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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Gennaio 2009
CARBURANTE DALLO SCARTO ITTICO  
 
 Un centro di ricerca finlandese sta sviluppando, in collaborazione con la Commissione europea, un progetto per produrre biodiesel dai prodotti di scarto degli impianti di trattamento del pesce in Vietnam. Con un finanziamentodell´Ue di oltre 2,5 Mio Eur, il progetto triennale Enerfish ha l´obiettivo di dare una spinta alla produzione di fonti energetiche ecologiche e rinnovabili, e allo stesso tempo di aumentare il giro d´affari in paesi in via di sviluppo. Le fonti energetiche rinnovabili sono oggi una necessità globale a causa del progressivo esaurimento dei carburanti fossili, e il biodiesel generato dai prodotti di scarto del pesce è una fonte promettente di carburante alternativo. Il progetto Enerfish, che si svolge tra il 2008 e il 2011 ed è coordinato dal Vtt Technical Research Centre della Finlandia, lavora con un impianto vietnamita per il trattamento del pescegatto per determinare il modo migliore di produrre biodiesel dallo scarto ittico dell´impianto. Un impianto per la produzione di biodiesel sarà costruito accanto alla fabbrica per il trattamento del pesce, facendo in modo che questa tecnologia venga rapidamente commercializzata. Il consorzio sta costruendo un sistema di raffreddamento a biossido di carbonio ed un sistema di congelamento per la lavorazione ittica. Saranno coinvolte piccole e medie imprese provenienti da Finlandia, Vietnam, Francia, Germania e Regno Unito. "L´uso dei prodotti di scarto dell´industria del trattamento del pesce come fonte di energia rinnovabile può essere trasformato in un´operazione commerciale altamente redditizia," ha detto Aulis Ranne, ricercatrice scientifica presso il Vtt. "I partner del progetto Enerfish vogliono generare un´attività considerevole durante il progetto, e l´esecuzione del progetto si basa sulla tecnologia testata in un processo di ricerca basilare. " L´asia sud-orientale e la Cina sono i maggiori produttori di pesce d´allevamento al mondo, ma entrambe le aree potrebbero trarre vantaggio da una tecnologia più avanzata, tra cui tecniche di raffreddamento all´avanguardia. I sistemi di raffreddamento e di congelamento proposti saranno costruiti presso l´impianto per il trattamento del pesce Hiep Thank Seafood Jsc, nel Vietnam del sud. Il consorzio crede che si potrebbe ricavare un risparmio energetico del 20% nell´impianto nel momento in cui comincerà ad usare queste nuove attrezzature. Il primo passo del progetto sarà di costruire un´attrezzatura dimostrativa per provarne sicurezza e funzionalità; i finanziamenti per questa fase verranno dal ministero finlandese degli Affari esteri. L´impianto Hiep Thanh Seafood Jsc attualmente produce 120. 000 kg di scarto ittico al giorno, che viene venduto all´industria dei mangimi. Diversi altri produttori vietnamiti di pesce producono già biodiesel a partire dallo scarto di pescegatto; spesso è però troppo oneroso da fare poiché altre società che comprano gli scarti del pesce e li esportano per la produzione di mangimi hanno aumentato i prezzi. "Ci siamo interessati al progetto perché costituiva per noi un´opportunità di usare la tecnologia più avanzata e di ridurre i pericoli per l´ambiente causati dalla produzione," ha detto Nguyen Van Phan, presidente e direttore generale della Hiep Thanh Seafood Jsg. Enerfish è sostenuto dall´Ue principalmente perché è conforme alla politica dell´Ue di promuovere la condivisione delle nuove tecnologie con i paesi in via di sviluppo e impiegare le risorse produttive locali. Per ulteriori informazioni, visitare: Vtt Technical Research Centre of Finland: http://www. Vtt. Fi/ Hiep Thanh Seafood Jsc: http://www. Hiepthanhgroup. Com Direzione generale dell´Energia e dei trasporti dell´Ue: http://ec. Europa. Eu/dgs/energy_transport/index_en. Htm .  
   
   
LA SELEZIONE DELLE COLTURE POTREBBE FAVORIRE UN RAFFREDDAMENTO DEL CLIMA DURANTE LA STAGIONE ESTIVA IN EUROPA E IN AMERICA SETTENTRIONALE  
 
Per rallentare il surriscaldamento della superficie terrestre, in Gran Bretagna alcuni scienziati hanno presentato un approccio basato sulla "bio-geoingegneria dell´albedo" che prevede una selezione specifica della varietà delle colture per massimizzarne l´indice di riflessione solare. Lo studio, pubblicato nella rivista Current Biology, dimostra come queste misure dai costi contenuti potrebbero favorire un raffreddamento della temperatura di 1°C durante la stagione di crescita (nei mesi estivi) sia in Europa che in America settentrionale. Le crescenti emissioni di gas serra stanno portando il cambiamento climatico a un livello che potrebbe rivelarsi ingestibile. Questo ha stimolato la ricerca di soluzioni tecnologiche globali che rientrano nell´ambito della cosiddetta "geoingegneria". Mentre non vi è modo di trovare un´alternativa alla riduzione delle emissioni di Co2, si sta lavorando attivamente sul fronte della ricerca di soluzioni complementari contro il surriscaldamento globale. Tuttavia, questi tentativi richiedono solitamente nuove infrastrutture e nuove attività, rendendone difficile l´implementazione. In questo studio gli scienziati hanno svolto una serie di esperimenti sulla sensibilità del modello climatico nel tentativo di vedere come alcune semplici modifiche delle colture potrebbero influire sulle condizioni climatiche globali. Gli scienziati hanno concluso che, considerato che l´indice di riflessione delle colture agricole è superiore a quello della vegetazione naturale (a causa delle foglie più lucenti e della più ampia copertura), sarebbe possibile sfruttare maggiormente questa caratteristica per aumentare ulteriormente la riflessione nello spazio del calore del sole. Il team ha denominato questo approccio per la mitigazione del cambiamento climatico "bio-geoingegneria dell´albedo". L´indice di riflessione delle piante (albedo) è diverso a seconda delle varietà della stessa specie. Ad esempio, l´albedo di una specifica varietà di sorgo è 0,16 volte più elevata di quella di un´altra a causa della struttura della resina fogliare. Allo stesso modo, l´albedo tra diverse varietà di mais può avere valori diversi semplicemente a causa delle differenze della forma delle foglie o della loro disposizione. Gli scienziati hanno utilizzato un modello computerizzato per verificare gli effetti di un aumento pari a 0,04 dell´indice di riflessione delle colture. Nel modello sono stati presi in considerazione anche i dati relativi a circolazione oceanica, circolazione atmosferica e vegetazione presente sulla terra e sulle banchise. Secondo le proiezioni dello schema della superficie terrestre del modello si ottenevano umidità del suolo, produttività e scambio di energia con l´atmosfera per 200 anni. Dopo un periodo di assestamento pari a 50 anni, gli scienziati hanno iniziato ad osservare risultati interessanti. "Operando una selezione tra le attuali varietà delle piante da coltivazione, la nostra stima più ottimistica, per quanto riguarda la possibilità di aumentare l´indice di riflessione, ci induce a prevedere una riduzione delle temperature estive superiore a 1°C nella maggior parte delle regioni centrali dell´America settentrionale e delle regioni poste a latitudine medie in Asia e in Europa," ha spiegato il dottor Andy Ridgwell dell´università di Bristol. "Infine, sarebbe possibile un abbassamento delle temperature a livello regionale attraverso un´attenta selezione delle colture o una loro modificazione genetica in modo da ottimizzarne l´albedo. " I ricercatori hanno inoltre osservato che l´impiego di spray per aumentare l´indice di riflessione delle foglie delle piante non influiva sul raccolto. La coltivazione di piante per la produzione di biocarburanti era stata progettata per ottenere un effetto analogo: questa pratica, tuttavia, è in contrasto con la produzione di alimenti, aspetto di crescente importanza alla luce dell´aumento della popolazione mondiale. Secondo i ricercatori, l´approccio di "bio-geoingegneria" potrebbe condurre a risultati positivi senza ostacolare la produzione di alimenti, sia in termini di resa che di varietà del raccolto. "Proponiamo di scegliere tra diverse varietà di una stessa specie destinata al raccolto, in modo da massimizzare l´indice di riflessione senza cambiare il tipo di coltura, benché quest´ultima possa avere effetti positivi sul clima," ha affermato il dottor Ridgwell. Nel corso dei prossimi cento anni queste semplici decisioni potrebbero essere molto utili per la riduzione del surriscaldamento. È importante esaminare le conseguenze climatiche regionali e stagionali che potrebbero derivare da una modifica delle proprietà delle colture. Il dottor Ridgwell ritiene che sia necessario effettuare ulteriori ricerche sulla variabilità dell´abedo tra le diverse specie delle comuni cultivar. Inoltre, la bio-geoingegneria dei terreni coltivati deve essere vista unitamente ad altri progetti di geoingegneria, quali il progetto di dipingere di bianco le strutture delle costruzioni o di modificare i vegetali destinati al foraggio. La diminuzione dimostrata dallo studio equivale a un raffreddamento globale annuo pari a 0,1°C. "In generale, la bio-geoingegneria potrebbe costituire una misura transitoria per ridurre la gravità degli impatti delle ondate di calore sull´agricoltura e sulla salute nei paesi industrializzati del Nord del mondo," conclude lo studio. Gli autori avvertono tuttavia che "su scala globale, (questo modello) ha un´efficacia limitata per quanto concerne i futuri cambiamenti climatici e non può sostituirsi alla riduzione delle emissioni di Co2. " Per ulteriori informazioni, visitare: Università di Bristol http://www. Bris. Ac. Uk Current Biology: http://www. Cell. Com/current-biology .  
   
   
CONGRESSO INTERNAZIONALE SU PRODOTTI ALIMENTARI E NUTRIZIONE  
 
 Dal 22 al 25 aprile si svolgerà ad Antalya (Turchia) un congresso internazionale su prodotti alimentari e nutrizione. L´evento si pone l´obiettivo di mettere in evidenza i più importanti ed emergenti campi delle scienze alimentari e nutrizionali. Fornirà anche aggiornamenti sulle recenti attività di ricerca e sviluppo (R&s) nell´ambito di discipline selezionate emergenti da progetti finanziati dall´Ue come Qlif ("Quality low input food") e altre ricerche. Il consorzio Qlif terrà la conferenza conclusiva del progetto in concomitanza con il congresso. Inoltre, varie attività dell´evento esamineranno più da vicino l´area tematica "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, e biotecnologie" del Settimo programma quadro (7°Pq), con lo scopo di fornire informazioni e facilitare la collaborazione tra gli scienziati e il mondo dell´industria. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Tubitak-food2009. Org/ .  
   
   
PRESENTATO A ROMA, PRESSO IL PARLAMENTINO DEL CNEL, L’XI RAPPORTO NOMISMA SULL’AGRICOLTURA ITALIANA  
 
I forti ritardi esistenti nei caratteri strutturali, professionali ed economici che connotano il sistema agricolo italiano non permettono alle imprese agricole di cogliere tutte quelle opportunità derivanti dal buon posizionamento di cui godono i prodotti alimentari italiani nel mercato internazionale. Dalla disamina complessiva dei diversi fattori di competitività del sistema agroalimentare italiano, il Rapporto Nomisma ha quindi evidenziato la necessità di intervenire sulle leve dell’organizzazione produttiva (mediante processi di aggregazione, concentrazione dell’offerta e ulteriore qualificazione delle produzioni) e della commercializzazione (attraverso uno sviluppo dell’internazionalizzazione e delle relazioni con la Gdo), alle quali affiancare nuovi strumenti in grado di migliorare la gestione del rischio (a tutela del reddito, alla luce della progressiva ed ineludibile riduzione della “rete di sicurezza” fornita dalla Pac) e politiche specifiche più efficaci sui singoli fattori di competitività delle imprese: dal lavoro alla semplificazione burocratica, dall’accesso al credito all’internazionalizzazione. .  
   
   
TERMINATE LE ATTIVITÀ DI IMPIANTO DELL’OSSERVATORIO SULLA COOPERAZIONE AGRICOLA ITALIANA  
 
Si sono concluse le attività di impianto dell’Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana. I risultati del lavoro di questa prima fase – promosso dalle organizzazioni nazionali di rappresentanza (Agci, Confcooperative-fedagri, Legacoop, Unci, Unicoop) e finanziato dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali – saranno oggetto di pubblicazione nei primi mesi del 2009 e verranno presentati in un’occasione pubblica dedicata. Il lavoro ha dimostrato la rilevanza del sistema cooperativo nel contesto dell’agroalimentare italiano, restituendo un dettagliato quadro della cooperazione agroalimentare. In particolare l’analisi si articola nelle seguenti linee di attività: i numeri chiave della cooperazione, laddove vengono indicate le dimensioni economiche del sistema cooperativo ed il suo ruolo nel più ampio contesto agroalimentare; le caratteristiche strutturali e le tendenze in atto nel sistema cooperativo agroalimentare; oltre alla definizione dei principali fattori organizzativi, gestionali e strategici dell’impresa cooperativa, questa sezione del lavoro pone l’attenzione anche sul rapporto con la base sociale e sull’esistenza di diversi modelli di impresa cooperativa; l’analisi di bilancio del sistema cooperativo e dell’industria agroalimentare italiana, che ha evidenziato le performance economiche e finanziarie delle cooperative operanti nelle varie filiere agroalimentari sempre in un’ottica di comparazione con le dinamiche registrate dalle imprese non cooperative; un focus di approfondimento sul tema della concentrazione e integrazione aziendale; quest’attività è stata realizzata tramite l’analisi di 15 casi di studio indicativi dei processi di concentrazione che hanno visto protagoniste le imprese cooperative agroalimentari. L’obiettivo dell’Osservatorio è quello di divenire un punto di riferimento qualificato per i soggetti istituzionali e per le parti economiche e sociali interessate alla comprensione delle dinamiche di sviluppo di questa importante parte del tessuto produttivo nazionale. .  
   
   
AGRICOLTURA DA GENNAIO IN TOSCANA LA NUOVA PROCEDURA CHE EVITERÀ CODE E COMPLICAZIONI CARBURANTE AGRICOLO: IL WEB SOSTITUISCE IL LIBRETTO  
 
Firenze - Niente più strapazzati libretti cartacei, niente più spostamenti e file negli uffici, niente più confusione in una giungla di classificazioni. Dall’ ‘1 gennaio per gli agricoltori toscani cambia la musica per l´approvvigionamento annuale del carburante a prezzo agevolato per uso agricolo. Tutto è stato informatizzato e avviene via Internet, tramite le organizzazioni associative di categoria o direttamente da parte degli agricoltori. E’ sufficiente registrarsi presso l’Anagrafe delle aziende agricole e richiedere la propria parola d´accesso. Aziende agricole e distributori autorizzati potranno registrarsi al sistema e ottenere la password personale all´indirizzo telematico utentianagrafe@artea. Toscana. It . Per ottenere tutte le informazioni che possono servire a chiarire ogni dubbio in materia di carburanti agricoli, si potrà scrivere via e-mail a uma@artea. Toscana. It , telefonare al numero 055-3241723 o infine visitare il forum di Artea all’indirizzo www. Artea. Toscana. It . «E la dimostrazione concreta che non ci fermiamo alle dichiarazioni, ma stiamo operando con decisione a favore degli agricoltori toscani, nel caso specifico sulla semplificazione delle procedure – commenta il presidente Claudio Martini -. La Regione si mette in questo modo all´avanguardia a livello nazionale per le modalità ad alto contenuto di innovazione tecnologica messe in campo grazie ad Artea, l´agenzia regionale dedicata alla gestione amministrativa del settore». La procedura sarà davvero semplice. L´agricoltore richiedente si collega al sito web Artea, si fa riconoscere e riempie la dichiarazione unica aziendale; già mentre sta compiendo questo atto, il sistema informatico dell´agenzia regionale incrocia i dati delle banche dati cui è collegato, dando immediatamente risposta alla richiesta o specificando eventuali problemi. Tra l´altro saranno ridotte soltanto a diciotto, rispetto alle quasi trecento attuali, le categorie di classificazione per le assegnazioni quantitative. A questo punto sarà possibile rifornirsi dei prodotto petroliferi agevolati, entro il quantitativo massimo assegnato e comunque non oltre quello effettivamente legato alle esigenze aziendali, presso i distributori autorizzati. A questi ultimi spetta il compito di registrare, sempre nel sistema informativo dell´Artea, i quantitativi consegnati e gli estremi fiscali dei documenti di trasporto e di fatturazione. .  
   
   
AUSTRIA, CRESCE IL FATTURATO DI MANNER  
 
Nel 2008 l´azienda dolciaria austriaca Manner, nota per i suoi wafer, ha accresciuto il proprio fatturato del 12 per cento rispetto al 2007, afferma un comunicato Ice. Il merito di tale risultato è imputabile soprattutto al forte incremento delle esportazioni, la cui quota è passata dal 19 per cento al 56 per cento. .  
   
   
CAMPARI ANNUNCIA NUOVE ACQUISIZIONI IN MERCATI EMERGENTI STRATEGICI ODESSA, SOCIETA’ DI SPARKLING WINE (SPUMANTI) IN UCRAINA  
 
 Milano - Campari ha siglato il 19 dicembre 2008 un accordo per l’acquisto del 99% circa del capitale della società ucraina Cjsc “Odessa Plant of Sparkling Wines”. Il business include un impianto per la produzione di sparkling wine e un portafoglio di brand, il principale dei quali è Odessa. Il prezzo per l’acquisizione del 99% circa del capitale è Us$ 18,0 milioni (€ 12,6 milioni al tasso di cambio attuale). Il rimanente 1% del capitale sociale è posseduto da alcuni azionisti non facenti capo ai venditori. Il prezzo corrisponde a un multiplo di 7 volte l’Ebitda atteso per il 2009. Il closing dell’operazione è previsto per inizio 2009 e il corrispettivo sarà pagato in contanti. Con un volume totale di 11 milioni di bottiglie principalmente venduti in Ucraina, il portafoglio brand è composto di forti marchi nel mercato locale degli sparkling wine e l’offerta è caratterizzata da una buona differenziazione di prezzo. I brand, che godono di un notevole prestigio a livello nazionale, includono Odessa, Golden Duke e L’odessika. L’acquisizione di Odessa è un’opportunità importante per Campari in quanto contribuisce a rafforzare la posizione del Gruppo nei mercati chiave dell’Europa orientale. In particolare, il mercato ucraino degli sparkling wine è il secondo più importante in Europa orientale dopo la Russia ed è caratterizzato da una forte crescita. Questa transazione segue le altre iniziative di sviluppo del business recentemente completate dal Gruppo in altri mercati emergenti strategici. Il 28 novembre 2008, Campari ha finalizzato l’acquisizione del 70% del capitale della società argentina Sabia S. A. Per un valore di Us$ 4,2 milioni (€ 3,3 milioni al tasso di cambio alla data della transazione), oltre a Us$ 3,4 milioni (€ 2,7 milioni al tasso di cambio alla data della transazione) di debito finanziario. Il valore totale dell’operazione corrisponde a un multiplo di circa 8 volte l’Ebitda atteso nel 2009. Il business include un impianto produttivo e una piattaforma distributiva. Costituita nel 2006 da alcuni manager di Allied Domecq, Sabia gestisce un portafoglio di forti marchi internazionali e locali e rappresenta uno dei principali distributori di spirit e wine in Argentina. Questa transazione è un’opportunità strategica per il Gruppo Campari di espandere il proprio portafoglio e sfruttare le potenzialità del mercato argentino. Inoltre, come illustrato il 11 novembre 2008, Campari ha annunciato l’acquisizione del 100% della società messicana Destiladora San Nicolas, S. A. De C. V. Per un valore di Us$ 17,5 milioni (€ 13,7 milioni al tasso di cambio alla data della transazione), oltre a Us$ 10 milioni (€ 7,8 milioni al tasso di cambio alla data della transazione) di debito finanziario. Inoltre, l’accordo prevede un earn-out basato sui volumi di vendita incrementali. Il valore totale dell’operazione corrisponde a un multiplo di circa 10 volte l’Ebitda atteso nel 2009, dopo le sinergie. Grazie a un accesso diretto al mercato messicano tramite una struttura produttiva e distributiva ben consolidata, questa acquisizione offre un significativo potenziale di sviluppo in Messico, un mercato in forte crescita per i premium spirit. Infine, come menzionato il 11 novembre 2008, Campari ha annunciato l’acquisizione di una partecipazione del 26% in Focus Brand Trading India Ltd. , una neo-costituita joint venture controllata dal gruppo indiano Jubilant. L’obiettivo di questa operazione è diventare un operatore importante nel mercato wine e spirit in India, un business strategico per i premium brand internazionali. .  
   
   
PREZZO POMODORO: RAGGIUNTO L´ACCORDO TRA PRODUTTORI E RAPPRESENTANTI DELL´INDUSTRIA DI TRASFORMAZIONE. LA SODDISFAZIONE DELL´ASSESSORE RABBONI: "E´ UN CONTRIBUTO A RAFFORZARE LA LEADERSHIP DELL´EMILIA-ROMAGNA NEL SETTORE"  
 
 L´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni accoglie con soddisfazione l´accordo raggiunto il 19 dicembre 2008 , tra organizzazioni dei produttori agricoli e rappresentanti dell´industria di trasformazione, sul prezzo del pomodoro da industria per il 2009. "Si tratta di un fatto positivo per due ragioni - sottolinea Rabboni - da un lato garantisce agli agricoltori un´ adeguata remunerazione in un periodo dove i prezzi di altre culture sono in diminuzione ( 79,50 euro alla tonnellata come prezzo base più alcuni premi legati alla qualità maggiormente favorevoli agli agricoltori rispetto al passato); dall´altro favorisce una corretta programmazione delle superfici coltivate e del prodotto da destinare alla trasformazione, essendo stato sottoscritto in anticipo rispetto al periodo delle semine. "Dopo la recente riforma europea che entro due anni porterà alla completa eliminazione degli aiuti per gli agricoltori che fanno pomodoro - spiega Rabboni -il destino del settore è affidato esclusivamente alla definizione di reciproche convenienze tra agricoltori e trasformatori e alla loro capacità di programmare, su questa base, le quantità e le qualità di prodotto richieste dal mercato". "Sulla base di questo accordo generale sul prezzo le organizzazioni di produttori di pomodoro potranno quindi direttamente concordare con le singole industrie i contratti di conferimento". "Da questo punto di vista- sollecita Rabboni - le organizzazioni dei produttori dovranno porre molta attenzione ad evitare una sovrapproduzione che vanificherebbe gli effetti positivi dell´accordo". Infine l´Assessore ha sottolineato che l´accordo rappresenta anche un contributo a rafforzare la leadership dell´Emilia-romagna nel settore. Qui si concentrano infatti le principali industrie di trasformazione ma si realizza anche la maggior quantità di produzione di pomodoro (un milione e mezzo di tonnellate di pomodori da industria, sui 4,9 milioni di tonnellate a livello italiano). .  
   
   
AGRICOLTURA, CIA BASILICATA : TRATTORI PRONTI A MARCIARE  
 
“La crisi che investe l’economia reale, compreso il comparto agricolo, non ha precedenti, come non ha precedenti l’irresponsabilità politica e dei governi”. Lo afferma, in un comunicato stampa, la Cia Basilicata. “Sulla rilevanza del comparto agricolo lucano – si legge nella nota - la nobiltà di tante “dichiarazioni pubbliche”, rese da autorevoli amministratori, è almeno pari alla scaltrezza con la quale si opera nella gestione quotidiana della cosa pubblica. Le imprese agricole, come riconfermano i dati sulla conclusione dell’annata agraria 2008, stanno lavorando - da troppi anni - in forte perdita. L’impazzimento dei costi di produzione, l’andamento dei prezzi alla produzione, le speculazioni, stanno determinando tutte le condizioni per l’espulsione di migliaia di addetti dal comparto agricolo (lavoratori autonomi e dipendenti). La Cia di Basilicata ha lanciato dal mese di novembre una fase di forte mobilitazione per richiamare il governo nazionale e regionale ad un maggiore ascolto alle ragioni degli agricoltori. Abbiamo riscontrato sulla piattaforma proposta tanti consensi, anzi, una un’unanimità di consensi da parte di tutti gli interlocutori a cui ci siamo rivolti. A distanza di tre mesi si è, purtroppo, registrato che il grido di allarme lanciato dagli agricoltori, e sostenuto da tanti amministratori locali, si è infranto contro le sordità di chi aveva il dovere di ascoltare. Evidentemente, la classe politica nazionale e regionale ha bisogno e merita toni, azioni e segnali molto diversi. Di qui la decisione della Direzione regionale della Cia lucana di promuovere iniziative territoriali più incisive, più visibili (la prima programmata per la seconda decade di febbraio nel Potentino) e che culmineranno con una manifestazione regionale il 21 marzo a Potenza". .  
   
   
AGRICOLTURA, “AGEA” EROGA 22 MILIONI DI EURO IN QUATTRO MESI A IMPRESE UMBRE, ASSESSORE LIVIANTONI: “RISULTATO ECCELLENTE”  
 
Perugia - Ammontano a quasi 22 milioni di euro i contributi erogati dal 1 settembre al 31 dicembre 2008 alle imprese agricole umbre dall’”Agea”, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, in attuazione delle misure del Programma di sviluppo rurale (“Psr”) 2007-2013 della Regione Umbria. “Un risultato eccellente – rileva il vicepresidente della Giunta Regionale e assessore all’Agricoltura Carlo Liviantoni – con il quale l’Umbria si attesta come la più virtuosa tra le Regioni italiane che hanno stipulato la convenzione con ‘Agea’ per la gestione dei pagamenti nell’ambito del ‘Psr’ 2007-2013. In soli quattro mesi, attraverso 4. 238 pagamenti, raggiungono i 50 milioni di euro gli investimenti pubblici e privati finalizzati ad accrescere la competitività dell’agricoltura umbra”. “I finanziamenti pubblici – sottolinea Liviantoni – sono mirati a sostenere gli sforzi delle aziende umbre e rappresentano più di una semplice ‘boccata d’ossigeno’, soprattutto in una fase così difficile per l’economia mondiale. Una situazione in cui le istituzioni regionali hanno inteso ulteriormente rafforzare il loro impegno, con provvedimenti e risorse, a sostegno del suo tessuto imprenditoriale composto da aziende con capacità di investimento e innovazione”. La misura con il numero maggiore di pagamenti è la “214”, relativa ad interventi agroambientali, con 2mila e 524 richieste finanziate. Oltre 5 milioni e 850mila euro sono destinati agli investimenti non produttivi. Nell’asse 1 “Competitività nel settore agricolo e forestale”, con 292 pagamenti, la quota pubblica è di oltre 8 milioni 450mila euro; l’asse 3 “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale”, con 60 pagamenti ha superato 780mila euro. È l’asse 2, destinato al “miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale”, a prevalere con 3885 pagamenti per complessivi 12 milioni 550mila euro di investimenti pubblici. “Si conferma così – commenta Liviantoni – la vocazione agroambientale dell’Umbria. Lavorare bene nell’ambito di questo settore servirà, inoltre, ad allineare l’Umbria agli orientamenti del Consiglio Europeo rispetto alle disposizioni del Protocollo di Kyoto. Entro il 2020, infatti, i Paesi membri dovranno diminuire del 20 per cento le emissioni nocive nell’ambiente e produrre da fonti rinnovabili almeno il 20 per cento dell’energia utilizzata”. “L’ottimo risultato dell’Umbria nell’erogazione dei pagamenti alle imprese agricole umbre - conclude l’assessore regionale Liviantoni - è stato reso possibile anche grazie al lavoro costante e puntuale dei tecnici della Regione, che hanno consentito di superare pure i ritardi legati a disguidi del sistema informativo nazionale che hanno ritardato l’allineamento dei dati nell’intero territorio nazionale”. . .  
   
   
MOLTO BUONO IL LIVELLO DEGLI AFFARI NELLA OGGETTISTICA DI DESIGN E NELLA FASCIA ALTA DEL SEGMENTO TAVOLA-CUCINA A MACEF, IL SALONE INTERNAZIONALE DELLA CASA IN FIERAMILANO  
 
Macef: oltre 80mila visitatori. Aumenta la percentuale degli operatori esteri Oltre 80. 000 visitatori di cui 11. 450 esteri hanno visitato Macef, Salone Internazionale della casa, che chiude i battenti questa sera in fieramilano. Il dato è giudicato buono dagli organizzatori di Fiera Milano International: la flessione sull’anno scorso, infatti, è modesta (-6%) e riguarda peraltro solo la componente italiana. Il numero dei visitatori esteri, infatti, è rimasto praticamente invariato e vale circa il 15% del totale. “Nonostante la crisi, che pure c’è - dichiara al riguardo Sandro Bicocchi, amministratore delegato di Fiera Milano International - il mercato continua a premiare le aziende che hanno voglia di innovare e capacità di proporre ai consumatori prodotti belli e utili, ben fatti, a costi ragionevoli; aziende che hanno una storia industriale importante e marchi affermati nel mondo e che non intendono rinunciare ai loro progetti di sviluppo, ad ampliare il loro business in Italia e all’estero, a rappresentare prospettive di lavoro. Gli oltre ottantamila operatori commerciali che hanno visitato il Macef hanno testimoniato dal canto loro che anche la distribuzione riconosce e apprezza questo impegno ed è disposta a investire sulla ripresa”. Variegata la risposta commerciale dei comparti che compongono la mostra: molto buono il livello degli affari nella oggettistica di design e nella fascia alta del segmento tavola-cucina (parecchi espositori hanno ricevuto un monte ordini superiore a quello dell’anno scorso), apprezzabile nel comparto “persona” (bigiotteria e accessori moda), più modesto nel classico, nei complementi d’arredo in stile etnico e nella decorazione di fascia bassa. Mostra d’affari rigorosamente b2b, Macef rinforza quindi il proprio ruolo storico di “barometro” del mercato della casa e lo amplia divenendo volano di opportunità anche al di fuori del recinto fieristico attraverso il varo di progetti speciali finalizzati alla promozione delle economie locali: dopo il fortunato decollo di Macef Med, lo scorso novembre a Napoli in collaborazione con la Regione Campania, Macef svolgerà a marzo a Cagliari una analoga iniziativa in favore dell’artigianato sardo, d’intesa con la Regione autonoma della Sardegna. .  
   
   
GRAN SUCCESSO PER LA PRESENTAZIONE DELLA RUTA DEL VINO DELLA NAVARRA  
 
Il Consiglio della denominazione d’origine Navarra ha reso pubblico l’atto di presentazione della “Ruta del vino della Navarra”. L’evento di presentazione, recentemente organizzato dall’Ente promotore della Ruta del vino e dal Consorzio di Desarrollo della Zona Media di Navarra, ha radunato circa 150 persone e ha visto l’intervento di Carlos Erce, direttore generale del Turismo di Navarra; di Carmen Ochoa, presidentessa del Consorzio di Desarrollo della Zona Media; e di Jordi Vidal, del Consiglio reggente. Grande successo per la presentazione della “Ruta del vino in Navarra”. Il progetto è stato creato per “rendere più ricca l’offerta turistica con offerte di tipo tradizionale e paesaggistico unite alla cultura del vino di qualità”, per usare le parole di Carmen Ochoa. All’evento di presentazione della Ruta del vino ha partecipato, tra gli altri, il pittore navarro Luis Garrido, nella cui opera si riflette la bellezza e l’eterogeneità del paesaggio della Navarra. L’artista ha commentato: “Spero che i vigneti della Navarra abbiano un grande futuro, con le loro ampie macchie di colore e i piccoli campi di colore delle vigne più antiche, ormai quasi estinte. Il paesaggio che osserviamo crea il nostro pensiero ed è parte di quello che siamo”. Altro partecipante è stato Mikel Zabalza, scalatore, che ha invitato il pubblico a godere della bellezza del paesaggio della Navarra. Un sentiero eno-gastronomico, la Rete di Punti panoramici e sentieri, è complementare alla Ruta del vino. Ogni punto panoramico e ogni sentiero è associato a un piatto tipico e a vini eccellenti dei produttori che aderiscono al progetto. La serata è terminata con uno sketch sugli dèi del vino, Dioniso e Bacco. L’evento è riuscito a mettere in evidenza le caratteristiche specifiche della Ruta del vino della Navarra e a celebrare la cultura millenaria di questa terra. In Navarra le vigne e il vino sono non solo elementi della tradizione, ma sono elementi dell’economia e della vita quotidiana. La Ruta del vino della Navarra ha rinnovato la propria certificazione quale Ruta del vino di Spagna. Fin dalla sua nascita il progetto ha potuto contare sulla collaborazione del Dipartamento della Cultura e del Turismo del Gobierno de Navarra e sull’iniziativa comunitaria Leader Plus. .  
   
   
MOST SERIE STORICA BEPI TOSOLINI 2008: TANTO DI CAPPELLO E’ FIRMATA BORSALINO LA COLLEZIONE MOST SERIE STORICA 2008, IL CUI RICAVATO VERRÀ INTERAMENTE DEVOLUTO IN BENEFICENZA  
 
St1:*{behavior:url(#ieooui) } La grappa si mette il cappello. E’ infatti firmato Borsalino il design della bottiglia “Most Serie Storica 2008” della Distilleria Bepi Tosolini, che va ad arricchire una collezione di capolavori disegnati, a partire dal 1990, dai grandi nomi della moda italiana e internazionale: Enrico Coveri, Pierre Cardin, Krizia, Roccobarocco, Laura Biagiotti, Renato Balestra, Basile, Raffaella Curiel, Lancetti, Trussardi, Mariella Burani, Anna Molinari Blumarine, Gattinoni, Etro, Missoni, Alviero Martini Prima Classe e Mila Schon. Un sodalizio che continua, quest’anno, sotto il segno dell’accessorio per eccellenza, il cappello. O meglio, il Borsalino. Il copricapo simbolo dello storico marchio italiano è infatti un vero e proprio status symbol, indiscutibile elemento di stile che oggi si trova riprodotto nella elegante bottiglia soffiata dai maestri vetrai di Murano e decorata a mano in oro. Una Limited Edition realizzata in solo 800 esemplari unici, custodita nella cappelliera originale della Borsalino e contenente un’acquavite dal gusto unico: la rara acquavite di ribolla nera a 40° destinata esclusivamente alla Serie Storica Bepi Tosolini e proveniente dalla distillazione artigianale delle migliori uve friulane fresche di vendemmia. La Collezione Bepi Tosolini Most Serie Storica 2008 è disponibile nelle enoteche e nei negozi di specialità; il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto in beneficenza alla Fondazione San Raffaele del Monte Tabor per la realizzazione di un centro di eccellenza a livello internazionale per la prevenzione e la cura del diabete di tipo 1, che sorgerà all’interno del nuovo Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Ospedale San Raffaele di Milano. .  
   
   
ANTEPRIMA AMARONE 2005 IL 31 GENNAIO E IL 1° FEBBRAIO 2009 A PALAZZO GIARDINO GIUSTI DI VERONA  
 
Saranno ben 63 i produttori che presenteranno il loro Amarone della Valpolicella 2005 nel corso dell’Anteprima dedicata a questo prestigioso vino, che si svolgerà a Verona sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio presso Palazzo Giardino Giusti. Si tratta di un record di adesioni da parte dei produttori (mediamente il numero di aziende partecipanti ha finora oscillato intorno a 55), che testimonia il successo che Anteprima Amarone - nel 2009 alla sesta edizione - ha riscosso non solo tra il pubblico, ma anche tra i produttori. Saranno presenti marchi storici della denominazioni accanto a realtà nate di recente, grandi e piccole aziende in termini di numero di bottiglie, tutte accomunate dal debutto dell’annata 2005. La partecipazione avrebbe potuto essere ancora più ampia se non mancassero alcune aziende abitualmente presenti alla manifestazione che, non avendo prodotto l’Amarone nel 2005 o non ritenendolo ancora pronto da presentare al pubblico, non potranno presentarlo. «Si tratta di una soddisfazione importante per il Consorzio di Tutela dei vini della Valpolicella – sottolinea il presidente Luca Sartori – che premia la continuità degli intenti tra la mia presidenza e quella del mio predecessore Emilio Pedron, che ha voluto 6 anni fa istituire un momento di riflessione e di grande visibilità attorno al vino di punta della denominazione». Il successo dell’Amarone della Valpolicella trova le sue ragioni nelle caratteristiche intrinseche di questo vino che meglio di altri interpreta i gusti dei consumatori di oggi. Ma, al tempo stesso, è un successo da ascrivere agli enormi sforzi fatti da tutti i produttori della Valpolicella in questi anni sia in vigna che in cantina. A evidenziarlo sono i numeri: 1. 226 le aziende che producono uva per l’Amarone e 390 i fruttai - i «preziosi» luoghi che consentono l’appassimento ideale delle uve- per 90 milioni di euro di valore totale delle uve prodotte. L’annata 2005, per certi aspetti difficile, è stata leggermente avara in quantità. Le uve hanno raggiunto una maturazione completa che ha conferito ai vini corpo e una bella dotazione in colore. In estrema sintesi il millesimo 2005 per l’Amarone della Valpolicella si può considerare buono con punte di eccellenza. .  
   
   
BILANCIO DEL 2008 PER IL FRANCIACORTA FRANCIACORTA: INCORONATO DA CRITICA E PUBBLICO, GRAZIE ALLE REGOLE PRODUTTIVE PIÙ RIGIDE AL MONDO  
 
Dar vita ad un prodotto che sia sinonimo di qualità superiore e contemporaneamente emblema di uno straordinario territorio. Per raggiungere questo obiettivo i produttori di Franciacorta hanno puntato sul nuovo disciplinare di produzione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a metà 2008 ed in assoluto il più rigido al mondo a parità di metodo produttivo: per le aziende si tratta di uno straordinario sforzo produttivo che ha richiesto importanti investimenti economici. La Critica Sono le guide dei vini 2009 a confermare la leadership qualitativa del Franciacorta fra i “metodo classico” (simbolo per antonomasia dei brindisi di fine anno, ma ormai apprezzati anche come piacevole accompagnamento a tutto pasto): sono stati 33 su un totale di 53 bottiglie i Franciacorta premiati con i massimi riconoscimenti dalle diverse guide del settore, ben il 62% del totale. Incrociando poi i punteggi di tutte le guide, fra le migliori 9 bottiglie in assoluto, ben 6 sono Franciacorta. Commercializzazione I dati relativi alla commercializzazione confermano un trend di forte ascesa: sono state 9. 662. 691 le bottiglie commercializzate nel 2008, il 16% in più rispetto al 2007, che a sua volta aveva registrato un forte incremento dall’anno precedente. Questi numeri dimostrano che quello che si sta ottenendo in Franciacorta è un successo straordinario, considerando la congiuntura economica che stiamo attraversando. “I risultati raggiunti – dichiara Ezio Maiolini, Presidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta – sono soddisfacenti. Il mercato sta riconoscendo ai produttori la giusta notorietà del Franciacorta, nato da un Disciplinare di produzione unico, che ne è prerogativa fondamentale”. Secondo Maiolini: “Il Franciacorta rappresenta oggi un punto di riferimento per il consumatore che vuole vivere un’esperienza di assoluto prestigio, sinonimo di qualità superiore, cultura e tendenza”. .