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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Marzo 2009
SEMPLIFICAZIONE DELLA PAC : LA COMMISSIONE SI APPRESTA A RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DI RIDURRE DEL 25% L’ONERE AMMINISTRATIVO NEL SETTORE AGRICOLO ENTRO IL 2012  
 
 Grazie ai notevoli progressi già compiuti nella semplificazione della politica agricola comune e ad altri interventi ancora da attuare, la Commissione confida di poter raggiungere l’obiettivo di ridurre del 25 percento l’onere amministrativo connesso alla Pac entro il 2012. Tale opinione è confortata dal parere sull’agricoltura recentemente adottato dal gruppo Stoiber. Un nuovo rapporto enumera una serie di misure predisposte negli ultimi tre anni e mezzo al fine di snellire le formalità burocratiche per gli agricoltori, le imprese del settore alimentare e le amministrazioni e annuncia una riduzione dei costi annui nell’ordine di centinaia di milioni di euro, che renderà più competitiva l’agricoltura europea. Dal 2005 la Commissione ha portato avanti un piano d’azione per la semplificazione della Pac, abrogato centinaia di atti obsoleti, introdotto riforme per una maggiore efficienza della Pac e migliorato le prassi amministrative e i sistemi informatici. Una svolta decisiva è stata segnata dal recente accordo sulla valutazione dello stato di salute della Pac, che renderà molto meno complessa la politica agricola comune. Altre misure comprese nel programma della Commissione riguardano la possibilità di semplificare le norme in materia di condizionalità, un riesame più regolare della legislazione ed eventuali riforme della politica di qualità dell’Ue, con particolare riguardo alle norme di commercializzazione e al regime delle indicazioni geografiche. "I nostri sforzi per rendere la Pac più semplice e accessibile hanno prodotto risultati importanti", ha affermato Mariann Fischer Boel, commissaria all’agricoltura e allo sviluppo rurale. "Semplificare la politica consente di facilitare l’operato delle amministrazioni, ma soprattutto permette agli agricoltori di dedicare più tempo al lavoro dei campi, per il quale sono qualificati, e meno tempo alle formalità burocratiche. Le riforme introdotte ridurranno inoltre di diverse centinaia di milioni di euro i costi per gli agricoltori: una vera e propria manna in tempi di crisi. " La Commissione lavora alla semplificazione della Pac sin dalla pubblicazione della sua prima comunicazione al riguardo nell’ottobre 2005. Tale programma forma parte integrante della strategia della Commissione per una migliore regolamentazione. Progressi compiuti dal 2005 Il piano d’azione - Avviato alla fine del 2006, è passato da 20 a circa 50 progetti, 43 dei quali sono già stati attuati. L’abolizione dell’obbligo di disporre di un titolo per le esportazioni di carni bovine che non beneficiano di restituzioni all’esportazione ha ridotto i costi per gli operatori di circa 16 euro per tonnellata. L’abolizione dell’obbligo imposto agli agricoltori di disporre per almeno dieci mesi di un appezzamento di terreno per poter beneficiare di pagamenti diretti ridurrà gli oneri amministrativi delle aziende agricole di circa 19 milioni di euro. I requisiti per il rilascio di titoli di importazione sono passati da 500 a 65, mentre per le esportazioni ne sono stati mantenuti soltanto 43, con un risparmio stimato a circa 7,4 milioni di euro. La Commissione ha abrogato le norme specifiche di commercializzazione per 26 tipi di frutta e ortaggi, cosa che permetterà di abolire i costi di adempimento a carico degli operatori, renderà superflui i controlli da parte delle amministrazioni e permetterà di contenere gli sprechi di produzione. Le modifiche apportate alle regole di condizionalità potrebbero diminuire anche di 5,7 milioni di euro i costi amministrativi delle aziende. Azioni politiche - La valutazione dello stato di salute della Pac potrebbe ridurre di circa 135 milioni di euro l’onere amministrativo a carico delle aziende grazie alla soppressione di una serie di regimi di aiuto specifici. Il risparmio derivante dall’abolizione della messa a riposo è stimato a 146 milioni di euro. Un contributo alla semplificazione è dato dalle riforme dei settori dello zucchero, del vino e degli ortofrutticoli e dall’inserimento di tali settori nel regime di pagamento unico e nell’organizzazione comune unica dei mercati (Ocm unica). Semplificazione tecnica - Sono stati abrogati quasi 300 atti obsoleti. L’adozione dell’Ocm unica ha consentito di raggruppare in un’unica organizzazione 21 Ocm settoriali, di ridurre il numero di articoli da 920 a 230 circa e di abrogare 78 atti del Consiglio. Gli strumenti giuridici per la disciplina degli aiuti di Stato sono passati da sei a tre. Il nuovo sistema informatico Isamm destinato ad agevolare lo scambio di informazioni tra la Commissione e gli Stati membri è nella fase finale di sviluppo. Grazie a un più razionale utilizzo delle tecnologie dell’informazione gli Stati membri potrebbero ridurre di oltre 400 milioni di euro supplementari gli oneri amministrativi per le aziende. Azioni future Misure previste - Nuove azioni di formazione per i funzionari, in particolare soggiorni in aziende agricole; possibile armonizzazione delle regole di condizionalità; razionalizzazione della politica di qualità; riesame più regolare della legislazione; formazione alla redazione per migliorare la leggibilità delle norme. .  
   
   
UTILIZZATE PRODOTTI TRENTINI NELLE MENSE DI OSPEDALI E RSA  
 
L’assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi ha inviato all’Azienda sanitaria, all’Upipa - Unione provinciale istituzioni per l’assistenza, e alle Aziende pubbliche di servizi alla persona del Trentino (case di riposo), una nota affinché tali enti promuovano l’utilizzo di prodotti trentini nella preparazione dei pasti e nelle mense delle strutture ospedaliere e sanitario-assistenziali trentine, pur nel rispetto delle disposizioni in materia di contratti. “In questi mesi - afferma Rossi nella nota - stiamo vivendo una crisi che investe diversi comparti produttivi della società e tocca da vicino molti trentini. La crisi, oltre ai suoi effetti concreti, porta con sè un alone di incertezza che mina la nostra fiducia nel futuro e genera una maggiore distanza fra le persone all´interno della comunità. Mi sento oggi di chiedere un’attenzione particolare in favore dei prodotti trentini e, laddove possibile, di promuoverne l’impiego e l’utilizzo, fermi restando il rispetto dei principi e delle disposizioni che regolano l’evidenza pubblica. In particolare mi riferisco al latte prodotto nelle nostre valli, di indubbia qualità e commercializzato a prezzi concorrenziali: ma il medesimo discorso lo si può fare per altri prodotti della filiera trentina. Infatti gli allevatori e gli altri lavoratori zootecnici costituiscono un patrimonio per l’intera società, per la produzione di prodotti sani, Ogm free e, per noi, a “km 0”, per il mantenimento delle tradizioni e degli antichi mestieri, per il presidio, la conservazione e il mantenimento della montagna, per un utilizzo “sapiente”, ovvero sostenibile ante litteram, del territorio, e per la tutela dell’ambiente che da ciò deriva, e perché credono in una positiva ed equilibrata etica d’impresa, la stessa nella quale anche noi crediamo”. “Non si tratta – continua l’assessore – di chiuderci nel nostro recinto e creare una riserva indiana, ma questo mio intervento va nel senso di una giusta valorizzazione dei nostri prodotti locali, in particolare di quelli appartenenti alla filiera zootecnica, per avere un domani la possibilità di continuare a scegliere prodotti di alta qualità. Scegliete quindi trentino, ogni qual volta ciò sia possibile, nell´interesse delle peculiarità e specialità della nostra terra”. .  
   
   
LA QUALITÀ DEI TORI ITALIANI ESPORTATA IN CINA PRESENTAZIONE PROGETTO ELPZOO-SEMENZOO  
 
Il mercato cinese sta progressivamente diventando il più grande bacino per lo sviluppo nel settore bovino; in Italia, a Zorlesco, esiste un Centro Tori (il centro Elpzoo) – che per tradizione, e simbolica eredità lasciata dal presidente dell’allora Cassa di risparmio delle province lombarde, Giordano Dell’amore - riceve un importante sostegno da Fondazione Cariplo, per la parte di ricerca e miglioramento genetico - rinomato per l’alta qualità dei propri tori. Grazie a un importante accordo internazionale, ora il seme dei tori italiani è arrivato fino… in Cina. Il Progetto Elpzoo e Semenzoo in Cina ha inizio nel febbraio 2007: in quel periodo il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, ricevette una delegazione di funzionari dell’Ufficio Economico-commerciale dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia; l’incontro si svolse a Zorlesco alla presenza dei rappresentanti della Fondazione Italia Cina, con cui Fondazione Cariplo ha già avviato progetti per la formazione degli studenti universitari cinesi in Italia. Nell’ottobre dello stesso anno il direttore di Elpzoo, Emilio Tirloni, il direttore di Semenzoo Italy, Andrea Battistotti e il rappresentante della Fondazione Italia Cina, il dottor Ortolani, hanno incontrato a Tianjin, in Cina, i rappresentanti locali per definire gli aspetti operativi. Nell’aprile del 2008 è stato ufficialmente aperto a Tianjin l’ufficio di rappresentanza di Elpzoo e Semenzoo. Nell’ottobre 2008, una delegazione di Fondazione Cariplo formata dal Vice Presidente, Mariella Enoc e dal Segretario Generale, Pier Mario Vello, si è recata in visita all’ufficio di Tianjin. Anche grazie a Elpzoo, il Consorzio Semenzoo, i cui Centri aderenti con i loro diversi marchi commerciali rappresentano quasi il 90% del mercato del materiale seminale in Italia può affrontare l’esperienza del mercato cinese offrendo un’ampia gamma di prodotto di qualità entrando così in concorrenza con Usa, Canada e Nuova Zelanda. Lo sviluppo del settore Zootecnico in Cina ha fatto un notevole passo avanti negli ultimi anni. Per la produzione del latte la Cina si è posizionata al quinto posto nel mondo secondo i dati ufficiali. Il valore totale del settore zootecnico in Cina ammonta a circa 140 miliardi di Euro, rappresentando circa il 34% del valore della produzione agricola. Il settore zootecnico è ormai diventato una fonte importante del reddito della popolazione rurale. Nella maggior parte della Cina, un terzo del reddito familiare della popolazione rurale viene dal settore zootecnico. Nel 2006, il governo Cinese ha emanato l’Xi Piano Quinquennale Nazionale dello sviluppo Zootecnico. Il piano ha stabilito che la produzione di carne, uova e latte debba raggiungere rispettivamente 84 milioni, 30 milioni e 42 milioni di tonnellate con un incremento annuo di circa 1. 6%, 1% e 8% rispettivamente entro il 2010, mentre per gli allevamenti intensivi di grande dimensione un aumento del 10% circa. Sempre entro il 2010 il settore zootecnico dovrà contribuire con circa il 38% in più sul valore produttivo dell’agricoltura. Il settore zootecnico cinese punterà sempre più sulla qualità e quantità. Per questo, la tecnologia nel settore gioca un ruolo molto importante e apre un ampio spazio per i prodotti di filiera, prodotti di uso quotidiano che aiutano a lavorare meglio e a sostenere l’aumento delle produzioni che il miglioramento genetico è capace di portare. Per questi prodotti di filiera il Centro Elpzoo si propone direttamente sul mercato cinese, con un’attenzione particolare rivolta anche all’allevamento suino. Il governo cinese favorisce anche gli investimenti stranieri nel settore zootecnico. Gli obiettivi del progetto Cina per Elpzoo e Semenzoo sono quindi vari: miglioramento genetico, trasferimento di tecnologia, formazione tecnica. Per riassumere l’idea e la volontà è trasferire e applicare sul mercato cinese il know how che le aziende italiane hanno costruito in tanti anni di seria attività permettendo oggi alle stesse di competere ai più alti livelli nel mondo. .  
   
   
SEGNALI POSITIVI DAL CONSORZIO TUTELA SPECK ALTO ADIGE: LA PRODUZIONE 2008 SEGNA UN +13% RISPETTO AL 2007  
 
Bolzano - Nel 2008 il Consorzio dello Speck Alto Adige ha registrato una forte crescita produttiva di Speck Alto Adige Igp rispetto al 2007 raggiungendo complessivamente i 2. 494. 333 di baffe, massimo valore storico. Un consistente aumento della produzione dunque, pari a +13% rispetto al 2007, che prosegue il trend positivo già avviatosi l’anno precedente. Questo incremento produttivo di Speck Alto Adige Igp è strettamente legato ad un aumento egualmente marcato della produzione totale da parte dei produttori riconosciuti. La produzione totale di Speck, Igp e non Igp, è salita, infatti, dai 5. 403. 004 di baffe del 2007 ai 6. 030. 545 del 2008, pari a un aumento del +12%. Considerando come negli ultimi anni a un forte aumento della produzione totale non sia sempre corrisposta una crescita della produzione di Speck Alto Adige Igp, l’aumento particolarmente elevato registrato nell’anno appena trascorso risulta tanto più soddisfacente per il Consorzio. La percentuale di produzione dello Speck Alto Adige Igp sulla produzione totale dei produttori riconosciuti è quindi salita nuovamente, raggiungendo un 41,36%. Numerosi sono stati i controlli effettuati nel corso del 2008 sullo Speck Alto Adige Igp da parte degli ispettori dell’Ineq (Istituto Nord Est Qualità), organismo terzo ed indipendente, autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali a svolgere le funzioni di controllo e di certificazione di qualità di alcuni dei più prestigiosi prodotti della filiera suinicola italiana. Lo scorso anno, nel corso di 1. 516 visite di controllo effettuate presso le aziende produttrici, si sono controllate singolarmente, secondo quanto prescritto dalle direttive in materia di valutazione sensoriale, 706. 016 baffe, pari al 28,3% della produzione complessiva di Speck Alto Adige Igp. Dei 3. 416. 558 di baffe che sono state registrate all’inizio del processo di produzione e marchiate con il marchio iniziale dello Speck Alto Adige Igp, 2. 494. 333 sono state controllate al termine del processo di produzione e contrassegnate con il marchio finale. A fine febbraio è stato rinnovato il Consiglio di Amministrazione che ha eletto Presidente Franz Senfter e Vicepresidente Markus Gasser che svolgeranno, a partire da questo momento, le attività di amministrazione del Consorzio Tutela Speck Alto Adige dopo che il Dr. Franz Josef Mitterrutzner, Amministratore Delegato del Consorzio Tutela Speck Alto Adige per quasi dodici anni, non si è ricandidato. .  
   
   
VARATA L´UNITÀ DI CRISI PER LE EMERGENZE DELL´AGRICOLTURA SARDA  
 
Cagliari - Istituita dall´assessore regionale dell´Agricoltura, Andrea Prato, è composta dai direttori generali e da tecnici sia dell´Assessorato che delle tre Agenzie Agris, Laore e Argea. La task force sarà operativa su più fronti, dalla gestione delle calamità naturali ai pagamenti delle misure a premio, dalla riapertura del Psr 2007/2013 (Programma di sviluppo rurale) alla questione dell’indebitamento fino alle problematiche del settore della pesca. Almeno una volta alla settimana si terrà una riunione dell’Unità, che sarà composta di volta in volta da tecnici competenti sull’emergenza all’ordine del giorno. "L´agricoltura della Sardegna vive un momento delicatissimo - spiega l´assessore Prato - e solo unendo le forze e le competenze sarà possibile aggredire una per una le emergenze del settore. Ci riuniremo con cadenza settimanale, e con i direttori generali dell’assessorato e delle Agenzie faremo il punto volta per volta per capire quali passi in avanti sono stati fatti. In questo lavoro coinvolgeremo direttamente anche le organizzazioni di categoria e le associazioni datoriali e sindacali, dalle quali arriveranno stimoli, suggerimenti e proposte nell’interesse del mondo agricolo. Le prime unità di crisi saranno incentrate sull´indennità compensativa 2008 e 2009, la gestione dei danni delle calamità naturali e l’emergenza del Pecorino Romano". .  
   
   
VALORIZZAZIONE DEL TARTUFO DELLA MARCA DI CAMERINO  
 
 Il progetto di valorizzazione del Tartufo della Marca di Camerino - che verrà presentato a Muccia il 31 marzo 2009 - è stato avviato dalla Camera di commercio di Macerata congiuntamente alla Comunità Montana di Camerino per stimolare lo sviluppo del settore economico legato alla produzione di questo tubero e delle produzioni tipiche. Il progetto è condotto dal Dott. Andrea Catorci del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Camerino, che ha elaborato un’accurata analisi del fenomeno da un punto di vista economico-produttivo, scientifico e di sostenibilità ambientale, sulla cui base potrà essere costruito un piano di lavoro complessivo che indichi strategie e strumenti adeguati agli obiettivi, in grado di coinvolgere attivamente gli operatori del territorio ed orientato al riconoscimento, anche giuridico, delle qualità e delle caratteristiche del Tartufo della Marca di Camerino. Interverranno: Giuliano Bianchi (Presidente Camera di commercio di Macerata), Luigi Gentilucci (Presidente della Comunità Montana di Camerino), Carlo Renieri (Direttore Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Camerino), Andrea Catorci (Università di Camerino), Marco Mataloni (Helix Srl), Claudio Modesti (Presidente Gruppo Micologico Matelicese, Docente del C. A. M. M. ), Federico Maria Tardella (Università di Camerino), Pierluigi Pieruccini (Università di Siena), Francesco Bonelli ed Emiliano Pompei (Studio Ge. A. Gestori Ambientali), Christine Robin e Bruno Robin (Vivai Robin). .  
   
   
OLTRE 200 TRATTORI IN AZIONE IL 18 MARZO IN ROMAGNA (FORLÌ - CESENA, RAVENNA E FAENZA) PER IL RIPRISTINO DEL FONDO DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE NECESSARIO PER LE ASSICURAZIONI AGEVOLATE CONTRO LE CALAMITÀ NATURALI  
 
Bologna - “Il mondo agricolo concorda sul fatto che il mancato rifinanziamento del fondo di solidarietà nazionale sulle assicurazioni agevolate per le calamità naturali e per le avversità atmosferiche rappresenti una grave minaccia per le produzioni ”. Per questo motivo questa mattina le organizzazioni agricole regionali Cia, Confagricoltura e Copagri hanno portato in alcune città della Romagna oltre 200 trattori che hanno sfilato e organizzato un pacifico presidio per sollecitare il ripristino del Fondo di solidarietà nazionale. A Forlì Cesena in mattinata c’è stato il raduno dei trattori presso la frazione Ronco, poi il corteo si è mosso alle 10,30 verso il centro, transitando il piazza Saffi di fronte al Municipio, raggiungendo poi la Prefettura dove il Prefetto, assieme a Presidente della Provincia e assessore all’Agricoltura, ha ricevuto una delegazione delle associazioni. Nel ravennate i trattori si sono dati appuntamento presso la sede di Faenza del Consorzio Agrario Provinciale e dalle ore 10 fino alle ore 13 hanno effettuato un presidio sulla Circonvallazione esterna Sud, il località Santa Lucia, in un frutteto fiorito proprio prospiciente alla via Emilia. “Proprio oggi dovrebbe esserci il parere della Commissione bilancio per valutare se ci sono le risorse per rifinanziare il Fondo di Solidarietà ha detto Nazario Battelli, presidente della Cia Emilia Romagna – e occorrono quelle risorse altrimenti le polizze assicurative costeranno 4 volte in più rispetto al 2008, impedendo di fatto l’accesso alle assicurazioni da parte degli agricoltori che subirebbero già una grandinata al momento della sottoscrizione della Polizza” Il sistema realizzato con l’intervento del Fondo di solidarietà è uno dei più efficienti d’Europa, ricorda la Cia, e nella sola Emilia Romagna nel 2008 sono stati assicurati prodotti per 951 milioni di euro. “Per assicurare produzioni di pari valore – precisa ancora Battelli– senza il Fondo l’agricoltura della nostra regione dovrebbe pagare qualcosa come 70 milioni di euro contro i 23 dell’anno precedente, con il costo delle polizze che verrebbe triplicato”. “Gli agricoltori emiliano romagnoli pagano oltre un quarto dei premi assicurativi rispetto al dato nazionale – dice Battelli - contribuendo in maniera sostanziale ad uno strumento valido, moderno e che, oltretutto, garantisce allo Stato un notevole risparmio pari ad oltre 1,2 miliardi di euro”. Il Fondo di solidarietà nazionale – che non è uno intervento di assistenzialismo alle imprese - è uno strumento fondamentale che anche l’Unione europea considera idoneo per sostenere le imprese agricole che, a differenza di altre, oltre alle difficoltà del mercato, subiscono condizionamenti dovuti a calamità naturali e ad eventi imprevedibili. Nel frattempo Il Consorzio di difesa della provincia di Ravenna aprirà venerdì 20 marzo la campagna assicurativa, “purtroppo – conclude Battelli - ancora in assenza del contributo del Fondo, ma con condizioni definite e verificabili dai produttori e con l’adesione di tutte le compagne di assicurazione”. .  
   
   
CAMPARI ANNUNCIA RISULTATI SOLIDI PER IL 2008 CRESCITA ORGANICA DELLE VENDITE +2,7%, UTILE NETTO +1,1%  
 
 Milano - Il Consiglio di Amministrazione di Davide Campari-milano S. P. A. Ha approvato 18 marzo il bilancio consolidato al 31 dicembre 2008. Campari ha conseguito nel 2008 una performance solida, nonostante lo scenario economico in peggioramento. Tra i risultati più significativi, si segnalano una crescita organica delle vendite del 2,7% e l’incremento dell’utile netto (+1,1% a cambi effettivi e +3,1% a cambi costanti). Il Gruppo ha conseguito un’eccellente generazione di cassa dalle attività operative - € 171,5 milioni - anche grazie a un controllo rigoroso del capitale circolante. Bob Kunze-concewitz, Chief Executive Officer: “Nel 2008 abbiamo conseguito risultati solidi, nonostante condizioni economiche in significativo peggioramento. Abbiamo ottenuto una crescita organica positiva delle vendite e di tutti gli indicatori di profittabilità, anche grazie al contenimento dei costi. Inoltre, abbiamo conseguito un’eccellente generazione di cassa attraverso un rigoroso controllo del capitale circolante. Per l’anno in corso, mentre le nostre aspettative sono orientate a una giusta cautela, rimaniamo positivi sulle prospettive del Gruppo: il business è solido e i consumi dei nostri brand continuano a crescere con performance superiori all’andamento del mercato”. Nel 2008 le vendite del Gruppo sono state pari a € 942,3 milioni (-1,6%; +2,7% crescita organica, -1,6% effetto cambi e -2,7% effetto perimetro, quest’ultimo dovuto alle annunciate variazioni nel portafoglio prodotti negli Stati Uniti). Il margine di contribuzione, ovvero il margine lordo dopo le spese per pubblicità e promozioni è stato di € 341,2 milioni (- 0,1%; +2,8% crescita organica), pari al 36,2% delle vendite. L’ebitda prima di proventi e oneri non ricorrenti è stato di € 218,3 milioni (-2,1%; +2,2% crescita organica), pari al 23,2% delle vendite. L’ebitda è stato pari a € 214,7 milioni (-2,5%; -0,4% a cambi costanti) L’ebit prima di oneri e proventi non ricorrenti è stato di € 199,0 milioni (-2,1%; -0,1% a cambi costanti; +2,4% crescita organica), pari al 21,1% delle vendite. L’ebit è stato di € 195,4 milioni (- 2,6%; -0,4% a cambi costanti). L’utile prima delle imposte e degli interessi di minoranza è stato di € 172,4 milioni (-5,9%; -3,9% a cambi costanti). L’utile netto del Gruppo è stato di € 126,5 milioni, in crescita del +3,1% a cambi costanti e del +1,1% a cambi effettivi. Al 31 dicembre 2008 l’indebitamento finanziario netto è pari a € 326,2 milioni (€ 288,1 milioni al 31 dicembre 2007) dopo accantonamenti per potenziali put option ed earn out su minoranze per € 26,6 milioni. Escludendo tali accantonamenti il debito è pari a € 299,7 milioni (€ 288,1 milioni al 31 dicembre 2007). Vendite 2008 Gli spirit, che rappresentano il 70,5% del business, hanno registrato una variazione delle vendite del -3,4%, determinata da una crescita organica del +2,4%, erosa da un impatto dei cambi del -2,0% e da un effetto perimetro del -3,8%. Il brand Campari ha registrato una crescita del +2,0% a cambi costanti (+1,3% a cambi effettivi). Le vendite di Skyy sono cresciute del +11,1% a cambi costanti (+4,1% a cambi effettivi). Aperol ha confermato il proprio trend di eccellenza (+13,3% a cambi costanti); i brand brasiliani, nonostante un ottimo andamento dei consumi, sono stabili (-0,5% a cambi costanti e -0,8% a cambi effettivi) a causa della riduzione delle scorte attuata dai distributori alla fine dell’anno. Camparisoda ha registrato un calo del 6,3%. Glen Grant, pur in contrazione (-4,6% a cambi costanti), ha guadagnato quota di mercato nella categoria degli whisky in Italia. Gli wine, che rappresentano il 16,7% del fatturato, hanno registrato una crescita del +4,1%, determinata da una crescita organica del +4,4%, da un impatto dei cambi del -0,6% e da una variazione perimetro del +0,3%. L’andamento positivo del segmento è da attribuirsi principalmente ai vermouth Cinzano (+9,5% a cambi costanti), ma crescono anche gli spumanti Cinzano (+1,5% a cambi costanti) e, negli still wine, Sella & Mosca e Teruzzi & Puthod. I soft drink, che rappresentano il 10,9% del fatturato, hanno registrato una variazione positiva del +0,6%, determinata unicamente dalla crescita organica, trainata da Crodino (+4,1%). La linea Lemonsoda ha registrato stabilità delle vendite, mentre le bibite e le acque minerali a marchio Crodo, caratterizzati da bassa marginalità, hanno registrato una contrazione. Relativamente alla ripartizione geografica, nel 2008 è cresciuta l’Europa, che rappresenta il 22,6% delle vendite consolidate (+7,8%, +8,3% a livello organico), grazie al trend positivo in Germania, Russia e altri importanti mercati europei; è sceso leggermente il mercato italiano (-1,5%), che rappresenta il 41,1% del business. Nell’area Americhe (che rappresenta il 31,5% del business), il mercato Usa è cresciuto del +5,9% a livello organico (eroso da un effetto cambi del -5,4% e una variazione di perimetro del -11,9%), mentre ha registrato una flessione il Brasile (-3,6% a livello organico), in quanto a un trend di consumi molto positivo ha corrisposto un rallentamento distributivo legato anche ad alcune significative variazioni intervenute nell’imposizione indiretta degli alcolici. E’ cresciuta (+4,0%, 5,1% a livello organico) l’area resto del mondo (che include anche le vendite duty free e rappresenta il 4,8% del fatturato). Conclusioni E Outlook 2009 - Per l’anno in corso le previsioni del Gruppo sono orientate a una giusta cautela e si focalizzano su obiettivi di contenimento dei costi, controllo del capitale circolante e generazione di cassa. Il Gruppo, grazie alla forza dei propri brand, prevede un andamento positivo dei consumi. A meno di un ulteriore deterioramento dell’economia, si ritiene che il destoccaggio messo in atto in vari paesi dalla distribuzione negli ultimi mesi del 2008 possa attenuarsi. Infine, il Gruppo si attende una diminuzione nel costo delle materie prime e un andamento più favorevole dei tassi di cambio. Altre Delibere - Dividendo. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea, convocata per il prossimo 30 aprile 2009, la distribuzione di un dividendo di € 0,11 per azione (invariato rispetto allo scorso anno). Il dividendo sarà messo in pagamento a partire dal 21 maggio 2008, con esclusione delle azioni proprie in portafoglio, previo stacco cedola numero 5 il 18 maggio 2008. Azioni proprie. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione all’Assemblea relativamente alla delibera di autorizzazione all’acquisto e/o all’alienazione di azioni proprie finalizzate principalmente a servire i piani di stock option. L’autorizzazione viene richiesta per l’acquisto e/o l’alienazione di azioni che, tenuto conto delle azioni proprie in portafoglio, non superino il 10% del capitale sociale. L’autorizzazione viene richiesta sino al 30 giugno 2010. Il corrispettivo unitario per l’acquisito e/o l’alienazione non sarà inferiore del 25% nel minimo e superiore del 25% nel massimo al prezzo medio di riferimento registrato dal titolo nelle tre sedute di borsa precedenti ogni singola operazione di acquisto. Stock option. Il Consiglio di Amministrazione propone all’Assemblea di approvare un piano di stock option ai sensi dell’articolo 114-bis Tuf, predisposto in conformità al Regolamento per l’attribuzione di stock option approvato dal Consiglio di Amministrazione del 18 marzo 2009, in sostituzione del precedente Piano-quadro del 2 maggio 2001. .  
   
   
CREDITO AGRICOLTURA, CIA BASILICATA: SI AVVI TAVOLO TECNICO  
 
Costituire un Tavolo tecnico tra sistema bancario ed associazioni di categoria per un confronto produttivo sulle esigenze specifiche delle imprese e per verificare la disponibilità degli istituti di credito a individuare tempestivamente le soluzioni. E’ la sollecitazione della Cia-confederazione italiana agricoltori della Basilicata. “La preoccupante fase di crisi strutturale che il settore vive e le condizioni critiche dell’intero sistema economico e finanziario, non solo nazionale, in cui le imprese agricole sono costrette ad operare –sottolinea la Cia - evidenziano che il comparto è in grande affanno, con aziende sempre meno competitive ed alle prese con problemi di complessa soluzione. Le imprese agricole – sottolinea la Cia - fanno i conti con alti costi produttivi e previdenziali, mentre i prezzi all’origine mostrano un perdurante ristagno e in molti casi anche accentuate diminuzioni. E questo, fra l’altro, ha generato una diffusa situazione di indebitamento che si ripercuote sulle possibilità di affermazione e sviluppo delle stesse aziende e, in generale, dell’intero sistema agricolo italiano”. Secondo un rapporto del Centro Studi della Cia, i titolari delle oltre 20 mila piccole e medie imprese agricole lucane che fanno ricorso ai servizi creditizi e finanziari sono fino al 60% aziende che operano nel settore ortofrutticolo; tra il 30 e il 35% aziende zootecniche; per il 25-30 per cento del settore cerealicolo; per il 10-15 per cento del comparto olivicolo; per il 40-50% operano nel settore vitivinicolo; per il 20-30 per cento nel settore vivaistico-forestale; per il 30-40% si tratta di aziende agrituristiche; per il 30-35% quelle che svolgono attività di acquacoltura. “Per la Cia – sostiene Distefano - sono oltre 20 mila le Pmi agricole suscettibili di una evoluzione verso l´innovazione e la competitività da sostenere attraverso strumenti e servizi finalizzati tra cui il credito ha un compito essenziale. Particolare rilevanza assumono i contenuti e le modalità di gestione di questi strumenti, in questa fase, nella quale stanno per partire importanti programmi d’investimenti come il Psr 2007/2013, i programmi interfondo legate all’innovazione tecnologiche, alla diversificazione produttiva, agli investimenti per la competitività del sistema produttivo agricolo e agricolo-alimentare lucano”. .  
   
   
PUNTERUOLO ROSSO: SICILIA PARTECIPA A BANDO EUROPEO SU RICERCA  
 
Palermo - La Regione Siciliana ha partecipato al bando per la presentazione di proposte nell´ambito dei finanziamenti europei di cui all´Obiettivo Cooperazione Territoriale (Med 2007 - 2013). Il progetto, presentato lo scorso 13 marzo insieme alle Università siciliane, si chiama Phytogreen ed è dedicato particolarmente alla ricerca sul punteruolo rosso delle palme, per l´applicazione di modelli innovativi di gestione fitosanitaria eco-compatibile delle aree verdi urbane a tutela della salute dei cittadini. Tra la lista degli altri partner ci sono le Regioni Puglia e Marche, il prestigioso Mediterranean agronomic institute di Montepellier in Francia, il Benaki Phytopathological Institute in Grecia e il ministero per le Risorse e per gli Affari Rurali di Malta. Il totale del budget previsto per tutto il progetto è di circa 1,487 milioni di euro. “Tutti i progetti del Programma Med - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via, che ha firmato la lettera di intenti per l´adesione a Phytogreen - hanno un deciso carattere di transnazionalità e sono destinati all´innovazione di processo e di prodotto, attraverso la disseminazione del know-how. Tra le finalità del programma, quella di incoraggiare al massimo la cooperazione strategica tra diverse aree territoriali mediterranee, compresa quindi la Sicilia, per modificare lo spazio in un ambito interregionale fortemente competitivo, capace di reggere le sfide internazionali in un quadro di riferimento di coesione dei territori, garantendo sviluppo sostenibile e lavoro ma con un´efficace protezione ambientale”. Un esempio di grande attualità è proprio rappresentato dal punteruolo rosso delle palme, introdotto in Europa da paesi terzi dell’area mediorientale, che ha sconvolto i modelli gestionali del patrimonio di palme nella maggior parte delle aree urbane del Sud Europa. “Il punteruolo rosso delle palme - afferma il professore Stefano Colazza dell´Università degli Studi di Palermo, che già da tempo sta collaborando con la Regione in diversi progetti di ricerca in materia - sta invadendo i nostri territori con conseguenze imprevedibili e spesso devastanti. Questo effetto è ancora più evidente se il contesto in cui si opera è quello urbano pubblico o privato, come parchi, aree ricreative, aiuole, scuole, centri industriali e commerciali, dove le specie vegetali a rischio sono normalmente a elevato valore economico e spesso costituiscono un patrimonio storico-paesaggistico e immobiliare di inestimabile valore”. “Con il progetto Phytogreen - conclude l´assessore - si vuole consolidare e ampliare l’attività di networking, incoraggiare lo scambio, la condivisione e la circolazione delle informazioni per la risoluzione di problemi comuni e la definizione di strategie di previsione e controllo, in particolare per l´emergenza costituita dal punteruolo rosso, secondo protocolli armonizzati tra i diversi paesi dell´area mediterranea”. .  
   
   
GENOVA: AUMENTA PREVENZIONE CONTRO PUNTERUOLO ROSSO, IL KILLER DELLE PALME  
 
Per gli addetti ai lavori, esperti, tecnici, studiosi non ci sono dubbi: il Punteruolo Rosso, nome scientifico Rhynchophorus ferrugineus, l´insetto-killer delle palme che minaccia molte specie della pianta in tutto il bacino del Mediterraneo, è una autentica catastrofe ambientale e del paesaggio. E dopo l´allarme lanciato nelle scorse settimane a Genova, nel corso di un convegno promosso dalla Regione Liguria , per fare il punto sul fenomeno, ora si muove anche il governo. Spiega l´assessore all´Agricoltura Giancarlo Cassini: "Su richiesta della Liguria, la Commissione Politiche Agricole ha ottenuto dal governo la modifica al decreto di lotta al Punteruolo Rosso per avviare nuovi interventi sulla prevenzione". Sempre su proposta della Regione Liguria , la Commissione Politiche Agricole (formata dagli assessori delle regioni italiane) ha ricevuto il via libera dal Ministero dell´Agricoltura per la costituzione di un gruppo di lavoro all´interno del Comitato Fitosanitario Nazionale. "Un grande risultato per la Regione Liguria che, anche grazie a al lavoro di questi mesi, è riuscita a sensibilizzare l´esecutivo e tutte le regioni italiane sulla necessità di avviare una forte azione di prevenzione e di lotta a un insetto in grado di distruggere in poco tempo migliaia di palme e con esse, per quanto ci riguarda, il paesaggio della Riviera Ligure". Il Punteruolo Rosso è un insetto le cui larve si annidano all´interno delle piante di palma "divorandole" e portandole a morte sicura nel giro di pochi mesi. Finora, la misura prevista dall´ Ue e adottata da tutti i Paesi è il taglio delle palme infestate- decine di migliaia negli ultimi due anni, oltre 12 mila solo in Sicilia. Ma l´abbattimento delle palme colpite a morte è un rimedio peggiore della malattia. Ne è convinto Michel Ferry, responsabile della stazione di ricerca di Elce, in Spagna , intervenuto al convegno di Genova. "Solo un costante monitoraggio e una prevenzione può salvarci da una infestazione in costante crescita, quando si abbatte una pianta infestata ormai è troppo tardi, significa che anche tutte le altre attorno, dopo pochi mesi, dovranno subire lo stesso trattamento, perché irrimediabilmente malate", spiega Michel Ferry. "Senza considerare i rischi di diffusione del punteruolo rosso durante il trasporto delle palme tagliate". Giudizio condiviso dalla Regione Liguria. Sulla diffusione del coleottero,originario dell´India che in un secolo ha percorso 10 mila chilometri raggiungendo l´Europa e nel 2008 anche le Antille, al convegno di Genova si era soffermato Santi Longo, ordinario di Entomologia Agraria all´Università di Catania. Il docente siciliano insiste da tempo sull´importanza delle ispezioni e dei controlli alle palme da parte degli enti pubblici dei privati. "Azioni che purtroppo hanno costi molto alti e non sempre possibili. Ma anche quelle a costi limitati, spesso sono portate avanti in modo errato. Un esempio? Le trappole appese alle palme del palazzo della Banca d´Italia, in via Nazionale, a Roma sono inutili. Il Punteruolo Rosso, infatti, non ha la capacità, volando, di "atterrare" sulla trappola a mezz´aria. Risale invece la pianta dalla base e raggiunge le foglie, ignorando il marchingegno che, se mai, andrebbe sistemato a terra, nell´area della palma, ma non su di essa", spiega il docente siciliano. Diverse le zone sicuramente già colpite in Liguria, fra cui Bordighera e ad Alassio, ma il rischio di una diffusione massiccia del Punteruolo Rosso è reale. Gli adulti di questo coleottero di origina asiatica sono molto abili a volare, di giorno e di notte e sono in grado di raggiungere nuove palme nel raggio di un chilometro. Una femmina può deporre fino a 200 uova per volta. Tra i pericoli creati dal punteruolo rosso anche la caduta improvvisa di palme, minate dall´insetto all´insaputa delle autorità. .  
   
   
AGROALIMENTARE: LA VIA, SESSANTA MILIONI PER RILANCIARE IL SETTORE  
 
Palermo - Sessantatre milioni di euro per rilanciare il sistema agroalimentare siciliano. Sono le risorse che l’assessorato regionale all’Agricoltura sta mettendo in campo con tutte una serie di norme che saranno inserite nella legge Finanziaria della Regione. Questo l’argomento di una conferenza stampa tenuta stamattina dall’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via. “Sono soldi veri e immediatamente utilizzabili - ha esordito l’assessore - che serviranno a rilanciare il comparto in un periodo di crisi. Insieme alle organizzazioni professionali agricole abbiamo studiato un pacchetto di interventi con le possibili contromosse per dare ossigeno ad un settore di primaria importanza per l’economia dell’Isola”. Su 63 milioni, 29 sono già disponibili gli altri 34 troveranno copertura nell’ambito della manovra di bilancio. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche i rappresentanti di Coldiretti e Confagricoltura Sicilia che hanno considerato soddisfacenti gli impegni presi dal governo regionale. “Si tratta di interventi straordinari per una crisi straordinaria - hanno sostenuto all’unisono Aldo Mattia e Giuseppe Modica - adesso chiediamo al presidente Lombardo e al parlamento regionale di accelerare nel percorso di approvazione della legge Finanziaria, per non perdere altro tempo”. Questi gli interventi previsti. Finanziamenti agevolati per la formazione di scorte mediante convezione con la Crias. Si autorizza, per il 2009, una spesa di 10 mln di euro per l’erogazione di aiuti per il funzionamento delle aziende agricole nei limiti del de minimis in agricoltura. L’attuazione della norma avverrà sulla base di una convenzione con la Crias, la Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane, che assumerà il ruolo di gestore concessionaria. Proroga della scadenza dei termini delle esposizioni agrarie e ristrutturazione delle passività a tasso agevolato. Prevede la possibilità di prorogare fino a 18 mesi i debiti delle aziende agrarie verso le banche scaduti il 31 dicembre 2008 e quelli delle aziende agrumicole, ortofrutticole e serricole con scadenza fino al 31 maggio 2009. Credito agrario di esercizio a tasso agevolato. Si autorizza, per il 2009 e il 2010, una spesa di 20 mln di euro, a sostegno delle aziende agricole, ivi comprese le cantine sociali, attraverso un concorso nel pagamento degli interessi sui prestiti agrari di conduzione e ristrutturazione dei debiti a tasso agevolato, nei limiti del de minimis in agricoltura. Interventi creditizi a sostegno delle imprese agricole e agroalimentari (garanzia Ismea). Si autorizza la spesa di 2 mln di euro per integrare il fondo Ismea, destinato al rilascio di garanzie primarie a favore delle aziende agricole e agroalimentari. Norma per l’integrazione regionale degli aiuti per il pagamento di premi assicurativi. Si autorizza la spesa di 2 mln di euro per integrare il contributo statale per il pagamento dei premi assicurativi per i danni in agricoltura. Modifica di norme in materia di imprese agricole danneggiate. Si anticipa al 2009 l’erogazione degli aiuti (circa 20 mln di euro), previsti dal cosiddetto decreto omnibus sulla siccità del 2002, in favore delle imprese agricole danneggiate, senza comportare maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Contratto di programma. Stipula di un apposito contratto di programma a favore delle imprese del settore vitivinicolo per l’immediato utilizzo delle risorse (circa 9 mln di euro) stanziate dalla legge regionale numero 19 del 2005, nonché quelle provenienti dallo Stato. Norme in materia di Riforma agraria. Per accelerare la definizione della riforma agraria in Sicilia, si disciplinano le modalità di assegnazione, dietro corrispettivo, di lotti e immobili ancora nella disponibilità dell’Esa, l’Ente di sviluppo agricolo, destinandone il ricavo allo sviluppo del settore agricolo e forestale. .  
   
   
PECORINO ROMANO, IN FINANZIARIA PROPOSTA CONDIVISA DI SOSTEGNO AL COMPARTO  
 
Cagliari - "Nelle prossime ore sarà preparata una proposta condivisa per sostenere concretamente il Pecorino Romano che verrà inserita nella Finanziaria regionale 2009". Lo ha annunciato l´assessore regionale dell´Agricoltura, Andrea Prato, durante il tavolo convocato nel pomeriggio a Cagliari per discutere, assieme ai Consorzi di Tutela, dell´emergenza del comparto legato al Pecorino Romano. Un gruppo operativo, costituito da tecnici dell´Assessorato, delle Agenzie Agris, Laore e Argea, e dei Consorzi di Tutela, è già al lavoro per la scrittura della proposta di sostegno che verrà inserita nel testo della Finanziaria. Il 18 marzo inoltre, l´assessore è stato a Roma per parlare dell´argomento con il ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, il cui dicastero si era impegnato nei mesi scorsi ad acquistare forme di Pecorino romano per 8,5 milioni di euro da destinare agli indigenti. "Il comparto attraversa un periodo difficilissimo - ha spiegato l´assessore Prato - dal quale però tutti insieme (istituzioni, produttori e trasformatori) possiamo e dobbiamo uscire. Il gruppo di lavoro avrà il compito di scrivere entro i prossimi giorni una proposta per sostenere uno dei prodotti di qualità che portano la bandiera della Sardegna nel mondo. Questa sarà una prima risposta concreta che arriverà con la Finanziaria. Dopo aver superato il momento critico, ci sarà spazio per affrontare tutti assieme un discorso di prospettiva e di rilancio del Pecorino. Un rilancio che non potrà non prescindere dal coinvolgimento, con piani mirati di informazione e comunicazione, delle nuove generazioni e delle scuole. Credo che anche l´assessore alla Pubblica istruzione sia d´accordo nel portare avanti politiche in questo senso. Ma prima bisogna risolvere la crisi". .  
   
   
FATTORIE DIDATTICHE: LA VIA CONSEGNA ATTESTATI A 34 NUOVI OPERATORI  
 
Palermo - Sono stati consegnati dall’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via, gli attestati ai 34 imprenditori agricoli che hanno frequentato e superato il corso di formazione di operatore di fattoria didattica. “Le fattorie didattiche - spiega l’assessore - sono uno strumento molto efficace negli interventi di educazione alimentare. Gli argomenti vengono trattati con rigore scientifico, ma anche attraverso l’esperienza degli agricoltori, la manualità, il contatto con la natura e gli animali”. Esse sono espressione della multifunzionalità e rientrano a pieno titolo tra le attività ricreative, culturali e didattiche definite dalla misura 311 dell’Asse 3 del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013. Le aziende agricole e le fattorie didattiche aderenti al progetto, per essere inserite nella rete regionale devono rispondere a requisiti di base e devono impegnarsi a rispettare la carta della qualità. Per il rilascio dell’accreditamento, l’imprenditore interessato (ad eccezione dei dottori agronomi iscritti all’albo professionale) è tenuto a frequentare uno specifico corso di formazione. I corsi hanno una durata di 40 ore. La formazione riguarda l’agriturismo e le fattorie didattiche, l’attività di un’azienda didattica, i principi e i metodi dell’agricoltura biologica, le filiere produttive siciliane, i principi di una sana e corretta alimentazione e, ancora, cenni sulla storia della cucina siciliana, laboratori del gusto, principi di pedagogia e comunicazione in età evolutiva. L’attestato di partecipazione è rilasciato agli imprenditori che superano la prova di esame conclusiva . Il corso per il quale sono stati consegnati gli attestati si è tenuto presso la Sezione operativa dell’assessorato all’Agricoltura di Acireale nel mese di novembre e si è concluso con gli esami finali il 23 febbraio. .  
   
   
VINITALY DA RECORD CON OLTRE 200 AZIENDE - 1 LA "SQUADRA" PER VERONA PRESENTATA DA FORMIGONI E FERRAZZI  
 
 E´ "Lombardia: vini da record" lo slogan con il quale il mondo enologico lombardo si appresta a partecipare a Vinitaly 2009, l´importante fiera di settore in programma a Verona dal 2 al 6 aprile. Forte di un anno caratterizzato da crescite significative in molti dei suoi territori vinicoli, la squadra lombarda è stata presentata oggi al Belvedere del 31° piano di Palazzo Pirelli dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e dall´assessore all´Agricoltura Luca Daniel Ferrazzi. "Nel luogo dove lo scorso anno - ha ricordato il presidente Roberto Formigoni - abbiamo dedicato il brindisi finale della presentazione di Vinitaly all´augurio che Milano si aggiudicasse la nomination come sede per l´Expo 2015, assegnazione poi avvenuta con grande soddisfazione e che ora è una realtà, desideriamo quindi riconfermare lo spirito che accompagnò la scorsa edizione di Vini di Lombardia al Vinitaly e richiamare ancora i fattori di eccellenza e tradizione, che bene definiscono i nostri vini, caratteristiche che sono anche tra i principi di fondo dell´Expo 2015". Se il 2008 ha visto il riconoscimento della prestigiosa Docg Oltrepò Pavese metodo classico, che ha portato la produzione di bollicine lombarde al primo posto in Italia, il 2009 si è aperto con il riconoscimento della Docg Moscato di Scanzo, la quinta Docg della Lombardia che, quindi, ora annovera anche 14 Doc e 15 Igt e la Docg più piccola d´Italia, a dimostrazione di come l´eterogeneità sia uno dei caratteri più interessanti dei vini regionali. Record anche riguardo alle adesioni, che confermano il successo della formula del padiglione regionale lombardo "Vini di Lombardia", realizzato e coordinato grazie alla sempre più forte intesa tra Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Veronafiere. Lo spazio dedicato alla Lombardia è aumentato anche quest´anno, arrivando a 6700 metri quadrati, mentre le aziende partecipanti sono 201, il 18% in più dello scorso anno. "Parlare di vini di Lombardia - ha dichiarato Formigoni - significa infatti pensare all´eroica viticoltura della Valtellina, con gli impareggiabili e inimitabili Sforzati, all´eccellenza delle bollicine di Franciacorta ormai padrone incontrastate di ogni brindisi importante, all´unicità dei Pinot Neri dell´Oltrepò Pavese. Ma anche a tutte le altre nostre Doc che dalle rive del Garda a Mantova, dalla Valcalepio a San Colombano, continuano a crescere conquistando spazi di mercato sempre più rilevanti. Qualità ed eccellenza del prodotto, ma anche professionalità delle aziende: sono questi gli elementi cardine che, da anni, caratterizzano il comparto vitivinicolo lombardo e che sono stati una garanzia di successo anche di fronte all´attuale crisi del mercato: il settore enologico regionale infatti non solo ha retto bene, ma si è posizionato in prima linea, registrando dati in controtendenza rispetto a quelli di altri comparti produttivi in declino". "Per il decimo anno - ha aggiunto Luca Daniel Ferrazzi - la Lombardia si presenta unita all´appuntamento del Vinitaly. Il Palaexpo, che sarà la casa dei vini lombardi, ospiterà tutte le nostre eccellenze, dalle bollicine di Franciacorta e Oltrepò Pavese ai rossi della Valtellina, dai vini dal Garda alla Valcalepio, da Mantova a San Colombano. Tutte le espressioni dei nostri territori vitivinicoli sono oggi in crescita di consensi di critica e pubblico, segno che in questi anni il nostro sistema vini sta lavorando in modo giusto, mettendo in campo progetti seri e mirati". "Guardate oltre, c´è la Lombardia" è il messaggio che accoglierà anche quest´anno, allo stand regionale, i visitatori all´esterno del Palaexpo, in posizione privilegiata all´ingresso della Fiera di Verona. "È giusto poi sottolineare - ha aggiunto il presidente Formigoni - che quest´anno la presenza lombarda a Vinitaly sarà caratterizzata soprattutto per la grande attenzione all´incontro tra i nostri produttori e i buyer. La squadra lombarda in fiera sarà numerosa e qualificata proprio per aumentare le prospettive commerciali di tutti i nostri distretti vinicoli. In particolare, sabato 4 e domenica 5 aprile il padiglione Vini di Lombardia diventerà la casa del workshop ´Taste & Buy Lombardia´ con ben 80 aziende selezionate che presenteranno le loro produzioni ai buyer di oltre 20 Paesi (dalla Francia all´Ungheria, da Israele a Singapore, dall´Estonia alla Turchia, dal Sud Africa al Canada) interessati al vino italiano". "L´impegno del sistema camerale lombardo - ha ricordato Stefano Masanti di Unioncamere - a sostegno della partecipazione delle nostre aziende a Vinitaly tende a far si che il comparto vitivinicolo ma anche e soprattutto la gastronomia e il turismo, ad esso legate sinergicamente, siano sempre più visibili e importanti nel panorama nazionale ed internazionale". "Per Ascovilo - ha concluso il presidente Livio Cagnoni - la soddisfazione di aver portato un grande sistema sotto un unico simbolo: "Vini Lombardia" e la convinzione che poter contare su una rete regionale, istituzionale e privata, sempre più efficiente, che non spreca risorse ma le condivide, ci può far per guardare al futuro con lungimiranza". "Vinitaly - ha detto il direttore generale di Verona Fiere, Giovanni Mantovani - mette a disposizione una vetrina mondiale per i prodotti nazionali e regionali e li aiuta anche nella promozione all´estero. La Lombardia sfrutta al massimo queste opportunità promuovendo una serie di eventi e degustazioni accompagnate da prodotti tipici lombardi. La Lombardia si presenterà a Verona con un´immagine di sistema molto forte che rilancia l´immagine del vino italiano di qualità in Italia e all´estero". .  
   
   
VINITALY, DA FORMIGONI SPIGA D´ORO A VAN DE SFROOS E MEDAGLIA D´ORO DELLA REGIONE AL SOMMELIER IVANO ANTONINI  
 
"Davide Van De Sfroos è un cantante che ama la sua terra, che la racconta con buona musica e con il dialetto laghee, ma anche un uomo che ama i prodotti e le eccellenze prodotte in Lombardia quali sono i vini che parteciperanno a Vinitaly 2009". E´ con questa motivazione che il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e l´assessore all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, hanno consegnato oggi, al famoso cantante Davide Van De Sfroos, nella cornice del Belvedere del Palazzo della Regione, il premio ´Spiga d´Oro Lombardia 2009´. "Il riconoscimento della Spiga d´Oro - ha ricordato l´assessore all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi - è stato ideato dall´assessorato regionale all´Agricoltura e viene assegnato ogni anno a chi, come è il caso di Davide Van De Sfroos, contribuisce a valorizzare e comunicare la positività del settore agroalimentare e vitivinicolo lombardo". "Sono molto fiero di questo premio - ha detto Davide Van De Sfroos - perché rimarca come la Lombardia non sia solo una terra d´industria, ma anche una terra di ottime realtà agricole ed enogasotronomiche che io canto in dialetto unendo due eccellenze". Nell´albo d´oro del premio, giunto alla quinta edizione, il cantante Omar Pedrini, grande appassionato e conoscitore di vini, il Consorzio dei Vini della Valtellina per aver promosso la candidatura dei terrazzamenti valtellinesi a patrimonio mondiale dell´Unesco, l´attore Renato Pozzetto e Riccardo Ricci Curbastro. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e l´assessore all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, hanno anche consegnato a Ivano Antonini, sommelier del ristorante "Il sole di Ranco" e miglior sommelier italiano del 2008 la "Medaglia d´oro" della Regione Lombardia. "Al titolo italiano - ha commentato Ivano Antonini - non mi sono ancora totalmente abituato. Sono onorato - ha concluso - del premio della Regione Lombardia". .