI: VALORI COOPERAZIONE NEL NUOVO STATUTO INTERVENTO ALL´ASSEMBLEA DI IMPRESE SOCIALI DI FEDERSOLIDARIETA´ DEBUTTA, PRIMO IN EUROPA, FONDO DI ROTAZIONE PER TERZO SETTORE  
 
Milano, 16 aprile 2007 - Il nuovo Statuto della Regione Lombardia dovrebbe contenere un esplicito riconoscimento dei valori della cooperazione. L´auspicio è stato espresso il 13 aprile dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, nel suo intervento all´assemblea di Federsolidarietà, l´associazione delle Cooperative sociali di Confcooperative. Alla platea dei rappresentanti di 987 cooperative sociali lombarde (oltre 33. 000 occupati per un fatturato di 831 milioni), Formigoni ha detto di "non considerare le cooperative sociali come semplici erogatori di servizi più o meno assistenziali, ma come vere e proprie imprese di un´economia etica e sociale", "prototipi - ha detto il presidente - di un´impresa socialmente responsabile, capace di umanizzare l´economia (inserendovi le persone più deboli e svantaggiate, ndr. ) senza deprimere le esigenze della competitività". Da qui l´invito di Formigoni ad essere ancora più protagonisti nel processo di evoluzione del "welfare lombardo", processo con cui la Regione sta compiendo "l´istituzionalizzazione della sussidiarietà", cioè del modello basato sulla mobilitazione e la valorizzazione della società civile e delle sue iniziative pubbliche o private e non profit. Alla parola-chiave "sussidiarietà", il presidente lombardo ha poi aggiunto la "sostenibilità", "per evitare - ha detto - i rischi di una deriva assistenziale". "Il futuro richiederà sempre maggior capacità di imprenditorialità sociale", e alle cooperative sociali Formigoni chiede "il contributo di una capacità innovativa, necessaria per tutto il sistema, una nuova maturità". A sostegno di questo processo, Regione Lombardia mette in campo il suo ruolo di facilitatore della messa in rete di esperienze, capacità e conoscenze; conferma per il futuro il "modello di sovvenzione globale per l´erogazione dei sussidi" "con l´attenzione però - ha aggiunto il presidente - a integrarli con mezzi e strumenti nuovi". Il più significativo è lo strumento finanziario denominato "Jeremie" che per la prima volta in Europa consentirà di utilizzare le risorse del Fondo sociale europeo per creare un fondo di rotazione dedicato alle imprese sociali del Terzo Settore. La conclusione dell´accordo con la Comunità, raggiunto in mattinata tra l´assessorato alla Istruzione Formazione e Lavoro di Gianni Rossoni e la Banca Europea per gli Investimenti, è stata annunciata da Formigoni quasi in tempo reale all´assemblea. Con l´assicurazione che il Piano operativo regionale 2007-2013 che la Regione sta per negoziare con la Commissione europea riserverà 80 milioni di euro alla Inclusione sociale. .  
   
   
BCE: TASSI INVARIATI  
 
Francoforte, 16 aprile 2007 - Nella riunione del 12 aprile il Consiglio direttivo della Bce ha deciso che il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 3,75%, al 4,75% e al 2,75%. . .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI FEBBRAIO 2007  
 
Roma, 16 aprile 2007 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di febbraio 2007. Fabbisogno del settore statale del mese di febbraio 2007
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 31. 345
Spese 37. 913
di cui: spesa per interessi 9. 579
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) -6. 568
Copertura
Totale 6. 568
Titoli a breve termine 3. 000
Titoli a medio-lungo termine 5. 582
Titoli esteri -117
Altre operazioni (1) -1. 897
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito (Collegamento a sito esterno http://dsbb. Imf. Org). .
 
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 13 APRILE 2007  
 
Aste Titoli Di Stato A Medio/lungo Termine Del 13 Aprile 2007
btp 4,00% btp 4,00%
Scadenza 15. 04. 2012 01. 02. 2037
Cod. /tranche it0004220627/1 it0003934657/12
Imp. Offerto 4000 2500
Regolamento 17. 04. 2007 17. 04. 2007
Imp. Domandato 5845 3646
Imp. Assegnato 4000 2500
Prezzo aggiudicazione 99,40 89,26
Prezzo esclusione 97,495 86,464
Rendimento lordo 4,17 4,72
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,3 0,24
Rendimento netto 3,64 4,17
Riparto 9,918 67,5
Importo in circolazione (mln) 4000 19200
Riapertura (mln) 1000 250
Prezzo nettisti 99,39991800 89,26000000
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom
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BANCHE: ABI SARDEGNA,, IN FORTE CRESCITA I FINANZIAMENTI AL TERRITORIO  
 
 Sassari, 16 aprile 2007 - Sono stati 18,9 miliardi di euro, tra settembre 2005 e settembre 2006, i finanziamenti bancari al sistema economico regionale (una crescita del 6,9%). Questi i dati dell’ultimo Osservatorio permanente sui rapporti banche-imprese (costituito da Abi e 13 associazioni imprenditoriali) presentati nel corso di un convegno, oggi a Sassari, sul “Nuovo diritto fallimentare” tra il Presidente della Commissione regionale Abi Sardegna, Natalino Oggiano, il Presidente della Camera di Commercio di Sassari, Gavino Sini, il Presidente dell’ordine dei Dottori commercialisti locali, Roberto Scano, e Federica Allegritti del settore affari legali Abi. Giudizi positivi sulla riforma dei fallimenti che rappresenta un’iniezione di efficienza ed equità per consentire una maggiore rapidità alla gestione delle crisi. Si consolida, quindi, a favore dell’economia regionale il rapporto tra banche e imprese in termini di rafforzamento della collaborazione e dei livelli di trasparenza. Rilancio della competitività, diminuzione del costo del denaro, attrazione degli investimenti sul territorio sono gli effetti che potranno derivare dalle nuove regole. Per il Presidente della Commissione regionale Abi Sardegna, Natalino Oggiano, “sono benvenute nuove regole che daranno l’opportunità di fare impresa con maggiori opportunità di successo grazie a strumenti più moderni ed efficaci. Tutto ciò, accanto alla possibilità di rafforzare ulteriormente le relazioni con l’industria bancaria per garantire alla nostra regione di non restare indietro in un momento di ripresa economica generale”. Dai dati dell’Osservatorio permanente banche-imprese emerge che alle famiglie sono andati finanziamenti bancari per circ a 7,3 miliardi di euro (in aumento dell’11,4%), alle imprese 10,3 miliardi (+3,3%). Tutti i principali settori produttivi hanno registrato performance molto positive: il settore commerciale ed alberghiero con 2,8 miliardi di euro (+9,3%), l’artigianato ha raccolto crediti per 987 milioni di euro (+4,3%), il comparto agroalimentare in crescita del 4,7% con 780 milioni, e infine l’edilizia con un incremento del 6,8% pari a 1,9 miliardi di euro. .  
   
   
INTESA SANPAOLO: VARIAZIONI RATING MOODY’S A SEGUITO DELL’INTRODUZIONE DI UNA NUOVA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE  
 
Torino, Milano, 13 aprile 2007 – Intesa Sanpaolo informa che il 13 aprile, a seguito dell’applicazione di una nuova metodologia di valutazione, l’agenzia internazionale Moody’s ha alzato ad Aa2 da Aa3 il rating assegnato a Intesa Sanpaolo sui debiti e depositi a lungo termine, confermato a P-1 il rating sui debiti e depositi a breve termine ed abbassato il rating sulla solidità finanziaria a B- da B. L’outlook è stabile. .  
   
   
BPU BANCA: DEPOSITO PRESSO IL REGISTRO IMPRESE DELL’OFFERTA IN OPZIONE DI AZIONI PER LE QUALI E’ STATO ESERCITATO IL DIRITTO DI RECESSO  
 
Milano, 16 aprile 2007 - Premessa - In data 1 aprile 2007 ha avuto efficacia la fusione per incorporazione di Banca Lombarda e Piemontese S. P. A. (“Banca Lombarda”) in Banche Popolari Unite S. C. P. A. (“Bpu Banca”), con contestuale variazione da parte di quest’ultima della denominazione in Unione di Banche Italiane S. C. P. A. (la “Ubi Banca” di seguito la “Fusione”). - Gli azionisti di Banca Lombarda che non hanno concorso all’adozione della delibera dell’Assemblea straordinaria di Banca Lombarda tenutasi il 3 marzo 2007 che ha approvato il progetto di Fusione avevano il diritto di recedere da Banca Lombarda ai sensi dell’art. 2437, comma 1 del Codice Civile secondo i termini e le modalità di cui all’avviso pubblicato il 7 marzo 2007 sul quotidiano Il Sole24ore. Tale avviso prevedeva in particolare, quale valore di liquidazione delle azioni oggetto di recesso, l’importo di Euro 15,138 per azione; l’efficacia del recesso era subordinata all’efficacia della Fusione, il recesso è stato esercitato per n. 35 azioni Banca Lombarda, detto numero di azioni e il relativo prezzo di recesso, in virtù del rapporto di concambio, determinato in sede di Fusione (0,83 azioni Bpu Banca per ogni azione Banca Lombarda), corrispondono rispettivamente a n. 29 azioni Ubi Banca e a Euro 18,270 per azione, ciò premesso è stato reso noto che il 13 aprile è stato depositato presso l’Ufficio del Registro delle Imprese di Bergamo l’offerta in opzione di n. 29 azioni Ubi Banca. Di seguito si riportano i termini dell’offerta in opzione. L’offerta - Le n. 29 azioni Ubi Banca rivenienti dal concambio delle n. 35 azioni Banca Lombarda per le quali è stato esercitato il recesso (le “Azioni”) vengono offerte in opzione in conformità al disposto dell’art. 2437-quater del Codice Civile, agli altri Soci detentori delle n. 294. 663. 189 azioni Ubi Banca rivenienti dal concambio delle azioni Banca Lombarda aventi diritto in quanto non recedenti, sulla base del rapporto di n. 1 azione Ubi Banca oggetto di recesso, ogni n. 10. 160. 800 azioni Ubi Banca possedute. I diritti d’acquisto in opzione relativi alle Azioni (i “Diritti”) non saranno negoziabili sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. Prezzo di offerta - In considerazione di quanto illustrato in premessa, le n. 29 azioni vengono offerte al prezzo di Euro 18,270 per azione. Periodo di Offerta - I Diritti dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, dal 16 aprile 2007 al 18 maggio 2007. Modalità di adesione - L’acquisto delle Azioni mediante l’esercizio dei Diritti dovrà avvenire tramite gli intermediari partecipanti al servizio di gestione accentrata Monte Titoli S. P. A. , mediante sottoscrizione di apposito modulo di adesione in coerenza con il facsimile disponibile presso la sede della società e sul sito internet www. Ubibanca. It (il “Modulo di Adesione”) e previo accertamento, da parte degli intermediari medesimi, della legittimazione dell’aderente all’acquisto delle azioni. Diritto di prelazione - Coloro che eserciteranno i Diritti, purché ne facciano contestuale richiesta, avranno diritto di prelazione nell’acquisto delle Azioni che siano rimaste inoptate all’esito dell’offerta. A tal fine, i soci dovranno indicare tale volontà nell’apposta sezione del Modulo di Adesione. In merito si precisa che si procederà a riparto nel caso in cui il quantitativo di Azioni inoptate sia inferiore al numero di Azioni complessivamente richiesto in prelazione. Risultati dell’offerta e dell’assegnazione - Ubi Banca provvederà a comunicare i risultati dell’offerta mediante pubblicazione di un avviso su un quotidiano a diffusione nazionale. La comunicazione di avvenuta assegnazione delle Azioni verrà effettuata alla rispettiva clientela dagli intermediari autorizzati secondo le rispettive tempistiche e procedure interne . Modalità e termini di pagamento e consegna delle Azioni - Il pagamento integrale delle Azioni acquistate nell’ambito dell’offerta in opzione sarà effettuato con valuta 18 maggio 2007. Il pagamento delle Azioni sarà effettuato tramite l’intermediario presso il quale è stato presentato il Modulo di Adesione. In caso di mancato acquisto da parte dei soci di Ubi Banca di tutte le Azioni offerte in opzione saranno applicabili le ulteriori forme di liquidazione, previste dall’art. 2437-quater, quarto e quinto comma, del Codice Civile. .  
   
   
BANCA GENERALI, RACCOLTA NETTA TOTALE A MARZO: €275 MILIONI TOTALE MASSE IN GESTIONE: €24,4 MILIARDI  
 
Milano, 16 aprile 2007 - La raccolta netta totale del gruppo Banca Generali nel mese di marzo è stata pari a €275 milioni, di cui €45 milioni di Banca Generali, €111 milioni di Banca Bsi Italia e €119 milioni di Simgenia. Nel primo trimestre dell’anno la raccolta netta totale ha raggiunto €705 milioni, in crescita da €692 milioni nel primo trimestre 2006, un risultato decisamente positivo anche alla luce degli obiettivi del piano triennale presentato di recente. A marzo la raccolta netta di risparmio gestito e assicurativo è stata positiva per €164 milioni, portando il totale dall’inizio dell’anno a €349 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari nel mese a €51 milioni, con un progressivo annuo di €132 milioni. A fine marzo il totale delle masse in gestione (Aum) del gruppo Banca Generali ammontava a €24,4 miliardi, di cui il 73,4% rappresentato da risparmio gestito e assicurativo, in crescita del 3% rispetto a €23,7 miliardi a dicembre 2006. In allegato sono riportate le tabelle relative a: A) raccolta netta e nuova produzione vita del mese di marzo 2007; B) asset under management a fine marzo 2007. .  
   
   
AIPB - ASSOCIAZIONE ITALIANA PRIVATE BANKING - : LE ENERGIE RINNOVABILI SEMPRE PIÙ ATTRAENTI PER GLI INVESTITORI PRIVATE  
 
Milano, 16 aprile 2007 - Crescita del 60% del consumo di energia elettrica a livello mondiale nei prossimi 20 anni; obiettivo dell´Ue di produrre il 20% della propria energia da fonti rinnovabili; sviluppo di nuove tecnologie ad elevata efficienza; piena liberalizzazione dei mercati energetici e incentivazioni statali alle energie pulite: questi i principali fattori che stanno determinando l´attenzione degli investitori sulle energie rinnovabili. Di questi temi si è parlato il 12 aprile a Milano nel corso del Convegno "Le Energie Alternative: un nuovo tema di investimento", organizzato da Aipb - Associazione Italiana Private Banking - dell´Università Cattolica di Milano. Ai convegno hanno partecipato Bruno Zanaboni, Segretario Generale di Aipb, Roger Guesnerie, Presidente dell´European Economic Association, Matteo Gatti, Direttore Equity di Tamburi Investment Partners, Oliver Buquicchio, Vicedirettore della ricerca derivati e Head of Structured Product Sales Europe di Exane. In Italia, nel 2005, la produzione lorda di energia da Fonti Rinnovabili si è attestata sui 49. 920 Gwh, in particolare l´energia eolica (+18,6%), l´energia solare (+18,8%) e le biomasse e rifiuti (+21,6%) hanno registrato tassi in forte crescita. Il trend particolarmente favorevole ha permesso agli operatori finanziari di individuare nel mercato delle energie alternative una nuova opportunità di investimento, rassicurati dal prezzo del petrolio in costante aumento, dalle direttive del Protocollo di Kyoto e da previsioni di crescita di nuove forme di energia superiori al 50% (stima dell´Agenzia Internazionale per l´Energia). "Molti investitori istituzionali - ha sottolineato Bruno Zanaboni, Segretario Generale di Aipb -, in particolare fondi di private equity, hanno manifestato il loro interesse a investire in energie alternative, attratti dall´alta profittabilità nella partecipazione al capitale di rischio di aziende attive nel comparto delle energie rinnovabili". "Ai tempo stesso - ha aggiunto Bruno Zanaboni - accanto agli investitori istituzionali, anche gli investitori privati, tramite l´investimento in prodotti derivati di titoli di aziende che producono energia alternativa, potranno beneficiare di un trend positivo destinato a proseguire nei prossimi anni". Il mercato delle energie alternative, si differenzia dai mercati dell´energia tradizionale, per richiedere investimenti di importo rilevante e tempi medi di ritorno molto elevati (10/15 anni rispetto ai 4/5 anni medi del private equity tradizionale). Più in particolare nel corso del convegno è emerso che i rischi e i ritorni nell´energia pulita sono consistenti (oltre il 30%) solo se l´investimento è effettuato prima del rilascio dell´autorizzazione alla costruzione degli impianti, mentre sono modesti se l´investimento è effettuato dopo il rilascio dell´autorizzazione. Gli investimenti nelle energie alternative sono inoltre tenuti a confrontarsi con il costante rischio regolatorio, mentre la profittabilità è garantita solo grazie al meccanismo degli incentivi pubblici (Cip 6 e certificati verdi) in assenza dei quali il rendimento non sarebbe profittevole. Per quanto riguarda gli investitori istituzionali, i fondi di Venture Capital, più propensi a investire in start-up e iniziative non ancora profittevoli, si prestano maggiormente allo sviluppo di iniziative nel settore delle energie rinnovabili, rispetto ai fondi di Private Equity, abituati a investire in aziende mature con elevati cash flow. Tuttavia ad oggi in Italia, lo sviluppo nel settore delle energie rinnovabili è stato guidato quasi unicamente dai grandi gruppi industriali, mentre i fondi di Venture Capital ricoprono un ruolo ancora marginale. .  
   
   
LA BANCA POPOLARE DI INTRA CONVOCA L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI AVVICENDAMENTO ALLA DIREZIONE GENERALE DELLA BANCA  
 
 Verbania Intra, 16 aprile 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Intra, riunitosi in data odierna sotto la Presidenza del Dott. Luigi Terzoli, ha deliberato la convocazione dell’Assemblea Ordinaria dei Soci per venerdì 25 maggio 2007 alle ore 16,30 in prima convocazione ed, eventualmente, per sabato 26 maggio 2007, alle ore 9,30, in seconda convocazione, presso il Palazzetto dello Sport, Via Brigata Cesare Battisti, 33, in Verbania Intra, con il seguente Ordine Del Giorno - 1. Nomina di nuovo Consiglio di Amministrazione ai sensi di quanto previsto all’art. 14 dello Statuto Sociale a seguito di dimissioni dei Consiglieri in carica. 2. Determinazione del compenso agli Amministratori ai sensi di quanto previsto dall’art. 16 dello Statuto Sociale. 3. Nomina di un nuovo Collegio Sindacale ai sensi di quanto previsto all’art. 23 dello Statuto Sociale a seguito di dimissioni del Collegio Sindacale in carica. 4. Determinazione del compenso al Collegio Sindacale ai sensi di quanto previsto all’art. 23 dello Statuto Sociale Hanno diritto di intervenire all´Assemblea ed esercitarvi il diritto di voto i Soci che dimostrino la loro legittimazione secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Le comunicazioni dell’intermediario depositario, che ha rilasciato i certificati previsti dalla normativa vigente per l’intervento in Assemblea, dovranno pervenire alla Società entro il secondo giorno lavorativo antecedente quello dell’Assemblea. I Soci possono farsi rappresentare in Assemblea solo da altri Soci con l’osservanza delle vigenti disposizioni di legge. Le nomine del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale verranno effettuate sulla base di liste presentate dai Soci nei termini e con le modalità stabilite, rispettivamente, dall’art. 14 e dall’art. 23 dello Statuto Sociale. Nei quindici giorni antecedenti l’Assemblea sarà depositata presso la sede sociale della Banca Popolare di Intra, in Verbania Intra, Piazza Aldo Moro, 8 e presso la Borsa Italiana Spa, Piazza Affari, 6, Milano, la Relazione degli Amministratori sulle proposte concernenti le materie poste all’ordine del giorno dell’Assemblea dei Soci del 25/26 maggio 2007, redatta ai sensi del Decreto Ministero di Grazia e Giustizia del 5. 11. 1998 n. 437. I Soci hanno facoltà di ottenerne copia. Si precisa che il rinnovamento della governance aziendale, a seguito delle dimissioni degli Organi Amministrativi e Sindacali al termine dell’iter procedurale stabilito dal progetto di aggregazione con Veneto Banca, era previsto nel Protocollo d’Intesa sottoscritto tra le parti in data 10 novembre 2006. Il Dr. Giuseppe Grassano ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Direttore Generale della Banca con decorrenza al termine dell’Assemblea Ordinaria dei Soci del prossimo 29 aprile. Il Consiglio di Amministrazione, preso atto delle dimissioni del dr. Grassano, gli ha espresso un sincero ringraziamento, condiviso dal Collegio Sindacale, per il proficuo operato nei mesi trascorsi alla direzione dell’Istituto. Il Consiglio di Amministrazione ha, quindi, nominato Direttore Generale della Banca, a far tempo dal 30 aprile p. V. , l’attuale Condirettore Generale, dr. Mosè Fagiani. .  
   
   
BANCAPULIA: DELIBERATO AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE PER UN CONTROVALORE DI 10,0 MILIONI DI EURO.  
 
San Severo, 16 aprile 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di bancApulia S. P. A. , società a capo dell´omonimo Gruppo bancario, ha deliberato il 12 aprile di procedere ad un aumento del capitale sociale a pagamento per un controvalore di 10 milioni di Euro, mediante emissione di 1 milione di nuove azioni ordinarie al prezzo di € 10,00 l´una, di cui € 1,00 di valore nominale e € 9,00 di sovrapprezzo. Tale aumento è riservato in opzione agli azionisti ordinari e privilegiati nella misura di 10 azioni nuove ogni 197 azioni possedute. A conclusione dell´operazione di aumento, il capitale sociale della banca passerà da 19,7 milioni di Euro a 20,7 milioni di Euro, costituito da n. 20. 700. 000 azioni, da nominali € 1,00 cadauna, di cui n. 18. 000. 000 azioni ordinarie e n. 2. 700. 000 azioni privilegiate. A fine 2006 il patrimonio netto del Gruppo bancApulia ammonta a 175 milioni di Euro. Il Consiglio di Amministrazione di bancApulia prevede che l´operazione descritta di aumento del capitale potrà avvenire entro l´anno, dopo gli adempimenti e le autorizzazioni necessarie. L´operazione si inquadra nella strategia di rafforzamento del patrimonio del Gruppo bancario bancApulia in funzione dell´ulteriore e progressiva espansione territoriale, nonché nella valorizzazione delle proprie attività e servizi finanziari, anche alla luce del recente consolidamento nel settore bancassurance. Nella stessa seduta, il Consiglio di Amministrazione di bancApulia ha deliberato di passare dalla "negoziazione continua" delle proprie azioni alla nuova procedura definita "asta a chiamata", al fine di assicurare, nell´ambito del sistema degli scambi organizzati delle proprie azioni, una maggiore trasparenza delle procedure e una più ampia ed equa partecipazione al mercato. Il lotto minimo di negoziazione delle azioni di bancApulia sarà così pari a n. 500 azioni. La modifica apportata al sistema di scambi organizzati entrerà in vigore nel prossimo mese di maggio e comunque non prima che siano decorsi trenta giorni dall´invio dello stesso alla Consob e dalla sua pubblicazione sul sito internet della Banca. .  
   
   
BANCA CR FIRENZE FIRMA L’ACCORDO PER L’ACQUISTO DELLA RETE PROMOTORI FINANZIARI DI CORTAL LA RETE DELLA BANCA FIORENTINA AVRÀ UN PATRIMONIO DI 1 MILIARDO DI EURO  
 
Firenze, 16 aprile 2007 - La rete dei promotori finanziari di Banca Cr Firenze si rafforza attraverso l’acquisizione della rete di Cortal Consors Succursale Italia. E’ stato infatti firmato il 13 aprile l’accordo per il passaggio della rete, appartenente al gruppo Bnp Paribas, al Gruppo fiorentino e che vedrà la nascita di una struttura con 330 professionisti e 1 miliardo di masse amministrate. La rete dei promotori finanziari di Banca Cr Firenze, nata a fine 2001, è cresciuta progressivamente, puntando su una forte politica di reclutamento e una diffusa presenza sul territorio. Questa acquisizione rafforzerà la presenza del marchio del Gruppo fiorentino nelle regioni del centro-nord Italia – dove già opera da anni – e, attraverso la rete promotori, nelle altre regioni del paese, raggiungendo una dimensione nazionale. Guida la rete la dottoressa Mirna Bucci, che ha portato avanti il progetto di espansione fin dalla nascita della struttura: “stiamo perseguendo una strategia di sviluppo che punta alle persone e ad una presenza diffusa, grazie anche al supporto di un Gruppo bancario con oltre 500 filiali e solide partnership nazionali ed internazionali”. “L’acquisizione di Cortal – prosegue Mirna Bucci – rappresenta un ulteriore passo verso il rafforzamento della nostra rete, una realtà in pieno sviluppo che sta già pianificando altre iniziative di inserimento puntando anche sui giovani”. E’ infatti in fase avanzata un “progetto giovani” – patrocinato da Assoreti - che si rivolge a giovani neolaureati a cui verrà proposta la possibilità di accedere gratuitamente a corsi di formazione alla professione di promotore finanziario, anche attraverso un tirocinio presso gli spazi finanziari della rete di Banca Cr Firenze. Chi avrà superato l’esame potrà contare sull’inserimento diretto nella struttura, proprio nella realtà presso la quale ha svolto la propria esperienza formativa. .  
   
   
FITCH RATINGS SPA HA ASSEGNATO OGGI A BANCA ETRURIA RATING BBB+  
 
Arezzo 16 aprile 2007 – Fitch Ratings ha assegnato il 12 aprile a Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio (Banca Etruria – Bpel) i seguenti rating: Issuer Default ´Bbb+´ con Outlook Stabile; Short-term ´F2´; Individual ´B/c´; Support ´3´. Si tratta della prima assegnazione di rating nella storia di Banca Etruria. La valutazione riflette il forte radicamento della Banca soprattutto nei territori di storica presenza come la Toscana ed il Lazio, la buona qualità degli attivi e rischi di mercato contenuti. Il giudizio tiene conto inoltre di un adeguato livello di redditività e di capitalizzazione. .  
   
   
ASSICURAZIONI GENERALI: LISTA DI CANDIDATI PER LA NOMINA DEL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE  
 
 Trieste, 14 aprile 2007 – Il Presidente delle Assicurazioni Generali, Antoine Bernheim, d’intesa con gli Amministratori Delegati, sottoporrà all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti, in programma per i giorni 24-26-28 aprile 2007, una lista di candidati per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione della Compagnia. La lista è costituita da diciannove candidati di seguito riportati, per i quali è altresì indicato, ove ne ricorrano i presupposti, il possesso del requisito d’indipendenza, così come definito dall’articolo 3 del Codice di Autodisciplina delle società quotate: Antoine Bernheim; Gabriele Galateri Di Genola; Sergio Balbinot; Giovanni Perissinotto; Luigi Arturo Bianchi (indipendente); Ana Patricia Botin; Francesco Gaetano Caltagirone (indipendente); Diego Della Valle (indipendente); Leonardo Del Vecchio (indipendente); Loic Hennekinne (indipendente); Klaus-peter Müller (indipendente); Alberto Nicola Nagel; Alessandro Pedersoli (indipendente); Lorenzo Pellicioli (indipendente); Reinfried Pohl; Kai Uwe Ricke (indipendente); Vittorio Ripa Di Meana (indipendente); Paolo Scaroni (indipendente); Claude Tendil. .  
   
   
FONDIARIA - SAI S.P.A.: AUTO, LA FREQUENZA SINISTRI DENOTA UNA ULTERIORE LEGGERA RIDUZIONE  
 
 Milano, 16 aprile 2007 – In occasione dell’annuale incontro con la Comunità Finanziaria, l’Amministratore Delegato del Gruppo Fondiaria-sai, Prof. Fausto Marchionni, fornisce alcune indicazioni relative a dati attinenti all’esercizio appena chiuso, precisando aspetti che non erano stati oggetto di precedente diffusione al mercato. In particolare per i Rami Auto, la frequenza sinistri denota una ulteriore leggera riduzione passando dall’8,34% all’8,27% e in miglioramento si mostra anche la velocità di liquidazione per i sinistri dell’esercizio, passata dal 70,0% al 72,4%. Buoni indicatori di un portafoglio e di una rete liquidativa di elevata qualità e professionalità, come si può comprendere verificando i costi medi del pagato e del riservato. Il costo medio del pagato per i sinistri dell’esercizio passa da € 1. 904 del 2005 a € 1. 987 del 2006 in crescita del 4,4% (la media di mercato nel 2005 fu di € 2. 155), mentre il costo medio del riservato per i sinistri dell’esercizio passa da € 8. 240 a € 8. 676 con un incremento, anno su anno, del 5,3%. Il Valore del Portafoglio Vita ammonta a € 768m (+16,7%), mentre il Valore della Nuova Produzione è di € 79m (+46,3%) mostrando una sostanziale tenuta del dato attinente alla raccolta di tipo tradizionale e un buon apporto da parte del Bancassurance. Il dato, per ciò che concerne Fondiaria- Sai e Milano Assicurazioni , è stato oggetto di Legal Opinion positiva da parte di Tillinghast. La duration del Vita è stata allungata ed è ora di 5,18 anni da 4,63, mentre è stata ridotta leggermente quella del Danni che è giunta a 1,85 anni da 2,17. Durante l’incontro il Prof. Marchionni dà qualche aggiornamento sul Piano Industriale presentato un anno fa. , soffermandosi in particolare su: i rapporti di Bancassurance nel Danni e nel Vita: la raccolta complessiva del canale bancassicurazione è stata pari a ca. € 725 mn. ; a febbraio 2007 è partita la collaborazione nei rami Danni con Bpm; è stato siglato un accordo di 5 anni con Ubs per la vendita attraverso le 12 branch Private, raccolta stimata ca € 300 mn. Annui. Il rilancio del canale diretto: La nuova Tariffa di Dialogo è partita a novembre 2006; E’ in fase di definizione la nuova campagna pubblicitaria; Nuovo Top management. L’evoluzione del capitale in eccesso Il capitale in eccesso ammonta attualmente a € 930 mn, sostanzialmente in linea col dato dell’esercizio precedente e sottolinea la capacità di autofinanziamento del Gruppo sulle iniziative intraprese nel 2006. In virtù della nuova funzione di Risk Management del Gruppo, siamo in grado di fornire i primi risultati del modello interno di gestione del capitale, dando una ripartizione del Risk Capital. I rischi tecnici del Danni coprono il 48% del Risk Capital non diversificato, Alm del Vita il 18%, gli Investimenti, espressione dei rischi finanziari Danni e capitale libero, rappresentano il 27%, mentre i Rischi operativi il 7%. Al termine dell’incontro il Prof. Marchionni si sofferma sui nuovi scenari del mercato assicurativo determinati dai recenti provvedimenti legislativi - Indennizzo Diretto e Decreto Bersani -, fornendo la visione e il processo evolutivo intrapreso dal Gruppo Fondiaria-sai per trasformare grandi novità in opportunità di crescita. Fra queste occorre ricordare il progetto di miglioramento operativo (Mio) riguardane tela rete sinistri dello sviluppo di un progetto riguardante la gestione dei ricambi auto e delle carrozzerie, volta a internalizzare la catena del valore. Le schede utilizzate per l’esposizione saranno disponibili sul sito internet della Compagnia. .  
   
   
BPI: CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE: VALUTATI I REQUISITI DI INDIPENDENZA DEI COMPONENTI  
 
Lodi, 16 aprile 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Italiana, presieduto da Dino Piero Giarda, in conformità con il Codice di Autodisciplina delle Società Quotate nella versione “2002”, ha rilevato la permanenza del requisito di indipendenza in capo ai seguenti consiglieri non esecutivi: Pier Antonio Ciampicali, Costantino Coccoli, Bruno Giuffré, Pietro Manzonetto, Mario Minoja, Giorgio Olmo, Roberto Schmid. Risultano invece non indipendenti: Dino Piero Giarda, Divo Gronchi, Duccio Castellotti, Vittorio Coda, Maria Luisa Di Battista, Andrea Guidi, Augusto Machirelli, Roberto Nicola Martone, Enrico Perotti. La valutazione dei requisiti di indipendenza degli amministratori non esecutivi tiene conto della composizione degli organi esecutivi e di indirizzo strategico-operativo espressi dal Consiglio di Amministrazione: il “Comitato Esecutivo”, composto dai consiglieri: Dino Piero Giarda (Presidente), Enrico Perotti, Vittorio Coda, Divo Gronchi, Maria Luisa Di Battista ed Andrea Guidi; il "Comitato di indirizzo strategico", composto dai consiglieri: Dino Piero Giarda, Divo Gronchi, Enrico Perotti, Vittorio Coda, Andrea Guidi; il "Comitato Esecutivo Crediti", composto dai consiglieri Divo Gronchi (Presidente), Duccio Castellotti, Maria Luisa Di Battista, Augusto Machirelli e dal direttore generale Franco Baronio. .  
   
   
BPI: PIANO DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE FINO AL 5,4% DEL CAPITALE SOCIALE  
 
Lodi, 16 aprile 2007 – Bpi segnala che il 12 aprile la Banca Popolare Italiana Soc. Coop. Ha acquistato sul mercato regolamentato n. 800. 000 azioni ordinarie Banca Popolare Italiana, codice Isin It0000064300, al prezzo medio di acquisto di Euro 11,8415, per un corrispettivo totale di Euro 9. 473. 200,00.
Riepilogo operazioni dal 29 marzo 2007 al 12 aprile 2007
Quantità complessiva Corrispettivo investito complessivamente
6. 225. 000 73. 202. 781,50
Si segnala che la Banca Popolare Italiana, alla data del 28 marzo 2007, deteneva n. 4. 632. 445 azioni proprie e che pertanto, alla data odierna, la quantità complessiva di azioni proprie in portafoglio della Banca Popolare Italiana è di 10. 857. 445. .
 
   
   
FINDOMESTIC BANCA SPA: ESERCIZIO OPZIONE DI VENDITA. CENTRO LEASING BANCA SPA: ACQUISIZIONE DEL CONTROLLO.  
 
Firenze, 16 aprile 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Cr Firenze nella riunione del 12 aprile, con riferimento all’opzione di acquisto dell’1% di Findomestic Banca Spa esercitata da Cetelem S. A. In data 19 marzo 2007, ha ribadito il convincimento che non esistono i presupposti contrattuali e legali per il valido esercizio di tale opzione da parte del Gruppo Bnp Paribas. Su tali premesse, Banca Cr Firenze aveva già comunicato a Cetelem S. A. La nomina di un arbitro nella persona del Professor Berardino Libonati e aveva invitato la controparte a nominare un proprio arbitro per l’attivazione di un procedimento arbitrale finalizzato all’accertamento, tra l’altro, dell’invalidità della clausola contrattuale relativa all’opzione call, della nullità e/o inefficacia della stessa e comunque dell’inadempimento agli obblighi della Convenzione di Consolidamento da parte di Cetelem S. A. Tuttavia, nella denegata ipotesi che Cetelem possa avere diritto ad esercitare tale opzione d’acquisto il Consiglio, ai sensi della Convenzione di Consolidamento, ha deliberato di esercitare l’opzione di vendita per l’intero 50% del capitale posseduto in Findomestic Banca Spa notificando tale esercizio all’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che, ai sensi della Convenzione stessa, potrà decidere se esercitare o meno il diritto di prelazione su detta partecipazione detenuta da Banca Cr Firenze. L’esercizio dell’opzione di vendita verrà meno e sarà privo di effetto alcuno ove, per qualsivoglia motivo o ragione, l’opzione call esercitata da Cetelem S. A. Venga ritenuta nulla e/o inefficace e/o annullata. Sempre nell’odierna riunione il Consiglio di Amministrazione di Banca Cr Firenze, nell’ambito dei positivi risultati ottenuti dalla società Centro Leasing Banca Spa anche grazie alla collaborazione negli ultimi anni con il socio Bnp Paribas Lease Group, ha preso atto della volontà di quest’ultimo di alienare la propria partecipazione in Centro Leasing Banca Spa alla luce della complessiva strategia in Italia del Gruppo Bnp Paribas. Sulla scorta di tali considerazioni il Consiglio ha pertanto autorizzato il conseguimento di un accordo per l’acquisizione della quota del 43,54% del capitale di Centro Leasing Banca Spa ad un prezzo massimo per azione pari ad € 5,50, corrispondente sostanzialmente al patrimonio netto contabile, e quindi per complessivi massimi € 75 milioni circa. .  
   
   
LA CONSOB AVVIA LA RACCOLTA TELEMATICA DEI BILANCI DELLE SOCIETÀ QUOTATE  
 
Roma, 16 aprile 2007 - La Consob ha adottato, con apposita comunicazione, il sistema di ricezione elettronica per via telematica (teleraccolta) dei documenti contabili delle società quotate. La nuova procedura, finalizzata ad agevolare e semplificare la trasmissione dei documenti, entra in vigore il 16 aprile prossimo. Dal 16 al 30 aprile l´invio è possibile sia su supporto cartaceo sia per via informatica; a partire dal primo maggio, invece, la trasmissione dovrà avvenire unicamente attraverso il sistema di teleraccolta. I documenti in oggetto sono: il bilancio di esercizio approvato dall´assemblea e i relativi allegati; il bilancio consolidato; le relazioni semestrali e quelle trimestrali. Il formato adottato da Consob è quello già in uso presso il Registro delle imprese ai fini della pubblicità legale dei bilanci, riducendo con ciò i costi di utilizzo del sistema. L´integrità delle informazioni e l´autenticità dei documenti sono garantite dalla firma digitale. Il sistema opererà attraverso il sito internet dell´Istituto (www. Consob. It) con un accesso - nella sezione “Operatori – Per gli emittenti” - consentito alle sole società emittenti in possesso di codici identificativi rilasciati dalla Consob. . .  
   
   
LEGITTIMARE IL NOT FOR PROFIT: IL VALORE AGGIUNTO DELL´IMPRESA PER LA CRESCITA SOCIALE  
 
 Milano, 17 aprile 2007 - Il mercato non lo riconosce, il Welfare non lo valorizza, lo Stato non gli è sussidiario. Le opinioni a confronto della business community e non solo, su una grande risorsa, sulla sua capacità occupazionale e sulla sua governance: questi i temi affrontati oggi nel contesto dell’affollato convegno Legittimare il not for profit: il valore aggiunto dell’impresa per la crescita sociale, organizzato da Argis in collaborazione con Gmpr Group presso la Sala Assemblee Fondazione Eni Enrico Mattei in Corso Magenta 63, a Milano. Spesso si parla indifferentemente di not for profit, terzo settore e volontariato, come se fossero la stessa cosa, e in questa confusione generale ciò che si intende con questi tre termini finisce con l´identificare una realtà marginale e senza rilevanza economica. E’ stato Giulio Sapelli, Storico dell´economia e Presidente Argis, a tirare le somme della tavola rotonda a cui sono intervenuti moderati da Andrea Cabrini, Direttore Class Tv, i principali protagonisti di questo settore: l’Associazione Italiana Giuristi D´impresa, Paolo Citterio, Presidente Gidp/hrda (Associazione Intersettoriale Direttori del Personale), Cooperativa Solidarietà, Federazione Impresa Sociale - Compagnia delle Opere, Università Bocconi, Istituto Besta, Reti Sociali, Fondazione Exodus, Fondazione Eni Enrico Mattei, Intesa Mediocredito. Per Sapelli - La società umana di fronte alle emergenze ha una capacità di autoimmunizzarsi fortissima. E il principio di sussidiarietà orizzontale è rimasto vivo, nonostante il welfare. Lo scopo di Argis è ridare al sociale la sua dignità, legittimandolo, far capire ai giovani che questo compito è importante ed è richiesta la loro competenza e professionalità, indicando loro percorsi di lavoro validi. Perché senza la logica del “dono” la vita non vale la pena di essere vissuta -. L’obiettivo di Argis e di questa giornata di approfondimento è stato raggiunto nel definire regole e linee guida rispetto all´agire, nella logica non tanto dei controlli o dei meta controlli, ma di un sistema di balance of power, che è emerso come uno dei più grandi valori che si possono offrire a tutti gli stakeholders del not for profit. Mutuare i sistemi di corporate governance dal profit al not for profit per favorire la formazione di una classe dirigente destinata all´impresa sociale, così da legittimarne la crescita e il valore aggiunto, come risposta concreta al bisogno sociale, socio-assistenziale e culturale italiano. Secondo il System of National Account, una sorta di carta degli statistici nazionali, le organizzazioni not for profit si qualificano come enti "creati allo scopo di produrre beni o servizi il cui status non permette loro di essere fonte di reddito, profitto o altro guadagno finanziario per le unità che li costituiscono, controllano o finanziano”. Dunque le not for profit sono realtà senza scopo di lucro, che però erogano servizi anche vendibili. Possono avere patrimonio e utili, l´unico vincolo è che questi vengano reinvestiti nella struttura. Nel not for profit i controllori-gestori ricevono, inoltre, una ricompensa-salario, stipendio, una tantum, a seconda delle regole assegnate. Gli strumenti per avviare questo processo di valorizzazione identificati di Argis sono la comunicazione, la consapevolezza del loro ruolo da parte dei protagonisti, il rapporto con il mondo del lavoro e il sistema della formazione. Come ha spiegato Alberto Salsi, Managing Director di Iperion Corporate Finance Il not for profit rappresenta per il suo ruolo e il suo portato un bene comune, un fattore che Argis vuole valorizzare come espressione di creatività sociale, in risposta ai bisogni concreti, una risposta che si riferisce ad una lunga tradizione plurisecolare di opere e istituzioni sorte già in epoca medievale. Il not for profit è l’espressione della capacità di mettersi insieme per inventare risposte a bisogni sempre diversi. Solo a livello occupazione espone dei numeri di grandissima significatività. Migliaia di enti, 600. 000 persone regolarmente occupate, 300. 000 di volontari più di 80 macro settori di intervento, un impatto sul Pil dell 1,2%. Mentre la governance - come aggiunge ancora Salsi - è l’ambito che abbiamo scelto di studiare e sul quale vogliamo investire. Ha Aggiunto Gianfranco Negri-clementi, Vice Presidente Argis, Presidente Onorario Studio Legale Nctm e Vice Presidente Ned (Associazione dei consiglieri indipendenti delle società quotate) - la grande massa di risorse umane e materiali applicata per tali finalità non può raggiungere pienezza di risultati se non attraverso una sua adattata regolamentazione. E le regole del buon governo, qui, possono essere pensate, in opportuna controluce con quelle del profit, solo da chi opera concretamente e direttamente nel settore. Non si vede perché il patrimonio di attenzione, di esperienze e di regole che è nato, in questi ultimi quindici anni, per la governance dell’impresa “profit” non possa essere utilizzato, con gli ovvi opportuni correttivi, anche nel mondo del Not For Profit: già là era ed è presente una rilevante attenzione agli interessi di stakeholders non azionisti (e da qui tutto l’humus della responsabilità sociale delle imprese “profit”), ancor più accentuata sarà qui quell’attenzione, che nulla vede sottratto al fine sociale-. Per Rolando Gualerzi, Ad di Gmpr Group, che ha sponsorizzato l’evento – Comunicare il valore aggiunto del fare impresa è fondamentale per rendere trasparente e alla portata dell’opinione pubblica un meccanismo economico, che ha storicamente relegato i giochi finanziari e i sistemi di potere in un mondo a parte. Comunicarli significa condividerli con il resto della società e rendere più agile la loro esistenza e applicazione in nuovi ambiti -. Per Paolo Citterio Presidente Gidp/hrda (Associazione Intersettoriale Direttori del Personale) – Perché questo progetto abbia consistenza operativa servono persone davvero dedicate, motivate e identificate professionalmente. Ovvero sono fondamentali salari medi competitivi e piani di crescita. Per Antonio Mandelli, Presidente Federazione Impresa Sociale - Compagnia delle Opere - Purtroppo non c’è ancora una definizione chiara degli attori che agiscono nel nostro sistema sociale. Il mercato dovrebbe generare il profitto. La società civile dovrebbe produrre beni sociali. Questi ultimi però spesso non hanno un prezzo quantificabile e non sono profittevoli. E nello Stato si individua il produttore dei beni sociali quando dovrebbero essere i soggetti sociali, privati a produrli. Il cittadino dovrebbe per lo meno aver la possibilità di scegliere tra Stato e Enti privati. Servirebbe proprio un sistema rinnovato di fiscalità. .  
   
   
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE: PRESENTATI I RISULTATI DELLA QUARTA EDIZIONE DELL’INDAGINE SUL PARCO MACCHINE UTENSILI E SISTEMI DI PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA ITALIANA- FOCUS PIEMONTE  
 
Alessandria, 16 aprile 2007 - Il Piemonte, terza area del paese per numero di macchine utensili e sistemi di produzione installati, detiene il primato per il più giovane, e quindi più aggiornato, parco macchine della industria italiana, oltre che per il più alto grado di automazione dei propri impianti produttivi, rispetto alla media nazionale. Questo in sintesi quanto emerge dai dati relativi all’area del Piemonte proposti dalla ricerca “Il Parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria italiana” illustrata, il 13 aprile, al pubblico durante la presentazione che si è tenuta presso la sede della Unione Industriale della Provincia di Alessandria. All’incontro sono intervenuti Pietro Martinotti, presidente Unione Industriale della Provincia di Alessandria, Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, Gian Maria Gros-pietro, direttore Dipartimento economia Università Luiss Roma. Il punto di vista dell’industria utilizzatrice di sistemi di produzione è stato rappresentato da Pietro Zavattaro, presidente Gefit, e Paolo Tomassini, direzione tecnica Ingranaggi Graziano Trasmissioni, che hanno animato il dibattito con gli ospiti presenti in sala. Giunta alla quarta edizione, la ricerca è realizzata da Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, con il contributo di ministero del Commercio internazionale, Camera di Commercio di Milano e Banca Intesa Medio Credito. L’indagine, condotta su un campione costituito da 3. 000 imprese, fornisce il quadro su: età media, grado di automazione/integrazione, composizione e distribuzione (per settore, dimensione di impresa, aree territoriali) del parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria del paese, al 31 dicembre 2005. In questo senso, lo studio, svolto con cadenza decennale, fotografa lo stato dell’industria manifatturiera italiana, proponendo interessanti indicazioni in merito al grado di competitività e alle potenzialità di sviluppo dell’intero sistema economico nazionale. Con particolare riferimento al focus sul Piemonte, le imprese che hanno fornito i propri dati per la realizzazione dell’indagine sono oltre 500, cifra superiore a quella stabilita per ottenere un campione rappresentativo. I Risultati Dell’indagine Focus Piemonte Dall’indagine emerge un quadro positivo circa lo stato di salute dell’industria del Piemonte. 1. Il Piemonte è l’area del paese con la più bassa età media del parco macchine installato: 10 anni e 2 mesi rispetto ai 10 e 5 mesi rilevato su base nazionale. La quota di macchine utensili e sistemi di produzione con meno di dieci anni di anzianità è pari al 65%, in virtù di un incremento del 15,6% rispetto alla rilevazione precedente (1996). L’accelerazione dell’aggiornamento dell’industria piemontese è evidenziata dal confronto con il dato nazionale che, attestatosi a quota 63,1%, è cresciuto del solo 7,6% rispetto alla rilevazione del 1996. 2. Il Piemonte detiene il primato anche per il livello di automazione/integrazione degli impianti produttivi. 3. In termini di numero di macchine installate, invece, il Piemonte è preceduto da Lombardia e Triveneto. Tale dato non è però da intendersi in modo sconfortante. Infatti, incrociando questa rilevazione con le precedenti (punti 1 e 2) emerge chiaramente che l’industria piemontese ha intrapreso, in questi ultimi dieci anni, un vero e proprio processo di sostituzione dei macchinari obsoleti. Un processo, questo, che non è stato attuato con la stessa intensità nelle altre aree del paese dove l’industria ha ampliato il proprio parco macchine senza provvedere alla sostituzione della parte più datata. D’altro canto, l’arretramento del Piemonte nella graduatoria delle aree del paese per quantità di macchine installate, trova spiegazione anche nel processo di delocalizzazione produttiva attuata dall’industria dell’area che ha spostato parte della produzione fuori dal proprio territorio, all’estero ma anche e soprattutto al sud. Tale tendenza è confermata dal dato relativo al parco installato nell’area del sud e isole risultato pari all’11,9% del totale, contro il 6,5% della rilevazione precedente (1996). 4. A differenza di quanto rilevato su base nazionale, in Piemonte, la diffusione di automazione/integrazione e di macchine a controllo numerico nelle grandi imprese è molto più elevata rispetto al resto del paese: 54% contro il 46,7%. 5. Dall’analisi dei dati ripartiti per settore emerge che, in Piemonte, il settore dei mezzi di trasporto assorbe una quota pari al 18,3% del totale parco macchine installato nell’area, più del doppio rispetto alla media nazionale (9,8%). “I risultati della ricerca - ha rilevato Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre - dimostrano che l’industria del Piemonte si è resa protagonista, nell’ultimo decennio, di un processo di rapida trasformazione. “Nonostante l’arretramento nella graduatoria delle aree del paese per numero di macchine installate, l’industria piemontese dimostra vitalità e fiducia nel futuro, testimoniate dal deciso processo di sostituzione degli impianti produttivi avviato nell’ultimo decennio. Il mutato contesto competitivo e la globalizzazione dei mercati - ha rilevato Tacchella - impone comunque una intensificazione e un ampliamento del parco macchine, al fine di poter rispondere alle esigenze sempre crescenti della domanda e di mantenere il passo dei competitors” “Da qui deriva la necessità di interventi mirati volti a favorire la diffusione di investimenti in innovazione tecnologica: dalla completa revisione del sistema degli ammortamenti, per prevedere un adeguamento delle quote al nuovo ciclo di vita del prodotto (accorciamento dei tempi), agli incentivi alla rottamazione delle macchine industriali ormai obsolete. Tale provvedimento avrebbe positive ricadute in più ambiti del sistema economico-sociale del paese”. “Oltre a favorire la liberazione di una sensibile quantità di ghisa, oggi di difficile reperimento sul mercato, la sostituzione dei vecchi sistemi di produzione con i nuovi assicurerebbe un minor impatto ambientale delle lavorazioni e maggior sicurezza per gli operatori addetti alle macchine”. “D’altro canto, l’originalità del tessuto industriale del Piemonte, caratterizzato da imprese di dimensione (medio-grande) maggiore rispetto alla media nazionale, deve essere incentivata al fine di poter meglio permettere il presidio dei mercati stranieri. In questo senso - ha concluso Tacchella - Ucimu-sistemi Per Produrre sottolinea la necessità di rendere fiscalmente neutrali tutti i processi di fusione, aggregazione e alleanze tra imprese aventi obiettivi comuni”. “I dati dell’indagine di Ucimu-sistemi Per Produrre - ha osservato Piero Martinotti, presidente dell’Unione Industriale di Alessandria - che pongono in luce il trend positivo e in crescita del parco macchine utensili e dei sistemi di produzione dell’industria italiana, e in particolare di quella piemontese, ci hanno offerto l’opportunità di comprendere e di confermare anche lo stato di salute del tessuto produttivo del Piemonte globalmente considerato, che contribuisce con oltre il 10% alla creazione del prodotto interno lordo nazionale. Sono risultati dei quali andiamo orgogliosi”. La ricerca di Ucimu-sistemi Per Produrre evidenzia inoltre i progressi registrati dal comparto delle imprese costruttrici di macchine utensili, un settore strategico per il sistema Italia, che annovera tra le sue fila primarie aziende piemontesi e alessandrine - tra le quali la Tacchella Macchine di Cassine - che hanno saputo guadagnarsi la fama di costruttori tra i più apprezzati a livello mondiale, con un bagaglio di tecnologia, di innovazione e di know how competitivo sui mercati internazionali”. .  
   
   
FINLANDIA E CINA COOPERERANNO NELLA RICERCA SULLA NANOTECNOLOGIA  
 
Bruxelles, 16 aprile 2007 - L´agenzia finlandese che finanzia la tecnologia e l´innovazione (Tekes) ha annunciato che la Finlandia e la Cina hanno avviato un programma di cooperazione congiunta per la ricerca e lo sviluppo (R&s) in materia di nanotecnologia. «Questo accordo di cooperazione tra la Finlandia e la Cina è un importante passo avanti negli sforzi tesi a migliorare lo scambio di idee, persone e risorse tra la Cina e i paesi dell´Ue», ha affermato Markku Lämsä, direttore del programma nazionale finlandese per le nanotecnologie (Finnano). L´accordo sulla cooperazione è stato raggiunto nel corso di una riunione tenutasi a Pechino all´inizio dell´anno. Inoltre una delegazione ufficiale cinese si è recata a Helsinki alla fine di marzo per partecipare alla conferenza «Nanotech Northern Europe», organizzata nell´ambito dell´anno Ue-cina per la scienza e la tecnologia. Una delegazione finlandese ricambierà la visita partecipando alla manifestazione «China Nano 2007» che si terrà nel prossimo mese di giugno. Secondo Tekes, i cinesi sono stati molto colpiti dall´alta qualità della ricerca sulla nanotecnologia in Finlandia e sulla grande attenzione dedicata alla commercializzazione e all´industrializzazione. Il programma Finnano è finanziato da Tekes per un importo pari a 70 Mio Eur. Negli ultimi anni l´agenzia Tekes ha compiuto molti sforzi per creare punti di contatto tra le comunità di ricerca cinesi e quelle finlandesi; essa ha aperto uffici a Pechino e a Shanghai e ha siglato accordi di cooperazione con le principali province cinesi coinvolte nella R&s. Gran parte del sito web dell´agenzia è stato tradotto in cinese. «Tekes China crea piattaforme per le imprese finlandesi e la comunità di ricerca cinese; la nanotecnologia è uno dei campi in cui ha lavorato recentemente», ha commentato Juho Rissanen, responsabile dell´ufficio Tekes di Pechino. «Promuoviamo anche la cooperazione nell´ambito dell´Ue». Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Tekes. Fi .  
   
   
TOSCANA: NATIMORTALITÀ DELLE IMPRESE NEL IV TRIMESTRE 2006  
 
Firenze, 16 aprile 2007 - Ancora rallentamento nel bilancio della demografia imprenditoriale toscana che chiude il quarto trimestre 2006 con un tasso di crescita di appena +0,1% (+335 unità) - 7. 005 iscrizioni meno 6. 670 cessazioni - portando a quota 416. 737 lo stock di imprese registrate a fine anno presso le Camere di Commercio. Nel complesso dell´anno si è registrata invece una crescita dello 0,6%, per un saldo di 2. 633 unità dato da 30. 880 iscrizioni e 28. 247 cessazioni. Complice di questi risultati anche gli effetti della cancellazione d´ufficio che, dal 2005, autorizza le Camere ad eliminare dal Registro le aziende non operative da almeno tre anni. Da qui il picco del tasso di mortalità che arriva, nel 2006 in Toscana, al 6,8%, il più elevato degli ultimi cinque anni. "Nell´anno appena trascorso, nonostante il buon andamento mostrato dall´economia regionale, si è evidenziata una dinamica imprenditoriale non del tutto soddisfacente. - Ha commentato il presidente di Unioncamere Toscana, Piefrancesco Pacini - La crescita si è concentrata soprattutto nel comparto edile ed in quello dei servizi, mentre il manifatturiero continua a mostrare una contrazione diffusa maggiormente nei settori tradizionali. Tale risultato, anche alla luce della crescita costante della produzione manifatturiera, può essere letto come un recupero di efficienza del sistema produttivo regionale". Il confronto con le altre regioni benchmark evidenzia una performance in linea con Marche (+0,6%), Piemonte ed Emilia Romagna (+0,7%); superiore al Veneto (+0,5%) e inferiore alla Lombardia (+1,2%) nonché al dato nazionale (+0,8%). A livello territoriale si registra un´inversione di tendenza nel tasso di crescita imprenditoriale di fine anno, con le province dell´area interna toscana (+0,8%) che, dopo tanto tempo, superano quelle dell´area costiera (+0,4%). Persiste lo spostamento verso forme giuridiche più strutturate. In particolare quelle costituite in forma societaria (società di capitali e società di persone) che hanno fatto segnare, nel corso dell´anno, un saldo di più 2. 295 unità per un tasso di crescita del +1,3%, dovuto esclusivamente alle società di capitale, in particolare alle sSrl. Per le restanti forme giuridiche (imprese individuali, cooperative ed altre), la crescita è invece ferma al +0,1% (+338 unità), con un +0,1 delle imprese individuali ed un +2,8% delle altre forme giuridiche, mentre le cooperative perdono unità (-1,2%). Infine, l´incremento osservato tra le imprese artigiane (+0,7% per +820 unità) porta a quota 118. 006 il numero delle iscritte all´Albo Artigiani al 31-12-2006, il 28,3% del tessuto imprenditoriale toscano. Sul fronte dei settori, nel 2006 l´edilizia ha segnato la più elevata crescita del numero di imprese (+2. 813, per un tasso del +4,6%). Ancora negativo l´andamento del comparto manifatturiero regionale (-586; -0,9%). Nello specifico: sul fronte della moda le riduzioni si concentrano nei settori tessile-maglieria (-528 imprese; -6,1%) e cuoio-calzature (-146, -1,7%), mentre resta in terreno positivo il settore confezioni-abbigliamento (+335, +4,8%); nella meccanica allargata (-26 imprese, per un -0,2%) perdono le imprese della meccanica strumentale (-100, -2,9%) e dei metalli e prodotti in metallo (-6, -0,1%), crescono invece i settori mezzi di trasporto (+45 unità, +3,2%) ed elettronica e meccanica di precisione (+35, +0,9%). Tra le altre imprese manifatturiere cresce l´industria alimentare (+144, +2,4%) e mostrano riduzioni diffuse i settori legno e mobili (-165, -2,0%), minerali non metalliferi (-72 imprese, per un -2,0%), orafo (-63, -2,5%), carta ed editoria (-23 unità, pari ad un -0,7%) e chimica-gomma-plastica (-3 unità, per un -0,2%). Continua a mostrare un andamento positivo, seppur rallentato, il comparto dei servizi (+0,6% nel corso del 2006, corrispondente a 1. 293 imprese aggiuntive) con andamenti settoriali differenziati. A far segnare il più alto incremento del comparto sono il settore attività immobiliari e noleggio (+1. 483 imprese, +5,9%). Seguono informatica, ricerca e sviluppo e servizi alle imprese (+427 imprese, +2,0%), il settore turistico-ricettivo, con alberghi e ristoranti incrementati di 388 unità (+1,6%), gli altri servizi pubblici, sociali e personali (+59, +0,3%), l´istruzione (+34 imprese, +3,0%), la sanità e gli altri servizi sociali (+25, +2,1%), mentre si riduce la consistenza imprenditoriale dell´intermediazione monetaria e finanziaria (-14 unità, -0,2%), dei trasporti e telecomunicazioni (-336, -2,4%) e del commercio (-773 imprese, -0,7%). Infine, prosegue anche nel 2006 il processo di riduzione del numero di imprese agricole toscane diminuito di 903 unità (-1,9%). .  
   
   
CRESCONO LE IMPRESE CINESI IN ITALIA  
 
Milano, 16 aprile 2007 - Su quasi 3 milioni e mezzo di ditte individuali attive in Italia al quarto trimestre del 2006, oltre 26mila hanno per titolare un cinese (quasi l’1% del totale). La febbre gialla colpisce quindi un imprenditore su cento in Italia ed é un fenomeno in continua espansione: le ditte cinesi sono triplicate in sei anni, passando dalle 8. 778 nel 2000 alle attuali 26. 403 nel 2006, con un’impennata del 200%. Quali sono le province più economicamente “cinesi”? La palma va al capoluogo meneghino, che colleziona il maggior numero di ditte individuali cinesi attive nel 2006 (2. 822), seguita da Prato (2. 641 ditte) e da Firenze (2. 618 ditte). Vengono poi Roma (1. 652), Napoli (917), Reggio Emilia (775) e Brescia (715). Se si considera però la crescita delle ditte “con gli occhi a mandorla” in sei anni, dal 2000 al 2006, alcuni casi di particolare rilievo sono: Prato con una crescita di 1. 500 ditte in sei anni (+133 %), Milano, circa 1. 400 ditte in più (+92%), Roma con 1200 ditte nate in sei anni (+280%), Firenze con 1000 nuove ditte (+56%) e Napoli con 800 ditte nate negli ultimi sei anni (+700%). La provincia di Prato, in particolare, si distingue per l’alta incidenza delle ditte cinesi rispetto al totale nazionale: quasi una ditta su sei, tra quelle attive nella provincia, é cinese (2. 618 ditte su 14. 950) e distanzia Firenze, che raggiunge 2. 618 ditte sul totale provinciale di 53. 612. Il settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio é quello che annovera più ditte cinesi (circa 13. 000 sul totale di 26. 000 ditte, esattamente una ditta su due), insieme al comparto manifatturiero (oltre 11. 000 ditte). Segue, a distanza sostenuta, il settore alberghiero e quello della ristorazione (poco più di 1. 300 ditte). Ma il settore in cui si concentrano di più i cinesi è il manifatturiero: qui rappresentano il 3,3% delle ditte sul territorio italiano (una ditta su trenta). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, su dati del registro delle imprese al quarto trimestre 2000 e 2006. .  
   
   
CNR IMMIGRATI CINESI  
 
Roma, 16 aprile 2007 - Stante la situazione di cronaca, il Cnr evidenzia alcuni dati tratti da due documenti: “Il rapporto sulla popolazione”, curato, tra gli altri, da Giuseppe Gesano dell’Irpps- Cnr e la relazione resa da Giancarlo Blangiardo dell’Ismu, al Convegno svoltosi al Cnr su “Cittadinanza, identità ed immigrazione nell’Unione Europea”. Dal Rapporto emerge che gli immigrati cinesi censiti in Italia sono 128. 000 e costituiscono la comunità asiatica più numerosa (seguono filippini, 90. 000 e indiani, 62. 000). La composizione per sesso della comunità è abbastanza equilibrata: 54,4% uomini e 46. 6% donne. L’età media è di 33,5 anni. Il 43,2% dei cinesi residenti in Italia non è sposato (47,7% dei maschi e 37,6% delle donne). La durata media di presenza in Italia è di 4,1 anni (3,8 maschi, 4,4 femmine); il 79. 7% risiede per motivi di lavoro, il 19,3% per motivi di famiglia. Dalla relazione del Prof. Blangiardo (università di Milano Bicocca), gli immigrati cinesi sono 168. 750, compresi gli irregolari e costituiscono il 5% dei 3. 357. 000 stranieri residenti in Italia, secondo i dati Ismu al 1° luglio 2005. La comunità cinese risulta essere la quinta per presenze, dopo Albania, Romania, Marocco e Ucraina: queste prime cinque nazionalità, con 1. 652. 500 persone, rappresentano il 49,2% del totale degli immigrati. Gli stranieri provenienti dall’Asia e dall’Oceania sono 579. 000, di cui 66. 600 irregolari: l’11%, una percentuale nettamente inferiore al tasso medio di irregolarità degli immigrati, che è del 16%. Gli asiatici presenti in Italia sono così distribuiti: 498. 000 nel Centro Nord, di cui 49. 000 (10%) irregolari; 81. 100 nel Mezzogiorno, dove i clandestini sono 17. 600, il 22%. In entrambe le aree, gli irregolari sono percentualmente inferiori alla media generali degli immigrati, che è rispettivamente del 14 e del 27%. .  
   
   
IMPRESE LOMBARDE INCONTRANO BUYER RUSSI DEL TESSILE  
 
 Varese, 16 aprile 2007 - Sarà un’iniziativa di grande rilievo, che permetterà alle imprese – in particolare, quelle piccole e medie aziende che costituiscono il tessuto connettivo del nostro sistema economico – di entrare in contatto con un mercato che sta registrando alti tassi di crescita come quello della Russia. Per due giorni le Pmi lombarde saranno protagoniste: grazie a una serie di relatori qualificati, ma anche a veri e propri incontri business to business tra le nostre aziende e una selezione di buyer russi, avranno infatti la possibilità di approfondire le conoscenze e di avviare rapporti commerciali. Il terzo appuntamento del programma 2007 del Vim (Varese International Meetings), iniziativa quest’anno tutta dedicata proprio alla Russia, si terrà per due giorni nelle sale del Centro Congressi “Ville Ponti”. S’inizierà martedì 17 aprile, alle ore 14,30, con l’intervento del presidente della Camera di Commercio Angelo Belloli, del console generale della Russia a Milano Aleksander Nurizadé e del vice presidente della Camera di Commercio e Industria della Federazione Russa Ivan Gorelovskji. Subito dopo Boris Fomin, presidente del Comitato degli imprenditori del tessile e dell’industria leggera della Camera di Commercio e Industria della Federazione Russa, terrà una relazione sul tema “Struttura e attività del settore tessile nella Federazione Russa” mentre Antonella Maria, del Ministero italiano del Commercio Internazionale, analizzerà le “Politiche di sostegno alle relazioni economico-commerciali italo-russo: approfondimenti su progetti di collaborazione bilaterale nel settore tessile”. A chiudere la prima giornata saranno poi alcune case history d’impresa. Il mattino successivo, mercoledì 18 aprile, la manifestazione riprenderà con gli incontri business to business tra le Pmi italiane e buyer russi. Non mancherà, inoltre, la presenza alle Ville Ponti di esperti di tematiche internazionale a supporto delle aziende. «Con questa edizione del Vim – sottolinea Angelo Belloli, presidente della Camera di Commercio – abbiamo delineato un percorso che per un anno intero ci porta a diretto contatto con un’economia come quella della Russia che ha visto nel 2005 un tasso di crescita del 6,4%. Ancor più significativo è l’incremento del 10,5% del volume degli investimenti fissi. Insomma, s’è ritenuto strategico supportare le nostre imprese nel consolidare rapporti d’affari che potrebbero risultare preziosi per la crescita di un’economia varesina che già vanta l’exploit di un tasso d’esportazione dei suoi prodotti pari a ben il 35%». L’edizione di quest’anno del Vim rientra nell’ambito dell’Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo in essere tra la Regione Lombardia e il Sistema camerale lombardo. Tutta la manifestazione, inoltre, è svolta in collaborazione con l’Osservatorio provinciale sull’internazionalizzazione e le Associazioni di categoria di un Sistema Varese il cui fatturato complessivo ha ormai superato i 20 miliardi di euro. Di questi, ben 7 miliardi e 700 milioni sono frutto delle esportazioni. Il Vim 2007 si chiuderà nella seconda parte dell’anno con una missione commerciale in Russia, focalizzata su settori d’interesse per il Sistema Varese emersi durante gli incontri. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Internazionalizzazione della Camera di Commercio (Gianluigi Balladore tel. 0332 295386 - email: balladore@va. Camcom. It). .  
   
   
OPPORTUNITÀ IN CINA: AL VIA CICLO DI VIDEOCONFERENZE  
 
Torino, 16 aprile 2007 - Inizia il 18 aprile un ciclo di 5 videoconferenze che, nell’arco di un mese, consentiranno di approfondire temi inerenti l’economia cinese, i trend di sviluppo del mercato e le procedure di intervento. Quali sono le opportunità nel settore ambientale? Quali gli strumenti a tutela della contraffazione? Come si può avviare una presenza nel paese a basso rischio? A queste ed altre domande si cercherà di rispondere attraverso collegamenti diretti con esperti che operano e vivono in Cina. Gli appuntamenti sono organizzati nell’ambito del progetto Antenne Piemonte, un’iniziativa della Regione Piemonte gestita dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione. Il programma prevede lo sviluppo di alcune tematiche di particolare interesse per le imprese interessate ad avviare o consolidare le proprie attività in Cina, tra cui: ambiente, priorità dell’11° Piano quinquennale (2006-2010); materiali per edilizia: prodotti richiesti e identificazione fornitori; risorse umane: selezione, reclutamento e costi; strutturare la propria presenza in Cina: ufficio di rappresentanza; tutela del marchio. Le videoconferenze, a numero chiuso (massimo 10 partecipanti) con iscrizione obbligatoria, avranno una durata di circa 1 ora e mezza ciascuna. Gli incontri sono rivolti a tutte le aziende piemontesi, con particolare riferimento alle imprese in area Obiettivo 2, si svolgeranno nella sede del Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Via Ventimiglia 165, Torino). La partecipazione è gratuita grazie al contributo della Regione Piemonte e del finanziamento docup a regia regionale. .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE. REGIONI PROSEGUONO ESAME DDL  
 
Roma, 16 aprile 2007 E’ ripreso il 12 aprile a Roma l’esame da parte delle Regioni della bozza di disegno di legge delega sul federalismo fiscale, fatta pervenire dal ministero dell’economia e finanze. L’assessore al bilancio, che ha partecipato all’incontro, ha presentato anche un documento in cui è riassunta la posizione del Veneto espressa nell’incontro del 4 aprile scorso. “Dei 21 articoli che compongono il testo di legge – fa presente l’assessore - i rappresentanti delle Regioni ne hanno preso in esame oggi solo sei, ma è stato comunque compiuto un piccolo ma significativo passo in avanti sulla strada del federalismo fiscale. Ieri la bozza, infatti, era stata esaminata in sede tecnica con una partecipazione molto collaborativa da parte delle Regioni, mentre oggi sulla proposta si è cominciata a trovare anche la quadratura politica”. Per quanto riguarda le pregiudiziali poste dal Veneto, le Regioni hanno accolto oggi l’impostazione che limita le funzioni essenziali a cui applicare il fondo perequativo a sanità ed assistenza sociale, escludendo il trasporto pubblico locale. Su questo fronte peraltro si sono manifestate forti insistenze da parte di alcune Regioni per inserire anche l’istruzione, una delle materie destinate a diventare di competenza regionale, ma per il momento questo punto resta ancora da definire. L’assessore sottolinea inoltre che è stato accolto l’emendamento proposto dal Veneto che riconosce un meccanismo di premialità alle Regioni con comportamenti virtuosi, sulla base di criteri di valutazione che tengano conto del rispetto del patto di stabilità, della gestione delle entrate e dell’allargamento della capacità fiscale. “E’ un risultato positivo – commenta l’assessore – perché non è pensabile che quelle Regioni che meno si preoccupano dello stato delle loro finanze, alla fine siano quelle che ottengono di più. Noi vogliamo invece che prevalga un principio diverso, che premia le Regioni più oculate”. Un altro aspetto ben puntualizzato nell’incontro di oggi è che non deve esserci ingerenza da parte dello Stato nei tributi regionali, com’è avvenuto ad esempio per quanto riguarda l’Irap e il bollo auto. Il prossimo incontro delle Regioni è stato fissato per martedì in sede tecnica e mercoledì in sede politica. “I tempi stringono – fa presente l’assessore veneto – perché il ministro vorrebbe portare la bozza all’esame del Consiglio dei Ministri entro la fine di aprile”. Infine, riprendendo quanto auspicato dal presidente della Regione in occasione del recente convegno sul federalismo fiscale a Venezia, l’assessore al bilancio conclude: “ritengo che questo momento storico così importante debba essere condiviso, senza distinzioni di parte politica, per dare una forza contrattuale maggiore al Veneto”. . .  
   
   
GNECCHI A ROMA PER IL FEDERALISMO FISCALE: "ACCORDO TRA LE AUTONOMIE SPECIALI SU UNA PROPOSTA ALTERNATIVA"  
 
Bolzano, 16 aprile 2007 - Un accordo tra le Regioni e Provincie a statuto speciale, attraverso una comune proposta alternativa, è stato trovato il 12 aprile a Roma in materia di federalismo fiscale: "Intendiamo concorrere al risanamento del deficit statale con l´assunzione di nuove competenze e secondo modalità stabilite da norme di attuazione dei rispettivi statuti", conferma la vicepresidente della Provincia Luisa Gnecchi, che a Roma ha rappresentato il presidente Durnwalder. La prossima settimana è in programma l´incontro di Luis Durnwalder con il ministro Tommaso Padoa Schioppa. "Abbiamo lavorato in un clima positivo e trovato un significativo accordo tra Regioni e Province a statuto speciale su una proposta alternativa in materia di federalismo fiscale e di coordinamento della finanza pubblica": questa la sintesi della vicepresidente Luisa Gnecchi sulla nuova tornata di trattative tra i Governatori per ridiscutere la bozza di legge delega del Governo in tema di federalismo fiscale. "La proposta comune delle autonomie speciali è un passo avanti positivo - sottolinea Luisa Gnecchi - perchè va incontro alla richiesta della Provincia di Bolzano di compartecipare al risanamento dei conti pubblici non attraverso tagli del bilancio provinciale ma piuttosto con assunzione di competenze e attraverso norme di attuazione di volta in volta definite. " Questa posizione è stata ribadita oggi (12 aprile) a Roma dalla vicepresidente della Provincia Gnecchi in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni. La proposta alternativa su cui hanno convenuto Regioni a statuto speciale e Province autonome punta a una riformulazione dell´articolo 19 del ddl delega del Governo e fa preciso riferimento al concorso delle autonomie speciali al risanamento dei conti pubblici "secondo i criteri e le modalità stabilite da norme di attuazione dei rispettivi statuti. " Le norme di attuazione, secondo la proposta, dovranno tenere conto della dimensione della finanza di Regioni e Province autonome rispetto alla finanza pubblica complessiva, delle funzioni da esse già esercitate e dei relativi oneri. Il documento unitario delle Regioni e Province autonome chiarisce inoltre che la compartecipazione solidale alla riduzione dei deficit statale dovrà essere attuata anche mediante l´assunzione di oneri derivanti dal trasferimento o dalla delega di funzioni statali alle citate Regioni e Province. "La trattativa è avviata e la prossima settimana - conclude la vicepresidente Gnecchi - i contatti a Roma verranno accelerati con l´incontro tra il presidente Durnwalder e il ministro Padoa Schioppa, con un coordinamento politico degli assessori alle Finanze e una nuova seduta della Conferenza delle Regioni. " . .  
   
   
APPROVATO IL BILANCIO E LA FINANZIARIA DELLA REGIONE PIEMONTE  
 
 Torino, 16 aprile 2007 - Il vicepresidente ed assessore al Bilancio, Paolo Peveraro, ha accolto con soddisfazione l’approvazione, avvenuta oggi in Consiglio regionale, della legge finanziaria, del bilancio di previsione 2007, che pareggia sulla cifra di 17 miliardi e 450 milioni di euro, e del bilancio pluriennale 2007-2009. Bilancio di previsione e legge finanziaria collegata sono caratterizzati da tre fattori: significativo e qualificato sostegno al sistema economico piemontese, mantenimento di un adeguato livello della sanità e del welfare, nessun aumento nella pressione fiscale a carico dei cittadini e delle imprese. Di particolare rilevanza e importanza, per quanto riguarda le spese, sono gli stanziamenti previsti per la sanità, che chiude la partita corrente a 7 miliardi e 593 milioni di euro e quella in conto capitale a 334 milioni, per i trasporti e la viabilità (500 milioni di euro sulla parte corrente e oltre 300 sulla parte relativa agli investimenti), per il sostegno dell’industria, che finanziano due leggi di assoluta importanza per il tessuto economico/imprenditoriale del Piemonte. Alla n. 4 sulla ricerca e l’innovazione sono assegnati 80 milioni, alla n. 34 Testo unico sull’industria 120 milioni. In merito al welfare, il cui mantenimento di un adeguato livello qualitativo e quantitativo degli stanziamenti è uno degli elementi peculiari di questo bilancio, vanno ricordati i fondi stanziati per la realizzazione del progetto “10. 000 mila alloggi” di edilizia sovvenzionata (44 milioni di euro per il 2007, 91 nel 2008 e 114 nel 2009), l’agevolazione dell’accesso al credito per l’imprenditoria femminile e giovanile, la conferma del fondo speciale per il sostegno al reddito dei lavoratori disoccupati, inserito nel 2006 e confermato quest’anno, l’obiettivo di stabilizzazione dei lavoratori precari della Regione Piemonte, così come contemplato anche dalla legge finanziaria dello Stato e, per quanto riguarda i trasporti, l’abbassamento della percentuale di invalidità dal 71% al 67%, nell’arco dei prossimi tre anni per la gratuità completa del titolo di viaggio. Da non dimenticare, infine, le intese istituzionali con le Province (100 milioni per i prossimi tre anni). Per quanto riguarda le entrate, 8 miliardi e 649 milioni sono rappresentati da tributi e 787 sono i trasferimenti da parte dello Stato e dell’Unione Europea. Circa i tributi di competenza regionale la legge finanziaria prevede che dal 1° gennaio 2008 venga ridotta dall’8,50 al 4,25% l’Irap per le Ipab e per le Onlus che si occupano di assistenza scolastica, sociale e sanitaria. “È un bilancio - commenta Peveraro - che risente degli effetti di quanto disposto dalla legge finanziaria dello Stato, che, in un contesto caratterizzato da un costante ritardo nel trasferimento delle risorse dallo Stato agli enti locali e alle Regioni, ha avuto un’evoluzione temporale molto complessa e articolata e che ha imposto ad enti locali e Regioni vincoli e tetti quali ad esempio il Patto di Stabilità, che prevede per il 2007 uno stanziamento complessivo per la spesa corrente e per la spesa in conto capitale non superiore ai saldi di competenza e di cassa del 2005 meno l’1,8%, che hanno condizionato anche l’amministrazione regionale piemontese nella predisposizione dei suoi documenti”. “Non bisogna altresì dimenticare - aggiunge Peveraro - che questo bilancio e questa legge finanziaria si inseriscono in un contesto regionale caratterizzato da una consistente ripresa economica: gli interventi sull’industria previsti sono focalizzati proprio a mantenere e consolidare il trend positivo dei più importanti indicatori economici che sta registrando, da quattro trimestri consecutivi, il nostro territorio. Di particolare importanza è la partita della sanità, che con questo bilancio chiude, con risorse proprie, le perdite pregresse dal 2004 ed indietro con un onere a carico del bilancio di oltre 100 milioni di euro l’anno, il disavanzo del 2006 e, sulla base di quelle che sono le previsioni di spesa, copre i costi per il 2007”. “L’auspicio - conclude il vicepresidente - è che ora il Governo faccia tutti quei passi necessari a realizzare una volta per tutte il federalismo fiscale. E’ infatti necessario e improrogabile che venga data alle Regioni la possibilità di incasso diretto dei tributi di loro competenza, ovvero che venga concretizzata quell’autonomia impositiva da più parti - economiche, politiche, imprenditoriali - richiamata e mai, davvero, realizzata”. .  
   
   
REGIONI EUROPEE: CONCLUSA LA VISITA DELLA DELEGAZIONE VALDOSTANA IN SVEZIA  
 
Örebro, 16 aprile 2007 - Una visita alla riserva naturale della città di Örebro ha concluso, nella mattinata del 13 aprile l´incontro tra la delegazione valdostana, guidata dal presidente della Regione, on. Luciano Caveri, e i responsabili del Consiglio regionale per lo Sviluppo della Regione di Örebro. Nel corso della visita, il Presidente della Regione ha sottolineato come le problematiche evidenziate dai responsabili della riserva siano simili a quelli presenti in Valle d’Aosta e come questi potrebbero essere oggetto di approfondimento tra le due regioni europee. “Il rispetto e la cura nei confronti della natura - ha detto il Presidente della Regione - uniscono in maniera significativa le nostre due popolazioni. Si tratta di un sentimento che vede la natura come soggetto integrante della società. Soggetto che non può però essere concepito senza la presenza umana. La riserva visitata questa mattina è un luogo vivo e perfettamente inserito nel contesto cittadino, senza però tralasciare il rispetto per la flora e per la fauna. ” “Quella nata con gli amici di Örebro è senza dubbio una collaborazione alla quale daremo seguito con un contatto attraverso i rispettivi uffici di Bruxelles - ha concluso Caveri -. E’ necessario ora individuare nel giro di qualche giorno alcuni argomenti sui quali dare concretezza, magari anche attraverso una dichiarazione di intenti da siglare prima possibile sulle importanti tematiche affrontate in questa intensa due giorni di lavoro, quali ad esempio il turismo, la gastronomia, la formazione professionale, la valorizzazione degli aspetti naturali, dei prodotti tipici, dei trasporti, delle nuove tecnologie e del regionalismo, senza tralasciare i buoni rapporti che già intercorrono tra le cittadine di Nora e di Hône. ” .  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE, IN ARRIVO DELEGAZIONE PARLAMENTO BULGARO SU RICERCA E INNOVAZIONE MERCOLEDÌ INCONTRO A DE FERRARI, VISITE A DISTRETTO SISTEMI INTEGRATI INTELLIGENTI E A INCUBATORI DI COMUNE DI GENOVA E SVILUPPO ITALIA  
 
Genova, 16 aprile 2007 - Visita in Liguria di una delegazione istituzionale e scientifica bulgara, da martedì a venerdì prossimi. Della delegazione, guidata dal membro del Parlamento Yani Yanev, fanno parte governatori e rappresentanti dei distretti di Varna, Dobrich, Razgrad, Slistra, Thargovishte e Shumen, rappresentanti dell´Università, il direttore dell´Incubatore scientifico di imprese ad alta tecnologia di Varna Dimitar Radev. La visita è legata al progetto Ris (Regional Innovation Stategy) al quale la Regione Liguria ha aderito. Fra gli obiettivi del progetto, che gode di finanziamenti europei, sostenere le Regioni dei nuovi stati europei nella creazione di propri sistemi regionali per lo sviluppo dell´innovazione e contribuire alla creazione di una piattaforma europea per lo scambio di esperienze nel campo della ricerca, sviluppo e innovazione. Mercoledì prossimo, 18 aprile, alle 10, la delegazione bulgara, accompagnata dal console della Repubblica di Bulgaria Michele Scandroglio , sarà nella sede della Regione Liguria, in piazza De Ferrari, dove è in programma un incontro promosso dall´assessore allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli con il presidente di Liguria International Franco Aprile, l´amministratore delegato di Sviluppo Italia Carlo De Romedis, il Comune di Genova, il Distretto Sistemi Intelligenti Integrati, il Parco Scientifico e tecnologico. Nel pomeriggio di mercoledì è in programma una visita all´incubatore diffuso del Comune di Genova e un incontro con l´assessore allo Sviluppo Economico Mario Margini. Giovedì la delegazione visiterà l´incubatore tecnologico di Sviluppo Italia accompagnata dal presidente Cristina Battaglia e due aziende del Distretto dei Sistemi Integrati Intelligenti. .  
   
   
RIUNITO L´ORGANISMO DI COORDINAMENTO REGIONALE PER INTERNAZIONALIZZAZIONE E PROMOZIONE ESTERA  
 
Ancona, 16 aprile 2007 - Si e` riunito il 12 aprile presso la sede della Giunta regionale di via Gentile da Fabriano il tavolo di coordinamento regionale per internazionalizzazione e promozione estera, previsto dal protocollo d´intesa siglato tra Regione, camere di commercio, associazioni di categoria e sindacati nel 2005. All´ordine del giorno dell´incontro le linee di indirizzo pluriennale per gli obiettivi di settore, la programmazione 2007, la concertazione su strategie, programmi e riordino normativo, l´elaborazione di progetti speciali. Presenti all´incontro il vice presidente con delega alla Promozione estera, Luciano Agostini, rappresentanti di Unioncamere, delle Camere di Commercio, dei sindacati, delle associazioni agricole, turistiche, commerciali, artigiane ed industriali. ´Dopo la veloce riorganizzazione interna da parte della Regione, che ha portato per la prima volta alla concentrazione in un´unica struttura di tutte le attivita` inerenti l´estero, e la definizione degli adempimenti tecnici legati alla convenzione con l´Istituto Commercio Estero, e` il momento di potenziare l´azione di coordinamento di questo tavolo strategico e di monitorarne il percorso´ ha dichiarato Agostini aprendo i lavori. ´I temi centrali su cui concentrare le nostre forze ´ ha proseguito il Vice Presidente ´ sono la programmazione triennale di obiettivi e strategie, con i connessi progetti operativi, che dovranno integrare le iniziative regionali e quelle provenienti dal mondo camerale. E´ inoltre necessaria un´approfondita riflessione sull´opportunita` di una legge di settore, per avere chiarezza di ruoli, di competenze ed azioni organiche´. Raimondo Orsetti, dirigente della nuova struttura regionale, durante la riunione si e` soffermato sugli obiettivi generali della programmazione triennale, costituiti da promozione dell´immagine unitaria e complessiva delle Marche, scelta dei Paesi ´ Focus e degli strumenti d´internazionalizzazione conseguenti, miglioramento del coordinamento tra tutti i soggetti attivi nello sviluppo del territorio per fare efficacemente sistema, promozione della cultura dell´internazionalizzazione, attrazione dei flussi d´investimento estero. Aumentare la focalizzazione geografica su Paesi ad alto tasso di sviluppo, concentrare l´attivita` di supporto fieristico, aumentare il supporto ai settori innovativi, incrementare le collaborazioni tra piccole imprese. Queste invece le linee di indirizzo del programma d´attivita` per l´anno in corso. Entro la prima meta` di maggio l´organismo di coordinamento tornera` a riunirsi, mentre entro l´estate verra` organizzato un seminario per approfondire le strategie del coordinamento e proporre le linee guida della possibile nuova legge di settore. .  
   
   
DELEGAZIONE AUSTRALIANA RICEVUTA IN REGIONE  
 
Venezia, 16 Aprile 2007 - E’ finalizzato a creare nuove opportunità in campo economico e culturale tra l’Italia e l’Australia l’incontro che si è svolto il 13 aprile a Palazzo Balbi per iniziativa dell’Assessore regionale ai Flussi Migratori e al quale hanno preso parte l’Ambasciatore d’Australia in Italia , Peter Woolcott, la Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Palumbo, il Presidente del Parco Scientifico e Tecnologico V. E. G. A. , Massimo Colomban, il Presidente della Coldiretti di Treviso, Fulvio Brunetta, il Presidente della Delegazione regionale veneta dell’Associazione Italia-austria, Renzo Reffo, il Consulente Culturale del Comune di Bassano e Presidente del gruppo “Le Arti della Via”, Gianni Posocco, i rappresentanti dell’Unioncamere del Veneto e una delegazione australiana di 10 imprenditori. L’australia, che già oggi è un importante partner commerciale del Veneto, con un interscambio a favore di quest’ultimo pari 273 milioni di euro, rappresenta un mercato con ottime possibilità di sviluppo, un mercato evoluto in grado di apprezzare la qualità dei prodotti. E a questo proposito è stato sottolineato che l’ostacolo maggiore che il prodotto italiano incontra è rappresentato proprio dalla poco conoscenza che il consumatore australiano ha della sua qualità e delle sue caratteristiche, limite che dovrebbe essere superato con iniziative di marketing o con corsi di formazione professionale per giovani da inserire poi nel mercato australiano. Ma anche il settore agroalimentare presenta ottime possibilità di sviluppo, soprattutto se saranno avviate delle joint venture per lo scambio di know- how e per la fabbricazione di macchinari. Per quanto riguarda l’aspetto culturale è stata avanzata l’ipotesi di uno scambio di studenti da inserire nei normali corsi di studio, con il doppio obiettivo di mantenere vivi nelle nuove generazioni di oriundi australiani i legami con la terra di origine e dall’altro di allargare la visione internazionale. Al termine dell’incontro è stato concordato di far seguire a breve la firma di un protocolli di intesa per formalizzare i contenuti e le finalità della collaborazione. .  
   
   
NUOVO BANDO DA 4 MILIONI DI EURO IN FAVORE DELL´OCCUPAZIONE DA REGIONE LAZIO E FILAS  
 
Roma, 16 aprile 2007 - L´assessorato regionale all´Istruzione, con il supporto della Finanziaria laziale di sviluppo (Filas), ha indetto un bando che mette a disposizione quattro milioni di euro di cui potranno usufruire 700 studenti delle facoltà scientifiche per dei tirocini formativi retribuiti. In tutto, 3 milioni di euro di aiuti in favore dei nuovi professionisti, a cui si aggiungono finanziamenti fino a 1 milione di euro verso le aziende che assumeranno i neolaureati al termine degli stage. Sono 20 le lauree brevi e 44 quelle di primo livello comprese nell´ordinamento universitario oggetto del bando della Regione: dall´ingegneria civile alla chimica, dall´informatica per le discipline umanistiche alla modellistica matematico-fisica per l´ingegneria. I candidati dovranno essere residenti nel Lazio e laureati da non più di tre anni. Gli studenti svolgeranno tirocini della durata media di sei mesi e percepiranno 700 euro mensili. Una prima edizione sperimentale del bando era già stata lanciata lo scorso autunno e ha permesso a 250 giovani di usufruire delle borse di tirocinio, per un totale di 1. 300. 000 euro. La graduatoria relativa al primo bando ha messo in evidenza che il numero delle donne ammesse ai tirocini e´ leggermente superiore a quella degli uomini e che le strutture ospitanti sono prevalentemente le Università (40 per cento) e le aziende private (36 per cento), seguite dalla pubblica amministrazione (16 per cento di cui il 5 per cento locale) e dagli enti locali di ricerca (8 per cento). “Il successo del primo bando – ha dichiarato l´assessore Silvia Costa - ha dato la misura di quanto sia importante il sostegno da parte delle istituzioni per promuovere le alte professionalità in ambito scientifico”. Nel Lazio infatti si trova oltre il dieci per cento della popolazione studentesca delle facoltà scientifiche, con 7923 laureati nel 2005 su un totale nazionale di 70. 461. Nell´ultimo anno gli atenei hanno registrato il 6,6 per cento in meno di studenti, ma è una perdita contenuta rispetto a quella degli anni passati. Secondo i dati elaborati da Almalaurea, due giovani su 3 trovano impiego a un anno dalla laurea in seguito a un´esperienza di stage. Il tirocinio formativo si dimostra quindi una valida occasione per assicurarsi un posto di lavoro. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´´: OCCORRONO RISORSE E NUOVE CULTURA  
 
Udine, 16 aprile 2007 - Una migliore collocazione delle risorse, il coinvolgimento del mondo dell´impresa e, soprattutto, una nuova cultura di genere: sono i pilastri su cui la Regione intende fondare le sue politiche a favore della reale parità uomo-donna in Friuli Venezia Giulia. Al primo posto, nell´evoluzione di queste politiche, ci sono una maggiore partecipazione della donna ai vertici dell´amministrazione pubblica (nella prossima Giunta regionale su dieci assessori tre dovranno esser donne e alle donne spetterà una presenza del 40 per cento nelle liste elettorali) e, la conciliazione dei tempi che la donna dedica al lavoro, alla famiglia, a se stessa in una società in cui sono duri a morire gli stereotipi che ancora si oppongono al raggiungimento di una effettiva parità di genere. Il quadro è stato delineato ieri dall´assessore regionale competente in un intervento servito a fare il punto sulle prime tappe e sugli obiettivi del Servizio per le Pari Opportunità nel corso convegno organizzato al Castello di Udine sul tema "Donne e Pari opportunità" da Regione e Lions Club International Distretto 108 Ta 2. Nato lo scorso anno, il Servizio ha iniziato la sua attività investendo i primi fondo (600 mila euro) su progetti pubblici e privati (destinatari dei fondi erano gli enti locali e le associazioni femminili) sul tema della conciliazione, un impegno che ha evidenziato come il problema sia particolarmente sentito in una Regione che occupa il 55 per cento della sua popolazione femminile. Oggi il servizio si prepara ad aggiustare il tiro sul medesimo tema con un altro bando che promuoverà, questa volta, i progetti connessi all´immigrazione e alla cura degli anziani. Il dato regionale dell´occupazione femminile si discosta poco dalla media europea, dove per le donne il tasso di occupazione è al 56,3 per cento (quello maschile è al 71,3 per cento) ricordato da Lisa Pavan Wolfe, consigliere principale della direzione generale Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità della Commissione Europea. A 50 anni dal trattato di Roma l´Unione Europea ha fatto passi notevoli sulla strada della parità di genere, ma ancora oggi a lavorare sono soprattutto le donne senza figli (il 76 per cento) mentre le parlamentari sono al 24 per cento e quelle manager al 32 per cento. In questo contesto l´Italia, pur non essendo ai primi posti, ha fatto progressi notevoli: dal 1970 al 2007 il tasso di occupazione femminile è passata dal 20 al 45 per cento (ma è cresciuto, dal 4 al 10 per cento, anche il tasso di disoccupazione), c´è stato un incremento di laureate (dal 42 al 57 per cento), mentre è aumentata l´incidenza delle donne in politica (in Senato sono passate dall´1,8 al 14 per cento e alla Camera dal 3,8 al 17,1 per cento). In ambito comunitario, le priorità delle politiche di genere 2006 - 2010 sono state fissate nella pari indipendenza economica, nell´equilibrio tra la vita lavorativa e quella familiare, nella pari partecipazione al processo decisionale, nell´eliminazione della violenza e della tratta di esseri umani, nell´eliminazione degli stereotipi di genere, nel raggiungimento della parità di genere all´esterno della Ue. Tornando ai temi della conciliazione, considerati di primaria importanza anche in ambito internazionale, a far da battistrada sono la Francia e i Paesi Scandinavi. Un interessante esempio di "riconciliazione tra vita familiare e vita professionale viene invece dall´Estonia, dove il tasso di fertilità è in aumento grazie anche all´assegno mensile riconosciuto alle madri e all´inserimento del 50 per cento dei bambini in strutture per l´infanzia. .  
   
   
”VOUCHER” DI 2 MILA 100 EURO A SOSTEGNO DELLE MAMME CHE LAVORANO  
 
Perugia, 16 aprile 2007 – Conciliare figli e lavoro potrà essere meno gravoso per le donne umbre: con lo scopo di favorire interventi che consentiranno la permanenza delle donne nel mercato del lavoro l’assessorato alle politiche attive del lavoro e alla formazione della Regione Umbria ha previsto una serie d’iniziative che saranno finanziate con una cifra di circa 500 mila euro. La notizia della prossima pubblicazione di un Bando, inserito nell’ambito del “Programma operativo regionale Obiettivo 3 (2000- 2006) Misura E1” e che prevede nuovi interventi mirati alla conciliazione tra la vita familiare e quella lavorativa delle mamme, è stata data il 13 aprile dall’assessore regionale, Maria Prodi, nel corso di una conferenza stampa. A partire dal primo giugno prossimo fino al 30 giugno 2008 prenderà il via la sperimentazione di “voucher” per l’accesso ai servizi socio educativi per la prima infanzia. In altri termini, le lavoratrici dipendenti, titolari di partita “Iva” o d’impresa e le socie lavoratrici di cooperative, con un reddito familiare annuo non superiore a 30 mila euro, potranno chiedere il rimborso di una parte delle spese sostenute per l’accesso dei propri figli agli asili nido ed a servizi integrativi di sostegno ai genitori. L’importo massimo del contributo è fissato per 2 mila 100 euro e potranno farne richiesta le donne con figli di età compresa tra 0 e 6 anni. Nel caso di nuclei familiari con più figli è possibile presentare più di una domanda. Le domande dovranno essere inviate tramite raccomandata al Servizio Politiche attive del Lavoro della Regione Umbria, (via Mario Angeloni 61, Perugia), entro e non oltre il primo giugno 2007. “I servizi per l’infanzia costano - ha detto l’assessore Prodi - e il peso di questa spesa ricade sui Comuni e sulle famiglie, nel caso dei servizi pubblici, solo sui genitori per quelli privati. Per molte donne sostenere queste spese diventa un vero problema, ecco perché abbiamo deciso di introdurre questo Bando al quale potranno concorrere anche le donne che non hanno un lavoro continuativo”. Per Prodi l’intervento rappresenta “un segnale di forte attenzione per le mamme con figli di età compresa tra zero e sei anni che cercano un lavoro stabile o che hanno difficoltà a ‘dividersi’ tra la famiglia e l’attività lavorativa. In futuro - ha aggiunto l’assessore - dovranno essere adottati provvedimenti anche a sostegno delle giovani donne che decidono di affrontare una gravidanza proprio mentre si affacciano nel mondo del lavoro. Sotto questo punto di vista le donne sono molto più fragili degli uomini - ha concluso - Si dovranno prevedere ammortizzatori sociali per rendere meno ‘azzardata’ per una giovane la scelta di avere dei bambini”. .  
   
   
COSTO DEGLI AFFITTI: ROMA AL 34° POSTO NEL MONDO, MILANO “SOLO” AL 51°  
 
Milano, 16 aprile 2007 - Roma batte Milano per il costo degli affitti degli appartamenti. Su 128 grandi città del mondo Roma si posiziona al 34° posto rispetto a Milano (51° posto). E se l’appartamento non è arredato Roma è ancora più costosa (sale al 28° posto rispetto a Milano che scende al 57° posto). Se invece l’appartamento è arredato gli affitti di Roma sono meno costosi di Milano. Nel mondo tra le grandi città Tokyo batte tutte, seguita da due città cinesi e da New York. Se infatti in media l’affitto per un bi-locale arredato a Milano arriva ai 1. 050 euro mensili, a Tokyo si toccano i 3. 800 euro, a New York i 3. 752 euro, a Tianjin i 3. 200 euro e a Roma gli 850 euro. E per un quadrilocale non arredato, se a Milano si arriva ai 1. 400 euro mensili, a Tokyo si sfiorano i 6 mila euro, a Hong Kong i 4. 570 euro e Roma arriva a 1. 850 euro. E non mancano le sorprese: rispetto a Milano e a Roma, affittare un appartamento costa di più nella capitale della Nigeria (Lagos: 14° posto). Ben 5 città cinesi tra le 15 più care. Se consideriamo l’Europa la più costosa è Londra, Roma si posiziona all’8° posto rispetto a Milano che resta al 15°. Sono questi alcuni dati che emergono da una elaborazione della Camera di commercio di Milano, attraverso Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su dati provenienti dall’Economist Intelligence Unit – Economist su 128 grandi città del mondo. L’indice complessivo è calcolato tenendo presente il costo degli affitti degli appartamenti comparabili con gli stessi standard sia arredati (bi e tri-locali) che non arredati (tri, quadri e cinque locali). “I prezzi in Italia - ha dichiarato Antonio Pastore, presidente di Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano - per quanto importanti a livello locale si relativizzano se osservati dall’alto della prospettiva internazionale. Questi dati ci descrivono inoltre realtà territoriali che si collocano a metà classifica, in una posizione centrale fra il sud ed il nord, sia a livello europeo che a livello mondiale. Un ulteriore segnale di come il nostro Paese faccia da ponte fra il Mediterraneo e il nord Europa. ” Classifica costo degli affitti nel Mondo: le prime 15 città
Classifica totale Classifica affitti appartamenti arredati Classifica affitti appartamenti non-arredati
1 Tokyo 1 1
2 Tianjin 3 2
3 Hong Kong 5 3
4 New York 2 6
5 London 7 5
6 Guangzhou 9 4
7 Osaka / Kobe 6 7
8 Pechino 4 12
9 Seoul 12 9
10 Paris 13 8
11 Moscow 17 11
12 Kiev 20 10
13 Dalian 8 18
14 Lagos 10 14
15 San Francisco 16 17
34 Roma 44 28
51 Milano 41 57
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Economist Intelligence Unit (settembre 2006) Classifica del costo degli affitti degli appartamenti arredati nel Mondo: prime 20 città
Classifica affitti appartamenti arredati Classifica appartamenti arredati: bilocale Costo medio mensile bilocale Classifica appartamenti arredati: trilocale Costo medio mensile trilocale
1 Tokyo 1 3823,5 1 5413,7
2 New York 2 3752,5 3 4345,0
3 Tianjin 3 3199,5 2 4582,0
4 Pechino 6 2335,2 4 4004,7
5 Hong Kong 5 2487,8 6 3350,9
6 Osaka / Kobe 4 2876,0 7 3214,4
7 London 9 1975,0 5 3511,1
8 Dalian 7 2330,5 8 3002,0
9 Guangzhou 8 1975,0 9 2962,5
10 Lagos 13 1651,6 11 2539,0
11 Boston 10 1896,0 17 1975,0
12 Seoul 14 1568,4 13 2270,1
13 Paris 16 1550,0 12 2500,0
14 Guatemala City 11 1817,0 18 1975,0
15 Kuwait 15 1566,4 16 2015,9
16 San Francisco 17 1520,8 14 2113,3
17 Moscow 24 1303,5 10 2567,5
18 Jeddah 18 1492,2 19 1936,2
19 Berlin 20 1425,0 22 1820,0
20 Kiev 12 1668,9 31 1668,9
41 Milano 40 1050,0 46 1300,0
44 Roma 55 850,0 35 1535,0
La più conveniente Harare 139,4 219,0
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Economist Intelligence Unit (settembre 2006) Classifica del costo degli affitti degli appartamenti arredati in Europa: prime 15 città
Classifica affitti appartamenti arredati Classifica appartamenti arredati: bilocale Costo medio mensile bilocale Classifica appartamenti arredati: trilocale Costo medio mensile trilocale
1 London 1 1975,0 1 3511,1
2 Paris 2 1550,0 2 2500,0
3 Geneva 3 1437,8 6 1769,6
4 Berlin 4 1425,0 5 1820,0
5 Frankfurt 7 1250,0 3 2050,0
6 Munich 6 1275,0 4 1850,0
7 Zurich 5 1406,2 7 1548,4
8 Stockholm 8 1128,6 9 1316,7
9 Milano 10 1050,0 12 1300,0
10 Amsterdam 9 1110,0 14 1275,0
11 Copenhagen 13 931,3 13 1281,1
12 Roma 18 850,0 8 1535,0
13 Luxembourg 15 900,0 11 1300,0
14 Prague 11 1006,9 16 1148,3
15 Dublin 12 975,0 15 1175,0
La più conveniente Budapest 329,3 509,5
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Economist Intelligence Unit (settembre 2006) Classifica del costo degli affitti degli appartamenti non- arredati nel Mondo: prime 20 città
Classifica affitti appartamenti non- arredati Classifica appartamenti non- arredati: trilocale Costo medio mensile trilocale non- arredato Classifica appartamenti non- arredati: quadrilocale Costo medio mensile quadrilocale non- arredati Classifica appartamenti non- arredati: cinque locali Costo medio mensile cinque locali non- arredati
1 Tokyo 1 4567,8 1 5921,3 1 9474,0
2 Tianjin 2 3831,5 4 5135,0 4 6241,0
3 Hong Kong 3 3757,1 5 4569,4 5 5204,0
4 Guangzhou 8 2765,0 3 5569,5 3 6513,8
5 London 6 3145,4 6 4462,0 2 8412,0
6 New York 5 3357,5 7 3950,0 7 4661,0
7 Osaka / Kobe 7 2960,6 8 3823,5 11 3721,9
8 Paris 9 2300,0 10 3400,0 8 4650,0
9 Seoul 10 2270,1 11 3095,6 6 4953,0
10 Kiev 11 2006,6 12 3085,8 9 4394,6
11 Moscow 13 1896,0 9 3555,0 10 4345,0
12 Pechino 4 3594,8 2 5577,7 29 2529,0
13 Copenhagen 17 1710,0 13 2615,4 12 3420,2
14 Lagos 19 1631,1 16 2436,4 21 3221,1
15 Ho Chi Minh City 20 1619,5 19 2302,8 19 3254,6
16 Jakarta 21 1619,5 21 2212,0 16 3318,0
17 San Francisco 18 1668,9 18 2330,5 25 2725,5
18 Dalian 26 1501,0 20 2291,0 18 3278,5
19 Singapore 12 1962,4 23 2113,4 30 2425,4
20 San Juan 28 1461,5 24 2054,0 14 3357,5
28 Roma 27 1500,0 29 1850,0 34 2350,0
57 Milano 57 1100,0 61 1400,0 53 1950,0
La più conveniente Tunis 178,5 292,6
Harare 219,0
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Economist Intelligence Unit (settembre 2006) Classifica del costo degli affitti degli appartamenti non-arredati in Europa: prime 15 città
Classifica affitti appartamenti non- arredati Classifica appartamenti non-arredati: trilocale Costo medio mensile trilocale non- arredati Classifica appartamenti non- arredati: quadrilocale Costo medio mensile quadrilocale non- arredati Classifica appartamenti non- arredati: cinque locali Costo medio mensile cinque locali non- arredati
1 London 1 3145,4 1 4462,0 1 8412,0
2 Paris 2 2300,0 2 3400,0 2 4650,0
3 Copenhagen 3 1710,0 3 2615,4 3 3420,2
4 Munich 4 1570,0 5 1935,0 6 2950,0
5 Zurich 9 1304,4 4 2464,8 5 3223,2
6 Roma 5 1500,0 6 1850,0 9 2350,0
7 Frankfurt 8 1375,0 8 1700,0 7 2647,5
8 Geneva 6 1441,0 10 1536,4 10 2344,7
9 Vienna 11 1220,0 7 1820,0 12 2275,0
10 Amsterdam 13 1125,0 13 1500,0 4 3300,0
11 Berlin 14 1125,0 16 1450,0 8 2375,0
12 Stockholm 7 1397,3 15 1451,0 17 1988,4
13 Prague 12 1148,3 12 1501,6 15 2031,5
14 Dublin 10 1225,0 9 1625,0 23 1750,0
15 Lisbon 25 827,5 11 1505,0 16 2017,5
18 Milano 17 1100,0 19 1400,0 19 1950,0
La più conveniente Budapest 442,1 864,3
Lyon 1235,0
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Economist Intelligence Unit (settembre 2006) Classifica del costo degli affitti nel Mondo: le 128 città considerate
1 Tokyo 44 Washington Dc 87 Dusseldorf
2 Tianjin 45 Taipei 88 Belgrade
3 Hong Kong 46 Bangkok 89 Reykjavik
4 New York 47 Almaty 90 Adelaide
5 London 48 Dublin 91 Bogota
6 Guangzhou 49 Prague 92 Atlanta
7 Osaka / Kobe 50 Port Moresby 93 Montevideo
8 Pechino 51 Milan 94 Suzhou
9 Seoul 52 Mumbai 95 Lyon
10 Paris 53 Minneapolis 96 Sofia
11 Moscow 54 Lima 97 Rio De Janeiro
12 Kiev 55 Luxembourg 98 Perth
13 Dalian 56 Hamburg 99 Colombo
14 Lagos 57 Istanbul 100 Pretoria
15 San Francisco 58 Melbourne 101 Johannesburg
16 Guatemala City 59 Miami 102 Casablanca
17 Jakarta 60 Oslo 103 Nairobi
18 Jeddah 61 Bratislava 104 Bahrain
19 Singapore 62 Madrid 105 Amman
20 Munich 63 Baku 106 Muscat
21 Boston 64 Barcelona 107 Pittsburgh
22 Zurich 65 Al Khobar 108 Hanoi
23 Ho Chi Minh City 66 Toronto 109 Quito
24 Los Angeles 67 Lisbon 110 Tripoli
25 Dubai 68 Caracas 111 Budapest
26 Copenhagen 69 Manchester 112 Manila
27 Chicago 70 Douala 113 Shenzhen
28 Frankfurt 71 Lusaka 114 Cairo
29 San Juan 72 Qingdao 115 Panama City
30 Kuwait 73 Riyadh 116 Kuala Lumpur
31 Geneva 74 Brussels 117 San Jose
32 Shanghai 75 Tehran 118 Sao Paulo
33 Abu Dhabi 76 Montreal 119 Damascus
34 Rome 77 Bucharest 120 Buenos Aires
35 Berlin 78 Athens 121 Santiago
36 Doha 79 Wellington 122 Dakar
37 Amsterdam 80 Auckland 123 New Delhi
38 Honolulu 81 Tel Aviv 124 Asuncion
39 St Petersburg 82 Warsaw 125 Karachi
40 Stockholm 83 Brisbane 126 Tashkent
41 Vienna 84 Bandar 127 Tunis
42 Seattle 85 Cleveland 128 Harare
43 Sydney 86 Helsinki
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Economist Intelligence Unit (settembre 2006) Classifica del costo degli affitti in Europa: le 32 città considerate
1 London 17 Hamburg
2 Paris 18 Bratislava
3 Munich 19 Oslo
4 Zurich 20 Lisbon
5 Frankfurt 21 Madrid
6 Geneva 22 Barcelona
7 Copenhagen 23 Manchester
8 Roma 24 Bucharest
9 Berlin 25 Brussels
10 Amsterdam 26 Athens
11 Stockholm 27 Warsaw
12 Vienna 28 Dusseldorf
13 Prague 29 Helsinki
14 Dublin 30 Sofia
15 Milano 31 Lyon
16 Luxembourg 32 Budapest
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Economist Intelligence Unit (settembre 2006) .
 
   
   
PIRELLI RE FACILITY MANAGEMENT SI AGGIUDICA 4 LOTTI DELLA GARA PROMOSSA DA CONSIP PER LA FORNITURA DI SERVIZI DI FACILITY PER IMMOBILI IN USO ALLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI VALORE COMPLESSIVO DEI CONTRATTI DI FORNITURA PARI A CIRCA 274,5 €M  
 
Milano, 16 aprile 2007 – Pirelli Re Facility Management (100% Pirelli Re) si è aggiudicata come capofila di un Raggruppamento Temporaneo d’Imprese (R. T. I. ) 4 lotti su 12 della gara promossa da Consip per l’attivazione di convenzioni relative alla fornitura di servizi di facility management per immobili in uso alle pubbliche amministrazioni, a prevalente destinazione uffici. Il R. T. I. Aggiudicatario comprende società che sono attive prevalentemente nel settore delle pulizie ed igiene ambientale. Il valore complessivo dei contratti di fornitura dei servizi, della durata di 4 anni, ammonta a circa 274,5 milioni di euro. In dettaglio, l’aggiudicazione riguarda: il lotto 1 (Valle d’Aosta, Piemonte), con un massimale di fornitura (ovvero il valore complessivo dei servizi acquistabili in convenzione dalla Pubblica Amministrazione al prezzo convenuto) di 49,5 milioni di euro; il lotto 3 (Trentino-alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto), con un massimale di fornitura di 60 milioni di euro; il lotto 9 (Municipi del Comune di Roma, escluso il n°1), con un massimale di fornitura di 95 milioni di euro e il lotto 12 (Calabria, Sicilia), con un massimale di fornitura di 70 milioni di euro. Tale aggiudicazione è provvisoria e soggetta alle procedure della normativa vigente per l’aggiudicazione definitiva; la firma delle convenzioni è prevista entro il mese di giugno. La durata delle convenzioni, con riferimento a ciascun lotto, è di 18 mesi e potrà essere prorogata di ulteriori 12 mesi, nel caso in cui alla scadenza del termine non sia stato raggiunto l’importo massimale di fornitura. Pirelli Re Facility Management è una delle società leader in Italia nel settore del facility ed è presente su tutto il territorio nazionale con circa 1. 000 dipendenti; le principali sedi operative sono a Milano, Ivrea, Torino, Genova, Padova, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Catania, Palermo e Cagliari. L’offerta di servizi comprende: 1) servizi agli edifici (gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria di immobili con relativi impianti tecnologici, energy management e progettazione e gestione di impianti di cogenerazione); 2) servizi agli spazi (space planning e space management, gestione archivi e move in-move out); 3) servizi alle persone (call center, desk top management, reception, vigilanza, igiene ambientale, sicurezza sul lavoro e catering) e 4) servizi di project management (coordinamento della progettazione esecutiva, pianificazione delle attività necessarie alla realizzazione e/o ristrutturazione di immobili/siti industriali e direzione dei lavori). .  
   
   
OGGI IMPORTANTE CONVEGNO FIAIP E COSTRUTTORI EDILI A VILLA PONTI A VARESE. SUL TAVOLO LE NUMEROSE NOVITÀ LEGISLATIVE E ADEMPIMENTI PER CHI COMPERA O VENDE NUOVI IMMOBILI.  
 
Varese, 16 aprile 2007 - Agenzie immobiliari Fiaip e costruttori edili della provincia di Varese uniti per meglio affrontare i nuovi adempimenti imposti dal governo. Qualificazione del settore, maggior sicurezza e controlli, numerosi nuovi adempimenti. Si esige chiarezza. Sta riscquotendo notevole successo l’opera di sensibilizzazione da parte del Collegio provinciale agenti immobiliari Fiaip Varese su una tematica scottante e di grande attualità: la Finanziaria 2007 obbliga alla registrazione degli atti preliminari di compravendita di tutti gli immobili. La novità è rilevante : chi compera e chi vende immobili è oggi più tutelato ma ha l’obbligo della registrazione dei contratti preliminari. A fronte di nuovi adempimenti, aumenta il riconoscimento del ruolo degli agenti immobiliari professionali e il problema riguarda per gli immobili nuovi anche i costruttori edili. Delle novità legislative recentemente introdotte dal governo si parlerà ampiamente nel corso di un incontro aperto a tutti ed organizzato dal Collegio provinciale Fiaip Varese e con la partecipazione dei costruttori edili del Varesotto. Il seminario informativo si tiene lunedì 16 aprile, dalle ore 15 alle 19, presso il Centro Congressi Ville Ponti di Varese. Parleranno ampiamente della problematica il Presidente provinciale degli agenti immobiliari, Claudio Piccoli, supportato dalla segreteria organizzativa coordinata da Carmen Piona e Marina Maslowsky. Atteso l’intervento di due esperti: Isabella Tafuro Testa docente di disciplina professionale Fiaip presso la Camera di Commercio di Varese e Alberto Castelli, Presidente Associazione Costruttori Edili di Varese. Più trasparenza, più controlli, meno rischi nell’esporsi al rischio di speculatori, mediatori abusi in uno dei momenti più delicati della vita della persona, qual è la compravendita di un immobile. Cambiano, dunque, con l’introduzione della Finanziaria 2007, le norme che regolano l’obbligo di registrazione degli atti preliminari di compravendita di case ad uso residenziale, terreni edificabili, uffici o capannoni produttivi. L’incontro pomeridiano di lunedì 19 aprile segue di pochi giorni un altro seminario organizzato da Fiaip che ha visto la partecipazione di oltre 100 agenti immobiliari, alla presenza di autorevoli relatori : Armando Barsotti, capo dell’Ufficio Studi nazionale Fiaip, il notaio varesino Maria Luisa Giani, il responsabile Ufficio Registro di Varese Francesco Canino, e la dottoressa commercialista Susanna Rizzo di Varese. L’augurio rivolto a tutti titolari delle agenzie immobiliari Fiaip, costruttori edili del Varesotto ed esperti del settore è quello di partecipare numerosi all’evento di lunedì 19 aprile pomeriggio a Villa Ponti. .  
   
   
GRUPPO PAGNOSSIN NOMINA DI NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE  
 
Milano, 16 aprile 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della società si è riunito il 12 aprile, nel corso della riunione si sorto evidenziate le necessità di una presenza del Presidente sul territorio ed di un crescente impegno in termini di attività operativa dello stesso, anche alla luce di una eventuale ripresa dell´attività operativa Il Presidente Luca Sarreri ha quindi presentato le dimissioni sia dalla carica di presidente che dalla carica di Consigliere. Il Consiglio ha nominato il dott. Giuseppe Rossetti Presidente del Consiglio di Amministrazione delegando tutti i poteri prima conferiti al dott Luca Sarreri, .  
   
   
IL RAPPORTO ENERGIA E AMBIENTE 2006 DELL’ENEA  
 
Roma, 16 aprile 2007 - Il 2006 è stato l’anno in cui il dibattito sul riscaldamento globale ha visto una forte convergenza di posizioni sull’influenza dell’uomo nell’alterazione del sistema climatico. Con le recenti decisioni del marzo scorso, la Presidenza del Consiglio europeo individua il perno della politica energetica nella sostenibilità e nella lotta ai cambiamenti climatici come presupposti per la competitività e la sicurezza. Sono già sensibili alcuni effetti dei cambiamenti climatici e, nei prossimi anni, la domanda energetica non potrà essere soddisfatta dalle tecnologie tradizionali senza aumentare fortemente la pressione sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. In una prospettiva di crescita sostenibile sarà sempre più decisiva la capacità di un Paese di ricorrere a tecnologie in grado di soddisfare la domanda riducendo al minimo tali pressioni. Scenari dell’Enea per rispondere alla sfida del Clima e dell’Energia Scenario clima: politiche e strategie di adattamento. L’enea, attraverso le esperienze maturate e i risultati conseguiti nell’ambito di progetti di ricerca, analizza i cambiamenti in atto, in particolare nel Mediterraneo e in Italia, mettendo in evidenza gli impatti registrati, le tendenze attuali e gli scenari futuri. L’analisi dei processi in atto e la valutazione degli effetti economici, consentono di identificare gli interventi necessari per salvaguardare il nostro territorio attraverso politiche e strategie di adattamento. Anche un incremento della temperatura di 2°C - l’ipotesi più restrittiva indicata dall’Ue come soglia entro cui limitare il riscaldamento globale – porterebbe infatti gravi danni al nostro sistema ambientale ed è quindi necessario approfondire tali analisi fino alla valutazione degli interventi da mettere in atto e dei relativi costi. Scenari tecnologici. Per affrontare l’altro aspetto della sfida del clima, cioè la mitigazione delle cause del riscaldamento globale, giocano un ruolo centrale le tecnologie e la loro introduzione nel sistema energetico. Per una valutazione delle prospettive di evoluzione del sistema energetico nazionale e, in particolare, delle emissioni serra, l’Enea ha realizzato analisi di scenario, in cui l’evoluzione tendenziale del sistema è stata confrontata con quella risultante da scenari di intervento, costruiti per esplorare la realizzabilità e l’efficacia di alcune misure volte a garantire la sicurezza energetica del Paese e la sua competitività economica, nell’ottica della salvaguardia dell’ambiente. Gli obiettivi principali degli interventi riguardano: un massiccio ricorso all’efficienza energetica negli usi finali, con un diffuso impiego di tecnologie a basso consumo nel civile, nell’industria e nei trasporti; un’incisiva promozione delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e per gli usi termici nel settore civile e per il ricorso a biocarburanti nel settore dei trasporti; nel lungo periodo (dopo il 2020) la diversificazione del mix di combustibili per la generazione termoelettrica, anche mediante un maggiore ricorso al carbone, reso ambientalmente sostenibile con l’impiego delle tecnologie per il sequestro e il confinamento della Co2. Scenario Efficienza energetica. Secondo lo scenario Enea, gli interventi per l’efficienza negli usi finali potranno contribuire in misura del 42% alla riduzione della Co2 nel 2020 (figura 1). Includendo gli interventi di miglioramento dei processi di conversione dall’energia primaria agli usi finali (pari al 15%) la percentuale complessiva dovuta a interventi per l’efficienza cresce fino al 57%. La riduzione della domanda di energia conseguita attraverso un sistema energetico più efficiente si prospetta quindi come il primo obiettivo per una politica di contenimento delle emissioni. In figura 1 sono rappresentate le quote di riduzione delle emissioni conseguibili al 2020 attraverso le diverse tipologie di intervento previste nello scenario Enea. Significativo è l’effetto che si riscontra nel settore residenziale, in particolare per quanto riguarda il riscaldamento che costituisce quasi l’80% dei consumi finali. In questo settore, infatti, le tecnologie efficienti per l’edificio e l’impianto producono effetti significativi già nel medio periodo, come si vede in figura 2, consentendo una riduzione della domanda nel lungo periodo compresa tra il 16 e il 23%. Scenario fonti rinnovabili e generazione distribuita. Le fonti rinnovabili, secondo lo scenario di intervento realizzato dall’Enea, potranno contribuire al 2020 alla riduzione delle emissioni nella misura del 27% (figura 1). L’intervento in questo settore passa attraverso una prima fase di forte impulso alla diffusione delle tecnologie già oggi disponibili sul mercato e una successiva fase che prevede un utilizzo generalizzato ed economico di una seconda generazione delle rinnovabili, frutto della ricerca e dello sviluppo tecnologico. Le potenzialità delle rinnovabili e la velocità di diffusione delle tecnologie saranno accresciute dal contestuale sviluppo dei sistemi di generazione distribuita dell’energia che, oltre a concorrere all’efficienza complessiva del sistema energetico, incrementano la quota di energia da fonti diffuse sul territorio. La generazione distribuita dell’energia, infatti, avvicinando il sistema della produzione a quello dell’offerta, ottimizza il ricorso alle risorse del territorio e, per la taglia ridotta degli impianti, rende più praticabile sul piano dell’accettabilità sociale la realizzazione degli impianti e meno impegnativo sul piano degli investimenti il ricorso a sistemi innovativi. Scenario sviluppo tecnologico e competitività. Oltre agli interventi sull’efficienza e sulle rinnovabili lo scenario di riduzione delle emissioni di Co2, rappresentato in figura 1, contempla una quota di “decarbonizzazione” delle fonti primarie di origine fossile. Tale riduzione, che si mantiene a partire dal 2020 intorno al 15% delle riduzioni totali, è dovuta inizialmente all’aumento della quota di gas naturale sul totale delle fonti fossili mentre, a partire da quella data, cresce il ricorso alle tecnologie di cattura e confinamento della Co2 che nello scenario al 2030 arrivano a pesare per una metà sul processo complessivo di decarbonizzazione. Sulla possibilità di attuare queste modalità di riduzione delle emissioni pesano l’impegno e la capacità di conseguire risultati su tecnologie che, per quanto prossime all’introduzione sul mercato, sono attualmente ancora oggetto di sviluppi tecnologici e di processi di ingegnerizzazione. Oltre alle citate tecnologie per la cattura e il confinamento della Co2 vanno inoltre considerate altre soluzioni innovative che si prospettano nell’ambito della comunità scientifica internazionale come quelle che riguardano nuove generazioni di tecnologie per le fonti rinnovabili, per la produzione e l’utilizzo di idrogeno e per un uso sicuro ed economico della fonte nucleare. Un ruolo trainante per l’avvio dei processi di innovazione nelle tecnologie energetiche sta nella capacità di avviare una spirale virtuosa ricerca-sistema produttivo attraverso progetti di sviluppo tecnologico in grado di focalizzare le risorse su obiettivi comuni. Ne è un esempio il progetto Archimede, risultato della ricerca dell’Enea nel campo del solare a concentrazione per la generazione elettrica, attualmente in fase di realizzazione presso la centrale termoelettrica di Priolo in Sicilia, a seguito di un accordo Enea-enel. Gli scenari che si sono aperti con le decisioni dell’Ue del 9 marzo scorso indicano una prospettiva nella quale gli investimenti nella ricerca energetica dovranno essere sempre più consistenti. Occorre muoversi in questa direzione anche nel nostro Paese. In questa prospettiva la sfida dei cambiamenti climatici e dell’energia può divenire infatti una opportunità di sviluppo per il sistema industriale. Una opportunità in cui giocherà un ruolo determinante la capacità di assumere decisioni importanti per orientare in questa direzione gli investimenti pubblici e privati. .  
   
   
ELETTRICITÀ: NUOVE REGOLE A FAVORE DEI PICCOLI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA E PER L’AVVIO DEL “CONTO ENERGIA” FOTOVOLTAICO  
 
Milano, 16 aprile 2007 - L´autorità per l´energia elettrica e il gas ha introdotto nuove misure a favore dei piccoli impianti di produzione di energia elettrica e per l’attuazione del sistema di incentivi al fotovoltaico relativi al decreto ministeriale di fine febbraio sul ‘conto energia’ (delibere n. 88/07, n. 89/07, n. 90/07). Piccoli impianti - I provvedimenti dell’Autorità definiscono procedure e condizioni economiche necessarie allo sviluppo della generazione distribuita, in particolare da fonti rinnovabili e cogenerazione, prevedendo nuove regole per la connessione e per la misura dell’energia elettrica prodotta. Fra le novità più significative, sul fronte della connessione (delibera n. 89/07): i) un sistema di indennizzi automatici in caso di ritardi nella definizione del preventivo e nella realizzazione della connessione della produzione; ii) una riduzione del 50% dei corrispettivi di connessione per gli impianti da fonte rinnovabile, coerentemente con quanto già deliberato per le connessioni in media e alta tensione nel dicembre 2005. Inoltre vengono definiti (delibera n. 88/07) criteri puntuali per la misura dell’energia elettrica prodotta; un elemento indispensabile per ottenere gli incentivi da produzione da fonte rinnovabile (conto energia e certificati verdi). ‘Conto energia’ fotovoltaico - L´autorità ha anche definito (delibera n. 90/07) le regole che consentiranno l’avvio operativo del nuovo conto energia per incentivare la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici in attuazione del Decreto del Ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, del 19 febbraio 2007. L’obiettivo del nuovo sistema di incentivi in conto energia - un meccanismo che incentiva l´energia effettivamente prodotta - è di arrivare all’installazione di almeno 1200 Mw di produzione fotovoltaica (attualmente il totale installato ammonta a soli 50 Mw circa). In particolare, l’Autorità ha definito le procedure che devono essere seguite per: i) l’entrata in esercizio degli impianti fotovoltaici (che costruiscono parte rilevante della generazione distribuita); ii) l’ammissione al regime di incentivazione previsto per la produzione da fotovoltaico. Tali procedure saranno gestite operativamente dal Gestore dei servizi elettrici (Gse), che ha attivamente collaborato con l’Autorità alla loro definizione. .  
   
   
ENEL: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE INTEGRA L’ORDINE DEL GIORNO DELL’ASSEMBLEA  
 
Roma, 16 aprile 2007 – Il Consiglio di Amministrazione dell’Enel, riunitosi l´11 aprile sotto la presidenza di Piero Gnudi, ha provveduto ad integrare l’ordine del giorno dell’Assemblea già convocata per l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2006. A seguito di tale integrazione, l’Assemblea risulta quindi convocata per i prossimi 23 maggio (prima convocazione sia di parte ordinaria che straordinaria), 24 maggio (seconda convocazione di parte straordinaria) e 25 maggio (seconda convocazione di parte ordinaria e terza convocazione di parte straordinaria). L’assemblea sarà quindi chiamata a deliberare anche in merito ad alcuni adeguamenti dello statuto alle novità introdotte nel Testo Unico della Finanza (Decreto Legislativo n. 58/1998) da parte della Legge sulla tutela del risparmio (Legge n. 262/2005) e del relativo Decreto “correttivo” (Decreto Legislativo n. 303/2006). Le modifiche statutarie risultano intese a garantire anzitutto la presenza nelle liste di candidati amministratori di un numero adeguato di soggetti in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dalla legge, nonché ad assicurare la permanenza di tale numero anche nel corso del mandato. Si prevede inoltre che le liste di candidati amministratori debbano ricevere un adeguato numero di voti (non inferiore alla metà della percentuale richiesta per la presentazione delle liste stesse) affinché i soggetti in esse indicati possano essere nominati amministratori. Infine, vengono individuati i requisiti di professionalità del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Si segnala al riguardo che l’odierno Consiglio di Amministrazione, in base ai poteri ad esso conferiti dallo statuto, ha altresì provveduto a deliberare due modificazioni statutarie intese anch’esse ad uniformarne i contenuti alle novità introdotte nel Testo Unico della Finanza da parte della Legge sulla tutela del risparmio. Tali modifiche riguardano l’attribuzione della presidenza del Collegio Sindacale al Sindaco effettivo designato dalle minoranze azionarie, nonché la disciplina dei poteri individuali dei Sindaci. Le modifiche in questione sono state adottate da parte del Consiglio di Amministrazione trattandosi di ipotesi di mero adeguamento dello statuto a disposizioni di legge, mentre le modifiche statutarie che verranno sottoposte all’Assemblea secondo quanto sopra indicato lasciano margini di discrezionalità nella relativa configurazione, richiedendo quindi l’approvazione dei soci. L’assemblea sarà inoltre chiamata a conferire un’apposita delega al Consiglio di Amministrazione per un aumento del capitale sociale di massimi 27. 920. 000 euro al servizio del Piano di stock option 2007, riservato ai dirigenti del Gruppo Enel. Si ricorda che le linee-guida di tale Piano sono state deliberate dal Consiglio di Amministrazione nella riunione del 27 marzo 2007 e saranno sottoposte all’approvazione della prossima Assemblea, secondo quanto già comunicato al mercato. .  
   
   
ENI ACQUISISCE QUOTA DEL 70% E L’OPERATORSHIP DEL GIACIMENTO DI NIKAITCHUQ IN ALASKA  
 
San Donato Milanese (Mi), 12 aprile 2007 – Eni ha acquisito il 70% e l’Operatorship del giacimento ad olio di Nikaitchuq, situato sia onshore che offhsore nell’estremo nord dell’Alaska, nella regione del North Slope. Eni, che deteneva già il 30% nel campo, possiede ora il 100% della titolarità. L’acquisizione è il risultato di un accordo raggiunto tra Eni e Kerr-mcgee Oil and Gas Corporation, società controllata al 100% da Anadarko Petroleum Corporation. Nikaitchuq è il primo progetto che Eni potrà sviluppare in qualità di Operatore nella regione. Le perforazioni di valutazione del giacimento sono state completate confermando le previsioni. Eni sta ora programmando per Nikaitchuq un piano di sviluppo per fasi, con l’obiettivo di sanzionare il progetto entro fine anno. L’avvio delle attività di produzione è previsto per la fine del 2009. Il progetto consiste nella perforazione di circa 80 pozzi, di cui 32 situati onshore e i rimanenti perforati da un’isola artificiale localizzata offshore. I pozzi verranno successivamente collegati con un impianto di produzione situato a Oliktok Point, con l’obiettivo di raggiungere la produzione di 40 mila barili al giorno. Gli investimenti nel progetto ammonteranno a circa 900 milioni di dollari. Eni è presente in Alaska dall’agosto del 2005, quando ha acquisito 103 blocchi esplorativi da Armstong Oil & Gas nella regione del North Slope. Da quella data, il portafoglio della compagnia è cresciuto fino a raggiungere le attuali 151 licenze. Eni intende crescere a livello globale attraverso l’esplorazione di nuove aree di idrocarburi e gas naturale. Da questo punto di vista, il Nord America continua a rivelarsi una zona ricca di promettenti opportunità e l’Alaska, con il suo elevato potenziale di risorse, rappresenta una di queste opportunità. Il Beaufort Sea, in particolare, dove Eni detiene 64 licenze, è un’area particolarmente significativa e largamente inesplorata. Eni, puntando sul proprio know-how tecnologico e sulla vasta esperienza internazionale come Operatore di progetti di sviluppo in condizioni ambientali difficili, è intenzionata a conseguire in Alaska un ruolo significativo, e l’acquisizione di Nikaitchuq rappresenta un importante passo in questa direzione. Per operare con successo e raggiungere i propri obiettivi in Alaska, Eni ritiene fondamentale lavorare in partnership con gli stakeholder per creare benefici reciproci. Fin dalle prime fasi di sviluppo del progetto, Eni intende cooperare con le realtà locali e sviluppare uno stretto dialogo con la popolazione nell’ottica di uno scambio reciproco di conoscenza. In una prospettiva di presenza a lungo termine nel paese, il gruppo Eni è presente ad Anchorage con una sede operativa aperta nel marzo 2006. . .  
   
   
BIOFORENERGY: PRESENTATO IL PROGETTO PER LE ENERGIE RINNOVABILI  
 
Ancona, 16 aprile 2007 - Valorizzare le biomasse agroforestali per la produzione di energia. E´ questo l´obiettivo di Bioforenergy, il progetto europeo, promosso dalla Regione Marche, in collaborazione con Svim ´ Societa` Sviluppo Marche spa, e presentato il 13 aprile al Teatro delle Muse di Ancona. Ad introdurre i lavori, l´assessore regionale all´Agricoltura, Paolo Petrini, il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Bucciarelli, e il direttore generale di Svim, Francesco Marchesi. ´Abbiamo cominciato ´ ha detto Petrini ´ questo percorso sulle agroenergie sia sotto l´impulso dato dai problemi legati alla produzione dello zucchero, sia in relazione al contesto in cui vive l´agricoltura italiana ed europea: un´attivita` sempre meno remunerativa. Abbiamo cercato di inserire nel nuovo Psr, che presenteremo mercoledi` prossimo in Consiglio, strategie e misure che offrano nuove opportunita` alle aziende agricole, mettendo loro a disposizione servizi specifici, perche` e` il momento che anche l´imprenditore agricolo si doti di supporti analitici e gestionali per massimizzare il profitto´. ´Anche il nostro Pear ´ ha continuato Petrini ´ guarda alla microgenerazione diffusa per un impatto piu` leggero sul territorio. E´ questa una strada ricca di opportunita` ma in questo percorso dobbiamo sostenere i nostri imprenditori´. L´assessore Petrini ha inoltre ricordato il contributo dato dalla Svim nella gestione di questo progetto e di altri che si collocano sulla stessa linea, quali ad esempio il progetto Radar, recentemente approvato, che si pone l´obiettivo di sviluppare agroenergie in maniera sostenibile in diverse aree europee. Anche Bioforenergy si sviluppa in partenariato con la Regione Abruzzo e con i Paesi di Bosnia Erzegovina, Croazia e Serbia Montenegro. Il progetto vuole infatti potenziare lo sviluppo economico e sociale delle regioni adriatiche e contribuire all´integrazione europea dei Balcani attraverso lo sviluppo delle energie rinnovabili. ´Questo progetto ´ ha dichiarato Bucciarelli ´ consolida il fatto che le Marche si propongono come una regione che coopera con Stati con cui storicamente ha sempre avuto rapporti. Oggi parliamo del nuovo ruolo dell´agricoltura nello sviluppo di un Paese. Non esiste nessuna attivita` che accomuna tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo quanto l´agricoltura. Il settore agricolo inteso anche come strumento di coesione sociale per molti immigrati provenienti dal Maghreb o dall´Africa subsahariana´. ´Il problema dell´energia ´ ha spiegato Francesco Marchesi, illustrando Bioforenergy ´ e` molto delicato; affrontarlo dal punto di vista della riconversione agricola e` molto innovativo. Abbiamo necessita` di riconvertire gli impianti industriali, limitando allo stesso tempo l´impiego delle risorse energetiche fossili´. Il progetto prevede anche l´individuazione di aree pilota: due nel caso delle Marche. La prima riguarda l´area di Fermo, legata alla riconversione della Sadam; la seconda e` ancora in fase di valutazione. ´Cercheremo di organizzarci ´ ha poi concluso l´assessore Petrini ´ per far si` che questa diventi una nuova opportunita` di sviluppo per le Marche. Dobbiamo impegnarci cercando, ad esempio, di fare in modo che i certificati verdi agricoli abbiamo un valore maggiore rispetto a quello attuale, oppure pensando a forme di incentivazione per la produzione di biocarburante. Inoltre, attraverso gli strumenti del Por e del Fesr, puntiamo ai piccoli impianti per costruire filiere locali, ma anche, qualora esistano le condizioni favorevoli, ai medi impianti, come nel caso della riconversione della Sadam, e a altri impianti, per la produzione di etanolo per autotrazione´. .  
   
   
TERNA: INTEGRAZIONE DELL’ORDINE DEL GIORNO DELL’ASSEMBLEA  
 
 Roma, 16 aprile 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Terna ha integrato con argomenti di parte straordinaria l’ordine del giorno dell’Assemblea che sarà chiamata a deliberare l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2006 e degli ulteriori argomenti già indicati nella precedente comunicazione del 21 marzo 2007. A seguito di tale integrazione, l’Assemblea in sede straordinaria sarà chiamata a deliberare anche in merito ad alcuni adeguamenti dello statuto alle novità introdotte nel Testo Unico della Finanza (Decreto Legislativo n. 58/1998) da parte della Legge sulla tutela del risparmio (Legge n. 262/2005) e del relativo Decreto “correttivo” (Decreto Legislativo n. 303/2006) L’assemblea sarà quindi convocata per i prossimi 23 maggio (prima convocazione sia di parte ordinaria che straordinaria), 24 maggio (seconda convocazione sia di parte ordinaria che straordinaria) e 28 maggio (terza convocazione di parte straordinaria). .  
   
   
NEL MANTOVANO IMPIANTI PILOTA PER BIOGAS E NITRATI INAUGURATA "CATTEDRA PERMANENTE" PER FAVORIRE LA RICERCA  
 
 Bigarello/mn, 16 aprile 2007 - Due "impianti-pilota", uno per la sperimentazione del trattamento dei reflui zootecnici ("direttiva nitrati"), l´altro per la produzione di biogas. Sono questi i capisaldi del polo di eccellenza e sperimentazione regionale per la filiera lattiero-casearia e per le agroenergie della "Carpineta" di Bigarello in provincia di Mantova. Una realtà da considerarsi un vero e proprio anello di congiunzione per trasferire le conoscenze e i risultati degli studi universitari e degli enti di ricerca al mondo agricolo, sempre più sensibile ai cambiamenti economici e tecnologici. E proprio alla Carpineta, e in questo spirito, è stata inaugurata il 13 aprile la cosiddetta "cattedra permanente", un appuntamento che diventerà periodico e nel quale Regione Lombardia si farà promotrice di confronti tra associazioni del mondo produttivo, università ed enti di ricerca pubblici e privati. "Quello di oggi è nuovo ed importante un passo avanti -ha dichiarato la vicepresidente della Regione e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi - per testimoniare quanto la Regione creda nella ricerca in campo agricolo e agri-energetico. Un lavoro che non deve vedere i suoi frutti circoscritti al mondo accademico, ma diventare strumento utile per l´attività quotidiana degli agricoltori. Attraverso punti di riferimento autorevoli i nostri produttori saranno ancor più nelle condizioni di poter scegliere i migliori investimenti per le proprie aziende". La scelta di Carpaneta come sede per questi incontri periodici è solo l´ultimo passo per creare in questa azienda un polo di eccellenza e sperimentazione regionale per la filiera lattiero casearia e per le agro-energie. "In una fase di profonda trasformazione della nostra agricoltura ha aggiunto Francesco Mapelli, presidente di Ersaf (l´ente regionale al quale è affidata la gestione dei poli) - e di fronte ai temi innovativi per il mondo produttivo, è fondamentale il confronto tra ricercatori e agricoltori su argomenti concreti. Un percorso che vedrà il costante collegamento tra il mondo produttivo e quello dell´offerta tecnologica e industriale per informare correttamente sulle soluzioni compatibili e sostenibili, sia dal punto di vista economico che ambientale". .  
   
   
ENERGIA: PROSSIMI EVENTI FAST  
 
Milano, 16 aprile 2007 - La Fast propone per le prossime settimane un intenso programma di informazione e aggiornamento nel settore dell’energia. Edilizia e impianti certificati. Analisi critica di normative, progetti e cantieri, prevede 6 seminari: 8 maggio: Involucro performante e solare termico; 22 maggio: Involucro performante, solare fotovoltaico e regolazioni demotiche; 29 maggio: Edilizia e impianti: riscaldamento, pompe di calore, geotermia; 5 giugno: Progetti, cantieri e certificazioni: rassegna di tipologie e ambienti; 12 giugno: Edilizia e impianti: adeguamenti energetici di edifici esistenti, ventilazione naturale e forzata, raffrescamento passivo; 19 giugno: Edilizia e impianti: risparmio energetico nei grandi edifici e nelle strutture industriali. Impianti avanzati e speciali, software di simulazione; Quote ridotte per chi si iscrive ed effettua il bonifico entro il 27 aprile. Quote scontate per studenti e professori. La cogenerazione in Italia, giornata di confronto sulla applicazione della direttiva europea 2004/8; si tiene il 4 maggio con partecipazione gratuita. Sempre il 4 maggio alle ore 17. 00 è prevista la conferenza di Claudio Bozzetti, direttore tecnico Atm: Quale tecnologia per la nuova generazione degli autobus per Milano. E’ in preparazione per il 7 giugno il workshop Raffrescare con il sole. Www. Fast. Mi. It .  
   
   
I NEO ARCHIMEDE DI TUTTA ITALIA IN VETRINA MOSTRA STAND E INVENZIONI 16 - 17 APRILE 2007 Ì SELEZIONE ITALIANA DEL 19°CONCORSO DELL’UNIONE EUROPEA I GIOVANI E LE SCIENZE  
 
 Milano, 16 aprile 2007 - “Non è vero che i giovani sono demotivati”, dice Alberto Pieri, segretario generale della Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche( www. Fast. Mi. It),”lo testimonia questo concorso dell’Unione europea per giovani scienziati. Ci sono giunti progetti , ricerche , prototipi intelligenti, utili, interessanti, creati da ragazzi di 14-20 anni . Soprattutto idee e soluzioni a problematiche relative all’ambiente , alla salute, all’energia, all’innovazione tecnologica applicata. Questa è la più significativa manifestazione europea per gli studenti dai 14 ai 20 anni, perché è l’unica voluta da tutte le istituzioni comunitarie (Consiglio, Parlamento e Commissione) e che ha il sostegno di tutti gli Stati membri. E’ promossa dalla Direzione Ricerca della Commissione europea ed è l’unico concorso che , per il suo prestigio, è inserito a livello internazionale in una rete di altre iniziative e manifestazioni , rivolte ai giovani per incentivarli alla ricerca. Rappresenta il vero specchio della realtà giovanile italiana”. Ì I Neo-archimede di tutta Italia si sfideranno, davanti a una giuria di esperti, con la loro inventiva e saranno a Milano presso la Fast-federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche (www. Fast. Mi. It) il 15, 16 e 17 aprile con i loro stand e le loro invenzioni. La mostra è gratuita e aperta al pubblico (famiglie, scuole, studenti, docenti). ”Organizziamo da ben diciannove anni,” dice Alberto Pieri,” questo concorso dell’Unione europea per giovani scienziati che promuove l’interesse per la ricerca e la tecnologia nei ragazzi. I migliori giovani inventori rappresenteranno l’Italia nei più qualificati ambiti internazionali”. I Premi 2007 In Palio: per studenti e per insegnanti Gli studenti, giudicati in base al loro lavoro e tramite interviste con la giuria, concorrono in Europa per 9 premi principali: 3 primi premi da 5000 euro ciascuno, 3 secondi da 3000 euro e 3 terzi da 1500 euro. “La genialità viene premiata sia con denaro che con viaggi,” spiega il dott Alberto Pieri,”i finalisti italiani vengono ulteriormente selezionati a Milano dalla giuria e, i migliori, potranno partecipare all’edizione conclusiva del concorso europeo a Valencia in Spagna, rappresenteranno l’Italia e potranno vincere sino a 5000 euro cadauno. Ma non è una questione di soldi, anzi, quello che valorizza questa manifestazione è lo scambio e l’apertura, l’esperienza internazionale che offre ai giovani che potranno incontrare, viaggiare, confrontarsi con altri ragazzi all’estero perché , nella selezione italiana, sono in palio le possibilità di partecipare completamente spesati a concorsi e iniziative internazionali: l’esposizione scientifica internazionale di Durban in Sud Africa; la settimana internazionale Scienza natura a Zurigo e sulle Alpi svizzere; il forum internazionale giovanile della scienza di Londra (Gran Bretagna); il premio internazionale dell’acqua per i giovani a Stoccolma (Svezia); la fiera internazionale della scienza e dell’ingegneria di Atlanta (Stati Uniti). Tra gli altri riconoscimenti sono da segnalare: la visita ad uno stabilimento per la produzione di farmaci del gruppo Sanofi Aventis; la settimana da ricercatore di Cusmibio; gli attestati di merito di prestigiose accademie e associazioni internazionali. Inoltre la Fast assegnerà due viaggio-studio sorteggiati sia tra i docenti che hanno aiutato nei loro progetti di ricerca i giovani studenti finalisti del concorso che tra i professori che saranno presenti alla cerimonia di premiazione di martedì 17 aprile 2007 a Milano. Come Si Partecipa “Il bando esce ogni anno e annunceremo il 17 aprile la prossima scadenza per l’edizione 2008. Le istruzioni di partecipazione e la modulistica si scaricano direttamente dal nostro sito Internet www. Fast. Mi. It). Nel corso degli anni”, spiega Alberto Pieri, “ sono aumentate le ragazze come numero di partecipanti, sono cresciuti i progetti e gli studi relativi all’ambiente, il che dimostra un attaccamento verso la propria terra, territorio, tradizioni anche nei diversi progetti e ricerche, una volontà di approfondimento delle proprie curiosità. Molti i progetti nati da situazioni personali o dall’altruismo e dalla volontà di essere utili al prossimo”. La selezione italiana richiede ogni anno la presentazione e invio alla Fast di un testo dattiloscritto di massimo 10 pagine relativo a un tema , a una curiosità, a una ricerca specifica su qualsiasi ambito dalla chimica, alla fisica, alla matematica, , alla biologia , con una breve sintesi in inglese. I lavori possono essere elaborati sia da singoli che da gruppi di non più di 3 ragazzi. “Non vedo,” dice Alberto Pieri, segretario generale della Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche,”un’attenzione adeguata da parte dei media ai veri profili dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni che in Italia dimostrano di essere curiosi, intelligenti, dinamici. Mentre noto una inutile enfatizzazione di esempi negativi, superficiali, di profili di giovani impreparati messi in video o in mostra sui giornali solo per mode evanescenti. E’ ora che ci si occupi della realtà vera della nostra gioventù, di cui i partecipanti al concorso I Giovani E Le Scienze sono uno spaccato estremamente valido, che merita visibilità in Italia e in Europa”. Presso la Fast in p. Le Morandi 2 a Milano è prevista l’esposizione , aperta al pubblico con entrata gratuita, di tutti gli stand con le invenzioni, le ricerche realizzate dai ragazzi che hanno aderito alla 19° edizione del concorso. L’invito è a famiglie, scuole, giovani, insegnanti, cittadini a venire, a prendere visione di quanto i neoArchimede italiani hanno prodotto per il concorso europeo. Questo per toccare con mano quali sono i veri profili dell’Italia del nostro futuro: ragazzi svegli, motivati, che rappresentano una parte rilevante del mondo legato all’istruzione, alla ricerca. La visita all’esposizione si può effettuare lunedì 16 aprile dalle ore 9. 00 alle 19. 00 e martedì 17 aprile dalle ore 9. 00 alle 11. 00, presso la Fast- Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche ,P. Le Rodolfo Morandi 2 a Milano. . . .  
   
   
LA SCUOLA IN CIFRE 2006 DA OGGI SUL SITO DEL MINISTERO I DATI DELL´ANNO SCOLASTICO 2005/2006  
 
 Roma, 16 aprile 2007 E´ disponibile da oggi su sito del Ministero (www. Pubblica. Istruzione. It), "La scuola in cifre 2006", seconda edizione di uno studio sui dati del sistema scolastico italiano provenienti da diverse fonti ufficiali, elaborati dalla Direzione Generale Studi e Programmazione. Si tratta di una panoramica di dati relativa all´anno scolastico 2005/2006 che comprende tutti gli aspetti del sistema scolastico italiano e raffronta tra loro molteplici informazioni riguardanti le risorse economiche, umane e tecnologiche. In sintesi, i risultati più importanti : La diversificazione del sistema scolastico italiano per aree territoriali la distribuzione delle scuole nel territorio: la diffusione delle sedi scolastiche (57. 500, il 41% nel Nord, il 18% nel Centro, il 41% nel Sud e isole) è più capillare nel Centro e nel Mezzogiorno. Se, a livello nazionale il 71% dei comuni ha almeno una scuola per l´infanzia, l´88% almeno una scuola primaria, il 68% almeno una scuola media, il 19% almeno una scuola superiore, la presenza di sedi scolastiche anche nei piccoli comuni (quindi con un numero minore di alunni) è maggiore nelle aree centro-meridionali. A livello nazionale il 23% delle scuole statali è localizzato in comuni montani; in Basilicata ed in Molise sono in montagna rispettivamente il 74% ed il 67% delle scuole. L´andamento delle iscrizioni: gli studenti sono in diminuzione nelle regioni meridionali, mentre sono in crescita nelle regioni settentrionali, anche per una maggiore presenza e stabilità dell´immigrazione. La regione che ha la percentuale più alta di alunni di nazionalità diversa da quella italiana è l´Emilia Romagna. Il numero di studenti per docente - Negli ultimi anni è aumentato, ma lievemente, dal 10,9 del 1995-96 all´ 11,2 del 2005-06; l´aumento si deve soprattutto alla scuola media e superiore. Il rapporto allievi-docente resta comunque il più basso in ambito europeo (nel Regno Unito, per esempio, è 17 a 1) ed è più basso anche il numero di ore di insegnamento frontale per gli insegnanti. Il carico orario per gli studenti, viceversa, è mediamente più alto che in Europa. L´insegnamento come professione femminile - Sono donne l´81% degli insegnanti, la percentuale più alta dopo l´Ungheria (82,5%). Si tratta della quasi totalità degli insegnanti nelle scuole per l´infanzia (99,6%); del 95,4% nella scuola primaria, del 75,6% nella scuola secondaria di primo grado e del 59,4% nella scuola superiore. Sono invece meno del 40% le donne dirigenti scolastici. Le graduatorie permanenti - Gli aspiranti all´insegnamento inclusi nelle graduatorie permanenti - che dal 1° gennaio 2007 si sono trasformate in graduatorie ad esaurimento - sono circa 445. 000 (80% donne). Essendovi iscritti anche insegnanti già di ruolo nonché candidature obsolete perché non confermate nell´ultima apertura della graduatoria (2005), il numero dei candidati effettivi è 237. 270. Nella maggior parte dei casi si tratta di insegnanti che hanno conseguito l´abilitazione e/o hanno completato la formazione specialistica di livello superiore universitario. Le dotazioni informatiche per la didattica - Negli ultimi anni le dotazioni crescono con andamento costante. Il 52% delle scuole si è dotata di un proprio sito. Nel 54% delle scuole sono presenti tecnologie Adsl. L´80% dei laboratori è dotato di postazioni multimediali (92% dei laboratori di informatica; 89% dei laboratori linguistico-multimediali), Studenti e scolarizzazione - La scolarizzazione tra i 3 e i 5 anni, pur non obbligatoria, interessa ormai quasi il 100% dei bambini. E´ in aumento il tasso di scolarità dei ragazzi tra i 15 e i 18 anni: 93,4% per i quindicenni, 87,9% per i sedicenni, 82,4% per i diciassettenni e 73,5% per i diciottenni. Il tasso di scolarizzazione è variabile nelle diverse aree territoriali ed ha valori particolarmente alti nelle Marche e in Basilicata. Istituti Professionali, Istituti Tecnici, Licei - Nel 2005-2006 gli alunni iscritti negli istituti tecnici anni rappresentano il 35,1% degli iscritti alla scuola superiore; i licei rappresentano il 32,5%; i professionali il 23%. Gli alunni di nazionalità non italiana - Anche nell´anno scolastico 2005/2006 sono in aumento in tutti gli ordini e gradi di scuola (incidenza rispetto al totale pari al 4,9%). Sono presenti nel 65% delle scuole, con valori più alti nel primo ciclo, ma in tendenziale aumento anche nel secondo. Gli studenti non italiani hanno percorsi di studio meno regolari e incontrano maggiori difficoltà fin dalla scuola primaria. Gli alunni diversamente abili - L´andamento delle iscrizioni è in crescita; sono il 2,4% nella scuola primaria, il 3,1% nella scuola media , l´1,4% nella scuola secondaria superiore. I docenti di sostegno, che erano 65. 615 nel 2000-2001, sono 83. 761 nel 2005-2006. L´educazione degli adulti - Sono più di 400. 000 l´anno gli iscritti ai Centri Territoriali per l´Educazione degli adulti, di cui il 26% sono stranieri. Sono oltre 65. 000 gli iscritti ai corsi serali per lavoratori-studenti della scuola secondaria superiore. .  
   
   
SCUOLA: BORSINO DELLE PROFESSIONI COME POSSIBILE RISPOSTA A ESIGENZE MERCATO DEL LAVORO  
 
Venezia, 16 aprile 2007 - “La priorità su cui ci si deve interrogare, ormai condivisa da tutto il mondo produttivo e della scuola, è l’incrocio tra domanda e offerta. Il Borsino delle professioni è una delle possibili risposte perché va a fondo rispetto alle esigenze del mercato del lavoro, un mercato in continua evoluzione rispetto alle competenze e non solo ai titoli di studio”. Così l’assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione ed alle Politiche del Lavoro, in occasione del convegno “Il borsino delle professioni - I giovani e le nuove opportunità”, svoltosi il 13 aprile all’Itis “Marcantonio Flaminio” di Vittorio Veneto (Tv) ed organizzato da Veneto Lavoro e dal Consorzio Istruzione e Formazione Superiore della stessa città trevigiana. L’assessore ha quindi spiegato che si tratta di “un sistema efficace di orientamento, che punta alla coerenza tra percorso formativo ed entrata nel mondo del lavoro ed alla coincidenza tra le esigenze di figure professionali ed i percorsi di formazione”. “Molto spesso - ha proseguito - l’orientamento si riduce infatti ad opera di marketing, ed in tale maniera non si mette nelle condizioni di comprendere se la variegatissima offerta informativa abbia attinenza con il mondo del lavoro. Quasi sempre nel fare orientamento ci si riduce a dare un quadro di ciò che esiste nel territorio, ed è difficile esaudire le aspettative dei ragazzi e delle loro famiglie in merito all’entrata in tempi brevi nel mondo produttivo”. L’assessore non ha dimenticato di sottolineare “l’importanza degli obbiettivi sociali, che vedono la centralità della persone umana”. “Non c’è una cesura netta fra persona e lavoro - ha proseguito - è necessaria infatti un’unità di intenti. Perchè possa raggiungere alti obbiettivi, la persona nella sua completezza deve essere al centro delle politiche della Regione Veneto”. L’assessore ha infine ricordato come “per essere un servizio veramente efficace, la scuola e le imprese devono scambiarsi informazioni utili per governare il mercato del lavoro”. .  
   
   
PROPRIETÀ INTELLETTUALE: PREMIO PER TESI DI LAUREA  
 
Torino, 16 aprile 2007- È stato pubblicato ed è disponibile da oggi sul sito www. To. Camcom. It/tesidilaurea il bando per partecipare al Premio nazionale per tesi di laurea sulla Proprietà intellettuale, promosso dalla Camera di Commercio di Torino e dedicato a Giuseppe De Maria, ex vicepresidente dell’ente camerale. L’iniziativa, indirizzata a tesi di laurea di secondo livello, mette in palio 9 premi divisi in tre categorie (giuridica, economica e tecnica) per ciascuna delle quali sono previsti: 2. 000 euro come primo premio, 1. 500 euro come secondo e 1. 000 euro come terzo premio. Temi da sempre al centro dell’attenzione: la tutela e la valorizzazione della proprietà intellettuale, il diritto industriale e d’autore, la gestione del patrimonio tecnologico e commerciale dell’impresa. Questa quarta edizione del Premio si concentra, in particolare, sugli strumenti di tutela della Proprietà intellettuale e sul loro ruolo nella società contemporanea. Possono partecipare al concorso i laureati di tutte le Facoltà di ogni Ateneo nazionale che abbiano conseguito il Diploma di Laurea di secondo livello tra il 1° gennaio 2006 e il 30 luglio 2007 con una votazione di almeno 100/110. Sono esclusi, invece, quanti abbiano già partecipato ad analoghi premi banditi dal sistema camerale italiano. Per partecipare i candidati dovranno far pervenire i propri elaborati alla Camera di commercio di Torino, entro il 10 agosto 2007, indicando espressamente sulla busta "Rif. Premio tesi di laurea" e la categoria per quale intendono partecipare (giuridica/ economica/tecnica). Gli elaborati saranno valutati da tre Commissioni giudicatrici, una per ogni categoria. La votazione complessiva, in base alla quale saranno individuati i vincitori, è ottenuta sommando al voto di laurea il punteggio assegnato dalla specifica Commissione sulla base di criteri determinati prima della apertura delle buste. La premiazione avverrà entro l’anno. Il bando di concorso è disponibile presso le Segreterie di Facoltà, gli Urp delle Università, gli Informagiovani e sul sito della Camera di commercio di Torino all’indirizzo www. To. Camcom. It/tesidilaurea. Per informazioni e invio documentazione: Settore Brevetti, Marchi e Patlib della Camera di Commercio di Torino, via San Francesco da Paola, 24 – 10123 Torino - tel. 011 5716996 – email: patlib@to. Camcom. It .  
   
   
PIANI DI GESTIONE “SITI NATURA 2000”  
 
Perugia,16 aprile 2007 – Alla vigilia del completamento della seconda fase dell’iter che dovrà condurre all’approvazione, anche in Umbria, dei Piani di Gestione dei “Siti Natura 2000” (aree di particolare interesse naturalistico e ambientale, previste dalla direttiva comunitaria “Habitat”), l’assessore all’Ambiente della Regione Umbria Lamberto Bottini annuncia la prossima apertura di un “percorso di partecipazione e di concertazione”, che dovrà coinvolgere tutte le forze interessate, dai comuni alle realtà associative. Ma fin da ora, rassicura i cacciatori sulla questione dei “Sic”, i Siti di Interesse Comunitario: la caccia, in quanto attività storica, tradizionale ed ecocompatibile, non sarà toccata. “Per ciò che concerne i ‘Sic’ – ha detto Bottini – non sono in alcun modo ravvisabili limitazioni all’attività venatoria, in quanto essa, senza ombra di dubbio, rientra fra le attività tradizionali, che non interferiscono con le finalità della direttiva ‘Habitat’, volte esclusivamente alla tutela di specie ed habitat di interesse conservazionistico”. La seconda fase dei Piani di Gestione dei “Siti Natura 2000” (106 nel territorio umbro, pari ad una superficie di 156 mila 414 ettari, di cui 109 mila 673 come “Sic” e 46 mila 741 come “Zps” o Zone di Protezione Speciale, coincidenti sostanzialmente con il perimetro dei parchi regionali e del Parco dei Sibillini) sta riguardando la definizione delle azioni e degli obiettivi strategici, come presupposto all’avvio dell’iter istituzionale di approvazione. L’assessorato regionale all’Ambiente sottolinea la grande importanza di tali piani, che – si sottolinea - dovrebbero consentire una drastica riduzione dei piani e dei progetti da sottoporre a valutazione d’incidenza. Oltre a costituire – aggiungono all’assessorato – la base conoscitiva essenziale per l’applicazione delle misure e delle azioni del Piano di Sviluppo Rurale e della programmazione strategica 2007-2013”. La struttura dei piani di gestione prevede infatti l’analisi delle principali caratteristiche naturali ed ecologiche, in relazione alle specie che caratterizzano i siti; la definizione di “metodologie” omogenee di monitoraggio biologico; la definizione del quadro conoscitivo e strategico-gestionale locale, con particolare riferimento alla conservazione degli “habitat” e delle specie animali e vegetali. Ma notevole attenzione viene riservata anche al paesaggio: un paesaggio visto soprattutto in un’ottica di “rapporti dinamico-evolutivi”, che, oltre a quelli ecologico-ambientali, consideri gli aspetti socio-economici, archeologici, architettonici e culturali. .  
   
   
RICERCATORI AFFERMANO CHE L´ARIA ARTICA È PIÙ PULITA DEL SOLITO  
 
Bruxelles, 16 aprile 2006 - In base ai primi risultati di un progetto di ricerca internazionale che studia l´atmosfera sull´isola norvegese di Spitsbergen, questa primavera l´aria sopra l´Artide è molto più pulita rispetto agli anni precedenti. Scienziati di nove paesi si trovano nella regione artica nell´ambito del progetto Astar 2007 (Arctic Study of Tropospheric Aerosol, Clouds and Radiation - Studio artico di nuvole, radiazioni e aerosol troposferici), il cui scopo è descrivere l´atmosfera artica in primavera. Il progetto fa capo all´Istituto Alfred Wegener per la ricerca polare e marina e al Centro aerospaziale tedesco. I partecipanti al progetto raccolgono dati sulla quantità e la distribuzione degli aerosol nell´atmosfera artica attraverso specifici piani di ricerca e misurazioni al suolo. Dai primi risultati emerge che quest´anno l´aria sopra l´Artide è relativamente pulita, anche se ad altitudini di alcuni chilometri sono stati rilevati residui di inquinamento provenienti dall´Europa centrale e orientale. L´artide è un´area particolarmente soggetta all´inquinamento da aerosol in inverno e in primavera. Questa cosiddetta foschia artica viene trasportata nella regione dalle zone situate alle medie latitudini dell´emisfero settentrionale, dove viene prodotta dalla combustione di carburanti fossili e dai processi industriali e agricoli. Le particelle di aerosol presenti nell´atmosfera hanno un effetto climatico diretto diffondendo o assorbendo la radiazione solare, nonché un effetto climatico indiretto quando agiscono come nuclei di condensazione e determinano la formazione di nubi. Studiando gli aerosol nell´atmosfera artica, i ricercatori sperano di riuscire a comprendere meglio questi processi. Il loro lavoro sarà anche prezioso per la validazione dei dati inviati dal satellite Calipso (Cloud-aerosol Lidar and Infrared Pathfinder Satellite Observation), che attualmente è in orbita polare ed è dotato di strumenti che misureranno l´effetto degli aerosol sul clima. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Pa. Op. Dlr. De/aerosol/astar2007/ .  
   
   
GIUNTA: 66 MLN DI EURO PER PIANO TRIENNALE OPERE IDRAULICHE IL PROVVEDIMENTO ORA PASSA AL VAGLIO DEL CONSIGLIO REGIONALE  
 
 Pescara, 16 aprile 2007 - Il Programma triennale 2007/2009 sulla opere idrauliche, finalizzato alla tutela ed al risanamento idrogeologico del territorio, è stato approvato, questo pomeriggio, dalla Giunta regionale, su proposta del Presidente della Regione, Ottaviano Del Turco. Tale strumento, che comporta un impegno complessivo per la Regione pari a quasi 66 milioni di euro, è costituito da interventi ed attività propedeutiche alla redazione di studi di fattibilità per la realizzazione di opere per la difesa dalle alluvioni. Dieci interventi riguardano il bacino idrografico del fiume Vibrata, diciassette interventi riguardano il fiume Salinello, trentatre sono relativi al fiume Tordino, cinque interessano il fiume Vomano. Due interventi riguardano il bacino del Piomba mentre dodici sono attinenti il bacino Fino-tavo-saline. Ventinove interventi saranno effettuati lungo l´Aterno-pescara, due lungo l´Alento, cinque sul Foro mentre altre opere riguarderanno l´Arielli, il Moro, il Feltrino, l´Osento, il Sinello, il Tronto, il Sangro, il Trigno, il Tevere ed il Liri-garigliano. Gli studi di fattibilità per opere di difesa dalle inondazioni, finanziati per quasi un milione di euro, riguardano, invece, i bacini idrografici del Salinello, del Tordino, dell´Aterno-pescara, del Foro, del Feltrino, del Sinello e del Tevere. Per la realizzazioe del programma sono individuati come soggetti attuatori i servizi regionali del Genio Civile di Pescara e dell´Aquila, le amministrazioni provinciali, quelle comunali, il Servizio regionale Opere Idrauliche e Gestione fiumi oltre ai soggetti della Pubblica amministrazione individuati attraverso specifici Accordi di Programma. Ora il provvedimento passerà al vaglio del Consiglio regionale per la definitva approvazione. .  
   
   
LA GIUNTA APPROVA I PIANI DEI PARCHI NAZIONALI DEL CILENTO-VALLO DI DIANO E DEL VESUVIO  
 
Napoli, 14 aprile 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell´Assessore al Governo del Territorio Gabriella Cundari, ha approvato i piani dei due Parchi Nazionali esistenti in Campania, quelli del Cilento-vallo di Diano e del Vesuvio. Per quanto riguarda il Parco del Cilento-vallo di Diano, la delibera fissa le 4 strategie da perseguire: conservazione della diversità e della funzionalità dell´ecosistema; potenziamento delle iniziative di sviluppo interno e riduzione degli squilibri esistenti; sviluppo del turismo sostenibile e della fruizione sociale; miglioramento della qualità insediativa e della identità paesistica. Il territorio del Parco, che si estende su una superficie di 175 mila ettari, è stato diviso in 4 zone: la zona A, di oltre 15 mila ettari, di riserva integrale; la zona B, di oltre 62 mila ettari, di conservazione e miglioramento degli ambienti naturalistici e paesistici e di mantenimento delle attività agro-silvo-pastorali; la zona C, di 90 mila ettari, di protezione dei territori agricoli e delle aree forestali con funzioni produttive; la zona D, di 7500 ettari, di promozione economica e sociale. Sono due i grandi obiettivi strategici del piano del Parco del Vesuvio: valorizzazione del patrimonio storico-culturale e riqualificazione della fruizione turistica e sociale del parco; valorizzazione del patrimonio naturalistico e del paesaggio agrario. Anche questo Parco è stato diviso in 4 zone: la zona A, di riserva integrale, che raggruppa il Gran Cono del Vesuvio e il versante alto del monte Somma; la zona B, di riserva generale orientata, individuata nel versante medio-alto del Somma; la zona C, di protezione, riconducibile ai paesaggi agrari del Somma, del Vesuvio meridionale e del Vesuvio occidentale; la zona D, di promozione economica e sociale, che raggruppa le altre realtà dell’area, dal centro storico del Casamale a Terzigno. "Finalmente - ha sottolineato l´Assessore al Governo del Territorio Gabriella Cundari - si è concluso il lungo iter che consente ai due grandi Parchi nazionali del Cilento-vallo di Diano e del Vesuvio di dotarsi di un proprio sistema di pianificazione, condiviso da tutti i Comuni ad essi appartenenti. "Ora ci auguriamo - ha concluso l´Assessore - che al più presto i Piani siano approvati in Consiglio e resi operativi a tutti i livelli, e che si proceda quanto prima anche per i parchi regionali". .  
   
   
DISCARICHE ILLEGALI, MINACCIA PER LA SALUTE UNO STUDIO FATTO IN CAMPANIA, PRESENTATO A NAPOLI, CONFERMA CHE LO SMALTIMENTO ABUSIVO DEI RIFIUTI RAPPRESENTA UN FATTORE DI RISCHIO RILEVANTE PER LA SALUTE: +9-12% DI MORTALITÀ, +84% DI MALFORMAZIONI  
 
Roma, 16 aprile 2007 - Lo smaltimento illegale dei rifiuti rappresenta un fattore di rischio rilevante per la salute dei cittadini. È quanto conferma lo studio sanitario effettuato in Campania commissionato dal Dipartimento della Protezione Civile all’Organizzazione Mondiale della Sanità, a cui hanno partecipato Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto Superiore di Sanità, Arpa Campania, Osservatorio Epidemiologico Regionale e Registro campano delle Malformazioni Congenite. Già nel 2005, dalla prima fase di questo studio, erano emerse per le province di Napoli e Caserta, maggiormente interessate dal fenomeno dello smaltimento abusivo dei rifiuti, criticità sanitarie significative. L’approfondimento presentato il 12 aprile a Napoli, alla Fiera di Oltremare, ha confermato la correlazione statistica tra la presenza di siti di abbandono incontrollato e effetti negativi sulla salute nei 196 comuni delle due province, per molte patologie. Un trend di rischio che cresce progressivamente nei comuni in cui il fenomeno della “gestione” illegale è particolarmente grave, sia per numero di siti sia per la pericolosità dei materiali abbandonati. In particolare, negli otto comuni a maggiore esposizione allo smaltimento abusivo (Acerra, Bacoli, Caivano, Giugliano, Aversa, Castelvolturno, Marcianise e Villa Literno – categoria V) si rileva un’impennata dei tassi di mortalità generale del 12 per cento tra le donne e del 9 per cento tra gli uomini rispetto a centri delle medesime province in cui l’incidenza del fenomeno è minore. Lo stesso gruppo di otto comuni presenta inoltre un aumento del rischio di malformazioni congenite dell’apparato uro-genitale e del sistema nervoso che supera l’80 per cento. “Per stimare l’esposizione umana a inquinamento da rifiuti è stato costruito un indice di pressione ambientale, specifico per ogni sito di smaltimento, utilizzando la cartografia computerizzata (sistema Gis) del Dipartimento della Protezione Civile, che ha permesso di integrare tutte le informazioni sull’inquinamento ambientale disponibili, di fonte nazionale (Apat) e regionale (Arpa-campania)”, spiega Fabrizio Bianchi, ricercatore della sezione di epidemiologia dell’Istituto di fisiologia clinica (Ifc) del Cnr. “I 196 comuni delle province di Napoli e Caserta sono stati ripartiti secondo 5 categorie di rischio e per ogni sito, legale ed illegale, è stato considerato un cerchio di 1 km di raggio come area di maggiore impatto, stimando la popolazione residente all’interno”. “Per la mortalità generale è stato osservato un eccesso del 9% negli uomini e del 12% nelle donne nei comuni a maggior rischio ambientale da rifiuti rispetto a quelli a rischio più basso (categoria !)”, aggiunge Bianchi, “e la mortalità per tumori è anch’essa risultata crescere in funzione del rischio ambientale. Tra le varie cause analizzate è emersa con particolare rilievo la mortalità per tumore del fegato e dei dotti biliari (+ 19% negli uomini e + 29% nelle donne). Anche le malformazioni congenite, di cui il gruppo di epidemiologia dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr ha curato lo studio, sono risultate in eccesso nelle aree a maggior rischio. “Per quelle del sistema nervoso il rischio cresce mediamente dell’8% da una categoria a minor pressione ambientale alla successiva a pressione più elevata, l’eccesso nei comuni della categoria a più elevato rischio è risultato dell’84%. Per le malformazioni congenite dell’apparato urogenitale si registra un trend significativo del 14% al crescere dell’indicatore ambientale, osservando rischio elevato nei comuni del quinto dell’83%, rispetto al gruppo di riferimento (categoria I). Va notato però”, conclude Bianchi, “che , anche se la situazione è preoccupante e vanno adottate urgenti misure di riduzione del rischio, per molte cause sia di mortalità sia di malformazioni, non sono stati rilevati eccessi” .  
   
   
METALLI PESANTI NELL´AMBIENTE E BENESSERE DELL´UOMO E DEGLI ANIMALI  
 
Bruxelles, 16 aprile 2007 - Il 20 e il 21 aprile si terrà a Bucarest (Romania) un workshop sui metalli pesanti presenti nell´ambiente e sul benessere dell´uomo e degli animali. Il workshop sarà dedicato ai seguenti temi: - Comprensione dell´approccio multidisciplinare necessario alla ricerca in materia di riduzione dell´ingresso dei metalli pesanti nella catena alimentare e dei rischi per la salute/il benessere dell´uomo e degli animali. - Valutazione dei rischi e studi epidemiologici intesi a valutare gli effetti dei metalli pesanti sul benessere degli animali e dell´uomo. È inoltre previsto un dibattito sulle opportunità offerte dal Settimo programma quadro (7Pq) per una ricerca europea congiunta, interdisciplinare e multidisciplinare. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Ramcad2006. Ro/workshop_2007. Htm .