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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Dicembre 2009 |
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AGRICOLTURA, LE PROPOSTE DELLE REGIONI AL MINISTRO ZAIA |
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Potenza - Pubblichiamo qui di seguito il testo del documento concordato all´unanimità dagli assessori regionali in sede di Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, consegnato dal coordinatore Dario Stefano al ministro Luca Zaia "La Commissione Politiche Agricole esprime apprezzamento per la sensibilità dimostrata dal Governo con l’incontro che si è svolto a Palazzo Chigi lo scorso 16 novembre il cui obiettivo era quello di una presa di coscienza della delicata situazione di crisi che interessa tutto il comparto agricolo nazionale oramai da lungo tempo. La Commissione, tuttavia, rilancia la necessità di porre in essere un Piano straordinario di interventi e misure volto, da un lato, ad evitare il dissesto delle imprese agricole e, dall’altro, a creare le condizioni per il rilancio del settore. Il documento proposto dal Ministro rappresenta, invece, sostanzialmente un elenco di titoli, mancando del tutto un piano finanziario e un dettaglio delle azioni possibili. Risulta pertanto non corrispondente agli accordi e agli impegni assunti nel richiamato incontro del 16 novembre. Con riguardo al merito del documento predisposto dal Ministro ad avviso delle Regioni e delle Province autonome appare, peraltro, singolare che per affrontare la profonda crisi dell’agricoltura italiana si ipotizzino linee di intervento definite “straordinarie” su competenze ordinarie del Governo nazionale (Fondo di solidarietà) o anche su temi già presenti nell’ambito dei Psr. E’ a tutti noto, infatti, che misure quali: “Favorire le politiche di ricambio generazionale; Favorire la realizzazione di progetti di sviluppo d’impresa; Promuovere la realizzazione di interventi per favorire il risparmio idrico e lo sviluppo del settore energetico” sono azioni attivate nei Psr e sarebbe bastato finanziarli adeguatamente. Solo pochi mesi fa, il governo ha invece deciso di ridurre drasticamente la quota di partecipazione nazionale al finanziamento dei Psr. Tutto ciò non può essere condiviso. In vista della presentazione del documento in sede di Consiglio dei Ministri il Piano deve essere sviluppato attraverso la previsione di misure ed interventi concreti, accompagnati da un piano finanziario che preveda risorse aggiuntive a quelle già stanziate per il comparto da subito spendibili a sostegno delle imprese agricole. In particolare appare assolutamente necessario ribadire le priorità già rappresentate nel documento del 16 novembre: - garantire adeguata copertura finanziaria al Piano assicurativo nazionale (Fsn) per le annualità 2008, 2009 e 2010; - attivare una sospensione/moratoria temporanea dei pagamenti contributivi (previdenziali) a carico delle aziende e delle procedure esecutive Inps in corso ; - favorire l’accesso al credito con l’attivazione di opportuni strumenti ed anche attraverso l’attivazione di un provvedimento straordinario, nell’ambito delle misure temporanee per la crisi autorizzate dall’Unione Europea (aiuto massimo di 15. 000 euro ad azienda con provvedimenti da adottare entro il 2010) per il consolidamento del debito (finanziamenti da tre a cinque anni) mediante l’abbattimento dei tassi da 1 a 2 punti al netto delle spese; - reintegro dei fondi Fas già destinati al settore agricolo (circa 850 milioni di euro) da utilizzare per azioni non finanziabili con i psr e altri fondi strutturali; - recupero Iva per interventi pubblici nei Psr; - copertura delle agevolazioni fiscali per il carburante destinato al riscaldamento delle serre (direttiva 2093/96/Ce); - mantenimento agevolazioni fiscali per la formazione della piccola proprietà coltivatrice (legge 604/54). Rileviamo infine che la situazione contingente richiama alla responsabilità di attivare una iniziativa straordinaria mirata a potenziare e razionalizzare i controlli sull’importazione dei prodotti agricoli che troppo spesso giungono nel nostro Paese senza adeguate garanzie per i consumatori e che producono effetti distorsivi per la libera concorrenza. Le Regioni e le Province autonome stimano che per la realizzazione delle iniziative proposte sia necessario una somma almeno pari ad un miliardo di euro al netto dei fondi Fas". . |
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AGRICOLTURA: ENTRARE NELLE SPA GRANDE DISTRIBUZIONE E PRIMARIO IN VENETO SVILUPPO |
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“Non è una bestemmia ipotizzare di entrare nell’azionariato della Grande Distribuzione Organizzata del Veneto, dove trattare direttamente azioni di valorizzazione e tutela della nostra agricoltura”. La proposta è stata avanzata ieri mattina dal vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, intervenuto a Limena, in provincia di Padova, all’Assemblea straordinaria promossa da Confagricoltura Veneto sull’attuale crisi del comparto, definita come la più grave del dopoguerra. I lavori sono stati chiusi dallo stesso presidente nazionale dell’organizzazione Federico Vecchioni, che nell’occasione ha preannunciato la presentazione a breve di un progetto per l’agricoltura italiana, attorno al quale chiamare a raccolta agricoltori e istituzioni. All’affollata assise hanno partecipato per la regione anche gli assessori Isi Coppola, Elena Donazzan, Renzo Marangon e Vendemiano Sartor, e i consiglieri regionali Onorio De Boni, Amedeo Gerolimetto, Vittoriano Mazzon, Clodovaldo Ruffato e Carlo Alberto Tesserin. “Nella situazione odierna la politica potrebbe intervenire anche acquistando asset importanti per la propria economia – ha spiegato dal canto suo Manzato – e del resto a livello mondiale molti Paesi stanno utilizzando fondi sovrani proprio per entrare in comparti ritenuti strategici. Il mercato o è davvero libero e con regole eguali per tutti, oppure certi vincoli sono solo un danno per le nostre imprese”. “Di sicuro la situazione di crisi oggi richiede decisioni importanti ha aggiunto Manzato – e in questa direzione si può pensare anche ad una presenza del primario nel Consiglio di Amministrazione della Finanziaria regionale Veneto Sviluppo. Quest’ultima tra l’altro dovrebbe chiudere entro dicembre un accordo da 200 milioni di euro con la Cassa Depositi e Prestiti”. “Nella nostra azione – ha ribadito – dobbiamo avere come obiettivo la redditività delle imprese e dobbiamo tutti essere determinati – ha concluso – nell’affrontare assieme la crisi con una prospettiva strategica, operando fin d’ora per avere gli strumenti che ci permettano di affrontare il “dopo 2013”, data che segnerà un sostanziale ridimensionamento del supporto comunitario al settore”. . |
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CRISI AGRICOLTURA, PROVINCIA POTENZA INCONTRA DIRIGENTI CIA |
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Il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza e l’assessore alle Attività produttive Nicola Figliuolo hanno incontrato nei giorni scorsi i dirigenti della Confederazione Italiana Agricoltori di Basilicata (Cia). Al centro del colloquio la situazione di crisi in cui versa il comparto agricolo nazionale ed in particolare la condizione di estrema difficoltà che attanaglia quello lucano. “Una crisi generalizzata quella che sta sconvolgendo l’agricoltura - ha detto il presidente della Confederazione Donato Distefano - anche in Basilicata: produzione crollata, prezzi sul campo sempre più bassi e con il rischio di perdere migliaia di posti d lavoro. Un settore in ginocchio che rischia il collasso, in una regione a vocazione agricola come la nostra in cui non si può parlare di un comparto marginale all’interno dell’economia del territorio ma di un settore primario fatto di tante aziende prevalentemente piccole e medie, che occupano migliaia di addetti”. La debolezza del settore agricolo, a parere della Cia, non sta solo nella crisi economica globale, nelle difficoltà di accesso al credito, ma anche nei ritardi accumulati su temi importanti come la modernizzazione e la competitività, l’infrastrutturazione e la logistica, l’organizzazione distrettuale dell’economia agricola e, non ultimo, il piano irriguo e l’accesso ai servizi idrici. Nell’incontro si è anche discusso del problema dei rifiuti in agricoltura e di come individuare una strategia comune e condivisa, con tutti i soggetti interessati che permetta di gestire in modo moderno ed efficace quella che rischierebbe di diventare una vera e propria emergenza ambientale. Il presidente Lacorazza e l’assessore Figliuolo si sono detti “attenti alle sollecitazioni che provengono dal mondo agricolo, confermando la piena volontà di far seguire a questo primo incontro altri momenti di discussione con veri e propri tavoli di confronto, nei quali verificare come la Provincia di Potenza possa concretamente rispondere alle istanze che vengono dal comparto agricolo lucano”. . |
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DAL PRODUTTORE AL … RISTORATORE. ALIMENTARE, PRODOTTI TIPICI DI QUALITÀ DI LIGURIA A KM ZERO ANCHE PER TRATTORIE E RISTORANTI |
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La filiera corta del cibo legato ai prodotti tipici del territorio, a "chilometri zero" diventa in Liguria un´opportunità non solo per i consumatori ma anche per i ristoratori. Per favore l´incontro fra agricoltori e titolari di ristorante e trattorie e privilegiare ortaggi freschi, frutta di stagione, vini, miele, formaggi, olio extravergine di oliva, paste, insaccati e tante altre specialità liguri , la Regione Liguria ha pronto un progetto ad hoc. Lo ha anticipato il 29 novembre a Imperia l´assessore al turismo Margherita Bozzano, ospite a "Olioliva 2009 dell´incontro della Commissione Ministeriale per la Promozione e il sostegno del turismo enogastronomico con le rappresentanze dell´intero comparto economico. Un appuntamento importante e molto significativo che si è svolto nella sede della Camera di Commercio inaugurata ieri. "Il progetto è frutto di una stretta collaborazione fra la Regione Liguria, la Fondazione Carige, il sistema delle Camere di Commercio Liguria, Slow Food e l´avvio è previsto a primavera. Pensiamo che occorra allargare il concetto di km zero e accorciare la filiera anche tra produttore e ristoratore. L´idea, per superare l´obiettiva frammentazione di micro imprese agricole, è di creare piattaforme sul territorio cui gli operatorio possono rivolgersi per approvvigiornarsi di prodotti tipici. Risultato:poter offrire alla clientela e ai turisti i piatti tipici della tradizione alimentare ligure, spesso dimenticati, con prodotti di qualità di cui si conosce la provenienza, le qualità specifiche, il medotodo di coltivazione, i valori nutrizionali. L´iniziativa della Regione Liguria prevede la sottoscrizione di un disciplinare sia da parte dei produttori, sia da parte dei ristoratori che vi aderiranno. E la scommessa turistica sul mangiar bene e sulle eccellenze agroalimentari del Belpaese (e la Liguria può vantare una lista di prodotti straordinari, a partire dall´olio extravergine …) è uno dei cavalli di battaglia della Commissione Ministeriale voluta dal Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla convinta che il rilancio del brand Italia passi anche attraverso l´enogastronomia. Al centro dell´incontro, il tema dell´export del settore agroalimentare nei Paesi dell´Unione Europea. Gli obiettivi sono essenzialmente due. Innanzitutto creare un incoming della Liguria turistica nei circuiti dell´enogastronomia internazionale e esportare le eccellenze agroalimentari italiane nelle principali capitali europee. La Commissione ministeriale del Turismo ha portato a Imperia il numero zero della rivista "Magic Italy" presentata ufficialmente con enorme successo al Salone di Londra e all´Expo di Shangai. La pubblicazione contiene uno special di diverse pagine dedicate all´oro italiano, l´olio extravergine d´oliva. Della commissione, fanno parte Roy Berardi, Walter Brunello, Paolo Caldana, Ludovico Gay, Antonio Gobbato, Enrico Lupi, Gualtiero Marchesi, Paolo Massobrio, Terenzio Medri, Enrico Merenda, Pier Luigi Ronchetti, Lino Enrico Stoppani, Gianpaolo Pioli, Enrico Dandolo, Andrea Balli, Adele Cavalleri, Giorgio Medail, Anna Salomone. Presidente onorario della Commissione Gualtiero Marchesi, ambasciatore a livello internazionale della grande ristorazione italiana, coordinatore il giornalista Pierluigi Ronchetti. . |
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DIFENDERE LE PIANTE “CONFONDENDO” GLI INSETTI RICERCATORI A CONVEGNO, OGGI, A SAN MICHELE, SULLA COMUNICAZIONE DEGLI INSETTI |
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“Disturbare” la comunicazione degli insetti in modo naturale, senza l’impiego di agrofarmaci, per evitare la loro riproduzione e quindi impedire il danneggiamento delle colture. E’ questo, in parole semplici, l’obiettivo della confusione sessuale, metodo di difesa molto utilizzato in Trentino impiegato soprattutto su vite e melo. I recenti sviluppi della ricerca svolta dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige in questo settore sono stati al centro del convegno che si è svolto il 27 novembre, presso l’Aula Magna. Organizzato dal Centro Ricerca e Innovazione, il convegno ha visto partecipare scienziati di fama internazionale, provenienti soprattutto dalla Francia e dalla Svezia e che già collaborano con San Michele, per fare il punto della situazione sulle ricerche in corso e per promuovere nuove collaborazioni multidisciplinari e di ampio respiro. “Il Trentino è riconosciuto quale pioniere in Italia nello studio e nell’utilizzo di composti alternativi ai pesticidi – spiega il ricercatore Gianfranco Anfora - che permettono di modificare il comportamento degli insetti, impedirne l’accoppiamento e quindi controllarne i danni in maniera eco-compatibile”. Collocando nel frutteto o vigneto specifici diffusori che rilasciano un attrattivo sessuale simile a quello naturale della femmina, si raggiunge lo scopo di “confondere” il maschio, che così non riesce più a trovare la femmina ed accoppiarsi. Attualmente in Trentino l’applicazione della tecnica “confusione sessuale” permette un buon controllo dei principali insetti dannosi della vite e del melo contribuendo a diminuire l’utilizzo di agrofarmaci, e di conseguenza preservando la salute di operatori, consumatori e dell’ambiente. L’impiego di tali strategie richiede una continua attività di ricerca per ottimizzarne l’efficacia e permetterne l’estensione su aree diverse e su nuove specie. In questo senso è fondamentale approfondire la conoscenza dei meccanismi che vengono utilizzati dagli insetti durante la percezione degli odori coinvolti nel linguaggio sessuale e nel riconoscimento delle piante ospiti. . |
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FORESTE: INCONTRO SU UTILIZZO GVSIG AREA TRANSFRONTALIERA |
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Basovizza - Presentare le esperienze finora maturate relative all´utilizzo dell´applicazione gvSig (Sistema informativo geografico) Mobile nell´ambito transfrontaliero per diffonderle tra gli altri potenziali utenti. E´ stato questo lo scopo dell´incontro "Utilizzo di gvSig Mobile per la navigazione e l´interrogazione sul campo di dati territoriali", svoltosi ieri al Centro Didattico Naturalistico di Basovizza, nel corso del quale sono state illustrate le esperienze dell´Ispettorato ripartimentale foreste di Trieste e Gorizia (Irftsgo) e dello Zavod za Gozdove Slovenije (Zgs: Ente forestale sloveno) di Sezana. L´ispettorato ha scoperto il gvSig due anni fa e d´allora lo utilizza in modo sperimentale. "Si tratta di un programma per la gestione di Sistemi informativi territoriali ´open source´, quindi è scaricabile liberamente dal web nelle sue diverse versioni, installabile su quante postazioni si vuole e modificabile secondo le proprie esigenze", ha spiegato il direttore, Aldo Cavani. Il progetto gvSig è finanziato fino al 2013 dall´Unione Europea e viene prodotto dalla Direzione Infrastrutture e Trasporti della Comunità Valenciana (Spagna). Con il suo applicativo per palmare, il gvSig Mobile, che consente la navigazione grazie al segnale di posizionamento Gps, risulta essere uno degli open Sig più completi tra quelli attualmente disponibili. Nel corso dell´incontro si è sottolineato come i dati cartografici dell´Atlante internazionale antincendio, realizzato al fine di stabilire uno standard di riferimento per gli operatori forestali attivi su di un territorio particolarmente soggetto al pericolo d´incendio boschivo come le province di Trieste e Gorizia ed il distretto di Sezana, siano già stati configurati per essere utilizzati mediante il gvSig Mobile. In questo modo l´operatore forestale - hanno spiegato i relatori Bogdan Magajna dello Zgs ed Alessandro Sgambati dell´Ispettorato - è in grado di orientarsi conoscendo la propria posizione in tempo reale, e soprattutto di conoscere la situazione cartografica in merito ai vincoli idrogeologici, paesaggistici, particelle catastali, numeri civici, aree incendiate, etc. , relativa all´area di sopralluogo. Sul fronte dell´attività l´Ispettorato, oltre ad organizzare incontri conoscitivi, ha già tradotto in italiano la Guida all´utilizzo del gvSig Mobile, che sarà presto disponibile anche sul sito web della Regione. Inoltre, mentre l´Amministrazione regionale ha per il 2010 in agenda due corsi per l´apprendimento del gvSig Scrivania e Mobile, l´Ispettorato parteciperà nell´aprile del prossimo anno all´organizzazione delle Terze giornate triestine di gvSig, alle quali hanno già aderito l´ateneo giuliano ed il Comune di Dolina. . |
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AGRICOLTURA: ALTRI 2MLN PER ASSOCIAZIONE ALLEVATORI DELL’ABRUZZO
STIPENDI GARANTITI PER 84 DIPENDENTI A.R.A.
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Pescara . L´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, con il supporto della Direzione Agricoltura, ha determinato uno stanziamento ulteriore di fondi per un importo complessivo di circa 1. 938. 000 euro, destinati alla realizzazione dei programmi di assistenza tecnica specialistica e riproduzione animale e per la tenuta dei libri genealogici. Il finanziamento consentirà agli 84 dipendenti dell´Associazione Regionale Allevatori, di avere garanzie circa l´erogazione dello stipendio, a fronte del lavoro quotidiano svolto a favore delle tante aziende zootecniche regionali. . |
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NUOVE STRATEGIE INTEGRATE DI SVILUPPO RURALE DEI GRUPPI DI AZIONE LOCALE CON IL GAL CONSORZIO LUNIGIANA OCCASIONI DI SVILUPPO E INVESTIMENTI |
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E´ stata approvata dalla Giunta regionale Toscana anche la strategia integrata di sviluppo rurale del Gal Consorzio Lunigiana Leader, che si unisce quindi ai Gal Leader Siena, Consorzio Appennino Aretino, Etruria, Garfagnana Ambiente e Sviluppo e Start. Da maggio ad oggi hanno presentato all’esame della Giunta regionale i propri documenti programmatici a valere sulla programmazione 2007/2013, indicando le proprie scelte sia in termini di misure, sottomisure, azioni da attivare, che finanziarie per lo sviluppo dei territori di propria competenza. Una programmazione che vede coinvolti tutti i soggetti attivi nel territorio lunigianese nella scelta delle migliori combinazioni di investimenti che il Programma di sviluppo rurale 2007/2013 offre per sostenere, ponendole al centro della programmazione, la tutela, la valorizzazione e la riqualificazione del patrimonio rurale del territorio, nonché il miglioramento della qualità della vita delle zone rurali passando per la diversificazione dell´ambiente economico rurale. In questo modo si rende possibile l’accesso a più di 3 milioni di euro (nella prima fase) di contributi comunitari, nazionali e regionali per il settore pubblico e per quello privato. Saranno così possibili investimenti per quasi 5 milioni di euro. Con questa approvazione si è quasi conclusa (rimane da approvarne ancora una) la fase di esame delle strategie elaborate dai Gal, dando il via libera all’emissione dei bandi da parte dei Gal stessi, sulla base degli indirizzi recentemente emanati dalla stessa Giunta regionale. . . |
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MISURE ANTICRISI IN AGRICOLTURA – IN VENETO PRESTITI AGEVOLATI PER 100 MILIONI DI EURO |
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Le misure anticrisi che la Regione del Veneto ha attivato a favore delle proprie imprese agricole permetteranno di mettere a disposizione della aziende una liquidità complessiva di circa 100 milioni di euro, sotto forma di prestiti agevolati di conduzione a breve termine. “In risposta all’azione di supporto regionale – ha sottolineato il vicepresidente della giunta Franco Manzato – sono state infatti presentate oltre 2800 domande di agevolazione creditizia a breve, per una media di liquidità che si aggira tra i 65 e i 70 mila euro per domanda. La richiesta complessiva di contributo regionale sugli interessi si aggira sui 4,5 milioni di euro, rispetto ad una disponibilità di 4 milioni. Tutto questo dimostra tra l’altro che abbiamo colto nel segno con la legge anticrisi, che abbiamo messo a punto assieme al mondo agricolto”. “La relativa graduatoria -ha aggiunto Manzato – sarà pronta entro il 22 dicembre e dopo quella data i beneficiari che non l’avessero già fatto dovranno presentare alla Regione il contratto di prestito. A quel punto avremo anche il quadro certo delle necessità: se i fondi messi a disposizione dalla legge regionale anticrisi non dovessero essere sufficienti a coprire tutte le esigenze, verificheremo anche con il Consiglio Regionale come poter rimpinguare il fondo – ha concluso il vicepresidente – in modo da non lasciare nessuno senza risposta”. . |
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VENETO: MENO BUROCRAZIA IN AGRICOLTURA CON IL PROSSIMO BANDO PSR |
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Le aziende agricole del Veneto dovranno presentare meno scartoffie con le prossime domande per la misura 121, investimenti aziendali, del Programma di Sviluppo Rurale. La nuova procedura è stata elaborata da un gruppo tecnico ristretto paritetico con i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri, istituito nell’ambito del tavolo di lavoro misto per sburocratizzare il settore, che hanno concordato con il vicepresidente della Giunta Franco Manzato le nuove modalità. Gli imprenditori interessati potranno in sostanza avanzare le richieste di aiuto comunitario accompagnandole con tre soli documenti essenziali, indispensabili per determinare gli importi di aiuto e predisporre la graduatoria. La documentazione sarà completata successivamente solo da parte delle aziende effettivamente in posizione utile per usufruire del finanziamento pubblico. Questa modalità provocherà un lieve prolungamento dei tempi di istruttoria delle richieste e maggior lavoro da parte della struttura pubblica, ma incombenze decisamente più leggere del passato a carico delle imprese per accedere ai benefici della programmazione comunitaria. “Le nuove modalità – ha anticipato Manzato – saranno adottate e attivate con la delibera di Giunta che approverà definitivamente il prossimo Bando del Psr, attualmente all’esame della competente Commissione consiliare. In questo modo la Regione intende rispondere alle esigenze reali degli imprenditori agricoli, mantenendo un impegno per la semplificazione che intendiamo ulteriormente ampliare. Ad esempio – ha concluso Manzato – per quanto riguarda le cosiddette misure di superficie del Psr, il cui bando sarà pronto all’inizio del 2010, stiamo pensando di abrogare le richieste di conferma annuali per le domande che comportano impegni finanziari pluriennali”. . . |
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AGRICOLTURA IN SICILIA: BANDO DA 12 MLN, CIMINO “I TRAGUARDI VANNO RAGGIUNTI” |
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Palermo – Assegnati 12 milioni di euro alla misura 214 dell’asse 2 del Psr Sicilia 2007-2013 che riguarda i “Pagamenti agroambientali” (sottomisura 214/1 “Adozione di metodi di produzione agricola e di gestione del territorio sostenibili). Per l’annualità, la dotazione è così suddivisa: due milioni per ogni azione (sono tre le azioni attivate) e 6 milioni da attribuire alla graduatoria proporzionalmente al fabbisogno di ciascuna azione. “L´obiettivo – ha detto l’assessore all’Agricoltura Michele Cimino - è intervenire sulla valorizzazione dell´ambiente agroforestale e dello spazio rurale attraverso una gestione del territorio più equilibrata e la diffusione di pratiche agricole sostenibili capaci di portare benefici economici alle comunità rurali”. L’assessore ha proseguito sottolineando l’accelerazione degli investimenti: “Abbiamo fatto una programmazione con il dirigente del dipartimento che prevede scadenze di lavoro certe e tre traguardi irrinunciabili: la messa a bando delle risorse secondo una destinazione mirata per far ripartire le imprese in una fase così difficile, l’impegno a una rendicontazione alla Ue senza disimpegno di somme e, in una prospettiva di sviluppo, interventi stabiliti in ambiti concreti senza fuorviare dagli obiettivi, che vanno dalla salvaguardia ambientale alla tutela della biodiversità, delle acque e del suolo, e alla riduzione degli interventi chimici in agricoltura”. Pertanto, gli aiuti messi a bando, di cui potranno beneficiare imprenditori agricoli singoli ed associati, saranno destinati a queste azioni: “metodi di gestione dell’azienda ecosostenibili”, “agricoltura e zootecnia biologica” e “allevamento di razze autoctone a rischio di estinzione o di abbandono”. Rosaria Barresi, dirigente generale del dipartimento Interventi strutturali, ha spiegato che “a questi interventi sono attribuiti delle ‘priorità territoriali’ classificate in livelli (a cui corrisponderanno i punteggi della graduatoria) stabiliti in base alla appartenenza o meno ad aree ritenute preferenziali rispetto agli obiettivi. E all’interno delle priorità territoriali sono state individuate anche priorità di ordine tecnico, per ciascuna azione, che tengono conto delle caratteristiche aziendali e dei requisiti necessari alla salvaguardia dell’ambiente”. I richiedenti dovranno presentare le domande di accesso ai contributi entro il 20 gennaio 2010 attraverso il sistema informatico Sian e far arrivare agli Ispettorati Provinciali per l’Agricoltura, entro i 30 giorni successivi, la relativa documentazione cartacea. Il bando sarà pubblicato il prossimo 4 dicembre sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana e potrà essere consultato anche sul sito dell’assessorato regionale Agricoltura e Foreste, nella sezione Psr 2007-2013. . |
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“SALUMI” – EDIZIONE 2009 SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA |
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Il 2009, che si configura come un anno di transizione e di evoluzione, si caratterizza per: w calo della produzione (-1% in volume), anche per i salumi Dop/igp: in particolare il crudo di Parma diminuisce del 3/5% e il San Daniele del 7/8%; w miglioramento contenuto della redditività, per la lieve crescita dei prezzi dei salumi e la flessione delle quotazioni della carne suina, in particolare quella estera, per la riduzione e razionalizzazione dei costi produttivi e degli investimenti; w calo degli investimenti pubblicitari in televisione e delle sponsorizzazioni sportive e aumento delle affissioni e degli spot alla radio; w crescita delle importazioni in volume (3%), con aumento per cotti, salami, crudi, wurstel e calo per pancette, salami; w lieve calo delle esportazioni in volume a livello settoriale, mentre restano positive le performance per salami, mortadelle, in leggero aumento la richiesta di affettati di crudi di Parma e San Daniele, simbolo della salumeria italiana all’estero; tiene il del mercato europeo, flettono invece i mercati asiatici, nord americani e sudamericani. Si accentua la competizione tra affettato di marca commerciale e take away, che cannibalizza le private label. La Gdo tenderà a far abbassare i prezzi degli affettati, riducendo i margini dei produttori, a imporre il proprio ruolo distributivo, imponendo promozioni e riposizionamento di prezzo. Le principali aziende del settore si stanno muovendo verso la realizzazione di affettati/salumi confezionati innovativi ”wellness”; lo sviluppo di questi progetti prevede assetti produttivi più flessibili, ottimizzazione dei flussi logistici, approccio selettivo della grande distribuzione, aumento dello spazio a scaffale, forte impegno nella ricerca dei prodotti e dei processi produttivi. Dati Di Sintesi
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Numero di imprese(a) |
1. 600 |
Numero di addetti(a) |
22. 800 |
Numero di addetti per impresa |
14,2 |
Valore della produzione 2008, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) |
7407,1 |
Variazione media annua della produzione(b) (%) 2008/2004 |
2,3 |
Fatturato per addetto (‘000 euro) |
46,3 |
Valore aggiunto (Mn. Euro) |
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Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) |
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Quota di produzione prime 4 imprese(b)(c) (%) |
20,2 |
Quota di produzione prime 8 imprese(b)(c) (%) |
29,6 |
Export/produzione(b) (%) |
8,8 |
Import/consumo(b) (%) |
3,1 |
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) |
6. 710 |
Valore del mercato, a prezzi finali (Mn. Euro) |
11. 010 |
Variazione media annua del mercato(b) 2008/2004 |
2,0 |
Quota di mercato prime 4 imprese(b)(c) (%) |
19,0 |
Quota di mercato prime 8 imprese(b)(c) (%) |
28,1 |
Previsioni di sviluppo della produzione: |
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· preconsuntivo 2009/2008(b) |
0/-1 |
· 2010/2009(b) |
lieve crescita |
· tendenza di medio periodo |
crescita |
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| a) - Fonte: Ass. I. Ca. B) - in quantità c) - compresi gruppi di imprese Fonte: Databank . |
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PESCA: AIUTI IMPRESE ITTICHE COMPARTIMENTO MONFALCONE |
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Trieste - Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione (Bur) del relativo decreto del presidente della Regione, diverrà operante il Regolamento per la concessione di aiuti in regime "de minimis" a favore delle imprese ittiche autorizzate alla pesca dei molluschi bivalvi delle specie vongole (Venus gallina) e cannolicchi (Ensis minor e Solen marginatus), con il sistema della draga idraulica, nel Compartimento marittimo di Monfalcone. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali, Claudio Violino, ha infatti approvato definitivamente lo strumento attuativo della legge regionale 17 del 31 dicembre del 2008. Il regolamento consentirà l´erogazione di una misura di compensazione economica a favore delle imprese ittiche che dovranno sospendere l´attività di prelievo dei molluschi bivalvi, a causa di una moria degli stessi. La sospensione della pesca consentirà il ripopolamento dei banchi naturali. Gli aiuti "de minimis" avranno lo scopo di limitare le perdite economiche delle imprese interessate e di mantenere i livelli occupazionali. Il regolamento non si applicherà alle imprese armatrici di imbarcazioni autorizzate alla pesca di fasolari (Callista Chione) con il sistema della draga idraulica, né alle imprese in difficoltà, indipendentemente dal provvedimento di sospensione della pesca. Al fine di ottenere l´aiuto previsto, le imprese armatrici dovranno presentare domanda di aiuto su un apposito modulo al servizio Pesca e Acquacoltura della direzione centrale Risorse agricole, naturali e forestali. Tale istanza dovrà pervenire alla Regione entro 15 giorni dal termine del periodo di interruzione temporanea dell´attività di pesca e dovrà contenente la dichiarazione di effettuazione delle giornate di interruzione attestata dall´Autorità marittima. . . |
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VENETO: RAFFORZARE IL POTERE CONTRATTUALE DEI PRODUTTORI AGRICOLI. DARE AL PRIMARIO STESSA ATTENZIONE DEL MANIFATTURIERO |
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“L’agricoltura va considerata come un settore primario, all’interno del quale si deve rafforzare il potere contrattuale di produttori”. Lo ha dichiarato l’Assessore alle Politiche dell’Economia della Regione del Veneto, Vendemiano Sartor, intervenuto ieri a Padova all’assemblea straordinaria di Confagricoltura. Il primario necessita dell’attenzione di tutti – ha precisato – perché i prodotti agricoli sono l’unica materia prima di questa regione e se si perdono le materie prime si interrompe tutta la filera nella quale operano le attività di trasformazione e quelle di commercializzazione. Sartor ha poi sottolineato che la mancanza di una capacità contrattuale da parte proprio dei produttori rappresenta un’anomalia, che va rimossa. Infatti, da un alto abbiamo un settore che per quanto riguarda i consumi interni e le esportazioni non è interessato da crisi congiunturali, dall’altro i produttori non sono sufficientemente remunerati per le loro produzioni, il che significa che quest’ultimi non hanno potere contrattuale. Le risorse – ha spiegato – non devono più essere impiegate a pioggia, ma indirizzate verso la soluzione dei problemi, con un’ottica nuova per il mondo agricolo, abbandonando logiche assistenziali, operando con incentivi per le produzioni e considerando l’agricoltura come un settore produttivo a tutti gli effetti. A questo scopo si devono rafforzare le sinergie tra imprese e mondo della cooperazione, settore per settore, perché solo aumentando il potere contrattuale dei produttori – ha ribadito – si riuscirà a riequilibrare il peso e il valore dei vari comparti della filiera. Inoltre, analogamente a quanto sta avvenendo per il manifatturiero, bisogna pretendere che la Comunità Europea approvi un provvedimento che obblighi le produzioni provenienti da fuori Ce ad indicare la tracciabilità del prodotto e il rispetto delle norme europee in materia di sicurezza alimentare. Quindi – ha concluso Sartor – rafforzare le imprese agricole, promuovere i nostri prodiotti su rete nazionale e internazionale, difenderli dalle contraffazioni. . |
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ALL’ITAS DI MATERA LA STORIA DELL’AGRICOLTURA |
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Mercoledì 2 dicembre alle 9,00 nell’Aula magna dell’Istituto tecnico agrario statale (Itas) “Gaetano Briganti” di Matera si terrà il primo appuntamento del ciclo di seminari dal titolo “La storia dell’agricoltura lucana raccontata dai protagonisti”. I quattro incontri organizzati dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata in collaborazione con l’Itas, l’Ordine dei dottori agronomi e forestali e il Collegio dei periti agrari della provincia di Matera si svolgeranno sino a febbraio. Si tratta di una serie di interviste sull’agricoltura contemporanea con personaggi che a vario titolo hanno contribuito allo sviluppo del settore primario. L’appuntamento di mercoledì 2 prevede una conversazione con Angelo Ziccardi, già senatore della Repubblica e dirigente del Movimento contadino negli anni ’50, avente per tema “Il Secondo dopoguerra: dalle lotte contadine alla legge Stralcio per la Riforma agraria in Basilicata”. Oltre a Ziccardi, coordinati da Filippo Radogna del Dipartimento regionale agricoltura, interverranno Vincenzo Viti, assessore regionale all’Agricoltura; Salvatore Carone, dirigente scolastico dell’Itas; Carmine Cocca, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali ed Emanuele Genchi, presidente del Collegio dei Periti agrari. “Da alcuni anni il Dipartimento agricoltura – fa presente l’assessore Viti- ha avviato una proficua collaborazione con l’Itas di Matera, e più in generale con gli Istituti agrari del territorio, nella convinzione che le Istituzioni, ma anche gli enti privati, debbano interagire con il mondo della scuola per predisporre azioni comuni tese alla formazione delle nuove figure professionali. In tale quadro si è deciso di dare vita a questo ciclo di seminari sulla Storia dell’agricoltura lucana raccontata da quanti, in veste di protagonisti hanno partecipato o partecipano ancora, con vari ruoli, a scriverla. I seminari – conclude Viti- saranno aperti agli alunni dell’Itas, ma anche a studenti universitari, tecnici e studiosi, nella convinzione che soprattutto i giovani debbano ben conoscere quanto avvenuto nel passato per saper bene interpretare il presente ed operare al meglio per lo sviluppo del territorio”. Nei prossimi appuntamenti è prevista la presenza di Carlo Cormio, già dirigente dell’Ente di sviluppo agricolo di Basilicata; Salvatore Martelli, presidente del Distretto agroalimentare del Metapontino; Michele Cascino e Francesco Cellini, rispettivamente già presidente e direttore scientifico dell’Agrobios, coordinerà Vincenzo Castoro del Dipartimento regionale Agricoltura. . |
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PESCA: BANDO DI GARA COMUNICAZIONE FONDO EUROPEO |
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Palermo - E’ stato pubblicato il 26 novembre sul sito del Dipartimento della Pesca della Regione Siciliana il bando per il contratto pubblico per l’affidamento del servizio di progettazione e realizzazione di una campagna di comunicazione integrata per la promozione del Fondo europeo per la pesca (Fep) sul territorio della regione siciliana. L’appalto ha per tema l’ideazione, progettazione e realizzazione di una campagna di comunicazione istituzionale integrata per la promozione del Fondo Europeo per la in Sicilia. In particolare, si dovranno perseguire i seguenti obiettivi: informare sui principi, gli obiettivi e le linee strategiche individuate a livello regionale del Fondo Europeo per la Pesca, sulle misure/azioni che si intendono avviare e sui relativi beneficiari e destinatari finali; informare i beneficiari e i destinatari finali sulle modalità di accesso alle singole misure/azioni; dare ampia visibilità agli interventi realizzati con i fondi del Fep al fine di favorire la trasmissione di buone prassi e di mettere in rete le diverse realtà operative. Le azioni di comunicazione dovranno privilegiare il più possibile l’integrazione tra i vari strumenti pubblicitari e l’articolazione in differenti tipologie e formati, per dar vita ad un flusso informativo atto a raggiungere in modo efficace ed efficiente i destinatari previsti. Le offerta dovranno pervenire, entro e non oltre il 30/12/2009 alle ore 14. 00, in un unico plico chiuso e vanno recapitate direttamente o per posta al Dipartimento regionale della Pesca. . |
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UN NUOVO SPIRAGLIO PER RICONVERSIONE EX SADAM |
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Pescara - Rispetto alla precedente conferenza di servizi sulla riconversione dell´ex zuccherificio di Celano, l´elemento nuovo è rappresentato dalla disponibilità della Powercrop a ridiscutere i contenuti dell´accordo siglato nell´agosto del 2007. A dichiararlo è l´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, al termine della conferenza di servizi che si è tenuta il 27 novembre , a Pescara, nella sede dell´assessorato, e che ha visto anche la partecipazione dell´amministratore delegato della ex Sadam, Raimondo Cinti, del sindaco del comune di Avezzano, Antonio Floris e dell´assessore Aureliano Giffi, del rappresentante del commissario del Comune di Celano, del consigliere regionale, Antonio Del Corvo, presidente della Commissione Agricoltura, dei rappresentanti sindacali territoriali e delle organizzazioni di categoria del comparto agricolo. "L´apertura mostrata dall´azienda - spiega Febbo - si traduce concretamente sia in una disponibilità a rivedere il proprio impegno economico al fine di garantire risposte più favorevoli al mondo agricolo, fermo restando il progetto di sviluppo di una vera e propria filiera bieticola, già previsto nel protocollo di due anni fa, sia in un articolato disegno che consenta alla Powercrop - continua l´assessore - da un lato di entrare in specifici progetti imprenditoriali agricoli e dall´altro di ipotizzare investimenti di rilievo sul biogas". A questo punto, in attesa della fissazione del prossimo incontro che, comunque, avverrà sicuramente prima del prossimo 20 dicembre, "le organizzazioni produttive agricole - conclude l´assessore - sono chiamate a confrontarsi con la loro base alla luce della nuova proposta economico-industriale dell´azienda". . . |
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L’INSALATA DI LUSIA UFFICIALMENTE ISCRITTA NELL’ELENCO DELLE IGP |
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Dal 26 novembre c’è ufficialmente una nuova Indicazione Geografica Protetta per le produzioni orticole del Veneto. E’ l’Insalata di Lusia Igp, per la quale nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea L 311 in data odierna, è stato pubblicato il Regolamento 1137, firmato ieri dal Commissario Mariann Fischer Boel, che autorizza la registrazione della denominazione. “Questa nuova Igp conferma il Veneto – ha sottolineato il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato – come il più ricco e variegato orto di qualità del mondo, con produzioni certificate che comprendono anche radicchi, asparagi, fagioli e, a breve, quasi certamente anche l’aglio. Per il Polesine, poi – ha aggiunto Manzato – l’Insalata di Lusia riconosce e ribadisce la vocazione di un territorio dalle caratteristiche davvero particolari, che ne hanno fatto un luogo di produzione di meritata fama. “Poesie”, ha giustamente definito le nostre produzioni a denominazione il presidente Giancarlo Galan, e “poeti” coloro che le producono. Condivido questo pensiero, rivolto a coloro che sono anche gli interpreti della cultura del territorio, capaci di coniugare lavoro, tradizione, innovazione e qualità, esprimendo una civiltà e una capacità fatta di valori: i valori del Veneto, le sue salde radici, fondamenta del futuro”. L’insalata di Lusia Igp riguarda le due varietà Cappuccia e Gentile prodotte secondo le indicazioni del disciplinare nei comuni polesani di Lusia, Badia Polesine, Lendinara, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Villanova del Ghebbo e Rovigo e nei comuni padovani di Barbona, Vescovana e Sant’urbano. Il prodotto si presenta con fusto corto, molto carnoso, di gusto croccante e fresco, ma morbido per l’assenza di fibrosità. Al gusto è percettibilmente sapida, al punto da rendere superfluo il condimento con il sale, in conseguenza della presenza nei terreni di abbondanti sali minerali. Le qualità dell’Insalata di Lusia Igp sono insomma strettamente legate alla zona geografica e alla particolare combinazione di alcuni fattori pedoclimatici del territorio di produzione, caratterizzato dalla presenza di uno strato superficiale di sabbie portate dalle numerose alluvioni, causate in periodi pre romanici e nell’Alto medioevo dallo straripamento di alcuni rami del Tartaro e in periodo medioevale e moderno dalle rotte dell’Adige. Su questa sabbia, unificata da un secolo di vegetazione spontanea, viene piantata l’insalata di Lusia, più ricca delle altre in contenuto di potassio e calcio. . |
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AGROINDUSTRIA NUOVE OPPORTUNITÀ NEI MERCATI ESTERI PER LE AZIENDE SARDE DELL´AGRO-ALIMENTARE DELLA SARDEGNA |
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Cagliari, - Nuove opportunità nei mercati esteri per le aziende sarde dell’agro-alimentare. Grazie al lavoro della Regione, da qualche settimana, diverse imprese di differenti settori (viti-vinicolo, carne, salumi di maiale e pecora, lattiero-caseario) hanno cominciato ad esportare i propri prodotti anche in Russia, provvedendo in particolare alla fornitura di alcuni locali moscoviti della ristorazione di qualità. "L´obiettivo è vendere la nostra agricoltura grazie al turismo e al mito Sardegna che i russi conoscono e apprezzano sempre di più", ha premesso l´assessore dell´Agricoltura Andrea Prato, illustrando ieri a Mosca l´iniziativa promozionale sulle produzioni di qualità e al quale hanno preso parte Giandomenico Sabiu, capo di gabinetto del presidente della Regione; diversi importatori e buyer; i rappresentanti delle autorità locali, tra cui il sottosegretario agli Esteri della Russia, Leonid Sloutsky. L´evento, una degustazione a base di prodotti di qualità, era organizzato con la collaborazione di Starwood Costa Smeralda, che con il Porto Cervo Wine Festival partecipa alla fiera internazionale Russian Wine Fair. "Stiamo concretizzando uno scambio culturale ed economico - ha spiegato l’assessore Prato - per avvicinare due realtà lontane solo geograficamente, Russia e Sardegna, che però già oggi hanno consolidate relazioni in campo turistico grazie alla Costa Smeralda. I primi risultati si vedono già, con alcuni nostri prodotti che varcano il mare per raggiungere le tavole di Mosca ma è un lavoro che si potenzierà nel tempo e nel quale la Regione continuerà anche nei prossimi mesi a far la sua parte, favorendo l’incontro tra l’esigenza delle aziende isolane di conquistare nuovi mercati con quelle dei buyer che cercano prodotti a marchio Sardegna". . . |
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RABBIA SILVESTRE: INSEDIATA UNITA’ DI CRISI IN REGIONE VENETO |
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E’ stata insediata il 26 novembre in Regione Veneto, presso la Segreteria regionale Sanità e Sociale, un’Unità di Crisi istituita per seguire e coordinare gli interventi rispetto al problema del ripresentarsi della rabbia silvestre nel bellunese. L’organismo è presieduto dal Segretario Regionale Giancarlo Ruscitti Ne fanno parte i tecnici regionali, gli esperti dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie con sede a Legnaro (Centro di Referenza Nazionale per la Rabbia Silvestre) ed i rappresentanti delle Ullss 1 di Belluno e 2 di Feltre. Nel corso della riunione è stato fatto il punto della situazione e sono già state assunte alcune decisioni operative. Nei prossimi giorni verrà definito e diffuso in tutti i territori interessati un depliant per i residenti ed i turisti che conterrà tutte le informazioni necessarie, sia sulla malattia che sui comportamenti più opportuni da tenere in caso si venga a contatto con animali sospetti o si venga morsicati. Definite anche le modalità di approvvigionamento dei vaccini per la campagna rivolta agli animali e di quelli da tenere a disposizione per la profilassi delle persone che si presentassero negli ospedali a causa di un morso. Ad occuparsi della questione saranno gli uffici regionali competenti. Sempre nei prossimi giorni verranno anche organizzati incontri sul territorio rivolti alle categorie di persone che potrebbero essere più esposte al rischio di contrarre la malattia da un animale come, ad esempio, veterinari, guardie forestali, guardaboschi, operatori del soccorso alpino. L’unità di Crisi tornerà a riunirsi e lo farà ogniqualvolta ve ne fosse la necessità sino alla conclusione dell’emergenza. . |
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VERSO IL TRAGUARDO FINALE LA DOCG PER AMARONE E RECIOTO DELLA VALPOLICELLA |
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E’ davvero la volta buona per l’Amarone e il Recioto della Valpolicella a Denominazione d’Origine Controllata e Garantita. Il Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, riunitosi il 26 novembre a Roma, ha infatti espresso parere favorevole il riconoscimento delle denominazioni ”Recioto della Valpolicella” Docg, “Amarone della Valpolicella” Docg, “Valpolicella Ripasso” Doc e sulla modifica del disciplinare di produzione della Doc Valpolicella. Si tratterà ora di attendere il tempo tecnico per la pubblicazione dei pareri nella Gazzetta Ufficiale e per arrivare al provvedimento ministeriale di riconoscimento ufficiale delle nuove Denominazioni, che dunque prenderanno il via con la prossima vendemmia. “Per produzioni enologiche affermate a livello mondiale come Amarone, Recioto, Ripasso e Valpolicella – ha sottolineato il vicepresidente della Giunta veneta Franco Manzato – questo passaggio non è semplicemente una formalizzazione, né la risposta ad un problema di visibilità e di comunicazione. Questi vini hanno infatti già una propria immagine e sono sempre più apprezzati proprio perché eccellenti e unici. Ma con questo percorso potranno anche godere di un riconoscimento internazionale di protezione che solo la singola denominazione può avere: proprio perché questi nostri vini sono famosi dobbiamo garantire loro, a livello mondiale, la massima tutela da ogni possibile imitazione e contraffazione. Dovremo ora lavorare per l’inserimento delle nuove denominazioni nell’apposito registro internazionale, per difenderli in un mercato mondializzato dove le regole e il loro rispetto sono piuttosto labili e che sembra guardare più all’utile che alle reali qualità e alla tutela di chi produce e chi consuma”. “Da questo punto di vista è fondamentale difendere al più alto livello le nostre produzione storiche, per evitare che possano essere annichilite da vini di più basso livello. Per i produttori veneti e per l’enologia mondiale – ha concluso Manzato –sarebbe una perdita non solo economica ma anche culturale e un’ulteriore spinta all’omogeneità dei gusti e ai sapori indifferenziati. Dobbiamo perciò completare la riorganizzazione del nostro sistema delle denominazioni, in funzione della sfida che ci viene dal mercato mondiale e alla luce della nuova Organizzazione Comune di Mercato e continua dunque il nostro impegno per tutelare le nostre realtà vitivinicole, espressioni di pregio di un territorio di pregio”. . . |
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AGRICOLTURA INBASILICATA: VITI, NEL TAVOLO VERDE CREDITO E BANDI PSR |
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L’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, ha convocato il Tavolo verde per il giorno 4 dicembre prossimo alle ore 9,30 nella sede degli Uffici regionali di Matera (Via A. M. Di Francia n. 40). La riunione cui parteciperanno i responsabili regionali di Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri, Alsia e Arbea, sarà allargata al presidente della Commissione regionale bancaria (Abi -Associazione bancaria italiana), Gianluca Iacobini con il quale sarà discusso il ricorso al credito da parte delle aziende agricole lucane. Gli altri punti all’ordine del giorno sono la discussione sulle misure del Piano di sviluppo rurale 123 A, 123 B, 214 e sui progetti integrati di filiera. “Sul ricorso al credito e sui rapporti tra banche e le nostre aziende agricole – fa presente Viti - che ritengo un punto cruciale per la tenuta e lo sviluppo del settore primario formulerò alcune proposte al presidente della Commissione Abi con il quale intendo raggiungere un accordo. Per quanto attiene alle Misure del Psr la Giunta regionale – continua l’assessore Viti - intende licenziare con la massima celerità dopo il Tavolo verde, le misure 123 A sulla Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e 123 B sull’Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti forestali, oltreché la 214 sui pagamenti agro ambientali” Frattanto la Giunta ha approvato ieri le linee guida sui Progetti intergrati di filiera che saranno illustrate alle Organizzazioni professionali nella riunione del 4 dicembre e poi riportate in Giunta regionale per la definitiva approvazione. Sono, inoltre, in corso di predisposizione le linee guida per attivare i bandi nelle aree protette e le filiere corte. Infine l’assessore Viti precisa che “successivamente all’approvazione della modifica del Psr, proposta dalla Regione all’Ue, sarà pubblicato nei primi giorni di gennaio il bando sulle agroenergie che prevede l’aumento de minimis da 250 a 500 mila euro”. . |
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3 MILIONI E 600 MILA EURO PER LE COMUNITÀ MONTANE DELLA CAMPANIA |
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La Giunta regionale della Campania, su proposta del vicepresidente con delega ai Rapporti con le autonomie locali Antonio Valiante, ha approvato una delibera con cui vengono ripartiti i fondi alle 20 comunità montane del territorio campano. La somma complessivamente assegnata, tra il Fondo nazionale e quello regionale, è pari a 3 milioni e 600 mila euro. I contributi sono destinati ad interventi conformi a quanto indicato nel piano pluriennale di sviluppo socio-economico e al programma annuale operativo di attuazione. L´obiettivo è quello di realizzare interventi di salvaguardia e di sviluppo del territorio mediante la tutela e la valorizzazione delle qualità ambientali e delle potenzialità dell´habitat montano. Il riparto dei contributi è stato effettuato tenendo conto di due parametri di base: la superficie per kmq. E la popolazione residente nei comuni facenti parte di ogni comunità. Queste le somme assegnate a ciascuna comunità: 1. Monte Santa Croce € 94. 149; 2. Matese € 163. 499; 3. Monte Maggiore € 83. 857; 4. Fortore € 167. 872; 5. Alta Irpinia € 221. 427; 6. Picentini € 118. 952; 7. Alburni € 155. 783; 8. Vallo Di Diano € 206. 407; 9. Gelbison e Cervati € 116. 371; 10. Ufita € 203. 263; 11. Calore Salernitano € 181. 759; 12. Alento Monte Stella € 118. 530; 13. Terminio Cervialto € 208. 478; 14. Taburno € 101. 166; 15. Irno - Solofrana € 134. 492; 16. Titerno e Alto Tammaro € 234. 282; 17. Tanagro e Alto e Medio Sele € 251. 684; 18. Bussento e Lambro e Mingardo € 300. 421; 19. Monti Lattari € 226. 662; 20. Partenio –Vallo di Lauro € 269. 693. "Prosegue lo sforzo – sottolinea il vicepresidente della Giunta Antonio Valiante - per valorizzare la montagna. Con le somme stanziate oggi diamo attuazione alla proposta emersa dalla conferenza dei presidenti delle comunità montane, consentendo agli enti di portare avanti le iniziative necessarie a finanziare gli interventi di tutela e di sviluppo delle aree. "Il riparto odierno anticipa lo stanziamento straordinario di 6 milioni e 300 mila euro deliberato per sostenere le comunità montane che rideterminano le proprie piante organiche e che vivono una situazione di crisi finanziaria per i tagli operati dallo Stato sulle risorse erariali”, conclude Valiante. . |
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CONTRIBUTI PER 60MILA EURO PER IL MIGLIORAMENTO DEL LIVELLO QUALITATIVO DEL MIELE LIGURE |
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La Giunta regionale della Liguria ha approvato, su proposta dell´Assessore Giancarlo Cassini, il terzo anno del programma triennale 2008-2010 di interventi in apicoltura che danno il via libera ai contributi agli apicoltori liguri per l´annualità 2010. Sono previsti infatti circa 60. 000 euro di contributo da destinarsi al miglioramento del livello qualitativo del miele ligure e degli altri prodotti dell´alveare. Verranno pertanto erogati finanziamenti con percentuali di contributo che possono variare tra il 50 ed il 100% da destinarsi in parte all´assistenza tecnica ed alla formazione professionale degli apicoltori per migliorare le tecniche di allevamento, in parte alla lotta alla varroasi (malattia delle api). Data ultima per la presentazione della domanda di contributo, che va inoltrata alla Regione Liguria, è il 31 dicembre 2009. "Anche grazie all´attuazione degli interventi previsti negli scorsi anni dal Programma Regionale - spiega l´Assessore Cassini - la cosiddetta "sindrome dello spopolamento degli alveari" in Liguria non ha avuto la gravità riscontrata nelle regioni vicine ed il miele raccolto quest´anno è stato giudicato di ottima qualità. Il programma del 2009 ha visto realizzare 33 tra corsi e seminari, ai quali hanno partecipato 650 apicoltori, sono stati distribuiti 3760 kit per il trattamento della varroa (8100 alveari trattati di 356 apicoltori), sono stati acquistati con il contributo pubblico oltre 550 arnie anti varroa". . |
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GENOVA: ORTI URBANI, CENTRO POLIVALENTE E VERDE, GIUNTA APPROVA FINANZIAMENTI QUARTIERE BEGATO ( 300 MILA EURO) |
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Orti vicino alle case per combattere il degrado, coltivati su piccoli appezzamenti di terreno del Comune di Genova e concessi in comodato d´uso agli abitanti. Sono gli orti urbani sparsi in città dove vengono coltivate diversi ortaggi e verdure per il consumo strettamente familiare. L´iniziativa, avviata anche nel Quartiere Begato di Genova, rientra in un co-finanziamento di 300 mila euro che la giunta Burlando, su proposta dell´assessore all´Edilizia e Lavori Pubblici Maria Bianca Berruti, ha approvato oggi a sostegno del piano di intervento avviato da Palazzo Tursi per migliorare la qualità della vita dei residenti. In particolare, lo stanziamento della Regione Liguria riguarda la realizzazione di orti urbani nei terreni sottostanti il centro polivalente e il laboratorio didattico di via Maritano, l´allargamento dell´accesso carrabile al centro stesso e il riassetto, attraverso la riqualificazione delle aree verdi di alcune aree del Quartiere Begato grazie a interventi di ingegneria naturalistica. . |
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I FINANZIAMENTI PER LA VALORIZZAZIONE ECONOMICA DELLE FORESTE IN SARDEGNA |
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L´assessorato dell´Agricoltura e riforma agro-pastorale ha pubblicato il bando per l´ammissione ai finanziamenti della misura 122 dell´asse I del Psr 2007/2013 "migliore valorizzazione economica delle foreste". La misura è finalizzata al potenziamento delle produzioni e del livello di competitività del sistema imprenditoriale forestale sardo, attraverso l´adozione di appropriate forme di gestione selvicolturale volte soprattutto alla rivalorizzazione economico-produttiva dei soprassuoli boscati esistenti . Le azioni previste dal bando riguardano nel particolare: azione 1 recupero e valorizzazione economico-produttiva delle sugherete esistenti; azione 2 recupero della gestione produttiva del ceduo mediterraneo; azione 3 valorizzazione economica di altre filiere di pregio (castagno). Possono richiedere il finanziamento i detentori proprietari o affittuari privati singoli o associati di superfici forestali, i comuni singoli o loro associazioni, le imprese agricole, singole o associate. Il sostegno è concesso in forma di contributo in conto capitale a fondo perduto pari al 50% del costo totale ammesso e accertato, elevabile al 60% per investimenti realizzati in zone montane e in zone svantaggiate e nelle zone ricomprese in Rete natura 2000. Argea Sardegna si occuperà di ricevere, istruire, selezionare e controllare le domande di aiuto presentate. L´organismo pagatore, soggetto autorizzato al pagamento degli aiuti, è l´Agea. La compilazione e la trasmissione delle domande avverrà per via telematica attraverso la procedura informatica realizzata nell´ambito del Sistema informativo agricolo regionale (Siar) e disponibile all´indirizzo internet http://intranet. Sardegnaagricoltura. It. Per la presentazione delle domande sono previste tre sottofasi temporali con tre distinte scadenze: 31 marzo 2010, 30 luglio 2010 e 30 novembre 2010. . |
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DOPO L´SOS LANCIATO IN QUESTI MESI AL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE AD ALASSIO, VIA AI CORSI PER LA PREVENZIONE CONTRO PUNTERUOLO ROSSO, IL KILLER DELLE PALME |
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Grande partecipazione ad Alassio alla prima giornata del corso teorico pratico organizzato dall´Assessorato all´Agricoltura della Regione Liguria per la prevenzione e la lotta al Punteruolo Rosso delle palme. I corsi proseguiranno martedì 1 e mercoledì 2 dicembre, nella sala congressi della Civica Biblioteca del Comune. Per gli addetti ai lavori, esperti, tecnici, studiosi non ci sono dubbi: il Punteruolo Rosso, nome scientifico Rhynchophorus ferrugineus, l´insetto-killer delle palme che minaccia molte specie della pianta in tutto il bacino del Mediterraneo, è una autentica catastrofe ambientale e del paesaggio. L´iniziativa promossa dall´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria Giancarlo Cassini, presente al convegno, prevede lezioni teorico-pratiche divise in due fasi. La prima dedicata al riconoscimento della malattia, la seconda la lotta al punteruolo rosso. Il corso è tenuto da Michel Ferry, ricercatore dell´Inra Francia (Istituto nazionale della ricerca agronomica) e direttore scientifico della Stazione Phoenix Centro di ricerca sulla palma da dattero e l´agricoltura in Spagna, che è uno dei massimi esperti mondiali in materia, e da Susi Gomez, Capo del Laboratorio di Controllo Biologico della Stazione Phoenix in Spagna. Il Punteruolo rosso è un insetto le cui larve si annidano all´interno delle piante di palma "divorandole" e portandole a morte sicura nel giro di pochi mesi. Finora, la misura prevista dall´ Ue e adottata da tutti i Paesi è il taglio delle palme infestate- decine di migliaia negli ultimi due anni, oltre 12 mila solo in Sicilia. Ma l´abbattimento delle palme colpite a morte è un rimedio peggiore della malattia. Ne è convinto lo stesso Michel Ferry. Solo un costante monitoraggio e una prevenzione può salvarci da una infestazione in costante crescita, quando si abbatte una pianta infestata ormai è troppo tardi, significa che anche tutte le altre attorno, dopo pochi mesi, dovranno subire lo stesso trattamento, perché irrimediabilmente malate", aveva spiegato Michel Ferry in un convegno a Genova. "Senza considerare i rischi di diffusione del punteruolo rosso durante il trasporto delle palme tagliate". Un giudizio condiviso dalla Regione Liguria. Il coleottero,originario dell´India in un secolo ha percorso 10 mila chilometri raggiungendo l´Europa e nel 2008 anche le Antille. Gli adulti di questo coleottero di origina asiatica sono molto abili a volare, di giorno e di notte e sono in grado di raggiungere nuove palme nel raggio di un chilometro. Una femmina può deporre fino a 200 uova per volta. Tra i pericoli creati dal punteruolo rosso anche la caduta improvvisa di palme, minate dall´insetto all´insaputa delle autorità. Oltre cento i partecipanti alla prima giornata dei corsi provenienti da ventidue comuni liguri: Ventimiglia, Bordighera, Ospedaletti, Sanremo, Camporosso, S. Bartolomeo al Mare e Arma di Taggia della Provincia di Imperia, Laigueglia, Pietra Ligure, Noli, Loano, Varazze, Savona, Finale Ligure, Alassio, Albissola Marina Ceriale e Celle Ligure, Arenzano, Cogoleto, Camogli, La Spezia. . |
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AGLIO BIANCO POLESANO DIVENTA UFFICIALMENTE DOP E MARRONI DI COMBAI IGP |
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Ormai è una cascata di prodotti di qualità del Veneto registrati nell’elenco comunitario delle Denominazioni d’Origine e della Indicazioni geografiche protette. Proprio ieri un comunicato della Commissione Europea informa che si sono aggiunti al Registro anche l’Aglio Bianco Polesano Dop e il Marrone di Combai Igp. “E’ l’ulteriore conferma che il nostro Veneto è un vero e proprio Eden dei sapori di qualità – ha sottolineato il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato – dove ormai i prodotti a denominazione sfiorano la trentina e si aggiungono alle 25 Doc e alle 6 Docg dei vini, anche queste verso una crescita, e ad oltre 370 prodotti tipici. L’auspicio è che queste “poesie”, come le ha definite il presidente Giancarlo Galan, siano foriere di buoni affari anche per i “poeti” che le producono, fattore essenziale in questo momento difficilissimo per l’agricoltura italiana e veneta. Come Regione li promuoveremo ad ogni livello, in sinergia con il turismo e la cultura, della quale rappresentano straordinari giacimenti territoriali, assolutamente unici e rappresentativi della storia rurale e dei valori della società locale. Li promuoveremo anche sotto il marchio ombrello del leone marciano affiancato dalla stella a sette punte e dalla slogan “Veneto. Tra la terra e il cielo”, in modo che tutti e ovunque possano sapere da quale straordinaria terra questi prodotti provengono: non anonimi e senza patria, ma “anima” di un territorio che si fa gusto eccellente”. L’aglio Bianco Polesano, venduto allo stato secco, è ottenuto a partire da ecotipi locali e dalla varietà Avorio, selezionata partendo dagli stessi. Il suo profumo è caratterizzato da un peculiare profilo aromatico, meno pungente e più persistente rispetto a varietà ottenute in altre zone. Le sue qualità sono il frutto della particolare caratteristica dei terreni dove viene coltivato, con suoli di medio impasto di apporto fluviale, argilloso/limosi, ben drenati, porosi e fertili. A questo si aggiungono la straordinaria capacità dei produttori, affinata con gli anni e trasmessa da padre in figlio, di selezionare a mano i bulbi “teste” migliori da cui ricavare il materiale da seminare e le particolari lavorazioni eseguite a mano. Il “Marrone di Combai” è un ecotipo che si è selezionato nell’ambiente caratteristico delle Prealpi Trevigiane. Le prime testimonianze storiche del prodotto risalgono al Xii secolo. Di consistenti dimensioni, la sua produzione avviene in un’area che comprende il territorio prealpino altamente vocato dei Comuni della provincia di Treviso che si stendono dai confini con il bellunese a quelli con il Friuli Venezia Giulia, mentre il nome dell’Igp deriva dalla località specifica, Combai, che al prodotto ha dedicato una partecipata festa che si svolge dal 1945. . |
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TENTO: AUTORIZZATE NUOVE VARIETÀ DI VITE DA VINO NELL´ELENCO LE BIANCHE MAOR, PAOLINA, BRONNER E LA ROSSA REGENT |
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Si allarga la "famiglia" delle varietà di vite per la produzione di vino la cui coltivazione è autorizzata in Trentino: nell´elenco, sia pure come "varietà in osservazione" entrano ora anche le varietà a frutto bianco Maòr, Paolina e Bronner e la rossa Regent. Il 27 novembre il via libera da parte della Giunta provinciale, su proposta dell´assessore all´agricoltura Tiziano Mellarini, all´inserimento dei nuovi vitigni nell´elenco ufficiale delle varietà idonee alla coltivazione in Trentino. Maòr e Paolina - Grazie all’azione di recupero e valorizzazione dell´Istituto agrario di San Michele all´Adige, le due antiche varietà di vite trentine, non più coltivate da diversi anni, sono state iscritte nel Registro nazionale delle varietà di vite idonee alla produzione di vino. Conservate nella collezione di vecchi vitigni coltivati in Trentino, situata in località Giaroni di San Michele, Maor e Paolina sono stati inseriti nell’elenco rispettivamente con il codice varietale 423 e 427. Il vitigno Maòr, dal grappolo color verde-giallo e presente sporadicamente in qualche vecchio vigneto lungo la Valsugana, era diffuso un tempo anche in valle di Non. La conservazione e le attività di recupero da parte dei ricercatori dell’Istituto Agrario sono iniziate nel 1990 nel vigneto sperimentale, in località “Giaroni”, a San Michele all’Adige. Sempre qui si è proceduto all’attività di recupero di un altro vitigno dal grappolo color verde-giallo, molto diffuso un tempo nella valle del Sarca e in Vallagarina: la Paolina, oggi non più coltivata. Bronner - Si tratta di una vite originaria della zona di Freiburg nel Land Baden (Germania). Solo da trent´anni, però, è nota la resistenza di questo vitigno all´oidio e alla peronospora, caratteristica che lo rende particolarmente indicato per la coltivazione biologica. Le caratteristiche del Bronner assomigliano a quelle del Riesling e del Pinot Bianco. Questa vite predilige terreni argillosi e umidi. Regent - E´ un vitigno a bacca rossa relativamente nuovo ottenuto dall´incrocio di due varietà bianche e rosse, Chambourcin e Diana, a sua volta un incrocio fra uve Silvaner e Müller-thurgau. Il Regent, che in Germania occupa circa il 2 per cento della superficie coltivata a vite, venne creato nel 1967 ed è, come la varietà precedente, piuttosto resistente alla peronospora e praticamente immune all´oidio. I vini ottenuti da uve Regent hanno colore intenso, aromi di frutta matura conservata e contenuto in tannini piacevole ed equilibrato. . |
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VINO E GIOVANI: COLPEVOLIZZARE I COMPORTAMENTI SBAGLIATI, NON IL VINO |
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Legnaro (Padova) - “Vanno colpevolizzati e puniti i comportamenti sbagliati e scorretti, non il vino, bevanda eccellente che ha accompagnato la storia della cultura e della civiltà occidentale ed europea. Insegniamo ai giovani a guidare bene e a bere in maniera intelligente”. Lo ha affermato il 27 novembre il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Franco Manzato, intervenendo oggi ad Agripolis di Legnaro, in provincia di Padova, al Talk Show con Giuseppe Fiorello organizzato nell’ambito del progetto “Vino e Giovani” (info al sito www. Vinoegiovani. It), campagna di educazione alimentare e comunicazione per le nuove generazioni promossa dal Ministero delle Politiche Agricole in collaborazione con le Regioni e le Università, affidata per l’esecuzione all’Enoteca Italiana di Siena. L’iniziativa ha visto i ragazzi protagonisti su tutti i fronti: come partecipanti al seminario, come ideatori di progetti di comunicazione per un consumo intelligente di vino, come degustatori non professionisti ma in ogni caso ai massimi livelli Tema dell’articolato incontro di stamani è stato “Il vino ieri, oggi, domani: la parola ai giovani”, realizzato per parlare della comunicazione del mondo del vino attraverso gli occhi dei ragazzi, premiare gli slogan e le immagini ideati dai giovani under 30 vincitori della prima edizione del concorso di idee “Perbacco”, e i vincitori delle “Viniadi”, concorso per assaggiatori non professionisti le cui finali si sono svolte ieri a Montegrotto nella sede della Strada dei Vini Doc Colli Euganei. Al Talk Show, moderato da Susanna Petruni giornalista e conduttrice del Tg1 Rai, sono intervenuti tra gli altri il presidente di Enoteca Italiana Claudio Galletti, il medico Giovanni Merone dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, Omar Calabrese docente di Semiotica delle Arti all’Università di Siena, Rosa Bianco Finocchiaro coordinatrice del Programma “Cultura che nutre”. Manzato ha ricordato come, a fronte di un consumo di vino dimezzato negli ultimo trentennio, è aumentato il numero degli incidenti automobilistici attribuiti all’alcol, che comunque rappresentano il 10 per cento del totale, con il Veneto seconda regione in Italia dopo Lombardia. Dunque il vino è meno colpevole di altre bevande e miscele alchemiche e alcoliche, che non subiscono però i contraccolpi negativi di certe forme di neoproibizionismo, mentre occorre operare per creare una maggiore coscienza in chi si mette alla guida, perché assuma sempre una condotta consapevole. Al termine del Talk Show sono stati premiati i vincitori del concorso di idee “Per Bacco” (Daniela Pignataro di Limbiate (Mi), Salvatore Piazzolla di Settimo Torinese; Mauro Italiano di Torino e Roberto Tarabù di Montecarotto (An)) e i campioni delle “Viniadi” (Marco Piacentino di Forlì, il piemontese Christian Carlevero, il marchigiano Carlo Cleri, cui aggiungono lo studente friulano Leonardo Milan per la sezione “junior” (18-25 anni); Alice Lupi di Roma per la categoria “senior”, il trentino Marco Pojer per la sezione “hors d’age”, mentre Francesco Guarino di Macerata ha avuto il Premio speciale come il più giovane partecipante. . |
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