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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Novembre 2010
SCIENZIATI RIESUMANO IL CORPO DI UN PIONIERE DELL´ASTRONOMIA DEL XVI SECOLO  
 
Bruxelles, 18 novembre 2010 - Tycho Brahe è largamente riconosciuto come il pioniere dell´astronomia moderna e le sue attente osservazioni dei cieli hanno rivoluzionato le nostre conoscenze sull´universo. Egli era anche un nobile che sposò una cittadina comune e che indossava un naso posticcio d´argento dopo che il suo fu tagliato durante un duello, la cui causa sarebbe stata stabilire chi fosse il miglior matematico. Morì a Praga, nella Repubblica ceca, nel 1601 all´età di 54 anni e fu sepolto nella cattedrale di Tyn a Praga. Adesso un team composto da scienziati cechi e danesi ha esumato il corpo di Tycho Brahe con l´intento di far luce sulla sua vita e sulle cause della sua morte, che è stata attribuita ad avvelenamento da mercurio. Non è la prima volta che i resti mortali dell´astronomo vengono disturbati; è stato riesumato per la prima volta nel 1901. "Durante l´ultima apertura della tomba, nel 1901, fu fatta una semplice descrizione fisica dei resti. Questa relazione di oltre 100 anni fa sarà adesso integrata con una serie di analisi oggi possibili grazie alla tecnologia moderna tramite l´uso di metodi diversi e spesso complicati," ha spiegato il professor Jens Vellev dell´Università di Aarhus in Danimarca. Il professor Vellev è a capo di un gruppo di archeologi, antropologi medici, medici, chimici, restauratori di tessuti e antiquari. Insieme, il team sta conducendo un´ampia gamma di test sul corpo di Brahe, tra cui la tomografia computerizzata (Tc), il test del Dna (acido deossiribonucleico) e l´analisi Pixe (Particle induced X-ray emission). Il team è interessato anche al vestito di seta operata di Brahe. "Speriamo che se ne siano conservati abbastanza frammenti nella tomba da permetterci di ricreare l´intero vestito," ha commentato il professor Vellev prima dell´esumazione. L´astronomo sarà riseppellito durante una cerimonia nella cattedrale il 19 novembre. Gli scienziati prevedono di pubblicare una relazione che illustri i loro risultati nel 2011. Ticho Brahe nacque da una famiglia nobile nel 1546 nella provincia della Scania, che allora faceva parte della Danimarca ma che adesso appartiene alla Svezia. Cominciò a studiare retorica e filosofia presso l´Università di Copenhagen all´età di appena 13 anni. Qualche anno più tardi, mentre studiava a Lipsia, in Germania, intraprese la sua carriera di astronomo e presto notò che le esistenti osservazioni dei cieli erano piuttosto imprecise. Decise quindi di ideare metodi e strumenti propri e di fare osservazioni più accurate delle posizioni dei corpi celesti. Nel 1570 Brahe ritornò in Scania. A quei tempi si pensava che l´universo fosse immutabile. Le osservazioni di Brahe del 1572 di una nuova stella nella costellazione di Cassiopea forzarono un ripensamento di tale posizione. Un libro che descriveva le sue osservazioni, "De stella nova", lo rese famoso e gli furono offerti posti di lavoro in tutta Europa. Il re danese però lo convinse a rimanere in Danimarca. Le osservazioni di Brahe nel frattempo rivelarono anche che le comete sono più lontane dalla Terra rispetto alla Luna e i suoi dati permisero più tardi a Johannes Kepler di ipotizzare che l´orbita dei pianeti fosse ellittica e non circolare, come si pensava. Nel 1599 l´astronomo si trasferì a Praga, dove re Rodolfo Ii, mecenate appassionato di arti e scienze, aveva la sua corte. Un anno più tardi lo raggiunse Johannes Kepler e Praga diventò il centro più importante per l´astronomia. Nell´ottobre del 1601, Brahe si ammalò, apparentemente per un´infezione della vescica, in seguito a un banchetto. Morì il 24 ottobre e fu sepolto nella Cattedrale di Tyn. Le cause della sua morte hanno dato origine a tante ipotesi nel corso degli anni. Le analisi dei capelli hanno rivelato alti livelli di mercurio. Non è però chiaro se l´astronomo sia stato avvelenato o se abbia deliberatamente preso una medicina che conteneva mercurio nel tentativo di curare l´infezione. Secondo un´altra teoria fu esposto al mercurio durante gli innumerevoli esperimenti chimici da lui condotti. Secondo il professor Finn Olesen dell´Università di Aarhus, l´importanza di Tycho Brahe per la scienza è innegabile. Egli scrive: "In quanto scienziato, penso che Tycho Brahe abbia apportato un contributo fondamentale al boom del sapere scientifico e della ricerca avutosi durante il Rinascimento, fu inoltre una figura importante nel passaggio dalle idee più antiquate alle moderne conoscenze della cosmologia e della natura. "Aprire la sua tomba avrà per me in particolare il significato di ricordare ciò che Tycho Brahe ha lasciato al presente e il suo ruolo come uno dei più importanti rappresentanti danesi della ricerca originale e ispirata." Per maggiori informazioni, visitare: Progetto per l´apertura della tomba di Tycho Brahe http://humaniora.Au.dk/en/events/tychobrahetomb/  Museo Tycho Brahe: http://www.Tychobrahe.com/    
   
   
APPROVATO DAL CONSIGLIO DELLA LOMBARDIA IL PIANO SOCIO SANITARIO LE CURE PIU´ VICINE AI CITTADINI E FAMIGLIE AL CENTRO DELL´AZIONE E SOSTEGNO A NATALITÀ  
 
Milano, 18 novembre 2010 - Con 38 voti a favore, 23 contrari e 4 astenuti, il Consiglio regionale ha approvato ieri il Piano Socio Sanitario. Il documento detta le linee programmatiche per il settore sanitario e sociale per i prossimi anni. L´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, nell´esprimere "grande soddisfazione" per la conclusione dell´iter di questo importante provvedimento - "che prosegue l´azione del precedente introducendo elementi di miglioramento continuo della qualità del sistema" - ha sottolineato i punti cardine del documento. Primo, "portare la medicina, cioè le cure, più vicine al paziente sul territorio, introducendo la funzione territoriale degli ospedali accanto a quella classica". L´ospedale, secondo l´assessore, può essere paragonato a un polipo, con la "testa tecnologica" che permette di eseguire diagnosi e cura di alta complessità e i bracci, che rappresentano la funzione territoriale, nel cui ambito si garantiscono diagnosi e cure di primo e secondo livello di complessità. "Sostanzialmente - ha spiegato Bresciani - abbiamo costruito l´organizzazione su tre livelli, l´ospedale inteso in senso classico, la funzione territoriale degli stessi ospedali e i medici di medicina generale". Secondo, "la rete provinciale degli ospedali". Gli ospedali non sono più "monadi" ma "esprimono funzioni di alto, medio e basso livello: in questo modo abbiamo realizzato la rete per intensità di cure nell´ospedale e tra gli ospedali". Nella rete ci sono i nodi (le stesse funzioni) e i cluster (reti di patologia come quello oncologico, cardio-cerebro-vascolare o altri). Terzo, la "sfida delle cronicità". "Attraverso un sistema di teletrasmissione dei dati o in strutture ospedaliere più agili - ha aggiunto Bresciani - noi vogliamo monitorizzare i pazienti cronici e saremo in grado di verificare quando la cronicità si sta destabilizzando, in modo da intervenire con lo specialista o con il medico per evitare che si vada verso le acuzie e l´ospedalizzazione". "E´ necessario quindi - ha sottolineato Bresciani - sviluppare la scienza della teletrasmissione dei dati clinici. Da qui la piattaforma tecnologica della Regione Lombardia che è costituita dal Sistema sanitario, che applica i raggiungimenti scientifici, dal sistema universitario e delle ricerca, dall´industria che presenta i progetti e da Finlombarda per gli aspetti economici e finanziari: i ´quattro moschettieri´ creano un sistema nuovo che è quello appunto dello sviluppo tecnologico della Regione Lombardia". "Il Piano Socio Sanitario - è il commento dell´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli - fa fare dei passi avanti importanti alla complessiva politica regionale nel campo della sanità, del sociale e ovviamente nell´ambito socio sanitario". "Per quanto riguarda il mio assessorato in particolare - ha aggiunto Boscagli - posso dire che è stato fatto un passo avanti nel processo di semplificazione. La famiglia, con le sue problematiche e i suoi bisogni è al centro; la semplificazione dei percorsi che portano ad incrociare le diverse risposte a questi bisogni è quindi fondamentale e il Piano prevede proprio questo". "Particolare attenzione - ha proseguito l´assessore - è stata quindi posta al sostegno della famiglia e alla natalità. Recentemente abbiamo approvato il fondo Nasko; nel Piano trova ampio spazio il sostegno della natalità che rimane una delle nostre priorità. Sono previste anche alcune forme innovative come la mutualità famigliare che prevede che diverse famiglie si possano mettere insieme per affrontare i bisogni". "Noi abbiamo un´eccellenza - ha concluso Boscagli - a livello di strutture, che non ha nessun altro in tutta Italia. Mi riferisco alle diverse Rsa, Cdi e alla politica di assistenza domiciliare. Con questo provvedimento viene affrontato il tema delle cosiddette cure intermedie: uno spazio nuovo che metteremo a punto nei prossimi mesi per quelle tipologie di bisogno che ancora non sono soddisfatte".  
   
   
TELECOM ITALIA: A HANDIMATICA CON LE NUOVE TECNOLOGIE PER ESSERE SEMPRE PIÙ A FIANCO DEI DISABILI  
 
Bologna, 18 novembre 2010 - Telecom Italia sarà presente all’ottava edizione di “Handimatica”, mostra-mercato dedicata alle tecnologie legate alla disabilità in programma a Bologna dal 27 al 29 novembre, affiancando in qualità di main partner la Fondazione Asphi Onlus (Avviamento e Sviluppo di Progetti per ridurre l’Handicap mediante l’Informatica). All’interno del prestigioso Istituto Aldini Valeriani Sirani di Bologna, sede dell’esposizione, Telecom Italia presenterà alcuni progetti e soluzioni innovative, studiati per garantire pari opportunità e agevolare l’autonomia delle persone con disabilità visive e uditive. L’incontro con la tecnologia può, infatti, contribuire a migliorare la qualità di vita degli anziani e di chi, per cause diverse, vive una condizione svantaggiata o di disabilità. Nel corso del Convegno di apertura di venerdì 26 novembre, dedicato a "La tecnologia oggi e domani, in tutti gli ambiti della vita", sarà presentato l’innovativo servizio di teleassistenza domiciliare Mydoctor@home che consentirà, sulla base di un accordo con la Regione Piemonte, di monitorare 5.000 pazienti da casa propria nell’arco di tre anni grazie ad un kit composto da apparati elettromedicali e telefoni cellulari dotati di apposito software e sim card. Il servizio Mydoctor@home è rivolto principalmente ai pazienti affetti da patologie croniche, che potranno monitorare da casa, in totale autonomia o con supporto infermieristico, i propri parametri fisiologici (peso corporeo, pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione dell’ossigeno ematico, glicemia, spirometria, elettrocardiogramma) attraverso l’uso di dispositivi elettromedicali. Le misure saranno poi inviate al reparto ospedaliero di riferimento in modo automatico, con il telefono cellulare, attraverso la rete mobile Gprs/edge/umts; la soluzione prevede comunque l’utilizzo di qualsiasi rete dati (anche Adsl, Wi-fi e satellitare). In occasione di Handimatica Telecom Italia presenterà per la prima volta un’evoluzione del servizio Mydoctor@home che utilizza le funzionalità vocali per agevolare la raccolta e l’invio delle misure da parte del paziente. In particolare, durante la manifestazione Telecom Italia presenterà apparati e tecnologie che consentiranno di effettuare dimostrazioni relative a: un servizio di geofencing per la localizzazione anche in spazi chiusi dei pazienti di Alzheimer; un prototipo di cellulare che, grazie all’utilizzo di tecnologie di localizzazione e sensori integrati, innesta la tecnologia di “augmented reality”, per fornire alle persone non vedenti o ipovedenti l’opportunità di ricevere informazioni sull’ambiente che li circonda, come ad esempio pericoli, incroci, ostacoli ecc., dando indicazioni di fondamentale importanza nella loro vita quotidiana; una dimostrazione video del progetto “Smart Inclusion” realizzato per i lungodegenti dei reparti di oncoematologia pediatrica che integra, su un’unica piattaforma tecnologica, servizi di teledidattica, intrattenimento e gestione dei dati clinici. In questo modo i bambini ricoverati possono partecipare alla vita sociale collegandosi con la scuola e la famiglia e, allo stesso tempo, il personale sanitario può disporre di strumenti evoluti a supporto dei processi di cura dei piccoli pazienti. Grazie a questa iniziativa, Telecom Italia consolida il rapporto di collaborazione con la Fondazione Asphi, della quale è Socio Sostenitore e partner da molti anni, e conferma il proprio impegno nello sviluppo e nella diffusione di servizi innovativi, mettendoli al servizio delle necessità di tutti, con l’obiettivo di accrescere il livello di benessere dei cittadini a beneficio dell’intero Paese.  
   
   
IN LIGURIA LA SPESA FARMACEUTICA REGIONALE DIMINUITA DELL’1,3% DAL 2008 AL 2009  
 
Genova, 18 Novembre 2010 - “Nel 2009 la spesa farmaceutica regionale è diminuita dell’1,3% rispetto al 2008, facendo registrare una maggiore diminuzione di quanto avvenuto a livello nazionale con lo 0,2%. Per quanto riguarda la Asl 3 genovese la spesa farmaceutica pro capite nel 2009 è stata pari a 206,51 decisamente migliore rispetto all’anno precedente quando era a quota 211,42”. Lo ha detto questa mattina l’assessore regionale Claudio Montaldo a margine del consiglio regionale. “La diminuzione della spesa farmaceutica – ha spiegato l’assessore alla salute – si è registrata sia attraverso la distribuzione in nome e per conto attuata cioè dalle farmacie a fronte di acquisti svolti dalle aziende sanitarie, sia per quel che riguarda la distribuzione diretta fatta dagli ospedali quando le persone vengono dimesse e anche attraverso la convenzionata e attraverso il controllo della domanda che ha prodotto un risultato molto importante visto che in Italia la spesa è diminuita dello 0,2% e in Liguria dell’1,3%”. “La Asl 3 Genovese è la più importante della Liguria – ha detto Montaldo - per estensione territoriale e copertura di abitanti. Rispetto alle altre Asl liguri la spesa procapite resta la più alta, ma di appena 6 euro, in ragione anche della diversa composizione demografica della popolazione. In compenso, va ricordato che comunque la spesa pro-capite rispetto all’anno precedente è scesa di quasi 5 euro in un anno, una cifra davvero significativa che testimonia il processo virtuoso in atto”. “Merito - secondo Montaldo - anche dell’azione dei medici di famiglia che hanno prescritto in modo appropriato e della maggiore consapevolezza che si va diffondendo e che aiuta a risparmiare e ad avere risorse per farmaci innovativi di tipo oncologico, molto costosi”. L’assessore regionale alla salute nel sottolineare la sensibile riduzione avvenuta tra il 2008 e il 2009 rimarca inoltre “un andamento positivo che dura dal 2006 quando il valore della spesa pro capite era arrivato a 243,97 e superava di quasi 10 punti la media regionale”  
   
   
SANGUE, NESSUNA PREOCCUPAZIONE, IN TOSCANA LE DONAZIONI CRESCONO, IL FABBISOGNO ANCHE. SI FANNO INTERVENTI SEMPRE PIÙ COMPLESSI  
 
Firenze, 18 novembre 2010 - «In Toscana il sangue non manca e il sistema trasfusionale toscano è in grado di far fronte a tutte le necessità. Gli allarmismi rischiano solo di creare sfiducia, sia nei donatori, sia nei pazienti che del sangue hanno bisogno». L´assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia interviene a proposito di un supposto "allarme sangue", prospettato da un´interrogazione annunciata dal consigliere regionale Udc Marco Carraresi, ripresa da alcuni organi di informazione. «Dal 2001 al 2009 le donazioni sono costantemente aumentate - informa l´assessore Scaramuccia - Un aumento complessivo del 35,5% in 9 anni. E sono cresciute anche le donazioni di plasma: con 63.852 Kg., la Toscana è la terza regione per quantità di plasma conferito all´industria. Nel periodo gennaio-ottobre 2010 le donazioni totali sono state 185.177, rispetto alle 181.479 dello stesso periodo del 2009: quindi, 3.698 donazioni in più». La Toscana ha un indice di donazione di 102 donazioni ogni 1.000 abitanti tra 18 e 65 anni. In Italia, l´indice di donazione è molto variegato, ma ci sono regioni con un indice ben sotto la metà di quello toscano. Con le donazioni, aumenta però anche il consumo di sangue, e con un ritmo più veloce. Se nel 2009 le donazioni sono aumentate del 6,89% rispetto al 2008, il consumo è cresciuto dell´8,28%. Questo è dovuto all´aumento di patologie o bisogni clinici relativamente comuni, alle necessità dei pazienti oncologici (il 33% dei pazienti oncologici effettua almeno una trasfusione), agli interventi chirurgici a complessità crescente come i trapianti, gli interventi cardiovascolari e ortopedici. Paradossalmente, le regioni in cui la sanità è meno efficiente, e si fanno molti meno interventi di ques to tipo, non sono mai in carenza di sangue. Va detto anche che la Tosacana offre ogni anno assistenza sanitaria al 17,4% di pazienti provenienti da altre regioni. «Anche per il sistema trasfusionale vale il concetto di rete - chiarisce l´assessore - Da anni il sistema trasfusionale non è più un tema locale di confronto tra bisogni e consumi del singolo ospedale, o di una singola regione. Vista la mobilità dei pazienti sul territorio nazionale, quello dell´autosufficienza trasfusionale è un tema nazionale, per cui le compensazioni tra regioni non sono più un indicatore negativo, anzi costituiscono un indicatore di un sistema capace di fare rete. Per esempio, la Toscana è in grado di supportare in modo continuativo l´Università di Tor Vergata (circa 1.500 unità l´anno), e allo stesso tempo, in alcuni periodi dell´anno, abbiamo bisogno di supporto dalle altre regioni (circa 2.500 unità). Ma non si deve in alc un modo parlare di perdita di autosufficienza. In Toscana, a fronte di una situazione di sostanziale autosufficienza su base annuale, si alternano periodi di eccedenza e periodi di carenza. E´ normale». Il modello trasfusionale toscano ha visto nel 2009 la presenza di 40 strutture pubbliche, 56 unità di raccolta fisse associative e 4 autoemoteche: 3 Fratres e 1 Anpas. Questa la rappresentatività delle associazioni di volontariato a livello regionale: 56,2% Avis, 36,6% Fratres, 4,9% Anpas, 2,3% Cri. «Il sistema sangue - conclude Daniela Scaramuccia - si basa su donazioni volontarie, anonime, gratuite, consapevoli e periodiche di donatori che hanno fiducia nel sistema sanitario e nelle associazioni. Gli allarmismi, ripeto, rischiano di incrinare questo clima di fiducia, con gravi ripercussioni per tutto il sistema trasfusionale».  
   
   
AUTISMO, SCOPRIRE L´EMPATIA GRAZIE ALLE MARIONETTE RICERCA SVIZZERA/ITALIANA PER TESTARE LA VALIDITÀ DI UNA NUOVA METODOLOGIA RIABILITATIVA BASATA SUI NEURONI SPECCHIO. LA SPERIMENTAZIONE VERRÀ AVVIATA A LA NOSTRA FAMIGLIA DI COMO.  
 
Bosisio Parini, 18 novembre 2010 - Riuscire a cogliere le emozioni dell´altro, anche solo dallo sguardo, è una capacità straordinaria dell´essere umano. Una capacità tutt´altro che scontata, soprattutto quando si ha a che fare con bambini autistici. Comprendere il significato di un gesto o un´espressione è per loro una difficoltà spesso insormontabile: quello che per tutti è un sorriso diventa facilmente una semplice smorfia. Emmanuelle Rossini, docente e ricercatricedel Dipartimento sanità della Supsi (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana) ha elaborato una metodologia, denominata Sas (Sviluppo Abilità Sociali) costruita sull´interazione dei bambini con pupazzi animati dal terapeuta. Alla luce dei positivi risultati ottenuti, è nato un progetto di ricerca volto a mostrarne la validità. Lo studio sarà condotto in stretta collaborazione Svizzera/italia: oltre alla prof.Ssa Evelyne Thommen dell´Università di Losanna, alla Fondazione A.r.e.s (Autismo Ricerca e Sviluppo), al Dipartimento Socialità e Sanità del Canone Ticino e al Servizio di neuropediatria di Bellinzona, parteciperanno al progetto il centro La Nostra Famiglia di Como (in stretto collegamento con l´Irccs "E. Medea" di Bosisio Parini) e il dipartimento di psicologia dello Sviluppo dell´Università di Torino. Il metodo trae le sue basi dalla teoria dei neuroni specchio del Prof. Gallese, che spiega il meccanismo della simulazione incarnata e la nostra capacità di porci in relazione con gli altri. Quando osserviamo una persona provare una certa emozione si attivano, nel nostro cervello, gli stessi neuroni che entrano in gioco quando siamo noi a sentire quella stessa emozione. Probabilmente nei bambini con alcune forme di autismo (per es. Asperger) il circuito cerebrale costituito da questi neuroni risulta inceppato. Il campione dello studio sarà costituito da 36 bambini con autismo, 24 seguiti con il metodo Sas e 12 con i metodi tradizionali. A questi sarà affiancato un gruppo di confronto di 20 bambini senza autismo. I gradi d´autismo e il livello cognitivo saranno valutati usando i test più accreditati, senza tralasciare altre importanti valutazioni come quelle sulle abilità linguistiche; ciò permetterà, per esempio, di capire se le abilità di cognizione sociale acquisite si ripercuotono anche sul linguaggio, migliorandone l´utilizzo. Il metodo Sas consiste in attività in piccoli gruppi, in contesti simili alla vita quotidiana. Grazie al gioco con le marionette, alle quali si può cambiare l´espressione del volto, i bambini hanno la possibilità di simulare situazioni molto diverse: semplici ma fondamentali accorgimenti che permettono loro di fermarsi e capire, per esempio, quale delle loro azioni abbia indotto una particolare emozione sul volto della marionetta. Grazie a queste esperienze, il bambino riesce a cogliere le analogie con la realtà e migliorare la sua capacità di comprensione, rendendosi col tempo sempre più indipendente dalla terapia. "Risultati positivi sono stati osservati - sostiene Emmanuelle Rossini - anche su bambini con autismo molto piccoli che non parlano o hanno deficit cognitivi importanti. C´è la speranza che anche questi bambini, grazie a un intervento più mirato a livello di cognizione sociale, riescano a integrarsi sempre di più". La grande differenza rispetto ad altri interventi è proprio quella d´aver posto l´attenzione sulla cognizione sociale, anziché sulle competenze sociali: "non basta insegnare a un bambino con autismo quale sia il comportamento più opportuno da tenere in certe situazioni, il vero obiettivo è aiutarlo a migliorare la sua consapevolezza, capire le sue emozioni, migliorare il livello di empatia con l´altro - spiega Antonio Salandi, Direttore Medico de La Nostra Famiglia di Como -. Il primo passo dello studio sarà capire fino a che punto, grazie a questa metodologia, i bambini migliorano la loro capacità d´interazione con l´altro, la comprensione delle proprie emozioni e quelle altrui, sviluppando anche un linguaggio che integri in modo coerente la dimensione emotiva e affettiva". Le collaborazioni avviate aprono la strada a futuri progetti di ricerca, magari spostando l´attenzione su questioni di natura più fisiologica, legate proprio ai neuroni specchio e alla basi fisiologiche dell´empatia. Http://www.Emedea.it/  - www.Lanostrafamiglia.it/    
   
   
“UNA STORIA” FEDERICO PIETRELLA FIRENZE DAL 19 NOVEMBRE 2010 AL 7 GENNAIO 2011  
 
Firenze, 18 novembre 2010 - Via Nuova arte contemporanea inaugura venerdì 19 novembre dalle ore 18 la sua nuova sede espositiva con la mostra personale di Federico Pietrella dal titolo “Una Storia”. Il progetto, che dà inizio alla nuova stagione espositiva, segna il passaggio dallo spazio precedente alla nuova sede e nasce con l’intento di voler condividere con il pubblico il momento stesso della formazione delle opere esposte mettendole a confronto con lo spazio in cui si inseriscono. Dal mese di gennaio 2011 avrà inizio il nuovo ciclo di doppie personali, a cura di Lorenzo Bruni, nel quale artisti che hanno esposto nelle collettive del ciclo “La distanza è una finzione” saranno messi a confronto con artisti inediti che si cimenteranno per la prima volta con i temi del ciclo di mostre realizzate precedentemente a Via Nuova dal 2005 al 2008. Una Storia Semplice, Una Storia Importante, Una Storia Romantica, Una Storia impersonale, Una Storia inverosimile, Una Storia sacrificabile, Una Storia esemplare, Una storia succinta, Una Storia superba, Una Storia storicizzabile, Una Storia socialista, Una Storia rosa, Una Storia stucchevole, Una Storia Vera, Una Storia Noiosa, Una Storia Così, Una Storia Vera, Una Storia Sbagliata, Una Storia Perfetta, Una Storia Disonesta, Una Storia a Colori, Una Storia Ambigua, Una Storia Americana, Una storia Breve, Una Storia Bellissima, Una Storia Criminale, Una Storia Esagerata, Una Storia Fantastica, Una Storia Finita, Una Storia Grande, Una Storia Operai, Una Storia Qualunque, Una Storia Mitologica, Una Storia Moderna, Una Storia Triste, Una Storia Milanese, Una Storia Normale, … Il progetto “Una Storia” nasce con la volontà di far emergere “il vissuto” del luogo che diventerà il nuovo spazio espositivo di Via Nuova. Le tracce del luogo tenuto chiuso per molto tempo entreranno in dialogo con le opere dell’artista e svilupperanno tre diversi concetti di “traccia”: traccia come work in progress della pittura, traccia al limite tra segno trovato e segno voluto, traccia come immagine della memoria collettiva. La mostra è costituita da un’installazione con cui una pasticca di acquerello sprigiona il potere del colore su una risma di carta a terra per mezzo della sgocciolatura dell´acqua da una bottiglia ancorata a un cavalletto da macchina fotografica; meccanismo che scandirà la temporalità stessa dell´esposizione. Questa "presenza" è come contenuta da una particolare atmosfera evocata dall’intervento realizzato su una parete dello spazio, in cui dei semplici buchi nel muro, solo per la loro “ripetizione differente”, rimandano alle stelle del cosmo. Sarà presente inoltre un grande quadro in bianco e nero realizzato con la tecnica dei timbri che ha come soggetto un paesaggio urbano: una scena del ku´damm, dove il duomo diroccato è una testimonianza del passato recente che convive con nuovi cantieri di futuri edifici. Questi tre nuovi interventi/opere di Federico Pietrella permettono di fare il punto sugli elementi cardine della sua ricerca attorno “al fare della pittura”. L’artista è noto per la particolare tecnica di usare l’impronta del datario per dare vita a “scene di genere” come paesaggi e ritratti. Questa scelta gli permette di mettere in discussione lo scopo della pittura di rappresentare lo spazio per prediligere la concretizzazione del tempo stesso con cui l’immagine si manifesta allo sguardo dello spettatore. Infatti, i numeri dei datari coincidono con i giorni in cui l’artista lavora alla realizzazione del quadro. In questo progetto per Via Nuova la sua riflessione sul tempo della fruizione dell’opera e della sua rappresentazione ottiene differenti materializzazioni con i due nuovi lavori sul colore da acquerello, vera novità rispetto ai suoi quadri rigorosamente in bianco e nero, e l’intervento con buchi sulla parete, che normalmente accoglie le opere, e che invece qui si trasforma da semplice supporto in spazio astratto e favolistico che rimanda all’immensità del cielo stellato di una notte di mezza estate. Federico Pietrella (Roma, 1973; vive e lavora a Berlino) ha esposto in numerosi sedi in Italia e all’estero tra cui ricordiamo: Ciac, Genazzano (Rm), 2010; Paolo Maria Deanesi Gallery, 2009; Zkm Museum für Neue Kunst, Karlsruhe, 2009; Assab One, Milano, 2008; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene d´Alba/torino, 2008; Mart, Rovereto (Tn), 2007; Villa Manin, Passariano di Codroipo (Ud), 2005; Quadriennale, Galleria Nazionale d´Arte Moderna, Roma, 2005; Galleria Civica d´Arte Contemporanea di Trento, 2004; I Biennale di Praga, 2004; Fondazione Adriano Olivetti, Roma. 2002.  
   
   
IL RUOLO DELL’ARTE CONTEMPORANEA NEI PROCESSI DI URBAN PLANNING  
 
Milano, 18 novembre 210 – Martedì 23 novembre dalle ore 14.30 alle 17.30, a cura di Reporting System avrà luogo una tavola rotonda presso Palazzo delle Stelline, corso Magenta 61, a Milano. All’incontro Intervengono: Gabi Scardi. Critico-curatore e editorialista de Il sole 24 ore; Marianna d’Ovidio e Serena Vicari Haddock. Ricercatrice Dip.sociologia e Ricerca Sociale Unimib, Milano; Gennaro Castellano. Artista e coordinatore Reporting System; Daniele Villa. Diap Politecnico di Milano; Antonella Annecchiarico. Segretario comunale Boffalora S/t , Ossona; socio fondatore Reporting System. Le società della post-modernità devono rispondere ad istanze provenienti da territori sempre più osmotici, caratterizzati da sistemi di relazione complessi per il mutare delle componenti che ne costituiscono la struttura portante. Come sperimentato in casi nazionali e internazionali la cultura e gli investimenti in processi culturali da parte di imprese, fondazioni o enti pubblici possono comportare una crescita di competitività e di ricchezza del territorio non solo in termini economici, ma anche in relazione alla qualità della vita, alla coesione sociale e al capitale umano e creativo delle aree. Essere competitivi oggi significa creare forme socialmente sostenibili di motivazione individuale e di efficienza nell’uso di risorse materiali, informative, psicologiche. L’ urban planning è un insieme complesso di interventi nello spazio pubblico, quale luogo della partecipazione collettiva, che riguarda molto da vicino ambiti quali l’urbanistica, l’architettura, la sociologia urbana, l’arte contemporanea. I processi di trasformazione urbana richiedono, sempre più, competenze articolate e capacità di dialogo tra gli operatori; in questa prospettiva, l’arte contemporanea, in particolare l’ambito definitivo public art, fortemente pervasa da una componente interdisciplinare, è in grado, attraverso processi complessi, di avanzare proposte dal forte valore attrattivo. Uno degli elementi che connota in modo nuovo ed originale questa prassi artistica è l’inserimento dei futuri fruitori tra gli attori del processo generativo di ciò che si sta progettando, pratica che in ambito sociologico viene comunemente chiamata Consensual buildings. Operando in una logica di complementarietà le diverse sezioni che andranno a comporre il progetto saranno accomunate dal desiderio di far emergere tutta la complessità del processo di trasformazione urbana e di catalizzare energie, sensibilità, linguaggi, forme espressive, modalità operative. Le città oggi sono la scena di grandi cambiamenti del concetto di abitare e di vivere;analizzare il fenomeno urbano e le sue trasformazioni è una delle più importanti sfide intellettuali che si possano affrontare. Nel corso del seminario Gennaro Castellano presenterà Milanofficine, un progetto di Reporting System in partenariato con l’Associazione culturale Sintetico e in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università Milano – Bicocca, promosso da Fondazione Cariplo attraverso il bando “valorizzare la creatività giovanile in campo artistico e culturale”. Con l’obiettivo di realizzare un intervento fortemente radicato nell’area metropolitana di Milano, il progetto crea un’occasione di riflessione contestuale alle trasformazioni che la città sta vivendo. Milanofficine prevede l’attivazione di quattro progetti laboratorio, gestiti da associazioni diverse, che si concentrano sull’analisi di specifici linguaggi artistici quali le tecniche audiovisive, la graphic novel, la scrittura creativa e la pratica interculturale, con particolare attenzione a temi di attualità quali l’identità territoriale, il dialogo interculturale, la coesione sociale, le dinamiche relazionali tra ambiti della società che generalmente non comunicano. Il seminario propone un’indagine della tematica secondo differenti prospettive. Il contributo delle sociologhe Marianna d’Ovidio e Serena Vicari Haddock pone particolare attenzione alla dimensione pubblica dell’arte intesa come “desire to engage with audiences and to create spaces within which people can identify themselves, perhaps by creating a renewed reflection on community, on the uses of public spaces or on our behaviour within”1; verrà sottolineato l’impatto a livello di identità civica e capitale sociale, coesione sociale, senso del luogo, anche alla luce dei processi di rigenerazione e mutamento urbani nell’ambito dei quali si colloca il progetto Milanofficine. Gabi Scardi, critico-curatore e editorialista de Il sole 24 ore, analizzerà gli aspetti legati al ruolo che l’arte contemporanea può svolgere all’interno dei processi di urban planning, ponendo l’accento sull’artisticità delle opere e dei processi messi in atto, contestualizzandoli all’interno del discorso della critica d’arte. Un punto di vista sulle strategie della Pubblica Amministrazione verrà proposto da Antonella Annecchiarico, segretario generale e fondatore di Reporting System, che da oltre un decennio si interessa di processi culturali nella sfera pubblica; verranno analizzate le modalità attraverso cui gli Enti Pubblici si confrontano con questa tipologia di progetti, portando ad esempio, fra gli altri, il recente accordo di collaborazione tra il Comune di Ossona e Cittadellarte - Fondazione Pistoletto per un progetto integrato educativo, pedagogico, culturale, architettonico rivolto alla prima infanzia. Chiuderà la parte dedicata agli interventi Daniele Villa, docente del Politecnico di Milano, che presenterà il progetto Mappa-mi, il primo geoblog milanese, un progetto di Ecomuseo Urbano Metropolitano - Milano Nord, quale strumento innovativo per la mappatura del paesaggio metropolitano e la partecipazione diretta dei cittadini alla valorizzazione e trasformazione del loro territorio. Territorio. A seguire una sessione di dibattito e confronto sulle tematiche affrontate, partendo dalla convinzione che l’arte e la cultura possano costituire un importante strumento nella creazione di valore pubblico. Al dibattito saranno invitati anche amministratori e funzionari pubblici che arricchiranno la sessione con punti vista legati alle tematiche trattate dai relatori.  
   
   
MILANOFFICINE  
 
 Milano, 18 novembre 2010 - L’ Associazione per l’arte contemporanea Reporting System in partenariato con l’Associazione culturale Sintetico in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università Milano - Bicocca presentano Milanofficine. Milanofficine è un progetto di arte contemporanea rivolto alle nuove generazioni che intende evidenziare il rapporto che intercorre tra pratiche artistiche e sfera pubblica. E’ un network di artisti, gruppi di progettazione e associazioni culturali che opera in una prospettiva di partecipazione e trasversalità, che realizza workshop, seminari, progetti interdisciplinari in diretta relazione con il territorio milanese e i suoi abitanti. Particolare attenzione è rivolta all’analisi di specifici linguaggi artistici prossimi alla sensibilità giovanile quali le tecniche audiovisive, la graphic novel, la scrittura creativa e la pratica interculturale, riflettendo su temi di attualità quali l´identità territoriale, il dialogo interculturale, la coesione sociale, così come l’incidenza delle problematiche globali a livello locale. Il progetto si inserisce in un contesto strategico di trasformazioni dell´area metropolitana di Milano interessando punti cruciali e irrisolti nello sviluppo urbanistico e sociale della città. Uno degli obiettivi del progetto è la creazione di uno spazio di ricerca, dedicato alle attività che Milanofficine intende implementare nei prossimi anni; un’occasione di confronto e di elaborazione da condividere con realtà dinamiche e consolidate sul territorio metropolitano di Milano nel settore della ricerca artistica contemporanea. Milanofficine nasce dalla sperimentazione di una modalità di relazione e scambio fra Reporting System, realtà consolidata nel settore della public art, e Sintetico, giovane associazione di cultural planning. Il programma si struttura in quattro progetti che si articolano sul territorio milanese e due workshop gestiti dal Dipartimento di Sociologia dell´Università Milano-bicocca che ne monitorerà l´efficacia e l´incidenza sociale. I processi attivati dal progetto Milanofficine verranno documentati in una pubblicazione a cura di Gabi Scardi che ne seguirà gli sviluppi dalle fasi iniziali. I workshop sono a cura di: Officinadisegni e Manufatti Audiovisivi - L´associazione propone, all’interno dell’Istituto Comprensivo Statale Iqbal Masih di Milano (zona Baggio), due laboratori di introduzione al linguaggio del fumetto e dell’animazione, officinadisegni Streetlab, a cura dell’artista Sara Migneco; due corsi propedeutici e "pratici", caratterizzati dall´utilizzo di esempi concreti nell´illustrazione fumettistica e nell´illustrazione 2D, canali privilegiati di comunicazione con il mondo dei giovanissimi. L´artista creerà occasioni di riflessione su temi che riguardano la vita del quartiere, consolidando nei ragazzi l´ipotesi che il proprio talento possa essere utilizzato come possibile via di fuga da situazioni difficili. Manuvideo.altervista.org Reporting System - Playing With Pamuk (Pwp), progetto di Gennaro Castellano, nasce dall´osservazione delle dinamiche che investono la nostra società, quali l´ incontro-scontro tra culture e le difficoltà di capire e relazionarsi con l´altro. Pensato all’interno del distretto di Zona 9 del Comune di Milano, l’intervento d’arte contemporanea si propone di impiegare la pratica L’ Associazione per l’arte contemporanea Reporting System in partenariato con l’Associazione culturale Sintetico in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università Milano - Bicocca presentano Milanofficine www.Milanofficine.net/  info@milanofficine.Net  reportingsystem - interculturale, come opportunità per sviluppare la creatività inserendo il dialogo interculturale nella discussione pubblica. Scopo della progettazione è coinvolgere il quartiere e la comunità, misurandone il grado di mixofobia e di mixofilia, porgendo particolare attenzione verso le istanze giovanili. Www.reportingsystem-arte.net/  Sintetico propone un intervento artistico all’interno del quartiere periferico di Quarto Oggiaro, sintetico@Lab, che coinvolgerà una casa-famiglia che ospita ragazze adolescenti vittime di disagi familiari. Le ospiti della comunità sono invitate a partecipare ad un laboratorio di tecniche audiovisive, a lavorare a stretto contatto con un regista-documentarista, Francesco Cannito, che le seguirà nella realizzazione di un documentario girato all’interno della struttura. Il laboratorio assumerà i connotati di un’attività stimolante e non invasiva, una modalità aperta ed in continua trasformazione, un’occasione di confronto e interazione. Www.sintetico.org  Lac - Liceo Artistico Statale Caravaggio - Il Liceo Artistico Caravaggio di Milano propone Social Communication Project, un laboratorio di scrittura creativa e grafica sociale gestito da Pasquale Campanella, artista e docente, che vedrà coinvolto un gruppo di studenti in un intervento artistico di comunicazione sociale pensato per la Zona 2, luogo emblematico per la complessità del tessuto sociale. Al workshop verrà affiancato Iacopo Seri, giovane artista (Master Iuav 2010), al fine di fornire una testimonianza metodologica concreta di approccio allo spazio pubblico attraverso un’originale elaborazione artistica. Il laboratorio è finalizzato alla stesura di slogan significativi, alla realizzazione di una strategia di comunicazione che inviti il pubblico e il quartiere a riflettere su urgenti temi di attualità e più in generale sul ruolo che assume la comunicazione oggi. Www.liceocaravaggio.com/  - Università Milano - Bicocca Presso il dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università Milano - Bicocca verranno attivati due workshop seguiti dalla Professoressa Marianna D’ovidio, che avranno lo scopo di monitorare ogni singolo laboratorio e l’apparato culturale complessivo. Il monitoraggio di Milanofficine, elemento di innovazione in un progetto di arte contemporanea, è parte integrante della strategia di intervento. Www.unimib.it/    
   
   
FERRARA: AL CHIOSTRO DI SANT´ANNA ESPOSTA LA FIBER ART DI ACHILLE DE TOMMASO  
 
Ferrara, 18 novembre 2010 - Dal 7 dicembre l’artista Achille De Tommaso esporrà nello storico Chiostro di Sant’anna a Ferrara, dove sarà allestita una delle particolari esposizioni d’arte contemporanea programmate per la quinta Biennale Internazionale d’Arte di Ferrara. De Tommaso è uno dei pochi nomi di artisti ammessi alla rassegna nazionale, che vanta ormai dieci anni di successi nell’ambito della cultura ferrarese e non. In un contesto intriso di sapori storici e culturali come quello del Chiostro di Sant’anna tre opere di Achille De Tommaso saranno esposte fino al 21 dicembre 2010: parliamo di opere appartenenti al ciclo pittorico della peculiare Fiber Art di De Tommaso come “Ballerina”, “L’abbraccio” e “Brain”. Nel dipinto intitolato “Ballerina” l’osservatore resta basito dall’apoteosi della sintesi, sottolineata da un movimento leggero derivato dal panneggio del tessuto. Si tratta di un semplice brandello di tessuto, dipinto da De Tommaso con un colore rosso intenso e nobilitato non soltanto dalla posizione focale ma anche dall’unicità del soggetto che appare come unico elemento sospeso sulla tela. L’intensità del rosso presagisce una presenza passionale che rievoca la cultura andalusa nonché la danza del flamenco. La materia diviene un vero e proprio racconto visivo nell’opera denominata “L’abbraccio”, dove un suggestivo gioco di luci e ombre trova nel dinamismo del gesto tutto la sua originale essenza. Questa tensione rintracciabile tra sfondi bruni e rilievi chiari richiama la metafora della “notte” della vita e il “giorno” dell’esistenza che si alternano incessantemente nei percorsi dell’uomo. Anche in “Brain” visualizziamo pienamente tale poetica cromatica nell’accentuazione del logos e del pathos. Impegnato nella contaminazione tra arte e scienza, Achille De Tommaso è testimone del nostro tempo, delle sue rare luci e delle sue brutture decadenti. Le sue opere sono autorevoli documenti della società del Xxi secolo.  
   
   
UDINE: PRESENTA MOSTRA "MAESTRI DEL PAESAGGIO"  
 
 Udine, 18 novembre 2010 - Raccontare il territorio come lo hanno conosciuto i nostri padri attraverso la pittura dei più importanti artisti della nostra regione. E´ questo lo scopo della mostra "Maestri del paesaggio. Protagonisti del Novecento in Friuli Venezia Giulia" presentata ieri nella sede della Regione a Udine e che sarà visitabile dal prossimo 4 dicembre a Cividale, nelle sale espositive del Palazzo de Nordis. L´iniziativa - promossa dall´Associazione culturale Amis di Cividat in stretta collaborazione scientifica con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia e sostenuta da Regione, Azienda Speciale Villa Manin, Provincia di Udine, Comune e Banca di Cividale - offrirà per la prima volta al pubblico oltre 70 capolavori, tra i quali molti inediti, di 50 artisti che si sono cimentati nel genere pittorico del paesaggio. L´esposizione, che raccoglie le opere di Afro, Marussig, Pellis, Madotto, Celiberti, Colò, Zigaina, Zuccheri, Lucatello, Pizzinato, Spacal e di altri, provenienti da collezioni pubbliche e private non accessibili al pubblico, focalizzerà l´attenzione sull´importanza che il territorio ha avuto per queste generazioni di artisti. L´assessore regionale alla Cultura, Elio De Anna, portando il saluto del presidente Tondo, ha sottolineato l´importanza "dell´apertura di un luogo mirato di formazione culturale per i giovani, che non è mero contenitore, bensì investimento". L´esponente regionale si è anche soffermato sui contenuti della mostra ("la poetica del neorealismo nei quadri parla della nostra società che nasce come civiltà contadina") che favorisce lo sviluppo della conoscenza e cultura sul territorio, sul quale ha anche una ricaduta economica in termini turistici. In tale occasione l´assessore regionale ha ribadito la necessità della ridefinizione dei parametri di valutazione per quanto concerne le risorse che l´Amministrazione regionale destina alla cultura: "verrà garantita la trasparenza del sostegno che sarà commisurato alla qualità, professionalità e capacità del singolo progetto di fare promozione del territorio". In tal senso Villa Manin, ha precisato De Anna, è il centro che fa arrivare in regione flussi di turisti provenienti dagli Stati e dalle regioni contermini, ma anche il dispensatore di cultura sull´intero territorio. Il presidente del Consiglio regionale, Maurizio Franz, ha messo in rilievo "il particolare valore" dell´iniziativa, che consentirà di conoscere e valorizzare sia gli artisti della nostra regione che Cividale. Simili manifestazioni, secondo il presidente, si potrebbero organizzare anche in altre "località ideali" del Friuli Venezia Giulia. Maria Chiara Cadore della Soprintendenza ha messo in evidenza "il circolo virtuoso" dell´organizzazione dell´evento, che vede il coinvolgimento dello Stato, degli Enti locali, della Regione e dei privati: un modello da imitare. Il promotore dell´iniziativa, il consigliere regionale Ugo De Mattia, ha ricordato come il paesaggio, le radici e la terra rimangono fissi nel tempo, dando così la possibilità agli artisti di divenire i loro originali interpreti. L´assessore provinciale alla Cultura Elena Lizzi ha evidenziato la necessità di dare avvio in modo sistematico a nuove committenze nel campo della pittura. Oltre a Daniela Bernardi (Comune di Cividale), Lorenzo Pelizzo (Banca di Cividale) e Domenico Davanzo (Amis di Cividat), hanno preso parte alla presentazione il Commissario straordinario Azienda Speciale Villa Manin, Enzo Cainero, che ha sottolineato la tenacia e la pervicacia degli organizzatori, e il curatore della mostra, Alessandro Fontanini. L´iniziativa sarà corredata da un corposo catalogo scientifico.  
   
   
ROY THURSTON BEFORE YOUR (VERY) EYES MILANO, 2 DICEMBRE 2010 – 30 GENNAIO 2011  
 
Milano, 18 novembre 2010 E’ dedicata a Roy Thurston (Usa, 1949) la mostra personale Before your (very) eyes che verrà inaugurata il 2 dicembre prossimo presso la galleria Fabbri Contemporary Art di Milano. La mostra Before your (very) eyes prende il titolo da una frase idiomatica inglese, non traducibile in italiano, che allude alla complessità e all’immaterialità della visione. Nell’istante stesso in cui rivolgo il mio sguardo ad un oggetto, questo scompare o si trasforma in qualcos’altro, come fosse il riflesso dei trucchi illusionistici di un prestigiatore invisibile. Tra osservatore e oggetto osservato si instaura un dialogo magico, una sorta di miraggio che non può saturare l’avidità di analisi di una visione critica ma piuttosto rimanere sul piano impalpabile di un’intesa sottile tra anime. Ti guardo e tu scompari sotto i miei occhi, o diventi qualcos’altro, come dire il mio sguardo trascende la materialità dell’oggetto che lo provoca: un quadro si trasforma in una vibrazione cromatica o in un’onda luminosa nel caso delle opere di Roy Thurston. L’artista americano realizza le sue opere su lastre di acciaio, alluminio e rame ottenendo un effetto di luce avvolgente che annulla la distanza tra soggetto e oggetto. La materia argentea e riflettente, evoca leggerezza e forza, come se ripercorresse la possibilità della materia di divenire sempre più rarefatta fino a scomparire dietro uno sguardo in uno scintillio abbagliante in cui non resta nulla se non il riflesso dell’immagine dell’osservatore. Come scrive la curatrice della mostra Giuseppina Caccia Dominioni Panza: “in queste opere si trova di tutto, dalla natura, alle nostre emozioni più profonde. Ogni colore ci stimola a pensieri diversi. I pannelli doppi, con il movimento opposto, diventano i due lati di ognuno di noi: il positivo e il negativo, ma i colori rendono tutto più leggero, più bello e in qualche caso più drammatico”. La mostra mette in scena una decina di opere che creano un percorso narrativo fatto da lavori estremamente raffinati e fisicamente presenti. In occasione della mostra di Roy Thurston, al piano inferiore della galleria, saranno esposte le opere di quattro artisti internazionali scelti da Giuseppina Caccia Dominioni Panza insieme a Renata Fabbri, titolare della galleria: Stephan Baumkotter, Christiane Beer, Xavier Escribà e Susan York. Nota biografica dell’artista Roy Thurston nasce a Huntingon negli Stati Uniti nel 1949. Studia pittura, scultura e fotografia al Colorado College dove si diploma nel 1971. Si trasferisce in California dove prende nel 1974 l’Mfa in pittura presso la Claremont Graduate School. Apre uno studio a Venice (California) dove lavora fino al 1986 quando si trasferisce a Los Angeles continuando nel suo nuovo studio, la sua ricerca pittorica sulle monocromie. Dal 1995 inizia a dipingere sull’alluminio e altri metalli realizzando anche opere in acciaio senza pittura, utilizzando unicamente l’effetto della luce. Dal 2007 inizia i lavori di fresatura su superfici di acciaio.Ha esposto in molte mostre personali in California, San Francisco, Boston, Los Angeles, Santa Fe e in molte collettive negli Stati Uniti e in Europa. Alcune opere fanno parte della prestigiosa collezione Panza.