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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 25 Novembre 2008 |
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PARLAMENTO EUROPEO, AIDS/HIV: PROMUOVERE LA DIAGNOSI PRECOCE E IL TEMPESTIVO TRATTAMENTO |
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Strasburgo, 25 novembre 2008 - Il Parlamento chiede una strategia volta a promuovere la diagnosi precoce e il tempestivo trattamento dell´Hiv, garantendo l´accesso ai test e un accurato monitoraggio. Sollecita inoltre una strategia di riduzione dell´infezione e campagne d´informazione e di educazione sulla prevenzione. Auspica poi raccomandazioni sull´attuazione delle sperimentazioni e chiede ai governi di dichiarare illegale le discriminazioni contro le persone affette dal virus, come le restrizioni alla libera circolazione. Approvando con 480 voti favorevoli, 4 contrari e 10 astensioni una risoluzione comune sostenuta da tutti i gruppi politici (eccetto Ind/dem), il Parlamento europeo invita il Consiglio e la Commissione a formulare una strategia sull´Hiv al fine di promuovere la diagnosi precoce e la riduzione degli ostacoli alla sperimentazione nonché di garantire un tempestivo trattamento e la comunicazione dei relativi benefici. Sottolineando che l´Hiv/aids è una malattia trasmissibile «e vi è quindi un rischio di contagio provocato dalle persone infette non diagnosticate» i deputati invitano la Commissione e gli Stati membri a garantire l’accesso al test, «che deve restare libero e anonimo». Chiedono inoltre alla Commissione di garantire un accurato monitoraggio e una stretta sorveglianza da parte del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, tra cui stime più precise (quantità, caratteristiche, ecc) della popolazione non diagnosticata, «rispettando la riservatezza e la protezione dei dati personali». Dovrebbe anche impegnare «sostanziali risorse politiche, umane e finanziarie per sostenere l´attuazione di tale strategia». Osservando che l´infettività dell´Hiv «aumenta notevolmente in presenza di altre malattie a trasmissione sessuale (ad esempio gonorrea, clamidia, herpes e sifilide)» e che l´epidemia tra i consumatori di droghe iniettive «è una delle cause della rapida diffusione dell´infezione da Hiv in numerosi paesi dell´Europa orientale», il Parlamento invita poi la Commissione ad elaborare una strategia di riduzione del rischio dell´Hiv/aids incentrata sui gruppi vulnerabili e ad alto rischio. Sollecita poi gli Stati membri a rafforzare le campagne d´informazione e di educazione sulla prevenzione, la sperimentazione e il trattamento del virus Hiv/aids. Il Consiglio, inoltre dovrebbe incaricare la Commissione di elaborare raccomandazioni sull´attuazione di sperimentazioni ed orientamenti in materia di trattamento fondati su dati comprovati in ciascuno Stato membro, nonché di garantire che, in futuro, il monitoraggio dei progressi nella lotta contro l´Hiv/aids in Europa e nei paesi vicini comprenda indicatori che riguardano e misurano direttamente le questioni legate ai diritti umani nel contesto dell´Hiv/aids. Infine, il Parlamento invita gli Stati membri a porre in essere disposizioni in virtù delle quali la discriminazione contro le persone che vivono con l´Hiv/aids, comprese eventuali restrizioni alla loro libertà di circolazione, «sia effettivamente dichiarata illegale nelle loro giurisdizioni». L´aids e l´Hiv nel mondo e in Europa - Secondo i dati forniti dall´Unaids, dall´inizio dell´epidemia, nel 1990, nel mondo sono morte circa 27 milioni di persone a causa dell´Aids. Nel 2007, 33 milioni di persone vivevano con l´Hiv (di cui 2 milioni di bambini), sono state rilevate 2,7 milioni di nuove infezioni, mentre circa 2 milioni di persone sono decedute a causa dell´Aids. Il tasso di nuove infezioni si è ridotto in molti paesi ma, su scala mondiale, questa tendenza è stata parzialmente compensata con l´aumento registrato in altri paesi. L´hiv colpisce «in maniera sproporzionata» i consumatori di droghe iniettabili, gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini e i/le professionisti/e del sesso. Con 22 milioni di persone, nel 2007, l´Africa sub-sahariana ospita il 67% di tutte le persone che nel mondo vivono affette da virus dell´Hiv e il 90% dei bambini che vivono con l´infezione; sono state rilevate circa 2 milioni di nuove infezioni e 1,5 milioni di persone sono decedute a causa dell´Aids. In Asia e nel Sudest asiatico vivono più di 4 milioni di persone infettate, 330. 000 persone hanno contratto il virus nel 2007 e altrettante sono morte di Aids. In Europa occidentale e centrale, le persone che vivono con l´Hiv sono stimate in 730. 000, le nuove infezioni registrate nel 2007 ammontano a 27. 000 e i decessi a causa dell´Aids sono stati circa 8. 000. Le relazioni dell´Eurohiv e dell´Unaids confermano che il numero di nuovi contagi Hiv continua a crescere «ad un tasso preoccupante» nell´Unione europea e nei paesi vicini e che in alcuni paesi il numero di persone che si stima siano contagiate dall´Hiv «è di quasi tre volte superiore alle cifre ufficiali». D´altro canto, nonostante l´aumento del numero di infezioni da virus dell´Hiv, si registra una costante diminuzione del numero di casi di Aids, con un calo nell´Unione europea, del 40% nel 2006 rispetto al 1999. L´aids e l´Hiv in Italia (fonte: Ministero della salute/Iss) Nel nostro Paese, dall’inizio dell’epidemia ad oggi, si sono registrati 59. 500 casi di Aids, tra questi i decessi sono stati 35. 300. Dal 1995, anno del picco dell’epidemia, ad oggi si è passati dai 5. 600 casi di malattia conclamata ai circa 1. 200 attuali. Ciò ha portato ad un aumento della prevalenza di persone che vivono con una diagnosi di Aids: ad oggi se ne stimano circa 24. 000. Stessa situazione si rileva per i sieropositivi, nei quali sono comprese anche le persone affette da Aids, che si stima siano oltre 120 mila. Questo numero tende ad aumentare lievemente, in quanto ogni anno si verificano circa 3. 500-4. 000 nuove infezioni che si vanno a sommare alla gran parte di quelle acquisite negli anni precedenti: l’aumento della sopravvivenza delle persone sieropositive comporta, anche in questo caso, un aumento del numero di infetti a livello del territorio nazionale. I dati evidenziano anche un cambiamento delle caratteristiche delle persone infette o con Aids: diminuiscono i tossicodipendenti mentre aumentano le persone che hanno acquisito l’infezione per via sessuale (sia etero che omo/bisessuale) e gli stranieri. Nel 1997 la percentuale dei casi di Aids era infatti costituita per il 58,1% da tossicodipendenti e per il 20,7% da contatti eterosessuali e per il 15% omo/bisessuali. Nel 2007 i casi tra i tossicodipendenti sono diminuiti al 27,4% mentre i contatti eterosessuali sono passati al 43,7% e quelli omo/bisessuali al 22%. Aumenta anche l’età delle persone colpite, che, per i casi di Aids, ormai supera i 40 anni in media. Per quanto riguarda l’andamento della mortalità si conferma il picco del 1995 con 4. 581 morti per Aids mentre a partire dal 1997 si inizia a registrare un progressivo decremento delle morti fino all’attuale stima per l’anno 2007 di circa 200 decessi. . |
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PUGLIA: PRESENTATO IL PROGETTO SANITÀ ELETTRONICA |
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Bari, 25 novembre 2008 - “La sanità elettronica è un grande processo di razionalizzazione e di trasparenza, è la possibilità del sistema sanitario di conoscere se stesso, di disboscarlo, di fare emergere tutto quello che talvolta si perde nei sottofondi di mille sottosistemi e quindi, per noi, è un bellissimo e importantissimo traguardo che oggi comincia a diventare realtà”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando il Sistema integrato di comunicazione nella sanità e i progetti di sanità elettronica regionale, con l’assessore alla salute della Regione Puglia, Alberto Tedesco, con il consulente del presidente Vendola per la Sanità, Tommaso Fiore e con il dirigente del servizio comunicazione istituzionale della presidenza della Regione Puglia, Eugenio Iorio. “La Puglia – ha detto Tedesco illustrando i progetti – e’ una delle regioni d’Italia con un complessivo sistema informativo molto avanzato” e questo “ci consente di introdurre importanti processi d’innovazione relativi a modelli assistenziali e processi burocratici per semplificare il rapporto tra il cittadino e il servizio sanitario”. Secondo Tedesco si tratta di “una delle più importanti modernizzazioni del servizio sanitario” che consente di renderlo “meglio accessibile e ci consente di poterlo padroneggiare attraverso strumenti informativi ed informatici che – ha spiegato - ci consentiranno di avere in tempo reale informazioni sulle principali azioni del servizio sanitario di questa regione”. Da circa un anno e mezzo e’ in funzione il Tavolo della Sanità elettronica regionale che ha sostanzialmente la funzione di coordinare tutti i percorsi correlati “per rendere tutte le scelte della Regione non solo fruibili nel suo complesso ma anche organiche – ha aggiunto Tedesco - all’interno di questo processo che sta crescendo”. Tra i progetti che dal 2009 saranno avviati, ci sono: il nuovo sistema informativo sanitario regionale, il sistema informativo sanitario territoriale e la rete dei Mmmg, il portale regionale della Salute, il nuovo sistema informativo dell’emergenza urgenza sanitaria territoriale, il nuovo sistema informativo di telecardiologia, l’evoluzione della Rurar di Puglia nel sistema pubblico di connettività. Eugenio Iorio ha, invece, evidenziato che dal punto di vista della comunicazione “questo modello in Italia è il primo ad esistere”. . |
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FIN DALLE SCUOLE MEDIE RAGAZZI A RISCHIO OSTEOPOROSI |
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Perugia, 25 novembre 2008 – “I nostri ragazzi si alimentano malissimo, non fanno più attività fisica e non vivono all’aria aperta perché passano tutto il loro tempo libero alla playstation o davanti alla tv. Il risultato è che escono dalle scuole medie non solo tendenzialmente obesi, ma anche con uno scheletro per lo più indebolito, pronti per arrivare a 30 anni con un 15% in meno di massa ossea, rispetto a quella ideale, dunque predisposti all’osteoporosi. E i più a rischio, paradossalmente, sono proprio i maschi”. Se si voleva la prova provata, di quanto incida lo stile di vita oggi in voga sulla salute delle nuove generazioni, ecco i risultati di una ricerca condotta nelle scuole dal professor Domenico Maugeri, associato di Geriatria all’università di Catania e direttore del Centro di Prevenzione e Cura dell’Osteoporosi, presso la locale Azienda Ospedaliera Cannizzaro. Ne ha dato notizia lui stesso nel quadro di una relazione sulle nuove strategie terapeutiche per l’osteoporosi maschile presentata oggi a Perugia all’8° congresso nazionale della Siommms, la Società italiana dell’Osteoporosi, Metabolismo Minerale e Malattie dello Scheletro, alla quale aderiscono, come noto, gli specialisti che, da varie angolazioni (endocrinologia, reumatologia, pediatria, geriatria, eccetera), operano nel settore delle patologie ossee. Nel corso di un recente controllo su circa 150 ragazzi d’età fra gli 11 e i 14 anni, l’equipe del professore ha infatti verificato una perdita di massa ossea pari a circa il 2-3%, confrontando i valori ottenuti nel 2008 con quelli ottenuti nel 2003 su ragazzi con le stesse caratteristiche antropometriche. “L’esito di questo confronto”, spiega, “ci dice che lo scheletro dei nostri figli si sta progressivamente indebolendo, perché a scuola e a casa nessuno gli insegna come ci si alimenta e come si deve vivere per tener lontana l’osteoporosi. Una mala educazione di cui sono responsabili un po’ tutti, lo Stato e le famiglie che lasciano i ragazzi indifesi davanti alle seduzioni dei cibi pronti e della civiltà delle immagini. La nostra inchiesta lascia pensare che i giovani di oggi rischiano di arrivare già a 30 con un deficit di almeno il 15% della massa ossea ideale e a 60 con un piede nell’osteoporosi”. In questa situazione, aggiunge Maugeri, gli uomini sono assai più a rischio delle donne, perché sostanzialmente allergici alla prevenzione e ai controlli. Le donne ormai sanno che la menopausa porta generalmente con sé anche una perdita di tessuto osseo. Ma gli uomini non hanno alcun traguardo fisiologico che li avverta. Di solito se ne accorgono quando si rompono una vertebra, una gamba, un braccio. A questo punto inizia il dramma. “Problemi psicologi, questioni di ruolo. L’uomo”, dice Maugeri, “non accetta facilmente la malattia. Al contrario della donna, si chiude in se stesso, si deprime, si isola. E finisce per avere minori capacità di curarsi e di resistere. Lo confermano le cifre: nelle fratture di femore a un anno, muoiono il 17/18% delle donne, ma oltre il 30% degli uomini, quasi il doppio. Ne’ ci si lasci ingannare, per le fratture del femore, dalla inferiore percentuale (30%) degli uomini rispetto alle donne: esse vivono in media 6-7 anni di più, dunque hanno più possibilità di rompersi una gamba” In sintesi: i maschi devono stare doppiamente attenti e lo Stato deve fare la sua parte, cominciando dalla scuola, con una vasta campagna di informazione e prevenzione che insegni ai bambini e alle loro famiglie che cosa occorre per crescere sani e robusti e tenere così lontano quell’incubo silenzioso che si chiama osteoporosi. . |
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MEDICI DI FAMIGLIA: LA BUROCRAZIA IMPEGNA IL 50% DEL TEMPO AUMENTA IL LAVORO, LO SPECIALISTA INTERVIENE IN UN CASO SU 10 L’IPERTENSIONE È IL PROBLEMA PIÙ DIFFUSO, CAUSA OLTRE IL 15% DELLE VISITE, E I MALATI CORONARICI SONO I PIÙ ASSIDUI FREQUENTATORI DEGLI AMBULATORI. IN UN ANNO RAGGIUNTO IL 65% DEGLI ASSISTITI |
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Firenze, 25 novembre 2008 – Il medico di famiglia rischia di venire sommerso dalla burocrazia: questi adempimenti occupano ben la metà della sua vita professionale. E il carico di lavoro continua ad aumentare, con il rischio di mettere a repentaglio la qualità. È questo il quadro che emerge dal quinto rapporto Nazionale Health Search, presentato il 21 novembre al Congresso della Società Italiana di Medicina di famiglia (Simg) in corso a Firenze. “Negli ultimi due decenni è enormemente cresciuta la pressione per elevare l’efficienza dei sistemi sanitari a fronte di risorse sempre più limitate – spiega il presidente della Simg Claudio Cricelli -. La tensione al cambiamento si esercita su tutte le componenti del sistema, ma senza dubbio i medici di famiglia sono quelli che più la avvertono: nella doppia veste di organizzatori ed erogatori di servizi di assistenza, sono tenuti a garantire l’appropriatezza e l’efficacia, e a controllare i costi. Sempre più spesso, quindi, hanno la necessità di confrontare la propria attività con standard predefiniti, secondo i principi del governo clinico basati sulle evidenze scientifiche disponibili e sulla pratica, anche per razionalizzare risorse e tempo”. L’utilizzo sistematico del database Health Search ha permesso a Simg di ottenere un’attuale e competa fotografia dei bisogni di salute in Italia: l’ipertensione rappresenta la patologia che causa il maggior numero di visite ambulatoriali (15,3%) seguita da diabete mellito (4,8%) e dislipidemie (3,1%). Le persone affette da malattia coronarica sono quelle che si recano con maggiore frequenza presso il proprio medico ma sorprende anche l’alta percentuale di visite ambulatoriali per i malati di epilessia (6,2 visite/anno), di patologie della tiroide (6 visite/anno) e di glaucoma (4,5 visite/anno). Diversi studi hanno dimostrato che il medico di famiglia visita nel corso di un anno il 65% della propria popolazione di assistiti e nel corso di 3 anni circa il 95%. Inoltre, contribuisce nell’arco dei 12 mesi al 65% del consumo complessivo di farmaci: su 100 visite, oltre 70 terminano con una prescrizione farmaceutica, circa 30 con una richiesta di accertamento diagnostico-strumentale ed oltre 10 con una richiesta di visita specialistica. L’intero rapporto può essere consultato nel sito web di Health Search www. Healthsearch. It Un numero sempre maggiore di medici di medicina generale utilizza programmi informatici per la gestione dei pazienti nella normale pratica clinica. Il sistema Health Search, sviluppato da Simg e attivo da oltre 10 anni, riunisce attualmente 850 professionisti, analizza 7 aree cliniche, con oltre 50 indicatori di processo, 9 di esito intermedio e 16 di appropriatezza terapeutica. I risultati sono concordi con le informazioni ricavate dall’Istat e dall’Osservatorio Nazionale sul Consumo dei Medicinali (Osmed). “Per la prima volta i medici diventano attori protagonisti di un processo globale di miglioramento continuo dell’assistenza – continua Cricelli -. Questo sistema si basa sulle evidenze scientifiche più aggiornate e sul confronto nel tempo dei risultati di cura e consente di individuare, nella gestione delle principali malattie croniche, i problemi su cui eventualmente intervenire con correttivi. Ma ci permette anche di cogliere l’andamento di alcune grandi patologie e di ipotizzarne le cause”. Dai dati riportati nel V Rapporto emerge, ad esempio, un trend crescente nella prevalenza di ipertensione che varia dal 18,4% al 22,0% del 2007, con stime sensibilmente maggiori nelle donne (19,8% nel 2003 vs. 23,2% nel 2007) rispetto agli uomini (16,8% nel 2003 vs. 20,8% nel 2007). Dalle analisi effettuate, si registra per molte patologie un costante aumento di prevalenza, determinato da vari fattori, compresa la capacità del medico di famiglia di diagnosi anticipate, in presenza di sintomi precoci. Oltre all’ipertensione, nel corso degli anni 2003-2007 l’ictus è passato dall’1,9% al 2,5%, il diabete mellito di tipo Ii dal 5% al 6,2%, la depressione maggiore dal 3% al 4,3%. Un altro aspetto interessante è l’analisi per area geografica: mentre l’ictus ischemico prevale al nord (nord-est: 3,5% vs. Isole: 2,2%) così come la depressione (nord-est: 5,6% vs. Sud e isole: 3,7%), la prevalenza di diabete mellito tipo 2 (isole: 7,7% vs. Nord-est: 5,8%), Bpco (sud: 4,0% vs. Nord-ovest e nord-est: 2,5%) e artrosi (sud: 24,2% vs. Nord-ovest: 16,1%) mostra un andamento inverso. “Questo rapporto può rappresentare uno strumento di aggregazione, di discussione e di confronto tra i medici e con il mondo della sanità, dell’economia e della scienza. Materiale che offre alla Simg e a tutta la medicina generale la base di sviluppo di ipotesi di lavoro, di nuovi modelli organizzativi, di infinite opportunità di innovazione e ricerca. Ritengo che la chiave di lettura di questo rapporto – conclude il presidente Cricelli - sia profondamente innovativa e costituisca un momento di riflessione per tutti coloro coinvolti nella programmazione sanitaria del nostro Paese”. . |
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LA SFIDA DEI MEDICI DI FAMIGLIA “AL VIA IL PRIMO OSSERVATORIO PER I FARMACI INNOVATIVI” |
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Firenze, 25 novembre 2008 – “Nasce il primo osservatorio per lo studio dei farmaci innovativi. È una sfida, ma senza il nostro impegno il rischio reale è che l’intero sistema del farmaco ‘salti’. Sono convinto che i medici di medicina generale abbiano l’intelligenza e la creatività per farsi carico di questa sfida e vincerla”. Con queste parole Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), a chiusura del 25° Congresso Nazionale della Società svoltosi a Firenze, presenta la proposta innovativa per far fronte alla difficile situazione economica. L’osservatorio avrà l’obiettivo di dar vita a un nuovo rapporto tra medicina generale e farmaci innovativi che oggi rispondono a una logica esclusivamente specialistica. “È necessario chiedersi se il modello su cui è stato finora impostato il sistema del farmaco possa reggere. Il ruolo della medicina generale in questi anni è stato decisivo. Ma nel 2015 avremo solo farmaci generici e farmaci costosi. Il mondo cambierà in modo significativo”. La nascita dell’osservatorio per lo studio dei farmaci innovativi, che avrà sede a Firenze, risponde allo scenario che si sta delineando: malattie croniche, come diabete e ipertensione, assorbiranno poche risorse per trattare il singolo individuo. Invece altre malattie, come quelle oncologiche, richiederanno grandi risorse. “È una situazione con risvolti paradossali: curare il paziente diabetico costerà meno rispetto alle cifre richieste per un malato oncologico – continua Cricelli”. Non solo. “Nei prossimi anni – conclude Cricelli – dovremo lavorare a costi decrescenti, a salario invariato, ma con un necessario aumento di produttività del 25%. Di qui la sfida lanciata dalla Simg”. . |
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MEDICINA NUCLEARE IN NUOVO OSPEDALE GORIZIA |
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Trieste, 25 novembre 2008 - Il nuovo ospedale di Gorizia San Giovanni di Dio è destinato ad mantenere il Servizio di Medicina nucleare che è attivo nel vecchio Ospedale civile. Lo ha confermato l´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, incontrando il sindaco del capoluogo isontino, Ettore Romoli. Considerato che la programmazione regionale, dieci anni or sono, non aveva previsto il trasferimento dal vecchio al nuovo nosocomio della Medicina nucleare, nel corso dell´incontro odierno è stato quindi concordato che al San Giovanni di Dio saranno individuati e opportunamente attrezzati gli spazi necessari ad ospitare il Servizio. . |
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SANITA’ IN SICILIA: MISURE URGENTI PER L’AREA MATERNO-INFANTILE |
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Catania, 25 novembre 2008 - “Raccolgo l’appello che mi viene lanciato e mi impegno affinché nel giro di poche settimane vengano presi i primi provvedimenti che assicurino maggiore sicurezza per l’area materno-infantile”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, nel corso del congresso regionale dei ginecologi che si è svolto a Catania. I dati sono scoraggianti per la Sicilia, considerato che le ultime statistiche riguardanti la mortalità infantile pongono la nostra Isola al primo posto assoluto con una percentuale del 6,3 per mille, dato significativamente più alto rispetto al 4,2 per mille della media nazionale. “Questi sono dati scientifici allarmanti. Io adesso ho il dovere di dare voce alla vostra voce - ha aggiunto l’assessore Russo parlando alla platea dello Sheraton -. Bisogna subito procedere all’accorpamento dei centri nascita con meno di 400 parti all’anno, con la conseguente razionalizzazione delle risorse, sia in termini di personale che di tecnologie. In questo modo diminuiremo sensibilmente i rischi per la mamma, per il bambino e per gli operatori del settore che da troppi anni chiedono maggiore sicurezza”. “Qualche sindaco - ha proseguito Russo - ha minacciato manifestazioni di piazza in caso di chiusura di ospedali o centri nascita: dovremo far capire che il mantenimento dello status quo rappresenta un pericolo e faccio un appello alla buona politica perché si trovi subito la migliore sintesi per varare una riorganizzazione del sistema sanitario. Procederemo alla riconversione dei piccoli ospedali che non assicurano standard di qualità e sicurezza”. L’assessore Russo ha poi spiegato che l’area materno-infantile è parte integrante del suo progetto di riordino del sistema sanitario regionale. “Porremo maggiore attenzione - ha precisato l’assessore - all’appropriatezza del parto, con la riduzione, già registratasi nell’ultimo periodo, dei parti cesarei; ho previsto l’integrazione ospedale-territorio, con una maggiore attenzione al ruolo dei consultori che attualmente sono in numero insufficiente”. “All’articolo 20 del disegno di legge presentato in Assemblea regionale - ha concluso Russo - sono stati anche programmati i servizi in rete e, tra questi, rientra certamente l’avvio dello Sten (Servizio di trasporto per le emergenze neonatali) la cui assenza ha rappresentato una delle cause più rilevanti della mortalità infantile. C’è tanto da fare, insomma, e bisogna farlo in fretta”. . |
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REGIONE FVG-FONDAZIONI BANCARIE PER DISABILI GRAVI |
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Udine, 25 novembre 2008- - "Si tratta di un progetto nuovo, importante e sperimentale, che vede il coinvolgimento del pubblico e, attraverso la collaborazione delle Fondazioni, del privato. L´obiettivo del progetto è di aiutare le famiglie che desiderano assistere in casa un proprio caro disabile". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Protezione sociale, Vladimir Kosic, nel corso dell´odierno incontro, svoltosi a Udine, con i rappresentanti di tre Fondazioni bancarie e della Consulta regionale delle associazioni dei disabili per la definizione di uno specifico percorso d´assistenza. La Regione infatti istituisce, a partire dal 2009, un Fondo finalizzato al sostegno delle persone trattate a domicilio, che si trovano nelle situazioni di bisogno assistenziale ad elevatissima intensità. Il Fondo, che sarà concesso agli enti gestori del Servizio sociale dei Comuni, sarà integrato con le risorse delle tre Fondazioni della Cassa di risparmio di Trieste, di Gorizia, di Udine e Pordenone. La ricerca di sinergie con i privati si rende necessaria in quanto gli strumenti oggi a disposizione, compreso il Fondo per l´autonomia possibile e per l´assistenza a lungo termine (Fap), non sono in grado di assicurare forme sufficientemente flessibili e ampie di sostegno, anche economico, a situazioni trattate a domicilio, caratterizzate da disabilità gravissima, bisognose di presenza ed assistenza 24 ore al giorno. Sul territorio regionale sono circa 160 i casi di persone che vivono in stato vegetativo e soffrono di malattie neurovegetative (le quali portano alla progressiva perdita della capacità di movimento, respiro, ecc. ); questo numero di disabili molto gravi cresce ogni anno di 40 unità. "E´ importante il fatto che sarà la Giunta regionale a deliberare, caso per caso, a chi dare questi fondi. Saranno coinvolte, naturalmente, anche le Associazioni, perché è un progetto condiviso. Ci sarà una selezione, nella quale sarà data la priorità soprattutto ai bambini ed ai giovani. Per queste persone vorremmo, infatti, costruire un progetto di vita", ha spiegato l´assessore Kosic. "Si tratta di un approccio non ideologico, che cambia i modelli finora utilizzati. L´idea, infatti, non è quella di richiedere più soldi per la sanità, ma di offrire più sanità con gli stessi soldi. Sostenere, con la collaborazione dei privati, questi casi gravi con percorsi personalizzati rappresenta un bel segnale" ha commentato l´iniziativa il presidente della Regione Renzo Tondo, che ha partecipato all´incontro, insieme ai presidenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, Massimo Paniccia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Franco Obizzi, della Consulta regionale Associazioni disabili, Mario Brancati, ed al responsabile area del Governo clinico dell´Agenzia regionale della Sanità Giorgio Simon. . |
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CONSIGLIO INDIRIZZO DEL CRO DI AVIANO |
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Aviano (Pn) , 25 novembre 2008 - I vari aspetti relativi al funzionamento e alle prospettive del Centro di Riferimento Oncologico (Cro) di Aviano sono stati esaminati 20 novembre nel corso dell´incontro che l´assessore regionale alla Salute e alla protezione sociale, Vladimir Kosic, ha avuto con il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (Civ) del Centro stesso. Come hanno messo in evidenza il presidente del Civ, Piero Della Valentina, e i direttori generale, Giovanni Del Ben, e scientifico, Paolo De Paoli - questi ultimi hanno anche illustrato l´attività del Cro nei suoi aspetti sia di assistenza sanitaria sia di ricerca, attività che nei 25 anni di esistenza del Centro (saranno ricordati nel 2009) è costantemente aumentata - si tratta di capire come l´Irccs si ponga nel contesto della sanità regionale. Da un lato, infatti, se ricerca e diagnosi e cura sono elementi acquisiti e costanti con un notevole livello di attrazione di pazienti da fuori regione, dall´altro bisogna pensare che il Cro deve guardare sempre di più alla formazione e ad ampliare la collaborazione con la sanità del Friuli Venezia Giulia costituendo di fatto una "rete" fra i vari poli ospedalieri e universitari. Della Valentina, in particolare, ha insistito sul fatto che per la Regione dovrebbe essere un valore aggiunto poter avere sul territorio ben due Irccs: uno dedicato al materno-infantile ("Burlo Garofalo" di Trieste) e uno all´oncologico (Cro di Aviano) e capire quali sono le "ricadute" dirette sulla sanità regionale. Altro argomento trattato: la valorizzazione del ruolo del Civ. "Il Cro - ha affermato Kosic - fa parte a pieno titolo del sistema sanitario regionale, che viene riconosciuto con la legge regionale 14 del 2006 e c´è la piena volontà perché il Cro sia pienamente integrato con il territorio". Sui singoli aspetti toccati, quali formazione, ruolo del Civ, collaborazione internazionale fra centri oncologici, Kosic ha fatto riferimento alla programmazione sanitaria regionale e ai contatti in corso con altre Regioni e Stati vicini, assicurando che l´attenzione della Regione per il Centro di Aviano è totale. . |
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S.CAMILLO, MARRAZZO INAUGURA IL CENTRO PRELIEVI E I NUOVI LOCALI DI PNEUMOLOGIA |
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Roma, 25 novembre 2008 - Un centro prelievi, con innovative tecnologie, e un nuovo padiglione per la pneumologia oncologica e la medicina generale che ospiterà le divisioni del Forlanini. Ad inaugurare le due strutture del San Camillo, il presidente della Regione Marrazzo, il direttore generale del San Camillo, Luigi Macchitella e il direttore sanitario, Fulvio Forino. Il nuovo padiglione, intitolato al Dottor Pietro Maroncelli, medico del San Camillo per oltre 20 anni, apre dopo un anno di lavori di ristrutturazione costati oltre 16 milioni. Ospiterà Day hospital e reparti e rappresenta il primo step per il passaggio dei padiglioni di pneumologia dal Forlanini. “Continuate ad essere un punto di riferimento importantissimo” - ha detto Marrazzo - incontrando gli operatori della struttura. Marrazzo ha anche assicurato che troverà i 10 milioni necessari per la ristrutturazione del padiglione maternità perchè “risparmiare sugli sprechi e inefficienze fa sì che una Regione abbia fondi da investire”. Marrazzo durante la sua visita al San Camillo si é voluto complimentare con il primario della cardiochirurgia del centro trapianti, Francesco Musumeci, alla guida dell’equipe che la scorsa settimana ha effettuato un trapianto di cuore artificiale su un uomo di 38 anni. . |
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ST. JUDE MEDICAL ANNUNCIA L’APPROVAZIONE CE DEL PIÙ PICCOLO DISPOSITIVO IMPIANTABILE PER LA RILEVAZIONE DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE ED ALTRI DISTURBI DEL RITMO CARDIACO. ESEGUITO E TOR VERGATA IL PRIMO IMPIANTO IN ITALIA. |
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Milano, 25 novembre 2008 – St. Jude Medical ha annunciato di aver ricevuto recentemente l’approvazione Ce per la commercializzazione di Sjm Confirm Tm (Icm), il dispositivo impiantabile più piccolo al mondo in grado di rilevare la fibrillazione atriale (Af) e altri disturbi del ritmo cardiaco. Il primo impianto in Italia è stato eseguito il 18 novembre, presso il Policlinico Ospedaliero Universitario Tor Vergata di Roma dall’equipe diretta dal Prof Francesco Romeo. Gli operatori che hanno eseguito l’intervento sono il Dr. Luca Santini e il Dr. Giovanni Forleo. Il dispositivo è stato impiantato su un paziente di 68 anni con sospetta cardiopatia ipertrofica con un intervento chirurgico sottocutaneo durato solamente 15 minuti. Con la dimensione di una chiavetta Usb, Sjm Confirm Icm è un dispositivo impiantabile che viene facilmente collocato sottopelle con un intervento in anestesia locale. Il dispositivo, grazie ad un algoritmo interamente sviluppato da St. Jude Medical, permette di rilevare ogni minimo impulso elettrico e conseguente contrazione cardiaca, registrando ed immagazzinando tutte le informazioni relative all’attività cardiaca. I cateteri sono posizionati sul lato opposto del dispositivo per fornire un miglior contatto con il tessuto sottocutaneo che consente una rilevazione più accurata dei segnali cardiaci. La Fibrillazione Atriale è una patologia responsabile del 15-20% degli ictus, porta in molti casi all’insufficienza cardiaca ed è una delle cause principali di ricovero ospedaliero. Diversi milioni di persone al mondo soffrono di fibrillazione atriale, 1/3 dei quali in forma asintomatica o “silenziosa”. “Confirm Icm ci permette di fornire ai medici informazioni più accurate e più comprensibili sull’attività elettrica ed i disturbi che colpiscono il cuore dei loro pazienti, in particolare per quei casi più impegnativi da diagnosticare,” ha dichiarato Eric S. Fain, M. D. , Presidente della Divisione di gestione del Ritmo Cardiaco di Sjm. “Il dispositivo presenta l’ulteriore caratteristica di inviare i dati immagazzinati di elettrocardiogrammi attraverso la linea telefonica per fornire ai medici una visione continuativa di ciò che accade ai pazienti”. Sjm Confirm Icm è il primo dispositivo impiantabile costruito su una piattaforma unificata, grazie alla quale St. Jude Medical ha accelerato in modo significativo l’introduzione sul mercato di dispositivi con nuove configurazioni e nuove caratteristiche diagnostiche. St. Jude Medical ha lanciato Confirm Icm nel mercato europeo in ottobre. . |
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PRIMA INFANZIA. APPROVATO IL SALDO PER LA GESTIONE DEGLI ASILI NIDO FORTE IMPEGNO DELLA REGIONE VENETO |
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Venezia, 25 novembre 2008 - E’ di € 13. 426. 571,21 il saldo che la Giunta regionale ha approvato relativamente al finanziamento in conto gestione 2008 finalizzato al funzionamento dei servizi alla prima infanzia. Si tratta di un provvedimento previsto dalla normativa regionale a favore degli asili nido e i servizi innovativi, nidi integrati, centri infanzia, nidi famiglia, micronidi, gestiti sia da enti pubblici, sia da soggetti privati. Del saldo complessivo approvato, € 7. 237. 940,86 andranno a favore degli enti pubblici, mentre € 6. 188. 630,35 a favore di quelli privati. Dal 2000 al 2008 il numero dei posti disponibili nei servizi alla prima infanzia è quasi triplicato, passando dagli 8. 813 del 2001 ai 27. 557 di oggi, con un aumento del 312%, distribuiti in 989 strutture già funzionanti o di prossima apertura. Per adattarsi all’incremento costante dei servizi, il fondo a disposizione per la gestione è aumentato di € 6. 608. 055,13, pari al 65% in più rispetto al finanziamento del 2001. “Una realtà - sottolinea l’Assessore alle Politiche Sociali, Stefano Valdegamberi – che pone la Regione del Veneto ai primi posti a livello nazionale per quanto riguarda i servizi alla prima infanzia. Aumentare l’offerta di queste strutture , sia pubbliche sia private, significa supportare le famiglie, consentendo loro di conciliare il ruolo dei genitori con le odierne esigenze lavorative e di vita nell’interesse primario dei bambini. Lo scopo principale del contributo regionale per la gestione – precisa – è quello di permettere ai servizi di far fronte alle spese senza gravare eccessivamente sulle famiglie con l’aumento delle rette di frequenza”. Nell’informare che nei prossimi giorni, grazie ad un apposito stanziamento di cassa, sarà possibile procedere alla liquidazione dell’acconto approvato nel marzo scorso, Valdegamberi ha poi ricordato che “l´impegno finanziario della Regione del Veneto per il 2008 a favore della prima infanzia è stato superiore a quello degli anni precedenti. Purtroppo – ha precisato - i vincoli del patto di stabilità statale introdotto dal 2007 per tutto il settore sociale, hanno generato un ritardo nei pagamenti, che non è imputabile all´amministrazione regionale. Tant’è che per risolvere questa situazione di indubbia sofferenza per i nostri servizi alla prima infanzia, stiamo conducendo una trattativa a livello nazionale per l´esclusione del settore sociale dai vincoli del patto di stabilità. Ciò dovrà consentire, come in passato, - ha concluso - di non porre assurde limitazioni alla capacità di gestire servizi che rappresentano una preziosa risposta socio-educativa nei confronti delle famiglie del Veneto”. La suddivisione provinciale dei contributi è la seguente: provincia di Belluno, € 326. 377,10 a 21 strutture; provincia di Padova, € 2. 250. 610,73 a 109 strutture; provincia di Rovigo, € 702. 301,88 a 36 strutture; provincia di Treviso, 2. 072. 526,38 a 106 strutture; provincia di Venezia, € 2. 033. 441,77 a 96 strutture; provincia di Vicenza, € 2. 891. 974,13 a 124 strutture; provincia di Verona, € 3. 149. 339,22 a 159 strutture. . |
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RETROSPETTIVA A BOLZANO IN ONORE DI CHRISTIAN HESS PITTORE TEDESCO DIMENTICATO |
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Bolzano, 25 novembre 2008 - Il Museo Civico di Bolzano dedica una importante retrospettiva ad uno dei suoi figli più illustri, il pittore Louis Christian Hess (1895-1944), cittadino d’Europa ante-litteram, che ispirò la sua opera agli ideali di libertà e di pace, tanto da meritare il privilegio dell’alto patrocinio che il presidente del Parlamento Europeo, Hans-gert Pöttering, ha inteso concedere – su proposta dell’Associazione Culturale Christian Hess di Roma - alla Mostra che sarà inaugurata mercoledì 26 novembre. Si tratta di un evento degno del saluto della bandiera con le 12 stelle che Bolzano “Città d’Europa” ospiterà fino al 30 gennaio 2009. Artista di respiro internazionale che solo da poco tempo gli storici dell’arte cominciano a conoscere, Hess rappresenta un caso particolare tra i pittori tedeschi vissuti tra le due guerre, perchè ha saputo creare, malgrado le avverse circostanze dell’epoca, un‘opera di notevole spessore per contenuti e forma, trovando la sua principale fonte di ispirazione in Sicilia dove era andato in esilio volontario nel marzo 1933 perché osteggiato dal nazismo. Le sue opere subirono una vasta dispersione durante la guerra. Nel 1974 le opere ritrovate in Sicilia e in particolare a Messina dove viveva Emma Hess, sorella del pittore, consentirono la riscoperta dell’artista altoatesino. Con il sostegno della Regione Siciliana e del Goethe Institut i quadri furono ordinati in una mostra itinerante che partì da Palermo e dopo varie tappe in Italia, tra cui Bolzano, raggiunse Passau, Innsbruck e infine Monaco di Baviera restituendo così alla storia dell’arte europea un prestigioso protagonista dimenticato. E’ questa la seconda volta che Bolzano rende omaggio a Christian Hess. Era il 4 maggio del 1975 quando alla Galleria Goethe si inaugurò la prima retrospettiva. Nei discorsi allora pronunciati dal Sindaco Giancarlo Bolognini e da Walter Amonn dell’Azienda Turismo, si manifestò gratitudine e riconoscenza alla Sicilia per aver restituito a Bolzano uno dei suoi figli più illustri, tanto che sulla casa natale di Hess, in via dei Portici 72, venne poi collocata una targa commemorativa. La nuova retrospettiva - arricchita da altre opere ritrovate di recente nella Mitteleuropa - è curata dal critico d’arte austriaco Carl Kraus ed è realizzata in collaborazione tra il Museo Civico di Bolzano e il Rabalderhaus Museum di Schwaz, città dove l’artista morì. Nel corso della mostra di Bolzano l’Associazione Culturale Christian Hess prepara delle manifestazioni collaterali che verranno annunciate nel sito www. Christian-hess. Net Scheda biografica Christian Hess Louis Christian Hess nasce il 24 dicembre 1895 nella Bolzano asburgica, da padre tedesco e madre austriaca, studia e fa le prime esperienze artistiche a Brunico e a Innsbruck, poi il primo conflitto mondiale lo trascina con la 3. Compagnia dei Pionieri bavaresi sul fronte franco-belga in mezzo alle battaglie di Verdun, della Somme e dell’Aisne. Nelle pause di quei terribili giorni esprime il suo disprezzo per la guerra disegnando per i compagni cartoline con angeli sulle trincee. Dal 1919 al 1924 è all’Akademie der Bildenden Künste di Monaco nella classe del prof. Becker-gundhal. In quegli anni partecipa alle prime collettive facendosi subito notare dalla critica per il “non comune senso coloristico e il sentimento sereno e caldo per la natura”. Con borse di studio compie viaggi in Scandinavia e Austria. Nel 1925 visita Firenze e la Toscana. Riproduce opere di antichi maestri a Palazzo Pitti e agli Uffizi. Raggiunge per la prima volta la Sicilia perché va a trovare la sorella Emma che vive a Messina. Lo entusiasmano i colori e il paesaggio mediterraneo che ispireranno le sue opere future. Esordisce come scultore nel 1926 alla Galerie Paulus di Monaco, nel 1928 affresca la villa dell’industriale Mayer a Wismar, partecipa a collettive a Monaco, Francoforte, Berlino, Dresda e Braunschweig. Il pittore bolzanino è all’apice del suo sviluppo artistico quando nel 1929 aderisce al Movimento d’avanguardia monacense Juryfreie, libera unione di pittori e scultori “senza giuria”, di cui diviene animatore assieme a Joseph Scharl. Alle mostre nel Glaspalast di Monaco, in Prinzregentstrasse, parteciperanno anche Picasso, Klee, Miro, Baumaister, Severini, Casorati. Per Hess è un periodo fecondo di opere che ricevono l’onore della copertina della rivista Jugend. Ma la sua libertà d’espressione viene presto soffocata dalle Sa, le famigerate “Camicie brune” che tengono sotto controllo gli artisti della Juryfreie. Nel marzo del 1931, a Monaco, durante una riunione della “Kampfbundes für deutsche Kultur” (Lega della lotta per la cultura tedesca) Christian Hess, Adolf Hartmann, Wolf Panizza e Günther Grassmann vengono buttati fuori dalla sala e gli ultimi due pestati a sangue. Tre mesi dopo un gigantesco incendio di origine dolosa distrugge il Glaspalast e più di un migliaio tra dipinti e sculture, comprese le opere degli artisti Juryfreie. Intanto il regime bolla di bolscevismo la Juryfreie che viene sciolta d’autorità e i suoi membri messi al bando. Hess va in esilio volontario a Messina, poi incappa in una disillusione matrimoniale, seguono due tentativi di suicidio, la vana ricerca di un rifugio in Svizzera, di amici che non ci sono più, l’avventuroso ritorno in Baviera dove viene scoperto dalla polizia militare che lo assegna al servizio postale, ma le privazioni e gli stenti lo portano nei sanatori. Infine torna nel suo Tirolo. A Innsbruck l’Unione artisti gli assegna uno studio. Ma Hess è già stremato nel fisico e nell’autunno del 1944 finisce agonizzante in mezzo alle macerie di un attacco aereo. Muore all’età di 48 anni nell’ospedale di Schwaz, quando mancano solo sei mesi alla fine della guerra. . |
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EX ARSENALE BORGO DORA TORINO 28 NOVEMBRE 2008 – 6 GENNAIO 2009 |
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Torino, 25 novembre 2008 - Alessandro Busci per questo progetto torinese presenta 50 nuove opere su ferro che raccontano gli spazi della città contemporanea: lo spettacolare Beijing Stadium, l’archeologia industriale della Power Station di Londra, e ancora, aeroporti, stazioni di servizio, architetture tra passato e futuro come il Lingotto di Torino. L’affascinante ex Arsenale Borgo Dora accoglie queste opere amplificando il dialogo tra soggetto rappresentato e struttura espositiva, in un rimando continuo tra luogo, opera e suo contenuto. Alessandro Busci è nato a Milano nel 1971. Si laurea in Architettura e collabora dal 1997 con l’Atelier Mendini. Sue personali sono state allestite a Milano, Madrid, Bilbao, Londra, Bordeaux e San Francisco. Il titolo Corten deriva dal tipo di acciaio utilizzato come supporto (lo stesso delle sculture di Richard Serra). Deriva da una fusione di ferro con rame, cromo e fosforo ed ha la caratteristica di ossidarsi senza corrodersi. Questo materiale permette quindi la formazione di una particolare patina di ruggine: mentre Serra utilizza gli agenti atmosferici per ottenerla, Busci invece sfrutta procedimenti chimici più vicini all`alchimia che alla scienza. Solo a questo punto interviene il raffinato procedimento pittorico realizzato a smalto con pennelli giapponesi. Caserma Cavalli, Ex Arsenale Borgo Dora, Torino - Il luogo dove avrà sede la mostra di Alessandro Busci Cor-ten è la Caserma Cavalli, ex Arsenale Borgo Dora, un nuovo e straordinario spazio espositivo, che inaugura nell’autunno di quest’anno la sua attività. Nel pieno centro di Torino, si affaccia sulla piazza omonima, mantenendo nella struttura e nella scansione delle arcate la suggestione della sua archeologia industriale di metà Ottocento. La conformazione attuale dell’edificio risale alla ristrutturazione effettuata a seguito di una disastrosa esplosione del 1852. Presenta una notevole sede espositiva di oltre 1. 000 mq . |
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GOLF - AL MISSION HILLS IN CINA SI SVOLGE LA WORLD CUP L´ITALIA IN CAMPO CON I FRATELLI MOLINARI |
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Firenze, 25 novembre 2008 - Dopo l´ottima prestazione e il secondo posto nell´Hong Kong Open, superato in spareggio dal cinese Wen-tang Lin, Francesco Molinari è rimasto in Cina per difendere i colori italiani, insieme al fratello Edoardo, nell´Omega Mission Hills World Cup (27-30 novembre). Si gioca nel mega resort da cui la Coppa del Mondo ha preso il nome a partire dallo scorso anno, da quando è stato firmato un accordo che lascerà l´evento nella proprietà del magnate cinese David Chu fino al 2018, salvo eventuale rinnovo. Il Mission Hills Golf Club, che si estende per 77 chilometri quadrati tra le città di Shenzhen e Dong Guan, è nel guinness dei primati disponendo di dodici percorsi per un totale di 216 buche. Tra i campi, tutti realizzati da grandi personaggi golfistici, è stato scelto per far disputare la Coppa del Mondo quello disegnato dallo spagnolo Josè Maria Olazabal che, secondo la filosofia dell´autore, è stracolmo di bunker dove in alcuni è facile combinare disastri. Come difficoltà viene ritenuto alla pari di quello ideato da Greg Norman, considerato il più difficile di tutta l’Asia. Il torneo avrà un montepremi di 5,5 milioni di dollari, 500. 000 in più dello scorso anno e, globalmente, è salito di quattro milioni rispetto all´edizione del 1999, l´ultima disputata con la vecchia gestione. Poi la World Cup è entrata a far parte del World Golf Championships, ossia il mini circuito mondiale di quattro gare che comprende anche l´Accenture Match Play, il Ca Championship (ex American Express Championship) e il Bridgestone Invitational (ex Nec Invitational). Nuova vita, altro montepremi (subito tre milioni di dollari, e cambio di formula con la tradizione Canada Cup (somma degli score) che ha lasciato spazio a due giri fourballs (1° e 3°) e a due foursomes (2° e 4°). Alla gara partecipano le rappresentative di 28 nazioni, diciotto delle quali sono state ammesse di diritto grazie alla presenza di un loro giocatore tra i primi diciotto di paesi diversi nel ranking mondiale, Sono: Australia (Richard Green, Brendan Jones), Cile (Felipe Aquilar, Mark Tullo), Taipei (Lin Wen-tang , Lu Wen-teh), Danimarca (Soren Hansen, Anders Hansen), Inghilterra (Ian Poulter, Ross Fisher), Francia (Gregory Havret, Gregory Bourdy), Germania (Martin Kaymer, Alex Cejka), India (Jeev Milkha Singh, Jyoti Randhawa), Irlanda (Graeme Mcdowell, Paul Mcginley), Giappone (Ryuji Imada, Toru Taniguchi), Nuova Zelanda (Mark Brown, David Smail), Scozia (Alastair Forsyth, Colin Montgomerie), Sudafrica (Rory Sabbatini, Richard Sterne), Spagna (Miguel Angel Jiménez, Pablo Larrazabal), Svezia (Henrik Stenson, Robert Karlsson), Thailandia (Prayad Marksaeng, Thongchai Jaidee), Stati Uniti (Ben Curtis, Brandt Snedeker), e Galles (Bradley Dredge, Richard Johnson). A questi team si è aggiunta la Cina (Liang Wen-chong, Zhang Lian-wei) quale paese ospitante. Le altre nove hanno superato le tre prove di qualificazione. In Venezuela sono state promosse Guatemala (Pablo Acuña, Alejandro Villavicencio), Venezuela (Miguel Martinez, Raul Sanz) e Messico (Oscar Serna, Daniel De León), in Malesia hanno ottenuto il pass Corea (Bae Sang-moon, Kim Hyung-tae), Filippine (Angelo Que, Mars Pucay) e Italia, in Polonia hanno prevalso Canada (Wes Heffernan, Graham Delaet), Portogallo (Tiago Cruz, Ricardo Santos) e Finlandia (Roope Kakko, Mikko Korhonen). Malgrado gli sforzi degli organizzatori e il montepremi sempre più consistente i grandi campioni continuano a essere latitanti. In sostanza solo l´India con Singh e Randhawa, la Svezia con Stenson e Karlsson, Taiwan con Lin e Lu, la Danimarca con i due Hansen e la Thailandia con Marksaeng e Jaidee schiereranno le loro formazioni migliori, ma solo i due svedesi sono tra i primi 12 del ranking mondiale. Per il resto qualche buon nome come quelli di Ian Poulter, che difenderà i colori inglesi con Ross Fisher, dei sudafricani Rory Sabbatini e Richard Stern, dello spagnolo Miguel Angel Jimemez, del tedesco Martin Kaymer e dell’irlandese Graeme Mcdowell. Gli Stati Uniti si affideranno a Curtis e a Snedeker, ma avrebbero potuto trovare almeno una decina di coppie molto più forti. Dei grandi, in sostanza, ci sarà solamente Colin Montgomerie, ormai nella fase declinate della carriera, che difenderà il titolo conquistato lo scorso anno per la Scozia insieme a Marc Warren, nell´occasione sostituito da Alastair Forsyth. Per Francesco Molinari sarà la terza presenza consecutiva in World Cup dopo quelle con Emanuele Canonica (2006, Italia ottava a Barbados) e con il fratello (2007, Italia 17ª). Dai due torinesi si attende sicuramente una buona prova, specie in relazione all´ottimo periodo di forma che sta attraversando Francesco. Adt Championship: Un Milione Di Dollari Per La Ventenne Ji-yay Shin - La ventenne Ji-yay Shin ha vinto l´Adt Championship, ultimo torneo stagionale del Lpga Tour disputato al Trump International Gc di West Palm Beach in Florida. La coreana, che ha ricevuto in premio un milione di dollari (su 1. 550. 000 complessivi), si è imposta realizzando 70 colpi nel giro finale in una gara dalla formula particolare, con doppio taglio dopo 36 e 54 buche e score azzerati al termine di ciascuno. Così le 32 proettes, che si sono qualificate nel corso della stagione, si sono ridotte prima a 16 (tra le escluse anche la messicana Lorena Ochoa e la svedese Annika Sorenstam, che a fine anno concluderà la sua luminosa carriera) e poi a otto (tra le altre fuori la svedese Helen Alfredsson). Ji-yai Shin ha ottenuto il terzo titolo nel Lpga Tour, dopo essersi imposta in uno dei major, il Womens British Open, e nel Mizuno Classic. Nel suo palmares figurano anche 20 successi nel tour coreano, due in quello asiatico e uno in quello giapponese. Ha preceduto l´australiana Karrie Webb (71), la statunitense Paula Creamer e la coreana Seon Hwa Lee (74), la coreana Eun-hee Ji (75), l´americana Angela Stanford (78), la norvegese Suzann Pettersen e ancora una coreana, Jeon Jang (79). L´eliminazione della Ochoa ha offerto alla Creamer l´occasione per imporsi nell´ordine di merito, ma avrebbe dovuto vincere per effettuare il sorpasso. Con la terza piazza è rimasta al secondo posto ($ 1. 823. 992), mentre la messicana, numero uno mondiale, è divenuta per la terza volta consecutiva reginetta del Lpga Tour ($ 2. 763. 193). Alle loro spalle Yani Tseng di Taiwan ($ 1. 752. 086), Annika Sorenstam ($ 1. 735. 912) e la svedese Helen Alfreddson ($ 1. 431. 406). Al 43° posto Giulia Sergas ($ 417. 554), al termine di una bella annata, al 103° Silvia Cavalleri ($ 95. 418) dal rendimento molto altalenante. Malgrado i tre successi e tanti dollari guadagnati (oltre 1,5 milioni) Ji-yai Shin non figura nella money list in quanto non ha la ´carta´ del Lpga Tour. . |
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