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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Luglio 2008
IL PROGETTO DELL´UE FAST-DOT PUNTA ALLA RICERCA SULLA TECNOLOGIA LASER  
 
Bruxelles, 10 luglio 2008 - La tecnologia laser ha rivoluzionato il mondo della medicina in modi prima impensabili. Sempre più spesso il bisturi cede il posto alla nuova generazione di laser. Adesso il progetto Fast-dot, sostenuto dall´Ue con 10,1 Mio Eur di finanziamenti, è al lavoro per sviluppare una nuova linea di laser per applicazioni biomediche. Guidati da un team con base presso l´Università di Dundee, 18 partner europei provenienti da 12 paesi riuniranno le loro conoscenze e le loro risorse per sviluppare la prossima generazione di laser che sarà usata per applicazioni biomediche. Il fatto che lavoreranno insieme comporta che potranno condurre quasi 100 anni-persona di lavoro in soltanto una frazione di questo tempo. Secondo il professor Edik Rafailov dell´Università di Dundee, "Questo progetto rivoluzionerà l´uso del laser nel campo biomedico, fornendo a medici e ricercatori laser tascabili ad alte prestazioni, ad un costo sostanzialmente più basso, che renderà il loro uso su larga scala economicamente accessibile. " I nuovi laser che saranno sviluppati non solo saranno molto più piccoli ma consumeranno anche meno energia rispetto ai laser usati attualmente. I laser in uso attualmente non sono portatili e comportano alti consumi energetici. I nuovi laser saranno disegnati per l´uso in microscopia e nanochirurgia, dove rendereanno possibili tagli, imaging e terapie di trattamento ad alta precisione. Secondo Neil Stewart, project manager di Fast-dot, "Gli obiettivi del progetto sono di usare una tecnologia chiamata materiali a punti quantici, probabilmente arseniuro di gallio, e sfruttare le loro caratteristiche di emissione di laser per il loro uso in applicazioni biomediche, come per esempio l´estrazione con laser in microchirurgia. " Lo sviluppo dei nuovi laser significherà che i chirurghi e gli studiosi di scienze naturali avranno accesso a laser a più alte prestazioni e a costi più contenuti rispetto a quelli disponibili attualmente e aprirà la strada a nuove e esaltanti applicazioni del laser nella biomedicina. C´è anche la speranza di ridurre le dimensioni dei nuovi laser sui quali si sta lavorando. Attualmente i laser hanno pressappoco le dimensioni di una scatola da scarpe. Il progetto Fast-dot spera di ridurre le dimensioni a quelle di una scatola di fiammiferi, facendo allo stesso tempo scendere il loro costo ad un decimo di quello attuale. Il dott. Stewart ha inoltre affermato che i nuovi laser potranno essere usati nel campo della microchirurgia. "Con questi laser dovremmo essere in grado di portare la microchirurgia al livello di pochi micron. E grazie alla differenza nel modo di controllare l´energia, potremo emettere quantità di energia molto contenute e quindi esaminare cose come la sutura dei tessuti," ha dichiarato. I sistemi laser per uso medico erano visti inizialmente come uno strumento chirurgico minimamente invasivo, ed erano usati per l´asportazione, il taglio o la coagulazione dei tessuti. Quindi la loro prima applicazione fu nel campo della chirurgia generale e della chirurgia laparoscopica. Già negli anni 1990, i laser stavano diventando più popolari nel campo dell´oftalmologia per la correzione della vista. Adesso, comunque, il laser è usato per scopi diagnostici, grazie alle sue caratteristiche non invasive, oltre ad essere usato per la rilevazione e il monitoraggio di alcune malattie. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Dundee. Ac. Uk/ .  
   
   
PROGETTO ACTION DELL´UE ENTRA IN AZIONE PER LO SVILUPPO DI BIOTECNOLOGIE, NANOTECNOLOGIE E TECNOLOGIE GRID  
 
Bruxelles, 10 luglio 2008 - Ricercatori europei hanno creato un partenariato con ricercatori dei Balcani occidentali, Nord Africa e America latina per rafforzare la cooperazione nei campi dell´informatica biomedica (Bmi), delle tecnologie grid e della nanoinformatica. Il loro lavoro viene portato avanti mediante Action-grid, un progetto sostenuto dal Settimo programma quadro (7°Pq) dell´Ue con un finanziamento di 1 Mio Eur. Action-grid è stato lanciato a giugno e proseguirà per un periodo di 18 mesi. Il consorzio Action-grid mira a massimizzare il potenziale dei dati biomedici e delle risorse informatiche. Il lavoro dei partner del progetto rafforza in modo efficace l´opinione della Commissione europea che i gruppi di lavoro migliorano la propria comprensione delle attività svolte nei Paesi obbiettivo, come quelli dei Balcani occidentali o dell´America latina. L´obbiettivo principale dei partner sarà quello di trovare e promuovere la cooperazione, oltre che di identificare possibili attività per il futuro. Oltre a creare un ambiente di collaborazione tra le regioni, il consorzio formato da sette membri condividerà i risultati della ricerca e contribuirà al miglioramento del programma di ricerca dell´Ue in un´area specifica. Il loro lavoro svilupperà la formazione e la mobilità nell´ambito di Bmi, grid e nanoinformatica. Il consorzio afferma che i risultati saranno integrati con dati provenienti da un "resourceome" automatizzato, un inventario di metodi e servizi Bmi/grid/nano sviluppato dalla squadra Action-grid. Ricercatori e utenti possono accedere a questo inventario. Infine, il resourceome permetterà ai ricercatori da ogni dove di accedere alle nuove tecnologie sviluppate nell´Ue. Con il supporto di un comitato di esperti riconosciuti, il consorzio svilupperà anche un Libro bianco, che verrà presentato alla Ce al fine di avviare nuovi piani nelle regioni in questione. La divulgazione dei risultati Action-grid sarà resa possibile mediante un simposio internazionale su Bmi e grid, e attraverso pubblicazioni scientifiche, newsletter, comunicati stampa e un sito web. Il risultato del progetto Action-grid è che i principali successi nei campi della Bmi e del grid computing (compresi gli strumenti, le competenze e i metodi) possono essere riutilizzati e trasferiti nei Balcani occidentali, in Nord Africa e in America latina. La conoscenza acquisita in Action-grid verrà anche sostenuta dai principali successi ottenuti dal consorzio in passato. Esempi di questo sono i progetti del passato basati sul Grid e sostenuti dall´Ue come Gripps, Medigrid, Glop and eDiamond. Nel corso degli ultimi 10 anni l´Ue è stata inarrestabile nel suo tentativo di creare e implementare attività che collegassero dati clinici e risultati provenienti da una miriade di progetti, metodi e strumenti nel campo della Bmi. Bisogna notare cha la ricerca Ue nei campi della genomica e della medicina personalizzata ha incoraggiato gli scienziati a partecipare a vari progetti di ricerca che sono stati avviati nella regione. Nello specifico, il collegamento tra Action-grid e il campo medico è rappresentato dalla nanoinformatica; Action-grid è il primo progetto dell´Ue mirato allo sviluppo di questa disciplina. Il consorzio sostiene che la nanomedicina possiede la capacità di migliorare gli attuali metodi diagnostici e terapie. Coordinato dal Biomedical Informatics Group dell´Università politecnica di Madrid in Spagna, Action-grid riunisce partner da Argentina, Cile, Croazia, Francia e Grecia. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Action-grid. Eu/ .  
   
   
CORSO ESTIVO SULLE APPLICAZIONI CARDIOVASCOLARI DELL´IMAGING MOLECOLARE  
 
Münster (Germania), 10 luglio 2008 - Le reti di eccellenza finanziate dall´Ue Dimi ("Imaging molecolare diagnostico") e Emil ("Laboratori europei di imaging molecolare") organizzano un corso estivo sulle applicazioni cardiovascolari dell´imaging molecolare, che si terrà dal 1 al 4 settembre a Münster, in Germania. Questo corso estivo ha l´obiettivo di introdurre dottorandi e giovani ricercatori al campo dell´imaging molecolare e di incoraggiare il dibattito scientifico. L´evento, che avrà una durata di quattro giorni, comprenderà lezioni, dimostrazioni e sessioni pratiche in cui saranno trattati una serie di argomenti riguardanti questo settore come ad esempio le diverse tecniche di imaging, la fisiologia fondamentale del sistema cardiovascolare, l´angiogenesi e le terapie rigenerative, le malattie cardiache negli esseri umani, i modelli animali di malattie cardiovascolari, lo sviluppo di agenti di contrasto e la radiofarmaceutica. L´evento è aperto a tutti i ricercatori e gli studenti interessati. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Dimi. Eu/index. Php?id=1655 .  
   
   
SANITA´, IN ABRUZZO: DAY SERVICE E PAC PER DIAGNOSTICA ACCESSO SEMPLIFICATO PER SERVIZI E TEMPI RIDOTTI PER REFERTI  
 
Pescara, 10 luglio 2008 - Vengono istituite e regolamentate le attività di Day Service e, allo stesso tempo, si rende possibile la gestione degli iter diagnostici per i principali problemi di salute (ipertensione, diabete, patologie respiratore, ecc. ) attraverso i Pac (Pacchetti Ambulatoriali Complessi). A stabilirlo con una apposita delibera è la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca. Prosegue, pertanto, la riorganizzazione e la riqualificazione dell´attività ospedaliera, già oggetto di numerosi provvedimenti che hanno già portato all´ottenimento di importanti risultati sul fronte dei ricoveri ospedalieri. A seguito di tale innovazione, l´accesso ai servizi sarà notevolmente semplificato mediante la preventiva pianificazione degli esami diagnostici e delle visite che il paziente deve compiere allo scopo di stabilire se è effettivamente affetto dalle patologie regolamentate con i Pac o per i successivi controlli. In coerenza con le caratteristiche del problema di salute oggetto di studio, sarà possibile organizzare le attività diagnostiche per fornire le risposte richieste dai pazienti in un´unica giornata e, in prospettiva, in un unico luogo fisico (il Day Service). Dal punto di vista della "gestione" dei servizi sanitari, l´introduzione del Day Service e dei Pac, dovrà consentire di evitare la produzione di ricoveri "impropri" e l´avvio di un profondo processo di riorganizzazione dell´attività ospedaliera orientata a strutturare in modo efficiente ed economico tutta l´attività ambulatoriale e quella di ricovero diurno con importanti benefici anche sulle liste d´attesa. L´istituzione del Day Service e dei Pac rientra tra i provvedimenti previsti dalla Legge Regionale 20 del 2006, dal Piano Sanitario Regionale e, per gli effetti che ciò potrà produrre sul piano economico, dal Piano di Rientro. .  
   
   
NASCE IN BASILICATA IL DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE DI OCULISTICA  
 
Potenza, 10 luglio 2008 - Il Dipartimento Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale, Servizi alla Persona e alla Comunità ha sottoposto all’attenzione della Giunta Regionale, che ha approvato il provvedimento, l’istituzione del Dipartimento Interaziendale di Oculistica, con riferimento all’Unità Operativa di Oculistica presso l’Ospedale di Venosa. L’istituzione del Dipartimento, realizzato per iniziativa dell’Asl n. 1 di Venosa, dà attuazione ad un protocollo di intenti, siglato il 22 gennaio 2008, tra gli organi regionali e i responsabili delle Aziende Sanitarie, i quali hanno dichiarato la propria disponibilità, ciascuno per le specifiche competenze, a concorrere all’attivazione del Dipartimento Interaziendale di Oculistica della Regione Basilicata. Si tratta – secondo quanto sostenuto dall’on. Antonio Potenza, Assessore alla Salute – di una iniziativa volta a ordinare razionalmente la gestione operativa delle attività aziendali, con uno strumento che aggrega strutture organizzative, ai fini della realizzazione di un modello operativo coerente con la programmazione regionale. Obiettivo dell’iniziativa – dice l’assessore Potenza – è quello di assicurare l’erogazione di attività specialistica di oculistica garantendo la continuità diagnostica e terapeutica ai cittadini ed attuando imprescindibili percorsi integrati di assistenza. Le finalità che con l’istituzione di tale Dipartimento s’intendono perseguire – spiega ancora l’assessore - sono indirizzate a favorire l’attuazione di sistemi di gestione innovativa dei percorsi specialistici; l’attivazione dei processi di reingegnerizzazione del percorso clinico-assistenziale e diagnostico-terapeutico-riabilitativo dell’utenza (con un’attenzione crescente alle esigenze delle collettività); il consolidamento sul territorio dell’accesso all’assistenza oculistica per soddisfare il “bisogno di salute” della popolazione; la riduzione della mobilità sanitaria in uscita (in specie quella extra-regionale) e della stimolazione di quella in entrata; la garanzia dell’erogazione di prestazioni di eccellenza. Queste ed altre finalità sono state previste dalla programmazione sanitaria regionale. Infine – conclude l’on. Potenza – viene posta una grande attenzione al miglioramento dei sistemi di controllo della qualità gestionale, da intendersi quali centri nodali per il raggiungimento degli obiettivi di massima integrazione assistenziale e della conseguente soddisfazione del bisogno di salute dei cittadini. .  
   
   
SALUTE FVG:LE ISTITUZIONI DEVONO GARANTIRE I DIRITTI  
 
Sacile, 10 luglio 2008 - La salute è una questione di democrazia. Ogni scelta in questo campo deve saper entrare nel merito delle questioni, superando posizioni ideologiche preconcette. E al centro di ogni decisione devono essere i cittadini, a cui le istituzioni devono saper garantire diritti, non semplicemente rincorrere i bisogni. Questi sono alcuni dei concetti espressi, il 5 luglio dall´assessore a Salute e protezione sociale del Friuli Venezia Giulia, Vladimir Kosic, a conclusione del convegno nazionale "Città sane - Oms, comuni in rete per salute, qualità della vita e territorio", organizzato, oltre che dalla locale amministrazione comunale, da Federsanità Anci Fvg, Rete italiana città sane Oms e Rete regionale città sane Oms (cui aderiscono 46 Comuni) insieme all´Ass 6 Friuli Occidentale, all´Azienda Ospedaliera Santa Maria degli Angeli e all´Ambito distrettuale sacilese. Vi hanno partecipato un´ottantina tra amministratori locali, dirigenti, operatori dei servizi, medici di famiglia, di Veneto, Trentino Alto Adige e Puglia, oltre che della nostra regione, che hanno dato vita ad uno scambio di esperienze su come realtà diverse affrontano i bisogni di salute della popolazione in una situazione caratterizzata da crescente invecchiamento, legato alla diminuzione della mortalità per patologie acute e ad un parallelo aumento di quelle cronico-degenerative, spesso associate a non autosufficienza e disabilità. Tant´è che per il 2050 è stata prospettata una spesa sanitaria per l´assistenza agli anziani doppia di quella destinata alle acuzie, con problemi non indifferenti di sostenibilità economica. Importante, quindi, il confronto di esperienze, come ha rilevato il sindaco di Udine, Furio Honsell, neo presidente della rete regionale città sane, perché "fare rete significa imparare e insegnare, per poter migliorare". Attuando, prima di tutto, una sorta di "rivoluzione copernicana che metta il cittadino al centro e i servizi intorno". Serve dunque, secondo Honsell, uno sportello unico, un unico punto di accesso per i servizi sanitari. Una prospettiva che per Sacile, che al convegno ha presentato il suo nuovo modello organizzativo e gestionale, appare già realtà: in un unico spazio fisico sono raggruppate tutte le funzioni, un´offerta sociosanitaria integrata che garantisce una risposta articolata e differenziata alle diverse necessità della popolazione grazie proprio alla contiguità delle strutture. Non basta. La salute non può dipendere solo dalle strutture sanitarie. Fondamentali, anzi, sono la prevenzione e gli stili di vita. Traffico, inquinamento, abitudini sbagliate (fumo, alcol, alimenti) pesano non poco con l´avanzare dell´età. Anche qui Sacile è modello, e con convinzione ha voluto partecipare alla rete "città sane", hanno detto il sindaco Roberto Cappuzzo e l´assessore Giorgio Siro Carniello, riducendo l´uso delle auto nel centro urbano e realizzando percorsi pedonali e ciclabili, per migliorare l´ambiente, e diffondendo la cultura di una corretta alimentazione. In sostanza, il concetto è che non si promuove salute senza il coinvolgimento diretto dei cittadini che devono essere, in questo senso, proattivi, e che, ha evidenziato il dottor Giorgio Canciani, direttore scientifico del Ceformed, devono anche sapersi "alleare con i propri medici di base" che, dal canto loro, si impegnano a far parte integrante del sistema salute coniugando formazione e ricerca per il miglioramento della pratica professionale ma anche analizzando correttamente i propri dati clinici e confrontandoli con i colleghi. Fare rete, dunque, significa collaborare a tutti i livelli, favorire lo scambio delle migliori esperienze anche, come sottolineato dal presidente di Federsanità Anci Fvg, Giuseppe Napoli, tra Comuni di piccole e medie dimensioni, che, nell´epoca della globabilizzazione, non vivono certo situazioni molto dissimili da quelle delle grandi città. Da questi presupposti si giunge alla condivisione degli obiettivi tra Rete Oms e Federsanità ed al dialogo, al confronto, alla condivisione delle responsabilità che Kosic auspica per poter fare quei passi avanti che il cittadino si aspetta. .  
   
   
SANITA´ LOMBARDA, PROSEGUE MISSIONE IN SPAGNA  
 
Milano, 10 luglio 2998 - "La Catalogna, anche per la sua lunga storia d´autonomia, non può che essere un punto di riferimento essenziale in termini di governance e di politiche pubbliche per la Lombardia. E´ quindi naturale partire anche da qui per la definizione di ulteriori alleanze strategiche". E´ il commento dell´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, al termine della seconda tappa della missione istituzionale nelle regioni spagnole. Dopo la firma di ieri di un Protocollo d´intesa con il rappresentante del governo regionale dell´Andalusia, Bresciani ha oggi visitato la capitale della Regione della Catalogna, Barcellona. In particolare, nella lunga giornata di lavoro, ha avuto modo di confrontarsi con le autorità locali per avviare e consolidare contatti istituzionali in vista di future e possibili ulteriori alleanze: al mattino, presso la Sede del Departament de Salut, Bresciani ha avuto un summit con Enric Mayolas, referente per il Sistema catalano di Salute, e successivamente ha incontrato la consigliera Marina Geli. Questo pomeriggio, l´assessore lombardo si è invece recato in visita all´Ospedale de Sant Paul e all´Ospedale Universitario, in via d´ampliamento, anche per sostenere un confronto sul sistema delle cure primarie e su quello dell´emergenza medica. "La sanità lombarda è per sua natura in movimento. Deve cioè evitare ogni forma di staticità ed essere piuttosto sempre aperta al confronto e al dialogo. Per tali ragioni - ha sottolineato Bresciani - oltre ad un quotidiano lavoro per il miglioramento continuo dell´efficacia e dell´appropriatezza delle cure, proseguiamo questo metodo d´apertura nazionale ed internazionale, che non potrà che portare ulteriori benefici in termini di risorse, di esperienze, di professionalità". .  
   
   
EMERGENZA SANGUE IN ITALIA: VENETO AUTOSUFFICIENTE CEDE MIGLIAIA DI SACCHE ALLE ALTRE REGIONI  
 
Venezia, 10 luglio 2008 - “Nel fare un preoccupante panorama dell’emergenza sangue in Italia, Repubblica di oggi non ha citato il Veneto, e mi dispiace, perché il Veneto è tutt’ora (e da sempre) completamente autosufficiente. Non solo, ma ha saputo e potuto essere solidale con altre Regioni in difficoltà, cedendo loro 12 mila sacche nel 2006 e 17 mila nel 2007”. Lo fa notare l’assessore alla sanità della Regione del Veneto Sandro Sandri, alla luce dell’allarme lanciato oggi da un servizio di Repubblica. “Con tre Regioni come Sicilia, Sardegna e Lazio – precisa Sandri – il Veneto ha specifiche convenzioni in atto sulla base delle quali cediamo loro notevoli quantitativi di sangue. Non solo, ma a richiesta, in caso di bisogno (è già accaduto anche nel 2008) riforniamo Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Marche. E il nostro trend è in continua crescita perché, calcolando gli ultimi 12 mesi tra fine 2007 e primo semestre 2008, abbiamo già ceduto ad altre Regioni ben 20 mila sacche di sangue”. “Vorrei che si prendesse buona nota di questi dati – conclude Sandri – che hanno molti significati: prima di tutto che i Veneti sanno bene il significato della parola solidarietà; poi che da noi l’organizzazione sanitaria e di raccolta funziona al meglio; infine che anche in un settore delicato come le donazioni di sangue è possibile far bene se solo, come in Veneto, si sa programmare senza sprechi di risorse”. .  
   
   
RICERCA DATABANK SUL MERCATO E CONCORRENZA NEL SETTORE “PROTESI ORTOPEDICHE”.  
 
Milano, 10 luglio 2008 - Sintesi dell’andamento della domanda Nelle protesi (joint replacement), si è confermato un discreto aumento dei volumi della domanda per ginocchio e soprattutto per spalla ed estremità. Nella traumatologia e osteosintesi, registrano una buona crescita del segmento placche con viti e uno spostamento dai fissatori esterni ai chiodi endomidollari. Nel segmento Spinale, la diffusione della chirurgia della colonna determina un aumento della domanda e in particolare emerge la crescita del non fusion. Il quadro competitivo 2007 ha visto: l’inasprimento della competizione sui prezzi per mantenere/migliorare le quote di mercato; l’aumento della concentrazione dell’offerta attraverso importanti processi di consolidamento a livello mondiale; la ricerca di differenziazione con l’inserimento in nicchie tecnologicamente avanzate e/o specialistiche e la diversificazione in aree dell’ortopedia considerate a maggiore redditività rispetto agli impianti e alla traumatologia. Dati di sintesi, 2007
Numero di imprese 35
Numero di addetti 1. 150
Numero di addetti per impresa 33
Valore di mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro): 498,5
· Protesi (joint replacement) 356,5
· Traumatologia & Osteosintesi 79,5
· Sistemi Spinali 62,5
Variazione media annua del mercato 2007/2003(%)(a) 6,8
Fatturato per addetto (‘000 euro) 433,5
Valore aggiunto (Mn. Euro) 119,6
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 104,0
Quota di mercato prime 4 imprese/gruppi (%) 56,9
Quota di mercato prime 8 imprese/gruppo (%) 77,0
Previsione di sviluppo del mercato(b):
· 2008/2007 crescita rallentata
· tendenza di medio periodo discreto incremento
a) - in valore b) - in volume .
 
   
   
DROGA, PRESENTATO PROGETTO “TRAINING CAMP” IL VIGORELLI TORNERÀ TEMPIO DELLO SPORT  
 
 Milano, 10 luglio 2008 - L’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna ha presentato questa mattina, insieme al Presidente di Sogemi Roberto Predolin, il progetto “Training camp - Meglio farmi placcare da un avversario che farmi abbattere dalla droga", in preparazione al campionato giovanile under 21 di football americano che i Bozart Rams terranno dal 1° al 7 settembre, al Vigorelli di via Arona 19. “Auspico che il Vigorelli torni presto ad essere un tempio dello sport per Milano – ha sottolineato Landi - e che la soluzione per la preghiera islamica sia un momento temporalmente ben definito e assolutamente limitato così come assicurato dal vice Sindaco Riccardo de Corato”. “Milano – ha proseguito l’assessore – ha bisogno di sport, anche minori, per aiutare i giovani a combattere l’indifferenza verso la vita e la ricerca di paradisi artificiali con droga, alcol e sesso non sicuro”. Parlando poi di pratica dello sport come esercizio di salute fisica e mentale, dal momento che gli allenamenti dei Bozart Rams saranno aperti al pubblico, l’assessore alla Salute si è detto preoccupato per l’abolizione del certificato di sana e robusta costituzione voluta dal Governo Prodi e confermata da quello attuale. “La semplificazione legislativa, per altro benedetta – ha spiegato Landi –, non può passare sulla salute e sulla predisposizione allo sport dei nostri giovani. E’ allo studio del mio Assessorato – ha annunciato - un’iniziativa che supplisce, almeno in parte, a questo provvedimento”. Il progetto Training Camp, per il secondo anno consecutivo, si rivolge ai ragazzi e alle ragazze milanesi come momento dedicato alla salute acquisita anche attraverso la pratica sportiva supportata da una corretta alimentazione. Da qui il coinvolgimento di Sogemi che per l’occasione fornirà frutta e verdura durante i giorni di allenamento. Per iscriversi al Camp di settembre e per altre informazioni: www. Ramsmilano. It .  
   
   
BASILICATA: ASL 4, BOOM DOMANDE ROSA PER BANDO SERVIZIO CIVILE DISABILI  
 
Potenza, 10 luglio 2008 - Si tinge di rosa la partecipazione al Bando di servizio della Asl n. 4 per il progetto denominato “Superiamo le barriere: assistenza alle persone con disabilità. Con il monitoraggio dello sportello unificato socio-sanitario’’, che selezionerà 20 giovani volontari da impiegare nei comuni di Bernalda, Ferrandina, Grassano, Matera e Montescaglioso . Al bando hanno partecipato 109 ragazzi e di questi 80 sono ragazze, confermando la maggiore sensibilità delle donne nei confronti dei problemi della disabilità. Nella ripartizione dei Comuni da Bernalda sono pervenute domande da 4 maschi e 10 femmine, Ferrandina (3 maschi e 12 femmine), Grassano,(2 maschi e 14 femmine), Matera (15maschi e 31 femmine), Montescaglioso (5 maschi e 13 femmine. La Asl provvederà ora alla verifica dei requisiti previsti dall´articolo 3 del bando (limiti di età, possesso della cittadinanza italiana e assenza condanne penali). Dovrà anche procedere alla verifica della data di presentazione della domanda (ore 14 del 7 luglio 2008), del curriculum, della fotocopia della carta di identità valida e di ogni altro titolo ritenuto utile dal candidato stesso. La commissione, dopo aver effettuato i colloqui motivazionali con ogni candidato, procederà all´attribuzione dei punteggi previsti dal progetto, al fine della predisposizione delle graduatorie per ciascuna delle cinque sedi (Bernalda, Ferrandina, Grassano, Matera e Montescaglioso), evidenziando sia i candidati idonei nell´ambito dei posti disponibili, sia quelli risultati idonei al di fuori dei posti disponibili, sia i candidati esclusi dalla graduatoria in quanto non idonei con la relativa motivazione. Il progetto, redatto dalla direzione dei Distretti e approvato dal Ministero del Welfare, per il secondo anno consecutivo,intende aiutare i cittadini disabili, in particolare coloro che versano in situazioni di solitudine e con uno stato di salute precario. Sarà operativo per un anno a partire dall´approvazione delle graduatorie da parte del Ministero. “L’adesione al bando di molti giovani – ha detto il commissario della Asl 4, Domenico Maroscia - conferma la validità di un progetto attento ai bisogni del territorio e della fasce deboli e il proficuo rapporto che questa Azienda ha attivato con enti locali e le associazioni di volontariato’’. .  
   
   
MILANO: SCOPERTO AMBULATORIO MEDICO CLANDESTINO. SEQUESTRATI 15.000 MEDICINALI ILLEGALI PER UN VALORE DI 100.000 EURO CONFISCATE 6.000 PILLOLE DI VIAGRA, 2.500 PASTIGLIE ECCITANTI, 3.400 ANTIBIOTICI.  
 
Milano, 9 luglio 2008 - “La Polizia Municipale è intervenuta in un’erboristeria in via Giordano Bruno, nel cuore del quartiere Paolo Sarpi, scoprendo un ambulatorio medico clandestino. Denunciata la titolare, una cinese regolare ma recidiva in quanto già segnalata dai vigili all’Autorità giudiziaria per lo stesso motivo nel settembre 2007”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. Sono stati gli uomini del Nucleo Tutela Trasporto Pubblico a intervenire: sette agenti più un commissario aggiunto che si sono avvalsi anche del supporto del Security Point, di stanza a Sarpi. All’interno dell’erboristeria, più precisamente nel retrobottega, hanno trovato un ambulatorio medico clandestino e un ‘paziente’ sotto flebo, che è stato subito portato in ospedale per gli opportuni controlli. Tra l’ambulatorio e l’abitazione della titolare (in via Bramante), gli uomini della Polizia Locale hanno sequestrato oltre 15. 000 medicinali tra cui 6. 000 pillole di Viagra, più di 2. 500 pastiglie a effetto eccitante o ritardante, 3. 400 antibiotici, oltre a siringhe, kit per flebo e agopuntura e qualche migliaia di medicinali di varia natura ancora da identificare. Tutti i medicinali erano di importazione. Alcuni riportavano nomi e istruzioni in inglese o in russo, ma per la maggior parte si trattava di farmaci cinesi. Solo per le confezioni di Viagra, gli agenti hanno stimato un valore commerciale di oltre 40 mila euro (ogni confezione contiene 4 pillole e viene venduta al pubblico al prezzo di circa 30 euro). In totale si stima un valore commerciale di oltre 100. 000 euro. Il titolare dell’erboristeria, una cinese regolare, è stata quindi nuovamente denunciata per abuso della professione medica (art. 348 del codice penale) e per commercio di farmaci imperfetti (art. 443 del codice penale). Il locale è stato posto sotto sigilli. “Questa è la risposta del Comune all’invito rivolto ieri da parte dell’associazione Codici a non abbandonare la lotta per la legalità a Sarpi. Non abbiamo mai abbassato la guardia – sottolinea De Corato – e questa operazione ne è la testimonianza. Insieme alle molte altre realizzate ogni giorno contro ogni tipo di illecito: dall’utilizzo dei carrelli sui marciapiedi, alla contraffazione, allo sfruttamento della prostituzione nei finti centri massaggi. Fino agli ambulatori medici clandestini, all’interno dei quali, nel peggiore dei casi, abbiamo trovato anche attrezzature mediche per praticare aborti”. “Il controllo di Chinatown è costante – continua il vice Sindaco – e per questo un ringraziamento va agli agenti della Polizia Locale. Solo due settimane fa, dopo un blitz dei vigili, abbiamo scoperto due appartamenti dormitorio per clandestini con la denuncia di quattro persone, proprietari e locatari degli immobili. Che si aggiungono, Nell’ultimo anno, a tre ambulatori medici clandestini e due case d’appuntamenti, un centro massaggi abusivo. Per non parlare delle multe inflitte nel 2008. Più di 5. 000 in 6 mesi, oltre a 38 denunce, 133 documenti ritirati, più di 70 veicoli e carrelli posti sotto sequestro”. “Non da ultimo – sottolinea De Corato – l’allarme lanciato sul problema delle sale da gioco (60 richieste di nuove aperture in città, principalmente da parte di cinesi): un’ulteriore dimostrazione che il Comune è ben attento a certe zone grigie”. .  
   
   
VENETO VARA PIANO PER LA SICUREZZA DEI PAZIENTI: SI RAFFORZA LA LOTTA CONTRO ERRORI O EVENTI NEGATIVI  
 
Venezia, 10 luglio 2008 - Più sicurezza per i pazienti ricoverati negli ospedali veneti, o curati nell’ambito dei Distretti Sanitari, e per le persone non autosufficienti assistite dai Centri Servizi. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Sanità Sandro Sandri, che ha istituito una nuova “Organizzazione per la gestione della sicurezza del paziente”. Viene di fatto individuato un modello organizzativo, che andrà applicato in tutte le strutture sanitarie pubbliche, in quelle private accreditate, e nei Centri Servizi per persone non autosufficienti. Il cardine del tutto è la nascita della figura del “Responsabile delle funzioni per la sicurezza del paziente” in ogni struttura, la realizzazione di un sistema informativo regionale integrato per la gestione della sicurezza del paziente, l’avvio di un piano di formazione per gli operatori, che sarà redatto dall’Agenzia Regionale Socio Sanitaria, la quale avrà anche il compito di lavorare ad un rapporto annuale che descriva lo stato di sicurezza del servizio socio sanitario regionale. “Pur se in Veneto la situazione è più che accettabile – sottolinea Sandri – la gente ha spesso il timore di poter essere vittima di qualche errore, o di contrarre durante le cure infezioni o malattie, ed è un dovere di civiltà, prima che di politica sanitaria, ridurre al minimo tali rischi, perché una sanità di qualità è tale anche grazie alle garanzie di sicurezza che siamo in grado di dare al cittadino che ne ha bisogno. Si tratta – aggiunge Sandri – di un’iniziativa estremamente rilevante, tanto che la sua attivazione dovrà avvenire presto, entro il 31 ottobre prossimo e sarà subito inserita tra gli elementi di valutazione dell’operato dei Direttori Generali”. L’attivazione della figura del Responsabile per la sicurezza del paziente farà anche parte dei requisiti richiesti alle strutture sanitarie per ottenere l’accreditamento istituzionale. Il Responsabile verrà nominato dal Direttore Generale su proposta del Direttore Sanitario e verrà scelto tra i Dirigenti Medici con documentata esperienza. Molti i suoi compiti: tra questi, curare il monitoraggio della sicurezza del paziente, supervisionare l’organizzazione e formulare proposte di analisi ed eventuale revisione dei processi assistenziali, verificare l’attuazione delle misure preventive adottate, coordinare i referenti nei Dipartimenti. In ogni Azienda viene anche costituito il Comitato Esecutivo per la Sicurezza del Paziente: esso dovrà definire le misure preventive per la riduzione dei rischi, proporre il Piano per la formazione specifica del personale, esaminare e valutare gli eventi negativi che venissero segnalati, supervisionare il sistema informativo, proporre le linee guida aziendali per la sicurezza del paziente. .  
   
   
MICHELE CASCELLA: LA GIOIA DI VIVERE A CURA DI VITTORIO SGARBI MUSEO MICHETTI, FRANCAVILLA AL MARE (CH) DAL 13 LUGLIO AL 30 SETTEMBRE 2008  
 
Francavilla al Mare (Ch), 8 luglio 2008 - Si inaugura il 12 luglio 2008 alle ore 18 al Museo Michetti la mostra di Michele Cascella: La Gioia di vivere, curata da Vittorio Sgarbi, che si compone di oltre ottanta opere che attraversano tutte le principali fasi espressive dell’artista, dagli esordi più remoti all’attività estrema, seguendo un arco cronologico compreso fra il 1905 al 1987. Si comincia con le opere giovanili, fra Abruzzo, Milano e Parigi, nelle quali Cascella rivela immediatamente il talento che lo contraddistinguerà per il resto della carriera, quello di colorista, segnato certamente dall’imprinting di Michetti, ma rinnovato alla luce degli sviluppi del Post-impressionismo più coerenti con la lezione di Monet e Rénoir, oltre che con quelli del Divisionismo, l’esito nazionale in questo senso più rappresentativo. Opere come Paesaggio con figure, Trabocco di San Vito, Primavera presso Ortona, e Figure sulla Pescara, tutte precedenti il 1908, possono dirsi fra le più moderne del panorama nazionale del momento, ricche di svaporamenti cromatici, talvolta con accenti alla Turner, che stilizzano la natura per introdurla in una dimensione simbolista, estranea alla caducità delle cose terrene. La sperimentazione della sensorialità impressionista, caratteristica delle esperienze di Cascella fino al 1913, denota una visione della natura come oggetto di contemplazione che deve suscitare, in primo luogo, coinvolgimento emotivo, tenendo le debite distanze, quindi, dagli approcci mentali alla Cézanne. Con tutto ciò, specie dopo il 1916, in precoce percezione del rappel à l’ordre, Cascella non disdegna di associare il colore vibrante a un uso equilibratore del disegno, cosa che lo induce a prospettare una particolare variante del Primitivismo italiano, fra tradizione nazionale e francesismo, come si denota in opere come Giallo e verde e La giacca rossa, entrambe del 1918. La specializzazione nel paesaggio e nella veduta, in un momento di crisi dei generi, assicura a Cascella un successo di portata internazionale, con i consueti soggetti abruzzesi che vengono alternati a quelli di Portofino e delle maggiori metropoli, come un carnet di viaggio, e il ventaglio di opzioni espressive che varia di volta in volta, dal sentimentalismo tardo-simbolista, improntato su tonalità fredde, al bozzettismo da Ecole de Paris, pittoricistico, che lo faceva definire l’“Utrillo italiano”, con incursioni in terreni comuni che gli fanno sfiorare ora Strapaese, ora il Chiarismo, ora l’Espressionismo di Sassu (Solennità in San Pietro, 1939) o dei Sei di Torino (Rachele, 1943). Dopo il 1945, condizionato in Italia dal Neo-cusbismo e dal recupero di Cézanne, quando non dall’abiura della figurazione, la pittura di Michele Cascella si connota come precisa reazione agli eccessi di intellettualismo che stavano trasformando l’arte in fenomeno fortemente elitario, rivolto a cerchie specializzate, stabilizzandosi sui soggetti e i caratteri di massima individuati negli anni precedenti, ma secondo accenti sempre più solari e diretti che limitano al minimo le mediazioni nella comunicazione fra l’artista e il suo pubblico. “Vituperato in vita perché troppo indulgente nei confronti della popolarità, perché troppo ‘commerciale’, come si diceva allora, Cascella si prende ora le sue rivincite. Diciannove anni dalla morte sarebbero bastati a spazzarlo via non solo dalla memoria dei critici, ma anche del grande pubblico. E invece, eccolo ancora fra noi, eccoci ancora ad occuparci di lui. Della sua arte intenzionalmente semplice, votata a individuare un’idea istintiva del bello, di quanto più larga condivisione possibile, quasi francescana nel concepire il senso della natura, un sermo communis per il quale una marina è sempre una marina e un fiore un fiore. ” Vittorio Sgarbi “Quando Michele Cascella decise di diventare artista, il padre Basilio, mostrandogli colori e pennelli, gli disse che avrebbe imparato cos’è la pittura il giorno in cui sarebbe stato capace di dipingere l’aria. Michele non se lo dimenticò mai, cercò sempre di raggiungere quell’obbiettivo. Quando ci riuscì, da buon individualista, non lo disse a nessuno. Gli bastava la sua soddisfazione, intima, mai esibita. Io continuo a occuparmi di Michele Cascella perché se ne possano accorgere tutti, finalmente. ” Michele Cascella. Cenni biografici. Nasce il 7 settembre 1892 ad Ortona a Mare (Ch). Viene introdotto all’arte dal padre Basilio, capostipite di una famiglia che conterà, nel corso del Novecento, numerosi esponenti artistici. Col fratello Tommaso, esordisce in una mostra alla “Famiglia Artistica” di Milano, nel 1907, dimostrando subito uno spiccato talento di colorista. Nel 1909, sempre con Tommaso, espone per la prima volta a Parigi, aggiornandosi agli sviluppi del Post-impressionismo. Nel 1910 è tornato a Milano, dove frequenta Marinetti, Boccioni e Margherita Sarfatti, seguendo con interesse gli sviluppi del Divisionismo. Fra il 1915 e il 1918 partecipa alla Prima Guerra Mondiale. Dopo il ritorno dal fronte, mostra una maggiore attenzione per la regolarità della composizione e per l’incidenza del disegno, fra rétour à l’ordre e Primitivismo in chiave di modernismo nazionale, senza comunque smentire la preponderante vocazione colorista. Nel 1924 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia, dove sarebbe tornato in tutte le successive edizioni fino al 1942, quando avrebbe avuto in dedica una sala personale. Nel 1925, presentato da Carlo Carrà, espone con successo alla Galleria Pesaro di Milano, affermandosi come uno dei maggiori paesaggisti italiani del momento. Fra il 1931 e il 1933 espone a Parigi, Londra, Bruxelles, aggiungendo il soggetto cittadino al repertorio più tradizionale, ispirato alla natura abruzzese. Dal 1933 è illustratore paesaggista de “Il Corriere della Sera”. Nel 1937 partecipa alla Quadriennale di Roma e ottiene una medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi. E’ da questo periodo che Portofino diventa il suo luogo prediletto, del quale riproduce gli scorci più suggestivi in un numero sterminato di varianti. Nel 1938 esordisce come scenografo alla Scala. Dopo il 1945, le mutate condizioni del dibattito critico in Italia, ostile a un certo tipo di figurazione, lo invogliano a incrementare i rapporti con l’estero, in particolare col Sud America, con la California (espone a Los Angeles nel 1948) e con Parigi. Nel 1954 la sua opera viene celebrata, a Lugano, dalla prima retrospettiva a lui dedicata. Fra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Settanta si muove fra gli Stati Uniti, Parigi, Portofino e l’Abruzzo, conseguendo rinnovati successi con le frequenti mostre che segue in ogni parte del mondo. L’ultima stagione artistica di Cascella é caratterizzata da un numero considerevole di riconoscimenti ufficiali e di esposizioni antologiche (Milano, 1981; Ferrara, 1982-83; Roma, 1985), a cui corrisponde una recuperata freschezza espressiva del maestro, neo-impressionista, di vigore quasi giovanile. Michela Cascella muore a Milano il 29 agosto 1989. .  
   
   
PIERO GUCCIONE OPERE 1963/2008 A CURA DI VITTORIO SGARBI PALAZZO REALE, MILANO 10 LUGLIO – 21 SETTEMBRE 2008  
 
Milano, 10 luglio 2008 - L’assessorato alla Cultura del Comune di Milano, dal 10 luglio al 21 settembre 2008, presenta a Palazzo Reale Piero Guccione – Opere 1963 - 2008 una mostra nata da un progetto di Vittorio Sgarbi e organizzata da Torcular. Dopo l’antologica di Palazzo Dugnani del 1986, e la rassegna di opere recenti del 1998, a Palazzo Reale, torna a Milano, nella stessa sede dell’ultima esposizione, Piero Guccione, uno dei massimi esponenti in assoluto della figurazione contemporanea, non solo nazionale. L’esposizione, composta da circa ottanta opere, realizzate nelle tecniche predilette dell’olio su tela e del pastello su carta, ripercorre quasi per intero, dal 1963 ai nostri giorni, la carriera e il cursus espressivo di Guccione, nel suo evolversi come un tragitto di andata e ritorno, logistico e intellettuale, dal luogo natale a quello dell’iniziazione culturale, e viceversa. Si parte dagli anni romani, quando il siciliano Guccione, nato a Scicli (Rg) nel 1935, dopo la formazione all’Accademia delle Belle Arti e in parallelo al coinvolgimento in alcune missioni archeologiche nel Sahara, si afferma subito come uno degli uomini di punta della Nuova Figurazione locale, fra impegno sociale, fedeltà all’arte mimetica, autonomia lirica e dimensione esistenziale, guardando sia a Renzo Vespignani, con il quale condivide la militanza nel gruppo ‘Il Pro e il Contro’ (1961-64, insieme a Attardi, Aymonino, Calabria, Guerreschi, Gianquinto, Farulli, Ferroni, i critici Micacchi, Del Guercio, Morosini), sia a Renato Guttuso, di cui è assistente all’insegnamento, ma del quale non condivide le medesime inclinazioni espressioniste. Tipici della cifra di Guccione di questi anni, fondata su un grande magistero tecnico, ma dal taglio modernamente innovativo, sono i Muri, i Balconi, i Giardini, le Finestre, le Attese, con gli oggetti che diventano il correlativo tangibile della condizione psicologica, poeticamente assorta, di chi li evoca; soprattutto i paesaggi “modernizzati”, inclusi, piuttosto impropriamente, nell’iconografia della Pop Art italiana, con scenari naturali di sapore antico, memori dell’eredità classica, che vengono contaminati dai segni ingombranti della civiltà industriale. Nel 1979, seguito da Sonia Alvarez, Guccione torna a Scicli, dai cui dintorni non si sarebbe più mosso, e dove sarebbe diventato di riferimento a uno specifico gruppo di artisti (fra gli altri, Sonia Alvarez, Franco Sarnari, Franco Polizzi, Carmelo Candiano, Giuseppe Puglisi, Giuseppe Colombo, Giovanni La Cognata, Piero Roccasalva, Gugliemo Puzzo, Salvatore Paolino, Piero Zuccaro), accomunati da analoghe finalità espressive. La natura, mitica, eterna, mediterranea, rappresentata nell’intento di cogliere il passaggio dallo stato di contemplazione al sentimento dell’assoluto, diventa il tema dominante dell’arte di Guccione. Se, fino ai primi anni Ottanta, Guccione è ancora interessato a esplorare i confini fra realismo e astrazione, nei successivi si concentra su una natura sempre più rarefatta nelle geometrie essenziali che le inquadrature, da obiettivo fotografico, accentuano al massimo, esaltando, per esempio, il significato simbolico dei carrubi, residui di tempeste nei pastelli della serie Dopo il vento d´Occidente, o delle linee d’orizzonte, che sfumano le differenze fra entità supreme come il mare, prediletto dall’artista, il cielo, la terra. E’ diventato il Romanticismo ottocentesco di Friedrich e di Leopardi, fra senso nordico del sublime e mediterraneo dell’infinito, il principale referente culturale di Guccione, ispirando per i suoi paesaggi siculi, immersi in silenzi metafisici che la presenza dell’uomo può solo intaccare, inesauribili varianti, tipologiche, cromatiche, liriche, ma tutte riportabili ad un’unità originaria, un bisogno interiore di purezza primordiale. Nel contempo, Guccione non abbandona la riflessione sulla storia dell’arte, confrontandosi direttamente, nella serie dei d’après, con alcuni celebri capolavori, fra gli altri, dell’amato Michelangelo, di Masaccio, Caravaggio, Giorgione, Vermeer, Signorelli, Le Nain; né il carattere filosofico della sua arte gli impedisce di cimentarsi con applicazioni diverse della sua poetica, in particolare con l’illustrazione e la scenografia. “Nel mio lavoro, di solito, il significato non è la molla che fa scattare l’immagine né la gioia di inseguirla. È la seduzione dell’oggetto l’elemento primario: la sua pregnanza fisica e figurale che in genere mi spinge a tentarne l’interpretazione e a darne visione… Le mie scelte sono quasi sempre dettate dall’istinto, prodotte dall’immaginazione con le più strane e disparate associazioni, senza alcun vincolo se non per il rigore della forma e dell’esecuzione… Confesso che sempre meno mi interessa conoscere, sapere e capire il mondo. Preferisco affidarmi alla verità, alle contraddizioni, alle infinite controverse ingiunzioni della corporeità. ” Piero Guccione .  
   
   
ANNA SECCIA ANNA DEI COLORI MOSTRA ANTOLOGICA 1960-2008 E “ARTE DA INDOSSARE” MUSEO D’ARTE MODERNA VITTORIA COLONNA  
 
 Pescara 19 luglio-26 agosto2008 Pescara, 10 luglio 2008 - La mostra antologica Anna dei Colori, opere 1960-2008 e ”arte da indossare”, che verrà inaugurata sabato 19 luglio 2008 ore 19,00 nel Museo d’Arte Moderna “Vittoria Colonna” di Pescara, documenta quasi cinquant’anni di carriera artistica dell’abruzzese Anna Seccia. Promossa dalla Presidenza del Consiglio della Regione Abruzzo e organizzata da Kaleidos, centro culturale per la creatività, l’esposizione, che riunisce più di cento opere, è curata dall’autorevole critico e storico dell’arte Giorgio Di Genova, autore dell’importante volume monografico sull’artista, edito da Sala Editori, . La pubblicazione che verrà presentata dai critici Lucia Spadano e Leo Strozzieri è corredata da un’ampia documentazione fotografica e da un’antologia critica, comprendente firme di alcuni eminenti studiosi che negli anni hanno seguito le vicende artistiche di Anna Seccia. All’evento interverranno: Marino Roselli Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo, Luciano D’alfonso Sindaco di Pescara, Paola Marchigiani Assessore alla Cualtura del Comune di Pescara, Pino De Dominicis Presidente della Provincia di Pescara,paolo Fornarola Assessore alla Cultura della Provincia di Pescara ,Tommaso Coletti Presidente della Provincia di Chieti, l’artista e il curatore. La giornalista Cinzia Cordesco coordinerà gli interventi. Scrive il curatore nel testo di presentazione del volume: “L’espressione artistica è sempre e comunque un double del proprio io. O meglio dell’identità interiore dell’artista, che appunto attraverso l’altro da sé, cioè lo specifico linguistico scelto, restituisce un autoritratto psicologico-simbolico. Alla stessa stregua dell’identità fisionomica, che, pur trasformandosi col trascorrere del tempo, dalla nascita alla maturità ed oltre rimane sempre la stessa, altrettanto avviene nella produzione di ogni artista, la quale nel tempo mantiene costanti i tratti connotativi di base. Ciò mi ha portato ad asserire che ciascun artista per tutta la vita, mutatis mutandis, fa sempre la stessa opera, … Anna Seccia non sfugge alla regola”. Il critico evidenzia nel suo saggio che certi tratti somatici connotativi dell’artista, già in nuce nelle opere degli anni 60/70, sono andati sempre più precisandosi negli anni successivi nella gamma degli azzurri che negli anni Ottanta esplodono in un lessico neoinformale, risolto con una pittura gestuale densamente articolata con venature e giustapposizioni cromatiche, che, in ottemperanza alla poetica del frammento, comincia a frantumarsi per lasciare spazio all’azzurro del cielo. Anna Seccia negli anni Novanta con la sua spatola fotografa cellule e restituisce visioni dell’interiorità con venature segniche, sentendo forte il colore azzurro, arrivando perfino a fisicizzarlo con la serie di tavolini che chiama “arte da usare”. Anna, come pittrice dedita all’Artemaieutica, convinta che il fine della sua ricerca non poteva essere limitata all’opera, coinvolge altre persone nella pratica della pittura con la sua Stanza del Colore, concretizzando così l’Opera-territorio che con il passare degli anni è diventato il topos centrale della sua identità artistica al punto che nel corso di questa antologica, all’interno del Museo Vittoria Colonna, con i visitatori della sua mostra, nei giorni 23-24-25 e 26 luglio, ella realizzerà una performance in happening collettivo in progress per creare una Stanza del Colore con una libera circolazione di segni, colori, forme e suoni, per ulteriormente significare quanto l’arte sia portatrice di valori “altri” in un interscambio che sostituisca al singolo performer una collettività di performers: “Unire insieme” è il messaggio che l’artista vuole trasmettere. L’arte attiva processi in un dialogo tra materia e spirito con uno scambio di energia che fa connessione tra gli individui, che fa “territorio” legato al senso di una esistenza solidale. La performance dell’artista sarà incentrata, quindi, sulla spontaneità dello scambio e delle relazioni, per cui una tantum non ci saranno più nella sua mostra semplici spettatori, ma partecipanti ad un’opera aperta, allargata verso la collettività con un flusso interattivo che elimina la barriera tra attori e fruitori, al fine di promuovere una creatività che coinvolga il pubblico, il quale così diviene parte integrante del processo creativo sullo spunto di happening offerto dall’artista, impegnata nel trovare modi di trasformazione sociale del fare artistico. L’opera che verrà realizzata durante l’happening sarà inaugurata domenica 24 Agosto alle ore 19,00 Nello stesso sabato 19 luglio verrà proiettato il video Anna. É, realizzato per l’occasione di questa mostra antologica e contestualmente viene presentato un foulard, a tiratura 1/200 esemplari, realizzato dalla Santostefano di Italo Ferretti, su progetto di un’opera di Anna Seccia: ”graffi di colore”. Il ricavato della vendita di questo prodotto di “arte da indossare”, sarà devoluto a favore del progetto “Le nuvole in cielo e l’Abruzzo in terra”, manifestazione itinerante in diverse città italiane, che sostiene la ricerca sul Parkinson. Curriculum sull’artista - Compiuti gli studi artistici, dopo aver frequentato la Facoltà di Architettura, è stata titolare della Cattedra di Discipline Pittoriche e Plastiche presso il Liceo Artistico di Pescara. Ha arricchito la sua formazione sull’espressività artistica con maestri come Diane Waller, Ma Anad Meera, Arno Stern e molti altri. Esperta in Art Therapy, Cromoattivazione e Olodanza da trent’anni svolge una ricerca innovativa sulle metodologie di insegnamento per lo sviluppo del potenziale creativo attraverso il corpo, il suono, il colore e la materia, che trova il suo sbocco nella creazione del laboratorio di “Artemieutica” e nella realizzazione della Stanza del Colore come opera d’arte interattiva che ha lo scopo di stimolare la creatività e la libera espressione del sentire attraverso il colore. Tiene corsi di formazione sulla creatività attraverso l’arte conducendo gruppi e training ovunque in Italia. Anna Seccia ha incentrato la sua ricerca pittorica nell’ambito del segno come espressione di un linguaggio che rende manifesto il fluire della coscienza attraverso i colori. E la sua pittura ha nel blu e negli azzurri il suo valore cromatico centrale La sua ricerca ha riscosso consensi e riconoscimenti con recensioni e inserimenti su riviste e cataloghi d’arte con partecipazioni a prestigiose rassegne quali i Premi: Termoli, Vasto, Sulmona, Penne, Salvi, Mazzacurati, Italia, la triennale di Arte Sacra di Lecce, la Rassegna Il Mare di Molfetta ed esposizioni nelle fiere d’arte di Bologna, Padova, Bari, New York, Los Angeles. Ha inoltre esposto in prestigiosi musei, quali il Museo Haus Martfled di Schvlm (Germania), il Museo Chiang Kai a Taiwan (Cina), il Centro Alfeos El Sabio in El Puerto di S. Maria (Spagna), l’Art Museum di Monaco, il Salons de la Residence du Louvre, (Menton, Francia), il Museo di Montese (Modena), il Palazzo Ducale di Revere, il Castello dell’Aquila, il Museo della carta a Fabriano ed infine i Musei giapponesi di Kausatsu, Adova, Magama, Yocatchi, Minakuchi. Le sue opere si trovano in qualificate collezioni pubbliche di arte contemporanea, tra cui Museo e Archivio di artisti abruzzesi contemporanei, Castello di Nocciano (Pe); Museo Abruzzese Arti Grafiche, Castel di Ieri (Aq); Pinacoteca di Arte Contemporanea, Prata d’Ansidonia (Aq); Centro San Massimiliano Colbe, Roma; Pinacoteca di Sassoferrato; Fondazione Piccola Opera Caritas, Giulianova (Te); Monaco Modern Art Museum, Fondation Lord Eastlegh, Monaco;; Museo delle Generazioni italiane del ‘900 (Magi ‘900), Pieve di Cento (Bo); Forum Artis Museum, Montese; Museo Internazionale Mail Art, L’aquila; Pinacoteca Civica di Pianella; Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Casoli d’Atri (Te); Raccolta di Arte Sacra, Parrocchia San Pio X, L’aquila; Young Museum, Palazzo Ducale di Revere (Mn); Museo “Valentino” di Castellaneta; Museo delle Scienze Biomediche, Chieti; Università di Brescia; Pinacoteca Internazionale di Arte Sacra, Falconara (An); Collezione Villa Rietti Rota, Motta di Livenza (Tv), Pinacoteca d’Arte Contemporanea di Guglionesi(cb), La sua pittura è considerata nei volumi 900 Artisti ed Arte in Abruzzo, a cura della Provincia di Pescara e nel Ii tomo di Generazione anni Quaranta, vol. Vi della Storia dell’arte italiana del 900 di Giorgio Di Genova, attualmente in corso di stampa, mentre riferimenti alla sua attività sono nei cataloghi del Monaco Art Museum, del Magi ‘900 di Pieve di Cento (Bo), del Museo Artisti Abruzzesi di Nocciano (Pe). .  
   
   
ACTIONS. ART, CULTURE, GENERATION PARALLEL EVENTS TO MANIFESTA 7 11 LUGLIO — 21 SETTEMBRE 2008  
 
 Pergine Valsugana (Tn), Villazzano (Tn), 10 luglio 2008 - Dal 10 luglio al 21 settembre 2008 avrà luogo “Actions. Art, Culture, Generation” uno dei parallel events to Manifesta7. Progetto ideato e curato da Giorgia Lucchi e Marco Tomasini con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento; realizzato dalla Galleria Arte Boccanera Contemporanea, in collaborazione con Mafalda - Associazione Donne Trento e con Trentino Trasporti. Si tratta di una mostra caratterizzata da opere site-specific e dislocata su tre differenti sedi; si articolerà a Trento – presso la Galleria Arte Boccanera Contemporanea –, a Villazzano – presso il parco dell’Ente Cra – e a Pergine Valsugana – presso il nuovo Centro Intermodale. In questi luoghi saranno allestiti lavori che spaziano attraverso le varie discipline artistiche, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia ai video, dalle installazioni alle video-installazioni realizzate da 10 artiste: Lien Botha, Tatiana Festi, Annamaria Gelmi, Kaoru Katayama, Lucìa Madriz, Elena Monzo, Maria Lucrezia Schiavarelli, Cinthya Soto, Chiara Tagliazucchi, Ueia Lolta. Il fulcro del progetto è dato dal vivace confronto generazionale e interculturale fra figure femminili conosciute sia a livello locale che internazionale, che si interrogano su Trento, il Trentino - Alto Adige quale terra di incontro e confronto, di confine e di transito. Actions è dunque un’iniziativa di grande prestigio per l’altissimo livello delle artiste che vi partecipano ed unica, nel suo genere, per le modalità con le quali si offre al pubblico. Sarà infatti possibile visitare le tre sedi utilizzando i mezzi pubblici di Trentino Trasporti lungo la Valsugana. Actions intende in questo senso proseguire un viaggio iniziato proprio su un treno affittato in occasione della presentazione pubblica di “Manifesta 7” che ha condotto tra i due capoluoghi – Trento e Bolzano – i giornalisti, i rappresentanti politici e gli operatori che già si occupano di contemporaneo in regione. E’ la prima volta che Manifesta ha luogo in una regione invece che in una grande realtà urbana. Le artiste saranno invitate a questi confronti culturali, generazionali e pluridisciplinari, intervenendo nel segno della loro creatività attraverso un atteggiamento propositivo, vitale e stimolante, sviluppando contenuti artistici derivati da “indagini sul campo” svolte cioè direttamente nella città di Trento e in regione. Si tratterà di veri e propri progetti site-specific eseguiti dalle artiste mediante l’esplorazione dell’intero territorio geografico trentino, delle sue strutture organizzative e peculiari relazioni culturali, storiche, linguistiche e politiche. Anche la scelta dei luoghi espositivi non è casuale. A Trento - presso la galleria Arte Boccanera Contemporanea - saranno esposte opere pittoriche (di Festi, Monzo, Tagliazucchi); a Villazzano - presso il suggestivo parco della sede dell’Ente Cra - saranno in mostra opere scultoree e installazioni (di Gelmi, Madriz, Schiavarelli e Ueia Lolta); infine, a Pergine Valsugana - presso il nuovo Centro Intermodale - le zone di passaggio e la sala conferenze ospiteranno opere fotografiche, video e video-installazioni (di Botha, Katayama e Soto). .  
   
   
GIANCARLO OSTUNI DELLA LEGA NAVALE MONOPOLI RAPPRESENTERA´ L´ITALIA AI MONDIALI DI VELA GIOVANILE IN DANIMARCA  
 
Monopoli, 10 luglio 2008 - E´ pugliese il velista che rappresenterà l´Italia per la categoria Laser Standard ai mondiali di vela giovanile che si terranno dal 10 al 19 luglio 2008 ad Aarhus, in Danimarca. E´ Giancarlo Ostuni, tesserato della Lega Navale di Monopoli , che fin dall´età di 10 anni pratica lo sport della vela. Nato a Bari nel 1990, ottimo studente del quarto anno del Liceo Scientifico "Curie" di Monopoli, tenace atleta votato all´agonistica, che in mare si diverte insieme alla numerosa squadra di laseristi della cittadina pugliese, allenata con eccellenti risultati dal coach. Franco D´andria (con l´atleta nella foto), tarantino capace di tenere insieme un gruppo di velisti giovanissimi provenienti anche da diverse altre città pugliesi: Gallipoli, Taranto, Foggia. La meritata convocazione di Giancarlo Ostuni ai mondiali di vela (1° nella Ranking List nazionale Laser under 19) rappresenta un altro successo per l´Viii zona della Fiv presieduta dal dott. Raffaele Ricci, sensibile alla promozione velica giovanile e per il direttore sportivo della Lni Monopoli, Tommaso De Bellis, apprezzato velista. .  
   
   
LA SARDEGNA NUOVAMENTE PROTAGONISTA CON UN GP DI SUPERMOTO  
 
 Olbia, 10 luglio 2008 - In quest’ultimo periodo, dopo un interminabile ciclo di brutto tempo e pioggia, recrudescenza di un inverno più che primavera a non volerci lasciare, l’estate si sta allargando in ogni angolo della nostra penisola e per questo, pensare al prossimo Gp di di Sardegna di Supermoto sarà ancora più piacevole, soprattutto pensando alla vicinanza con l’incantevole mare di questa splendida isola dai mille colori. Sarà proprio qui che si consumerà il 12 e 13 luglio la quarta prova del Campionato Mondiale Supermoto, una delle prove più attese della stagione presentando, oltretutto, un circuito inedito realizzato all’interno dell’area del porto industriale di Olbia, località Cala Saccaia, dallo sviluppo di 1. 394 metri, di cui 1. 230 di asfalto e 164 di fuoristrada nel quale si incontreranno, salvo cambiamenti dell’ultim’ora, 9 curve a sinistra e 7 a destra. Ormai in fase di realizzazione conclusiva i lavori per l’evento mondiale di Supermotard, come detto uno tra i più attesi della stagione, che segnerà l’ingresso di un altro pezzo di Sardegna nel circuito internazionale dei Gp motociclistici con la quarta prova iridata della specialità che offrirà non solo l’opportunità di trascorrere un fine settimana di grande sport unito ai mille svaghi che questa località può offrire, ma sarà anche un valido motivo per sostenere i nostri ragazzi impegnati nel campionato più combattuto del pianeta. Ci sarà un ricco mosaico di eventi in pista con due giorni intensi di confronti spettacolari, gare mondiali ed europee. La Formula-1 della derapata arriverà nell’isola nuragica dopo tre prove già disputate e dalle quali sono emersi i nomi del nuovo leader di classifica S1 il tedesco Bernd Hiemer (Ktm Italia Team Miglio) con i suoi 136 punti, davanti all’ex leader il francese ufficiale Aprilia, Thierry Van Den Bosch che di punti ne ha ora 122, mentre terzo è il connazionale Thomas Chareyre (Husqvarna-ch Azzalin) con 105 punti. A precedere il nostro più forte rappresentante in questa classe è il britannico Winstanley davanti al pesarese vincitore a sorpresa dell’ultima prova ispanica Ivan Lazzarini (Aprilia Drc), che precede di due lunghezze il bolognese campione italiano Fabio Balducci (Suzuki-lux Performance). Tredicesimo, sempre per i migliori tra gli italiani, un altro bolognese, Cristian Ravaglia (Yamaha Evolution), e più dietro il pesarese Marco Dondi (Kawasaki by Nastedo), il milanese Giovanni Bussei Canone (Honda), il vicentino Elia Sammartin (Aprilia-new Team Sm), il maceratese Massimiliano Porfiri (Honda-bruttapiega) tra i top twenty. In classe S2 è il campione del mondo dell’altra classe Adrien Chareyre (Husqvarna Ch Azzalin) a comandare la classifica grazie anche alla doppia affermazione nelle due manche della gara spagnola dello scorso week-end. L’iridato precede l’ex leader mondiale bresciano attuale capoclassifica tricolore Davide Gozzini (Tm factory), che segue il transalpino a soli 13 punti di distacco. In terza posizione un altro italiano lotta per migliorare la seconda posizione del 2007, è l’abruzzese Attilio Pignotti (Ktm Italia Team Miglio) che completa un podio prevalentemente azzurro e agguerritissimo. Seguono l’ordine il belga campione del mondo Gerald Delepine (Husqvarna Ch Azzalin) e il pontino Luca Minutilli (Aprilia Pmr-h2o) davanti ad altri due azzurri come il poliziotto bolognese Massimo Beltrami (Aprilia Drc) e il pesarese Lorenzo Mariani (Tm Mrc), quindi il britannico Iddon (Aprilia Pmr-h2o) e il modenese Emanuele Giovanelli (Husaberg Rz), a due lunghezze dall’astigiano Paolo Gaspardone (Husaberg Brt). Diciassettesimo Andrea Occhini (Husaberg). A fianco del mondiale sono abbinate anche altre importanti challenge di carattere internazionale e nazionale, come il Fim World Series delle classi Open e S3 e il Trofeo Ktm Supermoto giunto alla quinta delle sei prove in calendario, che vede in testa alle due classi in gara Stefano Gorini per la Cup e Francesco Brizzolari nella Rookies. Ad organizzare il Gp di Sardegna di Supermoto, valevole come quarta prova del campionato mondiale della specialità, sarà la Dbo, società torinese a cui è stata affidata da Youthstream una parte della gestione organizzativa dell’intero mondiale Supermoto 2008, oltre ai mondiali di motocross Mx1, Mx2 e Mx3 che si svolgeranno in Italia anche in questa stagione. Importante anche la sinergia tra Dbo e "S. T. L. Gallura Costa Smeralda S. P. A. " che stanno lavorando da tempo per rendere straordinario questo evento in programma nel weekend del 12 e 13 luglio. Il Gp di Sardegna è patrocinato dal Comune di Olbia, ma gli organizzatori intendono rivolgere un particolare ringraziamento anche all’Assessorato allo Sport e Politiche Giovanili di Olbia, alle autorità portuali di Olbia e Golfo Aranci, alla C. I. N. E. S. , la S. T. L. Gallura e la Moby Lines per la disponibilità dimostrata. Costo dei biglietti molto contenuto per i due giorni e poter assistere così, non solo alla spettacolare prova mondiale di Supermoto della domenica ma anche alle prove e le qualifiche del sabato oltre agli altri agguerritissimi confronti offerti da questo happening live. La scelta di mantenere bassi per tutti i prezzi di accesso all´evento è stata dell’organizzazione per permettere anche ai più giovani di assistere a tutte le attrattive che una manifestazione del genere può offrire. .