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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Gennaio 2010
CONFERENZA ED ESPOSIZIONE EUROPEA SULLA BIOMASSA  
 
Dal 3 al 7 maggio si svolgerà a Lione, in Francia, la Conferenza e esposizione europea sulla biomassa. La conferenza costituirà una piattaforma per la discussione dei risultati emersi dalla conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico tenutasi a Copenaghen e delle strategie energetiche nazionali. I temi trattati riguarderanno una serie di questioni legate alla bioenergia: disponibilità delle risorse, tecnologie di conversione, progetti di dimostrazione, integrazione nel sistema energetico, impatto ambientale e difussione sul mercato, nonché la necessità di iniziative politiche. Durante l´esposizione i partecipanti avranno l´opportunità di vedere applicazioni pratiche dell´utilizzo di biomassa per materiali di alta qualità e sistemi di bioenergia. Il Centro comune di ricerca (Ccr) partecipa all´organizzazione tecnica dell´evento. Per ulteriori informazioni, fare clic: http://www. Conference-biomass. Com/welcome. 404.  
   
   
CONTRIBUTI UE AI GIOVANI AGRICOLTORI TOSCANI, TUTTO REGOLARE TRE ANNI FA LE PRIME INDAGINI. COINVOLTI 59 FUNZIONARI PROVINCIALI  
 
Sono stati tutti assolti i 59 funzionari di Province e Comunità montane della Toscana che la Procura aveva indagato con l´accusa di aver concesso finanziamenti pubblici a giovani agricoltori non in possesso dei giusti requisiti, con un danno erariale stimato di 60 milioni che gli stessi dipendenti avrebbero dovuto pagare di tasca propria. «Una buona notizia che ci soddisfa e ci rende contenti - commenta il presidente della Regione, Claudio Martini -, anche se la sentenza della Corte dei Conti non cancella tre anni di patimenti e di rapporti che hanno rischiato di incrinarsi anche con l´Unione europea, che dopo l´avvio dell´indagine aveva iniziato a guardare alla Toscana con qualche sospetto». Una lieta notizia, ma con una piccola beffa. «A pagare le spese della Procura, circa 90 mila euro, ; dovrebbe essere la Regione, anche se non parte in giudizio ma in quanto l´azione è stata avviata a sua tutela – aggiunge Martini -: una decisione che contesteremo, sottolineandone l´evidente assurdità». Contributi a giovani agricoltori - Parla di finanziamenti europei per le aziende agricole il presidente della Toscana nel corso del consueto briefing settimanale con i giornalisti. Accanto a lui c´è l´assessore della Provincia di Siena Annamaria Betti, coordinatrice all´interno dell´Upi, l´unione delle Province toscane, degli assessori all´agricoltura di tutta la regione. Le prime indagini tre anni fa - La storia inizia nel 2007, quando la Guardia di Finanza di Arezzo avvia un´indagine per verificare la regolarità dei finanziamenti versati negli anni precedenti dalla Provincia ad alcune aziend e sulla base di un bando comunitario del 2000 che incentivava l´avvio di nuove imprese di giovani agricoltori. Secondo la Guardia di Finanza alcuni dei versamenti, disposti sulla base di graduatorie stilate dalla Provincia, erano irregolari perché la aziende beneficiarie non avevano i requisiti per ricevere il finanziamento in quanto non si trattava di nuove imprese, ma soltanto di aziende condotte da giovani con meno di 40 anni. La sentenza a dicembre - L´indagine si era poi allargata a tutte le Province della Regione e alle Comunità montane e aveva portato al coinvolgimento di 59 funzionari pubblici. Tra gennaio e febbraio del 2009 c´è il rinvio a giudizio davanti alla Corte dei Conti. La sentenza di assoluzione arriva il 21 dicembre 2009, meno di un mese fa. Due bandi che si sono sovrapposti - «L´equivoco, subito segnalato ma inutilmente - spiega Martini – si era determinato a causa di una sovrapposizione di due direttive e bandi diversi emessi dalla Ue nello stesso anno». Il primo, del settembre 2000, considerava ammissibile al finanziamento qualunque giovane imprenditore che avesse un´età compresa fra 18 e 40 anni. Il secondo, di dicembre, prevedeva finanziamenti sotto forma di incentivi per chi, con meno di 40 anni, fosse iscritto per la prima volta alla partita iva di produttore agricolo: al massimo entro un anno dalla domanda di finanziamento. «Il bando regionale, su cui le Province hanno lavorato, si situa nel mezzo – ricorda Martini -, in un momento di incertezza di applicazione della norma comunitaria in cui erano validi i requisiti del primo bando ma era esistente anche il secondo». Nessun danno erariale, nulle le richieste della Procura - Per la Corte dei Conti non c´è comunque danno erariale e i funzionari hanno eseguito correttamente quanto stabilito dalla Regione, né potevano disapplicare i regolamenti regionali. Di più. ”Il giudice, deliberando il non luogo a procedere – sottolinea il presidente Martini –, ha affermato nella sentenza che l´impostazione accusatoria della Procura è fallace sotto ogni profilo, nulla e inammissibile, priva di supporto probatorio, vacua nelle valutazioni e argomentazioni. Ne prendiamo atto, con soddisfazione». .  
   
   
BASILICATA: APPROVATE DUE MOZIONI DI REVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA COSTRUZIONE DELLA CENTRALE A BIOMASSE IN TERRITORIO DI TRICARICO  
 
Il Consiglio regionale, con l’unanimità dei consensi, ha approvato due mozioni con le quali si chiede la revoca dell’autorizzazione alla costruzione della centrale a biomasse in territorio di Tricarico a firma, la prima, della consigliera dell’Italia dei valori, Rosa Mastrosimone e, la seconda, a firma dei consiglieri di Alleanza nazionale verso il Pdl, Pasquale Di Lorenzo e Antonio Tisci. In premessa, entrambe le mozioni fanno rilevare che con delibera di Giunta è stata autorizzata la Società Clean Energy srl alla costruzione e all’esercizio di una centrale a biomasse vergini agroforestali per la produzione di energia elettrica, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili, sul territorio del Comune di Tricarico, e precisamente in località “Acqua Fisciana”. A giudizio della consigliera Mastrosimone “la deliberazione non offre garanzie sufficienti in merito alle possibilità di approvvigionamenti del combustibile e sull’impatto che la centrale avrebbe sulla salute delle popolazioni. Inoltre, la centrale contrasta con l’utilizzo agricolo (agricoltura biologica nella fattispecie) e zootecnico dei territori interessati”. I consiglieri Di Lorenzo e Tisci, dal canto loro, fanno rilevare che “la costruzione della centrale ha generato una grande e sicuramente condivisibile apprensione tra gli abitanti di quel territorio e, soprattutto, tra gli abitanti dei Comuni di Tricarico e Grassano che ha dato vita ad una manifestazione di protesta organizzata dal Comitato intercomunale ‘Uno si distrae al bivio’. Manifestazione che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, organizzazioni sindacali e numerosi cittadini, al fine di indurre la Giunta regionale a revocare la deliberazione autorizzativa per la costruzione della centrale. Impianto che – sottolineano i consiglieri – arrecherebbe gravi danni ambientali, oltre a pesanti ripercussioni sulle produzioni agricole e zootecniche in un territorio a spiccata vocazione agricola e forestale, con conseguenze negative dal punto di vista economico”. Mastrosimone ritiene che “sia necessario effettuare studi di approfondimento sulle conseguenze ambientali e sulla salute ed anche per valutare se la ricaduta economica che risulterebbe dalla produzione di energia elettrica può essere tale da compensare i danni che ne potrebbero risultare a carico dell’attività agricola”. Di Lorenzo e Tisci ritengono che “è urgente e necessario procedere alla revoca della deliberazione di autorizzazione, adottata in conformità alle procedure previste dal Piano energetico regionale (Per) approvato nel 2001, in considerazione, anche, che tale provvedimento risulta in contrasto con i contenuti previsti nel nuovo Piear”. Alla luce di quanto esposto con entrambe le mozioni si impegna la Giunta regionale “a revocare la delibera di autorizzazione e ad adottare tutti gli atti necessari per sospendere la costruzione della centrale per consentire un maggiore approfondimento della situazione in base al nuovo Piano di indirizzo energetico ambientale regionale”. . .  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: CONVENZIONE CON BANCHE PER SBLOCCARE CREDITI  
 
“In Sicilia, se l’agricoltura va bene, va bene l’intera economia. Per questo, nell’affrontare una difficile congiuntura, il segnale che arriva oggi dal mondo bancario a favore della nostra agricoltura, lascia ben sperare per un rilancio complessivo del nostro sistema”. Lo ha detto Titti Bufardeci, assessore regionale alle risorse agricole, a margine dell’incontro dedicato alla sigla della convenzione tra banche e amministrazione regionale per dare corso alle previsioni normative dell’articolo 17 della Legge regionale n°6 del 2009. La norma è destinata al settore agricolo per la concessione di prestiti di conduzione a tasso agevolato e prestiti quinquennali di ristrutturazione dei debiti di natura agraria per le imprese regionali. La dotazione finanziaria complessiva è di 10 milioni di euro (6 per la conduzione a tasso agevolato e 4 per la ristrutturazione dei debiti. L’amministrazione regionale interviene coprendo parte degli interessi bancari a carico delle imprese agricole. Con la dotazione finanziaria si potranno attivare risorse dal mondo del credito sino a circa 300 milioni di euro. .  
   
   
CONTROLLI SANITARI IN AGRICOLTURA ADDEBITATI ALLE AZIENDE LA REGIONE PIEMONTE SOSPENDE I PAGAMENTI E CHIEDE CHIARIMENTI AL MINISTERO  
 
Il Decreto Legislativo 194 del novembre 2008 ha previsto che il costo dei controlli sanitari obbligatori sulle attività di produzione primaria per la trasformazione dei prodotti agricoli, prima a carico del sistema sanitario pubblico, sia a carico delle aziende. Il provvedimento ha creato allarme e sconcerto nel comparto agricolo anche per l’onerosità degli importi applicati. In attesa degli opportuni chiarimenti sull’applicazione delle tariffe e su una corretta interpretazione della norma sollecitati ai Ministeri competenti dell’Economia e della Salute, la Regione Piemonte ha temporaneamente sospeso il pagamento delle tariffe. La decisione è stata comunicata alle Asl in data 13 gennaio dall’Assessore alla tutela della Salute e Sanità Eleonora Artesio e divulgata con una lettera ai rappresentanti del mondo agricolo dall’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco. “Il Decreto Legislativo 194 modifica la normativa sui controlli sanitari obbligatori – spiega l’Assessore Taricco – che interessano tutte le attività agricole primarie che producono per la trasformazione, dalle carni al latte, al vino, e così via. I costi dei controlli andrebbero addebitati alle stesse aziende, a partire peraltro da un’interpretazione della norma ancora poco chiara. Raccogliendo le sollecitazioni del mondo agricolo, abbiamo dunque richiesto specifici chiarimenti ai Ministeri interessati, nonché la riapertura urgente del tavolo di confronto tra Governo e Regioni. Nel frattempo l’Assessorato alla Sanità ha sospeso il pagamento delle tariffe. Auspichiamo ovviamente che si arrivi a una soluzione del problema, che dia luogo a un’applicazione corretta ed equa della norma, evitando ulteriori disagi alle aziende agricole in un momento di già grave difficoltà per il comparto. ” .  
   
   
BOLZANO: PATENTINO PER L´ACQUISTO DI PRODOTTI FITOSANITARI: CORSI ED ESAMI  
 
Chi acquista prodotti fitosanitari classificati come "molto tossici“, "tossici“ o "nocivi“ deve presentare un’autorizzazione per l‘acquisto rilasciata dalla Ripartizione provinciale Agricoltura. Per il primo rilascio è obbligatoria la frequenza di un apposito corso di aggiornamento per la preparazione all’esame, per il rinnovo è sufficiente una specifica richiesta. I corsi per ottenere il patentino per l´acquisto di prodotti fitosanitari saranno organizzati dalle scuole professionali agrarie, e si svolgeranno tra il 9 febbraio e l´8 aprile. Tutti i corsi inizieranno alle 9, e avranno una durata di 3 ore. I corsi in lingua italiana per l´ammissione all´esame si svolgeranno il 9 febbraio e l´8 aprile alla scuola agraria "Laimburg" di Vadena. L´esame può essere sostenuto lo stesso giorno, nel pomeriggio, presso la sede dei corsi di aggiornamento, oppure ogni mercoledì dalle 9 alle 12 a Bolzano (Ufficio frutti-viticoltura, via Brennero 6), Egna (Palazzo provinciale Bassa Atesina, Ripartizione agricoltura, piazza Bonatti 2/3), Silandro (Ufficio distrettuale agricoltura, via Castello di Silandro 6) e Bressanone (Ufficio distrettuale agricoltura, via Regensburger 18). Per il rinnovo del patentino non sono previsti né la frequenza del corso di aggiornamento né l’esame: è sufficiente una relativa richiesta di rinnovo. Il rinnovo dev’essere richiesto entro 8 mesi dopo la scadenza della validità del patentino tramite un’apposito formulario. Nel caso in cui il patentino fosse stato smarrito, è obbligatorio presentare una denuncia di smarrimento rilasciata da una stazione dei carabinieri. .  
   
   
L´AGRICOLTURA TOSCANA PUÒ VINCERE LA CRISI PRESENTATO IL XII RAPPORTO IRPET-ARSIA SU ECONOMIA E POLITICHE RURALI  
 
«Questo dodicesimo rapporto sull´agricoltura toscana è caratterizzato da una duplice prospettiva: quella dei risultati dei dieci anni trascorsi, sostanzialmente positivi, ricchi di risultati riassumibili nel brand Toscana conosciuto ormai ovunque. E quella mirata sull´anno appena concluso, un 2009 tanto “annus horribilis” da non sembrare vero. Non c´è strabismo in questa prospettiva, al contrario lo stimolo per la ricerca di politiche di respiro capaci di scavalcare la crisi contingente, che è generale, per innescare azioni virtuose di lungo periodo, le uniche che individuano e garantiscono lo sviluppo agricolo a tutti i livelli». Il presidente Claudio Martini ha così riassunto nelle sue conclusioni le linee guida del rapporto Irpet-arsia 2010 su “Economia e politiche rurali in Toscana”, presentato il 15 gennaio a Palazzo Strozzi Sacrati: un «tradizionale appuntamento ormai» ha aggiunto il presidente, che ha ringraziato con calore tutti coloro che hanno contribuito con il loro lavoro a «uno strumento conoscitivo che pochissimi possiedono; per questo noi possiamo riflettere sul buono e sul cattivo, altri non possono che riportare ipotesi». In una situazione di incertezza generale -nazionale, europea, mondiale- sulle politiche agricole, secondo Martini vanno individuati percorsi strategici e duraturi a vantaggio del settore; ad esempio le politiche per le risorse idriche, fondamentali per le coltivazioni. «Chiudiamo un decennio e ne apriamo un altro nel quale vedo l´esigenza di reimpostare tutte le politiche, di cogliere quel che cambia in Europa, nelle dinamiche del commercio mondiale. In cui saremo chiamati a capire il ruolo delle filiere, a confrontarci con i poteri del consumo. L´ho già detto e lo ripeto, l´agricoltura toscana non conta per il 3 per cento che pesa sul Pil regionale, ma per quanto interagisce con la gestione dell´ambiente e del territorio, con gli aspetti sociali e sanitari legati al turismo, al paesaggio, all´alimentazione. Per questo è indispensabile individuare forme nuove di organizzazione, che per fortuna non partono da zero – ha concluso il presidente – ma poggiano su quanto già fatto in materia di qualità dei prodotti, multifunzionalità delle aziende, recupero della filiera corta». Per Maria Grazia Mammuccini, direttore Arsia, "questo rapporto ha il valore di uno spartiacque: da una parte mostra come l´ultimo decennio sia stato caratterizzato da un consolidamento di tutto il comparto, dall´altra evidenzia, attraverso l´analisi della crisi internazionale, che si sta per aprire una nuova fase. Naturalmente questo nuovo orizzonte dovrà svelarsi ma già oggi la fase recessiva ne anticipa alcuni elementi: per esempio ci dice che le aziende multifunzionali, che diversificano le loro attività hanno maggior capacità di reggere l´urto di una congiuntura negativa, e ci dice anche che, in presenza di una crisi mondiale, è necessario tornare a valorizzare il rapporto tra l´azienda e l´economia locale. Questi nuovi elementi dovranno essere tenuti ben presenti nelle analisi dell´agricoltura dei prossimi anni, e quindi sin dal prossimo rapporto. " . .  
   
   
PRAGA, SUCCESSO DEL LATTE ALLA SPINA  
 
Anche in Boemia del sud stanno avendo un successo notevole i distributori automatici alla spina di latte fresco. Lo rende noto l´Ufficio Ice di Praga. Queste macchine, prodotte in Italia, sono distribuite da una azienda ceca, la Agri Toko. Ogni giorno nella Boemia del sud si vendono attraverso questo sistema circa 3 mila litri di latte, ma la quantità è in continuo aumento. Superati a pieni voti i controlli delle autorità di igiene pubblica. .  
   
   
NOCCIOLE: RISCHIO AUMENTO SOGLIA AFLATOSSINE PER DECISIONI UE  
 
La concentrazione di micotossine potenzialmente dannose per la salute umana, contenute nelle nocciole e nella frutta in guscio, sarà probabilmente innalzata in Europa, consentendo così di commercializzare prodotto proveniente da Paesi in cui sono diffuse tecniche di produzione e di stoccaggio che determinano un maggior sviluppo dei funghi all’origine di queste sostanze. Ieri il Comitato dei rappresentanti dei 27 Stati membri presso l’Ue ha dato un primo via libera all’innalzamento dei limiti attualmente in vigore in Europa. La decisione va ancora formalizzata e successivamente sottoposta al Parlamento Europeo, ma si tratta di un accordo sostanziale. La Regione Piemonte, attraverso l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco, conduce da tempo una campagna di opposizione al provvedimento, che rischia di mettere a rischio la salute dei consumatori e compromettere seriamente la produzione regionale e nazionale di nocciole, sottoposta alla concorrenza, in particolare, del prodotto turco. “Esprimiamo viva preoccupazione per l’orientamento che sta prendendo l’Unione Europea – spiega l’Assessore Taricco – Nell’interesse dei nostri corilicoltori, ma in questo caso soprattutto dei consumatori e della loro salute occorre contrastare il possibile innalzamento del contenuto di aflatossine nella frutta a guscio, e rafforzare le strutture preposte ai controlli delle partite di prodotto in ingresso nel nostro Paese in modo da renderle realmente efficaci. Da tempo stiamo seguendo la questione, abbiamo ripetutamente segnalato i rischi ai Ministeri dell’Agricoltura e della Salute e riunito i tavoli di filiera regionali. Credo che questa misura rappresenti una garanzia essenziale per la sicurezza alimentare dei cittadini europei e italiani. In questo senso – aggiunge Taricco – si dimostra importante l’azione promossa dalla Regione, insieme alle realtà produttive del territorio, per promuovere la nocciola Piemonte Igp, un marchio che diventerà essenziale per il consumatore per riconoscere la provenienza della materia prima. ” Il pericolo riguarda la soglia di aflatossine, ovvero muffe che possono essere presenti in arachidi, nocciole, mandorle, pistacchi e in alcuni tipi di cereali, oli vegetali e semi. Attualmente in Europa vige un limite di 4 nanogrammi per Kg di aflatossine; nel 2008 il Codex Alimentarius ha portato il livello massimo a 10 nanogrammi per Kg e l’Unione Europea ha espresso un orientamento a favore di quest’ultima soglia. I dati sulla produzione di nocciola in Piemonte. La produzione si estende su circa 13. 000 ettari con circa 7000 aziende: oltre il 70% della produzione si concentra in provincia di Cuneo (oltre 8000 ettari e 4000 aziende), il 20% in provincia di Asti, il 7% in provincia di Alessandria. . .  
   
   
PESCA, LA REGIONE CAMPANIA STANZIA UN MILIONE DI EURO PER LA BORSA LAVORO PER GLI OPERATORI DEL COMPARTO  
 
 La Giunta Regionale della Campania ha approvato, su proposta dell’assessore all’agricoltura Gianfranco Nappi e dell’assessore alle attività produttive Riccardo Marone, la delibera con cui si attiva la Borsa Lavoro per i pescatori campani, attraverso l’ampliamento al settore della pesca del “Programma regionale integrato per favorire l´inserimento occupazionale in Campania”. Il provvedimento, finanziato con 1. 000. 000 di euro, prevede una serie di misure di sostegno per l’integrazione al reddito e per le attività di diversificazione delle attività di pesca a favore dei pescatori colpiti dalla crisi, prevedendo anche azioni di aggiornamento e formazione professionale. La decisione di modificare il Programma regionale per l’inserimento occupazionale arriva a fronte della attuale negativa congiuntura economica per il settore della pesca, ancor più aggravata dalle disposizioni normative nazionali in materia di riduzione dello sforzo di pesca, che in molte aree costiere campane porterà un significativo impatto socio-economico in termini di decremento dell’occupazione sia per i pescatori che per gli imbarcati. “La crisi economica degli ultimi mesi – dice l’assessore Nappi – ha messo in grave difficoltà un comparto, quello della Pesca, altamente strategico per il territorio della Campania. Abbiamo così deciso, insieme all’assessore Marone, di disporre un’immediata azione di sostegno concreto agli operatori del settore. Già nelle scorse settimane la Regione ha stabilito per la Pesca contributi in “de minimis” per complessivi 2,5 milioni di euro. Adesso andiamo a rafforzare l’azione con la previsione di fondi ad hoc per una Borsa Lavoro dedicata ai pescatori, che avranno la possibilità di affrontare le difficoltà attuali attraverso la reale diversificazione della loro attività”. .  
   
   
LA PESCA DI VERONA È A INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA: LA TUTELA EUROPEA ESALTA IL PRIMATO DELLA PROVINCIA SCALIGERA  
 
 “Il 2010 comincia bene per l’agroalimentare di qualità del Veneto, con il riconoscimento europeo dell’Indicazione Geografica Protetta per la Pesca di Verona: una Igp che esalta il primato e la vocazione della provincia scaligera in questa produzione”. Lo ha detto il vicepresidente della giunta regionale del Veneto Franco Manzato, alla notizia riportata il 14 gennaio da un comunicato della Commissione Europea che informa come la Pesca di Verona è stata iscritta nel Registro delle denominazioni tutelate dalla Comunità, arricchendo il già straordinario “medagliere” regionale di prodotti di qualità certificata. “Questa nuova Igp segue al voto che consente di superare le osservazioni europee da parte della nostra legge che valorizza le produzioni “a km zero” – ha osservato Manzato – e ne è quasi un suggello. In questo contesto la pesca veronese è davvero in ottima compagnia, perché ha a fianco numerosi altri prodotti frutticoli, orticoli e alimentari, come formaggi, riso, sopressa. Insomma, è l’ulteriore conferma della qualità e della varietà dei sapori del nostro territorio”. La domanda di riconoscimento era stata pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 9 giugno scorso e nei successivi sei mesi non sono state presentate contestazioni e osservazioni. La “Pesca di Verona” Igp si riferisce alle pesche a polpa bianca o gialla e alle nettarine a polpa gialla coltivate in provincia di Verona nei territori dei Comuni di Bussolengo, Castel d’Azzano, Castelnuovo Del Garda, Lazise, Mozzecane, Pastrengo, Pescantina, Povegliano, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo, Sant’ambrogio di Valpolicella, Sommacampagna, Sona, Valeggio sul Mincio, Verona, Villafranca e Zevio. La zona di coltivazione è caratterizzata da un ambiente particolarmente adatto per tipo di terreno, clima, precipitazioni e collocazione protetta dal sistema alpino e mitigata dal Lago di Garda. La reputazione della “Pesca di Verona” ha origini antiche e ne parlava già Plinio, mentre Mantegna le ha raffigurate nella basilica di San Zeno. La Pesca di Verona Igp potrà essere commercializzate dal 10 giugno al 20 settembre, contraddistinta dall’apposito marchio previsto dal disciplinare. .  
   
   
AGRICOLTURA: PROPOSTE GIOVANI IMPRENDITORI CIA BASILICATA  
 
Un´agenzia per il riordino fondiario per facilitare l´accesso alla proprietà della terra; la costituzione di società miste giovani e anziani, società in cui il l’anziano proprietario, titolare dell’azienda, entra in società con il giovane; misure per facilitare nuove imprese agricole attraverso l’accesso al credito e al mercato, la semplificazione normativa, la fiscalità agevolata, il supporto alla gestione: sono le proposte principali dell´ Agia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) della Cia della Basilicata che martedì 19 gennaio prossimo a Potenza terrà l’Assemblea elettiva regionale con la “missione” sintetizzata nello slogan “Passione, Amore, Energia per una nuova stagione dell’agricoltura lucana”. “Il ricambio generazionale in agricoltura - sottolinea Matilde Iungano, presidente Agia Basilicata - è un passaggio cruciale per l’agricoltura lucana, in quanto l’agricoltura è un patrimonio, oltre che dei prodotti che gli agricoltori “creano”, fatto di cultura dei territori, di tradizioni e saperi che, molto spesso, non si imparano ma si “tramandano” di generazione in generazione. In presenza di investimenti, in quote di produzione, nel miglioramento delle aziende, di mutui e prestiti contratti anche a breve periodo, sono evidenti le maggiori difficoltà che possono incontrare i giovani nell’attuale fase economica rispetto al resto del comparto”. Le proposte dell’Associazione si fondano su due principi fondamentali, operare nell’immediato e soprattutto operare nel modo più diretto verso le aziende agendo su: fisco e credito. In merito al credito va nella giusta direzione la proposta dell’impiego di 3 milioni di euro del fondo per l’imprenditorialità giovanile in agricoltura, per una misura relativa al credito per le giovani imprese, e il pre-impegno Ismea atto a “snellire” e rendere più fruibile per il giovane la garanzia diretta Ismea, ma occorre essere più incisivi e soprattutto essere tempestivi. Riguardo la tematica fisco si sottolinea che, in una fase attuale caratterizzata dalla scarsità di risorse, occorre essere selettivi nell’assegnare le agevolazioni, andando a privilegiare gli imprenditori professionali. Proposte immediatamente attuabili a favore dei giovani possono essere: la diminuzione dell’Iva, la diminuzione dell’accisa sul gasolio, la fiscalizzazione degli oneri sociali per la mano d’opera assunta da giovani imprese, l´esenzione dal pagamento dei contributi Inps nella fase di primo insediamento. Chiediamo intanto - dice Iungano - un autorevole intervento del Ministro Zaia affinchè vengano ripristinate le risorse atte a finanziare le misure nazionali e di accompagnamento per i giovani imprenditori agricoli e affinchè si possa, con le altre parti che compongono il tavolo Oiga, continuare il proficuo lavoro fin ora portato avanti. Il regime di Aiuto n. 110/2001 (cassa per la proprietà contadina) è scaduto il 31 dicembre scorso, chiediamo al Ministro un intervento in sede comunitaria atto a garantire la prosecuzione del regime di legge. In alternativa chiediamo, che le risorse esistenti e quelle che matureranno nei prossimi anni a valere sulla medesima legge, vengano “Restituite” nella quota dovuta ai giovani imprenditori per essere impegnati in misure analoghe o in misure già esistenti, come quelle del già richiamato Fondo per l’imprenditorialità giovanile in agricoltura. In riferimento ai terreni demaniali per i giovani agricoltori la nostra associazione attende ancora di conoscere l’estensione dei terreni a cui si fa riferimento e le modalità di accesso ai beneficiari. L’osservatorio per l’Imprenditoria Giovanile istituito dal Mipaaf riteniamo possa essere d’aiuto nel definire i requisiti e parametri di tale provvedimento. I giovani imprenditori e il problema del ricambio generazionale in agricoltura – afferma la presidente Agia - non hanno bisogno di spot elettorali ma di risposte a problemi seri. A titolo di esempio di quanto si potrebbe fare a favore degli agricoltori vogliamo ricordare le misure urgenti che sono state proposte in Francia in un “plan massif” per fronteggiare la crisi del settore, poiché “un paese senza agricoltura è un paese morto”. Si tratta di prestiti agevolati agli agricoltori, (a tassi pari all’1% per i giovani), fondi straordinari per far fronte all’aumento dei prezzi e contributi a fondo perduto per il pagamento degli interessi dei prestiti già contratti dagli imprenditori. .  
   
   
RIETI - IN GARA I MIGLIORI OLI EXTRAVERGINE DI OLIVA DEL LAZIO  
 
C’è tempo fino al 1° febbraio per candidarsi al “Concorso per i migliori oli extravergine di oliva del Lazio” bandito da Unioncamere Lazio con la collaborazione della Camera di Commercio di Rieti e che punta alla valorizzazione degli oli extravergine di oliva e Dop della provincia di Rieti e degli altri territori della regione. Un concorso che rappresenta anche la prima fase della selezione per la partecipazione al successivo premio nazionale “Ercole Olivario” e che è riservato all’olio extra vergine d’oliva di qualità ottenuto da olive prodotte nelle zone a denominazione d’origine, già riconosciute in ambito comunitario, e all’olio realizzato con olive prodotte nei diversi ambiti territoriali italiani. Non sono ammessi al concorso gli oli che verranno immessi sul mercato allo stato sfuso, o comunque non confezionati nel rispetto della normativa europea, e gli oli provenienti da olive per le quali non sia stata attestata la provenienza. “La partecipazione a questi concorsi riveste una notevole importanza – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini – in quanto rappresentano delle vetrine prestigiose per le eccellenze del nostro territorio, a maggior ragione quando parliamo dell’olio extravergine di oliva, prodotto principe della produzione agricola della provincia di Rieti e veicolo di promozione fondamentale a livello turistico, con particolare riferimento all’enogastronomia”. Possono partecipare al concorso, con una sola denominazione, ed unicamente per una delle due tipologie indicate: gli olivicoltori del Lazio produttori di olio in proprio; gli oleifici cooperativi, organizzazioni di produttori quali consorzi, cooperative, reti d´impresa con sede nella regione Lazio, limitatamente al prodotto proveniente da oliveti della regione Lazio; i soggetti sottoposti al sistema dei controlli detentori, nella relativa zona di origine, di prodotto pronto per l’immissione al consumo con certificazione a denominazione di origine. Per partecipare è necessario compilare e inviare entro il 1° febbraio 2010 la domanda di partecipazione scaricabile dal sito www. Unioncamerelazio. It insieme ai regolamenti. Le aziende partecipanti dovranno essere regolarmente iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio competente per territorio ed in regola con il pagamento del diritto annuale. La premiazione del Concorso regionale avverrà il 20 marzo 2010. I primi tre oli classificati in assoluto nelle rispettive graduatorie degli oli extravergine e di quelli con certificazione Dop potranno essere ammessi a partecipare al Concorso Nazionale “Ercole Olivario”, il cui Regolamento è consultabile sul sito internet www. Ercoleolivario. Org Maggiori informazioni all’Ufficio Promozione della Camera di Commercio di Rieti al numero 0746201364. .  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: OLTRE 21MLN PER IMBOSCHIMENTO SUOLI  
 
Oltre 21 milioni di euro saranno messi a disposizione dall´Unione Europea e dallo Stato a beneficio del mondo rurale abruzzese. Proprio ieri mattina la Giunta regionale, all´Aquila, su proposta dell´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, ha approvato il bando del Piano di sviluppo rurale per l´imboschimento dei terreni agricoli, in attuazione della misura 221 del Psr Abruzzo 2007-2013. "Questo provvedimento è una risposta, non solo alle aspettative degli operatori del settore - ha sottolineato l´assessore -ma vuole essere anche un modo per tranquillizzare il vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D´amico, che nei giorni scorsi ha addirittura presentato un´interpellanza sulla rimodulazione dei fondi del Psr sostenendo che sarebbero state penalizzate le attività forestali delle zone interne. Una preoccupazione del tutto infondata, smentita, peraltro, dai fatti". L´odierna delibera di Giunta riguarda una misura, inserita nell´asse 2 "Miglioramento dell´ambiente e dello spazio rurale", nell´ambito delle misure intese a promuovere l´utilizzo sostenibile delle superfici forestali, che prevede la concessione di un sostegno per l´imboschimento di terreni agricoli sia per gli agricoltori che per altri soggetti pubblici e privati. I contributi verranno concessi a copertura dei costi di impianto e manutenzione. Inoltre è prevista la concessione, per 15 anni, di un premio finalizzato a compensare i mancati redditi derivanti dalla nuova destinazione dei terreni interessati dall´imboschimento. "Si tratta di un intervento molto atteso dagli operatori del settore - ha spiegato l´assessore Febbo - infatti, arriva a distanza di oltre dieci anni dagli ultimi incentivi offerti per la forestazione, risalenti alla fine degli anni novanta". Sono tre le tipologie di intervento ammesse ai benefici: la realizzazione di impianti con funzioni prettamente ambientali, la piantumazione di alberi da legno e la messa in opera di impianti per la produzione di tartufi. "E´ un intervento consistente - ha affermato l´assessore - che si prefigge il miglioramento dell´ambiente e del paesaggio nelle zone con modelli di agricoltura specializzata, il mantenimento dei presidi aziendali attraverso la diversificazione delle attività e dei sistemi di utilizzazione dei suoli agrari, nelle zone rurali della collina interna e della montagna abruzzese, dove il rischio maggiore, è quello dell´abbandono definitivo dell´attività con gravi conseguenze sociali ed ambientali che ciò comporta". .  
   
   
UCRAINA: IL MERCATO DOMESTICO DEI VINI È SALITO DEL 5,6% A/A DA GENNAIO AD OTTOBRE E SONO STATI PRODOTTI 188,32 MLN DI LITRI DI VINO.  
 
Secondo l’associazione dei Produttori di vini ucraini, il mercato del vino raggiungerà i 200-220 mln litri nel 2009. Le vendite di vini da tavola è aumentata ed il consumo di vini robusti, perciò si confermerà la tendenza del 2008. Il consumo di vini d’annata è lievemente scesa. La domanda del consumatore è passata dal segmento a prezzi elevati a quelli medi e medio bassi. La vendita di vino ad un prezzo di oltre 25 Uah (2,18 Eur – 3,13) è diminuita. La quota del segmento a prezzo basso sulle vendite complessive è salita del 6-8%, dei segmenti medio e medio basso dal 20% al 70%. Nel 2008, la quota del segmento medio alto ha inciso per il 40-45% delle vendite, il segmento premium per il 5-6%. Inoltre, le esportazioni del vino prodotto in Ucraina nel 2009 sono saliti nel 2009 soprattutto per l’incremento della domanda per i prodotti vinicoli ucraini in Russia e altri Stati Csi. La quota di bottiglie di vino importati e prodotti vinicoli per 22% entro la fine di settembre 2009. .