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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Giugno 2010
Politica
UE, RIFORMA DELLE PENSIONI, UNA FORMA DI SOLIDARIETÀ FRA GENERAZIONI?  
 
Bruxelles, 9 giugno 2010 - Modello sociale europeo: un riferimento per il mondo intero, ma anche una sfida per l´avvenire. La pressione sulle finanze pubbliche cresce dappertutto in Europa, minacciando di diventare insostenibile. Per questo è necessario intervenire, soprattutto sul sistema pensionistico. Nel rapporto sulla "solidarietà tra generazioni", il popolare tedesco Thomas Mann dice che bisogna agire su due fronti: incoraggiare le persone a rimanere attive più a lungo e includere i giovani nel mercato del lavoro. Onorevole Mann, cos´è esattamente la "solidarietà tra generazioni"? In che modo si differenzia da ciò che il modello sociale europeo ha garantito negli ultimi decenni? Considero la solidarietà tra generazioni come un´equa condivisione intergenerazionale di vantaggi e oneri. Il modello sociale europeo si basa su differenti strutture e concezioni di welfare e di solidarietà tra le generazioni. E´ indispensabile una definizione unica per facilitare un dibattito efficace, chiaro e trasparente sia a livello pubblico che a livello politico. Lei ha sottolineato il bisogno di promuovere un invecchiamento attivo e il prolungamento della vita lavorativa oltre i 60 anni, ma allo stesso tempo insiste sulla lotta alla disoccupazione giovanile. Non troppo tempo fa il prepensionamento era considerato una soluzione efficace per la disoccupazione tra i giovani. Le cose sono cambiate dagli anni ´90, ma come può l´economia europea migliorare realisticamente l´occupazione a entrambi? Ovviamente l´economia e il mercato del lavoro saranno sottoposti a considerevoli cambiamenti strutturali. Ci saranno più "lavoratori anziani", pensionati e ultraottantenni, mentre avremo sempre meno bambini, e quindi giovani e adulti in età da lavoro. Non si possono risolvere problemi multipli con singole soluzioni. Quindi, io propongo un pacchetto. Per esempio la "Garanzia europea per la gioventù", grazie a cui sarebbe offerto un lavoro a ogni giovane dopo sei mesi di disoccupazione. Riguardo i più anziani suggerisco un "Patto 50+", che contiene la richiesta di aumentare il tasso di occupazione dei lavoratori dai 50 anni in su fino al 55%, l´eliminazione graduale del prepensionamento, il sostegno alla formazione permanente, e l´incentivo per gli ultrasessantenni a restare nel mondo del lavoro. Il patto dovrebbe essere accompagnato da misure specifiche come lo sviluppo di team intergenerazionali nelle compagnie e nuovi passi per rivedere e rimuovere i limiti di età. Vite lavorative più lunghe e pensioni più basse sono solitamente viste come l´unica risposta alle sfide economiche e demografiche che l´Europa deve affrontare. Non ci sono altre vie d´uscita? Ci sono molti modi per raggiungere l´obiettivo. Nel mio rapporto dimostro che famiglia, migrazione e politiche economiche offrono approcci interessanti: la facilitazione dell´equilibrio tra vita familiare e lavorativa, una visione incentrata sui figli, focus sul contributo di giovani e anziani alla società, e in più la definizione di condizioni strutturali per sfruttare nuovi mercati di prodotti e servizi rivolti ai bisogni degli anziani. Lei parla di monitorare gli sforzi dei paesi membri in questa direzione. L´avanzamento è stato lento? Cosa si potrebbe fare per migliorare il controllo e l´implementazione delle nuove disposizioni sulle pensioni, specialmente in questi tempi di ristrettezze monetarie? Gli strumenti principali per implementare una giustizia intergenerazionale sono nelle mani dei Governi. Il valore aggiunto europeo risiede nel creare le premesse necessarie e gli strumenti per un dialogo aperto e onesto tra le generazioni, con lo scopo di raggiungere soluzioni vincenti per tutti. La Commissione e i governi dovrebbero introdurre una contabilità generazionale sulla base degli indicatori di sviluppo sostenibile Eurostat in tutti i paesi membri e a livello Ue. L´obiettivo è produrre modelli affidabili e previsioni dei flussi monetari tra generazioni e del grado in cui ogni generazione verrà gravata o godrà di benefici.  
   
   
PENSIONI, BORGHEZIO : UE GENEROSA COI BANKERS, SEVERA CON LE DONNE  
 
Bruxelles, 9 giugno 2010 - Generosa con i banchieri e i managers responsabili della crisi finanziaria, l´Ue si mostra invece inflessibile con le nostre donne, mettendo il Governo italiano di fronte al diktat dell´immediata adozione del pensionamento a 65 anni per le lavoratrici del settore pubblico. Farò istanza al Parlamento europeo, dice l’On. Mario Borghezio Delegazione Lega Nord al P.e. affinché chieda alla Commissaria Reding di rivedere questa drastica richiesta che non tiene minimamente conto - come spesso succede con le direttive di Bruxelles - dell´impatto sociale devastante, per i tempi ed i modi del diktat. L´alta burocrazia europea conferma, su questa questione, la sua ottusa rigidità sulle materie concernenti il welfare. In questo modo, si allarga sempre di più la distanza fra i popoli e il Superstato di Bruxelles.  
   
   
GLI STEREOTIPI CONTINUANO AD ESSERE LA PRINCIPALE SFIDA PER LA PARITÀ TRA I SESSI NEL CAMPO DELL´ISTRUZIONE  
 
Bruxelles, 9 giugno 2010 - La Commissione europea ha presentato ieri un nuovo studio che esamina in che modo venga affrontata nei paesi europei la diseguaglianza tra i sessi nell´ambito dell´istruzione. Ne risulta che sussistono ancora grandi differenze per quanto concerne la scelta degli studi e i risultati degli stessi. Androulla Vassiliou, Commissario europeo responsabile per l´istruzione, ha affermato: "La correlazione tra genere e risultato educativo è mutata notevolmente nell´ultimo cinquantennio ed ora le differenze acquistano forme più complesse. Il personale scolastico è costituito per lo più da donne, ma i sistemi educativi sono gestiti da uomini. Il numero maggiore di laureati sono donne mentre il fenomeno della dispersione scolastica interessa maggiormente i ragazzi. Dobbiamo basare le politiche per la parità tra i sessi su questa situazione di fatto." Lo studio della Commissione prende le mosse dai lavori della rete Eurydice che raccoglie e analizza i dati relativi ai sistemi educativi. Lo studio riguarda 29 paesi (tutti gli Stati membri dell´Ue, tranne la Bulgaria, più l´Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia). Risultati chiave: I ruoli di genere e gli stereotipi sono il principale ostacolo da superare - Fatte salve alcune eccezioni, tutti i paesi europei dispongono di politiche in materia di parità tra i sessi nel campo dell´istruzione o intendono dotarsene. L´obiettivo primario è superare i tradizionali ruoli e stereotipi legati al sesso. Tra gli altri obiettivi vi sono l´aumento della presenza delle donne negli organi decisionali, il superamento dei pattern relativi ai risultati educativi in funzione del sesso, e la lotta contro le molestie basate sul genere nelle scuole (si veda l´allegato, figura 1). Sono ben scarse le iniziative dei governi volte a informare i genitori sulle tematiche della parità tra i sessi e a coinvolgerli maggiormente nella promozione della parità di genere nel mondo dell´istruzione. Le ragazze raggiungono di solito livelli di istruzione più elevati e ottengono un punteggio maggiore negli esami di diploma rispetto ai ragazzi mentre questi ultimi hanno maggiori probabilità di lasciare prematuramente la scuola o di ripetere l´anno. Da indagini internazionali emerge che i ragazzi tendenzialmente non si profilano bene per quanto concerne la capacità di lettura, mentre le ragazze hanno di solito maggiori problemi con la matematica: queste constatazioni riguardano circa un terzo dei sistemi educativi in Europa. Il background socioeconomico rimane comunque il fattore più importante. Soltanto alcuni paesi attribuiscono una priorità strategica alla necessità di ovviare ai risultati scolastici carenti dei ragazzi (si tratta della comunità fiamminga in Belgio, dell´Irlanda e del Regno Unito). Ancor meno paesi dispongono di programmi speciali per migliorare le capacità di lettura dei ragazzi e la resa delle ragazze per quanto concerne la matematica e le scienze (Austria, Regno Unito (Inghilterra)). La Commissione europea affronta la questione delle disparità di genere nel campo dell´istruzione sia incoraggiando la cooperazione politica tra i paesi dell´Ue sia per il tramite dei suoi programmi di finanziamento. La lotta contro l´esclusione sociale e la disparità di genere è una delle priorità chiave nell´ambito del sostegno finanziario che l´Ue eroga, per il tramite del programma di apprendimento permanente, a progetti e partenariati multinazionali nel campo dell´istruzione. L´orientamento professionale con connotazione di genere è rivolto alle ragazze - Molti giovani e molte giovani delle scuole professionali e di quelle dell´istruzione secondaria generale continuano a scegliere carriere che rispecchiano i tradizionali ruoli di genere. Occorre un miglior orientamento professionale per affrontare la questione e si devono sensibilizzare i consulenti che indirizzano i giovani nella scelta delle carriere per far sì che essi abbiano una maggiore consapevolezza delle problematiche di genere e siano quindi in grado di mettere in questione gli stereotipi. Un orientamento che tiene conto delle componenti di genere è disponibile attualmente soltanto nella metà dei paesi europei (cfr. Allegato figura 2), ed è rivolto per lo più alle ragazze piuttosto che ai ragazzi: si tratta di solito in incoraggiare le ragazze a scegliere carriere nel campo della tecnologia e delle scienze naturali. Anche si vi sono iniziative e progetti individuali interessanti, mancano strategie nazionali di portata generale volte a superare gli stereotipi di genere per quanto concerne la scelta delle carriere come mancano anche le iniziative rivolte ai ragazzi. Le politiche relative all´istruzione superiore si prefiggono per lo più di accrescere il numero di donne nel campo della matematica, delle scienze e della tecnologia Le donne rappresentano la maggioranza degli studenti e dei laureati in quasi tutti i paesi e sono particolarmente presenti nel mondo dell´istruzione, della sanità, nel welfare e negli ambiti umanistico e artistico. Gli uomini sono maggiormente presenti nell´ingegneria, nell´industria manifatturiera e nella costruzione. Circa i due terzi dei paesi hanno posto in atto politiche per la parità tra i sessi nel campo dell´istruzione superiore (cfr. Allegato figura 3). Quasi tutte queste politiche e questi progetti riguardano però soltanto le donne. D´altro canto, la proporzione delle donne tra il personale didattico nelle istituzioni dell´istruzione superiore cala via via che si sale la piramide accademica. Tuttavia, soltanto un terzo dei paesi ha attuato politiche concrete per affrontare questo problema di segregazione verticale. Politiche per affrontare questi due aspetti della problematica risultano presenti nella comunità fiamminga del Belgio, in Germania, nei Paesi Bassi, in Austria, in Svezia, nel Regno Unito e in Norvegia. La rete Eurydice ( www.Eurydice.org/  ) fornisce informazioni e analisi in merito ai sistemi e alle politiche dell´educazione in Europa. La rete è composta di 35 uffici nazionali siti in 31 paesi che partecipano al programma Ue per l´apprendimento permanente (Stati membri dell´Ue, paesi See e Turchia) ed è coordinata e gestita dall´agenzia esecutiva dell´Ue per l´istruzione, gli audiovisivi e la cultura con sede a Bruxelles, che ne cura le pubblicazioni e le basi di dati.  
   
   
MACRO REGIONE ADRIATICO-IONICA: ITALIA, GRECIA E SLOVENIA IERI RIUNITE A BRUXELLES PER DARE IMPULSO AL PROGETTO. IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE, SPACCA: ´STRATEGIA CONDIVISA PER ISTITUIRE LA MACRO REGIONE NEL 2014´.  
 
 Bruxelles, 9 Giugno 2010 - Dopo l´impegno assunto dagli otto ministri degli Esteri dei Paesi aderenti all´Iniziativa adriatico ionica il 5 maggio scorso ad Ancona, si lavora a livello europeo per arrivare nel 2014 alla costituzione della Macro Regione Adriatico Ionica. Oggi al Parlamento europeo in programma un incontro sulla Macro Regione, promosso dal presidente della Commissione Affari Esteri Gabriele Albertini su iniziativa del sottosegretario del Ministero Affari esteri italiano Alfredo Mantica, con parlamentari italiani, greci, sloveni. Previsti gli interventi del ministro dell´Agricoltura greco Katerina Batzeli, del sottosegretario Affari esteri sloveno Dragoljuba Bencina e del presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca. Obiettivo della riunione, portare a compimento la ´filiera´ istituzionale di promozione sinergica del progetto della Macro Regione da parte di Stati, parlamentari europei, presidenti di Regione, ciascuno presso gli organismi europei di competenza. ´L´obiettivo principale ´ spiega Spacca nel suo intervento all´incontro - e` quello di sostenere una strategia condivisa per istituire, nel 2014, la Macro Regione Adriatico-ionica nell´Unione Europea. La presenza delle Marche a questo incontro, vuole testimoniare che questo non e` soltanto un obiettivo ed un interesse degli Stati nazionali ´ come espresso nella dichiarazione del 5 maggio sottoscritta ad Ancona dagli otto ministri degli Esteri dei Paesi membri della Iai ´ ma anche delle comunita` locali che sono legate da antichi rapporti di cultura, commercio e storia´. Impegno della Regione Marche, sede del Segretariato Permanente Iai, ha ricordato il presidente, e` quello di sostenere ogni iniziativa per il rafforzamento del fianco sud d´Europa. ´La nostra regione ´ prosegue - per storia e posizione geografica, si e` sempre relazionata con l´area Balcanica. Un capitolo importante e` quello che ha riguardato l´impegno della comunita` regionale, in un grande slancio di solidarieta`, per la ricostruzione di quei territori subito dopo la crisi dell´ex Jugoslavia. Tutti gli attori della nostra comunita` ne sono stati, e ne sono ancora oggi, partecipi con progetti di collaborazione tra micro e piccole imprese, di politiche urbanistiche e sociali, di agricoltura, di turismo e di pesca, di erogazione di servizi pubblici e di rafforzamento delle istituzioni locali´. Nel 2000 e` stato sottoscritto il ´Trattato di Ancona´, per gettare le fondamenta di una regione europea, individuando strategie interregionali condivise per creare un´area di piu` forte stabilita` e sicurezza istituzionale, sociale, economica e finanziaria, in un quadrante caratterizzato da forte instabilita`. ´Sempre dieci anni fa ´ aggiunge Spacca - sono nati il Forum delle Camere di Commercio, il Forum delle Citta` dell´Adriatico e dello Ionio, il Forum delle universita` Adriatico Ioniche´uniadrion, l´Euroregione Adriatica che rappresentano un laboratorio permanente nel quale possono essere individuati progetti innovativi e soluzioni ai problemi comuni. La presenza di queste Reti ha consentito di sviluppare un forte consenso su tutte le piu` importanti problematiche: la protezione ed il mantenimento di un ambiente sostenibile, il miglioramento dell´accessibilita` dell´area, l´avvio di uno sviluppo economico sociale equilibrato, la sicurezza dell´intero bacino, la protezione civile´. Soluzioni sono state trovate in conseguenza di un nuovo modo di affrontare problemi: e` il caso del ´Protocollo di cooperazione tra le Piccole e Medie Imprese´, sottoscritto a Verona l´11 febbraio 2010, tra i Ministri e Vice Ministri dell´Economia, del Commercio e del Commercio Internazionale degli Stati membri dello Iai e con un forte impegno delle Regioni (con le Marche ancora in prima fila) e del Forum delle Camere di Commercio. Il secondo protocollo, sottoscritto alla fine di maggio dai Ministri competenti degli otto Stati, riguarda l´agricoltura ed un terzo protocollo relativo al turismo e` in dirittura finale. ´I risultati ottenuti in questi dieci anni ´ conclude Spacca - possono essere considerati soddisfacenti, ma dobbiamo continuare ad operare con rinnovato impegno per assicurare una duratura crescita in un quadro di stabilita`. Per questi motivi ora puntiamo con decisione al riconoscimento di una strategia europea per la Macro Regione Adriatico Ionica, sul modello del Baltico, in un sistema caratterizzato da comuni tratti storici, economici, culturali e da importanti iniziative di integrazione. Occorre una costante sensibilizzazione per giungere, in un arco temporale compatibile con la nuova programmazione comunitaria, al riconoscimento della strategia per la Macro regione Adriatico Ionica. Insieme ce la possiamo fare nel 2014´.  
   
   
REGIONE DEL VENETO CAPOFILA DEL PROGETTO INTERREG OSAIS PER MISURARE L’EFFICIENZA DEGLI AIUTI DI STATO ALLE IMPRESE  
 
 Venezia, 9 giugno 2010 - Sarà l’assessore regionale alla cooperazione transnazionale e transfrontaliera, Roberto Ciambetti, ad aprire mercoledì 9 giugno, a Venezia, presso l’isola di San Servolo, il Convegno di Lancio di Osais (Observatory on State Aid Impact), progetto triennale del programma Interreg Ivc, del quale è capofila la Regione del Veneto e a cui partecipano altri 10 partner Europei: Murcia (Spagna), Larnaca (Cipro), Timiş (Romania), Lisbona (Portogallo), Bautzen (Germania), Heraklion (Grecia), Trenčín (Slovacchia), Opolskie (Polonia), il land della Bassa Austria e la regione francese di Champagne-ardenne. Osais, co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale con due milioni di euro, scaturisce dal dibattito aperto in materia di efficienza degli aiuti di Stato alle piccole e medie imprese e si propone di fornire alle autorità pubbliche elementi di valutazione dell’impatto sul territorio della politica di incentivazione alle imprese, misurando e valutando l’efficacia e l’efficienza degli aiuti nel Veneto e nelle altre regioni europee. Le attività previste dal progetto ruotano attorno ad un lavoro di ricerca e allo scambio di esperienze sulle buone pratiche regionali nel settore. Con Osais, in sintesi, si cercherà di rispondere alle seguenti domande: “Quanti e quali sono gli aiuti vengono dati alle imprese? Qual è l’impatto sulla crescita e sull’occupazione? Qual è il modo migliore per erogare gli aiuti?”  
   
   
VENDOLA CONCLUDE IL FORUM SULLE POVERTÀ A BRUXELLES  
 
Bruxelles, 9 giugno 2010 - Vendola: “Creare un’anagrafe delle povertà e una banca dati delle buone pratiche europee”. “80 milioni di europei, 20 milioni di bambini, 30 milioni di anziani vivono oggi sotto il livello di povertà. Povertà non solo per mancanza di reddito e di lavoro, ma povertà di servizi, che colpisce anche il ceto medio”. Lo ha detto il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola chiudendo a Bruxelles i lavori del Forum sulla lotta alla povertà e all´esclusione sociale organizzato dal Comitato delle Regioni. “Il welfare europeo deve contenere, oggi, la cultura della differenza di genere, la cultura dell´accoglienza e dell´inclusione dei migranti, abbandonare l’assistenzialismo e combattere modelli di sviluppo feroce e non inclusivo” ha aggiunto Vendola. La Strategia Ue 2020 s’impegna a ridurre la popolazione al di sotto della soglia di povertà del 25% (circa 20 milioni di persone in meno): tale obiettivo, tuttavia, rende necessario la scelta di azioni coraggiose e non contraddittorie. A tal proposito Vendola ha lanciato sia l’idea di un’anagrafe delle povertà, creando una banca dati delle buone pratiche europee per capirne meglio la complessità, sia il tema del reddito di cittadinanza per una giovane generazione che, più di tutte le altre, subirà le conseguenze della crisi odierna”.  
   
   
DURNWALDER A BRUXELLES: COMITATO DELLE REGIONI E PROGETTO RIORGANIZZAZIONE UFFICI GIUDIZIARI  
 
Bolzano, 9 giugno 2010 – Oggi e giovedì 10 il presidente della Provincia sará a Bruxelles per due importanti appuntamenti: da un lato la sessione plenaria del Comitato delle Regioni Ue, dall´altro la presentazione a livello europeo del progetto Fse di riorganizzazione degli uffici giudiziari di Bolzano, avviato in Alto Adige e che ha fatto scuola in Italia. Il successo dell’esperienza italiana del progetto interregionale finanziato dalla Provincia attraverso il Servizio Fondo sociale europeo e denominato "Progetto pilota di riorganizzazione ed ottimizzazione della Procura della Repubblica di Bolzano" - esteso poi ad altre Regioni italiana - viene ora presentato come best practice ad altri Paesi membri dell’Unione europea. Dopo l´elaborazione di un bilancio sociale e di una carta dei servizi, gli uffici giudiziari di Bolzano avevano raggiunto una certificazione Iso, con un sistema di lavoro più efficiente e considerevoli risparmi di costi. La riuscita esperienza viene presentata giovedì 10 a Bruxelles dal presidente Luis Durnwalder e dai responsabili del progetto ai rappresentanti delle Regioni, della Commissione Ue e del Governo italiano. Già domani (mercoledì 9) Durnwalder è nella capitale europea per partecipare all´85.Ma sessione plenaria del Comitato delle Regioni Ue, in cui si parlerà tra l´altro di politica agricola comune dopo il 2013, delle strategie di ampliamento dell´Unione e delle misure di politica economica e occupazionale a seguito della crisi internazionale.  
   
   
CROAZIA, DISOCCUPAZIONE AL -17,9% IN APRILE  
 
Zagabria, 9 giugno 2010 - L´istituto nazionale di statistica segnala che il tasso di disoccupazione in Croazia è sceso al 17,9 per cento nel mese di aprile. Quanto dichiarato dall´Istituto rappresenta un valore inferiore di mezzo punto percentuale rispetto a quanto riscontrato nel precedente mese di marzo, quando il tasso di disoccupazione era pari al 18,4 per cento, il più elevato tasso degli ultimi quattro anni. Rispetto al 2009, il tasso di disoccupazione di aprile è comunque più alto di 3,1 punti percentuali. Alla fine di aprile di quest´anno, il Servizio croato per l´occupazione ha registrato 308.675 persone senza un lavoro, 9.983 in meno rispetto alla fine del mese precedente ma 44.890 in più rispetto allo stesso periodo del 2009.  
   
   
SLOVENIA, FLESSIONE 1,2% PIL NEL PRIMO TRIMESTE  
 
Lubiana, 9 giugno 2010 - L´istituto nazionale di statistica della Slovenia ha dichiarato che l´economia nazionale avrebbe subito una contrazione superiore al punto percentuale su base annua. Più precisamente, l´Istituto avrebbe affermato che la flessione del Pil sarebbe stata pari all´1,2 per cento nel primo trimestre del 2010 rispetto a quanto conseguito nel primo trimestre dell´anno precedente. Si tratta pertanto della sesta flessione trimestrale consecutiva del Pil, sebbene tale contrazione sia sensibilmente inferiore rispetto a quanto rilevato nel corso dell´ultimo trimestre dello scorso anno. Rispetto al quarto trimestre del 2009, il calo del Pil è stato pari allo 0,5 per cento.  
   
   
EMISSIONE BOT GIUGNO 2010  
 
Roma, 9 giugno 2010 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 15 giugno 2010, da effettuarsi tramite asta il giorno 10 giugno 2010, di 8.500 milioni di euro di Bot così ripartiti:
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Trimestrali 3.000 15.09.2010 92
Annuali 5.500 15.06.2011 365
È da tener presente che il 15 giugno 2010 vengono a scadere Bot per 7.200 milioni di euro, tutti relativi al titolo annuale. Si ricorda che, ciascuno degli operatori partecipanti alle aste dei Buoni Ordinari del Tesoro potrà presentare fino ad un massimo di cinque richieste di acquisto (anziché tre). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con offerte degli operatori espresse in termini di rendimento. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1.500.000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez.ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di cinque per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 giugno 2010, con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot annuali, previsto in via automatica per il giorno 11 giugno 2010. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15.30 del 11 giugno 2010. La circolazione dei Bot al 31 maggio 2010 era pari a 147.582,595 milioni di euro, di cui 3.500 milioni di euro trimestrali, 58.088 milioni di euro semestrali e 85.994,595 milioni di euro annuali.
 
   
   
EMISSIONE DI BTP GIUGNO 2010  
 
Roma, 9 giugno 2010 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 11 giugno 2010, con regolamento 15 giugno 2010, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 15 giugno 2010; prima tranche scadenza : 15 giugno 2015 tasso d´interesse annuo lordo : 3% Isin : da attribuire Il meccanismo di collocamento utilizzato per i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. Inoltre il Mef comunica che verrà disposta, sempre per il giorno 11 giugno 2010, con regolamento 15 giugno 2010, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti non più in corso di emissione: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º agosto 2006; quindicesima tranche scadenza : 1º febbraio 2017; tasso d´interesse annuo lordo : 4% Isin : It0004164775 decorrenza : 1º agosto 2005; diciottesima tranche scadenza : 1º febbraio 2037; tasso d´interesse annuo lordo : 4% Isin : It0003934657 Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione riferito complessivamente ai due prestiti menzionati. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i Btp 3% 15.6.2010/15.6.2015; - 0,30% per i Btp 4% 1º.8.2006/1º.2.2017; - 0,40% per i Btp 4% 1º.8.2005/1º.2.2037. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp scad. 15.6.2015 Btp scad. 1º.2.2017 Btp scad. 1º.2.2037
Prenotazione da parte del pubblico entro il 10 giugno 2010 10 giugno 2010 10 giugno 2010
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 11 giugno 2010 11 giugno 2010 11 giugno 2010
Regolamento sottoscrizioni 15 giugno 2010 15 giugno 2010 15 giugno 2010
Dietimi d´interesse da corrispondere -- 134 134
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per ogni emissione, per un importo non superiore: - al 25% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 15.6.2015, - al 10% dell´ammontare nominale collocato per i Btp 1.2.2017, - al 10% dell´ammontare nominale collocato per i Btp 1.2.2037. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti.
 
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE GIUGNO 2010  
 
Roma, 8 giugno 2010 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 4 giugno 2010, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 11 giugno. - Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 15 giugno 2010/15 giugno 2015; prima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 3.000 milioni di euro a un massimo di 4.000 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali non più in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 1º agosto 2006/1º febbraio 2017; quindicesima tranche decorrenza - scadenza: 1º agosto 2005/1º febbraio 2037; diciottesima tranche ammontare complessivo, per le due emissioni: da un minimo di 2.000 milioni di euro a un massimo di 3.000 milioni di euro.  
   
   
PUBBLICAZIONE DELL´ELENCO DEI CONTI DORMIENTI  
 
Roma, 9 giugno 2010 - Dal 31 maggio 2010 è disponibile per la consultazione sul sito web del Ministero dell´economia e delle finanze ( http://www.Mef.gov.it/depositi-dormienti/ ) l´elenco dei conti dormienti di cui all´art. 4, comma 2, del Dpr n. 116 del 2007, per i quali i requisiti per la dormienza si siano verificati nel corso del 2009. Si tratta di un totale di 101.462 rapporti, per un importo complessivo di € 89.878.470,91. Fino alla data di effettuazione del versamento al Fondo depositi dormienti da parte dell´intermediario finanziario, gli interessati possono rivolgersi all´intermediario stesso per far cessare lo stato di dormienza. Successivamente alla data di effettuazione del versamento al Fondo depositi dormienti da parte dell´intermediario, gli interessati potranno richiedere la restituzione delle relative somme direttamente a questo Ministero, entro l´ordinario termine di prescrizione. Il Ministero rende noto inoltre l´importo complessivo degli assegni circolari e delle polizze vita comunicati dagli intermediari e che saranno trasferiti al Fondo depositi dormienti, essendosi verificate le condizioni previste dalla nuova disciplina in materia di prescrizione di cui ai commi 345-ter e 345-quater dell´articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266. Si tratta di € 37.639.301,56 per gli assegni circolari, e di € 12.876.729,93 per le polizze vita. È opportuno precisare che si tratta di dati parziali.  
   
   
SECONDO RAPPORTO SU MILANO SOCIALE  
 
 Milano, 9 giugno 2010 - Stoccolma, Copenhagen sono gli esempi del welfare nordico. Ma anche Berlino, Parigi, Lisbona, Madrid, Londra fanno meglio di Milano per coesione e integrazione nella popolazione. Colonia, Atene, Manchester tra i centri esteri sono dietro Milano. Che resta comunque la migliore in Italia, con Roma e Torino in coda nella classifica europea della disuguaglianza sociale. Lo dice un indice che include la disuguaglianza nell’istruzione, nel genere e le disparità geografiche all´interno dell’area metropolitana. Tra gli indicatori: performance economica (Milano al quinto posto con 65 mila euro per addetto), attrattività di stranieri per lavoro (quota stranieri a Milano dall’Unione Europea 1%, extra 6%, sotto la media delle altre città europee) innovazione e fragilità economica (a Milano la quota di nuove imprese su quelle esistenti è uguale al 6%, tra i più bassi e il fallimento tocca il 3,8%, più alto della media europea pari a 2,2%). A Milano circa il 40% degli addetti è impiegato nel terziario avanzato, qui Milano è tra le più alte superata solo da Francoforte, Amsterdam e Stoccolma. Ma Milano ha anche lavoro autonomo frammentato in piccole attività: quasi un quarto della popolazione è self employed, a fronte di una media europea del 12%. Milano è tra le prime per abbandono della città centrale (-8% la città dal 2001 compensato in parte da un +4% nella cintura esterna). Tra i più alti indici anche quello di vecchiaia (su 100 giovani 212 sono gli anziani con oltre 65 anni) mentre si riduce la famiglia media e il tasso di fecondità (tra i valori più bassi Milano con 36,91 figli ogni mille donne. A Milano il 40% dei redditi sono in mano al 10% più ricco della popolazione mentre il 10% più povero possiede meno del 2%. Una distribuzione fortemente diseguale. Emerge dalla ricerca “Secondo rapporto su Milano sociale” realizzata dalla Camera di Commercio di Milano e a cura di Costanzo Ranci del Politecnico di Milano. E di Milano sociale si parla oggi al Politecnico di Milano nel corso dell’incontro “Milano e le città d’Europa tra competitività e disuguaglianze”. “Nella fase attuale – ha dichiarato Romano Guerinoni, consigliere della Camera di Commercio di Milano – le città si trovano a riflettere sull’equilibrio tra obiettivi di crescita economica e di sostenibilità sociale. Milano è una città in una fase di grandi cambiamenti e si trova di fronte al difficile ma importante compito di saper giocare questo ruolo in modo originale e propositivo. Spetta alle istituzioni, come la Camera di Commercio, promuovere una continua azione di monitoraggio, dibattito e confronto, su questi temi così attuali e importanti”.  
   
   
FINANZIARIA, FORMIGONI CHIAMA COMUNI E PROVINCE DELLA LOMBARDIA  
 
Milano, 9 giugno 2010 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, incontra mercoledì 9 giugno, a Palazzo Pirelli, i direttivi di Anci e Upl (rispettivamente l´associazione dei Comuni e l´Unione delle Province), da lui stesso invitati per una valutazione comune della manovra economica, alla vigilia del confronto tra il Governo e le Regioni, in programma per giovedì 10. "Desidero una volta di più che Regione, Province e Comuni di Lombardia - spiega Formigoni - possano esprimersi con una voce concorde. Regione Lombardia, i suoi Comuni e Province da tempo si muovono secondo una strategia di virtuosità e nella volontà di rispettare i vincoli di bilancio e i patti di stabilità. Riteniamo perciò che la manovra, pur necessaria, possa e debba essere modificata nel dialogo con il Governo che parte giovedì".  
   
   
FORMIGONI INVITA KUWAIT A FORUM MEDITERRANEO  
 
 Milano, 9 giugno 2010 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ricevuto ieri, a Palazzo Pirelli, il console generale del Kuwait a Milano, Sami Alhamad. "Ho ricevuto dal console l´invito dell´emiro del Kuwait - ha dichiarato il presidente Formigoni - a visitare il suo Paese, invito che ho accettato con onore come momento di conoscenza reciproca". "Al console Alhamad - ha aggiunto Formigoni - ho parlato della seconda edizione del Forum economico del mediterraneo organizzato dal Ministero degli Esteri in collaborazione con Regione Lombardia, che si svolgerà a Milano il 12 e 13 luglio. In quella circostanza affronteremo i temi dell´energia e delle Pmi e ho invitato il console a fare in modo che una personalità del suo Governo sia presente all´evento così da approfondire le conoscenze tra gli stati del Mediterraneo e le relazioni bilaterali tra Italia e Kuwait".  
   
   
PRESIDENTE ZAIA RICEVE CONSOLE GENERALE STATI UNITI CAROL PEREZ  
 
Venezia, 9 giugno 2010 - Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha ricevuto ieri a Palazzo Balbi, Carol Z. Perez, Console Generale degli Stati Uniti presso il Consolato Generale di Milano. La Console americana, diplomatica di carriera, è stata nominata a Milano nel maggio del 2009. In precedenza aveva lavorato, tra l’altro, nello staff dei Segretari di Stato americani Powell e Rice. Il cordiale incontro ha rinnovato l’amicizia di lunga data tra il Veneto e gli Usa e ha rappresentato l’occasione per uno scambio di vedute su vari temi, dalla ricerca scientifica alle nuove tecnologie, dagli interscambi commerciali all’agricoltura.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: L´ASSESSORE REGIONALE BORTOLAZZI INCONTRA UNA DELEGAZIONE DEL SENEGAL  
 
Bologna, 9 giugno 2010 - La tutela dei minori e i progetti per la parità tra uomo e donna in Senegal sono stati i temi al centro dell’incontro, ieri , tra l’assessore regionale alla cooperazione allo sviluppo Donatella Bortolazzi e una delegazione senegalese guidata dal direttore della coordinazione nazionale del Ministero della famiglia Mamadou Kebe e dall’agente del progetto di lotta contro la tratta e le peggiori forme di lavoro dei bambini Mama Gueye. L’arrivo della delegazione segue di pochi giorni la visita in Emilia-romagna del presidente del Paese dell´Africa nord-occidentale Abdoulaye Wade. Il Senegal fa parte delle aree prioritarie per la cooperazione decentrata della Regione Emilia-romagna che, dal 2004, collabora a diversi progetti di collaborazione nei settori sociali, sanitari, educativi e nell’agricoltura. Su proposta del Ministero degli Esteri italiano si sta verificando la possibilità di partecipare ad un progetto di lotta contro la tratta e il lavoro dei minori attuato dal Governo senegalese con il sostegno dell’Unicef e del Governo italiano. La delegazione - che proseguirà la missione visitando diverse strutture dell’Emilia-romagna - ha illustrato all’assessore Bortolazzi anche le diverse iniziative avviate in Senegal per favorire la parità tra uomini e donne, la presenza femminile in parlamento e nelle sedi di governo locale e l’accesso delle donne al mondo del lavoro, puntando su percorsi di formazione, assistenza e progetti di micro finanza. L’assessore Donatella Bortolazzi ha espresso soddisfazione per il lavoro fatto, per i progetti di riforma per la parità tra uomini e donne e l’auspicio di una collaborazione ulteriore.  
   
   
GIOVEDI INCONTRO TRA IL PRESIDENTE DELLE MARCHE SPACCA E L``AMBASCIATORE CINESE IN ITALIA, DING WEI.  
 
Ancona, 9 Giugno 2010 - Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ricevera` giovedi` a Palazzo Raffaello l´ambasciatore della Repubblica Popolare cinese in Italia Ding Wei, in visita ad Ancona. Il presidente Spacca e` di rientro dalla missione in Cina, nel corso della quale, oltre ad aver inaugurato la mostra di Padre Matteo Ricci a Nanchino e lo spazio Marche all´Expo di Shanghai, ha incontrato il governatore ed il vicegovernatore della Provincia dello Jiangsu ed autorita` locali nelle citta` di Shanghai, Nanchino e Pechino. L´incontro con l´ambasciatore Ding Wei, giovedi`, sara` quindi anche l´occasione per un cordiale confronto sulle relazioni Marche-cina.  
   
   
MILANO: COLOZZI NEL CDA DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI  
 
Milano, 9 giugno 2010 - Romano Colozzi, assessore al Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali della Regione Lombardia, coordinatore della Commissione affari finanziari della Conferenza delle Regioni, è stato ufficialmente nominato dal ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, nel consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti. Ne dà notizia Regione Lombardia, sottolineando come la nomina recepisca l´indicazione del presidente Roberto Formigoni e la designazione della Conferenza delle Regioni, che ha proposto l´assessore Colozzi quale suo rappresentante. Oltre al tradizionale compito legato all´erogazione di mutui per gli investimenti del sistema delle autonomie locali, Cassa Depositi e Prestiti ha acquisito negli ultimi anni, dopo la recente riforma, un ruolo fondamentale anche nel settore dell´housing sociale, delle infrastrutture e del sostegno alle imprese.  
   
   
ENTI LOCALI FVG: NEL 2011 CONSIGLI PROVINCIALI RIDOTTI  
 
Trieste, 9 giugno 2010 - Dal punto di vista pratico, il dato più eclatante è che i consigli provinciali perderanno il 20 per cento dei consiglieri (da 24 passeranno a 19) e quello meno evidente, ma altrettanto importante, è che "andremo a ridisegnare di conseguenza i collegi elettorali e ciascun collegio esprimerà un rappresentante in relazione all´attuale sistema elettorale. Ciò non avrà però particolari conseguenze, dal momento che già ora, come dimostrano i risultati delle ultime elezioni, non tutti i collegi sono rappresentati in Consiglio provinciale". Così l´assessore regionale alle Autonomie locali, Federica Seganti, ha confermato ieri mattina, nel corso dell´incontro a Trieste con i rappresentanti della Provincia di Gorizia e di Trieste e con i sindaci dei rispettivi territori, l´impegno della Regione nell´applicare, anche in Friuli Venezia Giulia, le normative nazionali che modificano l´ordinamento degli enti locali in un´ottica di riduzione e razionalizzazione della spesa pubblica. Le Province di Gorizia e Trieste sono le prime, in vista delle elezione del 2011, a doversi adeguare. "Era dunque tempo di iniziare un percorso che, per quanto riguarda la ridefinizione dei collegi, compete alla Regione", ha detto l´assessore, sottolineando che l´applicazione della norma nazionale in Friuli Venezia Giulia si deve, tra l´altro, al fatto che "qui non è mai stato emesso alcun provvedimento legislativo sulla composizione dei consigli provinciali o sul numero degli assessori provinciali e comunali". Posto che il riferimento per il riordino dei collegi saranno i dati demografici evidenziati dall´Istat al 31 dicembre 2009, l´iter avviato oggi si concluderà il 30 novembre prossimo, con la stesura della nuova tabella delle circoscrizioni dei collegi provinciali. I collegi dovranno avere una popolazione che si aggiri attorno a quelle del collegio medio (si divide il numero degli abitanti della Provincia per il numero dei collegi) e quattro sono gli scenari che si prefigurano secondo l´assessore: il sovrapporsi di Comune e collegio elettorale (che non crea problemi), la necessità di rivedere il numero dei collegi nei Comuni più grandi, quella di valutare la situazione in cui un Comune appartiene a due collegi diversi e quella di accorpare più Comuni nell´ambito di uno stesso collegio. Tutte azioni in cui gli uffici della Regione "collaboreranno con le Amministrazioni locali - ha assicurato l´assessore - e verranno valutate le esigenze connesse con il rispetto delle singole autonomie e la salvaguardia, ad esempio, delle minoranze linguistiche". La proposta di cogliere l´occasione per l´avvio di una stagione di riforme che porti ad un´effettiva semplificazione dell´amministrazione pubblica è stata fatta dagli stessi sindaci, assieme a quella di arrivare ad un contenimento della spesa attraverso la riduzione delle indennità, piuttosto che del numero dei consiglieri provinciali. Di fatto, considerato che entro giugno la Regione chiederà a tutti i Comuni di formulare una proposta di revisione relativa al proprio territorio, la ridefinizione complessiva dei collegi sarà approvata in via preliminare dalla Giunta regionale e quindi sottoposta alle Province per il parere di competenza. Tra i criteri da adottare per la revisione dei collegi sono già stati fissati quelli dell´integrità territoriale e della contiguità dei Comuni, dell´omogeneità strutturale e, per i collegi urbani, dell´ampiezza demografica, della struttura economica sociale, delle caratteristiche topografiche e delle eventuali ripartizioni in quartieri e rioni.  
   
   
TOSCANA: ROSSI PRESENTA IL DPEF 2011: «RIGORE E SVILUPPO» LE LINEE PRELIMINARI ILLUSTRATE E DISCUSSE IN CONSIGLIO REGIONALE MA SUI PROGRAMMI REGIONALI PESA L´INCERTEZZA DELLA MANOVRA GOVERNATIVA  
 
Firenze, 9 giugno 2010 - Rigore e sviluppo: è questo il segno che porterà in sé il Documento di programmazione economica finanziaria 2011, le cui linee sono state presentate ieri dal presidente della Regione Enrico Rossi al Consiglio regionale. «Nonostante il quadro mondiale di crisi e le incertezze che ci propone una manovra nazionale tardiva e di carattere recessivo - ha detto tra l´altro Enrico Rossi – noi assumiamo l´impegno di aprire i cantieri per costruire un futuro capace di garantire non solo il mantenimento di quanto la Toscana ha saputo assicurare finora ai cittadini in termini di benessere e servizi, ma lo sviluppo, sapendo che senza sviluppo non c´è sostenibilità ma ci sono invece impoverimento, regresso, degrado materiale e morale». Il presidente propone di declinare il rigore con i necessari interventi di diminuzione dei costi della politica, che deve ritrovare sobrietà e spirito di servizio, ma anche con una profonda riforma della Pubblica amministrazione. «Abbiamo iniziato fin dalla seconda metà degli anni ´90 – ha affermato – una riforma e una riorganizzazione delle strutture sanitarie che ci ha permesso di tenere i conti sempre in ordine. Effetto non ultimo di questa nostra manovra è stato il fatto che le addizionali Irpef e Irap sono in Toscana le più basse d´Italia. Con questo metodo proseguiremo, e mi impegno a portare rapidamente alla discussione una prima bozza di riforma per una pubblica amministrazione più efficiente e leggera. Questa ci porterà a discutere e a confrontarci con le province, con i comuni ma anche con tutte le forze economiche e sociali, perchè i problemi di dimensionamento, funzionalità ed efficacia sono anche loro, perchè i fenomeni di spreco e ridondanza non ci sono solo nella Pubblica amministra zione e perchè lo sforzo di razionalizzazione, che è indispensabile, deve riguardare tutti.» Il presidente Rossi ha quindi ricordato altri impegni già annunciati, come l´anticipazione nel 2011 dell´intera riduzione del 5% sulle spese di gestione, manovra che porterà a un risparmio di 20 milioni di euro, e ha sottolineato il cambio di metodo con cui il Dpef verrà concepito: «Non ci scriveremo – ha detto – le attività che intendiamo realizzare ma i risultati che ci impegniamo ad ottenere». Numerosi i punti citati dal presidente Rossi in una sintetica illustrazione del documento: l´istituzione di un ufficio per l´attrazione degli investimenti, le politiche di sostegno per la piccola e media impresa, per la scuola e i suoi servizi, la creazione di un distretto energetico costiero, il piano regionale rifiuti, la scelta prioritaria del riuso e della riqualificazione dei volumi esistenti in materia di governo del territorio, la conferma dell´intesa Toscana-governo in tema di infrastrutture, l´integrazione socio-sanitaria. Il presidente ha sottolineato però le pesanti difficoltà indotte dalla manovra del governo, tardiva e socialmente ingiusta, che comporta, secondo le stime, tagli ai trasferimenti al sistema delle autonomie toscane per 470 milioni nel 2011 e per 600 milioni nel 2012. «Nel 1983 il presidente Granfranco Bartolini – ha concluso Enrico Rossi – non rinunciò ad affermare le ambizioni della Toscana per il futuro, nonostante le annunciate difficoltà di percorso e chiamò in causa per realizzarle tutte le forze sociali, economiche e politiche. Anche noi su questo documento ci aspettiamo proposte concrete e un confronto limpido, sereno, efficace».  
   
   
ILLUSTRATO IN CALABRIA IL PROGETTO DI PROROGA DEL TERMINE DI PRESENTAZIONE DEI PIANI STRUTTURALI COMUNALI  
 
Reggio Calabria, 9 giugno 2010 - La Giunta regionale della Calabria ha deliberato di rinviare di dodici mesi l´entrata in vigore del termine per la presentazione dei Piani Strutturali dei comuni. Il provvedimento, licenziato dall’esecutivo lo scorso dodici maggio, è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo “Campanella” dal Presidente Giuseppe Scopelliti, dall’assessore all’urbanistica Pietro Aiello e dal dirigente generale del dipartimento “Urbanistica e Governo del Territorio” Saverio Putortì. Al tavolo dei lavori erano, inoltre, erano presenti gli assessori Mario Caligiuri, Pino Gentile e Giacomo Mancini. In pratica, si da la possibilità ai comuni calabresi che non hanno avviato la fase istruttoria dei piani strutturali (circa il 60%) di poterlo fare utilizzando una “fase di accompagnamento” coordinata dalla Regione Calabria che avrà il compito di aiutare gli enti in difficoltà. Nel corso dell’incontro si è anche discusso dei piani spiaggia. Il 40% dei comuni della Calabria non lo ha ancora approvato. Si tratta di uno strumento di grande sviluppo per l’economia dei comuni costieri. A tal proposito l’assessore Aiello ha annunciato che il prossimo 16 giugno a Roma incontrerà il Presidente del Cnr. Scopo dell’appuntamento è la sottoscrizione di un accordo per una valutazione complessiva sul demanio marittimo. “Il completamento del piano strutturale è un segnale di legalità e buona amministrazione – ha sottolineato il Governatore Giuseppe Scopelliti. Fa parte della riorganizzazione complessiva del sistema Calabria”.  
   
   
SOBRIETÀ E RISPARMIO: ECCO IL CODICE PER GLI ASSESSORI TOSCANI ROSSI: «LA NOSTRA SFIDA PER UNA PROFONDA RIFORMA DELLA PUBB LICA AMMINISTRAZIONE» UN TAGLIO ULTERIORE ALLE SPESE DI RAPPRESENTANZA, PER CONVEGNI E VIAGGI  
 
Firenze, 9 giugno 2010 - Un segnale di rigore, un esempio di sobrietà doverosa, anche se consentirà di risparmiare cifre limitate. E´ questo il senso di alcune misure annunciate ieri dal presidente Enrico Rossi, tra le quali la riduzione da 8 a 5 delle direzioni generali della Regione e un nuovo codice di comportamento a cui una delibera appena approvata vincola i membri della giunta regionale e con essi le aziende, le agenzie, gli enti, gli organismi dipendenti dalla Regione, compresi quelli di consulenza. La crisi morde a fondo, la manovra annunciata dal governo si prospetta durissima, tra le prime cose da fare c´è da stringere la cinghia a casa propria: «Non accettiamo lezioni da nessuno perchè da tempo la Regione Toscana si è messa su questa strada – commenta il presidente Enrico Rossi - Siamo per una profonda riforma de lla pubblica amministrazione e per una rigorosa gestione delle sue risorse, per renderla più funzionale rispetto alle esigenze dei cittadini, più efficiente, efficace, leggera. Controllo della spesa e qualità vanno insieme, in sanità lo abbiamo dimostrato. Per questo vogliamo vincolare tutti alla sobrietà e alla massima trasparenza. Entro l´estate presenteremo un piano complessivo». Il codice per gli assessori. Il nuovo codice impegna i componenti della giunta a non dovranno contribuire all´aumento della spesa per i cosiddetti beni strumentali (cellulari, computer portatili, arredi per gli uffici). La spesa per partecipazione a convegni dovrà essere ridotta del 20% rispetto all´anno scorso. Per le spese di rappresentanza viene fissato un tetto massimo di 28.100 euro, cioè 7300 euro in meno rispetto al 2009. Gli assessori dovranno limitare gli spostamenti «intervenendo alle manifestazioni e alle riunioni effettivamente rilevanti e utilizzare i sistemi di comunicazione diretti a favorire le forme di partecipazione a distanza e in modalità virtuale». Ma se proprio si devono spostare, che lo facciano utilizzando le autovetture di servizio in modo «strettamente connesso alle funzioni istituzionali» e altri mezzi scegliendo modalità «risparmiose»: la seconda classe in treno, la classe economica in aereo, le categorie alberghiere non di lusso o quelle convenzionate, i servizi pubblici di linea per gli altri spostamenti. «Presto andrò a Shanghai in classe economy spendendo 1600 euro – ha detto il presidente – mentre la business class costa 3200 euro, il doppio. Sono diversi mesi di pensione per un invalido al minimo». Gli incontri istituzionali e le riunioni di lavoro andranno effettuati, di norma, nelle sedi regionali, conclude il codice, che affida all´ufficio di gabinetto del presidente il monitoraggio della situazione e la redazione di una relazione semestrale. Cinque direzioni generali. Le direzioni generali, il vertice della macchina regionale, saranno ridotte dal 8 a 5. Raggrupperanno questi temi: competitività del sistema regionale (politiche per lo sviluppo, l´innovazione, risorse umane...), coesione sociale (sanità e welfare), territorio, ambiente e infrastrutture, presidenza e avvocatura, organizzazione e risorse. «Abbiamo scelto una organizzazione più funzionale – spiega il presidente - capace di assicurare alla macchina regionale maggiori capacità di coordinamento, alto indirizzo tecnico e integrazione delle politiche, in linea con le esigenze di rigore e risparmio». Le relative nomine avverranno la prossima settimana. Patto di stabilità regionale. Nella sua ultima seduta la giunta regionale ha approvato una proposta di legge che trasforma l´attuale meccanismo del “patto di stabilità”. Oggi un Comune o una Provincia non possono spendere oltre una cifra, che viene fissata dal governo tenuto conto di più parametri. Non possono spendere oltre quello che è previsto dal patto di stabilità, anche se avessero in cassa le risorse per farlo e a volte sono costretti a rinviare opere da fare e in qualche caso ritardare di mesi i pagamenti alle aziende di lavori già fatti. La proposta di legge disegna uno scenario diverso. L´indicazione è quella di guardare all´aggregato regionale del comparto. Non conta se il singolo Comune o Provincia centrano l´obiettivo, ma se l´obiettivo in tutta la Toscana viene raggiunto. In questo modo gli enti che ne abbiano necessità potranno essere autorizzati a superare il limite imposto dal patto, bilanciati dai migliori risultati (e risparmi) di altri enti. «Cerchiamo in questo modo – ha concluso il presidente Rossi – di allargare le maglie del patt o per ridare fiato agli investimenti».  
   
   
VALLE D’AOSTA: IL CONSIGLIERE REGIONALE LUCIANO CAVERI INTERVIENE AL SENATO NEL CORSO DELLA CERIMONIA SUL QUARANTENNALE DELLE PRIME ELEZIONI DEI CONSIGLI DELLE REGIONI A STATUTO ORDINARIO  
 
Roma, 9 giugno 2010 - Luciano Caveri, nella sua veste di capo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni, è intervenuto lunedì 7 giugno, alla cerimonia A 40 anni dalla prima elezione dei Consigli delle regioni a statuto ordinario: sistema delle autonomie e riforma del Parlamento che si è svolta a Palazzo Madama alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «Il Comitato delle Regioni che in questa sede rappresento esprime la voce delle democrazie locali d’Europa. Una voce che ha faticato a farsi sentire nei primi anni del processo di integrazione europeo ma che ora, con il trattato di Lisbona, è diventata il garante del principio di sussidiarietà - ha spiegato Caveri che ha proseguito - La cerimonia di oggi è importante perché valorizza il modello del regionalismo italiano, un esempio che ha fatto scuola in un’Europa in cui la democrazia locale è diventata oggi il pilastro fondamentale dell’acquis communautaire. Il dibattito sul ruolo delle Regioni in Europa è oggi ancor più significativo perché tocca temi come la partecipazione delle Regioni al processo ascendente e discendente della legislazione comunitaria, soprattutto in momenti come quello attuale, nel quale la crisi economica rischia di spingere gli Stati verso politiche centraliste». Caveri ha infine concluso ribadendo l’importanza e il ruolo delle Euroregioni in Europa: «Il regolamento del 2006 sul Gect ha dato alle Regioni di frontiera una possibilità importante, quella di unirsi, senza alcuno spirito eversivo nei confronti dello Stato, per affrontare le sfide e le difficoltà che caratterizzano proprio i territori di confine. E’ è necessario cercare di sostenere la creazione delle Euroregioni in Europa perché esse sono il prodotto reale della collaborazione tra le democrazie locali». Oltre all’intervento del Consigliere Luciano Caveri, la cerimonia ha visto i discorsi del Presidente del Senato Renato Schifani, del Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, Vasco Errani, del rappresentante della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali di Nazario Pagano e del Ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto. In aula erano inoltre presenti le delegazioni delle istituzioni regionali.  
   
   
IMPRESE IN ABRUZZO: PARTONO SEMINARI DI INTERNAZIONALIZZAIONE BASTA IMPROVVISARE.OFFRERTI SERVIZI ALLE AZIENDE  
 
Pescara, 9 giugno 2010 - "Bisogna preparare le imprese abruzzesi ai mercati esteri perché non si può improvvisare. Così offriamo nuovi servizi alle aziende". Lo ha detto il vicepresidente con delega alle Attività produttive, Alfredo Castiglione, che ha presentato, nel corso di una conferenza stampa, il programma di attività formative e seminariali ""Linkab. Connetti l´Abruzzo al mercato internazionale", promosso da Regione Abruzzo ed Ice. "Le attività di internazionalizzazione - ha proseguito l´Assessore - richiedono una certa competenza e conoscenza sia delle normative sia delle dinamiche dei mercati esteri e, soprattutto, una continuità di animazione". Per Castiglione "buone prospettive" si sono aperte con la Cina, dove recentemente è stata premiata l´eccellenza manifatturiera italiana e abruzzese, nel segmento della pelletteria, con il Brasile ed i Balcani grazie "ai protocolli d´intesa sottoscritti a livello istituzionale. Sia chiaro - ha precisato il Vicepresidente - che per le attività di internazionalizzaione e per i viaggi connessi non si spende un solo euro dei fondi regionali, avendo la garanzia di fondi statali, grazie al sostegno del viceministro, Adolfo Urso". Il programma formativo seminariale "Connetti l´Abruzzo al mercato internazionale", è stato illustrato nel dettaglio dal direttore regionale Ice, Carlo Cianci. Secondo Cianci le Camere di commercio offrono consulenza e supporto professionale "in una rinnovata stagione di rapporti con la Regione, sia sul piano promozionale e sia su quello formativo. "Intanto sono già realtà le collaborazioni con l´Università di Pescara, mentre sono in itinere quelle con l´Aquila, per il master di primo livello sulla cooperazione, destinato ai giovani. Le attività seminariali sono invece rivolte alle aziende abruzzesi che vi accedono liberamente e gratuitamente, anche attraverso il sito dell´Ice. I corsi partiranno dal 10 giugno fino al 25 e si svolgeranno nelle sedi Ice di Chieti, Pescara e Teramo. Gli argomenti trattati vanno dalla contrattualistica internazionale, alla logistica e trasporti internazionali, dalle tecniche di commercio internazionale all´uso dei brevetti e del Know-how, dai marchi e design alla redazione di un business plan. "Alla fine dei seminari - ha concluso Cianci - è prevista un´attività congiunta giovani professionalizzati e aziende, propedeutica alla emanazione di bandi per stages in Italia e all´estero. Dal 5 luglio, infine, partità un´attività formativa destinata ai giovani abruzzesi provenienti dal Canada, dal Venezuale e dal Brasile.  
   
   
INFRASTRUTTURE: DA GOVERNO 100 MILIONI PER LA SICILIA"  
 
Palermo, 9 giugno 2010 - La Sicilia avra´ a disposizione per riqualificare il territorio e favorire l´occupazione oltre 100 milioni di euro, di cui 80 utilizzabili a breve. E´ quanto e´ stato stabilito a Roma in una riunione tra l´assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita´, Luigi Gentile, e il sottosegretario Mario Mantovani e il direttore generale Marcello Arredi del Ministero al ramo. Questi alcuni dei provvedimenti adottati per rilanciare gli investimenti nell´isola: nell´ambito dei "Contratti di Quartiere 2", sono stati assegnati ai Comuni di Raddusa e Castelvetrano, rispettivamente 3 milioni e 5 milioni e 685 mila euro, di cui la Regione si fara´ carico per il 35%. A queste risorse vanno aggiunti altri contributi provenienti dai Comuni beneficiari e da privati, per un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro per ciascun contratto. Firmato anche l´accordo sugli interventi riferiti al "Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile", frutto dei progetti presentati dai 46 Comuni siciliani e dell´approvazione della relativa graduatoria. "La Sicilia - ha spiegato l´assessore alle Infrastrutture Luigi Gentile - e´ la prima regione d´Italia a firmare tale Accordo e ad ottenere il finanziamento grazie ai progetti presentati dai Comuni di Palazzolo Acreide, Fiumedinisi, Malvagna, Partanna, Erice, Palermo, Acicatena, Alcamo ed Agrigento, per un importo pari a 26 milioni e 738 mila euro. Anche questo contributo sara´ implementato con i fondi aggiunti dagli stessi Comuni interessati e dei privati che partecipano ai programmi, pari a circa 13 milioni di euro, per un totale generale di circa 40 milioni. E´ stato esaminato anche il "Contratto di quartiere 2" del Comune di Palma di Montechiaro, per il quale e´ in corso l´istruttoria. Lo stesso contratto e´ ammesso a finanziamento per 5 milioni e 200 mila euro. Il sottosegretario Mantovani ha inoltre presentato le linee guida del Piano nazionale dell´edilizia abitativa. Alla Sicilia sono state assegnati 27 milioni ed 800 mila euro. Gli aiuti saranno messi a bando quanto prima dall´assessorato regionale alle Infrastrutture. "La trasferta romana e´ stata utile e proficua - ha detto Gentile -. Sono state prese delle decisioni e conclusi importanti accordi per gli investimenti infrastrutturali in Sicilia". "Si tratta - ha aggiunto - di iniziative e, soprattutto, di risorse, che garantiranno una rapida ripresa delle attivita´ di riqualificazione del territorio contro il degrado ed il disagio abitativo. Importanti saranno anche le ricadute economiche ed occupazionali legate all´avvio di numerose opere pubbliche".  
   
   
TERREMOTO: CHIODI SU DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE BERLUSCONI  
 
L´aquila, 9 giugno 2010 - "Intorno alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio si sta sollevando un polverone che non aiuta a trovare la verità e non è certo di conforto per i familiari delle vittime. Si sta confondendo un tentativo di stigmatizzare l´operato della magistratura e di prendere le distanze da decisioni che Berlusconi non condivide, con una mancanza di rispetto verso la popolazione aquilana e verso un grande dolore che va invece considerato e che resta purtroppo immutato nel tempo". E´ la risposta del Presidente della Regione e commissario per la ricostruzione ,Gianni Chiodi, in merito alle dichiarazioni rilasciate ieri dal premier Silvio Berlusconi a proposito dell´indagine sulla Commissione grandi rischi. "Vorrei ricordare - ha aggiunto Chiodi - che il Presidente Berlusconi, sin dai primi momenti, ha mostrato grande vicinanza, stima e solidarietà alla nostra gente. Le polemiche di queste ore restano sterili e le accuse, ancora una volta, vengono smentite dai fatti. L´impressione che si ha è che si tratti di argomentazioni usate per creare situazioni di imbarazzo e per mettere in cattiva luce quanto di buono si sta facendo per l’ Aquila".  
   
   
TOSCANA, SCOPRI UN EVASORE? AL COMUNE METÀ DELLE TASSE RECUPERATE RIGUARDA LE IMPOSTE REGIONALI. FIRMATA UNA CONVENZIONE CON L´ANCI UN PRONTUARIO SULLE TASSE IN CINESE.  
 
 Firenze, 9 giugno 2010 - L´evasione fiscale? La Regione intende combatterla, assieme all´illegalità economica. E per farlo chiede ai Comuni, che più conoscono persone e territorio, di impegnarsi per la loro parte. Con un premio: la metà della tasse che aiuteranno a recuperare rimarrà nelle loro casse. La Toscana è la prima a farlo e i Comuni della provincia pratese, contattati nei giorni scorsi, potrebbero essere i primi a firmare la convenzione che la Regione ha sottoscritto a fine maggio con l´Anci Toscana, l´associazione dei Comuni. «Il pacchetto di norme contro l´evasione fiscale è un atto di governo della nuova giunta regionale molto importante. E concreto» sottolinea a Prato l´assessore al bilancio della Regione, on. Riccardo Nencini, ospite di una conferenza stampa organizzata dalla Provincia. «Vogliamo far emergere il sommerso: tutto il sommerso, quello italiano e quello che spesso è organico, non lo dico io ma la Guardia di Finanza, a distretti e filiere produttive dove si intrecciano ´economie etniche´ e comportamenti illegali di operatori economici Italiani. E Prato, come confermano di nuovo i numeri dell´attività della Guardia di Finanza presentati in queste settimane – prosegue l´assessore - diventa per questo un territorio che merita un´attenzione particolare». «Servirà anche a recuperare, parzialmente – prosegue l’assessore -, quel miliardo di euro in meno, in due anni, che la manovra del Governo dei giorni scorsi ha tagliato alla Regione e agli enti locali italiani». «Non sono in discussione i diritti di chi ha lasciato la sua patria ed immigrato in Italia e in Toscana - chiarisce Nencini -. Ma quell´illegalità economica che spesso diventa anche sociale e civile va combattuta. Prendiamo il caso di cinesi che lavorano a nero e che non si vedono pagare i contributi previdenziali o che sono sottopagati. Prendiamo il caso di bambini e famiglie (cinesi) costrette a trascorrere buona parte della giornata in capannoni dove non c´è rispetto per le più elementari norme igieniche e di sicurezza. Se combattiamo quell´illegalità, difendiamo anche i diritti dei singoli individui». Il cambio di marcia - La Regione Toscana nelle scorse settimane aveva annunciato un cambio di passo per rafforzare la lotta all´illegalità economica e all´evasione fiscale. Il cambio di marcia parte un pacchetto in tre mosse: una convenzione (con l´Agenzia delle entrate, già firmata) e due intese (con l´Anci Toscana, l´associazione dei Comuni, e con la Guardia di Finanza, che sarà sottoscritta a breve). Negli ultimi anni, ogni anno, la Regione ha recuperato mediamente 80 milioni di euro di tributi non pagati, Irap e bollo auto in testa: 40 milioni l´anno con avvisi bonari, altrettanti con la riscossione coattiva attraverso Equitalia. In futuro le somme recuperate potrebbero essere ancora più grandi. Come? «Cooperando tutti assieme - dice Nencini -, condividendo e incrociando domani ancor più di ieri le banche dati a disposizione di ciascuno. Con un´attenzione specifica al “caso Prato” e un sostegno ancora più deciso per gli indirizzi contenuti nel patto per Prato Sicura, stipulato all´inizio di quest´anno da Prefettura, Comune e Provincia di Prato con la Regione». «Noi abbiamo tre tributi – prosegue l´assessore -: addizionale Irpef, Irap e bollo dell´auto. Questo ci consente di avere a disposizione dati e numeri che vogliamo mettere a disposizione in modo ancor più semplice e veloce alla Guardia di Finanza, ad esempio, o all´Agenzia delle Entrate». La convenzione e le due intese - Con il protocollo d´intesa che presto sarà firmato con il comando regionale della Guardia di Finanza la Regione si impegna a fornire informazioni, documentazione e ogni tipo di supporto necessario all´accertamento dell´evasione e di ogni altro tipo di infrazione fiscale e tributaria. La collaborazione si farà più stretta anche con l´Agenzia delle entrate. La giunta regionale intende utilizzare la facoltà, prevista dalla convenzione già in vigore, di definire criteri e strategie generali per l´azione di accertamento attuata dagli uffici delle entrate toscani. L´intesa sottoscritta con l´Anci Toscana il 24 maggio e a cui ora i Comuni dovranno aderire a loro volta regolerà invece la partecipazione dei Comuni all´attività di accertamento dei tributi regionali da parte dell´Agenzia delle entrate. «E´ una novità assoluta – spiega Nencini –. Finora era prevista una partecipazione all´accertamento dei trib uti statali, ma mai nessuna Regione, fino ad ora, aveva pensato a dattare la norma nazionale alla realtà dei tributi regionali». I Comuni che aiuteranno l´azione di contrasto all´evasione fiscale potranno veder arrivare nelle proprie casse il 50 per cento delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo sull´Irap, l´imposta sulle attività produttive, e l´addizionale regionale Irpef. Non è una misura risolutiva per gli affanni di molti Comuni, ma neppure una goccia nel mare: per i tributi nazionali la compartecipazione è il 30 per cento. Un prontuario sulle tasse in cinese - L´ultima idea riguarda un prontuario sulle tasse ed imposte in italia e in Toscana da tradurre in più lingue. C´è chi evade sapendo di farlo. C´è chi a volte non rispetta alcune norme in buona fede. «Con le comunità straniere che vivono in Toscana a volte possono esserci incompresioni dovuti alla lingua – sottolinea l´assessore Nencini – ne abbiamo parlato nelle settimane scorse con il console cinese. L´idea di un prontuario sul sistema fiscale italiano, scritto magari in cinese, è nata proprio durante quegli incontri. Ci siamo lavorando».  
   
   
LAVORO FVG: BRANDI, LPU RISPOSTA AD ESIGENZE DEI SENZA LAVORO  
 
Trieste, 9 giugno 2010 - Le persone che hanno perso nella nostra regione il posto di lavoro ed i benefici degli ammortizzatori sociali e che, in conseguenza del perdurare della crisi economica e della scarsa qualifica professionale, incontrano crescenti difficoltà di reinserimento occupazionale, potranno a breve beneficiare dei lavori di pubblica utilità (Lpu). L´iniziativa, caratterizzata dalla straordinarietà, dall´occasionalità e dalla temporaneità, è stata presentata ieri a Trieste nel dettaglio dal nuovo assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi. Il progetto prevede il coinvolgimento della Regione, dei Comuni, della Province, degli uffici periferici dello Stato, delle imprese private, comprese le cooperative sociali e di produzione lavoro, dei Centri per l´impiego e naturalmente dei disoccupati. L´iniziativa prenderà ufficialmente il via domani con la pubblicazione del regolamento del provvedimento sul Bur. I lavoratori interessati allo svolgimento dei menzionati lavori dovranno dare entro il 15 luglio la propria disponibilità iscrivendosi nelle apposite liste costituite presso i Centri per l´impiego. "I lavori di pubblica utilità - ha spiegato Brandi - sono riservati ai lavoratori disoccupati da almeno 18 mesi e privi di integrazione al reddito. Per partecipare all´iniziativa gli uomini devono aver compiuto 40 anni di età, mentre le donne 35". Sono previsti 5 ambiti d´intervento. I progetti di Lpu sono rivolti alla valorizzazione del patrimonio pubblico urbano e rurale, al riordino degli archivi, ai servizi di custodia e vigilanza, ai servizi ausiliari di tipo sociale ed alla valorizzazione di beni culturali ed artistici presenti sul territorio. "Si tratta di una prima risposta dell´Amministrazione regionale che potrà essere ampliata con nuove risorse", ha spiegato l´assessore, commentando il provvedimento che prevede la partecipazione di circa 500 lavoratori e tutor. Da sottolineare che la durata di ogni singolo progetto di Lpu, definita dalla pubblica amministrazione coinvolta, non potrà essere inferiore a 4 e superiore a 8 mesi. Le iniziative progettuali dovranno essere presentate alla Regione (al Servizio lavoro della Direzione centrale Lavoro, Università e Ricerca) entro il 30 settembre 2010. Le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione (che finanzierà l´80 p.C. Del costo di ogni singolo progetto) per il provvedimento ammontano a complessivi 6,9 milioni di euro, di cui 2,4 mil. In capo al bilancio regionale ed i rimanenti 4,5 provenienti dal Fondo Sociale Europeo. Brandi ha inoltre sottolineato come gli Lpu si affianchino ai lavori socialmente utili (Lsu) attualmente in pieno svolgimento, che vedono la presentazione di 432 progetti ed il coinvolgimento in tutta la regione di 990 lavoratori provenienti dalla cigs e dalle liste di mobilità. Il progetto verrà illustrato 9 giugno, dalle 9.30 alle 13.30, nell´auditorium della Regione a Udine (via Sabbadini 31) alle forze sociali, alle associazioni sindacali e datoriali, ai consulenti del lavoro ed agli enti locali.  
   
   
UE: RIDURRE LA COMPLESSITÀ E LA SOFFERENZA DEL DIVORZIO  
 
Bruxelles, 9 giugno 2010 - Divorziare tra coppie che vivono all´estero o di cittadinanza diversa sarà più facile. Il 2 giugno, il Consiglio ha mosso i primi passi per l´adozione di un regolamento che determinerà il diritto nazionale che disciplinerà i divorzi nei paesi dell´Ue partecipanti alla cooperazione rafforzata in questa materia. Una volta adottato, il regolamento consentirà alle coppie "internazionali" (coppie aventi cittadinanza diversa, che vivono separatamente in paesi diversi o convivono in un paese diverso dal loro paese d´origine) residenti in uno Stato membro partecipante, di scegliere quale diritto nazionale applicare per il divorzio. Esso stabilisce inoltre il diritto da applicare in caso di disaccordo. Le nuove norme dovrebbero presentare i seguenti vantaggi: migliorare la certezza del diritto, la previsibilità e la flessibilità a beneficio dei cittadini; tutelare il partner più debole nelle controversie legate al divorzio; e ridurre l´impatto sui bambini nelle controversie internazionali in materia di divorzio. Con il nuovo regolamento, il Consiglio ha poi dato il via alla prima cooperazione rafforzata della storia dell´Ue. La procedura consente a un gruppo di almeno nove Stati membri di cooperare in un settore in cui è stato impossibile ottenere la maggioranza richiesta, o, nel caso specifico, l´unanimità. Altri Stati membri possono aderire in qualsiasi momento alla cooperazione rafforzata. Gli Stati membri non partecipanti continueranno ad applicare le rispettive norme di diritto internazionale privato. Tutti gli Stati membri hanno partecipato all´adozione: della decisione di autorizzazione della cooperazione rafforzata; e dell´approccio generale comprendente il regolamento sulle norme in materia di divorzio. I prossimi passi prevedono l´approvazione da parte del Parlamento europeo della cooperazione rafforzata e della consultazione sul regolamento proposto.