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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Gennaio 2008
UE: PROGRAMMAZIONE DELLO SVILUPPO RURALE 2007-2013: APPROVATA OGGI UNA NUOVA SERIE DI PROGRAMMI  
 
Il comitato per lo sviluppo rurale (composto di rappresentanti dei 27 Stati membri) si è pronunciato il 24 gennaio a favore di una serie di programmi di sviluppo rurale presentati dalla Danimarca, dalla Scozia, dalla Francia (Guadalupa) e dall’Italia (Valle d’Aosta, Puglia, Sicilia e Basilicata) per il periodo di programmazione finanziaria 2007-2013. Si tratta di programmi intesi a sostenere le infrastrutture, creare nuove fonti di reddito per le regioni rurali, promuovere la crescita e combattere la disoccupazione. La Commissione procederà all’adozione formale di questi programmi nelle prossime settimane “L’adozione di questi programmi di sviluppo rurale è vitale per il futuro delle zone rurali. Questi fondi contribuiscono non solo alla diversificazione del settore agricolo, ma sono destinati anche a finanziare importanti progetti ambientali e a creare lavoro in settori diversi dall’agricoltura” ha dichiarato Mariann Fischer Boel, Commissaria europea per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.
Programmi approvati In milioni di €
Paese o regione Partecipazione pubblica totale Partecipazione del Feasr[1]
Danimarca 830,3 444,7
Scozia 2 133,2 676,3
Francia: Guadalupa 191,9 138,1
Italia (4 Regioni): Valle d’Aosta Puglia Sicilia Basilicata 118,6 1 480,6 2 106,3 648,1 52,2 851,3 1 211,1 372,6
Per ulteriori informazioni sui vari programmi v. : Danimarca: Memo/08/39, Scozia: Memo/08/37, Guadalupa: Memo/08/38, 4 Regioni italiane (Valle d’Aosta, Puglia, Sicilia e Basilicata): Memo/08/40. Contesto - Nell’ambito della radicale riforma della Politica agricola comune (Pac) avviata nel 2003 anche la politica di sviluppo rurale è stata oggetto di revisione. La Commissione, dopo aver condotto un’analisi approfondita della politica di sviluppo rurale comprendente una “valutazione di impatto estesa” della futura politica dello sviluppo rurale, aveva presentato una proposta nel luglio 2004. Il Consiglio ha adottato nel settembre 2005 le disposizioni relative ad una nuova politica di sviluppo rurale per il periodo 2007-2013[2], ispirata ai principi della continuità e del cambiamento. La nuova normativa continua ad offrire una serie di misure per le quali gli Stati membri possono ottenere finanziamenti comunitari nell’ambito di programmi integrati di sviluppo rurale. Cambia però la maniera in cui sono elaborati i programmi, con un accento più forte sui contenuti strategici e sullo sviluppo sostenibile delle aree rurali. Per la futura politica dello sviluppo rurale sono stati perciò definiti i tre settori centrali di intervento seguenti (i cosiddetti assi): miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale, sostegno alla gestione del territorio e al miglioramento dell’ambiente, miglioramento della qualità di vita e promozione della diversificazione delle attività economiche. Cfr. Anche: http://ec. Europa. Eu/agriculture/rurdev/index_it. Htm [1] Feasr: Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale [2] Regolamento 1698/2005 del 20 settembre 2005 .
 
   
   
POTOCNIK A FAVORE DI UNA PRODUZIONE RAZIONALE DI BIOCARBURANTI  
 
«Le prestazioni ambientali dei biocarburanti dipendono in gran parte dai diversi metodi di produzione. Se prodotta e utilizzata in modo responsabile, la biomassa impiegata per i carburanti può ridurre le emissioni di gas serra. Può inoltre essere usata al fine di recuperare i terreni degradati, ridurre l´erosione, stabilizzare pendii e migliorare l´immagazzinamento idrico e la qualità dell´acqua», si legge in una dichiarazione rilasciata il 22 gennaio da Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca. La dichiarazione segue la diffusione sui mezzi di comunicazione di vari rapporti sull´impatto ambientale negativo dei biocarburanti, e un incontro tra il commissario Potocnik e la piattaforma tecnologica europea sui biocarburanti. La piattaforma tecnologica riunisce più di 100 rappresentanti dei settori agricolo e forestale, nonché industrie biotecnologiche, alimentari e della carta, l´industria dei biocarburanti, società petrolifere, costruttori automobilistici, università e ricercatori. Il suo obiettivo è quello di avanzare assieme alla ricerca necessaria per incrementare l´utilizzo dei biocarburanti in Europa. I biocarburanti possono essere definiti in senso ampio come combustibili solidi, liquidi o gassosi, composti o derivati da biomassa (materiale biologico vivo o morto da poco). Circa 17 organizzazioni non governative ambientaliste hanno scritto di recente alla Commissione europea avvertendola che continuare ad impiegare biocarburanti potrebbe minacciare importanti ecosistemi, far aumentare i prezzi di prodotti alimentari e mangimi e condurre a scarsità d´acqua. Il commissario europeo per l´Ambiente Stavros Dimas ha reagito affermando che per l´Unione europea sarebbe meglio non raggiungere i suoi obiettivi per i biocarburanti, concordati lo scorso anno, anziché rischiare di danneggiare l´ambiente. L´agenda strategica di ricerca della piattaforma tecnologica europea sui biocarburanti verrà resa nota il 31 gennaio. Il documento fornirà una visione a lungo termine sul modo in cui vincere le sfide, tecniche e non, associate all´impiego sostenibile dei biocarburanti in Europa. «È risaputo che un maggiore utilizzo di biocarburanti dovrà essere associato agli sviluppi tecnologici. Nello specifico, abbiamo discusso sull´equilibrio tra i biocarburanti di "prima generazione" esistenti e i futuri biocarburanti di "seconda generazione", che possono essere prodotti in modo più efficiente, con emissioni di gran lunga inferiori e ricavati da una serie più ampia di prodotti agricoli», si legge nella dichiarazione di Potocnik. Il commissario ha sottolineato che, se impiegati razionalmente, i biocarburanti possono produrre numerosi benefici per l´ambiente, non solo per quanto riguarda l´energia sostenibile, ma anche per i terreni. «Sono stato fortemente incoraggiato dalla netta priorità data dai leader della piattaforma tecnologica ai problemi ambientali legati alla catena di produzione dei biocarburanti. Ho sostenuto con forza la loro intenzione di tener conto, nelle loro prossime ricerche, di questioni quali la biodiversità, il consumo di acqua e i cambiamenti nell´utilizzo dei terreni, nonché di conformare il proprio lavoro alla direttiva sulla promozione dell´uso di energia derivante da fonti rinnovabili. » La Commissione ha inoltre incoraggiato i membri della piattaforma a partecipare all´Iniziativa europea per la bioenergia, incentrata sui biocarburanti della prossima generazione nel contesto di una strategia globale sull´uso della bioenergia. Per ulteriori informazioni sulla piattaforma tecnologica europea sui biocarburanti consultare: http://www. Biofuelstp. Eu .  
   
   
AGRICOLTURA – ZAIA: BENE IL VENETO 2007 MA UNIONE EUROPEA È PER NOI AVVERSITÀ  
 
Sono stati decisamente lusinghieri i risultati dell’agricoltura veneta nel 2007, che ha visto crescere la propria Produzione Lorda Vendibile di oltre il 10 per cento a prezzi correnti e di circa il 2 per cento a prezzi costanti, attestandosi a 4 miliardi 800 milioni di fatturato. Per contro, però, i redditi reali degli agricoltori sono calati, a causa dei penalizzanti costi di produzione, mentre sono positivi i dati relativi alla trasformazione agroalimentare, il cui export è cresciuto di oltre l’11 per cento, riducendo del 25 per cento il deficit della bilancia agroalimentare regionale. Sono queste, in estrema sintesi, le prime valutazioni sull’andamento del settore primario e dell’agroalimentare veneti, presentate questa mattina alla Corte Benedettina di Legnaro, in provincia di Padova, dal vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia e dall’amministratore unico di Veneto Agricoltura Corrado Callegari. I dati definitivi saranno elaborati e resi disponibili entro giugno, ma la tradizionale anticipazione effettuata dall’azienda regionale ha sempre dato il polso molto fedele di una situazione, che nella passata annata agraria ha visto l’inversione della tendenza negativa delle due annate precedenti, mentre permane la costante tendenza alla diminuzione del numero degli imprenditori e degli addetti. “I nostri imprenditori sono all’altezza delle esigenze dei consumatori e del mercato mondiale – ha sottolineato Zaia – ma devono fare i conti con una politica europea, spesso frutto delle intese franco – tedesche, che non ama affatto la nostra agricoltura: anzi per noi la vera avversità non è il maltempo, ma proprio la politica comunitaria, che viene fatta sopra le nostre teste e contro i nostri interessi”. Gli esempi non mancano: dalla recente Ocm vino (“bastava che venissero qui e spiegavamo come fa il Veneto a produrre qualità indiscussa, esportando fuori Italia quasi 5 milioni degli oltre 7 milioni di ettolitri che produce, con una crescita delle esportazioni che segna nel 2007 un + 11 per cento”), allo zucchero, dall’ortorfutta al latte, fino alla zootecnia da carne, che rischia di essere messa in ginocchio dalla cosiddetta Direttiva Nitrati. “In questo caso il problema non è veneto ma italiano – ha spiegato Zaia – perché l’Italia è sotto infrazione comunitaria per una decisione presa oltre 15 anni fa sulla quale in molti per anni hanno dormito sonni tranquilli”. Sul latte poi, Zaia ha insistito per una compensazione a livello comunitario: “l’Europa ha una produzione lattiera in pareggio, con realtà come l’Italia che splafonano ma sono costrette a importare, altre che producono meno di quanto sono legittimate a fare. Compensando il tutto si andrebbe in pari, perché non c’è sovrapproduzione” Per contro, la crescita delle industrie di trasformazione, nel Veneto il 10 per cento dell’intero settore manifatturiero, dimostra “quanto si sbaglia chi pensa che nei prossimi anni saranno i fast food a nutrirci”, mentre al contrario sono i nostri prodotti e le nostre specialità a occupare spazi sempre più importanti. “Certo che se dipendesse solo dai veneti – ha concluso Zaia – la nostra agricoltura andrebbe assolutamente bene, ma l’Europa legifera contro il nostro modello agricolo”. .  
   
   
AGRICOLTURA – ZAIA: CONTROLLI ASFISSIANTI NEI NOSTRI VIGNETI, MA NON IN ALTRE REGIONI  
 
La nostra agricoltura non può vivere di burocrazia asfissiante e di controlli soffocanti”. Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, nel corso della tradizionale analisi delle anticipazioni sull’andamento dell’agricoltura veneta nel 2007. “Purtroppo invece – ha spiegato – mentre non mancano i delinquenti veri da cercare e consegnare alla giustizia per la tranquillità dei cittadini onesti, molte forze dell’ordine sono impegnate in questi giorni tra le colline venete e trevigiane a verificare la presenza di presunti lavoratori abusivi o in nero che potano i vigneti, in realtà correndo dietro ad anziani e pensionati per verificarne la regolarità”. “Sono contro il lavoro nero e non ho assolutamente nulla contro le forze dell’ordine, ma ce l’ho con chi dà gli ordini da Roma – ha detto Zaia – perchè è certo che negli ultimi due anni i controlli nei vigneti veneti si sono fatti pressanti, con uso di elicotteri e mezzi fuoristrada, ma non mi risulta che sia così in altre parti d’Italia, dove dei controlli ci si dimentica. Il risultato si è tradotto in qualche pesante multa di migliaia di euro ad anziani e pensionati che, come gli amici e i vicini, da sempre danno una mano nella cura di vigneti. Da noi però non c’è caporalato, mentre nelle colline del Prosecco Doc le imprese agricole hanno dimensioni inferiori all’ettaro e mezzo per azienda e i vigneti sono curati da ciascuna famiglia con la collaborazione dell’intera comunità. E’ una questione che avevo già sollevato in occasione del Forum degli Spumanti Italiani, ma senza che il governo abbia posto rimedio ad un problema che va visto nella sua corretta dimensione”. .  
   
   
BIOGAS: ATTIVATI 24 IMPIANTI,30 IN VIA REALIZZAZIONE BECCALOSSI: REGIONE CONFERMA ATTENZIONE VERSO FONTI RINNOVABILI  
 
"Regione Lombardia è da sempre molto sensibile alla tematica delle energie rinnovabili, proprio perché in esse intravede grandi potenzialità, nell´ottica della tutela ambientale e del risparmio energetico, della valorizzazione del patrimonio professionale delle nostre aziende agricole e, non ultimo, come valida opportunità dal punto di vista reddituale". Lo ha detto la vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, intervenendo al convegno internazionale "Digestione Anaerobica: opportunità per l´agricoltura e l´ambiente". In quest´ottica si inserisce anche l´interesse dimostrato verso il biogas dal sistema agricolo lombardo. E´ sufficiente pensare che nel periodo 2006-2007 sono stati avviati, e sono già operativi, 24 nuovi impianti per una potenza elettrica complessiva di 16,25 Megawatt, cui vanno aggiunti 30 impianti che sono in fase di realizzazione. A supporto di quanto dichiarato da Viviana Beccalossi va ricordato che, per l´energia rinnovabile, nel biennio 2005-2006, l´Assessorato regionale all´Agricoltura ha impegnato importanti risorse, riscuotendo l´interesse degli operatori che hanno risposto con entusiasmo ai bandi proposti, potendo contare su circa 30 milioni di euro destinati ad interventi per lo sviluppo del biogas, delle biomasse, della fitodepurazione e del sistema bosco-legno-energia in zone collinari e montane. Inoltre, lo scorso dicembre sono stati finanziati con quasi 30 milioni di euro 47 progetti presentati sullo specifico bando "Programma d´azione regionale di investimento per produzioni agroenergetiche e per il contenimento del carico di azoto nelle zone vulnerabili". .  
   
   
INAUGURATA AGRIEST A UDINE FIERE  
 
Torreano di Martignacco - Per significare l´attenzione che la Regione pone alle fonti rinnovabili di energia, l´inaugurazione della quarantatreesima edizione della rassegna "Agriest-coltivare il futuro", avvenuta il 25 gennaio nel quartiere fieristico di Torreano di Martignacco, è stata fatta coincidere con la prima "Conferenza regionale sulla valorizzazione energetica delle biomasse legnose". La conferenza, come ha affermato l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Enzo Marsilio, intervenuto anche per il tradizionale taglio del nastro inaugurale, aveva l´obiettivo di recuperare un ruolo importante per il Friuli Venezia Giulia nel settore delle energie da fonti rinnovabili. La nostra realtà, secondo l´assessore, è infatti un po´ in ritardo in questo contesto, in quanto tale argomento è stato affrontato in modo costruttivo soltanto negli ultimi anni. Nelle Regioni contermini infatti già sono operative numerose installazioni e attività che consentono redditività, occupazione e risparmio energetico. Anche il Friuli Venezia Giulia ha fatto i primi passi, con numerosi incontri, convegni, dibattiti sull´argomento, e conta già sulla operatività di un´ottantina di impianti per l´utilizzo delle biomasse legnose (legno spezzato, pellet, cippato) grazie a caldaie ad alta efficienza installate all´interno di sistemi integrati e fortemente legati al territorio. Secondo Marsilio, la nostra realtà può trarre ora profitto dall´esperienza già maturata nelle realtà contermini, anche perché la Regione ha messo a disposizione per il settore delle fonti rinnovabili complessivamente 30 milioni di euro. Somma alla quale si affiancano le altre opportunità previste a livello nazionale ed europeo. Si prospetta dunque, per le aziende agroforestali, una situazione favorevole per l´avvio di nuovi investimenti che saranno pure forieri dell´incremento di posti di lavoro. Nell´occasione, Marsilio, ha invitato le amministrazioni locali a favorire l´installazione di nuovi impianti per l´utilizzo delle biomasse. .  
   
   
SLOVENIA INVESTE NEI TRATTORI SERBI  
 
Un consorzio tra la serba Hass e la slovena Sip ha offerto 121,1 milioni di euro per il 94,5 per cento dell´azienda serba produttrice di trattori Imt. Lo ha annunciato l´Agenzia per le privatizzazioni serba. Secondo il Southeast European Times, il gruppo sloveno-serbo ha anche proposto un programma d´investimento di 10,2 milioni di euro. .  
   
   
AGRICOLTURA: APPROVATO D.D.L. SU ORIENTAMENTO E SVILUPPO  
 
Trieste - Su proposta dell´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Enzo Marsilio, la Giunta regionale ha approvato il 25 gennaio lo schema di disegno di legge che reca le "norme per l´orientamento agricolo e lo sviluppo del settore agricolo e agroalimentare". Il disegno di legge traccia gli indirizzi di politica agraria, cioè i principi attorno ai quali si dovranno articolare le politiche dei settori agricolo e agroalimentare per i prossimi anni. Non prevede dunque l´erogazione di contributi, bensì delinea i principi attorno ai quali si dovranno sviluppare le leggi e i regolamenti della Regione per comparti considerati. Traccia dunque quelli che dovranno essere gli obiettivi a vantaggio delle realtà produttive del mondo rurale e agroalimentare: come lo sviluppo dei servizi di assistenza tecnica alle imprese, la valorizzazione dei giovani agricoltori, la promozione delle pari opportunità e della ricerca, il sostegno agli investimenti, l´introduzione di strumenti atti a migliorare la gestione aziendale e i rischi d´impresa. Obiettivi ai quali si aggiungono il supporto alla diversificazione aziendale, da perseguire per esempio tramite la realizzazione di agriturismo e di fattorie didattiche. Il disegno di legge tratta inoltre della promozione dei prodotti di qualità del Friuli Venezia Giulia e dell´introduzione della tracciabilità, nonchè dello sviluppo delle forme di associazionismo tra le imprese. Ma anche della tutela dell´ambiente rurale. Non si tratta dunque di una legge di spesa, bensì di uno strumento essenziale per tracciare il percorso dell´agricoltura e dell´agroalimentare del Friuli Venezia Giulia per i prossimi anni, assegnando una veste legislativa a quanto previsto dal Piano di sviluppo rurale. Il disegno di legge approvato dal Governo regionale prevede inoltre l´istituzione della Consulta regionale per lo sviluppo rurale: tavolo verde che sarà guidato dal presidente della Regione e del quale saranno chiamati a far parte i soggetti politici e istituzionali coinvolti nello sviluppo dell´agricoltura. Contempla infine la creazione dei distretti rurali. .  
   
   
LATTE.BECCALOSSI:SBLOCCO DISTRIBUTORI,UNA VITTORIA  
 
"Una notizia importante e positiva non solo per chi opera nel settore, ma anche per le moltissime famiglie che usufruiscono di un servizio sano e intelligente" . Viviana Beccalossi, vice presidente e assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, commenta così il "via libera" definitivo del 25 gennaio , da parte del Consiglio dei ministri, alle procedure di semplificazioni per l´installazione dei distributori automatici di latte fresco. "La decisione del Governo, a più ripresa sollecitata da Regione Lombardia al ministro Bersani, porta al superamento di una serie di ostacoli burocratici per la diffusione dei distributori di latte alla spina appena munto". "I tantissimi cittadini lombardi, e più in generale dell´intero Paese, che normalmente consumano latte fresco prelevandolo da questi distributori - conclude Viviana Beccalossi - possono tornare a beneficiare di un servizio che la Lombardia, primo produttore di latte italiano con il 40% del totale nazionale, ha sempre sostenuto e continuerà a sostenere". .  
   
   
VESCICOLARE, BECCALOSSI INCONTRA TECNICI MINISTERI ATTI CONCRETI PER DIFENDERE LE AZIENDE BRESCIANE A BRUXELLES VICINO IL "VIA LIBERA" PER MOVIMENTARE SUINI FUORI DA PROVINCIA  
 
Regione Lombardia è sempre in prima linea per cercare di risolvere le difficoltà degli allevatori alle prese con il grave problema della vescicolare, dopo che l´Unione europea ha deciso di revocare l´accreditamento, come zona indenne dalla malattia, per le aziende suinicole della provincia di Brescia. Da ieri la vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, è a Roma per una serie di incontri "mirati - sottolinea la stessa Beccalossi - innanzitutto a far comprendere quanto difficile sia la situazione e quindi ad individuare un percorso che garantisca una soluzione concreta e rapida alla vicenda". "Ho avuto un lungo confronto con i rappresentanti dei ministeri della Salute e delle Politiche Agricole - aggiunge Viviana Beccalossi -. Riunioni di natura molto tecnica, alle quali ho deciso di partecipare per dare un segnale politico importante, a testimonianza di come Regione Lombardia sia attenta ad un tema che riguarda centinaia di imprese. I primi risultati sono incoraggianti. Già da oggi presenteremo la documentazione per far sì che, fin dalle prossime ore, una prima parte di aziende bresciane ottenga la possibilità di movimentare i capi anche al di fuori del perimetro della provincia". "Inoltre - prosegue Viviana Beccalossi - ci siamo dati una scadenza temporale di due settimane per predisporre una documentazione precisa e puntuale da presentare all´Unione europea per controdedurre a quanto ci viene eccepito ed ottenere quindi ciò che più ci interessa: ovvero l´annullamento della revoca di accreditamento". "Ma c´è di più - conclude la vicepresidente Beccalossi - in tutto questo percorso abbiamo chiesto al ministero della Salute, unico soggetto autorizzato a rappresentarci in sede comunitaria, che Regione Lombardia possa essere parte integrante della delegazione italiana. Riteniamo infatti fondamentale una nostra partecipazione attiva e fattiva in tutta questa vicenda". .  
   
   
VESCICOLARE,BRESCIA:VIA LIBERA MOVIMENTAZIONE SUINI BECCALOSSI: L´IMPEGNO DELLA REGIONE PRODUCE EFFETTI IMPORTANTI  
 
 "Il pressing costante e l´impegno concreto di Regione Lombardia ha prodotto gli effetti sperati. Oggi, infatti, abbiamo ottenuto dal ministero della Sanità, la deroga alla movimentazione degli animali verso i macelli per 552 allevamenti suinicoli della provincia di Brescia". E´ la vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, a comunicare il 29 gennaio l´attesa notizia relativa alla difficile situazione suinicola, susseguente alla decisione dell´Unione Europea di revocare l´accreditamento, come zona indenne da vescicolare, della provincia di Brescia. "Il nostro impegno - continua Viviana Beccalossi - ha prodotto i primi effetti importanti. Sono già state avviate le procedure per consentire, previa verifica dei requisiti tecnici, la movimentazione dei suini verso i macelli. Constatato l´effettivo possesso di tali requisiti, gli allevatori avranno dunque il via libera per spostare gli animali". Rimangono temporaneamente esclusi solo gli allevamenti compresi nelle "zone di sorveglianza e di protezione". Intanto Regione Lombardia, anche per risolvere queste situazioni, prosegue la propria attività di collaborazione e approfondimento in vista degli incontri che i rappresentanti del Ministero della Salute, unico soggetto autorizzato a rappresentarci in sede comunitaria, avranno a Bruxelles per dirimere la questione. "Vogliamo essere parte integrante della delegazione italiana - continua Viviana Beccalossi -. Riteniamo infatti fondamentale una nostra partecipazione attiva e fattiva per il buon fine di tutta questa vicenda". "Abbiamo un obiettivo dichiarato - prosegue Viviana Beccalossi - predisporre una documentazione precisa e puntuale da presentare all´Unione Europea per controdedurre a quanto ci viene eccepito ed ottenere quindi ciò che più ci interessa, ovvero l´annullamento della revoca di accreditamento". .  
   
   
AGRICOLTURA LIGURE APRE AL MONDO LE COLTIVAZIONI DI NICCHIA COME FORMA DI TUTELA DEL TERRITORIO A GENOVA CONVEGNO SU PROMOZIONE MONTAGNA MEDITERRANEA  
 
Valorizzazione delle biomasse, promozione della castanicoltura, valorizzazione delle risorse dei funghi e dei formaggi della Valle del Giovo, recupero e sviluppo della rosa alimentare in Valle Scrivia e della coltura delle fragoline di bosco nei terrazzamenti. Sono queste alcune delle antiche colture riproposte in Liguria per recuperare il paesaggio e promuovere la montagna mediterranea presentate il 24 gennaio al convegno all´Hotel Bristol di Genova su "Valorizzazione del patrimonio naturale della montagna mediterranea" nell´ambito del Progetto europeo Mediterritage, dall´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria, Giancarlo Cassini. Obiettivo del progetto a cui hanno partecipato 12 partner tra italiani e stranieri, oltre alla Regione Liguria, la Regione Calabria, la Basilicata, Corsica, Andalusia, Macedonia Occidentale, Tessaglia, Bulgaria, Albania, Marocco, Turchia, Algeria, la valorizzazione del territorio montano attraverso il recupero delle antiche coltivazioni e prodotti. A cominciare dalla castagna nell´ambito montano della Provincia della Spezia e da tutta la filiera produttiva che dall´albero del castagno arriva fino al frutto e al mercato finale. Per proseguire poi con il recupero della coltivazione della rosa canina in Vallescrivia da cui estrarre lo sciroppo di rose, una tradizione che ha radici molto lontane nel tempo e ha rischiato di perdersi completamente e dei sistemi dei terrazzamenti liguri, attraverso la coltivazione di fragoline di bosco nella Valle Argentea in provincia di Genova. Fino ai prodotti gastronomici, come i formaggi della Val d´Aveto, in grado di produrre un´offerta turistica ´alternativa´ e alla valorizzazione delle risorse dei funghi della Val di Vara che ha portato a migliorare la coltivazione, la conservazione e Il marketing. Nato nel 2004 il progetto si concluderà nel marzo di quest´anno dando vita a conferenze finali sulla valorizzazione delle produzioni agricole e del territorio. .  
   
   
BUITONI SANSEPOLCRO: COLUSSI ANNUNCIA ALLA PRESIDENTE LORENZETTI LA PRESENTAZIONE DI UN SUO PIANO INDUSTRIALE  
 
Perugia - L’industriale umbro, Angelo Colussi, parteciperà, con la presentazione di un preciso piano industriale, alla procedura avviata dalla Nestlé per la cessione del business “pasta e fette biscottate” della Buitoni, prodotte nello stabilimento di Sansepolcro. E’ stato lo stesso Colussi ad annunciarlo alla presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, nel corso di un incontro svoltosi ieri a Palazzo Donini, a Perugia. L’imprenditore Colussi ha voluto manifestare innanzitutto il suo apprezzamento alla presidente Lorenzetti per la sensibilità dimostrata nell’esprimere, con immediatezza, il suo interessamento sulle sorti e le prospettive dello stabilimento Buitoni di Sansepolcro. “Intendo partecipare alla procedura – ha annunciato Colussi alla presidente Lorenzetti - anche accogliendo l’appello da lei rivolto agli imprenditori umbri di cogliere questa ‘importante opportunità”. Il gruppo Colussi, che è uno dei più importanti gruppi industriali del settore alimentare italiano, con aziende e stabilimenti dislocati in varie regioni d’Italia ed in Paesi esteri, e che, nel 2007, ha fatturato complessivamente oltre 420 milioni di euro, possiede – ad avviso di Angelo Colusssi – “tutte le caratteristiche indicate dalla Nestlé per individuare il giusto acquirente”. Il gruppo, infatti, sviluppatosi soprattutto negli ultimi 10 anni, attraverso acquisizioni di aziende da multinazionali estere, detiene oggi, oltre ai propri tradizionali, marchi storici quali Agnesi, Misura, Festaiola, Ponte, etc. , che, rilanciati con adeguate politiche di marketing, hanno reso il gruppo protagonista nei mercati della pasta e delle fette biscottate a livello nazionale ed estero. Così come in altre merceologie, diverse da quella tradizionale del settore biscotti, di cui sono noti i marchi Colussi e Gran Turchese, come il riso, il pane, la pasticceria industriale, il salutistico, il Gruppo Colusssi, con marchi di prestigio quali Flora, Liebig, Sapori, Biorg, è presente, in maniera significativa, in diversi comparti del settore alimentare, utili a sviluppare politiche sinergiche sul piano commerciale e produttivo a favore della nuova acquisizione. “Le competenze imprenditoriali acquisite in questi anni – ha assicurato Colusssi alla presidente Lorenzetti – consentono la predisposizione di un piano industriale che, in accordo con Nestlé, consenta il rilancio del marchio Buitoni nel mercato della pasta e delle fette biscottate e, in sinergia con le attività produttive analoghe presenti nel gruppo, assicuri la continuità della produzione e dell’occupazione nello stabilimento di Sansepolcro, i cui addetti verranno, in tal modo, ad incrementare l’occupazione totale nel gruppo Colussi che oggi conta 1850 dipendenti diretti, di cui oltre 200 presso le aziende già operanti in Toscana e almeno 600 occupati in Umbria, determinando un saldo attivo nell’occupazione umbro-toscana. Si aprirebbe così una nuova stagione per l’attività industriale della Buitoni di Sansepolcro basata su prospettive certe di rilancio e sviluppo. Al termine dell’incontro la presidente Lorenzetti ha dichiarato di “condividere appieno” gli intenti comunicati da Angelo Colusssi, ed ha rivolto parole di apprezzamento per l’impegno annunciato sottolineando il fatto che “da un imprenditore di cui è universalmente nota la capacità e la dinamicità non era da attendersi di meno”. La presidente ha quindi ringraziato Colussi della visita e delle assicurazioni fornite ed ha rivolto all’imprenditore i suoi più sentiti auguri per il buon esito della sua iniziativa e gli ha assicurato che sarà sua cura, e dell’intera Giunta regionale, seguire con costante attenzione l’evolversi della vicenda. . .  
   
   
POLEMICHE SULLE PROCEDURE IN CORSO PER IL RINNOVO DI 8 PODERI IN CONCESSIONE PIAN D’ALMA, ASSESSORE DISPONIBILE A NUOVO INCONTRO  
 
Firenze - Prosegue il confronto sui poderi di Pian D’alma in concessione nelle Bandite di Scarlino, oltre 8000 ettari in prevalenza boscati, con numerosi poderi che fin dagli anni Cinquanta sono dati in concessione per uso agricolo. Entro la metà di febbraio l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni tornerà infatti ad incontrare sindaco, associazioni di categoria ed agricoltori per trovare una soluzione dopo le polemiche scoppiate a seguito dell’avvio del rinnovo delle concessioni. I terreni, gestiti dal Comune, appartengono al patrimonio indisponibile della Regione e a chiedere la mediazione dell’assessore, già intervenuta ad ottobre, sono stati, ancora una volta, gli agricoltori di Pian D’alma. «In questi mesi siamo stati in contatto con il sindaco di Scarlino e siamo ben coscienti del ruolo fondamentale svolto dai conce! ssionari e dall’agricoltura in generale per la manutenzi! one e lo sviluppo sostenibile dell’ambiente – sottolinea l’assessore Cenni - Ci sono però leggi che impongono regole sulle concessioni che dobbiamo tutti rispettare, come la nostra legge regionale 77 del 2004 relativa al demanio e patrimonio della Regione, appunto». La procedura adottata dal Comune di Scarlino, che a dicembre ha definito i criteri e i nuovi canoni per le otto concessioni in scadenza proponendo il rinnovo ai vecchi concessionari, è stata contestata. C’è chi si è lamentato del mancato ricorso ad un bando pubblico e chi l’entità dei canoni: troppi bassi per alcuni, nonostante siano stati adeguati, e troppo alti per altri. «La procedura che è stata adottata per i poderi di Pian d’Alma - precisa l’assessore – è stata concordata con il Comune, dopo aver acquisito pareri giuridici regionali. Rinnovo in ogni caso la piena disponibilità ! a partecipare ad un incontro con i concessionari e gli altri soggetti coinvolti». .  
   
   
PIEMONTE, TAVOLO LATTE: ROTTA LA TRATTATIVA  
 
Taricco: Grande rammarico, spero che le prossime ore possano portare suggerimenti utili Alle ore 12 del 24 Gennaio il tavolo del latte in Piemonte si è sciolto per la verificata impossibilità in questo momento di un accordo sul prezzo del latte per i tre mesi di gennaio febbraio e marzo 2008. Il tavolo era stato convocato, presso l’Assessorato Agricoltura in corso Stati Uniti a Torino, così come concordato nell’accordo precedente, siglato il 26 settembre scorso. Alla luce delle difficoltà emerse nell’approdare ad un prezzo condiviso dalle parti agricola e industriale, l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco aveva formulato la scorsa settimana una proposta di prezzo provvisorio per i tre mesi, che eventualmente potesse essere conguagliata o modificata in sede di accordo per la prossima annata lattiero casearia: la proposta consisteva nel fissare un prezzo alla stalla di 0,40 euro medi al litro, per il periodo da gennaio a marzo 2008. Tale proposta non è stata accettata dalla parte industriale che ha manifestato la disponibilità ad un aumento massimo che portasse il prezzo a 0,3885 euro al litro, contro lo 0,42 euro pagato in Lombardia nello stesso periodo, in un contesto peraltro caratterizzato da regole più penalizzanti per i produttori piemontesi. Il tavolo si è dunque sciolto, prendendo atto che allo stato dell’arte nessuna mediazione per la ricerca di un prezzo condiviso è possibile. “Ho preso atto, con grande rammarico - afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – dell’espressione di impossibilità, allo stato, di addivenire a un accordo. Credo sia stato un errore grave e una ingiustificata ed ingiustificabile presa di posizione nei confronti del latte piemontese. Per quel che ci riguarda, non ha nessun senso che il latte piemontese sia pagato e valorizzato in modo così inferiore rispetto al latte delle altre regioni italiane, senza peraltro che questo porti a un abbassamento di prezzo per i consumatori. Prendo atto di una lesione grave, se permarranno queste condizioni, al tentativo che avevamo fatto attraverso il Tavolo del latte di porre al centro dell’attenzione di tutto il comparto i problemi e le necessità dell’intera filiera. Spero veramente che le prossime ore possano portare suggerimenti utili per poter rivedere posizioni che francamente non penso siano giustificabili e sostenibili”. .  
   
   
RIUNITO IN REGIONE UN TAVOLO CON TUTTA LA FILIERA OLIVICOLA-OLEARIA TOSCANA NEL 2007 SITUAZIONE ANOMALA, CALO DI PRODUZIONE STIMATO AL 40%  
 
Firenze Chiedere immediatamente un incontro con il Ministro dell’agricoltura per verificare la possibilità di accedere allo stato di ‘calamità naturale’, avviare un lavoro che porti ad un piano di intervento coordinato per il rilancio dell’olio toscano ed infine per sollecitare la revisione dei provvedimenti comunitari di settore, in particolare della normativa Ocm che limita lo sviluppo dell’olivocoltura a meno che non si sostituiscano olivi già esistenti. E’ quanto emerso dalla prima riunione del Tavolo regionale della filiera olivicola-olearia, convocato dall’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni per fare il punto su un’annata, quella del 2007, da dimenticare. A causa del clima e delle aggressioni particolarmente violente della mosca dell’olivo la produzione di olio l’oliva è drasticamente calata, provocando seri problemi! per le aziende, sia dal punto di vista finanziario che di mer! cato. &l dquo;Le stime ufficiali – ha detto l’assessore Cenni - parlano di un calo della produzione del 40%, che ha avuto punte fino al 60-70%. L’olio d’oliva toscano è un prodotto di eccezionale qualità, che ha ricevuto riconoscimenti a livello europeo, è stato contrassegnato con i marchi Igp e Dop e da solo rappresenta ben il 40% dell’olio certificato italiano”. “La situazione è anomala – ha aggiunto - visto che non c’è stata una vera e propria calamità, né ci sono crisi di mercato. Non possiamo applicare gli strumenti di sostegno consueti, ma neppure lasciare sole la aziende. Dobbiamo far un uso ben meditato delle risorse messe a disposizione del Piano di Sviluppo Rurale, individuare delle priorità e portarle avanti, abbattere i costi di produzione, che continuano ad essere troppo elevati, e dare una forte spinta alla modernizzazione della filiera”. La pr! ima riunione del Tavolo è stata estremamente partecipata: erano presenti tutti i rappresentanti della filiera, i Consorzi Igp e Dop, le organizzazioni professionali, le associazioni dei produttori olivicoli, quelle dei frantoiani, i rappresentanti di Arsia, Toscana Promozione, Unioncamere e delle Province. Nel corso del dibattuto sono state affrontate tutte le possibili criticità del settore, ma l’assessore si è soffermata in particolar modo su due aspetti: la presenza di numerosissime aziende non professionali, di piccole dimensioni (in Toscana ci sono circa 50mila aziende che si dedicano all’olivicoltura, il 66% di queste ha dimensioni inferiori ai 5 ettari e questo porta la media regionale al di sotto dei 2 ettari) e per questo più restie all’innovazione, ed il rischio che i mutamenti climatici in atto possano portare al ripetersi della situazione del 2007 o ad altre situazioni di emergenza. “Quello che è success! o può ripetersi – ha detto l’assessore &nda! sh; per questo dobbiamo attrezzarci attraverso la ricerca e fare un lavoro approfondito su costi di produzione, consumi e mercato. Ma ogni azione sarà significativa solo se sarà portata avanti con determinazione da tutti gli attori della filiera”. .  
   
   
PUGLIA: INTRONA INCONTRA ASSOCIAZIONI AGRICOLE SU PIANO TUTELA ACQUE  
 
E’ stato definito “positivo” e “costruttivo” l’incontro convocato il 24 gennaio dall’assessore alle Opere Pubbliche, Onofrio Introna sulle prime misure di salvaguardia scattate dopo l’approvazione lo scorso giugno del Piano di Tutela delle Acque. Oltre all’assessore, erano presenti la dirigente Maria Antonia Iannarelli e rappresentanti della Sogesid (società che ha elaborato il piano), della Cia, della Confagricoltura e della Coldiretti. Dopo aver ascoltato i rappresentanti degli agricoltori, che hanno illustrato le difficoltà del settore dopo l’approvazione del Piano, Introna ha relazionato sulla difficile situazione dell’approvvigionamento idrico in Puglia, comunicando i dati sulla quantità di acqua negli invasi, con un livello così basso che dovrà far scattare in estate il ricorso a un forte prelievo dai pozzi se la situazione dovesse mantenersi critica. “Si deve – ha concluso Introna – fare uno sforzo congiunto per consentire la piena tutela della falda se non si intende lasciare alle prossime generazioni un territorio desertificato. Bisogna anche combattere l’abusivismo nel settore dei pozzi”. Il prossimo 11 febbraio alle 10. 00 presso l’assessorato sarà convocato un tavolo tecnico per approfondire e discutere in maniera condivisa le richieste delle associazioni di categoria. “Dovremo affrontare – ha aggiunto l’assessore – la questione del riuso delle acque reflue, con il coinvolgimento dei consorzi di bonifica e con l’impegno della Regione nel reperire le risorse finanziarie per realizzare le infrastrutture. Chiediamo alle associazioni di categoria di aiutarci nella richiesta al Governo nazionale per la modifica delle norme per lo scarico in falda delle acque depurate, ai fini del suo rimpinguo e chiediamo anche che siano effettuate scelte programmatiche per evitare la produzione di coltivazioni agricole idroesigenti”. .  
   
   
UN CIRCUITO DI PROMOZIONE PER LA SOPRESSA VICENTINA DOP  
 
L’enogastronomia vicentina apre il 2008 con una gustosa novità. A partire da gennaio Vicenza Qualità, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza, propone nuove opportunità per gustare tutto l’anno la Soprèssa Vicentina Dop. Con la collaborazione del Consorzio di Tutela della Soprèssa Vicentina Dop, dell´Associazione Artigiani e di Fipe-confcommercio di Vicenza nasce uno specifico circuito di ristoranti per la promozione di uno dei più rinomati salumi della terra berica. Sotto la denominazione “I Ristoranti della Soprèssa” sono stati raggruppati venti ristoranti vicentini che, durante tutto l’anno, proporranno quotidianamente nei loro menù alcune ricette a base di Soprèssa Vicentina Dop, fornendo spunti per nuove e piacevoli esperienze gastronomiche. L´intera tradizione culinaria locale verrà rivisitata dagli chef che hanno aderito all’iniziativa, all´insegna dei sapori e dei profumi del territorio: sarà l’occasione per gustare la Soprèssa Vicentina in abbinamento ai migliori prodotti di stagione. Ma sarà soprattutto un’opportunità per riaffermare il suo ruolo di primo piano sulla tavola berica. In effetti, dopo aver ottenuto nel 2003 l´ambito riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (Dop), la Soprèssa Vicentina è entrata a pieno titolo tra i prodotti di qualità più rappresentativi della provincia e, per il suo forte legame con il territorio, ha consolidato la sua importanza dal punto di vista storico e culturale, oltre che economico, all’interno del comparto agroalimentare locale. L´iniziativa costituisce la naturale evoluzione della rassegna “A tavola con la Soprèssa Vicentina Dop” organizzata da Vicenza Qualità, che tanti consensi aveva raccolto nel corso degli ultimi anni. Il nuovo marchio “I Ristoranti della Soprèssa” si inserisce anzi all´interno dello specifico programma di valorizzazione dei prodotti del territorio, di cui l’Azienda Speciale è promotrice, confermando ulteriormente il suo costante impegno a favore del “Made in Vicenza”. In questo senso, il nuovo circuito di ristoranti si va ad affiancare a quello dei “Ristoranti del Baccalà” e a quello di “Vicenza Food and Beverage”: due iniziative promosse da Vicenza Qualità e che prevedono l’offerta di specifici menù strettamente legati ai “tesori” gastronomici vicentini da parte di un selezionato numero di ristoranti della provincia. Ancora un modo per apprezzare i prodotti agroalimentari tipici e i vini delle zone Doc del territorio, con la garanzia di un attento controllo dell’intera filiera di produzione. Per maggiori informazioni e l’elenco completo dei ristoranti aderenti all’iniziativa è possibile contattare Vicenza Qualità, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza, al numero 0444/994750 oppure collegandosi al sito www. Vicenzaqualita. Org .  
   
   
29° SIGEP ALLA FIERA DI RIMINI (26-30 GENNAIO 2008)OPEL PRESENTA NUOVI ALLESTIMENTI PER GLI SPECIALISTI DEL SETTORE ALIMENTARE·  
 
Al Salone Internazionale della Gelateria, della Pasticceria e della Panificazione Artigianali la Casa tedesca del gruppo General Motors espone due allestimenti speciali realizzati su base Vivaro e Movano destinati specificamente agli operatori del settore. · Nel 2007 le vendite dei veicoli commerciali Opel in Italia sono aumentate per il quarto anno consecutivo. Da qualche anno a questa parte gli allestimenti speciali sono diventati uno dei plus dei veicoli commerciali Opel. In collaborazione con alcuni dei più esperti e qualificati carrozzieri nazionali General Motors Italia ha infatti iniziato a studiare e realizzare con successo una serie di trasformazioni e di allestimenti dei veicoli da lavoro Opel per andare incontro a specifiche esigenze di utilizzo. In questo contesto si inquadra la partecipazione Opel per il terzo anno consecutivo al Sigep (Salone Internazionale della Gelateria, della Pasticceria e della Panificazione Artigianali) in programma dal 26 al 30 Gennaio alla Fiera di Rimini. Su uno stand di 200 metri quadri Opel espone innanzitutto due allestimenti specifici per gli operatori dei settori presenti alla fiera, su base Vivaro e Movano realizzati in collaborazione con Belplast. Su base Movano Autotelaio Cabinato 2. 5 Cdti da 120 Cv è stato allestito un veicolo con piastre eutettiche refrigeranti (una soluzione che assicura un notevole risparmio energetico), mentre su base Vivaro Furgone 2. 0 Cdti da 120 Cv è stato realizzato un veicolo con coibentazione isotermica. Alla ventinovesima edizione del Sigep è esposto anche un Opel Movano Furgone 2. 5 Cdti con allestimento pedana in alluminio con trattamento anti-scivolo con resine fenoliche (larghezza 1. 000 mm, larghezza 2. 250 mm, spessore 12 mm, portata 350 kg), realizzato in collaborazione con la ditta Wm System. Completano la presenza Opel alla Fiera di Rimini i più recenti derivati commerciali delle nuove Corsa ed Astra, un Vivaro Doppia Cabina con motore 2. 0 Cdti da 120 Cv e soprattutto il più piccolo Opel Combo con motore 1. 600 a metano da 97 Cv, che sta incontrando un crescente interesse sul mercato italiano in virtù dei suoi convenienti costi di esercizio e della possibilità di entrare nei centri urbani anche nei giorni di blocco del traffico più inquinante. Non è però solo Combo a spingere in alto le vendite dei veicoli commerciali Opel Italia. Anche nel 2007, per il quarto anno consecutivo, Opel ha registrato in Italia una nuova crescita: con 9. 350 veicoli commerciali consegnati pari al 4,3% in più rispetto al 2006 ed addirittura il 38% rispetto al 2003. Particolarmente buona è stata la richiesta per la gamma Vivaro che proprio lo scorso anno ha stabilito un nuovo record assoluto con 5. 000 unità immatricolate. .  
   
   
AGRICOLTURA:VERTICELLI,IL SETTORE RESTA COMPETITIVO E VITALE PRESENTATI I DATI DEL RAPPORTO RICA  
 
Pescara - "Le imprese agricole abruzzesi confermano la loro capacità di competere sul mercato globale e la loro vitalità, pur in presenza di una diminuzione di contributi pubblici nazionali ed europei". E´ quanto dichiarato il 24 gennaio dall´assessore all´Agricoltura, Marco Verticelli, a conclusione della presentazione dei dati sul comparto agricolo forniti dal campione della Rete di informazione contabile agricola (Rica)formato da 854 aziende esaminate negli esercizi 2004, 2005 e 2006, rappresentative per aspetti strutturali e performance economiche di una realtà di circa 24. 980 imprese e di circa 28. 000 lavoratori a tempo pieno, segno dell´importanza conservata dall´agricoltura nell´economia regionale. Le aziende-campione hanno costituito una fonte informativa di particolare importanza per analisi di tipo microeconomico, su aziende e processi produttivi e di tipo macroeconomico, sul settore agricolo e il rapporto con il territorio. L´elaborazione dei dati è stata curata dall´assessorato dell´Agricoltura in collaborazione con l´Arssa, con la sede regionale dell´Istituto nazionale di economia agraria (Inea) e con la Facoltà di Agraria dell´Università degli Studi di Teramo. "Questi dati costituiscono sia per gli amministratori pubblici che per gli operatori del settore un supporto di conoscenze approfondite sullo stato dell´agricoltura abruzzese - ha sottolineato l´assessore Verticelli - da questi dati siamo infatti orientati nelle scelte più importanti e in quelle fondamentali di programmazione". Verticelli ha ricordato che "in passato abbiamo conosciuto numerose vittime degli aiuti, veri e propri cadaveri aziendali sono stati determinati da aiuti europei o nazionali, per i ritardi con cui questi aiuti venivano erogati ma ancor più per effetto del miraggio del fondo perduto che spingeva le aziende ad interventi inappropriati". Secondo l´assessore i dati oggi disponibili "consentono di governare il settore, minimizzando i valori negativi e ottimizzando quelli positivi". Sono dunque confortanti i risultati economici raggiunti in termini di prodotto netto aziendale, superiore ai 42. 000 euro, in termini di produttività del lavoro, con 16. 000 euro per unità di lavoro totali e in termini di reddito netto aziendale, con circa 31. 000 euro per azienda. "E´molto significativo che nella formazione del reddito complessivo delle aziende agricole si è accertato che negli anni dal 2004 al 2006 la quota di contributo pubblico è scesa dal 25% al 10% - ha sottolineato Verticelli - un dato che dimostra l´impatto positivo delle nostre aziende sul mercato". .  
   
   
PIACENZA : CONTRIBUTI PER GLI APICOLTORI LE DOMANDE IN PROVINCIA ENTRO IL 15 FEBBRAIO  
 
Entro il 15 febbraio si possono presentare alla Provincia domande di contributo per migliorare produzione e commercializzazione dei prodotti dell´apicoltura seguendo le indicazioni di uno specifico programma. Le domande vanno presentate su modulo predisposto dall’Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura per l’Emilia-romagna (Agrea), corredato dagli allegati previsti dalla normativa, al Servizio Agricoltura della Provincia, in Via Colombo, 35, a Piacenza. Possono anche essere materialmente consegnate all’Urpel della Provincia, all’ingresso della sede di corso Garibaldi 50, a Piacenza. Programma e moduli, sono reperibili su questo sito (agricoltura/apicoltura). Tra le molte agevolazioni previste dal Programma a favore di apicoltori e produttori apistici, ricordiamo la concessione di contributi per l´acquisto di arnie antivarroa con fondo a rete, per chi esercita il nomadismo degli alveari anche muletti, gru, attrezzature e autocarri nonché, per tutti i possessori di alveari, la possibilità di fruire di assistenza tecnica aziendale, di corsi, convegni, abbonamenti a riviste ed altre opportunità formative. Informazioni, programma, modulo di domanda e allegati integrativi possono essere richiesti anche al Servizio Agricoltura della Provincia, in corso Garibaldi 50 (tel. 795435). .  
   
   
CONVEGNO SU PIANO DI SVILUPPO RURALE FVG  
 
Torreano di Martignacco - "Il Piano di sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia per il 2007-2013 è uno strumento avanzato atto a favorire la caratterizzazione del sistema agroalimentare della nostra realtà". Lo ha affermato il 26 gennaio l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Enzo Marsilio, intervenendo al convegno "Attuazione del Piano di Sviluppo Rurale". Era organizzato dalla Regione nell´ambito della rassegna "Agriest", per illustrare lo stato di attuazione del principale strumento previsionale del settore agricolo. Secondo l´assessore, l´inserimento dei piani territoriali, e dei progetti di filiera dei prodotti, tra le misure del Piano, evidenzia la volontà dell´Amministrazione di valorizzare l´eccellenza costituita da diversi prodotti specifici della nostra terra, puntando a promuovere l´intera realtà agroalimentare attraverso le sue tipicità. La Regione intende dunque favorire sempre di più i progetti integrati e l´aggregazione di progetti e realtà locali, in quanto, ha affermato Marsilio -"la competitività non si fonda purtroppo più solamente sull´elevata qualità di piccoli sistemi, ma risulta più efficace quando viene proposta per un´area vasta". Ecco dunque che assumono rilevanza in questo contesto anche i progetti transnazionali, che privilegiano i rapporti con l´Austria e la Slovenia. "Si tratta infatti - ha concluso l´assessore - di mettere assieme realtà capaci, di concerto tra loro, di presentarsi con successo sul mercato globale". Ma quali sono le note caratterizzanti del nuovo Piano di Sviluppo Rurale, che avrà valenza fino al 2013? La vera novità, presentata al convegno, è la totale informatizzazione del Psr. Ciò, ha precisato il direttore centrale delle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Augusto Viola, "permetterà alle aziende del sistema agroalimentare di verificare in tempo reale la propria consistenza, e di gestire con facilità le proprie strutture amministrative". In pratica, il nuovo Psr attua una reale sburocratizzazione, a vantaggio della riduzione dei costi aziendali e della qualità dei prodotti finali, a supporto dunque anche dei consumatori. Un test riuscito dell´informatizzazione del settore, ha segnalato Viola, si è verificato con l´erogazione degli aiuti messi a disposizione a ristoro dei danni patiti dalle realtà rurali a causa della siccità del 2006. Per quanto riguarda l´erogazione dei finanziamenti, capisaldi del nuovo Piano sono i progetti integrati di territorio e di filiera, le azioni collettive, e le domande singole per determinate casistiche. Anche da ciò, si evince la volontà della Regione di privilegiare una coesione forte su territori di produzione omogenei, nonché la capacità di riunirsi dei produttori nelle singole filiere: questo al fine di agevolare la competitività dell´intero sistema agroalimentare del Friuli Venezia Giulia. Infine, nel convegno si è parlato dello stato di attuazione dei singoli settori del Psr. E´ infatti stato detto che si stanno delineando i contenuti per l´attuazione delle singole misure, rivolte agli investimenti per la produzione, la trasformazione e la commercializzazione, all´agroambientale, alle fonti energetiche alternative, e alla montagna attraverso il progetto Leader. Tali strumenti saranno già oggetto della prossima riunione del Tavolo verde, convocata per lunedì 28 gennaio a Udine. Successivamente, essi verranno sottoposti al vaglio del Comitato di sorveglianza previsto dalla Ue, del quale fanno parte rappresentanti della Comunità europea, dello Stato e della Regione. .  
   
   
QUALE FUTURO PER L’APICOLTURA? A RIVA DEL GARDA DAL 30 GENNAIO AL 4 FEBBRAIO IL 24° CONGRESSO DELL’AAPI  
 
 Un mondo senza più insetti utili? Basterebbe questa domanda, che dà il titolo ad uno degli appuntamenti del ventiquattresimo Congresso dell’Apicoltura Professionale che si terrà dal 30 gennaio al 4 febbraio all’Astoria Park Hotel di Riva del Garda, per intuire l’importanza della posta in gioco in un settore delicato e “strategico” – giacché senza l’impollinazione garantita dalle api non ci può essere frutticoltura – qual è quello dell’apicoltura. Così come basta scorrere il nutrito programma della sei giorni di Riva per capire che si tratta della più importante occasione annuale di dibattito, confronto e scambio di informazioni scientifiche su tutto ciò che riguarda l’apicoltura. Il congresso/convegno – che si tiene per la prima volta in Trentino – è organizzato dall’Associazione apicoltori trentini (costituitasi nel gennaio 2006 e che conta 300 soci), dall’Associazione apicoltori professionisti italiani (Aapi) e dall’Unione nazionale associazioni apicoltori italiani (Unaapi) in collaborazione con l’Assessorato provinciale all’agricoltura, commercio e turismo e con il patrocinio della presidenza del Consiglio regionale, di Trentino Spa e delle Casse rurali trentine. Stamane in una conferenza stampa, alla quale sono intervenuti l’assessore Tiziano Mellarini, il presidente nazionale dell’Aapi Luca Bonizzoni e il presidente degli Apicoltori trentini Marco Facchinelli, la presentazione del congresso. Non solo seminari scientifici ma anche mostre, libri, spettacoli, concerti, documentari filmati e visite alle aziende. “In Trentino – ha affermato Tiziano Mellarini - l’apicoltura rappresenta una nicchia di primo piano dell’economia agricola, che sta ottenendo riconoscimenti importanti. Ciò che occorre fare è favorire il passaggio dalla dimensione hobbistica a quella imprenditoriale, cosa a cui punta la nuova legge sull’apicoltura in fase di approvazione, una normativa che si propone di dare una risposta ai problemi di questo settore affinché gli apicoltori trentini possano guardare al futuro con maggiore certezza”. Mellarini ha ringraziato gli organizzatori del congresso per aver scelto Riva del Garda (“Sarà un’occasione anche di promozione turistica del Trentino e dei suoi prodotti tipici) e la Fondazione Mach – Istituto agrario di San Michele all’Adige per l’apporto che darà al convegno. “L’apicoltura è in difficoltà – ha spiegato il presidente dell’Aapi, Luca Bonizzoni – e questa difficoltà riguarda tutti. In Usa, Argentina (secondo esportatore al mondo di miele dopo la Cina) si sono verificate morie che hanno decimato milioni di alveari. Una forte influenza sulla sopravvivenza delle api è data dai cambiamenti climatici, ma anche l’utilizzo dei prodotti chimici in agricoltura è un problema. Le api sono fondamentali, non tanto per il miele che producono quanto piuttosto perché la qualità dell’impollinazione influenza direttamente la qualità delle produzioni frutticole. Senza una buona impollinazione non si produce buona frutta”. Numerosi sono, come si vede, i problemi e gli interrogativi posti dall’apicoltura, ai quali si propone di dare tra l’altro risposta anche la nuova legge provinciale sull’apicoltura che sarà discussa in Consiglio provinciale a marzo, e numerosi sono quindi gli argomenti che verranno discussi nel corso del congresso, anche se – come ha annunciato Marco Faccinelli - l’attenzione si concentrerà su due dei problemi principali dell’apicoltura: la Varroa destructor, un acaro terribile in grado di distruggere l’intero patrimonio apistico e l’uso della chimica (neonicotinoidi in particolare) in agricoltura. Al congresso dell’Aapi saranno presentate, come al solito, le principali novità che interessano il settore, e ad illustrarle interverranno anche relatori stranieri. Novità in campo legislativo, sulle tecniche di produzione, nuove acquisizioni in materia di lotta alle malattie, differenziazione dei mieli, aspetti commerciali, utilizzo dei pollini. Momenti particolarmente interessanti nell’ambito del congresso/convegno sono gli appuntamenti, aperti anche al pubblico, quali la mostra storica “L’antica via dell’ambra, del miele e del sale, crocevia di culture” a cura di Fausto Ridolfi, e la conferenza di presentazione del libro “Archeologia del miele” di Raffaele Bortolin previsti per il giorno 30 gennaio rispettivamente alle ore 19. 45 e 21. 30, mentre il 1° febbraio si terrà lo spettacolo “Mieli, Suoni e Visioni” (ore 21. 30), un viaggio di immagini, note, parole ai sensi nel mondo inesplorato dei mieli. Infine domenica 3 febbraio alle ore 21. 30 sarà presentato “Il Gioco dell’ape”, cui seguirà la proiezione del documentario “I Re delle Api” e del Dvd del Museo del Miele. In programma anche la visita ad alcune aziende apistiche trentine che, pur avendo numeri inferiori rispetto ad altre aziende italiane (1. 400 apiari, 23. 000 arnie, produzione annuale di miele di circa 234. 000 chilogrammi) sono eccellenti per la qualità dei loro prodotti. Molto interessante sarà la dimostrazione logistica prevista per venerdì 1 febbraio, durante la quale si potrà osservare come vengono movimentati gli alveari attraverso camion provvisti di gru con le arnie montate su bancali speciali. Nella giornata di sabato 2 febbraio – alla cui apertura dei lavori interverrà anche l’assessore all’agricoltura, commercio e turismo della Provincia autonoma di Trento Tiziano Mellarini - è inoltre previsto un importante incontro con la Commissione Sanitaria Unaapi su alcuni problemi attuali. Domenica 3 febbraio sono previsti incontri sulla selezione delle api regine e sulla produzione del polline, mentre lunedì 4 febbraio Vincent Forveill, proveniente dalla Francia, porterà la sua grande esperienza a livello mondiale sul tema del polline. Il miele e, più in generale, l’apicoltura, continueranno ad essere protagonisti anche venerdì 8 febbraio all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige con una mostra e un seminario (L’ape dalla “A” alla “Zeta”, esperti a confronto). Al centro dell’incontro (dalle ore 9 alle ore 11. 50), l’ape e le tecniche apistiche. Interverranno vari esperti, tra cui Marco Facchinelli, presidente dell’Associazione apicoltori trentini, Franco Gatti del Servizio Veterinario della Provincia autonoma di Trento, Gino Angeli dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, Adriano Zanotelli, responsabile promozione e prodotti tipici della Camera di Commercio, e l’apicoltore Cristiano Zambotti. Ad arricchire l’incontro formativo sarà un filmato sul nomadismo delle api. Presso l’atrio del centro scolastico, venerdì 8 e sabato 9 febbraio, saranno esposti pannelli illustrativi che illustrano la vita dell’ape, dall’uovo fino al suo sviluppo, le modalità di allevamento e le tecniche di produzione e lavorazione del miele. Il tutto sarà arricchito da un’esposizione di vari attrezzi utilizzati in apicoltura: dai telaini allo smielatore, dall’affumicatore alle leve. .  
   
   
ARRIVA LA “WELLNESS CUCINA”. ADESSO LA CUCINA DI CASA SI TRASFORMA IN UN CENTRO BENESSERE  
 
In occasione di Identità Golose, ecco il manifesto dell’esperienza più innovativa nel modo di vivere lo “spazio cucina” e la preparazione dei piatti. Dalla spesa alla tavola tutti i segreti per vivere il cucinare come “fonte di benessere psicofisico”. Una volta le tendenze nascevano dalla moda, dalla musica, dalla discoteca e dai locali. Adesso invece è la cucina e la preparazione dei piatti “il momento” e “il luogo” più all’avanguardia per quanto riguarda la ricerca di mode, nuove tendenze e stili di vita. La cucina infatti da semplice “stanza” diventa lo spazio centrale, sia dal punto di vista fisico che temporale, più trendy e innovativo della casa, e la preparazione dei piatti diventa il momento più ricercato e in grado di regalare relax e benessere. Per certi versi un’esperienza terapeutica, in cui tirare fuori la propria personalità, il proprio carattere e la propria creatività. Arriva insomma la “Wellness Cucina” lo stile di vita più all’avanguardia in fatto di alimentazione e arredamento, all’insegna di un’atmosfera multisensoriale, dove oltre al gusto e alla qualità, si devono fondere e armonizzare elementi come la musica, il design e l’arredamento, le luci, i colori e i profumi. La cucina, insomma, si fa sempre più punto d’incontro, dove poter vivere il “proprio tempo” in modo completo e appagante da soli o in compagnia. Una sorta di atelier in cui poter creare in maniera totalizzante in base a come ci si sente. A lanciare la Wellness Cucina è il Mauri Lab, il primo osservatorio/laboratorio internazionale che, attraverso la sua esperienza e presenza in diversi paesi del Mondo, rileva e promuove tutte le nuove tendenze e stili di vita che traggono origine proprio dalle novità che si affermano nell’ambito della cucina di casa e nella preparazione dei piatti. Per mesi, infatti gli esperti del Mauri Lab hanno condotto un monitoraggio su circa 1. 000 testate internazionali (dal design al lifestyle, dalla cucina alla moda) e 2. 500 tra siti e blog. Sono inoltre state condotte interviste a opinion maker internazionali, selezionati tra psicologi, designers, architetti, cromo e aromaterapeuti, ingegneri del suono ed esperti di nuovi trend. La cucina e il cucinare diventano momenti di relax e convivialità. E all’interno della casa lo “spazio cucina” diventa sempre più “centrale” e amato Questo nuovo modo di “vivere” la Cucina di casa nasce dall’incontro e dalla sintesi delle più importanti tendenze degli ultimi anni che, oltre l’aspetto eno-gastronomico, coinvolgono anche le mode e gli stili di vita provenienti da tutto il mondo. Una sorta di nuovo ed esclusivo atelier in cui l’Italian style, con il suo gusto per il buon cibo e il piacere dell’eleganza, incontra la ritualità orientale, con la sua capacità di trasformare ogni gesto in un’esperienza interiore. Non solo, questo nuovo modo di vivere la cucina armonizza la convivialità e il piacere di stare insieme, tipiche delle culture mediterranee e mediorientali, con la raffinatezza e l’attenzione per i particolari di matrice francese. Non importa se si sta preparando un semplice panino o una cena luculliana, il momento intimo della propria cucina diventa l’attimo in cui staccare la spina “contro il logorio della vita moderna” e ritrovare pace e serenità. Un momento da vivere da soli, in coppia o con gli amici, in cui la preparazione diventa un gioco creativo che appaga e unisce. Un grande momento di ricerca spirituale ma anche culturale in cui guardare a tutto ciò che tramanda la tradizione, ma allo stesso tempo interpretare tutto ciò che è tendenza e tecnologia. La Wellness Cucina è la Cucina di Casa propria che si trasforma in una sorta di centro benessere, dove regalarsi un momento in cui il gusto di mangiare qualcosa di “preparato” è assimilabile ad un trattamento termale. Non a caso secondo le ultime ricerche emerge proprio come la stanza più amata della casa è di sicuro la cucina, che supera soggiorno e camera da letto. Ma i segnali di questo ruolo centrale e rinnovata funzione della cucina sono molteplici, basti pensare al grande successo che ormai ottengono in tutto il mondo i corsi di cucina, condotti da grandi chef, al moltiplicarsi di abbinamenti e degustazioni, per non parlare del grande spazio che chef e sommelier ottengono sui media. Anche gli ultimi oggetti tecnologici pensati per la Cucina, che sembrano lasciare la Cambusa del Ristorante per guadare lo spazio di casa, unendo funzioni e prestazioni professionali a colori e forme ideate da grandi designers. Tutti elementi che dimostrano come la preparazione del cibo ottenga sempre maggiore attenzione. Un trend che si sposa con la grande attenzione per la spiritualità e per il benessere psicofisico, come i corsi di feng shui o il grande successo di centri benessere. Ma anche il grande ritorno verso la casa come momento da vivere da soli o in compagnia. La cucina infatti tende a diventare sempre più intrattenimento, e lo spazio una sorta di palcoscenico dove poter recitare la propria parte. A dare vita alla perfetta Wellness Cucina, intervengono esperienze che arrivano dal mondo degli chef e della sommellerie, così come dall’universo dei designer, degli stilisti e degli arredatori, sempre più attenti nelle loro creazioni alle emozioni che uno spazio deve regalare a chi ci vive. Lo confermano ricerche secondo cui in cucina si fanno accomodare ospiti ed amici. Particolare rilievo assume la scelta dei profumi e degli aromi così come le piante fondamentali per dare naturalità ed energia all’ambiente dove si agisce. Un’esperienza che attinge anche dall’arte soprattutto in fase di preparazione dei piatti e non disdegna la moda, in termini di colori e scelta di alcuni tessuti da utilizzare in cucina. Grande spazio per tutto ciò arriva dalla tradizione e dalle ritualità del passato. Una sintesi insomma di esperienze che permettono a chi vive lo spazio e si accinge alla preparazione di trovare il giusto relax e benessere psicofisico. In questo crogiolo di culture e di stili che si armonizzano, entrano poi in gioco la musica, ma anche le ricerche più innovative sul rapporto tra la luce, i colori e gli spazi. La ricerca della creatività è la base per vivere il momento in maniera perfetta. Dall’architetto all’interior designer, dall’esperto di musica al sommelier, dal cuoco al cromoterapeuta. Così la cucina si trasforma in un atelier. Per vivere la perfetta Wellness Cucina bisogna vivere l’esperienza dell’alchimista, ovvero condividere con l’architetto e l’interior designer, la scelta e l’abbinamento di materiali e oggetti d’arredamento tutto ciò che risulta più vicino alla propria personalità in termini di forme e materiali, colori e illuminazione degli ambienti. Allo stesso modo nel processo di costruzione dell’atmosfera, bisogna studiare la giusta scelta di profumi ed aromi. Bisogna attingere dagli chef e dalla sommellerie per tutto ciò che riguarda la preparazione dei piatti, gli abbinamenti degli ingredienti, di vini e bevande. Dagli stessi anche per tutto ciò che concerne utensili e macchinari utili ideali per costruire piccoli capolavori dell’arte culinaria. Molto spazio alla psicologia per interpretare cosa è più giusto preparare e come va preparato, con un attenzione particolare ai destinatari della preparazione. Non da ultimo un esperto di musica, in grado di creare la colonna sonora ad hoc per la cucina, pensata e selezionata per “accompagnare” l’esperienza della preparazione, creando un vero e proprio concerto di esperienze sensoriali, dove al gusto e all’olfatto si aggiunge l’udito. Non a caso grandi musicisti del passato e di oggi hanno sempre legato musica e tavola, come fece ad esempio Gioacchino Rossigni e come accade in eventi internazionali, dove “cucinare” e “fare musica” si fondono. E dal Mauri Lab ecco le 5 “regole d’oro” per dare vita ad una vera Wellness Cucina In questo modo la Wellness Cucina si traduce in un vero e proprio stile di vita, che trae spunto da tutto l’ambiente, grazie all’atmosfera che nasce dalla fusione di tantissimi particolari, tutti egualmente importanti. Ecco allora che dall’osservatorio/laboratorio internazionale del Mauri Lab arrivano le 5 regole d’oro che devono essere rispettate per dare vita a quell’esperienza multisensoriale, appagante e stimolante. Prima regola: “l’esaltazione del gusto”, che deve essere saziato e premiato con una grande cura nella scelta degli ingredienti, nella realizzazione dei diversi piatti, negli abbinamenti tra i diversi sapori e nella scelta delle bevande che li accompagnano. Seconda regola: “l’appagamento dell’olfatto”, che deve essere soddisfatto non semplicemente dal profumo delle pietanze e dei vini, ma dagli aromi e dalle essenze che devono coinvolgere in maniera totalizzante. Terza regola: “la gratificazione della vista”, che deve essere affascinata dall’insieme dei piatti, dell’arredamento, del design, dei colori e delle luci dello spazio in cui ci si muove ma anche dalle creazioni della preparazione. L’obiettivo è che tutto ciò che coinvolge la vista venga armonizzato e contribuisca a creare un’atmosfera appagante. Quarta regola: “la soddisfazione del tatto”, che deve essere appagato dal contatto con le superfici, dai piatti e bicchieri, dagli utensili e dagli oggetti utilizzati: ogni cosa che viene toccata o anche sfiorata deve essere in grado, insomma, di dare emozioni. Quinta regola: “la magnificazione dell’udito”, su cui influiscono l’acustica della Cucina, ma anche il suono dei macchinari e degli utensili, e di tutto ciò che circonda il momento della preparazione. Senza dimenticare la musica, studiata e scelta per entrare in armonia con questo nuovo modo di vivere. . .  
   
   
GIORDANO PASCUCCI, CIA, NOMINATO ALLA VICEPRESIDENZA DELL’ENTE VINI CON SEDE A SIENA RILANCIARE RUOLO NAZIONALE DI ENOTECA ITALIANA  
 
Sarà Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, a rappresentare la filiera vitivinicola all’interno della nuova presidenza di Enoteca Italiana, l’ente, con sede a Siena, che dal 1933 ha il compito di promuovere il patrimonio vitivinicolo nazionale, in Italia e all’estero. Con Pascucci, nel ruolo di vicepresidente insieme a Donatella Cinelli Colombini, è stato eletto il nuovo presidente dell’Ente vini, Claudio Galletti, assessore all’agricoltura della Provincia di Siena, che succede a Flavio Tattarini. <<Ho accolto la proposta di una mia nomina all’Enoteca Italiana con estremo piacere e soddisfazione – commenta Pascucci – anche perché si tratta di un incarico nuovo e stimolante. Un incarico che ho accettato con grande entusiasmo e con l’obiettivo di lavorare per contribuire a consolidare il ruolo centrale di una istituzione storica per il mondo del vino italiano. Ritengo che ad Enoteca Italiana spetti il compito di rappresentare il comparto vitivinicolo nazionale in Italia e all’estero, grazie ad una consolidata esperienza fatta di 75 anni di storia al servizio della filiera vitivinicola, per la promozione e l’immagine di una produzione simbolo del made in Italy>>. Pascucci auspica inoltre che l’Ente “senese” sia in grado di superare momenti di empasse dovuti a congiunture non favorevoli che negli anni scorsi hanno portato risorse importanti fuori dall’orbita dell’Enoteca Italiana. <<Per questo sarà necessario – sottolinea Pascucci – operare a livello di rapporti ed istituzioni per far si che l’Ente Vini riacquisti le potenzialità che si merita, e possa essere ancor più che in passato interlocutore del vino nel mondo>>. Il tutto in un momento particolare per il vino alle prese con la fresca approvazione della nuova Ocm, che a livello nazionale ha portato ad un aumento del budget per l’Italia, ma allo stesso tempo apre un problema di ripartizione delle risorse, oltre all’elemento negativo dello zuccheraggio: <<Il ruolo delle istituzioni – conclude Pascucci – sarà anche quello di ottimizzare l’impiego delle risorse a disposizione, per elevare il livello di competitività delle singole aziende e dei sistemi territoriali del vino. Abbiamo fra le mani un grande patrimonio di territori e di conoscenze, e fra i compiti di Enoteca Italiana proprio quello di promuovere congiuntamente questo sistema-Italia del vino>>. . .  
   
   
VERDI, NERE O CANGIANTI COMUNQUE OLIVE NUOVO LIBRO PER L’OLEOLOGO LUIGI CARICATO  
 
Olive da tavola, queste sconosciute. Le si gustano volentieri, ma è raro trovarne, soprattutto quelle di produzione italiana. Dove comprarle, dunque? Come fare la scelta giusta? E poi, come utilizzarle al meglio? Se si pensa ai banchetti del reparto ortofrutta dei supermercati si è poco invogliati all’acquisto. Eppure si sta parlando di un prodotto simbolo della nostra olivicoltura. L’oliva da mensa sta guadagnando infatti sempre più l’attenzione del consumatore. I dati di mercato sono in costante crescita, ma nonostante ciò manca ancora la giusta attenzione al prodotto in quanto tale. Ed ecco perciò colmata tale lacuna, con il libro A tavola e in cucina con le olive dell’oleologo Luigi Caricato. Un libro completo ed esaustivo, che allarga lo sguardo su tutto, procedendo dal campo alla tavola, con un’attenzione anche all’analisi sensoriale delle olive, così da valutarne all’assaggio qualità e fragranza. Non solo, per non essere il solito manuale per addetti ai lavori, il linguaggio adottato è semplice e permette di approfondire la materia senza scendere in inutili tecnicismi. Si scopre che l’oliva da tavola non è poi così facile prepararla. Ci vogliono procedure accurate, per non incorrere in spiacevoli problemi. A tavola e in cucina con le olive, scritto da Luigi Caricato per le edizioni Tecniche Nuove, compare nella collana “le guide di natura & Salute”. Sono in tutto dieci i capitoli, all’insegna di un vero e proprio viaggio alla scoperta di un frutto e di una pianta, l’olivo, che ha radici antiche risalenti all’antichità. Le ricette sono solo il corollario di questo viaggio. Prima si apprende ciò che serve sapere intorno alle olive, in tutti i possibili dettagli, con anche molte curiosità ignorate dai più, poi si passa alla competenza dello chef Lino Gagliardi, il quale dal canto suo offre al lettore la possibilità di applicare, quanto desunto dalla lettura del libro, in facili e dettagliate ricette, di cui si vanno indicando stagionalità, tempi di preparazione e cottura, modalità operative, nonché grado di difficoltà e costi. Se prima di iniziare la lettura del libro si poteva ritenere l’oliva il semplice frutto di una pianta e nulla più, ora si può giungere alla conclusione che la realtà non è poi così banale e scontata. Non esistono soltanto due grandi categorie di olive: le verdi e le nere, ci sono anche quelle cosiddette cangianti, ma è altrettanto vasta l’ampia gamma di varietà disponibili e le distinte preparazioni commerciali, da quelle conciate a quelle al naturale, da quelle disidratate e raggrinzite a quelle intere, snocciolate, farcite, e via via elencando. La selezione di varietà che il lettore potrà trovare rappresenta certamente un valido strumento per valutare e mettere a confronto elementi caratterizzanti come la pezzatura, il rapporto polpa-nocciolo, la consistenza e altro ancora. Il tutto, però, viene sintetizzato e reso di facile fruibilità dall’autore. Ed è nella parte del libro dedicata ai metodi di lavorazione e di conservazione del frutto che il lettore potrà davvero rendersi conto di come l’oliva richieda delle attenzioni speciali, a volte perfino difficili da comprendere. E così, grazie alle indicazioni di Caricato, diventa perfino intrigante scoprire le molteplici preparazioni commerciali disponibili, con tutte le varie sfaccettature, di zona in zona, fino a giungere alle olive a denominazione di origine protetta, dalla Bella della Daunia all’Ascolana del Piceno, alla Nocellara del Belice. Leggendo, si corre il rischio di diventare veri esperti, tant’è che appreso il metodo per riconoscerne la qualità all’assaggio, attraverso un ricco glossario e una scheda di degustazione, è possibile acquisire il giusto approccio con il prodotto. L’unico problema, semmai, sarà quello di reperire sul mercato le tante tipologie di olive da assaggiare, anche perché difficilmente, dopo la lettura di una così attenta e puntuale panoramica, si è disposti a comperare olive da un anonimo banchetto del reparto ortofrutta. Luigi Caricato, A tavola e in cucina con le olive, Tecniche Nuove, pp. Vi + 102, euro 7,90 Luigi Caricato, oleologo, è membro dell’Accademia dell’olivo e dell’olio di Spoleto ed è autore di vari volumi sull’olio di oliva, editi da Mondadori, Bibliotheca Culinaria e Food. Per le edizioni Tecniche Nuove, oltre al recente A tavola e in cucina con le olive, ha pubblicato i volumi Star bene con l’olio di oliva (2003), Guida agli oli extra vergini bio (2004) e Olio puro succo di oliva. Guida illustrata agli extra vergini d’Italia e del mondo (2005). Collabora a varie testate italiane ed estere, con rubriche e articoli. Dal 2003 dirige il settimanale on line Teatro Naturale. .  
   
   
FRANCESCO AMADORI, NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO TUTELA VINI TERRADEIFORTI  
 
Avvicendamento alla presidenza del Consorzio Tutela Vini Terradeiforti: Paolo Castelletti passa il testimone a Francesco Amadori, presidente della cantina Viticoltori in Avio. La decisione è frutto di un accordo tra i membri del consiglio di amministrazione, all’interno del quale Paolo Castelletti continua a rivestire il ruolo di consigliere. Riconfermato alla vicepresidenza Albino Armani dell’omonima cantina di Dolcè mentre Paolo Zanoni della cantina La Prebenda di Brentino subentra ad Antonio Anzelini di Maso Roveri di Vò Sinistro. Francesco Amadori, viticoltore trentino di Avio, presiede la Cooperativa Viticoltori in Avio, locale cantina sociale, che rappresenta una importante realtà nella produzione di vin Doc nel territorio Terradeiforti. “Gli avvicendamenti intercorsi nel consiglio – spiega il neopresidente – rappresentano un passaggio di testimone nell’ambito di un progetto territoriale sviluppato fin dal 2000 dal presidente Paolo Castelletti e dai soci. Castelletti, che ringrazio per l’opera profusa, continuerà a mettere a disposizione la propria esperienza e capacità nello sviluppo della Terradeforti, a maggiore ragione considerati gli incarichi professionali che svolge all’interno di Unione Italiana Vini”. Il progetto, fondato su tutela, valorizzazione delle produzione enologiche e del territorio continua secondo i presupposti portati avanti fin qui. Progetto “Terradeiforti” che è il nome dato dal Consorzio Tutela Vini a quella porzione della valle dell’Adige a cavallo fra Trentino-alto Adige e Veneto compresa fra i Comuni di Avio, Dolcè, Brentino Belluno e Rivoli Veronese. Essa è limitata a sud da un sistema di fortificazioni austro-ungariche a protezione della Chiusa di Ceraino, mentre a nord fa da baluardo il bel Castello di Sabbionara d’Avio, dimora medioevale dei Conti di Castelbarco. In cifre: i viticoltori sono 700 con 16 cantine private ed una cantina sociale. La superficie è di 1250 ettari vitati in un territorio lungo 25 chilometri e largo mediamente 2,5. “In quest’ottica - prosegue Amadori – continua il progetto di zonazione viticola che, da tre anni a questa parte, vede impegnati nello studio e nella ricerca la Regione Veneto, Veneto Agricoltura, la Provincia Autonoma di Trento e l’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige per il miglioramento produttivo ed il pieno sviluppo delle potenzialità espressive dei vitigni autoctoni Enantio e Casetta così come di Pinot Grigio e Chardonnay. Nuove sfide ci attendono a partire dalla piena valorizzazione della nuova Doc Terradeiforti che, dalla vendemmia 2007, può essere rivendicata dalle nostre aziende. Motivo di ulteriore crescita qualitativa e quantitativa della produzione vitivinicola. Nel contempo continuerà la promozione del territorio e di tutte le sue risorse attraverso la partecipazione al prossimo Vinitaly e l’organizzazione di eventi che avranno come protagonista la Terradeiforti”. “Ringrazio tutti i soci del Consorzio per la fiducia accordatami in questi anni - afferma Paolo Castelletti – Sono sicuro che quanto sviluppato fino ad ora sarà portato avanti dal nuovo presidente Francesco Amadori. Il consorzio ha , infatti, accompagnato la crescita delle aziende, partendo da un nuovo progetto di sviluppo di Terradeiforti, nel quale la vocazionalità della vite è indiscusso elemento in grado di rappresentare, sotto l’aspetto vitienologico e turistico, una valida alternativa a territori più conosciuti. Il consorzio è riuscito a coinvolgere altri operatori come ristoratori, albergatori, caseifici ed artigiani attraverso la Strada del Vino e dei Prodotti Tipici della Terradeiforti. Un valido apporto è arrivato dalle istituzioni, a partire dall´amministrazione comunale di Dolcè, che hanno creduto nel progetto. L´auspicio è quello che tutti i soggetti che operano nel nostro territorio, pubblici e privati, rinnovino con entusiasmo l’impegno di far confluire i propri sforzi di valorizzazione in un progetto unitario". .  
   
   
CON LA MAGISTRALE ORGANIZZAZIONE E CONDUZIONE DI ETTORE DIANA SI È SVOLTO LUNEDÌ 14 GENNAIO PRESSO L’HOLIDAY INN SULLA VIA AURELIA A ROMA IL TROFEO LUIGI DE MAGISTRIS, UNA COMPETIZIONE DOVE BEN 17 BARMAN SI SONO ESIBITI NELLA PRODUZIONE DI COCKTAIL ANALCOLICI A BASE DI CIOCCOLATA CALDA.  
 
Stravaganti i nomi dei cocktail, ideati naturalmente dall’imprevedibile Ettore Diana, da Prudo Prodi a Why not, tutti sono ispirati alla nota vicenda giudiziaria. La manifestazione è stata realizzata anche grazie alla partecipazione di noti sponsor del mondo della caffetteria e bar in genere : Natfood, Ricola, Fruit Drinks, Spm Drink Systems, Granulati Italia e Sistema Espresso Italiano. L’intero servizio fotografico è stato realizzato dal noto fotografo di food and beverage Renato Marcialis. Una giuria composta da 3 giudici più un giudice tecnico ha assaggiato e “gustato” con gli occhi le realizzazioni dei 17 barman e il giudizio è stato unanime nel decretare i primi 3 classificati : 1°) Il Prodino di Agostino Tammaro ingredienti : Crustas di cioccolato bianco e amaretti Cioconat fondente Cioconat nocciola Latte intero Gran caffè sciroppo alla vaniglia Decorato con panna liquida e topping 2°) Drin Drin…chi E’…gigi di Antonio Quadrano ingredienti : Cioconat fondente Cioconat marron glacè Cioconat mandorle Latte Intero Panna Montata Gran Caffè sciroppo alla nocciola Decorato con meringhette 3°) Aumm Aumm di Maria Pellecchia ingredienti : Cioconat al latte Cioconat bianca Cioconat marron glacè Biscotto Latte intero Decorato con panna montata, ribes, fragole fresche e meringhette Un successo annunciato per una manifestazione ideata e voluta da Ettore Diana che, oltre alla creatività, la professionalità e la competenza mette sempre un po’ di cuore, tanta passione ed emozione in tutto quello che fa. .  
   
   
A ROMA 1° GIORNATA DI STUDIO SUL VINO INNOVAZIONE - IL VINO CHE BERREMO -  
 
In un mondo che corre e cambia rapidamente e certe volte anche in modo incomprensibile si è ritenuto dar vita alla 1° giornata di studio sul vino, un appuntamento per riflettere sugli scenari con i quali il vino potrebbe confrontarsi nel prossimo futuro. Quello che abbiamo voluto realizzare è un incontro capace di chiarire quale sia l’evoluzione o lo stato dell’arte del sistema vitivinicolo italiano e ci è sembrata una buona idea incontrarci per riuscire a parlare di cose che in qualche modo possano aiutare a capire e allargare la visione e la cultura del vino nel quale operiamo e di cui siamo appassionati. Una idea che abbiamo voluto arricchire portando in scena, negli ampi saloni dell’Hotel Sheraton Eur, l’innovazione enologica attraverso una delle più interessanti, originali e innovative degustazioni degli ultimi tempi, aperta a quanti abbiano voglia di trovarsi al cospetto di vini curiosi, unici, ricchi di carattere e personalità, alcuni dei quali hanno marcato prepotentemente, in un passato non troppo remoto, il panorama vitivinicolo nazionale, come ad esempio “Isupertuscans,” mentre altri si prefiggono di percorrere nuove strade, diverse e alternative, in ambito enologico e viticolo, per affrontare la sfida della globalizzazzione. Un’iniziativa unica che si dipanerà lungo l’arco della giornata del 07 febbraio p. V. Anche attraverso due forum, che hanno come argomentazioni il “Marketing come strumento di supporto alle aziende vitivinicole per affrontare la sfida alla globalizzazzione” (ore 11. 30) e l’altro “I vitigni come elementi per un distinguo strategico delle aziende” (ore 14. 30), ai quali seguirà la degustazione che si svilupperà “fra tradizione e innovazione” che a partire dalle 16,00 vedrà la presenza di oltre 50 produttori con più di 100 etichette. Una giornata alla quale parteciperanno alcuni membri del mondo accademico, giornalisti, enotecnici e agronomi di spicco con l’intento di ritrovarsi e attivare un meccanismo di riflessione sul comparto viticolo al quale vi invitiamo a partecipare poiché vi saranno scambi proficui di idee, di opinioni e dell’esperienze dal comitato tecnico scientifico composto da: Alberto Antonini, Antonio Paolini, Andrea Zanfi, Attilio Scienza, Attilio Pagli, Paolo Vagaggini, Barbara Tamburini, Vittorio Fiore, Marco Biotti, Fabio Turchetti, Ernesto Gentili, Fabio Piccoli, Giuseppe Poli, Rocco Lettieri, Luca Bonci, Roger Sesto, Graziana Grassini, Roberto Zironi, Luigi Odello, Oriana Silvestroni. Un appuntamento che contribuirà a dare forse delle risposte o indicherà quali siano le nuove frontiere in cui il mondo del vino si muove o quali le tecniche enologica ed agronomica che si stanno sperimentando, nell’ottica di offrire delle ipotesi di studio, delle risposte alle tendenze dettate dalla globalizzazione o capire quali siano i motivi che spingono i produttori a seguire il cambiamento del gusto che si sta verificando nei mercati. Un incontro non solo per chi ama il vino nelle sue molteplici interpretazioni, senza gabbie o vincoli di sorta, ma anche per chi ha voglia di porsi delle domande su quale potrebbe essere lo spirito che animerà il mondo economico del settore vitivinicolo nel prossimo futuro. Roma, Hotel Sheraton Eur in Viale del Pattinaggio, 100 Giovedì 7 febbraio 2008 ore 11. 30 – 21. 00 .  
   
   
A SIGEP 2008 UN’ESCLUSIVA DEL CONSORZIO PROPIZZA CHE INVITA AD AFFINARE I SENSI, PRIVANDOSI MOMENTANEAMENTE DELLA VISTA, PER VIVERE UN’ESPERIENZA SENSORIALE UNICA.  
 
Dopo il positivo e promettente esordio del 2007 il Consorzio Propizza ritorna al Sigep di Rimini (26/30 gennaio), con uno spazio tutto proprio, forte dell’esperienza maturata in questi ultimi 12 mesi e della costante volontà di diffondere i valori storici, gastronomici e commerciali della pizza. Il Consorzio metterà ancora una volta in rilievo l’importanza economica del settore e delle aziende che vi ruotano attorno non tralasciando la qualità dei prodotti che danno vita alla pizza. Un percorso tutto alimentare e non solo, per capire che dietro la pizza di qualità pulsa un mondo tutto italiano. Al padiglione B7, ingresso Est, lo stand del Consorzio Propizza ospita una struttura misteriosa, all’interno della quale gli ospiti potranno vivere un momento assai particolare: assaggiare una pizza di alta qualità rigorosamente al buio. Un rito quasi tantrico che ben si sposa con la sensualità del più imitato piatto nazionale. Consorzio Propizza .  
   
   
UNA CUCINA SEMPLICE, A BASE DI PRODOTTI FRESCHI, APERTA 24 ORE SU 24, 7 GIORNI SU 7 NEI NOVOTELCAFÉ CON VARIE FORMULE NELL’ARCO DEL GIORNO “FARE BUONO, FARE SEMPLICE, FARE PIACERE” ALLA BASE DEL NUOVO CONCETTO DI RISTORAZIONE NOVOTEL  
 
E in più la formula “Forma e equilibrio” con piatti sani e equilibrati in apporto calorico e nutrizionale e menù per bambini Nuovo concetto di ristorazione per gli Hotel della catena Novotel che vede introdurre la formula “Novotelcafé” anche in tutte le strutture italiane. Una ristorazione più in linea con i tempi e con le esigenze del mercato, che si basa sul concetto di “fare buono, fare semplice, fare piacere”. Rispetto del gusto, conservazione del sapore e dell’originalità dei prodotti, garanzia della provenienza delle materie prime, utilizzo di prodotti di stagione, sono alcuni degli ingredienti che assicurano una cucina semplice e saporita, sana ed equilibrata che privilegia cotture alla griglia, al vapore e alla piastra. Particolare attenzione anche alla presentazione dei piatti, davvero sorprendente: utilizzo di piatti per lo più in vetro e in porcellana bianca dal design contemporaneo, ricerca attenta e creatività per la valorizzazione anche estetica del piatto che diventa così molto più accattivante e quasi un invito alla scoperta. Ristorazione 24 ore su 24 Caratterizzato dall’apertura 24 ore su 24, 7 giorni su 7, il Novotelcafé offre la possibilità di una pausa ristoratrice in qualsiasi momento proponendo varie formule nell’arco della giornata. Per la prima colazione, da sempre considerato il momento chiave della giornata, Novotel, intende farne un simbolo di qualità. Ed ecco applicato il nuovo concetto: un insieme di alternative declinate nello spazio e nel tempo in cui trovare prodotti di qualità adatti ai modelli di vita e di consumo attuali. Early bird: un´attenzione offerta a tutti coloro che iniziano la loro giornata molto presto. Dalle 4. 00 del mattino all’apertura del Morning Buffet Scelta di bevande calde (caffè e tè liofilizzato) e assortimento di biscotti. Vassoio disponibile sul banco del ricevimento (self service – take away ) City Breakfast : una proposta per una consumazione veloce dalle 7. 00 alle 12. 00 servita al Bar Una vera alternativa al Morning Buffet con una bevanda calda a scelta, succo di frutta, un frutto fresco e brioches a volontà ad un prezzo davvero interessante € 6. 00 Morning Buffet: una proposta piacevole, generosa, variata, tonica ed equilibrata. Una prima colazione completa. Dalle ore 6. 00 – 9. 30 in settimana e ore 6. 30 – 11. 00 nel weekend e festivi Ricco buffet allestito ad isole con assortimento di pani e brioche, torte e biscotti, scelta di marmellate e mieli di qualità, formaggi freschi e salumi affettati, selezione di cereali, yogurt naturali e alla frutta, prodotti dietetici e per ciliaci. Assortimento di frutta fresca pronta da gustare, prodotti caldi, scelta di the selezionati bevande calde e fredde Prima colazione continentale: un altro gesto generoso Servita esclusivamente in camera dalle ore 6,30 alle 12. 00 Prima colazione tradizionale con scelta di bevande calde, succo di frutta, un frutto fresco, yogurt, burro, marmellata, miele, confezione di cereali e cestino di pane e brioches Novotelcafé dalle ore 12 alle 24 Ristorante con menù alla carta e menù del giorno con varie formule, menù “Forma e equilibrio”, menù completo per bambini ad un prezzo speciale. Room service dalle ore 6. 30 alle 12 servizio di prima colazione; dalle ore 12 alle 24 servizio menù “Novotelcafè dedicato al room service. Vassoio goloso dalle ore 24 alle 4 del mattino Viene proposto un vassoio con piatti freddi (salumi, formaggi. ), frutta, acqua minerale. A soli € 15,00. Il Novotelcafé è inserito in uno spazio sobrio, moderno e curato con arredi di gusto, freschi e moderni che privilegiano materiali quali il vetro, l’acciaio, il legno o la ceramica. Tovagliette all’americana o “runner” sui tavoli che cambiano colore in funzione della stagione, un’identità floreale giovane e contemporanea, rendono l’ambiente molto piacevole e facile da vivere in piena libertà. La Carta Grande flessibilità della Carta che lascia ampia libertà di scelta e di combinare il proprio menu in funzione di diverse esigenze e gusti, mentre il simbolo “forma e equilibrio” aiuta a identificare i piatti che meglio rispettano le regole di un’alimentazione varia e equilibrata in apporto calorico e nutrizionale. Si può spaziare così in vari percorsi gastronomici: dalle “Piccole e grandi scoperte” , che propongono una bella varietà di antipasti , a una selezione di primi piatti di riso, di pasta e di zuppe nelle “Vie della pasta” , fino ai “Piatti alla plancha”, carni e pesci alla griglia, ai “Viaggi nei sapori” dove si esprime la creatività degli chef Novotel, dagli alpeggi, all’oasi di dolcezza, Molta attenzione viene dedicata anche alla carta dei vini che offre un vero e proprio viaggio nel mondo del vino attraverso alcune proposte: “La strada dei grandi vini”, dedicata ai vini importanti italiani sia rossi che bianchi, “Esplorate l’ignoto” con proposte di vini meno noti e emergenti di cui viene fornita anche una piccola descrizione, “Ritrovate le strade conosciute” vini classici e noti italiani, una piccola selezione di vini stranieri e “L’attimo frizzante” con champagne e bollicine a completamento dell’offerta. Ricca selezione di vini proposti bicchiere per chi vuole provare più vini o per chi affronta un viaggio in auto. Mentre per un aperitivo o un cocktail dopo cena, il Bar in un’atmosfera accogliente, dai caldi colori, propone un gioco di sensazioni ed emozioni. In Italia Novotel è presente con 12 strutture a: Bologna, Brescia, Caserta, Firenze, Genova, Milano, Milano Malpensa, Roma, Torino, Venezia Mestre . .  
   
   
L’ACCADEMIA KOEFIA - ROMA PARTECIPA A CHOCOSTAR KERMESSE INTERNAZIONALE SUL CIOCCOLATO  
 
L’alta Moda della Koefia sfila in passerella con 15 abiti ispirati al cioccolato e realizzati in collaborazione con i Maitre della ciccolateria internazionale. A Sigep, Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione artigianali, Rimini Fiera fino al 30 gennaio 2008 Il cibo degli dei continua a sedurre l’uomo deliziandone il palato ma anche stimolandone la creatività. Il cioccolato sembra invadere settori inaspettati come il mondo dell’Alta Moda, divenendo ispirazione per i giovani stilisti dell’Accademia Koefia che hanno realizzato 15 creazioni di Alta Moda. I loro abiti, impreziositi ed accessoriati dalle creazioni dei Maestri Cioccolatieri, hanno sfilato in passerella domenica 27 gennaio a Rimini Fiera, nell’ambito di Sigep (Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazioni artigianali) per poi rimanere in esposizione per la durata della manifestazione. L’inusuale appuntamento con la moda porta il nome di “Chocolate&fashion” ed è una delle perle di “Chocostar”, manifestazione sull’universo cioccolato ideata e organizzata da Cacao Barry, Callebaut e Carma in collaborazione con Sigep. Chocostar, da domenica 27 gennaio a mercoledì 30 gennaio 2008 Arena – Hall Sud a Riminifiera, è al suo debutto e si rivelerà una sorpresa per la capacità di riunire e valorizzare le eccellenze del settore con un ricco programma di appuntamenti unici per l’alto livello dei suoi protagonisti, la spettacolarità delle esibizioni e la scenografia di prodotti. Gli stilisti, Giuseppe Deodato, vincitore del Concorso Nizza Couture 2007, Roberto Di Stefano, Alessandra Porro, Francesca Vallone, Federica Del Pio, Alessia Campo,teresa D’andrea, Lucia Aminova, Tatiana Kuzmina, Francesco Genovese invitato (dallo stesso presidente) alla manifestazione del pret a porter francese 2008, Laura Capriotti, hanno lavorato a stretto contatto creativo con i migliori Maitre cioccolatieri, di cui riportiamo alcune info : Fabrizio Galla, primo classificato al World Chocolate Master Italia 2005 e secondo classificato al World Chocolate Master di Parigi 2005 Philippe Bertrand ha vinto nel 1996 il premio Meilleur Ovrier Chocolatier de France Andrea Slitti è tutt´oggi l´unico pasticciere italiano ad aver vinto il primo premio Grand Prix International de la Chocolaterie Carmelo Sciampagna, primoclassificato al World Chocolate Master Italia 2007 e terzo classificato al World Chocolate Master di Parigi 2007 Paco Torreblanca ha vinto il prestigioso premio Relais Dessert nel 1999 e, tra le tante cose, ha realizzato la torta di nozze per i principi di Asturia nel 2004. .  
   
   
ALL’INSEGNA DEL 60° DELLA COSTITUZIONE È STATO INAUGURATO IL RISTORANTE “E’ NID DE CÓC”  
 
Il menu dell’inaugurazione ha previsto un Aperitivo Tricolore, seguito da un antipasto di Salmone all’Arancio e da una coppia di primi (Lasagne di Pesce e Gnocchetti alla Bottarga). Per secondi sono stati serviti Gamberoni con Provola e Seppia Ripiena; gran finale con la Torta degli Auguri, su cui campeggiavano la bandiera italiana, quella dell’Unione Europea e quella dell’Onu. La carta dei vini ha annoverato lo Spumante Cesarini Sforza Brut Riserva, il Verdicchio di Matelica D. O. C. “Vigneti del Cerro” della Cantina Belisario e infine il Madeira Dolce della H. M. Borges. Tutto questo all’inaugurazione del ristorante “E’ Nid de Cóc “ in Via Marabina 133, Lido di Dante (Ra), alla presenza di varie autorità tra le quali il Rappresentante del Sindaco di Ravenna, Fabrizio Mateucci, e Valerio Onida, Presidente Emerito della Corte Costituzionale. Il Prof. Onida è arrivato da Lugo, dove nella mattinata di sabato ha tenuto una Lectio Magistralis agli studenti nel Teatro Rossini di Lugo sulla nostra Costituzione e sulla sua relazione con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, proclamata dall’Onu il 10 dicembre 1948. I due titolari, Emanuela e Gianni, oltre che alla buona cucina tengono molto a fare del loro locale un luogo che ispiri sentimenti di pace, amicizia, solidarietà, sensibilità ai valori umani fondamentali. È per questo motivo che hanno deciso di dedicare ai 60 anni della nostra Costituzione l’inaugurazione ufficiale del loro ristorante ed hanno preparato per l’occasione alcune sorprese in tema. La Costituzione è un patrimonio di tutti, è il fondamento della nostra libertà e delle regole della nostra comunità nazionale ed è giusto che venga celebrata e fatta conoscere in ogni luogo e occasione e non solo in sedi e incontri ufficiali. Ci si augura che questo esempio venga seguito anche da altre attività economiche e commerciali in modo tale che la nostra Costituzione e la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo siano davvero per tutti il fondamento di ogni riflessione sul proprio modo di essere cittadini titolari di diritti e responsabili rispetto ai propri doveri. Nel corso del pranzo di inaugurazione, il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha telefonato per salutare l’amico Valerio Onida e per felicitarsi con i titolari di “E’ Nid de Cóc”. . .  
   
   
LE STAGIONI DELL’OLIO “XII SETTIMANA NAZIONALE DELL’OLIO”  
 
Giovedì 31 gennaio alle 11 a Roma, presso l’Associazione della Stampa Estera in Italia, in via dell’Umiltà 83/c la conferenza stampa di presentazione. Poi fino ad aprile convegni, degustazioni e il premio “Ampolla d’Oro” “Le Stagioni dell’Olio” ospitano gli Oscar La manifestazione è organizzata da Enoteca Italiana di Siena e dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio per la promozione dell’extravergine. La Provincia di Matera è l’ospite d´onore con le sue produzioni di qualità. Per info 0577/228811-19, www www. Enoteca-italiana. It Volete imparare ad assaggiare le migliori produzioni oleicole e conoscere la cultura dell’olio? Tutto questo è possibile grazie a “Le Stagioni dell’Olio - Xii Settimana Nazionale dell’Olio”, la manifestazione organizzata da Enoteca Italiana di Siena in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio per la promozione dell’extravergine italiano e la valorizzazione dei territori dell’olio del nostro paese. Dal 16 febbraio fino ai primi giorni di aprile lungo tutto lo stivale un ricco cartellone di iniziative, momenti di approfondimento, assaggi e degustazioni e, per la prima volta, una novità importante: a Siena si danno appuntamento gli Oscar dell’Olio (“Ampolla d’Oro”, “Grancia d’Oro” e “Sirena d’Oro) consegnati agli extravergine italiani più meritevoli per la qualità espressa nell’annata e a personaggi di spicco nel mondo della cultura e dello spettacolo che si sono distinti per la promozione dell’extravergine italiano nel mondo. Tanti gli appuntamenti inseriti nel calendario de “Le stagioni dell’Olio - Xii Settimana Nazionale dell’Olio”. Taglio del nastro sabato 16 febbraio a Siena con la consueta giornata inaugurale con la consegna delle “Ampolle d´Oro” e con la Provincia di Matera ospite d’onore grazie al suo ricco carrello degli oli e ai suoi tesori enogastronomici. Domenica 17 febbraio a Rapolano Terme sarà la volta del convegno dal titolo “L’olio e il Sacro” con il confronto tra le tre religioni monoteistiche quali il cristianesimo, l’ebraismo e l’islamismo. Per informazioni è possibile telefonare allo 0577/228811-19 oppure consultare il sito www. Enoteca-italiana. It. .  
   
   
DAVIDE OLDANI E STEFANO BADER MAESTRI DI ODORI E PROFUMI IN CUCINA  
 
Nel corso di Identita´ Golose il Congresso Italiano di Cucina d´Autore, Domenica 27 Gennaio alle 15 nella Sala delle Grida di Palazzo Mezzanotte Davide Oldani ha tenuto una relazione dal titolo “La ricca povertà del gusto" in cui ha dimostrato come l’arte del sapore possa fare a meno di costosi o anche economici (ma fondamentalmente inutili) orpelli, a guarnizione del piatto finito. Così come è non solo possibile ma anche auspicabile la totale assenza di feticci che distraggono e non aiutano su ciò che invece è l’unica cosa davvero importante a tavola: la concentrazione sulle emozioni strettamente legate alla cucina. Gusto, in primis. Ma anche olfatto. Oldani, da sempre convinto che in cucina odori e profumi siano per loro natura liberi da clichè e convenzioni, ha dimostrato che le quintessenze nate per il naso e non per il palato possono fare a meno dell’assaggio per essere pienamente gustate. Così il tartufo che con i suoi prezzi legati alla caratura si conferma come una sorta di talismano della cucina dispendiosa può tranquillamente essere sostituito dal puro e semplice aroma regale di tartufo, un sentore di terra che si sprigiona nell’aria come puro effluvio immateriale. In questa smaterializzazione del gusto un ruolo fondamentale è stato svolto dalla sapienza olfattiva di Stefano Bader di Oikos Fragrances che ha messo a punto l’essenza di tartufo e la tecnologia indispensabile alla perfetta riuscita della performance. Il tartufo ha potuto così superare lo schermo della distanza per raggiungere in tempo reale gli spettatori presenti nella sala delle grida di Palazzo Mezzanotte. Si è ripetuta così la magica emozione di una percezione arcana, che gli antichi associavano al misterioso tesoro sotterraneo chiamato "tuber terrae". Nato dall´azione magica dell’umidità e del calore sprigionato dal fulmine scagliati da Zeus in prossimità di una quercia, per placare le spine del desiderio sessuale, si pensava che il tartufo in quanto sfogo olimpico avesse proprietà afrodisiache legate al naso e non al palato. Oggi del tartufo sappiamo tutto eppure il mistero del suo profumo ancora ci sfugge perchè legato alle sue qualità impalpabili tanto che Gioacchino Rossini lo definì "il Mozart dei profumi in cucina". E la musica si sa, come il profumo è immateriale. .  
   
   
PUBBLICATO DA PHAIDON PRESS LIMITED MAIALE & CO. È IL LIBRO PIÙ COMPLETO CHE SIA MAI STATO DEDICATO ALLA CUCINA DEL MAIALE  
 
Suggerisce un’infinità di idee per preparare piatti per ogni occasione e per ogni tipo di palato. Le 150 ricette di Stéphane Reynaud sono un vero e proprio tributo al maiale: rustiche e sane propongono soluzioni succulente per portare in tavola una delle carni più versatili, economiche e saporite disponibili sul mercato. Le ricette sono divise in 13 capitoli tematici e sono accompagnate da fotografie di Marie-pierre Morel e da affascinanti e divertenti disegni di Jose Reis de Matos, entrambi amici dell’autore. Maiale & Co. È il terzo titolo di cucina pubblicato da Phaidon e segue il successo di Breakfast Lunch Tea e di The Silver Spoon. Originariamente pubblicato in Francia, Maiale & Co. È diventato ben presto un bestseller vincendo French Cookbook Award nel 2006. L’autore Stéphane Reynaud appartiene alla terza generazione di una famiglia di estimatori del maiale. È nipote del macellaio di un villaggio dell’altipiano francese di Ardèche, dove il maiale è considerato “sacro”. Nato e cresciuto a Saint-agrève, Stéphane è stato presto introdotto all’arte dell’allevamento e del commercio di animali. All’età di sei anni fu svegliato presto da suo nonno per andare a comprare un agnello e fu portato in un ristorate dove, nonostante fosse mattina presto, il locale era pieno di abitanti della zona che gustavano bistecche. Stéphane ritiene che proprio in quel preciso istante scoprì la sua passione per la carne e il suo desiderio di voler continuare la tradizione famigliare. Stéphane è un cuoco autodidatta ed è stato proprietario e cuoco di un bistro in Parigi, prima di tornare a Saint-agrève. Ora vive tra la sua casa e il suo famoso ristorante Villa9trois a Montreuil, poco distante dalla capitale francese. Le ricette raccolte in Maiale & Co. Sono basate sui piatti serviti a Villa9trois e, grazie al successo del libro, oggi Stéphane è conosciuto come “il re del maiale” in tutta la Francia e non solo a Saint-agrève. In Maiale & Co. Stéphane condivide i segreti delle sue ricette con il lettore, facendo rivivere l’antica passione della sua famiglia per il maiale e celebrando la lunga e piacevole storia del rapporto tra uomo e suino. Sicuramente la sua autentica passione per il maiale è la principale peculiarità del libro. Alcune fotografie di famiglia presentano al lettore il nonno di Stéphane e altri parenti al lavoro nella fattoria sulle montagne di Saint-agrève, creando un’atmosfera ricca di tradizioni ancestrali. Www. Phaidon. Com .  
   
   
“DIDA, INTEGRATORE ALL’OLIO DI CANNELLA DI NEW NORDIC, ELIMINA IL GONFIORE ADDOMINALE ED INTESTINALE”.  
 
New Nordic New Nordic Italia appartiene al gruppo multinazionale Danese New Nordic, quotato alla Borsa di Stoccolma, produce integratori alimentari realmente innovativi e di origine naturale. Molti di questi prodotti sono già leader in diversi mercati Europei. New Nordic opera in Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Austria, Rep. Ceca, Slovacchia, Polonia, Turchia, Olanda, Spagna, Stati Uniti, Canada, Cina, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e dal primo di Giugno 2007 anche in Italia. New Nordic è attualmente presente in Europa in molte catene commerciali quali: Boots, Camelia, Coop, Tesco, Matas, London Drugs, Euro Vaistine, Gnc Live Well, Holland & Barrett, Life ecc. Gli integratori New Nordic sono totalmente naturali, prodotti esclusivamente con estratti di erbe, senza aggiunta di conservanti, aromi, zuccheri, sali e lieviti. Sono utilizzabili anche da vegetariani e vegani. La produzione è accurata ed avviene soltanto in Scandinavia con rigorosi controlli di tutta la filiera, dal campo di coltivazione fino al prodotto finito. Il packaging ha una elevata riconoscibilità ed è molto impattante. L’immagine è identica in tutto il Mondo. Anche la ricerca e lo sviluppo dei prodotti New Nordic viene interamente realizzata in Scandinavia. Tutte le piante usate vengono coltivate sia in Europa che in Asia, direttamente da personale della New Nordic. La New Nordic usa solamente le proprie semenze e coltiva solo le proprie piantagioni. Controlla rigorosamente tutto il processo produttivo dal seme al prodotto finito avendo una completa tracciabilità di tutta la filiera, fino al luogo ed alla persona che ha coltivato la pianta. Applica esclusivamente metodi di coltivazione organica operando secondo principi di commercio leale ed equo per i produttori. Ogni prodotto è verificato secondo prove medico-scientifiche, come indagini cliniche, monografie e studi di bio-disponibilità. Tutta la gamma dei prodotti è sviluppata secondo linee guida di sicurezza definite dai migliori nutrizionisti. Dida di New Nordic – Contrasta il gonfiore addominale e combatte il proliferare della Candida Dida è un integratore alimentare a base di un complesso di estratti vegetali, utile a contrastare il gonfiore addominale a livello di stomaco ed intestino. Dida è anche efficace nel combattere il proliferare della Candida Albicans. Dida, grazie alla sua composizione agisce sia sull’equilibrio della flora batterica intestinale sia sull’equilibrio del processo digestivo, in questo modo contribuisce ad eliminare il fastidioso senso di pesantezza e gonfiore che si può avvertire sia dopo i pasti che durante l’intero arco della giornata. Dida è composto esclusivamente da ingredienti naturali, senza l’aggiunta di nessun componente di sintesi, quali conservanti, coloranti o aromatizzanti. Dida è anche formulato senza l’aggiunta di zuccheri, sali, lieviti e ingredienti di derivazione casearia; risulta pertanto utilizzabile anche da vegetariani e vegani. La formula innovativa di Dida è scientificamente studiata affinché tutti i componenti abbiano una loro specifica attività e agiscano sinergicamente fra loro. Componenti e loro proprietà - Olio essenziale di cannella (Cinnamomum zeylanicum): l’utilizzo della cannella risale sin dall’epoca dell’Antico Egitto; grazie alla sua azione a livello di stomaco ed intestino, risulta tradizionalmente usato contro i crampi allo stomaco, la nausea e anche contro vomito e diarrea. L’olio essenziale di cannella è ricco di Cinnamaldeide ed Eugenolo ed è noto anche per la sua forte azione antimicotica contro la Candida. - Olio essenziale di finocchio (Foeniculum vulgare): svolge un’azione colagoga e coleretica e stimola le secrezioni digestive; allevia i disturbi intestinali legati alla candida. - Olio essenziale di menta piperita (Mentha Piperita): svolge un’azione importante come agente anti-micotico, stimolando, allo stesso tempo, l’attività dell’intero sistema digestivo. - Origano (Origanum vulgare): è probabilmente uno dei più efficaci agenti anti-micotici, attualmente conosciuti; recentemente alcuni studi hanno evidenziato anche proprietà anti-ossidanti. - Foglie di olivo (Olea europaea): ricche di tri-terpeni svolgono un’azione anti-ossidante. - Calendula (Calendula officinalis): è un forte agente anti-infiammatorio; alcuni studi recenti hanno dimostrato un’elevata attività anti-micotica nei confronti della candida. - Timo (Thymus vulgaris): è l’estratto vegetale maggiormente efficace contro i funghi della candida resistenti ai farmaci. - Cardamomo (Elletaria cardamomum): è noto per le sue proprietà digestive e per stimolare il processo enzimatico durante la digestione. - Eugenia (Sygyzum aromaticum): molti studi hanno dimostrato la sua particolare attività anti-microbica, nei confronti di molti tipi di batteri. - Aglio (Allium sativum): è un potente immuno-stimolante; alcuni studi hanno anche dimostrato le sue proprietà anti-micotiche contro la Candida. Novità: integratore alimentare a base olio essenziale di cannella e di un complesso di erbe utile a mantenere un fisiologico equilibrio microbiologico nell’organismo. Aiuta ad alleviare il gonfiore addominale ed è utile nel contrastare la Candia Albicans. Vendute esclusivamente in Farmacia. .  
   
   
FERMENTI LATTICI TINDALIZZATI DI A.F.O.M. MEDICAL: AMICI PREZIOSI DELLA FLORA INTESTINALE  
 
Flora batterica intestinale: un equilibrio delicato. Nella nostra pancia, c’è un vero e proprio “giardino” che prospera o, meglio, che dovrebbe prosperare: è la flora batterica intestinale, l’insieme di diverse centinaia di specie batteriche (in media 300-500 differenti specie), che interagiscono in modo complesso le une con le altre e con l’organismo, svolgendo una molteplicità di funzioni di estrema importanza per la salute e il benessere. Sono, tuttavia, numerosi i fattori che possono alterare il delicato equilibrio della flora batterica intestinale: l’utilizzo prolungato di antibiotici, lo stress, le abitudini alimentari scorrette, i disturbi intestinali quali, ad esempio, la “diarrea del viaggiatore”. Ciò comporta che alcuni batteri prevalgano sugli altri, determinando una situazione di disequilibrio nella flora intestinale, per cui prendono il sopravvento i batteri dannosi, provocando fastidiosi sintomi quali stipsi, diarrea, cattiva digestione, stomatiti, aerofagia, flatulenza, alitosi e carenze vitaminiche.  Fermenti lattici: amici preziosi della flora intestinale. Per riequilibrare la flora batterica intestinale, i fermenti lattici, termine generico con il quale si indicano tutti i preparati che contengono batteri “amici” della flora intestinale, sono la soluzione più valida e sicura. La grande famiglia dei fermenti lattici comprende moltissimi batteri diversi. Gli studi realizzati in laboratorio, sugli animali e, in parte, sull’uomo, hanno evidenziato che questi batteri “buoni” sono in grado di svolgere molte funzioni benefiche: • colonizzano l’intestino, mantenendo in equilibrio la microflora stanziale; • stimolano il sistema immunitario; • creano un effetto barriera, che impedisce l’insediamento di batteri patogeni; • producono sostanze utili all’organismo, quali vitamine e alcuni acidi grassi; • svolgono un’azione disintossicante, in quanto favoriscono la scomposizione e l’eliminazione di sostanze potenzialmente nocive; • migliorano la digeribilità del lattosio. Fermenti Lattici Tindalizzati di A. F. O. M. Medical: la sicurezza dell’efficacia. Il problema maggiore dei fermenti lattici assunti come integratori è sempre stato quello che i batteri benefici in essi contenuti spesso muoiono prima di raggiungere la flora batterica a causa dell’ambiente acido dello stomaco e dell’intestino. Per risolvere il problema, A. F. O. M. Medical ha formulato i Fermenti Lattici Tindalizzati, il primo integratore alimentare che fornisce 8 miliardi di fermenti lattici in forma tindalizzata, un particolare procedimento che si ottiene sottoponendo i fermenti lattici a trattamento termico controllato (56° C per 30 minuti), senza modificarne le proprietà biologico-funzionali e, quindi, gli effetti benefici. Grazie a questo procedimento, i Fermenti Lattici Tindalizzati di A. F. O. M. Medical sono resistenti agli acidi (succhi gastrici), agli enzimi digestivi e agli acidi biliari; inoltre, sono stabili a temperatura ambiente per un lungo periodo di tempo (tre anni). Tutto ciò li rende l’alternativa più valida ai fermenti lattici vivi, che possono subire drastiche riduzioni sia a livello di formulazione dei preparati, sia nel tratto digerente, prima di poter raggiungere la flora batterica intestinale. I Fermenti Lattici Tindalizzati di A. F. O. M. Medical, grazie al procedimento esclusivo cui vengono sottoposti, sono in grado di raggiungere tutti indenni la flora batterica intestinale, riequilibrandola. Ciò fa sì che questi fermenti lattici contrastino efficacemente stitichezza e gonfiori addominali, favoriscano la digestione e l’assorbimento dei principi nutritivi, rafforzino le difese immunitarie e riducano la produzione di tossine a livello intestinale. Sono particolarmente indicati nel trattamento della diarrea cronica, diarrea infantile, infezione del tratto urinario, sindrome del colon irritabile e in caso di alimentazione non equilibrata, prima e durante viaggi ai Tropici, durante e dopo un trattamento a base di antibiotici.  Due diverse formulazioni. I Fermenti Lattici Tindalizzati di A. F. O. M. Medical sono disponibili in due diverse formulazioni: Flaconcini e Compresse masticabili. I Flaconcini rappresentano il modo tradizionale di somministrazione dei fermenti lattici per il riequilibrio della flora batterica intestinale. Ideali sia per i bambini che per gli adulti, sono in forma liquida già pronti da bere. Non devono essere conservati in frigorifero. Si consiglia l’assunzione di 1 flaconcino al giorno. Le Compresse masticabili, di ottimo sapore, e, quindi, particolarmente gradite ai bambini, sono anche ideali per chi viaggia. La dose è i 1 compressa al giorno. I Fermenti Lattici Tindalizzati in Flaconcini e in Compresse masticabili di A. F. O. M. Medical sono in vendita esclusivamente in farmacia. La confezione dei Flaconcini contiene 10 flaconcini da 10 ml cad. Prezzo al Pubblico € 8,90. La confezione delle Compresse masticabili contiene 20 compresse da 700 mg cad. Prezzo al Pubblico € …………. .  
   
   
SET TAVOLA EASY CHIC: DINAMIC ITALIA PRESENTA NUMEROSE NOVITÀ DELLA LINEA GOLD PARTY  
 
Dinamic Italia, azienda presente sul mercato dal 1990, è oggi leader nella produzione di articoli per la casa e la tavola grazie alle numerose soluzioni per la gestione dello spazio e della pulizia in cucina, la conservazione e la cottura degli alimenti, l’ordine della casa e gli indumenti. In vent’anni di esperienza, Dinamic Italia è stata in grado di soddisfare e talvolta anche prevedere le continue evoluzioni del mercato, soprattutto grazie alla continua ricerca di nuovi prodotti volti a migliorare e ottimizzare i tempi in casa e in cucina. Inoltre, l’accurata selezione delle materie prime fanno di quest’Azienda una realtà con idee giovani al servizio delle esigenze di tutti i giorni. Al marchio Dinamic Italia, già consolidato da tempo, si è aggiunto da un paio d’anni il brand Gold Party. Si tratta di un’ampia collezione che offre una vasta gamma di articoli per la tavola e il tempo libero, realizzati con materiali innovativi, quali la cellulosa e stirene, che nella lavorazione vengono trattati in modo da assomigliare incredibilmente al vetro o all’acciaio. Proprio per questo motivo i prodotti Gold Party sono capaci di ricreare in tavola atmosfere indimenticabili, mantenendo tuttavia la semplicità e la comodità di un prodotto usa e getta. Feste, cene con gli amici, ricorrenze speciali, compleanni, onomastici e aperitivi, sono tutte occasioni dove la praticità e la creatività degli articoli Gold Party si evidenziano maggiormente. Nelle collezioni Gold Party si possono trovare piatti in cellulosa verniciata o in stirene di varie forme, fondi, piani, piccoli, grandi… tutti in tantissimi colori e fantasie che regalano allegria alla tavola. E poi ancora: coppette, flûte, tazzine da caffè, bicchieri per acqua, vino e bibita, in versione colorata per le occasioni più divertenti e nei modelli trasparenti per quelle più chic. Versatili nelle loro forme, questi prodotti sono talmente resistenti da poter essere lavati in lavastoviglie e riutilizzati molte volte. Gold Party presenta anche una grande scelta di tovaglioli e tovaglie in pura cellulosa tinta unita o stampata in grado di abbinarsi perfettamente con i piatti, un modo semplice per avere una tavola sempre nuova ad un costo accessibile a tutti. Per le feste dei bimbi… e non solo, Gold Party propone palloncini in varie tonalità, allegri festoni in diverse forme, divertenti cannucce, colorati ombrellini per bibite o cocktail e tante tipologie di candeline per torta. Sono molte le novità presentate in questa edizione del Macef. L’apparenza Inganna …L’apparenza talvolta inganna…infatti ciò che sembra non è… Lucide e brillanti le nuovissime posate di Gold Party somigliano straordinariamente a quelle in acciaio, ma in realtà sono realizzate in stirene (materiale plastico), così versatili da poter essere utilizzate su qualsiasi tavola per renderla elegante e pratica allo stesso tempo. Trasparenti e leggeri i piatti e i bicchieri sono anch’essi in stirene, un composto così resistente e lucido da somigliare in tutto e per tutto al vetro. Nella linea Gold Party, l’Azienda Dinamic Italia evidenzia una grande ricerca nella scelta dei materiali e nell’ideazione di modelli originali. E questo set tavola ne è la dimostrazione. Le Rose Di Renoir La rosa è il simbolo del segreto, delle cose da rivelare con delicatezza; la rosa sbocciata rappresenta la bellezza della gioventù, la passione, l’amore profondo. Nell’arte è uno dei fiori più apprezzati, Renoir li ha proposti in molte sue pitture. Una nota romantica tra le molteplici proposte di Gold Party, uno stile che rievoca la tradizione del puro stile “Old English”. Adatto a cene a due ma anche a pranzi in famiglia, una nota di amore e di candore che regala alla tavola un tocco poetico. Giglio Di Porcellana Nell’antichità il giglio rappresentava la purezza. Il giglio oggi simboleggia anche la nobiltà d’animo: è il fiore ideale da regalare ad una donna fiera, onesta e di classe. Gold party associa questo prezioso fiore con un coordinato, il cui aspetto ricorda incredibilmente la porcellana. Dedicato ad una tavola fine, ricercata e nello stesso tempo pratica. Ricordando Mondrian Dalla particolare attenzione ai trend e alle mode del momento è nato il coordinato multirighe dal “sapore” modaiolo che ricorda nello stile e nei colori le tele di Mondrian. Un tripudio di colori, un eccellente mix tra righe colorate e linee geometriche arcobaleno, una stampa di sicuro impatto che “rompe le righe” liberando la tavola dal rigore di una tinta unita. Posate e Utensili da Cucina Pratiche, utili, leggere, maneggevoli sono alcune delle caratteristiche di queste posate, assoluta novità della collezione Gold Party di Dinamic Italia. Queste posate sono costituite da un composto in stirene che ricrea in tutto e per tutto l’aspetto dell’acciaio, poiché solamente al tatto, grazie alla loro leggerezza, ci si rende conto che in realtà il metallo è solo un effetto ottico. Con tutta probabilità neanche uno sguardo attento si renderebbe conto della differenza. Questi articoli sono disponibili anche nelle varianti colore nero e trasparente ai quali si abbinano piatti e sottopiatti in tinta. Di questa collezione si possono trovare pinze per aperitivi, posate da insalata, palette per torta, coltellini da burro, mestoli, insomma tutto quello che serve per una tavola chic e pratica allo stesso tempo. Vassoio Trasparente Questo vassoio trasparente è ideale per aperitivi o semplicemente per portare in tavola tartine e canapé. Elegante, semplice e discreto è un articolo molto resistente con le sembianze del vetro, un pezzo decisamente pratico e leggero che diventa difficile definire “usa e getta”. Infatti grazie al materiale con cui è realizzato, lo stirene, questo vassoio può essere tranquillamente lavato più volte in lavastoviglie. Set Tavola Easy Chic Tra le novità più particolari della collezione Gold Party, troviamo sicuramente questo ricco set di sottopiatti, piatti tondi e quadrati, flûte e bicchierini. Ideali per organizzare party con gli amici, ma anche per servizi catering di alta qualità, questi articoli si presentano negli attuali colori nero, trasparente e bianco con dettagli oro e argento. Eleganti e pratici allo stesso tempo, portano in tavola minimalismo e semplicità. .  
   
   
AD ALBA LA 32° EDIZIONE DI VINUM: THE WINE SHOW DAL 25 AL 27 APRILE (ANTEPRIMA VINUM PIEMONTE) E DAL 1 AL 4 MAGGIO!  
 
La macchina organizzatrice di Go Wine, d’intesa con la Città di Alba e l’Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero, si è messa in moto e il viaggio verso Vinum 2008 è già cominciato. Il bagagliaio è pieno zeppo di progetti e iniziative, di grandi novità e di eventi emozionanti, visto che da qualche anno la manifestazione punta senza mezze misure ad una dimensione più professionale, senza perdere di vista, va da sé, le sue origini e i legami con la città di Alba. Vinum 2008 vivrà due grandi momenti: il primo, dal 25 al 27 Aprile, con il Piemonte superbo protagonista. Il secondo, dal 1 al 4 maggio, sarà una vera e propria rassegna internazionale, con una serie di eventi straordinari: eccellenti degustazioni guidate da giornalisti di fama; le “verticali biografiche a Teatro”, evento nell’evento di questa edizione, con i più grandi produttori di Barolo e Barbaresco, protagonisti - insieme alle loro bottiglie più preziose. Una grande kermesse teatrale che gratifichi la bravura degli attori – vignaioli, certo, ma anche comunicatori; che esalti l’eccellenza di una terra e di un vitigno – per una vera e propria antologia del terroir; che consolidi il prestigio di una straordinaria tradizione viticola ed enologica – da sempre all’avanguardia nel panorama italiano. Che emozioni i grandi appassionati del vino italiano, ogni anno più sensibili ai grandi temi d’approfondimento. Il palcoscenico ci regalerà la storia di un protagonista; il vino in assaggio – una verticale delle annate più grandi, dagli esordi ai giorni nostri – svelerà la carta d’identità del suo luogo d’elezione. La miscela potrebbe rivelarsi esplosiva: una passerella di grandi firme, di grandi vini, di grandi annate che si alterneranno senza soluzione di continuità; si potranno godere panorami enologici unici: le angolazioni saranno diverse, i punti di osservazione sempre eccellenti. Ma Vinum è anche attento alla storia, alle origini del terroir. Per consolidare un legame viscerale, che va addirittura oltre i confini dell’inizitiva, oltre la festa, oltre tutto, si renderà omaggio ai marchi storici del territorio. Per dare un posto di primo piano a quelle figure che più di altre hanno cambiato la storia e la vita della città e delle sue colline. Per non dimenticare chi siamo e da dove siamo partiti; per mostrare gli ingranaggi “fondamentali” di una macchina gigantesca, che oggi sono semplicemente meno visibili, perché coperti da una carrozzeria bella e lussuosa. La sezione dei “Marchi Storici a Teatro” non è solo un premio alla carriera; né una retrospettiva appetitosa per i soliti nostalgici. Niente di tutto questo. Verrà esaltato un percorso, una storia, una grande esperienza; si scopriranno le fondamenta; si entrerà negli organi vitali delle nostre di Barolo e Barbaresco, poli “mondiali” del vino albese, oggi sono più forti, vivi, brillanti che mai. Ma non è finita: una serie di denominazioni italiane assai note saranno tra gli ospiti d’onore della manifestazione. Un piatto assai succulento per gli appassionati sarà rappresentato, anche quest’anno, da una grande regione del vino francese. La scorsa edizione ha visto protagonisti la Borgogna con “quelli che il Pinot Nero…”, un gruppo di produttori della Cote de Nuits, culla universale del celebre vitigno. Nella prossima, lo spazio “fuori confine” sarà dedicato al Rodano meridionale e al suo grande vessillo, “Monsieur Chateauneuf du Pape”, appellation tra le più celebri al mondo. Gli sforzi organizzativi di Vinum non sono finiti. Perché anche in questa edizione, e in modo sempre più professionale, sarà dedicato uno spazio robusto al tema della degustazione e dell’approfondimento. Ventiquattro grandi degustazioni guidate da un giornalista-degustatore, che porteranno Vinum nel cuore dei grandi terroir italiani e francesi. .  
   
   
I GRANDI VINI DI ROMAGNA A IDENTITÀ GOLOSE  
 
E’ una ricetta golosa: 81 chef provenienti da Francia, Spagna, Finlandia, Slovenia, Stati Uniti, Brasile, Giappone e naturalmente Italia. Sessantaquattro tra incontri e seminari per capire dove sta andando la grande cucina internazionale, quali sono i segreti dei suoi autori. Identità Golose la manifestazione creata da Paolo Marchi, una delle firme più importanti del giornalismo enogastronomico del nostro Paese, in programma a Milano dal 27 al 30 gennaio, in soli quattro anni sì è guadagnata il titolo di summit mondiale dei cuochi. E’ questa la ribalta scelta dal Convito di Romagna, l’associazione di produttori romagnoli di vini d’eccellenza per presentare i prodotti delle sue cantine ai più affermati rappresentanti del mondo della gastronomia. Le 8 aziende del Convito -Tre Monti, Stefano Ferrucci, Fattoria Zerbina, Poderi Morini, Poderi Morini, Calonga, Drei Donà – Tenuta La Palazza, San Patrignano, San Valentino, sono reduci da un 2007 ricco di riconoscimenti, ottenuti da tutte le più importanti guide enologiche italiane. Una vera vendemmia di Tre Bicchieri, Eccellenze, Super Tre Stelle, Cinque Grappoli, Corone, ha premiato per 22 volte le etichette marchiate Convito di Romagna. A farla da padrone è il vitigno principe del “terroir” romagnolo, il Sangiovese. Interpretato grazie alla sensibilità e il gusto di ognuno dei produttori e caratterizzato dalle differenze pedoclimatiche in cui crescono le uve, lungo la dorsale appenninica da Imola fino alle colline, esposte al mare, del riminese. Un territorio dimostratosi grandemente vocato alla produzione di vini d’altissimo pregio e qualità. “Nel 2001, quando con San Patrignano e Drei Donà demmo vita al Convito, il nostro obiettivo era chiaro. Fare entrare i vini del nostro territorio nel novero dell’eccellenze italiane e internazionali – spiega Cristina Geminiani, presidente del Convito e patron della Fattoria Zerbina – in questi anni altri produttori si sono aggiunti a noi ed oggi le nostre etichette sono apprezzate per il loro grande valore. La nostra presenza a Identità Golose ne è ulteriore conferma. ” I vini del Convito a Identità Golose Drei Donà - Tornese 2005, Notturno 2006, Pruno 2004, Graf Noir 1998 San Valentino - Terra Covignano 2004, Luna nuova 2004 Stefano Ferrucci - Domus Caia 2004, Domus Aurea 2005, Centurione 2006 Fattoria Zerbina - Marzieno 2001, Pietramora 2004, Arrocco 2005 San Patrignano - Avi 2004, Montepirolo 2004, Vie 2006. Tre Monti – Thea rosso 2005, Thea bianco 2006, Petrignone 2005 Poderi Morini – Nonno Rico 2003, Tracolli 2004, Morosè brut .  
   
   
AMARONE ANNATA 2004 GERARDO CESARI PRESENTA IN ANTEPRIMA ASSOLUTA L’AMARONE “IL BOSCO”  
 
Il 2004 è un’annata a quattro stelle per l’Amarone della Gerardo Cesari di Cavaion Veronese. Il 26 e 27 gennaio all’Anteprima Amarone organizzata dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella al Palazzo della Gran Guardia a Verona, l’azienda presenterà le due nuove produzioni dell’Amarone Classico e Amarone “Il Bosco”. Per l’Amarone Il Bosco si tratta di un’anteprima assoluta in quanto sarà disponibile in commercio solo dall’autunno 2008. La Gerardo Cesari è oggi la punta di diamante della omonima Spa. L’azienda viene fondata nel 1936 da Gerardo Cesari, cui succede il figlio Franco. Proprio Franco, oggi presidente del Gruppo, è fra i primi produttori a portare il nome dell’Amarone nel mondo. Sin dalla sua fondazione, l’azienda ha puntato tutto sui vini della Valpolicella e oggi la Gerardo Cesari conta circa 100 ettari di vigneto situati nelle aree più vocate della denominazione. “Con il nostro staff di agronomi ed enologi abbiamo lavorato molto in questi anni sulla personalità dei vini Cesari, che vogliono esprimere le caratteristiche del territorio in cui da sempre crediamo - afferma il presidente Franco Cesari -. Grazie a questo impegno abbiamo ricevuto riconoscimenti come Cantina italiana dell’anno dall’International Wine & Spirit Competition, nel 2004 e nel 2006 e molti altri premi, di anno in anno, riconfermano il nostro lavoro. Il 2004, in particolare, è stata una vera annata record con 54 medaglie vinte di cui 14 d’oro e 18 d’argento. Se da un lato abbiamo lavorato su ricerca e qualità, dall’altro abbiamo voluto mantenere un equilibrato rapporto qualità/prezzo, scelta che si è rivelata molto importante”. Amarone Classico “Il Bosco” 2004 Il cru “Il Bosco” viene prodotto dalle uve dell’omonimo vigneto a sud-est di Castelrotto (Verona). Il vigneto si estende su 5 ettari a una altitudine di 150 metri slm e presenta un’ottimale esposizione dei filari con orientamento est-ovest. Le vigne di Corvina 80% e Rondinella 20% si attestano su un’età media di circa 20 anni con un impianto a pergola semplice con circa 3. 300 ceppi per ettaro. Il suolo di calcare rosso, con sedimenti marnosi e il terreno collinoso garantiscono un ottimo drenaggio sottoponendo la vite al giusto equilibrio idrico; la costante ventilazione, tipica di quest’area, permette una perfetta asciugatura dei grappoli senza ristagni di umidità. Entrambe queste caratteristiche favoriscono un’eccellente maturazione delle uve, rendendole particolarmente idonee alla successiva fase di raccolta e appassimento. L’annata 2004, caratterizzata da un andamento climatico equilibrato, ha esaltato le caratteristiche conferite dal terroir alle uve, che alla vendemmia si sono presentate perfettamente mature. Di colore rosso porpora carico, l’Amarone “Il Bosco” dopo circa due anni di affinamento in legno, presenta netti i sentori di ciliegia e prugna in armonia con le note di cacao e cioccolato. La struttura, superiore a quella dell’annata 2003, è importante e di grande complessità. Amarone Classico 2004 L’uvaggio è costituito dal 70-75% di Corvina veronese, il 20% di Rondinella e il 5% di Molinara. Le uve provengono dai comuni della zona classica di Negrar, Marano di Valpolicella, Sant’ambrogio, Fumane e San Pietro in Cariano. Rispetto al 2003, il millesimo 2004 presenta una maggiore freschezza e acidità e note più intense di frutta, soprattutto ciliegia. Queste caratteristiche si uniscono a un corpo importante e a un’elevata persistenza, unite alla morbidezza dovuta all’evoluzione in legno e bottiglia. .