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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Febbraio 2009 |
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PROGETTO UE CONFERMA IL LEGAME TRA CONSUMO DI FRUTTA E BUONA SALUTE |
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Il progetto Isafruit ("Increasing fruit consumption through a trans disciplinary approach leading to high quality produce from environmentally safe, sustainable methods"), insieme alla Società internazionale per la scienza dell´orticoltura (Ishs), ha pubblicato un volume nella serie Scripta Horticulturae contenente informazioni basate sul Forum della salute Isafruit "Aumentare il consumo di frutta per migliorare la salute". L´obiettivo del progetto è quello di incoraggiare i cittadini europei a mangiare più frutta. Isafruit è finanziato dal Sesto programma quadro con 13,8 milioni di euro. Gli scienziati sostengono che seguire una dieta ricca di frutta e verdura è la chiave per mantenere a lungo una buona salute, a prescindere dal fatto che vengano consumate fresche, in scatola, surgelate o in forma liquida, e perché diminuisce il rischio di varie malattie croniche e il livello di colesterolo può scendere notevolmente. Ma come si può incoraggiare la gente a consumare più frutta? Secondo i partner Isafruit, più i consumatori sono soddisfatti della produzione disponibile, più aumentano le possibilità che consumeranno maggiori quantità di frutta. I produttori possono contribuire all´aumento del consumo di frutta in Europa affrontando una serie di punti come assicurare la disponibiità, la qualità e il sapore della frutta, nonché le preferenze dei consumatori e la produzione ecologica, hanno aggiunto. Dati recenti mostrano che Grecia, Spagna, Italia e Paesi Bassi sono i paesi che consumano più frutta in Europa (dai 70 ai 100 chili a testa), seguiti da Germania, Polonia e Regno Unito, dove annualmente vengono consumati dai 40 ai 60 chili di frutta a persona. Gli scienziati fanno tuttavia notare che in Europa il consumo di frutta non è in aumento. Gli esperti sostengono che molti europei ancora non raggiungono la quantità minima giornaliera consigliata di cinque porzioni di frutta fresca e verdura. Al forum Isafruit, tenutosi lo scorso novembre a Bruxelles (Belgio), esperti di scienze sociali e naturali hanno tenuto conferenze sui risultati e le attività della ricerca. Con uno sguardo alla scienza del consumo, gli scienziati di sociologia hanno individuato e spiegato i modelli di variazione nel consumo di frutta in tutta Europa. I partecipanti al forum hanno indagato sul comportamento delle persone e valutato il loro modo di affrontare le innovazioni. Il team ha anche valutato le caratteristiche della catena di fornitura della frutta e dei prodotti contenenti frutta, per determinarne l´efficacia all´interno di una catena coordinata. I partner Isafruit sono anche impegnati nello stabilire metodi di produzione sostenibili che conservino energia e risorse naturali e riducano al minimo l´uso di pesticidi e fertilizzanti. In questo modo il team ha gettato le fondamenta necessarie per lo studio della fase successiva al raccolto nella catena di fornitura, che a sua volta aiuterà nel raggiungere gli standard di conumo e assicurare prodotti di alta qualità. I ricercatori hanno spiegato che mentre tutti riconoscono che una dieta ricca di frutta e verdura riesce a migliorare il benessere delle persone, rimangono tuttavia alcune domande sulle caratteristiche della frutta positive per la salute. Isafruit è anche impegnato nel campo delle allergie alla frutta (alle mele), in particolare nell´individuare le sostanze che causano le reazioni allergiche nell´uomo. I genetisti e orticoltori Isafruit intendono fornire ai consumatori frutta con caratteristiche allergeniche ridotte o assenti, attraverso l´uso di tecniche di coltivazione innovative e moderne, tra cui la biotecnologia. Partito nel 2006 e con scadenza nel 2010, Isafruit riunisce l´esperienza di 300 scienziati di 60 istituti di ricerca e sviluppo, nonché piccole e medie imprese (Pim) di 16 paesi a livello mondiale. Per ulteriori informazioni, visitare: Isafruit: http://www. Isafruit. Org/portal/index. Php Ishs: http://www. Ishs. Org/acta . |
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SICUREZZA ALIMENTARE. DONAZZAN: “PER IL VENETO CONTROLLI SANITARI PENALIZZATI DA UN NUOVO DECRETO DEL GOVERNO” |
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“La Regione del Veneto è presente a Roma con le sue strutture tecniche per affrontare il tema dei controlli sanitari che, come previsti da un nuovo decreto del Governo, sono penalizzanti per una realtà fatta di piccole produzioni. ” A ribadirlo è Elena Donazzan, assessore alla Tutela del consumatore e alla Sicurezza alimentare, che specifica: “nel nuovo decreto del Governo ci sono evidenti criticità, per esempio il fatto che le tariffe non considerano un bilanciamento sulla base di specifiche situazioni locali. Le tariffe così modulate non consentono per altro di raggiungere l’obiettivo di ridurre i costi di gestione delle grandi imprese e di garantire la sopravvivenza delle piccole aziende alimentari”. Donazzan rimarca, quindi, come: “le disposizioni emesse dal Governo non giudicano positivamente le caratteristiche tipiche del territorio e non permettono la tutela dello stesso”. “Il Veneto con le altre regioni - aggiunge l’assessore - sta oggi cercando di affrontare le difficoltà e le incertezze operative riscontrate, proponendo soluzioni diverse al Governo attraverso l’emanazione di uno specifico decreto del ministero del Welfare. ” “Il nostro obiettivo - conclude Elena Donazzan - è tutelare la salute del consumatore e il territorio, mantenere invariato il numero dei lavoratori del comparto e, con gli interventi in corso di adozione, valorizzare la produzione alimentare locale, valore aggiunto nel nostro territorio veneto per la garanzia della salute dello stesso consumatore. ” . |
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IL PROGETTO PRELIMINARE PER L´IRRIGAZIONE DI 1.670 ETTARI NELLA BASSA MARMILLA IN SARDEGNA |
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Cagliari - Diventa operativo il progetto per l’irrigazione di 1. 670 ettari della Bassa Marmilla, finanziato nel 2007 dall’Assessorato regionale dei Lavori pubblici con uno stanziamento di 36 milioni 245mila euro. Enas, l’Ente Acque della Sardegna, ha infatti ultimato il progetto preliminare dell’intervento con la redazione dello Studio preliminare ambientale. Inoltre, il 6 febbraio ha pubblicato (su un quotidiano locale e negli albi pretori dei Comuni interessati) l’avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale di competenza dell’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente. L’intervento, denominato "Schema idrico del Flumineddu per l’alimentazione irrigua della Marmilla - Opere di adduzione e attrezzamento del distretto irriguo della Bassa Marmilla alimentato dallo schema idrico Flumineddu-tirso-flumendosa", prevede la realizzazione delle opere di adduzione, distribuzione e attrezzamento idraulico del distretto irriguo della Bassa Marmilla di superficie complessiva di 1. 670 ettari. Il Distretto irriguo interessa i territori comunali di Lunamatrona, Pauli Arbarei, Siddi e Ussaramanna, ed è caratterizzato da terreni in gran parte di ottime caratteristiche agro-pedologiche che, con la pratica irrigua, consentiranno di ottenere un incremento delle rese delle colture già attualmente praticate in asciutto e delle buone rese delle colture irrigue di nuovo impianto. L’opera è stata studiata e progettata tenendo conto della struttura produttiva delle aziende insediate nel territorio e delle colture in atto. La popolazione dei Comuni interessati, gli operatori agricoli e le Amministrazioni comunali sono stati coinvolti fin dalle prime fasi del progetto nelle scelte decisionali strategiche che hanno riguardato principalmente l’impostazione agronomica, la delimitazione del Distretto irriguo e gli ordinamenti colturali. A conclusione del processo partecipativo si è configurato un intervento che, senza stravolgere la realtà produttiva esistente, si pone l’obbiettivo di consolidare e rendere meno aleatorio il comparto agricolo e zootecnico del territorio, ancora oggi la principale fonte di reddito della popolazione. I lavori saranno appaltati con il sistema dell’appalto integrato; la pubblicazione del bando di gara è prevista per il prossimo mese di luglio. Si prevede che le procedure di affidamento siano concluse entro il corrente anno 2009. Per l’esecuzione dei lavori è stato previsto un tempo pari a 36 mesi a decorrere dal contratto d’appalto. . |
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AGRICOLTURA: ANALISI SENSORIALI, ACCORDO TRA REGIONE E UNIONE CIECHI |
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Palermo - Ciechi e ipovedenti saranno utilizzati in attività sensoriali nei laboratori dell’Asca, l’agenzia di analisi e servizi per la certificazione in agricoltura di Ispica. Lo prevede il protocollo d’intesa che sarà firmato venerdì 13 febbraio alle ore 10, nei locali della Stamperia braille dell’Unione italiana ciechi, in via Etnea 602 a Catania. A sottoscrivere l’accordo l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via e il presidente regionale dell’Unione italiana ciechi, Giuseppe Castronovo. . |
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TRENTO, RINNOVO FRUTTETI, DOMANDE ENTRO IL 27 FEBBRAIO LE AGEVOLAZIONI PREVISTE SONO DEL 20 E 40 PER CENTO DELLA SPESA AMMESSA |
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Le domande per ottenere le agevolazioni per i nuovi impianti e per il rinnovo di frutteti realizzati sia da frutticoltori associati in cooperative e/o altri organismi associativi, che da frutticoltori non associati – agevolazioni per le quali la Giunta provinciale ha recentemente approvato i criteri – dovranno essere presentate entro il 27 febbraio 2009. Non sono ammissibili aiuti per semplici interventi di sostituzione, cioè reimpianti di impianti arborei a fine ciclo. Sono ammissibili solo le spese relative all’acquisto del materiale vegetale: non sono pertanto finanziabili le spese relative all’acquisto di palerie, fili di ferro, staffe, vaschette, materiali di consumo, eccetera. L´entità del contributo è pari al 40 per cento della spesa ammessa nel caso di impianti realizzati da imprenditori iscritti nella Sezione I dell’Apia, al 20 per cento nel caso di impianti realizzati da imprenditori iscritti nella Sezione Ii. Sono ammissibili le sole iniziative realizzate dopo il provvedimento di concessione dell’aiuto da parte del Servizio Aziende agricole e territorio rurale. . |
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I DANNI CAUSATI DAI CINGHIALI A FIRENZUOLA E NEL MUGELLO |
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L’assessore all’agricoltura, caccia e pesca Pietro Roselli ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Paolo Londi e Paolo Malquori (Pd) sui danni causati dai cinghiali a Firenzuola. “Non siamo direttamente a conoscenza di quanto accaduto ad un imprenditore agricolo di Firenzuola che ha annunciato di voler cessare la propria attività a seguito del continuo e crescente aumento dei danni subiti dai cinghiali. Abbiamo fatto anche un paio di incontri, ad inizio stagione venatoria, perché c’era stata anche un certo attrito con accuse ai cacciatori di non effettuare con diligenza le proprie azioni per contenere il numero dei cinghiali. Abbiamo chiarito i termini delle questioni – ha aggiunto Roselli – ed abbiamo assunto anche dei provvedimenti che sono stati condivisi, sia dai cacciatori che dagli agricoltori, in ordine a una rivisitazione dei perimetri dei distretti delle zone vocate alle attività di caccia a squadre al fine di contenere il numero dei cinghiali, così come nei piani di abbattimento sono indicati. Questo, di per sé, non produce il risultato che, in assoluto poi, i cinghiali non escono dal bosco e così non manomettono o distruggono i campi arati e seminati cosa che, purtroppo, succede. Tra l’altro, quest’anno nella zona di Firenzuola e Marradi c’è stato un periodo lungo di innevamento e quindi le battute di caccia sono state interrotte. Meno battute di caccia e particolari condizioni atmosferiche hanno fatto sì che gli ungulati sono scesi a valle fino a Firenzuola ed hanno distrutto qualche campo seminato”. Malquori ha chiesto all’assessore: “Di approfondire la questione dell’imprenditore che ha annunciato di voler chiudere la propria attività agricola per cercare di capire se davvero il grido di allarme è un grido di allarme concreto oppure se è una forzatura. A questo riguardo ricordo che, purtroppo, nella nostra realtà provinciale nei due Atc, Ambienti territoriali di caccia, sono assenti, in quanto si sono autosospesi dai Comitati, alcuni componenti del mondo agricolo per protesta contro i continui danni che questa specie produce alle culture agricole. Voglio sperare che la prossima conferenza regionale che si aprirà il 14 febbraio possa riuscire a chiarire una volta per tutte anche le varie metodiche che possono essere adoperate per cercare di contrastare quanto più possibile il fenomeno di questa presenza, cercando anche di incidere allungando i tempi per il prelievo della specie, motivandoli anche con il fatto che le superfici innevate possono ritardare i piani di prelievo. Chiedo all’assessore di prendere contatto, almeno con il Sindaco del Comune di Firenzuola per capire l’entità del danno e quali tipi di aiuti possono essere veicolati per cercare di contenere il più possibile questo fenomeno, in attesa di una verifica per quello che riguardano gli interventi atti a prevenire ed a contenere i danni alle colture”. . |
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LATTE E MIELE |
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Nei prossimi giorni la Cooperativa Agricola Latte Varese inizierà la distribuzione sul territorio provinciale di tre nuovi prodotti a marchio Latte Varese; si tratta del miele di acacia e di castagno in vasi di vetro da gr. 500 e la nuovissima confezione “squeeze” da 250 grammi al miele di acacia. «Il miele è una delle nostre eccellenze agroalimentari – ha dichiarato l’Assessore all’Agricoltura Bruno Specchiarelli – e ora grazie alla cooperativa Latte Varese potrà raggiungere una clientela più ampia. Questa iniziativa conferma la volontà di valorizzare i nostri prodotti e l’ottima qualità. Non dimentichiamo poi che stiamo parlando di un alimento sano che fa bene a bambini, adulti, anziani e sportivi. Infine vorrei sottolineare l’importanze dei giovani, poiché in questo caso è coinvolto un imprenditore varesino che ha voluto portare attiva l’attività di famiglia. Credo che questo sia un messaggio importante per tutto il settore agricolo, ma anche per il nostro territorio». Fedele alla ricerca di prodotti naturali, sani e di qualità, Latte Varese ha deciso di puntare sul miele quale alimento naturale, ricco di enzimi e sali minerali, vitamine e zuccheri semplici di pronta ed immediata assimilazione che ben si sposa con la filosofia di un’azienda che ha fatto dell’ “Alta Qualità” il suo cavallo di battaglia. «Abbiamo pensato a questa iniziativa per rafforzare lo spirito di aggregazione che stiamo promuovendo tra le aziende del territorio – ha dichiarato il presidente di Latte Varese Fabio Binelli – Il miele è un prodotto che si sposa bene con il latte, ma anche con i formaggi, altre eccellenze della nostra provincia, si tenga poi conto che stiamo parlando di un prodotto che ha per qualità ha pochi rivali in Italia». Ma le novità non mancano: «Innanzi tutto – ha spiegato Carlo Crosti, responsabile vendite di Latte Varese – vorrei sottolineare la nuova confezione “squeeze”, si tratta di un contenitore ricaricabile e che consente di dosare il prodotto senza sporcare. Inoltre a breve sui barattoli avremo anche il marchio del Consorzio Miele, ulteriore garanzia di qualità». Non a caso si è scelto un produttore locale tra i più qualificati del territorio come l’Apicoltura Lavini per continuare quella valorizzazione dei prodotti tipici locali che ha visto Latte Varese in prima fila nel progetto “Varese da Gustare”. «Il miele è un prodotto ormai conosciuto – ha spiegato Joris Lavini – Quello varesino non ha rivali a livello italiano e ora ha anche una confezione “internazionale”. Già, perché lo “squeeze” è un contenitore composto da un tappo prodotto in Olanda, un barattolo che arriva dalla Germania e il sigillo dagli Stati Uniti». L’apicoltura Lavini inizia nel 1935 con il bisnonno Giovanni a Comezzano Cizzago in provincia di Brescia per poi trasferirsi nel 1958 a Induno Olona dove il nonno Angelo inizia con 12 alveari la sua attività; nel 1965 il figlio Attilio insieme ai suoi fratelli accudisce come hobby i primi 50 alveari; nel 1992 Roberto rende piccola realtà aziendale quello che, da sempre, era per lui una grande passione. Dal 1999 il figlio Joris, determinato e, se possibile, ancor più appassionato del padre, decide che le produzioni del solo territorio varesino non bastano al suo desiderio di crescere e trasforma la piccola azienda in una grande realtà. Premi e riconoscimenti ne confermano le straordinarie capacità e lo spronano nella quotidiana ricerca di migliorare e migliorarsi sempre alla ricerca di nuove soluzioni innovative. Tra i diversi tipi di miele quello di acacia, prodotto dalla fioritura dell’albero Robinia Pseudoacacia delle Prealpi Varesine, è senza dubbio quello più diffuso e conosciuto: prodotto nel mese di maggio, è un miele liquido finemente delicato e molto ricercato, di colore giallo paglierino chiaro, ha un aroma leggero con odori e sapori tenui di confetto e vaniglia, mentre il miele di castagno, ricavato dalla fioritura dell’albero Castanea Sativa (castagno selvatico di montagna) molto diffuso sulle Alpi e Prealpi è prodotto dalla metà di giugno alla metà di luglio; è un miele liquido di straordinaria versatilità, il più ricco di sali minerali, di colore ambra, talvolta carico e tendente al rossastro, ha un aroma forte e pungente, penetrante di vegetale, dal tipico sapore amarognolo e tannico. Tra i “dolci” il miele è il più ricco di zuccheri semplici e l’unico che deve tutte le sue caratteristiche alla natura (piante e api) in quanto non subisce alcuna manipolazione da parte dell’uomo per arrivare sulla nostra tavola. Il grande vantaggio del miele è di poter apportare all’organismo calorie prontamente disponibili, senza richiedere processi digestivi e senza apportare, nel contempo, sostanze indigeribili o dannose. Da questo deriva il suo valore sia per le persone sane che deperite o ammalate. Classiche le confezioni in vetro da 500 grammi per il miele di acacia e castagno, Latte Varese ha voluto lanciare una assoluta Novita’ rappresentata dalla confezione Squeeze all’acacia da 250 grammi: è il primo miele di pregiata qualità varesina in una confezione estremamente pratica, frutto di un’avanzata ricerca tecnologica, che consente di dosare automaticamente la quantità voluta di miele con una semplice pressione. Pratico, pulito e preciso nella dosatura offre la miglior versatilità possibile per l’utilizzo del miele. Ancora una volta Latte Varese ha scelto la qualità e l’innovazione per promuovere il territorio della Provincia di Varese esaltando e diffondendo in modo capillare la distribuzione delle eccellenze di produzione tipica “made in Varese”. . |
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A SIENA IL 27 FEBBRAIO LA GIORNATA INAUGURALE DELLA CONSEGNA DELLE “AMPOLLE D’ORO”. TUTTO PRONTO PER “LE STAGIONI DELL’OLIO 2009” |
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La manifestazione è organizzata da Enoteca Italiana di Siena. Novità di quest’anno la collaborazione, oltre dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, anche dell’Associazione Città del Bio. Volete imparare ad assaggiare le migliori produzioni oleicole e conoscere la cultura dell’olio? Tutto questo è possibile grazie a “Le Stagioni dell’Olio” la manifestazione nazionale organizzata da Enoteca Italiana di Siena. Novità di quest’anno la collaborazione, oltre dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, anche dell’Associazione Città del Bio, con l’obiettivo di dedicare un apposito spazio anche agli oli biologici. Momento importante a Siena venerdì 27 febbraio con la giornata inaugurale della consegna delle “Ampolle d’Oro” a personaggi famosi che si sono distinti per la promozione e la valorizzazione della cultura dell´olio. Nelle edizioni passate hanno ricevuto l’ambito premio Isabella Ferrari, Ricky Tognazzi, Rita Levi Montalcini, Luca Zingaretti, Sabrina Impacciatore e i famosi chef Ciccio Sultano e Salvatore de Riso. “Le Stagioni dell’Olio 2009” sarà rivolta in particolare al settore della ristorazione ed al pubblico a partire da metà febbraio. Le selezioni di extravergine delle aziende partecipanti saranno inviate a prestigiosi ristoranti delle Regioni Piemonte, Toscana, Campania, Basilicata e Sicilia, che nel mese di febbraio si impegnano a proporre menù degustazione tematici ed assaggi di extravergine abbinati a produzioni tipiche Dop ed Igp. Www. Enoteca-italiana. It. . |
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A MODENA L’ARTE ANTICA SPOSA LA CUCINA DI MASSIMO BOTTURA E DI ALTRI GRANDI CHEF |
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Modenantiquaria ospita una collaborazione esclusiva: sarà lo chef Massimo Bottura a curare tutta la ristorazione interna alla fiera, all’insegna di prodotti di qualità tipici del territorio. Lo chef chiamerà anche altri 4 colleghi pluristellati per altrettanti appuntamenti con l’alta cucina al ristorante gastronomico “Art&food”. Dipinti antichi, mobili dal ‘500 allo stile Decò, ceramiche e maioliche, gioielli, orologi, tappeti, antiquariato orientale, precolombiano e africano. Ma anche aceto balsamico tradizionale, tortellini e zampone serviti secondo le “direttive” di uno degli chef più importanti d’Italia. Dal 14 al 22 febbraio a Modenantiquaria si possono trovare sia i tesori del passato da tutto il mondo, che quelli dell’alta cucina, rigorosamente “made in Modena”. A Modenantiquaria, per la prima volta, i tesori dell´antiquariato sposano l´alta cucina: è il famoso chef modenese Massimo Bottura del ristorante “Osteria Francescana” il “regista” di tutta la ristorazione interna alla fiera. Per i giorni della manifestazione il self-service, il ristorante e tutti i punti ristoro propongono piatti e prodotti di qualità tipici del territorio. I visitatori possono gustare le specialità locali: dai tortellini all’aceto balsamico tradizionale, allo zampone Modena, dalla mortadella Bologna al prosciutto di Modena, al Parmigiano Reggiano. Particolare attenzione è riservata al ristorante gastronomico “Art&food” interno al quartiere fieristico che, sotto la direzione artistica di Massimo Bottura, ospiterà circa 60 coperti. “Art&food” sarà teatro delle performance culinarie dello chef modenese e di altri quattro colleghi “stellati”, tutti appartenenti all’associazione “Le Soste”, che riunisce i più affermati ristoranti d’Italia. Gli chef cureranno quattro pranzi e una cena proponendo, a turno, menù d’autore. Comincerà sabato 14 febbraio proprio Massimo Bottura, in qualità di padrone di casa, mentre domenica 15 febbraio toccherà a Claudio Sadler del ristorante “Sadler” di Milano. La cena di venerdì 20 febbraio verrà preparata da Moreno Cedroni della “Madonnina del Pescatore” di Senigallia, il pranzo di sabato 21 febbraio da Gennaro Esposito della “Torre del Saracino”, di Vico Equense. L’ultimo appuntamento, domenica 22 febbraio, sarà con la cucina di Filippo Chiappini Dattilo dell´ “Antica Osteria del Teatro” di Piacenza. Tutti gli ingredienti utilizzati dal self-service, dal ristorante e dai punti ristoro provengono da aziende dislocate sul territorio provinciale: cibi a Km 0, con un basso impatto ambientale ma un alto grado di sapore. Neppure le bevande sono lasciate al caso. Immancabili i vini locali come il lambrusco e persino le bibite in vendita sono un omaggio alla tradizione: il chinotto - bevanda del secolo passato, associata all’Italia in bianco e nero - e la gazzosa sostituiranno le consuete bevande d’oltreoceano. Questa attenzione ai minimi dettagli è opera di Massimo Bottura. Lo chef modenese con il suo ristorante “Osteria Francescana” si fregia di 2 stelle Michelin e ha recentemente conquistato il primato - condiviso con altri tre locali - di miglior ristorante d´Italia, assegnato dalla Guida de “L´espresso”. L’iniziativa gastronomica è resa possibile grazie alla collaborazione di numerosi partner: Consorzio del Formaggio Parmigiano-reggiano, Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, Consorzio del Prosciutto di Modena, Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena, Istituto per la Valorizzazione dei Salumi Italiani, Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, Ordine del Nocino Modenese, Consorzio Modena a tavola, Consorzio Mortadella Bologna, Consorzio Salumi Tipici Piacentini, “La San Nicola” con il Tortellino Tradizionale di Castelfranco Emilia, Torta Barozzi, birra Beltaine alle castagne, Riseria Corte Facchina Piccola, Distillerie Bonollo, Eataly Torino, San Pellegrino e Acqua Panna. . |
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FRIULI VIA DEI SAPORI IN BIANCO&NERO |
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La migliore ristorazione friulana va a braccetto con il top dei motori. Il 4 marzo le 48 aziende portabandiera dell’eccellenza regionale daranno vita a “Bianco&nero”, un gioco di seduzioni tra magnifiche auto in Bianco&nero e cibi creati ed immaginati in Bianco&nero dai 20 ristoratori del consorzio, accanto ai quali 20 vignaioli serviranno “un bianco o un nero”, come in Friuli si usa ancor oggi chiamare familiarmente le due tipologie-base del vino. Il raffinato appuntamento sarà anche l’occasione per celebrare i colori - il Bianco&nero, appunto – che contraddistinguono sia il marchio di Fvg Via dei Sapori, sia quello di Udine, la città dove ha sede ed è nato il consorzio. Nella serata di “Bianco&nero” i ristoratori di Fvg Via dei Sapori proporranno la cucina che abbandona l’inverno per affacciarsi alla primavera: il tutto con 20 nuovi piatti che verranno preparati sul momento, davanti al pubblico, dagli chef e 20 vini che saranno presentati dai vignaioli loro abbinati. A ciò si aggiungono, come di consueto, le specialità che si affiancano al percorso del Consorzio: San Daniele e cotto di Trieste; formaggio Montasio, l’oca, ma anche le mele Julia e poi i distillati – preziosi e di bontà unica – di Nonino ed il caffè, anzi, l’Orocaffè. Si potranno poi ammirare la bellezza e la funzionalità dei coltelli di Maniago e i caldissimi spolert con fuoco a legna di Gover. In programma, poi, un finale di golosità con i dolci che gli chef stessi presenteranno e il gelato, rigorosamente preparato al momento. Www. Friuliviadeisapori. It . |
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“IL CODICE DEL GELATO” STORIA, DEGUSTAZIONE, ABBINAMENTI DI GIUSEPPE VACCARINI: UN IMPORTANTE VOLUME REALIZZATO AD OPERA DI ANTICA GELATERIA DEL CORSO |
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Nasce da Antica Gelateria del Corso, la grande fabbrica del gelato italiana a vocazione artigianale, in collaborazione con Giunti Editore, il progetto del primo Codice del gelato (in libreria a maggio), un grande libro dai contenuti inediti che, per primo in Italia e nel mondo, studia il gelato da tutte le sue angolazioni, ne racconta la storia, ma soprattutto ne offre una visione contemporanea. Il Codice del gelato sancisce l’evoluzione di questo delizioso dolce freddo che nasce nella notte dei tempi e, da golosità estemporanea da gustare nella stagione calda, rinasce a nuova vita entrando a buon diritto nell’alta cucina come nuovo alimento/elemento ispiratore, privo di vincoli stagionali e logistici all’interno del menu. L’opera di codificazione è stata affidata a Giuseppe Vaccarini, il grande sommelier che, su richiesta di Antica Gelateria del Corso, si è cimentato per primo nel mettere a punto un’esclusiva tecnica di degustazione del gelato, sulla traccia di quelle ormai celebri dedicate al vino. L’occasione di sperimentare attorno alle tecniche di degustazione si è estesa con successo anche al tema, inedito, degli abbinamenti tra gelato, vino ed altre bevande. Il Codice ha quindi proseguito la sua indagine coinvolgendo la Scuola di cucina Alma, che ha interpretato il gelato con 12 ricette d’avanguardia ed ospitato il contributo prezioso di Gualtiero Marchesi e Iginio Massari, impegnati in illuminanti dissertazioni sul tema del gelato, concluse con la pubblicazione di due ricette esclusive. Contesto elettivo per l’anteprima del Codice del gelato è stata la quinta edizione di Identità Golose che nella giornata conclusiva di mercoledì 4 febbraio diventa teatro delle migliori espressioni gastronomiche sul tema, con i migliori chef e pasticceri internazionali impegnati nella propria interpretazione del “gelato perfetto”. Cenni di storia. Il Codice del Gelato si avventura nella genesi di questo delizioso alimento freddo, che attraversa il mondo e la storia, dalla Cina all’India fino a paesi mediorientali, per giungere in Italia all’epoca dell’Impero romano, subire una battuta d’arresto nel Medioevo che lo mette all’indice, rientrare quindi in auge, grazie agli arabi, dalla Sicilia, instaurandosi con successo alla corte di Caterina de’ Medici, che per prima lo esporterà alla corte di Francia. Da quel momento, grazie al prestigio che gli riconoscono intellettuali e aristocratici ed alla magnanimità di Luigi Xiv che concede ne venga liberalizzata la produzione, il gelato, prodigio gastronomico riservato a pochi eletti, comincia la sua nuova avventura che lo porta a diventare una squisitezza “democratica”, alla portata di tutti. In Italia è dagli anni Sessanta che il gelato si trasforma da bene voluttuario in consumo quotidiano e mentre i gelati da passeggio acquistano forme e gusti sempre più stravaganti, entra anche nelle case e nei cinema, come nuovo rito della convivialità. In quegli anni, merito delle grandi imprese del gelato è contribuire alla crescita ed allo sviluppo del settore, oltre ad assicurare l’assoluta garanzia in termini di igiene e sicurezza per il consumatore, tema particolarmente delicato quando ci si trova a che fare con la catena del freddo. Svelato dal punto di vista storico ma anche sociologico, grazie ad un contributo di Francesco Morace, il Dna del gelato è più che mai al centro della scena, ma sotto una diversa luce. E per la prima volta viene messa a punto una tecnica di degustazione esclusiva a firma di Giuseppe Vaccarini. Il gelato e l’alta cucina. Dulcis in fundo il Codice del gelato fa capolino nelle cucine dei grandi chef. Disposto a mettersi in gioco "tout court", sapendo che rischierà di essere rivoltato come un guanto, re interpretato e perfino sbeffeggiato - poiché troverà chi gioca a metterne in discussione la forma, la consistenza, la composizione ed addirittura il carattere intrinseco, cioè la temperatura - il gelato una volta di più è protagonista. . |
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ALLE ORIGINI DEL CAFFÈ: NESPRESSO SVELA I SUOI QUATTRO NUOVI GRAND CRU |
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Gli espresso ´Pure Origin’ e il lungo ‘Fortissio ’ arricchiscono la gamma di caffè Nespresso: un’eccezionale esperienza sensoriale per gli appassionati di caffè di tutto il mondo. Quattro Grand Cru eccezionali ideati da Nespresso per gli appassionati di caffè: ‘Pure Origin’, una gamma di tre caffè espresso straordinari, composti al 100% da caffè provenienti da un unico Paese di origine; e ‘Fortissio’, una miscela molto più intensa per caffè lungo. I quattro nuovi Grand Cru arricchiranno la selezione di caffè di qualità superiore che Nespresso offre oggi agli amanti del caffè di tutto il mondo, che potranno così degustare un caffè dalla forte personalità e immergersi in una nuova, straordinaria esperienza sensoriale. “Siamo orgogliosi di aver acquisito le capacità di reinventare e rinnovare continuamente la ultimate coffee experience, l’esperienza di un caffè perfetto, per offrire momenti di puro piacere” ha affermato Richard Girardot, Ceo, Nestlé Nespresso S. A. “Gli esperti di Nespresso viaggiano incessantemente per tutto il pianeta per offrire ai Membri del nostro Club i caffè della più alta qualità. E dopo due anni di esplorazioni e ricerche, siamo lieti di presentare le nostre ultime creazioni che ci auguriamo possano dare ai nostri estimatori di tutto il mondo un nuovo, entusiasmante piacere. ” Secondo Guillaume Le Cunff, International Marketing Director di Nespresso: “L’introduzione dei caffè Pure Origin non ha come obiettivo il rivoluzionamento della nostra gamma di Grand Cru superiori. Semplicemente vogliamo ampliare il nostro spazio sensoriale e offrire in modo continuativo delle nuove esperienze di degustazione, che con le nostre offerte Special Club e Limited Edition sono state molto apprezzate. Mentre gli espresso ‘originari’ e il nuovo Fortissio Lungo sono miscele di caffè provenienti da vari Paesi, le cui qualità intrinseche si completano a vicenda creando un profilo gustativo unico e complesso, i caffè Pure Origin presentano un carattere unico e distintivo, legato alla loro origine. ” Per scegliere i Grand Cru Pure Origin, il team Green Coffee Nespresso ha identificato le lacune presenti nella mappa complessiva dei profili sensoriali e ha poi evidenziato i Paesi che potevano integrare gli specifici profili richiesti da Nespresso. Nespresso, che lavora costantemente con gli agricoltori e i fornitori di aree selezionate per assicurarsi la fornitura costante di caffè e per sviluppare il suo programma Aaa Sustainable Qualitytm, insieme alla Rainforest Alliance, ha l’obiettivo di riuscire a produrre al 100% i tre caffè Pure Origin mediante tale programma. L’iniziativa ha come scopo il miglioramento della qualità del prodotto e dell’ambiente, delle condizioni di vita degli agricoltori e delle loro comunità, e allo stesso tempo mira a salvaguardare le forniture di caffè di alta qualità. Attualmente, il Rosabaya proveniente dalla Colombia è prodotto al 100% grazie al programma Nespresso Aaa Sustainable Qualitytm. Indriya (India) e Dulsão (Brasile) sono parzialmente prodotti in piantagioni dove Nespresso ha appena lanciato il Programma. Pure Origin Nespresso: il gusto unico delle regioni di origine del caffè Con la loro audace unicità, i caffè Nespresso Pure Origin sono stati pensati per rivelare il carattere singolare delle loro origini. A partire da marzo 2009, Nespresso presenterà i tre Pure Origin provenienti dalle zone produttrici di caffè più famose del pianeta: Rosabaya de Colombia, Dulsão do Brasil e Indriya dall’ India. Rosabaya de Colombia Il Rosabaya de Colombia, o ‘bacca rosa della Colombia’ in spagnolo, presenta squisiti chicchi di Arabica Colombiana, tostati singolarmente e provenienti dagli altipiani delle regioni del Cauca e Nariño, nella parte meridionale e sud occidentale della Colombia. Coltivato ad oltre 2000 metri di altezza, questo Pure Origin esprime il tipico profilo del caffè colombiano, che racchiude in sé la freschezza dell’altopiano. La sua delicata acidità, inframmezzata con note di vino, è bilanciata da accenni di frutti rossi – mirtillo rosso, ribes rosso e ribes nero. Grazie alla sua corposità e alla persistenza del retrogusto, Rosabaya sedurrà sicuramente i membri del Club che apprezzano un caffè complesso e aromatico. Dulsão do Brasil Dulsão do Brasil è una pura Arabica brasiliana, che contiene le fragili ed esclusive varietà di caffè Red e Yellow Bourbon. Coltivate in un numero limitato di piantagioni nella regione collinare di Pocos de Caldas – una zona del Brasile sudoccidentale dove i navigatori portoghesi del 1700 trovarono l’oro e i diamanti che fecero la loro fortuna - le varietà Bourbon hanno vinto la maggior parte delle principali competizioni brasiliane in materia di qualità, tra cui la Cup of Excellence e la Late Harvest. Dulsão do Brasil presenta il sottile aroma solare delle varietà di caffè Red e Yellow Brazilian Bourbon, tostate singolarmente – una complessa dolcezza di miele e sciroppo d’acero su una base di cereali al malto. Indriya from India Indriya, proveniente dall’India, racchiude in sé le migliori Arabiche ed una minima quantità di Robusta provenienti dai principali stati produttori di caffè in India: Karnataka, Kerala e Tamil Nadu, nella parte meridionale del Paese. Coltivato nelle ombrose foreste di cedri, questo caffè espresso dal corpo intenso ha un carattere forte con un accenno di cacao e un bouquet speziato che ricorda i chiodi di garofano, il pepe e la noce moscata. Indriya from India proviene da piantagioni dove Nespresso ha appena lanciato il Programma Nespresso Aaa Sustainable Qualitytm. È consigliabile degustarlo in una tazzina per caffè ristretto (25 ml). Karsten Ranitzsch, Capo del Team Green Coffee Nespresso ha dichiarato: “Per ottenere i nostri Pure Origin, Nespresso ha chiesto la collaborazione di produttori di caffè locali in alcune delle migliori regioni produttrici del mondo. Abbiamo unito la nostra competenza in materia di caffè con il loro savoir-faire locale per catturare il gusto, l’anima e l’unicità di ciascuna regione produttrice di caffè. ” Fortissio: un caffé Lungo più intenso ideato su richiesta dei consumatori Basandosi sul feedback dei Club Members, Nespresso lancia il Lungo Fortissio, un caffè lungo più intenso che completa la gamma sensoriale di Nespresso. Creato con le Arabiche del Centro e Sud America ed un pizzico di Robusta, la miscela del Lungo Fortissio è intensa, piena e amara, e sviluppa l’aroma dei chicchi scuri tostati. Il Lungo Fortissio viene presentato in capsule verde metallico che indicano chiaramente la sua intensità, 7. Altre novità sulla gamma dei caffè Nespresso Nespresso ha apportato diversi miglioramenti alla sua linea di Grand Cru: in particolare, per colmare la mancanza di un caffè di intensità più leggera nella gamma dei Lungo, sono stati apportati dei cambiamenti alle ricette. Mescolando delicatamente le Arabiche leggermente tostate dell’Africa orientale con quelle del Centro e Sud America, il nuovo Lungo Finezzo è ora molto più aromatico e pepato con soavi note di fragrante gelsomino. Inoltre, sono state introdotte nuove capsule dai colori metallici per sottolineare la qualità superiore dei caffè Lungo. . |
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BASILICATA: ORGANIZZAZIONE DEL VINITALY, VITI INCONTRA I PRODUTTORI |
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Maggiore visibilità e rimodulazione degli spazi per le aziende vinicole, potenziamento dei contatti con i buyers e concertazione delle azioni da promuovere. E’ quanto concordato stamani nel corso di una riunione, tenuta in Regione, tra l’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti, il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Pietro Quinto, funzionari regionali e una folta delegazione degli imprenditori vitivinicoli che nel prossimo aprile parteciperanno al Vinitaly, il Salone internazionale dei vini che si svolge ogni anno a Verona. In apertura dell’incontro Viti ha illustrato il protocollo d’intesa sottoscritto il mese scorso dal Dipartimento Agricoltura e l’Ente autonomo Fiere di Verona che, in linea di massima, prevede una cooperazione finalizzata alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari di eccellenza, servizi di comunicazione e marketing, un’adeguata area espositiva oltre che un migliore posizionamento dello stand istituzionale lucano. L’assessore Viti ha quindi fatto presente ai produttori che il Dipartimento Agricoltura in occasione del Vinitaly svolgerà azioni promozionali di concerto con il Dipartimento alle Attività Produttive e al Turismo con il quale sarà avviato un tavolo tecnico per valorizzare il territorio e l’enogastronomia. “Il comparto vitivinicolo - ha fatto presente l’esponente del Governo regionale- è trainante per tutto il settore primario regionale, per questo motivo riteniamo necessario assumere insieme agli imprenditori gli impegni promozionali e ascoltarli per quanto attiene alla logistica, in particolar modo, in manifestazioni di rilevanza mondiale come il Vinitaly. In merito l’Ufficio dipartimentale competente elaborerà una proposta che sarà stilata ascoltando le esigenze degli operatori del settore. A tal fine nei prossimi giorni sarà convocato un nuovo incontro operativo per definire il programma tecnico e logistico”. . |
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MATERA, SARA’ ISTITUITA ENOTECA PROVINCIALE |
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Passo decisivo per l’istituzione nella città dei Sassi dell’Enoteca Provinciale. Il 10 febbraio pomeriggio, al sesto piano Palazzo Municipale, il Sindaco Emilio Nicola Buccico e il presidente della Provincia Carmine Nigro hanno sottoscritto il protocollo d’intesa, con cui Comune e Provincia di Matera si impegnano a realizzare la prestigiosa enoteca quale punto di riferimento istituzionale per la conoscenza della produzione enologica locale. All’incontro hanno partecipato anche l’Assessore Provinciale alle Attività Produttive Nicola Buonanova e il dirigente comunale Giuseppe Gandi, che hanno discusso sui dettagli tecnici inerenti l’immobile scelto. L’enoteca avrà infatti sede a Palazzo Acito, sito nei rioni Sassi al Recinto I Fiorentini, che il Comune ha concesso in uso alla Provincia di Matera a titolo gratuito per la durata di trent’anni, mediante apposito contratto stipulato sempre ieri. La Provincia di Matera garantirà nell’immobile l’apertura e la gestione di un punto di informazione turistica della città di Matera e della sua provincia, adeguati spazi per mostre, concerti e convegni organizzati e/o patrocinati dal Comune di Matera, corsi e appuntamenti teorico-pratici sul vino completati da visite in aziende vitivinicole, in vigneti ed in zone di produzione della provincia di Matera dalla vocazione anche recente, nonché la realizzazione di iniziative particolari, quali progetti finalizzati ad insegnare alle nuove generazioni qual è il modo migliore per avere un rapporto sano con il vino, bevanda di origini antichissime, che costituisce parte del patrimonio culturale della nostra terra e che, presente su tutto il territorio nazionale, è simbolo indiscusso del made in Italy nel mondo. “La promozione e la valorizzazione dei nostri prodotti e del nostro settore vitivinicolo rappresentano tasselli fondamentali per lo sviluppo del territorio - ha spiegato il Sindaco Buccico -. L’enoteca provinciale segna un momento importante per il rafforzamento dell´immagine della vitienologia locale, oltre che per la promozione e la conoscenza di vini di qualità e per la corretta informazione sulle varietà e sulle condizioni di produzione dei vini del materano”. L’enoteca si candiderà ad entrare a far parte della rete nazionale delle enoteche regionali coordinata da Buonitalia Spa, società costituita dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali per la valorizzazione del patrimonio enogastronomico nazionale. . |
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ALESSANDRIA TOP WINE: IL 9° BANCO D’ASSAGGIO DEI VINI DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA SI SVOLGERÀ IL 1° E 2 MARZO A NOVI LIGURE PRESSO IL CENTRO FIERISTICO DOLCI TERRE DI NOVI.
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La manifestazione ideata da Maurizio Fava si svolge in collaborazione con la Provincia di Alessandria e per il primo anno con la Città di Novi Ligure. Confermate le partnership con le Organizzazioni Agricole, Alexala e Ais. Nuova collaborazione con Unione Italiana Ristoratori e Strada del Vino dell’Alto Monferrato. In degustazione 180 vini e cioè i tre “top wine” di ciascuna delle aziende vitivinicole della provincia di Alessandria premiate dalle principali Guide di settore - Vini d’Italia di Slow Food-gambero Rosso, Vini d’Italia de L’espresso, Duemilavini dell’Associazione Italiana Sommelier, Guida Vini Veronelli, Vini Buoni d’Italia del Touring Club, Top Hundred di Papillon. Anche quest’anno sarà assegnato il Premio Top Wine Bianco, Rosso e Aromatico: il pubblico della prima giornata voterà i vini più apprezzati dell’edizione 2009. Le novità: due “Master Class” in programma: “Vini rossi: modernità nella tradizione” condotta da Gianni Fabrizio della Guida Vini d’Italia, e “I grandi bianchi migliorano invecchiando: il Gavi e altre sorprese” condotta da Carlo Macchi, di Winesurf. It ,premio Gavi Luigi Cambiaso 2008. A numero chiuso, e partecipazione gratuita previa prenotazione (info@alessandriatopwine. Org). La domenica sarà aperto Www: Wine Worldwide Web - spazio incontro dei Gruppi Facebook e dei bloggers del Vino. Lunedì 2 marzo la giornata dedicata agli operatori del settore inizierà alle ore 10. 00 col Forum “Tolleranza Zero: il vino è il male assoluto?” presso il Museo dei Campionissimi. La nuova location di Alessandria Top Wine permette di offrire accanto alla conoscenza dei vini e dei prodotti tipici (la nona edizione propone come sempre l’area mercato dei prodotti agroalimentari d’eccellenza del Piemonte: formaggi, conserve, miele, cioccolato, dolci, grappe) anche l’opportunità di visitare il Museo dei Campionissimi e la mostra ‘900 cento anni di creatività in Piemonte. Alessandria Top Wine rinnova il sostegno all’Associazione Massimo Accornero onlus che sta contribuendo alla realizzazione di un Reparto di Terapia Intensiva Neonatale d’Eccellenza presso l’Ospedale Cesare Arrigo di Alessandria. Info@alessandriatopwine. It www. Alessandriatopwine. It . |
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