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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Marzo 2010
FOTOVOLTAICO, BOOM DI RICHIESTE DALLE IMPRESE TRENTINE BEN 95 LE DOMANDE DI CONTRIBUTO PER IL BANDO FINANZIATO DAL FESR NOMINATA LA COMMISSIONE VALUTATRICE  
 
Trento, 29 marzo 2010 - Il fotovoltaico piace alle imprese trentine. Al bando, approvato nell´ottobre scorso dalla Giunta provinciale, per la concessione di agevolazioni (20 %) per l´installazione di impianti per la produzione di energia - intervento che può contare su un finanziamento del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2007-2013 pari a 2,5 milioni di euro - hanno risposto ben 95 imprese. A fare la parte del leone l´industria, con 47 domande. Tutte le richieste saranno ora vagliate da una commissione valutatrice nominata oggi dalla Giunta con l´approvazione di una delibera firmata dal presidente Lorenzo Dellai. Il boom, inaspettato e molto al di sopra delle aspettative, di domande da parte delle imprese trentine - che potranno tra l´altro cumulare l´aiuto comunitario con il contributo in conto energia previsto dallo Stato - ha portato ad una spesa prevista complessiva, relativa agli interventi programmati dalle imprese, pari a circa 33 milioni di euro, corrispondenti ad un ammontare totale di agevolazioni richieste pari a 6.600.000 euro, più del doppio del plafond Fesr. Chiuso il bando, le domande di finanziamento saranno ora vagliate dalla commissione nominata stamane dalla Giunta e così composta: Marco Zucchelli per l´Agenzia provinciale per l´incentivazione delle attività economiche (Apiae), Alfonso Francesco Cacciatore per il Dipartimento Urbanistica e ambiente - Agenzia provinciale per l´energia, Maria Alessia Loche per il Servizio Rapporti comunitari e Sviluppo locale, e Marco Zenatti per il Servizio Rapporti comunitari e Sviluppo locale. Tra i requisiti e criteri previsti dal bando e sulla base dei quali verrà assegnato un punteggio di merito che determinerà una graduatoria, vi sono le caratteristiche funzionali e prestazionali degli impianti, aspetti qualitativi relativi ai materiali, presenza di sistemi di monitoraggio ed economicità dell´intervento. La tipologia delle imprese richiedenti tocca tutti i settori: l´industria è presente con 47 domande per una spesa complessiva pari ad oltre 22 milioni di euro ed una produzione stimata di energia pari a 5.245 Kw (considerando un costo medio a Kw di 4.200 euro), seguono le imprese dell´artigianato con 22 domande (spesa 4.250.000 euro), il commercio con 18 richieste di contributo (spesa 6.180.000 euro), il turismo con 5 domande (spesa 810.300 euro) e la cooperazione con 3 imprese (spesa 405.000 euro circa).  
   
   
ECO-ENERGIA IN SARDEGNA: IL 9 APRILE CONFERENZA TECNICO-OPERATIVA  
 
Cagliari, 29 Marzo 2010 - "Il 9 aprile convocheremo una conferenza tecnico-operativa del settore per definire la questione e per predisporre immediatamente le proposte da portare all´attenzione del Consiglio Regionale". Lo ha annunciao il 26 marzo il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, durante un incontro in mattinata con una rappresentanza degli operatori sardi del fotovoltaico, convocato per esaminare le criticita´ del comparto e confontarsi con gli imprenditori del settore sulle prospettive alla luce delle recenti decisioni assunte dalla Giunta in materia di energie rinnovabili. "La Regione - ha detto il Governatore - vuole promuovere le energie alternative e desidera che la Sardegna diventi un modello di eccellenza in questo campo. Per questo ha avviato un processo che prevede una fase di ricognizione aperta alla partecipazione degli attori del settore. Intendiamo mettere ordine alla materia e siamo disponibili a lavorare insieme per rimuovere le criticita´. "Il presidente ha precisato alcuni aspetti delle recenti delibere della Giunta, sui quali gli imprenditori hanno chiesto chiarimenti: "Il fine principale e´quello di avere le migliori ricadute per la Sardegna in termini produttivi e occupazionali. La capacita´ economica richiesta rispetto alla realizzazione, alla gestione degli impianti ed alla fase di ripristino ambientale e´ commisurata alle dimensioni dell´impianto stesso. Tale requisito non esclude le piccole e medie imprese, semmai e´ pensato per difenderle dall´assalto dei meri ´venditori di certificati´. In questo senso devono essere interpretati i termini ´primaria importanza´. Se su tale profilo occorreranno ulteriori precisazioni, siamo disponibili a farle. Intendiamo dare luogo ad un sistema che crei la filiera. Pertanto i criteri che adotteremo daranno preferenza a coloro i quali ´faranno rete´ ed assicureranno al nostro sistema economico e sociale le ricadute derivanti da questa attività strategica per lo sviluppo della Sardegna". Cappellacci ha infine fatto alcune puntualizzazioni sul tema delle aziende agricole: "siamo a favore dell´ interazione tra agricoltura e produzione di energia e per la collaborazione tra imprese dell´uno e dell´altro settore. L´unica cosa che non vogliamo e´ lo stravolgimento delle aziende agricole e del compito essenziale che devono poter continuare a garantire al nostro sistema produttivo".  
   
   
NUOVE REGOLE PER LIMITARE LE EMISSIONI GEOTERMICHE IMPEGNI STRINGENTI PER INSTALLARE GLI ABBATTITORI E RIDURRE I FERMI IMPIANTI .  
 
 Firenze, 29 marzo 2010 - Criteri più rigidi per ridurre le emissioni in atmosfera delle centrali geotermoelettriche, obbligo di utilizzare a questo fine le migliori tecniche disponibili, precisi requisiti per ottimizzare l´esercizio degli impianti e un protocollo per la loro gestione e manutenzione: è quanto prevede la delibera approvata dalla Giunta regionale nella sua ultima seduta. La decisione della Regione prescrive che tutte le 31 centrali geotermiche attive siano dotate di filtri Amis (Abbattitori di Mercurio e Idrogeno Solforato) presenti oggi in 19 centrali, e di demister, le griglie metalliche capaci di abbattere il drift, cioè le minuscole gocce di acqua geotermica che contengono acido borico. Si tratta di due delle tecnologie che – se mancanti - sarà obbligatorio installare per o ttenere il rinnovo delle concessioni allo sfruttamento dei pozzi geotermici. Gli abbattitori Amis sono capaci di ridurre dell’85% l’acido solfidrico e fino al 60% il mercurio e con la loro estensione a tutte le centrali si stima che rispetto ad oggi nel 2013 le emissioni di acido solfidrico si ridurrebbero di un ulteriore 46% e quelle di mercurio del 53,7%. In questi anni la quantità delle emissioni è diminuita, tanto che il monitoraggio relativo al periodo 2000-2007 mostra una riduzione del 38,3% dell’acido solfidrico e del 51,4% del mercurio, ma la regione punta ad un ulteriore abbattimento degli inquinanti. Dall´assessorato all´ambiente si sottolinea come la delibera regionale vada a colmare il vuoto legislativo causato dalla mancanza di una normativa nazionale di riferimento, la cui approvazione la Regione ha più volte sollecitato. Ad oggi infatti continuano a mancare parametri nazionali che fissino limiti alle emissioni di sostanze co me l´acido borico e l´ammoniaca. La delibera regionale, anche per queste due molecole, fissa invece valori-obiettivo che il gestore sarà tenuto a rispettare attraverso l´introduzione delle migliori tecniche disponibili. La delibera regionale prevede anche un miglioramento del funzionamento delle centrali: i fermo impianti (periodi nei quali le emissioni in atmosfera continuano) dovranno essere inferiori al 5% delle oree di attività e gli Amis dovranno essere attivi per almeno il 90% del tempo di funzionamento delle centrali. La delibera prevede che il gestore entro trenta giorni dalla pubblicazione sul Bollettino unico regionale, predisponga un programma di sperimentazione delle nuove tecnologie capaci di ridurre gli impatti ambientali della geotermia, finalizzate alla loro effettiva adozione. Tra i progetti a cui Enel sta lavorando, figurano il ciclo con le torri a secco capaci di abbattere boro e ammoniaca, i drift ad alta efficienza, grup pi a ciclo binario per la reiniezione dei liquidi e altre tecniche finalizzate alla riduzione degli impatti.  
   
   
NO A QUATTRO DOMANDE DI DERIVAZIONE D´ACQUA PER RIQUALIFICAZIONE DI ENERGIA DUE RIGUARDANO IL MONTE ALTISSIMO, LE ALTRE UNA DIGA SUL TORRENTE MASO E UN IMPIANTO A TERLAGO. SONO "PREVALENTI GLI INTERESSI GENERALI A CARATTERE AMBIENTALE SOCIO-ECONOMICO E DEL PAESAGGIO"  
 
Trento, 29 marzo 2010 - La Giunta approvato il 26 marzo quattro diverse delibere che riguardavano l´ammissibilità della successiva fase istruttoria di quattro domande di derivazioni per pompaggio d’acqua con accumulo, finalizzate alla riqualificazione dell’energia. Questo preliminare giudizio è il risultato di verifiche circa la sussistenza di prevalenti interessi pubblici generali a carattere ambientale, paesaggistico o socio-economico nonché per usi diversi. Con le quattro delibere del presidente Lorenzo Dellai e del vicepresidente e assessore all´ambiente, Alberto Pacher, si è deciso di dire "no", ritenendo appunto prevalenti gli interessi pubblici generali. Due domande sono relative alla possibilità di costruire due distinti impianti di pompaggio dell’acqua dal lago di Garda con stoccaggio della risorsa in serbatoi da realizzarsi in sotterraneo sul Monte Altissimo. Un terzo progetto prevede la realizzazione di una grande diga sul torrente Maso in località Pian delle Madonne. Il quarto, infine, prevede il sollevamento delle acque dal fiume Adige sul comune di Terlago, in località Faeda, a monte dei laghi di Lamar. Ricordiamo che gli impianti di pompaggio per riqualificazione di energia non sono classificabili come impianti idroelettrici ma si configurano come apparati utili per accumulare energia elettrica già prodotta da altre centrali e capaci di rilasciarla in tempi differiti con maggiore potenza. Essi sono in grado di concentrare, e di rendere disponibile alla rete elettrica, l’energia prelevata dalla medesima durante i momenti di minor consumo. Impianti di grandi dimensioni hanno la funzione anche di riserva, di bilanciamento e di riaccensione della rete nel caso di black-out. La Provincia Autonoma di Trento ha competenza al rilascio della concessione a derivare e per la valutazione di impatto ambientale relativa a questi progetti, in base alla legge provinciale numero 18 del 1976, modificata recentemente con la legge 19 del 2009. Sono state presentate due diverse domande relative alla possibilità di costruire due distinti impianti di pompaggio dell’acqua dal lago di Garda con stoccaggio della risorsa in serbatoi da realizzarsi in sotterraneo sul Monte Altissimo, da realizzarsi a circa un centinaio di metri al di sotto del piano campagna. Il progetto proposto dalla società Eisackwerk srl di Bolzano prevede il prelievo della portata di 46 m3/s, la costruzione di un serbatoio di 1 milione di m3 con una potenza di turbinamento fino a 940 Mw. Il progetto proposto invece dalla società Progetto Altissimo srl di Trento prevede il prelievo dal lago della portata di 74 m3/s, la costruzione di un serbatoio di 1,6 milione di m3 con una potenza di turbinamento fino a 1440 Mw. Per entrambi i progetti è prevista una centrale da realizzarsi in sotterraneo con accesso mediante gallerie di imbocco dalla statale gardesana. Il terzo progetto della società So.geat srl di Trento prevede invece la realizzazione di una diga sul torrente Maso in località Pian delle Madonne utile per raccogliere 3,7 milioni di m3 e il successivo pompaggio al superiore serbatoio di Costabrunella attraverso una galleria di circa 7 km. La capacità produttiva di questo impianto, con pompaggio di 46,8 m3/s, è prevista in 900 Mw. La quarta domanda, invece, presentata dagli ingg. Betti e Vialli di Trento si riferisce ad un impianto, di più modeste dimensioni, che prevede il sollevamento delle acque dal fiume Adige con portata di 6,3 m3/s con successivo accumulo in un piccolo invaso di circa 270000 m3 da realizzarsi sul comune di Terlago, in località Faeda, a monte dei laghi di Lamar. Tutti questi impianti prevedono l’allacciamento ad esistenti tratti dorsali di elettrodotti della rete elettrica nazionale gestita da Terna. La Giunta, grazie alle proprie competenti strutture, ha voluto approfondire le tematiche che riguardano gli effetti che queste grandi infrastrutture avrebbero sul territorio provinciale in relazione al quadro programmatico, ambientale, economico e agli aspetti istituzionali. Gli strumenti della programmazione Europea in materia di energia e di reti di trasporto prevedono la rimozione dei potenziali ostacoli regolatori e puntano a creare un unico sistema elettrico, più efficiente di quello attuale, eliminando utilmente i gap dei sistemi elettrici nazionali che non consentono il libero scambio dei quantitativi orari dell’energia giornalmente prodotta. La politica energetica nazionale in questo momento sembra avvantaggiare questi tipi di impianti che sono basati sul gap dei sistemi nazionali, correlato alla scarsa possibilità di scambio delle quantità di energia richiesta diurna e di quella offerta notturna, creando sovrapprezzi ma in prospettiva dovrebbe adeguarsi ai più efficienti scenari europei. Questo fatto non consente il mantenimento nel tempo degli attuali vantaggi. L’entità dei progetti proposti e gli impatti ambientali che i medesimi produrranno sull’ambiente e il territorio che essi interessano, sono tali - così si legge nelle delibere oggi approvate - che le loro realizzazioni non appaiono il linea con le scelte che la Provincia autonoma di Trento ha effettuato in tema di sostenibilità del proprio sviluppo, anche con riguardo alle esigenze di tutela dei Sic e delle zone a protezione speciale interessate dagli impianti. La paventata costruzione degli elettrodotti richiesti a servizio di questi impianti non è stata dunque ritenuta compatibile con i vincoli urbanistici che questi implicano sul territorio, considerando anche il loro importante sviluppo in linea che tocca aree distanti. Nel caso del torrente Maso, l’interesse a realizzare una nuova diga, destinata anche alla laminazione delle piene, è stato ritenuto secondario rispetto ai rischi che vengono a crearsi per i territori a valle in termini di pericolo idraulico. Nella valutazione riferita all’impianto sul torrente Maso, al quale era associata la costruzione di una grande diga, sono stati considerati i conseguenti rischi antropici, nella fattispecie quello idraulico, che verrebbero a crearsi sui territori a valle della medesima. Per quanto riguarda gli impianti sul lago di Garda sussistono esigenze legate anche a preservare l’ecosistema delle acque del lago e l’importante ruolo di naturalità ed integrità nonché di immagine associato al territorio del lago. La Giunta ha ritenuto opportuno inoltre dare attuazione all’ordine del giorno del Consiglio Provinciale che impegnava ad evitare che in Trentino fossero costruiti serbatoi artificiali con mere funzioni di sfruttamento energetico, in contrasto con il rispetto del patrimonio ambientale e naturalistico ambientale. Nel caso dei progetti riferiti alle derivazioni dal lago di Garda, la Giunta ha tenuto conto delle espressioni dei consigli comunali interessati. Sulla base di questi motivi connessi alle esigenze della tutela ambientale e considerato che gli strumenti della pianificazione provinciale (Pguap, Pup, Psp, Piano di tutela delle acque, Piano energetico ambientale) - di cui la Provincia si è dotata negli ultimi anni - non auspicano la presenza di questi impianti di riqualificazione di energia come elemento caratterizzante l’indirizzo strategico pianificatorio del Trentino, escludendo dunque la creazione di una sorta di piattaforma infrastrutturale così rilevante sotto il profilo energetico, la Giunta ha ritenuto che sussistano prevalenti interessi generali a carattere ambientale socio-economico e del paesaggio. Di qui il "no" all´ammissibilità alla successiva fase istruttoria per le quattro domande di derivazioni per pompaggio d´acqua.  
   
   
FIRMATO TRA REGIONE TOSCANA ED ENEL IL VERBALE D´INTESA POST ACCORDO DELL´APRILE 2009 AI COMUNI GEOTERMICI ANDRANNO 16,2 MILIONI DI EURO L´INTESA RIGUARDA ANCHE LA RICERCA E LE CENTRALI DI PIANCASTAGNAIO E BAGNORE  
 
Firenze, 29 marzo 2010 - Regione Toscana ed Enel hanno firmato il verbale d´intesa susseguente all´accordo sottoscritto nell´aprile dello scorso anno. Per effetto della firma Enel si impegna a corrispondere alla Regione, che li destinerà interamente ai Comuni delle aree geotermiche, 16,2 milioni di euro che serviranno a finanziare progetti di miglioramento ambientale e di promozione delle energie rinnovabili. A quelli senesi andranno 3,4 milioni di euro, all´area grossetana ne sono riservati 3,5 mentre a quelli della provincia di Pisa spetteranno 6,5 milioni di euro. L´entità delle cifre che spetteranno alle singole amministrazioni è molto variabile perchè dipende soprattutto dalla produzione di energia geotermica degli impianti che ospitano. Si va dai circa 3,9 milioni di euro che potranno esse re riconosciuti al Comune di Pomarance, ai 150.000 destinati a Roccalbegna. Ma l´intesa riguarda anche l´attività di ricerca che Enel si impegna ad effettuare per individuare le migliori tecnologie per lo sfruttamento geotermico, capaci di ridurre il livello delle emissioni di inquinanti e in particolare finalizzate a limitare quelle di ammoniaca dalla centrale di Bagnore 3. Quanto all´impianto di Piancastagnaio 2 viene confermata la sua prossima chiusura, non appena sarà ultimato il termodotto che collegherà la centrale di Pc3 al´area industriale di Casa del corto, così da garantire il calore alle serre di Floramiata.  
   
   
AOSTA: RIGENERGIA 10 LA FIERA INTERNAZIONALE SU ENERGIE RINNOVABILI, RISPARMIO ENERGETICO, EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI E MOBILITÀ SOSTENIBILE CORSI, CONVEGNI E SEMINARI PER PROFESSIONISTI, IMPRENDITORI E AMMINISTRATORI  
 
Aosta, 29 marzo 2010 - “Il rilancio di una nuova stagione economica valdostana non può prescindere da un’attenta considerazione del nostro territorio e quindi da politiche della montagna e dell’energia che traccino la struttura del sistema all’interno del quale realizzare il progetto di crescita della nostra regione, sia dal punto di vista normativo che di sviluppo di modelli produttivi e di stili di vita legati alla sostenibilità e al risparmio energetico. In tal senso Rigenergia acquisisce nella sua quarta edizione un’ulteriore funzione di stimolo nel contribuire a far crescere professionalità e imprenditorialità legate al mondo delle rinnovabili, andando a stimolare ulteriormente lo scambio tra scuola e impresa attraverso percorsi mirati”. Le parole del Presidente della Regione Augusto Rollandin confermano una volta di più la vocazione della Valle d’Aosta a proporsi tra le regioni alpine leader nell’ideazione, nello sviluppo, nella produzione e nell’utilizzo di impianti e sistemi che sappiano sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle fonti rinnovabili, puntando innanzitutto sulla formazione e sulla ricerca. “Nel ribadire la nostra volontà di portare avanti una politica industriale sostenibile che farà suo il concetto di trasformare le sfide della sostenibilità energetica in opportunità economiche per le imprese – ha aggiunto l’Assessore alle attività produttive Ennio Pastoret, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento in programma dal 28 al 30 maggio prossimo-, con Rigenergia|10 intendiamo quest’anno concentrare l’attenzione di professionisti, aziende, amministratori e grande pubblico sull’importanza della certificazione energetica regionale degli edifici che diventerà operativa nel corso dell’anno ai sensi della l.R. 21/2008 recentemente modificata dal Consiglio regionale. Questo sistema di certificazione rappresenterà indubbiamente uno strumento importante per la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale e per la crescita qualitativa del mercato, con lo sviluppo di figure formate, specialistiche e che possano offrire garanzie di risultato. A tal fine, nello specifico, sarà introdotto un sistema volontario di qualificazione delle imprese che operano nel settore rispondendo all’esigenza di disporre di adeguata formazione professionale che sia al passo con l’evoluzione tecnologica e con le richieste del mercato. La normativa regionale consentirà inoltre la possibilità di accedere a forme di agevolazione per la realizzazione della certificazione energetica e degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, che consentiranno, soprattutto nella prima fase di avvio del sistema, di inserire nel dialogo con i cittadini un elemento che faciliterà e promuoverà la diffusione dello stesso.” “Rigenergia|10 – ha spiegato il presidente della Chambre Pierantonio Genestrone – rappresenterà inoltre una importante cartina di tornasole sullo stato di salute delle nostre imprese dopo la crisi che dal 2008 ha interessato anche la Valle d’Aosta”. “I primi segnali riguardanti il numero degli iscritti e l’interesse manifestato dai professionisti e dagli imprenditori verso la quarta edizione – ha aggiunto Mario Risso, vice presidente della Chambre - ci fanno comunque supporre che proprio il settore delle rinnovabili per le sue caratteristiche innovative, di compatibilità ambientale e di risparmio economico possa proseguire nella direzione della crescita. Pertanto, al fine di sostenere questo trend positivo e a testimonianza di quanto Regione e Chambre credano in tale progetto e soprattutto nelle prospettive di sviluppo imprenditoriale ed economico ad esso correlate, il programma 2010 è stato predisposto in modo da garantire agli espositori e ai visitatori maggiori possibilità di incontro, di confronto e di scambi commerciali”. In tale ottica, si è deciso di confermare la location della fiera nell’area dell’autoporto di Pollein, dove verrà allestito un Palaexpo in grado di accogliere su 5.000mq fino a 150 espositori. Inoltre, si è deciso di trasformare la cosiddetta area istituzionale posta all’ingresso della fiera in un Villaggio scientifico in cui saranno presentate le maggiori innovazioni e alcune best practice nel settore delle rinnovabili, tra le quali la monoposto elettrica della squadra corse del Politecnico di Torino. Sempre nell’area d’ingresso, come per le passate edizioni troveranno posto il Laboratorio Coalab (ossia un percorso didattico-espositivo interattivo dove sarannno mostrati ed illustrati impianti mobili per la produzione di energia rinnovabile e fornite informazioni relativamente al risparmio energetico, ai materiali da costruzione naturali, ai sistemi di arredo e di mobilità sostenibile e all’utilizzo razionale delle risorse) e La fattoria delle rinnovabili (uno spazio ricreativo interno con animazione, per disegnare e giocare con i cubetti di happymais. L’area sarà arricchita dai disegni/collage realizzati dalle classi delle scuole dell’infanzia e dagli alunni delle scuole primarie che parteciperanno all’iniziativa “I colori dell’Energia”). A completamento del programma saranno organizzati corsi di formazione e seminari per imprese e professionisti, convegni tematici, incontri con buyers esteri e workshop tecnici e divulgativi.  
   
   
FVG: EDILIZIA AL CENTRO MISSIONE IN SUDAFRICA  
 
Trieste, 29 marzo 2010 - È il settore dell´edilizia quello che sta attirando principalmente l´attenzione della delegazione regionale presente in questi giorni in Sud Africa in occasione di una "prudential scouting mission", il viaggio esplorativo che vede protagoniste le Camere di commercio di Udine e Trieste con i rispettivi presidenti Giovanni Da Pozzo e Antonio Paoletti (quest´ultimo anche in veste di vicepresidente nazionale di Unioncamere) accompagnate per l´occasione dall´assessore regionale all´Ambiente e allo Sport Elio De Anna nonché dall´Ente Friuli nel mondo. La missione è il frutto dell´incontro avvenuto lo scorso mese di novembre a Udine, in occasione del Cariparma test match tra Italia e Sud Africa. Prima della partita, l´ambasciatore sudafricano in Italia insieme al ministro dello Sport hanno gettato le basi per possibili collaborazioni future con la Regione e le Camere di commercio del Friuli Venezia Giulia. Iniziativa che si è quindi concretizzata e che sta già incominciando a dare buoni frutti. Al termine del vertice del 25 maggio a Pretoria tra i rappresentanti della delegazione e l´ambasciatore italiano in Sud Africa, Elio Menzione, è emerso che in questa parte del Paese nel settore del social housing si sta avviando una campagna che porterà entro breve alla costruzione di oltre 2 milioni di abitazioni. Ed è per questo motivo che al rientro dei due presidenti delle Camere di commercio verranno avviati una serie di contatti con le aziende friulgiuliane che operano in questo settore, propedeutici ad una nuova missione imprenditoriale da compiere in Sud Africa subito dopo la fine dei Mondiali di calcio. Così facendo si cercherà di mettere in moto, attraverso il settore dell´internazionalizzazione - che la Regione ha demandato anche agli enti camerali - l´economia del nostro territorio che proprio nel settore dell´edilizia vanta grande esperienza e professionalità. Inoltre la delegazione ha incontrato e visitato l´azienda di marmi e graniti Hi Tek Ceramics, di Nicolina Di Santolo originaria di Trasaghis. L´azienda della corregionale, che conta 1.600 dipendenti, esporta oltre il 60 per cento di marmo in Europa e nel mondo. "Dalla serie di contatti avviati in questi giorni - spiega de Anna, insieme a Da Pozzo e Paoletti - sta emergendo come in questa Nazione si stiano sviluppando velocemente una serie di joint venture. L´interesse del Paese non è solo quello di avere in loco prodotti finiti, ma anche e soprattutto quello di avviare delle partnership per portare in Sudafrica know-how entrando in società con le aziende disposte a far crescere questa terra. Le aziende italiane già esistenti in loco, inoltre, non sono più orientate al ´mordi e fuggi´ quanto, invece, a stabilizzare la produzione in un territorio con forti tassi di sviluppo". La delegazione è quindi volata da Johannesburg a Cape Town per sondare il terreno in vista di possibili collaborazioni anche nella capitale legislativa del Sud Africa.  
   
   
EDILIZIA: SOCIAL HOUSING, APPROVATO IL PROTOCOLLO D´INTESA LA REGIONE PIEMONTE COMPIE UN ULTERIORE PASSO VERSO LA SOLIDARIETA´ SOCIALE 10.000 ALLOGGI ENTRO IL 2012  
 
 Torino, 29 marzo 2010 - Nell’ultima riunione la Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’Assessore alle Politiche territoriali ed edilizia, il Protocollo di intesa che sarà sottoscritto dalla Regione e dai soggetti attuatori e gestori degli interventi sperimentali di Social Housing. Si è così compiuto un ulteriore passo verso il compimento della significativa integrazione fatta al “Programma Casa: 10.000 alloggi entro il 2012” mediante l’elaborazione delle Linee guida per il social housing. Con questo programma sperimentale saranno complessivamente realizzati 112 alloggi, 6 appartamenti destinati alla coabitazione e 11 residenze collettive/microcomunità, per oltre 6.200 metri quadrati di superficie. Il contributo concesso, pari a 12, 907 milioni, fa da volano a un investimento complessivo di oltre 46 milioni. Gli interventi che le Linee guida delineano riguardano la realizzazione sia di alloggi sociali per la locazione temporanea o permanente con possibilità di riscatto, sia di mini-alloggi, microcomunità, residenze collettive o appartamenti in coabitazione destinati alla locazione temporanea. Le azioni di valenza temporanea offrono prime risposte a situazioni di vulnerabilità conseguenti – nei casi più gravi - alla perdita del lavoro o della casa o alla frattura del nucleo familiare, oppure determinate da esigenze di mobilità per studio, precarietà lavorativa, salute. Le azioni di natura permanente arricchiscono invece l’offerta di abitazioni sociali prevista dal Programma Casa, collocandosi come fascia “cerniera” verso il libero mercato. La caratteristica saliente del social housing si ritrova nella proposizione di nuove forme gestionali finalizzate a sostenere la coesione sociale, in aderenza alle indicazioni dell’Unione Europea, che possono essere svolte da soggetti no profit del terzo settore. Altri suoi punti di forza peculiari sono la ricerca di un adeguato mix sociale, la preferenza di inserimento dei casi pilota in più ampi interventi di riqualificazione urbana o di recupero di aree degradate, la progettazione ispirata a criteri di compatibilità ambientale. I canoni di affitto, tutti di moderata entità, sono rapportati alla composizione e alla capacità economica del nucleo familiare. La realizzazione degli interventi fa perno sul partenariato finanziario tra soggetti pubblici (Regione e Comuni) oppure tra soggetti pubblici e privati (Regione/comune/cooperative edilizie/imprese di costruzione). I contributi regionali sono diversificati a seconda della tipologia di intervento e compresi tra un massimo dell’80% del costo di realizzazione per gli alloggi destinati all’inclusione sociale delle categorie più deboli e un minimo del 15% per gli alloggi in locazione permanente destinati a nuclei familiari in possesso dei requisiti per accedere all’edilizia agevolata in proprietà. Le manifestazioni di interesse ammesse a finanziamento ( 20 su 27 pervenute) riguardano tutte le tipologie di intervento messe a bando (locazione temporanea, locazione per l’inclusione sociale, locazione permanente). I progetti presentati per l’inclusione sociale riguardano situazioni di debolezza accentuata e a elevata necessità di tutela: sono rivolti infatti a donne sole con bimbi, donne vittime di violenza, a giovani adulti, a senza fissa dimora non ancora consolidati in stili di vita marginali. Quanto alla ricaduta territoriale, è positiva la constatazione che tutte le province hanno partecipato, fatta eccezione di Biella e Verbania, a testimonianza della vivacità progettuale della comunità regionale e della capacità di cogliere nuove opportunità di azione. La maggior parte degli interventi si caratterizza per la presenza di locali e spazi comuni a supporto della residenza, destinati sia ai futuri inquilini che aperti alla comunità esterna. In alcuni è prevista anche la realizzazione di alloggi e locali commerciali autofinanziati dal soggetto attuatore che, a sostegno dell’obiettivo di raggiungere un più ampio mix sociale, li ha finalizzati alla vendita o alla locazione a libero mercato. I progetti inerenti la gestione degli interventi ammessi sono di tipo solidale con forme di intervento, nella maggioranza dei casi, modellate a livello individuale in relazione alla vulnerabilità sociale del nucleo familiare. E’ inoltre prevista l’attivazione di articolate reti di collaborazione che vedranno impegnati soggetti diversi, dai servizi sociali comunali alle associazioni di volontariato sociale; i servizi alla persona potranno essere arricchiti da offerte di servizi formativi, di sostegno al lavoro, di microcredito, culturali, sanitari. La promozione e il sostegno delle reti sociali troverà fondamento nel principio dell’auto-mutuo-aiuto.  
   
   
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE FVG: INCONTRO CON NOTAI SU CODICE EDILIZIA  
 
Trieste, 29 marzo 2010 - Oltre quaranta notai di Udine, Pordenone e Trieste si sono riuniti il 26 marzo nel Palazzo della Regione a Trieste con l´obiettivo di confrontarsi, con l´aiuto dei tecnici degli uffici e del direttore generale della direzione Pianificazione territoriale, Autonomie locali e Sicurezza, Luciano Agapito, sul Codice regionale per l´Edilizia. Un tema che, hanno rilevato i presidenti dei notai di Trieste, Paola Clarich, e di Udine e Tolmezzo, Giancarlo Suitner, "riguarda da vicino chi si occupa di diritto ed in particolare i notai". Alla riunione, di cui Paola Clarich ha evidenziato la valenza formativa, ha preso parte l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale Federica Seganti, che ha ringraziato il Consiglio notarile di Trieste per aver promosso l´incontro e dato il via ai lavori salutando i presenti anche a nome del presidente della Regione, Renzo Tondo. L´assessore ha quindi illustrato le ragioni che hanno portato alla stesura di un Testo unico per l´Edilizia che fosse norma di riferimento per le Amministrazioni comunali, i tecnici di settore ed i proprietari di beni immobili interessati alla valorizzazione del loro patrimonio abitativo. Semplificare, razionalizzare, uniformare, ridurre l´impianto burocratico e trasformare in edilizia libera buona parte degli interventi soggetti a Dia: sono stati questi, ha spiegato l´assessore, gli obiettivi perseguiti nella stesura del Codice, nato in risposta ad una precisa richiesta delle categorie che fanno riferimento al settore. L´implementazione del Codice con il Piano casa, tema affrontato in sede di Conferenza Stato-regioni anche come occasione di rilancio del comparto, ha spiegato l´assessore, è stata una scelta in cui il Friuli Venezia Giulia si è differenziato dalle altre Regioni rispetto alle quali, ha spiegato Seganti, "abbiamo dato unitarietà applicativa in tutto il territorio, in modo da snellire le procedure". "Se il nostro obiettivo era il Testo unico - ha detto l´assessore Seganti - c´era anche l´ambizione di arrivare ad una reale semplificazione della materia normativa, fermi restando il governo del territorio e la tutela dei cittadini e delle loro proprietà".  
   
   
AL VIA LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI EDIFICI REGIONALI DELLA CAMPANIA  
 
 Napoli, 29 marzo 2010 - La Giunta Regionale della Campania ha approvato il 26 marzo la delibera per la messa in sicurezza degli edifici pubblici strategici di cui è proprietaria e che sono situati nelle zone ad alta e media sismicità. L´intervento deliberato prosegue e completa i finanziamenti già effettuati negli ultimi due anni a vantaggio dei comuni della Campania per la messa in sicurezza degli edifici pubblici. Gli edifici individuati, che sono sedi della Regione aperti al pubblico e quindi soggetti ad affollamento, sono dieci e si trovano nei comuni di Napoli (5), Caserta (2), Avellino (1), Benevento (1) e Salerno (1). La delibera prevede che su tali edifici vengano effettuate le necessarie verifiche tecniche e i successivi interventi di miglioramento sismico e che gli edifici stessi vengano dotati del certificato di idoneità statica. Il provvedimento è finanziato con venti milioni di euro dell´Obiettivo Operativo 1.7 “Edifici sicuri” del Por Fesr 2007-2013. "Con questa delibera - spiega l´assessore regionale ai lavori pubblici - abbiamo portato a compimento l´intero programma di interventi previsti dall´obiettivo operativo 1.7 del dal Por 2007-2013 per gli edifici pubblici sicuri in Campania. La Regione si assicura quindi la piena sicurezza di importanti stutture che sono spesso ospitate in edifici storici ma che devono essere perfettamente operative in caso di sisma per la funzione di pubblico servizio che svolgono". Le dieci sedi della Regione individuate sono: via Santa Lucia 81, Napoli; via De Gasperi 28, Napoli; via Don Bosco 9/E, Napoli; via Metastasio 25/29, Napoli; via Terracina 36, Napoli; via Roma 1, Avellino; via Traiano 42, Benevento; via Cesare Battisti 30, Caserta; viale Carlo Iii Caserta; via Generale Clark 103, Salerno.  
   
   
TERRITORIO: IN FVG STRUMENTI TECNICI D´´AVANGUARDIA  
 
 Udine, 29 marzo 2010 - "La Regione Friuli Venezia Giulia proseguirà nell´aggiornamento dei sistemi di rappresentazione del territorio e nell´allineamento tra i propri dati e quelli catastali, offrendo gratuitamente tramite web la sua banca dati". Lo ha ribadito l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Federica Seganti, aprendo i lavori del convegno su "Dati geografici, cartografici, infrastruttura e servizi a supporto dell´attività professionale", organizzato nell´auditorium della Regione dal Collegio dei Geometri di Udine in collaborazione con la Direzione regionale Pianificazione territoriale ed Insiel. Il Friuli Venezia Giulia è una delle prime regioni in Italia ad essersi dotata della Carta tecnica regionale numerica (Ctrn), una rappresentazione aerea del territorio, distribuita gratuitamente da un anno via internet e utile per effettuare rilievi, predisporre piani regolatori, atlanti, stradari. "Si tratta di un progetto avviato nel 1974 ed aggiornato a tutto il territorio nel 2000 - ha spiegato Seganti - e che, a fronte di un investimento di svariati milioni di euro, ha prodotto uno strumento utile a tutta la collettività ma soprattutto ai professionisti come i geometri. Proprio da loro - ha aggiunto l´assessore - recepiremo con interesse spunti per migliorare l´offerta dei nostri servizi". Alla Carta tecnica, ha illustrato Mario Ghidini, direttore del Servizio regionale sistema informativo territoriale e cartografia, si aggiungono altri due servizi importanti a disposizione dei professionisti: la rete di rilevamento Gps "A.marussi", che consente con una copertura ottimale di effettuare misure di alta precisione in tempo reale e l´aggiornamento e diffusione del dato catastale integrato nei sistemi della Regione. "In seguito ad una convenzione siglata otto anni fa con l´Agenzia del Territorio, con un investimento di 5 milioni di euro si è dato corso alla trasformazione della carta catastale nel sistema di riferimento regionale", ha spiegato Seganti. In altre parole si è perfezionato un software in grado di sovrapporre i dati del catasto alla fotografia del territorio regionale effettuata con la Carta tecnica. Il software di "allineamento" è stato concesso gratuitamente agli enti locali, dai quali i professionisti ricevono incarichi per la redazione, per esempio, di piani. Resta invece ancora aperta la questione dell´allineamento tra il sistema catastale e quello tavolare, presente nel 18 per cento della regione (interessa il 33 per cento della popolazione, nelle zone dell´isontino, Trieste e in area montana). Un´operazione che, è stato stimato, richiederebbe circa 10 milioni di euro e dieci anni di lavoro. Al convegno, moderato dal presidente del Collegio dei Geometri, Renzo Fioritti, hanno portato il loro saluto anche il direttore dell´Agenzia del territorio Regione Fvg, Maria Letizia Schillaci Ventura, il coordinatore della Commissione Catasto del collegio dei Geometri, Pierdomenico Abrami, il consigliere nazionale Geometri, Bruno Razza e quello della Cassa Italiana Geometri, Leo Momi.  
   
   
PRONTO L’ACCORDO REGIONE VENETO – RFI PER L’UTILIZZO DEGLI IMMOBILI FERROVIARI DISMESSI  
 
Venezia, 29 marzo 2010 - E’ pronto per la firma il protocollo d’intesa tra Regione del Veneto e Rete Ferroviaria Italiana s.P.a. Relativo all’utilizzo di immobili e aree non necessarie alla circolazione dei treni. Il testo dell’intesa è stato approvato dalla Giunta, su iniziativa dell’assessore alle politiche della mobilità. Si tratta di uno degli impegni contenuti nell’accordo Galan – Moretti del settembre scorso – ha ricordato l’assessore – relativo alla possibilità che le ferrovie su proposta motivata della Regione concedano in comodato agli enti locali, ma anche in affitto a privati, gli edifici non più utilizzati, o anche scarsamente utilizzati, e magari proprio per questo spesso oggetto di vandalismi. L’obiettivo – ha aggiunto l’assessore – è proprio quello di favorire la riqualificazione della presenza stessa di questi immobili, garantendone la manutenzione e il decoro, un utilizzo rispondente alle esigenze delle comunità locali e anche per migliorare i servizi alla clientela. In questa partita, il ruolo della Regione sarà di promotrice dell’iniziativa e di coordinatrice delle attività per la redazione delle convenzioni di gestione e di utilizzo dei beni ferroviari non utilizzati. Le convenzioni saranno stipulate tra Rfi e gli Enti locali, che hanno prelazione d’interpello, o privati che esercitano attività di tipo commerciale che esprimono interesse a gestirli e ad utilizzarli, in proprio o tramite associazioni, per svolgere attività sociali, istituzionali ed economico – produttive compatibili con la circolazione dei treni, il servizio ferroviario in genere ed il servizio alla clientela ferroviaria in particolare. In definitiva, Rete Ferroviaria Italiana si impegna a cedere in comodato o locazione fabbricati e aree relativi alle stazioni ferroviarie situate nel territorio veneto e interessate da una frequentazione inferiore a 500 viaggiatori/giorno. Le condizioni relative a ciascuna cessione verranno di volta in volta stabilite dalle convenzioni attuative. Sono esclusi tutti i beni che devono essere necessariamente gestititi direttamente da Rfi per lo svolgimento dell’esercizio ferroviario; quelli già soggetti a contratto con terzi; quelli di prossima scissione/alienazione a favore di altre Società del Gruppo Ferrovie dello Stato S.p.a.; quelli finalizzati alla realizzazione di progetti di sviluppo e potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria.  
   
   
REAL SITO DI CARDITELLO, DALLA REGIONE CAMPANIA 16 MILIONI PER IL RECUPERO E IL RILANCIO  
 
Napoli, 29 marzo 2010 - La Giunta regionale della Campania ha approvato due delibere su altrettanti progetti di recupero e rilancio del Real Sito di Carditello di San Tammaro (Ce), residenza borbonica di proprietà del Consorzio di Bonifica Bacino Inferiore Volturno, per cui viene previsto uno stanziamento complessivo di euro 16.612.807. La prima delibera, approvata su proposta dell’assessore all’Agricoltura e dell’assessore all’Ambiente , stabilisce i “Primi interventi per lo sviluppo dell’Area Vasta dei Regi Lagni con l’Orto della Biodiversità Mediterranea”. Il provvedimento prevede uno stanziamento di 4.612.807 euro per la riqualificazione ed l’uso per finalità pubbliche del Real Sito, all’interno del quale sarà realizzato un “Orto della Biodiversità” finalizzato al recupero delle coltivazioni e delle culture della tradizione campana e mediterranea. Il progetto è affidato al Consorzio di Bonifica e vede la collaborazione di Seconda Università di Napoli e Università Federico Ii. La seconda delibera, approvata su proposta dell’assessore all’agricoltura, prevede la realizzazione nel Real Sito di un “Centro di promozione istituzionale dei prodotti della filiera bufalina”. Il provvedimento stanzia per il progetto 12 milioni di euro, provenienti dalla programmazione del Par Fas Campania 2007-2013. Il Centro di promozione, che avrà al suo interno strutture per ricerca, didattica esposizione e divulgazione in merito a storia e modalità di produzione della Mozzarella di bufala campana Dop, va ad attuarsi in sinergia con il Grande Programma Fesr di Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni”, area in cui è situato il Sito di Carditello. "In questi mesi abbiamo lavorato per rispondere alle legittime sollecitazioni di amministratori, docenti e cittadini che chiedevano un intervento concreto per il Real Sito di Carditello, meravigliosa residenza Borbonica che da tempo necessita di una seria riqualificazione - dice l’assessore all´Agricoltura - in accordo con tutti i soggetti istituzionali interessati abbiamo allora messo a punto una pianificazione rigorosa che permetta, attraverso l’investimento di risorse pubbliche, di permettere al Real Sito non solo di sopravvivere ma di diventare luogo simbolo della rinascita di un’area delicata come i Regi Lagni, dove la Regione ha già impegnato i primi 50 milioni di euro per opere di recupero e risanamento. In tal senso la promozione e la valorizzazione del nostro patrimonio agricolo e di biodiversità ben si sposa con un impegno sul territorio che dovrà andare avanti con forza anche nel prossimo futuro”, conclude l´assessore.  
   
   
CASA FVG: NUOVI FONDI PER EDILIZIA RESIDENZIALE E LOCAZIONI  
 
 Ronchi dei Legionari, 29 marzo 2010 - Sarà sbloccata la lista d´attesa per accedere ai contributi regionali per la prima casa allo sportello della Banca Mediocredito. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore ai Lavori pubblici Elio De Anna, ha infatti deciso di stanziare ulteriori risorse per permettere di dar corso alle domande giacenti e alle eventuali nuove domande che saranno presentate entro l´anno. Per gli interventi di edilizia agevolata, nell´ambito del Fondo per l´edilizia residenziale, sarà infatti destinato un limite di impegno di 1,45 milioni di euro all´anno per il periodo dal 2010 al 2019, a cui si aggiungeranno altri 3,6 milioni per il solo anno 2010. Con la stessa delibera la Giunta ha inoltre deciso di riservare 13,4 milioni di euro, che derivano da fondi statali a cui si aggiunge una quota regionale, per interventi a sostegno delle locazioni.  
   
   
INCENTIVI, FIRMATO IL DECRETO ATTUATIVO SCAJOLA: “BENEFICI PER OLTRE UN MILIONE DI FAMIGLIE”  
 
 Roma, 29 marzo 2010 - Il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, e il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, ha firmato il 26 marzo il decreto attuativo che definisce le modalità per la concessione degli incentivi per complessivi 300 milioni su ciclomotori, cucine ed elettrodomestici, case ecosostenibili, abbonamenti a internet veloce per i giovani fino a 30 anni e i prodotti industriali come inverter e motori elettrici, gru, rimorchi, macchine agricole che aumenteranno la sicurezza sul lavoro. “Grazie agli incentivi – ha detto il Ministro Scajola – favoriremo l’acquisto di prodotti innovativi e a basso consumo energetico per più di un milione di famiglie, oltre a migliorare la sicurezza del lavoro per agricoltori e imprese. Accedere allo sconto sarà semplicissimo: basterà una telefonata o un click del computer del rivenditore. Gli incentivi al consumo sono un ulteriore passo della politica industriale del governo Berlusconi, che ha puntato sull’innovazione, sullo sviluppo di energie rinnovabili e infrastrutture energetiche, sull’internazionalizzazione e l’aggregazione delle imprese. Complessivamente, nei 20 mesi di governo, abbiamo stanziato 9,5 miliardi per l’economia reale: oltre agli incentivi al consumo, 1,9 miliardi di incentivi agli investimenti e alla produzione, 2,6 miliardi di incentivi all’innovazione, 2,2 miliardi di incentivi energetici e alle fonti rinnovabili e 1,6 miliardi al Fondo di Garanzia, che ha assicurato il credito a oltre 25 mila piccole e medie imprese. Buona parte di questi incentivi sono stati già erogati o sono in corso di erogazione e stanno contribuendo a far uscire l’Italia dalla crisi, sostenendo l’occupazione, la crescita delle imprese, la lotta all’inquinamento”. La Politica Industriale Del Governo Berlusconi Sostegni A Consumi, Produzione, Innovazione, Energia, P.m.i. Servizi Incentivi Al Consumo
· Incentivi 2009 (auto, ciclomotori, elettrodomestici) 900 milioni
· Incentivi 2010 (ciclomotori, elettrodomestici, cucine…) 300 milioni
Totale 1.200 mil
Incentivi Alla Produzione
· Contratti di programma 500 milioni
· Accordi di programma 300 milioni
· Aeronautica e difesa 800 milioni
· Sostegni al tessile 70 milioni
· Nuove commesse Cantieristica 50 milioni
· Zone franche urbane 100 milioni
· Fondo salvataggi e ristrutturazioni 70 milioni
Totale 1.890 mil
Incentivi All’innovazione
· Programmi Innovazione Industriale (Efficienza energetica, Mobilità sostenibile, Made in Italy) 700 milioni
· Contratti d’innovazione 1.000 milioni
· Fonti rinnovabili e reti elettriche 100 milioni
· Fondo garanzia per innovazione e rinnovabili 250 milioni
· Fondo innovazione-brevetti 80 milioni
· Banda larga 430 milioni
· Tv digitale terrestre 120 milioni
Totale 2.680 mil
Incentivi Energetici E Green Economy
· Incentivi sviluppo fotovoltaico (anno 2010) 1.000 milioni
· Sicurezza sistema energetico e competitività imprese (anno 2010) 750 milioni
· Detrazioni fiscali per efficienza energetica dei cittadini (anno 2009) 500 milioni
Totale 2.250 mil
Fondo Garanzia Per Le Pmi 1.600 mil
Totale Generale 9.620 mil
Settori Milioni € Misura Requisiti
Motocicli 12 · 10% del costo (20% per elettrici e ibridi) · fino a 750 euro (1500 euro per elettrici e ibridi) · fino 400 cc o fino a 70 kw di potenza per “euro 3”, con rottamazione di “euro 0” o “euro1” · nessuna rottamazione richiesta per elettrici o ibridi
Cucine componibili 60 · 10% del costo · fino a 1000 euro · sostituzione di una vecchia cucina · cucina corredata con almeno due elettrodomestici ad alta efficienza · nuovi mobili con scheda identificativa del prodotto in legno · rispetto delle norme sull’emissione di aldeide formica · valvola di sicurezza per i piani cottura · predisposizione per la raccolta differenziata
Elettrodomestici 50 · 20% del costo · fino a 130 euro (lavastoviglie) · fino a 80 euro (forni elettrici e piani cottura) · fino a 100 euro (cucine a gas) · fino a 500 euro (cappe climatizzate) · fino a 400 euro (pompe di calore per acqua calda) Sostituzione vecchi apparecchi con · lavastoviglie non inferiore alla classe A/a/a · forni elettrici non inferiori alla classe A · piani cottura con dispositivo Fsd · cucine libere con dispositivo Fsd e forno elettrico non inferiore alla classe A · cappe climatizzate · pompe di calore con Cop ≥ 2.5
Immobili ad alta efficienza energetica 60 a) · 83 euro per metro quadro di superficie utile · fino a 5000 euro b) · 116 euro per metro quadro di superficie utile · fino a 7000 euro a) · fabbisogno energetico migliorato del 30% (Classe B) b) · fabbisogno energetico migliorato del 50% (Classe A)
Banda Larga 20 50 euro nuova attivazione di banda larga per giovani tra i 18 e i 30 anni
Rimorchi 8 · 1500 euro per acquisto rimorchi categoria O4 con Abs (2000 con Abs+ antiribaltamento) e contestuale radiazione rimorchi di più di 15 anni senza Abs · 3000 euro per acquisto semirimorchi categoria O4 con Abs (4000 con Abs+ antiribaltamento) e contestuale radiazione di semirimorchi di più di 15 anni senza Abs
Macchine agricole e movimento terra 20 10% costo di listino · rottamazione macchinario di stessa tipologia di fabbricazione anteriore al 31/12/1999 · acquisto di macchinario rispondenti alla fase Iiia e con potenza non superiore al 50% del rottamato · sconto dello stesso importo dell’incentivo praticato dal venditore
Nautica 20 Motori fuoribordo : · 20% del costo · fino a 1000 euro Stampi per scafi da diporto: · 50% del prezzo di acquisto · fino a 200mila euro per azienda Motori fuoribordo : · sostituzione motori di vecchia generazione con motori a basso impatto ambientale fino a 75 kw potenza Stampi per scafi da diporto: · acquisto stampi per la laminazione sottovuoto dotati di flangia perimetrale destinati alla produzione di scafi da diporto
Gru a torre per l’edilizia 40 · 20% del costo · fino a 30mila euro rottamazione gru a torre edilizia messa in esercizio prima del 1/1/1985
Efficienza energetica industriale 10 · 20% del costo · fino a 40 euro (inverter) · fino a 50 euro (motori ad alta efficienza) · fino a 100 euro (Ups) · fino a 200 euro (batterie di condensatori) · acquisto di inverter con potenza tra 0,75 e 7,5 kW · acquisto di motori ad alta efficienza di potenza tra 1 e 5 kW · acquisto di Ups ad alta efficienza di potenza fino a 10 kvA · batterie di condensatori che contribuiscano alle riduzione delle perdite di energia elettrica sulle reti media e basse tensione
 
   
   
URBANISTICA: DALLA REGIONE LAZIO 500MILA EURO PER I COMUNI DELLA TUSCIA  
 
Roma, 29 marzo 2010 - La Giunta della Regione Lazio ha approvato la delibera che riguarda l´assegnazione dei contributi per agevolare la formazione di strumenti urbanistici comunali. "L´obiettivo di questo provvedimento è l´adeguamento degli strumenti urbanistici che permettono di migliorare lo sviluppo del territorio, pronto a recepire le esigenze di crescita collettiva - ha detto Giuseppe Parroncini, assessore agli Enti Locali della Regione Lazio - In questo modo il territorio viene strutturato nel modo più giusto alle nuove domande di sviluppo, fornendo precise indicazioni per arrivare a interventi mirati e razionali nelle aree interessate dal provvedimento. Sviluppo del territorio significa soprattutto tenere conto delle reali esigenze urbanistiche, ambientali e strutturali." In provincia di Viterbo i Comuni interessati dal provvedimento sono: Vasanello (50mila euro), Villa San Giovanni in Tuscia (24mila euro), Piansano (50mila euro), Vetralla (36.720 euro), Gradoli (50mila euro), Capranica (17.039 euro), Ronciglione (42mila euro), Castiglione in Teverina (30mila euro), Bagnoregio (50mila euro) e Vallerano (20mila euro). Inoltre, con una seconda deliberazione, sempre concernente l´assetto urbanistico locale, la Giunta Regionale, attuando la legge 28 del 1980 riguardante le norme concernenti l´abusivismo edilizio, ha approvato lo stanziamento di 440mila euro a favore delle istanze presentate dalle amministrazioni comunali con l´obiettivo di recuperare i nuclei edilizi sorti spontaneamente allo scopo di ottimizzare il controllo del territorio. In particolare, per quanto riguarda la Tuscia, sono quattro i Comuni ammessi a contributo: Civita Castellana e Montefiascone (con popolazione fino a 30mila abitanti), sono beneficiari di 40mila euro mentre i comuni di Capranica e di Marta, con popolazione fino a 10mila abitanti, sono destinatari di un contributo di 25mila euro.  
   
   
EQUIPOLYMERS - CAPPELLACCI, RISULTATO FRUTTO DIALOGO E COLLABORAZIONE CON TERRITORIO  
 
Cagliari, 29 Marzo 2010 - "La collaborazione, l´unità ed il dialogo con il territorio danno buoni frutti". Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci ha commentato la firma della joint venture tra Ottana Energia e Indorama per l´acquisizione nell´area industriale di Ottana degli impianti Equipolymers. Il governatore ha sottolieato come nel patto per il territorio, in cui rientra il rilancio dello stabilimento, l´elemento innovativo sia rappresentato dal fatto che la Regione non ha dato un contributo al privato, ma ha investito sul territorio e su opere che permettono di creare le condizioni affinche "le imprese possano operare". Cappellacci ha infine ricordato l´impegno determinante del Governo concretizzatosi nel Dl energia i cui effetti non si limitano ai singoli casi ma costituiscono un´opportunità per gli operatori economici che intendono fare impresa in Sardegna.  
   
   
PUGLIA, A MARZO 3 NUOVI DISTRETTI: NAUTICA DA DIPORTO, EDILIZIA SOSTENIBILE, AMBIENTE  
 
Bari, 29 marzo 2020 - Sono tre i distretti produttivi che hanno ricevuto il riconoscimento definitivo nel mese di marzo: il Distretto Produttivo della Nautica da Diporto in Puglia, il Distretto Produttivo dell’Edilizia Sostenibile Pugliese, il Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo. Riuniscono complessivamente 430 imprese e hanno elaborato progetti di sviluppo considerati dal nucleo di valutazione fattibili e di grande valenza strategica. Per il Distretto della Nautica il riconoscimento definitivo è arrivato il 9 marzo, per l’Edilizia sostenibile e per l’Ambiente nella seduta di Giunta di martedì 23 marzo. Con questi ultimi salgono a sei i distretti definitivamente riconosciuti, gli altri tre sono Meccanica, Informatica e Aerospazio. Con 865 Km di costa, 64 porti turistici e approdi e circa 10mila posti barca, il mare rappresenta una grande risorsa economica per la Puglia e il turismo nautico uno dei settori economici con maggiori prospettive di espansione e ricadute positive sul territorio. “A differenza di molti altri settori turistici concentrati in un periodo ristretto dell’anno – si legge sul programma di sviluppo –, alla portualità è associata una richiesta di servizi che non cessa nella stagione relativamente più debole per la necessità di ricovero invernale delle imbarcazioni. In questo senso la nautica rappresenta una carta vincente per l’intero territorio costiero regionale”. Il Distretto formato oggi da 108 imprese (rispetto alle 70 iniziali) più associazioni, sindacati, enti, università e centri di ricerca, si pone, nel programma di sviluppo, gli obiettivi di favorire l’insediamento di nuove attività e il rafforzamento e l’ampliamento delle strutture produttive esistenti e di aumentare la competitività del comparto puntando su internazionalizzazione e ricerca ma anche su uno sviluppo sostenibile e sulla facilitazione per il diportista nautico della fruibilità delle città costiere. Tra i progetti più significativi, il catamarano a vela maxi, le imbarcazioni ad area compressa, una piattaforma tecnologica di servizio per la nautica da diporto. Il “Distretto produttivo dell’Edilizia sostenibile pugliese” conta 181 imprese, più associazioni, sindacati, università e centri di ricerca. Settore di punta dell’economia pugliese, ha un fatturato complessivo di quasi 4,5 miliardi in un anno, il 2009, nel quale, nonostante la crisi, sono state costruite in Puglia 1.980.400 abitazioni. Il Distretto si propone di conseguire una maggiore qualità energetico-ambientale e di comfort per le future costruzioni e di promuovere l’evoluzione del sistema delle imprese del distretto verso il mercato dell’Edilizia sostenibile. Obiettivo strategico è far sì che entro il 2020 almeno l’80% delle imprese del settore delle costruzioni siano in grado di operare con le tecnologie e i materiali ecosostenibili. Tra i progetti principali la riduzione dell’impatto ambientale degli interventi di ristrutturazione e di nuova costruzione, il miglioramento del comfort abitativo, la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Costituito da 141 imprese, più varie associazioni, sindacati, università, centri di ricerca ed enti, il Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo si propone tra gli obiettivi generali indicati nel programma di sviluppo, di ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti e di promuovere l’attività di recupero di materie prime e di combustibili solidi; intende inoltre promuovere azioni di salvaguardia della risorsa idrica, migliorare la qualità dell’aria in aree urbane ed industriali, bonificare e riqualificare aree degradate, internazionalizzare le aziende aderenti al distretto nelle aree balcaniche e nel Nord Africa. Nel 2009 la percentuale di raccolta differenziata in Puglia si è attestata attorno al 15%, registrando un notevole incremento rispetto agli anni precedenti (nel 2005 era del 9,3%). Nonostante i progressi tuttavia, il raggiungimento delle soglie definite a livello nazionale e regionale per la raccolta differenziata è ancora lontano. “Il successo delle politiche per favorire il recupero e il riutilizzo dei rifiuti – è scritto sul programma di sviluppo - passa necessariamente attraverso un’azione di sistema che coinvolga l’intera filiera organizzata del riutilizzo: obiettivo principale del Distretto”. Sono 15, fino ad oggi, i Distretti produttivi che hanno ricevuto il riconoscimento provvisorio, di questi 11 hanno presentato il programma di sviluppo, necessario per ottenere il riconoscimento definitivo e 6 i Distretti che l’hanno ottenuto (Meccanica, Informatica, Aerospazio, Nautica da Diporto, Edilizia sostenibile e Ambiente e Riutilizzo) dopo l’esame del nucleo di valutazione.  
   
   
FIRMATA LA CONVENZIONE DI OLTRE SEI MILIONI PER LA REALIZZAZIONE DEL VILLAGGIO INDUSTRIALE A PORTO SALVO  
 
 Reggio Calabria, 29 marzo 2010 - Il presidente Loiero, in qualità di commissario delegato per l’emergenza alluvione di Vibo Valentia ha firmato il 25 marzo, insieme al direttore generale del Consorzio industriale della provincia di Vibo Valentia Giuseppe Augrusa, la convenzione che regola il finanziamento per la realizzazione del villaggio industriale a favore delle aziende ubicate all’interno dell’area Ex Saima, gravemente colpite dagli eventi alluvionali del 3 luglio 2006. “Con questo provvedimento – ha detto il presidente della Regione Loiero - si pone un ulteriore fondamentale tassello per la soluzione dei problemi nell’area di Vibo Marina che ci ha visti lavorare incessantemente al fine di migliorare le condizioni di vita e di lavoro di quelle imprese che hanno subito gravissimi danni alle proprie attività a causa dell’alluvione”. “Questo atto – ha aggiunto Loiero - ci consente di raggiungere un duplice risultato, dotare le aziende rimaste prive dei propri capannoni di infrastrutture moderne e funzionali; concedere a Vibo Marina una chances in più per essere maggiormente attrattiva dal punto di vista turistico e di vivibilità”. Il villaggio industriale raggrupperà diverse imprese dotandole di infrastrutture e servizi di primo livello, che assieme ai finanziamenti già stanziati per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature permetterà alle imprese beneficiare un salto di qualità da tempo atteso. Il villaggio avrà un costo complessivo di 6.493.467,22 milioni di euro e verrà finanziato per il 92,58% da risorse previste nella misura A.2.2 dell’Apq (Accordo di programma quadro) “Sviluppo Locale-programma Emergenza Vibo Valentia” e per il 7,42% dal Consorzio. Grazie a questo fondamentale intervento le aziende non dovranno anticipare proprie risorse per realizzare le opere murarie, e potranno destinare i propri investimenti alle proprie attività e alle risorse umane a rischio di licenziamento. Inoltre verrà liberata un’area nell’abitato di Vibo Marina che potrà essere utilizzata per soluzioni urbanistiche finalizzate al benessere delle popolazioni delle marinate.  
   
   
MILANO: TUTELA DEI BREVETTI E SEGRETO INDUSTRIALE  
 
Milano, 29 marzo 2010 - I dispositivi massaggianti durante la camminata, lo stira facile, la dieta tecnologica che ti segue ovunque. Sono queste alcune delle domande di brevetto presentate ma respinte. Si tratta di circa una domanda su cinquanta. Spesso si tratta di proposte di difficile realizzazione o che sono comunque già presenti nell’uso quotidiano o già brevettate da altri. Come nel caso di chi ha cercato di brevettare la ruota o il riporto per la calvizie negli Stati Uniti e in Australia. E di tutela dei brevetti e segreto industriale si parlerà martedì 30 marzo alle ore 17.00 in Camera di Commercio di Milano, Via Meravigli 9/b, in occasione dell’incontro “La tutela dei risultati della ricerca: brevetto, know-how e segreto industriale”. La partecipazione è libera e gratuita fino ad esaurimento posti previa iscrizione sul sito www.Mi.camcom.it/seminaripi. Tra i temi che saranno affrontati: i requisiti necessari per poter brevettare e quale strada percorrere tra brevetto italiano, europeo, internazionale. “Proprietà industriale, istruzioni per l’uso”. Brevetti, segreto industriale, marchi, design, nomi a dominio, difesa della contraffazione, strumenti contrattuali, valorizzazione della proprietà intellettuale. Sono alcuni dei temi trattati dall’iniziativa “Proprietà industriale, istruzioni per l’uso” organizzata dalla Camera di Commercio di Milano, attraverso un ciclo di cinque incontri rivolti alle Pmi milanesi per imparare e conoscere al meglio gli strumenti disponibili per difendere e valorizzare il patrimonio intangibile d’impresa che si terranno da marzo a giugno 2010. Informazioni: Ufficio Brevetti e Informazioni Tecnologiche, Camera di Commercio di Milano, Via Camperio 1, tel. 02.85155673, e-mail: brevetti.Mi@mi.camcom.it  Web: www.Mi.camcom.it/brevetti  Per il deposito delle domande di brevetto: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30.  
   
   
SARDEGNA, PUBBLICI ESERCIZI: OBBLIGATORI I CORSI DI FORMAZIONE PER GLI ADDETTI AI CONTROLLI  
 
Cagliari, 26 Marzo 2010 - La Giunta regionale, in attuazione alle disposizioni in materia di sicurezza pubblica del Ministero dell’Interno, contenute nel decreto del 6 ottobre 2009, ha definito la figura professionale del personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi. Sulla falsariga della proposta elaborata dalla Conferenza delle Regioni il 27 gennaio scorso, l’Assessore del Lavoro, Franco Manca, ha fissato le modalità per la formazione del personale, gli ambiti applicativi e il relativo impiego. La formazione di questo specifico settore è stata infatti demandata alle Regioni e alle Province autonome. Nella delibera della Giunta è precisato che la realizzazione dei percorsi formativi non soltanto dovrà operare sulla base delle vigenti disposizioni in materia di formazione professionale, bensì dovrà svolgersi nel rispetto delle previsioni del sistema regionale di accreditamento. Gli oneri delle attività di selezione e formazione del personale, da destinare alle mansioni di addetto ai servizi di controllo, saranno a carico delle società che ne faranno richiesta. Sono numerose le richieste di partecipazione ai corsi di formazione, soprattutto per il personale che garantisce la sicurezza e il controllo nelle discoteche e, più in generale, per tutte le tipologie di locali pubblici. È alto anche l’interesse delle Prefetture nei confronti di tale provvedimento, in quanto si dà ordine ad un settore che deve garantire una fattiva collaborazione con le forze di polizia. Tali figure professionali devono essere in grado di procedere alle seguenti attività: controlli preliminari; controlli all’atto dell’accesso del pubblico; controlli all’interno del locale. Gli addetti preposti ai controlli, attraverso i corsi di formazione, dovranno acquisire conoscenze e capacità nelle aree tematiche previste dal decreto del Ministero dell’Interno: A). Area giuridica Predisporre comportamenti di controllo nel rispetto della normativa in materia di ordine e sicurezza pubblica e in rapporto con i compiti assegnati alle forze di polizia. Conoscenze di: legislazione in materia di ordine e sicurezza pubblica; disposizioni di legge e regolamentari che disciplinano le attività di intrattenimento di pubblico spettacolo e di pubblico esercizio; funzioni e attribuzioni dell’addetto al controllo; norme penali e conseguente responsabilità dell’addetto al controllo. B). Area tecnica Operare in sicurezza e nel rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nozioni di primo soccorso, prevenzioni incendi e assunzione di comportamenti idonei che assicurino la tutela della salute propria e degli altri. Conoscenze di: disposizioni in materia di prevenzione degli incendi, di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; nozioni di primo soccorso sanitario; nozioni sull’Aids e sui rischi legati all’uso e abuso di alcol, sostanze stupefacenti, ecc. C) Area psicologico-sociale Utilizzare tecniche di comunicazione e di gestione di situazioni di conflitto in considerazione del proprio ruolo professionale e in relazione al contesto in cui opera. Conoscenze di: comunicazione interpersonale (anche in relazione alla presenza di persone diversamente abili); tecniche di mediazione dei conflitti; tecniche di interposizione (contenimento, autodifesa, sicurezza dei terzi). Per l’ammissione al corso di formazione, che avrà una durata minima di 90 ore, bisogna avere un’età non inferiore ai 18 anni ed essere in possesso del diploma di scuola media inferiore. Per gli stranieri è inoltre indispensabile una buona conoscenza della lingua italiana orale e scritta, che consenta di partecipare attivamente al percorso formativo. Tale conoscenza sarà verificata attraverso un test di ingresso.  
   
   
AUSTRIA, PRODUZIONE DI MOBILI  
 
Vienna, 29 marzo 2010 - Il calo della produzione e delle esportazioni di mobili in Austria è stato meno forte rispetto ad altri Paesi europei. Nei primi nove mesi del 2009 la produzione di mobili, con 38 mila lavoratori impiegati nel settore, è calata del 13 per cento, accompagnata da una diminuzione nelle esportazioni superiore al 14 per cento, afferma in questi giorni l´Ice. Alla congiuntura bassa si aggiunge anche la pressione della concorrenza cinese, con importazioni fino a 141 milioni di euro nel 2009, fino all´11 per cento in più rispetto al 2008. I produttori europei infatti non possono competere con i prezzi inferiori dei mobili, determinati in gran parte dai bassi costi della lavorazione a mano, che costituisce sempre una parte importante della fase di produzione dei mobili e in Cina è anche però associata a difficili condizioni lavorative.  
   
   
CRISI FVG: CGIL-CISL-UIL UD ASSENTI, CIRIANI E ROSOLEN CRITICI  
 
 Trieste, 29 marzo 2010 - Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil non hanno partecipato il 26 marzo al vertice convocato dal vicepresidente della Regione Luca Ciriani e dall´assessore al Lavoro Alessia Rosolen per analizzare e discutere la situazione relativa alla provincia di Udine. "Considero grave - ha detto il vicepresidente Ciriani - la scelta dei sindacati di non essere presenti, anche dopo che a Pordenone, una settimana fa, tutte le forze sindacali hanno partecipato all´omologo tavolo. Siano i lavoratori, vista la situazione economica, a valutare se i loro rappresentanti hanno intrapreso una azione costruttiva e utile". Anche l´assessore al Lavoro, Alessia Rosolen - che ha illustrato i dati relativi alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria e al mercato occupazionale - ha rilevato che le "decisioni vanno prese in maniera condivisa, a tavoli ampi e condivisi con il confronto attivo di tutte le forze sociali". Al tavolo era presente la sigla sindacale Ugl e l´assessore provinciale al Lavoro, Daniele Macorig, che ha espresso la necessità di lavorare assieme per trovare soluzioni condivise. Sul fronte dei dati forniti dall´assessore Rosolen, in provincia di Udine nel 2009 sono state utilizzate 7,7 milioni di ore di cassa integrazione, il 550 per cento in più rispetto il 2008. Sul fronte della mobilità, l´indicatore annuale 2009 mostra un aumento del 40 per cento degli ingressi rispetto agli anni precedenti. "Sono amareggiato - ha concluso il vicepresidente Ciriani - anche perché l´incontro odierno era necessario per discutere di alcune situazioni di crisi emergenti per le quali proprio i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto incontro urgente. Mi riferisco ad esempio alla Feberplast di Bertiolo. Noi eravamo tutti a disposizione per sentire le proposte dei sindacati e una importante occasione è stata persa". I prossimi incontri plenari relativi alla crisi convocati dal vicepresidente e dall´assessore Rosolen si terranno a Gorizia il 6 aprile e il 15 aprile a Trieste.  
   
   
AGILE, LA REGIONE TOSCANA ANTICIPERÀ LA CASSA INTEGRAZIONE L´AMMORTIZZATORE È COMUNQUE STATO CONCESSO A PARTIRE DA FEBBRAIO  
 
 Firenze, 29 marzso 2010 - L´assessore all´istruzione, formazione e lavoro ha incontrato il 25 marzo le organizzazioni sindacali per fare il punto sulla situazione della Agile. I sindacati hanno informato del fatto che a partire dal 16 febbraio scorso è stata avviata la procedura per assicurare la cassa integrazione ai dipendenti de gruppo che a livello nazionale sono circa 1089, di cui 33 in Toscana. Alla Regione le organizzazioni sindacali hanno chiesto di poter utilizzare il fondo per l´anticipo della cassa, per sostenere il reddito dei lavoratori in attesa dell´erogazione che, di solito, non è immediata. L´assessore ha garantito che ciò sarà possibile e ha assicurato che, non appena le richieste saranno formalizzate, sarà cura dell´assessorato sollecitare Fidi Toscana in modo da rispondere in tempi brevi e in maniera positiva alla richiesta. Nel corso dell´incontro sindacati e Regione si so no dati appuntamento a dopo l´udienza sul concordato preventivo. A quel punto verranno messi in calendario nuovi incontri per fare il punto della situazione.  
   
   
MTM: SCATTA LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA PER I LAVORATORI MARTEDÌ 30 MARZO NUOVO INCONTRO PER FIRMARE LA CIG ANCHE PER GLI INTERINALI EVITATI 300 LICENZIAMENTI  
 
Firenze, 29 marzo 2010 - Firmato il 26 marzo l’accordo che garantisce la cassa integrazione ai dipendenti diretti dell’azienda Mtm e dal prossimo 30 marzo anche per gli interinali. Quindi, garanzia di quattro mesi di stipendio per i circa 300 lavoratori con posto di lavoro a rischio nella realtà livornese della Mtm, azienda che installa serbatoi per auto a metano. È un fatto significativo, ha commentato l’assessore al lavoro della Regione Toscana, avere evitato il licenziamento di 300 persone e che l’accordo di oggi riguardi sia i lavoratori a tempo determinato che gli interinali, soggetti più deboli del mercato del lavoro che la Regione Toscana si sta impegnando a tutelare. L’assessore, esprimendo soddisfazione per la firma di oggi, ha invitato l’Mtm a valutare anche la possibilità di utilizzare il fondo di stabilizzazione dei lavoratori e quello di proroga dei contratti a termine per almeno un anno. L’assunzione dei lavoratori in mobilità prevede un contributo regionale pari a 6.000 euro per ogni assunzione con contratto a tempo indeterminato full-time (3.000 per il part time). Questo contributo, inoltre, può essere incrementato del 20% nel caso di assunzione a tempo indeterminato di donne over 45 e uomini over 50. La stabilizzazione dei contratti a termine almeno 4 mesi prima della scadenza e per un anno prevede, invece, un contributo regionale pari ad 4.000 euro per ciascun lavoratore stabilizzato, che anche in questo caso può incrementato del 20% nel caso di stabilizzazione di donne over 45 e uomini over 50. Entrambi questi strumenti, infatti, potrebbero essere efficaci per accompagnare il rilancio dell’azienda. Questi i risultati dell’incontro convocato oggi dall’assessore regionale al lavoro con le organizzazioni sindacali dell´azienda Mtm Brc di Guasticce, a Livorno, l´assessore al lavoro della Provincia di Livorno, il sindaco di Collesalvetti per prendere in esame la situazione dell´azienda Mtm. La Regione entra in campo dopo aver appreso l’orientamento del gruppo livornese di interrompere circa 300 rapporti di lavoro acquisiti soprattutto attraverso agenzie di lavoro interinali, vista la decisione del Governo di tagliare tutti gli incentivi per il mercato dell’auto, compresi quelli previsti per la realizzazione di mezzi ecologici. L’mtm, che conta circa 540 dipendenti, di cui buona parte assunta a tempo determinato ed attraverso agenzie di lavoro, installa serbatoi per auto a metano e, dopo un forte sviluppo legato agli eco-incentivi, oggi ha subito una battuta di arresto di fronte alla decisione governo di non prorogarli. La Regione ha firmato con l’azienda il ricorso alla cassa integrazione in deroga per i dipendenti in esubero in questa fase, in attesa della ripresa del mercato, all’attivazione di eventuali nuove delle produzioni e per un rafforzamento dell’azienda. Per il prossimo 30 marzo è previsto l’incontro con le aziende somministranti lavoro interinale alla Mtm per firmare la cassa integrazione anche per gli altri dipendenti.