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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Dicembre 2009
SCRATCHBOT POTREBBE SALVARE VITE UMANE  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2009 - Un team di ricercatori britannici ha messo a punto un robot che, proprio come i ratti, utilizza i baffi (vibrisse) per analizzare l´ambiente circostante. Il progetto Scratchbot ("Spatial cognition and representation through active touch") - iniziativa del Bristol Robotics Laboratory e dell´Università di Sheffield (Regno Unito) - fa parte del progetto Icea ("Integrating cognition, emotion and autonomy") finanziato dall´Unione europea con 6 milioni di euro in riferimento all´area tematica "Tecnologie della società dell´informazione" del Sesto programma quadro. Il progetto Icea, che si concluderà a dicembre 2009, ha come obiettivo lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale ispirati alla biologia. Grazie alle sue innovative caratteristiche, Scratchbot è stato recentemente inserito nella lista delle migliori novità ("Best of What´s New") della rivista Popular Science. Scratchbot, ratto-robot frutto del lavoro di Brl - un partenariato tra l´Università del West of England Bristol, l´Università di Bristol e il laboratorio dedicato alla tecnologia Active Touch presso l´Università di Sheffield - sfrutta 18 vibrisse in plastica per muoversi avanti e indietro (5 volte al secondo) all´interno dell´ambiente in cui si trova. "Per lungo tempo la vista ha rappresentato l´organo di senso maggiormente studiato dagli scienziati", ha spiegato il dottor Tony Pipe del Brl. "Ma l´active touch (ovvero il tatto attivo) è un fattore cruciale per coloro che tra noi studiano i sistemi biologici che hanno implicazioni per la ricerca robotica. Alcuni sistemi sensoriali, come appunto le vibrisse dei ratti, presentano dei vantaggi particolari", ha aggiunto. "Negli esseri umani, in cui i sensori sono i polpastrelli, questi sistemi sono caratterizzati da un grado di vulnerabilità maggiore a danni e ferite rispetto alle vibrisse. I ratti riescono a muoversi anche se i loro baffi sono danneggiati. Nel caso del robot sarà possibile sostituire con semplicità i baffi che dovessero rompersi, senza che questo comprometta l´uso del robot e della costosa ingegneria alla base del dispositivo. Questo premio è il riconoscimento che la nostra attività di ricerca ha permesso di fare un passo avanti significativo per quanto concerne la tecnologia in questo ambito specifico. Gli scienziati hanno sviluppato questa nuova tecnologia osservando il contesto in cui gli animali utilizzano il tatto. I ratti, per esempio, sono in grado di determinare con esattezza la posizione, la forma e la struttura degli oggetti proprio grazie ai baffi. Inoltre, possono assumere decisioni sugli oggetti in modo rapido e accurato e utilizzare queste informazioni per sviluppare delle mappe ambientali. Quando uno dei baffi di Scratchbot si piega perché è entrato in contatto con un oggetto, un sensore posto sullo stelo segnala al software di far rotare il robot in direzione dell´oggetto. La vibrisse che si trovano molto vicine ad un oggetto si muovono meno, mentre quelle più lontane compiono movimenti più ampi per determinare le dimensioni dell´oggetto. "Nei mesi scorsi abbiamo organizzato un workshop presso l´Università di Sheffield in occasione del quale abbiamo dimostrato le eccezionali caratteristiche di Scratchbot e chiarito in quale direzione si sta muovendo la nostra attività di ricerca per lo sviluppo di sensori, analoghi alle vibrisse e controllati attivamente, per robot intelligenti", ha affermato il professor Tony Prescott dell´Università di Sheffield. "Sebbene i sensori di tatto siano già impiegati nei robot, finora è stata sottovalutata la possibilità di utilizzare questo senso come modalità principale. Con lo sviluppo di questi robot biometrici non progettiamo esclusivamente innovativi dispositivi che sfruttano il tatto, ma stiamo contribuendo in modo efficace alla comprensione della biologia del tatto come organo di senso". Questa nuova tecnologia potrà essere d´aiuto alle persone che si trovano in situazioni pericolose come, per esempio, gli operai di una miniera in cui è avvenuto un crollo. "La tecnologia delle vibrisse potrebbe essere utilizzata per individuare eventuali oggetti e per muoversi in condizioni particolarmente disagevoli", ha commentato il dottor Pipe. "In una stanza invasa dal fumo, per esempio, un robot come questo potrebbe aiutare le operazioni di salvataggio individuando i sopravvissuti all´incendio". Per maggiori informazioni, visitare: Scratchbot: http://www. Brl. Ac. Uk/projects/neuro/index. Html Icea: http://www. Iceaproject. Eu/ .  
   
   
LA MAGNETOELETTRONICA POTREBBE COMPORTARE GRANDI RISPARMI ENERGETICI  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2009 - Un gruppo di ricerca ha compiuto un grande passo avanti nel campo delle nanotecnologie, con la scoperta della modalità di trasferimento delle informazioni magnetiche a un semiconduttore. La nuova tecnica funziona con la generazione e la polarizzazione del controllo dello spin in uno strumento a base di silicone che funziona a temperatura ambiente. È la prima volta che viene raggiunto un tale risultato. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista Nature. Al contrario dell´elettronica tradizionale - che usa la carica dell´elettrone - la magnetoelettronica usa il senso di orientamento dell´elettrone e modifica l´orientamento della rotazione. Il senso di rotazione di un elettrone è rappresentato dallo spin, che può puntare verso l´alto o verso il basso. Nei materiali magnetici, l´orientamento dello spin può essere utilizzato per immagazzinare informazioni. La sfida delle nanotecnologia è il trasferimento delle informazioni dello spin ad un semiconduttore, in modo che l´informazione immagazzinata possa essere elaborata in componenti elettronici che usino la tecnologia dello spin. L´uso della tecnologia magnetoelettronica potrebbe rivoluzionare le industrie dell´elettronica e dei computer, rendendo possibile la memorizzazione di enormi quantità di dati in strumenti molto più piccoli di quelli attuali. Lo sviluppo di uno strumento a base di silicone che funziona a temperatura ambiente è rivoluzionario per due motivi: in primo luogo, il silicone è il materiale prevalente della moderna produzione elettronica; in secondo luogo, sino ad ora gli scienziati hanno potuto dimostrare solo il controllo dello spin dell´elettrone a basse temperature, poco praticabile per l´uso quotidiano. La dimostrazione di scambio di informazioni tra un materiale magnetico e un semiconduttore a temperatura ambiente è un passo importante nello sviluppo della tecnologia magnetoelettronica. Se questa nuova tecnologia dovesse decollare, il risparmio energetico sarebbe enorme, perché l´inversione del senso di rotazione dell´elettrone avverrebbe con una quantità di energia inferiore rispetto alla normale carica elettronica. Per arrivare allo scambio di informazioni, il gruppo di ricerca ha inserito uno strato di ossido di alluminio dello spessore di un nanometro tra il materiale magnetico e il semiconduttore. Le informazioni sono poi trasferite applicando una corrente elettrica all´interfaccia di ossido che induce una magnetizzazione nel semiconduttore. Da non sottovalutare l´ottimo funzionamento del sistema con il silicone. L´equipe ha scoperto che le informazioni di spin si propagano nel silicone a una profondità di diverse centinaia di nanometri, sufficiente al funzionamento dei componenti magnetoelettronici su nanoscala. Il gruppo di ricerca, guidato dal dottor Ron Jansen del Mesa+ Istituto di nanotecnologia dell´Università di Twente e che comprende la Fondazione Fom (Foundation for Fundamental Research on Matter), entrambe nei Paesi Bassi, ritiene che le nuove scoperte rendano più probabile lo sviluppo tempestivo della tecnologia "magnetoelettronica" e possano contribuire all´integrazione delle tecnologie spin basate sul silicone con le attuali tecnologie elettroniche. Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Fom (Paesi Bassi) e dall´Organizzazione neerlandese per la ricerca scientifica. Per maggiori informazioni, visitare: Nature: http://www. Nature. Com/ Mesa+ Istituto di nanotecnologia, Università di Twente: http://www. Mesaplus. Utwente. Nl/ Fondazione Fom: http://www. Fom. Nl/live/english/home. Pag .  
   
   
LAB#ID E IL NETWORKING TRA UNIVERSITÀ; SEMINARIO: "RETI DI SENSORI WIRELESS E LE APPLICAZIONI INDUSTRIALI: STATO DELL´ARTE E SVILUPPI FUTURI"  
 
Castellanza (Va), 1 dicembre 2009 Il prossimo 3 dicembre, dalle 14. 30 alle 17. 00, presso l’Università Carlo Cattaneo – Liuc si terrà un seminario su: “Reti di sensori wireless e le applicazioni industriali: stato dell’arte e sviluppi futuri” . Si tratta del secondo seminario a cura del Dipartimento di Elettronica per l’automazione Facoltà di Ingegneria dell’Università di Brescia che già lo scorso 5 giugno è stato invitato dal Lab#id in Liuc per approfondire il tema: Rfid sensors e Energy harvesting. Va evidenziata l’intensa attività di networking e collaborazione del Lab#id con le altre università, non solo con quelle che hanno attivato al loro interno un laboratorio Rfid e che sono state coinvolte nel comitato scientifico dell’Rfid Italia Award, il premio per i migliori progetti Rfid italiani (creato dal Lab#id insieme a Cedites nel 2008), ma anche da altre Università interessate a conoscere il “modello di business” del laboratorio Liuc, la sua connotazione o/e gli aspetti organizzativi dei progetti Rfid, non a caso il Lab#id si trova all’interno della Facoltà di Ingegneria Gestionale della Liuc), le esperienze, come è accaduto con l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, la University of Jyväskylä Finland, il Dipartimento di Ingegneria dell´Informazione dell’ Università degli Studi di Padova, dove il 23 novembre scorso, il Direttore del Lab#id, Prof. Luca Mari, ha tenuto il seminario "Rfid: stato attuale e ruoli dei laboratori universitari" . A partire dalla constatazione che negli ultimi anni vari atenei italiani hanno attivato laboratori dedicati ai sistemi Rfid, il seminario ha introdotto un quadro di riferimento, in prospettiva strategica, organizzativa e tecnologica, sullo stato di adozione dei sistemi Rfid in Italia, proponendo qualche considerazione sul ruolo che i laboratori universitari stanno svolgendo al proposito. E’ stato quindi presentato il "business model" del Lab#id, il laboratorio sui sistemi Rfid dell´Università Carlo Cattaneo - Liuc, e sono state discusse, in via esemplificativa, le caratteristiche più rilevanti di alcuni dei circa 30 progetti realizzati dal Lab#id finora, cercando di trarne alcune idee sui trend, sia applicativi che tecnologici, che emergono da questa esperienza. Una breve analisi, in logica di survey, è stata anche dedicata ai circa 80 progetti di applicazioni Rfid che sono stati candidati alle prime due edizioni dell´Rfid Italia Award (2008 e 2009), di cui il Lab#id è stato coorganizzatore. Il seminario del 3 dicembre nasce dalla collaborazione avviata con il Dipartimento di Elettronica per l’automazione Facoltà di Ingegneria dell’Università di Brescia e potrebbe essere l’occasione per approfondire anche, il tema . Giovedì 3 Dicembre 2009 ore 14. 30 – 17. 00, Università Carlo Cattaneo – Liuc, P. Zza Soldini 5 – Castellanza (Va), Aula 110. Seminario a cura del Dipartimento di Elettronica per l’automazione Facoltà di Ingegneria – Università di Brescia: “Reti di sensori wireless e le applicazioni industriali: stato dell’arte e sviluppi futuri” “Wireless Sensor Networks and industrial applications: state of the art and future trends”, Relatore: Prof. Alessandra Flammini Dipartimento di Elettronica per l’Automazione Università degli Studi di Brescia. Seguono: programma del seminario, abstract e breve curriculum del relatore. Voglia cortesemente confermare la sua partecipazione a pnegrin@liuc. It Programma: 14. 30 Benvenuto Prof. Luca Mari – Università Carlo Cattaneo – Liuc; 14. 40 Introduzione A cura del Dipartimento di Elettronica per l’automazione - Università di Brescia; 14. 50 Reti di sensori wireless e le applicazioni industriali: stato dell’arte e sviluppi futuri Prof. Alessandra Flammini - Dipartimento di Elettronica per l’automazione - Università di Brescia; 16. 15 Domande e risposte; 17. 00 Chiusura dei lavori. .  
   
   
GIOVANI IMPRESE HITECH PRESENTANO A MILANO PROGETTI A INVESTITORI  
 
Milano, 1 dicembre 2009 - Oggi presso la sede di Alintec, in via Garofalo 39, dieci giovani imprese hi-tech di “Milano crea impresa”, la rete di incubatori del Comune di Milano, presenteranno i loro progetti a 54 investitori che valuteranno l’opportunità di finanziarne lo sviluppo industriale. Il progetto “Milano crea impresa è stato ideato dall’Assessorato alla Ricerca, Innovazione e Capitale umano del Comune, è coordinato da Alintec (azienda non profit partecipata da Camera di Commercio e Assolombarda) ed è promosso dall’Associazione Iban. “Per le aziende innovative, come quelle che fanno parte della Rete Incubatori del Comune di Milano – spiega l’assessore Luigi Rossi Bernardi – è fondamentale il momento di incontro con i potenziali investitori, mentre per questi ultimi risulta di grande interesse il contatto con idee ad alto potenziale di sviluppo sul mercato. Con questi progetti si dà un concreto aiuto al rilancio dell’economia e si creano nuovi posti di lavoro”. .  
   
   
BOLOGNA: A CONVEGNO OGGI LA COMMUNITY NETWORK  
 
Bologna, 1 dicembre 2009 - Cinque anni di programmazione per lo sviluppo della società dell´informazione che hanno visto la realizzazione di Lepida, la rete a larga banda della pubblica amministrazione e la Community Network regionale. A Bologna martedì 1 dicembre la Regione Emilia-romagna presenta i risultati in occasione dell´iniziativa "La pubblica amministrazione dà buoni frutti. Assemblea annuale della Community Network Emilia-romagna" (Arena del sole, via Indipendenza 44). La presentazione sarà anche l´occasione per sottolineare come la sempre maggiore collaborazione tra gli enti abbia permesso di realizzare e gestire servizi di e-government, partecipare come sistema alle iniziative dei Piani telematici regionali 2002-2005 e 2007-2009, e contribuire al raggiungimento dei traguardi fissati dall´Agenda di Lisbona, che intende fare dell´Unione europea l´economia più dinamica e competitiva del mondo entro il 2010. La giornata servirà inoltre per riflettere su altri temi: tra questi il progetto Federa, grazie al quale si aprirà in Emilia-romagna una fase di servizi comuni, federati, con l´obiettivo di dare ai cittadini della regione un´identità digitale; la dimensione del futuro, che va oltre l’e-government e parla di telematica pervasiva, città intelligenti, servizi on demand e, più in generale di una società dell´informazione in grado di trattare più la persona e meno il cittadino; una nuova generazione di politiche per l´e-government in ambito europeo, tra locale e globale. Infine, con il "Premio Juice 2009", si darà riconoscimento all´impegno e ai risultati raggiunti dagli enti che in questi anni hanno lavorato sul piano dell´innovazione tecnologica, per migliorare le relazioni con i cittadini e all´interno dell´organizzazione. Tre le sezioni del Premio: Qualità del sito web, Servizi on line vicini ai cittadini e alle imprese, Migliori servizi interattivi per categoria. Ad essere premiate saranno le 19 migliori buone pratiche realizzate da Amministrazioni provinciali e comunali (divise in quattro fasce dimensionali), e individuate tramite alcuni degli indicatori che vengono utilizzati annualmente dalla Regione nella misurazione dei siti web e servizi on line nella Pubblica amministrazione in Emilia-romagna. I lavori saranno introdotti e condotti da Maurizio Cuzari, amministratore delegato di Sirmi. La sessione mattutina sarà introdotta dall´assessore regionale alle attività produttive, allo sviluppo economico e al Piano telematico Duccio Campagnoli e conclusa dal presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani. L´assessore Campagnoli chiuderà anche la sessione pomeridiana. .  
   
   
A LEGNAGO CONFERENZA DI SERVIZI PER BANDA LARGA IN COMUNI ULSS 21. IDEA PARTITA DALLA SANITA’ E’ ORA DI TUTTO IL TERRITORIO  
 
Legnago (Verona), 1 dicembre 2009 - Dotare il territorio dei Comuni dell’Ulss 21 di Legnago (Verona) dei servizi di internet veloce garantiti dalla banda larga, creando allo scopo una sinergia tra tutte le realtà istituzionali, sanitarie, economiche, imprenditoriali e sociali dell’area. E’ questo lo scopo della Conferenza di Servizi, tenutasi ieri pomeriggio in Comune a Legnago, nel corso della quale si è discusso un Protocollo d’Intesa per la realizzazione della connettività in banda larga della Bassa Veronese, nel quale condividere la necessità e l’urgenza di eliminare la carenza di infrastruttura telematica esistente realizzando reti di nuova generazione in fibra ottica, prospettare un’unica forte azione sinergica per raggiungere l’obbiettivo, e collaborare ad uno studio di fattibilità redatto dalla Regione del Veneto che indichi le migliori soluzioni tecniche adottabili e le modalità con cui reperire i fondi per la realizzazione dell’infrastruttura. Erano presenti, tra gli altri, i sindaci dei comuni dell’Ulss 21, i parlamentari veronesi Montagnoli e Bragantini, rappresentanti della Provincia, di Apindustria di Legnago, del Consorzio di Sviluppo del Basso Veronese. “Questa iniziativa – ha sottolineato l’Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri partecipando all’incontro – è partita dal mondo della sanità quando, ragionando con il Direttore Generale dell’Ulss Daniela Carraro della stringente necessità di digitalizzare il sistema sanitario ospedaliero e territoriale dell’area, è emersa l’opportunità di allargare il progetto all’intera realtà istituzionale, imprenditoriale e sociale rappresentativa di 25 Comuni e dei loro 151. 000 abitanti. Le molte presenze di oggi indicano che l’idea era centrata e sicuramente ci sollecitano ad andare avanti. Ne ho già parlato con il collega Renato Chisso, competente sulla materia, e mi impegno perchè la prospettiva trovi in Regione attenzione e disponibilità a lavorare assieme”. Per il solo ambito sanitario l’obiettivo è connettere 3 ospedali, 7 punti sanità, 111 medici di famiglia, 18 pediatri, 25 medici di guardia medica, 16 Rsa, 43 farmacie. Tra gli obiettivi da raggiungere, ci sono il completamento delle infrastrutture di rete sinora realizzate, con la predisposizione anche delle necessarie interconnessioni; l’estensione dei servizi della banda larga rendendoli disponibili ad almeno il 96% della popolazione residente; l’avvio di specifici progetti con particolare attenzione ad alcuni settori prioritari come i servizi socio sanitari e assistenziali, i trasporti, la logistica, la sicurezza delle persone e del territorio, l’operatività delle imprese, l’agevole utilizzo da parte dei cittadini in generale; la stipula di Accordi tra Amministrazioni Pubbliche e operatori privati che rendano possibile la dotazione del territorio di infrastrutture a banda larga, di tecnologie e di servizi ad essa correlati. I Comuni interessati sono Angiari, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’anna, Bovolone, Casaleone, Castagnaro, Cerea, Concamarise, Gazzo Veronese, Isola Rizza, Legnago, Minerbe, Nogara, Oppeano, Palù, Ronco all’Adige, Roverchiara, Salizzole, San Pietro di Morubio, Sanguinetto, Sorgà, Terrazzo, Villa Bartolomea e Zevio. .  
   
   
RICERCATORI EUROPEI SOSTENGONO CHE LA CHIUSURA DELLE SCUOLE IN CASO DI PANDEMIA RIDUCE LA TRASMISSIONE  
 
 Bruxelles, 1 dicembre 2009 - In caso di pandemia di malattie infettive la chiusura delle scuole potrebbe ridurre fino al 21% il tasso di trasmissione. È questo il risultato di uno studio con modelli matematici effettuato da ricercatori finanziati dall´Ue ed ora pubblicato nella rivista Biomed Central (Bmc) Infectious Diseases. Questa ricerca è stata in parte finanziata dal progetto Polymod ("Improving public health policy in Europe through modelling and economic evaluation of interventions for the control of infectious diseases"), sostenuto dalla Commissione europea attraverso la tematica "Ricerca a supporto delle politiche" del Sesto programma quadro (6° Pq). "Se si suppone che la chiusura delle scuole nel corso di una pandemia sia simile alla chiusura estiva, i nostri risultati dimostrano che questa strategia avrebbe un impatto importante sulla trasmissione delle malattie, di circa il 21%", dicono gli autori. "È una stima che va ovviamente considerata con cautela, perché nel corso delle pandemie, le attività tipiche del fine settimana, di carattere spiccatamente sociale (ad esempio lo sport e le attività culturali) potrebbero non avere luogo. D´altra parte, i grandi costi macroeconomici causati dalla chiusura delle scuole dovrebbero essere considerati a fronte dei benefici. " "I modelli matematici sulla diffusione delle malattie infettive da persona a persona tramite i contatti ravvicinati si fondano su ipotesi relative al processo inerente di trasmissione", aggiunge l´autore principale dello studio, Niel Hens delle Universtà di Hasselt e di Anversa, in Belgio. "Una di queste ipotesi è che la chiusura delle scuole comporta una minore esposizione dei bambini. Sino ad ora, tuttavia, non è stata dimostrata l´esatta portata di questa misura. " Gli scienziati tendono spesso a sintetizzare le supposizioni fatte sui processi alla base della trasmissione in una matrice chiamata "Chi viene infettato da chi" (Waifw). Il dottor Hens e i suoi colleghi, tuttavia, hanno basato la loro analisi su un´indagine su larga scala dei contatti sociali condotta in otto paesi europei (Belgio, Inghilterra e Galles, Finlandia, Germania, Italia, Lussemburgo, Polonia e Paesi Bassi) per dimostrare come i numeri base di riproduzione di un´infezione cambino dai giorni feriali a quelli del fine settimana e nei periodi di vacanza. Lo studio indica che, quando le scuole sono chiuse, i contatti sociali si riducono di circa il 10%. Inoltre, i modelli di contatti sociali dei giorni feriali sono diversi da quelli del fine settimana: nel corso della settimana, ovviamente, sono più frequenti i contatti tra coetanei, mentre nei fine settimana sono prevalenti contatti intra-generazionali. "I bambini sono portatori importanti di agenti patogeni da contatti ravvicinati, proprio per i loro contatti sociali frequenti e intimi, la loro igiene generale e, forse, anche per la loro maggiore capacità di diffusione", spiega il dott. Hens. "Le ridotte possibilità di contatto di cui parliamo nel nostro studio sarebbero un´ottima soluzione in caso di pandemie. " Per ulteriori informazioni, visitare: Bmc Infectious Diseases http://www. Biomedcentral. Com/bmcinfectdis/ .  
   
   
SIMPOSIO ISU (INTERNATIONAL SPACE UNIVERSITY)  
 
 Strasburgo, 1 dicembre 2009 - Dal 16 al 18 febbraio 2010 si terrà a Strasburgo (Francia) il prossimo simposio dell´Isu (International Space University). Con il titolo "The public face of space", l´evento affronterà l´istruzione spaziale e le attività sul territorio legate allo spazio in senso generale. "L´istruzione" qui dovrebbe essere intesa come lo sviluppo del potenziale umano nella popolazione generale - non soltanto l´attrarre i giovani agli studi matematici e scientifici - a vantaggio tecnico e scientifico della nazione. Il programma del simposio affronta argomenti come l´attività sul territorio, la consapevolezza e le aspettative del pubblico, nonché lo sviluppo della forza lavoro e delle capacità, tenendo presente il percorso verso un programma spaziale sostenibile. Http://www. Isunet. Edu/index. Php?option=com_content&task=view&id=443&itemid=88888915 .  
   
   
UNIVERSITÀ: MINISTRO GELMINI INCONTRA GIUNTA REGIONALE DEL FVG  
 
Trieste, 1 dicembre 2009 - Una Regione virtuosa, che sa coniugare autonomia e responsabilità, una regione che sta già anticipando e in qualche caso ha già attuato i principi delle riforme dell´Università e dell´istruzione in fase di definizione da parte del Governo nazionale, che dispone di un sistema di ricerca di eccellenza grazie a una rigorosa programmazione e gestione oculata delle risorse. Con queste considerazioni si è conclusa ieri sera la visita in Friuli Venezia Giulia del ministro dell´Istruzione Università e Ricerca Mariastella Gelmini, che è stata accompagnata dal presidente della Regione Renzo Tondo e dai due assessori competenti, Alessia Rosolen (Università e Ricerca) e Roberto Molinaro (Istruzione). La giornata è stata molto intensa. Dopo essere stata al Sincrotrone, il ministro ha incontrato i rettori delle Università di Udine e Trieste, Cristiana Compagno e Francesco Peroni, assieme al direttore della Sissa Stefano Fantoni, quindi la direttrice dell´Ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame. Dopo una colazione riservata con il presidente Tondo, c´è stato l´incontro con la Giunta regionale. "La nostra autonomia - ha sottolineato Tondo - non è un privilegio ma una responsabilità, come abbiamo dimostrato nei settori delle sanità e delle infrastrutture. Non chiediamo né privilegi né trattamenti preferenziali, ma vogliamo partecipare al processo di riforma avviato dal ministro, che condividiamo pienamente. Questo momento di difficoltà deve diventare l´inizio di un percorso virtuoso, non il pretesto per la solita lamentazione sulla mancanza di risorse". In occasione della riunione di Giunta, sono intervenuti diversi assessori per un approfondimento sui problemi di loro competenza. L´assessore Rosolen ha illustrato le linee delle riforme regionali in materia di ricerca, coordinamento fra Atenei, finanziamento alle Università, diritto allo studio, che anticipano gli indirizzi ministeriali. Molinaro ha invece toccato i temi dell´attuazione del Titolo V della Costituzione in materia di istruzione, dell´edilizia scolastica, del friulano, delle scuole professionali. Il ministro Gelmini ha garantito la piena collaborazione del ministero su tutti i temi sollevati. "Da questa visita - ha detto il ministro - traggo motivo di conforto. Ho trovato senso di responsabilità, impegno a lavorare, concretezza. La riforma dell´Università e della scuola, cioè la valorizzazione del capitale umano, è la più forte risposta che possiamo dare alla crisi". Il ministro ha voluto in particolare sottolineare l´importanza dell´incontro con i rettori, dai quali è emerso "lo sforzo riformatore, la volontà di condividere le responsabilità e non rimbalzarle sul ministero, di razionalizzare le risorse migliorando nello stesso tempo l´offerta formativa". Le Università di Udine e Trieste già dispongono, tra l´altro, di sistemi di valutazione affidati a organismi indipendenti esterni, così come indicato dal progetto di riforma ministeriale. Dall´incontro con la direttrice dell´Ufficio scolastico regionale, inoltre, è emerso che in tutto il Friuli Venezia Giulia i precari sono solo 29. "La migliore risposta - ha detto il ministro Gelmini - a chi ci accusava di voler ´precarizzare´ la scuola". .  
   
   
RICERCA FVG: TONDO FIRMA INTESA CON GELMINI PER SINCROTRONE  
 
Trieste, 1 dicembre 2009 - Ministero e Regione confermano il reciproco impegno ad attuare azioni coordinate per il potenziamento del sistema della ricerca in Friuli Venezia Giulia, inserendolo sempre di più in una rete di coordinamento nazionale, europea e internazionale. È quanto prevede il Protocollo d´intesa firmato ieri a Trieste dal ministro dell´Università e della Ricerca Mariastella Gelmini e dal presidente Renzo Tondo, con particolare riferimento alle prospettive del Sincrotrone Trieste. Analoghi Protocolli d´intesa con il ministero, sottoscritti nel 2000 e nel 2003, avevano già portato alla definizione di specifici Accordi di programma per la costituzione del Distretto tecnologico di Biomedicina molecolare (ottobre 2004) e di una struttura di coordinamento dei Centri di ricerca che operano in Friuli Venezia Giulia (gennaio 2004). Con il documento firmato oggi si prevede di rinnovare e ampliare questi Accordi di programma. Una particolare attenzione verrà adesso riservata al Sincrotrone Trieste che, con la costruzione della sorgente ad alta brillanza basata su un laser a elettroni liberi, potrà partecipare efficacemente agli sviluppi internazionali nei settori delle scienze ambientali, biomediche, dei materiali, dell´energia e dei beni culturali. Si sottolinea a questo proposito l´importanza dell´integrazione con il laboratorio Tasc/infm del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), che opera nello stesso sito del Sincrotrone nel campo delle nanotecnologie. Ministero e Regione si impegnano quindi a definire accordi per il potenziamento, la qualificazione e l´internazionalizzazione del sistema costituito dal Sincrotrone, con la macchina di luce Elettra, e il laboratorio del Cnr. Le parti si impegnano in particolare a promuovere la trasformazione del Sincrotrone Trieste in un Ente di livello internazionale sullo schema del Consorzio europeo Eric, così come previsto da un Regolamento comunitario; di attivare dottorati di ricerca in collaborazione con le Università regionali anche attraverso accordi con altri Paesi e nell´ambito dell´Euroregione; di incentivare il collegamento con distretti tecnologici che operano in altre regioni in settori analoghi; di individuare nuove possibili strumenti di finanziamento nazionali e comunitari. .  
   
   
ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE: APPROVATO IN GIUNTA IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE REGIONALE DEL PIEMONTE  
 
 Torino, 1 dicembre 2009 - Centralità del sistema pubblico, più competenze alla Regione, valorizzazione dell’autonomia scolastica. Sono solo alcuni dei punti chiave del nuovo disegno di legge regionale sull’istruzione e istruzione e formazione professionale, approvato nella seduta di ieri di Giunta, su proposta dall’assessore all’istruzione Gianna Pentenero. La stesura di un nuovo testo di legge organico sull’istruzione nasce non solo dall’esigenza di dare equilibrio e coerenza alla normativa di riferimento in materia di istruzione e formazione professionale rispetto ai mutamenti in corso, ma anche di disciplinare gli interventi regionali in materia, soprattutto alla luce del nuovo Titolo V della Costituzione che assegna alla Regione una potestà legislativa generale in materia di istruzione e formazione professionale che prima era esclusiva dello Stato. Tale intervento di razionalizzazione si configura quindi come uno snellimento legislativo regionale, che evidenzia il ruolo di Governo della Regione ed imposta il rapporto con gli enti locali in modo più coerente con il principio di sussidiarietà, valorizzando l’autonomia dell’azione sul territorio e la possibilità di risposta diretta ed immediata alle necessità locali e dei cittadini. In particolare il ddlr si rivolge a giovani che intendono frequentare i cicli di istruzione secondaria superiore e di istruzione e formazione professionale, a giovani qualificati, diplomati, laureati che intendono specializzarsi, ad adulti che intendono rientrare nel sistema educativo ovvero a partecipare al lifelong learning, a soggetti a rischio di esclusione sociale e a tutti soggetti componenti il sistema educativo. Il nuovo disegno di legge, il cui primo articolo sancisce la centralità del sistema pubblico dell’istruzione, apporterà una serie di innovazioni molto importanti. Di seguito alcuni punti su cui vale la pena soffermarsi: · la programmazione regionale verrà definita attraverso un procedimento dal basso verso l’alto. La Regione e le Province saranno supportate tecnicamente, nella definizione degli atti di programmazione, da un Comitato regionale dell’istruzione e dalle Conferenze di Ambito territoriale. Tali Organi collegiali composti dagli stakeholders del sistema integrato dell’istruzione e dell’istruzione e formazione professionale sono deputati ad esprimere pareri nelle fasi cruciali di governo del sistema. In questo contesto le parti sociali, gli organi collegiali territoriali e la rappresentanza delle istituzioni scolastiche e formative svolgono un ruolo fondamentale nel processo di governance che si è delineato. Le istituzioni scolastiche a cui è affidato il compito di realizzare gli interventi, predisporranno il piano dell’offerta formativa in base alle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico in cui esse operano, nel rispetto degli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi ed indirizzi di studi e degli atti di programmazione regionale e provinciali. · il passaggio delle competenze porterà al sostanziale azzeramento dell’Ufficio scolastico regionale e degli Uffici scolastici provinciali (Usr e Usp). Il testo prevede infatti che i presìdi dello Stato siano sostituiti da appositi uffici regionali e provinciali. In proposito è prevista la costituzione di apposita struttura regionale e di riflesso anche provinciali; · il successo scolastico e formativo sono elementi sempre presenti nel testo del ddlr che assegna un ruolo fondamentale all’istruzione tecnica e professionale. L’offerta formativa del diritto dovere all’istruzione e alla formazione professionale fino al diciottesimo anno di età è ampia ed esaustiva per soddisfare tutte le esigenze della popolazione giovanile. E’ prevista la capitalizzazione delle esperienze scolastiche e formative pregresse, di conseguenza i passaggi tra i sistemi tra un percorso di studi e l’altro saranno molto più semplici e naturali. In questo ambito un ruolo importantissimo e ricoperto dal sistema della formazione professionale che dispone di un patrimonio di strutture e professionalità molto qualificate che il ddlr tenta di valorizzare; · particolare rilievo assumerà il diritto all’apprendimento lungo tutto il corso della vita in una prospettiva di crescita personale, sociale, professionale e lavorativa. Tale diritto all’apprendimento sarà esercitato partecipando ai percorsi di apprendimento che si distinguono in varie azioni specifiche fra cui: la formazione continua, permanente, l’istruzione degli adulti ed i rientri formativi. E’ previsto il riconoscimento e la certificazione di competenze acquisite in ambiti diversi da quelli scolastici (es. Contesti lavorativi) ; · numerose saranno le azioni specifiche da mettere in atto per contrastare lo svantaggio e l’esclusione sociale, mediante percorsi finalizzati a supportare l’inserimento sociale dei soggetti a rischio esclusione, che saranno opportunamente promosse e realizzate dalla Regione e dagli enti locali nell’ambito delle rispettive competenze. Potranno quindi essere attivati percorsi specifici per disabili, per detenuti, per soggetti a rischio, per stranieri ed in genere per l’utenza più svantaggiata. “Per l’approvazione del nuovo disegno di legge, la Regione ha dovuto attendere che a livello nazionale fosse approvato e condiviso il documento sul decentramento delle nuove competenze indicate nel titolo V della Costituzione. Solo allora, abbiamo potuto procedere alla stesura di un testo normativo regionale - sottolinea l’assessore all’Istruzione Gianna Pentenero - L’intento era appunto quello di varare una legge di riforma del sistema di istruzione e formazione professionale nel suo complesso, che partisse dall’idea della centralità del diritto allo studio e all’apprendimento dei nostri giovani e dall’urgenza di rimuovere gli ostacoli al godimento di quel diritto posti dalla normativa vigente. Con il disegno di legge approvato questa mattina in Giunta, abbiamo quindi cercato di costruire un impianto che desse risposte concrete ad una serie di problemi fino ad oggi affrontati in modo inadeguato, cercando di garantire prima di tutto l’accesso ad un offerta formativa diffusa e qualificata, fin dai primi anni di scuola e di formazione, e valorizzando al massimo la centralità del sistema pubblico dell’istruzione, nel rispetto della libertà di scelta educativa”. .  
   
   
VIA LIBERA ALLO SCHEMA DI ACCORDO FRA PROVINCIA DI TRENTO E CENTRO DI RICERCA BEC  
 
Trento, 1 dicembre 2009 - Approvato il 27 novembre lo schema di convenzione fra la Provincia e il centro di ricerca Bec - "Bose Einstein condensation" - nato nel 2002 su iniziativa dell´Istituto nazionale per la fisica della materia (Infm, poi confluito nel Cnr nazionale) e operante presso il Dipartimento di Fisica dell´Università di Trento, con il sostegno della Provincia autonoma. L´accordo rinnova l´impegno già assunto dalla Provincia nel 2007 con il Cnr e riguarda il triennio 2010-2012. Il centro, in pochi anni, ha collocato Trento fra i punti di riferimento internazionali nel campo della fisica teorica dei gas ultrafreddi. Il finanziamento diparte Provincia e è di 1. 410. 000,00 euro, su un totale previsto di 2. 108. 500,00 euro per la realizzazione del programma di ricerche previsto dall´accordo. Nel marzo 2007 la Provincia aveva sottoscritto con il Cnr un accordo di programma finalizzato al sostegno di attività nel campo del calcolo quantistico e dell’interferometria con atomi freddi. L’accordo di programma viene in scadenza il prossimo 31 dicembre 2009 e vi è l’interesse delle parti a proseguire i proficui rapporti di collaborazione, tenuto conto della specificità del ruolo svolto dal gruppo di Trento, e in particolare dei brillanti risultati scientifici conseguiti e dei fruttuosi rapporti di collaborazione che intercorrono tra i ricercatori trentini e il gruppo sperimentale operante al Laboratorio Europeo di Spettroscopia Nonlineare (Lens) di Firenze, gruppo anch’esso operante all’interno del Cnr. Il progetto di ricerca che verrà sviluppato a Trento nel prossimo triennio sarà coordinato dal professor Sandro Stringari dell´Università di Trento. (mp) Scheda Stato attuale del centro Bec e trasformazioni in atto Il centro “Bose-einstein Condensation” (Bec) è nato nel 2002 su iniziativa dell´Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (Infm) ed opera presso le strutture del Dipartimento di Fisica dell´Università di Trento. La nascita e la crescita del centro Bec sono state possibili anche grazie al contributo significativo della Provincia Autonoma di Trento. Il centro si è avvalso inoltre di finanziamenti ottenuti dal Ministero dell´Università e la Ricerca, dall´Infm e dalla Commissione Europea su specifici progetti che fanno parte integrante delle attività del centro. Lo scopo iniziale del centro è quello di promuovere la ricerca teorica sui fenomeni associati alla condensazione di Bose-einstein, con particolare enfasi sulla fisica dei gas atomici freddi e intrappolati. Tale settore ha avuto una vera e propria esplosione nel 1995 con la prima osservazione della condensazione di Bose-einstein in gas di atomi di metalli alcalini, compiuta presso i laboratori di Jila a Boulder, Colorado, e presso il Mit di Boston. Da allora le ricerche sui gas ultrafreddi si sono notevolmente estese, coinvolgendo un gran numero di laboratori al mondo, con una produzione di lavori teorici e sperimentali in costante crescita in termini di quantità e di impatto. Il centro di Trento si è inserito virtuosamente in tale sviluppo delle conoscenze, dando importanti contributi al filone teorico delle ricerche, anche grazie a fruttuose collaborazioni con i più prestigiosi laboratori italiani ed esteri. Gli articoli pubblicati dal gruppo di Trento (circa 40-50 all´anno) sono tra i più citati al mondo (circa 1000 citazioni all´anno, con una media di 25 citazioni per articolo) e i ricercatori del centro sono regolarmente invitati alle conferenze più importanti. Il centro ha contribuito in modo significativo allo sviluppo della fisica in area trentina, anche organizzando importanti convegni e ospitando illustri scienziati, tra cui numerosi premi Nobel per la fisica, come Claude Cohen Tannoudji, Eric Cornell, William Phillips, Wolfgang Ketterle, Roy Glauber, Douglas Osheroff, e Antony Leggett. Questo bilancio positivo è il risultato dello sforzo coordinato di un gruppo di ricercatori, tra i quali alcuni docenti del Dipartimento di Fisica dell´Università di Trento, giovani ricercatori del Cnr, che il centro è riuscito a coinvolgere nel progetto, nonché ricercatori post-doc e studenti di dottorato provenienti da vari Paesi. Sono 50 le persone che hanno lavorato presso il centro dal 2002 in poi, tra cui 20 stranieri. Il successo scientifico delle attività di ricerca si è inoltre accompagnato all´inquadramento permanente di alcuni tra i ricercatori più brillanti nei ruoli del Cnr. Al quadro estremamente positivo delle attività di ricerca si accompagna una profonda trasformazione della struttura istituzionale, a seguito della riorganizzazione in corso delle strutture afferenti al Dipartimento dei Materiali e Dispositivi del Cnr, come l´Infm stesso. Nel caso del centro Bec si tratta di un´occasione importante per ridisegnare le proprie strategie scientifiche, nonché per consolidare la fruttuosa collaborazione scientifica già esistente tra il centro di Trento e il Laboratorio Europeo di Spettroscopia Nonlineare di Firenze. Queste trasformazioni stanno fornendo alla fisica italiana nuove occasioni di rilancio scientifico, sulla linea delle esperienze internazionali più valide nel campo della fisica atomica e dell’ottica moderna. In questo contesto, il centro Bec di Trento, oltre a consolidare le sue competenze in settori già attivi, intende attivare e potenziare nuove linee di sviluppo nel campo dell’informazione quantistica e della cosiddetta “quantum science and technology”, aree emergenti della fisica moderna e oggetto di grandi investimenti a livello internazionale. Infine, il centro intende avviare a Trento anche un’attività di fisica sperimentale nel settore dei gas atomici ultrafreddi, tramite un’iniziativa congiunta del Cnr e dell’Università di Trento e il supporto scientifico e tecnologico del Lens. Quest´ultima iniziativa riveste un ruolo strategico per il consolidamento della posizione di Trento sulla frontiera delle ricerche in fisica. . .  
   
   
UE: PUBBLICATO UN INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER UN PROGRAMMA DI SCAMBIO INTERNAZIONALE PER IL PERSONALE DI RICERCA  
 
 Bruxelles, 1 dicembre 2009 - La direzione generale della Ricerca della Commissione europea invita a presentare proposte per un programma di scambio internazionale Marie Curie per il personale di ricerca (Irses). L´invito fa parte del programma di lavoro "Persone" 2010 del Settimo programma quadro (7° Pq). L´irses ha l´obiettivo di rafforzare i partenariati di ricerca attraverso lo scambio di personale e attività di messa in rete tra le organizzazioni di ricerca europee e le organizzazioni di paesi che hanno stabilito accordi scientifici e tecnologici con l´Unione o che sono in fase di negoziarne uno, nonché i paesi coinvolti nella Politica europea di vicinato. È stato attuato per la prima volta nel 2008. Mentre le azioni Marie Curie esistenti promuovono la mobilità di singoli ricercatori, l´Irses è stato creato per istituire e rafforzare cooperazioni di ricerca a lungo termine attraverso un programma congiunto coordinato che prevede lo scambio di ricercatori per brevi periodi. Il bilancio indicativo destinato a questo invito ammonta a 30 milioni di euro. Per i dettagli completi dell´invito, consultare il seguente indirizzo internet: http://cordis. Europa. Eu/fp7/calls/ Per il testo ufficiale dell´invito sulla Gazzetta ufficiale dell´Unione europea, consultare: Gu C 284 del 25 novembre 2009 Osservazioni: Il termine per la presentazione delle proposte è il 25 marzo 2010. .  
   
   
ABRUZZO: LA RICERCA PER FAVORIRE LA COOPERAZIONE IERI FIRMATA INTESA TRA REGIONE E UNIVERSITA´DI TERAMO  
 
Pescara, 1 dicembre 2009 - Avviare una collaborazione tra la Regione e l´Università degli Studi di Teramo, per creare una sinergia efficace tra cooperazione universitaria e sistema delle imprese nell´area adriatico-ionica e mediterranea, è lo scopo del protocollo d´intesa sottoscritto l’altro ieri, a Pescara, dal vice presidente della Regione e assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione e dal Rettore dell´Università teramana, Rita Tranquilli Leali. I due enti, con il protocollo sottoscritto, s´impegnano a sviluppare in modo congiunto progetti di cooperazione scientifica e dell´alta formazione nell´area adriatico-ionica e mediterranea, con particolare attenzione volta allo sviluppo e all´integrazione economica e sociale del territorio. "Questa importante intesa s´inserisce nell´Iniziativa Adriatica Ionica - ha spiegato il vice presidente Castiglione - un´iniziativa nata dieci anni fa, all´indomani della disgregazione dell´ex Jugoslavia, promossa nell´ambito del patto di stabilità e sicurezza dei Balcani e quindi la Regione Abruzzo coglie quest´occasione, propiziata anche dalla presidenza dell´Iai, affidata all´Italia fino a maggio 2010, per proseguire nell´itinerario di internazionalizzazione delle imprese ma anche per sviluppare competitività e competenza attraverso l´incremento della conoscenza". Castiglione ha quindi ricordato che "in questo itinerario s´inseriscono anche le due giornate, del 4 e 5 dicembre prossimi, che si svolgeranno nell´Università di Teramo e che avranno al loro centro il mondo della ricerca quale elemento importante per la cooperazione transnazionale". Infine il vice presidente ha sottolineato che "competitività e competenza si fondano non solo sull´investimento in capannoni e macchinari ma anche sul nostro valore aggiunto che è il capitale umano, indispensabile a superare la crisi attuale e a vincere le sfide con gli altri territori, accrescendo la capacità di fare impresa e puntando sugli uomini e le donne di questa regione, soprattutto dando spazio, risorse e fiducia al talento delle nuove generazioni". .  
   
   
NO A BULLISMO E STALKING  
 
Milano, 30 novembre 2009 - Un fortunato spot pubblicitario di qualche anno fa diceva che "prevenire è meglio che curare". Ne è convinto ancora oggi anche l´assessore regionale a Giovani, Sport, Turismo e Sicurezza, Pier Gianni Prosperini, che il 37 novembre ha presentato due importanti progetti contro bullismo e stalking. Fenomeni che, purtroppo, stanno attraversando una parabola ascendente. Con "Milano Boxing School" e "Prendi a pugni la violenza" Regione Lombardia ha deciso di intervenire concretamente per arginare le manifestazioni violente a partire proprio da dove ha inizio la formazione del carattere degli adulti di domani: la scuola. A Milano e provincia nei prossimi giorni partiranno 50 corsi di boxe e kickboxing. Obiettivo: indirizzare in maniera corretta le pulsioni degli adolescenti e trasformare la carica negativa in una sana pratica sportiva insegnando sia l´autodisciplina sia i metodi migliori per difendersi. "I nostri ragazzi - ha detto Prosperini - troppo spesso sono mal indirizzati. Per questo è fondamentale guidarli nella pratica sportiva facendo capire loro che questa può essere un´ottima valvola di sfogo. Non sono infrequenti casi di giovani che proprio così facendo sono riusciti a mettersi in carreggiata". Quello del bullismo però è solo un aspetto dell´ampio problema della violenza. Sono sempre più numerose le donne che denunciano episodi gravi nei loro confronti. Secondo una ricerca recentemente pubblicata, nei primi mesi del 2009 sono state addirittura 10. 000 le richieste di aiuto. "Numeri che fanno paura - ha aggiunto Prosperini -. Proprio come il solo pensiero di sentirsi minacciate. Per questo abbiamo realizzato un dvd che diffonderemo in maniera massiccia per sensibilizzare le ragazze e le donne sul problema". Il dvd è un vero e proprio corso di difesa personale. Tramite i consigli e le testimonianze della modella argentina Veronica Sigari e del Team del maestro Luca della Rosa, vengono proposte tecniche preventive e difensive. Alle donne è insegnato come opporsi alle aggressioni e soprattutto come evitare situazioni di pericolo. A partire proprio dai gesti di tutti i giorni che spesso si rivelano i più pericolosi: l´entrare in un portone ad esempio, lo scendere dalla macchina o l´attraversare un parco. Il dvd, nella fase iniziale, sarà distribuito gratuitamente in 5. 000 copie in 200 centri fitness di Milano e provincia. In seguito lo si potrà trovare anche nei centri della grande distribuzione. "Anche i soggetti sulla carta più deboli - ha concluso Prosperini - possono prendere a pugni la violenza, prevedendola, conoscendola e imparando a non temerla. Con queste iniziative siamo certi di aiutare a darle ´scacco matto´". .  
   
   
PISA: NORMALE, SANT´ANNA E IMT INSIEME PER LE CARRIERE DEI LORO ALLIEVI  
 
Firenze, 1 dicembre 2009 - «Investire sui cervelli e sui talenti è per la Regione Toscana una priorità perché siamo convinti che far crescere il nostro capitale umano sia il miglior modo per uscire dalla crisi e innescare uno sviluppo di qualità. Non possiamo quindi non apprezzare l´iniziativa di tre prestigiose istituzioni accademiche che uniscono le loro forze per favorire l´inserimento dei propri allievi nel mercato del lavoro. Oltre ad essere uno strumento prezioso per l´occupazione di tanti giovani e un´opportunità eccezionale per il mondo delle imprese, questo servizio contribuisce a stringere legami fra due realtà che, a volte, sembrano distanti: quella della ricerca teorica e dell´università e quella del lavoro e del mondo produttivo». Con queste parole l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini è intervenuto alla presentazione del consorzio Uj Career and Placement Services, frutto della sinergia fra Scuola Normale di Pisa, Scuola Sant´anna di Pisa, Institutions markets technologies Alti studi di Lucca (Imt Alti studi), ieri in Palazzo Strozzi Sacrati. L´assessore ha ricordato l´impegno della Regione per incentivare la ricerca e l´alta formazione e per trovare sbocchi professionali adeguati per i giovani laureati o dottorandi. In particolare grazie al Fondo sociale europeo viene destinato un finanziamento regionale di 5 milioni di euro, ogni anno, per progetti condivisi fra Università e privati. Fra gli strumenti che si stanno potenziando a questo scopo, anche gli scambi formativi con altre regioni europee, tirocini e stage in scuole, università straniere ed aziende. .  
   
   
ASSOCIAZIONISMO TRA COMUNI. APERTO A PADOVA 2° CORSO FORMAZIONE UNIVERSITA’ PER FUNZIONARI E DIRIGENTI  
 
Padova, 1 dicembre 2009 - “Ogni giorno i piccoli Comuni combattono con la mancanza di personale e l´inadeguatezza degli strumenti a loro disposizione per rispondere alle richieste di servizi da parte dei cittadini. Questo secondo corso di formazione per funzionari e dirigenti dei Comuni promosso dalla Regione Veneto e curato dall´Università di Padova viene incontro e sostiene l´esigenza di preparare i quadri dei piccoli enti locali dal punto di vista culturale ma soprattutto operativo a ciò che sarà necessario svolgere nei territori locali per attuare il federalismo fiscale ma anche funzionale“. Lo ha detto ieri a Padova, nell´Archivio Antico dell’Università di Padova, l’Assessore regionale agli enti locali Flavio Silvestrin, che ha aperto il secondo corso di formazione - promosso dal Centro interdipartimentale di ricerca di servizi “Giorgio Lago” dell’Università di Padova, dal titolo “Forme associative dei Comuni: strumenti e politiche” rivolto a dirigenti dei Comuni e delle Unioni dei Comuni, delle Comunità Montane, dei Consorzi comunali. Il corso di formazione è diretto da Patrizia Messina. L’assessore ha ricordato che l´impegno economico della Regione Veneto per incentivare l’avvio e lo sviluppo delle forme associate tra Comuni è sempre stato consistente. Per dare un ordine di grandezza, nel 2009 sono state finanziate 50 forme associate che coinvolgono complessivamente 180 comuni. I fondi stanziati nel bilancio 2009 sono stati di complessivi 4. 550. 000 per sostenere la fase di avvio e di costituzione e la fase del successivo sviluppo e consolidamento dell’esperienza associativa. Silvestrin ha sottolineato inoltre che la Regione Veneto punta molto a promuovere una cultura dell’associazionismo degli enti territoriali partendo innanzitutto dalle risorse umane; i dirigenti e i funzionari comunali impegnati in questo corso di formazione si confronteranno su esperienze concrete nell’ambito della cooperazione intercomunale, valutando le soluzioni adottate per affinare le capacità gestionali e superando le logiche gestionali di tipo localistico per aprirsi agli orizzonti più vasti “e necessari in tempi di crisi come quello che stiamo attraversando”. .  
   
   
UNIVERSITA´ IN ABRUZZO: GATTI, 1 MLN DI INTERVENTI PER ALTA FORMAZIONE  
 
Pescara, 1 dicembre 2009 - "Un milione di euro in voucher per gli studenti universitari abruzzesi svantaggiati economicamente e più meritevoli". Questo il commento dell´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, il 28 novembre, in riferimento alla pubblicazione sul Bura dell´avviso pubblico per la presentazione di domande per l´assegnazione di voucher di alta formazione di cui al Progetto Speciale "Interventi finalizzati a rafforzare le opportunità di frequenza di percorsi di istruzione universitaria e post universitaria e di alta formazione", finanziati con un milione di euro a carico delle risorse del Piano Operativo del Fondo Sociale Europeo Abruzzo 2007-2013. "Insieme all´Accordo con le Università ? prosegue l´assessore Gatti - con questo avviso pubblico diamo un´altra corsia preferenziale agli studenti abruzzesi per sostenere percorsi di alta specializzazione, sia in Italia che all´estero, convinti che la formazione post universitaria e specialistica possa rappresentare un forte elemento di competitività per il nostro futuro". Il progetto, in particolare, prevede contributi agli studenti su due azioni: 1) percorsi formativi svolti in Italia fino a 8. 000 euro: a) corsi di specializzazione post universitari organizzati da Università, da Istituzioni pubbliche e private, queste ultime solo se accreditate per l´alta formazione; b) Master di Ii° livello: corsi a carattere di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente, successivi al conseguimento della laurea vecchio ordinamento o specialistica, che rilasciano un titolo di studio accademico definito dal D. M. 270/2004; c)corsi di laurea i cui titoli di studio finali sono: laurea magistrale/specialistica, laurea vecchio ordinamento, titolo di studio legalmente equipollente; d) Master di I° livello: corsi a carattere di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente, successivi al conseguimento della laurea triennale o di titoli di studio legalmente equipollenti o, equiparati come titoli accademici e definiti dal D. M. 270/2004; e) corsi di laurea i cui titoli di studio finali sono: laurea, titolo di studio legalmente equipollente. 2) percorsi formativi svolti all´estero, fino a 12. 000 euro: a) Master post laurea il cui titolo è stato riconosciuto idoneo in Italia; b) corsi di alta professionalizzazione organizzati da Università, Accademie, altre Istituzioni pubbliche e private di alta formazione il cui titolo è stato riconosciuto idoneo in Italia. Per entrambe le azioni elencate sono riconosciute e quindi ammissibili esclusivamente le tasse di iscrizione e frequenza pagate tra il 01/10/2008 ed il 05/11/2009 da studenti residenti nella regione Abruzzo. Nella selezione dei destinatari dell´intervento sarà considerato prioritario il possesso di un reddito Isee inferiore a 20 mila euro. .  
   
   
L´ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE TRENTINA A CONFRONTO  
 
 Trento, 1 dicembre 2009 - "Innovazione, competitività e formazione: l’esperienza trentina di Alta formazione professionale". Questo il tema della giornata di incontro ed approfondimento in programma martedì 1 dicembre, presso il palazzo del Dipartimento Istruzione di via Gilli. A partire dalle 9,00, dopo il saluto del presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ricco il programma degli interventi e dei confronti. Le conclusioni saranno affidate a Marta Dalmaso, assessore all´istruzione. Formare tecnici superiori nella prospettiva europea. È questa la sfida che da oltre venti anni hanno raccolto molti Paesi europei nei quali si è avuto un progressivo sviluppo dei percorsi formativi superiori a carattere professionalizzante e non universitari. In questo quadro evolutivo, la Provincia autonoma di Trento ha attivato, a partire dal 2006, percorsi di Alta Formazione Professionale secondo una metodologia di lavoro specifica. Nel corso di questo primo quadriennio di programmazione sono emersi con forza gli aspetti che si delineano come snodi strategici del percorso di creazione e sviluppo di questa nuova filiera terziaria non accademica. Obiettivo della giornata di lavoro è quello di favorire un confronto sugli approcci metodologici e strategici fin qui seguiti, sui risultati raggiunti, sulle prospettive di miglioramento anche in funzione della trasferibilità dell’esperienza in altri contesti. Il programma del convegno: Ore 9,30 Saluto e introduzione Lorenzo Dellai – Presidente della Provincia autonoma di Trento; Ore 9,45 Chairman: Olga Turrini – Gruppo scientifico Alta formazione professionale della Provincia di Trento Il disegno sperimentale dell’Alta formazione professionale; Michele Pellerey – Gruppo scientifico Alta formazione professionale della Provincia di Trento I percorsi e il modello del sistema; Mauro Frisanco – Gruppo scientifico Alta formazione professionale della Provincia di Trento Il modello organizzativo e gestionale; Daniela Carlini – Servizio Sviluppo e Innovazione del sistema scolastico e formativo Provincia Autonoma di Trento. Ore 11,30 - 13,00 Sessioni parallele Riconoscimento dell’esperienza formativa e professionale nei percorsi di formazione terziaria Conduce Furio Bednarz – Fondazione Ecap Svizzera; Apprendere nel contesto lavorativo: l’esperienza del praticantato Conduce Lauro Mattalucci – Gruppo scientifico Alta formazione professionale della Provincia di Trento. Ore 14,30 Chairman: Arduino Salatin – Direttore Iprase della Provincia di Trento Sintesi dei lavori delle sessioni da parte dei conduttori. Tavola rotonda: Le sfide dello sviluppo e il ruolo della formazione terziaria non accademica Intervengono: Giuseppe Tripoli – Ministero dello Sviluppo Economico, Carlo Borzaga – Comitato per lo sviluppo provinciale della Provincia di Trento. Gianluca Vigne – Comitato Nazionale Education Confindustria. Giorgio Santini – Cisl, Lucia Scarpitti – Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Maria Grazia Nardiello – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Giovanna Pentenero – Ix Commissione Istruzione, Lavoro Ricerca e Innovazione. Ore 16,30 Conclusioni Marta Dalmaso – Assessore all’Istruzione e Sport della Provincia autonoma di Trento. .  
   
   
BASILICATA, ALLOGGI STUDENTI: SITUAZIONE INSOSTENIBILE  
 
Potenza, 1 dicembre 2009 "La situazione che stanno vivendo gli studenti fuori sede dell´Università degli Studi della Basilicata, assegnatari di posto alloggio, sulla base delle graduatorie stilate dall´Azienda per il Diritto allo Studio Universitario è diventata insostenibile". Lo dichiara il segretario regionale della Cgil Antonio Pepe, che aggiunge: "I richiedenti sono 170, divisi tra matricole, studenti iscritti nell´anno successivo al primo e studenti già assegnatari. I posti disponibili, ad oggi, sono circa 40 nell’unica struttura a disposizione degli studenti, quella. Ebbene, l´operato a dir poco raccapricciante dell´Ardsu farà si che solo 40 su 170 studenti, che di diritto dovrebbero accedere alle strutture universitarie, saranno realmente assegnatari di un alloggio, il resto si dovranno arrangiare, ovvero accontentarsi di un contributo sul pagamento dell’affitto, che constatata la reticenza dei proprietari a registrare i contratti, significherà un nulla di fatto! Appare paradossale l´operato dell’azienda, il cui fine dovrebbe essere la cura del diritto allo studio universitario, così come è incomprensibile il modo in cui sono state attivate e chiuse le altre strutture adibite a residenze universitarie: quella di via Fabio Filzi e quella di via Viggiani (ex clinica Gavioli). Partendo dal pasticciaccio brutto di via Fabio Filzi, tutti siamo a conoscenza del fatto che la chiusura della struttura era dovuta a questioni di sicurezza. Ieri, invece, scopriamo che il reale motivo erano questioni economiche: alla faccia della trasparenza e della buona gestione della cosa pubblica. Riguardo a Via Viggiani, poi, la residenza verrà chiusa dal primo dicembre perché non si è adempiuto ad una elementare norma di legge sulla variazione di destinazione d´uso, tant’è che la destinazione oggi risulta ancora ufficio piuttosto che residenziale. Per quale motivo l´Ardsu non ha controllato la destinazione d´uso dell´immobile, prima di spendere cifre astronomiche per il fitto dello stabile? Quali interessi realmente hanno spinto il consiglio di amministrazione ed il presidente dell’Ardsu a non ottemperare alla legge? Non ci spieghiamo per quale ragione non si è provveduto per tempo a trovare degli alloggi sfitti, assegnandoli agli studenti fuori sede. Eppure nella città di Potenza ci sono più stabili da poter adibire a residenza universitaria: ne citiamo uno per tutti: ex Ferrhotel stazione di Fs Potenza Centrale) oppure per quale ragione non si accelerano i lavori di ristrutturazione dell’ex palazzo della Giunta. Dispendio di risorse, gestione irresponsabile ed inefficienza. Sono queste le ragioni che ci spingono a chiedere al Governo Regionale l´immediato commissariamento dell´Ardsu, per dare un segnale netto non solo agli studenti fuori sede ma all’intera comunità universitaria di una reale attenzione dei problemi dell’accoglienza dei giovani che dovrebbero venire a studiare nella nostra università". .  
   
   
RISORSE GARANTITE ALLE SCUOLE D’INFANZIA PARITARIE  
 
Rovigo, 1 dicembre 2009 - Per il 2009 la Regione del Veneto ha già deliberato il saldo di tutti i contributi previsti a favore delle scuole d’infanzia paritarie. Inoltre, nonostante le difficoltà , nel bilancio di previsione del 2010 non ci saranno tagli rispetto all’anno in corso. L’annuncio è stato dato il 28 novembre dall’assessore regionale al Bilancio, Isi Coppola, nel corso dell’assemblea dei gestori delle scuole cattoliche dell’infanzia della provincia di Rovigo. “La Regione del Veneto – ha spiegato l’assessore al Bilancio - ha stanziato per il 2009 oltre 37 milioni di euro a favore dei gestori di nidi e materne paritarie. La stessa cifra è stata inserita anche nel bilancio 2010. Siamo convinti che le scuole paritarie, in particolare quelle cattoliche, meritino grande attenzione sia per le importanti funzioni educative, sia per l’ausilio fornito alle famiglie nella difficile conciliazione tra tempi di lavoro dei genitori e necessità di cura dei figli”. “Quest’anno – ha aggiunto l’assessore Isi Coppola – ho avuto personalmente una grande attenzione affinché le rigidità previste dal patto di stabilità non provocassero ritardi nell’erogazione dei contributi regionali a favore delle scuole paritarie: già il 4 novembre è stato deliberato il saldo dei contributi del 2009, e nelle prossime settimane comincerà l’erogazione”. Nel Veneto i bambini che frequentano scuole 1. 195 d’infanzia non statali sono 92. 266, il 58% del totale. .  
   
   
SCATTI IN SICUREZZA, PREMIATI I VINCITORI RICONOSCIMENTO A STUDENTI MEDIA GRIFFINI DI CASALPUSTERLENGO  
 
Milano, 1 dicembre 2009 - L´assessore regionale allo Sport, giovani, turismo e sicurezza, Pier Gianni Prosperini, ha assegnato ieri in occasione del Monza Rally Show, la manifestazione che chiude la stagione agonistica all´Autodromo nazionale di Monza, i premi del concorso fotografico "Scatti in sicurezza". L´iniziativa, che ha rappresentato un´ulteriore occasione per sensibilizzare soprattutto i giovani sui temi della sicurezza stradale e della prevenzione degli incidenti nell´ambito della circolazione stradale (ma anche degli ambienti di lavoro), è stata organizzata nello spazio Regione Lombardia dell´autodromo nazionale di Monza con il supporto della Direzione Sicurezza dell´assessorato regionale allo Sport, accanto alla mostra riservata agli appassionati di motori che hanno immortalato i momenti salienti del rally, dal 1978 a oggi. Durante il weekend di gara sono stati messi a disposizione del pubblico - soprattutto giovani e studenti - alcuni simulatori di guida per mettere alla prova le proprie capacità e "sensibilità" nei confronti delle diverse situazioni di circolazione stradale. Il primo premio - una targa e due abbonamenti tribuna di 3 giorni per il prossimo Gp d´Italia di F1 - è andato a Laura Cicconi, Micol Livrogli e Martina Steffenini, allieve della scuola media statale "Griffini", classe 3° C, di Casalpusterlengo (Lo); il secondo premio - una targa e due abbonamenti prato di 3 giorni per il Gp di F1 - è andato allo studente Luca Bertoli della stessa scuola, mentre il terzo premio - targa e felpa dell´autodromo di Monza - è stato assegnato ad Angela Cacamo Rabatelli, fotografa di Legnano (Mi). .  
   
   
EFAB: RETI TRA SCUOLE CONTRO DISPERSIONE E DISAGIO SOCIALE  
 
Potenza, 1 dicembre 2009 - Costruire una rete stabile di confronto e collaborazione tra le scuole e le istituzioni locali per combattere i fenomeni della dispersione e contenere il disagio giovanile: questo il risultato dei workshop che si sono svolti il 27 novembre all’Efab, dalle 10. 30 alle 13. 00, nell’ambito della manifestazione Spazio Scuola che ha preso il via il giorno prima. “Dispersione scolastica” e “Disagio sociale e legalità” i titoli dei due momenti di confronto ai quali hanno partecipato i docenti e gli studenti dei vari Istituti Superiori presenti al Salone. “Questa mattina ci siamo ritrovati a partecipare al workshop sulla dispersione solo noi insegnanti degli Istituti Professionali – ha dichiarato il prof. Melaranci – probabilmente perché sono proprio queste scuole ad avvertire maggiormente il fenomeno della dispersione”. I progetti sviluppati tramite il finanziamento del bando regionale “Rafforzamento e qualificazione dell’offerta formativa scolastica” hanno già prodotto notevoli risultati per ridurre l’abbandono precoce, ma molto altro ancora occorre fare. Importante sarà il ruolo degli insegnanti e delle famiglie, ma anche delle istituzioni, per convincere i ragazzi che gli istituti di formazione professionale possono costituire un percorso di formazione determinante per lo sviluppo dell’attività lavorativa futura. Come ha dichiarato ieri l’Assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, Autilio, durante il convegno di presentazione del Programma Triennale sulla Scuola, c’è bisogno di credere in un terzo percorso, quello dell’istruzione tecnica superiore (Ifts e Its) , sviluppando standard formativi e qualificativi elevati. Molto proficuo, dunque, il lavoro di questa mattina, “non è facile che docenti di diversi Istituti si siedano intorno a un tavolo per discutere dei problemi comuni e tentare di fornire delle soluzioni – ha sottolineato l’Assessore Autilio – perciò momenti come questi dovrebbero essere un’abitudine e non un fatto sporadico e casuale”. Al workshop sul disagio sociale e la legalità, meno tecnico, e più orientato ai giovani erano presenti molti studenti che hanno presentato i progetti sviluppati e hanno avuto modo di confrontare le esperienze vissute. Una partecipazione attenta di docenti e giovani per discutere insieme dei problemi legati al mondo giovanile, quali le dipendenze, i fenomeni di bullismo, etc. “Attraverso questi progetti e con il lavoro odierno abbiamo trasmesso ai ragazzi che la legalità non è solo una parola priva di contenuti e significati, ma un fatto concreto” - ha sottolineato la prof. Letizia Labriola, nel chiudere i lavori. .  
   
   
ACQUEDOTTO LUCANO, SELEZIONE PUBBLICA PER LAUREATO IN ECONOMIA  
 
Potenza, 1 dicembre 2009 - Acquedotto Lucano prosegue l’attività di selezione pubblica per l’assunzione di personale da inserire all’interno della sua Società. Sul sito internet www. Acquedottolucano. It sono disponibili sia il bando integrale che la domanda di partecipazione (entrambi scaricabili) per la selezione pubblica, per titoli ed esami, finalizzata all’assunzione a tempo pieno e indeterminato di n. 1 Laureato in Economia e Commercio (livello 5° del Ccnl del comparto Gas/acqua). I titoli di accesso richiesti sono: diploma di Laurea in Economia e Commercio (vecchio ordinamento) o Laurea Specialistica Cls 64/S o Cls 84/S o altro titolo di laurea equipollente per legge e votazione conseguita non inferiore a 100/110 e lode. Le domande dovranno essere presentate entro e non oltre il 31 dicembre 2009. .  
   
   
GENOVA: ACQUA PUBBLICA SICURA E BUONA PER LA SALUTE E PER L´AMBIENTE OGGI NEL SALONE DI RAPPRESENTANZA DI PALAZZO TURSI INIZIATIVA DI ALTROCONSUMO DEDICATA ALLA QUALITÀ DELL´ACQUA E CONSEGNA DI UN KIT FAI-DA-TE  
 
Genova, 1 dicembre 2009 - Chiare, fresche, dolci acque. Quelle del rubinetto provenienti direttamente dagli acquedotti genovesi da cui sgorga acqua buona, per la salute, per l´ambiente e per le tasche dei liguri. Parola dell´associazione "Altroconsumo" che martedì 1 dicembre nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi dalle 14. 30 alle 17 presenterà un´indagine su qualità e tariffe e distribuirà un kit per misurare le sue caratteristiche. Lo ha ribadito la mattina di lunedì 30 novembre Dino Galiazzo, rappresentante regionale di "Altroconsumo" e l´assessore all´Ambiente della Regione Liguria, Franco Zunino. "L´acqua di casa è buona e sicura - ha detto Galiazzo - lo confermano le nostre indagini in 35 città tra cui Genova e Savona da cui emerge come, sia l´acqua di Genova, sia quella di Savona risulti molto buona, nonostante i diversi sistemi di captazione dovuti ai vari acquedotti". "Abbiamo controllato la qualità dell´acqua - ha detto Galiazzo - all´uscita del rubinetto ed è risultata buona , semmai sono i condomini che devono preoccuparsi per la pulizia delle vasche". Anche l´assessore regionale all´ambiente ha sottolineato l´importanza per i cittadini di bere l´acqua del rubinetto, evitando di comprare l´acqua minerale in bottiglia "sia per risparmiare sia per evitare la creazione di rifiuti". "L´acqua - ha detto Zunino - deve essere pubblica, ma la nuova normativa varata dal Governo prevede la sua privatizzazione, con la scusa dell´adeguamento alle norme europee che non regge in quanto in altre realtà invece, come a Parigi si sta procedendo in senso contrario, cioè verso la ripubblicizzazione. Per questo stiamo valutando un nuovo ricorso alla Corte Costituzionale". "La privatizzazione dell´acqua - ha continuato Zunino - è fuori da una concezione liberale, non va bene che non ci sia una possibilità di scelta e non lo chiede nemmeno l´Europa le cui direttive sono meno stringenti del decreto Ronchi". Per ulteriori informazioni, puoi trovare l´indagine sull´acqua sul sito www. Altroconsumo. It .  
   
   
CASE IN ZONE A RISCHIO IDROGEOLOGICO IN PIEMONTE: OK AI CRITERI PER LA RILOCALIZZAZIONE  
 
Torino, 1 dicembre 2009 - Via libera della Giunta regionale ai criteri per la concessione dei contributi per le abitazioni da rilocalizzare perché in aree a rischio idraulico e idrogeologico. "L´obiettivo – spiega l´assessore regionale alle Opere pubbliche e difesa del suolo, Daniele Borioli – è incentivare al massimo la rilocalizzazione delle famiglie residenti in aree a rischio consentendo loro di avere una nuova casa in una zona più sicura. Per questo – continua – abbiamo già stanziato quasi 2 milioni e mezzo di euro che serviranno ad attivare la prima fase di questa operazione". In particolare il contributo: a) Viene commisurato alla superficie dell´abitazione da rilocalizzare, fermo restando il limite massimo di 200 mq; b) Viene calcolato sul valore di costo al mq stabilito per gli interventi di nuova edificazione di edilizia residenziale sovvenzionata (cioè 1300 euro/mq per un importo massimo di 260 mila euro); c) per gli immobili ad uso di abitazione secondaria, è pari al 75% di quello relativo agli immobili ad uso di abitazione principale; d) può essere assegnato anche a chi acquista o costruisce un nuovo immobile in un comune diverso dal comune in cui ricade l´immobile da rilocalizzare, a patto che si trovi nella stessa Provincia; e) è possibile, in alternativa all´acquisto o alla nuova costruzione di un immobile sostitutivo, concedere un indennizzo pari al 50% del contributo che sarebbe spettato nel caso di acquisto o nuova costruzione; La Giunta ha definito anche le linee guida con cui verrà data priorità alle diverse richieste: "Ovviamente - conclude Borioli – saranno finanziati prima gli immobili nelle zone a rischio più alto, che hanno destinazione residenziale e sono utilizzati come prima casa". Nelle prossime settimane verranno rese note modalità e tempi che i proprietari dovranno seguire per fare la richiesta di contributo. .  
   
   
CONVEGNO: VERSO COPENAGHEN QUALITÀ DELL´ARIA E METEO-DIFFUSIVITÀ: PER UNO SVILUPPO INDUSTRIALE ECOSOSTENIBILE.  
 
Campobasso, 1 dicembre 2009 - "La Regione Molise ha da sempre posto attenzione alle politiche di tutela dell´Ambiente tanto da attivare iniziative di protezione del territorio da abusi edilizi o da qualsiasi altro genere di inquinamento. Molti anni fa, infatti, fummo la prima ed unica regione italiana ad aver approvato dei Piani Paesistici particolareggiati su tutto il suo territorio. Una volontà scaturente dalla consapevolezza che il patrimonio ambientale che avevamo ricevuto dal passato andava tutelato, protetto e consegnato intatto alle prossime generazioni. In questa logica, negli anni, come Governo regionale abbiamo sostenuto programmi e progetti in varie direzioni che si prefiggevano di tutelare l´ambiente in ogni suo aspetto. Appare dunque naturale che ci siamo impegnati a voler far nostre, fornendo tutto l´appoggio necessario, quelle azioni e proposte tese a inserire nelle valutazioni di impatto ambientale anche le caratteristiche climatiche di una data area collocata in un particolare territorio. Ringrazio il Consorzio di Sviluppo Industriale di Termoli per aver voluto fornire, insieme all´Enea e all´Ema (European Madical Association) questo importante momento di confronto proprio sulle tematiche dell´ambiente e della salvaguardia dei vari microclimi che lo caratterizzano". Lo ha detto ieri il Presidente della Regione Molise Michele Iorio intervenendo in mattinata presso la Camera dei Deputati, Sala delle Colonne, Palazzo Marini, a Roma, al convegno dal titolo "Verso Copenaghen – Qualità dell´aria e meteo-diffusività: per uno sviluppo industriale ecosostenibile". .  
   
   
AMBIENTE: REGIONE FVG CHIEDE RINNOVO COMMISSARIO LAGUNA  
 
 Martignacco, 1 dicembre 2009 - La Regione Friuli Venezia Giulia ha chiesto alla Protezione civile il rinnovo dello stato di emergenza nella laguna di Grado e Marano e la riconferma dell´attuale commissario delegato, Gianni Menchini. Lo ha reso noto l´assessore regionale della Protezione civile e Infrastrutture, Riccardo Riccardi, nell´incontro preliminare al convegno "Emergenza socio ambientale della laguna di Grado e Marano", organizzato alla Fiera di Udine a bilancio dei primi nove mesi di attività della gestione Menchini, il cui mandato scade il 30 novembre. "L´ordinanza della presidenza del Consiglio dei Ministri è attesa per la fine di gennnaio", ha ricordato Riccardi, motivando la necessaria proroga dello stato di emergenza: "l´obiettivo è quello di dare risposte funzionali nel breve e nel medio periodo, attivando interventi progettuali e strutturali in un territorio che si è progressivamente indebolito. Una vicenda, quella della laguna, che si è protratta per tanto tempo, ha notato Riccardi. "Dura da troppi anni, anche perché è un´emergenza con caratteristiche molto diverse dal classico parametro emergenziale a cui siamo abituati, ossia non ha avuto una fase acuta - ha rilevato l´assessore - ma è tale per le norme che nel tempo ne hanno definito vincoli e negatività per i vuoti lunghi e importanti verificatesi nella gestione". Occorre dunque restituire quanto prima al territorio della Bassa friulana quest´area compromessa dando risposte di natura ambientale e produttiva, alla luce della forte vocazione agricola turistica nautica. "Mai come nel corso di quest´anno l´amministrazione regionale ha dotato di ingenti risorse questo territorio", ha fatto notare Riccardi, concludendo con un appello affinché "si stemperino gli inutili scontri istituzionali e che si avvii assieme agli Enti locali un proficuo confronto sul futuro della zona". .  
   
   
RIUNITO IL COMITATO ISTITUZIONALE DELL’AUTORITÀ DI BACINO DELLA PUGLIA  
 
Bari, 1 dicembre 2009 - Si è riunito ieri mattina il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Puglia. Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati che ha presieduto per la prima volta la riunione. In particolare, il Comitato ha approvato l’informativa sullo stato di attuazione della convenzione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, la Regione Puglia e l’Autorità di Bacino della Puglia relativa al “sistema informativo delle aree soggette a fenomeni di instabilità nella regione e individuazione di alcune aree a rischio di instabilità”, dell’importo di €900. 000,00 e quella sullo stato di attuazione della convenzione tra la Regione Puglia e L’autorità di Bacino della Puglia relativa all’ “attivazione della rete di monitoraggio delle aree in dissesto idrogeologico” dell’importo di €1. 200. 000,00. Entrambe le attività sono state concluse e si è provveduto alla redazione e alle realizzazione del progetto di aggiornamento del Piano per l’Assetto Idrogeologico (Pai). Nel corso della seduta di oggi inoltre, il Comitato Istituzionale ha preso atto dell’elaborazione della carta idrogeomorfologica del piano paesaggistico della Regione Puglia, strumento che permette di ottenere un quadro completo delle conoscenze dei diversi elementi fisici che concorrono alla configurazione del rilievo terrestre pugliese. Analizzando l’intero territorio, dal Sud Appennino Dauno al Tavoliere, dal Gargano alle Murge, passando per il Salento, la carta rappresenta uno strumento conoscitivo ed operativo al servizio di tutta la collettività che indirettamente fornisce anche una certificazione della pericolosità dei corsi d’acqua. Il Comitato ha approvato anche la richiesta di patrocinio pervenuta dalla Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea) per l’organizzazione e la realizzazione del convegno sul tema “Geologia Urbana di Bari ed area metropolitana che si è svolto a Bari il 28 novembre scorso. Infine il Comitato ha approvato l’applicazione delle procedure di integrazioni e modifiche del Piano per l’Assetto Idrogeologico (Pai) secondo quanto stabilito dagli articoli 24 e 25 delle Norme Tecniche di Attuazione nei Comuni di Cellino San Marco (Br), Mesagne (Br), Racale (Le), Porto Cesareo (Le), San Severo (Fg), Ostuni .  
   
   
DIFESA IDROGEOLOGICA, DALLA REGIONE CAMPANIA 3 MILIONI PER I MURETTI DI CONTENIMENTO NEL TERRITORIO DELLE ISOLE  
 
 Napoli, 1 dicembre 2009 - La Giunta regionale della Campania, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Gianfranco Nappi, ha approvato la delibera con cui si attiva il finanziamento per il “Ripristino e ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti e ciglionamenti preesistenti” nei territori delle isole di Ischia, Capri e Procida. Il provvedimento prevede uno stanziamento di 3 milioni di euro, provenienti dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 (misura 216), da utilizzare nelle superfici agricole per la creazione di muri di contenimento e per la captazione e canalizzazione delle acque, ai fini della difesa idrogeologica delle aree delle isole campane "Il tragico evento verificatosi poche settimane fa a Casamicciola ha imposto una seria e rapida riflessione sui problemi di dissesto idrogeologico in Campania - ha dichiarato l’assessore Nappi - Con questa delibera andiamo in primis ad intervenire su un’area, quella ischitana, dove la frana ha interessato direttamene superfici agricole con presenza di terrazzamenti. Estendendo il provvedimento a Capri e Procida andiamo poi a realizzare un intervento organico per la difesa idrogeologica nelle isole campane. Il tutto partendo dalla concezione di una agricoltura che, attraverso la cura e il rispetto del territorio, possa garantire una migliore vivibilità ai cittadini". .  
   
   
AMBIENTE VALLE BORMIDA: FIRMATA L´INTEGRAZIONE DELL´ACCORDO DI PROGRAMMA 23,5 MILIONI PER RILANCIARE IL TERRITORIO  
 
Torino, 1 dicembre 2009 - E’ stato firmato ieri a Roma, al Ministero per l’Ambiente, l’atto integrativo che porta alla Valle Bormida piemontese il resto degli stanziamenti previsti dall’accordo di programma, firmato dalla Regione Piemonte nel 2006 con il Governo Prodi, per il risanamento, il recupero ambientale ed economico del’intero territorio. L’accordo prevedeva lo stanziamento di 30 milioni di euro: 6,5 milioni già utilizzati e 23,5 milioni per cofinanziare un lungo elenco di interventi e di opere definiti con le amministrazioni locali della parte piemontese della valle. “E’ stato premiato - dice l’assessore all’Ambiente Nicola de Ruggiero - il lavoro paziente e meticoloso che abbiamo svolto in questi anni in collaborazione con gli Enti locali, in modo da poter utilizzare al meglio le risorse. E’ un capitolo importante perché riconosce il primo vero risarcimento alla parte piemontese della valle, un giusto sostegno per ridare vere prospettive di sviluppo”. Nell’accordo di programma firmato nel 2006 è anche previsto che 2/3 dei risarcimenti per i danni ambientali, al momento della definizione, saranno destinati al Piemonte, per ulteriori interventi. Un commento anche da parte dell’assessore all’Agricoltura Mino Taricco: “Con le risorse a disposizione e quelle che arriveranno in futuro, possiamo lavorare insieme alle comunità locali per progettare una Valle Bormida che si lasci definitivamente alle spalle il dramma che dura da più di un secolo”. .  
   
   
E´ LA TOSCANA LA REGIONE PIÙ RICICLONA DELL´ITALIA CENTRALE MONTESPERTOLI GUIDA LA CLASSIFICA REGIONALE. SIENA LA REALTÀ PIÙ VIRTUOSA  
 
Firenze, 1 dicembre 2009 - La Toscana è la regione più “riciclona” del Centro Italia, con il 36,58% dei rifiuti raccolti in forma differenziata e con 29 comuni che nel 2008 hanno superato quota 45%, che rappresenta la soglia posta dalla normativa nazionale. Comuni “virtuosi”, i cui risultati – in base alla classifica stilata da Legambiente – sono stati premiati il 27 novembre alla Fortezza da Basso di Firenze nell’ultima giornata di ‘Green Days’, la tre giorni della Regione dedicata alla sostenibilità ambientale, dall’assessore regionale all’ambiente Annarita Bramerini, Piero Baronti di Legambiente Toscana e Stefano Bruzzesi dell’Agenzia regionale recupero risorse. Montespertoli, in provincia di Firenze, è il comune toscano più riciclone, con l’86,52%, seguito da tre comuni lucchesi, Capannori (69,18%) Porcari (62,90%) e Villa Basilica (59,57%). Gli altri sono Tavarnelle Val di Pesa (57,54%), San Quirico d´Orcia (56,2%), Buonconvento (56,12%), Colle Val d´Elsa (56,01%), Casole d´Elsa (53,33%), Sovicille (52,68%), Rufina (51,58%), Monteriggioni (51,47%), Vaiano (50,62%), Poggibonsi (50,82%), San Gimignano (50,56%), Castagneto Carducci (50,44%), Sansepolcro (49,92%), Monteroni d´Arbia (49,69%), Sesto Fiorentino (48,68%), Capraia e Limite (48,38%), Lucca (47,79%), Pergine Valdarno (47,66%), San Vincenzo (47,64%), Asciano (47,47%), Monteverdi Marittimo (47,20%), Massa e Cozzile (47,06%), Calenzano (46,4%), Montalcino (45,92%), Siena (45,84%). Legambiente ha assegnato riconoscimenti anche all´ex Ato Siena (oggi Ato Sud) e al gestore dei rifiuti, Siena Ambiente. L´ato senese, con il 45,43%, è stato infatti l´unico ambito ad aver superato l´obiettivo nazionale. «La raccolta differenziata – ha detto l´assessore regio nale all´ambiente Anna Rita Bramerini nel corso della premiazione - in Toscana sale e arriva al 36,58%, con una crescita del 3% dal 2007 al 2008. Sono i risultati tangibili del grande impegno che la Regione ha dedicato a riorganizzare il sistema di gestione del ciclo dei rifiuti. Per la Toscana la vera sfida del futuro sarà quella de riciclo dei materiali raccolti». Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana, ha dato commentato così la situazione regionale: «L’andamento della raccolta differenziata dei rifiuti vede la Toscana primeggiare nell’Italia centrale ma non c’è dubbio che si può e si deve fare di più, prendendo ad esempio i 29 comuni che sono stati premiati oggi come i più virtuosi. Più differenziata, infatti, non significa soltanto miglioramento dell’ambiente ma anche maggiori occasioni di lavoro attraverso il mercato delle materie che derivano dai rifiuti raccolti e seleziona ti. Più differenziata significa anche più occupazione». Come ha ribadito anche Stefano Bruzzesi, direttore dell´Agenzia regionale recupero risorse, «finalmente in Toscana i numeri della raccolta differenziata danno segnali concreti di una positiva inversione di tendenza, importante, che si unisce all’andamento della produzione dei rifiuti che finalmente si assesta e non aumenta. Ma la vera sfida, specialmente in un momento di contrazione economica come l’attuale, sarà il vero rilancio del mercato del riuso». .  
   
   
MOLTE LE PRESCRIZIONI PER IL CENTRO RICICLAGGIO A BORGO VALSUGANA  
 
Trento, 1 dicembre 2009 - Su proposta dell´assessore all´ambiente Alberto Pacher, la giunta provinciale ha oggi espresso una valutazione positiva in merito alla compatibilità ambientale del progetto esecutivo per la realizzazione di un "Centro di riciclaggio di rifiuti non pericolosi in località Visle, nel territorio del comune di Borgo Valsugana. La valutazione positiva è subordinata all´ottemperanza da parte della ditta costruttrice delle prescrizioni espresse dal Comitato provinciale per l´ambiente dal Settore gestione ambientale dell´Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente, dal Servizio bacini montani. Tra le prescrizioni previste e alle quali bisognerà attenersi per poter realizzare l´opera, alcune riguardano le dismissioni dell´attività di gestione rifiuti sull´area in località Campagna, nel rispetto degli eventuali provvedimenti che verranno presi dall´autorità giudiziaria; la ditta costruttrice (Boccher s. R. L. ) dovrà osservare le prescrizioni in merito alle sistemazioni finali e al ripristino ambientale dell´area. Entro tre mesi dalla data di inizio della nuova attività di recupero, dovrà essere effettuata una ulteriore indagine fonometrica per verificare il rispetto dei limiti di rumorosità imposti dalla normativa. Per quel che concerne le emissioni diffuse in atmosfera, l´Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente, d´intesa col comune di Borgo Valsugana, dovrà definire un piano di monitoraggio per verificare la caratterizzazione granulometrica e chimica. Altre prescrizioni riguardano le barriere vegetali previste dal progetto, che dovranno essere poste in opera prima dell´inizio dell´attività di recupero rifiuti; il manto di copertura del nuovo edificio dovrà essere in lamiera color piombo; quando sarà possibile , e comunque non oltre cinque anni dalla data del provvedimento di compatibilità ambientale, la ditta Boccher dovrà spostare il corso della Rosta Fredda a bordo proprietà; nella risagomatura delle "roste" non potranno essere utilizzati materiali riciclati, ma solo materiale naturale. Altre raccomandazioni e disposizioni normative riguardano l´urgenza dello spostamento della Rosta Fredda secondo le indicazioni del Servizio bacini montani; per poter utilizzare l´acqua della Rosta Pascolina, la ditta Boccher dovrà richiedere una nuova concessione ad uso industriale. Ogni tipo di intervento previsto in fascia di rispetto stradale dovrà attenersi a quanto deliberato in precedenza dalla giunta provinciale (delibera n. 890 del 5 maggio 2006). Specifici nulla osta del Servizio gestione strade saranno necessari per ogni intervento che preveda rettifiche planimetriche e/o altimetriche di strade provinciali e/o statali. Tutti gli interventi che verranno realizzati invece in fascia di rispetto della Rosta Fredda, compreso lo sbocco della Rosta Pascolina, dovranno essere preventivamente autorizzati. Qualora nel corso dei lavori emergessero reperti di interesse archeologico, immediata informazione dovrà pervenire alla Soprintendenza per i beni librari, archivistici e archeologici della Provincia. .  
   
   
APPROVATA LA BONIFICA DELLA EX-AREA COMPOSTAGGIO DI ISCHIA PODETTI SU PROPOSTA DELL´ASSESSORE ALBERTO PACHER, I LAVORI DOVRANNO TERMINARE ENTRO TRE ANNI  
 
Trento, 1 dicembre 2009 - Su proposta dell´assessore Alberto Pacher, la giunta ha approvato il 27 novembre il progetto esecutivo, preliminare e definitivo, di bonifica relativo alla zona sud dell´area ex-compostaggio interna alla discarica per rifiuti urbani di Ischia Podetti, a Trento, che è stato predisposto dal Servizio per le politiche di risanamento dei siti inquinati e di gestione dei rifiuti. Il progetto potrà essere quindi realizzato ottemperando comunque ad una serie di prescrizioni formulate dall´Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente e dal Comune di Trento, nonché rispettando le osservazioni avanzate dal Servizio geologico della Provincia. Gli interventi di bonifica dovranno essere eseguiti e portati a compimento entro tre anni, anche in lotti successivi. Le prescrizioni formulate dall´Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente prevedono che il materiale proveniente dagli scavi, sia esso quello inerte di copertura che materiali di fondo scavo, dovrà essere considerato rifiuto in quanto proveniente da un sito soggetto a bonifica e pertanto si chiede venga gestito secondo le disposizioni di legge e con impianti autorizzati. L´ufficio studi geologici del Servizio geologico della provincia ha da parte sua espresso alcune osservazioni progettuali che sono state fatte proprie dal Servizio per le politiche di risanamento dei siti inquinati e di gestione dei rifiuti nella predisposizione del progetto che oggi è stato approvato. .