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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Dicembre 2009
VIETARE IL FUMO IN TUTTI I LUOGHI PUBBLICI CHIUSI DELL´UE  
 
 Bruxelles, 1 dicembre 2009 - Solo un divieto totale di fumare in tutti i luoghi di lavoro chiusi e in tutti gli edifici e i mezzi di trasporto pubblici può garantire la tutela della salute degli impiegati e dei non fumatori e incentivare i fumatori a smettere. E´ quanto afferma il Parlamento chiedendo una particolare attenzione per chi lavora in hotel e ristoranti. Incoraggia poi misure di sensibilizzazione, come le informazioni sui pacchetti, e la lotta contro il traffico e la contraffazione dei prodotti del tabacco. Approvando una risoluzione con 520 voti favorevoli, 53 voti contrari e 45 astensioni, il Parlamento europeo sottolinea che "soltanto un divieto totale di fumo in tutti i luoghi di lavoro chiusi, compreso il settore della ristorazione, e in tutti gli edifici e i mezzi di trasporto pubblici può garantire la tutela della salute degli impiegati e dei non fumatori nonché incentivare considerevolmente i fumatori a smettere di fumare". Su proposta del Ppe, ha però bocciato l´idea di richiedere una proposta legislativa alla Commissione per introdurre tale divieto entro il 2011. Ma si rammarica che la Presidenza abbia deciso di adottare una raccomandazione del Consiglio su questo tema senza il preventivo parere del Parlamento. I deputati evidenziano che il tabacco è la singola causa principale di decessi evitabili nell´Ue, “essendo responsabile di oltre mezzo milione di morti all´anno”, mentre il 25% dei decessi per tumore e il 15% del totale del morti nell´Ue possono essere attribuiti al fumo. Ricordano d´altronde che, secondo uno studio dell´Eurobarometro, il 70% della popolazione dell´Ue non fuma, mentre un´ampia maggioranza dei suoi cittadini è favorevole a un divieto di fumo in tutti i luoghi pubblici luoghi di lavoro, ristoranti, bar e pub. Molte differenze tra gli Stati membri e tra le categorie professionali - La risoluzione sottolinea che il Parlamento ha ripetutamente sostenuto l´adozione di misure più incisive per contrastare la dipendenza dal tabacco e ridurre l´esposizione dei giovani al fumo di seconda mano. Evidenzia poi che le differenze tra le leggi nazionali “provocano un´enorme diversità nella protezione dall´esposizione al fumo di tabacco di seconda mano tra gli Stati membri”. Accogliendo con favore le azioni intraprese da alcuni Stati membri a protezione dal fumo passivo, invita i governi nazionali “a proseguire nell´introduzione di norme volte alla protezione dei non fumatori”. D´altro canto, i deputati deplorano che la mancanza di normative esaustive in materia di ambienti senza fumo nella maggior parte degli Stati membri - in particolare nei settori dell´ospitalità e del tempo libero - “provochi disuguaglianze tra le diverse categorie professionali e i gruppi socio-economici”. Tant´è che per i lavoratori del settore alberghiero, ad esempio, “la probabilità di essere esposti al fumo di tabacco per più di cinque ore giornaliere è tre volte maggiore rispetto agli impiegati”. Le legislazioni nazionali sul divieto di fumo dovrebbero quindi rispettare “il principio di uguaglianza tra i diversi tipi di struttura ricettiva del settore dell´ospitalità”. Ruolo dell´Ue - Il Parlamento accoglie con favore il fatto che l´Ue sia attiva nello sviluppo di una politica globale di controllo del tabacco caratterizzata da misure legislative, dal sostegno alle iniziative europee di prevenzione e abbandono del fumo e dall´integrazione del controllo del tabacco in una gamma di altre politiche comunitarie, “divenendo in tal modo un attore principale". In proposito, apprezza "la recente dimostrazione della coerenza delle sue politiche". Facendo proprio un emendamento proposto dal Ppe, d´altro canto, l´Aula ha soppresso il riferimento alla cessazione nel 2010 dei sussidi diretti connessi alla produzione assegnati alla coltura del tabacco, in seguito alla riforma del settore del tabacco del 2004. Ii Parlamento chiede poi alla Commissione di elaborare una relazione sui costi per i sistemi sanitari nazionali e per l´economia dell´Ue derivanti dal fumo ed a svolgere uno studio sugli effetti dell´esposizione al fumo dei bambini in tutti i luoghi che frequentano. La incoraggia inoltre a continuare l´attuazione di misure di supporto a livello dell´Ue quali, ad esempio, le misure di sensibilizzazione, “comprese le informazioni sui pacchetti di prodotti del tabacco, che si affianchino alle campagne di comunicazione nazionale volte a scoraggiare il fumo”. Dovrebbe anche garantire il sostegno di tutti gli attori all´attuazione delle strategie e dei programmi nazionali di controllo del tabacco. I deputati reputano poi essenziale che la Commissione, collabori strettamente con gli Stati membri per dotarsi di nuovi strumenti preposti alla lotta contri i diversi tipi di traffico e di contraffazione dei prodotti del tabacco, in particolare in Internet, visto che pongono rischi maggiori ed imminenti per la salute dei consumatori. Chiedono poi una modifica della direttiva sui prodotti del tabacco in linea con la risoluzione del Parlamento del 2007. Parlamento europeo libero dal fumo - I deputati invitano nuovamente il Presidente e l´Ufficio di presidenza ad introdurre un divieto di fumo “senza eccezioni in tutti i locali del Parlamento europeo con effetto immediato” e chiedono che detto divieto “sia applicato con rigorosità”. .  
   
   
SIMPOSIO SULLE CELLULE B  
 
Sant Feliu de Guixols, 1 dicembre 2009 - La Fondazione europea della scienza (Fes) e l´Organizzazione europea per la biologia molecolare (Embo) terrranno un simposio intitolato "B cells and protection: back to basics", che is terrà dal 18 al 23 aprile 2010 a Sant Feliu de Guixols, in Spagna. I microbi popolavano la Terra da molto prima che comparissero le cellule eucariotiche. Per sopravvivere, gli organismi mono e multicellulari hanno perciò sviluppato meccanismi di adattamento, coabitazione e difesa contro batteri, funghi e virus. Uno di questi mecccanismi è mediato dalle immunoglobuline nel siero e nelle superfici mucotiche. Le cellule B (un tipo specifico di linfociti) e i loro anitcorpi - sia naturali che adattivi - rivestono un ruolo fondamentale nella difesa microbica immediata e tardiva. Essi proteggono altresì l´organismo dai virus, neutralizzandoli prima delle infezioni. Per questo motivo, anche se negli ultimi anni le cellule B sono state considerate i meri esecutori degli ordini derivati dalla complessa interazione tra le cellule contenenti antigeni e le cellule T, si sta di nuovo dedicando attenzione alla risposta immunitaria umorale. L´evento, che prevede conferenze tenute da scienziati di alto livello, brevi relazioni, sessioni di poster e tavole rotonde e panel di discussione, saranno dedicate a queste cellule e alle nuove scoperte nel campo. Http://www. Esf. Org/activities/esf-conferences/details/2010/confdetail323. Html?conf=323&year=2010 .  
   
   
AUSTRIA CERCA INVESTITORI IN BIOTECNOLOGIE  
 
Vienna, 1 dicembre 2009 - 24 mila metri quadri misura l´area del Vienna Institute of Bio Technology (Vibt), il nuovo centro biotecnologico del Boku. 24 mila metri quadri di superficie per la ricerca privata e universitaria e soprattutto anche per l´istruzione. In Austria non c´è carenza nell´offerta formativa nel campo della biotecnologia - mancano però gli studenti interessati, afferma l´Ice. Il motivo sarebbe da ricercarsi nella carenza di "commercializzazione" delle attività tecnico-scientifiche. Desta preoccupazione anche la situazione dei finanziamenti per il settore biotecnologico, che si occupa soprattutto dello sviluppo di nuovi medicinali e terapie. La Banca per lo sviluppo Aws finanzia il settore con un massimo di 2 milioni di euro, somma sufficiente per fondare un´impresa, ma non abbastanza per lo sviluppo di un medicinale, per il quale servono invece da 500 a 800 milioni. Inoltre, nel mercato finanziario austriaco, il numero di possibili investitori è ristretto e ciò spinge le aziende a cercare anche investitori esteri e talvolta a lasciare addirittura il Paese, con una notevole perdita di know-how. Al momento la crisi economica ha dimostrato di avere effetti esigui sul settore delle biotecnologie, ma ha avuto effetti sull´immediatezza degli investimenti, soprattutto per il finanziamento di nuovi progetti: gli investitori hanno investito in quelle aziende che avevano già finanziato precedentemente, e non rimanevano quindi più fondi a disposizione. Nel frattempo circa 200 imprese potranno essere assegnate al settore biotecnologico. Vicino alla gran parte delle aziende che impiega meno di 50 collaboratori, si sono stabilizzate anche imprese particolarmente grandi, tra le quali alcune partecipano a cooperazioni internazionali. Il settore ha raggiunto 1,9 miliardi di euro di fatturato. .  
   
   
ROMA: GIORNATA MONDIALE CONTRO AIDS: 1 DICEMBRE ALLO SPALLANZANI TEST GRATIS E CONSULENZE  
 
 Roma, 1 dicembre 2009 - Porte aperte all´ospedale Spallanzani martedì 1 dicembre per invitare i cittadini a conoscere i pericoli del contagio dell´Aids, offrire tast Hiv gratis, consulenze, informazioni sulla malattia e le misure di prevenzione. In occasione della Giornata Mondiale contro l´Aids, presso il Poliambulatorio dell´Inmi L. Spallanzani (via Portuense 292), medici ed infermieri saranno a disposizione dei cittadini dalle 8 alle 20. Fare il test per l´Hiv è un gesto di responsabilità individuale e collettiva, di tutela della propria e altrui salute, di consapevolezza dell´importanza di prendersi costantemente cura della propria persona modificando, se necessario, comportamenti a rischio. E riguarda tutti. La prevenzione e l´informazione in questo campo sono fondamentali. La permanenza di barriere psicologiche frena le persone dal sottoporsi al test. Per favorire l´abbattimento di questi ostacoli l´Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani è impegnato da oltre venti anni sia nell´assistenza alle persone malate che in programmi di prevenzione, sensibilizzazione e informazione sull´Aids. Tali attività vengono gestiste attraverso un intervento professionale che comprende counseling pre e post-test da parte di medici infettivologi, nel rispetto delle fondamentali regole della tutela della privacy. .  
   
   
1° DICEMBRE, GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA ALL´AIDS: IN LIEVE FLESSIONE I NUOVI CASI DI AIDS IN EMILIA-ROMAGNA, NON DIMINUISCONO LE INFEZIONI DA HIV. LA GIUNTA STANZIA QUASI 2 MILIONI DI EURO PER PROGRAMMI DI FORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE. LE INIZIATIVE PER LA GIORNATA  
 
Bologna, 1 dicembre 2009 -  Sono 2,8 ogni centomila abitanti i nuovi casi di Aids in Emilia-romagna nel biennio 2007-2008 e 9,1 ogni centomila abitanti, nello stesso periodo, i nuovi casi di persone sieropositive. I dati, tratti dal rapporto annuale su Aids E Hiv in Emilia-romagna, confermano la lieve flessione dei casi di Aids emersa negli ultimi anni e, invece, la sostanziale stabilità per quanto riguarda l’infezione da Hiv. Il rapporto viene presentato, come ogni anno, in occasione del 1° dicembre, Giornata mondiale per la lotta all’Aids, occasione per focalizzare l’attenzione su risultati e prospettive rispetto alla prevenzione e alla cura dell’Aids, e per informare una volta di più sui rischi nelle modalità di trasmissione del virus, in particolare quelle legate ai rapporti sessuali, che negli ultimi anni risultano essere le prevalenti. Molte sono le iniziative previste in regione per la Giornata, realizzate con il coinvolgimento di Aziende sanitarie, Enti locali, Associazioni di volontariato impegnate nella lotta all’Aids. Tra gli eventi, la presentazione a Ferrara dei risultati del concorso giornalistico “Write-aids” rivolto a tutti i cittadini e a Bologna la tavola rotonda “Non me la scorderò mai” sul tema dei comportamenti a rischio. La Regione interviene anche con uno stanziamento di 2 milioni di euro (da fondi statali) per finanziare il 13° programma di attività formative e di sensibilizzazione (approvato con una delibera approvata nella seduta di oggi, 30 novembre, dalla Giunta). Il programma comprende la realizzazione di un corso regionale rivolto a medici e infermieri del reparti ospedalieri di malattie infettive e al personale dei servizi territoriali impegnati nell’assistenza domiciliare ai malati di Aids, e il sostegno ai progetti educativi delle Aziende sanitarie destinati agli adolescenti e alla popolazione straniera. In occasione di questo 1° dicembre, la Regione presenta inoltre i primi dati del nuovo sistema di sorveglianza sulla sieropositività, avviato in tutta l’Emilia-romagna all’inizio del 2009, con anche l’acquisizione “retrospettiva” dei dati relativi al 2007 e 2008. L’osservatorio regionale è stato realizzato a partire dalle esperienze maturate dall’Osservatorio provinciale di Modena (che coinvolge l’Azienda Usl e l’Azienda Ospedaliero-universitaria ed è attivo dall’85), e dal più recente sistema di monitoraggio dell’Azienda Usl di Rimini. Il nuovo sistema registra tutti i nuovi casi di Hiv, adulti e pediatrici, presi in carico dalle strutture specialistiche di assistenza (le Unità operative di malattie infettive e di pediatria). I dati regionali sulla sieropositività riferiti al 2009 sono ancora in fase di elaborazione; il dato del 9,1 di persone sieropositive ogni centomila abitanti del biennio 2007-2008 è in linea con quanto viene evidenziato per il 2008 in Italia dal sistema di sorveglianza europeo (9,7 ogni centomila abitanti, secondo “Eurosurveillance: Hiv and Aids in the European Union, 2008”), che mostra inoltre come il trend delle nuove diagnosi di sieropositività nell´area ovest della Regione Europea, di cui è parte l´Italia, sia stabile dal 2002. Un confronto regionale con anni precedenti il 2007-2008 non è ancora possibile; tuttavia i dati desunti dll´Osservatorio di Modena, attivo dal 1985, confermano anch´essi una costanza nelle nuove diagnosi a partire dagli anni 2000. Dai dati dell’Osservatorio regionale si evince che la modalità di trasmissione principale si conferma essere quella sessuale; gli uomini sono più numerosi delle donne: 13,5 ogni centomila persone rispetto al 4,8. La fascia di età più interessata è negli uomini quella compresa tra i 30 e i 49 anni (oltre 64%), mentre nelle donne è più precoce: il 68% è compreso in una età tra 20 e 39 anni. La modalità di trasmissione sessuale riguarda l’81% dei nuovi casi diagnosticati di Hiv; di questi oltre il 50% riguarda il contatto eterosessuale. I nuovi casi di Aids nel 2008 in Emilia-romagna sono stati 112, un dato sottostimato per il cosiddetto “ritardo di notifica”, il tempo che intercorre tra la data di diagnosi e il momento in cui la segnalazione perviene al Centro Operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità. Il dato conferma la lieve flessione registrata negli ultimi anni; il tasso biennale (più stabile), registra un 2,8 casi di Aids ogni centomila abitanti. Resta alto il numero delle persone che al momento della diagnosi di Aids non sa di essere sieropositivo: nella regione la data del primo test Hiv positivo e la data di diagnosi della malattia nel 1996 coincidevano nel 14% dei casi, nel periodo 2004-2008 la percentuale è salita al 45,7% (306 casi su 669). Sul fronte della prevenzione e promozione della salute, oltre all’attività dei servizi di prevenzione e assistenza, continua l’impegno del Servizio sanitario regionale in atto da alcuni anni: il telefono verde regionale Aids 800 856080 (gestito dall’Azienda Usl di Bologna) fornisce informazioni per prevenire l’infezione e permette di prenotare, gratuitamente e in anonimato, il test Hiv; il sito internet regionale www. Helpaids. It (gestito dalle Aziende sanitarie di Modena) assicura anche consulenze on line. .  
   
   
GIORNATA MONDIALE ANTI AIDS: EVOLUZIONE POSITIVA IN ALTO ADIGE, MA GRANDE ATTENZIONE  
 
Bolzano, 1 dicembre 2009 - L’andamento in Alto Adige è abbastanza stabile ed i casi nella provincia sono in continua diminuzione, ma a tutte le persone che possono avere avuto situazioni a rischio consigliamo di sottoporsi al test: sottolinea l’assessore alla Sanità, Richard Theiner, in occasione della Giornata mondiale anti Aids, che ricorre domani, martedì 1° dicembre. “Grazie alle nuove terapie e alla prevenzione” sottolinea Theiner “i casi di Aids si sono progressivamente ridotti. Lo confermano anche i dati in Alto Adige, compresi quelli sulle persone sieropositive. Ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia, sia sul piano dell´attenzione che della sensibilizzazione" ed invita a seguire le raccomandazioni dei medici di sottoporsi al test dell´Hiv. Il dottor Raffaele Presterà, della Divisione malattie infettive del Comprensorio sanitario di Bolzano, ricorda che nel 2009 i casi di infezione da Hiv in Alto Adige sono stati 17. Il 50% dei sieropositivi è tossicodipendente, il 29% è eterosessuale, il 18% omosessuale, il 2% ha avuto un rischio ematologico e l´1% dei casi è legato alla trasmissione materna. L´età media dei sieropositivi è aumentata, passando 25 anni del 1985 ai 40 attuali, con i maschi leggermente più anziani rispetto alle femmine. Se valutiamo però l’andamento nel tempo dei fattori di rischio vediamo che tra il 1985 e 1990 il 70-80% era tossicodipendente e solo il 20-30% era etero-omosessuale. Con il passare degli anni tale rapporto si è progressivamente invertito tanto che quest’anno i tossicodipendenti sono solo il 12% dei sieropositivi mentre il restante 35% è costituito da omosessuali ed il 50% da eterosessuali. I casi di Aids, cioè l´evoluzione verso la malattia conclamata, nel 2009 sono stati 9, per un totale, dal 1985 ad oggi, di 273 casi riscontrati in Alto Adige. Da sottolineare che grazie alle nuove terapie i casi di Aids si sono progressivamente ridotti assestandosi sui 4-5 all´anno; quest’anno sono stati registrati solo 2 casi associati all’Aids. L´evoluzione è positiva, ma gli esperti consigliano il test a tutte le persone che possono aver avuto situazioni a rischio, anche se dubbie, soprattutto a quelle nella fascia di età tra i 30 e i 50 anni. "Meglio fare un test in più, anche per scrupolo, che uno in meno", sottolinea il dott Pristerà raccomandando inoltre l´uso del profilattico nei rapporti sessuali occasionali. .  
   
   
DIABETE, FORMIGONI: GARANTIRE CURE ADEGUATE E RICERCA  
 
Milano, 1 dicembre 2009 - In base a una recente stima si calcola che tra venti anni (nel 2030) il numero di diabetici potrebbe raddoppiare, toccando la quota di 400 milioni di ammalati nel mondo. In Italia si stima che circa il 10% della popolazione potrebbe soffrire di questa malattia. Secondo i rilevamenti del Sistema Epidemiologico Regionale, il diabete interessa già oggi più di 400. 000 cittadini lombardi (pari a quasi il 5% della popolazione) con costi sociali diretti e indiretti sensibili. Per riflettere su questi dati e sulle prospettive di cura di questa patologia, operatori e rappresentanti delle associazioni di ammalati si sono dati appuntamento all´Auditorium Gaber della Regione Lombardia per la prima "Conferenza Regionale per il Diabete". Scopo dell´incontro è anche rendere noti i risultati delle attività svolte del Gruppo di Lavoro Tecnico regionale sul diabete, che raggruppa i massimi referenti clinici regionali. "Questa patologia - ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo in apertura dei lavori - se non adeguatamente curata rappresenta una disfunzione di notevole rilevanza nella nostra comunità. Sono convinto della assoluta necessità di promuovere interventi mirati ed efficaci per il trattamento della malattia, che sappiano tener conto di tutti i fattori in gioco nel promuovere un effettivo miglioramento della qualità di vita di chi è colpito da questa patologia". "Il Governo lombardo - ha aggiunto Formigoni - si è attivamente impegnato in questi anni non solo a garantire un sistema adeguato di cura di questa patologia, ma anche a sostenere le attività finalizzate alla prevenzione e alla ricerca". Quattro le direzioni in cui la Regione si è mossa per garantire i più adeguati standard assistenziali e un uso più appropriato delle risorse: accordi formalizzati tra Asl e Aziende Ospedaliere per la costruzione di percorsi diagnostici terapeutici condivisi e per la valutazione dei risultati clinici ed economici; coinvolgimento dei medici di Medicina Generale e degli specialisti anche attraverso modalità innovative di collaborazione; attivazione di adeguati sistemi informativi che facilitino la condivisione dei dati; azioni di formazione degli operatori e di informazione ai cittadini. Rivolgendosi ai numerosi esponenti di associazioni di persone affette da questa patologia, presenti all´incontro, Formigoni ha infine sottolineato che "il metodo adottato da Regione Lombardia ha da sempre voluto supportare innanzitutto le iniziative realizzate dai soggetti della società civile, che si sono rivelati capaci di fornire una risposta concreta ai molteplici bisogni espressi dalle persone diabetiche". Nel suo intervento, l´assessore Bresciani ha ricordato che la cura del diabete si colloca "nel contesto dell´organizzazione rivolta al territorio". Se infatti si arriva al ricovero in ospedale, significa che sono sorte delle complicanze. Ed è proprio nell´ambito della linea regionale di sviluppare un "livello intermedio tra gli ospedali e i medici di famiglia" che va pensata la cura del diabete. "Bisogna potenziare - ha detto Bresciani - il monitoraggio dei processi che riguardano questa malattia sul territorio, concordare protocolli e procedure tra specialisti e medici di medicina generale, con l´obiettivo di creare standard assistenziali, e verificare e stabilire il fabbisogno di cure per i cittadini". .  
   
   
PROGETTO REGIONALE VENETO PER LA COMUNICAZIONE FACILITATA PER I MALATI DI SLA  
 
Rovigo, 1 dicembre 2009 - “Farsi carico e dare risposte ai malati di sclerosi laterale amiotrofica affinché abbiano a loro disposizione i migliori ausili disponibili per facilitare la comunicazione anche quando la malattia avanza è un impegno che la Regione del Veneto ha ben presente”. Lo ha detto l’assessore regionale al Bilancio Isi Coppola presentando il progetto regionale per la comunicazione facilitata dei malati di Sla il 27 novembre alla sala della Gran Guardia di Rovigo al convegno: “Sla: conoscenze e prospettive”. Il progetto di facilitazione della comunicazione nei pazienti con gravi patologie neuromotorie attivato da qualche mese nel Veneto mira alla creazione di un Centro regionale per gli ausili per la riabilitazione. In particolare per i malati di Sla è previsto che venga attivato un progetto riabilitativo individuale, e una formazione per un corretto e ottimiale utilizzo degli ausili. “Nell’ambito della necessità di mantenere – spiega Isi Coppola – un’accettabile qualità di vita, diventa fondamentale la possibilità di ovviare al deficit comunicativo che caratterizza le fasi avanzate della malattia. Ciò può essere ottenuto con prodotti, strumenti, attrezzature o sistemi tecnologici destinati a compensare o alleviare una grave e permanente disabilità anche comunicativa che comporta significative limitazioni nella possibilità di rapportarsi con l’ambiente: i comunicatori non verbali. Per questo la Regione del Veneto ha deciso di impegnarsi in questo progetto, aggiornando, tra l’altro, il prontuario che non prevedeva la possibilità di rimborso per gli acquisti di ausili per la comunicazione”. .  
   
   
AL VIA IN SICILIA L’OTTIMIZZAZIONE DELLE PRESTAZIONI AMBULATORIALI  
 
Palermo, 1 dicembre 2009 – Tutte le strutture pubbliche che hanno in dotazione Tac, risonanze magnetiche e Pet dovranno garantire una risposta 24 ore al giorno, alle richieste dei pazienti ricoverati mentre ai pazienti esterni, in regime ambulatoriale, dovrà essere garantito quotidianamente il funzionamento della struttura per 12 ore (dalle 8 alle 20) dal lunedì al venerdì e per sei ore al giorno (dalle 8 alle 14) il sabato. Le aziende sanitarie dovranno rivedere i processi organizzativi interni per assicurare elevati standard di produzione – in linea con quelli previsti dalle società scientifiche di settore – e dovranno effettuare un costante monitoraggio dell’attività per evitare sprechi e inefficienze causati non soltanto da carenza di personale tecnico e infermieristico. L’ottimizzazione dovrà riguardare anche le prestazioni dei laboratori d’analisi pubblici, all’interno dei quali sarà garantito l’accesso diretto del paziente senza necessità di prenotazione. E’ questo uno dei punti centrali del decreto, firmato dall’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, con il quale viene approvato il “programma regionale per l’ottimizzazione delle prestazioni ambulatoriali rese dalle strutture sanitarie pubbliche ospedaliere e territoriali”. “Questa riorganizzazione porterà a un duplice risultato – spiega l’assessore Russo -: quello di offrire ai cittadini più prestazioni, con maggiore qualità e minori tempi di attesa e quello di liberare le tante buone professionalità sanitarie che spesso, nel recente passato, sono state mortificate da una cattiva organizzazione che ha impedito alla sanità pubblica di esercitare al meglio la propria funzione anche rispetto agli standard assicurati, in questi specifici settori, dalle strutture private. Aumenterà la trasparenza nella gestione e controlleremo la corretta erogazione delle prestazioni, come abbiamo indicato ai manager negli obiettivi di lavoro. Questo provvedimento nasce da un’attenta analisi su come finora hanno lavorato le strutture pubbliche, dove molte attrezzature non funzionano o sono sottoutilizzate: non è più possibile sprecare le risorse pubbliche. La rimodulazione della rete ospedaliera, oltretutto, consentirà una razionale riorganizzazione del personale sanitario”. Il programma di ottimizzazione prevede dunque il potenziamento dei servizi territoriali pubblici e ospedalieri con l’abbattimento delle liste d’attesa secondo standard nazionali, la personalizzazione dei servizi con appositi sportelli dedicati ai pazienti con patologie croniche, la riqualificazione della funzione infermieristica. L’obiettivo è garantire al paziente appropriatezza clinica, temporale, professionale e assistenziale, in sintonia con gli obiettivi fissati dalla legge di riforma. Le prestazioni diagnostiche e specialistiche inoltre, dovranno essere erogate secondo corretti criteri di priorità e di urgenza, obiettivo che diventerà più facilmente realizzabile quando sarà operativo il centro unico delle prenotazioni (Cup) che verrà varato entro metà del 2010 e che permetterà ai cittadini di scegliere - per uno specifico esame – la struttura più vicina o quella con il tempo d’attesa minore: in particolare, la prestazione di emergenza-urgenza andrà sempre indirizzata al pronto soccorso; la prestazione urgente andrà eseguita entro 24 -48 ore, quella breve entro 10 giorni, quella differibile entro 30 giorni. Le prestazioni programmate andranno eseguite entro i tempi previsti dal piano regionale delle liste d’attesa, già adottato sulla base dell’intesa Stato – Regioni del 2006. In tutti gli ambulatori, territoriali e ospedalieri, dovrà inoltre essere garantita una procedura di accesso facilitato riservata ai pazienti curati a domicilio o ai soggetti portatori di disabilità. In tempi brevi saranno emanate le linee guida di riorganizzazione dell’attività territoriale che riguarderanno principalmente l’istituzione dei Pta (punti territoriali di assistenza) e che saranno illustrate domani alle organizzazioni sindacali. In queste linee guida verrà prevista la costituzione delle “unità specialistiche integrate” che dovranno consentire l’erogazione ai pazienti cronici di più prestazioni in un unico accesso. Previste importanti novità anche per le figure infermieristiche che, oltre alle normali funzioni, saranno chiamate a riorganizzare la propria attività attraverso la gestione di “ambulatori infermieristici” che permetteranno prestazioni più qualificate per i pazienti all’interno di piani di cura condivisi con i medici. Verrà previsto anche il “follow up” infermieristico (anche telefonico) attraverso il quale l’infermiere, con cadenza periodica, contatta il paziente per verificarne le condizioni di salute e l’eventuale bisogno di cure. Il programma fissa precise scadenze per i manager delle Asp che dovranno articolare ed inviare all’assessorato entro la fine del 2009 un proprio piano sulla ottimizzazione delle prestazioni ambulatoriali, redatto in accordo con i responsabili delle aziende ospedaliere. .  
   
   
FIRENZE, ECCO PERCHÉ GLI ANZIANI CADONO SENZA UN PERCHÉ PROBLEMI DI SALUTE IGNORATI, MA ANCHE ABUSI DI PSICOFARMACI ALLA BASE DEL 20% DEI CASI. PRIMI RISULTATI DI UNA RICERCA COORDINATA DALLA SYNCOPE UNIT DELL’OSPEDALE DI CAREGGI  
 
Firenze, 1 dicembre 2009 - Si cade senza troppe conseguenze per molti, banali e imprevedibili motivi: si inciampa, si scivola, si è spinti. Ma quando tocca a un anziano, gli effetti sono spesso rovinosi (braccia spezzate, costole rotte, femori in briciole) e nel 20% dei casi se ne ignorano le cause. Perché tanti inspiegabili episodi? E sono davvero imprevedibili? Coordinata all’Università di Firenze dalla Syncope Unit di Cardiologia e Medicina Geriatrica che opera all’ospedale di Careggi, ecco ora una ricerca a tappeto su questa oscura casistica. La conduce un’equipe di specialisti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria. Si tratta del progetto Caspita (Cadute non Spiegate nell’Anziano), i cui primi risultati sono stati presentati in questi giorni dal cardiologo geriatra fiorentino Andrea Ungar, in chiusura del congresso nazionale Siommms (Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro) che ha riunito a Torino oltre mille specialisti. Il postulato da cui l’indagine muove, ha spiegato Ungar, è che dietro il 20% di incidenti apparentemente casuali ci siano in realtà concreti problemi di salute: aritmie, ipovolemia, disidratazione. Oppure sincopi, spesso legate a sindromi cardiocircolatorie o respiratorie, con amnesie retrograde che evitano fastidiosi ricordi, ma espongono a nuove cadute, a danni più gravi e a rischi crescenti di istituzionalizzazione e disabilità. “Non pochi episodi”, ha aggiunto, “si devono però anche all’uso o abuso di farmaci ad azione vaso e psicoattiva. Lo prova il fatto che, rinunciando soprattutto a quelli che agiscono sul sistema nervoso centrale, si segnalano molti meno incidenti” Negli ultra65enni le cadute inspiegate hanno peraltro prognosi nettamente peggiori, perché più alta è la probabilità che rendano disabili. Di fatto, nei reparti di ortopedia questi eventi sono all’origine del 37% di tutti i ricoveri per esiti traumatici di caduta. L’incidenza e la severità delle complicanze aumentano del resto dopo i 60 anni. E circa il 35-40% degli over 65 e metà degli over 80 cadono almeno una volta in un anno. In 3 casi su 10 si radicalizza il timore di non farcela e può svilupparsi così una sindrome ansioso-depressiva: con difficoltà di camminare, sensazione di instabilità posturale, disabilità. Oltre il 50% degli anziani caduti di recente e il 20-46% di tutti i pazienti geriatrici temono di cadere. I costi economici sono elevati quanto i costi umani e sociali. In proposito Ungar ha ricordato i dati degli studi più recenti: negli Usa le sole cadute di over 65 assorbono il 6% di tutta la spesa sanitaria, mentre nel 2000 il fenomeno ha coinvolto oltre 50 milioni di americani con un costo per il sistema di 406 miliardi di dollari: 80 di trattamenti medici, 326 di perdita di produttività. In Italia gli ultimi dati del Servizio Sanitario Nazionale risalgono al 2002 e sono circoscritti all’ospedalizzazione e alla chirurgia delle fratture del femore. Allora si contarono 86 mila ricoveri (per lo più pazienti di oltre 40 anni, con predominanza di ultra75enni e di donne), mentre i costi, che nel 2001 erano già oltre i 500 milioni di euro (l’80% dei quali per i soli ultra65enni), sono progressivamente cresciuti fino a superare il miliardo. Le strategie di prevenzione prevedono vari tipi di training individuali: per la muscolatura, l’equilibrio, l’udito, la vista, l’uso appropriato di bastoni e deambulatori. Si tratta poi di intervenire sui rischi ambientali: l’eliminazione delle barriere architettoniche, cura dei pavimenti e dell’illuminazione. “Il progetto Caspita offrirà presto altri risultati”, ha concluso Ungar, “ma è intanto necessario coinvolgere nell’opera di prevenzione anche la classe medica, che da sempre sottovaluta l’importanza di accertare la causa delle cadute degli anziani”. .  
   
   
SALUTE MENTALE: DA REGIONE LAZIO OK PIANO TRIENNALE DA 24 MLN  
 
Roma, 1 dicembre 2009 - La Regione Lazio ha dato il via libera ad un piano triennale da 24 milioni di euro per la rete dei servizi per la salute mentale. La giunta ha deliberato lo stanziamento dei fondi per l´assunzione a tempo determinato di 114 figure professionali specializzate dal 2009 al 2011 e per il miglioramento delle strutture deputate. La delibera prevede anche la ristrutturazione dei locali che ospitano i servizi dei 12 dipartimenti di salute mentale del Lazio e l´aumento dei posti letto di ricovero ospedaliero. Parte delle risorse finanziarie del piano arriverà dai proventi ricavati con la vendita dei padiglioni dell´ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pieta´. ´´Si tratta del primo atto organico in tema di politiche sulla salute mentale realizzato nel Lazio - ha spiegato il vicepresidente della Regione Esterino Montino -. E stata una scelta indispensabile perchè in questi anni i servizi psichiatrici sono stati tra i più penalizzati dal Piano di rientro dal deficit, con una contrazione di personale fino al 60%´´. Le nuove assunzioni previste riguardano nel dettaglio: 45 psichiatri, 15 psicologi professionali. .  
   
   
TRENTO: ALLE RSA 130 MILIONI DI EURO NEL 2010 FONDI AD HOC PER SLA, ALZHEIMER E STATI VEGETATIVI  
 
Trento, 1 dicembre 2009 - Firmato il 27 novembre dall’assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi e dal presidente dell’Upipa Antonio Giacomelli il Protocollo d’intesa per la definizione delle direttive per l’assistenza sanitaria e assistenziale a rilievo sanitario nelle residenze sanitarie assistenziali Rsa per l’anno 2010. Successivamente alla sottoscrizione del protocollo, le direttive sono state approvate dalla Giunta provinciale. Novità sostanziale delle nuove direttive è la specifica attenzione a migliorare la risposta assistenziale residenziale nei confronti di soggetti con patologie particolarmente impegnative sul piano sanitario ed assistenziale complessivo. Per le persone in stato vegetativo permanente e per quelle affette da sclerosi laterale amiotrofica è stato previsto che le Rsa garantiscano elevati livelli di assistenza generica, infermieristica, medica, riabilitativa e psicologica, attraverso un finanziamento specifico di 400. 000 euro. Per la promozione di uno o più progetti mirati legati all’assistenza ai malati di Alzheimer in ambito residenziale è stato previsto uno stanziamento di euro 100. 000 euro. La Provincia garantirà nel 2010 un finanziamento complessivo alle Rsa di oltre 130 milioni di euro, con una crescita complessiva del 3,5% rispetto al precedente anno, per tener conto delle dinamiche contrattuali del personale, dell’aumentato livello di gravità medio degli ospiti e dei nuovi posti letto convenzionati. Al termine del 2010, i posti letto complessivi saranno 4. 391, con un aumento complessivo di 85 posti, per rispondere alla richiesta sempre più pressante di residenzialità protetta in Rsa; saranno inclusi anche i nuovi posti della struttura di Lisignago, per la quale si ipotizza un’apertura al 1° luglio 2010. Infine, è stato sottoscritto l’impegno della Provincia e di Upipa a valutare modifiche all’attuale sistema di accesso nelle Rsa e ad analizzare le gravità degli ospiti presenti. .  
   
   
"ALL MOVING", SPORT PER TUTTI DISABILI, GIOVANI A RISCHIO DI EMARGINAZIONE, IMMIGRATI: LO SPORT È PER TUTTI? DAL 3 AL 5 DICEMBRE A RIVA DEL GARDA, SEMINARI, TESTIMONIANZE, PROVE IN CAMPO  
 
Trento, 1 dicembre 2009 - Praticare sport fa bene a tutti e in particolare alle persone a rischio di emarginazione perché sviluppa l’autostima, le relazioni, il desiderio di mettersi in gioco. Ma quanto lo sport è effettivamente “per tutti”? Il nostro territorio è ricco di organizzazioni che si impegnano quotidianamente per renderlo tale, però esistono ancora numerose criticità. Manca una rete di comunicazione che permetta di sviluppare progetti condivisi. Manca un’integrazione tra attività per normo-dotati e persone con disabilità. Mancano le infrastrutture, le risorse economiche e, a volte, anche le competenze. Queste le problematiche principali – evidenziate dal progetto Noa – che saranno affrontate dal 3 al 5 dicembre nel convegno "All moving – Sport e inclusione" di Riva del Garda. Nelle giornate di venerdì 4 e sabato 5 dicembre professori e atleti, allenatori e giornalisti, esperti e rappresentanti di organizzazioni locali, nazionali ed europee parleranno della capacità inclusiva dello sport, del ruolo che l’attività sportiva svolge per i giovani a rischio di emarginazione, della formazione necessaria per rendere lo sport alla portata di tutti, del significato dello sport per i disabili, di turismo sportivo accessibile. Inoltre, giovedì sera uno spettacolo di musica e parole per la giornata europea sulla disabilità e venerdì sera una partita di basket in carrozzina tra Albatros Trento e Olimpia Verona. Venerdì pomeriggio dalle 17. 00 alle 19. 00 i partecipanti potranno conoscere alcune buone prassi, come la cooperativa sociale Gruppo 78 di Volano, l’associazione W. H. Tigers di Bolzano o Sportabili di Predazzo, mentre sabato pomeriggio dalle 14. 00 alle 18. 00 avranno la possibilità di sperimentarsi in prima persona in particolari sport, come la scherma in carrozzina, il baskin e il wheelchair hockey. "All moving – Sport e inclusione" è stato riconosciuto dalla Provincia autonoma di Trento come aggiornamento per gli insegnanti che potranno quindi richiedere l’attestato di partecipazione. "All moving – Sport e inclusione" è promosso dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla Cooperazione Trentina in partnership con il consorzio di cooperative sociali Con. Solida. , Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti) Trentino, Special Olympics, Csi (Centro Sportivo Italiano) Trentino e la cooperativa sociale Archè. L’obiettivo dell’iniziativa è riunire i diversi enti locali, nazionali, europee in uno spazio comune di riflessione e dialogo per creare una rete che trovi nella realtà cooperativa trentina il riferimento per promuovere lo sport che educa e include, partendo dall’esperienza e dai valori della cooperazione. .  
   
   
GIORNATA MONDIALE CONTRO AIDS: 1 DICEMBRE ALLO SPALLANZANI DI ROMA TEST GRATIS E CONSULENZE  
 
Roma, 1 dicembre 2009 - - Porte aperte all´ospedale Spallanzani martedì 1 dicembre per invitare i cittadini a conoscere i pericoli del contagio dell´Aids, offrire tast Hiv gratis, consulenze, informazioni sulla malattia e le misure di prevenzione. In occasione della Giornata Mondiale contro l´Aids, presso il Poliambulatorio dell´Inmi L. Spallanzani (via Portuense 292), medici ed infermieri saranno a disposizione dei cittadini dalle 8 alle 20. Fare il test per l´Hiv è un gesto di responsabilità individuale e collettiva, di tutela della propria e altrui salute, di consapevolezza dell´importanza di prendersi costantemente cura della propria persona modificando, se necessario, comportamenti a rischio. E riguarda tutti. La prevenzione e l´informazione in questo campo sono fondamentali. La permanenza di barriere psicologiche frena le persone dal sottoporsi al test. Per favorire l´abbattimento di questi ostacoli l´Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani è impegnato da oltre venti anni sia nell´assistenza alle persone malate che in programmi di prevenzione, sensibilizzazione e informazione sull´Aids. Tali attività vengono gestiste attraverso un intervento professionale che comprende counseling pre e post-test da parte di medici infettivologi, nel rispetto delle fondamentali regole della tutela della privacy. .  
   
   
SANITA’ IN PIEMONTE: REVOCATO IL CONTRATTO AL DIRETTORE DELL´ASO MAURIZIANO, ENRICO BIGHETTI SILVIO FALCO NOMINATO COMMISSARIO  
 
Torino, 1 dicembre 2009 - Enrico Bighetti, direttore generale dell’azienda ospedaliera “Ordine Mauriziano di Torino” è stato rimosso dall’incarico, con la conseguente risoluzione del contratto sottoscritto nel dicembre del 2007. Lo ha deciso ieri mattina la Giunta regionale, dando seguito al provvedimento assunto il 2 novembre scorso, con il quale aveva dato avvio al procedimento di revoca. La scelta della Regione è stata determinata “dalla sussistenza di un pregiudizio all’immagine e al prestigio – e allo stesso buon andamento e funzionalità – dell’azienda ospedaliera Ordine Mauriziano” e dalla cessazione del vincolo fiduciario che caratterizza l’incarico in questione, in seguito al rinvio a giudizio disposto dal Tribunale di Torino a carico di Bighetti per fatti relativi alla sua precedente attività di commissario, prima, e direttore generale, poi, dell’Aso Cto/crf/maria Adelaide. Nello stesso decreto la Regione è stata identificata tra le persone offese. Dal 4 dicembre e fino al 31/12/2010 (congiuntamente alla decadenza del mandato dei direttori generali), assumerà l’incarico l’attuale direttore sanitario dell’Aso, Silvio Falco. .  
   
   
CONTAGIO: INFLUENZA A E INFORMAZIONE DAL 3 AL 5 DICEMBRE PER LA PRIMA VOLTA CITTÀ DELLA SCIENZA DI NAPOLI OSPITA IL CONVEGNO NAZIONALE SULLA COMUNICAZIONE DELLA SCIENZA  
 
 Trieste, 1 dicembre 2009 - Da giovedì 3 a sabato 5 dicembre 2009, il Convegno nazionale sulla comunicazione della scienza approda, per la sua ottava edizione, a Città della Scienza di Napoli. Si parlerà di influenza A, che tra informazione e allarmismo conquista le prime pagine dei giornali e tiene desta l’attenzione dei cittadini, e di contaminazione ambientale nella sessione “Contagio”, che apre i lavori giovedì 3 dicembre alle ore 15. 00 La tregiorni, organizzata dal gruppo di ricerca Ics-innovations in Communication of Science della Sissa di Trieste e dalla Fondazione Idis Città della scienza di Napoli con il sostegno dell´Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, propone incontri e dibattiti che danno voce a ricerche, esperienze e progetti riguardanti la comunicazione della scienza: oltre trenta interventi per riflettere sulle molteplici modalità attraverso cui è possibile comunicare la scienza oggi, in una società in continua mutazione. Proprio dalla paura e dal rischio pandemico generato dall’influenza H1n1 prende spunto l’incontro d’apertura del convegno: “La pandemia e i media”. La diffusione del virus influenzale, infatti, sta suscitando allarme in tutto il mondo. Giornali e notiziari dedicano ampio spazio al tema: si parla di un’influenza “globale” e di un virus che contagerà un elevato numero di persone. Ma è un allarme fondato? O è un allarme “mediatico” scatenato da un’eccessiva attenzione dei media? Ne discutono Fiorella Carpinelli, direttore del servizio per la comunicazione istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che illustrerà ragioni e strategie della campagna di sensibilizzazione sulla vaccinazione; Giuseppe Remuzzi, dell’Istituto Mario Negri e del Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” di Ranica (Bg), che parlerà dell’aspetto medico-scientifico dell’influenza A: dal virus alle mutazioni, dal vaccino ai rischi in cui si incorre. A completare il quadro gli interventi delle giornaliste scientifiche Daniela Minerva, L’espresso e Cristiana Pulcinelli, L’unità. La seconda parte del pomeriggio sarà dedicata ad “Ambiente, salute e media”. La pubblicazione del libro Ambiente e salute: una relazione a rischio di Fabrizio Bianchi, Liliana Cori e Fiorella Battaglia sarà l’occasione per discutere e riflettere, partendo dal problema dei rifiuti in Campania, sulla necessità di adottare un approccio multidisciplinare, che integri e sintetizzi sapere diversi, per affrontare e risolvere le problematiche legate al triangolo Ambiente-rischio-salute. Interverranno Fabrizio Bianchi e Liliana Cori dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr, Gianna Milano, giornalista free lance, e Luca Carra, Zadig. La giornata di venerdì si apre alle 9. 30 con la sessione dedicata a “Musei e science centre”, esperienze e progetti incentrati sull’arte della museologia: dal science a emissione zero al museo tecnologico e intelligente che “comunica da solo”. A seguire, dalle 11. 20 alle 12. 30, “La scienza in piazza”: il racconto di esperienze pubbliche di comunicazione e divulgazione della scienza. La sessione pomeridiana si articola in due momenti: “Popular science” (percezione pubblica, immagini della scienza, editoria scientifica) e “Media Science” (il ruolo del comunicatore scientifico, la gestione della comunicazione in un pronto soccorso, qualità dell’informazione sugli Ogm). A chiudere la seconda giornata del convegno, alle 18. 00, l’anteprima di “Il processo alla Sora Cesarina”, spettacolo realizzato dalla compagnia Le Nuvole e basato sul testo vincitore dell’edizione 2008 del concorso di drammaturgia scientifica Co_scienze. La giornata conclusiva del convegno, sabato 5 dicembre, è dedicata a “Didattica ed educazione”: dalla narrazione scientifica al web, dall’editoria per l’infanzia al teatro scientifico. Una ricca carrellata di esperienze e riflessioni sui nuovi modi di fare didattica. È possibile visualizzare il programma completo del convegno all’indirizzo: http://ics. Sissa. It/it/docs/cs2009. Pdf .  
   
   
A VILLAFRANCA, FUTURO CERTO PER IL COMPLETAMENTO DELL’ OSPEDALE MAGALINI CON 40 MILIONI DI EURO  
 
Villafranca (Vr), 1 dicembre 2009 - Sarà un monoblocco di 5 piani, con piastra chirurgica e 220 posti letto a completare definitivamente la ricostruzione dell’ospedale Magalini di Villafranca, gravemente danneggiato da un’ incendio negli anni scorsi. La parola fine sulle polemiche che hanno caratterizzato gli scorsi mesi è stata messa ieri dall’Assessore regionale alla sanità Sandro Sandri che, affiancato dal Direttore generale dell’ulss 22 Alessandro dall’Ora, dal Commissario straordinario per la ricostruzione Antonio Canini e dal Sindaco Mario Faccioli, ha presentato a Villafranca quello che sarà il futuro del nosocomio dopo la firma dell’accordo di programma tra Stato e Regione che ha messo definitivamente a disposizione i 40 milioni di euro necessari. “Sarebbe stato facile per me – ha detto Sandri - presentarmi oggi, a risultato raggiunto, e rispondere per le rime ai tanti che in passato hanno polemizzato, seminato dubbi, rivolto accuse. Invece non lo faccio. Anzi, in un giorno positivo come questo, rivolgo a tutti un appello: bando alle polemiche e lavoriamo quanto più uniti possibile per il futuro della sanità in quest’area e per l’interesse dei nostri cittadini”. Sandri ha guardato oltre ed ha sottolineato come, dopo l’imminente tornata elettorale, sia necessario “aprire un confronto a tutto campo con il territorio, perché la delibera regionale del 2002 di riorganizzazione della rete ospedaliera va rivista e resa più rispondente alle esigenze della popolazione, che dopo quasi 8 anni sono cambiate”. Il commissario canini ha quindi dettato i tempi dell’ultima fase della ricostruzione del Magalini: entro Gennaio il via alla gara europea d’appalto; entro l’estate il via ai lavori; in 2 anni e mezzo la conclusione dell’opera. L’intera progettazione risponderà alle ultime norme anche sismiche nazionali emanate nel 2008. .  
   
   
LOMBARDIA: RIAPERTI ACCREDITI POSTI LETTO IN RSA VICINO L´OBIETTIVO DI 7 OGNI 100 ANZIANI OLTRE I 75 ANNI  
 
Milano, 1 dicembre 2009 - "Affinché si possano attuare politiche di assistenza adeguate e all´avanguardia è indispensabile che le istituzioni e i gestori delle strutture collaborino strettamente. E, di fronte alle continue polemiche che vorrebbero contrapporre pubblico e privato, devo riconoscere che questo settore rappresenta una realtà positiva anche perché al centro viene posta la risposta ai bisogni degli anziani. " Lo ha affermato l´assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, intervenendo il 27 novembre a Milano al convegno "Rsa e relazioni di sistema. Riflessioni ed esperienze", organizzato dall´Associazione Anaste (Associazione nazionale strutture terza età) della Lombardia e dalla Asl Milano 2. "In questi anni Regione Lombardia - ha ricordato l´assessore Boscagli - sta realizzando un grande lavoro per garantire servizi e risposte adeguate per gli anziani. Abbiamo riaperto, proprio quest´anno, l´accreditamento dei posti letto nelle Rsa e ci stiamo avvicinando all´indice di 7 posti letto ogni 100 abitanti con più di 75 anni, indice che col piano socio sanitario regionale abbiamo indicato come quello che può rispondere al bisogno di residenzialità. Stiamo inoltre lavorando per avviare soluzioni alternative e integrative che vadano incontro alle nuove esigenze che stanno nascendo in questo campo, tra le quali sicuramente quella di dare un maggiore impulso al settore delle cure domiciliari. " .  
   
   
SAN CARLO POTENZA: ATTIVAZIONE DAY SERVICE ORTOPEDICO PER SPALLA  
 
Potenza, 1 dicembre 2009 - Continua l’azione di miglioramento dell’accessibilità ai servizi da parte dell’Azienda Ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza, grazie all’attenzione rivolta dalla Direzione strategica all’innovazione dei processi organizzativi e all’arricchimento delle risorse umane. Infatti da oggi presso l’Ospedale San Carlo sarà attivo anche l’ambulatorio di “Day Service Ortopedico per le patologie della Spalla” che si aggiunge a quello senologico avviato nel mese di settembre. Il pacchetto di prestazioni ambulatoriali, tra cui la visita ortopedica, esami radiografici, ecografia e risonanza magnetica, saranno erogate, di norma nel corso di un unico accesso, a favore di tutti gli utenti che presentano specifiche patologie osteoarticolari della spalla: impigement subacromiale, lesione della cuffia dei rotatori, instabilità, artrosi gleno-omerale. In tutte queste situazioni la persona interessata non dovrà più prenotare la visita specialistica ortopedica e gli esami strumentali, ma sarà sufficiente, attraverso il medico di medicina generale, il medico ospedaliero o lo specialista convenzionato interno, attivare il day service, telefonando, dalle 12 alle 13 dal lunedì al venerdì, al numero dell’U. O. Di Ortopedia 0971/613612, coordinato dalla signora Sileo Roberta. Il servizio prenderà in carico l’assistito comunicandogli la data fissata per la visita ortopedica e informandolo adeguatamente sull’esatta ubicazione degli ambulatori del day service. Il paziente ricevuta dovrà presentarsi agli stessi munita di ricetta riportante la richiesta di “Visita Ortopedica” con il relativo sospetto diagnostico di patologia della spalla. Sulla base dei risultati emersi durante la visita, il servizio programmerà gli ulteriori esami strumentali necessari a completare la diagnosi. Alla fine del percorso il team comunicherà all’interessato il risultato degli esami, stabilendo, ove necessario, la terapia medica o l’eventuale trattamento chirurgico, la cui data sarà concordata con il paziente. Il trattamento chirurgico sarà effettuato con tecniche artroscopiche o di chirurgia mini-invasiva di recente introduzione da parte di professionisti che su tali metodiche hanno sviluppato uno specifico percorso formativo e operativo in ambito nazionale ed internazionale. L’intervento effettuato nel giorno stesso del ricovero, consente al paziente di rientrare al proprio domicilio il giorno successivo. Alla dimissione il servizio fornirà una relazione sanitaria da consegnare al medico di famiglia con tutte le indicazioni relative a eventuali ulteriori terapie mediche e ai necessari controlli. L’attività di day service migliora, quindi, la qualità del servizio reso all’utente in quanto garantisce la continuità del percorso assistenziale definito da un team di specialisti che interagiscono e si confrontano per una diagnosi corretta e una terapia medica e chirurgica efficace utilizzando tecniche operatorie il meno possibile invasive e sempre più all’avanguardia. .  
   
   
INFLUENZA A / H1N1 LA SITUAZIONE IN UMBRIA AL 30 NOVEMBRE  
 
Perugia, 1 dicembre 2009 - Le persone che risultano ricoverate negli ospedali umbri per l’influenza A risultate positive al test A/h1n1, alle ore 14 di oggi lunedì 30 novembre, sono 6. Lo comunica la Direzione alla Sanità e servizi sociali della Regione Umbria. In Umbria, al 29 novembre, le persone vaccinate contro l’influenza pandemica sono in totale 14. 843 di cui 3. 606 operatori sanitari e sociosanitari, 1574 tra il personale dei servizi essenziali; 148 sono donatori di sangue, 409 donne al Ii e Iii trimestre di gravidanza, 21 persone che assistono bambini minori di 6 mesi; 5 bambini minori di 6 mesi; 2 soggetti con più di 24 mesi nati pretermine; 9. 078 persone di categorie a rischio con meno di 65 anni. .  
   
   
SANITA’:SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO, VIA AL PROGETTO DI FORMAZIONE IN SICILIA  
 
Palermo, 1 dicembre 2009 – Si svolgerà a Caltanissetta l’1 e il 2 dicembre la prima iniziativa legata al “progetto regionale di formazione continua in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”: si tratta di un corso che si rivolge agli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spresal) e dei servizi impiantistico - antinfortunistico (Sia) delle Asp siciliane. Il progetto si inserisce nell´ambito delle iniziative di potenziamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro promosse dall´assessorato regionale alla Sanità che il 28 luglio, con decreto assessoriale, ha recepito il “patto nazionale per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Il corso, organizzato dal Dasoe (dipartimento attività strategiche ed osservatorio epidemiologico) e dal Cefpas, mira alla formazione del personale, alla luce delle profonde novità in materia di sicurezza sul lavoro contenute nella nuova normativa nazionale. Il corso sarà introdotto da Antonella Bullara, dirigente generale del Dasoe e dall’ing. Antonio Leonardi, dirigente del Servizio “Tutela della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro”. .  
   
   
GOLF - FINALE QS EUROTOUR: SOFFIETTI RESTA IN ALTA CLASSIFICA (11°)  
 
 Roma, 1 dicembre 2009 - Marco Soffietti, undicesimo con 204 colpi (72 64 68), si è mantenuto in alta classifica dopo il terzo giro della Qualifying School europea che si sta svolgendo sui due percorsi del Pga Golf Catalunya, nei pressi di Girona sulla Costa Brava spagnola. E’ in buona posizione Alessandro Tadini, 22° con 206 (68 69 69), è risalito Lorenzo Gagli, da 50° a 39° con 208 (70 71 67), è sceso Andrea Maestroni, da 35° a 57° con 210 (66 74 70), così come Emanuele Canonica, da 75° a 90° con 214 (72 71 71), mentre ha recuperato ulteriormente Federico Colombo, da 126° a 115° con 217 (76 71 70), dopo un penalizzante 76 in avvio. Sono rimasti al comando con 198 colpi gli inglesi Charlie Ford (67 64 67) e Simon Khan (68 63 67), seguiti con 199 dal connazionale Jamie Elson. Al quarto posto con 202 lo spagnolo Alejandro Cañizares, il paraguaiano Marco Ruiz e lo svedese Jarmo Sandelin. Il torneo si svolge sulla distanza di 108 buche, sei giri, con la partecipazione di 156 giocatori dei quali 80 ammessi di diritto e 76 provenienti dallo Stage 2. Sono in palio 30 ‘carte’ per il circuito 2010 con categoria 11b riservate ai primi 30 classificati. Per quattro giri i concorrenti si alternano sui due tracciati del club, lo Stadium Course (metri 6. 560, par 72) e il Tour Course (metri 6017, par 70) disegnati da Angel Gallardo e Neil Coles. Dopo 72 buche i primi 70 classificati e i pari merito al 70° posto si contenderanno il passaggio sul circuito maggiore nei due turni conclusivi. Nel descrivere la situazione dopo 54 buche è stato tenuto conto della classifica relativa al punteggio complessivo, ma in realtà a causa dei due percorsi con par differente allo stesso score può corrispondere un par diverso realizzato dal concorrente. Infatti metà dei giocatori hanno effettuato due giri sullo Stadium e uno sul Tour (tra i quali Canonica e Colombo) e gli altri due sul Tour e uno allo Stadium (tra cui Gagli, Maestroni, Soffietti e Tadini). .  
   
   
A CLAUT MONDIALI SCIALPINISMO 2011  
 
Pordenone, 1 dicembre 2009 - "Un nuovo evento sportivo di rilievo internazionale arriva in Friuli Venezia Giulia. Nel 2011 la montagna pordenonese, e il comune di Claut in particolare, ospiteranno prima una tappa della Coppa del Mondo di Sci Alpinismo e subito dopo i Campionati del Mondo della stessa disciplina. " A renderlo noto è il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, a margine dell´incontro, svoltosi nei giorni scorsi, fra la Regione e il Comune di Claut, al quale hanno preso parte anche l´assessore regionale allo Sport, Elio De Anna, i rappresentanti del Comune di Claut, dell´agenzia Turismofvg e della Federazione Italiana Sport Invernali. Nel corso dell´incontro è stato varato anche il Comitato organizzatore che avrà il compito di curare lo svolgersi delle due manifestazioni. Il presidente del Comitato sarà lo stesso Ciriani, mentre i due vicepresidenti saranno l´assessore De Anna e il Sindaco di Claut, Giacomo Giordani. "L´inverno 2011 sarà per Claut molto importante - ha aggiunto Ciriani - perché, grazie a questi due eventi, potrà richiamare un alto numero di appassionati dello scialpinismo e anche di turisti incuriositi da una disciplina che in molti devono ancora scoprire. La nuova edizione della Transclautana, in programma nel gennaio del 2010, servirà come test generale in vista degli appuntamenti dell´anno successivo e al comitato organizzatore di questa manifestazione va un ringraziamento per aver voluto fortemente i mondiali a Claut". "I Mondiali di Sci Alpinismo e la tappa di Coppa del Mondo - ha concluso il vicepresidente della Regione - sono altri due tasselli che vanno a comporre un mosaico di eventi sportivi di alto profilo, penso ad esempio alle tappe del Giro d´Italia, alla Coppa del Mondo di Sci Alpino e agli European Master Games di Lignano 2011. Questi appuntamenti, richiamando in regione migliaia di sportivi e appassionati, rappresentano un autentico volano aggiuntivo per il turismo del Friuli Venezia Giulia e anche per questo la Regione non farà mancare il proprio convinto sostegno". .