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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 21 Luglio 2009 |
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MIGUEL INDURáIN PARTECIPA ALLA SELEZIONE DEL NUOVO LOGO BIOLOGICO COMUNITARIO |
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Il 20 luglio 2009 il celebre campione di ciclismo Miguel Induráin ha partecipato alla selezione dei finalisti del concorso organizzato dalla Commissione europea per la creazione del logo biologico comunitario. Miguel Induráin, noto per avere vinto cinque volte di seguito il Tour de France e due volte il Giro d´Italia, ha incontrato i giurati del concorso per scegliere i migliori progetti presentati in questa competizione paneuropea. Figlio di un agricoltore, Miguel Induráin ha affinato nel tempo le proprie conoscenze nutrizionali, sperimentandone personalmente l´applicazione pratica. Con il suo forte spirito atletico e la sua intima convinzione dei vantaggi di una dieta sana, ha fornito un aiuto prezioso alla giuria nella scelta dei logo in grado di rappresentare meglio i prodotti biologici e degni perciò di essere ammessi alla fase finale del concorso. La giuria alla quale si è unito Miguel Induráin nella fase di selezione finale era composta da un gruppo di esperti in agricoltura e produzione biologiche e da professionisti di fama internazionale del design grafico. Tra i membri di spicco della giuria vi erano il tedesco Erik Spiekermann, direttore creativo e socio amministratore, Riitta Brusila-räsänen, docente di design grafico all´Università della Lapponia (Finlandia), Szymon Skrzypczak, un giovane designer grafico polacco già vincitore di premi, Elisabeth Mercier, direttrice della Agence Bio (Francia), Urs Niggli, direttore dell´Istituto svizzero di ricerca sull´agricoltura biologica (Fibl), Tom Václavík, esperto di marketing di prodotti biologici della Repubblica ceca nonché presidente dell´associazione internazionale Organic Retailers Association e Craig Sams, presidente della Soil Association del Regno Unito. La giuria era presieduta da Rob Vermeulen, ex presidente della Pan-european Brand Design Association. I migliori lavori selezionati saranno sottoposti al giudizio del pubblico europeo, che verrà invitato a votare per il proprio logo preferito. La rosa dei progetti selezionati sarà pubblicata sul sito http://ec. Europa. Eu/agriculture/organic/logo/index_it. Htm entro la fine dell´anno. Ogni cittadino dell´Unione europea potrà partecipare alla scelta del logo vincente. Dal mese di luglio 2010 il nuovo logo sarà utilizzato su tutti i prodotti biologici in tutta l´Unione europea. A differenza dell´attuale logo biologico comunitario, di uso facoltativo, il nuovo logo sarà obbligatorio per tutti i prodotti biologici preconfezionati originari dei 27 Stati membri. Il nuovo logo contribuirà a rassicurare i consumatori europei, garantendo loro che i prodotti che acquistano sono davvero di origine biologica e di un livello qualitativo standardizzato nell´intera Unione europea. . |
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MILANO: ALCOL. MORATTI: “HO CHIESTO ALLA CITTA’ DI COLLABORARE PER IL FUTURO DEI NOSTRI RAGAZZI” DE CORATO: “DA STASERA VIGILI DISTRIBUIRANNO 20 MILA VOLANTINI INFORMATIVI NEI LUOGHI DELLA MOVIDA” |
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Al via, il 20 lugloio, la campagna di sensibilizzazione che coinvolgerà consumatori, esercenti, grande distribuzione, associazionismo e radio dj. Per dieci giorni niente sanzioni “Ho chiesto alla città di collaborare. Ho concordato con il presidente dell’Unione del Commercio Carlo Sangalli un’azione comune a sostegno dell’iniziativa anche attraverso l’Epam e ho condiviso con il presidente di Esselunga Bernardo Caprotti una campagna d’informazione nei punti vendita, perché i ragazzi capiscano che stiamo lavorando per loro, per la costruzione del loro futuro. Ho scritto anche al presidente di Coop Lombardia Silvano Ambrosetti, ai presidenti di zona, al presidente di Milanosport e al direttore regionale scolastico” – dichiara il Sindaco Letizia Moratti in merito all’entrata in vigore del provvedimento che vieta la somministrazione, vendita, consumo e cessione a titolo gratuito di bevande alcoliche ai minori di sedici anni. L’ordinanza entrerà in vigore dalla mezzanotte. Per i primi dieci giorni non ci saranno multe, ma servizi informativi e di sensibilizzazione al provvedimento. In particolare sono già stati stampati circa 20 mila volantini che da questa sera la Polizia Locale comincerà a distribuire ai giovani. Si stanno contattando anche le emittenti radio perché attraverso i loro deejay diano spazio a questa iniziativa e creino dibattito tra i giovani, e già da stasera Discoradio manderà messaggi con i suoi deejay più famosi. Saranno coinvolte anche le associazioni giovanili e di vario genere. “A Milano un minore su tre - sottolinea De Corato - ha già avuto problemi di abuso d’alcol. Con questo provvedimento oggi la città rappresenta un modello in Italia. Ma per un pieno successo dell’iniziativa abbiamo bisogno del coinvolgimento di tutti, comprese le associazioni dei genitori che ci hanno chiesto di intervenire contro una vera e propria emergenza. ” . |
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FARMER MARKET: GLI ESITI DEL BANDO DELLA REGIONE PIEMONTE FINANZIATI 11 MERCATI PROMOSSI DA COMUNI E COMUNITA´ MONTANE |
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La Regione Piemonte sosterrà i mercati dei contadini (farmers’ market) promossi da Comuni e Comunità Montane: sono 11 i progetti finanziati sulla base del bando aperto nei primi mesi del 2009 e di cui viene ora formalizzata la graduatoria di merito. Si tratta del primo provvedimento varato dalla Giunta Regionale a sostegno della “filiera corta”, con uno stanziamento di 700 mila euro. Su 41 domande pervenute, 29 sono state giudicate idonee e 11 verranno finanziate, in base ai punteggi ottenuti e al criterio che prevede la priorità per il progetto meglio classificato in ogni provincia, in modo da garantire la copertura del territorio regionale. Si tratta dei Comuni di Mondovì (Cn), Torino, Unione di comuni del Fossanese (Cn), Asti, Alba (Cn), Cuorgnè (To), Comunità montana Alta Val Lemme – Alto Ovadese (Al), Comune di Cavour (To), Comune di Ciriè (To), Comunità montana Alta Langa Astigiana Val Bormida (At), Comune di Crevoladossola (Vb). I beneficiari riceveranno un contributo regionale in conto capitale (dal 50% al 70% della spesa ammessa) per l’allestimento di aree mercatali destinate alla vendita diretta di prodotti agricoli. Nei prossimi mesi si valuterà l’eventuale ulteriore scorrimento della graduatoria, in relazione alle risorse disponibili e all’approfondimento dei progetti presentati. Sono inoltre allo studio ulteriori provvedimenti regionali relativi alla filiera corta, da iniziative di formazione per gli operatori ad accordi con le mense pubbliche, dal sostegno ai gruppi di acquisto a iniziative promozionali presso i punti vendita, che saranno valutati per il 2010 (in allegato le ipotesi di lavoro). “La Regione Piemonte ha fatto una scelta forte a favore della filiera corta – afferma l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco – inserendo il progetto nella legge finanziaria 2008 e disegnando una serie di iniziative che con questo bando hanno preso concretamente avvio. Il sostegno finanziario a Comuni ed enti locali rappresenta un intervento molto vicino al territorio e immediatamente attuabile, che consentirà di allestire mercati in numerose zone della nostra Regione. Nella graduatoria approvata vi sono sia capoluoghi di provincia che piccoli e medi comuni, Comunità montane e unioni di Comuni: anche questo è un segno di come i progetti di filiera corta si stiano diffondendo nelle realtà più diverse. Il nostro intento è quello di sostenere iniziative che riconducano i percorsi di commercializzazione a un rapporto più diretto e trasparente tra chi li coltiva e chi li consuma, e si basi su una filosofia di chiarezza dei costi che tenga conto anche della qualità delle produzioni. Il rigore nella scelta dei produttori e l’attenzione al consumatore saranno fondamentali nei requisiti richiesti per la realizzazione dei progetti. ” Il bando sui farmer market. Il bando destinato agli enti locali, chiuso lo scorso 30 marzo, prevede il finanziamento di interventi materiali (opere edili, attrezzature, ristrutturazioni e allestimenti, adeguamenti igienico-sanitari) e immateriali (formazione e animazione degli operatori e promozione nei confronti dei consumatori) sostenuti da Comuni e Comunità Montane, che intendano realizzare aree mercatali per la vendita diretta dei prodotti agricoli. Ogni mercato dovrà osservare le regole stabilite da un disciplinare che prevede la provenienza esclusiva da aziende del territorio regionale, la presenza esclusiva dei produttori, la garanzia di stagionalità e freschezza della merce, l’informazione sulla sua origine e attenzione alle etichettature, che rendano trasparente la determinazione del prezzo finale. In ogni area dovrà operare un “Comitato di mercato” in rappresentanza di enti locali, produttori e consumatori. Tra i criteri di priorità per i progetti finanziabili vi sono la frequenza dei mercati, l’accessibilità per i produttori e l’utenza, l’autofinanziamento delle spese, la rapidità nell’avvio dei lavori, la consistenza demografica dei territori, senza trascurare le esigenze delle realtà minori. . |
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OFFERTA: DEFINIZIONE DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE PER MAMMIFERI E UCCELLI GENETICAMENTE MODIFICATI DA COLLOCARE SUL MERCATO UE |
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Bruxelles - L´autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato un bando di gara per la definizione dei criteri di valutazione del rischio ambientale per mammiferi e uccelli geneticamente modificati (Gm) da collocare sul mercato Ue. L´efsa intende ricevere un´analisi dettagliata della tipologia di competenze e di dati necessari per condurre una valutazione del rischio ambientale per mammiferi e uccelli geneticamente modificati da mettere in commercio (in modo deliberato e/o accidentale) nell´ambiente Ue, sotto forma di relazione scientifica e tecnica. Per ulteriori informazioni, contattare: Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), All´attenzione di: sig. Ra Elisabeth Waigmann, Largo Natale Palli 5/A, I-43100 Parma Pr , Tel. +39 521 036 566 , Fax +39 521 036 0566. . |
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BENESSERE ANIMALE – IN VENETO “CLIMATIZZAZIONE” ALL’AVANGUARDIA NELLE STALLE |
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Gli allevatori veneti investono da tempo nella qualità delle produzioni zootecniche, rispetto alla quale il benessere animale non è solo una questione di rispetto ma un elemento qualitativo indispensabile. “Come gli esseri umani, anche gli animali e la zootecnia veneta stanno soffrendo i picchi delle temperature di questi giorni, che provocano disagio e stress – sottolinea il vicepresidente della giunta regionale Franco Manzato – ma incidono pure sui fattori produttivi. Da questo punto di vista, però, le stalle del Veneto, dove si pratica un allevamento controllato in ogni fase per arrivare ad un prodotto di qualità certificata ai massimi livelli, sono all’avanguardia in fatto di applicazione di tutte le innovazioni tecnologiche più compatibili con l’ambiente. Si va infatti dai ventilatori, alle docce, alla micronebulizzazione, fino agli impianti per favorire un microclima che metta gli animali a proprio agio. Il tutto accompagnato da sistemi d’igiene automatizzati. Si tratta di accorgimenti studiati anche a livello accademico e dettati dalla buona prassi agricola ma che trovano ulteriore sostegno nelle misure del Piano di Sviluppo Rurale”. “Nella nostra regione si contano circa 11 mila imprese zootecniche, delle quali 4. 800 ad indirizzo lattiero caseario, 4 mila a bovino da carne, 500 suinicole e 1. 700 avicole – ha concluso Manzato – e gran parte degli allevatori hanno ristrutturato i locali adibiti al ricovero animali grazie ai contributi regionali, finalizzati a migliorare le condizioni di concorrenzialità ma anche a sostenere scelte imprenditoriali responsabili verso la salvaguardia ambientale, compresa la produzione di biogas come forma di smaltimento ideale e non inquinante dei reflui”. Per inciso, il caldo eccessivo modifica persino il contenuto proteico del latte, la cui produzione si può ridurre notevolmente, anche della metà. Ma tutti gli animali soffrono il calore, che incide persino sul gusto degli insaccati che saranno ottenuti da animali stressati, mentre obiettivo degli imprenditori agricoli veneti è anche la perpetuazione delle produzioni tipiche, che devono le proprie specifiche caratteristiche all’ambiente geografico, comprensivo dei fattori umani in combinazione con gli elementi naturali. . |
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PIEMONTE, PSR 2007-2013: APERTO UN BANDO PER IL BENESSERE ANIMALE AIUTI AGLI ALLEVATORI CHE SI IMPEGNANO A MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA DEI CAPI |
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La Giunta Regionale apre un bando, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, per favorire le condizioni di benessere animale degli allevamenti bovini, suini e avicoli (pollame). Con la misura 215 “Pagamenti per il benessere animale” si premiano infatti gli allevatori che sottoscrivono, per una durata di cinque anni, l’impegno a migliorare le condizioni di vita dei capi, in termini di sistemi di allevamento, controllo della ventilazione, del raffrescamento e delle condizioni di vita all’interno delle stalle (stabulazione), alimentazione, igiene, sanità e aspetti comportamentali. Per l’anno 2009 le risorse finanziarie disponibili sono pari a 6,5 milioni di euro. Il periodo di presentazione delle domande va dal 30 luglio al 30 settembre 2009, attraverso il sito internet http://www. Regione. Piemonte. It/cgi-bin/agri/leggi/pub/bandi. Cgi. La Giunta Regionale ha approvato oggi i criteri di selezione delle domande e i parametri di contributo, commisurati alla specie animale allevata, dal livello massimo assegnato ai bovini, e via via ai suini, alle galline ovaiole e ai polli, che comprendono gli impegni per ognuna delle aree di intervento individuate (allevamento e stabulazione; controllo ambientale; alimentazione e acqua; igiene, sanità e aspetti comportamentali). Criteri di priorità riguardano la consistenza dell’allevamento, le caratteristiche e l’ubicazione dell’azienda. Il bando prevede una graduale riduzione del livello di sostegno nel tempo, anche in relazione alle dimensioni aziendali, in quanto si ritiene che vi possa essere un beneficio anche economico delle condizioni all’interno dell’allevamento per effetto delle innovazioni introdotte. “La misura sul benessere animale – spiega l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – si inserisce all’interno del secondo asse del Programma di Sviluppo Rurale, che mira nel suo complesso al miglioramento della compatibilità e della qualità ambientale. In particolare, promuove la diffusione di tecniche di allevamento che migliorano il benessere degli animali, le loro condizioni di vita, di igiene, di alimentazione, premiando quegli impegni degli allevatori che vanno di là delle condizioni minime previste dalla normativa. E’ dunque un tipo di aiuto che giova non solo a salvaguardare la qualità del nostro patrimonio zootecnico ma rappresenta una garanzia per il consumatore finale dei prodotti di carne, latte e uova assicurando che i capi siano stati allevati secondo criteri rigorosi e certificati. ” . |
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CONGRESSO MONDIALE SU OLII E GRASSI E VENTOTTESIMO CONGRESSO ISF, |
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Dal 27 al 30 settembre si terrà a Sidney (Australia) il Congresso mondiale sugli olii e i grassi e il ventottesimo Congresso Isf (International Society for Fat Research). Il programma dei due congressi prevede tra l´altro i seguenti temi: salute e nutrizione; elaborzione degli alimenti; chimica dei lipidi; olio d´oliva; acquacoltura; bioscienza e genomica dei lipidi; sostanze chimiche degli olii; antiossidanti; biodiesel; lipidi nella scienza animale. L´evento fornirà un forum per l´esplorazione di nuovi sviluppi e ricerche nel campo degli olii e dei grassi. Oltre alle conferenze principali e ai workshop sono previsti una serie di brevi corsi dedicati specificamente all´industria. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Isfsydney2009. Com/ Categoria: Avvenimenti . |
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IL PRESIDENTE DELLA TOSCANA RASSICURA DOPO L´INTERVENTO DI CONFAGRICOLTURA CONTRO LA CRISI I FONDI PAC VENGONO ANTICIPATI A OTTOBRE MARTINI: «VARATO DALLA REGIONE UN PACCHETTO DA 128 MILIONI» |
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«Gli agricoltori hanno ragione, la crisi si fa sentire e l´intervento delle istituzioni è necessario per aiutarli a fronteggiarla. Ma la Toscana non è stata certamente da meno rispetto ad altre Regioni e ha già varato un pacchetto anticrisi di 128 milioni di euro a sostegno dell´agricoltura toscana. » Così il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, intende rassicurare il mondo agricolo dopo la presa di posizione di Diana Theodoli Pallini, presidente di Confagricoltura Grosseto. «Voglio tranquilizzare gli agricoltori toscani – sottolinea Martini – la Regione non fa differenze quando si tratta di difendere il lavoro e sostenere il settore produttivo. Non è vero quello che afferma la presidente di Confagricoltura, di fronte alla crisi non privilegiamo il settore industriale o quello artigianale rispetto a quello agricolo. Se gli strumenti di intervento non sono identici questo dipende dai meccanismi differenti previsti dall´Unione Europea per gestire i fondi relativi ai vari comparti, ma questo la presidente di Confagricoltura lo sa». Ed è stato proprio avvalendosi dei nuovi fondi Ue e della rimodulazione di diversi altri strumenti attuativi del Piano di sviluppo rurale 2007-2013 che la Toscana ha varato, meno di un mese fa, il pacchetto anticrisi da 128 milioni di euro. In particolare le misure anticrisi prevedono di assegnare 25 milioni di euro ai progetti integrati per superare le criticità delle filiere agricola, agroindustriale e forestale (assi 1 e 3 del Psr); 40 milioni, l´importo più alto, a sostegno delle infrastrutture per le zone rurali (Misura 125), in particolare per affrontare il problema dell´emergenza idrica; 20 milioni alle misure 226 e 227, per interventi di prevenzione di disastri naturali e protezione della pubblica incolumità (solo per progetti di veloce attuazione), ricostruzione di soprassuoli danneggiati, interventi finalizzati al raggiungimento di obiettivi ambientali e per la valorizzazione dei boschi in termini di pubblica utilità; 5 milioni sono destinati al sostegno alle imprese per l´accesso al credito ed a sostegno della costituzione di nuove imprese agricole per affrontare la fase di stretta creditizia e crisi occupazionale (misure 121, 122, 123, 311). E´ prevista inoltre la ricollocazione sull´asse 1 del Psr (“Miglioramento delle competitività delle imprese agricole e forestali”) di 33 milioni ancora non spesi delle prime tre annualità dell´asse 4 (“Metodo Leader”): andranno immediatamente a coprire le domande ammissibili a finanziamento inserite nelle graduatorie attualmente in vigore. Per la produzione di energia rinnovabile da biomasse agroforestali (Misura 311a) che fa parte delle sei “nuove sfide” a livello comunitario, il pacchetto stanzia 1 milione di euro. Infine per la creazione di nuove infrastrutture per la copertura con la banda larga per internet nelle zone rurali (Misura 321a) sono destinati altri 4 milioni di euro. Infine Martini intende rassicurare gli agricoltori circa l´erogazione a ottobre di un anticipo sui fondi Pac. «L´anticipo – precisa Martini – avverrà a partire dal 16 ottobre e vale per tutte le Regioni e i paesi dell´Europa. Non si tratta di un primato della Lombardia, ma di una decisione dell´Unione Europea, che tutti insieme siamo riusciti ad ottenere proprio per fronteggiare la crisi. I fondi arriveranno da Roma e saranno distribuiti da Artea – conclude Martini – senza transitare dalla Regione. Noi però controlleremo la situazione, anche se, almeno per ora il Ministero dell´Economia ci ha assicurato puntualità». . |
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WORKSHOP DEL CCR SULL´AUTENTICAZIONE DEI CIBI BIOLOGICI |
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Dal 30 novembre al 1° dicembre il Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea organizza un workshop intitolato "Organic food authentication: challenge or utopia?" che si terrà a Geel, in Belgio. Il rapido sviluppo dell´agricoltura biologica e la sempre crescente domanda di prodotti biologici rappresentano una nuova sfida per il sistema internazionale di certificazione e garanzia dei prodotti alimentari biologici. Attualmente il monitoraggio e il controllo della produzione biologica rimane un´impresa difficile. Gli scienziati - ad esempio - riescono a compiere test soltanto sulle sostanze che non dovrebbero essere presenti (per esempio residui di pesticidi chimici). In questo contesto lo sviluppo di una strategia per l´autenticazione dei prodotti alimentari biologici sarebbe importante per i sistemi di certificazione e ispezione. Riunendo i maggiori gruppi impegnati in questo campo, il workshop presenterà una panoramica equilibrata delle ultime ricerche compiute in questo campo. Per ulteriori informazioni, visitare: http://irmm. Jrc. Ec. Europa. Eu/html/events/events/organic. Htm . |
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PALERMO, PESCA: SU GAZZETTA UFFICIALE AVVISO PUBBLICO PER ESPERTI ESTERNI |
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Il dipartimento regionale della Pesca rende noto che sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. (serie concorsi) n. 7 del 31 luglio 2009, sarà pubblicato l´avviso pubblico per la costituzione di una lista di esperti esterni, da utilizzare per la valutazione di proposte progettuali in materia di pesca a valere sulle operazioni cofinanziate dal Po Fep o su altri fondi comunitari, nazionali e/o regionali e per qualunque altro incarico, altamente specialistico in ordine alle attività proprie del Dipartimento. . |
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PESCA: VIA LIBERA A ORGANIZZAZIONE PRODUTTORI PER TRAPANI E MAZARA |
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Palermo – La commissione nazionale della Pesca ha dato il via libera alle Op di Trapani e Mazara del Vallo. Alla riunione del cosiddetto “Parlamentino” del settore ittico ha partecipato il dirigente generale del dipartimento della pesca Gianmaria Sparma. Per il neo assessoreTitti Bufardeci, “la pesca marittima è una specificità territoriale strategica per lo sviluppo della Sicilia, ed è quindi necessario intervenire per avviare un processo virtuoso di valorizzazione di modelli commerciali forti e competitivi destinati a sostenere l’impresa ittica della nostra regione. Le Op si trovano in una posizione strategica, tra il mercato e la produzione, e sono dunque in grado di esercitare, secondo la comunità europea, una gestione razionale e sostenibile delle risorse. Rafforzandole, si potrà accorciare e qualificare la filiera produttiva e si potrà garantire il valore aggiunto della qualità del nostro pescato”. . |
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DEBITI IN AGRICOLTURA: CIA BASILICATA, UN PACCHETTO DI MISURE URGENTI |
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“Alla proposta per una moratoria, di almeno 18 mesi, sul debito delle piccole e medie imprese, che viene sostenuta da associazioni di categoria dell’industria, commercio e artigianato, ovviamente estesa alle aziende agricole, noi aggiungiamo quella di una legge regionale per la rinegoziazione dei mutui in agricoltura e per il ripianamento della complessa situazione debitoria delle nostre aziende agricole e zootecniche”. E’ quanto sostiene il presidente regionale della Basilicata della Cia-confederazione Italiana Agricoltori Donato Distefano rilanciando la “vertenza credito, quale condizione fondamentale – sottolinea – per non vanificare gli effetti delle misure che si stanno definendo in questi giorni per fronteggiare i danni ingenti provocati dalle calamità naturali e favorire la ripresa oltre che per mettere le aziende agricole in condizione di buona partenza in vista dell’attuazione del Psr. L’impresa agricola – evidenzia Distefano – non può continuare a sentire il fiato sul collo del sistema bancario che costringe, purtroppo, tanti imprenditori specie meridionali ad assumere impegni sempre più in sofferenza, sino al fallimento come testimoniano le oltre 500 aziende cancellate dagli Albi delle Cciia i Basilicata ogni anno. Il risanamento finanziario delle aziende è perciò la condizione principale per superare lo stato di grave indebitamente al quale devono concorrere le Regioni, il sistema bancario nazionale e locale, il Parlamento e il Governo. In attesa di un tavolo specifico con l’Abi regionale, assessore all’Agricoltura, organizzazioni professionali, il sistema di Consorzi fidi può rappresentare uno strumento operativo regionale per attivare attraverso il sistema bancario prestiti di conduzione, mutui a tasso agevolato e fornire garanzie sussidiarie alle imprese, al fine di fornire liquidità al sistema e diluire le passività a breve. Occorre un intervento urgente per istituire un fondo significativo a fianco degli Enti locali che permetta ai consorzi fidi di accompagnare il recupero di liquidità delle aziende e metterle in condizioni di uscire da questa stretta, in condizione di rilanciarsi e di innovarsi per una vera ripartenza. Altre misure urgenti che la Cia ha indicato da tempo - e da collegare alla programmazione i sede regionale del Psr e dei Fas - sono la detassazione parziale dei redditi, la sospensione degli oneri previdenziali per almeno sei mesi, la stabilizzazione degli oneri contributivi per le aree montane e svantaggiate, la ridefinizione del regime del credito di imposta, l´introduzione di incentivi volti a garantire interventi per l´innovazione degli strumenti e dei macchinari utilizzati, l´incremento del Fondo di solidarietà nazionale. All’interno del pacchetto anti-crisi del Governo, c’è bisogno di dare risposte ai comparti agricoli e produttivi che non possono essere abbandonati a se stessi o peggio discriminati rispetto ad altri settori. Siamo convinti che il Governo debba lavorare ad un piano complessivo di rilancio dell’agricoltura mettendo in agenda a breve la Conferenza sull’Agricoltura". . |
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MARCHIO IGP PER LA CARNE DI BUFALO CAMPANA, VIA LIBERA DAL MINISTERO. |
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E´ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con cui è stata accordata la protezione transitoria per la denominazione "Carne di Bufalo campana Igp (Indicazione Geografica Protetta)". Il riconoscimento consentirà alle imprese produttrici campane di certificare il prodotto con la denominazione Igp su tutto il territorio nazionale. Contestualmente il Ministero ha già provveduto a trasmettere alla Commissione Europea la documentazione necessaria per la definitiva registrazione del Marchio su tutto il territorio dell´Unione Europea. "La denominazione Igp per la carne di bufalo campana è stata fortemente voluta dalla Regione e dagli operatori di filiera - commenta l´assessore regionale all´Agricoltura Gianfranco Nappi - Il riconoscimento a livello nazionale arriva dopo l´ottenimento del Marchio Dop (Denominazione di Origine Protetta) per la mozzarella di bufala e mentre è in corso l´istruttoria Ue per riconoscere il Dop alla ricotta di bufala. Si tratta di risultati altamente soddisfacenti per le produzioni del nostro territorio, che dimostrano di poter primeggiare sia in termini di qualità che di sicurezza nei controlli". Ad oggi è stimata, in tutta la Campania, una produzione di carne di bufalo pari a circa 300mila chilogrammi all´anno, per un fatturato di circa un milione e mezzo di euro. "L´obiettivo sarà quello di raddoppiare la produzione annuale di carne e di far superare agli operatori i due milioni di euro di fatturato - ha aggiunto l´assessore Nappi - Siamo convinti che, sfruttando al meglio le opportunità e potenzialità connesse al Marchio Igp, si possano creare le condizioni ideali per sviluppare economicamente le aree rurali, mantenendo altissime le condizioni di tutela per produttori e consumatori". . |
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TUTELARE CONSUMATORI E AGRICOLTORI CON ORIGINE PRODOTTI |
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Il Veneto è a fianco della Coldiretti nella sua battaglia Per far sapere ai consumatori l’origine delle materie prime di ciò che acquista. Lo hanno ribadito il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato e l’assessore alla tutela dei consumatori e sicurezza alimentare Elena Donazzan, che hanno voluto presenziare e intervenire il 20 luglio alla conferenza stampa promossa da Coldiretti Veneto, presenti i componenti di giunta e il presidente regionale Giorgio Piazza, per illustrare finalità e contenuti della manifestazione nazionale, in programma domani martedì 21 luglio, con la quale gli agricoltori bloccheranno porti e valichi di frontiera, per sollecitare più controlli sulle importazioni a tutela del vero “Made in Italy” e perchè l’origine dei prodotti sia indicato in etichetta. Lo stesso Manzato ha annunciato che domani sarà di fianco agli imprenditori agricoli veneti di Coldiretti al Brennero “Chiediamo alla politica di essere al nostro fianco – ha spiegato Piazza – per costruire una filiera tutta italiana che sia ben riconoscibile in tutto il mondo. Oggi per ogni euro che il consumatore spende per acquistare prodotti agroalimentari solo 17 centesimi arrivano a chi produce, il resto va alla trasformazione e alla distribuzione. Il Made in Italy crea valore e la grande industria, ma anche certa cooperazione – ha aggiunto Piazza – ha pensato di perpetuare i profitti, scaricando i costi della crisi sui due anelli più deboli della filiera: consumatori e produttori, ma intanto non è dato di sapere quale sia la reale origine della materia prima. Se poi questo sistema, che sta facendo perdere valore aggiunto alla produzione e al lavoro italiano e costa all’acquirente, dovesse implodere, a pagare un conto salato saranno tutti, compresi commerciati e trasformatori. Nello stesso tempo per noi manifestare è oggi una questione di sopravvivenza: l’alternativa è sparire”. L’appello è stato accolto dai politici presenti: oltre a Manzato e alla Donazzan c’erano i parlamentari Gianpaolo Dozzo e Marco Scantamburlo, l’europarlamentare Sergio Berlato e i consiglieri regionali Amedeo Gerolimetto e Valdo Ruffato. “Quello che chiede Coldiretti – ha confermato Manzato – è una nostra richiesta, che il Veneto ha anche tradotto, unica Regione italiana, in una proposta di legge nazionale riguardante la provenienza del latte: è un atto dovuto ai consumatori ma anche all’impegno dei nostri agricoltori, che producono in qualità e che vedono vanificare i loro sforzi a fronte di importazioni a buon mercato che quasi mai l’acquirente finale sa dove finiscano. “Noi siamo con voi, la gente è con voi – ha concluso Elena Donazzan – in una battaglia giustissima che vuole semplicemente dare al consumatore la libertà di essere informato e di poter scegliere”. . |
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TRENTO: AGEVOLAZIONI AGRICOLE, CONVENZIONE PROVINCIA-COOPERFIDI |
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Sarà Cooperfidi ad istruire l´istruttoria, la concessione e la liquidazione di alcune agevolazioni a favore delle imprese agricole previste dalla legge provinciale sull´agricoltura 4/2003. Lo prevede la convenzione, approvata il 17 luglio dalla Giunta su proposta dell´assessore all´agricoltura Tiziano Mellarini, tra la Provincia e la Cooperativa provinciale garanzia fidi. Le agevolazioni interessate dalla convenzione sono quelle, in particolare, previste dalla legge 4/2003 per la zootecnia (art. 42), per l’apicoltura (art. 44) e per le produzioni vegetali (art. 46. 1), nonché quelle previste dalla legge provinciale 2/1992 sulla Protezione civile, per quanto riguarda i danni causati dalle precipitazioni nevose dello scorso inverno alle strutture e alle produzioni agricole. Nel caso in cui se ne ravvisasse la necessità, in base a tale convenzione potranno essere anche istruite e liquidate da Cooperfidi pure le domande di agevolazione per investimenti aziendali e per iniziative agrituristiche presentate ai sensi del Piano di sviluppo rurale della Provincia autonoma. A Cooperfidi verranno pertanto assegnate a breve le 71 domande raccolte entro il 3 giugno scorso per le iniziative della legge 4/2003, per la maggior parte riferite al settore zootecnico (68 per la zootecnia, 1 per l’apicoltura e 2 per le produzioni vegetali), nonché le domande (si presume circa un centinaio per quanto riguarda la parte agricola) per danni da neve che saranno raccolte dopo che la Giunta provinciale avrà approvato la delibera con i criteri per la loro concessione da parte del Servizio Prevenzione calamità pubbliche. . |
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AGRICOLTURA, LE RICHIESTE DELLA REGIONE [BASILICATA AL MINISTERO |
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In previsione dell’incontro di cui è stata data notizia tra il senatore Latronico ed una delegazione di amministratori ed agricoltori del metapontino, prevista nei prossimi giorni con il Capo di Gabinetto del Ministero delle Politiche Agricole, l’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, nel sottolineare il vivo interesse della Regione Basilicata affinché l’incontro e le sollecitazioni si risolvano in decisioni e provvedimenti utili, ha inviato al senatore Latronico la documentazione che riassume le iniziative finora assunte nei riguardi del Ministero Politiche Agricole unitamente a quelle intraprese nell’ambito della Conferenza delle Regioni ed in quella Stato-regioni. In particolare, l’assessore Viti ha segnalato: che la Regione Basilicata attende il Decreto Ministeriale per il riconoscimento dei danni sofferti nel metapontino e successivamente nel lavellese a causa dei noti eventi calamitosi di maggio e giugno 2009; il senso dell’iniziativa assunta dalla Regione Basilicata, di concerto con le altre Regioni, in ordine alle più urgenti modifiche del Dlgs 102/2004, oggi assolutamente inadeguato, specialmente per le Regioni meridionali ove il processo di autonoma gestione del rischio mediante le assicurazioni con sostegno pubblico è ancora in fase di avvio; che rimane ancora per gran parte scoperta la compartecipazione statale del Fondo di Solidarietà Nazionale, sia per l’annualità 2008 (ove si registra uno scoperto di 110 Meuro su un totale di 176 Meuro di fabbisogno pubblico annuale) che per quella 2009 (totalmente scoperta per la parte pubblica), a fronte degli impegni della Regione Basilicata già assolti. A tale riguardo, si segnala il rischio che il Governo, per la copertura di detto Fondo di Solidarietà, possa attingere a risorse rivenienti dall’art. 68 del Reg. Ce 73/2009. In tale ipotesi, il mondo agricolo si troverebbe a dover garantire autonomamente la copertura del Fondo, che dovrebbe gravare invece sul bilancio statale. A questo proposito, proprio la Regione Basilicata ha provveduto, insieme ad altre Regioni, a che quantomeno la quota richiesta dal Governo all’art. 68 per il Fondo di Solidarietà sia nettamente minore rispetto a quella ipotizzata dal Governo stesso (60 Meuro a fronte dei 120 richiesti per l’annualità 2009); che, riguardo il Piano Irriguo Nazionale (Pin), sono da impegnare 49,5 Meuro per il finanziamento di quattro progetti della Regione Basilicata ritenuti ammissibili, e che sono da ridiscutere le condizioni di ammissibilità di almeno altri tre, per un importo di 14,5 Meuro; che, per quanto riguarda la razionalizzazione della rete dei Centri di Ricerca in Agricoltura (Cra), si rende necessario che vengano recepite dal Ministero le proposte della Regione Basilicata ed in particolare: elevare l’Unità di Ricerca per la Zootecnia estensiva di Bella (Pz) a Centro di Ricerca per la Zootecnia sostenibile e per la qualità delle produzioni zootecniche; confermare a Metaponto l’Unità di Genomica e Postgenomica; confermare, sempre a Metaponto, l’Unità di ricerca per lo studio dei sistemi colturali. . |
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COLDIRETTI: MOBILITAZIONE PER L´AGROALIMENTARE LUCANO |
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Dal Brennero a Potenza un denominatore comune: difendere l’agroalimentare italiano dal falso “Made in Italy”. Parte dal 21 luglio la mobilitazione nazionale della Coldiretti che avrà specifiche azioni sul territorio locale. All’operazione “Verità alle frontiere” in programma per la mattinata di domani al valico del Brennero, oltre un centinaio di allevatori e coltivatori diretti di Potenza e Matera si uniranno alle altre delegazioni di imprenditori zootecnici provenienti da tutta Italia. In mattinata, a Potenza nei pressi della sede della Regione Basilicata (Via Vincenzo Verrastro), agricoltori in campo per salvaguardare le eccellenze lucane dall’agropirateria. Trattori in marcia verso il palazzo della Regione Basilicata e un sit-in di protesta. Su ogni prodotto agricolo realizzato nei campi o negli allevamenti italiani, si sviluppa un “Made in Italy” alimentare cinque volte più grande tra contraffazioni e imitazioni. A fronte di 20 miliardi di export “Made in Italy” nel mondo, ci sono altri 60 miliardi generati da prodotti che non hanno mai visto il nostro Paese e, tolti i prodotti a denominazione di origine, solo un prodotto su tre di quelli venduti nella grande distribuzione italiana è realizzato con prodotti agricoli italiani. E’ la stessa logica che fa registrare nei supermercati lucani la completa assenza di ortofrutta della Basilicata. Alle 11. 00 una delegazione accompagnata dai quadri dirigenti della Coldiretti presenterà al presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo e all’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti, il documento contente un pacchetto di proposte per il riconoscimento di una filiera agricola tutta italiana per il latte e i prodotti lattiero caseari, per l’ortofrutta, l’olio d’oliva e il grano. Nella tarda mattinata è previsto anche un incontro con i capi gruppo del Consiglio regionale. Tra le richieste: etichettatura obbligatoria con l’indicazione dell’origine territoriale del latte a lunga conservazione e di quello impiegato per le produzioni casearie, ma anche per i formaggi e per la pasta di grano duro e, ancora, sistematici controlli sulla corretta etichettatura dei prodotti ortofrutticoli ed effettuare le analisi delle caratteristiche qualitative e sanitarie su tutte le produzioni agroalimentari importate; l’utilizzo di prodotti locali da parte della ristorazione collettiva pubblica; il valore dei Mercati e dei punti di vendita diretta Campagna Amica e l’estensione del diritto allo “spazio scaffale” per i prodotti della filiera agricola tutta italiana, per valorizzare l’identità dei territori, i loro prodotti e l’intera economia dei distretti locali. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla necessità di adottare provvedimenti urgenti per salvaguardare i giacimenti agroalimentari. Una protesta che non sarà solo una manifestazione di denuncia, ma rappresenterà anche l’occasione per proporre un progetto di ampio respiro per dare più forza all’agricoltura, per valorizzare le produzioni del territorio, per sostenere lo sviluppo come valore aggiunto per i sistemi locali e garantire la sicurezza alimentare dei cittadini. “Noi chiediamo il giusto prezzo per i prodotti agricoli e trasparenza per i cittadini-consumatori – ha dichiarato il vice presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto. Bisogna combattere il mercato “falsato” che è parallelo a quello fatto dalle qualità e dalle eccellenze dei nostri prodotti agricoli che contribuiscono a sostenere l’economia del Paese. Noi chiediamo regole trasparenti per acquisti consapevoli a partire dalla pubblicazione dei dati sulle importazioni dei prodotti stranieri. Le nostre stalle rischiano di chiudere a causa del basso costo corrisposto agli allevatori (in media dai 30 ai 32 centesimi) e sugli scaffali si trovano prodotti a prezzi stracciati provenienti dall’estero e marchiati “Made in Italy”. Ad esempio, le nettarine sono state vendute in campagna a 20-30 centesimi, mentre ai consumatori ne sono stati chiesti cinque volte in più e abbiamo anche dovuto registrare l’aumento del 20% di importazione dal Cile”. Non solo latte, ma anche ortofrutta e cereali. “Il comparto cerealicolo – ha aggiunto Quarto – sta attraversando una grave crisi dei prezzi. Crescono le importazioni di grano proveniente dal Messico o dall’Ucraina con la motivazione che è più ricco di proteine, ma non è affatto così. Cosa sarebbe il pane di Matera senza la varietà Senator Cappelli? Quello che ci preoccupa maggiormente è che su questo grano importato non sono eseguite analisi sulla contaminazione radioattiva o su residui di fitofarmaci banditi in Europa, ma ancora usati nel mondo. Esiste un’Italia che produce nel rispetto dei cittadini consumatori e dobbiamo tutelarla a ogni costo”. . |
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AL VIA IN SARDEGNA LA CAMPAGNA INFORMATIVA SULLA BLUE TONGUE |
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Cagliari - Al via una campagna informativa voluta dalla Regione sulla "blue tongue", il cosiddetto morbo della lingua blu, che colpisce gli ovi caprini ed interessa, quali vettori, anche i capi bovini. A volerla, gli assessorati regionali della sanità ed agricoltura che si avvarranno della collaborazione delle associazioni di categoria, Coldiretti, Cia e Confagricoltura. La cifra messa a disposizione - hanno precisato stamane del corso di una conferenza stampa gli assessori Antonello Liori e Andrea Prato - è pari a 350 mila euro ed è stata recuperata da fondi già stanziati per la stessa iniziativa nel 2003, ma poi mai utilizzati. Lo scopo della campagna - hanno detto gli esponenti della giunta - è quello di assicurare una maggiore e più completa informazione agli allevatori sulle questioni legate alla profilassi e, allo stesso tempo, fornire rassicurazioni ai consumatori sulla qualità delle carni sarde. Il programma, voluto da Regione e Associazioni, durerà di 12 mesi e prevede l´organizzazione di almeno 20 incontri territoriali destinati agli allevatori, a carattere regionale, provinciale e locale; prevista anche la realizzazione di produzioni radiofoniche e televisive, destinate ai consumatori. L´organizzazione della campagna è affidata alla Coldiretti, in qualità di capofila delle associazioni. . . |
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CONCLUSO CONGRESSO RAZZE BOVINE DI ORIGINE PODOLICA |
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Le Associazioni Allevatori di Potenza e di Matera esprimono grande soddisfazione per i lusinghieri risultati ottenuti in occasione del Congresso internazionale delle razze bovine di origine podolica”. Evento, organizzato dalla Associazione Nazionale Allevatori bovini da carne di concerto con le Apa di Matera e di Potenza e con il patrocinio del Ministero delle Politiche agricole alimentari e Forestale e della Regione Basilicata, Dipartimento agricoltura, che ha visto le Apa Lucane protagoniste nell’organizzazione del congresso scientifico svoltosi a Matera e della visita al Centro selezione torelli di razza podolica di Laurenzana in occasione dell’Asta dei torelli di razza Podolica. Al congresso hanno preso parte il mondo scientifico con docenti provenienti da 13 università italiane e straniere, le delegazioni della Grecia, Ungheria, Ucraina, Croazia e Turchia, i rappresentanti del Sistema Allevatori Italiano ed un numero notevole di allevatori. Di elevato valore scientifico sono state le relazioni presentate dagli oltre 20 relatori e molti sono stati gli spunti per nuove opportunità di sviluppo per l’allevamento di questa razza bovina di collaborazione con i patners internazionali. La presenza di numerose autorità istituzionali ha reso l’evento ancor più prestigioso ed ha ulteriormente conferito “credibilita’” ad un simposio che ha dimostrato quanto il mondo allevatoriale sia sensibile a questi scambi culturali, cementati dalla presenza di politici esperti che possono suggellare con importanti atti legislativi le varie esperienze acquisite in campo pratico. . |
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UN CD PER "PARLARE DI FUNGHI" E IL NUOVO CORSO PER MICOLOGI |
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Facile da usare, ricco di informazioni e immagini, con più di mille specie documentate, il Cd “Parliamo di funghi”, presentato questa mattina, è un supplemento ai due volumi per i corsi di formazione per il rilascio dell’attestato di Micologo, denominati “Parliamo di funghi”, prodotti dalla Provincia autonoma di Trento, realizzati con la collaborazione del gruppo micologico “G. Bresaola” sezione di Trento ed attualmente messi in vendita, al costo di 30 euro, tramite la biblioteca della Provincia. Cd e libri, però, non sono solamente per chi vuole diventare un esperto della materia ma anche per chi vuole saperne di più per la propria sicurezza e per il proprio divertimento. "Questo prodotto - ha detto l’assessore alla salute e politiche sociali, Ugo Rossi - è l´ultimo tassello di un grande investimento che da tanti anni la Provincia fa nel settore della micologia, con un forte impegno nel campo della formazione e della divulgazione". Il Cd presentato oggi non è un semplice supporto iconografico al manuale ma è un vero e proprio strumento di ricerca e conoscenza che raccoglie informazioni non solo sulle varie specie di funghi ma anche sull´ambiente dove crescono e sulle stagioni in cui si raccolgono. Non può sostituirsi, è stato sottolineato durante la presentazione, al lavoro del micologo, ma può essere un valido ausilio. Lunedì 20 luglio 2009 prenderà inoltre avvio, a Trento, presso la sede del Museo di Scienze Naturali, la seconda sessione del corso di formazione per il rilascio dell’attestato di Micologo organizzato dalla Provincia Autonoma – Assessorato alla salute e alle politiche sociali. La Provincia autonoma di Trento vanta una lunga storia in materia di formazione in ambito micologico: i primi corsi per micologi sono stati avviati nel 1966 e questo sicuramente è anche dovuto alla cultura micologica che il “Maestro don Bresadola”, nato in Val di Sole nel 1847, ha tramandato nella popolazione trentina. In questi anni hanno "diplomato" più di mille micologi e una gran parte di loro proviene da fuori provincia. La mnuova sessione di corsi prevede 240 ore di lezione teorica e pratica con escursioni sul campo. . |
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LATTE: CIA BASILICATA, MISURE URGENTI PER ALLEVATORI-PRODUTTORI |
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La Cia - Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata per il comparto zootecnico-lattiero-caseario rilancia due priorità: l’adeguamento del prezzo del latte alla stalla e la creazione di un sistema lucano lattiero-caseario per promuovere le produzioni tipiche, di qualità e del territorio, dando rapida ed efficace attuazione ai provvedimenti contenuti nel Psr 2007-2013. Il prezzo del latte alla stalla –si legge in un comunicato - (poco più di 30 centesimi a litro, vale a dire molto meno del 50% di una tazzina di caffè al bar, con un taglio di oltre 15 centesimi a litro sul prezzo sottoscritto ad inizio 2008 con i trasformatori) non consente agli allevatori di puntare attraverso progetti e programmi specifici sulla “qualità” del latte prodotto nelle aziende zootecniche del Marmo/melandro, della Val d’Agri, del Vulture-alto Bradano, della Collina Materana. Il Ministro per le Politiche Agricole, Zaia, - si legge ancora nella nota – dovrebbe lavorare a provvedimenti in risposta alle proteste degli allevatori italiani proponendo un immediato decreto per introdurre l’indicazione obbligatoria in etichetta dell’ origine della materia prima per tutti i prodotti lattiero – caseari, così come fu fatto, nel 2007, con l’olio di oliva. . |
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MARCHIO DOP PER L´OLIO DELLE COLLINE DELL´UFITA È IL QUARTO RICONOSCIMENTO PER GLI OLI CAMPANI |
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Grande soddisfazione viene espressa dall´assessore regionale all´Agricoltura Gianfranco Nappi dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del disciplinare per la registrazione del nuovo Marchio Dop (Denominazione d´Origine Protetta) "Irpinia - Colline dell´Ufita", destinato alla filiera dell´olio irpino. "Continua - ha dichiarato l´assessore Nappi - il lavoro della Regione e dell´Assessorato, congiuntamente agli operatori del settore agroalimentare, incentrato sulla qualità. Avere ottenuto in Campania il quarto Marchio Dop per la sola filiera dell´olio ci riempie di orgoglio e dimostra come la regione detenga un primato assoluto nella produzione e nella promozione di prodotti tipici inimitabili. E ci soddisfa ancora di più che il nuovo marchio venga destinato ad un prodotto, l´olio delle Colline dell´Ufita, espressione di un territorio straordinario e ricco di risorse come l´Irpinia". . |
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REVISIONE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE AIAB ESORTA L’ASSESSORE LIVIANTONI IL PRESIDENTE UMBRO VIZIOLI: “NECESSARIO SOSTENERE IL SETTORE BIOLOGICO PER AFFRONTARE LE SFIDE AMBIENTALI DI CONTRASTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI” |
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Nuovi fondi stanziati dall’Unione Europea da inserire nelle modifiche al Psr 2007–2013 per sostenere il contributo positivo dell’agricoltura in termini di contrasto ai cambiamenti climatici, gestione delle risorse, biodiversità, salute dell’uomo e benessere animale. A queste, che sono state definite le nuove “sfide ambientali”, risponde pienamente il metodo di agricoltura biologica e per questo Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) ha chiesto con forza maggiore attenzione al settore, sia in sede di comitato di sorveglianza sul Psr, svolto alla presenza del rappresentante della Commissione dell’Ue, sia nella lettera scritta a tutti gli assessorati all’agricoltura delle Regioni Italiane, per arrivare ad una richiesta comune e armonizzata su tutto il territorio. Una revisione che si presenta come una grande occasione per ragionare su alcuni punti critici già evidenziati in sede di presentazione del Piano di Sviluppo Rurale da Aiab e Pro. Bio e solo marginalmente recepite dagli estensori. Uno dei principali motivi di critica alla definizione delle misure agro ambientali – ha sostenuto Vincenzo Vizioli, Presidente Aiab Umbria - riguardava proprio la scarsa attenzione alla sostenibilità dei metodi di agricoltura organica rispetto all’agricoltura convenzionale e integrata, sia in termini di minore emissione di Co2, sia per le minori esigenze energetiche, sia in termini di gestione delle risorse. Peculiarità del metodo che non sono rientrate nella definizione dei premi in termini quantitativi che, anzi, hanno subito un notevole taglio rispetto al piano precedente e l’esclusione di colture strategiche quali le foraggere ed i pascoli. Le direttive dell´Ue, contenute in due regolamenti, parlano chiaro - continua Vizioli – e la loro applicazione potrebbe riequilibrare una stesura punitiva per il biologico e per lo sviluppo delle aree rurali dell’Umbria. Tuttavia, nella proposta di integrazione del piano presentata manca ancora una strategia di insieme che rischia di diventare una nuova occasione mancata, dal momento che l´unica preoccupazione delle associazioni di categoria per l´agricoltura umbra sembra essere solo quella di dare ulteriori finanziamenti al tabacco. Aiab Umbria ha chiesto una sostanziale revisione al rialzo dei premi al biologico che ne riconosca l´utilità ambientale e la rispondenza agli obbiettivi delle “nuove sfide”, tuteli il settore e contribuisca al raggiungimento degli obbiettivi richiesti dall’Ue. Scelta necessaria perché, secondo il piano, il biologico non può accedere alle misure specifiche che verranno emanate. Non riconoscere un premio a chi quelle azioni già le fa come sistema risulta non solo una colossale beffa per il biologico, ma anche gravemente sbagliato poiché ne incentiva l’uscita dal settore per aderire a misure spot la cui sommatoria, in termini di premio, risulterà superiore a quanto previsto per il biologico, ma inferiore in termini di beneficio ambientale. Insieme alla congruità dei premi Aiab e Pro. Bio. Richiedono la conferma del premio alle colture foraggere anche per le aziende senza zootecnia, in quanto colture agronomicamente importanti per il metodo biologico. Ed ancora si rileva l´urgenza di inserire dei premi per pascoli e prati-pascolo per le aziende biologiche zootecniche attraverso misure specifiche nell’agroambiente e di prevedere un sostegno al settore avicolo e agli allevamenti apistici, colpevolmente dimenticati. In ultimo, ma non per importanza Aiab chiede di collaborare con le proprie competenze tecniche, all’elaborazione delle schede giustificative, che tanti problemi hanno creato nel precedente piano. L´incontro del Comitato di Vigilanza e la lettera inviata all’Assessore sono state anche l´occasione per denunciare i vergognosi ritardi di due anni per il pagamento dei premi dovuti agli agricoltori da parte di Agea. A quest´ultima, delegata dalla Regione come Ente pagatore per l’Umbria, Aiab e Pro. Bio hanno, inoltre, sollecitato la sottoscrizione di un protocollo in cui siano definiti tempi e modi di pagamento perché ulteriori ritardi porterebbero al fallimento di molte aziende agricole. . |
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“L’ACCORDO INTERPROFESSIONALE SU PESCHE E NETTARINE SI PUÒ FARE”
E’ IL COMMENTO DEL PRESIDENTE CIA EMILIA ROMAGNA NAZARIO BATTELLI A SEGUITO DELL’ACCORDO DI VENERDÌ IN REGIONE TRA LE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI E LA GRANDE DISTRIBUZIONE
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Bologna - “L’accordo raggiunto venerdì in Regione fra le Op - Organizzazioni produttori dell’Emilia Romagna e le sigle della Grande distribuzione organizzata Coop e Conad dimostra che è possibile - anche in periodi di grande difficoltà per la filiera ortofrutticola e nel contesto della pesantissima crisi dell’economia - da una parte coprire i costi di produzione della parte agricola e dall’altra offrire al consumatore un prodotto di qualità ad un prezzo conveniente. ” E’ il commento di Nazario Battelli, presidente della Cia Emilia Romagna, presente al tavolo interprofessionale del 17 luglio scorso “per il quale ho più volte sollecitato e auspicato la sua convocazione e che per la prima volta ha visto la presenza di quattro sigle della Gdo e dell’Industria di trasformazione cooperativa”. “In attesa della migliore definizione degli aspetti tecnici di una operazione riservata a pesche e nettarine di prima categoria del calibro centrale che avverrà il prossimo lunedì (e che l’assessore Rabboni presenterà ufficialmente insieme alle parti martedì 21 a Bologna), è bene ricordare che questo accordo non sarà, purtroppo, risolutivo della mancanza di reddito per le aziende agricole in questa campagna ortofrutticola – precisa Battelli - ma sarà possibile recuperarne una parte, anche significativa, se l’intesa potesse essere allargata anche ad altre sigle delle catene commerciali e se, soprattutto, la referenza definita nell’accordo di venerdì sera, sarà quello meglio esposto, meglio promozionato e più attraente dal punto di vista del prezzo. È evidente che il grande significato di questa operazione (copertura dei costi di produzione per la parte agricola, primo prezzo per un prodotto standard di alta qualità) – prosegue Battelli - resta condizionato dalle quantità che si potranno mettere in campo mentre l’efficacia del meritorio approccio di responsabilità dimostrato da Coop e Conad dipende dalla loro volontà e capacità di qualificare l’operazione nel punto vendita e di estenderla a tutti i supermercati diffusi nel territorio nazionale”. La virtuosità dell’accordo interprofessionale si deve completare con la disponibilità dell’industria privata a cogliere il significato principale di questo passaggio. “Se non c’è una equa ripartizione del valore fra i diversi attori della filiera – osserva Battelli - si continuerà a segare il ramo sul quale siamo tutti seduti e la drammaticità della crisi in atto rischia ora di farlo cadere definitivamente con esiti irreparabili per tutta l’economia regionale”. Il risultato positivo dipende anche dalla capacità di coordinamento delle Op “che va comunque meglio strutturato e che – conclude il presidente Cia - insieme all’applicazione dell’accordo, farà parte di un attento monitoraggio da parte degli agricoltori”. . |
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MATRIMONIO IN POLONIA TRA LA CARPA DI ZATOR E IL PROSECCO DEL VENETO |
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Ha creato un abbinamento culinario transnazionale la partecipazione della Regione Veneto al Festival della Carpa di Zator, svoltosi nella cittadina polacca della Dolina Karpia , territorio con grandi estensioni di stagni tra Oswiecim (Auschwitz) e Wadowice (città natale di Papa Giovanni Paolo Ii, Karol Wojtiła). E’ nata infatti la ricetta della Carpa di Zator alla veneziana, con Prosecco Doc e lardo della Saccisica. L’evento, organizzato con il supporto del Ministero dell’Agricoltura della Polonia, aveva lo scopo di creare reti tra regioni europee, per favorire scambi di prodotti tipici e turismo, in questo caso la Mołopolska (Piccola Polonia) con capoluogo Cracovia, il Veneto ed altre regioni di Cechia, Slovacchia, Ungheria e Romania. “Tra il Veneto e la Polonia, proprio sul terreno dei viaggi, della cultura e dei prodotti tipici, vi è un rapporto storico da recuperare – ha detto il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato – e cito due esempi di legami storici profondi Il primo è quello del centro storico di Zamosc riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco, città di oltre 60 mila abitanti nel voivodato di Lublino. Questa città è anche chiamata la Padova del nord, proprio perché è stata progettata dall’architetto padovano Bernardo Morando, sul modello porticato della sua città natale, verso la fine del 1500, su commissione di Jan Zamoyski che a Padova era stato allievo dell’Università. Il secondo: sia la Gallina Padovana che la “cugina” di Polverara derivano da ceppi polacchi, portati da studenti di quel Paese tra il Xv° e il Xvi° secolo”. “Il Veneto, per certi aspetti – ha aggiunto Manzato – ha poi caratteristiche “complementari”: noi infatti abbiamo le spiagge che loro non hanno e abbiamo il vino, che il loro territorio non produce”. A rappresentare il Veneto nella Piccola Polonia, Manzato ha delegato Efrem Tassinato, presidente del Circuito Wigwam che ha circoli e associazioni anche in terra polacca, chef e storico promotore della valorizzazione delle produzioni tipiche e della cucina tradizionale. Tra i significativi risultati della missione vi è appunto la ricetta della "Carpa di Zator alla veneziana", creata per l’occasione. Il piatto è stato preparato ottenendo una perfetta unione tra la Carpa di quel territorio, in attesa del riconoscimento europeo della Dop, e prodotti tipicamente veneti come il Prosecco Doc e il Lardo della Saccisica. La nuova ricetta è stata accompagnata da un risotto del Veneto con Carpa al Prosecco e Lardo della Saccisica. Alla manifestazione sono intervenuti il sindaco di Zator Zbigniew Biernat, il Vicepresidente della Mołopolska Wojcieh Kozak, le delegazioni degli altri Paesi e un rappresentante del Governo polacco, che hanno espresso grande gradimento. Efrem Tassinato ha portato il saluto del Vicepresidente della Giunta veneta Manzato e del Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, annunciando che donerà la ricetta alla municipalità di Zator, formalizzando la donazione con la consegna di una pergamena alla fine del mese corrente. . |
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BOLZANO, WIDMANN: "SOSTEGNO STRAORDINARIO ALLE MACELLERIE LOCALI" |
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Sono circa 90 le imprese di macelleria che entro l’anno devono adeguare le loro strutture per ottemperare alle norme dell’Unione Europea in materia di igiene. Con un’azione straordinaria di agevolazione la Giunta provinciale intende venire incontro alle imprese di macelleria chiamate entro il 31 dicembre 2009 ad adeguare le loro strutture alle norme Ue in materia di igiene Haccp per il settore alimentare, pena la cessazione dell’esercizio della loro attività. L’assessore provinciale Thomas Widmann sottolinea in una nota la propria soddisfazione per la delibera approvata oggi dalla Giunta provinciale. “In questo modo” afferma l’assessore “vogliamo sostenere le nostre piccole macellerie locali che per adeguarsi alle norme dell’Unione Europea devono sostenere approssimativamente una spesa di circa 100. 000 euro”. La Giunta provinciale oggi ha deciso che le imprese di macelleria, registrate presso il Registro imprese della Camera di Commercio di Bolzano, che si adegueranno alle direttive comunitarie potranno accedere ad un contributo a fondo perduto del 30 per cento ai sensi della regola “de minimis”. . |
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NAPOLI, SICUREZZA ALIMENTARE, TAVOLO IN REGIONE. UN PROTOCOLLO INFORMATIVO PER RAFFORZARE I CONTROLLI |
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Ieri , presso la sede dell´Assessorato regionale all´Agricoltura, si è tenuta una riunione di tutti gli organismi preposti ai controlli di sicurezza alimentare. Al tavolo erano presenti, insieme all´assessore regionale Gianfranco Nappi, i rappresentanti di Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Direzione Marittima Regionale, Agenzia delle Dogane, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno - Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare (Orsa), Agecontrol, Ministero della Salute e Assessorato regionale alla Sanità. L´incontro è servito a tracciare un quadro generale sulla situazione della filiera dei controlli alimentari in Campania, con riferimento sia alle produzioni interne che a quelle importate. Durante il confronto è emersa la disponibilità di tutti gli organismi a elaborare un protocollo informativo, teso alla messa a disposizione degli apparati dello Stato delle informazioni in possesso della Regione sulle attività di controllo. "Ho ringraziato tutti gli organismi intervenuti - ha commentato l´assessore Nappi - per aver mostrato sin da subito la volontà di collaborare con la Regione, nel rispetto di autonomie e competenze, al fine di assicurare il massimo livello di sicurezza e di qualità a tutti i prodotti, locali e non, che vengono commercializzati in Campania. Nei prossimi giorni firmeremo un protocollo che garantirà uno scambio ottimale di informazioni tra le Autorità, necessario ad implementare una serie di nuove azioni utili per il rafforzamento della filiera dei controlli". . |
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NASCE STRADA SAPORI DELLE VALLI RICONOSCIMENTO A QUALITA´ DEI PRODOTTI E BELLEZZA DEL TERRITORIO |
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"Anche a Varese l´eccellenza agroalimentare si fa strada. Sono orgoglioso nell´annunciare personalmente il riconoscimento ufficiale da parte di Regione Lombardia della ´Strada dei Sapori delle Valli Varesine´, un nuovo percorso enogastronomico che premia la qualità dei prodotti varesini, la competenza degli imprenditori agricoli e che valorizza un territorio ricco di tradizioni e bellezze naturalistiche apprezzate da un numero crescente di appassionati". E´ quanto afferma Luca Daniel Ferrazzi, assessore regionale all´Agricoltura, in occasione della nascita della Strada dei Sapori delle Valli Varesine, dodicesimo percorso enogastronomico regionale, riconosciuto e approvato oggi dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia, dopo aver verificato la conformità della domanda e del progetto ai requisiti previsti dai criteri regionali per l´organizzazione e la gestione dei Percorsi enogastronomici della Lombardia. "Con la Strada dei Sapori delle Valli Varesine - prosegue Ferrazzi - tutto il territorio avrà a disposizione un prezioso strumento per esprimere al meglio ogni peculiarità, gratificando l´operato di tutti gli agricoltori e degli operatori del settore agroalimentare varesino, che in questi anni si sono adoperati con impegno e determinazione per far crescere il comparto in modo solido e competitivo". "Questo percorso - continua Ferrazzi - consentirà ai prodotti tipici della provincia di Varese di passare da risorsa del territorio a prodotto turistico integrato, valorizzando così tutte le realtà che concorrono a far conoscere i sapori di una terra capace di offrire tradizioni uniche, incorniciate in contesti naturali d´eccezione. Penso alle aziende agricole, agli agriturismi, ai Consorzi di tutela, ai ristoranti, alle Comunità Montane: soggetti che tanto possono fare in sinergia per mantenere alto il livello dell´offerta qualitativa varesina, attraendo con la semplicità e la competenza, sempre più appassionati del bello e del buon gusto". Il percorso, ancora provvisorio e da definire nei dettagli dal "Comitato promotore Strada dei Sapori delle Valli Varesine", collega all´interno del territorio varesino 19 comuni della Valcuvia, 10 comuni in Valganna e Valmarchirolo, 11 comuni della Valceresio, 16 comuni nelle Valli del Luinese, per un totale di 56 comuni. "I 1800 chilometri di strade lombarde del vino e dei sapori lo scorso anno hanno fatto registrare oltre 500. 000 presenze tra turisti italiani e stranieri - continua Terrazzi - Ora anche il territorio varesino entra a far parte di questo grande circuito, e sono certo che saprà ottimizzare la valenza e la portata di questa modalità nella promozione, che estende a trecentosessanta gradi le opportunità per il mondo rurale di coniugare ad esso qualità, tradizione e tipicità". "Credo, e i dati regionali me ne danno conferma - aggiunge Ferrazzi - che questa nuova proposta, aggiunta al panorama articolato delle 11 strade dei vini e dei sapori lombarde, verrà apprezzata come soluzione piacevole e ´gustosa´ anche in vista dei momenti di relax e vacanza, valorizzando insieme all´ambiente che ci ospita con le sue bellezze, anche i prodotti del territorio varesino che si stanno imponendo nel panorama enogastronomico lombardo e italiano. Penso al miele del quale si è avviato l´iter di riconoscimento per la Dop, agli asparagi di Cantello, alla Formaggella del Luinese Dop, ai vini Igt dei ronchi varesini: un paniere selezionato di gusti unici, il miglior biglietto da visita con il quale il territorio varesino può presentarsi". "Questo nuovo percorso - conclude Ferrazzi - rappresenta una grande opportunità per l´intero territorio varesino, per tutti i suoi imprenditori agricoli e per tutti i suoi prodotti, anche perché potrà accedere sia ai contributi regionali per la promozione, sia alla misura 313 del Programma di Sviluppo Rurale (Incentivazione attività turistiche) con cui sarà possibile incentivare la dotazione infrastrutturale su piccola scala di tipo ricreazionale-ricettivo, sviluppando la capacità promozionale dell´offerta turistica sostenibile, e valorizzando le risorse naturalistiche ed agricole del patrimonio locale". . |
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PESCA IN SICILIA: PROROGATO DI 30 GIORNI BANDO PER INVESTIMENTI SU PESCHERECCI |
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Palermo – Il dipartimento regionale della Pesca ha disposto la riapertura dei termini per la presentazione della domanda di contributo, a valere sul bando “Investimenti a bordo dei pescherecci e selettività, misura 1. 3”. La riapertura dei termini durerà trenta giorni, a decorrere dal giorno successivo alla data di pubblicazione di questo avviso sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana. La capienza complessiva della misura è stimata in 7. 93 milioni di euro. Il decreto di proroga è stato siglato questa mattina dal dirigente generale del dipartimento Gianmaria Sparma. “Si tratta di un provvedimento fortemente richiesto dagli operatori del settore – spiega l’assessore alla Pesca, Titti Bufardeci – che consentirà di gestire al meglio le risorse disponibili, garantendo una maggiore attenzione alla operatività e sicurezza della flotta dei pescherecci siciliani”. La misura finanzia i lavori di armamento e ammodernamento per adeguare i pescherecci alle esigenze ambientali e per consentire il rispetto degli ecosistemi acquatici e favorisce l’evoluzione del settore verso sistemi di cattura più sostenibili e con sistemi di pesca selettiva, così come previsto dalle indicazioni comunitarie. . |
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ANCHE LA RISTORAZIONE COLLETTIVA CHE SCEGLIE PRODOTTI GIUSTI E SANI ALLE FIERA DI CREMONA COMPRAVERDE-BUYGREEN FORUM INTERNAZIONALE DEGLI ACQUISTI VERDI |
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Politiche, prodotti e servizi di Green Procurement pubblico e privato: un salone valorizza le buone pratiche di sostenibilità della Pubblica Amministrazione “virtuosa” e fa incontrare domanda e offerta di un mercato che promette di crescere. Mai come in quest’anno di crisi mondiale - che chiede di allargare la proposta americana del Green New Deal a tutto il Pianeta e a tutti gli ambiti del produrre e del consumare -, cresce l’interesse da parte della politica e della finanza verso la green economy e gli “acquisti verdi”, uno strumento strategico in grado di orientare potentemente la domanda e l’offerta verso beni e servizi a ridotto impatto ambientale. Su questo sfondo si colloca la terza edizione del Forum Internazionale degli Acquisti Verdi Compraverde-buygreen, l’innovativa mostra-convegno dedicata a politiche, progetti, beni e servizi di Green Procurement pubblico e privato, che avrà luogo alla Fiera di Cremona dall’8 al 10 ottobre 2009. L’evento, punto d’incontro tra i diversi attori coinvolti nella diffusione e attuazione degli acquisti verdi pubblici e privati, è promosso da Provincia di Cremona, Coordinamento Nazionale delle Agende 21 Locali Italiane, Regione Lombardia, Ecosistemi e Adescoop-agenzia dell’Economia Sociale s. C. E vede l’adesione di numerose realtà e istituzioni. Compraverde-buygreen si compone di un programma culturale articolato (convegni, seminari per operatori, dibattiti, laboratori) e una qualificata area espositiva. Intende promuovere una cultura diffusa degli Acquisti Verdi, proporsi come rassegna delle buone prassi di enti pubblici, realtà del mondo economico e produttivo e organizzazioni non profit, favorire il confronto e le relazioni tra istituzioni, imprese e società civile, e ancora far incontrare la domanda e l’offerta, favorendo la produzione e il mercato di prodotti e servizi “green”. “Comprare verde” significa operare scelte di acquisto di servizi e beni sostenibili ed ecocompatibili, tenendo conto del loro impatto ambientale nella produzione, nell’utilizzo e, infine, nello smaltimento, dunque considerando l’intero loro ciclo di vita. Si va dagli arredi all’edilizia, dai prodotti tessili e calzature alla cancelleria (carta e materiali di consumo), la ristorazione (servizio mensa e fornitura alimenti), le attrezzature elettriche ed elettroniche,…; e ancora, servizi di gestione e manutenzione degli edifici, servizi urbani e al territorio (verde pubblico, arredo urbano), gestione dei rifiuti, servizi energetici trasporti pubblici e mezzi di trasporto… Favorire l’adozione di criteri ambientali nelle procedure d´acquisto della Pubblica Amministrazione, con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali delle attività della Pa e di promuovere le tecnologie ambientali, vuol dire dare alla Pubblica Amministrazione un ruolo centrale nella spinta al cambiamento e all’innovazione. Con la “Comunicazione Acquisti pubblici per un ambiente migliore Com(2008)400/2” la Commissione Europea ha sottolineato una volta di più il ruolo degli acquisti verdi nell’ambito delle strategie per il consumo e la produzione sostenibili, e ha proposto che gli Stati Membri - attraverso l’adozione di criteri ambientali comuni nelle procedure d’acquisto per i beni e servizi individuati come prioritari - raggiungano un target di diffusione del Gpp del 50% entro il 2010. Facile immaginare i potenziali rilevanti effetti di promozione culturale e, nel contempo, di fondamentale promozione economica dei prodotti e dei servizi sostenibili, se solo si pensa che in Italia il volume di domanda espresso dagli enti pubblici tocca il 17% del Prodotto Interno Lordo. Numerose le iniziative proposte dalla prossima edizione di Compraverde-buygreen, a partire dal “Premio Compraverde-miglior bando verde e migliore politica di Gpp realizzata” per le pubbliche amministrazioni che si sono distinte per aver attivamente contribuito alla diffusione degli Acquisti Verdi. È bandita anche la prima edizione del “Premio mensa verde”, un riconoscimento rivolto alle organizzazioni pubbliche, alle imprese e al non profit e dedicato al settore specifico della ristorazione collettiva per chi indirizza la proprie scelte verso prodotti giusti e sani. Informazioni e bandi di entrambi i concorsi sono disponibili al sito www. Forumcompraverde. It. Tra le altre iniziative speciali previste per la terza edizione del Forum: l’area “Green Contact”, la prima borsa in Italia sugli acquisti verdi, per favorire l’incontro tra le pubbliche amministrazioni, le aziende e le imprese rete, tramite appuntamenti one to one e di sistema. Da un’altra e importante mostra-convegno, Terra Futura, hanno preso il via le adesioni alla “Maratona degli acquisti verdi” (2-9 ottobre 2009), in cui i soggetti pubblici e privati sono chiamati ad azioni concrete in favore della promozione degli acquisti verdi. Tutte le attività convergeranno nella “Giornata nazionale del Gpp”, promossa dal progetto Life, Gppinfonet-the Green Public Procurement Information Network, che si terrà il 9 ottobre all’interno del Forum. Compraverde-buygreen è, coerentemente, all’insegna della sostenibilità e del rispetto ambientale, ad esempio nella scelta della carta per gli strumenti di comunicazione, la moquette degli allestimenti, le stoviglie e i cibi utilizzati nella ristorazione, la differenziazione dei rifiuti. Infine, le emissioni di Co2 prodotte sono annullate secondo le indicazioni del Protocollo di Kyoto. L’evento ha iniziato il percorso per ottenere la certificazione di “evento sostenibile” (il primo in Italia), dall’autorevole organismo inglese Bsi in base allo standard Bs8901. Www. Forumcompraverde. It . |
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KEVIN HIGGINS NOMINATO PRESIDENTE DI BURGER KING EMEA |
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Burger King Corp. (Nyse:bkc) ha annunciato la nomina di Kevin Higgings a Presidente della regione Europe, Middle East & Africa (Emea), con sede a Zug (regione di Zurigo) in Svizzera. Già membro del Bkc global executive team, Higgings riporterà al Presidente e Chief Executive Officer John Chidsey. Higgings ricoprirà il suo nuovo ruolo a partire da agosto, in sostituzione di Peter Robinson che lascerà l’azienda a ottobre dopo tre anni di collaborazione. “L’esperienza di Kevin nelle multinazionali è significativa per il nostro business e siamo felici di averlo a bordo – ha dichiarato Chidsey - Negli ultimi anni abbiamo fatto notevoli passi avanti in Europa e Medio Oriente e ringraziamo Peter Robinson per il suo contributo. Siamo certi che, grazie alla guida di Kevin, continueremo a costruire su questi risultati nella regione”. “I prodotti a firma Burger King sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Sono felice di unirmi a un brand così dinamico e iconico – ha affermato Higgings - Sono certo che la mia esperienza nell’industria della ristorazione potrà essere utile per consolidare e accrescere i successi già conseguiti nella regione Emea”. . |
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ASIAGO PRODOTTO IN MALGA: MALGA DI PORTA MANAZZO E MALGA PUSTERLE VINCONO LA TERZA EDIZIONE DEL CONCORSO. SETTE MALGHE IN COMPETIZIONE E TREDICI FORME DI ASIAGO STAGIONATO: PREMIATA L’ECCELLENZA DEI FORMAGGI PRODOTTI IN ALPEGGIO |
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Sono Malga di Porta Manazzo e Malga Pusterle i due alpeggi vincitori della terza edizione del concorso per il “Miglior Formaggio Asiago d’Allevo Vecchio e Stravecchio prodotto in malga”, organizzato dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago in collaborazione con la Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni” di Asiago. E’ la categoria dell’Asiago Vecchio che premia finalmente le attese dello storico malghese Antonio Rodeghiero, detto Nickel, che nella sua Malga di Porta Manazzo, la più alta dell’Altopiano, ha coraggiosamente proseguito la tradizione della monticazione anche in quegli anni, peraltro spesso e volentieri definiti “favolosi”, in cui la tradizione dell’alpeggio sembrava fosse definitivamente destinata al declino. E’ a questo “grande vecchio” della monticazione che l’Asiago dedica finalmente una vittoria molto bella, con rispetto e gratitudine. Malga Pusterle, alpeggio in località Ghertele curato dalla famiglia di Mario Basso di Canove di Roana, si è aggiudicata la vittoria nella categoria dell’Asiago Stravecchio, oggetto anche di presidio Slow Food. E’ confermato il giudizio della giuria del concorso dell’anno scorso, quando la malga aveva vinto il primo premio con lo stesso formaggio, del 2007, all’epoca Vecchio. Dalla giuria, riunita a porte chiuse nello storico caseificio Pennar, è emerso che la scelta tra gli Stravecchi è stata davvero ardua, ad ulteriore testimonianza dell’eccellenza raggiunta dalla caseificazione in alpeggio nella terra dell’Asiago. Hanno partecipato alla terza edizione del concorso: Malga Ii Lotto Marcésina (Enego - Az. Agr. Lorenzo Tognon); Malga I Lotto Valmaron (Enego - Az. Agr. Andrea e Paolo Dalla Palma); Malga Verde (Conco - Az. Agr. Maurizio Cortese); Malga Pusterle (Roana - Az. Agr. Sergio Basso); Malga Larici (Lusiana - Az. Agr. Roberto Frigo); Malga Porta Manazzo (Asiago - Az. Agr. Antonio Rodeghiero); Malga Mazze Superiori (Lugo Vic. No - Az. Agr. “La Vecchia Fattoria”). La commissione era composta da Bruno Morara e Giancarlo Coghetto per l’Onaf, Alfonso Loddo e Daniele Checchetto per Veneto Agricoltura e Piero Sardo per la Fondazione Slow Food per la Biodiversità. L’asiago, prodotto nel più grande comprensorio di malghe attive dell’arco alpino, quarto formaggio vaccino italiano a Denominazione di Origine Protetta, vanta una tradizione antichissima. Se ne distinguono due tipi: l’Asiago “Pressato”, chiamato anche Asiago fresco, prodotto con latte intero, che si consuma fresco dopo soli venti/trenta giorni dalla produzione, ricchissimo di fermenti vivi, e l’Asiago “d´Allevo”, ottenuto da latte parzialmente scremato e destinato ad essere stagionato. Questo si suddivide in Mezzano (dai quattro ai sei mesi di stagionatura), Vecchio (oltre dieci mesi) e Stravecchio (oltre quindici mesi e più, fino a diventare formaggio anche molto duro, da grattugia e da meditazione). L’asiago “Allevo” è un formaggio di colore da paglierino ad ambrato, di forma regolare. Si caratterizza per un gusto caratteristico e gradevole, dolce e latteo nelle stagionature brevi, saporito o leggermente piccante per il “Vecchio”, da molto saporito a piccante per lo “Stravecchio”. All’olfatto l’odore risulta intenso, di erbe aromatiche di montagna e frutta secca, con note di pane caldo e nocciola. Le produzioni di Asiago la cui filiera risieda interamente in territorio montano, possono fregiarsi della menzione aggiuntiva di “Prodotto della Montagna”, distinzione consentita dalla legge che il Consorzio Tutela Formaggio Asiago ha introdotto nel proprio disciplinare per primo nel panorama dei formaggi italiani a Denominazione di Origine Protetta. . |
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LIPTON ICE TEA: PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA IL TÈ FREDDO VERDE AL LIMONE |
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Lipton Green Tea Lemon: arriva in Italia per la prima volta il nuovo tè verde freddo Lipton, una nuova bevanda dissetante al piacevole aroma di limone. Dopo approfondite ricerche sul mercato è emerso che i consumatori italiani trovano che l’aroma al limone esalti il gusto del tè verde, difatti questa bevanda è considerata adatta per la stagione estiva grazie al suo sapore rinfrescante, povero di zuccheri soddisfa il palato senza aumentare l’apporto calorico giornaliero. Lipton Tè Verde freddo al Limone entra a far parte dello stesso segmento del Tè Verde freddo che sta crescendo in modo significante in questi anni. Il nuovo Tè Lipton verde freddo al limone è un prodotto destinato a tutti coloro che hanno la passione per la vita attiva e dinamica, che danno valore al loro benessere fisico, e capiscono che bevendo meglio si può vivere meglio. Lipton Green Tea Lemon non ha conservanti e contiene solo ingredienti naturali come acqua, zucchero, estratto di tè verde, succo al limone, è ricchissimo di antiossidanti (Aox), estratti dalle foglie di Tè. Una sola lattina di Tè Verde Lipton, pari a 33 cl, infatti, contribuisce all’apporto di 385 ml di antiossidanti raccomandati per ottenere i benefici quotidiani degli Aox. Un adeguato consumo del Tè Freddo Verde al limone associato ad una dieta equilibrata aiuta il corpo ad eliminare le tossine e a liberarsi in modo naturale dai radicali liberi. Ogni 33 cl di prodotto contengo solamente 94 Kcal, 23 gr di zucchero e lo 0% di grassi. “Lipton Tè Freddo Verde al Limone ha avuto successo in tutti i mercati Europei, noi siamo sicuri che gli italiani lo apprezzeranno allo stesso modo- dice il Marketing Manager Lipton Ice tea Tom Tsatsaronis- E’ un prodotto che combina i benefici del Tè Verde con il naturale gusto del Limone, offerto in un packaging esclusivo. Il nostro obiettivo è offrire al consumatore e un sapore rinfrescante e un nuovo gusto del Tè Verde. Bevi Meglio, Vivi Meglio”. Il Tè freddo verde al limone viene presentato, in esclusiva nel mercato europeo, in un nuovo packaging dal design moderno e innovativo con linee essenziali che richiamano la forma della foglia del tè. Disponibile nei formati: 33 cl Lattina, 500 ml Pet, e la bottiglia da 1,5 lt Pet ad uno speciale prezzo rispetto ai tradizionali gusti limone e pesca. . |
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UNIONE ITALIANA VINI: VENDEMMIA 2009: UNA CRESCITA CONTENUTA |
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A controbilanciare la spinta produttiva di un Vigneto Italia in buono stato di salute sono intervenute sia l’adesione all’estirpazione, sia il ricorso sempre più diffuso al diradamento dei grappoli, finalizzato ad elevare la qualità La vendemmia 2009 si prospetta relativamente abbondante e, ad oggi, non inferiore a quella del 2008 che, secondo i dati diffusi dall’Istat, era stata pari a 46 milioni di ettolitri. Questo in sintesi quanto emerge da una prima ricognizione sullo stato dei vigneti, svolta da Ismea e dall’Unione Italiana Vini, nella prima decade di luglio. La campagna che si appresta a iniziare potrebbe, quindi, conseguire volumi produttivi leggermente superiori a quelli dello scorso anno, con un incremento che secondo le prime stime Ismea e Uiv dovrebbe essere contenuto entro il 5%. Probabilmente la vendemmia si assesterà leggermente al di sotto della media di 48 milioni di ettolitri degli ultimi cinque anni. Tale valutazione resta subordinata alla conta dei danni provocati dalle abbondanti precipitazioni che hanno investito la Penisola nella prima settimana di luglio e, soprattutto, alle condizioni meteo a cui saranno sottoposti i vigneti nelle settimane a venire. In termini di calendario vegetativo si riscontra qualche giorno di anticipo rispetto allo scorso anno grazie a riserve idriche più che sufficienti e al caldo del mese di maggio. “Quest’anno - segnalano i presidenti di Ismea e Uiv, rispettivamente Arturo Semerari e Andrea Sartori - a contenere la crescita produttiva ha inciso anche l’adesione alle estirpazioni volontarie e con premio in applicazione della nuova Ocm. Da ricordare che i viticoltori che hanno visto accolta la propria domanda di estirpazione dovevano effettuare tale operazione entro il 31 maggio. Per la prima campagna di applicazione dell’Ocm, la 2008/2009, tali domande hanno interessato circa 11. 600 ettari in ambito nazionale. Inoltre - concludono - è sempre più diffuso il ricorso al diradamento dei grappoli, praticato essenzialmente per innalzare la qualità delle produzioni a discapito della quantità”. Buone le aspettative anche sul fronte qualitativo. Nonostante, infatti, le condizioni meteorologiche siano state favorevoli all’insorgere di alcuni patogeni come la peronospora, c’è stato un elevato livello di attenzione da parte degli operatori che sono intervenuti tempestivamente con i trattamenti adeguati. Se si scende nel dettaglio regionale si osserva una sostanziale omogeneità tra le diverse regioni. Quasi tutte, infatti, si collocano sul livello produttivo dello scorso anno o su uno leggermente superiore. Solo poche le eccezioni che potrebbero risultare con produzioni inferiori al 2008 (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Molise). Qui di seguito il dettaglio regionale Nel Nord Ovest il risultato sembra essere complessivamente positivo a partire dal Piemonte (+). Qui l’inverno tra il 2008 e il 2009 verrà ricordato come una delle stagioni più nevose e rigide degli ultimi anni, soprattutto nei territori di Langa, Roero e Monferrato, mentre le altre aree piemontesi hanno avuto precipitazioni meno intense. Tutto questo ha fatto sì che la germogliazione sia iniziata con circa dieci giorni di ritardo rispetto ai ritmi normali. A riallineare la situazione è stata però la primavera, e soprattutto il mese di maggio, uno dei più caldi della storia, che ha anticipato fioritura e allegagione. Le avversità climatiche hanno comunque creato non pochi problemi alle colline piemontesi. Le piogge di inizio primavera hanno provocato una serie di frane e smottamenti, mettendo a dura prova le aree vitate. Dal punto di vista fitosanitario i problemi maggiori si sono avuti nel mese di aprile, quando la peronospora ha creato qualche apprensione tra i viticoltori. A livello quantitativo si può ipotizzare al momento un lieve incremento rispetto allo scorso anno, determinato soprattutto dalle province di Asti ed Alessandria, mentre nel Cuneese si potrebbe verificare un contenuto passo indietro dovuto anche a grandinate superiori alle medie stagionali. Sotto controllo i patogeni: scarsa la presenza di peronospora, qualche focolaio di oidio. In Lombardia (+) la situazione dei vigneti è estremamente favorevole in tutti i distretti produttivi. La vegetazione è sana e rigogliosa ovunque, merito di un inverno piovoso e di un mese di maggio caldo. Non si segnalano particolari problemi fitosanitari: è scarsa la presenza di oidio nel Bresciano, mentre non si registrano attacchi di peronospora e di botrite, anche se l’elevata umidità di fine giugno e inizio luglio ne sta aumentando il rischio. Da un punto di vista fenologico l’anticipo, rispetto alla media, va dai 10 giorni registrati in Franciacorta, alla settimana in Oltrepò Pavese e Valcalepio, mentre in Valtellina, dopo un ritardo dovuto al prolungarsi del freddo, lo sviluppo dei vigneti si è allineato a una stagione considerata normale. Le quantità, al momento, sembrano in lieve aumento rispetto allo scorso anno con l’eccezione dell’Oltrepò pavese. Incrementi significativi si attendono, invece, in Valtellina dove, però, lo scorso anno i quantitativi erano stati particolarmente scarsi. Sul fronte qualitativo ci sono tutte le premesse per una buona vendemmia. Per la Valle d’Aosta (=) non si evidenziano particolari scostamenti rispetto a un normale calendario vegetativo. A una gemmazione ottima ha fatto seguito una fioritura mediamente buona, anche se per alcune varietà non è andata oltre il mediocre. Nessun problema, invece, si è evidenziato per l’allegagione. In Liguria (+) lo sviluppo della vite è partito leggermente in ritardo rispetto al 2008, ma già a fine germogliamento la situazione si è allineata con l´anno precedente. Dalla fioritura si è assistito a un´accelerazione, grazie a temperature quasi sempre superiori alle medie stagionali che hanno anticipato i tempi delle successive fasi fenologiche. Buona la situazione sul fronte fitosanitario. Si è rilevata solo una forte pressione di oidio in tutta la regione, con danni rilevanti però solo in vigneti non adeguatamente protetti. Ci sono quindi le premesse per una vendemmia più generosa della precedente. Variegata, invece, la situazione nel Nord-est. Potrebbe risultare in lieve flessione, infatti, la produzione del Veneto (=/-). I giorni di caldo estivo di maggio hanno accelerato i tempi della vite: per questo nella zona del Soave, come in quella della Valpolicella e del Bardolino si registra un anticipo di maturazione che va dai 7 ai 10 giorni. Ovunque lo stato sanitario si presenta buono: qualche problema di oidio, molto circoscritto, si riscontra solo in quei pochi vigneti che già lo scorso anno ne erano stati colpiti, o che non hanno affrontato e risolto l´attacco con il dovuto rigore. In alcune zone la grandine ha causato problemi. Da registrare le continue piogge di luglio. In Trentino (=/+) la vegetazione è in anticipo di 8-10 giorni e lo stato fitosanitario è ottimo. I viticoltori hanno eseguito già prima della fioritura interventi di potatura verde mirati a ridurre il carico produttivo e la copertura fogliare presente intorno ai grappoli. L’uso di macchine sfogliatrici è ormai diffuso su tutto il territorio. In generale si potrebbe avere una lieve crescita rispetto al 2008, ad eccezione di alcune varietà come Sauvignon bianco, Traminer, Riesling renano e Pinot grigio che hanno fatto registrare un indice di fertilità inferiore rispetto al 2008. Non si registrano particolari danni da avversità climatiche e le malattie tipiche dei vigneti sono state tenute sotto controllo con trattamenti mirati e tempestivi. Anche in Alto Adige (=/+) la vegetazione è in anticipo di circa due settimane rispetto alla norma e tutte le diverse fasi fenologiche si sono susseguite in maniera ottimale. I grappoli si presentano in abbondanza ma la pratica del diradamento, ormai consueta nella regione, limiterà la produzione a livelli solo leggermente superiori rispetto al 2008. Il vigneto del Friuli Venezia Giulia (-), mediamente in anticipo di una settimana sulla norma, sconta problemi registrati nelle prime fasi fenologiche e questo potrebbe determinare una flessione produttiva rispetto allo scorso anno. Per alcune varietà come Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Pinot grigio si sono osservate difformità nel germogliamento. Inoltre, a una buona fioritura ha fatto seguito un’allegagione non sempre all’altezza delle aspettative soprattutto sulla varietà Sauvignon dove si osserva acinellatura e colatura. Inoltre, in alcune zone della provincia di Pordenone si registrano danni da grandine. Lo stato di salute dei vigneti nel complesso sembra buono. La peronospora desta preoccupazioni per le continue piogge dell’inizio dell’estate, sebbene non si siano ancora registrati attacchi rilevanti. Al contrario, si segnalano alcuni focolai di oidio e botrite. In Emilia Romagna (+) lo sviluppo vegetativo è stato regolare e ha seguito un calendario del tutto in linea con la media stagionale. Solo la fioritura ha avuto un leggero anticipo, che è rientrato a causa dell’abbassamento delle temperature nel periodo immediatamente precedente all’allegagione. Le abbondanti disponibilità di riserve idriche del terreno e gli effetti di una razionale conduzione dei vigneti hanno determinato una carica di grappoli che lascia prevedere un aumento della produzione rispetto allo scorso anno. Da considerare, comunque, che tale effetto è in parte attenuato dalla riduzione dovuta agli espianti autorizzati sulla base dell’Ocm. Il recupero produttivo è da imputare soprattutto alle province emiliane che lo scorso anno avevano subito delle perdite piuttosto consistenti. Anche per le regioni del Centro si preannuncia una buona vendemmia, sia sul piano quantitativo che qualitativo. Il vigneto della Toscana (=) si presenta particolarmente rigoglioso. Le riserve idriche accumulate durante l’inverno e il forte caldo della terza settimana di maggio hanno accelerato lo sviluppo vegetativo il cui anticipo può essere calcolato intorno ai 10 giorni rispetto alla media. I viticoltori sono intervenuti con operazioni di taglio dei tralci in eccesso, oltre che con le ormai consuete pratiche di diradamento dei grappoli. Tra giugno e luglio le insistenti piogge e il caldo umido hanno fatto temere per attacchi di peronospora e oidio, fronteggiati tempestivamente con i trattamenti. Tra le avversità atmosferiche si segnalano alcune grandinate nel Senese e nel Grossetano. Tutto sta procedendo, comunque, come da copione con tutte le fasi perfettamente in linea con quella che, a parte sterzate meteorologiche impreviste, promette di essere un’ottima vendemmia. I quantitativi, al momento, si preannunciano complessivamente in linea con quelli del 2008. Anche in Umbria (+) la situazione dei vigneti è buona. I mesi invernali e la prima parte della primavera particolarmente freddi hanno frenato la ripresa vegetativa, che per il secondo anno consecutivo è risultata ritardata dopo stagioni di anticipi anche clamorosi. Il caldo di maggio ha, comunque, recuperato tale ritardo riportando i tempi della vegetazione nella norma. Fioritura e allegagione sono state buone e possono far prevedere un incremento dei volumi rispetto alla scorsa vendemmia. Il maltempo primaverile e dell’inizio dell’estate non hanno fatto registrare particolari danni, ma c’è molta apprensione per le continue piogge che hanno imperversato a fine giugno e inizio luglio e per le previsioni meteorologiche improntate a un’estrema variabilità. Non si registrano attacchi di patogeni di particolare virulenza, anche grazie alle operazioni di difesa praticate con regolarità. Nel Lazio (+) il ciclo vegetativo della vite è partito puntualmente. In seguito, durante un maggio molto caldo e asciutto, vi è stata un´accelerazione che ha comportato un anticipo di una settimana circa, completamente riassorbito nel mese di giugno, più fresco e piovoso del solito. La gemmazione è stata ottima, così come la fioritura e l´allegagione. Non si sono avuti importanti problemi di peronospora e i trattamenti in vigna sono stati nella media. La vegetazione è rigogliosa e c’è abbondanza di grappoli, tanto che i produttori hanno effettuato le operazioni di diradamento. In generale ci si aspetta una produzione di buon livello qualitativo. Anche i volumi si preannunciano superiori allo scorso anno, ma - anche qui - bisognerà fare i conti con gli espianti. Nelle Marche (-/=) il germogliamento e la fioritura possono considerarsi buoni, mentre in alcune aree viticole esposte ai venti del nord l’allegagione ha subito l’effetto dei repentini abbassamenti di temperatura, con conseguenti fenomeni di acinellatura. Le abbondanti precipitazioni verificatesi tra giugno e inizio luglio, unitamente a temperature al di sopra della media stagionale, hanno favorito la diffusione di focolai di peronospora e oidio, immediatamente controllati. In Abruzzo (=/+) germogliamento, fioritura e allegagione hanno registrato un anticipo di 7-10 giorni rispetto al 2008, dovuto alle temperature superiori alla media stagionale e alle abbondanti piogge che hanno creato sufficienti riserve idriche nei terreni. Le precipitazioni, però, e le drastiche escursioni termiche hanno favorito la ripresa di attacchi di peronospora in zone molto produttive, soprattutto nei vigneti nei quali sono stati fatti i trattamenti senza applicare le tecniche di lotta guidata. Attualmente la produzione si stima in lieve crescita rispetto allo scorso anno e, comunque, sui livelli medi degli ultimi cinque anni. Anche in questa regione va considerato l’abbandono dei vigneti per l’adesione alle estirpazioni. Si attende in crescita anche la produzione del Sud Italia a partire da quella della Campania (+). Il vigneto campano presenta uno sviluppo in anticipo di 10 giorni rispetto alla media stagionale, con le diverse fasi che si considerano tra il buono e l’ottimo. Le malattie sono risultate contenute, ma con le persistenti piogge di fine giugno e inizio luglio si sono create le condizioni favorevoli allo sviluppo delle malattie tipiche quali le peronospora. Tra le avversità climatiche si segnala anche la grandine che, come di consueto, ha provocato danni estremamente localizzati. In Puglia (=/+) il vigneto si presenta in condizioni molto diversificate soprattutto se si esaminano il Nord e il Sud della regione. Nelle province di Bari e Foggia la vegetazione è in anticipo di 10 giorni rispetto alla media stagionale. Germogliazione e fioritura sono state ottime, mentre l’allegagione è stata lievemente inferiore alle aspettative. A fine giugno le grandinate hanno provocato alcuni danni. L’incremento produttivo previsto per la parte settentrionale, però, potrebbe essere attenuato dal Salento, dove le diverse fasi fenologiche non hanno soddisfatto appieno e, inoltre, il maltempo di giugno e inizio luglio ha favorito attacchi di peronospora e oidio, comunque ben controllati. Anche in questa regione andrà valutato l’impatto negativo sulla produzione dovuto alle estirpazioni. Di contro, in Molise (-) a una buona fioritura ha fatto seguito una cattiva allegagione segnata dalle persistenti precipitazioni e ritardata rispetto a un calendario medio. Inoltre, il ristagno delle acque piovane nei vigneti ha favorito l’insorgere della peronospora, i cui attacchi sono risultati superiori alla norma. Si segnalano anche episodi di oidio. La somma di tutti questi problemi fa sì che le attese produttive si orientino verso una flessione produttiva rispetto al 2008, sebbene i prossimi mesi restino decisivi per lo sviluppo dei grappoli e la loro resa in vino. In Calabria (=) lo stato vegetativo è stato condizionato da una situazione meteorologica anomala che ha causato un ritardo nello sviluppo delle piante e quindi fioritura e allegagione non uniformi nella regione sebbene, nel complesso, possano essere considerate buone. Si sono, inoltre, avute manifestazioni temporalesche accompagnate da grandine in periodi insoliti per la regione. Limitati e, comunque, ben controllati gli attacchi di agenti patogeni. In termini quantitativi la produzione 2009 potrebbe allinearsi ai livelli dello scorso anno. Anche per la Basilicata la vendemmia di quest’anno non dovrebbe discostarsi da quella passata. Danni rilevanti si contano nella zona del Vulture per le abbondanti grandinate di luglio. Passando, infine, alle Isole, condizioni dei vigneti ottimali in Sicilia (=/+) dove lo sviluppo vegetativo è risultato pressoché normale. Sia la stagione invernale che quella primaverile sono state sufficientemente piovose, mentre le temperature si sono mantenute fresche fino agli inizi di luglio. Pertanto le condizioni climatiche non hanno causato problemi. Sul fronte fitosanitario, si segnala solo all’inizio della fioritura, nei primi giorni di maggio, qualche leggero attacco di peronospora, subito contrastato con gli opportuni trattamenti. Le previsioni sono di una produzione che potrebbe essere in linea o di poco superiore rispetto a quella dello scorso anno. Un elemento da non sottovalutare, in questa prima stima sulla produzione, è l’incidenza dei numerosi casi di abbandono dei vigneti, sia con contributo che libero. Per la Sardegna (+) le previsioni 2009 lasciano ben sperare, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. L’inizio del ciclo vegetativo è risultato piuttosto irregolare e caratterizzato in alcune zone da qualche giorno di anticipo, mentre in altre si è avuto un po’ di ritardo. Le diverse fasi fenologiche, comunque, dalla germogliazione all’allegagione, sono da considerarsi tra il buono e l’ottimo. Attualmente, i vigneti godono di ottima salute, grazie a una bassa incidenza di agenti patogeni, e i grappoli sono numerosi. Tutto, quindi, lascia ipotizzare un recupero, almeno parziale, delle perdite subite lo scorso anno e una buona qualità delle uve. Resta, comunque, l’incognita rappresentata dalle condizioni meteo della fine di luglio e di agosto, mesi ad alto rischio sia per il vento sia per l’umidità. . |
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PROSECCO: SOLO DEL NORD EST E TUTTO DOC LO SPUMANTE ITALIANO PIÙ FAMOSO AL MONDO |
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San Biagio di Callalta (Treviso) - “Il vino Prosecco è ora patrimonio solo del territorio del Nord Est, tutelabile a livello mondiale perché prende il nome dalla località omonima vicino a Trieste dalla quale il vitigno ha preso le strade del trevigiano, per iniziare da lì la scalata ad un successo inarrestabile”. Un euforico Franco Manzato, vicepresidente della Giunta veneta, ha salutato con queste parole il decreto ministeriale che sancisce il nuovo disciplinare di questo vino straordinario, che con le due Docg e la nuova Doc interregionale veneto – friulana diventa la più vasta e importante Denominazione Italiana, il cui nome e provenienza sono già conosciuti nei cinque continenti. “Questa operazione – ha aggiunto Manzato – riconosce e valorizza il territorio che ha reso famoso il Prosecco con le nuove Docg “Conegliano Valdobbiadene” e “Asolo” o “Colli Asolani” e la possibilità di riportare in etichetta il termine geografico “Prosecco Treviso Doc” per le uve e per i vini elaborati in provincia di Treviso”. “Un grazie sentito al sistema produttivo, al ministro Zaia e a quanti hanno lavorato per raggiungere un risultato storico – ha detto ancora Manzato – e per quanto ci riguarda le strutture regionali del Veneto, in contatto e sintonia con quelle del Friuli Venezia Giulia, sono già pronte ad operare per permettere di dispiegare tutti gli effetti di questo percorso sin dalla prossima vendemmia. Dobbiamo infatti mettere a punto in tempi brevissimi Albi ed Elenchi di quella che è oggi la prima Doc nazionale per estensione: occorrerà classificare e gestire miliaia di ettari e migliaia di produttori, ma siamo certi di portare a termine questo compito nel minor tempo possibile, senza alcun onere per i produttori, ai quali chiediamo sin d’ora la massima collaborazione”. “Intendiamo accompagnare le nuove Docg e la nuova Doc con nuove strategie di promozione anche nell’ambito della Ocm vino: abbiamo infatti a disposizione una “rampa di lancio”, un biglietto da visita dell’enologia del Nord est e nazionale, che va sfruttata al meglio per l’effetto di trascinamento che può avere a favore di tutti i vini italiani”. “Siamo inoltre a disposizione – ha concluso Manzato – per cantierare rapidamente due strumenti, essenziali per assicurare un futuro davvero importante a livello planetario al vino Prosecco: il consorzio e il sistema dei controlli, a tutela e garanzia del prodotto distribuito e consumato in tutto il mondo. Il risultato raggiunto è infatti frutto di un modo di operare che ha visto in sintonia la filiera produttiva, soprattutto trevigiana, e le istituzioni: questa esperienza deve proseguire perché le due Docg e la Doc, autonome nella loro gestione, condividano strategie comuni. Il tavolo della filiera trevigiana, d’intesa con la Regione, gli altri soggetti di rappresentanza e tutti i produttori, dovrà diventare una vera e propria cabina di regia per ottimizzare l’intera complessa macchina di coordinamento relativa a questo prodotto eccellente e sempre più ricercato, che sta superando la soglia del milione e mezzo di ettolitri”. . |
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APPRODANO AL MERCATO I PRIMI DUE VINI: 147 E 158 DELLA TENUTA MASSELINA DI CASTELBOLOGNESE (RA), UN’ECCELLENZA ROMAGNOLA. |
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All’incrocio di due culture, grazie a un mix ideale di fattori storici, umani e pedoclimatici, la Romagna dà il meglio di sé, realizzando una sintesi ideale dei suoi migliori terroir : è qui, su una dorsale collinare protesa sulla pianura tra Imola e Faenza, a monte di Castelbolognese (quasi ai ‘confini’ con l’Emilia), che sorge la Tenuta Masselina. Una nuovissima azienda vitivinicola, che lancia in commercio proprio in questi giorni i suoi primi due vini, di sicuro impatto e di grande immagine, realizzati con la consulenza dell’enologo Stefano Chioccioli: 147 slm, uno Chardonnay fine, sapido, piacevole ma non banale, ‘grasso’ all’entrata in bocca ma fresco e bevibile – a dimostrazione che la Romagna può fare anche bianchi molto interessanti - e 158 slm, un Sangiovese al 70% con Cabernet Sauvignon al 30%, che piace per i sentori di frutta e sottobosco, e per la sua potenza sapientemente tenuta a freno per toccare invece una punta di eleganza. Vini che all’assaggio rimandano alle più vocate zone collinari della Romagna, come peraltro con immediatezza fanno anche i nomi stessi (non sono altro che le altitudini dei vigneti da cui si ottengono). Entrambi vendemmia 2008, in vendita al pubblico a circa 8 euro nelle enoteche, saranno seguiti nei prossimi anni da altri vini ‘selezione’, ovvero il Masselina rosso cioè un Sangiovese Riserva 2008, attualmente in affinamento in legno - in uscita quindi nel 2011- e il Masselina bianco, cioè Chardonnay con l’autoctono Trebbiano, che verrà imbottigliato a fine luglio e messo in commercio solo dopo un affinamento in bottiglia di 7-9 mesi (quindi nella primavera 2010). Entrambi sottolineeranno in modo particolare l’appartenenza al territorio. L’ingresso in scena della Tenuta Masselina, pur in un anno difficile come il 2009, è l’ennesimo segnale dei fermenti positivi che la Romagna vitivinicola sta recependo ed elaborando. Ma è importante sottolineare che Tenuta Masselina non è la ‘solita’ nuova cantina di chi magari per ‘hobby’ vuole fare il suo vino con obiettivi più o meno baldanzosi (magari con capitali di extrasettore…). La Tenuta Masselina ha qualche segno particolare in più, e non di poco conto. Tenuta Masselina, infatti, è frutto dell’approccio culturale e dei valori forti della cooperazione romagnola, e precisamente del gruppo Cevico. Alle spalle c’è un meditato progetto di alto profilo: l’obiettivo è un ingresso sul panorama romagnolo e nazionale che vuole sì lasciare il segno da subito, ma che lo vuole fare con tanta saggia umiltà, senza perdere di vista un sano e concreto attaccamento alla terra, alle radici, con grande rispetto per i luoghi in cui la nuova azienda opera: “La Tenuta Masselina è rielaborazione in chiave moderna dei saperi di 60 anni di vitivinicoltura, espressione diretta del grande ‘cuore’ agricolo della Romagna. ” Ama dire la presidente del Cevico Ruenza Santandrea. “E vuole essere il fiore all’occhiello del gruppo”. Non si tratta dunque di una semplice ‘linea’ di vini di alta gamma realizzati all’interno di una grande azienda già esistente – esperienza già vista, con risultati discordanti, in varie cooperative italiane - ma di una vera e propria piccola azienda autonoma (acquisita recentemente) che produce grandi vini esclusivamente con le uve coltivate all’interno del suo microcosmo di 22 ettari, di cui 12 a vigneto già esistenti e 4 di prossimo impianto. La gestione di Masselina è del tutto indipendente e dedicata, presso la sede in località Serra, sulla ondulata campagna-giardino di Castelbolognese. E’ una formula nuova, che la creatività romagnola, unitamente alla sua centenaria cultura solidaristica, ha saputo mettere in campo per creare un rapporto ancora più stretto con il territorio. . |
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