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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 24 Maggio 2010 |
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UNO STUDIO SULLE CELLULE STAMINALI POTREBBE FORNIRE INFORMAZIONI SUL CANCRO |
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Bruxelles, 24 maggio 2010 - Alcuni scienziati finanziati dall´Ue hanno raccolto nuove informazioni sulle cellule staminali adulte (Cs) che sembrano essere molto promettenti per migliorare le nostre conoscenze sul cancro e sui disturbi legati all´età. Il team ha scoperto nuove caratteristiche dietro il modo in cui queste cellule rispondono ai danni del Dna (acido deossiribonucleico). Per le Cs dei follicoli piliferi in particolare, lo studio ha rivelato che essi sono notevolmente resistenti alla morte cellulare indotta da questo tipo di danno. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Cell Biology. La ricerca è stata condotta da un team guidato da Peggy Sotiropoulou e Aurèlie Candi che lavorano presso il Cédric Blanpain Lab dell´Istituto di ricerca interdisciplinare (Iribhm) dell´Université Libre de Bruxelles (Ulb) in Belgio. Il loro lavoro è stato sostenuto in parte da un Fondo per nuovi ricercatori indipendenti che ammontava a 1,6 milioni di euro, erogato dal Consiglio europeo della ricerca (Cer), assegnato al dott. Blanpain per Cancerstem ("Stem cells in epithelial cancer initiation and growth"), un progetto finanziato nell´ambito del tema "Idee" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Il ruolo delle Cs adulte è quello di rigenerare e riparare i tessuti, sostituendo le cellule danneggiate o morte con nuove cellule. Visto che queste cellule fanno parte di tessuti adulti per lunghi periodi di tempo, hanno maggiori probabilità di accumulare le mutazioni che portano alla formazione del cancro. L´abilità di preservare l´integrità dei tessuti in seguito a danni del Dna è fondamentale per assicurare il ricambio dei tessuti e per evitare le malattie come il cancro. Nel loro articolo, gli scienziati spiegano che generalmente si sa poco su come le Cs adulte percepiscono e reagiscono ai danni del Dna all´interno della loro nicchia naturale. Usando l´epidermide dei topi come modello e una serie di tecniche (tra cui la caratterizzazione biochimica e il profiling di trascrizione di cellule staminali isolate prima e dopo il danno al Dna), il team ha identificato i meccanismi cellulari e molecolari responsabili di nuove caratteristiche delle Cs dei follicoli piliferi. In particolare lo studio ha dimostrato che, in seguito a un danno al Dna, queste cellule sono protette dall´apoptosi (morte cellulare programmata). "Se si pensa all´evoluzione, questo meccanismo di protezione è molto sensato", ha detto la Sotiropoulou, autrice principale dello studio. "Diversi secoli fa, l´invecchiamento e il cancro non destavano preoccupazione negli esseri umani visto che la vita media era di circa 30 anni. Era molto più importante proteggere le cellule staminali dalla morte cellulare che non evitare nuove mutazioni nel loro genoma". La dott.Ssa Sotiropoulou e i suoi colleghi hanno scoperto due significativi meccanismi molecolari che contribuiscono all´altissima resistenza delle Cs dei follicoli piliferi ai danni del Dna. In primo luogo, hanno mostrato livelli più alti della proteina anti-apoptotica bcl-2, che controbilancia l´effetto dei geni pro-apoptotici causati da questo tipo di danni. In secondo luogo, l´altro importante meccanismo per l´alta resistenza è mediato dall´attivazione temporanea di p53, il cosiddetto "guardiano del genoma", uno dei più importanti geni legati al cancro. Gli scienziati sperano che ulteriori studi determinino se queste caratteristiche siano presenti in diversi tipi di Cs adulte e non solo nelle Cs dei follicoli piliferi. Per maggiori informazioni, visitare: Université Libre de Bruxelles (Ulb): http://www.Ulb.ac.be/ Nature Cell Biology: http://www.Nature.com/naturecellbiology/ Consiglio europeo della ricerca: http://erc.Europa.eu/ |
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STUDIO DIMOSTRA CHE OCCORRE PIÙ RICERCA SUL NESSO TRA CELLULARI E TUMORI CEREBRALI |
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Bruxelles, 24 maggio 2010 - "È necessaria una maggiore ricerca", questo è quanto conclude il più grande studio svolto finora sui possibili legami tra l´uso del cellulare e il rischio di cancro al cervello. Il progetto Interphone ("International case control studies of cancer in relation to mobile telephone use") è stato in parte finanziato dell´Unione europea con 3,85 milioni di euro nell´ambito del programma "Qualità della vita e gestione delle risorse viventi" del Quinto programma quadro (5º Pq). Le scoperte sono pubblicate nella rivista International Journal of Epidemiology. Lo studio Interphone, avviato nel 2000, ha indagato sull´uso del cellulare da parte di oltre 5.000 pazienti con cancro al cervello in 13 paesi nel mondo. Allo studio hanno partecipato 2.765 pazienti con glioma e 2.425 pazienti con meningioma. Il glioma è un tipo di tumore del cervello che ha origine nelle cellule gliali, che circondano e sostengono le cellule nervose, mentre il meningioma colpisce le meningi, gli strati di tessuto che proteggono il cervello e il midollo spinale. Per il confronto, sono stati interrogati sul loro uso del telefono cellulare più di 7.000 persone sane (con parità di età, sesso e regione d´origine rispetto ai malati di cancro). Nonostante l´immensa portata dello studio, i risultati sono stati inconcludenti. "Interphone non rileva segni di un aumentato rischio di meningioma tra gli utenti di telefoni cellulari", si legge nell´articolo. Per il glioma, si suggerisce un aumentato rischio di cancro per le persone con i più alti livelli di uso del telefono cellulare. "Comunque, le prove di un aumentato rischio di glioma tra gli utenti più assidui sono risultate insufficienti, in quanto l´incremento potrebbe essere dovuto a una o più [...] possibili fonti di errore", fanno notare i ricercatori. Ad esempio, i tumori cerebrali potrebbero influenzare la memoria, ed i pazienti potrebbero essere "più motivati a ricordare e segnalare un fattore di rischio potenziale pubblicizzato per la loro malattia". "I dati di Interphone non dimostrano un aumento del rischio di cancro al cervello", ha detto il dottor Christopher Wild, direttore dell´Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell´Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha coordinato il progetto Interphone. "Tuttavia, le osservazioni relative al più alto livello di tempo complessivo e ai mutamenti nei modelli d´uso del telefono cellulare dal periodo di studio di Interphone, in particolare nei giovani, indicano che sono necessarie ulteriori indagini sull´uso del telefono cellulare e il rischio di cancro al cervello". In un editoriale di accompagnamento, Rodolfo Aracci del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) e Jonathan Samet della University of Southern California, negli Stati Uniti, fanno sapere che "la maggior parte di coloro che attendevano con ansia i risultati dello studio Interphone rimarranno delusi dai risultati". Essi fanno comunque notare che i telefoni cellulari non divennero comuni fino alla metà degli anni 1990, e che la maggior parte dei tumori dello studio sono stati diagnosticati tra il 2000 e il 2004. Pertanto, molti pazienti dello studio sono rimasti esposti ai telefoni cellulari per meno di 10 anni. "Nessuno degli agenti cancerogeni oggi stabiliti, tra cui anche il tabacco, avrebbe potuto essere chiaramente individuato come rischio crescente nel corso dei primi dieci anni circa dalla prima esposizione", hanno spiegato i dottori Aracci e Samet. Inoltre, i tumori del cervello che sono stati collegati a radiazioni ionizzanti si manifestano generalmente tra i 10 e 20 anni dopo il momento della prima esposizione. Una limitazione importante dello studio Interphone è il problema del bias di selezione e di informazione. I dottori Aracci e Samet suggeriscono che un modo per ridurre al minimo tali distorsioni sarebbe quello di "tracciare coorti di utenti di cellulari con esposizioni documentate attraverso le iscrizioni aziendali e l´accertamento dei risultati mediante record linkage con i registri dei tumori". I dottori Aracci e Samet concludono: "Il solito ritornello ´sono necessarie ulteriori ricerche´ in questo caso si applica in pieno: senza effettuare una maggiore ricerca, la domanda del pubblico sul rischio di cancro legato ai telefoni cellulari rimarrà senza risposta". Secondo il coordinatore del progetto Interphone, la professoressa Elisabeth Cardis del Centro per la ricerca di epidemiologia ambientale (Creal) a Barcellona, in Spagna, "lo studio Interphone proseguirà con ulteriori analisi sull´uso del telefono cellulare e i tumori del nervo acustico e della ghiandola parotide". Nel frattempo, il team sta già lavorando ad un nuovo progetto per affrontare il fatto che l´uso del cellulare è aumentato drasticamente dopo gli anni di applicazione del progetto Interphone, specialmente tra i bambini e i giovani. "A causa delle preoccupazioni per il rapido aumento dell´uso del cellulare da parte dei giovani - che non erano coperti da Interphone - Creal coordina un progetto nuovo, Mobi-kids, finanziato dall´Unione Europea, per indagare il rischio di tumori al cervello legato all´utilizzo del cellulare durante l´infanzia e l´adolescenza", ha detto la professoressa Cardis. Mobi-kids ("Risk of brain cancer from exposure to radiofrequency fields in childhood and adolescence") è stato finanziato con 3,5 milioni di euro nell´ambito del tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7° Pq). Per maggiori informazioni, visitare: International Agency for Research on Cancer (Iarc): http://www.Iarc.fr/ International Journal of Epidemiology: http://ije.Oxfordjournals.org/ Mobi-kids: http://www.Mbkds.com/ |
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CATTOLICA DI CAMPOBASSO, UNA RICERCA SUL TUMORE DEL FARINGE RADIOTERAPIA E RADIOCHEMIOTERAPIA ASSOCIATE PER COLPIRE DURAMENTE QUESTA PATOLOGIA. I RISULTATI PUBBLICATI SULLA RIVISTA LEADER DELLA RADIOTERAPIA MONDIALE |
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Campobasso, 24 maggio 2010 - Dalla collaborazione tra le Unit¨¤ Operative di Radioterapia e Terapie palliative dell´Universit¨¤ Cattolica di Campobasso e le Unit¨¤ Operative di Otorinolaringoiatria e di Oncologia della Regione Molise ¨¨ nata una sperimentazione su pazienti affetti da tumore localmente avanzato del faringe che ha riguardato la possibilit¨¤ di aggredire con maggiore energia questi tumori, senza aumentare il rischio di danni ai tessuti circostanti. La ricerca ¨¨ stata pubblicata in questi giorni sull´International Journal of Radiation Oncology, Biology, Physics, la rivista scientifica leader della radioterapia mondiale e dimostra che, grazie ad un metodo ad altissima precisione, ¨¨ fattibile associare la chemioterapia alla radiochemioterapia concomitante nei pazienti con tumore del faringe localmente avanzato. "I dati della ricerca - dice Alessio Morganti, Direttore dell´Unit¨¤ di Radioterapia - suggeriscono che un trattamento integrato che associa una chemioterapia di induzione ad una radioterapia concentrata nel tempo, associata a cisplatino, ¨¨ proponibile ai pazienti. In termini pratici, poter usare dosi maggiori significa ottenere effetti positivi dalla terapia e accorciare il tempo in cui i pazienti devono subirla. In questo modo, si ha una diminuzione dello stress, sia per loro che per i familiari, con un complessivo miglioramento della qualit¨¤ di vita". Ci¨° a cui ora i ricercatori puntano ¨¨ l´identificazione di criteri utili per selezionare ancora meglio quei pazienti che possono beneficiare di un trattamento cos¨¬ complesso e articolato con minor rischio di sviluppare tossicit¨¤ gravi. "Visti i risultati ottenuti - continua Morganti - stiamo programmando una strategia di terapie di supporto pi¨´ intensive per gestire ancora meglio le eventuali tossicit¨¤ gravi di questo trattamento integrato" I dati della Ricerca - Il tumore preso di mira dai ricercatori interessa ogni anno circa mezzo milione di persone nel mondo e circa il 60% dei nuovi casi vengono diagnosticati in fase localmente avanzata. La terapia standard, se viene escluso l¡¯intervento chirurgico, prevede la radiochemioterapia ossia l¡¯uso di radiazioni dirette contro il cancro e la chemioterapia con cis©\platino, un farmaco capace di danneggiare il Dna delle cellule maligne. Ma quando si usano le radiazioni, il rischio sempre presente ¨¨ quello di danneggiare non solo il tumore, ma anche i tessuti sani circostanti. E, nel caso di una zona delicata come il testa©\collo, risparmiare danni alle zone immediatamente vicine diventa una necessit¨¤ assoluta. Ecco perch¨¦ alla Cattolica di Campobasso viene usata la Radioterapia ad intensit¨¤ modulata (Imrt nella sigla inglese) che, attraverso una serie di fasci di radiazioni ad intensit¨¤ anche diversa tra loro, permette di concentrare l¡¯attacco in un¡¯area estremamente precisa, individuata precedentemente grazie alla Tac ed altri metodi di indagine. In questo modo ¨¨ possibile aumentare la dose rivolta verso il tumore con maggiore sicurezza per i tessuti vicini. Il punto originale dello studio condotto dalla Cattolica e dagli Oncologi e Otorinolaringoiatri della Regione Molise ¨¨ proprio la quantit¨¤ di radiazioni sopportabile, dopo due cicli di chemioterapia cosiddetta di induzione. I ricercatori dell¡¯Unit¨¤ Operativa di Radioterapia hanno infatti testato la possibilit¨¤ di elevare le dosi, associando al trattamento il farmaco platino. Trentasei pazienti colpiti da tumore localmente avanzato del faringe sono stati divisi in due gruppi, ciascuno dei quali ha ricevuto una diversa chemioterapia di induzione, seguita da una dose totale di radiazioni di 67.5 Gy, frazionata in 30 trattamenti nell¡¯arco di sei settimane. I risultati hanno dimostrato che l¡¯associazione fra chemioterapia e radioterapia ad intensit¨¤ modulata, dopo una chemioterapia di induzione, ¨¨ fattibile, a fronte di un accurato controllo dei pazienti in corso di trattamento al fine di prevenire tossicit¨¤ gravi. E una nuova possibilit¨¤ terapeutica per queste malattie ¨¨ rappresentata dalla tecnica Vmat. Con questo metodo, impiegato in Italia per la prima volta alla Cattolica di Campobasso, ¨¨ possibile ottenere la stessa precisione di trattamento della tecnica Imrt, ma con una durata della singola applicazione molto inferiore. I vantaggi derivanti da questa riduzione dei tempi sono molteplici. In primo luogo diviene possibile utilizzare una tecnica ad alta precisione in un maggior numero di pazienti. In secondo luogo migliora la ¡°sopportabilit¨¤¡± del trattamento, che invece di richiedere l¡¯immobilit¨¤ del paziente per circa mezz¡¯ora, si limita allo spazio di pochi minuti. In terzo luogo, la minore durata riduce il rischio di spostamenti involontari del paziente, migliorando quindi ulteriormente la precisione della terapia. La tecnica Vmat, alla Cattolica, ¨¨ stata sistematicamente introdotta nelle scorse settimane nel trattamento di questi tumori, grazie al personale delle Uo di Fisica Sanitaria e di Radioterapia. |
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"NANOMEDICINA IN EUROPA: ATTUALE E PER IL FUTURO", |
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Bruxelles, 24 maggio 2010 - Il 2 giugno 2010 si terrà a Bruxelles (Belgio) una conferenza intitolata "Nanomedicine in Europe: present and for the future". Durante l´evento dieci dei maggiori esperti europei discuteranno vari punti di vista sullo stato attuale della nanomedicina in Europa e sulle questioni fondamentali e prevedibili che probabilmente ne determineranno il futuro. Le sessioni riguarderanno tra l´altro: "La nanomedicina nei piani di azione per le nanotecnologie della Commissione europea", "Nanomedicina verso il 2020", "Cambiare le relazioni mondo accademico / settore industriale per la nanomedicina", "Dal punto di vista di una piccola azienda di nanomedicina", "Punto di vista e bisogni dei pazienti", "Quadro normativo", "Aspetti di sicurezza e problemi di valutazione dei rischi", "Considerazioni di natura etica e sociale", "Coinvolgere il pubblico". Nel corso del 2009, tre progetti della Commissione europea hanno raccolto informazioni e consigli da più di 100 esperti di spicco del mondo accademico, industriale, agenzie di regolamentazione e associazioni di pazienti. Lo scambio e la condivisione di informazioni e di coinvolgimento reciproco di molti esperti in questi ed altri progetti nazionali ed europei forniscono una solida base per formulare raccomandazioni per la competitività sostenibile ed efficace della ricerca e sviluppo nel settore della nanomedicina in Europa e delle sue industrie sanitarie. L´evento cercherà di capitalizzare il lavoro svolto e di individuare la via da seguire. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Nanomedroundtable.org/aanmld/form |
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CISANELLO, POLO OSPEDALIERO ALL’AVANGUARDIA IN EUROPA A REGIME REGISTRERÀ AFFLUSSI DI CIRCA 15.000 PERSONE AL GIORNO |
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Pisa, 24 maggio 2010 - «Mi avevano preannunciato che questo ospedale è destinato a diventare uno dei primi a livello europeo. Questa visita di oggi lo conferma. E anche la sala angiografica che abbiamo inaugurato stamani dimostra l’alto livello tecnologico di questo ospedale». Come seconda tappa del suo giro ufficiale negli ospedali toscani, l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha scelto l’azienda ospedaliero-universitaria pisana. Stamani è andata al Cisanello, dove è stata accolta dal direttore dell’azienda Carlo Rinaldo Tomassini, con tutto lo staff direzionale, e dal preside della facoltà di medicina Luigi Murri, con il prorettore alla sanità e il direttore amministrativo dell’Università. Dopo l’incontro con la direzione, nel corso del quale Tomassini e Murri hanno illustrato all’assessore la realtà del Cisanello (1.500 posti-letto, 4.900 dipendenti, 81.000 ricoveri l’anno, e 92.000 accessi al pronto soccorso) e le fasi del progressivo trasferimento dal vecchio ospedale Santa Chiara al Cisanello (il nuovo ospedale, che si chiamerà Nuovo ospedale Santa Chiara, andrà a regime nel 2015), c’è stata l’inaugurazione della nuova sala angiografica, con apparecchiature ad altissima tecnologia e sale chirurgiche da cui inviare referti in tempo reale a tutto l’ospedale. Quando sarà ultimato, il Cisanello sarà uno dei più grandi ospedali europei (si calcola che, quando sarà a regime, registrerà afflussi di circa 15.000 persone al giorno). «Alla fine questo intervento, che ha impegnato la Regione e l’azienda ospedaliero-universitaria per 500 milioni di euro, consegnerà alla città di Pisa un polo ospedaliero all’avanguardia, un’opera di grande funzionalità, sede della tecnologia più sofisticata, delle cure e della ricerca biomedica più avanzate», ha detto l’assessore Scaramuccia. «Sono stata in questo ospedale come paziente nel 2006 - ha aggiunto - e già allora ho avuto modo di sperimentare la professionalità e l’esperienza del personale. Sono contenta di tornarci ora con le mie gambe. Io sono ingegnere nucleare ed è bello vedere come nella sanità la tecnologia non sia qualcosa di freddo, ma possa invece essere funzionale al miglioramento della salute delle persone». «Nell’azienda ospedaliero-universitaria pisana – ha sottolineato – il livello è elevato per tutte le specialità, con punte di eccellenza che hanno reso Pisa famosa in tutto il mondo, come l’endocrinologa e la psichiatria. Professionalità e competenza riconosciute a livello nazionale, con un significativo 25% di pazienti che arrivano da tutta Italia, e anche dall’estero. Con Torino, Pisa è prima in Italia per il trapianto di fegato, è al top per il trapianto rene-pancreas combinato. Certamente nella nuova collocazione del Cisanello, queste, come del resto tutte le altre specialità, saranno maggiormente esaltate, e tutte le professionalità di cui questa azienda è ricca potranno esprimersi al meglio. Da qui al 2015 il percorso sarà ancora lungo e faticoso. Da qui ad allora io conto di tornare spesso qui al Cisanello, fino a quando si chiamerà Nuovo ospedale Santa Chiara». |
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SALUTE FVG: 27-29 MAGGIO GRADO LABORATORIO PER QUALITÀ DELL´´ASSISTENZA |
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Trieste, 24 maggio 2010 - Da giovedì 27 a sabato 29 maggio al Centro Congressi di Grado si svolgerà il Xx Congresso Nazionale della Siquas-vrq - Società italiana della Qualità dell´assistenza sanitaria, sul tema "Qualità è Sostenibilità", evento al quale interverranno noti esperti, anche stranieri, promosso da Federsanità Anci nazionale e regionale e Comune di Grado con il patrocinio della Banca Popolare Friuladria. Avvio dei lavori alle 17.00 con i saluti del sindaco di Grado, Silvana Olivotto, del prefetto di Gorizia, Maria Augusta Marrosu, del direttore generale dell´Ass 2, Gianni Cortiula, e dei fondatori della Siquas - Vrq, Franco Perraro e Aldo Gabriele Renzulli. A seguire la lezione magistrale di Rosa Sunol, dell´istituto universitario di Barcellona, su "Qualità dell´assistenza: crescita, sviluppo e futuro". "Nel corso delle tre giornate verranno approfonditi strategie, modelli, strumenti, metodi, tecniche per progettare, organizzare, valutare e migliorare la qualità organizzativa e professionale che contribuisce a ridurre i costi ed evitare gli sprechi, liberando risorse per realizzare nuovi servizi più vicini ai bisogni sanitari e sociali dei cittadini", spiega il presidente della Siquas, Andrea Gardini. La Società Italiana per la Verifica e Revisione della Qualità dell´Assistenza Sanitaria e delle Cure Mediche (Vrq) è stata fondata nel 1984 proprio in Friuli Venezia Giulia, che dunque, secondo Gardini, può essere considerato "la culla del movimento internazionale per la qualità dell´assistenza sanitaria, che dagli anni ottanta a oggi ha determinato cambiamenti importanti nelle prassi organizzative e professionali dei sistemi sanitari". Il Congresso sarà preceduto, giovedì mattina, con inizio alle ore 9.00, da un convegno formativo destinato ai medici di medicina generale, curato da Centro di formazione permanente per l´area delle cure primarie (Ceformed Fvg), e da un seminario tenuto da John Ovretveit, uno dei massimi esperti europei di qualità in ambito sanitario. All´appuntamento formativo con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, incentrato su diverse sessioni in cui saranno approfonditi i temi della qualità delle cure a garanzia della sostenibilità del sistema, interverrà anche l´assessore regionale alla salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali, Vladimir Kosic. In occasione di questi eventi venerdì 28, nel Municipio di Grado, si riunirà il Forum permanente dei direttori generali di Federsanità Anci, coordinato dal prof. Enrico Bollero, direttore generale del Policlinico Tor Vergata di Roma. |
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“RU486”: G.R. COSTITUISCE COMITATO SCIENTIFICO PER LINEE GUIDA UTILIZZO FARMACO |
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Perugia, 24 maggio 2010 – Avrà il compito di definire le linee guida cui dovranno uniformarsi le aziende sanitarie umbre per la somministrazione della pillola abortiva Ru486 il comitato tecnico-scientifico costituito dalla Giunta regionale dell’Umbria su proposta dell’assessore alla sanità, Vincenzo Riommi. Al comitato, composto da figure medico-professionali di elevata competenza, spetterà di stabilire le linee di comportamento clinico per la migliore tutela della salute della donna e quindi di individuare i casi in cui è preferibile per le pazienti l’interruzione della gravidanza con metodologia farmacologia o chirurgica. Ad esso competerà inoltre di delineare i protocolli clinici relativi alle procedure ed ai trattamenti durante la visita ambulatoriale, il ricovero e per le visite di controllo successive all’interruzione volontaria di gravidanza, al fine di verificare l’eventuale insorgenza di complicanze e quindi adottare le opportune terapie. Il Comitato dovrà infine stabilire le modalità organizzative per l’accesso, il percorso assistenziale e le procedure per il consenso informato delle pazienti. “Il Comitato – ha detto l’assessore Riommi - rappresenta un passaggio obbligato per dare attuazione alle legge e per assicurare un uso appropriato del farmaco. Sulla base del lavoro svolto da questo organismo la Giunta regionale elaborerà le linee di indirizzo per le aziende sanitarie umbre, così da garantire standard assistenziali e modalità organizzative e rendere concretamente applicabili le linee guida e i protocolli clinici”. In questo contesto verranno anche affrontate le questioni legate all’esigenza di una adeguata dotazione di posti letto nei reparti di ginecologia, in funzione del regime di ricovero ordinario o day hospital fissato dai protocolli, del personale dedicato e della maggiore tempestività richiesta per l’accesso all’intervento con terapia farmacologia, per il quale il tempo di attuazione è ridotto a sette settimane di gestazione, rispetto alle nove fissate per l’Ivg chirurgica. “Continua intanto - ha sottolineato l’assessore – l’impegno della Regione per mettere le donne in condizione di poter compiere scelte libere e consapevoli. Da qui la realizzazione di attività di informazione e formazione svolte dai Consultori in materia di procreazione cosciente e responsabile, sui metodi anticoncezionali e sulla prevenzione, sulle tecniche di interruzione di gravidanza di tipo medico e chirurgico e sui relativi rischi e possibili complicanze”. Secondo i dati in possesso della Direzione regionale alla sanità in Umbria (fonte Istat 1992-2008), il trend di ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza è in costante diminuzione. Nel 2008 in particolare si conferma la riduzione del ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza con un numero totale di Ivg effettuate nelle strutture sanitarie umbre di 1919 casi, erano 2.119 i casi del 2007. Viene inoltre confermato il decremento delle Ivg effettuate da donne residenti in regione, pari a 1.625. I consultori pubblici in Umbria sono 31, più 47 centri definiti “sede ausiliaria” dove si svolge soprattutto attività di screening. Pur registrandosi un alto tasso di obiezione di coscienza da parte degli operatori sanitari (ginecologi Umbria 74 per cento contro il 72 per cento dell’Italia centrale, anestesisti in Umbria 62 per cento, Italia centrale 54 per cento, personale non medico in Umbria 37 per cento, Italia centrale 40per cento), in ogni azienda sanitaria viene assicurata l’erogazione della prestazione, facilitando l’accesso delle utenti in maniera semplice e tempestiva. I dati inoltre evidenziano che dal 1992 ad oggi il ricorso alle Ivg è in aumento tra le cittadine straniere, residenti o no, ed è invece in diminuzione tra le italiane. Questo a fronte anche di un sostanziale aumento della popolazione generale, ma soprattutto straniera. Nel 2003 le donne straniere in età feconda in Umbria, secondo l’Istat, erano circa 11mila, nel 2008 sono arrivate a 36mila. |
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CONFERENZA ONLINE "NANOTECNOLOGIE PER APPLICAZIONI BIOMEDICHE" |
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Porto, 24 maggio 2010 - Il 28 maggio 2010 la città di Porto, in Portogallo, ospiterà una conferenza intitolata "Nanotechnology for biomedical applications". Le potenzialità delle nanotecnologie per supportare le applicazioni biomediche, comprese le tecniche di diagnostica e terapia intelligenti, di sondaggio e riparazione di singole cellule, di impianti nano, ingegneria dei tessuti e medicina rigenerativa costituiranno il tema centrale della manifestazione. I partecipanti avranno la possibilità di conoscere gli sviluppi attuali, stabilire contatti con altri ricercatori e condividere interessi di ricerca. L´evento è organizzato dalla Icpcnanonet ("Una raccolta basata sul web di pubblicazioni relative alle nanoscienze e nanotecnologie, banche dati di ricercatori e forum online, volta a informare e facilitare la messa in rete tra i gli Stati membri e i paesi dell´Icpc (International Cooperation Partner Countries)), un´azione di sostegno finanziata dal Settimo programma quadro. Il progetto riunisce partner dell´Ue, Cina, India e Russia e mira a fornire un accesso più ampio alla ricerca pubblicata nel campo delle nanoscienze e opportunità di collaborazione. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Icpc-nanonet.org/ |
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BOLZANO: CONVIVENZA MORE UXORIO E SUOI RISCHI: CONFERENZA IL 27 MAGGIO A CALDARO |
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Bolzano, 24 maggio 2010 - Giovedì 27 maggio 2010, alle ore 20.00, a Caldaro, si terrà una conferenza sul tema "convivenza more uxorio. L´intervento, in lingua tedesca, rientra in un´iniziativa della Commissione provinciale pari opportunità e dell´Ufficio donna organizzata in collaborazione con vari partner locali. La Commissione provinciale per le pari opportunità e l´Ufficio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. Nell´ambito di questa iniziativa, giovedì 27 maggio 2010, alle ore 20.00, presso il Vereinshaus "Josefsaal"a Caldaro Ulrike Oberhammer, avvocato e presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità, nella la conferenza, in lingua tedesca, proporrà la questione della convivenza more uxorio al di fuori del matrimonio e degli aspetti giuridici ai quali comunque la donna deve porre attenzione. L´incontro è ad ingresso libero. |
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ARRESTARE LA MALARIA |
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Bruxelles, 24 maggio 2010 - Uno studio innovativo brittannico-statunitense potrebbe dare ai ricercatori di tutto il mondo gli strumenti necessari per contenere la diffusione della malaria, una malattia che può avere conseguenze fatali. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science, è stata finanziata in parte dall´Ue attraverso il progetto Malsig ("Signalling in the life cycle stages of malaria parasites"), che ha ricevuto 3 milioni di euro nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq) per incrementare la comprensione della biologia dei parassiti della malaria. Nello studio in questione, guidato da una squadra della Harvard School of Public Health (Hsph) negli Stati Uniti, gli scienziati hanno inizialmente cercato di impedire che i parassiti della malaria invadessero i globuli rossi sani. Essi hanno in realtà arrestato il diffondersi dei parassiti dalle cellule ematiche infette. Per ottenere questo risultato, i ricercatori hanno individuato ed eliminato una proteina - la proteina chinasi calcio-dipendente (Pfcdpk5) - nel più comune, ma anche più pericoloso, parassita della malaria, il Plasmodium falciparum. Rimuovendo la proteina, gli scienziati sono riusciti a imprigionare i parassiti all´interno delle cellule infette, impedendo loro di introdursi nelle cellule ematiche sane. "Si tratta della fase in cui le cose devono accadere velocemente per il parassita", ha spiegato il professor Manoj Duraisingh del Hsph, autore di livello avanzato dello studio. "Il parassita non ama trascorrere molto tempo al di fuori della cellula. Esso cresce e matura, e immediatamente dopo la rottura, si introduce in una nuova cellula. È stata una sorpresa osservare che questa proteina chinasi, che si pensava fosse coinvolta nell´invasione dei globuli rossi, risulta essere essenziale per il parassita nell´uscire dalla cellula". Secondo i ricercatori, i risultati forniscono chiarimenti sul processo altamente coreografico del parassita nel movimento in entrata e in uscita da una cellula ematica. "Quando il parassita esce dai globuli rossi, ha pochi secondi o minuti per introdursi in nuovi globuli rossi, altrimenti sarà eliminato o ucciso dal sistema immunitario umano", ha spiegato l´autore capo dello studio, il dottor Jeffrey Dvorin del Hsph. "Abbiamo osservato un fattore importante che spinge il parassita ad uscire dalle cellule e che potrebbe essere indipendente dal fattore che innesca l´invasione". I ricercatori hanno notato che l´uomo non è portatore della proteina chinasi oggetto di indagine, solo i parassiti e le piante lo sono. Di conseguenza, lo sviluppo di un farmaco mirato a tale proteina potrebbe essere meno tossico per l´uomo. Il dottor Dvorin ha detto che un certo numero di aziende e laboratori stanno studiando potenziali inibitori di ingresso e uscita dai globuli rossi per il parassita. Egli ha tuttavia osservato che non sono stati sviluppati farmaci antimalarici che mirano ad intervenire su queste fasi del ciclo di vita del parassita. La squadra è anche riuscita a produrre uno strumento scientifico che permette ai ricercatori di condurre sperimentazioni sul vaccino contro il parassita invasivo maturo. "Uno degli esperimenti riportati rislascia meccanicamente i parassiti che sono maturati in forme virulente e invasive", ha detto il dottor Dvorin. "Molti hanno cercato di ottenere parassiti in questa forma per svolgere ricerche. Si tratta di una grande risorsa per gli studi sui vaccini". Ogni anno la malaria colpisce fino a 500 milioni di persone nel mondo, 1 milione di queste, molti dei quali bambini provenienti dall´Africa sub-sahariana, muore a causa della malattia. I sintomi comprendono febbre alta, anemia e attacchi di brividi. Una delle maggiori sfide per i ricercatori è rappresentata dal fatto che la resistenza della malaria al trattamento farmacologico continua a rafforzarsi. Allo studio hanno partecipato ricercatori della London School of Hygiene and Tropical Medicine e del National Institute for Medical Research, entrambi nel Regno Unito, e del Children´s Hospital di Boston, del Broad Institute, della Stanford University, dello Scripps Research Institute e del Genomics Institute della Novartis Research Foundation, tutti negli Stati Uniti. Il progetto Malsig, coordinato dal francese Institut national de la santé et de la recherche médicale (Inserm), riunisce esperti provenienti da Francia, Germania, India, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito. Il progetto è stato avviato nel 2009 e si concluderà nel 2012. Per maggiori informazioni, visitare: Science: http://www.Sciencemag.org/ Harvard School of Public Health: http://www.Hsph.harvard.edu/ |
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SANITÀ: UNA AUTHORITY PER IL TRASFERIMENTO DELL´ONCOLOGICO DI BARI AL COTUGNO |
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Bari, 24 maggio 2010 - La Giunta Regionale nella prossima seduta di martedì 25 maggio approverà l’atto proposto dall’Assessore alle Politiche della Salute relativo alla costituzione di una “Autorithy” regionale che si occuperà specificatamente di seguire le operazioni relative al trasferimento dell’Irccs “Giovanni Paolo Ii” (Oncologico) di Bari dall’attuale sede Via Samuel F.hahnemann, 10 in Bari (ex Mater Dei) alla nuova sede presso l´ex ospedale “Cotugno” ubicato nel quartiere Poggiofranco di Bari. L’autorithy dovrà assicurare ogni supporto all’Irccs “Giovanni Paolo Ii” (Oncologico) ed all’Asl Ba coinvolte in una serie di procedimenti amministrativi (tra il trasferimento della proprietà del “Cotugno” da Asl Ba e Irccs), tecnici, dal completamento di lavori e dalle operazioni. L’autorithy regionale dovrà, in particolare, supportate e seguire le complesse operazioni di trasferimento dall’attuale sede alla nuova sede affinché le stesse siano completate con buon esito entro il prossimo 30 settembre 2010. Tutte le operazioni propedeutiche al trasferimento effettivo procedono comunque alacremente da parte dell’Asl Bari, a cui è affidata la realizzazione delle opere edili e l’installazione delle attrezzature e degli arredi necessari per la funzionalità dell’Istituto. I finanziamenti iniziali derivanti dal protocollo d’intesa dal 2004 nonché quelli ulteriori recentemente messi a disposizione dal Ministero della Salute sono stati utilizzati per: - opere edili principali, relative alla ristrutturazione dell’edificio ospedaliero e alla realizzazione di una palazzina uffici, che sono completate e in fase di collaudo; - attrezzature quasi tutte già installate (due acceleratori lineari di ultima generazione, per i quali i tecnici di Fisica sanitaria stanno predisponendo le caratterizzazioni dei fasci, arredi di laboratorio la cui fornitura sarà completate in trenta giorni); - una attrezzatura di grande innovazione tecnologica, denominata Angio-tac; le opere sono state ultimate e si sta procedendo al collaudo tecnico-amministrativo; - opere di realizzazione di laboratori per la produzione di terapie cellulari i cui lavori si completeranno entro venti / trenta giorni; - opere di realizzazione di stanze di degenza per pazienti immunodepressi, che saranno utilizzate per le procedure di trapianto di cellule staminali autologhe ed allogeniche; i relativi lavori si completeranno entro venti / trenta giorni; - opere di realizzazione degli ambienti per la manipolazione dei chemioterapici antiblastici; i relativi lavori si completeranno entro venti / trenta giorni; La Asl Bari ha altresì provveduto già ad avviare la realizzazione di ulteriori opere edili di sistemazione delle aree esterne e degli spazi di parcheggio; tali attività si completeranno entro quaranta / sessanta giorni. L’irccs ha con proprie risorse provveduto a dotarsi anche di una Tac Simulatore e di una apparecchiatura per la Radioterapia Intraoperatoria. Entrambe le attrezzature sono installate e sono in corso le procedure di collaudo. |
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SI È SVOLTA A ROMA LA RIUNIONE SULLE SCADENZE PREVISTE DAL PIANO DI RIENTRO DEL SERVIZIO DI RIENTRO SANITARIO REGIONALE DELLA CALABRIA |
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Reggio Calabria, 24 maggio 2010 - Si è tenuta il 20 maggio, a Roma, al Dipartimento della Ragioneria dello Stato, la riunione del “Tavolo tecnico” e del Comitato Lea, relativa alla verifica sull’attuazione degli adempimenti in scadenza previsti dal Piano di rientro del servizio sanitario regionale. Si è trattato di un incontro impegnativo durante il quale si è fatto il punto sulle azioni compiute e da compiere per rendere concreta l’opera di risanamento del servizio sanitario regionale. L’attuazione del Piano è ancora in una fase embrionale con qualche confortante segnale di positività sulla spesa farmaceutica da sostenere e consolidare, ma con molte zone d’ombra e criticità, relativamente al riordino della rete ospedaliera, alla riqualificazione della rete di assistenza territoriale ed ai rapporti con la sanità privata: tutti ambiti nei quali il “Tavolo” si aspetta azioni concrete ed incisive sull’equilibrio dei conti e sulla qualità dei servizi erogati. Nel corso della riunione è stato, comunque, evidenziato il rispetto dei tempi della Regione nel trasmettere ai Ministeri gli atti prodotti in relazione alle scadenze di maggio, documentazione che il “Tavolo” ha inviato agli uffici competenti per il lavoro di istruttoria, che esiterà in un nuovo momento di verifica nella prossima riunione, convocata per giovedì ventisette maggio prossimo. Il “Tavolo” ha, inoltre, apprezzato l’accelerazione e la maggiore chiarezza delle procedure dell’ultimo mese, in osservanza delle scadenze previste dal Piano di rientro. |
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BOLZANO: DISABILITÀ, SEMINARIO PER GENITORI E ASSISTENTI |
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Bolzano, 24 maggio 2010 - Il Servizio sviluppo personale della Ripartizione provinciale famiglia e politiche sociale organizza un seminario di due giorni in lingua tedesca, in programma il 4 e 5 giugno, riservato a genitori di bambini diversamente abili e ad operatori di enti e associazioni di assistenza. Sostegno anticipato alle famiglie con bambini diversamente abili. Questo il titolo di un seminario in lingua tedesca organizzato dal Servizio sviluppo personale della Ripartizione provinciale famiglia e politiche sociale. Nei due giorni di lezione, che si svolgeranno venerdì 4 e sabato 5 giugno presso il centro di formazione "Lichtenburg" di Nalles, verranno affrontati diversi temi: dall´importanza di offrire un sostegno immediato alle famiglie che scoprono di avere un figlio affetto da disabilità, alla gestione delle componenti "emozionali" dell´assistenza ai bambini disabili. Al seminario, tenuto da esperti del settore, possono partecipare un massimo di 15 persone. Per iscrizioni e informazioni: ada.Pirozzi@provinz.bz.it, tel. 0471 418226. |
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FIRMA DELLA MODIFICAZIONE DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA TRA LA REGIONE E IL COMUNE DI AOSTA PER LA REALIZZAZIONE DEL PRESIDIO UNICO OSPEDALIERO UMBERTO PARINI |
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Aosta, 24 maggio 2010 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin e il Sindaco di Aosta Guido Grimod hanno firmato il venerdì 21 maggio, la modificazione dell’accordo di programma tra Regione e Comune, per la realizzazione del presidio unico ospedaliero regionale Umberto Parini di Aosta. Alla sottoscrizione ha preso parte anche l’Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Albert Lanièce. Il documento integra l’accordo vigente attraverso la previsione di una dislocazione dei parcheggi sensibilmente migliorativa rispetto a quella precedentemente individuata, acquisendo al patrimonio della Regione 510 posti auto da realizzare nell’area “ex Residence Mont-blanc”, a nord di via Roma. La nuova soluzione individuata non comporta oneri aggiuntivi per il Bilancio regionale rispetto alla spesa già stanziata pari a 145 milioni e 500 mila euro. Il Presidente della Regione Augusto Rollandin nell’incontro di oggi ha sottolineato l’importanza della modificazione dell’accordo di Programma poiché individua una nuova soluzione per i parcheggi, che si connota, rispetto a quella del primo accordo, per importanti esternalità positive, collegate al miglioramento della viabilità dell’area limitrofa all’ospedale, con la realizzazione di un unico parcheggio e la realizzazione di importanti economie di spesa derivanti dalla soppressione della realizzazione del parcheggio provvisorio. Per l’Assessore Albert Lanièce, l’accordo rappresenta un tassello fondamentale per la riqualificazione del presidio in quanto prevede una soluzione migliorativa e sensibilmente più rapida della prima fase dell’intervento, permettendo così alla società di scopo di avviare con sollecitudine le attività di progettazione dell’intervento, nel pieno rispetto del crono programma previsto. |
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CALABRIA: IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA INCONTRATO I RAPPRESENTANTI DI FEDERFARMA |
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Catanzaro, 24 maggio 2010 - Si è tenuto, a Palazzo “Alemanni”, un incontro tra il Governatore Giuseppe Scopelliti ed i rappresentanti di Federfarma Calabria. Nel corso della riunione, proficua e positiva, a cui hanno partecipato, tra gli altri, l´assessore Pietro Aiello, il Direttore generale del Dipartimento della Presidenza della Giunta regionale Franco Zoccali, il Direttore Generale del Dipartimento regionale “Tutela della Salute e Politiche Sanitarie” Andrea Guerzoni, si sono approfondite le problematiche relative al comparto farmaceutico calabrese, in particolare la distribuzione dei farmaci. Al termine dell´incontro è stato deciso di sottoscrivere un protocollo d´intesa, relativo alla regolamentazione della distribuzione dei medicinali Pht, con una sperimentazione di sei mesi. Il documento verrà successivamente recepito dalla Giunta regionale. Si tratta, in pratica, di uno degli adempimenti previsti dal Piano rientro. |
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A TRENTO GIOVEDI´ INCONTRO SULLA SANITA´ E LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE |
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Trento, 24 maggio 2010 - Giovedì 27 maggio nella Sala Rosa del Palazzo della Regione alle ore 17.00 si svolgerà un incontro aperto ad associazioni ed operatori sanitari, nell’ambito della cooperazione internazionale nella sanità. All’iniziativa interverranno l´assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza e l´assessore alla salute e politiche sociali della Provincia autonoma e e il direttore dell’Azienda provinciale per i Servizi sanitari Franco Debiasi. La salute è un diritto di tutti. Nei paesi in via di sviluppo l’Aids è forse una delle prime cause di morte, ma si muore anche di malaria, di tubercolosi e perfino di morbillo, malattie che qui in Occidente sono state debellate. Come noto la comunità trentina esprime da sempre un forte impegno nell’ambito della solidarietà internazionale. In questo contesto sono moltissimi gli operatori sanitari che collaborano con le associazioni trentine per la realizzazione di progetti in ambito sanitario. È importante, al fine di valorizzare il volontariato, lavorare per migliorare la conoscenza, il coordinamento e la messa in rete delle diverse emergenze sanitarie. L’incontro sarà un tavolo dove le associazioni e gli operatori sanitari si confronteranno con la Provincia per consolidare l’impegno di tutti e difendere il diritto alla salute in ambito internazionale. |
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DA FATTORI A CASORATI. CAPOLAVORI DELLA COLLEZIONE OJETTI A VIAREGGIO, CENTRO MATTEUCCI PER L´ARTE MODERNA, 26 GIUGNO - 12 SETTEMBRE 2010, TORTONA, PINACOTECA DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO 25 SETTEMBRE - 28 NOVEMBRE
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Milano, 24 maggio 2010 - Per molti versi quella che prende il via il 26 giugno al Centro Matteucci per l´Arte Modena di Viareggio è una mostra-manifesto dell´attività della nuova associazione culturale fondata e voluta da Giuliano Matteucci, conoscitore della pittura italiana dell´Ottocento. Tra i principali obiettivi del Centro: indagare, documentare e presentare l´arte moderna, in particolare il periodo che va dall´Unità d´Italia agli inizi del nuovo secolo, valorizzando il collezionismo d´epoca. Banco di prova, davvero complesso, è il tentativo di ricomporre un´importante collezioni, quella del noto scrittore e critico Ugo Ojetti, per trent´anni responsabile delle pagine culturali del Corriere della Sera. Un´impresa ai limiti dell´impossibile in ragione dell´impegno necessario per ricostruire uno spaccato il più possibile rappresentativo di quanto egli aveva riunito nella magnifica villa Il Salviatino sui colli di Settignano. Si è trattato di andare a ritroso, alla ricerca di ciò che lo scrittore, giornalista e critico acquistò, molto oculatamente riunì, in decenni di ricerche e frequentazioni di artisti e galleristi. Già all´indomani della morte (1946), infatti, il suo patrimonio fu oggetto di una dispersione che si completò con la cessione della villa, trasformata in albergo. Arredi, opere d´arte, ma anche il grande archivio, vennero ceduti in momenti e ad acquirenti diversi, rendendo difficile risalire all´intero compendio artistico-documentario. Le ricerche condotte in previsione della mostra hanno consentito di ridare innanzitutto forma ai documenti d´archivio (molti dei quali inediti e inesplorati) e, grazie a questi, risalire all´ingente collezione. Il lungo lavoro ha evidenziato come i nuclei originari e fondanti risultino le ricche raccolte dell´Ottocento e del primo Novecento, in cui trovavano posto sezioni monografiche dedicate ai Macchiaioli tra cui Giovanni Fattori, a Oscar Ghiglia e Libero Andreotti. Le raccolte di pittura e scultura erano arricchite da un´imponente corpus di grafica, prevalentemente otto e novecentesca. Sulla base delle testimonianze fotografiche e d´archivio è cominciata quindi la ricerca delle opere, spesso passate più volte di mano e quindi difficilmente rintracciabili. Il risultato di questo lungo lavoro è godibile nella mostra "Da Fattori a Casorati. Capolavori dalla Collezione Ojetti" dal 25 giugno al 12 settembre, nelle sale restaurate della palazzina liberty sede del Centro Matteucci e, dal 25 settembre al 28 novembre nella Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Per la prima volta a distanza di quasi mezzo secolo, il Centro Matteucci riunisce i pezzi più preziosi e rappresentativi del corpus moderno - e dunque essenziale - della collezione: da Fattori a Borrani, da Signorini a Pellizza da Volpedo, da Ghiglia a Felice Casorati, insieme a sculture di Libero Andreotti e Antonio Berti. I risultati del lungo scavo negli archivi privati del critico consentono, finalmente, di tracciare la fisionomia di una delle più prestigiose e rappresentative raccolte d´arte italiana della prima metà del Novecento. Rivelando un´esperienza collezionistica unica, non solo perché puntuale riflesso di quei principi del classicismo neo-tradizionalista che guidavano la disposizione critica di Ojetti, ma soprattutto perché proiezione del suo rapporto elettivo con gli artisti prediletti, conseguenza dell´alta e assolutamente nuova concezione del ruolo del critico d´arte. La storia delle opere selezionate offre così l´occasione per ricostruire la vera portata, le dinamiche e le implicazioni del ruolo di mecenate, di protettore, di guida teorica e committente svolto da Ojetti anche attraverso l´attività pubblica. Ripercorrere da vicino la genesi e gli svolgimenti di rapporti intensi e, spesso, assai controversi, come quelli con Ghiglia e Andreotti; tessere la rete articolata delle relazioni intrattenute con i colleghi giornalisti e critici, con galleristi, antiquari e collezionisti, per meglio valutarne la sua funzione di guida. La mostra pone, dunque, all´attenzione e alla memoria storica una vicenda culturale e umana che non trova termini di confronto nel panorama del tempo, aggiungendo un contributo importante all´arte e al collezionismo italiano del primo Novecento. Da Fattori a Casorati. Capolavori dalla Collezione Ojetti. Viareggio, Centro Matteucci per l´Arte Moderna, via D´annunzio 28. |
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INAUGURATA A UDINE GIORNATE DEL TIEPOLO 2010 |
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Udine, 24 maggio 2010 - "Le Giornate del Tiepolo, organizzate la prossima settimana nel capoluogo friulano per il secondo anno consecutivo, ci dimostrano come le iniziative culturali di rilievo - per avere successo - devono valorizzare il patrimonio artistico esistente sul territorio". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, all´inaugurazione avvenuta il 21 maggio al Castello di Udine della mostra "Giambattista Tiepolo tra scherzo e capriccio", che presenta l´intero corpus di incisioni dell´artista veneto a 22 anni dall´ultima grande mostra. Oltre alle acqueforti e alle lastre originali, l´esposizione riunisce anche una selezione di disegni del maestro veneziano, i cui soggetti sono in reazione con le incisioni. Sulla bellezza e perfezione esecutiva delle opere esposte non vi è secondo gli esperti alcuna discussione: si tratta di capolavori assoluti nell´intera storia dell´arte grafica. Il progetto delle Giornate è organizzato dal Comune in collaborazione con la Cciaa, Confcommercio e Confartigianato di Udine, il Conservatorio "Tomadini", le Fondazioni Crup e Teatro Nuovo Giovanni, la Banca Popolare Friuladria - Credit Agricole, il Museo Diocesano e le Gallerie del Tiepolo, la Parrocchia di S. Maria Annunziata, il Consorzio Universitario, la Provincia e l´Università di Udine. Alla presentazione della mostra, l´assessore Molinaro, complimentandosi con gli organizzatori per aver individuato un´iniziativa culturale di ampio respiro, ha sottolineato come Tiepolo sia legato in modo indissolubile e significativo - attraverso i suoi dipinti nel Duomo, nel Patriarcato, in Castello ed in alcune dimore private -, alla città. Nell´ambito delle Giornate saranno una ventina gli appuntamenti culturali che si svolgeranno fino al 30 maggio a Udine. Verrà così offerto al pubblico un ampio spazio di avvicinamento - in pittura, nella musica, letteratura e poesia - al tema del Settecento e del Barocco. |
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MONDIALI 2015 DI SCI ALPINO A CORTINA: UNA GRANDE OCCASIONE PER METTERE IN VETRINA UN TERRITORIO UNICO |
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Venezia, 24 maggio 2010 - “Cortina ha tutte le carte in regola per candidarsi ad ospitare i prossimi mondiali di sci alpino, una competizione internazionale di grande prestigio. La ‘perla delle Dolomiti’ saprebbe offrire un palcoscenico unico in termini di pubblico e di paesaggio”. Con queste parole il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia commenta la firma del Multy-party Agreement, il documento che sostiene Cortina come sede della competizione internazionale di sci alpino del 2015. “Sono sicuro – aggiunge Zaia - che le istituzioni bellunesi e regionali, insieme con i responsabili dello sport nazionale, sapranno fare squadra per sostenere una candidatura in cui crediamo con forza per la qualità e l’efficacia della proposta. Un evento sportivo, quello dei Mondiali, che rappresenterebbe anche un volano importante per il turismo del territorio. La provincia di Belluno, nel cuore di quelle Dolomiti che l’Unesco ha riconosciuto patrimonio dell’umanità, conta ogni anno quasi cinque milioni di presenze turistiche, un dato che ne testimonia la grande capacità ricettiva”. “La manifestazione – conclude il presidente veneto - troverebbe sicuramente a Cortina una grande cornice di pubblico, in una regione che dimostra da sempre una grande vocazione sportiva e sa unire i valori del territorio a quelli agonistici”. |
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