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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Dicembre 2009 |
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È IN TRENTINO LA PRIMA SCUOLA LEED EUROPEA |
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Rovereto (Tn), 1 dicembre 2009 - E’ a Riva del Garda, in Trentino, la prima scuola in Europa realizzata secondo i criteri di edilizia sostenibile Leed (Leadership in Energy and Environmental Design). L’ampliamento dell’Istituto Tecnico Commerciale “Floriani” è stato costruito secondo una serie di parametri sviluppati negli Stati Uniti e applicati in oltre 100 paesi del mondo per la progettazione, realizzazione e gestione di edifici sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale, economico e della salute. La certificazione ufficiale è stata rilasciata il 20 novembre dall’organismo statunitense di edilizia sostenibile Green Building Council che ha attribuito alla scuola trentina il massimo del punteggio nella categoria considerata (48 punti su 48). Fra le quattro possibili certificazioni Leed (Certified, Silver, Gold, Platinum) la scuola di Riva è stata classificata “Gold”, aggiudicandosi dunque anche un altro primato: si tratta del primo edificio italiano in assoluto ad avere raggiunto il più alto livello di certificazione (non ci sono ancora edifici Platinum sul territorio nazionale). “Questo risultato - ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai - è per il Trentino particolarmente significativo, sia perché certifica il ruolo di ‘apripista’ che abbiamo assunto riguardo a Leed, sia perché conferma la bontà del percorso che stiamo facendo, quello in direzione di uno sviluppo capace di coniugare l’eccellenza della piattaforma produttiva con la peculiare sensibilità ambientale del territorio. Avere puntato sulla filiera energia-edilizia-mobilità sostenibile, valorizzando le conoscenze depositate nei nostri centri di ricerca, la capacità d’iniziativa delle imprese e la qualità delle risorse presenti in loco - come il legno - ci consente oggi di guardare con maggiore serenità anche al futuro e alla ripresa economica che ci auguriamo arrivi presto. ” Commissionato dalla Provincia autonoma di Trento e realizzato dall’impresa di Costruzioni Debiasi Srl, l’ampliamento della scuola Floriani ha potuto ottenere questo risultato anche grazie alla consulenza di Habitech-distretto tecnologico trentino per l’energia e l’ambiente, la società guidata dall’amministratore delegato Gianni Lazzari. “Habitech”, sottolinea Lazzari, “ha fra i propri obiettivi proprio la trasformazione in senso sostenibile del mercato dell’edilizia. E questo è un risultato significativo perché certificato da un’istituzione internazionale”. In particolare, il professionista accreditato Leed, Francesco Gasperi, con il supporto di Giulia Pizzini, sempre di Habitech, e della società americana Ftch, ha assistito l’impresa di costruzione e il team di progetto seguendo da vicino tutte le attività di calcolo, di documentazione progettuale e di cantiere richieste dallo standard Leed. “Il lavoro per la certificazione è stato svolto in modo esemplare dal team integrato composto da Habitech e Costruzioni Debiasi”, spiega Gasperi “e ciò ci ha permesso di raggiungere il massimo del punteggio in fase di valutazione”. “Oltre all’enorme soddisfazione da parte mia e di tutti i miei collaboratori per il grande traguardo raggiunto”, dichiara Gianni Debiasi, “mi preme evidenziare come la sinergia creata da felici intuizioni politiche e dall’impegno di imprenditori lungimiranti possa portare a risultati d’eccellenza anche a livello europeo pur partendo da dimensioni medio piccole sia del territorio così come delle aziende ” Fra le soluzioni progettuali che rendono speciale la scuola di Riva, si possono annoverare il “tetto verde”, coperto da vegetali, per migliorare la coibentazione; una vasca di recupero dell’acqua piovana, da utilizzare per l’irrigazione e per lo scarico dei wc; superfici di pavimentazione esterne con un alto coefficiente di riflessione solare per evitare l’effetto “isola di calore”; sistemi di riduzione del consumo dell’acqua, come ad esempio rubinetti a basso flusso; aree di raccolta differenziata sui vari piani dell’edificio; una maggior presenza di aree verdi all’interno del sito di progetto; l’utilizzo di materiali rapidamente rinnovabili e di legname da foreste certificate e una migliore gestione del comfort termico nelle varie aule, grazie a singoli termostati presenti nel pannello di controllo sul corridoio di ogni piano. Alla scuola è stato inoltre assicurato un ottimo isolamento acustico all’interno delle aule, grazie a serramenti con doppio vetro e ad un approfondito studio acustico sulla stratigrafia delle pareti. Particolare attenzione è stata dedicata anche alla gestione del cantiere in fase di costruzione: è stato assicurato lo smaltimento dei materiali da costruzione in appositi centri di riciclaggio ed è stato effettuato il collaudo finale di tutti gli impianti tramite una Commissioning Authority, una figura professionale tecnica a garanzia del committente. L’edificio scolastico stesso, inoltre, costituirà di per sé anche uno strumento di insegnamento delle buone pratiche del costruire sostenibile. Oltre al Floriani, al momento in territorio trentino sono registrate altre scuole presso il Gbc statunitense: la scuola di Romarzollo ad Arco, la scuola di Mezzolombardo, già in fase avanzata di costruzione, e le scuole di Volano e di Lodrone di Storo. . |
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RIGASSIFICATORE DI ROSIGNANO, LA REGIONE DICE NO C´È LIVORNO, INSOSTENIBILI IN TOSCANA DUE IMPIANTI DEL GENERE |
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Firenze, 1 dicembre 2009 - «Il nostro Piano energetico prevede un solo rigassificatore in Toscana. La Regione ha accolto la sfida di dotare l’Italia di infrastrutture energetiche per diversificare e rendere più sicuro l’approvvigionamento energetico del Paese, ma l’impatto di due impianti simili sulla costa toscana è insostenibile. Questa vicenda dimostra l’assenza di programmazione nazionale su una questione strategica come quella dell’approvvigionamento energetico». Questo il commento dell’assessore Anna Rita Bramerini al termine della riunione della Giunta regionale di ieri pomeriggio che ha deliberato il parere contrario sulla valutazione di impatto ambientale relativa al rigassificatore Edison a Rosignano. Il parere negativo della Giunta è arrivato nonostante che l’organo tecnico, il Nucleo di valutazione regionale sulla Via, abbia espresso un parere positivo, anche se condizi onato da oltre 60 prescrizioni. «Il nucleo di valutazione si è limitato ad esprimersi sullo specifico di questo progetto – sottolinea Bramerini -, ma a pochi chilometri di distanza, a Livorno, sono già avviati i lavori per la costruzione di un altro impianto, il rigassificatore Olt. La Giunta non poteva non fare una valutazione complessiva, coerente con le scelte contenute nel nostro piano energetico che prevede in Toscana la costruzione di un solo impianto del genere». Con questa decisione la Giunta intende richiamare anche il Governo nazionale a programmare scelte strategiche per dare sicurezza nelle forniture energetiche al paese. Non bisogna poi dimenticare che in Italia due sono gli impianti già attivi: Rovigo e Panigallia. Altri due quelli autorizzati: l’Olt di Livorno e quello di Porto Empedocle. Altri in corso di autorizzazione, fra cui quelli in Calabria, in Sicilia, in Romagna, in Puglia e a Trieste. Relativamente all’ipotesi dei due progetti che interessano la Toscana, la Giunta regionale e lo stesso assessore Bramerini hanno segnalato al Governo e in particolare al sottosegretario all’energia Scaglia, il rischio di avere un’offerta impiantistica sovradimensionata rispetto al reale fabbisogno del paese. «Una preoccupazione - prosegue Bramerini - condivisa anche dallo stesso sottosegretario. Nel nostro paese ci sono 7500 chilometri di coste, non c’è quindi motivo di costruire due impianti a soli pochi chilometri l’uno dall’altro. Voglio essere chiara fino in fondo. L’assenza di una programmazione nazionale rischia di produrre insopportabili concentrazioni, fuori da ogni logica sia di natura economica che ambientale e di sicurezza. Aggiungo: tutti i vari governi che si sono succeduti, Prodi prima e Berlusconi adesso, non hanno mai espresso contrarietà alle previsioni del nostro piano energetico”. . |
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CORSO BASE PER L’UTILIZZO DELLE FONTI RINNOVABILI D’ENERGIA NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO MILANO, 19 GENNAIO 2010 – |
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Milano, 1 dicembre 2009 - Già da qualche anno Aper e Reef Onlus hanno lanciato il progetto Spes (Servizio Produzione Energia Solidale) allo scopo di mettere a disposizione delle organizzazioni no-profit, che si imbattono nella necessità di coprire i consumi energetici dei progetti nei Paesi in via di Sviluppo (Pvs), le conoscenze e l’esperienza della propria struttura tecnica e delle aziende associate, che quotidianamente si confrontano con le sfide della produzione di energia rinnovabile. In quest’ottica Aper e Reef hanno ideato un corso di formazione, il cui obiettivo è di trasmettere le conoscenze di base sulle Fer alle persone coinvolte, a vario titolo, in progetti umanitari nei Pvs, affinché siano informate sulle reali possibilità d’utilizzo di queste fonti naturali per fornire l’energia necessaria ai tutti quei progetti che promuovono (ospedali, dispensari, pozzi acqua, illuminazione, informatizzazione, conservazione degli alimenti …). Il corso non intende preparare quindi dei tecnici, bensì fornire ai partecipanti sufficienti informazioni per consentire una prima valutazione delle risorse presenti sul territorio, dei consumi energetici da soddisfare e delle principali soluzioni tecnologiche disponibili, anche in base alle caratteristiche e ai limiti operativi di ciascuna fonte. Formazione@aper. It . |
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SFRUTTAMENTO SUOLO: GIUNTA ABRUZZESE VIETA ESTRAZIONE OLIO COMBUSTIBILE |
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Pescara, 1 dicembre 2009 - Sostanzialmente, in Abruzzo non si potranno più esercitare attività di prospezione, ricerca, estrazione e prima lavorazione di olio combustibile. Lo ha deciso oggi l´Esecutivo regionale, riunito a Pescara, che ha modificato integralmente la precedente legge regionale, n. 14, "Provvedimenti urgenti a tutela della Costa teatina". Tale legge, sulla quale la Corte costituzionale ha anche mosso eccezioni, nelle more di vari strumenti di valutazione, sospendeva fino al 31 dicembre 2008, ogni permesso a costruire per l´insediamento di nuove industrie insalubri. Con il disegno di legge varato il 30 novembre , su proposta del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, si introduce un principio definitivo e generalizzato che intende preservare, dall´insediamento di attività contraddistinte da un alto potenziale di inquinamento, tutte quelle aree caratterizzate da particolari peculiarità fisiche e geografiche. Nella sostanza, l´Esecutivo ha classificato sei aree, che costituiscono la quasi totalità del territorio regionale, sulle quali sono vietate tutte le attività connesse allo sfruttamento del sottosuolo. Si tratta di: aree agricole destinate alle coltivazioni ed alle produzioni vitivinicole, olivicole, frutticole di pregio, di origine controllata garantita (d. O. C. G. ), di origine controllata (d. O. C. ), di indicazione geografica tipica (i. G. T. ), di origine protetta (d. O. P. ), di indicazione geografica protetta (i. G. P. ), riconosciute ai sensi della vigente normativa statale e regionale; aree protette così come individuate ai sensi delle normativa vigente; aree sottoposte ai vincoli dei beni ambientali o ricadenti nel piano paesaggistico, ai sensi della normativa statale e regionali vigente; siti di interesse comunitario (Sic), nelle Zone di Protezione speciale (Zps) e negli altri siti di interesse naturalistico; aree ricadenti nelle categorie di pericolosità elevata (P2) e molto elevata (P3) e nelle classi di rischio elevata (R3) e molto elevata (R4) del piano regionale per l´Assetto idrogeologico; aree sismiche classificate come "Zona1" e "Zona 2", individuate dalla Regione ai sensi della normativa statale vigente in materia sismica. "Sullo sfruttamento del nostro territorio, la Giunta compie oggi un atto di coerenza e trasparenza, senza tentennamenti e senza strumentali rinvii". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, commentando l´approvazione del nuovo disegno di legge. "Abbiamo inteso chiudere in modo definitivo un capitolo che ha visto questo Governo regionale sempre in prima linea in difesa del suo territorio, delle produzioni locali e della salute, e con il quale speriamo di ridare certezze e tranquillità alle popolazioni e agli imprenditori che hanno visto come una minaccia l´insediamento di industrie dedite alla lavorazione di olio combustibile". Ora il provvedimento varato dalla Giunta regionale deve passare l´esame del Consiglio regionale. "E´ una proposta aperta alle valutazioni di consiglieri legati al loro territorio - ha concluso il Presidente - e pertanto, ben consapevoli della necessità di una normativa seria e definita in questa materia, proprio per preservare l´Abruzzo e garantirne uno sviluppo sano e compatibile con le inclinazioni di questa regione". L´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, in relazione al disegno di legge sullo sfruttamento del suolo, approvato oggi dalla Giunta, ha sottolineato come "con questo importante atto dell´esecutivo regionale si dà una risposta definitiva e di assoluta chiarezza, contro ogni ipotesi di realizzazione del cosiddetto Centro Oli di Ortona". Febbo in proposito ha ricordato come "questo governo regionale abbia in più occasioni manifestato la piena e convinta contrarietà verso questo progetto". "Occorreva predisporre una normativa organica che disciplinasse l´intera e complessa materia - ha ripreso l´assessore - e a mio avviso quest´ultimo disegno di legge, appena approvato, risulta ancora più completo della disciplina sul progetto di localizzazione di nuove infrastrutture energetiche proposta nei mesi scorsi". . |
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NUOVO POZZO IN VAL D’AGRI: PROGETTO INOPPORTUNO |
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Potenza, 1 dicembre 2009 - “Stiamo superando i limiti del buon senso”. E’ l’affermazione del presidente del gruppo di Forza Italia verso il Pdl in Consiglio regionale, Nicola Pagliuca, in merito all’apertura di un nuovo pozzo per l’estrazione petrolifera in Val d’Agri individuato vicino il locale ospedale. “Esprimo la più totale contrarietà ed il mio disappunto – continua il consigliere - per l’autorizzazione, data dalla Giunta regionale, ai lavori per l’attivazione di un pozzo di petrolio da attivare ad una distanza di soli 500 metri dall’Ospedale di Villa d’Agri, fondamentale centro di cura dei cittadini del posto, a poca distanza dal confine del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano e dal centro abitato. Non essendo stata posta la questione in Aula consiliare – sostiene Pagliuca - non posso che utilizzare i mezzi di comunicazione per affermare con forza l’inopportunità di dare esecuzione a tale progetto, questo a prescindere dalle inevitabili e gravi implicazioni ambientali e dannose per la salute che ne deriverebbero. Ritengo – conclude il consigliere Pagliuca – che tale iniziativa sia assolutamente da bloccare”. . |
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ALBANIA, ENERGETICO TRAINA INVESTIMENTI ESTERI |
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Tirana, 1 dicembre 2009 - L´albania è un Paese con grandi ricchezze naturali ed energetiche. Il settore energetico rappresenta uno dei settori prioritari per lo sviluppo dell´Albania, il quale ha dato un importante contributo nell´incremento degli Investimenti Diretti Esteri. Questi ultimi, nel corso degli ultimi anni, hanno registrato un trend in crescita, scrive l´Ice. Va rimarcato ad esempio che nei primi mesi di quest´anno sia stata realizzata la privatizzazione di Ossh (Operatore del Sistema di Distribuzione) da parte della Compagnia Ceca Cez per un valore pari a 102 milioni di euro. Nel 2008, gli Ide hanno registrato un valore pari a 653 milioni di euro, con una variazione positiva del 41 per cento rispetto al 2007. Nei primi sei mesi dell´anno in corso, gli Investimenti Diretti Esteri hanno raggiunto i 436 milioni di euro, con un aumento del 90 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. In questo ambito, l´incremento e la diversificazione delle capacità di produzione dell´energia elettrica, così come la costruzione delle nuove linee di interconnessione, rappresentano priorità fondamentali del Governo Albanese. . |
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FVG: INCONTRI SU SOSTENIBILITÀ ENERGETICA EDIFICI (VEA) |
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Trieste, 1 dicembre 2009 - La Direzione centrale ambiente e lavori pubblici della Regione ha programmato una serie di cinque diversi incontri per la presentazione del nuovo sistema di valutazione Vea, acronimo che definisce il ´´Protocollo regionale per la Valutazione della qualità energetica e Ambientale di un edificio´´. Il primo dei cinque eventi, in seduta plenaria e rivolto a tutte le Amministrazioni locali, si tiene martedì 1 dicembre nell´Auditorium della Regione di via Sabbadini 31 a Udine alle ore 10. 30. Sono quindi previsti altri appuntamenti dedicati a tecnici e professionisti delle quattro province: sempre martedì 1 dicembre a Udine, Auditorium della Regione, ore 14. 30; a Pordenone venerdì 4 dicembre, Auditorium della Regione, via Roma 2, ore 9. 30; a Trieste mercoledì 9 dicembre, presso la sala Saturnia della Stazione Marittima, Molo Bersaglieri 3, ore 9. 30; ed infine a Gorizia, venerdì 11 dicembre alle ore 15 nell´Auditorium della Cultura Friulana di via Roma 22. A tutti gli eventi interverrà l´assessore regionale all´Ambiente e Lavori pubblici Elio De Anna. Con l´approvazione, lo scorso ottobre, del regolamento di attuazione della legge regionale 23/2005 (Disposizioni in materia di edilizia sostenibile), e l´evolversi del quadro normativo nazionale in materia di certificazione energetica, la Regione Friuli Venezia Giulia ha definito, attraverso il Protocollo, le procedure di valutazione necessarie ai fini della certificazione energetica e ambientale delle nuove costruzioni e delle ristrutturazioni in Friuli Venezia Giulia. Il nuovo Protocollo Vea sostituirà, a partire dal 1 gennaio 2010 per gli edifici pubblici e ad uso pubblico e dal 1 giugno 2010 per gli altri edifici, le disposizioni sulla certificazione introdotte dal Decreto legislativo 192/2005 e dai decreti nazionali successivamente emessi. . |
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MERCATO IMMOBILIARE DI PRESTIGIO |
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Milano, 1 dicembre 2009 - In un mercato residenziale che, nel primo semestre del 2009, ha lanciato segnali di moderata contrazione di prezzi, il segmento del mercato di pregio non registra particolari cedimenti, anche se gli operatori notano una maggiore attenzione ai dettagli, alla qualità dell’abitazione e in generale una maggiore riflessione da parte degli acquirenti. La tenuta dei valori per questa tipologia di abitazioni è spiegabile anche con una bassa offerta presente sul mercato. Infatti chi possiede un immobile di questo genere difficilmente è disposto a cederlo, e le compravendite riguardano spesso soluzioni ereditate oppure da alienare in seguito al trasferimento dei proprietari in altre città. Chi cerca tipologie di pregio predilige soprattutto quelle posizionate ai piani alti, luminose, dotate di terrazzo, con ampi spazi di rappresentanza, doppi servizi, box o posto auto (sempre più apprezzati). Fondamentale il palazzo in cui è inserita l’abitazione, che deve presentarsi in ottime condizioni, meglio se posizionato su strade tranquille e lontane dal traffico. Apprezzata la presenza di soffitti a volta, cassettoni, affreschi e viste panoramiche. Quanto allo stato di conservazione si preferiscono le tipologie da ristrutturare perché consentono una maggiore personalizzazione anche se la ristrutturazione eseguita nel rispetto delle caratteristiche originarie dell’abitazione talvolta incontra il favore degli acquirenti. L’acquisto di questo tipo di abitazione quasi sempre è finalizzato all’utilizzo diretto anche se si registrano compravendite ad uso investimento. Chi cerca soluzioni di prestigio a Milano si orienta soprattutto sulle zone centrali tra cui il Quadrilatero, corso Vittorio Emanuele, l’area intorno alla Scala, via Borgonuovo e via de Giardini nel quartiere di Brera dove ci sono le abitazioni più prestigiose, situate in palazzi storici del Xix secolo e in stile liberty, con caratteristiche architettoniche di rilievo. L’offerta è però limitatissima. Si presta sempre più attenzione al palazzo (scalinate importanti, servizio di portineria, stato delle facciate e degli interni) in cui è inserita l’abitazione oltre che alla location. Parliamo comunque di una domanda di nicchia, che diventa sempre più esigente e che cerca grandi tagli, a partire da 150 mq con terrazzo o balconi e che siano posizionati ai piani medio-alti. E’ fondamentale la presenza del box ed è apprezzata l’esistenza di un doppio ingresso, di cui uno da destinare al personale di servizio. Gli acquirenti italiani che cercano questa tipologia immobiliare lo fanno sempre per utilizzo personale. Negli ultimi tempi a Milano si registrano compravendite su questo segmento da parte di russi ed inglesi che desiderano fare un investimento acquistando un’abitazione da utilizzare per brevi soggiorni a Milano. L’offerta su queste tipologie di immobili è decisamente bassa e questo ha consentito la tenuta dei valori che partono da un minimo di 11 mila € al mq fino ad arrivare a 14 mila € al mq. Quanto allo stato di conservazione dell’immobile c’è abbastanza equilibrio tra le richieste per le soluzioni da ristrutturare e per quelle già ristrutturate. Altra zona interessante per chi cerca tipologie di prestigio è quella di piazza Cinque Giornate dove, da dopo l’estate, si segnala un maggiore interesse. A ricercare questa categoria di immobili sono prevalentemente professionisti, ed in particolare avvocati (grazie alla vicinanza del Tribunale) e dirigenti. L’attenzione si concentra su stabili d’epoca (fine ‘800 e primi anni del ‘900) particolarmente prestigiosi dal punto di vista estetico (si apprezzano le facciate e l’ingresso dove ci sono marmi pregiati e colonne). I tagli richiesti sono eterogenei, si acquistano comunque solo quelle soluzioni dal terzo piano in su, con una concentrazione di richieste sugli ultimi piani e sugli attici, la cui offerta però non riesce a soddisfare la forte richiesta. Tipologie di pregio si trovano in particolare nell’area di via Scesa, via Spartaco e viale Montenero dove per l’acquisto degli appartamenti più prestigiosi si spendono circa 6000 € al mq contro una media della zona compresa tra 4700 e 4800 € al mq. Per soluzioni particolarmente prestigiose si possono raggiungere top-price di 2 milioni di €. A Roma, tra le zone dinamiche per gli acquirenti delle tipologie di prestigio si segnalano il Centro e il quartiere Parioli. L’offerta è decisamente inferiore alla richiesta, molto più elevata. Nel quartiere Parioli la domanda è alimentata da imprenditori, attori, professionisti e famiglie di origini nobili che comprano per migliorare l’abitazione di proprietà o per destinarla ai figli, mentre nel Centro si registrano acquisti da parte di persone residenti in altre regioni d´Italia o a volte da parte di stranieri amanti della città eterna che realizzano così un investimento immobiliare. Le tipologie ricercate vanno dal monolocale fino all’attico prestigioso, una rarità sul mercato. Le caratteristiche cui presta maggiormente attenzione chi cerca un’abitazione di prestigio sono le condizioni dello stabile, la presenza dell’ascensore determinante per le abitazioni del Centro storico, la vista sulla città. Nel cuore di Roma le zone più ricercate per le abitazioni di prestigio sono piazza del Popolo, via del Babuino, piazza di Spagna, Campo dei Fiori, piazza Navona, via Veneto e la zona intorno al Pantheon dove per le soluzioni di prestigio esiste un range di prezzo che può oscillare da 14 a 17 mila € al mq. Nel quartiere Parioli invece le soluzioni più prestigiose si trovano nei dintorni di piazza delle Muse, in via Monti Parioli, intorno a Villa Grazioli e viale Liegi dove si concentrano immobili signorili degli anni ‘20. Le quotazioni in questa zona sono più basse rispetto al Centro ed oscillano da 8 mila a 15 mila € al mq. Non lontano da queste zone sono sempre numerose le richieste di immobili di prestigio nei quartieri Salario, Pinciano, Trieste, Nomentano e Castro Pretorio. Si tratta in genere di appartamenti posizionati ai piani alti e situati in palazzi di epoca Umbertina o antecedente. La richiesta ricade in particolare su soluzioni di rappresentanza, con doppio ingresso, spazi esterni, soffitti alti (più di 3 metri e mezzo) ed arricchite spesso da volte, affreschi e decorazioni. Le metrature in genere sono comprese tra 150 e 200 mq. Tra le aree più prestigiose ricordiamo via Savoia, via dei Colli Albani e l’area del Pinciano. In zona Trieste ricordiamo inoltre il quartiere Coppedè, piccola area urbana situata tra piazza Buenos Aires e via Tagliamento, realizzata a partire dai primi anni del 1900 e nel quale si possono trovare palazzine e soluzioni indipendenti realizzate in marmo, travertino e terracotta e caratterizzate da torrette, archi, spazi verdi e fregi con immagini medioevali. Soluzioni di prestigio si possono acquistare anche nell’area di piazza Caprera. Le valutazioni sono mediamente di 7500 € al mq con punte di 8000 € al mq. Appartamenti dai tagli ampi e particolarmente di pregio raggiungono anche quotazioni complessive vicine ai due milioni di euro. Sempre vivace la domanda di immobili di prestigio nell’area di San Pietro e di Gregorio Vii, anche se l’offerta di queste tipologie è molto bassa. In genere la ricerca si focalizza su tagli da 160-170 mq preferibilmente da ristrutturare, con doppio salone, terrazzi o giardini, box auto ed inseriti in comprensori con piscina e portineria. Queste tipologie si concentrano nelle aree di via Piccolomini e di via San Damaso, dove si possono acquistare soluzioni di prestigio, situate in palazzi realizzati negli anni ’60 ed acquistabili ad un prezzo compreso tra 6500 e 7000 € al mq. La spesa media complessiva per l’acquisto di queste soluzioni è compresa in genere tra un milione e due milioni di euro. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa . |
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EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA: AL VIA PIANO VENDITA ARTE GENOVA |
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Genova, 1 dicembre 2009 Cinquecentocinquantotto alloggi che costituiscono l´8,5% del patrimonio di edilizia residenziale pubblica di Arte, l´azienda regionale territoriale per l´edilizia, a Genova e provincia saranno venduti e le risorse reinvestite per il risanamento del patrimonio complessivo e la creazione di nuovi alloggi erp. Lo ha deciso il 27 novembre la Giunta regionale attraverso l´approvazione della delibera, proposta dall´assessore alle politiche abitative, Maria Bianca Berruti sulla cessione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Su un ammontare complessivo di 7500 alloggi situati a Genova e in provincia, 2102 sono gli appartamenti individuati da Arte che potrebbero essere oggetto della vendita. Di questi 558 saranno quelli effettivamente ceduti, secondo una quota che risulta al di sotto del 10% del patrimonio complessivo Erp, come impone la legge. Le risorse così ricavate ammonteranno a circa 37 milioni di euro che serviranno a lavori di manutenzione straordinaria e di risanamento e alla creazione di nuovi alloggi. "Il piano triennale della vendita di alloggi Erp - spiega l´assessore alle politiche abitative, Maria Bianca Berruti - riguarda gli anni 2010-2011-2012 e si prefigge di soddisfare in primo luogo le richieste degli inquilini assegnatari interessati ad acquistare l´immobile, a far fronte alle necessità di manutenzione di un patrimonio in alcuni casi molto vecchio di oltre 40 anni, e a ricostituire il patrimonio di alloggi pubblici". I lotti di vendita saranno tre, un primo lotto costituito da 909 alloggi, un secondo lotto da 770 e un terzo lotto da 423 alloggi per un totale di 2102 (1576 a Genova e 526 in provincia) su cui verrà effettuata una ricognizione da parte di Arte. L´azienda regionale territoriale per l´edilizia invierà nelle prossime settimane una lettera a tutti gli inquilini per individuare gli interessati all´acquisto. Si procederà prima con gli immobili dove la manutenzione risulta più costosa e i prezzi di vendita non distano da quelli del libero mercato più del 25% per permettere anche un ritorno economico ad Arte. Quindi con gli immobili dove la maggioranza degli alloggi risulti già di proprietà privata e con le case più vecchie che necessitano di più interventi. Verranno venduti solo gli immobili dove abitano inquilini interessati a comprare o appartamenti vuoti per i quali verrà predisposta un asta pubblica a cui potranno partecipare soggetti che non sono già proprietari di alloggi e il cui reddito per nucleo familiare consente l´accesso all´edilizia agevolata. Nelle prossime settimane Arte Genova effettuerà una ricognizione sugli immobili già individuati, inviando una lettera agli inquilini che, se interessati, potranno presentare domanda. "Questo - spiega l´assessore Berruti - è il primo piano vendita messo in atto da Arte a seguito della legge 10 del 2004 e dei criteri attuativi approvati nel 2006 che ha innovato la disciplina della vendita dell´edilizia residenziale pubblica, a cui seguirà il piano vendita di Imperia, e quello di Savona dopo essere già stato approvato il piano della Spezia". . |
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LA FORTEZZA DA BASSO È DI COMUNE, PROVINCIA DI FIRENZE E REGIONE TOSCANA MARTINI: «ORA POSSIAMO DARE CORSO AGLI INVESTIMENTI GIÀ DECISI» |
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Firenze, 1 dicembre 2009 - «Ora che la Fortezza da Basso è di Comune, Provincia e Regione potremo finalmente procedere a quel piano di investimenti, annunciato da tempo, che trasformi la struttura in un polo espositivo d´avanguardia: non solo per le dimensioni ma anche per la qualità, con la prospettiva di una futura integrazione con il polo espositivo pratese che nascerà». La Fortezza da Basso di Firenze da ieri non è più dello Stato e il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, commenta così la firma che stamani a Palazzo Vecchio i tecnici dei tre enti locali e dell´Agenzia del Demanio hanno messo in calce al contratto che ha sancito formalmente il passaggio di proprietà, punto di approdo di un lungo percorso iniziato nel 2000, con un accordo tra Stato e enti locali per la promozione dell´economia turistica regionale attraverso la valorizzazione della strutture fieristiche e congressuali, e passato attraverso il protocollo che nel 2007 ha stabilito come arrivare alla cessione definitiva dei beni demaniali. «E´ l´ultimo tassello che ci permetterà adesso di trasformare in atti concreti quella scommessa, che abbiamo condiviso, su un centro congressuale ed espositivo importante per la città e l´intera provincia» commenta il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. L´accordo, che è una permuta a somma zero, non riguarda comunque solo la Fortezza, il cui valore è stato stimato in 147 milioni e che d´ora in poi sarà per il 50,43% del Comune di Firenze, per il 42,42% della Provincia di Firenze e per il 7,15% della Regione. Sette immobili cambiano proprietario - La Regione ha ceduto allo Stato Villa “Il Poggiolo” (10,5 milioni), attuale sede degli archivi della comunità europea. Il Comune ha passato al Demanio i l complesso della Cascine della facoltà di agraria (74 milioni), che si sposterà in futuro all´interno del polo universitario di Sesto. La Provincia ha ceduto il complesso di Castel Pulci (28,6 milioni), la caserma Tassi di via dei Pilastri (38,6 milioni) e l´ex ostello di villa Camerata (15 milioni). Alla Provincia Sant´orsola - Lo Stato, oltre alla Fortezza da Basso, ha ceduto alla Provincia di Firenze l´ex Convento di Sant´orsola (20 milioni): ovvero 15 mila metri quadri coperti ed altri 1. 700 di cortili, nella zona di San Lorenzo, destinati ad accogliere scuole, forse qualche spazio commerciale “ma sopratutto – ha sottolineato il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci – spazi culturali e servizi per il quartiere e la città». «Nel percorso che ha portato all´acquisizione della Fortezza c´è stato un buon raccordo istituzionale – aggiunge il presidente della Provincia -, che non sempre è un risultato così scontato. C´è stata condivisione di obiettivi e dobbiamo far sì che questo raccordo continui anche in futuro, quando si tratterà di decidere come valorizzare la struttura». Firenze come modello - Nel corso della conferenza stampa a Palazzo Vecchio il direttore dell´Agenzia del Demanio, Maurizio Prato, ha accennato alla possibilità in futuro, magari tra non troppi mesi, di firmare un protocollo ancora più ampio, con tutti gli enti locali toscani, che metta ordine tra gli immobili dello Stato in uso alle amministrazioni locali. . |
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TAVOLA ROTONDA DEGLI STATI GENERALI DELL´EDILIZIA PUGLIESE |
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Bari, 1 dicembre 2009 - Il bando di gara per la realizzazione della nuova sede del Consiglio Regionale partirà all’inizio del prossimo anno e sarà una gara al massimo ribasso. Lo ha detto il 27 novembre l’assessore alle Opere Pubbliche della Regione Puglia Fabiano Amati nel corso del suo intervento alla tavola rotonda organizzata a Bari in occasione degli Stati Generali dell’Edilizia. “La pubblica amministrazione deve scegliere in base a ciò che vuole – ha detto Amati - se un’opera ha delle caratteristiche “standard”, che non necessitano di particolare creatività, ed è dotata di un progetto esecutivo, io non vedo il motivo per non ricorrere al massimo ribasso che spesso è utile anche a fare economia e permette di realizzare tante altre opere”. Rimodulazione del Piano d’Ambito, e la seconda trance di finanziamento delle opere di ammodernamento delle strade ex Anas sono le ultime attività promosse dalla Regione Puglia e ricordate dall’assessore Amati durante il suo intervento. “Taglieremo molti nastri in questi giorni – ha detto - perché molte opere pubbliche sono state ultimate, ma credo che la vita non si organizzi intorno alle cerimonie, ma piuttosto sulle prime pietre messe. Con l’impegno della Regione e dell’Anci siamo riusciti a definire la rimodulazione del Piano d’Ambito che ha attivato un processo del valore complessivo di un miliardo e 500 milioni di euro, utile per dare una ventata di fiducia per il futuro, soprattutto in un momento come questo. Questa operazione – ha continuato Amati - prevede che un miliardo di euro provenga dalle tariffe e circa 500 milioni di euro da un intervento pubblico, il tutto con una incidenza tariffaria minima perché il gestore pubblico della risorsa idrica, che non punta a rispettare alcun piano industriale, interviene in dinamiche come questa nel totale rispetto dei criteri di giustizia ed equità”. “Per quanto riguarda le opere di ammodernamento delle strade ex Anas – ha detto ancora l’assessore regionale alle Opere Pubbliche - siamo pronti a portare in Giunta la proposta di finanziamento di altri 80 milioni di euro da erogare con un sistema di premialità”. . |
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PIANO TERRITORIALE FVG: DA PIANO CASA VITALITA´´A COMPARTO EDILE |
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Trieste, 1 dicembre 2009 - Sia il Piano Casa, che il Codice dell´edilizia che lo contiene, sono stati elaborati per restituire centralità al cittadino ed ai suoi interessi, eliminando le sperequazioni di applicazione ed i costi aggiuntivi della burocrazia; ma anche per dare nuova vitalità al settore, incoraggiando gli investimenti sugli edifici esistenti senza erodere nuove fette di territorio. Lo ha ribadito ieri l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Autonomie locali e Sicurezza Federica Seganti partecipando al convegno "Piano casa", organizzato a Cervignano del Friuli (Ud) dalla Banca di Credito Cooperativo di Fiumicello - Aiello. Riqualificare il patrimonio edilizio esistente e sburocratizzare: sono state queste le parole d´ordine che hanno portato alla formulazione del Piano casa regionale - ha spiegato Federica Seganti, ricordando che, in questo modo, si è tentato di dare soluzione a problemi che vanno dalla salvaguardia del territorio alla valorizzazione del patrimonio abitativo del Friuli Venezia Giulia, nel rispetto delle linee nazionali di indirizzo e della tutela dei beni culturali e paesistici". "Avevamo l´ambizione di produrre un testo unico sul tema ma questo non ci bastava - ha detto ancora l´assessore Seganti - perché per noi è stato prioritario anche ridurre il peso della burocrazia, abbattendo costi e tempi. Inoltre, ridefinendo quelle che possiamo definire le attività libere, - ha continuato - abbiamo fatto una scelta coraggiosa ma anche molto ponderata, optando per soluzioni che vengono valutate con molto interesse anche a livello nazionale". "E´ stato un iter normativo complesso, che ha coinvolto le Autonomie locali e le categorie professionali e che, per concludere tutte le sue fasi, ha richiesto un anno e mezzo di lavoro e l´impegno di molti" ha spiegato l´assessore, sottolineando che i risultati dell´operazione saranno visibili già nei prossimi mesi e auspicando che Codice e Piano casa restituiscano vigore al comparto edilizio, trainante per l´intera economia regionale. "Calcolando che in Friuli Venezia Giulia sono circa 400 mila le famiglie che possiedono un´abitazione e che, di queste, 200 mila hanno case uni o bi familiari, credo che saranno in molti ad approfittare delle opportunità offerte da questo nuovo strumento normativo - ha concluso Federica Seganti - ma direi che l´interesse suscitato, anche a livello nazionale, dalla norma che abbiamo prodotto, attesta già di per sé la validità del percorso che abbiamo intrapreso". . |
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IMMIGRAZIONE & IMPRESE / PAOLO BRUNI (AD NOMISMA): "NECESSARIA UNA STRATEGIA NAZIONALE CHE PUNTI SULLA PROMOZIONE DI COMPORTAMENTI RISPETTOSI DELLE REGOLE DI MERCATO" |
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Bologna, 1 dicembre 2009 - Questo l’asset indicato dall’amministratore delegato di Nomisma, cavalier Paolo Bruni - a Roma in occasione della presentazione della ricerca “Finanza e comportamenti imprenditoriali nell’Italia multietnica” realizzata congiuntamente da Nomisma, Crif Decision Solutions e Unioncamere - come “strategico per per la promozione di una politica che faccia della qualità dell’impresa il fattore portante della concorrenza su tutti i mercati italiani". "L’alternativa - ha specificato Bruni - è una concorrenza sul prezzo che rincorre verso il basso tutte le possibili azioni di evasione normativa utili a ridurre i costi, con un pregiudizio profondo delle condizioni operative di tutti i sistemi produttivi nazionali". La Ricerca realizzata congiuntamente da Nomisma, Crif Decision Solutions e Unioncamere, intende dare continuità al medesimo Rapporto presentato nell’aprile del 2007. La sua originalità risiede nel fatto che tale lavoro non solo permette di acquisire quegli elementi conoscitivi di rilievo per favorire l’accesso al credito delle imprese gestite da cittadini non europei, e comprendere le relazioni tra il sistema creditizio e tale segmento dell’imprenditoria. Ma anche affronta per la prima volta in modo sistematico e esteso a livello nazionale l’analisi dell’organizzazione e del comportamento di queste imprese sia sul mercato del lavoro, sia sul mercato dei prodotti. "Nel contesto di miglioramento dei percorsi di integrazione degli immigrati nella società italiana c’è spazio per un approccio che consideri il sostegno allo sviluppo imprenditoriale degli immigrati come una parte importante delle politiche di integrazione, riducendo i tempi di "catching up" e aumentando le prospettive di miglioramento economico e sociale delle persone immigrate” ha sottolineato il cavalier Bruni, delineando l’ambito di azione della Ricerca. Il comportamento di queste imprese, che si avvalgono della consulenza dei professionisti e dei servizi alle imprese presenti sul territorio, risultano molto diversificati e riflettono le condizioni di mercato prevalenti a livello territoriale. Sono proprio i soggetti che hanno una responsabilità primaria di governo dell’economia del territorio (istituzioni, associazioni imprenditoriali e sindacali) a dover affrontare il fenomeno con tutte le contraddizioni e le problematiche che emergono via via e che cambiano rapidamente nel tempo, e lo fanno purtroppo spesso con armi spuntate e strumenti di controllo e indirizzo obsoleti ed anacronistici, in assenza di un quadro strategico nazionale che fornisca gli strumenti sovraterritoriali che servono per un’azione efficace di indirizzo e controllo. . |
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PREVISTO UN CALO DEGLI INVESTIMENTI ANCHE NEL 2010. DIMINUISCONO GLI IMPIEGHI BANCARI E PEGGIORA LA QUALITÀ DEL CREDITO. I CONFIDI SI RITAGLIANO UN RUOLO SEMPRE PIÙ IMPORTANTE NEL CREDITO ALLE IMPRESE. |
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Bologna, 1 dicembre 2009 - Il permanere di difficoltà non solo congiunturali ma anche strutturali nel Paese sta determinando un’ulteriore battuta di arresto nella propensione ad investire dei Piccoli Operatori Economici (Poe), ovvero le imprese italiane con meno di 10 dipendenti e/o 2,5 milioni di Euro di fatturato. Dall’analisi dell’ultima edizione dell’Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici realizzato da Crif Decision Solutions e Nomisma, emerge infatti il nuovo calo del numero di microimprese che hanno effettuato investimenti e, contestualmente, l’aumento del livello di incertezza rispetto alla pianificazione e alla programmazione del ciclo di investimenti futuri. Se, da un lato, nel 2009 si è confermato il calo di Poe investitori (il 26,6% rispetto al 29,2% dell’anno precedente), in linea con le previsioni della precedente indagine dell’Osservatorio, dall’altro è cresciuta anche la quota di indecisi rispetto alla pianificazione degli investimenti per l’anno successivo a quello di indagine, salita a circa il 15% rispetto al 7,6% del 2008. Rispetto all’anno in corso, nel 2010 dovrebbero ulteriormente diminuire i volumi di investimenti effettuati, con solo il 24,5% di piccoli imprenditori che dichiarano di aver pianificato investimenti per il prossimo anno. Per quanto riguarda la tipologia di investimenti, in un contesto di flessione complessiva dei volumi, l’anno prossimo caleranno drasticamente quelli a carattere materiale di più lungo periodo (acquisto di macchinari e attrezzature, informatizzazione aziendale, ecc. ) mentre dovrebbero rimanere stabili o in lieve decremento quelli di tipo immateriale (ricerca di nuovi prodotti e mercati, rafforzamento dell’area finanziaria, ecc. ). Secondo l’Osservatorio Crif Decision Solutions-nomisma, per far fronte alle criticità di mercato la strategia predominante delle microimprese si sta dimostrando quella di attuare nel breve periodo un presidio dell’efficienza finanziaria interna all’azienda e un rafforzamento del mercato di riferimento, al fine di meglio controllare e consolidare il proprio business in momenti di difficoltà competitive sia attuali che prospettiche. . |
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SEI AZIENDE TRENTINE ALLA PROVA DEI BUSINESS ANGELS SI È CONCLUSO IL PRIMO “FORUM EARLY STAGE TRENTINO”. DIECI MINUTI PER CONVINCERE GLI INVESTITORI PRIVATI DELLA BONTÀ DEL PROPRIO PROGETTO. IN QUATTRO VOLANO A DüSSELDORF |
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Trento, 1 dicembre 2009 - Da una parte giovani start-up, aziende ricche di tecnologia e di idee innovative, alla ricerca di capitali per finanziarle. Dall’altra investitori privati a “caccia” di buone iniziative sulle quali scommettere. Questo è l’Early Stage, il primo forum d’investimento realizzato in Trentino da Iban, l’associazione che riunisce i Business Angels italiani, in collaborazione con Trentino Sviluppo. Un percorso articolato che si concluso con successo venerdì 27 novembre, al Polo tecnologico di Rovereto. «Dopo quello del genitore - ha sottolineato Tomaso Marzotto Caotorta, segretario generale di Iban - fare l’imprenditore è il lavoro più difficile del mondo e come tale va capito, valorizzato e aiutato perché riveste un ruolo fondamentale e virtuoso nella società. Questo primo Forum Early Stage è un inizio, ma la nostra ambizione è di costituire nei prossimi mesi anche in Trentino un punto di riferimento sistematico, un Business Angels Network (Ban) che si occupi di fare scouting e di fare incontrare domanda ed offerta». Alessandro Garofalo, consigliere delegato di Trentino Sviluppo, ha invitato i nuovi imprenditori ad essere creativi e tenaci nel portare avanti le proprie idee. «Lasciatevi animare dal desiderio di cambiare il mondo - ha detto Garofalo - abbiate il coraggio di non lasciarvi ingabbiare da paradigmi manageriali ormai vecchi, ma soprattutto metteteci tanta costanza. Come affermava Edison, l’1% è ispiration e il 99% è perspiration. Oltre al ruolo determinante dell’intuizione, per fare impresa è necessaria una forte disciplina, un metodo di supporto, una forte capacità realizzativa». Sei le aziende che si sono presentate con la modalità dell’elevator pitch (10 slides in 10 minuti), scelte tra gli spin-off dell’Università di Trento, dei centri di ricerca (Fbk, Create-net) e quelle insediate nei Business Innovation Centre (Bic): Bpe (Business Process Engineering) opera nei settori del Management Consulting e It Consulting. Ha messo a punto un database semantico in grado di caricare automaticamente la “conoscenza” dei processi, con l´obiettivo di renderla disponibile indipendentemente dagli standard e dalle finalità di utilizzo. Delta R&s, azienda insediata nel Bic di Rovereto, opera nei settori dell’ergonomia, del medicale, della sicurezza, dello sport e della robotica, realizzando tra l’altro prodotti customizzati di protezione per lo sci e il motociclismo. Dipileg, azienda insediata nel Bic di Borgo Valsugana, ha brevettato un vasetto da yoghurt e dessert con cucchiaio incorporato. Il settore è quello del packaging alimentare e dello sleeve ring. Smartrack fornisce una soluzione software di video analitica in grado di coordinare il segnale proveniente da più telecamere con un algoritmo protetto da brevetto. Settori di utilità: sicurezza, video-human interaction, gaming. Tecnotek opera nei sistemi di soccorso a supporto degli sport invernali, progetta lettighe per motoslitte dotate di particolare comfort di trasporto delle persone traumatizzate. U-hopper è una tecnologia che nasce dal progetto europeo Bionets coordinato dal centro di ricerca sulle telecomunicazioni Create-net di Trento. L’applicazione consente l’accesso multiplo contemporaneo ai social network, ai servizi e contenuti di un operatore mobile e l’offerta di contenuti pubblicitari. Il settore è quello dell’Ict, mobile ed advertising. Le aziende finaliste sono state scelte tra le 16 iscritte all’Early Stage al termine di un percorso di selezione avviato il 9 novembre scorso con un momento informativo-formativo e proseguito il 16 novembre con un’esercitazione volta ad ottimizzare la presentazione del proprio progetto imprenditoriale. All’iniziativa hanno aderito 23 Business Angels (investitori che seguono le giovani imprese a forte potenziale di crescita) appartenenti al circuito Iban nazionale o provenienti dal territorio locale. Al forum finale di oggi erano presenti, tra gli altri, Finanziaria Trentina, Isa, Gruppo Itas, Banca Intesa-san Paolo, Ubi-banca, Vodafone, H-pharm Ventures. Iban, con sede a Milano, è l’istituzione più rappresentativa della comunità dei Business Angels in Italia. Ogni anno oltre 350 progetti vengono veicolati ad Iban tramite il proprio sito internet. Questo prima edizione del Forum Early Stage rientra nelle iniziative messe in campo da Trentino Sviluppo per promuovere una qualificata cultura d’impresa, fornendo alle aziende ad elevato tasso di innovazione degli strumenti evoluti ed innovativi di crescita. In questo percorso si colloca anche l’esperienza del “Trentino Technology Tour", tenutosi per la prima volta a Trento il 15 e 16 ottobre scorsi, allorché 25 start-up trentine operanti nel settore delle tecnologie della comunicazione e informazione (Ict) hanno incontrato 30 venture capitalist europei, per sondare il reciproco interesse e valutare possibili collaborazioni. Quattro realtà trentine che si sono “fatte le ossa” al Trentino Technology Tour e all’Early Stage sono state scelte tra le 120 aziende e centri di ricerca che parteciperanno a Düsseldorf, dal 30 novembre al 1 dicembre prossimi, all’European Venture Summit (Evs) , l’evento che fa incontrare le migliori esperienze di innovazione tecnologica (nei settori Ict, life science e green economy) con investitori privati e business partner. A Düsseldorf l’eccellenza trentina sarà rappresentata da: U-hopper; Fondazione Graphitech (Center for Advanced Computer Graphics Technologies), joint venture tra Ini-graphicsnet Foundation, Fbk e Università di Trento; Smar Track (Fbk) e Konnekta, azienda insediata nel Bic di Rovereto. . . |
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DOPO FIRENZE, SONO LUCCA E PISA LE PROVINCE CON PIÙ DOMANDE PER L´ACCESSO AL CREDITO |
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Firenze, 1 dicembre 2009 - “Il made in Italy non si ferma mai” recita il testo del convegno organizzato ieri a Lucca dalla Sace, la società controllata al cento per cento dal Ministero dell´Economia nata nel 1977 per assicurare i rischi a cui sono esposte le aziende italiane nelle transazioni internazionali e negli investimenti all´estero. «E per le imprese toscane, per aiutarle a non fermarsi durante la crisi e per aiutarle ad essere più competitive quando dovranno agganciare la ripresa, la Regione ha messo in campo diversi strumenti: straordinari e ordinari» ricorda l´assessore al bilancio Giuseppe Bertolucci, che ha partecipato all´apertura del nuovo ufficio della Sace a Lucca, che consentirà all´azienda di offrire ancora maggiori servizi alle imprese umbre e toscane. L´intervento maggiore riguarda l´accesso al credito. «Attraverso Fidi Toscana, la finanziaria di c ui la Regione è con il 40 per cento il socio di maggioranza e che in futuro diventerà banca di garanzia – spiega l´assessore -, abbiamo messo a disposizione delle imprese 60 milioni di garanzie gratuite con cui potranno richiedere, complessivamente, prestiti per un miliardo di euro». E i numeri testimoniano il successo della misura. Da febbraio al 25 novembre sono state 3. 610 le domande di garanzia arrivate a Fidi Toscana, per 893 milioni di finanziamenti richiesti alle banche. Di queste 2. 414 (per 493 milioni) hanno già ricevuto il via libera da Fidi, mentre le banche hanno già proceduto ad erogare 252 milioni di prestiti, con i tassi, agevolati, previsti dal protocollo firmato nel 2008 tra la Regione e gli istituti più presenti in Toscana. Firenze è la provincia che conta più richieste. «Ma subito dopo – sottolinea Bertolucci – ci sono Lucca e Pisa». La Regione ha anche firmato, a giugno – prima dell´analoga iniziativa del governo che è stata ad agosto – un accordo che consente alle imprese di sospendere per un anno il pagamento delle rate di mutui e leasing. «Ad ottobre – illustra Bertolucci - erano state accolte 344 richieste, per 13 milioni e mezzo di canoni e rate sospese». L´assessore ha parlato anche del programma Por Fesr 2007-2013 in stato di avanzamento, che a fine ottobre contava 721 milioni di spesa pubblica programmata per finanziare 1. 372 progetti di investimento per infrastrutture, aiuti alle imprese e servizi. Bertolucci ha infine ricordato gli accordi per la cessione dei crediti vantati dalle imprese verso la pubblica amministrazione, i prestiti agevolati per i lavoratori atipici, gli studenti universitari e i giovani professionisti e i 5 milioni stanziati per i lavoratori che hanno perso il lavoro ed hanno un mutuo da pagare o che sono privi di qualsiasi ammortizzatore sociale. . |
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AINM: L’ASSEMBLEA DEI SOCI RINNOVA LA FIDUCIA AL CONSIGLIO DIRETTIVO IN CARICA IMPRENDITORI, IL PRESIDENTE MILOS: SOSTEGNO ALL’IMPRENDITORIA LOCALE PER USCIRE DALLA CRISI CONFERMATI VICE PRESIDENTI ANDREA DI DEDDA E MARCO PASINI |
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Cinisello Balsamo (Mi), 1 dicembre 2009 - Conferma all’unanimità per il Consiglio Direttivo attualmente in carica. E’ questo il risultato emerso dall’Assemblea dei Soci di Associazione Imprenditori Nord Milano, riunitasi presso la sede di Villa Casati Stampa, in piazza Soncino 3 a Cinisello Balsamo. Massimo Milos sarà quindi ancora il Presidente; Marco Pasini e Andrea Di Dedda Vice Presidenti. “A nome di tutto il Consiglio Direttivo ringrazio i soci che ci hanno confermato la loro fiducia – ha dichiarato il Presidente, Massimo Milos –, uno stimolo in più per lavorare sempre con maggior impegno e far crescere Associazione Imprenditori Nord Milano. Tra i nostri obiettivi principali vi è il consolidamento ulteriore dei rapporti con le istituzioni pubbliche, dalle Amministrazioni locali a quelle provinciali e regionali. In questi mesi proprio con tali realtà abbiamo dato vita ad incontri, approfondimenti e convegni su tematiche strettamente connesse all’attività imprenditoriale, al fine di individuare gli strumenti più idonei per permettere all’imprenditoria locale di uscire dalla crisi e ripartire con nuovo slancio e forza”. Un’attività, quella di Associazione, che si sviluppa a 360 gradi, grazie anche alle iniziative dello Sportello Unico, diretto da Gian Giorgio Carta, in collaborazione con Fabrizio Biagi: tra le tante, spicca il ciclo di incontri legati ad Expo 2015, eventi utili per ideare progetti da proporre alla kermesse internazionale e dimostrare, ancora una volta, la dinamicità e capacità innovativa degli imprenditori del Nord Milano. Importante anche il lavoro svolto dallo Sportello Commerciale, diretto da Andrea Di Dedda, con l’allestimento di incontri tra le aziende associate per il consolidarsi di opportunità di confronto tra gli imprenditori del territorio. Prezioso il contributo di Marco Pasini, impegnato nell’allestimento di percorsi formativi dedicati agli imprenditori e nel potenziamento dei rapporti di collaborazione con le realtà professionali e intellettuali del territorio, dal mondo universitario a Milano Metropoli, da Bic La Fucina ad Afol e al Consorzio Bio Bresso. “Vorrei ringraziare inoltre – ha concluso Milos – i nostri main sponsors, vale a dire la Banca di Credito Cooperativo di Sesto San Giovanni, E-on Energia, Rs Components e Tuv Italia, per l’importante e prezioso supporto che continuano a darci e per aver voluto condividere con noi iniziative e momenti di approfondimento fondamentali per fornire agli imprenditori conoscenze e competenze per lo svolgimento ottimale della loro attività”. . |
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28 IMPRESE ITALIANE IN MISSIONE MULTISETTORIALE IN SERBIA |
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Trieste, 1 dicembre 2009 - Missione economica nazionale di Unioncamere in Serbia dall´1 al 3 dicembre 2009. Guidata dal vicepresidente nazionale di Unioncamere, Antonio Paoletti, organizzata dall’azienda speciale Aries della Camera di Commercio di Trieste, in collaborazione con le aziende speciali Promos Milano, Vicenza Qualità, Intertrade Salerno, I. Ter. Udine, Mondimpresa, Ceipiemonte, Ancona Promuove, Lucca Promos, Promo Firenze, Promo Siena, Camera di Commercio di Vercelli e Camera di Commercio di Parma. Sono 28 le aziende italiane presenti provenienti da Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Campania, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Marche, Toscana con operatori dei settori agricoltura (joint venture per lavorazione di frutta, verdura e trasformazioni carne, ricambistica per macchinari agricoli), automobilistico (subforniture, componentistica e pezzi di ricambio), packaging e grafica (macchinari per l´imballaggio, tipografia e prodotti finiti), metalmeccanico (lavorazione per conto terzi e subfornitura), Ict (programmi, software house). A fianco agli incontri tra imprese con il supporto dell’Ambasciata d’Italia, previsti confronti economici con il ministro del Commercio, Slobodan Milosavljevic, con il viceministro dell’ Economia e dello Sviluppo regionale, Jelena Marjanovic, oltre ai presidente della Camera per l’Economia della Serbia, Milos Bugarin, il presidente della Camera regionale per l’Economia di Novi Sad, Dragan Lukac, quello della Camera di Belgrado, Milan Jankovic. . |
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