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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 27 Aprile 2010 |
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CIA CONFAGRICOLTURA COPAGRI DELL´EMILIA ROMAGNA AIUTI COMUNITARI: “DOVE SONO I NOSTRI SOLDI?” MIGLIAIA DI AGRICOLTORI DELL’EMILIA-ROMAGNA ATTENDONO DAL 2009 RISPOSTE DA AGREA IN MERITO ALL’EROGAZIONE DEGLI AIUTI COMUNITARI A PARTIRE DA QUELLI SULLE MISURE AGRO-AMBIENTALI DEL PSR |
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Bologna - Gli agricoltori emiliano-romagnoli denunciano il grave danno che stanno subendo per la mancata erogazione da parte di Agrea, l´agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, dei contributi comunitari. Mancano infatti all´appello i fondi previsti dal Psr (Piano di Sviluppo rurale) per gli adempimenti sulle misure agro-ambientali e i milioni di euro ancora bloccati a causa dell’impossibilità, da parete delle imprese, di risolvere gli errori rilevati sulle domande uniche 2009. Restano irrisolti, a 30 giorni dal termine ultimo, i gravi problemi che devono subire le imprese i per la presentazione della Domanda Unica per l’anno 2010. Lo sblocco di questi giorni da parte di Agrea dei soldi della Pac dell’anno passato, a seguito del forte e determinato intervento esercitato nelle sedi opportune da parte di Confagricoltura, Cia e Copagri, non riduce l’attenzione delle organizzazioni sulle risorse attese e sul grido di sofferenza lanciato dalle imprese. È necessario avviare – sostengono Confagricoltura, Cia e Copagri - con l’inizio della nuova legislatura un’attenta e profonda analisi del modello gestionale che la Regione Emilia-romagna si è dato per l’erogazione delle risorse comunitarie stanziate per le aziende agricole. La creazione di un Organismo Pagatore Regionale deve rispondere - evidenziano le Organizzazioni Agricole - ai principi ispiratori ovvero “avvicinare le istituzioni alle aziende semplificando le procedure e velocizzando l’accesso alle risorse”. Questi obiettivi, via via disattesi da Agrea, devono tornare ad essere l’asse portante del rapporto tra le imprese agricole e le Istituzioni. I Presidenti delle tre Organizzazioni ritengono che l’Agenzia debba mettere da un lato le aziende nelle condizioni di avere, come promesso già dal 2010, una corretta ed esaustiva informazione sulle loro pratiche ed una velocizzazione dei versamenti delle risorse sui conti bancari e dall’altro porre i Centri di Assistenza Agricola nelle condizioni di poter svolgere le funzioni a questi delegate. Il modello a cui si deve tendere - sottolineano le tre Organizzazioni - è quello in grado di assicurare alle imprese, come avviene in altre regioni ed in altri paesi dell´Unione europea, l’accesso al 100% delle risorse dovute già nel mese di dicembre e non entro giugno dell´anno successivo come previsto ma non obbligato dalle norme comunitarie. Confagricoltura, Cia e Copagri dell´Emilia-romagna confermano di essere pronte a farsi carico della richiesta degli agricoltori di far sentire la propria voce anche scendendo in piazza per sbloccare la situazione, sburocratizzare il sistema e sensibilizzare tutte le forze politiche del disagio dei produttori. |
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AGRICOLTURA, SPATARI DI AGREA RISPONDE ALLE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE SUI PAGAMENTI AGROAMBIENTALI: IN EMILIA-ROMAGNA UNA SITUAZIONE IN LINEA CON QUELLA DELLE ALTRE REGIONI. |
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Bologna- “Stupisce il tono della presa di posizione delle Organizzazioni professionali agricole - Confagricoltura, Cia e Copagri.” Con queste parole Nicodemo Spatari, direttore di Agrea, l’ organismo pagatore regionale, interviene sui presunti ritardi dei pagamenti dei contributi agroambientali del Programma di sviluppo rurale. “La situazione, in Emilia - Romagna, - spiega infatti Spatari - è in linea con quella delle altre Regioni italiane; ovunque si registrano ritardi che non sono imputabili a problemi interni ad Agrea. L´entrata in vigore del Sistema Integrato di Gestione e Controllo, introdotto a livello comunitario e che viene gestito a livello nazionale, ha allungato i tempi anche per l´esigenza di superare le numerose "anomalie" che sono emerse e che bloccano i pagamenti. Tutto questo dovrebbe essere a conoscenza delle Organizzazioni degli agricoltori, costantemente coinvolte nella valutazione in tutte le iniziative che stiamo ponendo in essere per superare le problematiche denunciate. Siamo certamente disponibili a continuare la discussione per individuare elementi di criticità e formulare proposte in grado di accelerare i pagamenti; respingiamo invece una posizione che attribuisce i ritardi ad un unico soggetto costretto a gestire problematiche che nascono altrove e che si ripercuotono in sede locale.” |
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BILANCIO 2009 POSITIVO PER L’ATTIVITA’ DELLA O.P. CEREALI EMILIA ROMAGNA. PREOCCUPAZIONE, INVECE, PER I CORSI DEI CEREALI. |
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L’assemblea della Organizzazione di Produttori (Op) Cereali Emilia Romagna di S. Giorgio di Piano (Bologna) – la Op cerealicola più grande d’Italia – ha approvato il 21 aprile scorso il bilancio d’esercizio 2009, che chiude positivamente con trend in crescita e con valori in controtendenza rispetto alla situazione nazionale. Il valore della produzione commercializzata (Vpc) dell’Op passa da € 78.314.000 del 2008 a € 104.211.000 del 2009, segnando un significativo + 33,07%. Le quantità commercializzate sono state di tons. 607.852 e le principali specie vendute dall’Op sono state il frumento tenero, il frumento duro, il mais, il sorgo. Il rapporto tra Vpc e costi produzione evidenziano un saldo positivo di € 83.842, in forte aumento rispetto al 2008, anno nel quale si è avuto per questa voce un segno negativo di € 18.946. Anche gli ammortamenti e gli accantonamenti denotano una sempre più solida strutturazione della Società, toccando i € 65.451 rispetto i € 4.763 del 2008. Raggiunto anche l’utile d’esercizio, pari ad € 1.374 (+ 69.67%). “Non possiamo che essere soddisfatti del risultato raggiunto in questi due primi anni di vita – afferma Raimondo Ricci Bitti, Presidente di Cereali Emilia Romagna – periodo che ci ha visti intraprendere un tragitto innovativo nel panorama cerealicolo nazionale. A ciò si aggiunga la piena fiducia avuta da parte della clientela e dei soci. Con questi ultimi si è incrementato il metodo della contrattualistica e del conto conferimento fino ad arrivare ad un significativo 31% sul totale trattato dall’Op, riducendo in maniera importante il fenomeno storico del conto deposito e similari.” Nonostante i numeri positivi, l’Op esprime al tempo stesso forte preoccupazione per la crisi generale dei cereali, dove la domanda non ha ancora ritrovato slancio e le quotazioni sono ferme a livelli veramente bassi. “Anche per questo motivo – continua Ricci Bitti – l’Op Cereali Emilia Romagna insiste nel voler raggiungere l’obiettivo di una migliore forza contrattuale in capo alla produzione e reputa improcrastinabile la programmazione tra i contraenti. Un valido strumento applicato sono gli accordi di filiera e quadro, mezzi per consolidare i rapporti con le industrie di trasformazione”. Una prova ne è la sottoscrizione pure per quest’anno dell’accordo per la fornitura alla Barilla di frumento duro. In sostanza, fissare i prezzi, posizionare il prodotto e, per i trasformatori, avere un approvvigionamento costante e garantito di prodotto nazionale. Importante altresì applicare i controlli ai cereali importati nella visione della salvaguardia dei consumatori. “I soci dell’O.p. Come tutti i produttori italiani – conclude Ricci Bitti - hanno risentito della forte crisi 2009, ma con meno difficoltà proprio grazie ad accordi e nuove strategie, così, nonostante la diminuzione delle quotazioni con variazioni al ribasso marcate in generale con costi superiori ai ricavi, la politica contrattuale di Cereali Emilia Romagna ha espresso delle positività, ben evidenziate nel bilancio appena approvato”. |
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SARDEGNA, GIÀ PAGATI 125 MILIONI DI EURO DI PREMI DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE |
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Cagliari - Con quasi 55 milioni di euro per il 2007, 66 milioni per il 2008 e quasi 4 milioni per il 2009 (per un totale di quasi 125 milioni di euro), la Sardegna si conferma la seconda regione d´Italia nella spesa delle risorse sull´asse 2 del Programma di sviluppo rurale. Si intensifica dunque in queste settimane l´attività dei pagamenti relativi alle misure di Indennità compensativa e del Benessere degli animali del Psr 2007/2013. L´assessore dell´Agricoltura, Andrea Prato, ha dato indirizzi precisi all´Argea perché venga completato il pagamento degli aiuti tanto attesi dagli agricoltori sardi. "Stiamo procedendo spediti a colmare i gravissimi ritardi nei pagamenti che abbiamo trovato – spiega l´assessore Prato - e operiamo con l’obiettivo di tornare alla normalità nelle erogazioni già con l’annualità 2010". Un lavoro a tappe forzate, nonostante i problemi del sistema informativo nazionale e tenendo conto che dal 2007 i controlli dell’Unione europea si sono irrigiditi, trovando non pronte tutte le Regioni italiane che hanno dovuto impiegare più tempo nel passaggio dai due fascicoli per azienda a quello unificato. Inoltre, altre complessità sono sorte a causa delle mappe catastali ormai superate e i cui dati spesso non coincidevano con le foto satellitari ora richieste dall’Ue. La Regione Sardegna, a differenza di altre, ha preferito risolvere adesso i problemi piuttosto che adottare la "procedura semplificata", che prevede magari un pagamento un poco più veloce ma poi rimanda la risoluzione delle problematiche alle annualità successive. Tutte le settimane l’assessore Prato e il commissario di Argea Gianni Ibba sono a Roma da Agea (l’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura) per sbloccare le pratiche che presentano gravi anomalie e avere una situazione aggiornata domanda per domanda. Considerata ormai chiusa l´attività istruttoria per la campagna 2007 (pagate 11.419 domande su un totale di 11.931 istanze presentate, pari a 54,6 milioni di euro ovvero il 97 per cento), l´attività dell’agenzia regionale è incentrata a completare la liquidazione delle domande presentate per il 2008. Nonostante le difficoltà di accesso al portale nazionale Sian (sistema informativo agricolo nazionale), in poco più di una settimana di lavoro sono stati autorizzati i pagamenti per circa 2.000 domande. A oggi, per la stagione 2008, si è provveduto al pagamento di 20.318 domande su un totale di 27.712 istanze presentate: complessivamente sono stati effettuati pagamenti per 66,4 milioni di euro (il 65% della spesa programmata). Considerato che circa 1.600 domande sono state archiviate per l´assenza o la carenza di requisiti essenziali, restano da definire le situazioni relative a circa 5.800 domande che, tuttavia, presentano complessità particolari. Argea provvederà al completamento delle liquidazioni entro giugno. Poco dopo l’Agenzia regionale lavorerà a liquidare gli aiuti per la campagna 2009, per la quale comunque l´attività è in corso: è già stato effettuato il pagamento di anticipazioni finanziarie per circa 1.600 domande. Poiché i problemi sullo sviluppo dei necessari programmi informatici risultano ormai risolti, si ritiene che il pagamento della campagna 2009 possa essere intensificato già nelle prossime settimane. Infine, da luglio si comincerà a saldare l’annualità 2009. L’attività proseguirà fino all’autunno per poter effettuare l’istruttoria per il 2010 rispettando le scadenze imposte dalla Commissione europea (il pagamento del saldo del 2010 può avviarsi solo ad impegno concluso e verificato, cioè a partire da gennaio 2011). |
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ROMANIA, ITALIA INVESTE IN TERRENI AGRICOLI |
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Gli italiani detengono la più ampia superficie coltivabile della Romania, oltre 300 mila ettari di terreni agricoli, pari al 3,1 per cento della superficie agricola coltivata (9,4 milioni di ettari). Gli italiani hanno investito in Romania dall´inizio degli anni ´90 e operano prevalentemente nella coltivazione di cereali e negli allevamenti per mucche da latte. Tra le aziende italiane più note del settore agro-alimentare in Romania, Riso Scotti (riso), Lactitalia (latte), Pangram (paste) e Agrimon (uova). Dopo l´Italia è la Danimarca il secondo investitore nel settore agricolo; presenti in Romania dal 2004, i danesi detengono oltre l´1,5 per cento della superficie coltivata. Oltre 30 ditte danesi hanno investito nel settore agricolo negli ultimi anni e detengono oggi quasi 150 mila ettari di terreno coltivabile (come riferisce Razvan Stroe, consigliere commerciale dell´Ambasciata di Danimarca a Bucarest). Le aziende a partecipazione danese hanno investito in allevamenti di mucche da latte e nell´orticoltura. Anche le aziende agricole olandesi fanno sentire la loro presenza nell´agricoltura romena, specialmente nel settore della produzione del latte. Tra le più importanti, la Coremans Zootehnia nel comune di Iratosu, distretto di Arad, che si estende su 950 ettari con un allevamento di 630 mucche. Da menzionare anche la Dutch Dairy Farm nel villaggio di Naipu, distretto di Giurgiu, con 200 mucche. La superficie agricola detenuta degli investitori olandesi, invece, è di circa 1.500 ettari, nettamente inferiore a quella italiana e danese. |
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COLLI AL VOLTURNO, INAUGURATO L´OSSERVATORIO DELLA BIODIVERSITÀ MONITORAGGIO DELLE MODIFICHE FLORO-FAUNISTICHE DELL´AREA DELLE MAINARDE ED ELABORAZIONE DI BANCHE DATI GLI OBIETTIVI PRIORITARI |
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Cerimonia d´inaugurazione, il 23 aprile mattina a Colli al Volturno, della Sede dell´Osservatorio Ambientale Permanente della Biodiversità in Via Iv Novembre. Presenti il Sindaco, Alessandro Arcaro, l´Assessore regionale ai Beni ambientali, Filoteo Di Sandro, i Sindaci dei Comuni dell´area delle Mainarde, oltre ai rappresentanti dei partner del progetto nato da un accordo tra la Regione Molise, il Comune di Colli a Volturno, l´Università degli Studi del Molise, la Società Cooperativa "Consulenza e Lavoro", l´Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Osservatorio Vesuviano), il Cra (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura) e il Moligal (Agenzia di Sviluppo Rurale del Molise), le cui finalità principali sono quelle di monitorare le modifiche floro-faunistiche stanziali conseguenti alla sismicità dell´area della Mainarde e alla biodiversità del territorio della zona parco e pre-parco e predisporre vere e proprie banche dati e cartografie particolareggiate. Un progetto fortemente voluto dall´Assessore regionale ai Beni Ambientali, Filoteo Di Sandro, cui va riconosciuto il merito di essere riuscito a far finanziare, qualche anno fa, le attività dell´Osservatorio dall´allora Ministro Mattioli. Una struttura molto importante per Colli e l´intera area, che ha già iniziato la sua attività sul Parco fluviale del Volturno, una zona particolarmente ricca di biodiversità, sulla quale si opererà mediante una riqualificazione urbanistica e uno studio dettagliato sulla flora e sulla fauna. Saranno individuate, inoltre, zone idonee alla messa a dimora di alberi e piante particolari e saranno effettuate campagne di osservazione di animali tipici della zona. |
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AGROINDUSTRIA CONSORZIO LATTIERO CASEARIO: A BREVE L´INGRESSO DELLA REGIONE SARDEGNA |
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Cagliari - Novità importanti per il comparto lattiero caseario ovino sardo. Questa settimana il consiglio d’amministrazione della Sfirs, dopo la richiesta avanzata nei giorni scorsi dall’assessore regionale dell’agricoltura, Andrea Prato, che aveva chiesto di fare il punto sul settore, approverà l’ingresso della Regione Sarda nel Consorzio Latte. Ingresso che consentirà l’avvio della stanza di compensazione utile per gestire e programmare le strategie nei mercati e gestire eventuali eccedenze di prodotto, oltre a commercializzare il latte per evitare fenomeni inflattivi sul formaggio. Si tratta anche di un provvedimento che consentirà immediate ripercussioni positive già da quest’anno sul prezzo del formaggio e dalla prossima stagione anche sul prezzo del latte. "Si tratta di un intervento di sistema - ha sottolineato l’assessore Prato - per rilanciare l’intero settore e non solo più per tamponare le emergenze". |
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PAOLO BRUNI E RENZO PIRACCINI CONFERMATI AI VERTICI DEL CSO FINO AL 2013 ALLA VICEPRESIDENZA RIMANGONO CARLO MANZO DI ORTOFRUIT ITALIA E CESARE BELLÒ DI OPOVENETO |
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Ferrara - Paolo Bruni , è stato confermato 26 Aprile alla Presidenza di Cso il Centro Servizi Ortofrutticoli , con sede a Ferrara . L’assemblea dei Soci ha confermato Paolo Bruni al suo quarto mandato di presidenza con un voto unanime. Ai vertici del Centro Servizi di Ferrara sono stati eletti anche i Vice Presidenti Carlo Manzo della piemontese Ortofruit italia e Cesare Bello di Opoveneto , si conferma anche la carica di Consigliere Delegato a Renzo Piraccini, anch’egli al quarto mandato ai vertici di Cso. Il Centro Servizi Ortofrutticoli che associa le principali imprese italiane con un fatturato aggregato di circa 2 miliardi di euro è il braccio operativo delle imprese dell’ortofrutta italiana nei settori cruciali dell’innovazione strutturale. Con la sezione statistica e Osservatorio di mercato offre ai propri associati informazioni in tempo reale sugli andamenti del mercato , sui prezzi, sui consumi e sulle previsioni di produzione delle principali specie ortofrutticole. Con la sezione valorizzazione Cso ha operato in questi anni in sintonia con i propri associati al fine di promuovere la frutta italiana nel mondo e , per quanto riguarda l’Italia ha costruito un percorso di valorizzazione sui prodotti ad indicazione geografica protetta rendendoli noti a livello nazionale. Negli ultimi anni il Cso ha inoltre operato, in stretto contatto con il Mipaaf e con i Sevizi Fitopatologici regionali , per l’abbattimento delle barriere fitosanitarie che impediscono l’accesso dell’export italiano ad importanti paesi del mondo. “ Il Cso – dichiara il Presidente Paolo Bruni – è una realtà che ha dimostrato in questi anni di possedere le caratteristiche strategiche e tecniche per svolgere un ruolo chiave a supporto delle imprese associate – è una struttura snella e fortemente orientata al mercato , in grado di rispondere sollecitamente alla domanda di conoscenza e alla necessità di aggregazione operativa delle imprese, siano esse cooperative che private. Grazie all’attività di Cso – continua Paolo Bruni- è stato possibile in questi anni accedere a importanti finanziamenti per progetti promozionali che hanno dato visibilità alla frutta prodotta dalle nostre imprese nelle catene distributive europee ed in importanti paesi del mondo come la Russia, gli Stati Uniti e il Giappone”. “ Cercheremo di mantenere - dichiara Renzo Piraccini - quel clima di collaborazione e trasparenza tra le imprese socie che pur essendo concorrenti sul mercato si accordano , in ambito Cso, per realizzare azioni comuni a vantaggio del sistema. “ “ Il tavolo dell’ortofrutta - conclude Bruni - – così abbiamo definito il Cso –si è dimostrato spesso un indispensabile punto di riferimento per ottenere risultati concreti. Ora ci attende – rimarca Bruni – il difficile compito di semplificare alcune norme dei regolamenti comunitari per meglio fronteggiare eventuali crisi di mercato e per non incappare nelle gravi difficoltà della scorsa annata”. |
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AGRICOLTURA E PESCA, FIRMATO PROTOCOLLO D´INTESA REGIONE SARDEGNA - ABI PER FAVORIRE L’ACCESSO AL CREDITO |
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Favorire l´accesso al credito degli imprenditori agricoli e della pesca per gli investimenti del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 e del Fondo europeo per la pesca, dando così un supporto finanziario alle filiere strategiche dell’agro-alimentare della Sardegna. È l´obiettivo del protocollo d´intesa siglato il 26 aprile a Sassari tra l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato e il rappresentante isolano dell’Associazione bancari italiani (Abi) Natalino Oggiano. Un accordo che impegna Regione e Abi a promuovere la sottoscrizione di convenzioni per attivare procedure più snelle e semplificate per l’accesso al credito da parte degli operatori agricoli e della pesca isolani. Ogni piano di investimento che ricade nelle varie misure sia del Psr che del Fep sarà valutato dalla Regione, la quale poi comunicherà alla banca l’ammontare del contributo richiesto. A questo punto, l’istituto può rilasciare la fidejussione per l’anticipo e successivamente integrare l’investimento dell’imprenditore in aggiunta al contributo erogato dalla Regione sui fondi comunitari. "In tempi di crisi come quello attuale e nel quale anche il sistema bancario è in difficoltà – ha spiegato l’assessore Prato - questo protocollo intende offrire la base per un sostegno creditizio e finanziario alle aziende agricole e della pesca che realizzeranno interventi con il Psr e il Fep. Un supporto che si aggiunge a quanto già sta facendo la Regione in termini di promozione e commercializzazione del nostro agro-alimentare”. “Questo accordo – ha aggiunto Oggiano – può rappresentare la svolta per rendere più competitive e solide le imprese isolane, e il sistema bancario le sosterrà in maniera concreta garantendo tempi rapidissimi, massimo 30 giorni, per la risposta alle singole domande di finanziamento”. Il protocollo è solo il primo passo al quale seguiranno immediatamente interlocuzioni formali con le banche per stimolare i singoli istituti ad aderire all’intesa. Soddisfatto anche Gavino Sini (Unioncamere Sardegna), presente alla firma del provvedimento: “Finalmente si sta facendo sistema per sostenere l’economia e i singoli comparti: questo protocollo non coinvolge solo la Regione e l’Abi, ma ha il pregio di interessare in maniera corale il settore produttivo sardo". |
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ACQUE MINERALI: GIUNTA ABRUZZESE,CANONE A CARICO DEI CONCESSIONARI LE MISURE PARTIRANNO DALL´ 1 GENNAIO 2011 |
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Pescara - Un canone a carico dei concessionari di acque minerali e termali, destinate all´imbottigliamento ed alla commercializzazione o alle attività termali, sarà istituito dal 1 gennaio 2011. La misura decisa prevede il costo di 1 euro per ogni mille litri di acqua imbottigliata e 50 centesimi per ogni mille litri di acque termali. E´ quanto stabilisce un progetto di legge regionale, illustrato, questa mattina, a Pescara, nella sede della Regione, dal vice presidente ed assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, che introduce modifiche all´art. 40 della Legge regionale n. 1 del 9.01.2010, la cosiddetta Finanziaria. "Quelle aziende che sottoscriveranno con la Regione un protocollo a difesa dei livelli occupazionali esistenti alla data di approvazione della presente legge - ha spiegato Castiglione - beneficeranno della forma ridotta di 30 centesimi per ogni mille litri di acqua imbottigliata, fermo restando il canone sulle acque termali a 50 centesimi ogni mille litri di acqua utilizzata. In questo modo - ha proseguito l´assessore - la Regione Abruzzo si è allineata al canone fissato nelle altre Regioni. L´auspicio è che si possa arrivare ad un canone unico a livello nazionale". Il vice presidente Castiglione ha, inoltre, rimarcato come sia stata compiuta "la scelta di dare ulteriore respiro, almeno fino alla fine dell´anno, alle aziende interessate alle quali va, comunque, dato atto di aver voluto individuare una soluzione condivisa al fianco della Regione". Non a caso, all´odierna conferenza stampa, ha preso parte anche Pierluigi Tosato, l´amministratore delegato della società "Acqua minerale San Benedetto Gran Guizza" che vanta un´importante insediamento produttivo a Popoli. Lo stesso Tosato ha garantito che, proprio alla luce dei questo accordo, sarà potenziato lo stabilimento popolose. Tuttavia, al raggiungimento di questo importante obiettivo, al quale si è giunti dopo una serie di incontri incentrati anche sulle problematiche economiche del settore derivanti dal sisma del 6 aprile scorso, ha concorso anche il management della società Santa Croce di Canistro. Infine, l´altra grande novità è rappresentata dallo studio della Regione, ormai prossimo ad essere concluso, che introduce un canone ambientale su tutte le attività estrattive compiute sul territorio regionale. "Nel dettaglio, - ha sottolineato Castiglione - si tratta di un ulteriore progetto di legge che riguarderebbe, oltre al settore delle acque minerali, quello delle cave e delle torbiere e l´estrazione di idrocarburi gassosi e liquidi, rimanendo, comunque, sempre nel rispetto della legge 32 che blocca il rilascio di ulteriori concessioni per l´estrazione di idrocarburi". |
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INAUGURATO OLEIFICIO SAN GIORGIO NELLA ZIAC |
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San Giorgio di Nogaro - Un segno di fiducia, di coraggio e di entusiasmo imprenditoriale. Con queste parole il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha inaugurato il 24 aprile nella zona industriale dell´Aussa Corno a San Giorgio di Nogaro, il nuovo Oleificio San Giorgio, un investimento da 70 milioni di euro in grado di dare lavoro, a regime, a una quarantina di addetti più altrettanti nell´indotto, con una capacità di lavorare 1.500 tonnellate di semi al giorno. Alla cerimonia di inaugurazione Tondo era affiancato dagli assessori regionali alle Risorse agricole, Claudio Violino, e alla Viabilità e Trasporti, Riccardo Riccardi, presenti anche il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, il sindaco di San Giorgio, Pietro Del Frate, il presidente di Confindustria regionale, Alessandro Calligaris, e degli industriali di Udine, Adriano Luci, numerosi parlamentari e consiglieri regionali. Hanno accolto gli ospiti e gli imprenditori, la famiglia Rossetto del Gruppo Crich, già presente in regione con la Quality Food di Martignacco, e il presidente della Ziac (Zona Industriale Aussa Corno), Cesare Strisino. Tre sono gli elementi di rilievo dell´inaugurazione del nuovo Oleificio San Giorgio, come ha sottolineato nel suo intervento il presidente Tondo: prima di tutto la cerimonia in sé per l´avvio di una nuova attività industriale, in un momento di difficoltà per l´economia; poi il carattere stesso dell´investimento in un impianto tecnologicamente avanzato, di rilievo europeo; e infine la logica che ha portato gli imprenditori nella Bassa friulana, quella della "filiera corta", in grado cioè di integrare l´industria con l´agricoltura, dando una prospettiva anche a questo comparto regionale. Il presidente Tondo ha anche assicurato che la Regione "farà la sua parte" per potenziare le infrastrutture dell´area industriale dell´Aussa Corno, come dimostrano i 40 milioni recentemente garantiti, confermando che quella avviata nel 2008 si configura come la "stagione delle infrastrutture", a cominciare dalla terza corsia della A 4. Il presidente ha anche ricordato i progetti di rilancio della portualità regionale, che coinvolgerà tutti e tre gli scali, compreso quindi quello di Porto Nogaro accanto a Trieste e Monfalcone. Con questa inaugurazione, la Ziac si conferma un "gioiello" per il Friuli Venezia Giulia, ha rilevato Tondo. Da qui al prossimo anno saranno infatti inaugurati, dopo l´Oleificio, altri quattro nuovi insediamenti, per un investimento complessivo di 290 milioni di euro e 355 nuovi posti di lavoro. Come ha confermato l´imprenditore Franco Rossetto, il Gruppo Crich ha trovato in Friuli Venezia Giulia, e in particolare nella zona industriale Aussa Corno, le condizioni ideali per investire, non solo logistiche (la vicinanza della banchina portuale da cui viene sbarcata la materia prima), ma anche istituzionali e finanziarie, grazie alla partecipazione nel capitale di Friulia e a un mutuo erogato da Mediocredito. L´impianto dell´oleificio permetterà non solo di estrarre l´olio ma anche di completare il ciclo completo della raffinazione, a partire dai semi di soia ma anche di girasole, colza e mais. Dalla scorsa settimana l´azienda ha assunto i primi 29 addetti, attingendo dalle liste di mobilità e di cassa integrazione. |
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PRODOTTI TIPICI, RICONOSCIMENTO PER IL COMUNE DI CANCELLARA |
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La "Salsiccia a catena di Cancellara" tra i prodotti agricoli tradizionali della Basilicata. A darne notizia è il primo cittadino di Cancellara Antonio Lo Re che ha dichiarato "Grazie al contributo del Comune di Cancellara, della Comunità Montana Alto Basento e al supporto tecnico scientifico dell´Alsia Assd "Pantano di Pignola", la salsiccia di Cancellara ha ottenuto il prestigioso riconoscimento. L´iscrizione nell´elenco dei prodotti agricoli della Basilicata, predisposto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che ha l´obbiettivo di puntare nettamente su settori di nicchia, valorizzando i prodotti tradizionali in cui prodotti agricoli o dell´allevamento vengono lavorati secondo antiche ricette “rappresenta - dice il sindaco - un importante riconoscimento per tutta la comunità cancellarese. È un altro passo avanti importante per lo sviluppo dell´economia locale, incentrata sull´agricoltura e sui prodotti tipici. Questo riconoscimento – conclude - è una grande opportunità per le aziende locali". |
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ABRUZZO: LINEE GUIDA PER CONTRASTARE PUNTERUOLO |
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Pescara - Il Servizio fitosanitario regionale in raccordo con il Comitato fitosanitario nazionale, ha elaborato le linee guida per contrastare il diffondersi del punteruolo delle palme. Lo ha reso noto l´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, che ha annunciato il contestuale avvio di un´attività di informazione rivolta agli uffici tecnici delle amministrazioni comunali, che hanno fatto registrare fenomeni di infestazione, e con gli operatori del verde. "Il documento - ha spiegato l´assessore Febbo - costituisce un riferimento per tutti coloro che, a vario titolo, sono chiamati a contrastare il diffondersi di questo pericoloso insetto". L´infestazione del parassita ha interessato la fascia costiera, con Pescara, Montesilvano e Silvi, tra i comuni più colpiti, e si è estesa fino alle aree interne. Attualmente risultano 17 le città interessate da infestazioni più o meno diffuse e si tratta di Alba Adriatica, Corropoli, Pineto, Silvi (provincia di Teramo), Pescara, Montesilvano, Cappelle, Città Sant´angelo, Spoltore, Pinella e Picciano (provincia di Pescara), Chieti, Francavilla Miglianico, Ortona, San Giovanni Teatino (provincia di Chieti). Ad oggi si può calcolare una riduzione del numero di piante stimabili in almeno 500 unità. "La precaria situazione del patrimonio palmicolo in Abruzzo - ha aggiunto Febbo - ci impone il rispetto di alcuni comportamenti, sebbene ci si trovi di fronte ad un parassita particolarmente virulento, aggressivo e dotato di grande voracità e capacità riproduttiva. Comunque - ha concluso l´assessore Febbo - negli arenali infestati è importante l´adozione di misure preventive per salvaguardare il patrimonio di palme restante". In tal senso gli orientamenti tecnici invitano ad un accurato controllo del materiale vegetale commercializzato, ad una corretta gestione agronomica delle piante, alla stretta sorveglianza delle palme in aree infestate, adottando misure di profilassi e smaltimento in sicurezza. |
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APRE IL CENTRO PER LA NUTRIZIONE DEL BAMBINO PER ESSERE DAVVERO AL FIANCO DEI PIÙ PICCOLI E DELLE LORO FAMIGLIE NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA. |
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Nel corso della inaugurazione saranno anche presentati i dati delle moltissime famiglie e dei bambini assistititi dal Centro nella fase iniziale del progetto, per comprendere meglio chi sono queste famiglie, queste mamme che si rivolgono al Centro. E chi e quanti saranno quelli che, si stima, lo faranno nei prossimi mesi. Sarà presente anche il Rotary International Distretto 2080. Il Centro è intitolato alla memoria di Matteo Bonetti, Consigliere del Municipio Roma Ii e Presidente della Commissione Affari Sociali, scomparso il 25 settembre 2009, che si impegnò per l’apertura del Centro. Sarà quindi presente la famiglia, che attraverso una Onlus ha contribuito alla raccolta fondi per la sistemazione del giardino adiacente. “ Il Centro in questi 3 mesi di avvio è già diventato una realtà straordinaria, già sono decine i residenti della zona che si sono offerti di fare volontariato, centinaia le mamme ed i bambini che sono assistiti con tanto materiale, cibo, prodotti per l’igiene, assistenza medica e psicologica, grazie a tante imprese che hanno donato materiale ed al Comune che ci sostiene con convinzione. Una realtà che da adesso in poi è destinata a crescere ed a dare risposte concrete a situazioni di emergenza e povertà. Una realtà unica in Italia che può rappresentare una vera “buona prassi” da replicare in altre città italiane” – ha dichiarato Grazia Passeri. |
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BASILEA3: ABI, ATTENTA VALUTAZIONE PER RIDURRE RISCHI D’IMPATTO SU RIPRESA L’APPLICAZIONE TROPPO RIGIDA DELLA RIFORMA DELLE REGOLE SUL CAPITALE POTREBBE PENALIZZARE L’EVOLUZIONE DEL QUADRO MACROECONOMICO. NECESSARI ANALISI D’IMPATTO DELLE NORME ED EVENTUALE SECONDO GIRO DI CONSULTAZIONE. |
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Roma, 27 aprile 2010 - Migliorare la qualità del capitale senza penalizzare il sostegno delle banche allo sviluppo dell’economia, avere la garanzia di un piano di gioco livellato e globale, condurre una scrupolosa analisi dell’impatto dei nuovi standard anche a livello macro e prevedere un’ulteriore fase di consultazione dopo la prima calibrazione delle misure da adottare. Un messaggio forte e chiaro quello che arriva dal settore bancario italiano espresso attraverso le risposte fornite alla consultazione sulla riforma bancaria - terminata il 16 aprile - e contenute nelle 108 pagine del position paper presentato dall’Abi al Comitato di Basilea e alla Commissione europea. Tra le richieste prioritarie dell’Associazione bancaria un’attenta valutazione dell’impatto e degli eventuali effetti dell’entrata in vigore delle nuove regole che non si concentri solo sul capitale, sulla redditività e stabilità delle banche, ma che riguardi anche il quadro macroeconomico nazionale e internazionale, ancora caratterizzato dal difficile andamento della congiuntura. Prime analisi evidenziano che nel prossimo decennio si avranno effetti significativi misurabili in alcuni punti di perdita del Pil con un annesso costo in termini di disoccupazione. Pertanto, è importante prevedere prima dell’effettiva entrata in vigore delle nuove regole una seconda fase di valutazione e consultazione che coinvolga attivamente il mercato. Le banche italiane auspicano che il nuovo framework sia implementato in maniera omogenea e coordinata a livello europeo e internazionale con la definizione di un’unica tabella di marcia. In questo senso l’Abi suggerisce di prevedere momenti di verifica dell’effettiva implementazione dei nuovi standard per monitorarne la progressiva attuazione ed evitare arbitraggi regolamentari. A livello europeo è necessario assicurare il massimo raccordo tra le nuove proposte del Comitato di Basilea e gli interventi già in atto o in corso di attuazione da parte del legislatore comunitario. L’abi chiede di estendere le più stringenti regole prudenziali in discussione anche agli intermediari non bancari in base al principio che attività equivalenti devono essere soggette a regole omogenee per evitare indebiti e pericolosi vantaggi competitivi. Le nuove misure, inoltre dovranno tenere conto adeguatamente delle peculiarità giuridiche e operative delle banche di credito cooperativo e della loro organizzazione a rete. Tali peculiarità non trovano oggi appropriata declinazione nel documento posto in consultazione. Sul merito più specifico della proposta, le banche italiane chiedono clausole di salvaguardia (grandfathering) adeguate nella loro durata e una profonda revisione di quanto ipotizzato dal Comitato di Basilea in tema di deduzioni apportate al capitale regolamentare, soprattutto con riferimento al trattamento delle voci collegate alle imposte anticipate e differite, agli interessi di minoranza e alle partecipazioni tra banche, assicurazioni e finanziarie. In particolare, occorre evitare effetti distorsivi e penalizzanti e modificare radicalmente l’attuale proposta di deduzione dal capitale delle attività per imposte anticipate - come quelle originate dalla svalutazione dei crediti - che per la peculiarità del sistema fiscale assume una valenza fondamentale per il settore bancario del Paese. L’abi evidenzia, in linea con quanto sta emergendo in sede di Federazione Bancaria Europea, come sia prematuro definire in questo momento eventuali buffer patrimoniali e come, invece, sia prioritario perseguire un allineamento della normativa contabile tale da rendere le novità normative omogenee con i dati di bilancio. I temi legati alla riforma degli standard di Basilea saranno al centro del convegno “Basilea 3 - Banche e imprese verso il 2012” organizzato dall’Abi il 4 e 5 maggio e dedicato agli scenari dopo la crisi, alle novità regolamentari e alle iniziative concrete per banche e imprese in questa prolungata fase di recessione economica e fragile ripresa. Nel corso del convegno sarà presentata la Guida “Conoscere il Rating” - realizzata nell’ambito dell’Osservatorio Permanente sui Rapporti banche-imprese, a cui partecipano oltre all’Abi tutte le principali rappresentanze di impresa – un nuovo strumento per sviluppare maggiori competenze sulle metodologie e sulle tecniche di misurazione e valutazione del rischio creditizio che sarà presto disponibile allo sportello. |
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LA PASTA REGINA DEL MADE IN ITALY. DA PASTA TREND GLI ULTIMI NUMERI DEL BOOM DELLA PASTA: L´ITALIA, COL 42%, DOMINA IL MERCATO MONDIALE SPAGHETTI ALLA BOLOGNESE A LONDRA, LASAGNE A MADRID: COSI´ LA MANGIANO ALL´ESTERO E GLI ITALIANI?... PREFERISCONO I MACCHERONI |
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L´italia non ha rivali nel settore: il 42% degli scambi di pasta a livello mondiale riguarda prodotti italiani. Il competitor più vicino, per intenderci, è la Cina, con una quota dell´8% circa. Parliamo di un mercato esplosivo: la pasta piace, e piace soprattutto quella tricolore. Tra il 2004 e il 2008, infatti, mentre gli scambi mondiali crescevano del 54%, le esportazioni italiane registravano un balzo del 60%. Un primato produttivo ed economico ma anche culturale: la pasta è uno degli ambasciatori più amati del nostro paese, un traino importante all´immagine dell´Italia nel mondo. A fornire lo stato dell´arte sul settore è Pasta Trend, la prima la prima grande rassegna italiana e mondiale sulla pasta e la sua filiera (dai sughi agli abbinamenti alimentari, dalle materie prime alla tecnologia produttiva alla gastronomia): inaugurata stamattina alla Fiera di Bologna, chiuderà i battenti martedì 27. Proprio in occasione dell´inaugurazionee, è stato presentato lo studio Nomisma "Il compartoitalianoo delle paste alimentari. Rilevanza economica, leadership internazionale e relazioni di filiera". "Nell´ultimo decennio il comparto pastario ha conosciuto una crescita esponenziale", spiega Denis Pantini, responsabile Agricoltura e industria alimentare di Nomisma e curatore della ricerca.. Il valore della produzione nazionale è passato dai 2,5 miliardi di euro del 1997 ai 6,1 del 2007 (+144%). In quattro anni, tra il 2003-2007, è addirittura più che raddoppiato. Dietro c´è un comparto di quasi 6mila imprese (con alcuni grandi marchi e una gran parte di micro-aziende artigianali) e circa 30mila occupati. La crescita della pasta made in Italy, spiega la ricerca, è trainata soprattutto dalle esportazioni. Il valore dell´export italiano ha superato nel 2009 gli 1,8 miliardi di euro, il 9% di tutto l´export alimentare italiano, subito dopo il vino, le conserve vegetali e le carni lavorate. Ma il dato economico non è sufficiente a descrivere il ´fenomeno pasta´: i prodotti delle grandi, piccole e piccolissimeaaziende italiane che fanno il giro del mondo "contribuiscono come pochi altri a diffondere l´immagine e la tradizione del made in Italy", sottolinea Pantini. E anche stando ai soli numeri, tra il 2004 e il 2009, all´interno dell´export alimentare italiano, "la pasta è il prodotto che ha registrato le performance migliori, con una crescita sensibilmente al di sopra dei risultati registrati per l´intera industria alimentare", si legge nel rapporto curato da Nomisma per Pasta Trend. All´estero, ad apprezzare la pasta sono soprattutto la Germania (primo importatore col 12% del totale mondiale), la Francia (11%), gli Stati Uniti (11%), la Gran Bretagna (9%) il Giappone (5%) e il Canada (5%). Gli inglesi prediligono, stando ad Guardian, gli spaghetti alla bolognese. In Spagna sono molto apprezzate le nostre lasagne, secondo El Mundo. La pasta preferita delle forchette a stelle e strisce, invece (riferisce la National Pasta Association) sono gli spaghetti, seguiti da lasagne e maccheroni al formaggio. E gli italiani? Un´altra indagine di Pasta Trend dice che il formato che più seduce i palati italiani - che ne mangiano almeno una volta al giorno, ma al Sud si fa il bis - sono i maccheroni, preferiti dal 56% degli intervistati. Sempre presenti sulle tavole italiane tra sughi e salse, sono apprezzati soprattutto per la loro versatilità. Seguono gli immancabili spaghetti (12,1%) scelti soprattutto dagli uomini, meglio se al sugo e al dente. E le penne (7,2) amate dai più giovani, abbinate a pesti e sughi con verdure. Poi, a ruota, fusilli, farfalle e conchiglie, come pure tortellini, linguine tagliatelle e gnocchi. |
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NATURAL YOGHURT LIQUEUR : UN’INNOVAZIONE ASSOLUTA, UN PRODOTTO UNICO, FIRMATO BOLS |
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Non ci aveva mai pensato nessuno. Come infatti unire la crescente passione per lo yogurt naturale con l’avvolgente gusto di un liquore squisito? E’ il “Natural Yoghurt Liqueur”: una novità assoluta che sceglie il Salone del Mobile di Milano per la prima degustazione a livello europeo. Realizzato esclusivamente con ingredienti naturali e fresco yogurt di altissima qualità, questo particolare liquore non utilizza coloranti ed è perfettamente in linea con le caratteristiche di genuinità richieste dai consumatori in tutto il mondo. Inoltre lo speciale rivestimento del pack – anche questo un’innovazione sul mercato – permette di mantenere intatte la freschezza e la qualità del prodotto che è ideale anche per realizzare cocktail originali. Morbido, sinuoso, sensuale: il Natural Yoghurt Liqueur si presenta – per ora solo alla stampa – in un Temporary Press Lounge e in un’atmosfera Total White che richiama il prodotto. Sarà così possibile degustare questa squisita bevanda il 15 e 16 aprile presso la “Total White Lounge” allestita presso lo Spazio Gancia. Accompagnato da Cioccolato o Caffè, mixato in cocktail esclusivi, il Natural Yoghurt Liqueur saprà conquistare i visitatori. “Siamo orgogliosi di lanciare questo prodotto dal gusto e dal carattere unici, che si ispira alla morbidezza e al piacere”, dichiara Guenael Fily Global Brand Director di Lucas Bols, “Un prodotto che ha una duplice anima e che mette in relazione ciò che si è sempre pensato contrapposto: yogurt e liquore. La scelta di un evento dal respiro internazionale come il Salone del Mobile di Milano, dà ancora maggior rilievo alla unicità di questa bevanda frutto della creatività e della capacità di innovazione della Lucas Bols”. “E’ per noi un vero onore annunciare e coordinare il lancio europeo dell’ultima novità Bols”, ha dichiarato Sabrina Elia Marketing Manager Spirits di Gancia, “Il sodalizio con Bols, la più antica distilleria al mondo nata nel 1575, si rafforza ulteriormente arricchendosi di un nuovo protagonista che sarà per noi Gancia, distributore esclusivo in Italia, una nuova ed emozionante sfida”. |
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MORATORIA PER FVG SU PRODUZIONE PROSECCO |
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Monrupino - Se per il mantenimento della qualità e del prezzo si dovesse arrivare ad un contingentamento della produzione del vino Prosecco, richiederemo in merito a ciò una moratoria per il Friuli Venezia Giulia che ha una produzione sottodimensionata rispetto al Veneto. Lo ha affermato l´assessore regionale alle Risorse agricole, Claudio Violino, all´incontro "Quali prospettive di sviluppo dell´agricoltura in provincia di Trieste", promosso il 23 aprile a Monrupino da Regione Friuli Venezia Giulia, Kmecka zveza-Associazione Agricoltori, Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti e Confagricoltura regionali e dai Consorzi tra i produttori agricoli. L´incontro è servito a fare il punto della situazione nel settore in seguito alla sottoscrizione, avvenuta l´8 aprile scorso, del protocollo d´intesa finalizzato al coordinamento degli interventi per la valorizzazione della nuova Doc Interregionale Prosecco tra il ministero della Politiche agricole, alimentari e forestali, la Regione, le associazioni di categoria ed il Consorzio tutela vini Collio e Carso. Il documento siglato prevede azioni di ristrutturazione del costone carsico con interventi di bonifica, la realizzazione di un progetto di sviluppo specifico del Carso, la revisione e la semplificazione dei vincoli inerenti le zone Sic e Zps insistenti sul territorio, la realizzazione di un centro per la promozione del Prosecco Doc nell´omonima località e lo sviluppo di un progetto di promozione dei vini. Violino ha sottolineato come la Doc Interregionale rappresenti un´opportunità di sviluppo, tutela e valorizzazione del Carso, ma anche del territorio friulano e quello veneto. "Il Prosecco - ha affermato - è considerato in questi anni un prodotto di grande successo che si potrebbe paragonare allo champagne: se lavorerete bene questo obiettivo non è irraggiungibile". Per la realizzazione degli interventi previsti dal protocollo sono necessarie le risorse, ha ricordato l´assessore, menzionando i 500 mila euro ("significativi per partire") messi a disposizione dalla Giunta regionale nella legge finanziaria a favore del Consorzio di bonifica Pianura Isontina per la sistemazione dei terrazzamenti sul costone carsico. Nel contempo, la Regione finanzierà il menzionato piano di sviluppo del Carso. La materia riguarda la Pianificazione territoriale, dove sono già stati presi i necessari accordi con l´assessore Seganti. Violino si è anche soffermato sui vincoli, definendoli "un rimasuglio di quella mentalità superata che andremo a rimuovere per permettere lo sviluppo dell´agricoltura sul Carso. La tutela - ha spiegato - passa attraverso la gestione agricola del territorio". La firma del protocollo d´intesa è stato commentata dal presidente della Kmecka zveza, Franc Fabec, come "l´inizio di una nuova era di sviluppo per il Carso triestino, la cui realizzazione richiederà l´intesa tra i diversi soggetti". Il presidente provinciale della Coldiretti, Dimitri Zbogar, ha ricordato l´importanza fondamentale del dialogo in un scenario agricolo che sta cambiando velocemente. Il presidente del consorzio di produttori, Dario Zidaric, ha auspicato che alle parole seguano i fatti. Hanno partecipato, tra gli altri, all´incontro. I consiglieri regionali, Igor Gabrovec e Igor Kocijancic, la senatrice Tamara Blazina, il vicepresidente della Provincia di Trieste, Walter Godina, il direttore dell´Ispettorato dell´Agricoltura, Roberto Cuzzi, il vicesindaco del Comune di S. Dorligo della Valle, Antonio Ghersinich ed il presidente provinciale della Skgz, Francesco Mermolja. |
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TERROIRVINO. L’INCONTRO TRA IL VINO, LE PERSONE E IL WEB
A GENOVA
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Lunedì 7 Giugno 2010 – Sesta Edizione. Genova Porto Antico, Magazzini del Cotone Con il patrocinio di : Regione Liguria, Provincia di Genova e Comune di Genova Lunedì 7 Giugno 2010 ritorna a Genova Terroirvino (http://www.Terroirvino.it), il meeting annuale organizzato da Tigulliovino.it . Dopo due anni trascorsi a Palazzo Ducale, la manifestazione si sposta nella zona congressuale del Porto Antico di Genova, i Magazzini del Cotone, spazi ritenuti più idonei per ospitare un evento che ha ormai assunto anche nelle dimensioni, rilievo nazionale. Saranno circa 150 i produttori personalmente presenti alla manifestazione, con oltre 600 vini ed oli in degustazione, selezionati dalla Commissione degustatrice di Tigulliovino.it per questa Sesta Edizione dove in via del tutto eccezionale, per un giorno, sarà anche possibile acquistare a prezzo sorgente (il prezzo normalmente riservato agli operatori) anche per gli appassionati. Un’occasione unica considerato il livello degli espositori presenti. L’incontro tra il vino, le persone e il web è il claim della manifestazione: le migliori aziende testate dal 2000 ad oggi dalla commissione di Tigulliovino.it con le novità 2009/2010 relative ai vini e agli oli più fruibili per bevibilità, qualità e prezzo; l´incontro con le persone che attraverso i loro vini e la loro storia regalano emozioni e fanno cultura del territorio; un momento di verifica, reale e tangibile, tra la nostra struttura, il pubblico e gli addetti ai lavori. Vinix Unplugged Unconference e gli altri eventi satellite Nel vasto panorama delle manifestazioni dedicate al vino, Terroir Vino si distingue da sempre per la capacità di catalizzare l’attenzione della maggior parte dei protagonisti della comunicazione enogastronomica della rete, caratteristica che dal 2009 trova ulteriore slancio in uno specifico momento d’incontro tra mondo della comunicazione e della produzione il giorno precedente l’evento (domenica 6 Giugno), sempre ai Magazzini del Cotone. Si tratta di Vinix Unplugged l’open unconference sui temi del vino, del cibo e dell’interazione online nata da Vinix, l’omonimo social network di settore. A questo momento di scambio e confronto, informale nei modi ma di grande interesse per il livello degli interventi, parteciperanno esperti di comunicazione e marketing, blogger, produttori di vino, commercianti e chiunque voglia condividere contenuti e idee interessanti in una giornata di grande convivialità ma a numero chiuso, accessibile quindi solo su prenotazione vinixunplugged.Eventbrite.com . Chi si prenoterà per tempo potrà anche partecipare alla cena della domenica sera a Villa Spinola in compagnia dei molti blogger e produttori già presenti a Genova per l’unconference e per la giornata del lunedì. Oltre a Vinix Unplugged, quest’anno Terroirvino ospiterà: il primo Garage Wines Contest italiano, un concorso per vignaioli dilettanti che dopo le preselezioni a cura di Tigulliovino tra aprile e maggio, vedrà la proclamazione del vincitore a Villa Spinola a cura di una commissione mista di esperti e appassionati. Il vincitore avrà in omaggio uno stand gratuito a Terroirvino dove avrà l’onore e l’onere di presentarsi insieme ai produttori professionisti. Baratto Wine Day, che si terrà lunedì, in concomitanza con Terroirvino. |
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